BRUCE SPRINGSTEEN e LA PRECARIA CONDIZIONE DELL

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BRUCE SPRINGSTEEN e LA PRECARIA CONDIZIONE DELL
Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15
BRUCE SPRINGSTEEN
e
LA PRECARIA CONDIZIONE
DELL’UOMO MODERNO
1
Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15
INDICE
PERCHÈ QUESTO PERCORSO?............................................................................................
3
MAPPA CONCETTUALE……………………………………………………………………………...
5
BIOGRAFIA E PERFORMANCE LIVE…………………………………………………….
6
RADIO - CIRCUITI LC………………………………………………………………………..
7
DISCOGRAFIA…………………………………………………………………………………
9
DISCO IN VINILE - POLIVINILCLORURO……………………………………….............
10
POETICA – WORKING CLASS……………………………………………………………...
12
POETICA – RELIGIONE……………………………………………………………………... 13
KARL MARX – L’ALIENAZIONE…………………………………………………………... 14
POETICA – TEMA DELLA FUGA…………………………………………………………... 16
LUIGI PIRANDELLO – LA FUGA…………………………………………………………... 17
POETICA – STORIA AMERICANA…………………………………………………………
19
JOHN STEINBECK....................................................................................................................
20
LA CRISI DEL ’29……………………………………………………………………………... 21
TIRIAMO LE SOMME…………………………………………………………………………………
23
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA……………………………………………………………………..
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PERCHÈ QUESTO PERCORSO?
PERCHÈ BRUCE SPRINGSTEEN?
H
o passato buona parte degli ultimi 5
anni nel liceo, sui libri di scuola.
Durante questo lustro sono cresciuto
sia come studente che come ragazzo, tanto da
aver raggiunto il banco di prova della
Maturità. Ho coltivato hobby, ho trovato il
modo di svagarmi al di fuori delle mura
scolastiche. Tra questi passatempo, e
chiamarli in questo modo è assolutamente
riduttivo, c’è la musica. La vera musica,
quella dei bei tempi andati, quella della
generazione dei miei genitori. Giunti al
termine di un cammino come quello della
Scuola secondaria di secondo grado e quindi
dell’adolescenza, si arriva a riconoscere,
ricordare e considerare un artista come colui
che ci ha tenuti per mano, ci ha accompagnato
attraverso momenti felici e momenti bui,
caratterizzando una parte della nostra vita. Per
me questo artista è stato Bruce Springsteen.
Al di là di ogni idolatria e di amore feticista
da boy band, “The Boss” è stato più tempo
negli auricolari di qualsiasi altro artista,
urlando “Born In The Usa”, ma anche
parlandomi di disillusione, di speranza, di
voglia di riscatto, facendosi portavoce di tutta
una categoria sociale: quella degli onesti
delusi dalla vita.
Non per questo il mio percorso, esposto nelle
prossime
pagine,
dovrà
sembrare
eccessivamente personale o auto-referenziale.
Dopo tutto ci troviamo di fronte ad un
cantante, un musicista e, soprattutto, ad un
autore universalmente riconosciuto e di fama
mondiale, ricordandoci sempre che la musica
è, in fondo, poesia. Nelle parole di uno
Springsteen “cantore della società”, non ho
potuto che scorgere forti riferimenti al
programma svolto durante l’appena concluso
anno scolastico.
La mia è una tesina, se così la si può
chiamare,
dalla
connotazione
attiva.
L’ambiziosa umiltà dell’obiettivo intrinseco
in queste pagine è quella di passare in
rassegna, sotto la lente di ingrandimento il
pensiero di Springsteen, dei suoi testi,
rivelando la precaria condizione dell’uomo
moderno, che
impregna la poetica
dell’artista del New Jersey. Nato in un
sobborgo industriale della East Coast ha
toccato con mano la precaria dignità degli
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operai, la difficoltà a reggere le pressioni della
vita: Douglas Springsteen, padre di Bruce, è
un alcolista. Una vita di solo lavoro,
ripetitivo, meccanico, che quasi due secoli
prima era stato
l’oggetto principe
della trattazione di
Karl Marx. Ecco
che sopraggiunge
la
voglia
di
fuggire da una
realtà opprimente, il grigiore del NJ, la voglia
di girare la chiave della propria Muscle Car,
magari una Cadillac, e sfrecciare sulla
Highway, alla ricerca di sé stesso per
ricominciare da capo. Alla lettura in classe di
alcuni frammenti de Il
Fu Mattia Pascal di
Luigi Pirandello non
ho
potuto
non
riconoscere la stretta
analogia con la poetica
Springsteeniana.
A
volte la voglia di fuga
non si realizza, e si
tramuta
in
una
disillusione pessimistica nei confronti della
vita. È in questo sentimento che uno
Springsteen maturo pubblica The Ghost Of
Tom Joad, tratto
dall’omonimo album
del 1995, brano
fortemente ispirato
dalla lettura di The
Grapes of Wrath di
John
Steinbeck,
romanzo pubblicato
nel
1939
e
ambientato durante la Great Depression che
segue il Market Crash del 1929. Una
narrazione totale in musica, quella di
Springsteen, ascoltata da generazioni e
generazioni di fans, come un oracolo a volte,
ricercando il brano preferito trasmesso per
radio, dove a volte si potevano ascoltare i
suoi interminabili concerti immortalati nei
suoi ricercatissimi bootlegs. Amatissimo dal
pubblico del nostro paese, che il Boss ha
incantato per la
prima volta nel
1985 in quel di
San Siro: da quel
concerto prenderà
forma il Long
Playing
(LP)
Fantastico Bruce!
che attesterà le notevoli virtù di performer del
cantante statunitense sul suolo italiano. Il
Vinile, come in tutti gli artisti musicali del
periodo,
ha
avuto
un
importanza
fondamentale per Springsteen. Il grande
formato ha permesso l’affermarsi di cover che
sono rimaste nella storia del Rock, come i
jeans di Born In The Usa o l’indimenticabile
istantanea di Born To Run .
Questo, in poche parole, è il percorso della
tesina attiva, che intreccia alle parole e alla
lunga carriera di Springsteen tutti i mondi che
il prolifico autore ha toccato, diventando
portavoce di un Sogno Americano
attualizzato, tanto disilluso quanto ancora
sperato.
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MAPPA CONCETTUALE
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BRUCE SPRINGSTEEN – CONOSCERE L’AUTORE
Q
uesto percorso non è semplicemente
dedicato a Springsteen come uomo,
bensì a Springsteen come autore e
pensatore. Per questo viene ritenuta alquanto
superflua, stucchevole e gratuita una
maniacalmente dettagliata biografia.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Quello che interessa sapere è che Bruce
Frederick Joseph Springsteen nasce il 23
settembre 1949 in quel di Long Branch, New
Jersey
e
trascorre
l'infanzia e l'adolescenza
nella vicina Freehold. Suo
padre
era
Douglas
Frederick di ascendenze
irlandesi e olandesi e la
madre, Adele Ann Zerilli,
è invece di origine
italiana, proveniente da
una famiglia emigrata
di Vico Equense, nei
pressi di Napoli. Gli
Springsteen ebbero altre
due figlie, Virginia e
Pamela. Bruce cresce
immerso
nell’ambiente
della Working Class, con
un padre tuttofare che
salta da un lavoro ad un
altro e una madre
segretaria in uno studio legale. L’apparizione
di Elvis Presley all'Ed Sullivan Show
rappresenta
per
il
bambino
Bruce
l’illuminazione che lo porterà definitivamente
verso la carriera musicale. Nel maggio 1985
sposa la modella Julianne Phillips, dalla
quale divorzierà nel 1989. Nel 1992 il
secondo matrimonio con la corista della E
Street Band Patti Scialfa che darà alla luce i
tre figli Evan James, Jessica Rae e Sam Ryan.
LE PERFORMANCE LIVE
Eletto migliore live performer vivente dalla
rivista Rolling Stone, i concerti per
Springsteen assumono un’importanza spesso
superiore al lavoro svolto in studio di
registrazione. <<Nel mondo ci sono solo due
tipi di persone: quelle che adorano Bruce
Springsteen e quelle che non l’hanno mai
visto in concerto>> diceva Larry Katz del
Boston Herald. Sono concerti-fiume, live che
superano senza difficoltà le
tre ore e raggiungono le
quattro in alcuni casi: di
quattro ore e sette minuti,
Helsinki 2012, il concerto
più lungo. Non c’è pausa
nella performance del Boss
che spazia attraverso tutta la
sua discografia, recente e
lontana. La scaletta, scritta
nel pomeriggio, se riletta al
termine del concerto risulta
sempre
stravolta:
Springsteen sviluppa ogni
concerto come una storia a
sé, raccogliendo talvolta
richieste
del
pubblico.
Questo aspetto è stato
ereditato dalle performance
degli anni 70’ in locali e
teatri dal clima intimo, dove, fedelmente
accompagnato dalla E Street Band, il Boss ha
toccato il suo apice qualitativo. I suoi
concerti, come quelli degli altri artisti
dell’epoca, erano anche trasmessi via radio
sul suolo americano e immortalati nei
bootlegs, registrazioni semiclandestine, il
quale scambio tra gli appassionati generò un
vero e proprio mercato delle rarità, alla ricerca
dell’agognata
musicassetta.
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RADIO - CIRCUITI LC
Nassau
Coliseum,
New York. È 31
dicembre
1980.
All’urlo
“Bootleggers,
roll
your tapes!” si scrive
la storia della musica
rock.
Springsteen,
infatti, è conscio del
culto che si è ormai
capillarmente
radicato attorno alle sue interminabili e
energiche performance sul palco. È in questi
anni che i concerti vengono trasmessi via
radio e registrati dagli appassionati con dei
semplici ma mai banali mangiacassette.
Analogica o digitale, basta conoscere la
frequenza della stazione interessata e con un
semplice gesto è come trovarsi nell’arena dei
propri artisti preferiti.
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO…
Una radio elementare è composta da un
circuito sintonizzatore, un rilevatore e
un trasduttore acustico. Il circuito
sintonizzatore è costituito da un
solenoide e da un condensatore
(tralasciando la resistenza elettrica
interna) che, in base alle grandezze di
induttanza, resistenza e capacità, entrano
in risonanza ad una determinata
frequenza, quella del segnale che si
vuole ricevere, proveniente dalla trasmittente.
DEFINIZIONE
“La radio è l'apparecchio elettronico che
permette di trasmettere e/o ricevere onde
radio. In particolare, se è in grado solo di
trasmettere
è
chiamato
radiotrasmettitore o radiotrasmittente, se è
in
grado
solo
di
ricevere
è
chiamato radioricevitore o radioricevente (n
elle apparecchiature HiFi si usa solitamente il
termine sintonizzatore o tuner), se è in grado
sia di ricevere, sia di trasmettere, è
chiamato ricetrasmettitore o ricetrasmittente.”
-La frequenza delle onde radio è compresa tra 300 Ghz
e 30 Hz-
- Il funzionamento della radio è una delle applicazioni
più diffuse dei circuiti LC-
Per poter ricevere una banda di frequenze,
oltre che per ovviare alla criticità della
sintonizzazione, si usa un condensatore
variabile, il quale variando il valore della sua
capacità, varia conseguentemente la frequenza
di risonanza: è questo che accade quando
agiamo sulla manopola di sintonia della
nostra radio. Il circuito rilevatore, composto
da un diodo con a valle un condensatore per
filtrare la parte RF, discrimina la componente
del segnale che effettivamente vogliamo
ascoltare, mentre il trasduttore acustico
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(auricolare, cuffia, altoparlante) converte il
segnale elettrico in onda sonora.
caratteristica del circuito LC ricevente è la
stessa del circuito LC trasmittente.
… IN PRATICA
Il trasferimento di segnale (e di energia) dal
trasmettitore al ricevitore è possibile se i due
circuiti LC hanno la stessa frequenza di
risonanza (stessa frequenza della portante).
 Il trasmettitore trasforma il segnale
elettrico proveniente dal microfono in un
segnale elettrico di data frequenza
 Le cariche nell’antenna trasmettitrice si
muovono su e giù.
 Un’onda
elettromagnetica
parte
dall’antenna trasmettitrice e investe
l’antenna ricevente.
 Le cariche
si muovono su e giù
nell’antenna ricevente alla stessa
frequenza con cui si muovono
nell’antenna trasmettitrice.
Girare la manopola per sintonizzarsi su una
stazione particolare significa aggiustare il
valore della capacità e dell’induttanza nel
circuito LC ricevente perché sia risonante
alla frequenza che arriva dal trasmettitore.
 L’onda elettromagnetica è polarizzata.
Per ottenere un forte segnale:
Il trasmettitore ed il ricevente usano entrambi
un circuito oscillante LC (la cui frequenza
caratteristica non dipende dalla quantità di
carica oscillante in esso, ma dai valori di
L e di C :
 caratt. 
1
LC
).
Il trasmettitore immette nel suo LC un
segnale di frequenza uguale a quella
caratteristica di tale LC.
Il trasmettitore fa oscillare il suo circuito LC
alla frequenza di risonanza: la corrente che si
muove in esso è molto grande, quindi è molto
grande la corrente che si muove nell’antenna.
Per questo si ha un forte segnale trasmesso e
un forte segnale ricevuto, se la frequenza
Molte onde radio investono l’antenna
ricevente e mettono in movimento le cariche
in essa, ma solo un’onda di determinata
frequenza mette in movimento grandi
quantità di carica nel circuito LC
ricevente (l’onda di frequenza uguale alla
frequenza caratteristica del circuito LC
trasmittente).
Ogni qualvolta ascoltiamo la radio, quindi,
non facciamo che applicare la fisica delle
onde elettromagnetiche, agendo sulla capacità
di un circuito LC: per un semplice gesto, un
grande dispiegamento di conoscenza.
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BRUCE SPRINGSTEEN – CONOSCE RE L’AUTORE
LA DISCOGRAFIA
La produzione in studio
di
Springsteen
è
letteralmente
immensa: all’attivo ha
18 album pubblicati e 7
raccolte, una delle quali,
Tracks, costituita da 66
brani inediti. L’artista ha
inoltre, stando alle sue
dichiarazioni, oltre 300 brani mai incisi e
custoditi nell’hard disk del suo computer. Ci
si trova di fronte ad un vero e proprio “mare
magnum” musicale. Al fine di questa tesina
si reputa superfluo lo scontato elenco delle
pubblicazioni dell’artista, azione che non
sarebbe inerente al fine della stessa. Pur
essendo stato uno dei primi artisti a
pubblicare un album su Compact Disc (Born
In The Usa, 1984), Bruce Springsteen è
sempre stato fedele al vinile, con il quale ha
spesso azzardato e sperimentato coraggiose
operazioni commerciali: iconico il caso della
raccolta Live 1975-1985 costituita da ben
cinque LP.
Un
rapporto
d’amore
quindi,
con
la
musica
“vecchia
scuola” che neppure
nel terzo millennio
si è affievolito, anzi:
tutti i suoi nuovi
CD,
diventati
supporto di punta, sono accompagnati dalla
versione LP. Non va dimenticata, poi, la
partecipazione frequente al Record Store Day,
la giornata dedicata ai negozi di dischi
indipendenti di tutto il mondo, nella quale
pubblica spesso EP di inediti.
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DISCO IN VINILE - POLIVINILCLORURO
Vede la luce nel 1948 in USA il supporto per
la memorizzazione musicale che è destinato
ad accompagnare generazioni di audiofili: il
vinile. Giunto al suo declino con l’avvento
delle musicassette negli anni ’80, il vinile
rappresenta la naturale evoluzione dei 78 giri
in gommalacca e bachelite, grazie alla
maggiore qualità, e di conseguenza fedeltà,
del PoliVinilCloruro (PVC).
Principalmente a 33 o a 45 giri, il vinile è
caratterizzato da solchi più sottili, con una
durata di ascolto per lato che si attesta attorno
ai 30 minuti. Il supporto viene riprodotto su
un giradischi, con una puntina tipicamente in
diamante adibita alla lettura dei solchi. La
rotazione del disco fa sì che la puntina generi
vibrazioni derivanti dall'irregolarità del solco
che, per mezzo dello stilo su cui è montata,
vengono portate ad un trasduttore. Il segnale
generato viene poi amplificato e trasmesso
agli altoparlanti.
CENNI STORICI
Se la storia del disco in vinile parte dal 1948
quella del suo costituente, il Cloruro di
Polivinile, risale al 1835, quando fu osservato
per puro caso da Henri Victor Regnault e
quindi nel 1872 da Eugen Baumann. In
entrambi i casi una massa bianca solida di
polimero fu trovata all'interno di bottiglie
di cloruro di vinile lasciate esposte alla luce
solare. Le potenzialità del PVC rimasero
latenti sino al 1926 quando Waldo
Semon della B.F. Goodrich sviluppò una
tecnica per rendere lavorabile il PVC,
miscelandolo con degli additivi plastificanti.
Il prodotto risultante, più flessibile e facile da
lavorare, raggiunse presto un utilizzo su larga
scala.
I principali settori applicativi del PVC (valore medio 20032011 in Italia – elaborazione su dati Plastic Consult).
Il consumo mondiale di PVC ha superato nel
2007/08 oltre 30 milioni di tonnellate, mentre
il consumo in Europa si è attestato su 8
milioni di tonnellate. In Italia sono state
trasformate nel 2007 circa 975.000 tonnellate
di PVC.
CARATTERISTICHE E PROPRIETÀ
Il polimero si ottiene dalla polimerizzazione
del cloruro di vinile monomero. Il polimero
che è formato dal 57% di cloro, proveniente
dal sale da cucina, e per il restante 43% da
carbonio ed idrogeno, viene additivato con
altre sostanze, come stabilizzanti e
lubrificanti, per conferirgli specifiche
caratteristiche fisico-meccaniche allo scopo di
dare le idonee caratteristiche prestazionali
necessarie ai molti tipi di manufatti per la cui
produzione il PVC può essere usato.
Il polimero del cloruro di vinile, avente
formula (C2H3Cl) è un materiale rigido:
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deve la sua versatilità applicativa alla
possibilità di essere miscelato anche in
proporzioni elevate a composti inorganici e
a prodotti plastificanti. Si presenta come
polvere o come granulato bianco e la
sua densità è generalmente di 1,40-1,45
g/cm3. Risulta essere molto sensibile alla
luce e al calore, che hanno su di esso un
effetto degradativo: si manifesta dapprima
con l'ingiallimento e, a temperature di circa
180 °C, con la decomposizione dalla quale si
libera acido cloridrico. Insolubile in acqua, il
PVC è stabile a temperatura ambiente,
caratteristica che gli conferisce un’alta
affidabilità e versatilità, e lo rende uno dei
materiali plastici maggiormente utilizzati
nella produzione industriale.
un master principale, una sorta di primo disco
ottenuto incidendo con la massima precisione
i suoni originali (provenienti da registrazioni
su supporto magnetico ottenute in sala di
registrazione) su cera. Il disco così ottenuto,
un "positivo", viene sottoposto a verniciatura
con cloruro di argento e stagno: questo
passaggio permetterà il deposito di uno strato
di nichel sul disco. Da questo supporto si
ottiene un primo "negativo", dal quale viene
generata una copia metallica chiamata
"madre". Questa copia presenta, come il disco
di origine, i solchi incisi. La matrice così
ottenuta viene ascoltata e osservata al
microscopio per verificare la presenza di
imperfezioni.
IMPORTANZA SOCIO ECONOMICA
DELLA FILIERA DEL PVC IN ITALIA
L’indagine condotta nel 2010 dal PVC Forum
Italia, sulla filiera produttiva del PVC in Italia
ha confermato il peso e l’importanza della
filiera
sull’intero
sistema
industriale
nazionale:


Oltre 1000 il numero di aziende
coinvolte
nella
filiera
di
produzione/trasformazione.
Circa 45.500 gli addetti direttamente
coinvolti nel sistema produttivo (22.500
ca) o nell’indotto e nei settori a valle
(altri 23.000 ca)

Oltre 8000 ml € il fatturato annuo

Circa 800000 tonnellate di PVC
trasformato (un volume secondo solo
alla Germania).
PRODUZIONE DEI DISCHI IN VINILE
I dischi in vinile vengono stampati a caldo per
mezzo di una pressa idraulica, utilizzando una
matrice realizzata in metallo a partire da
Solchi di un vinile visti al microscopio
Ripetendo nuovamente il procedimento
galvanico (per ispessire il supporto), si
ottengono gli stampi definitivi che verranno
utilizzati per pressare il vinile. Il disco che
tutti noi conosciamo ha origine da un
ammasso
gommoso
di cloruro
di
polivinile chiamato "biscotto", che viene
inserito nella pressa a caldo, insieme alle
etichette delle rispettive facciate. La pressa
forma il disco e imprime sul vinile i solchi.
Dopo la pressatura e il raffreddamento, il
disco presenta i bordi frastagliati; occorre
quindi rifilarlo mediante una rifilatrice che dà
al disco la forma definitiva.
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BRUCE SPRINGSTEEN – CONOSCERE L’AUTORE
POETICA
Immerso com’è nella working clas s,
Springsteen diventa presto il megafono del
disagio dei “colletti blu”, il ceto operaio
americano. Dallo stile paragonabile a quello
di Woody Guthrie e Pete Seeger, viene
sempre più spesso descritto come uno
Storyteller, cantore della società dei più
deboli dallo stile popolare. Springsteen , però,
presenta un “plus” rispetto a questa figura
tradizionale: in lui possiamo oltresì
identificare la figura di un poeta colto, che
nell’ultima parte della sua carriera si è anche
dedicato
alla
politica,
sostenendo
dapprima John
Kerry e poi
Barack Obama.
Innegabile
è,
perciò,
una
continua
evoluzione della
produzione
la sua non fa di certo parte di una classe
sociale abbiente, con la quale spesso lo
troviamo a scontrarsi. Quelli che Springsteen
descrive sono personaggi dalle caratteristiche
eroiche, eroi di tutti i giorni e che
condividono tutti lo stesso destino: quello di
essere soggiogati da una vita grigia e di
lavoro che non realizzano la persona. Sono
personaggi alienati dalla vita, costretti al
lavoro in fabbrica per
potersi
mantenere
Viene riportato di
seguito il breve testo
di Factory, tratto
dall’album “Darkness
On The Edge Of
Town”.
FACTORY
“Early in the morning factory whistle blows,
Man rises from bed and puts on his clothes,
Man takes his lunch, walks out in the morning
light,
It's the working, the working, just the working
life.
springsteeniana
che
da
sempre
alterna
l’energico
all’introspettivo, il corale all’autobiografico,
il racconto alla riflessione: d’altronde si parla
di una produzione che si sviluppa nell’arco di
quarant’anni. Di seguito viene dedicato spazio
ai temi più ricorrenti della poetica di
Springsteen.
POETICA – WORKING CLASS
Il tema forse più ricorrente nella poetica
Springsteeniana è la cronaca del disagio della
working class. L’ambientazione sono spesso
le cittadine industriali del New Jersey, sua
terra natia e della quale conosce
dettagliatamente la condizione. Il padre è
costretto a cambiare continuamente lavoro e
Through the mansions of fear, through the
mansions of pain,
I see my daddy walking through them factory
gates in the rain,
Factory takes his hearing, factory gives him life,
The working, the working, just the working life.
End of the day, factory whistle cries,
Men walk through these gates with death in their
eyes.
And you just better believe, boy,
somebody's gonna get hurt tonight,
It's the working, the working, just the working
life.”
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FABBRICA
“Al mattino presto fischia la sirena della
fabbrica.
L'uomo si alza dal letto e indossa i suoi vestiti
Prende la sua colazione, ed esce alla luce del
mattino,
E' il lavoro, il lavoro, nient'altro che vita di
lavoro.
Attraverso i luoghi di paura, attraverso luoghi di
dolore,
Vedo mio padre superare i cancelli della fabbrica
mentre piove,
La fabbrica si prende il suo udito, la fabbrica gli
da la vita,
Il lavoro, il lavoro, nient'altro che vita di lavoro
Alla fine della giornata grida la sirena della
fabbrica
Gli uomini attraversano quei cancelli con la
morte nei loro occhi.
E tu, ragazzo, farai meglio a credere
che qualcuno starà male questa notte,
E' il lavoro, il lavoro, nient'altro che vita di
lavoro”
Gli uomini entrano nella fabbrica, visti quasi
come automi indirizzati verso il loro destino
quotidiano. Lavoro, lavoro, lavoro. La parola si
ripete non a caso, rivelando la dolorosa ripetitività
per niente appagante, anzi, al termine della
giornata mortificante,
della vita di fabbrica.
Il working class hero
ideale di Springsteen
termina il suo turno di
lavoro accompagnato
da una sirena con gli
occhi spenti e pieni di
morte: qualcuno starà
male stanotte. Non ci
è dato sapere altro.
Potrebbe trattarsi di un padre di famiglia che
piange come di un lavoratore distrutto dalla dura
giornata. L’uomo di Springsteen subisce quindi
un’alienazione, viene privato dei sentimenti e
meccanicizzato, schiacciato dal sistema della
fabbrica che lo stravolge letteralmente. È
opportuno ricordare, però, che il lavoro nella
poetica springsteeniana rappresenta comunque un
bene da proteggere e da salvaguardare, unica
risorsa di sostentamento e di possibile
realizzazione nella vita.
POETICA – LA RELIGIONE
Nella formazione
di
Bruce
Springsteen ha
sempre
avuto
una
forte
connotazione cattolica, che gli fu imposta
dalla
scuola
e
dal
catechismo.
Nell’adolescenza si allontanerà, infatti, dalla
religione, dedicando alcuni tra i suoi primi
brani alla satira nel confronti della Chiesa.
Con l’avanzare degli anni e della produzione
artistica, però, la formazione cattolica ritorna
dirompente nei testi diventandone una delle
componenti più frequenti e caratteristiche del
Boss. La ricerca della Terra Promessa (The
Promised Land), il gospel (Heaven’s Wall), e
i messaggi di speranza di speranza tipici del
cattolicesimo (Land Of Hope And Dreams)
caratterizzano una grande fetta dell’opera
springsteeniana. Il rapporto con Dio e con la
Fede però rimane sempre complicato, alla
ricerca di una ragione per credere (Reason To
Believe), di fronte ad una realtà che Dio
sembra aver dimenticato. Eppure, forse
inconsciamente, Springsteen spesso si ispira
alla figura trascinatrice dei pastori protestanti
americani, che predicano e infondono
speranza attraverso le loro energiche omelie,
come spesso il Boss fa
durante i suoi concerti.
Al fine della tesina
verranno
analizzati
alcuni passi del brano
Reason To Believe,
tratto
dall’album
Nebraska (1982).
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REASON TO BELIEVE
“Now Mary Lou loved Johnny with a love mean
and true
She said "Baby I'll work for you every day and
bring my money home to you"
One day he up and left her and ever since that
She waits down at the end of that dirt road for
young Johnny to come back
Struck me kinda funny seemed kind of funny sir to
me
How at the end of every hard earned day people
find some reason to believe”
“Mary Lou amava Johnny con un amore profondo
e sincero
Lei disse “Amore lavorerò per te ogni giorno e ti
porterò a casa i soldi”
Un giorno lui si alzò e se ne andò e da allora
Lei aspetta giù alla fine di quella strada polverosa
il ritorno del giovane Johnny
Una cosa strana mi ha colpito, davvero strana
signore,
Come alla fine di ogni dura sudata giornata di
lavoro la gente trovi una ragione in cui credere”
Emerge con una carica dirompente il rapporto
conflittuale di Springsteen con la religione e
la dura realtà quotidiana. La formazione
scolastica cattolica dà per scontata la presenza
di Dio, considerando l’atto di preghiera come
dovuto. Non vi è minima traccia di ateismo in
questo brano, chi si presenta solo come una
richiesta di aiuto ad un Dio che non risponde,
ma al quale si crede. Di fronte alla promessa
di lavorare e di sudare per il bene di chi
amiamo, nulla è dato in cambio, se non una
vita di sofferenza. L’artista si chiede perciò
come gli uomini, al termine di una giornata di
fatica e di insoddisfazione riescano a trovare
la forza per credere ancora.
KARL MARX - L’ALIENAZIONE
Come
indicato
nella
prefazione, la denuncia
della condizione della
working
class
in
Sprigsteen può essere a
tutti gli effetti letta come
alienata. L’autore che per
primo parlò di alienazione
del lavoro è Karl Marx.
Secondo Marx l’uomo
dovrebbe realizzare se
stesso umanizzando la
natura, ovvero rendendola,
grazie al proprio lavoro,
rispondente ai propri bisogni e necessità. Il
lavoro
dovrebbe
essere
quindi
autorealizzazione con un significato sociale
intrinseco poiché ricade sulla collettività. Ma
il Lavoro è divenuto alienato, ovvero l’uomo
non lavora per realizzarsi ma per
sopravvivere.
LE ALIENAZIONI DEL LAVORO
1. L'operaio è alienato dal
prodotto del suo lavoro, perché
produce beni senza
che
gli
appartengano
(infatti
sono
di
proprietà del capitalista) e si trova,
anzi, in una condizione di dipendenza
rispetto ad essi;
2. L'operaio è alienato dalla
propria attività, perché non produce
per se stesso, ma per un altro (il
capitalista); il lavoro dell'operaio non
è libero come quello dell'artigiano né
fantasioso, ma costrittivo: si svolge
infatti in un determinato periodo di
tempo, stabilito da altri (il capitalista);
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Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15
3. L'operaio è alienato dalla sua stessa
essenza, poiché il suo non è un lavoro
costruttivo, libero e universale, bensì
forzato, ripetitivo e unilaterale;
4. L'operaio è alienato dal suo prossimo,
cioè dal capitalista, che lo tratta come
un mezzo da sfruttare per incrementare
il profitto determinando un rapporto
conflittuale.
CONSEGUENZE
ALIENATO
DEL
LAVORO
L’operaio non afferma se stesso producendo
ma si nega: è come se l’operaio si estraniasse
dalla propria essenza (si aliena) sentendosi
quindi al pari di un animale da soma a cui non
resta che difendere la propria sussistenza.
L’operaio si accorge
che
l’oggetto
prodotto
gli
è
estraneo.
Si
capovolge il concetto
di
lavoro,
non
essendo l’uomo che
col suo lavoro piega
la natura bensì gli
oggetti a prevalere sull’uomo. Il parere di
Marx è che il lavoro sia alienato a causa dalla
proprietà privata e del salario. In questa
visione vede la storia come collegata al
sistema hegeliano, la vede come “il teatro di
un’alienazione e di un ritorno a sé
dell’uomo”.
L’ALIENAZIONE RELIGIOSA
Per Marx « La religione è il singhiozzo di una
creatura oppressa, il sentimento di un mondo
senza cuore, lo spirito di una condizione
priva di spirito. È l'oppio dei popoli. ». La
religione è espressione della miseria reale in
cui l'uomo si trova, con la sua stessa presenza
denuncia l'insopportabilità del reale per
l'uomo. Incapace di cogliere le motivazioni
della propria condizione l'uomo la considera
come dato di fatto (causa del peccato
originale)
cercando
consolazione
e
giustificazione nei cieli religiosi. Una
concreta liberazione dalla religione non si
avrà eliminando la religione stessa bensì
cambiando le condizioni e i rapporti in cui
l'uomo si trova degradato e privato della sua
propria essenza. Tutto a riprova del
materialismo intrinseco dell’opera di Karl
Marx.
IL MATERIALISMO STORICO
L’analisi dell’alienazione del lavoro mostra
come la situazione economica abbia pesanti
influenze antropologiche e sociali. Il
Materialismo storico è la tesi secondo la
quale non è la coscienza
a determinare la vita ma
la vita a determinare la
coscienza.
Questo
significa che le idee,
tutta
la
produzione
spirituale è l’eco delle
condizioni di vita reali.
Si distingue allora una
sovrastruttura e una struttura. La base
economico produttiva funge da struttura,
tutte le altre produzioni dello spirito
(religione,
ideologie
etc)
sono
la
sovrastruttura. Non è quindi più possibile
l’analisi di produzioni spirituali al di fuori del
contesto storico reale. Nasce il concetto di
Totalità insieme di struttura e sovrastruttura.
Marx non specifica se il rapporto tra struttura
e sovrastruttura sia di condizionamento o di
determinazione. È da notarsi comunque che
egli non nega l’importanza dei fenomeni
culturali né tanto meno che essi possano avere
un ritorno sugli avvenimenti storici, quindi
sulla base materiale.
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Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15
BRUCE SPRINGSTEEN – CONOSCERE L’AUTORE
POETICA – TEMA DELLA FUGA
BORN TO RUN
I personaggi narrati da Springsteen vivono un
rapporto di forte disillusione e alienazione
nei confronti della società che li circonda.
Non si sentono accettati e realizzati, senza
alcuna possibilità di realizzare il Sogno
Americano, che Springsteen declina come un
«vivere qui come una famiglia, dove i forti
possono aiutare i deboli e i ricchi possono
aiutare i poveri». Ciò che i protagonisti del
Boss cercano, quindi, non è scalare la
gerarchia sociale, quanto poter essere
accettati dal sistema e vivere una vita
dignitosa. Spesso questo non accade.
“[…] Baby this town rips the bones from your
back
It's a death trap, it's a suicide rap […]
`Cause tramps like us, baby we were born to run”
“[…] Piccola, questa città ti strappa le ossa dalla
schiena
E' una trappola mortale, un invito al suicidio
[…]
Perchè i vagabondi come noi, tesoro, sono nati
per correre”
È qui che entra il
gioco il tema
della fuga dalla
società, la ricerca
di una realtà
migliore
dove
ricominciare e
che si palesa
prorompente
nell’album Born
To Run.
“[…] The highway's jammed with broken heroes
on a last chance power drive
Everybody's out on the run tonight
[…]
Someday girl I don't know when we're gonna get
to that place
Where we really want to go and we'll walk in the
sun
But till then tramps like us baby we were born to
run”
“[…] Le autostrade sono piene di eroi distrutti
Alla guida della loro ultima possibilità
Sono tutti in fuga, stanotte
[…]
Un giorno ragazza, non so quando, arriveremo in
quel posto
Dove davvero vogliamo andare
E cammineremo al sole
Ma fino ad allora i vagabondi come noi
sono nati per correre”
THUNDER ROAD
“[...] So Mary climb in
It's a town full of losers
And I'm pulling out of here to win.”
“Perciò Mary salta dentro
E' una città piena di perdenti
E io me ne sto andando per vincere.”
Il protagonista esprime il suo desiderio di
allontanarsi, accompagnato dalla ragazza
amata, alla ricerca di un luogo in cui
“vincere”, in cui raggiungere una stabilità
personale, sociale ed economica.
La città non dà respiro, la società spreme la
forza vitale dell’uomo tanto da diventare una
“trappola mortale”, un “invito al suicidio”
Sono tutti in fuga, sono destinati a correre
perché sono vagabondi. È questo il termine
utilizzato da Springsteen per definire i
protagonisti
del
suo
brano.
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Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15
LUIGI PIRANDELLO – LA FUGA
Il tema della fuga da una
società che opprime
è
certamente uno dei cardini
della filosofia e della
produzione Pirandelliana. Il
critico
letterario
Carlo
Salinari individua nello
scrittore
siciliano
un
testimone
della
crisi
ideologica e culturale che
ha
coinvolto
molti
intellettuali europei agli
inizi del Novecento. Di
seguito viene riportata la
lettera alla Sorella Lina
del 31 Ottobre 1886:
Noi siamo come i poveri ragni, che per
vivere han bisogno d’intessersi in un
cantuccio la loro tela sottile, noi siamo come
le povere lumache che per vivere han bisogno
di portare a dosso il loro guscio fragile, o
come i poveri molluschi che vogliono tutti la
loro conchiglia in fondo al mare. […] Un
ideale, un sentimento, una abitudine, una
occupazione – ecco il piccolo mondo, ecco il
guscio di questo lumacone o uomo – come lo
chiamano. Senza questo è impossibile la vita.
Quando tu riesci a non avere più un ideale,
perché osservando la vita sembra un’enorme
pupazzata, senza nesso, senza spiegazione
mai; quando tu non hai più un sentimento,
perché sei riuscito a non stimare, a non
curare più gli uomini e le cose, e ti manca
perciò l’abitudine, che non trovi, e
l’occupazione, che sdegni – quando tu, in
una parola, vivrai senza la vita, penserai
senza un pensiero, sentirai senza cuore –
allora tu non saprai che fare: sarai
un viandante senza casa, un uccello senza
nido. Io sono così […]. Io scrivo e studio per
dimenticare me stesso – per
distormi dalla disperazione.
In questa lettera di un giovane
Pirandello vi è il difficile
rapporto dell’autore con la
realtà.
All’insensatezza
dell’esistenza
umana si
contrappone la necessità di
trovare un ideale, un
sentimento, una abitudine,
una occupazione, in cui
credere e rifugiarsi. Tuttavia i
sentimenti, le abitudini e le
occupazioni, pur preservando
l’uomo dalla disperazione,
non sono che una “maschera”,
un’illusione con la quale gli uomini cercano
di celare a se stessi la tragica verità della loro
condizione. Il tema della fuga dalla realtà
ricorre anche nei romanzi di Pirandello, dove
l’alienazione dalla società e dal fenomeno che
l’autore definisce Relativismo conoscitivo si
palesa dirompente.
Relativismo conoscitivo: Dal contrasto
tra la vita e la forma nasce il relativismo
conoscitivo che si esprime in due sensi:
orizzontale,
ovvero
nel rapporto
interpersonale, e verticale, ovvero nel
rapporto che una persona ha con se stessa.
Gli
uomini
nascono
liberi
ma
il Caso interviene
nella
loro
vita
precludendo ogni loro scelta: l'uomo
nasce in una società precostituita dove ad
ognuno viene assegnata una parte
secondo la quale deve comportarsi.
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Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15
IL FU MATTIA PASCAL
Apparso
dapprima
a
puntate
sulla rivista "Nuova Antologia" nel 1904 e
pubblicato in volume nello stesso anno, fu il
primo grande successo di Pirandello. In
questo romanzo si evidenzia come
l’abbandono della routine, grazie ad un evento
occasionale, apra una nuova vita al
protagonista liberandolo dalle vecchie
costrizioni e dandogli la convinzione che la
nuova vita è solo nelle sue mani.
Immediatamente si accorge di come la
scoperta “libertà” sia in realtà fittizia e
nella sua nuova vita di Adriano Meis subito
viene travolto dagli stessi
legami
che
lo
opprimevano
“da
Mattia”. La decisione di
un ritorno alla vecchia
esistenza lo porta a
condurre una vita ormai
priva dei precedenti
legami e di una vera
identità. Il tempo del
romanzo si può dividere
in quattro momenti
speculari:


Presunta
scomparsa
di
Mattia - Nascita si Adriano Meis;
Morte fittizia di Adriano Meis Rinascita di Mattia;
più congeniale. È una fuga dalla realtà verso
un sogno, ma non c’è alcuna crescita: Mattia
Pascal concluderà il suo cammino vivendo la
sua terza vita nel suo paesino, isolato da tutti,
condannato alla solitudine, chiuso in quella
biblioteca dalla quale aveva provato a fuggire.
E’ una sconfitta assoluta, totale. Si
manifesta qui la più completa disillusione di
fronte ad una reale via di scampo che non c’è:
di fronte all’entusiasmo iniziale della fuga,
non si può che alzare bandiera bianca.
-A sinistra Luigi Pirandello nel 1904. A
destra la prima edizione de “Il Fu Mattia
Pascal” -
La costruzione circolare e la struttura
simmetrica del testo contribuiscono a
sottolineare l’idea base del romanzo, ossia che
la condizione dell’esistenza è, di fatto,
immutabile. Mattia Pascal è l’emblema
dell’uomo incapace di realizzare le proprie
aspirazioni, che prova a sfuggire ad una vita
che non accetta e alla quale si ribella
(l’oppressione della famiglia, il lavoro
insoddisfacente) per costruirne un’altra a lui
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Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15
BRUCE SPRINGSTEEN – CONOSCERE L’AUTORE
POETICA – STORIA AMERICANA
In Bruce Springsteen è presente anche una
forte vena storica e letteraria. Negli anni della
sua maturità artistica, dopo il primo divorzio
con la E Street Band, il Boss si dà all’acustico
come non faceva dai tempi di Nebraska. Nel
1995 esce The Ghost Of Tom Joad, quello che
da tutti è considerato l’album dell’apice
poetico
di
Springsteen.
Steinbeck Furore. L’opera del premio Nobel,
ambientata negli anni della Grande
Depressione, è un qualcosa che Springsteen
analizza e attualizza, con l’inserimento nel
testo di riferimenti anacronistici, come
elicotteri in cielo o riferimenti al “Nuovo
Ordine Mondiale”. In definitiva, in The Ghost
Of Tom Joad, scritta negli anni novanta, si
muovono ombre di personaggi vissuti
cinquanta, cento anni prima: la storia,
sembra volere dire Springsteen, è sempre
la stessa.
THE GHOST OF TOM JOAD (frammento)
Nella stesura di questi brani, si ispira alle
costruzione delle short stories. Joad presenta
infatti brani che sono storie di per sé complete
e curate nei minimi dettagli, comunque legate
ad un filo conduttore: la disillusa e
attualizzata
cronaca
della
difficile
condizione dei più deboli. In Youngstown, ad
esempio, si ripercorrono due secoli di storia
americana attraverso la guerra civile e le
guerre mondiali. Non si tratta di una semplice
narrazione dei tempi lontani, quanto di una
trasposizione attuale delle questioni che da
sempre affliggono la società americana, e che
sono e saranno sempre destinate a riemergere.
Si afferma senza dubbio la componente
cinematografica della poetica springsteeniana,
cui esempio è sicuramente il brano che dà il
nome all’album, The Ghost Of Tom Joad,
con il quale il Boss è venuto a contatto grazie
alla trasposizione di John Ford del romanzo di
“Men walkin' 'long the railroad tracks
Goin' someplace there's no goin' back
Highway patrol choppers comin' up over the
ridge
Hot soup on a campfire under the bridge
Shelter line stretchin' round the corner
Welcome to the new world order
Families sleepin' in their cars in the southwest
No home no job no peace no rest
The highway is alive tonight
But nobody's kiddin' nobody about where it goes
I'm sittin' down here in the campfire light
Searchin' for the ghost of Tom Joad”
TRADUZIONE
“Uomini che camminano lungo i binari della
ferrovia
Diretti da qualche parte dove non c'è ritorno
Elicotteri della stradale spuntano dalla collina
Una zuppa bollente sul fuoco sotto un ponte
La fila per un ricovero che fa il giro all'angolo
Benvenuti nel nuovo ordine mondiale
Famiglie che dormono nelle loro macchine nel
Sud-Ovest
Niente casa, niente lavoro, niente pace, niente
riposo
L'autostrada è viva questa notte
Ma nessuno si prende in giro su dove vada a
finire
Io sono seduto qui accanto alla luce del fuoco
In cerca del fantasma di Tom Joad”
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Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15
JOHN STEINBECK
Born in 1902, John Ernst
Steinbeck Jr is one of the
together could be the
thrust to move forward
against difficulties. We
can find three most
important aspects of
novel:
most important authors of
the “Lost Generation”: the
generation of writers that
came of age during World
War I. He wrote twentyseven books, including
sixteen
novels.
The
winner of the 1962 Nobel
Prize in Literature, he has
been called "a giant of
American letters". His
works are widely read
abroad and many of his
works are considered
classics
of
Western
literature.
Most
of
Steinbeck's work is set in southern and
central California, particularly in the Salinas
Valley and the California Coast Ranges
region, were Steinbeck was born. His works
frequently explored the themes of fate and
injustice,
especially
as
applied
to
downtrodden
or everyman
protagonists.
Steinbeck’s Masterpiece is universally
considered the Pulitzer Prize-winning The
Grapes Of Worth.

Wrath takes
place
during America's Great
Depression: during this
time, a long period of
drought
and
high
winds affected large
parts of the American
Midwest,
including
much of the state of
Oklahoma,
creating
what was called the Dust Bowl. Many
of the people in the lower Midwest
moved elsewhere, hoping to find
fertile land on which to make a living.

Tom Joad is the protagonist, or main
character of the story. Tom is the
book's hero as well despite the fact
that Tom attacks a policeman at one
point in the novel and beats a man at
another point, becoming a cavedwelling fugitive as a result. Tom's
actions, although illegal according to
the letter of the law, are morally just.

The most famous image in The
Grapes of Wrath is the novel's final
one, in which Rose of Sharon Joad,
whose baby was recently stillborn,
breast-feeds a sickly, starving man on
the floor of an old barn. In this image,
Steinbeck powerfully dramatizes the
desperate plight of Depression-era
migrant workers, whom the author felt
had been abandoned by society.
THE GRAPES OF WORTH
Tom Joad and his family are forced from their
farm in the Depression-era Oklahoma Dust
Bowl and set out for California along with
thousands of others in search of jobs, land,
and hope for a brighter future. The Grapes of
Wrath is a story of human unity and love as
well as the need for cooperative rather than
individualistic ideals during hard times. The
setting is Great Depression, after 1929 crisis,
and the novel was published for the first time
in 1939. This is a story of survivors, common
people like Joad family, and how stay
The Grapes of
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Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15
LA CRISI DEL ’29
L’America descritta da
John Steinbeck in The
Grapes of Wrath è
quella degli anni trenta,
la realtà delle classi
socio-economiche
più
vulnerabili (la famiglia
Joad ne è un esempio)
messe in ginocchio dalla
Grande
Depressione
esplosa
nel
1929.
Ricordata come la più
grave e violenta crisi
LE CAUSE
Si è dibattuto a lungo sulle cause
reali della lunga e persistente
depressione che seguì il Grande
Crollo del 1929. Di fatto,
l’economia
statunitense
uscì
rinvigorita dalla Grande Guerra. Il
decennio successivo al conflitto, gli
anni venti, vengono ricordati come
gli anni ruggenti, intrisi di
ottimismo
accompagnati
da
un’esplosiva crescita economica di
stampo liberista. Il liberismo si
economica
dell’età -Migrant Mother, Dorothea Lange, al centro Florence rivelerà, ancora una volta, come la
Owens Thompson, 32 anni, madre di sette figli.
moderna, la Great
politica economica che funziona
Nipomo, California, marzo 1936Depression si poté
quando l’economia già funziona di
definire definitivamente esaurita solo con
per sé, ma che non riesce a dare una risposta
l’avvento della II Guerra Mondiale, con
concreta al subentrare di gravi crisi. È proprio
l’azzeramento del tasso di disoccupazione a
durante questi anni che maturano i semi, le
causa dello sforzo bellico.
contraddizioni dell’economia USA, che
esploderanno con il Grande Crollo e che si
IL CROLLO
concretizzeranno nella Grande Depressione.
Si possono individuare due cause principali:
Giovedì 24 ottobre 1929. Wall Street. Sono le
una collocabile nell’economia reale, una
ore 11:00 quando il terrore cala sullo Stock
collocabile nel sistema finanziario.
Exchange: la borsa è letteralmente immobile,
nessuno compra, nessuno vende. Mezz'ora
dopo il mercato è in preda alla psicosi e il
cosiddetto panic selling porta migliaia di
investitori a tentare il tutto per tutto per
salvare i propri risparmi. Al termine della
giornata saranno 12.894.650 le azioni
scambiate. Il colpo di grazia arriverà qualche
giorno dopo. Martedì 29 ottobre 1929.
Sempre Wall Street. Sono più di 16.000.000
le azioni scambiate, con ripercussioni
catastrofiche: il mercato perse 14 miliardi
di dollari di valore, portando la perdita della
settimana a 30 miliardi, dieci volte di più del
budget annuale del governo federale degli
Stati Uniti. Il Dow Jones recupererà il valore
pre-1929 soltanto alla fine del 1954.
CONTRADDIZIONI: ECONOMIA REALE
Negli anni 20 gli USA vivono un periodo di
forte crescita economica, trainata in primis
dal settore automobilistico e dalle moderne
tecnologie per la produzione agricola: questa
crescita
era
caratterizzata
da
un’alta produttività
che permetteva
di
mantenere inalterati i salari e i prezzi dei
prodotti
sul mercato,
favorendo
quegli investimenti che permettevano a loro
volta di aumentare la produttività. Tuttavia
agli investimenti e al continuo aumento della
produttività,
non
corrispose
una
proporzionata
crescita
del
potere
d'acquisto. Si incappò, perciò, in una crisi di
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Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15
sovrapproduzione, dove lo spasmodico
aumento dell’offerta di beni non era correlato
da un adeguato sostegno della domanda.
CONTRADDIZIONI: FINANZA
Durante gli anni del boom non furono posti
limiti alle attività speculative delle banche e
della borsa valori, finalizzate non tanto ad
ottenere dividendi e profitti,
quanto
ad
aumentare meramente il proprio capitale: si
comprava per rivendere, senza preoccuparsi
della qualità dei titoli, assistendo ad un
continuo aumento della domanda e, quindi,
dei prezzi. L'aumento del valore delle azioni
industriali, però, non corrispose a un
effettivo aumento della produzione e della
vendita di beni, tanto che, dopo essere
cresciuto artificiosamente per via della
speculazione economica diffusasi a tutti i
livelli in quegli anni, questo scese
rapidamente e costrinse i possessori a una
massiccia vendita, che provocò il noto crollo
della borsa.
Bretagna, Austria e Germania, ovvero quelle
strettamente legate ai prestiti americani postbellici che vennero a mancare con l’arrivo
della depressione. In forma minore furono
colpite anche Francia e Italia: quest’ultima ,
infatti, non dipendeva in maniera consistente
dal mercato mondiale. I disoccupati nei paesi
industrializzati toccheranno i 40 milioni.
120
Stati Uniti
100
80
Gran
Bretagna
60
Francia
40
Germania
20
0
Italia
1 2 3 4 5 6 7
- Indice di sviluppo industriale (100=1929) negli anni
seguenti all’avvento della depressione –
LE CONSEGUENZE NEGLI USA…
Una volta innescata la crisi, a causa
dell'aumento della disoccupazione e del
parallelo calo dei consumi, questa
assunse i connotati di una crisi
di sovrapproduzione.
L’eccesso
di offerta rispetto alla domanda, portò ad
un calo della produzione di quasi il 50%
tra il 1929 e il 1932. Si registrò il
fallimento di circa 32000 aziende
industriali all’estate del 1932, l’apice
della depressione. L’occupazione calò del
40% e i salari reali la seguirono segnando
una diminuzione del 20%.
…SI ESPANDONO IN TUTTO IL MONDO
Nel 1929, infatti, gli Stati Uniti detenevano da
soli il 45% della produzione mondiale: la crisi
non poté che avere forti riflessi nell’economia
mondiale. I paesi più colpiti furono Gran
A differenza di quanto si possa credere,
l’attuale crisi è più persistente in Italia di
quanto non lo sia stata la Grande Depressione.
22
Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15
TIRIAMO LE SOMME
Giunti al termine di questo percorso di approfondimento su
Bruce Springsteen, tutti i temi citati nella premessa si sono
allineati. La descrizione soggettiva della società di
ciascuno degli autori passati in rassegna acquista una
connotazione di carattere oggettivo: la condizione che
l’uomo moderno deve subire è precaria, opprimente e
alienante. La Working Class di Springsteen si ritrova nella
scienza economica di Marx datata seconda rivoluzione
industriale. La realtà che ci opprime e che ci porta alla fuga
è la stessa che fa morire Mattia Pascal, per far nascere un
Adriano Meis che si imbatterà nella disillusione. La ricerca
della famiglia Joad di un posto in cui vivere e ricominciare
è un ultimo disperato tentativo di realizzare un sogno
americano che è più vicino alla “sopravvivenza” di quanto
non lo sia al “successo”. La tesina attiva, come l’ho
definita nella prefazione, ha passato in rassegna il pensiero
di Springsteen con un procedere quasi dialettico, facendolo
diventare un pensiero totale oggettivo, applicabile a tutti
noi. E allora è Springsteen che si prende la responsabilità di
chiudere questa tesina, con questi suoi versi si speranza,
per dirci che nulla è perduto e che i vagabondi come noi
sono nati per correre:
“Stay hard,
Stay hungry,
Stay alive if you can
And meet me in a dream
of this hard land.”
- This Hard Land, Bruce Springsteen. -
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SITOGRAFIA
-
www.wikipedia.org
-
www.polimerica.it
-
www.cliffnotes.com
-
www.notizie.radicali.it
-
www.trucheck.it
-
www.leo-alberto.it
BIBLIOGRAFIA
-
L. Colombati,“Bruce Springsteen, Come un killer sotto il sole”, Sironi Editore, 2011
-
A. Bagnai, “L’Italia può farcela”, Il Saggiatore, 2014
24