Calendario (5/14) - Studentato per le missioni
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Calendario (5/14) - Studentato per le missioni
2015 Il Rosone STUDENTATO PEE LE MISSIONI VIA SANTE VINCENZI 45 - 40138 BOLOGNA Cari amici e benefattori, all'inizio di un nuovo anno siamo contenti di poter bussare alla porta di casa vostra ancora una volta, vorremmo essere vostri ospiti con delicatezza e amicizia. Vi raggiungiamo in questo nuovo pezzetto del vostro percorso personale e familiare con un calendario luminoso e pieno di gioia e di speranza. La luce dei rosoni che accompagna i mesi di questo nuovo anno vuole significare il desiderio che la luce del Signore entri nella finestra del vostro cuore, dove speranze e preoccupazioni, desideri e timori si incrociano disegnando il percorso che state compiendo vero il Signore che viene. Le parole del nostro caro Papa Francesco, così capaci di ridarci serenità e fiducia, vuole offrirvi una ragione sempre nuova per guardare in alto e ripartire ogni mese, ogni giorno, ogni istante dalla bellezza del Vangelo. Non mancheremo in questo anno di accompagnarvi con la nostra preghiera e con la nostra amicizia, grati per la vostra vicinanza e solidarietà che mai fate mancare per noi e soprattutto per i nostri missionari sparsi nel mondo. P. Luca Zottoli scj Controlli il suo indirizzo che sia completo di nominativo, di via e numero civico. La causale del versamento va inserita solo nell’apposito spazio e non sul retro L’origine dei rosoni può essere rintracciata in quell’universo spirituale che non contrappone le religioni occidentali a quelle orientali ma, sia attraverso il cristianesimo, sia attraverso il buddismo tibetano, ci riconduce alla simbologia degli archetipi: al “cerchio”, simbolo di perfezione e al “labirinto”, simbolo di ricerca interiore e di viaggio iniziatico. Prevalentemente in pietra o in vetro, esso tra- fora come un merletto la superficie delle facciate delle nostre chiese medioevali. Nella sua struttura, intorno ad un “oculo” (apertura o finestra di forma circolare) centrale in cui a volte è collocata l’immagine di Cristo, si inseriscono elementi grafici e forme molto diverse tra loro che, integrandosi armoniosamente, si sintetizzano in una straordinaria “unità geometrica”. Rosa e Rosone Il termine rosone deriva dalla parola: “Rosa”. Questo particolare elemento, infatti, non è altro che una “riproduzione stilizzata” di questo fiore che, fin dall’antico Egitto, era il fiore consacrato ad Iside, dea della rinascita e personificazione della natura. La Rosa era il fiore sacro ad Afrodite dea dell’èros e della rigenerazione nel pantheon greco e in quello romano. In epoca cristiana, il “simbolo della Rosa” si è spiritualizzato ed è diventato associabile all’immagine della “Vergine Maria”. I rosoni, nel rappresentare per la loro forma la bellezza e la perfezione della Creazione, sono altresì proiezioni del mistero di DioLuce e Fonte di vita. «Queste finestre, porte di comunicazione tra il mondo divino e quello dell’uomo, sono più ampie nella parte rivolta all’interno e più strette in quella che guarda l’esterno, poiché la luce, specchio della Rivelazione Divina, penetra nella chiesa, simbolo dell’interiorità dell’uomo, attraverso piccoli spiragli ma subito si diffonde nell’esperienza della contemplazione». L’abilità dei maestri Il rosone è un componente tipico della cattedrale gotica. Nelle sue campiture (la zona delimitata e segnata in precedenza da un contorno), che possono essere a forma di raggio o a forma di stella e di altre figure geometriche, compaiono raffigurati nel vetro decorazioni ricche di simboli. Il colore inoltre aumenta l’effetto luminoso rendendo il rosone simile ad un enorme caleidoscopio. Per la delicatezza aerea degli elementi portanti, la realizzazione del rosone comportava una straordinaria abilità tecnica e maestri vetrai, scultori e scalpellini collaboravano insieme per la sua realizzazione. Di solito il rosone più importante era collocato sulla facciata d’ingresso della cattedrale, sopra il portale, mentre altri si trovavano nelle facciate laterali dei transetti. Vi sono vari tipi di rosone e ognuno ha un suo significato: a sei petali è associato al sigillo di Salomone; a sette petali indica l’ordine settenario del mondo; a otto petali la rigenerazione-risurrezione; a dodici petali gli apostoli. Rosoni e Mandala Nella forma del rosone è possibile riconoscere uno strumento tipicamente indiano per la meditazione: il mandala. Il mandala è un disegno tracciato a terra con sabbie colorate o dipinto su supporto, da percorrere o da contemplare. I Mandala rappresentano il simbolismo magico dell’Universo, nella costruzione entro “il cerchio eterno” della ruota della vita. Diffuso nella maggior parte delle religioni, riconducono l’uomo al Creatore, al Divino: Greci, Egizi, Navaho e i monaci buddisti tibetani hanno costruito Mandala, che rappresentano l’illusione della vita terrena e, in alcuni casi, la filosofia karmica. Anche il cristianesimo ha contribuito ad inserire magnifici Mandala nelle finestre di vetro e nei rosoni delle chiese e cattedrali (la più famosa è il Rosone Nord della cattedrale di Chartres in Francia). Con splendidi mosaici sono decorate anche le moschee mussulmane. Il Mandala, quale conoscenza dell’uomo nella sua universalità, è apparso continuamente nelle sue costruzioni rituali e forme d’arte. I Mandala portano prosperità e buon auspicio e sono essenzialmente veicoli per la concentrazione della mente che ha così la possibilità di liberarsi dalle sue catene abituali. Il suo valore terapeutico consiste proprio nel proiettare i propri complessi mentali nel reticolo cosmico del Mandala, esorcizzando così la propria mente che si libera di tutte le sue ossessioni. PAPA FRANCESCO: prima le persone È una figura sorprendente questo Papa! Un Papa che parla alla nostra vita: guardando al suo stile infatti, possiamo capire quali dovrebbero essere le nostre priorità. Un prete anziano, mi ha detto: “Per questo Papa vengono prima le relazioni, poi le azioni!”. Ecco il cuore della vita e dell’azione di Bergoglio: le relazioni che si generano giorno per giorno. È uno stile da imparare. Fa scuola a tutti, poiché il mettere prima le relazioni rispetto alle azioni è un insegnamento prezioso. A me vescovo insegna ad ascoltare con pazienza tutti. Mi insegna a coltivare la mitezza nelle relazioni. Mi insegna a “perdere tempo”, andando oltre le cose, per incontrare persone, cuori, volti. È un’esperienza che vivo in particolare nella visita pastorale e che richiede cordialità, immediatezza, sguardo denso ai fatti, conseguente progettualità futura, orario pieno. Il coltivare le relazioni è oggi il segreto della vita di tutti, preti, suore, ma anche famiglie. La vita frenetica del nostro tempo concede pochi spazi al dialogo. Fermarsi, guardarsi negli occhi, lasciarsi penetrare nel cuore, reciprocamente, ci fa bene. Ci rinsalda. Fa superare le crepe nelle relazioni matrimoniali e genitoriali […]. La relazione, non solo è il tempo di Dio, ma è Dio stesso, perché Dio è relazione, cioè Trinità. Bisogna saper vivere il tempo. mons. Carlo Bregantini e la rivoluzione della tenerezza Viviamo in una società e in una Chiesa cui sono stati scippati i sogni e che punta più a mantenere l’esistente che a generare un futuro possibile. a scoprire le tante “spighe di buon grano che crescono in mezzo alla zizzania”, a far sì che “i tanti mali vengano considerati come sfide per crescere”. La vocazione al risveglio è il dono inatteso trasmesso dalla Evangelii Gaudium: ci fa credere possibile e vicina una Chiesa accogliente e liberante, un linguaggio fresco e vitale, il sogno di una comunità credente benefica e felice. Il mondo è sì un immenso pianto, ma è anche un immenso parto. In un capitolo dedicato alle tentazioni di coloro che trasmettono il Vangelo, Francesco ci sorprende per due volte con “la rivoluzione della tenerezza, della tenerezza combattiva” (EG 85 e 88). Invece, quanti annunciatori del Vangelo sono dei burocrati delle formule, funzionari delle regole e analfabeti del cuore! Forse anche il deficit attuale di vocazioni religiose è dovuto a un deficit di felicità nelle nostre case e nelle nostre relazioni. Che è, in fondo, un deficit di tenerezza. Osservate: chi è tenero, è contento; chi è rigido, è infelice e sta male al mondo. Gesù infatti era rigoroso, ma mai rigido: “Diffida dell’uomo rigido, è un traditore” (Shakespeare). A una serie di no: no all’accidia (EG 81), al senso di sconfitta, al pessimo sterile (EG 84), la pedagogia di papa Francesco fa seguire la sua proposta positiva, la riconquista di occhi nuovi che riescono a “intravedere il vino in cui l’acqua può essere trasformata”, Illuminante, in questo respiro nuovo e largo, risulta appunto la felice formula verbale: il cristiano esprime una “tenerezza combattiva” (EG 85). Si oppone al male, combatte tutto ciò che fa male ai figli di Dio, non è mai passivo, ma opera con lo stile della tenerezza, della delicatezza inerme e indomita, che non si arrende; mai succube “dello spirito cattivo della sconfitta” (EG 85). Il Figlio di Dio nella sua incarnazione ci ha invitato alla “rivoluzione della tenerezza” (EG 88). La tenerezza ha le sue sorelle: misericordia, delicatezza, compassione, dolcezza; ha gesti e linguaggi che trovano la loro sorgente in Gesù. Dalle sue mani fioriscono i gesti della tenerezza, quando le posa sui malati, quando tocca mani, labbra, occhi, orecchi, quando stende un petalo di fango sugli occhi del cieco. Quando, a sua volta, Gesù si lascia toccare da bambini e donne stranieri. Toccare segna la fine della paura e della distanza. p. Ermes Ronchi Chiesa che sa coinvolgersi La Chiesa “in uscita” è la comunità di discepoli missionari che sanno prendere iniziative, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano. La comunità evangelizzatrice sperimenta che il Signore ha preso l’iniziativa, l’ha preceduta nell’amore (1Gv 4,10), e per questo essa sa fare il primo passo, sa prendere l’iniziativa senza paura, andare incontro; cercare i lontani e arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi. Vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia, frutto dell’aver sperimentato l’infinita misericordia del Padre e la sua forza diffusiva. Osiamo un po’ di più di prendere l’iniziativa! Come conseguenza, la Chiesa sa “coinvolgersi”. Gesù ha lavato i piedi ai suoi discepoli. Il Signore si coinvolge e coinvolge i suoi, mettendosi in ginocchio davanti agli altri per lavarli. Ma subito dopo dice ai discepoli: “Sarete beati se farete questo”. (EG. 24) Cattedrale di Chartres 2015 Gennaio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 G V S D L M M G V S D L M M G Maria ss. Madre di Dio s. Basilio Magno s. Genoveffa b. Angela da Foligno s. Amelia Epifania del Signore s. Raimondo s. Severino s. Giuliano s. Aldo Battesimo di Gesù s. Modesto s. Ilario s. Felice da Nola s. Mauro CASA DEL MISSIONARIO 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 V S D L M M G V S D L M M G V S s. Marcello s. Antonio abate s. Margherita d’Ungheria s. Mario s. Sebastiano s. Agnese s. Vincenzo s. Emerenziana s. Francesco di Sales Conversione di s. Paolo ss. Timoteo e Tito s. Angela Merici s. Tommaso d’Aquino s. Valerio s. Martina s. Giovanni Bosco Viale Fr. Gambaro 11 - 16146 Genova Ge Tel.010.3629138 - email: [email protected] 9 Chiesa aperta Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo. Ripeto qui per tutta la Chiesa ciò che molte volte ho detto ai sacerdoti e laici di Buenos Aires: preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze. Non voglio una Chiesa preoccupata di essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni e procedimenti. Se qualcosa deve santamente inquietarci e preoccupare la nostra coscienza è che tanti nostri fratelli vivono senza la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù Cristo, senza una comunità di fede che li accolga, senza un orizzonte di senso e di vita. Più della paura di sbagliare spero che ci muova la paura di rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli, mentre fuori c’è una moltitudine affamata e Gesù ci ripete senza sosta: “Voi stessi date loro da mangiare” (Mc 6,37). (EG. 49) Abbazia di Heiligenkreuz 2015 Febbraio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 D L M M G V S D L M M G V S D s. Verdiana Presentazione del Signore s. Biagio s. Giliberto s. Agata s. Paolo Miki s. Riccardo s. Girolamo Emiliani s. Apollonia s. Scolastica B.V. Maria di Lourdes s. Damiano s. Maura 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 L M M G V S D L M M G V S s. Giuliana s. Donato martire le ceneri s. Corrado s. Eleuterio s. Pier Damiani I di quaresima s. Policarpo s. Sergio s. Cesario s. Romeo s. Leandro s. Romano ss. Cirillo e Metodio s. Faustino SCUOLA APOSTOLICA DEL SACRO CUORE Via Leone Dehon 1 - C.P. 81 24021 Albino Bg Tel.035.758711 - email: [email protected] 11 Uomo, chi sei? Voglio dire con grande umiltà che il terrorismo è male! È male nella sua origine ed è male nei suoi risultati. È male perché nasce dall’odio, è male nei suoi risultati perché non costruisce, distrugge! Che tutte le persone capiscano che il cammino del terrorismo non aiuta! Per favore, non più terrorismo! È una strada senza uscita! […] Uomo, chi sei? Non ti riconosco più. Chi sei? Chi sei diventato? Di quale orrore sei stato capace? Che cosa ti ha fatto cadere così in basso? Chi ti ha corrotto? Chi ti ha sfigurato? Chi ti ha convinto che eri dio? Non solo hai torturato e ucciso i tuoi fratelli, ma li hai offerti in sacrificio a te stesso, perché ti sei eretto a dio. Torniamo ad ascoltare qui la voce di Dio: “Adamo, dove sei?”. Eccoci, Signore, con la vergogna di ciò che l’uomo, creato a tua immagine e somiglianza, è stato capace di fare. Ricordati di noi nella tua misericordia. (Memoriale di Yad Vashem Gerusalemme 23/05/14) Basilica di Assisi 2015 Marzo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 D L M M G V S D L M M G V S D II di quaresima s. Quinto s. Marino s. Casimiro s. Adriano s. Giordano ss. Perpetua e Felicita III di quaresima s. Francesca Romana s. Simplicio s. Costantino s. Luigi Orione s. Salomone Nascita p. Dehon – s. Matilde IV di quaresima SANTUARIO MADONNA DELLA PACE 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 L M M G V S D L M M G V S D L M s. Eriberto s. Patrizio s. Salvatore s. Giuseppe s. Claudia s. Nicola di Flue V di quaresima s. Turibio de Mogrovejo s. Flavio Annunciazione di Maria s. Emanuele s. Augusto s. Stefano Harding Domenica delle Palme s. Amedeo s. Beniamino Via della Pace 301 - 17011 Albisola Sup. Sv Tel. 019.489902 - www.santuariodellapace.org 13 Cristianesimo e diversità culturali Non farebbe giustizia alla logica dell’Incarnazione pensare a un cristianesimo monoculturale e monocorde. Sebbene sia vero che alcune culture sono state strettamente legate alla predicazione del Vangelo e allo sviluppo di un pensiero cristiano, il messaggio rivelato non si identifica con nessuna di esse e possiede un contenuto transculturale. Perciò, nell’evangelizzazione di nuove culture o di culture che non hanno accolto la predicazione cristiana, non è indispensabile imporre una determinata forma culturale, per quanto bella e antica, insieme alla proposta evangelica. Il messaggio che annunciamo presenta sempre qualche rivestimento culturale, però a volte nella Chiesa cadiamo nella vanitosa sacralizzazione della propria cultura, e con ciò possiamo mostrare più fanatismo che autentico fervore evangelizzatore. (EG. 117) Cattedrale di Heiligenkreuz 2015 Aprile 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 M G V S D L M M G V S D L M M s. Ugo Giovedì Santo Venerdì Santo Sabato Santo Pasqua di Risurrezione Lunedì dell’Angelo s. Giovanni de La Salle s. Alberto, Dionigi s. Maria Cleofe s. Terenzio s. Stanislao s. Giulio s. Martino s. Abbondio s. Annibale ISTITUTO MISSIONARIO S. CUORE 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 G V S D L M M G V S D L M M G s. Bernadette Soubirous s. Elia s. Galdino s. Emma di Gurk s. Adalgisa s. Anselmo s. Gabriella s. Giorgio s. Fedele di Sigmaringa s. Marco Evangelista s. Marcellino s. Zita s. Pietro Chanel s. Caterina da Siena s. Pio V Via Appiani 1 - 20900 Monza Mb - c.c.p. 522201 Tel 039.324786 - email: [email protected] 15 Vanagloria e mondanità Chi è caduto nella mondanità guarda dall’alto e da lontano, rifiuta la profezia dei fratelli, squalifica chi gli pone domande, fa risaltare continuamente gli errori degli altri ed è ossessionato dall’apparenza. Ha ripiegato il riferimento del cuore all’orizzonte chiuso della sua immanenza e dei suoi interessi e, come conseguenza di ciò, non impara dai propri peccati né è autenticamente aperto al perdono. È una tremenda corruzione con apparenza di bene. Bisogna evitarla mettendo la Chiesa in movimento di uscita da sé, di missione centrata in Gesù Cristo, di impegno verso i poveri. Dio ci liberi da una Chiesa mondana sotto drappeggi spirituali o pastorali! Questa mondanità asfissiante si sana assaporando l’aria pura dello Spirito Santo, che ci libera dal rimanere centrati in noi stessi nascosti in un’apparenza religiosa vuota di Dio. Non lasciamoci rubare il Vangelo! (EG. 97) Chiesa di Lubecca 2015 Maggio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 V S D L M M G V S D L M M G V s. Giuseppe lavoratore s. Atanasio ss. Filippo e Giacomo s. Silvano s. Irene s. Giuditta s. Flavia Domitilla s. Vittore s. Pacomio s. Antonino s. Fabio ss. Nèreo e Achilleo B.V. Maria di Fatima s. Mattia s. Torquato STUDENTATO PER LE MISSIONI 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 S D L M M G V S D L M M G V S D s. Ubaldo Ascensione del Signore s. Leonardo Murialdo s. Ivo s. Bernardino da Siena s. Vittorio s. Rita da Cascia s. Desiderio Pentecoste s. Urbano s. Filippo Neri s. Agostino di Canterbury s. Emilio s. Gregorio Nazianzeno s. Mariano ss. Trinità Via Sante Vincenzi 45 - c.p. 2135 El - 40138 Bologna Bo Tel. 051.343754 – email: [email protected] www.studentatomissioni.it 17 Chiesa e ministri del vangelo Bisogna avere la capacità di curare le ferite, di riscaldare il cuore dei fedeli; avere la vicinanza, la prossimità… E bisogna cominciare dal basso. Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto. La Chiesa a volte si è fatta rinchiudere in piccole cose, in piccoli precetti. La cosa più importante è invece il primo annuncio: “Gesù Cristo ti ha salvato!”. E i ministri della Chiesa devono innanzitutto essere ministri di misericordia. Le riforme organizzative e strutturali sono secondarie, cioè vengono dopo. La prima riforma deve essere quella dell’atteggiamento. Il popolo di Dio vuole pastori e non funzionari o chierici di Stato. (Intervista a p. Spadaro in Civiltà Cattolica 2013) Basilica di Collemaggio (L’Aquila) 2015 Giugno 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 L M M G V S D L M M G V S D L s. Giustino Festa della Repubblica s. Carlo Lwanga s. Quirino s. Bonifacio s. Norberto Corpus Domini s. Medardo s. Efrem s. Diana s. Barnaba s. Cuore di Gesù s. Antonio di Padova s. Eliseo s. Vito VILLAGGIO DEL FANCIULLO 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 M M G V S D L M M G V S D L M s. Quirico s. Ranieri s. Marina ss. Gervasio e Protasio s. Silverio s. Luigi Gonzaga s. Paolino da Nola s. Lanfranco Natività s. Giovanni Battista s. Massimo s. Escrivà de Balaguer s. Cirillo d’ Alessandria s. Ireneo ss. Pietro e Paolo ss. Primi Martiri di Roma Via Scipione Dal Ferro 4 - 40138 Bologna Bo Tel. 051.345834 – email: [email protected] http://villaggio.dehoniani.it/ 19 Chiesa, popolo di Dio Essere Chiesa significa essere popolo di Dio, in accordo con il grande progetto d’amore del Padre. Questo implica essere il fermento di Dio in mezzo all’umanità. Vuol dire annunciare e portare la salvezza di Dio in questo nostro mondo, che spesso si perde, che ha bisogno di avere risposte che incoraggino, che diano speranza, che diano nuovo vigore nel cammino. La Chiesa dev’essere il luogo della misericordia gratuita, dove tutti possano sentirsi accolti, amati, perdonati e incoraggiati a vivere secondo la vita buona del Vangelo. (EG. 114) Questo popolo di Dio si incarna nei popoli della terra, ciascuno dei quali ha la propria cultura […]. La grazia suppone la cultura e il dono di Dio s’incarna nella cultura di chi lo riceve. (EG. 115) Sagrada Familia Barcellona 2015 Luglio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 M G V S D L M M G V S D L M M b. Antonio Rosmini s. Ottone s. Tommaso apostolo s. Elisabetta del Portogallo s. Antonio M. Zaccaria s. Maria Goretti s. Claudio ss. Aquila e Priscilla s. Veronica Giuliani s. Silvano s. Benedetto s. Fortunato s. Enrico s. Camillo de Lellis s. Bonaventura MADONNA DEL SUFFRAGIO 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 G V S D L M M G V S D L M M G V B.V. Maria del Carmelo s. Alessio s. Federico s. Ilaria s. Apollinare s. Daniele s. Maria Maddalena s. Brigida s. Cristina s. Giacomo ss. Gioacchino e Anna s. Liliana ss. Nazario e Celso s. Marta s. Pietro Crisologo s. Ignazio di Loyola Via Scipione Dal Ferro 2 - c.p. 2047 - 40138 Bologna Bo Tel. 051.349922 - e.mail: [email protected] 21 Chiesa e ultimi La bellezza stessa del Vangelo non sempre può essere adeguatamente manifestata da noi, ma c’è un segno che non deve mai mancare: l’opzione per gli ultimi, per quelli che la società scarta e getta via. (EG. 195) A volte siamo duri di cuore e di mente, ci dimentichiamo, ci divertiamo, ci estasiamo con le immense possibilità di consumo e di distrazione che offre questa società. Così si produce una specie di alienazione che ci colpisce tutti, poiché è alienata una società che, nelle sue forme di organizzazione sociale, di produzione e di consumo, rende più difficile la realizzazione di questa donazione e la formazione di quella solidarietà interumana. (EG. 196) Nel cuore di Dio c’è un posto preferenziale per i poveri, tanto che egli stesso “si fece povero”. Tutto il cammino della nostra redenzione è “si fece povero”. (EG. 197) Cattedrale di Strasbourg 2015 Agosto 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 S D L M M G V S D L M M G V S s. Alfonso de’ Liguori s. Eusebio di Vercelli s. Lidia s. Giovanni M. Vianney s. Osvaldo Trasfigurazione del Signore s. Gaetano s. Domenico s. Teresa Benedetta della Croce s. Lorenzo s. Chiara s. Giuliano ss. Ippolito e Ponziano s. Massimiliano Kolbe Assunzione di B.V. Maria SACERDOTI DEL SACRO CUORE 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 D L M M G V S D L M M G V S D L s. Rocco s. Giacinto s. Elena s. Giovanni Eudes s. Bernardo s. Pio X B.V. Maria Regina s. Rosa da Lima s. Bartolomeo s. Ludovico s. Alessandro s. Monica s. Agostino d’Ippona Martiro di s. Giovanni Battista s. Felice s. Aristide Località Gazzi 2 – Bolognano 38062 Arco Tn Tel.0464.516468-email:[email protected] 23 Chiesa e opzione per i poveri Per la Chiesa l’opzione per i poveri è una categoria teologica prima che culturale, sociologica, politica o filosofica. Dio concede loro “la sua prima misericordia”. Questa preferenza divina ha della conseguenze nella vita di fede di tutti i cristiani, chiamati ad avere “gli stessi sentimenti di Gesù” (Fil 2,5). Ispirata da essa, la Chiesa ha fatto un’opzione per i poveri, intesa come una “forma speciale di primazia nell’esercizio della carità cristiana” […]. Per questo desidero una Chiesa povera per i poveri. Essi hanno molto da insegnarci. Oltre a partecipare del sensus fidei, con le proprie sofferenze conoscono il Cristo sofferente. È necessario che tutti ci lasciamo evangelizzare da loro. Senza l’opzione preferenziale per i più poveri, “l’annuncio del Vangelo”, che pur è la prima carità, rischia di essere incompreso. (EG. 198) Cattedrale di Praga 2015 Settembre 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 M M G V S D L M M G V S D L M s. Egidio s. Elpidio s. Gregorio Magno s. Rosalia b. Teresa di Calcutta s. Umberto s. Regina Natività della B.V. Maria s. Pietro Claver s. Nicola s. Giacinto s. Guido s. Giovanni Crisostomo Esaltazione S. Croce B.V. Maria Addolorata COLLEGIO INTERNAZIONALE 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 M G V S D L M M G V S D L M M ss. Cornelio e Cipriano s. Roberto s. Sofia s. Gennaro s. Andrea Kim e Compagni s. Matteo evangelista s. Maurizio s. Pio da Pietrelcina s. Tecla s. Nicola della Flüe s. Damiano s. Vincenzo de’ Paoli ss. Martiri giapponesi Michele, Gabriele, Raffaele s. Girolamo Via Casale di S. Pio V 20 00165 Roma Rm - c.c.p. 26271007 Tel. 06.660560 - email: [email protected] 25 Dov’è tuo fratello? Mi ha sempre addolorato la situazione di coloro che sono oggetto delle diverse forme di tratta di persone. Vorrei che si ascoltasse il grido di Dio che chiede a tutti noi: “Dov’è tuo fratello?” (Gen 4,9). Dov’è il tuo fratello schiavo? Dov’è quello che stai uccidendo ogni giorno nella piccola fabbrica clandestina, nella rete della prostituzione, nei bambini che utilizzi per l’accattonaggio, in quello che deve lavorare di nascosto perché non è stato regolarizzato? Non facciamo finta di niente. Ci sono molte complicità. La domanda è per tutti! Nelle nostre città è impiantato questo crimine mafioso e aberrante, e molti hanno le mani che grondano sangue a causa di una complicità comoda e muta. (EG. 211) Piccoli ma forti nell’amore di Dio, come S. Francesco d’Assisi, tutti noi cristiani siamo chiamati a prenderci cura delle fragilità del popolo e del mondo in cui viviamo. (EG. 216) Sainte Chapelle Parigi 2015 Ottobre 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 G V S D L M M G V S D L M M G s. Teresa di Gesù Bambino ss.Angeli custodi s. Gerardo s. Francesco d’Assisi s. Placido s. Bruno B.V. Maria del Rosario s. Felice vescovo s. Dionigi s Daniele Comboni b. Giovanni XXIII s. Serafino s. Edoardo s. Callisto s. Teresa d’Avila SCUOLA MISSIONARIA DEL S. CUORE 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 V S D L M M G V S D L M M G V S s. Margherita M. Alacoque s. Ignazio di Antiochia s. Luca s. Paolo della Croce s. Irene s. Orsola s. Donato s. Giovanni da Capestrano s. Luigi Guanella s. Daria s. Evaristo s. Fiorenzo ss. Simone e Giuda b. Chiara Badano s. Germano s. Lucilla Via Pietro Bembo 98 - 35124 Padova Pd Tel. 049.687122 - email: [email protected] 27 Andare al cuore del popolo La missione al cuore del popolo non è una parte della mia vita o un ornamento che mi posso togliere, non è un’appendice o un momento tra tanti dell’esistenza. È qualcosa che non posso sradicare dal mio essere se non voglio distruggermi. Io sono una missione su questa terra e per questo mi trovo in questo mondo. Bisogna riconoscere sé stessi come marcati a fuoco da tale missione di illuminare, benedire, vivificare, sollevare, guarire, liberare. Lì si rivela l’infermiera nell’animo, il maestro nell’animo, il politico nell’animo, quelli che hanno deciso nel profondo di essere con gli altri e per gli altri. Tuttavia, se uno divide da una parte il suo dovere e dall’altra la propria vita privata, tutto diventa grigio e andrà continuamente cercando riconoscimenti o difendendo le proprie esigenze. Smetterà di essere popolo. (EG. 273) Chapelle des Pénitents Montpellier 2015 Novembre 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 D L M M G V S D L M M G V S D Tutti i Santi Commemorazione dei defunti s. Silvia s. Carlo Borromeo s. Guido Conforti s. Leonardo s. Ernesto s. Goffredo Dedicazione Basilica Laterana s. Leone Magno s. Martino s. Renato s. Diego s. Callisto s. Alberto Magno CASA DEL S. CUORE 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 L M M G V S D L M M G V S D L ss. Margherita e Geltrude s. Elisabetta di Ungheria Dedicazione Basiliche ss. Pietro e Paolo s. Matilde s. Ottavio Presentazione B.V. MARIA Cristo Re s. Clemente s. Andrea Dung-Lac s. Caterina di Alessandria b. Giacomo Alberione s. Virgilio s. Giacomo della Marca I di avvento s. Andrea apostolo Via della Villa Parolari 4 - 38123 Trento Tn - c.c.p. 274381 Tel. 0461.921414 - email: [email protected] www.giovanidehoniani.it 29 Le grazie del Signore non sono finite Ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua.[…]. Capisco le persone che inclinano alla tristezza per le gravi difficoltà che devono patire, però poco alla volta bisogna permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, come una segreta ma ferma fiducia, anche in mezzo alle peggiori angustie: “Sono rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere […]. Questo intendo richiamare al mio cuore, e per questo voglio riprendere speranza. Le grazie del Signore non sono finite, non sono esaurite le sue misericordie. Si rinnovano ogni mattina, grande è la sua fedeltà […]. È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore” (Lam 3,17.2123.26). (EG. 6) Basilica di Montréal 2015 Dicembre 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 M M G V S D L M M G V S D L M s. Eligio s. Savino s. Francesco Saverio s. Giovanni Damasceno s. Giulio II d’Avvento s. Ambrogio Immacolata Concezione s. Siro Madonna di Loreto s. Damaso s. Amalia III d’Avvento s. Giovanni della Coce s. Virginia Centurione Bracelli CASA DEL MISSIONARIO 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 M G V S D L M M G V S D L M M G s. Albina s. Lazzaro s. Graziano s. Fausta IV d’Avvento s. Pietro Canisio s. Flaviano s. Vittoria s. Adele Natale del Signore Santo Stefano Sacra Famiglia ss. Innocenti martiri s. Tommaso Becket s. Eugenio s. Silvestro Viale Fr. Gambaro 11 - 16146 Genova Ge Tel.010.3629138 - email: [email protected] 31 Borse di studio La “Borsa di studio” è una delle forme più stabili di collaborazione missionaria. Si tratta di una somma che, messa a frutto in un apposito fondo, dà una rendita annuale con la quale si aiutano gli Studenti Missionari dehoniani residenti in Italia o nelle Missioni durante il tempo della loro formazione. Può essere intitolata a persone viventi o defunte. Può essere costituita anche a rate e si ritiene fondata con la somma di € 300,00. A coloro che fondano una Borsa di studio lo Studentato invia l’iscrizione alle ss. Messe Perpetue che la nostra famiglia religiosa dehoniana celebra ogni giorno, impegnandoci a celebrare una s. Messa di suffragio alla notizia della morte del benefattore. Adotta uno studente! Mezzo euro al giorno in meno, un seminarista in più! Con l’Adozione missionaria si partecipa in modo immediato alla formazione dei seminaristi dehoniani in terra di missione e alla realizzazione di microprogetti che vengono incontro alle tante necessità della popolazione locale. L’offerta di € 150,00 viene immediatamente messa a totale disposizione delle nostre Missioni dehoniane. L’Adozione missionaria può essere fatta per ricordare persone viventi o defunte, o per intenzioni particolari. Lo Studentato si impegna a ricordare nelle preghiere quotidiane quanti con l’Adozione missionaria hanno aiutato gli studenti in terre di missione, e a ricordarli dopo la loro morte. Testamenti e legati Lo Studentato per le Missioni può legalmente ricevere Legati e Testamenti. Per evitare ogni contestazione si consigliano le seguenti formule. Per i Legati Volendo fare un lascito in denaro o in un bene immobile allo Studentato si inserisce nel proprio Testamento una indicazione così concepita: “… Lego la somma di € ......... (o l’immobile sito in ...... via .... n°.... int ....) al Collegio Missionario Studentato per le Missioni dei Sacerdoti del S. Cuore di Gesù, Via Sante Vincenzi, 45 - 40138 Bologna”. Luogo e data – Firma N.B. Il testamento olografo – cioè scritto e firmato di propria mano, che sia senza cancellature o correzioni – è valido davanti alla legge. Offerte tramite Conto Corrente bancario Codice IBAN IT44V0558402424000000050032 BIC / SWIFT BPMIITMMXXX Via Sante Vincenzi 45 40138 BOLOGNA Casella Postale 2135 EL C.C.P. n. 8409 [email protected] www.studentatomissioni.it PROMOZIONE NO PROFIT Natale 2014 Con approvazione ecclesiastica Dir. resp.: p. Rinaldo Paganelli Redazione: R. Cesaro – L. Zottoli Stampa Litosei – Rastignano (BO) Grafica: Makeimage.it Savona Legge n. 675/96 sulla tutela dei dati personali e successive modifiche: DLgs n. 196/2003 Il suo indirizzo fa parte dell’archivio elettronico dello Studentato per le Missioni. Con l’inserimento della nostra banca dati – nel pieno rispetto di quanto stabilito dalla Legge n. 675/96 sulla tutela dei dati personali – Lei avrà l’opportunità di ricevere il nostro bollettino “Il regno del Sacro Cuore” e di essere informato sulle iniziative del nostro Istituto. I suoi dati non saranno oggetto di comunicazione o di diffusione a terzi. Per essi, lei potrà richiedere – in qualsiasi momento – modifiche, aggiornamento, integrazione o cancellazione, scrivendo all’attenzione del Responsabile dei dati presso la direzione della rivista “Il regno del Sacro Cuore”.