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-
COSA
SAPRO’
FARE
AL
TERMINE
DEI
5
ANNI
DI
FORMAZIONE?
Abilità e competenze dell’Osteopata.
L'Osteopatia è la metodica terapeutica basata sul concetto di equilibrio funzionale dell'insieme
delle strutture del corpo umano. Per sua stessa natura ben si presta ad un approccio
transdisciplinare, in sinergia e mai in antagonismo con le varie discipline mediche.
L'Osteopatia cerca di ristabilire gli equilibri perturbati agendo a livello biomeccanico-posturale,
neurologico, biopsicosociale-comportamentale, circolatorio-respiratorio, energetico-metabolico:
l'intervento terapeutico si basa su tecniche puramente manuali, specifiche e precise per ciascuna
delle
strutture
da
trattare.
La normalizzazione delle restrizioni di mobilità dei vari distretti corporei, la ricerca di un equilibrio
tra struttura e funzione, l'armonizzazione dell'equilibrio dinamico dell'organismo e dei suoi ritmi
biologici, permettono al corpo di esprimere le proprie capacità di autoregolazione, e quindi di
recuperare l'omeostasi.
(Manifesto del Registro degli Osteopati d’Italia -2016)
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- COSA FA L’OSTEOPATA?
Fonte ROI – Registro degli Osteopati d’Italia nel Profilo Professionale e Competenze
dell’Osteopata.
L’Osteopata:
1. raccoglie i dati della storia clinica del paziente integrandoli con quelli derivanti da esami
diagnostici di varia natura e da consulenze di altre figure sanitarie;
2. elabora la valutazione osteopatica attraverso:
 esame obiettivo svolto con procedure di osservazione posturale, palpazione percettiva e “test
di mobilità osteopatici”;
 l’individuazione delle “disfunzioni somatiche”;
 il ragionamento clinico basato sui modelli struttura-funzione, biomeccanico-posturale,
neurologico, biopsicosociale-comportamentale, circolatorio-respiratorio, energeticometabolico;




3. elabora l’eventuale valutazione differenziale individuando o sospettando condizioni che
possono controindicare in parte o totalmente il trattamento osteopatico e portarlo ad
indirizzare il paziente verso la consulenza di un’altra figura sanitaria;
4. stabilisce obiettivi, modalità e tempi di realizzazione dell’intervento terapeutico:
basandosi sulle conoscenze, abilità tecniche e competenze specifiche della formazione
professionale dell’Osteopata;
eseguendo le “normalizzazioni osteopatiche” che consistono nel risolvere le disfunzioni
somatiche ovvero ripristinare la corretta mobilità e funzionalità delle strutture corporee
interessate;
ristabilendo le corrette relazioni tra sistemi e apparati secondo i modelli struttura-funzione;
verificando l’evoluzione clinica del paziente e l’efficacia della terapia osteopatica, modificando
ove necessario la strategia terapeutica prevista;
5. svolge l’attività professionale, di ricerca, didattica e di consulenza, nei servizi sanitari e
nelle strutture pubbliche e/o private ove siano richieste le sue competenze professionali, in
regime di dipendenza o libero-professionale.
Gli osteopati possiedono una serie di competenze chiave che li guidano nella valutazione, nella
gestione e nel trattamento dei propri pazienti e che costituiscono le fondamenta dell’approccio
osteopatico all’assistenza sanitaria. Quelle che seguono sono le competenze essenziali per la
pratica osteopatica.
2
- LE COMPETENZE DELL’OSTEOPATA.
Le seguenti competenze, come esito finale del processo di apprendimento, sono classificate
secondo i livelli dei “descrittori di Dublino”:
a.
b.
c.
d.
e.
Conoscenze
Conoscenze applicate e abilità
Capacità di giudizio
Capacità di comunicazione
Piano di studio per la formazione dell’Osteopata
a. Conoscenze

Conoscenza delle origini, della storia, dei principi fondamentali e della terminologia
dell'Osteopatia.

Conoscenza e contestualizzazione delle scienze di base all’interno dei principi osteopatici e dei
cinque modelli di struttura-funzione (biomeccanico, respiratorio-circolatorio, neurologico,
biopsicosociale, energetico-metabolico).

Conoscenza dei principali quadri di malattia organica e delle relative diagnosi cliniche, necessaria
alla conduzione della valutazione differenziale.

Conoscenza del razionale osteopatico e scientifico che spiega i meccanismi produttori, le
caratteristiche della disfunzione somatica e le conseguenze che da essa possono derivare a livello
locale, segmentario o generale.

Comprensione dei meccanismi di azione alla base degli interventi terapeutici manuali, nonché la
risposta biochimica, cellulare e a livello di anatomia macroscopica alla terapia.
b. Conoscenze applicate e abilità

Capacità di applicare i principi e i concetti dei modelli di relazione struttura funzione per
influenzare e rielaborare la raccolta delle informazioni valutative e il progetto terapeutico.

Abilità nel condurre un esame fisico e nell’integrare test e dati, compresi i risultati di esami di
laboratorio e di immagine diagnostica.
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
Capacità di effettuare la palpazione percettiva per la discriminazione delle caratteristiche dei vari
tessuti corporei e dei ritmi biologici involontari.

Competenza in ambito palpatorio e clinico necessaria per riconoscere e valutare disfunzioni
relative alla micromobilità dei tessuti corporei, con particolare riferimento alle disfunzioni
somatiche.

Capacità di formulare una valutazione differenziale e un piano di trattamento appropriati, inclusa
l’individuazione d’eventuali controindicazioni .

Capacità di scelta e utilizzo delle tecniche osteopatiche necessarie alla correzione delle disfunzioni
somatiche nei vari sistemi.
c. Capacità di giudizio

L’autonomia di giudizio dell’Osteopata si concretizza in modo compiuto attraverso l’uso abituale e
giudizioso della comunicazione, delle conoscenze, delle abilità tecniche, del ragionamento clinico,
delle emozioni, dei valori, della riflessione nella pratica quotidiana a beneficio del singolo individuo
o della comunità.

L’Osteopata pratica autonomamente la professione come attività sanitaria in relazione alla
conoscenza del profilo professionale, del codice deontologico e dei riferimenti legislativi.
d. Capacità di comunicazione

Comunicare efficacemente con i pazienti e i componenti del loro contesto sociale (familiari,
caregiver, …).

Comunicare con professionisti di altre professioni sanitarie, in un quadro di consulenza o come
componenti di un’equipe.
e. Capacità di apprendimento

Capacità di valutare la letteratura medico-scientifica in modo critico e di integrare le relative
4
informazioni nella pratica clinica.

Capacità di valutare criticamente la propria attività, anche con l’uso di strumenti di tipo statisticoepidemiologico, nell’ottica del miglioramento continuo di qualità.

Condurre un’auto-valutazione del proprio livello formativo in modo da mantenere il proprio sapere al
più alto livello richiesto per la pratica professionale e progettare percorsi di auto-formazione per
implementare le proprie competenze, con particolare riferimento all’ Evidence Based Practice.
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