Per non dimenticare…

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Per non dimenticare…
SCUOLA SECONDARIA DI ROVERCHIARA
Per non dimenticare…
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sabato 2 febbraio 2013 - ore 11.15 - sala civica
Per non dimenticare…
LE PAROLE DELLA SHOAH
sabato 2 febbraio 2013
Programma:
Le parole della Shoah
Esecuzione strumentale dal film La vita è bella
Le finalità del Giorno della Memoria
10 febbraio Il Giorno del Ricordo. Le foibe
Canzone Auschwitz di F. Guccini
Lettura dal Diario di Anna Frank
Proiezioni di brevi filmati sull’Olocausto
Riflessioni sul razzismo di Ben Jelloun
Canzone Girotondo di F. De Andrè
Il volto della pace di P. Eluard
Desiderata di Max Ehrmann
Canzone Where have all the flowers gone? di Pete Seeger
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ANTISEMITISMO
Con la parola antisemitismo si indicano i pregiudizi e gli atteggiamenti persecutori nei confronti
degli ebrei che possono essere diretti contro singoli ebrei, contro la loro proprietà, contro le
istituzioni comunitarie e contro le strutture religiose ebraiche. L'antisemitismo accusa
frequentemente gli ebrei di cospirare ai danni del resto dell'umanità, ed è spesso utilizzato per
incolpare gli ebrei di uno o più problemi politici, sociali ed economici
GHETTO
Rione dove, in alcune città, erano costretti ad abitare gli Ebrei. Il termine deriva dal
Ghetto Venezia del XIV secolo. Dall'esempio del Ghetto il nome venne trasferito ai vari quartieri
ebraici. Successivamente ghetto andò a indicare un quartiere povero.
OLOCAUSTO
Parola introdotta alla fine del XX secolo per indicare il tentativo compiuto dalla Germania nazista
di sterminare tutti quei gruppi di persone ritenuti “indesiderabili”: ebrei, comunisti, zingari,
disabili, omosessuali, testimoni di Geova.
LAGER
I campi di concentramento e stermino utilizzati dal regime nazista.Tale sistema venne
inizialmente impiegato per confinare gli oppositori politici al nazismo allo scopo di “rieducarli”; in
seguito i lager vennero usati per la detenzione e lo sterminio degli ebrei e di altre categorie di
indesiderati.
SHOAH
È un termine ebraico che significa "annientamento", "sterminio".
Esso si riferisce ad una delle più vergognose vicende della storia umana, quando i regimi
dittatoriali nazi-fascisti, poco più di sessant'anni fa, stabilirono, attraverso leggi razziali, di far
arrestare tutti gli Ebrei e di rinchiuderli nei campi di lavoro forzato e di sterminio, per eliminare
del tutto la loro "razza", ritenuta inferiore.
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27 gennaio - IL GIORNO DELLA MEMORIA
Il Parlamento italiano, con la legge del 20 luglio 2000, ha accolto la proposta internazionale di
celebrare il 27 gennaio come giornata commemorativa delle vittime del nazismo e del fascismo,
dell’Olocausto e di coloro che, con grave rischio personale, hanno protetto i perseguitati dalle
dittature.
Il testo dell’articolo 1 della legge così definisce le finalità del Giorno della Memoria:
“La repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di
Auschwitz, Giorno della Memoria, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le
leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la
deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si
sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e
protetto i perseguitati.
La scelta della data richiama il 27 gennaio 1945, giorno in cui le truppe sovietiche dell’Armata
Rossa, impegnate nell’offensiva contro Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświecim
(nota con il nome tedesco di Auschwitz), scoprendo l’esistenza di quello che sarebbe diventato
uno dei più tristemente celebri campi di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La
scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti fecero conoscere per la prima volta al
mondo la barbarie del genocidio nazista.
“La Germania ha una responsabilità permanente per i crimini del nazionalsocialismo per le
vittime della seconda guerra mondiale e, soprattutto, per l'Olocausto. Dobbiamo dire
chiaramente, generazione dopo generazione, e dobbiamo dirlo ancora una volta: con coraggio, il
coraggio civile, ognuno, individualmente, può impedire che il razzismo e l'antisemitismo abbiano
alcuna possibilità” ha detto Agela Merkel nel Giorno della Memoria 2013.
Il 27 gennaio il ricordo della Shoah viene celebrato anche da molte altre nazioni, fra le quali la
Germania e la Gran Bretagna, e anche dall’ONU, grazie alla delibera del 1° novembre 2005.
10 febbraio IL GIORNO DEL RICORDO. LE FOIBE
Tra il settembre del 1943 e la primavera del 1945, nei territori della venezia Giulia occupati dal
Movimento Popolare di liberazione jugoslavo del Maresciallo Tito, migliaia di uomini e donne
scomparvero nelle foibe, le cavità naturali che si aprono nel Carso. Gli eccidi colpirono
soprattutto la popolazione italiana di quelle zone e, in misura minore, anche sloveni e croati.
Inoltre, ben trecentocinquantamila furono gli esuli che si dovettero allontanare dall’Istria e dalla
Dalmazia per sfuggire alle rappresaglie. A distanza di decenni è ancora impossibile tracciare un
bilancio definitivo di questo olocausto, anche se furono più di cinquemila le persone esiliate che
non fecero ritorno.
In memoria delle vittime delle foibe in Italia il 10 febbraio si celebra il Giorno del ricordo, istituito
con una legge del marzo 2004.
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Auschwitz
(Francesco Guccini)
Son morto con altri cento
son morto ch’ero bambino
passato per il camino
e adesso sono nel vento
e adesso sono nel vento
Ad Auschwitz c’era la neve
il fumo saliva lento
nel freddo giorno d’inverno
e adesso sono nel vento
e adesso sono nel vento
Ad Auschwitz tante persone
ma un solo grande silenzio
è strano, non riesco ancora
a sorridere qui nel vento.
a sorridere qui nel vento.
Io chiedo come può l’uomo
uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.
in polvere qui nel vento.
E ancora tuona il cannone
ancora non è contenta
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.
e ancora ci porta il vento.
Io chiedo quando sarà
che l’uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si poserà.
e il vento si poserà.
Io chiedo quando sarà
che l’uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si poserà.
e il vento si poserà
e il vento si poserà.
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DAL DIARIO DI ANNA FRANK
Il diario di Anna Frank è un diario vero.
Anna è una ragazza ebrea di origine tedesca, che vive ad Amsterdam.
Nel 1942, nel giorno del suo tredicesimo compleanno, ricevette in
dono un diario. Meno di un mese dopo dovette nascondersi con la
famiglia nell'alloggio segreto, un piccolo spazio a due piani posto sopra
i locali della ditta dove lavorava il padre, la cui porta d'ingresso era
nascosta dietro una libreria girevole.
Nel nascondiglio trovarono rifugio otto persone, la famiglia di Anna e
una di loro amici. Il 4 agosto 1944 ,in seguito ad una segnalazione, la
Gestapo, la polizia nazista, fece irruzione nell'alloggio segreto e le due
famiglie vennero arrestate.
Anna fu deportata ad Auschwitz-Birkenau e poi a Bergen-Belsen, dove
morì di tifo nel marzo 1945, solo tre settimane prima della liberazione
del campo.
Il padre di Anna, unico sopravvissuto, fece pubblicare il diario nel
1947.
LUNEDI’ SERA, 8 NOVEMBRE 1943
Cara Kitty,
(…)non riesco ad immaginare che il mondo per noi potrà mai tornare normale. Parlo di “dopo la guerra”,
ma è come se parlassi di un castello in aria, di qualcosa che non potrà mai trasformarsi in realtà.
Vedo noi otto nell’alloggio segreto come se fossimo un pezzetto di cielo azzurro, circondati da nubi n ere
di pioggia. L’isoletta protetta su cui ci troviamo è ancora sicura, ma le nuvole si avvicinano sempre di più e
il cerchio che ci separa dal pericolo incombente si fa sempre più stretto.
(…) Guardiamo tutti in basso dove la gente combatte, guardiamo tutti in alto, dov’è bello e tranquillo, e
intanto siamo isolati da quella massa tetra che non ci lascia né salire né scendere, e che ci sta davanti
come un muro impenetrabile, che ci vuole distruggere, ma non può ancora farlo. Non mi resta che gridare
e implorare: -Oh, cerchio, allargati e apriti per noi!
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DA “IL RAZZISMO SPIEGATO A MIA FIGLIA” DI TAHAR BEN JELLOUN
Ben Jelloun è uno scrittore franco-marocchino
che ha insegnato filosofia in Marocco, per poi
trasferirsi a Parigi, dove si è laureato in
sociologia. Nei suoi libri sono ricorrenti i temi
dell’immigrazione e della convivenza tra
culture diverse.
“Quando tornerai a scuola guarda bene tutti i tuoi compagni e noterai che sono tutti diversi tra loro e
questa differenza è una bella cosa. E’ una buona occasione per l’umanità. Quegli scolari vengono da
orizzonti diversi, sono capaci di darti cose che non hai, come tu puoi dargli qualcosa che loro non
conoscono.
Il miscuglio è un arricchimento reciproco.
Sappi che ogni faccia è un miracolo. E’ unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche.
Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita e ogni vita
merita rispetto. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si re nde omaggio alla vita in
ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso.
Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità.”
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GIROTONDO
Di Fabrizio De Andrè
Se verrà la guerra, Marcondiro’ndera
se verrà la guerra, Marcondiro’nda
sul mare e sulla terra, Marcondiro’ndera
sul mare e sulla terra chi ci salverà?
Ci salverà il soldato che non la vorrà
ci salverà il soldato che la guerra rifiuterà.
La guerra e già scoppiata, Marcondiro’ndera,
la guerra e già scoppiata, chi ci aiuterà.
Ci aiuterà il buon Dio, Marcondiro’ndera
ci aiuterà il buon Dio, lui ci salverà.
Buon Dio e già scappato, dove non si sa
buon Dio se n’è andato, chissà quando ritornerà.
L’aeroplano vola, Marcondiro’ndera
l’aeroplano vola, Marcondiro’nda.
Se getterà la bomba, Marcondiro’ndera
se getterà la bomba chi ci salverà?
Ci salva l’aviatore che non lo farà
ci salva l’aviatore che la bomba non getterà.
La bomba e già caduta, Marcondiro’ndera
la bomba e già caduta, chi la prenderà?
La prenderanno tutti, Marcondiro’ndera
sian belli o siano brutti, Marcondiro’nda.
Sian grandi o sian piccini li distruggerà
sian furbi o sian cretini li fulminerà.
Ci sono troppe buche, Marcondiro’ndera
ci sono troppe buche, chi le riempirà?
Non potremo più giocare al Marcondiro’ndera
non potremo più giocare al Marcondiro’nda.
E voi a divertirvi andate un po’ più in là
andate a divertirvi dove la guerra non ci sarà.
La guerra è dappertutto, Marcondiro’ndera
la terra è tutta un lutto, chi la consolerà?
Ci penseran gli uomini, le bestie e i fiori
i boschi e le stagioni con i mille colori.
Di gente, bestie e fiori no, non ce n’è più
viventi siam rimasti noi e nulla più.
La terra è tutta nostra, Marcondiro ’ndera
ne faremo una gran giostra, Marcondiro’nda.
Abbiam tutta la terra Marcondiro’ndera
giocheremo a far la guerra, Marcondiro’nda.
La terra è tutta nostra, Marcondiro’ndera
ne faremo una gran giostra, Marcondiro’nda.
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Poesia di Paul Eluard -
Il volto della pace -
Conosco tutti i luoghi dove abita la colomba
e il più naturale è la testa dell'uomo.
L'amore della giustizia e della libertà
ha prodotto un frutto meraviglioso.
Un frutto che non marcisce
perché ha il sapore della felicità.
Che la terra produca, che la terra fiorisca
che la carne e il sangue viventi
non siano mai sacrificati.
Che il volto umano conosca
l'utilità della bellezza
sotto l'ala della riflessione.
Pane per tutti, per tutti delle rose.
L'abbiamo giurato tutti.
Marciamo a passi da giganti.
E la strada non è poi tanto lunga.
Fuggiremo il riposo, fuggiremo il sonno,
coglieremo alla svelta l'alba e la primavera
e prepareremo i giorni e le stagioni
a seconda dei nostri sogni.
La bianca illuminazione
di credere tutto il bene possibile.
L'uomo in preda alla pace s'incorona di speranza.
L'uomo in preda alla pace ha sempre un sorriso
dopo tutte le battaglie, per chi glielo chiede.
Fertile fuoco dei grani delle mani e delle parole
un fuoco di gioia s'accende e ogni cuore si
riscalda.
[….]
.Come un uccello che vola ha fiducia nelle sue ali
noi sappiamo dove conduce la nostra mano tesa:
verso nostro fratello.
Colmeremo l'innocenza
della forza che tanto a lungo
ci è mancata
non saremo mai più soli.
Le nostre canzoni chiamano la pace
e le nostre risposte sono atti per la pace.
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[…]
L'architettura della pace ..
riposa sul mondo intero.
[…]
Desiderata
di Max Ehrmann, © 1927
(e non trovata nella Chiesa di San Paolo a Baltimora)
Si dice che il brano intitolato «Desiderata» sia stato trovato nella vecchia chiesa di San Paolo a Baltimora e
che sia datato 1692. In realtà questa prosa lirica fu scritta da un poeta dell’Indiana di nome Max Ehrmann
e venne registrata per i diritti d’autore alla Libreria del Congresso nel 1927. I diritti furono rinnovati dalla
vedova, perciò lo scritto è ancora protetto dalla legge statunitense sul copyright. Quindi, questo popolare
scritto filosofico ha un autore e una data piuttosto recenti. Tuttavia ciò che dice resta senza tempo e
conferisce al suo autore il diritto a una nicchia in quel pantheon poetico cui appartengono coloro che
hanno, almeno una volta, percepito chiaramente la verità eterna.
Procedi con calma in mezzo al rumore e alla fretta e ricorda quanta pace può esserci
nel silenzio.
Per quanto ti è possibile, senza sottometterti, sii sempre in buoni rapporti col
prossimo.
Esprimi la tua verità con tranquillità e chiarezza e ascolta gli altri, anche gli ottusi e gli
ignoranti: anch’essi hanno la loro storia.
Evita le persone rumorose ed aggressive: opprimono lo spirito. Se ti paragoni agli altri
potresti diventare vanesio e amaro; perché ci saranno sempre persone superiori o
inferiori a te.
Goditi i tuoi risultati così come i tuoi progetti.
Conserva l’interesse per il tuo lavoro: per quanto umile sia; è ciò che realmente
possiedi nella mutevole sorte del tempo.
Sii prudente nei tuoi affari, perché il mondo è pieno di tranelli. Ma ciò non accechi la
tua capacità di distinguere la virtù; molte persone lottano per grandi ideali e dovunque
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la vita è piena di eroismo.
Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti e non essere nemmeno cinico
sull’amore; perché, nonostante tutte le aridità e le disillusioni esso è perenne come
l’erba.
Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall’età e molla con un
sorriso sereno le cose della giovinezza.
Coltiva la forza di spirito per fartene scudo contro l’improvvisa sfortuna. Ma non
tormentarti con l’immaginazione.
Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine. Al di là di una salutare
disciplina, sii gentile con te stesso.
Tu sei figlio dell’universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai il diritto di essere
qui. E che ti sia chiaro o no, non c’è dubbio che l’universo ti si sta schiudendo come
deve.
Perciò sii in pace con Dio comunque tu lo concepisca e quali che siano le tue lotte e le
tue aspirazioni; conserva la pace dello spirito pur nella rumorosa confusione della vita.
Con tutti i suoi inganni, le ingratitudini e i sogni infranti, questo è pur sempre un
mondo stupendo.
Stai attento e fa’ di tutto per essere felice.
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PRESENTAZIONE DELLA CANZONE
WHERE HAVE ALL THE FLOWERS GONE?
Dove sono finiti tutti i fiori? Ragazze, ragazze come noi, li hanno raccolti e ne
hanno fatto dono a dei ragazzi, ragazzi come noi, giovani e spensierati.
Ma questi ragazzi, figli, mariti, padri, tanto tempo fa come oggi, hanno
indossato un’uniforme e sono morti e muoiono a causa dell’ingiustizia, della
guerra, dell’atrocità umana e i fiori che le ragazze avevano raccolto per loro,
ricoprono ora le loro tombe. Ma quando mai imparerà l’uomo, quando mai
impareremo NOI tutti !! Nello sfondo vedrete immagini storiche di guerra e
atrocità che abbiamo visto alla mostra fotografica di un famoso reporter di
guerra insieme a foto di noi ragazzi e ragazze di terza, giovani e spensierati.
Si perché, come recita un’altra canzone :
“La storia siamo NOI, attenzione, nessuno si senta escluso. La storia siamo
noi, siamo noi padri e figli, siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da
perdere…”
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WHERE HAVE ALL THE FLOWERS GONE?
words and music by Pete Seeger
Where have all the flowers gone?
Long time passing
Where have all the flowers gone?
Long time ago
Where have all the flowers gone?
Young girls picked them every one
When will they ever learn?
When will they ever learn?
Where have all the young girls gone?
Long time passing
Where have all the young girls gone?
Long time ago
Where have all the young girls gone?
Gone to young men every one
When will they ever learn?
Where have all the flowers gone?
Long time passing
Where have all the flowers gone?
Long time ago
Where have all the flowers gone?
Young girls picked them When will they ever
learn?
Where have all the young men gone?
Long time passing
Where have all the young men gone?
Long time ago
Where have all the young men gone?
They are all in uniform
When will they ever learn?
When will they ever learn?
Where have all the soldiers gone?
Long time passing
Where have all the soldiers gone?
Long time ago
Where have all the soldiers gone?
Gone to graveyards every one
When will they ever learn?
When will they ever learn?
Where have all the graveyards gone?
Long time passing
Where have all the graveyards gone?
Long time ago
Where have all the graveyards gone?
Covered with flowers every one
When will WE ever learn?
When will WE ever learn?
every one
When will WE ever learn?
When will WE ever learn?
Dove sono finiti tutti i fiori?
Dove sono finiti tutti i fiori,
nel lungo tempo passato?
Dove sono finiti tutti i fiori,
tanto tempo fa?
Dove sono finiti tutti i fiori?
Li hanno presi tutti le ragazze!
Quando mai impareranno,
quando mai impareranno?
Dove sono finite tutte le ragazze,
nel lungo tempo passato?
Dove sono finite tutte le ragazze,
tanto tempo fa?
Dove sono finite tutte le ragazze?
Sono andate tutte dai ragazzi
Quando mai impareranno,
quando mai impareranno?
Dove sono finiti tutti i ragazzi,
nel lungo tempo passato?
Dove sono finiti tutti i ragazzi,
tanto tempo fa?
Dove sono finiti tutti i ragazzi?
Sono tutti in uniforme
Quando mai impareranno,
quando mai impareranno?
Dove sono finiti tutti i soldati,
nel lungo tempo passato?
Dove sono finiti tutti i soldati,
tanto tempo fa?
Dove sono finiti tutti i soldati?
Tutti quanti al cimitero !
Quando mai impareranno,
quando mai impareranno?
Dove sono finiti tutti i cimiteri
nel lungo tempo passato?
Dove sono finiti tutti i cimiteri
tanto tempo fa?
Dove sono finiti tutti i cimiteri?
Sono tutti ricoperti di fiori!
Quando mai impareremo?
oh quando mai impareremo?
Dove sono finiti tutti i fiori,
nel lungo tempo passato?
Dove sono finiti tutti i fiori,
tanto tempo fa?
Dove sono finiti tutti i fiori?
Li hanno presi tutti le ragazze!
Quando mai impareremo?
quando mai impapereremo?
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