alassino impag GEN 2005 - associazione vecchia alassio

Transcript

alassino impag GEN 2005 - associazione vecchia alassio
ANNO L - N. 3
Mercoledì 17 Marzo 2010
€ 2,00
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00
ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37
E-mail: [email protected] - Sito internet: www.vecchiaalassio.it
A.V.A. - IERI… OGGI… DOMANI… SEMPRE… FLOREAT ALAXIUM
Il giorno della fondazione A.V.A.: i promotori e fondatori.
Strano ma vero, a pochi giorni dall’insediamento del nuovo Consiglio Direttivo AVA,
che ha visto la conferma di sette dei precedenti consiglieri e
l’ingresso di due nuovi “giovani” elementi, si è manifestato
unanime il desiderio di rinnovarsi iniziando con l’interrogarci su alcuni aspetti dell’Associazione Vecchia Alassio e
soprattutto sul ruolo che il nostro mensile “l’Alassino” ha
avuto nel passato appena trascorso, ha oggi e potrà avere
in futuro tra i suoi numerosi
lettori.
IERI
Per un semplice quanto doveroso rispetto delle nostre origini, ripercorriamo brevemente la
storia dell’AVA.
Nata il 4 gennaio 1961 su idea
di Antonio Carossino fu portata
a compimento con grande entusiasmo con il Maestro Mario
Richero, insieme ai promotori
Dott. Mario Scofferi ed Antonio
Freghetti ed ai soci fondatori
Francesco Bogliolo, Michele
Caviglia, Roberto De Galeani,
Francesco Testa, Vincenzo
Elena, Andrea Schivo, Antonio
Caviglia, Emanuele Aicardi,
Santo Grollero, Giacomo Pelissetti, Gianetto Beniscelli, Tommaso Schivo, Raffaele Traverso,
Angelo Ripamonti.
Scopo statutario dell’associazione “contribuire alla valorizzazione ed al potenziamento del
patrimonio naturale, storico, artistico, letterario, economico, urbanistico e turistico di Alassio e
del suo comprensorio”.
Il 30 dicembre 1961 ecco il primo numero de “L’ALASSINO”,
novità pressoché unica nella
nostra realtà cittadina; nato per
informare gli Alassini su avvenimenti, manifestazioni, ricorrenze, ebbe di fatto da subito un
ruolo critico molto attivo nei
confronti di chiunque si ritrovasse ad amministrare il Paese;
“Pungente e graffiante,deve essere uno stimolo a chi sta sul trono”, amava ripetere il combattivo Maestro Richero; ed il successo fu immediato.
OGGI
Da allora l’Associazione Vecchia Alassio ha continuato ad
espandersi in tutti i sensi; come
sede nel 1984 con l’acquisto di
un nuovo locale limitrofo; nelle
attività letterarie con pubblicazione di libri, manifestazioni, attività sociali, volontariato indirizzato all’ambiente, mostra di
pittura e di arte varia, manifestazioni teatrali, tavole rotonde,
riunioni e incontri mantenendo
sempre vivo l’atteggiamento di
osservazione critica e di attenzione allo svolgersi della vita cittadina.
E il giornale, questo “figlio prediletto” dell’Associazione, ha
funzionato da divulgatore e portavoce, raggiungendo, con le oltre 2400 copie mensili, cittadini
e simpatizzanti sparsi ovunque,
dall’Italia, all’Europa e persino alle Americhe.
DOMANI
I mezzi tecnici
cambiano, ora
c’è internet e
l’AVA ha preparato il suo sito,
ricco di immagini e notizie, che,
come strumento
di comunicazione va ben oltre le
2400 copie del
giornale, portando a chi è lontano, un respiro di
aria Alassina, un
po’ “d’arzì”… un
po’ di aria di casa..!
I nove consiglieri del CD spinti dall’amore per
la nostra città e
dal senso del dovere che anima
ogniSociodell’AVA,
con tanta buona
volontà e molto
del loro tempo libero, raccolgono il testimone e proiettandosi
nel domani desiderano, con la
collaborazione di tutti, perseguire nel modo migliore i dettami del nostro Statuto: ….contribuire alla valorizzazione ed al
potenziamento del patrimonio…
FLOREAT ALAXIUM!
La 1a pagina del 30-12-1961.
PARLIAMO DI TEATRO
Quando si pensa ad un teatro
e ad una comunità che lo possiede e lo gestisce, si pensa subito ad un cartellone, agli attori,
agli spettacoli, alle serate un poco mondane e un poco culturali
e a qualche nome famoso.
Si ha così la convinzione che
il tipo di proposta culturale e
sociale che un tetro rappresenta non sia cosa che interessi a
tutti o per lo meno non lo sia
sempre. In realtà, pensare alla
realizzazione di una sala teatrale solo in termini di… spettacolo… è molto riduttivo e la necessità di averne una in una
città come Alassio è data da
ben altro che una semplice opportunità di spettacolo e divertimento.
In primo luogo è evidente il
valore turistico di una struttura che, se modernamente concepita e tecnicamente attrezzata, può diventare un elemento
trainante di quel turismo congressuale e destagionalizzato
di cui si parla da sempre. Certo
non sarà la soluzione definitiva, ma sarà sicuramente un aiuto e un’occasione in più.
Peraltro la prerogativa di avere
una cornice naturale oltremodo benevola, non induce al torpore perché non si vive solaQuello che avevamo.
ASSOCIAZIONE VECCHIA ALASSIO
Floreat Alaxium
Il giorno venerdì 23 aprile 2010 presso
la Sede sociale di Via XX Settembre 7, Alassio
è convocata
L’ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI
alle ore 20.30 in prima convocazione e
alle ore 21.00 in seconda convocazione
con il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Relazione del Presidente;
2) Varie ed eventuali.
Per i Soci è un dovere morale partecipare all’Assemblea
Il Presidente A.V.A.
Gianni Giardini
mente di eventi, pur se grandi,
ma finalizzati esclusivamente
alla ripresa turistica. O per meglio chiarire: ben vengano gli
eventi, ma inseriti in un tessuto
già vivo.
Sempre all’interno di una logica “non solo spiaggia e non
solo estate”... la possibilità di
organizzare nuovi eventi di
prestigio e di offrire una cornice più degna alle iniziative già
in essere passa attraverso la disponibilità di una struttura capiente e versatile, in altri termini di un moderno e tecnologico
edificio teatrale.
Un esempio. La prima europea del film “Inkheart”, girato
anche ad Alassio, ha avuto luogo a Roma poiché nelle diverse
cittadine interessate non era disponibile una struttura adatta a
contenere l’evento. Forse sarebbe stato comunque difficile
portare qui la prima di un film
così importante, ma certo, senza struttura, è stato impossibile. Corre l’obbligo di ricordare
inoltre che la città è rimasta
senza una sala cinematografica
e che questo non è certo ottimale per un centro turistica
con qualche pretesa culturale e
con un passato “cinematografico” che contempla personaggi
come Chaplin, De Sica (1942) e
altri. Esiste poi un secondo
aspetto, per certi versi ancora
più importante di quello prettamente turistico e di immagine.
Si tratta di rispondere alle esigenze di una comunità che chiede, non solo di fruire di proposte culturali, cosa di per sé già
molto positiva, ma, con le dovute proporzioni, di diventare
protagonista e proporre o produrre eventi che abbiano a che
fare con la città e con la sua
creatività nelle più diverse forme. E questo va detto sia per gli
aspetti tradizionali della cultura locale, che vantano in questa
(continua a pagina 2)
Angolo
di
Daniele La Corte
Il vecchio
stanca
Ogni cosa ha il suo tempo.
Tutto inizia, tutto finisce. L’importante è guardare avanti
sperando che qualcosa cambi.
Così anche l’Alassino si appresta a effettuare la sua metamorfosi per affrontare il domani con più, mi auguro, agilità e
informazione. C’è una nuova
presidenza e, chiaramente,
una nuova spinta propulsiva.
Largo alle novità, alla costruzione di spazi diversi che un
giornale, anche se locale o associativo, deve avere. L’“Angolo”, spesso scomodo, potrebbe essere traslocato in altro spazio per dare possibilità
di un cambio di impostazione
grafica diversa. Nulla da eccepire se non fosse che questa
rubrica, come tante altre cose
di questa città, forse, ha fatto il
suo tempo. Il vecchio stanca.
Dopo un po’, per evitare di farsi contaminare dalla sindrome
dell’onnipresenza, è meglio lasciare, dare spazio ad altri che
sapranno “graffiare” e pungolare criticando per costruire.
Ho meditato decidendo che
se trasloco deve esserci occorre un’azione radicale, senza tentennamenti, senza ripensamenti. Ho imprestato la mia
professionalità a “l’Alassino”,
contento di averlo fatto.
Ringraziando chi ha apprezzato la mia voglia di dare, senza
nulla chiedere in cambio, ricordo le tante battaglie condivise dai molti che per strada,
con scritti e con telefonate mi
hanno esternato consenso. Un
saluto anche a quelli che hanno mandato giù amaro, quelli
che continuerò ad additare come il male da combattere.
In questa città piena di contraddizioni è difficile poter dedicare amore e tempo senza
che qualcuno tema che sotto
ci sia qualcosa. Se ami il paese
in cui sei nato, se ti rimbocchi
le maniche per cercare di costruire un domani migliore, subito si rischia di venire additati come possibili scalatori di
vette ambite o a caccia di poltrone e privilegi. Ecco perché è
giusto rimescolare le carte,
farsi da parte al momento giusto, senza recriminare, senza
nostalgie. A Palazzo, come nelle Associazioni e nei giornali,
serve ricambio, occorrono
menti fresche, capacità diverse e gente caparbia. Rinnovare
deve essere la parola d’ordine
in grado di smuovere tutti
dall’intorpidimento. È per questo che “L’Angolo” lascia
l’Alassino per permettere al
giornale associativo di rigenerarsi, ma anche per evitare che
da acuto possa trasformarsi
ottuso.
Il Presidente, il Consiglio Direttivo e l’associazione Vecchia
Alassio tutta, ringraziano di cuore il Socio e giornalista Daniele
La Corte, che con la sua preziosa
collaborazione ha dato lustro al
nostro giornale.
Prendono atto con rammarico
della decisione e augurano ogni
bene. AD MAJORA…
Ciò che non sarà?!?!?
2
«L’ALASSINO»
Mercoledì 17 Marzo 2010
PARLIAMO DI TEATRO
(segue dalla prima pagina)
città non poca storia, ma anche
per ambiti più innovativi quali
quelli rappresentati dai giovani
attori o registi o da gruppi musicali giovanili.
Ovviamente sul valore socioculturale di un edificio teatrale
come luogo di aggregazione e
di promozione della creatività
si potrebbe dire molto di più e
più dettagliatamente, ma sono
cose che ognuno può immaginare ed anche inventare. Solo
la fantasia è il vero limite
all’uso di uno spazio che sia in
grado di ricevere e di dare stimoli culturali alla città.
Ultimo, poi, ma non per importanza, (come si usa dire),
l’uso del teatro come… “teatro” per assistere nel migliore
dei modi, in un luogo dedicato
e progettato per quello scopo,
a rappresentazioni di prosa e
musica con la qualità di acustica e di visione che non sono
possibili in strutture usate surrettiziamente e costruite per altri scopi, vedi Palasport L.
Ravizza.
La conclusione di questi pochi ragionamenti è logica ed
arriva da sé: Alassio necessita
di una sala, o meglio, di un edificio teatrale moderno, efficiente tecnologicamente avanzato, un luogo della cultura insomma, come esiste da tempo
in altre aree turistiche che permetta di non perdere nulla di
ciò che ad Alassio si può vedere o creare.
Il compito di decidere dove,
quando, come inserire questo
tassello dello sviluppo della
città spetta naturalmente a chi
amministra la cosa pubblica.
Augurandoci che il problema
venga affrontato quanto prima
e non in modo superficiale, affinché, ad Alassio, si alzi presto
il sipario. Una bella realtà per
tutti!
A.V.A.
www.alassiosuperpartes.wordpress.com
e-mail: [email protected]
Ed eccoci a marzo. Febbraio è
finito, portando via con sé ogni
più piccola forma di cuore o riferimento all’amore, a quell’amore
fin troppo plateale, se non totalmente esteriore, per poter finire
così presto, senza lasciare più segno di sé, e di cui non si sentirà
più parlare, come sempre, fino
all’anno prossimo.
A ricordare che, anche quest’anno, un febbraio c’è stato, rimangono giusto pochi coriandoli, colorati, ma ugualmente tristi,
su qualche pezzo di strada, in attesa di venire spazzati via.
Niente più maschere… scusate: niente più maschere di carnevale. Niente più consapevolezza
che quello che appare è diverso
da quello che è. Niente più certezza, che quello che era vero,
era un qualcosa che andava cercato oltre.
Perché le maschere, quelle vere, quelle davvero pericolose,
perché non le conosciamo come
tali, non scompaiono solo perché
è finito febbraio.
E il vero problema non è che
ciò che pare sia diverso da ciò
che è, ma è il fatto che parvenza e
realtà, oggettivamente diverse
tra loro, ci vengano presentate
come uguali, identiche, obbligandoci, almeno esteriormente, ad
asserire che questa sia la verità, e
creandoci (si spera!), internamente, quel dubbio, spesso, per
vergogna (che non avrebbe motivo di esserci), tenuto fin troppo
segreto, che le cose non siano
proprio così, e aiutandoci, spesso contro molti, molti pregiudizi,
molti preconcetti, molta ignoranza, molta superficialità, e sì anche
molta stupidità, a non credere a
ciò che sembra, solo perché ci
viene detto da qualcuno o lo fanno tutti, ma a cercare ciò che davvero è, anche se fossimo gli unici
a pensarla così.
Perché una cosa sbagliata o
falsa non si trasforma improvvisamente in giusta o vera, solo
per il fatto che a dirla possano
essere in tanti o sia qualcuno importante.
Perché, se potrebbe essere vero che quando si è in tanti è più
difficile che tutti stiano sbagliando, è anche vero che “tutti” consideravano Galileo (che aveva ragione) in errore.
In un momento così difficile
per crearsi e mantenersi una coscienza, più che questa o
quell’idea; in questo momento in
cui, indipendentemente da ciò
che accade e da ciò che viene fatto, si sente dire tutto e il contrario di tutto; in questo momento in
cui l’unica certezza è che non abbiamo certezze, e quelle che ci
vengono elargite e passate come
tali sarebbe meglio allontanarle;
anche in questo momento, se si
vuole, se la si cerca, si può trovare quella stella fissa, la più luminosa, quella che è sempre presente, e ci fa da punto di riferimento, mostrandoci da dove veniamo, e indicandoci dove stiamo andando. Ed è quella stella a
darci l’unica verità certa, almeno
l’unica presente in questo momento, e cioè che: non tutto è
soggettivo, esiste un’essenza per
ogni cosa, a cui tutti, volendo, liberandosi da preconcetti e pregiudizi, potrebbero attingere.
Perché non tutto è trattabile, e
non tutto dipende, ma, grazie al
cielo, c’è ancora qualcosa che
semplicemente è.
Ora siamo a marzo, il mese
dell’inizio della primavera. Quella primavera ci viene lasciata appena per 10 giorni, prima di farci
crollare nel dolce dormire di
aprile.
A tutti voi l’augurio di trovare
la forza e la motivazione di non lasciarvi andare, facendovi cullare
dalla corrente, ma di scegliere,
con la vostra testa, e con le motivazioni più giuste che, cercando,
avrete trovato.
Provocatoriamente Anonima
COMUNE DI ALASSIO
COMUNICATO STAMPA
DIFFIDA
In relazione ai “rumors” giornalistici che mi vedrebbero in
qualche maniera coinvolta nella
detenzione o nella sparizione
del “famoso” quarto computer
di Don Luciano, ritrovato invece
dietro segnalazione di un amico
del sacerdote e da lui consegnato agli inquirenti, si diffida
chiunque a divulgare informazioni false e tendenziose, lesive
della mia moralità.
Valuterò con i miei legali se
sporgere denuncia penale, con
costituzione di parte civile, per i
gravi danni arrecati alla mia persona, alla mia famiglia ed
all’Amministrazione Comunale,
per diffamazione a mezzo stampa e televisione.
Nessun confronto, inoltre, è
stato fatto all’interno della
Giunta Comunale in quanto la
notizia è priva di fondamento e
non ha trovato nessun riscontro nella Maggioranza del
Comune di Alassio.
Alassio, 8/02/2010
Loretta Zavaroni
Assessore Comune di Alassio
Borsa di studio in memoria
di Ezio Mantellassi
Una borsa di studio per ricordare una delle più note ed impegnate figure del mondo alberghiero e turistico della Baia del
Sole, Ezio Mantellassi, verrà istituita ad Alassio da un apposito
comitato che è sorto presso l’Istituto Alberghiero “F. M. Giancardi”. «La famiglia Mantellassi – dice il dirigente scolastico Gian Maria Zavattaro – da sempre vicina
al nostro Istituto, istituisce questa borsa di studio in onore del loro caro Ezio. Volontà della famiglia Mantellassi è quella di dare
continuità a questo progetto, in
modo da poter offrire un importante contributo nel valorizzare
le professionalità degli alunni che
hanno scelto il nostro Istituto e
per facilitare il loro inserimento
nel mondo del lavoro».
Per presentare questa bella iniziativa mercoledì 3 marzo, alle ore
11, presso l’Aula Magna dell’Al-
berghiero, si è svolta una apposita conferenza stampa. Il comitato
organizzatore sarà composto da
Enrico Mantellassi (presidente),
Gian Maria Zavattaro (dirigente
scolastico), Michela Calandruccio (segretaria), Agnese Bove e
Paolo Madonia (docenti commissari).
Nell’occasione verrà presentato il bando di concorso, che sarà
riservato agli allievi delle classi
terze. La prova d’esame per l’attribuzione della borsa di studio si
svolgerà il 29 maggio.
La manifestazione susciterà
senz’altro notevole interesse non
solo fra gli addetti ai lavori (aiutanti tecnici, docenti ed allievi
che vi parteciperanno), ma anche
fra gli altri studenti ed operatori
della scuola, nonché tutta la cittadinanza che avrà così l’opportunità di ricordare e rendere
omaggio ad Ezio Mantellassi.
La nuova e-mail dell’Associazione Vecchia Alassio è:
[email protected]
LE TRE SCIMMIETTE
Desideriamo proporre una
nuova rubrica intitolata “LE tre
SCIMMIETTE” che contrariamente a quelle conosciute che
“Non parlavano, non vedevano e non sentivano” queste
GUARDANO, VEDONO E PARLANO ovvero lo scopo è:
Guardate, vedete e “DITECI
LA VOSTRA”.
Ogni lettore, cittadino alassino, villeggiante, occasionale tu-
rista, insomma chiunque potrà
esprimere un proprio pensiero,
mi raccomando sintetico, su
qualsivoglia fatto, circostanza,
avvenimento che lo abbia colpito in negativo o positivo; basterà che ce lo comunichi con
una telefonata, un fax, con lettera scritta o inviata per posta
elettronica all’AVA, o con un
semplice scambio di parole incontrandoci per strada e noi,
verificato il mittente, ci impegneremo a pubblicare questi
scampoli di notizie nella nostra
ma soprattutto vostra rubrica.
Se, come speriamo, vi saranno molte “notizie” vedremo di
selezionarle per la pubblicazione in ordine di importanza e di
interesse generale.
Vi aspettiamo fiduciosi
L’AVA
SEGNALIAMO CHE…
1) a Gastaldi: nel tratto adiacente i lavori per la costruzione
di box e la scuola media, da molti mesi l’illuminazione stradale
non funziona. Nonostante che il
problema sia stato segnalato
agli uffici competenti, ad oggi,
nulla è cambiato. È pericoloso
per chi vi abita, per chi deve attraversare la strada, poi con
l’apertura della Aurelia Bis, la
via Gastaldi, è diventata una
strada molto trafficata. Cosa si
deve fare? O a chi bisogna rivolgersi?
2) Ignazio dell’Oro, il tratto a
senso unico verso il centro città
è pieno di buche e avvallamenti
che costringendo i pedoni a pericolosi spostamenti per evitarli, quando piove, il rischio di “lavaggi” aumenta maggiormente
le difficoltà
3) Passeggiata Ciccione, zona
Lido e non solo, riceviamo lamentele circa il degrado del verde pubblico.
I titolari delle varie attività
commerciali provvedono, come
possono, alla pulizia delle palme
e delle siepi, e confidano che
questa segnalazione venga letta,
ma soprattutto raccolta dagli
“addetti ai lavori.”
4) Stop su Via Gastaldi per chi
arriva “Dall’Aurelia Bis”
Ci chiediamo perché lo stop
non venga spostato su chi proviene dalla Fenarina, in quanto
la statale “Aurelia Bis2” dovrebbe avere diritto di precedenza;
tale diritto è pure evidenziato in
un cartello sistemato proprio vicino al cantiere di fianco all’entrata sud delle scuole medie.
LA CHIESA DI SANT’ANNA AI MONTI
Spett.Redazione
Alla fine del 2008, se ben ricordo, sono apparse sull’Alassino e su un quotidiano di Genova alcune lamentele circa lo
stato di estremo abbandono in
cui si trova la Chiesa di Sant’Anna ai Monti in prossimità del capo S. Croce.
Recentemente, durante una
passeggiata compiuta in tale
amena località, anch’io ho potuto constatare l’ignominioso ed
avvilente atto di degradazione
sofferto da tale luogo sacro che
risale al X secolo e fu la più antica parrocchia di Alassio.
Nel 1968 il barnabita padre
Lietti, reagendo a secolari incurie, aveva provveduto all’encomiabile restauro dell’edificio e
alla conseguente sua riapertura
al culto.
In questi ultimi decenni, la citata chiesa è stata purtroppo
nuovamente “dimenticata” e
privata d’ogni elementare manutenzione. Ignoro a chi attualmente sia attribuita la proprietà
del tempio; l’Assessorato al Turismo e alla Cultura vi organizza
sporadiche visite guidate per i
turisti estivi ma sembra disinteressarsi dei problemi relativi alla conservazione del complesso
monumentale. Di fronte all’assenteismo e alla trascuratezza
di coloro che sono preposti a tale bene culturale, desidero suggerire un’iniziativa che richiede
soltanto un po’ di sacrificio da
parte di un manipolo di solerti
volenterosi.
In sintesi, codesta AVA (sempre sensibile ai problemi ambientali e culturali di questa
Comunità) dovrebbe promuo-
vere - mediante un invito su
L’Alassino - la costituzione di
uno specifico “GRUPPO DI VOLONTARI DELLA CHIESA DI
SANT’ANNA” e coordinarne
quindi l’operosità. Resta inteso
che a detta impresa potrebbero
esser coinvolte anche alcune attivissime istituzioni tipo G. locale Alpini ANA, Italia Nostra,
Protez. Civile etc.
meno per il trasferimento dei rifiuti,metta a disposizione un apposito autocarro etc.
Sono certa che l’operazionepulizia Chiesa di Sant’Anna, oltre che rappresentare una manifestazione di civismo, ordine e
salvaguardia ambientale favorirà i numerosi turisti - specialmente stranieri - che visitano il
citato luogo durante l’estate.
Una volta raccolta l’adesione
di coloro che condivideranno
l’iniziativa, si tratterrà di organizzare una mezza giornata di
lavoro consistente in radicale
pulizia degli interni della
Chiesa, bonifica del terreno
circostante, ovvero: taglio erbacee, potatura rami, sgombero
immondizie e discariche vicinali, riposizionamento informative etc.
L’AVA potrebbe anche sensibilizzare il Comune affinché,al-
Vorrei infine aggiungere che
non è sufficiente (come fanno
l’Assessore Zioni ed il locale
Ufficio per il Turismo) limitarsi
a segnalare sui depliants l’esistenza della Sant’Anna senza
prima preoccuparsi dell’effettivo stato di precaria conservazione dell’edificio la cui valenza
storica, artistica e ambientale
non va sottovalutata.
Rita Calderini
(Torinese in Alassio)
Mercoledì 17 Marzo 2010
3
«L'ALASSINO»
U recantu di nosci diti
CRONACA DI ANDATE
(a cura di G.C. e G.G.)
MESE DI MARZO 2010
Amorta a camamilla… che u porcu u l’ha digeriu
A chi può riferirsi l’espressione “Spegni (togli dal fuoco) la camomilla che il maiale ha digerito” se non a chi, dopo un’abbondante mangiata e senza bisogno di questo benefico infuso
esprime il proprio gradimento alitando con sconcio suono la propria digestione? Però tale,
per noi, deprecabile comportamento, a detta di chi conosce il mondo, pare invece sia d’obbligo presso altri popoli, pena il biasimo dell’anfitrione. Proprio vero che tutto è relativo!!!
Bagnante da cundiun
Tale espressione, che ai giorni nostri suonerebbe oltraggiosa, fu coniata dagli Alassini in quegli anni nei quali, a scegliere la nostra Città (allora la vera perla della Riviera...) quale meta
per le proprie vacanze estive, erano principalmente persone agiate (spesso straniere) use a
risiedere in magnifiche ville o a frequentare lussuosi Hotel, famosi ristoranti, il casinò, eleganti “Dancing”, rinomati stabilimenti balneari, con un preciso riferimento a coloro che, magari con enormi sacrifici, si accontentavano di prendere in affitto modesti appartamenti, centellinando al centesimo il limitato badget “vacanze”. Probabilmente nell’immaginario popolare anche la dieta di costoro constava principalmente nel “CUNDIUN” ossia la semplice “insalata di pomodori”, piatto tanto semplice quanto economico (in quegli anni!!!). Da lì,
“Bagnante da cundiun” per significare turista dalle modeste risorse e, conseguentemente, di
poco profitto.
Oggi col turismo di massa non ci è permesso nemmeno più di classificare i “saccopelisti”…
Altro che “cundiun”… Magari!
O, tempora… O mores!
LETTERA APERTA DI ITALIA NOSTRA
Alassio viene “scoperta” nella
seconda metà dell’800 dai viaggiatori diretti verso Roma per la
mitezza del clima e la bellezza
del paesaggio. Il consolidamento della vocazione turistica avviene alla fine dell’800, principalmente per opera degli
Inglesi, in particolare di Thomas
Hambury, che costruirono ville
e raffinatissimi giardini; ma in
quegli anni sorsero anche prestigiosi alberghi, fra cui il Grand
Hotel (1871) e strutture turistiche, quali la Biblioteca, la Hanbury Hall, il Tennis Club.
È negli anni ’50 che inizia
l’apertura ad un turismo di massa, fino ad arrivare alla città fortemente urbanizzata dei giorni
nostri, aggredita dal traffico e da
una serie di problemi: cementificazione, sicurezza del territorio,
reti fognarie...
Lo sviluppo turistico alassino
è, al momento, definito “maturo”, cioè giunto ad un punto in
cui ci si può avviare verso un declino più o meno rapido, oppure
si può imboccare una strada
nuova, di riqualificazione che
impedisca la crisi delle attività
turistiche di qualità e il progressivo abbandono di un turismo,
sempre più attratto da mete esotiche o da nuove offerte più innovative ed ecosostenibili. Ad
Alassio, in controtendenza con
la Regione e la Provincia, si registra un calo di presenze fra il
2006 e il 2008, già in atto dal 1994,
così ripartito (dati da “Disciplina
Urbanistico-Edilizia delle attività
turistico-ricettive”- Studio Mellano Associati):
• Flessione arrivi turisti italiani del 4,1%
• Flessione arrivi turisti stranieri del 12,2%
• Flessione presenze turisti
italiani del 2,0%
• Flessione presenze turisti
stranieri del 15,2 %
Alla luce di queste statistiche
appare chiara una flessione del
soggiorno medio degli Italiani.
Infatti le giornate pro capite passano dalle 5,42 del 1994 alle 5,1
del 2008(-16,5%) mentre il numero degli arrivi degli stranieri in
questi ultimi 15 anni arriva, dal
1994 al 2008, al -45%.
Anche l’attuale brevità della
stagione turistica, con la conseguente congestione nei periodi
di punta, ha le sue cause: mancanza di strutture, quali un cinema, un teatro, una sala congressi, poche iniziative culturali (positiva invece l’attività della Biblioteca), ricerca di una maggior
differenziazione offrendo, ad
esempio, turismo congressuale
o terapeutico.
Dal 1994 al 2008 sono anche diminuite sensibilmente le presenze e gli arrivi negli alberghi a favore delle seconde case, che
hanno cementificato buona parte della collina, impoverendo il
territorio, senza contribuire a
creare posti di lavoro.
Riflettendo su questi dati ci
domandiamo: “Quale strada s’intende imboccare? Cosa potrebbe desiderare un turista, stanco
del caos cittadino, dei fumi e dello stress?” La risposta s’immagina possa essere questa: un luogo armonico, dove rilassarsi,
godere del verde, dei parchi,
dell’acqua e dell’aria pulita, della spiaggia il più ampia possibile, non invasa da strutture fatiscenti sui cui poggiano innumerevoli bar e ristoranti. È questa
l’Alassio di oggi?
Noi non ci riteniamo dei nostalgici del passato, vogliamo
progettare il futuro, per una
Alassio accogliente e raffinata,
non soffocata dal cemento, ma
verde e pulita.
Per questo cerchiamo di individuare almeno alcuni punti da
salvaguardare che non ci facciano continuare nel “trend” negativo e passare da turismo “maturo” all’assai poco piacevole grado che potrebbe seguire.
• Grand Hotel e Piazza Partigiani: è stato presentato nel
febbraio 2009 dal Dipartimento
Polis dell’Università di Genova,
un progetto paesaggistico, con
l’intento di “mitigare” il grave
impatto degli interventi realizzati nella piazza, attraverso
l’inserimento di vegetazione e
zone d’ombra, ma per ora tutto
è fermo.
Per Piazza Stalla un qualificato
progetto dell’architetto Porcinai
prevedeva un intervento rispettoso del verde e tuttavia contemperante delle esigenze di
parcheggi. Come si procede, tenendo anche conto del vincolo
di cui gode la strada Aurelia?
Piazza Paccini potrebbe essere l’occasione per dare agli
Alassini un nuovo spazio verde,
facendo in modo che il parcheggio sottostante non impedisca di
contrastare col rio che scorre
sotto, né di piantare alberi veri e
propri, scelti secondo i criteri
degli architetti del paesaggio.
Sulla spiaggia non vorremmo
più vedere quelle strutture ar-
rugginite che sottraggono spazio all’arenile, né la sporcizia
che si accumula durante la stagione senza le cabine, quando si
può finalmente godere di una
passeggiata sul litorale a contatto col mare. Molte altre poi
sarebbero le considerazioni sulla spiaggia… e sui luoghi che si
affacciano sull’isola Gallinara,
vere perle che gusto e cultura
suggerirebbero di preservare,
non certo creando delle Las
Vegas nostrane e posticce come
Zero Beach, ora semidistrutta
dalla mareggiata.
I Capi del nostro golfo, da
Punta Murena a Capo Mele, considerati nel PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico della Regione), ANIMA (zo-
na totalmente protetta) tali devono restare, contro le insidie di
alberghi o villaggi vacanze.
Vorremmo sapere che il Tennis e le strutture, lasciateci dagli
Inglesi, compresa la Stazione,
fossero così mantenute e valorizzate, anche nella prospettiva
futura di un raddoppio della ferrovia per progettare una pista
ciclabile o una navetta leggera
di collegamento per sfoltire il
traffico…
La collina, un tempo ricca di
ville e giardini, di fasce con ulivi,
querce,pini, carrubi e carcabecchi sta lasciando il posto ad una
gruviera di garage e costruzioni.
Di quante case c’è ancora bisogno? Quante sono le case vuote?
La Liguria è ora la Regione che
più consuma il suo verde (45%
secondo i dati ISTAT dal 1990 al
2005 contro una media nazionale del 17%) e Alassio è in testa alla classifica. Siamo sicuri che
questo giovi alla sua immagine e
al suo futuro?
Un ringraziamento per la consueta ospitalità e un augurio al
nuovo Presidente della A.V.A.
ITALIA NOSTRA onlus,
sezione di ALASSIO
L’A.V.A. conferma e appoggia
in pieno le richieste e le osservazioni di Italia Nostra.
Tu non ricordi la casa dei doganieri
In questa corrispondenza
mensile che esce non molti giorni prima delle consultazioni regionali, seguendo una mia antica
tradizione mi astengo dal parlare di politica locale per non favorire con le mie scherzose critiche qualche personaggio che,
come il grande industriale americano Ford, pensa: «Ne parlino
bene o ne parlino male, l’importante è che ne parlino». Ed allora, libero da ogni peso (e voi sapeste quanto pesano certi personaggi!) voglio un poco confidare ai miei venticinque lettori
abituali alcune mie perplessità,
che potrebbero essere commentate dalla frase «E me tuccu
se ghe sun». La prima è relativa
ad un gioco nuovo e interessante che si sta svolgendo in questa
fredda e acquosa fine dell’inverno nel “Ventre” di Andate, e cioè
nel lungo vicolo che attraversa
tutta la città ed è l’attrattiva
principale dei turisti che qui
giungono da ogni dove. È un gioco che, in tempi di gratta e vinci
(magari più gratta che vinci), o
di Enalotto o simili, piace moltissimo alla gente, che vi si appassiona un mondo. Piace un
po’ meno a noi anziani che incominciamo ad essere meno forti
di memoria e a cui certe volte pare di essere presi un po’ in giro.
ll gioco si chiama: “Chiudi un negozio, apri un negozio, sposta
un negozio, lascia le chiavi per
terra davanti a un negozio!” Il titolo è complesso, ma il gioco è
apparentemente semplice: basta prendere un negozio, magari
notissimo e di grande tradizione
e farlo sparire in una notte (si
può fare meglio con un negozio
esordiente da un anno e non
molto noto, ma il risultato è lo
stesso). Qui però le strade si dividono e le possibilità, le vie
d’uscita del gioco sono varie. Ne
elenchiamo alcune: A) Spostare
il negozio in altra parte del
“Ventre” avvisando la gentile
clientela (gioco facilitato). B)
Spostarlo in altra parte del
“Ventre” o in altra via di Andate
senza avvisare la clientela (gioco con difficoltà di svolgimento
superiore). C) Chiuderlo definitivamente e liquidare a basso
prezzo la merce che il cliente
comprava a prezzo normale fino
a pochi giorni or sono. (Gioco
con sorpresa) D) Chiuderlo definitivamente e sparire, lasciando
a bocca aperta il cliente che aveva ordinato qualche articolo e
stava aspettandolo. Ma in questo caso il passatempo si chiama anche “Gioco delle tre carte”. Nella migliore delle ipotesi il
divertimento avviene quando il
cliente milanese o torinese, arrivato ad Andate un sabato invernale, dopo parecchi fine settimana trascorsi in montagna,
chiacchierando distrattamente
con gli amici arriva nei pressi del
negozio preferito, entra e quasi
ad occhi chiusi fidandosi
dell’antico rispetto con cui è conosciuto nel negozio chiede: «È
arrivato il maglione che ho ordinato l’ultima volta?» Poi stupito
dello strano silenzio, apre gli occhi e si trova di fronte due volonterosi muratori extracomunitari, i quali vorrebbero essere
gentili, ma non avendo frequentato l’Accademia della Crusca,
fanno un po’ di fatica a fargli capire che: A) stanno ristrutturan-
do il negozio. B) Il negozio precedente si è trasferito da un’altra parte, a loro perfettamente
ignota. Ma c’è anche un’altra
possibilità, e cioè che il suddetto cliente, aprendo gli occhi si
senta dire: «No, guardi che noi
non vendiamo maglioni, ma appartamenti». In tal caso il cliente
si è imbattuto nella soluzione C)
e cioè nel Jolly. La carta che a
scala quaranta le sostituisce tutte. E nei negozi, la carta Jolly è
sempre l’Agenzia immobiliare,
pronta a sostituire ogni e qualsiasi negozio lasciato vuoto.
Questo gioco, e cioè “apri, chiudi, sposta e vai!” si è sempre verificato anche negli anni passati,
nella nostra bella Andate. Ma
quest’anno ha assunto un ritmo
vertiginoso come non mai. La
domanda che sorge spontanea
in una persona anziana come me
è non solo “Cui prodest?” (Che
non vuol dire “a chi prude?”, al
massimo fatevi spiegare dal
prof. Riservato il significato) ma
è: “Che senso ha tutto ciò in una
città che vive di solo turismo come Andate?”
Sarà cioè un segno di vitalità e
di positiva evoluzione del commercio, oppure sarà un indizio
di una crisi strisciante che dopo
aver penalizzato pesantemente
l’industria ora sfiora anche il
commercio e particolarmente
quello di livello medio alto? Non
lo so. Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto vado a fare un giro
nel “Ventre” di Andate a memorizzare il cambiamento dei negozi. E per non dimenticare, come
Troisi nel famoso film, “Mo mò
segno!”
Luca Caravella
Aurelia antica - vergogna a dir poco!
Si tagliano alberi, si ripascono
spiagge, non mancano ad ogni
piè sospinto fuochi artificiali e
dispendiosi premi a più o meno
illustri conosciuti, ma al minimo
accenno per il ripristino di un
bene comune: com’è quello di
cui parliamo, il Comune non ha
soldi! la Provincia non ha soldi
da sciupare! e lo Stato ancora
meno! sicché siamo e restiamo
la vergogna di noi stessi... Per
fortuna abbiamo il Budello... ovviamente per evacuare la bile
che, come Alassini abbiamo in
corpo!
Più di due anni fa
Giancarlo Ascoli, segretario dell’Associazione
Amici
di
Peagna, sulle pagine
della rivista Anthia
aveva elevato un accorato appello al ripristino di quell’inestimabile bene storico culturale che ci appartiene: l’antica via
romana che dalla porta del colle di santa
Croce conduce ai
confini con la piana di
Albenga.
Scriveva Ascoli: - la
via Julia Augusta costituisce un gioiello
culturale ed ambientale , o meglio potrebbe essere tale se fosse
fatta emergere dal
suo stato di abbandono e degrado. Colpevole, insensato e intollerabile stato di abbandono totale. Abbandono va ribadito - che ha dato tacita
capacità di usucapione di alcuni tratti della medesima a sedicenti proprietari confinanti con
la medesima. Tant’è che si è invaso il tracciato della strada distruggendo le lastre di pietra
che ne indicavano il percorso
con annesse cunette e cordoli
pedonali fiancheggianti. Addirittura si è giunti con totale
impudenza a recintare con paletti e reti metalliche tali abusi!
E questo dove, qua e là, emergevano residui e basi consunte
di probabili antichi cippi di segnalazione, se non addirittura
basi di antiche tombe!
E giungiamo a prendere cognizione dell’autentico scempio
della protochiesa di sant’Anna ...
ridotta a vero e proprio luogo di
decenza!
Interpellati in proposito,
tempo addietro, gli “addetti del
Comune” si sono stretti nelle
spalle dichiarando sereni trattarsi di proprietà privata! per
cui nulla da fare, secondo loro.
Inaudito!. .. il Foro Romano, l’intero Colosseo, il Teatro di Mar-
mo di fronte agli attenti stranieri, estimatori del passato
storico del nostro Paese! ... e
non lamentiamoci quando
Loro compassionevolmente ci
chiamano spaghetti fresser!
“U Paìse de Tantal’è”. Come si
diceva un tempo!
In Francia, come in Svizzera,
come in Germania venerano
con passione i residui anche
minimi del comune passato
storico. E qui siamo nella più
vergognosa negligenza, ripetiamo, di un bene pubblico da
tutelare urgentemente senza le
cello e via via tutti gli antichi e
storici monumenti sparsi in
Europa, nei tempi andati, erano
caduti in mano privata è arcinoto ... non per questo lo Stato
e per esso i Comuni, ne rientrarono in legittimo possesso
espropriando giustamente a favore del bene pubblico ...
Ad Alassio si lascia un bene
storico privato (tutto da esaminare e controllare) in mano ad
indegni proprietari che per totale ignavia hanno consentito
di trasformarlo in privata latrina (o peggio ancora!)
Vien da dirsi, con grande
rammarico, che figura faccia-
abituali remore che tirano in
ballo la scusa che non ci sono i
soldi mentre se ne continuano
a sciupare a piene mani, come
abbiamo già osservato, in stupide manifestazioni, superflui
e costosi fuochi d’artificio e
premi letterari con la provinciale creduloneria che - questi
sì - giovano al buon nome del
paese.
E intanto i vagabondi “càgano” nei ruderi di Quello che ha
dato principio e vita in antico
alla nostra amata, nonostante
tutto, Città!
gibba
4
«L’ALASSINO»
NONNI AI FORNELLI “FENARINA MON AMOUR”
ALL’ALBERGHIERO
Dedicata alle donne
Donna
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe
I capelli diventano bianchi
I giorni si trasformano in anni…
Però ciò che è importante non cambia,
la tua forza e la tua convinzione non hanno età
il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione
Fino a quando sei viva, sentiti viva
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo
Non vivere di fotografie ingiallite
Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca
il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione
ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre,
cammina veloce
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai !!!
Madre Teresa di Calcutta
LAUREA
Il 16 Febbraio u.sc. si è laureato, con il massimo dei voti,
presso l’Università di Genova in
“Conservazione beni culturali”
MATTEO BELLENGHI con la tesi “Percorsi dell’ASTRATTISMO
a Genova nel Dopoguerra” –
Relatore il Ch.mo Prof. Franco
Sborgi.
Al neo laureato le più vive congratulazioni dell’Associazione
Vecchia Alassio e l’augurio per
un fattivo proseguimento nel
biennio di specializzazione.
“Pollo ingambato”
La Festa del papà mi riporta
sempre alla mente un mondo di
ricordi. Mio padre è mancato
proprio nel giorno della festa.
Così, da 25 anni la ricordo tra un
sorriso e tante lacrime. Invecchiando, alla sera non si sa più
cosa abbiamo mangiato a colazione, ma, invece, rimangono nitidi nella memoria i ricordi di
gioventù. Così, mi ricordo che,
quando mia Madre mi ha fatto
sapere che mio Padre lavorava
anche di notte per potermi pagare l’ultima rata di collegio, sono tornata da Genova a malincuore perché avrei voluto ancora studiare.
Giocando a carte con Lui finivo sempre perdente, perché Lui
aveva una memoria di ferro e divertito mi chiamava “Pollo in-
Mercoledì 17 Marzo 2010
gambato”.
Emigrato da solo in Francia,
perché mogli e figli non erano
ben accolti, ero diventata una
bambina taciturna e senza sorriso. Poi la guerra “Lampo”. Un
giorno, trascinando a piedi un
carretto carico di olio e di sale,
si è rotto una gamba ad Erli e fu
preso da una pattuglia tedesca,
ricordo che ho saputo pregare
tanto. Invece è stato curato dai
tedeschi, e dopo una cinquantina di giorni interminabili, l’abbiamo visto apparire sorridente. Era un uomo che sapeva stare con tutti perché amava e sapeva farsi amare!
Mi manchi Papà!
Fernanda
RACCOLTA FIRME PER CHIEDERE UNA TARIFFA
AGEVOLATA PER COLORO CHE LAVORANO AD
ALASSIO E NON SONO RESIDENTI - E PER CHIEDERE DI TOGLIERE IL LIMITE DI 90 MINUTI AI
PORTATORI DI HANDICAP CHE PER NECESSITÀ
PARCHEGGIANO NELLE STRISCE BLU LASCIANDO LORO IL PARCHEGGIO GRATUITO.
Luoghi raccolta firme:
• A Bitega du Zepin,
via Neghelli
• Associazione Vecchia Alassio,
via XX Settembre 7
Una bella iniziativa sarà realizzata nel mese di marzo ad
Alassio: si tratta della prima edizione della Rassegna Culinaria
“Le Ricette dei Nonni”, a cura
del centro socio-ricreativo
“Argento Vivo”, che ha pensato
di organizzare il memorial
“Bartolomeo Marchiano-Nonni
e alunni ai fornelli dell’alberghiero F.Maria Giancardi”.
L’Istituto Professionale di Stato
per i Servizi Alberghieri e della
Ristorazione di Alassio, in colla-
ressa Loretta Zavaroni e coordinato dai professori Monica
Barbera e Franco Laureri e dalle
alunne del corso di marketing e
comunicazione dell’area professionalizzante. L’occasione
del 1° Memorial Bartolomeo
Marchiano vedrà competere gli
alunni delle classi III e V del corso di cucina, coordinati dai docenti Antonella Annitto, Rita
Baio, Michelina Calandruccio,
Norberto Andreoni, Paolo
Madonia, Sandro Genesio e
Dall’orto alla tavola. Scuola Alberghiera.
borazione con il Comune di
Alassio - Assessorato alle
Politiche Sociali, la fondazione
Marchiano, con il patrocinio
della Regione Liguria, della
Provincia di Savona e con l’aiuto dell’Associazione Vecchia
Alassio,
dell’Associazione
Albergatori di Alassio e
Laigueglia, della NORDICONAD
e di Enti ed Aziende agro-alimentari, organizza la rassegna
culinaria “Le ricette dei nonni”
del centro socio-ricreativo
“Argento Vivo” - 1° Memorial
Bartolomeo Marchiano.
«Lo scopo della manifestazione – dice l’assessore Loretta
Zavaroni – è quello di promuovere, attraverso lo stimolo dei
piatti della tradizione, la trasmissione e lo scambio di valori
tra le generazioni». La socializzazione delle conoscenze, delle
esperienze e il lavoro cooperativo ai fornelli, tra gli alunni e i
nonni, infatti, sono gli elementi
portanti del progetto didatticoformativo promosso dall’assessore alle politiche sociali dotto-
Monica Barbera, coadiuvati dai
nonni del centro socio-ricreativo comunale in una sfida culinaria che coinvolgerà, con incontri, conferenze e degustazioni,
anche le scuole primarie e superiori di 1° grado della città di
Alassio. Una competizione volta
ad unire tre generazioni, valorizzando lo spirito d’iniziativa
dei “nonni dell’Argento Vivo”
nel ricordo di un grande Chef
della Baia del Sole, il grande
Bartolomeo Marchiano. L’obiettivo primario del memorial è
quello di consentire alle giovani
generazioni di ri-appropriarsi
della nostra civiltà attraverso la
riscoperta delle origini della tradizione gastronomica, per passare alle generazioni future di
chef la gloria e i sapori della nostra cucina tipica.
Gli appuntamenti saranno tre
e si svolgeranno il 12, 17 e 26
marzo.
Gessica Cirillo
Allieva della classe IV TST
Corso di Terza Area
Istituto Alberghiero di Alassio
INCONGRUENZE
Finalmente, dopo una decisa
partenza nell’aprile 2009, nello
scorso mese di settembre sono
cominciati i lavori di riparazione
del molo Bestoso. Dopo tanti
progetti fantasiosi di allungamento ed allargamento dello
stesso, si è preso atto della
realtà delle cose; infatti pesa la
ultra quarantennale mancanza
di una vera manutenzione. E qui
vorrei brevemente fare la storia
del pontile: costruito una prima
volta nell’anno 1935 in sostituzione di una traballante passerella di legno, parzialmente demolito nel 1943 per prevenire un
possibile attracco da parte delle
forze navali anglo-americane nel
corso dell’ultimo conflitto, ricostruito nel 1948, restaurato nel
1961 con un rinforzo di calcestruzzo e pavimentazione in piastrelle di quarzite. Si è constatato ora che i numerosi segnali di
allarme tramite vari organi di
stampa erano realmente fondati. In un primo momento il costo
della riparazione non sembrava
molto oneroso, ma nel corso dei
lavori si è constatata la gravità
della situazione e di conseguenza il preventivo di spesa è quasi
raddoppiato. Mi auguro venga
eseguita una bonifica delle strutture portanti ed un lavoro a regola d’arte, come ad esempio
viene fatto a Venezia quando si
restaurano le rive dei canali, poiché detto preventivo è a mio pa-
rere molto oneroso. Quello che
non ritengo urgente sono i lavori di allargamento della passeggiata Ciccione, una impegnativa
di spesa (circa 12 miliardi delle
vecchie lire) che graverà per anni sulle casse non molto floride
del Comune di Alassio. Inoltre,
dopo l’annuncio in grande stile
fatto nel novembre 2003, si ritorna a parlare del depuratore
fognario da realizzare in regione
Sant’Anna; mi sembra che non si
abbiano idee le molto chiare: intanto la contrapposizione tra le
imprese che dovrebbero realizzarlo, alcune senza fidejussione,
cioè senza soldi, e poi la rivalità
tra i diversi comuni che la fa
rassomigliare a fatti che accadevano nel Medioevo. Prendi la
città di Laigueglia, ubicata nello
stesso golfo di Alassio, che indirizza la sua scelta verso il depuratore consortile di Villanova; a rigor di logica, le tubature per raggiungere Villanova
dove passeranno? Attraverseranno la città di Alassio o diversamente? Questi lavori dovrebbero essere sincronizzati
ed adeguati alla conformazione
del golfo e al gioco delle correnti. A questo proposito sono
molto perplesso e temo che
neppure quest’anno vedremo
l’inizio di detti lavori. Gradirei
qualche chiarimento.
Francesco Trazzi
Sono nata nel centro di Alassio
e li ho vissuto per quarant’anni,
ma sono sempre stata affezionata alla “Fenarina”, dove abitano
una delle mie zie più care e tanti
amici, tra cui Franca e, fin quando è stato in vita, il suo indimenticabile marito Sergio Bisello,
che mi hanno visto crescere e
giocare insieme ai loro figli, a cugini ed amichetti, nel cortile del
“Massatoiu”, di cui erano i custodi, tra i gatti e le rose, grandi
passioni di Franca.
Che nostalgia di quei bei tempi, a cui torna spesso la mia memoria, anche perché, da ormai
quasi quindici anni, mi sono trasferita, in cerca di più tranquillità, proprio alla Fenarina e le
mie finestre si affacciano sul vecchio “Massatoiu”. Il panorama,
però, per molto tempo, è stato
desolante: edifici abbandonati,
in rovina, cancelli arrugginiti, il
piazzale ricoperto di erbacce,
sterpaglie, acqua stagnante, popolato di topi, rane, zanzare...
Ma poi ecco una speranza: il
nostro Sindaco con l’Amministrazione, poco prima delle ultime elezioni, ha fatto preparare
un bellissimo progetto per la costruzione in questo spazio di un
Teatro, di cui la città ha assolutamente bisogno, circondato da
un’area verde. Durante un’assemblea pubblica al Circolo
Ricreativo della zona, i partecipanti, tutti abitanti della Fenarina, avevano anche potuto
esprimere una preferenza tra
due modelli di poltrone, presentati in quell’occasione da alcuni
membri della Giunta comunale!!!
Ma poi tutto è andato in fumo,
compresi i soldi già spesi per il
progetto, che avevo ammirato
esposto nell’atrio del Comune e
che mi aveva fatto sognare, anche se, visto l’ubicazione della
mia casa, ero consapevole dei disagi che, per i lavori sicuramente di non breve durata, avrei dovuto sopportare. (D’altra parte
come si dice ad Alassio “sciusciò
e sciurbì u nu se po’!”) Il quartiere si sarebbe però riqualificato, c’erano idee e proposte interessanti anche da parte dell’
AVA, che avrebbe voluto collocare, accanto al Teatro un
Museo del Mare. Poi silenzio e
degrado fino a che alcuni cittadini, che hanno a cuore il bene di
Alassio, per la maggior parte abitanti della Fenarina, hanno costituito un Comitato di quartiere,
che ha come fine la valorizzazione di questa zona. L’Associazione, apartitica, ha compiuto i
suoi primi passi, dialogando con
l’Amministrazione comunale
esprimendo, se necessario anche critiche, ma sempre in modo
costruttivo e propositivo, anche
grazie alla guida equilibrata e
competente del suo compianto
Presidente Prof. Giovanni Piazza, recentemente scomparso.
Alcuni risultati sono stati ottenuti, per esempio con la creazione di un parcheggio provvisorio,
ricavato asfaltando il piazzale
dell’ex Massatoiu, che è stato anche illuminato.
Purtroppo però ultimamente
è diventato un cantiere permanente, dove vengono lavate betoniere e bruciati rifiuti derivati
da lavori di edilizia, e ciò è causa
di polvere, rumore e cattivo odore. Anche l’illuminazione, compresa quella del tratto di strada
adiacente, subisce spesso dei
black out. Si spera che chi di dovere provveda ad eliminare al
più presto il disagio. Comunque
la destinazione definitiva del sito
non doveva essere quella di posteggio. A questo proposito si
sono sentite voci, anche autorevoli, in sede di Consiglio comunale, di costruzione di altre case
all’ex Massatoiu.
Molti come me ritengono invece che non sia opportuno
continuare a cementificare (già
la Residenza La Perla ha avuto
un impatto ambientale non certo positivo, anche dal punto di
vista estetico, sulla collina, inoltre pare sia già pronto un altro
progetto per edificare nella zona, che aspetta di essere sbloccato). Il quartiere, dove abitano
moltissimi residenti di Alassio,
rischia così di essere solo un
"dormitorio", mentre potrebbe
diventare un centro di aggregazione sociale per cittadini di
ogni età e soddisfare esigenze
culturali finora rimaste disattese. Tante sono le idee che stanno lievitando e alle quali si sta
tentando di dare una forma progettuale. Anche lo spostamento
della centrale elettrica sarebbe
da prendere in considerazione
e ci si potrebbe attivare per cercare di ottenerlo, considerati
l’alta densità della popolazione
nella zona e i costi non proibitivi della bonifica, sui quali si sono chieste informazioni. Inoltre
le vicine Scuole Primaria e
dell’Infanzia necessitano di
maggiori spazi per le loro attività e attendono da tempo che
le loro richieste vengano soddisfatte, come pure la Croce
Rossa, la cui sede si trova nel
quartiere, avrebbe bisogno di
una collocazione più idonea.
Accanto all’ex Massatoiu poi si
trova il Circolo ricreativo della
Fenarina, provvisto di campi da
bocce a norma, facilmente raggiungibile, perché adiacente alla fermata del pullman della
SAR, che garantisce ogni ora i
collegamenti con il centro,
Solva, Loreto, San Rocco ecc. e
quindi fruibile dagli anziani che
provengono da altre zone della
città e da quelli che troveranno
ospitalità nella nuova Residenza in costruzione in regione
Costa Lupara.
Vorrei che tutti i cittadini partecipassero ai dibattiti, fossero
sempre e correttamente informati, non si rassegnassero a subire decisioni prese dall’alto, limitandosi a praticare lo sport
preferito locale, il ‘‘mugugno’’.
Come pure desidererei che chi
amministra la Cosa pubblica assumesse una posizione di ascolto nei confronti della Cittadinanza e fosse aperto e disponibile ad accettarne il contributo,
abbattendo le barriere ideologiche, che al giorno d’oggi non
hanno più senso di esistere e
ponendosi come unico traguardo il Bene comune. “LIBERTÀ È
PARTECIPAZIONE” (G. Gaber)
Caterina Damonte
per Associazione “U Massatoiu”
Fenarina
“FIDAPA”
Cerimonia delle candele
Sabato 6 marzo, alle ore 21,
nella magica atmosfera del salone delle feste dell’hotel Savoia di
Alassio, ha avuto luogo la ormai
consueta, «Cerimonia delle candele» organizzata dalla Fidapa
sez. di Albenga e Loano distretto nord-ovest nelle persone delle presidenti M. Dotti e Rossella
Vacca. Detta associazione:
«Federazione Italiana Donne
Arti Professioni Affari» è affiliata
alla» Business and professional
women international» (B.P. W
Italiy), nata in America a St.
Louis (Missouri) nel 1919, e, diffusasi in tutto il mondo, opera
sul territorio italiano dal 1929
raccogliendo con straordinario
successo donne militanti nelle
più diverse attività intellettuali e
produttive. Alla presenza delle
principali Autorità civile, militari e religiose, nonché di personaggi di spicco appartenenti al
panorama istituzionale locale,
le «Fidapine» anno illuminato via
via il salone con centinaia di candele rappresentanti tutte le nazioni del mondo in cui la «BPW»
opera. Sarà la «Candle night» appunto, dove tutte le donne del
mondo verranno rappresentate
in un commovente e suggestivo
abbraccio di rispetto e fratellanza... perché, per dirlo con le parole di Lena Mandesiri Philips
(fondatrice del movimento) «solo unite potranno soggiungere le
stelle».
Dedi Lertora
(segretaria)
Mercoledì 17 Marzo 2010
“A tutti l’opera lirica”
Risposta al Sig. Matteo Paoletti
Decido di risponderle personalmente in quanto regista dello spettacolo che lei ha recensito su l’Alassino. È con piacere che leggo con quanta attenzione lei ha osservato il nostro
pubblico che, interessato e serio, si avvicina al Teatro dell’Opera di Milano, una struttura
apolide, anche se il nome dice
il contrario. Il nostro proposito
è proprio questo: a tutti l’Opera Lirica. Il nostro scopo è ben
accolto dal pubblico che torna
e rivede volentieri le messe in
scena a cui (le assicuro) lascio
poco al caso. Per spiegare il nostro lavoro abbiamo addirittura deciso di aprire le prove, a
Milano, a tutti i giornalisti, non
solo per mostrare quanto il nostro “back stage” non sia immune di tutte le necessità teatrali e di tutte quelle tensioni di
un teatro dell’Opera, ma anche
per mostrare quanto la nostra
“piccola” Aida fosse dichiaratamente priva di stucchi dorati e di pareti semoventi, ma con
interventi multimediali che si
miscelavano con il senso del
tutto che deve garantire questa opera. Piuttosto una evocazione nostalgica di come dovrebbe essere l’Aida, che suppongo lei abbia più volte visto
negli enti lirici, che mirabilmente la mettono in scena.
Bisognerebbe confrontarsi
con altre opportunità. Ma sappiamo che la cultura, se non
quella ufficiale, non è di moda.
Il nostro lavoro, dichiarato come tale, in tutta la sua onestà,
non vuole essere ad “usum
delphini”. Ma nemmeno potrebbe con le sovvenzioni che
abbiamo, che si avvicinano al
numero perfetto, che è lo zero,
arrivare a quello che fa. Chi
vuole vedere la foresta sul Nilo
o stucchi dorati non verrà da
noi e non viene al Teatro di
Alassio che peraltro giustamente ha messo in piedi un
cartellone di tutto rispetto in
tutti i sensi.
Io stesso sono un frequentatore della Scala, e giusto di recente ho visto per la quarta
volta il magnifico e toccantissimo Rigoletto di Deflo con il
grande Leo Nucci e questa
nuova magnifica Gilda. So cosa
vuol dire il trionfo e il giusto fasto e l’accortezza misurata che
il melodramma dovrebbe avere in ogni suo allestimento. Di
recente lo stesso teatro ha affidato con scarsi risultati ad una
regista pagandone un caro
prezzo. Questo va a confermare un palcoscenico che necessita di un lavoro di regia strutturato nei particolari.
Ho amato all’inverosimile le
Regie di Visconti al punto di
farne un progetto (www.visconti.info), ma se azzardassi
un viscontismo sarei dal punto
di vista sia imprenditoriale sia
artistico un suicida e forse anche anacronistico.
Ora lavoro con le idee che le
assicuro non arrivano a caso.
La mia scelta va in una direzione di essenzialità con idee, come ripeto dichiarata, legata al
prezzo politico che il pubblico
paga in un teatro intelligente
come il teatro di Alassio.
Questo il pubblico lo sa e non
si ritiene offeso come lei. E qui
veniamo alla sua onesta, forse,
professione di critico. Penso
che sia per lei una professione,
per come la vedo coinvolto a
denigrare gli apprezzamenti
del pubblico che invece ha applaudito una serie di elementi,
sia scenici sia vocali, che forse
per lei erano troppo “bon marché”. Ma si sa che il pubblico
non capisce, il pubblico è ignorante. Per lei forse. Mi ricorda
molto quella nomenclatura
russa o germanica in cui la cultura o lo spettacolo lo fa e lo
giudica uno solo. Forse non si è
avvisto che anche la lirica
spettacolo popolare nell’800
vuole essere fruito da un pubblico sempre più ampio, magari non in termini obbligatoriamente monumentali. Sì, certo a
discapito delle finezze che lei
mi elenca o che vorrebbe vedere (a proposito, mi scusi sa,
ma i sandali sono fatti a mano
e non sono tedeschi), ma forse
anche cosi il melodramma si
toglie dal museo dove lei,
esperto calzolaio, lo vorrebbe
vedere.
La direzione del giornale
nonché il CD dell’Ava, distanziandosi con la nota in fondo
articolo, e il nostro pubblico
non la pensano alla stessa maniera. E non tutti guardano cosi bene Maria de Filippi o Pippo
Franco come lei. E i due turisti
inglesi.
Mario Riccardo Migliara
Direzione Artistica
Teatro dell’opera di Milano
e regista Aida
Rubrichetta mensile - Un ricordo per...
GITA DELL’ORATORIO SALESIANO - 1935
Tra i primi compiti degli stewards LE NOVITÀ DEL DON BOSCO
DI ALASSIO
la lotta alle deiezioni canine
Alassio (SV). Al via il progetto
operativo degli stewards. Lunedì 1 marzo 2010, alle 13,30 le
venticinque stewardess e i cinque steward, delle classi quarte
dei corsi turistico ed aziendale,
coordinate dai professori Claudio Almanzi e Franco Laureri,
inizieranno i primi monitoraggi,
riferiti alle problematiche emerse dalle interviste effettuate a
turisti e residenti. L’obiettivo
primario dell’intervento è quello di radicare nei cittadini e negli
ospiti il valore civico, il rispetto
per gli altri e per l’ambiente.
Gli open day all’Alberghiero
per orientare
Si è svolto per due sabati
(per tutto il giorno) ad Alassio
il tradizionale “Open day” dedicato alla visita annuale di
orientamento, presso l’Istituto alberghiero alassino. Per
l’occasione la scuola statale
superiore cittadina si è aperta
(dalle 9 alle 12 e 30 e dalle 14 e
30 alle 17 e 30) ai visitatori:
studenti, famiglie e parenti degli allievi che già frequentano
l’istituto hanno potuto visitare aule e laboratori e conoscere le numerose iniziative proposte dal Pof (Piano dell’offerta formativa), una occasione
ideale anche per chi non conosceva ancora la scuola.
«Si è trattato – hanno detto
gli organizzatori – di una proposta, nata dalla volontà di far
conoscere il più possibile sul
territorio la nostra scuola, che
comunque ha già collezionato
in tanti anni una fitta rete di
rapporti con l’ambiente esterno, in particolare concretizzato con oltre cento convenzioni con aziende, enti e privati».
L’istituto “Giancardi” di
Alassio, che ha compiuto lo
scorso anno 45 anni di vita, ha
una solida tradizione educativa e didattica: nella scuola,
professori, personale non insegnante ed alunni, sono stati
impegnati per tutto il giorno a
disposizione di tutti coloro
5
«L'ALASSINO»
che volevano conoscere l’istituto ed i servizi offerti dalla
scuola superiore.
Ad Alassio infatti, così come
in tutto il comprensorio ingauno, nei giorni scorsi, le
scuole superiori si sono organizzate per svolgere giornate
di orientamento e di incontro:
si è trattato degli ormai noti
“Open day”, nati proprio per
consigliare ed aiutare in questa difficile scelta sia i ragazzi,
sia i genitori. «È stata – dice
Angela, una mamma di Alassio
– una bella occasione per conoscere l’Alberghiero, un aiuto alle famiglie nel cercare di
prendere una decisione importante. Mio figlio frequenta
la terza media ed il prossimo
anno andrà alle superiori. È
difficile già da ora decidere
per il suo futuro. Iniziative come questa possono dare una
mano davvero».
L’occasione offerta dalla
scuola alassina è stata, dunque, per le famiglie e gli stessi
alunni un importante momento di esame, valutazione e
scelta di percorsi e opportunità educative e formative, anche se certamente dover scegliere il destino dei propri figli
a 12-13 anni appare davvero
difficile.
Claudio Almanzi
L’Istituto Alberghiero F. Maria Giancardi è impegnato a fianco del Comune nella promozione e nel potenziamento della
raccolta differenziata per passare dall’attuale 35,54% alla percentuale del 45%, prevista per
legge dal T.U. dell’Ambiente. In
questa importante sfida sono al
fianco dell’Amministrazione e
della Scuola Associazioni economiche e partners quali: l’Associazione Alassio Donna, Nordiconad, Liso, Floras e Nuova C.
Plastic.
La strategia portante del piano è quella di promuovere la sostenibilità partecipata che veda
il coinvolgimento e la sensibilizzazione, attraverso una comunicazione empatica, dei cittadini/utenti verso comportamenti
più responsabili e critici, in particolare nella razionalizzazione
della gestione del rifiuto solido
urbano.
Alla luce delle segnalazioni
emerse dai questionari somministrati, tra i primi compiti degli
stewards la lotta alle deiezioni
canine. L’opzione è quella di
sensibilizzare ulteriormente i proprietari di cani alla
raccolta delle deiezioni dei propri animali, al fine di superare ogni forma
di intolleranza verso la presenza di
cani nella nostra
città ed avere un
ambiente più pulito.Gli alunni stanno
predisponendo un
abbecedario
di
comportamento
per i proprietari di cani (che secondo un’indagine dall’istituto
di ricerca SWG sarebbero fonte
di fastidio per il 32% degli intervistati contro un 66% che li difende e un 2% che è incerto), per
far sì che si realizzino le condizioni indispensabili per cui i cani siano sempre ben accetti in ristoranti, alberghi, mezzi pubblici e luoghi ricreativi.
Dopo incontri del Collegio
Docenti e del Consiglio d’Istituto è stato deciso il varo di
quattro Nuovi Licei: classico,
linguistico, scientifico, economico-sociale.
Con l’autonomia propria di
un Istituto Paritario e secondo
la quota di flessibilità del 20%
(il 30% nel 3° e 4° anno), spalmeremo l’orario in 29 ore settimanali per continuare la settimana corta, col sabato libero e
senza rientri pomeridiani, eccetto che per i corsi di sostegno e il doposcuola, gratuiti.
Verrà mantenuta la base unitaria comune delle materie fondamentali per consentire agevoli passerelle, nel caso di pentimenti possibili, dovendo scegliere così presto il proprio
percorso.
Si potenzieranno le materie
di indirizzo caratterizzanti
(umanistiche ma anche giuridiche nel Classico, linguistiche e
turistiche nel Linguistico,
scientifiche e disegno grafico al
computer nello Scientifico,
economico aziendali nell’Economico sociale).
Conserveremo l’ora settimanale di informatica dalla 1^ alla
4^ per poter conseguire l’ECDL
o patente europea di computer
e l’insegnante di madre lingua
per le certificazioni linguistiche
esterne, privilegiando la dimen-
Nota AVA - Una decisione
saggia e necessaria, che approviamo.
UN CONCERTO PER
PADRE HERMANN
LA SOAMS DI SOLVA
ORGANIZZA UNA GITA A PARIGI
ED I PAESAGGI DEL PERIGORD NERO
DAL 18 AL 23 APRILE 2010
PER INFORMAZIONI E RITIRO
DEL PROGRAMMA
CONTATTARE IL CELL: 3386079173
PRENOTAZIONI ENTRO IL 28/02/2010
Martedì 30 marzo p.v. alle ore
21 diversi musicisti si esibiranno presso l’Auditorium Don
Bosco in un concerto di musica
classica e non solo.
Infatti protagonisti della serata saranno Luca Sciri e Marzia
Carbone al clarinetto, Luca Soi
al violino, Lavinia Carbone alla
chitarra e Leonardo Ferretti al
pianoforte che presenteranno
un programma di musiche composte prevalentemente nell’Ottocento, affiancati da Marco
Moro e Gabriele Meynet al flauto insieme a Daniele Ducci al
sione comunicativa della lingua capita e parlata. È nostro
obiettivo valorizzare i corsi di
cultura d’impresa con attestati
nazionali specifici.
Uno studio dettagliato, d’intesa con esperti della scuola e
degli enti locali e operatori economico sociali, è già partito
perché le innovazioni rispondano ai bisogni del territorio.
Su tutto terremo alta la qualità educativa, oltre che didattica: è l’insegnamento che ci ha
lasciato San Giovanni Bosco
che ha fondato il nostro istituto 140 anni fa, primo liceo dei
Salesiani nel mondo. Per la nostra scuola, nella tradizione
dello stile di famiglia che lo caratterizza, la scuola non è fatta
soltanto di ore di lezione, ma è
un clima comunitario complessivo che esige regole rispettate, abbraccia momenti di relazione e di gruppo anche attraverso il gioco e lo sport e include l’apertura alla dimensione
religiosa, rispettando la libertà
di scelta e i diversi gradi di maturazione dell’alunno.
Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore – diceva don Bosco – e che Dio solo
ne è padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna
l’arte, e non ce ne mette in
mano le chiavi.
contrabbasso che proporranno
canzoni di Fabrizio De Andrè.
La serata è organizzata dagli
“Amici di Padre Hermann”, associazione di volontari che raccoglie fondi da destinare alla
missione del sacerdote Padre
Hermann in un villaggio in
Rwanda, oltre che occuparsi del
progetto per aiutare gli anziani
di Alassio “Insieme per non restare soli”.
Vi aspettiamo numerosi per
poter partecipare insieme in
questo momento di solidarietà.
L’ingresso è libero.
6
«L'ALASSINO»
CURIOSANDO FRA LE PAROLE
(A cura di Tommaso Schivo)
Cap. 1° Dopo settanta anni di costante attività, sia come collaboratore assiduo della direzione e della formazione mensile
del nostro Giornale, sia come
cultore appassionato di tutto
ciò che si lega alla vita della nostra città e della nostra gente,
avrei deciso di deporre definitivamente la penna, come ho
tentato altre volte senza riuscirvi. E questo anche per liberare tutti coloro che dai miei
scritti non hanno mai ricevuto
nulla o quasi che potesse interessarli.
fascino del “loco
natio” o le innumerevoli altre
cause remote e
ascose o prossime e reali, che di
volta in volta mi
hanno indotto a
riprendere la
penna, per scribacchiare qualcosa con cui tormentare puntualmente i miei
quattro lettori affezionati e gli altri due distratti e
non interessati
che si siano casualmente imbattuti nei miei
scritti.
Continuo, ma
tornando alla base, sì, alla base
del mio lavoro e
della mia vita di maestro, ripercorrendo mensilmente
qualche curiosità sull’etimologia e sulla semantica di certi
vocaboli, curiosità a volte inaspettate ed insospettabili, a
volte ben evidenti e chiare, ma,
comunque, degne di essere riportate alla storia ed alla conoscenza di chi ha qualche interesse o qualche attrazione in
questo campo dello scibile.
Così spiegheremo che “curiosità” nasce dal latino “cura”,
cioè attenzione, ricerca, passione, sollecitudine o che il comune termine “fegato”, che è la
ghiandola più grossa dell’organismo di tutti i vertebrati, nasce stranamente non dal greco
“épatos” (da cui deriva epatite), ma da un vocabolo clonato
dagli antichi Romani, da “ficatum” che in origine altro non
era che un preparato particolare di fichi ben maturi per far
ingrassare e insaporire il fegato dei volatili e in particolare
delle oche, per trasformarlo in
un boccone prelibato per i
buongustai; precursore del
“fois gras”.
Diremo che “fanciullo” deriva da un precedente “fanticello” (piccolo uomo), come “infante” dal latino “non fans”)
bimbo che non parla ancora e
che “farabutto” ebbe una nascita a Nord delle Alpi, nell’ambito della lingua austro-tede-
Morsu
Morsu, scagorsu… da “Primma” l’arbù
che ün pocu u ciöve e un pò u lüxe u sù.
Tra i duzze veru ré t’èi di caprissi
ogni giurnu cumbinandu pastissi
e nu cuntentu ti dì a Arvì cuscì:
damme trèi dì, che fassu dì de mì
nun pe ninte, quarcùn dixe cun güstu
che u nomme ch’i t’han dau u l’è quellu giüstu
tantu che nui, credentute imbriaigu
eiscì cu-u sù, sciurtimmu cu-u paraigu.
Malgràddu tüttu e pe San Benedettu (21)
a cutre e se levammu de’n tu lettu
mentre in tu çé e za pa-a Nunsiò (25)
a rundurina a turna a fò a niò.
Premessa e presentazione
Avrei deciso, se non pochi
amici veri non mi avessero
spinto a continuare. Vizio, abitudine, consuetudine o un “tarlo” come un callo inestirpabile? O un passatempo o una mania nata con la mia vita di insegnante o, perché no?, anche un
po’ di civetteria? Non lo so, non
conosco la vera radice di questo “male oscuro”... ma continuo, lasciando da parte, questa volta, l’estetica, la Storia e
la Geografia, la tradizione ed il
folclore, i ricordi e le storielle
paesane, la stessa poesia ed il
Mercoledì 17 Marzo 2010
MARZO:
Marzo “sgorbio”, della primavera il banditore / che un poco piove e
un po’ splende il sole. / Tra i dodici vero re sei dei capricci / ogni giorno combini pasticci / dici ad Aprile che vien dopo di te / dammi tre
dì, che faccio dir di mè. / Non per niente si dice e con gusto / che il
nome di “marcio” (Morsu) è quello giusto. / Sapendoti pertanto matterello / anche col sole usciamo con l’ombrello. Malgrado tutto per
san Benedetto (21) la coltre già togliamo ormai dal letto. E per
l’Annunciazione (25) nel cielo un grido / la rondine ritorna a farsi il
nido.
Nel DNA di Garibaldi c’è anche Alassio
sca, da “frei Beuter”, che altro
non significa, preso alla lettera,
che “libero predone” o, se volete, un ladro disonesto o un
grassatore di strada.
Aggiungiamo che la parola
comunemente usata da noi,
“fiasco”, ha origini gotiche, da
“flasko”, col significato di impagliatura, come rivestimento
del vetro e che nel significato
teatrale o sportivo, ha una sua
diversa connotazione, col significato di fallimento totale o
di brutta figura e questo dal
momento in cui un famoso
Arlecchino settecentesco, attore di teatro, che teneva in
mano un grosso fiasco, cadde
malauguratamente durante
una recita, in un improvviso e
clamoroso insuccesso.
Così “eucaliptus”, di origine
ellenica, significa etimologicamente (da “eu”, bene e da “caliptòs”, coperto) ben coperto,
ben turato per la chiusura ermetica del coperchietto sul
frutto.
Potrei continuare, ma per
questo primo capitolo introduttivo “satis est”, ce n’è abbastanza.
Se la cosa piacerà, se per
qualcuno questa strana materia di etimologia potrà essere
distensiva, continuerò...
La strada ha mille “paracarri”, mille fermate, di cui sarà via
via interessante parlare.
Il Ch.mo prof. Gianluigi Alzona,
docente ordinario di Economia
applicata industriale ed europea
nell’Ateneo di Torino e che vanta
lontane origini materne nella nostra città (all’incirca nel 1870) dalle famiglie Morteo e Martini, ha rilevato in un mio libro sulla marineria velica dell’ 800 alcune notizie su un suo antenato, capitano e
proprietario di un bastimento.
Il professore con l’occasione mi
ha inviato un suo interessante
scritto sulle origini di Giuseppe
Garibaldi (“Garibaldi, orizzonti
mediterranei” - Paolo Sorba, Edi-
tore) e, a tal proposito, mi ricorda
che la nonna materna del Generale, Maddalena Conte, si era sposata a Loano con Giuseppe Raimondi (e questo particolare era
già conosciuto da noi), ma la sorpresa è stata la notizia che essa
era nata, verso il 1748, proprio ad
Alassio!
Ho voluto, così, partecipare e dividere la mia gioia e la mia sorpresa agli Alassini e ai lettori del nostro Giornale, cogliendo l’occasione per ringraziare cordialmente il
prof. Alzona.
Tommaso Schivo
Bimbi in festa
Alassio, PalaRavizza, 25/2/2010 - Successone la festa di Carnevale dei Bambini allestita dall’assessorato al Turismo. Grande la partecipazione e grande
lo spettacolo: clowns, musica, pupazzi e sorprese.
(FOTO SILVIO FASANO)
MOSTRA DI CARLO CATTANEO
Beniamini e la Kielland
ok al golf
Dobelli, Giovanna Fazio, Carlo
Cavedini, il dr. Oddone, Davide
Ottonello, il dr. Quadrelli, l’Ing.
Giorcelli e Signora Paola, Piera
Olivieri, Enzo Barbera, Pezzolo
Paolo. Il pomeriggio s’è concluso
Andrea Beniamini e Beatrice
Kielland sono i vincitori della
Ireland Golf Tournement, gara su
18 buche, svoltasi nel fine settimana (con la formula “stableford”) a Garlenda, che ha visto la
presenza di quasi duecento golfisti (fra cui alcuni Vip) provenienti
da tutto il Nord Italia ed alcuni anche dall’estero. Ecco i risultati.
Prima categoria: 1) Andrea
Beniamini, 38 punti; 2) Tullio
Nejrotti, 37; 3) Roselin Pescetto
(Golf Club Rapallo) e Alberto
Gazzolo, 37; 5) Alberto Pochettino
e Marco Gazzolo, 36.
• Seconda categoria: 1) Beatrice
Kielland, 40; 2) Antonino Marsala,
37; 3) Iole Pininfarina, 36.
• Classifica lord: 1) Alberto Gazzolo, 35; 2) Andrea Beniamini, 33;
3) Marco Gazzolo, 30; 4) Alberto
Pochettino e Tullio Nejrotti, 29.
• Prima lady: Isabel Chillemi, 34.
• Primo seniores: Marcello Audagna, 35.
Nell’ampio salone dell’ex
English Church il 26 febbraio
scorso per il patrocinio del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura
è stata inaugurata la Mostra antologica dedicata, giusto ad un anno
dalla Sua scomparsa, a Carlo Cattaneo, artista di chiara fama e
amato concittadino.
La Mostra è da considerarsi vero e proprio compendio dell’attività pittorica, grazie innanzitutto
all’apporto delle opere presentate dalla sorella Nuccia e dal figlio
Pietro e dai collezionisti locali in
possesso delle medesime. Dire
del successo della manifestazione è riduttivo in quanto la possibilità di vedere riunite tante opere così significative, realizzate
nel tempo, è cosa estremamente
appagante.
Di Cattaneo non da oggi, ovviamente, se ne scoprono le doti pittoriche interpretative ed inventive, ma - secondo noi - al di là degli
assensi della Critica, va sottolineato che le Sue opere non sono
solo opere figurative, nel senso
stretto della parola... sono simboli, sono immagini che parlano, che
continuano a direi di Lui, della sua
esperienza di vita,di Lui medesimo che seguita a parlarci ... a dire
... a criticare... a farci - anche se
amaramente, sorridere com’era
del resto nel suo stile. Guardiamo
le sue opere e sentiamo che Lui è
lì, fra le trame della tela che continua a parlarci, nel tempo! “Grazie
Carlin!” Te lo dicono col cuore tutti
i tuoi numerosi Amici, vecchi e
nuovi che hanno sentito il bisogno
di rivederti... di riascoltarti.
In gradevole sottofondo ha suonato la clarinettista Marzia Carbone.
Un plauso particolare all’infati-
Alassio, ex Chiesa Anglicana, 26/2/2010 - Inaugurata la mostra del grande e
amato pittore alassino Carlo Cattaneo. Ad accoglier il qualificatissimo pubblico l’intera famiglia ad iniziare dalla signora Nuccia e la famiglia fino alla terza generazione (nella foto con l’assessore Monica Zioni).
(FOTO SILVIO FASANO)
cabile allestitore e coordinatore
Nicola Angerame. Notati tra i numerosi presenti la Dr. Zioni,
Mons. De Canis, Olga Caetano, il
prof. Beniscelli, Nuccia Castellano, Pino Mastroianni, Galeazzo
Viganò, il prof. Riccardo Pellicci,
Antonio Ricci e Signora, Binni
con un dolce brindisi di ringraziamento offerto gentilmente dal
Comune.
Da tenere in memoria che
Martedì 16 Marzo alle 21,15 - stessa Sede - si esibirà in CONCERTO
in ricordo di Carlo CATTANEO, la
pianista Eleonora Mantovani.
C. A.
Mercoledì 17 Marzo 2010
7
«L'ALASSINO»
TOCCARE CON MANO UN SORRISO? L’ALASSINO AL FESTIVAL
Toccare con mano un sorriso? Un sorriso di un bambino indiano stando a casa propria?
Attraverso un chicco di riso….?
Ma come si fa? Si fa, si fa…..ecco
come: attraverso l’iniziativa
“Riso per SorRiso” - recupero
dei bambini sfruttati nel lavoro
minorile -promossa dalla
Federazione Ligure Exallieve/i
delle Figlie di Maria Ausiliatrice
ONLUS. Un’Associazione senza
scopo di lucro che opera nel
campo educativo, a favore della
donna, della difesa della vita e
della famiglia, con particolare
attenzione al mondo giovanile.
Il sorriso sarà quello di Sr
Bernardine Lazar, una suora
delle Figlie di Maria Ausiliatrice
che dalla città di Dindigul – India
– Tamil Nadu volerà in Liguria
per donare un sacchettino di riso a tutti quelli che la vorranno
incontrare. Il riso è quello che
dovrebbe abbondare sia come
chicco, sia come sorriso, sulle
bocche dei 400 bambini circa
che il progetto “Una cena per
tutti”, promosso dalla Onlus di
cui sopra, sostiene da alcuni anni, offrendo la possibilità ai
bambini che vivono nel quartiere molto povero di Marianathapuram, destinati altrimenti
al lavoro minorile, di avere
un’istruzione e un pasto giornaliero adeguato.
La Federazione ha voluto invitare in Italia la suora salesiana,
per dare l’opportunità a quanti
avessero piacere di aiutare con
la propria generosità quei bambini, di poter cogliere dal volto,
dal vestito, dal parlare al meglio
la lingua italiana, dai racconti di
ranno diverse: una staffetta che,
passando attraverso alcuni degli Istituti salesiani liguri, farà vivere alla gentile ospite e a quanti la vorranno accogliere, momenti di incontro, turismo, sva-
Sr Bernardine alcune sfaccettature di un mondo molto lontano
dal nostro, che grazie alla sua testimonianza rimarrà distante
solo geograficamente.
Le occasioni d’incontro sa-
go, condivisione e preghiera.
Gli appuntamenti sono per il
12,13,14,15 e 16 marzo ad Alassio, da non perdere il giorno 14
con l’incontro conviviale alle ore
13 presso il Salone Parrocchiale
AVIS - 57° DI FONDAZIONE
“Domenica 21 febbraio 2010
la Sezione Avis di Alassio ha festeggiato il 57° anno di fondazione della sezione e l’8^ festa
del donatoreL’incontro dei soci, delle consorelle e delle autorità è avvenuto alle ore 9,30 presso il palazzo comunale, a seguire la deposizione dei fiori al monumento dei donatori di sangue con la
benedizione impartita da Mons.
Angelo De Canis poi in corteo,
accompagnati dalla Banda musicale città di Alassio, sino alla
chiesa di Sant’Anna dove è stata
celebrata la santa messa. Al termine in corteo all’hotel Aida,
dove nella sala congressi, si sono svolte le premiazioni dei soci
donatori ai quali, secondo il numero delle donazioni, è stato
consegnato un diploma con medaglia così suddivise:
Rame con almeno 6 donazioni: premiati 66 donatori
Argento con almeno 16 donazioni: premiati 84 donatori
Argento dorato con almeno
36 donazioni: premiati 30 donatori
Oro con almeno 50
donazioni: premiati14 donatori
Oro+Rubino con almeno 75 donazioni:
premiati 5 donatori
Oro+Smeraldo
con almeno 100 donazioni: premiati 2
donatori.
Oro+Diamante
con 120 donazioni:
premiati 2 donatori.
La chiusura dell’anno 2009 ha visto un
incremento di 40 nuovi donatori e l’aumento di 50 donazioni rispetto all’anno precedente: un trend che
speriamo riuscire di
ripetere nell’anno in
corso.
Un ringraziamento
per la presenza alla
manifestazione del sindaco di
Alassio Marco Melgrati, l’assessore Loretta Zavaroni, il Comandante della Stazione Carabinieri di Alassio Gian Luigi Mar-
Sant’Ambrogio e il 15 ore 20,15 la
risottata all’Osteria Mezzaluna, il
17 marzo a Masone, il 18 a La
Spezia, per un giro turistico insieme, il 19 a Genova, il 20 a
Rossiglione, il 21 e il 22 a Campo
Ligure per una polentata, il 23 a
Varazze, il 24 a Torino, il 25 a
Sampierdarena, il 26 a Mornese e
il 27 e 28 per chiudere e i saluti
nuovamente ad Alassio.
Quanti volessero avere ulteriori dettagli sul programma e
prenotarsi per l’incontro conviviale e la risottata possono chiamare il numero 328 4862179, risponde Rosanna.
Un’occasione veramente unica, di condivisione, far farci sentire tutti più vicini, appartenenti ad un unico mondo fatto di solidarietà genuina.
Con appena 5,00 euro un bambino è sostenuto per l’istruzione e l’alimentazione di un mese,
con 60,00 euro per un anno, i
versamenti potranno essere effettuati sul c/c postale cod.
IBAN IT 11 F 07601 01400
000058069410 e sul c/c bancario
cod. IBAN: IT 74 W 06175 01405
000002705980 intestato a
Federazione Ligure Exallieve/i
delle FMA ONLUS, Corso
Sardegna, 86 – 16142 Genova –
causale “Riso per Sorriso”.
Cristiana Ferrandi
Tesoriera Federazione Ligure
Exallieve/i delle FMA
DI SANREMO 2010
60° Festival della Canzone Italiana
Uno dei primi visitatori è stato
Povia, uno dei protagonisti più
attesi del “Sanremo 2010”. Con
lui c’era Monia Russo, l’artista rivierasca che, al Festival, ha cantato nelle scorse edizioni. Una visita fuori copione, informale ma
anche il segnale che “Casa Sanremo” è entrata, a pieno diritto, nel
te concentrazione in tutto quello
che non sono le canzoni: al fantasma Morgan, al Principe e Principesse, a Maurizio Costanzo,
ecc, ma non a quello che è il soggetto ed oggetto del Festival e
cioè le canzoni ed i cantanti.
Ottima la performance di Bob
Sinclair il dj francese, ma il delirio
format festivaliero. Una ipertecnologica scenografia del Festival,
ma i fiori di Sanremo?. L’affronto
della Rai è di quelli che fanno male. Colpisce l’immagine di un prodotto simbolo della città di
Sanremo e della Liguria, sbeffeggia oltre ogni limite l’importanza
del Comune in materia di contrattazione sulla convenzione su
Viale Mazzini. Il prossimo anno lo
condurrà Carlo Conti. Ad annunciarlo è stato Paolo Bonolis, fra il
serio e il faceto com’è dannatamente serio e involontariamente
faceto tutto quello che accade in
Riviera in queste ore. Un Festival
che fa sempre notizia: lo conferma anche quest’anno, l’attenzione dei media presenti. I giornalisti, i fotografi e gli operatori
dell’informazione dell’emittenza
radiotelevisiva accreditati alla
60^ edizione sono in tutto 1149,
ospitati nelle due Sale Stampa
all’Ariston Roof ed al Palafiori. In
quest’edizione ho notato una for-
più alto si è avuto con i Tokio
Hotel. Forse più di mezzo secolo
di canzoni conta poco. Oggi i
mass media scendono in campo
o meglio sul palco alla ricerca
dello scoop e non della nota musicale parola di Dee Jay.
Ma i ragazzi come giudicano
questa edizione del Festival? “La
febbre del venerdì sera è tra
deejay ed idoli giovanili F.to
Michael & Nicol. A titolo di cronaca il cachet di Jennifer Lopez è
stato di 900.000 euro ed in camerino ha preteso persino una bonifica anti-video visto l'alto rischio che il suo Lato B possa finire su Youtube. La musica è finita,
gli amici se ne vanno, pacca sulle
spalle a tanti amici e collaboratori. Ciao Sanremo, anche quest'anno è andata. Un grazie per la
collaborazione alla Casa del
Disco di Alassio ed Albenga.
Per L’Alassino
Franco Branco dj
WWF-Savona – ITALIA NOSTRA
Il giorno 16 aprile dalle ore 10.00 alle 13,00, presso l’Auditorium
della Biblioteca M. Deaglio, organizzata dal WWF di Savona
e da Italia Nostra sez. di Alassio si terrà una tavola rotonda sulla
programmazione e manutenzione del verde pubblico.
GLI ALBERI IN CITTÀ:
un patrimonio da difendere
I donatori premiati.
ras, il Comandante Polizia Municipale Fabrizio Pampararo,
Mons. Angelo De Canis e l’assessore Roberto Sasso del Verme in rappresentanza del comune di Laigueglia.
Un particolare e sentito grazie per la partecipazione dei numerosi soci e donatori, delle
consorelle regionali, evidenziando la presenza delle Avis di
Ceva (CN) e l’Avis di Pontenure
della provincia Piacentina.
Un elogio ai soci Bottero
Biagio e Schivo Angelo che hanno ricevuto la benemerenza in
oro e diamante per il raggiungimento di numero 120 donazioni.
Un sentito ringraziamento a
tutti i donatori per l’ottimo risultato ottenuto.
Iginio Camiletti
Presidente Avis Alassio
Interverranno:
Prof. F. Ferrini (Università di Firenze)
Prof.ssa F. Mazzino (Università di Genova)
Prof. G. Paola (Università di Genova)
8
«L'ALASSINO»
Mercoledì 17 Marzo 2010
UNA LETTERA D’AMORE
PER SAN VALENTINO
Nel pomeriggio di domenica
14 febbraio, sul Muretto di
Alassio, presentata come dalla
prima Edizione dal prof. Andrea Gallea, che ha anche letto
le più belle lettere, si è svolta la
premiazione della trentacinquesima edizione (prima in
Italia, ora imitata da molte
città) del Concorso “La più bella lettera d’amore per la Festa
di San Valentino”.Ideata dal patron del Muretto, il pittore
Mario Berrino la manifestazione ha visto anche quest’anno la
partecipazione di moltissime
lettere (per posta tradizionale
o elettronica o ricevute nella
buca da lettere del Muretto)
provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. Hanno allietato il pomeriggio le bravissime
Romantos, accompagnate dai
chitarristi Dino Ferrari e Mario
Cau. Ha premiato i vincitori
l’Assessore al Turismo e alla
Cultura, dott.ssa Monica Zioni.
Al termine un ricco buffet ha
accolto gli spettatori, numerosi,nonostante il tempo non clemente. La Giuria, dopo aver ringraziato i pittori e poeti alassini Antonio Boscione e Ettore
Ghiringhelli, che, fuori concorso, hanno inviato due splendide liriche, ha poi assegnato i seguenti premi:
1° PREMIO: Bruna Cerro di
Savona
2° PREMIO: Donatella Mazzoni di Piacenza
3° PREMIO: Federica Pelliccia
di Roma
La giuria ha deciso di classificare al QUARTO POSTO, pari
merito, sei concorrenti, e di assegnare loro un premio offerto
dagli esercizi e dai vari negozi di
Alassio. Sono: Marzia Brunengo,
lIaria Magi, Nadia Panizza, Antonella Perrero, Sara Rodolao
Gianna Rossi
La Giuria infine ha segnalato,
pur senza premiarle, le opere di
apprezzabile livello letterario e
poetico dei seguenti concorrenti: Laura Scarfò, Nadia Panzeri,
Cristina Cecchetti, Roberta Bizzoni, Michela Coman, Anna Baldini, Antonelia Petullà, Chiara
Pisoni,Tiziana Pettini, Giancarlo
Belloni, Pieralba Merlo, Elio
Punzi, Marco Carrara; Silvia
Cappello.
Il PREMIO “LETTERA A FAUSTO COPPI” è stato così assegnato:
Primo Premio a Maria Giuseppina Marinelli. Secondo Premio
a Patrizio Ricordo: la Giuria ha
poi segnalato le lettere di: Valentina Schiappapietre, Ada Paonessa, Marino Bonfiglio.
L.C.
Le più belle lettere d’Amore
INCONTRO A TE
Cammino
nei sentieri
del vento
per ascoltare
la tua voce;
respiro
il profumo
della notte
per sentire
la tua mano
sulla pelle.
Guardo
i tuoi occhi
tra lumi
di emozioni,
raccolgo
petali di sogni
nel giardino
del silenzio
e incontro a te
corro
per fermare
il tempo
in un abbraccio
Amori evanescenti,
amori fugaci o distruttivi,
indifferenti, folli o presuntuosi.
Amori di ghiaccio,
amori di polvere,
amori confusi, a volte delusi.
Amori per inerzia o per inganno,
amori fragili come il cristallo.
Gocce di illusione di un amore vero,
di un amore grande,
come quelli che ci commuovono nei films,
quelli delle nostre madri,
raccontati e condivisi nell’incanto
di una confidenza sottovoce.
Un amore come il mio,
che pulsa vivo e caldo come il cuore,
che sprofonda nel tuo io,
che rinasce nei tuoi occhi,
che si culla e si addormenta nel tuo abbraccio.
Amore forte come roccia,
amore solo per caso,
travolgente come la passione,
irrazionale come le emozioni,
urgente come un bisogno,
magico come un bel sogno.
Tu, un amore solo mio.
Federica Pelliccia
di Roma
3a classificata
Bruna Cerro
di Savona
1a classificata
Per te
PREMIO SPECIALE
“Lettera a Fausto Coppi”
Quando pedalavi sulle montagne
e ti chiamavano
l’“Airone”, quanti papà come il mio
hai fatto sognare, con la tua forza
e la tua resistenza eccezionali
ottenevi dovunque meravigliose vittorie,
ma proprio quando
potevi godere
la tua gloria, fatalmente,
sei uscito di scena
lasciando un vuoto incolmabile,
di un grande campione
che non dimenticheremo mai.
Marinelli Maria Giuseppina
di Savona
1a classificata
La leggenda di San Valentino
San Valentino non solo è l’autore di numerosi miracoli ma è
il Santo degli innamorati o “santo dell’amore”.
Si celebra il matrimonio fra il
legionario romano Sabino ed
una cristiana Serapia. San
Valentino muore il 14 febbraio
273 d.C. per ordine del prefetto
romano Placido Furio durante le
persecuzioni ordinate dall’imperatore Aurelio. La colpa di San
Valentino è quella di aver sostituito con un sacramento religioso cristiano l’antico rito pagano
della festa della fertilità, i
Lupercalia, consacrato al dio
Lupercus. San Valentino dedica
la sua vita all’apostolato, e nel
1644 i cittadini lo proclamano
Patrono di Terni. San Valentino
aveva un giardino la leggenda,
racconta che ai giovani suoi visitatori dava un fiore del suo
giardino, e tra due dei giovani
nasceva un amore, molte altre
coppie vollero seguire l’esempio dei due innamorati. Il
Santo volle dedicare una volta
all’anno una benedizione nuziale generale. Nella Festa della
Promessa i fidanzati si scambiano un voto d’amore, le coppie
che festeggiano le nozze d’argento, o le nozze d’oro, rinnovano il loro legame. Altre fonti fanno risalire ad eventi diversi la
qualifica del Vescovo a Santo
dell’amore; alcuni raccontano
che il fatto è assolutamente casuale poichè Papa Paolo II alla
metà del 1400 aveva dato alle
donne nubili un giorno per festeggiare che capitò il 14 febbraio. La Basilica di San
Valentino fu costruita nel 1605
ogni 14 febbraio ci sono i festeggiamenti per il giorno di
San Valentino, la festa degli innamorati.
Il mio bene per te
è fatto
di quarant’anni di quotidianità
condivisa,
del tuo non avermi mai lasciato solo,
del tuo non aver mai voluto di più;
il nostro stare insieme è fatto
del non aver mai saputo
cosa facevano, cosa volevano, cosa avevano
gli altri;
il nostro bene vive
nel non aver mai dovuto
chiederci realmente scusa,
continua nella nostra concezione,
mai cambiata in tanti anni,
della parola “Famiglia”.
Il mio bene per te
è nel sentire la tua voce,
nell’essere rassicurato dal sapere che ci sei;
il mio bene per te
è nel volerti bene.
Antonio Boscione
Habibi, mon amour, mi querido,
my love, amore mio,
tutte le lingue da me conosciute non bastano a definirti, perché tu
sei qualcosa di molto più grande che non può essere reso a parole,
così come ciò che proviamo. Sono le nostre dita che si intrecciano
furtive sotto al tavolo, le mie sottili e bianchissime con le tue grandi e forti di colore ambrato, sono i nostri capelli che si sovrappongono sul cuscino quando facciamo l’amore, i miei lunghi color miele e i tuoi ricci e corvini, è il nostro capirei all’istante anche con poche parole, dette in un nuovo esperanto tutto nostro, fatto di italiano, di arabo e d’amore, è il nostro compensarci in continuazione, tu mi fai da padre quando mi sento fragile bambina e io ti faccio
da madre quando ti senti perso, in un continuo scambio di ruoli che
ci fa andare avanti sempre più forti, a dispetto di tutto e di tutti.
Pensi ci possa essere un giorno un mondo in cui le diversità di razza, di lingua, di religione, di pelle, verranno considerate solo una
ricchezza? Dove si possa ridere come facciamo noi, quando ti stupisci del fatto che “pulcino” non è una piccola pulce o quando rimango sorpresa sapendo che la mia pelle bianco latte, così denigrata qua in Italia, nei paesi arabi è considerata come un pregio?
Io ci spero sempre e nell’attesa rimango per sempre tua
Donatella Mazzoni
di Piacenza
2a classificata
BUON COMPLEANNO NONNO
90 ANNI CAVALIERE!
Eh caro nonno, hai visto? Sei
riuscito a sorpassare un altro bel
traguardo! Che cosa sono 90 anni? Quasi un secolo di vita, tanti
trionfi sulle spalle e un’immensa
forza che ti aiuta a non arrenderti mai! Rivolgo una preghiera a
Dio per ringraziarlo, e perché
ogni giorno ti renda più forte.
Spesso dici di voler finire la
tua corsa, di sentirti male… Ma
io ti do un consiglio: “Vai avanti,
fallo per quella cara persona che
hai lassù. Non fermarti proprio
ora davanti al primo ostacolo…Non è necessario che tu lo
scavalca correndo, puoi anche
farlo camminando!”
Tanti auguri! Ti voglio Bene
Caterina
L’AVA si unisce ai festeggiamenti del nostro Socio Fondatore Antonio Carossino e augura
cento di questi giorni!
Mercoledì 17 Marzo 2010
9
«L'ALASSINO»
Confraternita Santa Caterina di Alessandria V.M.
Parrocchia di Sant’Ambrogio - Alassio
POMERIGGI INSIEME…
CON TOMBOLATE
L’oratorio di Santa Caterina d’Alessandria si rifà il trucco
Dal mese di Gennaio 2010 sono iniziati i lavori di restauro
dell’antico oratorio annesso alla parrocchia di Sant’Ambrogio,
lavori disposti da Mons. Angelo
De Canis e dal Governo della
Confraternita.
La Ditta Formento è stata incaricata dell’esecuzione dei lavori, la stessa che si è interessata al recente e completo restauro dell’interno della parrocchia
Il restauro procederà poi sugli arredi in uso ai Confratelli,
sulle panche, sulle pareti in noce poste dietro alle panche, al
bancone del Governo della
Confraternita.
Si arriverà alla parte riservata
alla cantoria che sovrasta l’ingresso e il prezioso organo già
in passato restaurato. Il Confratello Gavaldo Giorgio si occuperà della statua marmorea di
Interno dell’oratorio: cantoria e organo storico.
Salone parrocchiale, pronti per iniziare.
La nostra Confraternita, con il
patrocinio del Comune di
Alassio - Assessorato alle
Politiche Sociali, con la partecipazione della parrocchia di
Sant’Ambrogio, ha organizzato
nel salone parrocchiale le tradizionali “tombolate”, per i residenti e i turisti che in questo periodo dell’anno soggiornano in
Alassio. Le tombolate si sono
svolte durante il periodo del
Carnevale, nei pomeriggi del
mercoledì per concludersi il
martedì grasso. Numerosa la
presenza del pubblico, allietata
dalla nostra ospitalità e animata
dal maestro Mario Meli con musiche e canzoni. Al termine delle
tombolate, merenda per tutti
preparata e servita dalle Signore
e mogli dei Confratelli.
CARLOFORTE, ALLA RICERCA
DELLE ANTICHE RADICI
Alassio, 20 Febbraio 2010.
Fal/.
Ingresso all’Oratorio di Santa Caterina d’Alessandria.
Salone parrocchiale, si gioca alla tombola.
www.confraternitasantacaterina.net
La Confraternita è sempre
stata disponibile alla varie attività sociali-religiose sia di iniziativa, che promosse da altri Enti.
Non si limita alla partecipazione
alle manifestazioni liturgiche
nell’ambito delle chiese del vi-
co Don Stefano Caprile e la protezione di Santa Caterina e di
Sant’Antonio Abate, con volontà e entusiasmo, è riuscita a
svolgere quelle attività benefiche e prefissate utili alla crescita nello spirito già riconosciute
Foto ricordo della Confraternita. (FOTO ALDO)
cariato alassino, ma anche a
quelle della diocesi. Con l’indispensabile sostegno spirituale e
non solo del parroco Mons.
Angelo De Canis, del vice parro-
e apprezzate della Confraternita nei corso degli anni, ma anche nel perseguire e rinnovare
l’impegno di testimonianza cristiana.
in occasione del 500° anniversario di apertura al culto della
chiesa.
Il restauro ha avuto inizio dal
presbiterio, da qui successivamente passerà di volta in volta
alle restanti parti dell’oratorio. I
lavori interessano la rimozione
di finte tappezzerie eseguite in
passato, la ricerca e l’applicazione del colore originale, le lunette poste al di sopra dei cornicioni interni l’oratorio, nonché, la presenza di una grande
figura di Santa Caterina occultata con calce.
Sant’Antonio Abate e delle statue, sempre in marmo, poste
sull’architrave della nicchia.
A lavori ultimati l’oratorio ritroverà lo splendore di un tempo e potrà essere ammirato in
tutta la sua bellezza, oratorio
tra i più importanti della nostra
Riviera e darà pregio e orgoglio
alla storica Confraternita di
Santa Caterina d’Alessandria
fondata nell’A.D. 1092.
- È stata presente nei “mercatini” organizzati dalle varie associazioni di volontariato;
- Nelle scuole elementari
(adottando una classe) per testimoniare e informare della vita e i fini della Confraternita;
- Ha aderito all’iniziativa del
Comune - Assessorato alle Politiche Sociali in merito alla reperibilità e disponibilità degli associati per il sostegno alle persone bisognose;
- È stata sempre presente e di
conforto alle famiglie dei Confratelli che sono mancati nel corso
degli anni; si ricorda Schivo
Dante (Gino) e Schivo
Giuseppina (Lella) moglie del
Confratello Bignami Giancarlo
ultimamente scomparsi, e di tutti coloro bisognosi di amorevolezza cristiana.
- Collabora fattivamente con
la parrocchia per il buon funzionamento del Santuario della
Madonna della Guardia, garantendo l’apertura invernale al
Giovedì e Domenica pomeriggio
e per tutto il periodo estivo e comunque in qualsiasi momento
di necessità.
I Confratelli ringraziano le mogli e le donne per quanto finora
hanno fatto e quanti si impegnano a sostenerci da sempre nei
vari avvenimenti gratificandoci
e così consentendoci di migliorare nel nostro volontariato.
Si informa, altresì, del sito internet della parrocchia di
Sant’Ambrogio: www.parrocchiasantambrogio.com
Alassio, 20 febbraio 2010.
Fal/.
Alassio, 20 febbraio 2010.
Fal/.
Si è concretizzato un appuntamento fondamentale nei rapporti
tra Carloforte e la terra ligure delle
origini. Il 12 e 13 febbraio, nel centro carolino si è tenuto il seminario
storico linguistico della comunità
tabarchina in Sardegna, dal titolo
“Le colonie Liguri del Mediterraneo”. Ad organizzarlo, la Consulta Ligure e l’Associazione carolina “A Màina”, con la collaborazione ed il patrocinio delle Regioni
Sardegna e Liguria, dei Comuni di
Carloforte e Calasetta e della Pro
Loco carolina. Come detto dall’organizzazione nell’annunciare
l’evento, “il filo invisibile che unisce i tabarchini di Sardegna ai
Liguri d’oltre mare, li spinge a sentirsi legati agli archetipi della cultura nativa, a desiderare il recupero delle radici, a rafforzare i concetti di amicizia, scambio, reciprocità e fiducia. La minaccia della dimenticanza di certi valori storici e
culturali di appartenenza, deve essere superata da iniziative atte a
sviluppare nuove e moderne sensibilità”. L’obiettivo degli organizzatori carolini, partendo dalle vicende storiche comuni, punta alla conoscenza ed al recupero di usanze,
giochi, cucina, tradizioni musicali e
folk. Presupposti condivisi dalla
Consulta Ligure. «Crediamo che
l’incontro a Carloforte – hanno sostenuto i responsabili – dove ha sede l’associazione più periferica delle 55 iscritte (A Màina), sia un momento unico, di grande interesse
culturale». Ospitata nel salone della biblioteca De Amicis, la due giorni si è valsa degli interventi dei sindaci di Carloforte e Calasetta,
dell’assessore alla cultura di
Savona, dei presidenti della Pro
Loco carolina, Consulta Ligure ed
A Màina, con un saluto “tabarchino” di benvenuto. Hanno preso
parte anche il sovrintendente culturale della Consulta, il curatore
del Dizionario biografico dei liguri,
storici, docenti e naturalisti isolani, che hanno trattato temi storici,
linguistici, culturali, musicali ed
ambientali, con la proiezione di un
video sull’isola di San Pietro.
Sabato mattina, è stata posta la firma del gemellaggio tra le associazioni “Ardìciocca” di Recco, “A
Màina” di Carloforte e “A Coalìn-a”,
di Santa Margherita Ligure. La consulenza storica, è stata affidata ai
professori Giuseppe Aste, Onorato
Strina e Salvatore Ventura.
(s. r.)
CURIOSITÀ STORICHE
Traggo le notizie da “LA STAMPA” del 24 febbraio. Da Noli, l’antica repubblica marinara, l’avviso
dell’incontro in loco con l’Ambasciatore delle Isole del Capo
Verde foriero di future iniziative
sociali e culturali. Il nolese
Antonio o Antoniotto si ritiene abbia scoperto in unione col fratello
Bartolomeo ed il nipote Raffaele
intrepidamente con due navi e fra
pericoli immensi, per primo l’isola
di Majoe quelle di San Filippo e
San Giacomo, costituendo con le
altre sette, l’arcipelago del Capo
Verde l’anno 1440, mezzo secolo
prima che Cristoforo Colombo
scoprisse il nuovo mondo. Dunque una bella gloria per la marinara Noli. Con il passare del tempo
questa gloria venne alquanto offuscata. Colpa di certi scrittori di
storia marinara. Il portoghese
Barros nell’opera Asia, (lib II cap.
I) e il Padre Spotorno nella storia
letteraria della Liguria assegnano
Sullo stesso giornale alla rubrica
Tendenze redatta da Pier Francesco Quaglieni.
Quattro colonnine col titolo in
grassetto: “La vera ricetta della
‘ventra’ ora è brevettata”. Nel secolo XVII le tonnare della Sardegna
ed anche della Sicilia erano appaltate da Alassino del ceto nobile e
commerciale per mezzo di maestranze composte da uomini di
Alassio Albenga e Villanova lavoravano la carne del tonno dapprima
salandola e in seguito conservandola sotto olio e trattando gli interiori: cuore, contracuore, fegato,
budella per mezzo di salamoia ed
essiccati. Il ventre, la sacca dell’intestino, veniva aperta, pulita e stesa ad essiccare al sole. “Ventre” la
si chiamava, conosciuta e appezzata dagli alassini, albenganesi e villanovesi. I mogliesi erano espertissimi nella lavorazione del tonno.
la scoperta ad Antonio Noli, alassino. Il Barros asserisce ancora
che la scoperta delle Isole del
Capo Verde fu dovuta al veneziano Cadamosto e al genovese
Usodimare nel 1455 e che Noli abbia solo riconosciute le dette isole
nel 1462, di cui fece una descrizione. Il solo che ricordi Bartolomeo
Raffaele e Antonio, ignoti questi
due ultimi agli altri storici. Inoltre
cita gli atti di donazione e i privilegi riguardo a quelle isole concessi
dai sovrani del Portogallo. Per
parte nostra lasciamo l’intero diritto e l’ambita gloria a Noli cittadina del Mar Ligure. Solo paghi di
aver dimostrato che la storia non
è inoppugnabile.
(Le fonti storiche sono tratte da
“Alassio e le sue glorie letterarie”
di Francesco Cerruti. Tip. San
Vincenzo SAMPIERDARENA 1881)
Antonio Carossino
Via dei Tonnarotti ne tramanda il
ricordo. Quando tornavano
dall’annuale campagna di pesca,
sbarcavano dal bastimento la cassa degli indumenti stracolma di
ventre. Ventre genere maschile e
singolare: cavità del corpo animale
racchiudente stomaco e intestino,
risulta irriscontrabile sia nei vocabolari di italiane che in quelli liguri.
Chi sa da dove sarà uscito?
Neppure il quaresimalista dell’Ottocento il quale venuto a conoscenza della specialità della ventre
esaltata da tutti i fedeli mosso da
improvviso furore proruppe in tono savonaroliano: “Alassini, gente
perversa tutti per la ventre… e per
l’anima niente!”
Morale della favola: per cortesia non cambiamo le parole… in
tavola.
Antonio Carossino
10
«L'ALASSINO»
Mercoledì 17 Marzo 2010
CALCIO
CICLISMO
Vi spiego perché non c’è più s.c. Alassio 1921
Ricordo di Fausto Coppi
nel 50° dalla morte
Tre anni fa s.c. Alassio, con
Presidente il Sig. Patrucco, stava per morire.
Parlando con Gianni Caviglia
ci siamo detti come si fa a veder
sparire una società con novant’anni di storia e con tanti
successi e ammessa in serie C.
Così siamo riusciti a riunire una
ventina di persone e, tassandoci
tutti, siamo riusciti a rilevare la
società che nel frattempo era retrocessa in seconda divisione.
Con gli allenatori del settore
giovanile (Cacciamani, Cardone, Giraldi, i fratelli Ciravegna,
Pulcini 98, Pulcini Y9, Pulcini
00, Esordienti 97 e Giovanissimi 95-96. Nel periodo pasquale abbiamo organizzato un torneo in memoria di Nanni Vena
per Pulcini 99 e 00 con 12 squadre iscritte.
Voi direte… benissimo!
Ma ora la dirigenza della s.c.
Alassio 1921 il cui Presidente è
Angelo Vinai ha pensato bene
di fare una nuova società fondendosi con Baia del Sole e
Sport Cisano, in questo modo s.
c. Alassio 1921 è sparita e adesso esiste Baia Alassio Cisano.
emigrare in società di altre
città.
Io credo che il settore giovanile di una città e società debba
essere un impegno sociale e privilegiare i ragazzi della città, anche perché di fatto il Comune dà
un contributo alla società per
l’impegno nel settore giovanile.
Inoltre non si può dimenticare
la storia di una società, i colori
sociali devono essere giallo neri e se la prima squadra sono le
Vespe il settore giovanile deve
essere quello dei Vespini e non
giocare con i colori della Baia
A 50 anni dalla morte di Fausto
Coppi che spesso soggiornava
nella nostra città per allenarsi,
Alassio ha voluto legarne il ricordo al concorso di S. Valentino,
dedicandogli la sezione «lettera
ad un personaggio presente con
la sua firma sul “Muretto”».
Due grandi campioni di questo
sport: Gianni Motta e Mirko
Celestino hanno voluto unirsi al
tributo al “Campionissimo”. Li
vediamo nella foto insieme all’assessore al turismo Monica Zioni
promotrice della manifestazione
e al sindaco Marco Melgrati che
indica la piastrella autografata da
Fausto Coppi molti anni or sono.
LUTTI
CITTADINI
Varesine, Giro dell’Appennino e
ben quattro edizioni della 6 giorni di Milano. Nel palmares non si
può dimenticare un podio al tour
1965 ad appena 22 anni. Sempre
presente ai mondiali sfiora il titolo nel 1970 a Leicester quando fa
sognare i suoi tifosi con una lunghissima fuga. Va detto che gli avversari dell’epoca si chiamavano
Anquetil, Merckx e Gimondi.
Mirko Celestino il campione di
casa nostra: professionista dal
1996 vanta in carriera una quindicina di vittorie di qualità, tra
cui giro dell’Emilia, coppa Placci,
Milano-Torino, Tre Valli Varesine, ma soprattutto un Giro di
Da destra: Gianni Motta, l’assessore Zioni, il sindaco Melgrati e Mirko
Celestino.
Il terzo da sinistra in alto: Ivo Brancaleoni, la bandiera del nuovo “Sport Club Alassio”.
La cosa più grave però è il settore giovanile il quale è gestito
esclusivamente da Dirigenti
della Baia del Sole (Presidente,
Vice Presidente, Segretario,
Direttore Sportivo e Tesoriere)
senza nessuno dei Dirigenti u.s.
Alassio 1921 settore giovanile.
Forse eravamo troppo bravi?
Basta pensare che i nostri
Piccoli amici erano oltre 50
contro 6 (o 7) della Baia del
Sole. Avrete capito che non è
stata una fusione ma regalare il
Settore Giovanile – ripeto oltre
120 ragazzi – alla Baia del Sole,
la quale ha Dirigenti che hanno
figli che giocano e cercano di
fare le squadre più forti andando a cercare giocatori delle altre città quali ad esempio
Albenga, Andora e altre località, il tutto a scapito dei nostri
ragazzi; in questo modo loro o
smettono di giocare o devono
Paolo Caviglia, Cristian Mazzoni
e Gervasoni) che non hanno mai
mollato, grazie alla loro passione anche senza la società riuscivano a tenere uniti i molti ragazzi di Alassio, onorando i loro
campionati.
Il primo anno è stato difficilissimo, però con la nostra ostinazione, capacità e passione siamo riusciti a risalire in prima categoria.
Il secondo anno io e Caviglia
non ci siamo più interessati
della prima squadra, ma solamente dal settore giovanile ed
insieme a tutti gli allenatori già
citati, oltre a Ivo Brancaleone,
Fava Roberto, Gianni Mialich,
Renato Cabigliera, Franco Araldi, Bonavia, Rizzo e ai Dirigenti
(uno su tutti Baudoino Ele) abbiamo costituito un settore giovanile di più di 120 ragazzi con
tutte le squadre Piccoli amici,
del Sole Rosso-blù e le tute rosso e nera.
In ultimo, quando è stato
sgomberato lo Stadio Ferrando
per la successiva demolizione,
si è dovuta cercare un’altra sede per la Società in cui sono conservati fotografie,gagliardetti e
trofei. Questa sede è stata abbandonata dalla nuova Società
per non dover pagare 1.000 €
all’anno e se io ed una decina di
persone non ci fossimo tassati
non saremmo riusciti a salvarla.
Alla luce di tutto ciò abbiamo
intenzione di fare una nuova società che non dimentichi i novant’anni trascorsi che si chiami
s.c. Alassio con colori giallo neri.
Se volete saperne di più telefonate 3393009517.
Per il comitato promotore
della nuova s.c. Alassio
Invernizzi Giuseppe
MOUNTAIN BIKE
Alassini e Laiguegliesi ok nel “giro” MTB
Ha preso il via a Campochiesa
il Giro della Provincia di Savona,
specialità Mtbike. Alla prima
tappa, riservata ai giovanissimi,
svoltasi su un anello abbastanza
impegnativo, hanno preso parte
quasi duecento giovani ciclisti,
provenienti da tutto il Nord
Italia.
A fare la parte dei leoni sono
stati i Laiguegliesi e gli Alassini
che si sono aggiudicati la maggior parte delle categorie. Ai vincitori è andata la maglia rosa di
leader delle classifiche.
Ecco i risultati.
• G1: 1) Alessandro Vignati (UC
Laigueglia Pacan); 2) Alessan-
dro Pizzo (id); 3) Lorenzo Ghersevi ( id).
• Femm: 1) Silvia Nicosia (UC
Alassio).
• G2: 1) Lorenzo Trincheri (Laigueglia); 2) Gabriele Ghersevi
(id); 3) Giancarlo Gasperini (id).
Femm: 1) Marta Pastore
(Ciclistica Bordighera).
• G3: 1) Giuliano Consavella (UC
Laigueglia); 2) Stefano Iebole
(id); 3) Andrea Bongiovanni
(Cicl. Bordighera).
• G4: 1) Samuele Manfredi (UC
Alassio); 2) Federico De Luca
(Bordighera); 3) Enrico Comba
(Solo Bike).
• Femm: 1) Gloria Scarsi (Alas-
sio); 2) Elena Ferrua (Laigueglia).
• G 5: 1) Riccardo Moro (Bordighera); 2) Gabriele Cosentino
(Laigueglia); 3) Nicolo Paccino
(id). Femm: 1) Francesca Saccu
(Laigueglia), 2) Giulia Lombardo
(id).
• G 6: 1) Francesco Bonetto
(Team Gesi Sistemi); 2) Federico
Siri (Pro Recco Bike); 3) Edoardo D’Angelo (Laigueglia).
• Femm: 1) Alessia Verrando
(Cicl. Bordighera).
• Società: 1) Laigueglia; 2)
Alassio; 3) Bordighera.
Claudio Almanzi
Nell’occasione Gianni Motta
ha firmato a sua volta la piastrella che andrà così ad arricchire la
presenza dei campioni del pedale presenti sul “Muretto”.
Doveroso un breve ricordo
della carriera dei due: Gianni
Motta, un grandissimo delle due
ruote con 83 vittorie in dieci anni
di professionismo dal 1964 al
1974, tra cui spiccano Giro
d’Italia, Giro di Lombardia, Trofeo Baracchi, Giro di Svizzera,
Giro di Romandia, Tre Valli
Lombardia e una Amburgo
Classic ottenute entrambe nel
1999, la sua stagione migliore.
Due volte secondo alla MilanoSanremo e secondo pure ad un
combattutissimo giro del Lazio
battuto per pochi centimetri dopo una memorabile fuga a due.
Più volte azzurro ai mondiali, nel
2006 è passato con successo alla
mountain Bike ed è attualmente
campione d’Italia nella specialità
Marathon.
RB
CICLISMO
Cavalli vince nel nome
di Franco Ballerini
Doveva essere una giornata di
festa e si è invece trasformata in
un mesto ricordo di Franco Ballerini, il commissario tecnico del
ciclismo azzurro, morto proprio
in un incidente durante una corsa
rallistica, vicino a casa, nei pressi
di Pistoia.
Così il successo, strameritato,
del novarese Gianluca Cavalli, è
quasi passato in secondo piano e
si è vissuta una situazione quasi
surreale, con le voci che si rincorrevano durante la gara e che poi si
sono rivelate tristemente vere.
Tornando alla corsa (il 3°
Trofeo Città di Loano, valida anche quale prima prova della
Challange “Pegaso”) che ha visto
la presenza di 800 atleti (ma al
traguardo ne sono giunti solo
640), Cavalli (Cicli Maggi Team)
ha coperto i 112 chilometri in poco meno di tre ore, precedendo
gli ex professionisti Roberto
Giucolsi (Team Botteon Viner) e
Davide Montanari (Team Max).
Fra le donne il successo è andato
alla genovese Monica De Palma
(Asd Ezio Borgna) davanti alla torinese Roberta Pilotto (Gs
Miccoli sport) e Francesca Martinelli (Pezzini bike). La seconda
tappa del Trofeo Pegaso è in programma il 21 febbraio ad Ospedaletti, mentre già domenica
prossima Cavalli darà la rivincita
ai suoi avversari nella classica
Granfondo di Laigueglia, che
quest’anno sarà intitolata all’ex
SANTINA PARODI
VED. RAVIZZA
Carissima Zia.
Dopo una vita profondamente segnata dal dolore e da mille sofferenze per la prematura scomparsa dei
tuoi figli, in tenera e giovane età, e
delle persone a te più care, ora il
“Buon Dio” ti ripagherà di tutte le
amarezze donandoti finalmente
quella pace e quella serenità che
tanto agognavi, e. permettendoti di
vivere per l’eternità accanto a loro.
Soprattutto a Renzo al quale hai dedicato tutta la tua esistenza e tutto
l’amore di mamma. E che mamma!
Già orfana di entrambi i genitori
in giovanissima età, hai dovuto assistere inerme allo sgretolamento dei
tuoi sogni, di adolescente prima e di
mamma dopo, quando la buona sorte ti ha voltato le spalle e la sfortuna
ti si è accanita contro, sottraendoti
via via tutti gli affetti più cari.
Qualsiasi altra persona al tuo posto, seppur di carattere forte e coraggioso, si sarebbe sicuramente arresa di fronte a tanta sfortuna, ma tu,
fedele custode di una fede incrollabile in Dio, con molta umiltà e tanta
forza d’animo, sei riuscita a risollevarti e a ridare un senso alla tua vita.
Il grande dolore per la scomparsa
di Renzo ti ha reso ancora più sensibile e vicina anche ai problemi di
chi, trovandosi in difficoltà, si rivolgeva a te per chiedere aiuto; e tu hai
sempre aperto il tuo gran cuore e
garbatamente teso una mano.
Non sta a noi elencare le tante
opere di bene dedicate alla memoria
di Renzo, perché tangibili e già note
alla popolazione alassina, ma ciò
che ci preme portare a conoscenza
della stessa sono semplicemente,
ma non meno importanti, le tue qualità morali: il profondo sentimento
religioso, il forte legame per la famiglia, la bontà d’animo, di cuore e di
carattere, il sapersi donare agli altri
senza ostentazione e il senso di appartenenza alla Città di Alassio, pur
provenendo da altra regione.
Ti sei spenta serenamente durante il sonno, in silenzio, senza arrecare disturbo alcuno come tuo solito,
lasciandoci, malgrado l’età, sgomenti e impreparati. Ma il tuo ricordo rimarrà sempre vivo in noi, accompagnerà la nostra vita e ci darà
la forza per emularti.
Ci porteremo dentro i tanti momenti di gioia che hai saputo e voluto donarci, i tuoi consigli e gli insegnamenti di profonda umanità e
spontanea generosità.
Con poche ma toccanti e significative parole, il tuo medico, Dr.
Roberto Bersano, che pubblicamente ringraziamo per tutte le Sue premure e attenzioni, ha saputo tratteggiare la tua figura e il tuo modo di
essere quando, nell’ultimo saluto, ti
ha espresso il suo sincero sentimento di affetto scrivendo testualmente: “Cara Santina, ci mancherà
il Suo dolce sorriso, era una cara
Signora d’altri tempi”.
Zia, ti ringraziamo di vero cuore
per l’amore e l’affetto che ci hai donati, per gli esempi di vita che ci hai
trasmesso, per i consigli che hai saputo darei.
Siamo orgogliosi di Te.
I tuoi nipoti Franco
e Maria Adele
professionista Bruno Zanoni.
Questi i vincitori della varie categorie: Gianluca Cavalli (Mastre
Gold), Alexander Blain (Master
1), Roberto Pistis (Master 2),
Roberto Giucolsi (master 3),
Massimo Suardi (M 4), Marco
Poier (M5), Lettiero Logalbo (M
6), Arturo Gumiero (M7) e
Matteo Zanoni (Sportmen).
Molto amareggiata l’organizzatrice Maria Luisa Bianchi: «Franco
– ha detto la Bianchi – doveva essere proprio in corsa con noi. Poi
sabato mi ha chiamato per dirmi
che non sarebbe riuscito ad essere presente alla gara e che sarebbe stato dei nostri alla prossima
tappa del trofeo, invece il destino
ci ha privato di un grande amico e
di un grande uomo».
A. C.
ESTER NATTERO
Se ne è andata anche la sorella più
grande, Ester.
Siamo ancora in tanti, però, e tutti portiamo nel cuore il suo affetto
(continua a pagina 11)
Mercoledì 17 Marzo 2010
11
«L'ALASSINO»
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI
GIUSEPPE PORCELLA
(segue da pagina 10)
ed il suo coinvolgimento nella vita di
ognuno di noi. La zia “Sterina” era intelligente, appassionata ed attenta
lettrice, esperta nel lavoro ed esigente nel suo buon gusto.
Sostenuta da una fede profonda,
era generosa verso i poveri vicini e
lontani, con i bambini che non ha mai
avuto ma che ha adottato a distanza,
e ha condotto un’esistenza appartata e modesta per garantire loro la
possibilità di vivere e studiare.
Adesso è tornata alla casa del
Padre dove i genitori, il marito e le
sorelle l'accoglieranno con amore.
Jole e tutti i (tanti) nipoti
Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Vecchia Alassio si unisce
al cordoglio della famiglia con sentite condoglianze.
GIUSEPPE (BEPPE)
BASSO
LUCIANO
MONTESSORO
A.I.R.C.
Associazione Volontari Baia del Sole
È deceduto il giorno 11 dicembre
2009 all’età di anni 80 il nostro concittadino Giuseppe Porcella.
«Insieme abbiamo sempre superato, nella vita, le cose belle e quelle
meno belle. Ora non abbiamo più il
tuo sostegno morale, ma ci ricorderemo sempre come ci hai insegnato
tu ad amarci. Cioè come tu hai amato tutti noi. Ci manchi tanto tanto
Ciao
Tua moglie Rosa con Nicoletta
ed Enrica e tuoi adorati nipoti: Fabio,
Claudia e Alessia.
CELESTINA SAGLIETTI
VED. BACCOLO
1921 - 2009
Il 27 febbraio u.sc. è deceduto a
Savona, dopo una grave malattia, a
62 anni, Luciano Montessoro figura
conosciuta e amico di molti Alassini. Luciano amava Alassio e aveva
un attaccamento particolare alle
manifestazioni, dove era sempre
presente e aiutava volentieri.
Persona di carattere e temperamento molto sensibile, facile alla commozione, era ben voluto da tutti.
Dalle pagine del giornale degli
Alassini ci uniamo al cordoglio dei
parenti e degli amici più stretti e porgiamo le più sentite condoglianze.
C’è sempre un’ombra che mi è accanto, mi segue, mi precede.
C’è un’ombra che non vedo, che
intravedo e so che sei tu, la mia
mamma, che mi solleva dalle ansie
della vita mia.
Continuo a vagare tra le ombre, tu
sei invisibile, lontana, ma ti troverò,
e ti cercherò fra gli angeli buoni del
cielo infinito.
Clementina con Maurizio
Pierino
PATRIZIA FALCONE
11/3/2009 - 11/3/2010
GRAZIELLA BONOMI
Il 25 gennaio u.sc. è deceduto in
Alassio Beppe Basso, alassino di
Barusso, ben noto e stimato da tutti.
«Non so in quale cielo pensarti, in
quale stella o luna del firmamento.
La memoria non misura il luogo, né il
tempo, ma resterai sempre nel mio
cuore. Con affetto tua sorella Rina»
Anche l’AVA si unisce al dolore
dei famigliari con le più sentite condoglianze.
“Nostro angelo, dal cielo prega e
veglia su di noi”. Ad un anno dalla
scomparsa la ricordano con tanto
amore il marito, la figlia, i genitori,
fratelli e parenti tutti.
Ciao mamma, te ne sei andata in silenzio senza disturbare nessuno.
Volevo ringraziarti perché mi hai insegnato i valori della vita, ad essere onesto e leale con tutti. Mi manchi tanto!!!
Adesso spero tu possa riposare in
pace vicino a papà Dino. “Sei stata
una grande mamma”.
Un bacio Angelo, Bruna, Leonora e
Gabriele
Le più sentite condoglianze
dall’AVA.
Il 10 Febbraio u.sc. è mancata
all’affetto dei suoi cari GRAZIELLA
BONOMI IN SANGIOVANNI
Nata e vissuta in Alassio, di anni
61. La ricordano con immenso amore, insieme ai parenti tutti, il marito
Luigi, i figli Gianfranco e Alessandra,
il genero Luca e il nipotino Giacomo
che tanto adorava. Moglie, mamma
e nonna affettuosa, sempre presente in famiglia.
Ed è così che l’Associazione Vecchia Alassio la ricorda, durante le
esposizioni dei quadri del marito, e
si unisce al cordoglio della famiglia.
RENATA AVERAME
TERESA ZANONI
VED. BRANCALEONI
Ciao papà,
anche se eri anziano, non pensavamo certo che te ne andassi così, di
corsa, ma in punta di piedi, quasi
cercando di non disturbare, così come avevi sempre cercato di fare. Ci
hai lasciati addolorati, ma anche allibiti, tu che sembravi sempre invincibile, con una soluzione per tutti i
problemi.
Speriamo che là dove ti trovi ora
tu possa continuare a pensare a cosa fare, cosa costruire, come aggiustare un arnese o uno strumento.
Sarai sempre nei nostri pensieri e
nel nostro cuore, dovunque ti trovi.
Ciao.
I tuoi cari
Condoglianze anche dall’A.V.A.
GIULIANO LAURERI
8/4/1953 - 4/2/2010
…e dopo una lunga malattia, che
ti ha trasformato nel corpo e
nell’anima, speriamo tu possa sentire ancora quanto amore hai ricevuto da noi in questa tua vita troppo
breve. Ciao papà, Barbara, Christian
e la mamma.
Anche l’Associazione Vecchia
Alassio si unisce al cordoglio della
famiglia e dei conoscenti.
Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve.
Che fare?
Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”.
Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore
dell’
Recuperi spazio, procuri piacere ad altri
e aiuti la ricerca sul cancro.
Giungano ai parenti anche le condoglianze dell’A.V.A.
12/5/1921 - 12/2/2010
GIANNINA LARGHI
VED. GROPPELLI
6/3/2007 - 6/3/2010
Anche l’A.V.A. ricorda a quanti lo
conobbero e lo apprezzarono un
amico e un onesto alassino.
GIACOMO MOLLE
“MIMMO”
LIBRI-RIVISTE-VHS-CD
Anniversari
ELDA CICCIONE
LAVAGNA
A tre anni dalla sua morte, la ricordano con immutato affetto e con
venerazione il marito Franco e i figli
Anna e Marco con Alessio.
RINA CAROSSINO
2009 - 2010
Lo scorso 8 Febbraio, nella RSA si
Alassio, si è spenta Teresa Zanoni,
vedova di Ermindo Brancaleoni,
mamma di Attilio e di Don Giorgio.
Nata ad Albenga il 16.01.1929, dopo aver sposato Ermindo e dopo la
nascita del primo figlio Attilio, si era
trasferita ad Alassio con la propria
famiglia. Qui ha vissuto per 39 anni,
sempre lavorando a fianco del marito nell’attività baristica. L’attività lavorativa le fece incontrare molte
persone, che ebbero modo di conoscerla ed apprezzarla, come è stato
dimostrato dalla folta presenza di
coloro che hanno partecipato ai suoi
funerali, celebrati nella Parrocchia
di S. Ambrogio dal figlio Mons.
Giorgio, Vicario Generale della
Diocesi di Albenga-Imperia.
La sua famiglia desidera ringraziare sentitamente quanti hanno espresso il loro cordoglio per la sua scomparsa ed affidare loro il ricordo di una
persona che ha molto amato Alassio.
Il Presidente, il CD e l’AVA tutta
partecipa al dolore della famiglia per
la perdita di una Persona così speciale, che con la “semplice” grandezza della bontà ha saputo affrontare
le sofferenze e le fatiche della vita, illuminando la vita di molti. Con la
perdita della Signora Teresa ogni
alassino è un po’ più orfano. Nella
convinzione che la morte non ci porta via completamente le persone che
amiamo, certi che il loro amore non
ci abbandonerà, continuiamo sulla
strada da loro indicata, sentendoli
così sempre vicini.
Sono passati due anni da quando
ci hai lasciato, voglio ricordarti, cara
Elda, con le parole di una canzone,
che ben interpreta il mio pensiero:
«Sei nell’anima
e lì ti lascio per sempre
sospesa immobile, fermo
immagine, un segno
che non passa mai!»
Sei e sarai sempre nel mio cuore.
Sono trascorsi due anni, ma il
tempo non scalfisce i ricordi dei piccoli e grandi momenti della nostra
vita, che sono incisi nei nostri cuori e vi resteranno per sempre.
Detta
I tuoi cari uniti nel ricordo
MESE DI FEBBRAIO 2010
ALCIATORE Elisabetta
ARCHINI Jose
BASSO Giuseppe
BONOMI Graziella
BRUNELLO Angiolina
GANDOLFO Nicola
LAURERI Giuliano
MASSARI Maria
anni 89
anni 61
anni 79
anni 61
anni 95
anni 89
anni 56
anni 87
MOLLE Giacomo
NATTERO Ester
NOYER Delfino
RAVAGLIO Giorgio
SACCHI Pietro
SANTORO Pasqualina
VINCI Giuseppe
anni 88
anni 88
anni 88
anni 78
anni 86
anni 88
anni 88
L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite
condoglianze ai loro famigliari.
12
«L'ALASSINO»
Mercoledì 17 Marzo 2010
Nasce ad Alassio
la Confraternita del risotto
I Fiori di Bach
a cura di Caterina Maggi
PINE Pinus sylvestris (Pino)
“Per coloro che criticano sé stessi: anche quando hanno successo
pensano che avrebbero potuto fare meglio e non sono mai soddisfatti dei propri sforzi e dei risultati ottenuti. Questi individui lavorano duramente e soffrono molto per gli sbagli che essi stessi si
attribuiscono. A volte, anche se un errore è commesso da altri, arrivano ad attribuirsene la responsabilità”.
Questo rimedio è per
le persone che soffrono di sensi di colpa,
che non sono mai
contente dei risultati
che ottengono; fortemente inclini all’auto
biasimo e all’auto critica, arrivano ad addossarsi la colpa di
errori commessi da
altri. Sono generalmente persone estremamente pignole che
pongono a sé stessi
(ma non agli altri)
obiettivi molto elevati, che possono spingerli a lavorare troppo con conseguente stress
emotivo. Il sentimento di colpa da cui sono afflitti li priva della gioia
di vivere.
Pine incoraggia l’individuo ad andare avanti, nutrendosi dell’amore, non rifiutandolo, anziché restare invischiati nella disapprovazione di sé stessi.
ELM Olmo inglese (Ulmus procera)
“Per coloro che svolgono un buon lavoro e seguono la loro vocazione nella vita, sperando di fare qualcosa di importante, spesso
a beneficio dell’umanità. Vi sono periodi in cui queste persone
possono sentirsi avvilite e scoraggiate, perché hanno la sensazione che il compito intrapreso sia troppo difficile e non rientri nelle possibilità di un essere umano”
Questo rimedio è indicato per chi si sente
sovraccarico di lavoro. Solitamente persone competenti e capaci, possono temporaneamente perdere
la fiducia in se stesse
e sentirsi scoraggiate. Elm è utile quando
queste persone avvertono improvvisamente il peso eccessivo delle proprie responsabilità e sentono di non riuscire ad
affrontarle o a reggere il ritmo degli eventi.
Elm avvia il ristabilimento della normale capacità e ritorno alla consueta efficienza e sicurezza di sé.
(continua)
In mezzo a tante Confraternite
religiose ne esiste una la cui religione è l’amore per il Risotto preparato secondo l’antico e rigido
Protocollo che ne garantisce la
doverosa succulenza.
Grazie all’alassino acquisito
Ettore Arposio, che è stato poi
nominato Delegato per la Liguria, questa famosa Confraternita
del Risotto ha creato da noi la
Delegazione Ligure a cui già han-
nografica cerimonia per la nomina dei nuovi Confratelli tra i quali il nostro Sindaco Marco
Melgrati con il Direttivo paludato nei coreografici mantelli rossi
e coi Confratelli che indossavano i collari color oro.
Al Ristorante Panama la
Signora Nuccia e lo Chef Moreno
Tavernelli hanno creato un accuratissimo pranzo il cui tema
principale era ovviamente il ri-
no aderito numerosi appassionati di gastronomia alassini e
non solo.
Il 28 febbraio scorso gli ospiti
Confratelli lombardi capitanati
dal Direttivo e coordinati dal
presidente Pietro Bolognesi sono stati accolti ad Alassio dai numerosissimi aspiranti Confratelli Liguri con uno stuzzicante
aperitivo al Frantoio Armato.
Ma il miglior modo per fare nascere la Delegazione Ligure della
Confraternita del Risotto non…
poteva che essere a tavola.
E quindi il noto Ristorante
Panama è stato teatro della sce-
sotto. Ma senza dimenticare alcuni dei migliori prodotti della
nostra zona; dai fagioli di Conio,
ai carciofi della Piana, alla Toma
della pecora Brigasca oltre al
sempre eccezionale “Pescato alla Vecchia Liguria” superbamente abbinati ai vini della Cantina
Chicco di Canale d’Alba
Auguriamo di cuore alla nuova
Delegazione della Confraternita
del Risotto lunga vita ed il successo che una così bella iniziativa si merita
Per chi volesse maggiori informazioni il sito è
www.confrisotto.it
Egregio Direttore
Desidero, dalle pagine di questo giornale, in quanto socio
AVA e alassino di nascita, sottolineare la preziosità di una realtà
che opera nella nostra Alassio.
Si tratta della RSA (ex ospedale)
dove recentemente fu ricoverata e poi si spense mia madre. Ho
avuto modo in tale circostanza
di conoscere la competenza e disponibilità del personale medico; la professionalità, la gentilezza e la dedizione del personale infermieristico. Ho già espresso loro la mia riconoscenza, ma
poiché, al momento del ricovero di mia madre, qualcuno aveva avanzato riserve sulla validità della RSA, mi è parso doveroso fugare tali giudizi immotivati e condividere con altri la
soddisfazione per quanto è stato dato al mia madre e per quanto ho ricevuto in termini di umana comprensione e sostegno.
Le sono vivamente grato se
vorrà pubblicare questa mia,
mentre porgo a Lei e all’Associazione i più cordiali saluti e auguri d’ogni bene.
Mons. Giorgio Brancaleoni
Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione
entro il 25 di ogni mese per la pubblicazione ne
«L’Alassino» del mese successivo.
A.V.A.
a cura dell'Osservatorio Don Bosco
FEBBRAIO 2010
Siamo tutti dello stesso parere: “Quest’anno l’inverno ha fatto con scrupolo e puntiglio il suo dovere!”
Anche il mese di febbraio è stato fedele alla sua nomea di
mese corto e…
Nulla però di eccezionale; tutto nella norma anche se, dal
nostro registro d’archivio, costatiamo che c’è stato di meglio,
ma anche di peggio.
Vediamo alcuni particolari:
Febbraio 2010: precipitazioni totali: 82,4 millimetri. Quando
di meglio? Ecco alcuni dati: 12,6 mm nel 1980; 12,0 mm nel
1990; 25,0 mm nel 1993. Quando di peggio? Alcuni dati: 113,4
mm nel 1978; 213,4 mm nel 1974!
La giornata più piovosa di questo mese è in data 19 con 23,4
mm; la quantità di pioggia nelle tre decadi è di 17,0 mm nella
prima; 48, 6 mm nella seconda; 16,8 mm nella terza.
FEBBRAIO 2010: Temperatura media mensile: 9,4 °C.
Di meglio? Ecco: 13,8 °C nel 1990; 11,5 °C nel 1992 e anche
nel 1974; 11,4 °C nel 1980; 12,4 °C nel 1989 e molti altri…
Di peggio? Ecco: 8,5 °C negli anni 1983 e 84; 7,0 °C nel 1986;
8,7 °C nel 1978. – Le medie decadali di quest’anno: 9,1 °C nella prima, 8,3 °C nella seconda; 11,2 °C nella terza.
Giorno più… fresco: 12 febbraio con 6,6 °C di media; giorno più mite: 26 febbraio con circa 14 °C di media.
La temperatura minima assoluta è stata registrata alle ore 4
del giorno 12 con +3,4 °C. Anche per questo dato abbiamo avuto di meglio e di peggio: -1,8 °C nel 1991; -1,0 °C nel 19856; +9,0
°C nel 1990; +7,0 °C nel 1988.
Eliofania di questo anno: 101,1 ore di sole con medie decadali: 4,9 ore nella prima; 2,1 ore nella seconda; 3,8 ore nella terza.
La media mensile è quindi di 3,6 ore ogni giorno.
Uno sguardo al passato: 43,0 ore nel 1974; 85,7 ore nel 1979;
95,2 ore nel 1987…
C’è stato – in prevalenza – di meglio: 148,7 ore nel 1975; 145,4
ore nel 1984; su tutti prevale il 1988 con 206,5 ore.
Altri dati mensili: Umidità: 56% di media, giorno pi umido il
18 con 96%. Giorno più ventoso il 17 con 730 km precorsi dal
vento in 24 ore.
Giorni sereni: 12; giorni coperti: 9.
Ho desiderato presentare alcuni dati di questo mese “invernale” sfogliando i registri d’archivio: i fatti capitati di recente, li abbiamo ancora nella mente; quelli più lontani, li abbiamo cancellati: in questo modo, togliendo un po’ di polvere
al passato, ci convinciamo che “nulla di nuovo sotto il sole”.
Il Direttore dell’Osservatorio
Don Natale Tedoldi
SOCIETÀ OPERAIA
MUTUO SOCCORSO - ALASSIO
Domenica 21 marzo 2010
ASSEMBLEA GENERALE
ORDINARIA
PRANZO SOCIALE
alle ore 12,45 presso
l’HOTEL RISTORANTE SAVOIA
RINGRAZIAMENTO
Meteorologia
Alassina
Via Milano
Sono invitati tutti i Soci e simpatizzanti
Prenotazioni presso
Hotel Ristorante SAVOIA e/o Sede AVA
«Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai
sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno
diritto di manifestare il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e
ogni mezzo di diffusione”.
La pubblicazione degli scritti è
subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche
se non pubblicati, non vengono
restituiti».
DIRETTORE RESPONSABILE:
Emanuele Aicardi
EDITORE: A.V.A.
TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla
Viale Martiri della Libertà, 30-40
Tel. 0182 50.412/3 - Albenga
Telefax 0182 50.412
REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.
di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: Gianni Croce
Associato all’USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana
Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori.
La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno
gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e
tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce.