Carta Ittica della provincia di Treviso - Piano Gestione

Transcript

Carta Ittica della provincia di Treviso - Piano Gestione
164
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
Pressione di pesca
e immissioni ittiche
Il territorio trevigiano comprende
una rete idrica di circa 1.200 km, di
cui 250 km sono in concessione a 15
Associazioni di pesca sportiva. Sono
presenti inoltre 60 associazioni di
pescatori attive sul territorio.
Le acque libere della provincia sono
suddivise in 13 zone di pesca, elencate in tabella 30 e visualizzabili in
figura 170.
Tabella 30 / zone di pesca della provincia di Treviso
Zona 1: Musone e suoi affluenti
Zona 2: Rete minore tra Musone e Sile:
Dese, Marzenego, ecc.
Zona 3: Sile e suoi affluenti
Zona 8:
Zona 9:
Soligo e suoi affluenti
Monticano e suoi affluenti
Zona 10:
Zona 4: Zero e suoi affluenti
Zona 5: Musestre e suoi affluenti
Zona 6: Meolo, Vallio e rete minore
tra Musestre e Piave
Zona 7: Piave, suoi affluenti e canali
in zona A discontinui
Zona 11:
Zona 12:
Zona 13:
Bidoggia, Grassaga e rete minore
tra Piave e Monticano
Livenza e suoi affluenti
Meschio e suoi affluenti
Laghi
Figura 170 / zone di pesca della provincia di Treviso
Provincia
Zona di pesca
Idrografia
Zona 12
Zona 8
Zona 9
Zona 11
Zona 7
Zona 1
Zona 10
Zona 2
Zona 2
Zona 5
Zona 3
Zona 4
Zona 6
Zona 3
6.0
Di seguito si riportano i dati sulla
pressione di pesca e sulle immissioni,
con particolare riguardo per la fauna
salmonicola.
Non sempre i dati sono stati raccolti
sistematicamente da parte dei
concessionari, spesso mancano
quelli relativi a talune annualità o a
singole uscite, catture, numero di
associati ecc. Una raccolta di dati
più completa ed aggiornata avrebbe
permesso di effettuare delle analisi
conoscitive esaustive e delle scelte
programmatiche meglio ponderate.
L’analisi della pressione di pesca
è stata eseguita per il decennio
2000-2010, mentre i dati desunti
dai tesserini provinciali su uscite e
catture fanno riferimento al periodo
2004-2009.
In questo capitolo si riportano solo
i dati riassuntivi o maggiormente
significativi.
La prima parte riguarda l’analisi dei
dati provinciali, ricavati anche dalla
lettura ottica dei tesserini di pesca,
sulle acque così dette libere, cioè
quei corpi idrici non dati in concessione.
La seconda parte espone l’analisi
dei dati sommando i dati relativi
alle acque libere ed i dati forniti
dai concessionari. Questa disamina
è stata fatta per le principali zone
di pesca e dove la completezza del
dato lo permetteva.
Va fin d’ora sottolineato che i risultati riportati in questo capitolo vanno
presi come mera indicazione di stima
sugli andamenti nel tempo e non
certo come dati singoli, in quanto
risentono della non sempre sistematica raccolta degli stessi e non
prendono minimamente in considerazione altri fattori di disturbo, come
il cambiamento dei regolamenti di
zona per le singole specie o di zonizzazione.
N
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
165
6.1.1 Pressione di pesca e immissioni ittiche
6.1 Acque libere
6.1.1 Totale provincia
Le semine di materiale adulto effettuate dall’Amministrazione Provinciale di Treviso (figura 171) riguardano essenzialmente la trota fario, di
cui, tra il 2000 ed il 2010, sono stati
immessi 132.897 Kg, con un picco di
31.900 Kg nel 2006. Oltre alla trota
fario sono stati seminati limitati quantitativi di anguilla, solo nel 2000, e di
trota iridea, tra il 2008 e d il 2010.
Nella figura 172 si riportano le semine
di materiale giovanile, espresse in
numero di pezzi. Il massimo è stato
raggiunto nel 2000 con poco più di
600.000 pezzi, mentre nel 2004 sono
stati immessi poco meno di 300.000
pezzi, il dato minimo rilevato. La
prevalenza è sempre data dalla trota
fario con una media annuale di quasi
400.000 pezzi.
Nella figura 173 si riportano le semine
per il ripopolamento di materiale
giovanile, con l’esclusione della trota
fario. Il massimo è stato raggiunto
nel 2000 con circa 70.000 pezzi. Tra
le varie specie la tinca è quella seminata con maggiore costanza, mentre
solamente dal 2005 sono stati effettuati ripopolamenti di trota marmorata. Per questa specie il massimo di
semine è stato raggiunto nel 2008
con 49.000 pezzi. Il temolo è stato
oggetto di ripopolamento in modo
discontinuo, mentre la carpa è stata
seminata solo tra il 2000 ed il 2006.
Nel 2006 è stata effettuata una
semina di 10.000 larve di storione
cobice, nate da circa un mese da
riproduttori in incubatoio.
Semine di materiale adulto dal 2000 al 2010
Figura 171 / semine
di materiale adulto (in kg) dal 2000 al 2010
35000
iridea
30000
fario
anguilla
25000
kg
20000
15000
10000
5000
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
n° di pezzi
di materiale
giovanile 2000-2010
Figura 172 / semine diSemine
materiale
giovanile
(in num. di pezzi) dal 2000 al 2010
700000
tinca
600000
temolo
storione cobice
500000
marmorata
400000
luccio
300000
fario
carpa
200000
100000
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
n° di pezzi
Semine di materiale giovanile 2000-2010 (senza trota fario)
Figura 173 / semine
di materiale giovanile (non trota fario) dal 2000 al 2010
70000
tinca
60000
temolo
storione cobice
50000
marmorata
40000
luccio
30000
carpa
20000
10000
0
166
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
Pressione di pesca e immissioni ittiche 6.1.1
Nella tabella 31 si riportano i dati
relativi alle uscite, alle catture ed
alle semine di materiale salmonicolo
adulto nelle acque libere di tutta
la provincia dal 2004 al 2009. Le
catture e le semine sono espresse in
numero di pezzi. In particolare per
quanto riguarda le semine di materiale adulto si intendono sempre 3
pezzi per ciascun chilogrammo semiTabella 31 / catture e semine di materiale salmonicolo adulto dal 2004 al 2009
20042005 200620072008 2009
uscite
39.70833.242 35.73032.96430.958 24.702
uscite con cattura 15.08511.393 13.41412.69711.685 8.580
catture
40.14527.459 32.87732.16828.889 19.678
catture/uscita
1,010,83 0,920,980,93 0,80
semine (pz)
29.70033.132 95.70030.90625.200 23.184
catture/semine (pz) 1,350,83 0,341,041,15 0,85
Tabella 32 / catture segnalate nei tesserini di pesca dal 2004 al 2009
SalmonidiT.marmorataTemolo
Carpa LuccioTinca Anguilla* Altri pesci*
2004 40.145
275 68 5691.039 414
524 1.994
2005 27.459
286 95 568 501 248
555 1.518
2006 32.877
197 52 296 411 144
510 1.714
2007 32.168
218 49 276 351 136
477 1.627
2008 28.899
184 44 402 453 114
391 1.603
2009 19.678
119 23 149 259 56
408 1.418
nato, come da indicazioni dell’ufficio
pesca provinciale.
A fronte degli ingenti quantitativi
immessi è interessante sottolineare
che le catture per uscita, ad eccezione del 2004, non sono molto
fruttuose, in pratica il dato dimostra
che spesso non si riesce a catturare
una trota per ogni uscita effettuata.
Nella tabella 32 si riportano i dati relativi alle catture per specie segnalate
nei tesserini di pesca rilasciati dalla
provincia di Treviso. Tra il 2004 ed il
2009 il numero di catture evidenzia
un trend negativo per tutte le specie,
con diminuzioni drastiche per i
salmonidi e per il luccio. Tuttavia
questi dati vanno letti alla luce delle
diverse restrizioni applicate per la
salvaguardia di alcune specie come
innalzamento delle misure minime,
contingentamento delle catture o
realizzazione di zone no kill.
(*) per quanto riguarda anguilla ed altri pesci i dati numerici sono relativi al numero di segnalazioni
nelle uscite.
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
167
6.2.1 Pressione di pesca e immissioni ittiche
6.2 Dati complessivi
Di seguito si riportano i dati relativi alle
principali zone di pesca provinciali,
sommando i dati relativi alle acque
libere ed i dati forniti dai concessionari.
Questo tipo di valutazioni è stato
possibile per il periodo che va dal
2004 al 2009 per le seguenti zone di
pesca ad acque libere, a cui si associano le concessioni riportate nella
colonna di destra.
Fiume Sile ed affluenti
A.P.S. Sorgenti Sile, A.D.P.S. Sile,
A.P. Marca Trevigiana, F.I.P.S.A.S.
Fiume Musestre ed affluenti
F.I.P.S.A.S.
Fiume Piave, affluenti, canali in zona A discontinui A.P.S.: Medio Piave, La Piave, La Fario Spresiano, Amo d’oro, Riese Pio X, F.I.P.S.A.S.
Fiume Soligo ed affluenti
A.P. Valle del Soligo
Fiume Monticano ed affluenti
F.I.P.S.A.S., Fly Anglers
Fiume Livenza ed affluenti
A.P.S. Prà dei Gai, A.P.S. Orsaghesi, F.I.P.S.A.S.
Fiume Meschio ed affluenti
A.P.S. del Meschio
6.2.1 Sile e suoi affluenti
I dati sulla pressione di pesca esercitata sul fiume Sile e sui suoi affluenti
(tabella 33) derivano dalla somma
delle informazioni che riguardano le
acque libere provinciali in Zona 3 ed
i concessionari A.P.S. Sorgenti Sile,
Pescatori Sile, Marca Trevigiana e
F.I.P.S.A.S. per il torrente Giavera, di
cui mancano i dati relativi alle semine
di materiale adulto in quanto non
disponibili. Le catture per uscita sono
costanti nel corso degli anni considerati ed anche il trend dei pezzi catturati sui pezzi seminati si dimostra
stabile, ma sempre negativo, ovvero
viene catturato dai pescasportivi circa
il 60% degli esemplari adulti seminati. La media delle catture per uscita
è comunque buona e pari a 2,11.
La figura 174 riporta il trend delle
catture per uscita e delle catture sulle
semine in numero di pezzi.
Tabella 33 / fiume Sile ed affluenti - catture e semine effettuate dal 2004 al 2009
20042005 20062007 20082009*
uscite
16.50315.243 17.11215.282 14.077 11.976
catture
33.53433.232 36.43032.702 29.862 24.371
catture/uscita
2,032,18 2,132,14 2,12 2,03
semine (kg)
16.77018.818 19.91613.970 13.356 12.478
semine (pz)
50.31056.454 59.74841.910 40.068 37.434
catture/semine (pz) 0,670,59 0,610,78 0,75 0,65
(*) per l’anno 2009 mancano i dati di catture e uscite del concessionario A.P. Marca Trevigiana, in
quanto non disponibili.
Figura 174 / fiume Sile ed affluenti - catture per uscita e catture per semina dal 2004 al 2009
2,50
catture per semina
1,50
1,00
0,50
0,00
168
catture per uscita
2,00
2004
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
2005
2006
2007
2008
2009
Pressione di pesca e immissioni ittiche 6.2.3
6.2.2 Musestre e suoi affluenti
I dati complessivi sulla pressione di
pesca esercitata sul fiume Musestre ed
i suoi affluenti derivano dalla somma
delle informazioni che riguardano le
acque libere provinciali in Zona 5 ed i
concessionari F.I.P.S.A.S. e sono relativi
al periodo che va dal 2004 al 2009.
Nella tabella 34 si riportano i dati
relativi ad uscite, catture e semine di
materiale adulto. Le semine di materiale adulto mancano dei dati relativi
al tratto di Musestre in concessione,
in quanto non disponibili. La media
delle catture per uscita è buona, pari
a 1,88 (figura 175) e l’andamento
rimane costante nel corso degli anni.
Tabella 34: fiume Musestre ed affluenti - catture e semine effettuate dal 2004 al 2009
uscite
catture
catture/uscita
semine (kg)
semine (pz)
20042005 20062007 2008 2009
1.9841.560 1.7451.718 1.702 1.538
3.8112.838 3.3643.291 3.140 2.884
1,921,82 1,931,92 1,84 1,88
300400
1.400200 400 250
9001.2004.200 6001.200 750
Figura 175 / fiume Musestre ed affluenti - catture per uscita dal 2004 al 2009
2,50
catture per uscita
2,00
catture per semina (pz)
1,50
1,00
0,50
0,00
2004
2005
2006
2007
2008
2009
6.2.3 Piave, suoi affluenti e canali in zona A discontinui
I dati sulla pressione di pesca esercitata sul fiume Piave, i suoi affluenti ed
i canali discontinui in zona A (tabella
35), derivano dalla somma delle informazioni che riguardano le acque libere
provinciali in Zona 7 ed i concessionari
delle A.P.S.: Medio Piave, La Piave, La
Fario, Spresiano, Amo d’oro, Riese Pio
X e F.I.P.S.A.S. Alle semine di materiale
adulto mancano i dati relativi al tratto
di Negrisia in concessione a F.I.P.S.A.S.,
mentre alle catture ed uscite mancano
quelli relativi ad alcune concessioni che
li hanno forniti in modo non esaustivo
ed incompleto. Le catture per uscita
(figura 176) risultano in progressivo
calo, passando da 2,04 nel 2004 a
1,37 nel 2009. La media degli esemplari catturati rispetto a quelli seminati
(figura 176) raggiunge un modesto
risultato, pari a poco meno di una
cattura per uscita (0,93).
Tabella 35 / fiume Piave ed affluenti - catture e semine effettuate dal 2004 al 2009
2004*2005*2006* 20072008* 2009*
uscite51.17146.41146.764 49.94033.517 29.502
catture
104.24898.95194.606 98.16545.668 40.392
catture/uscita2,042,132,02 1,971,36 1,37
semine (kg)33.74529.30744.590 26.92718.498 19.426
semine (pz)
101.23587.921
133.770 80.78155.494 58.278
catture/semine (pz)1,031,130,71 1,220,82 0,69
* per l’anno 2004 mancano i dati catture e uscite di Spresiano e La Fario, per il 2005-06 di La
Fario, per il 2008 di Medio Piave e Riese Pio X, per il 2009 di Medio Piave.
Figura 176 / fiume Piave ed affluenti - catture per uscita e catture per semina dal 2004 al 2009
2,50
catture per uscita
2,00
catture per semina
1,50
1,00
0,50
0,00
2004
2005
2006
2007
2008
2009
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
169
6.2.4 Pressione di pesca e immissioni ittiche
6.2.4 Soligo e suoi affluenti
I dati sulla pressione di pesca esercitata sul fiume Soligo ed i suoi affluenti
(tabella 36) derivano dalla somma
delle informazioni che riguardano le
acque libere provinciali in Zona 8 ed il
concessionario A.P. Valle del Soligo.
Le catture per uscita (figura 177) risultano sostanzialmente stabili anche
se in lieve contrazione nel 2009. La
media è comunque buona e corrisponde a poco meno di tre catture
per uscita (2,84). Il numero di trote
catturate è sempre superiore a quello
delle trote immesse, a volte con
margini decisamente ampi.
Tabella 36 / fiume Soligo ed affluenti - catture e semine effettuate dal 2004 al 2009
2004 2005 200620072008 2009
uscite6.105 5.628 5.1114.9253.965 3.614
catture17.872 17.061 15.22713.03211.783 8.982
catture/uscita2,93 3,03 2,982,652,97 2,49
semine (kg)750 300
1.5002008001.700
semine (pz)
2.250
900
4.500
600
2.400
5.100
catture/semine (pz)
7,94
18,96
3,38
21,72
4,91
1,76
Figura 177 / fiume Soligo ed affluenti - catture per uscita dal 2004 al 2009
3,50
catture per uscita
3,00
2,50
2,00
1,50
1,00
0,50
0,00
2004
2005
2006
2007
2008
2009
6.2.5 Monticano e suoi affluenti
I dati sulla pressione di pesca esercitata sul fiume Monticano ed i suoi
affluenti (tabella 37) derivano dalla
somma delle informazioni che riguardano le acque libere provinciali in
Zona 9, il concessionario Fly Anglers
Opitergium per il rio Piavesella dal
2009 e F.I.P.S.A.S. per il fiumicello
Lia. Le semine di materiale adulto
mancano dei dati relativi al tratto
di Lia in concessione a F.I.P.S.A.S. Si
ricorda inoltre che la concessione Fly
Anglers sul rio Piavesella adotta per
tutto il tratto il metodo di pesca “no
Kill” o di pesca a “Trofeo”.
A livello di bacino, le catture per uscita
risultano costanti nel corso degli anni.
Il rapporto tra pezzi catturati e seminati è invece altalenante, in particolare
nel 2006, a fronte di un’immissione di
18.450 pezzi il rapporto è pari a 0.51,
ma questo risultato è probabilmente
condizionato dalla gestione e disomogeneità dei dati. La media delle
trote catture per uscita è comunque
discreta e pari a 1,06.
Tabella 37 / fiume Monticano ed affluenti - catture e semine effettuate dal 2004 al 2009
20042005200620072008 2009
uscite
10.2629.0648.987
10.2259.731 8.739
catture11.526 8.659 9.42211.23810.088 9.383
catture/uscita1,120,961,051,101,04 1,07
semine (kg)2.2002.1006.1502.6002.250 2.620
semine (pz)6.6006.300
18.4507.8006.750 7.860
catture/semine (pz)1,751,370,511,441,49 1,19
Figura 178 / fiume Monticano ed affluenti - catture per uscita e catture per semina dal
2004 al 2009
2,00
1,80
catture per uscita
1,60
catture per semina
1,40
1,20
1,00
0,80
0,60
0,40
0,20
0,00
2004
La figura 178 riporta il trend del
rapporto tra catture ed uscite e tra
catture e semine, espresso in pezzi.
170
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
2005
2006
2007
2008
2009
Pressione di pesca e immissioni ittiche 6.2.7
6.2.6 Livenza e suoi affluenti
I dati sulla pressione di pesca esercitata
sul fiume Livenza ed i suoi affluenti
(tabella 38) derivano dalla somma
delle informazioni che riguardano le
acque libere provinciali in Zona 11 ed i
concessionari A.P.S. Pra dei Gai, A.P.S.
Orsaghesi fino al 2005 e F.I.P.S.A.S.
dal 2007 in poi. Non sono disponibili
le semine di materiale adulto del tratto
di Aralt in concessione a F.I.P.S.A.S.
Le catture per uscita, così come il
numero di uscite, risultano in calo tra
il 2004 ed il 2009. Le trote catturate
sono sempre inferiori rispetto a quelle
seminate, infatti la media delle catture
per uscita è decisamente modesta e
pari a 0,87.
La figura 179 riporta il trend delle
catture per uscita e delle catture sulle
semine in numero di pezzi.
Tabella 38 / fiume Livenza ed affluenti - catture e semine effettuate dal 2004 al 2009
uscite
catture
catture/uscita
semine (kg)
semine (pz)
catture/semine (pz)
2004 2005200620072008 2009
5.188 4.9514.1884.0143.460 2.731
5.400 4.6562.3093.6533.122 2.334
1,04 0,940,550,910,90 0,85
2.550 2.9095.5501.4001.950 1.900
7.650 8.727
16.6504.2005.850 5.700
0,71 0,530,140,870,53 0,41
Figura 179 / fiume Livenza ed affluenti - catture per uscita e catture per semina dal 2004 al 2009
1,20
catture per uscita
1,00
catture per semina
0,80
0,60
0,40
0,20
0,00
2004
2005
2006
2007
2008
2009
6.2.7 Meschio e suoi affluenti
In tabella 39 si riportano i dati relativi
alla pressione di pesca esercitata sul
fiume Meschio ed i suoi affluenti, che
derivano dalla somma delle informazioni che riguardano le acque libere
provinciali in Zona 12 ed il concessionario A.P.S. del Meschio.
Il rapporto catture/uscite è sostanzialmente stabile tra il 2004 ed il 2009
anche se si nota una lieve contrazione
negli ultimi due anni. Il numero di
esemplari catturati è sempre superiore
a quello immesso, anche la media
delle catture per uscita è buona e
pari a 2,38, in pratica per ogni uscita
sono assicurate, in media, oltre due
catture.
La figura 180 riporta il trend delle
catture per uscita e delle catture sulle
semine in numero di pezzi.
Tabella 39 / fiume Meschio ed affluenti - catture e semine effettuate dal 2004 al 2009
20042005 20062007 2008 2009
uscite
10.1118.834 9.2368.878 8.639 7.414
catture28.38420.736 20.78921.745 19.752 15.814
catture/uscita2,812,35 2,252,45 2,29 2,13
semine (kg)4.0004.100 4.2003.150 2.950 2.600
semine (pz)
12.000
12.300
12.600
9.450
8.850
7.800
catture/semine (pz)2,371,69 1,652,30 2,23 2,03
Figura 180 / fiume Meschio ed affluenti - catture per uscita e catture per semina dal 2004 al 2009
3,00
catture per uscita
2,50
catture per semina
2,00
1,50
1,00
0,50
0,00
2004
2005
2006
2007
2008
2009
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
171
6.3
Pressione di pesca e immissioni ittiche
6.3 Gare e manifestazioni di pesca
Figura 181 / semine e catture in kg e percentuale di cattura (%) nelle gare effettuate tra il
2006 ed il 2009
kg
Seminato
Pescato
%
%
9000
160
7000
140
6000
120
5000
100 % di cattura
80
3000
60
2000
40
1000
20
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
Soligo Follina Corrin
Soligo
Soligo - Follina
Restello
Resteggia
Nasson
Piavesella
Musonello
Gronda
Fossadella
Follina Corrin
Crevada
Crevada-Monticano
C.le del Bosco
C.le Castelviero
C. della Vittoria
Ca’ Mula - Brenton
Brenton Musonello
Brenton del Maglio
0
Brent. Giav.-Villorba
0
Comparando le catture con le semine
(figura 181) si nota chiaramente che
si immette sempre molto più pesce
di quello che poi viene catturato
durante la gara, con la sola eccezione
del lago di Restello. I dati peggiori a
livello di percentuale di pescato, inferiori al 50%, riguardano i canali della
Vittoria e di Castelviero, i torrenti
Nasson e Soligo e il fiume Resteggia.
172
100
100 % di cattura
4000
Astego
Non per tutte le gare effettuate in
questi ultimi anni sono disponibili i
dati necessari per una corretta elaborazione.
180
8000
Brentella
Il fiume Monticano in comune di
Conegliano (Zona A) dalla cascata in
prossimità della circonvallazione di
Conegliano, fino alla cascata a monte
della confluenza del torrente Crevada
è utilizzato come campo gara fisso
e nel tratto si effettuano solo gare o
raduni no-kill.
10.148
Monticano
4)Fiume Piave: dallo sbocco del
canale Zensonat a valle per 600 metri,
in comune di Zenson di Piave (zona B).
2006 20072008 2009 Totale
77
62
70
70
279
72
55
53
63
243
5.730
5.048
5.892
5.389
22.059
79,6
91,8
111,2
85,5
90,8
103,5
118,4
117,3
111,1
111,4
65,9
81,7
90,5
82,2
78,7
1,3
1,3
1,1
1,3
1,2
0,8
0,9
0,8
1,0
0,9
Muson dei sassi
3)Fiume Monticano: in comune di
Oderzo, dal ponte della circonvallazione ovest, alla passerella in località
Fratta (in zona A fino al ponte della
ferrovia e da lì a valle in zona B).
numero di gare gare con dati
n° iscritti totali
media iscritti per gara
media kg di semina per gara
media kg pescati per gara
media kg di seminati per pescatore
media kg di pescati per pescatore
Meschio
2)Canale Malgher: nel tratto scorrente in provincia di Treviso (zona B),
in concessione alla F.I.P.S.A.S., sezione
provinciale di Treviso.
Tabella 40 / gare e manifestazioni con semina di salmonidi effettuate tra il 2006 ed il 2009,
con esclusione dei campi gara fissi
Monticanello
1)Torrente Giavera: dal ponte di
via Centa al ponte di via Giavera, in
località Fontane in comune di Villorba
(zona A), in concessione alla sezione
provinciale di Treviso della F.I.P.S.A.S.
Tra tutte le manifestazioni disputate
si sono potuti elaborare i dati relativi
a 279 gare a salmonidi, effettuate
tra il 2006 ed il 2009 (tabella 40). Tra
queste competizioni nessuna è stata
effettuata in campi di gara fissi.
L’elaborazione che segue mostra
che ogni gara è stata mediamente
frequentata da 91 persone e le
immissioni di trota fario e/o iridea
sono sempre state superiori ai 100 Kg
per manifestazione, in pratica più di 1
Kg a partecipante.
Lastego
Nel territorio provinciale si svolgono
gare e manifestazioni sia in zona
salmonicola che ciprinicola. Le gare
a salmonidi prevedono immissioni
di trota fario e trota iridea in rari
casi particolari, mentre per quelle a
ciprinidi non si effettuano semine. In
provincia sono istituiti attualmente
quattro campi di gara fissi (DGP del
27/07/1999 prot. 29913/1999).
Il maggior quantitativo di pesce, addirittura 10.148 Kg in quattro anni, è
stato immesso nel fiume Meschio,
che è uno dei corpi idrici di maggior
pregio naturalistico del trevigiano.
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
173
174
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
Proposte
di gestione
ittiofaunistica
7.0
Nel presente capitolo si riportano le
proposte per la gestione ittiofaunistica del reticolo idrografico della
provincia di Treviso.
7.1 Linee guida per la zonizzazione delle acque provinciali
Al fine di migliorare la gestione della
pesca nel reticolo idrico provinciale si
consiglia di procedere alla zonizzazione, in base alle specifiche caratteristiche dei tratti di corpi idrici, così
come previsto dall’articolo 5 della L.R.
del 28 aprile 1998 n°19 e successive
integrazioni ed in base alla seguente
metodica, già proposta nell’ambito
del convegno “l’Indice di Funzionalità Fluviale: strumento di gestione
e pianificazione” (Zanetti, 2009).
Questo permetterebbe, se non altro,
una certa oggettività e rigore scientifico nella scelta delle singole zone.
La suddivisione in specifiche zone
dei singoli corpi idrici, porterebbe ad
una semplificazione della gestione,
secondo una prassi già consolidata
anche in altre province della regione
Veneto. Si propone una suddivisione
delle aste idriche secondo la seguente
zonizzazione:
Aree di riposo biologico: superfici dove non è consentita alcuna
semina ed è vietato l’esercizio della
pesca. Esse dovrebbero possedere un
adeguato grado di naturalità e un’accertata riproduzione naturale.
Aree di accrescimento: superfici
dove è consentita la semina esclusivamente di materiale giovanile
(uova, avannotti, trotelle 4-6 cm) ed
è vietato l’esercizio della pesca. Esse
dovrebbero essere individuate in aree
con un buon grado di naturalità ma
che non consentono sempre la riproduzione naturale.
Zone no kill: aree destinate alla
pesca dove non è consentito trattenere la preda, si possono in queste
zone utilizzare tutti i tipi di esche, ma
gli ami devono essere singoli e senza
dardi e privi di ardiglione o con ardiglione schiacciato.
Zone no kill a trofeo: aree destinate
alla pesca dove non è consentito trattenere la preda se non della misura
minima aumentata in modo sensibile
rispetto alle ordinarie norme regolamentari, si possono in queste zone
utilizzare tutti i tipi di esche, ma gli
ami devono essere singoli e senza
dardi e privi di ardiglione o con ardiglione schiacciato.
Zone a gestione sperimentale:
zone nelle quali possono essere
sperimentate delle modalità di pesca
diverse dalle attuali consentite, anche
con incentivazioni particolari alle attività legate al turismo.
Campi gara agonistici: aree che
vengono adibite a campionati di un
certo livello e dovranno possedere
tutte le caratteristiche indicate nei
requisiti tecnici delle stesse.
Campi gara e a raduno: aree in cui
si possono effettuare gare e raduni,
queste zone dovrebbero avere caratteristiche di scarsa naturalità e pregio
naturalistico.
Zone immetti e prendi: aree dove
è possibile effettuare immissioni di
materiale adulto delle taglie catturabili o semine di materiale di pezzatura
diversa. Le caratteristiche di questi siti
dovrebbero essere quelle di una scarsa
naturalità ed un facile accesso.
Zone a libera pesca: dovranno essere
rappresentate da tutti i segmenti
di asta idrica, non soggetti ad altra
destinazione. In tali zone dovrebbe
essere vietata la semina di materiale
adulto.
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
175
7.2
Proposte di gestione ittiofaunistica
7.2 Criteri per immissioni e ripopolamenti
Qualsiasi forma di semina ha due
scopi. Il primo, che riguarda il materiale giovanile, teso a far sì che una
volta cresciuto, possa diventare a
sua volta un riproduttore. Il secondo,
che riguarda il materiale adulto, teso
al mero soddisfacimento alieutico.
Pertanto gli scopi per cui si fanno i
ripopolamenti o “rinsanguamenti”,
come vengono anche comunemente chiamati in chiave genetica,
possono essere di mantenimentosostentamento delle specie autoctone pregiate, di ricostruzione del
patrimonio ittico depauperato, di
aumento della biodiversità o di solo
fine ludico-ricreativo.
Il fine dei ripopolamenti dovrebbe
sempre essere quello di favorire ed
incentivare la riproduzione naturale e cercare di contenere la quantità
di pesce pescato entro i limiti della sostenibilità. Quest’ultima viene
soddisfatta quando il quantitativo di
prelievo è commisurato con la reale
produzione naturale.
In quest’ottica, si intuisce che le
semine di materiale “pronta cattura”
mal ottemperano a questo scopo e
non sono pertanto accettabili su un
piano squisitamente tecnico. Gli interventi di semina devono essere preceduti da un’attenta analisi degli scopi
prefissati, dalle condizioni ambientali
in cui si opererà (condizioni abiotiche
e biotiche) e dagli effetti che si indurranno sull’ambiente. Sarà quindi
necessario avere ben chiari in primo
luogo gli scopi a cui si vuole giungere
e successivamente valutare con idonei
monitoraggi l’effetto dell’intervento
realizzato.
Detto ciò è possibile introdurre una
dicotomia tra ripopolamenti inutili e
ripopolamenti utili. I primi sono quelli
che non contribuiscono a migliorare
la situazione delle popolazioni ittiche
oppure che possono provocare dei
danni o infine che vengono effettuati
in ambienti non idonei. I secondi
raggruppano interventi che tendono
ad aiutare le popolazioni ittiche in
difficoltà, per l’eccessivo sforzo di
pesca o danneggiate da fattori naturali o antropici, a raggiungere l’equilibrio precedente a questi eventi.
Un’altra considerazione da fare
riguarda la verifica delle immissioni
realizzate. Infatti, controlli e moni-
176
toraggi sull’ittiofauna garantiscono
la buona riuscita dell’intervento ed
evidenziano eventualmente fenomeni di impatto sul popolamento
ittico residente.
I ripopolamenti possono riguardare,
in generale, sia specie ciprinicole che
salmonicole, sia l’anguilla, il luccio ecc.
I ciprinidi sono particolarmente prolifici per cui le numerose uova prodotte
sono generalmente in grado di garantire la continuità delle singole specie. È
bene ricordare che, in caso di semine
di materiale ciprinicolo, il problema
principale da affrontare è il controllo
di immissione di specie indesiderate
e pericolose per l’equilibrio dei popolamenti ittici degli ambienti oggetto
di rinsanguamento. Infatti spesso
accade che, frammisti ai ciprinidi da
semina richiesti (in genere carpe e
tinche), siano presenti molte altre
specie indesiderate, spesso purtroppo
alloctone.
Per i ciprinidi sarebbe opportuno
più che immettere pesci provenienti
da ambienti profondamente diversi
dai nostri, predisporre dei piani di
recupero attraverso lo spostamento
da aree ad alta densità ad ambienti
depauperati, ma idonei, di alcuni
riproduttori.
Per i salmonidi, il ripopolamento
spesso rappresenta uno strumento
di sostegno indispensabile anche
in condizioni ambientali favorevoli.
Infatti, la generalizzata e spesso eccessiva pressione di pesca in relazione
alle risorse disponibili può determinarne un sensibile decremento.
Verificata la necessità di ripopolare il
corpo idrico è indispensabile individuare:
1.le opportune aree dove effettuare la semina. Queste zone devono essere
numerose e relativamente vicine tra loro in modo da consentire la sovrapposizione e la compensazione dei ripopolamenti, con il conseguente interessamento di tutta l’asta fluviale;
2.i periodi in cui vengono eseguite le semine devono essere condizionati
dalle esigenze biologiche delle singole specie, piuttosto che da quelle degli
operatori o dei fornitori di materiale ittico;
3.altri fattori limitanti come forti variazioni di livello. Infatti, per le semine di
salmonidi si deve tenere conto della possibilità di improvvise piene o asciutte
stagionali, che condizionerebbero negativamente l’intervento eseguito.
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
Proposte di gestione ittiofaunistica
In generale si ricorda che i ripopolamenti effettuati con materiale ittico
proveniente da allevamenti intensivi spesso non offrono garanzie
di successo in quanto presentano
aspetti negativi insiti nella natura
del ciclo intensivo di produzione. Le
pratiche di allevamento intensivo,
portano ad una perdita della rusticità, intesa come capacità di superare i fattori limitanti tipici dell’ambiente naturale, di sopravvivere alla
continua competizione e di riprodursi
con successo. Oltre a questo anche il
trasporto costituisce un problema ai
fini del successo del ripopolamento,
soprattutto quando esso è di notevole durata.
In un contesto di pianificazione della
valorizzazione dei ripopolamenti
delle specie autoctone, la strada da
seguire è quella dell’incubatoio di
valle o dell’impianto in loco, a patto
che venga seguito dal punto di vista
tecnico ed il parco riproduttori utilizzato sia geneticamente certificato. Si
tratta di strutture in cui viene effettuata la fecondazione artificiale, l’incubazione delle uova e il primo alleva-
7.2
mento delle larve dei ceppi autoctoni
selezionati, opportunamente prelevati dal corso d’acqua nel periodo
immediatamente precedente alla
frega o mantenuti in idonee vasche di
stabulazione a bassa densità di allevamento. A tale scopo si ricorda che
in provincia di Treviso, sono presenti
3 incubatoi di valle, gestiti dalle associazioni: l’incubatoio di Pederobba di
proprietà provinciale, l’incubatoio di
Volpago del Montello e l’incubatoio
di Vittorio Veneto.
I piani di ripopolamento dovrebbero
prevedere l’utilizzo di taglie che si
possono immettere all’interno di un
corpo idrico, che appartengono ai
seguenti gradi di sviluppo:
1.uova embrionate;
2.avannotti a sacco vitellino parzialmente riassorbito;
3.novellame;
4.trote adulte “pronta cattura”.
Sulla base dei dati rilevati ed esposti
in questa relazione si individuano
le seguenti specie autoctone come
potenziale oggetto delle pratiche
di ripopolamento: trota marmorata
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
177
7.3
Proposte di gestione ittiofaunistica
(Salmo (trutta) marmoratus), trota
fario (Salmo (trutta) trutta), temolo
(Thymallus thymallus), luccio (Esox
lucius), tinca (Tinca tinca), carpa
(Cyprinus carpio), anguilla (Anguilla
anguilla).
Per i quantitativi di materiale in forma
giovanile di salmonidi da seminare
nelle aree di accrescimento o in altri
corpi idrici che non siano aree di riposo
biologico, si consiglia di rispettare le
seguenti proporzioni massime:
uova e avannotti 1/2 individui/m²;
trotelle 4-6 cm: 0,5 individui/m²;
trotelle 6-9 cm: 0,2 ind/m2. Per quanto
concerne il materiale adulto “pronta
cattura” il massimo quantitativo
dovrà essere di 1-3 g/m²/anno.
7.3 Fattori di turbativa delle comunità ittiche
L’inverno per i salmonidi rappresenta
il periodo della riproduzione. Le prime
a raggiungere i siti riproduttivi sono
le trote marmorate (prima metà di
novembre), seguite dalle trote fario in
dicembre-gennaio e infine dai temoli
fra aprile e maggio.
Le zone idonee alla riproduzione dei
salmonidi e timallidi sono rappresentate da tratti di fiumi o torrenti con
acque limpide, poco profonde (20-50
cm), con fondo ghiaioso (granulometria compresa tra 5 e 50 mm), velocità
di corrente superiore a 30 cm/sec e
temperatura generalmente inferiore
a 10° C.
La fecondazione avviene immediatamente dopo la deposizione anche
perché la vitalità degli spermatozoi è
limitata. La durata dell’incubazione è
strettamente legata alla specie e alla
temperatura dell’acqua.
L’avannotto appena nato è fornito di
un sacco vitellino che gli consente,
per qualche giorno, di vivere e
accrescersi senza doversi procurare
il cibo e, allo stesso tempo, di adattarsi al nuovo ambiente. Per la trota
fario dalla deposizione delle uova
al riassorbimento del sacco vitellino
passano circa 62 giorni in presenza di
una temperatura di 10 °C nell’acqua
e 124 giorni con una temperatura di
5 °C.
Il fatto che le uova e gli avannotti di
trota rimangano per lungo tempo nel
fiume richiede l’adozione di particolari misure protettive atte a limitare la
perdita di questo prezioso prodotto.
Numerosi sono i fattori che incidono
sulla resa di una riproduzione; le uova
e soprattutto gli avannotti, in primo
luogo, sono soggetti all’intensa
predazione da parte di altri pesci.
Un altro fattore di impatto è rappresentato dalle variazioni di livello e
di portata del fiume, solitamente in
seguito a cause di tipo antropico.
178
Improvvisi abbassamenti del livello
dell’acqua mettono in asciutta le
freghe delle trote, con distruzione
totale delle uova o degli avannotti
appena schiusi, di contro rapidi
aumenti della portata producono
degli effetti di dilavamento del
prodotto della riproduzione.
Gli inquinamenti, un’elevata torbidità
dell’acqua, anche a causa di lavori
in alveo, ed il movimento in alveo di
persone e mezzi possono vanificare
la resa della riproduzione per estesi
tratti di fiume.
Un problema emergente e di grave
impatto sulla fauna ittica autoctona
è rappresentato dal proliferare delle
specie esotiche, a questo scopo
appare indispensabile la proibizione
della pesca con il pesciolino vivo che
rappresenta il maggior veicolo di infestazione delle acque provinciali.
Altre problematiche su cui è necessario soffermarsi e che affliggono
gli ecosistemi dulciacquicoli possono
essere riassunte in quattro grandi
categorie: la gestione del DMV, gli
uccelli ittiofagi, le modificazioni
degli alvei fluviali ed infine l’inquinamento.
Per quanto riguarda la gestione del
Deflusso Minimo Vitale, la carenza
idrica unitamente al degrado ambientale da essa stessa causato, è uno dei
fattori che incide fortemente sulla
disgregazione delle biodiversità ittiche
nel bacino del Piave.
Il cormorano ed alcuni ardeidi sono
specie legate agli ambienti acquatici
e nel caso del cormorano, con dieta
esclusivamente ittiofaga. In generale, tali specie si dimostrano molto
adattabili nella scelta dell’habitat,
dettata soprattutto dalla disponibilità di prede oltre che di aree idonee
alla formazione dei dormitori o delle
colonie. L’impatto sulla fauna ittica
del cormorano e degli ardeidi ormai
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
Proposte di gestione ittiofaunistica
è ben conosciuto e rappresenta
una concausa alla diminuzione di
biomassa ittica registrata in questi
ultimi anni nella nostra provincia;
esso si esplica sia in forma diretta
con la predazione del pesce sia indiretta o indotta mediante il ferimento
in seguito ad attacchi predatori non
andati a buon fine. L’impatto è particolarmente importante nel caso dei
salmonidi che risultano più vulnerabili
nel periodo riproduttivo.
La rettificazione, la cementificazione
e la banalizzazione dell’alveo fluviale,
l’estirpazione della vegetazione riparia
e acquatica e la presenza di ostacoli
insuperabili dalla fauna ittica costituiscono un limite al mantenimento
di un naturale popolamento ittico.
Ad esempio, la fascia di vegetazione
che si estende lungo le rive dei corsi
d’acqua è alla base delle interazioni
terra-acqua, mentre le rive con la loro
copertura arborea provvedono tra le
altre cose a catturare e a decomporre
7.3
i nutrienti, a ridurre la temperatura
dell’acqua e quindi ad aumentare la
disponibilità di ossigeno.
Il buon risultato di un progetto di
gestione del patrimonio ittiofaunistico
dipende quindi dalla qualità complessiva dell’ambiente ed in pratica dalla
sua funzionalità.
Nell’ottica della valorizzazione e
dell’incremento dell’ittiofauna, l’eliminazione di tutte le fonti di impatto
e la successiva rinaturalizzazione del
corso d’acqua, rappresentano l’unica
via da seguire per un duraturo ed
efficace miglioramento della qualità
complessiva del fiume.
Andrà pensato un piano generale a
livello provinciale che permetta da
un lato di controllare tutti gli interventi e dall’altro di indirizzarli verso
un cammino che non tenga solamente conto della sicurezza idraulica
o del ricavo economico, ma che miri
soprattutto alla “rivitalizzazione dei
corpi idrici”.
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
179
180
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
Riferimenti
bibliografici
BAGENAL T.,TESCH F.W., 1978 - Age & growth.
In: Methods for assessment of fish production in
fresh waters, III ed. Blackwell Scientific Publications.
CRAIG J. F., 1982 - A note on growth and mortality of trout, Salmo trutta L., in afferent streams of
Windermere. J. Fish. Biol., 20: 423 - 429.
GANDOLFI G., ZERUNIAN S., TORRICELLI P.,
MARCONATO A., 1992 - I pesci delle acque
interne italiane. Istituto Poligrafico dello Stato,
618 pp.
LADIGES W. & VOGT D., 1986 - Guida dei pesci
d’acqua dolce di Europa. Franco Muzzio Editore,
Padova: 3-233.
LORO R., 2000 - Carta Ittica 2000. Provincia di
Treviso, Relazione tecnica, Provincia di Treviso,
Assessorato Caccia, Pesca ed Ecologia.
LORO R., ZANETTI M., 1996 - Accrescimento della
trota marmorata nel medio corso del Piave in
provincia di Belluno. Atti del 4° convegno nazionale A.I.I.A.D. Riva del Garda 12-13 dicembre
1991, pp. 93-102. Provincia Autonoma di Trento,
Ist. Ag. Di S. Michele a/A.
LORO R., ZANETTI M., TURIN P., 1994 - Carta
Ittica. 1990-1994 II° Stralcio: Relazioni Ittiche.
Provincia di Treviso, Assessorato Caccia, Pesca ed
Ecologia. Ed. Grafiche Antiga, 184 pp.
MAITLAND P.S., 1977 - Freshwater fishes of Britain
and Europe. Hamlyn, London: 1-256.
MARCONATO E., BRESOLIN R., BUSATTO T.,
MAIO G., SALVIATI S., D’ISEP E., 2000 - La fauna
ittica dei corsi d’acqua del Parco Regionale del
Sile. Rel. tecnica, Aquaprogram s.r.l., 84 pp.
MOYLE P.B. & NICHOLS R.D., 1973 - Ecology of
some native and introduced fishes of the Sierra
Nevada Foothill in Central California. Copeia, 3
(1973): 478-490.
NIKOL’SKII G.V., 1961 - Special ichthyology. Isr.
Program Sci. Transl., Jeru­salem: 3-538.
POMINI F.P., 1937 - Osservazioni sull’ittiofauna
delle acque dolci del Veneto ed indagini riguardanti la pesca. Boll. Pesca Pescic. Idrobiol., 13:
262-312.
RICKER W. E., 1975 - Computation and interpretation of biological statistics of fish population.
Bull.Fish: Res. Bd. Can. 191, 382 pp.
TORTONESE E., 1970 - Osteichthyes, Pesci Ossei.
Parte I. Fauna d’Italia vol. X, Calderini Bologna,
565 pp.
TORTONESE E., 1975 - Osteichthyes, Pesci Ossei.
Parte II. Fauna d’Italia vol.X, Calderini Bologna,
636 pp.
8.0
TURIN P., ZANETTI M., BILÒ M.F., LORO R., 1995
- Carta Ittica della Provincia di Padova. Amministrazione Provinciale di Padova, 400 pp.
TURIN P., SEMENZATO M., PAOLUCCI P., 2007
- Lista rossa dei pesci d’acqua dolce del veneto.
In Atti del 5° convegno dei faunisti veneti a cura
di Bon M., Bonato L., Scarton F. Legnaro 12-13
maggio 2007, pp. 67-78.
VITTORI A., 1983 - La Carta Ittica. Ed. Provincia
Autonoma di Trento.
ZANETTI M., LORO R., TURIN P., 1993 - Carta
ittica. Indagine idrologica, chimica fisica e biologica delle acque fluenti bellunesi. Assessorato
Caccia e Pesca, 269 pp. + all.
ZANETTI M., TURIN P., GRAVA VANIN B., BILO’ M.F.,
ROSSI V., GUERRA D., LORO L., 2000 - Carta
ittica della provincia di Belluno, 2000. Provincia
di Belluno, Assessorato alla Pesca e Tutela delle
Acque, 287 pp.
ZANETTI M., TURIN P., BELLIO M., PICCOLO D.,
POSENATO S., CAUDULLO G., 2007 - Piano strategico evolutivo sulle risposte del biota all’applicazione del Deflusso Minimo Vitale (Dmv) nell’alto e
medio corso del bacino del fiume Piave. Autorità
di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza,
Piave, Brenta-Bacchiglione, Provincia di Belluno,
Provincia di Treviso, 492 pp. + all.
ZANETTI M., 2009 - Utilizzo dell’IFF per la redazione delle carte ittiche. Atti del convegno: L’indice di funzionalità fluviale: strumento di gestione
e pianificazione. APPA e Provincia Autonoma di
Trento, pp. 55 - 59.
Zanetti M., 2010 – Svolgimento di gare e manifestazioni di pesca sportiva nelle acque interne
della provincia di Treviso. Studio di incidenza
ambientale (ai sensi del D.P.R. n. 120/03 e D.G.R.
n. 3173/2006), Provincia di Treviso, 239 pp. + all.
ZERUNIAN S, 2002 - Pesci delle acque interne
d’Italia. In: Quaderni di conservazione della
natura. Numero 20. Ministero dell’Ambiente e
della Tutela del Territorio – Istituto per la Fauna
Selvatica “A. Ghigi”, pp. 257.
ZERUNIAN S, 2003 – Piano d’azione generale per
la conservazione dei pesci d’acqua dolce italiani.
In: Quaderni di conservazione della natura.
Numero 17. Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio – Istituto per la Fauna Selvatica, pp. 123.
ZIPPIN C., 1958 - The removal method of population estimation. J. Wildl. Mgmt 22: pp. 82 - 90.
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
181
182
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
Carta Ittica della Provincia di Treviso - Aggiornamento 2008 - 2010
183