Giornale febbraio 2013 per sicuro 2 per pfieffe

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Giornale febbraio 2013 per sicuro 2 per pfieffe
Periodico della Scuola Media “Bertola” Rimini anno XVIII Febbraio 2013
ERO CATTIVO
Una mattinata con Marilena Pesaresi
ALLEGRIA E SOLIDARIETA’ A SCUOLA
Mercoledì 23 Gennaio 2013 alle ore 20.45, nell’auditorium
della scuola media Bertola, si è tenuto il concerto del coro
“InCanto” diretto dal professor Davide Lanzetti. Tra gli spettatori era presente anche la dottoressa Marilena Pesaresi, la
quale opera come missionaria in Africa da cinquant’anni.
Marilena ha tenuto un discorso illustrandoci le condizioni dei
bambini che, giorno dopo giorno, sostiene ed aiuta con il suo
sostegno ed il suo affetto. Lei si occupa delle persone che
abitano nello stato dello Zimbabwe, precisamente a Mutoko.
Ha raccontato che non sempre è facile trovare la forza di
vedere molte persone soffrire, sapendo di non poterle aiutare
in alcun modo. Con tale discorso è riuscita a far commuovere
le tante persone che erano presenti. La serata è stata allietata
dal coro della scuola, formato da noi ragazzi.
Le canzoni cantate sono state:
Caruso di Lucio Dalla, Samarcanda di Roberto Vecchioni ,
Pensieri E Parole di Lucio Battisti , Più Bella Cosa di Eros
Ramazzotti , Parole Di Ghiaccio di Emis Killa, Strada Facendo di Claudio Baglioni
I brani musicali sono stati intervallati dalle seguenti poesie:
Canzone di Rita Di Pumpo della classe 3a H, Rispetto di
Margherita Petrini della classe 1a D, Lentamente Muore di
Pablo Neruda, Valore Di Un Sorriso di Faber, Sii Il Meglio di
Martin Luther King, Danza Lenta di David L. Weatherford
Il “nostro pubblico” sì è complimentato con noi e con il
professor Lanzetti: con noi ragazzi, per aver cantato veramente bene e con il prof. per la scelta dei brani musicali. Inoltre
ringraziamo calorosamente il nostro “direttore d’orchestra”
che ci ha incoraggiato a cantare anche nei momenti di stanchezza e perché è riuscito a sopportare le nostre lunghe
chiacchiere durante le prove (Grazie prof.!)
Ah, dimenticavo, la poesia “Canzone”, la quale ha aperto la
serata, è stata scritta e recitata da me, Rita Di Pumpo, una delle
autrici di questo articolo.
Eccone il testo:
Una canzone ti può portare il buon umore,
musica che fluttua nell’aria
nessuno si stanca di ascoltarla.
Parole significative o soltanto rime,
che si intrecciano fra loro
creando un’emozione
che unisce le persone,
le quali la intonano allegramente
per rendere più felice altra gente
RITA DI PUMPO - FRANCESCA BINOTTI 3a H
L’ospedale di Mutoko
.
AGUSTINA
L’ALBA
Soave, silenziosa,
l’ho osservata mentre cresceva,
si è sfumata dal rosa al violetto,
dal violetto al rosso,
dal rosso all’arancione,
dall’arancione al giallo,
dopodiché il cielo è riapparso azzurro
com’è sempre quando lo osservo
e il mio sguardo si perde profondo,
chiedendosi: “ma dov’è che finisce il mondo?”
e tutto ricomincia come il ciclo dell’acqua,
che non finisce mai…
ALESSANDRA PANDOLFI 2aD
LA PAZZA 2aH
La 2ah è la classe più pazza e curiosa della scuola Bertola.
I poveri insegnanti hanno visto di tutto da questa classe,
da chi gli muore il gatto e non fa i compiti per la perdita
a chi prima della verifica fanno male le dita.
Ci sono proff. che per noi hanno perso i capelli
e altri che hanno detto:- Li boccerei tutti quelli!!Ma infine non li hanno bocciati perché
speravano che dopo l’estate fossero preparati
ma quei ragazzi se ne sono fregati.
Ei proff. gli dicono:- Siete stati graziati!
Questa è la pazza e curiosa 2ah.
ALESSANDRO PIOGGIA 2aH
DEDICATA A UNA NOSTRA COMPAGNA DI CLASSE CHE CI
HA DOVUTO LASCIARE PER TORNARE NEL SUO PAESE
D’ORIGINE: ARGENTINA
Agustina,
angelo dai capelli scuri
senza ali per volare
ma con un grande cuore
per amare.
La luna,
che ti ammira
dal suo mantello stellato,
trova in te
la creatura
più bella del creato.
Canta il vento,
sospeso fra gli occhi
e il suo sorriso,
ti accarezza
e poi……via,
verso il paradiso.
La tua voce
come la chiave
di un portone,
apre i nostri cuori
come fa solo
una canzone.
Il sole
è solo il riflesso
dei tuoi occhi
Un libro per riflettere
fra le nuvole,
un bagliore divino
che va dal cielo
verso l’infinito.
Dalle tue amiche
hai trovato rifugio
come un tesoro segreto
nel mare rinchiuso.
Guance come nuvole
che arrossiscono al tramonto,
meravigliosa come sempre
dipingi tutto il mondo.
Farfalla senza meta
timida e impacciata,
ti appoggi sulle rose
e poi riparti aggraziata.
Mia carissima Agustina,
che tu sia qui
o in Argentina,
nei nostri cuori
per sempre rimarrai,
e più lucente
del sole,
nel ricordo brillerai.
FRANCESCO PIO ESPOSITO 3a B
Antonio Ferrara, l’autore, ha lavorato per sette anni in una comunità
alloggio per minori e vanta quindi una grande esperienza con la realtà
del disagio giovanile. L’ambientazione del romanzo è una casa di
campagna isolata dove è stata creata una piccola comunità di recupero.
I personaggi della vicenda sono quattro ragazzi, un prete (Padre
Costantino) e una cuoca/governante. Il protagonista è Angelo, l’ultimo arrivato, che non può fare a meno di essere cattivo e arriva dal
collegio, dove ha fatto uno scherzo pesante, che ha causato un infarto
alla sua professoressa di inglese. A capo della casa troviamo Padre
Costantino, che è il coordinatore della comunità, composta da ragazzi
sbandati che devono fare i conti col loro passato (Nicola, ha 14 anni
e problemi col l’alcol, Leo, 15 anni e il vizio di fumare, Mara che ha
quindici anni e mezzo ed è incinta di suo cugino). Il prete è alto, ha
la barba e veste disinvoltamente con jeans e camice a fiori. È una
persona solare e atipica ed ha una fiducia infinita nel bene e nella
possibilità di recupero dei ragazzi. Angelo all’inizio è diffidente e lo
considera “strano”, un po’ pazzo, ma poi, piano piano, riesce ad
apprezzare i suoi metodi e capisce che
il suo metodo di fare è contagioso e ha
un’influenza benefica su chi lo circonda. Padre Costantino vuole che ognuno dei ragazzi abbia un obiettivo e si
impegni per raggiungerlo, qualunque
esso sia. L’intervento del prete non è
mai punitivo e mortificante ma sempre
conciliante e pure scherzoso, anche se
spesso Angelo mette in atto dei comportamenti provocatori. Una volta, per
esempio, gli lascia una scritta in bagno
che dice: “Ricordati che davanti a te
non c’è un incendio da spegnere e non
hai in mano un idrante”, per ammonirlo del fatto di fare la pipì fuori dalla
tazza. Questo sacerdote, oltre a possedere un grande ottimismo, è anche un visionario, uno che grazie
all’empatia legge nelle teste dei ragazzi. Inoltre ha una grande
passione per il disegno e ama ritrarre chiunque come se leggesse nel
futuro,infatti ritrae i ragazzi come se li vedesse già da adulti che hanno
realizzato i loro sogni, sempre fiduciosi nelle loro potenzialità, anche
se spesso la vita li fa ricadere in “tentazione”. Padre Costantino mi
piace perché non è il solitoadulto autoritario e severo, ma è sempre
sorridente e accogliente. Lascia che i ragazzi sbaglino e arrivino da
soli a correggersi, dopo aver compreso i loro errori. Mi piacerebbe
incontrare nella mia vita una persona come lui.
SIMONE DE CHIARA III D
RIMINI CITTA’ TURISTICA
IN TUTTE LE STAGIONI
Nel mese di dicembre Rimini è stata ricca di eventi che hanno attirato
tanti turisti. Il teatro Novelli ha tenuto vari eventi di intrattenimento
tra cui: commedie, musical, jazz e il concerto di fine anno con la
Banda di Rimini. Vari sono stati i presepi: il presepe vivente, i
presepi artigianali; hanno allestito persino un presepe subacqueo alla darsena! Per i turisti e
i riminesi amanti dei reperti
archeologici c’erano da visitare
il museo e la domus romana con
visita guidata e mostre e i castelli e le ville signorili dei Malatesta. Il 31 dicembre è stata la serata
del divertimento con tantissime feste nelle discoteche, nei locali e
nelle case. I concerti di Arisa e di Elio e le Storie Tese sono stati
affollatissimi e lo spettacolo di fuochi pirotecnici è stata la ciliegina
sulla torta. Si può dire che Rimini si adatta a tutte le stagioni per
accogliere degnamente più persone possibili.
THOMAS FULBERTI 1a D
CONCORSO LETTERARIO
Anche quest’anno la nostra scuola indice il concorso letterario riservato agli alunni della nostra scuola e a quelli di
quinta elementare del nostro territorio. Il tema proposto è:
“SE AVESSI UNA BACCHETTA MAGICA …”
Il termine ultimo per la presentazione dell’elaborato è il 16
aprile. I vincitori saranno premiati durante la tradizionale
festa di fine anno scolastico.
BUON LAVORO A TUTTI!
La scuola ringrazia
Chiamami Città,
la Tipografia Garattoni di Rimini
La Banca Popolare Valconca di Rimini
La ditta Milo & Co di Viserba di Rimini
Consiglio di Quartiere n. 6
Io... Io... e
febbraio 2013
LA FINE
DI UN’AMICIZIA
Quando andavo alle elementari, avevo una migliore amica, Silvia. Lei era simpatica e gentile.
Giocavamo sempre insieme a scuola durante la
ricreazione, a volte veniva a casa mia o io a casa
sua. Mi trovavo bene con lei, non dovevo fingere di
divertirmi come facevano gli altri. C’è stato un
periodo in cui ci eravamo un po’ allontanate, ma è
durato poco e siamo tornate subito inseparabili.
Durante l’ultimo anno delle elementari, la quinta,
ci promettevamo che saremmo rimaste amiche per
sempre, non importava se saremmo dovute andare
in due scuole diverse e soprattutto lontane. Avevamo 9-10 anni, eravamo piccole e piene di speranza.
Ora abbiamo 12 anni, facciamo la 2a media, lei alle
Panzini a Bellaria, io alle Bertola a Rimini. Fino
all’anno scorso ci sentivamo spesso, sono anche
andata a trovarla qualche volta, eravamo andate
insieme al cinema. Poi, da quest’anno i nostri
rapporti si sono troncati: raramente un messaggio
sul cellulare mai una chiamata, lei non chiama me,
io non chiamo lei. Ma in fondo tutto ha un termine,
tutte le cose, che siano belle o brutte!!!
FEDERICA ROSSI 2a H
IL BULLISMO
Il bullismo è molto diffuso non solo nelle scuole,
ma anche nelle strade e nei quartieri. Inizialmente
“i bulli” erano solamente i maschi, ma ora anche le
femmine. Questo è un argomento che mi ha fatto
molto pensare,
perché trovo ingiusto che delle persone più forti possano prendersi gioco di ragazzi più
deboli. Il bullismo
si può manifestare
in diversi modi: ricatti, dando le botte, chiedendo dei
soldi oppure mettendo tante persone contro la vittima. A me, personalmente, non è
mai capitato di vivere esperienze del genere. Un
fatto successo circa una settimana fa è stato molto
impressionante non avrei mai immaginato una tale
cattiveria da arrivare a picchiare un compagno. Se
anche voi siete contro il bullismo votate sì all’articolo.
EMMA ZUCCHETTO 2aH
Pag 2
DIECI BUONI MOTIVI PER ANDARE
IN LIBRERIA
Caro/a amico/a:
1) La vetrina è vivace e ben decorata
con tanti libri aperti per invogliarti a
leggerli.
2) Puoi vedere tanti libri ben illustrati e la tua mano è già pronta per
sfogliarli.
3) L’interno è confortevole, accogliente e con tanti libri a portata di
mano.
4) Anche l’odore è buono :è il profumo della carta appena stampata
ma soprattutto è il profumo delle
nuove “avventure” che puoi leggere.
5) Ti puoi sedere comodamente sul pavimento,
come se fossi a casa tua.
CAMBIARE
6) Cerchi qualcosa di speciale? Guardati intorno, in ogni scaffale generi
diversi
puoi trovare!!!
7) Se un consiglio su un libro vuoi
cercare, chiedi alla libraia lei te lo
saprà dare!!!
8) Sei un “lettore pigro?” …. Una
signorina assai carina ti puoi raccontare la trama di tanti libri “intriganti”.
9) Vuoi stare in compagnia? Vola in
libreria: lì puoi trovare tanti amici con
cui parlare.
10)Amico che aspetti? Ora non puoi più tergiversare … in libreria correndo devi andare!!
CLASSE 1a H
ANCHE LE COSE PARLANO
Era una mattina in piena estate e non avevo voglia
di alzarmi, allora mi stesi sul pavimento fresco a
dormicchiare. Ad un certo punto sentii un urlo
stridulo, saltai in piedi e corsi a piedi nudi di sotto.
Quando arrivai vidi una scena meravigliosa e allo
stesso tempo tristissima: l’osso di plastica della
mia cagnolina Zoey correva
ovunque e continuava ad urlare “Aiuto! Aiuto! Mi vuole
mangiare! Aiuto!” Il mio cane
era dietro di lui e correva ed
abbaiava per prenderlo. Allora, pensando fosse un sogno,
presi l’osso e lo misi sullo scaffale più alto. Decisi di fare
colazione per schiarirmi le idee
ma, quando prendendo la tazza essa mi cadde, successe una
cosa straordinaria: tazzine,
piatti, forchette, coltelli, cucchiai, bicchieri e altri oggetti
per cucinare andarono ad aiutarla. Per fortuna era ancora
“viva”, ma bisognava attaccarle di nuovo il manico. Ero
spaventata, ma in una situazione come quella non potevo mica fare i capricci e
scoppiare in un pianto dirotto come avrebbero
fatto altre persone, perciò corsi di sopra, presi la
colla e riattaccai la tazzina. Tutte le stoviglie si
congratularono con me per l’ottimo lavoro e dissero ancora meravigliate: “Vai a parlare col gran-
de mago della casa, il suo nome è computer, sa
sempre tutto!”. Allora scesi nello studio di mio
babbo che stava ancora dormendo; esso era diventato una discoteca dove fogli con appunti, penne,
matite ballavano. Al centro della stanza c’era in
attesa una lunga fila di oggetti che avevano una
domanda da fare al computer.
Quando fu il mio turno chiesi: “come fate a parlare?”. Il
computer mi disse: “Noi oggetti possiamo parlare solo
quando tutti dormono ma
oggi, a quanto pare, ci hai
scoperti”. Mi convinsi che era
un sogno e allora tornai nella
mia camera. Mentre salivo le
scale arrivò mio babbo dicendo: “Esco con Zoey”. Quando entrai in camera, mi stesi
sul letto ma la mia strana avventura non era finita, infatti
iniziai a sentire delle vocine
che dicevano: “Secondo voi
dorme? Spero di sì!” a quel
punto saltai sul letto e urlai:
“Non vi sopporto più!” dopo
aver consolato tutti i soprammobili offesi dicendo
che volevo loro bene, suonarono al campanello.
Era mia nonna che mi disse: “Sei pronta per andare
al mare?”. Scesi di sotto e andai via con mia nonna.
La mattina dopo nessun oggetto parlava. Allora
pensai: “Forse era un sogno…o forse no”.
GIULIA MONTI 1aD
IO: LO ZAINO
Sono un grosso e pesante zaino da montagna. Il mio
lavoro mi piace: attraversare vallate, dormire in
caldi rifugi vicino alle stufe dalle quali hanno
appena sfornato il pane e vedere il mondo dalle
vette più alte. Magari un giorno potrò andare sull’Himalaya!
Quando si parte per
la montagna, il mio
padrone mi riempie
di vestiti, asciugamani, lenzuola, scarpe e
tutto il necessario per
viaggiare, per questo
l’andata è sempre
drammatica; salire
metri e metri con tutto quel peso in pancia! Nel ritorno, la strada è in discesa e anche più
divertente, ma dopo diversi giorni di camminate ed
arrampicate…non vi dico cosa mi mette in pancia
il mio padrone!
Le mie migliori amiche sono le gambe. Senza di
loro non sarei andato mai ad esplorare così tanti
luoghi. Invece la mia peggiore amica è la schiena:
non la sopporto! Parla continuamente, non smette
mai, per questo cerco di tirarla, in modo da “tapparle” la bocca. Ogni viaggio che faccio è uno spasso
e spero di farne tanti altri!
ANDREA GHIGGINI 2aM
FRATELLI E SORELLE:
DIFFICILE NON
LITIGARE
Tra fratelli e sorelle è difficile non litigare, lo so per
certo, perché ho una sorella più piccola che, mentre
studio, entra in camera mia urlando e mi devasta la
stanza. Essere figli maggiori richiede grande pazienza per sopportare i più grandi. Quando si litiga,
i genitori tendono a dare la colpa quasi sempre ai
fratelli maggiori, mentre i minori ne approfittano
iniziando a fare le vittime. Con tutto ciò non voglio
dire che ci siano solo aspetti negativi ad avere
fratelli e sorelle perché, anche se sembra che ci
odiamo, in realtà ci vogliamo un gran bene. Poi se
siete i più grandi noterete che per i vostri fratelli più
piccoli sarete il loro esempio da seguire.
SOFIA ZANGHERI 2a H
UNA TERRIBILE DELUSIONE!
Quest’estate, come tutti gli anni, in luglio, ho fatto
uno stage di danza classica nella mia scuola.
Passate due settimane di allenamento, era ora di
fare lo spettacolo all’Arco d’Augusto. Ero emozionata ma non troppo, del
resto sono abituata. Feci due
balletti, uno che avevo già
eseguito in vari spettacoli e
montato dalla mia insegnante Roberta e l’altro con
le coreografie dell’insegnante estiva, Paola. Fortunatamente è andato tutto
a meraviglia e uscii dalle
quinte felice. L’ultimo giorno di lezione, prima dello
spettacolo Paola ci disse:
“Siete bravissime, a novembre vi porterò a Parigi;
c’è un concorso all’opérà.”
Noi siamo rimaste tutte a bocca aperta e restammo
lì imbambolate poi lanciammo un grido di gioia in
coro. All’inizio di novembre però, ci svegliammo
da quel sogno troppo bello per essere vero. Mia
mamma poco tempo fa, chiese alla segretaria della
scuola se andavamo a Parigi e lei rispose con un
semplice “No” poi aggiunse: “Vanno solo alcune
delle grandi”. Quando lo
venni a sapere mi misi a
piangere, ma di nascosto. Non lo dissi alle mie
compagne, ma dentro di
me ero molto triste e delusa. Adesso, mentre
scrivo, le grandi stanno
partendo per Parigi. Per
fortuna mi consolo pensando che, prima o poi
quando sarò un po’ più
grande avrò modo di
avere queste esperienze
anche io.
PARIGI ASPETTAMI!!!
VIOLA BETTI 2a D
IL COMPLEANNO DEL SECOLO!
Sabato 26 maggio 2012 il mio bisnonno che si
chiama Guido Antolini ha superato l’invidiabile
soglia dei 100 anni!!! Ebbene sì, Guido è vissuto
un secolo in cui ne ha viste di tutti i colori. Il suo
è stato un compleanno lungo, infatti è durato due
giorni! Il 26 (il primo giorno) siamo andati noi
parenti stretti a mangiare il pesce con lui … siamo
rimasti sbalorditi quando al momento della torta
abbiamo dovuto mettere tre candeline, che è raro
vederle tutte su una torta!!! E’ stato un momento
di allegria, infatti, mentre mangiavamo, mio babbo e altri nipoti, inventavano delle canzoni spiritose per il nonno. Ci siamo divertiti molto!! E’
stato bello festeggiare il bisnonno tutti insieme!!
Poi il secondo giorno il nonno ha festeggiato alla
chiesa della Riconciliazione (la sua parrocchia)
con tuti i suoi amici. Alla messa eravamo tutti
molto felici di poter condividere quel momento di
festa con il Signore. Io ho anche letto la preghiera
dei fedeli! Mi sono molto emozionato. Poi all’uscita della messa, c’è stato un piccolo buffet!!
Il giorno dopo i bisnonni hanno avuto la sorpresa di
ritrovarsi in TV durante un telegiornale di Icaro tv,
dove hanno trasmesso una piccola intervista fatta al
nonno. Io penso che sia una grande responsabilità
avere tutti quegli anni sulle spalle perché alle
persone appari come un punto di riferimento. Secondo me il segreto dei miei bisnonni è che, nonostante quello che hanno passato, si sono sempre
accontentati di quello che hanno avuto. Vivono
ogni giorno con allegria e, anche se gli acciacchi ci
sono, il loro amore li fa dimenticare. Il nonno,
avendo vissuto la prigionia e la brutta esperienza
della guerra, ci raccomanda di guardare il mondo
sempre con fiducia e di non prendersela mai con
nessuno. I miei bisnonni, anche se sono persone
anziane, sono molto simpatici e tengono molto a
noi pronipoti, infatti ogni volta che ci vedono, ci
danno sempre delle utili raccomandazioni. Sono
molto orgoglioso di avere due bisnonni così.
LUCA BARBIANI 3H
Tutti cambiano. Soprattutto a questa età!Quando a
cambiare siamo noi stessi, neanche ce ne accorgiamo, ma quando è un amico che cambia lì sì … è
proprio brutto. Certo che se cambia buon per lui,
siamo felici … ma quando cambia radicalmente e
non ti considera più è davvero frustrante, cerchi di
fare di tutto pur di riaverlo al tuo fianco, ma non
puoi costringerlo, se davvero gli vuoi bene lo devi
lasciare andare, anche se vorresti urlargli in faccia
il bene che gli vuoi. Non possiamo impedire alle
persone di cambiare: è una cosa così normale e va
sopportata! Poi ci sono quelle situazioni in cui
siamo noi costretti a cambiare perché magari siamo
stati troppo buoni con persone che non meritano
neanche un minimo di quello che abbiamo dato
loro. Lì ci diciamo: basta, devo cambiare! Però
dovremmo cambiare solo quel numero ristretto di
persone, non tutte le amicizie! Ecco l’errore … si
sbaglia, si cambia troppo in fretta e si perdono tante
amicizie. Con dispiacere si nota nel tempo che tutti
siamo cambiati, l’unica cosa che ci rimane da fare
è starcene attaccati al computer ad osservare le foto
di quelle persone, che sono state nostre amiche per
tanto tempo e che facevano parte della nostra vita.
Perché le foto no, quelle non cambieranno mai.
ARIANNA NERI 3a H
I COMPITI POSSONO
NUOCERE ALLA SALUTE?
Anche quest’anno nelle vacanze di Natale mi sono
ritrovato a dover fare i compiti!! Ma quanto sono
importanti veramente i compiti?? Servono veramente a tenere in allenamento il cervello?? Secondo me di compiti natalizi dovrebbero darne pochi
o al limite darne come solitamente. Tanto sono due
settimane e calcolando che ci sono molte feste in
mezzo, l’alunno festeggia con i parenti e non può
sempre stare lì con i compiti sotto braccio. Si
potrebbe fare anche a meno o altrimenti darli ma
come tutti i giorni. Per le vacanze estive possono
anche andar bene un po’ più di compiti in quanto
sono tre mesi e veramente uno si può dimenticare
tutto. Alcuni dicono che fare i compiti vuol dire
sforzare il cervello, altri dicono che sia solo un
modo per far passare il tempo, altri ancora che non
serve affatto. Secondo me è giusto dare dei compiti
però questi non devono diventare un peso o un
ansia. Molti genitori dicono che non si debbano
dare i compiti, ma non so se hanno tutti i torti!
Comunque anche quest’anno i compiti li ho fatti
dopo essermi riposato qualche giorno, per cui
adesso non so se riuscirò a finirli!!!!
LUCA BARBIANI 3aH
I RACCONTI
DI MIO NONNO
La domenica, quando vado a pranzo da mio nonno
paterno, so già che mi divertirò con uno dei suoi
racconti di quando era bambino o della sua giovinezza. Questa volta ci ha raccontato un episodio
accaduto dopo la guerra: quando era un bambino e
Rimini era stata bombardata e quasi rasa al suolo,
la sua famiglia aveva dovuto ospitare per legge
un’altra famiglia perché molti non avevano più le
case e si trattava di una zia di sua mamma con il
marito. Puntualmente, mentre la zia cucinava le
piadine, lei e il marito cominciavano a litigare, si
lanciavano le piadine e mio nonno con suo fratello,
vista la fame e il poco cibo, si nascondevano sotto
il tavolo e di nascosto riuscivano a fregarsene una
e se la dividevano. Poi una volta arrivati a tavola
tutti a cercare quella famosa piada!! Io ero piegato
in due dal ridere, ma questa storia mi ha fatto
riflettere su quanto siamo fortunati oggi che abbiamo tanto cibo e a volte non lo apprezziamo.
LORENZO FABBRI 2a H
LA LUCE DEL SOLE
La luce del sole illumina e risveglia ogni mio
ricordo, i ricordi che mi hanno regalato emozioni
forti, indescrivibili nel mio cuore. Il cuore, quello
che batte forte e che mi fa sentire viva; quando
sogno ad occhi aperti e mi vedo passare davanti volti
che mi hanno aiutato a diventare la ragazza che sono
ora. Questi volti faranno sempre parte della mia vita
e da grande voglio ricordarmeli tutti dal più significativo al meno. Col loro sorriso sgargiante mi
hanno illuminato in tutta la mia vita.
SOLEDAD LANCI 3a H
Io... Io... e
febbraio 2013
LA MODA
Le mode di oggi sono davvero molte; parto con la
moda che nessuno sopporta, la moda che dice: Non
fumi? Sfigato. Non bevi? Sfigato. Non vai in
discoteca? Sfigato. Preferisci studiare? Sfigato.
Questa è la moda che odio di più, non ha senso tutto
ciò. Abbiamo una vita davanti per fare tutte queste
cose, si tratta di scelte, non capisco quelle persone
che fanno tutto questo a tredici anni. Ok, va bene,
vi divertite, ma quando avrete vent’anni cosa farete
se avete già fatto tutto nella giovine età? Proprio
non si sa. Per non parlare dello studio, quando
quello che voi chiamavate sfigato, avrà un bel
lavoro che gli frutta soldi, mentre voi sarete disoccupati, avrete ancora da parlare? Poi c’è la moda in
sé, nel vero senso della parola. Adesso vanno di
moda i pantaloni con il risvolto in fondo, le maglie
vecchio stile e le borchie. Voglio dire, vi si è
L’AMICO PERFETTO
Chi è l’amico perfetto? Come si riconosce? Cos’è l’amicizia? L’amico perfetto non esiste perché bisogna accettarsi per come si è, in fondo
sono i pregi, ma anche i difetti che rendono un
ragazzo diverso dall’altro, una ragazza diversa
dall’altra, sono i pregi e i difetti che ci rendono
unici e originali.
Secondo me l’amicizia è tutto e serve per calmare
il vuoto che c’è in noi. E’ un sentimento forte e
compatto e, se una persona ti è veramente amica
lo vedi solo col cuore. Se un ragazzo fa il “finto
amico” te ne accorgi subito, perché al primo
soffio del vento o al cadere delle foglie ti abbandona poiché non gli servi più.
L’amico deve saper riconoscere quando è il
momento di fare la “battutina” o quando invece
può risparmiarsela, quando l’amico sta attraversando un periodo difficile deve stargli vicino.
Deve aiutarti nello studio, nella crescita e anche
nello sport perché insieme si supera ogni ostacolo.
L’AMICO
ARIANNA NERI 3a H
LA ZIA ROSY…
Nella mia famiglia io ho un buon rapporto con tutti,
ma sono particolarmente contenta del rapporto che
ho con mia zia Rosalba, detta Rosy. Mi sono legata
così fortemente a lei nel 2004, quando è nata mia
cugina Helena, figlia di un’altra mia zia. Quando
Helena è nata io non ero più la più piccola, perciò
le attenzioni si spostarono su di lei. Io, gelosa e
arrabbiata, cercai in mia zia quella figura che mi
trattasse ancora come la più piccola e la più indifesa
della famiglia. Con l’andare del tempo oltre ad
avere instaurato un bellissimo rapporto, ho ereditato parecchie caratteristiche del suo carattere. Noi
due siamo testarde, impulsive ed entrambe non
abbiamo paura di dire quello che pensiamo. Apparentemente possiamo sembrare due persone dai
caratteri opposti, ma in fondo non è così. Andiamo
molto d’accordo, anche perché a lei non oso disobbedire. Ha uno sguardo che è quasi ipnotizzante, a
cui non si può dire di no. Stiamo vivendo dei bei
momenti, ad esempio, la sera quando andiamo a
correre insieme, tre volte alla settimana. Quello è il
nostro momento più intimo. Si ride, si scherza ed io
non ho motivo di ingelosirmi né lei di arrabbiarsi.
Certe volte penso che mi piacerebbe stare sempre
con lei, parlare con lei. Più che una zia, io la vedo
come un’amica e una complice.
Lei per me è a volte anche una psicologa. Certe
cose le racconto solo a lei. Neanche con la mia
mamma riesco a confidarmi così pienamente. Quando sono in giro con lei, mi dimentico dei problemi
a casa, di quelli con i miei amici, perché mi diverto.
Odio enormemente quando dentro alle nostre uscite si “ficcano” altre persone che possono essere da
mia mamma a mia cugina. Siccome la zia non è
sposata né fidanzata, io la vedo un po’mia. Per me
è importante avere sempre lei dalla mia parte, e se
così non è, sono certa che da qualche parte sto
sbagliando. Comunque sia il nostro rapporto c’è e
durerà per sempre. Se non avessi lei, mi sentirei
persa e disorientata. Lei per me è come una sorta di
bussola: se ho qualche dubbio posso sempre chiedere dei consigli che sempre hanno funzionato.
Quando voglio che una cosa venga bene, cerco di
ispirarmi a lei, per riuscire meglio in quello che
devo fare. Si potrebbe pensare che questa è la tipica
zia che vizia la nipote. Non è affatto così!!! Lei ha
sempre parole di conforto, ma anche di rimprovero.
Mi ritengo fortunata ad avere una zia così che per
me, onestamente, non rappresenta una zia! Per me
è un angelo custode!!!
AURORA TAVERNA
2a N
SQUILLA IL TELEFONO…
A scuola d’amicizia
CLAUDIA BIONDI 2aB
allargata la casa, rubare i vestiti a nonno e siete
diventati tutti dark?! E guai.. se non segui la moda
corrente sei sempre e solo uno sfigato! Poi c’è
anche un’altra moda, questa riguarda soprattutto le
ragazze. Oggi le ragazze vogliono essere tutte
magre, belle e ben accette dai ragazzi. Tutte si
vedono brutte, si criticano e pensano di essere
grasse. Seguono tutti l’esempio delle modelle scheletriche che sfilano, quelle alle quali fra poco si
spezzano le gambe come grissini. Tutto ciò è
ridicolo, ragazze così belle da far paura, che piangono giorni interi perché non sono perfette. La
maggior parte delle volte è causato dalla cotta per
un ragazzo che non ricambia, e queste a volte vuole
farci cambiare radicalmente. L’autostima o ce n’è
troppa o è troppo poca. Detto ciò volevo fare un
commento finale. Ragazze/i siate tutti voi stessi e
non ascoltate queste stupide mode che calpestano
solo la vostra personalità! Ognuno è bello a modo
suo, siamo tutti diversi, imparate ad accettarvi per
come siete, non cercate di cambiare per nessuno e
se proprio dovete cambiare qualcosa, cambiate
persona!
Pag 3
L’amico è quella persona che non ti abbandona
mai, né quando tutto va bene, né quando tutto va
male.
Non ti guarda mai dall’alto in basso, per lui non
conta come sei fisicamente se sei ricco o povero,
se hai i vestiti di marca o no, lui ti vorrà comunque
bene e ti resterà accanto. Sa sempre dire la cosa
giusta al momento giusto, sa quando deve stare
zitto capisce quando stai male ti dà sempre una
parola di conforto e ti rimane fedele e leale!
FEDERICA ROSSI 2a H
LA COSA PIÚ IMPORTANTE
Vi siete mai chiesti quale sia la cosa più importante
della vostra vita? Beh, io si: l’amicizia. Vi parlerò
di quest’ultima prendendo per esempio una mia
cara amica. Io e lei siamo come sorelle ormai:
usciamo facendo gag da ogni parte e ridendo come
due pazze; abbiamo le stesse idee e gli stessi
pensieri; ci confidiamo a vicenda perché sappiamo
che unite siamo una forza della natura; lei viene a
casa mia e io vado a casa sua (ovviamente è
divertimento puro!); l’ho vista sorridere ed essere
felice, ma anche piangere e non volerne più sapere
di nessuno…ecco vedete questa secondo me si
chiama VERA amicizia: quando in realtà due semplici ragazze sono una persona sola. Perché in
fondo non conta fare regali o cose del genere, basta
starsi vicino, appoggiarsi e volersi bene in qualsiasi
situazione; essere unite, quasi complici! E capirsi
con un’innocente occhiata……..
GIORGIA ARLOTTA 3a H
CHI TROVA UN AMICO...
Chi trova un amico trova un tesoro dice un vecchio
proverbio. Concordo pienamente, perché è un’affermazione che nasconde una grande verità. Gli
amici sono preziosi! Con loro gioco, mi diverto,
riesco a superare la mia timidezza. I pomeriggi
passati insieme trascorrono velocemente tra scherzi, risate, gustose merende… C’è un amico con cui
mi trovo particolarmente bene, è paziente, allegro,
calmo e abbiamo parecchie cose in comune. Anche
se non parliamo molto tra noi, ci capiamo al volo:
basta un gesto o un’occhiata. I compiti che svolgiamo insieme mi sembrano addirittura meno faticosi:
segno che l’amicizia fa miracoli!
MATTEO CELLI 3aH
UNA SCELTA DIFFICILE
Quest’anno io devo scegliere una scuola superiore
e la scelta è vasta. Ci sono molte scuole dove potrei
andare e io ancora non sono sicura quale frequentare. Ho poche idee sul mio futuro e questa decisione riguarda anche questo. Da piccola volevo sempre fare la cameriera in un bellissimo ristorante
oppure la cuoca ma adesso non voglio più farlo. A
scuola nelle ore di orientamento ho riflettuto e
facendo il laboratorio del CNA ho capito meglio. Io
devo scegliere una scuola che mi piaccia e che non
sia troppo difficile per me. Poi sono andata a
visitare nel pomeriggio la scuola delle Scienze
Umane, che è una tra le mie preferite perché fin
dalle elementari mi è sempre più piaciuto fare la
maestra dato che a me piacciono moltissimo i
bambini. La scuola che fa per me è quella delle
Scienze Umane anche perché i professori mi hanno
consigliato quest’ultima e perciò so che sto scegliendo bene. Spero che questa mia decisione sia
giusta e che questa scuola lo sia per me!
MARIAMARTA BENVENUTI 3aH
I MIEI PRIMI RICORDI
Uno dei ricordi più cari che ho è quello della nascita
dei miei fratelli quando avevo tre anni. Mi ricordo
che mia madre stava male e quindi corse all’ospedale con fretta, lasciandomi a casa coi nonni. Dopo
qualche ora i nonni mi accompagnarono all’ospedale e dopo aver attraversato centinaia di corridoi
e aver aspettato mezz’ora entrai nella stanza. Era
buia e c’era solo uno spiraglio di luce che entrava
dalla finestra, necessario per riconoscere il volto di
mia madre. Era stesa sul letto ed al suo fianco vi
erano due fagottini di tessuto, quelli che erano i
miei due futuri fratellini avvolti in quella candida
stoffa, di nome Pietro e Vittoria. Rimasi lì immobile ad osservare quelle creature quasi inanimate
poi forse preoccupato od intimorito chiesi sottovoce a mia madre: “Per quanto resteranno con noi?”.
LORENZO SAMMARCHI 2aG
IL MIO BANCO RACCONTA
(personificazione del mio banco)
Ogni mattina quando vengo a scuola i banchi non
vedono l’ora che arrivino i ragazzi a fargli un po’
di compagnia, dopo aver trascorso le notti tristi e
buie in attesa di un nuovo allegro giorno. “Lui” è
davvero speciale: mi aspetta sempre a braccia
aperte per accogliermi con un candido sorriso
sprizzando luce in tutta l’aula. Noi sembriamo un
tutt’uno perché siamo talmente “incastrati” che a
volte diventa complicato separarci e come un
fidanzato me lo “spupazzo” in giro per la classe. Un
giorno, stanchi di stare sempre fermi e imbalsamati
ad ascoltare le tante parole dei nostri prof, abbiamo
deciso di abbandonare l’aula e insieme ci siamo
diretti in discoteca a ballare il rock. Ne avevamo
proprio voglia … E’ talmente “galantbanco” che
mi ha persino regalato un diamante! E io non ho
potuto fare a meno di sciogliermi fra le sue braccia!
GAIA CAVALLI 2aM
LA SCELTA DI UNA
NUOVA SCUOLA
Il prossimo anno, noi ragazzi di terza media, dovremo affrontare una delle più importanti scelte della
nostra vita: scegliere la scuola superiore che ci
accompagnerà per altri cinque anni e ci permetterà
di pensare al nostro futuro. La scelta è sicuramente
molto difficile, ma ognuno di noi, nel nostro percorso scolastico, ha sicuramente preferito una materia di studio e quindi “che scuola scegliere?”
Forse il liceo, l’istituto tecnico o quello professionale? Poi ci assale un altro dubbio: forse la scuola
che sceglie il nostro amico del cuore è quella più
valida?
Tanti gli interrogativi ai quali soli noi dobbiamo
dare una risposta, forse anche grazie ai consigli di
amici, dei nostri genitori e dei nostri insegnanti, ma
l’ultima decisione spetta a noi.
Qui a Rimini siamo fortunati perché abbiamo tantissime scuole superiori come licei (scientifico,
classico, linguistico, artistico), istituti tecnici (per
il settore economico o per il settore tecnologico) e
istituti professionali (per il settore dei servizi o per
il settore industria e artigianato) e quindi una grande scelta. Auguro a tutti noi di prendere seriamente
la scelta del nuovo percorso scolastico perché è tra
le più importanti della nostra vita!
GIANMARCO BARRELLA 3a H
IL CANTO
“Il canto è una semplicissima passione”, ecco cosa
dicono le persone oggi. Per me il canto è tutto
quello che ho e tutto quello che potrei desiderare
di avere . Non si nasce talentuosi, c’è un percorso
lungo e difficile da fare; a volte si pensa di mollare
e di lasciare tutto, perché non si crede più in se
stessi, perché si crede di essere sbagliati, ma non
è vero ! Magari
incontriamo
una difficoltà e
subito ci fermiamo, ma non
è cosi che si fa.
Se si vuole portare avanti la
propria passione e magari in
un futuro volerla trasformare in lavoro, bisogna prendere al meglio le difficoltà e affrontarle senza indugi. Ed è
così che sto cercando di fare io! Ci metto tutta me
stessa in ogni lezione. Quando sbaglio una nota,
spesso mi arrabbio e non voglio continuare l’allenamento, ma poi ci penso e ci riprovo, ci riprovo
anche mille volte fino a quando non viene benissimo. Poi quando canto davanti a tante
persone…diamine esco dal mondo, è una cosa che
mi prende tantissimo e scrollo via tutto ciò che mi
rende infelice, chiudo gli occhi e sento una sensazione stupenda, come se milioni di farfalle danzassero nel mio stomaco. Il canto fa parte della mia
vita e non ne uscirà mai … il canto fa parte di me!!
ARIANNA NERI
III H
Squilla il telefono… e indovinate chi è ? Mia zia
Giovanna, detta zia Giò, che chiama per dirmi che
è appena tornata dal Burkina Faso, la terza regione
più povera del mondo che si trova in Africa.
Io: “Pronto?”
Giò: “Ciao Chiara sono zia Giò e sono appena
arrivata a casa a Senigallia.”
Io: “Ciao zia tutto bene? Come è andato il viaggio?”
Giò: “Il viaggio è
andato benissimo: è
stato spettacolare!”
Io: “Cosa avete visto?”
Giò: “Abbiamo visto molti animali,
capre e mucche che
circolavano in libertà.”
Io: “Cosa avete fatto
appena siete arrivati?”
Giò: “Ci siamo fermati in un albergo e abbiamo
cambiato il denaro con la loro moneta per comprare
le cose necessarie per proseguire il viaggio.”
Io: “Dove dormivate?”
Giò: “Dopo l’albergo, che è stato l’unico “ lusso”
che ci siamo concessi, abbiamo sempre dormito in
capanne fatte di paglia e muratura. Una notte, però,
una tempesta di sabbia ci ha costretto a fuggire
dalla capanna di paglia, perché, non essendoci il
pavimento, potevamo rimanere soffocati dalla sabbia. Abbiamo dormito in macchina.”
Io: “Come è la vita in un posto così povero?”
Giò: “E’ una vita semplice ma soprattutto molto
difficile specie per chi come noi è abituato a tanti
“lussi e comodità”. Pensa che in due settimane
abbiamo fatto la doccia solo due volte!!”
Io: “E le persone di lì?”
Giò: “Le persone ci accoglievano sempre molto
gentilmente e con grandi sorrisi. Una bambina però
vedendoci ha avuto paura, per il colore della nostra
pelle bianca ed ha pianto.”
Io: “ Cosa? Come quelli che si spaventano quando
vedono gli uomini “di colore”? Questa è bella!”
Giò: “ Sì è proprio bella! E’ stata una sensazione
strana essere “l’uomo bianco”. Ora devo andare ti
racconterò altre cose quando ci vedremo. Ciao
Chiara! Io: “Ciao zia Giò!”
CHIARA ESPOSITO 2aH
I CANI
NELLA NOSTRA VITA
Ogni cane del mondo è unico; non ci sono cani
identici nell’aspetto e nel carattere. Ci sono cani
simili all’apparenza, ma uno può essere timido,
l’altro pauroso, giocherellone…Passeggiando in
un parco o in un altro luogo popolato da cani si può
notare la somiglianza tra padrone e il suo amico a
quattro zampe, proprio come un film di WALT
DISNEY! Probabilmente, questo, succede quando
un cane, vivendo col padrone, cambia secondo il
carattere o le abitudini dell’uomo. Un padrone
“mangione” darà tanto da mangiare al suo cane e
così saranno entrambi in sovrappeso. Anche l’animale ci influenza occupando una parte della nostra
vita e così, grazie alle esigenze del proprio cucciolo, anche la persona più pigra sarà costretta a fare
la passeggiata quotidiana. Quando si incontra un
cane, la prima cosa che si fa è chiedere al padrone
se l’animale è cattivo, ma in verità nessuno lo è
intenzionalmente;
può essere che il padrone lo abbia influenzato male e non
abbia saputo gestire
la sua aggressività.
Se un cane attacca
un suo simile è generalmente a causa della sua paura di essere a sua volta aggredito da chi
è più forte di lui. Perciò sono i cani più timorosi
quelli che sembrano cattivi. Un posto molto frequentato da amici a 4 zampe è il parco GIOVANNI
PAOLO II, conosciuto da tutti come “parco della
cava”, ma se nessuno buttasse la spazzatura e
raccogliesse i bisognini dei cani non sarebbe migliore? Anche i cani hanno dei diritti, come quello
di correre e giocare, ma questo non vuol dire che i
bambini che hanno paura di loro non debbano
giocare in pace e serenità. Perciò la mia amica
Sofia e io abbiamo scritto al sindaco per chiedere
un’area cani: abbiamo raccolto 120 firme. I cani
sono animali molto umanizzati tanto da essere per
noi come fratelli e sorelle.
GIULIA MONTI 1aD
SCUSA
Scusa se ti ho dato fastidio, scusa se non ti piacevo.
Scusa se non volevi essere mio amico, scusa se mi
piacevi tu. Volevo stare con te, ma tu hai detto di
no, e ora il mio sogno è finito. Ora voglio solo
essere tua amica, e scusa, scusa, scusa se non vuoi.
Mi piacevi per la tua risata, il tuo modo di guardarmi e quello di parlarmi. Mi piacevano i tuoi occhi,
la tua simpatia e anche quando te ne stavi solo a
pensare. Ora ti chiedo mille volte scusa, scusa per
tutto, scusa per essermi innamorata di te.
GIULIA ZHANG 3a H
Poesie... racconti...
febbraio 2013
ALLA MIA
CARISSIMA MAMMA
Carissima mamma,
ti adoro nel profondo del mio cuore,
non ti dimenticherò mai perché sei la migliore!!!
Mi aiuti quando ho bisogno,
ci tieni a me come a mio fratello.
Io ti adoro talmente tanto,
è un valore talmente elevato, che non si può nemmeno decifrare.
Io ti tengo sempre stretta nel mio cuore,
perché ti voglio e ti vorrò sempre tantissimo bene!
MARTINA COLONNA 2a H
ACROSTICO
Bellissimi
Entusiasti
Ragazzi
Tutti
Orientati verso
La scuola
Aurelio Bertola!
GAIA VIENNA 1a C - KAREN BRAY 1a E
KENIA D’AGOSTINO - GRETA MONTI 1a E
AMICIZIA
Un amico è una persona che ti sta vicino,
ti aiuta e ti sostiene,
non ti giudica per quello che fai e che sei.
Un amico non ti abbandonerà mai
Perché è un amico e
Un amico non ti lascerà mai.
Un amico è così!!
GIORGIA GOSTOLI1aB-LISA ANDRUCCIOLISARA PIZZIOLI 1a E
COSA C’E’ IN ITALIA? CHI LA FA L’ASPETTI
In Val D’Aosta la neve e il cervino
e oggi fa freddino, freddino
in Piemonte c’è la Mole antonelliana…
ma oggi sono sordo come una campana.
In Liguria c’è San Remo e
ogni giorno remo …
In Lombardia c’è il duomo
che è alto come un tuono.
In Trentino Alto Adige c’è la Marmolada
che è alta e buona come la marmellata.
In Veneto c’è Venezia
la città dell’isoletta.
In Friuli-Venezia-Giulia
c’è l’acqua pura.
In Emilia-Romagna ci siamo noi
e un giorno inviteremo anche voi…
In Toscana c’è Firenze
con la sua gente.
In Umbria c’è Assisi
con la crisi.
Nelle Marche c’è Ancona…
con la sua importante icona.
Nel Lazio c’è il Colosseo
che è stato costruito da Matteo.
In Abruzzo c’è un’aquila che
ogni giorno vola verso l’Aquila.
La più piccola è il Molise
che ogni giorno produce.
In Campania c’è la pizza e mozzarella
e ogni volta arriva in tavola pazzerella.
In Basilicata c’è Potenza
che è nemica con Faenza.
In Puglia c’è il Gargano
con un giocatore uruguaiano.
In Calabria c’è la punta
con l’aggiunta …
In Sardegna tanta
Gente si impegna.
E la regione più grande è la Sicilia
si può assaggiare un buon gelato
alla vaniglia.
MATTIA CARBUTTI-NICOLO’ MONTANARI 1a E
CECINA
Cecina aveva un gallo,
tutte le sere andava a cavallo,
lei ci andava senza la sella,
questo è il gallo di Cecina la bella.
Cecina ha una gallina,
che fa le uova da sera a mattina,
le aveva insegnato a mangiar farinella,
questa è la gallina di Cecina la bella.
ANGELO MARCOCCIO 2aH
L’AMICIZIA
Che cosa è l’amicizia?
L’amicizia è una sensazione bellissima
L’amicizia è un gioco che può durare per sempre
L’amicizia è un’ insieme di emozioni belle
L’amicizia è come una bambina che va custodita
ogni giorno
L’amicizia non si descrive
L’amicizia si vive e basta!
JOSEF ZANOTTI III H
GLI AMICI
L’amicizia è una cosa così,
puoi trovare amici tutti i dì,
di loro di sicuro ti puoi fidare,
ma se non sei sicuro i segreti non raccontare!
L’amicizia è una cosa così,
puoi trovare amici tutti i dì,
gli amici ti aiutano a pensare,
ma se tu non vuoi, non li ascoltare!
Esistono amici falsi e amici veri,
quelli veri sono sinceri!
Gli amici falsi possono capitare,
ma se te ne accorgi, alla larga devi stare!
Poi arriva quella persona, lei o lui, chiunque sia
E nel bene e nel male, sempre ti farà compagnia:
parlo di quell’amico, quello speciale
che di sicuro non ti farà mai male.
Di amici io ne ho tanti,
tanti amici su cui contare,
in caso di bisogno li posso chiamare,
io ho loro, loro hanno me:
gli amici saranno sempre insieme a te.
GIULIA ZHANG 3a H
IL NATALE
Il Natale è una festa speciale
non perché escono nuovi film nelle sale
ma perché 2012 anni fa un re molto importante
venne al mondo
e da quel giorno chiamato Natale
la gente è più buona e non fa del male
a Natale si festeggia con dolci in compagnia
per risvegliare in se stessi l’anima pia
smettete di aspettare con ansia il Natale solo per i
regali ma pensate anche al fascino del clima natalizio e con questo. BUON NATALE!
ALESSANDRO PIOGGIA 2a H
Pag4
IL FIOCCO DI NEVE
Al freddo d’inverno
nell’aria gelata
un bimbo lo guarda
con aria stregata
è bianco ghiacciato
non sa dove andare
si appoggia sul tetto
e sul davanzale
lui vola danzando
si posa poi lieve
ricopre al fin tutto,
è il fiocco di neve.
Un giorno di primavera un ragazzo inglese, dopo
aver svolto una dura e lunga giornata di lavoro si
recò in un bar chiamato “il delfino”. James chiese un
panino alla tripla farcitura. Il barista gli disse che
glielo avrebbe portato dopo cinque minuti, e James
si mise comodo a sedere. Arrivato il panino, iniziò
a mangiarlo e si accorse troppo tardi che al posto
della tripla farcitura c’erano due strati di peperoncino.
Diventò tutto rosso come un peperone e tutti i clienti
lo presero in giro. James furioso tornò al lavoro. Il
giorno seguente ritornò dal barista e lo invitò a casa
sua dicendogli che avrebbe preparato una cena
squisita. La sera Marco, “ il barista”, si recò nella
lussuosa villa di James. Iniziarono a mangiare,
c’erano: pollo, bacon, uova al tegamino e un pregiato vino dei castelli romani. James offrì da bere a
Marco e per vendicarsi mise nel bicchiere vino e
sale. Dopo aver bevuto il primo bicchiere, Marco
cominciò ad avere un terribile mal di pancia e andò
subito a casa perché era allergico al sale. Il giorno
seguente al bar stette tutta la mattinata in bagno, i
suoi clienti si chiesero cosa fosse successo e dopo
essere stati messi al corrente dell’accaduto cominciarono a prenderlo in giro. Così nacque il proverbio
“chi la fa l’aspetti”: se uno fa qualcosa ad un altro
prima o poi accadrà anche a lui.
IL FANTASMA
GIOCHERELLONE
Il fantasma giocherellone
si diverte molto con il pallone.
Al fantasma timidino
piace giocare a nascondino.
Il fantasma assassino
cammina pian pianino.
Al fantasma golosone
piace molto il mascarpone.
Il fantasma testardo
non ha un minimo di lardo.
Il fantasma giustiziere
faceva il gioielliere.
Il fantasma innamorato
insegue il cupido alato.
Un’aquila volava alta nel cielo
e si vantava di essere l’uccello
che volava più in alto, il più
bello ed elegante e il più
coraggioso.Un piccolo colibrì
la guardava ammirato: lui era
un piccolo uccellino e avrebbe tanto desiderato
essere come l’aquila. Un giorno si incendiò il
bosco e tutti gli animali scapparono spaventati. Il
colibrì, benché piccolino cercò di spegnere il
fuoco portando nel suo becco tante goccioline
d’acqua; l’aquila lo derise e lo accusò di essere
matto: non poteva spegnere da solo il fuoco.
Allora il colibrì chiese il suo aiuto, ma l’aquila per
paura di bruciarsi scappò via. Il piccolo colibrì
aiutato da altri piccoli animali, riuscì a spegnere
l’incendio.La morale dice che:
“ANCHE I PICCOLI POSSONO FARE COSE
GRANDI SE UNISCONO LE LORO FORZE”
Volete cimentarvi con un testo un po’ strano?
Leggete questo brano e valutate la vostra
bravura.Prima dell’invenzione dello specchio si
riteneva che ogni superfice riflettente fosse dotata
di proprietà magiche. L’uomo preistorico che vedeva la propria immagine riflessa nell’acqua di un
lago o di uno stagno poteva pensare che si trattava
di un altro sé. Di conseguenza, qualunque disturbo
arrecato al riflesso poteva significare un pericolo
per la propria salute. La credenza si rinforzò con
l’arrivo degli specchi: qui, vedendo la propria immagine distorta e spezzata nei frammenti di uno
specchio rotto, diventa anche più facile credere
possibili conseguenze negative.
MARTINA BIANCHI 2a D
CLASSE
La classe
È un luogo
cheall’inizio
sembra
noioso
ma poi diventa gioioso
AMICIZIA
Amici
meravigliosi
Ed eccezionali
Che ti capiscono
IL SOLE
Il sole illumina
E arriva fino al cuore.
Basta solo un raggio
E tutto
Prende vita, risplende
Ogni colore portando
Gioia e calore
ANNA LISI 1a I
MARIA ELENA MAGNANI-EMMA ZUCCHETTO 2aH
C’è un fantasma nella scuola
A.Bertola
il suo spirito
è sparito
e parte del suo corpo svanito.
Ciò che è rimasto oggi
vaga nella scuola da anni
e anni.
Nessuno lo ha mai visto
ma una volta è stato udito
e un ragazzino spaventato
via urlando è scappato, però,
mai più quel ragazzino è stato ritrovato.
IL NIDO CONTESO
Un giorno un corvo era alla ricerca di un nido per
riposarsi. Dopo aver tanto cercato, vide un nido
molto grande e, visto che era sera, ci si voleva
proprio appollaiare per passare la notte. Mentre si
stava comodamente sistemando, un’aquila arrivò
con gran velocità e sposto con forza il corvo dal
nido. Iniziarono a discutere animatamente su chi
avrebbe dovuto occupare il nido. Dopo tanto
discutere senza risultato, passarono alle maniere
forti. Mentre si stavano menando arrivò un piccione che, di soppiatto, si infilò nel nido libero e
si addormentò. I due, quando lo videro, rimasero
a becco aperto e se ne andarono tristi.
TRA I DUE LITIGANTI IL TERZO GODE!
MATTEO CARIGI 1aD
Fantasmi
Alcuni matti, alcuni calmi.
Sempre nascosti in molti posti.
Spaventosi, chiassosi, ma mai pericolosi.
Col lenzuolo bianco li immaginiamo
ma mai li vediamo.
Alti, bassi, magri, grassi
che paura se li incontrassi!
CHRISTIAN OLIVIERI 2aH
Nell’oblio partoriscono la loro vendetta
e devono presentare la loro presenza abbietta
trovano conforto solo nello spaventare
se male non vogliono stare.
Ma la loro oscura presenza
è dovuta ad una lunga sofferenza
data origine da una morte
accolta da una triste sorte.
Le loro azioni hanno origine dai subiti torti
che nella vita passata gli hanno arrecato in molti
e incominciano a perseguitare
chi ancora può respirare.
AURORA GASPARRONI 1aD
LA SUPERSTIZIONE
DEGLI SPECCHI ROTTI
CLAUDIO FAITANINI - MARTINA CATANI
ROBERTA CAVOLO - JASMINE SFAR 2aI
JOSEF ZANOTTI 3H
BEATRICE POGGI 2aH
L’AQUILA E
IL COLIBRI’
Tanto tempo fa in un paesello di collina viveva un
pasticcere che non aveva ancora avuto occasione di
diventare famoso. Il suo negozio era una casupola
situata al lato di una stradina poco trafficata; qui
passava la maggior parte del tempo, da solo. Un
giorno, siccome tutti i pasticcieri erano in ferie, il
duca di Milano andò da lui e gli ordinò trenta torte
a quattro piani per il compleanno di sua moglie, per
il mese dopo. Il pasticciere lavorò di buona lena e
fece trenta torte stupende ornate di glassa al cioccolato, zuccherini, cannoli di crema e decorazioni
floreali fatte di zucchero. Mancava un giorno al
grande evento quando il duca gli ordinò di preparare un’ultima torta a sei piani, ornata di ghirlande
fatte di zucchero filato e palline di gelato al gusto
di cioccolato fondente. Il pasticciere lavorò giorno
e notte duramente e la mattina seguente la torta fu
pronta. Il duca, soddisfatto, lo proclamò pasticciere di corte. Da quel giorno nacque il detto: “Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno”, in onore del
pasticciere reale che creò la più bella torta del
mondo.
NOEMI GUALDI - RICCARDO MARCONI - IVAN
BISANTI 2a I
IL FANTASMA
DELLA SCUOLA “A. BERTOLA”
LETIZIA CARDELLI 2a D
ABBIAMO FATTO
30FACCIAMO 31
OMAR SEYAM 2a H
E’ una notte buia di
paura atroci,
da far risvegliare le bestie feroci.
Non hai il coraggio di muovere un dito,
e dopo poco tempo sentì un ruggito.
Ti affacci alla finestra,
vedi chi va là.
È un orrendo fantasma,
che corre qua e là.
LEONARDO BECCHIMANZI 2a H
IL TEMPO
Il tempo passa anche se non te ne accorgi. A volte
mi piacerebbe che si fermasse anche solo per un
secondo per poter liberare la mente. E tornerei
indietro nel tempo per poter rivivere i bei momenti
e correggere i miei errori. Purtroppo, però, il tempo
ti passa davanti e si porta via tutto. Sia le cose belle
sia quelle brutte.
FRANCESCA BINOTTI 3aH
100
Oggi, 14 ottobre 2012 la mia bisnonna compie 100
anni! Per me è una persona speciale, anche perché
se ne vedono poche di persone centenarie. Oggi per
festeggiare l’abbiamo portata a pranzo fuori, ci
abbiamo messo un po’ per farla salire in macchina
perché fa fatica a camminare, però è in ottima
salute. Al mondo se ne vedono poche di persone
così: legge senza occhiali, cuce senza occhiali, voi
penserete “che ci vuole”, ma provate a 100 anni a
cucire senza occhiali! C’è gente che fa fatica a
vedere già a 70 anni. Purtroppo, facendo fatica a
camminare passa intere giornate seduta sulla sua
sedia e non si muove per almeno dieci ore, le piace
giocare a burraco, a briscola, fare i solitari. Dorme
moltissimo: va a letto alle 21:00 e si sveglia alle
10:00. È un po’ grassottella perché non può fare
attività fisica, ha i capelli corti e pettinati all’indietro bianchi e una faccia rugosa ovviamente. Io
penso che se continua così arriva almeno a 105
anni, ma vorrei che potesse vivere fino a 200.
CHRISTIAN OLIVIERI 2aH
HALLOWEEN
Vampiri assetati, occhi feroci,
maghi barbuti e stridule voci.
Ai portoni vengono a bussare
e “dolcetto o scherzetto” ti vengono a urlare.
Con i suoi sacchetti un po’ traboccanti
Ulula un gruppo di spettri ambulanti;
quei bimbi golosi per farti un dispetto,
muniti di carta, di schiuma e un ovetto,
ti concian la casa, ci fanno la festa,
ed è un pasticcio tutto ciò che resta.
Ma sotto ai mantelli, dentiere e scherzetti,
ci son dei bambini coi visi furbetti,
che ridono, scherzano e cantano in coro
e se tu hai paura unisciti a loro!
SILVIA CIUFFOLOTTI - SOLEDAD LANCI
3aH
Poesie... racconti...
febbraio 2013
FUOCO D’ARTIFICIO
Guarda nel cielo un lampo di colori
È un’unica scintilla di bagliori.
Un boato si sente
non fa male di certo alla gente.
Su in alto appaiono varie misure.
E anche se fanno un po’ di rumore
Sanno di certo scaldarci il cuore.
Si vanno a vedere da soli o in compagnia
E fanno davvero una gran allegria
Ma durano solo pochi minuti
E arriva prestissimo il momento dei saluti.
Questa del fuoco d’artificio è la magia:
ci fa viaggiare con la fantasia.
LUCA BARBIANI III H
I MESI
Gennaio è un mese freddoloso
E un po’ noioso.
Febbraio corto e bizzarro
Bambini in maschera tutti sul carro.
Marzo, col berretto e l’ombrello,
E’ un mese pazzerello.
Aprile dolci fiori colorati
Pronti pronti per essere annusati.
Maggio mese divertente
E assai intelligente.
Giugno lo zaino viene abbandonato e
Dalle mamme lavato.
Luglio montagne alte, acque pulite
Le vacanze son partite.
Agosto col solleone
I bambini mangiano un bel gelatone.
Settembre uva dolce e moscerini
Danzano come ballerini.
Ottobre ha le castagne profumate
E da tutti gustate.
Novembre mese grigio e nebbioso
Per alcuni un mese assai faticoso.
Dicembre, ultimo mese dell’anno,
si conclude con il Capodanno!
PIZZIOLI SARA 1aA
GLI DEI E
L’ARCOBALENO
Demetra, dea della fertilità, stava camminando
nell’Olimpo, ma ad un tratto vide Eracle in un
cespuglio e gli chiese che cosa stava facendo.
Eracle le disse che la stava cercando per chiederle
un favore: far piovere su un campo di battaglia per
rendere la vegetazione più fitta. Demetra rispose
che, per una battaglia, si doveva confrontare con
Ares, dio della guerra. Più tardi, Eracle, trovò Ares
che si allenava con lo scudo e le spade e gli fece la
sua richiesta. Ares ci pensò a lungo e alla fine
concesse a Demetra di far piovere durante la battaglia. Demetra si preparò e scatenò una pioggia
magica che fece crescere a dismisura la vegetazione nel campo di battaglia: tutto andò alla perfezione. All’improvviso Demetra iniziò a non controllare più la pioggia. Cadde a terra e svenne, mentre
sulla terra si abbatteva un violento temporale.
Eracle si precipitò da Ermes e gli disse di chiamare
tutti gli Dei. Dopo qualche minuto arrivarono insieme a Zeus, si videro saette, lance, spade e raggi
che si scagliarono sull’uragano e si sprigionarono
tanti colori nel cielo ormai tranquillo. Gli Dei
guardarono oltre le nuvole di vapore e videro un
arco di colori che chiamarono “ Arcobaleno”. Ed è
per questo che, dopo la pioggia, c’è sempre un
arcobaleno dietro le nuvole.
Pag5
IL GIORNALINO
BERTOLINO
Il Giornalino Bertolino
È molto carino,
dove ogni bambino
scrive qualche temino,
e ogni ragazzone
un raccontone!
Qui tutti si divertono
Facendo risate
E dicendo cavolate.
Questa è un attività molto divertente,
dove temi, filastrocche ecc … non si leggono
lentamente,
ma attentamente!
SARA GABRIELLI - SARA GERMONDARI - ANNA LISI 1a
I
MATTIA TOGNACCI 1a I
IL MARE
Carnevale colorato,
tu mi lasci senza fiato.
Pochi costumi e tanti sorrisi
che si illuminano in tutti i visi.
Porti maschere colorate,
con brillanti e piume arruffate.
A tutti i bambini piace giocare
e questa festa è difficile da dimenticare.
Porti coriandoli e tanta allegria,
carnevale ti prego non andar via!
SILVIA CIUFFOLOTTI 3a H
C’era una volta un castoro che abitava in un fiume
con la moglie e i piccoli. Un giorno si scatenò una
terribile bufera, allora il castoro e la sua famiglia
evacuarono dalla casa, subito dopo crollò. Il giorno
dopo la moglie del castoro s’ammalò e, siccome i
figli erano nati da poco, non potevano aiutare il
padre a ricostruire la casa, così esso si inoltrò nella
foresta in cerca di qualcuno che gli fosse d’aiuto e,
di lì a poco, trovò una volpe: “Scusi, mi aiuterebbe
a ricostruire la mia casa? Mia moglie è malata e i
miei piccoli sono
ancora troppo
giovani e deboli
per darmi una
mano. Mi aiuterebbe lei?” “Sicuro! A patto che
tu mi faccia dormire per una notte sulle rive del
fiume vicino al
quale abiti.” Ribatté la volpe, pensando nel frattempo che quella sarebbe stata un’ottima occasione per farsi un bello spuntino di mezzanotte con i
cuccioli del castoro. E così due giorni dopo la tana
del castoro era pronta e la volpe fingeva di prepararsi un giaciglio per la notte. Dopo qualche ora la
volpe si immerse, rapì i cuccioli del castoro e li
mangiò. Ricordate sempre: mai fidarsi degli sconosciuti…
MARGHERITA PETRINI 1a D
I PRIMI PRIMA
DI TUTTO
Oggi i bambini
mangiano i tortellini
ieri le mie sorelle
mangiavano le tagliatelle
domani i figlioli
mangeranno i ravioli
mio cugino fa le lagne
perché vuole le lasagne
a tutti quanti i bambinelli
piacciono tanto i passatelli
mangia la mia maestra
tutta la minestra
mentre le bidelle
mangiano le pappardelle
i nipotini
adorano i tagliolini
gli zietti
invece gli spaghetti
gli strozzapreti pasticciati
me li sono dimenticati
e di pasta al ragù
non ne voglio proprio più.
SARA GABRIELLI 1a I
Così chiara e luminosa
Che sembra un lampione.
A volte fa la timida
E si nasconde fra le nuvole,
Altre volte si perde
Nell’oscurità della notte
E quando pensi di averla smarrita
Te la ritrovi sospesa
Nel cielo che ti guarda
E ti scuote l’anima
Pronta ancora una volta
A farti sognare.
BINOTTI FRANCESCA 3aH
LA LUNA
Nel blu più scuro
la luna
Illumina il cielo stellato.
Nella terra
avvolta nelle tenebre
la luna
riflette sul mare
come un ponte di luce.
Vorrei poterlo attraversare
per raggiungere
questo bellissimo pianeta bianco
che mi dà tanta serenità.
All’improvviso le nuvole
coprono la luna
e mi portano alla realtà
ma per un attimo è stato bello sognare.
IL CARNEVALE
Il mare
Come un velo azzurro,
le onde
come cavalli infuriati,
e in alto
il sole
come scintille d’oro
e il vento,
fra i miei capelli
sulla morbida sabbia.
ANNA LISI 1a I
IL CASTORO E LA
VOLPE
LA LUNA
LA RICCA CENERENTOLA
C’era una volta, non qui e non altrove, una principessa che perse i genitori perché, a forza di “ritoccarsi” dal chirurgo plastico per risultare più giovani, dopo due anni di operazioni varie guardandosi
allo specchio si videro così brutti che venne loro un
infarto o morirono. Cenerentola aveva una tutrice
e due sorellastre che lasciò in una palude perché la
trattavano male. Lei viveva in una villa in campagna con una piscina e un giardino grande quanto la
casa; era libera e felice, ma un giorno perse il lavoro
quindi, per mantenere la sua casa e la sua lussuosa
vita, doveva sposare un principe ricco e bello. Vide
un poster attaccato ad un palo mentre tornava a casa
dopo aver fatto la spesa e c’era scritto: “Al calar del
sole vi invitiamo al ballo del principe.” Decise,
allora, di andare al
ballo del principe.
Calata la notte venne
l’ora di prepararsi: si
mise un vestito ricoperto di cristalli, pagato 17000€, delle
scarpe col tacco ricoperto di diamanti
(anche esse pagate tanto). Andò in garage e prese
la Mercedes, auto guidata solo dalle persone più
famose del mondo, e partì. Arrivata al ballo, tutti la
guardarono e una signora per sbaglio, le versò
addosso del vino. Cenerentola, disperata, se ne
andò piangendo e, tornando a casa, incontrò la sua
fata madrina che, con la sua bacchetta magica
3000, la fece tornare come nuova avvertendola
che, però, a mezzanotte sarebbe ritornata sporca e
tutti avrebbero riso di lei. Allora tornò al ballo e
stette sempre attenta alle persone con i bicchieri di
vino rosso in mano. All’improvviso incontrò il
principe e subito se ne innamorò; il principe, abbagliato dalla sua bellezza, le chiese di ballare. Cenerentola gli rispose di sì. Arrivò la mezzanotte e la
sveglia che aveva impostato nel suo bellissimo
IPHONE 5, suonò. Cenerentola, scappando, lasciò
la sua scarpetta di diamanti per terra; il principe la
trovò sulle scale della pista da ballo e, visto che era
pesante, non riuscì a sollevarla chiamò così un
carro-attrezzi che lo aiutò a portare via la pesante
scarpetta. La appoggiò sul letto ma esso si ruppe.
Cenerentola non smetteva più di pensare alla notte
prima, non si era neanche accorta di aver perso la
scarpa. Dopo qualche ora le arrivò un messaggio
sul telefonino, era il principe che scriveva: “Ho
trovato il tuo numero all’interno della scarpa, vorrei incontrarti di nuovo; se per te va bene ci vediamo al Bowling”. Cenerentola era felicissima, non
vedeva l’ora di andare dal principe. Arrivata a
destinazione, vide il principe il quale la accolse con
affetto e le regalò un anello impegno del suo amore
e le chiese di sposarlo. Lei, felicissima, rispose di
sì. Il giorno del matrimonio era arrivato, la principessa indossava il vestito che aveva messo al ballo
quando aveva conosciuto il principe. I due sposi se
ne andarono al tramonto e partirono per la luna di
miele ai Caraibi con la loro Mercedes felici e
contenti.
CAMILLA BALDACCI 1a D
IL MITO
DELL’ARCOBALENO
Un giorno Rosalinda, la bellissima dea della felicità e dell’amore, volle incontrare Tenerone, il dio
della pioggia, della grandine e di tutti i fenomeni
atmosferici. Rosalinda chiese il permesso a sua
madre Solaria, la dea del sole, ma lei non volle
saperne e le comunicò arrabbiata che mai e poi mai
avrebbe potuto incontrare Tenerone. Rosalinda
non l’ascoltò e si recò di nascosto da Tenerone, si
divertì tutta la notte ed infine tornò a casa: nessuno
l’aveva scoperta. Tutti i giorni, lei andava da
Tenerone senza che nessuno avesse sospetti su di
lei. Ma una notte senza luna, Solaria volle prendere
un libro in camera di Rosalinda; entrò e si accorse
che la sua splendida figlia non c’era. Allora si
preoccupò tantissimo, cercò tutta la notte finché
non si addormentò sfinita. Il giorno dopo, alla
mattina presto, Solaria fece alzare nel cielo il sole
e, tornando a casa, trovò Rosalinda che beveva il
cappuccino e le chiese:
-Dove sei stata questa notte?-Io? Da nessuna parte!-No figlia cara, tu stai mentendo: sono andata in
camera tua a prendere un libro e non ti ho trovata.-Mamma, sono andata da Tenerone - confessò poi
Rosalinda.
Solaria si arrabbiò talmente tanto che si dimenticò
di svolgere i suoi compiti abituali, come quello di
fare smettere al sole di illuminare il cielo durante le
giornate di pioggia. Rimase così, per incanto, nel
cielo una striscia di colori, dovuta alle lacrime di
Rosalinda per la proibizione di incontrare il tanto
amato Tenerone. Tutte le volte che Rosalinda faceva arrabbiare la mamma disubbidendole, Solaria si
dimenticava di far smettere al sole di illuminare il
cielo anche quando c’era la pioggia e ogni volta si
ripeteva questo arco di splendidi colori che dagli
uomini venne chiamato “arcobaleno”.
ANNA LISI 1a I
LA STORIA DI UGO
L’EQUILIBRISTA
La storia di Ugo, il mio bisnonno
Ugo ha circa trent’anni quando decide di lasciare
tutto e diventare un funambolo. Ugo aveva fatto
tanti mestieri, come il muratore, il falegname e il
meccanico. Affascinato dalle acrobazie sul filo, un
giorno si offrì di portare la pertica all’equilibrista;
in quel giorno sfidò il pubblico tra le nuvole. Fu lì
che Ugo volle tentare una via di riscatto! Fece
un’esibizione nella sua città, col filo teso in piazza
Tre Martiri, tra il negozio di Sarti e la drogheria
Porcellini. Poi si trasferì in Spagna, dove veniva
chiamato “El Dablo del Aire”. Ugo a volte si
esibiva anche senza protezioni, inventava numeri
difficili: come coprirsi con un sacco la testa e
proseguire alla cieca. Quest’artista era il mio bisnonno, Ugo Urbinati.
RACHELE URBINATI 1a E
MATTEO CELLI 3a H
LA FELICITA’
Tutti gli uomini sono alla affannosa ricerca della
felicità. Nell’attuale momento della tua vita che
significato dai a questo stato dell’animo umano?
Secondo te da chi e da cosa dipende?Io penso che
l’obbiettivo della vita di un uomo sia la ricerca
della felicità. Un normale uomo è felice quando:
trova il giusto lavoro, quando mette su una bella
famiglia, quando trova l’amore della sua vita, e
quando ha una bella casa; insomma, quando è
soddisfatto. Ma non per tutti è così, purtroppo ci
sono anche quelle persone che sono avide, superbe,
scontente degli altri e della propria vita; pensano e
vogliono essere padroni di tutto e di tutti, persone
che non sanno mai essere felici, che hanno “il cuore
amaro, o non ce l’hanno proprio”. Io sono felice
quando sono soddisfatta delle mie azioni, quando
faccio felice un’altra persona, quando mi succede
qualcosa di bello che non mia aspetto o che aspetto
da molto tempo. Però penso comunque, che non ho
ancora raggiunto il picco della mia felicità e considero la mia vita un po’ noiosa e monotona: la
mattina a scuola, e il pomeriggio sempre sui libri…
Ora, per me è difficile pensare a quali sono stati i
momenti più felici della mia vita che mi hanno reso
felice: Il principale è stato quando una delle mie
migliori amiche, Gaia, mi ha fatto “conoscere” i
miei attuali idoli, gli One Direction, dei cantanti
inglesi: Harry, Louis, Niall, Liam e Zayn (i miei
preferiti sono Harry e Niall). Un altro è stato
quando: sono andata al cinema con Gaia, Angela,
Jacopo e Camilla, e ho incontrato un ragazzo
bellissimo il quale tramite Facebook ho contattato
e conosciuto. Io penso che sarò felice quando
incontrerò di persona gli One Direction e, successivamente, quando sarò più grande, farò il lavoro
che mi piacerebbe fare: l’attrice cinematografica,
troverò l’amore della mia vita, mi trasferirò in
Inghilterra o all’estero e avrò dei figli
meravigliosi...ma per ora è tutto un sogno… Adesso la mia vita nonè un granché, ma di certo non
posso giudicarla ora, che sono ancora piccola e
potrò “criticarla” solo quando arriverò al tramonto
della mia vita, che lascerò come un meraviglioso
ricordo, e capirò se ho colto al volo e vissuto a pieno
ogni singolo momento di essa…
MARGHERITA MARONCELLI
3a E
Il terremoto
Minuti di panico
E di terrore
Mentre passano veloci le ore.
Le persone piangono
Mentre i danni salgono.
Sono forti
E uniti
Per ricostruire una nuova city.
SOLEDAD LANCI 3aH
IL NUOVO ANNO
Natale è passato
un nuovo anno è arrivato
fra tante vacanze e amici
che rendono tutti più felici
le feste volano via
come un aereo con la scia
e spero che nel nuovo anno
molte persone si ameranno.
CHRISTIAN OLIVIERI 2a H
Poesie e racconti continua pag. 8
Attività scolastiche
febbraio 2013
RINGRAZIAMENTI
ALLA PRESIDE
Carissima preside, Giuseppina Martinini,
la terza H la voleva ringraziare di cuore della
lavagna interattiva che è arrivata. Siamo stati molto
contenti, quando il primo giorno di scuola siamo
entrati in aula e abbiamo visto la lavagna
interattiva!!! Abbiamo subito provato ad usarla!
Inizialmente è stato un po’ difficile scriverci sopra
ma pian piano stiamo diventando esperti. Le materie in cui la usiamo di più sono matematica e
musica. È molto utile anche nelle altre materie
perché quando c’è la connessione andiamo su
internet ad approfondire gli argomenti che stiamo
facendo. Vedere i film dalla lavagna è spettacolare!!!
Per un po’ ti dimentichi di essere a scuola e pensi
di essere in un cinema!! La usiamo anche quando
dobbiamo ascoltare qualcosa, come per esempio i
dialoghi d’Inglese. La ringraziamo vivamente e
continueremo ad impegnarci sempre per far trionfare la nostra mitica scuola!
Pag 6
GITA DI ISTRUZIONE A VIENNA
I giorni 11-12-12 di Dicembre noi alunni della 3aH
e gli alunni della 3aL ci siamo recati a Vienna
accompagnati dalle professoresse Sammarini,
Andretto, Renzi, Toni e dalla preside Martinini.
Dopo circa 11/12 ore di viaggio abbiamo finalmente raggiunto la meta (siamo partiti alle 5.30 e
siamo arrivati alle 18.00 circa). Appena arrivati,
mentre stava nevicando, abbiamo passeggiato per
i bellissimi mercatini di Natale nel centro di Vienna.
Successivamente ci siamo fermati a cenare in un
ristorante tipico italiano, ci hanno servito piatti
molto particolari (non tutti di nostro gradimento) e
ci hanno gentilmente ospitato anche i giorni seguenti. La sera siamo andati con il pullman all’albergo, lì ci siamo sistemati nelle camere, tutte belle
ampie ed accoglienti. La mattina del secondo giorno abbiamo visitato Schönbrunn, il castello dove
vivevano la principessa Sissi e il principe France-
(che è stata un po’ lenta nelle spiegazioni!) che
fortunatamente parlava bene l’italiano. Principalmente ci ha spiegato la storia del campo. Inizialmente Mauthausen è nato come cava, successivamente è diventato un campo di sterminio sotto la
dominazione tedesca dove venivano imprigionati
gli ebrei, gli omosessuali, i rom tedeschi ecc… I
deportati venivano portati nel campo stipati in treni
per bestiame, dove le condizioni igieniche erano
scarsissime, anzi, addirittura inesistenti. In seguito
la guida ci ha mostrato (anche se non ne abbiamo
potuto vedere i particolari a causa della neve, la
visita guidata, infatti, si è svolta quasi tutta all’aperto) il campo da calcio nel quale le guardie dell’SS
si divertivano a giocare contro degli avversari
provenienti da varie parti del mondo e la piscina
dove si rilassavano immersi nell’acqua. Tutto ciò
veniva fatto per dimostrare che erano come tutta la
LUCA BARBIANI 3aH
LA VIOLENZA SULLE
DONNE
Ogni giorno c’è una notizia di cronaca che
riguarda la violenza sulle donne che la maggior
parte delle volte avviene ad opera di un familiare
o di un fidanzato. Dall’inizio del 2012 in Italia
sono morte 120 donne: una ogni due giorni. Il
fenomeno non è legato però a situazione di
disagio sociale, ma riguarda donne di ogni condizione. Le donne vittime dei loro aguzzini
spesso hanno subito violenze quotidiane che
non hanno denunciato perché per lo più convinte che sarebbero riuscite a cambiare un compagno brutale. Il 24 novembre 2012 è stata la
giornata mondiale contro le violenze sulle donne, per ricordarne i nomi e le loro storie. Tutto
questo però non basta: bisogna insegnare agli
uomini il rispetto delle donne fin da quando
sono bambini e soprattutto ricordare che niente
può cambiare un uomo violento e dire alle donne
maltrattate che devono avere più amore e rispetto per loro stesse.
CHIARA ESPOSITO 2aH
UNICEF: ADOTTIAMO
UNA PIGOTTA
Il nome “pigotta” in dialetto significa bambola di
pezza. Infatti la Pigotta è proprio una bambola di
pezza che promuove l’UNICEF, questa “aiuta i
bambini”. basta solo un
contributo di 20 euro per
“adottarla”. Ogni anno
col ricavato l’Unicef riesce a garantire ai bimbi
più poveri vaccinazioni
contro alcune malattie
mortali. Perciò anche tu
puoi contribuire a questa
campagna umanistica.
Oggi si spendono soldi
per cose inutili, magari si
potrebbe rinunciare a
qualche maglietta nuova,
a un gelato o a un
videogioco e insieme raccogliere qualche soldo
per comprare una pigotta. Così avremmo due buoni
motivi di questa azione: il primo è che avremmo
con noi una bellissima bambolina, il secondo è
quello di potersi sentire fieri, soddisfatti e felici per
aver contribuito ad aiutare le persone meno fortunate di noi.
RITA DI PUMPO 3a H
IL CYBERBULLISMO
Accanto al fenomeno del bullismo, dilaga anche
il cyber bullismo, termine usato per la prima volta
dal canadese Bill Belsey. Al contrario del bullo,
il cyber bullo agisce nell’ombra, minacciando le
persone usando sms, e-mail e il web. Lo strumento preferito è però facebook, il social network al
quale la maggior parte dei ragazzi sembra non
possa rinunciare. La maggior parte delle volte il
cyber bullo, chiamato anche griefer (guastafeste)
o snert (adolescente maleducato ed egoista), invia
alla vittima messaggi offensivi (barassment) usando un linguaggio violento e volgare (flaming).
Non esclude neppure le minacce fisiche allo scopo di suscitare nella vittima un’insistente paura
(cyberstalking). Altre volte può impossessarsi del
profilo web altrui per inviare messaggi contenenti
delle notizie per lo più false che screditino la
vittima (impersonificazione) o, addirittura, picchiare realmente una persona, mentre altri ne
riprendono la scena. Il filmato poi verrà diffuso
sul web (cyberbashing). Ma qual è l’obiettivo che
spinge il cyber bullo a fare tutto ciò? L’obiettivo
principale del cyber bullismo è quello di danneggiare gli altri soprattutto per essere ammirato. Le
conseguenze sulle “vittime” di questi insistenti
minacce sono gravi, possono infatti portare a
depressione, ansia, paura e bassa autostima. Per
fortuna esiste la Polizia postale che ogni anno
arresta una grande quantità di persone per reati sul
web; pensate che solo nei primi sei mesi del 2010
sono riusciti ad arrestare ben 100 persone!!!
FRANCESCA BINOTTI 3aH
GRAZIE
Voglio dire grazie: grazie ai miei compagni di
classe e amici. Vi dico grazie perché siete speciali, dolci, gentili, simpatici o anche per il
semplice fatto di essere così come siete. Sono
arrivata l’anno scorso e subito siete diventati
miei amici. Ho potuto contare sempre sul vostro
appoggio, e voi potete sempre contare sul mio:
vi voglio bene, lo sapete già. Con una semplice
lettera al Bertolino vi voglio dire grazie, grazie
per essere voi.
GIULIA ZHANG 3a H
Si parte per Vienna
sco Giuseppe con i loro figli. Stupendo! Le stanze
erano enormi con numerosi lampadari di cristallo
ed in ognuna di esse era presente una grande stufa
di ceramica, tutta decorata. Non potevano mancare
di certo i quadri della famiglia Reale asburgica! In
questo castello le cose che ci sono piaciute di più
sono: la stanza dove ballavano durante le feste e
dove si era esibito Mozart all’età di 6 anni; un
giorno un po’ particolare, perché si vedeva frontalmente (come un orologio normale) ma in più era
possibile controllare l’ ora anche se esso era rivolto
verso lo specchio; la stanza da pranzo nella quale
c’era un’enorme tavola apparecchiata (c’era persino il pane!) con delle bellissime e splendenti posate
d’argento, non ci è stato indifferente neppure quel
“manichino” di spalle vestito come la
principessa Sissi (che
ci ha fatto un po’ impressione, sembrava
che il suo corpo fosse resuscitato dalla
tomba!!), con dei
lunghissimi capelli
che arrivavano quasi
fino al pavimento!
Poi c’era la stanza da
bagno, che era anch’essa molto elegante e con molte decorazioni. Inoltre il
castello aveva un immenso giardino reso più allegro dall’albero di
Natale formato gigante colmo di lucine e dai bellissimi mercatini, pieni di oggetti natalizi. Però ci
è dispiaciuto molto non aver potuto immortalare
l’interno del castello con delle foto. In seguito
abbiamo avuto l’onore di ammirare “Il bacio di
Klimt” ed altri meravigliosi quadri (anche se alcuni non ci sono piaciuti molto) al palazzo Belvedere.
Dopo pranzo siamo andati a fare “shopping” al
centro commerciale di Vienna! Gli oggetti che
sono stati più gettonati da tutti sono le cosiddette
“Palle di Mozart”, dei buonissimi cioccolatini ripieni di marzapane, cioccolato e con un po’ di
aroma di cannella. Verso il tardo pomeriggio,
invece, ci siamo recati nella cattedrale di Santo
Stefano: lì siamo rimasti meravigliati dalle numerose luci colorate proiettate nel soffitto che illuminavano l’interno della chiesa. Il terzo ed ultimo
giorno, subito dopo colazione, siamo partiti per
Mauthausen dove, al contrario di Vienna, siamo
stati invasi dall’eccessiva neve (ci siamo quasi
trasformati in cubetti di ghiaccio!) e stupiti dal
freddo glaciale (-14/-15°). La visita al campo di
concentramento di Mauthausen ci ha molti colpiti
e addolorati pensando a cosa facevano ai poveri
prigionieri. Appena arrivati ci ha accolto la guida
gente comune: sapevano divertirsi, giocavano e
ogni tanto si rilassavano. Abbiamo quindi visto la
“scala della morte” nella quale facevano trasportare ai prigionieri (denutriti), disposti tutti in fila
indiana, carichi pesantissimi (avevano una massa
eccessivamente superiore al peso dei deportati, per
questo, non era raro che alcuni morissero di fatica
e si verificavano spesso le cosiddette “reazioni a
domino”: se cadeva un prigioniero, di conseguenza
si ribaltavano tutti quelli che gli stavano dietro.
Esistevano molte tipologie di tortura, per esempio
il bacio del cane che consisteva nel fare sbranare da
cani feroci i prigionieri. Per non lasciare tracci i
“massacratori” introducevano i cadaveri nei forni
crematori, che abbiamo avuto modo di vedere.
Questi ultimi erano dotati di una
bocca molto piccola dentro la
quale venivano
messi i corpi senza vita che venivano così trasformati in cenere. I
forni erano costruiti così piccoli appositamente,
per non spendere
molti soldi nel
carburante. Successivamente abbiamo visto le
docce utilizzate per uccidere i prigionieri con il gas.
Che inquietudine ripensare alle molte persone che
sono morte, convinte di fare una splendida doccia.
Infine siamo entrati in una sorta di baracca, il
dormitorio dei prigionieri del campo. C’erano pochissimi letti fatti in legno senza materasso con
appoggiato sopra un sacco che veniva usato per
coprirsi. In un solo letto vi dormivano minimo due
deportati. La stanza era in grado di contenere poche
persone, ma le SS ce ne facevano stare persino
400!! Il massacro dei deportati durò fino al 5
maggio 1945, giorno in cui arrivarono in Austria
gli americani liberando i pochi prigionieri sopravvissuti a quelle terribili torture. Subito dopo pranzo, siamo partiti per tornare a Rimini, ma abbiamo
fatto una piccola sosta a Salisburgo; purtroppo non
abbiamo potuto vedere molto a causa del breve
tempo che ci restava e dei chilometri da percorrere
per il rientro “alla base”. Questa nostra ultima gita,
frequentiamo infatti l’ultimo anno della scuola
media, senza dubbio è stata indimenticabile sia per
il fascino di Vienna (una tra le città-capitale più
belle d’Europa)sia per le emozioni che Mauthausen
ha suscitato in noi.
CLASSE 3aH
Caro diario, 30/11/2012
l’11 dicembre partirò per Vienna con la mia
classe. Sono eccitatissima e non vedo l’ora che
sia quel giorno! Mia mamma sta già facendo la
lista dei vestiti che andranno in valigia; mi vuole
mettere i pantaloni in velluto!! Anche se tengono caldo io li odio!! Non li metterò mai!! Io
invece penso alle mie compagne di camera,
sono così curiosa di sapere con chi starò…Il
viaggio sarà molto lungo e stancante, con tutto
il tempo che ci vuole e le fermate che dovremo
fare, anche se sicuramente mi divertirò chiacchierando e ridendo con i miei amici e ascoltando la musica. Mi immagino Vienna piena di
neve, anche se il meteo non l’ha programmata
(uffa!!), tutta addobbata e piena di luci per
Natale e con le sue pasticcerie piene di dolci
squisiti. Insomma, forse sarà la città più bella
che io abbia mai visto!! Volevo andare a vedere
qualche immagine di Vienna su GOOGLE, ma
non l’ho fatto per non rovinarmi la sorpresa.
Ogni volta che sento la parola “VIENNA”, il
cuore mi batte fortissimo dall’ansia e scommetto che appena salirò sull’autobus magicamente
mi trasformerò in una schizofrenica e inizierò a
gioire e a battere le mani come una foca dalla
felicità! Ora devo proprio andare, tra poco sarà
pronta la cena… Ciao a domani!!
SILVIA CIUFFOLOTTI 3aH
LA RIVOLUZIONE
DEL TABLET
L’ iPad di APPLE è il tablet diventato simbolo del
cambiamento, ed è stato il primo nel suo genere
dando il via alla commercializzazione di una folta
schiera di prodotti simili e di diverse marche. Un
tablet può essere considerato come un pc portatile
a cui manca la tastiera; è composto dal solo display
che, però, diventa sensibile al tocco. Un tablet
permette di navigare in rete, di fare foto, di inviare
mail, di guardare film, di ascoltare musica, di
giocare (l’utilizzo migliore), di leggere libri e
giornali, di gestire i tuoi documenti, funziona
come navigatore GPS e fa tanto altro ancora.
Queste funzioni possono cambiare da dispositivo
a dispositivo, ma fondamentalmente, il tablet permette di compire tante operazioni differenti che ti
facilitano la vita, almeno per quanto riguarda
quella tecnologica. Uno dei vantaggi del tablet è
che risulta sempre pronto; proprio come un
cellulare, basterà spegnere lo schermo per entrare
in azione, non sarà necessario accenderlo e spegnerlo ogni volta come siamo invece abituati a
fare con il pc. Al momento, i tablet più diffusi si
basano su Android (il sistema operativo Google
per gli smartphone) e IOS (il sistema operativo di
APPLE) . Infine vorrei dire che ormai sembra
impossibile vivere senza uno di questi fantastici
dispositivi, ma io posso testimoniare il contrario:
io non ce l’ho.
MARCO GHINELLI 2a D
febbraio 2012
Attività scolastiche
TORINO – UNA CITTA’ MAESTOSA DOVE
NULLA MANCA
Sarà stato merito del sole sempre presente nei
nostri tre giorni torinesi, sarà stata la bellissima e
ottima compagnia di chi ci ha gentilmente “accompagnati” in questa gita, ma abbiamo scoperto
una Torino che davvero non immaginavamo. Città
importante ricca di storia, arte, spiritualità, sport;
bellissima di giorno e di notte. Il centro è tutto da scoprire: Duomo, chiese,
castello, piazze maestose, ponti, viuzze
del centro storico e
che dire del lungo
Po e del Parco del
Valentino? E’ senza dubbio il parco
pubblico più famoso di tutta Torino,
considerato da molti
il vero simbolo della città insieme alla
Mole Antonelliana.
Invitiamo tutti quelli che vanno a visitare Torino, a non perdersi la
Mole Antonelliana. Si sale sull’ascensore a vetri
che porta sulla sommità, con un percorso mozzafiato
all’interno del museo del cinema. Da lassù poi
tutta Torino è visibile con un panorama a 360 gradi.
Da visitare assolutamente il Museo Egizio costituito da oltre 8000 oggetti con: grandi statue, papiri,
stele, sarcofagi e mummie, oggetti di bronzo,
LA LIRA LA MONETA CHE
HA CREATO L’ITALIA
Centocinquanta anni fa sorse il regno d’Italia il 17
marzo 1861, però non è come lo conosciamo adesso, infatti mancavano ancora il Veneto, Roma,
Trento e Trieste; per avere l’Italia di oggi bisognerà
aspettare fino al 1918. Solo allora, dopo secoli di
divisioni, tutti si potevano ritenere cittadini italiani
sotto il tricolore sabaudo, anche se si avevano
tradizioni, cultura e monete diverse. Dato che l’Italia era ormai unita bisognava creare anche un’unica
moneta per il giovane regno perché circolavano più
di 200 tipi di monete metalliche: Baiocchi, Ducati,
Fiorini, Grana, Quattrini, Scudi, Soldi, Testoni,
Zecchini… Ancora oggi alcuni di questi termini si
usano come sinonimi. In seguito però si decise che
la lira piemontese divenisse la moneta internazionale dell’Italia. All’inizio la lira fu d’argento, in
seguito i metalli si fecero sempre più poveri, perciò
fu svalutata. La lira fu simbolo della sovranità
nazionale, ci accompagnò nella vita quotidiana fino
all’inizio del XXI secolo. Il nostro secolo. Ci sono
molti sistemi monetari che si differenziano per il
metallo utilizzato. Alcuni stati avevano sistemi
bimetallici, mentre altri monometallici. La moneta
in genere valeva più della cartamoneta perché il suo
valore cambiava, come detto prima, a seconda del
metallo utilizzato, quindi i cittadini la preferivano
alla cartamoneta e volevano cambiarla sempre in
monetine tintinnanti. Nel 1866 però fu approvata
una legge per cui la cartamoneta non si poteva
cambiare e tutti dovevano accettarla come pagamento. Dal 1865 il regno d’Italia istituì l’Unione
monetaria con Francia, Belgio e Svizzera, questo
costituiva una sorta di moneta unica. In seguito vi si
unirono anche altri stati e l’uso dell’oro per coniare
monete divenne sempre più diffuso anche a livello
mondiale, così anche il regno d’Italia, che aveva un
sistema bimetallico, (oro e argento), cominciò a
coniare monete d’oro. La lira assumeva per la prima
volta un valore omogeneo su tutto il territorio
superando le differenze che c’erano nello stato. Per
il popolo fu difficile adattarsi alla nuova moneta. Le
monete in argento di massimo valore valevano
ciascuna uno stipendio. Queste monete, per il loro
valore, erano però poco utilizzate nella quotidianità,
invece le monete di piccolo modulo e peso avevano
meno valore. (...) Dall’inizio del secolo si stavano
alternando tipi di governo diversi ma alla fine avrà
il sopravvento la monarchia unitaria e costituzionale di Vittorio Emanuele II, re eletto grazie ai plebisciti. La lira italiana era la moneta preferita dai
patrioti e da gran parte dei Governi Provvisori. Il
governo provvisorio di Lombardia conia lire italiane. (...). Il sistema monetario piemontese fu accolto
da tutti dopo l’annessione della Lombardia nel
1859. L’Emilia e la Toscana coniarono monete con
l’immagine di Vittorio Emanuele II, il “re eletto”.
Poco prima dei plebisciti per l’annessione in Toscana si coniarono gli ultimi fiorini d’argento con
l’immagine di un leone che sventola il tricolore. La
lira divenne la moneta internazionale nel 1870,
Papa Pio IX però aveva già fatto coniare una lira
pontificia utilizzata per pagare l’esercito francese,
che lo difendeva, e per tamponare il deficit nella
spesa pubblica. Nel 1865 le monete precedenti al
regno d’Italia scomparirono nell’Italia centro-settentrionale, mentre nel sud questo paesaggio avviene più lentamente e con più difficoltà. Alla fine tutti
riuscirono ad usare la nuova moneta senza problemi, questi però si ricrearono quando, nel 2002, si
cambiò di nuovo per lasciare la lira e passare
all’euro, moneta tuttora in circolo.
CAMILLA DELCURATOLO-GIULIA BIANCHI-SERENA MINI 3E
amuleti e monili e oggetti della vita quotidiana. Di
forma rettangolare, piazza San Carlo è la più bella
della città ed è chiamata “ Il salotto bene di Torino”.
Non dimenticatevi il Museo dell’automobile … “
un viaggio” nel tempo. La Basilica di Superga è in
una splendida posizione in collina, si presenta
davvero maestosa.
E poi che emozione il ricordo del povero grande Torino … La Reggia
Venaria non è da
perdere … è una
visione che lascia
veramente senza
fiato: un complesso imponente di palazzi e giardini tenuti in maniera
spettacolare. Il restauro della Reggia
di Venaria è stato
uno dei più grandi
a livello europeo.
Ora il complesso è sede di mostre e manifestazioni
ed è interamente visitabile. Forse sono state le luci
d’artista nel periodo prenatalizio a rendere Torino
magica e stupenda, ma una cosa è certa: è stato un
soggiorno meraviglioso, un ricordo che rimarrà nei
nostri cuori.
CLASSE 3a B
Pag 7
ENGLISH & NATURE CAMP
Quest’estate, insieme alla Preside della nostra
scuola, abbiamo vissuto un’indimenticabile avventura tra i dolci rilievi della Carnia, un Parco
Intercomunale che si propaga nella parte alpina del
Friuli Venezia Giulia. Insieme a noi era presente
anche un’altra ragazza delle
Bertola. Abbiamo “salutato
Rimini” il 1 luglio alle ore
11.55. Siamo salite su numerosi treni: Rimini-Bologna,
Bologna-Mestre, MestreUdine. Abbiamo alloggiato
nella struttura “Villa Venier”, situata nella piccola
località di Invillino di Villa
Santina. L’edificio è una villa dell’ottocento recentemente ristrutturata con annesso campo giochi, volley
e calcio. In quella settimana
abbiamo svolto numerose e
coinvolgenti attività: la mattina lezione di inglese con
un insegnante madrelingua, nel pomeriggio, invece, escursioni, laboratori manuali, creativi e archeologici. La sera facevamo giochi, balli di gruppo o passeggiate, durante le quali ci hanno insegnato a riconoscere le stelle. Ha avuto modo di
divertirsi anche la nostra Dirigente ballando con
noi “La Macarena”; la performance ha riscosso
talmente tanto successo che molti ragazzi del
campus hanno fatto “la fila” per ballare con lei
mercio il macchinario che produce le cialde
per i coni gelato. Fabio ci ha spiegato che per
fare quel tipo di lavoro non occorre un diploma
specifico, ma tanta precisione e passione. Oltre ai dipendenti ci sono anche cinque soci che
operano nella zona che va da Cesenatico fino
ad arrivare alle Marche. A Fabio piace molto il
suo lavoro, infatti cerca sempre di dare il
meglio a vantaggio dell’azienda, anche se non
è sempre facile conciliare il lavoro e la famiglia. Fabio si
tiene sempre
aggiornato
sul mondo
dell’economia, infatti,
legge quotidiani e guarda i telegiornali. Il suo lavoro si svolge prevalentemente in ufficio, però, a
volte, se occorre, si occupa anche delle consegne
dei materiali.
In
media
l’orario di lavoro è la mattina dalle 8.00 alle 12.00 e il
pomeriggio dalle 14.00 alle 20.00, ma tutto
dipende dal lavoro che c’è da fare. Al termine
dell’intervista, finalmente, è arrivato il momento tanto aspettato: mangiare quelle deliziose brioche al cioccolato, il gelato e le sfogliatine con gocce di cioccolato ripiene di
crema! Anche se pensavamo che sarebbe stata
piuttosto noiosa (a dirla tutta non ci aspettavamo tutta questa accoglienza e anche la merenda!), questa esperienza è stata davvero molto
interessante e… golosa e ci piacerebbe molto
ripeterla!!!
CLASSE 3a H
PROGETTO CNA
Anche quest’anno la nostra professoressa ha
aderito al progetto CNA. Quest’anno è venuta
Claudia Masini che ci ha aiutato a far chiarezza
sulla scelta della scuola superiore. Abbiamo
strutturato tre incontri. All’inizio del primo
incontro, Claudia si è presentata e ci ha raccontato la sua storia. Successivamente ha consegnato ad ognuno di noi un foglietto colorato
dove dovevamo scriverci sopra: nome, e una
parola o un colore che ci descrivesse. Poi ci ha
fatto conoscere meglio noi stessi tirando fuori
i nostri hobby, i nostri sogni e il nostro carattere. Successivamente ognuno di noi ha pensato
al lavoro dei suoi familiari, analizzando se
erano lavori dipendenti o propri e descrivendo
le caratteristiche di essi. Nella seconda lezione
invece ci ha illustrato dettagliatamente il per-
FRANCESCA BINOTTI- RITA DI PUMPO
3a H
IN UNA NUOVA
SCUOLA …
VISITA ALL’AZIENDA MO.CA.
Giovedì, 6 dicembre noi alunni della 3a H ci
siamo recati all’azienda MO.CA, collocata a
Riccione in una zona industriale. Appena arrivati, siamo rimasti colpiti dalle numerose decorazioni. Pensavamo che fosse solo una sorta di
industria che fabbrica arredi per la casa, per il
Natale, le feste in genere, ma niente di più,
invece abbiamo scoperto che la MO.CA. produce oggetti di ogni tipo; inoltre svolge attività di
ristorazione, corsi di cucina e altro. Siamo stati
subito accolti
dal responsabile delle relazioni e dell’organizzazione dell’impresa, Fabio
Franchini,
nell’aula- laboratorio
dove si svolgono corsi di
formazione di
cucina. Dopo
averci fatto
accomodare,
ha cominciato a presentarci i soci dell’azienda.
Pino (soprannominato il nonno) che, bravissimo ad incidere
il pane e la frutta, ci ha mostrato le sue opere
d’arte esposte in teche di vetro: cavalli con la
carrozza, cesti di frutta ecc. … Poi c’è Paolo,
l’uomo immagine dell’azienda e l’addetto al
commercio che è una figura un po’ strana,
soprattutto per i suoi lunghi baffi all’insù. Infine
c’è Catanina che è la cosiddetta “tuttofare”.
Dopo avere raccontato brevemente la storia
dell’azienda, Fabio ha gentilmente e apertamente risposto alle nostre domande. MO.CA. è
l’abbreviazione di Morotti e Casadei, i cognomi
dei due soci fondatori dell’impresa. Quest’ultima è nata sessant’anni fa (1952) come un piccolo laboratorio casalingo che ha messo in com-
“Romagna Mia”! L’attività che ci ha appassionato
è stata quella di “X Factor Villa Venier”, nel quale
ognuno di noi poteva mostrare un suo talento come
canto, ballo, recitazione, giochi di prestigio. Il 5
luglio abbiamo fatto una gita a Mauthen in Austria,
precisamente al parco acquatico “Aquarena”. Le attrazioni
erano talmente tante che non
siamo riusciti a provarle tutte
anche perché … sfortunatamente nel pomeriggio è piovuto, perciò siamo stati costretti a
ritornare alla Villa prima del
previsto. L’ultimo giorno siamo stati rallegrati “dalla grigliata” di hot-dog e hamburger
e la Preside ci ha deliziato con
le sue ottime piadine. La serata
è stata ricca di allegria ma allo
stesso tempo era presente un
pizzico di nostalgia perché il
giorno dopo saremmo dovute
ritornare a Rimini. In questa
vacanza, abbiamo vissuto momenti unici che porteremo per sempre nel nostro cuore e consigliamo
vivamente anche a tutti voi di partecipare a questa
avventura! Inoltre ringraziamo calorosamente la
nostra Dirigente, per essere stata disponibile ad
accompagnarci e per aver avuto la pazienza di
sopportarci per una settimana!!
corso della scuola superiore, esponendoci tutti i
vari indirizzi e istituti. Poi ci ha anche spiegato
per bene come fare a scegliere la scuola superiore e a chi chiedere consigli. Nel terzo ed ultimo
incontro purtroppo Claudia non è potuta essere
con noi, ma, al suo posto, è venuta un’altra
ragazza di nome Evelyn. Con Evelyn abbiamo
riflettuto sull’uscita fatta il giorno prima all’azienda MO.CA. e ci ha dato dei questionari da
compilare. Questi incontri oltre ad essere stati
molto interessanti ci hanno anche fatto un pochino più di chiarezza sulla scelta della scuola
superiore. Ci hanno aiutato a conoscere meglio
noi stessi e a farci capire le basi fondamentali di
una scelta.
CLASSE 3a H
Non avevo mai pensato di cambiare casa tantomeno
la scuola… ma è capitato. È molto difficile abituarsi
con le persone, con il posto e ancora di più quando
si è più grandi di età. Ed ecco il mio primo giorno di
scuola… (alle Bertola)… (a dir la verità il giorno
prima non avevo neanche pensato a come sarebbe
stata la mia giornata!) ero emozionatissimo e un po’
nervoso. Fare ritardo il primo giorno di scuola e
accorgersi di non avere una matita (la prof si è
incavolata), non fu di sicuro un buon inizio! (ah ah
ah) Con i compagni non feci subito amicizia… ora
sono in questa classe 3a H mi trovo bene, i prof sono
simpatici e i compagni pure, mi ritengo fortunato.
All’inizio devo dire la verità non mi piaceva questa
scuola e volevo persino ritornare nella mia vecchia
(era appena passata una settimana) … una cosa di
cui mi sono reso conto è che piacerti una cosa, un
ambiente, un fatto, una persona non accadde sempre dal primo giorno… ogni cosa ha il suo tempo e
che l’apparenza molto spesso inganna!!!
DRAGNE BOGDAN 3a H
PROFF!
Ci sono diversi tipi di prof:
- quella che “ci ride sopra”;
- quella che ha paura “della ribellione degli
alunni”;
- quella che ti “fucila” se chiedi la penna ad un
amico;
Se volete saperne di più sui vostri prof. osservateli durante la lezione; State attenti!!! Ci sono
dei professori che hanno i raggi X e altri che
hanno un udito fuori dal comune!!!!
1)Scrutano verso il nostro banco: “Mettete via
quel bigliettino!” Scusa: “Ma prof, guardi, sto
prendendo appunti…”
2)C’è anche chi sente nell’ultimo banco in fondo alla fila, il messaggio del credito, con il
volume silenzioso. Scusa: “Ma prof, era il mio
stomaco…”
Però ci sono anche molte prof comprensive e
molto simpatiche! “Chi vuole una caramella???”
E tutti: “Prof, scherza?”
LUCREZIA MARTIN 2aD - ALESSANDRA PANDOLFI
2aD - ERICA ANDERLINI 2aN
L’ANNO 2012
Un anno pieno di magia,
temi, letture e tanta poesia!
Operazioni
Equivalenze e mille divisioni.
L’analisi grammaticale,
e la verifica in storia orale!
Abbiam fatto inglese e religione,
ma ci hanno requisito il pallone
per le partite giocate a ricreazione.
Son cresciute le piantine vicino alle finestre
Ma la cosa più bella è stata la palestra!
Con le pagelle
Ne vedremo delle belle!
E a settembre di nuovo a studiare.
ANNA LISI 1a L
Poesie... racconti...
febbraio 2013
…SEMPLICEMENTE
Un cuore vuol dire “ti amo”,
un sorriso vuol dire “sei bello”,
una carezza vuol dire “stai tranquillo”,
un bacio vuol dire “ti adoro”,
un abbraccio vuol dire “da quanto tempo non ci
vediamo”,
però, se è il mio abbraccio, vuol dire semplicemente:
ti voglio bene!
LE NOTE MUSICALI
NEL CIELO
Il DO dondola sull’altalena
Lui è il RE di una città serena
Lei MI FA arrabbiare
Il SOL splende nel cielo
Il LA sale sul treno
Il SI ripete tutto
DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI.
Vorrei volare
in alto nel cielo
ed arrampicarmi fino
a raccogliere dei piccoli cuori e
formare la parola: “TI VOGLIO BENE” e
non ti dimenticherò mai.
L’USIGNOLO
E LO
SPARVIERO
Appena ti ho visto mi si sono illuminati gli occhi,
eri molto grande, ma dolce e simpatico,
mi ricordo i momenti passati insieme a ridere e a
scherzare,
ma ora è tutto finito,
tu te ne sei andato senza nemmeno avvisare…
mi hai lasciato sola.
Quando l’ho saputo, ho sentito un gelo al cuore
E tante spine che mi pizzicavano come per deridermi.
Avevo tante cose per la mente,
tante cose da chiedermi, ma è scomparso tutto,
come una figura che si allontana nella nebbia.
Mi avevi riempito la vita, un motivo in più per
vivere,
ma ora ti posso vedere solo nei miei pensieri
e non posso ricordare altro che le tue stravaganze
che mi facevano tanto sorridere.
Non ti vedrò più, non potrò più ammirare il tuo
bellissimo sorriso,
che mi rallegrava le giornate.
SIMONA CENCI III H
NATALE
L’aria è fresca
dal cielo
i raggi
escono a
malapena.
Gli alberi
sono spogli,
delle loro
foglie profumate.
Il cielo è cupo,
ma con
un’anima felice,
per festeggiare il Natale!
MARTINA COLONNA 2a H
ALESSANDRO ANTONINI 1a E
BEATRICE POGGI 2aH
TE NE SEI ANDATO…
Pag 8
PER SEMPRE
Ci sono cose che rimangono per sempre, cose a cui
non si presta nemmeno attenzione… Cose belle e
importanti, cose piccole e insignificanti. Una perlina trovata per strada… Una spilla che ti ha prestato un’amica e che poi ti sei dimenticata di restituirle
… Un souvenir di Parigi che ti ha regalato il
Un giorno uno sparviero
ragazzo dei tuoi sogni … Un vecchio pullover di
Un usignolo catturò.
quando eri piccolina … Il vecchio collarino del tuo
Voleva mangiarlo per davvero
primo gatto … Sono cose insignificanti, ma pur
E l’usignolo si spaventò!
sempre molto importanti.
Così, furbo, l’usignolo disse allo sparviero
Come le persone, ci sono anche gli oggetti che
Di lasciargli prendere il volo
entrano ed escono dalla tua vita.
E lo sparviero lo liberò
EccoItaliana
qui davanti a me un vecchio pezzo di
La firma della Costituzione
Non perché gentile diventò
goniometro quasi tutto rotto, una gomma
Ma perché un cacciatore gli sparò:
mangiucchiata, il primo introvabile numero del
“siam tutti e due prede di un potente animale!!!” mio giornale preferito: alcuni resteranno, altri se ne
(prima di far del male a qualcuno pensa che potresti andranno in quel vortice inarrestabile che è la vita.
avere in comune lo stesso destino.)
LUCREZIA MARTIN 2a D
VIOLA SERAFINI 1D
I VAMPIRI
POESIE IN LIBERTA’
E’ notte bagliori bianchi invadono il cielo nero
Mondi lontani cospargono il silenzioso velo,
I miei occhi si perdono nell’oscurità,
nulla più grava il mio pensiero.
GIOVANNI GHIZZONI 3a E
Vagano nella notte
fAnno paura,
Mordono
Proprio al collo
per succhiare Il sangue
sono immoRtali e mi affascinano,
proprio per questo sono Il mio grande mito.
MARIE DESPOT 1a B
Il mio cuore silenzioso
Sta urlando per la gioia
La gioia di questo momento
Che passa velocemente
Ma sembra durare un’eternità
Corro, ora sono immobile
Questo piccolo grande mondo
Mi ha regalato il dono dell’amore!
LE SIMPATICHE
STAGIONI
C’è la primavera
C’è c’è c’è la primavera
Tanti bei fiori sbocciati
E molto profumati …
Poi c’è l’ estate
C’è c’è c’è l’estate
Tanti bei frutti
E tanto mare …
Poi c’è l’ autunno
C’è c’è c’è l’autunno
Tanto verde non c’è più
Aiuto aiuto ho tanta paura …
Poi c’è l’ inverno
C’è c’è c’è l’inverno
Tanto freddo e tanta nebbia
Colore della ghiaia.
LISA ANDRUCCIOLI 1a E
LE STAGIONI
Io son Inverno, freddo e barbuto
Vestiti bene o ti vien lo starnuto!
Io son Primavera
Arcobaleni dorati,
profumo di viole
e danzo sui prati!
Che dite di me che sono l’Estate?
Porto le feste più spensierate!
Eccomi infine, l’Autunno è coraggio,
danzo il mio rosso per tutto il viaggio!
Tu che leggi non fare la scelta come monello
Perché in ognuno di noi c’è qualcosa di bello!
ELEONORA SARTI 1a E
LE STAGIONI
Arriva la primavera con il sole
che splende dalla mattina alla sera;
poi la volta dell’estate sotto
l’ombrellone quante risate;
segue subito l’autunno e a
scuola torna l’alunno;
e per finire l’inverno così
lungo che sembra eterno
ANGELA BIOTTI 1a E
AURORA SAMMARINI 3a E
ANNA LISI 1aI
LE VOCALI
La A di amore
La E di errore
La I di insetto
La O di ometto
Per ultima la U
Non ce ne sono più
Ecco le vocali
Lettere geniali!!!
DENISE DONÀ
Oggi lasciate
Che sia felice, che mi diverta,
Senza malinconia e tristezza
E nessun pensiero per la testa.
Un giorno diverso,
Un giorno nuovo pieno di gioia
E di allegria.
Dove le nuvole
Saranno l’ispirazione per una canzone.
Un giorno con molti colori,
Un giorno di serenità e fantasia,
Di sentimenti ed emozioni magiche.
CAMILLA DELCURATOLO 3a E
MESOSTICO
1aG
LE FRECCETRICOLORE
Il nove settembre ho assistito ad un bellissimo
spettacolo:ero al mare e ho visto le frecce tricolore. Il giorno prima già avevo guardato le prove, ma
poi la domenica c’è stata una spettacolare esibizione. Era la prima volta che le vedevo. In Italia le
frecce ci sono dal 1993 cioè da quando il colonnello Rwo Corso Fougier le ha formate per la prima
esibizione dove eseguirono la “bomba”. Dal 1939
al 1945 la pattuglia acrobatica fu sciolta e si
riformò nel dopoguerra. È stato veramente uno
spettacolo fantastico ed eccezionale!Spero di poterlo rivedere al più presto.
LORENZO FABBRI 2a H
L’ESTATE
O bellissima estate,
perché te ne sei andata.
L’inverno è tornato,
è tutto più grigio,
il caldo è sparito
e il cielo è più bigio.
Di fuori fa freddo,
non si può negare
e i giubbotti imbottiti
dovrai indossare.
I visi abbronzati
Non ci sono più,
estate ritorna,
mi manchi tu….
SILVIA CIUFFOLOTTI
SOLEDAD LANCI 3aH
Le prof. sono Perfettine come le
pRincipessine, sono
Ordinate e non
dicono mai cretinate.
Finisce la nostra descrizione
noi la pensiamo così vedete voi se dire di “si”!
MARTINA CATANI 2aILETIZIA CARDELLI - MARTINA BIANCHI 2aD
La libertà dell’Essere
non s’è ciò che si è
ma s’è ciò che si vuole.
LORENZO CAIONI 2aG
PER PRATICARE
BENE LO SHOPPING!
Prima di tutto bisogna procurarsi tre carte di
credito oppure molti soldi. Almeno devi spendere
€ 300, per fare un vero e proprio shopping!
Prendiamo in considerazione le Befane, bisogna
passare per tutti i negozi, soprattutto quelli di
vestiti. Devi avere anche uno scopo preciso:
svuotare almeno un negozio! La cosa più importante è prendersi un gelato e gustarselo mentre
decidi che cosa acquistare. Non dare, ma diciamo: non dare, mai retta a quelle persone che ti
vogliono, o certe volte ti costringono a giocare ai
gratta e vinci o quegli stupidi giochi che pensi di
aver vinto qualcosa ma poi hai solo sprecato soldi.
Questi sono i nostri consigli per praticare bene lo
shopping, se voi che leggete questo tema, siete
d’accordo con noi, mettete un bel…Sì!!
SARA GABRIELLI – ANNA LISI 1a I
SPONGEBOBSQUAREPANTS
Spongebob è una spugna parlante molto famosa, protagonista del cartone intitolato
“Spongebob Squarepants”, mandato in onda su
Nickelodeon (canale 605-606 di Sky). È di
forma quadrata, ha gli occhi grandi e azzurri,
sotto un simpatico naso, due dentoni, due piccole braccine, dei pantaloni rettangolari e scarpe nere. Vive in fondo al mare in una cittadina
chiamata ‘Bikini Bottom’ con i suoi simpatici
amici: Patrick, Mr.Krabs, Squiddy Tentacolo,
Sandy (una simpatica scoiattolina), Signora
Puff e Plankton, l’acerrimo nemico che tenta
sempre di rubare la ricetta segreta del ‘Krabby
Patty’. Ogni puntata stimola un mucchio di risate
e mostra nuove avventure che il protagonista affronta con i suoi amici. Lavora al Krusty Krub
come cuoco e ogni mattina dietro la griglia, prepara i panini più buoni e famosi dei fondali marini: i
“Krabby Patty”. Come animale domestico ha una
lumaca di nome Gary, molto intelligente, più del
suo padrone Spongebob, solo che non può parlare,
quindi neanche esprimere la propria opinione. Per
chi non conoscesse Spongebob, vi consiglio di
guardarlo, perché è molto divertente e istruttivo.
ANDREA LUTI - GIOVANNI MUSSONI
TALENT HIGH SCHOOL- IL SOGNO DI SOFIA
Talent High School è una sitcom italiana, prodotta dalla Lux Vide, la cui protagonista, Sofia Perri,
figlia del meccanico Sirio, che sogna di entrate
all’accademia di spettacolo Talent High School
per mettere a frutto le sue passioni coltivate da
autodidatta, ovvero la danza e il canto. Siccome
è spesso delusa dalle sue speranze di successo,
decide di spacciarsi per Allegra De Magistriis,
figlia di un produttore di Hollywood. Alcuni le
credono, altri iniziano a sospettare della sua
identità. Di volta in volta la sua recita a fin di bene
rischia di essere mandata all’aria con esiti divertenti a causa del suo modo di essere impacciata.
In questa scuola Sofia ha anche una nemica:
Marion. Lei è entrata nella scuola non per il suo
talento, ma solo perché è la figlia del preside e per
questo tutti hanno paura di lei, tutti tranne Sofia,
che riuscirà a batterla e diventare reginetta.
GIORGIA ARLOTTA 3aH
L’AUTUNNO
Èarrivato l’autunno il sole non è
più caldo di tanto in tanto riesce a
farsi largo tra le nuvole.
Sulla cima dei colli si accumulano
dolci nebbioni di un fantastico grigio.
Le foglie cadono dagli alberi
e dai cespugli.
Sotto i castagni sgusciano i loro
frutti come occhi lucenti.
Il riccio all’esterno è così armato
Ma dentro ha un tesoro; una castagna
gonfia e lucida.
Soffia un venticello pungente, le foglie
secche scricchiolano sotto i piedi con il
suo morto silenzio d’autunno.
MATTEO CELLI 3a H
POESIA
D’AUTUNNO
È autunno, le foglie cadono
E fa freddo,
tutti ci copriamo,
abbiamo la nostalgia
dell’estate,
ma ora sta arrivando l’inverno,
che ci aspetta con un turbolento
risveglio.
MICHAEL MONTEBELLI 3a H
LE STAGIONI
PAZZE
Finalmente è estate!
La stagione più bella!
Si balla, si canta!
Si sta con la famiglia!
Dopo tre mesi purtroppo è finita,
arriva l’autunno, e si riprende la matita,
si riprende a studiare
perché la scuola non può aspettare!
Ecco l’inverno!
La neve sta arrivando,
si gioca, si ride e ogni cosa sta imbiancando,
anche Natale si sta preparando,
perché i bambini lo stanno aspettando!
Infine la primavera sta per approdare,
i prati fioriti, gli alberi sbocciati,
profumo e colore sono arrivati.
Ecco qui la quattro stagioni,
finiscono oggi e ricomincian domani!
LAURA VANNUCCI 1a E
Il Mondo a scuola
febbraio 2013
LA MODA 2013
UN’ESPERIENZA
UNICA AL MONDO:
CADUTA DA 39000
Una domenica di ottobre mio fratello stava guardando la televisione e ci ha detto di venire a vedere.
Un paracadutista, Felix Baumgartner, si sarebbe
lanciato da 39000 m di altezza, con partenza da una
base nel deserto del
Nuovo Messico. È
stato portato fin sù
da una specie di navicella e lui era vestito come un vero
e proprio astronauta: a quella quota
di altezza, la temperatura era molto
sotto lo zero e l’ossigeno era ridottissimo! Dopo 2 ore e mezzo di
salita, ha aperto la portiera e si è buttato. Sembrava
come un puntino luminoso che cadeva nello spazio: ha infatti superato la velocità del suono! Il
paracadutista ha incominciato a girare su se stesso,
ma poi fortunatamente si è stabilizzato. Dopo 4-5
minuti che cadeva ha aperto il paracadute per
cominciare ad orientarsi ed è atterrato nel deserto.
Uno degli obiettivi scientifici di questo volo è stato
quello di comprendere le reazioni dell’organismo
umano ad un salto del genere, compiuto da un’altezza fino a quattro volte superiore a quelle in cui
volano gli aerei.
LORENZO DESIDERIO 2a H
La moda ci perseguita ogni anno e quest’anno in
particolare è diventata una cosa piuttosto folle. La
cosa che mi ha dato più sgomento è la moda di
tenere i pantaloni bassi per mettere in mostra le
proprie mutande. La moda è sempre stata una cosa
economica molto strana per dare un aspetto
di fantasia ai giovani,
ma quest’anno per problemi di crisi mondiale
si usa tenere i pantaloni
bassi. In giro per le città se ne vedono di tutti
i generi: da pantaloni
leggermente abbassati
ai jeans alle ginocchia
la maglia lunga come
un grembiule. Questo è
solo un elemento di
questa pazza moda,
dato che ci sono anche
le famose scarpe alte e
slacciate che vengono
usate tutto l’anno sia in
estate che in inverno,
quindi sembrano scarpe dei muratori e non si
sa come piacciono molto. A mio parere questa moda (a cui non partecipo)
è stata istituita per mostrare al mondo che, anche se
non possiamo permetterci dei vestiti nuovi, riusciamo a vestirci senza grandi problemi. Questa è la
pazza moda dell’anno 2013!
Pag 9
MAYA
La potenza Maya si sviluppò nella penisola dello
Yucatan (attuale Guatemala e Honduras). I Maya
costruirono grandi città, con piramidi a gradoni,
templi e grandi palazzi. Usavano la scrittura
ideografica (ogni disegno corrisponde a una parola). I Maya hanno fatto conoscere agli europei: i
pomodori, il mais, le zucche e i fagioli, che coltivano. Questa civiltà aveva conoscenze matematiche e astronomiche molto sviluppate, avevano un
calendario 365 giorni. I Maya predissero la fine del
mondo il 21 dicembre 2012, il giorno in cui il loro
calendario finiva. Questa profezia ha scatenato da
molto tempo diverse supposizioni sulla fine, è
anche stato girato un film, ma ci sono anche molte
persone che non credono o smentiscono, questa
profezia, che tuttora non è ancora sicura…ma dai
speriamo di no!
CLAUDIA FATTORI - GIORGIA CALCINELLI 2a H
ALESSANDRO PIOGGIA 2a H
WALK OF FAME
RIDERE FA BENE
ALLA SALUTE
Qualche mese fa, alcuni scienziati si sono riuniti
per discutere sul riso e sullo umorismo. Hanno
ribadito che ridere fa bene alla salute. L’ilarità può
liberare dall’ansia: in una università americana agli
studenti che dovevano affrontare un esame, è stato
detto che la prova prevedeva anche un prelievo di
sangue dai ratti e che alcuni avrebbero dovuto
usare, anziché la siringa, il bisturi. Il giorno dell’esame, gli studenti hanno trovato invece sui banchi topi di peluche e hanno riso come matti per il
divertimento, ma anche per scaricare l’ansia accumulata. Alcuni
medici hanno analizzato i meccanismi organici del
riso. E si è scoperto che ridendo si
accelera la respirazione, aumenta
la circolazione e
quindi
la
‘‘centesi’’, cioè il
benessere fisico.
Proprio quello che
succede durante
una corsa leggera,
e infatti oggi il riso è considerato dagli esperti una
forma di “jogging da fermo” . Durante una crisi
d’ilarità nel cervello, nella sede delle emozioni si
rilasciano le endorfine, e per questo si prova un
senso di serenità. Secondo alcuni, le cellule del
sistema immunitario ( linfociti), sarebbero capaci
di sintetizzare tutti i messaggi del cervello. Così chi
è allegro libera nell’organismo i linfociti T, guardiani armati della nostra salute. Ridere, insomma,
fa bene al cuore, favorisce la crescita e guarisce
dalle malattie. È certo che ridere rasserena e agevola i rapporti sociali. L’ilarità è contagiosa come uno
sbadiglio. Quando una persona comincia a ridere ,
trascina anche gli altri. E spesso le persone continuano a ridere anche quando non hanno più stimoli
reali per farlo. Se quindi, ridere fa bene alla salute
incominciamo subito: “la prof. sta spiegando storia. Alla fine della spiegazione si ferma davanti alla
classe e dice: e pensate, ragazzi, questo è successo
2000 anni fa!!! Pierino allora alza la mano e dice:
-Mamma mia, prof: che memoria!
EMANUELE MICALE
3a H
IL MAHJONG
Il Mahjong è un gioco da tavolo nato in Cina; oggi
è diffuso in tutto il mondo in particolare nella
nazione d’origine, ma
anche in Giappone e
negli Stati Uniti. Si
tratta di un gioco di
tessere, che vanno
combinate in vari modi
e infine eliminate. Si
gioca in 4, con regole
che variano nelle varie parti del mondo,
anche se gli elementi
principali rimangono invariabili. Il Mahjong americano venne chiamato “Mahjongg” con 2 “g”
finali per distinguerlo da quello originale.
FILIPPO YE 2a H
La Walk of Fame (Passeggiata delle celebrità)
occupa parte del marciapiede di due strade di
Hollywood. In questi marciapiedi sono state inserite delle piastrelle nere, ciascuna delle quali porta
incastonata una stella di bronzo con un nome e,
all’interno, un simbolo. Il nome è quello di un
personaggio famoso che si è distinto nel proprio
settore; il simbolo indica questo settore che può
essere cinema, tv, musica, radio e teatro. La
Walk of Fame fu creata nel 1958 per rendere omaggio ai protagonisti del mondo dello spettacolo, di cui
Hollywood è un simbolo in tutto il mondo.
Sono state messe più
di 2150 stelle, ma gli
artisti sono di meno:
infatti chi sì è distinto
in più categorie ha avuto più di una stella. Non è richiesta l’appartenenza
al genere umano: tipo personaggi di fantasia come
Topolino, Paperino e Winnie the Pooh hanno avuto
la propria stella. La Walk of Fame ospita anche
quattro stelle speciali, a forma di luna piena: tre
celebrano gli astronauti dell’Apollo 11 che, per
primi, raggiunsero la luna. La quarta è dedicata a
tutti il personale della NASA, l’ente spaziale americano che rese possibile l’impresa.
FESTA DEI MORTI
IN MESSICO
In Messico ogni anno si celebra la festa dei morti.
Secondo il culto, tra l’1 e il 2 di novembre i defunti
scendono dall’aldilà. In ogni casa depositano cibo,
fiori, bevande per i morti che devono “far visita”
nel mondo terreno. Viene preparato “el pan de los
muertos” ovvero pane con forme che ricordano
figure umane. Inoltre
le pasticcerie preparano
le
“calavernas”,
dolci a forma di teschio guarniti con
zucchero o
cioccolato. Il 2 novembre si va al cimitero. Sul
posto ci sono dei chioschi che vendono le famose
“tortillas”, specialità messicana. In quel giorno
mangiare, per loro, significa, rendere omaggio ai
defunti. I fiori usati per adornare case e tombe sono
chiamati “zampaxuchitl”. I petali di questo fiore
vengono sparsi davanti ad ogni casa fino all’altare
allestito all’interno; questo rito viene svolto affinché i defunti possano trovare la strada per il ritorno.
RITA DI PUMPO 3a H
FILIPPO YE 2a H
MODI DI DIRE:
PAGANINI
NON RIPETE.
Nicolò Paganini era un insegnante di violino molto
amato e conosciuto in vari paesi. Ad insegnare era
molto bravo, ma non voleva ripetere le cose più di
una volta,perché pensava che non fosse corretto
stare a lungo su uno stesso argomento. Per questo
i suoi allievi erano molto delusi e quando non
capivano dovevano confrontarsi
e
aiutarsi
a
vicenda.Nicolò disse ai suoi
allievi che ci sarebbe stato
un esame di prova con tutti
gli argomenti trattati durante l’anno. I ragazzi erano
preoccupati perchè, non potevano neanche chiedergli
consigli, spiegazioni perchè
lui non voleva ripetere più
di una volta. Arrivò quel giorno terribile per i
ragazzi;dovevano esibirsi di fronte a dei giudici
che li avrebbero valutati. Nicolò era molto
deluso,perché i suoi allievi non ricordavano niente
e dopo aver affrontato quell’esame,gli spiegarono
cosa non avevano capito,gli chiesero se poteva
esprimersi con un linguaggio più semplice in modo
tale da dar loro la possibilità di seguire ogni passaggio compiuto. Il maestro così cominciò a capire le
esigenze dei suoi alunni e ad usare un linguaggio
facile per loro, ma soprattutto ad insegnargli bene
come si suona uno strumento come il violino che è
difficile, impegnativo e bisogna essere molto attenti per capirlo. Da quel giorno tutti gli insegnanti
che non vogliono ripetere più di una volta, sono
paragonati al famoso Nicolò Paganini.
ALESSANDRO CUFFARO – MILENA SARTIBEATRICE PIZZIOLI 2a I
LE NUOVE DROGHE
GIOVANILI:
INTERNET E I
VIDEOGIOCHI
CHI è VIRGILIO
GHESER?
Virgilio Gheser è un nostro caro amico che è
diventato pilota delle frecce tricolori. È nato a
Lavarone (Trento) il 9 settembre 1978 e inizialmente faceva il maestro di sci e allenatore dello
Ski Team, poi è diventato pilota militare e ora è
nelle frecce tricolore. Virgilio è stato in missione
anche in Afganistan e ci ha raccontato che è stata
un’esperienza molto difficile. Lui ha la passione
del volo fin da quando era piccolo. Un giorno,
quando io e la mia famiglia eravamo andati a casa
sua gli ho chiesto come mai aveva la passione di
volare e lui mi ha raccontato che da piccolo dalla
sua sala guardava gli aerei che passavano sulle
montagne ed era molto affascinato. Il 6 maggio io
e la mia famiglia siamo andati a Cervia a vedere
uno spettacolo delle frecce tricolori dove c’era
anche lui che volava sul MB-339 PAM numero
“9”. Io inizialmente non ero
tanto interessata ma, quando ho
visto come volavano, sono rimasta a bocca
aperta inoltre sapendo che c’era
un nostro caro
amico ero ancora più emozionata. In volo i piloti eseguono figure acrobatiche
stupende e chiudono l’esibizione con fumo tricolore nel cielo lungo vari km. Quando lo spettacolo è terminato siamo andati a prendere Virgilio
e poi siamo andati a cena con lui. Nel ristorante gli
ho chiesto che emozione avesse provato quando è
entrato nelle frecce tricolori e lui mi ha risposto
che è stato un sogno che si è realizzato. Infatti per
entrare bisogna essere molto bravi e avere molte
ore di volo e vengono nominati solo uno o due
piloti all’anno. Quindi è stato molto difficile, ma,
nonostante questo, Virgilio vuole continuare a
dare sempre il massimo per essere sempre più
bravo. Questa giornata con Virgilio ci è piaciuta
tanto e adesso la rivedremo proprio il 9 di settembre perché le frecce faranno un esibizione a Rimini!
Così festeggeremo anche il suo compleanno tutti
insieme. Non vedo l’ora!!!
MARTINA COLONNA 2a H
OLIMPIA
LONDRA 2012
Le olimpiadi del 2012 sono state un avvenimento
che ha appassionato milioni e milioni di persone in
tutto il mondo, e quale città migliore se non Londra
potevano scegliere per celebrare questa bellissima
manifestazione? Nel 2007 in previsione di quest’avvenimento è stato costruito il “Wembley
Stadium”, uno stadio olimpico ispirato al Camp
nou di Barcellona. Le olimpiadi si sono aperte con
uno spettacolo ispirato alla rivoluzione industriale
avvenuta in Inghilterra nel XVIII secolo. Nella
Sono in aumento i ragazzi che rimangono ipnotizzati ore e ore davanti allo schermo dei videogiochi
o del computer credendo di non correre alcun
pericolo. In realtà, però, questi oggetti tecnologici
creano problemi alla salute. Si parte da una semplice passione che successivamente può portare a
dipendenze, a perdite del controllo, continuo malessere, agitazione,
depressione, disagi
nell’ambito
relazionale
e
famigliare, crisi
epilettiche
da
videogiochi (crisi
con perdita di coscienza) ecc … pensa te che il 5 % degli
studenti tra i 14 e i
18 anni sono già
Internet-addicted e la maggior parte di questi ragazzi è ad alto rischio di sviluppare dipendenza.
Sono per questo in diminuzione i ragazzi che si
parlano guardandosi in faccia e che fanno passeggiate o giochi all’aperto. Tutti preferiscono rimanere incollati al computer a chattare e ai videogiochi
isolandosi dal mondo esterno e diventando quasi
asociali. Anche l’avversario e le carte da gioco ora
sono state sostituite dal computer! Per questo bisogna cercare di passare meno ore possibili al computer e ai videogiochi perché, anche se non ce ne
accorgiamo, può causare molti rischi e diventare
come una droga, anche se oggi esistono gli schermi
ad alta frequenza o a cristalli liquidi che sono meno
nocivi per la salute.
seconda parte, e anche la mia preferita, c’è stata la
sfilata dei vari paesi, le squadre nazionali erano
tutte precedute dal porta-bandiera, per l’Italia è
stata la campionessa mondiale di scherma Valentina
Vezzali; le squadre hanno anche sfilato con i loro
costumi tipici, l’Italia ha sfilato in un completo blu
giacca e cravatta, a mio parere molto elegante.
L’Italia si è classificata come ottavo paese che si è
aggiudicato più medaglie. Gli sport nei quali abbiamo raggiunto i migliori risultati sono stati: il
fioretto femminile dove l’oro, l’argento e il bronzo
se lo sono aggiudicate tre italiane tra cui Valentina
Vezzali, la finale singola e a squadre di ginnastica
artistica femminile, nel box maschile con Clemente Russo che si è aggiudicato l’argento nella finale,
con i canonisti che si sono aggiudicati il bronzo
nella semifinale e naturalmente tante altre, per un
totale di 28 medaglie, una in più di Pechino, per la
precisione 8 ori 9 argenti e 10 bronzi. Le prossime
olimpiadi si svolgeranno nel 2016 a Rio de Janeiro
in Brasile nel 2013 avremo la conferma di quale
città tra Istambul in Turchia, Madrid in Spagna o
Tokyo in Giappone ospiterà le olimpiadi 2020. Le
olimpiadi resteranno sempre l’unica manifestazione che fa sognare l’intero mondo nello stesso
momento e resteranno sempre una cosa magica per
tutti.
FRANCESCA BINOTTI 3aH
GIOGIA CALCINELLI 2a H
febbraio 2013
Fuori dal guscio
Autore: Jerry Spinelli
Trama: David, il protagonista, ha nove anni ed ha
perso da poco sua madre in un incidente. Suo padre
lavora fuori città, per questo lo vede solo nei fine
settimana. Ora David è costretto a vivere a casa
della sua buonissima nonna che, ogni giorno, deve
sopportare la rabbia e le sfuriate del nipote. Da
quando è morta la madre, David è diventato chiuso
ed introverso, non ha nessun amico e non ne vuole
avere: la nonna cerca continuamente di trovargliene uno. Un giorno David, spinto dalla nonna,
partecipa ad una caccia all’uovo, che consiste nel
trovare delle uova nascoste nel terreno. Improvvisamente, David trova un uovo ma, raccogliendolo,
si accorge che sotto a esso c’è una ragazza che pare
quasi morta. Non racconta nulla a nessuno e il giorno dopo ritorna nel luogo
dove ha trovato quella ragazza ma si accorge che è
sparita. Più tardi scoprirà
che il corpo sdraiato a terra è quello di Primrose,
una ragazza tredicenne
che, incuriosita dai rumori prodotti dalla gente impegnata nella raccolta delle uova, si è nascosta sotto un uovo per scoprire
che cosa stava succedendo. Primrose è una ragazza
alquanto strana: è arrogante e usa vestiti molto
eccentrici. Non ha conosciuto suo padre ed il
frammento di una foto è tutto quello che le resta di
lui. Sua madre è una chiromante un po’ matta che
prevede a tutti un futuro felice e che vive in una
vecchia roulotte. Non sopportando gli strani atteggiamenti della madre, Primrose si è trasferita in un
furgone senza ruote. I due ragazzi si frequentano e
iniziano ad andare in giro per la città in bicicletta,
di nascosto, la notte mentre la nonna di David
dorme. Tra David e Primrose ben presto nasce una
bellissima e sincera amicizia. David grazie a
Primrose impara ad essere più estroverso e a non
avere paura del buio mentre Primrose impara ad
essere più gentile.
FRANCESCA BINOTTI 3aH
ARMAGEDDON
GIUDIZIO FINALE
Armageddon è un film di fantascienza del 1998 con
Bruce Willis, Ben Affleck, Owen Wilson e molti
altri. La trama è molto semplice: pioggia di meteoriti in America, la N.A.S.A. scopre un meteorite
grande come il Texas che si avvicina alla Terra .Se
il meteorite si abbattesse sulla Terra, sarebbe la fine
dell’umanità. La N.A.S.A. ha solo 18 giorni per
trovare il modo di deviare l’asteroide. I tecnici
hanno un’idea: spedire con uno shuttle degli uomini che dovranno arrivare sul meteorite, trivellare e
piazzare una bomba nucleare all’interno. Chiamano il miglior trivellatore del mondo per perfezionare la trivella che dovrà essere spedita sul meteorite.
Harry (il trivellatore) decide di andare di persona
insieme al suo gruppo di lavoratori. Partono, purtroppo Oscar (Owen Wilson) muore e insieme a lui
i piloti di uno dei due shuttle l’Indipendence. Alla
fine riescono a deviare il meteorite e salvano la
Terra.
CHRISTIAN OLIVIERI 2a H
IL SIGNORE DEGLI
ANELLI
Il signore degli anelli è un libro stupendo, emozionante e travolgente. Narra di Frodo, un Hobbit,
che riceve come eredità un anello che è in grado
di rendere invisibili e invulnerabili le persone che
lo indossano, ma
Sauron, il re delle
forze del male, lo
vuole a tutti i costi perché dentro
c’è tutta la forza
di cui avrebbe bisogno per dominare tutta la terra,
ma allora nove
persone partono
per distruggere
quell’anello …
non voglio continuare oltre perché, se aveste
scelto di leggere il libro grazie a questo articolo,
mi dispiacerebbe rovinarvi la lettura; il libro è un
bel po’ lungo infatti è stato diviso in tre capitoli:
1.
La compagnia dell’anello
2.
Le due torri
3.
Il ritorno del re
ma visto che non bastava è stato diviso in sei libri;
certo vi sembrerà un po’ lungo ( la metà di voi ha
smesso di leggere questo articolo da quanto sembrava noioso) ma vi assicuro che ne vale la pena
leggerlo, soprattutto il primo libro che è stupendo. Spero che vi sia piaciuto il mio articolo per me
è stato molto divertente scriverlo! Ciao a tutti!
MICHELE CUCCI 3a H
Pag.10
Recensioni
Il Caso Romeo
ELISA PURICELLI GUERRA
La protagonista del libro si chiama Sophie ed è una
ragazza di 16 anni che frequenta la quinta Ginnasio
Guidoletti di Milano. È
regista della Compagnia
teatrale della sua scuola.
È una ragazza molto timida che non riesce a dichiararsi al suo amico Arturo.
Sophie è una ragazza “elettrica” nel vero senso della
parola; infatti quando tocca qualcuno si forma una
scintilla. Questa sua particolare caratteristica permetterà a lei e ad Arturo di
risolvere il “Caso Romeo”.
MATTIA URBINATI 3 aD
Fairy Oak
Fairy Oak è una trilogia che narra di due sorelle
“non perfettamente gemelle”, dotate di poteri magici: Pervinca è una strega del Buio, infatti con i
suoi poteri può far scomparire le cose, renderle
orribili e lei stessa si può trasformare in animali
feroci, spaventosi, come i lupi, i falchi, i gufi … è
una ragazzina molto irascibile e non si lascia spaventare da nulla. Pervinca è magra, con dei capelli
rosso scuro, tagliati corti; ha un nasino all’insù e il
viso coperto di lentiggini. Vaniglia è la sorella
gemella di Pervinca, ma, al contrario di lei, possiede il potere della Luce, l’opposto di quello del
Buio, perché può far comparire le cose, renderle
meravigliose e trasformarsi in animali stupendi,
come pettirossi, le coccinelle, gli usignoli … è
sempre felice, allegra
e gentile con tutti, la
cosa che la spaventa
di più sono i temporali. Vaniglia è identica
a sua sorella, solo che
i suoi capelli sono lunghi e color biscotto.
Le gemelle dovranno
combattere per salvare le loro città e il loro
popolo dal nemico,
chiamato “Il Terribile
21”, perché arriva
sempre in corrispondenza con questa data, temuta da tutti. Alla fine, le
gemelle riusciranno a sconfiggerlo, ma con l’aiuto
dei loro simpatici amici: Flox, Grisam, Shirley,
Robin (detto Scricciolo), Nepeta, Billy, Tommy,
Acanti e la piccola Sophie. Magia, amore, amicizia, mistero: queste sono le parole per descrivere
questa emozionante saga, ma non solo, ci sono altri
quattro libri su Fairy Oak, con l’aggiunta di un
quinto, uscito da poco, che si intitola: “Un anno al
Villaggio-Diario di Vaniglia e Pervinca”. Buona
lettura!!!
CLAUDIA FATTORI 2a H
L’ULTIMO ELFO –
SILVANA DE MARI –
SALANI
Questo libro appartiene al genere fantasy, ma richiama la realtà parlandoci di concetti e valori
universali e profondi. Inoltre la presenza di figure
mitologiche fa sì che la storia coinvolga non solo la
vita degli uomini, ma si allarghi a un mondo di altri
personaggi misteriosi, trattando sentimenti
estensibili a tutti. Yorsh, in qualità di ultimo dei
suoi simili, è anche il più potente degli elfi e
possiede qualità di cui fa uso ricorrente nel corso
dell’avventura, tra queste figurano la capacità di:
resuscitare vari animali, guarire le ferite (ma solo
quelle altrui), accendere il fuoco senza l’uso di
strumenti appositi, aprire i chiavistelli senza le
chiavi, leggere nella mente di chi incontra e, in
parte, di “pilotarla”. Proprio per queste sue capacità gli umani lo temono, considerandolo un nemico,
un mostro capace di piegare le menti a proprio
volere e uccidere. In realtà Yorsh è tutto il contrario: non mangia mai un essere che abbia pensato e
piuttosto che uccidere un moscerino (e il solo
pensiero di questo gesto lo getta nella più totale
disperazione) lo riporta in vita con tutto il suo
amore. Yorsh è un personaggio estremamente sensibile e innocuo e ha paura degli uomini, perché è
cresciuto con l’idea che gli uomini mangiano gli
elfi. Yorsh è anche fortemente attratto dalla voglia
di conoscere e imparare cose nuove, al punto di
dedicare tredici anni della sua vita a prendersi cura
di una biblioteca, che contiene tutto il sapere umano e del drago custode della biblioteca, Erbrow.
Dimostra anche un grande attaccamento al drago
perché si prende cura anche di lui. Fra tutti i
personaggi, ho scelto di parlare dell’elfo poiché ho
apprezzato le sue qualità: la fedeltà, la sincerità,
l’amore per tutte le creature viventi e per il sapere.
Mi hanno divertito le parti in cui il suo nome mal
interpretato e scambiato per espressioni di maleducazione.
SIMONE DE CHIARA 3D
RAGAZZI DELLE
BARRICATE
Scrivo questo articolo perché vorrei consigliare a
tutti i ragazzi della mia età un libro molto interessante che si intitola “Ragazzi delle Barricate”.
Questo libro è ambientato nel 1800 e narra la storia
di un ragazzo di nome Enrico
Minazzi che lavorava come
garzone per un tipografo dal
quale viene mandato a fare
una commissione presso la
casa della famiglia De
Cristoforis dove conosce
Malachìa. All’inizio i due non
vanno molto d’accordo, ma,
poi quando scoprono che ci
sarà una rivolta contro gli austriaci che ormai hanno preso
il dominio di Milano, diventano grandi amici. Questo libro mi ha fatto riflettere
perché, leggendolo, ho capito che unendo le proprie forze si possono sconfiggere anche nemici
molto più forti di noi.
SOFIA ZANGHERI 2aH
MARGHERITA HACK
L’UNIVERSO DI MARGHERITA HACK
Nel libro, l’autrice racconta la sua storia e parla di
sé come il fiore margherita, semplice e bello, un
fiore comune, anzi
“popolare”. Margherita Hack è nata a
Campo di Marte a Firenze. Era una ragazza sportiva che amava la bicicletta e praticava l’atletica leggera. Da piccola era
“birichina”: alla sua
amica vicina di casa
e più piccola, diceva di strappare nell’orto i pomodori non ancora maturi. Finito il ginnasio Margherita si iscrisse alla Facoltà di Lettere, ma dopo
poche lezioni seguì la sua amica Tina iscrivendosi
alla Facoltà di Fisica. Fu così che grazie alla sua
amica, oggi si ritrova ad essere una astrofisica
famosa in tutto il mondo.
IL DOTTOR PROTTOR E LA
DISTRUZIONE DEL MONDO
-JO NESBO-SALANI
Bulle è un ragazzino di dieci anni alto meno di un
metro, molto lentigginoso e dai capelli rossi col
ciuffo. È un tipo spavaldo intraprendente ( fin
troppo), coraggioso con un’ immensa sfacciataggine, in contrasto con la sua minuscola statura. Tina
è la sua compagna di avventure, una ragazzina
audace, energica e piena di buon senso. I due amici
diventano gli aiutanti del dottor Prottor, scienziato
pazzo creatore di fantastiche invenzioni tra cui
acroscarpe e polveri per petonauti. Tutti e tre sono
golosissimi di creme caramel, e spesso se ne fanno
grandi scorpacciate. Altri personaggi sono: la signorina Strobe, (l’insegnante di storia dei ragazzi,
che usa il famigerato
colpo Strobe, il quale
consiste nel colpire con
forza la cattedra, o
qualsiasi altra superficie e provocare un trem
e
n
d
o
rumore),Gregor (l’insegnante di musica,
che successivamente si
scopre essere un uomorana, con la lingua
allungabile a dismisura, innamorato della
Strobe), il re della Norvegia, che poi viene
sostituito da un camaleonte lunare, che diventa presidente grazie all’ipnosi. In questo libro
vedremo i personaggi alle prese con un’invasione
aliena e Bulle si distingue in tante iniziative per
contrastare l’avanzata dei camaleonti lunari, che
hanno preso il potere e stanno cercando di conquistare il mondo intero. In particolare il loro capo,
Hallvard Tenoresen ipnotizza i telespettatori attraverso un programma televisivo e cerca di manovrare le menti inducendo il popolo ad abbracciare le
armi e seguire la sua smania di conquista. Il dottor
Prottor, Bulle e Tina formano una squadra in cui
grazie alle invenzioni di Prottor e alle iniziative dei
suoi aiutanti si combatte l’ingiustizia per salvare
l’umanità.
SIMONE DE CHIARA 3aD
MATTIA URBINATI 3a D
TWILIGHT
Twilight è il primo libro, il primo esordio, di
Stephanie Mayer. La lettura è semplice e scorrevole.
Nonostante abbia molte pagine e possa far desistere
alcune persone dalla lettura io, invece, lo consiglierei a tutti anche ai non amanti dei libri. R E CENSIONE
Isabella Swan conosciuta anche come bella si trasferisce da Phoenix (Arizona) a Forks (Washington), la
città più piovosa dello stato di Washington, per
permettere a sua madre di viaggiare col suo nuovo
marito. Durante il suo primo giorno di scuola a
Forks fa la conoscenza di: Eric, Mike, Angela e
Jessica. Durante l’ora di pranzo si accorge di cinque
ragazzi: tre maschi e due femmine. Essi sono stranamente belli ma, allo stesso tempo vengono evitati da
tutti gli altri studenti. Tra i cinque ce ne è uno che la
colpisce particolarmente, il più bello, Edward Cullen.
Tra i due nasce un amicizia dapprima molto cauta.
Edward è molto evasivo e misterioso nei confronti
di Bella, ma poi, un giorno, nel parcheggio della
scuola un auto senza controllo sta per schiacciare
Bella ma, non lo fa grazie a Edward che la sposta in
tempo. Bella, però , si convince che Edward non è
mai stato al suo fianco, senza mai trovare risposta.
Bella, intanto, vieni invitata dagli amici a fare una
gita in spiaggia a “La Push” dove incontra Jacob
Black, la cui famiglia è da tempo amica della famiglia Swan.. Bella si fa raccontare da Jacob le leggende della sua tribù, da cui viene a sapere, sempre
secondo la leggenda, che la famiglia Cullen è una
famiglia di vampiri. Bella racconta quello che ha
saputo ed Edward stufo di mentire confessa ma, le
dice anche che sono diversi perché non bevono
sangue umano, ma quello di animale quindi si
definiscono “vegetariani”. Bella incondizionatamente innamorata di Edward lascia perdere e …
VOTO: 10 E LODE !!!
IO DENTRO GLI SPARI
AUTRICE: Silvana Gandolfi
CASA EDITRICE: Salini Editore
LA STORIA IN BREVE
Santino è un bambino di sei anni, il padre non ha
lavoro. Per guadagnare qualche soldo fa parte della
manovalanza della famiglia mafiosa di Tonduzzo
un paesino (inventato) vicino a Palermo. Non è
cattivo, non ricatta o uccide nessuno, ruba un po’
soltanto per assicurarsi il pane quotidiano per la
famiglia, ma si immischia in brutti affari e viene
ucciso insieme al nonno davanti agli occhi del
bambino, che sopravvive per miracolo.
RIFLESSIONE SUL LIBRO
La Sicilia è purtroppo lo scenario più classico per
una storia di mafia, e questo libro è ambientato
proprio a Palermo. Quasi metaforicamente, perché
la storia è fondamentalmente una descrizione del
mondo della mafia visto non dai mafiosi, ma dalla
vittima, in questo caso un bambino. La mafia vista
da un bambino; da un innocente. In questo mondo
ERICA ANDERLINI 2a N
L’era glaciale quattro
Un film molto conosciuto e questa è la sua trama.
All’inizio di questa storia il mondo si divide in
varie isole e una famiglia di animali preistorici
viene separata in due isole diverse che andavano in
giro per l’ oceano senza mai fermarsi. Da una parte
dell’isola ci sono due mammut e dall’altra una tigre
e un mammut. La tigre e il mammut navigarono in
giro per l’oceano per ritrovare la loro amata famiglia In questo viaggio trovarono una ciurma e i
componenti erano: una tigre, uno scimpanzé che
era il capo della ciurma e una foca. Durante il lungo
viaggio la ciurma saccheggiò dei villaggi e fece
prigionieri gli animali che li abitavano. Con il
passare del tempo la tigre si innamorò di Diego (la
tigre maschio) e li aiutò a sconfiggere la ciurma.
Infine riuscirono a trovare la loro famiglia per
riunirsi in una nuova piccola isola e vivere felici e
contenti.
SAMUELE SAPUCCI-LEONARDO BECCHINANZI
II H
di complicità e corruzione, simboleggiato dalla
Sicilia, dove si manifesta maggiormente il fenomeno dell’omertà; un bambino di sei anni fa una cosa
che ben pochi adulti hanno il coraggio di fare: dire
la verità.
DESCRIZIONE DEL PERSONAGGIO
Nascere in Sicilia con il padre che lavora per la
mafia non deve essere proprio il massimo dell’educazione civile che si possa dare ad un bambino di
sei anni come Santino; ma grazie all’intervento del
Cacciatore, un detective che da la caccia alla mafia
di Tonduzzo, al quale sta a cuore la giustizia;
Santino impara la differenza tra ciò che è giusto e
ciò che è sbagliato, e aiuta le indagini sull’omicidio
del padre e del nonno, rifiutando il silenzio che gli
avrebbe risparmiato tutti i suoi problemi successivi. La cosa più bella del gesto che ha fatto è che non
l’ha fatto per vendetta, ma perché trionfi la giustizia, per mettere fine alla criminalità organizzata, e
nel suo piccolo, questo è un gesto davvero giusto,
limpido ed innocente.
GABRIEL GIANNINI 3aD
Amici Animali
febbraio 2013
UNA CASA
DI PETALI ROSSI
Una Casa di petali rossi è un libro dell’indiana
Kamala Nair e parla di una ragazzina statunitense
con origini indiane, Raknee. Durante l’estate dei
suoi undici anni, Raknee, cresciuta in Minnesota
negli Stati Uniti, ma con i genitori indiani, va a
trovare i suoi parenti in India con sua mamma,
Amma. Appena arrivata, ad accoglierla ci sono le
sue cugine: Gitanjali, la più grande di diciassette
anni, Meenu di quattordici e Krishna, sua coetanea, con cui fa presto
amicizia. All’inizio
l’India non le piace, ma
col passare del tempo
cambia idea. Raknee
passa le giornate con
Krishna e a volte
Meenu, che una volta,
per spaventarla le racconta che dall’altra parte del muro che separa
la loro casa dal bosco,
c’è un mostro che si
ciba di bambine. Un
giorno però Raknee,
spinta dalla curiosità, attraversa il bosco e vede che
dall’altra parte c’è una casa con un bellissimo
giardino pieno di fiori. Entrando in casa scopre che
lì ci abita una ragazza di sedici anni di nome Tulasi
e diventano amiche. La va a trovare tutti i giorni,
ma dopo un po’ si accorge che le sue visite sembrino farla stare ogni giorno peggio. Raknee decide di
confidarsi con sua zia Veena che le svela che in
realtà Tulasi è la figlia di sua madre e di un uomo
con cui stava da giovane, Prem. Rakhee spera che
Tulasi venga a vivere con lei in America, ma alla
fine la ragazza resta a vivere con suo padre Prem e
Amma, che decide di rimanere in India mentre
Raknee torna in America con suo padre Aba.
Questo libro mi è piaciuto molto, è ricco di suspense
e, anche se abbastanza lungo, si legge molto velocemente. A tratti è un po’ drammatico, ad esempio
quando Gitanjali si butta in un pozzo perché costretta a sposare Dev, molto più anziano di lei.
Questo libro per me è scritto veramente bene.
FEDERICA ROSSI 2a H
“l’uomo che piantava
gli alberi”
Autore: Jean Giono Editore Salani, Anno: 2008
Nei primi giorni di scuola abbiamo visto un racconto animato di cui poi abbiamo fatto la recensione. Il
racconto animato “L’uomo che piantava gli alberi”
è stato scritto da Jean Giono, uno scrittore francese
vissuto nel secolo scorso. La storia è ambientata tra
i monti della Provenza dove un giovane, il narratore, vagava solitario. Gli mancava l’acqua. In lontananza scorse unuomo di circa cinquant’anni, che
stava facendo pascolare le sue pecore. Il pastore gli
diede la sua borraccia e, siccome era tardi, lo invitò
a casa sua. Cenarono insieme e, finito di mangiare,
il pastore si mise ad osservare e scartare delle
ghiande. Il giovane voleva conoscere meglio il
pastore, perciò, il giorno dopo, per trattenersi
a casa sua, inventò la
scusa che voleva riposarsi ancora un po’. Il
pastore si mise a piantare le cento ghiande scelte il giorno prima, con la
speranza di veder nascere un bosco di querce. Il
giovane si fece raccontare dal pastore la sua
storia. Egli gli disse che
si chiamava Elzèard
Bouffier e che era rimasto solo dopo la morte della moglie e il figlio. Dopo
molti anni, in cui il giovane era stato lontano a causa
delle guerre, tornò e trovò la foresta che Elzèard
aveva coltivato, trasformando quel sito desertico e
desolato in un luogo pieno di alberi e di vita. Alcune
guardie forestali si accorsero che la foresta continuava ad espandersi e lo definirono un miracolo,
non sapendo che era opera di un uomo. Per ammirare quelle terre rigogliose, dopo qualche giorno
iniziarono ad arrivare persone importanti. Cominciarono ad apparire dei piccolissimi paesini, dove la
gente era un tutt’uno con la natura e naturalmente
erano tutti molto felici, una felicità dovuta alla
determinazione di un uomo solo.Il racconto cerca
di trasmettere un bel messaggio: ogni uomo, anche
il più piccolo e povero, può, con piccoli gesti
quotidiani, cambiare il mondo in meglio. Ci fa
anche capire che quando una persona è determinata
e decisa in quello che vuole fare, non importa
quanto tempo bisogna aspettare prima di vedere i
risultati: prima o poi arriveranno e quando saranno
evidenti, sarà la soddisfazione più grande. Il racconto animato mi è piaciuto: anche se all’inizio era
un po’ triste, però poi mi ha trasmesso una carica
positiva, di speranza e di amore. Il modo di raccontare comincia lento, poco scorrevole e non molto
facile da seguire, ma poi diventa molto più vivace.
Anche le immagini animate all’inizio sono grigie,
ma poi con gli alberi arrivano il colore e la vita.
CLASSE 2aN
LA LOGICA DELLA MIA
CAGNOLINA STELLA
I cani hanno una propria logica nel fare le cose, e io
ho cercato di identificare quella della mia cagnolina
Stella. Ecco le sue abitudini:
1.Dormire sulla pancia del proprio padrone (la mia
pancia!). 2.Inseguire e cercare di prendere un uccello o un gatto. 3.Salire sul divano e riposarsi su
una coperta. 4.Pensare che l’aspirapolvere sia un
metodo per giocare con lei. 5.Fare la “festa” al
proprio padrone o chiunque (amici, postino, nonni,
zii, gli omini che sistemano l’ascensore, ecc.).
6.Giocare in giardino.
7.Aspettare che dal tavolo
caschi qualcosa da mangiare (penso che questa sia la
sua preferita!!) 8.Fare la
“pazza” sul tappeto ( cioè
correre avanti e indietro-appunto come una pazza-poi si
ferma, io faccio un salto, e
lei continua a correre).
9.Mangiare, al volo, con un
salto le zanzare o le farfalle. 10.Cercare di masticare un chicco d’uva che scappa da una parte all’altra
della bocca. 11.Cercare di mangiare una castagna
bollente: la sputa perché scotta, poi la rimette
subito in bocca finchè non scotta più. 12.Scappare
davanti ai palloncini (quando era piccola un palloncino le era scoppiato sul muso!).
Ho dedotto che questa è la logica del mio cane:
· Mangiare il più possibile perché non sa quando
sarà la prossima volta. Difendere il territorio solo
dai gatti e non dai postini, idraulici e amici.
· Fare di tutto per guadagnarsi moltissime coccole!
Pag.11
Pag.9
ALVIN
Alvin è il nostro cagnolino, l’abbiamo preso quando ancora aveva un mese e mezzo, ora ha 7 mesi,
ed è nato il 16 marzo 2012. È un incrocio tra un
Maltese e uno Yorkshire. Ha il pelo nero e sul petto
una macchia grande tutta bianca, unghie affilate e
denti piccoli, ma pungenti. È di statura mediopiccola e non crescerà ancora, così lo potremo
prendere in braccio e coccolarlo in giardino come
se fosse un batuffolo di neve. Il suo fiuto è molto
sviluppato; quando sente l’odore di carne che sta
cucinando mia mamma, abbaia alla finestra come
per dire “Apriti, ne voglio un po’ anche io!” Appena vede me o mia sorella Alessandra ci salta
addosso per farci la festa, gli piace mangiare e ama
giocare, non smetterebbe mai di saltare e prendere
a morsetti i nostri palloni in giardino. Quando noi
arriviamo da una passeggiata oppure quando torno
dagli allenamenti di calcio, Alvin si mette seduto
davanti alla porta dopo aver sentito la nostra macchina in arrivo. Io e mia sorella gli abbiamo insegnato a stare seduto e a dare tutte e due le zampe,
con l’aiuto dei croccantini, senza ricompensa non
ci saremmo mai riusciti! Un giorno, per la felicità
del mio ritorno dall’allenamento, ha fatto un salto
alto verso di me , ed è caduto sulla zampa posteriore
destra e si è lussato l’anca… l’abbiamo dovuto
portare dal veterinario ed è stato a riposo per circa
un mese, ci faceva una gran pena, ma ora per
fortuna si è rimesso. Spero che vivremo ancora
anni felici con lui e che non si farà più male in
seguito ad incidenti più gravi. Una carezza per te,
cucciolo!!!
LEONARDO BECCHIMANZI 2a H
BEATRICE POGGI 2a H
IL MIOCONIGLIETTO
CURIOSITA’ SUGLI
ANIMALI
LO STRUZZO
In uno studio eseguito su struzzi, durato più di
ottanta anni, non si è mai scorto
uno struzzo mettere la testa nella
sabbia. L’occhio dello struzzo è
più grande del suo cervello.
GAMBERETTO
Il cuore di un gamberetto è nel
capo.
FARFALLA
Le farfalle odono i sapori con i
piedi. Le farfalle maschio hanno colori più sgargianti
al fine di attirare le femmine.
SCARAFAGGIO
Uno scarafaggio privato del capo
sopravvive nove giorni prima di
cessare di vivere.
TARTARUGHE DI TERRA
I maschi hanno una coda che è
molto più lunga di quella delle
femmine. Come si vede l’età di una tartaruga? Pare
che ad ogni anello corrisponda un anno di età. Le
tartarughe piccole devono mangiare tutti i giorni,
due volte al giorno. Quelle grandi ogni due giorni.
Non sono animali sociali perché non sentono la
mancanza dei loro simili.
GIORGIA ARLOTTA 3a H
UN ANIMALE PER AMICO
Il mio caro animale è Pegaso, ma siccome è una
femmina l’ho soprannominata Do Re Mi, perché
ha un nitrito dolce e melodioso. Lei vive nel castello della fantasia e ogni tanto mi viene a prendere per
portarmi lassù. Questa fortezza incantata è rosa ed
è sospesa nel cielo sopra le nuvole. Do Re Mi ha il
pelo bianco e corto, la sua criniera e la sua coda
sono viola, ha uno speciale unicorno magico con
tutti i colori dell’arcobaleno che guarisce le ferite.
Lei quando si calma appoggia la sua fronte sulla
mia, poi mi porta in camera sua e mi
consegna il pettine per pettinarla e
bardarla di accessori luccicanti,
ma ogni tanto mi ruba gli
oggetti e questo non mi
piace. Lei adora stare con
me e quando sto male lei
lo capisce subito: con la testa
si infila tra le mie braccia. Anch’io, quando vedo Do Re Mi che sta male le faccio
una carezza. Poi salgo sulla sua groppa per andare
a fare una passeggiata tra le nuvole e fortunatamente riesco sempre a tirarla su di morale. Il suo
momento preferito della giornata è l’alba, perché le
nuvole sono di un colore rosa candido. Sono fortunata ad avere un’amica così sincera, che ha fiducia
in me e che mi accetta come sono. Noi ci capiamo
al volo e ci aiutiamo a vicenda nei momenti di
difficoltà senza voler niente indietro. Ogni tanto
litighiamo, ma dopo ci diamo tanti di quegli abbracci che ci soffochiamo. Do Re Mi si sacrificherebbe per me e io le sono grata. Noi ci riteniamo due
sorelle e per noi l’amicizia è la vita, perché è unica
e da vivere fino in fondo. Io e lei insieme possiamo
spostare montagne e oltrepassare ostacoli, ma la
cosa che mi farebbe più felice è che Do Re Mi
esistesse veramente perché mi terrebbe compagnia
in ogni momento!
MARIE DESPOT 1aB
Chicco aveva un bellissimo pelo morbido e lungo
color grigio e bianco, delle orecchie molto grandi,
degli occhi azzurri a mandorla, un naso piccolo e
dei baffi molto lunghi. Aveva delle zampette piccole, ma era un coniglio molto scattante! Ogni
volta che lo lasciavo in giardino per riprenderlo ci
voleva un sacco di tempo! Aveva anche una codina
piccola e tutta morbidosa! Era un coniglietto al
quale piaceva mangiare! La sua alimentazione era basata su
frutta e verdura e tantissimo fieno! Anche
se adesso non c’è più,
gli voglio sempre
bene e rimarrà nel mio
cuore! Mi ricordo che
una volta gli ho fatto
il bagnetto e lui non si
voleva far asciugare il pelo con il phon e quando mi
ha rosicchiato tutte le ciabatte! Che bei momenti
passati assieme…! Lo ricorderò sempre come un
coniglio affettuoso e credo che anche lui volesse
bene a me. Sarà sempre il mio FRATELLINO!
DESIRÈE ERBETTA 2aD.
IL MIO CANE NAMI
Il bellissimo cane che oggi vi voglio descrivere è di
mia nonna: è una dolcissima femmina e si chiama
Nami. Nami è un pastore tedesco, ha otto anni, ha
il pelo liscio e morbido con una coloratura
marroncina-giallastra. Ha la testa rotonda con un
sorriso stampato sul viso, le orecchie sono simpaticissime, una su marrone e una in giù leggermente
più chiara, veramente divertenti. La considero il
mio vero animale domestico perché io possiedo
soltanto cinque pesci e con essi non puoi stabilire
delle amicizie, mentre con un cane puoi, ed è
bellissimo. Il legame che abbiamo instaurato è
forte e niente ci separerà. Nami è amichevole e
giocherellona, soprattutto quando usiamo la palla.
Purtroppo, come succede in tutti i cani, ha paura dei
botti e dei fuochi d’artificio, quando li sente impazzisce e diventa matta; ad esempio durante la ‘notte
rosa’ mia nonna l’ha dovuta rinchiudere in garage
per non farle sentire i botti, lei stava veramente
dando di matto: ululava e correva ovunque.
Poverina!!!!! Quando vado da mia nonna, è la
prima che mi saluta e mi dà il buongiorno. Dopo
aver ricambiato il saluto la porto a fare la passeggiata mattutina che lei adora e, infine le dò da
mangiare. Sicuramente è il cane più amichevole,
generoso e stupendo che potrò mai conoscere.
Nami è la migliore.
LETIZIA CARDELLI 2aD
IL CANE RANDAGIO
Un giorno, un cane randagio vide passare un gattino e così si mise a rincorrerlo per cercare di
prenderlo. Il gatto era piccolino e ancora poco
astuto. Era quasi giunto ad acchiapparlo, quando il
cane vide un gatto bello grosso, allora lasciò il
gattino, che scappò via, e cercò di prendere il gatto
più grosso, ma non ci riuscì e anche il gattone
scappò via. Non solo era più grande, ma anche più
esperto in fughe! Il povero cane rimase, così, senza
niente da mangiare. Meglio accontentarsi di poco
che di niente.
DAVIDE ZENCHI 1aD
Racconto
OLTRE IL BOSCO…
Era una mattina umida e nebbiosa, quando io,
Anna, Livia e Michele decidemmo di passare una
giornata tra amici e di recarci sulle colline a Madonna di Saiano. Faceva molto freddo per una
qualunque giornata d’estate; eravamo vestiti in
modo estivo: jeans corti, t-shirt e scarpe da ginnastica. -Ok, siamo pronti?- Ci chiese Anna con voce
decisa nascondendo i brividi tra i denti. -Io, io ho
freddo…- Mormorava continuamente Livia. -Dai
non preoccuparti, camminando ti riscalderai!- La
rassicurammo io e Miky. E dopo qualche lamento
eravamo già in cammino verso la nostra meta.
Camminammo per più di due ore… -Oh io sono
stanca! Ci possiamo fermare?-. – No, no siamo
quasi arrivati…su forza!!!-. Il cielo si faceva sempre più scuro e la nebbia sempre più fitta. –Anna,
ma dove siamo?- Chiese Miky con voce tremolante… -Io, io… non so!-. –Come??? Ci siamo persi?Urlai disperata! –Sì… la cartina si è bagnata e non
trovo più la strada!!!- Disse lei. Si vedeva che era
preoccupata e impaurita, ma in fondo era lei la
leader e doveva guidarci… Entrammo nel bosco.
Gli alberi erano alti e contorti, sembrava ci stessero
osservando; i loro rami erano come lunghe dita
pronte ad afferrarci. –Non sono uno gnomo,
zuccona, sono un folletto!!!-. –Quel coso ha parlato, lui sa parlare!!!!!!-m Urlai esterrefatta. –Certo
che so parlare e sono anche più intelligente di te,
piccola umana!!- Disse quel “cosetto” con tono
arrogante. Miky aveva ancora la bocca aperta per
la sorpresa. Livia era la più piccola tra noi quattro,
e con la sua dolce vocina, chiese al folletto: -Tu
sapresti indicarci la strada di casa, noi ci siamo
persi … - E perché dovrei … siete solo degli stupidi
ragazzini!- Rispose lui. - Giuro che ti…- - No,
aspetta!- Mi fermò Livia. - Noi potremmo rifornirti
il cibo; abbiamo le mani grandi e possiamo raccogliere più di una ghianda alla volta!- - Mh … sì,
potrebbe funzionare … - Disse il folletto in modo
pensieroso… Dopo qualche minuto ci ritrovammo
a raccogliere ghiande per tutto il bosco. – Come ho
fatto a farmi trascinare qui…?- Farfugliai con voce
rabbiosa… Avevo i piedi congelati e le gambe
piene di tagli, i capelli tutti bagnati per l’umidità;
ogni passo che facevo le scarpe mi sprofondavano
nel fango. Dopo una mezz’oretta avevamo già
raccolto quattro sacchi di ghiande e, finalmente,
potemmo riposarci un attimo. – Ora ci potresti dire
quale strada dobbiamo prendere?- Chiesi sforzandomi di essere gentile. Mh … beh, manca qualcosa
o mi sbaglio???- Disse il “cosetto” con quella sua
vocina arrogante. Tutti mi guardarono severamente, allora dissi: - E va bene, ci indicheresti la strada,
PER FAVORE?!?- - Certo che te la dirò!!! Venite
con me… - Rispose il folletto soddisfatto. Infine il
“nanetto” ci mostrò un sentiero; noi lo ringraziammo e proseguimmo il nostro cammino. Camminammo per un’altra oretta e finalmente vedemmo
i nostri genitori che ci aspettavano!!! - Mamma,
mamma! Che bello vederti!- - Tesoro cos’è successo, perché sei così felice? - Tirate fuori le torce
dagli zaini, ci illumineranno un po’ la stradaAnnunciò Miky fingendo di non aver paura. Le
piante e i cespugli ci tagliavano le gambe nude
lasciandoci piccoli segni di sangue sui polpacci…
-Ahi, ahi, ahi che male non ce la faccio più!!! Ho i
piedi “spappolati”! –piagnucolava Livia. –Anch’io!! Ci possiamo fermare?- Proposi. – Siamo
stanchi, ormai sono tre ore che camminiamo!- Era
tutto scuro, stava diventando buio. Ci fermammo
per mangiare qualcosa. – Dove andiamo dopo?- Direi che potremmo prendere questa strada, vedi?
Quel sentiero lì… - Discutevano Anna e Michele.
– Pensi che moriremo?-Mi chiese Livia con un fil
di voce. – No, scherzi vero? Torneremo a casa ! –
Le dissi con voce forte , ma in realtà temevo
anch’io, non la morte, ma di non riuscire a ritrovare
la strada di casa … Dai, su, andiamo! –
Ok, ripartiamo, tra poco calerà completamente il sole…- Ci rimettemmo in cammino. Ad un
certo puto si sentì un urlo: AAH ! Che schifo ! –
Livia cos’è successo ?!? – Chiedemmo preoccupati. Ho calpestato qualcosa e lui ha parlato !!! – No
! Che sciocchezze!! – Livia non è il momento di
scherzare, dobbiamo andare ! – No, vi dico che ha
parlato ! Guardate, eccolo … - Livia ci mostrò uno
strano esserino: indossava un cappellino rosso a
punta, un vestitino rosso scuro; la sua pelle era
verde ed era alto come il nostro mignolo... Che
cos’è quel “coso “??? – Urlò Anna strabuzzando
gli occhi. Io, affascinata, mi avvicinai: Penso sia
uno … uno gnomo!!! – dedussi. Non sono uno
gnomo, zuccona, sono un folletto!!! – Quel coso ha
parlato, lui sa parlare !!!!!!! – Urlai esterrefatta.
Certo che so parlare e sono anche più intelligente di
te, piccola umana ! – Disse quel “cosetto” con tono
arrogante. Miki aveva ancora la bocca aperta per la
sorpresa. Livia era la più piccola tra noi quattro e,
con la sua dolce vocina, chiese al folletto: Tu
sapresti indicarci la strada, noi ci siamo persi … E perché dovrei … siete solo dei stupidi ragazzini!
– Rispose lui. Giuro che ti … - No, aspetta! – Mi
fermò Livia. Noi potremmo rifornirti il cibo; abbiamo le mani grandi e possiamo raccogliere più di
una ghianda alla volta! – Mh … sì, potrebbe funzionare … - disse il folletto in modo pensieroso…
Dopo qualche minuto ci ritrovammo a raccogliere
ghiande per tutto il bosco. Come ho fatto a farmi
trascinare qui…? – Farfugliai con voce rabbiosa…
Avevo i piedi congelati e le gambe piene di tagli, i
capelli tutti bagnati per l’umidità; ogni passo che
facevo le scarpe mi sprofondavano nel fango. Dopo
una mezz’oretta avevamo già raccolto quattro
sacchi di ghiande e, finalmente, potremmo riposarci un attimo. Ora ci potresti dire quale strada
dobbiamo prendere? – Chiesi sforzandomi di essere gentile.
DALIA CIT 1a D
SPOR
T § SPOR
T
SPORT
SPORT
febbraio 2013
CARLOTTA FERLITO
Uno dei miei più grandi idoli è Carlotta Ferlito, è
una ragazza di 17 anni che fin da ragazza pratica
ginnastica artistica al livello nazionale. Carlotta è
nata a Catania il 14 Febbraio del 1995, ha un
carattere determinato e forte soprattutto durante le
gare e gli allenamenti. Fa parte di un programma
abbastanza noto: “Ginnaste vite parallele” sul canale 8 del digitale terrestre e 108 di Sky. Carlotta è
alta 1.58, pesa 50 kg e la sua specialità è la trave. Ha
svolto molte gare, le più importanti sono: Campioni Cssoluti, dove si è classificata nel 2009 terza al
volteggio e alla trave, nel 2010 prima al volteggio,
seconda alla trave e terza nella gara individuale.
Olimpiadi Giovanili, dove si è
classificata nel
2010 seconda
alla trave e terza al volteggio
e nella gara individuale. Europei, dove si è
classificata nel
2010 terza nella gara a squadre, nel 2011 seconda alla trave e nel
2012 terza nella gara a squadre. Gymnasiadi, dove
si è classificata nel 2009 seconda alla trave e nella
gara a squadre. Test Event, dove si è classificata nel
2012 a Londra prima alla trave e nella gara a
squadre. Carlotta si allena al Centro Tecnico Federale di Milano dove ci sono i suoi amici e le sue
amiche tra cui: Elisabetta Preziosa, Sara Riccardi,
Emily Armi, Serena Licchetta, Francesca
Deagostini Ludovico Edalli, Nicola Bartolini (il
suo ex fidanzato), Filippo Landini e Marco
Sarruggerio, ma ci sono anche gli allenatori, sia
delle ragazze sia dei ragazzi, tra cui: Tiziana Pilato,
Paolo Bucci, Claudia Ferrè e Serghey. Altre due
passioni di Carlotta, oltre la ginnastica artistica,
sono lo shopping e la musica degli “One Direction”
una band inglese in cui fa parte anche Harry Styles,
il suo idolo. Io adoro Carlotta Ferlito ed un giorno
spero di incontrarla dal vivo e di trascorrere un
pomeriggio in palestra con lei e fare un allenamento insieme.
UN GRANDE CAMPIO
GIRARDENGO
Costante Girardengo fu un grande campione del
ciclismo italiano. Nato il 18 Marzo 1893 a Novi
Ligure (Alessandria), Girardengo, nella vita collezionò ben 128 vittorie su 289 corse disputate.
Costante Girardengo
è famoso per aver
vinto, nel 1914, la
tappa più lunga del
Giro d’Italia: la
Lucca-Roma di 430
km. Vinse due Giri
d’Italia: nel 1919 e
nel 1923. Nel 1919
rimase in maglia
rosa dalla prima all’ultima tappa del
Giro. Un altro suo
record fu quello di
aggiudicarsi 9 campionati italiani.
Girardengo è conosciuto anche con il
soprannome di “Campionissimo”. Tra le altre conquiste ci furono: 6 Milano-Sanremo, 3 Giri di
Lombardia e 33 successi di tappa. In quegli anni il
mezzo di trasporto più diffuso era la bicicletta,
vedere un’automobile era un evento più unico che
raro. Una leggenda parla del bandito (Sante Pollastro) e del campione (Costante Girardengo): due
uomini diversissimi tra loro, accomunati dalla passione per la bicicletta; il Campione in fuga dagli
avversari, il Bandito in fuga dalla legge. Ognuno
era un po’ famoso, e finiva sui giornali dell’epoca
nella cronaca, il Campione su quella sportiva e il
Bandito su quella nera. A questo fantastico personaggio gli furono dedicati una canzone e un film. La
sua carriera da professionista finisce nel 1936;
diede poi il suo nome ad una marca di biciclette e
diventò commissario tecnico della nazionale di
ciclismo italiana. Morì infine nel 1978 ma penso
che il “Campionissimo” rimarrà sempre nei nostri
cuori.
LEONARDO CONTI 2aG
LAURA FERRARI 2a D
GINNASTICA ARTISTICA
Ho praticato danza per cinque anni, ma poi ho
scoperto ginnastica artistica; mi è piaciuta e ho
continuato. Il primo giorno che sono arrivata,
ero emozionata perché non conoscevo nessuno
poi ho fatto amicizia con Angelica una bambina
buona e gentile; facevamo sempre gli esercizi
insieme, eravamo proprio vere amiche. Poi ho
fatto amicizia anche con:Lara, Chiara, Angelica, Lisa. Io andavo a ginnastica il lunedì e il
giovedì: per prima cosa facevamo il riscaldamento cioè corsa per un minuto poi alcune
figure: coniglietto, orso, la sforbiciata, il pennello.
Per seconda cosa facevamo capriole indietro e in
avanti, le parallele cioè slanci avanti e indietro.
Facevamo anche la sbarra e la trave. Nel 2012 ho
vinto una coppa alle gare e una medaglia alle sfide.
Sono molto contenta di fare questo sport. A ginnastica artistica ci si mette canotta e pantaloncini.
Quando lavoriamo alle parallele ci dobbiamo mettere il gesso nelle mani. Lavoriamo tanto e la nostra
insegnante è molto contenta di noi.
CATERINA GALLI 1aD
ARTE E GINNASTICA
Ciao a tutti, mi chiamo Thomas, ho 12 anni e
pratico ginnastica artistica a livello agonistico.
Svolgo questa attività da 7 anni, e da 5 sono nella
squadra agonistica della Polisportiva Celle Rimini.
Ho iniziato a 4 anni nella palestra Celle, facendo
semplici corsi di avviamento. In seguito abbiamo
aperto una nuova palestra più grande e attrezzata e,
nel giro di pochi giorni, sono entrato nel gruppo
della pre - agonistica, la fase che prepara ai massimi livelli. In questo periodo ho partecipato a gare
promozionali (le cosiddette GPT Ginnastica Per
Tutti) di livello non molto alto, ottenendo buonissimi risultati. A 7 anni finalmente sono entrato
nella squadra agonistica (nella ginnastica si entra
presto in agonistica). Sin dal primo allenamento mi
è subito piaciuto il lavoro in palestra e con impegno, fatica e sacrifici ho raggiunto grandi risultati.
Da due anni ho anche iniziato a competere nelle
gare di più alto livello, che si svolgono su 6 attrezzi:
corpo libero, cavallo con maniglie, anelli, volteggio,
parallele pari e sbarra. Nell’ultima gara regionale di
questo tipo, ho ottenuto un’eccellente secondo posto!!! A dicembre ci saranno i campionati nazionali
e mi sto preparando al meglio. Attualmente sto
anche partecipando ad allenamenti su convocazione
fuori casa che durano anche diverse settimane. Quest’anno sono andato due volte a Modena e una volta
al Centro Tecnico Federale di Milano (palestra dove
viene girato il docu-reality “ Ginnaste Vite Parallele” in onda su MTV). L’anno scorso sono andato
anche a Lione e mi sono allenato insieme alla squadra nazionale Francese. La ginnastica è uno sport
che richiede molti sacrifici, impegno e resistenza al
dolore, ma anche molto spettacolare. Non smetterò
mai di fare Ginnastica Artistica!!!
THOMAS GRASSO 2a D
Pag.12
PARIS SAINT GERMAIN
JUVENTUS
Il Paris Saint-Germain è una squadra francese
della “Ligue 1” che ammiro molto. Non ha una
grande storia perché sta vivendo ora il suo
momento migliore. Nella sua piccola storia ha
vinto tre “Ligue 1” ed è arrivata in semifinale in
una Champions League. L’ex presidente, che ha
lasciato la squadra nell’estate del 2011, era un
ricco francese però abbastanza tirchio perché
vendeva i giocatori più forti e non ne comprava
di importanti. Nell’agosto 2011 arrivò l’attuale
presidente Al-tani, un miliardario arabo che
nell’estate del 2011 ha comprato Javier Pastore
e Salvatore Sirigu due ex giocatori del Palermo.
A gennaio 2012 ha poi investito in due giocatori
fortissimi: l’ex interista Thiago Motta e Maxwell.
Nell’estate 2012, la società ha speso ben 180
La Juventus, nata nel 1897 da un gruppo di
studenti liceali torinesi, è la società calcistica
più titolata del Paese nonché una delle più
vittoriose e importanti del mondo, essendo stata
nominata come miglior club italiano e secondo
a livello europeo del XX secolo dall’istituto
Internazionale di Storia e Statistica del Calcio,
riconosciuta dalla FIFA. Nel 1988 la Juventus
fu insignita di uno speciale riconoscimento come
prima squadra nella storia del calcio continenta-
milioni di euro. Hanno esaurito il loro budget
nella punta migliore del mondo cioè Zlàtàn
Ibrahimovìc, nel difensore più quotato cioè
Thiago Sìlva, nell’ex difensore del Chelsea
Alex, nell’italiano Marco Verratti, ex Pescara e
nell’argentino Ezequiel Lavezzi. La squadra
parigina sta regnando nel campionato francese
e, sicuramente, andrà agli ottavi di Champions
League. È una delle squadre più “tifate” al
mondo e la più amata in Francia. I tecnici
parigini stanno decidendo di fare un nuovo
stadio nella periferia della città. L’allenatore del
Paris Saint-Germain è Carlo Ancelotti che in
Italia ha allenato: Juventus, Reggina e Milan; è
uno dei migliori allenatori al mondo e ha vinto
persino una Champions League con la squadra
milanese rossonera. Sta facendo un grandissimo lavoro a Parigi ed i progetti sono eccellenti.
Spero che questa squadra continui come sta
facendo ora.
FILIPPO MIGANI 2aD
le ad aver vinto tutte e tre le maggiori competizioni gestite dall’Unione Europea delle Federazioni Calcistiche: la Coppa dei Campioni, la
Coppa delle Coppe, Coppa UEFA. Con la vittoria nella Coppa Intercontinentale 1985, infine,
la Juventus divenne il primo e rimane tuttora
l’unico- club al mondo ad aver conquistato
almeno una volta tutti i trofei ufficiali a livello
internazionale. In base a quanto emerge da un
sondaggio, la Juventus risulta essere la squadra
con il più alto numero di sostenitori in Italia,
avendo riscosso la preferenza del 28,5% del
campione e la decima squadra a livello continentale contandone circa 13 milioni. Dopo alcuni anni di stop per la Juventus c’è stato un
riavvio proprio l’anno scorso nella stagione
2011-2012 con l’allenatore ex capitano Antonio
Conte e sono riusciti a vincere lo scudetto ed
essere imbattuti per 38 partite consecutive. Adesso quest’anno ci stanno riprovando e … speriamo bene.
GIANMARCO BARRELLA 3a H