Dispensa Serigrafia Gattoquadrato

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Dispensa Serigrafia Gattoquadrato
 SERIGRAFIA
INTRODUZIONE
Cos'è la serigrafia? La serigrafia è un sistema di riproduzione che permette di stampare, con un
procedimento particolare, su qualsiasi materiale, soggetti di ogni dimensione ed in svariate forme.
Questo corso non ha la pretesa di illustrare tutte le possibilità della serigrafia, ma può mettere in
condizione i partecipanti di scoprire che in fondo si tratta di un sistema estremamente semplice e
che tante cose le possiamo realizzare anche noi con poca spesa e risultati insospettati.
Vediamo ora di capire cos'è una stampa serigrafica e come si ottiene. In serigrafia la stampa
avviene, come in tipografia e litografia, per mezzo di un cliché o quadro di stampa. Il cliché
serigrafico consiste in una cornice sulla quale viene teso uno speciale tessuto a maglie; una parte
di questo tessuto viene poi otturata con dei procedimenti fotomeccanici in modo da lasciare
libere le superfici in corrispondenza di disegni o testi da stampare. Per mezzo di una lamina di
gomma, poi, si fa scorrere, premendo sul cliché, un inchiostro che passa solo attraverso le maglie
del tessuto lasciate libere e, depositandosi sull'oggetto o il foglio, riproduce il disegno o il testo
voluto.
PROCEDIMENTO
Passiamo ora all'analisi dettagliata delle operazioni da eseguire per realizzare una serigrafia.
a. PREPARAZIONE DEL QUADRO DI STAMPA
Per la preparazione dei quadri di stampa vengono impiegate delle cornici di legno o metallo
realizzate in varie dimensioni secondo le misure della stampa da eseguire. Queste cornici devono
essere assolutamente piane, resistenti e sufficientemente leggere. Il modo più veloce ed
economico per preparare le cornici per serigrafia a livello hobbistico od amatoriale è l'uso di listelli
di legno tagliati ed inchiodati a squadra tra loro. Le cornici vengono comunque vendute già
pronte in varie misure standard presso i negozi specializzati.
b. MONTAGGIO DEL TESSUTO SULLA CORNICE
Per poter tendere manualmente un tessuto sulla cornice viene utilizzata una pinza di tensione che
consiste in una normale pinza alle cui estremità sono state applicate due piastrine della lunghezza
di circa dieci centimetri per poter tendere il tessuto uniformemente. In assenza di tale pinza e
facendo molta attenzione si può comunque tendere la tela a mano. Per mezzo di una cucitrice a
punti metallici si incomincia a fissare il tessuto su due lati in squadra tra loro; poi si fissa l'angolo
opposto; quindi con la pinza di tensione si tende il tessuto sul lato più corto e lo si fissa avendo cura
di mettere i punti della cucitrice ad una distanza uniforme tra loro ed in diagonale, in modo da non
lasciare spazi tra una graffetta e l'altra. Infine si tende il quarto lato. Può sembrare un po'
complicato, ma dopo qualche prova ed un po' di manualità non si incontreranno grosse difficoltà.
I tipi di tessuto da utilizzare variano a seconda dell'inchiostro e del supporto su cui vogliamo
stampare. Per una stampa su cotone si dovrà quindi utilizzare un tessuto 55 fili, mentre su carta un
120 fili che consente il passaggio di meno inchiostro ed una precisione maggiore.
NO COPYRIGHT - Questa dispensa è liberamente utilizzabile, modificabile,, distribuibile e, possibilmente, migliorabile.
Laboratorio Gattoquadrato | via don A. Rubbi, 27 ‐ 24010 Sorisole (BG) | Cod. Fisc. 95157730169 www.gattoquadrato.org | [email protected] c. STESA DELLA GELATINA
La gelatina per telai serigrafici è una emulsione di colore generalmente rosa o viola e con viscosità
variabile in ragione delle sue caratteristiche e della casa che la produce. La gelatina di per se
stessa non è sensibile alla luce, perciò insieme ad essa viene fornito al momento dell'acquisto un
sensibilizzante che va miscelato con la gelatina stessa al momento dell'uso. La ragione per cui la
gelatina viene fornita con il sensibilizzante a parte è dovuta al fatto che una volta preparata
l'emulsione, la sua sensibilità dura 30/45 giorni, dopo di che tende ad alterarsi ed a variare le sue
caratteristiche. Mentre la gelatina non sensibilizzata, se mantenuta in un luogo fresco, ha una
durata praticamente illimitata. Dopo aver ben sgrassato con l'alcool il tessuto del telaio, si applica
l'emulsione sul tessuto stesso per mezzo di una speciale spatola concava procedendo nel
seguente modo:
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si tiene il telaio in posizione verticale, leggermente inclinato verso l'operatore;
si appoggia la spatola concava, nella cui cavità è stata messa la gelatina, alla base del
telaio;
si inclina leggermente la spatola verso il telaio in modo che la gelatina contenuta nella
cavità vada a contatto col tessuto;
quindi si sale lentamente ed a velocità costante verso l'estremità superiore del telaio; in
questo modo si stende sul tessuto uno strato uniforme di gelatina.
La medesima operazione viene eseguita anche sull'altra parte del telaio, quella interna.
A questo punto il telaio viene fatto essiccare in posizione orizzontale ed al buio; tuttavia, durante
l'operazione di stesa dell'emulsione, si può lavorare a luce ambiente, poiché la gelatina allo stato
liquido ha una sensibilità molto bassa che però aumenta asciugandosi sul telaio. Per velocizzare
l'essiccamento ci si può aiutare con un ventilatore (3 o 4 ore) od un phon (5 minuti).
d. PREPARAZIONE DELLA DIAPOSITIVA
Il disegno che si vuole impressione su ogni singolo telaio deve essere ad un solo colore; se si
desiderano stampare più colori, dovrà essere utilizzato un telaio per ogni colore. Per poter incidere
un disegno sulla tela, questo dovrà per prima cosa essere stampato in nero su di un foglio
trasparente (la soluzione migliore è la stampa su pellicole fotografiche, altrimenti si può fare su
acetato, i lucidi per lavagne luminose), in modo che la luce non passi nelle zone relative al
soggetto da stampare, ma solo all'esterno di esso.
e. INCISIONE DELLA GELATINA
Quando il telaio sensibilizzato è asciutto si fa aderire al tessuto la diapositiva del soggetto da
riprodurre , in posizione rovesciata sulla faccia esterna del telaio (il “diritto” del soggetto va visto
attraverso il tessuto dalla parte interna del telaio) ed esposto alla luce. È molto importante che la
diapositiva sia perfettamente a contatto col tessuto, poiché, nel caso di un aderenza scarsa o
difettosa, la luce filtrerebbe sui lati dei tratti del disegno, compromettendo la buona riuscita del
cliché. Si posiziona quindi la pellicola sul tavolo di vetro ed il telaio già asciutto sopra di essa. Infine
si può accendere il faro, o qualsiasi altra forma di luce utilizzata (quella ottimale è l'UV). Il tempo di
posa è determinato dal tipo di sorgente luminosa, dalla distanza tra questa ed il telaio, nonché dal
tipo di tessuto con il quale il telaio è stato montato. Dopo l'esposizione il cliché viene sviluppato
con acqua fredda ed è in questo momento che si accerta che il tempo di posa adottato è esatto.
Per lo sviluppo si procede nel modo seguente: si bagna abbondantemente con acqua il telaio su
entrambi i lati onde ottenere che le zone protette dalla diapositiva che formano il disegno, si
sciolgano; quindi si spruzza con un getto d'acqua vigoroso fino a quando i tratti del soggetto si
“spogliano” completamente dei residui di emulsione trattenuti tra le maglie del tessuto. Dopo aver
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togliere l'acqua eccedente. Si passa poi ad asciugare il telaio, a temperatura ambiente o con un
phon.
N.B. Se un telaio è esposto correttamente le parti di emulsione protette dalla diapositiva vengono
asportate agevolmente ai primi vigorosi getti d'acqua mentre le altre zone colpite dalla luce
devono rimanere compatte al tatto.
Nel caso di sottoesposizione le zone colpite dalla luce rimangono viscide al tatto soprattutto sulla
faccia interna (raggiunta da meno luce rispetto all'interna) e ad uno sfregamento con i polpastrelli
l'emulsione tende a sciogliersi.
Nel caso invece di sovraesposizione si hanno difficoltà nell'asportare l'emulsione dalle zone protette
dalla diapositiva.
f. STAMPA
Uno strumento indispensabile per la stampa è la racla che serve a premere l'inchiostro attraverso le
maglie libere della matrice; è composta da una lamina di gomma dello spessore di 8/10 mm con
un impugnatura in legno o metallo. La posizione della racla durante la stampa deve essere di circa
45° in modo che il contatto con la matrice avvenga sul filo della lamina di gomma. Prima di
procedere alla stampa si deve diluire l'inchiostro. Va detto che non esiste una percentuale
ottimale di diluente, a seconda delle applicazioni servirà più denso o più fluido; solo con
l'esperienza si sarà in grado di determinare la dose giusta.
A diluizione effettuata si procede come segue:
• si versa una certa quantità di inchiostro nel cliché;
• si posiziona il telaio sopra all'oggetto che si vuole stampare;
• si raccoglie un po' di inchiostro con la racla e, esercitando con essa una pressione costante
ed uniforme, si effettua la passata di stampa con un movimento regolare.
Se tutto è stato effettuato correttamente avremo ottenuto la nostra stampa, alziamo il telaio
dall'oggetto stampato e verifichiamolo. Una volta alzato il telaio è opportuno effettuare un
passaggio a vuoto cioè riportare l'inchiostro per mezzo della racla, passando sulla matrice, nella
posizione di partenza. Questa operazione ha lo scopo di evitare che l'inchiostro si asciughi tra le
maglie del tessuto. Si può quindi ripetere la stampa su altri oggetti un numero “infinito” di volte ed
eseguite tutte le stampe si pulisce accuratamente la tela in modo da evitare l'otturazione delle
maglie del tessuto.
g. RECUPERO DEI TELAI
Tutte le matrici dei telai serigrafici sono recuperabili. Con una spugna bagnata dello specifico
liquido per il recupero si passano entrambi i lati della tela e si lascia agire la soluzione per 5 minuti,
quindi spruzzando energeticamente con un getto d'acqua si ottiene il completo scioglimento della
matrice ed il telaio rimane, dopo averlo fatto asciugare, con il tessuto pulito, pronto ad accogliere
un altra matrice.
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