Presentazione standard di PowerPoint

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Central Shipping Agency ‘sposta’ il suo Far East in Africa
La società di Pietro Luigi Amighetti & C. celebra il primo quarto di secolo d’attività con un grande party e
mette la prora in direzione Egitto, Libia e Nigeria
Vaprio D’Adda (Milano) - Trovare una
partnership societaria in Egitto, nel mediolungo termine, affiancare la presenza in Libia a
quella in Tunisia, entrare in Nigeria.
Celebrando i propri 25 anni di attività, Central
Shipping Agency spa getta ovviamente lo
sguardo su quanto si propone di fare; il
Presidente e CEO Pietro Luigi Amighetti
afferma con convinzione che “per noi l’Africa
sarà il Far East del futuro”.
Central Shipping Agency fa capo alla holding
Centralfin, cui fa capo anche Csa spa, agenzia
marittima; come si articola l’attività?
“L’attività di Nvocc rappresenta circa il 40% del
totale del business; il restante 60% è
abbastanza equamente suddiviso tra l’attività
di agenzia marittima, l’attività di trasporto
camionistico (tra le più grandi d’Italia) e quella di terminalisti portuali, effettuata a Livorno con LTM
(Livorno Terminal Mediterraneo) di cui è socio anche Cilp (Compagnia Impresa Lavoratori Portuali)”.
Qual è il percorso che vi ha portato a nascere come Nvocc e dedicarvi poi all’attività di agenzia
marittima?
“La nostra cultura operativa è quella dell’agenzia, ma abbiamo iniziato come Nvocc perché era più
facile, l’agenzia richiedeva un tempo maggiore per acquisire armatori come clienti”.
Qual’è l’articolazione societaria che fa capo a Centralfin?
“Centralfin è la holding che detiene il 96% di Central Shipping Agency (il 4% è quota personale dei
soci: Franco Minichino, Matteo Lacerenza e Paolo Bonucchi, oltre al sottoscritto) e l’80% di Csa spa.
Central Shipping Agency detiene il 100% di Central Shipping Germay, il 50% di Csa Tunisia e il 25% di
Sac (South African Consolidator). Csa spa ha l’80% di Central Shipping Holland, il 96% di Central
Shipping Belgio e il 37,8% di Agemar che detiene il 75% di LTM Livorno, dove facciamo soltanto ro-ro.
Centralfin detiene anche il 50% di T.I.E. Trasporti Intermodali Europei”.
Chi servite come Nvocc e chi come agenzia marittima?
“Gli attuali clienti di Central Shipping Agency sono circa 2.700-2.800, in Italia, Tunisia, Koper, Anversa,
Rotterdam, Amburgo e in Sudafrica. Serviamo gli spedizionieri, secondo una linea di assoluta
neutralità, da DHL in giù. L’agenzia rappresenta NOL, Daewoo, Pan Ocean, Hyundai Gloves, Unifeeder,
Chiquita e moltissimi altri. Gli ambiti merceologici serviti come Nvocc sono i più svariati e spaziano dai
prodotti alimentari a quelli farmaceutici. Abbiamo 74 servizi settimanali in export e 35 in import”.
Operate anche nel traffico aereo?
“Il traffico aereo è una piccola parte. Movimentiamo solo la merce dei nostri agenti, ci rivolgiamo solo
a spedizionieri, non a clienti diretti”.
Perché la scelta di servire solo spedizionieri e non clienti diretti?
“Perché l’attività di Nvocc dev’essere assolutamente neutrale: noi raggruppiamo piccoli e medi
spedizionieri, in alcune aree anche grandi, non possiamo invadere il loro campo”.
Central Shipping Agency ha altri magazzini oltre a quello di Liscate?
“Abbiamo e gestiamo il magazzino a Liscate dove concentriamo il groupage, a Genova e Livorno ci
sono magazzini di transito”.
In valore, quanto incide Central Shipping Agency su Centralfin?
“Il fatturato del Nvocc tra Italia ed Europa è di circa 25 milioni di euro - fra Italia ed Europa
movimentiamo circa 10.500 TEUs (solo groupage) - contro i 34-35 milioni di euro dei camion”.
Perché avete puntato sulla Tunisia?
“Perché abbiamo trovato un ottimo partner e perché cerchiamo di evitare gli agenti. Un ottimo partner
è pure, in Sudafrica, CP Group (di Singapore)”.
E i porti italiani?
“Ne siamo contenti e li utilizziamo tanto quanto utilizziamo altri porti. Lo Stato dovrebbe liberalizzare di
più e noi apprezziamo il piano del ministro Delrio, in quanto molto equilibrato”.
Quindi per il futuro?
“Vogliamo ampliare l’attività di groupage nell’East Africa e anche nel West e nel North. Noi oggi siamo a
Nairobi e Mombasa in Kenya, a Johannesburg e Cape Town in Sudafrica. Stiamo analizzando la Nigeria,
abbiamo contatti in Egitto, ma una partnership societaria è di là da venire oggi, e pensiamo alla
stabilizzazione in Libia. Dalla Libia alla Tunisia oggi non passa più nulla”.
Carlo Sala