Una storia italiana

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Una storia italiana
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MERCEDES - BENZ ITALIA COMPIE 40 ANNI
Una storia italiana
Nel 1973 venne fondata la Mercedes-Benz Italia. In un settore
così integrato nel contesto sociale come quello automobilistico,
quattro decenni sono un periodo molto lungo, tale da rendere
un’azienda realmente compartecipe della storia di un Paese.
Con Alwin Epple, presidente della società, abbiamo ripercorso
40 anni che hanno cambiato radicalmente il contesto socioeconomico e il nostro modo di muoverci e comunicare.
i n t e r v i s ta a c u r a d i m a r c o r u i z
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fotografie bruno bruchi
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i n n o v a z i o n e
N
el 1973 nasceva la Mercedes-Benz Italia. Se guardia­
libertà e la mobilità individuale un’aspirazione che acco-
­mo indietro a quegli anni, troviamo un Paese dove i
munava tutte le generazioni. In realtà, la crisi petrolifera
bisogni da soddisfare lasciavano il po­sto a desideri
del 1973 aveva portato le prime avvisaglie dei problemi
da realizzare, e l’automobile era il simbo­lo di un nuovo
energetici ed economici che avrebbero caratterizzato
benessere. Da un lato la mobilità individuale ha rappre­sentato uno
i decenni successivi, ma il trend di sviluppo era ancora
strumento di emancipazione e libertà, dall’altro l’industria auto-
vigoroso ed entusiasta verso l’automobile, l’inven­zione
mobilistica ha colto i mutamenti sociali e lo sviluppo economico
che nel secolo scorso, e in particolare nel secondo dopo-
per realizzare prodotti in sintonia con la cultura, le esigenze, le
guerra, ha forse più di ogni altra cambiato il nostro modo
aspettative di una società che è molto cambia­ta nell’arco di quat-
di vivere. L’industria automobilistica è probabilmen­­te la
tro decadi. Quando parliamo del settore automobi­listico, in parti-
sola, con la moda, che deve i propri successi alla capaci­
colare, vi è un’osmosi continua tra società e aziende che operano
­tà di suscitare ‘emozione’ da parte del pubblico.
sul territorio, una storia parallela frutto della combinazione di esi-
Proprio nel 1973 venne fondata la Mercedes-Benz Italia
genze e sogni, strategie e congiunture economiche, tecnologia e
(MBI), società preposta alla distribuzione dei veicoli
costume: un percorso che ci racconta, con una punta di romanti-
industriali, mentre la commercializzazione delle autovet-
cismo, come eravamo, ma che al tempo stesso ci fa scorgere, con
ture rimase alla società Autostar che dal 1960 era impor-
curiosità ed entusiasmo, quel che ci aspetta dietro l’angolo. Ne par-
tatore unico a livello nazionale, ruolo che avrebbe poi
liamo con Alwin Epple, da giugno 2011 presidente e amministra­
mantenuto fino al luglio del 1982.
tore delegato di Mercedes-Benz Italia.
Con quali risultati si era sviluppata la commercializzaDottor Epple, come inizia la diffusione della Mercedes
in Italia?
zione delle Mercedes-Benz fino ad allora?
L’Autostar aveva riunito nel 1960 l’attività di importa-
In Italia, la Mercedes ha una lunga tradizione, che nasce
zione a livello nazionale subentrando alla Saporiti che
agli albori dell’automobile. Una Benz Landaulet - ricor-
gestiva il nord Italia e alla Morescalchi che si occupava
dano le cronache dell’epoca - effettuò nel 1895 un
del centro-sud. Il merito dell’Autostar e del suo fondatore,
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primo viaggio dimostrativo da Milano a Roma, con arrivo
Piero Boccanelli, fu quello di sviluppare con successo le
Quale simbolo Mercedes degli anni Settanta, Alwin Epple ha scelto la roadster
che è la patria della cultura e del design, contribuisce in
trionfale nella Capitale. Da allora, la diffusione, natural-
vendite in Italia, portandole dalle appena 709 unità del
S L (Serie 107), la generazione della celebre sportiva prodotta tra il 1971 e il 1989.
modo sostanziale allo sviluppo di prodotti in grado di
mente come marchio di élite, è stata costante e nel
primo anno di attività alle 6200 del 1969, fino alle oltre
Per fotografarla, utilizza un altro mito dello stesso periodo, una N i k on F che è stata
esprimere il meglio dal punto di vista dello stile, dell’ele-
secondo dopoguerra le cifre di vendita divennero ‘visi-
14 mila del 1981, strutturando in questo arco temporale
l’icona dell’immagine professionale, che nelle reflex 35 mm a ottiche intercambiabili
ganza e della raffinatezza. Basti pensare che, dal 1998,
bili’. Nel 1959 arrivarono a circolare nel nostro Paese
una sempre più efficiente e capillare rete di concessio-
trovava uno strumento di grande flessibilità e qualità. Caratteristica di questa macchina
è operativo l’Advanced Design Studio di Como, al quale
2172 vetture con la Stella, al termine di un decennio che
nari e di officine autorizzate. Mercedes-Benz Italia riunì
fotografica era il tipico (e ingombrante) mirino esposimetrico intercambiabile che con-
oggi la Casa affida lo sviluppo di tutti gli interni delle
aveva visto l’immagine della Casa divenire un popolare
poi sotto un’unica guida, in quel 1982, le attività com-
sentiva una visione al 100% dell’immagine inquadrata, per una precisione di scatto
vetture Mercedes-Benz. Si tratta di una struttura che
simbolo di prestigio e tecnologia grazie anche ai suc-
merciali vetture e veicoli industriali nel segno della conti­
all’epoca ineguagliata.
svolge un’importante funzione di polo di riferimento per
cessi italiani delle ‘Frecce d’Argento’, con le grandi vit-
nuità di un costante successo.
l’evoluzione dello stile e della vivibilità delle nostre auto-
torie in Formula 1 di Fangio a Monza nel 1954 e 1955,
Dal canto suo, la MBI aveva sviluppato il mercato dei vei-
mobili, al fianco di analoghi centri design attivi a Los
e di Stirling Moss alla Mille Miglia l’anno seguente con
coli industriali portando le vendite dalle 1379 unità del
dato nella nostra azienda la responsabilità verso la
Angeles e a Tokyo. E questa filosofia di interazione delle
la sportiva 300 SLR. La stessa dinastia delle SL, che ha
primo anno di attività alle 6700 del 1981.
società, nell’obiettivo di integrarci sempre meglio.
più avanzate tendenze globali del design si deve tra l’al-
festeggiato quest’anno i 60 anni, visse proprio in Italia
A completare la struttura del Gruppo in Italia, nel 1977
Questo è avvenuto nell’attività specifica dell’azienda,
tro all’intuizione proprio di un italiano, Bruno Sacco, che
il debutto sulla scena delle competizioni in occasione
venne fondata la Merfina (oggi Mercedes-Benz Financial
che si basa su un network che lega saldamente la
è stato responsabile del Centro Stile Mercedes-Benz tra
della Mille Miglia del 1952.
Services Italia), finanziaria che da allora supporta con una
Mercedes-Benz Italia, quale società che rappresenta nel
il 1975 e il 1999, periodo durante il quale ha ‘firmato’
stretta collaborazione le attività della nostra rete.
nostro Paese il Gruppo Daimler, le due filiali dirette di
con grandissimo successo molte generazioni di auto
Roma e Milano, nonché l’insieme delle concessionarie
con la Stella.
Com’era il mercato automobilistico tanti anni fa?
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Eravamo davvero in un’altra epoca. All’inizio di quel de­­
40 anni di presenza in Italia hanno permesso alla MBI
e officine autorizzate. Un ‘sistema Mercedes’ che dà
Tanti anni di presenza hanno inoltre consentito alla
cennio circolavano in Italia poco più di 11 milioni di auto-
di intercettare lo sviluppo e i cambiamenti della società nel
lavoro a oltre 5 mila persone.
Mercedes-Benz Italia di esprimere la propria integra-
mobili, con una densità di circa 200 vetture ogni 1000
nostro Paese. Quali sono state le influenze reciproche?
Per una multinazionale è fondamentale assorbire lo spirito
zione sul territorio anche attraverso iniziative culturali e
abitanti. La fase della prima motorizzazione di massa non
Essere presenti in un Paese come l’Italia, e soprattutto
e i valori che ciascun Paese è in grado di esprimere, in-
sociali di notevole spessore. Ricordo solo l’opera di
si era ancora esaurita, l’automobile era un simbolo di
essere premiati da un costante successo, ha consoli-
fluenzando positivamente l’intera attività globale. E l’Ita­­lia,
restauro e catalogazione dei bozzetti realizzati da
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grandi artisti per il Teatro alla Scala, oppure i lunghi anni
solo gli aspetti ironici. Fu un episodio che, sia nella
resse comune. Personalmente ho potuto verificare
di avvicinamento tra la cultura tedesca e italiana che
prima fase negativa che in quella positiva della sua solu-
questa positiva osmosi nell’attività quotidiana e cerco
hanno portato al Festival di Spoleto grandi rappresenta-
zione, superò i limiti dell’informazione specializzata per
di promuoverne un sempre maggiore sviluppo. In tal
zioni wagneriane e non solo.
divenire un fenomeno di comunicazione e di costume
senso vorrei esprimere un sentimento di gratitudine
Inoltre, in un certo senso ricambiamo la positiva influenza
dal quale la Mercedes uscì addirittura rafforzata nella
verso tutti i miei predecessori che, in questi 40 anni,
esercitata dall’Italia sullo stile delle nostre auto, ponen-
sua reputazione.
hanno guidato l’azienda con lo stesso spirito: Hans
doci a fianco della moda italiana nel supportare le più
Breithaupt, Ewald Andratsch, Jochen Prange, Wolfgang
importanti Fashion Week milanesi.
Come hanno convissuto la passione italiana e la
Schrempp e Bram Schot.
Anche in campo sportivo abbiamo cercato di promuo-
tecnologia tedesca?
Quando si parla di passione, poi, gli italiani hanno sem-
vere la crescita di discipline coerenti con i nostri valori,
Direi molto bene. Per quanto riguarda l’azienda, abbia­
pre dimostrato grande competenza e visceralità verso
attraverso il tennis con i lunghi anni a fianco del Circuito
­mo potuto contare su un non comune senso di identifi-
l’automobile, sapendo orientare le proprie scelte riu-
ATP, e con il golf con il nostro Mercedes Trophy, grazie
cazione da parte dei nostri collaboratori, i quali si sono
nendo senso estetico e passione per la tecnica. Il grande
al quale abbiamo accompagnato la straordinaria diffu-
sempre dimostrati all’altezza, con grande impegno e pro-
successo ottenuto da Mercedes in Italia dimostra come
sione di questo sport nel nostro Paese. Più recente-
fessionalità. Al di là degli stereotipi, le due anime tedesca
le nostre automobili siano riuscite a compendiare al
mente, quest’anno abbiamo riunito in un ‘Mercedes-Benz
e italiana si sono costantemente combinate nel migliore
meglio emozione e rigore.
Team’ tutto tricolore i migliori atleti di discipline olim-
dei modi per sviluppare quella che oggi è un’azienda
Del resto è la nostra storia che ha saputo parlare al
piche che non sempre, a fronte di grande talento
dove pensiamo si lavori tanto, ma in armonia e nell’inte-
cuore degli appassionati di automobili, attraverso pro-
e impegno, raccolgono gli onori della cronaca come
dotti, uomini e imprese straordinarie. Nel mondo delle
meriterebbero.
corse la partecipazione del pubblico italiana non è per
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intensità seconda a nessuna, ma anche senza una ‘car-
Anni frenetici, da vivere nel segno dell’individualismo e al ritmo di consumi crescenti
rozzeria di colore rosso’ non ci è mai mancato il calore
e in metropoli dal traffico sempre più intenso. Quale simbolo del decennio e di
Da alcuni anni abbiamo deciso di concentrare il nostro
e l’entusiasmo del pubblico. Ogni anno, ripercorrendo
una mobilità urbana innovativa, sicura e intelligente, la scelta è caduta sulla smart
impegno nel sociale attraverso la filiazione italiana della
le meravigliose strade della Mille Miglia, rinnoviamo la
fort w o : 2,50 metri di una vettura impertinente che gioca con il traffico e la moda.
Fondazione Laureus, di cui il Gruppo Daimler è fonda-
percezione della vicinanza della folla che segue la gara
Anche la comunicazione segue la strada dell’individualità e nasce il padre della tele-
tore a livello internazionale. Sotto la spinta di un promo-
lungo il percorso. Una folla che, con grande sportività,
fonia mobile come la conosciamo oggi: il M otorola M icro TA C , il primo
tore come Nelson Mandela, e grazie all’immagine di
ha sempre ammirato le gesta di Fangio e Moss negli anni
telefonino piccolo (per allora) e di design, dal 1989 al 1998 simbolo di uno stile di vita
importanti testimonial a livello mondiale come – solo per
Cinquanta o, in momenti a noi più vicini, quelle di Mika
attivo e di successo.
fare qualche nome – Edwin Moses, Monica Seles, Alberto
Häkkinen, Lewis Hamilton o Michael Schumacher in
Tomba o Giacomo Agostini, questa istituzione conduce
Formula 1. Quest’anno poi, per la prima volta, abbiamo
programmi di integrazione sociale attraverso lo sport. In
contribuito a un programma sportivo ‘italiano’ nell’am-
cati, con 4 mila van e 2500 truck. In questo settore,
Italia sono state avviate importanti iniziative che coin-
bito del Campionato Superstars, dove Vitantonio Liuzzi,
Mercedes-Benz ha saputo consolidare la posizione
volgono ragazzi che vivono situazioni di disagio ed emar-
al volante della C 63 AMG del team Caal Racing, ha
di seconda Casa, dopo il produttore nazionale, nella
ginazione a Milano, Napoli, Bari, Catania e Roma.
lottato fino all’ultima gara per la vittoria finale, sfumata
fascia oltre le 3,5 tonnellate, sia nel trasporto di linea
per un soffio.
che per i veicoli da cantiere.
… e in ambito sociale?
I van Mercedes-Benz hanno sempre rappresentato
Quali sono stati, in questi 40 anni, i momenti più eclatanti,
sia in positivo che in negativo?
Ne vorrei menzionare uno solo, che può essere letto da
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entrambe le angolazioni. Torniamo indietro al 1997,
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quando nacque in Mercedes un prodotto davvero rivolu-
Non va dimenticato, tuttavia, che Mercedes-Benz Italia
un’offerta completa e competitiva, sia nella distribu-
significa anche veicoli industriali.
zione delle merci sia per il trasporto persone, categoria
Se l’automobile è il connubio tra passione e tecnologia,
nella quale il nostro Viano/Vito è oggi un riferimento.
Cambiano i tempi e la Mercedes propone un modello compatto che ha fatto epoca, la
nei veicoli industriali la tecnologia più avanzata viene
Con risultati sul mercato che ci hanno tradizional-
zionario, la Classe A, che all’inizio si trovò a fronteggiare
‘19 0 ’, capostipite della dinastia della Classe C. Al vertice della gamma era la celebre ‘16
messa a disposizione del comparto industriale, cantieri-
mente posto alle spalle del produttore nazionale, posi-
una situazione molto difficile, a seguito dell’ormai cele-
valvole’ dal motore sviluppato in collaborazione con la Cosworth e dal tipico alettone
stico e della distribuzione, cogliendone le fasi di espan-
zione di grande rilievo se consideriamo il carattere
berrimo ‘Test dell’alce’. Sembrava una catastrofe, ma la
posteriore. Un simbolo dell’innovazione di un decennio in cui l’entertainment diviene per
sione e di rallentamento come il vero termometro della
‘Premium’ dei veicoli con la Stella. Accanto al più
serietà e l’efficienza con la quale la Casa fu in grado di
la prima volta ‘personale’ grazie a un’invenzione che ha rivoluzionato il modo di ascoltare
salute dell’intero sistema-Paese. Nel 1973 vennero ven-
grande Sprinter – anch’esso un riconosciuto benchmark
dare una prontissima risposta, furono così convincenti
la musica: il S on y Wal k man , nel quale le indimenticabili cassette contenevano
duti 1379 autocarri e trattori stradali e 51 autobus. Alla
nel suo segmento – la famiglia si arricchisce ora anche
che non solo la Classe A si trasformò in un’auto sim-
anche le prime compilation ‘fatte in casa’, secondo un principio che molti anni dopo ha
fine di quel decennio i volumi erano già pressoché qua-
di un mezzo piccolo e flessibile, ideale per la città:
bolo di grande affidabilità, ma ‘dell’alce’ ci ricordiamo
contribuito alla fortuna degli iPod.
druplicati. Dieci anni dopo, risultarono quasi quintupli-
il nuovo Citan.
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Inoltre, in Italia, il settore è presidiato anche attraverso
costruiti, fino al 1989, oltre 237 mila esemplari. Su que-
manterrà poi per molti anni. I mercati internazionali
di guida. Il massimo era la 190 E 2.3-16, nata nel 1983
altre due società del Gruppo: la EvoBus, responsabile
sta generazione di SL vennero introdotti per la prima
danno i primi segni di saturazione, mentre la capacità
sfruttando un motore a 4 valvole (un must dell’epoca
della commercializzazione dei bus turistici e urbani con
volta motori V8; il successo fu straordinario, soprattutto
produttiva aumenta per effetto del diffuso rinnova-
per prestazioni superiori) che in Italia, dove non era
i marchi Mercedes-Benz e Setra, e la Mercedes-Benz
negli Stati Uniti. Ne è testimonianza il ruolo da protago-
mento degli impianti. Sul piano tecnico, l’elettronica fa
ancora obbligatorio il catalizzatore, erogava 185 CV,
CharterWay per il noleggio di van e truck.
nista che questo modello assunse in un film di culto
capolino nel governare le funzioni vitali dei propulsori,
per un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi
come American Gigolò.
mentre l’aerodinamica fa scomparire i gocciolatoi e
e 230 km/h di velocità massima. L’alettone posteriore
rende le linee affusolate e dinamiche. La concorrenza e
per qualcuno era un’eresia, ma divenne invece il simbolo
le regole del mercato, che cominciavano a essere det-
di un’auto straordinaria.
Facciamo un piccolo gioco. Per ciascun decennio della
presenza della MBI in Italia le chiedo di indicare un’auto-
Passiamo agli anni Ottanta …
mobile-simbolo e di riassumerci le tappe fondamentali dello
Fu un decennio di grandi cambiamenti e di grande
tate dal cliente, imposero un più rapido rinnovo dei
sviluppo del marchio nella Penisola. Cominciamo dagli
espansione. In Europa il parco circolante crebbe da 100
modelli e una maggiore diversificazione della gamma.
Negli anni Novanta l’industria automobilistica fu oggetto di
anni Settanta …
a 150 milioni di vetture, in Italia da 18 a 27 milioni, con
Per Mercedes il simbolo di questo cambiamento si fa
un processo di grande concentrazione, che portò tra l’altro
Gli anni Settanta sono un decennio complesso per l’Ita-
un andamento delle immatricolazioni annuali che, dopo
sentire per la prima volta nel 1982 con l’arrivo della
anche al matrimonio tra Daimler e Chrysler.
lia. L’ondata di rinnovamento giovanile degli anni prece-
un brusco ridimensionamento nel 1983, arrivò, con una
‘190’, la ‘Baby-Benz’ compatta che rinnova con deci-
Per Mercedes furono gli anni della prima grande offen-
denti aveva esaurito la spinta propulsiva, mentre conflitti
crescita costante, a superare per la prima volta i 2 milioni
sione lo stile e il carattere delle vetture con la Stella.
siva di prodotto, che allargò la gamma con serie di
sociali e terrorismo rendevano il clima sociale non sem-
di auto nel 1988 e a chiudere il decennio a quota quasi
Molte le novità tecniche, tra le quali il retrotreno ‘multi-
modelli del tutto nuove, portando un brand Premium
plice. L’automobile cominciava a fronteggiare problemi
2,3 milioni. Nel 1987 l’Italia diviene per Mercedes il primo
link’ che ha rappresentato una pietra miliare, tutt’oggi
come quello della Stella a tre punte anche in segmenti
energetici legati alle due grandi crisi petrolifere del 1973
mercato europeo e il secondo mondiale, posizione che
ancora validissima, per tenuta di strada e dinamismo
di mercato inediti. Basti pensare alla Classe A. Nuova
e del 1978 che causarono un’impennata nei prezzi dei
carburanti. Ciononostante, la percezione delle quattro
ruote era ancora quella di uno status symbol cui aspiravano con passione le nuove generazioni. L’indice di
motorizzazione era un terzo di quello attuale, e lasciava
spazio a un’ulteriore diffusione della mobilità individuale,
in un mercato che, dopo la flessione del 1974 seguita
alla serie di ‘domeniche a piedi’ e alle tante ‘cassandre’
che preannunciavano la fine dell’automobile, passò, tra
il 1975 e il 1979, da poco più di 1 milione a 1,4 milioni di
“L’Italia, che è la patria della
cultura e del design, contribuisce
in modo sostanziale allo sviluppo
di prodotti in grado di esprimere
il meglio dal punto di vista dello stile,
dell’eleganza e della raffinatezza”
immatricolazioni annue. Per questo, sceglierei come
simbolo degli anni Settanta una vettura d’élite che incarnava perfettamente l’aspetto emozionale dell’automo-
fu anche la piccola roadster SLK, mentre all’interno
bile e il suo simbolismo in termini di espressione
delle varie gamme aumentavano le versioni proposte:
tecnologica e realizzazione sociale. Indicherei, quindi, la
la nuova Classe C, erede della 190, era anche Station
roadster SL, nella sua quarta generazione (Serie 107),
Wagon, mentre la Classe E era offerta in ben sei va-
nata nel 1971 e destinata a superare ogni record di pro-
rianti di carrozzeria. Con l’imbarazzo della scelta, però,
duzione per questo tipo di vetture. Ne vennero infatti
eleggo a simbolo del decennio la ventata di novità e la
visione anticipatrice della mobilità urbana che si racchiudeva in un nuovo marchio del Gruppo: smart. Una
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due posti di 2,5 metri che pensava già alla propulsione
elettrica e che interpretò magistralmente le esigenze
Nuovo millennio, finanza à gogo, tecnologia sempre pronta a stupire. Il mercato automobili-
di chi voleva muoversi in città in modo nuovo. L’Italia,
stico esplode e la concorrenza si gioca su un’offerta sempre più ampia e personalizzata. Mer-
sempre pronta ad accogliere favorevolmente prodotti
cedes apre nuove strade e inventa nel 2003 la ‘Coupé 4 porte’, un’automobile al top per stile
di design e capaci di fare tendenza, ha consolidato
innovativo ed eleganza. Anche la sua sigla è nuova: C L S . Un grande successo che scorre
il ruolo di primo mercato d’esportazione per la smart.
parallelo all’evoluzione dei personal computer, che irrompono nella nostra vita professionale e
Roma ne è stata consacrata la capitale mondiale: nella
privata. Del 2001 è il primo portatile A pple i B oo k , dal colore bianco destinato a dive-
Città Eterna circolano oggi più di 100 mila smart, più
nire un simbolo dei prodotti di Steve Jobs.
o meno una ogni 35 abitanti.
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“Il grande successo ottenuto da
Mercedes-Benz in Italia dimostra come
le nostre automobili siano riuscite a compendiare al meglio passione e rigore”
Certamente la situazione economica ci condiziona nel
breve termine, ma sul lungo periodo conterà di più come
avremo reagito fin d’ora alle tendenze economiche, sociali
e demografiche in atto. In tal modo stiamo ponendo le
giuste basi per affermare, per la fine del decennio, la
nostra leadership nel mercato Premium.
L’Italia è stata tra l’altro teatro del più avanzato program-
D al 2 010 al f u t u ro
ma mondiale di sperimentazione della mobilità elettrica
ma con un fervore tecnologico notevole. Ambiente, costi
con ‘e-mobility Italy’. In stretta collaborazione con Enel,
della distribuzione, contesto economico e finanziario sono
abbiamo messo a punto un modello di riferimento per
le sfide e i condizionamenti che stanno mutando non
l’uso e la ricarica di vetture elettriche a batteria, grazie a
tanto la struttura della produzione automobilistica,
140 smart electric drive circolanti nel Paese nelle mani
quanto gli equilibri internazionali dei mercati e il modo
di clienti privati e business. Ora che la nostra city car
stesso di commercializzare l’automobile. Alle Case
arriva nella versione definitiva di normale serie, possiamo
è richiesto un approccio globale ai mercati nel quale
contare sulla solida esperienza sul campo che ha con-
l’Europa non gioca più un ruolo di primo piano. Basti
sentito di valutare e risolvere efficacemente molti aspetti
pensare che sulla produzione mondiale, che pure nel 2011
dell’utilizzo di vetture di questo tipo, dalle più giuste
ha superato ogni record con più di 62 milioni di vetture
formule commerciali all’adozione della più corretta meto-
costruite, meno del 50% riguarda i Paesi della ‘triade’
dologia di ricarica, all’assistenza.
(Europa, Stati Uniti e Giappone). L’Italia, dove la crescita
Al recente Salone di Parigi abbiamo presentato in ante-
economica stenta più che altrove a ripartire, diviene
prima anche la prossima Classe B Electric Drive, mentre
un Paese ai margini dell’‘impero’?
prosegue incessante il lavoro di sviluppo sui motori endo-
La sfida è a tutto campo e riguarda ogni aspetto della
termici, che hanno raggiunto livelli di efficienza straordi-
produzione e della distribuzione delle autovetture. Direi
nari. Di prossima introduzione è anche una Classe B
Sul piano generale, il decennio si aprì per l’Italia con il
Mobilità e comunicazione sono il Leitmotiv di una società sempre più globale
subito che oggi non è possibile scindere le prospettive
alimentata a metano. La mobilità del futuro non dipende
record di immatricolazioni annue, 2,5 milioni, e un trend
che si muove nel contrasto tra le meraviglie della tecnologia e una situazione eco-
dell’Italia, che pure si trova in condizioni svantaggiate
da una ricetta unica per tutte le esigenze, ma da soluzioni
che portò alle soglie del nuovo secolo a un parco circo-
nomica non certo rassicurante, generata dal crollo della finanza ‘tossica’. In un
per l’eccesso di debito pubblico, da quelle dell’Unione
diverse per esigenze diverse: ottimizzazione dei motori
lante di oltre 32 milioni di vetture. Ormai nella nazione
contesto di grande competizione, l’innovazione diviene ancora più decisiva. E due
Europea, il cui processo di consolidamento è stato cer-
tradizionali, carburanti alternativi, ibridi innovativi, elet-
c’è un’auto ogni due abitanti. Per Mercedes, furono anni
sono i simboli che Alwin Epple ha scelto per il decennio che stiamo vivendo: l’i P ad ,
tamente accelerato e rafforzato dalle recenti misure
trico. Per arrivare, infine, a vetture elettriche alimentate
durante i quali fu necessario fronteggiare forti tensioni
lo strumento più attuale per vivere ‘sempre connessi’, e un’auto che rivoluziona
intraprese per reagire al momento di difficoltà. Sono
da celle a combustibile, soluzione ottimale ma che
valutarie che condizionavano negativamente i prezzi delle
l’immagine di un prodotto di successo e lo proietta verso il futuro: la n u o v a
però certo che le qualità che il sistema-Italia ha sempre
richiede tempo per realizzare le infrastrutture di riforni-
vetture, mentre gli incentivi statali, che fecero esplodere
M ercedes - B enz C lasse A .
dimostrato in termini di capacità imprenditoriale e crea-
mento di idrogeno. Abbiamo già visto, però, iniziative
il mercato sul finire degli anni Novanta, non ebbero un
tività sapranno ridare presto al nostro Paese il ruolo che
che possono avvicinarci concretamente allo sfrutta-
impatto significativo nelle fasce Premium. Comunque,
gli spetta quale protagonista del sistema economico del
mento di questa tecnologia, come il programma dell’Auto­­-
l’Italia rimane alla fine del decennio il mercato più impor-
2,3 milioni fino al record di 2,5 milioni del 2007 per conclu-
continente e non solo. La mobilità individuale non è in
strada del Brennero per installare un impianto del genere
tante per il Gruppo Daimler dopo la Germania e gli Stati
dere il decennio a 2,1 milioni, nonostante dal 2008 la crisi
discussione, ma dovrà tenere conto di fattori condizio-
ogni 100 km.
Uniti, con 82 mila unità vendute tra Mercedes e smart,
finanziaria americana gettasse già la sua ombra sulle econo-
nanti come i limiti delle infrastrutture, le esigenze ambien-
Una sfida da non trascurare sarà anche quella di gestire
davanti a Gran Bretagna e Francia.
mie europee. C’è chi pensa che siano stati gli ultimi fuochi
tali, la sicurezza, senza dimenticare la sempre maggiore
sul mercato una gamma che diventa sempre più ampia
di un modello di trasporto e industriale che ha fatto il suo
competitività di mezzi di trasporto come i treni ad alta
e articolata. Nel 1973 l’offerta prevedeva due Classi di
tempo, ma non sarei così pessimista. La gamma Mercedes
velocità. Quale Casa automobilistica che guarda avanti
berline (oltre alla ‘regale’ limousine 600), una di coupé
… nel quale Mercedes-Benz parte alla grande, svilup-
ha continuato a svilupparsi con continuità; vorrei indicare
sentiamo la responsabilità non solo di produrre automo-
e la SL. Nel 2013 per Mercedes-Benz avremo in listino
pando in Italia un record di vendita dietro l’altro, fino a rag-
come simbolo di questa decade un modello che ha saputo
bili in linea con i tempi, ma anche di essere promotori di
13 modelli base in 22 varianti di carrozzeria. Una gamma
giungere il primato assoluto nel 2007 con oltre 83 mila
innovare con forza e fascino prodotti di fascia alta, nei
un nuovo modo di utilizzare l’auto attraverso servizi
vastissima che punta a una nuova immagine Mercedes
unità immatricolate. La smart tocca invece il vertice di dif-
quali Mercedes era già un riferimento. Alludo alla CLS, che
innovativi, come il sistema di car sharing ‘smart car2go’,
arricchita di contenuti più giovani e dinamici, in grado
fusione nel 2005 con 41 mila unità. Il mercato comples-
nel 2003 creò una nuova fisionomia automobilistica, quella
già operativo in numerose città europee e americane,
di continuare a stimolare la passione per le belle auto-
sivo si mantiene abbastanza stabile: oscilla dagli iniziali
di una coupé/berlina 4 porte dal design sorprendente.
che contiamo di portare molto presto anche in Italia.
mobili. Un simbolo per tutte? La nuova Classe A.
Ed eccoci arrivati nel Terzo Millennio …
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L’attuale decennio si è aperto a tinte grigie sui mercati,
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