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TEMPO DI PASQUA
fino alla domenica di Pentecoste
Note pastorali per il tempo pasquale
1. I 50 giorni del tempo pasquale, dice S. Agostino, sono
come «un solo giorno» o «una grande domenica»: perciò le domeniche di questo tempo non sono chiamate domeniche dopo
Pasqua, ma domeniche di Pasqua. Le ferie che intercorrono tra
l’Ascensione e la Pentecoste acquistano particolare importanza,
con formulari propri che richiamano la promessa dello Spirito
Santo.
2. Il libro-guida di questo tempo liturgico è il libro degli Atti
degli Apostoli, secondo la tradizione attestata da s. Giovanni
Crisostomo (Sermo 4,5: PG 51, 103) e da s. Agostino (Sermo
315,1: PL 38, 1426); in questo clima di gioiosa celebrazione si
inserisce la lettura semicontinua del Vangelo secondo Giovanni,
il teologo e catecheta della Pasqua e dei «sacramenti pasquali».
La parte eucologica — orazioni e prefazi propri — offre una
straordinaria ricchezza di dottrina e di pedagogia sacramentale.
3. La cinquantina pasquale si deve considerare il culmine
dell’Anno liturgico ed è la fase più intensa delle celebrazioni
dei sacramenti che scaturiscono dal mistero pasquale: Messa
di prima Comunione, Cresima, Celebrazioni per i malati. Ed
è anche il tempo dedicato dalla Chiesa antica alla mistagogia,
cioè all’introduzione più profonda, con la grazia dello Spirito,
ai «misteri» che continuamente rigenerano e alimentano la vita
cristiana.
A. Messa di prima Comunione
a) Questa Messa sia presentata come un più completo inserimento nel corpo di Cristo (EM, 14); venga sottolineato l’aspetto
comunitario dell’atto di spezzare il pane: «Noi tutti formiamo un
corpo solo partecipando dell’unico pane» (1 Cor 10,17). Il gesto
dello spezzare il pane è uno dei nomi più antichi con cui veniva
indicata la celebrazione eucaristica ("fractio panis"), cfr. At 2,42.
Per questo nelle celebrazioni si dia il giusto risalto a questo rito
che precede immediatamente la comunione dei fedeli al Corpo
e Sangue del Signore. Esso non va subordinato allo scambio
della pace, che lo precede, ma va piuttosto sottolineato aggiungendo eventualmente ulteriori strofe all'acclamazione "Agnello
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di Dio". Nella liturgia non si deve mai dare il primato alla fretta o
ad una presunta "praticità", quanto piuttosto alla verità dei segni.
b) I comunicandi rinnovino le promesse battesimali in richiamo
dell’unità dei sacramenti dell’Iniziazione cristiana: si cercherà in
tale circostanza di ornare il fonte battesimale.
c) La festa di prima Comunione sia salvaguardata da ogni forma impropria o mondana. Si consigli il contenimento di spese
superflue (vestiti, pranzi, confetti, foto, ecc.) e la comunità offra
indicazioni alternative ad una festosità troppo esteriore e dispendiosa, in contrasto con le esigenze e il significato della stessa
iniziazione all’Eucaristia.
B. Cresima
Le omelie feriali e festive del periodo precedente la Cresima siano orientate anche alla catechesi e alla spiritualità della Pentecoste, per risvegliare nella comunità intera la coscienza del dono
dello Spirito Santo e disporla alla celebrazione del sacramento
della Cresima.
Il cresimando sia assistito, per quanto è possibile, da un padrino
(C.I.C., can. 892): questi amplia, in senso spirituale, la famiglia
del cresimando e rappresenta la Chiesa nel suo compito di madre (Iniziazione cristiana, Introduzione generale, n. 8). Il padrino
dovrà accompagnare il cresimando a ricevere il sacramento,
presentarlo al ministro della Confermazione per la sacra unzione, e aiutarlo poi a osservare fedelmente le promesse del Battesimo, corrispondendo all’azione dello Spirito Santo, ricevuto in
dono nel sacramento.
È bene, se possibile, che il padrino della Confermazione sia lo
stesso del Battesimo: così è meglio affermata l’unità dell’Iniziazione e il compito e l’ufficio del padrino ne ha più efficace
rilievo (cf. Rito della Confermazione, n. 5).
In ogni caso il padrino deve avere l’attitudine e l’intenzione di
esercitare questo incarico; deve essere cattolico, battezzato e
cresimato, aver compiuto i 16 anni, condurre una vita conforme
alla fede e all’incarico che assume, non essere irretito da pene
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d) Si curi anche la graduale e più accurata iniziazione dei fanciulli alle celebrazioni dell’Eucaristia sfruttando le possibilità offerte
dal Direttorio per la Messa con i fanciulli (Congr. per il Culto
Divino, 1 nov. 1973). Vedere il Messale La Messa dei fanciulli
(ed. C.E.I., 1976) e Celebrare la Messa con i fanciulli (LDC, Leumann 1976).
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TEMPO DI PASQUA
canoniche. Per ogni cresimando è ammesso un solo padrino o
una sola madrina, oppure un padrino e una madrina (cf. C.I.C.,
cann. 873 e 874).
I genitori possono presentare insieme con il padrino il proprio
figlio al ministro, ma non fungono da «padrini», perché questa
qualifica nulla aggiungerebbe al loro ruolo (cf. Risposta della Congr. per i Sacramenti e il Culto divino, in Notitiae 211 (1984), p. 86).
Se si desse il pericolo che la scelta per questo incarico cada su
persone non idonee, si procuri che il cresimando venga presentato dal catechista o dagli stessi genitori.
C. Liturgia dei malati
Il tempo pasquale è il più indicato per portare la Comunione
eucaristica ai malati, affinché partecipino sacramentalmente al
convito pasquale del Signore nel tempo stesso in cui la Chiesa
invita tutti a parteciparvi comunitariamente.
Si valorizzi a questo scopo il ministero straordinario della Comunione da parte di religiosi e laici incaricati dall’Ordinario
diocesano.
Per il rito, da usare anche dai ministri straordinari, vedi Sacramento dell’Unzione e cura pastorale degli infermi, nn. 40-65, o
anche LdP, nn. 444 ss., pp. 428 ss.
Inoltre:
a) I parroci facciano uso della facoltà di celebrare la Messa nelle
case degli infermi.
b) Si suggerisce di promuovere la celebrazione comunitaria
dell’Unzione per aiutare a comprendere il valore della sofferenza e il significato del sacramento dei malati come partecipazione al mistero pasquale di Cristo (SC, 73), oltre che conforto e
sollievo nella malattia o infermità.
c) Si eviti tuttavia di sovraccaricare con una celebrazione sacramentale così specifica le solennità che hanno già un loro
forte significato teologico ed ecclesiale, come l'Ascensione del
Signore, la Pentecoste e il Corpus Domini.
Si apre il tempo per la celebrazione solenne delle nozze.
Per la benedizione delle famiglie, V. Benedizionale, nn. 434-468.
Vedi anche sussidio "Annuncio pasquale alle famiglie" edito
dall'Ufficio Liturgico Diocesano.
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