THE RAVEN

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THE RAVEN
THE RAVEN
In breve:
Anni Sessanta: a sconvolgere l’Europa c’è un misterioso ladro di opere
d’arte (insomma, un ladro che si tratta più che bene), creduto morto,
chiamato non a caso The Raven (letteralmente Il Corvo). Nel mirino del
Corvo vi è un leggendario zaffiro chiamato Occhio della Sfinge.
A caratterizzare questa bell’avventura, ci saranno un interessante
viaggio sull’Oriente Express (ci ricorda qualcosa?) e una crociera con
tanto di misterioso delitto. Insomma, partendo dalla Svizzera approderemo in Egitto, e proprio in
questo viaggio verrà trasportato il preziosissimo zaffiro con tanto di autorità a sorvegliarlo. Il
protagonista che interpreteremo è il simpatico agente Zellner (anche se in un capitolo avremo la
possibilità di interpretare il ladro stesso).
The Raven: Legacy of a Master Thief è un'avventura grafica in terza persona e in 3D sviluppato da
King Art Games. Ha dalla sua un’interessate atmosfera che si mixa con vari elementi sopraccitati
che rendono il gioco alquanto piacevole ed avvincente; ma, ovviamente come vedremo, ci sono
PRO e CONTRO.
L'uscita del gioco è divisa in 3 capitoli: The Eye of the Sphynx (23 luglio 2013), Ancestry of Lies (27
agosto 2013) e A Murder of Ravens (24 settembre 2013).
Trama
Il gioco si incentra su un misterioso ladro di opere
d’arte, chiamato The Raven (Il Corvo) che tutti
credevano morto. Riapparirà quando le sue
intenzioni si incentreranno nel rubare un
preziosissimo zaffiro chiamato Occhio della Sfinge.
Protagonista indiscusso della storia (ladro a parte),
sarà l’agente svizzero Anton Jakob Zellner, che non
rispecchia affatto i tratti somatici del tipico
protagonista: in sovrappeso, con un’età che si aggira intorno ai 55, quasi del tutto calvo con tanto
di folti baffi. Si potrebbe paragonare per alcuni tratti al mitico Poirot.
Zellner si trova a viaggiare da Zurigo sull’Oriente Express in veste ufficiale; proprio su questo treno
verrà trasportato, con tanto di autorità, l’inestimabile zaffiro con destinazione Il Cairo: qui
conosceremo gli altri personaggi di questo avvincente giallo. Immancabile tra i personaggi che si
trovano su un’Oriente Express, la presenza di una scrittrice di gialli che richiama la celebre figura di
Agatha Christie. Questa figura viene ricordata da un’anziana scrittrice di gialli, Lady Clarissa
Westmacott, che viaggia proprio a bordo dell’Oriente Express e di cui Zellner è un grandissimo
lettore.
Zellner si ritroverà, al di fuori di ogni calcolo, nel bel mezzo di due missioni importanti da
compiere: la prima sarà quella di aiutare il famoso ispettore Nicolas Legrand (che credeva di aver
ucciso The Raven e proprio per questo aveva riscosso grande successo) a difendere l’Occhio della
Sfinge, in viaggio verso il Cairo per una mostra, e la seconda sarà dimostrare il proprio valore a
Legrand che inizialmente lo reputa un agente di second’ordine.
Da cosa è stato risvegliato il mito di questo famoso ladro? Poco tempo prima del viaggio in cui si
trova Zellner, qualcuno con la stessa maschera di The Raven aveva rubato al British Museum di
Londra il gioiello gemello di quello diretto al Cairo. Quindi non può che essere scontato il fatto che
ora il ladro si trovi sulle tracce dell’altro gioiello.
Se la piuma nera, che è solito lasciare come firma sulla scena del crimine, dovrebbe confermare a
prim’occhio che si tratti proprio di The Raven, il modus operandi (per dirla alla Law and Order) non
coincide: infatti, questo ladro è violento e non ha nessuno scrupolo ad uccidere.
Una trama abbastanza intricata, non semplice da raccontare, che gli sviluppatori sublimano con
grande sapienza. Come se non bastasse, ad ogni risposta sorgono mille nuove domande.
Tornando a Zellner e alla storia, a viaggio sull’Oriente Express terminato (a voi l’onore di scoprire
in che modo), ora il gioiello nonché i vari protagonisti dovranno imbarcarsi per il Cairo. Anche se
Zellner si rivela fondamentale, Legrand non vuole assolutamente che si imbarchi; nonostante ciò, il
testardo agente svizzero, dal passato che la King Art Games non ci rivela, decide di salire a bordo
della nave di nascosto per proseguire questa avventura.
Come detto poco fa, ci viene rivelato ben poco su Zellner, a parte che è assillato e annoiato dalla
quotidianità e che prende delle pillole per il cuore, non sappiamo molto altro. Grazie alla grande
quantità di interazioni che ci saranno tra Zellner e gli altri personaggi possiamo scoprire tratti del
suo carattere, nonché quello dei suoi interlocutori.
Il più rilevante è l'ispettore Legrand, un uomo inflessibile e distaccato, ma corroso dentro da un
dubbio che potrebbe da un momento all’altro far scoppiare la sua sicurezza di facciata.
Infatti, come sopra accennato, l'ispettore deve la propria fama all'uccisione di The Raven, ma ora
che proprio quest’ultimo pare essere tornato sulle scene, Legrand diventa ossessionato dall'idea di
catturarlo.
I dialoghi sono al centro di The Raven: Legacy of a Master Thief e occupano un buon 70% del
tempo di gioco.
Molto interessante è di avere occasione di conoscere i vari personaggi che saliranno sulla nave, e
che precedentemente erano sul treno (anche se successivamente se ne aggiungeranno altri).
Potremo metterli alla prova, indagare sulle loro storie e sospettare di loro quando un colpo di
scena scompiglia l’andamento della storia.
Il problema che veramente taglia le ali a The Raven: Legacy of a Master Thief, tra le altre cose, è
che siamo di fronte a un intrigo poliziesco avvincente, caratterizzato da situazioni di pericolo che
però abbiamo tutto il tempo di risolvere e di assassini in libertà di cui non si sente mai la minaccia.
Grafica
Avrete notato che The Raven: Legacy of a Master Thief è
stato realizzato da KING Art Games con personaggi e
sfondi tridimensionali. Quindi si tratta di un’avventura
grafica in 3D e in terza persona. I personaggi e l’ambiente
risentono della mancanza di una direzione artistica
riconoscibile, soprattutto per quanto riguarda gli
scenari. Gli ambienti sono, comunque, dettagliati e ricchi di oggetti scelti con cura. Ad esempio, il
laboratorio di Legrand e la cabina della baronessa sono sicuramente molto convincenti. Molto
interessante è la luce e i colori che troviamo sulla nave e che portano a farci immaginare i tipici
odori del mare. Manca “quel tocco in più” che faccia gustare maggiormente gli occhi alla visone
dei vari scenari. Un problema riguarda il fatto che ci viene negato l'accesso alla maggior parte delle
aree comuni sottocoperta sulla nave. Qualche schermata in più poteva solo dar piacere ed
avrebbe risolto la fastidiosa sensazione di sbattere contro “barriere invisibili sollevate dagli
sviluppatori”.
Per quanto riguarda i personaggi, hanno delle buone fattezze e caratterizzazioni somatiche, anche
se peccano un po’ nelle animazioni che, per quanto siano discrete, non rendono bene l’idea nei
volti: le loro facce sono prive dell'emozione che trasmette invece l'eccellente doppiaggio.
Sonoro
Per quanto riguarda il comparto audio, ci
ritroviamo con una colonna sonora che evoca anni
passati, dato che la storia si svolge negli anni
Sessanta, e sicuramente non dispiace, anzi, ci
troviamo di fronte ad un'eccellente musica
orchestrale.
Il doppiaggio, in inglese, è davvero ottimo (solo i
testi sono in italiano): non c'è che dire, è molto
raro ascoltare così tante interpretazioni riuscite di personaggi diversi tra loro per età e condizione
sociale.
Una pecca è che i dialoghi, per il procedere della storia, hanno ritmi un po’ lenti, e dopo un po’
potrebbero annoiare, anche se sono fondamentali per il progredire della trama.
In definitiva, nel comparto audio, l’impatto non è affatto deludente, anzi (peccato che non ci sia
anche il doppiaggio italiano, forse avrebbe reso tutto un po’ meno lento).
Gameplay
Nel gioco vi troviamo l'interfaccia classica dei
punta e clicca, benché semplificata.
La longevità del gioco è indiscutibile: un solo
episodio lo si smaltisce in circa otto ore, se non
di più.
Cosa interessante è che vestiremo anche i
panni del ladro in questione, oltre che del
nostro caro agente Zellner.
Abbiamo detto che la gran parte del gioco è caratterizzata da dialoghi, che se da una parte sono
interessanti, d’altra parte tirandola per le lunghe tendono un po’ ad annoiare.
Un’altra piccola pecca, forse, è che durante i dialoghi non dovremo fare altro che esaurire le
opzioni di dialogo; fortunatamente il suono di una matita che sta scrivendo sul taccuino di Zellner,
ogni volta che verranno forniti indizi utili, darà sicuramente un senso di estrema curiosità tanto da
aver voglia di andare subito a sfogliare il suddetto taccuino per vedere come progrediscono le
indagini.
I giocatori amanti di puzzle ed enigmi, resteranno probabilmente scontenti: gli enigmi in The
Raven: Legacy of a Master Thief sono infatti molto semplici per un giocatore inesperto, figuriamoci
per un avventuriero professionista. Degno di nota, però, è che non sono enigmi che vanno a
cadere nel banale.
Infondo, più che come sfide d’intelligenza del giocatore, questi devono essere interpretati come
prove di “abilità” per Zellner e proprio per questo li ritroviamo ben amalgamati nel flusso degli
avvenimenti.
Gli enigmi si rivelano sempre logici: la maggior parte degli oggetti va usata in maniera appunto
logica, cioè rimarrà molto in linea con la propria natura e non, come i punta e clicca ci insegnano,
in maniera più immaginativa.
Quindi, una fionda sarà utile per rompere qualcosa, delle pinzette per afferrare un oggetto
incastrato e così via.
Un sicuro pregio del gioco (ma dipende dai punti di vista) è che vedremo Zellner compiere tutte le
azioni necessarie senza “scorciatoie magiche”, quindi avremo una grande verosimiglianza. Ovvero,
se deve usare un oggetto pesante lo solleverà e, alla fine dell’azione, lo riporrà. Di certo non se lo
metterà in tasca come capita in moltissime avventure grafiche.
Inoltre, c’è un sistema di punteggio che va a premiare i giocatori che non faranno ricorso al
sistema di suggerimenti (ovviamente presente) o all’icona che dà la possibilità di evidenziare “i
punti di interazione”.
In caso ci si trovi bloccati, è possibile spendere i punti acquisiti risolvendo gli enigmi.
In più, ogni puzzle risolto comporta un bel passo avanti nella storia.
Infondo, sempre più avventure grafiche si avvalgono di una storia avvincente che lasciano ben
poco spazio alla soluzione di enigmi complicati, per non svigorire il ritmo della trama.
Conclusione
Tirando le somme, il gioco si rivela abbastanza
apprezzabile: enigmi facili, è vero, ma si è
comunque di fronte ad una storia dai toni molto
interessanti.
Ci ritroviamo con una grande qualità multimediale,
qualità che forse non è sufficiente a non far notare
alcune lacune del gameplay e della trama.
Vi sono comunque aspetti molto interessanti che
fanno di quest’avventura grafica un’esperienza tutto sommato molto godibile.
Per concludere, mancano alcune finezze, sia nella storia che nel comparto tecnico, che tolgono un
po’ di smalto ad una produzione altrimenti oserei dire ottima.
Sicuramente consiglio l’acquisto di questo gioco.
Voto: 79/100
Requisiti minimi di sistema (PC):
OS: Windows XP/Vista/7/8
Processor: Intel Pentium 4 @ 2.0 GHz / AMD Athlon XP 2200+
RAM: 2 GB
Graphics Memory: 256 MB
Graphics: nVidia GeForce 6600 / ATI Radeon X1300
Audio: DirectX Compatible
DirectX: 9.0c