“Le Terre Irpine DOCG” Relazione generale

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“Le Terre Irpine DOCG” Relazione generale
AMBITO AV/2
Progetto Integrato Rurale
“Le Terre Irpine DOCG”
Relazione generale
1
INDICE
SEZIONE 1: PARTENARIATO E CONTESTO TERRITORIALE
1.1 - Introduzione
1.2 - Il Partenariato
1.2.1 - Presentazione
1.2.2 - Modalità di concertazione
1.2.3 - Presentazione dei partner
1.2.4 - Gli impegni assunti
1.3 - Il territorio
1.3.1 - Aspetti geografici, morfologici, idrografici e naturalisticoambientali
1.3.2 - Aspetti socio-demografici
1.3.3 - Aspetti economico-produttivi
1.3.4 - Aspetti paesaggistici, storico-culturali, architettonici,
monumentali, archeologici, gastronomici e produzioni tipiche
1.3.5 - Strumenti programmatici attuati sul territorio
1.3.6 - Analisi Swot
1.4 - Obiettivi e strategie di sviluppo
1.5 – Il progetto collettivo
1.6 - Articolazione del Piano di Lavoro
1.7 - Modalità di attuazione e gestione del Piano
1.8 - Il Piano di Comunicazione
Sezione 2: L’integrazione della Progettualità Locale
2.1 - Modalità e criteri per la selezione delle progettualità locali coerenti con
la strategia individuata
2.2 Schede progetti
2.3 Fabbisogni formativi
Sezione 3: Piano Finanziario
3.1 – Il piano finanziario generale
3.2 – Analisi Costi Benefici
3.2 - Tabelle finanziarie
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SEZIONE 1: PARTENARIATO E CONTESTO TERRITORIALE
1.1 Introduzione
Nell’ambito del POR Campania 2000-2006, in sede di riprogrammazione di
metà percorso, è stata introdotta la nuova misura 4.24 “Gestione di strategie integrate di
sviluppo rurale da parte dei Partenariati locali”.
Con Delibera di Giunta Regione n. 1533 del 6 agosto 2004 relativa alla definizione del
Complemento di Programma conseguente all’avvenuta riprogrammazione del POR, sono
stati individuati gli “Indirizzi” da porre a base dell’attuazione dell’anzidetta misura.
La finalità principale della nuova misura 4.24 è quella di “sperimentare” nell’ambito del
mondo rurale una nuova modalità di intervento pubblico: la Progettazione Integrata; ciò
in coerenza con gli indirizzi della nuova PAC, incentrati sul decentramento delle
responsabilità decisionali e un marcato coinvolgimento di operatori pubblici e privati locali
ed In prospettiva alla programmazione (2007-2013) nella quale i principi della
semplificazione e della sussidiarietà saranno alla base della strumentazione in favore
dello sviluppo rurale attraverso un unico programma ed un unico sistema di
gestione e di controllo.
Le motivazioni che sorreggono la scelta di attivare la misura 4.24 è quindi la necessità di
sostenere originali percorsi di programmazione integrata che incidano con inedite
modalità sulle variabili critiche dello sviluppo locale.
La nuova misura punta a creare i presupposti e le condizioni necessarie per realizzare
nelle aree rurali in ritardo progetti integrati destinati ad innescare processi di sviluppo
locale centrati sulla valorizzazione delle risorse e delle specificità territoriali.
Ha pertanto una finalità organizzativa-procedimentale; non introduce, infatti, ulteriori
tipologie di interventi strutturali rispetto a quelle previste dalle misure già operanti, delle
quali non modifica né l’assetto dei beneficiari finali e dei destinatari ultimi dell’intervento.
La strategia d’intervento si ispira al principio della concentrazione degli interventi –
sia territoriale che tematica – in sintonia con quanto affermato nel QCS, e al principio
dell’integrazione tra settori, risorse e strumenti di programmazione.
La misura assegna specifiche competenze ai tre soggetti coinvolti nell’attuazione
(Regione, provincia e Provincia) ed in particolare:
⇒ la Regione: indirizza l’attuazione della misura e sovrintende alla sua applicazione.
⇒ la Provincia: svolge un ruolo di promozione, di animazione, di guida, di coordinamento
e di affiancamento ai partenariati locali e sovrintende sull’intero processo di attuazione
della misura sul territorio di competenza, provvedendo, alla individuazione degli ambiti
territoriali (Documento di Analisi e Programmazione - DAP), alla valutazione delle
proposte di PIR avanzate dai Partenariati Locali, alla sovrintendenza e vigilanza sulla
realizzazione dei Progetti;
⇒ il Partenariato Locale: sulla base degli indirizzi regionali e di quelli formulati dalle
Province, avanza la proposta di Progetto Integrato Rurale relativamente al territorio a
tal fine individuato dalla Provincia.
In tale ambito la Provincia di Avellino, a cui è affidato il ruolo di Organismo intermedio ai
sensi del regolamento 438/2001, con deliberazione di Giunta n° 606 del 17/09/2004, ha
approvato il Documento di Analisi e Programmazione, nonché la costituzione di quattro
ambiti territoriali di riferimento per la realizzazione di altrettanti Progetti Integrati Rurali
tra cui l’area AV/2 corrispondente ai comuni di: Montemiletto, Santa Paolina, Tufo,
Montefalcione, Lapio, Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico, Montemarano,
Paternopoli e Taurasi
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Successivamente alla pubblicazione del Bando di attuazione della misura
4.24, adottato con Delibera Dirigenziale n° 90 del 19/11/2004 e pubblicato
sul BURC n° 57 del 22/11/2004, si è dato avvio al processo di formazione
del partenariato, di attribuzione di ruoli e compiti ed alla definizione delle
linee guida del progetto.
Nella riunione del Partenariato Locale AMBITO 2, del 22 dicembre 2004, la Comunità
Montana del Partenio è stata designata quale Soggetto Responsabile del PIR Ambito 2 nella persona del Presidente Palerio Abate. Secondo quanto previsto dal bando della
misura e riportato negli accordi tra le parti, al Soggetto Responsabile è stato affidato,
sentita la Conferenza d’Ambito, il compito di svolgere gli adempimenti relativi alla
predisposizione e presentazione del Progetto Integrato Rurale e, nel caso di approvazione
del Piano, le funzioni consequenziali previste dal Bando di attuazione della Misura POR
4.24.
Dopo aver proceduto ad un’attenta analisi di contesto, in data 4 gennaio 2005 il
Partenariato Locale Ambito 2 ha individuato quale Tema Strategico per lo sviluppo
dell’area il Tema n° 3 “ Valorizzazione turistica delle aree rurali”.
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1.2 Il partenariato
1.2.1 Presentazione
La realizzazione di un progetto di sostegno e valorizzazione delle potenzialità esistenti in
un dato territorio si basa essenzialmente sulla conoscenza dell’area di riferimento e,
quindi, dei suoi principali problemi e punti di forza, come pure su una esatta definizione
degli obiettivi da raggiungere attraverso l’adozione di strategie messe in atto mediante
strumenti, metodi ed azioni da identificare e scegliere. Eppure in questo processo ciò che
più conta è la forte motivazione a voler concretizzare il progetto coinvolgendo nella
realizzazione dello stesso i cittadini, le loro rappresentanze istituzionali, associative ed
imprenditoriali. Quest’ultima affermazione riconduce l’efficacia di un qualunque progetto
alla capacità dei soggetti decretati a concepirlo, realizzarlo e gestirlo. Il primo
fondamentale passo in questa direzione è rappresentato dalla individuazione e costruzione
di un valido “Partenariato Locale”, inteso come un insieme di soggetti pubblici e privati
che, attraverso discussioni ed accordi, ripensano, promuovono e gestiscono lo sviluppo
complessivo del proprio territorio.
La composizione del partenariato, secondo la logica del più diffuso coinvolgimento
possibile, ha previsto la convocazione e successiva adesione di partner istituzionali quali i
10 Comuni dell’Ambito P.I.R. Avellino 2 e le Comunità Montane del Partenio e del
Terminio-Cervialto, di attori locali che operano nel settore economico di riferimento e nel
sociale, quali la CIA, il CNA, la CCIAA di Avellino, la Coldiretti, la Confartigianato, la
Confagricoltura, la UNPLI Avellino, Associazioni femminili e giovanili (AGIA, Le Donne
dell’olio extravergine, il CIF, ANDE, AIDDA,) nonché enti che hanno come propria
missione la tutela del gusto e delle produzioni tipiche (Associazione Città del Vino,
Consorzio di tutela Vini d’Irpinia, I sentieri dell’olio, Slow Food condotta partenio,
Accademia Internazionale della Cultura Gastronomica e Turistica, Associazione Amici della
Montagna).
Il progetto ha incontrato il consenso anche dei soggetti rappresentativi delle altra
progettualità locali ispirate al medesimo principio della concertazione per la condivisione
degli obietti e delle azioni. Adottando a pieno i principi di concentrazione delle risorse ed
integrazione degli obiettivi e delle azioni, i principali attori dello sviluppo locale già titolari
di altri strumenti di progettazione integrata (il GAL Verde Irpinia, il GAL Partenio, Patti
Territoriali insistenti sull’area, quale il . PATTO TERRITORIALE “Partenio”, PATTO
TERRITORIALE “Valle del Calore”, il PATTO TERRITORIALE speciale agricoltura “Monti
Picentini”, P. I. Filiera Enogastronomia, P.I. BORGO Terminio Cervialto, P. I. Parco Monti
Picentini) hanno sostenuto con il proprio contributo di esperienze e di idee il percorso di
formazione dell’idea forza del presente progetto. In particolare:
il settore agricolo è rappresentato da 18 associazioni e organizzazioni
rappresentative del mondo agricolo, da
cooperative di produzione e
trasformazione di prodotti agricoli, da 8 rappresentantI degli strumenti della
Programmazione Negoziata, da una cooperativa e 3 consorzi di servizi
all’agricoltura, da 7 associazioni per la promozione dell’imprenditoria femminile in
agricoltura e da un consorzio di tutela;
il settore dell’artigianato e delle PMI è rappresentato da 3 organizzazioni di
categoria oltre che
da 7 degli 8 rappresentanti degli strumenti della
Programmazione Negoziata;
il settore del turismo è rappresentato da 4 enti pubblici, da 5 degli 8 rappresentanti
degli strumenti della Programmazione Negoziata, da 5 associazioni culturali
5
finalizzate alla promozione turistica del territorio, da 3 associazioni
finalizzate alla promozione dell’agriturismo e da 5 pro-loco;
il settore dell’ambiente è rappresentato da 2 organizzazioni
pubbliche e private operanti nel settore della tutela ambientale;
Il settore del volontariato è rappresentato da 2 associazioni;
il settore della cooperazione nell’ambito dei settori su menzionati è
rappresentato da una cooperativa e da un consorzio.
Il partenariato, oltre ad essere ampiamente rappresentativo del territorio, risulta
particolarmente significativo per la presenza di donne e di giovani in veste di delegati dei
soggetti aderenti: nello specifico su 77 soggetti aderenti, il partenariato vede il
coinvolgimento di almeno 14 donne e di almeno 5 giovani.
La rappresentatività, inoltre, del partenariato è confermata dal fatto che numerosi sono i
soggetti che, direttamente o indirettamente, operano nell’ambito del tema strategico.
La composizione del partenariato, risponde alla logica del più diffuso coinvolgimento
possibile. La concertazione promossa ha previsto la convocazione e successiva adesione di
partner istituzionali quali i 10 Comuni dell’Ambito P.I.R. Avellino 2 e le Comunità Montane
del Partenio e del Terminio-Cervialto, di attori locali che operano nel settore economico di
riferimento e nel sociale, quali la CIA, il CNA, la CCIAA di Avellino, il GAL Verde Irpinia, la
Coldiretti, la Confartigianato, la Confagricoltura, Associazioni femminili e giovanili, nonché
enti che hanno come mission la tutela del gusto e delle produzioni tipiche. Il progetto ha
incontrato il consenso anche dei soggetti rappresentativi delle altra progettualità locali
ispirate al medesimo principio della concertazione per la condivisione degli obietti e delle
azioni. Adottando a pieno i principi di concentrazione delle risorse ed integrazione degli
obiettivi e delle azioni, i principali attori dello sviluppo locale già titolari di altri strumenti di
progettazione integrata (i s.r. del Borgo Terminio Cervialto, dei Patti Territoriali insistenti
sull’area ecc.) hanno sostenuto con il proprio contributo di esperienze e di idee il percorso
di formazione dell’idea forza del presente progetto.
Nel processo di aggregazione si è tenuto conto dei seguenti elementi:
• esigenze tematiche degli interventi proponibili
• esigenze di concertazione tra gli attori istituzionali e gli opinion leader presenti sul
territorio
• maggiore diffusione territoriale possibile della nuova iniziativa
• comunicazione finalizzata alla concentrazione delle informazioni e ad evitare
possibili duplicazioni di attività
In sintesi:
La costituzione del partenariato è passata attraverso i seguenti step:
Analisi degli ambiti entro cui inquadrare la idea forza progettuale
 Individuazione delle associazioni di categoria, delle forze politiche e sociali presenti sul
territorio dei 10 comuni
 Loro convocazione per illustrare le potenzialità del P.I.R. e la potenziale spinta propulsiva per
le nuove modalità di finanziamento 2007-2013
 Tavoli di concertazione per la individuazione dell’idea forza in assise presso i comuni
dell’ambito a cui ha fatto seguito la verbalizzazione dei successivi accordi raggiunti
 Scambio di e-mail tra il soggetto capofila (Comunità Montana del Partenio) ed i partecipanti al
tavolo di concertazione
 Definizione delle strategie di azione del P.I.R.
 Individuazione delle modalità di comunicazione ai potenziali proponenti delle opportunità
offerte dal P.I.R.
 Stesura del calendario di incontri divulgativi e dei giorni di apertura degli sportelli informativi
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Si riporta lo schema di organizzazione che si prevede di adottare per la
futura gestione del PIR
1.2.2 Modalità di concertazione
Il partenariato locale ha individuato nella Conferenza d’Ambito l’organismo “politicoconsultivo” di indirizzo generale della coalizione per lo sviluppo. Alla Conferenza d’Ambito
sono affidate le funzioni di coordinamento del partenariato, nonché di implementazione
del PIR. Fanno parte della Conferenza d’Ambito tutti i rappresentanti delle amministrazioni
comunali coinvolte ed i presidenti delle due Comunità Montane. I componenti della
Conferenza d’Ambito ispirano la propria azione al principio di leale collaborazione e di pari
dignità. Di norma le decisioni sono state assunte all’unanimità dei presenti. Per quanto
concerne l’attività di concertazione la Conferenza d’Ambito ha operato nel senso di
favorire la partecipazione dei partner, curare i rapporti con il soggetto responsabile
definire il contributo della progettualità pubblica alla coerenza generale del progetto. Il
Partenariato Locale, sulla base degli indirizzi regionali e di quelli formulati dalle Province
ha avviato la concertazione con gli attori locali per la definizione delle linee strategiche da
seguire, individuando il tema centrale e promuovendo, attraverso un’intensa attività di
animazione e sensibilizzazione a livello locale, la diffusione delle informazioni sulle
opportunità previste dalla misura e l’adesione degli operatori locali al programma. Il
partenariato si è periodicamente riunito per elaborare e condividere impostazione
generale del Progetto Integrato (PIR), provvedere all’emanazione dell’ avviso
pubblico volto ad acquisire adesioni da parte di soggetti pubblici e privati per la
realizzazione di specifici interventi a valere sulle misure cofinanziate dal Feoga;
all’approvazione della selezione, effettuata attraverso procedure pubbliche e trasparenti,
delle proposte pervenute al fine di consentirne l’integrazione organica all’interno del
Progetto. Sempre il partenariato ha provveduto all’approvazione del Progetto che il
soggetto responsabile provvede a presentare il progetto per la valutazione regionale. Il
Partenariato Locale delibera con il voto favorevole della maggioranza dei presenti alle
riunioni. Nel corso del mese di novembre si sono svolte le prime riunioni presso
l’Amministrazione Provinciale di Avellino per una serie di azioni di informazione e
sensibilizzazione volte a sollecitare gli attori dello sviluppo locale verso l’attivazione del
partenariato locale per i singoli ambiti definiti. Nello specifico si è tenuto un primo
incontro di divulgazione e di animazione sulla misura 4.24 e, quindi, sulle opportunità
della esperienza pilota della progettazione integrata per le aree rurali nell’ambito PIR
AV/2. Tale incontro è stato promosso dalla provincia di Avellino, nella persona
dell’Assessore Provinciale all’Agricoltura, ed ha visto il coinvolgimento dei comuni
interessati, delle associazioni di categorie più rappresentative sul territorio, degli enti
preposti allo sviluppo e alla valorizzazione territoriale (Comunità Montane, GAL). In tale
sede si è formalmente costituito il partenariato originario. In un incontro successivo,
sempre presso l’Amministrazione Provinciale,
il partenariato ha individuato nella
Comunità Montana “Partenio”, il Soggetto Responsabile della progettazione integrata in
ambito rurale e lo ha incaricato di svolgere attività di animazione e di sensibilizzazione al
PIR.
Principale obiettivo della Comunità Montana del Partenio stato il sostegno all’attivazione
del partenariato locale: a partire dal mese di novembre, con una serie di incontri
divulgativi, essa ha sensibilizzato e informato i comuni dell’ambito nelle diverse
rappresentanze (enti locali, imprese, associazioni, ….) , ma anche i comuni limitrofi al fine
di attivare dei contributi sinergici per l’intero territorio del Partenio-Terminio-Cervialto. In
considerazione della necessità di dotare il tavolo di concertazione di una significativa base
di rappresentatività del tessuto economico – sociale, l’impegno principale dei soggetti
coinvolti si è rivolto al rafforzamento del partenariato, e quindi, al coinvolgimento di
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soggetti (pubblici e privati) appartenenti a diversi settori produttivi
considerati strategici per una buona riuscita del progetto (agricoltura,
artigianato, turismo, ecc.).
Al fine di rendere più trasparente l’attività del PIR, di veicolare meglio le
informazioni e di facilitare l’adesione al partenariato, la Comunità Montana
del Partenio nella sua funzione di soggetto responsabile, ha arricchito il
proprio portale (www.comunitamontanapartenio.it) di una sezione dedicata al PIR.
Fin dai primi incontri divulgativi, organizzati dalla Comunità Montana Partenio, si è
evidenziata la necessità di individuare una struttura consulenziale di supporto incaricata
della progettazione. In tal senso la Comunità Montana ha esperito le procedure di
evidenza pubblica per la scelta del team di supporto. L’attività è stata aggiudicata all’ATI
I&S – Plansud, due società specializzate nell’assistenza agli enti, nella programmazione
negoziata e nei piani di sviluppo socio-economico.
Al fine di regolamentare i rapporti tra le parti, il Tavolo di Concertazione si è dotato di un
atto che disciplina e individua i compiti e gli organi del Partenariato locale (Assemblea,
Conferenza di Ambito), ha proposto indicazioni operative per un funzionamento efficiente
del Partenariato (validità delle riunioni e delle decisioni, convocazioni assembleari e
verbali,….)(cfr. atto convenzionale riportato in allegato). La struttura consulenziale ha
fornito il suo apporto nel corso dei molteplici incontri del partenariato, svolgendo
un’azione di supporto e di assistenza per la definizione del disegno strategico, del
progetto collettivo e dell’avviso pubblico per la manifestazione di interesse dei privati.
Sono stati organizzati diversi incontri divulgativi che hanno visto protagonista lo STAPACepica che, attraverso i propri responsabili di zona, ha sostenuto i soggetti privati nella
presentazione delle manifestazioni di interesse. In particolare, al fine di agevolare le
attività degli operatori interessati alla presentazione di una Manifestazione di Interesse, è
stata istituita una rete di Sportelli Informativi, operante presso le seguenti
amministrazioni:
 Comunità Montana del Partenio - Tel. 0825 - 902200
Fax 0825 - 902662
Responsabile Sportello informativo: Ing. Domenico Combatti
Orario di apertura: nei giorni del Martedì e Giovedì, dalle ore10,00 alle ore 17,00
 Comune di Taurasi - Tel. 0827 74004 Fax 0827 74204
Responsabile Sportello informativo: Dott.ssa Tranfaglia Assunta
Orario di apertura: nei giorni del Mercoledì e Giovedì, dalle ore 9,00 alle ore 13,00
 Comune di Montemarano - Tel. 0827 63012
Fax 0827 63252
Responsabile Sportello informativo: Dott. Mango Francesco
Orario di apertura: nei giorni del Lunedì e Mercoledì, dalle ore 9,00 alle ore 13,00
 Comune di Montemiletto - Tel. 0825 963247 Fax 0825 963003
Responsabile Sportello informativo: Dott. Branca Luca
Orario di apertura: nei giorni del Martedì e Venerdì, dalle ore 9,00 alle ore 13,00
Sono stati realizzati, altresì, incontri divulgativi presso le sedi dei comuni interessati, alle
quali hanno sempre presenziato i rappresentanti del soggetto responsabile, dello Stapa
Cepica e della Provincia.
Con riferimento alla modalità organizzativa che si intende adottare ad approvazione del
PIR, i componenti del Partenariato nel Protocollo d’intesa sottoscritto in data 15/02/05
hanno determinato che tanto per la promozione quanto per l’attuazione del PIR, lo
svolgimento delle attività di monitoraggio degli interventi compresi nel progetto e la
rendicontazione delle spese sostenute dal Partenariato, saranno svolti dal Soggetto
Responsabile secondo quanto stabilito nell’atto convenzionale approvato. L’attività di
realizzazione del P.I.R. sarà svolta dal Soggetto Responsabile che, ai fini dell’attuazione,
del monitoraggio e della rendicontazione del progetto si atterrà alle disposizioni previste
per gli Enti Locali. Nello specifico la Comunità Montana, con apposito atto deliberativo di
giunta, individuerà l’Ufficio PIR dove si registrerà la presenza di un RUP (responsabile
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unico del procedimento) che si avvarrà dell’ausilio e collaborazione di
personale idoneo. Inoltre, per il tramite del suo legale rappresentante
convocherà, con periodicità al massimo semestrale, il la Conferenza
d’Ambito e l’Assemblea Generale dei sottoscrittori (Tavolo di
Concertazione), riservandosi la possibilità di costituire un Comitato di
Coordinamento del Partenariato al fine di dar conto dello stato di
avanzamento degli interventi, nonché per discutere di ogni argomento di interesse del
PIR.
Tab. 2: Elenco degli incontri realizzati nella fase di promozione del PIR dal
partenariato
Data
Incontri realizzati prima
dell’emanazione del
bando
Novembre
2004
Novembre
2004
Luogo
Soggetto
Promotore
Finalità dell’incontro
Amministrazio
ne Provinciale
di Avellino
Amministrazio
ne Provinciale
di Avellino
Assessore
all’Agricoltur
a
Assessore
all’Agricoltur
a
Informazione sulla Misura 4.24,
indirizzi e costituzione del
partenariato.
Individuazione del Soggetto
Responsabile;
Sensibilizzazione alla scelta del
tema strategico e di una
concreta strategia di sviluppo
Attività di Animazione e di
sensibilizzazione alla Misura
4.24.
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29/12/2004
Comunità
Montana del
Partenio Pietrastornina
Comunità
Montana del
Partenio
04/01/2005
Comune di
Montemiletto
Comunità
Montana del
Partenio
10/01/2005
Comune di
Tufo
Comunità
Montana del
Partenio
19/01/2005
Comune di
Santa Paolina
Comunità
Montana del
Partenio
03/02/2005
Comune di
Montemiletto
09/02/05
Comune di
Montefalcione
Comunità
Montana del
Partenio
Comunità
Montana del
Partenio
13/02/2005
Comune di
Taurasi
Comunità
Montana del
Partenio
14/02/2005
Comune di
Tufo
15/02/2005
Comunità
Montana del
Partenio
Comunità
Montana del
Partenio
Comunità
Montana del
Partenio
Incontri realizzati dopo
l’emanazione del bando
Incontro
divulgativo
sugli
elementi chiave per la scelta
del
tema
strategico;
presentazione
dell’analisi
territoriale e dell’analisi SWOT
per
la
scelta
del
tema
strategico;
Definizione
del
protocollo d’intesa e apertura
della discussione relativa alla
convenzione che regola il
funzionamento del Tavolo di
concertazione ed i rapporti tra
le parti.
Scelta definitiva del tema
strategico,
discussione
sui
criteri
di
selezione
delle
iniziative private e pubbliche da
integrare nel progetto, delega
al soggetto responsabile per la
stesura del bando per la
selezione delle MDI con relativi
allegati, presentazione della
bozza di atto convenzionale.
Presentazione ed approvazione
del bando per la selezione delle
MDI,
approvazione
del
regolamento di funzionamento
del partenariato.
Presentazione del logo e del
motto che identifica il progetto;
presentazione di un calendario
di
incontri
con
la
partecipazione
dell’amministrazione
provinciale e dello stapa cepica
per informare e sollecitare i
privati alla presentazione delle
MDI
Discussione sui criteri per la
scelta
del
parco
progetti
pubblico da inserire nel PIR
Presentazione di una serie di
interventi pubblici proponibili
dalle amministrazioni locali
coinvolte in grado di sostenere
e favorire la realizzazione degli
obiettivi generali del PIR.
Incontro divulgativo suli criteri
a cui dovranno attenersi i
soggetti
pubblici
nella
redazione delle manifestazioni
di interesse. Ipotesi di un
progetto collettivo di “Rete
delle viabilità rurali del PIR”
Approvazione definitiva di una
quadro di interventi pubblici da
inserire nella progettualità PIR
Presentazione
del
progetto
generale redatto dalla struttura
di consulenza, Sottoscrizione
del
Protocollo
d’intesa,
Approvazione della graduatoria
e Approvazione del Progetto.
1.2.3 Presentazione dei partner
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Al fine di meglio evidenziare le peculiarità di ciascun soggetto che
partecipa al partenariato sono state redatte delle schede di sintesi per
ciascuno dei più rappresentativi.
Associazione Città del Vino:
Sede legale Via Di Guglielmo 77 Avellino tel. e fax 0825/30356 sito internet
www.bubbewine.com indirizzo e-mail [email protected] .l’Associazione il cui
rappresentante legale è Tebaldo Acone ha soci presenti nell’area P.I.R.. L’attività svolta
dall’Associazione si sostanzia nella promozione e valorizzazione del territorio per i Comuni
produttori di vini tipici e pregiati, tra le esperienze pregresse in termini di programmazione
negoziata spicca la partecipazione al progetto di promozione territoriale per il Comune di
Tufo “Cave di Zolfo”
C.I.F. Centro Italiano Femminile:
Sede legale Via Vasto 29 Avellino tel e fax 0825/36137
indirizzo [email protected] . L’Associazione il cui rappresentante legale è Wanda Della Sala,
presenta soci nell’area P.I.R.. L’attività svolta dall’Associazione è di tipo socio-culturale e
si sostanzia nell’accompagnamento e tutoraggio alle donne comprese le fasce deboli e
nella promozione delle pari opportunità, tra le esperienze pregresse assumono rilievo la
partecipazione al POR Disagio femminile donne e famiglia e la convenzione col comune di
San Michele di Serino progetto di tutoraggio alle donne immigrate e progetto LAV per
attività di consultorio medico-sociale. Le donne dell’olio extra vergine:
L’Associazione con sede in Avellino Via Scandone 11, tel. e fax. 0825/780734, indirizzo email [email protected] , il cui rappresentante legale è Marzia Billotta è costituita
interamente da giovani donne ed ha un numero di aziende agricole pari a 5 condotte da
donne. L’associazione svolge come attività la promozione e la valorizzazione della
produzione olivicola extravergine, la salvaguardia della tipicità e qualità dell’olio per
sviluppare l’immagine dei territori di produzione in chiave turistica. Tra le esperienze
assumono rilievo la firma del protocollo d’intesa “Sentieri dell’olio” con la Confederazione
Italiana Agricoltori (C.I.A.) e la partecipazione al progetto “Città dei mestieri e delle
professioni” Comune di Mercogliano Misura 3.19.
A.P.O.O.A.T.:
L’Associazione Produttori Olio d’Oliva ACLI Terra con sede legale in Via Salvatore De
Renzi 22 Avellino tel e fax 0825/22258 sito internet www.apooat.it , e-mail
[email protected] . L’Associazione il cui rappresentante legale è Giuseppe Pacifico presenta
soci residenti nell’area P.I.R.. L’Associazione opera
attivamente nell’ambito della
promozione e valorizzazione della produzione olivicola.
Accademia Internazionale della Cultura Gastronomica e Turistica:
L’Associazione con sede Legale in Avellino a via Scandone 11, e-mail
[email protected] il cui rappresentante legale è Adriana Billotta Troisi presenta
soci residenti in area P.I.R.. L’Associazione ha come principale attività quella di
promozione turistica, attraverso la valorizzazione dei prodotti tipici per il territorio della
Provincia di Avellino, contribuendo nel contempo allo sviluppo enogastronomico
dell’entroterra irpino.Tra le esperienze dell’Associazione assumono rilievo la partecipazione
ai progetti per il Comune di Mercogliano: “ Parchi Ambientali dei Gusti e delle Tradizioni”
Misura 4.5 (2003); “Scuola di formazione del casaro Misura 4.5 (2003), “Sentieri dei
sensi” Misura 4.5 (2003)
11
A.P.P.O.I.:
L’Associazione Provinciale Produttori Olivicoli Irpini ha sede legale in
Avellino Via Iannacchini 11 e sede operativa in Via Circumvallazione 43
Avellino; tel e fax 0825/781140 sito internet www.appoi.it ed e-mail
info@appoi .it . L’Associazione il cui rappresentante legfale è Francesco De
Bellis svolge attività di promozione e valorizzazione della produzione olivicola presentando
un elevato numero di soci residenti nell’area P.I.R..
A.N.D.E.:
L’Associazione Nazionale Donne Elettrici con sede legale in Avellino, Via M.Maffucci 4 il cui
rappresentante legale è Emma Pisano svolge attività socio-culturale nella provincia di
Avellino per quanto riguarda l’ambito delle pari opportunità, della sensibilizzazione delle
donne al diritto di voto, della promozione delle tematiche sullo sviluppo sostenibile del
territorio tra le esperienze pregresse assumono rilievo la partecipazione al progetto della
Provincia avente ad oggetto corsi di formazione Misura 3.14 e Legge 215.
Slowfood Condotta Partenio:
L’Associazione con sede Legale in Avellino a via Scandone 11, sede operativa Villa Rubra
Proprietà Speranza in Via Petruro Mercogliano (AV) e-mail [email protected] il cui
rappresentante legale è Adriana Billotta Troisi presenta soci residenti in area P.I.R..
L’Associazione ha come principale attività quella di promozione enogastronomica e
turistica, rivendicando il piacere del cibo e della lenta degustazione, diffondendo
l’educazione del gusto, promuovendo una nuova agricoltura tesa allo sviluppo sostenibile
e alla salvaguardia delle produzioni tradizionali e della biodiversità, sostenendo e
sviluppando l’immagine del territorio irpino attraverso l’organizzazione
di convegni e
manifestazioni socio-culturali.
Sentieri dell’olio Irpino-Sanniti e del Sud:
L’Associazione con sede legale in Avellino a via Scandone 11, tel. e fax. 0825/780734, il
cui rappresentante legale è Adriana Billotta Troisi ha soci residenti nell’area P.I.R.
L’Associazione svolge come attività: la promozione della tutela e della conoscenza dell’olio
d’oliva e delle risorse ambientali, paesaggistiche, turistiche e storiche dei territori a
vocazione olivicola; la creazione delle condizioni per l’esposizione permanente degli olii
pregiati; l’organizzazione ed il coordinamento di manifestazioni promozionali, tecnicoculturali e divulgative sugli olii per stimolare la civiltà dell’olio.
Consorzio tutela vini d’Irpinia:
Il Consorzio è un'associazione interprofessionale di categoria senza scopo di lucro, per la
tutela, valorizzazione e cura generale degli interessi relativi alle Denominazioni di Origine
ed alle Indicazioni Geografiche Tipiche dei vini irpini. Il Consorzio ha sede legale ed
operativa in Avellino, presso la sede della Camera di Commercio Industria Artigianato e
Agricoltura, via Iannicchini 11, tel. 082/774004, fax 0827/74791 il rappresentante legale è
il presidente Antonio Buono. Lo scopo del Consorzio consiste nel tutelare, valorizzare e
curare gli interessi relativi alle Denominazioni di Origine ed alle Indicazioni Geografiche
Tipiche dei vini Fiano di Avellino D.O.C., Greco di Tufo D.O.C., Taurasi D.O.C.G. ed Irpinia
I.G.T nonché degli altri vini della provincia di Avellino che dovessero ottenere in futuro
analoghi riconoscimenti. Inoltre, il Consorzio organizza e coordinare le attività delle
categorie interessate alla produzione e alla commercializzazione di ciascuna delle
Denominazioni di Origine o Indicazioni Geografiche Tipiche, nell'ambito delle proprie
specifiche competenze, ai fini della tutela e della valorizzazione delle denominazioni
12
stesse; pratica una specifica attività, onde assicurare la corrispondenza tra
gli adempimenti operativi cui sono tenuti i produttori e le norme dei
disciplinari di produzione, nonché tutelare le Denominazioni di Origine e le
Indicazioni Geografiche Tipiche dal plagio, dalla sleale concorrenza,
dall'usurpazione e da altri illeciti, difendendo in ogni sede i legittimi
interessi del Consorzio, anche costituendosi parte civile;attuare tutte le
misure per valorizzare direttamente ed indirettamente le Denominazioni di Origine e le
Indicazioni Tipiche, sotto il profilo tecnico e dell'immagine; collabora con enti e soggetti
aventi scopi affini per promuovere e realizzare iniziative atte alla valorizzazione ed al
sostegno della produzione vitivinicola e dei prodotti tutelati.
ACLI Terra:
Sede legale in Avellino via Salvatore De Renzi 22, tel. e fax 0825/22258 sito internet
indirizzo e-mail [email protected]. L’Associazione il cui rappresentante legale è Oreste
Ciasullo, presenta un numero di soci residenti nell’area P.I.R.. L’attività realizzata
dall’Associazione è sostanzialmente di rappresentanza agricola svolgendo attività
sindacale.
Amici della Montagna:
L’Associazione con sede Legale in Avellino a via Scandone 11, e-mail il cui rappresentante
legale è Adriana Billotta Troisi presenta soci residenti in area P.I.R.. L’Associazione ha
come principale attività quella di promozione turistica, attraverso la valorizzazione dei
prodotti tipici al fine di innescare la crescita dei flussi turistici per il sistema territoriale del
Partenio, contribuendo nel contempo allo sviluppo enogastronomico dei prodotti tipici
come il tartufo bianco irpino.
Pro loco Montefalcione:
Sede legale in Montefalcione (Avellino) a Piazza G. Marconi tel.:0825/9677230.
L’Associazione il cui referente locale è Ernino Pericolo, opera su base volontaria di natura
privatistica senza scopo di lucro, ha comunque rilevanza pubblica e finalità di promozione
sociale, turistica, di valorizzazione di realtà e di potenzialità naturalistiche, culturali,
storiche ed enogastronomiche del Comune di Montefalcione,
Pro loco Montemiletto:
Sede legale in Montemiletto (Avellino) tel. e fax. 0825/968272. L’Associazioe il cui legale
rappresentante è Annechiarico Carmine, opera al fine di custodire e promuovere valori
naturali ed artistici del Comune di Montemiletto, per il raggiungimento degli obiettivi
sociali attraverso la partecipazione popolare promuovendo la cultura dell'accoglienza e
dell'informazione organizzando iniziative utili allo sviluppo della conoscenza delle attrattive
di Montemiletto contribuiendo al miglioramento della qualità della vita del Comune di
attraverso lo sviluppo di attività a carattere socio culturale;
Pro loco S. Paolina:
Sede legale in S.Paolina (Avellino) tel. e fax. 0825/24013. L’Associazioe il cui legale
rappresentante è Giuseppe Silvestri, al fine di custodire e promuovere valori culturali,
naturali ed artistici del Comune e per la migliore gestione dei servizi di interesse turistico,
sviluppa attività di carattere sociale, promuove manifestazioni culturali, organizza
convegni, concerti e lotterie e gestisce circoli nell'ambito del Comune di S.Paolina,
contribuendo al miglioramento della qualità della vita del Comune.
AIDDA:
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Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda Affiliata F.C.E.M..
Referente Antonietta Beneduce, n° soci 68 donne. Sede legale P.co
Cappuccini, 14 - 83100 Avellino Telefono 0825.33554 Fax 0825.74730, email [email protected] Sito Web, www.aidda.org L’AIDDA desidera riunire
tutte le donne titolari, dirigenti d’azienda o aventi funzioni direttive, e
vuole assicurare una rappresentanza di fronte ai poteri pubblici ed alle
organizzazioni pubbliche e private, nazionali ed internazionali delle donne dirigenti
d’azienda; appoggiare le candidature delle donne negli organismi economici, giuridici e
sociali concernenti la loro funzione di donna dirigente; convincere con l’esempio le nuove
generazioni a formarsi la coscienza, la dignità, la fiducia di potersi inserire in posti di
responsabilità ad integrazione dell’opera maschile; promuovere iniziative di ordine
culturale, benefico e sociale e intensificare gli scambi dei rapporti con i membri delle
associazioni mondiali.Scopi dell’Associazione: promuovere tutte le iniziative di carattere
economico e sociale volte a stimolare la crescita delle imprese gestite da donne, ovvero
supportare tutti gli interventi volti all’inserimento e la potenzialità femminile
nell’imprenditoria, raggiungere una migliore qualità del lavoro a livello legislativo
regionale, nazionale e comunitario al fine di supportare prevalentemente le imprese
condotte da donne ovvero dove le donne operano attivamente ed in prevalenza. Stimolare
una sempre maggiore competenza professionale ed approfondire la conoscenza di tutti
quei problemi economico-sociali e tecnico-organizzativi dell’impresa condotta da donne o
dove le donne operano attivamente, in relazione al tessuto economico e sociale con cui
l’impresa interagisce.Approfondire tematiche di formazione professionale, di accesso al
credito, di assistenza fiscale e mutualistica interagendo con i rispettivi enti
interessati.Organizzare delle iniziative e dei progetti comuni con altri gruppi di donne
imprenditrici sia a livello locale che internazionale, per poter agevolare interscambi fra le
varie realtà economiche.
Donne Europee Federcasalinghe:
Sede legale Via Beato Crescitelli 27, Avellino Tel. 0825/31488 Fax
0825-31488 Sito
Web www.donne.it n° soci 420 donne, presidente e rappresentante legale Giovanna
Brevetti. Donne Europee Federcasalinghe è una libera associazione di persone che si batte
da più di venti anni affinché i valori della famiglia e del lavoro, anche familiare, siano
realmente tutelati. Promuove a tutti i livelli l’attuazione delle legge 53/00 di cui all’ Art.
3.(Congedi dei genitori), offre possibilità di pensioni a casalinghe. Servizi Donne Europee
Federcasalinghe : Convenzioni Bancarie, Convenzioni BancoPosta, Assicurazione Infortuni,
Assicurazione Auto , Auto, Salute e Benessere, Casa e Famiglia, Soccorso Medico , Viaggi
e Tempo Libero.
Lega Coop Campania:
Sede legale Via Ausilio, centro direzionale isola E5 Scala C Napoli tel. 0816063054 fax
0816028491 e-mail [email protected], rappresentante legale Sergio D’angelo. La Legacoop
Campania è una delle strutture territoriali della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue
e opera per promuovere lo sviluppo della cooperazione e della mutualità, dei rapporti
economici e solidaristici delle cooperative aderenti e per favorire la diffusione dei principi
e dei valori cooperativi. Svolge funzioni di rappresentanza, assistenza e tutela del
movimento cooperativo ed è competente ad esercitare la vigilanza sulle cooperative
aderenti.
A.G.I.A.:
Rappresentante legale Stefano Di Marzo tel 0825/998119 E-mail [email protected]
sito internet www.agia.it . L’Associazione ha come obiettivo di rendere protagonisti i
giovani agricoltori nella trasformazione dell'economia italiana ed europea. I giovani
14
imprenditori sempre più partecipi in un'agricoltura moderna, specializzata,
proiettata nella continua valorizzazione della qualità e tipicità delle
produzioni, in rapporto con il territorio, nella salvaguardia dell'ambiente ed
in una responsabile visione delle esigenze dei consumatori; difendere e
promuovere la professionalità dei giovani imprenditori agricoli,
organizzando servizi di assistenza tecnica, contabile, legale ed agronomica,
svolgendo corsi di Formazione Professionale; costituire dei veri e propri incubatoi di idee,
iniziative ed innovazioni tecnologiche in quanto le aziende condotte da giovani, per
competere a livello internazionale, dovranno subire forti processi di modernizzazione;
intraprendere azioni ed iniziative, insieme ai giovani che vivono e lavorano nelle aree
rurali, affinchè si realizzi un effettivo miglioramento della qualità della vita nelle
campagne.
Consigliera provinciale di parità
Sede legale Caserma Litto Corso Vittorio Emanuele Avellino tel 0825/790433 fax
0825/786246, rappresentante legale dott. ssa Lomazzo. Indirizzo e-mail
[email protected]. L'Ufficio della Consigliera Nazionale di parità si occupa
della trattazione dei casi di discriminazione di rilevanza nazionale, dell'attività di
promozione di pari opportunità nella Commissione Centrale per l'Impiego e di
collaborazione con gli organismi che a livello centrale si occupano di promozione di
politiche attive del lavoro. La Consigliera nazionale partecipa all'attività del Comitato
Nazionale di parità relativa al lavoro di analisi, istruttoria e valutazione dei progetti di
azioni positive e collabora alla stesura dei pareri adottati dal Collegio Istruttorio. Coordina
la Rete nazionale, costituisce un punto di riferimento e di raccordo delle Consigliere
nominate a livello territoriale, fornisce informazioni, documentazione per l'aggiornamento
di novità legislative e giurisprudenziali in tema di parità e pari opportunità, consulenza e
supporto sulle modalità di avvio delle istruttorie nei casi di presunta discriminazione.
Raccoglie dati sull'attività svolta dalle/dai Consigliere/i regionali e provinciali e
contribuisce allo scambio e alla diffusione di buone prassi.
Cia - Confederazione italiana agricoltori
Sede legale Piazza d’Armi 2/F Presidente Antonio Mango tel 082532675 fax 0825/23463
La Confederazione italiana agricoltori (Cia) è un’organizzazione laica e autonoma dai
partiti e dai governi. Opera in Italia, in Europa e a livello internazionale per il progresso
dell’agricoltura e per la difesa dei redditi e la pari dignità degli agricoltori nella società.
Organizza gli imprenditori agricoli e tutti coloro che sono legati all’attività agricola da
rapporti non transitori. La Cia si articola in associazioni di categoria, istituti e società che
operano per la sicurezza alimentare e la salvaguardia dell’ambiente, nel campo
dell’assistenza previdenziale, sociale, sanitaria, fiscale e tributaria, della consulenza
tecnica, della formazione, dell’assicurazione, dell’agriturismo, dell’agricoltura biologica e
per la tutela degli anziani, delle donne e dei giovani. La confederazione ha rappresentanti
nei maggiori organismi internazionali, comunitari, nazionali, regionali e provinciali.
Fondata nel dicembre del 1977 come Confederazione italiana coltivatori, al suo quinto
congresso (giugno del 1992), ha modificato la sua denominazione e ha assunto, appunto,
quella di Confederazione italiana agricoltori per valorizzare il ruolo moderno
dell’agricoltore e della sua impresa. La Cia è una delle più grandi organizzazioni
professionali agricole europee. Gli iscritti sono 880.023 così suddivisi: 613.265 coltivatori
diretti e imprenditori agricoli a titolo principale, 197.415 in affitto, 69.343 coloni e
mezzadri. I soci iscritti rappresentano complessivamente 1.473.784 unità lavorative.
CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato
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Sede legale Via Pironti 37 Avellino 0825/783308 fax 0825/24463
La Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media
Impresa è il sistema generale nazionale ed unitario di rappresentanza delle
imprese artigiane, dei loro imprenditori, delle piccole e medie imprese e
delle relative forme associate. Opera per l'affermazione nella società, nelle
Istituzioni, nella politica e nello stesso universo delle imprese, dei valori
dell'impresa, del lavoro, dell'economia di mercato, nella costante ricerca della piena
sintonia tra interessi delle imprese e l'interesse generale dell'Italia, nella partecipazione
attiva allo sviluppo delle imprese e degli imprenditori. Il CNA realizza tali obiettivi
relazionando direttamente con le Istituzioni e con l'insieme degli attori sociali, economici e
politici, partecipa alle sfide delle imprese rappresentandone gli interessi, ponendosi al loro
fianco per il cambiamento e lo sviluppo economico generale. La Cna formula le strategie
per il settore artigiano, riconoscendo la centralità del mercato in un sistema economico
moderno dove si affermano qualità, identità, valori dell'imprenditorialità artigiana in una
moderna cultura del saper fare.
Comunità Montana del Partenio
Presidente Palerio Abate - dirigente tecnico Ing. Domenico Combatti Sede legale Piazza
Aldo Moro 0825/902200 fax 0825/902662 [email protected]
Comunità Montana Terminio-Cervialto
Presidente Dott Nicola Di Iorio via San Francesco a Folloni Montella Tel 82769377 fax
0827/609411 indirizzo e-mail [email protected]
Comune di Montemiletto
Sindaco Abate Eugenio Via Roma Montemiletto (AV) tel 0825963003e fax 0825963247
Comune di Santa Paolina
Sindaco Angelina Spinelli P.Martiri Ungheria tel 0825/964076 fax 0825964109
Comune di Tufo
Sindaco Fabio Grassi P.S.Lucia tel 0825/7998071 fax 0825/998338
Comune di Montefalcione
Sindaco Wanda Grassi Via Sabaudia,98 tel 0825973021 fax 0825973780
Comune di Lapio
Sindaco prof Ubaldo Repucci v.le Sicilia tel 0825982005 fax.0 0825982351
Comune di Castelvetere sul Calore
Vice-sindaco Dott.ssa Gemma Follo P.Monumento tel 0827/65228 fax 0827/65648
Comune di Chiusano San Domenico
Sindaco Luciano Lionetti Via Forno tel 0827/825985076
fax 0825/985656
Comune di Montemarano
Delegato Nino Mastromarino P.del Popolo,1 tel 0827/82763012 fax 0827/63252
Comune di Paternopoli
Sindaco Barbieri Duilio Raffaele P.Kennedy tel. 0827/71002 fax 0827/71879
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Comune di Taurasi
Sindaco Antonio Buono Via del Convento tel 0827/74004 fax 0827/74204
Segreteria Provinciale CISL
via Circumvallazione n. 1 Avellino tel 0825/35429 fax 082539016
Segretario Provinciale UIL via F. Bisogno Avellino tel 0825/782682
Federazione Provinciale Coltivatori Diretti
Rappresentante Coluccio Giovanni via Iannacchini 11 - Avellino tel. 0825/36905 fax
0825/32014 indirizzo e-mail [email protected]
GAL PARTENIO
Presidente Giovanni Pignatelli della Leonessa c/o Comunità Montana del Partenio via
Roma n. 1 Pietrastornia (AV) tel 0825/902662
GAL VERDE IRPINIA
Presidente dott. Vanni Chieffo via Pennini 37/A Avellino Tel 0825/760645
PIT FILIERA ENOGASTRONOMICA
Ass. Emilio Ruggiero Centro Direzionale Is. C5 -assessorato al Turismo NAPOLI Tel
081/7968577 Delegato Prov.le dal tavolo di concertazione Ass. Emilio Ruggiero
3477741111 Provincia di Avellino corso Vittorio Emanuele ex Caserma Litto (AV)
PIT BORGO TERMINIO-CERVIALTO
dott. Nicola Di Iorio c/o Comuntà Montana Terminio Cervialto Via S. Francesco a Folloni Montella tel 0827/69377 indirizzo e-mail [email protected] Responsabile
Regionale dott. Michele Gelormini Centro Direzionale Isola C5 NAPOLI tel 081/7968565
PIT PARCO PICENTINI
Commisssario dott. Fulvio Correa via De Gasperi 28 Ass. ai Lavori Pubblici Napoli Tel
081/7963112 - Fax 081/5521398 Responsabile Regionale Arch. Valeria Frasca Centro
Direzionale Isola A6 NAPOLI
PATTO TERRITORIALE AVELLINO VALLE CALORE
c/o Comune Montemiletto - Rappresentante Legale Eugenio Abate Montemiletto (AV)
I principali obiettivi che il Patto della “Valle del Calore” si prefigge di conseguire sono lo
Sviluppo e/o mantenimento del livello occupazionale – ottenuto mediante la creazione
delle condizioni per la promozione di nuova occupazione, attraverso l’orientamento delle
categorie lavorative più giovani verso la creazione d’impresa, ed attraverso interventi di
formazione professionale e di diffusione della “cultura del lavoro”; Sviluppo dei settori
dell’economia locale (ovvero dei settori espressione delle vocazioni dell’area) – perseguito
attraverso l’incremento del livello di utilizzazione delle risorse endogene e l’aumento degli
investimenti;
Riqualificazione e potenziamento del tessuto produttivo – perseguito attraverso l’adozione
di un approccio trasversale “cross industry” che faccia leva sulla tutela ambientale, sullo
sviluppo di comparti produttivi coerenti con la dotazione di risorse del territorio, sulla
formazione professionale, sul sostegno allo sviluppo di nuova imprenditorialità e alla
17
crescita delle PMI esistenti, sullo sviluppo della capacità ricettiva e la
valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale.
PATTO TERRITORIALE PARTENIO
Soggetto responsabile Comunità Montana del Partenio sede Piazza Aldo
Moro Pietrastornina (AV) Telefono: 0825/902200. Gli interventi del PATTO
TERRITORIALE DEL PARTENIO si propongono di:Sviluppare e qualificare il Sistema agroalimentare ed i settori collegati ed indotti; sviluppare, Valorizzare ed Innovare le Piccole e
Medie Imprese operanti nel settore manifatturiero, estrattivo ed artigianale; qualificare,
Sviluppare e Diversificare l’offerta turistica; organizzare Servizi alle imprese, servizi
strategici per occupazione, ricerca ed innovazione; promuovere il Recupero, la
Valorizzazione e la Gestione Produttiva delle Risorse naturali, ambientali e forestali, con
particolare riferimento ad attività agrituristiche e di turismo rurale; sostenere la Creazione
e Qualificazione di Imprese sociali; promuovere progetti in grado di attivare occupazione e
sviluppo ecosostenibile e miranti alla creazione e allo sviluppo di un polo agroindustriale e
di un polo turistico con valenze culturali ed ambientali
Strade del Vino
Sede Piazza Libertà c/o Provincia di Avellino
Le Strade del Vino costuiscono un sistema integrato di offerta turistica che si snoda per
un intero percorso lungo il quale si collocano luoghi del vino visitabili (vigneti, aziende,
cantine) e attività imprenditoriali collegate (ristoranti, alberghi, agriturismi, enoteche,
ecc.). L’Irpinia si esprime a livelli di assoluta eccellenza grazie a vitigni di antica
tradizione: l’Aglianico, che nella zona di Taurasi dà un rosso che ha meritato la prima
Docg del sud, e due bianchi, che legano il proprio nome a quelli dei maggiori centri
vinicoli: il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo. Tra i vini della zona, il caso ha fatto nascere,
una decina di anni fa, due nuovi tipi di Greco e di Fiano. Prodotti tutelati
Vini: Taurasi Docg, Fiano di Avellino Doc, Greco di Tufo Doc, Irpinia Igt.
Altri prodotti: Caciocavallo silano Dop, Castagna di Serino (Prodotto tradizionale),
Capocollo campano (Prodotto tradizionale), Olio Extravergine d'Oliva Irpinia (Prodotto
tradizionale), Salsiccia di Napoli.
Confartigianato
rappresentante Legele Vera Mogella Via Vasto 29 Avellino tel 0825/784617 e fax
0825/25293
Banca della Campania
Sede legale Collina Liguorini tel 082565 5434 fax 0825/655349 referente Silvia Buonerba.
La Banca della Campania nasce nel giugno 2003 dalla fusione "propria" tra la Banca
Popolare dell'Irpinia e la Banca Popolare di Salerno. Fin dall'inizio essa perseguito
l'obiettivo di fornire puntuale sostegno alle famiglie e incentivare le iniziative locali; al
momento della fusione erano operativi 14 sportelli, situati a Salerno e provincia. La Banca
della Campania perseguirà con sempre maggiore forza una vocazione regionalistica,
focalizzando la propria operatività non solo sull'intermediazione creditizia tradizionale ma
anche sull'area della consulenza finanziaria globale e della Bancassicurazione. La
Capogruppo Banca Popolare dell'Emilia Romagna, è socio di maggioranza assoluta
dell'Istituto, con una quota partecipativa superiore al 70% del capitale sociale. La Banca
della Campania, attualmente articolata in 74 sportelli, proseguirà, con il sostegno della
Capogruppo, nel suo programma di espansione territoriale per fornire il migliore servizio
18
alla propria clientela ed al fine di divenire il principale operatore bancario
con sede, sia legale che operativa, nella Regione Campania.
FIAVET
UNPLI
PARCO REGIONALE MONTI PICENTINI
ORDINE DEI GEOLOGI DI AVELLINO
ANTICHE DIMORE
UGL PROVINCIALE
1.2.4 Gli impegni assunti
Come da art. 1 del protocollo d’intesa sottoscritto dal partenariato, i firmatari dell’accordo
si impegnano tutti a contribuire alla realizzazione degli obiettivi indicati nel documento di
analisi e programmazione secondo le attività a ciascuno di essi attribuiti. Ai fini del
raggiungimento degli obiettivi medesimi, i sottoscrittori si impegnano a seguire il criterio
della massima diligenza per superare eventuali imprevisti e difficoltà sopraggiunti anche
nelle attività propedeutiche alla fase esecutiva.
In particolare, nello svolgimento delle attività di propria competenza assumono l'impegno
di:
- Procedere, periodicamente, alla verifica del protocollo d’intesa e, se opportuno,
concordarne i necessari adattamenti ed aggiornamenti;
- Rimuovere, nelle diverse fasi procedimentali, ogni ostacolo amministrativo e
procedurale;
- Utilizzare, nei procedimenti di rispettiva competenza, tutti gli strumenti di
semplificazione e di snellimento dell’attività amministrativa previsti dalla vigente
normativa;
- Dare piena attuazione, nella realizzazione degli interventi, alle disposizioni ed agli
orientamenti comunitari, nazionali e regionali vigenti in materia di attivazione del
cofinanziamento comunitario degli interventi.
Nell’art. 4 del protocollo d’intesa sono compiutamente definiti i ruoli e gli impegni assunti
dai soggetti coinvolti nell’impostazione ed attuazione del PIR. Ciò che rileva è l’assunzione
di uno specifico obbligo a cooperare per l’attuazione - in una logica distrettuale - dello
sviluppo rurale nella direzione dell’ organizzazione di un “ Piano Strategico per lo Sviluppo
Rurale di scala Provinciale ”.
Nel medesimo articolo 4, gli enti sottoscrittori individuano:
1. Quale Soggetto Responsabile la Comunità Montana del Partenio, i cui compiti, oltre a
quelli già previsti dal presente protocollo, saranno regolati da apposita convenzione da
stipularsi tra Partenariato e Soggetto responsabile;
2. La Conferenza d’Ambito - “ Ambito 2 ” costituita dai seguanti soggetti :
- Comunità Montane;
- Comuni;
- Organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative del mondo agricolo e
artigianale.
3. Il partenariato locale - “ Ambito 2 ” è costituito dalle Comunità Montane
territorialmente interessate, i comuni dell’Ambito 2 del PIR, i soggetti pubblici e
19
privati, appartenenti al mondo delle Organizzazioni di categoria, di
categoria agricola, produttiva extragricola, artigianali, sindacali, al
mondo delle Associazioni, Organizzazioni in genere, Organizzazioni
femminili, Istituti di Credito aderenti a Bancaccordo, Pro Loco, GAL,
etc., tutti debitamente elencati nell’allegato elenco, riportato in calce al
presente atto.
Al Soggetto Responsabile sono affidate le funzioni di gestione delle risorse assegnate nel
caso di approvazione e finanziamento del relativo PIR. La designazione scaturisce da un
accordo tra i diversi Soggetti del Partenariato e quindi non genera alcun nuovo
organismo. Il soggetto responsabile convoca e presiede l’Assemblea del partenariato e la
conferenza d’ambito. Il soggetto responsabile ha il compito di svolgere gli adempimenti
relativi alla predisposizione e presentazione del P.I.R. nonché, in caso di approvazione,
all’esercizio delle funzioni di rappresentanza legale del Partenariato in sede di attuazione e
gestione del progetto. Ai fini di una gestione ottimale delle attività e per una maggiore
coerenza tra la fase di progettazione e quella attuativa il soggetto responsabile potrà
avvalersi, per tutte le attività propedeutiche, di attuazione del PIR, del funzionamento e di
assistenza tecnica, della collaborazione del soggetto incaricato della progettazione del PIR
stesso. Ai fini della gestione, in caso di approvazione del P.I.R., il soggetto responsabile si
coordinerà con la Comunità Montana Terminio Cervialto. Tale rapporto verrà disciplinato
da apposita convenzione approvata dall’Assemblea dei sottoscrittori.
Alla Conferenza d’Ambito sono affidate le funzioni di coordinamento del partenariato,
nonché di implementazione del PIR. I componenti della Conferenza d’Ambito ispirano la
propria azione al principio di leale collaborazione e di pari dignità. Di norma le decisioni
vengono assunte all’unanimità dei presenti.
La Conferenza d’Ambito assume l’impegno di favorire la partecipazione dei partner e
curare i rapporti con il soggetto responsabile.
Il Partenariato Locale, sulla base degli indirizzi regionali e di quelli formulati dalle
Province, avanza la proposta di Progetto Integrato Rurale relativamente al territorio a tal
fine individuato dalla Provincia, provvedendo in particolare alla:
- concertazione con gli attori locali delle linee strategiche da seguire, individuando il
tema centrale e promuovendo, attraverso un’intensa attività di animazione e
sensibilizzazione a livello locale, la diffusione delle informazioni sulle opportunità
previste dalla misura e l’adesione degli operatori locali al programma;
- impostazione del Progetto Integrato (PIR);
- emanazione dell’ avviso pubblico volto ad acquisire adesioni da parte di soggetti
pubblici e privati alla realizzazione di specifici interventi a valere sulle misure
cofinanziate dal Feoga;
- selezione, attraverso procedure pubbliche e trasparenti, delle proposte pervenute
ed integrazione organica all’interno del Progetto;
- presentazione del Progetto alla Regione.
Il Partenariato Locale delibera con il voto favorevole della maggioranza dei presenti alla
riunione.
Tutti i partner s’impegnano alla leale collaborazione, tesa al raggiungimento degli obiettivi
attraverso una costruttiva ricerca dell’interesse generale e a svolgere attività di
affiancamento e assistenza tecnica ai procedimenti di attuazione dei progetti integrati.
Sempre attraverso il Protocollo d’Intesa, ciascun partner, nel rispetto del principio della
sussidiarietà, assume e definisce i propri impegni al fine di favorire la condivisione delle
strategie di intervento e precisamente:
- Gli Enti Locali si impegnano a supportare le attività legate all’attuazione del PIR e degli
altri strumenti finalizzati allo sviluppo del territorio adottando formule organizzative e
gestionali volte a ridurre i tempi di attesa svolgimento pratiche burocratiche ed a
20
ottimizzare le procedure informatizzate trasmissione dati in rete nonché
per la promozione e valorizzazione dell’immagine territoriale e delle relative
risorse;
- Le Associazioni e organizzazioni rappresentative del mondo
agricolo e produttivo si impegnano a promuovere tra i propri associati
la partecipazione ai progetti collettivi previsti dal PIR;
- I Rappresentanti degli strumenti della programmazione negoziata attivi
nell’area si impegnano a svolgere interventi di aggregazione e assistenza tecnica ai
soggetti locali, favorendone la partecipazione all’interno delle attività previste nei rispettivi
strumenti di sviluppo e rendendo disponibili conoscenze, esperienze e know-how maturati
in materia di progettazione e sviluppo integrato;
-
Le Organizzazioni pubbliche e private operanti nel settore di tutela
ambiente, promozione turistica e volontariato si impegnano a supportare le
attività legate all’attuazione del PIR attraverso interventi di comunicazione
periodica, in merito alle disposizioni vigenti in materia di tutela ambientale e
promozione turistica al fine di meglio conoscere il territorio locale ed vincoli
esistenti;
-
Le associazioni femminili e giovanili e le organizzazioni pubbliche
private promotrici del principio delle Pari Opportunità si impegnano
supportare le attività legate all’attuazione del PIR attraverso l’intervento
comunicazione periodica in merito alle normative che favoriscono nel territorio
iniziative caratterizzate dalla presenza di giovani e di donne.
e
a
di
le
La convenzione approvata dal tavolo di concertazione disciplina i rapporti tra il
Partenariato ed il Soggetto Responsabile, soprattutto in ordine alla possibile gestione
futura della fase di implementazione del progetto.
21
1.3 - IL TERRITORIO
1.3.1 - Aspetti geografici, morfologici, idrografici e naturalisticoambientali
L’ambito del PIR AV/2 si estende su un’area baricentrica rispetto la provincia di Avellino. Il
territorio d’intervento è completamente montano con 6 comuni rientranti nella Comunità
Montana Terminio Cervialto e 4 comuni nella Comunità Montana Partenio.
In riferimento alla classificazione ISTAT delle zone altimetriche su un totale di 10 comuni,
9 sono di collina e 1 di montagna (Chiusano San Domenico)
Tab.1 - Comuni per comunità montana, zona altimetrica ed area svantaggiata
N.
Comune
Castelvetere
1 Calore
Chiusano
2 Domenico
3 Lapio
4 Montefalcione
5 Montemiletto
6 Monteramarano
7 Paternopoli
8 Santa Paolina
9 Taurasi
10 Tufo
Comunità
Montana
sul Terminio
Cervialto
San Terminio
Cervialto
Terminio
Cervialto
Partendo
Partendo
Terminio
Cervialto
Terminio
Cervialto
Partendo
Terminio
Cervialto
Partendo
Comuni
Zona
svantaggiati
Altimetrica
*
Collina
SI
Montagna
SI
Collina
Collina
Collina
SI
NO
SI
Collina
SI
Collina
Collina
SI
SI
Collina
Collina
NO
NO
Fonte: ISTAT
* Comuni svantaggiati = Comuni classificati svantaggiati ai sensi della Direttiva 75/268/CEE aggiornato alla Direttiva
84/167/CEE del 28/2/1984 che modifica ed integra la Direttiva 75/273/CEE
In fine per quanto riguarda la classificazione dei comuni ai sensi della Direttiva
75/268/CEE aggiornato alla Direttiva 84/167/CEE del 28/2/1984 che modifica ed integra la
Direttiva 75/273/CEE, n.7 risultano svantaggiati (Castelvetere sul Calore, Chiusano San
Domenico, Lapio, Montemiletto, Monteramarano, Paternopoli e Santa Paolina).
Nell’ambito dell’area del PSL la rete viaria è particolarmente articolata. I collegamenti con
il capoluogo irpino e con le regioni confinanti sono assicurati da tre importanti assi
stradali: l’autostrada A16 Napoli-Bari, l’Ofantina e la SS.90.
In dettaglio: dall’ A16, uscita Avellino Est, con la SS. Ofantina è possibile raggiungere i
comuni di Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico, Lapio, Monteramarano e con
la SS 90 i comuni di Montefalcione e Montemiletto e con la SS 371 i comuni di Santa
Paolina e Tufo. Dall’A16, uscita Grottaminarda, con la SS 102 e la SS 303 i comuni di
Paternopoli e Taurasi.
22
Il comprensorio del PIR AV/2 si estende su una superficie complessiva di
174,03 kmq di cui 24,56 kmq di montagna (14,11%) e 149,47 kmq di
collina (-85,89%).
L’altitudine massima raggiunta nel comune di Castelvetere sul Calore e
Chiusano San Domenico (Monte Tuoro) è di 1432 m. slm mentre
l’altitudine minima è di 207m. slm presente nel territorio di Taurasi.
L’estensione altimetrica Territoriale: differenza tra altitudine massima e minima dell’intero
comprensorio è pari a 1.225 metri.
Tab.2 - Superficie, Altitudine ed Estensione Altimetrica Territoriale
N.
Comune
1 Castelvetere sul Calore
Chiusano
San
2 Domenico
3 Lapio
4 Montefalcione
5 Montemiletto
6 Monteramarano
7 Paternopoli
8 Santa Paolina
9 Taurasi
10 Tufo
Area PIR A/2
Area Protetta
Area Protetta / Area
PIR A/2
Superficie
Altitudine
Estensione
territoriale
di
(metri
di collina
altimetrica
montagna
s.l.m.)
(kmq)
(kmq.)
(kmq.)
max min Territoriale
17
17,06
,06
1.432
325
1.107
2
24,56
4,56
1.432
370
1.062
15
15,03
,03
626
227
399
15
15,15
,15
668
271
397
21
21,47
,47
609
218
391
33
33,76
,76
986
336
650
18
18,27
,27
675
291
384
8,3
8
6
,36
721
292
429
14
14,40
,40
436
207
229
5,9
5
7
,97
520
216
304
24
149
174,03
,56
,47
1.432 207
1.225
18,00
Superficie
territoriale
10,34%
Fonte: ISTAT
Estensione altimetrica Territoriale = Differenza tra altitudine massima e minima dell'area
L’ambito PIR 2 è caratterizzato da un ambienta geologico-ambientale in parte carbonatici
e in parte argilloso-marnoso, ricoperto da materiali di origine vulcanica caratterizzati da
sabbie e limi.
La presenza di due ambienti geologici così diversi ha favorito nel corso dei tempi geologici
la formazione di riserve d’acqua naturali che traboccano al contatto dei materiali argillosi
meno permeabili, dando origine a numerose sorgenti che nel complesso hanno favorito lo
sviluppo di una natura rigogliosa.
Tali emergenze sono concentrate nell’area più a sud corrispondente ai comuni di Chiusano
San Domenico, Castelvetere sul Calore e Montemarano, territorio tra l’altro di Riserva
23
Naturale, protetta sia dalle norme comunitarie che dalla legislazione
regionale che ha istituito un’area a parco naturalistico: Parco dei Monti
Picentini.
La variegata morfologia del territorio e gli elementi climatici hanno
determinato un assetto vegetazionale davvero particolare, producendo
talvolta biotopi unici tale area è pertanto interessata dal Sitodi Importanza
Comunitaria: Monte Tuoro
La zona protetta copre circa 18 kmq pari al 10,34% della superficie territoriale del PIR
AV/2.
Al contrario, nelle aree più a centro-nord (Tufo, Santa Paolina, Lapio, Montefalcione e
Montemiletto, Paternopoli e Taurasi), la particolare composizione chimico-fisico dei suoi
terreni ha favorito lo sviluppo di coltivazioni vitivinicole di qualità, infatti l’alterazione dei
terreni argillosi arricchiti dai minerali vulcanici ha determinato un mix mineralogico che ha
esaltato la produzione di uve di alta qualità.
Dal punto di vista dell’assetto territoriale e della stabilità il territorio presenta
fenomenologie franose con intensità da medie a moderate, localizzate in aree ben definite
e di piccola estensione che non influenza lo sviluppo territoriale dell’area.
24
1.3.2 - Aspetti socio-demografici
La rilevazione anagrafica del Censimento Generale della Popolazione del
2001 ha rilevato nei 10 comuni dell’area PIR AV/2 25.554 residenti per una
densità abitativa di 146,84 ab./kmq di gran lunga inferiore alla media regionale pari a
419,42 ab./kmq.
Il comune più popoloso con un numero di residenti maggiore ai 5.000 abitanti è
Montemiletto (5.312 ab), quello meno popolato e Tufo con solo 951 abitanti, in media il
numero di abitanti per comune è di poco superiore alle 2.500 unità.
Il numero di residenti complessivo con età inferiore ai 5 anni è di 1.085 unità pari al
4.25% del totale degli abitanti nell’area PIR inferiore alla media regionale (5,73%) ed alla
media provinciale (4,75%).
Tab.3 - Popolazione residente, densità, tasso di dipendenza e di invecchiamento
N.
Comune
2
Castelvetere sul
Calore
Chiusano San
Domenico
3
Lapio
4
Montefalcione
5
Montemiletto
6
Monteramarano
7
Paternopoli
8
Santa Paolina
9
Taurasi
1
10 Tufo
Area PIR A/2
Prov. Avellino
Regione Campania
Residenti al 2001
Superficie
Densità
territoriale
TOT
< 5 anni
(num)
(num)
%
(kmq)
(ab/kmq)
1.7
100,
13
76
4,44%
17,06
41
2.4
101,
90
114
4,58%
24,56
38
1.7
116,
50
95
5,43%
15,03
43
3.3
224,
97
144
4,24%
15,15
22
5.3
247,
12
253
4,76%
21,47
41
3.0
90,
43
88
2,89%
33,76
14
2.7
148,
16
107
3,94%
18,27
66
1.4
171,
32
58
4,05%
8,36
29
2.7
190,
50
110
4,00%
14,4
97
9
159,
51
40
4,21%
5,97
30
25.5
1.0
174,0
146,
54
85
4,25%
3
84
429.1
20.3
153,
2.791,64
78
70
4,75%
74
5.701.9
326.6
419,
31
58 5,73%
13594,83
42
Fonte: ISTAT
La dinamica demografica mostra un andamento negativo: nel periodo 1991-2001 si
riscontra, infatti un decremento pari a circa al -1,26% inverso rispetto all’andamento
medio regionale di +1.27% ma superiore rispetto a quello provinciale (-2,20%).
L’andamento demografico negativo è generalizzato in quasi tutti i comuni ad esclusione di
Montefalcione dove si registra un + 46,68%, Montemiletto 0,51% e Santa Paolina 1,56%.
25
In alcuni casi si registrano un vero e proprio esodo (a Paternopoli., ad
esempio, si è rilevato un decremento di -12,89% ma anche altri comuni
nel decennio 1991 -2001, quali Taurasi, Tufo e Montemarano hanno
registrato nello stesso periodo un decremento oltre il 10%.
Il trend nel periodo 1996-2001 rileva un decremento maggiore della
popolazione residente pari nel complesso a -1,32% la popolazione è infatti passata dai
25.897 abitanti del 1991 ai 25.554 residenti del 2001 in linea con l’andamento medio
registrato nella Regione Campania -1,43%,
Tab.4 - Andamento demografico ai censimenti generale del 2001 e del 1991 ed all'anno
1996
Popolazione residente
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Comune
Anno
1991
Castelvetere
sul
1.8
Calore
38
Chiusano
San
2.5
Domenico
39
1.8
Lapio
69
2.3
Montefalcione
16
5.2
Montemiletto
85
3.3
Monteramarano
82
3.1
Paternopoli
18
1.4
Santa Paolina
10
3.0
Taurasi
64
1.0
Tufo
58
Area PIR A/2
25.879
438.8
Prov. Avellino
12
5.630.28
Regione Campania
0
Anno
1996
1.8
32
2.5
48
1.7
87
2.3
15
5.4
83
3.3
11
3.1
10
1.4
64
3.0
19
1.0
28
25.897
442.0
72
5.784.75
7
Anno
2001
1.7
13
2.4
90
1.7
50
3.3
97
5.3
12
3.0
43
2.7
16
1.4
32
2.7
50
9
51
25.554
429.1
78
5.701.93
1
Variazione
demografica
1991 1996 2001
2001
-6,80%
-6,50%
-1,93%
-2,28%
-6,37%
-2,07%
46,68%
46,74%
0,51%
-3,12%
-10,02%
-8,09%
-12,89%
-12,67%
1,56%
-2,19%
-10,25%
-8,91%
-10,11%
-1,26%
-7,49%
-1,32%
-2,20%
-2,92%
1,27%
-1,43%
Fonte: ISTAT
La tendenza demografica, sopra analizzata, si riflette sulla struttura socio-demografica del
territorio.
Il comprensorio del PIR AV/2 registra in sostanza un progressivo spopolamento causato
da un incremento del fenomeno migratorio.
L’esodo rurale è ancor più preoccupante in quanto investe soprattutto le fasce di
popolazione giovanile che il mercato locale del lavoro non riesce ad assorbire; di
conseguenza la struttura demografica presenta un alto tasso di invecchiamento e un alto
tasso di dipendenza ,sensibilmente elevati rispetto alla media della Regione Campania
d’altro canto un Tasso di attività di poco inferiore a quello regionale ed un Tasso di
occupazione superiore alla media regionale (gli ultimi due indici sono riferiti ai dati ISTAT
Censimento Generale della popolazione anno 1991).
26
In particolare i principali tassi socio-demografici registrano i seguenti dati:
 il Tasso di dipendenza (rapporto tra la popolazione in età non
lavorativa e popolazione in età lavorativa) pari a 61,55% dati del
Censimento generale della popolazione 2001 risulta di circa 12,8 punti
percentuali superiore alla media regionale e del 23% superiore alla
media provinciale;
 il Tasso d’invecchiamento (rapporto tra la popolazione uguale o superiore ai 65 anni e
la popolazione con meno di 14 anni) pari a 149,96% dati del Censimento generale
della popolazione 2001 risulta di circa 73 punti percentuali superiore alla media
regionale e di 33,88 superiore alla media provinciale;
 il Tasso di attività (rapporto tra la popolazione attiva e popolazione residente) pari a
38,34% dati del Censimento generale della popolazione anno 1991 risulta di circa 0,70
punti percentuali superiore alla media regionale e di – 0.26 superiore alla media
provinciale;
 il Tasso di occupazione (rapporto tra la popolazione occupata e popolazione residente)
pari a 28,54% dati del Censimento generale della popolazione 1991 risulta di circa
-4,48 punti percentuali superiore alla media regionale e di -0,57 superiore alla media
provinciale;

il Tasso disoccupazione (rapporto tra la popolazione disoccupata e popolazione attiva) pari
a 25,56% dati del Censimento generale della popolazione 1991 risulta di circa -12,82%
punti percentuali inferiorealla media regionale e di 2,16% inferiore alla media provinciale.
Tab.5 - Principali tassi demografici: dipendenza, invecchiamento, attività e occupazione e disccupazione
Anno 2001
N.
Comune
Castelvetere
sul
1 Calore
Chiusano
San
2 Domenico
3 Lapio
4 Montefalcione
5 Montemiletto
6 Monteramarano
7 Paternopoli
8 Santa Paolina
9 Taurasi
10 Tufo
Area PIR A/2
Prov. Avellino
Regione Campania
Fonte: ISTAT
Tasso di
dipendenza
Anno 1991
Tasso
d'invecchiamento
Tasso di
attività
Tasso di
occupazione
Tasso di
disoccupazione
65,35%
188,09%
35,91%
26,22%
26,97%
65,45%
68,59%
51,11%
60,39%
64,31%
64,11%
61,44%
60,44%
66,55%
61,55%
54,32%
48,78%
131,76%
151,59%
127,52%
129,10%
213,42%
163,28%
133,91%
140,37%
199,21%
149,96%
116,08%
76,92%
36,83%
40,02%
52,46%
35,31%
37,94%
36,08%
37,87%
38,38%
35,82%
38,34%
38,60%
39,04%
26,90%
30,66%
39,25%
27,72%
29,42%
26,65%
28,30%
25,75%
24,48%
28,54%
27,96%
24,06%
26,95%
23,40%
25,19%
21,49%
22,45%
26,13%
25,28%
32,91%
31,66%
25,56%
27,73%
38,38%
-
In riferimento agli Sportelli bancari nell’area di PIR sono presenti 6 sportelli pari a 4259
abitanti per sportello mentre il numero di comuni dispongono di un proprio sito web sono
6.
27
In nessun comune sono presenti strutture destinate ad Asili nido.
Tab.6 – Numero di sportelli bancari e comuni che dispongono di un
proprio sito web
N.
Istituti
Bancari
Comune
1
2
3
4
5
Castelvetere sul Calore
Chiusano San Domenico
Lapio
Montefalcione
Montemiletto
6 Monteramarano
7 Paternopoli
8 Santa Paolina
9 Taurasi
10 Tufo
Fonte: Rilevazione diretta
Siti
internet
comunali
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1.3.3 - Aspetti economico-produttivi
Il settore primario
L’area PIR AV/2 presenta una marcata presenza di imprese del settore agricolo 5.097
unità circa 20 aziende per 100 residenti un dato di gran lunga superiore alla media
regionale di circa 4,5 aziende agricole per 100 abitanti.
Delle 5.097imprese agricole presenti sul territorio 3.250 sono aderenti a Cooperative e/o
Associazione per una percentuale del 63,76% (fonte Associazioni di Categorie).
Tab.7 - Aziende agricole secondo l'utilizzazione dei terreni (superficie in ettari)
N
.
Comune
Castelvetere sul
1 Cal.
9
Chiusano
San
2 Dom.
0
3 Lapio
4 Montefalcione
5 Montemiletto
6 Monteramarano
7 Paternopoli
8 Santa Paolina
9 Taurasi
1
0 Tufo
Area PIR A/2
Prov. Avellino
Regione Campania
SAT (Superficie Agricola Totale) (HA)
nr.
aziend
e
Altre superfici
SAU
40
39
Pioppet
i
Boschi
485,0
0
1.011,
00
37
575,0
1
0
33
589,0
6
0
89
1.233,
8
00
1.14
1.583,
7
00
58
1.063,
7
00
23
321,0
9
0
59
563,0
4
0
12
178,0
6
0
5.09
7.6
7
01
48.42
140.42
1
4
248.93
588.55
1
9
Altre
329,
-
67
-
66
-
13
-
19
-
24
-
50
-
50
-
03
2,
00
53
-
04
460,
140,
54,
119,
514,
90,
87,
79,
96,
177,3
3
4
7
81
6
0
0
7
7
125,3
154,8
47,
117,7
331,5
154,5
128,9
103,4
65,
96
2,
1.971,
1.407,
00
49
51
98,0
40.289, 16.690,3
0
62 8
1.231,0
212.628,
76.105,6
0
55
7
SAT
992,0
0
1.597,0
0
870,0
0
691,0
0
1.470,0
0
2.429,0
0
1.308,0
0
537,0
0
748,0
0
340,0
0
10.982,
00
197.502,0
0
878.523,8
8
SAU
per
az.
(HA)
SAU /
SAT
boschi
/ SAT
48,89%
33,23% 9
63,31%
28,85% 9
66,09%
16,11% 5
85,24%
7,84% 5
83,88%
8,11% 7
65,17%
21,18% 8
81,27%
6,92% 1
59,78%
16,21% 4
75,27%
10,63% 5
1,1
52,35%
69,21
%
71,10%
66,99%
2,5
1,5
1,7
1,3
1,3
1,8
1,3
0,9
1,4
28,25% 1
17,95
1,4
% 9
2,9
20,40% 0
2,3
24,20% 6
28
Fonte: ISTAT – Censimento Generale dell’Agricoltura –
anno 2000
Il totale Superficie Agricola al Censimento Generale dell’Agricoltura – anno
2000 è di 10.982 ettari mentre la SAU (Superficie Agricola Utilizzata) è di
7.601 ettari per un rapporto SAU/SAT del 69,21%, dato superiore alla
media regionale (66,99%) ma inferiore alla media provinciale).
La superficie a boscata è di 1.971,49 ettari pari al 17,95% della Superficie Agricola Totale,
inferiore alla media regionale (24,20%) ed alla media provinciale (20,40%).
Graf. 1 - Variazione delle aziende, SAU e SAT dal 1991 al 1991
0,00%
nr. Azien.
SAU
SAT
-5,00%
-7,22%
-10,00%
-7,99%
-10,55%
-6,68%
-10,74% -11,12%
-15,00%
Area PIR A/2
Prov. Avellino
-10,58% -12,16%-11,45%
Regione Campania
Nell’ultimo decennio (1990 – 2000) il peso dell’attività primaria è diminuito nel bilancio
dell’economia del comprensorio. Il numero delle aziende agricole è passato da 5.058 a
4.693 con un decremento del - 7,22%; allo stesso modo la Superficie Agricola Totale è
diminuita passando da 12.281 ha a 10.982 ha (-10,58%); anche la S.A.U. riscontra un
andamento negativo (–6,68%) nel decennio 1990-2000 passando da 8.145 ettari nel
1991 a 7.601 nel 2001.
Tab.8 - Superficie Agricola Utilizzata secondo l'utilizzazione dei terreni (superficie in ettari)
N.
Comune
Castelvetere
1 Cal.
Chiusano
2 Dom.
seminativ
i
sul
San
3 Lapio
4 Montefalcione
5 Montemiletto
6 Monteramarano
7 Paternopoli
8 Santa Paolina
9 Taurasi
10 Tufo
Area PIR A/2
Prov. Avellino
Regione Campania
86,87
119,63
226,92
379,46
706,17
651,23
514,05
67,73
195,81
2,51
2.950,
38
92.390,65
297.381,1
SAU (HA)
coltivazion
prati e
i
pascoli
permanenti
300,7
91,7
1
3
163,6
711,8
4
0
336,0
9
187,0
10,0
2
0
509,0
1,2
0
7
717,6
195,7
4
1
522,7
18,7
8
0
200,3
0,2
0
8
345,5
6,4
5
4
161,6
6,4
6
8
3.444,
1.042,
39
41
15.545,2
32.488,10
5
177.934,3 113.243,1
% su SAU
Totale
5,00
1,00
5,00
9,00
3,00
3,00
3,00
1,00
3,00
8,00
48
1.01
57
58
1.23
1.58
1.06
32
56
17
7.60
1,00
140.424
,00
588.558
seminativi permanenti
prati e
pascoli
17,9%
62,0%
18,9%
11,8%
16,2%
70,4%
39,5%
58,5%
0,0%
64,4%
31,8%
1,7%
57,3%
41,3%
0,1%
41,1%
45,3%
12,4%
48,4%
49,2%
1,8%
21,1%
62,4%
0,1%
34,8%
61,4%
1,1%
1,4%
90,8%
3,6%
38,8%
45,3%
13,7%
65,8%
50,5%
23,1%
30,2%
11,1%
19,2%
29
0
7
9
,66
Fonte: ISTAT – Censimento Generale dell’Agricoltura – anno 2000
La SAU, come precedentemente accennato è pari a di 7.601 ettari di cui
45,3% è destinata a coltivazioni permanenti, 38,8% a seminativi e 13,7%
a prati a pascoli.
Tali dati riscontrano, al contrario di quello che si verifica sul territorio della provincia di
Avellino ed in regione Campania una prevalenza delle coltivazioni permanenti e quindi una
vocazione alle colture arboree del territorio del PIR.
Tant’è che la superficie destinata a cereali e tabacco è pari 1089 ettari pari al 14,33%
della SAU, dato di lungo inferiore sia alla media provinciale (45,48%) ed alla media
regionale /26,17%), la superficie irrigua è di 150,98 ettari circa l’1,98% della SAU mentre
la superficie coltivata a biologico (preferita prevalentemente dalle colture arboree) è di
522 ettari pari al 6,87% della SAU percentuale maggiore di quella registrata in provincia
di Avellino (6,87%) ed in regione Campania (3,40%)
Tab.9 - SAU Agricola e SAU biologica e SAU (cereali + tabacco)
N.
Comune
1 Castelvetere sul Cal.
2 Chiusano San Dom.
3 Lapio
4 Montefalcione
5 Montemiletto
6 Monteramarano
7 Paternopoli
8 Santa Paolina
9 Taurasi
10 Tufo
Area PIR A/2
Prov. Avellino
Regione Campania
SAU
85
1
75
89
3
3
3
21
63
78
4
1.01
5
5
1.23
1.58
1.06
3
5
1
7.6
01
140.42
4
588.55
9
SAU
Irrigua
SAU
Irrigua
/ SAU
SAU
biologico
Sau biol
/ SAU
SAU
(cereali +
tabacco)
SAU (cereali
+ tabacco) /
SAU
9,05
1,87%
64
13,20%
44
9,16%
9,48
0,94%
399
39,47%
28
2,75%
0
0,00%
0
0,00%
11,84%
18,97
3,22%
25
4,24%
15,22
1,23%
7
0,57%
68
18
1
25
1
62,94
3,98%
5
0,32%
12,91%
11,54
1,09%
7
0,66%
20
18
8
1
0,31%
0
0,00%
56
17,49%
17,26
3,07%
15
2,66%
68
12,12%
5,38
3,02%
150,
84 1,98%
6.67
1
4,75%
124.79
0 21,20%
0
522,
00
4.77
0
11.09
4
0,00%
6,87%
3,40%
1,88%
1.0
89
63.86
7
154.0
49
30,77%
20,35%
17,69%
0,00%
14,33%
45,48%
26,17%
Fonte: ISTAT – Censimento Generale dell’Agricoltura – anno 2000
Il limite delle imprese agricole è la eccessiva polverizzazione e la mancanza di un reale
approccio aziendale nella gestione soprattutto rispetto al mercato; sicuramente si tratta di
un settore che presenta delle potenzialità interessanti, dato anche l’ottimo livello
qualitativo dei prodotti realizzati.
La principale coltivazione nell’area PIR è la vitivinicoltura.Prevalente nelle zone collinari
essa è praticata su una superficie di 1.642 ettari pari al 21,60% della SAU, una
percentuale di gran lunga superiore alla media regionale (4,97%) e provinciale (4,95%);
la produzione è di circa 115.000 hl.
Le cantine di produzione/trasformazione registrate alla CCIAA di Avellino sono 22 presenti
in quasi tutti i comuni ed in particolare 10 U.L. a Taurasi, 3 U.L. a Tufo.
30
La gamma di prodotti è di grande qualità tant’è che l’area PIR AV\2 è
l’unica zona della Regione Campania che può vantare tre DOCG ed un IGT.
L’olivicoltura da olio è di ottima qualità è praticata in molte zone del
comprensorio ma la produttività degli oliveti è limitata dalle asperità dei
terreni che non consentono la diffusione della meccanizzazione della
raccolta, con evidenti riflessi sull’economicità della produzione. Essa occupa una superficie
di 896 ettari pari al 11,79% ed è praticata prevalentemente nell’area più a valle, quella
attraversata dal fiume Calore.
Le altre colture prevalenti sono: la castanicoltura prevalentemente nelle zone a maggior
altitudine con una superficie di 315 ettari pari al 4,14% della SAU e la coricoltura praticata
nelle zone più basse su 270 ettari pari al 3,55% della SAU.
Tab.10 - Principali colture permanenti praticate nella zona PIR per tipo di coltivazione
Superficie principali colture
n.
Comune
Castelvetere sul
1 Cal.
8
Chiusano
San
2 Dom.
7
3 Lapio
43
4 Montefalcione
9
5 Montemiletto
47
6 Monteramarano
05
7 Paternopoli
64
8 Santa Paolina
0
9 Taurasi
01
10 Tufo
Olivo
per
olio
Vite
8
4
1
8
1
4
3
1
2
1
48
71
Prov. Avellino
Regione Campania
64
5
1
30
37
99
1
6.95
5
29.2
2
4
9
SAU
1
3
85
5
11
23
75
33
1
89
33
5
9
83
29
-
21
63
32
-
17
21
80
2
42
63
41
1
7
8
96
1
14
7.3
02
73.71
8
31
5
7
45
1.0
5
5
1.2
1.5
1.0
3
5
1
78
2
70
6.28
2
15.83
Olivo
per olio
Castagn
o
Nocciol
o
18,24%
15,46%
23,71%
1,86%
4,62%
7,02%
2,37%
0,49%
24,82%
22,61%
1,57%
4,00%
15,15%
6,28%
2,21%
5,60%
11,95%
16,14%
0,57%
8,35%
25,58%
8,91%
9,16%
0,57%
34,26%
12,14%
0,00%
1,98%
3,02%
9,97%
0,00%
5,30%
35,64%
14,21%
0,36%
7,46%
83,19%
1,12%
0,00%
4,49%
21,60% 11,79%
4,14%
3,55%
Vite
4
9
03
1
2
42
Nocciol
o
11
75
1.6
Area PIR A/2
Castagn
o
% su SAU
7.6
01
9.6
99
27.6
140.4
24
588.5
59
4,95%
5,20%
4,47%
6,91%
4,97%
12,52%
2,69%
4,70%
Fonte: ISTAT – Censimento Generale dell’Agricoltura – anno 2000
Tra i comparti produttivi di un certo interesse si segnala la zootecnia che, sebbene
caratterizzata da elementi strutturali ed organizzativi di arretratezza, risulta abbastanza
bene integrata rispetto al contesto ambientale dando origine a produzioni lattiero casearie
di indubbio pregio.
L’allevamento bovino - bufalino è presente con 1.902 capi pari al 5,38% dei capi allevati
in provincia di Avellino mentre il numero di capi ovi-caprino è pari a 1.692 capi il 2.67%
di quelli presenti in Irpinia.
Per quanto riguarda gli altri allevamenti si segnalano 69.223 capi avicoli e 22.249 capi di
conigli, entrambi superano il 12% degli allevamenti irpini.
31
Le produzioni cui danno origine gli allevamenti, tuttavia, risultano spesso
limitate sia in termini di capacità produttiva che di standard qualitativi a
causa delle tecniche di allevamento e di conduzione della stalla adottate.
Tab.11 - Principali allevamenti nell'area PIR per specie allevata
N.
Comune
1 Castelvetere sul Cal.
2 Chiusano San Dom.
3 Lapio
Bovini
e
Ovini e
bufalin caprini
i
4
5
31
5
1.49
46
8
7 Paternopoli
24
1
46
6
00
3
55
1
18
8 Santa Paolina
21
20
2
2
9 Taurasi
47
-
4 Montefalcione
5 Montemiletto
6 Monteramarano
10 Tufo
Area PIR A/2
Prov. Avellino
% Area PIR / Prov.
Av
Regione Campania
% Area PIR / Prov.
Av
4
43
15
59
Suini
Avicoli
1.692
5,38%
342.99
9
2,67%
276.68
7
0,55%
0,61%
63.420
Equini
41.0
78
1.7
28
1.7
20
3.9
93
6.7
32
5.5
41
3.6
62
1.6
61
3.1
08
2
93
5
26
3
96
8
45
16.9
85
1.1
68
7
43
4
50
8
43
1.0
26
23.8
51
69.2
23
542.21
7
22.2
49
175.03
6
4,30%
12,77%
5.765.54
6
12,71%
71
64
8
10,96
%
656.294
1,20%
3,39%
26
56
59
1
62
1
40
3
02
1
47
47
87
1.9
02
35.32
8
Conigli
141.772
0,72%
TOTALE
CAPI
Struzzi
41.4
3
- 73
7
5
4
7
2
3
8
7
1
9
1
1
9
-
2.20
5.18
- 9
40
- 0
1
24.4
72
- 5
1
4.35
7.42
4.69
2.20
4.08
- 5
4
8
55
8
96.0
92
876.38
6
4.967
8,60%
2.2
52
10,96%
7.533.5
16
1,43%
2,13%
1,28%
Fonte: ISTAT – Censimento Generale dell’Agricoltura – anno 2000
Il settore agricolo occupa un posto di rilievo nell'economia dell'area principalmente per la
qualità dei prodotti realizzati, mentre manca ancora una gestione improntata al mercato
con strategie di spinta dei prodotti di maggiore qualità soprattutto verso i mercati a più
alto reddito.
Il settore secondario
Il tessuto industriale endogeno è caratterizzato dalla presenza di piccole unità produttive
nei settori tradizionali e che rivolgono la propria produzione quasi esclusivamente al
mercato interno.
Il settore della trasformazione agroindustriale si presenta piuttosto frammentato.
L’artigianato tradizionale è praticamente scomparso sia per l’incapacità di adeguare le
metodologie di gestione aziendale alla competizione del mercato, sia per il mancato
rinnovo della manodopera. Sopravvivono, tuttavia, piccoli laboratori che contribuiscono a
mantenere vivi gli antichi mestieri.
Nell’area PIR sono presenti in totale 221 imprese manifatturiere che impiegano 1.011
addetti (dati ISTAT Censimento Generale dell’Industria del 2001)
I comparti maggiormente presenti sono:
32
•
•
•
DA - INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO con
50 imprese (22,62% sul totale delle imprese) e 102 addetti (10,09%
sul totale degli addetti);
• DJ - PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN
METALLO con 41 imprese (18,55% sul totale delle imprese) e 213
addetti (21,07% sul totale degli addetti);
DC - INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E
SIMILARI con 28 imprese (12,67% sul totale delle imprese) e 111 addetti (10,98% sul
totale degli addetti);
DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO con 22imprese (9,95% sul
totale delle imprese) e 53 addetti (5,24% sul totale degli addetti).
33
Tab.12 - Attività manifatturiere per comparto ed area territoriale
Comparti industriali
Area PIR A/2
Imprese
Addetti
Nr
%
Nr
%
DA - INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE
E DEL TABACCO
DB - INDUSTRIE TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO
50
22,62%
102
10,09%
16
7,24%
45
DC - INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN
CUOIO, PELLE E SIMILARI
DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO
4,45%
28
12,67%
111
10,98%
22
9,95%
53
5,24%
13
5,88%
131
12,96%
0
0,00%
0
0,00%
1,36%
5
1,36%
74
9,05%
112
18,55%
213
4,98%
136
4,07%
10
0,00%
0
DE - FABBRICAZIONE DELLA PASTA-CARTA, DELLA CARTA E DEI
PROD. DI CARTA; STAMPA ED EDIT.
DF - FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO,
TRATTAMENTO DEI COMB. NUCLEARI
DG - FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE
SINTETICHE E ARTIFICIALI
DH - FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE
PLASTICHE
DI - FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI
MINERALI NON METALLIFERI
DJ - PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN
METALLO
DK - FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPAR. MECCANICI,
COMPRESI L'INST., IL MONT., LA RIP.
DL - FABBRICAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE E DI APPAR.
ELETTRICHE ED OTTICHE
3
3
20
41
11
9
DM - FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO
0
DN - ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE
D - ATTIVITA' MANIFATTURIERE
Fonte: ISTAT Censimento Generale dell’Industria del 2001
1
5
22
2,26%
0,49%
7,32%
11,08%
21,07%
13,45%
0,99%
0,00%
19
1,88%
1.0
100,00% 11
100,00%
Provincia di Avellino
Imprese
Addetti
Nr
%
Nr
%
73
3.54
6
18,30%
2
13,18%
42
2.30
8
10,64%
9
8,59%
92
5.93
2
22,92%
7
22,10%
39
1.01
6
9,85%
9
3,79%
13
8
3,43%
65
5
8
9
4
6
2,44% 4
4
6
0,15%
3
0,16%
4
31
6
1,14%
9
1,19%
4
46
9
1,22%
9
1,75%
25
1.65
9
6,44%
3
6,15%
56
3.79
3
14,00%
6
14,13%
11
1.48
5
2,86%
0
5,51%
19
1.40
8
4,92%
0
5,21%
1
3.87
1
0,27%
1
14,41%
15
37
5
3,85%
3
1,39%
4.0
26.8
22
100,00% 66
100,00%
6
4
6
1
0
8
6
7
1
Regione Campania
Imprese
Addetti
Nr
%
Nr
%
7.07
32.6
17,45% 12
14,10%
5.01
24.3
12,38% 60
10,53%
5.66
26.4
13,97% 90
11,45%
3.38
8.61
8,35% 4
3,72%
2.12
11
46
70
2.53
5.79
1.47
3.06
42
2.70
40.5
50
5,24% 84
0,29% 6
1,14% 1
1,74% 0
6,24% 19
14,28% 25
3,64% 50
7,56% 92
1,05% 04
6,66% 4
10.3
1.61
6.28
7.49
12.7
31.0
12.5
24.9
24.0
8.12
231.2
100,00% 61
4,49%
0,70%
2,72%
3,24%
5,50%
13,42%
5,43%
10,81%
10,38%
3,51%
100,00%
34
Tab.13- Attività manifatturiere agroalimentare per comparto ed area territoriale
Sezione attività economiche del comperto agroalimentare
Area PIR A/2
Imprese
Addetti
N
r
%
Nr
%
Provincia di Avellino
Imprese
Addetti
Nr
%
Nr
Regione Campania
Imprese
Addetti
%
Nr
%
Nr
%
15121
CARNE DI VOLATILI E PRODOTTI DELLA MACELLAZIONE: PRODUZIONE
2
4,00%
16
15,69%
FRUTTA E ORTAGGI NON C.A.: LAVORAZ. E CONSERVAZIONE
1
2,00%
1
0,98%
OLIO DI OLIVA GREZZO: PRODUZIONE
5
10,00%
11
10,78%
OLIO DI OLIVA RAFFINATO: PRODUZIONE
4
8,00%
5
4,90%
15512 LATTE, DERIVATI: BURRO, FORMAGGI, ECC.: PRODUZIONE
1
2,00%
5
4,90%
15611 MOLITURA DEI CEREALI
5
10,00%
7
6,86%
13
26,00%
24
23,53%
15812 PASTICCERIA FRESCA: PRODUZIONE
FETTE BISCOTTATE E BISCOTTI: PRODUZIONE PROD. DI PASTIC.
15820 CONSERVATI
PASTE ALIMENTARI, CUSCUS E PRODOTTI FARINACEI SIMILI:
15850 PRODUZIONE
2
4,00%
4
3,92%
4
8,00%
4
3,92%
4
8,00%
8
7,84%
15860 TE' E CAFFE': LAVORAZIONE
ALTRI PRODOTTI ALIMENTARI: ACETI, LIEVITI, PROD. DI FRUTTA A
15893 GUSCIO
1
2,00%
1
0,98%
1
2,00%
2
1,96%
15910 BEVANDE ALCOOLICHE DISTILLATE: PRODUZIONE
2
4,00%
4
3,92%
15931 VINI (ESCLUSI I VINI SPECIALI): PRODUZIONE
5
10,00%
10
9,80%
15330
15411
15421
15811 PANETTERIA: PRODUZIONE DI PRODOTTI DI
16000 Altri comparti
TOTALE COMPARTO AGROALIMENTARE
Fonte: ISTAT Censimento Generale dell’Industria del 2001
0
5
0
0,00%
0
100,00 10
% 2
1
0
6
6
3
6
1
6
5
0
3
3
22
7
10
0
4
8
4
4
1,35%
8,91%
4,86%
2,16%
6,75%
4,45%
30,63%
13,50%
6,48%
5,94%
4
1
6
0,54%
5
1
2
0,67%
0,00%
74
100,00 74
% 1
4
8
81
6
6
6
2
7
24
7
7
1
49
1
25
1
17
7
19
7
1,35% 8
22,91% 3
1,85% 3
0,76% 6
6,93% 4
1,99% 9
36
7
74
13
7,07%
5,11% 0
1,07% 4
10,46%
1,95% 5
26
7.433
78
13
0,77%
21,54%
2,26%
0,39%
3.883
31
11,25%
0,91%
2.033
28,59%
4.380
12,69%
7,05%
1.416
18
9
47
9
10
5
19
0
10
6
11
3
61
6
7.11
0
19,92%
3.476
10,07%
2,66%
1.061
3,07%
6,74%
2.058
51
5,96%
4,97%
5,53%
0,14%
9,99%
1023
100,00 3.56
% 2
28,72%
100,00
%
1,62%
50
0,53% 4
13,78%
5
3
2
2
5
8
6
2,16%
3
0,90%
0,70%
2,41%
1,48% 1
2,67% 1
1,49% 2
1,59% 2
57
45
38
1,48%
1,65%
1,31%
1,11%
8,66%
8.808
25,52%
100,00 34.50
% 8
100,00%
35
•
•
•
La consistenza delle imprese di trasformazione alimentare è rappresentata dai
seguenti comparti:
• n. 13 imprese di Produzione di prodotti di panetteria e di pasticceria
fresca pari al 26,00% del totale rispetto al 28,59% registrato in regione
Campania;
• n. 5 imprese di Produzione di vini escluso vini speciali pari al 10,00% del
totale rispetto al 1,59% registrato in regione Campania;
n. 9 imprese di Produzione oli e grassi pari al 18,00% del totale rispetto al 6,71%
registrato in regione Campania;
n. 5 imprese di Molitura Cereali pari al 10,0% del totale rispetto al 1,95% registrato in
regione Campania;
n. 4 imprese di Produzione paste alimentari pari all’ 8,00% del totale rispetto al 6,74%
registrato in regione Campania.
Tra le attività più praticate vi sono quelle legate al settore d F -COSTRUZIONI, ben 214 imprese
con 735 addetti che dopo il boom successivo al periodo post-sismico attraversano un periodo di
profonda crisi con problemi di riconversione produttiva.
Del tutto assenti sono le attività di C - ESTRAZIONE DEI MINERALI e E -PRODUZIONE E
DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA
Il settore terziario
Le attività del terziario sono rappresentate in prevalenza dai seguenti comparti:
• K - ATTIVITA' IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, ALTRE ATTIVITA'
PROFESSIONALI ED IMPRENDITORIALI con 160 imprese (16,39% sul totale delle
imprese) e 260 addetti (7,76% sul totale degli addetti);
• N - SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI con 67 imprese (6,86% sul totale delle imprese)
e 213 addetti (6,36% sul totale degli addetti);
• M - ISTRUZIONE con 35 imprese (3,59%% sul totale delle imprese) e 496 addetti
(14,80% sul totale degli addetti);
• L - PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA
con 14 imprese (1,43% sul totale delle imprese) e 192 addetti (5,73% sul totale degli
addetti).
Le imprese del settore commercio sono 362 di cui 58 dell’ingrosso (16,0% del totale), 291 del
dettaglio (80,4% del totale) e 13 ambulanti (3,6% del totale).
Gli addetti al commercio sono 561 di cui 84 dell’ingrosso (15,0% del totale), 462 del dettaglio
(82,4% del totale) e 15 ambulanti (2,7% del totale).
Il settore commercio è interessato da una notevole dinamicità, tuttavia mancano del tutto
strutture di GDO Ipermercati e Supermercati.
Tab.14 - Attività commerciali per tipologia ed area territoriale
Area PIR A/2
Tipologia
Ingrosso
Alimentare
Ingrosso Non
Alimentare
Totale
ingrosso
Imprese
Nr
5
5
8
%
Nr
8
15,2% 1
0,8% 3
3
5
16,0% 4
Provincia di Avellino
Addetti
%
14,4% 5
0,5% 8
8
Imprese
Nr
95
15
1.11
15,0% 3
%
16,2%
2,7% 4
Regione Campania
Addetti
Nr
2.496
35
2.85
18,8% 0
%
23,7% 4
3,4% 6
Imprese
Nr
14.25
1.01
15.2
27,0% 70
%
18,8%
Addetti
Nr
33.629
%
25,0%
1,3%
1.835
1,4%
35.46
20,2% 4
26,4%
36
Dettaglio
alimentare
Dettaglio non
alimentare
207
57,2% 0
7
Ipermercati
20,2% 0
3
57,0% 0
12
21,4% 1
0,0%
Minimercati
32
1
3,0% 2
1
1.10
0,0%
2
3,9%
0,0%
0,0%
29
46
1
80,4% 2
82,4%
1
1
Ambulanti
3
3,6% 5
2,7%
36
56
TOTALE 2
100,0% 1
100,0%
Supermercati
Totale
dettaglio
3.30
-
1
55,9%
4.283
40,6% 4
18,6%
2.209
20,9% 7
0,0%
18
8
1,8% 2
13
34
6
2,3%
1
3,2%
4
43
4
0,7%
2
4,1%
4.58
7.45
2
77,6% 3
70,7%
21
0
3,6%
244
2,3%
5.9
10.54
05
100,0% 7
100,0%
44.36
11.54
1
1.83
5
50
58,7%
60.100
44,7%
15,3%
25.275
18,8%
0,0%
896
0,7%
2,4%
4.292
3,2%
0,7%
6.199
4,6%
58.2
96.76
58
77,0% 2
71,9%
2.10
1
2,8%
2.310
1,7%
75.6
134.53
100,0
29
100,0% 6
%
0
Fonte: ISTAT Censimento Generale dell’Industria del 2001
Riguardo alle attività turistiche, il territorio è interessato, quasi esclusivamente da un turismo di
tipo “mordi e fuggi” di tipo enogastronomico, alimentato dalla presenza di un buon numero di
strutture ristorative non sempre, tuttavia, allineate su standard qualitativi medio-alti.
Tab.15 - Consistenza delle attività turistiche per tipologia ed area territoriale
Area PIR A/2
Tipologia
Imprese
Nr
%
Provincia di Avellino
Addetti
Nr
%
2
2,7%
4
3,3%
0
0,0%
0
0,0%
H3 - Ristoranti
32
43,8%
70
57,9%
H4 - Bar
H5 - Mense e forn.
di pasti prep.
H ALBERGHI E
RISTORANTI
37
50,7%
45
37,2%
H1 - Alberghi
H2 - Campeggi ed
altri alloggi
2
2,7%
7
3 100,0%
Imprese
2
1,7%
12
1 100,0%
Nr
%
7
0
5,0%
2
0
1,4%
50
5
36,3%
76
3
54,9%
3
3
2,4%
1.39
1 100,0%
Regione Campania
Addetti
Nr
47
9
6
8
%
13,7%
1.470
42,0%
Imprese
Addetti
Nr
%
1.502
66
8,7%
12.921
26,0%
3,8%
1.710
3,4%
36,3%
16.331
32,8%
1.177
33,6%
8.529
49,4%
30
29
4
8,7% 0
1,7%
3.49
17.24
8 100,0%
8 100,0%
14.894
30,0%
1,9% 4
6.263
Nr
%
3.872
7,8%
49.72
8 100,0%
Fonte: ISTAT Censimento Generale dell’Industria del 2001
La consistenza attuale delle imprese turistiche e comunque in comparti connessi al turismo è la
seguente:
• n. 2 imprese di tipo H1 – Alberghi pari 0,8 unità per 10.000 residenti contro 2,6 unità
alberghiere presenti in regione Campania;
• nessuna struttura di campeggio presente;
37
•
n. 32 imprese di tipo H3 – Ristoranti pari 12,5 unità per 10.000
residenti contro 11,0 unità di ristoranti presenti in regione
Campania;
•
n. 37 imprese di tipo H4 – Bar pari 14,5 unità per 10.000 residenti contro
15,0 unità di bar presenti in regione Campania.
In termini di offerta ricettiva le strutture turistiche ricettive presenti sono 6 di cui un albergo e 5
agriturismi; il numero di posti letto complessivo sono 73 di cui 18 posti letto nella struttura
alberghiere e 55 posti letto nelle strutture agrituristiche.
Tab.16 - Numero di esercizi e posti letto delle aziende ricettive presenti nel PIR
Area PIR A/2
Esercizio
num
Alberghi
%
Prov. Avellino
Posti letto
num
%
Esercizio
num
Posti letto
num
6,7%
18
24,7%
-
0,0%
-
0,0%
0,0%
0,0%
-
0,0%
-
0,0%
0,0%
0,0%
-
0,0%
-
0,0%
8
4,9%
44
1,0%
Agriturismo
14
93,3%
55
75,3%
85
52,1%
707
16,0%
TOTALE
15 100,0%
Bed & Breakfast
73 100,0%
42,9% 3.679
%
1
Esercizi
complementari
Alloggi privati
in affitto
70
%
Regione Campania
83,0%
163 100,0% 4.430 100,0%
Esercizio
Posti letto
num
%
1.43
13,8%
1
1.56
15,1%
0
2.20
21,3%
9
62
6,1%
9
4.53
43,8%
6
10.36
100,0%
5
num
89.59
6
148.30
8
12.98
7
181
%
35,5%
58,8%
5,1%
0,1%
1.16
0,5%
8
252.24
100,0%
0
Fonte EPT ed Albo regionale degli operatori Agrituristici
1.3.4 - Aspetti paesaggistici, storico-culturali,
archeologici, gastronomici e produzioni tipiche
architettonici,
monumentali,
L'area di PIR AV/2 mostra un'identità locale ben delineata, caratterizzata da un'elevata qualità
ambientale e paesaggistica del territorio, da importanti presenze architettoniche e storicoculturali, e dalla presenza di attività artigianali tradizionali.
L’analisi di tali risorse del territorio che costituiscono di fatto “i fattori di attrazione turistica”
dell’area di PIR AV/2 è stata effettuata distinguendole in tre settori fondamentali:
 Aspetti ambientali e naturalistici
 Aspetti storico-culturali, architettonici, monumentali, archeologici,
 Aspetti gastrononomici e produzioni tipiche
Aspetti ambientali e naturalistici
Il Parco Regionale dei Monti Picentini istituito con Legge Regionale n. 33 del 1-09-1993
“Istituzione di parchi e riserve naturali in Campania” si estende per oltre 40.000 ettari nelle
province di Avellino, e Salerno.
Attualmente è in fase di costituzione l’Ente Parco ed è stato recentemente approvato il
Progetto Integrato Parco Regionale Monti Picentini.
Il Parco Regionale dei Monti Picentini è una lunga catena montuosa a cavallo delle province di
Avellino e Salerno, caratterizzata dalla più vasta distesa forestale dell’intera Italia meridionale
soprattutto di faggete, che donano a queste vallate un aspetto severo, imponente e solitario.
38
Non mancano però vaste aree prative, utilizzate dagli abitanti fin dai tempi più
remoti, per farvi pascolare le greggi e le mandrie, come avviene ancora oggi.
Un’area dove la pastorizia viene praticata con metodi ancora tradizionali, con
prodotti tipici di grande interesse: la mozzarella di bufala, il caciocavallo e il
formaggio pecorino, senza dimenticare le famose castagne di Montella e le
nocciole di Giffoni. Un’economia per certi versi rurale, che si manifesta anche
attraverso i numerosi piccoli paesi, il più delle volte ancora ben conservati, con suggestivi
borghi storici.
Un territorio prevalentemente boschivo ma noto anche per i suoi numerosi torrenti, che
rendono queste valli molto ricche di acqua, con scenari di grande fascino: i Monti Picentini
sono il più ricco "serbatoio di acqua potabile" del sud Italia.
Le cime più alte superano i 1.500 metri di quota, in grado quindi di offrire tutta una serie di
itinerari escursionisti, dai più facili ai più impegnativi, con l’opportunità di godere di spettacolari
vedute panoramiche, soprattutto dai crinali sommatali
I comuni del PIR AV/2 interessati dal Parco sono: Castelvetere sul Calore, Chiusano San
Domenico e Montemarano
Nel territorio del PSL è stato individuato, in seguito alla realizzazione del progetto BioItaly, un
Sito d’Interesse Comunitario: Monte Tuoro che concorre alla creazione di una rete europea di
siti protetti denominata Rete Natura 2000Il SIC Monte Tuoro si estende su circa 2000 ettari ad un’altezza media di 1.200 m. slm e
comprende zone dei comuni di Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico e Salza Irpina.
Dal punto di vista geomorfologico è un massiccio calcareo in parte coperto da materiale
vulcanico con importanti fenomeni di carsismo.
All’interno del suddetto SIC sono riscontrabili più di 15 specie faunistiche (lupo, Gatto selvatico,
Vespertilio maggiore, Quaglia, Nibbio bruno, Averla piccola, Tottavilla, Beccaccia, Cervone,
Saettone, Orbettino, Coronella, Ululone a ventre giallo, Raganella, Salamandra pezzata e
Tritone crestato italiano) alcune molte rare e diverse essenze floreali che costituiscono boschi
misti di varie specie alternati a pascoli e prati (Castagno, Leccio, Roverella, Cerro, Faggio e
Agrifoglio).
Nel comprensorio, è presente altresì un buon numero di emergenze naturalistiche/ambientali,
pari a 11 (fonte: rilevazione diretta) suddivise in:
 7 unità - Bellezza naturale e/o singolarità geologica: le cose immobili che hanno
cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica;
 4 unità - Bellezza panoramica: le bellezze panoramiche considerate come quadri e così
pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico da quali si goda lo
spettacolo di quelle bellezze
Tra esse vanno in particolare citate la località Vena Corvi a Chiusano San Domenico, la località
Campore in Lapio il Bosco Grande a Montefalcione il Bosco Bolifano a Monteramarano, la
Sorgente Fontanalardo con Antico Lavatoio a Taurasi, il Monte Caprio a Montemiletto ed il
Monte S. Felice e Monte Giulia a Santa Paolina
Aspetti storico-culturali
Il patrimonio storico artistico e culturale del territorio del PIR AV/2 è da considerarsi
globalmente interessante. Esso è costituito anzitutto da un insieme di centri storici, da
emergenze isolate e da stazioni archeologiche; un discorso a parte meritano le potenzialità
esistenti in ordine alle tradizioni popolari e folkloristiche.
39
I centri urbani, posti a corona dei due principali raggruppamenti montuosi
monte Tuoro ad esempio, conservano chiaramente un’impronta alto-medievale,
anche se vantano origini più remote.
Fra questi centri esistono alcune unità urbane di spiccato interesse storicoambientale: alcune chiuse e compatte, amalgamate intorno ad eminenti
testimonianze monumentali altre; con tessuto aperto e ramificato sui colli o le piani circostanti
struttura "casali" altre ancora con forte rapporto con la montagna.
Ulteriori importanti testimonianze della cultura dell'area vanno ricercate, inoltre, anche in quella
porzione di territorio non urbanizzato, ricco ugualmente di storia: ci riferiamo in particolare alle
più originali forme del paesaggio rurale, ai casali e a tutte quelle architetture rurali.
In numero poco rilevante ma di grande importanza sono le stazioni archeologiche: alcune in
corso di scavo altre solo individuate.
I beni culturali (storici ed architettonici) dell'area sono identificabili in una serie di emergenze
74 unità presenti in tutti i comuni.
In particolare si segnalano:
 tra 7 centri storici sisegnalano quello di Castelvetere sul Calore, Montefalcione,
Montemiletto, Monteramarano, Santa Paolina, Taurasi e Tufo;
 i 2 siti archeologici Mulino Giardino di Tufo ed il sito archeologico di S. Martino a
Taurasi;
 tra le 28 chiese /conventi presenti si segnala la Chiesa di Santa Maria delle Grazie a
Castelvetere sul Calore, la Chiesa di San Domenico a Chiusano San Domenico la
Confraternita SS. Sacramento a Montefalcione, la Chiesa S. Maria Maggiore a
Montemiletto, la Cattedrale e cripta a Monteramarano, la Chiesa di S. Nicola di Bari a
Paternopoli, la Chiesa Madre a Santa Paolina, la Chiesa Collegiata di S. Marciano
Vescovo a Taurasi e la Chiesa di S. Michele a Tufo.
 i 7 castelli - torri a Castelvetere sul Calore, Montefalcione, Monteramarano,
Montemiletto, Santa Paolina e Tufo;
 tra i 22 palazzi storici si segnalano il Palazzo Filangieri a Lapio, il Palazzo Municipale a
Montemiletto, il Palazzo de Conciliis a Paternopoli, Palazzo Capano e Marchionale a
Taurasi ed il Palazzo di Marzo a Tufo
 n.2 musei/biblioteche: il Museo civico della civiltà contadina di Paternali ed il Museo dei
Parati Sacri di Montemarano;
 tra le 7 emergenze minori (porte, fontane, casali, ecc.) si segnalano: la Fontana dello
Zoppo a Castelvetere sul Calore, la Porta Ripa a Montefalcione, Il Casino di San Nicola a
Paternopoli e la Porta Maggiore a Taurasi.
Altri elementi che devono sicuramente considerarsi sono quegli aspetti della cultura locale che
si manifestano attraverso particolari feste religiose e manifestazioni di diffusione di pratiche
tradizionali, l'uso di canti e leggende. Nessun Sito storico-artistiche-culturali citato dalla Guida
Touring Club
Nell'area vi sono n. 31 feste religiose, n. 5 fiere locali, n. 2 manifestazioni culturali, n. 8
manifestazioni folkloristiche e n. 9 sagre di prodotti tipici locali per un totale di n.. 55 eventi. Al
riguardo si segnalano:
• i riti religiosi in onore di S. Antonio a Castelvetere sul Calore, Lapio, Montefalcione,
Montemiletto e a Paternopoli, della Madonna a Castelvetere sul Calore, Lapio, Paternopoli e
Taurasi; di San Michele a Chiusano San Domenico. Paternopoli e Tufo; di Santa Lucia a
Montemiletto e Taurasi; di S. Paolina a Santa Paolina, S. Giovanni a Montemarano; di S.
Eustacchio a Montemiletto;
40
• le fiere locali di prodotti tipici e animali domestici di Lapio (Fiera di S.
Antonio), di Montefalcione (Fiera della Madonna di Montevergine), di
Montemiletto, (Fiera di S. Anna) e di Santa Paolina (Fiera dell'artigianato
irpino);
• le manifestazioni culturali Artide di Montemiletto ed il Festival Canoro di
Lapio;
• le manifestazioni folkloristiche: la Festa della Montagna a Chiusano San Domenico, la Festa
del Castello della Leonessa a Montemiletto, la Festa di San'Antuono e il Carnevale
Castelveterese a Castelvetere sul Calore, il Carnevale Montemaranese e la Festa del Bosco a
Monteramarano, il Carnevale Paternese a Paternopoli ed il Settembre al borgo a Taurasi;
• le sagre di piatti locali e prodotti tipici: la Sagra della Maccaronara a Castelvetere sul Calore,
la Sagra della Mandragola a Montemiletto, la Sagra enologica e la Sagra del Fungo porcino a
Santa Paolina, la Sagra del vino a Monteramarano, la Sagra dell'orto a Paternopoli, la Festa
del vino e la Festa dell’uva a Taurasi e la Sagra del Greco di Tufo
Aspetti gastrononomici, produzioni tipiche e produzioni artigianali
L’area di PIR AV/2 vanta una antica tradizione di prodotti agroalimentari di qualità riconosciuti
a livello Europeo.
Sono presenti infatti 3 prodotti DOCG e una IGT; 4 prodotti DOP e IGP di cui 2 riconosciuti
dall’UE e ben 83 prodotti agroalimentari tradizionali di recente riconosciuti con Decreto del
MIPAF.
I vini di qualità sono:
a) il Taurasi DOCG (D.M. 11.03.93) nei comuni di Castelvetere sul Calore, Lapio,
Montefalcione, Montemiletto, Monteramarano e Paternopoli;
b) il Fiano di Avellino DOCG (D.M. 18.07.03) nei comuni di Lapio e Montefalcione
c) il Greco di Tufo DOCG (D.M. 18:07:03) nei comuni di Santa Paolina e Tufo;
d) l’Irpinia IGT (D.D. 22.11.95) in tutti i comuni.
I prodotti tipici agricoalimentari di qualità sono:
a) il Caciocavallo silano riconosciuto il 10 maggio 93 formaggio a denominazione d'origine
(DO), ha ottenuto il 01.07.96 la registrazione della Denominazione d'Origine Protetta
(DOP), (Reg. CE 1263/96); tutta l’area PIR è interessata da tale produzione;
b) il Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale ha ottenuto la registrazione quale Indicazione
Geografica Protetta il 20/01/98 con il Reg. CE 134/98, ai sensi del Reg. CE 2081/92
tutta l’area PIR è interessata da tale produzione;
c) il Fior di latte Appennino Meridionale prodotto caseario interessante tutta l’area del PIR
con denominazione DOP in corso di registrazione presso la U.E. con protezione
transitoria nazionale;
d) il Salame Napoli, insaccato di suino con richiesta di riconoscimento della Denominazione
di Origine Protetta ai sensi del Reg. CEE 2081/92, è all'esame del Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali.
Oltre ai prodotti tipici con marchio europeo dell’area PIR AV/2 sono presenti 83 prodotti
agroalimentari tradizionali riconosciuti con decreto Ministeriale 18 luglio 2000 del MIPAF e suc.
mod.
Tra questi si segnalano:
a) n. 3 tipi di Bevande analcoliche, distillati e liquori:, liquore finocchietto, nocillo e sidro di
mela limoncella;
b) n. 13 prodotti di Carni (e frattaglie fresche) e loro preparazione: ammugliatielli,
capicollo, cicoli, fegato con la zeppa, gelatina di maiale, pancetta arrotolata, pancetta
41
tesa, salsiccia, salsiccia affumicata, salsiccia di polmone, salsiccia sotto
sugna, soppressata irpina e zuppa di soffritto;
c) n. 5 tipi di Formaggi: caciocavallo affumicato, fiordilatte, provola
affumicata, scamorza scamosciata e treccia;
d) n. 1 tipi di Grassi (burro, margarina, oli): olio extravergine di oliva
irpinia;
e) n.27 prodotti di Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della
pasticceria e della confetteria: babà, biscotti al miele, biscotto di grano integrale,
biscotto di granone, calzone, casatiello sugna e pepe, mostaccioli, ndunderi, panuozzo,
panzarotti, pastiera, pizza chiena, pizza di scarola, pizza migliazza cu li frittole, roccocò,
sanguinaccio, scaldatele, scialatiello, struffoli, taraddi con finocchio, taralli intrecciati,
tarallini al vino, tarallo sugna e pepe, tarallucci al naspro, torrone di castagna, zeppola
di S. Giuseppe e zeppola fritta;
f) n. 3 Prodotti di origine animali: miele di acacia, miele di castagno e miele millefiori;
g) n. 31 Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati: caldarroste in sciroppo e rum,
castagna del prete, ciambottella, cicoria selvatica, ciliegia del monte, ciliegia maiatica,
ciliegia della recca, fagioli quarantini, fagioli lardari, fagioli tabacchini, fagioli lardari, fico
di S. Mango, mela capodiciuccio, fagiolo dell’occhio, mela limoncella, mela San Giovanni,
nocciola di San Giovanni, nocciola mortadella, mela san giovanni, melannurca campana,
nocciola camponica, noce di sorrento noce malizia, noce san martino, papaccelle, patata
novella, peperoncini verdi o di fiume, pera mastantuono, pera Sant'Anna, pera sorba,
pera spina, pomodori secchi sott'olio, pomodorino campano, susina botta a muro.
Si verifica inoltre una certa presenza di piccoli artigiani (impegnati in attività quali: ceramica e
terracotta, la lavorazione del ferro, la lavorazione del legno, la lavorazione della paglia, la
lavorazione della pietra e del marmo e produzioni artigianali tipiche come il “Tombolo” di Santa
Paolina.
1.3.5 - Strumenti programmatici attuati sul territorio
La Regione Campania con l’approvazione delle Linee Guida per la Pianificazione Territoriale
Regionale e de Le Linee guida per lo sviluppo turistico della Regione Campani riconoscendo la
pluralità di risorse presenti sul territorio ha avviato un processo di programmazione che ha
come scopo finale di individuare i temi di sviluppo per ciascuna area territoriale.
Tutte i comuni, relativamente alle Comunità Montane di appartenenza, sono interessati dai
Piani di Sviluppo Socio Economiche e dai Programmi Integrati per le Aree Rurali (PIAR) –
iniziativa nell’ambito del POR Campania 2000-2006.
Alcune zone sono interessate dai distretti produttivi di filiera, così come definiti nell’ambito del
documento d’indirizzo ai PIF. In particolare il PIR AV/2 è interessato dal Programma Integrato
di Filiera: VITIVINICOLA, OLIVICOLA, FLOROVIVAISTICA ed ORTICOLA.
Nel territorio PIR sono inoltre in atto iniziative di notevole rilievo tese a sollecitare le potenzialità
di valorizzazione delle risorse umane, naturali, nonché materiali della zona, anche in settori
diversi (agricoltura, turismo, industria...).
In particolare, il territorio è in parte interessato da Patti territoriali generalisti come il PATTO
TERRITORIALE DI AVELLINO, PATTO TERRITORIALE PARTENIO, PATTO TERRITORIALE VALLE
CALORE i cui settori d’intervento sono rappresentati principalmente dalla trasformazione
agroalimentare, industria e turismo i cui settori d’intervento sono rappresentati principalmente
dalla trasformazione agroalimentare, PATTO TERRITORIALE DEI MONTI PICENTINI E DELLE
VALLI LIMITROFE.
42
Nell’ambito del Piano Operativo Regionale 2000-2006 il territorio è interessato
da Progetti Integrati in fase di attuazione ed in particolare
a) Il PI FILIERA TURISTICA ENOGASTRONOMICA ed il BORGO TERMINIO CERVIALTO con tema di sviluppo turistico;
b) il PI PARCO REGIONALE DEI MONTI PICENTINI progetto parchi naturali
regionali;
c) PIR – Progetti Integrati Rurali suddivisi nelle tre aree che interessano il territorio PIR
AV/2.
In riferimento al programma comunitario LEADER PLUSil territorio è interessato dal PSL
“VERDE IRPINIA“ (ATI GAL CILSI; GAL TERMINIO-CERVIALTO; GAL UFITA) e PSL “PARTENIO
– VALLE CAUDINA” (GAL PARTENIO - VALLE CAUDINA).
Rilevanti, ai fini dell’animazione culturale, promozione e valorizzazione del territorio sono le
iniziative promosse nell’ambito delle STRADE DEI VINI E DEI SAPORI D'IRPINIA dell’iniziativa
CITTÀ DEL VINO – Associazione Nazionale e dei progetti I PERCORSI TURISTICI DEL
PARTENIO e GLI ITINERARI DEL BORGO TERMINIO CERVIALTO e del progetto ALTA IRPINIA ALTRA IRPINIA questi due finanziati nell’ambito POR CAMPANIA 2000-2006 -- MISURA 4.14
“Incentivazione di attività turistiche ed artigianali”.
Di seguito vengono analizzati i provvedimenti, programmi e progetti interessanti l’area PIR
AV/2.
Le Linee Guida per la Pianificazione Territoriale Regionale
Nel 2001 con la pubblicazione delle “Linee guida della Pianificazione Territoriale Regionale”
l’Assessorato all’Urbanistica, Gestione del Territorio, Tutela Beni Paesistici Ambientali e Culturali
ha avviato gli studi per la redazione del Piano Territoriale Regionale,
Il documento raccoglie una serie d’indirizzi volti a regolare l’“espletamento delle funzioni
pianificatorie di province e comuni, nonché atti di coordinamento tecnico e direttive disciplinanti
l’esercizio delle funzioni delegate” ai sensi delle “Norme per il governo del territorio” della
Campania approvate dalla Giunta regionale .
Le Linee Guida propongono alla discussione con gli Enti Locali, in prima approssimazione, 9
“ambienti insediativi” per inquadrare gli assetti territoriali della regione in maniera
sufficientemente articolata, e 43 “Sistemi Territoriali Locali” per inquadrare la spesa e gli
investimenti del Por, in questa fase, e, in prospettiva, in sintonia con la programmazione
economica “ordinaria”.
In tali ambiti, le linee guide, indicano che lo “sviluppo può avvenire attraverso il recupero e la
valorizzazione dell’ambiente naturale, la valorizzazione delle risorse umane e delle attività
economiche, la tutela, il recupero e la valorizzazione delle tradizioni storiche, culturali
e religiose, in un'ottica di tutela e sviluppo compatibile ma anche di valorizzazione globale
dell’area mantenendo quel patrimonio di caratteri unici in grado di contrastare massificazione e
spersonalizzazione”
L’integrazione tra i diversi elementi (agricoltura eco-compatibile, attività artigianali tradizionali,
turismo...), se supportata da adeguate politiche socioeconomiche, può costituire il presupposto
per il mantenimento sul territorio di comunità residenti che siano in grado non solo di rispettare
le norme pianificatorie e di programmazione dettate, ma anche di cogliere da queste
l’opportunità le occasioni per un più corretto modello di sviluppo.
In particolare, si intende: frenare l’esodo dalle aree rurali marginali; aumentare e/o mantenere i
livelli occupazionali; migliorare il livello dei servizi alle popolazioni ed agli operatori economici
43
locali; migliorare, in generale, le condizioni di vita ed i livelli di benessere sociale
ed economico delle popolazioni locali; tutelare il patrimonio ambientale,
naturalistico e artistico presente nelle aree interne; salvaguardare e valorizzare il
patrimonio e l’identità culturale dei singoli ambiti territoriali.
Tutto questo significa riorganizzare le strategie di sviluppo intese non più come
settori, ma per programmi in cui entrano in gioco ambiente, territorio,
agricoltura, artigianato, turismo, piccola e media industria, cultura, educazione, formazione
professionale, ricerca.
Le Linee guida per lo sviluppo turistico della Regione Campania
Il documento “Linee guida per lo sviluppo turistico della Regione Campania ”redatto dall’
Assessorato al Turismo della Regione Campania nel luglio 2002 costituisce uno strumento di
orientamento strategico per le politiche di sviluppo turistico della Regione Campania.
Dopo aver sinteticamente illustrato la metodologia utilizzata, analizzato il sistema turistico della
Campania ed il suo posizionamento competitivo mediante un’analisi “SWOT” (punti di forza, di
debolezza, minacce e opportunità) l’assessorato indica una strategia di marketing, che
“stima obiettivi di crescita - per le presenze turistiche e la spesa media pro-capite rispettivamente circa del 30% e 12% nel 2006 rispetto al 2000. Tale crescita, di cui viene
fornita una proiezione a livello di area geografica di provenienza e di sistema locale di offerta,
viene perseguita attraverso un mix di azioni di sviluppo dell’offerta turistica e di promozione
della domanda.
Le prime vanno interpretate secondo la logica di “linee guida” da interpretare e caratterizzare in
base anche alle istanze di sviluppo espresse a livello locale.
Le seconde costituiscono invece azioni, per lo più a titolarità regionale, indispensabili per
l’affermazione del marchio “Campania”, nelle sue differenti articolazioni a livello di prodotto
turistico e di area geografica di riferimento, sui mercati-obiettivo nazionale e internazionali”
Dopo aver definito i “comprensori” turistici per ciascuno sono stati individuati il livello di
attrattività/competitività dei turismi attratti o potenzialmente attraibili in termini attuali, con
riferimento all’attuale assetto competitivo dell’offerta, e in termini potenziali, in base agli
interventi di valorizzazione turistica previsti dallo stesso documento regionale.
In tale ambito il territorio PIR AV/2 rientra nel comprensorio Area 6 – Irpinia di cui le
caratteristiche principali sono di seguito riportate:
Elementi caratterizzanti dell’immagine (componenti identitarie)
Immagine di territorio rurale con vocazione turistica legata a un insieme articolato di risorse
territoriali, tra le quali spiccano per importanza il paesaggio e le risorse enogastronomiche.
Come per le altre aree interne della Campania, l’immagine turistica è debole e raramente
oltrepassa i confini regionali. Il sistema ricettivo è poco sviluppato e solo negli ultimi anni si è
arricchito di strutture alberghiere e complementari che riflettano le specificità del contesto
territoriale e siano in grado di soddisfare le esigenze di un flusso turistico maggiormente
qualificato. Rilevante, in particolare, è stato lo sviluppo dell’offerta agrituristica, anche se
rimane ampiamente sottodimensionata rispetto alle potenzialità dell’area e soprattutto vocata
alla ristorazione anziché al pernottamento. Questa stimola un forte escursionismo giornaliero
dall’area napoletana verso i parchi del Partenio e l’area del Terminio-Cervialto
Punti di forza
 Presenza di prodotti tipici di notevole valore attrattivo, con una forte connotazione
enologica
 (presenza di 3 degli 8 vini DOCG d’Italia: Taurasi, Fiano e Greco di Tufo)
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 Presenza di una storica meta del turismo religioso (Santuario di
Montervegine)
 Presenza di parchi regionali e aree protette
 Valenza paesaggistica del contesto territoriale
 Buon livello di accessibilità
 Presenza di un sotto-comprensorio (Laceno) dotato di infrastrutture
turistico-sportive
Punti di debolezza
 Carenze ricettive
 Immagine turistica debole o assente
 Cultura dell’accoglienza poco sviluppata
 Carenza di servizi alla fruizione del patrimonio paesaggistico e culturale
Concetto generale
 Regione verde dotata di consistenti risorse paesaggistiche e di una forte tradizione
enogastronomica.
 Concept di area: “Nella terra dei vini” – “Sport & Ambiente”
Inquadramento competitivo
L’area si inserisce nel circuito delle destinazioni rurali interne caratterizzate da un orientamento
attrattivo di tipo “ambiente-cultura-enogastronomia, dalle quali si differenzia per la fortissima
valenza enologica.
Linee strategiche
L’Irpinia deve anzitutto crearsi una immagine turistica che non può che collegarsi alle risorse
che accoppiano una qualità intrinseca a una forte valenza attrattiva nei confronti di un mercato
in forte crescita, ovvero il turismo del vino. Il posizionamento deve essere quello di destinazione
“leader” nell’Italia centro-meridionale su questo tipo di turismo, favorendo lo sviluppo di tutti
quei servizi e strutture coerenti con la sua valorizzazione (country houses, strade del vino, corsi
di cucina e degustazione, scambi culturali e gemellaggi con destinazioni nazionali e
internazionali). In subordine, la visibilità così ottenuta può essere utilizzata per trainare la
commercializzazione di altri prodotti turistici collegati, a partire dalla fruizione attiva
dell’ambiente, sostenendo in particolare pratiche sportive eco-compatibili anche con la
creazione di eventi dedicati
La strategia dell’Assessorato al Turismo si basa sul raggiungimento di due macro-obiettivi
interessanti l’intero territorio regionale:
 la crescita delle presenze turistiche complessive, stimata in circa il 30% nel 2006
rispetto a quanto registrato nel 2000 (+5% l’anno), corrispondente al raggiungimento di
oltre 27 milioni di presenze negli esercizi alberghieri ed extralberghieri rispetto ai circa
21 attuali;
 l’aumento della spesa media turistica pro-capite giornaliera da circa 82 euro nel
2000 a 92 nel 2006 (a valori 2000) con un aumento del 12%.
I Piani di Sviluppo Socio Economici – PSSE
Il Piano di Sviluppo Socio-Economico PSSE è uno strumento di pianificazione disciplinato
dall’Art. 3 della Legge Regionale 4 novembre 1998, n. 17 relativa a " Provvedimenti per la
salvaguardia del territorio e per lo sviluppo socioeconomico delle zone montane". La legge
prevede che tutte le comunità montane, entro un anno dall'entrata in vigore della stessa legge,
provvedano ad adeguare ed aggiornare il proprio piano di sviluppo socio-economico mediante
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l'adozione di deliberazione programmatica, che individui le linee guida su cui si
imposterà la loro operatività; provvedano, altresì, a formare la carta di
destinazione d'uso del territorio in cui vengono definiti gli indirizzi fondamentali
della organizzazione territoriale nell'area di propria competenza.
Il PSSE viene quindi ad essere inteso come momento di attuazione della
programmazione regionale e provinciale per l’ambito del territorio montano. Esso rappresenta
un vero e proprio programma di opere e di interventi, per i quali siano anche e soprattutto
previste rapide procedure di approvazione. Il ruolo della Comunità Montana, che in questa sede
si esplicita nella predisposizione del Piano socioeconomico, viene particolarmente enfatizzato
proprio dalla necessità di collegare e sintetizzare, in un unico piano di indirizzo programmatico,
le opportunità offerte dai diversi strumenti che, ai vari livelli normativi ed attuativi, vengono resi
disponibili al fine di promuovere la valorizzazione del territorio.
L’area PIR AV/2 comprendente due comunità: Partenio e Terminio Cervialto ed è quindi
interessata da altrettanti PSSE di cui gli elementi comuni riconoscibili sono:
 tutti i piani costituiscono un aggiornamento dei precedenti oggetto tuttavia di
un’approfondita rivisitazione riguardo alle metodologie di analisi adottate, ai contenuti, alle
indicazioni strategiche ed all’articolazione delle proposte operative individuate.
 gli obiettivi globali promossi dai Piani, in linea il QCS 2000-20063, sono la tutela,
salvaguardia e valorizzazione delle risorse ambientali, naturalistiche e culturali e delle
risorse produttive legate al territorio rurale, miglioramento complessivo della qualità della
vita attraverso un equilibrato potenziamento della dotazione di strutture e servizi a favore
della popolazione locale e degli attori economici ed orientato, peraltro, al miglioramento
delle condizioni di competitività del sistema produttivo locale ed al consolidamento della
base occupazionale.
In altre parole, attraverso il PSSE le Comunità Montana intendono tracciare le linee d’indirizzo
strategico al fine di innescare un processo capace di attivare meccanismi virtuosi di sviluppo
economico integrato e sostenibile, rimuovendo i vincoli che ne ostacolano o limitano la crescita
e concorrendo alla valorizzazione delle risorse economico-produttive, umane ed ambientali
locali.
I Programmi Integrati di Filiera (PIF) e i Programmi Integrati per le Aree Rurali (PIAR)
Il POR Campania 2000-06, nell’ambito degli interventi a favore dell’agricoltura e delle aree rurali
ha individuato fra le tipologie d’intervento due strumenti innovativi: i Programmi Integrati di
Filiera (PIF) e i Programmi Integrati per le Aree Rurali (PIAR).
Con tale documento, la Regione Campania ha inteso svolgere la sua funzione di governo del
territorio attraverso la programmazione degli interventi strutturali previsti nell’ambito del P.O.R.
con il cofinanziamento del FEOGA Orientamento.
L’approccio seguito, partendo dalla consapevolezza che qualsiasi processo di sviluppo
economico e sociale non può essere inquadrato in una dimensione meramente settoriale, ha
privilegiato una logica d’integrazione che, cercando di implementare al meglio la filosofia di
fondo del nuovo regolamento sullo sviluppo rurale (Reg. 1257/99), ha assunto due ambiti
specifici di riferimento:
 le filiere produttive, con l’obiettivo di sviluppare la competitività di quei sistemi produttivi
locali nei quali questo modello organizzativo trova un riferimento significativo;
 le aree territoriali, con l’obiettivo di innescare processi di sviluppo intersettoriale in quelle
realtà locali regionali dove più rilevanti sono i problemi di ritardo dello sviluppo economico e
sociale.
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La principale finalità del documento è quella di definire un quadro conoscitivo e
programmatico articolato per singola filiera produttiva e per aree territoriali, in
modo da configurare una base di riferimento a cui si dovranno conformare i
progetti presentati dai potenziali beneficiari nell’ambito delle varie misure,
nonché i criteri di valutazione degli stessi che caratterizzeranno la procedura di
ammissione ai finanziamenti.
L’ambito del PIR è interessato parzialmente da quattro PIF: la FILIERA VITIVINICOLA, la
FILIERA OLIVICOLA, la FILIERA FLOROVIVAISTICA e la FILIERA ORTICOLA
FILIERA VINO: Zona V2 –Irpinia
Area PIR AV/2 d’intervento
L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Castelvetere sul Calore,
Lapio, Montefalcione, Montemiletto, Monteramarano, Paternopoli, Santa Paolina, Taurasi e Tufo
Strategia d’intervento
La strategia d’intervento individuata per la zona d’intervento prevede per fase della filiera le
seguenti azioni:
• Produzione: proseguire la qualificazione in atto dei vitigni attraverso l’adeguamento ai
disciplinari di produzione; selezione clonale per elevare ulteriormente la qualità dei
vitigni attualmente allevati; favorire la concentrazione produttiva; eliminazione delle
consociazioni colturali; sistemazioni idriche dei terreni; diffusione all’associazionismo
produttivo.
• Trasformazione: diffusione di sistemi di gestione innovativi (sistemi informatici per
l’ottimizzazione della gestione della cantina, sistemi di certificazione); allestimento di
laboratori chimico fisici e di sperimentazione produttiva; impianti d’imbottigliamento e
confezionamento.
• Distribuzione: sviluppo di marketing e commercializzazione con marchi aziendali e/o
territoriali; aumentare la penetrazione nella GDO.
FILIERA OLIVICOLA: Zona O4 –Irpinia – Napoletano
Area PIR AV/2 d’intervento
L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Castelvetere sul Calore,
Chiusano San Domenico, Lapio, Montemiletto, Monteramarano, Paternopoli, Santa Paolina e
Taurasi
Strategia d’intervento
La strategia d’intervento individuata per la zona d’intervento prevede per fase della filiera le
seguenti azioni:
• Produzione: corsi divulgativi sulle tecniche agronomiche da adottare per migliorare la
qualità dell’olio, che riguardano soprattutto la fase finale della produzione agricola
(anticipo della raccolta, tempestivo ed idoneo trasferimento in frantoi, conservazione
delle olive, ecc.); investimenti nella razionalizzazione e rinnovamento degli impianti;
diffusione della meccanizzazione della coltura.
• Trasformazione: promozione della cooperazione per la trasformazione e la
commercializzazione; ampliamento delle strutture estrattive in modo da raggiungere
livelli di efficienza; investimenti in impianti di maggiori dimensioni dotati di un elevato
livello tecnologico sia per la trasformazione che per l’imbottigliamento e
confezionamento dell’olio prodotto.
• Distribuzione: investimenti per la diffusione da parte delle singole imprese all’utilizzo di
strumenti del marketing (creazione di marchi, promozioni sui mercati extralocali,
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confezionamento, ecc.); aumento del grado di diffusione nella Moderna
Distribuzione; incentivi promozionali legati al territorio (strade dell’olio, ,
corsi di degustazione e riconoscimento degli oli di qualità, ecc.).
FILIERA FLOROVIVAISTICA: Zona F4
Area PIR AV/2 d’intervento
L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Montefalcione e Paternopoli
Strategia d’intervento
La strategia d’intervento individuata per la zona d’intervento prevede per fase della filiera le
seguenti azioni:
• Produzione: Formazione di manodopera specializzata; Introdurre la standardizzazione
varietale
• Distribuzione: Valorizzare i prodotti e i servizi aggiuntivi
FILIERA ORTICOLA: Zona OP4
Area PIR AV/2 d’intervento
L’ambito identificato comprende il comune di Tufo
Strategia d’intervento
La strategia d’intervento individuata per la zona d’intervento prevede per fase della filiera le
seguenti azioni:
• Produzione: Aggiornamento e formazione degli operatori dell’area
• Distribuzione: Favorire la creazione di marchi; Incentivare la diffusione di nuove
tecniche di imballaggio, di conservazione e di trasporto
e da due PIAR corrispondenti alle due comunità montane: Partenio e Terminio-Cervialto.
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PIAR PARTENIO
Area PIR AV/2 d’intervento
L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Montefalcione,
Montemiletto, Santa Paolina e Tufo
Strategia d’intervento generale
Lo scenario attuale, ma soprattutto le tendenze evolutive in atto, evidenziano la presenza di
elementi che conferiscono al territorio una vocazione di tipo misto: alla gamma di prodotti
agricoli ed agroalimentari si affianca l’offerta di punti di attrazione turistica di rilievo, peraltro in
un contesto ambientale in gran parte sottoposto a tutela.
E’ tuttavia da sottolineare la disomogeneità rilevata tra diversi ambiti territoriali, diretta
conseguenza delle condizioni altimetriche e morfologiche che hanno alimentato una
concentrazione delle attività produttive nelle aree vallive ed un impoverimento
progressivo dei territori montani.
In tali contesti si registrano profonde contraddizioni che, tuttavia, possono rappresentare la
fonte di nuove opportunità ed il presupposto per lo sviluppo equilibrato delle attività
economiche. Il tema centrale cui si ispira l’intervento regionale mira a favorire
l’integrazione delle risorse endogene a maggior potenziale di sviluppo, rafforzando le
potenzialità emergenti:
• tutelando e salvaguardando le risorse del patrimonio naturalistico e paesaggistico locale,
con particolare riferimento alle aree dove sono presenti emergenze ambientali;
• incentivando iniziative mirate alla salvaguardia del patrimonio ambientale, paesaggistico
e naturalistico, promuovendo altresì interventi finalizzati al miglioramento ed al recupero
delle infrastrutture a servizio del turismo, ad iniziative di animazione culturale, al
recupero e valorizzazione delle tradizioni locali;
• promuovendo la valorizzazione delle aree più marginali attraverso l’incentivazione di
iniziative nell’ambito del turismo rurale e dell’agriturismo;
• realizzare interventi infrastrutturali per la tutela delle risorse naturali attraverso
interventi di regimazione delle acque e di gestione delle risorse idriche in agricoltura;
• rafforzando il sistema produttivo agricolo e della trasformazione agroalimentare
attraverso interventi strutturali in azienda mirati all’innovazione tecnologica ed al
miglioramento qualitativo delle produzioni;
• favorendo l’aggregazione tra imprese, le forme di gestione collettiva o associata dei
mezzi di produzione e di trasformazione, la gestione e l’organizzazione in comune di
iniziative stabili di promozione, valorizzazione e tutela delle produzioni agricole ed
agroalimentari;
• stimolando l’offerta e la domanda di servizi innovativi alle imprese, in particolare in tema
di assistenza tecnologica, commerciale e di marketing e di controllo sulla qualità.
PIAR - TERMINIO-CERVIALTO
Area PIR AV/2 d’intervento
L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Castelvetere sul Calore,
Chiusano San Domenico, Lapio, Monteramarano, Paternopoli e Taurasi
Strategia d’intervento generale
In quest’area la produzione agricola ed agroalimentare è connotata da elementi di particolare
pregio. Alcuni prodotti possono fregiarsi di marchi riconosciuti a livello comunitario. Le risorse
ambientali, inoltre, possono dar luogo ad una valorizzazione economica dell’intero territorio,
soprattutto in relazione all’attuazione di interventi ditipo integrato volti a migliorare la gamma di
offerta ed a tutelare le produzioni tipiche e le biodiversità locali.
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




Le strategie d’intervento tengono conto della strutturazione, sul territorio, di un
sistema di protezione di ampie zone a tutela dell’ambiente e sono
principalmente orientate a:
 tutelare le risorse del patrimonio naturalistico e paesaggistico locale, con
particolare riferimento alle risorse boschive e ad una loro utilizzazione in
chiave economica, e favorirne la fruizione attraverso la realizzazione e
l’adeguamento di strutture attrezzate, percorsi ed itinerari ambientali e naturalistici;
favorire la riconversione di processo verso tecniche ad impatto ambientale ridotto o
nullo o verso il recupero delle biodiversità locali;
realizzare interventi infrastrutturali per la tutela delle risorse naturali attraverso
interventi di regimazione delle acque e di gestione delle risorse idriche in agricoltura;
rafforzare il sistema produttivo agricolo e della trasformazione agroalimentare attraverso
interventi strutturali in azienda mirati all’innovazione tecnologica ed miglioramento
qualitativo delle produzioni;
favorire l’aggregazione tra imprese, le forme di gestione collettiva o associata dei mezzi
di produzione e di trasformazione, la gestione e l’organizzazione in comune di iniziative
stabili di promozione, valorizzazione e tutela delle produzioni agricole ed agroalimentari;
favorire l’accesso ai servizi innovativi alle imprese, con particolare riferimento agli
strumenti di marketing ed alla gestione ed organizzazione aziendale.
I Progetti Integrati del POR Campania 2000-2006
La finalità generale dei progetti integrati attivati nell’ambito del POR Campania è quello di
attivare una integrazione progettuale con tutti i soggetti che operano sul territorio. Essi hanno
una duplice obiettivo:
 assicurare un adeguato riconoscimento agli interventi che si basano su un'idea guida
esplicitata e condivisa.
 elaborare un sistema di attuazione unitario, organico e integrato, in grado di
semplificare la gestione e consentire il raggiungimento degli obiettivi nei tempi previsti.
In tale ambito le varie zone del PIR AV/2 sono interessate da diversi Progetti Integrati:
 Filiera turistica enogastronomica – progetto territoriale a vocazione turistica
 Borgo Terminio - Cervialto – progetto territoriale a vocazione turistica;
 Parco Monti Picentini progetto parchi naturali regionali
FILIERA TURISTICA ENOGASTRONOMICA
Area PIR AV/2 d’intervento
L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Montefalcione, Montemiletto,
Santa Paolina e Tufo
L’idea forza
L’idea forza del P.I. “Filiera Enogastronomica”, motivata sulla base delle analisi precedenti,
consiste nella realizzazione di un sistema di offerta turistico-enogastronomica che utilizzi le
ingente risorse locali al fine di accrescere i flussi turistici legati all’enogastronomia quale leva
per:
• indurre la crescita delle attività economiche direttamente e indirettamente collegate al
turismo e, di conseguenza, del reddito e dell’occupazione;
• promuovere la fruizione turistica delle altre risorse territoriali (culturali, naturali, etc.).
50
Tale idea forza assume che le risorse enogastronomiche costituiscano, alla luce
delle tendenze attuali della domanda turistica, il principale asset territoriale delle
aree interne suscettibile di sviluppo turistico.
La realizzazione del sistema di offerta turistico-enogastronomica si basa su un
modello che assume al cuore del sistema le risorse enogastronomiche. Tali
risorse non costituiscono di per sé un attrattore turistico se non sono poste alla
base di un servizio fruibile dai visitatori. Tale servizio, che costituisce il “core service” dell’offerta
è dunque costituito dal sistema della ristorazione “tipica”, dalle cantine e aziende agricole
visitabili, dagli eventi enogastronomici e da altri attrattori specifici , attuali e potenziali, quali ad
esempio i cosiddetti “musei del prodotto tipico” oppure corsi di cucina e ristorazione per turisti.
Il sistema di offerta si completa idealmente con una gamma di servizi periferici che completano
la “catena dei servizi” e in assenza dei quali la fruizione delle attrazioni enogastronomiche
risulta problematica e le ricadute socio-economiche limitate. Tali servizi comprendono il sistema
dell’accessibilità, quello della ricettività e quello dell’animazione territoriale (tempo libero) in
genere.
Funzionali al successo del sistema di offerta risultano inoltre alcune azioni di supporto quali
la formazione, indispensabile per qualificare il livello delle competenze interne al sistema, e le
azioni di animazione, distribuzione/comunicazione che consentono di mettere in relazione il
sistema con la sua domanda potenziale, endogena e esogena.
Il perseguimento dell’idea forza viene ricercato nella consapevolezza che il P.I. “Filiera
Enogastronomica” non rappresenta l’unico progetto regionale avente a oggetto la valorizzazione
delle produzioni tipiche. Nei riguardi delle altre azioni esso si pone in una logica di
integrazione e complementarietà, con il fine di aggiungere valore dal punto di vista della
fruibilità turistica e delle ricadute correlate. Il riferimento specifico è alle iniziative messe in atto
dall’Assessorato all’Agricoltura e da quello alle Attività Produttive.
Progetti come le “Strade del Vino “ ovvero le azioni intraprese nell’ambito del programma
FEOGA (per esempio l’incentivazione di attività agrituristiche) non sono dunque oggetto del
presente P.I. Esse, piuttosto, costituiscono una forma strutturata di offerta che rafforza le azioni
dello stesso e da questo ne viene a sua volta rafforzata. Allo stesso modo, il P.I. non supporta
direttamente lo sviluppo delle produzioni tipiche né la loro commercializzazione, ma tale
obiettivo costituisce una auspicata e preventivata ricaduta delle iniziative di valorizzazione
turistica, ovvero viene utilizzato (come nel caso della Mis. 6.5 del POR1), quale leva strumentale
al potenziamento della domanda e della fruizione turistica.
Ciò chiarito, il P.I. assume che ciascuna componente del sistema di offerta venga progettata e
possibilmente gestita in chiave sistemica rispetto alle altre, al fine di garantire una coerenza di
immagine e di standard di erogazione del servizio, e facilitare inoltre la comunicazione. Il
superamento della frammentarietà e l’acquisizione di una visibilità comune e “comunicabile” è
dunque un sotto-obiettivo del P.I. A tal fine, in fase di elaborazione del progetto si è ritenuto,
fra l’altro, utile utilizzare un lessico che aiutasse a costituire “sistema”, utilizzando in particolare
il termine “gusto” per legare tra loro e dare un senso comune e condivisibile alle numerose
iniziative.
Descrizione dell’intervento complessivo previsto nel P.I.
Al centro, come detto, sono poste le risorse enogastronomiche, che si è provveduto a censire e
classificare in base alle normative esistenti. La prima “costellazione” di servizi costituisce
l’offerta attrattiva di base e comprende:
• il sistema delle “locande del gusto”, ovvero il sistema della ristorazione riconosciuto
sulla base di un disciplinare di qualità che attesta il ricorso a prodotti autoctoni e
differenziato nelle differenti aree sulla base, tra l’altro, della adozione volontaria di un
ricettario innovativo e tradizionale di ricette tipiche;
1
51
•
il sistema delle “stazioni del gusto”, che rappresentano altrettante
possibili fermate di un itinerario enogastronomico, coincidenti ad
esempio con musei del prodotto tipico (museo del vino, museo dell’olio,
formaggioteca, panoteca, etc.) oppure con strutture attrezzate per
erogare corsi di cucina e ristorazione per turisti, etc.;
• il sistema degli “eventi del gusto”, che rappresentano il calendario
selezionato e coordinato degli eventi che, per la loro storia, per l’aderenza con le
produzioni autoctone, ovvero per la loro visibilità extraterritoriale, garantiscono una
“animazione” personalizzata del territorio;
• le “navette del gusto”, intendendo con queste un sistema di trasporto turistico su
gomma, attrattivo di per sé, finalizzato visita degli itinerari enogastronomici e utilizzabile
in principio per consentire la scoperta del territorio da parte degli stessi residenti
campani.
La costellazione più esterna garantisce invece il funzionamento del sistema, fornendo servizi per
l’accessibilità, il pernottamento e il tempo libero dei turisti. Tale costellazione comprende:
• il sistema delle “dimore del gusto”, costituito dall’insieme delle strutture di ospitalità
aderenti a uno specifico “club di prodotto”;
• il sistema delle “porte del gusto”, in numero di 3-4 sull’intero territorio e
strategicamente ubicate, quali luoghi strutturati per accogliere, informare e indirizzare i
visitatori verso la visita successiva;
• il sistema dei “percorsi del gusto”, costituito da itinerari imperniati sulle eccellenze
enogastronomiche ma intrecciati con i percorsi archeologici, storico-culturali, religiosi e
naturalistici, attraverso una opportuna segnaletica e informazione, vicendevolmente
rafforzanti;
• il sistema dei “pacchetti incoming”, proposti da agenti locali e raccolti in un catalogo
coordinato di proposte di 2 o più giorni di soggiorno, comprendenti elementi coincidenti
o aggiuntivi a quelli precedenti e indirizzati a diversi segmenti della domanda di turismo
“rurale” (non esclusivamente enogastronomico ma anche orientato ai differenti eventi,
percorsi e itinerari).
Tale sistema di costellazioni concentriche si avvale infine del supporto ulteriore garantito, “in
entrata” e “in uscita”, dai due ulteriori sistemi sopraccitati, coincidenti rispettivamente con:
• il sistema della formazione e dell’animazione, essenziale al fine di adeguare e
qualificare il livello delle competenze interne alle due costellazioni, stimolandone
l’applicazione nell’ambito delle attività pubbliche e private previste nel P.I.;
• il sistema della distribuzione e promo-commercializzazione, che garantisce
l’indispensabile raccordo con il variegato mondo della domanda.
Anagrafica dei progetti infrastrutturali interessanti l’area PIR AV/2
• Centro servizio comprensorio DOCG - (Progetto fuori tetto) – comune di Tufo – misura
4.6
• Centro servizi strade del vino virtuali – (Progetto fuori tetto) – comune di Tufo – misura
4.6
• Arredo Urbano (Progetto fuori tetto) – comune di Montefalcione – misura 4.6
• Collegamento Parcheggio (Progetto fuori tetto) – comune di Montefalcione – misura 4.6
Finanziamento
Il tetto indicativo finanziario complessivo assegnato è di € 107.721.768 di cui: Infrastrutture €
28.570.769; Iniziativa privata € 63.000.000 e Formazione e Servizi € 16.151.000
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BORGO TERMINIO – CERVIALTO
La rete sostenibile dei Casali DOC, dei Santuari, dei Parchi del Tempo
Libero e dello Sport Ambientale
Area PIR AV/2 d’intervento
L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Castelvetere sul Cal.,
Chiusano San Dom., Lapio, Monteramarano, Paternopoli e Taurasi
L’idea forza
L’idea forza del presente progetto integrato si fonda su un uso innovativo delle risorse locali
disponibili e consiste nella implementazione di un Borgo turistico diffuso organizzato su un
modello sistemico la cui struttura è rappresentata da quattro tipologie di elementi (direttrici,
poli, nodi e riferimenti) correlati tra di loro ed uniti in rete (circuiti preferenziali)
 i poli sono gli elementi principali della struttura progettuale proposta, sicuri riferimenti
per l’utente turista, luoghi ed elementi potenzialmente attrattori e quindi di richiamo
come: Siti d’Interesse Comunitario, Santuari Abbazie e Cattedrali, Siti Archeologici
Castelli e Centri Storici, Località sportive, produzione tipiche, ecc.;
 i nodi sono i centri di servizi all’utenza turistica e di valorizzazione e promozione della
cultura delle tradizioni e dei prodotti locali: Centro Servizi per il Turismo escursionistico,
Centro per la Lavorazione e Promozione dei Prodotti Tradizionali Locali, Centro Studi
Musica Etnica, ecc.;
 i riferimenti sono le attività antropiche di servizio-produzione, spazi urbani, ecc. fattori
strumentali del Borgo Terminio - Cervialto come: agenzie turistiche, strutture ricettive,
ristorative, agriturismi, strutture sportive, attività artigianali, ecc.;
 le direttrici sono il tessuto connettivo del Borgo Turistico individuato, costituito dai
percorsi, itinerari di particolare interesse paesaggistico, storico, e culturale.
Paragonando la struttura di Borgo Turistico Diffuso proposta a quella di una città i poli
rappresentano le emergenze storiche come i palazzi antichi, le cattedrali, ecc., i nodi gli uffici
pubblici i centri direzionali, ecc. i riferimenti le residenze e le direttrici le strade ed in generale le
infrastrutture a rete. Le componenti individuate unite e coordinate formano un rete di elementi
intrecciata e sovrapposta che, in riferimento alle diverse e possibili tipologie turistiche, è
percepita in modo complesso dando un’immagine che può essere promossa in modi e con
messaggi diversi, variabili nel tempo e nello spazio: parco escursionistico, città d’arte, azienda
agrituristica, dimora spirituale, centro sportivo, ecc.
Il Borgo Terminio Cervialto intende offrire servizi turistici di medio alto-livello che puntano più
sull’aspetto emozionale che su quello consumistico, personalizzati, tipicizzati dove
l’arredamento, l’ambiente, le produzioni tipiche agroalimentare, le produzioni artigianali
artistiche e la tradizione gastronomica sono fondamentali e in cui l’animazione ha un ruolo
preponderante: la qualità della prestazione umana è la principale componente del prodotto
oltre la qualità dell’ambiente inteso come risorse.
Di conseguenza la struttura dell’offerta proposta dal Borgo sarà diversificata:
 a geometria variabile: cioè prodotti/servizi completi e modulari imperniati su più temi e
flessibili che consentono una maggiore autonomia;
 pluriproduzione e plurimercato; prodotti destinati a più clientele: turismo culturale, turismo
spirituale, turismo ambientale, turismo enogastronomico, turismo sportivo, ecc.
Descrizione dell’intervento complessivo previsto nel P.I.
53
L’idea forza del PI Borgo Terminio, come precedentemente specificato, si basa
su un modello sistemico la cui struttura è rappresentata da quattro tipologie di
elementi (direttrici, poli, nodi e riferimenti) correlati tra di loro ed uniti in rete
(circuiti preferenziali).
Gli elementi principali della struttura turistica attuale della Terminio-Cervialto
quegli elementi (Poli) che a tutt’oggi sono visitati o acquistati dall’utenza
turistica e quindi effettivi attrattori sono per microsistema turistico: Storia, cultura e tradizioni,
Prodotti tipici – tradizionali – artigianali ed enogastronomia e Sport, benessere fisico, religione e
spiritualità
I centri di servizi all’utenza turistica e di valorizzazione e promozione della cultura delle
tradizioni e dei prodotti locali, i nodi sono del tutto assenti mentre i riferimenti, le attività
antropiche di servizio e di produzione sono di ridotto numero e di scarsa qualità ed infine il
tessuto connettivo del costituito dai percorsi, itinerari di particolare interesse paesaggistico,
storico, e culturale è scarsamento strutturato e valorizzato.
In questo quadro gli interventi pubblici previsti dal P.I. Borgo Terminio-Cervialto sono orientati
a potenziare i Poli del sistema attraverso la realizzazione di una serie d’interventi che costituisco
i Progetti Portanti.
A realizzare centri di servizi all’utenza turistica e di valorizzazione e promozione della cultura
delle tradizioni e dei prodotti locali, i nodi attraverso l’attuazione di una serie di progetti A
rafforzare il sistema dei riferimenti attraverso una serie di progetti pubblici fuori misura e per
quanto riguarda le iniziative private attivabili quali riferimenti sul territorio in riferimento al
singolo comparto economico, sono di seguito illustrati:
• TURISMO E SERVIZI TURISTICI: Migliorare ed ampliare le capacità ricettive e delle
strutture complementari relativamente ad un turismo di medio livello e prevalentemente
rurale; Sviluppare le capacità ricettive e potenziare le strutture complementari: sportive,
ricreative e per il tempo libero; Favorire la crescita di nuove realtà locali intorno alla
valorizzazione innovativa di risorse e prodotti turistici tradizionali ed al recupero di
identità e culture locali; Favorire la diversificazione e l’innovazione di prodotti turistici
promovendo il prolungamento della stagione turistica.
• TURISMO E SERVIZI TURISTICI: migliorare ed ampliare le capacità ricettive e delle
strutture complementari relativamente ad un turismo di medio livello e prevalentemente
rurale; sviluppare le capacità ricettive e potenziare le strutture complementari: sportive,
ricreative e per il tempo libero; favorire la crescita di nuove realtà locali intorno alla
valorizzazione innovativa di risorse e prodotti turistici tradizionali ed al recupero di
identità e culture locali; favorire la diversificazione e l’innovazione di prodotti turistici
promovendo il prolungamento della stagione turistica.
• AGRITURISMO: sostenere i processi di ammodernamento e di riqualificazione delle
strutture aziendali, rispetto alle esigenze delle attività integrative del reddito rurale;
incentivare lo sviluppo delle aziende di turismo rurale e delle microfiliere alimentari
connesse alla produzione di prodotti tradizionali locali; incentivare il recupero di
manufatti rurali per destinarli ad attività produttive;
• PRODOTTI TIPICI E TRADIZIONALI AGROALIMENTARI: Diffondere i sistemi di gestione
innovativi (sistemi informatici, sistemi di certificazione); Sviluppare il marketing e la
commercializzazione dei prodotti con marchi aziendali e/o territoriali; Allestire laboratori
e centri di ricerca di sperimentazione produttiva; Valorizzare le produzioni di nicchia a
forte tipicità ottenute in piccoli laboratori artigianali.
• ARTIGIANATO ARTISTICO E COMMERCIO: - Aggiornare ed integrare i laboratori di
produzione; differenziare la produzione indirizzandola verso prodotti a più alto valore
aggiunto; vendere i lavori realizzati attraverso i laboratori e tramite dettaglianti
specializzati in prodotti artigianali o di nicchia; favorire la nascita di aziende finalizzate
allo sviluppo di competenze e nella progettazione e nel design dei prodotti; avorire la
54
condivisione/diffusione
di
capacità
commercializzazione tra gli operatori
di
lavorazione
e
di
Infine per quanto riguarda le direttrici, il tessuto connettivo costituito dai
percorsi, itinerari di particolare interesse paesaggistico, storico, e culturale, essi
saranno strutturati, valorizzati e promossi, principalmente, attraverso le attività
previste dalle seguenti misura: B.- IL MARKETING DEL BORGO TERMINIO – CERVIALTO;
G. - INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL BORGO TERMINIO CERVIALTO
La misura B.- IL MARKETING DEL BORGO TERMINIO – CERVIALTO costituisce il progetto
“critico” del PI BORGO TERMINIO-CERVIALTO in quanto:
 presenta effetti critici rispetto ad altri progetti del PI, la sua implementazione è
propedeutica all’attuazione delle altre iniziative del PI - “sinergia operativa”;
 garantisce integrazione funzionale con altri progetti se eseguito in dati tempi;
 garantisce integrazione di effetti con altri progetti se eseguito in dati tempi -“sinergia
degli effetti”.
Anagrafica dei progetti infrastrutturali interessanti l’area PIR AV/2
• Villaggi delle tradizioni (Progetto portante entro tetto) – comuni di Castelevere sul
Calore e Taurasi – misura 4.6
• Recupero Borghi Medievali di Calabritto e Castelvetere sul Calore (Progetto entro tetto)
• Completamento per il recupero e restauro del Palazzo De Francesco (Progetto entro
tetto)– comune di Chiusano San Domenico– misura 4.6
• Riqualificazione del Borgo Medievale di Taurasi per ospitalità, vendita e degustazione
prodotti tipici (Progetto fuori tetto)– comune di Taurasi– misura 4.6
• Riqualificazione edificio (Progetto fuori tetto)– comune di Montemarano– misura 4.6
• Insediamento per costruzione carri allegorici con annessi laboratori e centro museale
(Progetto fuori tetto)– comune di Montemarano– misura 4.6
• Music Hall 1° stralcio (Progetto fuori misura)– comune di Castelvetere sul Calore –
misura 1.9
• Riqualificazione delle aree di pertinenza del Castello (Progetto fuori misura)– comune di
Taurasi– misura 2.1
• Restauro architettonico e risanamento conservativo Palazzo Filangieri (Progetto fuori
misura)– comune di Lapio– mis. 2.1
• Allestimento museo archeologico dei reperti in C.da S. Martino (Progetto fuori misura)–
comune di Taurasi– misura 2.1
Finanziamento
Il tetto indicativo finanziario complessivo assegnato è di € 31.800.000 di cui: Infrastrutture €
9.100.000; Iniziativa privata € 14.600.000 e Servizi € 8.100.000 inoltre per la formazione
1.655.000
PI PARCO REGIONALE DEI MONTI PICENTINI
Area PIR AV/2 d’intervento
L’ambito identificato comprende i seguenti
Chiusano San Domenico e Montemarano
comuni del PIR AV/2: Castelvetere sul Calore.
L’idea forza
I luoghi dell’acqua (la riscoperta dei tesori che la montagna racchiude). “ Costruzione di un
“sistema parco aperto” attraverso interventi di tutela, valorizzazione e promozione della natura
e del patrimonio ambientale, in grado di sviluppare il livello di attrazione di turismo eco-
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compatibile e di innescare processi di mobilitazione e polarizzazione di risorse
interne e d esterne per lo sviluppo del territorio ”
L’Idea Forza del Progetto Integrato rappresenta la descrizione del complesso
sistema di relazioni tra ambiente naturale e costruzioni antropogeografiche che
rendono il Parco dei Monti Picentini un luogo simbolico. L’identità dominante del
Parco dei Picentini è costituita dall’essere il luogo dell’acqua e delle sorgenti di
numerosi fiumi. La natura calcarea-dolomitica del gruppo e le abbondanti precipitazioni, infatti,
ne fanno il più importante bacino idrico del meridione, definito anche come le “fabbriche
dell’acqua”. In questa zona nascono i fiumi Sele, Ofanto, Calore Avellinese, Sabato, Picentino,
Tusciano e Solfrano e si trovano i più importanti acquedotti campani, nonché quello pugliese a
Caposele.
Questa condizione, che già di per sé costituisce la caratteristica assolutamente unica del Parco,
si accompagna ad altre specificità, di peso altrettanto considerevole, quali: le altre
caratteristiche naturali; le peculiarità culturali ed antropiche del luogo;
una presenza
significativa di risorse produttive;
una realtà legata a nuove e consolidate attività culturali di grande richiamo (quale quella del
cinema).
In linea con le indicazioni della Legge Quadro sulle Aree Protette, il Parco va inteso come
sistema, cioè come un organismo in grado - se attentamente pianificato, di innescare i processi
di cui si parla nella idea forza.
Il termine aperto è un esplicito richiamo alla volontà di migliorare la fruizione del territorio e
soprattutto a migliorare l’accessibilità nel senso più ampio, anche a particolari categorie di
utenti (bambini, diversamente abili, ecc) (la presenza delle colonie).
La natura che si richiama è rappresentata, in primo luogo, dalle risorse aria ed acqua, cioè
quegli elementi essenziali per la vita spesso dati per scontati, ma che incominciano a essere
percepiti come valore ogni qualvolta vengono a mancare in termini qualitativi o quantitativi,
come negli ultimi tempi in alcuni luoghi, e che invece qui sono ancora presenti in abbondanza
ed in qualità.
L’ambiente è inteso, secondo la definizione formulata dal Consiglio d’Europa nel 1983, come
“l’insieme degli elementi che, nella complessità delle loro relazioni, costituiscono il quadro,
l’habitat e le condizioni di vita dell’uomo… “. Nella definizione data dalla L.431/85, il termine
ambiente racchiude tutti gli elementi che concorrono a connotare un territorio, sia quelli
strettamente naturali sia quelli legati alla presenza dell’uomo, ed include, dunque,
esplicitamente il paesaggio ed il patrimonio culturale: archeologico, architettonico, storico ed
artistico. Anche la Legge Quadro sulle Aree Protette classifica i parchi naturali regionali come
“aree di valore naturalistico e ambientale, che costituiscono … un sistema omogeneo
individuato dagli assetti naturali dei luoghi, dai valori paesaggistici ed artistici e dalle tradizioni
culturali delle popolazioni locali.”. L’ambiente è, dunque, una nozione unitaria e generale,
comprensiva delle risorse naturali e culturali, e cioè delle opere più significative dell'uomo, che
sono protette dall'ordinamento in quanto la loro conservazione è ritenuta fondamentale per il
pieno sviluppo della persona.
La valorizzazione richiama la L. 394/91, art. 4 punto c – valorizzazione e sperimentazione di
“attività agricole compatibili, condotte con sistemi innovativi ovvero con recupero di sistemi
tradizionali, funzionali alla protezione ambientale, per il recupero e il restauro delle aree di
valore naturalistico degradate, per il restauro e l'informazione ambientali”.
La costruzione del Parco come sistema aperto investe sulla conservazione e sulla valorizzazione
del patrimonio naturalistico, ambientale e culturale, nella convinzione che - attraverso la tutela
delle risorse locali ed il miglioramento della loro fruizione – sia possibile:
1) determinare le condizioni favorevoli alla nascita di una coscienza collettiva di appartenenza al
Parco ed all’affermarsi dell’Identità Culturale;
2) incidere positivamente sulla capacità di attrazione di un turismo “eco-sostenibile” di qualità,
che sia in grado di migliorare i livelli di reddito dell’area e contrastare il fenomeno dello
spopolamento delle aree interne,
56
per dare impulso ad un processo di sviluppo stabile, duraturo e sostenibile del
territorio
Descrizione dell’intervento complessivo previsto nel P.I.
La rete della sentieristica del Parco (I001CMSS – I001 CMCT – ecc….) è
sicuramente il progetto più rilevante all’interno della complessiva progettazione
del PI, realizzata attraverso un intenso e costruttivo confronto tra le CC.MM., le associazioni
ambientaliste più rappresentative sul territorio e con la qualificata presenza del CAI all’interno
del tavolo tematico appositamente costituito, che rappresenta il punto di arrivo e di sintesi di
una serie di contributi volti a: individuare gli itinerari più interessanti e suggestivi da un punto di
vista ambientale, naturale e paesaggistico, determinare i “temi” legati a ciascun dei sentieri ed
infine realizzare una “rete” che senza soluzione di continuità permetta di visitare e far seguire i
siti di maggiore rilievo da un punto di vista naturale ed ambientale. Il tavolo tematico sulla
sentieristica ha evidenziato, dato l’alto numero di Comunità Montane (sei) chiamate alla
realizzazione della rete, la necessità di standardizzare le modalità e tipologie realizzative per
armonizzare gli interventi previsti dalla sentieristica sull’intero territorio del Parco. Il Tavolo
tematico ha quindi redatto un “disciplinare” per la realizzazione della rete sentieristica del parco
dei Monti Picentini, che tutte le CC. MM. si sono impegnate ad osservare nella fase attuativa del
PI.
Nella costruzione del PI gli interventi di sentieristica rappresentano una vera e propria rete di
connessione fisica tra numerosi interventi di altra natura quali per esempio interventi di tipo
archeologico, dei rifugi delle aree faunistiche ecc. Tra i risultati più significativi e rilevanti, che
attraverso il PI saranno realizzati vanno certamente sottolineati gli aspetti di realizzazione di siti
di particolare pregio naturalistico e di valore ambientale presenti nell’area del parco. La
valorizzazione del Monte Accellica e Polveracchio (già oasi WWF) (I002 CMZMP – I001 CMZMS)
attraverso interventi finalizzati al miglioramento della fruizione, accessibilità, conoscenza, la
riqualificazione ambientale della Bocca del Dragone, uno dei più suggestivi scorci naturali del
parco, possono da soli bastare a dare un senso all’opera di riqualificazione tutela e
valorizzazione del territorio che attraverso il
P.I. si vuole perseguire. La presenza, tra la
progettazione entro tetto, di aree faunistiche e di riserva destinati alla flora e fauna (I001 VOL
– I002 VOL-), puntualizzano i buoni risultati che da un punto di vista della valorizzazione e
tutela dell’ambiente il PI può vantare.
La qualità delle proposte progettuali in tema archeologico, contribuisce a dare valore aggiunto
ad un sistema che tende ad esaltare e valorizzare non solo gli aspetti naturali, ma anche
preesistenze archeologiche di valore assoluto, che hanno permesso nello specifico la
integrazione funzionale tra interventi proposti dagli Enti Locali e le proposte progettuali delle
soprintendenze (I001 SAR – I002 SER).
Un sensibile miglioramento della conoscenza degli aspetti naturali, ambientali e culturali del
Parco, accompagnato dal miglioramento della fruizione, può sicuramente essere garantito dai
numerosi interventi proposti sulle tipologie “Centri visita e di accoglienza” (I001 MTL – I002
MTL – I004 CAM – I001 FISC) , “Centri di educazione ambientale” (I003 MTL) distribuiti in
modo abbastanza omogeneo sull’intero territorio, senza naturalmente trascurare la presenza di
interventi di tipo museale che contribuiscono a completare aspetti di conoscenza non
necessariamente legati solo agli aspetti naturali del parco.
La nascita di un parco naturale non può prescindere da una base di conoscenza, studio e analisi
delle condizioni di partenza del territorio di riferimento. Nel caso del parco dei Monti Picentini
parte dalla conoscenza è garantita da una serie di interventi non solo presentati dall’Ente Parco,
ma anche, per esempio dalle Autorità di Bacino di riferimento . Questa conoscenza è
finalizzata ad una prima catalogazione delle risorse del parco e della loro qualità complessiva .
La cospicua somma da investire sulla promozione del territorio, dovrebbe essere sufficiente,
almeno per il medio termine, a garantire una discreta visibilità del parco e delle sue risorse,
rendendo così possibile che l’Ente Parco possa diventare elemento catalizzatore ed amplificatore
delle numerose, e in alcuni casi rilevanti, iniziative di tipo turistico culturale, che gestite dai
57
singoli territori, rischiano di non trovare alcuna risonanza all’esterno degli stessi.
Alla scheda di Marketing vanno naturalmente associate quelle iniziative tese allo
sviluppo del senso di appartenenza al territorio, delle popolazioni locali, che
possono garantire un futuro al parco. L’idea forza del PI Parco Regionale Monti
Picentini , nasce da un processo partenariale allargato, laborioso, lungo e
qualche volta defatigante, ma che ha raccolto il contributo positivo di quasi tutti
i partecipanti ai tavoli istituzionali e del partenariato economico e sociale. Il lungo lavoro di
definizione e successiva condivisione ed approvazione dell’idea forza ha permesso però convinta
adesione di tutti i componenti al tavolo rispetto agli obiettivi del progetto e alle strategie
individuate per il raggiungimento degli stessi. L’intervento complessivo può, quindi, essere
meglio interpretato, nel suo percorso di definizione attraverso la sintesi espressa dell’idea forza.
L’obiettivo ambizioso di costruzione di un ”sistema aperto”, è il punto di partenza di un
processo che ha in primo luogo individuato i criteri distintivi di questo sistema attorno ai quali
far “ruotare” il complesso, pertanto ci si è concentrati nella individuazione di elementi su cui
costruire il “Sistema”:
- individuazione tra gli Enti locali coinvolti nel PI, in grado di garantire una visione
sistemica del territorio
- individuazione di strumenti /processi di sviluppo in atto sul territorio e ricerca
d’integrazione tra questi ed il PI Parco, al fine di moltiplicare gli effetti sinergici tra
progetti ed interventi coerenti con il sistema
- costruzione di un sistema complesso quale un parco naturale non poteva non
considerare tra i protagonisti coinvolti nell’obiettivo, le diverse associazioni, gruppi di
interesse che già da anni operano a vario titolo nel Parco e che quindi meglio di
chiunque altro potevano indicare forze/ debolezze del sistema territorio e contribuire
quindi ad indicare soluzioni ed individuare percorsi di “rottura” rispetto al passato
- costruzione di un sistema funzionante in virtù del quale ogni elemento ha un ruolo
specifico, ma che sia in grado di dialogare con gli altri elementi che compongono il
sistema.
Anagrafica dei progetti infrastrutturali interessanti l’area PIR AV/2
• La rete dei sentieri naturalistici della CM Terminio Cervialto (Progetto Portante) - C.M.
Terminio Cervialto – mis.1.9
• Parco montano "Acqua della Madonna" (Progetto entro tetto finanziario) - C.M. Terminio
Cervialto – mis.1.9
• Restauro conservativo antica cappella Cortelaudice (Progetto entro tetto finanziario) –
com di Castelvere sul Cal – mis.1.9
• Salvaguardia, recupero e valorizzazione dell'ambiente locale (Progetto entro tetto
finanziario) - C.M. Ter Cerv – mis.1.9
• Sistemazione rifugio vena dei Corvi (Progetto entro tetto finanziario) – comune di
Chiusano S. Domenico – mis.1.9
• Adeguamento e potenziamento museo dei tessuti e paramenti sacri (Progetto fuori)
comune di Montemarano mis.2.1
• Recupero e valorizzazione del vecchio castello di Montemarano (Progetto fuori) comune
di Montemarano mis.2.1
Finanziamento
Il tetto indicativo finanziario complessivo assegnato è di € 51.943.332 di cui: Infrastrutture €
34.202.586; Iniziativa privata € 11.400.862 e Formazione e servizi € 3.978.823
Patti Territoriali – la strumentazione negoziata
58
Lo strumento “ patti territoriali” è stato introdotto in Italia con la legge 341/95
ed è finalizzato alla promozione e valorizzazione dei processi di sviluppo locale
conseguiti attraverso la cooperazione di imprese, enti locali, associazioni
industriali e del lavoro, banche, fondazioni "l'accordo, promosso da enti locali,
parti sociali, o da altri soggetti pubblici e privati relativo all'attuazione di un
programma di interventi caratterizzati da specifici obiettivi di promozione dello
sviluppo locale".
Esso ha un duplice obiettivo:
• consentire una gestione coordinata degli strumenti di programmazione propri dei
soggetti istituzionali,
• favorire e incoraggiare un processo di decisione "dal basso" di tutti i soggetti pubblici e
privati interessati ai temi dello sviluppo territoriale, utilizzando lo strumento della
concertazione.
Nell’ambito della programmazione negoziata le varie zone del PIR sono interessate da diversi
iniziative tra cui alcune già concluse altre in fase di attuazione:
 PATTO TERRITORIALE DI AVELLINO
 PATTO TERRITORIALE PARTENIO
 PATTO TERRITORIALE VALLE CALORE
 PATTO TERRITORIALE DEI MONTI PICENTINI E DELLE VALLI LIMITROFE
PATTO TERRITORIALE DI AVELLINO
Tetto finanziario assegnato: € 55.629.701
Area PIR AV/2 d’intervento
L’ambito identificato comprende tutti i comuni del PIR
Obiettivi della valorizzazione del territorio
Il patto si propone di affrontare il problema del compimento della Rivoluzione industriale in
provincia di Avellino. Tale obiettivo è stato posto come punto di riferimento forte e
privilegiato, anche se non assoluto. A tal proposito, la strategia prescelta è stata quella di
introdurre elementi di discontinuità rispetto alla stasi e alla crisi degli ultimi anni.
Attraverso la ricerca di forti sinergie, i soggetti attivi hanno cercato di creare le precondizioni
per una valorizzazione delle iniziative, concorrendo direttamente nella fase esecutiva dei
progetti.
In tal senso, il Patto si pone quindi come una sintesi progettuale, un discorso sullo sviluppo,
incrociandosi e sostenendosi con altri strumenti della programmazione negoziata che intanto si
sono attivati in questa Provincia.
L’obiettivo principale è quindi “ Uno sviluppo economico organico e compiuto, tale da investire i
vari settori produttivi e irradiarsi non episodicamente sul territorio, una formazione di posti di
lavoro a produttività moderna, se non in quantità adeguata all’entità della forza lavoro
disponibile”
Il Patto quindi come sintesi progettuale sia sulla scelta dell’innovazione, sia sull’armonizzazione
degli interventi nei vari settori. Limitatamente ai singoli settori ( ad eccezione dell’industria ), il
Patto si propone:
 Industria: realizzazione di iniziative innovative e complementari agli interventi in atto sul
territorio;
 Artigianato: realizzazione di un sistema di sovvenzione globale ( ristrutturazione,
razionalizzazione, delocalizzazione, prestazione di garanzie collettive nelle operazioni di
accesso al credito) all’artigianato irpino al fine di consolidarne e qualificarne la struttura.
 Agricoltura: modernizzazione di alcune produzioni (nocciole, castagne, vino)
59
Commercio: aiuti agli operatori decisi a riattare i locali e ad adeguare le
proprie strutture sia alla nuova normativa di sicurezza del lavoro che alla
domanda del mercato. Il progetto presentato dal Consorzio fidi dell’Unione
Commercianti, puntava a mettere in moto un meccanismo che garantisse
al sistema finanziario istituzionale parte degli affidamenti che concedono
agli operatori. L’obiettivo si sostanziava nel dare la possibilità agli operatori
commerciali di poter usufruire a costi privilegiati del sostegno bancario e quindi di evitare
ricorsi a fonti illegali quali l’usura.
Turismo: valorizzare le oasi naturali attraverso progetti che innalzino lo scarso livello di
recettività


Interventi infrastrutturali pubblici
Nessun intervento infrastrutturale
PATTO TERRITORIALE DEL PARTENIO
Patto generalista
Tetto finanziario assegnato: € 36.386.552,50
Area PIR AV/2 d’intervento
L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Montefalcione, Tufo
Sede del Patto Territoriale:
Indirizzo: P.zza Aldo Moro – 83015 Pietrastornina (AV)
Telefono: 0825/902200
Soggetto responsabile: Comunità Montana del Partenio.
Livello di ergoazione delle risorse: 56%
Livello di attivazione delle inziative: 80%.
Obiettivi
Gli interventi del PATTO TERRITORIALE DEL PARTENIO si propongono di:
1. Sviluppare e qualificare il Sistema agro-alimentare ed i settori collegati ed indotti;
2. Sviluppare, Valorizzare ed Innovare le Piccole e Medie Imprese operanti nel settore
manifatturiero, estrattivo ed artigianale;
3. Qualificare, Sviluppare e Diversificare l’offerta turistica;
4. Organizzare Servizi alle imprese, servizi strategici per occupazione, ricerca ed
innovazione;
5. Promuovere il Recupero, la Valorizzazione e la Gestione Produttiva delle Risorse naturali,
ambientali e forestali, con particolare riferimento ad attività agrituristiche e di turismo
rurale;
6. Sostenere la Creazione e Qualificazione di Imprese sociali;
7. Promuovere progetti in grado di attivare occupazione e sviluppo ecosostenibile e miranti
alla creazione e allo sviluppo di un polo agroindustriale e di un polo turistico con valenze
culturali ed ambientali.
Soggetti promotori:
Enti pubblici (enti locali e soggetti pubblici operanti a livello locale):
- Comunità Montana del Partenio
- Ente Provincia di Avellino
- CCIAA di Avellino
- Consorzio ASI di Avellino
- Comune di Tufo
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- Comune di S.Martino V.C.
- Comune di Mercogliano
- Comune di Pietrastornina
- Comune di Summonte
- Comune di Santa Paolina
- Comune di Petruro Irpino
- Comune di Cervinara
- Comune di Ospedaletto d’Alpinolo
- Comune di Montemiletto
- Comune di Rotondi
- Comune di S.Angelo a scala
- Comune di Torrioni
- Comune di Montefradene
- Comune di Altavilla Irpina
- Comune di Grottolella
- Comune di Roccabascerana
- Comune di Montefusco
- Comune di Capriglia Irpina
- Comune di Chianche
- Comune di Montefalcione
Parti sociali (rappresentanze di categorie imprenditoriali e sindacali):
Organizzazioni Sindacali provinciali:CGIL, CISL, UIL, UGL
Associazioni di Categoria:
- Unione Industriali della Provincia di Avellino
- CNA
- CONFAPI
- COLDIRETTI
- Unione Provinciale Agricoltori Avellino
- C.I.A.
Breve descrizione dei progetti imprenditoriali e infrastrutturali proposti:
Tutti i progetti proposti dal Patto rientrano nelle due seguenti categorie:
Progetti imprenditoriali – I progetti attivati da nuove imprese o da imprese già operative mirano
a rafforzare il tessuto produttivo dell’area promuovendo iniziative nei settori manifatturiero,
agroindustriale, turistico e terziario.
I progetti in questione promuovono un circolo virtuoso di completamento di filiera che può
porre l’area in grado di avviare un processo di sviluppo autonomo riducendo la dipendenza da
dinamiche esogene.
Progetti infrastrutturali – Tali progetti sono diretti essenzialmente alla infrastrutturazione
dell’area PIP del comune di S.Angelo a Scala e del comune di Pietrastornina.
PATTO TERRITORIALE “VALLE DEL CALORE”
Patto generalista
Area PIR AV/2 d’intervento
L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Montemiletto
Sede del Patto territoriale:
Indirizzo: Via Roma, 3 – 83038 Montemiletto (AV)
Telefono: 0825 963003
Posta elettronica: [email protected]
Area interessata (Comuni rientranti nell’area interessata dall’iniziativa):
61
 Montefusco
 Montemiletto
 Pietradefusi
 Torre Le Nocelle;
 Venticano
Soggetti promotori:
- Enti pubblici (enti locali e soggetti pubblici operanti a livello locale):
 Ente Provincia di Avellino
 Comune di Montefusco
 Comune di Montemiletto
 Comune di Pietradefusi
 Comune di Torre Le Nocelle
 Comune di Venticano
- Parti sociali (rappresentanze di categorie imprenditoriali e sindacali):
Organizzazioni Sindacali provinciali: CGIL, CISL, UIL, UGL
Associazioni di Categoria:
 Unione Industriali della Provincia di Avellino
 CNA
 CONFAPI
 COLDIRETTI
 Unione Provinciale Agricoltori Avellino
 C.I.A.
Obiettivi del patto:
I principali obiettivi che il Patto della “Valle del Calore” si prefigge di conseguire sono:
1. Sviluppo e/o mantenimento del livello occupazionale – ottenuto mediante la creazione
delle condizioni per la promozione di nuova occupazione, attraverso l’orientamento delle
categorie lavorative più giovani verso la creazione d’impresa, ed attraverso interventi di
formazione professionale e di diffusione della “cultura del lavoro”;
2. Sviluppo dei settori dell’economia locale (ovvero dei settori espressione delle vocazioni
dell’area) – perseguito attraverso l’incremento del livello di utilizzazione delle risorse
endogene e l’aumento degli investimenti;
3. Riqualificazione e potenziamento del tessuto produttivo – perseguito attraverso
l’adozione di un approccio trasversale “cross industry” che faccia leva sulla tutela
ambientale, sullo sviluppo di comparti produttivi coerenti con la dotazione di risorse del
territorio, sulla formazione professionale, sul sostegno allo sviluppo di nuova
imprenditorialità e alla crescita delle PMI esistenti, sullo sviluppo della capacità ricettiva
e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale.
Breve descrizione dei progetti imprenditoriali e infrastrutturali proposti:
Tutti i progetti proposti dal Patto rientrano nelle due seguenti categorie:
 Progetti imprenditoriali – Con tali progetti si mira a rafforzare il tessuto produttivo
dell’area attivando nuovi investimenti e piani di sviluppo sia in ambiti di business
tradizionalmente presenti nell’area (alimentare/zootecnico; meccanico, abbigliamento,
edile) che in ambiti settoriali nuovi (hi tech, legno/arredo, turistico). In tal senso, i
progetti, relativi sia ad iniziative imprenditoriali preesistenti che a nuove imprese,
attivano una positiva dinamica di completamento di filiera che se ulteriormente
rafforzata può ridurre in maniera sensibile la dipendenza dello sviluppo dell’area da
dinamiche esogene. E’ da sottolineare, poi, l’emergere di alcune iniziative hi tech che
oltre a garantire ingenti investimenti, consentono una diversificazione innovativa
all’interno dell’area territoriale considerrata.

Progetti infrastrutturali – Tali progetti sono diretti essenzialmente al completamento
funzionale di opere già esistenti, in quanto relative a servizi a rete (viabilità interna, rete
62
fognaria e di depurazione, impianti di illuminazione), e al “re –
dimensionamento” della rete viaria di collegamento alla luce dei
fabbisogni infrastrutturali emergenti. Fa eccezione a questa impostazione
il “Centro servizi” nell’area P.I.P. del Comune di Venticano che, nella sua
funzione principale di incubatore d’impresa e di erogatore di servizi per il
territorio, assume una funzione cruciale nello stimolare l’attivazione di
dinamiche di enterprise creation e di sviluppo dell’area.
Investimenti attivati con il Patto territoriale
Progetti imprenditoriali
Progetti infrastrutturali
Totale
EURO 61.777.541,36
EURO 13.210.967,48
EURO 74.988.508,83
PATTO TERRITORIALE DEI MONTI PICENTINI E DELLE VALLI LIMITROFE
Patto monotematico agricoltura e turismo rurale
Tetto finanziario assegnato: € 13.699.794
Area PIR AV/2 d’intervento
L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Castelvetere sul Calore,
Chiusano San Domenico, Lapio, Paternopoli e Taurasi
Obiettivi
Gli interventi del PATTO TERRITORIALE DEI MONTI PICENTINI E DELLE VALLI LIMITROFE
si propongono di:
1. promuovere progetti integrati di filiera nel settore agro-alimentare con particolare
riferimento ai settori del vino, olio, castagne, lattiero-caseario ecc., ciò per migliorare la
qualità delle produzioni locali e di accrescerne la massa critica;
2. promuovere e realizzare un sistema di valorizzazione commerciale delle produzioni agricole
tipiche che non hanno dimensione adeguata per entrare nei normali circuiti commerciali;
3. realizzare una rete di struuture agrituristiche e di turismo rurale che consentano di integrare
il reddito rurale esaltando il ruolo della multi-funzionalità dell’agricoltura e nello stesso
tempo come elemento di offerta del territorio;
4. valorizzare le risorse territoriali ed umane contribuendo alla riduzione della disoccupazione;
5. coniugare l’intervento pubblico con l’impegno privato, evitando nuove forme assistenziali e
duplicazioni degli interventi perseguendo obiettivi reali di sviluppo locale;
6. offrire occasioni innovative per le aree in ritardo di sviluppo, ancora non completamente
integrate dal punto di vista economico e prevenire dissesti ambientali,
7. costituire partnership locali che, attraverso azioni riconducibili ad una programmazione
negoziata, adeguino i comportamenti condividendo le strategie di sviluppo;
8. organizzare i servizi alle imprese ed alla popolazione.
Interventi infrastrutturali pubblici
Recupero palazzo de Francesco – comune di Chiusano San Domenico
LEADER PLUS
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PSL “VERDE IRPINIA“ – ATI GAL CILSI; GAL TERMINIO-CERVIALTO;
GAL UFITA
Area d’intervento
I comuni del PIR interessati dal PSL sono: Lapio, Monteramarano e Taurasi
Obiettivi e contenuti
Il Piano di Sviluppo VERDE IRPINIA riguarda le seguenti priorità tematiche di LEADER + :
 Tema 3) Valorizzazione dei prodotti locali in particolare agevolando, mediante un’azione
collettiva, l’accesso ai mercati per le piccole strutture collettive,
 Tema 4) “Valorizzazione delle risorse naturali e culturali, compresa la valorizzazione dei
siti di interesse Comunitario NATURA 2000”
comprendendo un sistema d’interventi integrati, rispondenti ad strategia territoriale globale e
sostenibile, e realizzati secondo un metodo sperimentale, in grado di attivare il coinvolgimento
della popolazione locale.
Il PSL, nella concreta articolazione di Misure ed interventi, riflette un approccio strategico che
mira ad attivare, oltre a quelle tipiche interaziendali ed intersettoriali, anche delle connessioni di
sviluppo inusuali, tra risorse culturali, naturali e produttive. Tale approccio può essere definito
come
Valorizzazione simultanea di luoghi, produzioni e culture, in un cammino di qualità
ed eco-sostenibilità,
laddove si intende per “luoghi” l’ambiente naturale e quello antropizzato, entrambi oggetto di
attenzione finalizzata alla protezione, al miglioramento ed alla valorizzazione, insieme agli
aspetti più tipicamente economici (produzioni tipiche, anch’esse fortemente legate ai “luoghi”) e
a tutti gli elementi di patrimonio culturale (heritage) e di cultura materiale da recuperare,
rileggere e rivitalizzare.
In tale ambito gli obiettivi generali sono
Aumentare la competitività delle produzioni locali in un'ottica integrata e realizzare
condizioni di crescita economica delle imprese locali
Promuovere l’offerta turistica e migliorare le condizioni di vita delle popolazioni rurali
Promuovere lo sviluppo integrato dell'economia locale
Gli obiettivi specifici del PSL sono:
Produrre strumenti di conoscenza, analisi, studio della realtà economica locale, nonché
dei fabbisogni delle popolazioni locali in relazione a standard minimi di qualità della vita.
Diffondere conoscenza, informazione, formazione sul territorio e le sue risorse.
Creare strumenti e sostenere percorsi di promozione delle produzioni in sinergia con la
valorizzazione del patrimonio naturale e culturale.
Migliorare l’accessibilità e la fruibilità e recuperare attrattori di interesse turisticoculturale.
Diffondere la cultura del rispetto dell'ambiente.
Promuovere innovazioni di processo e di prodotto lungo le filiere produttive, nell’ottica
dell’integrazione, dell’ottimizzazione e dell’eco-compatibilità.
Migliorare e valorizzare le produzioni artigianali ed agroalimentari locali, anche attraverso
il sostegno ad iniziative associative e consortili di supporto alla qualità, all’innovazione ed
alla gestione di marchi e disciplinari.
Incentivare lo sviluppo di strutture originali di ospitalità.
Promuovere opportunità formative volte alla qualificazione ed all’adeguamento delle
competenze professionali degli addetti del settore.
Potenziare il supporto operativo alle strategie di sviluppo locale, anche attraverso una
sempre più efficace capacità di rappresentazione e di studio di temi, risorse, reti ed
attività connessi alle risorse territoriali.
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Interventi
I principali interventi previsti sono:
• Studi di filiera – Studi socio economici e tecnologico-produttivi sulle
filiere agroalimentari ed artigianali
• Animazione e divulgazione dei risultati degli studi sulle filiere
• Ricerche di mercato relative ai prodotti tipici delle filiere agroalimentari
obiettivo del PSL
Organizzazione di eventi e manifestazioni culturali e ricreativi legati alle produzioni locali
come espressione della cultura materiale.
Studi e certificazioni di sistema (ISO 9000, ISO 14000, SA 8000) e tracciabilità di filiera
Sostegni alla partecipazione dei produttori locali ad eventi fieristici ed espositivi esterni,
relativamente alle produzioni artistico-artigianali obiettivo del PSL
Promozione dell’area del PSL e delle sue risorse turistiche e culturali attraverso la
partecipazione a circuiti di qualità e manifestazioni extra locali.
Elaborazione di pacchetti turistici a connotazione ambientale
Studio sull’offerta, nel territorio del PSL, di servizi a valenza turistica
Progetto Bandiere Arancioni
Studio e analisi delle migliori pratiche di implementazione di Sistemi Locali di Offerta
Turistica.
Campagne di sensibilizzazione su questioni ambientali supportate da opuscoli
Studio finalizzato alla definizione di un sistema di gestione ambientale dei SIC ricadenti
Corso per responsabili della qualità di piccole aziende agroalimentari, artigianali e
turistiche.
LEADER PLUS
PSL “PARTENIO TABURNO – VALLE CAUDINA”
Area d’intervento
I comuni del PIR interessati dal PSL sono: Santa Paolina e Tufo
Obiettivi e contenuti
Il PSL del Gal Partenio Valle Caudina si basa su una coerente ed armonica integrazione di due
temi
unificanti:
Valorizzazione dei prodotti locali in particolare agevolando, mediante un’azione collettiva,
l’accesso ai mercati per le piccole strutture produttive [rif.: Tema catalizzatore n° 3 individuato
nel
PLR];
Valorizzazione delle risorse naturali e culturali, compresa la valorizzazione dei Siti di Interesse
Comunitario Natura 2000 [rif.: Tema catalizzatore n° 4 individuato nel PLR].
Interventi
I principali interventi previsti sono:
• 1.a Definizione dei parametri di qualità
• 1.c Ricerche di mercato per lo sviluppo e l’innovazione dell’artigianato artistico e
tradizionale
• 2.e.1 Eventi di promozione delle risorse ecogastronomiche ed ambientali
• 2.e.2 Eventi di promozione delle risorse storiche, culturali ed artigianali
• 3.a: Studio delle linee guida integrate per la gestione ambientale e per la qualita’.
• 3.d: Punti di degustazione e wine bar
• 3.g: Partecipazioni promozionali dell’area a eventi di livello nazionale e internazionale.
• 3.e: Incentivi per la certificazione
• 4.a: Strumenti di promozione delle risorse territoriali
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4.b: Studio ed analisi del patrimonio storico
4.e: Incontri collettivi rivolti alle imprese per la sensibilizzazione a modelli
di sviluppo sostenibili ed eco-compatibili
• 4.h: Vetrine delle DOC
• 4.j.1: Formazione d’impresa
• 4.j.2: Incentivi alla creazione d’impresa
4.k.1: Creazione di una Fattoria Didattica
4.k.2: Creazione di un Agricampeggio
5.c: Agenzia per lo Sviluppo Sostenibile
5.h.1 Percorso ecogastronomico: Master del Gusto
5.h.2 Percorsi formativi per gli attori dello sviluppo locale
Altre iniziative di promozione e valorizzazione del territorio
Il territorio PIR AV/2, oltre alle iniziative sopradescritte è interessato da progetti di promozione
e valorizzazione d’iniziativa locale ma di origine e natura diversa:
• valorizzazione culturale del territorio;
• promozione dello sviluppo sostenibile:
• valorizzazione dei centri storici;
• valorizzazione e promozione delle aree territoriali vitivinicole
Tutte le iniziative, di cui alcune concluse, prevedono la partecipazione diretta o indiretta sia di
soggetti pubblici (enti locali, associazioni di categoria, associazioni locali ecc.) che di soggetti
privati (imprese). Le iniziative in atto sono:
• STRADE DEI VINI E DEI SAPORI D'IRPINIA
• CITTA’ DEL VINO
• GLI ITINERARI TURISTICI DEL PARTENIO - POR CAMPANIA 2000-2006 -- MISURA 4.14
“Incentivazione di attività turistiche ed artigianali”
• GLI ITINERARI DEL BORGO TERMINIO CERVIALTO - POR CAMPANIA 2000-2006 -MISURA 4.14 “Incentivazione di attività turistiche ed artigianali”
CITTÀ DEL VINO – ASSOCIAZIONE NAZIONALE
Presentazione
L'Associazione nazionale delle Città del Vino è stata istituita a Siena nel 1987 da paesi e città
che danno nome ad un vino, che producono nel proprio territorio vini a denominazione di
origine o che comunque sono legati al vino per storia, tradizione e cultura. L'Associazione, nel
rispetto di un codice di comportamento, opera per la promozione e la valorizzazione delle
risorse ambientali, paesaggistiche, artistiche, storiche e turistiche dei territori del vino compresi
negli oltre 500 Comuni che aderiscono, coadiuvandoli nel favorire il loro sviluppo economico e
sociale.
Scopi
L’Associazione non ha fini di lucro ed opera per difendere e sviluppare la qualità delle
produzioni e dei territori delle città del vino, tramite iniziative e servizi nel campo della tutela,
della promozione e dell’informazione. In particolare, l’Associazione
Tutela: la vitivinicoltura di qualità, i vitigni autoctoni, le attività rurali in via di cessazione, il
paesaggio storico, i prodotti tipici locali; le autonomie e le diversità locali delle risorse naturali,
storiche, architettoniche, culturali, umane e imprenditoriali dei territori del vino; i vini di pregio,
anche attraverso iniziative di carattere selettivo.
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Promuove: lo sviluppo economico locale e lo sviluppo sostenibile, favorendo la
permanenza degli agricoltori nelle zone rurali, l’integrazione di nuove imprese e
servizi e la concertazione tra gli interessi; l’offerta turistica integrata basata sulla
qualità del territorio, del vino, dei prodotti locali e tradizionali, e dei servizi; la
cooperazione a livello europeo ed internazionale, per predisporre progetti di
carattere transnazionale; il rapporto tra i produttori e gli enti pubblici e strumentali competenti
per la maggiore tutela della qualità del vino e delle risorse ambientali, paesaggistiche,
urbanistiche, artistiche e storiche dei territori a particolare vocazione viticola; l’adozione di
strumenti urbanistici appropriati alle caratteristiche dei territori delle Città del Vino; la cultura
del vino, attraverso iniziative editoriali e di comunicazione per sollecitare l’opinione pubblica
qualificata e divulgare le proprie iniziative; la formazione e l’educazione al gusto con iniziative a
carattere didattico e informativo; il rapporto con le associazioni delle autonomie e con le altre
associazioni che, sul territorio nazionale, operano in favore della qualità delle produzioni e dei
territori.
Realizza e sostiene: servizi e reti di informazione e comunicazione innovativi per aumentare la
qualità delle relazioni ed una corretta competitività dei sistemi territoriali; progetti di sviluppo ed
etici per la qualificazione dei territori, il rafforzamento della coesione sociale e la qualità della
vita delle Città del Vino con opportuni strumenti operativi, finanziari e fondi di solidarietà; la
ricerca e l’attività di studio, la formazione e la promozione di iniziative culturali di concerto
anche con le Università e le altre istituzioni culturali e scientifiche; iniziative in favore della
definizione e dell’assunzione da parte dei Comuni di competenze strategiche nel governo del
territorio, dei servizi e dello sviluppo locale, sulla base del principio di sussidiarietà;
manifestazioni ed iniziative, d’intesa con i Comuni soci, volte ad esaltare il valore dei territori a
vocazione vitivinicola e a migliorare la comunicazione tra produttori, istituzioni e turisti delle
Città del Vino.
Codice di comportamento delle Città Del Vino
1. Le Città del Vino individuano all’interno del proprio territorio quei siti che storicamente
hanno dato continuità di uve da vino di alto pregio, consentendo l’elaborazione di vini di
grande rilevanza qualitativa. Tali siti sono individuati per storicità produttiva, oppure per
unicità della produzione dovuta a fattori ambientali o varietali particolari, oppure per
esclusiva bellezza paesaggistica. Analogamente le Città del Vino individuano le
costruzioni (cantine, muri di sostegno o terrazzamenti del vigneto, luoghi di consumo,
ecc.) che costituiscono autentici monumenti, proponendo e rendendo uniforme una
precisa strategia di ricerca della vocazione qualitativa e delle prerogative storicoculturali.
2. Le Città del Vino rendono pubblica tale selezione di siti viticoli e di monumenti storici,
proponendoli come oggetto di tutela ambientale e funzionale, attraverso gli strumenti
urbanistici più idonei assunti a livello regionale. L’informazione per i visitatori non dovrà
soltanto segnalare i siti, ma anche consentire la comprensione dei fenomeni evolutivi.
3. Le Città del Vino si impegnano a garantire luoghi adeguati alla celebrazione collettiva del
proprio vino, sottolineandone i valori storici e favorendo la conoscenza pubblica della
civiltà enologica italiana.
4. In particolare nel comportamento amministrativo delle Città del Vino sarà importante
curare i seguenti aspetti:
- L’espansione dell’urbanizzazione non dovrà assediare i siti di particolare valore
viticolo e un’adeguata zona di rispetto dovrà sussistere tra aree abitate e aree
produttive. Tale zona di rispetto dovrà essere assai più estesa se l’insediamento
riguarda un’attività industriale o artigianale o attività terziarie che comportino
intensità di traffico veicolare.
- La costruzione di infrastrutture viarie o ferroviarie dovrà rispettare l’integrità
dell’ambiente complessivo, in cui è inserito il sito viticolo ad alta vocazione.
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La costruzione di strutture di servizio all’attività di trasformazione
delle uve o di commercializzazione del vino dell’azienda sarà
consentita e agevolata; con i viticoltori dovrà essere discussa e
favorita in via preventiva e generale la scelta per le strutture di
tipologie compatibili con l’ambiente di insediamento e coerenti
con la storia della regione.
Specifici provvedimenti saranno assunti per favorire la continuità e lo sviluppo
dell’azienda vitivinicola titolare del sito ad alta vocazione, come patrimonio di
interesse generale delle Città del Vino.
-
-
Le Città del Vino del territorio del PIR AV/2
I comuni che hanno aderito alle Città del Vino del territorio PIR AV/2 sono: Lapio,
Montefalcione, Paternopoli, Santa Paolina, Taurasi e Tufo
GLI ITINERARI TURISTICI DEL PARTENIO
POR CAMPANIA 2000-2006 -- MISURA 4.14 “Incentivazione di attività turistiche ed
artigianali”
Area d’intervento
I comuni del PIR interessati dal PSL sono quelli della CM Partenio
Obiettivi e contenuti
Il progetto consiste nella realizzazione di itinerari per la valorizzazione di siti ecologici, di risorse
storiche, paesaggistiche, agrituristiche e dei prodotti tipici locali.
In particolare sono stati individuati 4 itinerari turistici:
1. Itinerario Culturale e Naturalistico
2. Itinerario Storico Enogastronomico
GLI ITINERARI DEL BORGO TERMINIO CERVIALTO
POR CAMPANIA 2000-2006 -- MISURA 4.14 “Incentivazione di attività turistiche ed
artigianali”
Area d’intervento
I comuni del PIR interessati dal PSL sono quelli della CM Terminio-Cervialto
Obiettivi e contenuti
Il progetto consiste nella realizzazione di itinerari per la valorizzazione di siti ecologici, di risorse
storiche, paesaggistiche, agrituristiche e dei prodotti tipici locali.
In particolare sono stati individuati 4 itinerari turistici:
1. Itinerario Folkloristico e Produzioni Tipiche area Terminio – Tuoro comuni di:
Salza Irpinia, Sorbo Serpico, Chiusano San Domenico, Lapio, Castelvetere sul Calore,
Montemarano, Volturara Irpinia
2. Itinerario Enologico e Culturale area Media valle del Calore comuni di: Taurasi,
S.Angelo all'Esca, Luogosano, Paternopoli, San Mango sul Calore
3. Itinerario Spirituale-Naturalistico area Alta valle del Sele comuni di: Senerchia,
Calabritto, Caposele
4. Itinerario Sportivo-Escursionistico area Alta valle del Calore comuni di: Cassano
Irpino, Castelfranci, Nusco, Bagnoli Irpino, Montella
68
1.3.6 - Analisi Swot
Nel suo insieme il territorio oggetto del PIR AV/2 è un contesto rurale di notevoli potenzialità
che, tuttavia, necessita di un insieme di coordinato d’interventi al fine di superare quella
marginalità economica e sociale che incide notevolmente sulle prospettive di sviluppo.
Il settore primario conserva una quota consistente di occupazione ciò per la presenza di
produzioni di alta qualità (vini DOCG, produzioni IGP e DOP) e sebbene sia stato avviato un
massiccio intervento volto a favorire l’industrializzazione dell’area, tuttavia non basato sulla
valorizzazione ed il potenziamento delle risorse endogene.
La mancata evoluzione dell'economia locale in un sistema integrato, è una dei principali motivi
dell’involuzione socio- economica del territorio di riferimento; causa di alti livelli di
disoccupazione, soprattutto di quella giovanile dell’alto tasso d’invecchiamento e della
diminuzione dei redditi.
I principali vincoli che impediscono lo sviluppo del territorio, punti di debolezza, sono:
• i forti squilibri socio-demografici: riscontrabili dall’involuzione demografica che, nel
periodo 1991-’01 ha registrato un valore di -1,26% tra i più negativi di tutto il territorio
regionale;
• l'elevato tasso d'invecchiamento, il ridotto ricambio generazionale, le carenze di attività
di formazione, sono elementi che non hanno contribuito all’aggiornamento dei profili
professionali degli addetti e del management;
• la ridotta dimensione della maggior parte delle imprese e sottocapitalizzazione delle
stesse;
• il ridotto tasso di diffusione di tecnologie innovative che contribuisce a marginalizzare
ancor più l’agricoltura locale rispetto ad omologhe aree regionali e nazionali;
• la scarsa dotazione in termini quantitativi e qualitativi di strutture ricettive ed in
generale turistiche;
• la insufficiente valorizzazione, commercializzazione e promozione dei prodotti (agricoli) e
dei servizi(turistici) del territorio
• l’inadeguatezza delle infrastrutture, la mancanza di servizi alle imprese a carattere
innovativo e di servizi di fruizione delle risorse territoriali (patrimonio paesaggistico e
culturale, enogastronomico, ecc.);
• il basso livello di formazione degli operatori economici e della manodopera soprattutto
per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti/servizi e della cultura turistica;
• la scarsa conoscenza dei giacimenti culturali ed enogastronomici.
Tra i punti di forza (in alcuni casi ancora inespressi) si segnalano i seguenti aspetti:
• bassa densità di popolazione accompagnata da una di discreta disponibilità di
manodopera di buon livello culturale;
• la presenza di un gran numero di produzioni agroalimentari di pregio soprattutto per
quanto riguarda la produzione vitivinicola: Fiano di Avellino DOCG, Greco di Tufo DOCG,
Taurasi DOCG;
• la tradizione artigianale nella lavorazione della terracotta e del legno e soprattutto del
tombolo (filet), suscettibile di valorizzazione se opportunamente organizzata ed
adeguata dal punto di vista imprenditoriale;
• la discreta dotazione di imprese manifatturiere piccole industriali e
soprattutto
agroalimentari se pur non integrate con il territorio;
69
•
•
•
•
•
•
la presenza di un buon numero di attrattori turistici: risorse ambientali,
storico culturali, archeologiche e religiose di elevato livello da valorizzare
a fini turistici;
• un sistema consolidato di eventi, sagre e manifestazioni culturali e
folkloristiche;
un rilevante numero di attrattive enogastronomiche e crescente notorietà delle
produzioni autoctone a livello extraregionale;
popolazione concentrata in centri urbani con presenza di centri storici di notevole
valenza culturale e caratterizzati da integrità urbanistica;
disponibilità per la ricettività dei centri storici scarsamente abitati e crescente
connotazione “agrituristica” nell’area;
integrità ambientale di vaste porzioni di ambiente rurale e buona dotazione di vaste
porzioni di territorio libere da insediamenti;
buon livello di accessibilità soprattutto veicolare.
Le principali minacce ovvero elementi/fattori che possono impedire un effettivo sviluppo del
territorio che devono essere opportunamente superate in modo sa eliminare il loro potere
vincolante sono le seguenti:
• progressiva marginalizzazione dell’area con conseguente perdita di competitività delle
imprese presenti;
• incapacità di invertire il trend attuale della popolazione; tendenza allo spopolamento ed
in particolare alla perdita di popolazione attiva
• mancata realizzazione degli investimenti a causa della scarsa capacità amministrativa
degli enti locali e dell’inadeguatezza di pianificazione del territorio
• incapacità di gestire il progetto in un’ottica integrata e conseguente frammentazione
degli interventi e indebolimento competitivo
• aumento della concorrenza da parte di altre aree rurali con caratteristiche simili ma
meglio organizzate
Le principali opportunità ovvero gli elementi che possono agevolare lo sviluppo dell’area PIR
AV/2sono le seguenti:
• esistenza di una ottima dotazione edilizia con buoni collegamenti alle infrastrutture di
comunicazione
• ruolo positivo della domanda dei prodotti tipici; crescita dei consumi di prodotti ad
elevata connotazione di tipicità
• ottime potenzialità del turismo in molte forme (culturale, sportivo, naturalisticoambientale, religioso, enogastronomico, ecc.)
• benefici derivanti dalle fonti finanziarie pubbliche (Aree Obiettivo 1)
• programmazione ed implementazione di servizi comuni per lo sviluppo socio-economico
e la sostenibilità
• potenzialità di sviluppo delle imprese secondo un modello integrato con il territorio
• vicinanza a comprensori con forte connotazione turistica e possibilità di generare
escursionismo “di rimbalzo”;
• idotto impatto ambientale dello sviluppo turistico, attitudine naturale allo sviluppo di un
turismo di qualità;
• possibilità di ulteriori strumenti di facilitazione e snellimento degli iter procedurali per la
realizzazione degli interventi (Accordi di programma, Conferenze di Servizi)
SCHEMA SINTETICO ANALISI SWOT
PUNTI DI DEBOLEZZA
PUNTI DI FORZA
70













i forti squilibri sociodemografici con valori tra
i più negativi di tutto il
territorio regionale;
 scarso aggiornamento dei
profili professionali degli
addetti e del management;
ridotta dimensione della maggior parte
delle imprese e sottocapitalizzazione delle
stesse;
ridotto tasso di diffusione di tecnologie
innovative soprattutto in agricoltura;
scarsa dotazione in termini quantitativi e
qualitativi di strutture ricettive ed in
generale turistiche;
insufficiente
valorizzazione,
commercializzazione e promozione dei
prodotti (agricoli) e dei servizi(turistici) del
territorio
inadeguatezza delle infrastrutture, la
mancanza di servizi alle imprese a
carattere innovativo e di servizi di
fruizione delle risorse territoriali;
basso livello di formazione degli operatori
economici e della manodopera soprattutto
per
quanto
riguarda
la
commercializzazione dei prodotti/servizi e
della cultura turistica;
scarsa conoscenza dei giacimenti culturali
ed enogastronomici.
MINACCE
progressiva marginalizzazione dell’area
con conseguente perdita di competitività
delle imprese presenti;
incapacità di invertire il trend attuale della
popolazione; tendenza allo spopolamento
ed in particolare alla perdita di
popolazione attiva
mancata realizzazione degli investimenti a
causa della scarsa capacità amministrativa
degli enti locali e dell’inadeguatezza di
pianificazione del territorio
incapacità di gestire il progetto in un’ottica
integrata e conseguente frammentazione
degli
interventi
e
indebolimento
competitivo
aumento della concorrenza da parte di
altre aree rurali con caratteristiche simili
ma meglio organizzate










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




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


bassa densità di popolazione accompagnata da una
di discreta disponibilità di manodopera di buon
livello culturale;
presenza di un gran numero di produzioni
agroalimentari di pregio
tradizione artigianale nella lavorazione della
terracotta e del legno e soprattutto del tombolo
(filet);
discreta dotazione di imprese manifatturiere piccole
industriali e soprattutto agroalimentari;
presenza di un buon numero di attrattori turistici di
elevato livello da valorizzare a fini turistici;
sistema consolidato di eventi, sagre e
manifestazioni culturali e folkloristiche;
rilevante numero di attrattive enogastronomiche e
crescente notorietà delle produzioni autoctone a
livello extraregionale;
popolazione concentrata in centri urbani con
presenza di centri storici di notevole valenza
culturale e caratterizzati da integrità urbanistica;
disponibilità per la ricettività dei centri storici e
crescente connotazione “agrituristica” nell’area;
integrità ambientale di vaste porzioni di ambiente
rurale e buona dotazione di vaste porzioni di
territorio libere da insediamenti;
buon livello di accessibilità soprattutto veicolare.
OPPORTUNITA’
esistenza di una ottima dotazione edilizia con buoni
collegamenti alle infrastrutture di comunicazione
ruolo positivo della domanda dei prodotti tipici;
crescita dei consumi di prodotti ad elevata
connotazione di tipicità
ottime potenzialità del turismo in molte forme
(culturale,
sportivo,
naturalistico,
religioso,
enogastronomico, ecc.)
benefici derivanti dalle fonti finanziarie pubbliche
(Aree Obiettivo 1)
programmazione ed implementazione di servizi
comuni per lo sviluppo socio-economico e la
sostenibilità
potenzialità di sviluppo delle imprese secondo un
modello integrato con il territorio
vicinanza a comprensori con forte connotazione
turistica e possibilità di generare escursionismo “di
rimbalzo”;
idotto impatto ambientale dello sviluppo turistico,
attitudine naturale allo sviluppo di un turismo di
qualità;
possibilità di ulteriori strumenti di facilitazione e
snellimento degli iter procedurali per la
realizzazione
degli
interventi
(Accordi
di
programma, Conferenze di Servizi)
71
1.4
Obiettivi e Strategie
Il tema strategico individuato dal partenariato locale del PIR A2 / AV PARTENIO – TERMINIO
CERVIALTO – TERRE IRPINE DOCG è il Tema 3 - Valorizzazione turistica delle aree rurali il cui
obiettivo generale è:
“favorire la creazione di un sistema integrato tra gli operatori delle filiere agricole ed
agroalimentari di qualità e gli operatori del sistema turistico, ampliando l’offerta territoriale di
beni e servizi turistici e perseguendo la valorizzazione delle risorse produttive, ambientali e
storico-culturali dell’area PIR”.
La finalità è dunque quella di indurre la crescita delle attività economiche direttamente e
indirettamente collegate al turismo rurale e, di conseguenza, del reddito e dell’occupazione.
Il progetto consiste quindi nella implementazione di un sistema di offerta turistica che utilizzi le
numerose risorse locali al fine di accrescere e qualificare le occasioni di visita legati
all’enogastronomia quale leva per:
• la valorizzazione in loco delle produzioni agricole ed agroalimentari;
• la promozione della fruizione turistica delle altre risorse territoriali (culturali, naturali,
etc.).
Gli obiettivi strategici specifici individuati per il PIR A2 / AV PARTENIO – TERMINIO
CERVIALTO – TERRE IRPINE DOCG in linea con quanto previsto dal CdP del POR Campania
2000-2006 per quanto riguarda il Tema 3 - Valorizzazione turistica delle aree rurali
sono:
1. Individuazione, organizzazione e promozione di percorsi/itinerari integrati tematici;
2. Creazione di strutture a carattere tematico e di infrastrutture rurali che valorizzino le
risorse produttive, ambientali e storico-culturali del territorio;
3. Diversificazione ed integrazione dei redditi agricoli attraverso la promozione di
opportunità di lavoro in ambiti affini a quelli agricoli;
4. Razionalizzazione, ammodernamento e potenziamento e innovazione di strutture
agricole e di trasformazione di prodotti di qualità (tipici e tradizionali);
5. Miglioramento delle risorse forestali e paesaggistiche e tutela delle risorse naturali ai fini
di una fruizione turistica del territorio;
6. Valorizzazione e miglioramento della qualità della produzione agricola.
Ad ogni singolo obiettivo specifico sono collegate una serie di iniziative raggruppabili nelle
seguenti categorie:
Obiettivo 1 - Individuazione, organizzazione e promozione di percorsi itinerari integrati tematici
72
•
•
•
Individuazione di itinerari per la valorizzazione delle produzioni
vitivinicole (Itinerari delle DOCG)
Individuazione di un percorso naturalistico per la fruizione delle risorse
ambientali e paesaggistiche presenti sugli Itinerari delle DOCG
Promozione itinerari turistici: naturalistici, gastronomici, culturali
Obiettivo 2 - Creazione di strutture a carattere tematico e di infrastrutture rurali che valorizzino
le risorse produttive, ambientali e storico-culturali del territorio
• Realizzazione di vetrine del territorio
• Organizzazione di musei e centri espositivi
• Restauro e recupero di superfici pubbliche
Obiettivo 3 – Diversificazione ed integrazione dei redditi agricoli attraverso la promozione di
opportunità di lavoro in ambiti affini a quelli agricoli
•
•
Potenziamento ed implementazione delle attività turistiche e ricreative fornite dalle
aziende agricole
Implementazione di iniziative volte ad incentivare il turismo nelle aree rurali e a creare
opportunità di reddito nei settori extragricoli
Obiettivo 4 – Razionalizzazione, ammodernamento, potenziamento e innovazione di strutture
agricole e di trasformazione di prodotti di qualità (tipici e tradizionali) con particolare riguardo ai
vini DOCG
•
•
•
•
Ammodernamento strutturale delle aziende agricole di produzione di qualità
(VITIVINICOLA DOC – DOCG)
Ammodernamento, razionalizzazione e potenziamento degli impianti di trasformazione
dei prodotti agricoli di qualità (VITIVINICOLA DOC –DOCG)
Innovazione tecnologica e di processo nelle aziende agricole e ricambio generazionale
Creazione di un sistema di offerta diversificato (Artigianato tipico – prodotti di filiera)
Obiettivo 5 – Miglioramento delle risorse forestali e paesaggistiche e tutela delle risorse naturali
ai fini di una fruizione turistica del territorio
•
•
Sistemazione idraulico forestale e tutela delle risorse naturali
Conservazione e recupero del patrimonio forestale quale risorsa naturalistica
Obiettivo 6 – Valorizzazione e miglioramento della qualità della produzione agricola
•
Azioni di diffusione delle informazioni sulle caratteristiche alimentari e salutari dei
prodotti con marchio collettivo riconosciuto
Le iniziative previste si traducono in una serie di interventi (operazioni materiali ed immateriali)
promosse dai soggetti proponenti/destinatari (pubblici e privati) legittimati a produrre proposte
e finanziabili in base alle indicazioni della Misura 4.24 “Gestione di strategie integrate di
sviluppo rurale da parte dei partenariati locali” ed in generale dalle singole misure del POR
Campania 2000-2006 afferenti alla Misura 4.24.
73
1.5 - Il progetto collettivo: implementazione del progetto “Le
strade del vino e dei Sapori d’Irpinia”
1.5.1 - Premessa
L’individuazione di un progetto collettivo per l’area AV/2 PARTENIO TERMINIO CERVIALTO, in
linea con quanto disposto dal Bando Misura 4.24 “Guida alla Progettazione Integrata Rurale”
scaturisce da una duplice necessità:
a) determinare sistemi di collegamento sia fisici che funzionali tra le varie componenti
del tessuto sociale, economico e politico-istituzionale;
b) sviluppare collegamenti funzionali tra i vari strumenti di programmazione attivi sul
territorio.
In tale ambito al Partenariato del PIR è affidato il ruolo di progettare e sperimentare nuove
strategie di intervento adatte al territorio e coerenti con il tema strategico prescelto; allo stesso
tempo di realizzare un sistema di integrazione tra le componenti del sistema territoriale.
Nel caso specifico del PIR AV/2 Partenio-Terminio Cervialto, la strategia di progetto collettivo
individuata dal Partenariato, considerando che il tema prescelto, scaturente dall’analisi SWOT, è
il TEMA 3 - VALORIZZAZIONE TURISTICA DELLE AREE RURALI, nasce dalle seguenti
considerazioni:
a) in tutta l’area PIR sono in fase di attuazione ben tre Progetti Integrati POR Campania
2000-2006 afferenti all’area tematica Sistemi Locali a Vocazione Turistica ed in
particolare:
• il PI Borgo Terminio-Cervialto – che interessa i comuni di Castelvetere sul Calore,
Chiusano San Domenico, Lapio, Monteramarano, Paternopoli e Taurasi
• il PI Filiera Turistica Enogastronomica – che interessa i comuni di Montefalcione,
Montemiletto, Santa Paolina e Tufo.
• il PI Parco Regionale Dei Monti Picentini che interessa i comuni di Castelvetere
sul Calore. Chiusano San Domenico e Montemarano
b) il territorio di Lapio, Monteramarano e Taurasi è interessato dal PSL Verde Irpinia
proposto dall’ATI GAL CILSI, GAL TERMINIO-CERVIALTO e GAL UFITA nell’ambito del
programma LEADER + che ha come temi catalizzatori: Tema 3) Valorizzazione dei
prodotti locali in particolare agevolando, mediante un’azione collettiva, l’accesso ai
mercati per le piccole strutture collettive ed il Tema 4) “Valorizzazione delle risorse
naturali e culturali, compresa la valorizzazione dei siti di interesse Comunitario NATURA
2000”;
c) il territorio di Santa Paolina e Tufo è interessato dal PSL “PARTENIO – VALLE
CAUDINA” che si basa su una coerente ed armonica integrazione dei medesimi due temi
unificanti:
Tema 3) Valorizzazione dei prodotti locali in particolare agevolando, mediante un’azione
collettiva, l’accesso ai mercati per le piccole strutture collettive ed il Tema 4)
“Valorizzazione delle risorse naturali e culturali, compresa la valorizzazione dei siti di
interesse Comunitario NATURA 2000”;
d) una vasta area del territorio PIR è interessata da strumenti di programmazione
negoziata ed in particolare Patti generalisti:
• PATTO TERRITORIALE DI AVELLINO (Lapio, Montemiletto, Paternopoli, Taurasi
e Tufo)
74
• PATTO TERRITORIALE PARTENIO (Montefalcione e Tufo)
• PATTO TERRITORIALE VALLE CALORE (Montemiletto)
Un patto specialista:
• il Patto Territoriale dei Monti Picentini e delle Valli Limitrofe –
comuni di
• Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico, Lapio,
Paternopoli e Taurasi
•
e) su tutto il territorio regionale è in avanzata fase di sperimentazione un progetto pilota
finalizzato alla valorizzazione dei prodotti tipici e dei sistemi locali, promosso
dall’Assessorato all’Agricoltura - “Prodotti di pregio e sviluppo di sistemi locali”
interessante le attività di produzione e trasformazione agricola nonché le attività di
somministrazione (ristorazione);
f) sul territorio specifico è in fase di avvio un progetto recentemente avviato
dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Avellino denominato “LE STRADE DEL
VINO E DEI SAPORI D’IRPINIA” integrandone le attività relativamente alle aree PIR:
ilprogetto “LE STRADE DEL VINO E DEI SAPORI D’IRPINIA” che ha come obiettivo
strategico principale “lo sviluppo dell’enoturismo nelle aree di produzione ”.
Tutte le iniziative citate sopra hanno finalità strategiche che coincidono ed ampliano quelle
individuate dai Progetti Integrati Rurali e propongono, a vari livelli, con diverse modalità, a volte
per singoli settori altre in modo trasversale, percorsi di sviluppo di tipo integrati.
Il percorso seguito dal Partenariato Locale dell’ A2/AV PARTENIO – TERMINIO CERVIALTO,
nella costruzione della strategia d’intervento s’ispira ad un progetto recentemente avviato
dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Avellino denominato “LE STRADE DEL VINO E
DEI SAPORI D’IRPINIA” integrandone le attività relativamente alle aree PIR
Il progetto “LE STRADE DEL VINO E DEI SAPORI D’IRPINIA” ha come obiettivo strategico
principale “lo sviluppo dell’enoturismo nelle aree di produzione ”.
La proposta del Partenariato Locale del PIR A2/AV è quella di implementare tale finalità
seguendo una duplice direzione:
- considerare prodotti territoriali non solo quelli agricoli, ma anche i servizi i turistici che ai
primi sono spesso collegati, e quindi creare favorevoli condizioni di commercializzazione
oltre alle produzioni agricole di pregio anche ai servizi turistici di qualità, riconoscibili e
ad affidabilità controllata;
- attivare una modalità innovativa di fruizione del territorio (inteso nel senso più ampio:
produzioni, servizi, ecc.) che ne accresca l’attrattività turistica, in un’ottica di sistema a
rete.
Inoltre, considerando le iniziative di sviluppo già operanti sul territorio (PI, Patti, ecc.) l’impianto
strategico del P.I.R. intende rafforzare ed ampliare l’azione di sviluppo locale propria di tali
strumenti interagendo con essi ed alimentando un virtuoso processo sinergico a vantaggio di
tutto il territorio.
Il sistema di obiettivi che ne scaturisce partendo dall’ obiettivo strategico globale:
 La finalità è favorire la creazione di sistemi integrati tra gli operatori delle filiere agricole
ed agroalimentari di qualità e gli operatori del sistema turistico, ampliando l’offerta
territoriale di beni e servizi turistici e perseguendo la valorizzazione delle risorse
produttive, ambientali e storico-culturali delle zone rurali.
 Lo sviluppo turistico deve essere principalmente orientato alla valorizzazione in loco
delle produzioni agricole ed agroalimentari (turismo enogastronomico), come all’offerta
75
di servizi turistici in grado di soddisfare nuove istanze di specifici target
del mercato (ambiente, natura, cultura, tempo libero).




•
•
•
•
Obiettivi specifici:
 individuazione ed organizzazione di percorsi turistici integrati;
sviluppo di forme di integrazione tra i produttori di beni agroalimentari di qualità ed i
settori dell’ospitalità e della ristorazione locale;
creazione di parchi e/o strutture a carattere tematico che valorizzino le risorse
produttive, ambientali e storico-culturali del territorio;
diversificazione ed integrazione dei redditi agricoli attraverso la promozione di
opportunità di lavoro in ambiti affini a quelli agricoli.
promuovere l'immagine delle produzioni di vino di qualità (FIANO DI AVELLINO, GRECO
DI TUFO E TAURASI);
incrementare e potenziare il flusso turistico soprattutto di rimbalzo – che ha come meta
principalmente le zone costiere ;
potenziare, valorizzare un sistema integrato tra operatori delle filiere soprattutto quella
vitiviniocola e gli operatori del sistema turistico rurale
aumentare la visibilità e la riconoscibilità delle produzioni di pregio e dei servizi turistici
da parte dei consumatori;
migliorare la qualità dei processi aziendali e dei prodotti/servizi offerti sul mercato.
1.5.2 Modello di attuazione
Il modello di attuazione del Progetto Collettivo proposto dal Partenariato Locale del PIR A2/AV
intende implementare azioni di sviluppo locale di valorizzazione e promozione delle risorse
presenti in modo coordinato, coinvolgendo una diffusa platea di soggetti operanti nel comparto
del turismo enogastronomico legato alla valorizzazione delle produzioni vitivinicole di qualità
La strategia è anche quella di coordinare, in un disegno comune, una serie di azioni in fase di
attuazione: Progetti Integrati territoriali, Programmi di Sviluppo Rurale, Patti territoriali, ecc. in
modo da garantire un’effettiva integrazione tra le iniziative dei singoli operatori pubblici e privati
locali, in un’ottica di certificazione e qualificazione dei prodotti/servizi offerti.
In tale ambito il PIR A2/AV intende rafforzare ed ampliare l’azione di sviluppo locale
interagendo con l’iniziativa LE STRADE DEL VINO – un progetto in fase di predisposizione che
vede l’Amministrazione provinciale quale soggetto capofila e coerente con la recente Legge
promulgata dalla Regione Campania.
La strategia di intervento del P.I.R. A2/AV - rafforza e amplia l’azione di tale progetto,
relativamente all’area POR, attraverso:
• l’attivazione di misure del POR che consentono di incentivare azioni di animazione,
formazione, promozione, controllo, etc., integrando quelle previste dalle “Strade del
Vino”;
• il potenziamento delle attività ricettive rurali, la ristorazione, l’agriturismo, l’artigianato
tradizionale extragricolo nonché le attività per il tempo libero.
• l’incentivazione dei processi di adeguamento strutturale che sono chiamati a svolgere i
singoli imprenditori agricoli ed agroindustriali di produzione di prodotti tipici locali,
attraverso le misure 4.8, 4.9, mentre l’introduzione di norme di assicurazione della
qualità;
• l’individuazione di microitinerari come previsto dal progetto le Strade del Vino e
l’adeguamento di infrastrutture esistenti a tale scopo;
76
•
la promozione e la valorizzazione da parte delle associazioni di imprese o
cooperative delle produzioni oggetto di riconoscimento comunitario
attraverso la misura 4.19 – attività di promozione dei vini di qualità;
• la realizzazione di iniziative di valorizzazione commerciale dei prodotti
vitivinicoli ed in generale e dei servizi turistici di qualità legati
all’enoturismo, attraverso la misura 4.18.b con il coinvolgimento delle
associazioni di imprenditori, cooperative, loro consorzi e associazioni di produttori
nell’ambito del PIR e relativamente al settore agroalimentare.
77
78
79
1.6 - Articolazione del Piano di Lavoro
La Misura 4.24 propone, alla lettera b, una nuova modalità d’intervento
attraverso la quale i partenariati possono sperimentare formule innovative di
intervento a sostegno dello sviluppo integrato. L’innovazione introdotta dalla Misura da al
Partenariato la possibilità di realizzare una serie di iniziative volte ad animare e sensibilizzare il
sistema locale.
Tale attività permette di organizzare e sostenere, con interventi specifici, il disegno strategico
complessivo illustrato nelle pagine precedenti. Il piano di attività, già definito nelle sue linee
essenziali, si sviluppa su molteplici dimensioni, tenute insieme da un denominatore comune,
rappresentato dall’obiettivo di utilizzare le provvidenze finanziarie recate dalla misura per
sostenere l’implementazione delle strategie adottate attraverso iniziative concrete e strumentali
al completamento del disegno strategico. Tale piano di attività è sinteticamente schematizzato
nelle seguenti tre “Schede intervento”, ciascuna delle quali contiene le informazioni tecniche ed
economiche delle azioni da intraprendere nell’ambito dei tre trattini in cui si articola la Misura
4.24, lettera b. In particolare:
• le attività relative all’attivazione del Partenariato ed alla progettazione del PIR (primo
trattino) sono state portate a termine alla data di scadenza del bando della misura 4.24;
• le attività di assistenza tecnica, di supporto, di affiancamento e di implementazione del PIR
(secondo trattino) rappresentano un’insieme coordinato di azioni finalizzate alla promozione
e valorizzazione dello sviluppo locale. Tali attività sono dirette a trasformare le linee
d’indirizzo strategico assunte in specifiche azioni, sostenendo, altresì, ulteriori processi di
integrazione a sostegno degli strumenti di intervento (ed in particolare, ai progetti di natura
collettiva) azionati nel PIR.
• per quanto attiene il funzionamento del Partenariato (terzo trattino) diretto ad una efficace
gestione del PIR, il Soggetto Responsabile attiverà una sede operativa del Partenariato
all’interno del territorio; tale sede prevede al suo interno una struttura snella in grado di
supportare tutte le attività concernenti il funzionamento del PIR.
La gestione di tali interventi avviene secondo modalità illustrate sinteticamente nel paragrafo
1.5 “Modalità di attuazione”, che descrive le soluzioni organizzative prospettate per l’attuazione
del PIR; si sottolinea che tali modalità sono state definite in stretta coerenza con le indicazioni
contenute nel Bando della Misura 4.24, nel Protocollo d’intesa sottoscritto dai partners e nella
Convenzione che regola i rapporti tra il Partenariato Locale ed il Soggetto Responsabile.
In termini generali, tali attività saranno realizzate secondo la formula della “gestione diretta”: il
Partenariato Locale, nella sua veste di destinatario dei finanziamenti disposti dalla Misura 4.24,
sarà il soggetto attuatore delle iniziative, assumendo giuridicamente gli impegni di spesa nei
confronti dei fornitori di beni e servizi la cui acquisizione è necessaria ai fini della realizzazione
delle attività connesse all’implementazione del PIR.
Nelle pagine seguenti sono riportate le schede sintetiche relative alle iniziative previste alla
lettera b) del Bando.
Il costo complessivo delle attività previste in tema di articolazione di lavoro per la realizzazione
della misura 4.24, come previsto nella normativa specifica (Bando di gara, Guida, ecc),
ammonta a 40.000 euro per le fasi di progettazione ed attivazione partenariale previste alla
lettera b) primo trattino. Le attività previste al secondo e terzo trattino della lettera b) implicano
un costo complessivo che ammonta a 840.000 euro.
Attività di cui alla lettera b) primo trattino del Bando di Gara
Attivazione del partenariato e progettazione del PIR
80
La Misura 4.24, lettera b, primo trattino prevede la realizzazione di attività
necessarie all’avvio del Partenariato ed alla elaborazione del PIR. Si tratta di
attività già portate a termine con la formale approvazione del Progetto da parte
dei partner. In tale ambito di attività, le azioni si sono svolte essenzialmente su
due ambiti:
1.1)
1.2)
Azioni volte all’attivazione del Partenariato
Progettazione del PIR
Per la realizzazione di tali azioni è stata sostenuta una spesa pari a 40.000,00 euro, caricati
sulla tipologia di intervento sub 1.1) per 5.000,00 euro e su quella sub. 1.2) per 35.000,00
euro. La descrizione tecnica delle due azioni è presentata nelle schede esposte nelle pagine
seguenti.
1.1 - Azioni volte all’attivazione del Partenariato
Descrizione
L’azione in esame si è concretizzata nella realizzazione di numerosi incontri di partenariato sul
territorio. Nell’ambito di tale azione, soprattutto nella fase di avvio delle attività di
concertazione, il Partenariato è stato concretamente sostenuto dalla Provincia di Avellino
attraverso il soggetto da questa incaricato di svolgere attività di animazione ed assistenza
tecnica. Un ulteriore importante contributo è stato offerto dall’Amministrazione regionale che ha
affiancato al Partenariato un gruppo di tecnici dello Stapa provinciale.
Gli incontri di concertazione, che hanno visto una partecipazione sempre crescente di partner,
hanno rappresentato la sede nella quale il Partenariato ha assunto decisioni di rilievo, tra cui:
- la definizione del Regolamento interno, contenente, tra l’altro, indicazioni sulla struttura
e le modalità di funzionamento dell’Assemblea e della Conferenza d’Ambito;
- la definizione delle modalità dell’individuazione del soggetto al quale affidare l’incarico di
redigere il PIR);
- l’individuazione del Soggetto Responsabile (Comunità Montana del Partenio);
- l’individuazione del tema strategico del PIR, nonché degli interventi a carattere collettivo
attorno ai quali aggregare le iniziative integrate;
- l’approvazione del Piano di Lavoro e del relativo cronoprogramma;
- l’approvazione delle modalità di selezione delle manifestazioni d’interesse, con
particolare riferimento all’avviso pubblico ed ai criteri di valutazione;
- l’approvazione delle graduatorie dei progetti ammissibili;
- l’approvazione della Convenzione che regolamenta i rapporti tra Partenariato e Soggetto
Responsabile;
- l’approvazione e la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa;
- l’approvazione del PIR, su proposta del Soggetto Responsabile.
Gli obiettivi di tali azioni sono principalmente da ricondurre:
- alla sensibilizzazione del territorio e, in particolare, dei soggetti pubblici e privati
portatori di interessi collettivi all’adesione al Partenariato;
- alla individuazione delle linee strategiche d’intervento e delle modalità organizzative e
gestionali del Partenariato;
- alla individuazione delle iniziative da promuovere ai fini della presentazione del PIR e,
in un’ottica operativa di breve-medio periodo, ai fini della pianificazione degli interventi
integrati per lo sviluppo sostenibile del territorio.
Sono stati organizzati incontri di partenariato ed iniziative di assistenza tecnica in favore dei
soggetti pubblici e privati potenzialmente interessati alla partecipazione al PIR. Sono inoltre
81
state sostenute spese per la pubblicizzazione del bando di selezione delle
manifestazioni d’interesse.
Costi
I costi per la realizzazione dell’azione sono pari ad Euro 5.000,00 come descritto
di seguito.
Schema riepilogativo costi - Intervento 1.1 - Attivazione del Partenariato
Unità di
misura
Descrizione
Attivazione partenariato
n
Totale 1.1
Costo
unitario
5.000
,00
Quantità
prevista
1
Costo totale
5.00
0,00
5.00
0,00
82
Calendario di attività
Le azioni sono state avviate nel mese di settembre 2004 e si sono completate
nel mese di febbraio 2005.
In particolare, le azioni finalizzate all’avvio del Partenariato sono iniziate nei
giorni immediatamente successivi alla definizione, da parte della Provincia di
Avellino, degli ambiti territoriali di riferimento per la progettazione dei PIR e si
sono concluse il 15 febbraio. Il calendario delle attività, esposto in forma grafica, è
rappresentato insieme a quello dell’intervento 1.2 (Progettazione del PIR) in considerazione
degli evidenti nessi e rapporti di consequenzialità tra gli steps operativi di queste due azioni.
1.2 – Progettazione del PIR
Descrizione
La realizzazione delle indagini preliminari e delle analisi necessarie all’individuazione delle
strategie da adottare, nonché la materiale elaborazione del PIR e dei suoi allegati è stata
affidata all’ATI I&S-Plansud, che ha accompagnato il Partenariato anche nel corso dei numerosi
incontri di concertazione volti alla definizione degli aspetti strategici ed operativi della
programmazione. L’attività di progettazione ha seguito un rigoroso calendario di attività e si è
sviluppata su diverse fasi di lavoro, i cui risultati sono stati di volta in volta oggetto di confronto
in sede di concertazione per la loro approvazione e per la definizione di ulteriori elementi di
dettaglio progettuale. L’obiettivo di tale percorso di lavoro è stato quello di ottenere il massimo
livello di condivisione delle scelte operate tra le diverse soluzioni possibili.
Tali fasi si sono articolate su più dimensioni operative, rappresentate da:
- indagini territoriali (svolte sia attraverso la raccolta desk di dati territoriali, compresi quelli
attinenti agli strumenti di programmazione attivi, sia attraverso sopralluoghi, sia, infine,
attraverso confronti con i partners ed opinion leaders);
- incontri di concertazione, mirati alla definizione degli indirizzi programmatici e delle modalità
di progettazione. In una fase avanzata della progettazione gli incontri sono stati finalizzati
alla individuazione delle iniziative da promuovere ai fini della presentazione del PIR e, in
un’ottica operativa di breve-medio periodo, ai fini della pianificazione degli interventi
integrati per lo sviluppo sostenibile del territorio;
- elaborazione dei documenti di progettazione, scaturita dalle indicazioni del partenariato e
dalla analisi dei dati raccolti.
La tipologia di intervento è inquadrabile nella categoria studi e ricerche ed è stata realizzata
attraverso lo svolgimento di indagini, l’elaborazione delle analisi SWOT, la redazione del PIR e
dei relativi allegati.
Costi
I costi per la realizzazione dell’azione sono pari ad Euro 35.000,00 come riportato di seguito.
Schema riepilogativo costi - Intervento 1.2 - Progettazione del PIR
Unità di
misura
Descrizione
Costo
unitario
Quantità
prevista
35.000,
Elaborazione PIR
n
Totale 1.2
00
1
Costo totale
35.00
0,00
35.00
0,00
83
L’elaborazione del PIR (dalla fase di indagine preliminare alla predisposizione
della documentazione amministrativa da allegare alla domanda di
finanziamento) sono state avviate nella prima settimana del mese di novembre
2004 e si sono concluse alla scadenza del bando.
Il seguente schema raffigura il cronoprogramma delle attività realizzate
nell’ambito della Misura 4.24.b, primo trattino. Va sottolineato che tale
cronoprogramma rappresenta un estratto del piano di lavoro approvato dai partner in fase di
avvio della progettazione.
84
Cronoprogramma della attività – punto b) primo trattino
A.
Definizione
PL
A.1 Definizione PL
I
ottobre '04
II III IV
I
novembre '04
II III IV
I
dicembre '04
II III IV
I
gennaio '05
II III IV
febbraio '05
I
II III
B. Organizzazione PL
B.1 Individuazione SR
B.2 Conferim. incarico elab.
PIR
B.3 Definizione RI
B.4 Redazione PdI
B.5 Firma PdI
C. Definizione strategia
C.1 Analisi dati territoriali
C.2 Analisi programm.
territoriale
C.3 Analisi SWOT
C.4 Definizione obiettivi e
strategia
C.5 Individuazione PC
D. Animazione territoriale
D.1 Animazione PL
D.2 Animaz. ed inform.
esterna
E. Acquisizione MdI
E.1 Elaboraz. criteri di
selezione
E.2 Elaborazione bando
E.3 Pubblicazione bando
E.4 Chiusura bando
E.5 Istruttoria
E.6 Graduatoria Finale
F. Elaborazione finale PIR
F1 Definizione Sezione 1
F2 Definizione Sezione 2
F3 Definizione Sezione 3
F4 Approvazione PIR
F5 Preparazione doc. amm.
F6 Trasmissione progetto al
SR
F7 Trasmissione Amm. Prov.
F8 Acquisizione ACP
F9 Presentazione PIR regione
85
Attività di cui alla lettera b) secondo trattino del Bando di Gara
Assistenza tecnica, supporto, affiancamento e implementazione del PIR
Le attività di assistenza tecnica, supporto, affiancamento e implementazione del
PIR rappresentano un elemento fondamentale, in quanto consentono di mettere
in rete gli intereventi finanziati e realizzati all’interno del PIR e di collegarli con tutte le altre
iniziative, interventi ed altre attività che sono già in corso sul territorio.
La finalità complessiva di queste attività è quella di ottenere quel valore aggiunto territoriale,
che in questa fase è soltanto potenziale, e che dunque necessita di interventi specifici.
L’assistenza tecnica, il supporto, l’affiancamento e l’implementazione del PIR, oltre ad avere
l’obiettivo generale di raggiungere il successo progettuale realizzando e completando tutte le
iniziative e gli interventi previsti dal progetto, si propone un obiettivo specifico più ambizioso.
Tale obiettivo specifico risiede nella capacità del territorio dell’Ambito PIR Le Terre Irpine DOCG
di “fare sistema” e di diventare un’area di grande attrattività per un turismo qualificato,
destagionalizzato e di nicchia, in grado di apprezzare le produzioni tipiche locali, la grande
qualità e particolarità dell’ambiente e tutti gli altri elementi che rappresentano i punti di forza
territoriali, valorizzabili ai fini turistici.
La qualità progettuale emersa dagli interventi proposti nell’ambito delle Manifestazioni di
interesse, sia pubbliche che private, rappresenta una condizione necessaria per il
consolidamento ed il miglioramento dei fattori di qualità del territorio.
Ciò non è tuttavia sufficiente, in quanto è necessario intercettare in maniera organica i flussi di
domanda in grado di acquistare il “prodotto-territorio” rispettando al contempo l’esigenza di
preservare le risorse territoriali nell’ottica dello sviluppo sostenibile, e dall’altro garantendo un
flusso di reddito alle attività economiche in grado di garantire una redditività sufficiente a
garantire adeguate condizioni di vita evitando la necessità di ricorrere periodicamente a
politiche assistenziali.
Si tratta di implementare dunque azioni orientate al marketing, che nella situazione attuale, in
cui la competitività non è più tra le imprese, ma tra territori, rivestono un ruolo cruciale.
Le singole attività che rispondono alle necessità di cui alla lettera b) del Bando di gara secondo
trattino, rappresentano un insieme organico che si propone di realizzare azioni con i seguenti
obiettivi:
 mettere in rete gli interventi realizzati attraverso il Progetto Integrato Rurale tra loro e
con gli altri interventi realizzati nei vari programmi di investimenti realizzati ed in corso,
oltre che con tutti gli elementi che caratterizzano il territorio d’Ambito;
 qualificare e specializzare l’offerta territoriale, in una visione che parta dai diversi
elementi che caratterizzano il territorio stesso, in modo da proporre un’offerta
territoriale complessiva che sia coerente e calibrata rispetto alle risorse endogene;
 individuare gli specifici target di mercato cui indirizzarsi, attraverso un’accurata attività
di analisi che sia funzione delle tendenze attuali della domanda di mercato e delle scelte
di posizionamento del territorio rispetto ai concorrenti, da effettuare coerentemente con
le risorse disponibili e con le aspettative dei diversi attori locali;
 progettare ed attuare attività di comunicazione, promozione, affiancamento alle imprese
ed agli enti, che consentano la reale ed effettiva implementazione del PIR, nel senso di
realizzare tutte le azioni necessarie a fare in modo che il prodotto-territorio dell’Ambito
PIR Le Terre Irpine DOCG intercetti la quota di domanda di mercato necessaria al
raggiungimento dell’obiettivo di un adeguato sviluppo sostenibile.
Tali attività saranno ovviamente affiancate anche dal un adeguato monitoraggio che
rappresenta la “funzione di controllo” dell’andamento degli interventi del PIR e la situazione
complessiva in relazione al raggiungimento della domanda. Tutte le azioni previste in questa
fase sono molto articolate, e rispondono alla necessità generale di perseguire l’obiettivo
86
fondamentale di valorizzazione turistica dei prodotti tipici locali, che deriva dal
tema prescelto (N° 3) e, ovviamente, è funzione delle caratteristiche territoriali.
In questo modo si crea un sistema relazionale, che, coadiuvato dal luogo in cui
localizzano le attività relative al funzionamento del PIR, realizza “La Casa del
PIR Terre Irpine DOCG”, ambito di incontro e scambio di esperienze ; si tratta,
come detto, non solo di un luogo fisico, che comunque rappresenta un
importante elemento, ma di un insieme di metodologie innovative e di interventi diretti ad
introdurre buone prassi in grado di valorizzare tutti gli interventi realizzati sul territorio per
assicurare uno sviluppo turistico sostenibile che sia fondato sulla valorizzazione dei prodotti
tipici locali di pregio (i tre vini DOCG in particolare) e sugli altri elementi di attrattività del
territorio.
Il concetto di “Casa del PIR” implica un’intensa attività di sperimentazione, di ricerca di
metodologie innovative per la valorizzazione del territorio che implica l’utilizzo di professionalità
e competenze diverse in grado di assicurare nel complesso il contributo necessario;
ovviamente, da questo discende che nello svolgere queste attività si rende necessario
coinvolgere professionalità specifiche in grado di assicurare il successo della pianificazione e
realizzare degli interventi. In questo senso, le attività saranno svolte da strutture esterne al
soggetto responsabile; tali strutture saranno scelte in funzione della loro capacità di assicurare
le necessarie competenze professionali e l’esperienza precedente, in modo da assicurare il
successo dell’iniziativa. Le attività previste con riferimento alla lettera b) secondo trattino del
Bando di Gara, sono suddivise nelle seguenti tipologie:




piano di marketing territoriale; il piano di marketing territoriale rappresenta l’attività
propedeutica di pianificazione per la implementazione delle azioni dirette a La Casa del
PIR Terre Irpine DOCG. Il piano di marketing territoriale sarà articolata in marketing
strategico, che ha carattere generale per poi passare alla definizione delle azioni di
marketing operativo;
comunicazione nell’Ambito PIR Le Terre Irpine DOCG; la comunicazione rappresenta la
fase successiva di attività, e prevede innanzitutto la progettazione di tutta l’attività di
comunicazione. L’attività di comunicazione sarà articolata in due tipologie fondamentali:
interna, quando diretta ai pubblici ed agli attori locali, ed esterna, quando si indirizza ai
pubblici ed ai consumatori esterni;
portale Web per il Turismo nelle Terre Irpine DOCG; il portale rappresenta sicuramente
uno strumento fondamentale per tutte le iniziative previste da La Casa del PIR Terre
Irpine DOCG. Infatti, il Portale è in grado di assicurare un insieme molto articolato di
funzioni e di servizi. Il Portale potrà svolgere un ruolo fondamentale e complesso nel
sistema territoriale per la valorizzazione turistica dell’Ambito PIR, quale ingresso virtuale
a tutto il territorio, quale centro di conoscenze rispetto ad iniziative, attività,
caratteristiche ed elementi territoriali, quale elemento di connessione sistemica di tutte
le iniziative e le attività previste;
monitoraggio delle azioni e valutazione degli effetti; il monitoraggio e la valutazione del
programma PIR Tere Irpine DOCG e delle iniziative promosse all’interno de La Casa del
PIR Terre Irpine DOCG, non rappresenta un punto terminale per quanto importante.
Infatti, il monitoraggio deve essere un’attività da svolgersi anche dopo la conclusione
del programma, e questo anche grazie alla metodologia innovativa di analisi che andrà
messa a punto in questa fase.
87
Piano di marketing territoriale
Descrizione
Il progetto di marketing territoriale intende sviluppare un’analisi sul grado di
attrattività dell’Ambito PIR Le Terre Irpine DOCG sia per gli utenti interni che per
quelli esterni. L’obiettivo è quello di implementare un approccio alla corretta utilizzazione al
territorio in funzione degli specifici interventi, individuando le azioni specifiche per migliorare la
competitività del contesto locale.
Le politiche di sviluppo locale hanno raggiunto, a livello nazionale ed internazionale, livelli di
interesse ed importanza molto elevati. In un’ottica moderna parlare di sviluppo di un territorio
e delle sue risorse chiama in causa il concetto di marketing territoriale. Questo è un concetto
innovativo, talvolta mal interpretato, che ha la particolarità di considerare un determinato
contesto territoriale con un approccio di marketing che è tipico delle aziende.
L’obiettivo centrale del progetto è quello di individuare ed interpretare, attraverso uno studio
approfondito dell’area, le caratteristiche territoriali dell’Ambito PIR AV/2 per permettere di
definire un’offerta ben identificata e una relativa domanda attuale e potenziale che si possa
sentire attratta e, successivamente, soddisfatta. All’interno del progetto saranno definite:
un’area di azione esterna (il cosiddetto marketing territoriale esterno) volta cioè a richiamare
all’interno del territorio oggetto dell’intervento i differenti segmenti di clienti individuati come le
imprese e gli investitori e un’area di azione interna (il cosiddetto marketing territoriale interno)
che ha come scopo quello di soddisfare gli operatori pubblici e privati interni come i cittadini, le
imprese, le associazioni di categoria, ecc.
Si comprende subito come fondamentale diventa, al fine del buon esito di tutto il lavoro,
individuare con chiarezza le quali sono le caratteristiche territoriali che devono essere
enfatizzate e quali tipologie di soggetti esterni attrarre.
A livello operativo diventa indispensabile un’analisi ben ponderata per individuare quale tipo di
azione intraprendere per raggiungere l’obiettivo centrale del progetto.
Le azioni operative che discendono dall’attuazione della strategia individuata di marketing del
territorio mirano a raggiungere quattro tipi di obiettivi :
− di sviluppo, che mirano a rafforzare o ad innovare le componenti dell’offerta territoriale;
− di comunicazione, che forniscono alle varie componenti della domanda individuata
maggiori elementi possibili sulle caratteristiche dell’offerta locale;
− organizzativi, che permettono di aggregare e coordinare i diversi attori dell’offerta
locale;
− di sostegno, che sviluppano iniziative che consentono l’intensificarsi delle relazioni tra
alcuni elementi individuati della domanda potenziale ed alcuni attori dell’offerta locale.
Il piano prevede la definizione del marketing strategico e del marketing operativo; il primo
parte da un’analisi attenta delle caratteristiche e dell’offerta territoriale e da un’analisi dei
mercati turistici e dei prodotti tipici, oltre che da una selezione dei diversi ed eventuali segmenti
di interesse. Si tratta di individuare su quali strategie puntare, e quale segmentazione del
mercato operare; segmentare significa soprattutto focalizzare l'attenzione sui mercati e sui
clienti ritenuti di maggiore interesse.
Il marketing operativo traduce il marketing strategico in iniziative ed azioni per raggiungere i
segmenti target individuati precedentemente; tali azioni sono organizzate in un insieme
sinergico, diretto a raggiungere gli obiettivi previsti.
Il successo del piano di marketing dipende in maniera cruciale dalla capacità di far interagire
tutte i soggetti presenti sul territorio, che peraltro hanno già positivamente dialogato nel tavolo
partenariale, ma anche dalla capacità di coinvolgere nella progettazione tutte le professionalità
necessarie alla migliore conoscenza del territorio e dei possibili intereventi da proporre.
88
Costi
I costi da sostenere per la realizzazione dell’azione sono pari ad Euro 223.000,00
e sono stati calcolati utilizzando i parametri vigenti per attività similari.
Come si evince dalla tabella si tratta di costi per il personale previsto, che consta
in consulenti partner, senior e junior, di costi per la pubblicazione e diffusione
del piano, e delle spese generali.
Per quanto riguarda il personale previsto, sono state indicate esclusivamente le giornate/uomo
previste, prevedendo di dover utilizzare competenze, specializzazioni e professionalità diverse,
in funzione delle necessità realizzative del piano.
Schema riepilogativo costi - Intervento 2.1 - Piano di Marketing territoriale
Descrizione
Unità di
misura
Costo
unitario
Quantità
prevista
Costo totale
Consulente Partner
giornate
400,00
25
10.000,00
Consulente Senior
giornate
300,00
350
105.000,00
Consulente Junior
giornate
185,00
400
74.000,00
Pubblicazioni e stampe
forfait
14.000,00
1
14.000,00
Spese generali, viaggi e trasferte
forfait
20.000,00
1
20.000,00
Totale Intervento 2.1
223.000,00
Calendario di attività
La durata prevista per la realizzazione del piano di marketing è di tre trimestri, con l’inizio
previsto nel terzo trimestre del 2005 e la conclusione entro la fine del primo trimestre del 2006.
Attività
2.1. Piano di marketing territoriale
Elaborazione del piano di marketing
territoriale
2005
III IV
I
II
2006
III
IV
I
II
2007
III
IV
I
2008
II
Comunicazione nell’Ambito PIR Le Terre Irpine DOCG;
Descrizione
La fase di progettazione del marketing territoriale consente di definire, operativamente, quale
deve essere la politica di comunicazione più adatta per cercare di far recepire al mercato il
prodotto - territorio in maniera adeguata. La fiducia che bisogna trasmettere nella politica di
comunicazione si concretizza anche in questo, nell’avere cioè, la possibilità di trovare
controparti competenti ed efficienti che possano dare informazioni dirette a far conoscere
adeguatamente le caratteristiche territoriali e la tipologia di offerta.
Destinatario privilegiato di tutti gli sforzi comunicazionali devono essere naturalmente i
consumatori attuali e potenziali, sia i turisti che i consumatori di prodotti tipici.
L’attività di comunicazione è articolata secondo un metodo scientifico in tre fasi fondamentali:
− progettazione della comunicazione;
− comunicazione interna;
− comunicazione esterna.
89
La prima sottofase prevede la realizzazione di un programma operativo di
comunicazione diretto a strutturare il piano della comunicazione mirata e globale
sul posizionamento del territorio.
Completata la progettazione del piano di comunicazione, è prevista l’attivazione
di una comunicazione che prevede tipologie di azioni interne, dirette a
diffondere sul territorio il progetto, le sue iniziative ed i suoi effetti attesi, oltre
che azioni di comunicazione esterna dirette alla promozione attraverso missioni, workshop, ed
eventi, presso i territori ove è significativa la presenza di consumatori e di utenti target.
In particolare, la comunicazione interna è strutturata in tre azioni:
 evento di presentazione;
 incontri di diffusione;
 campagna pubblicitaria interna, stampa opuscoli, brochure ed altre iniziative
promozionali.
Dall’altro lato, la comunicazione esterna prevede tre tipologie di azioni specifiche di elevato
impatto sui mercati prescelti nel piano di marketing::
 visite di familiarizzazione e workshop “specializzati”;
 visite guidate per gruppi selezionati e ristretti di giornalisti;
 campagna pubblicitaria declinata per prodotti/stagioni
Costi
La progettazione della comunicazione ha un costo complessivo che ammonta 15.000,00 Euro.
Schema riepilogativo costi - Intervento 2.2 - La comunicazione dell'Ambito PIR AV/2
2.2.1 - Piano di comunicazione
Unità di
misura
Descrizione
Elaborazione del piano di comunicazione
Costo
unitario
Quantità
prevista
15.000,
00
a corpo
Costo totale
15.00
0,00
15.00
0,00
1
Totale Intervento 2.2.1
Calendario di attività
Il calendario di attività prevede che la progettazione della comunicazione sia avviata entro il
terzo trimestre 2005 e si completi nel trimestre successivo.
Attività
2.2.1 - Piano di comunicazione
Elaborazione del piano di
comunicazione
2005
II
I
IV
I
2006
II
II I
IV
I
2007
II
II I
2008
IV
I
II
90
Costi
La comunicazione interna ha un costo complessivo di 84.000,00 euro e si
articola in tre tipologie di attività: l’evento (convegno di presentazione), 10
incontri di animazione, e l’attività pubblicitaria, promozionale, oltre che la
stampa e diffusione di opuscoli e documenti relativi all’Ambito PIR Le Terre
Irpine DOCG.
Schema riepilogativo costi - Intervento 2.2 - La comunicazione dell'Ambito PIR AV/3
2.2.2 - Comunicazione interna
Unità di
misura
Descrizione
Costo
unitario
Quantità
prevista
Costo totale
Evento di presentazione
numero
12.000,00
1
12.000,00
Incontri di animazione
Pubblicità, opuscoli, ecc, e altre forme di
promozione
numero
2.700,00
10
27.000,00
forfait
45.000,00
1
45.000,00
84.000,00
Totale Intervento 2.2.2
Calendario di attività
Il calendario di attività prevede che l’evento (convegno di presentazione) si realizzi entro la fine
del 2005, mentre i 10 incontri di animazione saranno realizzati per tutto il 2006 e nel primo
trimestre del 2007; l’attività pubblicitaria, promozionale, la stampa e diffusione di opuscoli e
documenti relativi all’Ambito Le Terre Irpine DOCG inizierà nei primi mesi del 2006 e si
completerà alla conclusione del progetto PIR.
Attività
2.2.2 - Comunicazione interna
Evento di presentazione
Incontri di animazione
Pubblicità, opuscoli, ecc, e altre forme
di promozione
2005
III IV
I
2006
II
III
IV
I
2007
II
III
IV
I
2008
II
Costi
La comunicazione esterna costa complessivamente Euro 146.000,00 e si articola in tre tipologia
di iniziative: visite di familiarizzazione e workshop specializzati, diretti ad incrociare i target di
mercato selezionati; visite guidate di gruppi selezionati e ristretti di giornalisti in grado di
veicolare all’esterno un’immagine positiva del territorio; infine, è prevista una campagna
pubblicitaria su riviste specializzate.
91
Schema riepilogativo costi - Intervento 2.2 - La comunicazione dell'Ambito
PIR AV/2
2.2.3 - Comunicazione
esterna
Descrizione
Unità di
Costo
Quantità
Costo totale
misura
unitario
prevista
Organizzazione di visite di familiarizzazione e
workshop “specializzati”
Visite guidate per gruppi selezionati e ristretti
di giornalisti
Campagna pubblicitaria declinata per
prodotti/stagioni
numero
14.000,00
4
56.000,00
numero
10.000,00
4
40.000,00
forfait
50.000,00
1
50.000,00
146.000,00
Totale Intervento 2.2.3
Calendario di attività
Il calendario delle attività prevede che tali iniziative inizino nella seconda metà del 2006 per
concludersi alla fine del programma PIR; le attività di comunicazione esterna prevedono una
temporizzazione che prevede l’attuazione di programmi su base semestrale, alla fine dei quali vi
sarà una sosta trimestrale, in modo da poter anche effettuare una prima valutazione degli
effetti dell’azione.
Attività
2.2.3 - Comunicazione esterna
Organizzazione di visite di
familiarizzazione e workshop
“specializzati”
Visite guidate per gruppi selezionati e
ristretti di giornalisti
Campagna pubblicitaria declinata per
prodotti/stagioni
2005
III IV
I
2006
II III
IV
I
2007
II III
2008
IV
I
II
Portale Web dell’Ambito PIR Le Terre Irpine DOCG;
Descrizione
Nell’ambito della complessa attività di comunicazione si prevede anche la realizzazione di un
articolato portale Web; il Portale ha l’obiettivo di sostenere lo sviluppo del territorio e del
tessuto imprenditoriale attraverso la promozione e valorizzazione delle risorse locali. Il sistema
prevede una complessa architettura di portali Internet formata da un Portale che sia in network
con i siti Web degli Enti e delle Imprese del territorio.
La Porta di Ingresso virtuale al Territorio delle Terre Irpine DOCG, che rappresenta il nome
prescelto per il portale Web costituisce l’interfaccia interattiva attraverso la quale i
visitatori/turisti potranno venire a conoscenza delle risorse esistenti sul territorio ed interagire
direttamente con tutti gli attori interessati (enti, istituzioni, aziende e strutture ricettive). Esso
non si limiterà a veicolare informazioni multimediali sul territorio (patrimonio artistico, culturale
e naturalistico; itinerari turistici; eventi, spettacoli, sagre; prodotti eno-gastronomici; artigianato
locale; strutture ricettive) ma, soprattutto, offrirà una serie di servizi on-line, come ad esempio
un link alle prenotazioni delle strutture ricettive, interazione diretta con tutti i visitatori e gli
attori del territorio attraverso servizi di Community, ed altri.
In pratica, i visitatori, una volta scelto un contenuto sul Portale, potranno eventualmente ed
agevolmente accedere all’opportuno link ottenendo, così, tutte le informazioni collegate o i
92
servizi di cui si necessita. Si sottolinea, infine, che l’implementazione del
Portale, secondo il modello reticolare ed interattivo proposto, è in linea con una
delle priorità trasversali sostenute dall’Amministrazione regionale in sede di
programmazione della Misura 4.24 in quanto consente di attuare quanto
richiesto in tema di società dell’informazione e di tecnologie I&CT.
Costi
I costi per la realizzazione della Porta di Ingresso virtuale al Territorio dei Le Terre Irpine DOCG
sono pari ad Euro 50.000,00 e sono riportati nella tabella riportata di seguito.
Schema riepilogativo costi – Intervento 2.3 - Il Portale WEB dell'Ambito PIR AV/3
Descrizione
Il Portale WEB dell'Ambito PIR AV/2
Unità di
misura
Costo
unitario
A corpo
50.000,00
Quantità
prevista
Costo totale
1
50.000,00
Totale Intervento 2.3
50.000,00
Calendario di attività
Il calendario di attività prevede il completamento della Porta di Ingresso virtuale al Territorio Le
Terre Irpine DOCG entro il primo trimestre del 2006; ovviamente, a partire da tale data, sarà
effettuata un costante e periodico aggiornamento dei dati e dei contenuti.
Attività
2.3 - Il Portale WEB dell'Ambito PIR
AV/2
Il Portale WEB dell'Ambito PIR AV/2
2005
II
I
IV
2006
I
II
III
2007
IV
I
II
III
2008
IV
I
II
Monitoraggio delle azioni e valutazione degli effetti
Descrizione
Il monitoraggio e la valutazione sono due attività strettamente connesse e di grande utilità ai
fini della comprensione dell’andamento progettuale, in quanto consentono di comprendere le
problematiche in corso d’opera e le difficoltà che si incontrano nella realizzazione delle singole
attività previste nel PIR Le Terre Irpine DOCG.
In particolare, si prevede di effettuare un’attività di monitoraggio periodica già entro il primo
anno di attività, in modo da proporre eventuali soluzioni e/o azioni correttive alle possibili
problematiche; nel complesso, si prevedono tre cicli di monitoraggio delle attività svolte.
Inoltre, nel periodo conclusivo di realizzazione del programma, si prevede di realizzare, oltre
che l’ultimo monitoraggio, anche una valutazione dei primi
effetti del programma di
investimenti che rappresenta un utile confronto con quanto realizzato nella fase di
pianificazione delle azioni.
Sia il monitoraggio che la valutazione del PIR Le Terre Irpine DOCG saranno svolti
coerentemente con la previsione normativa, e saranno realizzati anche con il supporto di
personale altamente specializzato e qualificato, in modo da introdurre metodologie innovative di
analisi e di controllo dei risultati, in termini, ad esempio di ROI territoriale.
93
Costi
I costi sostenuti per la realizzazione dell’azione sono pari ad Euro 56.700,00 si
riferiscono al personale utilizzato nell’attività, consulente partner, consulente
senior, e consulente junior, ed alle relative spese generali. Per quanto attiene il
personale, i costi sono stati calcolati nel rispetto della normativa vigente, e sono
stati articolati in giornate/uomo.
Schema riepilogativo costi - Intervento 2.4 - Monitoraggio delle attività e valutazione
degli effetti
Descrizione
Unità di
misura
Costo
unitario
Quantità
prevista
Costo totale
Consulente Partner
giornate
400,00
8
3.200,00
Consulente Senior
giornate
300,00
100
30.000,00
Consulente Junior
giornate
185,00
100
18.500,00
5.000,00
1
5.000,00
Spese generali, viaggi e trasferte
forfait
56.700,00
Totale Intervento 2.4
Calendario di attività
L’attività di monitoraggio e valutazione si svolgerà con cadenza periodica; la prima attività è
prevista nel secondo trimestre del 2006, mentre il secondo monitoraggio si terrà nel primo
trimestre 2007; infine, l’attività finale di monitoraggio e valutazione è prevista per l’ultimo
semestre di attività
Attività
2.4 - Monitoraggio delle attività e
valutazione degli effetti
Consulente Partner
Consulente Senior
Consulente Junior
Spese generali, viaggi e trasferte
2005
III IV
I
2006
II III
IV
I
2007
II III
IV
I
2008
II
94
Attività di cui alla lettera b) terzo trattino del Bando di Gara
Funzionamento dei partenariato
Il funzionamento del partenariato è un’attività molto importante, in quanto le
attività in esso previste sono finalizzate a fornire strumenti operativi al
Partenariato, in termini di beni materiali e servizi indispensabili sia alla gestione
corrente delle attività, sia allo sviluppo delle attività amministrative, di monitoraggio, controllo e
sorveglianza, legate all’attuazione del PIR ed al monitoraggio delle iniziative cofinanziate dal
POR-Feoga.
Inoltre, l’aspetto più importante, è quello di creare una struttura di supporto e di servizio al
partenariato ed alle attività previste alla lettera b) secondo trattino, in quanto la struttura
rappresenterà il riferimento fisico per il Le Terre Irpine DOCG. Questa struttura di servizio si
qualifica come vera e propria agenzia di sviluppo con compiti di supporto al partenariato, grazie
al suo personale altamente qualificato, ed al contempo rappresenta il riferimento per tutte le
attività previste dal PIR. In particolare, le spese connesse all’azione in esame sono legate:
 all’allestimento funzionale della struttura operativa del Partenariato (acquisto di beni ed
attrezzature). La sede del Soggetto Responsabile sarà dotata delle attrezzature
indispensabili al funzionamento dello stesso, in particolare si prevede l'acquisto di mobili
e attrezzature da ufficio, compresi supporti informatici;
 alle spese per l’affitto dei locali che ospiteranno la sede del Partenariato;
 alle spese di natura corrente connesse all’avvio ed al funzionamento del PIR (utenze e
materiale di consumo) ivi compresi gli oneri bancari e legati alla gestione finanziaria del
PIR e quelli per la garanzia fideiussoria;
 alle spese per il personale (direttore, agente di sviluppo e segretaria contabile).
La finalità è quella di creare una struttura in grado di supportare adeguatamente il partenariato
in tutte le fasi di attività; si prevede di realizzare un gruppo di lavoro con competenze
specialistiche sulle materie e sulle tematiche di interesse del PIR.
Costi
I costi sostenuti per l’acquisto del materiale durevole, attrezzature informatiche e arredamento
sono pari ad Euro 22.600,00.
Schema riepilogativo costi - Intervento 3.1 - Spese di funzionamento
3.1.1 - Materiale durevole
Descrizione
Unità di
misura
Costo
unitario
Quantità
prevista
Costo totale
PC (HW+SW)
n
1.500,00
2
3.000,00
Stampante Laser
n
1.000,00
1
1.000,00
Stampante ink A3
n
700,00
1
700,00
Fotocopiatrice
n
2.700,00
1
2.700,00
Fax
n
400,00
1
400,00
Notebook
n
2.000,00
1
2.000,00
Gruppo di continuità
n
300,00
1
300,00
12.500,00
1
12.500,00
Arredamento
a corpo
Totale Intervento 3.1.1
22.600,00
95
Calendario di attività
Il calendario prevede l’acquisto delle attrezzature entro la fine del 2005.
2005
Attività
III IV
Intervento 3.1 Spese di funzionamento
3.1.1 - Materiale durevole
PC (HW+SW)
Stampante Laser
Stampante ink A3
Fotocopiatrice
Fax
Notebook
Gruppo di continuità
Arredamento
I
II
2006
III
IV
I
II
2007
III
IV
I
2008
II
Costi
I costi per l’affitto della sede ammontano a 10.800 euro.
Schema riepilogativo costi - Intervento 3.1 - Spese di funzionamento
3.1.2 - Fitto locali
Descrizione
Fitto locali
Unità di
misura
Costo
unitario
mese
Quantità
prevista
300,00
Costo totale
36
10.800,00
10.800,00
Totale Intervento 3.1.2
Calendario di attività
Il calendario prevede che le spese per l’affitto dei locali incidano per tutto il periodo di attività,
fino al 2008.
2005
II
Attività
I
IV
Intervento 3.1 - Spese di funzionamento Fitto locali
Fitto locali
2006
I
II
III
2007
IV
I
II
III
2008
IV
I
II
96
Costi
I costi per le spese generali correnti relative al funzionamento del PIR
ammontano a 37.500 euro.
Schema riepilogativo costi - Intervento 3.1 - Spese di funzionamento
3.1.3 - Spese generali correnti
Descrizione
Unità di
misura
Costo
unitario
Quantità
prevista
Costo totale
Utenze
mese
500,00
36
18.000,00
Materiale di consumo
mese
200,00
36
7.200,00
Oneri assicurativi e bancari
anno
4.100,00
3
12.300,00
37.500,00
Totale Intervento 3.1.3
Calendario di attività
Le spese generali correnti incideranno per tutta la durata del PIR, ad eccezione del materiale di
consumo, per il quale è previsto un acquisto periodico in funzione delle esigenze di ufficio.
2005
Attività
III IV I II
Intervento 3.1 - Spese di funzionamento Spese generali correnti
Utenze
Materiale di consumo
Oneri assicurativi e bancari
III
2006
IV
I
II
III
2007
IV
I
2008
II
Costi
I costi per le tre unità di personale rappresentano la voce di maggiore incidenza di questa
azione, ed ammontano a 194.400 euro; nel dettaglio, il direttore incide, nei tre anni, per 90.000
euro, l’agente di sviluppo per 64.800 euro e la segretaria contabile raggiunge i 39.800 euro.
Schema riepilogativo costi - Intervento 3.1 - Spese di funzionamento
3.1.4 – Personale
Descrizione
Unità di
misura
Costo
unitario
Quantità
prevista
Costo totale
Direttore
mese
2.500,00
36
90.000,00
Agente di sviluppo
mese
1.800,00
36
64.800,00
Segretaria contabile
mese
1.100,00
36
39.600,00
Totale Intervento 3.1.4
194.400,00
97
Calendario di attività
L’attività del personale è prevista per tutta la durata del PIR, dal terzo trimestre
del 2005 alla fine del secondo trimestre del 2008.
Attività
Intervento 3.1 - Spese di
funzionamento - Personale
Direttore
Agente di sviluppo
Segretaria contabile
2005
III IV
I
II
2006
III
IV
I
II
2007
III
IV
I
2008
II
98
1.7
Modalità di attuazione e gestione del Piano
Il Partenariato ha prestato particolare cura alla definizione di precise regole
comuni per l’attuazione del PIR. In particolare, nel Regolamento interno allegato
al PIR sono state previste le modalità di funzionamento dell’Assemblea del
Partenariato, quale organo volitivo del Partenariato. Per garantire inoltre
un’efficace gestione è stata istituita una Conferenza d’Ambito composto dai rappresentanti dei
10 comuni facenti parte dell’Ambito PIR, dalle Comunità Montane e dai rappresentanti delle
organizzazione più importanti presenti sul territorio, in modo da rispecchiare la composizione
del Partenariato. Tale Conferenza svolge un ruolo centrale, convocando le riunioni
dell’Assemblea, curando i rapporti con il Soggetto Responsabile e garantendo la massima
pubblicità ai lavori dell’Assemblea. Il Regolamento prevede, inoltre, anche l’attivazione di
procedure di consultazione scritta e reca indicazioni atte a garantire il principio della
trasparenza.
Il Protocollo d’Intesa sottoscritto dai partner, allegato alla domanda di finanziamento del PIR,
definisce, tra l’altro, il modello organizzativo adottato, precisando che l’attuazione del PIR, lo
svolgimento delle attività di monitoraggio degli interventi compresi nel PIR e la rendicontazione
delle spese sostenute dal Partenariato, saranno svolti dal Soggetto Responsabile attraverso
apposita convenzione.
A tal fine il Partenariato si riserva di fornire al soggetto Responsabile tutte le indicazioni
strategiche, trasferendo tempestivamente al Soggetto Responsabile tutte le delibere contenenti
tali indicazioni.
L’attività di esecuzione del P.I.R. sarà svolta dal Soggetto Responsabile, il quale risponderà al
Partenariato Locale delle iniziative svolte in esecuzione dei compiti che quest’ultimo gli ha
attribuito.
Nello specifico, i compiti del Soggetto Responsabile sono i seguenti:
esaminerà periodicamente le linee strategiche dettate dal Partenariato;
assumerà tutte le decisioni in materia P.I.R. che competono al Soggetto Responsabile, fatte
salve le prerogative degli organi statutari di quest’ultimo;
- esaminerà periodicamente lo Stato d’avanzamento del P.I.R. e le relative connesse
problematiche operative.
Al fine dello svolgimento del suo compito, il Soggetto Responsabile metterà a disposizione la
sua struttura tecnica, in particolare:
-
-
- il Direttore;
- l’Agente di Sviluppo;
- la Segreteria.
Riguardo all’acquisizione delle proposte di adesione al PIR, si rimanda a quanto ampiamente
illustrato nel capitolo 2.1, nel quale si descrive il metodo adottato per l’acquisizione delle
Manifestazioni d’interesse dei privati, ma anche le modalità di concertazione che hanno portato
ad individuare le iniziative proposte da soggetti pubblici.
Riguardo alle modalità di monitoraggio, la materia si presta ad interessanti approfondimenti in
tema di attuazione del PIR. Da un lato, difatti, si rende necessario ottemperare agli obblighi
fissati dall’Amministrazione regionale; dall’altro, si deve tener conto delle necessità di tenere
costantemente informata l’Assemblea sullo stato d’avanzamento dei Lavori.
Ma a queste due esigenze se ne affianca un’altra, relativa alla individuazione di una batteria di
indicatori adeguati a misurare gli impatti dell’intervento integrato, con particolare riferimento a
quegli elementi immateriali su cui la Misura 4.24 intende incidere (miglioramento dei sistemi di
governance, integrazione progettuale, sistema di relazioni, ecc.). Su tali temi si prevede di
sviluppare concrete proposte in sede di assistenza tecnica al Partenariato, sviluppando
strumenti e metodi innovativi in tema di progettazione integrata.
Infine, per quanto riguarda la gestione finanziaria, tenuto conto della natura pubblica del
Soggetto Responsabile, questa non può che essere aderente alle norme vigenti che regolano la
99
materia. Nel caso di approvazione del P.I.R., il Soggetto Responsabile accenderà
apposito conto corrente bancario dedicato per la gestione delle risorse
assegnate per lo svolgimento delle attività di cui alla lettera b) del paragrafo 1.1
del Bando di attuazione della Misura 4.24.
100
ORGANIGRAMMA DEL PIR AV/2 – LE TERRE IRPINE DOCG
M o n i t o r a g g i o e co n t r o ll o
As s emblea
del partenariato
PIR Itinerari Irpini di
preg io
C o m p o s iz io n e :
A tto r i lo c a li
r a p p r e s e n ta tiv i d i tu tti g li
in te r e s s i p r e s e n ti s u l
C o m p iti:
In d iv id u a z io n e te m a
L in e e s tr a te g ic h e
In d iv id u a z io n e s o g g e tto
r e s p o n s a b ile
A n im a z io n e e
s e n s ib iliz z a z io n e
te r r ito r ia le
D e fin iz io n e r u o lo p a r tn e r
E m a n a z io n e b a n d i M d I
V a lu ta z io n e M d I
S o r v e g lia n z a
C o n tr o llo
A p p r o v a z io n e P IR
A p p r o v a z io n e g r a d u a to r ia
A p p r o v a z io n e r e n d ic o n ti
P r o p o s ta d i m o n ito r a g g io
C onferenza d’Ambito
PIR Le Terre Irpine DOC G
C o m p o s iz io n e :
C o m u n ità M o n ta n e ;
C o m u n i;
O r g a n iz z a z io n i d i c a te g o r ia
C o m p iti
C o o r d in a m e n to p a r te n a r ia to
Im p le m e n ta z io n e P IR
F a v o r ir e p a r te c ip a z io n e p a r tn e r
R a p p o r ti c o n s o g g e tto r e s p o n s a b ile
R ic h ie s ta
di
A tte s ta z io n e
di
C o e r e n z a P r o g r a m m a tic a
M o d e llo d i a ttu a z io n e d e l P IR
A ttiv ità d i a n im a z io n e ,
s e n s ib iliz z a z io n e , a s s is te n z a te c n ic a ,
s u p p o r to
S og g etto R es pons abile
PIR Le Terre Irpine DOC G
C omunità Montana Partenio
C o m p iti
A d e m p im e n ti p e r p r e d is p o s iz io n e
P IR
A d e m p im e n ti p e r p r e s e n ta z io n e
P IR
R a p p r e s e n ta n z a le g a le
p a r te n a r ia to in c a s o d i
a p p r o v a z io n e
G e s tio n e r is o r s e a s s e g n a te
A ttu a z io n e d e lle in iz ia tiv e p r e v is te
d a lla M is u r a 4 .2 4
S tr u ttu r a d i fu n z io n a m e n to d e l
P IR
C o m p o s iz io n e :
D ir e tto r e
A g e n te d i s v ilu p p o
S e g r e ta r ia
101
La struttura deve essere progettata ed organizzata, pertanto, non secondo una
mera ottica di breve periodo, bensì secondo un’ottica di medio periodo, al fine di
definire attività – obiettivi – risorse per il medio termine
Attività Medio Obiettivi
Termine (circa
4 anni)
Gestione finanziamenti
Assistenza ai soggetti finanziati
Risorse
Attività istruttoria – Assistenza Struttura organizzativa interna
tecnica - Gestione ed erogazione Partenariato
secondo vincoli e termini normativi
Agevolare il reale l’accesso ai fondi Struttura organizzativa interna
Creazione di ulteriori occasioni Crescita del territorio
di sviluppo locale
Struttura
organizzativa
(aspetto tecnico)
Partenariato (aspetto politico)
-
interna
Nella pagina precedente è riportato l’organigramma funzionale del partenariato; come si vede
dall’organigramma si è ipotizzato un modello di governance in grado di rispondere alle
necessità del territorio e che al contempo sia organizzato in modo da garantire rapidità,
efficienza ed efficacia all’azione di governance. L’obiettivo del modello organizzativo è quello di
rispondere alle diverse possibili esigenze di governo territoriale in maniera efficiente; i
componenti il modello organizzativo sono i seguenti:
 Assemblea del partenariato
 Conferenza d’Ambito
 Soggetto responsabile.
L’assemblea del partenariato è l’organo rappresentativo del partenariato locale, e ad essa
partecipano tutti i rappresentanti dei soggetti, pubblici e privati, che partecipano al partenariato
locale. Si tratta di un organo che, data la sua composizione molto articolata, svolge funzioni di
indirizzo strategico; ad esempio, l’Assemblea ha definito la scelta del tema strategico e del
soggetto responsabile.
Il Comitato d’Ambito rappresenta l’organo di coordinamento del partenariato e di livello
collegamento tra questo ed il soggetto reponsabile; tra i suoi compiti, vi è la funzione di
impulso e di proposta al partenariato locale, e di definizione del modello di attuazione del PIR
Le Terre Irpine DOCG.
Il Soggetto responsabile, identificato nella Comunità Montana del Partenio su decisione del
partenariato locale, si è occupata delle attività di progettazione del PIR e dei relativi
adempimenti burocratici; inoltre, nella fase di attuazione del PIR si occuperà del funzionamento
e delle attività di assistenza tecnica, sensibilizzazione, animazione, e supporto. Ai fini di una
maggiore efficacia delle azioni precedentemente citate e per raggiungere al meglio le finalità
del Progetto PIR Le Terre Irpine DOCG, per la creazione di un sistema territoriale integrato
turismo-prodotti tipici locali, il Soggetto Responsabile si avvarrà di strutture specializzate e con
comprovata esperienza settoriale, attraverso procedure da attuare in funzione degli specifici
interventi. Le attività previste nell’attuazione della Misura 4.24 e, più in generale, dell’intero
Progetto Integrato Rurale rappresentano l’occasione decisiva per implementare un sistema
integrato turismo-prodotti tipici; tale sistema richiede un adeguato modello di governance, in
grado di rispondere alle esigenze territoriali; tale modello di governance richiede anche
un’attenta attività di monitoraggio e controllo, in grado di proporre anche gli eventuali correttivi
agli scostamenti tra obiettivi attesi e risultati.
102
1.8
Il Piano di Comunicazione
A livello macro, il flusso progettuale di un Piano di comunicazione, come per
ogni attività pianificata, si sviluppa attraverso quattro fasi logiche ed operative,
Analisi – Pianificazione - Azione – Controllo, all’interno delle quali si collocano e si realizzano le
attività operative ad esse dedicate.
Allo scopo di rendere flessibili ed adattabili alla realtà di riferimento le modalità di
esecuzione del piano, si possono definire due diverse tipologie di approccio
metodologico alla sequenza delle attività:
- Sequenza Ciclica
- Sequenza Differenziale
Nella Sequenza Ciclica, le attività vengono realizzate all’interno di un unico processo che
parte dalla raccolta dei dati, attraverso le ricerche, e si conclude con il controllo dei
risultati ottenuti dalle azioni realizzate che, a sua volta, dà origine ad un nuovo ciclo di
pianificazione.
Si precisa che il Programma Economico Gestionale del PIR AV/2 deve essere considerato quale
primo anno del Piano Strategico a medio termine, allineato nelle modalità di gestione all’atto
convenzionale che regola i rapporti del Partenariato del PIR.
Nella Sequenza Differenziale, le attività vengono realizzate per livelli di dettaglio successivi in
modo da poter tarare, in ogni momento la dimensione delle risorse in gioco in base alle priorità
individuate.
In pratica si distinguono due momenti progettuali, il secondo dei quali può essere definito in
modo differenziale in base alle reali esigenze e capacità di impegno delle risorse.
103
Nel nostro caso si è seguito liter della sequenza differenziale, dividendo i 2
momenti della definizione della comunicazione in:
una prima fase di definizone della strategia e delle decisioni, legate al
lancio stesso del progetto PIR, fase che si esaurisce con la valutazione
delle schede progetto e relativa graduatoria
una seconda fase di realizzazione in cui, una volta definita la finanziabilità
dell’operazione, si attiva una fase di ricerca operativa sul territorio delle iniziative
attivabili, si impostano i piani operativi di comunicazione a breve termine in conformità
al Programma Economico Gestionale del PIR AV/2 e si rendono esecutivi.
-
-
I livelli di dettaglio, pertanto hanno una definizone successiva che, di volta in volta sarà
definita, coerentemente alla strategia del nuovo strumento costituito dal PIR, in base al
reale impiego delle risorse.
Un piano di comunicazione territoriale deve porsi come obiettivo la promozione
dell’immagine del luogo evidenziandone le effettive capacità e le competenze
distintive rispetto ad altre offerte territoriali, in altre parole deve tendere a sviluppare
una percezione positiva del luogo e dei prodotti offerti al suo interno. La
comunicazione deve rendere massima la percezione dello spirito del territorio sia
all’interno che all’esterno e deve mettere in evidenza gli aspetti maggiormenti coerenti
con il posizionamento strategico prescelto.
La comunicazione riveste una valenza strategica per qualsiasi programma di sviluppo
territoriale, infatti mentre nel breve periodo l’immagine ha carattere strumentale,
nel lungo termine essa si configura quale vera e propria risorsa strategica.
Le informazioni veicolate dall’immagine si sedimentano nella memoria, incidendo sulle
opinioni e, quindi, sulle percezioni di tutti coloro i quali interagiscono con il territorio:
pubblici genericamente intesi, amministrazioni, clienti, dipendenti, finanziatori e portatori
di interessi in genere (stakeholders). L’immagine rappresenta, insomma, una delle
principali risorse su cui contare nel perseguimento delle finalità di generazione di valore e
di sviluppo nel lungo periodo.
Elaborare un piano di comunicazione significa definire:
•
obiettivi
•
target
•
strumenti di attuazione
TARGET
Individuare con esattezza il target nei processi di comunicazione territoriale è un elemento
di particolare importanza per definire gli obiettivi da conseguire e gli strumenti più
opportuni per rendere effice l’attività di comunicazione.
La matrice che segue individua i pubblici di riferimento della comunicazione territoriale
utilizzando due criteri:
- il tipo di interesse verso il territorio;
- l’appartenenza al territorio stesso.
Il primo criterio definisce i soggetti quali acquirenti attuali o potenziali del territorio e i
soggetti influenzatori di tali potenziali acquirenti, il secondo criterio distingue i pubblici in
interni ed esterni. L’uso di tali criteri consente un’ulteriore scomposizione dei pubblici in
target più specifici, verso i quali indirizzare la comunicazione e, quindi, gli obiettivi di
comunicazione territoriale.
Acquirenti
(attuali e
Utenti interni
Cittadini residenti
Imprese locali
Utenti esterni
Turisti
Imprese esterne
104
potenziali)
Influenzatori
Investitori locali
Investitori esterni
Persone
di
passaggio
Media locali
Associazioni locali
Gruppi di interesse
Opinion leader
Opinion leader
Associazioni
OBIETTIVI
Si definiscono alcuni obiettvi di carattere generale del Piano di Comunicazione:
a) un primo direttamente collegato alle priorità definite dall’UE nel Regolamento (CE)
1159/00 del 30.05.2000, finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica e consentire il
massimo grado di conoscenza e partecipazione delle popolazioni locali al programma.
Le azioni di comunicazione pubblicitaria sono mirate ad ottenere visibilità e chiarezza
del messaggio al fine di garantire il rispetto dei principi delle pari opportunità e della
trasparenza.
b) Un secondo obiettivo è la diffusione, presso i soggetti rappresentati nel Partenariato e,
in generale, presso le popolazioni locali, delle informazioni relative allo stato
d’avanzamento del PIR, alle sue realizzazioni ed agli effetti delle iniziative integrate
innescate dall’applicazione delle condotte strategiche proposte.
c) un ulteriore ambito d’intervento, che affiancherà le azioni svolte dal Partenariato, può
essere definito di “comunicazione tematica”. In tal senso, il Partenariato si propone di
diffondere le conoscenze sulle tematiche attinenti allo sviluppo rurale ed alla
progettazione integrata, stimolando la partecipazione degli operatori economici delle
filiere produttive interessate al progetto del PIR. In generale, tale ambito di attività
rappresenterà il nodo centrale delle azioni di sensibilizzazione territoriale.
d) Altro obiettivo è veicolare l’immagine territoriale nel suo complesso e garantire
un’adeguata visibilità, in fase di avvio, alle iniziative collettive implementate nel PIR.
La tabella che segue, individuando gli obiettivi di comunicazione territoriale per
alcuni target specificamente individuati, evidenzia l’importanza di elaborare processi
di comunicazione ben tarati rispetto al target di interesse.
105
106
STRUMENTI
I mezzi di comunicazione che supporteranno le attività di animazione
e sensibilizzazione saranno modulati nel tempo in relazione agli
obiettivi della comunicazione ed ai destinatari. Si evidenzia che,
nell’ambito della stessa Misura 4.24.b secondo trattino, sono previsti
alcuni strumenti specifici, finalizzati alla realizzazione di interventi di
comunicazione esterna per la valorizzazione integrata del territorio. Ne consegue
che il Piano di Comunicazione si articola su un reticolato multimediale di strumenti,
organizzati allo scopo di ottimizzare i flussi di comunicazione e l’impatto nei
confronti dei target groups.
Quanto agli strumenti e alle azioni che meglio si adattano alla comunicazione del
territorio si rileva che la pubblicità, strumento classico dell’advertising, non è adatto
al marketing territoriale e pretende investimenti pesanti.
Le Relazioni pubbliche, invece, danno buoni frutti nell’ambito del marketing
territoriale e sono più abbordabili in termini di investimenti. Fare relazioni pubbliche
per un territorio significa, in sintesi, curarne l’immagine attraverso i rapporti con i
vari pubblici, gli eventi e le azioni di Ufficio stampa. Proprio quest’ultima area
andrebbe potenziata e portata oltre ai mezzi locali.
Gli obiettivi dell’Ufficio Stampa differiscono da quelli attuali riferiti ai singoli comuni,
perché travalicano l’aspetto politico e il rapporto con i media legato alla cronaca
quotidiana. Con questo strumento si mira, invece, ad acquisire visibilità sul target
dei turisti del week end e del turismo culturale: dal comunicato stampa sulle rette
della scuola materna, quindi, si passerebbe alla comunicazione delle iniziative sul
territorio (le testate verso le quali viene allargata l’informazione proveniente
dall’ufficio stampa possono essere esemplificate come Dove, Bell'Italia, Gente
viaggi, Panorama travel, Gulliver, In viaggio, Itinerari e luoghi, Itinerari percorsi e
week end, Itinerari travel, La madia, Gambero rosso, Le guide di viaggiare, Tutto
turismo, Riviste di bordo, Vini e liquori, Viaggiare, Week end viaggi).
Il marketing territoriale sta inoltre sviluppandosi contando molto sulla
comunicazione telematica. La comunicazione sul web deve costituire l’impalcatura
fondamentale della politica di comunicazione, perché consente di consolidare
diverse risorse (per rispondere alla complessità di eventi e progetti), è flessibile e
scalabile nella realizzazione e nell’utilizzo, ma soprattutto consente di toccare sia i
cittadini sia i pubblici di tipo turistico. L’investimento sul web, quindi, permette una
resa maggiore.
Il Piano di Comunicazione, già attivato in sede di concertazione, acquisizione delle
manifestazioni d’interesse e presentazione del PIR, utilizzerà, quale nodo centrale
della rete di comunicazione il sito della Comunità Montana del Partenio, che
accoglierà le informazioni e la documentazione prodotta nell’ambito del PIR.
Il sito rappresenterà dunque lo strumento di supporto per le attività previste nel
Piano che utilizzeranno i seguenti strumenti:
- pubblicazione degli avvisi per la selezione delle manifestazioni d’interesse;
- realizzazione di (e/o partecipazione a) incontri e seminari tematici;
- realizzazione manifesti informativi;
- realizzazione di materiale divulgativo e promozionale (posters, depliant, brochures,
Cd-Rom, DVD, ecc.);
- gestione mailing list;
- articoli redazionali su media locali (con particolare riferimento agli strumenti
informativi utilizzati dal Gal);
- realizzazione di documenti tematici originali.
107
SEZIONE 2: L’INTEGRAZIONE DELLA PROGETTUALITÀ LOCALE
2.1 Modalità e criteri per la selezione delle progettualità locali coerenti
con la strategia individuata
A livello generale il partenariato ha adottato le “Strade del Vino” quale progetto collettivo alla
base della proposta di Progetto Integrato Rurale, articolata intorno all’obiettivo generale della
messa in rete della domanda e dell’offerta territoriale in un’ottica di sviluppo in chiave turistica
del sistema delle produzioni vitivinicole di pregio. Il fine ultimo è la realizzazione di un sistema
turistico locale incentrato sul vino come fattore aggregante e propulsore.
Il progetto si articola secondo obiettivi specifici:
1. qualificare e potenziare l’offerta territoriale nelle componenti principali del sistema locale
(produzioni vitivinicole, produzioni agroalimentari e artigianali di pregio, strutture ed
infrastrutture per l’accoglienza turistica);
2. individuare ed organizzare percorsi turistici integrati;
3. sviluppare forme di integrazione tra i produttori di beni agroalimentari di qualità ed i
settori dell’ospitalità e della ristorazione locale;
4. creare parchi e/o strutture a carattere tematico che valorizzino le risorse produttive,
ambientali e storico-culturali del territorio.
Alla base dell’iter valutativo è la definizione dei criteri di valutazione delle proposte avanzate sul
P.I.R. che è stata definita, per ogni singola Misura del POR secondo la logica di attribuzione di
un punteggio che analizzi e parametrizzi:
A. Requisiti soggettivi
B. Requisiti aziendali
C. Aspetti progettuali
Tutti i valori sub A B e C sono dettagliati in ulteriori variabili (la cui somma, comunque, non
eccede il valore massimo attribuibile) all’interno delle varie Misure.
Mentre si rimanda per il dettaglio delle informazioni all’Allegato “Fattori di valutazione e
modalità di attribuzione dei punteggi”, di seguito si riepiloga in una tavola sinottica la
parametrizzazione a 100 delle variabili analizzate.
Trasv.
Compl.
Portanti
Punteggio massimo attribuibile
Misura POR
Req. soggettivi
4.12
25
4.13
24
4.14 a1 e a2
34
4.14 a3 e b
25
4.20
Prog. pubblico
4.8
20
4.9
20
4.15
40
4.19 imp.
25
singole
4.19 imp. Ass. e
25
consorzi
1.3
Prog. pubblico
4.10
Prog. pubblico
4.16
Prog. pubblico
4.17
40
Req. aziendali
25
26
16
Prog. pubblico
25
25
60
35
Asp. progettuali
50
50
50
75
Prog. pubblico
55
55
40
15
60
Prog. pubblico
Prog. pubblico
Prog. pubblico
10
Prog. pubblico
Prog. pubblico
Prog. pubblico
50
108
Informazioni base
Misure Portanti: POR 4.12, 4.13, 4.14, 4.20
Misure Complementari: POR 4.8, 4.9, 4.15, 4.19
Misure Trasversali: POR 1.3, 4.10, 4.16, 4.17
Si sottolinea che alcune misure sono di esclusivo appannaggio del settore pubblico. All’interno
di ogni misura si vanno dapprima ad individuare le condizioni minime all’accesso alle singole
misure del POR, proseguendo di seguito all’attribuzione dei punteggi secondo una logica binaria
che muove da due fattori essenziali:
1. In primo luogo si è considerata l’ammissibilità della singola MDI con espresso
riferimento al possesso dei requisiti di accesso alla misura previsti dal CdP. A tal
proposito, in considerazione del fatto che le progettualità esaminate costituiscono delle
semplici manifestazioni di interesse, la verifica di alcuni requisiti di accesso formali
facilmente acquisibili prima dell’ipotetica pubblicazione dei bandi POR per le relative
misure, sono stati rimandati alla fase di presentazione della domanda di accesso al
finanziamento, limitandosi a valutare in questa sede solo la concreta possibilità di
acquisizione degli stessi in tempi congrui con il cronoprogramma del progetto PIR
(soggettività giuridica d’impresa, iscrizione di impresa agricola all’albo delle imprese
agrituristiche, p.e.). In ogni caso è stata verificata l’effettiva presenza delle condizioni
minime per l’accesso alle singole misure del POR con riguardo a quei requisiti
assolutamente non acquisibili nei mesi disponibili (redditività p.e.)
2. In secondo luogo si è tenuto conto degli aspetti legati alla coerenza del progetto
rispetto alle strategie individuate dal Partenariato stesso, all’integrabilità del progetto
nel quadro delle iniziative previste, agli effetti sinergici che l’iniziativa può produrre
rispetto ad altri interventi in programma o già in fase di attuazione sul territorio.
Il percorso valutativo ha, quindi,tenuto in debito conto tutti gli elementi essenziali del
disegno strategico posto in essere dal Partenariato (quali, in primo luogo, la coerenza con le
strategie del P.I.R., l’integrazione con altre iniziative, la complementarità e la non
sovrapposizione rispetto ad iniziative già attive sul territorio, la valenza ambientale del
progetto, ecc.).
2.2 Schede progetti
Per la descrizione puntuale delle domande perventute si rimanda al’allegato A.
Per ogni singola proposta ritenuta ammissibile si è creata una scheda di identificazione
dell’intervento proposto.
Prima di individuare puntualmente la valutazione di singoli progetti, è opportuno valutare
“oggettivamente” i risultati delle manifestazioni d’interesse.
I risultati delle manifestazioni di interesse
Il successo della nuova iniziativa è testimoniato sia dall’alto numero di manifestazioni
d’interesse sia per iniziative dei privati che del settore pubblico, giunte nei tempi stabiliti dal
Bando PIR, che dall’ampia adesione dei proponenti all’idea forza del programma PIR.
In particolare nella tabella seguente sono riportati i dati di sintesi delle Schede Progetto per gli
investimenti di natura pubblica e privata.
Alcuni elementi rilevati sono spunto di una prima riflessione di carattere generale:
i)
non c’è stretta correlazione tra numero di interventi “pubblici” e “privati”
109
iv)
ii)
solo 17 progetti “privati” su un totale di 354 (pari a circa il 2%)
mostrano lacune di definizione di ambito localizzativi nella domanda,
nella manifestazione d’interesse o in ambedue
iii)
si è rilevato un elevato interesse ad iniziative imprenditoriali (esistenti
o da istituire) sul territorio, che presenta una popolazione di 25.554
nonostante il gran sforzo di animazione territoriale, la maggior parte delle domande
sono pervenute nell’ultimo giorno utile
N° MANIFEST.
INTERESSE SETT.
PUBBLICO
CASTELVETERE SUL
CALORE
CHIUSANO DI SAN
DOMENICO
LAPIO
MONTEFALCIONE
MONTEMARANO
MONTEMILETTO
PATERNOPOLI
SANTA PAOLINA
TAURASI
TUFO
C.M. Partenio
TOTALE
localizzazione plurima
associazioni e consorzi
senza indicazione
localizzazione
localizzazione e manifestazione
d'interesse vuote
TOTALE COMPLESSIVO
2
2
2
2
2
3
2
2
1
2
2
22
%
9,0%
9,0%
9,0%
9,0%
9,0%
14,0%
9,0%
9,0%
5%
9,0%
9,0%
100,0%
N° MANIFEST.
INTERESSE SETT.
PRIVATO
PERC. SU 332 PERC. SU 354
17
5,1%
4,8%
7
28
25
40
42
54
25
82
12
2,1%
8,4%
7,5%
12,0%
12,7%
16,3%
7,5%
24,7%
3,6%
2,0%
7,9%
7,1%
11,3%
11,9%
15,3%
7,1%
23,2%
3,4%
332
3
2
100,0%
0,8%
0,6%
2
0,6%
15
354
4,2%
100,0%
Manifestazioni d'interesse settore pubblico
C.M. Partenio
Castelvetere
Chiusano
Lapio
Montefalcione
Montemarano
Montemiletto
Paternopoli
S. Paolina
Taurasi
Tufo
110
N° MANIFEST. INTERESSE SETT. PRIVATO
CASTELVETERE SUL CALORE
CHIUSANO DI SAN DOMENICO
LAPIO
MONTEFALCIONE
MONTEMARANO
MONTEMILETTO
PATERNOPOLI
SANTA PAOLINA
TAURASI
TUFO
Interventi settore pubblico per Ente
Castelvetere
€ 800,00
C. M. Partenio
Chiusano
€ 600,00
Tufo € 400,00
Lapio
€ 200,00
€Taurasi
Montefalcione
S. Paolina
Paternopoli
migliaia di euro
Montemarano
Montemiletto
Alla evidente considerazione di una ampia diffusione sul territorio della notizia della nuova
tipologia di investimenti (frutto del buon lavoro di concertazione e di animazione territoriale) si
associa la “leadership” sul numero (e sul valore economico complessivo) di domande
presentate dai privati del comune di Taurasi (si rammenta che il Taurasi è DOCG).
Ma se il dato numerico è di gran rilievo, di ancora maggiore interesse è la valutazione di natura
economica; aldilà di alcune schede progetto relative ad iniziative in cui non era identificato il
valore degli investimenti proposti, il valore economico delle iniziative proposte è stato di gran
rilievo, come evidenziato nella tabella e nei grafici seguenti.
111
DATI in migliaia di
Euro
CASTELVETERE SUL
CALORE
CHIUSANO DI SAN DOMENICO
LAPIO
MONTEFALCIONE
MONTEMARANO
MONTEMILETTO
PATERNOPOLI
SANTA PAOLINA
TAURASI
TUFO
C.M. PArtenio
TOTALE
% FINANZIAMENTO
% MEDIA FINANZIAMENTO
N° INV.
PUBBLICI
N° INV.
PRIVATI
2
2
2
2
2
3
2
2
1
2
2
17
7
28
25
40
42
54
25
82
12
22
332
VALORE
INVESTIMENTI
PUBBLICI
VALORE
INVESTIMENTI
PRIVATI
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
420,00
640,00
410,00
505,00
500,00
540,00
500,00
480,00
500,00
630,00
230,00
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
2.278,75
765,00
4.486,35
3.284,24
6.937,50
6.644,53
6.723,41
2.743,55
11.364,58
1.797,19
5.355,00
€
47.025,10
€
23.512,55
€
100%
50%
Se si considera un valore di copertura dell’investimento pari al 100% per i progetti pubblici ed
al 50% medio per i progetti privati (per una prima esemplificazione) ed una ipotesi di
allocazione delle risorse disponibili (10 milioni di €) del 50% destinate al settore pubblico e 50%
destinate al settore privato, funzionali al perseguire la idea progetto su cui si basa il PIR ambito
2 Avellino, si evince un margine di copertura “presunta” (alla luce delle richieste pervenute,
senza alcuna istruttoria) pari al 100% per gli investimenti del settore pubblico (frutto della
concertazione) ed al 22% per gli investimenti dei privati.
Il successo dell’iniziativa è testimoniato anche dal valore medio degli investimenti proposti dai
privati, che non hanno avanzato, secondo un’analisi di massima, progetti fuori target e poco
verosimili, come di seguito evidenziato (dati in migliaia di €).
Alla evidente considerazione di una ampia diffusione sul territorio della notizia della nuova
tipologia di investimenti (frutto del buon lavoro di concertazione e di animazione territoriale) si
associa la “leadership” sul numero (e sul valore economico complessivo) di domande
presentate dai privati del comune di Taurasi (si rammenta che il Taurasi è DOCG).
Ma se il dato numerico è di gran rilievo, di ancora maggiore interesse è la valutazione di natura
economica; aldilà di alcune schede progetto relative ad iniziative in cui non era identificato il
valore degli investimenti proposti, il valore economico delle iniziative proposte è stato di gran
rilievo, come evidenziato nella tabella e nei grafici seguenti.
112
INVESTIMENTO MEDIO
€ 200,00
€ 180,00
€ 160,00
€ 140,00
€ 120,00
INVESTIMENTO
MEDIO
€ 100,00
€ 80,00
€ 60,00
€ 40,00
TOTALE
TUFO
TAURASI
SANTA PAOLINA
PATERNOPOLI
MONTEMILETTO
MONTEMARANO
MONTEFALCIONE
LAPIO
CHIUSANO DI
€-
CASTELVETERE
€ 20,00
113
N°
iniziative
privati
CASTELVETERE SUL CALORE
CHIUSANO DI SAN DOMENICO
17
Misura
4.8
Misura
4.9
11
Misura
4.12
Misura
4.13
1
2
1
3
7
2
LAPIO
28
14
MONTEFALCIONE
25
9
MONTEMARANO
40
21
MONTEMILETTO
42
16
PATERNOPOLI
54
14
SANTA PAOLINA
25
17
TAURASI
82
21
2
TUFO
12
6
1
1
332
131
7
14
localizzazione plurima
3
2
associazioni e consorzi
2
senza indicazione localizzazione
2
TOTALE
senza localizzazione e
manifestazione d'interesse vuote
TOTALE COMPLESSIVO
Misura
4.14
2
2
1
2
1
2
6
11
2
10
5
4
1
3
20
2
1
10
13
13
1
1
3
2
3
5
46
2
3
27
104
Misura Misura
Misura Misura
4.8 Non
4.14 4.8 - Misura 4.8 4.15
4.13 definita Vuote
4.9
4.14
4.19
Misura
4.24
1
2
2
Misura
4.15
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
41
2
0
1
1
0
1
1
1
1
2
15
2
354
135
1
7
14
28
11
1
105
45
2
1
2
1
1
1
11
1
114
VALORE INVESTIMENTI IN /000 €
MANIF.
INTER.
PRIVATI
Misura 4.8
Misura 4.9
Misura 4.12
CASTELVETERE SUL
CALORE
17
1.163,75
760,00
215,00
CHIUSANO DI SAN
DOMENICO
7
215,00
LAPIO
28
2.759,10
MONTEFALCIONE
25
855,84
MONTEMARANO
40
4.674,52
MONTEMILETTO
42
1.920,33
PATERNOPOLI
54
2.061,11
SANTA PAOLINA
25
1.793,85
TAURASI
82
2.348,07
Misura 4.13
300,00
600,00
506,00
100,00
960,00
1.084,00
50,00
2.278,75
200,00
50,00
765,00
150,00
-
1.312,70
700,28
250,00
100,00
600,00
3.684,20
340,00
219,60
1.497,70
1.736,00
249,00
97,80
84,00
580,00
50,00
660,00
720,00
5.222,51
25,00
4.614,40
14.481,49
TUFO
12
566,00
350,00
344,94
332
18.357,57
3.754,00
2.753,34
localizzazione plurima
3
161,02
associazioni e consorzi
2
senza indicazione
localizzazione
2
senza localizzazione e
manifestazione
d'interesse vuote
15
200,00
TOTALE COMPLESSIVO
354
18.718,59
Non
definita
90,00
346,25
TOTALE
Misura 4.14 Misura 4.8 Misura 4.8 - Misura
- 4.9
4.14
Misura 4.19
4.15
4.8 - 4.13
Misura 4.15
1.486,00
610,00
Misura
4.24
Misura 4.14
436,25
Vuote
Totale
25,00
4.486,35
332,40
3.284,24
6.937,50
6.644,53
-
340,00
6.723,41
137,90
2.743,55
250,00
715,00
11.364,58
250,00
852,90
100,00
1.164,00
440,00
1.797,19
-
332,40
-
-
25,00
47.025,10
100,00
200,00
50,00
-
3.754,00
2.753,34
4.614,40
25,00
14.581,49
1.239,00
370,00
440,00
250,00
852,90
200,00
332,40
-
370,00
25,00
115
L’analisi puntuale dei dati evidenzia un maggior valore medio degli
investimenti relativi alla misura 4.9, come di seguito individuato.
valore medio investimenti
/000 €
Misura 4.8
€
600,00
Vuote
Misura 4.9
€ 400,00
Non definita
Misura 4.12
Misura 4.8 - € 200,00
Misura 4.13
4.13
€Misura 4.8 Misura 4.14
4.15
Misura 4.19
Misura 4.15
Misura 4.8 Misura 4.24
4.14
Misura 4.14 4.9
116
Cenni sui risultati istruttori
Al termine del processo istruttorio, si definisce un riepilogo complessivo delle
iniziative pubblice e private per comune e valore dell’investimento proposto.
Di seguito 3 tabelle, ordinate per le iniziative pubbliche - private - totale
pubblico e privato, divise per comune e per Msura del POR che individuano
completamente i risultati dell’attività istruttoria.
Si evidenziano i seguenti punti di riflessione generale sui risultati del processo istruttorio che
potranno essere spunto di riflessione per gli operatori e gestori delle Misure del POR afferenti al
FEOGA:
a) gli investimenti richiesti dalle Amministrazioni Comunali e dalla Comunità Montana
del Partenio (soggetto responabile del PIR) sono pari a 22 ed ammontano ad un
totale di € 5.355,00 – con un investimento medio di circa € 240.000
b) gli investimenti finanziabili degli operatori privati sono pari a 59, per un totale di €
8.855,65 – con un investimento medio pari a € 150.000
c) la finanza disponibile per gli investimenti privati è stata sufficiente per 1 iniziativa
ogni 6 presentate
d) Taurasi è il primo dei comuni sia per numerosità di progetti finanziati che per
volume complessivo degli investimenti (si ricorda che il Taurasi è un DOCG)
e) La Misura 4.14 è quella più “gettonata” dagli investitori privati
117
Inizi a ti v e fin a n z i a b i li per Mi s u r e P O R P u b b l i c i
1.3
Castelv et e r e
4.8
4.9
4.1 2 a
4.1 2 c
4.1 2 d
4.1 2 e
4.1 3
4.1 4
4.1 5
4.1 7
4.1 9
n°
inv. /000 €
C hi u s a n o
La p i o
Montefalcio n e
Monte m a r a n o
Monte m iletto
P at e r n o p o l i
S. P a o li n a
Taura si
C. M.
P ar t e n i o
T ot a l e
T ot a l e
2
2
420,0 0
420,0 0
n°
2
2
inv. /000 €
640,0 0
640,0 0
n°
2
2
inv. /000 €
4 1 0,0 0
4 1 0,0 0
n°
1
1
2
inv. /000 €
70,00
435,0 0
505,0 0
n°
1
1
2
inv. /000 €
290,0 0
2 1 0,0 0
500,0 0
n°
1
2
3
inv. /000 €
90,00
450,0 0
540,0 0
n°
1
1
2
inv. /000 €
300,00
200,0 0
500,0 0
n°
1
1
2
inv. /000 €
90,00
390,0 0
480,0 0
1
1
500,00
500,0 0
n°
inv. /000 €
T uf o
4.20
n°
1
1
2
inv. /000 €
420,0 0
2 1 0, 0 0
630,0 0
n°
1
1
2
inv. /000 €
1 3 0, 0 0
1 0 0,0 0
230,0 0
n°
7
0
0
0
0
5
0
1
0
1
0
8
22
inv. /000 €
1.6 0 0, 0 0
-
-
-
-
1.8 3 5, 0 0
-
1 3 0, 0 0
-
1 0 0,0 0
-
1.6 9 0,0 0
5.35 5,0 0
118
Inizi a ti v e fin a n z i a b i li per Mi s u r e P O R Pri v a t i
1.3
Castelv et e r e
C hi u s a n o
4.8
4.9
4.1 2 a
4.1 2 c
4.1 2 d
4.1 2 e
4.1 3
4.1 4
4.1 5
4.1 7
4.1 9
4.20
n°
1
1
inv. /000 €
1 2 5, 0 0
1 2 5,0 0
n°
0
inv. /000 €
La p i o
Montefalcio n e
Monte m a r a n o
Monte m iletto
P at e r n o p o l i
S. P a o li n a
Taura si
T uf o
C. M.
P ar t e n i o
-
n°
1
inv. /000 €
85,6 0
1
260,0 0
1
3
25,0 0
370,6 0
n°
1
2
3
inv. /000 €
260,0 0
350,0 0
6 1 0,0 0
n°
2
2
3
7
inv. /000 €
800,0 0
300,0 0
75,0 0
1. 1 7 5 , 0 0
n°
8
8
inv. /000 €
1.4 6 0, 1 0
1.4 6 0, 1 0
n°
2
inv. /000 €
32 1 , 0 0
1
4
3
10
80,00
1.0 1 2 , 0 0
536,0 0
75,0 0
n°
1
1
2
4
inv. /000 €
97,7 5
200,0 0
50,00
347,7 5
n°
8
2
2
5
1
1
19
inv. /000 €
995,2 0
884,0 0
370,0 0
245,0 0
25,0 0
200,00
2.7 1 9 , 2 0
n°
1
1
1
1
4
inv. /000 €
206,0 0
350,0 0
260,0 0
220,0 0
1036
n°
0
inv. /000 €
T ot a l e
T ot a l e
0
n°
0
14
3
1
2
3
0
3
22
10
0
1
0
59
inv. /000 €
-
2.40 7, 8 0
1.2 3 4, 0 0
1 2 5, 0 0
520,0 0
577,7 5
-
450,0 0
3.09 1 , 1 0
250,0 0
-
200,00
-
8.85 5,6 5
119
Inizi a ti v e fin a n z i a b i li per Mi s u r e P O R tot al e
Castelv et e r e
C hi u s a n o
La p i o
Montefalcio n e
Monte m a r a n o
Monte m iletto
P at e r n o p o l i
S. P a o li n a
Taura si
T uf o
C. M.
P ar t e n i o
T ot a l e
1.3
4.8
4.9
4.1 2 a
4.1 2 c
4.1 2 d
4.1 2 e
4.1 3
4.1 4
4.1 5
4.1 7
4.1 9
4.20
n°
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
2
T ot a l e
3
inv. /000 €
-
-
-
1 2 5, 0 0
-
-
-
-
-
-
-
-
420,0 0
545,0 0
n°
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2
inv. /000 €
640,0 0
-
-
0
-
-
-
-
-
-
-
-
-
640,0 0
n°
0
1
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
2
5
inv. /000 €
-
85,60
-
0
-
260,0 0
-
-
-
25,00
-
-
4 1 0,0 0
780,6 0
n°
1
0
0
0
1
0
1
0
2
0
0
0
0
5
inv. /000 €
70,00
-
-
0
260,0 0
-
435,0 0
-
350,0 0
-
-
-
-
1. 1 1 5 , 0 0
n°
1
2
0
0
0
0
0
0
2
3
0
0
1
9
inv. /000 €
290,0 0
800,0 0
-
0
-
-
-
-
300,0 0
75,00
-
-
2 1 0,0 0
1.6 7 5, 0 0
n°
1
0
0
0
0
0
0
0
8
0
0
0
2
11
inv. /000 €
90,00
-
-
0
-
-
-
-
1.4 6 0, 1 0
-
-
-
450,0 0
2.000, 1 0
n°
0
2
0
0
0
0
1
1
4
3
0
0
1
12
inv. /000 €
-
32 1 , 0 0
-
0
-
-
300,0 0
80,00
536,0 0
75,00
-
-
200,0 0
1.5 1 2 , 0 0
n°
1
0
0
0
0
1
1
0
1
2
0
0
0
6
inv. /000 €
90,00
-
-
0
-
97,7 5
390,0 0
-
200,0 0
50,00
-
-
-
827,7 5
n°
0
8
2
0
0
0
1
2
5
1
0
1
0
20
inv. /000 €
-
995,2 0
884,0 0
0
-
-
500,0 0
370,0 0
245,0 0
25,00
-
200,0 0
-
3.2 1 9 , 2 0
n°
1
1
1
0
1
1
1
0
0
0
0
0
0
6
inv. /000 €
420,0 0
206,0 0
350,0 0
0
260,0 0
220,0 0
2 1 0, 0 0
-
-
-
-
-
-
1.6 6 6, 0 0
n°
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
1
0
0
2
inv. /000 €
-
-
-
0
-
-
-
-
1 3 0, 0 0
-
1 0 0,0 0
-
-
230,0 0
n°
7
14
3
1
2
3
5
3
23
10
1
1
8
81
120
inv.
/000
€
1.6 0 0, 0 0
2.40 7, 8 0
1.2 3 4, 0 0
1 2 5, 0 0
520,0 0
577,7 5
1.8 3 5, 0 0
450,0 0
3.22 1, 1 0
250,0 0
1 0 0,0 0
200,0 0
1.6 9 0,0 0
1 4.2 1 0 , 6 5
121
2.3 Fabbisogni formativi
In relazione ai fabbisogni formativi emersi in sede di analisi territoriale il Partenariato Locale ha
individuato una serie di azioni da intraprendere con il sostegno del FSE. A tal fine sono stati
individuati alcuni interventi formativi da realizzare nell’ambito delle misure del POR cofinanziate
dal FSE.
In sede di analisi territoriale e di concertazione, è emersa una forte esigenza di formare
professionalità specifiche in grado di rispondere adeguatamente alla rinnovata domanda
aziendale scaturente dal potenziamento delle attività turistico ricettive collegato al progetto in
esame. Si è resa altresì evidente una carenza di competenze specifiche anche nell’ambito degli
operatori tradizionali del comparto agricolo primario, soprattutto in ordine alle possibilità offerte
dall’introduzione di innovazioni di processo o prodotto da realizzarsi attraverso l’adesione a
disciplinari di produzione certificati o a tecniche di produzione innovative. Tanto l’agricoltura
primaria quanto le aziende di trasformazione inserite nella catena delle produzioni di eccellenza,
soffrono di una endemica carenza di competenze professionali sia interne che esterne
all’azienda.
Le esigenze riscontrate sul territorio dei 10 comuni hanno tutte come denominatore comune i
seguenti aspetti:
- crescita della professionalità che dovranno operare nel comparto dell’agricoltura (con
particolare attenzione agli aspetti gestionali, di comunicazione, di marketing e di
gestione della qualità)
- miglioramento delle conoscenze di base degli imprenditori già operanti nel settore
agricolo (diffusione della cultura delle produzioni tipiche secondo tecniche omogenee e
principi uniformi)
- aiuti nella fase di start-up delle iniziative per consentire la nascita di imprese con una
cultura aziendale maggiormente orientata a principi di efficienza e con competenze
direzionali ed operative di migliore qualificazione.
- miglioramento delle conoscenze tecniche di base per la gestione delle aziende agricole
esistenti per supportarle nella fase di crescita dimensionale e /o qualitativa.
Tali necessità derivano direttamente dall’analisi SWOT che, in sintesi, ha tra gli altri fattori
evidenziato un potenziale di crescita nell’area interessata non pienamente espresso, a causa
anche di una certa arretratezza “culturale” e ”comportamentale” degli operatori economici del
settore, non avvezzi a cogliere e sfruttare al meglio la ricchezza di un territorio caratterizzato
dalla coesistenza di 3 DOCG (si pensi solo alla desuetudine di conferire le uve in modo
indistinto alle cantine sociali iniziata da soli 6-7 anni) da mettere a sistema rispetto ad un
significativo potenziale naturalistico.
Sulla base di quanto espresso in precedenza, l’attività formativa del PIR AV/2 deve porsi come
obiettivo lo sviluppo delle competenze di sistema e delle competenze specialistiche necessarie a
mantenere e a sviluppare la qualità dell’offerta enoturistica delle aree coinvolte nel progetto. La
formazione quindi non va ricondotta al solo addestramento o al solo trasferimento di
conoscenze ed abilità, ma soprattutto allo sviluppo di capacità di auto-apprendimento,
tali da sostenere nel tempo la competitività del sistema locale.
Conseguentemente attraverso le attività formative previste nel seguente progetto, in stretta
sinergia con quelle previste negli altri strumenti di programmazione negoziata (progetti
integrati, patti territoriali, ecc.) in corso di definizione e/o realizzazione, il partenariato si pone i
seguenti obiettivi:
•
sviluppare competenze in grado di contribuire alla tutela delle produzioni
tipiche, con particolare riguardo a quelle che costituiscono risorse chiave per
la valorizzazione in chiave turistica del comprensorio individuato;
•
promuovere la formazione di figure professionali in grado di
introdurre elementi di innovazione nei processi aziendali affinché
sia possibile cogliere e sfruttare al massimo le possibilità offerte dal
circuito virtuoso che l’attuazione del progetto attiverà.
Sono previsti interventi formativi per sviluppare o adeguare le seguenti
competenze:
• Competenze per tutelare le produzioni tipiche e di pregio: le iniziative mirano a formare
figure professionali per il mercato o interne alle aziende che siano in grado di
mantenere e sviluppare la qualità e la differenziazione dei prodotti locali soprattutto
quelli del comparto enogastronomico.
• Competenze per la qualificazione degli operatori impegnati nella ristorazione e
nell’ospitalità. Gli interventi mirano a formare figure in grado di presidiare le risorse
gastronomiche e sviluppare competenze per la gestione delle varie forme di accoglienza
turistica.
• Competenze per sostenere il sistema di comunicazione. In questo caso gli interventi
mirano a formare operatori impegnati o da impegnare nel sistema di attuazione e
gestione del P.I.R. in grado di comunicare i punti di forza del territorio. Appare
opportuna anche formazione di figure in grado di operare nelle strutture di accoglienza
turistica o negli enti di promozione e tutela del territorio, sempre al fine di elevare il
livello culturale ed il grado di sensibilità degli attori locali dello sviluppo (aziende, enti
ecc.).
Gli interventi formativi saranno promossi in una logica di integrazione tra le diverse competenze
da sviluppare o adeguare, evitando la duplicazione rispetto alle iniziative promosse in strumenti
analoghi.
Le attività formative vengono distinte in attività formative rivolte a quei soggetti che possono
essere individuati come integratori del sistema locale e attività formative rivolte agli attori
principali del sistema locale (operatori aziendali).
Attività formative rivolte agli integratori del sistema locale.
Si prevedono tre attività formative rivolte a integratori del sistema locale. La prima ha
come obiettivo la formazione di competenze di tutela e valorizzazione delle produzioni tipiche e
di pregio (soprattutto vitivinicole), la seconda la formazione di competenze finalizzate a
diffondere la cultura dell’ospitalità, la terza la formazione di competenze finalizzate a supportare
il sistema della comunicazione dei punti di forza del territorio.
La formazione di competenze di tutela e valorizzazione dei prodotti tipici e di pregio
L’intervento ha per oggetto la realizzazione di un percorso formativo finalizzato allo sviluppo di
una figura professionale, che riesca ad integrare le due componenti principali del percorso di
valorizzazione previsto nel PIR, vale a dire la tutela dei prodotti (soprattutto di quelli che fanno
da attrattori principali – produzioni vitivinicole e lo sviluppo della cultura dell’ospitalità). Potremo
definire tale figura come “Specialista in tutela e valorizzazione delle produzioni di
pregio e tipiche locali”. In particolare l’intervento in oggetto intende formare specialisti in
grado di integrare in una logica sistemica le due risorse fondamentali percorso di sviluppo
individuato dal partenariato (produzioni vitivinicole e Ospitalità turistica). La figura formata
dovrà essere in grado di agire in un’ottica integrata di miglioramento della qualità dei prodotti e
servizi offerti.
123
Misura POR di riferimento 3.18
Costi
Voce di costo
Valori %
Ammontare
Personale
€ 50.000,00
50,0%
Allievi
€ 10.000,00
10,0%
Funzionamento e gestione
€ 20.000,00
20,0%
Altre spese
€ 20.000,00
20,0%
TOTALE
€ 100.000,00
100,0%
Numero allievi formati
15
Ore allievo
Costo ora allievo
600
€
11,11
La formazione di competenze finalizzate a diffondere la cultura dell’ospitalità
In particolare, l’attività formativa ha l’obiettivo di sviluppare le seguenti capacità:
• conoscere ed utilizzare i principali sistemi normativi nell’ambito della qualità, dell’igiene e
della sicurezza;
• conoscere le produzioni di pregio e tipiche locali (vini e le altre produzioni appartenenti
ai PIF) ed i servizi presenti nel territorio;
• conoscere i processi fondamentali relativi alla trasformazione delle produzioni di pregio e
tipiche;
• utilizzare le risorse informatiche e di rete;
• saper analizzare le attività all’interno di una organizzazione;
• saper sviluppare analisi di benchmark;
• sviluppare progetti economico-organizzativi di miglioramento della qualità.
L’intervento ha per oggetto la realizzazione di un percorso formativo finalizzato alla formazione
di una figura professionale che potremo definire come “Specialista in sistemi turistici
integrati”. In particolare l’intervento in oggetto intende formare uno specialista che, sulla
base di una profonda conoscenza dell’offerta territoriale nel campo del turismo rurale ed
enologico, e di una conoscenza dei soggetti e delle strutture che operano del settore turistico
ed in quelli immediatamente collegati secondo la logica del PIR (cantine, aziende che realizzano
prodotti tipici), sia capace di costruire pacchetti integrati e personalizzabili di esperienze da
proporre ai soggetti pubblici e privati che si occupano della promozione e dell’intermediazione
turistica e di offrire ad essi i propri servizi.
In particolare, l’attività formativa ha l’obiettivo di sviluppare le seguenti capacità:
• conoscere la storia, le risorse produttive e la cultura del territorio di riferimento;
• conoscere i prodotti e i servizi presenti nel territorio;
• conoscere il mercato del turismo in generale e di quello rurale in particolare, con
particolare riferimento ai soggetti che operano nel campo della promozione,
dell’intermediazione e della comunicazione dei prodotti e dei servizi turistici;
• saper sviluppare analisi di marketing territoriale;
• saper utilizzare le risorse informatiche e di rete a supporto della propria attività;
• saper interagire con gli operatori pubblici e privati operanti nel settore;
• saper costruire e gestire pacchetti integrati di esperienze turistiche nel settore
dell’enoturismo e del turismo rurale in generale.
124
Misura POR di riferimento 3.18
Costi
Voce di costo
Ammontare
Valori %
Personale
€ 90.000,00
50,0%
Allievi
€ 18.000,00
10,0%
Funzionamento e gestione
€ 36.000,00
20,0%
Altre spese
€ 36.000,00
20,0%
TOTALE
€ 180.000,00
100,0%
Numero allievi formati
20
Ore allievo
Costo ora allievo
800
€
11,25
La formazione di competenze finalizzate a supportare il sistema della comunicazione
Le competenze da formare sono quelle relative alla progettazione e realizzazione di sistemi di
comunicazione e promozione dell’offerta e della domanda potenziale. L’intervento ha per
oggetto la realizzazione di una figura formativa definita come “Progettista e gestore della
comunicazione per lo sviluppo locale”. In particolare l’intervento in oggetto intende
formare specialisti che, sulla base di una profonda conoscenza dell’offerta territoriale nel campo
del turismo rurale ed enologico, delle tecnologie digitali e degli strumenti di comunicazione
multimediali, sia capace di costruire prodotti multimediali (siti web, filmati, immagini, testi,
materiale promozionale) allo scopo di promuovere l’offerta (turistica e di produzioni tipiche) del
territorio in oggetto sia di singoli operatori, sia, soprattutto, di insiemi di operatori appartenenti
allo stesso comprensorio territoriale.
In particolare, l’attività formativa ha l’obiettivo di sviluppare le seguenti capacità:
• conoscere i prodotti (produzioni di pregio e tipiche) e i servizi (turistici) presenti nel
territorio;
• conoscere il mercato del turismo, con particolare riferimento ai soggetti che operano nel
campo della promozione, dell’intermediazione e della comunicazione dei prodotti e dei
servizi turistici;
• saper utilizzare le principali tecnologie multimediali;
• saper sviluppare progetti di comunicazione anche multimediali.
Misura POR di riferimento 3.18
Costi
Voce di costo
Ammontare
Valori %
Personale
€ 55.000,00
50,0%
Allievi
€ 11.000,00
10,0%
Funzionamento e gestione
€ 22.000,00
20,0%
Altre spese
€ 22.000,00
20,0%
TOTALE
€ 110.000,00
100,0%
125
Numero
allievi formati
Ore allievo
Costo ora
allievo
20
500
€
11,00
Attività formative rivolte agli attori principali del sistema locale (operatori aziendali)
L’attività formativa rivolta agli attori primari mira soprattutto a realizzare competenze per il
presidio della qualità dei prodotti, del gusto e dell’ospitalità.
Si possono immaginare una pluralità di interventi formativi, in sintonia con le esigenze
specifiche dei singoli settori operativi. Qui si vuole sottolineare solo l’esigenza primaria di
formare una competenza trasversale, che possa essere presente in tutti i settori. Possiamo
definire tale figura come “Specialista della qualità del sistema locale”. Tale attore, sulla
base di una conoscenza:
• di altre esperienze del turismo rurale ed enogastronomico
• del proprio mercato attuale e potenziale
• del proprio ruolo all’interno del sistema locale
• dei concetti, dei metodi, delle tecniche di gestione della qualità
• della normativa in merito alla qualità, all’igiene e alla sicurezza
deve essere in grado di monitorare continuamente la propria azienda, di cogliere le opportunità
di innovazione dei prodotti/servizi offerti, di valorizzare le professionalità dei propri
collaboratori, e di associarsi in progetti di miglioramento con gli altri attori della filiera.
In particolare, l’attività formativa ha l’obiettivo di sviluppare le seguenti capacità:
• conoscere e saper analizzare i punti di forza delle principali esperienze di turismo
enogastronomico italiano ed europeo;
• conoscere il proprio ruolo all’interno della filiera enogastronomica locale;
• saper analizzare il proprio mercato attuale e potenziale;
• saper diagnosticare i propri punti di forza e di debolezza;
• conoscere e saper utilizzare concetti, metodi e tecniche per il miglioramento della
qualità e sviluppo delle competenze professionali;
• conoscere e saper utilizzare opportunità finanziamenti locali, nazionali ed europei per il
miglioramento della qualità;
• saper sviluppare progetti di miglioramento della qualità singolarmente ed in associazione
con altri soggetti della filiera.
Ovviamente, questo attore agirà da interfaccia con gli attori di sistema previsti negli altri tre
interventi formativi, in modo da realizzare uno stabile tessuto di competenze, che possa
autosostenersi.
Questo impianto formativo non esclude la possibilità di altri interventi formativi mirati a formare
professionalità più tecniche e specialistiche. Riteniamo, tuttavia, questo un problema di secondo
livello, che ha come obiettivo quello di rispondere a specifiche carenze di professionalità
presenti sul mercato del lavoro.
Misura POR di riferimento 3.2
Costi
Voce di costo
Ammontare
Valori %
126
Personale
€ 55.000,00
50,0%
Allievi
€ 11.000,00
10,0%
Funzionamento e gestione
€ 22.000,00
20,0%
Altre spese
€ 22.000,00
20,0%
TOTALE
€ 110.000,00
100,0%
Numero allievi formati
20
Ore allievo
Costo ora allievo
500
€
11,00
127
Sezione 3: Piano Finanziario
3.1 Il piano finanziario generale
Il piano finanziario relativo al progetto in esame si articola nelle seguenti tabelle:
La tab. 1.1 mostra il quadro finanziario sinottico relativo alla Mis. 4.24, evidenzia un costo
totale di € 840.000,00 completamente a carico della quota pubblica. Nell’ambito della Mis. 4.24
il costo totale risulta così ripartito tra le iniziative: € 40.000,00 alle iniziative di cui alla lettera b
primo trattino, € 613.800,00 a quelle di cui alla lettera b secondo trattino e € 186.200,00 a
quelle di cui alla lettera b terzo trattino, ripartite tra quota pubblica, quota UE e Stato secondo
la seguente proporzione 70% - 21% - 9%. Tale ripartizione percentuale è eguale anche per
tutte le alre tabelle che seguono.
Tab. 1.1: Quadro
finanziario sinottico Misura
4.24
Costo totale
lettera b, primo trattino
lettera b, secondo trattino
lettera b, terzo trattino
Totale 4.24
40.000,00
40.000,00
28.000,00
8.400,00
3.600,00
613.800,00
613.800,00
429.660,00
128.898,00
55.242,00
186.200,00
186.200,00
130.340,00
39.102,00
16.758,00
840.000,00 840.000,00 588.000,00 176.400,00 75.600,00
Quota Pubblica
Totale
UE
Stato
Regione
Quota
privata
-
La tab.1.2 evidenzia quale spesa per l’attività di avviamento del Parteniarato locale un importo
pari a € 5.000,00, relativo alle spese di animazione e pubblicazione avvisi.
Tab. 1.2: Quadro finanziario
Misura 4.24.b, primo trattino
- Spese per l'avviamento del
Partenariato
Azioni di animazione e
Pubblicizzazione avvisi
Totale 4.24.b-1 - Spese per
l'avviamento del
Partenariato
Quota Pubblica
Costo totale
Totale
UE
Stato
5.000,00
-
5.000,00
-
3.500,00
-
1.050,00
-
5.000,00
5.000,00
3.500,00
1.050,00
Quota
privata
Regione
450,00
-
-
450,00
-
La tab.1.3 mostra una spesa di € 35.000,00 per la progettazione del PIR che risulta articolata
in costi relaivi ad indgini, analisi SWOT ed elaborazione P.I.R..
Tab. 1.3: Quadro
finanziario Misura 4.24.b,
primo trattino
- Spese per la
progettazione del PIR
Indagini, Analisi Swot ed
elaborazione P.I.R.
Totale 4.24.b-1 - Spese per
la progettazione del P.I.R.
Quota Pubblica
Costo totale
35.000,00
35.000,00
Totale
UE
Stato
Regione
Quota
privata
35.000,00
24.500,00
7.350,00
3.150,00
-
35.000,00
24.500,00
7.350,00
3.150,00
-
128
La tab. 1.4 prevede € 613.800,00 quale costo per le attività di assistenza
tecnica, di supporto e di affiancamento e di implementazione dei Progetti
Integrati. Più nel dettaglio tale spesa appare così articolata: € 208.800,00 per la
gestione della Casa del PIR, € 183.000,00 per le spese relative alla
comunicazione, € 30.000,00 per la gestione del portale WEB, € 91.000,00 per la
redazione e getsione del piano di marketing, € 101.000,00 per il monitoraggio
(valutazione degli effetti del PIR).
Tab. 1.4: Quadro
finanziario Misura 4.24.b,
secondo trattino
Costo totale
Casa del PIR
Comunicazione
Portale WEB
Piano Marketing
Valutazione effetti PIR
Totale 4.24.b-2
208.800,00
208.800,00
146.160,00
43.848,00
18.792,00
183.000,00
183.000,00
128.100,00
38.430,00
16.470,00
30.000,00
30.000,00
21.000,00
6.300,00
2.700,00
91.000,00
91.000,00
63.700,00
19.110,00
8.190,00
101.000,00
101.000,00
70.700,00
21.210,00
9.090,00
613.800,00 613.800,00 429.660,00 128.898,00 55.242,00
Quota Pubblica
Totale
UE
Stato
Quota
privata
Regione
-
Nel dettaglio, le spese di cui sopra sono analiticamente riportate nelle tabelle seguenti
TAB. 4.2.1: Intervento 2.1 - La Casa del PIR - Agenzia di
Sviluppo locale
Unità
Descrizione
di
Costo unitario
misura
2.1. La Casa del PIR - Agenzia di Sviluppo locale
Coordinatore
mese 0
Esperto Amministrazione/controllo di gestione - part-time
mese 0
Esperto Marketing- part-time
mese 0
Consulente tecnico -part-time
mese 0
2.500,0
1.100,0
1.100,0
1.100,0
Quantità
prevista
Costo totale
36
0
36
0
36
0
36
0
90.000,0
39.600,0
39.600,0
39.600,0
Totale Intervento 2.1
208.800,00
N.B.: i costi unitari applicati alle risorse umane sono inferiori a quelli presenti nei tariffari normalmente applicati
TAB. 4.2.2: Intervento 2.2 - La comunicazione
dell'Ambito PIR AV/2
Unità
Quantità
di
Costo unitario
prevista
misura
Descrizione
2.2.1 - Progettazione della comunicazione
Consulente Junior
giornat
e 0
giornat
e 0
Spese generali
forfait 0
Consulente Senior
Costo totale
400,0
6.000,
15
00
30
00
1
00
200,0
6.000,
1.000,0
1.000,
Sub-totale
2.2.2 - Comunicazione interna
Convegno di presentazione delle attività
0
numer
10.000,0
1
13.000,0
10.000,
129
Incontri di animazione territoriale
o 0
numer
o 0
Stampa, pubblicità locale e altre
forme di promozione
forfat 0
Sub-totale
2.2.2 - Comunicazione esterna
numer
o 0
numer
o 0
Fam-trip
Partecipazione a fiere e incontri specializzati
Campagna pubblicitaria su giornali e riviste
specializzate
00
1.500,0
15.000,
10
00
1
00
20.000,0
20.000,
45.000,0
0
20.000,0
40.000,
2
00
3
00
1
00
15.000,0
45.000,
40.000,0
forfait 0
40.000,
Sub-totale
0
Totale Intervento 2.2
0
125.000,0
183.000,0
TAB. 4.2.3: Intervento 2.3 - Il Portale WEB dell'Ambito PIR AV/2
Unità di
Descrizione
Costo unitario
misura
2.3 - Il Portale WEB dell'Ambito PIR AV/2
Il Portale WEB dell'Ambito PIR AV/2
a corpo 0
30.000,0
Quantità
prevista
1
Costo totale
0
Totale Intervento 2.3
30.000,00
TAB. 4.2.4: Intervento 2.4 - Piano di marketing territoriale strategico e
operativo
Unità di
Descrizione
Costo unitario
misura
2.4 - Piano di marketing territoriale strategico e
operativo
500,0
Consulente Partner
giornate0
400,0
Consulente Senior
giornate0
200,0
Consulente Junior
giornate0
Spese generali, viaggi e trasferte
forfait
Quantità
prevista
Costo totale
8.000,0
16
0
120
48.000,00
130
26.000,00
9.000,0
9.000,00
1
0
Sub-totale
91.000,00
Totale Intervento 2.4
91.000,00
TAB. 4.2.5: Intervento 2.5 - Studio sul turismo, i prodotti tipici locali e gli effetti indotti
dal PIR
Unità di
Quantità
Descrizione
Costo unitario
misura
prevista
Costo totale
2.5 - Studio sul turismo, i prodotti tipici locali e gli effetti indotti dal PIR
Consulente Partner
Consulente Senior
30.000,0
giornate
giornate
500,00
400,00
10
120
0
5.000,0
48.000,00
130
Consulente Junior
giornate
Pubblicazione dello studio
n.
Spese generali, viaggi e
trasferte
forfait
Sub-totale
200,00
16,00
110
1000
10.000,00
1
22.000,00
16.000,00
10.000,00
101.000,00
Totale Intervento 2.4
101.000,00
La tab. 1.5 mostra una spesa di € 186.200,00 per costi di natura generale ed ammnistrativa;
nel dettaglio € 19.100,00 per attrezzatur di ufficio, € 14.400,00 per fitto locali, € 33.900,00 per
spese generali, € 133.200,00 per costi relativi al personale attivo per il progetto.
Tab. 1.5: Quadro
finanziario Misura 4.24.b,
terzo trattino
Costo totale
attrezzature ufficio
fitto locali (*)
spese generali
personale
Totale 4.24.b-3
19.100,00
19.100,00
13.370,00
14.400,00
14.400,00
10.080,00
33.900,00
33.900,00
23.730,00
133.200,00
133.200,00
93.240,00
186.200,00 186.200,00 130.340,00
Quota Pubblica
Totale
UE
Stato
Quota
privata
Regione
4.011,00
1.719,00
3.024,00
1.296,00
7.119,00
3.051,00
27.972,00
11.988,00
39.102,00 16.758,00
-
(*) costo figurativo internalizzato dalla struttura già esistente presso la C.M. Partenio e non
sommato nel Totale 4.24 b-3
3.2 – Analisi Costi Benefici
La reale ricaduta economica, sociale, occupazionale e soprattutto di immagine dell’intervento
proposto si potrà analizzare con correttezza solo in corso d’opera.
Al momento è opportuno, preventivamente, definire ed evidenziare alcuni impatti
dell’investimento complessivo proposto, relativi alla sintesi dell’intervento ed alla situazione
attuale di partenza:
- costi per la gestione complessiva del progetto pari a € 840.000,00
- finanziamenti in conto capitale per € 10.000.000,00
- iniziative private finanziabili pari a 59
- iniziative pubbliche finanziabili pari a 22
- popolazione coinvolta, oltre 25.000 abitanti
- aziende agricole esistenti circa 5.100
I costi
-
complessivi relativi ai servizi reali di supporto all’iniziativa, possono essere suddivisi in:
costi relativi alla comunicazione pari a € 183.000,00,
costi relativi al funzionamento del portale WEB vetrina della iniziativa € 30.000,00
costi relativi al piano di marketing per € 91.000,00
costi per la valutazione degli effetti del P.I.R., oggetto di analisi per l’audit di marketing
e gestionale dell’iniziativa, pari a € 101.000,00.
Pertanto, ben € 404.000,00 saranno investiti per “comunicare” l’iniziativa nell’ambito dei 4 anni,
pari al 4% dell’investimento previsto; il ritorno economico previsto è quantificabile nell’intorno
131
di una spesa incrementale sul territorio per turista pari a € 12,00, per un
numero di turisti atteso pari a 150.000 l’anno, che su base quadriennale si
sviluppa su un reddito incrementale di circa 1,8 milioni di euro su base annua.
Il margine aziendale sui 12 euro può essere considerato pari al 50-60%.
Se tali dati (prudenziali) verranno rispettati, il ROI dell’iniziativa può, a livello
macro, calcolarsi pari al 10%.
Nel dettaglio l’incremento del reddito operativo annuo territoriale sarà pari a circa 1 milione di
euro, a fronte di un investimento totale a carico dei fondi statli, regionali e comunitari di circa
10 milioni di Euro.
Oltre ai benefici di ordine economico dianzi previsti, ad oggi i benefici attesi possono essere
identificati in:
1) migliore immagine territoriale
2) creazione di un modello di concertazione innovativo
3) riavvicinamento dell’utente alle istituzioni
4) creazione di cultura di impresa nel settore uristico ed enogastronomico
5) miglioramento degli standard ecocompatibili
3.2 - Tabelle finanziarie
Si riportano di seguito le tabelle riepilogative degli interventi inseriti nel PIR.
132