sensing the future Normativa UE e requisiti per porte, portoni e
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sensing the future Normativa UE e requisiti per porte, portoni e
sensing the future Normativa UE e requisiti per porte, portoni e cancelli Guida sulla sicurezza dell’automazione e sui sensori Bircher Reglomat Dichiarazione di prestazione Marcatura CE e Dichiarazione di conformità Analisi dei rischi Modifiche, controlli, manutenzione e riparazioni Contenuto del registro dell’impianto Sicurezza e attivazione di porte, portoni, cancelli e barriere pedonali e industriali Funzioni di risparmio energetico Valutazione dei rischi per luoghi e usi specifici Chi è Bircher Reglomat? Bircher Reglomat, fondata nel 1957, ha sede in Svizzera e fa parte del Behr Bircher Cellpack (BBC) Group. Bircher vanta una presenza mondiale, con filiali negli USA, in Cina, Francia, Germania e Svezia nonché partner di vendita in Europa, Asia, Pacifico, Nord e Sud America. Specializzata nello sviluppo, produzione e fornitura di sensori di attivazione e sicurezza per macchinari, movimentazione materiale, trasporto pubblico, sanità, porte pedonali e portoni e cancelli industriali. Bircher Reglomat esporta la qualità e il design svizzeri sul mercato internazionale grazie alla vasta gamma di sensori radar a microonde, attivi e passivi ad infrarossi, fotocellule, tappeti di sicurezza, profili di sicurezza elettrici e a onde d’aria, garantendo comfort e sicurezza a milioni di utilizzatori di porte, portoni e cancelli automatici. Bircher Reglomat AG è certificata secondo ISO9001 e ISO14001. Scopo della presente guida sulla sicurezza Negli ultimi anni, il dibattito sull’interpretazione delle normative UE si è fatto sempre più serrato. Gli standard europei sono soggetti a molteplici dubbi di interpretazione e attuazione. Questa guida, pubblicata nell’ottobre del 2014, si rivolge a progettisti, acquisitori, ingegneri, installatori e utenti finali e si propone di raccogliere e presentare in maniera comprensibile le principali informazioni sulle norme comunitarie in materia di sicurezza in uso di porte pedonali e portoni/cancelli industriali motorizzati. Spetta alle aziende e ai singoli individui al loro interno conoscere integralmente le disposizioni e le norme in vigore. Pertanto, questo documento va inteso unicamente come guida introduttiva e orientativa e non sostituisce le normative UE. Il nostro obiettivo è sensibilizzare gli attori presenti sul mercato circa i rischi e le soluzioni esistenti, migliorando la sicurezza generale. Illustrando la nostra ampia gamma di prodotti e soluzioni integrate, desideriamo presentare in modo chiaro i possibili usi dei nostri prodotti, conformi alle attuali norme e disposizioni comunitarie. I paesi interessati dalle norme europee in materia di porte e portoni sono tutti gli Stati membri dell’UE, più gli stati aderenti all’EFTA (Islanda, Norvegia, Svizzera) e alcuni altri stati (Macedonia, Turchia). Confidiamo che questa guida sulla sicurezza possa aiutare gli operatori del settore delle porte pedonali e dei portoni e cancelli industriali ad approfondire le conoscenze sui sempre maggiori requisiti giuridici. Auspichiamo che da questa guida possa scaturire un dibattito aperto e saremo lieti di ricevere suggerimenti su come migliorarne il contenuto. Inoltrate i vostri commenti all’indirizzo e-mail [email protected]. Damian Grand Membro del Consiglio di amministrazione 2 © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com Indice 3 MARCATURA CE 3 Requisiti giuridici e responsibilità 4 Analisi dei rischi 5 Responsabilità della marcatura CE e Dichiarazione di conformità 6 PORTONI E CANCELLI INDUSTRIALI 6 Requisiti minimi di sicurezza 6 Sicurezza con limitazione della forza 8 Sicurezza senza contatto 9 Sensori di attivazione e sicurezza per portoni e cancelli industriali 12 PORTE PEDONALI 13 Valutazione dei rischi generali di porte scorrevoli motorizzate 14 Valutazione dei rischi generali di porte ad anta battente motorizzate 15 Applicazioni per l’attivazione e la sicurezza di porte pedonali 17 Risparmio energetico 18 CONTROLLO, MANUTENZIONE, RIPARAZIONE, RISTRUTTURAZIONE Spiegazioni sulla marcatura CE La marcatura CE è un importante indicatore della conformità di un prodotto alle attuali normative vigenti all’interno dell’ Unione Europea e consente il libero scambio di merci all’interno del mercato europeo. Con l’applicazione della marcatura CE, il produttore dichiara sotto la propria responsabilità che il prodotto soddisfa tutte le condizioni prescritte per legge in materia e che il prodotto può essere venduto all’interno dello Spazio Economico Europeo. Un aspetto importante riguarda la conformità del prodotto alle norme di sicurezza armonizzate. Marcatura CE come raffigurata nella Direttiva Macchine CE/42/2006 Requisiti giuridici per ottenere la marcatura CE Tutti i portoni e cancelli motorizzati devono essere conformi alla Direttiva Macchine CE/42/2006. I nuovi portoni e cancelli industriali motorizzati devono essere corredati da una Dichiarazione di prestazione in quanto disciplinati dalla norma armonizzata EN13241-1 relativa al Regolamento sui prodotti da costruzione (CPR). Portoni e cancelli devono essere marcati CE dal produttore, che dichiara in tal modo che il prodotto soddisfa i criteri indicati e risponde alle direttive e norme in materia. Anche le nuove porte pedonali motorizzate (ad eccezione delle porte ad anta battente) devono possedere una Dichiarazione di prestazione perché disciplinate dalla norma di prodotto armonizzata EN16361 (obbligatoria dal 30 giugno 2015). La Dichiarazione di prestazione è diventata obbligatoria a partire dal 1° luglio 2013 anche per tutti i prodotti da costruzione disciplinati dalla norma armonizzata relativa al CPR. Le porte ad anta battente motorizzate sono marcate CE in base alla Direttiva Macchine e alla norma EN16005 e non prevedono l’obbligo di Dichiarazione di prestazione. Le caratteristiche di sicurezza che richiedono una Dichiarazione di prestazione sono la forza di chiusura delle porte pedonali e dei portoni e cancelli industriali e, per le porte pedonali, anche la durata della forza nel tempo. Anche i portoni industriali a movimento verticale devono essere corredati da una dichiarazione di apertura sicura. Si deve escludere che un singolo guasto possa causare un movimento incontrollato o la caduta della porta stessa e deve essere previsto un sistema antiscarrucolamento. La Dichiarazione di prestazione viene fornita alla consegna. In alternativa, la documentazione di consegna potrà fare riferimento ad una versione della dichiarazione presente su un sito web, purché questo sia sempre accessibile e il documento rimanga inalterato e disponibile almeno per i successivi 10 anni. Contenuto della dichiarazione CE La Dichiarazione di prestazione, redatta in una lingua ufficiale del rispettivo Paese, includerà i seguenti dati: a) Designazione del tipo b) Numero di serie identificativo del prodotto c) Nome e dati di contatto del produttore (autore della documentaz. tecnica) e di un possibile rappresentante autorizzato dal produttore e) Sistema utilizzato per la valutazione e la verifica delle prestazioni, ad esempio delle forze di chiusura f) Riferimento alla rispettiva norma armonizzata g) Nome e identificativo dell’ente di prova, caratteristiche controllate e tipo di certificazione rilasciata h) Le prestazioni dichiarate, ad esempio le forze di chiusura. Le prestazioni non oggetto di dichiarazione sono contrassegnate con la dicitura NPD (No Performance Declared) Esempio di marcatura CE – Porta pedonale Es. di marcatura CE – Portone industriale Nome e indirizzo del produttore 13 (ultime due cifre dell’anno in cui è stata applicata la marcatura CE) AnyCo Ltd, PO Box 21, B-1050, Bruxelles EN 13241-1 Funzioni di sicurezza fondamentali con obbligo di dichiarazione Prodotto: portoni e cancelli industriali disciplinati dalla norma EN 13241-1 Uso previsto: per usi specifici dichiarati o usi soggetti a requisiti specifici, ad esempio rumore, energia, tenuta e sicurezza in uso. Caratteristiche essenziali Requisiti (Paragrafo in EN13241-1) Livelli e/o classi richiesti Risultati dei test menzionati come Apertura sicura (per portoni a movimento verticale) 4.2.8 - Approvato/Non approvato Forza di chiusura (per portoni industriali motorizzati) 4.3.3 - Approvato/Non approvato Descrizione del prodotto e uso previsto 13 Numero di serie o altro ID univoco Impermeabilità (classe tecnica) Prodotto: porte pedonali, diverse da quelle a battente, inizialmente progettate per installazione motorizzata, disciplinate dalla norma EN 16361 Uso previsto: per comunicazione interna, uso lungo vie di fuga e per altri usi specifici dichiarati e/o per gli usi soggetti a requisiti specifici, ad esempio rumore, energia, tenuta e sicurezza d’uso Resistenza al carico del vento (classe tecnica) EN 16361 Porte pedonali, diverse da quelle a battente, inizialmente progettate per installazione motorizzata senza caratteristiche di resistenza al fuoco e/o di tenuta al fumo per uso interno con requisiti energetici. Trasmittanza termica (valore) Permeabilità all’aria (classe tecnica) Requisiti (Paragrafo in EN 16361) Caratteristiche essenziali Forze d’impatto (sicurezza in uso) Regolamento (UE) N. 305/2011; 2006/42/CE; 2004/108/CE 4.6 Durata delle forze d’impatto (sicurezza in uso) rispetto a invecchiamento/ deterioramento 4.11 Livelli e/o classi richiesti Riferimenti Classe PPD (numero di cicli d’uso con forze d’impatto secondo 4.6) © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com 3 Valutazione dei rischi Nell’ambito della marcatura CE, va condotta un’analisi dei rischi. La valutazione dei rischi è una procedura sistematica finalizzata a identificare i pericoli, valutare i rischi potenziali ed elencare i requisiti di salute e sicurezza applicabili a porte pedonali e portoni industriali nonché le contromisure adottate. Ai sensi della norma EN ISO 12100, i rischi dovranno essere identificati, eliminati, controllati e ridotti per mezzo di misure di protezione, ad esempio sensori. Il manuale e la documentazione tecnica dovranno segnalare agli utilizzatori gli eventuali rischi residui che non siano completamente eliminabili o controllabili. La Valutazione dei rischi e la Gestione dei rischi sono fondamentali per il rispetto delle normative e della sicurezza in uso. Inizio Identificazione dei limiti e uso previsto Identificazione dei punti e delle situazioni di pericolo Previsione dei rischi di ogni situazione di pericolo Valutazione dei rischi Stima dei rischi – il livello di rischio della porta/del portone è accettabile o richiede una riduzione dei rischi? Per le porte pedonali e i portoni e cancelli industriali conformi ai requisiti delle norme di prodotto armonizzate, si presuppone il rispetto dei criteri essenziali di salute e sicurezza. La conformità alle norme comprende la valutazione e il controllo dei rischi specifici per l’ambiente e in relazione al tipo di utilizzatori. Tutte le porte pedonali e i portoni industriali motorizzati devono essere conformi ai requisiti fondamentali di salute e sicurezza di cui alla Direttiva Macchine Allegato 1. La porta/ il portone è sicura/o? SÌ FINE NO Riduzione dei rischi Diagramma di flusso della valutazione dei rischi secondo la norma EN ISO 12100:2010 Le funzioni critiche per la sicurezza identificate nella valutazione dei rischi e basate sui criteri di analisi vengono classificate secondo il rispettivo livello di riduzione del rischio dalla norma EN13849-1 o EN IEC 62061. Il concetto di PL (Performance Level), utilizzato nella EN ISO 13849 , descrive il ruolo svolto dalle funzioni critiche per la sicurezza nella riduzione del rischio. Previsione dei rischi = quale livello di riduzione dei rischi/di prestazioni è necessario? S = Gravità dell’infortunio S1 = Lieve (lesione normalmente reversibile) S2 = Serio (lesione generalmente irreversibile o morte) F = Frequenza d’uso del prodotto/di esposizione al pericolo F1 = Utilizzato da raramente a poco frequentemente/esposizione di breve durata F2 = Utilizzato da frequentem. a costantemente/esposizione di lunga durata P = Possibilità di prevenzione del pericolo e dell’infortunio P1 = Possibile in particolari condizioni PL1 Basso P2 = Difficilmente possibile Requisito fondamentale dei lavori BWR 4 (CPR). Sicurezza e accessibilità nell’uso Gli edifici (opere edili intere e loro singole parti) devono essere progettati e costruiti in modo da escludere rischi inaccettabili o rischi di infortunio. Gli edifici vanno progettati e costruiti in modo da essere accessibili e fruibili da parte delle persone disabili. Analisi dei rischi P1 a P2 P1 b P2 P1 c P2 P1 d F1 S1 F2 1 F1 S2 F2 P2 e Alto ISO 13849-1 Figura A.1– Valutazione dei rischi 4 © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com Responsabilità della marcatura CE La responsabilità della marcatura CE e delle potenziali conseguenze giuridiche è in capo al produttore e al distributore per il mercato europeo. L’acquirente è tenuto a verificare le prestazioni delle principali funzioni delle porte pedonali/dei portoni industriali. L’obbligo di ottemperare ai requisiti di legge spetta al responsabile, identificabile, a seconda delle circostanze, con il produttore, fornitore o installatore. Qualora l’acquirente non si accerti dell’applicazione della marcatura CE sul prodotto e il fornitore presenti una “Dichiarazione di prestazione” e una “Dichiarazione di conformità”, la responsabilità in caso di infortunio e i danni da ciò derivanti potrebbe essere attribuita al proprietario dell’immobile o ai gestori delle strutture nelle quali è in funzione il portone motorizzato privo di marcatura o dichiarazione. Ai sensi della Legge sull’ambiente di lavoro, una marcatura CE non evidente può comportare un’ammenda e persino il divieto d’uso del prodotto, se ritenuto non sicuro. La “Dichiarazione di conformità” identifica il responsabile legale della fornitura della porta pedonale/del portone industriale. L’azienda installatrice che emette il documento a proprio nome si assume di fatto la responsabilità in qualità di “produttore” e deve essere in grado di presentare la necessaria documentazione sulla marcatura CE. In caso di infortunio, la documentazione tecnica, ad esempio la Dichiarazione di incorporazione o la Dichiarazione di conformità, fungerà, insieme ad eventuali altri documenti, da prova a discarico in un eventuale procedimento giudiziario. L’azienda deve garantire che l’insieme di motore, controller, portone/ cancello e dispositivi di sicurezza, abbinati alla struttura circostante, sia conforme ai requisiti di sicurezza. Su richiesta di un’autorità di pubblica sicurezza, la documentazione sulla marcatura CE dovrà essere resa disponibile tempestivamente per un periodo minimo di 10 anni dalla produzione della porta pedonale/del portone industriale. Le aziende installatrici che rappresentano un produttore di porte/portoni dovranno accertarsi di ricevere una “Dichiarazione di conformità” dal fornitore di porte pedonali/ portoni industriali. Esse dovranno altresì documentare il rispetto delle istruzioni di installazione, ad esempio tramite una checklist, firmata e datata, dei controlli e test eseguiti. Colui che emette la “Dichiarazione di conformità”, comprendente l’installazione della porta pedonale motorizzata/del portone industriale motorizzato, è tenuto ad assicurare che il tecnico installatore disponga di conoscenze e competenze professionali e sul prodotto tali da consentire lo svolgimento del lavoro. L’installazione, la manutenzione e le riparazioni possono essere svolte solo da addetti dotati di sufficienti competenze professionali. Alcuni componenti, come i sensori, non richiedono una Dichiarazione di conformità a corredo della porta pedonale/del portone industriale forniti, ma essa dovrà tuttavia essere messa a disposizione entro 3 giorni dall’eventuale richiesta (in genere, sono marcati CE in conformità alla Direttiva Bassa Tensione [LVD] e alla Direttiva sulla compatibilità elettromagnetica [CEM]). I sensori sono componenti di sicurezza ai sensi della Direttiva Macchine e della norma EN ISO/ EN IEC e vanno indicati nella documentazione tecnica. Per le microimprese con meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo massimo di 2 milioni di euro, è possibile adottare una procedura semplificata per la marcatura CE. Tali imprese possono utilizzare la Documentazione Tecnica Specifica (STD) per certificare la conformità dei propri prodotti ai requisiti vigenti. © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com 5 PORTONI E CANCELLI INDUSTRIALI Requisiti minimi di sicurezza per i profili di chiusura dei portoni industriali EN 12453 5.5.1 tabella 1 Comando Posizione Modalità di comando “ad azione mantenuta” (portone visibile) Il portone si trova al di fuori di un’area pubblica ed è utilizzato da un gruppo limitato di utenti addestrati Comando “ad azione mantenuta” (nessun requisito di limitazione della forza) Il portone è posizionato all’interno di un’area pubblica ed è utilizzato da un gruppo limitato di utenti addestrati Comandato con commutatore a chiave (nessun requisito di limitazione della forza) Il portone è a contatto con il pubblico ed è accessibile da tutti Attivazione ad impulsi Comando automatico Portone visibile Portone non visibile Limitazione della forza con profili di sicurezza o all’interno del motore Limitazione della forza più barriera fotoelettrica/cortina ottica o garanzia che l’anta del portone non venga toccata fino ad un’altezza di 2,5 m Limitaz. della forza con profili di sicurezza o all’interno del motore Limitazione della forza con profili di sicurezza o all’interno del motore più barriera fotoelettrica/ cortina ottica o garanzia che l’anta del portone non venga toccata fino ad un’altezza di 2,5 m Limitazione della forza con profili di sicurezza o all’interno del motore più barriera fotoelettrica/cortina ottica + o garanzia che l’anta del portone non venga toccata fino ad un’altezza di 2,5 m Se si abbina un dispositivo di limitazione della forza ad una barriera fotoelettrica/cortina ottica, il funzionamento di quest’ultima non dovrà essere monitorato se il rispettivo funzionamento viene controllato almeno ogni 6 mesi. “Portone visibile” indica il comando da una posizione che consente la visuale piena, diretta e costante del portone durante il funzionamento. Limitazione della forza Forze di chiusura massime La forza di chiusura massima ammissibile viene sempre misurata rispetto ad un altro profilo di chiusura o ad una superficie piatta adiacente al cancello industriale, avente un’area minima di 0,1 m2 e lati di almeno 100 mm di lunghezza. Non è ammesso alcuno schiacciamento contro bordi affilati circostanti la porta pedonale/il portone industriale. Qualora siano presenti bordi affilati potenzialmente pericolosi attigui al portone, tali pericoli andranno eliminati prima della marcatura CE. Forze dinamiche massime del profilo di chiusura secondo la norma EN 12453 1400N per portoni e cancelli industriali Portoni e cancelli industriali scorrevoli, portoni e cancelli industriali a libro, portoni e cancelli industriali ad anta battente Max 400 N immediatamente prima della chiusura 50–500 mm Max 1400 N restante movim. del port. > 500 mm (più l’anta del portone contro ostacoli solidi fino ad un’altezza di 2 m attorno al portone) Portoni sezionali, serrande, basculanti, portoni e griglie avvolgibili, altri portoni e cancelli industriali di tipo verticale Max 400 N a tutte le altezze > 50 mm Max 1400 N per ante del portone contro superfici piatte circostanti 6 © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com Fd 400N 150N Fs 25N Tt Td Fd = max forza dinamica (breve), Fs = max forza statica (compressiva) Td = max 0,75 sec e Tt = max 5 sec Seppure non richiesto come livello minimo di sicurezza, in singoli casi la valutazione dei rischi può prevedere la necessità di un’ulteriore riduzione del rischio con dispositivi di sicurezza senza contatto, ad esempio barriere fotoelettriche su entrambi i lati del portone o altri sensori che riducano ulteriormente il rischio di essere urtati dall’anta del portone. 45 80 105 12 Limitazione della forza con profili di sicurezza 36 44.5 40 I profili di sicurezza devono entrare in funzione 30 secondi dopo la loro completa compressione da parte di un corpo di prova per 24 ore. I profili di sicurezza vanno contrassegnati con il nome del produttore, la designazione del tipo e il codice di tracciabilità. La norma EN12445 definisce i punti sui quali testare le forze di chiusura di vari tipi di portoni e cancelli industriali. Profili elettrici per il monitoraggio della resistenza La differenza fra i profili di sicurezza sta nel tempo di attivazione (distanza di attivazione), nella forza necessaria all’attivazione e nella quantità di riduzione della forza di chiusura (distanza di arresto) offerta durante il tempo di reazione e decelerazione del portone industriale. Il test della forza di chiusura viene effettuato con uno strumento avente un elemento di rivelazione piatto con 80 mm di diametro. I profili elettrici sono spesso monitorati tramite misurazione della resistenza. Nei profili pneumatici, quando il portone si chiude viene effettuato un test verso terra che conferma il funzionamento e genera un segnale di test per il controller. Alcuni comandi per portoni e cancelli industriali offrono un dispositivo di limitazione della forza di chiusura integrato e omologato per condizioni specifiche. Se la forza del dispositivo deve essere aumentata a causa dei carichi del vento, del peso o dell’inerzia nella struttura di un prodotto, i profili di sicurezza potrebbero risultare comunque necessari per soddisfare i requisiti relativi alla forza di chiusura. Profili di sicurezza elettrici a resistenza o a diodo Profili di sicurezza con commutatore a onde di pressione I profili di sicurezza di Bircher Reglomat sono dotati di un elemento di contatto interno interscambiabile e sigillato. L’elemento di contatto è posizionato in un profilo in gomma opportunamente dimensionato e incapsulato. Il profilo in gomma è accuratamente sigillato per bloccare la penetrazione di umidità al suo interno. Il profilo di sicurezza è impermeabile all’acqua ed è altamente resistente alla condensa. Si può scegliere fra un elemento di contatto (ENT-20) che assicura un contatto elettrico totale e un elemento di contatto in gomma conduttiva (ENT-R) che fornisce una migliore tolleranza contro gli urti meccanici e l’umidità. All’interno della striscia ENT-R è inclusa anche una piccola resistenza integrata. NC = funzione "normalmente chiuso" Stand by state (closed circuit) Active state (broken circuit) NO = funzione "normalmente aperto" © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com 7 Monitoraggio dei profili di sicurezza Il controller di un portone può avere un’architettura di categoria 2 (EN ISO 13849-1), in cui i guasti del profilo di sicurezza scattano al più tardi all’interno dello stesso ciclo di apertura e chiusura. Ciò significa che se i profili non sono costantemente monitorati, dovranno attivarsi e le funzioni dovranno essere controllate nella posizione da chiuso. Quando si verificano guasti al profilo di sicurezza, il portone industriale dovrà arrestarsi e commutare sul funzionamento con comando “ad azione mantenuta”. Se il componente di sicurezza è di categoria 3, la funzione dovrà essere ridondante e non dovrà arrestarsi a causa di un singolo errore. Se i controller dei portoni industriali non sono in grado di monitorare i profili a resistenza elettrica, è possibile dotarli di un relè di monitoraggio di tipo ESD3 o EsGate, che sorveglia costantemente il profilo di sicurezza. Con l’architettura di categoria 2, il controller del portone industriale sorveglierà la funzione relè tramite un segnale di test, mentre nell’architettura di categoria 3 il relè monitora se stesso. Affinché per una funzione di sicurezza si ottenga una determinata riduzione del rischio o un Performance Level, è fondamentale definire la categoria di architettura. Sicurezza senza contatto Barriere fotoelettriche e cortine ottiche Il funzionamento delle barriere fotoelettriche e delle cortine ottiche viene verificato tramite il rilevamento di un corpo di prova di 300 x 200 x 700 mm per la simulazione degli utenti (bambini compresi). Il corpo di prova viene posizionato a seconda del diverso tipo di porta pedonale o portone industriale specificato nelle norme EN12445 ed EN16005. 700 I sensori per portoni e cancelli industriali con ampio campo, che garantiscono l’assenza di contatto con l’anta del portone fino ad un’altezza di 2,5 m (e che pertanto non richiedono 300 limitazione della forza), sono testati per mezzo di un piccolo corpo cilindrico di 50 mm di diametro e 300 mm di lunghezza. I corpi di prova devono avere sia superfici riflettenti, sia superfici nere opache. 200 Le barriere fotoelettriche sono testate nello spazio intermedio fra il trasmettitore e il ricevitore e accanto ad essi. Le barriere fotoelettriche retroriflettenti dotate di specchio vengono testate ad 1 m dalla barriera fotoelettrica. Se usata in sostituzione di una barriera fotoelettrica, una cortina ottica per il rilevamento della presenza, ad esempio PrimeScan, deve soddisfare gli stessi requisiti previsti per una barriera fotoelettrica con corpo di prova posizionato vicino al portone industriale secondo EN12445. La cortina ottica PrimeScan presenta un campo più profondo di una normale barriera fotoelettrica e quindi riduce il rischio di urtare con la testa l’anta del portone in fase di chiusura. PrimeScan non consente tuttavia il rilevamento costante della presenza ma tollera oggetti inattivi e cambiamenti a livello del pavimento dopo un intervallo di tempo impostato, quindi abilita il movimento del portone. Sensore di sicurezza UniScan per ante te di porte pedonali e portoni industriali in movimento. TopScan per l’apertura del portone o la funzione di arresto senza contatto. 8 © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com Trasmettitore e ricevitore LBGate TB18. Portata max 30 m. Le fotocellule, di piccole dimensioni, possono essere integrate facilmente nel telaio dei portoni e sono semplici da installare. Barriera fotoelettrica con riflettore LBGate R25 12–240 V. Portata max 10 m. Funziona tramite riflettori, perciò è necessario il collegamento elettrico e l’installazione di un solo dispositivo. Sensori di attivazione e sicurezza per portoni e cancelli industriali Radar Herkules 2 per l’apertura automatica di portoni industriali. Installazione ad un’altezza massima di 7 metri. Distingue fra persone e veicoli. Esempi di soluzioni con sensori per portoni sezionali Barriera fotoelettrica LBGate 25 o LBGate 18 con trasmett./ricevitore sulla porta Rivelatore a spira ProLoop 2 e spira induttiva a pavimento per la sicurezza dei veicoli o l’impulso di apertura Profilo di sicurezza elettrico o pneumatico sul profilo di chiusura del portone Trasmissione radio RFGate del segnale del profilo di sicurezza al controller del portone Radar Herkules 2 per l’impulso di apertura dalla persona o veicolo in movimento Commutatore a piede ES-Button o tappeto di commutazione per l’impulso di apertura Radar Merkur 2 ES per l’apertura automatica di portoni industriali. Installazione ad un’altezza massima di 4 metri. Sensore radar RFGate EsGate e ProLoop 2 ES-Button RFGate Barriera fotoelettrica LBGate Tappeto di commutazione Loop induttivo completo SF Profilo di sicurezza Esempi di soluzioni con sensori per cancelli Barriera fotoelettrica LBGate con trasmett./ricevitore su uno o entrambi i lati dell’apertura del cancello Rivelatore a spira ProLoop 2 e spira induttiva a pavimento SF per la sicurezza dei veicoli o l’impulso di apertura Profilo di sicurezza elettrico sul bordo di chiusura del cancello, bordo posteriore e supporto Trasmissione radio RFGate del segnale del profilo di sicurezza al controller del cancello Sistema InTra6 con trasmiss. induttiva del segnale del profilo di sicurezza al controller del cancello Relè di monitoraggio EsGate per profili di sicurezza da 8,2 kOhm Profilo di sicurezza 1) Monitoraggio induttivo del profilo di sicurezza InTra6 2) Monitoraggio del profilo di sicurezza EsGate 3) Rivelatore a spira ProLoop 2 Radar Herkules 2 Monitoraggio wireless del profilo di sicurezza RFGate Spira induttiva completa a pavimento SF Barriera fotoelettrica LBGate © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com 9 Esempi di soluzioni di sicurezza per portoni industriali a libro Tenda infrarossa mobile UniScan di fronte all’anta del portone Raggi ottici mobili TopScan o SpotScan di fronte al profilo di chiusura Tenda infrarossa PrimeScan sulla parete dietro all’anta del portone Barriere fotoelettriche LBGate con trasmettitore/ricevitore sull’apertura del portone Rivelatore a spira ProLoop 2 e spira induttiva a pavimento per la sicurezza dei veicoli Profilo di sicurezza elettrico o pneumatico sui bordi di chiusura del portone Trasmissione radio del segnale del profilo di sicurezza RFGate al controller del portone Trasmissione radio RFGate del segnale del profilo di sicurezza e di altre funzioni del portone, come il commutatore per la portina pedonale. Profili di sicurezza RFGate PrimeScan TopScan UniScan SpotScan RFGate LBGate ProLoop 2 Spira induttiva a pavimento Esempi di soluzioni di attivazione per portoni industriali Sensore radar Il tappeto di commutazione fornisce un segnale di apertura o un’area di sicurezza fra il portone e la parete. Commutatore a piede ES-Button per pavimento e parete. Impermeabile e resistente. Rivelatore a spira ProLoop 2 Pulsante a sfioramento a infrarossi attivi CleanScan Spira induttiva completa a pavimento SF 10 © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com Commutatore a piede ES-Button Tappeto di commutazione Sensore a IR attivi SpotScan Apertura senza contatto CleanScan per igiene e comfort ottimali Sensore a IR attivi SpotScan per l’impulso di apertura o l’arresto senza contatto dell’anta del portone prima di un ostacolo. Esempi di sensori su portoni avvolgibili Sensore combinato PrimeTec, altezza max 4 m Monitoraggio wireless del profilo di sicurezza RFGate 1) Rivelatore a spira ProLoop 2 2) Monitoraggio del profilo di sicurezza EsGate Spira completa a pavimento SF Trasmettitore RFGate Profilo di sicurezza a resistenza o commutatore a onde di pressione DW40 Esempi di pericoli e rischi da controllare durante l’installazione dei portoni industriali 1. Il sistema di bilanciamento, i bracci di leva o il motore sono posizionati in basso e sussiste pertanto il pericolo di schiacciamento Se la soluzione tecnica comporta un rischio di schiacciamento, il portone industriale non potrà essere marcato CE. Ai fini della marcatura CE, sono necessarie coperture o altre misure di sicurezza. La documentazione per la marcatura CE non può essere presentata prima dell’adozione di tali misure. la marcatura CE non potrà essere rilasciata se i bordi non verranno preliminarmente coperti o rimossi. La documentazione per la marcatura CE non può essere presentata prima dell’adozione di tali misure. L’intervento di copertura è in genere a cura del cliente. La presenza di bordi affilati accanto al portone è segnalata durante il collaudo finale. Un bordo affilato può essere rappresentato, ad esempio, da una lamiera metallica tagliata senza asportarne la bava. 2. Ostacoli troppo vicini al portone industriale, ad esempio una gru sospesa Non è possibile ottenere la marcatura CE se la distanza è inferiore a quanto stabilito dalle norme in vigore, vedere la norma EN349 + A1:2008; Sicurezza del macchinario – Spazi minimi per evitare lo schiacciamento di parti del corpo. 4. Maggiori requisiti di sicurezza in taluni ambienti Controllare il rispetto dei requisiti di sicurezza elencati nella norma EN12453 5.5.1 Tabella 1. 3. Bordi affilati pericolosi accanto al portone industriale Se i bordi sono talmente vicini al portone industriale che una persona può rimanere intrappolata fra il portone e il bordo, 5. Portoni industriali installati in un ambiente con requisiti di resistenza allo scoppio Non è possibile apporre la marcatura CE se il portone industriale non è idoneo a questo tipo di ambiente. Il portone non viene installato. L’eventuale idoneità del portone industriale per questo ambiente è indicata sul portone stesso. © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com 11 PORTE PEDONALI Requisiti delle porte automatiche pedonali motorizzate Le porte motorizzate vanno progettate in modo da evitare i pericoli di schiacciamento, taglio, urto e trascinamento durante i cicli di apertura e chiusura o fornire protezioni e misure di controllo di tali pericoli. Le porte motorizzate vanno progettate in modo da essere installate, usate, ispezionate, manutenute e smontate in modo sicuro. Vanno apposti cartelli di segnalazione che indichino agli utenti gli eventuali rischi residui presenti. La prestazione di sicurezza e la valutazione dei rischi devono essere proporzionate ai costi sostenuti per la conformità e il relativo saldo deve essere ragionevolmente praticabile. Le soluzioni descritte nelle normative sono considerate migliori prassi grazie allo stato dell’arte dell’odierna tecnologia. Per le porte pedonali automatiche, sono generalmente richiesti sensori di classe PLc, mentre i sensori utilizzati per le vie di fuga devono essere conformi a PLd ai sensi della norma EN16005. I sensori di sicurezza devono essere testati di norma almeno una volta per ogni ciclo di apertura-chiusura. Sensori per vie di fuga PrimeTec A ES.SM – vanno collegati ad un sistema a prova di guasto. F Forza massima ammissibile secondo la norma EN 16005 per le porte pedonali Fd Le forze ammissibili delle porte automatiche sono riportate nella norma EN 16005. Se non può essere garantito il rispetto di tali forze massime, si dovranno sempre adottare misure di sicurezza. Si potranno utilizzare: Protezioni Barriere Limitazione delle forze dell’anta (non si applica ai pericoli di taglio e trascinamento) Dispositivo elettrosensibile di protezione (ESPE) ad es. PrimeTec, UniScan Dispositivo di protezione sensibile alla pressione (PSPE) ad es. profili di sicurezza Distanze di sicurezza Distanze di sicurezza sufficienti a prevenire lo schiacciamento o il trascinamento: ≤ 8 mm o ≥ 25 mm per le dita, ≥ 200 mm per la testa, ≥ 500 mm per il corpo. Ulteriori distanze di sicurezza sono riportate nella norma EN 349. Movimento a bassa energia Nelle seguenti pagine verranno illustrate le valutazioni di rischio generali e le soluzioni Bircher Reglomat per porte automatiche nei vari ambiti di utilizzo. PrimeTec A/B 12 PrimeScan A/B © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com UniScan 150N 80N Fs 80N Td t Tt Su porte pedonali a libro, scorrevoli e girevoli, è ammessa una forza di impatto dinamica (max 0,75 secondi) dal bordo di chiusura che rispetti le seguenti condizioni: Max 1400 N ad una distanza di > 500 mm Max 700 N ad una distanza di 200–500 mm Max 400 N ultima parte prima della chiusura < 200 mm Se non può essere garantito il rispetto di tali forze massime, si dovranno sempre adottare misure di sicurezza (ad esempio sensori). Sebbene la limitazione della forza e un basso livello di energia rappresentino misure di sicurezza ammissibili, in taluni ambienti con presenza di certe categorie di utenti, la valutazione dei rischi può prescrivere ulteriori misure di riduzione del rischio necessarie/indispensabili per evitare l’impatto o il contatto con l’anta della porta. Profili di sicurezza Valutazione dei rischi per porte scorrevoli motorizzate Punti di pericolo A B C >8 mm D < 25 mm E < 25 mm < 200 mm o oltre, dipende dalla forza d’impatto G F 1) Contatto porta: Negli ambienti con elevata presenza di anziani, malati, disabili e bambini, qualunque contatto con l’anta/ la struttura della porta e l’utente è da considerarsi inammissibile ai sensi della norma EN16005. Andranno pertanto adottate misure di sicurezza che evitino il contatto con l’anta della porta. 2) In generale: Per le porte pedonali motorizzate non conformi ai requisiti di basso livello di energia di cui alla norma EN16005 o nel caso in cui l’uso con basso livello di energia senza ESPE supplementare non sia ritenuto sicuro o adatto, andranno adottate misure e rispettate distanze di sicurezza conformi alla norma. Nelle porte ad alta energia, il bordo di chiusura B e l’apertura della porta F andranno protetti con sensori di sicurezza. I sensori di presenza dovranno sorvegliare una zona di almeno 20 cm davanti alla porta su entrambi i lati dell’apertura. Ciò vale per altezze fino a 2,5 m sul bordo di chiusura e almeno 2 m sul bordo posteriore. 3) Uso con basso livello di energia: Qualora sia accettabile una bassa velocità di apertura e chiusura, l’uso con basso livello di energia rappresenta una misura di sicurezza ammessa per le porte automatiche, se conforme alla norma EN16005. Il peso dell’anta della porta impone un limite alla velocità massima considerata a basso energia. In tale caso, in genere nessun sensore può considerarsi migliorativo della protezione nell’apertura della porta e per i bordi di apertura e chiusura. L’uso con basso livello di energia richiede anche una forza contraria massima di 67 N a 1,69 J per mantenere ferma una porta bloccata. 4) Il tempo minimo di chiusura e apertura consentito per uso con basso livello di energia si calcola Qualora la distanza di sicurezza o le forze di chiusura massime negli come segue: altri punti di pericolo non vengano rispettate, si dovranno adottare protezioni contro tali rischi. a) Velocità max in m/sec = √ 3,38/peso della porta in kg Si dovranno sempre adottare misure contro i pericoli di taglio e trascinamento delle dita se la distanza è compresa fra 8 e 25 mm. b) Tempo di apertura minimo in sec = 0,9 x corsa della porta in m velocità Esempio di foglio di verifica per la valutazione dei rischi in porte motorizzate Nessun contatto ammissibile con l’anta della porta Porta di emergenza, sistema a prova di guasto o meccanismo breakout Distanze di attivazione idonee Misure di sicurezza prescelte Rischio Copertura/ protezione Barriera Sensore di sicurezza Distanza di sicurezza e forze di impatto mass. Regolazioni a bassa energia approvate A punto di pericolo B punto di pericolo C punto di pericolo D punto di pericolo E punto di pericolo F punto di pericolo G punto di pericolo Data: Firma: © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com 13 Valutazione dei rischi per porte ad anta battente motorizzate A 1) Contatto porta: In ambienti con un’ elevata presenza di anziani, malati e disabili o di bambini piccoli, vanno usati sensori di sicurezza conformi alla norma EN16005 (Prevenzione del contatto con la porta). E 2) Ostacolo non previsto: Nelle porte che danno accesso ad un’area di passaggio di persone, va sempre utilizzato un sensore di sicurezza. B 3) Misure di sicurezza: con comandi per porte automatiche con livello di energia normalmente alto. I sensori vanno usati sul bordo anteriore della porta con profondità di campo a seconda della velocità della porta. Le distanze di sicurezza delle aree circostanti, abbinate alle forze massime, dovranno rispettare la norma, in caso contrario andranno adottate ulteriori misure di protezione per mezzo di sensori. Si deve garantire protezione dai pericoli di taglio e trascinamento delle dita fino ad un’altezza di 2 m sul bordo posteriore della porta e di almeno 2,5 m sul bordo anteriore. C D 4) Uso con basso livello di energia: Anziché utilizzare comandi per porte automatiche ad alto livello di energia abbinati a sensori di sicurezza, come misura di sicurezza è possibile utilizzare un comando per porta automatica a bassa energia come da norma EN16005. La velocità massima ammessa per le regolazioni a bassa energia è determinata dal peso e dalla larghezza dell’anta della porta. <250 s>500 s>200 Distanza di sicurezza Il tempo minimo consentito in secondi per l’apertura o la chiusura a 80 gradi con regolazioni a bassa energia si calcola come segue: 3 t = larghezza della porta (m) x √ peso della porta (kg) / 2,26 Si devono aggiungere almeno 1,5 s per gli ultimi 10 gradi. Velocità superiori richiedono sempre un sensore (per es. UniScan) che eviti l’impatto della parte anteriore dell’anta porta con l’utente. Anche in caso di uso con basso livello di energia, può essere necessario adottare misure di sicurezza aggiuntive per i vari punti di pericolo. 8 max 1 2 Esempio di protezione dallo schiacciamento Nota: Vedere il modello di foglio di verifica per la valutazione dei rischi a pagina 13. Sensore UniScan EN16005 – Protezione minima davanti all’anta della porta Altezza di Larghezza del installazione campo (cm) (cm) 170 36 14 Distanza minima dal bordo anteriore della porta da monitorare con un sensore di sicurezza conforme alla norma EN16005 (cm) ( ) Larghezza dell‘ Tempo di apertura della porta a 0–80 gradi o tempo di chiusura porta a 90–10 gradi anta porta (cm) 1,2 sec 1,7 sec 2,3 sec 3,0 sec 3,6 sec 4,2 sec 4,8 sec 5,5 sec 6,1 sec 180 39 70 51 43 33 22 12 3 190 41 80 61 53 43 32 22 13 3 200 43 90 71 63 53 42 32 23 13 2 210 45 100 81 73 63 52 42 33 23 12 2 220 47 110 91 83 73 62 52 43 33 22 12 230 49 120 101 93 83 72 62 53 43 32 22 240 51 130 111 103 93 82 72 63 53 42 32 250 53 140 121 113 103 92 82 73 63 52 42 260 56 150 131 123 113 102 92 83 73 62 52 270 58 160 141 133 123 112 102 93 83 72 62 280 60 Campo in blu = Esempio ad un‘altezza di installazione di 200 cm. Si può utilizzare UniScan 1 con 1 unità ottica e larghezza campo di 43 cm. 290 62 Campo in viola = Esempio ad un‘altezza di installazione di 200 cm. È richiesto UniScan 2 con 2 unità ottiche (max. 10 cm fra i campi, sensibilità 3). 300 64 Campo in rosso = Esempio ad un‘altezza di installazione di 200 cm. È richiesto UniScan 3 con 3 unità ottiche (max. 10 cm fra i campi, sensibilità 3). © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com area a bassa energia Applicazioni per l’attivazione e la sicurezza di porte pedonali Esempi di soluzioni con sensori per porte scorrevoli motorizzate Sicurezza per porte scorrevoli con PrimeTec A o PrimeTec B per il bordo di chiusura principale Sicurezza per porte scorrevoli con PrimeScan A o PrimeScan B per il bordo di chiusura secondario Impulso di apertura con PrimeTec A o PrimeTec B Impulso di apertura con radar Merkur 2 ES o Prime Motion B (su porte a bassa energia) Sensore combinato PrimeTec con radar e tenda infrarossa in un’unica unità. PrimeScan A/B PrimeTec A/B PrimeScan A/B Tenda infrarossa PrimeScan per la protezione di un’area non sicura. Su porte pedonali e portoni o cancelli industriali. Radar PrimeMotion per l’apertura automatica quando ci si muove verso la porta. Protezione del bordo secondario di chiusura laterale Attivazione e protezione chiusura Protezione del bordo secondario di chiusura dell’ingresso laterale primario esterno Attivazione e protezione chiusura dell’ingresso primario interno Radar Merkur 2 ES per l’apertura automatica. Nota: Nelle porte lungo le vie di fuga, il campo di attivazione deve essere profondo almeno 1,5 m per aprire la porta in modo sicuro ai sensi della norma EN 16005. Min. 1.5 m Sensori per vie di fuga Merkur 2 ES.SM o PrimeTec A ES.SM – se collegati ad un sistema a prova di guasto. Merkur 2 ES, PrimeTec o PrimeMotion con ottimizzazione del traffico incrociato. Nota importante: Nei nuovi impianti di porte scorrevoli secondo EN 16005, le porte necessitano di un campo di presenza sicura all’interno e all’esterno dell’apertura porta, per es. con sensori PrimeTec. I radar senza rilevazione della presenza possono continuare ad essere usati per le porte ad anta battente, le porte scorrevoli a bassa energia e per le sostituzioni di impianti porta obsoleti. © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com 15 Esempi di soluzioni con sensori per porte e portoni ad anta battente motorizzati Sicurezza delle porte ad anta battente con UniScan 1 o UniScan 2 Impulso di apertura con radar Merkur 2 ES o PrimeMotion B Impulso di apertura con commutatore a piede ES-Button o CleanScan senza contatto Impulso di apertura con TopScan installato sulla porta o con SpotScan a parete Impulso di apertura con tappeti sensibili o profili di commutazione installati a parete Apertura e sicurezza della porta scorrevole con PrimeTec e PrimeScan Sensore di sicurezzaa UniScan per ante di porte pedonali e portoni industriali in movimento. Sensore con attivazione senza contatto CleanScan con distanza di attivazione impostabile fino a 60 cm. Commutatore ES-Button a pavimento o a parete per l’attivazione tramite calpestio/calcio. Resistente e impermeabile (IP 67). Profili di commutazione per l’installazione in orizzontale o verticale sulla parete con misure e lunghezza zza a scelta. Attivazione ionee della porta tramite ite pressione in un punto qualsiasi del profilo. Possibile protezione di una porta ad anta battente con i sensori Bircher Reglomat. TopScan Radar Merkur 2 ES per l’apertura automatica. Opzioni di impostazione avanzate con telecomando. ndo SpotScan Profilo di commutazione CleanScan Radar PrimeMotion per l’apertura automatica quando ci si muove verso la porta. Apertura Tappeto di commutazione ES-Button UniScan 1 UniScan 2 Merkur 2 ES PrimeMotion B Min. 1 m Campo davanti a porte ad anta battente aperte Campo in blu nell’immagine = funzione di apertura Campo in rosso nell’immagine = funzione di sicurezza 16 © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com Tappeto di commutazione fornisce il segnale di apertura o crea un’area sicura. TopScan per l’apertura della porta o la funzione di arresto senza contatto su un comando a bassa sa energia (uso comfort). Il telecomando RegloBeam 2 con spotfinder facilita la regolazione di sensori come Merkur 2, UniScan, Herkules 2, PrimeTec A e PrimeScan A. Individua il campo IR di sensori di ogni marca. Funzioni di risparmio energetico e di controllo – porte pedonali I sensori controllano che le porte pedonali e i portoni industriali per facciate non rimangano aperti più a lungo del necessario possono contribuire a ridurre in modo considerevole i consumi energetici dell’immobile. Le funzioni importanti da considerare sono la sensibilità alla direzione del sensore di apertura delle porte pedonali e dei portoni industriali montati sulla facciata dell’immobile e l’opzione di filtro del traffico incrociato, affinché le persone che si allontano dalla porta o che vi passano accanto non vengano rilevate. Il ciclo di chiusura della porta può iniziare più velocemente, evitando l’apertura accidentale da parte dei passanti. PrimeTec Funzione di risparmio energetico – portoni industriali Installando due spire induttive a pavimento ad almeno un metro di distanza, il rivelatore a spira ProLoop 2 può riconoscere l’ordine in cui le spire vengono attivate e inviare il segnale solo per i veicoli che si spostano in direzione della porta e non per quelli che vi si allontanano. In questo modo si riduce il tempo e il consumo di energia. In alternativa, si può utilizzare un radar sensibile alla direzione che reagisce solo ai veicoli e non alle persone (ad esempio Herkules 2). La reazione al traffico incrociato può essere evitata utilizzando rivelatori a spira “con ritardo di inserzione”. Quindi si potrà impostare il tempo minimo di presenza affinché la porta si apra. © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com 17 CONTROLLO, MANUTENZIONE, RIPARAZIONE, RISTRUTTURAZIONE Controllo di portoni e cancelli motorizzati In Europa gli installatori sono tenuti a disporre delle necessarie competenze e a garantire l’esecuzione dell’installazione secondo le istruzioni del produttore, nonché ad eseguire una valutazione dei rischi e le necessarie verifiche in loco. L’ installatore dovrà in genere sottoscrivere i controlli / le verifiche eseguiti. Non sono previsti altri controlli dell’impianto. In Svezia vigono invece normative speciali per i controlli tecnici di portoni e cancelli industriali. Controllare sempre le norme specifiche del paese. Dopo l’installazione, i portoni e i cancelli industriali dovranno essere ispezionati periodicamente come prescritto dalle norme nazionali. In alcuni paesi, esistono norme che disciplinano i controlli di sicurezza periodici su portoni e cancelli industriali, ad esempio da parte di enti terzi accreditati. Tuttavia, al momento non esistono norme armonizzate a livello europeo. Attualmente non sono previsti controlli da parte di un ente terzo per i portoni di garage o cancelli ad uso privato in abitazioni singole o per le porte pedonali scorrevoli, ad anta battente o girevoli, con la sola verifica della conformità alle rispettive norme. In Europa, dopo l’installazione a regola d’arte del portone/cancello, il proprietario o il locatario dell’immobile (o in alcuni casi, l’inquilino per gli immobili in affitto) è tenuto ad assicurare il funzionamento sicuro dei portoni, ad esempio tramite manutenzioni periodiche e controlli di sicurezza. Le porte pedonali e i portoni e cancelli industriali motorizzati devono essere corredati da un registro in cui si riportano le seguenti informazioni: a) Nome e contatti del produttore b) Codice ID univoco impresso sulle porte pedonali e portoni industriali nuovi c) Riferimento alla posiz. delle porte, se necessario d) Nome e contatti della ditta installatrice, se del caso e) Data dell’installazione f) Identificazione del dispositivo di comando della porta e dei sensori di sicurezza g) Risultati dei controlli e dei collaudi, con data e firma, svolti dal produttore o da una ditta installatrice che monta prodotti già marcati CE h) Riferimento al manuale di istruzioni del portone Il registro includerà anche: − Documentazione sugli interventi di manutenzione e riparazione svolti, comprese le indicazioni di ammodernamento/sostituzione di componenti − Documentazione su tutti i rinnovamenti e le modifiche effettuati − Tutti gli interventi svolti sul portone industriale − Nomi, date e firme dei responsabili dei lavori svolti Assistenza e integrazione di portoni e cancelli Il “produttore” (come definito dalla Direttiva Macchine) dei portoni industriali/ delle porte pedonali specifica gli intervalli di assistenza e manutenzione e i rispettivi requisiti nella propria documentazione. In assenza di istruzioni da parte del produttore, l’intervallo consigliato per il controllo delle funzioni di sicurezza di portoni e cancelli industriali è di due volte all’anno. La norma EN16005 suggerisce intervalli minimi di un anno per le porte pedonali. È indispensabile sviluppare procedure per l’assistenza e la manutenzione, in genere in accordo con una ditta di manutenzione. Se i parametri fondamentali di sicurezza non vengono modificati, la riparazione di portoni e cancelli industriali motorizzati non implica la necessità di una nuova marcatura CE. Se si sostituiscono i sensori e i profili di sicurezza con ricambi non originali è essenziale verificarne il funzionamento e la forza di chiusura, ad esempio tramite una misurazione della forza in loco. I metodi di prova sono specificati nella norma EN12445 sui portoni e cancelli industriali e nella EN16005 relativa alle porte pedonali. I ricambi devono sempre essere conformi ai requisiti essenziali di salute e sicurezza di cui alla Direttiva Macchine e le prestazioni dichiarate devono essere mantenute. 18 © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com Esempio 1: Se un portone industriale viene integrato con un comando ”ad azione manutenuta” e un sensore d’impulso automatico (ad esempio un telecomando, spire induttive, un radar o una barriera fotoelettrica), l’integrazione deve prevedere di norma almeno anche una barriera fotoelettrica. Vedere la tabella contenuta nella norma EN12453. L’analisi dei rischi non stabilisce di norma che sia necessaria una nuova marcatura CE, ma la modifica andrà documentata nel registro del portone industriale e verrà eseguita un’ispezione. Esempio 2: L’integrazione con una chiusura automatica comprende almeno anche una barriera fotoelettrica. Vedere la tabella contenuta nella norma EN12453. L’analisi dei rischi non stabilisce di norma che sia necessaria una nuova marcatura CE, ma la modifica andrà documentata nel registro del portone industriale e verrà eseguita un’ispezione. Esempio di checklist per dispositivi di sicurezza Controlli sul funzionamento di: 1. Dispositivi di protezione sensibili alla pressione, quali profili e tappeti di sicurezza. 2. Limitazione della forza (la misurazione della forza con uno strumento non è al momento obbligatoria negli interventi di manutenzione). 3. Dispositivi di protezione elettrosensibili, quali barriere fotoelettriche e cortine ottiche. Altri controlli: 1. Distanze di sicurezza fra le ante e le parti fisse attigue. 2. Collegamenti cavo/cablaggio fra il dispositivo di sicurezza e il controller. 3. Le condizioni delle protezioni/coperture. Riparazione e ammodernamento di portoni e cancelli Tutte le modifiche e gli interventi vanno annotati in un registro della porta pedonale/del portone industriale. L’esecutore delle modifiche ad un portone industriale motorizzato dovrà eseguire un’analisi dei rischi e documentare che tutte le forze di chiusura originali sono rispettate o migliorate. Modifiche più rilevanti, in particolare laddove si identifichino pericoli o rischi aggiuntivi, possono richiedere una nuova marcatura CE secondo la Direttiva Macchine e la “Dichiarazione di conformità”. La valutazione dei rischi deve garantire che le parti mobili delle porte pedonali e dei portoni industriali che presentino punti di pericolo fino a 2,5 metri di altezza siano coperte o protette da sensori. Ai sensi della norma EN16005, i punti di pericolo fra l’anta e il telaio con rischio di intrappolamento delle dita possono essere protetti solo fino a 2 m di altezza. È consentita una fessura di guida nella copertura del comando, un braccio di comando o un meccanismo di chiusura nella parte superiore delle porte pedonali motorizzate. Aggiunta di un motore e modifiche di grande entità In caso di aggiunta di un motore ad una porta manuale già esistente, automazione o modifiche di grande entità ad una porta pedonale o un portone industriale motorizzato, il prodotto andrà considerato come nuovo. Si applicheranno gli stessi requisiti già previsti per le porte pedonali o i portoni industriali nuovi. La documentazione dell’intervento di ristrutturazione sui portoni e cancelli industriali andrà compilata ai sensi della norma EN12635 Allegato C. Verrà emessa una Dichiarazione di conformità e apposta la marcatura CE. I requisiti per le porte pedonali e i portoni industriali nuovi indicati nelle norme di prodotto che fanno riferimento al Regolamento sui prodotti da costruzione (CPR) sono obbligatori. I requisiti di sicurezza elencati in una norma armonizzata che fa riferimento alla Direttiva Macchine, come la EN16005 sulle porte pedonali motorizzate, consentono di scegliere soluzioni diverse da quelle descritte nella norma. In tale caso, il produttore deve essere in grado di documentare per iscritto che le variazioni rispetto alla norma garantiscono almeno lo stesso livello di sicurezza delle soluzioni specificate nella norma. La documentazione dell’intervento di ristrutturazione comprenderà a) b) c) d) Numero univoco/ID progetto Copia delle informazioni riportate sulla porta Calcoli eseguiti e disegni Fotografia o disegno in scala dell’impianto con schemi di collegamento e) Copia della Dichiarazione di incorporazione/marcatura CE dei motori/controller f) Documentazione del produttore della porta che ne attesta l’idoneità per il funzionamento a motore, laddove possibile g) Copie dei rispettivi report di prova o certificati relativi alla porta e al meccanismo di automazione, laddove possibile h) Descrizione del metodo di eliminazione dei rischi per gli utenti i) Copia della valutazione dei rischi con elenco degli attuali requisiti di salute e sicurezza j) Istruzioni d’uso generali e specifiche per l’impianto k) Istruzioni di manutenzione generali e specifiche per l’impianto l) Elenco delle norme osservate m) Copia del report di collaudo PS: Per le porte pedonali e i portoni industriali motorizzati, le cosiddette microimprese con meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo massimo di 2 milioni di euro possono sostituire i test eseguiti da ditte terze (ad esempio le misurazioni della forza di chiusura) con procedure semplificate e una documentazione tecnica specifica. (Non si applica alle porte antincendio pedonali/industriali e alle porte delle uscite di emergenza). © Bircher Reglomat AG, www.bircher-reglomat.com 19 Barriere e dissuasori motorizzati Documenti europei di riferimento Per controllare la presenza di un veicolo si utilizzano spire induttive a pavimento abbinate a barriere e dissuasori. Labbinamento di due spire consente di monitorare la direzione di corsa. Con i dissuasori motorizzati, la spira assicura che il dissuasore non si sollevi mentre la macchina vi sta transitando sopra. ProLoop 2 è dotato di numerose funzioni utili per l’installatore, quali la misurazione e la diagnostica della spira, oltre ai tempi di segnale e di ritardo selezionabili. Direttive e regolamenti citati nella brochure Regolamento sui prodotti da costruzione (CPR) Direttiva Macchine (MD) Direttiva sulla compatibilità elettromagnetica (CEM) Norme citate nella brochure EN 16005:2012 Porte pedonali motorizzate. Sicurezza in uso. Requisiti e metodi di prova. EN 16361:2013 Porte pedonali motorizzate. Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali. Porte pedonali, diverse da quelle a battente, inizialmente progettate per installazione motorizzata senza caratteristiche di resistenza al fuoco e/o di tenuta al fumo. EN 13241-1+A1:2011 Porte e cancelli industriali, commerciali e da garage. Norma di prodotto. Prodotti senza caratteristiche di resistenza al fuoco o controllo del fumo. EN 12445 Porte e cancelli industriali, commerciali e da autorimessa. Sicurezza in uso di porte motorizzate. Metodi di prova. EN 12453 Porte e cancelli industriali, commerciali e da autorimessa. Sicurezza in uso di porte motorizzate. Requisiti. EN 12978 + A1:2009 Porte e cancelli industriali, commerciali e da garage. Dispositivi di sicurezza per porte e cancelli motorizzati. Requisiti e metodi di prova. EN 12635 + A1:2008 Porte e cancelli industriali, commerciali e da autorimessa. Installazione e utilizzo. EN349 + A1:2008 Sicurezza del macchinario – Spazi minimi per evitare lo schiacciamento di parti del corpo. EN ISO 12100:2010 Sicurezza del macchinario. Principi generali di progettazione. Valutazione del rischio e riduzione del rischio. EN ISO 13849-1: Sicurezza del macchinario. Parti dei sistemi 2008/AC:2009 di comando legate alla sicurezza. Principi generali di progettazione. EN 1760-2+A1:2009 Sicurezza del macchinario – Dispositivi di protezione sensibili alla pressione – Parte 2: Principi generali di progettazione e di prova di bordi e barre sensibili alla pressione. EN 62061 + A1:2013 Sicurezza del macchinario. Sicurezza funzionale dei sistemi di comando e controllo elettrici, elettronici ed elettronici programmabili correlati alla sicurezza (in genere per le porte si applica la EN ISO 13849-1). Spira induttiva prefabbricata Nota: Le informazioni contenute in questa brochure sono da intendersi come compendio delle principali norme di sicurezza e marcatura CE in materia di porte pedonali e portoni/ cancelli industriali. In essa, si forniscono suggerimenti sulla valutazione dei rischi nel montaggio e un’interpretazione circa le responsabilità. Tuttavia, il rispetto di tali indicazioni non implica la conformità alle direttive e norme in vigore. Il lettore è tenuto ad informarsi leggendo integralmente le norme e le disposizioni correlate ed effettuando le proprie valutazioni in base all’analisi e alla gestione dei rischi. Bircher Reglomat AG Wiesengasse 20 CH-8222 Beringen Svizzera Telefono +41 52 687 1111 Fax +41 52 687 1210 [email protected] www.bircher-reglomat.com 10/14 IT © Copyright di Bircher Reglomat AG Rivelatori a spira ProLoop 2 (UE) N. 305/2011 2006/42/CE 2004/108/CE