Riscaldamento e termovalvole: l`obbligo slitta al

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Riscaldamento e termovalvole: l`obbligo slitta al
Riscaldamento e termovalvole: l'obbligo slitta al 30 giugno. Ecco come adeguare l'impianto
Ci sarà più tempo per condomini e proprietari di appartamento per adeguare il riscaldamento centralizzato della loro
abitazione a quanto previsto dalla direttiva europea sull’efficienza energetica. Il decreto "Milleproroghe 2017" ha infatto
spostato di altri 6 mesi il termine ultimo per provvedere all'installazione delle termovalvole, ovvero dal 31 dicembre 2016
al 30 giugno 2017. Dopo tale data scatteranno controlli e sanzioni: il mancato adeguamento alla normativa comporterà
sanzioni dai 500 ai 2.500 euro per appartamento. Meglio quindi correre ai ripari e muoversi per tempo.
La direttiva obbliga i condomìni (solo quelli che hanno il riscaldamento centralizzato) a installare un sistema di
contabilizzazione del calore su ogni impianto: un sistema che aiuterà i singoli inquilini a pagare solo il riscaldamento che
realmente consumano. Ma in che cosa consiste questo adeguamento dell'impianto? Vengono installati dei contabilizzatori
di calore e delle valvole termostatiche (le cosiddette termovalvole) su ogni calorifero dell'abitazione (e di conseguenza
viene adeguato anche l'impianto centralizzato), così da poterne misurare il calore emesso, controllare e regolare la
temperatura. Questi sistemi, quindi, permettono di decidere come e quanto riscaldare le proprie stanze e, soprattutto,
consentono di pagare quanto davvero si consuma.
La proroga permetterà infatti di eseguire i lavori a impianti spenti: tra marzo e aprile (in base alla Regione), infatti, si
spegneranno in quasi tutta Italia i riscaldamenti e da quel momento fino al 30 giugno occorrerà mettrsi in regola. È bene
ricordare che gli interventi potrebbero richiedere anche qualche settimana: per eseguire i lavori, infatti, gli impianti
devono rimanere spenti da un minimo di una fino a un massimo di tre settimane, per permettere gli adeguamenti di tutti
gli appartamenti e apparati del condominio. Questa potrebbe essere anche l'occasione per analizzare l’efficienza
dell'intero edificio: infatti, installare i contabilizzatori e le valvole non risolve la possibile inefficienza di una caldaia
vecchia o le dispersioni di calore dal tetto, dalle facciate o dalle finestre.
Se se abiti in uno stabile in cui non sosno ancora stati fatti i lavori per installare i contabilizzatori del calore, meglio non
aspettare: chiedi conto fin da subito al tuo amministratore di condominio o, se non ne hai uno, inizia a contattare una ditta
specializzata per farti fare dei preventivi.
Dalle ultime rilevazioni per la stagione invernale 2014/2015, l'acquisto e l'installazione di pacchetti con contabilizzatore
indiretto e valvola termostatica hanno un costo che oscilla tra i 100 e i 120 euro (iva esclusa) per singolo termosifone. Il
prezzo medio può variare a seconda della tipologia della valvola e alle eventuali modifiche agli attacchi esistenti, spesso
necessarie in caso di radiatori più datati.
Il singolo contabilizzatore viene letto annualmente a un costo di circa 4/5 euro. Nei casi di contabilizzazione diretta, meno
frequenti, i prezzi oscillano tra i 50 e i 60 euro per singole valvole termostatiche di ogni corpo radiante e di circa 200 euro
per il ripartitore unico installato all'ingresso delle singole unità immobiliari, escluso IVA e installazione.
Le dimensioni del condominio e lo stato degli impianti influiscono sui prezzi dei lavori sulle caldaie centralizzate. Questi
lavori sono necessari sia per il corretto funzionamento che per il mantenimento delle valvole termostatiche e la spesa
viene generalmente ripartita tra i condomini secondo i millesimi.
Abbiamo fatto delle rilevazioni su palazzine di Milano per capire i costi di riferimento per gli interventi (sono
comprensivi di lavaggio dell'impianto di riscaldamento prima dell'installazione delle valvole, pompa elettronica per
modulazione della potenza di circolo dell'acqua, defangatore, addolcitore dell'acqua):
• Palazzina di 20/30 unità immobiliari: 7-8 mila euro
• Palazzina di 30/60 unità immobiliari: 9-10 mila euro
• Palazzina di circa 100 unità immobiliari: 11-12 mila euro
Questi costi indicativi si riferiscono ad un unico “gruppo pompe”, cioè quando l’impianto di riscaldamento ha una sola
centrale termica. In palazzine grandi è possibile che siano presenti più di una, per cui in questo caso i costi saranno
notevolmente maggiori. Spetta a un termotecnico valutare l’intervento e il costo è molto variabile in base alle specifiche
caratteristiche di ogni palazzina.
Dalle prime stime sembra che i condomini termicamente più efficienti stiano optando per una suddivisione delle spese
totali riferite ai consumi annuali per il riscaldamento (quindi manutenzione, spese di caldaia, spese di combustibili,
eventuali contratti di assistenza) in misura del 30% come quota ripartita attraverso le quote millesimali e il restante 70%
in base alla ripartizione del consumo di calore effettivo di ogni unità immobiliare sul totale. In caso di grandi dispersioni
dell’intero edificio o inefficienze termiche marcate, l’assemblea può proporre modifiche della ripartizione delle
percentuali aumentando quella da suddividere secondo i millesimi, ma in genere non oltre il 50%. L'approvazione della
ripartizione avviene con voto favorevole della maggioranza degli intervenuti in assemblea che rappresentino almeno
500/1000.
La buona notizia è che i lavori di contabilizzazione e di termoregolazione, sia per i componenti sia per la manodopera
necessaria, sono detraibili:
• Per il 65%: se l'adeguamento avviene contestualmente a un intervento per aumentare l'efficienza energetica, come la
sostituzione del vecchio generatore con uno ad alta efficienza, anche se effettuato dal condominio.
• Per il 50%: in caso di solo intervento di termoregolazione e contabilizzazione, si ha beneficio dell'aliquota per la sola
ristrutturazione.
Attenzione, perché al momento le detrazioni sono valide solo per le spese sostenute entro il 31 Dicembre 2016.
Per contabilizzazione del calore si intende la misurazione e la registrazione dei consumi che avviene grazie
all'installazione di un contabilizzatore: i dati vengono quindi trasmessi a una centralina, generalmente installata nelle parti
comuni. La contabilizzazione del calore può avvenire, a seconda della fattibilità, in due differenti modi. Quella diretta è
attuabile in circuiti di riscaldamento separati per ogni unità immobiliare: è la più precisa ed è compatibile con tutti i
sistemi di riscaldamento utilizzati (radiatori, ventilconvettori, pavimenti radianti). Quando non è possibile effettuare
quella diretta, si può optare per la modalità indiretta. Il caso classico è nei condomìni con le colonne montanti, in cui i
termosifoni sono alimentati senza separazioni tra le unità immobiliari.
La comunicazione dei dati raccolti può avvenire in controllo remoto, attraverso centraline di zona che raccolgono tutti i
dati dei dispositivi del condominio, o a lettura ottica, effettuata fisicamente per ogni dispositivo da un operatore
autorizzato. Le classiche valvole dei corpi radianti devono essere sostituite con valvole termostatiche, che consentono di
regolare la temperatura e il calore percepito in ogni ambiente. Queste possono essere manuali statiche oppure automatiche
programmabili.