elenco - Comune di Susegana

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elenco - Comune di Susegana
Vincitore Premio Strega Europeo 2015
Si sarà proprio chiamata Esther quella bisnonna che, nella Kiev del 1941,
chiese fiduciosa a due soldati tedeschi la strada per Babij Jar, la fossa
comune degli ebrei, ricevendone come risposta un distratta rivoltellata?
Forse. E dell'intera famiglia, dispersa fra Polonia, Russia e Austria, che
cosa ne è stato? Il monolite sovietico conosceva l'avvenire, non la
memoria. Per ricostruire quella ramificata genealogia, quel vivace
intreccio di culture e di lingue - yiddish, polacco, ucraino, ebraico, russo,
tedesco -, Katja Petrowskaja intraprende, sulle tracce degli scomparsi, un
intenso viaggio a ritroso nella storia di un Novecento sul quale
incombono la stella gialla e quella rossa, e in cui si incrociano i destini di
memorabili figure: la babuska Rosa, incantevole logopedista di Varsavia, che salva duecento
bambini sopravvissuti all'assedio di Leningrado; il nonno ucraino, prigioniero di guerra a
Mauthausen e riemerso da un gulag dopo decenni; il prozio Judas Stern, che spara a un
diplomatico tedesco nella Mosca del 1932, e dopo un processo-farsa viene spedito "nel mondo
della materia disorganizzata"; il fratello Semén, il rivoluzionario di Odessa, che passando ai
bolscevichi cambia in Petrovskij un cognome troppo ebraico... Ma indimenticabili protagonisti
sono anche i paesaggi: l'immane pianura russa invasa dai tedeschi e le città della vecchia Europa:
Kiev, Mosca, Varsavia, Berlino. E i ghetti, i gulag e i lager nazisti.
Un gioco di specchi in cui realtà e finzione, eros e morte, innocenza e colpa si scambiano
continuamente i ruoli con, sullo sfondo, la maschera della morte.
La prima volta che Pierre Doutre vede quella incantevole, esile ragazza bionda – «di un biondo
luminoso, irreale, che le fluttuava intorno come un riverbero» – è al funerale del padre, il celebre
illusionista noto come «professor Alberto». E un attimo dopo gli sembra
di vivere in un sogno, o piuttosto in un incubo: perché ne vede un'altra,
identica, e pensa che sia una fata, capace di «sdoppiarsi a suo
piacimento». Ben presto però scoprirà, con una sorta di voluttuoso
stupore, che le fate sono due, ugualmente ammalianti. Di quel padre
lontano e assente, del quale nei lunghi anni di collegio si è sempre
vergognato, Doutre imparerà il mestiere; e se diventerà famoso quanto
lui sarà grazie a un numero costruito proprio sulla incredibile
somiglianza tra le gemelle da colei che sembra essere ormai la vera
figura dominatrice della sua esistenza: la madre, la rapace Odette. A
poco a poco, sedotto dal fascino ambiguo e perturbante delle sue
partner, Pierre si ritroverà invischiato in un gioco perverso, un gioco di
specchi in cui realtà e finzione, eros e morte, innocenza e colpa si
scambiano continuamente i ruoli – con, sullo sfondo, la maschera della morte.
Fonte: www.ibs.it
Ruth Swain, viso affilato, labbra sottili, pelle pallida incapace di
abbronzarsi, lettrice di quasi tutti i romanzi del diciannovesimo secolo,
figlia di poeta giace a letto, in una mansarda sotto la pioggia, "al
margine tra questo e l'altro mondo". Un giorno è svenuta al college, e
da allora, malata, trascorre le sue ore in compagnia dei libri ereditati dal
padre. Romanzi, racconti e versi attraverso i quali si avventura su
sentieri sconosciuti, apprende cose che pochi sanno: che Dickens, ad
esempio, soffriva d'insonnia e di notte passeggiava per i cimiteri; o,
ancora, che da giovane Stevenson aveva attraversato la Francia
dormendo sotto le stelle, in compagnia di un'asina. Mentre la pioggia
batte sul tetto della mansarda, Ruth rovista così tra i libri e legge e
raduna attorno a sé tutto quello che può: la vecchia edizione arancione
di Moby Dick della Penguin, la copia di Ragione e sentimento con il
ritratto di Jane con la cuffietta in testa, le memorie del Reverendo, il bisnonno che nella sua mente
assomiglia al vecchio Gruffandgrim di Grandi speranze, gli appunti di Abraham, il nonno, che
anziché abbracciare la chiamata del Signore abbracciò quella della pesca al salmone, i quaderni da
bambino su cui Virgil, figlio di Abraham e suo amato genitore, annotava con la matita le sue
poesie. Storie che, come tutte le storie, si raccontano e si leggono per scacciare il male di vivere o,
come nel caso di Ruth, per mantenersi ancora "al margine tra questo e l'altro mondo".
Erano le sei e mezzo di una sera come tante a Manhattan e il sole basso allungava le ombre
quando il marito di Laurie Moran fu barbaramente ucciso sotto lo sguardo innocente del figlio, al
campo giochi non lontano da casa. Timmy aveva solo tre anni e fu l'unico a vedere in volto
l'assassino del padre e a incrociare quegli occhi blu che ancora oggi tormentano i suoi sogni. Un
efferato delitto per il quale neanche Laurie è mai riuscita a darsi pace, perseguitata dalla promessa
fatta dal killer prima di uscire di scena: "Di' a tua mamma che adesso
tocca a lei. Poi sarà il tuo turno". Ora, a distanza di anni, Laurie si ritrova
ancora alle prese con la morte, questa volta come produttrice di un
nuovo programma televisivo dedicato a vecchi crimini rimasti irrisolti. Il
primo caso ad andare in onda riguarda l'omicidio di Betsy Powell, una
ricca signora trovata morta soffocata nel suo letto l'indomani mattina
della festa di diploma della figlia e delle sue tre migliori amiche.
All'epoca la notizia aveva fatto molto scalpore. Riaprendo il caso e
invitando in studio le quattro ragazze, ormai donne, per ricostruire
quelle terribili ore, Laurie è certa di avere per le mani un successo
garantito. Ma non appena le telecamere si accendono, diventa chiaro
che ognuna di loro sta nascondendo segreti. Piccoli e grandi. E un paio
di occhi blu sta osservando da molto vicino lo svolgersi degli eventi...
Fonte: www.ibs.it
Romantico come Uno splendido disastro, emozionante come Notting
Hill.
Finalmente è arrivato il giorno del tanto atteso colloquio di lavoro e Sara
deve fare bella figura. Sono già due anni che si è laureata, ma né in
campo professionale né in quello sentimentale sembra che la sua vita
abbia preso una piega accettabile. E adesso eccola, traballante su tacchi
troppo alti, in ritardo cosmico – grazie alla simpatica sveglia che non
suona quando dovrebbe e a un autobus che ha deciso di saltare una
corsa – sotto la sede della rivista di moda e gossip più letta del
momento. Sara deve avere quel lavoro… Ma la giornata a quanto pare è
nata storta e può solo peggiorare. E infatti, come una ciliegina sulla
torta, l’ascensore che è riuscita a prendere al volo pensa bene di
bloccarsi. Uno scossone prima e un altro a breve distanza ed è chiaro che non ripartirà. Ma Sara lì
dentro non è sola… Accanto a lei c’è qualcuno. Qualcuno che soffre di claustrofobia e che è sul
punto di avere un attacco di panico. A meno che lei… non si faccia venire qualche idea geniale per
impedirlo. Un’idea così geniale che lascerà il segno…
Axi Moore è una "brava ragazza": studia, è riservata e non dice a nessuno che il suo desiderio più
grande è scappare da tutto. L'unica persona con cui si confida è Robinson, il suo migliore amico, di
cui, anche se non lo ammetterebbe per nulla al mondo, è anche
pazzamente innamorata. Senza di lui non avrebbe senso fare quel che
sta per fare: partire per un viaggio on the road. Di nascosto dal padre,
abbandonando la scuola a poche settimane dagli esami. Solo Robinson
può capire veramente il senso di questa esperienza. E con Robinson il
viaggio si trasforma in una grande avventura, al suono delle musiche
che amano, alla luce delle strade che percorrono, al ritmo dei loro cuori
che battono. Un'avventura che sfugge a ogni regola e anche al loro
controllo...
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"Due ragazze, un'amicizia 'per la pelle', intorno il mondo dei grandi, un
mondo spesso di lupi. Marta e Angela hanno quattordici e quindici anni,
due madri distratte e tanti sogni da realizzare in fretta: borse e scarpe
firmate, l'ultimo cellulare, il portafoglio pieno di soldi. Scoprono che per
averli, basta rispondere a un annuncio. Prima foto sexy, poi incontri a
pagamento. Angela si lancia sul mercato del sesso con un entusiasmo
incosciente, e si trascina dietro la recalcitrante Marta. Diventano allora
Esmeralda e Giada, richiestissime, la prima per la sfrontatezza, l'altra
per il pudore. Quando il loro protettore viene arrestato per droga, è la
svolta: Angela va avanti da sola, Marta si chiama fuori e si rimette a
studiare. Le loro vite sembrano dividersi: Angela pensa di aver iniziato la
scalata sociale che la porterà alla ricchezza e magari alla fama, Marta
crede di aver archiviato il suo passato e trovato l'amore in Leo, un compagno di scuola. Ma i vecchi
legami sono difficili da recidere e le persone non sono mai solo quello che sembrano. Angela,
convinta di avere il mondo in mano, in realtà è sorvegliata a vista; Marta scopre il tradimento più
amaro. Alla fine le due amiche si ritrovano su un'isola per un'inevitabile resa dei conti, tra di loro e
con il mondo dei lupi. Perché si può sempre scegliere il proprio destino, anche se il prezzo da
pagare può essere molto alto".
Bellissima eppure timida e solitaria, Maia è l'unica delle sue sorelle ad abitare ancora con il padre
ad Atlantis, lo splendido castello sul lago di Ginevra. Ma proprio mentre si trova a Londra da
un'amica, giunge improvvisa la telefonata della governante. Pa' Salt è morto. Quel padre generoso
e carismatico, che le ha adottate da bambine raccogliendole da ogni angolo del mondo e dando a
ciascuna il nome di una stella, era un uomo di cui nessuno, nemmeno il suo avvocato e amico di
sempre, conosceva il passato. Rientrate precipitosamente nella villa, le
sorelle scoprono il singolare testamento: una sfera armillare, i cui anelli
recano incise alcune coordinate misteriose. Maia sarà la prima a volerle
decifrare e a trovare il coraggio di partire alla ricerca delle sue origini. Un
viaggio che la porterà nel cuore pulsante di Rio de Janeiro, dove un
vecchio plico di lettere le farà rivivere l'emozionante storia della sua
antenata Izabela, di cui ha ereditato l'incantevole bellezza. Con l'aiuto
dell'affascinante scrittore Floriano, Maia riporterà alla luce il segreto di
un amore sbocciato nella Parigi bohémienne degli anni '20,
inestricabilmente legato alla costruzione della statua del Cristo che
torreggia maestosa su Rio. Una vicenda destinata a stravolgere la vita di
Maia.
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Sage Singer è una ragazza solitaria. Evita ogni contatto con il mondo,
nasconde il proprio volto sfregiato in seguito a un incidente, si rifugia in
una relazione clandestina perché le consente di non impegnarsi fino in
fondo. Finché non stringe amicizia con un vecchio signore, Josef Weber.
Insegnante in pensione, di origine tedesca, Weber è un filantropo
benvoluto da tutti nella piccola comunità in cui vive. Ma un giorno,
contando sul rapporto di stima e affetto che li lega, Weber chiede a
Sage un favore molto particolare che sconvolgerà la ragazza. Scioccata,
confusa, Sage non acconsente ma non può rifiutarsi di ascoltare la
confessione dell'anziano amico. Weber è stato nelle SS ed era fra le
guardie di Auschwitz. E la nonna di Sage è una sopravvissuta ai campi di
sterminio... Come si può reagire quando si capisce che la persona che si
ha di fronte incarna il male assoluto? È possibile cancellare un passato criminoso con un
comportamento irreprensibile? Si ha il diritto di offrire perdono anche se non si è la vittima diretta
di un'ingiustizia? E... qualora Sage accogliesse la richiesta di Weber, si tratterebbe di vendetta... o
di giustizia?
Prima che tutto cambiasse Erin non vedeva l'ora che il liceo finisse. Per poter finalmente andare
lontano e dimenticare il passato. Eppure adesso è diverso. Perché partire per il college vuol dire
allontanarsi dai suoi genitori con cui sta costruendo un rapporto. E soprattutto vuol dire separarsi
da Weston. Mese dopo mese, lui le ha dimostrato sempre di più che dietro l'apparenza di ragazzo
sicuro e tormentato si nasconde una grande dolcezza. Le ha fatto scoprire che non bisogna essere
perfetti per amare in modo perfetto. Che a volte basta un pizzico di follia. E proprio nel momento
in cui Erin è pronta ad abbattere le sue barriere e a lasciarsi andare a questo sentimento che toglie
il fiato, il destino fa di tutto per dividerli. In cerca di un futuro, stanno per frapporre chilometri tra
di loro. Per inseguire i loro sogni stanno per rinunciare alla possibilità di vedersi ogni giorno e
condividere ogni cosa. Mentre in Erin cresce la paura che la distanza sia
un ostacolo troppo alto, una prova troppo difficile. Ma Weston è pronto
a lottare per quello che hanno conquistato, dopo le bugie e gli equivoci.
È sicuro che non esista nulla di più forte del loro amore. Lui sa che le
cose preziose vanno protette, come Erin, i suoi silenzi e i suoi ricordi che
nascosti in un piccolo angolo della mente fanno sempre male. Weston è
il solo che può far capire a Erin che scegliere non vuol dire sempre
perdere qualcosa. Perché le cose davvero importanti sopravvivono a
tutte le tempeste.
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In questo nuovo libro di Melissa Hill tornano lo humor leggero, le
amicizie luminose che resistono alla distanza, la curiosità delle ragazze
che fa sempre girare il mondo. E, naturalmente, l’amore, più forte che
mai.
Chi non ha mai sognato di saltare sul primo aereo e lasciarsi tutto alle
spalle? Leonie, capelli rossi e cuore irlandese, l’ha appena fatto. Se ne è
andata da Dublino mandando a monte il matrimonio, ed è volata
nell’incantevole e libera San Francisco dei cable car, delle otarie che
prendono il sole sul molo, dei cieli azzurrissimi e frizzanti, per provare a
iniziare da capo in un luogo dove nessuno sa chi è, né conosce il suo
segreto. Ma ad aspettare Leonie c’è una storia misteriosa, racchiusa in
un cofanetto di legno che trova per caso nella casetta in stile vittoriano
con vista sul Golden Gate che ha preso in affitto. Il cofanetto è pieno di lettere d’amore, tutte
indirizzate a una certa Helena, e tutte si chiudono con un’identica frase: ti prego, perdonami. Chi è
quest’uomo così gentile, dolce e disperato che le firma? E perché le lettere sono ancora lì,
dimenticate? Commossa dalle parole toccanti e vere che si ritrova a leggere, Leonie si imbarca
nell’impossibile tentativo di rintracciare la destinataria di un amore passato. E, forse, ricostruendo
la storia d’amore di due sconosciuti riuscirà a fare i conti con la propria.
Vincitore del premio Pulitzer 2015, categoria Fiction.
È il 1934, a Parigi, quando a Marie-Laure, una bambina di sei anni con i capelli rossi e il viso pieno
di lentiggini, viene diagnosticata una malattia degenerativa: sarà cieca per il resto della vita. Ne ha
dodici quando i nazisti occupano la città, costringendo lei e il padre a trovare rifugio tra le mura di
Saint-Malo, nella casa vicino al mare del prozio. Attraverso le imposte azzurre sempre chiuse,
perché così impone la guerra, le arriva fragorosa l'eco delle onde che sbattono contro i bastioni.
Qui, Marie-Laure dovrà imparare a sopravvivere a un nuovo tipo di buio. In quello stesso anno, in
un orfanotrofio della Germania nazista vive Werner, un ragazzino con i capelli candidi come la
neve e una curiosità esuberante per il mondo. Quando per caso mette le
mani su una vecchia radio, scopre di avere un talento naturale per
costruire e riparare questi strumenti di fondamentale importanza per le
tattiche di guerra, un dono che si trasformerà nel suo lasciapassare per
accedere all'accademia della Gioventù hitleriana, e poi partire in
missione per localizzare i partigiani. Sempre più conscio del costo in vite
umane del suo operato, Werner si addentra nel cuore del conflitto. Due
mesi dopo il D-Day che ha liberato la Francia, ma non ancora la cittadina
fortificata di Saint-Malo, i destini opposti di Werner e Marie-Laure
convergono e si sfiorano in una limpida bolla di luce.
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Un romanzo profondo e appassionato, che resta nella testa e nel
cuore, come una canzone che non si lascia dimenticare.
A Luton, cittadina industriale a cinquanta chilometri da Londra, Roddie
Goulding e Fran Mulvey si conoscono al college e tra loro nasce una di
quelle amicizie totalizzanti che segnano la vita. Roddie, di origine
irlandese, viene da una famiglia lacerata da un terribile dolore; Fran,
orfano vietnamita dall'infanzia travagliata, è un ragazzo ombroso e
carismatico che gioca con la sua ambiguità anche sessuale. Quello che li
accomuna è soprattutto la passione per la chitarra e la tendenza a
vedere il mondo come un oceano di canzoni. È l'inizio degli anni
Ottanta, e i modelli di riferimento sono David Bowie, Morrissey, i Velvet
Underground. Insieme Roddie e Fran fondano un gruppo a cui si
uniscono due gemelli di grande talento: la bella violoncellista Trez, l'amore segreto e
irraggiungibile di Roddie, e suo fratello Seàn, divertente e solare, alla batteria. Si chiameranno The
Ships. In una vicenda che copre venticinque anni di musica e amicizia, allontanamenti e successi, il
loro percorso è quello tipico delle rock band: droghe, trasgressioni e vita da strada, incontri con
star del calibro di Patti Smith o Elvis Costello, le desolate periferie inglesi, la bohème dell'East
Village newyorkese, i concerti all'Hollywood Bowl, fino a un'ultima magica notte a Dublino.
A Casedisopra, nel cuore degli Appennini, l'estate è finita eppure in giro si vedono ancora dei
forestieri. All'osteria di Benito, dove si ferma per un bicchiere chiunque passi in paese, il cameriere
marocchino Amdi spesso serve da bere a due avventori singolari: un geologo impegnato a studiare
il territorio e un architetto inglese innamorato del posto, Bill Holmes, che insieme alla bella nipote
Betty sta conducendo una ricerca sulle costruzioni religiose di cui è ricca quella parte di
Appennino. Nel frattempo, però, ha cominciato a piovere senza tregua, e l'acqua dà non poco filo
da torcere all'ispettore della Forestale Marco Gherardini, che in paese chiamano "Poiana". A parte
ciò, in paese tutto sembra tranquillo. Fino a che, proprio il giorno prima di andarsene, il geologo
non sparisce misteriosamente. Dopo la sua scomparsa una serie di aggressioni turba la vita di
Casedisopra. A indagare sui troppi misteri che si nascondono tra i ruderi
della Casa-fortezza del Capitano e l'edicola con l'affresco di una
Madonna incinta, tra l'agriturismo gestito da una stravagante signora e
il Sasso Nero che racchiude un segreto, è incaricato il giovane
maresciallo dei carabinieri Barnaba. Ma molto presto "Poiana" dovrà
intervenire sia pure non ufficialmente. Ancora una volta Guccini e
Macchiavelli evocano i sapori e le emozioni delle loro montagne e ci
conducono lungo i valichi appenninici, dal Quattrocento a oggi, fino a
scoprire una verità sorprendente e quanto mai attuale.
Fonte: www.ibs.it
Il sistema economico in cui viviamo, a differenza dei regimi del passato,
non pretende di essere perfetto: semplicemente nega l'esistenza di
alternative. Per la prima volta il potere non manifesta le proprie qualità,
ma fa vanto del proprio carattere inevitabile. Il nuovo saggio di Diego
Fusaro è un colpo di frusta alla retorica della realtà come situazione
immutabile, all'abitudine di prenderne atto anziché costruirne una
migliore. Si impone così il principale comandamento del monoteismo
del mercato: "non avrai altra società all'infuori di questa!". Il primo
compito di una filosofia resistente è quindi ripensare il mondo come
storia e come possibilità, creare le condizioni per cui gli uomini si
riscoprano appassionati ribelli in cerca di un futuro diverso e migliore. A
partire da questo pensiero in rivolta, si può combattere il fanatismo
dell'economia: e, di qui, tornare a lottare in vista di una più giusta "città futura", un luogo comune
di umanità in cui ciascuno sia ugualmente libero rispetto a tutti gli altri.
Flavia de Luce, l'audace undicenne con un talento sherlockiano per la chimica e per il delitto, si
trova presa in un groviglio che questa volta la tocca negli affetti più cari. Alla stazione dismessa di
Bishop's Lacey è attesa Lady Harriet, la madre dispersa dieci anni prima tra le nevi dell'Himalaya.
Sono ad aspettarla non solo l'impetuosa ragazzina, lo svagato padre colonnello e le due temibili
sorelle, Daffy e Feely, con il maggiordomo: c'è tutta la comunità del vecchio villaggio. Perché il
ritorno della dama della magione di Buckshaw è un evento, da celebrare in pompa magna. Ma ciò
che scende dal treno è solo la bara di Harriet con la spoglia mortale preservata dai ghiacci, onorata
da altissime personalità statali. Tra cui perfino l'ex premier della guerra
da poco vinta, il vecchio Churchill. Ed è da lui che viene la prima puntura
alla curiosità di Flavia. "Adesso le piacciono anche i sandwich di fagiano,
signorina?" le sussurra Sir Winston nel salutarla. E prima che il mesto
corteo si muova, uno scuro signore le mormora all'orecchio,
incomprensibile: "Riferisca a suo padre che il Guardacaccia è a
repentaglio". Cosa succede? Sembra che qualcosa di indecifrabile si stia
componendo attorno al ritrovamento della madre. Così, quando l'uomo
che ha parlato del guardacaccia finisce sotto lo stesso treno,
verosimilmente spinto, Flavia prova quell'inquietudine che preannuncia
l'incombere di un'avventura.
Fonte: www.ibs.it
"Mettilo agli atti, Italo. In una notte di maggio, alle ore una e dieci, al
vicequestore Rocco Schiavone piomba addosso una rottura di decimo
grado!". Gli agenti del commissariato di Aosta, che stanno imparando a
convivere con la scorza spinosa che ricopre il suo cuore ferito, scherzano
con la classifica delle rotture del loro capo, in cima alla quale c'è sempre
il caso su cui sta indagando. Ma Rocco è prostrato per davvero. Una
donna è morta al posto suo, la fidanzata di un amico di Roma, "seccata"
da qualcuno che voleva colpire lui. E quando esce dalla depressione si
butta sulle tracce di quell'assassino tra Roma ed Aosta, scavando
dolorosamente nel proprio passato, alla ricerca del motivo della
vendetta, un viaggio nel tempo che è come una ferita che si apre su una
piaga che non ha ancora smesso di sanguinare. Però le rotture sono solo cominciate: un altro
cadavere archiviato all'inizio come infarto. Un altro viaggio che si inoltra stavolta nel presente
dorato della città degli insospettabili. In questo quarto romanzo, prosegue la serie dei polizieschi
scabri, realistici e immersi nell'amara ironia di Rocco Schiavone. Ma in realtà, attraverso le diverse
avventure di un poliziotto politicamente scorretto, si svolge un unico racconto. Il racconto della
vita di un uomo che si scontra con la impunita e pervasiva corruzione del privilegio sociale, nel
disincanto assoluto dell'Italia d'oggi.
Hervé Barmasse è protagonista di scalate e avventure estreme. A sedici
anni abbandona lo sci agonistico dopo un terribile incidente e deve
reinventarsi. Il Cervino lo vede crescere e diventare uomo. Dopo ogni
viaggio, dopo ogni salita su cime inviolate in terre lontane, ritorna alla
sua montagna, scalandola in ogni stagione dell'anno e inventando
nuove vie. Hervé racconta se stesso, la sua storia, la passione, la fatica,
l'emozione delle scalate. L'alpinista viene dopo l'uomo, che pure
affronta imprese straordinarie. Queste pagine non sono la scontata
esaltazione di un campione dell'estremo, piuttosto il racconto di cosa
c'è dietro l'avventura dell'alpinismo, dove il coraggio delle decisioni è
sempre intrecciato alla fragilità e alla paura. In parete, come nella vita.
Fonte: www.ibs.it
È una soleggiata mattina di primavera del 1977 quando il carabiniere
paracadutista che tutti chiamano il Cigno, 26 anni, viene convocato
nell'ufficio del suo colonnello. Qualcosa di molto importante sta per
succedere, qualcosa che cambierà per sempre la sua vita. Il colonnello
comunica a lui e ad altri quattro compagni che entreranno a far parte di
un nuovo reparto di élite, il Gruppo di intervento speciale dell'Arma dei
Carabinieri. Un reparto, più conosciuto con l'acronimo GIS, circondato
allora come oggi dalla più assoluta segretezza. A quasi trent'anni da quel
momento indimenticabile e dopo innumerevoli missioni, nel 2004 il
Cigno (nel frattempo ribattezzato dai suoi uomini Comandante Alfa) è di
stanza in Iraq, dove ripercorre con la memoria i momenti cruciali della
sua lunga carriera: l'intervento nel carcere di Trani, dove i detenuti in
rivolta tenevano in ostaggio dieci agenti della polizia carceraria; la liberazione della piccola Patrizia
Tacchella, rapita nel 1990 a soli 8 anni; l'attentato contro le forze italiane a Nassiriya nel 2003,
dove persero la vita alcuni fra i suoi più cari amici e colleghi. Nel suo avvincente viaggio fra i
ricordi, il Comandante Alfa non si limita a raccontare nei dettagli le tattiche di intervento, la
preparazione militare e gli strenui allenamenti, ma lascia spazio anche all'uomo che si nasconde
dietro il mefisto: il marito costretto a passare feste e ricorrenze lontano dalla moglie...
Tre donne fragili eppure incrollabili. Piccole donne capaci di resistere alla corrente impetuosa
degli eventi e di serbare intatto, come i fiori di notte, il proprio doloroso segreto…
San Francisco, 1938. La città è pronta per la grande esposizione e dei tuoni di guerra in Europa non
giunge che un’eco distante. Grace, Helen e Ruby si conoscono poco prima di un provino come
ballerine per un nuovo nightclub alle porte di Chinatown. Accomunate dalle origini orientali, le tre
ragazze hanno alle spalle storie molto diverse, che però parlano tutte di alienazione. Grace Lee,
nata nel Midwest da genitori cinesi, è appena fuggita di casa portando con sé solo le sue ferite e
un paio di scarpette da ballo; Helen Fong vive nella dimora tradizionale dei suoi, prigioniera di un
futuro che non ha scelto; la spregiudicata Ruby Tom ha lasciato la famiglia alle Hawaii per
costruirsi una finta identità. Spinte da questo vuoto, cementeranno
un’amicizia fondata sulla condivisione di un sogno. Un sogno di chiffon e
lustrini che, se per loro significa riscatto e fama, confermerà un cliché
che le vuole in bilico fra tradizione e trasgressione, discriminazione e
desiderio, sottomissione e libertà: creature esotiche da esibire tra un
numero di acrobati e uno spettacolo di magia. Ben presto, però, il loro
legame sarà messo a dura prova da rivalità e gelosie, oltre che
dall’irrompere di una guerra solo in apparenza lontana. Fra tradimenti e
riconciliazioni, ciascuna di loro dovrà fare i conti con il fantasma del
proprio passato, per difendere ciò che rimane del presente…
Fonte: www.ibs.it
Sono pochi i giorni in cui non facciamo, almeno implicitamente, uso del
"noi" collettivo, che si stia parlando o semplicemente pensando. Ma che
cosa ci legittima a usare questo "noi"? Margaret Gilbert pone qui la
questione del fondamento del noi collettivo, cruciale per ogni ontologia
sociale, a partire da un originale approccio esistenziale: "Non si può
sperare di avere una comprensione adeguata della condizione umana
senza rispondere a questa domanda". Elaborando i concetti di "impegno
congiunto" e di "soggetto plurale", l'autrice affronta alcuni problemi
decisivi del noi collettivo protagonista delle nostre vite quotidiane.
Esistono valori collettivi, i valori di un soggetto plurale, di un noi
collettivo? E che ne è della libertà dei singoli individui nella condivisione
dei valori di un soggetto plurale? Se diciamo che noi siamo moralmente
responsabili per qualcosa, che cosa dice questo di me e di te, singoli
individui appartenenti a quel collettivo? Qual è la relazione tra l'impegno congiunto costitutivo del
noi collettivo e il fenomeno della fusione degli io nell'amore? Che cosa distingue un mero
aggregato di singoli esseri umani da un'unità sociale? Nel caso della comunità europea, siamo in
presenza della costituzione di un nuovo noi, di un nuovo popolo con le caratteristiche di europei?
Harper ha diciotto anni ed è cresciuta in una base militare, sotto la rigida supervisione di suo
padre, un marine severo e poco comunicativo. Ma finalmente è riuscita
a spuntarla: farà l'università a San Diego, all'altro capo del Paese, e
potrà così cominciare a vivere la vita a modo suo, sperimentando cose di
cui ha sempre e solo sentito parlare. Grazie alla sua nuova compagna di
stanza, Harper viene introdotta in un mondo di feste, bei ragazzi, nuove
emozioni. Si ritrova però ben presto con il cuore diviso a metà: è
innamorata di Brandon, il suo fidanzato, praticamente il ragazzo
perfetto, e contemporaneamente prova una fortissima attrazione per
Chase, il fratello della sua compagna di stanza, che invece non sembra
affatto "perfetto". Nonostante provengano entrambi da storie difficili,
tutti e due adorano Harper e farebbero pazzie per lei, compreso un
passo indietro se questo potesse aiutarla a essere felice...
Fonte: www.ibs.it
Da anni Elio Lannutti denuncia gli abusi all'interno della Banca d'Italia,
quell'organismo che dovrebbe vigilare, sopra tutti, in un rapporto di
indipendenza anche dal governo, sulla correttezza del mondo bancario
per salvaguardare l'economia italiana e i soldi dei risparmiatori. Invece...
Questo libro dimostra, documenti alla mano, che proprio dove i controlli
dovrebbero essere garantiti, c'è il massimo dell'opacità: un cono
d'ombra che copre privilegi, le spese e i sistematici conflitti d'interesse a
danno dei correntisti ignari, in un gioco in cui controllori e controllati
sono dalla stessa parte. Sprechi (carte di credito per spese personali),
privilegi (affitti regalati), favoritismi parentali fanno dei dipendenti della
Banca d'Italia una vera supercasta intoccabile. Nessuno, tanto meno la
stampa, osa attaccarli. Eppure gli scandali non visti da via Nazionale
sono tanti: da Parmalat a Mps, a Carige, fino alle banche più piccole. I banchieri indagati sono
troppi: com'è possibile? Nessun governatore si accorge di nulla: né Ciampi, né Draghi, né Visco.
Poche le sanzioni, lievi e tardive. Intanto il denaro arriva a chi ce l'ha già o ha potere da far valere
mentre i clienti normali pagano conti correnti e mutui più di tutti gli altri cittadini europei.
Nessuno ha il coraggio e la forza di intervenire. Fino a quando?
Quentin Jacobsen è sempre stato innamorato di Margo Roth Spiegelman, fin da quando, da
bambini, hanno condiviso un'inquietante scoperta. Con il passare degli
anni il loro legame speciale sembrava essersi spezzato, ma alla vigilia del
diploma Margo appare all'improvviso alla finestra di Quentin e lo
trascina in piena notte in un'avventura indimenticabile. Forse le cose
possono cambiare, forse tra di loro tutto ricomincerà. E invece no. La
mattina dopo Margo scompare misteriosamente. Tutti credono che si
tratti di un altro dei suoi colpi di testa, di uno dei suoi viaggi on the road
che l'hanno resa leggendaria a scuola. Ma questa volta è diverso. Questa
fuga da Orlando, la sua città di carta, dopo che tutti i fili dentro di lei si
sono spezzati, potrebbe essere l'ultima.
Fonte: www.ibs.it
È l'agosto del 1346, quando il valoroso Maynard de Rocheblanche,
sopravvissuto a una disfatta militare, entra in possesso di una
pergamena con un enigma vergato. Quell'oscuro testo fa riferimento a
una reliquia preziosa, avvolta nel mistero, il Lapis exilii. Sono molti
coloro che hanno interesse a impossessarsene, primi fra tutti un
ambizioso cardinale di Avignone e il principe Karel di Lussemburgo,
desideroso di farsi incoronare imperatore. Per non far cadere
l'inestimabile documento in mani sbagliate, Maynard sarà costretto a
fuggire. Si recherà prima a Reims, presso la sorella Eudeline, badessa del
convento di Sainte-Balsamie, poi nell'abbazia di Pomposa. Proprio lì
avverrà il fortunato incontro con l'abate Andrea e il giovane pittore
Gualtiero de' Bruni, insieme ai quali proverà a scoprire la verità sulla
reliquia. L'unico a conoscerla, tuttavia, è un monaco dall'aspetto deforme, che ha carpito il segreto
del Lapis exilii da un luogo irraggiungibile, il monastero di Mont-Fleur...
"Il grande silenzio è stato il mio primo compagno di giochi. Un abbraccio affettuoso e terribile che
non mi ha mai abbandonato. Nemmeno ora. E che non mi lascerà mai. Quando la gente mi guarda,
pensa che io sia come tutti gli altri, perché la sordità non ha segni evidenti, è un handicap
invisibile. Così, spesso, una persona sorda viene scambiata per un qualunque udente. Non lo è
affatto, però può riuscire a raggiungere gli stessi traguardi. Come ho
fatto io. Con tenacia, passione, coraggio, lottando contro un mondo che
a volte non mi è stato amico, contro nemici che avevo perfino in casa e
cercavano di opporsi alle mie scelte e di impedirmi di inseguire i miei
sogni. Ma io ce l'ho fatta. Questa è la mia storia". Roberto Wirth proprietario dell'Hassler, l'hotel di Roma dove alloggiano celebrities di
ogni parte del mondo - ci racconta in prima persona la sua straordinaria
parabola esistenziale, la vita complessa di un uomo nato sordo
profondo e costretto a misurarsi con i pregiudizi degli altri, a partire da
quelli della sua stessa famiglia.
Fonte: www.ibs.it
Un volume che lo salva dall'oblio di se stesso perché lui si sta
dimenticando. Invecchia, la sua memoria svanisce e queste pagine gli
sopravvivono. Raccontano una storia che ha la forza del fulmine quando
squarcia l'abete e lo rompe a metà. Oceano viene abbandonato e
affidato a due genitori tutti nuovi provenienti dalle Dolomiti. Il suo
cammino incrocia quello della dolce Italia, di "Sandrino e Basta", di
nonno Giusto e di Giovannino. Invecchia lavorando fino a non sentir più
le mani, falciando i prati in quota e incontrando l'amore, quello vero,
negli occhi di una persona del tutto inaspettata. Gli capita di inciampare
anche nella sua lapide, mentre una mattina di mezza estate ritorna,
dopo una guerra che non voleva fare. Cammina, cade, si rialza, ma non
la smette di sorridere con le sue gengive senza più un dente. Segue il
sentiero della sua vita fino in fondo e, solamente alla fine, a quasi cent'anni, scopre la più evidente
di tutte le cose e, forse per l'ultima volta ancora, sorride felice.
Una mattina Gregor Samsa si sveglia in un letto e scopre con orrore di essersi trasformato in un
essere umano. Non ricorda nulla della sua vita precedente. Che fine ha fatto lo spesso carapace
che lo proteggeva? E perché adesso è ricoperto da questa sottile, delicata pelle rosa? Chi, o cosa,
era prima di quel risveglio? Insomma, adesso Samsa dovrà adattarsi alla nuova e "mostruosa"
condizione di uomo. Quando però alla sua porta bussa una ragazza il cui fisico è deformato da
un'enorme gobba, Samsa dovrà fare i conti con qualcos'altro di sconosciuto: il desiderio e
l'erotismo visto con gli occhi nuovi di chi sa andare oltre le apparenze. Habara, il protagonista di
"Shahrazàd", è un uomo solo, confinato in una casa nella quale gli è
vietato ogni contatto col mondo. Non sapremo mai perché, e in fondo
non è importante: quello che sappiamo è che il suo unico svago sono le
visite regolari di una donna misteriosa che lo rifornisce di libri, musica,
film... e sesso. Ma soprattutto gli racconta delle storie, proprio come
faceva Shahrazàd. E in queste storie Habara si tuffa come un bambino,
finalmente libero. Ecco, è proprio questo che vive il lettore di Murakami:
la sensazione di inoltrarsi in un altro universo, di essere "come una
lavagna pulita con uno straccio umido, libero da preoccupazioni e brutti
ricordi". Almeno fino alla storia successiva.
Fonte: www.ibs.it
Charlie Mortdecai è un mercante d'arte "dissoluto e immorale" di
nobilissime origini che - più che altro per non pensare a quanta poca
raffinatezza ci sia oggigiorno là fuori - si diverte a vivere
disonestamente. Amante della vita pericolosa, delle letture osé e di
svariati tipi di liquori, non può fare a meno del suo maggiordomosgherro, Jock, che si delizia a eliminare eventuali scocciatori col suo
tirapugni di ottone, ma sa anche preparare a Charlie gustose colazioni
annaffiate di brandy. Di tanto in tanto, Mortdecai ha qualche cliente
milionario che gli chiede di procurargli questo o quel quadro di valore...
Stavolta, si tratta della "Duchessa di Wellington" di Goya, che fino a
poco prima se ne stava beatamente appesa al Prado di Madrid. Le cose
si complicano quando il mandante, certo Milton Krampf,
multimiliardario americano sposato con la bionda e vogliosa Johanna,
ha la brillante idea di morire... Riuscirà Mortdecai, insieme al fedele Jock, a sfuggire ai servizi
segreti di almeno due o tre Paesi, e soprattutto al suo temibile nemico, nonché vecchio compagno
di scuola, il poliziotto Martland - un uomo davvero poco elegante, che non sa distinguere un porto
da un whisky ben invecchiato?
"Mi chiamo Claudia Digregorio. E da grande voglio camminare." Claudia ha 15 anni e vive a
Santeramo, un paese in provincia di Bari. Da tre anni è costretta su una sedia a rotelle,
gradualmente ha perso le forze in ogni muscolo del corpo e oggi respira soltanto grazie alla
tracheotomia. Una notte di giugno del 2012, quella degli esami di terza media, l'ha colpita una
malattia, forse genetica, alla quale però nessun medico al mondo è riuscito finora a dare un nome.
Ma Claudia non si è arresa. E ha deciso di trasformare - con la caparbietà, le lacrime, l'ironia - la
sua vita nella sua battaglia: tornare a essere una ragazza normale. Accanto a lei c'è suo padre
Gaetano che, da quella notte in cui "sembrava che tutto fosse finito, i medici ci dissero che lei non
sarebbe mai più stata la stessa", si è messo alla caccia della "bestia" che ha colpito sua figlia. Ma,
soprattutto, ha deciso di dedicare la sua esistenza a Claudia. E siccome
lei ha fortemente voluto frequentare la scuola, come tutte le ragazze
della sua età, è proprio Gaetano che ogni mattina la accompagna. La
porta fin dentro la classe, aspetta che si sistemi e poi torna nella sua
vecchia jeep bianca, senza però metterla in moto. Sfoglia un giornale,
ascolta la radio e aspetta che le lezioni finiscano. In officina non va quasi
più. Dice: "Mi spiace, gli altri possono attendere. Io ho una cliente più
importante. La serranda resta chiusa". Gaetano aspetta la figlia ogni
giorno fuori della scuola perché può avere bisogno...
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Il cakra-radice è quello che forma, con i due successivi (il cakra sacrale e
il cakra solare), la triade inferiore, responsabile della costituzione del sé
personale (ego) ed è quindi legato alla scoperta del mondo esterno e al
processo di radicamento nella materia; se non è sviluppato
armoniosamente può originare profonde angosce esistenziali. Payeur
analizza i principali aspetti simbolici associati a questo cakra; poi, nella
seconda parte, ne studia la corrispondenza con le ghiandole endocrine, i
risvolti psicologici e iniziatici, mettendo in evidenza soprattutto le sue
qualità specifiche e le inclinazioni da coltivare per renderlo più
armonioso. Nella terza parte sono infine suggeriti alcuni modi di
risvegliare e armonizzare il cakra, con l'uso dell'olio essenziale più
adatto e con la musica.
L'antica disciplina giapponese del Reiki porta gli allievi a entrare in connessione profonda con il
creato. Mikao Usui - un vero maestro spirituale e amante della conoscenza - è l'uomo che ne ha
scoperto il potere. Dario Canil, che tra i primi ha portato il Reiki in Italia diffondendone la pratica e
le tecniche, racconta in questo libro come è entrato in contatto con
questa mitica figura di maestro della luce, che in Giappone è
considerato uno dei più grandi saggi di sempre. Da quando Frank Arjava
Petter ha "scoperto" la tomba di Usui e ne ha parlato a Canil, l'autore ha
indagato in profondità tra storia e leggenda, per ricostruirne le vicende
e riscoprirne gli insegnamenti. Durante questo viaggio a ritroso
nell'evoluzione del Reiki ha riordinato e dato una forma nuova a tutto
quello che aveva appreso fino a quel momento. Questo libro è il
distillato della sua ricerca spirituale perché, come scrive, il Reiki è
"un'esperienza diretta che coinvolge i più lucidi e raffinati processi
intuitivi liberi da pregiudizi e si contrappone all'esperienza indiretta del
dover credere". Prefazione di Frank Arjava Petter.
Fonte: www.ibs.it