il commercio del gas accanto a quello dell` incenso, l`omanita con il

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il commercio del gas accanto a quello dell` incenso, l`omanita con il
OMAN
Tradizioni e progresso:
il commercio del gas accanto
a quello dell’ incenso, l’omanita
con il cellulare all’orecchio
accanto al beduino alla guida
di un cammello, i costumi
tradizionali accanto al
consumismo occidentale,
accampamenti accanto ad
architetture all’avanguardia,
automobili di lusso accanto
al pick up carico di cammelli.
E un paesaggio contrastante:
spiagge bianchissime dove
periodicamente le tartarughe
depongono le uova, fiordi, oasi
rigogliose tra le montagne,
sorgenti di acqua cristallina,
distese di dune di sabbia rossa,
piantagioni di banani.
Un passato ricco ed
importante, infrastrutture
moderne e organizzazione in
cammino verso il futuro.
Ed ancora un vero e proprio
mosaico etnico, caratterizzato
da una cordiale ospitalità, in un
paese tranquillo e stabile,
ancora nuovo al turismo.
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OMAN
Luoghi e città
della ‘rinascita’ del paese dalle raffinate
architetture di marmo, un animato suq
tradizionale ed i dhow che prendono il largo
dalla Corniche, la passeggiata lungo il mare.
Poi Nizwa, graziosa oasi tra le montagne, con
un vivace suq tra le piantagioni di datteri e un
forte che con quelli di Bahla e Jabrin è tra i
più belli del paese. Qui vicino il Jebel Akhdar,
altopiano a 2000 metri di altezza, un’area fertile
formata da un labirinto di wadi e terrazze con
alberi di albicocchi e melograni, e rose dai cui
petali si ricava l’acqua di rose, e il Wadi Ghul,
detto il Gran Canyon d’Arabia. A sud di
Muscat, belle spiagge, con le tartarughe che
vengono a deporre le uova a sud di Sur,
famosa per i cantieri di dhow e base di
partenza per effettuare escursioni agli
spettacolari wadi tra pozze verde smeraldo e
piantagioni a terrazza, e alla distesa di dune
rosse delle Wahiba Sands, patria di cammelli
e beduini. Nell’estremo sud merita poi una
visita la città di Salalah, seconda città
dell’Oman, che con il suo clima monsonico
offre un panorama da città tropicale, via
dell’incenso, con belle spiagge, antiche rovine
e un singolare mosaico etnico. All’estremo
nord invece la penisola di Musandam, con
i suoi piccoli dimenticati villaggi nascosti tra
i fiordi, tra una natura selvaggia, raggiungibili
solo in barca. E se poi resta del tempo, vale
la pena di vedere un po’ di vita marina alle
isole Daymanyat, dichiarate parco naturale.
In Oman si parla spesso di ‘rinascita’, il governo
si è impegnato in un processo di rinnovamento
per far uscire il paese dall’isolamento. L’Oman
ha oggi ospedali efficienti, università, una rete
elettrica che arriva anche nell’interno più
profondo, una rete stradale in continuo
miglioramento. È un paese tranquillo e stabile,
con un tasso di criminalità bassissimo. Un
paese molto moderno che ha saputo però
conservare intatta l’atmosfera del passato.
È ormai accertato che il paese fosse abitato
già nel 5000 a.C., quando la parte meridionale
era il fulcro del commercio dell’incenso,
ricavato dal succo dell’albero e scambiato poi
con spezie indiane che venivano
commercializzate in tutta l’Arabia. In epoca
pre-islamica l’Oman prosperò grazie al
commercio del rame con i suoi vicini del Golfo.
Il paese conobbe un periodo di isolamento
che durò fino al 630 a.C., quando Amr Ibn alAs portò ai regnanti dell’Oman una lettera del
Profeta Maometto segnando l’avvento
dell’Islam nel Paese. Nel 1650 la parte
meridionale era uno stato stabile ed unificato,
che conquisterà negli anni successivi un
impero di grandi dimensioni che controllava
zone strategiche sulla costa africana, come
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Zanzibar e Mombasa, in India e Pakistan; le
tracce di questa influenza sono ben visibili
oggi nella cultura e nella popolazione omanita.
L’impero si divise presto ed il novecento fu
segnato da grandi spaccature ma infine l’Oman
fu finalmente riunificato nel 1959 dal Sultano
Said anche se rimase politicamente,
economicamente e socialmente retrogrado e
isolato.
Dalla penisola di Musandam a nord parte una
catena montuosa, i monti Hajar che, con la
vetta più alta, il Jebel Sham, raggiunge i 3000
metri e attraversa tutta la parte est, a ridosso
del mare. La popolazione si concentra nella
pianura Batinah, che dal confine con gli Emirati
si estende fino a Muscat. A sud di Muscat
inizia la zona desertica, che intervalla zone
rocciose solcate da wadi a vaste zone di dune
di sabbia a spiagge bianche. A sud poi la zona
del Dhofar, verde e pianeggiante, caratterizzata
dal clima monsonico.
La capitale Muscat merita sicuramente una
visita, composta da una serie di sobborghi
lunga più di 60 km, stretta tra mare e
montagne, sede del principale palazzo del
Sultano e di forti risalenti all’occupazione
portoghese, con la Grand Mosque simbolo
Oman
IL PAESE
Informazioni utili
I documenti
Di recente l’Oman ha reso meno severe le formalità
di ingresso. È necessario comunque il passaporto
con almeno sei mesi di validità dalla data di arrivo
nel paese più il visto di ingresso turistico. È
necessario che il passaporto non rechi alcun visto
di entrata in Israele.Il visto turistico della validità di
30 giorni può essere ottenuto presso l’aeroporto di
arrivo nel paese o presso i principali posti di frontiera
con gli Emirati Arabi, previa compilazione di un
apposito modulo. La procedura è estremamente
semplice e veloce.
I voli
Collegamenti con voli di linea giornalieri da Milano e
Roma per Muscat, con Emirates via Dubai, Qatar
Airways via Doha o Royal Air Jordanian via Amman.
Il fuso orario
Lancette avanti di 3 ore rispetto all’Italia, 2 quando
in Italia è in vigore l’ora legale. In Oman si segue l’ora
solare per tutto l’anno.
Il clima
Il periodo migliore per visitare l’Oman è tra ottobre
e aprile, con temperature medie diurne attorno ai 25
gradi. In questo periodo nell’interno le temperature
notturne possono scendere anche ben sotto i 10
gradi. Durante l’estate il clima è torrido e soffocante,
con temperature che superano i 40 gradi. Nella parte
meridionale del paese l’estate è interessata dal
‘khareef’, la stagione delle piogge che va da metà
giugno a metà settembre.
L’abbigliamento
Indispensabile un abbigliamento pratico e comodo. Da
non dimenticare costume da bagno, occhiali, copricapo,
creme solari, qualcosa di pesante per la sera se si
viaggia d’inverno. All’interno di alberghi e resort sulle
spiagge non ci sono di solito restrizioni, ma per le visite
delle città o in tour è consigliabile un abbigliamento
rispettoso, in particolare le donne dovranno indossare
pantaloni e camicie con maniche lunghe.
La lingua ufficiale
L’arabo è la lingua ufficiale, ma l’inglese è diffuso,
data anche la presenza di molti stranieri residenti.
La moneta
La moneta ufficiale è il rial amanita, indicato con OR
o RO, diviso in 1000 baisa.
L’elettricità
La tensione è di 220-240 volts. Eventuali adattatori
sono reperibili anche nel paese.
I trasporti
A parte l’aeroporto di Seeb a Muscat, gli unici scali
domestici operativi sono alle estremità opposte del
paese, cioè Salalah e Khasab. Le grandi strade di
collegamento sono ben tenute, scorrevoli e veloci.
Le strade sterrate che si inoltrano nell’interno del
Paese sono anch’esse mantenute in ottime condizioni
e, spesso, sono percorribili anche da vetture a due
ruote motrici. Consigliamo comunque un veicolo
fuoristrada.
Le vaccinazioni
Nessuna vaccinazione obbligatoria. La disponibilità
di medicinali è adeguata. È consigliabile consumare
cibi e verdure cotte e bere acqua e bibite
imbottigliate o in lattine, senza aggiungere ghiaccio.
Tuttavia, il Paese è quasi del tutto esente dalla
classica “dissenteria del viaggiatore”.
Il telefono
Il sistema telefonico è ben distribuito. Telefoni pubblici
e carte telefoniche sono disponibili nei negozi locali
e supermarket. Telefax sono disponibili 24 ore nei
principali uffici postali e maggiori hotels. Servizi
Internet sono disponibili nei Cyber Cafè e nei principali
hotel. Per chiamare l’Italia dall'Oman comporre lo
0039 seguito dal prefisso della località italiana con
lo zero e dal numero dell’abbonato. Per chiamare
l’Oman dall’Italia comporre lo 00968 seguito
direttamente dal numero dell’abbonato. Attualmente
non sono previsti prefissi di zona, ma verranno presto
introdotti. La rete mobile si basa sul sistema europeo
GSM9000, quindi il cellulare è utilizzabile a condizione
di avere un accordo di roaming. Omantel è l’unico
gestore di telefonia.
Le mance
In genere si usa una mancia del 10% solo negli
alberghi e nei ristoranti di categoria elevata, a meno
che non sia già compresa una tassa per il servizio.
Le mance sono comunque sempre gradite, anche
per autisti e guide.
Lo shopping
Ottimi i datteri di produzione locale, così come le
spezie. D’obbligo poi l’acquisto di incenso, per il
quale il paese è famoso, in particolare quello di
Salalah, magari abbinato ad un incensiere in
ceramica. Notevole l’artigianato di oro e argento.
In particolare il ‘khanjar’, tipico pugnale omanita a
lama ricurva, con l’impugnatura impreziosita, a volte
di fattura davvero notevole. E poi le caffettiere, in
bronzo o argento. E ancora oggetti in ceramica,
cesti intessuti con pelle, borse da cammello, stuoie
in paglia di riso, fodere di cuscini.
Le foto e i video
Nelle città in genere si trovano rullini per fotografie,
ma diapositive o pellicole speciali di solito si trovano
solo a Muscat. Lo sviluppo è rapido ed affidabile.
È vietato fotografare o filmare qualunque postazione
militare (polizia compresa), o ‘strategica’, come
aeroporti, ponti o stazioni ferroviarie. Consigliamo
poi di chiedere il permesso per fotografare o filmare
le persone, specialmente le donne, e di evitare
anche le moschee durante le ore di preghiera. Di
solito è consentito fotografare o filmare l’interno di
siti religiosi o archeologici, tranne che diversamente
indicato da appositi cartelli.
La cucina
Grazie al lunghissimo tratto di costa, la cucina
omanita fa abbondante uso di pesce. Un piatto
originario del sud è il rabees, squaletto bollito e poi
fritto. La carne è soprattutto di montone. Forse il
piatto più tipico è l’harees, preparato con grano
cotto e carne bollita, condito con limetta,
peperoncino e cipolla. Da assaggiare sicuramente
lo shuwa, carne marinata cotta in un forno d’argilla,
servita poi con il rukhal, sottile sfoglia di pane. Gli
omaniti poi hanno una vera passione per i dolci:
da ricordare l’halwa, dolce dalla forma allungata
fatto con datteri, zafferano, cardamomo, mandorle,
noci e acqua di rose. Ricordiamo che gli alcolici
vengono serviti solo nei grandi alberghi.
Il Ramadan
È il nono mese del calendario islamico e in Oman
si rispetta il digiuno dall’alba al tramonto che non
si richiede ai viaggiatori stranieri, tuttavia invitiamo
a mantenere un comportamento rispettoso.
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