Ruolo dell`EBUS nello studio della patologia del mediastino
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Ruolo dell`EBUS nello studio della patologia del mediastino
Massimo Raimondo Division of Gastroenterology & Hepatology Mayo Clinic di Jacksonville (Florida, USA) This review outlines the basics of endobronchial ultrasound and its role on the diseases of the mediastinum with particular reference to lung cancer staging. CS Questa revisione si occupa delle basi tecniche dell’ecoendoscopia bronchiale e del suo ruolo nelle principali malattie del mediastino, con particolare riferimento alla stadiazione del carcinoma del polmone. Comunicazione Scientifica Ruolo dell’EBUS nello studio della patologia del mediastino Parole chiave: endosonografia, cancro polmonare, stadiazione Key words: endosonography, lung cancer, staging L’ecoendoscopia bronchiale è stata descritta inizialmente nel 1992 (1). Dopo una serie di miglioramenti tecnici è stata introdotta nella pratica broncoscopica clinica nel 1999. In maniera simile alla ecoendoscopia usata in gastroenterologia, l’introduzione della ecoendoscopia bronchiale ha allargato il raggio d’azione del broncoscopista e aumentato le capacità diagnostiche sia nella patologia bronchiale sia in quella mediastinica. Una visione dettagliata degli strati della parete delle vie aeree è ora possibile. Questa breve revisione ha lo scopo di descrivere gli aspetti tecnici salienti della procedura e la sua efficacia come modalità di imaging diagnostica. L’ecoendoscopia bronchiale (o EBUS-endobronchial ultrasound, termine impiegato nella letteratura inglese) è disponibile in due forme: con sonda radiale o con Giorn Ital End Dig 2009;32:251-255 Introduzione 251 CS Comunicazione Scientifica tab. 1: indicazioni principali per l’uso dell’ecoendoscopia bronchiale (radiale e lineare) Stadiazione tumori polmonari Linfoma Sarcoidosi Cisti broncogene (incluso drenaggio) Cisti mediastiniche (incluso drenaggio) Valutazione delle vie aeree pre-trattamento con stent o terapia fotodinamica sonda lineare. Le immagini ecografiche sono generate con energia sonora ad alta frequenza emessa dal trasduttore. Vengono riflesse dal tessuto bersaglio indietro al trasduttore per essere finalmente processate e interpretate dall’ecografista. La difficoltà dell’ecografia polmonare è correlata alle proprietà acustiche dell’aria che riflette gli ultrasuoni impedendone la trasmissione in maniera simile al gas intestinale. Uno dei modi per aggirare questo ostacolo è stato quello di creare sonde ecografiche miniaturizzate in maniera tale da essere inserite attraverso un broncoscopio flessibile nelle vie aeree. In tale modo strutture mediastiniche e peri-bronchiali possono essere visualizzate senza l’interferenza dell’aria del parenchima alveolare. Massimo Raimondo > EBUS nella patologia del mediastino 252 Ecoendoscopia bronchiale radiale L’EBUS radiale è costituita da una minisonda ecografica da 20 MHz (disponibili anche da 12 e 30 MHz) con un trasduttore rotante, di solito inserito attraverso il canale operativo (2-2.8 mm) di un broncoscopio flessibile standard. La sonda è ricoperta da un palloncino gonfiabile con acqua sterile. Questo, quando insufflato, permette alla sonda di evitare l’aria tra la sonda e la parete bronchiale e le strutture adiacenti e di ottenere le immagini ecografiche desiderate. Le sonde senza palloncino sono utilizzate per identificare lesioni polmonari parenchimali da bioptizzare come, per esempio, nelle vie aeree distali, dove il piccolo calibro del lume assicura il contatto tra la sonda ecografica e la mucosa bronchiale. Una completa occlusione delle vie aeree principali raramente causa problemi e solitamente è ben tollerata con anestesia locale (2). L’EBUS radiale genera delle immagini a 360 gradi, perpendicolari all’asse delle vie aeree. La risoluzione dell’immagine ecografica è inferiore a 1 mm, con una profondità di 4-5 cm. Molti pazienti riescono a tollerare il posizionamento della sonda con il palloncino insufflato in trachea per brevi periodi sotto sedazione cosciente senza importanti problemi ventilatori. Una volta ottenuta l’immagine ecografica, deve essere interpretata tenendo conto di importanti punti di repere come i grandi vasi (aorta e arteria polmonare), la colonna vertebrale e l’esofago. Le immagini ottenute dalla trachea sono simili a quelle rilevate dalla TAC. L’orientamento diventa più problematico quando la sonda viene avanzata nelle vie aeree periferiche. Per questo motivo è necessaria una dettagliata conoscenza dell’anatomia toracica da parte dell’operatore. La parete della trachea (inclusa la cartilagine) e dei bronchi centrali è descritta come una struttura a 5 o 7 strati da autori differenti (3,4). Mucosa, endocondrio, pericondrio e avventizia sono iperecogeni, mentre sottomucosa, cartilagine e tessuto connettivo sono ipoecogeni. Le indicazioni per l’uso dell’ecoendoscopia bronchiale (sia radiale sia lineare) sono riassunte in tabella 1. L’uso principale è diretto sulla stadiazione dei tumori polmonari, sulla diagnosi dei processi mediastinici e sulla diagnosi di lesioni periferiche intrapolmonari. Herth et al hanno suggerito che l’EBUS sia superiore alla TAC nel distinguere l’invasione della parete bronchiale da una compressione esterna con una sensibilità e specificità dell’89% e del 100%, rispettivamente (5). I linfonodi mediastinici e peribronchiali vengono facilmente identificati dall’EBUS radiale. A questo punto, la sonda ecografica viene rimossa dal canale operativo e sostituita con un ago per la biopsia transbronchiale. Questa biopsia non è chiaramente attuata in tempo reale. L’accuratezza diagnostica dell’EBUS radiale con biopsia transbronchiale è riportata tra il 72 e l’86% (6,7). Ecoendoscopia bronchiale lineare La sonda EBUS lineare è stata ideata come un broncoscopio flessibile al fine di ottenere biopsie transbronchiali in tempo reale e superare così la limitazione dell’EBUS radiale. L’EBUS lineare (Olympus BF-UC160F-OL8, Tokio, Japan, figura 1) è stata introdotta in commercio nel 2004. L’ecoendoscopio ha un diametro esterno di 6.7 mm, una lunghezza di 55 cm (totale di 87 cm) con un canale operativo di 2 mm, che permette l’uso di un ago di 22 gauge. La sonda ha un angolo ecografico di 50 gradi e una frequenza di 7.5 MHz che consente una risoluzione con una profondità di 4-5 cm che ben si adatta per l’agobiopsia di linfonodi e di masse polmonari attraverso la trachea e i bronchi. L’EBUS lineare viene condotta introducendo lo strumento attraverso le corde vocali con Il paziente sotto sedazione CS Comunicazione Scientifica cosciente (midazolam e/o fentanile) o attraverso il tubo endotracheale, se il paziente è sotto anestesia generale. L’EBUS lineare ha un calibro maggiore rispetto al broncoscopio convenzionale per cui l’intubazione del paziente avviene per via orale anziché per via nasale. La punta dell’ecoendoscopio viene orientata sotto diretta visione su posizioni differenti della parete bronchiale al fine di ottenere una posizione ideale per la biopsia dell’anormalità polmonare o mediastinica. Con l’EBUS lineare e la biopsia transbronchiale è possible campionare le stazioni linfonodali paratracheali (stazioni 2 e 4), carenali (stazione 7), ilari così come linfonodi intrapolmonari (stazioni 10 e 11) in accordo fig. 2: distribuzione delle stazioni linfonodali del mediastino (8) Brachiocephalic (innominate) a. 2R Ao 4R Azygos v. 4L fig. 1: ecoendoscopio bronchiale lineare Olympus BF-UC160F-OL8 (A) confrontato con l’ecoendoscopio lineare Olympus GF UC140P (B) 10R PA 7 11R 11L 8 12,13,14R 10L 9 12,13,14L alla classificazione di Mountain e Dresler (figura 2) (8). Le stazioni linfonodali a livello della finestra aorto-polmonare (stazione 5), sotto aortica (stazione 6), periesofagea (stazione 8) e del legamento polmonare (stazione 9) non sono accessibili via EBUS lineare. Queste stazioni sono facilmente identificate e bioptizzate utilizzando l’approccio ecoendoscopico transesofageo da parte del gastroenterologo. Dopo avere identificato la lesione, l’ago viene introdotto attraverso il canale operativo dell’ecoendoscopio. Il Doppler può essere usato per prevenire la puntura di vasi sanguigni adiacenti ai linfonodi o a masse bersaglio. Dopo la puntura, la suzione (siringa da 10 cc) con pressione negativa viene connessa all’ago, che viene gentilmente mosso avanti e dietro la lesione per ottenere il campione bioptico desiderato. Immediatamente prima di rimuovere l’ago la suzione viene chiusa. L’ago viene quindi rimosso dall’ecoendoscopio. Il campione viene posto su un vetrino, asciugato e colorato per l’analisi citologica. Nel caso in cui siano visibili frammenti di tessuto, questi vengono posti in formalina per un’analisi istologica. La presenza di un tecnico di citologia, o meglio di un citopatologo, nella sala endoscopica diminuisce significativamente il numero di biopsie non diagnostiche (9). Il numero di passaggi necessari con agobiopsia viene stimato dal citopatologo presente in sala. Tuttavia, dati della letteratura estrapolati dall’agobiopsia di linfonodi mediastinici via ecoendoscopia transesofagea, suggeriscono di adoperare almeno 3 passaggi dell’ago nel linfonodo (10). È anche un’opinione dell’autore il fatto che l’accuratezza diagnostica dell’agobiopsia via EBUS lineare non aumenti dopo 3-4 passaggi. Per l’EBUS (radiale) l’American College of Chest Physicians suggerisce un minimo di 50 esami con supervisione per stabilire una competenza di base nell’analizzare le varie strutture anatomiche e al fine di guadagnare dimestichezza con lo strumento endoscopico. Per mantenere un’esperienza accettabile, il College indica anche un numero minimo di 20 esami Giorn Ital End Dig 2009;32:251-255 Inf. pulm. ligt 253 CS Comunicazione Scientifica per anno (11). Queste linee guida pubblicate nel 2003 si riferiscono alle minisonde EBUS radiali. L’EBUS lineare è stato introdotto nel 2004 e finora nessuna linea guida è stata pubblicata riguardo al numero di esami necessari per assicurare una competenza minima dell’operatore. EBUS nella stadiazione dei tumori polmonari Massimo Raimondo > EBUS nella patologia del mediastino 254 L’EBUS lineare (biopsia in tempo reale) ha un’accuratezza diagnostica nello staging mediastinico superiore alla biopsia transbronchiale “cieca” della broncoscopia convenzionale e sembra avere un’accuratezza simile a quella ottenuta dalla mediastinoscopia cervicale (12) considerata il gold standard per lo staging dei tumori polmonari. L’EBUS sembra avere una sensibilità del 90% e una specificità del 100%. Tuttavia, i risultati falsi negativi rimangono intorno al 20% (13). I dati della letteratura sono da considerare con alcune riserve, vista l’eterogeneità degli studi riguardo la prevalenza dei pazienti con tumori polmonari arruolati, la dimensione dei linfonodi mediastinici studiati, il numero dei passaggi dell’agoaspirato, l’esperienza dell’ecoendoscopista e la disponibilità di un citologo o di un tecnico di citologia in sala durante l’esame. L’EBUS ha il vantaggio di visualizzare e bioptizzare lesioni del mediastino anteriore, ma è chiaramente limitata nel management di lesioni del mediastino posteriore e inferiore. Questa limitazione può essere superata dall’utilizzazione dell’EUS (ecoendoscopia transesofagea) in un’unica sessione. L’EUS - in maniera del tutto complementare - visualizza e permette di bioptizzare quelle stazioni inaccessibili all’EBUS, ma allo stesso tempo importanti per un accurato staging delle neoplasie polmonari, come le stazioni 5,8,9, l’asse celiaco, il fegato e la ghiandola surrenale sinistra. Lo studio combinato di EBUS ed EUS permette quasi un completo accesso alle stazioni linfonodali del mediastino. Vilmann et al (14) hanno dimostrato che queste due modalità diagnostiche sono complementari, avendo un’accuratezza diagnostica del 100% in 31 pazienti. Recentemente, Wallace et al (15) hanno riportato un valore predittivo negativo dell’uso combinato di EBUS ed EUS del 97% nella valutazione dei linfonodi mediastinici. Questo dato rappresenta un valore predittivo negativo che si avvicina a quello riportato dalla toracotomia con dissezione dei linfonodi mediastinici. I risultati di questo lavoro suggeriscono che se l’utilizzazione combinata di EBUS + EUS avesse sostituito la mediastinoscopia (nel 100% dei pazienti), il 97% di questi sarebbe stato correttamente contrassegnato come “linfonodi negativi”. EBUS in altre patologie del mediastino La sarcoidosi è una patologia comune, dove una diagnosi tissutale è necessaria prima di instaurare un corretto trattamento medico. I linfonodi mediastinici sono frequentemente coinvolti. Nel 2007, tre studi pubblicati in letteratura hanno valutato il ruolo diagnostico dell’EBUS con agoaspirato dei linfonodi mediastinici per la diagnosi di sarcoidosi (16-18). In totale, l’EBUS con ago aspirato è stata studiata su 130 pazienti raggiungendo una sensibilità diagnostica dall’85 al 93%. Questi dati sono favorevoli all’utilizzazione dell’EBUS-FNA dei linfonodi mediastinici se vi è il sospetto clinico di sarcoidosi. Meno chiara sembra invece l’evidenza in supporto dell’EBUS-FNA per la valutazione di pazienti con il sospetto clinico di linfoma. Un solo studio pubblicato nel 2008 ha riportato una sensibilità diagnostica del 91%. Una grossa limitazione di quello studio è però il numero ridotto di pazienti (25) dove solo la metà ha avuto una conferma istologica di linfoma (19). Complicazioni e limitazioni dell’EBUS Nessuno degli studi pubblicati sinora ha riportato complicazioni serie o di rilievo dovute all’EBUSFNA. Complicazioni lievi sembrano essere la tosse transitoria e un sanguinamento lieve nel sito dell’agoaspirato. Bisogna tuttavia sottolineare alcune importanti limitazioni dell’EBUS. • Finora solo una ventina di studi ne ha valutato il ruolo nel management delle patologie del mediastino (20) • Il 60% degli studi pubblicati proviene da 3 o 4 centri di riferimento pneumologico con una grossa esperienza di EBUSFNA che certamente non può essere generalizzata • Gli studi pubblicati sono eterogenei riguardo la prevalenza di tumore polmonare verso linfonodi mediastinici aumentati per altre cause • Bias dovuto all’arruolamento di pazienti con linfonodi aumentati di volume nel mediastino anteriore superiore, sito che favorirebbe la performance dell’EBUS-FNA (stazioni 2,4,7). CS Comunicazione Scientifica L’EBUS-FNA è una procedura ambulatoriale (almeno negli USA) con un’elevata accuratezza per la stadiazione di linfonodi ilari e del mediastino aumentati di volume in pazienti con una diagnosi stabilita o sospetta di tumore polmonare. In combinazione con l’EUS, l’EBUS permette una quasi completa valutazione del mediastino. Studi in larga scala sono necessari per confermare questi risultati e stabilire se davvero la combinazione EBUS+EUS possa sopperire al bisogno della mediastinoscopia ancora considerata dai pneumologi il gold standard per la valutazione dei linfonodi mediastinici. Corrispondenza: Massimo Raimondo Division of Gastroenterology & Hepatology Mayo Clinic - 4500 San Pablo Road Jacksonville - Florida 32224 (USA) Tel. +1 (904) 953-7382 Fax +1 (904) 953-7260 e-mail: [email protected] Bibliografia 1. Hurter T, Hanrath P. Endobronchial sonography: feasibility and preliminary results. Thorax 1992;47:565-7. 2. Tanaka F, Muro K, Yamasaki S et al. Evaluation of tracheobronchial wall invasion using transbronchial ultrasonography (TBUS). Eur J Cardiothor Surg 2000;17:570-4. 3. Kurimoto N, Murayama M, Yoshioka S et al. 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