Giornale febbraio 2013 per sicuro 2 per pfieffe
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Giornale febbraio 2013 per sicuro 2 per pfieffe
Periodico della Scuola Media “Bertola” Rimini anno XVIII Febbraio 2013 ERO CATTIVO Una mattinata con Marilena Pesaresi ALLEGRIA E SOLIDARIETA’ A SCUOLA Mercoledì 23 Gennaio 2013 alle ore 20.45, nell’auditorium della scuola media Bertola, si è tenuto il concerto del coro “InCanto” diretto dal professor Davide Lanzetti. Tra gli spettatori era presente anche la dottoressa Marilena Pesaresi, la quale opera come missionaria in Africa da cinquant’anni. Marilena ha tenuto un discorso illustrandoci le condizioni dei bambini che, giorno dopo giorno, sostiene ed aiuta con il suo sostegno ed il suo affetto. Lei si occupa delle persone che abitano nello stato dello Zimbabwe, precisamente a Mutoko. Ha raccontato che non sempre è facile trovare la forza di vedere molte persone soffrire, sapendo di non poterle aiutare in alcun modo. Con tale discorso è riuscita a far commuovere le tante persone che erano presenti. La serata è stata allietata dal coro della scuola, formato da noi ragazzi. Le canzoni cantate sono state: Caruso di Lucio Dalla, Samarcanda di Roberto Vecchioni , Pensieri E Parole di Lucio Battisti , Più Bella Cosa di Eros Ramazzotti , Parole Di Ghiaccio di Emis Killa, Strada Facendo di Claudio Baglioni I brani musicali sono stati intervallati dalle seguenti poesie: Canzone di Rita Di Pumpo della classe 3a H, Rispetto di Margherita Petrini della classe 1a D, Lentamente Muore di Pablo Neruda, Valore Di Un Sorriso di Faber, Sii Il Meglio di Martin Luther King, Danza Lenta di David L. Weatherford Il “nostro pubblico” sì è complimentato con noi e con il professor Lanzetti: con noi ragazzi, per aver cantato veramente bene e con il prof. per la scelta dei brani musicali. Inoltre ringraziamo calorosamente il nostro “direttore d’orchestra” che ci ha incoraggiato a cantare anche nei momenti di stanchezza e perché è riuscito a sopportare le nostre lunghe chiacchiere durante le prove (Grazie prof.!) Ah, dimenticavo, la poesia “Canzone”, la quale ha aperto la serata, è stata scritta e recitata da me, Rita Di Pumpo, una delle autrici di questo articolo. Eccone il testo: Una canzone ti può portare il buon umore, musica che fluttua nell’aria nessuno si stanca di ascoltarla. Parole significative o soltanto rime, che si intrecciano fra loro creando un’emozione che unisce le persone, le quali la intonano allegramente per rendere più felice altra gente RITA DI PUMPO - FRANCESCA BINOTTI 3a H L’ospedale di Mutoko . AGUSTINA L’ALBA Soave, silenziosa, l’ho osservata mentre cresceva, si è sfumata dal rosa al violetto, dal violetto al rosso, dal rosso all’arancione, dall’arancione al giallo, dopodiché il cielo è riapparso azzurro com’è sempre quando lo osservo e il mio sguardo si perde profondo, chiedendosi: “ma dov’è che finisce il mondo?” e tutto ricomincia come il ciclo dell’acqua, che non finisce mai… ALESSANDRA PANDOLFI 2aD LA PAZZA 2aH La 2ah è la classe più pazza e curiosa della scuola Bertola. I poveri insegnanti hanno visto di tutto da questa classe, da chi gli muore il gatto e non fa i compiti per la perdita a chi prima della verifica fanno male le dita. Ci sono proff. che per noi hanno perso i capelli e altri che hanno detto:- Li boccerei tutti quelli!!Ma infine non li hanno bocciati perché speravano che dopo l’estate fossero preparati ma quei ragazzi se ne sono fregati. Ei proff. gli dicono:- Siete stati graziati! Questa è la pazza e curiosa 2ah. ALESSANDRO PIOGGIA 2aH DEDICATA A UNA NOSTRA COMPAGNA DI CLASSE CHE CI HA DOVUTO LASCIARE PER TORNARE NEL SUO PAESE D’ORIGINE: ARGENTINA Agustina, angelo dai capelli scuri senza ali per volare ma con un grande cuore per amare. La luna, che ti ammira dal suo mantello stellato, trova in te la creatura più bella del creato. Canta il vento, sospeso fra gli occhi e il suo sorriso, ti accarezza e poi……via, verso il paradiso. La tua voce come la chiave di un portone, apre i nostri cuori come fa solo una canzone. Il sole è solo il riflesso dei tuoi occhi Un libro per riflettere fra le nuvole, un bagliore divino che va dal cielo verso l’infinito. Dalle tue amiche hai trovato rifugio come un tesoro segreto nel mare rinchiuso. Guance come nuvole che arrossiscono al tramonto, meravigliosa come sempre dipingi tutto il mondo. Farfalla senza meta timida e impacciata, ti appoggi sulle rose e poi riparti aggraziata. Mia carissima Agustina, che tu sia qui o in Argentina, nei nostri cuori per sempre rimarrai, e più lucente del sole, nel ricordo brillerai. FRANCESCO PIO ESPOSITO 3a B Antonio Ferrara, l’autore, ha lavorato per sette anni in una comunità alloggio per minori e vanta quindi una grande esperienza con la realtà del disagio giovanile. L’ambientazione del romanzo è una casa di campagna isolata dove è stata creata una piccola comunità di recupero. I personaggi della vicenda sono quattro ragazzi, un prete (Padre Costantino) e una cuoca/governante. Il protagonista è Angelo, l’ultimo arrivato, che non può fare a meno di essere cattivo e arriva dal collegio, dove ha fatto uno scherzo pesante, che ha causato un infarto alla sua professoressa di inglese. A capo della casa troviamo Padre Costantino, che è il coordinatore della comunità, composta da ragazzi sbandati che devono fare i conti col loro passato (Nicola, ha 14 anni e problemi col l’alcol, Leo, 15 anni e il vizio di fumare, Mara che ha quindici anni e mezzo ed è incinta di suo cugino). Il prete è alto, ha la barba e veste disinvoltamente con jeans e camice a fiori. È una persona solare e atipica ed ha una fiducia infinita nel bene e nella possibilità di recupero dei ragazzi. Angelo all’inizio è diffidente e lo considera “strano”, un po’ pazzo, ma poi, piano piano, riesce ad apprezzare i suoi metodi e capisce che il suo metodo di fare è contagioso e ha un’influenza benefica su chi lo circonda. Padre Costantino vuole che ognuno dei ragazzi abbia un obiettivo e si impegni per raggiungerlo, qualunque esso sia. L’intervento del prete non è mai punitivo e mortificante ma sempre conciliante e pure scherzoso, anche se spesso Angelo mette in atto dei comportamenti provocatori. Una volta, per esempio, gli lascia una scritta in bagno che dice: “Ricordati che davanti a te non c’è un incendio da spegnere e non hai in mano un idrante”, per ammonirlo del fatto di fare la pipì fuori dalla tazza. Questo sacerdote, oltre a possedere un grande ottimismo, è anche un visionario, uno che grazie all’empatia legge nelle teste dei ragazzi. Inoltre ha una grande passione per il disegno e ama ritrarre chiunque come se leggesse nel futuro,infatti ritrae i ragazzi come se li vedesse già da adulti che hanno realizzato i loro sogni, sempre fiduciosi nelle loro potenzialità, anche se spesso la vita li fa ricadere in “tentazione”. Padre Costantino mi piace perché non è il solitoadulto autoritario e severo, ma è sempre sorridente e accogliente. Lascia che i ragazzi sbaglino e arrivino da soli a correggersi, dopo aver compreso i loro errori. Mi piacerebbe incontrare nella mia vita una persona come lui. SIMONE DE CHIARA III D RIMINI CITTA’ TURISTICA IN TUTTE LE STAGIONI Nel mese di dicembre Rimini è stata ricca di eventi che hanno attirato tanti turisti. Il teatro Novelli ha tenuto vari eventi di intrattenimento tra cui: commedie, musical, jazz e il concerto di fine anno con la Banda di Rimini. Vari sono stati i presepi: il presepe vivente, i presepi artigianali; hanno allestito persino un presepe subacqueo alla darsena! Per i turisti e i riminesi amanti dei reperti archeologici c’erano da visitare il museo e la domus romana con visita guidata e mostre e i castelli e le ville signorili dei Malatesta. Il 31 dicembre è stata la serata del divertimento con tantissime feste nelle discoteche, nei locali e nelle case. I concerti di Arisa e di Elio e le Storie Tese sono stati affollatissimi e lo spettacolo di fuochi pirotecnici è stata la ciliegina sulla torta. Si può dire che Rimini si adatta a tutte le stagioni per accogliere degnamente più persone possibili. THOMAS FULBERTI 1a D CONCORSO LETTERARIO Anche quest’anno la nostra scuola indice il concorso letterario riservato agli alunni della nostra scuola e a quelli di quinta elementare del nostro territorio. Il tema proposto è: “SE AVESSI UNA BACCHETTA MAGICA …” Il termine ultimo per la presentazione dell’elaborato è il 16 aprile. I vincitori saranno premiati durante la tradizionale festa di fine anno scolastico. BUON LAVORO A TUTTI! La scuola ringrazia Chiamami Città, la Tipografia Garattoni di Rimini La Banca Popolare Valconca di Rimini La ditta Milo & Co di Viserba di Rimini Consiglio di Quartiere n. 6 Io... Io... e febbraio 2013 LA FINE DI UN’AMICIZIA Quando andavo alle elementari, avevo una migliore amica, Silvia. Lei era simpatica e gentile. Giocavamo sempre insieme a scuola durante la ricreazione, a volte veniva a casa mia o io a casa sua. Mi trovavo bene con lei, non dovevo fingere di divertirmi come facevano gli altri. C’è stato un periodo in cui ci eravamo un po’ allontanate, ma è durato poco e siamo tornate subito inseparabili. Durante l’ultimo anno delle elementari, la quinta, ci promettevamo che saremmo rimaste amiche per sempre, non importava se saremmo dovute andare in due scuole diverse e soprattutto lontane. Avevamo 9-10 anni, eravamo piccole e piene di speranza. Ora abbiamo 12 anni, facciamo la 2a media, lei alle Panzini a Bellaria, io alle Bertola a Rimini. Fino all’anno scorso ci sentivamo spesso, sono anche andata a trovarla qualche volta, eravamo andate insieme al cinema. Poi, da quest’anno i nostri rapporti si sono troncati: raramente un messaggio sul cellulare mai una chiamata, lei non chiama me, io non chiamo lei. Ma in fondo tutto ha un termine, tutte le cose, che siano belle o brutte!!! FEDERICA ROSSI 2a H IL BULLISMO Il bullismo è molto diffuso non solo nelle scuole, ma anche nelle strade e nei quartieri. Inizialmente “i bulli” erano solamente i maschi, ma ora anche le femmine. Questo è un argomento che mi ha fatto molto pensare, perché trovo ingiusto che delle persone più forti possano prendersi gioco di ragazzi più deboli. Il bullismo si può manifestare in diversi modi: ricatti, dando le botte, chiedendo dei soldi oppure mettendo tante persone contro la vittima. A me, personalmente, non è mai capitato di vivere esperienze del genere. Un fatto successo circa una settimana fa è stato molto impressionante non avrei mai immaginato una tale cattiveria da arrivare a picchiare un compagno. Se anche voi siete contro il bullismo votate sì all’articolo. EMMA ZUCCHETTO 2aH Pag 2 DIECI BUONI MOTIVI PER ANDARE IN LIBRERIA Caro/a amico/a: 1) La vetrina è vivace e ben decorata con tanti libri aperti per invogliarti a leggerli. 2) Puoi vedere tanti libri ben illustrati e la tua mano è già pronta per sfogliarli. 3) L’interno è confortevole, accogliente e con tanti libri a portata di mano. 4) Anche l’odore è buono :è il profumo della carta appena stampata ma soprattutto è il profumo delle nuove “avventure” che puoi leggere. 5) Ti puoi sedere comodamente sul pavimento, come se fossi a casa tua. CAMBIARE 6) Cerchi qualcosa di speciale? Guardati intorno, in ogni scaffale generi diversi puoi trovare!!! 7) Se un consiglio su un libro vuoi cercare, chiedi alla libraia lei te lo saprà dare!!! 8) Sei un “lettore pigro?” …. Una signorina assai carina ti puoi raccontare la trama di tanti libri “intriganti”. 9) Vuoi stare in compagnia? Vola in libreria: lì puoi trovare tanti amici con cui parlare. 10)Amico che aspetti? Ora non puoi più tergiversare … in libreria correndo devi andare!! CLASSE 1a H ANCHE LE COSE PARLANO Era una mattina in piena estate e non avevo voglia di alzarmi, allora mi stesi sul pavimento fresco a dormicchiare. Ad un certo punto sentii un urlo stridulo, saltai in piedi e corsi a piedi nudi di sotto. Quando arrivai vidi una scena meravigliosa e allo stesso tempo tristissima: l’osso di plastica della mia cagnolina Zoey correva ovunque e continuava ad urlare “Aiuto! Aiuto! Mi vuole mangiare! Aiuto!” Il mio cane era dietro di lui e correva ed abbaiava per prenderlo. Allora, pensando fosse un sogno, presi l’osso e lo misi sullo scaffale più alto. Decisi di fare colazione per schiarirmi le idee ma, quando prendendo la tazza essa mi cadde, successe una cosa straordinaria: tazzine, piatti, forchette, coltelli, cucchiai, bicchieri e altri oggetti per cucinare andarono ad aiutarla. Per fortuna era ancora “viva”, ma bisognava attaccarle di nuovo il manico. Ero spaventata, ma in una situazione come quella non potevo mica fare i capricci e scoppiare in un pianto dirotto come avrebbero fatto altre persone, perciò corsi di sopra, presi la colla e riattaccai la tazzina. Tutte le stoviglie si congratularono con me per l’ottimo lavoro e dissero ancora meravigliate: “Vai a parlare col gran- de mago della casa, il suo nome è computer, sa sempre tutto!”. Allora scesi nello studio di mio babbo che stava ancora dormendo; esso era diventato una discoteca dove fogli con appunti, penne, matite ballavano. Al centro della stanza c’era in attesa una lunga fila di oggetti che avevano una domanda da fare al computer. Quando fu il mio turno chiesi: “come fate a parlare?”. Il computer mi disse: “Noi oggetti possiamo parlare solo quando tutti dormono ma oggi, a quanto pare, ci hai scoperti”. Mi convinsi che era un sogno e allora tornai nella mia camera. Mentre salivo le scale arrivò mio babbo dicendo: “Esco con Zoey”. Quando entrai in camera, mi stesi sul letto ma la mia strana avventura non era finita, infatti iniziai a sentire delle vocine che dicevano: “Secondo voi dorme? Spero di sì!” a quel punto saltai sul letto e urlai: “Non vi sopporto più!” dopo aver consolato tutti i soprammobili offesi dicendo che volevo loro bene, suonarono al campanello. Era mia nonna che mi disse: “Sei pronta per andare al mare?”. Scesi di sotto e andai via con mia nonna. La mattina dopo nessun oggetto parlava. Allora pensai: “Forse era un sogno…o forse no”. GIULIA MONTI 1aD IO: LO ZAINO Sono un grosso e pesante zaino da montagna. Il mio lavoro mi piace: attraversare vallate, dormire in caldi rifugi vicino alle stufe dalle quali hanno appena sfornato il pane e vedere il mondo dalle vette più alte. Magari un giorno potrò andare sull’Himalaya! Quando si parte per la montagna, il mio padrone mi riempie di vestiti, asciugamani, lenzuola, scarpe e tutto il necessario per viaggiare, per questo l’andata è sempre drammatica; salire metri e metri con tutto quel peso in pancia! Nel ritorno, la strada è in discesa e anche più divertente, ma dopo diversi giorni di camminate ed arrampicate…non vi dico cosa mi mette in pancia il mio padrone! Le mie migliori amiche sono le gambe. Senza di loro non sarei andato mai ad esplorare così tanti luoghi. Invece la mia peggiore amica è la schiena: non la sopporto! Parla continuamente, non smette mai, per questo cerco di tirarla, in modo da “tapparle” la bocca. Ogni viaggio che faccio è uno spasso e spero di farne tanti altri! ANDREA GHIGGINI 2aM FRATELLI E SORELLE: DIFFICILE NON LITIGARE Tra fratelli e sorelle è difficile non litigare, lo so per certo, perché ho una sorella più piccola che, mentre studio, entra in camera mia urlando e mi devasta la stanza. Essere figli maggiori richiede grande pazienza per sopportare i più grandi. Quando si litiga, i genitori tendono a dare la colpa quasi sempre ai fratelli maggiori, mentre i minori ne approfittano iniziando a fare le vittime. Con tutto ciò non voglio dire che ci siano solo aspetti negativi ad avere fratelli e sorelle perché, anche se sembra che ci odiamo, in realtà ci vogliamo un gran bene. Poi se siete i più grandi noterete che per i vostri fratelli più piccoli sarete il loro esempio da seguire. SOFIA ZANGHERI 2a H UNA TERRIBILE DELUSIONE! Quest’estate, come tutti gli anni, in luglio, ho fatto uno stage di danza classica nella mia scuola. Passate due settimane di allenamento, era ora di fare lo spettacolo all’Arco d’Augusto. Ero emozionata ma non troppo, del resto sono abituata. Feci due balletti, uno che avevo già eseguito in vari spettacoli e montato dalla mia insegnante Roberta e l’altro con le coreografie dell’insegnante estiva, Paola. Fortunatamente è andato tutto a meraviglia e uscii dalle quinte felice. L’ultimo giorno di lezione, prima dello spettacolo Paola ci disse: “Siete bravissime, a novembre vi porterò a Parigi; c’è un concorso all’opérà.” Noi siamo rimaste tutte a bocca aperta e restammo lì imbambolate poi lanciammo un grido di gioia in coro. All’inizio di novembre però, ci svegliammo da quel sogno troppo bello per essere vero. Mia mamma poco tempo fa, chiese alla segretaria della scuola se andavamo a Parigi e lei rispose con un semplice “No” poi aggiunse: “Vanno solo alcune delle grandi”. Quando lo venni a sapere mi misi a piangere, ma di nascosto. Non lo dissi alle mie compagne, ma dentro di me ero molto triste e delusa. Adesso, mentre scrivo, le grandi stanno partendo per Parigi. Per fortuna mi consolo pensando che, prima o poi quando sarò un po’ più grande avrò modo di avere queste esperienze anche io. PARIGI ASPETTAMI!!! VIOLA BETTI 2a D IL COMPLEANNO DEL SECOLO! Sabato 26 maggio 2012 il mio bisnonno che si chiama Guido Antolini ha superato l’invidiabile soglia dei 100 anni!!! Ebbene sì, Guido è vissuto un secolo in cui ne ha viste di tutti i colori. Il suo è stato un compleanno lungo, infatti è durato due giorni! Il 26 (il primo giorno) siamo andati noi parenti stretti a mangiare il pesce con lui … siamo rimasti sbalorditi quando al momento della torta abbiamo dovuto mettere tre candeline, che è raro vederle tutte su una torta!!! E’ stato un momento di allegria, infatti, mentre mangiavamo, mio babbo e altri nipoti, inventavano delle canzoni spiritose per il nonno. Ci siamo divertiti molto!! E’ stato bello festeggiare il bisnonno tutti insieme!! Poi il secondo giorno il nonno ha festeggiato alla chiesa della Riconciliazione (la sua parrocchia) con tuti i suoi amici. Alla messa eravamo tutti molto felici di poter condividere quel momento di festa con il Signore. Io ho anche letto la preghiera dei fedeli! Mi sono molto emozionato. Poi all’uscita della messa, c’è stato un piccolo buffet!! Il giorno dopo i bisnonni hanno avuto la sorpresa di ritrovarsi in TV durante un telegiornale di Icaro tv, dove hanno trasmesso una piccola intervista fatta al nonno. Io penso che sia una grande responsabilità avere tutti quegli anni sulle spalle perché alle persone appari come un punto di riferimento. Secondo me il segreto dei miei bisnonni è che, nonostante quello che hanno passato, si sono sempre accontentati di quello che hanno avuto. Vivono ogni giorno con allegria e, anche se gli acciacchi ci sono, il loro amore li fa dimenticare. Il nonno, avendo vissuto la prigionia e la brutta esperienza della guerra, ci raccomanda di guardare il mondo sempre con fiducia e di non prendersela mai con nessuno. I miei bisnonni, anche se sono persone anziane, sono molto simpatici e tengono molto a noi pronipoti, infatti ogni volta che ci vedono, ci danno sempre delle utili raccomandazioni. Sono molto orgoglioso di avere due bisnonni così. LUCA BARBIANI 3H Tutti cambiano. Soprattutto a questa età!Quando a cambiare siamo noi stessi, neanche ce ne accorgiamo, ma quando è un amico che cambia lì sì … è proprio brutto. Certo che se cambia buon per lui, siamo felici … ma quando cambia radicalmente e non ti considera più è davvero frustrante, cerchi di fare di tutto pur di riaverlo al tuo fianco, ma non puoi costringerlo, se davvero gli vuoi bene lo devi lasciare andare, anche se vorresti urlargli in faccia il bene che gli vuoi. Non possiamo impedire alle persone di cambiare: è una cosa così normale e va sopportata! Poi ci sono quelle situazioni in cui siamo noi costretti a cambiare perché magari siamo stati troppo buoni con persone che non meritano neanche un minimo di quello che abbiamo dato loro. Lì ci diciamo: basta, devo cambiare! Però dovremmo cambiare solo quel numero ristretto di persone, non tutte le amicizie! Ecco l’errore … si sbaglia, si cambia troppo in fretta e si perdono tante amicizie. Con dispiacere si nota nel tempo che tutti siamo cambiati, l’unica cosa che ci rimane da fare è starcene attaccati al computer ad osservare le foto di quelle persone, che sono state nostre amiche per tanto tempo e che facevano parte della nostra vita. Perché le foto no, quelle non cambieranno mai. ARIANNA NERI 3a H I COMPITI POSSONO NUOCERE ALLA SALUTE? Anche quest’anno nelle vacanze di Natale mi sono ritrovato a dover fare i compiti!! Ma quanto sono importanti veramente i compiti?? Servono veramente a tenere in allenamento il cervello?? Secondo me di compiti natalizi dovrebbero darne pochi o al limite darne come solitamente. Tanto sono due settimane e calcolando che ci sono molte feste in mezzo, l’alunno festeggia con i parenti e non può sempre stare lì con i compiti sotto braccio. Si potrebbe fare anche a meno o altrimenti darli ma come tutti i giorni. Per le vacanze estive possono anche andar bene un po’ più di compiti in quanto sono tre mesi e veramente uno si può dimenticare tutto. Alcuni dicono che fare i compiti vuol dire sforzare il cervello, altri dicono che sia solo un modo per far passare il tempo, altri ancora che non serve affatto. Secondo me è giusto dare dei compiti però questi non devono diventare un peso o un ansia. Molti genitori dicono che non si debbano dare i compiti, ma non so se hanno tutti i torti! Comunque anche quest’anno i compiti li ho fatti dopo essermi riposato qualche giorno, per cui adesso non so se riuscirò a finirli!!!! LUCA BARBIANI 3aH I RACCONTI DI MIO NONNO La domenica, quando vado a pranzo da mio nonno paterno, so già che mi divertirò con uno dei suoi racconti di quando era bambino o della sua giovinezza. Questa volta ci ha raccontato un episodio accaduto dopo la guerra: quando era un bambino e Rimini era stata bombardata e quasi rasa al suolo, la sua famiglia aveva dovuto ospitare per legge un’altra famiglia perché molti non avevano più le case e si trattava di una zia di sua mamma con il marito. Puntualmente, mentre la zia cucinava le piadine, lei e il marito cominciavano a litigare, si lanciavano le piadine e mio nonno con suo fratello, vista la fame e il poco cibo, si nascondevano sotto il tavolo e di nascosto riuscivano a fregarsene una e se la dividevano. Poi una volta arrivati a tavola tutti a cercare quella famosa piada!! Io ero piegato in due dal ridere, ma questa storia mi ha fatto riflettere su quanto siamo fortunati oggi che abbiamo tanto cibo e a volte non lo apprezziamo. LORENZO FABBRI 2a H LA LUCE DEL SOLE La luce del sole illumina e risveglia ogni mio ricordo, i ricordi che mi hanno regalato emozioni forti, indescrivibili nel mio cuore. Il cuore, quello che batte forte e che mi fa sentire viva; quando sogno ad occhi aperti e mi vedo passare davanti volti che mi hanno aiutato a diventare la ragazza che sono ora. Questi volti faranno sempre parte della mia vita e da grande voglio ricordarmeli tutti dal più significativo al meno. Col loro sorriso sgargiante mi hanno illuminato in tutta la mia vita. SOLEDAD LANCI 3a H Io... Io... e febbraio 2013 LA MODA Le mode di oggi sono davvero molte; parto con la moda che nessuno sopporta, la moda che dice: Non fumi? Sfigato. Non bevi? Sfigato. Non vai in discoteca? Sfigato. Preferisci studiare? Sfigato. Questa è la moda che odio di più, non ha senso tutto ciò. Abbiamo una vita davanti per fare tutte queste cose, si tratta di scelte, non capisco quelle persone che fanno tutto questo a tredici anni. Ok, va bene, vi divertite, ma quando avrete vent’anni cosa farete se avete già fatto tutto nella giovine età? Proprio non si sa. Per non parlare dello studio, quando quello che voi chiamavate sfigato, avrà un bel lavoro che gli frutta soldi, mentre voi sarete disoccupati, avrete ancora da parlare? Poi c’è la moda in sé, nel vero senso della parola. Adesso vanno di moda i pantaloni con il risvolto in fondo, le maglie vecchio stile e le borchie. Voglio dire, vi si è L’AMICO PERFETTO Chi è l’amico perfetto? Come si riconosce? Cos’è l’amicizia? L’amico perfetto non esiste perché bisogna accettarsi per come si è, in fondo sono i pregi, ma anche i difetti che rendono un ragazzo diverso dall’altro, una ragazza diversa dall’altra, sono i pregi e i difetti che ci rendono unici e originali. Secondo me l’amicizia è tutto e serve per calmare il vuoto che c’è in noi. E’ un sentimento forte e compatto e, se una persona ti è veramente amica lo vedi solo col cuore. Se un ragazzo fa il “finto amico” te ne accorgi subito, perché al primo soffio del vento o al cadere delle foglie ti abbandona poiché non gli servi più. L’amico deve saper riconoscere quando è il momento di fare la “battutina” o quando invece può risparmiarsela, quando l’amico sta attraversando un periodo difficile deve stargli vicino. Deve aiutarti nello studio, nella crescita e anche nello sport perché insieme si supera ogni ostacolo. L’AMICO ARIANNA NERI 3a H LA ZIA ROSY… Nella mia famiglia io ho un buon rapporto con tutti, ma sono particolarmente contenta del rapporto che ho con mia zia Rosalba, detta Rosy. Mi sono legata così fortemente a lei nel 2004, quando è nata mia cugina Helena, figlia di un’altra mia zia. Quando Helena è nata io non ero più la più piccola, perciò le attenzioni si spostarono su di lei. Io, gelosa e arrabbiata, cercai in mia zia quella figura che mi trattasse ancora come la più piccola e la più indifesa della famiglia. Con l’andare del tempo oltre ad avere instaurato un bellissimo rapporto, ho ereditato parecchie caratteristiche del suo carattere. Noi due siamo testarde, impulsive ed entrambe non abbiamo paura di dire quello che pensiamo. Apparentemente possiamo sembrare due persone dai caratteri opposti, ma in fondo non è così. Andiamo molto d’accordo, anche perché a lei non oso disobbedire. Ha uno sguardo che è quasi ipnotizzante, a cui non si può dire di no. Stiamo vivendo dei bei momenti, ad esempio, la sera quando andiamo a correre insieme, tre volte alla settimana. Quello è il nostro momento più intimo. Si ride, si scherza ed io non ho motivo di ingelosirmi né lei di arrabbiarsi. Certe volte penso che mi piacerebbe stare sempre con lei, parlare con lei. Più che una zia, io la vedo come un’amica e una complice. Lei per me è a volte anche una psicologa. Certe cose le racconto solo a lei. Neanche con la mia mamma riesco a confidarmi così pienamente. Quando sono in giro con lei, mi dimentico dei problemi a casa, di quelli con i miei amici, perché mi diverto. Odio enormemente quando dentro alle nostre uscite si “ficcano” altre persone che possono essere da mia mamma a mia cugina. Siccome la zia non è sposata né fidanzata, io la vedo un po’mia. Per me è importante avere sempre lei dalla mia parte, e se così non è, sono certa che da qualche parte sto sbagliando. Comunque sia il nostro rapporto c’è e durerà per sempre. Se non avessi lei, mi sentirei persa e disorientata. Lei per me è come una sorta di bussola: se ho qualche dubbio posso sempre chiedere dei consigli che sempre hanno funzionato. Quando voglio che una cosa venga bene, cerco di ispirarmi a lei, per riuscire meglio in quello che devo fare. Si potrebbe pensare che questa è la tipica zia che vizia la nipote. Non è affatto così!!! Lei ha sempre parole di conforto, ma anche di rimprovero. Mi ritengo fortunata ad avere una zia così che per me, onestamente, non rappresenta una zia! Per me è un angelo custode!!! AURORA TAVERNA 2a N SQUILLA IL TELEFONO… A scuola d’amicizia CLAUDIA BIONDI 2aB allargata la casa, rubare i vestiti a nonno e siete diventati tutti dark?! E guai.. se non segui la moda corrente sei sempre e solo uno sfigato! Poi c’è anche un’altra moda, questa riguarda soprattutto le ragazze. Oggi le ragazze vogliono essere tutte magre, belle e ben accette dai ragazzi. Tutte si vedono brutte, si criticano e pensano di essere grasse. Seguono tutti l’esempio delle modelle scheletriche che sfilano, quelle alle quali fra poco si spezzano le gambe come grissini. Tutto ciò è ridicolo, ragazze così belle da far paura, che piangono giorni interi perché non sono perfette. La maggior parte delle volte è causato dalla cotta per un ragazzo che non ricambia, e queste a volte vuole farci cambiare radicalmente. L’autostima o ce n’è troppa o è troppo poca. Detto ciò volevo fare un commento finale. Ragazze/i siate tutti voi stessi e non ascoltate queste stupide mode che calpestano solo la vostra personalità! Ognuno è bello a modo suo, siamo tutti diversi, imparate ad accettarvi per come siete, non cercate di cambiare per nessuno e se proprio dovete cambiare qualcosa, cambiate persona! Pag 3 L’amico è quella persona che non ti abbandona mai, né quando tutto va bene, né quando tutto va male. Non ti guarda mai dall’alto in basso, per lui non conta come sei fisicamente se sei ricco o povero, se hai i vestiti di marca o no, lui ti vorrà comunque bene e ti resterà accanto. Sa sempre dire la cosa giusta al momento giusto, sa quando deve stare zitto capisce quando stai male ti dà sempre una parola di conforto e ti rimane fedele e leale! FEDERICA ROSSI 2a H LA COSA PIÚ IMPORTANTE Vi siete mai chiesti quale sia la cosa più importante della vostra vita? Beh, io si: l’amicizia. Vi parlerò di quest’ultima prendendo per esempio una mia cara amica. Io e lei siamo come sorelle ormai: usciamo facendo gag da ogni parte e ridendo come due pazze; abbiamo le stesse idee e gli stessi pensieri; ci confidiamo a vicenda perché sappiamo che unite siamo una forza della natura; lei viene a casa mia e io vado a casa sua (ovviamente è divertimento puro!); l’ho vista sorridere ed essere felice, ma anche piangere e non volerne più sapere di nessuno…ecco vedete questa secondo me si chiama VERA amicizia: quando in realtà due semplici ragazze sono una persona sola. Perché in fondo non conta fare regali o cose del genere, basta starsi vicino, appoggiarsi e volersi bene in qualsiasi situazione; essere unite, quasi complici! E capirsi con un’innocente occhiata…….. GIORGIA ARLOTTA 3a H CHI TROVA UN AMICO... Chi trova un amico trova un tesoro dice un vecchio proverbio. Concordo pienamente, perché è un’affermazione che nasconde una grande verità. Gli amici sono preziosi! Con loro gioco, mi diverto, riesco a superare la mia timidezza. I pomeriggi passati insieme trascorrono velocemente tra scherzi, risate, gustose merende… C’è un amico con cui mi trovo particolarmente bene, è paziente, allegro, calmo e abbiamo parecchie cose in comune. Anche se non parliamo molto tra noi, ci capiamo al volo: basta un gesto o un’occhiata. I compiti che svolgiamo insieme mi sembrano addirittura meno faticosi: segno che l’amicizia fa miracoli! MATTEO CELLI 3aH UNA SCELTA DIFFICILE Quest’anno io devo scegliere una scuola superiore e la scelta è vasta. Ci sono molte scuole dove potrei andare e io ancora non sono sicura quale frequentare. Ho poche idee sul mio futuro e questa decisione riguarda anche questo. Da piccola volevo sempre fare la cameriera in un bellissimo ristorante oppure la cuoca ma adesso non voglio più farlo. A scuola nelle ore di orientamento ho riflettuto e facendo il laboratorio del CNA ho capito meglio. Io devo scegliere una scuola che mi piaccia e che non sia troppo difficile per me. Poi sono andata a visitare nel pomeriggio la scuola delle Scienze Umane, che è una tra le mie preferite perché fin dalle elementari mi è sempre più piaciuto fare la maestra dato che a me piacciono moltissimo i bambini. La scuola che fa per me è quella delle Scienze Umane anche perché i professori mi hanno consigliato quest’ultima e perciò so che sto scegliendo bene. Spero che questa mia decisione sia giusta e che questa scuola lo sia per me! MARIAMARTA BENVENUTI 3aH I MIEI PRIMI RICORDI Uno dei ricordi più cari che ho è quello della nascita dei miei fratelli quando avevo tre anni. Mi ricordo che mia madre stava male e quindi corse all’ospedale con fretta, lasciandomi a casa coi nonni. Dopo qualche ora i nonni mi accompagnarono all’ospedale e dopo aver attraversato centinaia di corridoi e aver aspettato mezz’ora entrai nella stanza. Era buia e c’era solo uno spiraglio di luce che entrava dalla finestra, necessario per riconoscere il volto di mia madre. Era stesa sul letto ed al suo fianco vi erano due fagottini di tessuto, quelli che erano i miei due futuri fratellini avvolti in quella candida stoffa, di nome Pietro e Vittoria. Rimasi lì immobile ad osservare quelle creature quasi inanimate poi forse preoccupato od intimorito chiesi sottovoce a mia madre: “Per quanto resteranno con noi?”. LORENZO SAMMARCHI 2aG IL MIO BANCO RACCONTA (personificazione del mio banco) Ogni mattina quando vengo a scuola i banchi non vedono l’ora che arrivino i ragazzi a fargli un po’ di compagnia, dopo aver trascorso le notti tristi e buie in attesa di un nuovo allegro giorno. “Lui” è davvero speciale: mi aspetta sempre a braccia aperte per accogliermi con un candido sorriso sprizzando luce in tutta l’aula. Noi sembriamo un tutt’uno perché siamo talmente “incastrati” che a volte diventa complicato separarci e come un fidanzato me lo “spupazzo” in giro per la classe. Un giorno, stanchi di stare sempre fermi e imbalsamati ad ascoltare le tante parole dei nostri prof, abbiamo deciso di abbandonare l’aula e insieme ci siamo diretti in discoteca a ballare il rock. Ne avevamo proprio voglia … E’ talmente “galantbanco” che mi ha persino regalato un diamante! E io non ho potuto fare a meno di sciogliermi fra le sue braccia! GAIA CAVALLI 2aM LA SCELTA DI UNA NUOVA SCUOLA Il prossimo anno, noi ragazzi di terza media, dovremo affrontare una delle più importanti scelte della nostra vita: scegliere la scuola superiore che ci accompagnerà per altri cinque anni e ci permetterà di pensare al nostro futuro. La scelta è sicuramente molto difficile, ma ognuno di noi, nel nostro percorso scolastico, ha sicuramente preferito una materia di studio e quindi “che scuola scegliere?” Forse il liceo, l’istituto tecnico o quello professionale? Poi ci assale un altro dubbio: forse la scuola che sceglie il nostro amico del cuore è quella più valida? Tanti gli interrogativi ai quali soli noi dobbiamo dare una risposta, forse anche grazie ai consigli di amici, dei nostri genitori e dei nostri insegnanti, ma l’ultima decisione spetta a noi. Qui a Rimini siamo fortunati perché abbiamo tantissime scuole superiori come licei (scientifico, classico, linguistico, artistico), istituti tecnici (per il settore economico o per il settore tecnologico) e istituti professionali (per il settore dei servizi o per il settore industria e artigianato) e quindi una grande scelta. Auguro a tutti noi di prendere seriamente la scelta del nuovo percorso scolastico perché è tra le più importanti della nostra vita! GIANMARCO BARRELLA 3a H IL CANTO “Il canto è una semplicissima passione”, ecco cosa dicono le persone oggi. Per me il canto è tutto quello che ho e tutto quello che potrei desiderare di avere . Non si nasce talentuosi, c’è un percorso lungo e difficile da fare; a volte si pensa di mollare e di lasciare tutto, perché non si crede più in se stessi, perché si crede di essere sbagliati, ma non è vero ! Magari incontriamo una difficoltà e subito ci fermiamo, ma non è cosi che si fa. Se si vuole portare avanti la propria passione e magari in un futuro volerla trasformare in lavoro, bisogna prendere al meglio le difficoltà e affrontarle senza indugi. Ed è così che sto cercando di fare io! Ci metto tutta me stessa in ogni lezione. Quando sbaglio una nota, spesso mi arrabbio e non voglio continuare l’allenamento, ma poi ci penso e ci riprovo, ci riprovo anche mille volte fino a quando non viene benissimo. Poi quando canto davanti a tante persone…diamine esco dal mondo, è una cosa che mi prende tantissimo e scrollo via tutto ciò che mi rende infelice, chiudo gli occhi e sento una sensazione stupenda, come se milioni di farfalle danzassero nel mio stomaco. Il canto fa parte della mia vita e non ne uscirà mai … il canto fa parte di me!! ARIANNA NERI III H Squilla il telefono… e indovinate chi è ? Mia zia Giovanna, detta zia Giò, che chiama per dirmi che è appena tornata dal Burkina Faso, la terza regione più povera del mondo che si trova in Africa. Io: “Pronto?” Giò: “Ciao Chiara sono zia Giò e sono appena arrivata a casa a Senigallia.” Io: “Ciao zia tutto bene? Come è andato il viaggio?” Giò: “Il viaggio è andato benissimo: è stato spettacolare!” Io: “Cosa avete visto?” Giò: “Abbiamo visto molti animali, capre e mucche che circolavano in libertà.” Io: “Cosa avete fatto appena siete arrivati?” Giò: “Ci siamo fermati in un albergo e abbiamo cambiato il denaro con la loro moneta per comprare le cose necessarie per proseguire il viaggio.” Io: “Dove dormivate?” Giò: “Dopo l’albergo, che è stato l’unico “ lusso” che ci siamo concessi, abbiamo sempre dormito in capanne fatte di paglia e muratura. Una notte, però, una tempesta di sabbia ci ha costretto a fuggire dalla capanna di paglia, perché, non essendoci il pavimento, potevamo rimanere soffocati dalla sabbia. Abbiamo dormito in macchina.” Io: “Come è la vita in un posto così povero?” Giò: “E’ una vita semplice ma soprattutto molto difficile specie per chi come noi è abituato a tanti “lussi e comodità”. Pensa che in due settimane abbiamo fatto la doccia solo due volte!!” Io: “E le persone di lì?” Giò: “Le persone ci accoglievano sempre molto gentilmente e con grandi sorrisi. Una bambina però vedendoci ha avuto paura, per il colore della nostra pelle bianca ed ha pianto.” Io: “ Cosa? Come quelli che si spaventano quando vedono gli uomini “di colore”? Questa è bella!” Giò: “ Sì è proprio bella! E’ stata una sensazione strana essere “l’uomo bianco”. Ora devo andare ti racconterò altre cose quando ci vedremo. Ciao Chiara! Io: “Ciao zia Giò!” CHIARA ESPOSITO 2aH I CANI NELLA NOSTRA VITA Ogni cane del mondo è unico; non ci sono cani identici nell’aspetto e nel carattere. Ci sono cani simili all’apparenza, ma uno può essere timido, l’altro pauroso, giocherellone…Passeggiando in un parco o in un altro luogo popolato da cani si può notare la somiglianza tra padrone e il suo amico a quattro zampe, proprio come un film di WALT DISNEY! Probabilmente, questo, succede quando un cane, vivendo col padrone, cambia secondo il carattere o le abitudini dell’uomo. Un padrone “mangione” darà tanto da mangiare al suo cane e così saranno entrambi in sovrappeso. Anche l’animale ci influenza occupando una parte della nostra vita e così, grazie alle esigenze del proprio cucciolo, anche la persona più pigra sarà costretta a fare la passeggiata quotidiana. Quando si incontra un cane, la prima cosa che si fa è chiedere al padrone se l’animale è cattivo, ma in verità nessuno lo è intenzionalmente; può essere che il padrone lo abbia influenzato male e non abbia saputo gestire la sua aggressività. Se un cane attacca un suo simile è generalmente a causa della sua paura di essere a sua volta aggredito da chi è più forte di lui. Perciò sono i cani più timorosi quelli che sembrano cattivi. Un posto molto frequentato da amici a 4 zampe è il parco GIOVANNI PAOLO II, conosciuto da tutti come “parco della cava”, ma se nessuno buttasse la spazzatura e raccogliesse i bisognini dei cani non sarebbe migliore? Anche i cani hanno dei diritti, come quello di correre e giocare, ma questo non vuol dire che i bambini che hanno paura di loro non debbano giocare in pace e serenità. Perciò la mia amica Sofia e io abbiamo scritto al sindaco per chiedere un’area cani: abbiamo raccolto 120 firme. I cani sono animali molto umanizzati tanto da essere per noi come fratelli e sorelle. GIULIA MONTI 1aD SCUSA Scusa se ti ho dato fastidio, scusa se non ti piacevo. Scusa se non volevi essere mio amico, scusa se mi piacevi tu. Volevo stare con te, ma tu hai detto di no, e ora il mio sogno è finito. Ora voglio solo essere tua amica, e scusa, scusa, scusa se non vuoi. Mi piacevi per la tua risata, il tuo modo di guardarmi e quello di parlarmi. Mi piacevano i tuoi occhi, la tua simpatia e anche quando te ne stavi solo a pensare. Ora ti chiedo mille volte scusa, scusa per tutto, scusa per essermi innamorata di te. GIULIA ZHANG 3a H Poesie... racconti... febbraio 2013 ALLA MIA CARISSIMA MAMMA Carissima mamma, ti adoro nel profondo del mio cuore, non ti dimenticherò mai perché sei la migliore!!! Mi aiuti quando ho bisogno, ci tieni a me come a mio fratello. Io ti adoro talmente tanto, è un valore talmente elevato, che non si può nemmeno decifrare. Io ti tengo sempre stretta nel mio cuore, perché ti voglio e ti vorrò sempre tantissimo bene! MARTINA COLONNA 2a H ACROSTICO Bellissimi Entusiasti Ragazzi Tutti Orientati verso La scuola Aurelio Bertola! GAIA VIENNA 1a C - KAREN BRAY 1a E KENIA D’AGOSTINO - GRETA MONTI 1a E AMICIZIA Un amico è una persona che ti sta vicino, ti aiuta e ti sostiene, non ti giudica per quello che fai e che sei. Un amico non ti abbandonerà mai Perché è un amico e Un amico non ti lascerà mai. Un amico è così!! GIORGIA GOSTOLI1aB-LISA ANDRUCCIOLISARA PIZZIOLI 1a E COSA C’E’ IN ITALIA? CHI LA FA L’ASPETTI In Val D’Aosta la neve e il cervino e oggi fa freddino, freddino in Piemonte c’è la Mole antonelliana… ma oggi sono sordo come una campana. In Liguria c’è San Remo e ogni giorno remo … In Lombardia c’è il duomo che è alto come un tuono. In Trentino Alto Adige c’è la Marmolada che è alta e buona come la marmellata. In Veneto c’è Venezia la città dell’isoletta. In Friuli-Venezia-Giulia c’è l’acqua pura. In Emilia-Romagna ci siamo noi e un giorno inviteremo anche voi… In Toscana c’è Firenze con la sua gente. In Umbria c’è Assisi con la crisi. Nelle Marche c’è Ancona… con la sua importante icona. Nel Lazio c’è il Colosseo che è stato costruito da Matteo. In Abruzzo c’è un’aquila che ogni giorno vola verso l’Aquila. La più piccola è il Molise che ogni giorno produce. In Campania c’è la pizza e mozzarella e ogni volta arriva in tavola pazzerella. In Basilicata c’è Potenza che è nemica con Faenza. In Puglia c’è il Gargano con un giocatore uruguaiano. In Calabria c’è la punta con l’aggiunta … In Sardegna tanta Gente si impegna. E la regione più grande è la Sicilia si può assaggiare un buon gelato alla vaniglia. MATTIA CARBUTTI-NICOLO’ MONTANARI 1a E CECINA Cecina aveva un gallo, tutte le sere andava a cavallo, lei ci andava senza la sella, questo è il gallo di Cecina la bella. Cecina ha una gallina, che fa le uova da sera a mattina, le aveva insegnato a mangiar farinella, questa è la gallina di Cecina la bella. ANGELO MARCOCCIO 2aH L’AMICIZIA Che cosa è l’amicizia? L’amicizia è una sensazione bellissima L’amicizia è un gioco che può durare per sempre L’amicizia è un’ insieme di emozioni belle L’amicizia è come una bambina che va custodita ogni giorno L’amicizia non si descrive L’amicizia si vive e basta! JOSEF ZANOTTI III H GLI AMICI L’amicizia è una cosa così, puoi trovare amici tutti i dì, di loro di sicuro ti puoi fidare, ma se non sei sicuro i segreti non raccontare! L’amicizia è una cosa così, puoi trovare amici tutti i dì, gli amici ti aiutano a pensare, ma se tu non vuoi, non li ascoltare! Esistono amici falsi e amici veri, quelli veri sono sinceri! Gli amici falsi possono capitare, ma se te ne accorgi, alla larga devi stare! Poi arriva quella persona, lei o lui, chiunque sia E nel bene e nel male, sempre ti farà compagnia: parlo di quell’amico, quello speciale che di sicuro non ti farà mai male. Di amici io ne ho tanti, tanti amici su cui contare, in caso di bisogno li posso chiamare, io ho loro, loro hanno me: gli amici saranno sempre insieme a te. GIULIA ZHANG 3a H IL NATALE Il Natale è una festa speciale non perché escono nuovi film nelle sale ma perché 2012 anni fa un re molto importante venne al mondo e da quel giorno chiamato Natale la gente è più buona e non fa del male a Natale si festeggia con dolci in compagnia per risvegliare in se stessi l’anima pia smettete di aspettare con ansia il Natale solo per i regali ma pensate anche al fascino del clima natalizio e con questo. BUON NATALE! ALESSANDRO PIOGGIA 2a H Pag4 IL FIOCCO DI NEVE Al freddo d’inverno nell’aria gelata un bimbo lo guarda con aria stregata è bianco ghiacciato non sa dove andare si appoggia sul tetto e sul davanzale lui vola danzando si posa poi lieve ricopre al fin tutto, è il fiocco di neve. Un giorno di primavera un ragazzo inglese, dopo aver svolto una dura e lunga giornata di lavoro si recò in un bar chiamato “il delfino”. James chiese un panino alla tripla farcitura. Il barista gli disse che glielo avrebbe portato dopo cinque minuti, e James si mise comodo a sedere. Arrivato il panino, iniziò a mangiarlo e si accorse troppo tardi che al posto della tripla farcitura c’erano due strati di peperoncino. Diventò tutto rosso come un peperone e tutti i clienti lo presero in giro. James furioso tornò al lavoro. Il giorno seguente ritornò dal barista e lo invitò a casa sua dicendogli che avrebbe preparato una cena squisita. La sera Marco, “ il barista”, si recò nella lussuosa villa di James. Iniziarono a mangiare, c’erano: pollo, bacon, uova al tegamino e un pregiato vino dei castelli romani. James offrì da bere a Marco e per vendicarsi mise nel bicchiere vino e sale. Dopo aver bevuto il primo bicchiere, Marco cominciò ad avere un terribile mal di pancia e andò subito a casa perché era allergico al sale. Il giorno seguente al bar stette tutta la mattinata in bagno, i suoi clienti si chiesero cosa fosse successo e dopo essere stati messi al corrente dell’accaduto cominciarono a prenderlo in giro. Così nacque il proverbio “chi la fa l’aspetti”: se uno fa qualcosa ad un altro prima o poi accadrà anche a lui. IL FANTASMA GIOCHERELLONE Il fantasma giocherellone si diverte molto con il pallone. Al fantasma timidino piace giocare a nascondino. Il fantasma assassino cammina pian pianino. Al fantasma golosone piace molto il mascarpone. Il fantasma testardo non ha un minimo di lardo. Il fantasma giustiziere faceva il gioielliere. Il fantasma innamorato insegue il cupido alato. Un’aquila volava alta nel cielo e si vantava di essere l’uccello che volava più in alto, il più bello ed elegante e il più coraggioso.Un piccolo colibrì la guardava ammirato: lui era un piccolo uccellino e avrebbe tanto desiderato essere come l’aquila. Un giorno si incendiò il bosco e tutti gli animali scapparono spaventati. Il colibrì, benché piccolino cercò di spegnere il fuoco portando nel suo becco tante goccioline d’acqua; l’aquila lo derise e lo accusò di essere matto: non poteva spegnere da solo il fuoco. Allora il colibrì chiese il suo aiuto, ma l’aquila per paura di bruciarsi scappò via. Il piccolo colibrì aiutato da altri piccoli animali, riuscì a spegnere l’incendio.La morale dice che: “ANCHE I PICCOLI POSSONO FARE COSE GRANDI SE UNISCONO LE LORO FORZE” Volete cimentarvi con un testo un po’ strano? Leggete questo brano e valutate la vostra bravura.Prima dell’invenzione dello specchio si riteneva che ogni superfice riflettente fosse dotata di proprietà magiche. L’uomo preistorico che vedeva la propria immagine riflessa nell’acqua di un lago o di uno stagno poteva pensare che si trattava di un altro sé. Di conseguenza, qualunque disturbo arrecato al riflesso poteva significare un pericolo per la propria salute. La credenza si rinforzò con l’arrivo degli specchi: qui, vedendo la propria immagine distorta e spezzata nei frammenti di uno specchio rotto, diventa anche più facile credere possibili conseguenze negative. MARTINA BIANCHI 2a D CLASSE La classe È un luogo cheall’inizio sembra noioso ma poi diventa gioioso AMICIZIA Amici meravigliosi Ed eccezionali Che ti capiscono IL SOLE Il sole illumina E arriva fino al cuore. Basta solo un raggio E tutto Prende vita, risplende Ogni colore portando Gioia e calore ANNA LISI 1a I MARIA ELENA MAGNANI-EMMA ZUCCHETTO 2aH C’è un fantasma nella scuola A.Bertola il suo spirito è sparito e parte del suo corpo svanito. Ciò che è rimasto oggi vaga nella scuola da anni e anni. Nessuno lo ha mai visto ma una volta è stato udito e un ragazzino spaventato via urlando è scappato, però, mai più quel ragazzino è stato ritrovato. IL NIDO CONTESO Un giorno un corvo era alla ricerca di un nido per riposarsi. Dopo aver tanto cercato, vide un nido molto grande e, visto che era sera, ci si voleva proprio appollaiare per passare la notte. Mentre si stava comodamente sistemando, un’aquila arrivò con gran velocità e sposto con forza il corvo dal nido. Iniziarono a discutere animatamente su chi avrebbe dovuto occupare il nido. Dopo tanto discutere senza risultato, passarono alle maniere forti. Mentre si stavano menando arrivò un piccione che, di soppiatto, si infilò nel nido libero e si addormentò. I due, quando lo videro, rimasero a becco aperto e se ne andarono tristi. TRA I DUE LITIGANTI IL TERZO GODE! MATTEO CARIGI 1aD Fantasmi Alcuni matti, alcuni calmi. Sempre nascosti in molti posti. Spaventosi, chiassosi, ma mai pericolosi. Col lenzuolo bianco li immaginiamo ma mai li vediamo. Alti, bassi, magri, grassi che paura se li incontrassi! CHRISTIAN OLIVIERI 2aH Nell’oblio partoriscono la loro vendetta e devono presentare la loro presenza abbietta trovano conforto solo nello spaventare se male non vogliono stare. Ma la loro oscura presenza è dovuta ad una lunga sofferenza data origine da una morte accolta da una triste sorte. Le loro azioni hanno origine dai subiti torti che nella vita passata gli hanno arrecato in molti e incominciano a perseguitare chi ancora può respirare. AURORA GASPARRONI 1aD LA SUPERSTIZIONE DEGLI SPECCHI ROTTI CLAUDIO FAITANINI - MARTINA CATANI ROBERTA CAVOLO - JASMINE SFAR 2aI JOSEF ZANOTTI 3H BEATRICE POGGI 2aH L’AQUILA E IL COLIBRI’ Tanto tempo fa in un paesello di collina viveva un pasticcere che non aveva ancora avuto occasione di diventare famoso. Il suo negozio era una casupola situata al lato di una stradina poco trafficata; qui passava la maggior parte del tempo, da solo. Un giorno, siccome tutti i pasticcieri erano in ferie, il duca di Milano andò da lui e gli ordinò trenta torte a quattro piani per il compleanno di sua moglie, per il mese dopo. Il pasticciere lavorò di buona lena e fece trenta torte stupende ornate di glassa al cioccolato, zuccherini, cannoli di crema e decorazioni floreali fatte di zucchero. Mancava un giorno al grande evento quando il duca gli ordinò di preparare un’ultima torta a sei piani, ornata di ghirlande fatte di zucchero filato e palline di gelato al gusto di cioccolato fondente. Il pasticciere lavorò giorno e notte duramente e la mattina seguente la torta fu pronta. Il duca, soddisfatto, lo proclamò pasticciere di corte. Da quel giorno nacque il detto: “Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno”, in onore del pasticciere reale che creò la più bella torta del mondo. NOEMI GUALDI - RICCARDO MARCONI - IVAN BISANTI 2a I IL FANTASMA DELLA SCUOLA “A. BERTOLA” LETIZIA CARDELLI 2a D ABBIAMO FATTO 30FACCIAMO 31 OMAR SEYAM 2a H E’ una notte buia di paura atroci, da far risvegliare le bestie feroci. Non hai il coraggio di muovere un dito, e dopo poco tempo sentì un ruggito. Ti affacci alla finestra, vedi chi va là. È un orrendo fantasma, che corre qua e là. LEONARDO BECCHIMANZI 2a H IL TEMPO Il tempo passa anche se non te ne accorgi. A volte mi piacerebbe che si fermasse anche solo per un secondo per poter liberare la mente. E tornerei indietro nel tempo per poter rivivere i bei momenti e correggere i miei errori. Purtroppo, però, il tempo ti passa davanti e si porta via tutto. Sia le cose belle sia quelle brutte. FRANCESCA BINOTTI 3aH 100 Oggi, 14 ottobre 2012 la mia bisnonna compie 100 anni! Per me è una persona speciale, anche perché se ne vedono poche di persone centenarie. Oggi per festeggiare l’abbiamo portata a pranzo fuori, ci abbiamo messo un po’ per farla salire in macchina perché fa fatica a camminare, però è in ottima salute. Al mondo se ne vedono poche di persone così: legge senza occhiali, cuce senza occhiali, voi penserete “che ci vuole”, ma provate a 100 anni a cucire senza occhiali! C’è gente che fa fatica a vedere già a 70 anni. Purtroppo, facendo fatica a camminare passa intere giornate seduta sulla sua sedia e non si muove per almeno dieci ore, le piace giocare a burraco, a briscola, fare i solitari. Dorme moltissimo: va a letto alle 21:00 e si sveglia alle 10:00. È un po’ grassottella perché non può fare attività fisica, ha i capelli corti e pettinati all’indietro bianchi e una faccia rugosa ovviamente. Io penso che se continua così arriva almeno a 105 anni, ma vorrei che potesse vivere fino a 200. CHRISTIAN OLIVIERI 2aH HALLOWEEN Vampiri assetati, occhi feroci, maghi barbuti e stridule voci. Ai portoni vengono a bussare e “dolcetto o scherzetto” ti vengono a urlare. Con i suoi sacchetti un po’ traboccanti Ulula un gruppo di spettri ambulanti; quei bimbi golosi per farti un dispetto, muniti di carta, di schiuma e un ovetto, ti concian la casa, ci fanno la festa, ed è un pasticcio tutto ciò che resta. Ma sotto ai mantelli, dentiere e scherzetti, ci son dei bambini coi visi furbetti, che ridono, scherzano e cantano in coro e se tu hai paura unisciti a loro! SILVIA CIUFFOLOTTI - SOLEDAD LANCI 3aH Poesie... racconti... febbraio 2013 FUOCO D’ARTIFICIO Guarda nel cielo un lampo di colori È un’unica scintilla di bagliori. Un boato si sente non fa male di certo alla gente. Su in alto appaiono varie misure. E anche se fanno un po’ di rumore Sanno di certo scaldarci il cuore. Si vanno a vedere da soli o in compagnia E fanno davvero una gran allegria Ma durano solo pochi minuti E arriva prestissimo il momento dei saluti. Questa del fuoco d’artificio è la magia: ci fa viaggiare con la fantasia. LUCA BARBIANI III H I MESI Gennaio è un mese freddoloso E un po’ noioso. Febbraio corto e bizzarro Bambini in maschera tutti sul carro. Marzo, col berretto e l’ombrello, E’ un mese pazzerello. Aprile dolci fiori colorati Pronti pronti per essere annusati. Maggio mese divertente E assai intelligente. Giugno lo zaino viene abbandonato e Dalle mamme lavato. Luglio montagne alte, acque pulite Le vacanze son partite. Agosto col solleone I bambini mangiano un bel gelatone. Settembre uva dolce e moscerini Danzano come ballerini. Ottobre ha le castagne profumate E da tutti gustate. Novembre mese grigio e nebbioso Per alcuni un mese assai faticoso. Dicembre, ultimo mese dell’anno, si conclude con il Capodanno! PIZZIOLI SARA 1aA GLI DEI E L’ARCOBALENO Demetra, dea della fertilità, stava camminando nell’Olimpo, ma ad un tratto vide Eracle in un cespuglio e gli chiese che cosa stava facendo. Eracle le disse che la stava cercando per chiederle un favore: far piovere su un campo di battaglia per rendere la vegetazione più fitta. Demetra rispose che, per una battaglia, si doveva confrontare con Ares, dio della guerra. Più tardi, Eracle, trovò Ares che si allenava con lo scudo e le spade e gli fece la sua richiesta. Ares ci pensò a lungo e alla fine concesse a Demetra di far piovere durante la battaglia. Demetra si preparò e scatenò una pioggia magica che fece crescere a dismisura la vegetazione nel campo di battaglia: tutto andò alla perfezione. All’improvviso Demetra iniziò a non controllare più la pioggia. Cadde a terra e svenne, mentre sulla terra si abbatteva un violento temporale. Eracle si precipitò da Ermes e gli disse di chiamare tutti gli Dei. Dopo qualche minuto arrivarono insieme a Zeus, si videro saette, lance, spade e raggi che si scagliarono sull’uragano e si sprigionarono tanti colori nel cielo ormai tranquillo. Gli Dei guardarono oltre le nuvole di vapore e videro un arco di colori che chiamarono “ Arcobaleno”. Ed è per questo che, dopo la pioggia, c’è sempre un arcobaleno dietro le nuvole. Pag5 IL GIORNALINO BERTOLINO Il Giornalino Bertolino È molto carino, dove ogni bambino scrive qualche temino, e ogni ragazzone un raccontone! Qui tutti si divertono Facendo risate E dicendo cavolate. Questa è un attività molto divertente, dove temi, filastrocche ecc … non si leggono lentamente, ma attentamente! SARA GABRIELLI - SARA GERMONDARI - ANNA LISI 1a I MATTIA TOGNACCI 1a I IL MARE Carnevale colorato, tu mi lasci senza fiato. Pochi costumi e tanti sorrisi che si illuminano in tutti i visi. Porti maschere colorate, con brillanti e piume arruffate. A tutti i bambini piace giocare e questa festa è difficile da dimenticare. Porti coriandoli e tanta allegria, carnevale ti prego non andar via! SILVIA CIUFFOLOTTI 3a H C’era una volta un castoro che abitava in un fiume con la moglie e i piccoli. Un giorno si scatenò una terribile bufera, allora il castoro e la sua famiglia evacuarono dalla casa, subito dopo crollò. Il giorno dopo la moglie del castoro s’ammalò e, siccome i figli erano nati da poco, non potevano aiutare il padre a ricostruire la casa, così esso si inoltrò nella foresta in cerca di qualcuno che gli fosse d’aiuto e, di lì a poco, trovò una volpe: “Scusi, mi aiuterebbe a ricostruire la mia casa? Mia moglie è malata e i miei piccoli sono ancora troppo giovani e deboli per darmi una mano. Mi aiuterebbe lei?” “Sicuro! A patto che tu mi faccia dormire per una notte sulle rive del fiume vicino al quale abiti.” Ribatté la volpe, pensando nel frattempo che quella sarebbe stata un’ottima occasione per farsi un bello spuntino di mezzanotte con i cuccioli del castoro. E così due giorni dopo la tana del castoro era pronta e la volpe fingeva di prepararsi un giaciglio per la notte. Dopo qualche ora la volpe si immerse, rapì i cuccioli del castoro e li mangiò. Ricordate sempre: mai fidarsi degli sconosciuti… MARGHERITA PETRINI 1a D I PRIMI PRIMA DI TUTTO Oggi i bambini mangiano i tortellini ieri le mie sorelle mangiavano le tagliatelle domani i figlioli mangeranno i ravioli mio cugino fa le lagne perché vuole le lasagne a tutti quanti i bambinelli piacciono tanto i passatelli mangia la mia maestra tutta la minestra mentre le bidelle mangiano le pappardelle i nipotini adorano i tagliolini gli zietti invece gli spaghetti gli strozzapreti pasticciati me li sono dimenticati e di pasta al ragù non ne voglio proprio più. SARA GABRIELLI 1a I Così chiara e luminosa Che sembra un lampione. A volte fa la timida E si nasconde fra le nuvole, Altre volte si perde Nell’oscurità della notte E quando pensi di averla smarrita Te la ritrovi sospesa Nel cielo che ti guarda E ti scuote l’anima Pronta ancora una volta A farti sognare. BINOTTI FRANCESCA 3aH LA LUNA Nel blu più scuro la luna Illumina il cielo stellato. Nella terra avvolta nelle tenebre la luna riflette sul mare come un ponte di luce. Vorrei poterlo attraversare per raggiungere questo bellissimo pianeta bianco che mi dà tanta serenità. All’improvviso le nuvole coprono la luna e mi portano alla realtà ma per un attimo è stato bello sognare. IL CARNEVALE Il mare Come un velo azzurro, le onde come cavalli infuriati, e in alto il sole come scintille d’oro e il vento, fra i miei capelli sulla morbida sabbia. ANNA LISI 1a I IL CASTORO E LA VOLPE LA LUNA LA RICCA CENERENTOLA C’era una volta, non qui e non altrove, una principessa che perse i genitori perché, a forza di “ritoccarsi” dal chirurgo plastico per risultare più giovani, dopo due anni di operazioni varie guardandosi allo specchio si videro così brutti che venne loro un infarto o morirono. Cenerentola aveva una tutrice e due sorellastre che lasciò in una palude perché la trattavano male. Lei viveva in una villa in campagna con una piscina e un giardino grande quanto la casa; era libera e felice, ma un giorno perse il lavoro quindi, per mantenere la sua casa e la sua lussuosa vita, doveva sposare un principe ricco e bello. Vide un poster attaccato ad un palo mentre tornava a casa dopo aver fatto la spesa e c’era scritto: “Al calar del sole vi invitiamo al ballo del principe.” Decise, allora, di andare al ballo del principe. Calata la notte venne l’ora di prepararsi: si mise un vestito ricoperto di cristalli, pagato 17000€, delle scarpe col tacco ricoperto di diamanti (anche esse pagate tanto). Andò in garage e prese la Mercedes, auto guidata solo dalle persone più famose del mondo, e partì. Arrivata al ballo, tutti la guardarono e una signora per sbaglio, le versò addosso del vino. Cenerentola, disperata, se ne andò piangendo e, tornando a casa, incontrò la sua fata madrina che, con la sua bacchetta magica 3000, la fece tornare come nuova avvertendola che, però, a mezzanotte sarebbe ritornata sporca e tutti avrebbero riso di lei. Allora tornò al ballo e stette sempre attenta alle persone con i bicchieri di vino rosso in mano. All’improvviso incontrò il principe e subito se ne innamorò; il principe, abbagliato dalla sua bellezza, le chiese di ballare. Cenerentola gli rispose di sì. Arrivò la mezzanotte e la sveglia che aveva impostato nel suo bellissimo IPHONE 5, suonò. Cenerentola, scappando, lasciò la sua scarpetta di diamanti per terra; il principe la trovò sulle scale della pista da ballo e, visto che era pesante, non riuscì a sollevarla chiamò così un carro-attrezzi che lo aiutò a portare via la pesante scarpetta. La appoggiò sul letto ma esso si ruppe. Cenerentola non smetteva più di pensare alla notte prima, non si era neanche accorta di aver perso la scarpa. Dopo qualche ora le arrivò un messaggio sul telefonino, era il principe che scriveva: “Ho trovato il tuo numero all’interno della scarpa, vorrei incontrarti di nuovo; se per te va bene ci vediamo al Bowling”. Cenerentola era felicissima, non vedeva l’ora di andare dal principe. Arrivata a destinazione, vide il principe il quale la accolse con affetto e le regalò un anello impegno del suo amore e le chiese di sposarlo. Lei, felicissima, rispose di sì. Il giorno del matrimonio era arrivato, la principessa indossava il vestito che aveva messo al ballo quando aveva conosciuto il principe. I due sposi se ne andarono al tramonto e partirono per la luna di miele ai Caraibi con la loro Mercedes felici e contenti. CAMILLA BALDACCI 1a D IL MITO DELL’ARCOBALENO Un giorno Rosalinda, la bellissima dea della felicità e dell’amore, volle incontrare Tenerone, il dio della pioggia, della grandine e di tutti i fenomeni atmosferici. Rosalinda chiese il permesso a sua madre Solaria, la dea del sole, ma lei non volle saperne e le comunicò arrabbiata che mai e poi mai avrebbe potuto incontrare Tenerone. Rosalinda non l’ascoltò e si recò di nascosto da Tenerone, si divertì tutta la notte ed infine tornò a casa: nessuno l’aveva scoperta. Tutti i giorni, lei andava da Tenerone senza che nessuno avesse sospetti su di lei. Ma una notte senza luna, Solaria volle prendere un libro in camera di Rosalinda; entrò e si accorse che la sua splendida figlia non c’era. Allora si preoccupò tantissimo, cercò tutta la notte finché non si addormentò sfinita. Il giorno dopo, alla mattina presto, Solaria fece alzare nel cielo il sole e, tornando a casa, trovò Rosalinda che beveva il cappuccino e le chiese: -Dove sei stata questa notte?-Io? Da nessuna parte!-No figlia cara, tu stai mentendo: sono andata in camera tua a prendere un libro e non ti ho trovata.-Mamma, sono andata da Tenerone - confessò poi Rosalinda. Solaria si arrabbiò talmente tanto che si dimenticò di svolgere i suoi compiti abituali, come quello di fare smettere al sole di illuminare il cielo durante le giornate di pioggia. Rimase così, per incanto, nel cielo una striscia di colori, dovuta alle lacrime di Rosalinda per la proibizione di incontrare il tanto amato Tenerone. Tutte le volte che Rosalinda faceva arrabbiare la mamma disubbidendole, Solaria si dimenticava di far smettere al sole di illuminare il cielo anche quando c’era la pioggia e ogni volta si ripeteva questo arco di splendidi colori che dagli uomini venne chiamato “arcobaleno”. ANNA LISI 1a I LA STORIA DI UGO L’EQUILIBRISTA La storia di Ugo, il mio bisnonno Ugo ha circa trent’anni quando decide di lasciare tutto e diventare un funambolo. Ugo aveva fatto tanti mestieri, come il muratore, il falegname e il meccanico. Affascinato dalle acrobazie sul filo, un giorno si offrì di portare la pertica all’equilibrista; in quel giorno sfidò il pubblico tra le nuvole. Fu lì che Ugo volle tentare una via di riscatto! Fece un’esibizione nella sua città, col filo teso in piazza Tre Martiri, tra il negozio di Sarti e la drogheria Porcellini. Poi si trasferì in Spagna, dove veniva chiamato “El Dablo del Aire”. Ugo a volte si esibiva anche senza protezioni, inventava numeri difficili: come coprirsi con un sacco la testa e proseguire alla cieca. Quest’artista era il mio bisnonno, Ugo Urbinati. RACHELE URBINATI 1a E MATTEO CELLI 3a H LA FELICITA’ Tutti gli uomini sono alla affannosa ricerca della felicità. Nell’attuale momento della tua vita che significato dai a questo stato dell’animo umano? Secondo te da chi e da cosa dipende?Io penso che l’obbiettivo della vita di un uomo sia la ricerca della felicità. Un normale uomo è felice quando: trova il giusto lavoro, quando mette su una bella famiglia, quando trova l’amore della sua vita, e quando ha una bella casa; insomma, quando è soddisfatto. Ma non per tutti è così, purtroppo ci sono anche quelle persone che sono avide, superbe, scontente degli altri e della propria vita; pensano e vogliono essere padroni di tutto e di tutti, persone che non sanno mai essere felici, che hanno “il cuore amaro, o non ce l’hanno proprio”. Io sono felice quando sono soddisfatta delle mie azioni, quando faccio felice un’altra persona, quando mi succede qualcosa di bello che non mia aspetto o che aspetto da molto tempo. Però penso comunque, che non ho ancora raggiunto il picco della mia felicità e considero la mia vita un po’ noiosa e monotona: la mattina a scuola, e il pomeriggio sempre sui libri… Ora, per me è difficile pensare a quali sono stati i momenti più felici della mia vita che mi hanno reso felice: Il principale è stato quando una delle mie migliori amiche, Gaia, mi ha fatto “conoscere” i miei attuali idoli, gli One Direction, dei cantanti inglesi: Harry, Louis, Niall, Liam e Zayn (i miei preferiti sono Harry e Niall). Un altro è stato quando: sono andata al cinema con Gaia, Angela, Jacopo e Camilla, e ho incontrato un ragazzo bellissimo il quale tramite Facebook ho contattato e conosciuto. Io penso che sarò felice quando incontrerò di persona gli One Direction e, successivamente, quando sarò più grande, farò il lavoro che mi piacerebbe fare: l’attrice cinematografica, troverò l’amore della mia vita, mi trasferirò in Inghilterra o all’estero e avrò dei figli meravigliosi...ma per ora è tutto un sogno… Adesso la mia vita nonè un granché, ma di certo non posso giudicarla ora, che sono ancora piccola e potrò “criticarla” solo quando arriverò al tramonto della mia vita, che lascerò come un meraviglioso ricordo, e capirò se ho colto al volo e vissuto a pieno ogni singolo momento di essa… MARGHERITA MARONCELLI 3a E Il terremoto Minuti di panico E di terrore Mentre passano veloci le ore. Le persone piangono Mentre i danni salgono. Sono forti E uniti Per ricostruire una nuova city. SOLEDAD LANCI 3aH IL NUOVO ANNO Natale è passato un nuovo anno è arrivato fra tante vacanze e amici che rendono tutti più felici le feste volano via come un aereo con la scia e spero che nel nuovo anno molte persone si ameranno. CHRISTIAN OLIVIERI 2a H Poesie e racconti continua pag. 8 Attività scolastiche febbraio 2013 RINGRAZIAMENTI ALLA PRESIDE Carissima preside, Giuseppina Martinini, la terza H la voleva ringraziare di cuore della lavagna interattiva che è arrivata. Siamo stati molto contenti, quando il primo giorno di scuola siamo entrati in aula e abbiamo visto la lavagna interattiva!!! Abbiamo subito provato ad usarla! Inizialmente è stato un po’ difficile scriverci sopra ma pian piano stiamo diventando esperti. Le materie in cui la usiamo di più sono matematica e musica. È molto utile anche nelle altre materie perché quando c’è la connessione andiamo su internet ad approfondire gli argomenti che stiamo facendo. Vedere i film dalla lavagna è spettacolare!!! Per un po’ ti dimentichi di essere a scuola e pensi di essere in un cinema!! La usiamo anche quando dobbiamo ascoltare qualcosa, come per esempio i dialoghi d’Inglese. La ringraziamo vivamente e continueremo ad impegnarci sempre per far trionfare la nostra mitica scuola! Pag 6 GITA DI ISTRUZIONE A VIENNA I giorni 11-12-12 di Dicembre noi alunni della 3aH e gli alunni della 3aL ci siamo recati a Vienna accompagnati dalle professoresse Sammarini, Andretto, Renzi, Toni e dalla preside Martinini. Dopo circa 11/12 ore di viaggio abbiamo finalmente raggiunto la meta (siamo partiti alle 5.30 e siamo arrivati alle 18.00 circa). Appena arrivati, mentre stava nevicando, abbiamo passeggiato per i bellissimi mercatini di Natale nel centro di Vienna. Successivamente ci siamo fermati a cenare in un ristorante tipico italiano, ci hanno servito piatti molto particolari (non tutti di nostro gradimento) e ci hanno gentilmente ospitato anche i giorni seguenti. La sera siamo andati con il pullman all’albergo, lì ci siamo sistemati nelle camere, tutte belle ampie ed accoglienti. La mattina del secondo giorno abbiamo visitato Schönbrunn, il castello dove vivevano la principessa Sissi e il principe France- (che è stata un po’ lenta nelle spiegazioni!) che fortunatamente parlava bene l’italiano. Principalmente ci ha spiegato la storia del campo. Inizialmente Mauthausen è nato come cava, successivamente è diventato un campo di sterminio sotto la dominazione tedesca dove venivano imprigionati gli ebrei, gli omosessuali, i rom tedeschi ecc… I deportati venivano portati nel campo stipati in treni per bestiame, dove le condizioni igieniche erano scarsissime, anzi, addirittura inesistenti. In seguito la guida ci ha mostrato (anche se non ne abbiamo potuto vedere i particolari a causa della neve, la visita guidata, infatti, si è svolta quasi tutta all’aperto) il campo da calcio nel quale le guardie dell’SS si divertivano a giocare contro degli avversari provenienti da varie parti del mondo e la piscina dove si rilassavano immersi nell’acqua. Tutto ciò veniva fatto per dimostrare che erano come tutta la LUCA BARBIANI 3aH LA VIOLENZA SULLE DONNE Ogni giorno c’è una notizia di cronaca che riguarda la violenza sulle donne che la maggior parte delle volte avviene ad opera di un familiare o di un fidanzato. Dall’inizio del 2012 in Italia sono morte 120 donne: una ogni due giorni. Il fenomeno non è legato però a situazione di disagio sociale, ma riguarda donne di ogni condizione. Le donne vittime dei loro aguzzini spesso hanno subito violenze quotidiane che non hanno denunciato perché per lo più convinte che sarebbero riuscite a cambiare un compagno brutale. Il 24 novembre 2012 è stata la giornata mondiale contro le violenze sulle donne, per ricordarne i nomi e le loro storie. Tutto questo però non basta: bisogna insegnare agli uomini il rispetto delle donne fin da quando sono bambini e soprattutto ricordare che niente può cambiare un uomo violento e dire alle donne maltrattate che devono avere più amore e rispetto per loro stesse. CHIARA ESPOSITO 2aH UNICEF: ADOTTIAMO UNA PIGOTTA Il nome “pigotta” in dialetto significa bambola di pezza. Infatti la Pigotta è proprio una bambola di pezza che promuove l’UNICEF, questa “aiuta i bambini”. basta solo un contributo di 20 euro per “adottarla”. Ogni anno col ricavato l’Unicef riesce a garantire ai bimbi più poveri vaccinazioni contro alcune malattie mortali. Perciò anche tu puoi contribuire a questa campagna umanistica. Oggi si spendono soldi per cose inutili, magari si potrebbe rinunciare a qualche maglietta nuova, a un gelato o a un videogioco e insieme raccogliere qualche soldo per comprare una pigotta. Così avremmo due buoni motivi di questa azione: il primo è che avremmo con noi una bellissima bambolina, il secondo è quello di potersi sentire fieri, soddisfatti e felici per aver contribuito ad aiutare le persone meno fortunate di noi. RITA DI PUMPO 3a H IL CYBERBULLISMO Accanto al fenomeno del bullismo, dilaga anche il cyber bullismo, termine usato per la prima volta dal canadese Bill Belsey. Al contrario del bullo, il cyber bullo agisce nell’ombra, minacciando le persone usando sms, e-mail e il web. Lo strumento preferito è però facebook, il social network al quale la maggior parte dei ragazzi sembra non possa rinunciare. La maggior parte delle volte il cyber bullo, chiamato anche griefer (guastafeste) o snert (adolescente maleducato ed egoista), invia alla vittima messaggi offensivi (barassment) usando un linguaggio violento e volgare (flaming). Non esclude neppure le minacce fisiche allo scopo di suscitare nella vittima un’insistente paura (cyberstalking). Altre volte può impossessarsi del profilo web altrui per inviare messaggi contenenti delle notizie per lo più false che screditino la vittima (impersonificazione) o, addirittura, picchiare realmente una persona, mentre altri ne riprendono la scena. Il filmato poi verrà diffuso sul web (cyberbashing). Ma qual è l’obiettivo che spinge il cyber bullo a fare tutto ciò? L’obiettivo principale del cyber bullismo è quello di danneggiare gli altri soprattutto per essere ammirato. Le conseguenze sulle “vittime” di questi insistenti minacce sono gravi, possono infatti portare a depressione, ansia, paura e bassa autostima. Per fortuna esiste la Polizia postale che ogni anno arresta una grande quantità di persone per reati sul web; pensate che solo nei primi sei mesi del 2010 sono riusciti ad arrestare ben 100 persone!!! FRANCESCA BINOTTI 3aH GRAZIE Voglio dire grazie: grazie ai miei compagni di classe e amici. Vi dico grazie perché siete speciali, dolci, gentili, simpatici o anche per il semplice fatto di essere così come siete. Sono arrivata l’anno scorso e subito siete diventati miei amici. Ho potuto contare sempre sul vostro appoggio, e voi potete sempre contare sul mio: vi voglio bene, lo sapete già. Con una semplice lettera al Bertolino vi voglio dire grazie, grazie per essere voi. GIULIA ZHANG 3a H Si parte per Vienna sco Giuseppe con i loro figli. Stupendo! Le stanze erano enormi con numerosi lampadari di cristallo ed in ognuna di esse era presente una grande stufa di ceramica, tutta decorata. Non potevano mancare di certo i quadri della famiglia Reale asburgica! In questo castello le cose che ci sono piaciute di più sono: la stanza dove ballavano durante le feste e dove si era esibito Mozart all’età di 6 anni; un giorno un po’ particolare, perché si vedeva frontalmente (come un orologio normale) ma in più era possibile controllare l’ ora anche se esso era rivolto verso lo specchio; la stanza da pranzo nella quale c’era un’enorme tavola apparecchiata (c’era persino il pane!) con delle bellissime e splendenti posate d’argento, non ci è stato indifferente neppure quel “manichino” di spalle vestito come la principessa Sissi (che ci ha fatto un po’ impressione, sembrava che il suo corpo fosse resuscitato dalla tomba!!), con dei lunghissimi capelli che arrivavano quasi fino al pavimento! Poi c’era la stanza da bagno, che era anch’essa molto elegante e con molte decorazioni. Inoltre il castello aveva un immenso giardino reso più allegro dall’albero di Natale formato gigante colmo di lucine e dai bellissimi mercatini, pieni di oggetti natalizi. Però ci è dispiaciuto molto non aver potuto immortalare l’interno del castello con delle foto. In seguito abbiamo avuto l’onore di ammirare “Il bacio di Klimt” ed altri meravigliosi quadri (anche se alcuni non ci sono piaciuti molto) al palazzo Belvedere. Dopo pranzo siamo andati a fare “shopping” al centro commerciale di Vienna! Gli oggetti che sono stati più gettonati da tutti sono le cosiddette “Palle di Mozart”, dei buonissimi cioccolatini ripieni di marzapane, cioccolato e con un po’ di aroma di cannella. Verso il tardo pomeriggio, invece, ci siamo recati nella cattedrale di Santo Stefano: lì siamo rimasti meravigliati dalle numerose luci colorate proiettate nel soffitto che illuminavano l’interno della chiesa. Il terzo ed ultimo giorno, subito dopo colazione, siamo partiti per Mauthausen dove, al contrario di Vienna, siamo stati invasi dall’eccessiva neve (ci siamo quasi trasformati in cubetti di ghiaccio!) e stupiti dal freddo glaciale (-14/-15°). La visita al campo di concentramento di Mauthausen ci ha molti colpiti e addolorati pensando a cosa facevano ai poveri prigionieri. Appena arrivati ci ha accolto la guida gente comune: sapevano divertirsi, giocavano e ogni tanto si rilassavano. Abbiamo quindi visto la “scala della morte” nella quale facevano trasportare ai prigionieri (denutriti), disposti tutti in fila indiana, carichi pesantissimi (avevano una massa eccessivamente superiore al peso dei deportati, per questo, non era raro che alcuni morissero di fatica e si verificavano spesso le cosiddette “reazioni a domino”: se cadeva un prigioniero, di conseguenza si ribaltavano tutti quelli che gli stavano dietro. Esistevano molte tipologie di tortura, per esempio il bacio del cane che consisteva nel fare sbranare da cani feroci i prigionieri. Per non lasciare tracci i “massacratori” introducevano i cadaveri nei forni crematori, che abbiamo avuto modo di vedere. Questi ultimi erano dotati di una bocca molto piccola dentro la quale venivano messi i corpi senza vita che venivano così trasformati in cenere. I forni erano costruiti così piccoli appositamente, per non spendere molti soldi nel carburante. Successivamente abbiamo visto le docce utilizzate per uccidere i prigionieri con il gas. Che inquietudine ripensare alle molte persone che sono morte, convinte di fare una splendida doccia. Infine siamo entrati in una sorta di baracca, il dormitorio dei prigionieri del campo. C’erano pochissimi letti fatti in legno senza materasso con appoggiato sopra un sacco che veniva usato per coprirsi. In un solo letto vi dormivano minimo due deportati. La stanza era in grado di contenere poche persone, ma le SS ce ne facevano stare persino 400!! Il massacro dei deportati durò fino al 5 maggio 1945, giorno in cui arrivarono in Austria gli americani liberando i pochi prigionieri sopravvissuti a quelle terribili torture. Subito dopo pranzo, siamo partiti per tornare a Rimini, ma abbiamo fatto una piccola sosta a Salisburgo; purtroppo non abbiamo potuto vedere molto a causa del breve tempo che ci restava e dei chilometri da percorrere per il rientro “alla base”. Questa nostra ultima gita, frequentiamo infatti l’ultimo anno della scuola media, senza dubbio è stata indimenticabile sia per il fascino di Vienna (una tra le città-capitale più belle d’Europa)sia per le emozioni che Mauthausen ha suscitato in noi. CLASSE 3aH Caro diario, 30/11/2012 l’11 dicembre partirò per Vienna con la mia classe. Sono eccitatissima e non vedo l’ora che sia quel giorno! Mia mamma sta già facendo la lista dei vestiti che andranno in valigia; mi vuole mettere i pantaloni in velluto!! Anche se tengono caldo io li odio!! Non li metterò mai!! Io invece penso alle mie compagne di camera, sono così curiosa di sapere con chi starò…Il viaggio sarà molto lungo e stancante, con tutto il tempo che ci vuole e le fermate che dovremo fare, anche se sicuramente mi divertirò chiacchierando e ridendo con i miei amici e ascoltando la musica. Mi immagino Vienna piena di neve, anche se il meteo non l’ha programmata (uffa!!), tutta addobbata e piena di luci per Natale e con le sue pasticcerie piene di dolci squisiti. Insomma, forse sarà la città più bella che io abbia mai visto!! Volevo andare a vedere qualche immagine di Vienna su GOOGLE, ma non l’ho fatto per non rovinarmi la sorpresa. Ogni volta che sento la parola “VIENNA”, il cuore mi batte fortissimo dall’ansia e scommetto che appena salirò sull’autobus magicamente mi trasformerò in una schizofrenica e inizierò a gioire e a battere le mani come una foca dalla felicità! Ora devo proprio andare, tra poco sarà pronta la cena… Ciao a domani!! SILVIA CIUFFOLOTTI 3aH LA RIVOLUZIONE DEL TABLET L’ iPad di APPLE è il tablet diventato simbolo del cambiamento, ed è stato il primo nel suo genere dando il via alla commercializzazione di una folta schiera di prodotti simili e di diverse marche. Un tablet può essere considerato come un pc portatile a cui manca la tastiera; è composto dal solo display che, però, diventa sensibile al tocco. Un tablet permette di navigare in rete, di fare foto, di inviare mail, di guardare film, di ascoltare musica, di giocare (l’utilizzo migliore), di leggere libri e giornali, di gestire i tuoi documenti, funziona come navigatore GPS e fa tanto altro ancora. Queste funzioni possono cambiare da dispositivo a dispositivo, ma fondamentalmente, il tablet permette di compire tante operazioni differenti che ti facilitano la vita, almeno per quanto riguarda quella tecnologica. Uno dei vantaggi del tablet è che risulta sempre pronto; proprio come un cellulare, basterà spegnere lo schermo per entrare in azione, non sarà necessario accenderlo e spegnerlo ogni volta come siamo invece abituati a fare con il pc. Al momento, i tablet più diffusi si basano su Android (il sistema operativo Google per gli smartphone) e IOS (il sistema operativo di APPLE) . Infine vorrei dire che ormai sembra impossibile vivere senza uno di questi fantastici dispositivi, ma io posso testimoniare il contrario: io non ce l’ho. MARCO GHINELLI 2a D febbraio 2012 Attività scolastiche TORINO – UNA CITTA’ MAESTOSA DOVE NULLA MANCA Sarà stato merito del sole sempre presente nei nostri tre giorni torinesi, sarà stata la bellissima e ottima compagnia di chi ci ha gentilmente “accompagnati” in questa gita, ma abbiamo scoperto una Torino che davvero non immaginavamo. Città importante ricca di storia, arte, spiritualità, sport; bellissima di giorno e di notte. Il centro è tutto da scoprire: Duomo, chiese, castello, piazze maestose, ponti, viuzze del centro storico e che dire del lungo Po e del Parco del Valentino? E’ senza dubbio il parco pubblico più famoso di tutta Torino, considerato da molti il vero simbolo della città insieme alla Mole Antonelliana. Invitiamo tutti quelli che vanno a visitare Torino, a non perdersi la Mole Antonelliana. Si sale sull’ascensore a vetri che porta sulla sommità, con un percorso mozzafiato all’interno del museo del cinema. Da lassù poi tutta Torino è visibile con un panorama a 360 gradi. Da visitare assolutamente il Museo Egizio costituito da oltre 8000 oggetti con: grandi statue, papiri, stele, sarcofagi e mummie, oggetti di bronzo, LA LIRA LA MONETA CHE HA CREATO L’ITALIA Centocinquanta anni fa sorse il regno d’Italia il 17 marzo 1861, però non è come lo conosciamo adesso, infatti mancavano ancora il Veneto, Roma, Trento e Trieste; per avere l’Italia di oggi bisognerà aspettare fino al 1918. Solo allora, dopo secoli di divisioni, tutti si potevano ritenere cittadini italiani sotto il tricolore sabaudo, anche se si avevano tradizioni, cultura e monete diverse. Dato che l’Italia era ormai unita bisognava creare anche un’unica moneta per il giovane regno perché circolavano più di 200 tipi di monete metalliche: Baiocchi, Ducati, Fiorini, Grana, Quattrini, Scudi, Soldi, Testoni, Zecchini… Ancora oggi alcuni di questi termini si usano come sinonimi. In seguito però si decise che la lira piemontese divenisse la moneta internazionale dell’Italia. All’inizio la lira fu d’argento, in seguito i metalli si fecero sempre più poveri, perciò fu svalutata. La lira fu simbolo della sovranità nazionale, ci accompagnò nella vita quotidiana fino all’inizio del XXI secolo. Il nostro secolo. Ci sono molti sistemi monetari che si differenziano per il metallo utilizzato. Alcuni stati avevano sistemi bimetallici, mentre altri monometallici. La moneta in genere valeva più della cartamoneta perché il suo valore cambiava, come detto prima, a seconda del metallo utilizzato, quindi i cittadini la preferivano alla cartamoneta e volevano cambiarla sempre in monetine tintinnanti. Nel 1866 però fu approvata una legge per cui la cartamoneta non si poteva cambiare e tutti dovevano accettarla come pagamento. Dal 1865 il regno d’Italia istituì l’Unione monetaria con Francia, Belgio e Svizzera, questo costituiva una sorta di moneta unica. In seguito vi si unirono anche altri stati e l’uso dell’oro per coniare monete divenne sempre più diffuso anche a livello mondiale, così anche il regno d’Italia, che aveva un sistema bimetallico, (oro e argento), cominciò a coniare monete d’oro. La lira assumeva per la prima volta un valore omogeneo su tutto il territorio superando le differenze che c’erano nello stato. Per il popolo fu difficile adattarsi alla nuova moneta. Le monete in argento di massimo valore valevano ciascuna uno stipendio. Queste monete, per il loro valore, erano però poco utilizzate nella quotidianità, invece le monete di piccolo modulo e peso avevano meno valore. (...) Dall’inizio del secolo si stavano alternando tipi di governo diversi ma alla fine avrà il sopravvento la monarchia unitaria e costituzionale di Vittorio Emanuele II, re eletto grazie ai plebisciti. La lira italiana era la moneta preferita dai patrioti e da gran parte dei Governi Provvisori. Il governo provvisorio di Lombardia conia lire italiane. (...). Il sistema monetario piemontese fu accolto da tutti dopo l’annessione della Lombardia nel 1859. L’Emilia e la Toscana coniarono monete con l’immagine di Vittorio Emanuele II, il “re eletto”. Poco prima dei plebisciti per l’annessione in Toscana si coniarono gli ultimi fiorini d’argento con l’immagine di un leone che sventola il tricolore. La lira divenne la moneta internazionale nel 1870, Papa Pio IX però aveva già fatto coniare una lira pontificia utilizzata per pagare l’esercito francese, che lo difendeva, e per tamponare il deficit nella spesa pubblica. Nel 1865 le monete precedenti al regno d’Italia scomparirono nell’Italia centro-settentrionale, mentre nel sud questo paesaggio avviene più lentamente e con più difficoltà. Alla fine tutti riuscirono ad usare la nuova moneta senza problemi, questi però si ricrearono quando, nel 2002, si cambiò di nuovo per lasciare la lira e passare all’euro, moneta tuttora in circolo. CAMILLA DELCURATOLO-GIULIA BIANCHI-SERENA MINI 3E amuleti e monili e oggetti della vita quotidiana. Di forma rettangolare, piazza San Carlo è la più bella della città ed è chiamata “ Il salotto bene di Torino”. Non dimenticatevi il Museo dell’automobile … “ un viaggio” nel tempo. La Basilica di Superga è in una splendida posizione in collina, si presenta davvero maestosa. E poi che emozione il ricordo del povero grande Torino … La Reggia Venaria non è da perdere … è una visione che lascia veramente senza fiato: un complesso imponente di palazzi e giardini tenuti in maniera spettacolare. Il restauro della Reggia di Venaria è stato uno dei più grandi a livello europeo. Ora il complesso è sede di mostre e manifestazioni ed è interamente visitabile. Forse sono state le luci d’artista nel periodo prenatalizio a rendere Torino magica e stupenda, ma una cosa è certa: è stato un soggiorno meraviglioso, un ricordo che rimarrà nei nostri cuori. CLASSE 3a B Pag 7 ENGLISH & NATURE CAMP Quest’estate, insieme alla Preside della nostra scuola, abbiamo vissuto un’indimenticabile avventura tra i dolci rilievi della Carnia, un Parco Intercomunale che si propaga nella parte alpina del Friuli Venezia Giulia. Insieme a noi era presente anche un’altra ragazza delle Bertola. Abbiamo “salutato Rimini” il 1 luglio alle ore 11.55. Siamo salite su numerosi treni: Rimini-Bologna, Bologna-Mestre, MestreUdine. Abbiamo alloggiato nella struttura “Villa Venier”, situata nella piccola località di Invillino di Villa Santina. L’edificio è una villa dell’ottocento recentemente ristrutturata con annesso campo giochi, volley e calcio. In quella settimana abbiamo svolto numerose e coinvolgenti attività: la mattina lezione di inglese con un insegnante madrelingua, nel pomeriggio, invece, escursioni, laboratori manuali, creativi e archeologici. La sera facevamo giochi, balli di gruppo o passeggiate, durante le quali ci hanno insegnato a riconoscere le stelle. Ha avuto modo di divertirsi anche la nostra Dirigente ballando con noi “La Macarena”; la performance ha riscosso talmente tanto successo che molti ragazzi del campus hanno fatto “la fila” per ballare con lei mercio il macchinario che produce le cialde per i coni gelato. Fabio ci ha spiegato che per fare quel tipo di lavoro non occorre un diploma specifico, ma tanta precisione e passione. Oltre ai dipendenti ci sono anche cinque soci che operano nella zona che va da Cesenatico fino ad arrivare alle Marche. A Fabio piace molto il suo lavoro, infatti cerca sempre di dare il meglio a vantaggio dell’azienda, anche se non è sempre facile conciliare il lavoro e la famiglia. Fabio si tiene sempre aggiornato sul mondo dell’economia, infatti, legge quotidiani e guarda i telegiornali. Il suo lavoro si svolge prevalentemente in ufficio, però, a volte, se occorre, si occupa anche delle consegne dei materiali. In media l’orario di lavoro è la mattina dalle 8.00 alle 12.00 e il pomeriggio dalle 14.00 alle 20.00, ma tutto dipende dal lavoro che c’è da fare. Al termine dell’intervista, finalmente, è arrivato il momento tanto aspettato: mangiare quelle deliziose brioche al cioccolato, il gelato e le sfogliatine con gocce di cioccolato ripiene di crema! Anche se pensavamo che sarebbe stata piuttosto noiosa (a dirla tutta non ci aspettavamo tutta questa accoglienza e anche la merenda!), questa esperienza è stata davvero molto interessante e… golosa e ci piacerebbe molto ripeterla!!! CLASSE 3a H PROGETTO CNA Anche quest’anno la nostra professoressa ha aderito al progetto CNA. Quest’anno è venuta Claudia Masini che ci ha aiutato a far chiarezza sulla scelta della scuola superiore. Abbiamo strutturato tre incontri. All’inizio del primo incontro, Claudia si è presentata e ci ha raccontato la sua storia. Successivamente ha consegnato ad ognuno di noi un foglietto colorato dove dovevamo scriverci sopra: nome, e una parola o un colore che ci descrivesse. Poi ci ha fatto conoscere meglio noi stessi tirando fuori i nostri hobby, i nostri sogni e il nostro carattere. Successivamente ognuno di noi ha pensato al lavoro dei suoi familiari, analizzando se erano lavori dipendenti o propri e descrivendo le caratteristiche di essi. Nella seconda lezione invece ci ha illustrato dettagliatamente il per- FRANCESCA BINOTTI- RITA DI PUMPO 3a H IN UNA NUOVA SCUOLA … VISITA ALL’AZIENDA MO.CA. Giovedì, 6 dicembre noi alunni della 3a H ci siamo recati all’azienda MO.CA, collocata a Riccione in una zona industriale. Appena arrivati, siamo rimasti colpiti dalle numerose decorazioni. Pensavamo che fosse solo una sorta di industria che fabbrica arredi per la casa, per il Natale, le feste in genere, ma niente di più, invece abbiamo scoperto che la MO.CA. produce oggetti di ogni tipo; inoltre svolge attività di ristorazione, corsi di cucina e altro. Siamo stati subito accolti dal responsabile delle relazioni e dell’organizzazione dell’impresa, Fabio Franchini, nell’aula- laboratorio dove si svolgono corsi di formazione di cucina. Dopo averci fatto accomodare, ha cominciato a presentarci i soci dell’azienda. Pino (soprannominato il nonno) che, bravissimo ad incidere il pane e la frutta, ci ha mostrato le sue opere d’arte esposte in teche di vetro: cavalli con la carrozza, cesti di frutta ecc. … Poi c’è Paolo, l’uomo immagine dell’azienda e l’addetto al commercio che è una figura un po’ strana, soprattutto per i suoi lunghi baffi all’insù. Infine c’è Catanina che è la cosiddetta “tuttofare”. Dopo avere raccontato brevemente la storia dell’azienda, Fabio ha gentilmente e apertamente risposto alle nostre domande. MO.CA. è l’abbreviazione di Morotti e Casadei, i cognomi dei due soci fondatori dell’impresa. Quest’ultima è nata sessant’anni fa (1952) come un piccolo laboratorio casalingo che ha messo in com- “Romagna Mia”! L’attività che ci ha appassionato è stata quella di “X Factor Villa Venier”, nel quale ognuno di noi poteva mostrare un suo talento come canto, ballo, recitazione, giochi di prestigio. Il 5 luglio abbiamo fatto una gita a Mauthen in Austria, precisamente al parco acquatico “Aquarena”. Le attrazioni erano talmente tante che non siamo riusciti a provarle tutte anche perché … sfortunatamente nel pomeriggio è piovuto, perciò siamo stati costretti a ritornare alla Villa prima del previsto. L’ultimo giorno siamo stati rallegrati “dalla grigliata” di hot-dog e hamburger e la Preside ci ha deliziato con le sue ottime piadine. La serata è stata ricca di allegria ma allo stesso tempo era presente un pizzico di nostalgia perché il giorno dopo saremmo dovute ritornare a Rimini. In questa vacanza, abbiamo vissuto momenti unici che porteremo per sempre nel nostro cuore e consigliamo vivamente anche a tutti voi di partecipare a questa avventura! Inoltre ringraziamo calorosamente la nostra Dirigente, per essere stata disponibile ad accompagnarci e per aver avuto la pazienza di sopportarci per una settimana!! corso della scuola superiore, esponendoci tutti i vari indirizzi e istituti. Poi ci ha anche spiegato per bene come fare a scegliere la scuola superiore e a chi chiedere consigli. Nel terzo ed ultimo incontro purtroppo Claudia non è potuta essere con noi, ma, al suo posto, è venuta un’altra ragazza di nome Evelyn. Con Evelyn abbiamo riflettuto sull’uscita fatta il giorno prima all’azienda MO.CA. e ci ha dato dei questionari da compilare. Questi incontri oltre ad essere stati molto interessanti ci hanno anche fatto un pochino più di chiarezza sulla scelta della scuola superiore. Ci hanno aiutato a conoscere meglio noi stessi e a farci capire le basi fondamentali di una scelta. CLASSE 3a H Non avevo mai pensato di cambiare casa tantomeno la scuola… ma è capitato. È molto difficile abituarsi con le persone, con il posto e ancora di più quando si è più grandi di età. Ed ecco il mio primo giorno di scuola… (alle Bertola)… (a dir la verità il giorno prima non avevo neanche pensato a come sarebbe stata la mia giornata!) ero emozionatissimo e un po’ nervoso. Fare ritardo il primo giorno di scuola e accorgersi di non avere una matita (la prof si è incavolata), non fu di sicuro un buon inizio! (ah ah ah) Con i compagni non feci subito amicizia… ora sono in questa classe 3a H mi trovo bene, i prof sono simpatici e i compagni pure, mi ritengo fortunato. All’inizio devo dire la verità non mi piaceva questa scuola e volevo persino ritornare nella mia vecchia (era appena passata una settimana) … una cosa di cui mi sono reso conto è che piacerti una cosa, un ambiente, un fatto, una persona non accadde sempre dal primo giorno… ogni cosa ha il suo tempo e che l’apparenza molto spesso inganna!!! DRAGNE BOGDAN 3a H PROFF! Ci sono diversi tipi di prof: - quella che “ci ride sopra”; - quella che ha paura “della ribellione degli alunni”; - quella che ti “fucila” se chiedi la penna ad un amico; Se volete saperne di più sui vostri prof. osservateli durante la lezione; State attenti!!! Ci sono dei professori che hanno i raggi X e altri che hanno un udito fuori dal comune!!!! 1)Scrutano verso il nostro banco: “Mettete via quel bigliettino!” Scusa: “Ma prof, guardi, sto prendendo appunti…” 2)C’è anche chi sente nell’ultimo banco in fondo alla fila, il messaggio del credito, con il volume silenzioso. Scusa: “Ma prof, era il mio stomaco…” Però ci sono anche molte prof comprensive e molto simpatiche! “Chi vuole una caramella???” E tutti: “Prof, scherza?” LUCREZIA MARTIN 2aD - ALESSANDRA PANDOLFI 2aD - ERICA ANDERLINI 2aN L’ANNO 2012 Un anno pieno di magia, temi, letture e tanta poesia! Operazioni Equivalenze e mille divisioni. L’analisi grammaticale, e la verifica in storia orale! Abbiam fatto inglese e religione, ma ci hanno requisito il pallone per le partite giocate a ricreazione. Son cresciute le piantine vicino alle finestre Ma la cosa più bella è stata la palestra! Con le pagelle Ne vedremo delle belle! E a settembre di nuovo a studiare. ANNA LISI 1a L Poesie... racconti... febbraio 2013 …SEMPLICEMENTE Un cuore vuol dire “ti amo”, un sorriso vuol dire “sei bello”, una carezza vuol dire “stai tranquillo”, un bacio vuol dire “ti adoro”, un abbraccio vuol dire “da quanto tempo non ci vediamo”, però, se è il mio abbraccio, vuol dire semplicemente: ti voglio bene! LE NOTE MUSICALI NEL CIELO Il DO dondola sull’altalena Lui è il RE di una città serena Lei MI FA arrabbiare Il SOL splende nel cielo Il LA sale sul treno Il SI ripete tutto DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI. Vorrei volare in alto nel cielo ed arrampicarmi fino a raccogliere dei piccoli cuori e formare la parola: “TI VOGLIO BENE” e non ti dimenticherò mai. L’USIGNOLO E LO SPARVIERO Appena ti ho visto mi si sono illuminati gli occhi, eri molto grande, ma dolce e simpatico, mi ricordo i momenti passati insieme a ridere e a scherzare, ma ora è tutto finito, tu te ne sei andato senza nemmeno avvisare… mi hai lasciato sola. Quando l’ho saputo, ho sentito un gelo al cuore E tante spine che mi pizzicavano come per deridermi. Avevo tante cose per la mente, tante cose da chiedermi, ma è scomparso tutto, come una figura che si allontana nella nebbia. Mi avevi riempito la vita, un motivo in più per vivere, ma ora ti posso vedere solo nei miei pensieri e non posso ricordare altro che le tue stravaganze che mi facevano tanto sorridere. Non ti vedrò più, non potrò più ammirare il tuo bellissimo sorriso, che mi rallegrava le giornate. SIMONA CENCI III H NATALE L’aria è fresca dal cielo i raggi escono a malapena. Gli alberi sono spogli, delle loro foglie profumate. Il cielo è cupo, ma con un’anima felice, per festeggiare il Natale! MARTINA COLONNA 2a H ALESSANDRO ANTONINI 1a E BEATRICE POGGI 2aH TE NE SEI ANDATO… Pag 8 PER SEMPRE Ci sono cose che rimangono per sempre, cose a cui non si presta nemmeno attenzione… Cose belle e importanti, cose piccole e insignificanti. Una perlina trovata per strada… Una spilla che ti ha prestato un’amica e che poi ti sei dimenticata di restituirle … Un souvenir di Parigi che ti ha regalato il Un giorno uno sparviero ragazzo dei tuoi sogni … Un vecchio pullover di Un usignolo catturò. quando eri piccolina … Il vecchio collarino del tuo Voleva mangiarlo per davvero primo gatto … Sono cose insignificanti, ma pur E l’usignolo si spaventò! sempre molto importanti. Così, furbo, l’usignolo disse allo sparviero Come le persone, ci sono anche gli oggetti che Di lasciargli prendere il volo entrano ed escono dalla tua vita. E lo sparviero lo liberò EccoItaliana qui davanti a me un vecchio pezzo di La firma della Costituzione Non perché gentile diventò goniometro quasi tutto rotto, una gomma Ma perché un cacciatore gli sparò: mangiucchiata, il primo introvabile numero del “siam tutti e due prede di un potente animale!!!” mio giornale preferito: alcuni resteranno, altri se ne (prima di far del male a qualcuno pensa che potresti andranno in quel vortice inarrestabile che è la vita. avere in comune lo stesso destino.) LUCREZIA MARTIN 2a D VIOLA SERAFINI 1D I VAMPIRI POESIE IN LIBERTA’ E’ notte bagliori bianchi invadono il cielo nero Mondi lontani cospargono il silenzioso velo, I miei occhi si perdono nell’oscurità, nulla più grava il mio pensiero. GIOVANNI GHIZZONI 3a E Vagano nella notte fAnno paura, Mordono Proprio al collo per succhiare Il sangue sono immoRtali e mi affascinano, proprio per questo sono Il mio grande mito. MARIE DESPOT 1a B Il mio cuore silenzioso Sta urlando per la gioia La gioia di questo momento Che passa velocemente Ma sembra durare un’eternità Corro, ora sono immobile Questo piccolo grande mondo Mi ha regalato il dono dell’amore! LE SIMPATICHE STAGIONI C’è la primavera C’è c’è c’è la primavera Tanti bei fiori sbocciati E molto profumati … Poi c’è l’ estate C’è c’è c’è l’estate Tanti bei frutti E tanto mare … Poi c’è l’ autunno C’è c’è c’è l’autunno Tanto verde non c’è più Aiuto aiuto ho tanta paura … Poi c’è l’ inverno C’è c’è c’è l’inverno Tanto freddo e tanta nebbia Colore della ghiaia. LISA ANDRUCCIOLI 1a E LE STAGIONI Io son Inverno, freddo e barbuto Vestiti bene o ti vien lo starnuto! Io son Primavera Arcobaleni dorati, profumo di viole e danzo sui prati! Che dite di me che sono l’Estate? Porto le feste più spensierate! Eccomi infine, l’Autunno è coraggio, danzo il mio rosso per tutto il viaggio! Tu che leggi non fare la scelta come monello Perché in ognuno di noi c’è qualcosa di bello! ELEONORA SARTI 1a E LE STAGIONI Arriva la primavera con il sole che splende dalla mattina alla sera; poi la volta dell’estate sotto l’ombrellone quante risate; segue subito l’autunno e a scuola torna l’alunno; e per finire l’inverno così lungo che sembra eterno ANGELA BIOTTI 1a E AURORA SAMMARINI 3a E ANNA LISI 1aI LE VOCALI La A di amore La E di errore La I di insetto La O di ometto Per ultima la U Non ce ne sono più Ecco le vocali Lettere geniali!!! DENISE DONÀ Oggi lasciate Che sia felice, che mi diverta, Senza malinconia e tristezza E nessun pensiero per la testa. Un giorno diverso, Un giorno nuovo pieno di gioia E di allegria. Dove le nuvole Saranno l’ispirazione per una canzone. Un giorno con molti colori, Un giorno di serenità e fantasia, Di sentimenti ed emozioni magiche. CAMILLA DELCURATOLO 3a E MESOSTICO 1aG LE FRECCETRICOLORE Il nove settembre ho assistito ad un bellissimo spettacolo:ero al mare e ho visto le frecce tricolore. Il giorno prima già avevo guardato le prove, ma poi la domenica c’è stata una spettacolare esibizione. Era la prima volta che le vedevo. In Italia le frecce ci sono dal 1993 cioè da quando il colonnello Rwo Corso Fougier le ha formate per la prima esibizione dove eseguirono la “bomba”. Dal 1939 al 1945 la pattuglia acrobatica fu sciolta e si riformò nel dopoguerra. È stato veramente uno spettacolo fantastico ed eccezionale!Spero di poterlo rivedere al più presto. LORENZO FABBRI 2a H L’ESTATE O bellissima estate, perché te ne sei andata. L’inverno è tornato, è tutto più grigio, il caldo è sparito e il cielo è più bigio. Di fuori fa freddo, non si può negare e i giubbotti imbottiti dovrai indossare. I visi abbronzati Non ci sono più, estate ritorna, mi manchi tu…. SILVIA CIUFFOLOTTI SOLEDAD LANCI 3aH Le prof. sono Perfettine come le pRincipessine, sono Ordinate e non dicono mai cretinate. Finisce la nostra descrizione noi la pensiamo così vedete voi se dire di “si”! MARTINA CATANI 2aILETIZIA CARDELLI - MARTINA BIANCHI 2aD La libertà dell’Essere non s’è ciò che si è ma s’è ciò che si vuole. LORENZO CAIONI 2aG PER PRATICARE BENE LO SHOPPING! Prima di tutto bisogna procurarsi tre carte di credito oppure molti soldi. Almeno devi spendere € 300, per fare un vero e proprio shopping! Prendiamo in considerazione le Befane, bisogna passare per tutti i negozi, soprattutto quelli di vestiti. Devi avere anche uno scopo preciso: svuotare almeno un negozio! La cosa più importante è prendersi un gelato e gustarselo mentre decidi che cosa acquistare. Non dare, ma diciamo: non dare, mai retta a quelle persone che ti vogliono, o certe volte ti costringono a giocare ai gratta e vinci o quegli stupidi giochi che pensi di aver vinto qualcosa ma poi hai solo sprecato soldi. Questi sono i nostri consigli per praticare bene lo shopping, se voi che leggete questo tema, siete d’accordo con noi, mettete un bel…Sì!! SARA GABRIELLI – ANNA LISI 1a I SPONGEBOBSQUAREPANTS Spongebob è una spugna parlante molto famosa, protagonista del cartone intitolato “Spongebob Squarepants”, mandato in onda su Nickelodeon (canale 605-606 di Sky). È di forma quadrata, ha gli occhi grandi e azzurri, sotto un simpatico naso, due dentoni, due piccole braccine, dei pantaloni rettangolari e scarpe nere. Vive in fondo al mare in una cittadina chiamata ‘Bikini Bottom’ con i suoi simpatici amici: Patrick, Mr.Krabs, Squiddy Tentacolo, Sandy (una simpatica scoiattolina), Signora Puff e Plankton, l’acerrimo nemico che tenta sempre di rubare la ricetta segreta del ‘Krabby Patty’. Ogni puntata stimola un mucchio di risate e mostra nuove avventure che il protagonista affronta con i suoi amici. Lavora al Krusty Krub come cuoco e ogni mattina dietro la griglia, prepara i panini più buoni e famosi dei fondali marini: i “Krabby Patty”. Come animale domestico ha una lumaca di nome Gary, molto intelligente, più del suo padrone Spongebob, solo che non può parlare, quindi neanche esprimere la propria opinione. Per chi non conoscesse Spongebob, vi consiglio di guardarlo, perché è molto divertente e istruttivo. ANDREA LUTI - GIOVANNI MUSSONI TALENT HIGH SCHOOL- IL SOGNO DI SOFIA Talent High School è una sitcom italiana, prodotta dalla Lux Vide, la cui protagonista, Sofia Perri, figlia del meccanico Sirio, che sogna di entrate all’accademia di spettacolo Talent High School per mettere a frutto le sue passioni coltivate da autodidatta, ovvero la danza e il canto. Siccome è spesso delusa dalle sue speranze di successo, decide di spacciarsi per Allegra De Magistriis, figlia di un produttore di Hollywood. Alcuni le credono, altri iniziano a sospettare della sua identità. Di volta in volta la sua recita a fin di bene rischia di essere mandata all’aria con esiti divertenti a causa del suo modo di essere impacciata. In questa scuola Sofia ha anche una nemica: Marion. Lei è entrata nella scuola non per il suo talento, ma solo perché è la figlia del preside e per questo tutti hanno paura di lei, tutti tranne Sofia, che riuscirà a batterla e diventare reginetta. GIORGIA ARLOTTA 3aH L’AUTUNNO Èarrivato l’autunno il sole non è più caldo di tanto in tanto riesce a farsi largo tra le nuvole. Sulla cima dei colli si accumulano dolci nebbioni di un fantastico grigio. Le foglie cadono dagli alberi e dai cespugli. Sotto i castagni sgusciano i loro frutti come occhi lucenti. Il riccio all’esterno è così armato Ma dentro ha un tesoro; una castagna gonfia e lucida. Soffia un venticello pungente, le foglie secche scricchiolano sotto i piedi con il suo morto silenzio d’autunno. MATTEO CELLI 3a H POESIA D’AUTUNNO È autunno, le foglie cadono E fa freddo, tutti ci copriamo, abbiamo la nostalgia dell’estate, ma ora sta arrivando l’inverno, che ci aspetta con un turbolento risveglio. MICHAEL MONTEBELLI 3a H LE STAGIONI PAZZE Finalmente è estate! La stagione più bella! Si balla, si canta! Si sta con la famiglia! Dopo tre mesi purtroppo è finita, arriva l’autunno, e si riprende la matita, si riprende a studiare perché la scuola non può aspettare! Ecco l’inverno! La neve sta arrivando, si gioca, si ride e ogni cosa sta imbiancando, anche Natale si sta preparando, perché i bambini lo stanno aspettando! Infine la primavera sta per approdare, i prati fioriti, gli alberi sbocciati, profumo e colore sono arrivati. Ecco qui la quattro stagioni, finiscono oggi e ricomincian domani! LAURA VANNUCCI 1a E Il Mondo a scuola febbraio 2013 LA MODA 2013 UN’ESPERIENZA UNICA AL MONDO: CADUTA DA 39000 Una domenica di ottobre mio fratello stava guardando la televisione e ci ha detto di venire a vedere. Un paracadutista, Felix Baumgartner, si sarebbe lanciato da 39000 m di altezza, con partenza da una base nel deserto del Nuovo Messico. È stato portato fin sù da una specie di navicella e lui era vestito come un vero e proprio astronauta: a quella quota di altezza, la temperatura era molto sotto lo zero e l’ossigeno era ridottissimo! Dopo 2 ore e mezzo di salita, ha aperto la portiera e si è buttato. Sembrava come un puntino luminoso che cadeva nello spazio: ha infatti superato la velocità del suono! Il paracadutista ha incominciato a girare su se stesso, ma poi fortunatamente si è stabilizzato. Dopo 4-5 minuti che cadeva ha aperto il paracadute per cominciare ad orientarsi ed è atterrato nel deserto. Uno degli obiettivi scientifici di questo volo è stato quello di comprendere le reazioni dell’organismo umano ad un salto del genere, compiuto da un’altezza fino a quattro volte superiore a quelle in cui volano gli aerei. LORENZO DESIDERIO 2a H La moda ci perseguita ogni anno e quest’anno in particolare è diventata una cosa piuttosto folle. La cosa che mi ha dato più sgomento è la moda di tenere i pantaloni bassi per mettere in mostra le proprie mutande. La moda è sempre stata una cosa economica molto strana per dare un aspetto di fantasia ai giovani, ma quest’anno per problemi di crisi mondiale si usa tenere i pantaloni bassi. In giro per le città se ne vedono di tutti i generi: da pantaloni leggermente abbassati ai jeans alle ginocchia la maglia lunga come un grembiule. Questo è solo un elemento di questa pazza moda, dato che ci sono anche le famose scarpe alte e slacciate che vengono usate tutto l’anno sia in estate che in inverno, quindi sembrano scarpe dei muratori e non si sa come piacciono molto. A mio parere questa moda (a cui non partecipo) è stata istituita per mostrare al mondo che, anche se non possiamo permetterci dei vestiti nuovi, riusciamo a vestirci senza grandi problemi. Questa è la pazza moda dell’anno 2013! Pag 9 MAYA La potenza Maya si sviluppò nella penisola dello Yucatan (attuale Guatemala e Honduras). I Maya costruirono grandi città, con piramidi a gradoni, templi e grandi palazzi. Usavano la scrittura ideografica (ogni disegno corrisponde a una parola). I Maya hanno fatto conoscere agli europei: i pomodori, il mais, le zucche e i fagioli, che coltivano. Questa civiltà aveva conoscenze matematiche e astronomiche molto sviluppate, avevano un calendario 365 giorni. I Maya predissero la fine del mondo il 21 dicembre 2012, il giorno in cui il loro calendario finiva. Questa profezia ha scatenato da molto tempo diverse supposizioni sulla fine, è anche stato girato un film, ma ci sono anche molte persone che non credono o smentiscono, questa profezia, che tuttora non è ancora sicura…ma dai speriamo di no! CLAUDIA FATTORI - GIORGIA CALCINELLI 2a H ALESSANDRO PIOGGIA 2a H WALK OF FAME RIDERE FA BENE ALLA SALUTE Qualche mese fa, alcuni scienziati si sono riuniti per discutere sul riso e sullo umorismo. Hanno ribadito che ridere fa bene alla salute. L’ilarità può liberare dall’ansia: in una università americana agli studenti che dovevano affrontare un esame, è stato detto che la prova prevedeva anche un prelievo di sangue dai ratti e che alcuni avrebbero dovuto usare, anziché la siringa, il bisturi. Il giorno dell’esame, gli studenti hanno trovato invece sui banchi topi di peluche e hanno riso come matti per il divertimento, ma anche per scaricare l’ansia accumulata. Alcuni medici hanno analizzato i meccanismi organici del riso. E si è scoperto che ridendo si accelera la respirazione, aumenta la circolazione e quindi la ‘‘centesi’’, cioè il benessere fisico. Proprio quello che succede durante una corsa leggera, e infatti oggi il riso è considerato dagli esperti una forma di “jogging da fermo” . Durante una crisi d’ilarità nel cervello, nella sede delle emozioni si rilasciano le endorfine, e per questo si prova un senso di serenità. Secondo alcuni, le cellule del sistema immunitario ( linfociti), sarebbero capaci di sintetizzare tutti i messaggi del cervello. Così chi è allegro libera nell’organismo i linfociti T, guardiani armati della nostra salute. Ridere, insomma, fa bene al cuore, favorisce la crescita e guarisce dalle malattie. È certo che ridere rasserena e agevola i rapporti sociali. L’ilarità è contagiosa come uno sbadiglio. Quando una persona comincia a ridere , trascina anche gli altri. E spesso le persone continuano a ridere anche quando non hanno più stimoli reali per farlo. Se quindi, ridere fa bene alla salute incominciamo subito: “la prof. sta spiegando storia. Alla fine della spiegazione si ferma davanti alla classe e dice: e pensate, ragazzi, questo è successo 2000 anni fa!!! Pierino allora alza la mano e dice: -Mamma mia, prof: che memoria! EMANUELE MICALE 3a H IL MAHJONG Il Mahjong è un gioco da tavolo nato in Cina; oggi è diffuso in tutto il mondo in particolare nella nazione d’origine, ma anche in Giappone e negli Stati Uniti. Si tratta di un gioco di tessere, che vanno combinate in vari modi e infine eliminate. Si gioca in 4, con regole che variano nelle varie parti del mondo, anche se gli elementi principali rimangono invariabili. Il Mahjong americano venne chiamato “Mahjongg” con 2 “g” finali per distinguerlo da quello originale. FILIPPO YE 2a H La Walk of Fame (Passeggiata delle celebrità) occupa parte del marciapiede di due strade di Hollywood. In questi marciapiedi sono state inserite delle piastrelle nere, ciascuna delle quali porta incastonata una stella di bronzo con un nome e, all’interno, un simbolo. Il nome è quello di un personaggio famoso che si è distinto nel proprio settore; il simbolo indica questo settore che può essere cinema, tv, musica, radio e teatro. La Walk of Fame fu creata nel 1958 per rendere omaggio ai protagonisti del mondo dello spettacolo, di cui Hollywood è un simbolo in tutto il mondo. Sono state messe più di 2150 stelle, ma gli artisti sono di meno: infatti chi sì è distinto in più categorie ha avuto più di una stella. Non è richiesta l’appartenenza al genere umano: tipo personaggi di fantasia come Topolino, Paperino e Winnie the Pooh hanno avuto la propria stella. La Walk of Fame ospita anche quattro stelle speciali, a forma di luna piena: tre celebrano gli astronauti dell’Apollo 11 che, per primi, raggiunsero la luna. La quarta è dedicata a tutti il personale della NASA, l’ente spaziale americano che rese possibile l’impresa. FESTA DEI MORTI IN MESSICO In Messico ogni anno si celebra la festa dei morti. Secondo il culto, tra l’1 e il 2 di novembre i defunti scendono dall’aldilà. In ogni casa depositano cibo, fiori, bevande per i morti che devono “far visita” nel mondo terreno. Viene preparato “el pan de los muertos” ovvero pane con forme che ricordano figure umane. Inoltre le pasticcerie preparano le “calavernas”, dolci a forma di teschio guarniti con zucchero o cioccolato. Il 2 novembre si va al cimitero. Sul posto ci sono dei chioschi che vendono le famose “tortillas”, specialità messicana. In quel giorno mangiare, per loro, significa, rendere omaggio ai defunti. I fiori usati per adornare case e tombe sono chiamati “zampaxuchitl”. I petali di questo fiore vengono sparsi davanti ad ogni casa fino all’altare allestito all’interno; questo rito viene svolto affinché i defunti possano trovare la strada per il ritorno. RITA DI PUMPO 3a H FILIPPO YE 2a H MODI DI DIRE: PAGANINI NON RIPETE. Nicolò Paganini era un insegnante di violino molto amato e conosciuto in vari paesi. Ad insegnare era molto bravo, ma non voleva ripetere le cose più di una volta,perché pensava che non fosse corretto stare a lungo su uno stesso argomento. Per questo i suoi allievi erano molto delusi e quando non capivano dovevano confrontarsi e aiutarsi a vicenda.Nicolò disse ai suoi allievi che ci sarebbe stato un esame di prova con tutti gli argomenti trattati durante l’anno. I ragazzi erano preoccupati perchè, non potevano neanche chiedergli consigli, spiegazioni perchè lui non voleva ripetere più di una volta. Arrivò quel giorno terribile per i ragazzi;dovevano esibirsi di fronte a dei giudici che li avrebbero valutati. Nicolò era molto deluso,perché i suoi allievi non ricordavano niente e dopo aver affrontato quell’esame,gli spiegarono cosa non avevano capito,gli chiesero se poteva esprimersi con un linguaggio più semplice in modo tale da dar loro la possibilità di seguire ogni passaggio compiuto. Il maestro così cominciò a capire le esigenze dei suoi alunni e ad usare un linguaggio facile per loro, ma soprattutto ad insegnargli bene come si suona uno strumento come il violino che è difficile, impegnativo e bisogna essere molto attenti per capirlo. Da quel giorno tutti gli insegnanti che non vogliono ripetere più di una volta, sono paragonati al famoso Nicolò Paganini. ALESSANDRO CUFFARO – MILENA SARTIBEATRICE PIZZIOLI 2a I LE NUOVE DROGHE GIOVANILI: INTERNET E I VIDEOGIOCHI CHI è VIRGILIO GHESER? Virgilio Gheser è un nostro caro amico che è diventato pilota delle frecce tricolori. È nato a Lavarone (Trento) il 9 settembre 1978 e inizialmente faceva il maestro di sci e allenatore dello Ski Team, poi è diventato pilota militare e ora è nelle frecce tricolore. Virgilio è stato in missione anche in Afganistan e ci ha raccontato che è stata un’esperienza molto difficile. Lui ha la passione del volo fin da quando era piccolo. Un giorno, quando io e la mia famiglia eravamo andati a casa sua gli ho chiesto come mai aveva la passione di volare e lui mi ha raccontato che da piccolo dalla sua sala guardava gli aerei che passavano sulle montagne ed era molto affascinato. Il 6 maggio io e la mia famiglia siamo andati a Cervia a vedere uno spettacolo delle frecce tricolori dove c’era anche lui che volava sul MB-339 PAM numero “9”. Io inizialmente non ero tanto interessata ma, quando ho visto come volavano, sono rimasta a bocca aperta inoltre sapendo che c’era un nostro caro amico ero ancora più emozionata. In volo i piloti eseguono figure acrobatiche stupende e chiudono l’esibizione con fumo tricolore nel cielo lungo vari km. Quando lo spettacolo è terminato siamo andati a prendere Virgilio e poi siamo andati a cena con lui. Nel ristorante gli ho chiesto che emozione avesse provato quando è entrato nelle frecce tricolori e lui mi ha risposto che è stato un sogno che si è realizzato. Infatti per entrare bisogna essere molto bravi e avere molte ore di volo e vengono nominati solo uno o due piloti all’anno. Quindi è stato molto difficile, ma, nonostante questo, Virgilio vuole continuare a dare sempre il massimo per essere sempre più bravo. Questa giornata con Virgilio ci è piaciuta tanto e adesso la rivedremo proprio il 9 di settembre perché le frecce faranno un esibizione a Rimini! Così festeggeremo anche il suo compleanno tutti insieme. Non vedo l’ora!!! MARTINA COLONNA 2a H OLIMPIA LONDRA 2012 Le olimpiadi del 2012 sono state un avvenimento che ha appassionato milioni e milioni di persone in tutto il mondo, e quale città migliore se non Londra potevano scegliere per celebrare questa bellissima manifestazione? Nel 2007 in previsione di quest’avvenimento è stato costruito il “Wembley Stadium”, uno stadio olimpico ispirato al Camp nou di Barcellona. Le olimpiadi si sono aperte con uno spettacolo ispirato alla rivoluzione industriale avvenuta in Inghilterra nel XVIII secolo. Nella Sono in aumento i ragazzi che rimangono ipnotizzati ore e ore davanti allo schermo dei videogiochi o del computer credendo di non correre alcun pericolo. In realtà, però, questi oggetti tecnologici creano problemi alla salute. Si parte da una semplice passione che successivamente può portare a dipendenze, a perdite del controllo, continuo malessere, agitazione, depressione, disagi nell’ambito relazionale e famigliare, crisi epilettiche da videogiochi (crisi con perdita di coscienza) ecc … pensa te che il 5 % degli studenti tra i 14 e i 18 anni sono già Internet-addicted e la maggior parte di questi ragazzi è ad alto rischio di sviluppare dipendenza. Sono per questo in diminuzione i ragazzi che si parlano guardandosi in faccia e che fanno passeggiate o giochi all’aperto. Tutti preferiscono rimanere incollati al computer a chattare e ai videogiochi isolandosi dal mondo esterno e diventando quasi asociali. Anche l’avversario e le carte da gioco ora sono state sostituite dal computer! Per questo bisogna cercare di passare meno ore possibili al computer e ai videogiochi perché, anche se non ce ne accorgiamo, può causare molti rischi e diventare come una droga, anche se oggi esistono gli schermi ad alta frequenza o a cristalli liquidi che sono meno nocivi per la salute. seconda parte, e anche la mia preferita, c’è stata la sfilata dei vari paesi, le squadre nazionali erano tutte precedute dal porta-bandiera, per l’Italia è stata la campionessa mondiale di scherma Valentina Vezzali; le squadre hanno anche sfilato con i loro costumi tipici, l’Italia ha sfilato in un completo blu giacca e cravatta, a mio parere molto elegante. L’Italia si è classificata come ottavo paese che si è aggiudicato più medaglie. Gli sport nei quali abbiamo raggiunto i migliori risultati sono stati: il fioretto femminile dove l’oro, l’argento e il bronzo se lo sono aggiudicate tre italiane tra cui Valentina Vezzali, la finale singola e a squadre di ginnastica artistica femminile, nel box maschile con Clemente Russo che si è aggiudicato l’argento nella finale, con i canonisti che si sono aggiudicati il bronzo nella semifinale e naturalmente tante altre, per un totale di 28 medaglie, una in più di Pechino, per la precisione 8 ori 9 argenti e 10 bronzi. Le prossime olimpiadi si svolgeranno nel 2016 a Rio de Janeiro in Brasile nel 2013 avremo la conferma di quale città tra Istambul in Turchia, Madrid in Spagna o Tokyo in Giappone ospiterà le olimpiadi 2020. Le olimpiadi resteranno sempre l’unica manifestazione che fa sognare l’intero mondo nello stesso momento e resteranno sempre una cosa magica per tutti. FRANCESCA BINOTTI 3aH GIOGIA CALCINELLI 2a H febbraio 2013 Fuori dal guscio Autore: Jerry Spinelli Trama: David, il protagonista, ha nove anni ed ha perso da poco sua madre in un incidente. Suo padre lavora fuori città, per questo lo vede solo nei fine settimana. Ora David è costretto a vivere a casa della sua buonissima nonna che, ogni giorno, deve sopportare la rabbia e le sfuriate del nipote. Da quando è morta la madre, David è diventato chiuso ed introverso, non ha nessun amico e non ne vuole avere: la nonna cerca continuamente di trovargliene uno. Un giorno David, spinto dalla nonna, partecipa ad una caccia all’uovo, che consiste nel trovare delle uova nascoste nel terreno. Improvvisamente, David trova un uovo ma, raccogliendolo, si accorge che sotto a esso c’è una ragazza che pare quasi morta. Non racconta nulla a nessuno e il giorno dopo ritorna nel luogo dove ha trovato quella ragazza ma si accorge che è sparita. Più tardi scoprirà che il corpo sdraiato a terra è quello di Primrose, una ragazza tredicenne che, incuriosita dai rumori prodotti dalla gente impegnata nella raccolta delle uova, si è nascosta sotto un uovo per scoprire che cosa stava succedendo. Primrose è una ragazza alquanto strana: è arrogante e usa vestiti molto eccentrici. Non ha conosciuto suo padre ed il frammento di una foto è tutto quello che le resta di lui. Sua madre è una chiromante un po’ matta che prevede a tutti un futuro felice e che vive in una vecchia roulotte. Non sopportando gli strani atteggiamenti della madre, Primrose si è trasferita in un furgone senza ruote. I due ragazzi si frequentano e iniziano ad andare in giro per la città in bicicletta, di nascosto, la notte mentre la nonna di David dorme. Tra David e Primrose ben presto nasce una bellissima e sincera amicizia. David grazie a Primrose impara ad essere più estroverso e a non avere paura del buio mentre Primrose impara ad essere più gentile. FRANCESCA BINOTTI 3aH ARMAGEDDON GIUDIZIO FINALE Armageddon è un film di fantascienza del 1998 con Bruce Willis, Ben Affleck, Owen Wilson e molti altri. La trama è molto semplice: pioggia di meteoriti in America, la N.A.S.A. scopre un meteorite grande come il Texas che si avvicina alla Terra .Se il meteorite si abbattesse sulla Terra, sarebbe la fine dell’umanità. La N.A.S.A. ha solo 18 giorni per trovare il modo di deviare l’asteroide. I tecnici hanno un’idea: spedire con uno shuttle degli uomini che dovranno arrivare sul meteorite, trivellare e piazzare una bomba nucleare all’interno. Chiamano il miglior trivellatore del mondo per perfezionare la trivella che dovrà essere spedita sul meteorite. Harry (il trivellatore) decide di andare di persona insieme al suo gruppo di lavoratori. Partono, purtroppo Oscar (Owen Wilson) muore e insieme a lui i piloti di uno dei due shuttle l’Indipendence. Alla fine riescono a deviare il meteorite e salvano la Terra. CHRISTIAN OLIVIERI 2a H IL SIGNORE DEGLI ANELLI Il signore degli anelli è un libro stupendo, emozionante e travolgente. Narra di Frodo, un Hobbit, che riceve come eredità un anello che è in grado di rendere invisibili e invulnerabili le persone che lo indossano, ma Sauron, il re delle forze del male, lo vuole a tutti i costi perché dentro c’è tutta la forza di cui avrebbe bisogno per dominare tutta la terra, ma allora nove persone partono per distruggere quell’anello … non voglio continuare oltre perché, se aveste scelto di leggere il libro grazie a questo articolo, mi dispiacerebbe rovinarvi la lettura; il libro è un bel po’ lungo infatti è stato diviso in tre capitoli: 1. La compagnia dell’anello 2. Le due torri 3. Il ritorno del re ma visto che non bastava è stato diviso in sei libri; certo vi sembrerà un po’ lungo ( la metà di voi ha smesso di leggere questo articolo da quanto sembrava noioso) ma vi assicuro che ne vale la pena leggerlo, soprattutto il primo libro che è stupendo. Spero che vi sia piaciuto il mio articolo per me è stato molto divertente scriverlo! Ciao a tutti! MICHELE CUCCI 3a H Pag.10 Recensioni Il Caso Romeo ELISA PURICELLI GUERRA La protagonista del libro si chiama Sophie ed è una ragazza di 16 anni che frequenta la quinta Ginnasio Guidoletti di Milano. È regista della Compagnia teatrale della sua scuola. È una ragazza molto timida che non riesce a dichiararsi al suo amico Arturo. Sophie è una ragazza “elettrica” nel vero senso della parola; infatti quando tocca qualcuno si forma una scintilla. Questa sua particolare caratteristica permetterà a lei e ad Arturo di risolvere il “Caso Romeo”. MATTIA URBINATI 3 aD Fairy Oak Fairy Oak è una trilogia che narra di due sorelle “non perfettamente gemelle”, dotate di poteri magici: Pervinca è una strega del Buio, infatti con i suoi poteri può far scomparire le cose, renderle orribili e lei stessa si può trasformare in animali feroci, spaventosi, come i lupi, i falchi, i gufi … è una ragazzina molto irascibile e non si lascia spaventare da nulla. Pervinca è magra, con dei capelli rosso scuro, tagliati corti; ha un nasino all’insù e il viso coperto di lentiggini. Vaniglia è la sorella gemella di Pervinca, ma, al contrario di lei, possiede il potere della Luce, l’opposto di quello del Buio, perché può far comparire le cose, renderle meravigliose e trasformarsi in animali stupendi, come pettirossi, le coccinelle, gli usignoli … è sempre felice, allegra e gentile con tutti, la cosa che la spaventa di più sono i temporali. Vaniglia è identica a sua sorella, solo che i suoi capelli sono lunghi e color biscotto. Le gemelle dovranno combattere per salvare le loro città e il loro popolo dal nemico, chiamato “Il Terribile 21”, perché arriva sempre in corrispondenza con questa data, temuta da tutti. Alla fine, le gemelle riusciranno a sconfiggerlo, ma con l’aiuto dei loro simpatici amici: Flox, Grisam, Shirley, Robin (detto Scricciolo), Nepeta, Billy, Tommy, Acanti e la piccola Sophie. Magia, amore, amicizia, mistero: queste sono le parole per descrivere questa emozionante saga, ma non solo, ci sono altri quattro libri su Fairy Oak, con l’aggiunta di un quinto, uscito da poco, che si intitola: “Un anno al Villaggio-Diario di Vaniglia e Pervinca”. Buona lettura!!! CLAUDIA FATTORI 2a H L’ULTIMO ELFO – SILVANA DE MARI – SALANI Questo libro appartiene al genere fantasy, ma richiama la realtà parlandoci di concetti e valori universali e profondi. Inoltre la presenza di figure mitologiche fa sì che la storia coinvolga non solo la vita degli uomini, ma si allarghi a un mondo di altri personaggi misteriosi, trattando sentimenti estensibili a tutti. Yorsh, in qualità di ultimo dei suoi simili, è anche il più potente degli elfi e possiede qualità di cui fa uso ricorrente nel corso dell’avventura, tra queste figurano la capacità di: resuscitare vari animali, guarire le ferite (ma solo quelle altrui), accendere il fuoco senza l’uso di strumenti appositi, aprire i chiavistelli senza le chiavi, leggere nella mente di chi incontra e, in parte, di “pilotarla”. Proprio per queste sue capacità gli umani lo temono, considerandolo un nemico, un mostro capace di piegare le menti a proprio volere e uccidere. In realtà Yorsh è tutto il contrario: non mangia mai un essere che abbia pensato e piuttosto che uccidere un moscerino (e il solo pensiero di questo gesto lo getta nella più totale disperazione) lo riporta in vita con tutto il suo amore. Yorsh è un personaggio estremamente sensibile e innocuo e ha paura degli uomini, perché è cresciuto con l’idea che gli uomini mangiano gli elfi. Yorsh è anche fortemente attratto dalla voglia di conoscere e imparare cose nuove, al punto di dedicare tredici anni della sua vita a prendersi cura di una biblioteca, che contiene tutto il sapere umano e del drago custode della biblioteca, Erbrow. Dimostra anche un grande attaccamento al drago perché si prende cura anche di lui. Fra tutti i personaggi, ho scelto di parlare dell’elfo poiché ho apprezzato le sue qualità: la fedeltà, la sincerità, l’amore per tutte le creature viventi e per il sapere. Mi hanno divertito le parti in cui il suo nome mal interpretato e scambiato per espressioni di maleducazione. SIMONE DE CHIARA 3D RAGAZZI DELLE BARRICATE Scrivo questo articolo perché vorrei consigliare a tutti i ragazzi della mia età un libro molto interessante che si intitola “Ragazzi delle Barricate”. Questo libro è ambientato nel 1800 e narra la storia di un ragazzo di nome Enrico Minazzi che lavorava come garzone per un tipografo dal quale viene mandato a fare una commissione presso la casa della famiglia De Cristoforis dove conosce Malachìa. All’inizio i due non vanno molto d’accordo, ma, poi quando scoprono che ci sarà una rivolta contro gli austriaci che ormai hanno preso il dominio di Milano, diventano grandi amici. Questo libro mi ha fatto riflettere perché, leggendolo, ho capito che unendo le proprie forze si possono sconfiggere anche nemici molto più forti di noi. SOFIA ZANGHERI 2aH MARGHERITA HACK L’UNIVERSO DI MARGHERITA HACK Nel libro, l’autrice racconta la sua storia e parla di sé come il fiore margherita, semplice e bello, un fiore comune, anzi “popolare”. Margherita Hack è nata a Campo di Marte a Firenze. Era una ragazza sportiva che amava la bicicletta e praticava l’atletica leggera. Da piccola era “birichina”: alla sua amica vicina di casa e più piccola, diceva di strappare nell’orto i pomodori non ancora maturi. Finito il ginnasio Margherita si iscrisse alla Facoltà di Lettere, ma dopo poche lezioni seguì la sua amica Tina iscrivendosi alla Facoltà di Fisica. Fu così che grazie alla sua amica, oggi si ritrova ad essere una astrofisica famosa in tutto il mondo. IL DOTTOR PROTTOR E LA DISTRUZIONE DEL MONDO -JO NESBO-SALANI Bulle è un ragazzino di dieci anni alto meno di un metro, molto lentigginoso e dai capelli rossi col ciuffo. È un tipo spavaldo intraprendente ( fin troppo), coraggioso con un’ immensa sfacciataggine, in contrasto con la sua minuscola statura. Tina è la sua compagna di avventure, una ragazzina audace, energica e piena di buon senso. I due amici diventano gli aiutanti del dottor Prottor, scienziato pazzo creatore di fantastiche invenzioni tra cui acroscarpe e polveri per petonauti. Tutti e tre sono golosissimi di creme caramel, e spesso se ne fanno grandi scorpacciate. Altri personaggi sono: la signorina Strobe, (l’insegnante di storia dei ragazzi, che usa il famigerato colpo Strobe, il quale consiste nel colpire con forza la cattedra, o qualsiasi altra superficie e provocare un trem e n d o rumore),Gregor (l’insegnante di musica, che successivamente si scopre essere un uomorana, con la lingua allungabile a dismisura, innamorato della Strobe), il re della Norvegia, che poi viene sostituito da un camaleonte lunare, che diventa presidente grazie all’ipnosi. In questo libro vedremo i personaggi alle prese con un’invasione aliena e Bulle si distingue in tante iniziative per contrastare l’avanzata dei camaleonti lunari, che hanno preso il potere e stanno cercando di conquistare il mondo intero. In particolare il loro capo, Hallvard Tenoresen ipnotizza i telespettatori attraverso un programma televisivo e cerca di manovrare le menti inducendo il popolo ad abbracciare le armi e seguire la sua smania di conquista. Il dottor Prottor, Bulle e Tina formano una squadra in cui grazie alle invenzioni di Prottor e alle iniziative dei suoi aiutanti si combatte l’ingiustizia per salvare l’umanità. SIMONE DE CHIARA 3aD MATTIA URBINATI 3a D TWILIGHT Twilight è il primo libro, il primo esordio, di Stephanie Mayer. La lettura è semplice e scorrevole. Nonostante abbia molte pagine e possa far desistere alcune persone dalla lettura io, invece, lo consiglierei a tutti anche ai non amanti dei libri. R E CENSIONE Isabella Swan conosciuta anche come bella si trasferisce da Phoenix (Arizona) a Forks (Washington), la città più piovosa dello stato di Washington, per permettere a sua madre di viaggiare col suo nuovo marito. Durante il suo primo giorno di scuola a Forks fa la conoscenza di: Eric, Mike, Angela e Jessica. Durante l’ora di pranzo si accorge di cinque ragazzi: tre maschi e due femmine. Essi sono stranamente belli ma, allo stesso tempo vengono evitati da tutti gli altri studenti. Tra i cinque ce ne è uno che la colpisce particolarmente, il più bello, Edward Cullen. Tra i due nasce un amicizia dapprima molto cauta. Edward è molto evasivo e misterioso nei confronti di Bella, ma poi, un giorno, nel parcheggio della scuola un auto senza controllo sta per schiacciare Bella ma, non lo fa grazie a Edward che la sposta in tempo. Bella, però , si convince che Edward non è mai stato al suo fianco, senza mai trovare risposta. Bella, intanto, vieni invitata dagli amici a fare una gita in spiaggia a “La Push” dove incontra Jacob Black, la cui famiglia è da tempo amica della famiglia Swan.. Bella si fa raccontare da Jacob le leggende della sua tribù, da cui viene a sapere, sempre secondo la leggenda, che la famiglia Cullen è una famiglia di vampiri. Bella racconta quello che ha saputo ed Edward stufo di mentire confessa ma, le dice anche che sono diversi perché non bevono sangue umano, ma quello di animale quindi si definiscono “vegetariani”. Bella incondizionatamente innamorata di Edward lascia perdere e … VOTO: 10 E LODE !!! IO DENTRO GLI SPARI AUTRICE: Silvana Gandolfi CASA EDITRICE: Salini Editore LA STORIA IN BREVE Santino è un bambino di sei anni, il padre non ha lavoro. Per guadagnare qualche soldo fa parte della manovalanza della famiglia mafiosa di Tonduzzo un paesino (inventato) vicino a Palermo. Non è cattivo, non ricatta o uccide nessuno, ruba un po’ soltanto per assicurarsi il pane quotidiano per la famiglia, ma si immischia in brutti affari e viene ucciso insieme al nonno davanti agli occhi del bambino, che sopravvive per miracolo. RIFLESSIONE SUL LIBRO La Sicilia è purtroppo lo scenario più classico per una storia di mafia, e questo libro è ambientato proprio a Palermo. Quasi metaforicamente, perché la storia è fondamentalmente una descrizione del mondo della mafia visto non dai mafiosi, ma dalla vittima, in questo caso un bambino. La mafia vista da un bambino; da un innocente. In questo mondo ERICA ANDERLINI 2a N L’era glaciale quattro Un film molto conosciuto e questa è la sua trama. All’inizio di questa storia il mondo si divide in varie isole e una famiglia di animali preistorici viene separata in due isole diverse che andavano in giro per l’ oceano senza mai fermarsi. Da una parte dell’isola ci sono due mammut e dall’altra una tigre e un mammut. La tigre e il mammut navigarono in giro per l’oceano per ritrovare la loro amata famiglia In questo viaggio trovarono una ciurma e i componenti erano: una tigre, uno scimpanzé che era il capo della ciurma e una foca. Durante il lungo viaggio la ciurma saccheggiò dei villaggi e fece prigionieri gli animali che li abitavano. Con il passare del tempo la tigre si innamorò di Diego (la tigre maschio) e li aiutò a sconfiggere la ciurma. Infine riuscirono a trovare la loro famiglia per riunirsi in una nuova piccola isola e vivere felici e contenti. SAMUELE SAPUCCI-LEONARDO BECCHINANZI II H di complicità e corruzione, simboleggiato dalla Sicilia, dove si manifesta maggiormente il fenomeno dell’omertà; un bambino di sei anni fa una cosa che ben pochi adulti hanno il coraggio di fare: dire la verità. DESCRIZIONE DEL PERSONAGGIO Nascere in Sicilia con il padre che lavora per la mafia non deve essere proprio il massimo dell’educazione civile che si possa dare ad un bambino di sei anni come Santino; ma grazie all’intervento del Cacciatore, un detective che da la caccia alla mafia di Tonduzzo, al quale sta a cuore la giustizia; Santino impara la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e aiuta le indagini sull’omicidio del padre e del nonno, rifiutando il silenzio che gli avrebbe risparmiato tutti i suoi problemi successivi. La cosa più bella del gesto che ha fatto è che non l’ha fatto per vendetta, ma perché trionfi la giustizia, per mettere fine alla criminalità organizzata, e nel suo piccolo, questo è un gesto davvero giusto, limpido ed innocente. GABRIEL GIANNINI 3aD Amici Animali febbraio 2013 UNA CASA DI PETALI ROSSI Una Casa di petali rossi è un libro dell’indiana Kamala Nair e parla di una ragazzina statunitense con origini indiane, Raknee. Durante l’estate dei suoi undici anni, Raknee, cresciuta in Minnesota negli Stati Uniti, ma con i genitori indiani, va a trovare i suoi parenti in India con sua mamma, Amma. Appena arrivata, ad accoglierla ci sono le sue cugine: Gitanjali, la più grande di diciassette anni, Meenu di quattordici e Krishna, sua coetanea, con cui fa presto amicizia. All’inizio l’India non le piace, ma col passare del tempo cambia idea. Raknee passa le giornate con Krishna e a volte Meenu, che una volta, per spaventarla le racconta che dall’altra parte del muro che separa la loro casa dal bosco, c’è un mostro che si ciba di bambine. Un giorno però Raknee, spinta dalla curiosità, attraversa il bosco e vede che dall’altra parte c’è una casa con un bellissimo giardino pieno di fiori. Entrando in casa scopre che lì ci abita una ragazza di sedici anni di nome Tulasi e diventano amiche. La va a trovare tutti i giorni, ma dopo un po’ si accorge che le sue visite sembrino farla stare ogni giorno peggio. Raknee decide di confidarsi con sua zia Veena che le svela che in realtà Tulasi è la figlia di sua madre e di un uomo con cui stava da giovane, Prem. Rakhee spera che Tulasi venga a vivere con lei in America, ma alla fine la ragazza resta a vivere con suo padre Prem e Amma, che decide di rimanere in India mentre Raknee torna in America con suo padre Aba. Questo libro mi è piaciuto molto, è ricco di suspense e, anche se abbastanza lungo, si legge molto velocemente. A tratti è un po’ drammatico, ad esempio quando Gitanjali si butta in un pozzo perché costretta a sposare Dev, molto più anziano di lei. Questo libro per me è scritto veramente bene. FEDERICA ROSSI 2a H “l’uomo che piantava gli alberi” Autore: Jean Giono Editore Salani, Anno: 2008 Nei primi giorni di scuola abbiamo visto un racconto animato di cui poi abbiamo fatto la recensione. Il racconto animato “L’uomo che piantava gli alberi” è stato scritto da Jean Giono, uno scrittore francese vissuto nel secolo scorso. La storia è ambientata tra i monti della Provenza dove un giovane, il narratore, vagava solitario. Gli mancava l’acqua. In lontananza scorse unuomo di circa cinquant’anni, che stava facendo pascolare le sue pecore. Il pastore gli diede la sua borraccia e, siccome era tardi, lo invitò a casa sua. Cenarono insieme e, finito di mangiare, il pastore si mise ad osservare e scartare delle ghiande. Il giovane voleva conoscere meglio il pastore, perciò, il giorno dopo, per trattenersi a casa sua, inventò la scusa che voleva riposarsi ancora un po’. Il pastore si mise a piantare le cento ghiande scelte il giorno prima, con la speranza di veder nascere un bosco di querce. Il giovane si fece raccontare dal pastore la sua storia. Egli gli disse che si chiamava Elzèard Bouffier e che era rimasto solo dopo la morte della moglie e il figlio. Dopo molti anni, in cui il giovane era stato lontano a causa delle guerre, tornò e trovò la foresta che Elzèard aveva coltivato, trasformando quel sito desertico e desolato in un luogo pieno di alberi e di vita. Alcune guardie forestali si accorsero che la foresta continuava ad espandersi e lo definirono un miracolo, non sapendo che era opera di un uomo. Per ammirare quelle terre rigogliose, dopo qualche giorno iniziarono ad arrivare persone importanti. Cominciarono ad apparire dei piccolissimi paesini, dove la gente era un tutt’uno con la natura e naturalmente erano tutti molto felici, una felicità dovuta alla determinazione di un uomo solo.Il racconto cerca di trasmettere un bel messaggio: ogni uomo, anche il più piccolo e povero, può, con piccoli gesti quotidiani, cambiare il mondo in meglio. Ci fa anche capire che quando una persona è determinata e decisa in quello che vuole fare, non importa quanto tempo bisogna aspettare prima di vedere i risultati: prima o poi arriveranno e quando saranno evidenti, sarà la soddisfazione più grande. Il racconto animato mi è piaciuto: anche se all’inizio era un po’ triste, però poi mi ha trasmesso una carica positiva, di speranza e di amore. Il modo di raccontare comincia lento, poco scorrevole e non molto facile da seguire, ma poi diventa molto più vivace. Anche le immagini animate all’inizio sono grigie, ma poi con gli alberi arrivano il colore e la vita. CLASSE 2aN LA LOGICA DELLA MIA CAGNOLINA STELLA I cani hanno una propria logica nel fare le cose, e io ho cercato di identificare quella della mia cagnolina Stella. Ecco le sue abitudini: 1.Dormire sulla pancia del proprio padrone (la mia pancia!). 2.Inseguire e cercare di prendere un uccello o un gatto. 3.Salire sul divano e riposarsi su una coperta. 4.Pensare che l’aspirapolvere sia un metodo per giocare con lei. 5.Fare la “festa” al proprio padrone o chiunque (amici, postino, nonni, zii, gli omini che sistemano l’ascensore, ecc.). 6.Giocare in giardino. 7.Aspettare che dal tavolo caschi qualcosa da mangiare (penso che questa sia la sua preferita!!) 8.Fare la “pazza” sul tappeto ( cioè correre avanti e indietro-appunto come una pazza-poi si ferma, io faccio un salto, e lei continua a correre). 9.Mangiare, al volo, con un salto le zanzare o le farfalle. 10.Cercare di masticare un chicco d’uva che scappa da una parte all’altra della bocca. 11.Cercare di mangiare una castagna bollente: la sputa perché scotta, poi la rimette subito in bocca finchè non scotta più. 12.Scappare davanti ai palloncini (quando era piccola un palloncino le era scoppiato sul muso!). Ho dedotto che questa è la logica del mio cane: · Mangiare il più possibile perché non sa quando sarà la prossima volta. Difendere il territorio solo dai gatti e non dai postini, idraulici e amici. · Fare di tutto per guadagnarsi moltissime coccole! Pag.11 Pag.9 ALVIN Alvin è il nostro cagnolino, l’abbiamo preso quando ancora aveva un mese e mezzo, ora ha 7 mesi, ed è nato il 16 marzo 2012. È un incrocio tra un Maltese e uno Yorkshire. Ha il pelo nero e sul petto una macchia grande tutta bianca, unghie affilate e denti piccoli, ma pungenti. È di statura mediopiccola e non crescerà ancora, così lo potremo prendere in braccio e coccolarlo in giardino come se fosse un batuffolo di neve. Il suo fiuto è molto sviluppato; quando sente l’odore di carne che sta cucinando mia mamma, abbaia alla finestra come per dire “Apriti, ne voglio un po’ anche io!” Appena vede me o mia sorella Alessandra ci salta addosso per farci la festa, gli piace mangiare e ama giocare, non smetterebbe mai di saltare e prendere a morsetti i nostri palloni in giardino. Quando noi arriviamo da una passeggiata oppure quando torno dagli allenamenti di calcio, Alvin si mette seduto davanti alla porta dopo aver sentito la nostra macchina in arrivo. Io e mia sorella gli abbiamo insegnato a stare seduto e a dare tutte e due le zampe, con l’aiuto dei croccantini, senza ricompensa non ci saremmo mai riusciti! Un giorno, per la felicità del mio ritorno dall’allenamento, ha fatto un salto alto verso di me , ed è caduto sulla zampa posteriore destra e si è lussato l’anca… l’abbiamo dovuto portare dal veterinario ed è stato a riposo per circa un mese, ci faceva una gran pena, ma ora per fortuna si è rimesso. Spero che vivremo ancora anni felici con lui e che non si farà più male in seguito ad incidenti più gravi. Una carezza per te, cucciolo!!! LEONARDO BECCHIMANZI 2a H BEATRICE POGGI 2a H IL MIOCONIGLIETTO CURIOSITA’ SUGLI ANIMALI LO STRUZZO In uno studio eseguito su struzzi, durato più di ottanta anni, non si è mai scorto uno struzzo mettere la testa nella sabbia. L’occhio dello struzzo è più grande del suo cervello. GAMBERETTO Il cuore di un gamberetto è nel capo. FARFALLA Le farfalle odono i sapori con i piedi. Le farfalle maschio hanno colori più sgargianti al fine di attirare le femmine. SCARAFAGGIO Uno scarafaggio privato del capo sopravvive nove giorni prima di cessare di vivere. TARTARUGHE DI TERRA I maschi hanno una coda che è molto più lunga di quella delle femmine. Come si vede l’età di una tartaruga? Pare che ad ogni anello corrisponda un anno di età. Le tartarughe piccole devono mangiare tutti i giorni, due volte al giorno. Quelle grandi ogni due giorni. Non sono animali sociali perché non sentono la mancanza dei loro simili. GIORGIA ARLOTTA 3a H UN ANIMALE PER AMICO Il mio caro animale è Pegaso, ma siccome è una femmina l’ho soprannominata Do Re Mi, perché ha un nitrito dolce e melodioso. Lei vive nel castello della fantasia e ogni tanto mi viene a prendere per portarmi lassù. Questa fortezza incantata è rosa ed è sospesa nel cielo sopra le nuvole. Do Re Mi ha il pelo bianco e corto, la sua criniera e la sua coda sono viola, ha uno speciale unicorno magico con tutti i colori dell’arcobaleno che guarisce le ferite. Lei quando si calma appoggia la sua fronte sulla mia, poi mi porta in camera sua e mi consegna il pettine per pettinarla e bardarla di accessori luccicanti, ma ogni tanto mi ruba gli oggetti e questo non mi piace. Lei adora stare con me e quando sto male lei lo capisce subito: con la testa si infila tra le mie braccia. Anch’io, quando vedo Do Re Mi che sta male le faccio una carezza. Poi salgo sulla sua groppa per andare a fare una passeggiata tra le nuvole e fortunatamente riesco sempre a tirarla su di morale. Il suo momento preferito della giornata è l’alba, perché le nuvole sono di un colore rosa candido. Sono fortunata ad avere un’amica così sincera, che ha fiducia in me e che mi accetta come sono. Noi ci capiamo al volo e ci aiutiamo a vicenda nei momenti di difficoltà senza voler niente indietro. Ogni tanto litighiamo, ma dopo ci diamo tanti di quegli abbracci che ci soffochiamo. Do Re Mi si sacrificherebbe per me e io le sono grata. Noi ci riteniamo due sorelle e per noi l’amicizia è la vita, perché è unica e da vivere fino in fondo. Io e lei insieme possiamo spostare montagne e oltrepassare ostacoli, ma la cosa che mi farebbe più felice è che Do Re Mi esistesse veramente perché mi terrebbe compagnia in ogni momento! MARIE DESPOT 1aB Chicco aveva un bellissimo pelo morbido e lungo color grigio e bianco, delle orecchie molto grandi, degli occhi azzurri a mandorla, un naso piccolo e dei baffi molto lunghi. Aveva delle zampette piccole, ma era un coniglio molto scattante! Ogni volta che lo lasciavo in giardino per riprenderlo ci voleva un sacco di tempo! Aveva anche una codina piccola e tutta morbidosa! Era un coniglietto al quale piaceva mangiare! La sua alimentazione era basata su frutta e verdura e tantissimo fieno! Anche se adesso non c’è più, gli voglio sempre bene e rimarrà nel mio cuore! Mi ricordo che una volta gli ho fatto il bagnetto e lui non si voleva far asciugare il pelo con il phon e quando mi ha rosicchiato tutte le ciabatte! Che bei momenti passati assieme…! Lo ricorderò sempre come un coniglio affettuoso e credo che anche lui volesse bene a me. Sarà sempre il mio FRATELLINO! DESIRÈE ERBETTA 2aD. IL MIO CANE NAMI Il bellissimo cane che oggi vi voglio descrivere è di mia nonna: è una dolcissima femmina e si chiama Nami. Nami è un pastore tedesco, ha otto anni, ha il pelo liscio e morbido con una coloratura marroncina-giallastra. Ha la testa rotonda con un sorriso stampato sul viso, le orecchie sono simpaticissime, una su marrone e una in giù leggermente più chiara, veramente divertenti. La considero il mio vero animale domestico perché io possiedo soltanto cinque pesci e con essi non puoi stabilire delle amicizie, mentre con un cane puoi, ed è bellissimo. Il legame che abbiamo instaurato è forte e niente ci separerà. Nami è amichevole e giocherellona, soprattutto quando usiamo la palla. Purtroppo, come succede in tutti i cani, ha paura dei botti e dei fuochi d’artificio, quando li sente impazzisce e diventa matta; ad esempio durante la ‘notte rosa’ mia nonna l’ha dovuta rinchiudere in garage per non farle sentire i botti, lei stava veramente dando di matto: ululava e correva ovunque. Poverina!!!!! Quando vado da mia nonna, è la prima che mi saluta e mi dà il buongiorno. Dopo aver ricambiato il saluto la porto a fare la passeggiata mattutina che lei adora e, infine le dò da mangiare. Sicuramente è il cane più amichevole, generoso e stupendo che potrò mai conoscere. Nami è la migliore. LETIZIA CARDELLI 2aD IL CANE RANDAGIO Un giorno, un cane randagio vide passare un gattino e così si mise a rincorrerlo per cercare di prenderlo. Il gatto era piccolino e ancora poco astuto. Era quasi giunto ad acchiapparlo, quando il cane vide un gatto bello grosso, allora lasciò il gattino, che scappò via, e cercò di prendere il gatto più grosso, ma non ci riuscì e anche il gattone scappò via. Non solo era più grande, ma anche più esperto in fughe! Il povero cane rimase, così, senza niente da mangiare. Meglio accontentarsi di poco che di niente. DAVIDE ZENCHI 1aD Racconto OLTRE IL BOSCO… Era una mattina umida e nebbiosa, quando io, Anna, Livia e Michele decidemmo di passare una giornata tra amici e di recarci sulle colline a Madonna di Saiano. Faceva molto freddo per una qualunque giornata d’estate; eravamo vestiti in modo estivo: jeans corti, t-shirt e scarpe da ginnastica. -Ok, siamo pronti?- Ci chiese Anna con voce decisa nascondendo i brividi tra i denti. -Io, io ho freddo…- Mormorava continuamente Livia. -Dai non preoccuparti, camminando ti riscalderai!- La rassicurammo io e Miky. E dopo qualche lamento eravamo già in cammino verso la nostra meta. Camminammo per più di due ore… -Oh io sono stanca! Ci possiamo fermare?-. – No, no siamo quasi arrivati…su forza!!!-. Il cielo si faceva sempre più scuro e la nebbia sempre più fitta. –Anna, ma dove siamo?- Chiese Miky con voce tremolante… -Io, io… non so!-. –Come??? Ci siamo persi?Urlai disperata! –Sì… la cartina si è bagnata e non trovo più la strada!!!- Disse lei. Si vedeva che era preoccupata e impaurita, ma in fondo era lei la leader e doveva guidarci… Entrammo nel bosco. Gli alberi erano alti e contorti, sembrava ci stessero osservando; i loro rami erano come lunghe dita pronte ad afferrarci. –Non sono uno gnomo, zuccona, sono un folletto!!!-. –Quel coso ha parlato, lui sa parlare!!!!!!-m Urlai esterrefatta. –Certo che so parlare e sono anche più intelligente di te, piccola umana!!- Disse quel “cosetto” con tono arrogante. Miky aveva ancora la bocca aperta per la sorpresa. Livia era la più piccola tra noi quattro, e con la sua dolce vocina, chiese al folletto: -Tu sapresti indicarci la strada di casa, noi ci siamo persi … - E perché dovrei … siete solo degli stupidi ragazzini!- Rispose lui. - Giuro che ti…- - No, aspetta!- Mi fermò Livia. - Noi potremmo rifornirti il cibo; abbiamo le mani grandi e possiamo raccogliere più di una ghianda alla volta!- - Mh … sì, potrebbe funzionare … - Disse il folletto in modo pensieroso… Dopo qualche minuto ci ritrovammo a raccogliere ghiande per tutto il bosco. – Come ho fatto a farmi trascinare qui…?- Farfugliai con voce rabbiosa… Avevo i piedi congelati e le gambe piene di tagli, i capelli tutti bagnati per l’umidità; ogni passo che facevo le scarpe mi sprofondavano nel fango. Dopo una mezz’oretta avevamo già raccolto quattro sacchi di ghiande e, finalmente, potemmo riposarci un attimo. – Ora ci potresti dire quale strada dobbiamo prendere?- Chiesi sforzandomi di essere gentile. Mh … beh, manca qualcosa o mi sbaglio???- Disse il “cosetto” con quella sua vocina arrogante. Tutti mi guardarono severamente, allora dissi: - E va bene, ci indicheresti la strada, PER FAVORE?!?- - Certo che te la dirò!!! Venite con me… - Rispose il folletto soddisfatto. Infine il “nanetto” ci mostrò un sentiero; noi lo ringraziammo e proseguimmo il nostro cammino. Camminammo per un’altra oretta e finalmente vedemmo i nostri genitori che ci aspettavano!!! - Mamma, mamma! Che bello vederti!- - Tesoro cos’è successo, perché sei così felice? - Tirate fuori le torce dagli zaini, ci illumineranno un po’ la stradaAnnunciò Miky fingendo di non aver paura. Le piante e i cespugli ci tagliavano le gambe nude lasciandoci piccoli segni di sangue sui polpacci… -Ahi, ahi, ahi che male non ce la faccio più!!! Ho i piedi “spappolati”! –piagnucolava Livia. –Anch’io!! Ci possiamo fermare?- Proposi. – Siamo stanchi, ormai sono tre ore che camminiamo!- Era tutto scuro, stava diventando buio. Ci fermammo per mangiare qualcosa. – Dove andiamo dopo?- Direi che potremmo prendere questa strada, vedi? Quel sentiero lì… - Discutevano Anna e Michele. – Pensi che moriremo?-Mi chiese Livia con un fil di voce. – No, scherzi vero? Torneremo a casa ! – Le dissi con voce forte , ma in realtà temevo anch’io, non la morte, ma di non riuscire a ritrovare la strada di casa … Dai, su, andiamo! – Ok, ripartiamo, tra poco calerà completamente il sole…- Ci rimettemmo in cammino. Ad un certo puto si sentì un urlo: AAH ! Che schifo ! – Livia cos’è successo ?!? – Chiedemmo preoccupati. Ho calpestato qualcosa e lui ha parlato !!! – No ! Che sciocchezze!! – Livia non è il momento di scherzare, dobbiamo andare ! – No, vi dico che ha parlato ! Guardate, eccolo … - Livia ci mostrò uno strano esserino: indossava un cappellino rosso a punta, un vestitino rosso scuro; la sua pelle era verde ed era alto come il nostro mignolo... Che cos’è quel “coso “??? – Urlò Anna strabuzzando gli occhi. Io, affascinata, mi avvicinai: Penso sia uno … uno gnomo!!! – dedussi. Non sono uno gnomo, zuccona, sono un folletto!!! – Quel coso ha parlato, lui sa parlare !!!!!!! – Urlai esterrefatta. Certo che so parlare e sono anche più intelligente di te, piccola umana ! – Disse quel “cosetto” con tono arrogante. Miki aveva ancora la bocca aperta per la sorpresa. Livia era la più piccola tra noi quattro e, con la sua dolce vocina, chiese al folletto: Tu sapresti indicarci la strada, noi ci siamo persi … E perché dovrei … siete solo dei stupidi ragazzini! – Rispose lui. Giuro che ti … - No, aspetta! – Mi fermò Livia. Noi potremmo rifornirti il cibo; abbiamo le mani grandi e possiamo raccogliere più di una ghianda alla volta! – Mh … sì, potrebbe funzionare … - disse il folletto in modo pensieroso… Dopo qualche minuto ci ritrovammo a raccogliere ghiande per tutto il bosco. Come ho fatto a farmi trascinare qui…? – Farfugliai con voce rabbiosa… Avevo i piedi congelati e le gambe piene di tagli, i capelli tutti bagnati per l’umidità; ogni passo che facevo le scarpe mi sprofondavano nel fango. Dopo una mezz’oretta avevamo già raccolto quattro sacchi di ghiande e, finalmente, potremmo riposarci un attimo. Ora ci potresti dire quale strada dobbiamo prendere? – Chiesi sforzandomi di essere gentile. DALIA CIT 1a D SPOR T § SPOR T SPORT SPORT febbraio 2013 CARLOTTA FERLITO Uno dei miei più grandi idoli è Carlotta Ferlito, è una ragazza di 17 anni che fin da ragazza pratica ginnastica artistica al livello nazionale. Carlotta è nata a Catania il 14 Febbraio del 1995, ha un carattere determinato e forte soprattutto durante le gare e gli allenamenti. Fa parte di un programma abbastanza noto: “Ginnaste vite parallele” sul canale 8 del digitale terrestre e 108 di Sky. Carlotta è alta 1.58, pesa 50 kg e la sua specialità è la trave. Ha svolto molte gare, le più importanti sono: Campioni Cssoluti, dove si è classificata nel 2009 terza al volteggio e alla trave, nel 2010 prima al volteggio, seconda alla trave e terza nella gara individuale. Olimpiadi Giovanili, dove si è classificata nel 2010 seconda alla trave e terza al volteggio e nella gara individuale. Europei, dove si è classificata nel 2010 terza nella gara a squadre, nel 2011 seconda alla trave e nel 2012 terza nella gara a squadre. Gymnasiadi, dove si è classificata nel 2009 seconda alla trave e nella gara a squadre. Test Event, dove si è classificata nel 2012 a Londra prima alla trave e nella gara a squadre. Carlotta si allena al Centro Tecnico Federale di Milano dove ci sono i suoi amici e le sue amiche tra cui: Elisabetta Preziosa, Sara Riccardi, Emily Armi, Serena Licchetta, Francesca Deagostini Ludovico Edalli, Nicola Bartolini (il suo ex fidanzato), Filippo Landini e Marco Sarruggerio, ma ci sono anche gli allenatori, sia delle ragazze sia dei ragazzi, tra cui: Tiziana Pilato, Paolo Bucci, Claudia Ferrè e Serghey. Altre due passioni di Carlotta, oltre la ginnastica artistica, sono lo shopping e la musica degli “One Direction” una band inglese in cui fa parte anche Harry Styles, il suo idolo. Io adoro Carlotta Ferlito ed un giorno spero di incontrarla dal vivo e di trascorrere un pomeriggio in palestra con lei e fare un allenamento insieme. UN GRANDE CAMPIO GIRARDENGO Costante Girardengo fu un grande campione del ciclismo italiano. Nato il 18 Marzo 1893 a Novi Ligure (Alessandria), Girardengo, nella vita collezionò ben 128 vittorie su 289 corse disputate. Costante Girardengo è famoso per aver vinto, nel 1914, la tappa più lunga del Giro d’Italia: la Lucca-Roma di 430 km. Vinse due Giri d’Italia: nel 1919 e nel 1923. Nel 1919 rimase in maglia rosa dalla prima all’ultima tappa del Giro. Un altro suo record fu quello di aggiudicarsi 9 campionati italiani. Girardengo è conosciuto anche con il soprannome di “Campionissimo”. Tra le altre conquiste ci furono: 6 Milano-Sanremo, 3 Giri di Lombardia e 33 successi di tappa. In quegli anni il mezzo di trasporto più diffuso era la bicicletta, vedere un’automobile era un evento più unico che raro. Una leggenda parla del bandito (Sante Pollastro) e del campione (Costante Girardengo): due uomini diversissimi tra loro, accomunati dalla passione per la bicicletta; il Campione in fuga dagli avversari, il Bandito in fuga dalla legge. Ognuno era un po’ famoso, e finiva sui giornali dell’epoca nella cronaca, il Campione su quella sportiva e il Bandito su quella nera. A questo fantastico personaggio gli furono dedicati una canzone e un film. La sua carriera da professionista finisce nel 1936; diede poi il suo nome ad una marca di biciclette e diventò commissario tecnico della nazionale di ciclismo italiana. Morì infine nel 1978 ma penso che il “Campionissimo” rimarrà sempre nei nostri cuori. LEONARDO CONTI 2aG LAURA FERRARI 2a D GINNASTICA ARTISTICA Ho praticato danza per cinque anni, ma poi ho scoperto ginnastica artistica; mi è piaciuta e ho continuato. Il primo giorno che sono arrivata, ero emozionata perché non conoscevo nessuno poi ho fatto amicizia con Angelica una bambina buona e gentile; facevamo sempre gli esercizi insieme, eravamo proprio vere amiche. Poi ho fatto amicizia anche con:Lara, Chiara, Angelica, Lisa. Io andavo a ginnastica il lunedì e il giovedì: per prima cosa facevamo il riscaldamento cioè corsa per un minuto poi alcune figure: coniglietto, orso, la sforbiciata, il pennello. Per seconda cosa facevamo capriole indietro e in avanti, le parallele cioè slanci avanti e indietro. Facevamo anche la sbarra e la trave. Nel 2012 ho vinto una coppa alle gare e una medaglia alle sfide. Sono molto contenta di fare questo sport. A ginnastica artistica ci si mette canotta e pantaloncini. Quando lavoriamo alle parallele ci dobbiamo mettere il gesso nelle mani. Lavoriamo tanto e la nostra insegnante è molto contenta di noi. CATERINA GALLI 1aD ARTE E GINNASTICA Ciao a tutti, mi chiamo Thomas, ho 12 anni e pratico ginnastica artistica a livello agonistico. Svolgo questa attività da 7 anni, e da 5 sono nella squadra agonistica della Polisportiva Celle Rimini. Ho iniziato a 4 anni nella palestra Celle, facendo semplici corsi di avviamento. In seguito abbiamo aperto una nuova palestra più grande e attrezzata e, nel giro di pochi giorni, sono entrato nel gruppo della pre - agonistica, la fase che prepara ai massimi livelli. In questo periodo ho partecipato a gare promozionali (le cosiddette GPT Ginnastica Per Tutti) di livello non molto alto, ottenendo buonissimi risultati. A 7 anni finalmente sono entrato nella squadra agonistica (nella ginnastica si entra presto in agonistica). Sin dal primo allenamento mi è subito piaciuto il lavoro in palestra e con impegno, fatica e sacrifici ho raggiunto grandi risultati. Da due anni ho anche iniziato a competere nelle gare di più alto livello, che si svolgono su 6 attrezzi: corpo libero, cavallo con maniglie, anelli, volteggio, parallele pari e sbarra. Nell’ultima gara regionale di questo tipo, ho ottenuto un’eccellente secondo posto!!! A dicembre ci saranno i campionati nazionali e mi sto preparando al meglio. Attualmente sto anche partecipando ad allenamenti su convocazione fuori casa che durano anche diverse settimane. Quest’anno sono andato due volte a Modena e una volta al Centro Tecnico Federale di Milano (palestra dove viene girato il docu-reality “ Ginnaste Vite Parallele” in onda su MTV). L’anno scorso sono andato anche a Lione e mi sono allenato insieme alla squadra nazionale Francese. La ginnastica è uno sport che richiede molti sacrifici, impegno e resistenza al dolore, ma anche molto spettacolare. Non smetterò mai di fare Ginnastica Artistica!!! THOMAS GRASSO 2a D Pag.12 PARIS SAINT GERMAIN JUVENTUS Il Paris Saint-Germain è una squadra francese della “Ligue 1” che ammiro molto. Non ha una grande storia perché sta vivendo ora il suo momento migliore. Nella sua piccola storia ha vinto tre “Ligue 1” ed è arrivata in semifinale in una Champions League. L’ex presidente, che ha lasciato la squadra nell’estate del 2011, era un ricco francese però abbastanza tirchio perché vendeva i giocatori più forti e non ne comprava di importanti. Nell’agosto 2011 arrivò l’attuale presidente Al-tani, un miliardario arabo che nell’estate del 2011 ha comprato Javier Pastore e Salvatore Sirigu due ex giocatori del Palermo. A gennaio 2012 ha poi investito in due giocatori fortissimi: l’ex interista Thiago Motta e Maxwell. Nell’estate 2012, la società ha speso ben 180 La Juventus, nata nel 1897 da un gruppo di studenti liceali torinesi, è la società calcistica più titolata del Paese nonché una delle più vittoriose e importanti del mondo, essendo stata nominata come miglior club italiano e secondo a livello europeo del XX secolo dall’istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio, riconosciuta dalla FIFA. Nel 1988 la Juventus fu insignita di uno speciale riconoscimento come prima squadra nella storia del calcio continenta- milioni di euro. Hanno esaurito il loro budget nella punta migliore del mondo cioè Zlàtàn Ibrahimovìc, nel difensore più quotato cioè Thiago Sìlva, nell’ex difensore del Chelsea Alex, nell’italiano Marco Verratti, ex Pescara e nell’argentino Ezequiel Lavezzi. La squadra parigina sta regnando nel campionato francese e, sicuramente, andrà agli ottavi di Champions League. È una delle squadre più “tifate” al mondo e la più amata in Francia. I tecnici parigini stanno decidendo di fare un nuovo stadio nella periferia della città. L’allenatore del Paris Saint-Germain è Carlo Ancelotti che in Italia ha allenato: Juventus, Reggina e Milan; è uno dei migliori allenatori al mondo e ha vinto persino una Champions League con la squadra milanese rossonera. Sta facendo un grandissimo lavoro a Parigi ed i progetti sono eccellenti. Spero che questa squadra continui come sta facendo ora. FILIPPO MIGANI 2aD le ad aver vinto tutte e tre le maggiori competizioni gestite dall’Unione Europea delle Federazioni Calcistiche: la Coppa dei Campioni, la Coppa delle Coppe, Coppa UEFA. Con la vittoria nella Coppa Intercontinentale 1985, infine, la Juventus divenne il primo e rimane tuttora l’unico- club al mondo ad aver conquistato almeno una volta tutti i trofei ufficiali a livello internazionale. In base a quanto emerge da un sondaggio, la Juventus risulta essere la squadra con il più alto numero di sostenitori in Italia, avendo riscosso la preferenza del 28,5% del campione e la decima squadra a livello continentale contandone circa 13 milioni. Dopo alcuni anni di stop per la Juventus c’è stato un riavvio proprio l’anno scorso nella stagione 2011-2012 con l’allenatore ex capitano Antonio Conte e sono riusciti a vincere lo scudetto ed essere imbattuti per 38 partite consecutive. Adesso quest’anno ci stanno riprovando e … speriamo bene. GIANMARCO BARRELLA 3a H