Atto di avvio del procedimento

Transcript

Atto di avvio del procedimento
COMUNE DI PISTOIA
SERVIZIO GOVERNO DEL TERRITORIO E EDILIZIA PRIVATA
U.O. PROGETTAZIONE DEL TERRITORIO
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DELLA VARIANTE AL
REGOLAMENTO URBANISTICO PER LA LOCALIZZAZIONE DEL
NUOVO DEPURATORE BIOLOGICO IN LOCALITA’ BOTTEGONE
ai sensi dell’art. 17 della L.R. 65/2014
Sommario
FOTO AEREA CON INDIVIDUAZIONE DELL’AREA OGGETTO DI VARIANTE
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 1
1. PREMESSA....................................................................................................................................... 3
2. I CONTENUTI DELL’ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO ........................................... 3
2.1.1. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI E PREVISIONI DEGLI EFFETTI TERRITORIALI
ATTESI, IVI COMPRESI QUELLI PAESAGGISTICI (COMMA 3 LETT. A) ART. 17
L.R.65/14). .......................................................................................................................................... 4
2.1.2. NUOVO DEPURATORE BIOLOGICO IN LOCALITÀ BOTTEGONE: OBIETTIVI ED
EFFETTI TERRITORIALI ATTESI IVI COMPRESI QUELLI PAESAGGISTICI. .................... 4
3. QUADRO CONOSCITIVO.............................................................................................................. 9
3.1. QUADRO CONOSCITIVO DI RIFERIMENTO E DELLO STATO DI ATTUAZIONE
DELLA PIANIFICAZIONE, NONCHÉ LA PROGRAMMAZIONE DELLE EVENTUALI
INTEGRAZIONI(COMMA 3 LETT. B) ART. 17 L.R.65/14). ................................................... 9
3.1.1. A) LA STRUTTURA IDRO-GEOMORFOLOGICA, CHE COMPRENDE I CARATTERI
GEOLOGICI, MORFOLOGICI, PEDOLOGICI, IDROLOGICI E IDRAULICI; ........................... 9
3.1.2. B) LA STRUTTURA ECOSISTEMICA, CHE COMPRENDE LE RISORSE NATURALI
ARIA, ACQUA, SUOLO ED ECOSISTEMI DELLA FAUNA E DELLA FLORA; ......................11
3.1.3 C) LA STRUTTURA INSEDIATIVA, CHE COMPRENDE CITTÀ E INSEDIAMENTI
MINORI, SISTEMI INFRASTRUTTURALI, ARTIGIANALI, INDUSTRIALI E
TECNOLOGICI. ..................................................................................................................................12
3.1.4. D) LA STRUTTURA AGRO-FORESTALE, CHE COMPRENDE BOSCHI, PASCOLI,
CAMPI E RELATIVE SISTEMAZIONI NONCHÉ I MANUFATTI DELL’EDILIZIA RURALE.
...............................................................................................................................................................12
4. ENTI ED ORGANISMI PUBBLICI CUI RICHIEDERE UN CONTRIBUTO TECNICO .....17
5. ENTI E ORGANI PUBBLICI COMPETENTI ALL’EMANAZIONE DI PARERI, NULLA
OSTA O ASSENSI COMUNQUE DENOMINATI. .........................................................................18
6. IL PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ DI INFORMAZIONE E DI PARTECIPAZIONE .18
7. INDIVIDUAZIONE DEL GARANTE DELL’INFORMAZIONE E DELLA
PARTECIPAZIONE ...........................................................................................................................19
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 2
1. PREMESSA
Con delibera della Giunta Comunale n. 30 del 13.03.2014 - “VARIANTI AL
REGOLAMENTO URBANISTICO - ATTO DI INDIRIZZO E INCARICO.”- è stato
proposto al Servizio Governo del Territorio di redigere sette varianti al RU. Il
presente Atto di Avvio del Procedimento, ai sensi dell’art 17 della L.R. 65/2014,
si occupa solo della variante relativa al nuovo depuratore biologico in località
Bottegone.
Il 27 novembre 2014 è entrata in vigore la legge regionale sulle nuove norme per
il Governo del Territorio che ha modificato sia gli aspetti sostanziali, relativi in
particolar modo all’effettiva riduzione di nuovi impegni di suolo non edificato,
sia gli aspetti procedurali.
Per quanto concerne gli aspetti procedurali la nuova legge regionale consente di
applicare la procedura semplificata, ai sensi dell’art. 30, alle sole varianti al
Regolamento Urbanistico che hanno per oggetto previsioni interne al perimetro
del territorio urbanizzato e che non comportano variante al Piano Strutturale. Il
perimetro del territorio urbanizzato è così definito in via transitoria dall’art.224
della stessa legge: “…si considerano territorio urbanizzato le parti non individuate
come aree a esclusiva o prevalente funzione agricola nei piani strutturali vigenti
al momento dell’entrata in vigore della presente legge…” .
L’area interessata dalla presente variante, invece, ricade fuori dal perimetro del
territorio urbanizzato, in quanto il Piano Strutturale classifica detta area a
prevalente funzione agricola, pertanto il procedimento da seguire è disciplinato
dall’art. 25 della L.R. 65/14, il quale si occupa, infatti, della pianificazione di
nuovi impegni di suolo esterni al perimetro del territorio urbanizzato.
L’art. 25 della nuova legge toscana introduce inoltre l’obbligo, per dette varianti,
della conferenza di copianificazione, prevedendone anche i casi di esclusione.
Infatti, il nuovo depuratore biologico di Bottegone rientra fra i casi esclusi dalla
conferenza di copianificazione, così come disciplinato dall’art. 25 comma 2 lett.
d). “Non sono soggette alla conferenza di cui al comma 1 le previsioni che
comportano impegni di suolo non edificato all’esterno del perimetro del territorio
urbanizzato nei seguenti casi:
omissis
d) ampliamento delle opere pubbliche di competenza comunale esistenti e nuove
opere pubbliche di competenza comunale necessarie a garantire i servizi essenziali,
privilegiando localizzazioni che contribuiscono a qualificare il disegno dei margini
urbani;”
2. I CONTENUTI DELL’ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 3
2.1.1. definizione degli obiettivi e previsioni degli effetti territoriali attesi,
ivi compresi quelli paesaggistici (comma 3 lett. a) art. 17 L.R.65/14).
Tale contenuto dell’atto di avvio è il primo previsto dall’art. 17 comma 3 lett. a) che
chiede:
-
di definire gli obiettivi e le azioni conseguenti, comprese le ipotesi di
trasformazioni che comportino impegno di suolo non edificato;
-
di prevedere gli effetti territoriali attesi, ivi compresi quelli paesaggistici.
2.1.2. Nuovo depuratore biologico in località Bottegone: obiettivi ed effetti
territoriali attesi ivi compresi quelli paesaggistici.
E’ volontà dell’Amministrazione garantire la tutela della risorsa acqua anche
attraverso la riorganizzazione del ciclo idrico integrato con i necessari interventi sulla
depurazione e intende provvedere rapidamente, attraverso la società di gestione del
sistema idrico, alla sostituzione del vecchio depuratore di Bottaia in località
Bottegone e all’implementazione graduale della depurazione su tutto il territorio
comunale.
L’obiettivo dell’Amministrazione è maggiormente rafforzato dalla necessità di
potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani del territorio pistoiese, anche in
considerazione delle procedure di contenzioso e pre-contenzioso comunitario avviate
per la mancata conformità dei sistemi di raccolta e depurazione delle acque reflue
urbane alle disposizioni della citata direttiva n.91/271/CEE del 21 maggio 1991, con
particolare riferimento alla procedura d’infrazione 2014/2059 e provvedimento di
costituzione in mora (Causa C-1851/2014) per la non conformità di 880 agglomerati e
di 57 aree sensibili, tra cui quello di Pistoia.
Si dà atto che, al fine di dare soluzione alle molte situazioni presenti sul territorio
toscano di violazione delle disposizioni comunitarie in oggetto, l’Autorità Idrica
Toscana, con il supporto dei gestori del Servizio Idrico Integrato, ha identificato gli
interventi necessari a risolvere la problematica in parola.
Infatti, la loro più celere realizzazione è condizione necessaria per ridurre il rischio di
avanzamento della procedura d’infrazione e il deferimento alla Corte di Giustizia, che
potrebbe portare ad una condanna per inadempimento di disposizioni comunitarie
relative alla tutela delle acque, e in ogni caso per consentire un’adeguata mitigazione
degli attuali impatti ambientali connessi alle criticità del sistema fognario e depurativo
pistoiese.
Per gli agglomerati che rientrano nell’ambito della cogenza della Direttiva 271/1991,
sono previsti, per il territorio comunale di Pistoia, i seguenti interventi ancora da
eseguire (oltre a quelli già eseguiti, tra cui la realizzazione dell’emissario
meridionale):
a- adeguamento impianto depurazione centrale Pistoia;
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 4
b- collettori e sollevamenti fognari centro storico Pistoia per eliminazione
scarichi diretti;
c- altre condotte di convogliamento all’impianto centrale di Pistoia (collettore
Nespolo-Chiazzano-Le Querci, collettore Pontenuovo-IDL Centrale, collettore
San Pierino-Sperone), per eliminazione scarichi diretti;
d- nuovo impianto depurazione loc. Bottegone e relativi collettori.
La società Publiacqua s.p.a il 15 dicembre 2011 ha presentato il progetto preliminare
di un nuovo depuratore biologico, in località Bottegone al fine di eliminare l’attuale
depuratore di vecchia generazione e di implementare la depurazione della zona sud
della città.
Il depuratore esistente non solo è inadeguato a ricevere l’attuale carico fognario, ma
ha anche un rilevante impatto ambientale, mentre il depuratore di nuova generazione,
proposto da Publiacqua, ridurrà sensibilmente gli impatti sull’ambiente.
Publiacqua motiva coì la scelta di realizzare un nuovo depuratore in località
Bottegone: “Il presente progetto preliminare si inserisce nel quadro di una globale
ristrutturazione fognaria dell’intera area di Bottegone situata lungo la Statale
Fiorentina, con la costruzione di nuovo depuratore in loc. Bottegone in Pistoia, in
seguito alla realizzazione di 2 interventi di edilizia civile di cui:
1-AREA PIP, piano iniziativa priva zona artigianale, loc. Saliceto;
2-AREA PIR, piano insediamento residenziale, loc. Casone Capecchi.
Gli interventi sul sistema fognario prevedono essenzialmente il bypass idraulico a
monte dell’AREA PIR della condotta fognaria DN400 gres esistente, che scorre lungo
la S.S. Fiorentina, con posa in opera di nuove condotte DN400, DN500 e DN630 in
PVC Sn-8 lungo via San Sebastiano fino al nuovo depuratore di progetto.
Si prevede infatti la costruzione di nuovo impianto di depurazione di Bottegone con
con 12.000 ab.eq. e dismissione dell’attuale depuratore in via Bottaia con capacità
4.000 ab.eq.
Un ulteriore intervento di razionalizzazione delle strutture fognarie dell’area è
ipotizzato, prevedendo la realizzazione di fognatura DN400 per il collettamento della
frazione di Barba fino al depuratore lungo via Fratelli Caboto. La realizzazione della
fognatura DN250 in via Bassa di San Sebastiano verrà realizzata in un secondo
lotto.”
L’intervento di adeguamento della depurazione delle acque reflue dell’intera area di
Bottegone prevede quindi:
•
la ristrutturazione della rete fognaria inadeguata aumentando la capacità di
raccolta e di deflusso con deviatori in grado di captare portate fino a 5Qnm;
limitando lo sversamento in corso superficiale e di far confluire al nuovo
impianto di depurazione, con un maggior numero di collettori, una portata
massima di 500mc/h per soddisfare un bacino di utenza di 12.000 ab.eq.
Attualmente la portata media trattata del depuratore di via Bottaia può essere
stimata in circa 40 mc/h. La ristrutturazione della rete permetterà infine la
riduzione del rischio idraulico dell’intera frazione dovuto alle carenze
strutturali in essere;
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 5
•
la realizzazione di un nuovo impianto di depurazione acque reflue ad alto
rendimento dotato di griglia fine e di processo di ossidazione totale con
nitrificazione, denitrificazione del corpo idrico superficiale recettore (fosso
Dogaia);
•
la realizzazione di adeguata sedimentazione sia delle acque di prima pioggia
sfiorate dopo grigliatura sia delle acque di sedimentazione finale a valle del
trattamento biologico;
•
la realizzazione di comparto di disinfezione finale con l’eventuale utilizzo di
prodotti igienizzanti. Il comparto è inoltre dotato di filtrazione finale delle
acque con restituzione finale al fosso Dogaia. L’impianto è quindi dotato di
una fase terziaria di affinamento di qualità delle acque depurate nonostante
venga realizzata una nuova sedimentazione dimensionata per una portata 2,5
Qnm con altezza delle vasche elevate (circa 4,5 m);
•
il trattamento fanghi completo di ispessimento, digestore aerobico e
disidratazione meccanica con centrifuga in situ, con una netta riduzione del
traffico veicolare all’impianto;
Si sottolinea infine che l’ubicazione del nuovo impianto è stata scelta in modo da
garantire una distanza dalle abitazioni superiore a 100 m (secondo D.Lgs. 152/2006)
mentre l’impianto esistente è ubicato in adiacenza delle abitazioni poste sulla via di
Bottaia. (Cfr. Sintesi della Relazione Tecnica).
La delibera della Giunta Comunale di indirizzo ha indicato i seguenti obiettivi per la
redazione della variante al Regolamento Urbanistico:
- definire attraverso la rappresentazione planimetrica il bacino di utenza
che andrà a interessare il nuovo depuratore, anche in relazione alla
volontà dell’amministrazione di ricomprendere le utenze di Bonelle e
di depurare gli scarichi di Masiano e Case Nuove di Masiano;
- definire la stima e la localizzazione degli abitanti equivalenti;
- valutare attentamente il rischio idraulico prevedendo interventi
adeguati per il non aggravio del rischio, tenuto conto della
vulnerabilità dell’area attraversata dai fossi Dogaia e Ombroncello;
- sistemare a spese di Publiacqua l’area del vecchio depuratore, al
momento della sua dismissione. (Gli interventi necessari sono: la
demolizione del vecchio depuratore, la bonifica e la sistemazione
dell’area);
- mantenere l’attuale accesso anche per il nuovo depuratore attraverso
l’utilizzo di viabilità e infrastrutture esistenti onde evitare un eccessivo
consumo di suolo;
- progettare il nuovo depuratore con una proposta di inserimento
paesaggistico del nuovo impianto, tenendo conto sia della consolidata
matrice agricola sia della presenza di abitazioni nelle immediate
vicinanza anche se a distanza di legge.
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 6
A seguito della sopra citata delibera di indirizzo, l’Ufficio ha richiesto a Publiacqua
un approfondimento del progetto presentato alla luce degli obiettivi indicati dalla
delibera.
Publiacqua in data16 ottobre 2014 ha inviato un nuovo progetto che tiene conto di
alcuni approfondimenti richiesti, in particolare l’elenco delle nuove località che
saranno collettate al nuovo depuratore. Infatti Publiacqua nella nuova relazione così
chiarisce:
“Partendo dal dato di abitanti equivalenti stimato in ATU per l’agglomerato di
Pistoia (84.876 AE), di cui la località Bottegone fa parte, sono state stimate le
potenzialità delle aree in esame espresse come abitanti equivalenti (AE), rapportando
i consumi idrici di tali aree con il totale dei consumi dell’agglomerato di Pistoia, e
trovando mediante proporzione le potenzialità espresse in abitanti equivalenti delle
località che verranno collettate al nuovo depuratore. Di fatto risulta che nell’area
dell’agglomerato di Pistoia, in base alla stima della Regione, ciascun abitante
equivalente consumi circa 147/litri/giorno di acqua.
Le potenzialità così calcolate vengono riportate nella tabella sottostante, per un
totale complessivo pari a 12.000 abitanti equivalenti:
Il nuovo progetto ha previsto il mantenimento dell’attuale accesso per contenere il
consumo di suolo e gli aspetti idraulici sono stati ulteriormente approfonditi, ma
rimandiamo al supporto geologico idraulico e sismico alla presente variante per gli
approfondimenti di tutti gli aspetti sui potenziali rischi.
La necessità di impegnare nuovo suolo non edificato fuori dal territorio urbanizzato è
dovuta al fatto che le reti di smaltimento esistenti affluiscono all’attuale depuratore e
dunque il nuovo impianto deve essere costruito necessariamente nello stesso sito del
vecchio depuratore. Gli effetti territoriali attesi riguardano, dunque, l’estensione della
depurazione delle acque reflue ad un maggior numero di abitanti equivalenti. Tale
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 7
effetto territoriale è strategico per garantire lo sviluppo sostenibile di vaste aree del
territorio ed in particolare degli insediamenti minori.
L’area oggetto di variante non è inserita in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, ma
con il nuovo PIT con valore di Piano Paesaggistico, approvato il 20 maggio 2015, è
necessario verificare l’adeguatezza della variante con detto piano, così come previsto
dall’art. 20 comma 4 della disciplina di Piano che recita: “le varianti agli strumenti di
cui al comma 1, sono adeguate per le parti del territorio interessate, ai sensi del
precedente comma 3 e secondo quanto previsto dall’art. 21.” Il comma 3 dello stesso
articolo intende assicurare alle varianti agli strumenti della pianificazione, vigenti alla
data della pubblicazione sul BURT della delibera di approvazione del PIT, il rispetto
delle prescrizioni e delle prescrizioni d’uso, e la coerenza con le direttive della
disciplina statutaria del PIT.
La variante dovrà assicurare la coerenza con le direttive della disciplina statutaria del
PIT, in quanto le prescrizioni e le prescrizioni d’uso costituiscono disposizioni sul
regime giuridico dei beni paesaggistici, di cui all’art. 134 del codice dei beni culturali,
cui è fatto obbligo di attenersi puntualmente, ma come già detto, l’area interessata
dalla variante non fa parte dei beni tutelati dal codice e pertanto la variante dovrà
assicurare solo la coerenza con le direttive della disciplina statutaria del PIT
La variante dovrà dunque essere coerente:
- con la Invariante strutturale di cui all’art. 7 del PIT – “I caratteri
idrogeomorfologici dei bacini idrografici e dei sistemi morfogenetici”;
- Con la Invariante strutturale di cui all’art. 8- “ I caratteri ecosistemici
del paesaggio”;
- Invariante strutturale di cui all’art. 11 – “ I caratteri morotipologici dei
paesaggi rurali.
Inoltre, l’insieme degli obiettivi generali, gli obiettivi specifici declinati quali obiettivi
di qualità negli abachi delle invarianti strutturali, gli indirizzi per le politiche e le
discipline d’uso contenute nelle schede d’ambito, costituiscono riferimento, per la
formazione degli strumenti della pianificazione e degli atti di governo del territorio,
nonché dei piani e dei programmi che producono effetti localizzativi;
2. Gli obiettivi specifici sono riferiti a ciascuno dei seguenti morfotipi insediativi:
a) morfotipo insediativo urbano policentrico delle grandi pianure alluvionali;
omissis ”
La variante dunque dovrà tener conto delle direttive e degli obiettivi dell’ambito 06
Firenze-Prato- Pistoia del PIT ed in particolare:
- preservare gli spazi aperti inedificati;
- definire qualificare i margini degli insediamenti;
- non alterare la maglia agraria;
- garantire la salvaguardia integrale degli ecosistemi torrentizi e fluviali;
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 8
- impedire l’insediamento di volumi e attrezzature fuori scala rispetto
alla maglia territoriale al fine di evitare gli effetti di marginalizzazione
che possono indurre sulle superficie agricole;
- Curare l’inserimento paesaggistico del nuovo insediamento
infrastrutturale.
Il nuovo depuratore, che si colloca in un’area agricola di pianura al confine con il
Comune di Quarrata, dovrà quindi occupare uno spazio che manterrà invariata
l’attuale maglia agraria, utilizzando la viabilità esistente. La schermatura del nuovo
impianto dovrà avvenire con piante autoctone che formeranno piccoli boschetti, senza
il ricorso a filari di piante o di siepi che circondano il perimetro. Il vecchio depuratore
dovrà essere demolito e bonificato. Tale area, bonificata, potrà contribuire, con
un’adeguata formazione arborea, alla schermatura del nuovo depuratore verso la
strada. I lavori al ricettore finale (fosso Dogaia/Quadrelli) dovranno basarsi il più
possibile su sistemi d’ingegneria naturalistica e comunque l’argine dovrà essere
riportato ai caratteri naturali con il mantenimento e il rafforzamento della fascia
ripariale.
3. QUADRO CONOSCITIVO
3.1. Quadro conoscitivo di riferimento e dello stato di attuazione della
pianificazione,
nonché
la
programmazione
delle
eventuali
integrazioni(comma 3 lett. b) art. 17 L.R.65/14)
Il punto b) dell’articolo 17 della L.R.65/2014 intende procedere ad una ricognizione
del patrimonio territoriale ai sensi dell’art. 3 comma 2 della medesima legge regionale
costituito dalla:
a) struttura idro-geomorfologica, che comprende i caratteri geologici, morfologici,
pedologici, idrologici e idraulici;
b) struttura ecosistemica, che comprende le risorse naturali aria, acqua, suolo ed
ecosistemi della fauna e della flora;
c) struttura insediativa, che comprende città e insediamenti minori, sistemi
infrastrutturali, artigianali, industriali e tecnologici;
d) struttura agro-forestale, che comprende boschi, pascoli, campi e relative
sistemazioni nonché i manufatti dell’edilizia rurale.
3.1.1. a) la struttura idro-geomorfologica, che comprende i caratteri
geologici, morfologici, pedologici, idrologici e idraulici
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 9
Il Piano territoriale di Coordinamento della Provincia di Pistoia inserisce l’area in
oggetto nel Sistema Territoriale di Pianura: fascia altimetrica da 0 a 200 m.s.l.m.. e d
è interamente compreso nei limiti del Piano di Bacino dell’Arno il quale comprende
tutta la porzione meridionale della Provincia di Pistoia. Pertanto la variante dovrà
adeguarsi alle prescrizioni del Piano Stralcio Assetto Idrogeologico (PAI) approvato
con decreto N. 82 del 12.10.2007 e al Regolamento 53/R del DPGR 25 ottobre 2011.
- Inquadramento regionale
L'area di intervento si colloca nella porzione nord-occidentale della pianura FirenzePrato-Pistoia, compresa tra i torrenti Stella e Ombrone. La variante interessa una zona
pianeggiante a circa 41 m s.l.m. nella parte meridionale dei limiti amministrativi del
Comune di Pistoia.
- Inquadramento geologico regionale
Il bacino lacustre di Firenze-Prato-Pistoia, di età villafranchiana (circa 1.5 milioni di
anni), deriva da una depressione strutturale originatasi a seguito di una fase tettonica
distensiva riferibile al Pliocene, successiva alla fase parossistica dell’orogenesi
appenninica. Durante l’evoluzione del bacino una serie di faglie, trasversali rispetto al
suo asse, ha dislocato la conca fiorentina sollevandola. Nel restante bacino di PratoPistoia è continuata invece la sedimentazione lacustre, cui ha fatto seguito una
successiva fase alluvionale con lo sviluppo di un reticolo idrografico che, con
successivi cicli di erosione e deposizione, ha rimaneggiato l’originaria superficie
lacustre depositando una coltre di sedimenti alluvionali. Nell’ultima fase evolutiva si
sono formate estese zone palustri (alcune delle quali sono perdurate fino in epoca
storica), che hanno conferito al paesaggio l’aspetto attuale.
La composizione litologica della pianura deriva dal meccanismo stesso della sua
formazione: sono da prevedersi in prevalenza sedimenti grossolani nei pressi del
margine settentrionale e depositi sempre più fini verso sud quanto più ci si allontana
dallo sbocco dei principali immissari del vecchio lago. Anomalie morfologiche locali
e variazioni della modalità e intensità degli apporti solidi possono aver creato
variazioni morfologiche tali da modificare i processi di sedimentazione sopra esposti.
L’analisi delle carte disponibili evidenzia spessori dei sedimenti fluvio-lacustri
attorno a 150-200 m.
-
Inquadramento geologico locale
I terreni affioranti nell’area di variante sono:
Depositi Alluvionali attuali e recenti: i litotipi che costituiscono questi depositi sono
generalmente molto variabili sia arealmente che in senso stratigrafico e possono
essere costituti da ghiaie eterometriche, sabbie e limi di composizione generalmente
poligenica (tav. 2).
Nell’area di progetto affiorano limi e argille; nei terreni adiacenti e subito a sud-ovest
dell’area di variante è stato individuato dalla cartografia regionale un grande
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 10
paleoalveo, causa di possibile presenza di sedimenti incoerenti grossolani negli
orizzonti più superficiali.
- Inquadramento geomorfologico
L'intervento in progetto interessa una porzione della pianura alluvionale di FirenzePrato-Pistoia; trattandosi di un territorio prevalentemente urbanizzato con morfologia
sub pianeggiante non si osservano caratteristiche geomorfologiche che possano creare
fenomeni di instabilità.
Le forme morfologiche sono principalmente dovute a modificazioni antropiche
riconducibili soprattutto alle infrastrutture viarie, alle opere idrauliche sui corsi
d'acqua ed alle modellazioni del terreno.
Fa eccezione la presenza di paleo alvei, conseguenza di una divagazione di antichi
corsi d’acqua nella pianura, prima che questa fosse bonificata attraverso la deviazione
e l’arginatura di fossi e torrenti.
L’area specifica di progetto attualmente è interessata da una coltura vivaistica e
quindi provvista di canalizzazione drenante a scopo di coltivazione.
- Inquadramento idrogeologico
Le falde acquifere sono contenute nei depositi alluvionali e fluvio-lacustri permeabili
per porosità e sono caratterizzate per questo da una notevole continuità laterale. In
queste condizioni la vulnerabilità è legata principalmente alla natura ed allo spessore
del terreno non saturo di copertura.
I depositi alluvionali sono caratterizzati da una permeabilità estremamente variabile
lungo il loro spessore. Nell’aera di progetto il livello superiore è costituito da
sedimenti scarsamente permeabili che comportano una limitata infiltrazione delle
acque meteoriche. Nella porzione di terreno più superficiale si ha infatti una
saturazione dei terreni che dipende principalmente dalle precipitazioni e dai
conseguenti ristagni. Fa eccezione l’area limitrofa a quella di variante, in cui si
ipotizza la presenza di paleo alvei con conseguente aumento della permeabilità.
Lenti di materiale più grossolano caratterizzati da una permeabilità più elevata si
rilevano in livelli più profondi, e sono sede di importanti acquiferi multistrato.
Per quanto riguarda la quota della piezometrica, la cartografia allegata agli Strumenti
Urbanistici del Comune di Pistoia riporta per l’area in studio informazioni circa una
soggiacenza inferiore a 5 m.
3.1.2. b) la struttura ecosistemica, che comprende le risorse naturali aria,
acqua, suolo ed ecosistemi della fauna e della flora
La pianura alluvionale della provincia di Pistoia, pur rappresentando un’area soggetta
a maggiore sviluppo urbanistico e infrastrutturale, ospita ancora zone umide e
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 11
ambienti agricoli di elevato interesse. Molti biotopi palustri sono di origine artificiale
legati alla realizzazione di opere finalizzate alla riduzione del rischio idraulico (casse
di espansione e di laminazione). Tale condizione ha comunque consentito la presenza
di laghetti, stagni, canneti, lembi di boschi planiziali e prati umidi, caratterizzati dalla
presenza di tipiche formazioni vegetali igrofile e di numerose specie vegetali e
animali di interesse per le future azioni di conservazione. Le dinamiche in atto sono
quelle relative all’aumento dei livelli di artificialità con conseguente trasformazione
dell’uso del suolo e del paesaggio con elevate e perlopiù negative conseguenze in
termini di biodiversità e di tutela del valori naturalistici.
Pertanto è necessario indagare attentamente, nel sito oggetto di variante, tutti gli
ambiti relativi alla presenza di habitat naturali e/o di origine artificiale della flora e
della fauna.
Unitamente alla tutela di tali ecosistemi dovranno essere progettate tutte le opere
necessarie per la mitigazione del rischio idraulico. L’approccio deve essere di tipo
integrato: favorire e salvaguardare gli habitat proprio attraverso la realizzazione delle
opere necessarie al contenimento e alla riduzione del rischio idraulico.
3.1.3 c) la struttura insediativa, che comprende città e insediamenti minori,
sistemi infrastrutturali, artigianali, industriali e tecnologici
L’area oggetto di variante si colloca in una zona agricola di pianura ed in particolare
in un agri-ecosistema intensivo legato in particolare al settore vivaistico. Il sistema
tecnologico esistente è quello della depurazione delle acque e dunque in questo
ambito è il territorio agricolo che supporta la città e la sua sostenibilità ambientale,
ancora una volta è il territorio rurale che si fa carico del peso del territorio
urbanizzato.
Tale struttura tecnologica ha un carattere puntuale, ma è inserita in un sistema fatto da
una rete interrata di smaltimento, da opere idrauliche che raggiungono i recettori finali
che generalmente sono gore, fossi e fiumi, da impianti di sollevamento, scolmatori,
etc.(Cfr. il progetto preliminare presentato da Publiacqua)
3.1.4. d) la struttura agro-forestale, che comprende boschi, pascoli, campi e
relative sistemazioni nonché i manufatti dell’edilizia rurale
Il PIT con valore di piano paesaggistico inserisce quest’area nel morfotipo
frammentato della diffusione insediativa e dell’ortoflorovivaismo. La descrizione è
quella di un paesaggio fortemente artificializzato che, pur essendo costituito da spazi
aperti, ha perso il carattere agricolo e rurale. Sul piano percettivo questo tipo di
territorio può essere assimilato a un vasto giardino.
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 12
Il PTC della Provincia di Pistoia inserisce l’area nel sottosistema territoriale del
paesaggio agricolo della pianura florovivaistica ed in particolare nel sottosistema del
paesaggio agricolo vivaistico ornamentale della piana pistoiese. Il Piano provinciale
per questo sottosistema all’art. 33 indica i seguenti indirizzi:
- la riorganizzazione ed il potenziamento della viabilità a servizio delle
aree produttive vivaistiche mediante l’individuazione di collettori viari
principali connessi alla grande viabilità, che fungono da supporti alla
rete viaria minore a servizio delle aziende;
- le aree periurbane con specifica disciplina di riqualificazione
ambientale finalizzata al recupero delle permanenze del paesaggio
agricolo tradizionale, al riordino degli insediamenti e delle aree di
pertinenza, della viabilità e degli annessi;
e le seguenti direttive:
- salvaguardare i corsi d’acqua e le formazioni arboree d’argine e di ripa
e preservare i varchi di connessione ecologica, dando maggiore
incisività al problema delle risorse idriche anche attraverso iniziative
rivolte al recupero delle acque reflue ad uso agricolo e industriale;
- tutelare le aree a rischio freatico con forte vulnerabilità degli acquiferi
e favorire modalità di approvvigionamento idrico alternativo al
prelievo delle falde;
- individuare il perimetro degli insediamenti urbani, sulla base della loro
effettiva consistenza e dei prevedibili sviluppi, con la finalità di
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 13
contenere il consumo di suolo produttivo e di impedire la dispersione
degli insediamenti sul territorio;
- disciplinare le nuove edificazioni rurali con l’obiettivo di favorire
l’accorpamento sui fondi dei nuovi manufatti edilizi.
PTCP “Inquadramento Territoriale. Sottosistemi Territoriali” Tav. P03
L’area oggetto di variante è classificata dal vigente Piano Strutturale fra i sistemi della
pianura produttiva, ed in particolare fra i Sistemi Funzionali; è classificata come
sub-sistema dell’agricoltura specializzata, art. 44 delle NTA. Inoltre il PS classifica
l’area fra i Sistemi Territoriali sempre come Sub-Sistema dell’agricoltura
specializzata, art. 67 delle NTA, dando obiettivi di tutela e di trasformazione.
Quest’ultimo sub-sistema individua quale uso prevalente della pianura produttiva
pistoiese l’agricoltura specializzata (il vivaismo), che si è diffusa progressivamente
nella piana pistoiese, la quale risulta oggi prevalente in modo pressoché assoluto nel
territorio a sud della ferrovia. Tali colture, rispetto alle vecchie trame aziendali, hanno
semplificato drasticamente la diversità colturale e ambientale, ma senza vistosi
accorpamenti poderali e fondiari. All’interno del sub-sistema si ritrovano aree a
diffuso rischio idraulico ed aree di ricarica della falda freatica con forte
vulnerabilità della prima falda acquifera da parte di eventuali inquinanti. L’obiettivo
indicato dall’art. 67 è la tutela di tali aree a rischio nei confronti delle attività ritenute
di impatto sui parametri idraulici e idrici.
Il sub-sistema dell’agricoltura specializzata comprende le aree a forte
specializzazione produttiva del settore primario, per lo più già esistenti, e dei relativi
servizi ed infrastrutture collegati, anche di tipo abitativo. Compatibilmente con la
realtà fondiaria esistente, spesso polverizzata, le nuove infrastrutturazioni dovranno
essere indirizzate verso uno sviluppo sostenibile che privilegi il risparmio e il riuso
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 14
delle risorse e opportunamente affiancate da misure di miglioramento ecologicoambientale.
Piano Strutturale “Sistemi Funzionali” Tav. 30
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 15
Piano Strutturale “Sistemi Territoriali” Tav. 33
Il Regolamento Urbanistico all’art. 84 delle NTA classifica l’area oggetto di variante
come “Aree agricole specializzate di pianura”. In tali aree è ammessa, con alcune
limitazioni, l’attività agricola specializzata come quella vivaistica, la quale deve
tenere conto della sostenibilità ambientale. La norma, attraverso prescrizioni, intende
infatti tutelare tutte le matrici ambientali:acqua, suolo e aria.
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 16
Regolamento Urbanistico “Destinazione d’Uso del Suolo e modalità di Intervento nelle aree di
pianura e nelle aree Urbane di Montagna e di Collina.” Tav. 30
4. ENTI ED ORGANISMI PUBBLICI CUI RICHIEDERE UN
CONTRIBUTO TECNICO
Di seguito si elencano i soggetti ai quali si richiedono contributi tecnici idonei ad
incrementare il quadro conoscitivo, ai sensi dell'art. 17 comma 3 lett. c) della LR
65/2014. Tali soggetti in larga parte coincidono con i Soggetti competenti in materia
ambientale coinvolti nel procedimento di VAS. Il contributo dovrà essere dato entro
15 giorni dall’invio della richiesta tramite PEC.
 Regione Toscana – Settore di Pianificazione del Territorio
 Provincia di Pistoia – Area Pianificazione Strategica Territoriale
 Uffici comunali (in particolare i seguenti uffici: Lavori pubblici, Assetto
Idrogeologico, Ambiente);
 ASL n.3
 ARPAT – Dipartimento provinciale – Settore supporto tecnico
 Autorità di Bacino del Fiume Arno
 Genio Civile per l’Area Vasta di Firenze ,Prato, Pistoia e Arezzo
 Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 17
 Comuni confinanti (Agliana, Montale, Quarrata, Serravalle P.se , Piteglio, San
Marcello, Marliana, Sambuca Pistoiese, Cantagallo (PO), Granaglione (BO),
Lizzano in Belvedere (BO), Porretta Terme (BO)
 ATO Toscana Centro– Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti
urbani
 Autorità Idrica Toscana (ex ATO Acque)
 Soprintendenza
Prato
Belle Arti e Paesaggio per la Province di Firenze, Pistoia e
 Soprintendenza Archeologica della Toscana
5. ENTI E ORGANI PUBBLICI COMPETENTI ALL’EMANAZIONE DI
PARERI, NULLA OSTA O ASSENSI COMUNQUE DENOMINATI.
Ai fini dell’approvazione della presente variante al Regolamento Urbanistico è
necessario, ai sensi dell’art.17 comma 3 lett. d), ricevere pareri, nulla osta o assensi a
tale provvedimento dai seguenti Enti:
- Regione Toscana;
- Provincia di Pistoia;
- Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno;
- Autorità Idrica Toscana;
- Genio Civile per l’Area Vasta di Firenze ,Prato, Pistoia e Arezzo;
- Autorità di Bacino del Fiume Arno.
6. IL PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ DI INFORMAZIONE E DI
PARTECIPAZIONE
Nell’ambito della formazione della nuova variante al Regolamento Urbanistico, ai sensi
dell’art. 25 della L.R. 65/14, il Comune di Pistoia dovrà adottare, a partire dalle prime fasi di
elaborazione, un percorso di consultazione strutturata che consenta fin dall’inizio di avviare
un processo di ascolto in particolar modo nell’area oggetto di variante, attraverso una pluralità
di azioni tese a migliorare il dialogo democratico partecipativo con tutta la comunità locale in
tutte le sue forme, singole o organizzate.
Tale percorso di consultazione troverà, attraverso la costituzione di un forum permanente di
ascolto, il necessario coordinamento di tutte le fasi di partecipazione, in modo da monitorare
in tempo reale i contributi di tutte le componenti sociali presenti nel territorio, portatori di
interesse di settore e di interesse generale.
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 18
L’obiettivo dell’attività di partecipazione sarà quello di consultare tutte le componenti sociali
economiche e produttive del territorio, per raccogliere contributi e prospettive diverse ed
elaborare una base di indicazioni e suggerimenti di riferimento per la variante.
I luoghi di convegno del forum potranno essere quelli d’incontro delle comunità locali delle
frazioni del territorio (piazze, centri di aggregazione, sede del Consiglio Comunale) con la
finalità di illustrare gli obiettivi della variante in oggetto.
7. INDIVIDUAZIONE DEL GARANTE DELL’INFORMAZIONE E
DELLA PARTECIPAZIONE
I Comuni assicurano l’informazione e la partecipazione dei cittadini e di tutti i
soggetti interessati alla formazione degli atti di governo del territorio. I Comuni, ai
sensi dell’art. 37 della L.R.65/14, con popolazione superiore a 20 mila abitanti
istituiscono un proprio
garante dell’informazione e della partecipazione,
disciplinandone le funzioni con riferimento al regolamento di cui all’art. 36, comma 4
della L.R.65/14. Nelle more delle linee guida, che la Regione Toscana dovrà redigere
per garantire uniformi livelli partecipativi adeguati ai contenuti delle diverse tipologie
degli atti di governo del territorio, il Comune di Pistoia segue in questa variante il
regolamento approvato con delibera n. 101 del 02.04.2005. Il Garante
dell’informazione e della partecipazione è il dott. Angelo Ferrario, funzionario socio
culturale dell’ Unita operativa: URP, comunicazione e formazione servizio personale;
esperto di programmi di attività di informazione e partecipazione in particolare nella
formazione degli atti di governo del territorio.
ATTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VARIANTE – DEPURATORE IN LOCALTA’ BOTTEGONE
Pag. 19