Aprile 2015
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Aprile 2015
SOGGIORNI ALL’ESTERO. NUOVA TAPPA: OXFORD!!! La nostra scuola, come offerta di studio all’estero, quest’anno ci propone Oxford, una delle più famose università d’Europa e forse del mondo. Tra le varie attività, la proposta include il soggiorno in famiglie che ci ospiteranno per tutta la durata della settimana. La settimana scolastica si svolgerà nella English School situata vicino al centro della città. Il programma è molto intenso e prevede, partendo dalla mattina, la frequenza di un corso di inglese e successivamente il pranzo con i packet lunch, che si svolgerà insieme agli altri studenti nel bar della scuola. Nelle ore pomeridiane effettueremo un tour della città o, alternativamente, un’uscita didattica con gli insegnanti. La cena, come la colazione, sarà consumata nelle rispettive famiglie. È prevista anche una visita alla città di Londra, non molto lontana da Oxford. Il soggiorno all’estero, in particolare nel Regno Unito, è sempre molto coinvolgente per noi studenti, specialmente per chi vuole vivere una settimana diversa dal solito, ampliando la conoscenza della lingua inglese, dei luoghi e della cultura britannica. L’occasione di visitare la città offre a chiunque un’opportunità per conoscere persone nuove anche di altre scuole e farsi un’idea dello stile di vita degli inglesi. Oxford offre una varietà di strutture imponenti che affascinerebbero qualsiasi turista. Nel viaggio è compreso anche il materiale scolastico, che ci verrà consegnato una volta arrivati nelle classi. di Roberta Zanetti e Chiara Colato NOTIZIE DALLA SCUOLA 3 progetto scherma Quest'anno, alle altre attività extrascolastiche, se n'è aggiunta una nuova: la scherma. Roberto Chiaromonte, il nostro istruttore di scherma al Da Vinci, appartiene al Baki Scherma, una società di scherma a Zevio. La sua vita schermistica nasce dalla ricerca nella tradizione italiana di un'immagine della scherma che si rivela presente già nel Medioevo e giunge fino ai giorni nostri. La scherma si suddivide in due categorie: la scherma sportiva (che è quella portata a scuola e quella più 4 NOTIZIE DALLA SCUOLA conosciuta) e la scherma storica (che si basa sul contenuto di trattati e manoscritti ritrovati e sottoposti a un lungo lavoro di traduzione e decodifica); tuttavia della scherma storica le competizioni non sono ancora riconosciute a grandi livelli. È la prima volta che questo sport è portato nelle scuole e come prima tappa nei Licei scientifici per poi coinvolgere anche altri indirizzi. Ogni giovedì dalle 14.00 alle 15.30 ci si ritrova nella palestra del liceo per 10-11 lezioni che hanno l'obiettivo di far vedere e capire che cos'è la scherma. S'inizia con un primo allenamento fisico e in seguito un secondo allenamento che riguarda più l'aspetto tecnico. S'insegnano le basi: il seggio, la guardia, i colpi, le parate... L'allenamento è di gruppo, anche se le competizioni sono spesso affrontate individualmente. Il numero dei partecipanti ha superato le aspettative dell'istruttore; infatti hanno aderito a tale iniziativa ben diciotto ragazzi. di Astrid Vincze e Linda Guandalini “Ogni Straniero è nemico?” re che dimenticanze e distorsioni portino al ripetersi di simili eventi. Il progetto di Francesco e Marco è partito dalle sessioni creative, in cui hanno sviluppato il soggetto ineFrancesco Formigari e Mar- rente alla traccia proposta dal conco Scipolo, alunni della classe corso. La forma espressiva scelta è 5Bs, hanno partecipato alla XIII stata quella della rappresentazione edizione del concorso “I giova- teatrale/musicale, per cui hanno ni ricordano la Shoah” rivolto sviluppato il copione e i brani muagli alunni delle classi del pri- sicali, totalmente originali, integramo e secondo ciclo d’istruzione ti nella rappresentazione teatrale. dell’anno scolastico 2014/2015. La rappresentazione ha come sogIn collaborazione con l’Unione getto le vicende di una famiglia delle comunità ebraiche, promos- ebraica e inizia con un uomo “anso dal MIUR e patrocinato dal- ziano” che ricorda queste vicende. la Presidenza della Repubblica, il Quest’uomo è l’unico sopravvissuconcorso ha come tema l’analisi di to della famiglia infatti, poco priun passo della prefazione del 1947 ma che iniziassero le persecuziodi “Se questo è un uomo”di Primo ni, riuscì a trasferirsi in America. Levi e propone di riflettere sull’im- Nella rappresentazione troviamo portanza della memoria e della anche il fantasma del fratello morconoscenza della storia per evita- to che racconta la sua vicenda. I brani presenti all’interno della rappresentazione hanno una funzione narrativa infatti, riguardano pienamente le vicende della famiglia. Inoltre la rappresentazione è intervallata da letture di passi del libro “Se questo è un uomo”. Nella parte finale si esce dalla dimensione del teatro e Francesco e Marco espongono le loro personali riflessioni riguardo alla Shoah. Le classi quinte della scuola hanno assistito a questa rappresentazione, ma i ragazzi stanno tentando di portare il loro progetto al di fuori della nostra scuola per il ricordo di questo tragico evento. Il progetto ha superato la fase regionale, arrivando a quella nazionale, dando così lustro al nostro Istituto. di Serena Magro e Lola Badmus NOTIZIE DALLA SCUOLA 5 Settimana recuperi Da lunedì 26 a sabato 31 gennaio, per gli studenti del Da Vinci è stata una settimana davvero particolare. Quest’anno, per la prima volta, è stata organizzata, dopo gli scrutini del trimestre, una settimana di sospensione della programmazione didattica per consentire lo svolgimento di attività di recupero e approfondimento. Lo scopo è stato quello di far fronte ai bisogni degli studenti che, avendo una o più insufficienze, necessitavano di lezioni di recupero, ma anche un’occasione per programmare specifici percorsi di approfondimento per tutti gli altri. I corsi di recupero, per ogni disciplina, prevedevano otto ore di lezione tenute da un insegnante che ha guidato gli interventi per tutti i ragazzi dello stesso anno e corso. Per esempio, gli studenti delle quinte del liceo scientifico che dovevano recuperare matematica, si sono ritrovati con un docente con il quale hanno svolto esercizi mirati a superare le loro lacune. A parere di questi studenti, i corsi sono stati molto proficui perché hanno consentito loro di affrontare con maggior sicurezza e serenità, la verifica concordata successivamente con il proprio insegnante. Inoltre, per le classi quinte, è stata un’occasione per chiarire le modalità delle prove degli esami di maturità e confrontarsi con i professori circa gli argomenti da inserire nella “tesina”. Le attività alternative ai corsi di recupero nel triennio sono state gestite dai singoli insegnanti che hanno trattato argomenti di approfondimento, talvolta concordati in base agli interessi o alle esigenze espresse dai ragazzi. Anche la visione di film, in linea con il programma scolastico, è stata di notevole interesse. Inoltre sono state organizzati alcuni incontri in aula magna come l’attività di educazione alla salute per le quarte e lo spettacolo di fisica ”La scienza di Michael Faraday”, rivolta ai ragazzi del quinto anno del liceo. Per tutti i ragazzi del biennio, invece, è stato realizzato il progetto cineforum, tutti i giorni, ad eccezione di giovedì, dalle 8,00 alle 11,00. In aula magna il prof. Fazion, esperto di storia del cinema, ha proposto alcuni classici film d’animazione. Il docente ha organizzato l’analisi di lettura del film con modalità molto interessanti: la proiezione veniva interrotta e, attraverso la discussione che coinvolgeva tutti gli studenti, si cercava di interpretare il messaggio. Dai ragazzi, l’attività di cineforum è stata particolarmente gradita e apprezzata, anche se alcuni hanno dichiarato che avrebbero preferito vedere il film senza interruzioni e commentarlo al termine della proiezione. In alcuni casi, soprattutto per chi non doveva recuperare alcun debito scolastico, ci sono stati momenti “morti” durante i quali non si è riuscito a sfruttare al meglio le ore a disposizione. Tuttavia, considerando che per il Da Vinci è la prima esperienza di questo tipo, nel complesso, gli alunni l’hanno considerata positiva e possono dirsi soddisfatti. 6 NOTIZIE DALLA SCUOLA di Greta Pasetto “Dante’s is a visual imagination” La fantasia e le qualità degli studenti del Liceo artistico sono state messe in luce e rappresentate dalla classe 4Aa, la quale ha realizzato un progetto interdisciplinare coinvolgendo Italiano, Inglese e Architettura in una fantastica dimostrazione concreta e artistica del purgatorio di Dante Alighieri. Un lavoro diviso in tre stili diversi, elaborato e supervisionato dai professori: Passarin Delfina, Paolo Fazion e Squassabia Dante. È stato realizzato da Anna Beatrice Maria Ambrosi, Daniela Dacomo, Luca Mazzali, Sara Paganotto ed Eva Zerman (per lo stile cubista) ; Davide De Grandis, MariaSofia Contarelli, Denisa Iekei, Pierluigi Faggionato e Davide Brandi (per quello concettuale); Petronela Ionescu, Beatrice Merlo, Anna Altobel, Luisa Ravanini ed Elisa Perneche (per lo stile figurativo) Quindici alunni e tre insegnanti per uno stupefacente lavoro che negli ultimi mesi è stato esposto all'entrata del Liceo sorprendendo e soffermando i visitatori per un artistico e caloroso "welcome". di Francesco Guardini e Hossam El Ouakili NOTIZIE DALLA SCUOLA 7 Incontro sig. tosano loro la libertà della scelta. Evidentemente si sono innamorati di questo lavoro assieme a me. “Caparbio, con buona volontà e tanta voglia di soddisfare se stesso”. Così si è descritto il signor Tosano durante l’incontro con il triennio ITC svoltosi venerdì 6 Febbraio in aula Magna, accompagnato dal responsabile della logistica della sua azienda, il dr Moretto. Dopo aver raccontato la sua storia lavorativa, iniziata in una piccola bottega (dove era stato mandato dal padre per punizione dopo essere stato rimandato in prima ragioneria), il sig. Tosano ha descritto come da un piccolo negozio aperto nel 1962 abbia potuto espandersi nel 1970 con l’apertura del suo primo supermercato, arrivando oggi a contare ben nove punti vendita (di cui sette ipermercati) a cui si aggiunge un centro logistico di 75000 m². Ad aiutarlo in questa grande attività c’è sempre stata la moglie, cui negli ultimi anni si sono aggiunti i due figli a cui è stata sempre lasciata la massima autonomia e che con il padre condividono l’idea che il lavoro sia un’importante fonte di valori e che per una crescita costante sia necessaria una grande organizzazione. E così il gruppo famiglia ora è leader nel territorio abbastanza ristretto, dove è presente grazie a delle scelte rivelatesi molto efficaci, come quella di ridurre i diversi format nei quali si presentava per prediligere punti vendita più grandi e ravvicinati. La riduzione dei 8 NOTIZIE DALLA SCUOLA Avete intenzione di robotizzare il magazzino, ma quante persone dovrebbero essere licenziate e come affronterete questa cosa? Tutte le volte che abbiamo inserito qualche nuova tecnologia ho sentito questo pensiero ma fortunatamente non ho mai avuto il bisogno di licenziare nessuno perché comunque siamo sempre in crescita. Nei magazzini o adottiamo questa nuova tecnologia oppure dovremmo continuare a costruirne di nuovi. margini d’acquisto, la tempestività di reazione (come ad esempio lo snellimento del sistema distributivo), il voler aderire a più modelli di consumo (come quello biologico, quello etnico…), l’assortimento più profondo d’Italia e i continui investimenti per il miglioramento dell’azienda (come la scelta di robotizzare il magazzino) sono solo alcuni degli accorgimenti presi che hanno reso possibile un’espansione e una crescita così grandi. I vostri prezzi sono così competitivi solo perché un così grande Quando un giovane si presenta assortimento vi permette di usuper un colloquio, tenete in con- fruire di vari sconti o deriva sosiderazione il punteggio d’uscita lamente dall’efficienza dei vostri dalle superiori e l’indirizzo fre- reparti (uno su tutti la logistica)? Questa domanda è abbastanza quentato? Certamente, il punteggio della complessa perché il prezzo di un maturità è il primo biglietto da vi- prodotto deriva da moltissimi fatsita. Per quanto riguarda l’indiriz- tori. L’assortimento è una scelta zo scolastico, lavoro in un campo dell’azienda, perché più assortifortunatamente molto ampio, che mento si ha, più si riesce ad attiraccoglie, ad esempio, sia gli stu- rare e a soddisfare clienti, e più denti di ragioneria sia del liceo. clienti si soddisfano più si crea fidelizzazione nei nostri confronti. I suoi figli hanno sempre pensato di lavorare nell’attività di famiglia? Questa è una domanda difficile perché credo di non saper rispondere. Io in cuor mio speravo che facessero ciò che poi hanno fatto, perché per un genitore con un’azienda essere seguito dai figli è sempre un orgoglio, però spero anche di essere riuscito a lasciar Quando è iniziato tutto, ha mai pensato che la sua azienda sarebbe diventata così grande? No non l’ho mai pensato, e mi ritengo molto fortunato perché la mia azienda è arrivata molto più in là delle mie aspettative. di Benedetta Ballottin Anche quest’anno la notte attesa da tutti gli amanti del cinema è arrivata: domenica 22 febbraio, tra tappeti rossi, vestiti eleganti e centinaia di flash fotografici, al Dolby Theater di Los Angeles si è svolta l’ottantasettesima edizione degli Academy Awards, o, più semplicemente, la consegna degli ambiti premi Oscar. Tantissime le celebrità presenti all’evento, presentato quest’anno da Neil Patrick Harris, attore conosciuto soprattutto per il suo ruolo di Barney Stinson nella serie tv “How I met your mother”. Il vincitore assoluto della serata è stato sicuramente “Birdman”, la storia di un attore ossessionato dal suo alter ego cinematografico, il supereroe Birdman appunto. Esso si è aggiudicato le quattro statuette più importanti, ovvero miglior film, regia, sceneggiatura e fotografia. Anche il coloratissimo “Grand Budapest Hotel” è riuscito ad ottenere quattro premi, tutti però piuttosto tecnici: uno di questi ci rende particolarmente orgogliosi, cioè quel- lo per i costumi, vinto dall’italiana Milena Canonero, al suo quarto Oscar in questa categoria. Altro film trionfante è stato “Whiplash”, con tre premi, tra cui quello per il miglior attore non protagonista, J K Simmons, e quello alla colonna sonora. Al di sotto delle aspettative sono stati invece “American Sniper” e soprattutto “Boyhood”, film girato nell’arco di ben dodici anni per seguire la reale crescita degli attori: entrambi hanno concluso la serata con un solo premio. Molti degli artisti saliti sul palco hanno voluto sfruttare l’occasione e la visibilità per lanciare il loro messaggio. Patricia Arquette ad esempio ha fatto alzare in piedi per applaudire Meryl Streep e Jennifer Lopez, quando ha parlato dei diritti delle donne americane, soprattutto per quanto riguarda il diritto ad avere uguali trattamenti economici sul lavoro. Un altro tema è stato quello dell’immigrazione, trattato dal messicano Iñárritu che, determinato a spendere una parola per i tan- ti connazionali che vivono senza diritti negli Stati Uniti, ha detto di sperare che l’America trovi una soluzione per loro, perché continui a essere quella grande nazione multietnica che è sempre stata. John Legend e Common, che hanno vinto per la miglior canzone, Glory, parte della colonna sonora del film Selma, hanno toccato il tema dei diritti delle minoranze etniche, mentre Graham Moore, che a soli 31 anni ha ottenuto un Oscar per la migliore sceneggiatura, ha trattato il discorso della diversità, dicendo ai giovani di non vergognarsi di essere differenti e di fare sentire la propria voce senza timore. Ci sono state quindi tante standing ovation e molte lacrime, soprattutto nel momento “In Memoriam” dedicato alle grandi personalità scomparse che hanno dato un notevole contributo alla storia del cinema. di Valeria Manara e Vittoria Bellini ATTUALITA’ 9 Gli anni d’oro del rock ANNI SETTANTA Il rock Progressivo: si affacciarono gruppi che introducono nuove atmosfere e melodie musicalmente più complesse rispetto a quelle del rock primitivo. Il rock progressivo rappresenta la progressione del rock dalle sue radici blues ad un livello maggiore di complessità e varietà compositiva. Alla base di questa rivoluzione fu coinvolta anche la tecnologia introducendo strumenti come il sintetizzatore, il moog e il mellotron. Fra i gruppi prog ci sono Pink Floyd, Jethro Tull, e i Soft Machine. Anche l’Italia si impose nel panorama progressive mondiale, con gruppi, come i Premiata Forneria Marconi e il Banco del Mutuo Soccorso. Il Jazz Rock: fonde stilemi tipici del jazz a una strumentazione tipicamente rock dove gli strumenti elettrici, le tastiere e la strumentazione elettronica in generale hanno un ruolo predominante nel determinare il suono. Uno dei gruppi più rappresentativi di questo genere sono i Weather Report. Hard Rock e Heavy Metal: gli anni settanta del rock sono caratterizzati dall’inserimento di nuovi strumenti musicali che arricchiscono questo genere di nuove sonorità. L’evoluzione di questa parte del rock si trasfuse nei gruppi come i Led Zeppelin, Iron Maiden, AC/ DC, Queen, Guns N’ Roses, Kiss. La locuzione “heavy”, riferita al rock, nacque a seguito di una canzone dei Queen, Stone Cold Crazy, questa canzone fece da spartiacque all’interno dell’Heavy: vennero considerati “heavy rock” tutti quei gruppi precursori del genere, primi tra tutti i Rolling Stones. Si parlerà 10 ATTUALITA’ ANNI NOVANTA Grunge: letteralmente il significato del termine inglese grunge, poi di heavy metal in riferimen- fradicio, sporco, valenza semantito soprattutto a gruppi più recenti ca che evidenzia l’aspetto estetico trasandato dei protagonisti, noncome Black Sabbath, Aerosmith. ché una scarsa ricercatezza tecnica comune. Band come i Green River, ANNI OTTANTA Punk Rock: i primi gruppi punk i Soundgarden, e gli Skin Yard furivendicando l’appartenenza alla rono i pionieri del genere. cosiddetta Blank Generation. L’avvento del punk decretò definitiva- Indie Rock: è un genere musicamente la fine del rock progressi- le di alternative rock nato nel Reve: abbandonati i violini, i flauti, gno Unito e negli Stati Uniti alla i fiati, i sitar, le tastiere, gli organi fine degli anni ottanta e diffusosi elettrici, si ritornò alla formazione anche in diversi altri Paesi in cui “originaria” del rock&roll: chitarra, si è sviluppato un panorama autoctono fatto di band con discreta basso e batteria. popolarità nazionale ma praticaIl Rock anni ottanta: gli anni ot- mente sconosciute al di fuori dei tanta sono gli anni della nascita del loro confini. In modo generico, è canale televisivo musicale MTV, usato come termine per descrivedell’edonismo diventato uno stile re l’indipendenza di certa musica di vita. Ci sono altri gruppi già pre- dalle grandi etichette discografiche senti negli anni settanta che rag- commerciali. giungono però l’apice negli ottanta: tra questi ci sono i Queen e i Kiss. Nu Metal: le prime tracce di partiUn personaggio fuori dagli sche- ture “rappate” su basi rock si posmi, che emerge in questi anni e che sono in questo genere. Il nu metal incarna perfettamente il concetto si discosta dal metal tradizionale, di artista pop rock, è il cantautore difatti, pur proponendo sonorità Prince, che grazie all’album Pur- molto dure, ad esse affianca inple Rain, diventerà uno degli arti- fluenze da altri stili. sti più influenti della musica nera americana. di Sonia Perazzoli e Simona Fagnani SWAG O ANIMALE? Recentemente i termini slang “swag” e “animale” hanno fatto un’ingresso prepotente nel modo di esprimersi tipico del mondo giovanile; tuttavia non tutti sanno cosa vogliano dire, ammesso che vogliano dire qualcosa. Swag, in verità, ha molti significati: swag vuol dire bottino, in inglese; Swag è una marca di sigarette; swag può voler dire tenda da campeggio; Swag sono un romanzo, una serie TV e diversi album musicali; addirittura un gruppo d’elite della marina militare filippina si chiama SWAG. Nel mondo della musica la parola, usata da Justin Bieber e da Bello Figo Gu, ha sviluppato un significato analogo a quello di cool (figo) ed è proprio in questo senso che oggi il termine viene utilizzato, anche nei paesi dove non si parla la lingua inglese, anche nei corridoi della nostra scuola. Dello stesso parere è Gabriel Romero, della 1AA, con cui abbiamo parlato: se- condo lui “swag è un termine per definire una persona che veste alla moda, che ha stile”. Dice inoltre che “ognuno segue il proprio stile, sono le altre persone a definirlo swag”. Essere swag o essere animali sono più o meno la stessa cosa: secondo Gabriel il termine animale può derivare dal fatto che vada di moda vestire fantasie animali, ovvero leopardate o pitonate. Nicol Poltronieri, 1AA, sostiene che la parola “Swag definisce lo stile”. Una questione esteriore: farsi i risvoltini, ascoltare Techno Minimal oppure musica Rap. Marco Morello, di 4AS, si definisce “animale”. Stefano Rizzolo, sempre di 4AS, lo considera “bidone”. Secondo loro, invece, le parole swag e animale sono diversissime. Il termine deriverebbe da Ibarbo, il calciatore, che veniva definito “animale” per via della sua formidabile energia sul campo di gioco. Niente a che vedere, quindi, con lo “swag” pro- veniente dal mondo della musica. Essere animali, secondo loro, non c’entra assolutamente niente col modo di vestire, con l’esteriorità: è soltanto una questione di “sentirsianimali”, ma soprattutto, dicono, di “smascellare”. L’animale è il contrario del bidone, ossia la persona comune, che giace in uno stato di minorità. “Essere animale non è uno stile, è una morale” dice Morello. Il vero animale balla Rave Party 1997, a scuola non studia, in discoteca (al Cocoricò) fa il pinguino, gira con la bottiglietta senza etichetta, suda nella canottiera e se ha la ragazza dev’essere anch’essa animale. Abbiamo capito, in conclusione, che se l’origine di queste due parole è incerta, ancor di più lo è il loro significato. Speriamo, almeno, che questo sciocco articolo sia stato per voi uno swago. di Paolo Falsiroli e Irene Lovato ATTUALITA’ 11 PRO Social network I Social Network (o reti sociali) sono sempre più attivi nella nostra vita, dal momento in cui ci svegliamo e rispondiamo ad un semplice messaggio di Whatsapp, a quando controlliamo Facebook per vedere se hanno pubblicato le foto della festa di sabato sera o aggiorniamo la pagina di Tumblr, controlliamo gli ultimi Tweet, rispondiamo a qualche domanda su Ask.fm, e così via. Nel 2015 possiamo quindi farne a meno? NO! Sono "il diavolo" come alcuni li descrivono? NO! Cercheremo di dare una lettura dei pro di questi mezzi di comunicazione, ma non a livello superficiale, bensì con un occhio particolarmente critico. istantaneamente, ogni giorno, con persone che vivono dall'altra parte del mondo, qualcosa di impossibile fino a pochi anni fa e molto scomodo fino all'arrivo dei social. Ritrovo Rivedere e poter riallacciare rapporti con persone che non vediamo da molto tempo, l'amico del mare, il collega di lavoro, il vicino di casa trasferitosi in un'altra città. Qualcuno chatta un po' troppo? C'è chi dice che i social hanno portato certe persone a perdere gli amici, come chi rimane con il telefono in mano tutta la sera o chi non esce nemmeno per stare su internet... ed è vero! Ma poniamoci una domanda di fondo: se stiamo messaggiando o stiamo videochiamando qualcuno di affine a noi, perché dovremmo lasciar perdere per uscire con gente di cui non ci importa nulla? o andare in posti che non ci piacciono? Web 2.0 Internet si è evoluto grazie ai social e se prima era solo un luogo dove trovare informazioni e poche opinioni relative ad argomenti specifici nei forum, ora è un luogo di scambio culturale, dove utenti possono "incontrarsi" e conoscere aspetti della personalità che non conoscevano di "Fake" o Reale? altri utenti. Anni fa quando un amico ci raccontava qualcosa, i mezzi per verificare Ricordi l’affidabilità della fonte erano molto Prima dei social esistevano solo le limitati. Oggi invece, se è vero che lettere, le fotografie cartacee, le tele- sono molte le bufale online, è anche fonate: nessun supporto di archivia- giusto dire che è la stessa rete a forzione realmente duraturo! Le lettere nirci informazioni con cui valutare e le foto ingialliscono fino ad essere la veridicità di certe notizie o avveindecifrabili, le telefonate rimango- nimenti; l'importante è avere un brino ricordi che la nostra mente ren- ciolo di senso critico. derà frammentarie con il passare del tempo fino a distorcerle senza che ne Cyberbullismo e Cyberstalking siamo coscienti. Il digitale è eterno! Il 34% dei bulli ha deciso di usare i social per colpire una persona, ma Comunicazione escluso il mezzo, questi rimangono Oggi abbiamo la possibilità di chat- atti di semplice sopruso o stalking. tare gratuitamente, scambiare foto La colpa di omicidio a sangue fred- 12 ATTUALITA’ do è del coltello o dell'assassino? non incolpiamo i mezzi inutilmente. I social hanno il pregio di mettere moltissimi mezzi a disposizione per difendersi: si può bloccare una persona, chiedere la rimozione di foto improprie, rintracciare l' IP tramite il proprio provider e addirittura denunciare con prove schiaccianti (infatti online rimane tutto, chat e post compresi). Le questioni da affrontare sarebbero tantissime ma per questione di spazio siamo costretti a fermarci qui; speriamo però di avervi convinto che i moderni mezzi di comunicazione non sono pensati per far del male, indottrinare le masse o altro, ma sono nuovi sistemi con cui appunto... comunicare! Il loro unico scopo è migliorare la nostra vita, non certo peggiorarla! di Alessio Lombardi CONTRO Social networK È innegabile lo sviluppo che hanno avuto negli ultimi tempi i social network (basti pensare che attualmente Facebook ha in media 600.000 iscritti al giorno) e il loro impatto sociale su una fetta così ampia della popolazione. Ma pensate che sia tutto così semplice? Ci sono molti pro e contro, noi ci occuperemo dei contro. Vi è mai capitato di essere con i vostri amici e preferire il cellulare a loro ed isolarvi a tal punto da non partecipare ai loro discorsi? Un eccessivo utilizzo potrebbe portare all’isolamento: si arriva al punto tale di preferire passare la giornata a ‘’chattare’’ al posto di uscire con i propri amici a divertirsi. Relazioni reali impoverite, con conseguente ulteriore solitudine e tristezza: ad esempio, molti di noi hanno parecchi amici sui social network ma quando abbiamo bisogno della presenza fisica di qualcuno, troviamo pochi amici veri. Dipendenza: più tempo passiamo davanti ai social network e più tempo ne vorremmo passare. Abbiamo letto che i più importanti social network come Facebook, Twitter e Ask.fm hanno il caratteristico colore blu perché crea dipendenza; Persone che si nascondono al di là dello schermo: come sappiamo tutti, su Facebook circolano profili falsi, i cosiddetti fake, che cercano di attrarre a loro ragazzi e ragazze illudendoli di essere una persona che in realtà non sono. Un altro esempio sono gli anonimi di Ask.fm che, nascondendosi dietro lo schermo, arrivano al punto di offendere le persone pesantemente, come molte volte viene denunciato nei telegiornali, abbiamo visto casi di ragazzi ‘’deboli’’ togliersi la vita a causa di continui insulti, adolescenti influenzati dai giudizi degli altri. Molti ragazzi, non contenti della loro vita, ne costruiscono una seconda virtuale sui social network; Vittime di cyber bullismo: oggi il 34% del bullismo è online e può presentarsi in varie forme, dalla diffusione di foto spiacevoli a messaggi online violenti e volgari; tendenza a sparlare di qualcuno e danneggiarne la reputazione, ecc. Tutto questo può portare a danni psicologici come la depressione e, nei casi peggiori, intenzioni suicide. P.S. I social network sono una realtà sempre più presente in rete e nella vita di molti noi, sono strumenti molto importanti e utili, se utilizzati con intelligenza! di Giada Cautero e Vittoria Seghetto ATTUALITA’ 13 expo e alimentazione: non vedo, non sento, non parlo e allora mangio Che cos’è l’Expo? Expo Milano 2015 è l’Esposizione Universale che l’Italia ospiterà dal primo maggio al 31 ottobre 2015 e che riguarderà l’alimentazione e la nutrizione. L’intento dei 140 Paesi ed Organizzazioni coinvolti nell’esposizione è quello di riuscire a garantire cibo salutare, sicuro e sufficiente a soddisfare le necessità di tutti, nel rispetto dell’ecosistema. Expo Milano 2015 consentirà non solo di favorire soluzioni innovative per un futuro sostenibile, ma anche di assaporare i migliori piatti del mondo, partecipare a convegni, assistere a spettacoli, esposizioni artistiche e laboratori creativi. L’alimentazione come tematica di grande rilevanza. Expo 14 ATTUALITA’ Milano 2015 presenta il tema centrale dell’esposizione mediante lo spot “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, in cui emerge in modo particolare l’importanza di una corretta alimentazione, fonte di vita ed energia. Per meglio approfondire il tema, sono stati creati cinque percorsi, nei quali si affronteranno queste tematiche: storia dell’uomo, storie di cibo; abbondanza e privazione: il paradosso del contemporaneo; il futuro del cibo: scienza e tecnologia per la sicurezza e la qualità; cibo sostenibile per un mondo equo; il gusto è conoscenza. L’alimentazione non appare solamente come bisogno primario dell’uomo in quanto provvista di energia per l’organismo, bensì anche come diritto di ogni persona, poiché indispensabile per la vita. Essa è, dunque, la base di un sano sviluppo fisico e mentale. Lo straordinario miglioramento della qualità della vita avvenuto nel corso degli ultimi tempi è probabilmente da attribuire più a un’alimentazione migliore che a una medicina più efficace. Mangiare deve, però, essere anche un piacere di cui tutti possano godere. La tradizione alimentare è pertanto influenzata dal gruppo etnico e dalla società in costante evoluzione. di Anna Trotta e Lyna Bouzidi Droghe leggere... sì o no alla legalizzazione Le droghe, dette anche sostanze stupefacenti, agiscono sul sistema nervoso centrale e più in dettaglio sullo stato di coscienza. Sono principalmente utilizzate a scopi non terapeutici e quindi posso portare alla comparsa di dipendenza ed effetti collaterali come perdita della capacità di reagire agli stimoli, incapacità di valutare e controllare le proprie azioni, sdoppiamento della personalità, alterazioni mentali, distorta percezione dello spazio e del tempo e alterazione di tutte le funzioni fon- damentali. Esistono due principali divisioni: droghe leggere e pesanti. In quest’ articolo parleremo più in dettaglio di quelle leggere e della loro legalizzazione. Esse non sono in grado di creare dipendenza ed è proprio da questo che sono definite leggere. Derivano da piante del genere Cannabis (canapa) e da queste si estrapolano principalmente Marijuana e Hashish. I loro rapporti con la legge variano di Paese in Paese e quindi anche le sanzioni per gli utilizzatori sono diverse. nel nostro stato ad esempio il loro possesso è generalmente illegale. Per uso personale sono depenalizzate ma comunque punite amministrativamente, per esempio con la revoca della patente e, ovviamente, della sostanza. Il limite fissato per la cannabis è di 500mg di THC ovvero circa 5 g di sostanza; oltre tale limite viene considerato spaccio. di Niccolò Osti e Giovanni Buratto ATTUALITA’ 15 sondaggio PENSI DI MANGIARE SANO? QUANTI PASTI FAI AL GIORNO? 3 PASTI SI 4 PASTI ABBASTANZA 5 PASTI NO PIU' DI 5 PASTI MANGI VERDURA? MANGI FRUTTA? Il 2015 è l’anno dell’Expo, l’Esposizione Universale che l’Italia ospiterà dal primo maggio al 31 ottobre e sarà il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. È stato proposto agli studenti del “Da Vinci” un sondaggio riguardante l’alimentazione, circa la metà dei ragazzi pensa di man- SI SI NO NO giare in modo abbastanza sano, mentre il restante 50% si divide in un 30% che crede di mangiare sano e un 20% che dichiara di non mangiare in modo salutare. La maggior parte degli studenti consuma quattro o cinque pasti al giorno e afferma di mangiare abitualmente frutta e verdura. È interessante la percentuale di ragazzi che consuma cibo spazzatura più di una volta a settimana, infatti è solo un 30% degli intervistati, alcuni mangiano questi alimenti solo una volta a settimana, mentre il 45% degli studenti consuma junk-food una volta al mese o meno. di Xhesilda Alcani e Lucia Gavioli QUANTE VOLTE MANGI CIBO SPAZZATURA? % 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 PIU' DI UNA A SETTIMANA 16 ATTUALITA’ UNA A SETTIMANA UNA OGNI DUE SETTIMANE MENO DI UNA AL MESE tv spazzatura Finalmente, dopo una dura mattinata di scuola, puoi lasciarti avvolgere dal relax, sul tuo divano, davanti alla televisione. Non c’è niente di male nel permettersi qualche ora di svago con il telecomando in mano, ma in base a cosa scegli i canali ai quali affidare il tuo tempo? Che cosa deve esserci in un programma perfetto? E soprattutto, sei sicuro di essere a conoscenza di ciò che i media vogliono trasmetterti? Non è vero che “la televisione non riesce a comunicare un bel niente”, come affermò lo scrittore Hans M. Enzensberger; anzi, la televisione continua a trasmetterci messaggi e pensieri, il problema è che spesso sono negativi e dannosi. Droghe, violenza, nudità, inferiorità delle donne, maleducazione e sbagliate idee di “bellezza”, questo è ciò che viene promosso (e ci viene proposto) tutti i giorni dalla così detta TV-spazzatura. Nonostante la presenza di programmi realmente istruttivi, informativi, intellettuali e con giusti valori e ideali, i programmi con più audience restano quelli di basso valore culturale. Ragazze seminude che ballano e non parlano o che sono trattate come delle stupide sono la chiave di qualsiasi programma di successo (consigliamo vivamente di guardare il video “Il corpo delle donne” di L. Zanardo per approfondire quest' argomento). Tra i personaggi famosi del momento possiamo trovare donne completamente rifatte, uomini che hanno raggiunto il successo infrangendo la legge e anche pornostar. Che messaggi possono trasmetterci questi personaggi? Si arriva al successo col vero talento o basta vendere il proprio corpo e la propria vita privata? I cartoni animati moderni, inoltre, sono inzuppati di violenza, sangue, blasfemia, sesso e parolacce; proprio i cartoni che sono indirizzati ai ragazzi accompagnano i nostri cervelli a credere che non ci sia nulla di male nel picchiarsi o nel bere, nel drogarsi e nell’insultare gli altri, poichè “se lo fanno in Tv, possiamo farlo anche noi”. Per non parlare poi dei reality show, che pubblicizzano e recitano alla perfezione storie, litigi, pianti e amori che dovrebbero restare privati. Siamo davvero sicuri di non essere spettatori in un teatro? Proviamo a porci delle domande sull’autenticità degli amori di “Uomini e donne”, sulle lacrime e i litigi del “Grande fratello”, o sulla stanchezza e sulla fame dei naufraghi de “L’isola dei famosi”. La televisione è uno strumento sia d'informazione sia d' intrattenimento, ma piano piano cominciamo a non renderci più conto di dove cominci la finzione e dove finisca la realtà: questo è il risultato quando (volontariamente) viene nascosta la finzione scenica. Non lasciamoci trasportare dal Pathos lasciando da parte il Logos, ragioniamo su quello che vediamo. Guardare, credere e imitare ci porterà in una direzione, ma personalmente non siamo convinte che sia la direzione giusta. di Anna e Sofia Marconcini ATTUALITA’ 17 Intervista: al prof. di scienze naturali Giarola Pierangelo; al prof. di informatica Ferrara Emilio; al sig. Franco del bar. In quale girone infernale si collocherebbe? Giarola Pierangelo: piuttosto mi collocherei nel Purgatorio, dopo starà a Catone decidere la sorte. Franco: tra i seduttori. Ferrara Emilio: tra i golosi. La pizza a che gusto la prende? Giarola Pierangelo: porcini e finferli. Franco: salamino e aglio crudo. Ferrara Emilio: mozzarella di bufala e friarielli. Ha una dipendenza? Giarola Pierangelo: si, per la lettura. Ho una spinta compulsiva a comprare libri e leggerli. Franco: la g****a. Ferrara Emilio: andare in montagna una/ due volte al mese. Lavoro: cosa non farebbe mai? Giarola Pierangelo: l’insegnante per tre motivi: a) porta ad un 18 INTERVISTE consumo di energie psichiche eccessivo; b) poche gratificazioni; c) riconoscenza e considerazione nulla. Franco: il fannullone. Ferrara Emilio: nessuno, farei qualunque lavoro se ce ne fosse il bisogno. Il sogno nel cassetto? Giarola Pierangelo: l’importante è averlo a qualsiasi età. Franco: ho trovato sempre i cassetti chiusi. Ferrara Emilio: ne ho tanti. La cosa più pazza che ha fatto? Giarola Pierangelo: scendere a bordo di una mini minor, in dieci, dai tornanti di Folgaria con la macchina in folle. Franco: sposarmi. Ferrara Emilio: portare una ragazza a bere il caffè a Venezia, di sera e tornare a casa la mattina seguente per poi prenderle da mio papà e dai suoi genitori. Cosa ne pensa degli uomini con i mocassini? Giarola Pierangelo: trattasi di calzatura atta alla protezione del piede non che alla deambulazione: non ho niente in contrario. Franco: mi rammentano la tribù dei Mohicani. Ferrara Emilio: il vero uomo indossa solamente scarpe da montagna e non i mocassini. E delle donne con solo i leggins? Giarola Pierangelo: mi sembrerebbe piuttosto inquietante vedere gli uomini con i leggins e le donne con i mocassini. Franco: si potrebbe far loro i raggi X. Ferrara Emilio: eheh…son belle. Come prende il caffe? Giarola Pierangelo: con le mani, possibilmente con il manico sulla destra. Franco: dolce perché già è amara la vita. Ferrara Emilio: amaro. Interviste Scolastiche di Manuel Tavellin e Matti Munari di Anna Ambrosi L ’ ANGOLO DELL ‘ ARTE 19 IL REGNO CREPUSCOLARE DI T.S. ELIOT The Hollow Men by T.S. Eliot Eliot dipinge nel migliore dei modi concetti poetici d’impatto sensazionale. La morte diventa malinconia, trascendenza divina ma soprattutto muto silenzio. La fine del mondo e di ogni cosa, la fine di una parte stessa della vita, è soffocata nella modesta e delicata quiete, solennemente rassegnata ma irrimediabilmente spaurita dinanzi all’immensità del ricordo dell’Esistenza. Propongo qui una I Noi, gli uomini vacui Noi, gli uomini impagliati Stiamo giacenti, I capi svuotati congiunti. Ahimè! I nostri canti rauchi, Quando uniti bisbigliamo Hanno la quiete e l'insignificanza Del vento tra gli steli rinsecchiti O delle zampe di ratto su cocci Nel nostro inaridito sotterraneo. Modellati senza forma, riflessi senza colore, Forza inerte: muove senza agire. Coloro che sono passati Con sguardo solenne, all'altro Regno della morte, Ci rimembrino – quanto possono – non come perse Violente anime, ma solamente Come gli uomini vacui Come gli uomini impagliati. II Il Guardo che ardisco non incrociare in sogno, Nell'onirico Regno della morte, Esso non appare: Qui, quegli occhi sono Raggi che filtrano tra le crepe Qui, v'è un albero ondeggiante E delle voci Che si levano cantanti nella brezza Più distanti e più divine Di una stella morente. Permettetemi di allontanarmi Nel regno sognante della morte 20 RECENSIONANDO traduzione personale e assai libera, nel tentativo di reinterpretare questo capolavoro per come l’ho sinceramente vissuto intimamente e personalmente nel momento della prima lettura. Permettetemi di indossare Maschere ponderate Pellicce di ratto, pelle di corvo, doghe incrociate In un campo Agendo come agisce il vento Lontano – Non quell'incontro ultimo Nel Regno crepuscolare III Questa è la terra morta Questa è la terra perigliosa Qui le immagini di rocce Sono sospese, qui essi ricevono La supplica tesa dalla mano morta di un uomo Sotto il tremolio di una stella scolorente. È come in questo Nell'altro regno della morte Levarsi soli Nell'ora in cui siamo Teneramente tremanti E labbra che inseguono baci Generano preghiere alle rocce sgretolate. IV Gli occhi non Sono qui Non vi sono sguardi In questa distesa di stelle tramontanti In questa vuota distesa Questa rotta mandibola dei nostri regni perduti Nell'ultimo dei luoghi comuni Brancoliamo insieme Fuggendo i discorsi E la genesi Tra l’emozione E la risposta Si proietta l’Ombra L’esistenza è troppo lunga1 Adunati su questa spiaggia fluviale. Ciechi, a meno che Gli occhi non riappaiano Come la stella perpetua Rosa dai molti petali Del regno crepuscolare della morte La sola speranza Degli svuotati uomini. V Qui noi andiamo intorno il pungente pero Pungente pero pungente pero Qui noi andiamo intorno il pungente pero Alle cinque del mattino nel crepuscolo. Tra l’ideale E il reale Tra il gesto E l’atto Si proietta l’Ombra Perché Tuo è il Regno Tra il concepimento 1) Prendendo spunto dalla personale traduzione di “L'esistenza è troppo lunga” (che in realtà modifica il senso originale), ho ripreso il concetto di vita come condanna ma anche come esistenza e come ciclo che Necessita di una fine, non soltanto che la comprende, e può essere quindi talvolta percepito come Tra la brama E il protendersi Tra la potenzialità E l’esistenza Tra l’essenza E la stirpe Si proietta l’Ombra Perché Tuo è il Regno Perché Tuo è L’esistenza è Perché Tua è la Così è come il mondo si compie Così è come il mondo si compie Così è come il mondo si compie Nel sordo silenzio di un vagito.1 “troppo” lungo. Usando “si compie” ho appunto sottolineato il concetto di ciclo della vita, ribadito anche dal “vagito” che non è soltanto un lamento molto silenzioso ma ricorda soprattutto quello di un bambino, un’esistenza all’inizio e quindi puntualizzante ancora una volta la ciclicità con una propria gene- si e fine: un inizio che nonostante l’immagine della morte appena mostrata dà una possibile speranza. Che dalla fine del mondo ne nasca un altro dunque, perché la Vita in quanto tale non può terminare. (tornando così anche al “troppo lunga”). di Lorenzo Lorenzetti RECENSIONANDO 21 E. HEMINGWAY - “Il vecchio e il mare” Steso da un Hemingway affascinato dal contatto con la vita dei pescatori sudamericani e pubblicato nel 1952, “Il vecchio e il mare” tratta delle vicende di Santiago, anziano pescatore cubano che non cattura alcun pesce da ottantaquattro giorni, tant’è che Manolin, il ragazzo che soleva affiancarlo, è stato costretto dai genitori ad abbandonare la barca d’un vecchio così sfortunato (salao, come lo definisce H.* all’interno dell’opera, ovvero colpito dalla peggior forma di sfortuna), e a seguire altri pescatori. L’ottantacinquesimo giorno, Santiago prende il largo deciso a non tornare prima d’aver catturato un bel pesce: così accade, giacché abbocca al suo amo un enorme pesce spada, il quale lo trascina per tre giorni in alto mare, costringendolo a una lotta faticosa ed incessante che, tuttavia, vincerà il pescatore. Mentre torna al porto, però, Santiago si ritrova ad affrontare un altro, pericoloso scontro con gli squali che attorniano la sua 22 RECENSIONANDO imbarcazione, dilaniando la carcassa del pesce catturato. L’anziano uomo di mare giungerà sugli scogli ai piedi del porto, stremato, con il solo scheletro del pesce a testimonianza della sua titanica impresa. L’opera, contraddistinta da uno stile asciutto, pregnante ed efficacemente lineare, ottenne notevole successo, e ne vennero proposte differenti interpretazioni, spesso basate sull’individuazione d’astrusi significati occulti: tuttavia, gli intenti di H. erano ben diversi, come colse Bernard Berensen, secondo cui “nessun vero artista scrive simboli o allegorie – e H. è un vero artista – ma ogni vera opera d’arte emana simboli e allegorie. Così avvenne per questo breve, ma non piccolo, capolavoro.” Fernanda Pivano, in una critica concernente l’opera proposta come postfazione dall’edizione Oscar Mondadori, individuò un elemento costantemente figurante all’interno dei lavori di H., identificabile nella “trilogia del cac- ciatore, del cacciato, e della morte”, tratto che in quest’opera viene svolto con intensità: Santiago e il pesce da lui catturato, infatti, lottano entrambi per conservare la propria vita, in un’ancestrale mescolanza d’istinti naturali, speranze primitive e profonde pulsioni. H. vuol dunque ritrarre, attraverso un’opera tanto incentrata sulla pura azione, la piena percezione di sopravvivere concretamente nella realtà in cui ognuno di noi è calato sin dalla nascita: la natura. Santiago è un uomo che pesca per sopravvivere, null’altro; e H., estraneo ad allegorie o simbolismi, scatta una fotografia nitida e piena di questo pover’uomo, solo su di una barca, che lotta per procurarsi il cibo di cui necessita per sopravvivere: H. coglie l’uomo e la natura nella loro più semplice nudità. VALUTAZIONE: Eccellente di Francesco Formigari È narrata la storia di Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento, abbandonato da neonato sul transatlantico Virginian. Novecento è adottato da una macchinista e cresce senza conoscere il mondo esterno, tanto che alla morte del padre adottivo, pur di non scendere dalla nave si nasconde. Sarà ritrovato mentre suona il pianoforte, e lo fa in modo sublime; da qui ha inizio la sua carriera di pianista sulla nave, che non abbandonerà mai, nemmeno quando questa sarà demolita. Il narratore è Tim Tooney, un trombettista che ha suonato al suo fianco per un periodo e che gli è molto affezionato, che racconta la sua vita tramite dei flashback. Il libro si presenta breve e con uno stile semplice, ma in grado di catturare l’attenzione del lettore. Si presenta una storia notevolmente surreale, nei cui singoli racconti il lettore riesce però ad immedesimarsi ed entrare in sintonia con il mondo di Novecento, e con la sua musica, di cui percepisce l’emozione. Novecento compone la sua musica ispirandosi alle persone che vede, da dove provengono, dalle sensazioni che gli suscitano, ne comprende l’essere, ed è attraverso la sua musica che conosce il mondo, lo conosce a fondo senza mai scendere dalla nave, vedendo in esso una musica infinita. È lo stesso mondo che lo spaventa, che non gli permette di scendere dalla nave, non la vede come la sua casa, non pensa che nel mondo esterno riuscirà a trovare la stessa prospettiva che gli permette di osservare la vita sulla nave. Attraverso Novecento, l’autore ci mostra anche quando siamo limita- ti, quando paura possiamo avere di fronte al cambiamento, al diverso, mette in luce la grande difficoltà che abbiamo a passare i nostri piccoli limiti, che ci chiudono le porte di un mondo vastissimo, di cui a volte non comprendiamo le potenzialità. La grande capacità di Baricco è di riuscire a farci “sentire” la musica, attraverso le emozioni di quello che leggiamo noi la sentiamo dentro di noi, seguiamo i pensieri di Novecento e li capiamo, anche se così distanti dal nostro punto di vista, ci commuoviamo con lui; vediamo la vita da una prospettiva totalmente diversa, ma nonostante ciò non ci sarà mai una sola pagina incapace di attirare la nostra attenzione. di Alice Fontolan RECENSIONANDO 23 Crostata alla farina di riso • 3 rossi d’uovo • 125 g di zucchero • 125 g di burro •Vanillina Questa è una ricetta “gluten free”, ideale per quelle persone che vogliono seguire una dieta senza glutine o per quelle che sono ne intolleranti. Ormai sono molti i piatti preparati con farine di tipi diversi come il kamut, il farro o quella di riso. Per la crema: • 150 g yogurt • 2 rossi d’uovo • 2 cucchiai di maizena • 3 cucchiai di marmellata Ingredienti per la pastafrolla: • 125 g di farina di farro • 125 g di farina di riso 24 CUCINA Procedimento: Supponendo che tutti sappiano fare la pastafrolla procedo con la preparazione della crema. Scaldare lo yogurt, a parte sbattere i tuorli con lo zucchero e poi aggiungere lo yogurt. Aggiungere i tuorli con lo zucchero allo yogurt. Mettere la crema sul fuoco a fiamma bassissima per qualche minuto finché non si addensa e stando attenti che non si attacchi. Lasciare raffreddare, aggiungere la marmellata e infornare per 30-35 minuti a 180°. Cucina di Anna Bellaro e Andreea Bucatariu GIOCHI di Enrico Bruschi 25 26 FUMETTO di Davide Brandi e Pierluigi Faggionato FUMETTO 27 È CARTA. È CONTO CORRENTE. È PER TE, STUDENTE. È GENIALE! La tua Banca inventa CabelPay, la carta tuttofare che è anche un vero e proprio conto corrente. 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