sciEnza E UManiTÀ: iL “sORRisO” dEL paziEnTE
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sciEnza E UManiTÀ: iL “sORRisO” dEL paziEnTE
SPECIALE ODONTOIATRIA lazio scienza e UMANITÀ: IL “SORRISO” del paziente Esperienza ed empatia nello studio del dottor Riccardo Rinaldi L a ricerca scientifica ha portato ad una odontoiatria sempre più specializzata in ambiti sempre più definiti. Ciò ha reso necessario dar vita a team di dentisti dove ogni professionista esercita una ben definita branca dell’odontoiatria. Questa è da sempre la scelta del dottor Riccardo Rinaldi, da quasi 30 anni dedito alla chirurgia orale. Già direttore sanitario di una clinica dentistica, è ora responsabile di una équipe di professionisti e docenti odontoiatri. Esercita a Roma dal 1982 nel suo studio storico in Prati Dottor Rinaldi, come si concilia il rapporto di fiducia col paziente con il lavoro di un team di specialisti? Creare uno studio ad alta specializzazione e lavorare in team è una scelta difficile, poiché richiede un lavoro di organizzazione molto più complesso rispetto a uno studio mono professionale. Tuttavia è un modo valido per offrire al paziente il massimo della professionalità unita ad una visione globale dell’odontoiatria, derivante dal lavorare in un team e dall’essere relatore di corsi di chirurgia e di conferenze. Nonostante ciò, la paura del dentista resta molto diffusa... Spesso è la paura del dolore o il fastidio profondo che si prova quando si opera sulla bocca a tenere i pazienti lontani dai nostri studi. La mia prima esperienza chirurgica è stata a Houston negli anni 80, nel reparto di cardiologia; lì ho appreso la visione anglosassone della medicina: il dolore non deve entrare nell’esperienza clinica del paziente. Per questo una équipe di anestesisti collabora con noi, valutando ogni novità terapeutica, dal laser al bisturi ultrasonico, dalle anestesie per perfusione alla chirurgia senza incidere. Abbiamo valutato anche l’impatto psicologico, cercando di creare ambienti ri- 98 Più Salute&Benessere lassanti, senza i rumori e gli odori tipici degli studi dentistici, e rivolgendo particolare attenzione all’accoglienza. L’altro fattore che incide sulla scarsa motivazione del paziente è un’informazione insufficiente sulle malattie della bocca. La ricerca medica ci dice che le infezioni del cavo orale aggravano le patologie del cuore e dello stomaco, e influiscono negativamente sulla gravidanza. Oggi sappiamo che la dentatura è correlata alla spina dorsale come se fosse una vertebra cervicale supplementare, il cui mal funzionamento può determinare artrosi della colonna cervicale con i sintomi che ben si conoscono. Quindi oggi dal dentista non si parla più di denti ma di una “funzione dentale”? Il compito di ogni medico specialista, si tratti di reni, cuore o denti è quello di ripristinare la funzione andata perduta in parte o del tutto. Perciò prima di parlare di chirurgia o di protesi dobbiamo fare una diagnosi precisa di come “funziona” quella bocca, valutando l’occlusione e se vi sono alterazione dei muscoli coinvolti nella masticazione. Purtroppo le malo-occlusioni dentali non danno sintomi evidenti come una carie, ma si manifestano con ridotta mobilità del collo, mal di schiena, vertigini, cefalea e altro, e a volte sono imputabili a un molare tolto 10 anni prima o a un dente inclinato da sempre. Se il paziente presenta una malo-occlusione dentale, sono il professor Beniamino Volpato e il dottor Dino Fusco, gnatologi, che intervengono per primi, ripristinando una corretta posizione della mandibola. Ottenuta la remissione della sintomatologia posturale si passa al piano di trattamento dentale, dove all’esperienza degli operatori si accompagna l’uso della tecnologia: come il microscopio operativo, utilizzato dal dottor Giovanni Schianchi per la rimozione di strumenti rotti nei canali radicolari, o come gli attacchi e le mascherine invisibili, utilizzate dal dottor Andrea De Caro per una terapia ortodontica senza disagi estetici. La tecnologia e la ricerca scientifica sono dunque divenute preponderanti rispetto all’esperienza del medico? Dalla scoperta degli impianti osteo-integrati, tecnologia e ricerca ci hanno condotto a novità meravigliose: i software di progettazione implantare su modelli in 3D dei mascellari, l’utilizzo di membrane e bio materiali che rigenerano l’osso atrofizzato, le radiografie ad alta definizione con basse dosi di raggi e nuovi farmaci per il controllo del dolore. Ma tutto ciò è inutile se non è accompagnato dalla capacità professionale. Ancor più nell’esecuzione della protesi si deve realizzare l’unione fra la conoscenza dei nuovi materiali estetici, come la zirconia, e l’abilità artigianale. è proprio a questo scopo che il nostro odontotecnico, il signor Fabrizio Campanile, lavora in stretta collaborazione con il dottor Marco Di Silvestro, responsabile della protesi estetica. Infine, occorre ricordare il ruolo fondamentale che hanno le nostre igieniste dentali nel preparare e mantenere non solo le nostre riabilitazioni, ma soprattutto quel contatto umano che è fondamentale in un lavoro come il nostro basato su una stretta relazione con il paziente. Dottor Riccardo Rinaldi “Il dolore non deve entrare nell’esperienza clinica del paziente. Per questo, una équipe di anestesisti collabora con noi, valutando ogni novità terapeutica. Abbiamo curato anche l’impatto psicologico, cercando di creare ambienti rilassanti, senza i rumori e gli odori tipici degli studi dentistici, e rivolgendo particolare attenzione all’accoglienza” ROMA tel (+39) 06 32609077 [email protected] Più Salute&Benessere 99