06/06/2016 Libertà - Galante firma i costumi per le Nozze di Figaro
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06/06/2016 Libertà - Galante firma i costumi per le Nozze di Figaro
Galantefirmai costumi per le Nozze di Figaro n Lo stilista Maurizio Galante annuncia che firmerà i costumi per le Nozze di Figaro con la regia di Giorgio Ferrara e le scene di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, che aprirà il 24 giugno al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, il 59mo Festival di Spoleto. Il couturier ha anche disegnato per lo scorso 29 maggio, giorno della Festa della Mamma in Francia, un nuovo francobollo per collezionisti emesso dalle Poste francesi.. Emozionato per la collaborazione con i tre volte premi oscar per le scene, Galante ha detto che sono in preparazione «vere e proprie sculture tessili che vivono con i cantanti e con la loro gestualità. Sovrapposizioni di materie e tessuti, nastri e plissettature tipiche del mio lavoro di couturier». Si tratta di 55 costumi, che saranno realizzati dalla storica Sartoria Farani, che evidenziano i caratteri dei personaggi e rappresentano il costume del 1700. MEDIA Tendenze // moda Ne abbiamo almeno sei paia a testa IL DEBUTTO Francesco Scognamiglio nell'alta moda a Parigi Italiani pazzi per i jeans di PATRIZIA VACALEBRI LIRICA FASHION Galantefirmai costumi per le Nozze di Figaro M Lo stilista Maurizio Galante annuncia che firmerà i costumi per le Nozze dì Figaro con la regia di Giorgio Ferrara e le scene dì Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, che aprirà II 24 giugno al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, il 59mo Festival di Spoleto. Il couturier ha anche disegnato per lo scorso 29 maggio, giorno della Festa della Mamma in Francia, un nuovo francobollo per collezionisti emesso dalle Poste francesi.. Emozionato per la collaborazione con i tre volte premi oscar per le scene, Galante ha detto che sono in preparazione «vere e proprie sculture tessili che vivono con i cantanti e con la loro gestualità. Sovrapposizioni di materie e tessuti, nastri e plissettature tipiche del mio lavoro di couturier». 5i tratta di 55 costumi, che saranno realizzati dalla storica Sartoria Farani, che evidenziano i caratteri dei personaggi e rappresentano il costume del 1700. li italiani sono pazzi per i jeans, li indossano sia per uscire e sia per andare al lavoro e Lo ogni armadio non mancano mai minimo sei paia. A rivelare la passione per 1 pantaloni In denim, che il mese scorso hanno festeggiato la nascita del brevetto dei blue jeans Levìs Strauss (nati nel 18731, è una ricerca Global Lìfestyle Monitor (osservatorio che su base biennale rivela i gusti dei consumatori) per conto di Cotton Usa. brand che rappresenta il cotone americano. Dal sondaggio, condotto su un campione di 1.002 persone tia i 15 e i 54 anniimervistate online tra novembre 2015 e gemiaio 2016. si scopre che il 51% degli italiani indossai jeans per fare shopping e 1145% durante la giornata lavorativa, hi Italia lo stile informale sul posto di lavoro non è più confinato solo al cosiddetto casual friday, al connario per esempio del Regno Unito, dove solo il 16% li sfoggia anche in ufficio. L'armadio degli italiani rispecchia l'amore per i jeans: in media ne hanno sei paia nel proprio guardaroba. Inoltre camicie e gonne in jeans sono i capi in denim preferiti dagli uomini e donne italiane che ne possiedono in media, più de- zione gli italiani per le proprie compere? Dalle altre persone (70%), nei negozi (66%) e dai media, in particolare online [30%]. Inoltre, gli uomini sono più propensi a farsi guidare nella scelta dalle proposte dei siti di e-commerce (71%) rispetto alle domie (53%). Ma queste sono più propense ad acquistare abbigliamento online rispeùo agli uomini G gli abitanti di Germania Regno Unito e Cina. Piti in generale. 0 52% degli italianl rivela d'indossare capi in denim regolarmente e quasi la metà, il 45% indossa jeans o shorts in jeans almeno 5 volte alla settimana, un trend consolidato rispetto ad esempio alla Germania (30%.). Comfort, qua- STRATEGIE lità e prezzo sono decisivi nella scelta dei jeans da acquistare. L'osservatorio di Cotton Usa svela che 3 Italiani su 4 fauno shopping con piacere, o addirittura amano fare acquisti regolarmente e il 34% preferisce comprare i vestiti rispetto a elettronica dì consumo (23%) o scarpe (16%J.Da dove prendono ispira- In generale per gli italiani, i fattori più importanti nella scelta di acquisto sono comfort (91%), qualità (91%) e prezzo (90%), mentre II brand è importante per meno del 50% degli intervistati Il 95% d ei consumatori italiani fa shopping durante i saldi o in presenza di particolari promozioni e più di 1 su 3 è disposto a sacrificare la qualità degli abiti se il costo è inferiore: entrambi i hend sono in crescita rispetto a 8 armi fa. Trovare capi ecorrìendlv è importante per il 57% degli italiani, soprattutto per gli over35, che ritengono il cotone la fibra più sicura per l'ambiente (70%) seguita da lana (69%) e seta (65%). Il cotone è considerato la fibra più autentica dall'85% degli intervistati, la più affidabile e la più sostenibile dall'80%. Inoltre. 9 italiani su 10 dichiarano di connollare l'etichetta prima di acquistare un capo. DETTAGLI DI STILE Modica e Giglioni cedono Frankie Morello H Maurizio Modica e Pìerfrancesco Gigliotti chiudono definitivamente con Frankie Morello, il marchio che avevano fondato e diretto dal 1999.1 due stilisti infatti annunciano di aver raggiunto un accordo con la famiglia di imprenditori Ammaturoalla quale cedono la totalità del marchio. La soderà FMM, guidata dalla famiglia Ammaturo, infatti ha rilevato le quote dell'azienda nella sua interezza diventando ufficialmente proprietaria esclusiva del brand Frankie Morello. Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti proseguono II proprio percorso stilistico e creativo con il brand di abbigliamento e accessori uomo e donna Piermau. outfit di strada n mancanza di uno smeraldo al dito, sogno di un periodo sepolto e Luna park, tutti lo sappiamo perché piove sempre, il pupazzo sulla testa è oggi prerogativa di pochi eletti che nell'economia globale hanno rie- la mise adatta. Attenzione però a transitare nei paraggi del tiro a segno. vocato i fasti di un nuovo boom, allarghiamoci nel drappo verde sme- Un pum pum dietro l'angolo potrebbe essere per noi. Le donne quando raldo. C'è smeraldo e smeraldo. A ciascuno il suo. Un turbine, un caleido- hanno a che fare con gli abiti tornano sempre un poco bambine. E' questa scopio e perché non adattarsi? Anche nellookdituttiigiorni.il risultato è l'immagine che rimbalza camminando per strada incontrando signore in una copertura a sfondo floreale con contorni geometrici. Svolazzi al pas- età avanzata tinteggiate platino.con pelle marrone,fresche dei lidi caraibici saggio che fanno sempre molto chic. La nostra voglia di trasformazione è e dldcis infundo vestitini corti per far prendere aria alle ginocchia. Wow! sempre custodita in noi. E quindi visto che da noi maggio è stagione dì [email protected] I • STORE Concept "rosa-rock" per Red Valentino M Èun nuovo concept dove domina un particolare tono del colore rosa, romantico e rock, quello con cui l'architetto iraniano India Mandavi, firma il rinnovato store Red Valentino a Roma, su cui ha lavorato assieme ai due direttori creativi del marchio Pierpalo Piccioli e Maria Grazia Chiuri. Il nuovo arredo riguarderà tutti i negozi Red Valentino del mondo, è stato festeggiato con la riapertura del negozio di Roma, nel centro storico della capitale. Un evento a cui hanno partecipano Chiuri, Piccioli e l'architetto Mahadavi. «L'idea Iniziale, in accordo con India spiegano i due stilisti - è stata quella di creare un concept basato sull'idea storica del salotto, luogo d'incontri, centro della vita culturale e mondana,'Symposion'unico per le comunità amanti della cultura. Lo spazio intimo ed emozionale permette alla ragazza Red Valentino, un dialogo multiculturale che predilige non solo Il reale ma anche il virtuale». «La ragazza Red Valentino - rivela l'architetto Mahdavl - mi è stata presentata come una persona giovane, eccentrica, ribelle ma anche come una romantica sognatrice. Quindi abbiamo deciso di ricreare questo sogno. Ho usato alcuni elementi del sogno di questa ragazza, come dimostra l'immagine poetica che abbiamo ricreato e che ne riassume l'intero concetto. Il motivo a cerchi rosa e ottone compare e scompare nello spazio, la scala in velluto rosa potrebbe portarla sulla luna, ma forse no, gli specchi rotondi sono sospesi come tante lune che si riflettono l'una sull'altra, sono il riflesso della luna o è lei stessa? Le cabine di velluto imbottito l'abbracciano per ricordarle che è ancora in un sogno». Eauperismo da terzo inilleniiio? Sarà sconfìtto con paUlettes e lustrini dorati da ANTONELLA LENTI al pauperismo spinto degli abiti (ginocchia e gomiti sbucciati di jeans e giubbotti) al salto qualitativo e sfarzoso del fiorire di lustrini e nuance clorate o argentate destinate a ornare gli accessori di un look che deve comunicare aggressività. Lo vogliano questi tempi moderni. Tante le giungle che si attraversano: sulla strada, nel mondo del lavoro, sulle vìe del tempo libero. Giungle che non lasciano certo campo al bon wn, alle cose confettose d'altri tempi che sono diventate desuete da quel dì. Chi si vestirebbe più di rosa confetto di chanelNana memoria? Solo i patiti del uintageo i controcorrente per definizione. Ma non divaghiamo, torniamo al tema: oggi riguarda il pauperismo che piace tanto ai manovratori della moda di massa attenti a dosare II povero che è in te con inserti luccicosl come a D M Francesco Scognamiglio il prossimo 3 luglio debutterà nel calendario ufficiale dell'Alta Moda di Parigi in qualità di membre invite della Chambre Syndicale de la Haute Couture francese. La collezione di alta moda di Francesco Scognamiglio per l'autunno-inverno 2016-17 sarà svelata-viene anticipato dalla maison -con un rendez-vous con la stampa e le clienti più blasonate. Lo stilista napoletano ha esordito sulle passerelle di pret-a-porter femminile dì Milano nel marzo 2001. far intendere che per tutti ci sono ponti rivolti a un futuroradioso.Bisogna infatti segnalare che la povertà degli abiti strappati è solo un vezzo modaiolo perché, sì sa, la povertà nuda e cruda fa paura. L'abito della povertà invece non fa paura. Se ti avvicina qualcuno "strappato", ma compensato da tanti Strass, la reazione dell'umano interlocutore è sicuramente molto diversa da quella che si avrebbe di fronte a una persona con solo strappi da mostrare. Il primo lo accogli come un tuo simile e non già come una minaccia. Potere della comunicazione del corpo che a volte, detto molto francamente, ci ripugna. Ma sempre di più l'abito fa il monaco e viceversa. Perché giudicare da quello che si porta? Perché chi è povero deve fare paura? Tant'è. Qualcosa di luminoso qualcosa di rotto... Dalle stelle alle stalle perché l'essere up ordownld parte del sentire di tutti coinvolti nella perenne altalena dell'apparire da cui nessuno è escluso. A meno che non si appartenga all'umana genia di una ex classe media ridotta davvero a far quadrare i conti per i quali il look non è più cosa essenziale. Nelle nostre strade di città di provincia il taglio netto tra upper class e lower class non si percepisce così netto. Allarga II perimetro del territorio urbano e la differenza di classe la cogli ad ogni angolo e anche nelle vetrine che osservi sempre speranzosa di trovare qualcosa che possa risollevare il tuo umore pessimo. Umore down per varie ragioni: dal mal ti testa che non ti molla nei cambi di stagione, dal vestiti che ti stanno stretti perché al controllo mensile del gruppo di sana alimentazione che frequenti hanno stanato due chili in più e un deposito di due centimetri nel giro vita. Punto cruciale sia per stare bene con se stessi sia per mantenersi in buona salute. Differenza di classe vediamo cos'è. Sulle MEDIA vie dello struscio di Napoli mi è apparsa nitida e lampante. Poiché Napoli è un paradigma di contrari capita dì trovarti, girando a un angolo dì strada, nel reticolo dei vicoli bui colorati dì folclore, ma anche trasudanti di dolore e miseria. Non solo materiale. In un soffio ti trovi dalle stelle dalla riviera di Chiaia con le griffe alle stalle dei vicolini dove la napoletanità si esprime in tutta la sua potenza. Nel bene e nel male. Tra l'una e l'altra sponda l'abito fa il monaco. E cosi nello struscio serale - i napoletani, non come i piacentini, vivono molto la strada come luogo di socialità - t'imbatti nelle signore higlitsociety con l'ultima creazione vista alla sfilata di Milano o Parigi e, per contrasto, in un nugolo di giovanissime tutte indivisa da teenager.Capelli lunghi da velina, calzonicini corti sfilacciati portati con naturalezza indipendentemente dalla circonferenza delle cosce e naturalmente scarpe tipo le espadrillas ma con zeppa e copertura di Strass luccicanti I lustrini fanno gola. Pochi giorni fa mentre dal cielo minacciava una temporalone di quelli di cui non ci si libera facilmente, camminando con curiosità tra le residue bancarelle del mercatino di Rivergaro, ho colto un dialogo interessante. Una signora era tentata di acquistare una collana difinti topazUBella questa, quanto costa?», ha chiesto alla giovane venditrice che ha risposto: «Dieci euro e sul decolté fa una gran figura. Se ha un'occasione, se deve uscire a cena con un abitino nero...». Ma dove vuole che vada io di sera ha replicato la signora...«Dove? Anchequando scende per portare giù la spazzatura, perché no ahaha* ha risposto la venditrice. Il tutto suggellato con una fragorosa risata con un cielo via via sempre più nero.- La morale? L'abito fa il monaco, ma a volte anche il conto In banca. antoriellci InniÌMiiibridi.il