Progetto Alta...qualità Cariplo

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Progetto Alta...qualità Cariplo
Progetto
“ALTA… QUALITA’ ”
PER UNA MONTAGNA SOSTENIBILE
INDICE
1. CONTESTO PROGETTUALE
Ambito dell’intervento
2. ANALISI DEL BISOGNO ED OBIETTIVI DEL PROGETTO
3. STRATEGIA DI INTERVENTO
Natura ed obiettivi
Modalità di realizzazione
Soggetti coinvolti
Risorse coinvolte
Tempi di realizzazione
Soggetti beneficiari
Risultati attesi
Criteri di valutazione degli esiti
3. PRESENTAZIONE DELL’ENTE
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1. CONTESTO PROGETTUALE
Ambito dell’intervento
Negli ultimi anni, l’ambiente e la gestione del suo patrimonio hanno spesso determinato il
successo o meno di una meta turistica.
La scelta finale del turista si va sempre più orientando verso località che offrono un maggior
contatto con la natura, probabilmente per l’esigenza di allontanarsi dalla vita metropolitana e
ritrovare ritmi di vita e habitat naturali ormai quasi scomparsi nelle zone di pianura.
Si sta diffondendo un turismo maggiormente consapevole dei suoi impatti, in cui la natura
“incontaminata” è tornata ad essere un valore ed un’attrattiva e per fare in modo che tale resti,
è necessario impegnarsi a salvaguardarla attraverso la diffusione di comportamenti
ambientalmente sostenibili.
L’ambiente rappresenta una risorsa primaria per il turismo e al tempo stesso individua in
quest’ ultimo un’opportunità per la sua tutela e valorizzazione.
Le Alpi sono un ecosistema molto sensibile e in costante evoluzione, a causa dei fenomeni
naturali e degli interventi antropici conseguenti all’uso e allo sfruttamento del territori, ma
bisogna tenere conto che il turismo rappresenta per molte aree alpine, la principale fonte di
reddito e quindi di sostentamento economico per le comunità locali.
Private del turismo le valli montane sarebbero messe in grave difficoltà.
L’“Ecoturismo” può rappresentare una valida fonte di “ricchezza” per le popolazioni residenti
ed un fattore in grado di rallentare la fase di migrazione verso la pianura, anche grazie
all’offerta di nuove opportunità di lavoro e di reddito che si stanno sviluppando nei settori
dell’agricoltura, dell’allevamento, della raccolta e trasformazione dei prodotti locali e
dell’artigianato.
Una ricchezza legata non solo ad una mera crescita quantitativa, ma che punta ad uno
sviluppo qualitativo, in grado di valorizzare il territorio a 360°, a partire dall’ambiente fino ai
prodotti locali e al rilancio della cultura e delle tradizioni.
In questa prospettiva il turismo montano necessita di un rinnovamento, deve essere capace di
coniugare elementi di innovazione con la conservazione dell’ambiente, delle tipicità e delle
tradizioni che lo rendono unico; deve essere strettamente collegato con i temi e le finalità
dello sviluppo sostenibile, in base al quale, ambiente, economia e società sono
intrinsecamente collegati e deve indirizzarsi verso forme di gestione sostenibile, anche perché
senza paesaggi e ambienti incontaminati non esisterebbe il turismo stesso.
Il turismo nelle Alpi si è sempre basato sull’offerta delle risorse primarie esistenti in loco che
hanno dato ai turisti la possibilità di rigenerarsi, di sviluppare nuove energie, di praticare
attività sportive in un ambiente maestoso ed affascinante, dove poter vivere un’esperienza
unica a contatto con la natura, le tradizioni e le popolazioni locali.
Per poter conservare questo patrimonio è necessario adottare comportamenti e stili di vita
ecosostenibili.
Le nostre montagne devono far rivivere il “mito alpino”, grazie alla valorizzazione delle
eccellenze locali e utilizzare come argomentazione le montagne stesse, intrecciando
sapientemente i valori di identità con quelli dello sviluppo.
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Consapevoli delle interazioni ambientali generate dall’attività di accoglienza, abbiamo
elaborato una proposta di “rifugio sostenibile”
sostenibile”, che possa rappresentare un modello ed uno
stimolo al miglioramento delle perfomance ambientali per i gestori dei rifugi alpini,
un’occasione per gli escursionisti di conoscere ed attuare comportamenti ecosostenibili e
rappresentare per le comunità locali un fattore di sviluppo economico virtuoso legato alla
sostenibilità ambientale.
Il rifugio alpino è luogo di incontro tra territorio, tradizioni, condivisione e conoscenza della
montagna, dove l'uomo ha ancora la possibilità di entrare in contatto con la natura.
L’obiettivo del progetto è di portare la sostenibilità ambientale al centro della gestione dei
rifugi alpini sviluppando un turismo sostenibile e di qualità, orientato al rispetto e alla tutela
del territorio, alla riduzione degli impatti ambientali causati dalla presenza antropica e dalla
gestione delle strutture, alla promozione dei prodotti tipici ed alla valorizzazione ambientale e
culturale dei luoghi interessati.
Partendo dal miglioramento delle strutture ricettive, i rifugi e attraverso la diffusione e il
consolidamento di comportamenti virtuos,i è possibile contribuire alla diminuzione delle
diverse fonti di inquinamento ed in particolare alla riduzione delle emissioni di Co2.
Le attività dovranno essere condotte con tecniche e strumenti a limitato impatto ambientale:
le infrastrutture dovranno integrarsi con il background locale non solo in termini architettonici
(utilizzo di materiali naturali, integrazione con il contesto paesaggistico), ma anche per ciò che
concerne gli aspetti gestionali (smaltimento dei rifiuti, trattamento delle acque di scolo, scelta
di fornitori locali e di forme di risparmio energetico).
Dovranno inoltre essere favorite, le attività di educazione ambientale rivolte non solo ai turisti,
ma anche alle comunità locali ospitanti, alle istituzioni ed in generale, all'intera opinione
pubblica.
Abbiamo individuato come zone per la realizzazione del progetto:
• le aree dell’alta Val Seriana e della Val di Scalve in provincia di Bergamo
• le aree della Valcamonica con le sue valli laterali in provincia di Brescia
• alcune aree della Valtellina
comprese nei parchi regionali delle Orobie bergamasche, delle Orobie Valtellinesi e
dell’Adamello.
Queste aree sono state scelte:
- per le loro caratteristiche ambientali
- per la presenza di numerosi rifugi anche collegati fra loro, da percorsi ed alte vie
- per la presenza di importanti segni della storia e della cultura della nostra regione e perché
hanno mantenuto”vivo” il tessuto sociale ed economico nonostante le difficoltà.
Sono zone frequentate da molti cittadini provenienti dai grandi centri urbani di pianura:
Milano, Bergamo, Brescia, dalle loro province, ma anche dalle altre città della regione.
L’elevato numero di escursionisti che frequenta queste aree, rappresenta uno stimolo ed è un
dato che supporta l’elaborazione di una proposta che rafforzi il “mercato” ecosostenibile nel
comparto montagna, favorendo inoltre il potenziamento dell’indotto che lavora in questo
settore.
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Il progetto intende mobilitare il maggior numero di risorse locali coinvolgendo i settori:
• del turismo per incentivare una maggiore consapevolezza delle sue interazioni con
l’ambiente attraverso il coinvolgimento degli operatori locali, dei gestori dei rifugi, delle
guide alpine e degli apt;
• dell’agricoltura e dell’allevamento con l’obiettivo di promuovere tutta la filiera dei
prodotti locali di qualità e a km 0 che, oltre a ridurre l’impatto ambientale, rivestono
un valore molto importante nella difesa della biodiversità e rappresentano saperi e
tradizioni, con il coinvolgimento dei produttori locali;
• delle
delle aziende private e pubbliche
pubbliche che operano in tutti i settori legati alla sostenibilità
ambientale: risparmio energetico, energie rinnovabili, smaltimento dei rifiuti,
depurazione delle acque e risparmio idrico.
Per tutta la durata del progetto verrà costituito un tavolo permanente fra gli attori sopra citati,
le associazioni no profit locali e gli enti pubblici, perché interagiscano tra loro e attuino piani
d’azione comuni sul territorio.
L’intervento che proponiamo ha una forte attrattiva, se pensiamo che sono oltre 5.000 i posti
letto nei circa 300 rifugi e bivacchi della Lombardia, che seppur situati in luoghi e località non
sempre facilmente raggiungibili, sono frequentati da decine di migliaia di persone durante
tutto l’arco dell’anno (nota sito CAI).
Il progetto “Alta…qualità” interverrà su alcune valli lombarde ma ambisce ad essere un
modello esportabile negli anni a venire su tutto l’arco alpino, dato che si svilupperà in modo
che sia replicabile.
La sostenibilità da concetto puramente teorico deve divenire pratica quotidiana e modo di
pensare comune anche nei luoghi di vacanza, per fare in modo che l'esperienza degli
escursionisti e dei turisti non sia di tipo passivo, ma partecipativo, educativo e formativo.
La gestione sostenibile dei rifugipuò sembrare forse un piccolo problema, se confrontato
con le grandi emergenze ambientali che affliggono il nostro pianeta, ma invece può avere una
grandissima valenza simbolica, perché i rifugi sono spesso collocati là dove l’ambiente è più
delicato e dove l’uomo, semplice escursionista o alpinista provetto, può comprendere le
implicazioni con i grandi problemi globali come i cambiamenti climatici o la conservazione
della biodiversità.
Anche l’art 13 di Agenda 21 nell’evidenziare quali sono le ricchezze della montagna, riserve
idriche, energia, biodiversità, nonché le risorse essenziali come i minerali, i prodotti forestali e
agricoli, gli spazi ricreativi, riconosce agli ecosistemi montani un ruolo fondamentale per
l'ecosistema planetario.
Ecco perché è importante che anche i rifugi alpini offrano a tutti il conforto del sapere che un
futuro sostenibile è possibile.
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2. ANALISI DEL BISOGNO E OBIETTIVI DEL PROGETTO
Da alcuni anni enti ed istituzioni hanno promosso l’applicazione di Sistemi di Gestione
Ambientale e portato avanti la ricerca nell’ambito dello sviluppo sostenibile, non solo per
quel che riguarda le attività produttive, ma anche nel settore turistico ed in particolare in alta
quota.
Esistono molte esperienze positive di miglioramento della gestione sostenibile dei rifugi, fra le
più significative degli ultimi anni:
• la Valle d’Aosta ha avviato una collaborazione con il Dipartimento di Scienze
Merceologiche dell’Università di Torino per dare avvio ad un’azione tesa a migliorare
il livello qualitativo dell’accoglienza delle strutture ricettive d’alta quota.
• La scorsa primavera è stato inaugurato il Neue Monte Rosa Hutte, un rifugio
dall’architettura spettacolare che si distingue per risparmio energetico e ottimizzazione
dell’uso delle risorse. Il progetto, concepito nel 2003, è stato sviluppato dall’EPFZ
EPFZ
(École Polytechnique fédérale) di Zurigo in collaborazione con il Club Alpino Svizzero
e l’Università di Lucerna. L'edificio emetterà tre volte meno gas serra per il
pernottamento rispetto a quello precedente ed il 90% dell’energia richiesta è ricavata
dal sole.
Le preoccupazioni per la sostenibilità del turismo si sono consolidate anche in Europa.
Europa
Si tratta di un argomento che ha ricevuto una notevole quantità di attenzione da parte della
Commissione Europea, del Parlamento Europeo e del Comitato Economico e Sociale.
Con tutta probabilità sarà ulteriormente rafforzato l'obbligo, per le strategie governative, di
essere sottoposte ad una Valutazione Ambientale Strategica. (SDS, Strategia UE per lo
Sviluppo Sostenibile).
La Convenzione delle Alpi,
Alpi convenzione internazionale intesa a realizzare la protezione e lo
sviluppo sostenibile dell’arco alpino, fissa gli obiettivi generali di protezione e sviluppo
attraverso 8 protocolli contenenti obblighi giuridicamente vincolanti rispetto a:
• pianificazione territoriale e sviluppo sostenibile
• agricoltura di montagna
• protezione e della natura e tutela del paesaggio
• foreste montane
• trasporti
• turismo
• difesa del suolo
• energia
oltre ai protocolli sono state redatte due dichiarazioni dei Ministri relative a :
• popolazione e cultura
• cambiamenti climatici
Questi indirizzi politici e dichiarazioni, evidenziano l’orientamento dell’Unione Europea e
dei governi stessi a sviluppare pratiche di sostenibilità nelle aree montane.
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In Italia i Comuni montani sono 4195 , amministrano complessivamente più della metà
dell’intero territorio, hanno una popolazione di circa 10.800.000 residenti e producono il
16,1% del valore aggiunto nazionale.
È evidente che la montagna non rappresenta una parte marginale del nostro Paese.
Al contrario, sia sotto l’aspetto demografico che economico il territorio montano continua a
dare un suo contributo significativo al bilancio nazionale; grazie a una popolazione
complessiva superiore a quella della Lombardia e un valore aggiunto circa doppio di quello
del Piemonte (dati Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani).
E’ evidente però che il turismo montano soffra di alcune criticità proprie:
• un delicato equilibrio ecologico ed antropico derivante dalla presenza di un ecosistema
fragile e molto sensibile;
• forti impatti di tipo ambientale connessi soprattutto alla mobilità ;
• una forte stagionalità (concentrata in estate soprattutto nel mese di agosto e in inverno
durante le vacanze e i weekend) che accentua gli impatti negativi e i fenomeni di
congestione;
è necessario intervenire perchè non si comprometta, in assenza di una razionale gestione, il
mantenimento di questo delicato equilibrio ambientale.
Anche gli indirizzi strategici delineati da Regione Lombardia (Legge Regionale n° 25 del 2007
Interventi regionali in favore della popolazione dei territori montani) tengono conto di queste
criticità ponendo tra le proprie finalità:
1) la conservazione ambientale e la difesa del suolo, nonché l'utilizzo ecocompatibile delle
risorse montane;
2) la valorizzazione dei beni ambientali e storico-culturali;
3) lo sviluppo del turismo;
4) la valorizzazione dei sentieri e dei rifugi alpini;
5) la produzione e valorizzazione dei prodotti tipici locali
Questo interessamento della “politica” ai territori montani può essere di supporto allo
svolgimento di azioni immediate.
Il progetto “Alta…qualità”, vuole analizzare i nuovi scenari che si stanno sviluppando riguardo
il tema dei rifugi alpini ed insieme cercare di individuare, a seconda del tipo di intervento,
quali siano le strategie progettuali e gestionali da adottare con particolare riferimento al tema
dell'efficienza energetica e della sostenibilità ambientale.
La riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas inquinanti, l'utilizzo delle fonti
rinnovabili, il corretto smaltimento dei rifiuti e dei reflui, sono più che mai diventate pratiche
comuni per la sostenibilità , anche se oggettivamente, necessitano ancora di essere
ulteriormente sviluppate nell’ambito della gestione dei rifugi.
Se si vuole sostenere una forma nuova di turismo ecocompatibile nei territori montani, sarà
necessario da parte di tutti insistere sulla ricerca, che tenda sempre più verso la progettazione
e la gestione sostenibile dei vecchi e dei nuovi rifugi.
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Il progetto ha come obiettivi:
• favorire una gestione ecosostenibile delle aree montane attraverso la riduzione
dell’impatto ambientale delle strutture ricettive (rifugi);
• sensibilizzare i gestori dei rifugi e tutti gli operatori che agiscono sul territorio riguardo
l'importanza di un loro coinvolgimento attivo nella tutela del patrimonio naturale;
• far acquisire ai gestori ed ai proprietari dei rifugi le conoscenze di base sugli strumenti
di gestione ambientale;
• rendere la gestione dei rifugi ecosostenibile anche attraverso migliorie strutturali;
• influenzare e orientare i comportamenti dei fruitori della montagna verso buone
pratiche di sostenibilità
• incentivare forme di ecoturismo valorizzando la cultura, le tradizioni e le produzioni di
montagna;
• promuovere la conoscenza dell’ambiente montano e delle sue tradizioni culturali ed
eno-gastronomiche nei centri urbani, i cui abitanti rappresentano un potenziale bacino
di utenza per le zone individuate;
• valorizzare il territorio tramite percorsi interattivi scaricabili e fruibili tramite
smartphone e Ipod e il WEB più in generale;
• attivare una rete delle realtà locali;
• creare un marchio regionale di sostenibilità;
I soggetti interessati al cambiamento sono principalmente i rifugi ed i loro gestori che
dovranno provvedere ad una “riconversione” ecologica della gestione delle strutture, i
frequentatori della montagna, gli escursionisti, i turisti in villeggiatura, gli abitanti delle zone
individuate e i soggetti pubblici e privati coinvolti e coinvolgibili.
Il progetto si articolerà in 18 mesi; pensiamo di poter valutare i primi dati di inversione di
tendenza a partire dal mese di giugno 2012 e potremo verificare l’intensità del cambiamento a
Dicembre 2012 tramite la valutazione finale.
3. STRATEGIA DI INTERVENTO
Natura e obiettivi
Nella gestione dei rifugi raramente sono stati presi in esame, in modo complessivo, i fattori
ambientali di possibile miglioramento e quando si è agito, lo si è fatto sulla base della
pressione legislativa a volte insufficiente.
Questo comportamento si è limitato a tradursi in semplici "trasferimenti di inquinamento", in
altre parole, i liquami ed i rifiuti vengono trasferiti altrove, dove è possibile smaltirli in modo
ambientalmente idoneo, senza puntare alla soluzione del problema alla radice.
Una gestione razionale del rifugio alpino sotto il profilo dell’approvvigionamento energetico,
dell’uso della risorsa acqua e dello smaltimento dei rifiuti, può diventare un concreto esempio
di gestione virtuosa e rispettosa dell’ambiente e qualificare un prodotto turistico alternativo,
permettendo di coniugare “business” con qualità ambientale, anche attraverso il
conseguimento di miglioramenti nell’efficienza.
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Certo, la sostenibilità ambientale di un rifugio alpino non passa da una soluzione facile, ma
piuttosto da tante piccole e grandi attenzioni.
Alle soluzioni semplici dovranno concorrere in maniera importante gli utilizzatori del rifugio.
Di seguito elenchiamo i settori e la strategia degli interventi su cui riteniamo possibile agire
per attuare forme di cambiamento.
RIFIUTI
I rifiuti prodotti sono quasi completamente costituiti da piatti, bicchieri, bottiglie, stoviglie ed
imballaggi in plastica, carta , cartone ed alluminio.
Il problema centrale non è unicamente l’organizzazione di un’efficiente raccolta differenziata
ma soprattutto la realizzazione di comportamenti che vadano verso la limitazione della
produzione di questi materiali, attraverso una serie di azioni che devono essere compiute sia
dai gestori della struttura che dagli ospiti come:
•
•
•
•
•
la riduzione a monte degli imballaggi
l’eliminazione dell’utilizzo di bottiglie di plastica
la sostituzione della plastica con materiale biodegradabile
l’eliminazione dei prodotti mono-uso
la razionalizzazione nell'approvvigionamento di materiali che giungono mediante
elicottero o autotrasportati, per diminuire il conseguente consumo di combustibile
fossile, la produzione di rumore e la notevole incidenza che possono avere su quello
che si potrebbe definire il "fattore wilderness".
• campagne di sensibilizzazione per gli ospiti per indirizzarli a riportare e valle i propri
rifiuti ed a tenere comportamenti sobri
ENERGIA
Attualmente la produzione di energia avviene prevalentemente con motori alimentati a
gasolio (i pannelli solari sono utilizzati in misura minima).
Ciò comporta il consumo di combustibili fossili e la produzione di inquinamento atmosferico
e acustico.
L’'attività nei rifugi può essere condotta con tecniche e strumenti a limitato impatto
ambientale, le infrastrutture devono integrarsi con il contesto locale, non solo in termini
paesaggistici ed architettonici (utilizzo di materiali naturali, integrazione con il contesto
paesaggistico), ma anche per ciò che concerne gli aspetti gestionali.
Investimenti in tecnologie pulite, come l’installazione di nuovi pannelli fotovoltaici, una
maggiore coibentazione dei locali e l’utilizzo di altre forme di produzione di energia pulita ne
possono ridurre il consumo, con conseguenti minori emissioni inquinanti e portare ad
ottenere anche un risparmio economico.
MOBILITA’
Muoversi liberamente è una delle libertà acquisite fondamentali per la crescita delle persone,
ma come è avvenuto negli ultimi anni è anche un problema gravoso.
Come sempre più spesso accade, per raggiungere e tornare dalle località montane si passano
ore nelle proprie automobili con conseguente aumento esponenziale dell’inquinamento,
perdita di tempo e aumento dello stress.
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Per questo riteniamo indispensabile un’ inversione di rotta che possa favorire l’utilizzo dei
mezzi pubblici, con il rilancio delle reti ferroviarie minori, e quelle forme alternative oggi
ancora poco utilizzate, vd. car-pooling.
Per incentivare l’uso di queste forme di mobilità, occorre prevedere una rete di trasporti
pubblici più efficiente che raggiunga le valli e la partenza dei percorsi escursionistici, la
presenza di percorsi ciclabili protetti e dove non fosse possibile, si possono organizzare
collegamenti con bus navetta che trasportino i turisti dai parcheggi di corrispondenza alla
partenza dei sentieri,
Per rendere possibile queste soluzioni bisogna abbinare una campagna promozionale mirata,
con la possibilità di fornire incentivi a coloro che vi aderiranno.
TIPICITA’
La conoscenza del territorio circostante, con le sue caratteristiche ambientali, culturali e
sociali, rappresenta una grande opportunità per valorizzare le aree montane.
Fra le zone di partenza nei fondovalle e l’arrivo ai rifugi sono presenti pezzi di storia di
cultura e di tradizioni che vanno salvaguardati e fatti conoscere agli escursionisti e ai turisti
perché abbiano consapevolezza del territorio che stanno attraversando.
Per favorire questa conoscenza nel passaggio fra le zone di partenza e le mete finali, si
possono predisporre info-point, bacheche con materiale promozionale del territorio, con gli
stessi materiali che saranno resi accessibili sui canali web o scaricabili su iphone.
Oltre alle bellezze paesaggistiche e culturali la montagna ha un vasto patrimonio legato alle
produzioni tipiche e alle usanze che hanno uno stretto legame con l’economia degli abitanti
e le antiche tradizioni delle valli.
Per poter esaltare questa caratteristica i rifugi dovranno proporre “menù” realizzati con
prodotti tipici, promuovendo così le produzioni locali a km 0 e faranno da punto di
promozione per le aziende che producono e trasformano gli stessi sul territorio circostante.
Tutti i fornitori saranno valutati attentamente per identificare le migliori opportunità
economiche ed ecologiche e saranno privilegiati i fornitori di prodotti tipici locali, biologici o
forniti della certificazione di sistema di gestione ambientale.
Modalità di realizzazione
Il progetto si svilupperà in cinque fasi nell’arco di 18 mesi con la realizzazione di un evento
finale per presentare i risultati dello stesso.
Prima fase
da Luglio a Settembre
Analisi ambientale attraverso:
• il censimento delle caratteristiche dei rifugi alpini individuati prevedendo anche
sopraluoghi nelle zone aderenti al progetto.
• Raccolta, valutazione ed elaborazione dei dati emersi.
Seconda fase
Da Ottobre 2011 a Febbraio 2012
• Creazione di un database di tutte le realtà presenti sul territorio: produttori locali,
aziende agricole, agriturismi, associazioni culturali, enti pubblici e privati.
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• Organizzazione di un percorso di concertazione e di coordinamento con tutti gli
operatori pubblici e privati individuati che vogliano collaborare alla realizzazione del
progetto.
• Costituzione di una rete permanente tra associazionismo locale, enti pubblici , realtà
imprenditoriali e i gestori dei rifugi per la stesura dei piani d’azione.
• Sulla base dei dati emersi dal censimento, programmazione degli interventi da
effettuare presso i rifugi ed elaborazione condivisa degli obiettivi di miglioramento da
raggiungere
•
Terza Fase
da Marzo a Maggio
• Lancio del progetto con una serie di iniziative e campagne di sensibilizzazione sparse
sul territorio regionale, con un evento di apertura prima dell’inizio della stagione
estiva.
• Realizzazione degli interventi strutturali e gestionali presso i rifugi.
• Promozione e pubblicazione degli obiettivi e di una serie di dati su siti web ad hoc.
Quarta fase
Da Giugno a Ottobre
• Campagna informativa e di sensibilizzazione dei turisti e degli escursionisti su tutto il
territorio interessato dal progetto e presso i rifugi.
• Campagna promozionale presso gli Apt della zona e sul territorio regionale.
• Distribuzione di questionari di soddisfazione agli ospiti per valutare il grado di
apprezzamento delle iniziative.
• Sopraluoghi e verifiche del lavoro svolt.
Quinta fase
Da Novembre a Dicembre
• Valutazione degli obiettivi raggiunti in termini di sostenibilità o delle problematicità
emerse, attraverso la realizzazione dell’impronta ecologica, dei questionari di
soddisfazione, l’elaborazione dei dati raccolti, il confronto con la banca dati della
gestione della stagione precedente e la stesura di una relazione finale.
Soggetti coinvolti
Al progetto “Alta…Qualità”parteciperanno come partner:
WWF Italia,
Italia, Il Parco dell’Adamello e il Parco delle Orobie Valtellinesi che in diversa misura
metteranno a disposizione personale, conoscenze ed esperienza in campo ambientale.
L’ente finanziatore del progetto è Regione Lombardia ed in particolare gli assessorati al
Turismo, all’Agricoltura ed allo Sport e giovani che è l’assessorato di riferimento per i rifugi.
Per problemi legati al bilancio non hanno potuto deliberare la cifra entro la presentazione del
progetto ma si sono impegnati, attraverso una lettera di sostegno (vd allegati), a collaborare.
Come sponsor tecnici abbiamo contattato Enel
Enel Greenpower
Greenpower e Trenitalia che si stanno
dimostrando interessati e stanno valutando la possibilità, una volta approvato il progetto, di
parteciparvi attraverso forniture di materiale (ad esempio pannelli solari) e convenzioni ad
hoc.
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La fiera di Milano,
Milano, tramite Rassegne spa, ha confermato la sua disponibilità (vd allegati)) ad
ospitare la presentazione dei risultati del progetto attraverso un evento qualificante e visibile,
durante la fiera Bit (borsa internazionale del Turismo)
L’assessorato al turismo, marketing
marketing territoriale e identità, del Comune di Milano,
Milano ha deciso di
sostenere il progetto, (vd allegati) perché interessato a promuovere sul proprio territorio le
aree montane individuate, che sono molto frequentate dai cittadini milanesi, con la
realizzazione di una festa mercato “La montagna va in cascina”.
Inoltre abbiamo richiesto il patrocinio al Collegio regionale delle guide alpine,
alpine che verrà
discusso nella seduta del Direttivo che si terrà nel mese di Maggio 2011.
Il progetto ha riscosso molto interesse e partecipazione da parte di diverse associazioni , enti
pubblici e privati, personalità del mondo dell’alpinismo e della cultura che hanno inviato
lettere di sostegno (vd allegati), di seguito un loro breve profilo
ASSOCIAZ
ASSOCIAZIONE SCUOLA IN MONTAGNA
www.scuolainmontagna.it
Scuolainmontagna è un associazione che si trova in alta Val Seriana e si occupa da oltre venti
anni di educazione ambientale.
Riunisce in modo intelligente sport e studio, svago e apprendimento immersi in un
affascinante ambiente montano.
Ha instaurato un nuovo e più concreto rapporto fra i giovani e la montagna, basato sulla
conoscenza ed il rispetto dell'ambiente, lo studio dell'equilibrio ecologico nell'ambiente
montano e i suoi pericoli, la topografia e le tecniche di soccorso alpino, la nivologia e la
geologia.
Scuolainmontagna nasce per soddisfare il bisogno culturale delle giovani generazioni, che va
oltre il semplice desiderio di svago, perché questo bisogno si può soddisfare solo avvicinando
i ragazzi al mondo della montagna e perché la montagna ha bisogno di essere difesa nei suoi
equilibri naturali, e per difenderla bisogna farla conoscere.
ERSAF - Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste
www.ersaf.lombardia.it
Offre servizi tecnici e certificati al settore agricolo e forestale pubblico e privato, affianca le
due Direzioni generali di riferimento nello svolgimento delle proprie attività e ne sostiene la
realizzazione degli obiettivi di governo contenuti nel PRS - Programma Regionale di Sviluppo
in un’ottica di trasversalità, multifunzionalità ed integrazione.
RASSEGNE SPA
www.rassegne.it
Fiera Milano Rassegne (che appartiene interamente a Fiera Milano spa) è la società che
gestisce all’interno del gruppo Fiera Milano l’organizzazione di diverse manifestazioni
espositive fra le quali:
BIT – Borsa Internazionale del Turismo che è il marketplace italiano del settore turistico ed
uno degli appuntamenti più importanti a livello internazionale per gli operatori professionali,
che si tiene annualmente nel mese di febbraio e si rivolge sia agli operatori del settore che al
pubblico dei viaggiatori.
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ALESSANDRO GOGNA
www.alessandrogogna.it
E' nato a Genova, il 29 luglio 1946 ed é residente a Milano.
Alpinista italiano di fama internazionale, storico dell’alpinismo, opinion maker sulla
problematica turistico - ambientale delle Alpi e guida alpina
E’ stato negli anni '70 uno dei protagonisti dell'alpinismo di punta: ha al suo attivo almeno 150
prime ascensioni nelle Alpi ed in altre catene montuose, nonché 3 spedizioni in Himalaya e
Karakorum (Annapurna, Lhotse e K2).
Guida Alpina e tour leader di 15 trekking in Asia ed Africa, dal 1982 é editore di
pubblicazioni di montagna.
Fondatore, attuale garante, e segretario dal 1988 al 1991 di Mountain Wilderness,
associazione ambientalista
Da protagonista e divulgatore dell'alpinismo ha pubblicato 50 libri; ha vinto il Premio “Pelmo
d’Oro” per la carriera alpinistica nel 2007
La sua attività consiste nel divulgare a tutti i livelli il mondo della montagna, con particolare
riferimento alla storia dell'alpinismo, alla geografia e alla corretta frequentazione della natura.
Proprio nell'ottica della conservazione dell'ambiente naturale montano fu uno dei primi
alpinisti in Italia ad occuparsi dei problemi del turismo in montagna.
E' stato ideatore e coordinatore di alcune importanti iniziative ambientali, come Marmolada
Pulita, Free K2, Proteggi il Bianco, Aquila Verde.
ENRICO CAMANNI
www.enricocamanni.it
Alpinista molto attivo sulle Alpi dove ha aperto una decina di vie nuove e ripetuto circa
cinquecento itinerari di roccia e ghiaccio, è stato membro del Gruppo Alta Montagna,
istruttore della Scuola nazionale di Alpinismo, Giusto Gervasutti, e Direttore della Scuola
nazionale di Scialpinismo della Sucai Torino.
Redattore capo della Rivista della Montagna dal 1977 al 1984
Nel 1985 ha fondato il mensile Alp, che ha diretto per tredici anni
Dal 2007 dirige il mensile Piemonte Parchi della Regione Piemonte
Ha scritto circa mille articoli, commenti, saggi, introduzioni sulla storia dell’alpinismo,
l’ambiente e le tematiche alpine.
Ha diretto e curato l’edizione italiana del Grande Dizionario Enciclopedico delle Alpi (2007)
Ha affrontato il problema della museografia alpina contemporanea, curando la progettazione
scientifica del Museo della Montagna di Torino, del Museo delle Alpi di Forte di Bard
(Opera Carlo Alberto) e delle Alpi dei Ragazzi al Forte di Bard (Opera Vittorio)
Ha collaborato alla progettazione e alla realizzazione dell’esposizione permanente Montagna
in Movimento al Forte di Vinadio (Valle Stura)
E’ stato progettista e direttore culturale di Alpi 365 Expo, il rinnomato salone della montagna
di Torino.
Risorse coinvolte (umane, materiali ed economiche)
Il progetto sarà sviluppato con la collaborazione di operatori, esperti e tecnici.
Elenchiamo, in dettaglio, la composizione del gruppo di lavoro e i rispettivi compiti.
Direttore generale del progetto:
progetto: si occuperà della progettazione, supervisionerà tutte le fasi del
progetto. Sarà interlocutore privilegiato per i contati con gli enti pubblici e privati e presiederà
i tavoli di concertazione e coordinamento per la definizione dei piani d’azione e la
programmazione degli interventi.
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Sarà di supporto dove necessario al lavoro del coordinatore.
Coordinatore della Segreteria organizzativa:
organizzativa: si occuperà di prendere contatto con tutte le
realtà locali ed in particolare con i gestori dei rifugi per organizzare l’analisi ambientale delle
strutture, attraverso la raccolta dati.
Coordinerà l’organizzazione dei tavoli di concertazione e coordinamento.
Supervisionerà il lavoro di elaborazione e valutazione.
Sarà di supporto organizzativo in ogni fase di progetto gestendo la segreteria generale.
Personale amministrativo:
amministrativo: sarà di supporto al lavoro della segreteria generale ed in particolare
per tutti gli adempimenti burocratici.
Biologo:
iologo: si occuperà di studiare ed elaborare il materiale necessario per la valutazione
ambientale, effettuerà l’analisi ambientale ed inoltre supervisionerà tutti gli aspetti naturalistici
del progetto.
Esperto in comunicazione
comunicazione ambientale: si occuperà della promozione del progetto attraverso
workshop, iniziative e campagne locali e regionali, incontri sul territorio con le realtà
coinvolte. Gestirà l’ufficio stampa e l’elaborazione, gestione ed aggiornamento del sito web ad
hoc
Commercialista:
Commercialista: necessario a svolgere gli adempimenti contabili e la parte di rendicontazione
del progetto
Gli strumenti impiegati a supporto del progetto saranno:
Questionari per audit ambientale
La raccolta dei dati, per sviluppare l’analisi ambientale dei rifugi sarà effettuata tramite la
compilazione da parte dei gestori di questionari predisposti seguendo indicatori ambientali
quali ad esempio:
• Raccolta e smaltimento dei rifiuti e delle acque reflue
• Utilizzo delle energie rinnovabili, di ogni forma di risparmio energetico e di
miglioramento delle prestazione energetiche degli edifici
• Utilizzo di prodotti alimentari e non provenienti prevalentemente dai territori
circostanti per incentivare l’economia locale e ridurre ogni forma di impatto
sull’ambiente
• Promozione in rete con le realtà presenti sul territorio delle tipicità locali
• Forme di approvvigionamento e trasporto dei materiali in quota e ritorno a valle degli
esuberi.
• Utilizzo o meno di mezzi di trasporto per raggiungere il rifugio
• Promozione di iniziative di sensibilizzazione verso forme di turismo ecocompatibile
Questionari di soddisfazione
Per poter valutare il gradimento e gli effetti degli interventi svolti verranno distribuiti
questionari di soddisfazione ai fruitori dei rifugi.
Verranno previsti anche questionari di soddisfazione ad hoc per tutti gli attori coinvolti
(gestori rifugi, fornitori, realtà locali ..)
Creazione Database
Verrà creato un database completo di tutte le realtà presenti sul territorio di competenza del
progetto: produttori locali, aziende agricole, associazioni , enti pubblici e privati indispensabile
per l’organizzazione di incontri e iniziative.
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Elaborazione dell’impronta ecologica dei rifugi.
rifugi.
Impronta ecologica è un termine con cui si indica il "peso" che ognuno di noi ha sulla Terra,
un metodo di misurazione che individua quanto territorio biologicamente produttivo viene
utilizzato da un individuo, una famiglia, una città, una regione, un paese o dall'intera umanità
per produrre le risorse che consuma e per assorbire i rifiuti che genera.
Il WWF Italia utilizza dal 2000 questo metodo di calcolo nel suo rapporto biennale Living
Planet Report, commissionando a Wackernagel e al suo team.
Attraverso questo strumento calcoleremo l’impronta ecologica dei turisti ed elaboreremo un
sistema di calcolo dell’impronta dei rifugi alpini.
Banca dati
Attraverso la realizzazione di una banca dati si potrà effettuare il monitoraggio delle
performance ambientali. I rifugi si adopereranno per tenere sotto controllo i consumi delle
variabili ambientali più significative (consumi di energia, acqua, sostanze chimiche,
produzione di rifiuti) al fine valutare i progressi realizzati.
Piano di comunicazione ambientale
Per tutta la durata del progetto intendiamo sviluppare una forte campagna di informazione e
sensibilizzazione innovativa, attraverso l’organizzazione di iniziative, campagne ed eventi che
coinvolgano l’opinione pubblica.
Ritenendo d’importanza strategica l’informazione ambientale, quale strumento di
divulgazione ed educazione, abbiamo ideato un piano di comunicazione coordinato tra tutti i
rifugi che aderiranno al progetto per promuovere e diffondere buone pratiche ambientali in
modo semplice ma efficace, attraverso un messaggio omogeneo.
Inoltre sia i gestori che gli addetti, stagionali e non, dovranno mantenere un dialogo aperto nei
confronti degli ospiti e di altri portatori di interesse, impegnandosi nella comunicazione degli
effetti che le attività del rifugio hanno sull’ambiente, descrivendo l’impegno volto alla loro
minimizzazione, con la definizione di un programma d’azione e con il contributo fornito da
ospiti consapevoli e responsabili.
Marchio di sostenibilità regionale
E’ un marchio che verrà ideato all’interno del progetto “Alta…qualità”.
Al termine del progetto verrà eseguita la valutazione dei risultati rispetto agli obiettivi e verrà
consegnato il marchio di sostenibilità durante la partecipazione a Bit (febbraio 2013)
Utilizzo di smartphone e Ipod
Verrà messo a disposizione un software da scaricare su smartphone, Ipod e in generale sul
web che svilupperà percorsi interattivi del territorio
Il costo complessivo
Il costo del progetto ammonta a 149.500 euro
A Fondazione Cariplo è richiesto un finanziamento del 60% del costo complessivo del
progetto per una cifra pari a 89.500 euro.
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Tempi di realizzazione
Il progetto “Alta… qualità” vedrà il suo inizio a Luglio 2011 e terminerà a Dicembre 2012 .
La presentazione pubblica dei risultati del progetto avverrà all’interno di Bit (Borsa
internazionale del Turismo) a febbraio 2013 contemporaneamente al conferimento del
Marchio di sostenibilità regionale.
Soggetti beneficiari (utenza servita)
Il progetto Alta… qualità si rivolge a tutti coloro che abitano e frequentano la montagna.
Ed in particolare i settori:
• del turismo attraverso il coinvolgimento degli operatori locali, dei gestori dei rifugi,
delle guide alpine, degli apt e dei turisti stessi.
• dell’agricoltura e dell’allevamento attraverso il coinvolgimento dei produttori, degli
operatori locali e dei circuiti dei gruppi d’acquisto solidale (Gas)
• delle aziende private che operano in tutti i settori legati alla sostenibilità ambientale
• delle associazioni di escursionisti locali, regionali e nazionali come il CAI (Club alpino
italiano) e Mountain Wilderness, attraverso l’informazione e il coinvolgimento dei loro
iscritti.
Verranno coinvolti nel progetto una trentina di rifugi con un potenziale pari a 1500 posti letto.
Risultati attesi
Alla conclusione del progetto ci aspettiamo di:
• Aver modificato la gestione dei rifugi interessati indirizzandola verso buone pratiche
ambientali e comportamenti ecosostenibili.
• Aver fornito un modello di gestione sostenibile replicabile.
• Aver reso consapevoli, tutti i fruitori del progetto, dell’impatto che il turismo può avere
sull’ambiente montano.
• Aver “educato” i turisti ad un comportamento più rispettoso degli habitat naturali.
• Aver stimolato a modificare i propri comportamenti per renderli maggiormente
sostenibili.
• Aver reso partecipe del cambiamento il territorio stimolando azioni concrete con il
coinvolgimento di tutte le realtà locali.
• Aver promosso lo sviluppo di un turismo maggiormente consapevole e di qualità.
Criteri di valutazione degli esiti
Gli esiti del progetto verranno valutati in base a:
• La quantità di rifugi coinvolti in cui si sono potuti effettuare interventi di sostenibilità.
• Il livello qualitativo e quantitativo degli interventi operati.
• La riduzione effettiva degli impatti ambientali.
• Il grado di coinvolgimento delle realtà locali.
• La ricaduta economica e sociale sul territorio.
• La capacità di aver innescato un cambiamento nei comportamenti quotidiani dei
fruitori dei rifugi.
• Il grado di apprezzamento manifestato dai fruitori dei rifugi.
• Il grado di interesse sviluppato in ambito regionale.
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3. PRESENTAZIONE DELL’ENTE
Ecoistituto della Lombardia è un associazione eco - culturale giovane, nata nel 2009 dalla
volontà di un gruppo di persone, che nel tempo hanno condiviso diverse esperienze
lavorative e di volontariato in campo ambientale (vd allegati: curriculum soci fondatori)
Ecoistituto intende rendere quotidiana l'applicazione dei principi della sostenibilità ecologica
proponendosi come punto d'incontro tra ecologia, economia ed aspetti sociali.
L'obiettivo è di tradurre i dati di conoscenza tecnico-scientifica del territorio in corretta
informazione per il cittadino, in efficace progettazione per gli enti pubblici e per le aziende e
in fornitura di interventi e materiali didattici per le scuole.
Per promuovere una strategia di sviluppo sostenibile e durevole vi è la necessità di un
cambiamento di mentalità, di stili di vita , di consumo e l’introduzione di nuovi modelli
culturali.
Crediamo fondamentale, data la complessità dei problemi ecologici, applicare un approccio
interdisciplinare ed instaurare legami con realtà che operano sul territorio.
Abbiamo organizzato una serie di incontri pubblici dedicati alla figura e al messaggio
ecologico di Alex Langer, alla promozione dei prodotti a km 0 con la partecipazione di alcuni
gruppi di acquisto solidale visitando i produttori del parco Agricolo Sud Milano,
alla sensibilizzazione dell’utilizzo degli acquisti verdi (GPP) all’interno della pubblica
amministrazione e dell'efficienza energetica degli edifici.
Abbiamo organizzato alcune escursioni sulle Dolomiti e sulle montagne Lombarde,
Abbiamo svolto banchetti informativi e promosso una raccolta firme sul tema del ritorno
all’energia nucleare e partecipato all’iniziativa mi Illumino di meno distribuendo lampadine a
risparmio energetico.
Stiamo organizzando laboratori di educazione ambientale presso le biblioteche di alcuni
comuni della provincia di Milano in particolare sul tema del riutilizzo dei materiali da rifiuto.
Collaborano con noi in particolare per la realizzazione di questo progetto:
FAUSTO DE STFANI
www.faustodestefani.com
Alpinista, naturalista, fotografo, Fausto De Stefani è nato nel 1952 in provincia di Mantova.
Negli anni '70 matura esperienze in ambienti montani extra-europei, con importanti salite in
Africa, nelle Americhe, in Asia.
Oltre che dal punto di vista tecnico, le sue spedizioni si mettono in evidenza soprattutto per
l’essenzialità dell’attrezzatura e per l'attenzione che rivolgono ai temi ambientali.
Nel 1983 sale il K2, la sua prima vetta sopra gli 8000 metri.
In seguito rende assidua la sua frequentazione in Himalaya e nel Karakorum, dove, tra i pochi
al mondo, sale senza ossigeno le 14 montagne più alte della terra.
Alpinista di chiara fama, è conosciuto soprattutto per l'infaticabile impegno in campo
naturalistico. Sempre in prima linea, anche nelle manifestazioni di denuncia del disprezzo
ambientale, è tra i fondatori dell’associazione internazionale “Mountain Wilderness”, di cui è
garante internazionale, ed attualmente presidente della sezione Italia.
Da anni svolge attività divulgative a favore della conoscenza delle tematiche naturalistiche e
dei problemi ad esse connessi, con conferenze e mostre didattiche in scuole ed università.
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Partecipa a numerosi lungometraggi e documentari che narrano del rapporto tra uomo e
territorio.
Ampio rilievo ha assunto l'attività di fotografo, per la quale è conosciuto come un raffinato e
poetico documentarista di natura e persone. Le sue immagini sono state esposte in numerose
città europee e pubblicate su riviste specializzate internazionali.
Negli ultimi anni, il suo impegno è rivolto alla realizzazione di progetti umanitari in Nepal,
costruendo scuole e promuovendo sviluppo culturale
RICCARDO CARNOVALINI
www.paesaggioitaliano.it
Riccardo Carnovalini, nato a La Spezia nel 1957, cammina e racconta il territorio con
fotografie e parole da oltre 30 anni. Ha attraversato l’Italia e l’Europa a piedi in lungo e in
largo: due volte tutto l'Appennino, tre volte le Alpi da un capo all’altro, la traversata delle
Dolomiti, la risalita dei principali fiumi, 4.000 km camminando sulle coste da Trieste a
Ventimiglia (CamminAmare).
Inoltre un percorso a basse quote daMilano-Roma, le Prealpi dalla Valsesia all’Istria, il
periplo della costa sarda e della Sicilia, il Camminaitalia.
L'Europa da Trieste alla Danimarca alla caduta del muro di Berlino, il TransAlpedes da
Vienna a Nizza e la Scandinavia per 3.500 chilometri.
E’ presidente dell’Associazione CamminAmare e, dalla nascita negli anni Ottanta,
dell'Associazione Sentiero Italia. E’ autore di testi e foto di una decina di libri per editori
diversi: Touring, De Agostini, Mediterranee, Terre di Mezzo, Giorgio Mondadori, Ha
pubblicato alcune centinaia di reportage dei suoi viaggi su riviste italiane e straniere, a
cominciare da Airone, Atlante, Epoca, Europeo, Tours.
Ha collaborato per la RAI, conducendo trasmissioni di Radio Uno e intervenendo come
esperto di viaggi a piedi in programmi delle tre reti televisive. Il suo archivio ha 150 mila
fotografie sul paesaggio italiano (www.paesaggioitaliano.it) e rappresenta un importante punto
di riferimento
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