Introduzione ai Fondi strutturali
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Introduzione ai Fondi strutturali
Introduzione ai Fondi strutturali (1° modulo) Fonti comunitari e nazionali Le programmazioni (storia) Iniziativa seminariale del 19 novembre 2013 curata dal segretario confederale Maria Rosaria Pugliese 1 Introduzione ai Fondi strutturali Quali sono le fonti normative comunitarie? Nel Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (già Trattato di Roma del 25 marzo 1957, da ultimo modificato con il Trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1° dicembre 2009), vi sono i riferimenti al Fondo sociale europeo (Parte terza, Titolo XI) e alle politiche di coesione economica, sociale e territoriale (Parte terza, Titolo XVIII) Parte terza, titolo XI Gli articoli da 162 a 164, contenuti nella parte terza, titolo XI, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea riguardano il Fondo sociale europeo Art Sintesi 162 Il Fondo sociale europeo è istituito con l’obiettivo di migliorare le possibilità di occupazione dei lavoratori nell’ambito del mercato interno, contribuendo così al miglioramento del tenore di vita. Obiettivi del fondo sono anche la mobilità geografica e professionale, l’adeguamento alle trasformazioni industriali e ai cambiamenti di produzione con percorsi formativi e di riconversione professionale 163 L’amministrazione del Fondo spetta alla Commissione, assistita da un Comitato nel quale sono presenti i rappresentanti dei governi e delle organizzazioni sindacali e datoriali 164 Parlamento e Consiglio adottano i regolamenti di applicazione del Fondo, previa consultazione del Comitato economico e sociale e del Comitato delle regioni Dipartimento per il Mezzogiorno 2 Introduzione ai Fondi strutturali Parte terza, titolo XVIII Gli articoli da 174 a 178, contenuti nella parte terza, titolo XVIII, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea riguardano la coesione economica, sociale e territoriale Art Sintesi 174 L’Unione mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite, in particolare zone rurali, soggette a transizione industriale o con gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici 175 Gli Stati membri si adoperano per raggiungere gli obiettivi di cui all’articolo 174, con il sostegno dell’Unione europea, che si realizza anche attraverso una serie di fondi (Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia - FEAOG; Fondo sociale europeo - FSE; Fondo europeo di sviluppo regionale - FESR), e della Banca europea per gli investimenti. La Commissione relaziona ogni tre anni. Possono essere adottate azioni straordinarie 176 Il Fondo europeo di sviluppo regionale è orientato a ridurre gli squilibri regionali 177 Parlamento e Consiglio definiscono gli obiettivi prioritari e l’organizzazione dei fondi a finalità strutturale. È istituito con questa procedura un Fondo di coesione per interventi in materia ambientale e di reti transeuropee 178 Norme per l’adozione dei regolamenti di funzionamento dei fondi europei Il Fondo di coesione è riservato ai soli Paesi con un reddito nazionale lordo inferiore al 90% della media comunitaria: Grecia, Portogallo e nuovi membri Dipartimento per il Mezzogiorno3 Introduzione ai Fondi strutturali Quali sono le fonti normative nazionali? L’articolo 119 della Costituzione prevede lo stanziamento di risorse aggiuntive da parte dello Stato per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali e per favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona L’articolo 4 del decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88 – Disposizioni in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione di squilibri economici e sociali, a norma dell’articolo 16 della legge 5 maggio 2009, n. 42 – ha istituito il Fondo per lo sviluppo e la coesione Comma Sintesi 1 Il Fondo per le aree sottoutilizzate (articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289) assume la denominazione di Fondo per lo sviluppo e la coesione. Esso è finalizzato a dare unità programmatica e finanziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale 2 Il Fondo ha carattere pluriennale in coerenza con l’articolazione temporale della programmazione dei Fondi strutturali dell’Unione europea 3 Il Fondo è destinato a finanziare progetti strategici di carattere infrastrutturale o immateriale, di rilievo nazionale, interregionale o regionale Dipartimento per il Mezzogiorno 4 Introduzione ai Fondi strutturali Quali sono le novità sulle fonti normative nazionali? L’articolo 10 del decreto-legge 101/2013 istituisce l’Agenzia per la coesione territoriale, sottoposta alla vigilanza del Presidente del consiglio dei ministri o di un ministro delegato Comma Sintesi 2 La Presidenza del consiglio dei ministri cura il raccordo con le amministrazioni statali e le regioni; promuove e coordina i programmi finanziati con il Fondo per lo sviluppo e la coesione; supporta nei rapporti con l’Unione europea 3 L’Agenzia opera in raccordo con le amministrazioni competenti; svolge azioni di sostegno e di assistenza tecnica; vigila sulla attuazione dei programmi e sulla realizzazione dei progetti; può assumere le funzioni dirette di gestione dei programmi 4 Entro il 1° marzo 2014 è approvato lo Statuto dell’Agenzia, che dispone di una dotazione organica di 200 unità e gode di autonomia organizzativa, contabile e di bilancio. Organi dell’Agenzia sono: il direttore generale; il comitato direttivo; il collegio dei revisori dei conti. 5 Viene disciplinato lo status economico e normativo del personale coinvolto 11-14 I commi, poi soppressi, prevedevano l’assunzione a tempo indeterminato di 120 unità di personale altamente qualificate da destinare prioritariamente alla programmazione 2014-2020 Dipartimento per il Mezzogiorno 5 Introduzione ai Fondi strutturali Quali sono le novità sulle fonti normative nazionali? L’articolo 8 del disegno di legge di stabilità 2014 – in via di conversione – prevede il cofinanziamento nazionale dei programmi dell’Unione europea Comma Sintesi 1-3 Il cofinanziamento nazionale è assicurato con le risorse del Fondo di rotazione (legge 183/1987) per il 70% e con altre risorse a carico di regioni, province autonome ed altri organismi pubblici. Nell’ambito delle risorse del Fondo di rotazione sarà possibile adottare interventi complementari rispetto ai programmi finanziati con i fondi strutturali 4-5 Si prevede la possibilità di poter concedere delle anticipazioni nel limite di 500 milioni annui, sia per la quota comunitaria che per quella nazionale, con recupero successivo delle somme 6-7 La Ragioneria generale dello Stato ha competenze di monitoraggio finanziario, fisico e procedurale 8 Le amministrazioni titolari di programmi di sviluppo cofinanziati possono avvalersi dei servizi di Consip spa nella sua qualità di centrale di committenza 9 60 milioni di euro annui sono destinati alla realizzazione di azioni di cooperazione del Ministero degli affari esteri Dipartimento per il Mezzogiorno 6 Introduzione ai Fondi strutturali Quale è stata l’evoluzione della programmazione in sintesi? Possiamo distinguere più fasi. Negli anni ’70 (Conferenza di Parigi del 1972), i Paesi membri prendono coscienza del tema del differente sviluppo regionale; per effetto di ciò, nel triennio 1975-1977, il 4% del bilancio comunitario viene destinato ad azioni di riequilibrio regionale. Nel 1979, Il regolamento 214/1979 rafforza questi interventi aggiuntivi con una sezione “fuori quota” del FESR; successivamente, nel 1984, si inaugura la stagione dei finanziamenti con il sistema della “forcella” (finanziamenti aumentati nell’arco di un triennio) e con le Iniziative comunitarie, con un durata pluriennale. Nel 1985, partono i Programmi Integrati Mediterranei (PIM). La vera nascita della politica strutturale è con l’Atto unico europeo (1986) che porta alla riforma dei fondi strutturali (1988). Da allora al 2013 si sono succedute quattro stagioni di programmazione: 1988-1993; 1994-1999; 20002006; 2007-2013. La prossima programmazione interesserà il periodo dal 20142020 Dipartimento per il Mezzogiorno 7 Introduzione ai Fondi strutturali Come era strutturata la programmazione 1988-1993? La riforma dei fondi strutturali del 1988 si fonda su quattro principi guida: Concentrazione tematica, geografica e finanziaria Partnership istituzionale e con tutti gli operatori interessati Addizionalità, fondi aggiuntivi e non sostituitivi Programmazione, con un processo decisionale su quattro fasi: pianificazione ed individuazione dei bisogni; programmazione delle attività in un Quadro comunitario di sostegno; attuazione del QCS; sorveglianza, valutazione e controllo Sulla base dei principi indicati sono individuati i seguenti obiettivi: Obiettivo 1 per le regioni in ritardo di sviluppo con finanziamento FSE, FESR e FEAOG Obiettivo 2, riconversione di regioni e zone in declino industriale (FESR e FSE) Obiettivo 3, contro la disoccupazione di lunga durata (FSE) Obiettivo 4, inserimento giovani (FSE) Obiettivo 5a, adattamento delle strutture agricole (FSE, FEAOG) Obiettivo 5b, sviluppo zone rurali (FSE, FEAOG) Dipartimento per il Mezzogiorno 8 Introduzione ai Fondi strutturali Come era strutturata la programmazione 1988-1993? Le risorse della Programmazione 1988-1993 furono concentrate principalmente sull’Obiettivo 1 (69,6%). Relativamente ai Paesi, la Spagna ebbe risorse maggiori (oltre 13 miliardi, pari a più del 20%), davanti all’Italia (10,7 miliardi, pari al 17,1%). I cinque principali percettori hanno ricevuto più del doppio delle risorse destinate a tutti gli altri Paesi Distribuzione % 70 60 50 40 30 20 10 0 Distribuzione % 30 25 20 15 10 5 i l tr A G er m an ia re ci a G lo al og Po rt It a li a 0 na Ob 3 e Ob 5a Ob 5b 4 ag Ob 2 Sp Ob 1 Dipartimento per il Mezzogiorno 9 Introduzione ai Fondi strutturali Come era strutturata la programmazione 1994-1999? Nel 1993, la Commissione apportò alcune modifiche, mantenendo i quattro principi guida (concentrazione tematica, geografica e finanziaria; partnership; addizionalità; programmazione) e ridefinendo l’elenco delle regioni destinatarie degli interventi Sulla base dei principi indicati sono individuati i seguenti obiettivi: Obiettivo 1, sviluppo delle regioni in ritardo, comprese le aree rurali Obiettivo 2, riconversione di regioni o aree colpite da declino industriale Obiettivo 3, lotta a disoccupazione, inserimento giovani e persone minacciate di esclusione Obiettivo 4, adattamento dei lavoratori ai mutamenti industriali Obiettivo 5a, adeguamento delle strutture agricole e della pesca Obiettivo 5b, promozione e sviluppo delle zone rurali Obiettivo 6, aree a bassa densità di popolazione Dipartimento per il Mezzogiorno 10 Introduzione ai Fondi strutturali Come era strutturata la programmazione 1994-1999? Le risorse della Programmazione 1994-1999 furono concentrate principalmente sull’Obiettivo 1 (2/3 del totale), mentre per quanto riguarda i Paesi, il primo beneficiario del FESR fu la Spagna (31,6 miliardi, pari al 24,1%); a seguire l’Italia (19,7 miliardi, pari al 15,2%). Anche la Germania ha potuto beneficiare di consistenti risorse in seguito all’Unificazione con la parte est: il 12,2% del FESR e il 20% del FSE Distribuzione % Distribuzione % 70 60 50 40 30 20 10 0 25 20 15 10 5 i l tr G er m A ia an lo al og Po rt re ci a G It a li a na 0 ag Ob Ob 6 5b Sp Ob 1 Ob 2 Ob 3 Ob 4 Ob 5a Dipartimento per il Mezzogiorno 11 Introduzione ai Fondi strutturali Come era strutturata la programmazione 2000-2006? Con il pacchetto “Agenda 2000” (Consiglio europeo di Berlino del 24 e 25 marzo 1999), si dà il via alla politica di coesione economica e sociale, individuando alcune finalità (sviluppo armonioso e duraturo delle attività economiche; sviluppo dell’occupazione; tutela e miglioramento dell’ambiente; eliminazione delle ineguaglianze; promozione della parità uomo-donna) con una sostanziale semplificazione del quadro complessivo sia per gli obiettivi che le iniziative comunitarie Gli obiettivi si riducono a tre dai sei della programmazione precedente: Obiettivo 1, promozione sviluppo e adeguamento strutturale delle regioni in ritardo Obiettivo 2, riconversione economica e sociale delle zone in difficoltà strutturale Obiettivo 3, ammodernamento di istruzione, formazione e occupazione Per l’Italia, l’Obiettivo 1 è attuato attraverso il QCS, i PON e i POR; l’Obiettivo 2 con un documento di programmazione regionale (DOCUP); l’Obiettivo 3 con il QCS Le Iniziative comunitarie diventano 4 da 13 INTERREG III, cooperazione transfrontaliera, transnazionale o interregionale URBAN II, recupero quartieri degradati LEADER +, sullo sviluppo rurale EQUAL, contro la discriminazione e la disuguaglianza 12 Introduzione ai Fondi strutturali Come era strutturata la programmazione 2000-2006? I Fondi strutturali FSER e FSE dispongono di risorse complessive pari a circa 183 miliardi di euro, ai quali si aggiungono le risorse del Fondo di coesione per un totale di 213 miliardi di euro. Le risorse dei primi due Fondi strutturali sono concentrate in larga parte sull’Obiettivo 1. La Spagna ottiene oltre 43 miliardi (il 23,4%) con Italia e Germania entrambi sopra i 28 miliardi. Circa 21 miliardi spettano invece alla Grecia Distribuzione % Distribuzione % 70 60 50 40 30 20 10 0 25 20 15 10 5 i l tr A to ni U R eg no og al lo ia rt ia an re c Po G li a m G er ag Sp It a na o ltr A iv e at zi In i O b 2 O b 1 b O 3 0 Dipartimento per il Mezzogiorno 13