alassino impag GEN 2005 - associazione vecchia alassio
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alassino impag GEN 2005 - associazione vecchia alassio
ANNO L - N. 3 Mercoledì 17 Marzo 2010 € 2,00 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 E-mail: [email protected] - Sito internet: www.vecchiaalassio.it A.V.A. - IERI… OGGI… DOMANI… SEMPRE… FLOREAT ALAXIUM Il giorno della fondazione A.V.A.: i promotori e fondatori. Strano ma vero, a pochi giorni dall’insediamento del nuovo Consiglio Direttivo AVA, che ha visto la conferma di sette dei precedenti consiglieri e l’ingresso di due nuovi “giovani” elementi, si è manifestato unanime il desiderio di rinnovarsi iniziando con l’interrogarci su alcuni aspetti dell’Associazione Vecchia Alassio e soprattutto sul ruolo che il nostro mensile “l’Alassino” ha avuto nel passato appena trascorso, ha oggi e potrà avere in futuro tra i suoi numerosi lettori. IERI Per un semplice quanto doveroso rispetto delle nostre origini, ripercorriamo brevemente la storia dell’AVA. Nata il 4 gennaio 1961 su idea di Antonio Carossino fu portata a compimento con grande entusiasmo con il Maestro Mario Richero, insieme ai promotori Dott. Mario Scofferi ed Antonio Freghetti ed ai soci fondatori Francesco Bogliolo, Michele Caviglia, Roberto De Galeani, Francesco Testa, Vincenzo Elena, Andrea Schivo, Antonio Caviglia, Emanuele Aicardi, Santo Grollero, Giacomo Pelissetti, Gianetto Beniscelli, Tommaso Schivo, Raffaele Traverso, Angelo Ripamonti. Scopo statutario dell’associazione “contribuire alla valorizzazione ed al potenziamento del patrimonio naturale, storico, artistico, letterario, economico, urbanistico e turistico di Alassio e del suo comprensorio”. Il 30 dicembre 1961 ecco il primo numero de “L’ALASSINO”, novità pressoché unica nella nostra realtà cittadina; nato per informare gli Alassini su avvenimenti, manifestazioni, ricorrenze, ebbe di fatto da subito un ruolo critico molto attivo nei confronti di chiunque si ritrovasse ad amministrare il Paese; “Pungente e graffiante,deve essere uno stimolo a chi sta sul trono”, amava ripetere il combattivo Maestro Richero; ed il successo fu immediato. OGGI Da allora l’Associazione Vecchia Alassio ha continuato ad espandersi in tutti i sensi; come sede nel 1984 con l’acquisto di un nuovo locale limitrofo; nelle attività letterarie con pubblicazione di libri, manifestazioni, attività sociali, volontariato indirizzato all’ambiente, mostra di pittura e di arte varia, manifestazioni teatrali, tavole rotonde, riunioni e incontri mantenendo sempre vivo l’atteggiamento di osservazione critica e di attenzione allo svolgersi della vita cittadina. E il giornale, questo “figlio prediletto” dell’Associazione, ha funzionato da divulgatore e portavoce, raggiungendo, con le oltre 2400 copie mensili, cittadini e simpatizzanti sparsi ovunque, dall’Italia, all’Europa e persino alle Americhe. DOMANI I mezzi tecnici cambiano, ora c’è internet e l’AVA ha preparato il suo sito, ricco di immagini e notizie, che, come strumento di comunicazione va ben oltre le 2400 copie del giornale, portando a chi è lontano, un respiro di aria Alassina, un po’ “d’arzì”… un po’ di aria di casa..! I nove consiglieri del CD spinti dall’amore per la nostra città e dal senso del dovere che anima ogniSociodell’AVA, con tanta buona volontà e molto del loro tempo libero, raccolgono il testimone e proiettandosi nel domani desiderano, con la collaborazione di tutti, perseguire nel modo migliore i dettami del nostro Statuto: ….contribuire alla valorizzazione ed al potenziamento del patrimonio… FLOREAT ALAXIUM! La 1a pagina del 30-12-1961. PARLIAMO DI TEATRO Quando si pensa ad un teatro e ad una comunità che lo possiede e lo gestisce, si pensa subito ad un cartellone, agli attori, agli spettacoli, alle serate un poco mondane e un poco culturali e a qualche nome famoso. Si ha così la convinzione che il tipo di proposta culturale e sociale che un tetro rappresenta non sia cosa che interessi a tutti o per lo meno non lo sia sempre. In realtà, pensare alla realizzazione di una sala teatrale solo in termini di… spettacolo… è molto riduttivo e la necessità di averne una in una città come Alassio è data da ben altro che una semplice opportunità di spettacolo e divertimento. In primo luogo è evidente il valore turistico di una struttura che, se modernamente concepita e tecnicamente attrezzata, può diventare un elemento trainante di quel turismo congressuale e destagionalizzato di cui si parla da sempre. Certo non sarà la soluzione definitiva, ma sarà sicuramente un aiuto e un’occasione in più. Peraltro la prerogativa di avere una cornice naturale oltremodo benevola, non induce al torpore perché non si vive solaQuello che avevamo. ASSOCIAZIONE VECCHIA ALASSIO Floreat Alaxium Il giorno venerdì 23 aprile 2010 presso la Sede sociale di Via XX Settembre 7, Alassio è convocata L’ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI alle ore 20.30 in prima convocazione e alle ore 21.00 in seconda convocazione con il seguente ORDINE DEL GIORNO 1) Relazione del Presidente; 2) Varie ed eventuali. Per i Soci è un dovere morale partecipare all’Assemblea Il Presidente A.V.A. Gianni Giardini mente di eventi, pur se grandi, ma finalizzati esclusivamente alla ripresa turistica. O per meglio chiarire: ben vengano gli eventi, ma inseriti in un tessuto già vivo. Sempre all’interno di una logica “non solo spiaggia e non solo estate”... la possibilità di organizzare nuovi eventi di prestigio e di offrire una cornice più degna alle iniziative già in essere passa attraverso la disponibilità di una struttura capiente e versatile, in altri termini di un moderno e tecnologico edificio teatrale. Un esempio. La prima europea del film “Inkheart”, girato anche ad Alassio, ha avuto luogo a Roma poiché nelle diverse cittadine interessate non era disponibile una struttura adatta a contenere l’evento. Forse sarebbe stato comunque difficile portare qui la prima di un film così importante, ma certo, senza struttura, è stato impossibile. Corre l’obbligo di ricordare inoltre che la città è rimasta senza una sala cinematografica e che questo non è certo ottimale per un centro turistica con qualche pretesa culturale e con un passato “cinematografico” che contempla personaggi come Chaplin, De Sica (1942) e altri. Esiste poi un secondo aspetto, per certi versi ancora più importante di quello prettamente turistico e di immagine. Si tratta di rispondere alle esigenze di una comunità che chiede, non solo di fruire di proposte culturali, cosa di per sé già molto positiva, ma, con le dovute proporzioni, di diventare protagonista e proporre o produrre eventi che abbiano a che fare con la città e con la sua creatività nelle più diverse forme. E questo va detto sia per gli aspetti tradizionali della cultura locale, che vantano in questa (continua a pagina 2) Angolo di Daniele La Corte Il vecchio stanca Ogni cosa ha il suo tempo. Tutto inizia, tutto finisce. L’importante è guardare avanti sperando che qualcosa cambi. Così anche l’Alassino si appresta a effettuare la sua metamorfosi per affrontare il domani con più, mi auguro, agilità e informazione. C’è una nuova presidenza e, chiaramente, una nuova spinta propulsiva. Largo alle novità, alla costruzione di spazi diversi che un giornale, anche se locale o associativo, deve avere. L’“Angolo”, spesso scomodo, potrebbe essere traslocato in altro spazio per dare possibilità di un cambio di impostazione grafica diversa. Nulla da eccepire se non fosse che questa rubrica, come tante altre cose di questa città, forse, ha fatto il suo tempo. Il vecchio stanca. Dopo un po’, per evitare di farsi contaminare dalla sindrome dell’onnipresenza, è meglio lasciare, dare spazio ad altri che sapranno “graffiare” e pungolare criticando per costruire. Ho meditato decidendo che se trasloco deve esserci occorre un’azione radicale, senza tentennamenti, senza ripensamenti. Ho imprestato la mia professionalità a “l’Alassino”, contento di averlo fatto. Ringraziando chi ha apprezzato la mia voglia di dare, senza nulla chiedere in cambio, ricordo le tante battaglie condivise dai molti che per strada, con scritti e con telefonate mi hanno esternato consenso. Un saluto anche a quelli che hanno mandato giù amaro, quelli che continuerò ad additare come il male da combattere. In questa città piena di contraddizioni è difficile poter dedicare amore e tempo senza che qualcuno tema che sotto ci sia qualcosa. Se ami il paese in cui sei nato, se ti rimbocchi le maniche per cercare di costruire un domani migliore, subito si rischia di venire additati come possibili scalatori di vette ambite o a caccia di poltrone e privilegi. Ecco perché è giusto rimescolare le carte, farsi da parte al momento giusto, senza recriminare, senza nostalgie. A Palazzo, come nelle Associazioni e nei giornali, serve ricambio, occorrono menti fresche, capacità diverse e gente caparbia. Rinnovare deve essere la parola d’ordine in grado di smuovere tutti dall’intorpidimento. È per questo che “L’Angolo” lascia l’Alassino per permettere al giornale associativo di rigenerarsi, ma anche per evitare che da acuto possa trasformarsi ottuso. Il Presidente, il Consiglio Direttivo e l’associazione Vecchia Alassio tutta, ringraziano di cuore il Socio e giornalista Daniele La Corte, che con la sua preziosa collaborazione ha dato lustro al nostro giornale. Prendono atto con rammarico della decisione e augurano ogni bene. AD MAJORA… Ciò che non sarà?!?!? 2 «L’ALASSINO» Mercoledì 17 Marzo 2010 PARLIAMO DI TEATRO (segue dalla prima pagina) città non poca storia, ma anche per ambiti più innovativi quali quelli rappresentati dai giovani attori o registi o da gruppi musicali giovanili. Ovviamente sul valore socioculturale di un edificio teatrale come luogo di aggregazione e di promozione della creatività si potrebbe dire molto di più e più dettagliatamente, ma sono cose che ognuno può immaginare ed anche inventare. Solo la fantasia è il vero limite all’uso di uno spazio che sia in grado di ricevere e di dare stimoli culturali alla città. Ultimo, poi, ma non per importanza, (come si usa dire), l’uso del teatro come… “teatro” per assistere nel migliore dei modi, in un luogo dedicato e progettato per quello scopo, a rappresentazioni di prosa e musica con la qualità di acustica e di visione che non sono possibili in strutture usate surrettiziamente e costruite per altri scopi, vedi Palasport L. Ravizza. La conclusione di questi pochi ragionamenti è logica ed arriva da sé: Alassio necessita di una sala, o meglio, di un edificio teatrale moderno, efficiente tecnologicamente avanzato, un luogo della cultura insomma, come esiste da tempo in altre aree turistiche che permetta di non perdere nulla di ciò che ad Alassio si può vedere o creare. Il compito di decidere dove, quando, come inserire questo tassello dello sviluppo della città spetta naturalmente a chi amministra la cosa pubblica. Augurandoci che il problema venga affrontato quanto prima e non in modo superficiale, affinché, ad Alassio, si alzi presto il sipario. Una bella realtà per tutti! A.V.A. www.alassiosuperpartes.wordpress.com e-mail: [email protected] Ed eccoci a marzo. Febbraio è finito, portando via con sé ogni più piccola forma di cuore o riferimento all’amore, a quell’amore fin troppo plateale, se non totalmente esteriore, per poter finire così presto, senza lasciare più segno di sé, e di cui non si sentirà più parlare, come sempre, fino all’anno prossimo. A ricordare che, anche quest’anno, un febbraio c’è stato, rimangono giusto pochi coriandoli, colorati, ma ugualmente tristi, su qualche pezzo di strada, in attesa di venire spazzati via. Niente più maschere… scusate: niente più maschere di carnevale. Niente più consapevolezza che quello che appare è diverso da quello che è. Niente più certezza, che quello che era vero, era un qualcosa che andava cercato oltre. Perché le maschere, quelle vere, quelle davvero pericolose, perché non le conosciamo come tali, non scompaiono solo perché è finito febbraio. E il vero problema non è che ciò che pare sia diverso da ciò che è, ma è il fatto che parvenza e realtà, oggettivamente diverse tra loro, ci vengano presentate come uguali, identiche, obbligandoci, almeno esteriormente, ad asserire che questa sia la verità, e creandoci (si spera!), internamente, quel dubbio, spesso, per vergogna (che non avrebbe motivo di esserci), tenuto fin troppo segreto, che le cose non siano proprio così, e aiutandoci, spesso contro molti, molti pregiudizi, molti preconcetti, molta ignoranza, molta superficialità, e sì anche molta stupidità, a non credere a ciò che sembra, solo perché ci viene detto da qualcuno o lo fanno tutti, ma a cercare ciò che davvero è, anche se fossimo gli unici a pensarla così. Perché una cosa sbagliata o falsa non si trasforma improvvisamente in giusta o vera, solo per il fatto che a dirla possano essere in tanti o sia qualcuno importante. Perché, se potrebbe essere vero che quando si è in tanti è più difficile che tutti stiano sbagliando, è anche vero che “tutti” consideravano Galileo (che aveva ragione) in errore. In un momento così difficile per crearsi e mantenersi una coscienza, più che questa o quell’idea; in questo momento in cui, indipendentemente da ciò che accade e da ciò che viene fatto, si sente dire tutto e il contrario di tutto; in questo momento in cui l’unica certezza è che non abbiamo certezze, e quelle che ci vengono elargite e passate come tali sarebbe meglio allontanarle; anche in questo momento, se si vuole, se la si cerca, si può trovare quella stella fissa, la più luminosa, quella che è sempre presente, e ci fa da punto di riferimento, mostrandoci da dove veniamo, e indicandoci dove stiamo andando. Ed è quella stella a darci l’unica verità certa, almeno l’unica presente in questo momento, e cioè che: non tutto è soggettivo, esiste un’essenza per ogni cosa, a cui tutti, volendo, liberandosi da preconcetti e pregiudizi, potrebbero attingere. Perché non tutto è trattabile, e non tutto dipende, ma, grazie al cielo, c’è ancora qualcosa che semplicemente è. Ora siamo a marzo, il mese dell’inizio della primavera. Quella primavera ci viene lasciata appena per 10 giorni, prima di farci crollare nel dolce dormire di aprile. A tutti voi l’augurio di trovare la forza e la motivazione di non lasciarvi andare, facendovi cullare dalla corrente, ma di scegliere, con la vostra testa, e con le motivazioni più giuste che, cercando, avrete trovato. Provocatoriamente Anonima COMUNE DI ALASSIO COMUNICATO STAMPA DIFFIDA In relazione ai “rumors” giornalistici che mi vedrebbero in qualche maniera coinvolta nella detenzione o nella sparizione del “famoso” quarto computer di Don Luciano, ritrovato invece dietro segnalazione di un amico del sacerdote e da lui consegnato agli inquirenti, si diffida chiunque a divulgare informazioni false e tendenziose, lesive della mia moralità. Valuterò con i miei legali se sporgere denuncia penale, con costituzione di parte civile, per i gravi danni arrecati alla mia persona, alla mia famiglia ed all’Amministrazione Comunale, per diffamazione a mezzo stampa e televisione. Nessun confronto, inoltre, è stato fatto all’interno della Giunta Comunale in quanto la notizia è priva di fondamento e non ha trovato nessun riscontro nella Maggioranza del Comune di Alassio. Alassio, 8/02/2010 Loretta Zavaroni Assessore Comune di Alassio Borsa di studio in memoria di Ezio Mantellassi Una borsa di studio per ricordare una delle più note ed impegnate figure del mondo alberghiero e turistico della Baia del Sole, Ezio Mantellassi, verrà istituita ad Alassio da un apposito comitato che è sorto presso l’Istituto Alberghiero “F. M. Giancardi”. «La famiglia Mantellassi – dice il dirigente scolastico Gian Maria Zavattaro – da sempre vicina al nostro Istituto, istituisce questa borsa di studio in onore del loro caro Ezio. Volontà della famiglia Mantellassi è quella di dare continuità a questo progetto, in modo da poter offrire un importante contributo nel valorizzare le professionalità degli alunni che hanno scelto il nostro Istituto e per facilitare il loro inserimento nel mondo del lavoro». Per presentare questa bella iniziativa mercoledì 3 marzo, alle ore 11, presso l’Aula Magna dell’Al- berghiero, si è svolta una apposita conferenza stampa. Il comitato organizzatore sarà composto da Enrico Mantellassi (presidente), Gian Maria Zavattaro (dirigente scolastico), Michela Calandruccio (segretaria), Agnese Bove e Paolo Madonia (docenti commissari). Nell’occasione verrà presentato il bando di concorso, che sarà riservato agli allievi delle classi terze. La prova d’esame per l’attribuzione della borsa di studio si svolgerà il 29 maggio. La manifestazione susciterà senz’altro notevole interesse non solo fra gli addetti ai lavori (aiutanti tecnici, docenti ed allievi che vi parteciperanno), ma anche fra gli altri studenti ed operatori della scuola, nonché tutta la cittadinanza che avrà così l’opportunità di ricordare e rendere omaggio ad Ezio Mantellassi. La nuova e-mail dell’Associazione Vecchia Alassio è: [email protected] LE TRE SCIMMIETTE Desideriamo proporre una nuova rubrica intitolata “LE tre SCIMMIETTE” che contrariamente a quelle conosciute che “Non parlavano, non vedevano e non sentivano” queste GUARDANO, VEDONO E PARLANO ovvero lo scopo è: Guardate, vedete e “DITECI LA VOSTRA”. Ogni lettore, cittadino alassino, villeggiante, occasionale tu- rista, insomma chiunque potrà esprimere un proprio pensiero, mi raccomando sintetico, su qualsivoglia fatto, circostanza, avvenimento che lo abbia colpito in negativo o positivo; basterà che ce lo comunichi con una telefonata, un fax, con lettera scritta o inviata per posta elettronica all’AVA, o con un semplice scambio di parole incontrandoci per strada e noi, verificato il mittente, ci impegneremo a pubblicare questi scampoli di notizie nella nostra ma soprattutto vostra rubrica. Se, come speriamo, vi saranno molte “notizie” vedremo di selezionarle per la pubblicazione in ordine di importanza e di interesse generale. Vi aspettiamo fiduciosi L’AVA SEGNALIAMO CHE… 1) a Gastaldi: nel tratto adiacente i lavori per la costruzione di box e la scuola media, da molti mesi l’illuminazione stradale non funziona. Nonostante che il problema sia stato segnalato agli uffici competenti, ad oggi, nulla è cambiato. È pericoloso per chi vi abita, per chi deve attraversare la strada, poi con l’apertura della Aurelia Bis, la via Gastaldi, è diventata una strada molto trafficata. Cosa si deve fare? O a chi bisogna rivolgersi? 2) Ignazio dell’Oro, il tratto a senso unico verso il centro città è pieno di buche e avvallamenti che costringendo i pedoni a pericolosi spostamenti per evitarli, quando piove, il rischio di “lavaggi” aumenta maggiormente le difficoltà 3) Passeggiata Ciccione, zona Lido e non solo, riceviamo lamentele circa il degrado del verde pubblico. I titolari delle varie attività commerciali provvedono, come possono, alla pulizia delle palme e delle siepi, e confidano che questa segnalazione venga letta, ma soprattutto raccolta dagli “addetti ai lavori.” 4) Stop su Via Gastaldi per chi arriva “Dall’Aurelia Bis” Ci chiediamo perché lo stop non venga spostato su chi proviene dalla Fenarina, in quanto la statale “Aurelia Bis2” dovrebbe avere diritto di precedenza; tale diritto è pure evidenziato in un cartello sistemato proprio vicino al cantiere di fianco all’entrata sud delle scuole medie. LA CHIESA DI SANT’ANNA AI MONTI Spett.Redazione Alla fine del 2008, se ben ricordo, sono apparse sull’Alassino e su un quotidiano di Genova alcune lamentele circa lo stato di estremo abbandono in cui si trova la Chiesa di Sant’Anna ai Monti in prossimità del capo S. Croce. Recentemente, durante una passeggiata compiuta in tale amena località, anch’io ho potuto constatare l’ignominioso ed avvilente atto di degradazione sofferto da tale luogo sacro che risale al X secolo e fu la più antica parrocchia di Alassio. Nel 1968 il barnabita padre Lietti, reagendo a secolari incurie, aveva provveduto all’encomiabile restauro dell’edificio e alla conseguente sua riapertura al culto. In questi ultimi decenni, la citata chiesa è stata purtroppo nuovamente “dimenticata” e privata d’ogni elementare manutenzione. Ignoro a chi attualmente sia attribuita la proprietà del tempio; l’Assessorato al Turismo e alla Cultura vi organizza sporadiche visite guidate per i turisti estivi ma sembra disinteressarsi dei problemi relativi alla conservazione del complesso monumentale. Di fronte all’assenteismo e alla trascuratezza di coloro che sono preposti a tale bene culturale, desidero suggerire un’iniziativa che richiede soltanto un po’ di sacrificio da parte di un manipolo di solerti volenterosi. In sintesi, codesta AVA (sempre sensibile ai problemi ambientali e culturali di questa Comunità) dovrebbe promuo- vere - mediante un invito su L’Alassino - la costituzione di uno specifico “GRUPPO DI VOLONTARI DELLA CHIESA DI SANT’ANNA” e coordinarne quindi l’operosità. Resta inteso che a detta impresa potrebbero esser coinvolte anche alcune attivissime istituzioni tipo G. locale Alpini ANA, Italia Nostra, Protez. Civile etc. meno per il trasferimento dei rifiuti,metta a disposizione un apposito autocarro etc. Sono certa che l’operazionepulizia Chiesa di Sant’Anna, oltre che rappresentare una manifestazione di civismo, ordine e salvaguardia ambientale favorirà i numerosi turisti - specialmente stranieri - che visitano il citato luogo durante l’estate. Una volta raccolta l’adesione di coloro che condivideranno l’iniziativa, si tratterrà di organizzare una mezza giornata di lavoro consistente in radicale pulizia degli interni della Chiesa, bonifica del terreno circostante, ovvero: taglio erbacee, potatura rami, sgombero immondizie e discariche vicinali, riposizionamento informative etc. L’AVA potrebbe anche sensibilizzare il Comune affinché,al- Vorrei infine aggiungere che non è sufficiente (come fanno l’Assessore Zioni ed il locale Ufficio per il Turismo) limitarsi a segnalare sui depliants l’esistenza della Sant’Anna senza prima preoccuparsi dell’effettivo stato di precaria conservazione dell’edificio la cui valenza storica, artistica e ambientale non va sottovalutata. Rita Calderini (Torinese in Alassio) Mercoledì 17 Marzo 2010 3 «L'ALASSINO» U recantu di nosci diti CRONACA DI ANDATE (a cura di G.C. e G.G.) MESE DI MARZO 2010 Amorta a camamilla… che u porcu u l’ha digeriu A chi può riferirsi l’espressione “Spegni (togli dal fuoco) la camomilla che il maiale ha digerito” se non a chi, dopo un’abbondante mangiata e senza bisogno di questo benefico infuso esprime il proprio gradimento alitando con sconcio suono la propria digestione? Però tale, per noi, deprecabile comportamento, a detta di chi conosce il mondo, pare invece sia d’obbligo presso altri popoli, pena il biasimo dell’anfitrione. Proprio vero che tutto è relativo!!! Bagnante da cundiun Tale espressione, che ai giorni nostri suonerebbe oltraggiosa, fu coniata dagli Alassini in quegli anni nei quali, a scegliere la nostra Città (allora la vera perla della Riviera...) quale meta per le proprie vacanze estive, erano principalmente persone agiate (spesso straniere) use a risiedere in magnifiche ville o a frequentare lussuosi Hotel, famosi ristoranti, il casinò, eleganti “Dancing”, rinomati stabilimenti balneari, con un preciso riferimento a coloro che, magari con enormi sacrifici, si accontentavano di prendere in affitto modesti appartamenti, centellinando al centesimo il limitato badget “vacanze”. Probabilmente nell’immaginario popolare anche la dieta di costoro constava principalmente nel “CUNDIUN” ossia la semplice “insalata di pomodori”, piatto tanto semplice quanto economico (in quegli anni!!!). Da lì, “Bagnante da cundiun” per significare turista dalle modeste risorse e, conseguentemente, di poco profitto. Oggi col turismo di massa non ci è permesso nemmeno più di classificare i “saccopelisti”… Altro che “cundiun”… Magari! O, tempora… O mores! LETTERA APERTA DI ITALIA NOSTRA Alassio viene “scoperta” nella seconda metà dell’800 dai viaggiatori diretti verso Roma per la mitezza del clima e la bellezza del paesaggio. Il consolidamento della vocazione turistica avviene alla fine dell’800, principalmente per opera degli Inglesi, in particolare di Thomas Hambury, che costruirono ville e raffinatissimi giardini; ma in quegli anni sorsero anche prestigiosi alberghi, fra cui il Grand Hotel (1871) e strutture turistiche, quali la Biblioteca, la Hanbury Hall, il Tennis Club. È negli anni ’50 che inizia l’apertura ad un turismo di massa, fino ad arrivare alla città fortemente urbanizzata dei giorni nostri, aggredita dal traffico e da una serie di problemi: cementificazione, sicurezza del territorio, reti fognarie... Lo sviluppo turistico alassino è, al momento, definito “maturo”, cioè giunto ad un punto in cui ci si può avviare verso un declino più o meno rapido, oppure si può imboccare una strada nuova, di riqualificazione che impedisca la crisi delle attività turistiche di qualità e il progressivo abbandono di un turismo, sempre più attratto da mete esotiche o da nuove offerte più innovative ed ecosostenibili. Ad Alassio, in controtendenza con la Regione e la Provincia, si registra un calo di presenze fra il 2006 e il 2008, già in atto dal 1994, così ripartito (dati da “Disciplina Urbanistico-Edilizia delle attività turistico-ricettive”- Studio Mellano Associati): • Flessione arrivi turisti italiani del 4,1% • Flessione arrivi turisti stranieri del 12,2% • Flessione presenze turisti italiani del 2,0% • Flessione presenze turisti stranieri del 15,2 % Alla luce di queste statistiche appare chiara una flessione del soggiorno medio degli Italiani. Infatti le giornate pro capite passano dalle 5,42 del 1994 alle 5,1 del 2008(-16,5%) mentre il numero degli arrivi degli stranieri in questi ultimi 15 anni arriva, dal 1994 al 2008, al -45%. Anche l’attuale brevità della stagione turistica, con la conseguente congestione nei periodi di punta, ha le sue cause: mancanza di strutture, quali un cinema, un teatro, una sala congressi, poche iniziative culturali (positiva invece l’attività della Biblioteca), ricerca di una maggior differenziazione offrendo, ad esempio, turismo congressuale o terapeutico. Dal 1994 al 2008 sono anche diminuite sensibilmente le presenze e gli arrivi negli alberghi a favore delle seconde case, che hanno cementificato buona parte della collina, impoverendo il territorio, senza contribuire a creare posti di lavoro. Riflettendo su questi dati ci domandiamo: “Quale strada s’intende imboccare? Cosa potrebbe desiderare un turista, stanco del caos cittadino, dei fumi e dello stress?” La risposta s’immagina possa essere questa: un luogo armonico, dove rilassarsi, godere del verde, dei parchi, dell’acqua e dell’aria pulita, della spiaggia il più ampia possibile, non invasa da strutture fatiscenti sui cui poggiano innumerevoli bar e ristoranti. È questa l’Alassio di oggi? Noi non ci riteniamo dei nostalgici del passato, vogliamo progettare il futuro, per una Alassio accogliente e raffinata, non soffocata dal cemento, ma verde e pulita. Per questo cerchiamo di individuare almeno alcuni punti da salvaguardare che non ci facciano continuare nel “trend” negativo e passare da turismo “maturo” all’assai poco piacevole grado che potrebbe seguire. • Grand Hotel e Piazza Partigiani: è stato presentato nel febbraio 2009 dal Dipartimento Polis dell’Università di Genova, un progetto paesaggistico, con l’intento di “mitigare” il grave impatto degli interventi realizzati nella piazza, attraverso l’inserimento di vegetazione e zone d’ombra, ma per ora tutto è fermo. Per Piazza Stalla un qualificato progetto dell’architetto Porcinai prevedeva un intervento rispettoso del verde e tuttavia contemperante delle esigenze di parcheggi. Come si procede, tenendo anche conto del vincolo di cui gode la strada Aurelia? Piazza Paccini potrebbe essere l’occasione per dare agli Alassini un nuovo spazio verde, facendo in modo che il parcheggio sottostante non impedisca di contrastare col rio che scorre sotto, né di piantare alberi veri e propri, scelti secondo i criteri degli architetti del paesaggio. Sulla spiaggia non vorremmo più vedere quelle strutture ar- rugginite che sottraggono spazio all’arenile, né la sporcizia che si accumula durante la stagione senza le cabine, quando si può finalmente godere di una passeggiata sul litorale a contatto col mare. Molte altre poi sarebbero le considerazioni sulla spiaggia… e sui luoghi che si affacciano sull’isola Gallinara, vere perle che gusto e cultura suggerirebbero di preservare, non certo creando delle Las Vegas nostrane e posticce come Zero Beach, ora semidistrutta dalla mareggiata. I Capi del nostro golfo, da Punta Murena a Capo Mele, considerati nel PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico della Regione), ANIMA (zo- na totalmente protetta) tali devono restare, contro le insidie di alberghi o villaggi vacanze. Vorremmo sapere che il Tennis e le strutture, lasciateci dagli Inglesi, compresa la Stazione, fossero così mantenute e valorizzate, anche nella prospettiva futura di un raddoppio della ferrovia per progettare una pista ciclabile o una navetta leggera di collegamento per sfoltire il traffico… La collina, un tempo ricca di ville e giardini, di fasce con ulivi, querce,pini, carrubi e carcabecchi sta lasciando il posto ad una gruviera di garage e costruzioni. Di quante case c’è ancora bisogno? Quante sono le case vuote? La Liguria è ora la Regione che più consuma il suo verde (45% secondo i dati ISTAT dal 1990 al 2005 contro una media nazionale del 17%) e Alassio è in testa alla classifica. Siamo sicuri che questo giovi alla sua immagine e al suo futuro? Un ringraziamento per la consueta ospitalità e un augurio al nuovo Presidente della A.V.A. ITALIA NOSTRA onlus, sezione di ALASSIO L’A.V.A. conferma e appoggia in pieno le richieste e le osservazioni di Italia Nostra. Tu non ricordi la casa dei doganieri In questa corrispondenza mensile che esce non molti giorni prima delle consultazioni regionali, seguendo una mia antica tradizione mi astengo dal parlare di politica locale per non favorire con le mie scherzose critiche qualche personaggio che, come il grande industriale americano Ford, pensa: «Ne parlino bene o ne parlino male, l’importante è che ne parlino». Ed allora, libero da ogni peso (e voi sapeste quanto pesano certi personaggi!) voglio un poco confidare ai miei venticinque lettori abituali alcune mie perplessità, che potrebbero essere commentate dalla frase «E me tuccu se ghe sun». La prima è relativa ad un gioco nuovo e interessante che si sta svolgendo in questa fredda e acquosa fine dell’inverno nel “Ventre” di Andate, e cioè nel lungo vicolo che attraversa tutta la città ed è l’attrattiva principale dei turisti che qui giungono da ogni dove. È un gioco che, in tempi di gratta e vinci (magari più gratta che vinci), o di Enalotto o simili, piace moltissimo alla gente, che vi si appassiona un mondo. Piace un po’ meno a noi anziani che incominciamo ad essere meno forti di memoria e a cui certe volte pare di essere presi un po’ in giro. ll gioco si chiama: “Chiudi un negozio, apri un negozio, sposta un negozio, lascia le chiavi per terra davanti a un negozio!” Il titolo è complesso, ma il gioco è apparentemente semplice: basta prendere un negozio, magari notissimo e di grande tradizione e farlo sparire in una notte (si può fare meglio con un negozio esordiente da un anno e non molto noto, ma il risultato è lo stesso). Qui però le strade si dividono e le possibilità, le vie d’uscita del gioco sono varie. Ne elenchiamo alcune: A) Spostare il negozio in altra parte del “Ventre” avvisando la gentile clientela (gioco facilitato). B) Spostarlo in altra parte del “Ventre” o in altra via di Andate senza avvisare la clientela (gioco con difficoltà di svolgimento superiore). C) Chiuderlo definitivamente e liquidare a basso prezzo la merce che il cliente comprava a prezzo normale fino a pochi giorni or sono. (Gioco con sorpresa) D) Chiuderlo definitivamente e sparire, lasciando a bocca aperta il cliente che aveva ordinato qualche articolo e stava aspettandolo. Ma in questo caso il passatempo si chiama anche “Gioco delle tre carte”. Nella migliore delle ipotesi il divertimento avviene quando il cliente milanese o torinese, arrivato ad Andate un sabato invernale, dopo parecchi fine settimana trascorsi in montagna, chiacchierando distrattamente con gli amici arriva nei pressi del negozio preferito, entra e quasi ad occhi chiusi fidandosi dell’antico rispetto con cui è conosciuto nel negozio chiede: «È arrivato il maglione che ho ordinato l’ultima volta?» Poi stupito dello strano silenzio, apre gli occhi e si trova di fronte due volonterosi muratori extracomunitari, i quali vorrebbero essere gentili, ma non avendo frequentato l’Accademia della Crusca, fanno un po’ di fatica a fargli capire che: A) stanno ristrutturan- do il negozio. B) Il negozio precedente si è trasferito da un’altra parte, a loro perfettamente ignota. Ma c’è anche un’altra possibilità, e cioè che il suddetto cliente, aprendo gli occhi si senta dire: «No, guardi che noi non vendiamo maglioni, ma appartamenti». In tal caso il cliente si è imbattuto nella soluzione C) e cioè nel Jolly. La carta che a scala quaranta le sostituisce tutte. E nei negozi, la carta Jolly è sempre l’Agenzia immobiliare, pronta a sostituire ogni e qualsiasi negozio lasciato vuoto. Questo gioco, e cioè “apri, chiudi, sposta e vai!” si è sempre verificato anche negli anni passati, nella nostra bella Andate. Ma quest’anno ha assunto un ritmo vertiginoso come non mai. La domanda che sorge spontanea in una persona anziana come me è non solo “Cui prodest?” (Che non vuol dire “a chi prude?”, al massimo fatevi spiegare dal prof. Riservato il significato) ma è: “Che senso ha tutto ciò in una città che vive di solo turismo come Andate?” Sarà cioè un segno di vitalità e di positiva evoluzione del commercio, oppure sarà un indizio di una crisi strisciante che dopo aver penalizzato pesantemente l’industria ora sfiora anche il commercio e particolarmente quello di livello medio alto? Non lo so. Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto vado a fare un giro nel “Ventre” di Andate a memorizzare il cambiamento dei negozi. E per non dimenticare, come Troisi nel famoso film, “Mo mò segno!” Luca Caravella Aurelia antica - vergogna a dir poco! Si tagliano alberi, si ripascono spiagge, non mancano ad ogni piè sospinto fuochi artificiali e dispendiosi premi a più o meno illustri conosciuti, ma al minimo accenno per il ripristino di un bene comune: com’è quello di cui parliamo, il Comune non ha soldi! la Provincia non ha soldi da sciupare! e lo Stato ancora meno! sicché siamo e restiamo la vergogna di noi stessi... Per fortuna abbiamo il Budello... ovviamente per evacuare la bile che, come Alassini abbiamo in corpo! Più di due anni fa Giancarlo Ascoli, segretario dell’Associazione Amici di Peagna, sulle pagine della rivista Anthia aveva elevato un accorato appello al ripristino di quell’inestimabile bene storico culturale che ci appartiene: l’antica via romana che dalla porta del colle di santa Croce conduce ai confini con la piana di Albenga. Scriveva Ascoli: - la via Julia Augusta costituisce un gioiello culturale ed ambientale , o meglio potrebbe essere tale se fosse fatta emergere dal suo stato di abbandono e degrado. Colpevole, insensato e intollerabile stato di abbandono totale. Abbandono va ribadito - che ha dato tacita capacità di usucapione di alcuni tratti della medesima a sedicenti proprietari confinanti con la medesima. Tant’è che si è invaso il tracciato della strada distruggendo le lastre di pietra che ne indicavano il percorso con annesse cunette e cordoli pedonali fiancheggianti. Addirittura si è giunti con totale impudenza a recintare con paletti e reti metalliche tali abusi! E questo dove, qua e là, emergevano residui e basi consunte di probabili antichi cippi di segnalazione, se non addirittura basi di antiche tombe! E giungiamo a prendere cognizione dell’autentico scempio della protochiesa di sant’Anna ... ridotta a vero e proprio luogo di decenza! Interpellati in proposito, tempo addietro, gli “addetti del Comune” si sono stretti nelle spalle dichiarando sereni trattarsi di proprietà privata! per cui nulla da fare, secondo loro. Inaudito!. .. il Foro Romano, l’intero Colosseo, il Teatro di Mar- mo di fronte agli attenti stranieri, estimatori del passato storico del nostro Paese! ... e non lamentiamoci quando Loro compassionevolmente ci chiamano spaghetti fresser! “U Paìse de Tantal’è”. Come si diceva un tempo! In Francia, come in Svizzera, come in Germania venerano con passione i residui anche minimi del comune passato storico. E qui siamo nella più vergognosa negligenza, ripetiamo, di un bene pubblico da tutelare urgentemente senza le cello e via via tutti gli antichi e storici monumenti sparsi in Europa, nei tempi andati, erano caduti in mano privata è arcinoto ... non per questo lo Stato e per esso i Comuni, ne rientrarono in legittimo possesso espropriando giustamente a favore del bene pubblico ... Ad Alassio si lascia un bene storico privato (tutto da esaminare e controllare) in mano ad indegni proprietari che per totale ignavia hanno consentito di trasformarlo in privata latrina (o peggio ancora!) Vien da dirsi, con grande rammarico, che figura faccia- abituali remore che tirano in ballo la scusa che non ci sono i soldi mentre se ne continuano a sciupare a piene mani, come abbiamo già osservato, in stupide manifestazioni, superflui e costosi fuochi d’artificio e premi letterari con la provinciale creduloneria che - questi sì - giovano al buon nome del paese. E intanto i vagabondi “càgano” nei ruderi di Quello che ha dato principio e vita in antico alla nostra amata, nonostante tutto, Città! gibba 4 «L’ALASSINO» NONNI AI FORNELLI “FENARINA MON AMOUR” ALL’ALBERGHIERO Dedicata alle donne Donna Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe I capelli diventano bianchi I giorni si trasformano in anni… Però ciò che è importante non cambia, la tua forza e la tua convinzione non hanno età il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno Dietro ogni successo c’è un’altra delusione Fino a quando sei viva, sentiti viva Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo Non vivere di fotografie ingiallite Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te. Fai in modo che invece che compassione ti portino rispetto. Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce Quando non potrai camminare veloce, cammina. Quando non potrai camminare, usa il bastone. Però non trattenerti mai !!! Madre Teresa di Calcutta LAUREA Il 16 Febbraio u.sc. si è laureato, con il massimo dei voti, presso l’Università di Genova in “Conservazione beni culturali” MATTEO BELLENGHI con la tesi “Percorsi dell’ASTRATTISMO a Genova nel Dopoguerra” – Relatore il Ch.mo Prof. Franco Sborgi. Al neo laureato le più vive congratulazioni dell’Associazione Vecchia Alassio e l’augurio per un fattivo proseguimento nel biennio di specializzazione. “Pollo ingambato” La Festa del papà mi riporta sempre alla mente un mondo di ricordi. Mio padre è mancato proprio nel giorno della festa. Così, da 25 anni la ricordo tra un sorriso e tante lacrime. Invecchiando, alla sera non si sa più cosa abbiamo mangiato a colazione, ma, invece, rimangono nitidi nella memoria i ricordi di gioventù. Così, mi ricordo che, quando mia Madre mi ha fatto sapere che mio Padre lavorava anche di notte per potermi pagare l’ultima rata di collegio, sono tornata da Genova a malincuore perché avrei voluto ancora studiare. Giocando a carte con Lui finivo sempre perdente, perché Lui aveva una memoria di ferro e divertito mi chiamava “Pollo in- Mercoledì 17 Marzo 2010 gambato”. Emigrato da solo in Francia, perché mogli e figli non erano ben accolti, ero diventata una bambina taciturna e senza sorriso. Poi la guerra “Lampo”. Un giorno, trascinando a piedi un carretto carico di olio e di sale, si è rotto una gamba ad Erli e fu preso da una pattuglia tedesca, ricordo che ho saputo pregare tanto. Invece è stato curato dai tedeschi, e dopo una cinquantina di giorni interminabili, l’abbiamo visto apparire sorridente. Era un uomo che sapeva stare con tutti perché amava e sapeva farsi amare! Mi manchi Papà! Fernanda RACCOLTA FIRME PER CHIEDERE UNA TARIFFA AGEVOLATA PER COLORO CHE LAVORANO AD ALASSIO E NON SONO RESIDENTI - E PER CHIEDERE DI TOGLIERE IL LIMITE DI 90 MINUTI AI PORTATORI DI HANDICAP CHE PER NECESSITÀ PARCHEGGIANO NELLE STRISCE BLU LASCIANDO LORO IL PARCHEGGIO GRATUITO. Luoghi raccolta firme: • A Bitega du Zepin, via Neghelli • Associazione Vecchia Alassio, via XX Settembre 7 Una bella iniziativa sarà realizzata nel mese di marzo ad Alassio: si tratta della prima edizione della Rassegna Culinaria “Le Ricette dei Nonni”, a cura del centro socio-ricreativo “Argento Vivo”, che ha pensato di organizzare il memorial “Bartolomeo Marchiano-Nonni e alunni ai fornelli dell’alberghiero F.Maria Giancardi”. L’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione di Alassio, in colla- ressa Loretta Zavaroni e coordinato dai professori Monica Barbera e Franco Laureri e dalle alunne del corso di marketing e comunicazione dell’area professionalizzante. L’occasione del 1° Memorial Bartolomeo Marchiano vedrà competere gli alunni delle classi III e V del corso di cucina, coordinati dai docenti Antonella Annitto, Rita Baio, Michelina Calandruccio, Norberto Andreoni, Paolo Madonia, Sandro Genesio e Dall’orto alla tavola. Scuola Alberghiera. borazione con il Comune di Alassio - Assessorato alle Politiche Sociali, la fondazione Marchiano, con il patrocinio della Regione Liguria, della Provincia di Savona e con l’aiuto dell’Associazione Vecchia Alassio, dell’Associazione Albergatori di Alassio e Laigueglia, della NORDICONAD e di Enti ed Aziende agro-alimentari, organizza la rassegna culinaria “Le ricette dei nonni” del centro socio-ricreativo “Argento Vivo” - 1° Memorial Bartolomeo Marchiano. «Lo scopo della manifestazione – dice l’assessore Loretta Zavaroni – è quello di promuovere, attraverso lo stimolo dei piatti della tradizione, la trasmissione e lo scambio di valori tra le generazioni». La socializzazione delle conoscenze, delle esperienze e il lavoro cooperativo ai fornelli, tra gli alunni e i nonni, infatti, sono gli elementi portanti del progetto didatticoformativo promosso dall’assessore alle politiche sociali dotto- Monica Barbera, coadiuvati dai nonni del centro socio-ricreativo comunale in una sfida culinaria che coinvolgerà, con incontri, conferenze e degustazioni, anche le scuole primarie e superiori di 1° grado della città di Alassio. Una competizione volta ad unire tre generazioni, valorizzando lo spirito d’iniziativa dei “nonni dell’Argento Vivo” nel ricordo di un grande Chef della Baia del Sole, il grande Bartolomeo Marchiano. L’obiettivo primario del memorial è quello di consentire alle giovani generazioni di ri-appropriarsi della nostra civiltà attraverso la riscoperta delle origini della tradizione gastronomica, per passare alle generazioni future di chef la gloria e i sapori della nostra cucina tipica. Gli appuntamenti saranno tre e si svolgeranno il 12, 17 e 26 marzo. Gessica Cirillo Allieva della classe IV TST Corso di Terza Area Istituto Alberghiero di Alassio INCONGRUENZE Finalmente, dopo una decisa partenza nell’aprile 2009, nello scorso mese di settembre sono cominciati i lavori di riparazione del molo Bestoso. Dopo tanti progetti fantasiosi di allungamento ed allargamento dello stesso, si è preso atto della realtà delle cose; infatti pesa la ultra quarantennale mancanza di una vera manutenzione. E qui vorrei brevemente fare la storia del pontile: costruito una prima volta nell’anno 1935 in sostituzione di una traballante passerella di legno, parzialmente demolito nel 1943 per prevenire un possibile attracco da parte delle forze navali anglo-americane nel corso dell’ultimo conflitto, ricostruito nel 1948, restaurato nel 1961 con un rinforzo di calcestruzzo e pavimentazione in piastrelle di quarzite. Si è constatato ora che i numerosi segnali di allarme tramite vari organi di stampa erano realmente fondati. In un primo momento il costo della riparazione non sembrava molto oneroso, ma nel corso dei lavori si è constatata la gravità della situazione e di conseguenza il preventivo di spesa è quasi raddoppiato. Mi auguro venga eseguita una bonifica delle strutture portanti ed un lavoro a regola d’arte, come ad esempio viene fatto a Venezia quando si restaurano le rive dei canali, poiché detto preventivo è a mio pa- rere molto oneroso. Quello che non ritengo urgente sono i lavori di allargamento della passeggiata Ciccione, una impegnativa di spesa (circa 12 miliardi delle vecchie lire) che graverà per anni sulle casse non molto floride del Comune di Alassio. Inoltre, dopo l’annuncio in grande stile fatto nel novembre 2003, si ritorna a parlare del depuratore fognario da realizzare in regione Sant’Anna; mi sembra che non si abbiano idee le molto chiare: intanto la contrapposizione tra le imprese che dovrebbero realizzarlo, alcune senza fidejussione, cioè senza soldi, e poi la rivalità tra i diversi comuni che la fa rassomigliare a fatti che accadevano nel Medioevo. Prendi la città di Laigueglia, ubicata nello stesso golfo di Alassio, che indirizza la sua scelta verso il depuratore consortile di Villanova; a rigor di logica, le tubature per raggiungere Villanova dove passeranno? Attraverseranno la città di Alassio o diversamente? Questi lavori dovrebbero essere sincronizzati ed adeguati alla conformazione del golfo e al gioco delle correnti. A questo proposito sono molto perplesso e temo che neppure quest’anno vedremo l’inizio di detti lavori. Gradirei qualche chiarimento. Francesco Trazzi Sono nata nel centro di Alassio e li ho vissuto per quarant’anni, ma sono sempre stata affezionata alla “Fenarina”, dove abitano una delle mie zie più care e tanti amici, tra cui Franca e, fin quando è stato in vita, il suo indimenticabile marito Sergio Bisello, che mi hanno visto crescere e giocare insieme ai loro figli, a cugini ed amichetti, nel cortile del “Massatoiu”, di cui erano i custodi, tra i gatti e le rose, grandi passioni di Franca. Che nostalgia di quei bei tempi, a cui torna spesso la mia memoria, anche perché, da ormai quasi quindici anni, mi sono trasferita, in cerca di più tranquillità, proprio alla Fenarina e le mie finestre si affacciano sul vecchio “Massatoiu”. Il panorama, però, per molto tempo, è stato desolante: edifici abbandonati, in rovina, cancelli arrugginiti, il piazzale ricoperto di erbacce, sterpaglie, acqua stagnante, popolato di topi, rane, zanzare... Ma poi ecco una speranza: il nostro Sindaco con l’Amministrazione, poco prima delle ultime elezioni, ha fatto preparare un bellissimo progetto per la costruzione in questo spazio di un Teatro, di cui la città ha assolutamente bisogno, circondato da un’area verde. Durante un’assemblea pubblica al Circolo Ricreativo della zona, i partecipanti, tutti abitanti della Fenarina, avevano anche potuto esprimere una preferenza tra due modelli di poltrone, presentati in quell’occasione da alcuni membri della Giunta comunale!!! Ma poi tutto è andato in fumo, compresi i soldi già spesi per il progetto, che avevo ammirato esposto nell’atrio del Comune e che mi aveva fatto sognare, anche se, visto l’ubicazione della mia casa, ero consapevole dei disagi che, per i lavori sicuramente di non breve durata, avrei dovuto sopportare. (D’altra parte come si dice ad Alassio “sciusciò e sciurbì u nu se po’!”) Il quartiere si sarebbe però riqualificato, c’erano idee e proposte interessanti anche da parte dell’ AVA, che avrebbe voluto collocare, accanto al Teatro un Museo del Mare. Poi silenzio e degrado fino a che alcuni cittadini, che hanno a cuore il bene di Alassio, per la maggior parte abitanti della Fenarina, hanno costituito un Comitato di quartiere, che ha come fine la valorizzazione di questa zona. L’Associazione, apartitica, ha compiuto i suoi primi passi, dialogando con l’Amministrazione comunale esprimendo, se necessario anche critiche, ma sempre in modo costruttivo e propositivo, anche grazie alla guida equilibrata e competente del suo compianto Presidente Prof. Giovanni Piazza, recentemente scomparso. Alcuni risultati sono stati ottenuti, per esempio con la creazione di un parcheggio provvisorio, ricavato asfaltando il piazzale dell’ex Massatoiu, che è stato anche illuminato. Purtroppo però ultimamente è diventato un cantiere permanente, dove vengono lavate betoniere e bruciati rifiuti derivati da lavori di edilizia, e ciò è causa di polvere, rumore e cattivo odore. Anche l’illuminazione, compresa quella del tratto di strada adiacente, subisce spesso dei black out. Si spera che chi di dovere provveda ad eliminare al più presto il disagio. Comunque la destinazione definitiva del sito non doveva essere quella di posteggio. A questo proposito si sono sentite voci, anche autorevoli, in sede di Consiglio comunale, di costruzione di altre case all’ex Massatoiu. Molti come me ritengono invece che non sia opportuno continuare a cementificare (già la Residenza La Perla ha avuto un impatto ambientale non certo positivo, anche dal punto di vista estetico, sulla collina, inoltre pare sia già pronto un altro progetto per edificare nella zona, che aspetta di essere sbloccato). Il quartiere, dove abitano moltissimi residenti di Alassio, rischia così di essere solo un "dormitorio", mentre potrebbe diventare un centro di aggregazione sociale per cittadini di ogni età e soddisfare esigenze culturali finora rimaste disattese. Tante sono le idee che stanno lievitando e alle quali si sta tentando di dare una forma progettuale. Anche lo spostamento della centrale elettrica sarebbe da prendere in considerazione e ci si potrebbe attivare per cercare di ottenerlo, considerati l’alta densità della popolazione nella zona e i costi non proibitivi della bonifica, sui quali si sono chieste informazioni. Inoltre le vicine Scuole Primaria e dell’Infanzia necessitano di maggiori spazi per le loro attività e attendono da tempo che le loro richieste vengano soddisfatte, come pure la Croce Rossa, la cui sede si trova nel quartiere, avrebbe bisogno di una collocazione più idonea. Accanto all’ex Massatoiu poi si trova il Circolo ricreativo della Fenarina, provvisto di campi da bocce a norma, facilmente raggiungibile, perché adiacente alla fermata del pullman della SAR, che garantisce ogni ora i collegamenti con il centro, Solva, Loreto, San Rocco ecc. e quindi fruibile dagli anziani che provengono da altre zone della città e da quelli che troveranno ospitalità nella nuova Residenza in costruzione in regione Costa Lupara. Vorrei che tutti i cittadini partecipassero ai dibattiti, fossero sempre e correttamente informati, non si rassegnassero a subire decisioni prese dall’alto, limitandosi a praticare lo sport preferito locale, il ‘‘mugugno’’. Come pure desidererei che chi amministra la Cosa pubblica assumesse una posizione di ascolto nei confronti della Cittadinanza e fosse aperto e disponibile ad accettarne il contributo, abbattendo le barriere ideologiche, che al giorno d’oggi non hanno più senso di esistere e ponendosi come unico traguardo il Bene comune. “LIBERTÀ È PARTECIPAZIONE” (G. Gaber) Caterina Damonte per Associazione “U Massatoiu” Fenarina “FIDAPA” Cerimonia delle candele Sabato 6 marzo, alle ore 21, nella magica atmosfera del salone delle feste dell’hotel Savoia di Alassio, ha avuto luogo la ormai consueta, «Cerimonia delle candele» organizzata dalla Fidapa sez. di Albenga e Loano distretto nord-ovest nelle persone delle presidenti M. Dotti e Rossella Vacca. Detta associazione: «Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari» è affiliata alla» Business and professional women international» (B.P. W Italiy), nata in America a St. Louis (Missouri) nel 1919, e, diffusasi in tutto il mondo, opera sul territorio italiano dal 1929 raccogliendo con straordinario successo donne militanti nelle più diverse attività intellettuali e produttive. Alla presenza delle principali Autorità civile, militari e religiose, nonché di personaggi di spicco appartenenti al panorama istituzionale locale, le «Fidapine» anno illuminato via via il salone con centinaia di candele rappresentanti tutte le nazioni del mondo in cui la «BPW» opera. Sarà la «Candle night» appunto, dove tutte le donne del mondo verranno rappresentate in un commovente e suggestivo abbraccio di rispetto e fratellanza... perché, per dirlo con le parole di Lena Mandesiri Philips (fondatrice del movimento) «solo unite potranno soggiungere le stelle». Dedi Lertora (segretaria) Mercoledì 17 Marzo 2010 “A tutti l’opera lirica” Risposta al Sig. Matteo Paoletti Decido di risponderle personalmente in quanto regista dello spettacolo che lei ha recensito su l’Alassino. È con piacere che leggo con quanta attenzione lei ha osservato il nostro pubblico che, interessato e serio, si avvicina al Teatro dell’Opera di Milano, una struttura apolide, anche se il nome dice il contrario. Il nostro proposito è proprio questo: a tutti l’Opera Lirica. Il nostro scopo è ben accolto dal pubblico che torna e rivede volentieri le messe in scena a cui (le assicuro) lascio poco al caso. Per spiegare il nostro lavoro abbiamo addirittura deciso di aprire le prove, a Milano, a tutti i giornalisti, non solo per mostrare quanto il nostro “back stage” non sia immune di tutte le necessità teatrali e di tutte quelle tensioni di un teatro dell’Opera, ma anche per mostrare quanto la nostra “piccola” Aida fosse dichiaratamente priva di stucchi dorati e di pareti semoventi, ma con interventi multimediali che si miscelavano con il senso del tutto che deve garantire questa opera. Piuttosto una evocazione nostalgica di come dovrebbe essere l’Aida, che suppongo lei abbia più volte visto negli enti lirici, che mirabilmente la mettono in scena. Bisognerebbe confrontarsi con altre opportunità. Ma sappiamo che la cultura, se non quella ufficiale, non è di moda. Il nostro lavoro, dichiarato come tale, in tutta la sua onestà, non vuole essere ad “usum delphini”. Ma nemmeno potrebbe con le sovvenzioni che abbiamo, che si avvicinano al numero perfetto, che è lo zero, arrivare a quello che fa. Chi vuole vedere la foresta sul Nilo o stucchi dorati non verrà da noi e non viene al Teatro di Alassio che peraltro giustamente ha messo in piedi un cartellone di tutto rispetto in tutti i sensi. Io stesso sono un frequentatore della Scala, e giusto di recente ho visto per la quarta volta il magnifico e toccantissimo Rigoletto di Deflo con il grande Leo Nucci e questa nuova magnifica Gilda. So cosa vuol dire il trionfo e il giusto fasto e l’accortezza misurata che il melodramma dovrebbe avere in ogni suo allestimento. Di recente lo stesso teatro ha affidato con scarsi risultati ad una regista pagandone un caro prezzo. Questo va a confermare un palcoscenico che necessita di un lavoro di regia strutturato nei particolari. Ho amato all’inverosimile le Regie di Visconti al punto di farne un progetto (www.visconti.info), ma se azzardassi un viscontismo sarei dal punto di vista sia imprenditoriale sia artistico un suicida e forse anche anacronistico. Ora lavoro con le idee che le assicuro non arrivano a caso. La mia scelta va in una direzione di essenzialità con idee, come ripeto dichiarata, legata al prezzo politico che il pubblico paga in un teatro intelligente come il teatro di Alassio. Questo il pubblico lo sa e non si ritiene offeso come lei. E qui veniamo alla sua onesta, forse, professione di critico. Penso che sia per lei una professione, per come la vedo coinvolto a denigrare gli apprezzamenti del pubblico che invece ha applaudito una serie di elementi, sia scenici sia vocali, che forse per lei erano troppo “bon marché”. Ma si sa che il pubblico non capisce, il pubblico è ignorante. Per lei forse. Mi ricorda molto quella nomenclatura russa o germanica in cui la cultura o lo spettacolo lo fa e lo giudica uno solo. Forse non si è avvisto che anche la lirica spettacolo popolare nell’800 vuole essere fruito da un pubblico sempre più ampio, magari non in termini obbligatoriamente monumentali. Sì, certo a discapito delle finezze che lei mi elenca o che vorrebbe vedere (a proposito, mi scusi sa, ma i sandali sono fatti a mano e non sono tedeschi), ma forse anche cosi il melodramma si toglie dal museo dove lei, esperto calzolaio, lo vorrebbe vedere. La direzione del giornale nonché il CD dell’Ava, distanziandosi con la nota in fondo articolo, e il nostro pubblico non la pensano alla stessa maniera. E non tutti guardano cosi bene Maria de Filippi o Pippo Franco come lei. E i due turisti inglesi. Mario Riccardo Migliara Direzione Artistica Teatro dell’opera di Milano e regista Aida Rubrichetta mensile - Un ricordo per... GITA DELL’ORATORIO SALESIANO - 1935 Tra i primi compiti degli stewards LE NOVITÀ DEL DON BOSCO DI ALASSIO la lotta alle deiezioni canine Alassio (SV). Al via il progetto operativo degli stewards. Lunedì 1 marzo 2010, alle 13,30 le venticinque stewardess e i cinque steward, delle classi quarte dei corsi turistico ed aziendale, coordinate dai professori Claudio Almanzi e Franco Laureri, inizieranno i primi monitoraggi, riferiti alle problematiche emerse dalle interviste effettuate a turisti e residenti. L’obiettivo primario dell’intervento è quello di radicare nei cittadini e negli ospiti il valore civico, il rispetto per gli altri e per l’ambiente. Gli open day all’Alberghiero per orientare Si è svolto per due sabati (per tutto il giorno) ad Alassio il tradizionale “Open day” dedicato alla visita annuale di orientamento, presso l’Istituto alberghiero alassino. Per l’occasione la scuola statale superiore cittadina si è aperta (dalle 9 alle 12 e 30 e dalle 14 e 30 alle 17 e 30) ai visitatori: studenti, famiglie e parenti degli allievi che già frequentano l’istituto hanno potuto visitare aule e laboratori e conoscere le numerose iniziative proposte dal Pof (Piano dell’offerta formativa), una occasione ideale anche per chi non conosceva ancora la scuola. «Si è trattato – hanno detto gli organizzatori – di una proposta, nata dalla volontà di far conoscere il più possibile sul territorio la nostra scuola, che comunque ha già collezionato in tanti anni una fitta rete di rapporti con l’ambiente esterno, in particolare concretizzato con oltre cento convenzioni con aziende, enti e privati». L’istituto “Giancardi” di Alassio, che ha compiuto lo scorso anno 45 anni di vita, ha una solida tradizione educativa e didattica: nella scuola, professori, personale non insegnante ed alunni, sono stati impegnati per tutto il giorno a disposizione di tutti coloro 5 «L'ALASSINO» che volevano conoscere l’istituto ed i servizi offerti dalla scuola superiore. Ad Alassio infatti, così come in tutto il comprensorio ingauno, nei giorni scorsi, le scuole superiori si sono organizzate per svolgere giornate di orientamento e di incontro: si è trattato degli ormai noti “Open day”, nati proprio per consigliare ed aiutare in questa difficile scelta sia i ragazzi, sia i genitori. «È stata – dice Angela, una mamma di Alassio – una bella occasione per conoscere l’Alberghiero, un aiuto alle famiglie nel cercare di prendere una decisione importante. Mio figlio frequenta la terza media ed il prossimo anno andrà alle superiori. È difficile già da ora decidere per il suo futuro. Iniziative come questa possono dare una mano davvero». L’occasione offerta dalla scuola alassina è stata, dunque, per le famiglie e gli stessi alunni un importante momento di esame, valutazione e scelta di percorsi e opportunità educative e formative, anche se certamente dover scegliere il destino dei propri figli a 12-13 anni appare davvero difficile. Claudio Almanzi L’Istituto Alberghiero F. Maria Giancardi è impegnato a fianco del Comune nella promozione e nel potenziamento della raccolta differenziata per passare dall’attuale 35,54% alla percentuale del 45%, prevista per legge dal T.U. dell’Ambiente. In questa importante sfida sono al fianco dell’Amministrazione e della Scuola Associazioni economiche e partners quali: l’Associazione Alassio Donna, Nordiconad, Liso, Floras e Nuova C. Plastic. La strategia portante del piano è quella di promuovere la sostenibilità partecipata che veda il coinvolgimento e la sensibilizzazione, attraverso una comunicazione empatica, dei cittadini/utenti verso comportamenti più responsabili e critici, in particolare nella razionalizzazione della gestione del rifiuto solido urbano. Alla luce delle segnalazioni emerse dai questionari somministrati, tra i primi compiti degli stewards la lotta alle deiezioni canine. L’opzione è quella di sensibilizzare ulteriormente i proprietari di cani alla raccolta delle deiezioni dei propri animali, al fine di superare ogni forma di intolleranza verso la presenza di cani nella nostra città ed avere un ambiente più pulito.Gli alunni stanno predisponendo un abbecedario di comportamento per i proprietari di cani (che secondo un’indagine dall’istituto di ricerca SWG sarebbero fonte di fastidio per il 32% degli intervistati contro un 66% che li difende e un 2% che è incerto), per far sì che si realizzino le condizioni indispensabili per cui i cani siano sempre ben accetti in ristoranti, alberghi, mezzi pubblici e luoghi ricreativi. Dopo incontri del Collegio Docenti e del Consiglio d’Istituto è stato deciso il varo di quattro Nuovi Licei: classico, linguistico, scientifico, economico-sociale. Con l’autonomia propria di un Istituto Paritario e secondo la quota di flessibilità del 20% (il 30% nel 3° e 4° anno), spalmeremo l’orario in 29 ore settimanali per continuare la settimana corta, col sabato libero e senza rientri pomeridiani, eccetto che per i corsi di sostegno e il doposcuola, gratuiti. Verrà mantenuta la base unitaria comune delle materie fondamentali per consentire agevoli passerelle, nel caso di pentimenti possibili, dovendo scegliere così presto il proprio percorso. Si potenzieranno le materie di indirizzo caratterizzanti (umanistiche ma anche giuridiche nel Classico, linguistiche e turistiche nel Linguistico, scientifiche e disegno grafico al computer nello Scientifico, economico aziendali nell’Economico sociale). Conserveremo l’ora settimanale di informatica dalla 1^ alla 4^ per poter conseguire l’ECDL o patente europea di computer e l’insegnante di madre lingua per le certificazioni linguistiche esterne, privilegiando la dimen- Nota AVA - Una decisione saggia e necessaria, che approviamo. UN CONCERTO PER PADRE HERMANN LA SOAMS DI SOLVA ORGANIZZA UNA GITA A PARIGI ED I PAESAGGI DEL PERIGORD NERO DAL 18 AL 23 APRILE 2010 PER INFORMAZIONI E RITIRO DEL PROGRAMMA CONTATTARE IL CELL: 3386079173 PRENOTAZIONI ENTRO IL 28/02/2010 Martedì 30 marzo p.v. alle ore 21 diversi musicisti si esibiranno presso l’Auditorium Don Bosco in un concerto di musica classica e non solo. Infatti protagonisti della serata saranno Luca Sciri e Marzia Carbone al clarinetto, Luca Soi al violino, Lavinia Carbone alla chitarra e Leonardo Ferretti al pianoforte che presenteranno un programma di musiche composte prevalentemente nell’Ottocento, affiancati da Marco Moro e Gabriele Meynet al flauto insieme a Daniele Ducci al sione comunicativa della lingua capita e parlata. È nostro obiettivo valorizzare i corsi di cultura d’impresa con attestati nazionali specifici. Uno studio dettagliato, d’intesa con esperti della scuola e degli enti locali e operatori economico sociali, è già partito perché le innovazioni rispondano ai bisogni del territorio. Su tutto terremo alta la qualità educativa, oltre che didattica: è l’insegnamento che ci ha lasciato San Giovanni Bosco che ha fondato il nostro istituto 140 anni fa, primo liceo dei Salesiani nel mondo. Per la nostra scuola, nella tradizione dello stile di famiglia che lo caratterizza, la scuola non è fatta soltanto di ore di lezione, ma è un clima comunitario complessivo che esige regole rispettate, abbraccia momenti di relazione e di gruppo anche attraverso il gioco e lo sport e include l’apertura alla dimensione religiosa, rispettando la libertà di scelta e i diversi gradi di maturazione dell’alunno. Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore – diceva don Bosco – e che Dio solo ne è padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi. contrabbasso che proporranno canzoni di Fabrizio De Andrè. La serata è organizzata dagli “Amici di Padre Hermann”, associazione di volontari che raccoglie fondi da destinare alla missione del sacerdote Padre Hermann in un villaggio in Rwanda, oltre che occuparsi del progetto per aiutare gli anziani di Alassio “Insieme per non restare soli”. Vi aspettiamo numerosi per poter partecipare insieme in questo momento di solidarietà. L’ingresso è libero. 6 «L'ALASSINO» CURIOSANDO FRA LE PAROLE (A cura di Tommaso Schivo) Cap. 1° Dopo settanta anni di costante attività, sia come collaboratore assiduo della direzione e della formazione mensile del nostro Giornale, sia come cultore appassionato di tutto ciò che si lega alla vita della nostra città e della nostra gente, avrei deciso di deporre definitivamente la penna, come ho tentato altre volte senza riuscirvi. E questo anche per liberare tutti coloro che dai miei scritti non hanno mai ricevuto nulla o quasi che potesse interessarli. fascino del “loco natio” o le innumerevoli altre cause remote e ascose o prossime e reali, che di volta in volta mi hanno indotto a riprendere la penna, per scribacchiare qualcosa con cui tormentare puntualmente i miei quattro lettori affezionati e gli altri due distratti e non interessati che si siano casualmente imbattuti nei miei scritti. Continuo, ma tornando alla base, sì, alla base del mio lavoro e della mia vita di maestro, ripercorrendo mensilmente qualche curiosità sull’etimologia e sulla semantica di certi vocaboli, curiosità a volte inaspettate ed insospettabili, a volte ben evidenti e chiare, ma, comunque, degne di essere riportate alla storia ed alla conoscenza di chi ha qualche interesse o qualche attrazione in questo campo dello scibile. Così spiegheremo che “curiosità” nasce dal latino “cura”, cioè attenzione, ricerca, passione, sollecitudine o che il comune termine “fegato”, che è la ghiandola più grossa dell’organismo di tutti i vertebrati, nasce stranamente non dal greco “épatos” (da cui deriva epatite), ma da un vocabolo clonato dagli antichi Romani, da “ficatum” che in origine altro non era che un preparato particolare di fichi ben maturi per far ingrassare e insaporire il fegato dei volatili e in particolare delle oche, per trasformarlo in un boccone prelibato per i buongustai; precursore del “fois gras”. Diremo che “fanciullo” deriva da un precedente “fanticello” (piccolo uomo), come “infante” dal latino “non fans”) bimbo che non parla ancora e che “farabutto” ebbe una nascita a Nord delle Alpi, nell’ambito della lingua austro-tede- Morsu Morsu, scagorsu… da “Primma” l’arbù che ün pocu u ciöve e un pò u lüxe u sù. Tra i duzze veru ré t’èi di caprissi ogni giurnu cumbinandu pastissi e nu cuntentu ti dì a Arvì cuscì: damme trèi dì, che fassu dì de mì nun pe ninte, quarcùn dixe cun güstu che u nomme ch’i t’han dau u l’è quellu giüstu tantu che nui, credentute imbriaigu eiscì cu-u sù, sciurtimmu cu-u paraigu. Malgràddu tüttu e pe San Benedettu (21) a cutre e se levammu de’n tu lettu mentre in tu çé e za pa-a Nunsiò (25) a rundurina a turna a fò a niò. Premessa e presentazione Avrei deciso, se non pochi amici veri non mi avessero spinto a continuare. Vizio, abitudine, consuetudine o un “tarlo” come un callo inestirpabile? O un passatempo o una mania nata con la mia vita di insegnante o, perché no?, anche un po’ di civetteria? Non lo so, non conosco la vera radice di questo “male oscuro”... ma continuo, lasciando da parte, questa volta, l’estetica, la Storia e la Geografia, la tradizione ed il folclore, i ricordi e le storielle paesane, la stessa poesia ed il Mercoledì 17 Marzo 2010 MARZO: Marzo “sgorbio”, della primavera il banditore / che un poco piove e un po’ splende il sole. / Tra i dodici vero re sei dei capricci / ogni giorno combini pasticci / dici ad Aprile che vien dopo di te / dammi tre dì, che faccio dir di mè. / Non per niente si dice e con gusto / che il nome di “marcio” (Morsu) è quello giusto. / Sapendoti pertanto matterello / anche col sole usciamo con l’ombrello. Malgrado tutto per san Benedetto (21) la coltre già togliamo ormai dal letto. E per l’Annunciazione (25) nel cielo un grido / la rondine ritorna a farsi il nido. Nel DNA di Garibaldi c’è anche Alassio sca, da “frei Beuter”, che altro non significa, preso alla lettera, che “libero predone” o, se volete, un ladro disonesto o un grassatore di strada. Aggiungiamo che la parola comunemente usata da noi, “fiasco”, ha origini gotiche, da “flasko”, col significato di impagliatura, come rivestimento del vetro e che nel significato teatrale o sportivo, ha una sua diversa connotazione, col significato di fallimento totale o di brutta figura e questo dal momento in cui un famoso Arlecchino settecentesco, attore di teatro, che teneva in mano un grosso fiasco, cadde malauguratamente durante una recita, in un improvviso e clamoroso insuccesso. Così “eucaliptus”, di origine ellenica, significa etimologicamente (da “eu”, bene e da “caliptòs”, coperto) ben coperto, ben turato per la chiusura ermetica del coperchietto sul frutto. Potrei continuare, ma per questo primo capitolo introduttivo “satis est”, ce n’è abbastanza. Se la cosa piacerà, se per qualcuno questa strana materia di etimologia potrà essere distensiva, continuerò... La strada ha mille “paracarri”, mille fermate, di cui sarà via via interessante parlare. Il Ch.mo prof. Gianluigi Alzona, docente ordinario di Economia applicata industriale ed europea nell’Ateneo di Torino e che vanta lontane origini materne nella nostra città (all’incirca nel 1870) dalle famiglie Morteo e Martini, ha rilevato in un mio libro sulla marineria velica dell’ 800 alcune notizie su un suo antenato, capitano e proprietario di un bastimento. Il professore con l’occasione mi ha inviato un suo interessante scritto sulle origini di Giuseppe Garibaldi (“Garibaldi, orizzonti mediterranei” - Paolo Sorba, Edi- tore) e, a tal proposito, mi ricorda che la nonna materna del Generale, Maddalena Conte, si era sposata a Loano con Giuseppe Raimondi (e questo particolare era già conosciuto da noi), ma la sorpresa è stata la notizia che essa era nata, verso il 1748, proprio ad Alassio! Ho voluto, così, partecipare e dividere la mia gioia e la mia sorpresa agli Alassini e ai lettori del nostro Giornale, cogliendo l’occasione per ringraziare cordialmente il prof. Alzona. Tommaso Schivo Bimbi in festa Alassio, PalaRavizza, 25/2/2010 - Successone la festa di Carnevale dei Bambini allestita dall’assessorato al Turismo. Grande la partecipazione e grande lo spettacolo: clowns, musica, pupazzi e sorprese. (FOTO SILVIO FASANO) MOSTRA DI CARLO CATTANEO Beniamini e la Kielland ok al golf Dobelli, Giovanna Fazio, Carlo Cavedini, il dr. Oddone, Davide Ottonello, il dr. Quadrelli, l’Ing. Giorcelli e Signora Paola, Piera Olivieri, Enzo Barbera, Pezzolo Paolo. Il pomeriggio s’è concluso Andrea Beniamini e Beatrice Kielland sono i vincitori della Ireland Golf Tournement, gara su 18 buche, svoltasi nel fine settimana (con la formula “stableford”) a Garlenda, che ha visto la presenza di quasi duecento golfisti (fra cui alcuni Vip) provenienti da tutto il Nord Italia ed alcuni anche dall’estero. Ecco i risultati. Prima categoria: 1) Andrea Beniamini, 38 punti; 2) Tullio Nejrotti, 37; 3) Roselin Pescetto (Golf Club Rapallo) e Alberto Gazzolo, 37; 5) Alberto Pochettino e Marco Gazzolo, 36. • Seconda categoria: 1) Beatrice Kielland, 40; 2) Antonino Marsala, 37; 3) Iole Pininfarina, 36. • Classifica lord: 1) Alberto Gazzolo, 35; 2) Andrea Beniamini, 33; 3) Marco Gazzolo, 30; 4) Alberto Pochettino e Tullio Nejrotti, 29. • Prima lady: Isabel Chillemi, 34. • Primo seniores: Marcello Audagna, 35. Nell’ampio salone dell’ex English Church il 26 febbraio scorso per il patrocinio del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura è stata inaugurata la Mostra antologica dedicata, giusto ad un anno dalla Sua scomparsa, a Carlo Cattaneo, artista di chiara fama e amato concittadino. La Mostra è da considerarsi vero e proprio compendio dell’attività pittorica, grazie innanzitutto all’apporto delle opere presentate dalla sorella Nuccia e dal figlio Pietro e dai collezionisti locali in possesso delle medesime. Dire del successo della manifestazione è riduttivo in quanto la possibilità di vedere riunite tante opere così significative, realizzate nel tempo, è cosa estremamente appagante. Di Cattaneo non da oggi, ovviamente, se ne scoprono le doti pittoriche interpretative ed inventive, ma - secondo noi - al di là degli assensi della Critica, va sottolineato che le Sue opere non sono solo opere figurative, nel senso stretto della parola... sono simboli, sono immagini che parlano, che continuano a direi di Lui, della sua esperienza di vita,di Lui medesimo che seguita a parlarci ... a dire ... a criticare... a farci - anche se amaramente, sorridere com’era del resto nel suo stile. Guardiamo le sue opere e sentiamo che Lui è lì, fra le trame della tela che continua a parlarci, nel tempo! “Grazie Carlin!” Te lo dicono col cuore tutti i tuoi numerosi Amici, vecchi e nuovi che hanno sentito il bisogno di rivederti... di riascoltarti. In gradevole sottofondo ha suonato la clarinettista Marzia Carbone. Un plauso particolare all’infati- Alassio, ex Chiesa Anglicana, 26/2/2010 - Inaugurata la mostra del grande e amato pittore alassino Carlo Cattaneo. Ad accoglier il qualificatissimo pubblico l’intera famiglia ad iniziare dalla signora Nuccia e la famiglia fino alla terza generazione (nella foto con l’assessore Monica Zioni). (FOTO SILVIO FASANO) cabile allestitore e coordinatore Nicola Angerame. Notati tra i numerosi presenti la Dr. Zioni, Mons. De Canis, Olga Caetano, il prof. Beniscelli, Nuccia Castellano, Pino Mastroianni, Galeazzo Viganò, il prof. Riccardo Pellicci, Antonio Ricci e Signora, Binni con un dolce brindisi di ringraziamento offerto gentilmente dal Comune. Da tenere in memoria che Martedì 16 Marzo alle 21,15 - stessa Sede - si esibirà in CONCERTO in ricordo di Carlo CATTANEO, la pianista Eleonora Mantovani. C. A. Mercoledì 17 Marzo 2010 7 «L'ALASSINO» TOCCARE CON MANO UN SORRISO? L’ALASSINO AL FESTIVAL Toccare con mano un sorriso? Un sorriso di un bambino indiano stando a casa propria? Attraverso un chicco di riso….? Ma come si fa? Si fa, si fa…..ecco come: attraverso l’iniziativa “Riso per SorRiso” - recupero dei bambini sfruttati nel lavoro minorile -promossa dalla Federazione Ligure Exallieve/i delle Figlie di Maria Ausiliatrice ONLUS. Un’Associazione senza scopo di lucro che opera nel campo educativo, a favore della donna, della difesa della vita e della famiglia, con particolare attenzione al mondo giovanile. Il sorriso sarà quello di Sr Bernardine Lazar, una suora delle Figlie di Maria Ausiliatrice che dalla città di Dindigul – India – Tamil Nadu volerà in Liguria per donare un sacchettino di riso a tutti quelli che la vorranno incontrare. Il riso è quello che dovrebbe abbondare sia come chicco, sia come sorriso, sulle bocche dei 400 bambini circa che il progetto “Una cena per tutti”, promosso dalla Onlus di cui sopra, sostiene da alcuni anni, offrendo la possibilità ai bambini che vivono nel quartiere molto povero di Marianathapuram, destinati altrimenti al lavoro minorile, di avere un’istruzione e un pasto giornaliero adeguato. La Federazione ha voluto invitare in Italia la suora salesiana, per dare l’opportunità a quanti avessero piacere di aiutare con la propria generosità quei bambini, di poter cogliere dal volto, dal vestito, dal parlare al meglio la lingua italiana, dai racconti di ranno diverse: una staffetta che, passando attraverso alcuni degli Istituti salesiani liguri, farà vivere alla gentile ospite e a quanti la vorranno accogliere, momenti di incontro, turismo, sva- Sr Bernardine alcune sfaccettature di un mondo molto lontano dal nostro, che grazie alla sua testimonianza rimarrà distante solo geograficamente. Le occasioni d’incontro sa- go, condivisione e preghiera. Gli appuntamenti sono per il 12,13,14,15 e 16 marzo ad Alassio, da non perdere il giorno 14 con l’incontro conviviale alle ore 13 presso il Salone Parrocchiale AVIS - 57° DI FONDAZIONE “Domenica 21 febbraio 2010 la Sezione Avis di Alassio ha festeggiato il 57° anno di fondazione della sezione e l’8^ festa del donatoreL’incontro dei soci, delle consorelle e delle autorità è avvenuto alle ore 9,30 presso il palazzo comunale, a seguire la deposizione dei fiori al monumento dei donatori di sangue con la benedizione impartita da Mons. Angelo De Canis poi in corteo, accompagnati dalla Banda musicale città di Alassio, sino alla chiesa di Sant’Anna dove è stata celebrata la santa messa. Al termine in corteo all’hotel Aida, dove nella sala congressi, si sono svolte le premiazioni dei soci donatori ai quali, secondo il numero delle donazioni, è stato consegnato un diploma con medaglia così suddivise: Rame con almeno 6 donazioni: premiati 66 donatori Argento con almeno 16 donazioni: premiati 84 donatori Argento dorato con almeno 36 donazioni: premiati 30 donatori Oro con almeno 50 donazioni: premiati14 donatori Oro+Rubino con almeno 75 donazioni: premiati 5 donatori Oro+Smeraldo con almeno 100 donazioni: premiati 2 donatori. Oro+Diamante con 120 donazioni: premiati 2 donatori. La chiusura dell’anno 2009 ha visto un incremento di 40 nuovi donatori e l’aumento di 50 donazioni rispetto all’anno precedente: un trend che speriamo riuscire di ripetere nell’anno in corso. Un ringraziamento per la presenza alla manifestazione del sindaco di Alassio Marco Melgrati, l’assessore Loretta Zavaroni, il Comandante della Stazione Carabinieri di Alassio Gian Luigi Mar- Sant’Ambrogio e il 15 ore 20,15 la risottata all’Osteria Mezzaluna, il 17 marzo a Masone, il 18 a La Spezia, per un giro turistico insieme, il 19 a Genova, il 20 a Rossiglione, il 21 e il 22 a Campo Ligure per una polentata, il 23 a Varazze, il 24 a Torino, il 25 a Sampierdarena, il 26 a Mornese e il 27 e 28 per chiudere e i saluti nuovamente ad Alassio. Quanti volessero avere ulteriori dettagli sul programma e prenotarsi per l’incontro conviviale e la risottata possono chiamare il numero 328 4862179, risponde Rosanna. Un’occasione veramente unica, di condivisione, far farci sentire tutti più vicini, appartenenti ad un unico mondo fatto di solidarietà genuina. Con appena 5,00 euro un bambino è sostenuto per l’istruzione e l’alimentazione di un mese, con 60,00 euro per un anno, i versamenti potranno essere effettuati sul c/c postale cod. IBAN IT 11 F 07601 01400 000058069410 e sul c/c bancario cod. IBAN: IT 74 W 06175 01405 000002705980 intestato a Federazione Ligure Exallieve/i delle FMA ONLUS, Corso Sardegna, 86 – 16142 Genova – causale “Riso per Sorriso”. Cristiana Ferrandi Tesoriera Federazione Ligure Exallieve/i delle FMA DI SANREMO 2010 60° Festival della Canzone Italiana Uno dei primi visitatori è stato Povia, uno dei protagonisti più attesi del “Sanremo 2010”. Con lui c’era Monia Russo, l’artista rivierasca che, al Festival, ha cantato nelle scorse edizioni. Una visita fuori copione, informale ma anche il segnale che “Casa Sanremo” è entrata, a pieno diritto, nel te concentrazione in tutto quello che non sono le canzoni: al fantasma Morgan, al Principe e Principesse, a Maurizio Costanzo, ecc, ma non a quello che è il soggetto ed oggetto del Festival e cioè le canzoni ed i cantanti. Ottima la performance di Bob Sinclair il dj francese, ma il delirio format festivaliero. Una ipertecnologica scenografia del Festival, ma i fiori di Sanremo?. L’affronto della Rai è di quelli che fanno male. Colpisce l’immagine di un prodotto simbolo della città di Sanremo e della Liguria, sbeffeggia oltre ogni limite l’importanza del Comune in materia di contrattazione sulla convenzione su Viale Mazzini. Il prossimo anno lo condurrà Carlo Conti. Ad annunciarlo è stato Paolo Bonolis, fra il serio e il faceto com’è dannatamente serio e involontariamente faceto tutto quello che accade in Riviera in queste ore. Un Festival che fa sempre notizia: lo conferma anche quest’anno, l’attenzione dei media presenti. I giornalisti, i fotografi e gli operatori dell’informazione dell’emittenza radiotelevisiva accreditati alla 60^ edizione sono in tutto 1149, ospitati nelle due Sale Stampa all’Ariston Roof ed al Palafiori. In quest’edizione ho notato una for- più alto si è avuto con i Tokio Hotel. Forse più di mezzo secolo di canzoni conta poco. Oggi i mass media scendono in campo o meglio sul palco alla ricerca dello scoop e non della nota musicale parola di Dee Jay. Ma i ragazzi come giudicano questa edizione del Festival? “La febbre del venerdì sera è tra deejay ed idoli giovanili F.to Michael & Nicol. A titolo di cronaca il cachet di Jennifer Lopez è stato di 900.000 euro ed in camerino ha preteso persino una bonifica anti-video visto l'alto rischio che il suo Lato B possa finire su Youtube. La musica è finita, gli amici se ne vanno, pacca sulle spalle a tanti amici e collaboratori. Ciao Sanremo, anche quest'anno è andata. Un grazie per la collaborazione alla Casa del Disco di Alassio ed Albenga. Per L’Alassino Franco Branco dj WWF-Savona – ITALIA NOSTRA Il giorno 16 aprile dalle ore 10.00 alle 13,00, presso l’Auditorium della Biblioteca M. Deaglio, organizzata dal WWF di Savona e da Italia Nostra sez. di Alassio si terrà una tavola rotonda sulla programmazione e manutenzione del verde pubblico. GLI ALBERI IN CITTÀ: un patrimonio da difendere I donatori premiati. ras, il Comandante Polizia Municipale Fabrizio Pampararo, Mons. Angelo De Canis e l’assessore Roberto Sasso del Verme in rappresentanza del comune di Laigueglia. Un particolare e sentito grazie per la partecipazione dei numerosi soci e donatori, delle consorelle regionali, evidenziando la presenza delle Avis di Ceva (CN) e l’Avis di Pontenure della provincia Piacentina. Un elogio ai soci Bottero Biagio e Schivo Angelo che hanno ricevuto la benemerenza in oro e diamante per il raggiungimento di numero 120 donazioni. Un sentito ringraziamento a tutti i donatori per l’ottimo risultato ottenuto. Iginio Camiletti Presidente Avis Alassio Interverranno: Prof. F. Ferrini (Università di Firenze) Prof.ssa F. Mazzino (Università di Genova) Prof. G. Paola (Università di Genova) 8 «L'ALASSINO» Mercoledì 17 Marzo 2010 UNA LETTERA D’AMORE PER SAN VALENTINO Nel pomeriggio di domenica 14 febbraio, sul Muretto di Alassio, presentata come dalla prima Edizione dal prof. Andrea Gallea, che ha anche letto le più belle lettere, si è svolta la premiazione della trentacinquesima edizione (prima in Italia, ora imitata da molte città) del Concorso “La più bella lettera d’amore per la Festa di San Valentino”.Ideata dal patron del Muretto, il pittore Mario Berrino la manifestazione ha visto anche quest’anno la partecipazione di moltissime lettere (per posta tradizionale o elettronica o ricevute nella buca da lettere del Muretto) provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. Hanno allietato il pomeriggio le bravissime Romantos, accompagnate dai chitarristi Dino Ferrari e Mario Cau. Ha premiato i vincitori l’Assessore al Turismo e alla Cultura, dott.ssa Monica Zioni. Al termine un ricco buffet ha accolto gli spettatori, numerosi,nonostante il tempo non clemente. La Giuria, dopo aver ringraziato i pittori e poeti alassini Antonio Boscione e Ettore Ghiringhelli, che, fuori concorso, hanno inviato due splendide liriche, ha poi assegnato i seguenti premi: 1° PREMIO: Bruna Cerro di Savona 2° PREMIO: Donatella Mazzoni di Piacenza 3° PREMIO: Federica Pelliccia di Roma La giuria ha deciso di classificare al QUARTO POSTO, pari merito, sei concorrenti, e di assegnare loro un premio offerto dagli esercizi e dai vari negozi di Alassio. Sono: Marzia Brunengo, lIaria Magi, Nadia Panizza, Antonella Perrero, Sara Rodolao Gianna Rossi La Giuria infine ha segnalato, pur senza premiarle, le opere di apprezzabile livello letterario e poetico dei seguenti concorrenti: Laura Scarfò, Nadia Panzeri, Cristina Cecchetti, Roberta Bizzoni, Michela Coman, Anna Baldini, Antonelia Petullà, Chiara Pisoni,Tiziana Pettini, Giancarlo Belloni, Pieralba Merlo, Elio Punzi, Marco Carrara; Silvia Cappello. Il PREMIO “LETTERA A FAUSTO COPPI” è stato così assegnato: Primo Premio a Maria Giuseppina Marinelli. Secondo Premio a Patrizio Ricordo: la Giuria ha poi segnalato le lettere di: Valentina Schiappapietre, Ada Paonessa, Marino Bonfiglio. L.C. Le più belle lettere d’Amore INCONTRO A TE Cammino nei sentieri del vento per ascoltare la tua voce; respiro il profumo della notte per sentire la tua mano sulla pelle. Guardo i tuoi occhi tra lumi di emozioni, raccolgo petali di sogni nel giardino del silenzio e incontro a te corro per fermare il tempo in un abbraccio Amori evanescenti, amori fugaci o distruttivi, indifferenti, folli o presuntuosi. Amori di ghiaccio, amori di polvere, amori confusi, a volte delusi. Amori per inerzia o per inganno, amori fragili come il cristallo. Gocce di illusione di un amore vero, di un amore grande, come quelli che ci commuovono nei films, quelli delle nostre madri, raccontati e condivisi nell’incanto di una confidenza sottovoce. Un amore come il mio, che pulsa vivo e caldo come il cuore, che sprofonda nel tuo io, che rinasce nei tuoi occhi, che si culla e si addormenta nel tuo abbraccio. Amore forte come roccia, amore solo per caso, travolgente come la passione, irrazionale come le emozioni, urgente come un bisogno, magico come un bel sogno. Tu, un amore solo mio. Federica Pelliccia di Roma 3a classificata Bruna Cerro di Savona 1a classificata Per te PREMIO SPECIALE “Lettera a Fausto Coppi” Quando pedalavi sulle montagne e ti chiamavano l’“Airone”, quanti papà come il mio hai fatto sognare, con la tua forza e la tua resistenza eccezionali ottenevi dovunque meravigliose vittorie, ma proprio quando potevi godere la tua gloria, fatalmente, sei uscito di scena lasciando un vuoto incolmabile, di un grande campione che non dimenticheremo mai. Marinelli Maria Giuseppina di Savona 1a classificata La leggenda di San Valentino San Valentino non solo è l’autore di numerosi miracoli ma è il Santo degli innamorati o “santo dell’amore”. Si celebra il matrimonio fra il legionario romano Sabino ed una cristiana Serapia. San Valentino muore il 14 febbraio 273 d.C. per ordine del prefetto romano Placido Furio durante le persecuzioni ordinate dall’imperatore Aurelio. La colpa di San Valentino è quella di aver sostituito con un sacramento religioso cristiano l’antico rito pagano della festa della fertilità, i Lupercalia, consacrato al dio Lupercus. San Valentino dedica la sua vita all’apostolato, e nel 1644 i cittadini lo proclamano Patrono di Terni. San Valentino aveva un giardino la leggenda, racconta che ai giovani suoi visitatori dava un fiore del suo giardino, e tra due dei giovani nasceva un amore, molte altre coppie vollero seguire l’esempio dei due innamorati. Il Santo volle dedicare una volta all’anno una benedizione nuziale generale. Nella Festa della Promessa i fidanzati si scambiano un voto d’amore, le coppie che festeggiano le nozze d’argento, o le nozze d’oro, rinnovano il loro legame. Altre fonti fanno risalire ad eventi diversi la qualifica del Vescovo a Santo dell’amore; alcuni raccontano che il fatto è assolutamente casuale poichè Papa Paolo II alla metà del 1400 aveva dato alle donne nubili un giorno per festeggiare che capitò il 14 febbraio. La Basilica di San Valentino fu costruita nel 1605 ogni 14 febbraio ci sono i festeggiamenti per il giorno di San Valentino, la festa degli innamorati. Il mio bene per te è fatto di quarant’anni di quotidianità condivisa, del tuo non avermi mai lasciato solo, del tuo non aver mai voluto di più; il nostro stare insieme è fatto del non aver mai saputo cosa facevano, cosa volevano, cosa avevano gli altri; il nostro bene vive nel non aver mai dovuto chiederci realmente scusa, continua nella nostra concezione, mai cambiata in tanti anni, della parola “Famiglia”. Il mio bene per te è nel sentire la tua voce, nell’essere rassicurato dal sapere che ci sei; il mio bene per te è nel volerti bene. Antonio Boscione Habibi, mon amour, mi querido, my love, amore mio, tutte le lingue da me conosciute non bastano a definirti, perché tu sei qualcosa di molto più grande che non può essere reso a parole, così come ciò che proviamo. Sono le nostre dita che si intrecciano furtive sotto al tavolo, le mie sottili e bianchissime con le tue grandi e forti di colore ambrato, sono i nostri capelli che si sovrappongono sul cuscino quando facciamo l’amore, i miei lunghi color miele e i tuoi ricci e corvini, è il nostro capirei all’istante anche con poche parole, dette in un nuovo esperanto tutto nostro, fatto di italiano, di arabo e d’amore, è il nostro compensarci in continuazione, tu mi fai da padre quando mi sento fragile bambina e io ti faccio da madre quando ti senti perso, in un continuo scambio di ruoli che ci fa andare avanti sempre più forti, a dispetto di tutto e di tutti. Pensi ci possa essere un giorno un mondo in cui le diversità di razza, di lingua, di religione, di pelle, verranno considerate solo una ricchezza? Dove si possa ridere come facciamo noi, quando ti stupisci del fatto che “pulcino” non è una piccola pulce o quando rimango sorpresa sapendo che la mia pelle bianco latte, così denigrata qua in Italia, nei paesi arabi è considerata come un pregio? Io ci spero sempre e nell’attesa rimango per sempre tua Donatella Mazzoni di Piacenza 2a classificata BUON COMPLEANNO NONNO 90 ANNI CAVALIERE! Eh caro nonno, hai visto? Sei riuscito a sorpassare un altro bel traguardo! Che cosa sono 90 anni? Quasi un secolo di vita, tanti trionfi sulle spalle e un’immensa forza che ti aiuta a non arrenderti mai! Rivolgo una preghiera a Dio per ringraziarlo, e perché ogni giorno ti renda più forte. Spesso dici di voler finire la tua corsa, di sentirti male… Ma io ti do un consiglio: “Vai avanti, fallo per quella cara persona che hai lassù. Non fermarti proprio ora davanti al primo ostacolo…Non è necessario che tu lo scavalca correndo, puoi anche farlo camminando!” Tanti auguri! Ti voglio Bene Caterina L’AVA si unisce ai festeggiamenti del nostro Socio Fondatore Antonio Carossino e augura cento di questi giorni! Mercoledì 17 Marzo 2010 9 «L'ALASSINO» Confraternita Santa Caterina di Alessandria V.M. Parrocchia di Sant’Ambrogio - Alassio POMERIGGI INSIEME… CON TOMBOLATE L’oratorio di Santa Caterina d’Alessandria si rifà il trucco Dal mese di Gennaio 2010 sono iniziati i lavori di restauro dell’antico oratorio annesso alla parrocchia di Sant’Ambrogio, lavori disposti da Mons. Angelo De Canis e dal Governo della Confraternita. La Ditta Formento è stata incaricata dell’esecuzione dei lavori, la stessa che si è interessata al recente e completo restauro dell’interno della parrocchia Il restauro procederà poi sugli arredi in uso ai Confratelli, sulle panche, sulle pareti in noce poste dietro alle panche, al bancone del Governo della Confraternita. Si arriverà alla parte riservata alla cantoria che sovrasta l’ingresso e il prezioso organo già in passato restaurato. Il Confratello Gavaldo Giorgio si occuperà della statua marmorea di Interno dell’oratorio: cantoria e organo storico. Salone parrocchiale, pronti per iniziare. La nostra Confraternita, con il patrocinio del Comune di Alassio - Assessorato alle Politiche Sociali, con la partecipazione della parrocchia di Sant’Ambrogio, ha organizzato nel salone parrocchiale le tradizionali “tombolate”, per i residenti e i turisti che in questo periodo dell’anno soggiornano in Alassio. Le tombolate si sono svolte durante il periodo del Carnevale, nei pomeriggi del mercoledì per concludersi il martedì grasso. Numerosa la presenza del pubblico, allietata dalla nostra ospitalità e animata dal maestro Mario Meli con musiche e canzoni. Al termine delle tombolate, merenda per tutti preparata e servita dalle Signore e mogli dei Confratelli. CARLOFORTE, ALLA RICERCA DELLE ANTICHE RADICI Alassio, 20 Febbraio 2010. Fal/. Ingresso all’Oratorio di Santa Caterina d’Alessandria. Salone parrocchiale, si gioca alla tombola. www.confraternitasantacaterina.net La Confraternita è sempre stata disponibile alla varie attività sociali-religiose sia di iniziativa, che promosse da altri Enti. Non si limita alla partecipazione alle manifestazioni liturgiche nell’ambito delle chiese del vi- co Don Stefano Caprile e la protezione di Santa Caterina e di Sant’Antonio Abate, con volontà e entusiasmo, è riuscita a svolgere quelle attività benefiche e prefissate utili alla crescita nello spirito già riconosciute Foto ricordo della Confraternita. (FOTO ALDO) cariato alassino, ma anche a quelle della diocesi. Con l’indispensabile sostegno spirituale e non solo del parroco Mons. Angelo De Canis, del vice parro- e apprezzate della Confraternita nei corso degli anni, ma anche nel perseguire e rinnovare l’impegno di testimonianza cristiana. in occasione del 500° anniversario di apertura al culto della chiesa. Il restauro ha avuto inizio dal presbiterio, da qui successivamente passerà di volta in volta alle restanti parti dell’oratorio. I lavori interessano la rimozione di finte tappezzerie eseguite in passato, la ricerca e l’applicazione del colore originale, le lunette poste al di sopra dei cornicioni interni l’oratorio, nonché, la presenza di una grande figura di Santa Caterina occultata con calce. Sant’Antonio Abate e delle statue, sempre in marmo, poste sull’architrave della nicchia. A lavori ultimati l’oratorio ritroverà lo splendore di un tempo e potrà essere ammirato in tutta la sua bellezza, oratorio tra i più importanti della nostra Riviera e darà pregio e orgoglio alla storica Confraternita di Santa Caterina d’Alessandria fondata nell’A.D. 1092. - È stata presente nei “mercatini” organizzati dalle varie associazioni di volontariato; - Nelle scuole elementari (adottando una classe) per testimoniare e informare della vita e i fini della Confraternita; - Ha aderito all’iniziativa del Comune - Assessorato alle Politiche Sociali in merito alla reperibilità e disponibilità degli associati per il sostegno alle persone bisognose; - È stata sempre presente e di conforto alle famiglie dei Confratelli che sono mancati nel corso degli anni; si ricorda Schivo Dante (Gino) e Schivo Giuseppina (Lella) moglie del Confratello Bignami Giancarlo ultimamente scomparsi, e di tutti coloro bisognosi di amorevolezza cristiana. - Collabora fattivamente con la parrocchia per il buon funzionamento del Santuario della Madonna della Guardia, garantendo l’apertura invernale al Giovedì e Domenica pomeriggio e per tutto il periodo estivo e comunque in qualsiasi momento di necessità. I Confratelli ringraziano le mogli e le donne per quanto finora hanno fatto e quanti si impegnano a sostenerci da sempre nei vari avvenimenti gratificandoci e così consentendoci di migliorare nel nostro volontariato. Si informa, altresì, del sito internet della parrocchia di Sant’Ambrogio: www.parrocchiasantambrogio.com Alassio, 20 febbraio 2010. Fal/. Alassio, 20 febbraio 2010. Fal/. Si è concretizzato un appuntamento fondamentale nei rapporti tra Carloforte e la terra ligure delle origini. Il 12 e 13 febbraio, nel centro carolino si è tenuto il seminario storico linguistico della comunità tabarchina in Sardegna, dal titolo “Le colonie Liguri del Mediterraneo”. Ad organizzarlo, la Consulta Ligure e l’Associazione carolina “A Màina”, con la collaborazione ed il patrocinio delle Regioni Sardegna e Liguria, dei Comuni di Carloforte e Calasetta e della Pro Loco carolina. Come detto dall’organizzazione nell’annunciare l’evento, “il filo invisibile che unisce i tabarchini di Sardegna ai Liguri d’oltre mare, li spinge a sentirsi legati agli archetipi della cultura nativa, a desiderare il recupero delle radici, a rafforzare i concetti di amicizia, scambio, reciprocità e fiducia. La minaccia della dimenticanza di certi valori storici e culturali di appartenenza, deve essere superata da iniziative atte a sviluppare nuove e moderne sensibilità”. L’obiettivo degli organizzatori carolini, partendo dalle vicende storiche comuni, punta alla conoscenza ed al recupero di usanze, giochi, cucina, tradizioni musicali e folk. Presupposti condivisi dalla Consulta Ligure. «Crediamo che l’incontro a Carloforte – hanno sostenuto i responsabili – dove ha sede l’associazione più periferica delle 55 iscritte (A Màina), sia un momento unico, di grande interesse culturale». Ospitata nel salone della biblioteca De Amicis, la due giorni si è valsa degli interventi dei sindaci di Carloforte e Calasetta, dell’assessore alla cultura di Savona, dei presidenti della Pro Loco carolina, Consulta Ligure ed A Màina, con un saluto “tabarchino” di benvenuto. Hanno preso parte anche il sovrintendente culturale della Consulta, il curatore del Dizionario biografico dei liguri, storici, docenti e naturalisti isolani, che hanno trattato temi storici, linguistici, culturali, musicali ed ambientali, con la proiezione di un video sull’isola di San Pietro. Sabato mattina, è stata posta la firma del gemellaggio tra le associazioni “Ardìciocca” di Recco, “A Màina” di Carloforte e “A Coalìn-a”, di Santa Margherita Ligure. La consulenza storica, è stata affidata ai professori Giuseppe Aste, Onorato Strina e Salvatore Ventura. (s. r.) CURIOSITÀ STORICHE Traggo le notizie da “LA STAMPA” del 24 febbraio. Da Noli, l’antica repubblica marinara, l’avviso dell’incontro in loco con l’Ambasciatore delle Isole del Capo Verde foriero di future iniziative sociali e culturali. Il nolese Antonio o Antoniotto si ritiene abbia scoperto in unione col fratello Bartolomeo ed il nipote Raffaele intrepidamente con due navi e fra pericoli immensi, per primo l’isola di Majoe quelle di San Filippo e San Giacomo, costituendo con le altre sette, l’arcipelago del Capo Verde l’anno 1440, mezzo secolo prima che Cristoforo Colombo scoprisse il nuovo mondo. Dunque una bella gloria per la marinara Noli. Con il passare del tempo questa gloria venne alquanto offuscata. Colpa di certi scrittori di storia marinara. Il portoghese Barros nell’opera Asia, (lib II cap. I) e il Padre Spotorno nella storia letteraria della Liguria assegnano Sullo stesso giornale alla rubrica Tendenze redatta da Pier Francesco Quaglieni. Quattro colonnine col titolo in grassetto: “La vera ricetta della ‘ventra’ ora è brevettata”. Nel secolo XVII le tonnare della Sardegna ed anche della Sicilia erano appaltate da Alassino del ceto nobile e commerciale per mezzo di maestranze composte da uomini di Alassio Albenga e Villanova lavoravano la carne del tonno dapprima salandola e in seguito conservandola sotto olio e trattando gli interiori: cuore, contracuore, fegato, budella per mezzo di salamoia ed essiccati. Il ventre, la sacca dell’intestino, veniva aperta, pulita e stesa ad essiccare al sole. “Ventre” la si chiamava, conosciuta e appezzata dagli alassini, albenganesi e villanovesi. I mogliesi erano espertissimi nella lavorazione del tonno. la scoperta ad Antonio Noli, alassino. Il Barros asserisce ancora che la scoperta delle Isole del Capo Verde fu dovuta al veneziano Cadamosto e al genovese Usodimare nel 1455 e che Noli abbia solo riconosciute le dette isole nel 1462, di cui fece una descrizione. Il solo che ricordi Bartolomeo Raffaele e Antonio, ignoti questi due ultimi agli altri storici. Inoltre cita gli atti di donazione e i privilegi riguardo a quelle isole concessi dai sovrani del Portogallo. Per parte nostra lasciamo l’intero diritto e l’ambita gloria a Noli cittadina del Mar Ligure. Solo paghi di aver dimostrato che la storia non è inoppugnabile. (Le fonti storiche sono tratte da “Alassio e le sue glorie letterarie” di Francesco Cerruti. Tip. San Vincenzo SAMPIERDARENA 1881) Antonio Carossino Via dei Tonnarotti ne tramanda il ricordo. Quando tornavano dall’annuale campagna di pesca, sbarcavano dal bastimento la cassa degli indumenti stracolma di ventre. Ventre genere maschile e singolare: cavità del corpo animale racchiudente stomaco e intestino, risulta irriscontrabile sia nei vocabolari di italiane che in quelli liguri. Chi sa da dove sarà uscito? Neppure il quaresimalista dell’Ottocento il quale venuto a conoscenza della specialità della ventre esaltata da tutti i fedeli mosso da improvviso furore proruppe in tono savonaroliano: “Alassini, gente perversa tutti per la ventre… e per l’anima niente!” Morale della favola: per cortesia non cambiamo le parole… in tavola. Antonio Carossino 10 «L'ALASSINO» Mercoledì 17 Marzo 2010 CALCIO CICLISMO Vi spiego perché non c’è più s.c. Alassio 1921 Ricordo di Fausto Coppi nel 50° dalla morte Tre anni fa s.c. Alassio, con Presidente il Sig. Patrucco, stava per morire. Parlando con Gianni Caviglia ci siamo detti come si fa a veder sparire una società con novant’anni di storia e con tanti successi e ammessa in serie C. Così siamo riusciti a riunire una ventina di persone e, tassandoci tutti, siamo riusciti a rilevare la società che nel frattempo era retrocessa in seconda divisione. Con gli allenatori del settore giovanile (Cacciamani, Cardone, Giraldi, i fratelli Ciravegna, Pulcini 98, Pulcini Y9, Pulcini 00, Esordienti 97 e Giovanissimi 95-96. Nel periodo pasquale abbiamo organizzato un torneo in memoria di Nanni Vena per Pulcini 99 e 00 con 12 squadre iscritte. Voi direte… benissimo! Ma ora la dirigenza della s.c. Alassio 1921 il cui Presidente è Angelo Vinai ha pensato bene di fare una nuova società fondendosi con Baia del Sole e Sport Cisano, in questo modo s. c. Alassio 1921 è sparita e adesso esiste Baia Alassio Cisano. emigrare in società di altre città. Io credo che il settore giovanile di una città e società debba essere un impegno sociale e privilegiare i ragazzi della città, anche perché di fatto il Comune dà un contributo alla società per l’impegno nel settore giovanile. Inoltre non si può dimenticare la storia di una società, i colori sociali devono essere giallo neri e se la prima squadra sono le Vespe il settore giovanile deve essere quello dei Vespini e non giocare con i colori della Baia A 50 anni dalla morte di Fausto Coppi che spesso soggiornava nella nostra città per allenarsi, Alassio ha voluto legarne il ricordo al concorso di S. Valentino, dedicandogli la sezione «lettera ad un personaggio presente con la sua firma sul “Muretto”». Due grandi campioni di questo sport: Gianni Motta e Mirko Celestino hanno voluto unirsi al tributo al “Campionissimo”. Li vediamo nella foto insieme all’assessore al turismo Monica Zioni promotrice della manifestazione e al sindaco Marco Melgrati che indica la piastrella autografata da Fausto Coppi molti anni or sono. LUTTI CITTADINI Varesine, Giro dell’Appennino e ben quattro edizioni della 6 giorni di Milano. Nel palmares non si può dimenticare un podio al tour 1965 ad appena 22 anni. Sempre presente ai mondiali sfiora il titolo nel 1970 a Leicester quando fa sognare i suoi tifosi con una lunghissima fuga. Va detto che gli avversari dell’epoca si chiamavano Anquetil, Merckx e Gimondi. Mirko Celestino il campione di casa nostra: professionista dal 1996 vanta in carriera una quindicina di vittorie di qualità, tra cui giro dell’Emilia, coppa Placci, Milano-Torino, Tre Valli Varesine, ma soprattutto un Giro di Da destra: Gianni Motta, l’assessore Zioni, il sindaco Melgrati e Mirko Celestino. Il terzo da sinistra in alto: Ivo Brancaleoni, la bandiera del nuovo “Sport Club Alassio”. La cosa più grave però è il settore giovanile il quale è gestito esclusivamente da Dirigenti della Baia del Sole (Presidente, Vice Presidente, Segretario, Direttore Sportivo e Tesoriere) senza nessuno dei Dirigenti u.s. Alassio 1921 settore giovanile. Forse eravamo troppo bravi? Basta pensare che i nostri Piccoli amici erano oltre 50 contro 6 (o 7) della Baia del Sole. Avrete capito che non è stata una fusione ma regalare il Settore Giovanile – ripeto oltre 120 ragazzi – alla Baia del Sole, la quale ha Dirigenti che hanno figli che giocano e cercano di fare le squadre più forti andando a cercare giocatori delle altre città quali ad esempio Albenga, Andora e altre località, il tutto a scapito dei nostri ragazzi; in questo modo loro o smettono di giocare o devono Paolo Caviglia, Cristian Mazzoni e Gervasoni) che non hanno mai mollato, grazie alla loro passione anche senza la società riuscivano a tenere uniti i molti ragazzi di Alassio, onorando i loro campionati. Il primo anno è stato difficilissimo, però con la nostra ostinazione, capacità e passione siamo riusciti a risalire in prima categoria. Il secondo anno io e Caviglia non ci siamo più interessati della prima squadra, ma solamente dal settore giovanile ed insieme a tutti gli allenatori già citati, oltre a Ivo Brancaleone, Fava Roberto, Gianni Mialich, Renato Cabigliera, Franco Araldi, Bonavia, Rizzo e ai Dirigenti (uno su tutti Baudoino Ele) abbiamo costituito un settore giovanile di più di 120 ragazzi con tutte le squadre Piccoli amici, del Sole Rosso-blù e le tute rosso e nera. In ultimo, quando è stato sgomberato lo Stadio Ferrando per la successiva demolizione, si è dovuta cercare un’altra sede per la Società in cui sono conservati fotografie,gagliardetti e trofei. Questa sede è stata abbandonata dalla nuova Società per non dover pagare 1.000 € all’anno e se io ed una decina di persone non ci fossimo tassati non saremmo riusciti a salvarla. Alla luce di tutto ciò abbiamo intenzione di fare una nuova società che non dimentichi i novant’anni trascorsi che si chiami s.c. Alassio con colori giallo neri. Se volete saperne di più telefonate 3393009517. Per il comitato promotore della nuova s.c. Alassio Invernizzi Giuseppe MOUNTAIN BIKE Alassini e Laiguegliesi ok nel “giro” MTB Ha preso il via a Campochiesa il Giro della Provincia di Savona, specialità Mtbike. Alla prima tappa, riservata ai giovanissimi, svoltasi su un anello abbastanza impegnativo, hanno preso parte quasi duecento giovani ciclisti, provenienti da tutto il Nord Italia. A fare la parte dei leoni sono stati i Laiguegliesi e gli Alassini che si sono aggiudicati la maggior parte delle categorie. Ai vincitori è andata la maglia rosa di leader delle classifiche. Ecco i risultati. • G1: 1) Alessandro Vignati (UC Laigueglia Pacan); 2) Alessan- dro Pizzo (id); 3) Lorenzo Ghersevi ( id). • Femm: 1) Silvia Nicosia (UC Alassio). • G2: 1) Lorenzo Trincheri (Laigueglia); 2) Gabriele Ghersevi (id); 3) Giancarlo Gasperini (id). Femm: 1) Marta Pastore (Ciclistica Bordighera). • G3: 1) Giuliano Consavella (UC Laigueglia); 2) Stefano Iebole (id); 3) Andrea Bongiovanni (Cicl. Bordighera). • G4: 1) Samuele Manfredi (UC Alassio); 2) Federico De Luca (Bordighera); 3) Enrico Comba (Solo Bike). • Femm: 1) Gloria Scarsi (Alas- sio); 2) Elena Ferrua (Laigueglia). • G 5: 1) Riccardo Moro (Bordighera); 2) Gabriele Cosentino (Laigueglia); 3) Nicolo Paccino (id). Femm: 1) Francesca Saccu (Laigueglia), 2) Giulia Lombardo (id). • G 6: 1) Francesco Bonetto (Team Gesi Sistemi); 2) Federico Siri (Pro Recco Bike); 3) Edoardo D’Angelo (Laigueglia). • Femm: 1) Alessia Verrando (Cicl. Bordighera). • Società: 1) Laigueglia; 2) Alassio; 3) Bordighera. Claudio Almanzi Nell’occasione Gianni Motta ha firmato a sua volta la piastrella che andrà così ad arricchire la presenza dei campioni del pedale presenti sul “Muretto”. Doveroso un breve ricordo della carriera dei due: Gianni Motta, un grandissimo delle due ruote con 83 vittorie in dieci anni di professionismo dal 1964 al 1974, tra cui spiccano Giro d’Italia, Giro di Lombardia, Trofeo Baracchi, Giro di Svizzera, Giro di Romandia, Tre Valli Lombardia e una Amburgo Classic ottenute entrambe nel 1999, la sua stagione migliore. Due volte secondo alla MilanoSanremo e secondo pure ad un combattutissimo giro del Lazio battuto per pochi centimetri dopo una memorabile fuga a due. Più volte azzurro ai mondiali, nel 2006 è passato con successo alla mountain Bike ed è attualmente campione d’Italia nella specialità Marathon. RB CICLISMO Cavalli vince nel nome di Franco Ballerini Doveva essere una giornata di festa e si è invece trasformata in un mesto ricordo di Franco Ballerini, il commissario tecnico del ciclismo azzurro, morto proprio in un incidente durante una corsa rallistica, vicino a casa, nei pressi di Pistoia. Così il successo, strameritato, del novarese Gianluca Cavalli, è quasi passato in secondo piano e si è vissuta una situazione quasi surreale, con le voci che si rincorrevano durante la gara e che poi si sono rivelate tristemente vere. Tornando alla corsa (il 3° Trofeo Città di Loano, valida anche quale prima prova della Challange “Pegaso”) che ha visto la presenza di 800 atleti (ma al traguardo ne sono giunti solo 640), Cavalli (Cicli Maggi Team) ha coperto i 112 chilometri in poco meno di tre ore, precedendo gli ex professionisti Roberto Giucolsi (Team Botteon Viner) e Davide Montanari (Team Max). Fra le donne il successo è andato alla genovese Monica De Palma (Asd Ezio Borgna) davanti alla torinese Roberta Pilotto (Gs Miccoli sport) e Francesca Martinelli (Pezzini bike). La seconda tappa del Trofeo Pegaso è in programma il 21 febbraio ad Ospedaletti, mentre già domenica prossima Cavalli darà la rivincita ai suoi avversari nella classica Granfondo di Laigueglia, che quest’anno sarà intitolata all’ex SANTINA PARODI VED. RAVIZZA Carissima Zia. Dopo una vita profondamente segnata dal dolore e da mille sofferenze per la prematura scomparsa dei tuoi figli, in tenera e giovane età, e delle persone a te più care, ora il “Buon Dio” ti ripagherà di tutte le amarezze donandoti finalmente quella pace e quella serenità che tanto agognavi, e. permettendoti di vivere per l’eternità accanto a loro. Soprattutto a Renzo al quale hai dedicato tutta la tua esistenza e tutto l’amore di mamma. E che mamma! Già orfana di entrambi i genitori in giovanissima età, hai dovuto assistere inerme allo sgretolamento dei tuoi sogni, di adolescente prima e di mamma dopo, quando la buona sorte ti ha voltato le spalle e la sfortuna ti si è accanita contro, sottraendoti via via tutti gli affetti più cari. Qualsiasi altra persona al tuo posto, seppur di carattere forte e coraggioso, si sarebbe sicuramente arresa di fronte a tanta sfortuna, ma tu, fedele custode di una fede incrollabile in Dio, con molta umiltà e tanta forza d’animo, sei riuscita a risollevarti e a ridare un senso alla tua vita. Il grande dolore per la scomparsa di Renzo ti ha reso ancora più sensibile e vicina anche ai problemi di chi, trovandosi in difficoltà, si rivolgeva a te per chiedere aiuto; e tu hai sempre aperto il tuo gran cuore e garbatamente teso una mano. Non sta a noi elencare le tante opere di bene dedicate alla memoria di Renzo, perché tangibili e già note alla popolazione alassina, ma ciò che ci preme portare a conoscenza della stessa sono semplicemente, ma non meno importanti, le tue qualità morali: il profondo sentimento religioso, il forte legame per la famiglia, la bontà d’animo, di cuore e di carattere, il sapersi donare agli altri senza ostentazione e il senso di appartenenza alla Città di Alassio, pur provenendo da altra regione. Ti sei spenta serenamente durante il sonno, in silenzio, senza arrecare disturbo alcuno come tuo solito, lasciandoci, malgrado l’età, sgomenti e impreparati. Ma il tuo ricordo rimarrà sempre vivo in noi, accompagnerà la nostra vita e ci darà la forza per emularti. Ci porteremo dentro i tanti momenti di gioia che hai saputo e voluto donarci, i tuoi consigli e gli insegnamenti di profonda umanità e spontanea generosità. Con poche ma toccanti e significative parole, il tuo medico, Dr. Roberto Bersano, che pubblicamente ringraziamo per tutte le Sue premure e attenzioni, ha saputo tratteggiare la tua figura e il tuo modo di essere quando, nell’ultimo saluto, ti ha espresso il suo sincero sentimento di affetto scrivendo testualmente: “Cara Santina, ci mancherà il Suo dolce sorriso, era una cara Signora d’altri tempi”. Zia, ti ringraziamo di vero cuore per l’amore e l’affetto che ci hai donati, per gli esempi di vita che ci hai trasmesso, per i consigli che hai saputo darei. Siamo orgogliosi di Te. I tuoi nipoti Franco e Maria Adele professionista Bruno Zanoni. Questi i vincitori della varie categorie: Gianluca Cavalli (Mastre Gold), Alexander Blain (Master 1), Roberto Pistis (Master 2), Roberto Giucolsi (master 3), Massimo Suardi (M 4), Marco Poier (M5), Lettiero Logalbo (M 6), Arturo Gumiero (M7) e Matteo Zanoni (Sportmen). Molto amareggiata l’organizzatrice Maria Luisa Bianchi: «Franco – ha detto la Bianchi – doveva essere proprio in corsa con noi. Poi sabato mi ha chiamato per dirmi che non sarebbe riuscito ad essere presente alla gara e che sarebbe stato dei nostri alla prossima tappa del trofeo, invece il destino ci ha privato di un grande amico e di un grande uomo». A. C. ESTER NATTERO Se ne è andata anche la sorella più grande, Ester. Siamo ancora in tanti, però, e tutti portiamo nel cuore il suo affetto (continua a pagina 11) Mercoledì 17 Marzo 2010 11 «L'ALASSINO» LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI GIUSEPPE PORCELLA (segue da pagina 10) ed il suo coinvolgimento nella vita di ognuno di noi. La zia “Sterina” era intelligente, appassionata ed attenta lettrice, esperta nel lavoro ed esigente nel suo buon gusto. Sostenuta da una fede profonda, era generosa verso i poveri vicini e lontani, con i bambini che non ha mai avuto ma che ha adottato a distanza, e ha condotto un’esistenza appartata e modesta per garantire loro la possibilità di vivere e studiare. Adesso è tornata alla casa del Padre dove i genitori, il marito e le sorelle l'accoglieranno con amore. Jole e tutti i (tanti) nipoti Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Vecchia Alassio si unisce al cordoglio della famiglia con sentite condoglianze. GIUSEPPE (BEPPE) BASSO LUCIANO MONTESSORO A.I.R.C. Associazione Volontari Baia del Sole È deceduto il giorno 11 dicembre 2009 all’età di anni 80 il nostro concittadino Giuseppe Porcella. «Insieme abbiamo sempre superato, nella vita, le cose belle e quelle meno belle. Ora non abbiamo più il tuo sostegno morale, ma ci ricorderemo sempre come ci hai insegnato tu ad amarci. Cioè come tu hai amato tutti noi. Ci manchi tanto tanto Ciao Tua moglie Rosa con Nicoletta ed Enrica e tuoi adorati nipoti: Fabio, Claudia e Alessia. CELESTINA SAGLIETTI VED. BACCOLO 1921 - 2009 Il 27 febbraio u.sc. è deceduto a Savona, dopo una grave malattia, a 62 anni, Luciano Montessoro figura conosciuta e amico di molti Alassini. Luciano amava Alassio e aveva un attaccamento particolare alle manifestazioni, dove era sempre presente e aiutava volentieri. Persona di carattere e temperamento molto sensibile, facile alla commozione, era ben voluto da tutti. Dalle pagine del giornale degli Alassini ci uniamo al cordoglio dei parenti e degli amici più stretti e porgiamo le più sentite condoglianze. C’è sempre un’ombra che mi è accanto, mi segue, mi precede. C’è un’ombra che non vedo, che intravedo e so che sei tu, la mia mamma, che mi solleva dalle ansie della vita mia. Continuo a vagare tra le ombre, tu sei invisibile, lontana, ma ti troverò, e ti cercherò fra gli angeli buoni del cielo infinito. Clementina con Maurizio Pierino PATRIZIA FALCONE 11/3/2009 - 11/3/2010 GRAZIELLA BONOMI Il 25 gennaio u.sc. è deceduto in Alassio Beppe Basso, alassino di Barusso, ben noto e stimato da tutti. «Non so in quale cielo pensarti, in quale stella o luna del firmamento. La memoria non misura il luogo, né il tempo, ma resterai sempre nel mio cuore. Con affetto tua sorella Rina» Anche l’AVA si unisce al dolore dei famigliari con le più sentite condoglianze. “Nostro angelo, dal cielo prega e veglia su di noi”. Ad un anno dalla scomparsa la ricordano con tanto amore il marito, la figlia, i genitori, fratelli e parenti tutti. Ciao mamma, te ne sei andata in silenzio senza disturbare nessuno. Volevo ringraziarti perché mi hai insegnato i valori della vita, ad essere onesto e leale con tutti. Mi manchi tanto!!! Adesso spero tu possa riposare in pace vicino a papà Dino. “Sei stata una grande mamma”. Un bacio Angelo, Bruna, Leonora e Gabriele Le più sentite condoglianze dall’AVA. Il 10 Febbraio u.sc. è mancata all’affetto dei suoi cari GRAZIELLA BONOMI IN SANGIOVANNI Nata e vissuta in Alassio, di anni 61. La ricordano con immenso amore, insieme ai parenti tutti, il marito Luigi, i figli Gianfranco e Alessandra, il genero Luca e il nipotino Giacomo che tanto adorava. Moglie, mamma e nonna affettuosa, sempre presente in famiglia. Ed è così che l’Associazione Vecchia Alassio la ricorda, durante le esposizioni dei quadri del marito, e si unisce al cordoglio della famiglia. RENATA AVERAME TERESA ZANONI VED. BRANCALEONI Ciao papà, anche se eri anziano, non pensavamo certo che te ne andassi così, di corsa, ma in punta di piedi, quasi cercando di non disturbare, così come avevi sempre cercato di fare. Ci hai lasciati addolorati, ma anche allibiti, tu che sembravi sempre invincibile, con una soluzione per tutti i problemi. Speriamo che là dove ti trovi ora tu possa continuare a pensare a cosa fare, cosa costruire, come aggiustare un arnese o uno strumento. Sarai sempre nei nostri pensieri e nel nostro cuore, dovunque ti trovi. Ciao. I tuoi cari Condoglianze anche dall’A.V.A. GIULIANO LAURERI 8/4/1953 - 4/2/2010 …e dopo una lunga malattia, che ti ha trasformato nel corpo e nell’anima, speriamo tu possa sentire ancora quanto amore hai ricevuto da noi in questa tua vita troppo breve. Ciao papà, Barbara, Christian e la mamma. Anche l’Associazione Vecchia Alassio si unisce al cordoglio della famiglia e dei conoscenti. Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve. Che fare? Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”. Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore dell’ Recuperi spazio, procuri piacere ad altri e aiuti la ricerca sul cancro. Giungano ai parenti anche le condoglianze dell’A.V.A. 12/5/1921 - 12/2/2010 GIANNINA LARGHI VED. GROPPELLI 6/3/2007 - 6/3/2010 Anche l’A.V.A. ricorda a quanti lo conobbero e lo apprezzarono un amico e un onesto alassino. GIACOMO MOLLE “MIMMO” LIBRI-RIVISTE-VHS-CD Anniversari ELDA CICCIONE LAVAGNA A tre anni dalla sua morte, la ricordano con immutato affetto e con venerazione il marito Franco e i figli Anna e Marco con Alessio. RINA CAROSSINO 2009 - 2010 Lo scorso 8 Febbraio, nella RSA si Alassio, si è spenta Teresa Zanoni, vedova di Ermindo Brancaleoni, mamma di Attilio e di Don Giorgio. Nata ad Albenga il 16.01.1929, dopo aver sposato Ermindo e dopo la nascita del primo figlio Attilio, si era trasferita ad Alassio con la propria famiglia. Qui ha vissuto per 39 anni, sempre lavorando a fianco del marito nell’attività baristica. L’attività lavorativa le fece incontrare molte persone, che ebbero modo di conoscerla ed apprezzarla, come è stato dimostrato dalla folta presenza di coloro che hanno partecipato ai suoi funerali, celebrati nella Parrocchia di S. Ambrogio dal figlio Mons. Giorgio, Vicario Generale della Diocesi di Albenga-Imperia. La sua famiglia desidera ringraziare sentitamente quanti hanno espresso il loro cordoglio per la sua scomparsa ed affidare loro il ricordo di una persona che ha molto amato Alassio. Il Presidente, il CD e l’AVA tutta partecipa al dolore della famiglia per la perdita di una Persona così speciale, che con la “semplice” grandezza della bontà ha saputo affrontare le sofferenze e le fatiche della vita, illuminando la vita di molti. Con la perdita della Signora Teresa ogni alassino è un po’ più orfano. Nella convinzione che la morte non ci porta via completamente le persone che amiamo, certi che il loro amore non ci abbandonerà, continuiamo sulla strada da loro indicata, sentendoli così sempre vicini. Sono passati due anni da quando ci hai lasciato, voglio ricordarti, cara Elda, con le parole di una canzone, che ben interpreta il mio pensiero: «Sei nell’anima e lì ti lascio per sempre sospesa immobile, fermo immagine, un segno che non passa mai!» Sei e sarai sempre nel mio cuore. Sono trascorsi due anni, ma il tempo non scalfisce i ricordi dei piccoli e grandi momenti della nostra vita, che sono incisi nei nostri cuori e vi resteranno per sempre. Detta I tuoi cari uniti nel ricordo MESE DI FEBBRAIO 2010 ALCIATORE Elisabetta ARCHINI Jose BASSO Giuseppe BONOMI Graziella BRUNELLO Angiolina GANDOLFO Nicola LAURERI Giuliano MASSARI Maria anni 89 anni 61 anni 79 anni 61 anni 95 anni 89 anni 56 anni 87 MOLLE Giacomo NATTERO Ester NOYER Delfino RAVAGLIO Giorgio SACCHI Pietro SANTORO Pasqualina VINCI Giuseppe anni 88 anni 88 anni 88 anni 78 anni 86 anni 88 anni 88 L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro famigliari. 12 «L'ALASSINO» Mercoledì 17 Marzo 2010 Nasce ad Alassio la Confraternita del risotto I Fiori di Bach a cura di Caterina Maggi PINE Pinus sylvestris (Pino) “Per coloro che criticano sé stessi: anche quando hanno successo pensano che avrebbero potuto fare meglio e non sono mai soddisfatti dei propri sforzi e dei risultati ottenuti. Questi individui lavorano duramente e soffrono molto per gli sbagli che essi stessi si attribuiscono. A volte, anche se un errore è commesso da altri, arrivano ad attribuirsene la responsabilità”. Questo rimedio è per le persone che soffrono di sensi di colpa, che non sono mai contente dei risultati che ottengono; fortemente inclini all’auto biasimo e all’auto critica, arrivano ad addossarsi la colpa di errori commessi da altri. Sono generalmente persone estremamente pignole che pongono a sé stessi (ma non agli altri) obiettivi molto elevati, che possono spingerli a lavorare troppo con conseguente stress emotivo. Il sentimento di colpa da cui sono afflitti li priva della gioia di vivere. Pine incoraggia l’individuo ad andare avanti, nutrendosi dell’amore, non rifiutandolo, anziché restare invischiati nella disapprovazione di sé stessi. ELM Olmo inglese (Ulmus procera) “Per coloro che svolgono un buon lavoro e seguono la loro vocazione nella vita, sperando di fare qualcosa di importante, spesso a beneficio dell’umanità. Vi sono periodi in cui queste persone possono sentirsi avvilite e scoraggiate, perché hanno la sensazione che il compito intrapreso sia troppo difficile e non rientri nelle possibilità di un essere umano” Questo rimedio è indicato per chi si sente sovraccarico di lavoro. Solitamente persone competenti e capaci, possono temporaneamente perdere la fiducia in se stesse e sentirsi scoraggiate. Elm è utile quando queste persone avvertono improvvisamente il peso eccessivo delle proprie responsabilità e sentono di non riuscire ad affrontarle o a reggere il ritmo degli eventi. Elm avvia il ristabilimento della normale capacità e ritorno alla consueta efficienza e sicurezza di sé. (continua) In mezzo a tante Confraternite religiose ne esiste una la cui religione è l’amore per il Risotto preparato secondo l’antico e rigido Protocollo che ne garantisce la doverosa succulenza. Grazie all’alassino acquisito Ettore Arposio, che è stato poi nominato Delegato per la Liguria, questa famosa Confraternita del Risotto ha creato da noi la Delegazione Ligure a cui già han- nografica cerimonia per la nomina dei nuovi Confratelli tra i quali il nostro Sindaco Marco Melgrati con il Direttivo paludato nei coreografici mantelli rossi e coi Confratelli che indossavano i collari color oro. Al Ristorante Panama la Signora Nuccia e lo Chef Moreno Tavernelli hanno creato un accuratissimo pranzo il cui tema principale era ovviamente il ri- no aderito numerosi appassionati di gastronomia alassini e non solo. Il 28 febbraio scorso gli ospiti Confratelli lombardi capitanati dal Direttivo e coordinati dal presidente Pietro Bolognesi sono stati accolti ad Alassio dai numerosissimi aspiranti Confratelli Liguri con uno stuzzicante aperitivo al Frantoio Armato. Ma il miglior modo per fare nascere la Delegazione Ligure della Confraternita del Risotto non… poteva che essere a tavola. E quindi il noto Ristorante Panama è stato teatro della sce- sotto. Ma senza dimenticare alcuni dei migliori prodotti della nostra zona; dai fagioli di Conio, ai carciofi della Piana, alla Toma della pecora Brigasca oltre al sempre eccezionale “Pescato alla Vecchia Liguria” superbamente abbinati ai vini della Cantina Chicco di Canale d’Alba Auguriamo di cuore alla nuova Delegazione della Confraternita del Risotto lunga vita ed il successo che una così bella iniziativa si merita Per chi volesse maggiori informazioni il sito è www.confrisotto.it Egregio Direttore Desidero, dalle pagine di questo giornale, in quanto socio AVA e alassino di nascita, sottolineare la preziosità di una realtà che opera nella nostra Alassio. Si tratta della RSA (ex ospedale) dove recentemente fu ricoverata e poi si spense mia madre. Ho avuto modo in tale circostanza di conoscere la competenza e disponibilità del personale medico; la professionalità, la gentilezza e la dedizione del personale infermieristico. Ho già espresso loro la mia riconoscenza, ma poiché, al momento del ricovero di mia madre, qualcuno aveva avanzato riserve sulla validità della RSA, mi è parso doveroso fugare tali giudizi immotivati e condividere con altri la soddisfazione per quanto è stato dato al mia madre e per quanto ho ricevuto in termini di umana comprensione e sostegno. Le sono vivamente grato se vorrà pubblicare questa mia, mentre porgo a Lei e all’Associazione i più cordiali saluti e auguri d’ogni bene. Mons. Giorgio Brancaleoni Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione entro il 25 di ogni mese per la pubblicazione ne «L’Alassino» del mese successivo. A.V.A. a cura dell'Osservatorio Don Bosco FEBBRAIO 2010 Siamo tutti dello stesso parere: “Quest’anno l’inverno ha fatto con scrupolo e puntiglio il suo dovere!” Anche il mese di febbraio è stato fedele alla sua nomea di mese corto e… Nulla però di eccezionale; tutto nella norma anche se, dal nostro registro d’archivio, costatiamo che c’è stato di meglio, ma anche di peggio. Vediamo alcuni particolari: Febbraio 2010: precipitazioni totali: 82,4 millimetri. Quando di meglio? Ecco alcuni dati: 12,6 mm nel 1980; 12,0 mm nel 1990; 25,0 mm nel 1993. Quando di peggio? Alcuni dati: 113,4 mm nel 1978; 213,4 mm nel 1974! La giornata più piovosa di questo mese è in data 19 con 23,4 mm; la quantità di pioggia nelle tre decadi è di 17,0 mm nella prima; 48, 6 mm nella seconda; 16,8 mm nella terza. FEBBRAIO 2010: Temperatura media mensile: 9,4 °C. Di meglio? Ecco: 13,8 °C nel 1990; 11,5 °C nel 1992 e anche nel 1974; 11,4 °C nel 1980; 12,4 °C nel 1989 e molti altri… Di peggio? Ecco: 8,5 °C negli anni 1983 e 84; 7,0 °C nel 1986; 8,7 °C nel 1978. – Le medie decadali di quest’anno: 9,1 °C nella prima, 8,3 °C nella seconda; 11,2 °C nella terza. Giorno più… fresco: 12 febbraio con 6,6 °C di media; giorno più mite: 26 febbraio con circa 14 °C di media. La temperatura minima assoluta è stata registrata alle ore 4 del giorno 12 con +3,4 °C. Anche per questo dato abbiamo avuto di meglio e di peggio: -1,8 °C nel 1991; -1,0 °C nel 19856; +9,0 °C nel 1990; +7,0 °C nel 1988. Eliofania di questo anno: 101,1 ore di sole con medie decadali: 4,9 ore nella prima; 2,1 ore nella seconda; 3,8 ore nella terza. La media mensile è quindi di 3,6 ore ogni giorno. Uno sguardo al passato: 43,0 ore nel 1974; 85,7 ore nel 1979; 95,2 ore nel 1987… C’è stato – in prevalenza – di meglio: 148,7 ore nel 1975; 145,4 ore nel 1984; su tutti prevale il 1988 con 206,5 ore. Altri dati mensili: Umidità: 56% di media, giorno pi umido il 18 con 96%. Giorno più ventoso il 17 con 730 km precorsi dal vento in 24 ore. Giorni sereni: 12; giorni coperti: 9. Ho desiderato presentare alcuni dati di questo mese “invernale” sfogliando i registri d’archivio: i fatti capitati di recente, li abbiamo ancora nella mente; quelli più lontani, li abbiamo cancellati: in questo modo, togliendo un po’ di polvere al passato, ci convinciamo che “nulla di nuovo sotto il sole”. Il Direttore dell’Osservatorio Don Natale Tedoldi SOCIETÀ OPERAIA MUTUO SOCCORSO - ALASSIO Domenica 21 marzo 2010 ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA PRANZO SOCIALE alle ore 12,45 presso l’HOTEL RISTORANTE SAVOIA RINGRAZIAMENTO Meteorologia Alassina Via Milano Sono invitati tutti i Soci e simpatizzanti Prenotazioni presso Hotel Ristorante SAVOIA e/o Sede AVA «Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti». DIRETTORE RESPONSABILE: Emanuele Aicardi EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: Gianni Croce Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce.