SEAT IBIZA CUPRA

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SEAT IBIZA CUPRA
AUTORAMA
Settimanale d’informazione e cultura del mondo dei motori
HUB COMUNICAZIONE
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n.639 / 7 Dicembre 2015
SU ITALIA 53
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LA PRIMA AGENZIA STAMPA
AUTOMOBILISTICA ITALIANA
JEEP RENEGADE
DOVEVA ESSERE UN’AUTO DI NICCHIA E INVECE
É DIVENTATA IL SUCCESSO DEL MOMENTO
PIÙ SEMPLICE, PIÙ VELOCE
SEAT IBIZA
CUPRA
MOTORE DI MAGGIORE CILINDRATA
+ SISTEMA DI SOVRALIMENTAZIONE
MENO COMPLICATO = CV IN AUMENTO
NEWS
2 AUTORAMA 7 DICEMBRE 2015
EURONCAP: UNDICI
AUTO A QUOTA 5 STELLE
MA LA YPSILON...
LA GIULIA ARRIVA
A MARZO: PAROLA
DI ALTAVILLA
L’Alfa Romeo Giulia debutterà finalmente
nel marzo del 2016, cioè dopo il prossimo
Salone di Ginevra. Lo ha ufficializzato
Alfredo Altavilla, responsabile delle
operazione dell’Area EMEA di Fait Chrysler
Automobiles. Il top manager del gruppo
italo americano ha dichiarato che l’attesa
berlina di segmento D verrà messa in
vendita solo dopo che sarà stata presentata
l’intera gamma. “Il resto della gamma
Giulia - ha sintetizzato Altavilla - debutterà
a marzo, al Salone di Ginevra, e sarà
commercializzata subito dopo”.
Finora, prima in Italia e poi negli Stati
Uniti, il Biscione ha rivelato appena due
dei motori che saranno offerti sulla nuova
vettura: il potente V6 di 2.9 litri da 510 CV
di derivazione Ferrari della Quadrifoglio ed
il nuovo turbo benzina di 2 litri da 280 CV
della generazione Global Medium Engine.
Anche Altavilla, come Sergio Marchionne
e Harald Wester, ha confermato che
l’Alfa Romeo ha sempre come obiettivo il
raggiungimento delle 400.000 unità l’anno.
Ma per ottenere questo ambizioso risultato
di vendite, l’Alfa Romeo dovrà puntare
anche sull’arrivo di altri modelli, ad esempio
sul suv / crossover sviluppato sullo stesso
pianale di Giulia, sulla nuova ammiraglia e
sulla prossima generazione di Giulietta.
AUTORAMA
N. 639 / 7 Dicembre 2015
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PAOLO ALTIERI
ANDREA
RAPELLI
ADRIANO TOSI
MATTIA
ECCHELI
Undici auto con la sicurezza a cinque stelle
nell’ultima tornata di crash test ma anche,
purtroppo per Fiat Chrysler Automobiles,
una a due stelle: la Lancia Ypsilon. Sulla
base delle analisi del programma europeo
per la valutazione della sicurezza delle
autovetture in commercio in Europa (l’ACI è
uno dei partner) è evidente come “i moderni
dispositivi di assistenza alla guida, installati
sulle automobili, non sono un mero optional
di prestigio, ma costituiscono un elemento
indispensabile per prevenire gli incidenti o
ridurne, comunque, le più gravi conseguenze”.
In particolare, a fare la differenza sono stati
ancora una volta i dispositivi per la sicurezza
attiva. Nel 2016 entrerà in vigore il nuovo
protocollo “Dual Rating” sui crash test, che
prevede una doppia valutazione: una relativa
all’equipaggiamento base in termini di sistemi
di sicurezza (quasi una dotazione di serie) e
l’altra riferita alle dotazioni avanzate avanzato,
veicolo dotato di un Safety Pack opzionale
e disponibile su almeno il 50% dei mercati
europei. Le auto promosse a pieni voti sono:
BMW X1, Infiniti Q30, Jaguar XE e XF, Kia
Optima e Sportage, Lexus RX, Mercedes GLC,
Opel Astra (Vauxhall Astra nel Regno Unito),
Renault Mégane e Talisman.
30 NOVEMBRE 2015
NUOVE PORSCHE 911 TURBO E TURBO S
3 secondi per la Turbo e 2,9
per la Turbo S per toccare i 100
km/h con partenza da fermo:
uno scatto che rischia di alterare
il battito cardiaco e che è anche
merito del “dynamic boost“ che
mantiene le turbine sempre in
pressione. Però si sa, quando il
livello prestazionale è altissimo,
anche il più piccolo dettaglio
fa la differenza. E pazienza se i
più pistaioli non le hanno mai
amate molto, pazienza anche per
qualche kg in più rispetto a GT3
e GT3 RS: potrebbe non avere
tutti i torti chi si disinteressa dei
kg “di troppo” di Turbo e Turbo
S e se ne gode il gran comfort,
oltre alle prestazioni da dragster.
Da poco anche le 911 Carrera
e Carrera S hanno il motore
sovralimentato: la denominazione
Turbo e Turbo S non è più,
dunque, una differenziazione
tecnica, bensì un posizionamento
all’interno della gamma. Il 3.800
boxer biturbo eroga 540 CV sulla
AUTORAMA 3
Turbo, che diventano 580 sulla
Turbo S. Su strada, la prima
ferma il tachimetro a 320 km/h,
la seconda a 330 km/h. Ma è
sull’accelerazione da 0 a 100
km/h che vale la pena di tornare:
perché per esempio la Ferrari 488
GTB (670 CV), che può contare
su ben 90 CV in più della Turbo S,
non fa meglio dei 3 secondi netti?
Perché ottiene lo stesso tempo
della Turbo, che di cavalli ne ha
130 in meno? Il merito di tanta
esplosività da fermo della 911
sta prima di tutto nel suo layout
con motore posteriore a sbalzo,
che “comprime” letteralmente il
retrotreno sull’asfalto e, quel poco
che i pneumatici posteriori non
riescono a scaricare al suolo, viene
inviato all’asse anteriore, perché
Turbo e Turbo S sono a trazione
integrale. I prezzi? Si parte dai
180.394 euro della Turbo Coupé,
per arrivare ai 222.728 euro della
Turbo S Cabriolet.
LA CINA COMINCIA A PENSARE ALL’AMBIENTE
Mercato auto elettriche: la Cina
ha superato gli Stati Uniti
La Cina - alle prese ormai
da troppo tempo con
drammatici problemi di
inquinamento dell’aria nei
grandi centri urbani - ha
superato gli Stati Uniti per
numero di immatricolazioni
di autovetture a propulsione
elettrica. Da inizio anno
ne sono state vendute
335.000 nel mondo e quasi
100.000 delle quali proprio
nel Regno di Mezzo, con
una crescita percentuale
del 135% rispetto allo
stesso periodo del 2014. Le
autorità stanno incentivando
la tendenza perché la
situazione è diventata
pressoché insostenibile.
Molti investimenti vengono
dirottati proprio su veicoli a
emissioni zero. Le elettriche
incidono per lo 0,65% sulle
vendite complessive a
livello planetario, in pratica
la stessa percentuale della
Germania (0,63%), dove nei
primi 9 mesi ne sono state
commercializzate 15.000. In
Italia, tra gennaio e ottobre le
vendite si sono attestate allo
0,1% del totale (1.245 vendite)
con Nissan Leaf, Renault Zoe,
Citroen C-Zero, Tesla Model S
e smart fortwo ai primi cinque
posti. Ma gli esperti stimano
che in Norvegia - dove i veicoli
elettrici sono esenti da Iva,
non pagano pedaggi, traghetti
e parcheggi e possono
usare le corsie preferenziali
– entro l’anno la quota di
auto elettriche raggiungerà
il 20%. I modelli più venduti
al mondo sono, nell’ordine,
Nissan Leaf e Tesla Model S.
A livello di fatturato, Nissan
è prima, seguita dalla cinese
BYD (con la quale Mercedes
ha una joint-venture), Tesla
e Mitsubishi. BMW ha reso
noto recentemente che in
Germania la i3 è risultata
il modello più venduto da
quando è stato lanciato.
Mentre Norvegia, la BMW i3 è
addirittura risultato il modello
più venduto dalla gamma
dell’elica.
Pechino contro l’inquinamento:
«dimezzare emissioni veicoli diesel»
Pechino è stretta nella morsa dell’inquinamento e la già
impopolare lotteria per l’assegnazione delle targhe (eccezion
fatta per i veicoli elettrici e basse emissioni) non basta più. Le
autorità hanno annunciato misure straordinarie per limitare
l’impatto dell’inquinamento, al quale il traffico veicolare
contribuisce per il 31%. Entro il 2017 verranno adottati nuovi
limiti, anticipati come più severi delle normative europee. E i
diesel avranno vita dura, perché per loro le emissioni dovranno
venire dimezzate. A Pechino ci sono 5,5 milioni di veicoli e altri
600.000 sono immatricolati ogni anno. Secondo il documento,
la metà dovrebbe rientrare nei nuovi limiti entro 5 anni. La
concentrazione di particolato nel 2014 era mediamente di 85,9
microgrammi per mq: un valore pericolosamente superiore al
limite ufficiale di tolleranza dell’inquinamento (35) e a quello
raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (15).
4 AUTORAMA 7 DICEMBRE 2015
LaPROVA
Jeep Renegade 1.6 Multijet Limited
www.jeep-official.it
CON CHI SE LA GIOCA*
JEEP RENEGADE da 20.800 euro
FORD ECOSPORT da 17.750 euro
HONDA HR-V da 20.350 euro
OPEL MOKKA da 19.300 euro
*PREZZI D’INGRESSO ALLA GAMMA
VIDEO
LITTLE ITALY
Leggenda americana più costruzione italiana: grazie a questa formula
la Renegade sta riscuotendo un successo insperato e la 1.600 turbodiesel a trazione
anteriore, sebbene sia distante dal cliché Jeep, è la più richiesta nel nostro Paese
Milano - Avrebbe dovuto essere una vettura di nicchia,
data la sua impostazione, e
invece così non è stato affatto. La Renegade quest’anno
è stata finora venduta in Italia in circa 22 mila unità, è il
19° modello più venduto in
assoluto e il 7° in assoluto
tra le diesel. E il bello è che
praticamente tutte le auto
che la precedono nelle classifiche sono avvantaggiate
da prezzi d’accesso più bassi,
mentre la baby Jeep non è
affatto regalata e per averne
una occorre spendere almeno 20.800 mila euro.
Ma la Renegade ha fatto
“boom” in tutta Europa, dove rappresenta il 60% delle
vendite Jeep.
Del resto c’era da aspettarselo, perché il segmento delle “baby suv” è molto vitale
e in crescita, ma nessun altro modello può vantare un
blasone equivalente.
La linea, che inzialmente pareva un po’ azzardata, alla
prova dei fatti si è rivelata una scelta furba, perché
fa spiccare la Renegade tra
le tante proposte di questo
genere che affollano il segmento. Sebbene sia costruita in Italia - a Melfi, sulle
stesse catene di montaggio
dalle quali esce anche la Fiat
500X - la Renegade sa davvero di jeep sia guardandola
dall’esterno, sia stando al volante. Dal posto guida si ha a
che fare con un muso alto e
Le plastiche dei fanali posteriori hanno un disegno decorativo che richiama quello
delle taniche militari. Ma i dettagli evocativi della tradizione Jeep sono tanti
7 DICEMBRE 2015
AUTORAMA 5
PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI
Perché, nella sua categoria, è il modello dal marchio
più nobile e con la linea più personale. Ma è anche ben
costruita e ha un motore efficiente che compensa in
buona parte gli svantaggi di un’aerodinamica così, così
squadrato e la sensazione è
quella di essere su un’auto
di ben altre dimensioni. Ma
si percepisce anche una solidità superiore a quella che si
respira sulle dirette concorrenti in genere.
L’abitacolo è ben disegnato, funzionale, con tanti echi
della tradizione Jeep, e spazioso anche dietro. E non è
affatto male neppure la capacità del bagagliaio. Magari
occorre prendere confidenza con qualche comando specie quelli, tipicamente
americani, dietro le razze del
volante per pilotare la radio
- ma poi tutto fila liscio. E
bisogna anche imparare a
valutare gli ingombri.
Ma alla fine la Renegade si
fa apprezzare perché offre
sia una guida rilassante, sia
prestazioni interessanti. La
linea alta e squadrata limita
la penetrazione l’aerodinamica e in autostrada i consumi non sono bassissimi,
ma usando la Renegade con
saggezza si ottengono buone percorrenze, mentre velocità e scatto la rendono
anche divertente e agile.
In abbinamento col 1600
turbodiesel non è possibile
avere la trazione integrale e
Lo spazio non manca ed è superiore a quello della Fiat 500X, realizzata sullo stesso chi vuole cimentarsi nel fuopianale e con la stessa meccanica. Può essere considerata un’auto per famiglie
ristrada vero deve passare
al più impegnativo 2 litri. Ma
la notevole altezza da terra
permette alla piccola Jeep di
muoversi con una certa disinvoltura oltre l’asfalto anche
con la sola trazione anteriore. Data la tipologia di vettura, non c’è da stupirsi che
la Renegade sia venduta nel
97% dei casi con motore diesel, nonostante questo faccia
lievitare il prezzo. Per avere
un modello a gasolio bisogna
stanziare almeno 25 mila euro, ma la risposta del pubblico
non lascia dubbi sul fatto che
siano soldi ben spesi.
Saverio Villa (@saveriovilla)
LA SCHEDA
RENEGADE 1.6 MULTIJET LIMITED
PREZZO
ALIMENTAZIONE
diesel, turbo
MOTORE
4 cilindri in linea
CILINDRATA
1.598 cc
POTENZA
88 kW/120 CV
COPPIA
320 Nm
CAMBIO
manuale a 6 marce
TRAZIONE
anteriore
DIMENSIONI
4,26/1,81/1,67 metri
VOLUME BAGAGLIAIO
351/1.297 litri
0/100 KM/H
10,2 secondi
VELOCITÀ
178 km/h
CONSUMO COMBINATO 4,4 l/100 km
EMISSIONI CO2
115 g/km
MA È CON LA TRAZIONE INTEGRALE CHE SI VA DAPPERTUTTO
Ovviamente per essere fedele in pieno all’immagine Jeep,
la Renegade deve avere le quattro ruote motrici che, però,
non sono abbinabili ai motori più “piccoli” della gamma,
vale a dire il 1.600 turbodiesel da 120 CV di questa prova e il
1.600 a benzina da 110 CV, che rappresenta l’entry level della
famiglia e permette di abbattere il prezzo d’attacco a 20.800
euro. La Renegade 4x4 meno cara costa 25.100 euro e monta
il 2 litri turbodiesel da 120 CV in combinazione con il sistema
semplificato 4WD Active Drive. Ad un livello più alto e costoso
c’è la soluzione più raffinata 4WD Active Drive Low che
tramite un programma di gestione del cambio automatico a 9
marce, simula la presenza del riduttore. I prezzi, però, vanno
da 31.000 a 33.300 euro, secondo la motorizzazione.
26.600 euro
6 AUTORAMA 7 DICEMBRE 2015
Seat Ibiza Cupra
LaPROVA
www.seat.it
VIDEO
CON CHI SE LA GIOCA
SEAT IBIZA CUPRA da 21.500 euro
ALFA ROMEO MITO Q.V. da 24.000 euro
OPEL CORSA 1.6T OPC da 22.100 euro
PEUGEOT 208 GTI da 22.800 euro
GIOCO PER ADULTI
A PORTATA DI RAGAZZO
Mette sul piatto 192 CV e un telaio molto curato con sospensioni a controllo elettronico.
Oltre a tanta tecnologia e connettività. Ma non costa una “follia”: 21.500 euro
Barcellona (Spagna) - La
Seat Ibiza Cupra si rinnova.
Con discrezione, come il
resto della gamma. Il look
degli esterni rimane fondamentalmente invariato
e migliora la sostanza: la
connettività è ora a più
ampio spettro (il sistema di
infotainment è compatibile con Android Auto, Apple
Car e Mirror Link), alcuni
materiali degli interni sono
stati migliorati, mentre la
potenza sale da 180 a 192
CV e da 250 a ben 320 Nm
di coppia. Però il motore
non è più il sofisticato (ma
un po’ delicato) 1.400 con
doppia sovralimentazione (turbo + compressore
volumetrico), ma un più
semplice 1.800 turbo. Rivisto anche l’assetto, per
migliorare il comfort senza
per questo compromettere
la guidabilità. Su strada, il
quattro cilindri turbo della
Seat Ibiza Cupra ha “gioco”
abbastanza facile sui 1.260
kg di peso della vettura.
Le risposte sono entusiasmanti sia che ci si trovi
con il motore poco sopra il
minimo, sia che la lancetta
sia oltre quota 3.500 giri. Le
progressioni sono esaltanti,
accompagnate da un cambio (manuale: il DSG non è
più disponibile) che entusiasma per la precisione e
la rapidità degli innesti. Ma
è sul misto che una Ibiza
Cupra è chiamata a dare il
massimo e la spagnola non
delude (con riserva, però):
ecco perché Seat ha chiuso
al traffico, solo per noi, 6
PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI
In Seat le sportive piccole e medie le fanno da molti anni.
E bene. Se vi piace guidare ma il budget è limitato, quante
auto battono la Cupra nel rapporto potenza/prezzo?
7 DICEMBRE 2015
AUTORAMA 7
IL PIANO DI LUCA DE MEO
PER IL FUTURO DELLA SEAT
Al centro della plancia
spicca lo schermo
con sensore di
prossimità, che avverte
l’avvicinamento del
dito e si predispone
per ricevere i comandi.
Buoni i materiali,
più che buono
l’assemblaggio, ma
qualche tocco di colore
in più non sarebbe
stato male. A sinistra, la
strumentazione con logo
sportivo nel tachimetro
e, sotto, il tasto per
irrigidire l’assetto, che
però non diventa mai
effettivamente rigido
Luca De Meo (ultimo a destra nella foto, dopo Jürgen
Stackmann, Presidente uscente di Seat, e Francisco Javier
García Sanz, Presidente del Consiglio di Amministrazione) si
è concesso appena il tempo di insediarsi come Presidente del
Comitato Esecutivo, e ha presentato il piano di azione fino al
2025. Obiettivo primario per i prossimi dieci anni è quello di
raggiungere una redditività sostenibile attraverso tre canali:
sviluppare modelli nei segmenti in crescita e con maggior
margine di profitto; soddisfare i clienti come massima priorità;
diventare il datore di lavoro più attraente dell’automotive. Nei
prossimi due anni verranno lanciati quattro modelli: un suv (il
primo, per Seat) di taglia media, nella prima metà del 2016, al
quale seguirà, in autunno, un suv compatto. Poi, nel 2017, sarà
la volta della nuova Ibiza e della Leon restyling.
km di strada in salita con
curve di ogni genere. Pronti,
via: giù tutto il gas. Il motore spinge forsennatamente
e, come accade con tutte
le trazioni anteriori molto
potenti, sugli avvallamenti
l’Ibiza tende leggermente
a seguire la conformazione
dell’asfalto. Quando viene
il momento della prima frenata, sotto il pedale centrale ci si ritrova un impianto
potente e ben modulabile.
Basta girare poco il volante
e in pochi attimi si raggiunge il punto di corda. Ma
quando si accelera, l’XDS (la
funzione aggiuntiva dell’ESP
che frena la ruota interna
in caso di pattinamenti) entra subito in funzione: una
frenata ben calibrata - ma
decisa - che frena il surplus
di coppia, azzerando così il
sottosterzo, ma anche il piacere di gestire la potenza
con la propria sensibilità. Lo
sterzo, però, non offre un
feeling dei migliori e non è
così facile capire quando si
sta avvicinando il limite di
aderenza. Ottimo invece il
comfort, grazie alle sospensioni mai troppo rigide. Il
prezzo di 21.500 euro è più
che onesto in rapporto alla
dotazione. I principali equipaggiamenti di serie sono:
luci diurne a led davanti e
dietro, vetri posteriori oscurati, comandi al volante, cruise control adattivo, il tetto
panoramico e le sospensioni
sportive. Le prevendite della
Seat Ibiza Cupra sono già
aperte, ma le consegne cominceranno a gennaio.
Adriano Tosi (&adrtosi)
LA SCHEDA
SEAT IBIZA CUPRA
PREZZO
21.500 euro
ALIMENTAZIONE
benzina, turbo
MOTORE
4 cilindri in linea
CILINDRATA
1.798 cc
POTENZA
141 kW/192 CV
COPPIA
320 Nm
CAMBIO
manuale a 6 marce
TRAZIONE
anteriore
DIMENSIONI
4,06/1,69/1,42 metri
VOLUME BAGAGLIAIO
290/1.000 litri
0/100 KM/H
6,7 secondi
VELOCITÀ
235 km/h
CONSUMO COMBINATO 6,0 l/100 km
EMISSIONI CO2
139 g/km