Nel 65° anniversario dell`apertura dei cancelli del campo di

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Nel 65° anniversario dell`apertura dei cancelli del campo di
Nel 65° anniversario
dell’apertura dei cancelli del
campo di sterminio di Auschwitz
si celebra la giornata della
memoria. Un giorno per
ricordare e non ripetere gli orrori
del passato, eppure anche in
questa giornata ci sono le
vittime dimenticate
dell’olocausto e ancora oggi
periodicamente ci troviamo a
parlare di pulizia etnica, leggi
raziali, apartheid, persecuzioni di
minoranze o degli oppositori
politici e di discriminazione dei
diversi e delle diverse.
Il 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa
spalancava i cancelli del campo di
concentramento di Auschwitz, svelando
al mondo gli orrori dell’Olocausto.
Durante gli anni dei regimi nazi-fascisti,
milioni di persone vennero inprigionate
nei compi di concentramento. il tentativo
da parte della Germania nazista e dei
suoi alleati era quello di eliminare le
minoranze e gruppi di persone
considerate scomode o di razza inferiore
rispetto a quella ariana, Le vittime
furono fra i 13 e i 19 milioni.
Gli ebrei usano la parola Shoah , che significa distruzione, per definire il
tentativo di genocidio . Circa 6 dei 9,5 milioni di ebrei che vivevano in Europa
scomparvero in pochi anni.
Ma gli ebrei non furono gli unici “ospiti” dei campi di concentramento, le varie
categorie di prigionieri erano contraddistinte da triangoli di stoffa
cuciti sui loro abiti di prigionia, quello che distingueva gli ebrei era
giallo..
I popoli rom e i sinti, che comunemente
chiamiamo “Zingari” nonstante sia dispregiativo ai
loro occhi, avevano invece il triangolo nero… anche
loro furono perseguitati per motivi razziali.
Porrajmos, che significa divoramento, è il nome che
questi popoli hannno dato alla loro persecuzione, in
pochi anni il numero di rom e sinti in Europa passò
da quasi un milione a 500.000 persone. Per loro nei
campi di concentramento e sterminio sono stati
costruiti capannoni appositi: erano segregati persino tra i segregati.
Ma la difesa della razza non era solo lo sterminio delle
minoranze per i nazifascisti, occorreva anche impedire
che la razza si “sporcasse” con i geni dei disabili fisici o
mentali: Nacque così il programma Aktion t4. Gli
scienziati tedeschi elaborarono una teoria dell’eutanasia
sociale, secondo cui bisognava porre fine alle vite non
degne di essere vissute, le Lebensunwertes Leben.
In tal modo si sarebbero risparmiate inutiuli sofferenze a individui irrecuperabili
ed in più si sarebbe garantito che non riproducendosi non avrebbero indebolito
la razza.
I malati psichici furono spesso utilizzati come cavie umane dagli scienziati
nazisti, e il governo tedesco promosse
una vasta campagna di sterilizzazione dei
malati che avrebbero potuto infettare la
razza, coerentemente con le idee
eugenitiche in voga tra gli scienziati
razzisti tedeschi ed italiani.
Venivano considerati malati anche i
prigionieri dei lager che portavano il
triangolo rosa: gli
omosessuali.
Oggi la comunità gay si riferisce a quel
che accadde negli anni bui del
nazifascismo con il nome Omocausto.
Furono 100.000 i deportati omosessuali
dell’olocausto, sottoposti a cure per
riportarli alla “normalità”, spesso veniva
promesso loro che se si fossero
sottoposti a castrazione volontaria
sarebbero stati liberi… ovviamente si
trattava di vane illusioni. Gli omosessuali
furono vittime di stupri e scherno persino
da parte degli altri deportati, successivamente la
memoria della loro persecuzione fù la più difficile da
far emergere: dava fastidio persino agli altri
sopravvissuti degli eccidi nazisti. Dopo la caduta del
regime nazista molti omosessuali finorono di scontare
la loro pena per omosessualità nelle carceri della
Germania “liberata”.
Il triangolo rosso cucito sugli abiti nei lager
segnalava un altro tipo di prigionieri: gli
oppositori politici. 4.350.000 tra comunisti,
liberali, antifascisti in genere furono deportati con
accuse quali resistenza ideologica, sabotaggi,
tentata evasione. Per i nazisti erano in odor di
marxismo anche i cosidetti “Bibelforscher“, i
testimoni di Geova, l’unica minoranza ad essere
perseguitata per motivi religiosi. Il loro triangolo
era viola.
I testimoni di Geova rifiutavano il servizio militare e il saluto nazista Heil Hitler,
in quanto incompatibili con la loro
religione: la loro convinzione è che esiste
un solo Dio, Geova, e che solo a lui, e a
nessun altro potente, nemmeno a Hitler,
spetta il saluto. Negli anni del Terzo Reich
circa 10.000 testimoni di Geova, per la
maggior parte di nazionalità tedesca,
vennero imprigionati nei campi di
concentramento.
A più di 60 anni dalla fine della seconda
guerra mondiale la giornata per la
memoria serve per dire “mai più!” , per
imparare dagli orrori del nostro passato.
Eppure anche in questa giornata ci sono
le vittime dimenticate dell’olocausto e
ancora oggi periodicamente ci troviamo a
parlare di pulizia etnica, leggi razziali, apartheid, persecuzione di minoranze
degli oppositori politici e di discriminazione dei diversi o diverse.