Aprile 2015

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Aprile 2015
SOGGIORNI ALL’ESTERO.
NUOVA TAPPA: OXFORD!!!
La nostra scuola, come offerta di studio all’estero, quest’anno ci propone Oxford, una delle
più famose università d’Europa e
forse del mondo. Tra le varie attività, la proposta include il soggiorno in famiglie che ci ospiteranno per tutta la durata della
settimana. La settimana scolastica
si svolgerà nella English School
situata vicino al centro della città.
Il programma è molto intenso e prevede, partendo dalla mattina, la frequenza di un corso di inglese e successivamente il pranzo con i packet
lunch, che si svolgerà insieme agli
altri studenti nel bar della scuola.
Nelle ore pomeridiane effettueremo un tour della città o, alternativamente, un’uscita didattica
con gli insegnanti. La cena, come
la colazione, sarà consumata nelle rispettive famiglie. È prevista
anche una visita alla città di Londra, non molto lontana da Oxford.
Il soggiorno all’estero, in particolare nel Regno Unito, è sempre molto coinvolgente per noi studenti,
specialmente per chi vuole vivere
una settimana diversa dal solito,
ampliando la conoscenza della
lingua inglese, dei luoghi e della
cultura britannica. L’occasione di
visitare la città offre a chiunque
un’opportunità per conoscere persone nuove anche di altre scuole e
farsi un’idea dello stile di vita degli
inglesi. Oxford offre una varietà di
strutture imponenti che affascinerebbero qualsiasi turista. Nel viaggio è compreso anche il materiale
scolastico, che ci verrà consegnato una volta arrivati nelle classi.
di Roberta Zanetti
e Chiara Colato
NOTIZIE DALLA SCUOLA
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progetto scherma
Quest'anno, alle altre attività extrascolastiche, se n'è aggiunta una nuova: la scherma.
Roberto Chiaromonte, il nostro
istruttore di scherma al Da Vinci,
appartiene al Baki Scherma, una
società di scherma a Zevio. La sua
vita schermistica nasce dalla ricerca nella tradizione italiana di
un'immagine della scherma che si
rivela presente già nel Medioevo
e giunge fino ai giorni nostri. La
scherma si suddivide in due categorie: la scherma sportiva (che è
quella portata a scuola e quella più
4 NOTIZIE DALLA SCUOLA
conosciuta) e la scherma storica
(che si basa sul contenuto di trattati
e manoscritti ritrovati e sottoposti
a un lungo lavoro di traduzione e
decodifica); tuttavia della scherma
storica le competizioni non sono
ancora riconosciute a grandi livelli.
È la prima volta che questo sport è
portato nelle scuole e come prima
tappa nei Licei scientifici per poi
coinvolgere anche altri indirizzi.
Ogni giovedì dalle 14.00 alle 15.30
ci si ritrova nella palestra del liceo
per 10-11 lezioni che hanno l'obiettivo di far vedere e capire che cos'è
la scherma. S'inizia con un primo
allenamento fisico e in seguito un
secondo allenamento che riguarda
più l'aspetto tecnico. S'insegnano
le basi: il seggio, la guardia, i colpi, le parate... L'allenamento è di
gruppo, anche se le competizioni
sono spesso affrontate individualmente. Il numero dei partecipanti
ha superato le aspettative dell'istruttore; infatti hanno aderito a
tale iniziativa ben diciotto ragazzi.
di Astrid Vincze
e Linda Guandalini
“Ogni Straniero
è nemico?”
re che dimenticanze e distorsioni
portino al ripetersi di simili eventi.
Il progetto di Francesco e Marco è
partito dalle sessioni creative, in cui
hanno sviluppato il soggetto ineFrancesco Formigari e Mar- rente alla traccia proposta dal conco Scipolo, alunni della classe corso. La forma espressiva scelta è
5Bs, hanno partecipato alla XIII stata quella della rappresentazione
edizione del concorso “I giova- teatrale/musicale, per cui hanno
ni ricordano la Shoah” rivolto sviluppato il copione e i brani muagli alunni delle classi del pri- sicali, totalmente originali, integramo e secondo ciclo d’istruzione ti nella rappresentazione teatrale.
dell’anno scolastico 2014/2015. La rappresentazione ha come sogIn collaborazione con l’Unione getto le vicende di una famiglia
delle comunità ebraiche, promos- ebraica e inizia con un uomo “anso dal MIUR e patrocinato dal- ziano” che ricorda queste vicende.
la Presidenza della Repubblica, il Quest’uomo è l’unico sopravvissuconcorso ha come tema l’analisi di to della famiglia infatti, poco priun passo della prefazione del 1947 ma che iniziassero le persecuziodi “Se questo è un uomo”di Primo ni, riuscì a trasferirsi in America.
Levi e propone di riflettere sull’im- Nella rappresentazione troviamo
portanza della memoria e della anche il fantasma del fratello morconoscenza della storia per evita- to che racconta la sua vicenda.
I brani presenti all’interno della
rappresentazione hanno una funzione narrativa infatti, riguardano
pienamente le vicende della famiglia. Inoltre la rappresentazione
è intervallata da letture di passi
del libro “Se questo è un uomo”.
Nella parte finale si esce dalla dimensione del teatro e Francesco e
Marco espongono le loro personali riflessioni riguardo alla Shoah.
Le classi quinte della scuola hanno assistito a questa rappresentazione, ma i ragazzi stanno tentando di portare il loro progetto
al di fuori della nostra scuola per
il ricordo di questo tragico evento.
Il progetto ha superato la fase regionale, arrivando a quella nazionale,
dando così lustro al nostro Istituto.
di Serena Magro e Lola Badmus
NOTIZIE DALLA SCUOLA
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Settimana recuperi
Da lunedì 26 a sabato 31 gennaio, per gli studenti del Da Vinci è
stata una settimana davvero particolare. Quest’anno, per la prima
volta, è stata organizzata, dopo
gli scrutini del trimestre, una settimana di sospensione della programmazione didattica per consentire lo svolgimento di attività
di recupero e approfondimento.
Lo scopo è stato quello di far fronte ai bisogni degli studenti che,
avendo una o più insufficienze,
necessitavano di lezioni di recupero, ma anche un’occasione per
programmare specifici percorsi di
approfondimento per tutti gli altri.
I corsi di recupero, per ogni disciplina, prevedevano otto ore di lezione tenute da un insegnante che
ha guidato gli interventi per tutti
i ragazzi dello stesso anno e corso. Per esempio, gli studenti delle quinte del liceo scientifico che
dovevano recuperare matematica,
si sono ritrovati con un docente
con il quale hanno svolto esercizi
mirati a superare le loro lacune.
A parere di questi studenti, i corsi sono stati molto proficui perché
hanno consentito loro di affrontare
con maggior sicurezza e serenità,
la verifica concordata successivamente con il proprio insegnante.
Inoltre, per le classi quinte, è stata un’occasione per chiarire le
modalità delle prove degli esami di maturità e confrontarsi
con i professori circa gli argomenti da inserire nella “tesina”.
Le attività alternative ai corsi di
recupero nel triennio sono state gestite dai singoli insegnanti
che hanno trattato argomenti di
approfondimento, talvolta concordati in base agli interessi o alle
esigenze espresse dai ragazzi. Anche la visione di film, in linea con
il programma scolastico, è stata
di notevole interesse. Inoltre sono
state organizzati alcuni incontri in
aula magna come l’attività di educazione alla salute per le quarte e
lo spettacolo di fisica ”La scienza
di Michael Faraday”, rivolta ai ragazzi del quinto anno del liceo.
Per tutti i ragazzi del biennio, invece, è stato realizzato il progetto cineforum, tutti i giorni, ad eccezione
di giovedì, dalle 8,00 alle 11,00. In
aula magna il prof. Fazion, esperto
di storia del cinema, ha proposto
alcuni classici film d’animazione.
Il docente ha organizzato l’analisi di lettura del film con modalità
molto interessanti: la proiezione
veniva interrotta e, attraverso la
discussione che coinvolgeva tutti gli studenti, si cercava di interpretare il messaggio. Dai ragazzi,
l’attività di cineforum è stata particolarmente gradita e apprezzata,
anche se alcuni hanno dichiarato
che avrebbero preferito vedere il
film senza interruzioni e commentarlo al termine della proiezione.
In alcuni casi, soprattutto per chi
non doveva recuperare alcun debito scolastico, ci sono stati momenti
“morti” durante i quali non si è riuscito a sfruttare al meglio le ore a disposizione. Tuttavia, considerando
che per il Da Vinci è la prima esperienza di questo tipo, nel complesso, gli alunni l’hanno considerata
positiva e possono dirsi soddisfatti.
6 NOTIZIE DALLA SCUOLA
di Greta Pasetto
“Dante’s is a visual imagination”
La fantasia e le qualità degli studenti
del Liceo artistico sono state messe
in luce e rappresentate dalla classe
4Aa, la quale ha realizzato un progetto interdisciplinare coinvolgendo Italiano, Inglese e Architettura
in una fantastica dimostrazione
concreta e artistica del purgatorio
di Dante Alighieri. Un lavoro diviso in tre stili diversi, elaborato
e supervisionato dai professori:
Passarin Delfina, Paolo Fazion
e Squassabia Dante. È stato realizzato da Anna Beatrice Maria
Ambrosi, Daniela Dacomo, Luca
Mazzali, Sara Paganotto ed Eva
Zerman (per lo stile cubista) ;
Davide De Grandis, MariaSofia
Contarelli, Denisa Iekei, Pierluigi Faggionato e Davide Brandi
(per quello concettuale); Petronela Ionescu, Beatrice Merlo, Anna
Altobel, Luisa Ravanini ed Elisa
Perneche (per lo stile figurativo)
Quindici alunni e tre insegnanti
per uno stupefacente lavoro che
negli ultimi mesi è stato esposto
all'entrata del Liceo sorprendendo e soffermando i visitatori per
un artistico e caloroso "welcome".
di Francesco Guardini
e Hossam El Ouakili
NOTIZIE DALLA SCUOLA
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Incontro
sig. tosano
loro la libertà della scelta. Evidentemente si sono innamorati di questo lavoro assieme a me.
“Caparbio, con buona volontà e
tanta voglia di soddisfare se stesso”.
Così si è descritto il signor Tosano
durante l’incontro con il triennio
ITC svoltosi venerdì 6 Febbraio in
aula Magna, accompagnato dal responsabile della logistica della sua
azienda, il dr Moretto. Dopo aver
raccontato la sua storia lavorativa, iniziata in una piccola bottega
(dove era stato mandato dal padre
per punizione dopo essere stato
rimandato in prima ragioneria), il
sig. Tosano ha descritto come da
un piccolo negozio aperto nel 1962
abbia potuto espandersi nel 1970
con l’apertura del suo primo supermercato, arrivando oggi a contare
ben nove punti vendita (di cui sette
ipermercati) a cui si aggiunge un
centro logistico di 75000 m². Ad
aiutarlo in questa grande attività c’è
sempre stata la moglie, cui negli ultimi anni si sono aggiunti i due figli
a cui è stata sempre lasciata la massima autonomia e che con il padre
condividono l’idea che il lavoro
sia un’importante fonte di valori
e che per una crescita costante sia
necessaria una grande organizzazione. E così il gruppo famiglia ora
è leader nel territorio abbastanza
ristretto, dove è presente grazie a
delle scelte rivelatesi molto efficaci, come quella di ridurre i diversi
format nei quali si presentava per
prediligere punti vendita più grandi e ravvicinati. La riduzione dei
8 NOTIZIE DALLA SCUOLA
Avete intenzione di robotizzare
il magazzino, ma quante persone dovrebbero essere licenziate e
come affronterete questa cosa?
Tutte le volte che abbiamo inserito
qualche nuova tecnologia ho sentito
questo pensiero ma fortunatamente non ho mai avuto il bisogno di
licenziare nessuno perché comunque siamo sempre in crescita. Nei
magazzini o adottiamo questa nuova tecnologia oppure dovremmo
continuare a costruirne di nuovi.
margini d’acquisto, la tempestività
di reazione (come ad esempio lo
snellimento del sistema distributivo), il voler aderire a più modelli
di consumo (come quello biologico, quello etnico…), l’assortimento
più profondo d’Italia e i continui
investimenti per il miglioramento
dell’azienda (come la scelta di robotizzare il magazzino) sono solo
alcuni degli accorgimenti presi
che hanno reso possibile un’espansione e una crescita così grandi. I vostri prezzi sono così competitivi solo perché un così grande
Quando un giovane si presenta assortimento vi permette di usuper un colloquio, tenete in con- fruire di vari sconti o deriva sosiderazione il punteggio d’uscita lamente dall’efficienza dei vostri
dalle superiori e l’indirizzo fre- reparti (uno su tutti la logistica)?
Questa domanda è abbastanza
quentato?
Certamente, il punteggio della complessa perché il prezzo di un
maturità è il primo biglietto da vi- prodotto deriva da moltissimi fatsita. Per quanto riguarda l’indiriz- tori. L’assortimento è una scelta
zo scolastico, lavoro in un campo dell’azienda, perché più assortifortunatamente molto ampio, che mento si ha, più si riesce ad attiraccoglie, ad esempio, sia gli stu- rare e a soddisfare clienti, e più
denti di ragioneria sia del liceo. clienti si soddisfano più si crea fidelizzazione nei nostri confronti.
I suoi figli hanno sempre pensato
di lavorare nell’attività di famiglia?
Questa è una domanda difficile perché credo di non saper rispondere. Io in cuor mio speravo
che facessero ciò che poi hanno
fatto, perché per un genitore con
un’azienda essere seguito dai figli
è sempre un orgoglio, però spero
anche di essere riuscito a lasciar
Quando è iniziato tutto, ha mai
pensato che la sua azienda sarebbe diventata così grande?
No non l’ho mai pensato, e mi
ritengo molto fortunato perché
la mia azienda è arrivata molto più in là delle mie aspettative.
di Benedetta Ballottin
Anche quest’anno la notte attesa
da tutti gli amanti del cinema è arrivata: domenica 22 febbraio, tra
tappeti rossi, vestiti eleganti e centinaia di flash fotografici, al Dolby
Theater di Los Angeles si è svolta
l’ottantasettesima edizione degli
Academy Awards, o, più semplicemente, la consegna degli ambiti
premi Oscar. Tantissime le celebrità presenti all’evento, presentato
quest’anno da Neil Patrick Harris,
attore conosciuto soprattutto per il
suo ruolo di Barney Stinson nella
serie tv “How I met your mother”. Il
vincitore assoluto della serata è stato sicuramente “Birdman”, la storia
di un attore ossessionato dal suo
alter ego cinematografico, il supereroe Birdman appunto. Esso si è
aggiudicato le quattro statuette più
importanti, ovvero miglior film,
regia, sceneggiatura e fotografia.
Anche il coloratissimo “Grand Budapest Hotel” è riuscito ad ottenere
quattro premi, tutti però piuttosto
tecnici: uno di questi ci rende particolarmente orgogliosi, cioè quel-
lo per i costumi, vinto dall’italiana
Milena Canonero, al suo quarto
Oscar in questa categoria. Altro
film trionfante è stato “Whiplash”,
con tre premi, tra cui quello per il
miglior attore non protagonista, J
K Simmons, e quello alla colonna
sonora. Al di sotto delle aspettative
sono stati invece “American Sniper” e soprattutto “Boyhood”, film
girato nell’arco di ben dodici anni
per seguire la reale crescita degli
attori: entrambi hanno concluso la
serata con un solo premio. Molti
degli artisti saliti sul palco hanno
voluto sfruttare l’occasione e la visibilità per lanciare il loro messaggio. Patricia Arquette ad esempio
ha fatto alzare in piedi per applaudire Meryl Streep e Jennifer Lopez,
quando ha parlato dei diritti delle
donne americane, soprattutto per
quanto riguarda il diritto ad avere
uguali trattamenti economici sul
lavoro. Un altro tema è stato quello dell’immigrazione, trattato dal
messicano Iñárritu che, determinato a spendere una parola per i tan-
ti connazionali che vivono senza
diritti negli Stati Uniti, ha detto di
sperare che l’America trovi una soluzione per loro, perché continui a
essere quella grande nazione multietnica che è sempre stata. John
Legend e Common, che hanno
vinto per la miglior canzone, Glory, parte della colonna sonora del
film Selma, hanno toccato il tema
dei diritti delle minoranze etniche,
mentre Graham Moore, che a soli
31 anni ha ottenuto un Oscar per la
migliore sceneggiatura, ha trattato
il discorso della diversità, dicendo
ai giovani di non vergognarsi di
essere differenti e di fare sentire la
propria voce senza timore. Ci sono
state quindi tante standing ovation
e molte lacrime, soprattutto nel
momento “In Memoriam” dedicato alle grandi personalità scomparse che hanno dato un notevole
contributo alla storia del cinema.
di Valeria Manara
e Vittoria Bellini
ATTUALITA’
9
Gli anni d’oro del rock
ANNI SETTANTA
Il rock Progressivo: si affacciarono gruppi che introducono nuove
atmosfere e melodie musicalmente
più complesse rispetto a quelle del
rock primitivo. Il rock progressivo rappresenta la progressione
del rock dalle sue radici blues ad
un livello maggiore di complessità e varietà compositiva. Alla base
di questa rivoluzione fu coinvolta
anche la tecnologia introducendo strumenti come il sintetizzatore, il moog e il mellotron. Fra i
gruppi prog ci sono Pink Floyd,
Jethro Tull, e i Soft Machine. Anche l’Italia si impose nel panorama
progressive mondiale, con gruppi,
come i Premiata Forneria Marconi
e il Banco del Mutuo Soccorso.
Il Jazz Rock: fonde stilemi tipici
del jazz a una strumentazione tipicamente rock dove gli strumenti
elettrici, le tastiere e la strumentazione elettronica in generale hanno
un ruolo predominante nel determinare il suono. Uno dei gruppi
più rappresentativi di questo genere sono i Weather Report.
Hard Rock e Heavy Metal: gli anni
settanta del rock sono caratterizzati dall’inserimento di nuovi strumenti musicali che arricchiscono
questo genere di nuove sonorità.
L’evoluzione di questa parte del
rock si trasfuse nei gruppi come i
Led Zeppelin, Iron Maiden, AC/
DC, Queen, Guns N’ Roses, Kiss.
La locuzione “heavy”, riferita al
rock, nacque a seguito di una canzone dei Queen, Stone Cold Crazy,
questa canzone fece da spartiacque all’interno dell’Heavy: vennero
considerati “heavy rock” tutti quei
gruppi precursori del genere, primi
tra tutti i Rolling Stones. Si parlerà
10 ATTUALITA’
ANNI NOVANTA
Grunge: letteralmente il significato del termine inglese grunge,
poi di heavy metal in riferimen- fradicio, sporco, valenza semantito soprattutto a gruppi più recenti ca che evidenzia l’aspetto estetico
trasandato dei protagonisti, noncome Black Sabbath, Aerosmith.
ché una scarsa ricercatezza tecnica
comune. Band come i Green River,
ANNI OTTANTA
Punk Rock: i primi gruppi punk i Soundgarden, e gli Skin Yard furivendicando l’appartenenza alla rono i pionieri del genere.
cosiddetta Blank Generation. L’avvento del punk decretò definitiva- Indie Rock: è un genere musicamente la fine del rock progressi- le di alternative rock nato nel Reve: abbandonati i violini, i flauti, gno Unito e negli Stati Uniti alla
i fiati, i sitar, le tastiere, gli organi fine degli anni ottanta e diffusosi
elettrici, si ritornò alla formazione anche in diversi altri Paesi in cui
“originaria” del rock&roll: chitarra, si è sviluppato un panorama autoctono fatto di band con discreta
basso e batteria.
popolarità nazionale ma praticaIl Rock anni ottanta: gli anni ot- mente sconosciute al di fuori dei
tanta sono gli anni della nascita del loro confini. In modo generico, è
canale televisivo musicale MTV, usato come termine per descrivedell’edonismo diventato uno stile re l’indipendenza di certa musica
di vita. Ci sono altri gruppi già pre- dalle grandi etichette discografiche
senti negli anni settanta che rag- commerciali.
giungono però l’apice negli ottanta:
tra questi ci sono i Queen e i Kiss. Nu Metal: le prime tracce di partiUn personaggio fuori dagli sche- ture “rappate” su basi rock si posmi, che emerge in questi anni e che sono in questo genere. Il nu metal
incarna perfettamente il concetto si discosta dal metal tradizionale,
di artista pop rock, è il cantautore difatti, pur proponendo sonorità
Prince, che grazie all’album Pur- molto dure, ad esse affianca inple Rain, diventerà uno degli arti- fluenze da altri stili.
sti più influenti della musica nera
americana.
di Sonia Perazzoli
e Simona Fagnani
SWAG O ANIMALE?
Recentemente i termini slang
“swag” e “animale” hanno fatto
un’ingresso prepotente nel modo
di esprimersi tipico del mondo
giovanile; tuttavia non tutti sanno
cosa vogliano dire, ammesso che
vogliano dire qualcosa. Swag, in
verità, ha molti significati: swag
vuol dire bottino, in inglese; Swag
è una marca di sigarette; swag può
voler dire tenda da campeggio;
Swag sono un romanzo, una serie TV e diversi album musicali;
addirittura un gruppo d’elite della
marina militare filippina si chiama
SWAG. Nel mondo della musica
la parola, usata da Justin Bieber e
da Bello Figo Gu, ha sviluppato un
significato analogo a quello di cool
(figo) ed è proprio in questo senso
che oggi il termine viene utilizzato,
anche nei paesi dove non si parla
la lingua inglese, anche nei corridoi della nostra scuola. Dello stesso parere è Gabriel Romero, della
1AA, con cui abbiamo parlato: se-
condo lui “swag è un termine per
definire una persona che veste alla
moda, che ha stile”. Dice inoltre
che “ognuno segue il proprio stile, sono le altre persone a definirlo
swag”. Essere swag o essere animali sono più o meno la stessa cosa:
secondo Gabriel il termine animale può derivare dal fatto che vada
di moda vestire fantasie animali,
ovvero leopardate o pitonate. Nicol Poltronieri, 1AA, sostiene che
la parola “Swag definisce lo stile”.
Una questione esteriore: farsi i risvoltini, ascoltare Techno Minimal
oppure musica Rap. Marco Morello, di 4AS, si definisce “animale”.
Stefano Rizzolo, sempre di 4AS, lo
considera “bidone”. Secondo loro,
invece, le parole swag e animale
sono diversissime. Il termine deriverebbe da Ibarbo, il calciatore,
che veniva definito “animale” per
via della sua formidabile energia
sul campo di gioco. Niente a che
vedere, quindi, con lo “swag” pro-
veniente dal mondo della musica.
Essere animali, secondo loro, non
c’entra assolutamente niente col
modo di vestire, con l’esteriorità: è
soltanto una questione di “sentirsianimali”, ma soprattutto, dicono,
di “smascellare”. L’animale è il contrario del bidone, ossia la persona
comune, che giace in uno stato di
minorità.
“Essere animale non è uno stile, è
una morale” dice Morello. Il vero
animale balla Rave Party 1997, a
scuola non studia, in discoteca (al
Cocoricò) fa il pinguino, gira con
la bottiglietta senza etichetta, suda
nella canottiera e se ha la ragazza
dev’essere anch’essa animale.
Abbiamo capito, in conclusione,
che se l’origine di queste due parole
è incerta, ancor di più lo è il loro
significato. Speriamo, almeno, che
questo sciocco articolo sia stato per
voi uno swago.
di Paolo Falsiroli e Irene Lovato
ATTUALITA’
11
PRO
Social network
I Social Network (o reti sociali) sono
sempre più attivi nella nostra vita,
dal momento in cui ci svegliamo e
rispondiamo ad un semplice messaggio di Whatsapp, a quando controlliamo Facebook per vedere se
hanno pubblicato le foto della festa
di sabato sera o aggiorniamo la pagina di Tumblr, controlliamo gli ultimi Tweet, rispondiamo a qualche
domanda su Ask.fm, e così via. Nel
2015 possiamo quindi farne a meno?
NO! Sono "il diavolo" come alcuni li descrivono? NO! Cercheremo
di dare una lettura dei pro di questi
mezzi di comunicazione, ma non a
livello superficiale, bensì con un occhio particolarmente critico.
istantaneamente, ogni giorno, con
persone che vivono dall'altra parte
del mondo, qualcosa di impossibile
fino a pochi anni fa e molto scomodo
fino all'arrivo dei social.
Ritrovo
Rivedere e poter riallacciare rapporti con persone che non vediamo da
molto tempo, l'amico del mare, il
collega di lavoro, il vicino di casa trasferitosi in un'altra città.
Qualcuno chatta un po' troppo?
C'è chi dice che i social hanno portato certe persone a perdere gli amici, come chi rimane con il telefono
in mano tutta la sera o chi non esce
nemmeno per stare su internet... ed
è vero! Ma poniamoci una domanda
di fondo: se stiamo messaggiando o
stiamo videochiamando qualcuno
di affine a noi, perché dovremmo lasciar perdere per uscire con gente di
cui non ci importa nulla? o andare in
posti che non ci piacciono?
Web 2.0
Internet si è evoluto grazie ai social
e se prima era solo un luogo dove
trovare informazioni e poche opinioni relative ad argomenti specifici
nei forum, ora è un luogo di scambio
culturale, dove utenti possono "incontrarsi" e conoscere aspetti della
personalità che non conoscevano di "Fake" o Reale?
altri utenti.
Anni fa quando un amico ci raccontava qualcosa, i mezzi per verificare
Ricordi
l’affidabilità della fonte erano molto
Prima dei social esistevano solo le limitati. Oggi invece, se è vero che
lettere, le fotografie cartacee, le tele- sono molte le bufale online, è anche
fonate: nessun supporto di archivia- giusto dire che è la stessa rete a forzione realmente duraturo! Le lettere nirci informazioni con cui valutare
e le foto ingialliscono fino ad essere la veridicità di certe notizie o avveindecifrabili, le telefonate rimango- nimenti; l'importante è avere un brino ricordi che la nostra mente ren- ciolo di senso critico.
derà frammentarie con il passare del
tempo fino a distorcerle senza che ne Cyberbullismo e Cyberstalking
siamo coscienti. Il digitale è eterno! Il 34% dei bulli ha deciso di usare i
social per colpire una persona, ma
Comunicazione
escluso il mezzo, questi rimangono
Oggi abbiamo la possibilità di chat- atti di semplice sopruso o stalking.
tare gratuitamente, scambiare foto La colpa di omicidio a sangue fred-
12 ATTUALITA’
do è del coltello o dell'assassino?
non incolpiamo i mezzi inutilmente.
I social hanno il pregio di mettere
moltissimi mezzi a disposizione per
difendersi: si può bloccare una persona, chiedere la rimozione di foto
improprie, rintracciare l' IP tramite il proprio provider e addirittura
denunciare con prove schiaccianti
(infatti online rimane tutto, chat e
post compresi). Le questioni da affrontare sarebbero tantissime ma per
questione di spazio siamo costretti a
fermarci qui; speriamo però di avervi convinto che i moderni mezzi di
comunicazione non sono pensati per
far del male, indottrinare le masse o
altro, ma sono nuovi sistemi con cui
appunto... comunicare! Il loro unico
scopo è migliorare la nostra vita, non
certo peggiorarla!
di Alessio Lombardi
CONTRO
Social networK
È innegabile lo sviluppo che hanno
avuto negli ultimi tempi i social network (basti pensare che attualmente
Facebook ha in media 600.000 iscritti al giorno) e il loro impatto sociale
su una fetta così ampia della popolazione. Ma pensate che sia tutto così
semplice? Ci sono molti pro e contro,
noi ci occuperemo dei contro.
Vi è mai capitato di essere con i vostri amici e preferire il cellulare a loro
ed isolarvi a tal punto da non partecipare ai loro discorsi? Un eccessivo
utilizzo potrebbe portare all’isolamento: si arriva al punto tale di preferire passare la giornata a ‘’chattare’’
al posto di uscire con i propri amici a
divertirsi. Relazioni reali impoverite,
con conseguente ulteriore solitudine
e tristezza: ad esempio, molti di noi
hanno parecchi amici sui social network ma quando abbiamo bisogno
della presenza fisica di qualcuno,
troviamo pochi amici veri. Dipendenza: più tempo passiamo davanti
ai social network e più tempo ne vorremmo passare. Abbiamo letto che i
più importanti social network come
Facebook, Twitter e Ask.fm hanno il
caratteristico colore blu perché crea
dipendenza; Persone che si nascondono al di là dello schermo: come
sappiamo tutti, su Facebook circolano profili falsi, i cosiddetti fake, che
cercano di attrarre a loro ragazzi e
ragazze illudendoli di essere una persona che in realtà non sono. Un altro
esempio sono gli anonimi di Ask.fm
che, nascondendosi dietro lo schermo, arrivano al punto di offendere le
persone pesantemente, come molte
volte viene denunciato nei telegiornali, abbiamo visto casi di ragazzi
‘’deboli’’ togliersi la vita a causa di
continui insulti, adolescenti influenzati dai giudizi degli altri. Molti ragazzi, non contenti della loro vita, ne
costruiscono una seconda virtuale
sui social network; Vittime di cyber
bullismo: oggi il 34% del bullismo
è online e può presentarsi in varie
forme, dalla diffusione di foto spiacevoli a messaggi online violenti e
volgari; tendenza a sparlare di qualcuno e danneggiarne la reputazione,
ecc. Tutto questo può portare a danni psicologici come la depressione e,
nei casi peggiori, intenzioni suicide.
P.S. I social network sono una realtà sempre più presente in rete e nella vita di molti noi, sono strumenti
molto importanti e utili, se utilizzati
con intelligenza!
di Giada Cautero
e Vittoria Seghetto
ATTUALITA’
13
expo e alimentazione: non vedo,
non sento, non parlo e allora mangio
Che cos’è l’Expo?
Expo Milano 2015 è l’Esposizione
Universale che l’Italia ospiterà dal
primo maggio al 31 ottobre 2015
e che riguarderà l’alimentazione
e la nutrizione. L’intento dei 140
Paesi ed Organizzazioni coinvolti
nell’esposizione è quello di riuscire a garantire cibo salutare, sicuro
e sufficiente a soddisfare le necessità di tutti, nel rispetto dell’ecosistema. Expo Milano 2015 consentirà non solo di favorire soluzioni
innovative per un futuro sostenibile, ma anche di assaporare i migliori piatti del mondo, partecipare
a convegni, assistere a spettacoli,
esposizioni artistiche e laboratori
creativi. L’alimentazione come tematica di grande rilevanza. Expo
14 ATTUALITA’
Milano 2015 presenta il tema centrale dell’esposizione mediante
lo spot “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, in cui emerge in
modo particolare l’importanza di
una corretta alimentazione, fonte
di vita ed energia. Per meglio approfondire il tema, sono stati creati
cinque percorsi, nei quali si affronteranno queste tematiche:
storia dell’uomo, storie di cibo;
abbondanza e privazione: il paradosso del contemporaneo;
il futuro del cibo: scienza e tecnologia per la sicurezza e la qualità;
cibo sostenibile per un mondo
equo; il gusto è conoscenza. L’alimentazione non appare solamente
come bisogno primario dell’uomo
in quanto provvista di energia per
l’organismo, bensì anche come diritto di ogni persona, poiché indispensabile per la vita. Essa è, dunque, la base di un sano sviluppo
fisico e mentale. Lo straordinario
miglioramento della qualità della vita avvenuto nel corso degli
ultimi tempi è probabilmente da
attribuire più a un’alimentazione
migliore che a una medicina più
efficace. Mangiare deve, però, essere anche un piacere di cui tutti
possano godere. La tradizione alimentare è pertanto influenzata dal
gruppo etnico e dalla società in costante evoluzione.
di Anna Trotta e Lyna Bouzidi
Droghe leggere...
sì o no alla legalizzazione
Le droghe, dette anche sostanze
stupefacenti, agiscono sul sistema
nervoso centrale e più in dettaglio
sullo stato di coscienza.
Sono principalmente utilizzate a
scopi non terapeutici e quindi posso portare alla comparsa di dipendenza ed effetti collaterali come
perdita della capacità di reagire
agli stimoli, incapacità di valutare e controllare le proprie azioni,
sdoppiamento della personalità,
alterazioni mentali, distorta percezione dello spazio e del tempo e
alterazione di tutte le funzioni fon-
damentali. Esistono due principali
divisioni: droghe leggere e pesanti.
In quest’ articolo parleremo più in
dettaglio di quelle leggere e della
loro legalizzazione. Esse non sono
in grado di creare dipendenza ed è
proprio da questo che sono definite
leggere.
Derivano da piante del genere
Cannabis (canapa) e da queste si
estrapolano principalmente Marijuana e Hashish.
I loro rapporti con la legge variano
di Paese in Paese e quindi anche le
sanzioni per gli utilizzatori sono
diverse. nel nostro stato ad esempio il loro possesso è generalmente
illegale. Per uso personale sono depenalizzate ma comunque punite
amministrativamente, per esempio
con la revoca della patente e, ovviamente, della sostanza. Il limite fissato per la cannabis è di 500mg di
THC ovvero circa 5 g di sostanza;
oltre tale limite viene considerato
spaccio.
di Niccolò Osti e Giovanni Buratto
ATTUALITA’
15
sondaggio
PENSI DI MANGIARE SANO?
QUANTI PASTI FAI AL GIORNO?
3 PASTI
SI
4 PASTI
ABBASTANZA
5 PASTI
NO
PIU' DI 5 PASTI
MANGI VERDURA?
MANGI FRUTTA?
Il 2015 è l’anno dell’Expo, l’Esposizione Universale che l’Italia ospiterà dal primo maggio al 31 ottobre
e sarà il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. È stato proposto agli studenti del “Da Vinci” un sondaggio
riguardante l’alimentazione, circa
la metà dei ragazzi pensa di man-
SI
SI
NO
NO
giare in modo abbastanza sano,
mentre il restante 50% si divide in
un 30% che crede di mangiare sano
e un 20% che dichiara di non mangiare in modo salutare. La maggior parte degli studenti consuma
quattro o cinque pasti al giorno e
afferma di mangiare abitualmente
frutta e verdura. È interessante la
percentuale di ragazzi che consuma cibo spazzatura più di una volta
a settimana, infatti è solo un 30%
degli intervistati, alcuni mangiano questi alimenti solo una volta
a settimana, mentre il 45% degli
studenti consuma junk-food una
volta al mese o meno.
di Xhesilda Alcani e Lucia Gavioli
QUANTE VOLTE MANGI CIBO SPAZZATURA?
%
35,0
30,0
25,0
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
PIU' DI UNA A
SETTIMANA
16 ATTUALITA’
UNA A SETTIMANA
UNA OGNI DUE
SETTIMANE
MENO DI UNA AL
MESE
tv
spazzatura
Finalmente, dopo una dura mattinata di scuola, puoi lasciarti avvolgere dal relax, sul tuo divano, davanti alla televisione. Non c’è niente
di male nel permettersi qualche
ora di svago con il telecomando in
mano, ma in base a cosa scegli i canali ai quali affidare il tuo tempo?
Che cosa deve esserci in un programma perfetto? E soprattutto, sei
sicuro di essere a conoscenza di ciò
che i media vogliono trasmetterti?
Non è vero che “la televisione non
riesce a comunicare un bel niente”,
come affermò lo scrittore Hans M.
Enzensberger; anzi, la televisione
continua a trasmetterci messaggi e
pensieri, il problema è che spesso
sono negativi e dannosi. Droghe,
violenza, nudità, inferiorità delle
donne, maleducazione e sbagliate
idee di “bellezza”, questo è ciò che
viene promosso (e ci viene proposto) tutti i giorni dalla così detta TV-spazzatura. Nonostante la
presenza di programmi realmente
istruttivi, informativi, intellettuali
e con giusti valori e ideali, i programmi con più audience restano
quelli di basso valore culturale. Ragazze seminude che ballano e non
parlano o che sono trattate come
delle stupide sono la chiave di
qualsiasi programma di successo
(consigliamo vivamente di guardare il video “Il corpo delle donne” di
L. Zanardo per approfondire quest'
argomento).
Tra i personaggi famosi del momento possiamo trovare donne
completamente rifatte, uomini che
hanno raggiunto il successo infrangendo la legge e anche pornostar.
Che messaggi possono trasmetterci questi personaggi? Si arriva al
successo col vero talento o basta
vendere il proprio corpo e la propria vita privata? I cartoni animati
moderni, inoltre, sono inzuppati di
violenza, sangue, blasfemia, sesso
e parolacce; proprio i cartoni che
sono indirizzati ai ragazzi accompagnano i nostri cervelli a credere che non ci sia nulla di male nel
picchiarsi o nel bere, nel drogarsi e
nell’insultare gli altri, poichè “se lo
fanno in Tv, possiamo farlo anche
noi”. Per non parlare poi dei reality
show, che pubblicizzano e recitano
alla perfezione storie, litigi, pianti e
amori che dovrebbero restare privati.
Siamo davvero sicuri di non essere
spettatori in un teatro? Proviamo a
porci delle domande sull’autenticità degli amori di “Uomini e donne”,
sulle lacrime e i litigi del “Grande
fratello”, o sulla stanchezza e sulla
fame dei naufraghi de “L’isola dei
famosi”. La televisione è uno strumento sia d'informazione sia d'
intrattenimento, ma piano piano
cominciamo a non renderci più
conto di dove cominci la finzione e
dove finisca la realtà: questo è il risultato quando (volontariamente)
viene nascosta la finzione scenica.
Non lasciamoci trasportare dal Pathos lasciando da parte il Logos,
ragioniamo su quello che vediamo.
Guardare, credere e imitare ci porterà in una direzione, ma personalmente non siamo convinte che sia
la direzione giusta.
di Anna e Sofia Marconcini
ATTUALITA’
17
Intervista: al prof. di scienze
naturali Giarola Pierangelo;
al prof. di informatica Ferrara
Emilio;
al sig. Franco del bar.
In quale girone infernale si
collocherebbe?
Giarola Pierangelo: piuttosto mi
collocherei nel Purgatorio, dopo
starà a Catone decidere la sorte.
Franco: tra i seduttori.
Ferrara Emilio: tra i golosi.
La pizza a che gusto la prende?
Giarola Pierangelo: porcini e
finferli.
Franco: salamino e aglio crudo.
Ferrara Emilio: mozzarella di
bufala e friarielli.
Ha una dipendenza?
Giarola Pierangelo: si, per la
lettura. Ho una spinta compulsiva
a comprare libri e leggerli.
Franco: la g****a.
Ferrara Emilio: andare in
montagna una/ due volte al mese.
Lavoro: cosa non farebbe mai?
Giarola Pierangelo: l’insegnante
per tre motivi: a) porta ad un
18 INTERVISTE
consumo di energie psichiche
eccessivo; b) poche gratificazioni;
c) riconoscenza e considerazione
nulla.
Franco: il fannullone.
Ferrara Emilio: nessuno, farei
qualunque lavoro se ce ne fosse il
bisogno.
Il sogno nel cassetto?
Giarola Pierangelo: l’importante
è averlo a qualsiasi età.
Franco: ho trovato sempre i
cassetti chiusi.
Ferrara Emilio: ne ho tanti.
La cosa più pazza che ha fatto?
Giarola Pierangelo: scendere a
bordo di una mini minor, in dieci,
dai tornanti di Folgaria con la
macchina in folle.
Franco: sposarmi.
Ferrara Emilio: portare una
ragazza a bere il caffè a Venezia,
di sera e tornare a casa la mattina
seguente per poi prenderle da mio
papà e dai suoi genitori.
Cosa ne pensa degli uomini con i
mocassini?
Giarola Pierangelo: trattasi di
calzatura atta alla protezione del
piede non che alla deambulazione:
non ho niente in contrario.
Franco: mi rammentano la tribù
dei Mohicani.
Ferrara Emilio: il vero uomo
indossa solamente scarpe da
montagna e non i mocassini.
E delle donne con solo i leggins?
Giarola Pierangelo: mi
sembrerebbe piuttosto inquietante
vedere gli uomini con i leggins e le
donne con i mocassini.
Franco: si potrebbe far loro i raggi
X.
Ferrara Emilio: eheh…son belle.
Come prende il caffe?
Giarola Pierangelo: con le mani,
possibilmente con il manico sulla
destra.
Franco: dolce perché già è amara
la vita.
Ferrara Emilio: amaro.
Interviste
Scolastiche
di Manuel Tavellin e Matti Munari
di Anna Ambrosi
L ’ ANGOLO DELL ‘ ARTE
19
IL REGNO CREPUSCOLARE DI T.S. ELIOT
The Hollow Men by T.S. Eliot
Eliot dipinge nel migliore dei
modi concetti poetici d’impatto
sensazionale. La morte diventa
malinconia, trascendenza divina
ma soprattutto muto silenzio. La
fine del mondo e di ogni cosa, la
fine di una parte stessa della vita,
è soffocata nella modesta e delicata quiete, solennemente rassegnata
ma irrimediabilmente spaurita dinanzi all’immensità del ricordo
dell’Esistenza. Propongo qui una
I
Noi, gli uomini vacui
Noi, gli uomini impagliati
Stiamo giacenti,
I capi svuotati congiunti. Ahimè!
I nostri canti rauchi,
Quando uniti bisbigliamo
Hanno la quiete e l'insignificanza
Del vento tra gli steli rinsecchiti
O delle zampe di ratto su cocci
Nel nostro inaridito sotterraneo.
Modellati senza forma, riflessi senza colore,
Forza inerte: muove senza agire.
Coloro che sono passati
Con sguardo solenne, all'altro Regno della morte,
Ci rimembrino – quanto possono – non come perse
Violente anime, ma solamente
Come gli uomini vacui
Come gli uomini impagliati.
II
Il Guardo che ardisco non incrociare in sogno,
Nell'onirico Regno della morte,
Esso non appare:
Qui, quegli occhi sono
Raggi che filtrano tra le crepe
Qui, v'è un albero ondeggiante
E delle voci
Che si levano cantanti nella brezza
Più distanti e più divine
Di una stella morente.
Permettetemi di allontanarmi
Nel regno sognante della morte
20 RECENSIONANDO
traduzione personale e assai libera,
nel tentativo di reinterpretare questo capolavoro per come l’ho sinceramente vissuto intimamente e
personalmente nel momento della
prima lettura.
Permettetemi di indossare
Maschere ponderate
Pellicce di ratto, pelle di corvo, doghe incrociate
In un campo
Agendo come agisce il vento
Lontano –
Non quell'incontro ultimo
Nel Regno crepuscolare
III
Questa è la terra morta
Questa è la terra perigliosa
Qui le immagini di rocce
Sono sospese, qui essi ricevono
La supplica tesa dalla mano morta di un uomo
Sotto il tremolio di una stella scolorente.
È come in questo
Nell'altro regno della morte
Levarsi soli
Nell'ora in cui siamo
Teneramente tremanti
E labbra che inseguono baci
Generano preghiere alle rocce sgretolate.
IV
Gli occhi non Sono qui
Non vi sono sguardi
In questa distesa di stelle tramontanti
In questa vuota distesa
Questa rotta mandibola dei nostri regni perduti
Nell'ultimo dei luoghi comuni
Brancoliamo insieme
Fuggendo i discorsi
E la genesi
Tra l’emozione
E la risposta
Si proietta l’Ombra
L’esistenza è troppo lunga1
Adunati su questa spiaggia fluviale.
Ciechi, a meno che
Gli occhi non riappaiano
Come la stella perpetua
Rosa dai molti petali
Del regno crepuscolare della morte
La sola speranza
Degli svuotati uomini.
V
Qui noi andiamo intorno il pungente pero
Pungente pero pungente pero
Qui noi andiamo intorno il pungente pero
Alle cinque del mattino nel crepuscolo.
Tra l’ideale
E il reale
Tra il gesto
E l’atto
Si proietta l’Ombra
Perché Tuo è il Regno
Tra il concepimento
1) Prendendo spunto dalla personale traduzione di “L'esistenza è
troppo lunga” (che in realtà modifica il senso originale), ho ripreso il
concetto di vita come condanna ma
anche come esistenza e come ciclo
che Necessita di una fine, non soltanto che la comprende, e può essere quindi talvolta percepito come
Tra la brama
E il protendersi
Tra la potenzialità
E l’esistenza
Tra l’essenza
E la stirpe
Si proietta l’Ombra
Perché Tuo è il Regno
Perché Tuo è
L’esistenza è
Perché Tua è la
Così è come il mondo si compie
Così è come il mondo si compie
Così è come il mondo si compie
Nel sordo silenzio di un vagito.1
“troppo” lungo. Usando “si compie”
ho appunto sottolineato il concetto
di ciclo della vita, ribadito anche
dal “vagito” che non è soltanto un
lamento molto silenzioso ma ricorda soprattutto quello di un bambino, un’esistenza all’inizio e quindi
puntualizzante ancora una volta
la ciclicità con una propria gene-
si e fine: un inizio che nonostante
l’immagine della morte appena
mostrata dà una possibile speranza.
Che dalla fine del mondo ne nasca
un altro dunque, perché la Vita in
quanto tale non può terminare.
(tornando così anche al “troppo
lunga”).
di Lorenzo Lorenzetti
RECENSIONANDO
21
E. HEMINGWAY - “Il vecchio e il mare”
Steso da un Hemingway affascinato dal contatto con la vita dei pescatori sudamericani e pubblicato nel 1952, “Il vecchio e il mare”
tratta delle vicende di Santiago,
anziano pescatore cubano che non
cattura alcun pesce da ottantaquattro giorni, tant’è che Manolin,
il ragazzo che soleva affiancarlo,
è stato costretto dai genitori ad
abbandonare la barca d’un vecchio così sfortunato (salao, come
lo definisce H.* all’interno dell’opera, ovvero colpito dalla peggior
forma di sfortuna), e a seguire altri pescatori. L’ottantacinquesimo
giorno, Santiago prende il largo
deciso a non tornare prima d’aver
catturato un bel pesce: così accade, giacché abbocca al suo amo
un enorme pesce spada, il quale lo
trascina per tre giorni in alto mare,
costringendolo a una lotta faticosa
ed incessante che, tuttavia, vincerà
il pescatore. Mentre torna al porto,
però, Santiago si ritrova ad affrontare un altro, pericoloso scontro
con gli squali che attorniano la sua
22 RECENSIONANDO
imbarcazione, dilaniando la carcassa del pesce catturato. L’anziano
uomo di mare giungerà sugli scogli
ai piedi del porto, stremato, con il
solo scheletro del pesce a testimonianza della sua titanica impresa.
L’opera, contraddistinta da uno
stile asciutto, pregnante ed efficacemente lineare, ottenne notevole
successo, e ne vennero proposte
differenti interpretazioni, spesso
basate sull’individuazione d’astrusi significati occulti: tuttavia, gli
intenti di H. erano ben diversi,
come colse Bernard Berensen, secondo cui “nessun vero artista scrive simboli o allegorie – e H. è un
vero artista – ma ogni vera opera
d’arte emana simboli e allegorie.
Così avvenne per questo breve, ma non piccolo, capolavoro.”
Fernanda Pivano, in una critica concernente l’opera proposta
come postfazione dall’edizione
Oscar Mondadori, individuò un
elemento costantemente figurante
all’interno dei lavori di H., identificabile nella “trilogia del cac-
ciatore, del cacciato, e della morte”, tratto che in quest’opera viene
svolto con intensità: Santiago e il
pesce da lui catturato, infatti, lottano entrambi per conservare la
propria vita, in un’ancestrale mescolanza d’istinti naturali, speranze primitive e profonde pulsioni.
H. vuol dunque ritrarre, attraverso un’opera tanto incentrata sulla
pura azione, la piena percezione
di sopravvivere concretamente
nella realtà in cui ognuno di noi è
calato sin dalla nascita: la natura.
Santiago è un uomo che pesca per
sopravvivere, null’altro; e H., estraneo ad allegorie o simbolismi, scatta una fotografia nitida e piena di
questo pover’uomo, solo su di una
barca, che lotta per procurarsi il
cibo di cui necessita per sopravvivere: H. coglie l’uomo e la natura nella loro più semplice nudità.
VALUTAZIONE: Eccellente
di Francesco Formigari
È narrata la storia di Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento,
abbandonato da neonato sul transatlantico Virginian. Novecento
è adottato da una macchinista e
cresce senza conoscere il mondo
esterno, tanto che alla morte del
padre adottivo, pur di non scendere dalla nave si nasconde. Sarà ritrovato mentre suona il pianoforte,
e lo fa in modo sublime; da qui ha
inizio la sua carriera di pianista sulla nave, che non abbandonerà mai,
nemmeno quando questa sarà demolita. Il narratore è Tim Tooney,
un trombettista che ha suonato al
suo fianco per un periodo e che gli
è molto affezionato, che racconta
la sua vita tramite dei flashback.
Il libro si presenta breve e con uno
stile semplice, ma in grado di catturare l’attenzione del lettore. Si
presenta una storia notevolmente
surreale, nei cui singoli racconti il
lettore riesce però ad immedesimarsi ed entrare in sintonia con il mondo di Novecento, e con la sua musica, di cui percepisce l’emozione.
Novecento compone la sua musica ispirandosi alle persone che
vede, da dove provengono, dalle sensazioni che gli suscitano, ne
comprende l’essere, ed è attraverso la sua musica che conosce il
mondo, lo conosce a fondo senza
mai scendere dalla nave, vedendo in esso una musica infinita. È
lo stesso mondo che lo spaventa,
che non gli permette di scendere dalla nave, non la vede come la
sua casa, non pensa che nel mondo esterno riuscirà a trovare la
stessa prospettiva che gli permette di osservare la vita sulla nave.
Attraverso Novecento, l’autore ci
mostra anche quando siamo limita-
ti, quando paura possiamo avere di
fronte al cambiamento, al diverso,
mette in luce la grande difficoltà che
abbiamo a passare i nostri piccoli
limiti, che ci chiudono le porte di
un mondo vastissimo, di cui a volte
non comprendiamo le potenzialità.
La grande capacità di Baricco è di
riuscire a farci “sentire” la musica,
attraverso le emozioni di quello che
leggiamo noi la sentiamo dentro di
noi, seguiamo i pensieri di Novecento e li capiamo, anche se così distanti dal nostro punto di vista, ci
commuoviamo con lui; vediamo la
vita da una prospettiva totalmente
diversa, ma nonostante ciò non ci
sarà mai una sola pagina incapace di attirare la nostra attenzione.
di Alice Fontolan
RECENSIONANDO
23
Crostata alla
farina di riso
•
3 rossi d’uovo
•
125 g di zucchero
•
125 g di burro
•Vanillina
Questa è una ricetta “gluten free”,
ideale per quelle persone che vogliono seguire una dieta senza glutine
o per quelle che sono ne intolleranti. Ormai sono molti i piatti preparati con farine di tipi diversi come
il kamut, il farro o quella di riso.
Per la crema:
•
150 g yogurt
•
2 rossi d’uovo
•
2 cucchiai di maizena
•
3 cucchiai di marmellata
Ingredienti per la pastafrolla:
•
125 g di farina di farro
•
125 g di farina di riso
24 CUCINA
Procedimento:
Supponendo che tutti sappiano
fare la pastafrolla procedo con la
preparazione della crema. Scaldare
lo yogurt, a parte sbattere i tuorli
con lo zucchero e poi aggiungere
lo yogurt. Aggiungere i tuorli con
lo zucchero allo yogurt. Mettere
la crema sul fuoco a fiamma bassissima per qualche minuto finché
non si addensa e stando attenti che
non si attacchi. Lasciare raffreddare, aggiungere la marmellata e
infornare per 30-35 minuti a 180°.
Cucina
di Anna Bellaro
e Andreea Bucatariu
GIOCHI
di Enrico Bruschi
25
26 FUMETTO
di Davide Brandi e Pierluigi Faggionato
FUMETTO
27
È CARTA.
È CONTO CORRENTE.
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