Il vademecum sull`Aids
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Il vademecum sull`Aids
Il test HIV Per sapere se si è stati contagiati dall’HIV è sufficiente sottoporsi al test specifico per la ricerca degli anticorpi anti-HIV che si effettua attraverso un normale prelievo di sangue. Il test anti-HIV è in grado di identificare la presenza di anticorpi specifici che l’organismo produce nel caso in cui entra in contatto con questo virus. Se si sono avuti comportamenti a rischio è bene effettuare il test dopo 3 mesi (periodo finestra) dall’ultimo comportamento a rischio. Tale periodo di tempo è necessario all'organismo per sviluppare gli anticorpi specifici contro l'HIV. E' opportuno fare sempre riferimento alla valutazione del medico che prescrive l'esame o del medico del Centro diagnostico-clinico, in quanto il periodo finesta potrebbe variare a seconda della tipologia del test utilizzato. Bisogna tenere presente che durante il periodo finestra (periodo di tempo che va dal momento del contagio a quello della comparsa degli anticorpi) è comunque possibile trasmettere il virus pur non risultando positivi al test. La Legge italiana (135 del giugno 1990) garantisce che il test sia effettuato solo con il consenso della persona. Il test non è obbligatorio, ma se si sono avuti comportamenti a rischio sarebbe opportuno effettuarlo. Per eseguire il test, nella maggior parte dei servizi, non serve ricetta medica; è gratuito e anonimo.Le persone straniere, anche se prive di permesso di soggiorno, possono effettuare il test alle stesse condizioni del cittadino italiano. Per tutte le coppie che intendono avere un bambino sarebbe opportuno sottoporsi al test per la sicurezza del neonato. Il risultato del test viene comunicato esclusivamente alla persona che lo ha effettuato. Sapere precocemente di essere sieropositivi al test dell’HIV consente di effettuare tempestivamente la terapia farmacologica che permette oggi di migliorare la qualità di vita e vivere più a lungo. Come si trasmette il virus Il virus dell'Hiv è presente nei seguenti liquidi biologici: sangue liquido pre-eiaculatorio, sperma, secrezioni vaginali, latte materno. Il virus si trasmette quindi attraverso: sangue infetto (stretto e diretto contatto tra ferite aperte e sanguinanti, scambio di siringhe), rapporti sessuali (vaginali, anali, orogenitali), con persone con Hiv, non protetti dal preservativo, da madre con Hiv a figlio durante la gravidanza, il parto oppure l’allattamento al seno Trasmissione attraverso il sangue - A partire dal 1985 la selezione dei donatori di sangue, mirata all’individuazione di comportamenti a maggior rischio di esposizione al virus responsabile dell’AIDS e lo screening delle unità di sangue, effettuata attraverso la ricerca di anticorpi specifici anti-HIV, con l’uso di metodiche validate e kit appositi, hanno ridotto il rischio di contagio attraverso le terapie emotrasfusionali. Il miglioramento delle metodiche in linea con le conoscenze scientifiche ha di fatto contribuito in breve tempo all’abbattimento del rischio di contagio trasfusionale con HIV. La trasmissione attraverso il sangue rappresenta, invece, la principale modalità di contagio responsabile della diffusione dell’infezione nella popolazione dedita all’uso di droga per via endovenosa. L’infezione avviene a causa della pratica, diffusa tra i tossicodipendenti, di scambio della siringa contenente sangue infetto. Con la stessa modalità è possibile la trasmissione sia dell’HIV che di altri virus tra i quali quelli responsabili dell’epatite B e C, infezioni anch’esse molto diffuse tra i tossicodipendenti. Trasmissione sessuale - La trasmissione sessuale è nel mondo la modalità di trasmissione più diffusa dell’infezione da HIV. I rapporti sessuali, sia eterosessuali che omosessuali, non protetti dal profilattico possono essere causa di trasmissione dell’infezione. Tale trasmissione avviene attraverso il contatto tra liquidi biologici infetti (secrezioni vaginali, liquido pre-eiaculatorio, sperma, sangue) e mucose -anche integre- durante i rapporti sessuali. Ovviamente tutte le pratiche sessuali che favoriscano traumi o lesioni delle mucose possono provocare un aumento del rischio di trasmissione. Per questo motivo i rapporti anali sono a maggior rischio: la mucosa anale è, infatti, più fragile e meno protetta di quella vaginale e quindi il virus può trasmettersi più facilmente. Ulcerazioni e lesioni dei genitali causate da altre patologie possono far aumentare il rischio di contagio. I rapporti sessuali non protetti possono essere causa di trasmissione non solo dell’HIV. Esistono, infatti, oltre 30 malattie sessualmente trasmissibili (MST). Il coito interrotto non protegge dall'HIV, così come l'uso della pillola anticoncezionale, del diaframma e della spirale. Le lavande vaginali, dopo un rapporto sessuale, non eliminano la possibilità di contagio. Trasmissione verticale e perinatale (da madre a figlio) - La trasmissione da madre sieropositiva al feto o al neonato può avvenire durante la gravidanza, il parto o l’allattamento al seno. Il rischio per una donna sieropositiva di trasmettere l’infezione al feto è circa il 20% (cioè 1 su 5). Oggi è possibile ridurre questo rischio al di sotto del 4% se viene somministrata la terapia antiretrovirale alla madre durante la gravidanza e al neonato per le prime sei settimane di vita. Per stabilire se è avvenuto il contagio il bambino deve essere sottoposto a controlli in strutture specializzate per almeno i primi due anni di vita. Tutti i bambini nascono con gli anticorpi materni. Per questa ragione, il test HIV effettuato sul sangue di un bambino nato da una donna sieropositiva risulta sempre positivo. Anche se il bambino non ha contratto l’HIV gli anticorpi materni possono rimanere nel sangue fino al diciottesimo mese di vita, al più tardi entro i due anni. Il bambino viene sottoposto a test supplementari per verificare se è veramente portatore del virus o se ha ricevuto solo gli anticorpi materni. 8 domande per la vita Cos'è l'HIV? L'HIV è il virus che causa l'AIDS (Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita), distruggendo il sistema immunitario. Come ci si contagia? L'HIV si trasmette da una persona che già ha contratto l'infezione ad un'altra. Il contagio può avvenire attraverso lo scambio di siringhe usate, durante i rapporti sessuali non protetti, dalla madre infetta al figlio durante la gravidanza, il parto e l'allattamento al seno, con l'uso di strumenti taglienti o appuntiti infetti. Come si fa a sapere se si è stati contagiati dal virus HIV? Bisogna sottoporsi ad un test che si effettua mediante un semplice prelievo di sangue. Riguarda anche me? Molti di noi sottovalutano il rischio di infezione tramite rapporti sessuali penetrativi non protetti (compresi i rapporti orali) o con lo scambio di siringhe o strumenti taglienti infetti. Possiamo essere stati contagiati dall'HIV e non saperlo e quindi possiamo trasmettere il virus inconsapevolmente. Alcuni invece sanno bene di avere corso dei rischi ma hanno paura di eseguire in test.Fare il test HIV è inmportante per chi ha avuto comportamenti a rischio, ma soprattutto è importante avere informazioni precise per non infettarsi. Chi è opportuno che si sottoponga al test HIV? Chi ha avuto rapporti sessuali non protetti e non ha la certezza che il suo partner sia HIV negativo. Chi ha scambiato siringhe o strumenti taglienti (forbici, rasoi, lamette, aghi da tatuaggio o piercing). La donna che vuole intraprendere una gravidanza, ed ha il dubbio di essere infetta. Perché sottoporsi al test al test HIV? Perché quanto prima si viene a sapere di essere contagiati, tanto prima si possono iniziare le cure. Perché, se non si sa di essere sieropositivi, si può trasmettere il il virus dell'HIV ad altri. Quando fare il test HIV? Tre-quattro settimane dopo la possibile esposizione al contagio; se il test è negativo, va ripetuto dopo 3 mesi. In caso di comportamenti a rischio ricorrenti, anche il test andrà ripetuto. Dove posso fare il test HIV? Reparto Malattie Infettive Ospedale Cisanello di Pisa, via Paradisa 2 tel. 050 995562 / 996747. Il test è gratuito e, a richiesta, anonimo. Non serve la richiesta del medico. Il risultato del test è protetto dal segreto professionale e può essere comunicato solo al diretto interessato. Il Programma della Giornata Mondiale dell’AIDS a Pisa In continuità con le Giornate per la lotta all’Aids degli scorsi anni e alle iniziative complessive in tema di prevenzione e promozione di corretti stili di vita sul territorio provinciale, l’associazione Salus organizza in sinergia con Istituzioni e il Terzo settore le iniziative in occasione della ricorrenza della Giornata Mondiale per la lotta all’Aids del 1 dicembre 2012 che si terrà a Pisa presso la Sala Storica della Stazione Leopolda. La Provincia di Pisa sostiene e cofinanzia da oltre un decennio questa iniziativa che quest’anno viene organizzata nell’ambito del progetto Circuiti d’idee promosso dalla Presidenza del Consiglio del Ministri Dipartimento della Gioventù, in sinergia con la Regione Toscana, il Comune di Pisa, la Società della salute pisana, l’ASL 5, l' Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (e quindi la partecipazione dei medici e del personale infermieristico di Malattie Infettive ), l’Istituzione Centro Nord-Sud e con soggetti del Terzo Settore. L’Associazione Salus, dal canto, suo conferma ancora una volta la mission della propria attività sociale di promozione di campagne di informazione (con particolare attenzione alle scuole, alla popolazione giovanile e agli stranieri) sull'HIV/AIDS e sulle altre malattie sessualmente trasmissibili (MST) sul territorio della provincia di Pisa, come fa da oltre un decennio. Le scuole partecipanti: Isa Russoli, Istituto Professionale Matteotti, ITIS L.Vinci, Pesenti, Liceo Classico Galilei, Istituto Carducci, Liceo Scientifico V Aprile, Itg Santoni, Liceo scientifico Buonarroti. Sono 600 in totale gli studenti coinvolti La Giornata del 1 dicembre quest’anno è preceduta nella sera del 30 novembre da un interessante seminario di approfondimento. Ecco dunque il programma complessivo degli eventi che si svolgeranno presso la Sala Storica della Stazione Leopolda: CONOSCIAMOCI - Un percorso per stare bene insieme 30 novembre - ore 21.15 : Conferenza rivolta ad insegnanti e genitori “ I bisogni fondamentali della persona e la prevenzione del disagio“. Relatore Dott. Ezio Aceti Psicologo esperto in Psicologia dell’età evolutiva, in psicologia scolastica dell’Handicap e della disabilità 1° dicembre - ore 8.45 - 12.30 : INIZIATIVA DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE HIV Saranno presenti 10 istituti scolastici e circa 600 studenti che parteciperanno a momenti di sensibilizzazione e informazione sull’Hiv . I medici e il personale sanitario del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Cisanello daranno una corretta informazione sulla diffusione del contagio sul territorio e nel mondo e si potrà accedere al Test gratuito e anonimo. FESTA DEI GIOVANI E DELLE CULTURE ore 15.00 -18.30 Le cooperative sociali Il Ponte e Il Cerchio nell’ambito del “Progetto Circuiti d’idee” organizzano laboratori di breakdance, parcour, writing etc. Si esibiranno inoltre alcune band musicali giovanili. ore 18.30 - 22 In collaborazione con l’ Istituzione Centro Nord- Sud, la Consulta Provinciale dell’Immigrazione e le comunità degli immigrati, si proporrà un momento di festa con musica dal mondo e buffet etnico . Durante questi eventi saranno presenti delle donne africane quali testimonial della Campagna “Donna + “ protagoniste dei progetti di prevenzione Hiv della Regione Toscana.