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Il Dopolavoro SIAI Marchetti nei primi anni ‘60 - Foto Angelo Veronesi
In questo numero
Periodico
di informazione
amministrativa
del Comune di
Sesto Calende
n. 1 maggio 2012
Notizie dal Comune
n. 6 del 7/5/2012
NdC 8
Il restauro del palazzo comunale . . . 3
Parco giochi del centro. . . . . . . . . . . . 5
La nuova fiscalità. . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Il nuovo stemma comunale . . . . . . . . .8
Rotonda Sempione-viale Ticino . . . 10
Servizi Sociali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
Incontri, eventi, manifestazioni . . . . .12
Sicurezza - Polizia Locale . . . . . . . . . .14
Ambiente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15
I quartieri di Sesto . . . . . . . . . . . . . . . .16
Ri... parliamo del Circolo Sestese . . .18
L’incendio del campanile . . . . . . . . . .21
Scuola e Cultura. . . . . . . . . . . . . . . . . .22
Concittadini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26
Gruppi consiliari. . . . . . . . . . . . . . . . . .29
Lettere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .31
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EDITORIALE
Cari concittadini,
la vicenda della possibile realizzazione,
a Sesto Calende, di un piccolo impianto
di cogenerazione di energia alimentato
a biomassa legnosa ha acceso una forte
discussione fra i cittadini. Mi pare opportuno mettere un po’ d’ordine, riassumendo i passaggi fondamentali della
vicenda.
Una società privata propone all’istituto
scolastico Dalla Chiesa di realizzare un
impianto che, producendo principalmente corrente elettrica, genera contemporaneamente calore che può essere utilizzato per il riscaldamento della scuola
con un prezzo ridotto della metà rispetto
all’attuale. Oltre a questo, la ditta offre
alcune opportunità formative per gli studenti dell’istituto scolastico e dei contributi annuali al Comune di Sesto Calende. La scuola ritiene valida questa offerta
e comunica all’amministrazione comunale il suo interesse. L’amministrazione
non ha previsto nel proprio programma
elettorale questa forma di insediamento
sul territorio e si chiede se sia opportuno
procedere alla variante urbanistica necessaria affinchè il privato possa realizzare il suo progetto, sostenuto dall’istituto
scolastico e preliminarmente apprezzato
anche dalla Provincia di Varese.
Questo tema è oggetto di un approfondimento in una riunione della Commissione Territorio, alla quale fa seguito un
incontro pubblico cui partecipano più
di duecento cittadini interessati all’argomento. Da quest’ultima riunione emerge che molti cittadini sono contrari a
quest’opera. I consiglieri di maggioranza
propongono quindi una mozione affinchè la questione venga discussa in sede di
Consiglio Comunale, e anche la minoranza presenta una sua mozione.
In Consiglio Comunale viene approvata la mozione della maggioranza, con la
quale si chiede di svolgere una consultazione pubblica per capire se i Sestesi sono
favorevoli o contrari alla realizzazione
di un impianto di questo tipo, valutando opportunità e rischi. La consultazione
appare opportuna perché il programma
con in quale la Lega della Libertà ha
vinto le elezioni del 2009 non comprendeva un’iniziativa di questo tipo: quindi,
occorre verificare la volontà dei cittadini.
Il problema vero, già segnalato negli incontri sul tema, è che la legge prevede che
questi impianti possano essere realizzati
a prescindere dalla volontà dei cittadini
e delle amministrazioni: la legge include
queste modalità di produzione di energia
fra quelle considerate virtuose, e pertanto
favorisce ed incentiva la loro realizzazione. Su questo occorrerà lavorare in caso
di decisione della cittadinanza contraria
a questi impianti.
La parola quindi ai cittadini, senza se e
senza ma, senza i percorsi tortuosi auspicati dalla minoranza, senza consultare
professori o pagare studi per convincere
i cittadini: noi riteniamo che i cittadini
siano perfettamente in grado di decidere da soli. Forniremo la pubblicità e le
informazioni necessarie per garantire il
massimo di partecipazione dei Sestesi
che tuttavia, se interessati, sono perfettamente in grado di documentarsi sull’argomento. Non è quindi necessaria ora
una presa di posizione della Giunta comunale, che dovrà invece semplicemente
cercare di attuare e mettere in pratica la
volontà dei cittadini, espressa attraverso
la consultazione popolare. E vi prometto
che la vostra volontà sarà attuata, con
tutte le mie forze e le mie capacità. La
scelta sarà solo vostra per un detto che mi
sta molto a cuore e che cercherò sempre di
applicare nella mia vita amministrativa
“padroni a casa nostra”. Voi cittadini siete i proprietari di Sesto e io sono il vostro
amministratore, quello che mi dite di
fare, giusto o sbagliato lo farò.
La nostra amministrazione è particolarmente interessata ad un rapporto diretto
con i cittadini: è il primo punto del nostro programma. Oltre alla disponibilità
del sottoscritto, della Giunta e di tutti
consiglieri al dialogo diretto, sono stati
promossi produttivi incontri pubblici in
forma di assemblea. Da questi incontri
si è sempre ricavato qualcosa di buono,
in termini di conoscenza dei problemi,
di valutazione condivisa delle possibili
soluzioni e anche semplicemente di miglioramento dei rapporti umani e della
conoscenza reciproca. Invitiamo tutti
a partecipare il più possibile a questi
incontri, perchè servono a meglio amministrare la nostra comunità. Già nei
prossimi mesi saranno organizzati degli
incontri nelle frazioni per partecipare
alla costruzione dello scenario dei problemi per la redazione del nuovo piano
della viabilità: ci aiuterà a capire meglio
situazioni in parte già note, e servirà a
definire meglio le priorità nella soluzione
dei problemi.
Per rimanere sul piano del traffico vorrei
anche annunciarvi che grazie all’ottimo
lavoro svolto dal nostro Vice Sindaco
Arch. Buzzi, in questo numero vi presenteremo il progetto della rotonda di via
Sempione/via Ticino che verrà realizzata entro l’anno corrente (purtroppo non
prima dell’estate) che permetterà di tornare a essere una cittadina più accessibile e permetterà a tanti Sestesi di passare
qualche decina di minuti in più al giorno con i propri famigliari e non fermi
da soli a un triste e maledetto semaforo.
Spero che questa importante opera sarà
gradita e continuo con il vostro supporto
nella sviluppo della crescita di Sesto.
Ah, dimenticavo, molto spesso i Sestesi
mi fermano per chiedermi informazioni
sull’area ex Avir, vorrei confermarvi che
il piano unitario presentato dalla società
Esselunga SpA si sta concretizzando e a
breve inizieranno i lavori di riqualificazione che comporteranno qualche problematica sul traffico e qualche disagio
ma che spero siano ricompensati da una
realizzazione che cambierà completamente un importante zona centrale della
nostra stupenda cittadina. Anche su questo progetto vi prometto che vigileremo
per garantirvi una realizzazione sicura e
con standard qualitativi adeguati.
Marco Colombo, Sindaco
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LAVORI PUBBLICI
Il restauro delle facciate
del Palazzo Comunale
Di Raffaele Bertona, Assessore ai Lavori pubblici e Ambiente
Si avvicina l’inizio dei lavori di restauro delle
facciate del palazzo comunale. Fondamentale e
determinante è stata la concessione, da parte del
Governo Berlusconi, della somma di 770.560
euro a fondo perduto provenienti dall’8 per
mille per la conservazione dei Beni culturali civili. Senza questa imponente somma le risorse
comunali, dovendo rispettare i vincoli derivanti dal Patto di stabilità, non avrebbero potuto
affrontare uno sforzo economico così rilevante.
Risulta così oggi fattibile un’opera molto sentita
dalla cittadinanza, che in numerose occasioni ha
auspicato un intervento relativo al decoro della
sede municipale.
Dopo la riorganizzazione degli spazi interni portata a termine dall’amministrazione Colombo,
che ha consentito di aumentare notevolmente
l’efficienza del lavoro dei dipendenti comunali
ed al contempo di migliorare concretamente le
loro condizioni di lavoro, è possibile operare anche sugli esterni.
Il progetto, iniziato anni fa dalla precedente amministrazione, è stato rivisto ed aggiornato allo
scopo di ridurre i costi complessivi dell’opera.
Ottenute tutte le dovute autorizzazioni è stato
possibile bandire la gara per la realizzazione dei
lavori, che consentirà di individuare l’operatore.
Dopo molti anni di manutenzioni insufficienti
sarà possibile intervenire in modo organico e co-
ordinato sull’intero edificio.
Il palazzo ha una storia interessante e complessa
che inizia nel 1880 con l’acquisizione, da parte
dell’Amministrazione di un edificio preesistente, successivamente ristrutturato ed ampliato
varie volte, fino all’intervento fondamentale
degli anni 1928-1930 voluto dal Commissario
prefettizio Ernesto Cacciari. Detti lavori hanno
definito la forma e l’aspetto che oggi possiamo
vedere, con la costruzione dell’ala nord su piazza Mazzini e dell’ala attualmente occupata dagli uffici dei servizi demografici, la formazione
del secondo cortile e la ridefinizione complessiva di tutte le facciate. Pertanto oggi l’edificio è
contraddistinto da un’immagine architettonica
unitaria in stile eclettico ed accademico, caratterizzato da dignità formale e rispetto della simmetria.
Al piano terra l’intonaco presenta una finitura
a “finto bugnato” mentre al primo piano è liscio, con fascione marcapiano, ribadito da una
seconda fascia orizzontale all’altezza del davanzale delle finestre. Le aperture sono contornate
da cornici e fregi.
Le facciate principali sono completate in sommità da un ulteriore elemento emergente dalla
falda di copertura decorato con paraste, lesene
e cornicioni.
Lungo il prospetto verso piazza Mazzini si leggo-
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LAVORI PUBBLICI
no due stemmi comunali con, al centro, la decorazione più ricca con un elegante orologio, su
piazza Cesare da Sesto un imponente timpano
interrompe la linea di gronda, a sua volta sovrastato dallo stemma comunale e completato da
vasi e sfere. Le altre facciate presentano decorazioni meno ricche.
Il progetto prevede la rimozione degli elementi estranei quali cartelli pubblicitari, il ripristino degli intonaci con la rimozione delle parti
ammalorate non recuperabili, il consolidamento
strutturale degli elementi non perfettamente stabili, il lavaggio delle facciate, il consolidamento
degli intonaci da conservare, l’applicazione di
tinta a velatura, la pulizia degli elementi in pietra e cemento decorativo, compresa stuccatura,
applicazione di prodotti riaggreganti e ricostru-
zione delle parti mancanti. Saranno trattati anche gli elementi in ferro e sostituite le lattonerie
oltre ad interventi localizzati sulla copertura: il
tutto, eseguito sotto il controllo della Soprintendenza per i Beni architettonici.
La realizzazione dei lavori fatalmente determinerà qualche disagio, con la presenza di ponteggi
ed attrezzature di cantiere, ma con la collaborazione dell’appaltatore e dei tecnici incaricati,
l’Amministrazione cittadina auspica un celere e
lineare sviluppo dei lavori, che consenta di restituire ai cittadini il “Palazzo dei Sestesi”, finalmente sottratto alle ingiurie del tempo e riportato ad un giusto decoro.
Periodico d’informazione amministrativa del Comune di Sesto Calende
n. 1 maggio 2012 - Notizie dal Comune - n. 6 del 7/5/2012 - NdC 8
Direttore Editoriale: Marco Colombo
Direttore Responsabile: Carlo Baruffi
([email protected])
Redazione: Renzo Besozzi, Riccardo Brianzoni, Enrico Crenna,
Stefano Maria Daverio, Rossana Girotto, Francesco Signori
Revisione testi: Flavio Della Muzia
Segreteria di redazione: Loredana D’Agaro
Impaginazione: Cecilia Modi
Fotografie: Archivio Notizie dal Comune sas,
Gianfranco Girardi, Archivio Angelo Veronesi
Redazione, amministrazione e stampa:
Notizie dal Comune sas - Via San Biagio, 21- Cambiago
Tel. 0284341362 - Email: [email protected]
www.notiziedalcomune.com
Registrazione Tribunale di Bergamo n. 9/1986
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LAVORI PUBBLICI
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Novità al parco giochi del centro
Di Raffaele Bertona, Assessore ai Lavori pubblici e Ambiente
L’attenzione verso i giovanissimi, nuovi cittadini sestesi, da parte dell’amministrazione del
sindaco Marco Colombo trova un’ulteriore
concreta testimonianza. È pronto, infatti, il
progetto di ampliamento del parco giochi nei
pressi del Circolo Sestese: nel bilancio comunale per l’anno in corso saranno previste le risorse
economiche necessarie.
L’Ufficio tecnico comunale, settore Lavori pubblici, ha predisposto il progetto che prevede
l’ampliamento dell’area destinata a parco giochi, estendendola verso il ponte e consentendo,
così, l’installazione di ulteriori giochi.
Per garantire lo spazio necessario saranno spostate due essenze arboree, due ontani neri che
troveranno nuova collocazione nell’ambito
dell’area stessa, previa potatura ed esecuzione
di tutti i necessari lavori da giardiniere.
Nel complesso si prevede anche la demolizione
della seconda fila di cabine della spiaggia, ormai
non utilizzabili e fatiscenti: ciò, tra l’altro, migliorerà sensibilmente la visibilità del fiume da
parte degli utilizzatori del parco, che potranno
così godere di una vista più ampia e continua
del Ticino.
L’ampliamento sarà recintato come l’attuale
zona giochi, con rete zincata e plastificata alta
150 centimetri e staccionata in legno tornito a
due correnti orizzontali, e si prevede inoltre la
formazione di un secondo cancello di ingresso:
sarà rimodellato il terreno, sia in corrispondenza
del sedime della cabine, sia della costa fluviale,
con la posa di tappeto erboso e saranno fornite
e posate nuove panchine e cestini portarifiuti.
Si prevede, inoltre, di installare una nuova giostra girevole ed un gioco a tema, di maggiori
dimensioni. I lavori, complessivamente, hanno
un costo piuttosto rilevante che viene affrontato
contando sull’apprezzamento dei giovani fruitori che sono e restano i principali depositari del
bene.
La manutenzione e la pulizia da parte degli operatori incaricati non potranno mai avere esito
positivo se gli utenti, con il loro comportamento, non saranno i primi a garantire il corretto
uso e la gestione di un bene che appartiene ad
ognuno di noi.
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BILANCIO
La nuova fiscalità dei Comuni:
dall’Ici all’Imu
Il Comune non aumenta le aliquote e introduce
una fascia di esenzione in materia di addizionale Irpef
Di Massimo Piscetta, Assessore al Bilancio
È un fatto già noto che le recenti disposizioni
di legge hanno profondamente modificato la
fiscalità dei Comuni. Pur considerando che ancora nelle prossime settimane sono attese ulteriori modifiche, vale la pena definire un quadro
sintetico dei cambiamenti in atto in materia di
fiscalità degli immobili che comporta il passaggio dall’Ici (l’imposta comunale sugli immobili)
all’Imu (l’imposta municipale).
Dato fondamentale è che nella predisposizione
del bilancio di previsione per l’anno 2012 non
verranno introdotti in alcun modo aggravi rispetto alle aliquote di base previste dalla legge;
l’amministrazione, valutando il particolare contesto economico ha deciso di non incrementare
le aliquote fiscali e anzi verrà ridotta per il 2012
e per ciò che riguarda l’addizionale comunale
all’Irpef, una fascia di esenzione generalizzata
per tutti i contribuenti con reddito inferiore ad
€ 15.000.
Con riferimento all’Imu è necessario considerare in primo luogo che gli aggravi fiscali, cui tutti
i possessori di immobile ubicati nel territorio del
nostro Comune dovranno sottostare, non costituiscono in alcun modo maggiori entrate e risorse per il Comune, che invece sostanzialmente
continuerà a poter contare su di un ammontare
complessivo di entrate da Imu analogo al precedente, vedendosi inoltre decurtati i trasferimenti
statali.
In sostanza, quindi, il nostro Comune, del resto
come gli altri, si vede ridurre le risorse rispetto
agli stanziamenti del passato, già per il 2012 e
presumibilmente per gli anni futuri.
In secondo luogo la riforma fiscale, dall’Ici all’Imu, non ha quasi nulla di attinente con il “federalismo fiscale” con il quale si intendeva tracciare un sistema, quanto meno riferito alle imposte
locali, per il quale le risorse create su di un certo territorio rimanessero a finanziare le attività
svolte sullo stesso.
Moltiplicatore
Incremento
L’Imu è un’imposta la
cui base imponibile è
catastale
rispetto al passato
calcolata, sostanzialFabbricati classificati nel gruppo catastale A e nelle categorie
mente, con modalità
analoghe a quelle già
catastali C/2, C/6 e C/7, con esclusione della categoria catastale A/10
160
60%
conosciute in mateFabbricati classificati nel gruppo catastale B e nelle categorie
ria di Ici. Alle rendite
catastali rivalutate del
catastali C/3, C/4 e C/5
140
40%
5 percento (base imFabbricati classificati nella categoria catastale A/10 e D/5
80
60%
ponibile per gli scorsi
anni), sono applicati i
Fabbricati classificati nel gruppo catastale D; ad eccezione
coefficienti di valodei fabbricati classificati nella categoria catastale D/5; tale
rizzazione (rivalutati
rispetto al passato),
moltiplicatore è elevato a 65 a decorrere dal 1° gennaio 2013
60
20%
come riassunti nella
Fabbricati classificati nella categoria catastale C/1
55
62%
tabella a lato.
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Ai valori immobiliari così determinati vengono applicate aliquote differenziate in funzione della tipologia di bene immobile considerato. Anche l’immobile utilizzato quale abitazione principale sconterà
l’imposizione Imu, benché sulla base di un’aliquota
fiscale più bassa. Analogamente la medesima aliquo-
ta. sarà applicata alle pertinenze di tale unità abitativa nei limiti di una per ciascuna delle categorie
catastali C/2, C/6 e C/7. Nella seguente tabella sono
riassunte le aliquote base e la fascia di variazione ammessa dalla legge in aumento o in diminuzione dalla
stessa, che i Comuni possono applicare.
Aliquote
Minima
Base
Massima
Fabbricati adibiti ad abitazione principale
0,20%
0,40%
0,60%
Fabbricati rurali ad uso strumentale
0,10%
0,20%
0,20%
Altri immobili (fabbricati e terreni)
0,46%
0,76%
1,06%
Il calcolo dell’Imu si sviluppa secondo la seguente formula:
Rendita rivalutata del 5%
per moltiplicatore catastale
(= nuovo valore catastale)
X
All’imposta calcolata per l’abitazione principale è
applicata una detrazione base di 200 euro che è incrementata di 50 euro per ogni figlio convivente di
età inferiore a 26 anni fino ad arrivare ad un importo
massimo di detrazione di 400 euro.
Numerosi sono gli aspetti applicativi e di dettaglio
che dovranno essere meglio definiti per l’attuazione
della nuova imposta, anche per il tramite di un apposito regolamento comunale, tuttavia è chiaro fin
d’ora che i margini di manovra della leva fiscale a disposizione dei Comuni (in particolare la possibilità di
ridurre le aliquote fiscali rispetto a quelle “di base” o
di introdurre agevolazioni di varia tipologia e natura)
sono enormemente condizionati dalla circostanza,
prevista espressamente dalla Legge, secondo cui “è
riservata allo Stato la quota di imposta pari alla metà
dell’importo calcolato applicando alla base imponibile di tutti gli immobili…, l’aliquota di base…” che,
di fatto, implica, nel caso di volontà di diminuzione
delle aliquote, un’ulteriore riduzione a solo carico del
Comune, delle già scarse risorse in un periodo storico
di difficoltà sociale nel quale sempre maggiori sono le
istanze delle componenti più fragili del tessuto sociale.
Sul sito internet del comune, utilizzando i più adeguati mezzi d’informazione atti a garantire una conoscenza delle nuove norme in materia di Imu ed imposte comunali, verrà dato risalto allo scenario definitivo
cui tutti i cittadini contribuenti dovranno confrontarsi fin dalla prossima scadenza fiscale di metà anno.
aliquota Imu
=
Imu dovuta
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ISTITUZIONI
Le insegne della nostra Città
Il nuovo Stemma, il Gonfalone e la Bandiera
inségna s. f. [lat. insìgnia, pl. del sost.
neutro insigne «segno, insegna», comp.
di in-1 e signum «segno»]. — 1. In
genere, qualsiasi segno o contrassegno
visibile, che sia distintivo di una determinata condizione o serva ad altri
di guida.
Ho dovuto rileggere la definizione di
“insegna” nel vocabolario Treccani
per essere sicuro: purtroppo l’abitudine della nostra lingua ci porta a svilire alcuni sostantivi che hanno ben
altre radici. Insegna ci sembra ormai
solo quella di una pubblicità. Insegna
è invece “segno visibile, distintivo di
una determinata condizione”.
L’insegna principale della nostra comunità è lo stemma comunale. La
nostra nuova condizione di “Città”
richiede una nuova insegna. In particolare la corona turrita al disopra dello scudo nello stemma è diversa per
città e comuni: la corona turrita della
città ha cinque torri ed è segno distintivo dello statuto di città. Per modificare lo stemma comunale occorre
seguire una precisa procedura araldica che ha come esito finale un Decreto del presidente della Repubblica, su
proposta del Presidente del Consiglio
dei Ministri, che attesti l’autenticità e
la correttezza delle insegne comunali
e la possibilità di fregiarsene e di utilizzarle per la vita istituzionale di una
comunità.
Per aggiornare il nostro stemma abbiamo dovuto studiare anzitutto la
sua storia: la storia del nostro stemma
è curiosa e travagliata ma non è qui
la sede per raccontarla. Propongo alla
redazione di Sesto Calende Informazioni di approfondire l’argomento in
un prossimo numero perché di sicuro
interesse. Ci basti qui ricordare che,
a seguito delle indagini fatte, risulta
che Sesto Calende non ha mai avuto,
di fatto, uno stemma approvato con
i crismi della legge. Non è un dramma ed è questa l’occasione per porre
rimedio.
Un’altra parola un po’ in disuso ma
importantissima per il senso di appartenenza ad una comunità è “vessillo”: Sesto Calende non ha mai
avuto neppure una bandiera, oltre ad
uno stemma ufficiale, ed è anche qui
l’occasione per porre rimedio.
L’idea è quindi di proporre, come atto
dovuto, la modifica dello stemma e
di conseguenza del gonfalone cittadino, mentre come atto facoltativo ma
altamente significativo, l’adozione di
una bandiera ufficiale della città.
In queste pagine trovate la proposta per i tre emblemi che è scaturita
dall’iniziativa della Giunta, dopo una
discussione approfondita in Commissione Affari Generali, presieduta
da Angela Menin.
La proposta verrà inviata all’ufficio di
araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri per un visto preventivo, dopodiché il Consiglio Comunale ratificherà i simboli per l’invio
ufficiale al fine di ottenere il decreto
istitutivo.
Il ridisegno dello stemma e del gonfalone parte da alcuni elementi base
che sono a priori definiti dall’araldica
ufficiale: come detto la corona turrita per la città, oltre allo scudo cosiddetto “sannitico moderno”. Lo scudo
deve misurare 7 moduli di larghezza e
9 moduli di altezza. Lo scudo sannitico
moderno è quello generalmente adottato. Quindi per le Città la corona è:
turrita, formata da un cerchio d’oro
aperto da otto pusterle (cinque visibili)
con due cordonate a muro sui margini,
sostenente otto torri (cinque visibili),
riunite da cortine di muro, il tutto d’oro e murato di nero (art. 96, R. D. 7
giugno 1943, n. 652).
Il Gonfalone è un drappo quadrangolare, di un metro per due, del colore di
uno o di tutti gli smalti dello stemma
dell’ente, sospeso mediante un bilico
mobile ad un asta ricoperta di velluto
dello stesso colore, con bullette poste a
spirale, e terminata in punta da una
freccia, sulla quale sarà riprodotto lo
stemma, e sul gambo il nome dell’ente.
Il drappo, riccamente ornato e frangiato sarà caricato, nel centro, dello stemma dell’ente, sormontato dall’iscrizione
centrata (convessa verso l’alto) dell’ente.
La cravatta frangiata dovrà consistere
in nastri tricolorati dai colori nazionali. (art. 5, R. D. 7 giugno 1943, n.
652). Per prassi invalsa le parti metalliche del gonfalone dovranno essere:
argentate per gli stemmi del Comune,
d’oro per gli stemmi della Provincia e
della Città. Analogamente i ricami, i
cordoni, l’iscrizione e le bullette a spirale dovranno essere d’argento per gli
stemmi del Comune, d’oro per gli stemmi della Provincia, e della Città. (citazioni dal testo ufficiale delle caratteristiche tecniche degli stemmi araldici,
a cura degli uffici della Presidenza del
Consiglio)
Non potendo riferirsi a modelli ufficiali per la composizione dello
stemma ci si è affidati alla tradizione
(avvallata anche da una informativa
preliminare dell’ufficio di araldica).
La tradizione vuole che il nostro
stemma sia costituito da un compasso che sormonta un dado, il tutto
in campo azzurro. Per il disegno del
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compasso e dado i riferimenti erano molteplici, uno dei più antichi è
quello che si trova alla base dell’affresco in piazza Garibaldi, angolo De
Cristoforis, tuttavia il più interessante è sembrato quello che compare
sullo stemma lapideo che sormonta
la facciata principale del Municipio,
sulla facciata ovest dell’edificio, quella su piazza Cesare da Sesto. Il suo
disegno è sufficientemente ‘moderno’
ed allo stesso tempo ‘tradizionale’ ed
inoltre abbastanza stilizzato da poter
essere scolpito.
L’unico motivo di variazione è dovuto all’apertura del compasso che, per
restare in uno scudo ellittico, è particolarmente ‘chiuso’. Si propone una
geometria del triangolo, composto
dal compasso, con una base allargata in modo da risultare graficamente
più corretto nell’inserimento nello
scudo sannitico dello stemma. Per il
dado si è fatta una scelta non marcatamente ‘letterale’ con la visione
Per il Gonfalone si propone lo stemma in un campo bianco-dorato con
un bordo azzurro per riprendere tutti
gli ‘smalti’ comunali.
La bandiera è tutta nuova: la proposta più naturale è sembrata la riproposizione dello stemma comunale
oltre ai colori bianco ed azzurro scuro e vivo del campo dello stemma. Il
colore prevalente è l’azzurro e quindi
la bandiera è campita con un quadrato azzurro (che richiama la simbologia geometrica del dado come
cubo, quindi a facce quadrate) oltre
assonometrica delle facce, lasciando ad una striscia bianca nell’attacco al
in vista solo il numero cinque della pennone in modo da completare la
faccia principale. La scelta del cinque geometria rettangolare della bandiera
è anch’essa grafica, in quanto il sim- classica e poter far campeggiare con
bolo cinque del dado è dotato di una orgoglio il nostro stemma, risaltando
simmetria bilaterale, con un centro, in modo particolare nel contrasto fra
che fissa la figura del quadrato.
bianco e azzurro.
L’azzurro scelto è particolarmente Abbiamo già accennato alla possibiforte e brillante per contrastare con il lità che venga anche composto un
bianco (secondo colore comunale) e inno della Città: ma questa è un’alcon il giallo oro del compasso e dado. tra storia .... e non rientra nei doveri
Il colore ha la caratteristica cromatica istituzionali ordinariamente previdi ‘segnale’ ed è particolarmente ef- sti dalla normativa. Ci attrezzeremo
ficacie a schermo (RGB: R=0, G=0, anche per questo, sapendo che tutto
B=255): per il futuro si presume che quanto può contribuire al senso di
l’immagine più frequente dello stem- appartenenza alla nostra comunità è
ma e della bandiera sarà riprodotta a un buon lavoro per il presente, per
schermo ed è quindi rilevante la sua le generazioni future e per onorare la
efficacia su questo media.
nostra storia.
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VIABILITÀ
La tanto attesa rotonda
del Sempione-viale Ticino
Di Giovanni Buzzi, Assessore all’Urbanistica e Viabilità
La Giunta comunale, il 10 gennaio scorso, ha approvato il progetto preliminare della rotatoria sulla
strada del Sempione, all’incrocio con la strada provinciale di viale Ticino. Questo incrocio, oggi regolato da due semafori, è la causa di lunghe code per
chi arriva a Sesto (e di molte sanzioni per la presenza
della videosorveglianza).
Da anni i cittadini sestesi e tutti coloro che vogliono raggiungere la nostra città invocano una diversa
regolamentazione dell’incrocio. Finalmente questa
amministrazione ha deciso il grande passo.
L’intervento ha un costo elevato: 400 mila euro di
quadro economico (le pure opere costano meno ma
vanno aggiunte le somme a disposizione per Iva,
progettazione, acquisizione aree, ecc.). Siamo riusciti ad ottenere però un contributo di 250 mila euro
dalla provincia di Varese grazie al pressante interessamento del nostro sindaco Marco Colombo e del
nostro assessore ai Lavori pubblici, Raffaele Bertona.
L’intervento progettuale s’inserisce in un contesto
più ampio di interventi pianificati dall’Amministrazione per la riorganizzazione di tutte le principali
intersezioni per la realizzazione di un’efficace regolazione e moderazione del traffico, con lo scopo di
garantire una maggiore sicurezza per tutti gli utenti
della strada e rendere più snello il ritorno a casa dei
molti sestesi dal lavoro.
Questo intervento segue quello recentemente realizzato all’incrocio con via Rosselli, che tra l’altro
funziona benissimo, e a questo seguiranno gli altri ancora regolati da semafori. L’intervento preve-
de anche la sistemazione degli impianti sotterranei
e la realizzazione di una rete pedonale, attualmente
non presente, per connettere le aree residenziali e gli
insediamenti commerciali esistenti sull’area dell’intersezione.
La rotatoria avrà 32 metri di diametro complessivo
e presenterà le seguenti caratteristiche:
- anello di circolazione di 8.5 metri di larghezza;
- isola centrale non valicabile di raggio 5 metri;
- fascia sormontabile di 1.5 metri di larghezza;
- ingressi ed uscite con una sola corsia di marcia;
- isole spartitraffico in rilievo.
La rotatoria è formata da 3 rami: su quello d’uscita in
via Sempione, direzione Milano, è stata prevista una
zona di accumulo per consentire l’immissione dei
veicoli provenienti dalla via Merigino. Inoltre, per
un insediamento residenziale ora in costruzione sul
lato nord della stessa, è stata prevista un’altra corsia
di accumulo per consentire l’ingresso con manovra
di svolta a sinistra. A lato dei marciapiedi è prevista
la realizzazione di aree verdi al cui interno saranno
inserite piantumazioni analoghe a quelle delle altre
rotatorie. L’opera sarà completata e resa utilizzabile
nel corso di quest’anno.
Dopo anni d’inerzia, contiamo di risolvere finalmente l’annosa e sentita questione dell’accesso a
Sesto Calende: ricordo e sottolineo che questa fondamentale opera infrastrutturale non era prevista in
nessun progetto, bilancio, nulla di nulla delle precedenti amministrazioni.
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SERVIZI SOCIALI
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Servizi sociali a disposizione della cittadinanza
Di Stefania Salvi, Assessore ai Servizi sociali
Ufficio Servizi Sociali – Educativi
tel. 0331.928180 – 150
fax 0331.928184
−
Sportello sociale di cittadinanza:
[email protected]
−
Per lavoro e istruzione/formazione
si riceve su appuntamento.
−
−
1 - LAVORO:
[email protected]
− Attivazione del sito Internet
www.lecittadellavoro.it/
− caricamento delle offerte della rete Le
città del lavoro sul sito
www.tempogavirate.it/lavoro/
pages/offerte.php
− attivazione di stages per i giovani
presso le aziende sestesi
− avvio dell’attività di selezione del personale per l’incontro domanda-offerta
− consegna di nominativi di badanti e
servizio di preselezione
− ricerche di lavoro on-line in compresenza con l’operatore
− attivazione di stages per i giovani
presso le aziende sestesi
− redazione/compilazione “curriculum
vitae”
− preparazione al colloquio di lavoro
− informazione sulle agenzie e centri per
l’impiego presenti sul territorio
− affissione settimanale in bacheca di
annunci di lavoro
2 - ISTRUZIONE/FORMAZIONE:
[email protected]
− informazione riguardo i centri di for-
mazione presenti sul territorio e i corsi
in avvio
affissione in bacheca dei corsi di riqualificazione professionale in partenza
ricerche personalizzate sul web dei
corsi di formazione/riqualificazione
professionale
servizio di orientamento individuale
per la scelta delle scuole superiori e
dell’Università
servizio di orientamento all’interno
delle scuole medie e superiori di Sesto
Calende
3 - CONTRIBUTI
− Informazioni e caricamento pratiche
bonus energia e bonus gas
− Informazioni su altri contributi economici: bonus Telecom, esenzione Canone Rai, Social Card,
− Fondo sostegno affitto, Dote scuola,
Assegno al nucleo famigliare, Assegno di maternità, Carta verde e
Carta 65
4 - ALTRO
− Informazioni sulle associazioni e le opportunità di volontariato del territorio
− Esperienze all’estero per i giovani in
campi di volontariato
− Servizio sociale professionale
− Segretariato sociale
− Assistenza domiciliare anziani, disabili, soggetti fragili
− Servizio pasti a domicilio per anziani,
disabili, soggetti fragili
− Inserimento anziani in Case di Riposo
− Inserimento in progetti socio-educativi
e lavorativi di soggetti disagiati
− Inserimento portatori di disabilità in
comunità e in percorsi lavorativi
− Trasporto disabili
− Tutela e sostegno minori in difficoltà
− Sostegno economico
− Assegno maternità e nucleo familiare
− Riduzione sulle tariffe dei servizi comunali scolastici
− Borse alimentari
− Carta verde e Carta 65
− Dote Scuola
− Asilo nido
− Alloggi edilizia residenziale pubblica
− Servizi comunali nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole dell’obbligo
(mense e trasporti)
− Diritto allo studio
− Sport
− Collaborazione con i servizi presenti
sul territorio: Consultorio, Servizio di
Neuropsichiatria Infantile, Nucleo zonale Handicap, Centro Psico-sociale,
Servizio di assistenza Domiciliare
Integrata, Nucleo Operativo Disabili, Centro Formazione Professionale
Ticino-Malpensa, residenza socioassistenziale per disabili
− Progetti di educativa di strada
− Spazio Educativo pomeridiano
− Servizio Civile Nazionale
− Social Bus
− Spazio Giovani
− Percorsi di sensibilizzazione al volontariato giovanile (Volare Alto)
− Recupero dei beni invenduti a favore
delle persone in difficoltà (Last Minute
Market)
− Progetto “Oltre le porte” per l’integrazione delle donne straniere.
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INCONTRI E MANIFESTAZIONI DI INIZIO ANNO
Giornata del Ricordo
Processione della Madonna di Lourdes
Festa del malato alla Casa di Riposo Sant’Angelo
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Danza e pattinaggio sul ghiaccio
Festa del rogo della Befana a S. Giorgio
Il Carnevale 2012
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SICUREZZA
Sicurezza: ci mancava il decreto svuota carceri!
Di Orlando Veronese, Assessore alla Sicurezza
Sesto Calende è una città sicura? Abbastanza, se
comparata a quello che possiamo definire lo standard qualitativo lombardo anche se, dal mio punto
di vista, ritengo che per esserlo a pieno titolo si debba contenere uno dei reati più odiosi: il furto nelle
abitazioni. Se il livello raggiunto viene considerato
buono è grazie al lavoro incessante e spesso invisibile delle forze addette alla sicurezza che lavorano sul
territorio: mi riferisco in particolare alla nostra Polizia
Locale ed ai Carabinieri, senza dimenticare il lavoro
di prossimità svolto dalla Polizia di Stato. Lavoro che
ho avuto modo di constatare ed apprezzare ancora
di più da quando ricopro l’assessorato alla Sicurezza.
Su questo equilibrio ora viene calato dall’alto il decreto svuota carceri, voluto dal Governo Monti e approvato attraverso il voto di fiducia dalla maggioranza che lo sostiene. Ma perché qualcuno ha pensato a
questo decreto? semplice, abbiamo 40 mila posti in
carcere e 60 mila detenuti, non sappiamo dove metterli e facciamo l’indulto. In pratica questo Governo
dice: “Siete dei delinquenti, dovete stare in prigione,
però non sappiamo dove mettervi”. A me sembra
una cretinata e credo che così dovrebbe sembrare a
tutte le persone oneste che chiedono certezza delle
pene. Si poteva fare qualche cosa di diverso? Certamente, considerando che circa il 37 percento dei
detenuti (24 mila) è straniero e che l’ex Ministro Roberto Maroni stava percorrendo la strada di stringere
accordi con i governi dei loro paesi di provenienza,
tenendo conto che un semplice detenuto costa alla
nostra collettività oltre 500 euro al giorno e considerando che far loro scontare la pena nel proprio paese
di origine diventerebbe un mezzo per “impedire” che
questi tornino e ritornino a delinquere, consentendo
un risparmio milionario per le casse dello Stato. Ma
cosa succede da noi? Nella nostra Regione si calcola
che saranno scarcerate e poste agli arresti domiciliari
circa 1500 persone. Io non posso sapere se, e quante, di queste arriveranno a Sesto Calende ma temo
siano più d’una: ciò nonostante sono molto preoccu-
pato perché non è vero che una volta fuori non sono
più un problema per le forze dell’Ordine. Di fatto il
Ministero della Giustizia le ha girate al Ministero
dell’Interno (ovviamente senza fornire le risorse necessarie) nel senso che, come tutte le persone poste
agli arresti domiciliari, dovranno essere controllate
almeno una volta giorno dai Carabinieri, che dovranno accertarsi che siano davvero in casa: ciò significa
che una pattuglia di Carabinieri, indipendentemente
da quanto altro succede o ci sia da fare sul territorio, deve giornalmente occuparsi di queste persone.
Ovviamente questi nuovi si aggiungono a quelli che
ci sono già, abbastanza numerosi, e così quando i
cittadini hanno purtroppo la necessità di chiamare i
Carabinieri, o quando ci aspettiamo che siano in servizio per difendere le nostre case, dobbiamo sapere
che forse sono impegnati nel giro della città per fare
visita ai delinquenti agli arresti domiciliari. Anche di
questo dobbiamo ringraziare il Governo Monti e chi
lo sostiene.
POLIZIA LOCALE: PRESENTATO IL RESOCONTO 2011
Il 20 gennaio, nella ricorrenza di S. Sebastiano,
Patrono della Polizia Locale, è stato presentato
il resoconto delle attività svolte nel 2011. Sono
stati rilevati 45 incidenti stradali, dei quali 35
con feriti. Sono state effettuate 44 rimozioni
forzate, 6 fermi amministrativi di veicolo, 18
sequestri amministrativi e 4 sequestri penali.
Sono state effettuate 6 sospensioni di patenti
di guida. Sono stati disposti 1 ritiro di carta di
circolazione (oltre a 52 sospensioni di carte di
circolazione per mancata revisione) e 13 ritiri
di patenti di guida (di cui 1 per revoca). Sono
state segnalate 2430 patenti di guida per la
sospensione in caso di recidiva. Sono stati
decurtati 15021 punti dalle patenti, dei quali
132 da quelle rilasciate da meno di tre anni.
Sono stati redatti 56 atti di polizia giudiziaria.
Sono stati eseguiti 3 arresti. Sono stati identificati 58 cittadini extracomunitari, alcuni dei
quali accompagnati per identificazione e per
procedimenti conseguenti. Sono state eseguite 3 espulsioni. Sono stati effettuati 36 servizi
congiunti con altre forze di polizia. Sono state
organizzate 630 pattuglie nell’ambito dei controlli di polizia stradale, con verifica di 7732
veicoli, oltre all’incremento del 60% delle ore
di presenza a piedi di agenti in centro città.
Sono state accertate e verbalizzate 10005 violazioni alle norme del codice della strada, di
cui 2593 per accessi in zone a traffico limitato,
40 per superamento dei limiti di velocità accertate con telelaser e 2377 per passaggi con
semaforo rosso. Sono stati discussi in dibattimento 108 ricorsi al giudice di pace. Sono stati
inviati 94 ricorsi al prefetto. Sono state emanate 101 ordinanze. Sono stati emessi 56 permessi per persone disabili e 1173 permessi per
accesso alle zone a traffico limitato. Sono stati
eseguiti 520 accertamenti in materia anagrafica. Sono stati effettuati controlli in 52 mercati
settimanali e straordinari, comprensivi di 48
servizi in borghese. Sono stati effettuati 22
controlli in materia urbanistico-edilizia, alcuni
dei quali hanno determinato la comunicazione
di notizia di reato alla Procura di Busto Arsizio.
Sono stati effettuati 12 controlli in materia di
commercio e pubblici esercizi.
Nel corso del 2011, per problemi connessi al
patto di stabilità, non è stato possibile effettuare con la frequenza voluta i servizi nelle
ore serali ma, specie nel periodo estivo, sono
state garantite pattuglie esterne durante le
principali manifestazioni. Prosegue il servizio
prestato dai due ausiliari della sosta che si
occupano dell’accertamento delle violazioni
nelle zone a pagamento del centro cittadino,
consentendo così agli agenti di svolgere le
attività di pattugliamento e controllo. Anche
nel 2011 vi è stata la partecipazione al Patto
per la sicurezza dei laghi Maggiore e di Lugano, che ha visto coinvolti numerosi organi
di polizia, coordinati dalla Prefettura e dalla
Questura di Varese.
Uno dei principali impegni della Polizia Locale
è di mantenere la “città tranquilla” e questo
richiede una presenza costante ed una fattiva
collaborazione con le altre Forze dell’Ordine,
con le quali intercorre un ottimo rapporto, specialmente con l’Arma dei carabinieri ed il Corpo forestale dello Stato. Non meno importante
e determinante è l’intesa e l’interazione con i
volontari della Protezione civile del parco Ticino, sempre molto disponibili e professionali.
Il comandante, Michele Signò
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AMBIENTE
GIORNATA NAZIONALE
DELL’ALBERO
Di Raffaele Bertona, Assessore all’Ambiente
Il 21 novembre scorso è stata celebrata la seconda Giornata nazionale dell’albero, voluta dal
ministro dell’Ambiente del Governo Berlusconi,
Stefania Prestigiacomo, d’intesa con il ministero
dell’Istruzione. Inoltre il 2011 è stato l’anno internazionale delle foreste, voluto dall’Onu.
Anche la città di Sesto Calende ha aderito alla
giornata cui hanno partecipato le diverse scuole comunali primarie e dell’infanzia ed il liceo
scientifico Mericianum. Obiettivo della giornata
dell’albero era la sensibilizzazione sull’importanza del patrimonio arboreo e boschivo, sul valore
e l’importanza dell’ambiente in cui viviamo.
Crescente la partecipazione su tutto il territorio
nazionale: oltre 1.400 comuni e scuole nel 2010,
1.670 nel 2011, di cui ben 193 in Lombardia.
Grazie all’impegno degli tecnici comunali sono
state ritirate, presso il Centro vivaistico forestale
regionale di Curno (BG), le piantine destinate ai
giardini delle scuole comunali.
La partecipazione delle scuole è stata massiccia
e, alla presenza degli insegnanti e degli assessori
alla Cultura, Silvia Fantino e all’Ambiente, Raffaele Bertona, i giovanissimi, con l’entusiasmo
che li contraddistingue, hanno assistito al gesto
simbolico della messa a dimora delle piantine.
La cerimonia preparata dagli insegnanti ha visto
anche la recita di canti e testi nonché la realizzazione, da parte dei più piccoli, di lavori a tema
dell’albero.
La Giornata nazionale dell’Albero, Scuola materna Bassetti.
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Una buona notizia
Di Giovanni Buzzi, Assessore all’Urbanistica
Un’importante opportunità per Sesto Calende è costituita dal nuovo programma di sviluppo dell’Agusta Westland, nell’area di via Indipendenza. È prevista
la realizzazione di un edificio produttivo e terziario in luogo di un capannone
esistente demolito, nella zona a nord dell’area in prossimità della ferrovia.
Questo edificio dovrà contenere nuovi simulatori di volo, sia da produrre che
da gestire, che andranno ad arricchire la già prestigiosa scuola di volo. Si svilupperà su una superficie complessiva di pavimento, su diversi livelli, per circa 8
mila metri quadrati e conterrà sia gli spazi per la produzione di questi grandi e
meravigliosi oggetti ad alto contenuto tecnologico, sia uffici ed altri spazi di servizio. Oltre alla straordinaria importanza di un nuovo insediamento produttivo e
terziario, in questi momenti di crisi economica, i proventi per le casse comunali,
derivanti dal contributo di costruzione, sono molto rilevanti ed andranno ad
incrementare le entrate del bilancio comunale di quest’anno.
Tutta l’Amministrazione saluta con grande soddisfazione questa iniziativa di
una grande azienda che dimostra, ancora una volta, di credere nella competitività del nostro territorio e nella possibilità di sviluppo del loro importante sito
nella nostra città.
LA PROPRIETÀ COMUNALE
DEL “CHIOSCO DELLA SPIAGGIA DI LISANZA”
E IL SUO AFFIDAMENTO IN GESTIONE
Di Massimo Piscetta, Assessore al Bilancio
Alla fine del 2011 è stata svolta la
gara per l’affidamento dell’area e delle strutture di proprietà comunale conosciute come “Il chiosco della spiaggia di Lisanza”. La logica sottostante
alla procedura va ricercata nella strategia amministrativa di fondo tesa alla
valorizzazione del patrimonio dell’ente comune, nel pieno rispetto delle regole di trasparenza in materia di beni
di proprietà pubblica.
Il chiosco (struttura adibita ad uso
di bar per gli utenti della spiaggia
nei periodi estivi) e il terreno su cui
questo è costruito, insieme alle altre
strutture ad uso della spiaggia, sono
di proprietà del Comune (e quindi dei
cittadini di Sesto, complessivamente
intesi) e per la parte più adiacente alla
riva del lago è un’area demaniale. In
precedenza la gestione era affidata
all’associazione “Pro Sesto” che affidava l’operatività di gestione ad un
interlocutore privato.
Benché l’attività della Pro Sesto, del
suo Presidente nonché dei consigli
di amministrazione succedutisi nel
passato sia stata egregia sia per la
manutenzione che nella possibilità di
fruizione pubblica di una così importante realtà del tessuto della nostra
città, proprio l’intenzione strategica
di valorizzazione del patrimonio comunale nel rispetto pieno delle complesse normative di settore ha reso
opportuno il diretto controllo da parte
dell’ente Comune. È stato quindi predisposto un apposito bando di gara
pubblica cui hanno partecipato quattro concorrenti.
Vincitore del bando è la Cooperativa
Effecinque s.r.l. che si è aggiudicata la
gestione impegnandosi per un canone
annuo di 12 mila euro, oltre ai connessi oneri di manutenzione continuativa della spiaggia e dell’area a prato
limitrofa. L’apertura del locale e della
spiaggia è prevista nel mese di aprile.
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I quartieri
di
Sesto
Oriano e Oneda
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Di Renzo Besozzi
I quartieri di Oriano ed Oneda sono oggi considerati distinti ma la storia li accomuna e perciò ne faccio qui un
tutt’uno.
Il nome Oriano risale nei tempi, citato la prima volta
come “Orglano” in un precetto di Liutprando, re dei Longobardi, a favore di un monastero di Pavia nel 712.
Alcuni secoli dopo, nel 1045, i monaci di San Dionisio
in Milano tra i beni lasciati loro dal defunto arcivescovo
di Milano Ariberto citano anche i possedimenti terrieri di
“Orleano”.
Una conferma del nome si ha infine nel 1290, quando
“Orliano” viene citato come località della chiesa dedicata
a Sant’Antonio Abate.
La zona, come quasi tutto il territorio sestese, è stata abitata già nella prima età del ferro, come documentano alcune tombe ivi rinvenute nel secolo scorso. Successivamente, il borgo è stato abitato anche in epoca romana,
come testimoniano i ritrovamenti di tombe, resti di ville,
acquedotti, una fornace. Attorno alla metà del XV secolo
i Borromeo acquistano la proprietà della Pieve di Angera,
che comprende anche il territorio di Oriano ed Oneda.
Dopo vari passaggi, l’intera zona viene acquisita dai fratelli Galeazzo Maria e Teobaldo Visconti, conti di Gallarate, che riuniscono proprietà fondiarie per circa 100 mila
pertiche. Le tenute passano poi, per mancanza di eredi
diretti, al “Luogo Pio di Santa Corona di Milano”.
Nel 1722 Maria Teresa d’Austria fece redigere un dettagliato censimento catastale di tutto il suo impero, che
riporta la misura del territorio del “Comune di Oriano
con Oneda, pieve di Angera, Ducato di Milano”: 4677
pertiche milanesi, 14 case coloniche e 2 mulini. Oneda è
una masseria fra queste.
La maggior parte del territorio è concentrata in poche
mani. Le abitazioni sono molto precarie. Esistono due
mulini per la macina delle granaglie prodotte in loco.
A causa della scarso reddito, nel 1880 il “Luogo Pio” aliena le proprietà di Oriano suddividendole in lotti, di cui il
principale viene ceduto a un certo Fortunato Consonno
che, amante del borgo, attua un piano di ammodernamento: provvede a dotare il paese di acqua potabile, fa
costruire un lavatoio in centro ed uno in Oriano di Sotto,
edifica la villa oggi chiamata Lazzaroni ed il parco cintato
di 670 pertiche, un’aula per la scuola.
Alla sua morte le terre furono frazionate e vendute. Dopo
vari passaggi, la villa Lazzaroni fu acquisita da Attilio Vittadini, che fu poi Commissario Prefettizio e Podestà di
Sesto Calende, ed ancor oggi appartiene agli eredi della
famiglia.
Amministrativamente, Oriano seguì le vicende di Milano. Nel 1807, in epoca napoleonica, per un decreto del
Regno Italico, fu aggregato alla vicina Sesto Calende ma
con la restaurazione dopo Napoleone riacquistò la sua autonomia. Nonostante il parere contrario del locale Consiglio comunale, nel 1869 Oriano viene definitivamente
accorpato al Comune di Sesto Calende. In quegli anni gli
abitanti sono circa 180.
A differenza di Sesto Calende, la cui economia si è sempre
basata principalmente sul commercio, l’unica attività economica di Oriano ed Oneda fino al secondo dopoguerra
è l’agricoltura, che però è povera. Inoltre per lunghi secoli
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I QUARTIERI DI SESTO CALENDE
la proprietà terriera non fu degli agricoltori e ciò, ovviamente, costrinse la popolazione a vita di stenti. La chiesa
di Sant’Antonio Abate di Oriano fu una cappella dipendente dalla parrocchia di Mercallo fino al 1579, quando
il cardinale Carlo Borromeo eresse Oriano in Cura autonoma.
Oneda invece, pur amministrativamente frazione di Oriano, rimase soggetta spiritualmente alla parrocchia di Mercallo fino al 1898, cosa che provocò continue discordie,
in particolare per la sepoltura dei morti. La questione era
aggravata dal fatto che Oriano con Oneda si trovavano in
provincia di Milano, mentre Mercallo era parte integrante
della provincia di Como.
La chiesa di Oriano, così come la vediamo oggi, è stata
ricostruita nel 1652 ma la cappella precedente si perde
nella notte dei tempi. Ad Oneda esiste l’Oratorio di San
Francesco, eretto nel 1482 dal nobile Giovanni Gatti, ed
ampliato dagli abitanti di Oneda nel 1757. Ancora oggi
la chiesa è consacrata ed utilizzata.
Che debbo dire sui due borghi? Solo negli ultimi decenni, con lo sviluppo di attività industriali nella Provincia, il
tenore di vita si è elevato e abbiamo assistito anche qui ad
un forte sviluppo edilizio, accompagnato anche da buone
iniziative imprenditoriali che hanno fatto sorgere alcune
piccole industrie. In particolare Oneda, disponendo di
ampi territori pianeggianti, ha visto radicalmente cambiare il suo aspetto e numerosissime sono sia le abitazioni
indipendenti che le palazzine condominiali.
Degni di menzione sono, in Oriano, la chiesa, la villa
Vittadini e il suo parco cintato, il lavatoio pubblico, il
vecchio mulino, il cimitero, il vecchio edificio scolastico
ed alcuni scorci del vecchio borgo. Recenti invece sono
da citare la scuola dell’infanzia Montessori a Oriano di
Sotto, il Centro Parco del Ticino ed alcune industrie meccaniche.
Una particolare menzione spetta al Centro Parco la cui
sede è stata collocata in edifici delle vecchie scuole, che
ospitano anche una bella sala conferenze, e che è il centro
propulsore di attività divulgativo-didattiche del Parco del
Ticino. Al piano terra ospita il museo di storia naturale,
costituito da tre collezioni.
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La raccolta Francesco
Cazzamini Mussi, donata
dal consorzio al Comune, di circa un migliaio di
pezzi, comprende reperti
di roccia, minerali, fossili
e coralli.
La collezione di Angelo
Penza, artista vigevanese, aggiunge al museo un
corpus di sessanta riproduzioni di funghi, raccolti
nel parco, duplicati attraverso dei calchi e dipinti
a mano. Completano l’esposizione la collezione entomologica di Luciano Maggiori, un catalogo degli insetti dell’area tra il lago Maggiore e il lago di Garda, oltre ai reperti naturalistici prima
esposti al civico museo di Sesto Calende.
È stato, infine, restaurato anche l’antico forno di Oriano
come laboratorio didattico per bambini e adulti interessati alle ricette e tecniche tradizionali per pane e dolci.
Esiste anche (quanti lo sanno?), presso il Centro Parco,
una Stazione di raccolta dati meteorologici, facente parte
del Centro meteorologico lombardo, che fornisce informazioni sul microclima locale
(www.centrometeolombardo.it).
Oneda conserva ancora nella via principale le vecchie
cascine, la maggior parte delle quali ristrutturate, e l’oratorio di San Francesco. Ma appena dietro tale angusta
strada, il paese si allarga in zone residenziali di aspetto
moderno e piacevole, con spazi pubblici di ampio respiro.
Entrambe le frazioni soffrono però, data la loro storia, di
pericolose strettoie negli attraversamenti e, in particolare
per Oneda, di traffico intenso di transito.
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UNA QUESTIONE APERTA
Ri… parliamo del Circolo Sestese
Quale futuro per l’ultima area strategica del centro?
Di Stefano Daverio
Per i vecchi sestesi è il Dopolavoro, per i meno
vecchi il Circolo Sestese, la spiaggia di Sesto, la
vacanza e il divertimento quando in vacanza i
ragazzi ci andavano una volta all’anno in colonia
a Cesenatico o, i più fortunati, a Varazze con
la mamma. Per tutti La Marna. Ora è un’area
alquanto fatiscente, ultimo buco nero nel tessuto urbano del centro storico che, in attesa di
interventi radicali, viene utilizzata al meglio dai
pochi consiglieri del Circolo per attività sociali e
ricreative. Da anni è inserita nei programmi elettorali di tutte le compagini amministrative… E
poi? La risposta, sempre la stessa: ”sarebbe bello,
ma mancan i dané”.
Vogliamo iniziare a parlarne dalle pagine di questo giornale, tutti quanti, cittadini, politici, amministratori e associazioni perché questa area è
parte della storia di Sesto e ne può caratterizzare
lo sviluppo futuro: perché ciò che si progetterà
sia in termini formali che di contenuto, credo
non possa prescindere da un’ampia discussione
tra tutti i sestesi e i loro rappresentanti.
Nei numeri del 2012 (e magari oltre!) cercheremo, per quanto ci compete, di stimolare un dibattito aperto senza pregiudizi né partigianerie,
invitando i nostri lettori a portare il loro contributo di opinioni ed idee.
IL PASSATO
L’associazione Circolo Sestese nasce nel 1972
dopo lo scioglimento del dopolavoro aziendale Siai-Marchetti, con la cessione da parte
di quest’ultima al Comune di Sesto Calende
dell’immobile e della rispettiva area.
Condizione della cessione è che il tutto venga
dato in comodato per 30 anni al nascente Circolo sestese. Negli anni precedenti, con alterne
vicende, l’area è stata un grande contenitore di
proposte sportive, sociali e ricreative per tutto
il territorio circostante e non solo, ampiamente
presente nella memoria storica dei tanti che le
hanno vissute.
IL PRESENTE
Intervista al presidente del Circolo Sestese
Incontro Alberto Quaglini, presidente del Circolo, sulla spiaggia in uno splendido sabato di
sole; a sinistra il Rosa che si duplica nel fiume,
di fronte la nostra torre di pisa che pende e mai
viene giù. Conosco Alberto da più di trent’anni quando, giovani consiglieri del Circolo, discutevamo di docce pubbliche e di gestione del
cinema, di cineforum e ferragosto sestese insieme ai più anziani: mio padre, il Frencis, Renato
Gremi, il Blum, il geometra Brugnoni, il signor
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Passoni… Nel 1994 è diventato lui il Presidente
e lo è tuttora (chissà perché a Sesto i presidenti lo
sono a vita? Credo più per mancanza di ricambi
che per la cadrega!). Lo fa con la passione, l’entusiasmo e le arrabbiature di tutti quelli che, a
livello locale, si occupano di sociale e di politico,
niente a che vedere con lo squallore di chi sta più
in alto. Lo fa soprattutto con l’amore per qualcosa che ormai è parte della sua vita.
Certo, se crollasse alla prossima piena il problema
sarebbe risolto.
“Sì ma sarebbe un bel guaio per molte associazioni e cittadini”.
Ok, parlami di quello che siete riusciti a fare in
questi anni, mettendoci sempre più pezze.
“Dici bene, quando l’abbiamo ricevuta, la
struttura aveva qualche evidente ruga: costi di
gestione e di manutenzione elevati, interventi
obbligati sugli arredi e interventi sostanziali di
mantenimento della struttura, senza contare le
piene del Ticino che l’hanno sistematicamente
deteriorata, ponendoci con evidenza il dubbio
sulla opportunità o meno di intervenire volta
per volta”.
Il vostro grande merito tuttavia è stato quello di
programmare comunque sempre nuove attività,
nonostante la precarietà.
“Beh, di cose ne abbiamo fatte e ne stiamo facendo, ma non possiamo mai programmare
niente a lungo termine. Dal punto di vista sportivo ricordo l’espansione della Polisportiva circolo sestese con la canoa, la pallavolo e il basket, la
pesca sportiva e, da ultimo, il free climbing, con
grandi traguardi atletici. Ma anche grossi eventi culturali come concerti di tutte le sensibilità
musicali, teatri in lingua e dialettali per adulti e
bambini, il ripristino del cinema con l’accordo
con un privato, che ha ridato a Sesto l’opportunità di proiezioni di film anche all’aperto. Poi
tanto spazio per i giovani con gruppi musicali
importanti, i cantautori di Carlini, fino a Marna
Rock, nata dalla risposta a una consistente domanda di spazio dei giovani sestesi”.
Qual è stata l’iniziativa che più ti ha appagato?
“L’avere pensato e voluto creare, 14 anni fa, per
i giovanissimi un modo allora nuovo e originale
di trascorrere le vacanze estive, organizzando il
Campus con un grande positivo riscontro tra le
famiglie”.
Ho potuto apprezzare in questi anni la grande disponibilità ad ospitare sempre gratuitamente molte
iniziative delle associazioni del volontariato sestese.
“Sì, alla Marna hanno trovato spazio tutte le iniziative promosse dal Comune o dalla biblioteca,
dalle associazioni del volontariato e da quelle
sportive, dalle scuole. I costi di questa ospitalità
si aggirano mediamente dai 5 ai 6 euro all’anno,
sopportati totalmente dal Circolo sestese. Ora le
cose sono anche per noi più difficili, non godendo tra l’altro di nessun aiuto esterno”.
Del resto siete l’unica sala polivalente di Sesto, capiente ed adattabile alle più diverse esigenze…
“Certo capiamo le necessità di tutto l’associazionismo sestese, ma chiediamo pure di capire che
il circolo non può più farsi carico dei costi di
tutto il sociale sestese”.
Come sono i rapporti con il Comune?
“Negli anni, le amministrazioni comunali che
si sono succedute hanno cercato di affrontare il
problema dell’area nel suo complesso, con vari
progetti. Tentativi ce ne sono stati ma i risultati
per vari motivi non si sono visti. Vuoi per la problematicità dell’area, vuoi per la difficoltà a reperire finanziamenti, sta di fatto che la domanda di
una più dignitosa sistemazione, o di una radicale
ristrutturazione, rimane nei fatti da anni disattesa. Come ente gestore abbiamo fatto quanto
più possibile con le nostre forze per la manutenzione ordinaria, contando sul volontariato dei
consiglieri e dei soci, mentre le amministrazioni
Comunali hanno concorso su alcuni interventi
straordinari come il rifacimento di una parte del
tetto, la bonifica del sottotetto, i servizi igienici
pubblici e l’ampliamento dei servizi della canoa”.
Per un po’ di tempo avete avuto in gestione anche
il Parco Europa…
“Nel Parco Europa avevamo visto una soluzione
alternativa alla Marna, ma non è stato possibile.
Quell’area ora è affidata a un privato: pazienza… Opportunità persa!”.
Allora cosa prospettate per il futuro? Avete dei progetti?
“Negli incontri con le diverse amministrazioni
abbiamo sempre sostenuto che il tutto debba
essere ristrutturato ma solo dopo avere pensato
a creare un’alternativa di almeno pari capienza,
per ovvi motivi anche commerciali, condizione
obbligata per poter coprire i costi del sociale e
rendere lo spazio autofinanziabile senza aggravio per la comunità. Poi riteniamo che debba in
ogni caso essere salvaguardata la presenza della
sezione canoa e che occorra cercare tutte le strade per evitare il financing-project.
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UNA QUESTIONE APERTA
prevedevano integrazioni e soluzioni moderniste con le funzioni consolidate. Il bar moderno
è la prima parte di questi tentativi.
- Fine anni 80: studio dell’Ufficio Tecnico a
firma Vecchi.
È costituito da una relazione d’inquadramento
sulle peculiarità e qualità dei luoghi di analisi
sulle funzioni attuali e possibili, con indicazione di quelle obbligate (sport acquatici) e di
quelle eventualmente trasferibili e di metodologia procedurale sia riguardo alla partecipazione popolare, sia riguardo alla necessità di un
pubblico concorso di architettura, data la delicatezza e la rilevanza del sito.
La relazione è corredata da tre tavole (visibili
sulle scale che portano all’Ufficio tecnico del
Comune) per facilità così definite:
1 - Liscia (demolizioni tranne canoa, parco verde),
2 - Ferrarelle (adeguamento edifici esistenti, con
soprastante solarium collegato a via Roma),
3 - Gassata (sostituzione radicale con nuovo
progetto).
- Inizio anni 90: progetto Balconi-Papa.
Restyling in stile classicista/post-moderno ed
ampliamento in sito delle funzioni esistenti. Il
progetto viene poi abbandonato per mancanza
di un serio piano finanziario e gestionale.
- Fine anni 90: progetto Brugnoni.
Ampliamento bar Moderno sponsorizzato e
co-finanziato dal Circolo sestese.
- Inizio anni 2000: progetto Ranzani.
Ha donato al Comune un progetto preliminare
che poteva essere posto a base di una procedura di Financing Project, da nessuno poi in
realtà perseguita. Esso prevede la demolizione
quasi completa e la ricostruzione di una piastra a quota piazza Cesare da Sesto con sopra
un bar-ristorante-solarium panoramico e sotto
un porticato alto esondabile da usare come parcheggio.
Abbiamo sempre sostenuto la nostra predilezione per la ristrutturazione perché permetterebbe
di intervenire a lotti e in tempi diversi, manterrebbe la centralità della posizione e renderebbe
possibile il ricorso alle sole finanze pubbliche,
con il concorso di capitali privati di partner interessati a proseguire attività già esistenti”.
Perché siete così contrari al financing-project?
“Considero essenziale che il gestore debba essere un ente pubblico che senta come prioritario il servizio alla comunità, mentre temo che,
viceversa, un privato abbia altre priorità. Non
devono venir meno l’autonomia e la sensibilità
sociale finora garantite da una gestione aperta ai
bisogni della comunità e non condizionata dal
guadagno. Noi fin qui abbiamo fatto del nostro
meglio per garantire sicurezza, versatilità, attenzione e rispetto del patrimonio pubblico che ci
è stato affidato, soprattutto con il massimo di
disponibilità verso le esigenze più diverse e senza
discriminazione alcuna. Ci siamo sforzati di non
fare doppioni e contrapposizioni ma di coprire
eventuali vuoti, attenti anche ai cambiamenti
della nostra comunità. Ora pensiamo sia il tem- IL METODO DI DISCUSSIONE
po non più rinviabile di decidere cosa si vuole 1 - Aspetti istituzionali e normativi: il ruolo del
Circolo sestese e la sua funzione sportiva, soper la nostra Sesto, convinti che la definizione
ciale, culturale e ricreativa;
del futuro Circolo sestese non possa essere di2
- Aspetti urbanistici e progettuali: inserimento
stinta dal disegno futuro della nostra città… E
urbanistico
e paesaggistico, vincoli idrogeolonon solo dal punto di vista urbanistico”.
gici, progettualità;
3 - Aspetti economici e finanziari: come reperire
I PROGETTI
le risorse, solo dal pubblico, partecipazione di
- Anni 60: progetto Leoncini e progetto Rippa.
privati, financing-project?
Quando la proprietà era ancora Siai-Marchetti
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CRONACA
L’incendio del campanile
Il Sindaco, a nome di tutti i cittadini Sestesi, ringrazia il corpo dei Vigili
del Fuoco delle sezioni di Somma Lombardo, Varese, Busto Arsizio e
Gallarate. Un particolare ringraziamento viene rivolto ai Carabinieri di
Sesto Calende, alla Polizia Locale e soprattutto agli uomini e donne
della Protezione Civile di Sesto Calende per l’impegno dimostrato nelle
fasi dell’incendio e per aver presidiato notte e giorno la nostra stupenda
chiesa nei giorni successivi. Grazie di cuore per il lavoro svolto!
A tutti i cittadini che si sono adoperati per aiutare la comunità cattolica
in questo brutto momento va il mio encomio e il mio ringraziamento, la
vostra disponibilità è stata molto determinante e apprezzata. Grazie!
L’Amministrazione comunale invita tutti i cittadini a partecipare alla
raccolta di fondi per il restauro del campanile mediante bonifico su uno
dei due conti correnti bancari della Parrocchia di San Donato:
Banca Popolare di Novara: IBAN IT50N0560850530000000002176
Unicredit: IBAN IT69W0200850530000040965612
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SCUOLA E CULTURA
Cesare da Sesto, uno spazio per l’arte
Artisti e critici per parlare d’Arte
Di Elena Perucco, presidente commissione “Cesare da Sesto”
Convinta dell’importanza dell’arte nell’educazione di tutti, in particolare nella formazione dei
giovani, del suo ruolo nell’insegnamento alla
cura del bello, fedele al programma di attenzione verso i giovani che si era fissata al momento
della sua nomina, la commissione Cesare da Sesto si è attivata per organizzare tre giornate di
incontri e dibattiti tra studenti, artisti e critici sui
linguaggi dell’arte.
Tenacemente sostenuti dall’assessore alla Cultura, supportati dalla fattiva collaborazione della
dirigente e dei docenti dell’istituto d’istruzione
superiore Carlo Alberto della Chiesa, i seminari
si sono svolti il 19 marzo, il 3 ed il 21 aprile presso l’Aula Magna dell’istituto e si sono avvalsi dell’apporto degli artisti
Paolo Stefani, Claudio Taddei e del critico e storico dell’arte Flaminio
Gualdoni.
Paolo Stefani, giovane artista con un notevole curriculum di ricono-
scimenti internazionali, ha trattato il complesso tema del “colore, materia e spazio, ovvero
i fondamenti dell’arte contemporanea” mentre
Claudio Taddei, pittore e musicista uruguaiano
da anni sulla scena in Europa oltre che nel suo
paese d’origine, ha dedicato alla due grandi discipline da lui praticate una lezione certamente
inusuale.
Dire brevemente di Flamino Gualdoni, che ha
raccontato il senso dell’essere artista oggi, significa esporsi a lacune e tagli impropri della
sua biografia nonché della sua bibliografia. Meglio, dunque, sottolineare che il suo intervento
ha dato vigore e valore a questa prima esperienza di dialogo sinergico fra mondi in costante divenire: l’arte e la
gioventù, entrambi soggetti di una storia senza fine.
Il seminario di Flaminio Gualdoni, aperto a tutti, ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso e interessato.
È nata l’associazione Bassetti
Un aiuto concreto per la scuola media
Di Tatiana Gheno ed il Comitato direttivo
Si parla spesso di come poter aiutare economicamente le nostre scuole, per supplire alla mancanza di fondi di cui ogni istituto soffre. Nel
2010 abbiamo fondato un Comitato genitori con lo scopo di raccogliere fondi per sostenere delle spese della scuola media Bassetti e finanziare alcuni progetti. Grazie alla collaborazione di professori, genitori
ed alcuni commercianti nostri sostenitori, siamo riusciti ad organizzare
delle iniziative per raccogliere fondi e, con i primi risultati economici,
abbiamo donato alla scuola una lavagna interattiva multimediale, un
radioregistratore, vario materiale scolastico e offerto un corso di madrelingua inglese per le classi seconde e terze.
Il nostro obiettivo per quest’anno è di poter comprare un’altra lavagna
multimediale, due proiettori per il completamento di altre due lavagne,
quattro computer, un telo per proiezioni da mettere nell’aula di scienze ed altro materiale ancora.
Per poter fare ancora di più per il bene della scuola, dal 29 dicembre
scorso siamo diventati un’associazione Onlus, legalmente riconosciuta, con il nome di “Associazione Bassetti Onlus” le cui finalità sono
quelle di promuovere l’istruzione, le biblioteche e i beni culturali del
territorio, promuovere e organizzare attività sportive, ricreative, culturali, formative ed artistiche in ambito scolastico ed extrascolastico,
incentivare gli alunni allo studio con iniziative specifiche quali l’organizzazione e la promozione di corsi, creare borse o premi di studio e
favorire pari opportunità per tutti, per l’integrazione e la partecipazione attiva alla vita scolastica e del territorio.
Chiunque è libero di associarsi e di portare idee e aiuto oppure di fare
donazioni all’Associazione, anche chi non ha figli che frequentano ora
la scuola: infatti, il progetto riguarda tutta la comunità dato che, prima
o poi, molti dei ragazzi sestesi diventeranno alunni della scuola media
Bassetti. L’ottima collaborazione che abbiamo da tempo con la dirigente Renata Santarossa e con tutto il Corpo docente, sempre pronto
a collaborare, ci fa sperare in un cammino sempre più positivo. Il Corpo
docente è molto attento agli alunni, propone sempre progetti interessanti ed utili e, naturalmente, noi speriamo che i risultati economici
delle iniziative che stiamo preparando ci diano la possibilità di rispondere in modo positivo ad ogni iniziativa. Chiunque sia interessato può
trovare notizie sul sito www.associazionebassetti.org.
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COME ERAVAMO
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“Zic”: il giornale
del dopolavoro Siai Marchetti
Spigolature di Renzo Besozzi
Negli anni gloriosi della Siai Marchetti veniva redatto un
giornale di informazione, cultura, sport e divertimento
dal curioso titolo: Zic (ovverosia un pizzico).
Ovviamente il clima dell’epoca fascista permeava il giornale, in particolare per le notizie di carattere nazionale
e per le attività e i successi dell’Aeronautica, ma sono di
notevole interesse le informazioni sulla vita locale. Lo
sport innanzitutto: canottaggio, pesca sportiva, ciclismo,
atletica, nuoto e alpinismo dominavano già 75 anni fa a
Sesto Calende con ottimi risultati e piazzamenti, anche a
livello nazionale.
La satira e le caricature sui personaggi più in vista o più
caratteristici della Siai la facevano da padrone, con una
verve invidiabile che i nostri attuali comici e caricaturisti farebbero bene ad imitare, sempre pulita ed avulsa da
ogni degrado dalla dignità
della persona. Sul nostro
Sesto Calende Informazioni cercherò di copiare,
un poco per volta, alcuni
articoli/notizie/vignette
che possono suscitare in
noi qualche interesse.
Mi fa piacere porgere, in
questo numero, all’attenzione dei concittadini la
notizia del dicembre 1941, riportata nel riquadro, su un
argomento che a distanza di 70 anni è ancora “in corso d’opera” ed anche la vignetta pubblicata nell’ottobre
1940, che suona attuale ancor oggi.
Come nascevamo? Dalle comari
levatrici alle ostetriche
Di Silvia Fantino, Assessore alla Pubblica istruzione e Cultura
Nel pomeriggio del 5 maggio ha avuto
luogo, nella sala consiliare, un particolare convengo italo-svizzero Come
nascevamo? Dalle comari levatrici
alle ostetriche. Storia e storie dalle
sponde del Lago Maggiore curato
dal Circolo culturale Gian Vincenzo
Omodei Zorini di Arona, fortemente
voluto dal mio assessorato.
Il congresso è stato dedicato alle “comari levatrici”. Parlare di loro significa rievocare la memoria di usanze,
costumi, ritualità fino ad arrivare alle
superstizioni, tutti elementi della tradizione orale e scritta del nostro territorio.
Con le levatrici l’anima si apre alla
narrazione di sentimenti certamente
forti che iniziano a vibrare alla percezione dell’alba di una nuova vita,
ma non solo. Con questa professione
la donna ha affermato se stessa sostenendo con le sue mani forti e delicate
la maternità.
Dalle comari levatrici alle ostetriche,
come recita il titolo del convegno: la
medicina si esprime dunque al femminile e coinvolge le sponde del lago
Maggiore attraverso gli interventi di
relatori sostenuti nel loro percorso di
preparazione dal comitato scientifico,
ma soprattutto dal professor Giuseppe Armocida.
Le comari levatrici o le mammane
avevano un ruolo tanto importante
nella vita sociale da essere incaricate
dalla Chiesa di conferire ai neonati
in pericolo di vita il battesimo sotto
condizione. Eppure su di loro gravavano anche ombre ed ambiguità. Non è possibile nascondere che,
come potevano dare la vita, potevano
suggerire la contraccezione o favorire
gli aborti.
Il convegno ha lasciato una traccia
del ruolo delle levatrici, il cui sapere
femminile era trasmesso ed arricchito
da una generazione all’altra, fino alle
ostetriche scolarizzate, ossia alla medicalizzazione del parto.
Le ostetriche, poco alla volta subordinate ai medici e ai principi della
scienza, dell’igiene e della salute pubblica, sentirono la necessità nell’800,
di fondare la Società Italiana delle Levatrici per tutelarsi e difendersi.
Gli interventi hanno avuto il pregio
di introdurre il tema del congresso proponendo un’iconografia della
nascita, la storia dell’assistenza e le
scuole di ostetricia e, per la Svizzera,
la diffusione della puericultura nel
Canton Ticino, per poi concentrasi
sulle diverse realtà del lago Maggiore.
Molto intriganti, per esempio, sono i
documenti ritrovati a Besozzo, a Gignese e le credenze e le superstizioni
legate a pietre, donnole e streghe. In-
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SCUOLA E CULTURA
teressante anche il carteggio privato
della famiglia Borromeo, conservato
all’Isola Bella, atto ad analizzare non
solo l’attenzione riservata alle partorienti della nobile casa tramite lo stipendio a balie e levatrici, ma anche gli
interventi filantropici a sostegno delle
condotte mediche locali, alle “povere
figlie”, alle madri, agli ammalati dei
vari feudi e possedimenti allodiali.
Relatori del convegno sono stati Giuseppe Armocida (presidente della
Società Italiana di Storia della Medicina) con Gaetana Rigo (Università
degli Studi di Pavia), Silvana Bartoli
(Società Italiana delle Storiche di Novara), Daniela Franchetti, Vittorio
Grassi (Società dei Verbanisti di Verbania), Manuela Maffongelli (Associazione Archivi Riuniti delle Donne
del Ticino di Melano, in Svizzera),
Alessandro Pisoni (Archivio Borromeo Isola Bella, Magazzeno Storico
Verbanese), Marco Tamborini (As-
sociazione Storica ed Archeologica
“Mario Bertolone”, Angera) e Alessandro Porro (Università di Brescia).
La nostra città è stata protagonista
con Giovanni Di Bella (Circolo Culturale Gian Vincenzo Omodei Zorini), il quale ha trattato L’assistenza
ostetrica nel territorio di Sesto Calende. Dal Regno Lombardo-Veneto
al primo decennio dell’Era Fascista.
Ha parlato, in sintesi, di un secolo,
un decennio e un lustro: tanto è durato complessivamente il servizio nella condotta ostetrica di Sesto Calende di due sole levatrici. Prima la zia,
Giuseppina Colombo, poi la nipote,
Marietta Mazzucchelli, si sono date il
cambio nell’assistenza al parto di quasi sei generazioni di Sestesi.
Un lunghissimo periodo che va dagli
anni del Risorgimento a quelli immediatamente precedenti l’inizio del
secondo conflitto mondiale. Anni di
profonde trasformazioni politiche e
socio-economiche ma anche di un
radicale cambiamento nel modo di
intendere e gestire il parto, di fornire
una nuova formazione alle ostetriche
e di organizzare l’assistenza sul territorio.
Attraverso le vicende professionali
della Colombo e della Mazzucchelli
abbiamo avuto la possibilità di seguire non solo il progressivo riconoscimento sociale della loro professione,
ormai istituzionalizzata e retribuita
dalla Pubblica amministrazione, ma
anche le difficoltà e i problemi legati
a tale esercizio.
Gli ultimi decenni hanno visto un
susseguirsi di nuove leggi, di statuti
organici e regolamenti, l’applicazione
dei quali renderà talvolta più complicata la costituzione dei consorzi intercomunali, come ad esempio quello
tra Sesto Calende e Lisanza, comuni
autonomi fino al 1928.
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SCUOLA E CULTURA
Una storia vecchia come l’uomo
Di Rossana Girotto
Il Signore disse allora a Caino: “Perché sei irritato
e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene,
non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci
bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso
di te è il suo istinto, ma tu dominalo”. Caino disse
al fratello Abele: “Andiamo in campagna! Mentre
erano in campagna, Caino alzò la mano contro il
fratello Abele e lo uccise” (Genesi 4, 1-8).
È una storia vecchia come il mondo. Anzi, mi
correggo, vecchia come l’Uomo. Che ci ostiniamo a scrivere e a pronunciare con la U maiuscola perché vogliamo darci speranza: vogliamo
crederci, in una umanità migliore.
Servono anche a questo le Giornate della Memoria e del Ricordo che la nostra città ha celebrato per non dimenticare tutte le vittime dei
genocidi che hanno macchiato la nostra Storia
di Esseri Umani.
Grazie alla letteratura, alla musica, all’arte nelle
sue varie forme possiamo guardare dietro e dentro di noi quella scena antica tra Caino e Abele,
e renderci conto di saper recitare benissimo entrambe le parti.
Attraverso due interessanti eventi culturali, il 27
gennaio e il 9 febbraio, Sesto Calende ha ridato voce alle persone deportate, torturate, uccise,
epurate, infoibate. Incontrando scrittori e giornalisti che continuano a indagare sui documenti
e sulle testimonianze ci viene data la possibilità di meditare sugli avvenimenti, sulle scelte e
quindi sulle conseguenze, per non ripeterle ancora. È dura ascoltare le loro parole, leggere i
loro libri, è dura sapere. Quei fantasmi sono tra
noi ed è giusto così.
Abbiamo ricordato i sei milioni dell’olocausto,
i diecimila delle foibe, e altre date arriveranno,
più o meno note, con la speranza che non siano
mai più usate misure diverse o gradi di importanza: siamo circondati, siamo pieni di genocidi,
nel senso che ne siamo riempiti anche oggi.
In aprile, il 24, è stato l’anniversario del Medz
Yeghern, il grande male, che cercò di cancellare due milioni di armeni. Tanto tempo taciute
e dunque ignorate, la questione armena come
la questione foibe, e chissà quante altre restano
dimenticate.
Come il 29 gennaio, che in fondo è a solo 48 ore
di differenza dal più conosciuto 27. Nessuno, a
parte pochi giornalisti contattati da un professo-
re universitario, sa che esattamente settanta anni
fa (era il 1942), 4 mila persone di origine italiana furono prelevate dalle loro case in Crimea,
sotto ordine di Stalin.
In una sola notte, quella del 29 gennaio appunto. Caricati sui treni, morirono in tanti nei due
mesi di viaggio attraverso la Russia fino ai campi
di lavoro del Kazakistan.
L’orrore durò decenni, i superstiti sono pochissimi, le testimonianze muoiono giorno dopo giorno. Restano i discendenti, 300 persone che ora
abitano a Kerch e che nessuno ascolta. Ancora
si chiedono il perché di quella manovra staliniana che fece piazza pulita degli italiani giunti in
Russia nell’800 chiamati da Caterina II che ammirava le capacità artistiche e artigiane dei nostri
connazionali. Da eccellenze, invitate a far grande la Russia, a “nemici del popolo”.
La politica dei nostri tempi sta dimostrando di
poter far molto per conoscere ed imparare; abbracciando la Cultura, quella che va oltre ideologie e religioni, dimostra di voler percorrere
una strada che ridurrà Caino e Abele a vuoti abiti di scena, abbandonati nell’angolo di un palcoscenico dove protagonisti sono la Vita e l’Uomo,
con la U maiuscola.
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CONCITTADINI
Il fotografo fotografato
Di Renzo Besozzi
Al nostro caro Gianfranco Girardi, che con tanta
passione e generosità documenta la vita di Sesto
Calende nelle sue fotografie, presente ed attivo
in ogni manifestazione, incontro, celebrazione e
svago della nostra città, è stato riconosciuta la
targa “ALI 2011” (Attenzione agli altri, Lavoro, Impegno profuso), assegnata ogni anno dal
Centro Culturale “Card. Angelo Dell’Acqua” a
persone che eccellono in una attività volontaria
e gratuita. Il riconoscimento è stato ufficializzato sabato 28 gennaio alla presenza di un nutrito pubblico che gremiva la sala consiliare. Oltre
agli organizzatori del premio hanno preso la parola, per ringraziare Gianfranco per la sua meritoria attività, il vicesindaco Buzzi, il responsabile
del Parco del Ticino di Sesto ed i rappresentanti
della maggior parte delle associazioni di volontariato.
Tutti hanno elogiato la disponibilità e l’impegno
di Gianfranco, che con le sue foto documenta la
storia presente della nostra città anche a beneficio dei nostri posteri.
A ravvivare l’incontro, un interessante e divertente intermezzo di Tommaso Di Bernardo, appassionato interprete del teatro napoletano che,
traendo spunto dalla passione per l’arte fotografica di De Crescenzo, affermato scrittore, regista, attore e conduttore televisivo napoletano, ha
recitato alcune sue storielle di vita napoletana,
veri quadretti pennellati con la sua consueta leggerezza ed ironia.
Complimenti, Gianfranco, siamo tutti con te!
UN CENTENARIO DI SESTO
Il 18 dicembre 1911 nasceva in Sesto Marino Giletti, dai genitori Angelo e Adele.
Sposato nel 1938 con Lidia Eroflasi ha
avuto la figlia Paola, che a dicembre ha
festeggiato il papà centenario con il marito Lorenzo, i nipoti e tutti i parenti.
Marino ha lavorato in Siai per 45 anni
prima come tornitore poi come caposquadra. Il suo divertimento giovanile è stata
la bicicletta, con la quale ha anche vinto
alcune gare, ma la sua vera passione è la
musica, ed in forza di questa passione è
stato membro del Corpo Musicale “G.
Colombo” per oltre quarant’anni, suonando sassofono e clarinetto.
Riconoscenti di tanta fedeltà, i membri
del Corpo musicale Colombo hanno festeggiato il loro collega in una simpatica
manifestazione cui ha presenziato anche
il sindaco Marco Colombo, che ha presentato a Marino il saluto e gli auguri di tutta
la nostra città.
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CONCITTADINI
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Un ricordo della Nea
Di Stefano Daverio
Come ogni anno, a tarda sera della
vigilia, le ho portato gli auguri di Natale. Lei in vestaglia, sempre più piccola, schiacciata più dai dolori della
vita che dal peso degli anni, mi ha
accolto festosamente con il suo cane
e ha cominciato a parlare di Sesto, la
sua Sesto, e dell’Itis, la sua Scuola, e
poi delle ricerche mostrandomi parte
del grande archivio storico.
Irenea Bruscherini, classe 1926, è stata una figura importante nel panorama politico, amministrativo e culturale del nostro paese. Ha contribuito
a definire, come assessore all’Urbanistica, negli anni 60, nel bene e nel
male, lo sviluppo dei Sesto: poi è stata
insegnante e vicepreside dell’Itis, architetto e storica locale, seguendo le
orme del padre Cornelio.
Sul finire degli anni ‘90 ha collaborato a questo giornale, con rubriche di
storia e toponomastica sestese.
Mi piace ricordarla riproponendo lo
stralcio di un suo pezzo apparso nel
numero di ottobre del 1998 di Sesto
Informazioni, uno spaccato di vita
della zona in cui ‘Nea è nata.
“… Manca poco al calare della sera.
Le rondini in fila sul cavo della luce
hanno intonato il loro “cirri- cirrici”, scambiandosi i fatti del giorno.
Per via Belvedere salgono da riva
il Gigino e il Mario Pozzi. Gigino
Colombo ha sulle spalle una lunga
canna di bambù dalla quale pende un sottile filo d’ottone. Sono pochi, e tutti sestesi, i pescatori capaci
di cimentarsi con quel tipo di pesca.
Bisogna essere dotati di pazienza, di
buona vista, di prontezza di riflessi,
di forza, di conoscenza delle leggi fisiche sulla rifrazione nell’acqua, per
riuscire ad infilare dalla testa il pesce. Lo strappo deve essere più veloce dello scatto in fuga della vittima
prescelta; mai così forte da tagliare
in due la preda. La pesca oggi è stata
fortunata e il Gigino porta con ostentata indifferenza il grosso luccio retto
da un rametto di salice infilato nelle
branche…
Tutti noi bambini si gioca a tuleta,
a barastà, al rialzo e alla lippa, una
sorta di baseball casalingo con un
pezzo di manico di scopa…
Si sta facendo buio. Ecco che i giochi si fermano di colpo. Uscita dalla
parrocchiale di S. Bernardino sale per
via 4 novembre verso il Sempione la
lunga processione di donne, uomini e
giovani che, ceri in mano, recitando
il rosario come tutte le sere di maggio
si recano alla Cappelletta della Madonna di Caravaggio in via Marconi. Il 27 maggio la funzione sarà
solenne… Da via Cavour giunge un
cigolante camion. Acassetta accanto a
Federico Cazzaniga c’è l’inseparabile
cagnetto Tumin. Le rondini si sono
zittite. Ora volano in ampi e veloci
giri a bassa quota i rat gurù, i pipistrelli. Sono quasi le dieci: i genitori
iniziano la chiama. Nel buio si vedono vagare le piccole luci intermittenti dei lusacù, le lucciole.
È ora d’andare a dormire. Domani
c’è scuola”.
munque sempre per tutti quelli che
ne avevano bisogno, sia si trattasse di
un ragazzo in difficoltà sia di un supplente spaesato.
Insomma, posso dire di aver avuto,
insieme agli altri docenti di vecchia
data dell’ITIS, la fortuna di iniziare la
carriera scolastica nell’avamposto della sede staccata di Sesto Calende. Tutti ci siamo fatti le ossa nei confronti
diretti con l’Irenea, ma certo la sindrome da “margini dell’impero” che
ci accomunava, contribuiva a creare
unione e collaborazione e senz’altro
sosteneva tutti sapere di poter contare sul sostegno e sull’aiuto di una
“preside” che, pur non essendo realmente tale, non si sarebbe mai tirata
indietro per nessuno dei suoi studenti
o dei suoi insegnanti.
Ricordare “la Bruscherini” è poter
tornare con tanto affetto a una scuola diversa da quella di oggi, che aveva ancora una dimensione familiare
dove ognuno aveva il suo ruolo, partendo dal capo e dalla sua fedele aiutante, l’instancabile Antonella, che su
istruzione del suo superiore, era capace di attaccare il telefono a presunte
chiamate minatorie con un bel “Vegn
chi che te la du mi la bumba!” Un
mondo in cui era possibile cucinare
la paella nel laboratorio di chimica
del mitico professor Catalucci e mangiarla tutti insieme in sala insegnanti.
L’ITIS dove “la Bruscherini” dalla sua
aula di disegno accanto all’ufficio, teneva tutto e tutti sotto controllo.
“La Bruscherini”
Di Laura Ceresa
“La Bruscherini” è stata per molti
anni l’indiscussa “preside” dell’ITIS,
un titolo guadagnato sul campo, riconosciuto da tutti grazie al suo carattere “brusco”, alla sua totale dedizione
alla scuola, al suo attaccamento ai
ragazzi e, soprattutto, alla sua innata
autorevolezza che riusciva ad intimidire anche il preside di diritto.
Il suo non era certo uno stile democratico e i rapporti con lei erano sempre un po’ burrascosi, un alternarsi di
urla nei corridoi e confidenze sottovoce, ma sempre per il bene dei ragazzi e della scuola.
Le sue decisioni non aspettavano i
tempi dettati dalla burocrazia ma si
realizzavano secondo le esigenze del
momento. La sua attenzione era co-
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RICORDI DI AMICI
Peppino Riva
È con grande rimpianto che ricordiamo la figura schietta e generosa di Peppino Riva, recentemente
scomparso, che lascia tra i sestesi
il ricordo del suo impegno in campo associativo, sindacale, politico
e amministrativo.
I tanti che l’hanno conosciuto ne
hanno apprezzato prima di tutto
le doti umane, sempre rispettoso
e disponibile con tutti, e la grande
coerenza e onestà: doti rare eppure così preziose per chi si occupa della cosa pubblica.
È stato presidente dell’Arci Caccia,
membro del Cosiglio di Fabbrica
della Vetreria, consigliere e assessore comunale, guadagnandosi in
ogni campo stima e rispetto.
I tuoi amici e compagni
Il saluto a Mario Besozzi
Caro Mario, ti ricordiamo con
affetto e riconoscenza a tutti i
sestesi per ciò che hai fatto per
gli altri e per il tuo paese. Il tuo
impegno è durato tutta la vita,
non solo nel lavoro sindacale, ma
anche nello studio e nella ricerca
per tramandare la memoria del
lavoro, della sua storia e dei suoi
valori. Storia e valori di un ideale
antico che ha fatto conquistare a
milioni di persone dignità e diritti
tra i quali quello alla salute, per
il quale avevi una passione speciale che hai trasmesso così bene
anche in famiglia. Eri impegnato
a realizzare il tuo libro sulla storia
vetraia, a completare il tuo impegno di questi anni per conservare
e tramandare la memoria del lavoro e della fatica degli uomini che
è una delle ragioni profonde del
nostro stare insieme, di cui è fatta
la nostra storia. Questo impegno
proseguirà, è una promessa.
I tuoi amici
Grazie a Carlo Carlini
Ci ha lasciati alla vigilia di Natale
mentre postava su facebook l’ennesimo link da condividere con gli
amici e dispensava i suoi consigli
e le sue perle di buona musica.
Non solo Sesto, ma il popolo degli
amanti della buona musica di questa provincia e di tutta Italia piange
il nostro Carlo che ci ha regalato
tantissime serate di blues, folk,
country, rock e insomma di musica
di grande qualità e senza etichette.
Grazie a persone come lui, alla sua
generosa passione, si può dire che
Sesto e questa provincia sono davvero parte della cultura mondiale.
Rc
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GRUPPI CONSILIARI
UN’ALTRA BRUTTA FIGURA!
Questa volta la brutta figura l’ha fatta non solo il Sindaco,
ma tutto il gruppo della LegaperlaLibertà.
Al Consiglio Comunale del 26 aprile,quando InsiemeperSesto ha presentato la mozione per chiedere al Sindaco di
costituire il Comune di Sesto quale Parte Civile nel processo per l’eccidio di BorgoTicino, è sceso un silenzio imbarazzato fra i consiglieri e gli assessori della maggioranza.
Sollecitato dai consiglieri di opposizione, che ribadivano
la necessità per il Sindaco di uscire finalmente dall’ambiguità (ancora fresco alla memoria è il comportamento di
Colombo sulla questione del libro “L’idiota in poltica”…)
e chiarire perché, secondo lui, non esistono i presupposti
affinchè il Comune di Sesto si costituisca parte civile al
processo, il Sindaco, che solo il giorno prima aveva presenziato alla manifestazione del 25 aprile leggendo un forbito
discorso sull’importanza della memoria storica, ha detto
che su questo argomento lui preferiva astenersi e lasciare
libertà di coscienza (!?) ai suoi consiglieri.
Colombo ha cercato di sostenere che con questa sua decisione voleva dimostrare il rispetto per i cittadini sestesi.
Ma quali? Proprio il giorno prima i parenti delle vittime e
una sala consiliare gremita di cittadini gli aveva chiesto di
costituirsi parte civile.
Certo dopo aver sciorinato per tutta la sera le risorse del
suo bilancio preventivo, non poteva addurre motivi economici per la scelta di non continuare l’azione giuridica intrapresa già dal 2008 dalla precedente amministrazione, né
motivazioni ideologiche essendosi vantato di appartenere
a una famiglia antifascista!.
Il vicesindaco Buzzi, ormai vero tutore del Sindaco, ha cercato con le sue solite argomentazioni di arrampicarsi sui
vetri, sostenendo che si trattava di “tutelare la figura istituzionale del Sindaco”, mentre sappiamo tutti che si tratta
di una scelta ideologica, voluta dai nostalgici che disertano
il 25 aprile.
L’opposizione gli ha fatto notare che con questo atteggiamento il sindaco avrebbe perso qualsiasi credibilità,
chiedendogli con quale faccia si sarebbe presentato alle
manifestazioni celebrative della nostra Repubblica.
Ricordiamo che il sindaco già era stato assente alle celebrazioni dell’Unità d’Italia il 17 marzo 2011.
La maggioranza era talmente incerta che ha chiesto di
interrompere il Consiglio per ben due volte e ritirarsi a decidere la posizione da prendere.
Al rientro si è capito che tutti (Consiglieri e Sindaco ) erano
fortemente condizionati dalla posizione di Buzzi.
Quando il capogruppo di maggioranza Boca ha dichiarato
che lasciava ai suoi consiglieri libertà di voto, tutta la maggioranza ha votato CONTRO la mozione ( con l’astensione
del sindaco e del consigliere Iaconianni ).
Un esempio di che valore hanno i discorsi del sindaco Colombo: tante belle parole e poi.... niente di fatto, anzi il
contrario di quanto detto!
Gruppo consiliare
INSIEMEPERSESTO
LE PAROLE E I FATTI
Quante sterili polemiche corrono nelle argomentazioni di
chi ha tempo da spendere e poche cose pratiche da fare!
La maggioranza sostiene un’Amministrazione che ha iniziativa ed entusiasmo, sa fare, più che parlare.
Come si può leggere su questo giornale, nonostante una
situazione economica oggettivamente difficile, l’Amministrazione in questi due anni si è data da fare con impegno
costante e, direi, quasi quotidiano nel recepire risorse, ed
ha ottenuto importanti contributi eccezionali, statali e provinciali, al fine di poter realizzare opere che i cittadini di
Sesto attendono da molti, troppi anni e mai fatti prima.
Opere che con le sole nostre forze non saremmo stati in
grado di sostenere: mi riferisco, in particolare, alle rotonde
sulla strada del Sempione e al rifacimento delle facciate
del palazzo comunale, oggi così fatiscenti.
La rotonda all’incrocio con viale Ticino, che andremo a realizzare, eliminerà i semafori, oggi causa di lunghe code
negli orari di punta, e sarà particolarmente benvenuta per
tutti noi cittadini sestesi che da tempo immemorabile la
auspichiamo. Ci tengo a sottolineare che l’eliminazione
di quei semafori sarà punitiva per le casse del Comune
che, con le infrazioni degli automobilisti, godeva di un non
trascurabile introito, ma con il vantaggio che i sestesi ne
ricaveranno in termini di tempo risparmiato nel ritorno a
casa, siamo certi, se non i conti, pareggeranno il Bilancio
con la nostra qualità di vita. Aggiungeremo questa rotonda
a quella realizzata lo scorso settembre all’incrocio con via
Rosselli ed otterremo una fluidità di traffico che da almeno 20 anni, soprattutto dopo l’installazione dei semafori,
avevamo dimenticato.
Spendere parole sul rifacimento delle facciate del palazzo
comunale è superfluo, vista l’immagine di Sesto Calende
oggi realmente deturpata dall’aspetto del suo più importante edificio ma che, sicuramente, dopo il nostro intervento, riacquisterà il dovuto prestigio.
Un gradito benvenuto spetta anche ad un’opera che sarà
gradita ai più piccoli nostri concittadini, una sorpresa:
l’ampliamento del parco giochi alla Marna.
Ma le sorprese in questo 2012 non finiranno qui, è una
promessa.
Il Capogruppo
Enrico Boca
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LETTERE
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C’ERA UNA VOLTA…
SOFTAIR
Così ho deciso di titolare la mia lettera di denuncia contro un
fatto che mi ha inorridito e che, penso, lascerà anche la maggior
parte di voi senza parole ella speranza che diventi presto parte
del passato.
Sapete cos’è la Festa del Sacrificio? No? Bene allora ve lo spiegherò. È una festa islamica che quest’anno cadrà il 25 ottobre
e che prevede l’uccisione di centinaia, per non dire migliaia, di
agnelli tramite sgozzamento. Gli animali vengono poi appesi,
ancora vivi e coscienti, ad appigli di fortuna mentre si dimenano spaventati, in quanto consapevoli della morte incombente,
seminando ovunque sangue. Questo rito non prevede né stordimento dell’animale né anestesia, rendendo questa pratica assolutamente illegale! Ogni anno circa trentamila mussulmani,
durante questa festa (se così si può chiamare) ammazzano barbaramente migliaia di animali incorrendo in molti reati che
non vengono assolutamente puniti.
È il caso di ricordare che in Italia ci sono dei protocolli stabiliti
dalle Autorità competenti per il trasporto, stordimento e macellazione degli animali, ad evitare che gli stessi soffrano per
le condizioni di forte stress dovute al loro trasporto e durante
l’abbattimento. Inoltre gli animali devono essere macellati sotto
il controllo di un veterinario che li visita, prima dell’abbattimento, e ne controlla la carne dopo, per assicurare che non abbiano contratto virus o parassiti che se ingeriti da una persona
o da un altro animale potrebbero provocare pericolose malattie,
in alcuni casi anche mortali.
Questo rituale ha toccato anche la nostra comunità Sestese.
Infatti, la Polizia locale è dovuta intervenire per contrastare
questa barbarie su segnalazione di una denuncia di maltrattamento ma, ahimè, a distanza di un anno dall’accaduto ancora
non ci sono colpevoli… Forse per il procuratore che segue il
caso, il povero agnello avrà tentato il suicidio sgozzandosi da
solo? Forse gli asini volano? E il caso sarà quasi certamente
archiviato. Che strano vero?
Chi viene a vivere nel nostro Paese deve attenersi alle nostre leggi che noi animalisti abbiamo faticato molto ad ottenere e ora
ce le vediamo boicottare così, solo per far finta di non vedere?
Eh no! Noi non ci stiamo a vedere tutto questo, noi diciamo
basta! Uccidere e torturare gli animali trattandoli come i più
vili degli esseri viventi non è sinonimo di cultura ma è solo
un abuso dell’uomo perpetrato su creature innocenti: ricordo
che sono le stesse creature che Dio ha deciso di affiancarci per
condividere la nostra vita e non per servirci di loro come oggetti
senz’anima da trattare come spazzatura.
Vorrei che questa lettera, piena di sdegno e di rancore, arrivi
alle Autorità competenti e che questa volta davvero qualcosa si
muova… Ma davvero!
Concludo la mia lettera ricordando le parole del pensiero di
Umberto Saba, uno dei più importanti poeti del Novecento,
che indica gli animali come il nucleo di verità che si manifesta
con immediatezza e semplicità e per questo creature più vicine
a Dio. Cordialmente.
Lettera firmata
Davide Viganò, presidente dell’associazione che si occupa di softair, ci informa che a Sesto è attiva anche questa attività, a metà
tra lo sport e il gioco, che si svolge all’aria aperta e consiste in una
simulazione di azioni militari. Si può partecipare ad azioni di
softair solo dopo aver compiuto i 16 anni.
Chi desidera avere maggiori informazioni può visitare il sito
http://templarisat.altervista.org
CAMBIO ALLA GUIDA
DEI CARABINIERI
DELLA NOSTRA CITTÀ
Il cambio del comando nella Stazione dei Carabinieri di Sesto Calende è un evento che riveste un carattere molto importante la
nostra Città. I Carabinieri ricoprono infatti un ruolo fondamentale
per la sicurezza di tutti i sestesi, oltre ad essere uno degli organi
della pubblica amministrazione al quale i cittadini si rivolgono più
frequentemente.
Con l’occasione intendiamo ringraziare, a nome di tutta la nostra
comunità, il Luogotenente Cavaliere Mario Di Emmanuele, che ha
guidato la nostra caserma per ben 24 anni, dimostrando professionalità, competenza e dedizione sia al suo servizio che alla nostra
città. In questi 24 anni egli ha sicuramente assistito ad una trasformazione significativa della realtà sestese, una realtà sempre
in crescita che è divenuta man mano più importante. Ma di tale
trasformazione i Carabinieri non sono stati solamente spettatori:
vi hanno partecipato attivamente, vigilando su questo processo di
crescita e di evoluzione e svolgendo un ruolo apprezzabile nella
vita civile e sociale della Città, grazie soprattutto a colui che per
anni li ha autorevolmente diretti.
Contestualmente vogliamo dare il benvenuto al nuovo Comandante della Caserma, il Maresciallo Aiutante Giovanni Opessio, che già
da 11 anni fa parte dell’organico dei Carabinieri di Sesto Calende
e che da allora riveste il ruolo di Vice Comandante della Stazione.
Siamo felici che questo avvicendamento nella guida della Stazione
dei Carabinieri di Sesto Calende avvenga nel segno della continuità. Il fatto che il nuovo Comandante conosca già molto bene la nostra realtà e le problematiche del territorio, e il fatto che i cittadini
sestesi e le istituzioni locali abbiano già avuto modo di conoscere
ed apprezzare la sua persona, non può che farci piacere non solo
per ragioni professionali ma soprattutto personali.
Certo che in futuro ci sarà l’occasione per riprendere l’argomento,
desidero ringraziare nuovamente, non solo a nome mio in qualità
di Assessore alla Sicurezza ma anche a nome del Sig. Sindaco, di
tutta la Giunta e dell’intero Consiglio Comunale, il Luogotenente
Cavaliere Mario Di Emmanuele e esprimere i più fervidi auguri al
Comandante entrante Maresciallo Aiutante Giovanni Opessio.
Assessore alla Sicurezza, Orlando Veronese
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