La paura del nucleare
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La paura del nucleare
Anno 42 N.4, aprile 2011 Mensile degli Svizzeri in Italia con comunicazioni ufficiali delle Autorità svizzere e informazioni del Segretariato degli Svizzeri all’estero Internet: http://www.gazzettasvizzera.it Le centrali elvetiche sono sicure? La paura del nucleare Le centrali nucleari svizzere saranno sottoposte in tempi brevi a un approfondito controllo di sicurezza, ma eventuali inadempienze non porteranno a una chiusura anche solo temporanea dell’impianto. Questa affermazione del direttore dell’Ispettorato federale per la sicurezza nucleare Hans Wanner riassume bene il dilemma della politica energetica svizzera. Subito dopo la tragedia in Giappone Doris Leuthard, responsabile del Dipartimento federale delle energie, ha decretato uno stop temporaneo agli studi sullo sviluppo dell’energia nucleare, chiedendo una serie di controlli supplementari sulle centrali in funzione. La Svizzera, pur dotata di grandi impianti di produzione idroelettrica, dipende per quasi il 40% dall’energia di fonte nucleare. Recentemente nel canton Berna è stata accettata l’ipotesi della sostituzione della cen trale di Mühleberg con un nuovo impianto. Continua invece a incontrare forti opposizioni la scelta del sito per il deposito delle La centrale nucleare di Goesgen. scorie atomiche. L’incidente in Giappone ha risollevato tutta la dalle centrali termiche (carbone, gas, petroproblematica e suscitato un numero maggio lio) con notevoli impatti sull’ambiente. Il tere di opposizioni. ma della sicurezza della popolazione è però Ma la soluzione del problema dell’approvvioggi diventato prioritario. gionamento elettrico, prima di poter utilizza appieno fonti alternative, dovrà passare i.b. re ●pagina 2 L’adozione di un maggiorenne ●pagina 4 malati svizzera Cassa e non residenti Grazie del contributo volontario Gazzetta vive con l’aiuto di tutti Cari Lettori, facendo qualche conto mi son accorto di avere scritto articoli sulla Gazzetta Svizzera da circa 42 anni. Il Presidente Buechi mi ha detto che io ho scritto all’incirca 462 Rubriche Legali. Non basta: da un certo momento in poi (ma non mi ricordo esattamente da quando) mi è stato affidato anche l’incarico di predisporre i miei ormai famosi “APPELLI”. Appelli da pubblicare, due volte all’anno, sulla prima pagina della Gazzetta Svizzera. Tali appelli erano volti a farvi sapere o ricordarvi che la realizzazione della Gazzetta Svizzera comporta, per noi che ci lavoriamo (senza compensi né rimborsi spese, ovviamente!), un notevole sacrificio. Per questo io vi ho letteralmente “bombardato” di richieste, di appelli di ogni tipo per sol Ciao a tutti! lecitare la vostra generosità. Debbo Qualche mese fa è nato il Comitato Giovani del Collegamenora riconoscere che i nostri calorosi to Svizzero in Italia con lo scopo di dare vita ad una rete appelli hanno avuto grande successo. di contatti di ragazzi fra i 18 e i 39 anni, creare iniziative e Infatti, molti di voi (ma, purtroppo, portare un’ondata di novità! NON TUTTI VOI!) hanno generosa Il primo appuntamento è previsto per il 73° Congresso del mente risposto versando denaro pre Collegamento Svizzero in Italia che si terrà a Tirrenia (Pisa) zioso in misura talvolta molto elevata. il 21 e 22 maggio 2011. Tutto ciò, memori del fatto che anche un contributo simbolico è per noi di Vi va di conoscerci? fondamentale importanza non solo e La nostra idea è un aperitivo in spiaggia (tempo permet non tanto sotto il profilo economico, tendo) in alternativa alla classica cena e un quiz con pre ma anche e soprattutto sotto il profilo miazione! psicologico. Non basta: il versamento del vostro contributo volontario (anche se di entità pressocchè simbolica) rappre●pagina 11 ●pagina 17 senta, per noi, la dimostrazione con Volontari ticinesi Auswertung Fragebogen creta di un enorme interesse, di una per l’unità d’Italia «Altern im Südpiemont» grande voglia di aiutare e, consentite ci di dirlo, di una compartecipazione ●pagina 12 ●pagina 22 alle nostre non poche fatiche. Fati La citta di Livorno Aussenpolitischen e la sua storia Bericht 2010 segue a pagina 3 2 N. 4, aprile 2011 In Svizzera l’acquisto automatico della cittadinanza vale solo per i minorenni L’adozione di un maggiorenne non ha effetto sulla sua cittadinanza Cari Lettori, a pagina 26 della Gazzetta Svizzera n. 2/2011, fra le Comunicazioni provenienti dall’Organizzazione degli Svizzeri all’Estero (OSE) e più esattamente fra i “Consigli dell’OSE”, avrete tutti certamente letto la risposta data dalla signora Sara Mastantuoni, Responsabile del Servizio Giuridico dell’OSE a Berna, a una lettera con la quale una cittadina svizzera residente all’estero, incinta e non sposata, ha chiesto se, alla nascita, suo figlio avrebbe avuto diritto ad ottenere la cittadinanza svizzera automaticamente oppure se, per farlo diventare svizzero, sarebbe stato necessario seguire qualche speciale procedura (N.d.r.: così io interpreto la domanda). La cittadina svizzera ha chiesto anche se suo figlio “avrebbe potuto avere la doppia nazionalità”. La signora Mastantuoni ha dato una risposta di carattere generale precisando che è svizzero: – il figlio di coniugi di cui uno è almeno svizzero; – il figlio di una cittadina svizzera che non è sposata con il padre di questo figlio; – il figlio minore di un padre svizzero. Chiarito tutto ciò, la signora Mastantuoni ha precisato: –che il figlio di un padre svizzero che non è sposato con la madre acquisisce, fin dalla nascita, la nazionalità in base al rapporto di filiazione con il padre; – che la nascita di un figlio deve in ogni caso essere annunciata alla rappresentanza svizzera presso la quale il richiedente è immatricolato. Nota Bene : questa precisazione è di fondamentale importanza perché, “il figlio nato all’estero da genitori di cui uno almeno è svizzero perde la nazionalità svizzera a 22 anni compiuti se possiede anche un’altra nazionalità, a meno che entro il 22imo anno sia stato annunciato ad una autorità svizzera all’estero o in Svizzera oppure abbia dichiara- to per iscritto di voler conservare la nazionalità svizzera”; – che, superati i 22 anni, rimane possibile una reintegrazione (entro il termine di 10 anni) solo se “ragioni valide giustificano l’omesso annuncio alla rappresentanza svizzera di competenza”. Resta tuttavia possibile una reintegrazione oltre il limite dei 10 anni, ove il figlio abbia conservato “legami stretti con la Svizzera”. Letta questa comunicazione della signora Mastantuoni, un lettore della Gazzetta Svizzera ha scritto alla Redazione della Gazzetta Svizzera : “Sono un cittadino svizzero XX residente in Italia a YY. Ricevo la Gazzetta Svizzera regolarmente e per anni sono stato in stretti rapporti con il Consolato di appartenenza. Vorrei rivolgere una domanda all’Avv. Ugo Guidi o, in via gradata, all’Organizzazione degli Svizzeri all’Estero. La domanda è la seguente: Ho 53 anni. Nel 2009 (e cioè due anni fa) ho concluso in Italia la procedura davanti al competente Tribunale per l’adozione di un giovane che nel 2009 aveva 30 anni ed era quindi maggiorenne. Il giovane ha assunto il mio cognome che è stato anteposto al suo cognome originario. Detto questo, chiedo: “la mia cittadinanza svizzera può essere trasmessa anche a mio figlio adottivo nato in Italia che attualmente è solo cittadino italiano? Ove ciò fosse possibile, vorrei essere informato in ordine alle procedure necessarie per tale riconoscimento”. Letta la richiesta del signor XX ho “ripassato” la complessa materia ed ho chiesto all’interessato alcune informazioni integrative che mi sono state regolarmente fornite. Peraltro, pur avendo tutto il materiale necessario nel mio studio non mi sono fidato e mi sono rivolto anch’io alla gentile signora Sara Mastantuoni dell’OSE la quale mi ha risposto sostanzialmente come segue: Rubrica legale dell’Avv. Ugo Guidi L’Art.7 della legge sulla cittadinanza svizzera prevede che un minorenne straniero adottato da uno svizzero, acquisti la cittadinanza svizzera dell’adottante. L’Art. 267 del Codice Civile (Svizzero, ovviamente) prevede che il figlio minorenne acquisti la cittadinanza cantonale e l’attinenza comunale dei genitori adottivi in luogo e vece della cittadinanza che aveva prima di essere adottato. Ma, per quanto concerne l’adozione di una persona maggiorenne, la legislazione svizzera ha disposto in modo che è piuttosto eccezionale ed ha stabilito che la persona maggiorenne adottata (v. Art. 266 Codice Civile Svizzero) mantiene la propria cittadinanza originaria (e cioè quella italiana nel nostro caso) e NON assume quella del genitore o dei genitori adottivi. Posto tutto quanto sopra la risposta conclusiva non può essere che la seguente : nel Diritto Svizzero l’adozione di una persona maggiorenne non ha alcun effetto sulla sua cittadinanza. Chiarito quanto sopra mi pare dunque evidente che il signor XX (adottante) non possa trasmettere la sua cittadinanza svizzera al signor ZZ (adottato). Conferma tutto ciò che io ho scritto il documento denominato “Processo UFSC (dell’Ufficio Federale) n. 33.2 dell’1.1.2011 che parla “apertis verbis” dell’adozione completa. Al punto 3.3.3., alla voce “Cittadinanza”, il documento recita in particolare: “Al momento dell’adozione, l’attinenza comunale e la cittadinanza cantonale del figlio minorenne che possedeva già la cittadinanza svizzera sono sostituite con quelle dell’adottante (Art. 267° C.C.). Per contro, l’adozione di una persona maggiorenne o interdetta non comporta effetti in materia di cittadinanza … omissis …”. Con il che mi pare di avere dato risposta esauriente al signor XX. Avvocato Ugo Guidi Mensile degli svizzeri in Italia. Fondata nel 1968. Internet: www.gazzettasvizzera.it Editore: Associazione Gazzetta Svizzera CH-6963 Cureggia Gazzetta svizzera viene pubblicata 11 volte all’anno. Tiratura media mensile 24’078 copie. Redazione: Dott. Ignazio Bonoli CP 146, CH-6932 Breganzona Tel. +41 91 966 44 14, Fax +41 91 950 98 45 E-mail: [email protected] Gazzetta svizzera viene distribuita gratuitamente a tutti gli Svizzeri residenti in Italia a condizione che siano regolarmente immatricolati presso le rispettive rappresentanze consolari. Pubblicità: Studio professionelle condotto da Germana Carbognani Baschier, Case del Gatto, CH-6935 Bosco Luganese E-mail: [email protected] Testi e foto da inviare per e-mail a: [email protected] Cambiamento di indirizzo: Per gli Svizzeri immatricolati in Italia comunicare il cambiamento dell’indirizzo esclusivamente al Consolato. Introiti: Contributi volontari, la cui entità viene lasciata alla discrezione dei lettori. Dall’ltalia: versamento sul conto corrente postale italiano no. 325.60.203 intestato a «Associazione Gazzetta Svizzera, CH-6963 Cureggia». Oppure con bonifico alla Banca Popolare di Milano, Agenzia 344, 20148 Milano, sul conto corrente intestato a «Collegamento Svizzero in Italia, Rubrica Gazzetta». IBAN IT78 N 05584 01652 000000002375. Dalla Svizzera: versamento sul conto corrente postale svizzero no. 69-7894-4, intestato a «Associazione Gazzetta Svizzera, 6963 Cureggia». Composizione e impaginazione: TBS, La Buona Stampa sa Via Fola 11 CH-6963 Pregassona (Lugano) www.tbssa.ch I soci ordinari dell’Associazione Gazzetta Svizzera sono tutte le istituzioni volontarie svizzere in Italia (circoli svizzeri, società di beneficenza, scuole ecc.). Soci simpatizzanti sono i lettori che versano un contributo all’Associazione. L’Associazione Gazzetta Svizzera fa parte del Collegamento Svizzero in Italia (www.collegamentosvizzero.it). 3 N. 4, aprile 2011 Grazie del contributo volontario Gazzetta vive con l’aiuto di tutti segue da pagina 1 che che, ricordiamolo, si sono aggiunte a quelle del nostro quotidiano lavoro. Fatiche che abbiamo superato col sorriso soltanto perché attraverso il vostro contributo, piccolo o grande che fosse, abbiamo percepito la vostra gratitudine e il vostro incoraggiamento. Infatti, non bisogna mai dimenticare che la Gazzetta Svizzera potrà sempre essere tanto più bella, valida ed utile, quanto più voi concorrerete generosamente a sostenere gli oneri della sua realizzazione. Dunque, vi raccomando, anche se i tempi sono difficili, siate generosi e, soprattutto, contribuite TUTTI! L’unione fa la forza. Anche questa volta ricordo a tutti: – che i Lettori della Gazzetta Svizzera che non vivono in Italia (e ve ne sono parecchi!) dovrebbero proprio versare un contributo. Contributo che ab- biamo sempre indicato in un minimo di Frs. 40.-. Ciò perché, purtroppo, le spese che sosteniamo sono in costante aumento, come ho detto sopra. Quindi ogni oblazione di poco o tanto maggiore ai Frs. 40.- sarà ben gradita; – che i nomi dei contribuenti che versano somme particolarmente cospicue e somme superiori ai 50 Euro, continueranno ad essere pubblicati sulla Gazzetta Svizzera di aprile e di settembre/ottobre. Ricordo a tutti, infine, che il contributo volontario da noi proposto nella modesta somma di Euro 24 all’anno può essere versato con bonifico alla Banca Popolare di Milano, Agenzia 344, 20148 Milano, Piazza Stuparich 8, sul conto corrente intestato a Collegamento Svizzero in Italia “Rubrica Gazzetta” IBAN IT78N0558401652000000002375. A tutti il mio più caloroso e grato saluto. Ugo Guidi Associazione Gazzetta Svizzera Convocazione all’Assemblea generale L’Assemblea generale è convocata per sabato, 21 maggio 2011 alle ore 11.45, al Grand Hotel Continental, Sala Ferretti. Largo Belvedere 26, Tirrenia, Pisa Ordine del Giorno 1. Nomina del segretario e degli scrutatori 2. Approvazione del verbale dell’assemblea del 15. Maggio 2010 a Sanremo 3. Relazione del Presidente dell’Associazione Gazzetta Svizzera 4. Bilancio al 31dicembre 2010 e rapporto dei revisori dei conti 5. Preventivo 2011 6. Elezione di un nuovo membro nel Comitato dell’Associazione Gazzetta Svizzera in sostituzione del dimissionario Ing. Franco Schellenbaum 7. Ammissione del Circolo di Parma all’Associazione Gazzetta Svizzera 8.Varie Possono partecipare all’Assemblea: • Con diritto di voto i soci ordinari (istituzioni svizzere in Italia rappresentate dal Presidente o da persona da esso delegato per iscritto purché di nazionalità svizzera). Ciascuna istituzione ha un voto, nessuno può rappresentare più di tre istituzioni. • Senza diritto di voto i soci simpatizzanti (lettori aventi pagato un contributo nel 2010), i membri del comitato e revisori dei conti, le rappresentanze diplomatiche e consolari svizzere in Italia, i membri dell’OSE e del SSE nonché i rappresentanti del DFAE. Con il piacere di incontrarVi a Tirrenia Il Presidente: Arwed G. Buechi AVVISO È pervenuta alla Redazione della Gazzetta Svizzera la lettera di una lettrice che propone un quesito in nome e per conto di una sua sorella cittadina svizzera alla quale è recentemente mancato ai vivi il marito per una grave malattia. La lettera reca una firma ma non indica né il luogo di residenza, né un eventuale numero di telefono. La busta che conteneva la lettera è purtroppo andata smarrita. La Redazione mi ha fatto pervenire la lettera ma, dato che io non rispondo alle lettere mandatemi da persone delle quali non conosco l’indirizzo e il numero di telefono, prego tanto la signora che ha scritto quanto la sorella che ha subito il lutto di mandarmi i dati che mi occorrono. Vedrò poi che cosa potrò fare per loro. Avvocato Ugo Guidi Rapporti Svizzera-Italia Effetti nocivi delle blacklist Il 64% delle aziende ticinesi – interpellate in un’inchiesta condotta dalla Camera di commercio – incontrano problemi a causa dell’inserimento della Svizzera nelle “blacklist” italiane. Finora la Confederazione aveva considerato “casi singoli” l’ostracismo che le ditte svizzere (ma anche quelle italiane che commerciano con la Svizzera) incontrano in Italia. L’atteggiamento di Berna viene ora smentito dai fatti. L’ormai celebre “decreto incentivi” del ministro Tremonti interviene in modo pesante sui rapporti commerciali con l’Italia. Secondo il direttore della Camera di commercio ticinese, l’Italia applica in maniera sempre più diffusa e invasiva misure che rendono più difficili, complessi e burocratici i rapporti commerciali. L’impatto diretto sui costi riduce la competitività delle aziende svizzere ed è in contrasto con tutta una serie di accordi bilaterali conclusi con l’Italia. Questa situazione ha indotto il 29% di aziende ticinesi interpellate a rinunciare al contratto, ma anche il 20% di aziende italiane a fare altrettanto, mentre l’84% delle aziende ha subito un aumento dei costi. Le pressioni italiane giungono perfino a chiedere agli importatori italiani dati sensibili sui proprietari o i dirigenti di aziende svizzere o perfino il loro codice fiscale, che in Svizzera non esiste. Ora due deputati ticinesi hanno risollevato la questione in Consiglio Nazionale, chiedendo al governo di intervenire presso le autorità italiane. i.b. 4 N. 4, aprile 2011 Non siamo coperti con la cassa malattia svizzera? La Cassa malati svizzera copre soltanto i residenti in Svizzera Egregio Signor Engeler, Le scrivo in merito ad una questione di fondamentale importanza, trattandosi appunto della Cassa Malattia. Vorrei se possibile una delucidazione circa la mia situazione attuale: essendo svizzero all’estero (precisamente in Italia), ed avendo pagato regolarmente la quota annuale alla cassa malattia svizzera, mi è stato fatto notare che io non avrei alcun diritto ad essere assicurato in Svizzera. Tuttavia la situazione risulta ben peggiore in quanto oltre a me vi sono anche mia mamma e mio fratello (tutti cittadini svizzeri ma residenti in Italia). Secondo Lei è possibile avere una copertura assicurativa in caso di malattia? Il nostro desiderio sarebbe quello di continuare a pagare per un servizio di cui la Svizzera è portatrice di esempio nel mondo. La ringrazio per il tempo concessomi. F.D. Risposta Caro lettore, La ringrazio del Suo messaggio e dei Suoi complimenti per il sistema sanitario svizzero – che non è esente da problemi, ma dà a tutti un accesso a ottimo livello. Effettivamente, solo i residenti in Svizzera possono usufruire delle casse malattia obbligatorie; così lo prevede la legge anche per il fatto che parte dei premi viene coperta dalle casse pubbliche. In casi come il Vostro, spesso le casse malattia rimborsano le fatture modeste ma informano l’assicurato in caso di grandi fatture (specialmente ospedaliere) che la loro copertura non vale per residenti all’estero. Oltre ad aver pagato per anni dei premi consistenti si deve poi anche pagare la cura. Se Vostra madre un giorno spostasse la residenza in Svizzera, potrà e dovrà assicurarsi obbligatoriamente presso una cassa malattia. Questa alternativa va tenuta presente anche nel caso le soluzioni che propongo sotto non sono fattibili, sia per motivi economici, sia perché Vostra madre non viene accettata o accettata solo con una riserva importante. Le persone residenti all’estero, se vogliono poter curarsi liberamente anche in Svizzera (o essere coperte pure nel resto del mondo) devono rivolgersi al mercato assicurativo privato. Questo è generalmente più costoso della cassa malattia obbligatoria svizzera, prevede delle franchigie più alte (p.es. il 20% del costo che corrisponde, per una permanenza ospedaliera in Svizzera, facilmente a Fr. 200.al giorno) ed è condizionata da un esame di salute che può portare sia alla non accetta- AVS/AI Assicurazioni sociali di Robert Engeler zione, sia all’accettazione con l’esclusione di alcuni rischi. Vi consiglio di chiedere delle offerte ad alcuni assicuratori italiani (risultano spesso meno costosi delle assicurazioni in Svizzera) e di consultare Soliswiss a Berna, che offre diverse soluzioni assicurative contro la malattia. Potete chiedere un’offerta a Soliswiss direttamente on-line con il modulo che troverete sotto www. soliswiss.ch. Se non conoscete assicuratori italiani o volete un’offerta supplementare potete chiedere una proposta a un nostro connazionale a Milano che ha già assicurato diversi concittadini residenti in Italia: Gianfranco Definti, Penta Insurance, Via V. Foppa 32. 20144 Milano. Tel. 02 460 321, E-mail: gianfranco. [email protected] Approfitto dell’occasione per ricordare ai lettori che l’Organizzazione degli Svizzeri all’Estero ha raggiunto, diversi anni fa, degli accordi con gli ospedali cantonali che si impegnano a fatturare ai cittadini svizzeri all’estero “solo” la tariffa per residenti in altri cantoni, ma non quella decisamente più alta per “residenti all’estero”. Prima di prenotarsi in un ospedale chiarite bene la tariffa che Vi verrà applicata per non aver brutte sorprese. Con i migliori saluti a Vostra madre. Robert Engeler Es braucht 5 bis 7 Wochen Zeit B-Post-Zustellung aus der Schweiz Lieber Herr Engeler, Bezugnehmend auf den Artikel auf Seite 4 der “GAZETTA SVIZZERA” vom 2. Februar 2011, moechte ich nur folgendes anmerken: Ich habe das Problem der langsamen Postzustellung der “Economy” – Briefe, normalerweise zwischen 5 und 7 Wochen, der Schweizerischen Post zur Kenntnis gebracht. Am 21.5.2010 erhielt ich einen Brief von Herrn Amstutz, Contact Center Manager, mit welchem mit aehnlichen Erklaerungen versucht wird, die extrem langsame Zustellungsdauer zu erklaeren. Meine Frage ist nun: da es sich bei “SPD” offensichtlich um einen privaten Anbieter handelt, wieso wechselt die Schweizerische Post nicht einfach zu einem anderen Anbieter, der eine schnellere Zustellungsdauer garantiert? Leider habe ich verschiedentlich versucht, die AHV/IV in Genf davon zu ueberzeugen, dringende Post mit «Priority» zu senden, dies ist aber anscheinend nicht moeglich. Da auch andere Briefpartner in der Schweiz keine Ausnahme machen koennen, erhalte ich des oefteren Briefe nach Ablauf der mir zugestandenen Beantwortunsfrist!!! Mit freundlichen Gruessen. R.S. Antwort Lieber Leser Ihr Vorschlag, den Verteiler zu wechseln, erscheint auch mir logisch. Weshalb die Post dies trotz zahlreicher Reklamationen und eingestandener Unzuverlässigkeit nicht tut, entzieht sich allerdings meiner Kenntnis. In einem Punkt kann ich Sie und die GazzettaLeser verruhigen: Sie verpassen keine Ter- mine. Nach schweizerischem Recht laufen die Termine ab Datum des Erhalts; da dieses bei B-Briefen nicht genau festzustellen ist, ergibt sich so noch ein kleiner zusätzlicher Spielraum. Robert Engeler Le video-risposte di Robert Engeler sul sito: gazzettasvizzera.it Gazzetta Svizzera presenta i video di Robert Engeler con le risposte ad alcune delle domande più frequenti inviate dai lettori. 5 N. 4, aprile 2011 La Svizzera deve accelerare la 12ª revisione dell’AVS I sistemi di previdenza dovranno affrontare il problema demografico “La Vie économique”, la rivista del Segretariato di Stato all’economia (SECO), ha dedicato il numero dello scorso mese di febbraio alla riforma dei sistemi previdenziali in Europa. Nei prossimi decenni l’Europa dovrà infatti affrontare l’effetto dell’invecchiamento demografico sui sistemi di previdenza. Alcuni paesi hanno già avviato riforme, per esempio decretando un aumento dell’età di pensionamento. Altri incontrano invece parecchie difficoltà, come si può facilmente capire in un campo così delicato. D’altro canto, i governi si rendono conto che a breve-media scadenza la situazione non sarà più sostenibile. Per uscirne senza troppi traumi la Svezia ha invece adottato un automatismo che prevede una riduzione automatica delle rendite se il saldo del conto generale scende sotto zero. Nel 2010 questo sistema ha provocato un calo delle rendite tra l’1 e il 3%. Difficile dire come potrà reggere quando i tempi si faranno più duri. E di tempi duri si comincerà a parlare in concreto quando le generazioni del cosiddetto “baby-boom” giungeranno all’età di pensionamento, cioè negli anni fra il 2030 e il 2035 fino al 2045. Al fenomeno non potrà ovviamente sfuggire anche la Svizzera, ma con una notevole differenza rispetto a quei paesi che hanno adottato il sistema della pensione popolare unica gestita dallo Stato. Secondo gli esperti i rispettivi Stati saranno costretti a forti iniezioni di capitali, ma non potranno evitare forti differenze di rendite fra i pensionati. Il sistema svizzero basato sui tre pilastri, prevede il complemento all’assicurazione di base (AVS) attraverso la previdenza professionale (secondo pilastro) e il risparmio individuale, favorito fiscalmente (terzo pilastro). Anche l’AVS svizzera soffrirà comunque dell’evoluzione demografica. Infatti se al momento della creazione dell’AVS la speranza di vita dei pensionati in Svizzera era di 12,4 anni per gli uomini e di 14 anni per le donne, nel 2010 era salita a 19,2 anni per gli uomini e a ben 22,2 anni per le donne. Ma l’evoluzione non si ferma qui, come dimostra anche l’aumento dei centenari: nel 2010 le previsioni demografiche indicano 21,8 e rispettivamente 24,7 anni. Se – come si prevede – il tasso di natalità rimarrà costante negli anni, il fondo AVS soffrirà di un finanziamento insufficiente. Dal 2020, secondo le conseguenti previsioni finanziarie, il fondo dovrebbe scendere al di sotto del 50% delle spese (oggi è oltre il 100%) e nel 2030 raggiungere la soglia critica del 20% anche nello scenario migliore. A questo punto le liquidità a disposizione non basteranno più per pagare le rendite. Visti i tempi lunghi generalmente occorrenti per le riforme sarà necessario affrontare la prossima riforma in tempi abbastanza brevi. A causa della mancata undicesima riforma lo scorso anno, il Consiglio federale dovrà quindi accelerare i tempi della dodicesima riforma, il cui compito centrale sarà proprio quello di cercare di risolvere il problema demografico. Questo scenario può essere riassunto anche nel fatto che la proporzione fra pensionati e persone attive che negli ultimi 20 anni è rimasta abbastanza stabile attorno al 27%, nel 2020 salita al 35% e nel 2030 al 40%. Rispetto al passato l’evoluzione che si prospetta non potrà più contare su un aumento delle nascite o su una forte immigrazione. Il problema è quindi da affrontare su basi endogene. Ma anche qui si possono incontrare alcuni limiti. Accanto alle difficoltà politiche che certamente incontrerà una proposta di aumento dell’età di pensionamento, anche sul piano finanziario non si può dimenticare che nel 1999 il popolo ha già accettato un aumento dell’IVA a favore dell’AVS. Ignazio Bonoli Collegamento Svizzero in Italia Invito all’Assemblea generale ordinaria Vi prego intervenire all’Assemblea Generale Ordinaria del Collegamento che avrà luogo sabato 21 maggio 2010 alle 11.00, al Grand Hotel Continental, Largo Belvedere 26, Tirrenia (Pisa), alla Sala Ferretti con il seguente Ordine del Giorno 1. Nomina del segretario e degli scrutatori 2. Approvazione del verbale dell’assemblea del 15 maggio 2010 a Sanremo 3. Relazione del Presidente del Collegamento (spedita separatamente) 4. Bilancio al 31 dicembre 2010 e rapporto dei revisori dei conti 5. Preventivo 2011 6. Ammissione del Circolo di Parma al Collegamento Svizzero in Italia 7. Elezione di un nuovo membro nel Comitato del Collegamento in sostituzione del dimissionario ing. Franco Schellenbaum 8. Contributo anno 2012 per le istituzioni membri 9.Varie Seguirà L’Assemblea Generale dell’Associazione Gazzetta Svizzera. Vi ricordo gli articoli dello statuto che regolano la partecipazione all’assemblea: “Ciascun’associata, indipendentemente dal numero dei soci, dispone di un solo voto; tale voto deve essere espresso a mezzo di un delegato appositamente designato, purché questi sia di nazionalità svizzera e socio di un sodalizio facente parte del Collegamento. Ogni delegato può rappresentare al massimo tre associate. I presidenti sono automaticamente considerati delegati designati; se un’associazione delega invece un’altra persona, questa richiede di delega scritta del presidente o di chi ne fa le veci”. L’ambasciatore, i consoli generali, consoli di carriera ed onorari, i rappresentanti del DFAE e dell’ASO sono cordialmente invitati a partecipare (senza diritto di voto). Vi ringrazio in anticipo della Vostra presenza. Collegamento Svizzero in Italia Irène Beutler-Fauguel 6 N. 4, aprile 2011 «Chi sono cosa fanno» A cura di Annamaria Lorefice www. gazzettasvizzera.it Concertista con l’amore per le lingue: Belinda L. Seamon, originaria del Canton Giura, è cresciuta in Italia Felice di suonare il flauto traverso e d’insegnare uno strumento sublime Fossano (Cuneo) - È cresciuta a Roma, ha studiato musica all’Aquila ed è arrivata in Piemonte nel 2007, riuscendo a inserirsi molto bene nel cuneese con la sua attività di concertista. La svizzera Belinda Liane Seamon ci racconta un po’ del suo stile di vita molto variegato ed interessante: è occupata molte ore nelle prove per preparare i suoi concerti, poi insegna musica e flauto traverso nelle scuole, e non bastandole, insegna anche francese e inglese ad alto livello. Oltre alla musica, ha pure la passione per le lingue? «È un fatto naturale, dato che a casa mia si parlava francese e inglese, invece a scuola il tedesco. Mia madre è Svizzera, del Canton Giura, mentre mio padre è statunitense, di Little Rock, Arkansas. Ho imparato l’italiano frequentando molto i miei amici e i compagni di scuola italiani». Invece l’interesse per la musica come è nato? «Anche in questo caso ho cominciato da piccola a suonare il flauto dolce e poi all’età di undici anni mi sono innamorata del flauto traverso. All’inizio non era altro che un gioco, come è giusto che sia per i ragazzini, e poi è diventata una vera e propria passione. Ovviamente si comincia a suonare le prime volte ai saggi della scuola, a provare le prime forti emozioni di fronte ad estranei che stanno seduti di fronte e ti ascoltano». E poi è diventata una professione? «Sì, dapprima con concerti veri e propri tenuti già quando frequentavo il conservatorio, e poi suonando con varie associazioni e in diverse formazioni. Ora tengo regolarmente i miei concerti di assolo ma anche in formazione con altri musicisti». Ogni musicista dice che il proprio è lo strumento migliore, anche lei? «Certo, lo strumento più bello del mondo e’ ovviamente il flauto! E’ sublime. Uno degli strumenti più antichi, ma sempre attuale, dal suono dolce e melodioso, ma anche con grandi possibilità virtuosistiche. Richiede un notevole controllo del diaframma e gestione dell’aria, e le labbra devono rimanere rilassate e non irrigidirsi. Quando suono il flauto ho una sensazione di serenità e tranquillità, perché sto facendo una cosa che mi procura gioia». In Italia la musica non è molto favorita, che ne pensa? «Ogni volta che viene assegnato il giusto va- Belinda Liane Seamon è nata nell’83 a Losanna, ma è cresciuta a Roma, dove i suoi genitori sono missionari per un’associazione evangelica. Nella capitale ha frequentato la Scuola Svizzera dall’asilo al diploma di maturità. In seguito ha vissuto quattro anni a l’Aquila per frequentare il conservatorio. Suona e insegna il flauto traverso. Attualmente vive a Fossano, in provincia di Cuneo, con il marito. Ha suonato anche all’estero, a Belgrado, per l’Associazione Musicale “Officina Musicale” con il Maestro Orazio Tuccella. Fa parte dell’Orchestra di Flauti Traverso “Joueurs de Flûte” di Fossano (CN), che ha all’attivo due CD e un’intensa serie di concerti sul territorio nazionale. lore all’arte è una soddisfazione per tutti. Per una nazione sono fondamentali la cultura e l’arte in tutte le sue sfaccettature, quindi anche la musica. Ma quando non viene capito che tesoro si ha tra le mani, allora è lì che cominciano le difficoltà e le delusioni. E’ bello esibirsi in spettacoli, suonare in orchestra e insegnare il proprio strumento, ma purtroppo sta diventando sempre più difficile vivere di musica a causa dei tagli ai finanziamenti destinati alla cultura». In Svizzera la situazione è migliore? «Penso di sì, anche se devo ancora approfondire bene questo aspetto, visto che non ho ancora mai lavorato in “patria”. Quello che so di certo è che nei paesi nordici la musica viene considerata molto di più, sopratutto nelle scuole, al contrario di quanto avviene in Italia. A me piacerebbe suonare nell’Or- chestra Suisse Romande, e alla radio Svizzera. Sarebbe un onore per me, visto l’alto livello di professionalità e di notorietà degli enti. Vorrei suonare anche per eventi legati al mondo istituzionale, durante gli incontri di interscambio diplomatici o politici tra Svizzera e Italia, per esempio nelle ambasciate». Cosa le piace della Svizzera? «I luoghi legati a bei ricordi: le dolci campagne di Cronay dove trascorrevo le vacanze con i miei cugini, la fattoria dei nonni e la tranquillità. Mi piace moltissimo anche la città di Ginevra, con il suo lago e la sua storia protestante». Quando si reca in Svizzera? «Ogni volta che posso, approfittando della breve distanza che separa Fossano da Yverdon-les-Bains. Mia nonna vive a Cronay, a sei chilometri da Yverdon, nei dintorni vivono nu 7 N. 4, aprile 2011 merosi zii e cugini. Invece mia sorella, che ha studiato come interprete e traduttrice a Ginevra, vado a trovarla a Berna, dove risiede». Conosce Swissbook? «Sì, e sono già iscritta! Ho svolto vari concerti interessantissimi, sia in duo con l’arpa sia con il pianoforte, su autori svizzeri del Novecento e autori italiani, e li ho pubblicizzati su Swissbook. Mando un saluto caloroso a tutti i miei connazionali residenti in Italia! Invito tutti i lettori della Gazzetta, curiosi e amanti della musica, a visitare il mio blog e a iscriversi alla mia newsletter, per essere regolarmente informati sulle date dei prossimi concerti». E quali sono i suoi prossimi concerti? «In estate sarò negli Stati Uniti con l’orchestra di flauti traversi. Mentre a partire da aprile suono in duo con la chitarra e con l’arpa, e poi ancora con l’orchestra di flauti. Inoltre, sto preparando un concerto sperimentale che non vedo l’ora di portare al pubblico...». Di che si tratta? «Suonerò con una collega percussionista, se l’immagina? Flauto traverso e percussioni, ci sarà da divertirsi!». Belinda Liane Seamon, Oltre ai titoli ottenuti in campo musicale, nel 2002 consegue il diploma di maturità presso il “Liceo Scientifico Svizzero” di Roma. Questa tipologia di istituto, che ha un percorso didattico dall’asilo al liceo, prevede lo svolgimento delle normali attività scolastiche e l’insegnamento delle materie esclusivamente in lingua tedesca. Oltre all’ottima conoscenza della lingua tedesca, Belinda parla perfettamente francese e inglese, lingue d’espressione quotidiana in famiglia con la madre svizzera-francese e il padre statunitense. Le sue conoscenze linguistiche la portano a svolgere diverse attività d’insegnamento, come i corsi d’approfondimento del francese all’Istituto d’Istruzione Superiore “E. Tesauro” di Fossano (CN), e per diverse aziende. Saltuariamente assiste un broker nelle relazioni con l’estero. È membro effettivo dell’associazione “Alliance Française” che ha come scopo la diffusione e la promozione della lingua e della cultura francese. [email protected] belinda-seamon.myblog.it Pubbliredazionale 8 N. 4, aprile 2011 Festeggiato il 10 marzo nella Sala Meili del Centro Svizzero Il Gran Veglione di Carnevale alla Società Svizzera di Milano Carnevale dei Bambini in Sala Meili con l’animatore Ravanello Pallido. Nella sua commedia “Una delle ultime sere del Carnevale (di Venezia)”1, il Goldoni, fà dire ad un suo personaggio “…. io scordarmi della mia adorata Patria, :… ho sempre desiderato di tornarvi e quando vi son tornato è sempre stata una consolazione2… ed ogni volta (che son tornato, ne) ho scoperto bellezze sempre maggiori”. Così anche per noi! Così anche qua a Milano! Così anche per il nostro Carnevale! Così anche l’altra sera! In una Sala Meili accuratamente allestita per l’occasione, lo scorso 10 marzo si è festeggiato, quasi in concomitanza con la serata conclusiva del Carnevale di Bellinzona, l’annuale Gran Veglione di Carnevale della Società Svizzera di Milano, sotto l’alta e discretissima supervisione del Segretario Generale e della infaticabile ed elegantissima Sara. In una tal cornice, per noi presenti è stato naturale riscoprire lo scanzonato divertimento della sfilata delle maschere, l’elegante sapore delle italiche mode passate con la presenza del Gruppo piemontese di rievocazione storica “Historia Subalpina”3, il tranquillo piacere di essere ancora tutti assieme e come per il personaggio goldoniano, la sicura “consolazione” di una Patria comune. Così alle fruscianti crinoline della Dame piemontesi ed agli inamidati solini dei loro Cavalieri, si sono alternate, fra le tante: una divertente “Piovra viola”, un inappuntabile Lord pronto per la “caccia alla volpe”, una straordinaria “Cena ….degli orrori” ed infine una più che credibile Contessa di Castiglione al braccio del suo indispensabile Ufficiale, che sono poi risultati i vincitori della sfilata. Alle “nobili” quadriglie e contraddanze4 dei sabaudi interpreti, hanno fatto da contrappunto le più “democratiche e coinvolgenti” musiche dei Coriandoli (mai nome fu più adatto alla carnascialesca serata), mentre alla gustosa ed impeccabile cena ha fatto eco la sempre attesa estrazione dei “cappellini rossi”, delle “spilline bianco-crociate” e degli ambitissimi biglietti delle Ferrovie Retiche. La sabauda delegazione ha salutato i presenti, coinvolgendoli in un ballo dall’evocativo nome di “Danza Roma” nella quale, in forma di stella ed in “politicamente scorretta” contrapposizione di dame e cavalieri, si sono alternate figure ed evoluzioni di ottocentesco brioso intreccio. Fra un buon vino di Torgiano, le “mezze maniche alla Norma”, le musiche dei Coriandoli e le stelle filanti che riempivano la sala, la serata è scivolata via con quella vaga ed impalpabile sensazione sospesa fra divertimento e tristezza che il Carnevale porta sempre con sé e lascia in pegno per l’anno successivo. Al termine della serata i consueti abbracci, saluti e tre baci a suggello dell’augurio e promessa di ritrovarci ancora con il medesimo piacere di stare assieme, di trascorrere qualche ora d’allegria e di scoprire ancora una volta “la bellezza sempre maggiore” di essere, ancor oggi, quelli che siamo. Niccolò G. Ciseri “Una delle ultime sere del Carnovale di Venezia” atto III, scena tredicesima. 2 “Consolazione”: gioia, piacere. 3 www.historiasubalpina.it - [email protected] 4 country-dance (ingl.), contre-danse (fran.); http://www.historiasubalpina.it/notizie_ storiche.html 1 Il gruppo piemontese “Historia Subalpina” invita gli ospiti alla danza. 9 N. 4, aprile 2011 Fondata dal Cardinale Borromeo nel 1602, oggi è anche pinacoteca, museo e sala esposizioni La Società Svizzera di Milano in visita alla Chiesa di Sant’Alessandro in Zebedia Oltre trenta Soci hanno risposto all’appello del nostro Comitato Manifestazioni per una visita guidata alla nota Chiesa di Sant’Alessandro in Zebedia, in pieno centro di Milano, a pochi passi dal Duomo. Il primo impatto dei visitatori non è stato molto felice in quanto lo splendido e imponente frontale barocco della Chiesa era totalmente mascherato da un muro di plastica bianca per operazioni di restauro. Ci siamo dovuti accontentare di cartoline, scoprendo che il frontale è affiancato da due torri, una per le campane ed una per l’orologio, cioè con una soluzione che richiama molte chiese spagnole. La nostra visita ha avuto la fortuna di avere come guida la Dott.ssa Cristina Guarnieri, che già altre volte aveva accompagnato nostri gruppi. Documentatissima, di cultura enciclopedica, infaticabile (la visita è durata ben due ore e mezzo) ci ha illustrato ogni particolare di questo edificio. La chiesa fa parte di un complesso edilizio che i Barnabiti edificarono su un vasto terreno che riuscirono faticosamente ad ottenere nel pieno centro di Milano attorno a fine ‘500. Essa è a pianta di croce greca con altari (piuttosto vistosi) nelle varie nicchie periferiche. La grande cupola e la navata centrale (di ispirazione bramantesca) sono rette da grandi splendide colonne in granito rosa di Baveno. La chiesa disegnata dal barnabita Binago ebbe come fondatore il Cardinale Borromeo nel 1602. L’interno della chiesa può definirsi un misto di pinacoteca, museo mineralogico ed esposizione di campioni lignei. In effetti ogni altare, oltre all’immagine centrale, ha le pareti laterali coperte da numerosi quadri di preziosa fattura. Enormi affreschi ornano poi tutte le pareti della chiesa. Dati precisi sugli autori possono essere ricavati dalle numerose pubblicazioni esistenti (o tramite internet). La nostra accompagnatrice ha mostrato una vasta conoscenza di tutti i tesori di pittura e di affresco che adornano l’interno della chiesa. La Chiesa di Sant’Alessandro. Il gruppo di nostri Soci in visita alla Chiesa di Sant’Alessandro in Zebedia a Milano. Una particolarità della Chiesa sono gli altari che contornano le pareti dell’edificio. Le ricche famiglie milanesi si sono sfidate nell’impreziosirli con stupendi intarsi di marmo e contornando sovente i quadri centrali con bordi di pietre dure di grande valore. Fu un misto di devozione ma ovviamente anche di esibizione risultando poi evidenti i nomi dei munifici donatori. Un esempio di tali abbondanti elargizioni è il battistero gelosamente mascherato con un pesante mantello chiuso. Esso è un prezioso campionario di pietre dure incastonate. Più ancora “scenoso” è il pulpito per la predicazione. Esso vale una visita accurata. La sua preziosità è quasi vistosa. Questa abbondanza di pietre preziose ha attirato naturalmente l’attenzione di ladri. Sono infatti evidenti alcune mancanze di pietre dalle pareti. Un nuovo sistema antifurto è oggi operativo. Caratteristica importante della chiesa sono i dodici grandi stupendi confessionali in legno scolpito o intagliato, ognuno diverso dall’altro. Sono dei campionari di abilità manuale di intagliatori del legno. Si nota purtroppo la mancanza di alcuni particolari asportati da “mani leste”. Grazie alla nostra guida abbiamo potuto visitare anche alcuni locali sul retro della chiesa non aperti normalmente al pubblico. Si tratta di grandi stanze con pareti stupendamente rivestite in legno scolpito che servivano per riunioni di preghiera, per piccole messe ecc.. La chiesa di Sant’Alessandro è indubbiamente un “must” da visitare (aspettando possibilmente il termine dei restauri del frontale): Sarà bene documentarsi in anticipo. In ogni caso ogni altare è provvisto di una scheda che illustra tutti i particolari. Enrico Hachen Circolo Svizzero Sondrio e Alto Lario Invito ad annunciarsi Carissimo/a, il nostro Circolo Svizzero, attivo dal 1990, riunirà il consiglio direttivo nei prossimi giorni. In quell’occasione verrà eletto un nuovo presidente che ricoprirà una carica lasciata vacante dal novembre del 2009 in seguito alla morte di Carlo Sprecher il quale ha sempre fortemente tenuto a riunire i suoi connazionali residenti nella provincia di Sondrio e nell’Alto Lario. Da allora il circolo ha continuato i propositi di Sprecher riunendosi per condividere momenti conviviali, gite, serate e l’annuale Klaushock. Ti invito a contattarci entro il 10 di aprile p.v. attraverso la signora Margrit Birrer, via Pendoglia 10, 23020 GORDONA SO al seguente indirizzo email margritbirrer@ alice.it, oppure al numero di telefono 346 3723214, per condividere la programmazione delle attività per il 2011. 10 N. 4, aprile 2011 All’Assemblea del Circolo Svizzero di Firenze Ricordato l’anno del 150º anniversario e delle intense attività editoriali Si è svolta alle ore 20.30 di venerdì 11 marzo 2011 l’assemblea generale ordinaria del Circolo svizzero di Firenze. All’inizio della seduta, il presidente Luciano Defilla e il comitato hanno voluto commemorare tre persone scomparse nell’ultimo anno, legate in vario modo al circolo e alla comunità svizzera a Firenze: Leandro Bürgisser, la signora Romoli e Reto Mosca, che abitava a Sent ormai da molto tempo. Dopo queste doverose commemorazioni, Luciano Defilla ha rievocato tutte le attività svolte nel periodo marzo 2010-marzo 2011, un periodo particolarmente intenso perché ha coinciso con le celebrazioni del 150° anniversario della fondazione del Circolo svizzero di Firenze. È stato un anno ricco di iniziative editoriali (il libro sulla storia del circolom presentato prima al circolo poi alle Oblate, il quaderno dedicato a Elisa Dapples, uscito in occasione della mostra dei suoi panieri a Signa, la stretta collaborazione con Giorgio Mollisi nella redazione del volume sugli svizzeri a Firenze, presentato a Palazzo Vecchio), ma non sono mancati altri incontri di rilievo. In totale sono stati 21 gli appuntamenti: 6 conferenze ed eventi culturali, 5 mostre, 3 gite sociali, 5 cene sociali, 1 evento musicale e 1 evento dedicato ai bambini. Luciano Defilla è stato riconfermato all’unanimità presidente del circolo e continua così la brillante attività intrapresa nell’ormai lontano in tutti questi anni, ha lasciato un posto vacante, che verrà occupato dalla signora Apicella. Fra i provvedimenti adottati dall’assemblea, l’aumento di euro 10,00 delle quote sociali, che erano rimaste invariate da alcuni anni. Quanto all’attività sociale, dopo la conferenza di fine marzo del professor Temistocle Franceschi (di cui si daranno maggiori notizie nel prossimo numero della Gazzetta Svizzera), è opportuno ricordare che il 4 aprile è stata prevista all’Hotel Park Palace a Firenze una commemorazione dedicata alla signora Elisa Dapples, che sarà tumulata nella tomba di famiglia a Grezzano nel Mugello. Un quadro-ricamo per il 150º anniversario del Circolo Il ricamo su lino donato al Circolo da Clara Petri Jost in occasione dei 150 anni della fondazione (1860-2010) 1998, quando subentrò al dottor Paolo Isler, rimasto in carica per un decennio. Confermato anche il comitato, anche se la partenza da Firenze di Corinne Ferraro, ringraziata pubblicamente per la sua preziosa collaborazione Nella sede del Circolo svizzero di Firenze esistono alcuni interessanti cimeli (quadri, manufatti, vassoi, coppe), regalate da soci di altri circoli e da associazioni in occasione dei vari anniversari della fondazione del sodalizio fiorentino. Per il 150° anniversario, la socia Clara Petri Jost ha voluto lasciare la propria testimonianza tangibile, donando un raffinato ricamo su lino incorniciato, che ricorda appunto il secolo e mezzo di vita del circolo e che è stato sistemato in bella evidenza nella sede di Via del Pallone. David Tarallo La tradizionale serata della Società Svizzera di Milano terminata al «Kegel» «La raclette n’est pas une bicyclette» ovvero dal catering al bowling Serata intensa alla Società Svizzera, martedi scorso 1° marzo, per la tradizionale raclette. Saletta affollata: una quarantina di soci e non, guidati olfattivamente al terzo piano del Centro Svizzero dai profumi dilagati sin quasi in via Palestro dal bunker-cucina della Stube. Accolti dal sorriso di Sara, convogliati ai posti prefissati dal segretario, ingegner Arnaldo Haechler – ma attirati di preferenza da quelli a diretto ridosso del bunker emanatore degli effluvi golosi –, pacificati da un primo giro di bresaole guarnite, dispensate con larghezza dalla cambusa di Gianni De Finti & Co., gli ospiti han presto sciolto i conversari in un’atmosfera di cordialità calda. Caldissima, in breve, tanto da far evaporare al semplice contatto bottiglie innumeri di Fendant du Valais. Rimpiazzate ogni volta a un cenno del presidente Jean Pierre Hardegger, quasi si materializzassero dal nulla. Per non interromper la magia dello spettacolo, è seguita la meticolosa raclette con movenze artistiche, quasi, nell’arpionare ora i formaggi di Switzerland Cheese Marketing Italia, ora i tuberi in cavagno. Ripianata ancora tramite prestidigitazione l’arsura, la comitiva s’è avviata al commiato. Eccetto una decina di eroi, piegati forse ma non vinti dal Fendant, capitanati dal presidente Hardegger, calati al piano -1, quello del Kegel. Dove eleganti, belle signore hanno impartito, in tacchi alti e con grazia disinvolta una lezione di gioco e stile, centrando tutti i birilli tre volte tanto i signori; e dove il vostro cronista, schiappa, ha colto un raro successo: uno strike al secondo colpo malgrado l’impegno tenuto sino a poco prima a non lasciare tornare in cantina, vivo, il Fendant. Insomma, come fraseggiava il sommo poeta, «la raclette n’est pas une bicyclette». MV 11 N. 4, aprile 2011 Es sind insgesamt 31 ganz oder teilweise ausgefüllte Fragebogen zurück geflossen Auswertung Fragebogen «Altern im Südpiemont» Liebe Deutschsprachige im Südpiemont, Bekanntlich haben wir uns gegen Ende letzten Jahres die Thematik “Altern im Südpiemont” vorgenommen (vgl. www.circolosvizzero.ch unter Rückblicke). 1.Resonanz: Im Dezember 2010 haben wir allen Mitgliederhaushalten (122) einen Fragebogen (vgl. www.corcolosvizzero. ch unter Infos) zugestellt; dieser wurde zusätzlich in der Gazzetta Svizzera vom Januar 2011 veröffentlicht. Es sind insgesamt 31 ganz oder teilweise ausgefüllte Fragebogen zurück geflossen; die Publikation in der Gazzetta hat nur 3 Antworten gebracht. Im Vergleich mit Erfahrungswerten ist der Rücklauf unter den Mitgliedern selber hoch. 2.Resultate: Nicht überrascht, dass vor allem jene geantwortet haben, die sich ihren Lebensabend in Italien vorstellen können (80% der antwortenden Haushalte). Als Wohnformen im Alter stehen eine eigene, altersgerechte Wohnung (möglichst in Miete) und das heutige Zuhause stark im Vordergrund des Interesses. Für rund 16% der Antwortenden ist eine Wohngemeinschaft vorstellbar. Nur knapp 10% sprechen von einem lokalen Alters- oder Pflegeheim bzw. einer lokalen Seniorenresidenz. Angesichts von Mehrfachnennungen kann davon ausgegangen werden, dass wir alle so lange wie möglich im bisherigen Zuhause leben möchten, um dann bei grösserer Gebrechlichkeit eine Alterswohnung in Betracht zu ziehen. Damit dürfte die starke Nachfrage nach verschiedenen Assistenz-Dienstleistungen (wie Haushalthilfe, Spitex, andere Assistenz) zusammenhängen. Insgesamt wünschen ¾ der Haushalte Betreuung durch Fachpersonen. Dabei setzen allerdings ¹⁄³ der Haushalte einen eher engen Kostenrahmen (unter 15 Euro pro Stunde). Interessant ist auch, dass ebenfalls ¹⁄³ der Haushalte eine deutschsprechende Kontaktperson wünschen, 3.Weiteres Vorgehen: Es kristallisieren sich immer mehr die zwei Schwerpunkte Alterswohnungen einerseits und Assistenzdienstleistungen für Alternde anderseits heraus. Bereits im Fragebogen sind verschiedene Projektmöglichkeiten für Alterswohnungen skizziert worden. Zwar hat (noch) niemand konkret nachgefragt. Diese Projek- te brauchen allerdings eine längere Vorbereitungszeit bis zur Realisierung. ➧ Wir schlagen daher ein Treffen vor, das wir ausschliesslich dieser Thematik widmen. Sinnvollerweise nehmen daran nur solche Personen teil, die in den nächsten 2…5 Jahren die Möglichkeit einer Wohnung in altersgerechter (und “deutschsprachiger”) Umgebung im Südpiemont (Raum Asti / Alba / Dogliani / Acqui Terme) konkret in Betracht ziehen. Die Zusammenkunft soll noch im April stattfinden. Interessenten wollen sich bitte so rasch wie möglich melden bei Babette Schindler (babette@ terrasulite.it, 0173 81948) oder Kurt Hägi ([email protected], 0144 89342). Bezüglich Assistenzdienstleistungen ist die Situation komplexer. Es gibt Assistenz in der unterschiedlichsten Form (von Nachbarschaftshilfe bis zur Badante) – insofern gibt es auch die verschiedensten praktischen Fragen. Wir werden versuchen, diese Thematik in den nächsten zwei Monaten systematisch aufzubereiten und eine Zusammenfassung der wichtigsten Punkte zu erstellen. Möglicherweise wird sich daraus ein Erfa-Austausch ergeben… Kurt Hägi Präsident Circolo Svizzero del Sud Piemonte Circolo Svizzero della Riviera di Ponente Assemblea Generale ordinaria 2011 nella Sala Polivalente di Santo Stefano al Mare Graziano dà il benvenuto all’Assemblea e ha il piacere di salutare l’ospite d’onore, la Console Simone Navarro venuta da Genova e ha aperto l’Assemblea. Ha tirato bilancio riferendo ancora una volta sulle diverse attività del Circolo nel 2010. Il cassiere Angelo Gaiaudi ha presentato i conti revisionati da Piero Mureddu e l’Assemblea ha approvato il bilancio all’unanimità. Secondo statuto ogni tre anni va eletto o riconfermato il comitato. L’ultimo periodo è durato quattro anni dovuto allo svolgimento del Congresso del Collegamento Svizzero in Italia di Sanremo. Due consigliere si sono ritirate, Antonietta Gaiaudi per conflitto d’interessi (moglie del cassiere) e Claire Pasini, fedele alla Sua casa a Rapperswil e poche presenze a Sanremo. Un sentito grazie ad Antonietta e Claire, tutte due attive e sempre pronte. Vi ritirate dal comitato, ma sappiamo che siete sempre disponibili per dare non una mano ma due e siate che le vostre idee e partecipazioni fisiche saranno sempre apprezzate. Nessuno si è fatto avanti per l’incarico del segretario, ma siamo felici che Liliane Loat, iscritta al Circolo dalla fondazione, e la new entry Marialuisa Fauser hanno accettato di far parte del comitato che si costituisce come segue: Graziano Poretti, presidente Gertrud Fischer, vicepresidente Angelo Gaiaudi, cassiere Ernestine Wattenhofer, consigliere Liliane Loat, consigliere Marialuisa Fauser, consigliere Piero Mureddo, revisore dei conti I presenti hanno rinnovato la tessera per il 2011. I soci assenti all’Assemblea sono pre- gati di saldare a Pasqua la modesta quota annuale di 20 Euro. Abbiamo chiuso l’Assemblea con la consueta merendina durante la quale si è già discusso il programma delle attività nel 2011. Marzo passeggiata con Pizza Aprile Pasqua da Ernestine a Dolcedo Maggio Visita giardini Hanbury Giugno Gita in pullman Luglio Festa del 1° Agosto Settembre La Svizzera nel Borgo presso la Villa Grock (Imperia) OttobreCastagnata DicembreSamichlaus Anche quest’anno la parola è: “Rimbocchiamoci le maniche!” Gertrud Fischer merci dal porto ai magazzini dei commercia 12 N. 4, aprile 2011 In occasione del 180º della Società Svizzera di Soccorso La città di Livorno e la sua storia in alcune immagini significative o nacque per volontà dei Medici cheOltre affidarono a Bernardo alle mura a forma di poligono furono progettati numerosi canali che ogetto per costruire oltre a un grandeattraversano porto, una città ideale. la città e che un tempo permettevano di portare direttamente le merci dal porto ai magazzini dei commercianti. Oltre ad essere un porto commerciale Livorn La città diLa Livorno volontà Medici affidarono a Bernardo città dinacque Livornoper nacque perdei volontà deiche Medici che affidarono a Bernardo Navale che si trova sul bellissimo lungomare Buontalenti il progettoil per costruire oltre a unoltre grande una cittàuna ideale. Buontalenti progetto per costruire a unporto, grande porto, città ideale. Dato che il Congresso si svolge nelle vicinanze di Livorno ed una delle promotrici è la Signoora Wassmuth, presidente della società di soccorso di Livorno (180 anni), proponiamo volentieri a forma di poligono furono progettati numerosi canali qualche notiziache di questa città. città e che un tempo permettevano diOltre portare direttamente le commerciale Livorno è la sede della Accademia ad essere unnacque porto La città di Livorno per volontà dei Meai magazzini dei commercianti. Navale si trova asul bellissimo lungomare diciche che affidarono Bernardo Buontalenti il progetto di costruire oltre a un grande porto, e dove spesso si può vedere il veliero città ideale. Oltre alle muradia poligono forma di poligono furono progettati numerosi canali che Oltre alle mura a forma furonouna progettati numerosi canali che invidiano. Oltre alle mura a forma di poligono furono proattraversano la città che un tempo permettevano di portare direttamente le attraversano la città e che un etempo permettevano di portare gettati numerosi canali chedirettamente attraversano la le merci dal porto ai magazzini dei commercianti. città e che un tempo permettevano di portare merci dal porto ai magazzini dei commercianti. direttamente le merci dal porto ai magazzini dei commercianti. Oltre ad essere un porto commerciale Livorno è la sede della Accademia Navale che si trova sul bellissimo lungomare e dove spesso si può vedere il veliero più bello del mondo che tutti ci invidiano. un porto commerciale Livorno è la sede dellaspesso Accademia e dove si può vedere il veliero più bello del mondo che tutti ci ova sul Assemblea bellissimo lungomare Generale del Circolo Svizzero Cosentino invidiano. Approvati anche il nuovo simbolo e una maggior apertura a stranieri Oltre ad essere un porto commerciale Livorno è la sede della Accademia Oltre ad essere porto commerciale Livorno è la sede della Accademia Navaleun che si trova sul bellissimo lungomare Navale che si trova sul bellissimo lungomare Domenica, 20 marzo 2011 si è tenuta l’Asgior numero di persone non svizzere, come semblea Generale del nostro Circolo a Rogad esempio ex-emigrati o cittadini italiani nati giano-Gravina nel ristorante Manuel. in Svizzera e rientrati in Italia. Questo camErano presenti 30 degli attualmente 35 soci, è stato si può vedere il veliero più bello del mondobiamento che tutti ci approvato con grande enmentre al pranzo eravamo in 17 persone. I sotusiasmo. ci non presenti hanno argomentato e scusato Con il cambiamento del nome della società la loro mancanza. da “Circolo Svizzero Alto Tirreno Cosentino La presidente Maja Domanico-Held ha dato e dintorni”, era troppo lungo e complicae dove spesso si può vedere il veliero piùchebello del mondo che tutti il suo cordiale saluto, ringraziando tutti per to nel più semplice e corto “Circolo Svizzero invidiano. e dove spesso si può vedere il veliero bello del mondo cheanche tutti ilcinuovo la partecipazione e tutta l’assemblea ha ac- piùCosentino” è stato approvato colto i nuovi soci con un caloroso applauso: invidiano. simbolo. Simone e Franco Altimari-Oehler, Susanne e La cassiera e segretaria Katharina Coco-WerVincenzo Barone-Kuster con la figlia Alessia, ner ci ha parlato del rendimento economico Cosimo e Rosetta Domanico-Gallicchio, Elisadell’anno 2010 e ha incassato la quota sociabeth Grosso-Huerzeler. le che resta invariata. L’ordine del giorno ha avuto seguito con l’apDopo un riassunto delle attività svolte nell’anprovazione del nuovo statuto. Per dare posno scorso, è stato stabilito il nuovo programsibilità di crescità al nostro Circolo abbiamo ma per il 2011, considerando le voci dell’asadeguato l’articolo 2, togliendo l’impostaziosemblea: ne della percentuale per la composizione dei soci, che prevedeva che almeno il 70 % dei Aprile Visita museo Cosenza soci dovevano avere la nazionalità svizzera. In questo modo possiamo accogliere un mag31.7.11Festa del primo agosto all’aperto presso la Madonna delle Armi (Cerchiara di Calabria) 25.9.11 Gita alle Grotte di Castellano e visita dei trulli di Alberobello 4.12.11 Festa di Babbo Natale al ristorante Manuel a Roggiano-Gravina Inolte abbiamo raccolto le firme per la petidel mantenimento del portale internet “swissinfo.ch” Per concludere l’Assemblea il vicepresidente Benjamin Baertschi ci ha parlato delle votazioni svolte in Svizzera con una dimostrazione video, nonché del traforo del tunnel di base del Gottardo. Vorrei approfittare di invitare tutti i nostri conazionali residenti nella provincia di Cosenza di iscriversi al nostro Circolo! L’unione fa la forza!” Ringraziando anticipatamente per la pubblicazione, Vi porgo i miei distinti saluti. Maja Domanico-Held Circolo Svizzero Cosentino cizione più b 13 N. 4, aprile 2011 Attività del Circolo Svizzero e della Società Elvetica di Beneficenza L’Assemblea Generale del Circolo Svizzero Pugliese 2011 Quattordici anni fa nasceva, per l’interessamento di organi consolari e l’impegno di molti emigrati svizzeri in Puglia, il Circolo Svizzero Pugliese. Da allora tanti sono stati i momenti condivisi e le esperienze vissute oltre che i legami sociali per tenere attivo un organo che, secondo convinzione generale risulta essere utile e indispensabile. Per l’anno corrente la riunione generale del Circolo è stata organizzata presso il centro agrituristico della Masseria “Parco di Castro” in periferia della borgata Speziale di Fasano. La scelta di queste antiche masserie donano ai nostri incontri quell’atmosfera campestre tipica della campagna pugliese che nella sua tipica bellezza riesce a non far rimpiangere gli altrettanto avvenenti paesaggi naturalistici svizzeri che tanti soci hanno dovuto lasciare nel trasferirsi in Puglia. Affidato quindi il viaggio al navigatore satellitare o alla memoria visiva dei ricordi, la Masseria “Parco di Castro” è stato il traguardo in cui siamo convenuti da diverse parti della Puglia centrale. Dopo i saluti preliminari, alle undici ci siamo riuniti nella grande sala riunioni per dare inizio all’assemblea generale. La presidente del Circolo Claudia Mucciarelli, aprendo i lavori dell’assemblea ha salutando i partecipanti con un caloroso benvenuto e informato i presenti dell’impossibilità alla partecipazione del presidente del Circolo Svizzero Salentino, Renè Ringger oltre ad altri soci per motivi vari. La presidente ha quindi riepilogato le attività svolte dal Circolo nell’anno appena trascorso e discusso varie idee e proposte per una maggiore funzionalità dell’associazione oltre a incoraggiare i soci ad una maggiore partecipazione alle varie attività che quest’anno avremo in programma. L’amministratore del Circolo Arlette Krebs, in carica da un anno e mostrata grande competenza, ha svolto un resoconto delle finanze dell’associazione e nonostante le diverse spese per le attività svolte nell’ultimo esercizio, sono risultate ancora in positivo. Restano per l’anno corrente le quote di partecipazione che risultano di euro 20,00 per i singoli soci e 30,00 per le coppie. Bruno Colucci nel ruolo di segretario del circolo ha espresso la sua continua disponibilità nel coordinare e gestire tale ufficio. Come redattore del notiziario SVIPU, di cui l’associazione è dotata, ha ringraziato i presenti per la collaborazione nel fornire notizie e informazioni per la stesura e pubblicazione del suddetto giornalino che oltre che organo informativo, risulta un riferimento per tutti i soci. Aumentano i membri e simpatizzanti che desiderano ricevere la pubblicazione per e-mail e quanti dispongono di un recapito elettronico possono richiedere alla redazione, all’indirizzo [email protected], l’inserimento del proprio indirizzo nella mailing-list del circolo. Il giornalino, in questo modo, potrà essere ricevuto bimestralmente permettendo a soci e simpatizzanti di essere partecipi e informati sulle attività del Circolo. Dopo i relativi rapporti, il comitato si è dimesso formalmente per dare seguito alla nuova elezione dei singoli membri. La rieletta compagine del direttivo risulta rinnovata dalle figure di due nuovi soci, Nasti Cosimo e Valérie Fuchs e nelle cariche così espresse: Claudia Mucciarelli (Presidente), Margherita Weishaupt (Vicepresidente), Arlette Krebs (Amministratrice), Bruno Colucci (Segretario e redazione SVIPU), Therese Gfeller (Consigliere), Nasti Cosimo (Con- sigliere), Valérie Fucks (Revisore). Anche per l’anno corrente il nuovo programma per le attività del Circolo, oltre alle ricorrenze tradizionali come la festa del 1. agosto e Samichlaus si arricchirà di vari incontri, di visite guidate, pic-nic in campagna e varie altre attività ricreative. Il notiziario dell’associazione fornirà costantemente l’agenda delle attività in programma. Il Circolo ringrazia inoltre il Console Onorario di Bari, Ugo Patroni Griffi, e la sua famiglia, sia per il dono alla cassa dell’associazione ma soprattutto per la sua presenza che ci sostiene nelle varie circostanze e attività. Ancora un grazie sentito a tutti i partecipanti e agli organizzatori di questo evento che con impegno e contributi vari hanno reso possibile questo grande appuntamento. Il seguito di questo incontro si è concluso con un ricco pranzo nella splendida sala della tenuta del centro agrituristico, ma per constatarne le bontà peculiari occorreva essere presenti! Bruno Colucci Svizzera Solidale La Catena della Solidarietà è stata creata ed è sostenuta dalla Società Svizzera di Radiotelevisione SRG SSR. Da 65 anni essa aiuta le vittime di catastrofi naturali in Svizzera e nel mondo intero, traducendo in interventi mirati la grande generosità del popolo svizzero. Campagne di raccolta di fondi attualmente in corso: Rifugiati nel Nord Africa Terremoto e tsunami in Giappone Il sito www.catena-della-solidarieta ne illustra le attività e raccoglie le donazioni, che possono essere effettuate da qualsiasi parte del mondo, in qualsiasi valuta, con le principali carte di credito. In Svizzera, conto postale 10-15000-6 Questo annuncio è stato offerto da un amico della Catena della Solidarietà 14 N. 4, aprile 2011 Per la personale di Urs Lüthi Visita della Scuola Svizzera alla Fondazione Brodbeck Lo scorso 18 febbraio i 14 ragazzi che frequentano le classi medie dell’Associazione Scuola Svizzera Catania sono stati accompagnati dai loro professori Urs Wüthrich e Regula Jakober a visitare la personale dell’artista lucernese Urs Lüthi. La mostra, intitolata “Art is the better life”, è stata ospitata presso i locali assai suggestivi della Fondazione Brodbeck Arte Contemporanea siti in Catania nello storico quartiere di San Cristoforo. Al suo arrivo la scolaresca è stata accolta e guidata dalla dott.ssa Lucia Cinà, che ha stimolato i ragazzi in un viaggio di analisi delle sensazioni personali di ognuno di loro al contatto con le opere dell’artista. La visita è iniziata nella sala dove lo stesso Lüthi aveva curato l’istallazione comprendente delle fotografie del suo incontro con Paolo Brodbeck, anima dell’omonima Fondazione, e con la sua famiglia; una foto che ritrae l’artista catturato dall’obbiettivo nel suo essere in movimento; e la scultura a grandezza naturale ottenuta, come ha spiegato ai ragazzi la dott.ssa Cinà, dal calco dello stesso artista e realizzata poi con materiali polimerici. La dott.ssa Cinà ha invitato i ragazzi ad una lettura di ciò che vedevano e Giuditta, alunna della sesta classe, ha così descritto le sue percezioni e visioni: “Vedo una scultura raffigurante un uomo, Urs Lüthi, sdraiato sul fianco destro, vestito con abiti e scarpe sportive, col braccio sinistro sollevato e la mano aperta e rivolta in basso. In corrispondenza della mano, poggiata alla base della scultura, vedo una pallina rosa. Ciò che mi colpisce è il colore del muro di sfondo. È fortissimo e mi abbaglia.” La dott.ssa Cinà, allora, ha fatto notare come sul muro di sfondo alla scultura, oltre all’intenso colore turchese domina anche una scritta a caratteri cubitali bianchi: Art for a better life. La scolaresca si sposta negli altri padiglioni. Viene mostrata l’opera comprendente cinque sculture bronzee raffiguranti lo stesso artista catturato nel movimento a metà tra una posizione e l’altra, proprio come si poteva pensare, potesse avvenire solo utilizzando determinate tecniche di sovrapposizioni d’immagini fotografiche. Davanti a tanti “autoritratti” i ragazzi hanno riflettuto con la loro guida sul significato e le motivazioni che possono spingere a fare un ritratto di sé stessi. Ritrarsi è un’esperienza di ricerca, un’indagine? O è semplicemente un’esibizione del proprio corpo? L’uomo nella rappresentazione del proprio corpo esprime anche qualcosa della propria anima? Queste le riflessioni prima di visitare la prossima istallazione che si sposta già oltre e viaggia nella storia e nella geografia dell’uomo nel mondo. Ancora autoritratti, statuette bronzee, che ricordano celebri rappre- Gli allievi delle classi medie della Scuola Svizzera di Catania visitano la mostra personale di Urs Lüthi. sentazioni di divinità e personalità della storia umana. Un’opera grafica raffigurante il globo terrestre, ulteriore collegamento col mondo. Ultima tappa della visita, l’esposizione di varie opere dell’artista svizzero le cui competenze si estendono ai materiali più disparati: dalla fotografia digitale alla scultura che utilizza me- talli come il bronzo e l’alluminio, alla scultura realizzata con vetro soffiato, ecc. Un’insieme molto vario, espressione dell’intero percorso artistico di Lüthi, che ricorda una composizione musicale nella sua stretta finale, la coda, che con ritmi incalzanti ripropone la sovrapposizione e l’intreccio di tutti i temi esposti ed elaborati. Presenti 5 dei suoi famosi autoritratti intitolati “Trademarks”, “The remains of clarity” opera grafica frutto della sovrapposizione di circa 100 immagini digitali, “I’d like to be a cubist sculpture”, “Ex voto XXVII 2010”, “Ex voto-cubist-fetish 2010”, “Terapys for Venezia”. In quest’ultima tappa della visita la dott.ssa Cinà ha consegnato ai ragazzi, come di consueto, delle schede da riempire con i commenti personali sull’opera che li aveva maggiormente interessati. Molteplici e varie le emozioni degli studenti. Alcuni di questi hanno colto una ricerca spasmodica di autostima e di conferme. Altri sensazioni di solitudine, tristezza ed isolamento nei propri pensieri. Comune la riflessione e la conclusione che la percezione dell’“io” è causa della nostra felicità, ma anche della nostra irrequietezza. Questa visita è stata senza dubbio molto impegnativa per i ragazzi dell’Associazione Scuola Svizzera Catania, ma è stata anche un’occasione importante per una crescita personale oltre che culturale. Il viaggio ricco di stimoli e provocazioni, Art for a better life, approda ad una meta sicura: Art is the better life. Lucia Inguscio 15 N. 4, aprile 2011 Organizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione e dall’Ambasciata Svizzera di Roma Successo per le scuole reggine nel concorso «Italia-Svizzera» Il Concorso Nazionale riservato alle Scuole Medie Superiori, promosso in Calabria dal Console di Svizzera Renato Vitetta, in collaborazione con i rispettivi Assessori alla Pubblica Istruzione locali, e per la Città di Reggio Calabria con l’Assessore Seby Vecchio, che ha partecipato alla presentazione fatta ai primi di Dicembre scorso dell’importante evento, organizzato in occasione del 150° Anniversario dei rapporti bilaterali tra Italia e Svizzera dal Ministero della pubblica Istruzione e l’Ambasciata Svizzera di Roma, denominato “ITALIA-SVIZZERA: LA STORIA DAL 1861 AL 2011”. Si è concluso con uno straordinario successo per tre Scuole Medie Superiori di Reggio Calabria. Tra le centinaia di Scuole Superiori di tutt’Italia partecipanti, tra le 10 tematiche risultate vincitrici del prestigioso concorso ben tre Scuole di Reggio Calabria, ed esattamente l’Istituto I.T.S. per il settore Economico Raffaele Piria, l’Istituto Tecnico Statale per Geometri Augusto Righi e il Liceo Scientifico Statale Alessandro Volta, hanno visto riconosciuto il loro impegno nella partecipazione al Concorso con l’assegnazione del 1º Premio nei rispettivi settori tematici in gara. Il Concorso prevedeva la realizzazione di un Video di circa 3 minuti su delle tematiche ben precise inerenti i rapporti tra Italia e Svizzera per festeggiare insieme all’Unità d’Italia anche i contemporanei 150 Anni di relazioni bilaterali tra i due Stati. Nel settore tematico “MIGRAZIONI”, i giovani studenti della 3ª Classe del ITS Ragioneria R. Piria di Reggio , Sarah Marino, Paolo Suraci, Fabio Chilà e Daniela Pizzimenti, con il docente referente Prof. Francesco Barillà, hanno vinto il primo premio assegnato dalla Giuria Nazionale, con un bellissimo video dal titolo “Ce ne andiamo via….” realizzato in circa 4 minuti; Avv. Renato Vitetta, Console Onorario di Svizzera (Regione Calabria). primo posto raggiunto nello stesso settore tematico dalla 3ª classe del Liceo Scientifico A. Volta di Reggio Calabria, con il video dal titolo “Storia di una duplice migrazione”, realizzato da Andrea Greco, Chiara Pangallo, Daniele Princi e Francesco Misiano, con referente il Prof. Leo Stilo. Primo classificato nel settore “LE VIE DI TRASPORTO”, per la Giuria Nazionale è risultato L’Istituto per Geometri Augusto Righi, con la 3ª Classe, composta da Mariateresa Chindemi, Domenica Nicolò, Fenisia Idone e Giovanni Romeo, con docente referente il Prof. Giusep- pe Pecora. Il video vincente ha come titolo: “Vacanze Svizzere”. Le altre Scuole che hanno vinto i primi premi nelle restanti tematiche sono risultate di Milano, Roma, Bari, Napoli, Venezia-Mestre, Domodossola e Lodi. I Vincitori proclamati dalla Giuria Nazionale di Esperti del Ministero e dell’Ambasciata Svizzera di Roma, saranno premiati durante la cerimonia ufficiale che si svolgerà durante il Soggiorno del Viaggio premio in Svizzera in programma nelle prossime settimane. Pertanto, saranno i ragazzi ed i docenti con il Dirigente degli Istituti di Ragioneria R. Piria e quelli del Tecnico per Geometri A.Righi che avranno la grande opportunità di effettuare una fantastica esperienza nella Confederazione Elvetica. Per il Liceo A. Volta, eletta dalla Giuria Popolare, ci sarà un premio ed un attestazione da parte dell’Ambasciata Svizzera di Roma, e forse anche qualcosa in più… Tutti i video vincenti e la Classifica finale completa sono visibili sul Sito Internet Ufficiale del Concorso www.italiasvizzera150.it Il tutto ad ulteriore riprova della grande interazione e sinergia che si è oramai radicata in modo profondo e concreto tra la rappresentanza Svizzera del Consolato con tutto il territorio e soprattutto la popolazione calabrese, che ha dato dimostrazione a livello nazionale, con i giovanissimi studenti reggini, di grandi capacità tecniche, espressive, di cultura e conoscenza ad altissimo livello. A questi ragazzi va tutto il plauso e l’ammirazione con i più grandi complimenti da parte del Console Onorario per la Calabria Renato Vitetta nonché dell’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Reggio Calabria Dott. Seby Vecchio. Il Console Onorario di Svizzera Avv. Renato G. Vitetta Circolo Svizzero di Roma Elenco delle prossime manifestazioni Sabato 7 maggio 2011 dalle ore 11.00 alle ore 13.00 Aperitivo di primavera e Brockenhaus dalle ore 11.00 alle ore 13.00 ci incontriamo per un aperitivo e scambiare quattro chiacchiere. Verrà allestito un “Tauschen – Flohmarkt”. Appuntamento alla Casa Svizzera di Roma – via Marcello Malpighi, n. 14. Domenica 29 maggio, dalle ore 10.30 Visita guidata alla Villa di Livia La villa extraurbana di Augusto, primo imperatore di Roma, e della sua consorte Livia sorge su una collina dominante la piana del Tevere alla confluenze delle antiche via Flaminia e Tiberina a Prima Porta. Luogo di incontro: Via della Villa di Livia, 126 mercoledì 22 giugno, ore 18.30 Sommerfest 2011 Appuntamento alla Casa Svizzera di Roma – via Marcello Malpighi, n. 14 Sabato 24 settembre, ore 10.00 Priverno ed Abbazia di Fossanova Dopo la passeggiata culturale, aperitivo nel locale di Vincenza ed una sosta da Anna 2000. 16 N. 4, aprile 2011 Un aperitivo al lauto pasto delle federali Elezioni in alcuni comuni della Svizzera romanda In questi fine di settimana si svolgono elezioni in alcuni cantoni e in comuni importanti in Svizzera. A metà marzo i cittadini dei cantoni di Vaud e Ginevra erano chiamati a rinnovare i legislativi e gli esecutivi comunali. Nel canton Vaud, la sinistra è riuscita a mantenere le posizioni nel primo turno elettorale. Nella capitale Losanna, l’alleanza di sinistra potrà continuare a dominare l’esecutivo e il legislativo. Tuttavia, non sono mancate le sorprese: da un lato la forte avanzata dell’UDC, dall’altro il cattivo risultato del sindaco e consigliere nazionale dei Verdi Daniel Brelaz. L’UDC porta i suoi seggi in Consiglio comunale da 8 a 14 (su 100). La coalizione di sinistra ne conserva 62, ma i Verdi perdono 2 seggi e i socialisti 1, con l’estrema sinistra che guadagna un seggio e sale a quota 13. Al PLR andrebbero 24 o 25 seggi. Sarà necessario un secondo turno per eleggere il Municipio, dove il sindaco Brelaz è risultato buon ultimo tra gli eletti. Negli altri comuni principali fa spiccio la brillante rielezione del sindaco di Nyon Daniel Rossellat (60% dei voti), “grand patron” del Paléo-Festival. Vittoria anche del sindaco socialista di Morges, mentre a Vevey i tre socialisti risultano nettamente in testa rispetto ai due radicali. A Montreux e Yverdon sarà invece necessario un ballottaggio generale. A Ginevra, si è verificato un vero e proprio terremoto politico. Il movimento populista “Mouvement Citoyens genevois”, nato solo quattro anni fa, ha vinto in città e in parecchi altri comuni: 17 su un totale di 53 seggi (finora 12 seggi in soli 3 comuni). Nel capoluogo l’MCG ha conquistato ben 11 seggi (su 80), ponendo fine alla supremazia della sinistra durata ben 24 anni nel legislativo. Il Partito liberale radicale ha perso 6 seggi, i Verdi 4, PPD, UDC e PS uno ciascuno. L’alleanza di estrema sinistra, a sorpresa, ne ha guadagnati due. L’elezione dei municipi avverrà il 17 aprile. Il 20 marzo si sono svolte le elezioni comunali anche nel canton Friburgo. Nel capoluogo il PLR è riuscito a strappare un seggio in Municipio al PPD. Con due socialisti e un cristiano-sociale, la sinistra continuerà a dominare l’esecutivo. Il PPD è invece riuscito a guadagnare un seggio a Bulle, battendo il PLR. I due partiti e i socialisti avranno quindi tre seggi ognuno. A Morat, i Verdi liberali sono riusciti a togliere un seggio al PLR. Nel canton San Gallo, il comune di Rapperswil-Jona doveva eleggere il successore del sindaco Benedikt Würth, eletto in Consiglio di Stato. Grande vittoria del consigliere comunale PPD Erik Zoller, pur avversato da una coalizione di UDC, verdi liberali e da una lista locale. Benvenuti Welcome Bienvenue Willkommen Il VICTORIA albergo romano di PRIMISSIMA CLASSE • Costruito nel 1899 • Un angolo di quiete nel centro storico, affacciato sul Parco di Villa Borghese, a due passi da Via Veneto e dalle vie più famose per lo «shopping» • Con piacere Vi proponiamo l’atmosfera del nostro RISTORANTE BELISARIO la sua cucina classica italiana, le specialità romane • La CULTURA DEI VINI ITALIANI è espressa in una carta ben selezionata, composta soprattutto da «BEST BUYS» • Il VIC’S BAR , piacevole punto d’ incontro, il giardino pensile SOPRA I PINI, BAR E RISTORANTE, romantico ritrovo estivo, completano il vostro indimenticabile soggiorno a roma • R. H. Wirth H. Hunold (Gen. Mgr.) 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E in pochi giorni i volontari ticinesi in marcia divennero migliaia, divisi in tre battaglioni di milizia, pittoreschi forse per le loro tenute fantasiose, l’equipaggiamento inadeguato e la limitata disciplina, ma ardimentosi e pronti a rendersi utili ovunque ve ne fosse la necessità in numerosi episodi della campagna militare contro l’Austria. Basti pensare che a Brescia il 30 marzo il governo provvisorio di quella città li saluta con queste parole: «Svizzeri! La magnanima nazione elvetica non ebbe bisogno che l’Italia ne invocasse il soccorso. Generosi per istinto, forti per tradizione di gloria, i figli di Tell al primo grido di guerra corsero spontanei nelle pianure lombarde! Il perfezionamento dell’italiana rigenerazione non sarà mai scompagnato dal nome vostro!». Parole che certo oggi suonano fin troppo romanticamente retoriche, ma che la dicono lunga su quale fosse in quelle fasi convulse della prima guerra d’indipendenza l’impatto, anche immaginifico, dei volontari ticinesi. Colonne di irregolari pronti a difendere la rivoluzione con le armi come quella, rimasta celebre, comandata da Natale Vicari di Agno e dal milanese Francesco Simonetta, in cui malcantonesi, bellinzonesi e locarnesi ed esuli italiani, ma non solo, si mescolano e si distinguono per valore e ardimento tanto da venire incorporati nell’esercito piemontese durante l’assedio di Peschiera. Molti sarebbero i nomi e gli esempi da ricordare (dal tenente Francesco Carloni al maggiore Augusto Fogliardi, dall’alfiere Pietro Cossa all’eroico luganese Emilio Morosini che cadrà eroicamente difendendo la Repubblica romana nel giugno del 1849), ma forse la figura più emblematica del fenomeno della volontaria partecipazione ticinese al Risorgimento rimane quella del bleniese Antonio Arcioni di cui quest’anno ricorre tra l’altro il bicentenario della nascita. Il generale Antonio Arcioni Il condottiero che ha legato il suo nome alla colonna di circa 1.500 volontari che più a lungo è rimasta nell’immaginario collettivo da entrambi i versanti della frontiera per le sue coraggiose azioni nelle Giudicarie in Trentino e nella difesa di Roma (dove ancora esiste una via a lui intitolata) era infatti nato, da una famiglia di proprietari terrieri, a Corzoneso l’11 aprile 1811. Il Martinola lo descrive efficacemente come uomo «dal piglio autoritario, insofferente di disciplina gerarchica come tutti i condottieri popolari, puntiglioso e suscettibile, affidato, per temperamento, all’istintività del comando, a un coraggio confinante con la temerarietà». Un esempio perfetto, insomma, dello spirito che animava i volontari elvetici. A soli 23 anni, insieme a molti altri esuli italiani, il nostro aveva combattuto in Spagna in un reggimento di cacciatori contro le reazionarie truppe carliste riportando anche una grave ferita che gli era valsa una croce al merito. Dopo alcuni anni in Portogallo dove combatte e riceve le più alte onorificenze militari, Arcioni rientra in patria solo nel 1844 con il grado di capitano giusto in tempo per partecipare alla guerra del Sonderbund dove tuttavia, soffocato nel suo impeto dagli alti comandi, non riesce a mettersi in luce ed anzi deve assistere passivamente (nel novembre del 1847) all’infausta ritirata di Airolo. Repubblicano fervente e mazziniano indomito, al deflagrare dell’insurrezione in Lombardia Arcioni raduna in poche ore un gruppo di volontari e benché nuovamente ferito dagli austriaci il 23 marzo raggiunge Milano con la sua colonna di ticinesi, entra a far parte della divisione Luciano Manara e riesce a portarsi, grazie ad una serie di vittorie, a soli 30 chilometri da Trento. L’inerzia dell’esercito piemontese e i soliti contrasti con i superiori lo inducono però a sciogliere la sua milizia e a rientrare in Svizzera alla fine di aprile del 1848. Ma già nel mese di ottobre lo ritroviamo protagonista di una missione d’attacco (studiata dal Mazzini nel suo rifugio luganese) al Lago di Como attraverso la Val d’Intelvi. L’operazione, per una serie di circostanze sfortunate, tuttavia fallisce lasciando anche strascichi giudiziari a suo carico. Nel febbraio del 1849 Arcioni risponde entusiasta all’appello lanciato da Goffredo Mameli «Roma! Repubblica! Venite!» e ritorna in Italia come comandante della Legione dell’emigrazione italiana difendendo la neonata Repubblica romana con importanti successi in azioni di guerriglia in diverse località dello Stato pontificio. Durante la drammatica difesa finale della città eterna nei mesi di giugno e luglio Arcioni viene promosso generale sul campo combattendo con i compagni supersititi fino all’ultimo e una volta tramontato il sogno di libertà per Roma del Mazzini ottiene il diritto a rientrare con onore in Ticino. Forse deluso dall’andamento delle vicende italiane, sicuramente provato nel fisico dalle troppe ferite riportate, Antonio Arcioni decide a questo punto di ritirarsi dalla vita militare e si dedica al commercio del legno Il generale Antonio Arcioni, con la croce dell’ordine di Maria Isabella. limitandosi all’istruzione delle milizie ticinesi a Bellinzona. Onorato dai suoi concittadini con la nomina nelle fila liberali a deputato in Gran Consiglio nel 1855, il generale resiste alla tentazione di riprendere il campo che da più parti gli si prospetta. Mazzini, che lo considera l’unico uomo nel Ticino «capace di osare», già nel 1853 durante il durissimo blocco della fame pensa a lui come incursore per risollevare la Lombardia e poi ancora l’anno seguente per animare una sollevazione in Valtellina. Nel giugno 1859, in piena seconda guerra d’indipendenza, dopo la battaglia di San Fermo è Giuseppe Garibaldi in persona a chiedere il suo aiuto proponendogli un comando nei Cacciatori delle Alpi, ma Arcioni stavolta non ha neppure il tempo di organizzarsi per riprendere le armi e lasciare la sua terra. Muore tra le sue montagne il 21 novembre 1859. La causa italiana per cui si era tanto prodigato troverà compimento (sia pure monarchico) poco più di un anno dopo. Matteo Airaghi Dal «Corriere del Ticino» 18 N. 4, aprile 2011 L’elenco dei sostenitori 2° semestre 2010 Ringraziamo i Sostenitori! 318 persone hanno versato nel 2° semestre dell’anno scorso un contributo come socio sostenitore uguale o maggiore agli € 50. Di seguito l’elenco di questi sostenitori. Un grazie sincero a tutti coloro che con la loro generosità ci aiutano a far si, che tutti gli svizzeri immatricolati presso un Consolato Svizzero in Italia ricevano la Gazzetta Svizzera. Sono convinto che il nostro giornale sia per tanti connazionali di grande importanza, una volta al mese portiamo notizie della nostra patria in casa dei nostri lettori. Purtroppo questo non è facile, i costi crescono e le entrate non sempre ne garantirebbero la copertura. Grazie a questi Sostenitori possiamo continuare a pubblicare la Gazzetta Svizzera. Se nell’elenco avessimo dimenticato qualche nome, prego di comunicarmelo via E-mail, sicuramente aggiungeremo il nome nel prossimo elenco. Arwed G. Buechi Presidente HÜRZELER WALTER + NORMA ANDINA MARCO BOLOGNA BLUMENTHAL ORESTE MONCALIERI WEBER GIOVANNI FIRENZE BEUTLER BRUNO + IRENE GUIDONI ROBERTO LIVORNO KESSELRING WILLY MARTIN K./ROSSO M.C. STEINHAUSLIN JEAN LEON FIRENZE ASTUTO LILIANE LICODIA EUBEA STALDER HANS PETER ABRAMENT SHIMON MILANO HOSPENTHAL ERWIN JOSEF FERMO KUNZ REINHARD PORLEZZA STEINER ROBERT TOLLEGNO MICHAHELLES AMELIA FIRENZE AGOSTINI MAJA PRATO ARNALDI BERTA LA SPEZIA ARRIGO ELETTRA LURATE CACCIVIO BOERI LEONARDO SAN REMO BRYNER DANIEL MILANO BURCKHARDT MICHAEL MILANO BURGISSER GIUSEPPE MONTAIONE CANESSA CLAUDIA GAIOLE IN CHIANTI CANIATO G./SPIRO G. CORTI ANTONIO MILANO COURT M.D./DA SILVA S. CREPAZ BRUNA FIERA DI PRIMIERO CUORAD ADOLFO PIACENZA FEDERICI PIO ROMA GESSNER ANDREA MILANO GSELL ANGELA ROMA LIDO DI OSTIA HINDEN ROLAND JEAN HUBER MAX BORGOMANERO JOB ARTURO TORINO JUNOD ERSILIA VIGNONE KELLER HELEN GENOVA LENZIN HEINI SCHIO LEUTENEGGER HILDEGARD ANGUILLARA SABAZIA MAURER ROLANDO MIGLIORE MATTEO MILANO NAPPI EDITH LIVERI NYFFENEGGER CORRADO SAVIGLIANO 100 PALERMO NARCISO GIAVERA DEL MONTELLO100 PALFI GYULA CASSACCO 100 PAPETTI HELENA MILANO 100 PIANI SARASIN ARIANE LIVORNO 100 PIZZETTI CLAUDIO E SILVIA 100 REISER COSTANZO AMENO 100 RIEDER MILENA BIELLA 100 RIMOLDI ANTOG MARIARITA TRADATE 100 ROTOLONI AGNES FOGLINO 100 SALA PAOLO TORINO 100 SOMMARUGA FRANCESCO ROMA 100 STEINER KURT PARMA 100 STUBER PIERA 100 TAMBORRINI IDA PRESICCE 100 TONELLI TULLIA MALCESINE 100 VENCO MARIA LUISA VARESE 100 VESCO CARLO SAN REMO 100 WUSSLER ANDREA MILANO 100 BUSCEMI VINCENZO PALERMO 99 PAGANI ROMANO BORGOMANERO 98 BOTTINO GIANNI GENOVA 96 FIORAVANTI ALESSANDRA 84 BAGGI GUALTIERO 80 CIRCOLO SVIZZERO ABRUZZESE PESCARA 80 DEFILLA LUCIANO FIRENZE 80 DOMENICONI ARNALDO CELLE LIGURE 80 FILIPPIN THERESIA LAVIS 80 RIVA ORIELE S. STEFANO AL MARE 80 SOMMARUGA CAROLINA ROMA 80 BAUERT PETER 75 CATTANEO CRISTINA MILANO 75 ANDREATTA SILVIA PADERNO DEL GRAPPA 74 BALDI URSULA LUCCA 74 BARBERI ROSMARIE CASTELLETTO S/TICINO 74 BORGHINI ALBERTO BAVENO 74 D’AMATO SYLVIA COMO 74 DELLA SPINA CLAUDIA CERNOBBIO 74 GRANA GIAMPIERO GARLENDA 74 GUARDIANO MARIO SINIO 74 JAGER URSULA FIRENZE 74 LEGLER GIAN CARLO BERGAMO 74 500 200 200 200 160 150 150 150 150 148 130 124 124 124 124 120 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 NIGRI SARA NOVARA 74 NOTARBARTOLO DI V. MARIA ROMA 74 RIZZI ANTONIO SAN QUIRINO 74 ROSSETTI BRUNO MONTEGROSSO D’ASTI 74 TEUWEN PETER LAMPORECCHIO 74 VACCHIANI NADINE BUJA 74 WELSCHER HANS DIETER PANTELLERIA 74 ZAFFARONI SUSANNA BISUSCHIO 74 EGLOFF ANGELALBERTO PADOVA 70 GANDER JACQUES TORINO 70 GREINER HANS TRONZANO L.MAGGIORE70 JOOS ANNA 70 MARCOLIN SILVIA ALBIOLO 70 OECHSLIN K.H. 70 SALVADORI DORA BONDO 70 VON ARX ENRICO NAPOLI 70 ELSASSER FRITZ CASTAGNETO CARDUCCI 65 AURICCHIO GAETANO NAPOLI 60 BERTOSSA GIORDANA MILANO 60 BONAZZA LEHMANN BARBARA VERBANIA 60 DEGIACOMI FRANCESCO M. BORGOFRANCO D’IVREA 60 DUBAIL JEAN CLAUDE BRACCIANO 60 FIORUZZI ALBERTO MILANO 60 GABARDI LUIGI MILANO 60 GIANNINI PIETRO BERGAMO 60 GRINDA LORY SAN REMO 60 GROSSI GIULIANA TORINO 60 KNOEPFEL HEINZ FRASCATI 60 MOSCH EUGENIO NAPOLI 60 RICCIARDI CARLO NOVI LIGURE 60 VESPA FRANZ CAGLIARI 60 KLOPFENSTEIN GERHARD BEEVAGN 55 BORELLINI GABRIELLA IMOLA 54 BRACELLI SONIA LANZADA 54 MINATEL ELISABETH ORMELLE 54 MUZZU ALESSANDRA SASSARI 54 PAVAN IVANO BREGANZE 54 GEBENDINGER NICOLA FIRENZE 52 RIVA HEIDI COMO 52 TRONCI ADELHEID MILANO 52 AEBISCHER GIORGIO TAGLIACOZZO 50 AGLIETTA LUIS M. 50 ANGELETTI GIULIANA SAN DONA’ DI PIAVE 50 APPIANI MARIO MERLINO 50 AVOGADRI TANYA CERNUSCO S/NAVIGLIO 50 BALMELLI ANNA MILANO 50 BAMONTE PIETRO BERGAMO 50 BANDLE MAURO PALAZZO PIGNANO 50 BARIATTI GERMAINE GEMONIO 50 BASSANI SIBYLL VICENZA 50 BASSIGNANA MIGLIORE GIULIAFERRARA 50 BATELLO MARCO MILANO 50 BATELLO PAOLO MILANO 50 BECHSTEIN ERNESTO MILANO 50 19 N. 4, aprile 2011 BECKERT CHRISTIAN CECINA 50 BIANCHET SILVIO TRICHIANA 50 BICKEL JACQUELINE FIRENZE 50 BLANC MARIA MILANO 50 BOLDRINI FEDERICO FERMIGNANO 50 BORELLI MARIE JEANNE PISA 50 BORINGHIERI GIACOMO TORINO 50 BRANDLE FERDINANDO TRESCORE CREMASCO 50 BRANDLE LUCIANO VAILATE 50 BRAZZOLA FLORIANO MILANO 50 BREGA VARAZZE 50 BROGGI BLUETTE CANTELLO 50 BRUNNSCHWEILER KARL GORIZIA 50 BUCHI PATRICE PORTOFERRAIO 50 BULLONI SERRA CARLO PARMA 50 BUOGO ADRIANA TORINO 50 CALAME DI FRA JACQUELINE SANTA VENERINA 50 CAMERA PAOLA MILANO 50 CAMORANI CARMEN BULCIAGO 50 CAPONE SUSANNA VIGEVANO 50 CARCANO GIANCARLO MASLIANICO 50 CARDINI FERNAND ANTOINE FIRENZE 50 CARRA CARLO TORINO 50 CASALE GIUSEPPE AUSONIA 50 CAVALLO BARBARA CHIERI 50 CHENDI MARGRITH CERVIGNANO D/FRIULI 50 CHIARELLO RENATA ROVIGO 50 CHIONETTI MARIA LUISA LESA 50 CODARIN CHARLOTTE RAPALLO 50 CODAZZO RUTH SAN REMO 50 CONTI BAKER CARLA CALVAGESE D.RIVIERA 50 COPES ERRICA SORICO 50 CORRIERI YVONNE CAMPORGIANO 50 CORSELLI GENEVIEVE PALERMO 50 COSTA BRUNA MILANO 50 D’ALPAOS ANGELO TRICHIANA 50 D’ALPAOS LARA TRICHIANA 50 D’ANTICO VINCENZO PARABITA 50 DE MAS ADRIANA VARESE 50 DEL BALZO DI PRES SVEVA FIRENZE 50 DELCHIAPPO HEDWIG BORGO VAL DI TARO 50 DELLA CASA EMILIO MILANO 50 DI CRISTOFANO ARLETTE RAPALLO 50 DI FRISCHIA ANNA ROMA 50 DOUSSE PAOLA LADISPOLI 50 DURAND HANS OLGIATE OLONA 50 EBRILLE RENATA SAN REMO 50 EICHHOLZER CARLO PIASCO 50 ESCHER RODOLFO ROMA 50 ESPOSITO MARINELLA CADEGLIANO VICONAGO 50 FASOLA GIUSEPPE COMO 50 FERRARO ELISABETH ANACAPRI 50 FERRI VERENA PERGINE VALSUGANA 50 FINK RIGALI SILVIA VIGEVANO 50 FIORAVANTI ISABELLA ROMA 50 FLUCKIGER ELENA CAMPI SALENTINA 50 FOSSATI GIUSEPPE MILANO 50 FRANCIONI ENRICO BRESCIA 50 FREDA ANGELO GENOVA 50 FURLAN YVONNE REMANZACCO 50 FUSCO MARGUERITE SALERNO 50 GAINI ENRICA FRANCAVILLA AL MARE 50 GANDER PAOLO BRUNATE 50 GANZ BERNARDO MONTELPARO 50 GASSER HANS PETER BERGAMO 50 GELPKE TILL S.CASCIANO VAL DI P. 50 GENEL NINO TRIESTE 50 GIULIETTI CLAUDIO FERMO 50 GMUR GIUSEPPE BERGAMO 50 GNECH PIA PADOVA 50 GRAF KURT COMO 50 GRANDJEAN RENEE COMO 50 GRECO GEORGETTE TARANTO 50 GRIGOLETTO RINALDA TREVISO 50 GRISOSTOMI EMIDIO FERMO 50 GUGLIELMETTI SC MANOLA ROMA 50 GULINO ELISABETTA C. 50 GURTLER FABIENNE CAMPIONE D’ITALIA 50 GUYOT ELISA CARATE BRIANZA 50 GYSIN DENIS OCCHIEPPO INFERIORE 50 HACHLER ARNALDO PONTE LAMBRO 50 HAGLER VALERIA GATTINARA 50 HASENBOHLER ELFRIEDE NOVARA 50 HERZOG MAGDALENA FIRENZE 50 HUDRITSCH PETER BORDIGHERA 50 HUNZIKER JAMES PAGAGNA 50 HURZELER ZANIN ELIANA LARZIGNANO 50 ITEN ALBERT VICENZA 50 JEANNOTAT MONIQUE PANTELLERIA 50 JENTER HANS KARL 50 KACEDALI MELISSA CORREGGIO 50 KAPPELER HANS CHIAVARI 50 KELLER PAUL GENOVA 50 KUHN RAGAZZINI ANNE FIRENZE 50 KUNG DISTEFANO IRENE GRAMMICHELE 50 KUNZ ALESSANDRO MILANO 50 LAMARI IGNAZIO LORO CIUFFENNA 50 LANCINI PATRICIA ADRO 50 LANG CATERINA VIGEVANO 50 LAZZARI GLORIE S. MARGHERITA LIGURE 50 LERCH ANTON CAGLIARI 50 LUMIELLA VERENA CREMENAGA 50 MAGGIONI GIOVANNI MILANO 50 MALETTI KATHE MILANO 50 MALTA DORIS CAPIAGO INTIMIANO 50 MARAZZI EMANUELITA CLIVIO 50 MARCHESI ANNA BERGAMO 50 MARGARIA LUCIANO CUNEO 50 MARIOTTI CHRISTINA LASTRA A SIGNA 50 MATTER TEDDE CLAUDIA MONTE GIBERTO 50 MEISTER LIDIA CASTELNOVO D.FRIULI 50 METZGER WALTER PONTE SAN PIETRO 50 MONNEY DAISY CASTELVECCHIO CALVIS 50 MORO BARBARA TORINO 50 MOSSO LIVIO VILLARBASSE 50 NAHMIJAS BADER ROSMARIEROMA 50 OGLIERO DORA CONDOVE 50 OMEDÉ A./WIGGER E. 50 PAGLIA COLBY FIORENZA FIRENZE 50 PALTENGHI GIOVANNI MILANO 50 PANDOLFO GIUSEPPE MONFUMO PAU BARBARA ROMA PEDUZZI ANGELA STEFANIA PERUCCA GERTRUD MILANO PETTERINI LISBETH ROMA PEZZI GIULIO UMBERTO PIZZI MARIO FIRENZE PONTANARI ALBERTO MILANO POPP OTHMAR MILANO QUAGLIA ATTILIA GROTTAFERRATA QUARIN BRUNO S.VITO TAGLIAMENTO RADICIONI ANNA GENOVA RATTI NEFF ROSMARIE BIELLA RAVEGLIA AFFRI MARIA INDUNO OLONA RE AMALIA NERVIANO RIJTANO ORNELLA RONCHIETTO LORENZO PONT CANAVESE RUTSCHE BRIGITTA LONDA SALVADE’ MARIA GENOVA SALVALAGGIO GIOVANNI S.MARTINO DI LUPARI SANTIN URSULA CONEGLIANO SCHECK ROBERT MARZABOTTO SCHEIDEGGER LEA SCHIFALACQUA ALDO ROMA SCHMID CESARE GENOVA SCHMID NORMA PERGOLA SCHMUTZ MARGRITH SAVONA SCHNIDER RICCI IRENE POGGIBONSI SCHNYDER R. SCHUTZ ELDA MILANO SECCHI GIORGIA REGGIO EMILIA SEGHEZZI BRIGITTA PREMOLO SGATTONI MARA MILANO STAHLI TRANI ELISABETH ISCHIA STANCA COSIMO PARABITA STARACE FRANCO MILANO STREIT LYDIA MILANO STRIPPOLI ANTONELLA CATANZARO LIDO SUTTER FELIX CERVIGNANO D/FRIULI TAMBUSSI SILVIA VOGHERA TANNER JURG BOISSANO TAVERNA ROBERTO GATTICO THIEBAUD FRED LOUIS DIAMANTE THIEME EVA ROMA TOPPAN GIANFRANCO SEQUALS TRAVISANI ANNAMARIE CESENATICO TREICHLER SERGIO TRINCARD MICHEL MILANO ULITIN INES SACILE URSELLI LISELOTTE GROTTAGLIE VALLELIAN PIERRE GAZZOLA VASSALLI MARIA GENOVA VILLA ANGELO MILANO VOGLER MARGRIT BUTI WANZENRIED MARGRIT SANT’ANGELO A SCALA WARTENWEILER THERESA MEZZEGRA WEITNAUER ROBERTO MILANO WIGET HANS MILANO ZANINI HOMEYER A. ZENI FRANCO TRENTO 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 20 N. 4, aprile 2011 Carlos Leal, attore svizzero ad Hollywood «La professione di attore, essere in continuo movimento» L’attore losannese Carlos Leal offre una prestazione eccellente nel nuovo film di Michael Steiner “Sennentuntschi”. Curioso ed insaziabile, l’ex rapper prosegue la propria ascesa nella sua arte trasferendosi a Los Angeles. “Affrontare la vita, le novità, serbare la curiosità di un bambino e provare ad essere quotidianamente alla ricerca di qualcosa”. È questa la filosofia che Carlos Leal ha saputo mettere in pratica con successo. Il losannese è l’esempio stesso di una riconversione riuscita. Da quasi dieci anni, l’ex cantante del gruppo di hip-hop Sens Unik si è lanciato nella professione di attore. Nel 2006 ha ricevuto il Premio del cinema svizzero per la propria interpretazione in “Snow White” dove svolge il ruolo di direttore del casino nel James Bond “Casino Royale”. Interpretando dei ruoli sia nei lungometraggi internazionali, come pure nelle serie TV (in Francia e in Spagna), il losannese ha iniziato la propria carriera vivendo dapprima sette anni a Parigi, in seguito tre anni a Madrid. La sua sete di evolvere in questo mestiere lo ha logicamente portato a Los Angeles, dove risiede dall’ottobre 2010. Quarantenne, questo figlio di immigrati spagnoli è attualmente impegnato nel film “Sennentuntschi”, il nuovo lungometraggio dello zurighese Michael Steiner. Lo raggiungiamo per telefono a Melrose, Los Angeles. Gazzetta Svizzera: Qual è stato il clic che l’ha indotta a partire per Los Angeles? Carlos Leal: In quanto attore, quando ci si interessa alle tecniche d’interpretazione, ti rendi conto che i libri sulla recitazione sono spesso scritti dai migliori coach americani. È un pò come se per l’hip-hop, tu vai a New York e per la recitazione vai a Los Angeles. È una città che offre molte possibilità di workshop, di corsi, di scuole. Vi si incontrano ottimi attori che non sono forzatamente conosciuti. Basta seguire un corso di recitazione per trovarsi di fronte ad un superdirettore di attori o in compagnia di attori talentuosi. Si ha naturalmente voglia di evolvere. C’è stato un momento in cui mi sono detto che avrei dovuto fare un passo un po’ più lungo. Attraversare l’oceano e il continente per vedere ciò che avviene qui. Senza nessuna pretesa ma con il desiderio di voler evolvere nel mio mestiere e nella mia arte interpretativa. Mi sposto facilmente, se domani dovessi avere un progetto altrove, ci vado. La professione di attore significa anche questo, abitare in un posto ma sapere costantemente che tutto è in continuo movimento. Quali film ha girato quest’estate? In Svizzera: “Jasper, le voyage immobile” di Julien Nicaud, il primo lungometraggio di questo giovane realizzatore promettente. In Spagna: “La Rosa de nadie” di Ignacio Oliva. Ho pure girato un film in India “Escape From Tibet” di Maria Blumencron, con una produzione e un casting internazionali, tra cui la talentuosa attrice tedesca Hannah Herzsprung. Qual è il posto di sua moglie, l’attrice Jo Kelly, nella sua vita? Estremamente importante. Con la mia vita movimentata, i viaggi legati alle mie attività cine- matografiche, ho veramente bisogno di avere una base equilibrata. Il fatto di ritrovarmi con mia moglie (per metà belga e per metà irlandese) e mio figlio è estremamente importante per il mio equilibrio mentale. Professionalmente, lei mi ha sempre aiutato. Capisce perfettamente tutto il processo d’interpretazione e di apprendimento di un ruolo. Essa conosce numerose tecniche, è molto istruita e impartisce lezioni di commedia. Quando preparo un ruolo, essa è spesso al mio fianco per aiutarmi a capire le diverse sfaccettature di un personaggio. Quale attrice, essa ha recentemente recitato in “I Want To Be A Soldier” con Danny Glover. 21 N. 4, aprile 2011 Che cosa l’ha spinta a diventare attore? Quando ero ancora il cantante del gruppo Sens Unik, lo scenografo losannese Gianni Schneider mi ha proposto un ruolo in una pièce teatrale, un adattamento di un libro di Pedro Almodóvar: “La Vénus des lavabos”, dove dovevo essere un “maquereau”. Questo mi ha dato una libertà che non trovavo più nel rap: ero costantemente etichettato rapper. Mi sono dunque deciso e a poco a poco interessato all’arte dell’interpretazione. Sono allora andato a Parigi dove ho seguito un workshop intensivo allo Studio Jack Garfein. E il teatro? Penso di salire su un palco più tardi nella mia vita, quando sarò realmente intenzionato a rimanere in un luogo senza continuare a spostarmi. Allora mi farà veramente piacere interpretare delle scene teatrali con buoni attori e poter interpretare la stessa opera per parecchio tempo nello stesso luogo. I suoi modelli di attori? Ammiro molto alcuni attori della nuova generazione: Ryan Gosling (“La Faille” con Antony Hopkins) e James McAvoy (“Le Dernier Roi d’Écosse”, “Wanted”). Sono esempi della libertà nel ruolo di attore. Dopo sicuramente ci sono le vecchie star come Dustin Hoffman, Kevin Spacey e per quanto concerne le donne Meryl Streep che ha un po’ superato tutti. Quale eco ha avuto dal film “Sennentuntschi”? Ha avuto un buonissimo successo in Svizzera ed è stato il numero uno per due settimane nei grandi blockbuster americani. E’ straordinario. Sono grato a Michael Steiner. Sono fiero di far parte di questa avventura, che è stata difficile da portare a termine a seguito dei problemi finanziari. Dopo questa lunga battaglia, Michael Steiner è riuscito a realizzare un lungometraggio veramente “entertaining” e divertente, essendo nel contempo un film che ha fatto scorrere molto inchiostro. Il suo personaggio è nuovamente pieno di contraddizioni … Si tratta dei ruoli più interessanti. E se il personaggio non ha un grande rilievo, cerco di dargli una dimensione diversa, sempre che ciò sia fattibile. In “Sennentuntschi”, Martin Delacroix è un personaggio con due facce e, per essere il più possibile credibile, non bisogna svelare il segreto già all’inizio del film. In seguito, quando la seconda faccia si rivela, bisogna andare fino in fondo. E’ un bellissimo lavoro. Interpreto spesso dei personaggi abbastanza tranquilli e discreti e che poi, improvvisamente, a metà o a tre quarti del film esplodono! Con Michael Steiner quale realizzatore ha incontrato? Una persona intelligente e piena di passione. Egli ama utilizzare storie vere svizzere e trasformarle in veri thriller. Li trasforma in grandi spettacoli e in qualcosa di straordinario! Ha già incontrato alcuni compatrioti a Los Angeles? Naturalmente. Esiste una comunità svizzera abbastanza importante, tanto più che alcune persone al consolato si occupano molto bene di difendere la cultura cinematografica svizzera ed organizzano serate a tema con vari artisti svizzeri. Questo mi permette di incontrare dei compatrioti che vivono qui e che lavorano in vari settori. La sua filosofia di vita? Vi è una canzone di Jacques Brel che si chiama “Rester debout” (“Sarebbe impossibile vi- vere in piedi?”). Nella mia vita, mi piacerebbe cercare di farlo il più a lungo possibile. Questo significa andare sempre avanti, tentare di migliorarsi costantemente e salire di livello. In questo senso, l’essere cresciuto in una famiglia modesta e in una piccola cittadina (Renens) è un motore sublime. Hai l’impressione che tu debba onorare queste persone. I suoi genitori le hanno quindi trasmesso questa voglia di andare avanti … Certamente. Negli anni ’60, il fatto di essere una famiglia spagnola che fuggiva dalla dittatura di Franco, che lasciava tutto per cercare di scoprire un altro mondo, era molto coraggioso. I miei genitori sono dei grandi lavoratori e mi hanno trasmesso questo coraggio e questa determinazione nei confronti del lavoro. www.carlosl.com Intervista di Alain Wey Filmografia selettiva “Love Express”, di Elena Hazanov, 2003 “Snow White”, di Samir, 2005 “Casino Royale”, di Martin Campbell, 2006 “Tarragona”, di Peter Keglevic, 2006 “Dirty Money – L’infiltré”, di Dominique Othenin-Girard “Verso”, di Xavier Ruiz, 2008 “Carré Blanc”, di J. Baptiste Leonetti, 2008 “Los Abrazos rotos”, di P. Almodóvar, 2008 “El Mal Ajeno”, di Oskar Santos, 2008 “There be dragons”, di Roland Joffé, 2009 “The Way”, di Emilio Estevez, 2009 “Sennentuntschi”, di Michael Steiner, 2010. Le sue opere sono esposte nel Parco delle sculture di Mötschwil La scomparsa di Bernhard Luginbühl artista scultore contro corrente Non ha mancato di scioccare più di una volta con le sue parole e le sue opere, che intitolava “Collera”, “Aggressione” oppure “Atlas”, e non esitava a profilarsi come un artista che nuotava contro corrente. Lo scultore Bernhard Luginbühl è deceduto lo scrso 19 febbraio, all’età di 82 anni. Nato il 16 febbraio l929, figlio di un macellaio, Bernhard Luginbühl ha ben presto deciso di non seguire le tracce di suo padre, ma di diventare artista. Ha così seguito una formazione di artista scultore presso la Scuola di arti applicate di Berna, prima di abbracciare definitivamente la carriera di artista indipendente. Uniche nel loro genere, le sue sculture sono opere imponenti in ferro, realizzate con scarti di industrie metallurgiche. “Un addio al periodo industriale”, le aveva battezzate un critico d’arte. Nella sua arte, Bernhard Luginbühl mi- schiava costruttivismo, dadaismo e surrealismo e apparteneva, negli anni sessanta – come Daniel Spörri e Jean Tinguely – al movimento avanguardista svizzero, affermatosi anche a livello internazionale. Lo scultore bernese ci lascia un’opera impressionante, dalla quale è possibile ricavare un’idea visitando il parco delle sculture di Mötschwil, nei pressi di Burgdorf. Nel corso degli anni ha distrutto una buona parte delle sue realizzazioni bruciandole, spesso con una messa in scena artistica. Lui stesso, evocando la sua persona e la sua arte, affermava: “Scolpisco, scrivo libri e disegno in continuità e il peggio è che, nonostante tutto, mi annoio ancora molto”. Tuttavia non pensava che la gente potesse credergli. BE Parco delle sculture: www.Luginbuhlstiftung.ch Aus dem Bundeshaus 22 N. 4, aprile 2011 Die Schweiz ist aufs Engste mit den Entwicklungen Europas verbunden Bundesrat genehmigt Aussenpolitischen Bericht 2010 An seiner Sitzung vom 10. Dezember 2010 hat der Bundesrat den Aussenpolitischen Bericht 2010 genehmigt, der einen Gesamtüberblick über die Schweizer Aussenpolitik vermittelt. Der Bericht zeigt insbesondere auf, wie die Schweiz im vernetzten internationalen Umfeld von heute Einfluss nehmen kann und welche Instrumente ihr dafür zur Verfügung stehen. Zudem gibt das umfassende Dokument auch Rechenschaft über die wichtigsten aussenpolitischen Aktivitäten der Schweiz von Mitte 2009 bis Mitte 2010. Die globalen Enttet und damit ihr wicklungen und Heaussenpolitisches rausforderungen, Engagement, das die der Bundesrat auf einer umfasbereits im letztjähsenden Politik der rigen Aussenpobilateralen und litischen Bericht multilateralen Inbehandelte, haben teressenwahrung sich bestätigt. und Einflussnahme Dazu zählen die beruht, weiter verw i r t s c h a f t l i c h e Bundesrätin Micheline Calmy-Rey mit EU- stärkt. und politische Kommissionspräsident José Manuel Barroso. Als Land, das geoGewichtsverschiegrafisch im Zentbung in Richtung Asien, die Komplexität rum des europäischen Kontinentes liegt, ist und die gegenseitigen Interdependenzen die Schweiz aufs Engste mit den Entwicklunglobaler Krisen sowie die globalen Umweltgen Europas verbunden. Laut dem Aussenveränderungen. Die Schweiz hat auf diese politischen Bericht 2010 werden gleichzeitig Trends reagiert, sich als Akteurin in die interaber auch die Beziehungen der Schweiz zu nationale Gemeinschaft eingebracht und ihr aussereuropäischen Staaten künftig wichBeziehungsnetz weiter gefestigt. Sie hat in tiger, was auf die Veränderungen in den verschiedenen Weltregionen an der Lösung globalen Kräfteverhältnissen und das wachbestehender Herausforderungen gearbeisende Selbstbewusstsein von aufstrebenden Schwellenländern zurückzuführen ist. Die meisten aussenpolitischen Probleme übersteigen heute die Möglichkeiten eines einzelnen Staates und müssen daher im Verbund mit anderen und gemeinsam mit der internationalen Gemeinschaft angegangen werden. Der Bericht zeigt dazu – etwa in den Bereichen Internationale Finanz- und Wirtschaftspolitik, Menschliche Sicherheit und Migration sowie Entwicklungszusammenarbeit – die Herausforderungen und Lösungsansätze der Schweizer Aussenpolitik auf. Die nationale Selbstbestimmung mit der Notwendigkeit zur internationalen Kooperation in Einklang zu bringen, ist laut Bericht eine der zentralen Herausforderungen. Für den Bundesrat stehen nationale Souveränität und internationale Einflussnahme nicht in einem Widerspruch: Internationale Zusammenarbeit bedeutet nicht in erster Linie Abhängigkeit und Verlust von Souveränität, sondern vor allem eine Chance, entsprechend den eigenen Interessen verantwortlich zu handeln. Umso wichtiger ist es, dass die Schweiz bei ihren internationalen Aktivitäten bestmöglich versucht, Einfluss zu nehmen, wie der Aussenpolitische Bericht 2010 folgert. Neu auch auf Englisch verfügbar Strafgesetzbuch, Zivilgesetzbuch und Obligationenrecht Die Bundeskanzlei hat englische Übersetzungen des Schweizerischen Strafgesetzbuchs, des Schweizerischen Zivilgesetzbuchs und des Obligationenrechts veröffentlicht. Diese ergänzen die Sammlung der Bundeserlasse in englischer Sprache, die derzeit rund 90 Gesetze und Verordnungen umfasst. Die Texte stehen unter www. admin.ch zur Verfügung. Der Englische Sprachdienst der Bundeskanzlei hat eine Übersetzung des Schweizerischen Strafgesetzbuchs erarbeitet sowie vorhandene Übersetzungen des Schweizerischen Zivilgesetzbuchs und des Obligationenrechts angepasst und aktualisiert. Diese Dokumente sind nun online zugänglich. Die drei neuen Übersetzungen ergänzen die bestehende Sammlung, die mittlerweile rund 90 Gesetze und Verordnungen umfasst. Dazu gehören, neben der Bundesverfassung, Erlasse in verschiedenen Bereichen wie politische Rechte, Finanzmarktaufsicht, Umweltschutz, genetische Untersuchungen beim Menschen oder Berufsbildung. Auch wenn nicht vorgesehen ist, sämtliche Bundeserlasse ins Englische zu übersetzen, wird die Sammlung nach und nach um weitere ausgewählte Erlasse von internationaler Bedeutung erweitert. 2011 folgen die Straf- und die Zivilprozessordnung. Bei der Publikation der Übersetzungen wird die Struktur der Systematischen Sammlung des Bundesrechts (SR) übernommen, so dass vom englischen Text leicht zur entsprechenden Fassung in einer der Amtssprachen gewechselt werden kann. Die Texte lassen sich im HTML-Format anzeigen oder als PDFDateien herunterladen. Englische Übersetzungen von Bundeserlassen sind zu finden unter: www.admin.ch/ ch/e/rs/rs.html. Da das Englische keine Amtssprache der Schweizerischen Eidgenossenschaft ist, dienen diese Übersetzungen ausschliesslich Informationszwecken und haben keine Rechtskraft. 23 N. 4, aprile 2011 Nelle donne si salva la sola Lara Gut Un buon bottino degli Svizzeri nella Coppa del mondo di sci Nonostante gli scarsi risultati ottenuti ai Campionati mondiali di sci alpino di Garmisch Partenkirchen (una sola medaglia d’argento per Didier Cuche nella discesa) la squadra svizzera è riuscita anche questa volta ad aggiudicarsi un buon numero di medaglie in Coppa del mondo. Nella classifica generale, sempre Didier Cuche è riuscito ad aggiudicarsi il secondo posto, seguito da Carlo Janka al terzo. Cuche (nella foto con le due coppe) si aggiudica invece il primo posto nella speciale classifica della Discesa libera, seguito da Silvan Zurbriggen al quarto posto. Nello Slalom gigante non siamo andati più in là di un quinto posto con Carlo Janka e del nono posto ancora con Didier Cuche. Quest’ultimo vince invece la speciale classifica del Super-G, seguito al sesto posto da Carlo Janka. Buoi pesto invece nello Slalom speciale, dove arriviamo soltanto a un diciottesimo posto con Marc Gini e Silvan Zurbriggen. Nella Supercombinata troviamo ancora Silvan Zurbriggen al quarto e Carlo Janka al sesto posto. Disastroso invece il bilancio fra le donne dove la migliore è risultata ancora la giovane ticinese Lara Gut (nel riquadro), che purtroppo aveva perso la scorsa stagione a causa di un incidente durante gli allenamenti. Partita abbastanza bene, a seguito di alcune cadute, ha sicuramente perso dello smalto che aveva mostrato subito, al suo arrivo in Coppa del mondo. Lara Gut è comunque finita decima nella classifica generale, seguita da Dominique Gysin al diciassettesimo e Fabienne Suter al diciottesimo posto. Nello Slalom speciale occupiamo soltanto un ventiquattresimo posto con Denise Feierabend e nel Gigante un ventottesimo posto ancora con Lara Gut. Nel Super-G troviamo invece sempre Lara Gut al quarto posto, Dominique Gysin al sesto e Fabienne Suter al dodicesimo posto. In Discesa Lara Gut non è andata oltre il settimo posto, mentre nella Supercombinata troviamo soltanto Dominique Gysin all’undicesimo posto. Nella classifica per nazioni, la Svizzera è se- Tennis Federer perde il secondo posto Al Masters Mille di Indian Wells (USA) lo svizzero Roger Federer è stato superato al secondo posto della classifica ATP dal serbo Novak Djokovic, che lo ha eliminato nella semifinale del torneo. Djokovic si è poi imposto in finale contro il numero 1 Rafael Nadal. Federer ha perso l’occasione di battere Djokovic nel ter- Discipline nordiche Cologna e Amman bene in Coppa ma non ai Mondiali Dopo le delusioni dei mondiali in Norvegia, Dario Cologna si è preso una bella rivincita, vincendo la 20 km a inseguimento nello sci di fondo. Grazie a questo successo il grigionese ha comunque conquistato per la seconda volta la Coppa del mondo generale nello sci di fondo. È finora l’unico svizzero che ha ottenuto questo successo e quest’anno ha vinto anche la speciale coppa sulle lunghe distanze. conda, dietro l’Austria e davanti all’Italia. Le gare si sono concluse a Lenzerheide, ma alcune di esse sono state annullate a causa del cattivo tempo e delle condizioni della neve. Si è comunque svolto il Gigante parallelo finale a squadre che ha visto affermarsi la Germania davanti all’Italia, all’Austria e alla Svizzera. La stagione del pluricampione olimpico nel salto con gli sci Simon Amman non è stata eccezionale. Finisce comunque al secondo posto nella classifica generale del salto con gli sci e al quinto nel volo Dario Cologna. con gli sci. zo set quando, a causa di parecchi errori, ha perso per ben due volte il servizio. Anche nel torneo di doppio, con l’altro svizzero Stanislas Wawrinka, Rofer Federer ha perso la finale contro l’ucraino Alexander Dolgopolov e il belga Xavier Malisse, cedendo di misura ai tie-break nel secondo e nel terzo set. Basket Il Lugano vince la Coppa svizzera Nella finale di Coppa svizzera di basket, giocata a Friburgo, il Lugano ha battuto per un solo punto (68 a 67) i vallesani del Monthey, dopo essere stato sotto di alcuni punti nei primi tre tempi parziali. Forse troppo sicuri di vincere e un po’ nervosi, i giocatori del Lugano sono riusciti a spuntarla in extremis, in pratica negli ultimi dieci secondi dell’incontro. Erano nove anni che il Lugano non vinceva più la Coppa svizzera. 24 N. 4, aprile 2011 Ambasciata a Roma Via Barnaba Oriani 61 00197 ROMA Tel.: 06 809 571 (Centralino) Tel.: 06 809 57 382 (Affari consolari) Tel.: 06 809 57 333 (Afffari politici, economici, commerciali) Tel.: 06 809 57 343 (Stampa, affari culturali e giuridici) Fax: 06 808 85 10 (Ambasciata) Fax: 06 808 08 71 (Consolato) Fax: 06 808 14 79 (Ufficio dell’ambasciatore) E-mail: [email protected] Sito: www.eda.admin.ch/roma Circondario consolare: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria; Malta, Sardegna e San Marino Consolato Generale a Milano via Palestro 2 20121 MILANO Tel.: 02 777 91 61 Fax: 02 7601 4296 E-mail: [email protected] Sito internet: www.eda.admin.ch/milano Circondario consolare: Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Valle d’Aosta, Liguria e Piemonte ✂ Indirizzi delle rappresentanze Svizzere in Italia Come rinunciare a ricevere «Gazzetta Svizzera» Numerosi lettori ci scrivono o telefonano annunciando di voler rinunciare a ricevere uno o più esemplari per famiglia di “Gazzetta Svizzera”. Siamo molto contenti che ci aiutate ad evitare sprechi. Prima di radiare il Suo nominativo dall’indirizzario, Le devo far presente che la Gazzetta Svizzera è l’unico mezzo di informazione svizzero che si riceve automaticamente e senza obbligo di pagamento non appena ci si immatricola presso la rappresentanza svizzera. Ogni cittadino svizzero ha diritto al Suo proprio esemplare. Difatti, in caso di contestazione, uno Svizzero all’estero non può far valere di non essere a conoscenza di un atto normativo o di una scadenza che lo concernono e che sono stati pubblicati nella Gazzetta Svizzera. Per questo motivo, il Suo nome può essere solamente radiato dall’indirizzario della Gazzetta Svizzera se lo richiede espressamente, personalmente e per iscritto. Se Lei quindi non desidera più ricevere la Gazzetta Svizzera, La invito a restituire alla Sua rappresentanza svizzera il tagliando allegato segnando con una crocetta una delle caselle sottostante, compilato in ogni sua parte, datato e munito della Sua firma. ❍ Confermo di aver preso conoscenza della comunicazione della rappresentanza svizzera circa l’invio della Gazzetta Svizzera e con cognizione di causa rinuncio a ricevere la pubblicazione. ❍ Confermo di aver preso conoscenza della comunicazione della rappresentanza sviz- zera circa l’invio della Gazzetta Svizzera e con cognizione di causa rinuncio a ricevere la pubblicazione a mio nome perché posso leggere la Gazzetta Svizzera di un mio familiare. Se dovessi cambiare idea potrò in qualsiasi momento comunicare la mia decisione alla rappresentanza svizzera dalla quale dipendo e ricevere di nuovo personalmente la Gazzetta Svizzera. Ringraziamo per la collaborazione. ___________________________________________________________________________ Congresso del Collegamento Svizzero in Italia Sabato 21 e domenica 22 maggio a Tirrenia (Pisa). Al Consolato Svizzero di: ❍ Roma ❍ Milano ❍ Genova Rinuncio all’invio della Gazzetta Svizzera Incollare qui l’etichetta della «Gazzetta Svizzera» con il proprio Nome e Indirizzo Per informazioni: Marie Jeanne Fluri-Borelli Telefono 0039 050 56 48 01 Cellulare 0039 335 627 53 31 Fax 0039 050 56 48 01 E-mail: [email protected] LUOGO: ___________________________________________________________________ DATA: _____________________________________________________________________ FIRMA: ____________________________________________________________________