Il ruolo del coordinatore pedagogico nei servizi educativi per l`infanzia:
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Il ruolo del coordinatore pedagogico nei servizi educativi per l`infanzia:
CONVEGNO INTERNAZIONALE Vivere e crescere nella comunicazione Educazione Permanente nei differenti contesti ed età della vita Bressanone, 16-17 dicembre 2011 Il ruolo del coordinatore pedagogico nei servizi educativi per l’infanzia: una ricerca in provincia di Modena Antonio Gariboldi Università di Modena e Reggio Emilia Il coordinatore nei servizi per l’infanzia • Sviluppo e aumento di complessità del sistema dei servizi educativi per l’infanzia (differenti enti gestori, servizi integrativi). • Il coordinatore pedagogico: dall’empowerment del gruppo educativo al governo della rete dei servizi (funzioni di sistema). • Presenza del coordinatore pedagogico correlata a livelli più alti di qualità dei servizi (Bondioli, 1996). • Numero limitato di ricerche che hanno indagato ruolo e funzioni svolte dal coordinatore (Andreoli S., Bassi R., Cocever E., 1990; Musatti, Mayer, 2003) Il contesto della ricerca • La L.R. 1/2000 dell’Emilia Romagna tra i requisiti per l’accreditamento indica la necessità di disporre della figura del coordinatore pedagogico. • Ai coordinatori sono assegnati “compiti di indirizzo e sostegno tecnico al lavoro degli operatori, anche in rapporto alla loro formazione permanente, di promozione e valutazione della qualità, nonché di monitoraggio e documentazione delle esperienze, di sperimentazione, di raccordo tra i servizi educativi, sociali e sanitari, di collaborazione con le famiglie e la comunità locale, anche al fine di promuovere la cultura dell’infanzia” . • Istituzione dei Coordinamenti Pedagogici Provinciali, che garantiscono il raccordo tra servizi e concorrono alla definizione degli indirizzi e dei criteri di sviluppo e di qualificazione del sistema dei servizi per l’infanzia. Il disegno della ricerca • Obiettivo: ricostruire il profilo professionale del coordinatore pedagogico in uno specifico contesto territoriale (formazione ed esperienza professionale, condizioni di lavoro, funzioni e attività svolte…) • Popolazione di riferimento: i coordinatori pedagogici dei servizi educativi per l’infanzia in Provincia di Modena (74) • Fasi e strumenti della ricerca triennale: 1° anno: somministrazione questionario 2° anno: somministrazione questionario 2 focus group (campione ragionato) 3° anno: somministrazione questionario rivisto Il disegno della ricerca Coordinatori (questionari e focus group) Dirigenti (interviste) Ruolo e funzioni coordinatore Educatrici (questionari e focus group) Titolo di studio (Tot. 58) 9% 3% 88% Triennale Specialistica Diploma Tipologia laurea specialistica (Tot. 51) 2% 6%2% 90% Pedagogica Psicologica Lettere/Filosofia Sociologica Esperienza lavorativa pregressa (Tot. 51) 37% 63% Educatore servizi 0/6 Altro Tipologia del datore di lavoro (Tot. 58) 16% 36% 15% 33% Ente pubblico Cooperativa Associazione/Federazione Altro Tipologia del rapporto di lavoro (Tot. 57) 7% 39% 54% Tempo indeterminato Tempo determinato Titolare Ore settimanali incarico (Tot. 58) 7% 12% 53% 28% ≤ 10 ore 11 - 20 ore 21 - 30 ore > 30 ore Funzione ricoperta (Tot. 57) 7% 5% 25% 63% Responsabile Funzione indiretta Funzione diretta Altro Tipologia di servizi coordinati (Tot. 57) 7% 47% 37% 9% 0-3 anni 3-6 anni 0-6 anni Altro Numero di servizi coordinati (Tot. 57) 14% 23% 9% 16% 38% 1-3 servizi 4-6 servizi 7-9 servizi 10-12 servizi > 12 Numero di servizi coordinati (coordinatori funzione diretta) (Tot. 36) 8% 3% 20% 19% 50% 1-3 servizi 4-6 servizi 7-9 servizi 10-12 servizi > 12 Numero di giorni mensili nei servizi (coordinatori funzione diretta) (Tot.35) 9% 37% 54% ≤ 10 GIORNI 11-20 GIORNI > 20 GIORNI Attività tecnico–pedagogiche svolte nel mese di riferimento (Tot. 57) Rapporti con servizi sociali, sanitari e altri… 7 Progetti regionali 6 Tavoli di programmazione zonale Commissione Tecnica Provinciale e/o… 3 Coordinamento Pedagogico Provinciale Gruppo di coordinamento pedagogico… Formazione propria Formazione del personale 11 Progettazione di nuovi servizi Documentazione dei servizi Emergenze Consulenze telefoniche al personale Colloqui con le famiglie Riunioni/Iniziative con le famiglie Intercollettivo/intercollegio Incontri con parte degli educatori/insegnanti Collettivo/collegio docenti Osservazione 0 10 40 27 45 35 42 46 33 52 41 47 24 48 54 49 20 30 40 50 60 Attività gestionali–amministrative svolte nel mese di riferimento (Tot. 57) 23 Controllo sul rispetto delle normative sulla sicurezza 23 Controllo igienico-sanitario dell'edificio 19 Forniture ed acquisti di materiale 7 Formazione e gestione della graduatoria supplenti 16 Gestione del Bilancio 21 Attivazione dei contatti per gli interventi di manutenzione 29 Gestione Amministrativa del Personale 51 Comunicazioni tramite rete informatica 30 Rapporti con Enti appaltanti/appaltatori 0 10 20 30 40 50 60 Attività gestionali – amministrative (coordinatori con funzione diretta) (Tot. 36) 14 Controllo sul rispetto delle normative sulla sicurezza 14 Controllo igienico-sanitario dell'edificio 13 Forniture ed acquisti di materiale 4 Formazione e gestione della graduatoria supplenti 7 Gestione del Bilancio 12 Attivazione dei contatti per gli interventi di manutenzione 20 Gestione Amministrativa del Personale 32 Comunicazioni tramite rete informatica 21 Rapporti con Enti appaltanti/appaltatori 0 5 10 15 20 25 30 35 Rappresentatività delle attività indicate (Tot. 58) 8% 26% 66% Sì No Abbastanza Attività gestionali – amministrative rapportate al numero ore incarico (coordinatori con funzione diretta) (Tot. 29) 50% 45% 40% 35% 30% 25% 44,90% 20% 15% 20,70% 10% 5% 0% 24,10% 3,5% 6,80% ≤ 10% 11 - 20% 21 - 30% 31 - 40% 41 - 50% Ore attività gestionali per datore di lavoro (Tot. 48) ENTE PUBBLICO COOPERATIVA ASSOCIAZIONE/ ALTRO FEDERAZIONE <=20 ore 50,0% 28,6% 77,8% 55,6% 21‐40 ore 43,8% 42,9% 22,2% 33,3% 41‐60 ore 6,2% 21,4% 0% 11,1% 0% 7,1% 0% 0% >30 ore Risultati delle analisi statistiche • • • • Chi svolge una funzione indiretta si occupa di un numero più elevato di servizi (8,5) rispetto a chi svolge una funzione diretta (5,7). Chi svolge una funzione diretta riserva un maggior numero di ore alle attività gestionali – amministrative (31,7) rispetto a chi svolge una funzione indiretta (9,6). Più servizi si hanno da coordinare meno giorni si è all’interno dei servizi e meno incontri si fanno con sottogruppi di educatori/insegnanti. Non considerando il carico di lavoro relativo alle attività gestionali, chi svolge funzione diretta e coordina fino a 6 servizi, dedica un numero significativamente maggiore di ore: – agli incontri con il collegio degli educatori, – alle riunioni con le famiglie, – e, tendenzialmente, all’osservazione (dato vicino alla significatività statistica). • I coordinatori con funzione diretta che seguono più di 6 servizi dedicano meno tempo alla documentazione e più tempo: – alle consulenze telefoniche (in generale, anche chi svolge funzione indiretta, più servizi ha da coordinare più ore dedica alle consulenze telefoniche e alle comunicazioni tramite rete informatica), – agli incontri di intercollegio. Risultati delle analisi statistiche • I risultati sembrano quindi mostrare come il numero di 6 servizi da coordinare rappresenti un limite oltre il quale le attività più propriamente di supporto al gruppo di lavoro mutano in modo sensibile. • Le riunioni con gli educatori dei singoli servizi diminuiscono e tendono a diventare incontri d’intercollegio, così come tendono ad aumentare il tempo e l’impegno dedicato a forme di consulenza a distanza e a farsi più rare le occasioni per osservare e documentare le attività svolte nei contesti educativi . Modifica distribuzione del lavoro (Tot. 56) 43% 57% Sì NO Modifiche distribuzione delle diverse attività • Attività tecnico pedagogiche (ridurre ore) • Attività tecnico pedagogiche (aumentare ore) • Attività gestionali amministrative (aumentare ore) 78.5% 21.5% 20,5% 79.5% • Attività gestionali amministrative (ridurre ore) Modifiche distribuzione delle diverse attività Osservazione Consulenze telefoniche 78.5% Attività tecnico‐ pedagogiche Aumentare ore 20,5% Documentazione Incontri con educatori ed insegnanti Emergenze Gestione Amministrativa del personale Attività gestionali‐ Controllo igienico amministrative sanitario dell’edificio Aumentare ore e della sicurezza Formazione e gestione graduatoria supplenti 21.5% Attività tecnico‐ pedagogiche Diminuire ore 79.5% Attività gestionali‐ amministrative Diminuire ore I profili professionali • “Ho la responsabilità della gestione di tre nidi comunali, di un servizio integrativo; poi ho altre responsabilità al di fuori dei servizi che attualmente sono il coordinamento pedagogico provinciale, sono nel gruppo regionale della documentazione educativa e ci sono progetti che, nel settore, di anno in anno possono cambiare e che vengono assegnati” (F2.C1) • “Non mi occupo di servizi, cioè non li gestisco direttamente [...] ma mi occupo di tutto quello che sta dietro a questo, per la parte dei nidi sia privati che in gestione cooperativa, che in quel distretto sono più della metà, mi occupo della parte di supervisione e controllo, verifica” (F1.C2). • “Seguo nido e scuola dell'infanzia e ho doppio ruolo, nel senso che per l'organizzazione della cooperativa gestisco sia la parte pedagogica che tutta quella gestionale” (F1.C5). I profili professionali Dall’approfondimento realizzato con i focus group emerge una varietà di profili professionali: • il coordinatore-gestore di nido privato che, nell’ambito del suo servizio, svolge attività sia tecnico-pedagogiche che gestionali, ma che esercita anche una funzione di coordinamento e consulenza pedagogica presso altri servizi educativi privati; • il coordinatore di servizi ad ente gestore privato che svolge una funzione di coordinamento diretto dei servizi e che, al di là del numero e della tipologia di servizi coordinati, ha un mandato che implica sia attività tecnico-pedagogiche che gestionali-amministrative; • il coordinatore di servizi ad ente gestore pubblico che ha responsabilità diretta su un numero limitato di servizi (3-4 servizi, compreso i servizi integrativi), con l’incarico, in genere, di seguire anche alcuni progetti o iniziative specifiche e che ha mansioni quasi esclusivamente di tipo tecnico-pedagogico; I profili professionali • il coordinatore di servizi ad ente gestore privato che segue un numero più ampio di nidi e scuole e che, nel contesto di una funzione di coordinamento indiretto dei servizi, svolge un lavoro strettamente tecnico-pedagogico finalizzato soprattutto alla qualificazione e integrazione della rete dei servizi di una federazione o a un ente; • il coordinatore di servizi di ente gestore pubblico che ha incarichi da più enti o che, su mandato di un’unione o associazione di comuni, ha il compito di coordinare i servizi che fanno riferimento a un distretto territoriale. Un coordinatore che può essere o non essere impegnato in alcune attività di tipo gestionale-amministrativo e che può svolgere sia funzioni di coordinamento diretto che indiretto dei servizi, con un ruolo anche di supervisione e controllo sui servizi privati presenti nel territorio. Le funzioni: coordinamento di gruppo e di rete 1. Coordinamento e supporto del gruppo educativo nella progettazione e nel lavoro riflessivo sulle pratiche e sostegno diretto della partecipazione dei genitori utenti del servizio (incontri di equipe o di sottogruppi di educatrici; osservazione a supporto della progettazione o per problematiche particolari; partecipazione alle assemblee, agli incontri e alle iniziative per i genitori). 2. Coordinamento di rete dei servizi su cui si ha una responsabilità diretta o indiretta (progettazione della formazione, coordinamento di progetti che coinvolgono più servizi, organizzazione di iniziative formative indirizzate ai genitori e monitoraggio della qualità educativa). 3. Coordinamento di rete con altri servizi educativi e raccordo con i servizi sociali e sanitari (partecipazione a tavoli di programmazione territoriale, scambi pedagogici, partecipazione a progetti e gruppi di lavoro provinciali o regionali). Le problematiche: la gestione delle relazioni • “Le difficoltà ci possono essere se non sei attrezzata bene a condurre i gruppi e a condurre le relazioni con gli adulti in generale. Quindi il rapporto che hai diretto con i gruppi di lavoro, coi collettivi, i rapporti con i singoli operatori e come gestire le conflittualità” • “La problematica più rilevante, perché è la parte più sensibile del nostro lavoro, è la relazione, soprattutto laddove c'è una presenza quotidiana e quindi una relazione con le educatrici o comunque con il personale e con i genitori quotidiana” • “La difficoltà che incontro tutti i giorni è la poca abitudine al confronto nelle persone con cui ho a che fare e di conseguenza subito una rigidità nel dialogo, che poi è da superare e ci si può lavorare, però la prima cosa che incontro è proprio una rigidità nel confronto, anche nel cambiamento, perché la frase "si è sempre fatto così” è una difesa di quello che uno ha sempre fatto per tanti anni” Tematiche proposte per incontri di formazione (Tot. 49) TEMATICHE PROPOSTE N. GESTIONE DINAMICHE DI GRUPPO 13 FAMIGLIE 10 OSSERVAZIONE 5 CONNESSIONI SERVIZI EDUCATIVI, SOCIALI E SANITARI 5 INTEGRAZIONE SCOLASTICA 4 INTERCULTURA 4 DIFFERENZA DI GENERE 4 Le problematiche: la funzione di mediazione • Un'altra problematica sempre collegata è quella di avere questo ruolo che io definisco cuscinetto, ma penso che succeda anche alle altre colleghe, di essere davvero in mezzo, cioè a volte ti senti che sei in mezzo ad alcune problematiche e devi restituire ai collettivi, alle educatrici, tranquillità oppure essere promotrice di progetti, promuovere tutto quello che riguarda la qualità, la relazione con i genitori; dall'altra parte invece hai delle rigidità, che può essere il settore personale, ma possono essere anche delle direttive derivanti dal tuo settore stesso e stai in mezzo, dove trasporti le notizie. E` il nostro ruolo, lo so, però a volte, pur sapendo che fa parte del nostro ruolo, però capisco che a volte è abbastanza difficoltoso, anche a livello emotivo. Le problematiche: la scarsa chiarezza del mandato • “Ho come riferimento sei Comuni, è un po' difficile inquadrare il mio ruolo, perché poi ogni Comune ha delle richieste specifiche... in un Comune, in particolare, mi è stato richiesto di entrare pochissimo nel nido, di non avere alcun contatto con i genitori, assolutamente, e di programmare le osservazioni, nel senso di comunicare preventivamente la mia presenza nel nido, però non più di una volta al mese, per fare delle osservazioni. ... Altri Comuni, invece, mi chiedono di entrare al cento per cento nel nido, mi danno carta bianca; un altro Comune mi fa un elenco di cose da fare e da non fare” (F1.C1).