sensing the future Normativa UE e requisiti per porte, portoni e

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sensing the future Normativa UE e requisiti per porte, portoni e
sensing the future
Normativa UE e requisiti per porte,
portoni e cancelli
Guida sulla sicurezza dell’automazione
e sui sensori Bircher Reglomat
Dichiarazione di prestazione
Marcatura CE e Dichiarazione di conformità
Analisi dei rischi
Modifiche, controlli, manutenzione e riparazioni
Contenuto del registro dell’impianto
Sicurezza e attivazione di porte, portoni, cancelli
e barriere pedonali e industriali
Funzioni di risparmio energetico
Valutazione dei rischi per luoghi e usi specifici
Chi è Bircher Reglomat?
Bircher Reglomat, fondata nel 1957, ha sede in Svizzera e fa parte del
Behr Bircher Cellpack (BBC) Group.
Bircher vanta una presenza mondiale, con filiali negli USA, in Cina,
Francia, Germania e Svezia nonché partner di vendita in Europa, Asia,
Pacifico, Nord e Sud America. Specializzata nello sviluppo, produzione e fornitura di sensori di attivazione e sicurezza per macchinari,
movimentazione materiale, trasporto pubblico, sanità, porte pedonali
e portoni e cancelli industriali.
Bircher Reglomat esporta la qualità e il design svizzeri sul mercato
internazionale grazie alla vasta gamma di sensori radar a microonde,
attivi e passivi ad infrarossi, fotocellule, tappeti di sicurezza, profili
di sicurezza elettrici e a onde d’aria, garantendo comfort e sicurezza
a milioni di utilizzatori di porte, portoni e cancelli automatici.
Bircher Reglomat AG è certificata secondo ISO9001 e ISO14001.
Scopo della presente guida
sulla sicurezza
Negli ultimi anni, il dibattito sull’interpretazione delle normative UE
si è fatto sempre più serrato. Gli standard europei sono soggetti a
molteplici dubbi di interpretazione e attuazione.
Questa guida, pubblicata nell’ottobre del 2014, si rivolge a progettisti,
acquisitori, ingegneri, installatori e utenti finali e si propone di raccogliere e presentare in maniera comprensibile le principali informazioni
sulle norme comunitarie in materia di sicurezza in uso di porte pedonali e portoni/cancelli industriali motorizzati. Spetta alle aziende e ai
singoli individui al loro interno conoscere integralmente le disposizioni
e le norme in vigore. Pertanto, questo documento va inteso unicamente
come guida introduttiva e orientativa e non sostituisce le normative UE.
Il nostro obiettivo è sensibilizzare gli attori presenti sul mercato circa
i rischi e le soluzioni esistenti, migliorando la sicurezza generale.
Illustrando la nostra ampia gamma di prodotti e soluzioni integrate,
desideriamo presentare in modo chiaro i possibili usi dei nostri prodotti, conformi alle attuali norme e disposizioni comunitarie. I paesi
interessati dalle norme europee in materia di porte e portoni sono
tutti gli Stati membri dell’UE, più gli stati aderenti all’EFTA (Islanda,
Norvegia, Svizzera) e alcuni altri stati (Macedonia, Turchia).
Confidiamo che questa guida sulla sicurezza possa aiutare gli operatori del settore delle porte pedonali e dei portoni e cancelli industriali ad
approfondire le conoscenze sui sempre maggiori requisiti giuridici.
Auspichiamo che da questa guida possa scaturire un dibattito
aperto e saremo lieti di ricevere suggerimenti su come migliorarne
il contenuto. Inoltrate i vostri commenti all’indirizzo e-mail
[email protected].
Damian Grand
Membro del Consiglio di amministrazione
2
© Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com
Indice
3
MARCATURA CE
3
Requisiti giuridici e responsibilità
4
Analisi dei rischi
5
Responsabilità della marcatura CE
e Dichiarazione di conformità
6
PORTONI E CANCELLI INDUSTRIALI
6
Requisiti minimi di sicurezza
6
Sicurezza con limitazione della forza
8
Sicurezza senza contatto
9
Sensori di attivazione e sicurezza per
portoni e cancelli industriali
12
PORTE PEDONALI
13
Valutazione dei rischi generali di porte
scorrevoli motorizzate
14
Valutazione dei rischi generali di porte ad
anta battente motorizzate
15
Applicazioni per l’attivazione e la sicurezza
di porte pedonali
17
Risparmio energetico
18
CONTROLLO, MANUTENZIONE,
RIPARAZIONE, RISTRUTTURAZIONE
Spiegazioni sulla marcatura CE
La marcatura CE è un importante indicatore della conformità di un prodotto alle attuali normative vigenti all’interno dell’ Unione Europea e consente il libero scambio di merci all’interno del mercato europeo. Con l’applicazione della marcatura CE, il produttore dichiara sotto la propria responsabilità che il prodotto soddisfa tutte le
condizioni prescritte per legge in materia e che il prodotto può essere venduto all’interno dello Spazio Economico
Europeo. Un aspetto importante riguarda la conformità del prodotto alle norme di sicurezza armonizzate.
Marcatura CE come raffigurata nella
Direttiva Macchine CE/42/2006
Requisiti giuridici per ottenere la marcatura CE
Tutti i portoni e cancelli motorizzati devono essere conformi alla Direttiva Macchine CE/42/2006.
I nuovi portoni e cancelli industriali motorizzati devono essere corredati da una Dichiarazione di prestazione in quanto disciplinati dalla norma armonizzata EN13241-1 relativa al Regolamento sui prodotti da
costruzione (CPR). Portoni e cancelli devono essere marcati CE dal produttore, che dichiara in tal modo che
il prodotto soddisfa i criteri indicati e risponde alle direttive e norme in materia.
Anche le nuove porte pedonali motorizzate (ad eccezione delle porte ad anta battente) devono
possedere una Dichiarazione di prestazione perché disciplinate dalla norma di prodotto armonizzata EN16361
(obbligatoria dal 30 giugno 2015). La Dichiarazione di prestazione è diventata obbligatoria a partire dal
1° luglio 2013 anche per tutti i prodotti da costruzione disciplinati dalla norma armonizzata relativa al CPR.
Le porte ad anta battente motorizzate sono marcate CE in base alla Direttiva Macchine e alla norma
EN16005 e non prevedono l’obbligo di Dichiarazione di prestazione.
Le caratteristiche di sicurezza che richiedono una Dichiarazione di prestazione sono la forza di chiusura
delle porte pedonali e dei portoni e cancelli industriali e, per le porte pedonali, anche la durata della forza
nel tempo. Anche i portoni industriali a movimento verticale devono essere corredati da una dichiarazione
di apertura sicura. Si deve escludere che un singolo guasto possa causare un movimento incontrollato o la
caduta della porta stessa e deve essere previsto un sistema antiscarrucolamento.
La Dichiarazione di prestazione
viene fornita alla consegna. In alternativa, la documentazione di consegna potrà fare riferimento ad una
versione della dichiarazione presente su un sito web, purché questo sia
sempre accessibile e il documento
rimanga inalterato e disponibile
almeno per i successivi 10 anni.
Contenuto della dichiarazione CE
La Dichiarazione di prestazione, redatta in una lingua ufficiale del rispettivo Paese,
includerà i seguenti dati:
a) Designazione del tipo
b) Numero di serie identificativo del prodotto
c) Nome e dati di contatto del produttore (autore della documentaz. tecnica) e di un possibile rappresentante autorizzato dal produttore
e) Sistema utilizzato per la valutazione e la verifica delle prestazioni, ad esempio delle forze di chiusura
f) Riferimento alla rispettiva norma armonizzata
g) Nome e identificativo dell’ente di prova, caratteristiche controllate e tipo di certificazione rilasciata
h) Le prestazioni dichiarate, ad esempio le forze di chiusura. Le prestazioni non oggetto di dichiarazione sono contrassegnate
con la dicitura NPD (No Performance Declared)
Esempio di marcatura CE – Porta pedonale
Es. di marcatura CE – Portone industriale
Nome e indirizzo del produttore
13
(ultime due cifre dell’anno in cui è stata
applicata la marcatura CE)
AnyCo Ltd, PO Box 21, B-1050, Bruxelles
EN 13241-1
Funzioni di sicurezza fondamentali con obbligo di dichiarazione
Prodotto:
portoni e cancelli industriali disciplinati dalla norma EN 13241-1
Uso previsto:
per usi specifici dichiarati o usi soggetti a requisiti specifici, ad esempio rumore,
energia, tenuta e sicurezza in uso.
Caratteristiche essenziali
Requisiti
(Paragrafo in
EN13241-1)
Livelli
e/o classi
richiesti
Risultati dei test
menzionati come
Apertura sicura (per portoni a movimento verticale)
4.2.8
-
Approvato/Non approvato
Forza di chiusura (per portoni industriali motorizzati)
4.3.3
-
Approvato/Non approvato
Descrizione del prodotto e uso previsto
13
Numero di serie o altro ID univoco
Impermeabilità
(classe tecnica)
Prodotto:
porte pedonali, diverse da quelle a battente, inizialmente progettate per installazione
motorizzata, disciplinate dalla norma EN 16361
Uso previsto:
per comunicazione interna, uso lungo vie di fuga e per altri usi specifici dichiarati e/o per gli
usi soggetti a requisiti specifici, ad esempio rumore, energia, tenuta e sicurezza d’uso
Resistenza al carico del vento (classe tecnica)
EN 16361
Porte pedonali, diverse da quelle a battente, inizialmente progettate per installazione motorizzata
senza caratteristiche di resistenza al fuoco e/o di
tenuta al fumo per uso interno con requisiti energetici.
Trasmittanza termica
(valore)
Permeabilità all’aria
(classe tecnica)
Requisiti
(Paragrafo in EN
16361)
Caratteristiche
essenziali
Forze d’impatto
(sicurezza in uso)
Regolamento (UE) N. 305/2011; 2006/42/CE;
2004/108/CE
4.6
Durata delle forze d’impatto (sicurezza in uso)
rispetto a invecchiamento/
deterioramento
4.11
Livelli e/o classi
richiesti
Riferimenti
Classe PPD (numero
di cicli d’uso con forze
d’impatto secondo 4.6)
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3
Valutazione dei rischi
Nell’ambito della marcatura CE, va condotta un’analisi
dei rischi. La valutazione dei rischi è una procedura
sistematica finalizzata a identificare i pericoli, valutare
i rischi potenziali ed elencare i requisiti di salute e
sicurezza applicabili a porte pedonali e portoni
industriali nonché le contromisure adottate. Ai sensi
della norma EN ISO 12100, i rischi dovranno essere
identificati, eliminati, controllati e ridotti per mezzo di
misure di protezione, ad esempio sensori. Il manuale e
la documentazione tecnica dovranno segnalare agli
utilizzatori gli eventuali rischi residui che non siano
completamente eliminabili o controllabili. La
Valutazione dei rischi e la Gestione dei rischi sono
fondamentali per il rispetto delle normative e della
sicurezza in uso.
Inizio
Identificazione dei
limiti e uso previsto
Identificazione dei punti
e delle situazioni di
pericolo
Previsione dei rischi di
ogni situazione di
pericolo
Valutazione
dei rischi
Stima dei rischi – il
livello di rischio della
porta/del portone è
accettabile o richiede
una riduzione dei rischi?
Per le porte pedonali e i portoni e cancelli
industriali conformi ai requisiti delle norme di
prodotto armonizzate, si presuppone il rispetto dei
criteri essenziali di salute e sicurezza. La conformità
alle norme comprende la valutazione e il controllo dei
rischi specifici per l’ambiente e in relazione al tipo di
utilizzatori. Tutte le porte pedonali e i portoni industriali motorizzati devono essere conformi ai requisiti
fondamentali di salute e sicurezza di cui alla Direttiva
Macchine Allegato 1.
La porta/
il portone è
sicura/o?
SÌ
FINE
NO
Riduzione dei rischi
Diagramma di flusso della valutazione dei rischi secondo la norma EN ISO 12100:2010
Le funzioni critiche per la sicurezza identificate
nella valutazione dei rischi e basate sui criteri di
analisi vengono classificate secondo il rispettivo
livello di riduzione del rischio dalla norma EN13849-1 o
EN IEC 62061. Il concetto di PL (Performance Level),
utilizzato nella EN ISO 13849 , descrive il ruolo svolto
dalle funzioni critiche per la sicurezza nella riduzione
del rischio.
Previsione dei rischi = quale livello di riduzione
dei rischi/di prestazioni è necessario?
S = Gravità dell’infortunio
S1 = Lieve (lesione normalmente reversibile)
S2 = Serio (lesione generalmente irreversibile o morte)
F = Frequenza d’uso del prodotto/di esposizione al pericolo
F1 = Utilizzato da raramente a poco frequentemente/esposizione di
breve durata
F2 = Utilizzato da frequentem. a costantemente/esposizione di lunga durata
P = Possibilità di prevenzione del pericolo e dell’infortunio
P1 = Possibile in particolari condizioni
PL1
Basso
P2 = Difficilmente possibile
Requisito fondamentale dei lavori
BWR 4 (CPR). Sicurezza e accessibilità
nell’uso
Gli edifici (opere edili intere e loro singole parti)
devono essere progettati e costruiti in modo da
escludere rischi inaccettabili o rischi di infortunio. Gli
edifici vanno progettati e costruiti in modo da essere
accessibili e fruibili da parte delle persone disabili.
Analisi dei
rischi
P1
a
P2
P1
b
P2
P1
c
P2
P1
d
F1
S1
F2
1
F1
S2
F2
P2
e
Alto
ISO 13849-1 Figura A.1– Valutazione dei rischi
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Responsabilità della marcatura CE
La responsabilità della marcatura CE e delle potenziali conseguenze giuridiche è in
capo al produttore e al distributore per il mercato europeo. L’acquirente è tenuto a
verificare le prestazioni delle principali funzioni delle porte pedonali/dei portoni
industriali. L’obbligo di ottemperare ai requisiti di legge spetta al responsabile,
identificabile, a seconda delle circostanze, con il produttore, fornitore o installatore.
Qualora l’acquirente non si accerti dell’applicazione della marcatura CE sul
prodotto e il fornitore presenti una “Dichiarazione di prestazione” e una “Dichiarazione di conformità”, la responsabilità in caso di infortunio e i danni da ciò
derivanti potrebbe essere attribuita al proprietario dell’immobile o ai gestori delle
strutture nelle quali è in funzione il portone motorizzato privo di marcatura o
dichiarazione. Ai sensi della Legge sull’ambiente di lavoro, una marcatura CE non
evidente può comportare un’ammenda e persino il divieto d’uso del prodotto, se
ritenuto non sicuro.
La “Dichiarazione di conformità” identifica il responsabile legale della fornitura
della porta pedonale/del portone industriale. L’azienda installatrice che emette il
documento a proprio nome si assume di fatto la responsabilità in qualità di “produttore” e deve essere in grado di presentare la necessaria documentazione sulla
marcatura CE. In caso di infortunio, la documentazione tecnica, ad esempio la
Dichiarazione di incorporazione o la Dichiarazione di conformità, fungerà, insieme
ad eventuali altri documenti, da prova a discarico in un eventuale procedimento
giudiziario. L’azienda deve garantire che l’insieme di motore, controller, portone/
cancello e dispositivi di sicurezza, abbinati alla struttura circostante, sia conforme
ai requisiti di sicurezza.
Su richiesta di un’autorità di pubblica sicurezza, la documentazione sulla marcatura CE dovrà essere resa disponibile tempestivamente per un periodo minimo di
10 anni dalla produzione della porta pedonale/del portone industriale. Le aziende
installatrici che rappresentano un produttore di porte/portoni dovranno accertarsi
di ricevere una “Dichiarazione di conformità” dal fornitore di porte pedonali/
portoni industriali. Esse dovranno altresì documentare il rispetto delle istruzioni
di installazione, ad esempio tramite una checklist, firmata e datata, dei controlli e
test eseguiti.
Colui che emette la “Dichiarazione di conformità”, comprendente l’installazione
della porta pedonale motorizzata/del portone industriale motorizzato, è tenuto ad
assicurare che il tecnico installatore disponga di conoscenze e competenze professionali e sul prodotto tali da consentire lo svolgimento del lavoro. L’installazione,
la manutenzione e le riparazioni possono essere svolte solo da addetti dotati di
sufficienti competenze professionali.
Alcuni componenti, come i sensori, non richiedono
una Dichiarazione di conformità a corredo della
porta pedonale/del portone industriale forniti, ma
essa dovrà tuttavia essere messa a disposizione
entro 3 giorni dall’eventuale richiesta (in genere,
sono marcati CE in conformità alla Direttiva Bassa
Tensione [LVD] e alla Direttiva sulla compatibilità
elettromagnetica [CEM]). I sensori sono componenti
di sicurezza ai sensi della Direttiva Macchine e
della norma EN ISO/ EN IEC e vanno indicati nella
documentazione tecnica.
Per le microimprese con meno di 10 dipendenti
e un fatturato annuo massimo di 2 milioni di euro,
è possibile adottare una procedura semplificata
per la marcatura CE. Tali imprese possono utilizzare
la Documentazione Tecnica Specifica (STD) per
certificare la conformità dei propri prodotti ai
requisiti vigenti.
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PORTONI E CANCELLI INDUSTRIALI
Requisiti minimi di sicurezza per i profili di chiusura dei
portoni industriali EN 12453 5.5.1 tabella 1
Comando
Posizione
Modalità di comando
“ad azione mantenuta”
(portone visibile)
Il portone si trova al di fuori
di un’area pubblica ed è
utilizzato da un gruppo limitato di utenti addestrati
Comando
“ad azione mantenuta”
(nessun requisito di
limitazione della forza)
Il portone è posizionato
all’interno di un’area pubblica
ed è utilizzato da un gruppo
limitato di utenti addestrati
Comandato con
commutatore a chiave
(nessun requisito di
limitazione della forza)
Il portone è a contatto con
il pubblico ed è accessibile
da tutti
Attivazione ad impulsi
Comando automatico
Portone
visibile
Portone non
visibile
Limitazione della forza con profili di sicurezza o all’interno
del motore
Limitazione della forza più barriera fotoelettrica/cortina ottica o garanzia che l’anta del portone non venga toccata fino ad un’altezza di 2,5 m
Limitaz. della forza con profili di sicurezza
o all’interno del motore
Limitazione della forza con profili di sicurezza o
all’interno del motore più barriera fotoelettrica/
cortina ottica
o garanzia che l’anta del portone non venga toccata fino ad un’altezza di 2,5 m
Limitazione della forza con profili di sicurezza o all’interno del motore più
barriera fotoelettrica/cortina ottica +
o garanzia che l’anta del portone non venga toccata fino ad un’altezza di 2,5 m
Se si abbina un dispositivo di limitazione della forza ad una barriera fotoelettrica/cortina ottica, il funzionamento di quest’ultima non dovrà essere monitorato se il rispettivo funzionamento viene controllato almeno ogni 6 mesi. “Portone visibile” indica il comando da una posizione che consente la visuale
piena, diretta e costante del portone durante il funzionamento.
Limitazione della forza
Forze di chiusura massime
La forza di chiusura massima ammissibile viene sempre misurata rispetto ad un
altro profilo di chiusura o ad una superficie piatta adiacente al cancello industriale,
avente un’area minima di 0,1 m2 e lati di almeno 100 mm di lunghezza. Non è ammesso alcuno schiacciamento contro bordi affilati circostanti la porta pedonale/il
portone industriale. Qualora siano presenti bordi affilati potenzialmente pericolosi
attigui al portone, tali pericoli andranno eliminati prima della marcatura CE.
Forze dinamiche massime del profilo di
chiusura secondo la norma EN 12453 1400N
per portoni e cancelli industriali
Portoni e cancelli industriali scorrevoli, portoni e
cancelli industriali a libro, portoni e cancelli
industriali ad anta battente
Max 400 N immediatamente prima della
chiusura 50–500 mm
Max 1400 N restante movim. del port. > 500 mm
(più l’anta del portone contro ostacoli solidi fino
ad un’altezza di 2 m attorno al portone)
Portoni sezionali, serrande, basculanti, portoni
e griglie avvolgibili, altri portoni e cancelli
industriali di tipo verticale
Max 400 N a tutte le altezze > 50 mm
Max 1400 N per ante del portone contro
superfici piatte circostanti
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Fd
400N
150N
Fs
25N
Tt
Td
Fd = max forza dinamica (breve),
Fs = max forza statica (compressiva)
Td = max 0,75 sec e Tt = max 5 sec
Seppure non richiesto come
livello minimo di sicurezza,
in singoli casi la valutazione
dei rischi può prevedere la
necessità di un’ulteriore
riduzione del rischio con
dispositivi di sicurezza senza
contatto, ad esempio barriere
fotoelettriche su entrambi i lati
del portone o altri sensori
che riducano ulteriormente il
rischio di essere urtati
dall’anta del portone.
45
80
105
12
Limitazione della forza con profili di sicurezza
36
44.5
40
I profili di sicurezza devono entrare in funzione 30 secondi dopo la
loro completa compressione da parte di un corpo di prova per 24 ore.
I profili di sicurezza vanno contrassegnati con il nome del produttore, la designazione del tipo e il codice di tracciabilità. La norma
EN12445 definisce i punti sui quali testare le forze di chiusura di
vari tipi di portoni e cancelli industriali.
Profili elettrici per il monitoraggio della resistenza
La differenza fra i profili di sicurezza sta nel tempo di attivazione
(distanza di attivazione), nella forza necessaria all’attivazione e
nella quantità di riduzione della forza di chiusura (distanza di
arresto) offerta durante il tempo di reazione e decelerazione del
portone industriale.
Il test della forza di chiusura viene effettuato con uno strumento
avente un elemento di rivelazione piatto con 80 mm di diametro.
I profili elettrici sono spesso monitorati tramite misurazione della
resistenza. Nei profili pneumatici, quando il portone si chiude
viene effettuato un test verso terra che conferma il funzionamento
e genera un segnale di test per il controller.
Alcuni comandi per portoni e cancelli industriali offrono un dispositivo di limitazione della forza di chiusura integrato e omologato per
condizioni specifiche. Se la forza del dispositivo deve essere aumentata a causa dei carichi del vento, del peso o dell’inerzia nella struttura
di un prodotto, i profili di sicurezza potrebbero risultare comunque
necessari per soddisfare i requisiti relativi alla forza di chiusura.
Profili di sicurezza elettrici a
resistenza o a diodo
Profili di sicurezza con commutatore
a onde di pressione
I profili di sicurezza di Bircher Reglomat sono dotati di un
elemento di contatto interno interscambiabile e sigillato.
L’elemento di contatto è posizionato in un profilo in gomma
opportunamente dimensionato e incapsulato. Il profilo in
gomma è accuratamente sigillato per bloccare la penetrazione
di umidità al suo interno. Il profilo di sicurezza è impermeabile
all’acqua ed è altamente resistente alla condensa.
Si può scegliere fra un elemento di contatto (ENT-20) che
assicura un contatto elettrico totale e un elemento di contatto
in gomma conduttiva (ENT-R) che fornisce una migliore
tolleranza contro gli urti meccanici e l’umidità. All’interno della
striscia ENT-R è inclusa anche una piccola resistenza integrata.
NC = funzione "normalmente chiuso"
Stand by
state (closed
circuit)
Active state
(broken
circuit)
NO = funzione "normalmente aperto"
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7
Monitoraggio dei profili di sicurezza
Il controller di un portone può avere
un’architettura di categoria 2
(EN ISO 13849-1), in cui i guasti
del profilo di sicurezza scattano
al più tardi all’interno dello
stesso ciclo di apertura e
chiusura. Ciò significa che se i
profili non sono costantemente
monitorati, dovranno attivarsi
e le funzioni dovranno essere
controllate nella posizione da chiuso. Quando si verificano guasti al
profilo di sicurezza, il portone industriale dovrà arrestarsi e commutare sul funzionamento con comando “ad azione mantenuta”. Se il
componente di sicurezza è di categoria 3, la funzione dovrà essere
ridondante e non dovrà arrestarsi a causa di un singolo errore.
Se i controller dei
portoni industriali
non sono in grado di
monitorare i profili a
resistenza elettrica,
è possibile dotarli di
un relè di monitoraggio
di tipo ESD3 o EsGate, che
sorveglia costantemente il profilo di sicurezza. Con l’architettura
di categoria 2, il controller del portone industriale sorveglierà
la funzione relè tramite un segnale di test, mentre nell’architettura
di categoria 3 il relè monitora se stesso. Affinché per una funzione
di sicurezza si ottenga una determinata riduzione del rischio o
un Performance Level, è fondamentale definire la categoria di
architettura.
Sicurezza senza contatto
Barriere
fotoelettriche e cortine ottiche
Il funzionamento delle barriere fotoelettriche e delle cortine ottiche viene verificato tramite il
rilevamento di un corpo di prova di 300 x 200 x 700 mm per la simulazione degli utenti (bambini
compresi). Il corpo di prova viene posizionato a seconda del diverso tipo di porta pedonale o
portone industriale specificato nelle norme EN12445 ed EN16005.
700
I sensori per portoni e cancelli industriali con ampio campo, che garantiscono l’assenza di
contatto con l’anta del portone fino ad un’altezza di 2,5 m (e che pertanto non richiedono
300
limitazione della forza), sono testati per mezzo di un piccolo corpo cilindrico di 50 mm di diametro
e 300 mm di lunghezza. I corpi di prova devono avere sia superfici riflettenti, sia superfici nere opache.
200
Le barriere fotoelettriche sono testate nello spazio intermedio fra il trasmettitore e il ricevitore e accanto ad essi.
Le barriere fotoelettriche retroriflettenti dotate di specchio vengono testate ad 1 m dalla barriera fotoelettrica.
Se usata in sostituzione di una barriera fotoelettrica, una cortina ottica per il rilevamento della presenza, ad esempio PrimeScan, deve
soddisfare gli stessi requisiti previsti per una barriera fotoelettrica con corpo di prova posizionato vicino al portone industriale secondo
EN12445. La cortina ottica PrimeScan presenta un campo più profondo di una normale barriera fotoelettrica e quindi riduce il rischio di
urtare con la testa l’anta del portone in fase di chiusura. PrimeScan non consente tuttavia il rilevamento costante della presenza ma tollera
oggetti inattivi e cambiamenti a livello del pavimento dopo un intervallo di tempo impostato, quindi abilita il movimento del portone.
Sensore di sicurezza UniScan per ante
te
di porte pedonali e portoni industriali in
movimento. TopScan per l’apertura del
portone o la funzione di arresto senza
contatto.
8
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Trasmettitore e ricevitore
LBGate TB18. Portata max 30 m.
Le fotocellule, di piccole dimensioni, possono essere integrate
facilmente nel telaio dei portoni
e sono semplici da installare.
Barriera fotoelettrica con riflettore
LBGate R25 12–240 V. Portata
max 10 m. Funziona tramite riflettori,
perciò è necessario il collegamento
elettrico e l’installazione di un solo
dispositivo.
Sensori di attivazione e sicurezza per portoni e cancelli industriali
Radar Herkules 2 per l’apertura automatica di portoni
industriali. Installazione ad
un’altezza massima di 7 metri.
Distingue fra persone e veicoli.
Esempi di soluzioni con sensori per portoni sezionali
Barriera fotoelettrica LBGate 25 o LBGate 18 con trasmett./ricevitore sulla porta
Rivelatore a spira ProLoop 2 e spira induttiva a pavimento per la sicurezza dei
veicoli o l’impulso di apertura
Profilo di sicurezza elettrico o pneumatico sul profilo di chiusura del portone
Trasmissione radio RFGate del segnale del profilo di sicurezza al controller
del portone
Radar Herkules 2 per l’impulso di apertura dalla persona o veicolo in movimento
Commutatore a piede ES-Button o tappeto di commutazione per l’impulso di
apertura
Radar Merkur 2 ES per l’apertura automatica di portoni
industriali. Installazione ad
un’altezza massima di 4 metri.
Sensore radar
RFGate
EsGate e ProLoop 2
ES-Button
RFGate
Barriera fotoelettrica
LBGate
Tappeto di commutazione
Loop induttivo completo SF
Profilo di
sicurezza
Esempi di soluzioni con sensori per cancelli
Barriera fotoelettrica LBGate con trasmett./ricevitore su uno o entrambi i lati dell’apertura del cancello
Rivelatore a spira ProLoop 2 e spira induttiva a pavimento SF per la sicurezza dei veicoli o
l’impulso di apertura
Profilo di sicurezza elettrico sul bordo di chiusura del cancello, bordo posteriore e supporto
Trasmissione radio RFGate del segnale del profilo di sicurezza al controller del cancello
Sistema InTra6 con trasmiss. induttiva del segnale del profilo di sicurezza al controller del cancello
Relè di monitoraggio EsGate per profili di sicurezza da 8,2 kOhm
Profilo di sicurezza
1) Monitoraggio induttivo del
profilo di sicurezza InTra6
2) Monitoraggio del profilo di
sicurezza EsGate
3) Rivelatore a spira ProLoop 2
Radar Herkules 2
Monitoraggio wireless
del profilo di sicurezza
RFGate
Spira induttiva
completa a pavimento SF
Barriera fotoelettrica
LBGate
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Esempi di soluzioni di sicurezza per portoni industriali a libro
Tenda infrarossa mobile UniScan di fronte all’anta del portone
Raggi ottici mobili TopScan o SpotScan di fronte al profilo di chiusura
Tenda infrarossa PrimeScan sulla parete dietro all’anta del portone
Barriere fotoelettriche LBGate con trasmettitore/ricevitore sull’apertura del portone
Rivelatore a spira ProLoop 2 e spira induttiva a pavimento per la sicurezza dei veicoli
Profilo di sicurezza elettrico o pneumatico sui bordi di chiusura del portone
Trasmissione radio del segnale del profilo di sicurezza RFGate al controller del portone
Trasmissione radio RFGate
del segnale del profilo di sicurezza e di
altre funzioni del portone, come il
commutatore per la portina pedonale.
Profili di sicurezza
RFGate
PrimeScan
TopScan
UniScan
SpotScan
RFGate
LBGate
ProLoop 2
Spira induttiva a pavimento
Esempi di soluzioni di attivazione per portoni industriali
Sensore radar
Il tappeto di commutazione
fornisce un segnale di apertura o un’area di sicurezza fra
il portone e la parete.
Commutatore a piede
ES-Button per pavimento
e parete. Impermeabile
e resistente.
Rivelatore a spira
ProLoop 2
Pulsante a
sfioramento a
infrarossi attivi
CleanScan
Spira induttiva completa a pavimento SF
10
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Commutatore a piede
ES-Button
Tappeto di
commutazione
Sensore
a IR attivi
SpotScan
Apertura senza contatto
CleanScan per igiene e
comfort ottimali
Sensore a IR attivi SpotScan
per l’impulso di apertura
o l’arresto senza contatto
dell’anta del portone prima
di un ostacolo.
Esempi di sensori su portoni avvolgibili
Sensore combinato PrimeTec, altezza max 4 m
Monitoraggio wireless
del profilo di sicurezza
RFGate
1) Rivelatore a spira
ProLoop 2
2) Monitoraggio del
profilo di sicurezza
EsGate
Spira completa a pavimento SF
Trasmettitore RFGate
Profilo di sicurezza a
resistenza o commutatore
a onde di pressione DW40
Esempi di pericoli e rischi da controllare durante l’installazione dei portoni industriali
1. Il sistema di bilanciamento, i bracci di leva o il motore
sono posizionati in basso e sussiste pertanto il pericolo di
schiacciamento
Se la soluzione tecnica comporta un rischio di schiacciamento,
il portone industriale non potrà essere marcato CE. Ai fini della
marcatura CE, sono necessarie coperture o altre misure di sicurezza.
La documentazione per la marcatura CE non può essere presentata
prima dell’adozione di tali misure.
la marcatura CE non potrà essere rilasciata se i bordi non verranno preliminarmente coperti o rimossi. La documentazione per la
marcatura CE non può essere presentata prima dell’adozione di tali
misure. L’intervento di copertura è in genere a cura del cliente.
La presenza di bordi affilati accanto al portone è segnalata durante
il collaudo finale. Un bordo affilato può essere rappresentato,
ad esempio, da una lamiera metallica tagliata senza asportarne
la bava.
2. Ostacoli troppo vicini al portone industriale, ad esempio
una gru sospesa
Non è possibile ottenere la marcatura CE se la distanza è
inferiore a quanto stabilito dalle norme in vigore, vedere la norma
EN349 + A1:2008; Sicurezza del macchinario – Spazi minimi per
evitare lo schiacciamento di parti del corpo.
4. Maggiori requisiti di sicurezza in taluni ambienti
Controllare il rispetto dei requisiti di sicurezza elencati nella norma
EN12453 5.5.1 Tabella 1.
3. Bordi affilati pericolosi accanto al portone industriale
Se i bordi sono talmente vicini al portone industriale che una
persona può rimanere intrappolata fra il portone e il bordo,
5. Portoni industriali installati in un ambiente con requisiti di
resistenza allo scoppio
Non è possibile apporre la marcatura CE se il portone industriale non
è idoneo a questo tipo di ambiente. Il portone non viene installato.
L’eventuale idoneità del portone industriale per questo ambiente
è indicata sul portone stesso.
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PORTE PEDONALI
Requisiti delle porte automatiche pedonali motorizzate
Le porte motorizzate vanno progettate in modo da evitare i pericoli di schiacciamento, taglio, urto e trascinamento durante i cicli di apertura e chiusura o
fornire protezioni e misure di controllo di tali pericoli.
Le porte motorizzate vanno progettate in modo da essere installate, usate,
ispezionate, manutenute e smontate in modo sicuro. Vanno apposti cartelli
di segnalazione che indichino agli utenti gli eventuali rischi residui presenti.
La prestazione di sicurezza e la valutazione dei rischi devono essere proporzionate ai costi sostenuti per la conformità e il relativo saldo deve essere
ragionevolmente praticabile. Le soluzioni descritte nelle normative sono
considerate migliori prassi grazie allo stato dell’arte dell’odierna tecnologia.
Per le porte pedonali automatiche, sono generalmente richiesti sensori
di classe PLc, mentre i sensori utilizzati per le vie di fuga devono essere
conformi a PLd ai sensi della norma EN16005. I sensori di sicurezza devono
essere testati di norma almeno una volta per ogni ciclo di apertura-chiusura.
Sensori per vie di fuga PrimeTec A ES.SM –
vanno collegati ad un sistema a prova di guasto.
F
Forza massima ammissibile
secondo la norma EN 16005 per
le porte pedonali
Fd
Le forze ammissibili delle porte automatiche sono riportate nella norma
EN 16005. Se non può essere garantito il rispetto di tali forze massime, si dovranno
sempre adottare misure di sicurezza.
Si potranno utilizzare:
Protezioni
Barriere
Limitazione delle forze dell’anta (non si applica ai pericoli
di taglio e trascinamento)
Dispositivo elettrosensibile di protezione (ESPE) ad es. PrimeTec, UniScan
Dispositivo di protezione sensibile alla pressione (PSPE)
ad es. profili di sicurezza
Distanze di sicurezza
Distanze di sicurezza sufficienti a prevenire lo schiacciamento o il trascinamento:
≤ 8 mm o ≥ 25 mm per le dita,
≥ 200 mm per la testa,
≥ 500 mm per il corpo.
Ulteriori distanze di sicurezza sono riportate nella norma EN 349.
Movimento a bassa energia
Nelle seguenti pagine verranno illustrate le valutazioni di rischio generali e le
soluzioni Bircher Reglomat per porte automatiche nei vari ambiti di utilizzo.
PrimeTec A/B
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PrimeScan A/B
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UniScan
150N
80N
Fs
80N
Td
t
Tt
Su porte pedonali a libro, scorrevoli e girevoli,
è ammessa una forza di impatto dinamica
(max 0,75 secondi) dal bordo di chiusura che
rispetti le seguenti condizioni:
Max 1400 N ad una distanza di > 500 mm
Max 700 N ad una distanza di 200–500 mm
Max 400 N ultima parte prima della chiusura < 200 mm
Se non può essere garantito il rispetto di tali forze
massime, si dovranno sempre adottare misure di
sicurezza (ad esempio sensori).
Sebbene la limitazione della forza e un basso livello
di energia rappresentino misure di sicurezza
ammissibili, in taluni ambienti con presenza di certe
categorie di utenti, la valutazione dei rischi può
prescrivere ulteriori misure di riduzione del rischio
necessarie/indispensabili per evitare l’impatto o il
contatto con l’anta della porta.
Profili di sicurezza
Valutazione dei rischi per porte scorrevoli motorizzate
Punti di pericolo
A
B
C
>8 mm
D
< 25 mm
E
< 25 mm
< 200 mm o oltre,
dipende dalla
forza d’impatto G
F
1) Contatto porta: Negli ambienti con elevata presenza di
anziani, malati, disabili e bambini, qualunque contatto con l’anta/
la struttura della porta e l’utente è da considerarsi inammissibile ai
sensi della norma EN16005. Andranno pertanto adottate misure di
sicurezza che evitino il contatto con l’anta della porta.
2) In generale: Per le porte pedonali motorizzate non conformi
ai requisiti di basso livello di energia di cui alla norma EN16005 o
nel caso in cui l’uso con basso livello di energia senza ESPE supplementare non sia ritenuto sicuro o adatto, andranno adottate misure
e rispettate distanze di sicurezza conformi alla norma.
Nelle porte ad alta energia, il bordo di chiusura B e l’apertura della
porta F andranno protetti con sensori di sicurezza. I sensori di presenza dovranno sorvegliare una zona di almeno 20 cm davanti alla porta
su entrambi i lati dell’apertura.
Ciò vale per altezze fino a 2,5 m sul bordo di chiusura e almeno 2 m
sul bordo posteriore.
3) Uso con basso livello di energia: Qualora sia accettabile una bassa velocità di apertura e chiusura, l’uso con basso livello
di energia rappresenta una misura di sicurezza ammessa per le porte
automatiche, se conforme alla norma EN16005. Il peso dell’anta
della porta impone un limite alla velocità massima considerata a
basso energia. In tale caso, in genere nessun sensore può considerarsi migliorativo della protezione nell’apertura della porta e per
i bordi di apertura e chiusura. L’uso con basso livello di energia
richiede anche una forza contraria massima di 67 N a 1,69 J per
mantenere ferma una porta bloccata.
4) Il tempo minimo di chiusura e apertura consentito per uso con basso livello di energia si calcola
Qualora la distanza di sicurezza o le forze di chiusura massime negli come segue:
altri punti di pericolo non vengano rispettate, si dovranno adottare
protezioni contro tali rischi.
a) Velocità max in m/sec = √ 3,38/peso della porta in kg
Si dovranno sempre adottare misure contro i pericoli di taglio e
trascinamento delle dita se la distanza è compresa fra 8 e 25 mm.
b) Tempo di apertura minimo in sec = 0,9 x corsa della porta in m
velocità
Esempio di foglio di verifica per la valutazione dei rischi in porte motorizzate
Nessun contatto
ammissibile con
l’anta della porta
Porta di emergenza, sistema a prova di guasto
o meccanismo breakout
Distanze di attivazione idonee
Misure di sicurezza prescelte
Rischio
Copertura/
protezione
Barriera
Sensore di
sicurezza
Distanza di sicurezza e
forze di impatto mass.
Regolazioni a bassa
energia approvate
A punto di pericolo
B punto di pericolo
C punto di pericolo
D punto di pericolo
E punto di pericolo
F punto di pericolo
G punto di pericolo
Data:
Firma:
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Valutazione dei rischi per porte ad anta battente motorizzate
A
1) Contatto porta: In ambienti con un’ elevata presenza di
anziani, malati e disabili o di bambini piccoli, vanno usati sensori di
sicurezza conformi alla norma EN16005 (Prevenzione del contatto
con la porta).
E
2) Ostacolo non previsto: Nelle porte che danno accesso ad
un’area di passaggio di persone, va sempre utilizzato un sensore di
sicurezza.
B
3) Misure di sicurezza: con comandi per porte automatiche
con livello di energia normalmente alto. I sensori vanno usati sul
bordo anteriore della porta con profondità di campo a seconda della
velocità della porta. Le distanze di sicurezza delle aree circostanti,
abbinate alle forze massime, dovranno rispettare la norma, in caso
contrario andranno adottate ulteriori misure di protezione per mezzo
di sensori. Si deve garantire protezione dai pericoli di taglio e trascinamento delle dita fino ad un’altezza di 2 m sul bordo posteriore
della porta e di almeno 2,5 m sul bordo anteriore.
C
D
4) Uso con basso livello di energia: Anziché utilizzare
comandi per porte automatiche ad alto livello di energia abbinati a
sensori di sicurezza, come misura di sicurezza è possibile utilizzare
un comando per porta automatica a bassa energia come da norma
EN16005. La velocità massima ammessa per le regolazioni a bassa
energia è determinata dal peso e dalla larghezza dell’anta della porta.
<250
s>500
s>200
Distanza di sicurezza
Il tempo minimo consentito in secondi per l’apertura o la chiusura a
80 gradi con regolazioni a bassa energia si calcola come segue:
3
t = larghezza della porta (m) x √ peso della porta (kg) / 2,26
Si devono aggiungere almeno 1,5 s per gli ultimi 10 gradi. Velocità
superiori richiedono sempre un sensore (per es. UniScan) che eviti
l’impatto della parte anteriore dell’anta porta con l’utente. Anche
in caso di uso con basso livello di energia, può essere necessario
adottare misure di sicurezza aggiuntive per i vari punti di pericolo.
8 max
1
2
Esempio di protezione dallo schiacciamento
Nota: Vedere il modello di foglio di verifica per la valutazione dei
rischi a pagina 13.
Sensore UniScan
EN16005 – Protezione minima davanti all’anta della porta
Altezza di
Larghezza del
installazione
campo (cm)
(cm)
170
36
14
Distanza minima dal bordo anteriore della porta da monitorare con un sensore di sicurezza conforme alla norma EN16005 (cm)
( )
Larghezza dell‘ Tempo di apertura della porta a 0–80 gradi o tempo di chiusura porta a 90–10 gradi
anta porta (cm)
1,2 sec
1,7 sec
2,3 sec
3,0 sec
3,6 sec
4,2 sec
4,8 sec
5,5 sec
6,1 sec
180
39
70
51
43
33
22
12
3
190
41
80
61
53
43
32
22
13
3
200
43
90
71
63
53
42
32
23
13
2
210
45
100
81
73
63
52
42
33
23
12
2
220
47
110
91
83
73
62
52
43
33
22
12
230
49
120
101
93
83
72
62
53
43
32
22
240
51
130
111
103
93
82
72
63
53
42
32
250
53
140
121
113
103
92
82
73
63
52
42
260
56
150
131
123
113
102
92
83
73
62
52
270
58
160
141
133
123
112
102
93
83
72
62
280
60
Campo in blu = Esempio ad un‘altezza di installazione di 200 cm. Si può utilizzare UniScan 1 con 1 unità ottica e larghezza campo di 43 cm.
290
62
Campo in viola = Esempio ad un‘altezza di installazione di 200 cm. È richiesto UniScan 2 con 2 unità ottiche (max. 10 cm fra i campi, sensibilità 3).
300
64
Campo in rosso = Esempio ad un‘altezza di installazione di 200 cm. È richiesto UniScan 3 con 3 unità ottiche (max. 10 cm fra i campi, sensibilità 3).
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area a bassa energia
Applicazioni per l’attivazione e la sicurezza di porte pedonali
Esempi di soluzioni con sensori per porte scorrevoli motorizzate
Sicurezza per porte scorrevoli con PrimeTec A o PrimeTec B per il bordo di chiusura principale
Sicurezza per porte scorrevoli con PrimeScan A o PrimeScan B per il bordo di chiusura secondario
Impulso di apertura con PrimeTec A o PrimeTec B
Impulso di apertura con radar Merkur 2 ES o Prime Motion B (su porte a bassa energia)
Sensore combinato
PrimeTec con radar
e tenda infrarossa
in un’unica unità.
PrimeScan A/B
PrimeTec A/B
PrimeScan A/B
Tenda infrarossa PrimeScan
per la protezione di
un’area non sicura.
Su porte pedonali e
portoni o cancelli industriali.
Radar PrimeMotion per
l’apertura automatica
quando ci si muove verso
la porta.
Protezione del bordo
secondario di chiusura
laterale
Attivazione e
protezione chiusura Protezione del bordo
secondario di chiusura
dell’ingresso
laterale
primario esterno
Attivazione e protezione
chiusura dell’ingresso
primario interno
Radar Merkur 2 ES per
l’apertura automatica.
Nota: Nelle porte lungo le vie di fuga, il campo di attivazione
deve essere profondo almeno 1,5 m per aprire la porta in
modo sicuro ai sensi della norma EN 16005.
Min. 1.5 m
Sensori per vie di fuga Merkur 2 ES.SM o PrimeTec A ES.SM –
se collegati ad un sistema a prova di guasto.
Merkur 2 ES, PrimeTec o PrimeMotion con
ottimizzazione del traffico incrociato.
Nota importante:
Nei nuovi impianti di porte scorrevoli secondo EN 16005, le porte necessitano di un campo di presenza sicura all’interno e all’esterno
dell’apertura porta, per es. con sensori PrimeTec. I radar senza rilevazione della presenza possono continuare ad essere usati per le porte
ad anta battente, le porte scorrevoli a bassa energia e per le sostituzioni di impianti porta obsoleti.
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Esempi di soluzioni con sensori per porte e portoni
ad anta battente motorizzati
Sicurezza delle porte ad anta battente con UniScan 1 o UniScan 2
Impulso di apertura con radar Merkur 2 ES o PrimeMotion B
Impulso di apertura con commutatore a piede ES-Button o CleanScan senza contatto
Impulso di apertura con TopScan installato sulla porta o con SpotScan a parete
Impulso di apertura con tappeti sensibili o profili di commutazione installati a parete
Apertura e sicurezza della porta scorrevole con PrimeTec e PrimeScan
Sensore di sicurezzaa
UniScan per ante di
porte pedonali e
portoni industriali in movimento.
Sensore con attivazione
senza contatto CleanScan
con distanza di attivazione
impostabile fino a 60 cm.
Commutatore ES-Button
a pavimento o a parete
per l’attivazione tramite
calpestio/calcio. Resistente e impermeabile (IP 67).
Profili di commutazione per
l’installazione in orizzontale
o verticale sulla parete con
misure e lunghezza
zza
a scelta. Attivazione
ionee
della porta tramite
ite
pressione in un punto
qualsiasi del profilo.
Possibile protezione di una porta ad anta
battente con i sensori Bircher Reglomat.
TopScan
Radar Merkur 2 ES per
l’apertura automatica.
Opzioni di impostazione
avanzate con telecomando.
ndo
SpotScan
Profilo di
commutazione
CleanScan
Radar PrimeMotion per
l’apertura automatica
quando ci si muove verso
la porta.
Apertura
Tappeto di commutazione
ES-Button
UniScan 1
UniScan 2
Merkur 2 ES
PrimeMotion B
Min. 1 m
Campo davanti a porte ad anta
battente aperte
Campo in blu nell’immagine = funzione di apertura
Campo in rosso nell’immagine = funzione di sicurezza
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Tappeto di commutazione
fornisce il segnale di
apertura o crea un’area
sicura.
TopScan per l’apertura della
porta o la funzione di arresto
senza contatto su
un comando a bassa
sa
energia (uso comfort).
Il telecomando RegloBeam 2
con spotfinder facilita la
regolazione di sensori
come Merkur 2, UniScan,
Herkules 2, PrimeTec A e
PrimeScan A. Individua il
campo IR di sensori di ogni marca.
Funzioni di risparmio energetico e di controllo – porte pedonali
I sensori controllano che le porte pedonali e i portoni industriali per facciate non rimangano aperti più a lungo del necessario possono
contribuire a ridurre in modo considerevole i consumi energetici dell’immobile. Le funzioni importanti da considerare sono la sensibilità alla
direzione del sensore di apertura delle porte pedonali e dei portoni industriali montati sulla facciata dell’immobile e l’opzione di filtro del
traffico incrociato, affinché le persone che si allontano dalla porta o che vi passano accanto non vengano rilevate. Il ciclo di chiusura della
porta può iniziare più velocemente, evitando l’apertura accidentale da parte dei passanti.
PrimeTec
Funzione di risparmio energetico – portoni industriali
Installando due spire induttive a pavimento ad almeno un metro di distanza, il rivelatore a spira ProLoop 2 può riconoscere l’ordine in cui le
spire vengono attivate e inviare il segnale solo per i veicoli che si spostano in direzione della porta e non per quelli che vi si allontanano.
In questo modo si riduce il tempo e il consumo di energia. In alternativa, si può utilizzare un radar sensibile alla direzione che reagisce solo
ai veicoli e non alle persone (ad esempio Herkules 2). La reazione al traffico incrociato può essere evitata utilizzando rivelatori a spira
“con ritardo di inserzione”. Quindi si potrà impostare il tempo minimo di presenza affinché la porta si apra.
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CONTROLLO, MANUTENZIONE, RIPARAZIONE, RISTRUTTURAZIONE
Controllo di portoni e cancelli motorizzati
In Europa gli installatori sono tenuti a disporre delle necessarie competenze e a
garantire l’esecuzione dell’installazione secondo le istruzioni del produttore, nonché
ad eseguire una valutazione dei rischi e le necessarie verifiche in loco.
L’ installatore dovrà in genere sottoscrivere i controlli / le verifiche eseguiti. Non
sono previsti altri controlli dell’impianto. In Svezia vigono invece normative speciali
per i controlli tecnici di portoni e cancelli industriali. Controllare sempre le norme
specifiche del paese.
Dopo l’installazione, i portoni e i cancelli industriali dovranno essere ispezionati
periodicamente come prescritto dalle norme nazionali. In alcuni paesi, esistono
norme che disciplinano i controlli di sicurezza periodici su portoni e cancelli
industriali, ad esempio da parte di enti terzi accreditati. Tuttavia, al momento non
esistono norme armonizzate a livello europeo.
Attualmente non sono previsti controlli da parte di un ente terzo per i portoni
di garage o cancelli ad uso privato in abitazioni singole o per le porte pedonali
scorrevoli, ad anta battente o girevoli, con la sola verifica della conformità alle
rispettive norme.
In Europa, dopo l’installazione a regola d’arte del portone/cancello, il proprietario
o il locatario dell’immobile (o in alcuni casi, l’inquilino per gli immobili in affitto)
è tenuto ad assicurare il funzionamento sicuro dei portoni, ad esempio tramite
manutenzioni periodiche e controlli di sicurezza.
Le porte pedonali e i portoni
e cancelli industriali motorizzati
devono essere corredati da un
registro in cui si riportano le
seguenti informazioni:
a) Nome e contatti del produttore
b) Codice ID univoco impresso sulle porte
pedonali e portoni industriali nuovi
c) Riferimento alla posiz. delle porte, se necessario
d) Nome e contatti della ditta installatrice, se
del caso
e) Data dell’installazione
f) Identificazione del dispositivo di comando
della porta e dei sensori di sicurezza
g) Risultati dei controlli e dei collaudi, con data
e firma, svolti dal produttore o da una ditta
installatrice che monta prodotti già marcati CE
h) Riferimento al manuale di istruzioni del portone
Il registro includerà anche:
− Documentazione sugli interventi di manutenzione e riparazione svolti, comprese le
indicazioni di ammodernamento/sostituzione
di componenti
− Documentazione su tutti i rinnovamenti e le
modifiche effettuati
− Tutti gli interventi svolti sul portone industriale
− Nomi, date e firme dei responsabili dei lavori
svolti
Assistenza e integrazione di portoni e cancelli
Il “produttore” (come definito dalla Direttiva Macchine) dei portoni industriali/
delle porte pedonali specifica gli intervalli di assistenza e manutenzione e i
rispettivi requisiti nella propria documentazione. In assenza di istruzioni da parte
del produttore, l’intervallo consigliato per il controllo delle funzioni di sicurezza
di portoni e cancelli industriali è di due volte all’anno. La norma EN16005 suggerisce intervalli minimi di un anno per le porte pedonali. È indispensabile sviluppare procedure per l’assistenza e la manutenzione, in genere in accordo con
una ditta di manutenzione. Se i parametri fondamentali di sicurezza non vengono
modificati, la riparazione di portoni e cancelli industriali motorizzati non implica
la necessità di una nuova marcatura CE. Se si sostituiscono i sensori e i profili
di sicurezza con ricambi non originali è essenziale verificarne il funzionamento
e la forza di chiusura, ad esempio tramite una misurazione della forza in loco.
I metodi di prova sono specificati nella norma EN12445 sui portoni e cancelli
industriali e nella EN16005 relativa alle porte pedonali. I ricambi devono sempre
essere conformi ai requisiti essenziali di salute e sicurezza di cui alla Direttiva
Macchine e le prestazioni dichiarate devono essere mantenute.
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Esempio 1: Se un portone industriale viene integrato
con un comando ”ad azione manutenuta” e un sensore
d’impulso automatico (ad esempio un telecomando,
spire induttive, un radar o una barriera fotoelettrica),
l’integrazione deve prevedere di norma almeno anche
una barriera fotoelettrica. Vedere la tabella contenuta
nella norma EN12453. L’analisi dei rischi non stabilisce
di norma che sia necessaria una nuova marcatura CE,
ma la modifica andrà documentata nel registro del
portone industriale e verrà eseguita un’ispezione.
Esempio 2: L’integrazione con una chiusura
automatica comprende almeno anche una barriera
fotoelettrica. Vedere la tabella contenuta nella
norma EN12453. L’analisi dei rischi non stabilisce di
norma che sia necessaria una nuova marcatura CE,
ma la modifica andrà documentata nel registro del
portone industriale e verrà eseguita un’ispezione.
Esempio di checklist per dispositivi di sicurezza
Controlli sul funzionamento di:
1. Dispositivi di protezione sensibili alla pressione, quali profili e
tappeti di sicurezza.
2. Limitazione della forza (la misurazione della forza con uno
strumento non è al momento obbligatoria negli interventi di
manutenzione).
3. Dispositivi di protezione elettrosensibili, quali barriere
fotoelettriche e cortine ottiche.
Altri controlli:
1. Distanze di sicurezza fra le ante e le parti fisse attigue.
2. Collegamenti cavo/cablaggio fra il dispositivo di sicurezza e
il controller.
3. Le condizioni delle protezioni/coperture.
Riparazione e ammodernamento di portoni e cancelli
Tutte le modifiche e gli interventi vanno annotati in un registro della
porta pedonale/del portone industriale. L’esecutore delle modifiche
ad un portone industriale motorizzato dovrà eseguire un’analisi dei
rischi e documentare che tutte le forze di chiusura originali sono
rispettate o migliorate. Modifiche più rilevanti, in particolare laddove
si identifichino pericoli o rischi aggiuntivi, possono richiedere una
nuova marcatura CE secondo la Direttiva Macchine e la “Dichiarazione
di conformità”.
La valutazione dei rischi deve garantire che le parti mobili delle porte
pedonali e dei portoni industriali che presentino punti di pericolo fino a
2,5 metri di altezza siano coperte o protette da sensori. Ai sensi della
norma EN16005, i punti di pericolo fra l’anta e il telaio con rischio di
intrappolamento delle dita possono essere protetti solo fino a 2 m di
altezza. È consentita una fessura di guida nella copertura del comando, un braccio di comando o un meccanismo di chiusura nella parte
superiore delle porte pedonali motorizzate.
Aggiunta di un motore e modifiche di grande entità
In caso di aggiunta di un motore ad una porta manuale già
esistente, automazione o modifiche di grande entità ad una porta
pedonale o un portone industriale motorizzato, il prodotto andrà
considerato come nuovo. Si applicheranno gli stessi requisiti già
previsti per le porte pedonali o i portoni industriali nuovi. La
documentazione dell’intervento di ristrutturazione sui portoni e
cancelli industriali andrà compilata ai sensi della norma EN12635
Allegato C. Verrà emessa una Dichiarazione di conformità e apposta
la marcatura CE. I requisiti per le porte pedonali e i portoni
industriali nuovi indicati nelle norme di prodotto che fanno
riferimento al Regolamento sui prodotti da costruzione (CPR) sono
obbligatori. I requisiti di sicurezza elencati in una norma armonizzata che fa riferimento alla Direttiva Macchine, come la EN16005
sulle porte pedonali motorizzate, consentono di scegliere soluzioni
diverse da quelle descritte nella norma. In tale caso, il produttore
deve essere in grado di documentare per iscritto che le variazioni
rispetto alla norma garantiscono almeno lo stesso livello di
sicurezza delle soluzioni specificate nella norma.
La documentazione dell’intervento di ristrutturazione comprenderà
a)
b)
c)
d)
Numero univoco/ID progetto
Copia delle informazioni riportate sulla porta
Calcoli eseguiti e disegni
Fotografia o disegno in scala dell’impianto con schemi di
collegamento
e) Copia della Dichiarazione di incorporazione/marcatura CE dei
motori/controller
f) Documentazione del produttore della porta che ne attesta
l’idoneità per il funzionamento a motore, laddove possibile
g) Copie dei rispettivi report di prova o certificati relativi alla
porta e al meccanismo di automazione, laddove possibile
h) Descrizione del metodo di eliminazione dei rischi per gli utenti
i) Copia della valutazione dei rischi con elenco degli attuali
requisiti di salute e sicurezza
j) Istruzioni d’uso generali e specifiche per l’impianto
k) Istruzioni di manutenzione generali e specifiche per l’impianto
l) Elenco delle norme osservate
m) Copia del report di collaudo
PS: Per le porte pedonali e i portoni industriali motorizzati, le cosiddette microimprese con meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo massimo
di 2 milioni di euro possono sostituire i test eseguiti da ditte terze (ad esempio le misurazioni della forza di chiusura) con procedure semplificate e
una documentazione tecnica specifica. (Non si applica alle porte antincendio pedonali/industriali e alle porte delle uscite di emergenza).
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Barriere e dissuasori motorizzati
Documenti europei di riferimento
Per controllare la presenza di un veicolo si utilizzano spire induttive a pavimento
abbinate a barriere e dissuasori. Labbinamento di due spire consente di monitorare la direzione di corsa. Con i dissuasori motorizzati, la spira assicura che il
dissuasore non si sollevi mentre la macchina vi sta transitando sopra. ProLoop
2 è dotato di numerose funzioni utili per l’installatore, quali la misurazione e la
diagnostica della spira, oltre ai tempi di segnale e di ritardo selezionabili.
Direttive e regolamenti citati nella brochure
Regolamento sui prodotti da costruzione (CPR)
Direttiva Macchine (MD)
Direttiva sulla compatibilità elettromagnetica (CEM)
Norme citate nella brochure
EN 16005:2012
Porte pedonali motorizzate. Sicurezza in
uso. Requisiti e metodi di prova.
EN 16361:2013
Porte pedonali motorizzate. Norma di
prodotto, caratteristiche prestazionali.
Porte pedonali, diverse da quelle a battente,
inizialmente progettate per installazione
motorizzata senza caratteristiche di resistenza al fuoco e/o di tenuta al fumo.
EN 13241-1+A1:2011 Porte e cancelli industriali, commerciali
e da garage. Norma di prodotto. Prodotti
senza caratteristiche di resistenza al fuoco
o controllo del fumo.
EN 12445
Porte e cancelli industriali, commerciali e
da autorimessa. Sicurezza in uso di porte
motorizzate. Metodi di prova.
EN 12453
Porte e cancelli industriali, commerciali e
da autorimessa. Sicurezza in uso di porte
motorizzate. Requisiti.
EN 12978 + A1:2009 Porte e cancelli industriali, commerciali e
da garage. Dispositivi di sicurezza per porte
e cancelli motorizzati. Requisiti e metodi di
prova.
EN 12635 + A1:2008 Porte e cancelli industriali, commerciali e
da autorimessa. Installazione e utilizzo.
EN349 + A1:2008
Sicurezza del macchinario – Spazi minimi
per evitare lo schiacciamento di parti del
corpo.
EN ISO 12100:2010 Sicurezza del macchinario. Principi generali
di progettazione. Valutazione del rischio e
riduzione del rischio.
EN ISO 13849-1:
Sicurezza del macchinario. Parti dei sistemi
2008/AC:2009
di comando legate alla sicurezza. Principi
generali di progettazione.
EN 1760-2+A1:2009 Sicurezza del macchinario – Dispositivi di
protezione sensibili alla pressione – Parte
2: Principi generali di progettazione e di
prova di bordi e barre sensibili alla pressione.
EN 62061 + A1:2013 Sicurezza del macchinario. Sicurezza funzionale dei sistemi di comando e controllo
elettrici, elettronici ed elettronici programmabili correlati alla sicurezza (in genere per
le porte si applica la EN ISO 13849-1).
Spira induttiva prefabbricata
Nota: Le informazioni contenute in questa brochure sono da intendersi come compendio
delle principali norme di sicurezza e marcatura CE in materia di porte pedonali e portoni/
cancelli industriali. In essa, si forniscono suggerimenti sulla valutazione dei rischi nel
montaggio e un’interpretazione circa le responsabilità. Tuttavia, il rispetto di tali indicazioni non implica la conformità alle direttive e norme in vigore. Il lettore è tenuto ad
informarsi leggendo integralmente le norme e le disposizioni correlate ed effettuando le
proprie valutazioni in base all’analisi e alla gestione dei rischi.
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Rivelatori a spira ProLoop 2
(UE) N. 305/2011
2006/42/CE
2004/108/CE