Interventi
Transcript
Interventi
1 Arion Questa pubblicazione, realizzata con il contributo della Commissione europea, Direzione generale istruzione e cultura, e del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Direzione generale per gli affari internazionali, è stata curata dall’Agenzia nazionale Socrates Italia, che ne è interamente responsabile. Coordinamento editoriale: Roberto Antonucci Redazione: Vanni Ferrari, Fiora Imberciadori, Ann-Christin Lindgren, Lorenza Venturi Editing e impaginazione: Valentina Riboldi Grafica: IndireVisual Firenze, settembre 2004 2 Indice INTRODUZIONE Un percorso di crescita comune di Fiora Imberciadori pag. 5 INTERVENTI Una buona azione di Socrates di Roberto Antonucci pag. 6 What is ahead? New horizons for the Arion Programme di Guido Boel pag. 10 La funzione dinamica di Arion di Giovanni Biondi pag. 18 Il ruolo e i compiti dell’Agenzia di Ann-Christin Lindgren pag. 21 Gli aspetti finanziari dell’Azione di Elena Masi pag. 24 Una visita Arion a Torino: l’esperienza di un organizzatore di Maria Fortunato pag. 27 Cosa mettere in valigia : consigli ad un borsista inesperto di Amilcare Bori pag. 30 Noterelle a margine di un convegno di studi di Vanni Ferrari pag. 33 APPENDICE Un esempio di relazione generale di Marisa Trigari pag. 35 Raccomandazioni operative per la realizzazione di una visita di studio Arion di Mario Bandiera pag. 52 3 Arion Palazzo Gerini, Firenze, la sede di Indire 4 Introduzione Un percorso di crescita comune Fiora Imberciadori, coordinatore dell’Agenzia Socrates Italia La gestione ordinaria degli adempimenti di carattere amministrativo e finanziario non è più il compito prevalente dell’Agenzia Socrates Italia, la quale oggi si propone soprattutto di diffondere e valorizzare l’insieme delle iniziative di azione comunitaria che coordina. Tale vocazione le deriva dalla contiguità culturale con l’Indire che, in quanto Istituto nazionale di documentazione e di ricerca educativa, ha fra le sue funzioni quella di porre a disposizione della nostra scuola informazioni strutturate sugli elementi di novità e di cambiamento in atto nelle politiche europee dell’istruzione. Occorre precisare che tale impegno discende anche dalle diverse risoluzioni attraverso le quali l’Unione indica nello scambio di buone esperienze pedagogicodidattiche lo strumento per avviare un percorso formativo di crescita comune. In tal senso, l’incontro Arion dello scorso ottobre presenta motivi validi che ne consigliano la diffusione ad una platea più vasta anche per il tramite della pubblicazione che presentiamo. Quest’ultima si articola in una serie di contributi che potranno essere utili ai futuri borsisti e agli organizzatori, e che inducono altresì a riflettere sul significato delle attività di cooperazione transnazionale nel settore dell’istruzione, indispensabili per conseguire gli ambiziosi obiettivi formativi prefissati dalla Commissione. Per l’appunto, mi sembrano particolarmente significative le relazioni di Guido Boel, l’autorevole esponente di Arion in campo europeo, e di Giovanni Biondi, direttore della nostra Agenzia. Inoltre, vengono proposti all’attenzione del lettore un’interessante relazione scaturita da una visita di studio Arion e una raccolta di validi suggerimenti che un esperto nell’organizzazione di visite di studio intende offrire ai suoi potenziali colleghi. 5 Arion Interventi Una buona azione di Socrates Roberto Antonucci, referente Arion piattaforma europea, rappresentava soltanto il primo approccio al confronto reciproco nel campo dell’istruzione e della formazione. La situazione è radicalmente cambiata. Gli incontri Arion hanno oggi per oggetto le problematiche educative di attualità in campo europeo, mentre la richiesta nazionale è numericamente notevole e qualitativamente valida. È sufficiente rileggere i formulari di candidatura che, anno dopo anno, sono sempre più congruenti con le singole biografie professionali e le relazioni che i fruitori ci trasmettono al termine del soggiorno di studio; per non parlare dei periodici seminari che organizziamo e che conseguono notevoli risultati anche in forza di un uditorio attento e sensibile. Un qualificato gruppo di ascolto che rappresenta i candidati selezionati da un’apposita commissione di valutazione la quale opera in maniera rigorosa soprattutto per tutelare l’interesse pubblico che esige la presenza, in un contesto europeo, di colleghi culturalmente validi e professionalmente motivati. Un cordiale benvenuto ai presenti e l’augurio per una proficua giornata di studio da parte del piccolo gruppo che si dedica in maniera specifica all’azione Arion. Essa si è progressivamente qualificata e sempre meglio sta realizzando le sue finalità formative. Desumo questa considerazione dalla funzione che svolgo all’interno dell’Agenzia Socrates Italia e dall’esame di alcuni documenti d’archivio che si collocano fra la fine degli anni Settanta e gli inizi del decennio successivo. Le visite di studio Arion concernevano un solo tema, la conoscenza dei sistemi d’istruzione nei Paesi della Comunità, e interessavano un esiguo numero di partecipanti, anzi, dando credito a talune informazioni ricevute dai “pionieri”, il reperimento dei borsisti italiani era, a quel tempo, un’autentica impresa, anche perché l’organizzazione delle visite era notevolmente improvvisata e tale da non poter soddisfare le attese dei singoli. Queste riflessioni sono da contestualizzare perché l’Azione, approvata nel ’76 ed operativa nel ’78, ovvero nel periodo in cui si andavano individuando gli elementi di una comune L’incontro di oggi è reso ancor più significativo dalla presenza di Guido Boel, il cui intervento riguarderà, in particolare, il collegamento fra la nostra Azione e gli obiettivi prioritari che l’Unione si prefigge di raggiungere. Essi sono molteplici, ma ritengo che possano essere sintetizzati all’interno di un unico concetto-quadro: l’innalzamento della qualità complessiva del sistema formativo del Vecchio Continente. Dunque, una scuola di successo che, rinvigorita dalla compenetrazione tra le più incisive esperienze pedagogiche e didattiche, risponda in maniera convincente a quella nuova 6 domanda sociale di sapere, indispensabile per affrontare la sfida di una globalizzazione sempre più esasperata. In prospettiva, si scorge l’Europa della conoscenza, fondata sul primato della cultura come patrimonio del maggior numero possibile di individui. Grecia del IV secolo a. C. In verità il mito, pur essendo spesso credibile, viene sovente offuscato dai meccanismi del racconto che offrono molteplici versioni di un evento o di un personaggio. Per quel che ne sappiamo, la tradizione identifica Arione in un condottiero o in un citaredo. Il primo interessa poco, ma il secondo, come viaggiatore attivo e dinamico che ritornava nella nativa Lacedemonia intellettualmente arricchito dai suoi frequenti viaggi nella Magna Grecia, ben esprime l’apertura verso il nuovo e il senso euristico della vita che connotano l’odierno uomo di cultura. L’acronimo trova un puntuale riscontro nel logo dell’Azione che per l’appunto raffigura l’aedo greco sul dorso di un delfino che lo trasporta lungo i mari del Mediterraneo. Non so se siamo davvero alla vigilia di un secondo Rinascimento, ma l’ipotesi resta affascinante. Ad ogni modo, Arion rappresenta ormai una certezza consolidata perché sinora ha consentito a migliaia di persone che nel nostro Paese ricoprono incarichi di responsabilità nel settore educativo di acquisire - in tal modo meglio orientando la propria attività professionale - e di trasmettere informazioni aggiornate ed organiche sulle politiche dell’istruzione e sull’evoluzione delle strutture formative in Europa. Tale funzione non è affatto esaurita perché sono ancora moltissimi i potenziali beneficiari dell’Azione, anzi, allargandosi ad Est lo spazio dell’Unione, occorre conoscere la realtà formativa degli Stati che si apprestano ad entrare nella “casa comune”; i frequenti contatti con le Agenzie di questi Paesi mi permettono di testimoniare l’entusiasmo con il quale essi desiderano il confronto con i partner dell’Europa occidentale. Va da sé che anche la presenza di Giovanni Biondi, direttore della nostra Agenzia, testimonia l’importanza che si è inteso attribuire al seminario odierno, anche in riferimento agli sviluppi che l’Azione potrà avere all’interno della terza fase del programma Socrates. A questo punto mi sembra opportuna una breve digressione di carattere storico-mitologico. Il termine Arion è un acronimo che, per una felice assonanza, richiama Arione, una leggendaria figura che sarebbe vissuta nella 7 Arion Interventi Rientro nella mia funzione di responsabile Arion iniziando con l’osservare che il nostro incontro, oltre a rispettare un obbligo contrattuale con la Commissione Europea, intende corrispondere ad uno dei postulati dell’attività formativa dell’Agenzia Socrates Italia, la socializzazione sistematica di informazioni e di esperienze affinché queste diventino risorsa e si trasformino in conoscenze collettive. Per l’appunto, mi sembra che questo sapere diffuso connoti anche il convegno odierno e per l’ascolto attivo e costruttivo che state mostrando e per la vivacità con la quale, ancor prima dell’avvio dei lavori, avete posto quesiti e richieste di chiarimenti. la dimensione locale non esclude ma postula quella sovranazionale come strumento di estensione di orizzonti necessariamente ristretti; e poi, la riforma del Titolo V della Costituzione italiana ed il conseguente trasferimento di poteri dal centro alla periferia attribuiscono alle Regioni e ai Comuni più impegnativi compiti nel settore scolastico. Inoltre, abbiamo ritenuto opportuna la partecipazione di una rappresentanza di organizzatori italiani; si deve loro un vivissimo plauso perché si dedicano a tale attività con serietà e spirito di sacrificio, senza ricevere alcuna gratificazione, se non la consapevolezza di svolgere un lavoro insostituibile, in mancanza del quale non ci sarebbero visite di studio in Italia. Mi piace sottolineare che in questi ultimi anni il nostro Paese ha presentato in catalogo il maggior numero di proposte di formazione caratterizzate da un buon livello qualitativo e, spesso, da un originale approccio alle tematiche. Nello specifico, il seminario di oggi presenta qualche elemento di diversità rispetto a quelli organizzati negli anni scorsi. Infatti, abbiamo invitato i rappresentanti territoriali dell’istruzione e della formazione che hanno inviato i formulari di partecipazione. Ciò per più di qualche valida ragione: in primo luogo, It is quite natural to establish links between the Arion study visits and the « Work programme on the objectives in education and training up to 2010 ». The Arion participants are partners by excellence to exchange experience on good practice for almost all of the 13 objectives. So it is logical that room should be made for this type of exchanges in the programmes of the study visits and to report on this. But of course, the Arion study visits are much more than that. They should continue to be a multilateral learning tool on educational developments throughout Europe, so as to realise the main objectives of this action. Il forte legame fra le Azioni e gli obiettivi strategici da raggiungere entro il 2010 viene ribadito nella pagina introduttiva del catalogo Arion 2004/2005 8 del proprio “status” istituzionale, la massima circolazione delle notizie ricevute e delle esperienze vissute, ivi comprese le buone pratiche suscettibili di essere utilizzate nel proprio contesto di lavoro. Le modalità di tale trasferimento sono molteplici e vanno dal collegio dei docenti alle conferenze di servizio, dalle comunicazioni telematiche alla pubblicazione di quaderni o bollettini sull’argomento. Non solo: poiché Arion è aspetto qualificante del programma Socrates, la maniera più valida per testimoniare l’effetto moltiplicatore resta la promozione di partenariati scolastici europei. Arion è oggi parte integrante della seconda fase del programma Socrates, dal quale desume la finalità di carattere generale, la coscienza di una comune identità e la necessità del rafforzamento dei valori etico-sociali condivisi; il tutto all’interno di un’immagine dell’Europa come entità sovranazionale caratterizzata da tratti omogenei e da una storia millenaria. Invero, al di là degli enunciati di principio, l’Azione deriva dal Programma obiettivi circoscritti ma realistici, quali l’importanza di un più accentuato amalgama fra i sistemi educativi, il potenziamento della conoscenza delle lingue europee, il sostegno alla mobilità transnazionale. Dimensione e obiettivi formativi possono essere colti in vario modo, ma esperiti nella forma diretta di un’attività svolta in comune; la visita di studio Arion lo consente. Ancora, ritengo necessario insistere sulla accuratezza e la qualità delle relazioni individuali e di gruppo le quali rappresentano, è un tema su cui si soffermerà certamente Guido Boel, un prezioso giacimento culturale che viene posto a disposizione dei decisori politici di tutta Europa. Per la verità, occorre dare maggiore rilevanza e visibilità al ricco patrimonio documentario di cui l’Agenzia dispone. A tal fine, è stato avviato un progetto di valorizzazione del nostro vasto materiale d’archivio che, selezionato e opportunamente analizzato e commentato, dovrà consentire la circolazione di informazioni strutturate tramite le vie telematiche e costituire la materia prima per un ciclo di volumetti che abbiamo intenzione di realizzare. Essa prevede l’alternarsi di conferenze, dibattiti, visite ad istituti scolastici, prese di contatto con enti locali, associazioni culturali e professionali. Ciò permette lo scambio di riflessioni sul tema assegnato, stimola il confronto con altre dottrine e impostazioni pedagogiche ma pur sempre all’interno di una situazione reale. In tal modo, il gruppo di ricerca che si è costituito in loco acquisisce dal di dentro e in maniera interattiva la conoscenza di problematiche largamente comuni rispetto alle quali la semplice teoresi resta imperfetta e superficiale. Va anche ricordato che spesso si creano rapporti di amicizia che durano nel tempo e che vanno ben oltre la semplice conoscenza del momento. Concludo: il breve ma intenso periodo di formazione all’estero in cui Arion si realizza rappresenta una notevole possibilità per potenziare una professionalità di ampio respiro, un itinerario di educazione permanente che non va inteso in maniera solipsistica perché deve avere una significativa ricaduta sul sistema dell’istruzione nazionale. Infine, l’effetto moltiplicatore, vivamente richiesto dalla Commissione Europea che sovvenziona con un significativo contributo finanziario le borse di studio. Mi spiego: ciascuno dei partecipanti deve assicurare, al termine del soggiorno all’estero e in ragione 9 Arion Interventi What is ahead? New horizons for the Arion Programme Guido Boel, Arion programme manager - European Commission Arion is in the first place intended to offer opportunities for education specialists and decision-makers to become familiar with the education systems of other Member States of the European Union and candidate countries. The newly gained experience is to serve the following purposes: to share it with colleagues in the workplace; to use it to rethink and adapt the working methods; to brief policy makers on different approaches and developments, as seen from the grassroot level; and finally, to use the experience as a basis for setting up new European co-operation projects, mainly in actions of the Socrates programme: Comenius, Gruntvig, Minerva, Lingua, … This action is considered to be closely linked to policy development at a European scale. Therefore, Arion has always followed new policy developments and actions very closely. This has lead to the range of thematical visits as we know it nowadays. It is therefore also quite natural that the European Commission endeavoured to establish links with the detailed work programme on “Concrete Future Objectives of Education and Training”, as it was defined by the Barcelona European Council of spring 2002. General criteria and priorities for the selection of participants 1. Except for candidate countries, Community support should be awarded as a priority to applicants who have little previous experience of involvement in transnational projects / activities and have not previously received European Community support for this purpose. This doesn’t mean that people who have been, are or will be involved in other Socrates actions are automatically excluded. 2. Care should be taken to ensure optimal use of the Community support, which is allocated to final beneficiaries, by selecting those applicants who will benefit most from a Community grant. In this context and provided that their application is of a sufficiently high quality to be funded, priority may be given to applicants with little or no experience over highly experienced applicants. 3. Priority must be given to the participation of disabled persons and of participants who are disadvantaged for reasons such as their socio-economic circumstances or situation, or their ethnic minority backgrounds. 4. The selection decisions taken should, in overall terms, make a demonstrable contribution to the development and promotion of equality of opportunity between the sexes in the field of education. 10 5. Candidate countries have more freedom for the selection of their participants. Decisions as to nomination of participants could be seen as preparatory measures for their full involvement in the Socrates programme. So during a first period, they could nominate people that will have responsibility over the management of the Socrates programme (or one of its components) in their country, or people who will have responsibility over projects, such as the organisation of Arion study visits, Comenius school partnerships, Grundtvig or Minerva projects, etc… Obiettivi concreti futuri dei sistemi di istruzione OBIETTIVO 1: MIGLIORARE LA QUALITÀ DEI SISTEMI D’ISTRUZIONE E DI FORMAZIONE L’istruzione e la formazione rappresentano uno strumento privilegiato di coesione sociale e culturale, nonché uno strumento economico considerevole, destinato a migliorare la competitività e il dinamismo dell’Europa. Si tratta fra l’altro di migliorare la qualità della formazione degli insegnanti e degli addetti alla formazione e di riservare uno sforzo particolare all’acquisizione delle competenze di base che devono essere attualizzate per poter rispondere alle esigenze di sviluppo della società della conoscenza. Si tratta del pari di migliorare l’attitudine dei cittadini a leggere, a scrivere e a effettuare calcoli, segnatamente per quanto riguarda le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le competenze trasversali (ad esempio: imparare ad apprendere, lavorare in equipe).Il miglioramento della qualità delle attrezzature nelle scuole e negli istituti di formazione, con un’ottimale utilizzazione delle risorse, rappresenta del pari una priorità, così come l’aumento delle assunzioni nei quadri scientifici e tecnici, come ad esempio per le matematiche e le scienze naturali, al fine di garantire una posizione concorrenziale dell’Europa nell’economia del domani. Migliorare la qualità dei sistemi d’istruzione e di formazione significa infine migliorare la corrispondenza fra le risorse e i bisogni, consentendo agli istituti scolastici di realizzare nuove partnership che possano aiutarli nello svolgimento del loro nuovo ruolo, più diversificato che in precedenza. OBIETTIVO 2: FACILITARE L’ACCESSO DI TUTTI ALL’ISTRUZIONE E ALLA FORMAZIONE Il modello sociale europeo di coesione sociale deve poter consentire a tutti i cittadini di accedere ai sistemi d’istruzione e di formazione formali e non formali, facilitando segnatamente il passaggio da un settore d’istruzione ad un altro (ad esempio dalla formazione professionale all’insegnamento superiore), dall’infanzia all’età matura. L’apertura dei sistemi d’istruzione e di formazione accompagnata da uno sforzo per rendere più invitanti tali sistemi, anche per adattarli ai bisogni dei diversi gruppi destinatari, può svolgere un ruolo importante per la promozione di una cittadinanza attiva, della parità di opportunità e della coesione sociale durevole. OBIETTIVO 3: APRIRE L’ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE SUL MONDO Quest’obiettivo comprende da una parte la costruzione dello spazio europeo dell’istruzione e della formazione tramite la mobilità e tramite l’insegnamento delle lingue straniere e, dall’altra parte, il potenziamento dei collegamenti con il mondo del lavoro, della ricerca e della società civile nel suo insieme. Dal sito dell’Unione Europea si riportano i tre obiettivi strategici sui quali il Consiglio d’Europa ha concentrato la sua attenzione http://europa.eu.int/comm/education/policies/2010/et_2010_en.html 11 Arion Interventi The participants: quality criteria The participants should represent all parts of the education system (i.e. general, vocational and technical education) and should act as “multipliers”, i.e. they should be persons who exercise responsibility at local, regional or national level and whose expertise can be used to increase the awareness of others about policy and practice in other Member States. This means that the profile of participants should correspond to one of the following : administration officials, inspectors, headteachers, heads of department, teacher trainers, advisers, educational service employees, administrative staff, etc. The participation of teachers is not a priority, and will only be accepted upon appropriate justification. The participating countries will ensure that all the networks, which organise education, are represented. The participating countries will ensure that the candidates put forward are able to communicate in at least one Community language other than their own. Ideally, they should have a good command of the “lingua franca” of the study visit, or at least have a good command of the other working language mentioned for each study visit of the programme. Linking up with th “Concrete Future Objectives of Education and Training” Already in the programme for 2002-2003, it was decided to link up the Arion programme with the “Detailed Work Programme on the Concrete Future Objectives of Education and Training” (CFOET), as it was adopted by the Barcelona Summit in spring 2002. Mobility should not be seen as an objective in itself, but rather as a tool to reach clear objectives set for an action under Socrates. In the case of Arion these are: • To enable those exercising important educational responsibilities at local or regional (and in some cases national) levels to review and modify their work in the light of direct experience of educational structures and reforms in other Member States. • To increase the amount of high-quality, selected and up-to-date information about education developments throughout the Community which is available to policy makers. • It is generally accepted that probably the main role of the Arion Scheme is to increase awareness of the European reality in the field of education. 12 At present, the study visits are organised on a number of themes, in most cases identified by education ministers as politically important: The education systems and their values - General study of education systems, (structure, methods) as well as the evaluation of education systems (theme 1), include certification and assessment of pupils (theme 2) - Measures to prevent school failure including the fight against illiteracy (theme 8 and 3) - Quality in education (theme 20) The actors of education: pupils, teachers and parents - Integration of handicapped children into the ordinary school system (theme 5) Equal opportunities for boys and girls in education (theme 6) Education of migrant and gypsy children (theme 7) The teaching profession (theme 10) The role of parents and their participation in school life (theme 11) The heads of schools (theme 15) The pupils (theme 17) Adult education (theme 18) Violence and the protection of children (theme 19) The inspector (theme 23) Education and its tools - Information and communication technologies in the schools (theme 4) - The curriculum (theme 25) The school and its environment - The school (theme 16) Introduction of the European dimension (theme 9) Health education (theme 13) Environmental education (theme 14) Other measures - Language teaching (theme 12) - Education statistics (theme 24) As there was little time – for 2002 the new programme announcement coincided with the preparation of the Barcelona documents – we decided to take the following steps to ensure that Arion could be oriented more in line with the concrete objectives of CFOET: • A table was prepared to show possible links between the concrete objectives and the themes of the Arion programme. This proved to be a useful exercise, since it showed that almost the whole ground of the work programme on CFOET was covered by the themes of Arion. • In the information sheets on each of the programmed study visits of the catalogue for Arion 2002 – 2003, the link was made with the concrete objectives concerned. 13 Arion Interventi Also to be noted that in many cases, the range of areas for exchange of good practice in Arion went beyond the areas identified by the work programme (just for the record). So it is the Commission’s view that the indicators of the Detailed Work Programme can be taken on board for the Arion programme, but that they should certainly not be seen as a limitation of the scope of the work undertaken so far. Plans for the future We believe that Arion could provide a useful contribution to the work as planned in the work programme of CFOET, more precisely in the areas of: key issues, indicators, benchmarks, and of course exchange of experience and peer review. This could possibly result in a clear survey on how the concrete future objectives are experienced by education experts and policy makers working in the field. In line with objective 2 of the Arion programme, we believe it to be possible to create instruments to present useful material to the policy makers at the highest level, in these different fields, assuming that we manage to explain clearly what is expected. Therefore, we plan to restructure the catalogue as follows: • A general introductory note which sets out the planning and the link between the Arion programme and CFOET; • Before each section of the catalogue by theme, there would be again a fact sheet, explaining: - What the theme is about; - Making the link with the concrete future objective(s) concerned and the appropriate key issues; - Explaining the benchmarks; - Explaining the themes for exchanging experience and peer review, which in the case of Arion, very often go beyond what was identified in the Objectives Report. Then we would make recommendations on: - How all these elements could be taken on board in the study visits; - How to report (who?) on all this material in an attractive format for decision-makers and a useful format to enable us to extract these data into a synthesis report for decision-makers at the highest level. We are convinced that the Arion study visits may add to the value of the work undertaken in the field of CFOET, assuming that good monitoring of the whole process will be possible. It goes of course without saying that the existing nature of the study visits should be respected: as an opportunity for education specialists and decision makers to experience educational developments in another participating country in their specific working area, so as to rethink and enrich their own work; In the sense that themes of the programme, which are not covered in CFOET continue to form part of the package, as they respond to a real demand. 14 Al tavolo dei relatori: Guido Boel, Ann-Christin Lindgren, Roberto Antonucci Other future prospects • A new series of study visits to focus on peer review. This is one of the ideas picked up from the external evaluation. The purpose would be to launch a general call for proposals for “peer review study visits”, in liaison with the “Objectives Work Programme”. Under the authority of the national instances in charge of the implementation of the “Objectives Work Programme”, a number of “peer review” visits would be carefully selected and prepared on well defined topics for a well defined target group. These groups of visitors would have to work through a detailed scenario and come up in the end with detailed and structured reports. There should be the possibility for follow-up visits in another country for the same groups. • To open up study visits to the world. The idea would be to open up the regular series of study visits for observers from third countries. This could possibly be realised by launching a general call for interest in the framework of the existing co-operation agreements. There would be no intention to organise return visits during a first stage. Besides, this idea of inviting observers responds to a real interest: we know that there already have been contacts with third countries. • Common activity between Arion and the Leonardo study visits scheme. It would be intended to organise a number of common study visits on topics of common interest, and the exchange of information on the same type of topics. • Accompanying measures There is a growing interest to have follow-up study visits for some of the same groups of visitors, but of course in another country. 15 Arion Interventi In such cases, the general conditions for organisation and participation would be the same, with some special conditions on top: - The new programmes should be built on the results and findings of the first programme; - The new programme should not simply be a return visit, but built on very strong arguments and a very detailed plan. What we expect from participants The first task of the Arion participants is to produce a good report, for the following reasons: their report will be a useful guide for the implementation of the ideas gained during the study visit; it is their obligation to share their experience with colleagues, superiors and of course the policy makers. Arion is and has always been closely linked to policy development. We believe that the participants can and should play a role at defining such new policy developments from the grassroot level. In their reports, addressed to the policy makers, they should draw attention to the latest developments and approaches of the education system in the visited countries. The policy makers on their turn then can implement these news views and ideas. Former participants can also play a role in the organisation of new visits in their home country. Some 90 % of the visit organisers are actually former participants. Finally, they are important players for launching projects under the other actions of the Socrates programme: Comenius, Grundtvig, Minerva, and Lingua. The search for partners will be easier through the contacts made and through their experience of the education systems of other European countries during their Arion study visit. 16 Cosa c’è oltre? I nuovi orizzonti del Programma Arion Guido Boel (abstract dell’intervento) Il relatore pone in evidenza il fatto che l’azione Arion debba essere sempre più organicamente collegata - si tratta di un motivo su cui da tempo insiste la Commissione Europea - al Programma di lavoro sugli obiettivi futuri dei sistemi d’istruzione e di formazione (CFOET - Detailed Work Programme on the Concrete Future Objectives of Education and Training). In tal senso sono state assunte talune iniziative già a partire dall’anno scolastico 2002-2003. Esse tendono a sensibilizzare i partecipanti alle visite di studio sui nessi che intercorrono tra le tematiche Arion e i punti essenziali in cui sono stati esplicitati gli obiettivi sopra menzionati. In particolare il catalogo più recente presenta una pagina introduttiva che invita borsisti ed organizzatori a restare ancorati a tali punti-chiave. Arion deve dunque porsi sempre più come strumento atto a presentare ai più alti livelli decisionali valido materiale di riflessione che ne orienti l’attività politica. In proposito, sarebbe opportuno che la stesura delle relazioni fosse sempre accurata in modo da suscitare consenso e interesse. Un’innovazione di più ampia portata: visite di studio speciali su argomenti ben definiti da parte di un qualificato gruppo di lavoro che produca rapporti dettagliati e strutturati e con la possibilità di proseguire l’esperienza formativa in un Paese diverso. Guido Boel non esclude, infine, che in un prossimo futuro gli incontri Arion possano prevedere l’interscambio culturale con Paesi non europei. 17 Arion Interventi La funzione dinamica di Arion Giovanni Biondi, direttore dell’Agenzia Socrates Italia Come direttore dell’Agenzia Socrates Italia porgo a voi tutti un cordiale saluto e il mio personale ringraziamento per essere intervenuti a questo convegno certamente qualificato dalla partecipazione di Guido Boel, l’autentico “nume tutelare” di Arion. L’occasione è quindi preziosa per cercare di definire insieme il significato che si intende oggi attribuire all’Azione. La visita Arion non può essere un evento personale e non può dunque restare confinata nell’esperienza di ciascuno, ma deve avere una ricaduta all’interno di un più ampio quadro di riferimento. Le slide presentate da Guido pongono chiaramente in evidenza il nesso tra Arion e le altre azioni del Programma Socrates; recandoci in altri Paesi visitiamo istituti scolastici, incontriamo colleghi e possibili partner ed abbiamo dunque l’opportunità di intrecciare rapporti immediati e durevoli. Tuttavia vorrei sottolineare il seguente aspetto: l’Indire è anche, da molti anni, sede dell’Unità italiana di Eurydice, la rete europea che analizza i sistemi educativi e svolge tale compito soltanto a livello di descrizione strutturale. Cercherò di spiegarmi attraverso un esempio: spesso riceviamo dall’estero domande che riguardano il ruolo e la funzione dei genitori degli alunni all’interno della nostra scuola. Dal punto di La home page dell’Unità Italiana Eurydice http://www.indire.it/eurydice 18 vista normativo siamo tenuti a rispondere che essi intervengono tramite gli strumenti di democrazia partecipata, gli organi collegiali. In realtà i genitori appaiono oggi notevolmente disimpegnati anche perché si rendono conto che la loro presenza negli organi collegiali ha una scarsa incidenza nelle decisioni che contano a livello scolastico. La rete Eurydice si dedica istituzionalmente a fornire informazioni ufficiali sui sistemi formativi e non può quindi scendere al di sotto di tale livello di descrizione. Invece Arion, per sua natura, consente di andare oltre la norma, scavando in profondità fino ad incontrare quella realtà che la sottende. In vista della terza generazione del Programma Socrates dovremmo dunque cercare di meglio raccordare la funzione di Eurydice con la dinamicità di Arion, considerandoli strumenti diversi ma complementari per conoscere i molteplici aspetti che connotano le problematiche educative di un’Europa in divenire. Mi permetto di insistere su questo punto ricorrendo anche alla differenza tra curricolo reale e curricolo formale. Sappiamo com’è configurato quest’ultimo e quali sono le finalità e i suoi obiettivi specifici. Tuttavia, se non entriamo nel singolo istituto scolastico e nelle sue classi, se cioè non incontriamo il curricolo reale, non riusciamo a renderci conto che, al di là delle differenze tra i programmi ufficiali di studio, esistono molteplici problemi comuni. La diversità rappresenta una ricchezza culturale per l’Europa ed è certamente positivo il fatto che ciascuno dei Paesi dell’Unione voglia conservare la propria struttura formativa. Al contrario, il curricolo reale ha per oggetto quella problematicità del fare scuola che è largamente trasversale. Qui Arion acquista il suo vero significato perché fa incontrare su questioni autentiche e comuni le persone che hanno funzioni di responsabilità all’interno delle politiche educative dei singoli Stati. Occorre dunque tesaurizzare l’esperienza del singolo e fare in modo che essa possa diventare patrimonio collettivo. Ricorro nuovamente ad un esempio. Alcuni dirigenti scolastici italiani, nel corso di una visita di studio Arion, hanno notato che in alcune scuole irlandesi non c’erano i laboratori d’informatica perché tutte le attività didattiche di classe ne presupponevano in loco l’utilizzazione. Tale semplice riorganizzazione dello spazio classe è stata, laddove possibile, trasferita negli istituti scolastici di pertinenza di questi dirigenti. Sicuramente un buon esempio. Invero, la circolazione delle informazioni non può prescindere ormai da Internet e quindi dal sito dell’Agenzia Socrates Italia che, raggiungendo una vastissima platea di utenti, è ben in grado di trasmettere idee, suggestioni e nuove conoscenze che rappresentano uno tra i motori per il rinnovamento della nostra scuola. Questo è l’obiettivo, questa l’ottica con cui guardiamo all’Azione: una risorsa che, all’interno dei diversi sistemi scolastici europei, possa sostenere l’innovazione e il raccordo con le problematiche educative dell’Unione. In tal modo desideriamo utilizzare Arion fino al 2006, quando si concluderà la seconda generazione del programma Socrates; spero che la fase successiva conservi e sviluppi Arion collegandolo sinergicamente ad altre Azioni, avendo in ogni caso eliminato quella sorta di “peccato originale” che è per l’appunto la chiusura dell’esperienza all’interno di ciascuna individualità. 19 Arion Mi sia consentito di ribadire quest’ultimo concetto: abbiamo in Italia più di ottomila scuole e altrettanti dirigenti al cui confronto le duecento borse di studio Arion concesse annualmente al nostro Paese sono ben poca cosa. Resta dunque indispensabile attivare sempre meglio la funzione del sito dell’Agenzia affinché siano “contagiati” coloro ai quali non sarà possibile fruire di tale occasione formativa. 20.350 le persone che hanno partecipato ad una visita Arion dall’inizio del Programma Socrates al 2003 Nel rinnovare il mio più cordiale saluto ai presenti, mi auguro che le riflessioni proposte possano fornire utili indicazioni di lavoro. Infine, desidero nuovamente ringraziare Guido Boel per la sua presenza ed elogiare il gruppo di lavoro che in maniera specifica si dedica all’Azione. borse distribuite tra i 30 1.767lePaesi partecipanti durante l’anno 2002-2003 1.750 per l’anno 2003-2004 e per il 2004-2005 le borse di studio hanno raggiunto il numero di 2.043 è l’inglese la prima lingua di lavoro, utilizzata nel 75% delle visite, seguita dal francese nel 21% dei casi, dal tedesco, lingua principale per il 4% delle visite * (* i dati si riferiscono all’anno 2002-03) 20 Interventi Il ruolo e i compiti dell’Agenzia Ann-Christin Lindgren, Agenzia Socrates Italia L’incarico di Agenzia nazionale Socrates per l’Italia è stato affidato nel 1995 alla Biblioteca di Documentazione Pedagogica - successivamente divenuta Indire - per la prima fase del programma, e poi riconfermato nel 2000 per Socrates II. Nell’esercizio delle funzioni che ne derivano, l’Agenzia segue le indicazioni e gli orientamenti espressi dal MIUR. Le Agenzie Nazionali svolgono un ruolo chiave nella gestione e nello sviluppo del Programma Socrates, e le Azioni che vi afferiscono ne prevedono diversi livelli di coinvolgimento. In particolare, le Azioni cosiddette decentrate impegnano l’Agenzia a tutto campo; in questo caso, infatti, essa è responsabile della valutazione e della selezione dei progetti presentati dagli istituti del proprio Paese e della relativa gestione amministrativa e finanziaria. Gli altri compiti dell’Agenzia nazionale consistono nell’offrire consulenza per l’elaborazione dei progetti, nel diffondere tutte le informazioni relative allo svolgimento del programma, nel pubblicizzarne i risultati e curarne il monitoraggio. Arion è un’Azione decentrata e, allo stesso tempo, centralizzata. L’Agenzia riceve i moduli di candidatura e, di concerto con una Commissione di valutazione appositamente nominata, effettua la selezione. All’Agenzia spetta poi inviare l’accordo finanziario all’istituto di appartenenza dei partecipanti. Le domande accolte vengono trasmesse all’Ufficio di Assistenza Tecnica di Bruxelles, dove si compongono i gruppi multinazionali che parteciperanno alle diverse visite organizzate nei Paesi aderenti al programma Socrates. In considerazione della difficoltà, non infrequente, di soddisfare la preferenza dei candidati, viene loro richiesto, al momento della presentazione del modulo di domanda, di individuare tre visite alternative a quella indicata come preferita. Per le finalità precipue dell’Azione i gruppi devono garantire una rappresentanza nazionale quanto più possibile diversificata. Normalmente non vengono inseriti più di due, tre partecipanti dello stesso Paese. All’inizio dell’anno scolastico, gli organizzatori delle visite di studio presentate in catalogo, vengono informati dall’Ufficio di Assistenza Tecnica circa l’interesse suscitato dalla loro proposta formativa. Se risulta scarso, la visita sarà cancellata. L’Ufficio invia, poi, per conto della Commissione europea, una lettera ufficiale di invito a ciascun borsista con le indicazioni della destinazione assegnata. La rinuncia alla visita, che può compromettere l’equilibrata composizione di un gruppo e, talvolta, comportare la perdita di una borsa di studio, è da considerarsi evento eccezionale e deve essere adeguatamente motivata. Ne sarà data comunicazione, prima di tutto, 21 Arion Interventi all’organizzatore, cioè la persona o l’ente che si è assunto l’onere di predisporre e coordinare i diversi aspetti dell’incontro. Il mancato invio della rinuncia entro i termini previsti può comportare l’addebito di una penale per la prenotazione alberghiera. Ma è necessario che ne siano messi al corrente anche l’Ufficio di Assistenza Tecnica e l’Agenzia Nazionale. Giova ricordare, infatti, che una rinuncia tempestivamente segnalata può consentire ad un altro candidato, inizialmente non selezionato, di usufruire della borsa di studio. Solo per gravi e comprovati motivi può essere autorizzato il cambiamento della visita. Non è in ogni caso possibile effettuarne più di uno. Anche in questo caso il partecipante è tenuto ad inviare una comunicazione all’organizzatore della prima visita assegnata. La richiesta motivata di cambiamento, accompagnata da un ampio elenco di visite alternative indicate in ordine di priorità, deve essere indirizzata all’Ufficio di Assistenza Tecnica di Bruxelles e, per conoscenza, all’Agenzia Nazionale del Paese di appartenenza. Circa due mesi prima dello svolgimento della visita, l’Ufficio di Assistenza Tecnica di Bruxelles invia - agli organizzatori, un elenco nominativo dei borsisti e copia del loro modulo di candidatura; - ai partecipanti, il medesimo elenco, tre moduli di conferma, il questionario predisposto dalla Commissione europea e, talvolta, materiale informativo concernente la tematica della visita. È richiesta un’adeguata preparazione sull’argomento specifico dell’incontro di studio, nonché sul sistema formativo in atto in Italia e sulla legge di riforma degli ordinamenti scolastici. È consigliabile, a tale scopo, la consultazione del sito dell’Unità Italiana di Eurydice: http://www.indire.it/eurydice/index.htm Per informazioni sulla scuola in Europa il sito di riferimento è Eurybase: http://www.eurydice.org A conclusione della visita sono necessarie la compilazione del questionario già menzionato e la stesura di una relazione individuale utilizzando lo schema disponibile in linea sul sito dell’Agenzia Socrates Italia, all’indirizzo web http://www.indire.it/socrates/content/ index.php?action=read_azione&id_cnt=4861 Nella suddetta pagina è possibile consultare anche la “Relazione sui futuri obiettivi concreti dei sistemi d’istruzione e formazione adottata dal Consiglio europeo dell’Istruzione”, nonché la tabella di collegamento tra gli obiettivi stessi e le tematiche Arion. Lo schema di relazione fa riferimento proprio a tali obiettivi, invitando il borsista ad indicare se e in quali modi lo scambio di informazioni e di esperienze intercorso all’interno del gruppo di lavoro possa contribuire al loro raggiungimento. La Commissione europea e le autorità nazionali auspicano che i rapporti più significativi scaturiti dalle visite svolgano un ruolo importante in questo senso. Nel corso del soggiorno di studio viene nominato un relatore generale cui si affida l’incarico di elaborare un documento di sintesi in collaborazione con tutti i colleghi. Esso non ha lo scopo di valutare i contenuti formativi offerti dal programma né tanto meno il sistema scolastico del Paese ospitante. La sua funzione è piuttosto quella di mettere a fuoco le questioni emerse in relazione al tema trattato, evidenziandone il valore aggiunto 22 della dimensione europea, e di indicare se durante il pur breve periodo di riqualificazione in servizio siano stati stabiliti contatti per una futura collaborazione transnazionale. Non saranno trascurate, in apertura, una descrizione di come l’argomento si inquadra nel sistema scolastico del Paese ospitante e una sommaria analisi comparativa che, riportata ai diversi contesti europei, sia capace di individuare punti di forza e di criticità, esempi di buone pratiche, suggerimenti o risposte alle situazioni problematiche riscontrate nella esperienza professionale di ciascuno. Il documento deve essere inviato, possibilmente anche in formato elettronico, alla Commissione europea, all’Ufficio di Assistenza Tecnica, all’organizzatore della visita e all’Agenzia Nazionale del Paese di appartenenza del relatore di gruppo. Si può affermare, infine, che Arion funge spesso da elemento catalizzatore di altre attività del Programma Socrates. Di frequente, durante le visite, vengono stabiliti contatti soprattutto per futuri progetti; questo accade principalmente per Comenius 1, ma anche per Comenius 2.1, Grundtvig, etc. Inoltre, l’anno successivo alla partecipazione, molti borsisti si propongono come organizzatori di visite di studio nel proprio Paese contribuendo così, nel segno di una mutua collaborazione transnazionale, a non interrompere quel circolo virtuoso di incontri, scambi, conoscenze che è la vera forza di Arion. s m te yo d tu s n A EM T 1 Ge 20 ion at duc e n i ty ali Qu Ogni anno il programma di studio delle visite si orienta verso determinate tematiche (v.pag.13) Negli ultimi anni le tematiche per le quali è stato proposto il maggior numero di visite sono risultate la N°1 e la N° 20. L’insegnamento delle lingue straniere è uno degli argomenti più presenti, immediatamente dopo le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. È significativo notare come dal 2002-2003 sia entrata nei primi posti della classifica la tematica N°9, avente per oggetto “La dimensione europea nell’istruzione”. o ati c u ed f l era ys s n n atio c u d e A n TEM CT i I 4 hing c TEMA a e t e g a Langu 2 1 A M E T TEMA 9 E uropean d imension in ed ucation 23 Arion Interventi Gli aspetti finanziari dell’Azione Elena Masi, Agenzia Socrates Italia della tabella forfettaria (riportata qui sotto) sino ad arrivare al contributo totale che la Commissione finanzia all’Agenzia Nazionale Socrates Italia. Una volta determinato il contributo spettante ad ogni borsista Arion, viene inviato l’Accordo Finanziario all’istituto di appartenenza del partecipante, che verrà detto “il Beneficiario”. L’Agenzia Socrates ha una sezione cui è affidato il compito di gestire la parte finanziaria (contratti, pagamenti, controlli) relativa alle Azioni decentrate del programma Socrates. Io ne faccio parte e mi soffermerò oggi sugli adempimenti richiesti all’Agenzia e al borsista stesso prima e dopo una visita di studio Arion. L’argomento richiede, ovviamente, un linguaggio prevalentemente tecnico, del quale mi scuso in anticipo, e talune esemplificazioni. Una volta individuate le candidature che verranno autorizzate all’attività di formazione, si procede a determinare il finanziamento che spetta ad ogni partecipante. La Commissione Europea ogni anno comunica all’Agenzia l’importo totale destinato all’Italia e il numero massimo di partecipanti che si possono autorizzare. Sulla base di questi parametri decidiamo i margini del finanziamento che possono oscillare del 20% in più o in meno rispetto all’importo medio comunicato. Stabilita una differenziazione sulla base dei Paesi di destinazione, successivamente viene attribuito un importo medio per quanto riguarda il viaggio e una percentuale Il Beneficiario percepirà un prefinanziamento pari all’80% del contributo assegnato entro 45 giorni dal ricevimento e l’accettazione da parte dell’Agenzia Nazionale dell’Accordo debitamente compilato e firmato, con allegati i seguenti documenti: • copia della lettera formale di invito ricevuta dalla Commissione Europea dalla quale risultino il numero, il tema e le date della visita autorizzata; • copia del Nulla Osta di data non anteriore a 2 mesi dalla data di inizio della Visita, rilasciato dal superiore gerarchico del borsista. Il saldo finale sarà pagato entro 45 giorni dal ricevimento e accettazione da parte dell’Agenzia Nazionale della documentazione finale. Essa prevede la presentazione di un rendiconto, delle copie conformi all’originale dei documenti di spesa (viaggio e alloggio), di una copia dell’attestato di partecipazione e di una relazione sulle attività svolte durante la visita Arion. L’An si riserva di rifiutare il pagamento del saldo finale nel caso in cui la documentazione finale non sia trasmessa nei modi previsti o sia trasmessa in modo incompleto. In tal caso, il Beneficiario è tenuto a rimborsare all’Agenzia Nazionale le somme eventualmente già percepite. 24 Riportiamo alcune indicazioni fondamentali che riguardano le spese che ogni partecipante può o non può rendicontare all’Agenzia nazionale Socrates . Costi ammissibili 1 . Viaggio e Assicurazione del viaggio 2 . Soggiorno Costi non ammissibili 1 . Normali retribuzioni del personale, inclusi gli straordinari 2 . Spese di supplenza 3 . Costi relativi all’indennità di missione del personale 4 . Spese bancarie 5 . Costi di intermediazione 6 . Spese di organizzazione e preparazione alla Visita fatturate da eventuali enti/associazioni che si offrono di organizzare l’attività all’estero, comprese eventuali agenzie di viaggi 7 . Spese di assistenza per la partecipazione alla Visita 8 . Costi di amministrazione 9 . Spese di comunicazione (calcolate nelle spese di soggiorno) 10 . Trasporti locali all’estero (calcolati nelle spese di soggiorno) 11 . Materiale didattico e attività all’estero (calcolati nelle spese di soggiorno) 12 . Biglietti di viaggio acquistati ma non fruiti 13 . Costi fatturati o penalità derivanti dalla non partecipazione alla visita Tariffe giornaliere per il personale Paese BE Belgio DK Danimarca DE Germania GR Grecia ES Spagna FR Francia IE Irlanda IT Italia LU Lussemburgo NL Paesi Bassi AT Austria PT Portogallo FI Finlandia SE Svezia UK Regno Unito Max. in Euro Paese 150 179 127 113 141 130 165 130 143 148 122 143 156 157 199 IS Islanda LI Liechtenstein NO Norvegia BG Bulgaria CZ Repubblica Ceca EE Estonia CY Cipro LV Lettonia LT Lituania HU Ungheria MT Malta PL Polonia RO Romania SI Slovenia SK Slovacchia 25 Max. in Euro 183 174 171 157 214 129 100 174 126 136 116 227 185 148 164 Arion Interventi Esempi di calcolo del contributo Il contributo finale Arion viene definito dall’Agenzia Nazionale sulla base dei seguenti fattori: 1. i costi ammissibili del viaggio A/R 2. il soggiorno, i cui costi sono calcolati dall’Agenzia Nazionale sulla base delle tariffe giornaliere (al 100%) e la durata ammissibile del soggiorno all’estero (durata della Visita + giorni ammissibili di viaggio). PRIMO CASO La somma dei costi 1 e 2 è inferiore al contributo accordato dall’Agenzia Nazionale: il contributo finale sarà pari alla somma dei costi 1 e 2. ES: il contributo massimo accordato dall’Agenzia Nazionale è di € 1.202. Supponiamo che il partecipante sia autorizzato per una Visita di 7 giorni (5 giorni lavorativi più 1 giorno per il viaggio di andata e 1 giorno per il viaggio di ritorno) in Francia (Parigi). Supponiamo inoltre che il costo del viaggio sia stato pari a 150 Euro. Calcoliamo la parte di contributo a copertura della spese di soggiorno: € 130 x 7 gg. = € 910. Costo totale della Visita: € 150 + € 910 = € 1.060 In questo caso il contributo finale spettante è pari a € 1.060. SECONDO CASO La somma dei costi 1 e 2 è superiore al contributo accordato dall’Agenzia Nazionale: il contributo finale sarà pari al contributo inizialmente accordato. ES: il contributo massimo accordato dall’Agenzia nazionale è di € 1.202. Supponiamo che il partecipante sia autorizzato per una Visita di 7 giorni (5 giorni lavorativi più 1 giorno per il viaggio di andata e 1 giorno per il viaggio di ritorno) in Francia (Parigi). Supponiamo inoltre che il costo del viaggio sia stato pari a 400 Euro Calcoliamo la parte di contributo a copertura della spese di soggiorno: € 130 x 7 gg. = € 910. Costo totale della Visita: € 400 + € 910 = € 1.310 In questo caso il contributo finale spettante è pari a € 1.202. 26 Esperienze Una visita Arion a Torino: l’esperienza di un organizzatore Maria Fortunato, docente di materie letterarie presso l’IPSSAR “G.Colombatto” di Torino compresa tra il 7 e l’11 aprile del 2003. Scelto il tema, occorreva adoperarsi per organizzare l’incontro per il quale sono stati necessari circa tre mesi di lavoro. Il responsabile dell’Azione mi aveva fatto presente che i dirigenti che aderiscono alle visite Arion sono, per lo più, interessati al nostro sistema scolastico, nonché all’istruzione classica italiana, unica nel suo genere in Europa, e si aspettano di visitare le nostre scuole per coglierne dal vivo strutture e problemi. Nel settembre del 2001 l’Agenzia Socrates Italia mi invitò ad organizzare, nell’istituto scolastico in cui insegno, una visita di studio Arion. Sapevo di poter contare sul pieno appoggio della Preside, che avrebbe aderito all’iniziativa, ne ero ben conscia, con il consueto entusiasmo e con la lungimiranza nel prevedere la ricaduta positiva che essa avrebbe comportato. Dovevo pensare, a questo punto, ad un argomento che potesse configurarsi in ambito europeo senza però dimenticare la mission della scuola nella quale si sarebbe svolta la settimana Arion. Trattandosi di un Istituto Alberghiero, fu facile trovare la soluzione perché che cosa c’è di meglio che “fare cultura” e socializzare in un contesto piacevole ed aggregante quale la “buona tavola”: non per nulla convivio e convito sono da sempre i termini che, nati da uno stesso ètimo, accostano due ambiti non così diversi, il nutrimento per lo spirito ed anche per il corpo. “La scuola alberghiera come reale possibilità di scambi eno-gastronomici, sociali, culturali” divenne, dunque, il titolo del futuro incontro Arion che si sarebbe tenuto presso l’IPSSAR “Giuseppina Colombatto” nella settimana Era necessario prendere contatti con la Direzione Regionale e con il corpo ispettivo per predisporre gli interventi pertinenti; era altresì opportuno avere la disponibilità degli assessori all’istruzione e alla formazione del comune e della provincia di Torino. Perché l’incontro potesse rivelarsi proficuo e significativo sia sul piano didattico sia sul piano culturale era importante l’apporto di più “voci”. Se pensiamo al “coro” come metafora, non dobbiamo dimenticarci che in esso concorrono diverse armonie musicali, espresse dalla voce dei soprani, dei contralti, dei tenori e dei bassi: tutti gli invitati dovevano poter offrire il loro contributo in diversa prospettiva culturale senza, però, confliggere tra loro e dar luogo a sterile polemica. I politici invitati, dunque, dovevano essere rappresentativi dell’arco costituzionale e, trovandoci in Piemonte, il problema fu presto risolto: la Regione è governata dal centro-destra e, quindi, invitai l’assessore alla formazione professionale; la Provincia e il Comune afferiscono al centro-sinistra e furono rappresentati dai responsabili degli assessorati interessati. A questo punto era importante pensare quali 27 Arion Esperienze argomenti trattare in relazione agli incontri e potei contare sull’ampia disponibilità e sull’esperienza di due dirigenti tecnici dell’Ufficio Scolastico Regionale. Questi suggerirono l’opportunità di affrontare sia problematiche d’ampio respiro, ad esempio la dimensione europea dell’istruzione e il problema della valutazione, sia temi di tipo trasversale, quali l’insegnamento delle lingue straniere e le politiche d’integrazione legate all’alternanza scuola-lavoro; fecero di più, perché se ne assunsero il compito relazionale.1 L’apertura dell’incontro fu affidata al dirigente regionale del Miur che evidenziò, nella sua puntuale ed esauriente relazione, il ruolo dell’Ufficio Scolastico Regionale nel panorama dell’autonomia scolastica. Rispetto all’organizzazione definitiva del programma, devo ricordare che il 28 marzo 2003 era stata varata la legge n° 53, ovvero la “Delega al governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia d’istruzione e formazione professionale” e che il nostro seminario Arion era il primo incontro di respiro normativo dopo l’emanazione della legge. Ritenni, di conseguenza, che il MIUR potesse aver interesse a spiegare al gruppo dei convenuti la filosofia che informava la nuova legge. Ebbi la fortuna di coinvolgere nella partecipazione ai lavori il Capo della Segreteria particolare del sottosegretario di Stato che fu disponibile a presentare la “Sperimentazione della Riforma del Sistema La home page dell’IPSSAR di Torino - http://www.alberghierotorino.it Maria Teresa Boella ha trattato “L’apertura del sistema scolastico italiano alla dimensione europea dell’insegnamento” e “L’insegnamento della lingua come disciplina trasversale”; Graziella Fresia Ansaldi, “Le politiche dell’integrazione con particolare riferimento all’alternanza scuola-lavoro”, “La valutazione del sistema dell’istruzione in Italia”. 1 28 Scolastico”. Per completezza d’informazione chiesi ad una collega di un liceo ginnasio di Torino di offrire, a conclusione dei nostri lavori, una panoramica sul valore dell’istruzione classica in Italia, argomento che interessa ed incuriosisce molto i dirigenti europei. Il gruppo di lavoro aveva scelto come lingue veicolari il francese e il tedesco e l’istituto “Colombatto” fu in grado di offrire ai partecipanti la traduzione in simultanea di tutte le relazioni che costituivano il programma. passeggio per Torino soffermandoci nei famosi “caffè d’epoca”. In conclusione ritengo di poter affermare che l’esperienza è stata positiva, sia per l’istituto ospitante sia per il gruppo di studio, dal quale abbiamo ricevuto, oltre ad una relazione generale lusinghiera nei nostri confronti, anche numerosi attestati di stima e di amicizia. Mi piace ricordare altresì che i rapporti personali non si sono interrotti e potranno alimentare in futuro ulteriori attività di cooperazione transnazionale. Organizzare una visita di studio Arion vuol dire anche occuparsi di problemi pratici, quali la scelta dell’albergo (ovvero cercare un buona sistemazione a prezzi contenuti, perché il contributo messo a disposizione dalla Comunità Europea non è eccessivo), pensare ai pasti (e da questo punto di vista insegnare in un istituto alberghiero ha risolto il problema), organizzare visite guidate per la città, contando sull’aiuto e sulla disponibilità, assolutamente gratuiti, come sempre accade nella scuola italiana, dei docenti della scuola ospitante. Andare in giro per una città grande e interessante come Torino significa disporre sia di mezzi di trasporto sia di ingressi gratuiti nei musei: alla prima necessità sopperì in modo provvidenziale l’assessorato all’istruzione del Comune, con l’offerta di un bus navetta; alla seconda diede risposta l’assessorato alla cultura della Provincia distribuendo ai partecipanti tessere-museo. Le mattinate furono dedicate, quindi, alle relazioni, ad ampi dibattiti, alle visite di due scuole, l’istituto ospitante e il liceo ginnasio “Vittorio Alfieri”; i pomeriggi furono impiegati nelle visite alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, al Museo del Cinema, al Museo d’arte moderna, ospitato nel castello di Rivoli, nonché al 29 Arion Esperienze Cosa mettere nella valigia: consigli al borsista Arion inesperto Amilcare Bori, dirigente tecnico MIUR Innanzitutto un avvertimento: come suggerito dal titolo, questa mia breve comunicazione si rivolge a coloro che intraprendono per la prima volta una visita Arion e che hanno scarsa o nessuna familiarità con visite di studio che riguardano i sistemi educativi di altri Paesi. Lo scopo è di proporre alcuni accorgimenti che possano rendere più fruttuosa l’esperienza. Ciò premesso, occorre dire in primo luogo che il borsista Arion fa bene a preparare le valigie per tempo. Ma cosa mettervi dentro? Non voglio parlarvi degli effetti personali, che variano a secondo dei gusti individuali, del Paese in cui ci si reca, della stagione, ecc., bensì di alcuni beni immateriali che, per rimanere nell’ambito metaforico, ho contraddistinto con il nome di alcuni oggetti. A mio parere quattro cose sono necessarie: un dizionario, una guida, un diario e un buon paio d’occhiali. Cominciamo dal dizionario, che poi simboleggia le competenze linguistiche. La conoscenza della lingua di comunicazione è indispensabile; essa non solo consente l’accesso alle informazioni ma regola l’interazione formale e informale all’interno del gruppo di studio. Pertanto è opportuno prepararsi adeguatamente investendo molto nel miglioramento delle proprie competenze linguistiche, magari con la frequenza di un corso. Ogni progresso in questa direzione, per quanto modesto, porta benefici enormi. Ovviamente non ci si può aspettare che tutti i partecipanti Arion abbiano una padronanza della lingua di lavoro simile a quella dei nativi. Talvolta nel gruppo di studio prevale la tendenza ad affidare proprio ad uno di loro il compito di redigere la relazione generale, per il solo motivo che conosce bene la lingua. Questa tendenza va corretta, magari ricorrendo a coppie di relatori affinché la competenza linguistica sia affiancata da altri importanti requisiti: conoscenze specifiche, capacità di interazione, interessi…. Qualora la lingua di comunicazione non fosse quella del Paese ospitante, e sempre che se ne abbia una sufficiente padronanza, non sarebbe male avviare o migliorare la conoscenza della lingua locale. Infatti essa, per quanto limitata, permette di cogliere aspetti che altrimenti passerebbero inosservati. Per guida intendo l’insieme di informazioni sul Paese in cui ci si reca, non solo quelle relative al sistema educativo e, in particolare, al tema della visita, peraltro puntualmente fornite dall’ufficio di assistenza Arion e facilmente reperibili nel sito di Eurydice, ma anche notizie più generali relative alla vita sociale, economica, politica e culturale. Dati essenziali sono reperibili nel sito ufficiale dell’Unione Europea. Per alcuni macro-indicatori demografici e socio-economici, sintetici ma abbastanza completi, personalmente 30 trovo utile consultare The World Factbook, predisposto annualmente dalla CIA. Più complesso è il reperimento di indicazioni sulla vita culturale di un Paese, nei suoi variegati aspetti: dalla cultura alta a quella popolare. Sicuramente utile è consultare la stampa quotidiana e settimanale, cosa oggi fortemente facilitata dalla disponibilità di versioni elettroniche, accessibili comodamente via Internet. Semmai il pericolo è di essere sommersi dalla marea di informazioni. Per quanto possibile, alcune conoscenze generali andrebbero estese anche ai Paesi rappresentati nel gruppo di studio. Infatti Arion è una rara e preziosa occasione di confronto tra persone provenienti da tradizioni, culture, sistemi politici e socioeconomici talvolta tra loro molto differenti; il confronto tra queste diversità è sempre molto fecondo. Per lo stesso scopo è anche utile portare con sé un’adeguata documentazione riguardante il proprio Paese, soprattutto in riferimento alle recenti innovazioni e agli sviluppi in ambito educativo che, per ovvi motivi, non possono essere tempestivamente e accuratamente registrati dagli osservatòri internazionali. Qualora ci si volesse addentrare in approfondimenti e confronti avendo a supporto dati quantitativi, consiglio di consultare il sito dell’OCSE, in particolare i vari rapporti PISA e Education at a Glance. Il diario, come tutti sanno, è uno strumento per raccogliere notizie e riflessioni personali. Le giornate di lavoro passano in un baleno e nel corso della settimana sarete sommersi da una quantità enorme di informazioni: visite a scuole, uffici educativi, relazioni, incontri con rappresentanti del mondo scolastico e non, riunioni formali e informali del gruppo di studio e così via. Sarà utile raccogliere quante più notizie potete, sia sotto forma di appunti (personalmente preferisco tenere un vero e proprio diario dove registro in ordine cronologico gli avvenimenti), sia sotto forma di documenti: pubblicazioni, dépliant, fotografie, poster, ecc. Le visite Arion sono brevi ma molto intense, vi troverete in quella che viene detta curva di apprendimento molto ripida. Le informazioni raccolte, anche quelle Il salone dell’Indire: un momento dell’incontro 31 Arion Esperienze che in primo tempo vi possono sembrare insignificanti, vi torneranno molto utili, non solo al fine della redazione del rapporto individuale ma soprattutto per rielaborare l’esperienza con calma a casa propria. Qui prosegue e si completa il programma Arion, nel tentativo, auspicato e incoraggiato, di mettere in pratica nel contesto in cui operate alcune idee scaturite dalla vostra visita. Gli occhiali di cui ha bisogno il borsista Arion debbono avere lenti a doppio filtro. Da un lato proteggono da alcune forme di esterofobia, per la verità molto rare, che spingono a vedere come negative tutte o molte delle cose che vengono fatte in un altro Paese. Dall’altro ci consentono di attenuare quelle forme di esterofilia che inducono ad accettare con eccessivo entusiasmo tutto quello che è lontano da noi. Fondamentalmente si tratta dello stesso fenomeno di aberrazione che in gran parte dipende dall’incapacità di prestare attenzione al contesto in cui i fatti si situano; in proposito, Montesquieu, illustre esponente dell’Illuminismo, faceva riferimento all’interno motore, l’ignoranza del quale produce conseguenze esiziali nel trasferire idee e innovazioni da un Paese all’altro. Non è casuale che la scienza della comparazione educativa cominci a muovere i primi passi in Francia proprio durante l’Età dei Lumi per poi diffondersi nel mondo e affinare sempre più i propri metodi di indagine. Senza entrare nel merito del discorso metodologico sull’educazione comparata, che ci porterebbe lontano e al quale comunque si rimanda per utili approfondimenti, vale la pena qui ricordarne la lezione fondamentale: per ogni fatto o innovazione osservata che si vorrebbe trasporre in un differente contesto, dovremmo domandarci quali siano le condizioni di applicabilità, vedere se esse sussistano nel nuovo contesto o se siano suscettibili di essere predisposte e quali accomodamenti siano necessari. Con gli occhiali ho concluso l’elenco degli oggetti metaforici da mettere nella valigia. Un ultimo suggerimento: riservate un po’ di spazio per alcuni oggetti, questa volta reali, da lasciare ai colleghi promotori e partecipanti all’iniziativa Arion. Oggetti di modestissimo valore intrinseco ma che in qualche modo siano ricollegabili alla vostra terra di origine. Non è il caso di scomodare famosi antropologi per richiamare il significato universale del dono a suggello dell’inizio e del rafforzamento di una rete di amicizie, quelle che Arion produce come benefico effetto collaterale. Amicizie che dureranno più o meno a lungo a secondo delle circostanze, degli interessi personali e dell’impegno a coltivarle. RIFERIMENTI SITOGRAFICI Eurydice http://www.eurydice.org The World Factbook http://www.cia.gov/cia/publications/factbooks/index.htm OCSE (area educazione) http://www.oecd.org/topic/0.2686.en_2649_37455_1_1_1_1_37455.00.html Unione Europea http://europa.eu.int 32 Interventi Noterelle a margine di un convegno di studi Vanni Ferrari, Agenzia Socrates Italia Componente del gruppo di lavoro Arion senza un compito specifico da svolgere all’interno del seminario di studio, ne sono stato osservatore partecipe ma in qualche modo a latere, con i vantaggi che tale posizione comporta. Fermo restando che la “storia” del convegno è nei contenuti che costituiscono l’ossatura del fascicolo che presentiamo, queste brevi note a margine intendono ricostruirne un possibile percorso ragionato. Innanzitutto, la presenza contemporanea al tavolo dei relatori di due personalità di rilievo, il direttore dell’Agenzia Socrates Italia e il dirigente dell’Azione a livello europeo, ha contribuito a qualificare l’incontro. Entrambi hanno delineato uno spaccato realistico di Arion, l’uno a partire da una visione nazionale, l’altro inquadrandolo in una prospettiva più ampia. Ne è scaturita una riflessione integrata che ha messo in luce le molteplici sfaccettature che connotano questo strumento di conoscenza. Il Direttore, opportunamente collegando le visite di studio con la rete di informazione Eurydice che, partendo da documentazioni ufficiali, offre notizie valide e attuali e studi comparativi sui sistemi scolastici europei, ha voluto porre in evidenza la più accentuata capacità di Arion ad entrare nel vivo delle diverse realtà scolastiche le quali, pur nella singolarità delle esperienze nazionali, presentano elementi e problemi comuni. Compito impegnativo, dunque, quello che viene affidato al borsista Arion. Tanto più che la Commissione europea, proponendosi obiettivi formativi ambiziosi ma realistici per l’Unione degli anni futuri, li ha declinati operativamente in temi-chiave, quali la promozione di uno spazio aperto comunitario nel settore dell’istruzione e la creazione di partenariati fra istituti scolastici, università e centri di ricerca. In tal senso innovativo dovrebbe realizzarsi, a parere di Guido Boel, quel circolo virtuoso, concetto portante dell’Azione, che implica motivazione forte, preparazione seria, spirito dialogico, pianificazione accurata della diffusione. Pure, una visita Arion resta un incontro, breve ma incisivo, tra soggetti portatori di aspettative, interessi, motivazioni diverse. Risiede dunque nella sensibilità dell’organizzatore e del singolo partecipante assicurare la necessaria coesione ad un gruppo inizialmente eterogeneo. Sono alcuni dei motivi sui quali hanno insistito i relatori che, nella fase pomeridiana, hanno presentato, con un linguaggio meno tecnico ma più coinvolgente, l’esperienza di un borsista e quella di un organizzatore Arion, soffermandosi sulle profonde interrelazioni culturali che costituiscono la trama della settimana di studio, ma ponendone anche in evidenza gli impliciti nodi psicologici che, 33 Arion Interventi sin dal primo giorno, si vengono a creare all’interno del gruppo dei partecipanti e tra essi ed il coordinatore delle attività. Figura chiave, quest’ultima, cui si richiedono, oltre alla predisposizione di un’ampia ed equilibrata offerta formativa, qualità non comuni, quali la capacità di intuire, mediare, interpretare, sollecitare e, talvolta, improvvisare. Senza tener conto dei più o meno importanti adempimenti burocratici e logistici in difetto dei quali le migliori intenzioni rischiano di mancare il bersaglio. Questi e altri argomenti suscitati dall’interesse dei presenti hanno consentito la realizzazione di una sorta di laboratorio autocostituito e interattivo. Il miglior viatico per l’avventura umana e professionale che ciascuno dei borsisti si accinge ad intraprendere. Dalla classifica delle destinazioni per le visite Arion nel 2002- 2003, identica a quella del 2000-2001, risulta che i Paesi che hanno ospitato il maggior numero di visite sono stati Spagna, Regno Unito, Francia, Italia e Germania. Nel 2001-2002 rientrava nelle prime cinque destinazioni anche il Portogallo (in luogo della Germania) I nuovi arrivi nella top-ten dei Paesi più popolari per le visite di studio sono la Polonia, la Svezia, i Paesi Bassi e la Finlandia 34 Una relazione generale La Commissione europea ha considerato meritevole di segnalazione la relazione generale redatta da Marisa Trigari al termine di un soggiorno di studio Arion. L’Agenzia italiana ritiene opportuno proporla all’attenzione del lettore come modello paradigmatico in grado, in quanto tale, di offrire un utile supporto all’elaborazione delle politiche comunitarie in materia di istruzione e di formazione; per l’appunto, l’intento primario dell’Azione. Relazione generale Marisa Trigari, responsabile del Dipartimento “Linguaggi di documentazione” dell’Indire Cognome: Trigari Nome: Marisa Funzione: responsabile del Dipartimento “Linguaggi di documentazione” nell’Indire di Firenze VISITA ARION n° 01020,06 Tema : La documentation et les établissements scolaires du second degré Francia Ente organizzatore: CRDP de Bretagne 92, rue d’Antrain 35003 Rennes Cedex Data: 11-15 marzo 2002 La visita in questione si inseriva nella sezione 20 dei progetti Arion, riferita alla qualità dell’istruzione. La presenza dell’argomento “documentazione” in questo specifico ambito era di particolare interesse. A partire infatti dal noto rapporto UNESCO del 1996 a cura di Jacques Delors sull’istruzione per il duemila, si è acquisita sempre maggiore coscienza dell’importanza del significato dell’informazione e della documentazione nel sistema scolastico in funzione della qualità. La scuola d’oggi infatti non può più gestire in maniera esclusiva un curricolo chiuso, garantito da un canone universalmente accettato e da un’enciclopedia consolidata nel tempo; le conoscenze si costruiscono nel tempo presente con una velocità inedita, e sono elaborate e trasmesse in gran parte al di fuori dei media tradizionali, quando non addirittura on-line. La tradizionale distanza tra risultati della ricerca e dell’elaborazione critica ed il sapere trasmesso dai libri di testo scolastici tende a moltiplicarsi e l’insegnamento deve fare i conti con la scuola parallela costituita dalla società dell’informazione, senza per questo perdere la sua funzione centrale che resta quella di valutare, selezionare, organizzare ed interpretare le informazioni per trasformarle in conoscenza e capacità di risoluzione di problemi. La qualità dell’istruzione è oggi strettamente legata al successo di questa operazione. Perché questo tuttavia sia possibile è necessaria una vera rivoluzione copernicana: l’insegnamento deve organizzarsi intorno 35 Arion Una relazione generale a nuovi modi di far entrare l’informazione nella scuola, di accedere all’informazione e di integrarla nel curricolo. In più, rispetto ad un passato anche recentissimo, l’esplosione delle nuove tecnologie impone cambi di prospettiva e risoluzione di problemi inediti. La diffusa consapevolezza sulla natura cruciale delle questioni sopra accennate è stata la spinta sia per chi ha organizzato questa visita Arion, sia per chi vi ha aderito. Né è stato un caso che l’ente organizzatore dell’iniziativa sia stato un Centro Regionale di Documentazione Pedagogica francese: a partire dalla Loi d’Orientation (L.n. 89-476/ 10.7.89) che nel 1989 – tra altre disposizioni - rende obbligatori i Centre de documentation et d’information nelle scuole secondarie francesi di primo e secondo grado ed istituisce la figura professionale del professeur documentaliste, la Francia costituisce il punto più avanzato di elaborazione del problema e di traduzione delle esigenze connesse in termini operativi e istituzionali. La visita si è svolta secondo il calendario e la densa programmazione prefissata. Nessun appuntamento di lavoro è mancato, anzi sono state offerte occasioni ulteriori di incontro e dibattito a chi manifestasse particolare interesse per specifiche questioni. L’offerta è stata notevolmente ricca, configurando un vero e proprio seminario intensivo, faticoso ma proficuo per tutti. Più che dare un dettagliato riscontro dei singoli momenti di visita, osservazione, scambi di idee, raccolta di informazioni, discussione, tenterò da una parte di ricostruire il disegno “culturale” della visita nella percezione di chi vi ha partecipato, di spiegare dall’altra come questo disegno abbia interagito con i background di cultura scolastica e realtà educative dei partecipanti, provenienti da Galles, Grecia, Irlanda del Nord, Italia, Romania, Spagna, Svezia. Concluderò segnalando gli elementi di riflessione emersi nel dibattito finale, che ha rappresentato il bilancio di questa interazione. In quest’ottica generale saranno letti i diversi momenti dell’esperienza. La presentazione del problema nell’organizzazione della visita Come si è accennato sopra, e come i visitatori hanno ampiamente potuto constatare, la Francia ha un’ormai consolidata tradizione di presenza della documentazione nella scuola. Più precisamente, la scuola secondaria usufruisce di centri di documentazione gestiti da insegnanti che hanno una specifica abilitazione per questo compito (CAPES Documentation) e – almeno in linea di principio – parità di status con gli insegnanti delle discipline; nelle scuole primarie sono largamente presenti, anche se non obbligatorie, le BCD (bibliothèque - centre de documentation), gestite direttamente dagli insegnanti. La documentazione nella scuola si integra in una rete documentaria educativa di supporto distribuita sul territorio, costituita dai Centre regional de documentation pédagogique dai Centre départemental de documentation pédagogique, facenti idealmente capo – pur nell’autonomia di gestione che li contraddistingue – ad un Centro nazionale di documentazione pedagogica con sede a Parigi, il CNDP. Una definizione della mission dei CDI risale già al 1986 (Circulaire de mission n° 86-123 /13.3.86). La fondamentale Loi d’Orientation citata che istituzionalizza l’esistenza dei CDI è del 1989. Del 1992 è la circolare che definisce per prima i contenuti e le forme di validazione della formazione dei documentalisti scolastici negli IUFM (Institut universitaire de formation des maîtres), a regime dal 1991. 36 I documentalisti si raccolgono nell’associazione professionale FABDEN e fanno sentire la loro voce anche attraverso riviste di settore, quali InterCDI, InterBCD, Argos, Médiadoc. Un buon numero di sub-siti sono dedicati loro nei siti del CNDP e dei CRDP. In questo contesto ricco e articolato, gli organizzatori della visita hanno scelto di evidenziare i seguenti aspetti, proponendoli come punti di partenza per un confronto ed un dibattito allargato: - la rete documentaria scolastica fisica e virtuale come elemento qualificante nel sistema educativo francese nel suo complesso. I francesi si fanno giustamente vanto di elssere stati antesignani nel comprendere – a livello di politica educativa – il ruolo dell’informazione allargata per la qualità dell’istruzione (primo e secondo giorno: relazione del coordinatore, presentazione dei servizi in rete); - l’articolazione della rete documentaria fisica e virtuale a livello di Académie (30, di cui 28 in territori francese e due nei territori d’oltremare) e di Departement, espressione da una parte del dinamico rapporto centro-periferia in un sistema tradizionalmente accentratore, ma oggi più orientato all’autonomia per la valorizzazione delle esigenze e dei bisogni territoriali, segno dall’altra della riconosciuta necessità di sostenere con una rete di centri di appoggio territoriali l’attività dei CDI e l’aggiornamento degli insegnanti (primo, secondo e quarto giorno: visita del CRDP ospitante e incontri con i responsabili dei servizi; visita del CDDP, Centre départemental de documentation pédagogique, di Quimper e incontro con i responsabili dei servizi); - il rapporto con le strutture amministrativopolitiche del territorio (secondo giorno: visita alla sede dell’ente Regione), significativo per le competenze regionali in materia di strutture scolastiche (CDI compresi) e di arredi e 37 attrezzature (comprese quelle informatiche) in rapporto ai licei; - il rapporto con l’amministrazione scolastica, per l’esplicitazione delle tendenze della politica educativa documentaria e del dibattito documentalisti-insegnanti-amministrazione sul suo sviluppo (terzo giorno: incontro con l’ispettrice scolastica regionale responsabile di Etablissements, Administration et Vie scolaire, con giurisdizione su CDI e BCD); - luoghi, strutture, curricoli, strumenti di formazione dei documentalisti scolastici; dibattito sulle priorità ed i cambiamenti necessari nel profilo professionale (terzo giorno: visita all’IUFM, incontro con responsabili della formazione, visita alla mediateca dello IUFM); - la realtà dei CDI e delle BCD, attraverso visite dirette ai centri di documentazione di una scuola media (collège) e di due licei e alla biblioteca-centro di documentazione di una scuola primaria e incontri con i relativi responsabili, per avere un’idea delle buone pratiche in situazioni di buon livello (secondo, quarto e quinto giorno: collège des Hautes Ourmes, Rennes; lycée Jean Chaptal, Qimper, lycée Brizeux, Quimper; école St. Aubin, Rennes); - l’impatto delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione educativa (TICE) sul sistema di documentazione scolastica e in genere sui processi di insegnamento apprendimento nella scuola, con particolare riferimento alla situazione regionale, per una valutazione dei problemi nuovi e diversi indotti da questo fenomeno; - l’inizio di una cooperazione internazionale per favorire lo sviluppo di aree meno favorite e per l’avvio di una dimensione europea (fuori programma – terzo giorno: la Arion Una relazione generale presentazione del progetto speciale per la costituzione di CDI in un’area rurale rumena, Sibiu, con cooperazione francese). I problemi chiave nel confronto tra situazioni diverse Si è inteso dunque presentare il problema della documentazione nella scuola secondaria (ma non solo) come parte di un progetto generale di qualità dell’istruzione, nei suoi rapporti con il sistema politico-amministrativo, inserita nel problema generale della formazione degli insegnanti, in quanto pratica in atto, alle prese con due scommesse fondamentali del prossimo futuro: nuove tecnologie ed Europa. Partendo da una sostanziale concordanza sull’importanza del problema dell’informazione nella scuola di oggi, gli esperti dei diversi paesi rappresentati nel seminario hanno guardato con interesse all’esperienza francese per l’evidente enorme investimento fatto a livello istituzionale strutture, mezzi, professionalità nel settore. Questa presentazione perfettamente strutturata ha consentito un’informazione esaustiva su tutti gli aspetti importanti del sistema in Francia e ha permesso di focalizzare molto bene, in un’ottica comparativa con le situazioni dei paesi intervenuti, i problemi chiave della gestione dell’informazione per l’apprendimento, a partire da una situazione per molti versi unica in Europa, e quindi laboratorio privilegiato in grande stile a cui attingere per ispirazione, ma anche per far tesoro del dibattito, delle critiche, dei ripensamenti che hanno accompagnato l’ormai lunga esperienza. Il primo elemento rilevante è costituito dal modello di interazione tra mondo dell’informazione e scuola costituito dal CDI: in nessuno dei paesi europei vi è stato - a livello istituzionale e generalizzato - un passaggio netto e dichiarato come in Francia dal concetto di “biblioteca scolastica” a quello di “centro di documentazione”. Le stesse linee guida internazionali dell’IFLA sembrano considerare il problema poco più che nominalistico, indicando i termini come sinonimi o quasi sinonimi. Ma non è così. Il modello Il CDI del Liceo Brizeux, Quimper, in una cappella neo-gotica 38 Di fatto nell’approccio francese si è voluto sottolineare sin dall’inizio la differenza fra la biblioteca scolastica tradizionale, struttura a latere, sorta di piccola biblioteca pubblica per la lettura di loisir o di approfondimento per i più diligenti, casualmente collocata nella scuola, ed il centro di documentazione, struttura espressamente mirata a sostenere i bisogni di apprendimento in quel contesto specifico, ambiente per favorire uno studio precocemente basato su fonti molteplici, luogo di apprendimento degli information skill, di elaborazione della ricerca interdisciplinare, della sperimentazione di forme di apprendimento autonomo. Il CDI è, in linea di principio, il nodo centrale di un organismo scuola non fossilizzato sui manuali, ma aperto al materiale informativo originale, vivo e in continua elaborazione che viene dall’esterno, e che alunni ed insegnanti sono chiamati a selezionare, organizzare, trasformare in conoscenza1. Gli operatori dei CDI e BCD visitati hanno fortemente marcato questo aspetto come il più qualificante, al di là della maggiore o minore ricchezza delle risorse e della piacevolezza degli ambienti (nel caso dei licei visitati veri e propri gioielli: da ricordare in particolare la stupenda ristrutturazione e adattamento per il CDI di una cappella neo-gotica nel liceo Brizeux). Questo aspetto qualificante sta emergendo lentamente e non senza contrasti negli altri paesi, nei quali non a caso permane tenacemente nella pratica la dicitura “biblioteca scolastica”. Di fatto nella stragrande maggioranza dei casi, quando si parla di biblioteca scolastica, nomina sunt consequentia rerum: un luogo in cui si conservano prevalentemente libri, prevalentemente libri di letteratura, un luogo dotato - nel migliore dei casi - di un servizio di consultazione e prestito; raramente un ambiente di apprendimento indispensabile allo sviluppo del curricolo. Le ragioni di questo fenomeno appaiono più chiare quando si consideri il punto di vista speculare dei processi di insegnamento/ apprendimento : dappertutto - Francia compresa - si lamenta infatti la difficoltà di superare, soprattutto nella scuola secondaria, le modalità più tradizionali di insegnamento, centrate sulla parola dell’insegnante e sul libro di testo, anche se le riforme cercano di rompere il circolo vizioso incoraggiando pratiche e progetti interdisciplinari, che rompono l’isolamento del singolo insegnante e della classe e favoriscono l’uso di ambienti di apprendimento del tipo dei CDI. Se le BS hanno un ruolo sostanzialmente marginale o i CDI non decollano è perché non è abbastanza forte il bisogno da parte degli insegnanti di sfruttarne le potenzialità per il loro lavoro. Il confronto mostra tuttavia che qualcosa sta cambiando un po’ ovunque. Ad es., in Italia e recentemente in Romania sta avanzando una più forte caratterizzazione delle biblioteche scolastiche nella direzione di centri di documentazione, nel primo caso per la Non è un caso, ad es., che un uso più intensivo dei CDI nelle pratiche di apprendimento si stato favorito in Francia – per es. - dall’introduzione dei TPE (travaux personnels encadrés) nel curricolo, così come da progetti speciali generalizzati quali il recente “Art et Culture”; lo stesso fenomeno si è verificato in Italia per le biblioteche scolastiche con la valorizzazione nell’ambito della riforma dei progetti scolastici interdisciplinari. Ma in generale tutti i convenuti hanno riconosciuto che l’organizzazione dell’insegnamento per problemi e temi trasversali è tra gli elementi che valorizza un apprendimento fondato su di una documentazione ampia e diversificata. In questo senso l’istruzione di base è paradossalmente più favorita di quella secondaria, che pure può contare su di una maggiore capacità di autonomia dell’allievo. 1 39 Arion Una relazione generale pressione delle riforme scolastiche e per l’azione di sensibilizzazione dell’INDIRE (Istituto nazionale di documentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educativa) e degli IRRE (Istituti regionali di Ricerca Educativa), nel secondo in collegamento con progetti orientati al riscatto dall’isolamento di aree rurali, laddove l’informazione è realmente cruciale non solo nella scuola, ma anche nel territorio. Si è notato che in generale fuori di Francia è più facile trovare collegato il concetto di centro di documentazione alla formazione e all’aggiornamento degli insegnanti, come per i CAP in Spagna (Centri di appoggio agli insegnanti, ricchi di materiali e di informazione su risorse WEB) , per l’INDIRE in Italia, per non parlare della ormai estesa rete di siti per la didattica, nazionali o locali, ministeriali o legati alla ricerca, all’editoria, a enti pubblici o privati presenti in molti paesi. E’ interessante ricordare che proprio dallo sviluppo delle biblioteche di documentazione per gli insegnanti nelle scuole i francesi hanno tratto ispirazione per i CDI: se gli insegnanti dovevano documentarsi per il loro aggiornamento, perché non avrebbero dovuto documentarsi gli studenti per il loro processo di apprendimento? Il dibattito su questo punto ha mostrato comunque un sostanziale consenso dei partecipanti nei confronti del modello francese, anche per chi tende a non considerare particolarmente rilevante l’aspetto istituzionale: sia che si parli di CDI o di BS (biblioteche scolastiche, d’ora in poi indicate con la sigla), tutti concordano sulla necessità di un servizio che giustifichi la sua presenza nella scuola nella misura in cui contribuisce a migliorare la qualità dei processi di insegnamento/apprendimento. Servizio essenziale irrinunciabile? L’obbligatorietà - sancita in Francia - della presenza di un CDI in ogni istituto di scuola secondaria ha egualmente pochi paragoni in Europa, anche se nei paesi di cultura anglosassone e nei paesi dell’Europa centrale l’obbligo di legge è compensato da civili consuetudini: una buona prassi che ha un’antica tradizione garantisce ad esempio un ampia presenza di biblioteche scolastiche nel Regno Unito, ma non vi è obbligo ad averne una in ogni scuola; soltanto nell’Irlanda del Nord una rete coordinata di biblioteche scolastiche è prevista per legge. La stessa cosa vale per la Svezia e anche per la Romania. In Italia una vecchia legge garantisce la presenza di bibliotechine di classe nelle scuole elementari, ma questo è tutto. E tuttavia, in Italia come in Spagna, come in Grecia, recenti progetti di sviluppo delle biblioteche scolastiche, collegati a riforme scolastiche in corso, hanno rappresentato un considerevole balzo in avanti. Anche quando questi progetti sono stati interrotti (in Italia e Spagna), essi hanno rappresentato uno stimolo che è stato raccolto dagli organismi scolastici decentrati e/o nell’ambito dell’autonoma iniziativa delle scuole. Con tutto ciò, si è dovuto riconoscere che nella maggioranza dei paesi europei la documentazione al servizio della didattica è ancora un optional, in Francia è garantita in tutto il paese come un elemento essenziale e irrinunciabile.I CDI visitati in Bretagna ci sono parsi fondamentali ambienti di apprendimento, in cui: - si accede ad informazione di qualità; - si imparano information skills sia in rapporto alla documentazione primaria, sia in rapporto a quella secondaria; - si assume l’habitus della ricerca autonomamente gestita; 40 - si lavora in gruppo con modalità di apprendimento cooperativo rompendo la rigidità dell’organismo classe, socializzando le conoscenze in modi e spazi diversi; - si impara ad elaborare l’informazione su diversi supporti, oltre che ad essere utenti finali esperti; - si interagisce con una figura di mediazione delle conoscenze diversa dall’insegnante, il che può costituire una risorsa e/o un’alternativa che facilita le relazioni scolastiche. Si aggiunga poi che la sistemazione degli spazi e gli arredi nei CDI visitati - alla quale si è già fatto cenno - presenta caratteristiche di qualità notevole, configurando ambienti non solo funzionali, ma anche molto gradevoli, ottenuti, nel caso del collège, con soluzioni non particolarmente costose ma fantasiose, come i murales di cieli e prati alle pareti e il largo uso di materiali naturali. Ma anche dove l’investimento finanziario è stato sicuramente alto, il risultato è comunque apprezzabile, quando si pensi che negli Scorci dal CDI del collège Hautes Ourmes di Rennes 41 Arion Una relazione generale edifici scolastici non basta spesso la spesa a riqualificare il grigiore e la scarsa funzionalità dell’ambiente. Scuola primaria e scuola secondaria Un elemento di attenzione è costituito dal diverso trattamento riservato alla scuola primaria e alla scuola secondaria per quanto riguarda i centri di documentazione. Non vi sono CDI nella scuola elementare; nelle BCD di questo livello scolastico la gestione è delegata agli insegnanti, che non hanno una preparazione specifica. Hanno giocato in questa scelta considerazioni pedagogiche, che spingono a non moltiplicare a questo livello le figure di riferimento per l’alunno nella scuola, nonché ragioni economiche e una valutazione di minore complessità del servizio. Il trend si riproduce per le BS un po’ ovunque in Europa, con un generale maggior investimento in mezzi, strutture e personale per la scuola secondaria. C’è da interrogarsi su una possibile generalizzata sottovalutazione del rapporto tra prima alfabetizzazione e ruolo di un CDI. Infine fa pensare un’osservazione che ha accomunato tutti i partecipanti: ovunque al diverso impegno per i due livelli non corrisponde una resa proporzionale in termini di pratiche di lettura libera, che tendono – anche in Francia - a diminuire piuttosto che a migliorare nel passaggio tra scuola primaria e scuola secondaria: il fenomeno fa riflettere ancora una volta sull’insufficienza di mezzi e strutture quando non cambino le pratiche pedagogiche (e la scuola secondaria è ovunque la più resistente al cambiamento), nonché sull’editoria per i teenagers – ovunque insoddisfacente, soprattutto nel campo della divulgazione che non riesce a catturare efficacemente un’utenza non più infantile e non ancora adulta. Il professeur documentaliste Altro aspetto centrale del problema dell’informazione nel sistema educativo francese è quello delle figure professionali ad esso collegate che operano nella scuola e della loro formazione. L’occasione principale per discuterne è stata offerta dalla visita all’IUFM de Bretagne, anche se il tema è stato ancora affrontato nel corso delle visite alle scuole e nell’incontro con l’ispettrice di Académie . Coerentemente con l’importanza riconosciuta alla documentazione nei processi di apprendimento, in Francia è stata creata una figura professionale di documentalista scolastico nella scuola secondaria che non ha paragoni negli altri paesi. Dal 1991 il professeur documentaliste, previsto per legge nell’organico di ogni collège o licée, riceve la formazione iniziale specialistica nelle stesse strutture (Institut universitaire de formation des maîtres = IUFM) in cui viene formato un insegnante di materia curricolare; alla pari di un insegnante di materia curricolare passa un concorso per ricevere un’abilitazione all’esercizio della professione. Alla formazione specifica accede con una licence (tre anni di studio universitario) in una qualsiasi disciplina d’insegnamento. Un anno di formazione specialistica negli IUFM lo prepara al concours de recrutement nazionale per la classe Documentation. Se supera questo concorso diventa professeur stagiaire e per un altro anno alterna pratiche di tirocinio (prevalenti) alla formazione teorica. Validata questa seconda parte della formazione, ottiene una titularisation su di un posto d’insegnante documentalista. Il principio ispiratore di questo curricolo professionalizzante è stato quello di assicurare un profilo professionale in grado di svolgere un ruolo insieme tecnico e pedagogico: il 42 prof-doc deve essere in grado non solo di padroneggiare le tecniche documentarie, ma anche di applicarle in un contesto pedagogico preciso per una migliore qualità dell’insegnamento e di valutarne il ruolo in rapporto all’evoluzione del sistema scolastico e dei metodi di insegnamento. Dopo più di dieci anni di esperienza, il ruolo e la formazione del prof-doc vengono oggi messi in discussione da diversi punti di vista. Per i partecipanti, alcuni dei quali impegnati nel rispettivi paesi in una riflessione sulle nuove professionalità e in particolare sull’opportunità di farvi rientrare il documentalista scolastico, questo approccio critico al problema è stato di grande utilità. Per quanto concerne la formazione, la formula francese consistente in tre anni di formazione disciplinare + 1 specializzante + 1 di tirocinio non si è dimostrata sufficiente - soprattutto negli ultimi anni - a garantire una preparazione tecnica adeguata, particolarmente nel campo delle nuove tecnologie; il trattamento dei docenti documentalisti non è mai stato perfettamente equiparato a quello dei docenti di disciplina, che – se pure tutti sono uguali in linea di diritto - continuano ad essere un po’ “più uguali” degli altri, il che non favorisce una vera e propria partnership educativa; tale partnership tende a diventare ancora più debole negli ultimi anni della secondaria, quando l’ombra del BAC incombe cancellando ogni velleità sperimentale; il documentalista è spesso così assorbito da incombenze tecniche che le potenzialità pedagogiche restano pure potenzialità; l’insegnamento degli information skills dovrebbe essere indirizzato prioritariamente agli insegnanti di materie curricolari, spesso meno alfabetizzati dei loro stessi alunni, ma i colleghi non accettano un ruolo del documentalista in questo settore; non è stato mai ben chiarito quale sia il modo più efficace per il documentalista per organizzare la parte “pedagogica” del suo lavoro (In situazione? In lezioni teoriche? Solo? Insieme all’insegnante?). Sulla base di situazioni molto diverse, un contributo al dibattito è venuto anche dai partecipanti. In nessuno degli altri paesi rappresentati il problema si è posto finora nei IUFM de Bretagne, Quimper 43 Arion Una relazione generale termini di una specifica figura professionale, né nella scuola primaria, nella quale l’affidamento delle BS agli insegnanti è prassi costante anche in Francia, né – a differenza della Francia - nella scuola secondaria. E’ stato tuttavia interessante notare che i diversi approcci riscontrabili in Europa ripropongono il problema dell’ambivalenza professionale (insegnante vs tecnico bibliotecario) che il sistema francese ha tentato di risolvere con una formazione mista: in situazioni quale quella anglosassone o in Romania è l’expertise bibliotecaria quella prevalente, laddove una figura dedicata è presente nelle scuole; negli altri paesi l’incarico di occuparsi della biblioteca scolastica è prevalentemente affidato all’insegnante, come in Spagna, in Italia, in Grecia. Si tratta di incarichi a tempo parziale, talvolta collegati alla necessità di impiegare insegnanti con problemi di salute. Questi operatori si formano prevalentemente sul campo o in corsi di durata limitata, anche se recenti programmi di accompagnamento alle riforme si sono dimostrati sensibili al problema e hanno effettuato interventi importanti in questo campo2. Quando opera un insegnante, egli è in genere più sensibile agli aspetti pedagogici della documentazione e più vicino ai colleghi, ma non ha sufficienti conoscenze tecniche; d’altra parte, l’affidamento a tecnici preparati esclusivamente o prevalentemente per le biblioteche pubbliche, se migliora nettamente la qualità tecnica del servizio, raramente consente di fare della bibliotecacentro di documentazione un ambiente di apprendimento strettamente collegato allo sviluppo del curricolo. Gli interrogativi che emergono da un’analisi comparata del problema sono oggi interessanti per tutti: - può una funzione così complessa quale quella della gestione dell’informazione nella scuola essere delegata ad una sola figura professionale o deve piuttosto essere una competenza distribuita tra più persone o addirittura tra tutti gli insegnanti? - se si accetta l’ultima ipotesi, è ancora riconoscibile una funzione organizzatrice e coordinatrice di un insegnante documentalista? - quale sarebbe a questo punto il suo ruolo in rapporto ai colleghi? - le nuove tecnologie pongono un po’ ovunque il problema per le scuole di disporre di tecnici informatici specializzati, per la manutenzione, l’esplorazione ed informazione sulle continue novità in tema di hardware e software, per l’addestramento all’uso dei software, per la creazione di pagine WEB, portali, ecc. Questa professionalità tende ad imporsi come una priorità, mettendo in ombra la funzione del documentalista e/o sovrapponendosi ad essa. E’ opportuno che questo avvenga? Sono tutti problemi aperti e presenti anche nelle situazioni in cui si parla ancora di BS; la visita ha dato un forte contribuito al loro approfondimento. Per es., in Grecia, laddove una BS esiste (non può essere costituita se mancano le strutture e gli spazi adeguati) insegnanti distaccati specificamente incaricati per tre anni rinnovabili ricevono oggi una formazione di sei mesi in biblioteconomia, documentazione e nuove tecnologie; in Romania con incarico di gestione di BS. In Italia, uno dei progetti collegati al decollo dell’autonomia scolastica ha riguardato specificamente il decollo ed il rafforzamento delle BS ed è stato accompagnato da un programma di formazione di insegnanti. 2 44 scolastica regionale, pur offrendo anche un sito di risorse per la didattica, comprensivo di un portale Langues vivantes. Le nuove tecnologie Un aspetto cruciale della documentazione nel sistema scolastico è rappresentato - in Francia come in altri paesi – dalle nuove tecnologie. Il documentalista informatizza i cataloghi, distribuisce software didattico, usa l’e-mail, media l’accesso alle risorse educative ed informative in Internet, crea le pagine web della sua scuola, costruisce portali, si occupa della sicurezza degli accessi, ecc. ecc. Un notevole sforzo viene fatto in Francia dal Ministero, dalle Académies, dai centri di documentazione pedagogica, per offrire portali di servizio documentario alla scuola. La presentazione delle risorse pedagogiche su Internet del CRDP di Bretagna e quella del Service informatique académique: SERIA http://www.ac-rennes.fr, che offre 25.000 pagine di web academique pour la pédagogie, l’informazione sui siti più o meno importanti e specializzati degli altri CRDP, sul nazionale Educasource del CNDP, sui sub-siti specifici per i CDI, hanno offerto un quadro articolato dell’offerta francese in questo campo. Essa segue due direttrici: - quella dei centri pedagogici, gestita dal personale dei centri, che è orientata prevalentemente alla didattica e all’aggiornamento ed è organizzata in maniera da definire settori di intervento differenziati ai vari livelli geografici onde evitare duplicazioni e sovrapposizioni; - quella elaborata nel quadro d’azione ministeriale PAGSI (Plan gouvernemental pour l’entrée de la France dans la societé de l’information) e gestita dall’Académie, attraverso il suo corpo di ispettori, che ha come missioni prevalenti quella della diffusione del software didattico, della promozione di reti informatizzate di scuole, dell’informatizzazione dei CDI, della creazione di una infrastruttura informatica L’home page del SERIA In misura maggiore o minore anche gli altri paesi hanno testimoniato la presenza di servizi e repositories nazionali e locali in Internet per la scuola e la didattica (si ricordano tra gli altri, per es., oltre ai rispettivi siti dei ministeri dell’istruzione, il British educational Index per il regno Unito, la rete dei siti dell’INDIRE, dell’INVALSI e degli IRRE in Italia, i siti dell’UNED e dei CAP o il CNICE in Spagna, quelli di NetLab in Svezia, quelli della Lambrakis Foundation in Grecia…). Programmi di alfabetizzazione informatica generalizzati sono stati indirizzati alla scuola negli anni ’80 e ’90, secondo una politica largamente europea, che ha accomunato molti paesi. Nel confronto tra le diverse esperienze e politiche sono emersi problemi comuni: • Le nuove tecnologie rompono in un certo qual senso la rigidità fisica delle quattro mura del CDI o della BS con i suoi libri e 45 Arion Una relazione generale audiovisivi: il CDI o la BS diventano, con tutte le conseguenze del caso – il nodo di un sistema ormai mondiale d’ informazione, che non ha bisogno di luoghi fisici determinati. Ciò prefigura – è emerso molto bene nel dibattito con gli operatori, con l’ispettrice di Academie, con i tecnologi – una necessità di ripensamento delle strutture, una ricollocazione funzionale e spaziale, una dimensione virtuale della disseminazione dell’informazione prima sconosciuta; una posizione radicale mette addirittura in discussione per il futuro la necessità di luoghi deputati alla documentazione: il computer sarà in classe, sul banco, potrà seguire l’allievo ovunque; documentalisti non hanno in misura sufficiente. Si moltiplica la necessità di un’alfabetizzazione diffusa e trasversale in tutte le componenti scolastiche, un problema che tutti paesi si trovano oggi ad affrontare. Alcuni effetti negativi dovuti all’urgenza dell’intervento e all’oggettiva mancanza di personale di formazione sono comuni, si è riscontrato, a diversi contesti educativi: - la qualità non eccellente della prima alfabetizzazione informatica di massa degli insegnanti, che ha rappresentato un modo di rompere il ghiaccio, ma non stata certamente sufficiente; - lo statuto generalmente non definito di chi nelle scuole rappresenta le competenze informatiche, spesso un insegnante tra gli altri, che riceve un riconoscimento scarso o nullo per la sua attività di assistenza ai colleghi; - l’alluvione informativa e l’anarchia dei trattamenti documentari: le risorse informative WEB hanno introdotto profonde novità nelle dimensioni (enormi) e nella strutturazione della documentazione, con conseguenti nuove esigenze di selezione qualitativa e di riconfigurazione del trattamento documentario. In una prima fase, non esaurita in alcuni contesti, ha operato una tendenza accumulatrice indipendente dalla qualità; oggi si pone seriamente ovunque il problema di una selezione severa, che distingua i portali per la didattica da puri motori di ricerca a tema4. Connesso a questo è il problema • Le nuove tecnologie pongono ancora il problema delle dotazioni e degli aggiornamenti delle dotazioni. La Francia dimostra anche in questo caso di aver preso atto rapidamente delle necessità connesse. Si pensi che in Bretagna, il rapporto alunnocomputer è mediamente nella scuola di 1/5 e tende a migliorare ulteriormente, grazie all’impegno dell’ente Regione e dei dipartimenti in questo campo3; in alcune altre aree, come quella Bordeaux, ogni alunno di collège ha avuto in dotazione un PC portatile. Anche se altrove siamo lontani da queste percentuali, tutti i partecipanti attestano la presenza di investimenti consistenti nei rispettivi paesi per l’informatizzazione delle scuole; • Nuovi media esigono nuove abilità di informazione, che spesso gli stessi 3 La Regione cura la dotazione dei Licei, i Dipartimenti quella dei collège. Tra il 1999 ed il 2001 13.000 nuovi computer sono stati forniti dalla Regione ai 270 licei (145.000 studenti); i PC di più di 5 anni vengono regolarmente sostituiti, con un tasso di sostituzione di ¼ della dotazione ogni anno; i software vengono sistematicamente aggiornati; il Consiglio regionale facilita la messa in rete degli istituti nella prospettiva del loro raccordo alla rete di servizi ad alto potenziale Mégalis, da realizzarsi entro il 2002. 4 Il sistema francese mostra un investimento notevole nella selezione dei materiali che confliscono nei siti di risorse educative: sia i CRDP, sia il CNDP, sia le Académies si servono a questo scopo di apposite commissioni. 46 del trattamento documentario e delle interfaccia di ricerca: due scuole si affrontano in Francia come negli altri paesi: la scuola che difende la necessità di standard (metadata, standard ISO/ISBD di descrizione, thesauri) per un’informazione facilmente interscambiabile, rigorosa, indipendente dalle lingue; la scuola dei nuovi tecnologi della rete, cresciuta con i motori di ricerca e insofferente nei confronti di un’informazione strutturata; • Infine il problema delle valenze cognitive delle nuove tecnologie esige particolare attenzione: gli operatori hanno osservato che l’accesso all’informazione in Internet pone non solo un problema di addestramento, ma anche di studio dei processi cognitivi coinvolti nella fruizione di un medium ipermediale. Solo un processo del genere può consentire di formare insegnanti e studenti alla valutazione critica e alla progettazione meditata di informazione digitale, non solo all’utenza passiva e all’improvvisazione amatoriale. Questo processo – in cui il documentalista potrebbe avere un ruolo importante - non è ancora così avanzato come sarebbe desiderabile. La rete documentaria territoriale Un ulteriore punto qualificante del sistema di documentazione scolastica francese è apparso ai partecipanti, come già accennato, la rete documentaria territoriale costituita dai centri dipartimentali, regionali e nazionale di documentazione pedagogica, CDDP, CRDP, CNDP. Le mediateche ed i servizi di questi istituti, visitati e/o visionati su Internet, con la loro ricchezza di materiali, la notevole attività editoriale, il costo politico dei servizi, l’accesso promosso e facilitato, sono apparsi un’infrastruttura preziosa, particolarmente usata dagli insegnanti della primaria, che non usufruiscono di CDI veri e propri. Possiamo assimilarvi almeno in parte i citati CAP in Spagna e gli School Library Service nel Regno Unito (rappresentato in quest’Arion da Galles e Irlanda del Nord) che offrono consulenza e assistenza alle biblioteche scolastiche, e costituiscono un servizio di prestito su abbonamento di risorse multimediali per la didattica, che può affiancare o addirittura sostituire le biblioteche scolastiche, soprattutto per le scuole primarie. In Italia esiste nell’INDIRE un corrispettivo esatto del CNDP, mentre gli IRRE (Istituti regionali di ricerca educativa) non possono a rigore essere accostati agli IRDP, per non avere una missione di documentazione, ma solo di ricerca educativa. In Grecia solo i centri dipartimentali di orientamento professionale forniscono risorse accessibili a tutti gli insegnanti. Resta comunque senza paragoni la rete documentaria francese, che dilata la potenzialità dei CDI, ottimizza i costi di acquisto e distribuzione dei materiali più sofisticati, sostiene meglio di quanto non possano fare i CDI l’aggiornamento degli insegnanti, diventa un appoggio per lo sviluppo di competenze di gestione e d’uso di media audiovisivi ed informatici. Se si vuol proprio essere critici a tutti i costi, si può notare una certa tendenza, non del tutto positiva, alla produzione e all’ampio uso – nell’ambito di queste strutture - di strumentazione didattica “di facile consumo” già pronta per l’uso, tagliata esattamente su progetti e temi di moda, corredata delle regole di presentazione e dell’esplicitazione dei presupposti pedagogico-didattici, di cui gli insegnanti – è stato detto – sono instancabili, ma forse un po’ passivi consumatori. 47 Arion Una relazione generale Un progetto europeo Un aspetto importante emerso infine un po’ a margine della visita è stato quello del ruolo dei CDI nel favorire una dimensione europea. Parlando in generale, questo non è apparso al momento un aspetto dominante nel paese ospitante. La presenza della Francia a livello di documentazione educativa in progetti europei è ancora modesta. Tuttavia la sensibilità nei confronti di questo problema sta crescendo. Due progetti specificamente mirati alla creazione di CDI nelle scuole rumene, alla cui realizzazione hanno collaborato rispettivamente il Ministero dell’istruzione francese (tramite il servizio culturale dell’ambasciata) e l’ispettorato scolastico del dipartimento bretone Ille e Vilaine sono stati presentati nel corso della visita dal collega rumeno. Bilancio finale Posti di fronte alla richiesta del coordinatore di indicare un punto forte ed un punto debole caratterizzanti l’esperienza, tutti hanno riconosciuto un punto forte nella buona organizzazione, pertinenza e ricchezza dell’informazione offerta sull’argomento e un punto debole nel fatto che i tempi di commento, riflessione e dibattito sono stati tutti necessariamente inclusi nello svolgersi delle visite e degli incontri, senza la possibilità di una riflessione più meditata a posteriori, eccezion fatta per l’incontro di chiusura. Soprattutto per chi partecipava a questa visita con un background di interessi non esattamente centrato sui CDI (per alcuni la visita rappresentava la seconda scelta) un’immediata sintonizzazione sui problemi non è stata facile. La gentilezza dell’ospitalità, espressa da uno straordinario impegno personale delle e dei tutor locali della visita, è stato un altro aspetto molto apprezzato. Tornando agli elementi di contenuto, si è osservato che nella buona strutturazione dell’informazione è entrata anche un’interessante dimensione storica, la capacità di presentare il problema da diversi punti di vista, le possibilità offerte per una comparazione dei sistemi, l’opportunità di vedere i CDI in azione. Il molto che si è appreso ha lasciato in alcuni il desiderio di approfondire ulteriormente alcuni aspetti specifici: l’incrocio tra l’azione dei CDI e la trattazione scolastica di alcuni temi chiave: la cittadinanza, la salute, l’ambiente; le strategie e pratiche di formazione in servizio, oltre che di formazione iniziale; l’impatto concreto delle nuove tecnologie nel rinnovamento dell’insegnamento e dell’apprendimento; il reclutamento e la formazione del personale dei CRDP e CNDP. I contatti reciproci che i partecipanti si sono proposti di mantenere, oggi facilitati dalle nuove tecnologie, consentiranno di acquisire in seguito anche queste informazioni. La visita ha fornito a tutti idee e suggerimenti stimolanti per la qualificazione in senso moderno e innovativo del sistema di informazione nella scuola e per la scuola e per la formazione dei suoi operatori e ha proposto, come risulta dalla rapida analisi sviluppata nel precedente paragrafo, elementi di riflessione e di critica non puramente teorici, ma fondati su l’esperienza avanzata di un decennio e quindi particolarmente rilevanti. In quest’ambito, alcuni problemi sono stati individuati nel bilancio finale come particolarmente importanti. Posto che la priorità sta, come più volte sottolineato, nella qualità dell’apprendimento, una prospettiva sul futuro dei CDI in Francia o altrove, o più generalmente sulla gestione dell’informazione per l’apprendimento e l’innovazione educativa, dovrà tenere in conto 48 alcuni elementi: la qualità delle risorse. Non sempre – neppure nell’ottimo sistema francese – questa qualità è considerata un sine qua non rispetto a preoccupazioni per la modernizzazione di canali, supporti, distribuzione dell’informazione; talvolta è più facilmente rintracciabile in sistemi apparentemente meno evoluti; la percezione che le risorse in quanto tali non sono tutto. Le risorse devono essere strettamente legate ad una formazione che ne promuova un uso intelligente; di più, le risorse informative devono essere trasformate in conoscenza, attraverso un processo di assimilazione ed interpretazione che resta l’obiettivo centrale del processo di apprendimento; e perché la qualità sia completa – ha voluto sottolineare il collega svedese - non bastano ancora né risorse, né tecnologia, né educazione cognitiva, tutti obiettivi che si possono considerare realizzati nel suo paese; sono anche necessari maggiore entusiasmo, passione, cuore, capacità di prendere in carico i bisogni di tutti; la necessità di una continuità tra vecchie e nuove modalità di trattamento dell’informazione e di accesso all’informazione. La tecnologia del libro e quella del computer possono e debbono convivere, deputate a risolvere problemi di natura diversa e complementare, ugualmente indispensabili, senza radicalizzazioni in un senso o nell’altro; specularmente, nella documentazione così come nell’apprendimento, le nuove tecnologie dovrebbero essere sfruttate non per riprodurre pratiche consuete su media diversi, ma per quel che di assolutamente nuovo implicano in termini di organizzazione non lineare dell’informazione e di processi cognitivi, se si vuole che contribuiscano realmente all’innovazione educativa; la necessità di coinvolgimento di tutti gli insegnanti: si è constatato quanto poco produttivo possa essere, anche laddove i CDI funzionano egregiamente, considerare il problema dell’informazione integrata nell’apprendimento dal punto di vista dei soli documentalisti. Il problema è in primo luogo quello di modalità diverse di insegnamento, di curricoli procedurali piuttosto che orientati sui contenuti, di apertura verso un insegnamento per problemi, largamente interdisciplinare e centrato sull’apprendimento autonomo; di insegnanti che abbiano essi stessi per primi consuetudine con le fonti, volontà di aggiornamento continuo, capacità di muoversi con disinvoltura nella società dell’informazione per integrare il loro bagaglio di conoscenze. E’ questo processo che renderà i CDI realmente indispensabili. In quest’ottica è necessario operare su tre fronti: accelerare i processi di innovazione dell’insegnamento; formare specialisti dell’informazione e delle nuove tecnologie che operino nelle scuole come organizzatori, animatori, coordinatori; dare una seria informazione di base in questo campo a tutti gli insegnanti, sia in sede di formazione iniziale, sia in sede di formazione in servizio; l’opportunità di collegare l’azione dei CDI e/o delle BS all’emergenza dell’analfabetismo funzionale e dell’alfabetismo come parte del diritto di cittadinanza. Il problema, particolarmente avvertito nel Regno Unito, è oggi largamente condiviso anche in altri paesi europei, così come l’esigenza di dare ai CDI un ruolo sociale che superi i confini della 49 Arion Una relazione generale scuola, con particolare riferimento all’educazione degli adulti; l’opportunità di considerare il problema della documentazione nel sistema scolastico non solo dal punto di vista della fruizione, ma anche da quello della produzione di informazione. L’autonomia scolastica, ormai una realtà diffusa in Europa, porta ad una differenziazione delle pratiche didattiche; è importante che sia diffusa informazione sulle esperienze migliori che si generano nelle scuole per mantenere vivo un terreno comune di riflessione e pratica pedagogica. A questo scopo è necessario che gli insegnanti e i documentalisti in partnership sappiano produrre un’informazione chiara e leggibile sui processi; l’INDIRE in Italia sta sperimentando questo approccio inedito, che apre nuove strade all’informazione professionale; la necessità di una formazione flessibile e dinamica nel campo dell’expertise dell’informazione. Il modello francese di formazione del documentalista è interessante – si è detto - perché coniuga la professionalità dell’insegnante con quella del tecnico, ma è piuttosto rigido ed è stato già messo in crisi – si è visto - dall’esplosione delle nuove tecnologie. Esso non sembra fornire inoltre possibilità di generalizzare parte della formazione a tutti gli insegnanti, o di suddividere competenze tra più operatori, come sarebbe necessario soprattutto in grandi CDI, o di operare efficacemente per la formazione continua. Un sistema di crediti, collegato a moduli fruibili anche separatamente da persone diverse e in tempi diversi e combinabili flessibilmente a seconda di diverse esigenze, potrebbe forse rivelarsi più efficace. la necessità di una valutazione del sistema. L’esperienza francese, che ha ormai uno spessore cronologico e di riflessione molto rilevante, sembra mancare di una valutazione oggettiva ad ampio raggio dell’impatto dei CDI sui processi di apprendimento. Una valutazione di questo tipo sembra indispensabile nell’ottica di uno sviluppo; infine la dimensione europea andrebbe incrementata, non solo attraverso iniziative isolate, ma anche attraverso la partecipazione a progetti internazionali di documentazione pedagogica tesi a mettere in comune risorse nazionali (quali EUN multimedia, European Treasury Browser ecc.), nonché attraverso la costituzione di reti internazionali di CDI e/o BS per scambio di informazioni, materiali, esperienze. La discussione si è conclusa con un interrogativo sulla possibilità di non esaurire l’esperienza con la settimana a Rennes, e di mantenere i contatti per ulteriori iniziative collegate all’argomento affrontato. I partecipanti hanno dato la loro disponibilità. Una prima fase potrà prevedere lo scambio di informazioni sui rispettivi sistemi di documentazione nella scuola e per la scuola; potranno seguire compartecipazioni in progetti europei centrati sulla documentazione; scambio e traduzione di materiali di formazione, forum o mailing list internazionali di documentalisti/bibliotecari scolastici per scambi di idee e informazione su problemi comuni, reciproco reference desk su temi di interesse. Firenze, 15 aprile 2002 50 Sono stati distribuiti interessanti materiali cartacei informativi, alcuni dei quali si allegano, ma informazione più completa e contatti interessanti possono essere raggiunti tramite i seguenti indirizzi: CRDP di Bretagne, sede della visita Arion http://www2.ac-rennes.fr/crdp/accueil.asp Pagine del sito di cui sopra dedicate specificamente ai CDI http://www2.ac-rennes.fr/crdp/doc/pourCDI/accueil.htm Sito dell’Académie di Rennes http://www.ac-rennes.fr Sub-sito dell’Académie dedicato alle TIC http://www.ac-rennes.fr/tic/atic2k.htm Sito dell’IUFM di Bretagna http://www.bretagne.iufm.fr Sito della Région Bretagne http://www.region-bretagne.fr Sito del CNDP http://www.cndp.fr Sub-sito a cura del CNDP espressamente dedicato ai CDI http://savoirscdi.cndp.fr Sito Educasource di risorse Internet per la didattica curato dal CNDP http://www.educasource.education.fr Sito del CDDP del Finistère a Quimper http://www2.ac-rennes.fr/crdp/29/accueil.htm Ecole primaire Saint Aubin, Rennes Adresse: 10, Contour Saint Aubin Code postal : 35000 Tel. 02 99 38 70 81 Collège des Hautes Ourmes, Rennes Adresse 7 Avenue de Pologne BP 1606 Code postal 35017 Tel 0299504449 Fax 0299500146 Chef d’établissement M. Planel Jean Louis Liceo Brizeux a Quimper http://perso.wanadoo.fr/mael/brizeux/CDI.htm http://perso.wanadoo.fr/lyceebrizeux.cpge Adresse 6 Rue Bourg les bourgs BP 308 Code postal 29191 Tel 0298553847 Fax 0298529403 Chef d’établissement M. Luce Francis Liceo professionale Jean Chaptal, Quimper http://www.aubahut.net/lyce_edt.php3?lyce_ac0=edt&lyce_Id=2558 Adresse 35 Chemin des justices Code postal 29191 Tel 0298554746 Fax 0298535622 Chef d’établissement M. Rossignol Pierre 51 Arion Raccomandazioni Abbiamo chiesto a Mario Bandiera, il quale ha più volte organizzato visite di studio Arion nel nostro Paese, di predisporre una guida puntuale che possa agevolare il compito di coloro che intendano a loro volta farsene promotori. Raccomandazioni operative per la realizzazione di una visita di studio Arion Mario Bandiera, dirigente scolastico particolari per conseguire i migliori risultati dallo svolgimento del convegno: una accurata pianificazione di tutti i momenti della settimana del meeting (anche di quelli apparentemente lasciati alla libertà dei singoli partecipanti) e l’instaurarsi di un clima di cordialità, di fiducia reciproca e di collaborazione tra tutti i convegnisti e tra questi e il coordinatore. I partecipanti ad una visita di studio, mediamente dieci/dodici persone provenienti dagli Stati membri dell’Unione europea o che stanno per diventarlo, costituiscono un gruppo molto eterogeneo e la loro conoscenza delle lingue straniere risulta, talvolta, molto variegata; ciascuno di essi possiede un proprio background culturale e professionale e spesso la valutazione delle competenze personali riguardo alla lingua utilizzata nella visita di studio risulta piuttosto ottimistica. Occorre d’altronde tenere di conto che i convegnisti sono persone di notevole esperienza e capacità, occupano posti di responsabilità nel sistema educativo del loro Paese e sono molto interessati al tema della visita ed alla Nazione in cui questa si svolge. Da queste considerazioni preliminari emergono chiaramente i due aspetti più importanti che un organizzatore di visite di studio Arion deve curare nei minimi Sebbene di fronte alla Commissione europea e all’Agenzia Socrates Italia figuri un solo organizzatore responsabile della visita di studio, questi non può fare ovviamente tutto da solo e deve costituire un gruppo di lavoro, composto da ispettori, dirigenti scolastici, docenti universitari, insegnanti, funzionari degli Enti locali ed esperti con il quale, mediante periodiche riunioni, esamina le necessità ed i problemi e predispone il progetto complessivo ed il programma particolareggiato della visita. Non appena l’Ufficio di Assistenza Tecnica di Bruxelles invia all’organizzatore l’elenco dei partecipanti e le istruzioni di carattere generale, è necessario mettersi subito in contatto con i futuri ospiti spedendo loro una lettera con il programma, con l’indicazione dell’albergo presso cui alloggeranno ( occorre reperire per tempo un hotel di buona qualità e livello ad un prezzo non eccessivo) invitandoli a confermare allo stesso la prenotazione per telefono, fax o e-mail; occorre inviare, 52 inoltre, una mappa della città dove si svolge il convegno, illustrare le modalità per raggiungerla e inserire gli orari dei treni, degli autobus e degli altri mezzi di trasporto utili. Ancora, è indispensabile comunicare che, se viene usato il treno, occorre timbrare il biglietto nelle apposite obliteratrici gialle; molti ospiti rimangono infatti spiacevolmente colpiti e seccati per le multe che devono inconsapevolmente pagare per l’inosservanza di questa procedura. Risulta opportuno, infine, trasmettere a ciascun convegnista una scheda informativa da compilare e rispedire, con informazioni utili per predisporre meglio il seminario (ad esempio, per verificare la correttezza dei dati sugli ospiti che, forniti all’organizzatore da Bruxelles, potrebbero essere nel frattempo cambiati). Quando l’information form viene restituito, è bene darne immediatamente comunicazione di ricevimento all’interessato, perché questo primo contatto interattivo lo rassicura e lo tranquillizza. Benché la durata dell’incontro sia programmata dal lunedì al venerdì, conviene invitare i congressisti ad essere presenti fin dalla domenica pomeriggio presso l’albergo scelto come sede ed alloggio degli ospiti; un accorgimento importante dal punto di vista psicologico e incisivo sul buon risultato del meeting è la dimostrazione di avere cura dei partecipanti andando ad accoglierli all’aeroporto o alla stazione ferroviaria per accompagnarli all’albergo; la stanchezza per il lungo viaggio ed il disorientamento per trovarsi in un ambiente nuovo li mettono in difficoltà ed è confortante e rassicurante per loro vedersi accolti, accompagnati e trattati con cordialità fin dall’inizio del loro soggiorno. Nel tardo pomeriggio della domenica si svolge in una sala dell’albergo la prima riunione plenaria così strutturata: • intervento introduttivo dell’organizzatore, consistente nel saluto a tutti gli ospiti e nella presentazione di sé; • avvertenze sull’uso della lingua scelta per la visita di studio: parlare lentamente e chiaramente, non avere timore di far ripetere ciò che viene detto se non si comprende bene e invitare ciascuno dei convenuti ad essere disponibile nell’aiutare i colleghi (questo rassicura gli ospiti, riduce il timore di fare brutta figura per le loro eventuali scarse competenze linguistiche e predispone ad un atteggiamento di mutua collaborazione ed assistenza); • invito a ciascuno dei partecipanti a presentarsi al gruppo indicando il nome e cognome, il Paese di provenienza, il ruolo professionale e le aspettative riposte nella visita di studio; • consegna delle borse o cartelle personalizzate spiegandone il contenuto (un badge da portare al colletto o al bavero e un segnaposto, entrambi con il nome, il cognome, la qualifica e il Paese di provenienza; il programma dettagliato della visita, l’elenco dei convegnisti con le eventuali correzioni, pubblicazioni e documenti di supporto al congresso, dépliants turistici); • illustrazione del programma della visita di studio; • spiegazione della richiesta di un rapporto di gruppo da parte della Commissione europea redatto da un relatore generale designato dal gruppo stesso. Al termine dell’incontro si svolgerà un piccolo rinfresco per rompere definitivamente il ghiaccio, con la conversazione libera e con la reciproca conoscenza informale. Nel programma va inserita, la domenica stessa o al massimo il lunedì, una cena in cui essere 53 Arion Raccomandazioni tutti insieme, compreso l’organizzatore, per favorire fin da subito l’aggregazione e l’instaurarsi dello spirito di gruppo tra i convegnisti. Il programma della visita di studio deve contenere in modo equilibrato momenti di impegno e di lavoro, distribuiti soprattutto nelle mattinate e in alcuni pomeriggi, quali conferenze e incontri con esperti, visite alle scuole e attività di gruppo per accomunare, arricchire e valutare le informazioni e le conoscenze ricevute, alternati ad altri, più rivolti alla conoscenza ed alla fruizione delle Istituzioni culturali presenti nel territorio, quali le visite ai monumenti storici, ai musei, alle bellezze architettoniche, naturali ecc. Nella mattina del lunedì, primo effettivo giorno di svolgimento del programma, dopo i saluti delle autorità, è importante, perché propedeutico alla prosecuzione di tutta la visita di studio, far conoscere agli esperti convenuti nel nostro Paese le caratteristiche del sistema scolastico italiano nelle sue prerogative più specifiche (organizzazione, gestione, autonomia delle Istituzioni scolastiche, riforma degli Ordinamenti ecc.) . Una mattina (si presta bene il giovedì) deve essere utilizzata per approfondire la conoscenza del programma europeo Socrates, nelle sue varie azioni, allo scopo di sollecitare i colleghi stranieri a farsi promotori e ad impegnarsi nella realizzazione di iniziative connesse alla valorizzazione della dimensione europea dell’educazione. L’ultimo giorno del convegno, il venerdì, è dedicato completamente agli adempimenti finali, quali la riunione plenaria del gruppo per analizzare le esperienze e i risultati dell’incontro, la stesura del rapporto conclusivo, la compilazione dei questionari idividuali ecc. In questo momento l’organizzatore potrà richiedere a ciascun borsista, consegnandogli un foglio e una busta, una valutazione personale, anonima, sul grado di soddisfazione riguardo all’organizzazione e ai molteplici aspetti della settimana europea, sollecitando anche eventuali suggerimenti e proposte di miglioramento. Un aspetto logistico importante da curare è quello dei pasti; è opportuno rivolgersi all’Amministrazione comunale per fruire della fornitura gratuita dei pranzi nelle scuole da visitare, utilizzando le mense scolastiche, ed è sempre pratico prevedere ogni mattina un coffee-break e la distribuzione di bottigliette d’acqua, che risultano sempre molto gradite ai nostri ospiti, specialmente nelle giornate calde o in cui si cammina molto, come avviene anche all’interno degli edifici scolastici da visitare. Per ogni segmento del programma della visita di studio va sempre ipotizzato un programma alternativo: se, ad esempio, un relatore non può presentarsi all’ultimo minuto, bisogna avere previsto in sostituzione o l’intervento di un altro relatore oppure la proiezione di un video sul tema che doveva essere illustrato; se è programmata una visita ad una struttura aperta e piove, occorre variare il programma prevedendo un’attività similare al coperto, all’interno di un ambiente appositamente predisposto per questa evenienza. Un momento molto emozionante e coinvolgente può essere creato organizzando una Farewell Dinner (cena di saluto) da tenere nella serata del giovedì. Il modo migliore per realizzarla è quello di trovare uno sponsor per sostenerne la spesa, invitandovi anche i colleghi che hanno lavorato con l’organizzatore nel gruppo di progettazione, le autorità locali (il sindaco, il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale e quello del Centro Scolastico Amministrativo, i presidenti degli Enti che hanno collaborato), i docenti che hanno 54 aiutato a tradurre e a presentare le relazioni. Durante la cena occorre adoperarsi affinché i partecipanti si esprimano nella loro lingua con discorsi, canti e saluti e poi, tenendosi tutti per mano, intonare insieme l’Inno alla gioia di Beethoven, che è l’inno dell’Unione europea. Al termine del convivio risulterà sicuramente gradito, sia ai colleghi stranieri che agli invitati, un piccolo dono consistente in bottiglie di vino, vinsanto, olio, prodotti tipici, libri di storia locale o d’arte (possibilmente nella loro lingua materna) quale segno dell’ospitalità e dell’amichevole accoglienza nel nostro Paese. Nelle trasferte in treno, in autobus o in automobile, l’organizzatore deve controllare, discretamente ma continuamente, che i partecipanti ci siano sempre tutti; è facile che, tra una tappa e l’altra, qualcuno si attardi o si perda, col rischio di lasciarlo per strada, ritrovandosi così tutti in una situazione mortificante e che mina il buon clima instauratosi fino a quel momento nel gruppo. È buona cosa pertanto comunicare fin dal primo incontro il numero del proprio cellulare a tutti i partecipanti. In queste occasioni è anche opportuno mettere in guardia i nostri ospiti sulla possibilità di essere derubati e quindi di prestare attenzione e cura a proteggere i loro averi. È necessario prevedere già prima della data della visita di studio la disponibilità di un mezzo di trasporto (la propria automobile, un bus scolastico, un’auto messa a disposizione da un collega o dal Comune) per qualsiasi necessità, quale, ad esempio, quella di un ospite che si è fatto male proprio prima di partire e che, durante il suo soggiorno, non è autonomo negli spostamenti, anche piccoli, che il gruppo deve effettuare secondo il programma stabilito. obbligatoriamente, a redigere anche lui un rapporto sullo svolgimento del seminario di studi, ponendo oggettivamente in risalto, più che gli aspetti positivi, i problemi e le difficoltà incontrate, inviandolo all’Agenzia italiana Socrates e all’Ufficio di assistenza tecnica. Infine, occorre che l’organizzatore sia sempre cosciente di rappresentare il punto di riferimento e la persona di fiducia per i visitatori che, oltre ad aspettarsi da lui un programma di alto profilo e di grande qualità, gli chiedono spesso consiglio ed aiuto per esigenze e problemi anche personali (ad es. per essere aiutati ad acquistare biglietti, per risolvere particolari esigenze di alloggio, per scegliere un regalo …). Da ciò deriva il valore e la responsabilità del duplice suo ruolo: professionale, in quanto l’organizzazione della visita di studio deve risultare pienamente interessante ed esaustiva del tema prescelto (efficienza ed efficacia), ed umano, perché i partecipanti al simposio possano sentirsi a loro agio, percepire la cordialità e il genuino senso di amicizia e di calda accoglienza con cui vengono ricevuti e trattati nel nostro Paese e trasferiscano così, spontaneamente, questi positivi stati d’animo nei loro rapporti interpersonali per tutto il periodo della visita di studio, ed oltre (senso di identificazione e di appartenenza all’Unione europea). Terminata la visita di studio, l’organizzatore è chiamato, direi doverosamente, anche se non 55 Arion da La funzione dinamica di Arion, di Giovanni Biondi, pag. 18 56