Scarica la pagina in formato PDF - 1,94 MB

Transcript

Scarica la pagina in formato PDF - 1,94 MB
MUSICA
12
23 agosto
Il portavoce dell’Opus Dei ha curato con Renzo Arbore l’ultimo cd di “Spirto Gentil”
La Mandulinata che nasce
da Escrivà e don Giussani
“Le canzoni d’amore sono una forma di preghiera e Napoli le ha nel cuore”, dice Corigliano
Camicia blu su pantaloni color
sabbia e un’intensa abbronzatura
condita da un’irresistibile vitalità
partenopea: ecco Giuseppe Corigliano, direttore dell’ufficio informazioni dell’Opus Dei, giunto al Meeting
per presentare l’ultimo cd della collana Spirto Gentil “Mandulinata a
Napule”. “L’altra volta sono venuto
in giacca e cravatta e mi hanno preso
in giro - sorride - oggi sono vestito
da spiaggia, vedremo come andrà”.
Da dove nasce la sua passione
per la canzone partenopea?
“Dal dna, mia madre era napoletana. Questa musica l’ho nel sangue”.
Per quale motivo lei, che ricopre
un ruolo importante nell’Opus
Dei, si trova al Meeting di Rimini?
“Sono qui per un’amicizia, che in
origine era un semplice rapporto di
lavoro, con Alberto Savorana (direttore di Tracce) e con alcuni colleghi,
membri del Club Santa Chiara”.
Da dove nasce l’idea del cd, di
cui con Renzo Arbore lei ha scritto
il libretto introduttivo?
“Dalla mia ultima apparizione al
Meeting. Dopo la presentazione di
un libro su san Josemaria Escrivà fui
L’ingegner Giuseppe Corigliano, portavoce dell’Opus Dei
invitato a cena al Borghetto da Savorana e gli rivelai la mia passione, direi sanguigna, per la canzone napoletana. Dissi a Savorana di chiamarmi se avesse avuto bisogno di una
mano. Non ci pensavo quasi più, ma
quest’inverno ricevetti una telefonata, gradita quanto inaspettata, proprio da lui: mi proponeva quello di
cui ora possiamo vedere il risultato”.
Di che cosa si è occupato?
“Della parte spirituale. Di quella
musicale ho lasciato ovviamente
campo libero ad Arbore”.
Che cosa intende per parte spirituale?
“Ho cercato di comunicare il grande amore che della canzone napoletana mi hanno trasmesso san Escrivà
e don Giussani. Escrivà, nelle conversazioni a tavola, ci diceva sempre: ‘Le canzoni d’amore servono
anche per fare orazione’. Egli concepiva la canzone d’amore, quella no-
bile, come una forma di preghiera”.
Di cosa è più riconoscente al
fondatore di Cl?
“Nutro un’immensa gratitudine a
Dio, tutti dovremmo averla, per l’insegnamento di don Giussani, che ha
sottolineato il fatto cristiano, la centralità dell’incontro con Cristo. Tutto ciò che è umano, prima dell’incarnazione, può portare a Dio. Dopo
questo fatto tutto deve portare a
Dio”.
Lei ritrova tutto questo nei canti della tradizione partenopea?
“Sì, l’umanità è proprio la caratteristica di Napoli. Emblematica è la
figura di Sant’Alfonso de’ Liguori
che ha composto la versione originale dell’italiana ‘Tu scendi dalle
stelle’ in cui si ascolta un clima di
festa che unisce l’intera città”.
Due anni fa il suo amico Arbore
disse al Meeting che avrebbe voluto un figlio ciellino. Lei che ne dice?
“Che ho scelto la strada del celibato, ma che condividerei le parole
di Arbore se mi trovassi nella sua situazione”.
Luca Castellin
Ultimo
flamenco
a Rimini
Fiesta latina al Meeting.
Questa sera mix di flamenco, tango e jazz dei
Flamenco in progress che
esibiranno a partire dalle
22 presso la Piscina ovest.
Chitarre, percussioni, costumi colorati e la tipica
festosità latina ci accompagneranno lungo un
percorso musicale che
partendo dalle influenze
jazz del chitarrista spagnolo, allievo di Segovia,
Germani si concluderà
con i ritmi più latino-americani dei fiati e delle
percussioni di Consoli,
già batterista di Jovanotti
e Morandi. Le due Bulieras (Potalivo e Germani)
evocheranno una personale visione della Spagna
in chiave moderna. Sonorità differenti riempiranno così i padiglioni della
fiera. Il programma della
serata sarà concluso con
un Ramba, il ritmo che
più di tutti viene associato
alla danza festosa e alla
gioia di vivere. Tutto lo
spettcolo ovviamente sarà
gratuito.