Un presepe lungo un anno

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Un presepe lungo un anno
Aspettando Natale
Un presepe lungo un anno
Giorgio ha una grande passione, grazie a cui
è riuscito a interessare cinquantamila persone.
di
Silvano
Gianti
A
Città nuova • n.24 • 2009
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rriva in volo, all’appuntamento fissato, col suo deltaplano a motore. Ha sorvolato il Monviso a quota quattromila,
poi si è tuffato verso il basso, facendosi cullare dalle correnti. Giorgio
Barbero ci ha promesso di raccontarci della sua grande passione, nata quando ad appena undici anni
già si ingegnava a costruire ambientazioni e personaggi meccanici, ed allestiva in casa a San Pietro,
quartiere di Cuneo, il suo primo
presepe meccanico grande quanto
un letto a due piazze.
«Ricordo ancora tutta la preparazione in cantina nei mesi estivi
per poi finalmente, arrivato il Na-
tale, trasferirlo in sala per esporlo
al “pubblico” di parenti e amici la
cui generosità mi aveva permesso
l’acquisto di alcuni attrezzi “per
migliorare il presepe degli anni futuri”: così si leggeva sulla scatola
di scarpe-salvadanaio posta davanti all’allestimento. L’anno successivo già mi occupavo del presepe della mia parrocchia, allestito
stabilmente nella chiesa; finché nel
1996, smontato il vecchio presepe,
insieme a un amico davo vita ad
uno nuovo in stile palestinese, animato dal fabbro, dalla samaritana,
dal buon pastore, dall’altalena,
dall’arrotino, dal pescatore…».
L’amico, allora trentenne, ama
ricordare l’episodio del suo inizio,
descrivendo la figura di un ragazzino dagli occhi grandi al cui appello non era stato capace a dir di
no, nella certezza che tale richiesta
rappresentava un capriccio di poca
durata. Ma non sono bastati tredici anni per far cambiare idea a
Giorgio: evidentemente era solo la
scintilla di una passione che con
gli anni è stata alimentata da impegno, sacrificio, creatività e fede.
Dal 1996 ad oggi dodici sono
state le edizioni di questo presepe
animato, che con gli anni ha cambiato dimensioni e sede. Ora siamo alla tredicesima edizione ed è
gratificante leggere sul libro-firme
dei visitatori ringraziamenti tipo:
«Mi ha fatto rivivere il viaggio in
Terra Santa», oppure: «Ho ripensato alla figura di Gesù e alla mia
di cristiano».
DAL VIVO
Così, per Giorgio, realizzare il
presepe si è trasformato in un vero
percorso di fede e di scoperta della
figura di Gesù: «Vivo tutto l’anno,
documentandomi sulla vita e sulle
opere del Cristo, che di conseguenza è diventato il compagno delle
mie giornate, colui che mi aiuta
con le parole e i gesti a vivere
amando, come ha fatto lui. Il presepe è il mio incontro personalissimo con Gesù uomo e Dio, e spero
di farlo incontrare anche agli altri».
Sono più di cento i personaggi
che movimentano le scene insieme
ai veridici effetti visivi, sonori e luminosi che immergono il visitatore in una suggestiva atmosfera natalizia. «Ed è proprio questo il
punto centrale del nostro presepe:
essere il più possibile autentici,
trasformare la rappresentazione in
una sorta di modellino storico che
vuol far riflettere anche sul nostro
passaggio terreno, sul messaggio di
Gesù, venuto in mezzo a noi per
salvarci offrendo la sua vita».
A San Pietro il presepe è anche
momento di ritrovo, confronto e
amicizia: «In tutto questo tempo
diverse persone si sono rese disponibili ad aiutarmi. Chi si è occupato di realizzare le case, chi ha cucito i tendaggi, chi ha costruito la
struttura, chi ha raccolto il muschio o procurato la segatura... Nel
corso degli anni il presepe ha richiamato molti visitatori da tutto
I NUMERI
DEL PRESEPE
139 personaggi, 35 animali animati meccanicamente, 60 mq di superficie, 500 litri di acqua, 10 chilometri di cavi elettrici, 1050 fori per
l’effetto della notte stellata, 115
lampade per illuminare il giorno, la
notte, l’alba e il tramonto, 5 lettori
dvd per gli effetti sonori,100 metri di
stoffa rossa e bianca, 50 metri di nylon, 150 chilogrammi di segatura, 3
mq per la riproduzione in scala dell’antico Tempio di Gerusalemme secondo gli scritti di Giuseppe Flavio,
1,5 mq per la riproduzione in scala
dell’antica Cittadella nonché sede
del palazzo di Erode.
www.presepiingranda.it è il sito
su cui informasi per gli orari e le novità 2009.
il Piemonte, ma tantissimi sono
anche arrivati dalla Liguria, dalla
Lombardia, dall’Emilia, dal centro
Italia e dalla vicina Costa Azzurra.
In dodici anni la stima è di oltre
cinquantamila presenze. Questo
inaspettato afflusso di visitatori ci
stimola, ogni volta, a lavorare circa
sei mesi per allestire e smontare il
presepe mentre nei restanti mesi
diamo vita a nuovi personaggi e
curare le scene paesaggistiche».
In questi ultimi anni oltre all’ampliamento, prendendo spunto
da avvenimenti e insegnamenti
evangelici, ci si è dedicati a perfezionare la ricostruzione del contesto palestinese dell’epoca di Gesù,
tenendo conto anche delle più recenti scoperte archeologiche. Il
paesaggio si è differenziato, cercando di rendere i forti contrasti
tipici della Terra Santa, con zone
della Galilea ricche di verde e di
coltivazioni, ma anche di tratti
brulli, alternati ad uliveti attorno a
Gerusalemme ed infine il deserto
di Giuda con le sue gole montuose
bruciate dal sole e dal vento.
Vista la richiesta di visite da parte di scuole e gruppi parrocchiali, si
sta preparando un’attività didattica
per varie fasce di bambini e ragazzi.
Attraverso dei video, letture di testi,
ricerca e analisi dei personaggi, si
vuole invitarli ad approfondire alcuni capitoli del Vangelo: dal Natale, con i suoi personaggi e i suoi
ambienti tipici, alle parabole narra-
A fronte: Giorgio
Barbero e il suo
deltaplano.
Sotto:
alcuni particolari
del suo presepe
meccanico.
te da Gesù nella sua predicazione,
fino alla comprensione migliore
della Palestina in cui egli è vissuto,
con i suoi ambienti: il lago di Cafarnao o Gerusalemme.
Il progetto prevede di lasciare a
lungo il presepio allestito, e predisporre anche degli spazi dove i
giovanissimi potranno prendere
contatto con oggetti oggi non più
familiari. Se infatti non è difficile
reperire un chicco di grano anche
in città, più nessuno sa cos’è un
vaglio per separare la pula dal
chicco di grano…
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