Calendario (5/14) - Studentato per le missioni

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Calendario (5/14) - Studentato per le missioni
2015
Il Rosone
STUDENTATO PEE LE MISSIONI
VIA SANTE VINCENZI 45 - 40138 BOLOGNA
Cari amici e benefattori,
all'inizio di un nuovo anno siamo contenti di poter bussare alla porta di
casa vostra ancora una volta, vorremmo essere vostri ospiti con delicatezza
e amicizia. Vi raggiungiamo in questo nuovo pezzetto del vostro percorso
personale e familiare con un calendario luminoso e pieno di gioia e di
speranza. La luce dei rosoni che accompagna i mesi di questo nuovo anno
vuole significare il desiderio che la luce del Signore entri nella finestra del
vostro cuore, dove speranze e preoccupazioni, desideri e timori si incrociano
disegnando il percorso che state compiendo vero il Signore che viene. Le parole
del nostro caro Papa Francesco, così capaci di ridarci serenità e fiducia, vuole
offrirvi una ragione sempre nuova per guardare in alto e ripartire ogni mese,
ogni giorno, ogni istante dalla bellezza del Vangelo. Non mancheremo in questo
anno di accompagnarvi con la nostra preghiera e con la nostra amicizia, grati
per la vostra vicinanza e solidarietà che mai fate mancare per noi e soprattutto
per i nostri missionari sparsi nel mondo.
P. Luca Zottoli scj
Controlli il suo indirizzo che sia completo di nominativo, di via e numero civico.
La causale del versamento va inserita solo nell’apposito spazio e non sul retro
L’origine dei rosoni può essere rintracciata in
quell’universo spirituale che non contrappone le religioni occidentali a quelle orientali
ma, sia attraverso il cristianesimo, sia attraverso il buddismo tibetano, ci riconduce alla
simbologia degli archetipi: al “cerchio”, simbolo di perfezione e al “labirinto”, simbolo di
ricerca interiore e di viaggio iniziatico.
Prevalentemente in pietra o in vetro, esso tra-
fora come un merletto la superficie delle facciate delle nostre chiese medioevali.
Nella sua struttura, intorno ad un “oculo”
(apertura o finestra di forma circolare) centrale in cui a volte è collocata l’immagine di
Cristo, si inseriscono elementi grafici e forme molto diverse tra loro che, integrandosi
armoniosamente, si sintetizzano in una straordinaria “unità geometrica”.
Rosa e Rosone
Il termine rosone deriva dalla parola: “Rosa”.
Questo particolare elemento, infatti, non è
altro che una “riproduzione stilizzata” di
questo fiore che, fin dall’antico Egitto, era il
fiore consacrato ad Iside, dea della rinascita e personificazione della natura. La Rosa
era il fiore sacro ad Afrodite dea dell’èros e
della rigenerazione nel pantheon greco e in
quello romano. In epoca cristiana, il “simbolo della Rosa” si è spiritualizzato ed è diventato associabile all’immagine della “Vergine
Maria”.
I rosoni, nel rappresentare per la loro forma
la bellezza e la perfezione della Creazione,
sono altresì proiezioni del mistero di DioLuce e Fonte di vita. «Queste finestre, porte di comunicazione tra il mondo divino e
quello dell’uomo, sono più ampie nella parte
rivolta all’interno e più strette in quella che
guarda l’esterno, poiché la luce, specchio
della Rivelazione Divina, penetra nella chiesa, simbolo dell’interiorità dell’uomo, attraverso piccoli spiragli ma subito si diffonde
nell’esperienza della contemplazione».
L’abilità dei maestri
Il rosone è un componente tipico della cattedrale gotica. Nelle sue campiture (la zona
delimitata e segnata in precedenza da un
contorno), che possono essere a forma di
raggio o a forma di stella e di altre figure
geometriche, compaiono raffigurati nel vetro decorazioni ricche di simboli.
Il colore inoltre aumenta l’effetto luminoso rendendo il rosone simile ad un enorme
caleidoscopio. Per la delicatezza aerea degli elementi portanti, la realizzazione del
rosone comportava una straordinaria abilità
tecnica e maestri vetrai, scultori e scalpellini collaboravano insieme per la sua realizzazione. Di solito il rosone più importante
era collocato sulla facciata d’ingresso della
cattedrale, sopra il portale, mentre altri si
trovavano nelle facciate laterali dei transetti.
Vi sono vari tipi di rosone e ognuno ha un
suo significato: a sei petali è associato al sigillo di Salomone; a sette petali indica l’ordine settenario del mondo; a otto petali la
rigenerazione-risurrezione; a dodici petali
gli apostoli.
Rosoni e Mandala
Nella forma del rosone è possibile riconoscere uno strumento tipicamente indiano per
la meditazione: il mandala.
Il mandala è un disegno tracciato a terra con
sabbie colorate o dipinto su supporto, da
percorrere o da contemplare.
I Mandala rappresentano il simbolismo magico dell’Universo, nella costruzione entro
“il cerchio eterno” della ruota della vita.
Diffuso nella maggior parte delle religioni,
riconducono l’uomo al Creatore, al Divino:
Greci, Egizi, Navaho e i monaci buddisti
tibetani hanno costruito Mandala, che rappresentano l’illusione della vita terrena e, in
alcuni casi, la filosofia karmica.
Anche il cristianesimo ha contribuito ad inserire magnifici Mandala nelle finestre di vetro
e nei rosoni delle chiese e cattedrali (la più
famosa è il Rosone Nord della cattedrale di
Chartres in Francia). Con splendidi mosaici
sono decorate anche le moschee mussulmane. Il Mandala, quale conoscenza dell’uomo
nella sua universalità, è apparso continuamente nelle sue costruzioni rituali e forme
d’arte.
I Mandala portano prosperità e buon auspicio e sono essenzialmente veicoli per la concentrazione della mente che ha così la possibilità di liberarsi dalle sue catene abituali.
Il suo valore terapeutico consiste proprio nel
proiettare i propri complessi mentali nel reticolo cosmico del Mandala, esorcizzando così
la propria mente che si libera di tutte le sue
ossessioni.
PAPA FRANCESCO: prima le persone
È una figura sorprendente questo Papa! Un
Papa che parla alla nostra vita: guardando al
suo stile infatti, possiamo capire quali dovrebbero essere le nostre priorità. Un prete
anziano, mi ha detto: “Per questo Papa vengono prima le relazioni, poi le azioni!”.
Ecco il cuore della vita e dell’azione di Bergoglio: le relazioni che si generano giorno
per giorno. È uno stile da imparare.
Fa scuola a tutti, poiché il mettere prima le relazioni rispetto alle azioni è un insegnamento
prezioso.
A me vescovo insegna ad ascoltare con pazienza tutti.
Mi insegna a coltivare la mitezza nelle relazioni. Mi insegna a “perdere tempo”, andando oltre le cose, per incontrare persone, cuori,
volti. È un’esperienza che vivo in particolare
nella visita pastorale e che richiede cordialità,
immediatezza, sguardo denso ai fatti, conseguente progettualità futura, orario pieno.
Il coltivare le relazioni è oggi il segreto della
vita di tutti, preti, suore, ma anche famiglie.
La vita frenetica del nostro tempo concede
pochi spazi al dialogo.
Fermarsi, guardarsi negli occhi, lasciarsi penetrare nel cuore, reciprocamente, ci fa bene.
Ci rinsalda. Fa superare le crepe nelle relazioni matrimoniali e genitoriali […].
La relazione, non solo è il tempo di Dio, ma
è Dio stesso, perché Dio è relazione, cioè Trinità. Bisogna saper vivere il tempo.
mons. Carlo Bregantini
e la rivoluzione della tenerezza
Viviamo in una società e in una Chiesa cui
sono stati scippati i sogni e che punta più a
mantenere l’esistente che a generare un futuro possibile.
a scoprire le tante “spighe di buon grano che
crescono in mezzo alla zizzania”, a far sì che
“i tanti mali vengano considerati come sfide
per crescere”.
La vocazione al risveglio è il dono inatteso trasmesso dalla Evangelii Gaudium: ci
fa credere possibile e vicina una Chiesa accogliente e liberante, un linguaggio fresco
e vitale, il sogno di una comunità credente
benefica e felice.
Il mondo è sì un immenso pianto, ma è anche un immenso parto.
In un capitolo dedicato alle tentazioni di coloro che trasmettono il Vangelo, Francesco
ci sorprende per due volte con “la rivoluzione della tenerezza, della tenerezza combattiva” (EG 85 e 88). Invece, quanti annunciatori del Vangelo sono dei burocrati delle
formule, funzionari delle regole e analfabeti
del cuore!
Forse anche il deficit attuale di vocazioni religiose è dovuto a un deficit di felicità nelle
nostre case e nelle nostre relazioni. Che è, in
fondo, un deficit di tenerezza.
Osservate: chi è tenero, è contento; chi è rigido, è infelice e sta male al mondo. Gesù infatti
era rigoroso, ma mai rigido: “Diffida dell’uomo rigido, è un traditore” (Shakespeare).
A una serie di no: no all’accidia (EG 81),
al senso di sconfitta, al pessimo sterile (EG
84), la pedagogia di papa Francesco fa seguire la sua proposta positiva, la riconquista
di occhi nuovi che riescono a “intravedere il
vino in cui l’acqua può essere trasformata”,
Illuminante, in questo respiro nuovo e largo,
risulta appunto la felice formula verbale: il
cristiano esprime una “tenerezza combattiva” (EG 85). Si oppone al male, combatte
tutto ciò che fa male ai figli di Dio, non è
mai passivo, ma opera con lo stile della tenerezza, della delicatezza inerme e indomita, che non si arrende; mai succube “dello
spirito cattivo della sconfitta” (EG 85).
Il Figlio di Dio nella sua incarnazione ci ha
invitato alla “rivoluzione della tenerezza”
(EG 88).
La tenerezza ha le sue sorelle: misericordia,
delicatezza, compassione, dolcezza; ha gesti
e linguaggi che trovano la loro sorgente in
Gesù.
Dalle sue mani fioriscono i gesti della tenerezza, quando le posa sui malati, quando tocca mani, labbra, occhi, orecchi, quando stende un petalo di fango sugli occhi del cieco.
Quando, a sua volta, Gesù si lascia toccare
da bambini e donne stranieri.
Toccare segna la fine della paura e della distanza.
p. Ermes Ronchi
Chiesa che sa coinvolgersi
La Chiesa “in uscita” è la comunità di discepoli missionari
che sanno prendere iniziative, che si coinvolgono, che
accompagnano, che fruttificano e festeggiano.
La comunità evangelizzatrice sperimenta che il Signore ha preso
l’iniziativa, l’ha preceduta nell’amore (1Gv 4,10), e per questo
essa sa fare il primo passo, sa prendere l’iniziativa senza paura,
andare incontro; cercare i lontani e arrivare agli incroci delle
strade per invitare gli esclusi.
Vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia, frutto
dell’aver sperimentato l’infinita misericordia del Padre e la sua
forza diffusiva. Osiamo un po’ di più di prendere l’iniziativa!
Come conseguenza, la Chiesa sa “coinvolgersi”. Gesù ha lavato
i piedi ai suoi discepoli. Il Signore si coinvolge e coinvolge i
suoi, mettendosi in ginocchio davanti agli altri per lavarli. Ma
subito dopo dice ai discepoli: “Sarete beati se farete questo”.
(EG. 24)
Cattedrale di Chartres
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Maria ss. Madre di Dio
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s. Genoveffa
b. Angela da Foligno
s. Amelia
Epifania del Signore
s. Raimondo
s. Severino
s. Giuliano
s. Aldo
Battesimo di Gesù
s. Modesto
s. Ilario
s. Felice da Nola
s. Mauro
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s. Marcello
s. Antonio abate
s. Margherita d’Ungheria
s. Mario
s. Sebastiano
s. Agnese
s. Vincenzo
s. Emerenziana
s. Francesco di Sales
Conversione di s. Paolo
ss. Timoteo e Tito
s. Angela Merici
s. Tommaso d’Aquino
s. Valerio
s. Martina
s. Giovanni Bosco
Viale Fr. Gambaro 11 - 16146 Genova Ge
Tel.010.3629138 - email: [email protected]
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Chiesa aperta
Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo.
Ripeto qui per tutta la Chiesa ciò che molte volte ho detto
ai sacerdoti e laici di Buenos Aires: preferisco una Chiesa
accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade,
piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità
di aggrapparsi alle proprie sicurezze. Non voglio una Chiesa
preoccupata di essere il centro e che finisce rinchiusa in un
groviglio di ossessioni e procedimenti.
Se qualcosa deve santamente inquietarci e preoccupare la nostra
coscienza è che tanti nostri fratelli vivono senza la forza, la
luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù Cristo, senza una
comunità di fede che li accolga, senza un orizzonte di senso e
di vita.
Più della paura di sbagliare spero che ci muova la paura di
rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione,
nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle
abitudini in cui ci sentiamo tranquilli, mentre fuori c’è una
moltitudine affamata e Gesù ci ripete senza sosta: “Voi stessi
date loro da mangiare” (Mc 6,37). (EG. 49)
Abbazia di Heiligenkreuz
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s. Verdiana
Presentazione del Signore
s. Biagio
s. Giliberto
s. Agata
s. Paolo Miki
s. Riccardo
s. Girolamo Emiliani
s. Apollonia
s. Scolastica
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s. Giuliana
s. Donato martire
le ceneri
s. Corrado
s. Eleuterio
s. Pier Damiani
I di quaresima
s. Policarpo
s. Sergio
s. Cesario
s. Romeo
s. Leandro
s. Romano
ss. Cirillo e Metodio
s. Faustino
SCUOLA APOSTOLICA
DEL SACRO CUORE
Via Leone Dehon 1 - C.P. 81 24021 Albino Bg
Tel.035.758711 - email: [email protected]
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Uomo, chi sei?
Voglio dire con grande umiltà che il terrorismo è male!
È male nella sua origine ed è male nei suoi risultati. È male
perché nasce dall’odio, è male nei suoi risultati perché non
costruisce, distrugge! Che tutte le persone capiscano che il
cammino del terrorismo non aiuta!
Per favore, non più terrorismo! È una strada senza uscita! […]
Uomo, chi sei? Non ti riconosco più. Chi sei? Chi sei diventato?
Di quale orrore sei stato capace? Che cosa ti ha fatto cadere
così in basso? Chi ti ha corrotto? Chi ti ha sfigurato? Chi ti ha
convinto che eri dio?
Non solo hai torturato e ucciso i tuoi fratelli, ma li hai offerti in
sacrificio a te stesso, perché ti sei eretto a dio.
Torniamo ad ascoltare qui la voce di Dio: “Adamo, dove sei?”.
Eccoci, Signore, con la vergogna di ciò che l’uomo, creato a tua
immagine e somiglianza, è stato capace di fare. Ricordati di noi
nella tua misericordia.
(Memoriale di Yad Vashem Gerusalemme 23/05/14)
Basilica di Assisi
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II di quaresima
s. Quinto
s. Marino
s. Casimiro
s. Adriano
s. Giordano
ss. Perpetua e Felicita
III di quaresima
s. Francesca Romana
s. Simplicio
s. Costantino
s. Luigi Orione
s. Salomone
Nascita p. Dehon – s. Matilde
IV di quaresima
SANTUARIO
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s. Eriberto
s. Patrizio
s. Salvatore
s. Giuseppe
s. Claudia
s. Nicola di Flue
V di quaresima
s. Turibio de Mogrovejo
s. Flavio
Annunciazione di Maria
s. Emanuele
s. Augusto
s. Stefano Harding
Domenica delle Palme
s. Amedeo
s. Beniamino
Via della Pace 301 - 17011 Albisola Sup. Sv
Tel. 019.489902 - www.santuariodellapace.org
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Cristianesimo e diversità culturali
Non farebbe giustizia alla logica dell’Incarnazione pensare
a un cristianesimo monoculturale e monocorde. Sebbene
sia vero che alcune culture sono state strettamente legate
alla predicazione del Vangelo e allo sviluppo di un pensiero
cristiano, il messaggio rivelato non si identifica con nessuna di
esse e possiede un contenuto transculturale.
Perciò, nell’evangelizzazione di nuove culture o di culture
che non hanno accolto la predicazione cristiana, non è
indispensabile imporre una determinata forma culturale, per
quanto bella e antica, insieme alla proposta evangelica.
Il messaggio che annunciamo presenta sempre qualche
rivestimento culturale, però a volte nella Chiesa cadiamo
nella vanitosa sacralizzazione della propria cultura, e con
ciò possiamo mostrare più fanatismo che autentico fervore
evangelizzatore. (EG. 117)
Cattedrale di Heiligenkreuz
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s. Ugo
Giovedì Santo
Venerdì Santo
Sabato Santo
Pasqua di Risurrezione
Lunedì dell’Angelo
s. Giovanni de La Salle
s. Alberto, Dionigi
s. Maria Cleofe
s. Terenzio
s. Stanislao
s. Giulio
s. Martino
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ISTITUTO
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s. Bernadette Soubirous
s. Elia
s. Galdino
s. Emma di Gurk
s. Adalgisa
s. Anselmo
s. Gabriella
s. Giorgio
s. Fedele di Sigmaringa
s. Marco Evangelista
s. Marcellino
s. Zita
s. Pietro Chanel
s. Caterina da Siena
s. Pio V
Via Appiani 1 - 20900 Monza Mb - c.c.p. 522201
Tel 039.324786 - email: [email protected]
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Vanagloria e mondanità
Chi è caduto nella mondanità guarda dall’alto e da lontano,
rifiuta la profezia dei fratelli, squalifica chi gli pone domande,
fa risaltare continuamente gli errori degli altri ed è ossessionato
dall’apparenza. Ha ripiegato il riferimento del cuore
all’orizzonte chiuso della sua immanenza e dei suoi interessi
e, come conseguenza di ciò, non impara dai propri peccati né è
autenticamente aperto al perdono. È una tremenda corruzione
con apparenza di bene.
Bisogna evitarla mettendo la Chiesa in movimento di uscita
da sé, di missione centrata in Gesù Cristo, di impegno verso i
poveri.
Dio ci liberi da una Chiesa mondana sotto drappeggi spirituali
o pastorali! Questa mondanità asfissiante si sana assaporando
l’aria pura dello Spirito Santo, che ci libera dal rimanere centrati
in noi stessi nascosti in un’apparenza religiosa vuota di Dio.
Non lasciamoci rubare il Vangelo! (EG. 97)
Chiesa di Lubecca
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s. Giuseppe lavoratore
s. Atanasio
ss. Filippo e Giacomo
s. Silvano
s. Irene
s. Giuditta
s. Flavia Domitilla
s. Vittore
s. Pacomio
s. Antonino
s. Fabio
ss. Nèreo e Achilleo
B.V. Maria di Fatima
s. Mattia
s. Torquato
STUDENTATO
PER LE MISSIONI
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s. Ubaldo
Ascensione del Signore
s. Leonardo Murialdo
s. Ivo
s. Bernardino da Siena
s. Vittorio
s. Rita da Cascia
s. Desiderio
Pentecoste
s. Urbano
s. Filippo Neri
s. Agostino di Canterbury
s. Emilio
s. Gregorio Nazianzeno
s. Mariano
ss. Trinità
Via Sante Vincenzi 45 - c.p. 2135 El - 40138 Bologna Bo
Tel. 051.343754 – email: [email protected]
www.studentatomissioni.it
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Chiesa e ministri del vangelo
Bisogna avere la capacità di curare le ferite, di riscaldare il
cuore dei fedeli; avere la vicinanza, la prossimità… E bisogna
cominciare dal basso.
Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una
battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo
e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo
parlare di tutto il resto.
La Chiesa a volte si è fatta rinchiudere in piccole cose, in
piccoli precetti. La cosa più importante è invece il primo
annuncio: “Gesù Cristo ti ha salvato!”. E i ministri della Chiesa
devono innanzitutto essere ministri di misericordia. Le riforme
organizzative e strutturali sono secondarie, cioè vengono dopo.
La prima riforma deve essere quella dell’atteggiamento.
Il popolo di Dio vuole pastori e non funzionari o chierici di
Stato. (Intervista a p. Spadaro in Civiltà Cattolica 2013)
Basilica di Collemaggio (L’Aquila)
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s. Giustino
Festa della Repubblica
s. Carlo Lwanga
s. Quirino
s. Bonifacio
s. Norberto
Corpus Domini
s. Medardo
s. Efrem
s. Diana
s. Barnaba
s. Cuore di Gesù
s. Antonio di Padova
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s. Vito
VILLAGGIO
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s. Quirico
s. Ranieri
s. Marina
ss. Gervasio e Protasio
s. Silverio
s. Luigi Gonzaga
s. Paolino da Nola
s. Lanfranco
Natività s. Giovanni Battista
s. Massimo
s. Escrivà de Balaguer
s. Cirillo d’ Alessandria
s. Ireneo
ss. Pietro e Paolo
ss. Primi Martiri di Roma
Via Scipione Dal Ferro 4 - 40138 Bologna Bo
Tel. 051.345834 – email: [email protected]
http://villaggio.dehoniani.it/
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Chiesa, popolo di Dio
Essere Chiesa significa essere popolo di Dio, in accordo con
il grande progetto d’amore del Padre. Questo implica essere il
fermento di Dio in mezzo all’umanità. Vuol dire annunciare e
portare la salvezza di Dio in questo nostro mondo, che spesso
si perde, che ha bisogno di avere risposte che incoraggino, che
diano speranza, che diano nuovo vigore nel cammino.
La Chiesa dev’essere il luogo della misericordia gratuita, dove
tutti possano sentirsi accolti, amati, perdonati e incoraggiati a
vivere secondo la vita buona del Vangelo. (EG. 114)
Questo popolo di Dio si incarna nei popoli della terra, ciascuno
dei quali ha la propria cultura […].
La grazia suppone la cultura e il dono di Dio s’incarna nella
cultura di chi lo riceve. (EG. 115)
Sagrada Familia Barcellona
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b. Antonio Rosmini
s. Ottone
s. Tommaso apostolo
s. Elisabetta del Portogallo
s. Antonio M. Zaccaria
s. Maria Goretti
s. Claudio
ss. Aquila e Priscilla
s. Veronica Giuliani
s. Silvano
s. Benedetto
s. Fortunato
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s. Camillo de Lellis
s. Bonaventura
MADONNA
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B.V. Maria del Carmelo
s. Alessio
s. Federico
s. Ilaria
s. Apollinare
s. Daniele
s. Maria Maddalena
s. Brigida
s. Cristina
s. Giacomo
ss. Gioacchino e Anna
s. Liliana
ss. Nazario e Celso
s. Marta
s. Pietro Crisologo
s. Ignazio di Loyola
Via Scipione Dal Ferro 2 - c.p. 2047 - 40138 Bologna Bo
Tel. 051.349922 - e.mail: [email protected]
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Chiesa e ultimi
La bellezza stessa del Vangelo non sempre può essere
adeguatamente manifestata da noi, ma c’è un segno che non
deve mai mancare: l’opzione per gli ultimi, per quelli che la
società scarta e getta via. (EG. 195)
A volte siamo duri di cuore e di mente, ci dimentichiamo, ci
divertiamo, ci estasiamo con le immense possibilità di consumo
e di distrazione che offre questa società.
Così si produce una specie di alienazione che ci colpisce
tutti, poiché è alienata una società che, nelle sue forme di
organizzazione sociale, di produzione e di consumo, rende più
difficile la realizzazione di questa donazione e la formazione di
quella solidarietà interumana. (EG. 196)
Nel cuore di Dio c’è un posto preferenziale per i poveri, tanto
che egli stesso “si fece povero”. Tutto il cammino della nostra
redenzione è “si fece povero”. (EG. 197)
Cattedrale di Strasbourg
2015
Agosto
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s. Alfonso de’ Liguori
s. Eusebio di Vercelli
s. Lidia
s. Giovanni M. Vianney
s. Osvaldo
Trasfigurazione del Signore
s. Gaetano
s. Domenico
s. Teresa Benedetta della Croce
s. Lorenzo
s. Chiara
s. Giuliano
ss. Ippolito e Ponziano
s. Massimiliano Kolbe
Assunzione di B.V. Maria
SACERDOTI
DEL SACRO CUORE
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s. Rocco
s. Giacinto
s. Elena
s. Giovanni Eudes
s. Bernardo
s. Pio X
B.V. Maria Regina
s. Rosa da Lima
s. Bartolomeo
s. Ludovico
s. Alessandro
s. Monica
s. Agostino d’Ippona
Martiro di s. Giovanni Battista
s. Felice
s. Aristide
Località Gazzi 2 – Bolognano 38062 Arco Tn
Tel.0464.516468-email:[email protected]
23
Chiesa e opzione per i poveri
Per la Chiesa l’opzione per i poveri è una categoria teologica
prima che culturale, sociologica, politica o filosofica. Dio
concede loro “la sua prima misericordia”.
Questa preferenza divina ha della conseguenze nella vita di
fede di tutti i cristiani, chiamati ad avere “gli stessi sentimenti
di Gesù” (Fil 2,5). Ispirata da essa, la Chiesa ha fatto
un’opzione per i poveri, intesa come una “forma speciale di
primazia nell’esercizio della carità cristiana” […].
Per questo desidero una Chiesa povera per i poveri. Essi
hanno molto da insegnarci. Oltre a partecipare del sensus
fidei, con le proprie sofferenze conoscono il Cristo sofferente.
È necessario che tutti ci lasciamo evangelizzare da loro.
Senza l’opzione preferenziale per i più poveri, “l’annuncio
del Vangelo”, che pur è la prima carità, rischia di essere
incompreso. (EG. 198)
Cattedrale di Praga
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s. Egidio
s. Elpidio
s. Gregorio Magno
s. Rosalia
b. Teresa di Calcutta
s. Umberto
s. Regina
Natività della B.V. Maria
s. Pietro Claver
s. Nicola
s. Giacinto
s. Guido
s. Giovanni Crisostomo
Esaltazione S. Croce
B.V. Maria Addolorata
COLLEGIO
INTERNAZIONALE
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ss. Cornelio e Cipriano
s. Roberto
s. Sofia
s. Gennaro
s. Andrea Kim e Compagni
s. Matteo evangelista
s. Maurizio
s. Pio da Pietrelcina
s. Tecla
s. Nicola della Flüe
s. Damiano
s. Vincenzo de’ Paoli
ss. Martiri giapponesi
Michele, Gabriele, Raffaele
s. Girolamo
Via Casale di S. Pio V 20
00165 Roma Rm - c.c.p. 26271007
Tel. 06.660560 - email: [email protected]
25
Dov’è tuo fratello?
Mi ha sempre addolorato la situazione di coloro che sono
oggetto delle diverse forme di tratta di persone. Vorrei che si
ascoltasse il grido di Dio che chiede a tutti noi: “Dov’è tuo
fratello?” (Gen 4,9). Dov’è il tuo fratello schiavo?
Dov’è quello che stai uccidendo ogni giorno nella piccola
fabbrica clandestina, nella rete della prostituzione, nei bambini
che utilizzi per l’accattonaggio, in quello che deve lavorare di
nascosto perché non è stato regolarizzato?
Non facciamo finta di niente. Ci sono molte complicità. La
domanda è per tutti! Nelle nostre città è impiantato questo
crimine mafioso e aberrante, e molti hanno le mani che
grondano sangue a causa di una complicità comoda e muta.
(EG. 211)
Piccoli ma forti nell’amore di Dio, come S. Francesco d’Assisi,
tutti noi cristiani siamo chiamati a prenderci cura delle fragilità
del popolo e del mondo in cui viviamo. (EG. 216)
Sainte Chapelle Parigi
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Ottobre
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s. Teresa di Gesù Bambino
ss.Angeli custodi
s. Gerardo
s. Francesco d’Assisi
s. Placido
s. Bruno
B.V. Maria del Rosario
s. Felice vescovo
s. Dionigi
s Daniele Comboni
b. Giovanni XXIII
s. Serafino
s. Edoardo
s. Callisto
s. Teresa d’Avila
SCUOLA MISSIONARIA
DEL S. CUORE
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s. Margherita M. Alacoque
s. Ignazio di Antiochia
s. Luca
s. Paolo della Croce
s. Irene
s. Orsola
s. Donato
s. Giovanni da Capestrano
s. Luigi Guanella
s. Daria
s. Evaristo
s. Fiorenzo
ss. Simone e Giuda
b. Chiara Badano
s. Germano
s. Lucilla
Via Pietro Bembo 98 - 35124 Padova Pd
Tel. 049.687122 - email: [email protected]
27
Andare al cuore del popolo
La missione al cuore del popolo non è una parte della mia vita
o un ornamento che mi posso togliere, non è un’appendice o
un momento tra tanti dell’esistenza. È qualcosa che non posso
sradicare dal mio essere se non voglio distruggermi.
Io sono una missione su questa terra e per questo mi trovo
in questo mondo. Bisogna riconoscere sé stessi come marcati
a fuoco da tale missione di illuminare, benedire, vivificare,
sollevare, guarire, liberare. Lì si rivela l’infermiera nell’animo,
il maestro nell’animo, il politico nell’animo, quelli che hanno
deciso nel profondo di essere con gli altri e per gli altri.
Tuttavia, se uno divide da una parte il suo dovere e dall’altra la
propria vita privata, tutto diventa grigio e andrà continuamente
cercando riconoscimenti o difendendo le proprie esigenze.
Smetterà di essere popolo. (EG. 273)
Chapelle des Pénitents Montpellier
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Tutti i Santi
Commemorazione dei defunti
s. Silvia
s. Carlo Borromeo
s. Guido Conforti
s. Leonardo
s. Ernesto
s. Goffredo
Dedicazione Basilica Laterana
s. Leone Magno
s. Martino
s. Renato
s. Diego
s. Callisto
s. Alberto Magno
CASA
DEL S. CUORE
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ss. Margherita e Geltrude
s. Elisabetta di Ungheria
Dedicazione Basiliche ss. Pietro e Paolo
s. Matilde
s. Ottavio
Presentazione B.V. MARIA
Cristo Re
s. Clemente
s. Andrea Dung-Lac
s. Caterina di Alessandria
b. Giacomo Alberione
s. Virgilio
s. Giacomo della Marca
I di avvento
s. Andrea apostolo
Via della Villa Parolari 4 - 38123 Trento Tn - c.c.p. 274381
Tel. 0461.921414 - email: [email protected]
www.giovanidehoniani.it
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Le grazie del Signore non sono finite
Ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima
senza Pasqua.[…].
Capisco le persone che inclinano alla tristezza per le gravi
difficoltà che devono patire, però poco alla volta bisogna
permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, come
una segreta ma ferma fiducia, anche in mezzo alle peggiori
angustie: “Sono rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il
benessere […].
Questo intendo richiamare al mio cuore, e per questo voglio
riprendere speranza. Le grazie del Signore non sono finite, non
sono esaurite le sue misericordie.
Si rinnovano ogni mattina, grande è la sua fedeltà […]. È bene
aspettare in silenzio la salvezza del Signore” (Lam 3,17.2123.26). (EG. 6)
Basilica di Montréal
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Dicembre
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s. Eligio
s. Savino
s. Francesco Saverio
s. Giovanni Damasceno
s. Giulio
II d’Avvento
s. Ambrogio
Immacolata Concezione
s. Siro
Madonna di Loreto
s. Damaso
s. Amalia
III d’Avvento
s. Giovanni della Coce
s. Virginia Centurione Bracelli
CASA
DEL MISSIONARIO
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s. Albina
s. Lazzaro
s. Graziano
s. Fausta
IV d’Avvento
s. Pietro Canisio
s. Flaviano
s. Vittoria
s. Adele
Natale del Signore
Santo Stefano
Sacra Famiglia
ss. Innocenti martiri
s. Tommaso Becket
s. Eugenio
s. Silvestro
Viale Fr. Gambaro 11 - 16146 Genova Ge
Tel.010.3629138 - email: [email protected]
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Borse di studio
La “Borsa di studio” è una delle forme più stabili di collaborazione missionaria. Si tratta di una somma che,
messa a frutto in un apposito fondo, dà una rendita annuale con la quale si aiutano gli Studenti Missionari
dehoniani residenti in Italia o nelle Missioni durante il tempo della loro formazione. Può essere intitolata a
persone viventi o defunte. Può essere costituita anche a rate e si ritiene fondata con la somma di € 300,00.
A coloro che fondano una Borsa di studio lo Studentato invia l’iscrizione alle ss. Messe Perpetue che la nostra
famiglia religiosa dehoniana celebra ogni giorno, impegnandoci a celebrare una s. Messa di suffragio alla
notizia della morte del benefattore.
Adotta uno studente!
Mezzo euro al giorno in meno, un seminarista in più!
Con l’Adozione missionaria si partecipa in modo immediato alla formazione dei seminaristi dehoniani in terra
di missione e alla realizzazione di microprogetti che vengono incontro alle tante necessità della popolazione
locale.
L’offerta di € 150,00 viene immediatamente messa a totale disposizione delle nostre Missioni dehoniane.
L’Adozione missionaria può essere fatta per ricordare persone viventi o defunte, o per intenzioni particolari.
Lo Studentato si impegna a ricordare nelle preghiere quotidiane quanti con l’Adozione missionaria hanno
aiutato gli studenti in terre di missione, e a ricordarli dopo la loro morte.
Testamenti e legati
Lo Studentato per le Missioni può legalmente ricevere Legati e Testamenti. Per evitare ogni contestazione si
consigliano le seguenti formule.
Per i Legati
Volendo fare un lascito in denaro o in un bene immobile allo Studentato si inserisce nel proprio Testamento
una indicazione così concepita: “… Lego la somma di € ......... (o l’immobile sito in ...... via .... n°.... int ....)
al Collegio Missionario Studentato per le Missioni dei Sacerdoti del S. Cuore di Gesù, Via Sante Vincenzi,
45 - 40138 Bologna”. Luogo e data – Firma
N.B. Il testamento olografo – cioè scritto e firmato di propria mano, che sia senza cancellature o correzioni – è
valido davanti alla legge.
Offerte tramite Conto Corrente bancario
Codice IBAN IT44V0558402424000000050032
BIC / SWIFT BPMIITMMXXX
Via Sante Vincenzi 45
40138 BOLOGNA
Casella Postale 2135 EL
C.C.P. n. 8409
[email protected]
www.studentatomissioni.it
PROMOZIONE NO PROFIT
Natale 2014
Con approvazione ecclesiastica
Dir. resp.: p. Rinaldo Paganelli
Redazione: R. Cesaro – L. Zottoli
Stampa Litosei – Rastignano (BO)
Grafica: Makeimage.it Savona
Legge n. 675/96 sulla tutela dei dati personali e successive modifiche: DLgs n. 196/2003
Il suo indirizzo fa parte dell’archivio elettronico dello Studentato per le Missioni. Con l’inserimento della nostra banca dati – nel pieno rispetto di quanto stabilito dalla
Legge n. 675/96 sulla tutela dei dati personali – Lei avrà l’opportunità di ricevere il nostro bollettino “Il regno del Sacro Cuore” e di essere informato sulle iniziative del
nostro Istituto. I suoi dati non saranno oggetto di comunicazione o di diffusione a terzi. Per essi, lei potrà richiedere – in qualsiasi momento – modifiche, aggiornamento,
integrazione o cancellazione, scrivendo all’attenzione del Responsabile dei dati presso la direzione della rivista “Il regno del Sacro Cuore”.