I bambini - CTS Biella
Transcript
I bambini - CTS Biella
L’OSSERVAZIONE E IL POTENZIAMENTO DELLO SVILUPPO LINGUISTICO E DEI PREREQUISITI ALLA LETTO SCRITTURA Elisabetta Minola Brunella Pozzo S.C. Medicina Riabilitativa ASL BI 1 Marzo 2016 … [Il linguaggio è il miglior predittore delle difficoltà di lettura] … Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – D.G. per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione … [Il linguaggio è il miglior predittore delle difficoltà di lettura] … e di apprendimento? Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – D.G. per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione Componenti del linguaggio Fonetica Fonologia Semantica Lessico Sintassi Morfologia Pragmatica Componenti del linguaggio ogni singola componente del linguaggio ha due aspetti Comprensione Produzione Comprensione Componenti recettive • Fonologia: identificare e discriminare i fonemi • Lessico: vocabolario passivo • Morfosintassi: comprensione di frasi, concordanze • Semantica: comprensione e discriminazione di significati e campi semantici, sinonimi, contrari Produzione Componenti espressive • Fonetica : articolazione dei fonemi • Fonologia: programmazione fonologica, ripetizione di parole, non parole, frasi • Lessico: vocabolario attivo • Morfosintassi: produzione di frasi grammaticalmente corrette • Semantica: esplicitare significati, produrre sinonimi e contrari, identificare categorie semantiche Componenti del linguaggio Fonetica Riguarda l’analisi e la classificazione dei suoni del linguaggio (FONI) intesi da un punto di vista articolatorio, acustico e uditivo percettivo considerati isolatamente Componenti del linguaggio Fonologia Riguarda la modalità in cui i foni si raggruppano in classi (FONEMI) che hanno la funzione di distinguere suoni all’interno delle varie lingue Qual è la differenza? Fonetica [‘rana] [‘Rana] Fonologia [‘rana] [‘lana] Che cos’è? Un poto! Tappe dello sviluppo fonetico Lo sviluppo fonetico è molto variabile da bambino a bambino. • 2 – 2.6 anni sono acquisite tutte le vocali e in media i bambini producono in modo stabile M/N, tutte le occlusive, F, L • 2.6 – 3 anni in media i bambini con normale sviluppo producono tutti i suoni della fascia precedente e aggiungono le fricative V, e S e i suoni affricati CI e GI • 3 – 3.6 anni vengono prodotti tutti i suoni della fascia precedente con la comparsa di Z • Dopo i 3.6 anni l’inventario fonetico del bambino si stabilizza gradualmente inserendo i suoni più complessi R, GL, GN, SC. È da considerarsi parafisiologica l’assenza dei suoni R, Z, GL, SC • S/R/L all’interno dei gruppi consonantici spesso compaiono solo all’ultimo anno di scuola materna TAPPE DELLO SVILUPPO DEL SISTEMA FONOLOGICO u Periodo pre-verbale (0 – 12 mesi): ü ü ü ü ü stadio della fonazione (0-1 mesi) stadio dei suoni gutturali (2-3 mesi) espansione (4-5 mesi) Babblig canonico (6-10 mesi) Babbling variegato (10-12 mesi) u Periodo di transizione (12 – 18 mesi) o delle 50 parole u Stadio fonemico (18 mesi - 4 anni) u Stabilizzazione del sistema fonologico (4 – 8 anni) PROCESSI FONOLOGICI u Strategie di avvicinamento al linguaggio adulto che ogni bambino normalmente utilizza entro i 4 anni. u Evidenziano ciò che il sistema motorio del bambino, non ancora maturo, può realizzare in quel momento. PROFILO EVOLUTIVO DEI PROCESSI USATI PIU’ FREQUENTEMENTE DAI BAMBINI ITALIANI con sviluppo tipico Tratto da “PFLI” U. Bortolini, 1995 In particolare durante lo stadio fonemico, quando i bambini cominciano a produrre parole più complesse compaiono errori tipici perché il controllo degli organi articolatori non è ancora efficiente e le regole fonologiche non sono state ancora apprese PROCESSI DI STRUTTURA Il bambino ha difficoltà nell’organizzazione sequenziale dei suoni all’interno della sillaba o della parola Queste difficoltà sono in genere più evidenti nella pronuncia di parole polisillabiche o che contengono gruppi consonantici PROCESSI DI STRUTTURA Duplicazione (caffè = [ke’kke]) Cancellazione di sillabe atone (banana =[‘nana]) Riduzione di gruppi consonantici (treno = [‘teno]) Armonia consonantica (coccodrillo= [kokko’lillo]) Armonia vocalica (piccola = [‘pakkala]) Cancellazione di consonante iniziale (polenta = [‘olenta]) Metatesi (topo = [‘poto]) Epentesi (aereo =[a’leleo]) Riduzione di dittonghi pieno= [‘peno] Soppressione di consonante finale di sillaba (albero= [‘abbeo]) PROCESSI DI SISTEMA Il bambino ha categorizzato i suoni percettivamente ma non riesce ad utilizzarli in maniera contrastiva Si tratta di processi semplificatori che spesso comportano la sostituzione di una certa classe di fonemi con un’altra PROCESSI DI SISTEMA • Stopping (sole = [‘tole]) • Anteriorizzazione (cane = [‘tane]) • Gliding (mare = [‘maje]) • Semplificazione di liquide (rana = [‘lana]) • Fricazione (camicia= [ka’misa]) • Affricazione (rosso= [‘rot∫t∫o]) • Desonorizzazione (gambe= [‘kampe]) • Sonorizzazione (acqua= [‘agwa]) IMPORTANTE!!!!!! u Se le semplificazioni sono così invasive da compromettere l’intellegibilità dell’eloquio del bambino u Se permangono numerose oltre i 3 anni e mezzo rientrano nello sviluppo fonologico atipico Esemplificazioni di sviluppo fonologico atipico Ciao, dove vai? Io vado a kuola Persistenza di processi primitivi: sviluppo ritardato ma normale Ciao, dove vai? Io vado a suola Processi insoliti, parole idiosincratiche, uso variabile di processi: sviluppo insolito Ciao, dove vai? Io tato a tuola Preferenza sistematica per un suono, uso di processi contrastanti: sviluppo deviante Componenti del linguaggio Morfologia Riguarda i processi costruttivi della struttura della parola … esempi gatto gatti bambino bambina Componenti del linguaggio Sintassi Riguarda i principi e le regole secondo cui le parole si dispongono per formare una frase esempi... A me piacciono i gatti A me piace il gatto nero Cosa ci possiamo aspettare in età prescolare • All’ingresso nella scuola dell’infanzia i bambini dovrebbero aver raggiunto la fase di consolidamento e generalizzazione delle regole morfosintattiche (27-38 mesi) • Presenti frasi complesse morfologicamente complete, uso dei connettivi interfrasali (temporali e causali), compaiono anche le frasi relative Esempio: metto le scarpe e dopo via; il bambino piange perché è caduto; io ho visto Marco che correva Cosa ci possiamo aspettare in età prescolare • Entro il 4° anno di età risultano acquisite le principali strutture grammaticali che consentono al bambino di formare discorsi compiuti di una certa complessità • Persistono limitazioni del vocabolario, limiti della fluenza verbale e di padronanza delle strutture sintattiche più avanzate • Le competenze grammaticali e sintattiche continuano a modificarsi ed arricchirsi fino all’età adulta ristrutturandosi al servizio della funzione narrativa Esemplificazioni di sviluppo morfosintattico atipico em … bimba colle (4.5) bimba tolle (4.7) la bimba corre em … bimba colle (4.5) bimba tolle (4.7) tapa (4.7) capa tilata bimbo (4.6) la papa è tilata al babino (4) il bambino tira la capra tapa (4.7) capa tilata bimbo (4.6) la papa è tilata al babino (4) libo no (4.7) a bambina no legge la libo (5) la bambina non legge il libro libo no (4.7) a bambina no legge la libo (5) bimbo da legalo la bimba (5) il bimbo … mm ... legalo bimba (4.5) il bambino dà il regalo alla bambina bimbo da legalo la bimba (5) il bimbo … mm ... legalo bimba (4.5) un agazzo suona tarra suoi amici (5) il ragazzo suona amici (5.10) il ragazzo suona la chitarra per gli amici un agazzo suona tarra suoi amici (5) il ragazzo suona amici (5.10) pagliaccio saluta cappello (5) e … taiaccio sauta tappello (5.6) mm ... paccio ... uta cappello (4.6) il pagliaccio saluta con il cappello pagliaccio saluta cappello (5) e … taiaccio sauta tappello (5.6) mm ... paccio ... uta pappello (4.6) nitino cogono foi nonna (4.6) I nipotini raccolgono i fiori con la nonna nitino cogono foi nonna (4.6) Componenti del linguaggio Pragmatica È una competenza cognitiva e sociale; consente di conoscere e condividere con gli interlocutori le regole comunicative Componenti del linguaggio Pragmatica In particolare sono competenze pragmatiche: § Richiamare l’attenzione dell’interlocutore § L’alternanza dei turni § Permettere all’interlocutore di identificare ciò di cui si parla Richiamare l’attenzione dell’interlocutore L’alternanza dei turni Permettere all’interlocutore di identificare ciò di cui si parla Componenti del linguaggio Semantica Riguarda l’insieme delle rappresentazioni, cioè gli oggetti mentali che corrispondono agli elementi della realtà In parole semplici… sapere che ad ogni specifico oggetto/concetto corrisponde un significato preciso vedo uguale idea di CANE Componenti del linguaggio Lessico È la quantità di vocaboli conosciuti (il proprio vocabolario) … [è importante identificare precocemente le possibili difficoltà di apprendimento e riconoscere i segnali di rischio già nella scuola dell’infanzia] ... Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – D.G. per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione … [il bambino che confonde suoni, non completa le frasi, utilizza parole non adeguate al contesto o le sostituisce, omette suoni o parti di parole, sostituisce suoni, lettere (p/b ...) e ha un’espressione linguistica inadeguata, va supportato con attività personalizzate all’interno del gruppo] ... Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – D.G. per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione Cosa osservare nei bambini 3/4/5 anni 3 anni – Sviluppo normale • Utilizzo di strutture frasali complesse • Connettivi: dopo, allora, e anche, ma… • Inventario fonetico incompleto: assenti R, Z sorda e sonora, S sonora, SC, GL • Ancora presenti processi fonologici Tratto da I.D.R “Angelo Custode” 3 anni – Segnali d’allarme • Difficoltà di comprensione • Assenza di linguaggio (NO: “E’ piccolo, parlerà”) • Linguaggio incomprensibile • Frase telegrafica: senza articoli, preposizioni “MAMMA COMPRA PIZZA ME” Tratto da I.D.R “Angelo Custode” 3 anni – Segnali d’allarme • Inventario fonetico limitato a pochi suoni • Presenza sistematica di un suono (TATO=gatto, dado, salto…) • Presenza di processi fonologici insoliti o idiosincratici NO: NAIE=grande, CIE=scrive SI’: CALA=scala, CELLINO=uccellino Tratto da I.D.R “Angelo Custode” 4 anni – Sviluppo normale • Arricchimento del vocabolario • Completamento dell’inventario fonetico • Superamento dei processi fonologici • Iniziale abilità narrativa Tratto da I.D.R “Angelo Custode” 4 anni – Segnali d’allarme • Difficoltà di comprensione • Frase telegrafica • Frase compromessa (scorretto uso di articoli, preposizioni…) “METTO A GIOCO DELLA SCATOLA” Tratto da I.D.R “Angelo Custode” 4 anni – Segnali d’allarme • Difficoltà nell’uso di flessionali verbali “I BAMBINI MANGIA LA PIZZA” • Persistenza di processi fonologici: NO: CIMENA per cinema CAPPA per scarpa BABANA per banana… Tratto da I.D.R “Angelo Custode” 4 anni – Segnali d’allarme • Presenza di dislalie (accettabile ancora l’assenza di R,GL,SC,Z sonora) SI’: LANA per rana FOIA per foglia SIMMIA per scimmia SAMPA per zampa • Assenza dell’abilità narrativa Tratto da I.D.R “Angelo Custode” 5 anni – Sviluppo normale • Buona comprensione linguistica • Buona produzione linguistica • PREREQUISITI linguistici: o abilità metafonologiche o abilità narrative Tratto da I.D.R “Angelo Custode” Abilità metafonologiche • Le abilità metafonologiche sono un “ponte” fra linguaggio orale e scritto • Capacità di analizzare il linguaggio parlato nelle sue componenti sonore e di manipolarle • Buone abilità metafonologiche analitiche facilitano abilità iniziali di lettura come la corrispondenza suono-segno • Ultimo anno della scuola materna: momento cruciale di sviluppo La scoperta del valore sonoro convenzionale della parola rappresenta un elemento molto importante per lo sviluppo della teoria linguistica del bambino ed è un passaggio fondamentale per l’apprendimento della lettura e della scrittura Sviluppo della competenza meta-fonologica Globale Analitica • Riconoscimento e produzione • Segmentazione fonemica es. di rime • Segmentazione sillabica di parole es. dividi la parole CANE in sillabe • Fusione sillabica es. se ti dico CA-NE che parola è? • Identificazione della sillaba iniziale, finale, intermedia es. parole che cominciano con CA, parole che finiscono con NE; es. quale è la sillaba intermedia nella parola CAROTA? dimmi tutte le lettere che compongono la parola CANE • Fusione fonemica es. se ti dico C-A-N-E che parola è? • Identificazione del fonema iniziale, finale, intermedio es. la parola UVA con che lettera comincia? • Manipolazione dei suoni (elisione, aggiunta, sostituzione) es. se al posto della C metto la P nella parola CANE che parola viene? Importante! • Il riconoscimento delle sillabe e delle rime è presente dall’età di 4 anni in poi • La manipolazione dei fonemi avviene, solitamente, dopo i 6/7 anni, nel momento in cui il bambino viene a contatto con gli elementi grafici del suono (lettura/scrittura) 5 anni – Sviluppo normale CMF • Discriminazione • Riconoscimento e produzione di rime • Riconoscimento sillaba iniziale • Analisi sillabica • Sintesi sillabica • Evocazione di parole dato una sillaba iniziale • Elisione di sillaba iniziale o finale Tratto da I.D.R “Angelo Custode” 5 anni – Segnali d’allarme • Difficoltà di comprensione linguistica • Inventario fonetico incompleto • Presenza di processi fonologici • Difficoltà di strutturazione morfosintattica • Assenza o difficoltà nella competenza narrativa • Assenza o difficoltà nelle competenze metafonologiche Tratto da I.D.R “Angelo Custode” Proposte di attività Importante! Andare in ordine di complessità! Cominciare sempre da parole semplici e andare in ordine di complessità (anche se il bambino non ha difficoltà) ü Parole Bisillabiche semplici ( es. Cane, Pane, Mela) ü Parole bisillabiche complesse (es. Giostra, Strega, Smalto) ü Parole Trisillabiche semplici (es. Colore, Pallone, Tavolo) ü Parole Trisillabiche complesse (es. Finestra, Armadio, Traghetto) ü Parole Quadrisillabiche semplici (es. Pomodoro, Telefono, Patatine) ü P arole Quadrisillabiche complesse (es. Marmellata, Dentifricio, Lampadina) Importante! … [ è bene ricordare che l’uso eccessivo di schede prestampate, a volte decisamente poco originali, smorza la creatività e l’espressività del bambino] ... Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – D.G. per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione La percezione uditiva • E’ necessario che i bambini nella fascia di età 3-8 anni abbiano una buona conoscenza dei fenomeni uditivi perché sono coinvolti in modo specifico nell’acquisizione e nell’evoluzione linguistica in particolare nei compiti di manipolazione metafonologica • La capacità di percepire i suoni attribuendo loro un corretto significato assume una notevole importanza quando il bambino impara a leggere e a scrivere nella scuola primaria Giochi di percezione uditiva Giochi sull’ascolto • Tombola con i versi degli animali ( cartelle con foto di animali, ascolto versi animali, individuazione da parte del bambino dell’animale ascoltato) • Gioco dei suoni e dei rumori ( riconoscere suoni e rumori registrati e cercare l’immagine corrispondente) • Gioco della mosca cieca curiosona ( un bambino bendato fa “la mosca”, un altro fa un rumore; la mosca deve individuare il bambino e poi il rumore prodotto) • Il telefono senza fili • Caccia al suono ( mostrare uno alla volta le immagini degli animali, mezzi di trasporto, oggetti che producono rumore; chiedere di imitarli) Lavoro Fonologico – Tra scuola dell’infanzia e scuola primaria ed. Libriliberi Giochi sul ritmo • Gioco dei soldatini ( marciare al ritmo del tamburello battuto dall’insegnante) • Gioco della ranocchia salterina ( cerchi per stagno; un bambino-ranocchia; suono tamburello, salto nel cerchio; silenzio del tamburello-pausa, la ranocchia si accovaccia; sequenza ritmica di salto e accovacciarsi) • Gioco delle cose degli animali ( imitare l’andatura di un animale proposto da un compagno; tracciare un percorso prestabilito) Lavoro Fonologico – Tra scuola dell’infanzia e scuola primaria ed. Libriliberi Giochi sul ritmo • Gioco dei cavallini ( i bambini sono tutti cavallini, a seconda del ritmo del tamburello devono andare al passo, al trotto, al galoppo) • Canti ( canti con parole onomatopeiche accompagnati da gesti; TUM TUM per il tamburo con battito mani sulle ginocchia; TACA TACA per il cavallo e schiocco della lingua...) Lavoro Fonologico – Tra scuola dell’infanzia e scuola primaria ed. Libriliberi Giochi fonologici e metafonologici Per fare questo gioco far mettere i bambini seduti in cerchio, poi dare il via: tutti insieme incominciano a pronunciare una vocale, prima a voce bassa, poi dirigendo i bambini con le mani si invitano a sollevare il volume fino ad arrivare ad una intensità elevata, cercando di fare attenzione che non sforzino la voce. Quando tutti raggiungono il massimo volume, vengono guidati a ritornare al punto di partenza. In questo modo si esercita la pronuncia di tutte le vocali. L’Orchestra Prima di fare questo gioco cantare la canzone mimata "Questa è la storia del serpente", poi far sedere i bambini uno dopo l'altro imitando la forma del serpente. Al primo bambino che rappresenta la testa del serpente può essere carino mettere un cappellino verde con gli occhi di serpente e all'ultimo che rappresenta la coda mettere sulla testa una strisciolina verde. Al bambino che fa la testa si può dire di produrre una vocale facendola durare a lungo; mentre questo avviene anche gli altri bambini vocalizzano uno alla volta fino a giungere all'ultimo bambino: la coda del serpente. In questo modo si scopre che il suono può durare a lungo. Il Serpente I pagliacci “Fare espressioni divertenti per imparare a conoscere le vocali” • E-I: stirare al massimo le labbra • O-U: chiudere al massimo le labbra • A: aprire la bocca il più possibile È arrivato un trenino carico di… Scegliere un oggetto (es. palla) Dare degli indizi: è arrivato un trenino carico di un gioco rotondo, che inizia con PA, si può calciare… Una volta indovinato, proseguire con altri oggetti da indovinare Giochiamo con le sillabe (fusione e segmentazione) La maestra pronuncia le parole sillabando TA VO LO, PA TA TA, CA RO TA, LI MO NE, RE GA LI NO, LA VA TRI CE CE NE REN TO LA Giochiamo con le sillabe (fusione e segmentazione) I bambini le devono ripetere intere Dopo si invertono i ruoli: è la maestra o un compagno che deve indovinare la parola sillabata da uno dei bambini a turno Misuriamo le parole • I bambini hanno a disposizione figure di diversi oggetti; a turno prendono una figura nominandola. • Segmentano la parola e “misurano” di quante sillabe è composta • Dividono le figure in più scatole a seconda della lunghezza della parola Misuriamo le parole Gioco dei cubetti Dico una parola e il bambino deve toccare o spostare un cubetto ogni sillaba che dice P.s. Si può fare anche al contrario per esercizi di Fusione sillabica e Elisione di sillaba iniziale/finale Giochi di rinforzo dei movimenti bucco-facciali Hanno lo scopo di potenziare i movimenti degli organi fonatori per favorire l’articolazione di tutti i fonemi Facciamo finta che… Con le labbra • Mandiamo un bacio • Sorridiamo • Chiudiamo le labbra • Apriamo grande grande la bocca • Diciamo una U • Scoprire i denti il più possibile • Fare il cavallo che sbuffa Con la lingua • Sporgere e ritirare la lingua • Spostare la lingua nelle diverse direzioni all’interno della bocca e poi fuori dalla bocca • Schioccare la lingua Gioco del soffio Con i palloncini Organizzare gare di soffio di palloncini con gruppetti di quattro bambini; vince chi lo tiene più in alto possibile. Gioco delle candele Far soffiare su candele accese insegnando ai bambini regolare l’emissione d’aria e la direzione del soffio. Gioco del percorso Con delle palline di carta o di ovatta il bambino deve soffiare e far percorrere alla pallina il percorso disegnato sul tavolo Gioco delle scatoline I bambini sono seduti a gambe incrociate con le braccia sulla testa come delle scatoline chiuse. L’operatore dice che la scatolina si apre ed escono tanti… gattini, cagnolini, moto, etc, e i bambini si devono alzare imitando il rumore dell’oggetto. Gioco dei soldatini Si invitano i soldatini a marciare al ritmo battuto dall’insegnate su un tamburo e a fermarsi quando sentono una pausa. È utile e può far acquisire una maggiore consapevolezza chiedere di accompagnare ogni battuta di marcia con un Oh…Oh...Oh... E di stare zitti ogni volta che c’è pausa. Giochi di parole Gioco del “coso” e “cosa” In questo gioco i bambini si divertono tantissimo. Presentare un enunciato semplice, nel quale sostituire una parola con un vocabolo generico come COSO o COSA. Invitare ad indovinare la parola giusta da sistemare al posto del vocabolo generico. Per esempio: • il camionista è stato fermato dal COSO che gli ha fatto la multa; • la maestra ci ha raccontato la COSA di Cenerentola. In un secondo tempo realizzare un gioco analogo dicendo una parola inesistente al posto di COSO. Per esempio: • che paura il dottore si avvicina con una siringa per fare una MIROSA (puntura); • per il suo compleanno Giacomo ha spento le TARTUSIE (candeline) sulla torta. Gioco delle parole assurde Questo gioco è simile al primo ma risulta più difficile perchè si inseriscono parole esistenti, ma assurde, che i bambini devono sostituire con quelle giuste. È comunque un gioco ancora più divertente del primo. Per esempio: • l'automobile correva veloce sul binario (strada) suonando il clacson; • la mamma usa l'ago (il sapone) per lavare. Attività per sviluppare il lessico • Verbalizzare parole dello stesso campo semantico • Verbalizzare coppie di parole oppositive • Verbalizzare conte e filastrocche Attività per sviluppare la morfosintassi • Giocare con le tombole grammaticali • Imitare un modello fornito • Verbalizzare strutture illustrate … [importante risulterà la narrazione, l’invenzione di storie, il loro completamento, la loro ricostruzione] ... Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – D.G. per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione Competenza narrativa È un aspetto fondamentale dell’apprendimento verbale Risulta essere il miglior indice predittivo di successo scolastico Competenza narrativa Comprensione del testo Produzione del testo Entrambe gli aspetti sono collegati ed è necessario che il bambino comprenda determinate caratteristiche delle storie prima di riuscire a padroneggiarle nella produzione dei propri racconti Tappe evolutive u Narrazione di esperienze personali ü compare verso i 2 anni e mezzo u Script: narrazione di eventi autobiografici, routinari e procedurali ü prerequisito per l’emergere delle “storie”; compare verso i 3-4 anni. Gli script si evolvono fino agli 8 anni diventando più ricchi e complessi u Narrazione di fiabe o storie di fantasia secondo lo schema della storia ben formata ü appare più tardivamente perché tale tipo di narrazione risulta particolarmente complessa dal un punto di vista linguistico e cognitivo Cosa ci possiamo aspettare in età prescolare u La competenza narrativa richiede una pianificazione che il bambino prescolare non è ancora in grado di controllare u A questa età sono presenti solitamente descrizioni di due accadimenti legati da una risoluzione (e dopo…, allora..., quindi..., poi..., e..., etc....) esempi… La mamma dice: “prendi questi doncetti, figliola” e Cappuccetto Rosso va del bosco e vede il lupo cattivo; dice Cappuccetto Rosso “oh ciao lupo”; vonno fare una gara fino a casa della nonna e il lupo fa la cocciatoia. Lorenzo 5 anni esempi… C’era una votta una bambina che ti chiamava Cappuccetto Rotto; … il lupo la mangiò e quindi andò a casa di tua nonna, mangiò ante tua nonna e poi il lupo dommiva, poi livò il cacciatole e li taliò la pancia Anna 4 anni Competenza narrativa SCRIPT Due fondamentali modelli STORIA BEN FORMATA (favole della “tradizione” o costruite ad “hoc”) Script Lo script è uno schema mentale che si riferisce al modo in cui ci rappresentiamo ciò che usualmente accade in un contesto (es. lavarsi i denti, assemblare un modellino, preparare una torta, andare al ristorante, compiere un viaggio in treno, ...). Tratto da “Parole, testi e storie” 2010 – Isabella Ruffini Il bambino e gli script Lo script riguarda una struttura di azioni che sono organizzate in vista di un obiettivo con un forte grado di condivisione sociale. I bambini dimostrano di saper cogliere, molto presto, il valore degli script apprezzando il rispetto di certe routine compiute a scuola come a casa. Tratto da “Parole, testi e storie” 2010 – Isabella Ruffini Il modello della storia ben formata Un racconto, per essere compreso, ricordato e rievocato deve essere “ben formato” ovvero deve rispettare le regole della “grammatica” che formano ed organizzano la struttura di una storia Tratto da “Parole, testi e storie” 2010 – Isabella Ruffini La grammatica della storia • Ambientazione: collocazione nel tempo e nello spazio, si verificano gli eventi della storia, si presenta il protagonista; • Evento Iniziale: descrive un cambiamento inatteso dalla categoria precedente; • Risposta Interna: reazione emotiva che implica la decisione del protagonista di adottare un certo comportamento; Tratto da “Parole, testi e storie” 2010 – Isabella Ruffini • Tentativo: attuato dal personaggio, finalizzato alla risoluzione della situazione inaspettata/imprevista creatasi precedentemente; • Diretta Conseguenza: evento che segna il raggiungimento dell’obiettivo indicato nella categoria precedente • Reazione: risposta interna che esprime i sentimenti del protagonista sul risultato delle sue azioni ed eventi che conseguono al raggiungimento dell’obiettivo Tratto da “Parole, testi e storie” 2010 – Isabella Ruffini Attività per competenza narrativa Obiettivo acquisire iniziali modelli di Script e Storie ben formate Proposte: • Ascolto e comprensione di storie • Produzione e verbalizzazione di Script autobiografici di complessità crescente • Produzione e verbalizzazione di Script procedurali di complessità crescente • Verbalizzare storie conosciute con supporto iconico • Verbalizzare racconti ben formati costruiti con i bambini Incoraggiare a raccontare • Domande aperte Domande non specifiche di incoraggiamento: E poi? Cosa è successo? Dimmi ancora… § Domande che richiedono risposte complesse Domande sulle azioni svolte dai protagonisti sulle loro motivazioni. Richieste di valutare il carattere e le capacità dei personaggi Incoraggiare a raccontare • Richieste di indovinare Raccontare una parte della storia e chiedere al bambino di indovinare cosa succederà e perché • Interventi a specchio Ripetizioni letterali o parafrasi di quello che il bambino dice • Espansioni Ripetizione di ciò che dice il bambino con aggiunta di qualcosa Esempi di Script. Esempi di Storie ben Formate. Una storia ben formata Ambiente C’era una volta un grande pesce grigio di nome Albert. Egli viveva in un grande stagno ghiacciato vicino al margine di una foresta. Una storia ben formata Evento Iniziale Un giorno, Albert stava nuotando tutt’intorno allo stagno, quando scorse un grosso verme succoso a filo d’acqua. Una storia ben formata slurp...! Risposta Interna Albert sapeva quanto fossero deliziosi i vermi. Volle mangiare proprio quello per cena. Una storia ben formata Tentativo Così egli nuotò molto vicino al verme e poi lo inghiottì. Una storia ben formata Conseguenza Improvvisamente, Albert fu sollevato dall’acqua dentro a una barca: era stato catturato da un pescatore! Una storia ben formata Reazione Emotiva Albert si sentì triste. Pensò che sarebbe stato meglio se fosse stato più attento. Una storia ben formata Ambiente In un bosco, un pomeriggio di dicembre, il taglialegna con i suoi aiutanti, si accingeva a tagliare gli abeti per decorare le case nella notte di Natale. Una storia ben formata Evento Iniziale Improvvisamente il taglialegna vide sbucare da un albero uno scoiattolo impaurito. Una storia ben formata Risposta Interna - Progetto L’uomo pensò subito di catturare l’animale per farne un dono ai suoi bambini. Una storia ben formata Tentativo Così lo inseguì fino alla sua tana e allungò la rete nel tentativo di catturarlo prima che si nascondesse. Una storia ben formata Conseguenza Lo scoiattolo però riuscì a sfuggire e si riunì alla sua famigliola che lo attendeva all’interno dell’albero. Una storia ben formata Reazione Emotiva Il taglialegna, a quella vista, si intenerì ed ordinò ai suoi uomini di rispettare l’albero che conteneva tutta la famigliola degli scoiattoli. Contenti di questa decisione, il taglialegna e i suoi aiutanti se ne tornarono a casa. Le Storie ben Formate Comprensione e Produzione: proposta metodologica Attività che l’insegnante può proporre ai bambini per favorire la comprensione e la produzione di storie ben formate Storie ben Formate Comprensione: proposta metodologica L’insegnante racconta ai bambini una storia mostrando contemporaneamente le immagini L’insegnante può ricavare una storia ben formata da un testo letterario (favole, o da un raccontino) e adattarlo alla metodologia purché siano “ben formati” Le Storie ben Formate Comprensione: proposta metodologica I bambini verbalizzano la storia con l’ausilio delle immagini date alla rinfusa dall’insegnante drammatizzano le sequenze della storia rappresentano graficamente le sequenze della storia costruendo dei libretti di lettura (su ogni disegno l’insegnante scrive la verbalizzazione autentica del bambino) Storie ben Formate Produzione: proposta metodologica L’insegnante racconta una storia; propone ai bambini di disegnare su un cartoncino i personaggi e l’ambiente Storie ben Formate Produzione: proposta metodologica I bambini riproducono con gli stessi personaggi la storia che potrà essere rappresentata attraverso il disegno (cartellone, libretti..) e/o drammatizzata Esempi di Fiabe della tradizione popolare. ...e tante altre ancora! Bibliografia e sitografia • M. A. Berton, E. Lorenzi, A. Lugli, A. Valenti “Lavoro fonologico – Tra scuola dell’infanzia e scuola primaria”, ed Libriliberi • E. Liritano “Fiaba – Training fonologico e metafonologico”, ed. Erickson • S. Mei, I. Pagni, S. Vegini “Le carte semantiche”, ed. Erickson • E. Perrotta, M. Brignola “Giocare con le parole”, ed. Erickson • V. Broggi “Percezione e discriminazione uditiva”, ed. Erickson • J. Bickel “Insegnare a parlare”, ed. Books & Company • E. Perrotta, M. C. Tigoli “Stimolazione della percezione uditiva”, ed. Erickson • http://www.bibliotecadeipiccoli.org/CD%20ROM/materiali/didattica_2.pdf • http://www.istruzione.it/dg_studente/#.VsnF4oQx-ep • http://www.sociologia.unimib.it/DATA/Insegnamenti/15_3986/materiale/ ps.sviluppo_13_12-13.pdf • http://www.ddfidenza.it/ddfidenza/files/ppsx/pps/3°%20Modulo.pdf • http://www.erickson.it/Libri/Pagine/Elenco-Libri.aspx? arg=262&tid=181&tvid=262 • https://issuu.com/favelliana/docs/la_favelliana_catalogo2014 “La cosa importante non è tanto che ad ogni bambino debba essere insegnato, quanto che ad ogni bambino debba essere dato il desiderio di imparare” John Lubbock Grazie per la pazienza e l’attenzione