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RELAZIONE TECNICA 1. DESCRIZIONE GENERALE DEGLI INTERVENTI L'intervento è costituito da lavori e forniture finalizzati all'efficientamento energetico del Complesso monumentale di S. Andrea delle Dame del Dipartimenti di Medicina della Seconda Università degli Studi di Napoli sito in Via De Crecchio – Napoli. In particolare: a) si interviene sugli impianti di illuminazione per trasformarli con lampade a led, in quanto consumano meno energia elettrica rispetto alle lampade tradizionali; b) si realizzano sistemi di controllo mediante rilevatori di presenza e movimento che evitano l’accensione delle lampade in assenza di utenti; c) si interviene nella centrale tecnologica di condizionamento sostituendo le caldaie attuali di tipo tradizionali con altre di tipo a condensazione modulanti, sostituendo i gruppi frigo attuali con altri gruppi frigo modulante condensato ad acqua ad alto rendimento da 1049kw, sostituendo un gruppo polivalente esistente con un nuovo gruppo polivalente modulante ad alto rendimento. Viviamo in questi anni una profonda e diffusa trasformazione del settore lighting – illuminazione di ambienti interni ed esterni – dovuta principalmente all’avvento della tecnologia LED. La nuova generazione dei diodi luminosi sta gradualmente subentrando alle sorgenti luminose convenzionali, a filamento incandescente e a scarica, in tutti i possibili ambiti della progettazione illuminotecnica. Inoltre è previsto la rimozione delle caldaie e dei gruppi frigo ormai vetusti, con altre apparecchiature più performanti e predisposte con tecnologia per il risparmio energetico. Tenuto conto della molteplicità delle attività presenti nell’edificio ( didattica, studi, laboratori ecc…) risulta necessario rendere più efficiente il sistema di regolazione presente in centrale per meglio distribuire i vettori termici. 2. CARATTERISTICHE DELLE LAMPADE A LED Con la tecnologia a led si riduce sensibilmente la quantità di materiali, le risorse e l’energia impiegati nella fabbricazione del prodotto. A parità di flusso luminoso reso la differenza negli ingombri e nei pesi rispetto alle lampade tradizionali è sempre rilevante. Questo drastico ridimensionamento dell’artefatto industriale agevola e semplifica l’approvvigionamento delle materie prime, il ciclo della fabbricazione (completamente automatizzato, senza alcun intervento manuale), la movimentazione, l’imballaggio, il trasporto, la distribuzione commerciale, l’immagazzinaggio, la logistica, la dismissione. Pagina 1 di 14 Inoltre il LED non emette radiazioni ultraviolette e infrarosse ma solo radiazioni visibili. Al suo interno non ci sono sostanze tossiche e nocive all’uomo e all’ambiente, come mercurio, piombo, cadmio, sostanze che invece sono presenti in lampade tradizionali molto diffuse. Benefici consistenti si hanno per quanto riguarda i consumi energetici, grazie all’efficienza elevata. In pratica è sufficiente poca potenza elettrica per avere molta luce. Molto lunga è la durata media di vita; il ciclo di vita di un prodotto LED è circa cinque volte superiore a quello delle migliori lampade attualmente sul mercato. Infine, le basse potenze e i minimi ingombri aprono il campo all’uso modulare della fonte luminosa con positive ripercussioni sulla flessibilità d’uso dell’impianto di illuminazione (facilità di parzializzazione, customizzazione, regolazione del flusso luminoso, gestione del colore). 3. LE LAMPADE A LED E LA COMUNITA’ EUROPEA La comunità europea ha dedicato notevole attenzione al comparto produttivo delle sorgenti luminose in ordine ai consumi energetici. Ed ha innescato una serie di interventi rivolti al ridimensionamento dell’offerta dei tipi di sorgenti di vecchia concezione (principalmente le lampade a filamento incandescente normali e a ciclo di alogeni) a bassa efficienza luminosa, alto consumo energetico, ridotta durata di vita, potesse contribuire in modo significativo al risparmio di energia e al contenimento delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. In questa prospettiva, a partire dal 2005, sono stati varati dei provvedimenti (in particolare la Direttiva Europea Eco-Design EUP, Energy Using Products, con i relativi Regolamenti attuativi) che tendono a contrarre con gradualità, fino a giungere alla completa estinzione (messa fuori produzione nel territorio dell’Europa Unita), la produzione delle lampade “energivore”. In Italia la Direttiva è stata pienamente recepita con il Decreto Legislativo n. 201 del 6 novembre 2007. I programmi attuativi prevedono il divieto di fabbricazione delle lampade nell’arco di 7 anni (dal 2009 al 2016), iniziando dalle potenze maggiori (uguali o superiori a 100 W), secondo varie caratteristiche tecniche e classi energetiche, anch’esse definite in documenti comunitari. In un futuro non lontano, pertanto, i LED insieme ad altre sorgenti ad alta efficienza e lunga durata andranno a sostituirsi ai tipi obsoleti non più reperibili sui mercati. 4. BREVE DESCRIZIONE DEL COMPLESSO MONUMENTALE SAN ANDREA DELLE DAME – NAPOLI Pagina 2 di 14 Il complesso monumentale è situato nel centro storico di Napoli, destinato ad ospitare le aule, la biblioteca, gli studi docenti e personale tecnico amministrativo, laboratori di ricerca ecc…, per le esigenze del Dipartimento di Medicina. L’edificio si sviluppa su vari livelli, presenta un chiostro interno, intorno al quale si sviluppa l’intero edificio. 5. STATO DEI LUOGHI L’impianto di illuminazione esistente è di diverse tipologie. Nei connettivi con controsoffittatura sono presenti tipologie di lampade incassate e sono del tipo principalmente 60x60. Negli ambienti non controsoffittati e nel perimetro del chiostro sono presenti principalmente lampade a parete. L'accensione delle plafoniere avviene sia da pulsanti agli ingressi che direttamente dai quadri elettrici. La tipologia di lampade attualmente installate e l'assenza di sistemi controllo che consentano lo spegnimento automatico delle lampade in caso di assenza di utenti o di illuminazione solare sufficiente, determina uno spreco di consumo di energia elettrica. Inoltre la tipologia di lampade esistenti hanno una durata di funzionamento notevolmente ridotta rispetto a quelle a "Led", e la relativa sostituzione comporta un elevato costo per la manodopera occorrente. Le apparecchiature presenti nelle centrali risultano vetuste e non più performanti, inoltre necessitano continuamente di interventi di manutenzione straordinaria durante il periodo di funzionamento. Si allegano alcune foto relative alle centrali: Pagina 3 di 14 Figura 1 STRA ADA ACCESSO Figura 2 ‐ LOC CALE CALDAIE Pa agina 4 di 14 4 Figura 3‐ LOCA ALE GRUPPI FRIGO Figura 4 ‐ LOC CALE GRUPPI FR RIGO Pa agina 5 di 14 4 6. NORMATIVA TECNICA DI RIFERIMENTO La normativa base per gli impianti elettrici in bassa tensione è la CEI 64/08. In riferimento ai led si precisa che il diodo luminoso è comunque una sorgente luminosa destinata a funzionare all’interno di apparecchi di illuminazione, la Norma principale di riferimento rimane CEI EN (Norme Europee) 60598-1 “Apparecchi di illuminazione. Parte 1: Prescrizioni generali e prove” e successive norme ad essa collegate. Questa prima parte specifica le prescrizioni generali per gli apparecchi di illuminazione che incorporano sorgenti luminose che funzionano con tensioni di alimentazione fino a 1000 V; le prescrizioni e le relative prove riguardano la classificazione, la marcatura, la costruzione meccanica ed elettrica. La Norma prende in considerazione tutti gli aspetti della sicurezza (elettrica, termica e meccanica), allo scopo è di fornire una serie di prescrizioni e di prove considerate generalmente applicabili alla maggior parte dei tipi di apparecchi Le Norme Tecniche pubblicate dal CEI permettono di valutare la sicurezza e le prestazioni elettriche, elettroniche, termiche, meccaniche e ottiche dei prodotti LED e moduli LED, dei connettori per LED e delle unità di alimentazione. In particolare sono pubblicate: Norma CEI EN 62031 (34-118), Edizione Ia , 02/2009 (moduli LED) Norma CEI EN 60838-2-2 (34-112), Edizione Ia , 01/2007 (connettori) Norma CEI EN 61347-2-13 (34-115), Edizione Ia , 09/2007 (unità di alimentazione) Norma CEI EN 62386-207, (34-128), Edizione Ia , 04/2010 (interfacce digitali) Norma CEI EN 62471 (76-9), Edizione Ia , 01/2010 (sicurezza fotobiologica) In particolare la Norma, la “62471”, fornisce i criteri e i metodi di valutazione della sicurezza fotobiologica di tutte le fonti di luce in commercio (lampade di ogni tipo o versione, sistemi di lampade, apparecchi di illuminazione). L’obiettivo fondamentale della Norma è l’analisi valutativa unita al controllo dei rischi fotobiologici dovuti a tutte le fonti di luce a spettro incoerente che emettono radiazioni nel range di lunghezze d’onda comprese tra 200 nm e 3000 nm. Sono specificati i limiti di esposizione alle radiazioni, le tecniche di misurazione e lo schema di classificazione dei prodotti. In conclusione si può affermare che i nuovi LED si presentano come i prodotti illuminotecnici più efficienti, duraturi, sicuri ed ecocompatibili attualmente sul mercato. Legge 10 Gennaio 1991, n.10 Norme per l'attuazione del Piano Energetico Nazionale, in materia di uso razionale di energia e di risparmio energetico D.P.R. 26 Agosto 1993, n.412 Norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici D.P.R. 21 Dicembre 1999, n.551 Regolamento recanti modifiche al D.P.R. 412 del 26 agosto 1993 Pagina 6 di 14 D.Lgs. 19 Agosto 2005, n.192 Attuazione della Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia D.Lgs. 29 dicembre 2006, n.311 Disposizioni correttive ed integrative al Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n.192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia D.Lgs. 30 Maggio 2008, n.115 Attuazione della Direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE D.P.R. 2 Aprile 2009, n.59 Regolamento di attuazione dell'art. 4, comma 1, lettere a), b), del D. Lgs. 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della Direttiva 2002/91/CE sul renedimento energetico in edilizia D.M. 26 giugno 2009 Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici. 7. DESCRIZIONE INTERVENTO In termini del sistema di efficientamento dell’impianto di illuminazione sono stati individuati alcuni spazi ( corridoi ciechi e chiostro ) che necessitano di illuminazione continua, per i quali si è provveduto alla sostituzione dei corpi illuminati esistenti con altri a tecnologia LED. Con l’intervento in parola si conserva la distribuzione dell’impianto di illuminazione esistente, con opportune modifiche e/o integrazioni laddove necessario come per esempio per lo sdoppiaggio delle linee per consentire una migliore gestione dell’accensione delle lampade. L’intervento non modifica sostanzialmente le caratteristiche fotometriche degli impianti esistenti se non con miglioramenti in termini di qualità della luce e del comfort visivo. Nei locali atri, corridoi ecc., per motivi di sicurezza e al fine di evitare l’effetto “buio” tra le aule o le scale e gli stessi sono state previste delle linee dedicate a servizio di poche lampade che saranno comandate da interruttori automatici “crepuscolari”. L’intervento realizzerà un notevole efficientamento energetico, con un sostanziale risparmio economico, per i seguenti motivi: 1. le nuove lampade con tecnologia a “led” hanno un consumo di energia notevolmente inferiore (circa il 40%) rispetto alle lampade presenti; 2. le nuove lampade con tecnologia a “led” hanno una durata di funzionamento molto superiore (4 o 5 volte) rispetto a quelle tradizionali, con conseguente risparmio dei costi di manutenzione ed in particolare della manodopera occorrente per la sostituzione delle lampade esauste; 3. il controllo delle accensioni mediante i rilevatori di presenza e movimento garantisce un risparmio di energia elettrica nei momenti di assenza degli utenti nei relativi locali (con valori estremamente variabili da un minimo del 20% ad un massimo anche del 90%) e una conseguente Pagina 7 di 14 maggiore durata di funzionamento delle lampade, tenuto conto, altresì, che i led sono praticamente insensibili al numero di accensioni e spegnimenti; 4. risparmio sui costi di condizionamento estivo per le minore necessità di smaltimento termico; 5. in prospettiva, risparmio sui costi di smaltimento stante la piena ecosostenibilità delle lampade a LED rispetto a quelle a fluorescenza per le quali ultime sono attese penalizzazioni in futuro. Il numero complessivo di plafoniere da sostituire è pari a circa 341. Inoltre saranno installati in totale n. 34 rilevatori di presenza per l’accensione delle lampade di nuova installazione. L’impianto in progetto determinerà anche un maggiore livello del servizio offerto agli utenti, tenuto conto della maggiore qualità delle lampade, del grado di illuminamento e della maggiore stabilità delle stesse nel tempo, rispetto a quelle tradizionali, unitamente ad un complessivo miglioramento estetico e di vivibilità. Aree esterne è previsto la sostituzione dei corpi illuminanti nel chiostro. 8. CENTRALI TECNOLIGICHE PER IL CONDIZIONAMENTO Le apparecchiature presenti nelle centrali risultano vetuste e non più performanti, inoltre necessitano continuamente di interventi di manutenzione straordinaria durante il periodo di funzionamento. Pertanto ai fini dell’efficientamento delle centrali tecnologiche è stato effettuata un progetto per la sostituzione delle caldaie attuali di tipo tradizionali con altre di tipo a condensazione modulanti. La sua tecnologia all’avanguardia permette di abbattere i consumi di gas, quindi rendere più leggera la bolletta, con un risparmio fino al 20% rispetto a una caldaia tradizionale di vecchia generazione. Inoltre consente un futuro più sostenibile che permette un abbassamento delle emissioni di sostanze nocive (in effetti le emissioni di ossidi di azoto NOx e di monossido di carbonio CO sono bassissime). Le caldaie a condensazione rappresentano una delle tecnologie più avanzate tra quelle disponibili oggi sul mercato, in grado di conseguire marcati aumenti del rendimento termico utile rispetto ai generatori di calore tradizionali. Negli apparecchi a condensazione lo scambiatore di calore primario ha superfici particolarmente elevate, in modo da spingere il raffreddamento dei prodotti di combustione fin sotto alla cosiddetta temperatura di rugiada dei fumi. Oltre ad aumentare il calore sensibile disponibile dai fumi, questa tecnica consente di recuperare anche parte del calore latente contenuto nel vapor acqueo che si forma durante la combustione tramite la sua condensazione, vapore che nei generatori tradizionali viene viceversa espulso tal quale con i prodotti di Pagina 8 di 14 combustione. L’incremento di rendimento è quindi conseguente essenzialmente a due meccanismi: il recupero del calore latente di condensazione dal vapor acqueo contenuto nei fumi ed il maggior recupero di calore sensibile dagli stessi. È fondamentale sottolineare che, affinchè una caldaia a condensazione possa esprimere pienamente le proprie peculiarità, deve essere messa nelle condizioni ci poterlo fare, In linea di principio gli apparecchi a condensazione sono compatibili con qualsiasi impianto di riscaldamento ad acqua calda. Il regime di condensazione dipende fondamentalmente dalle temperature di mandata e di ritorno dell'impianto. Quanto più basse sono queste temperature, tanto maggiore è il periodo di funzionamento annuale in stato di condensazione, per cui maggiore è il rendimento del generatore e quindi l'economicità di esercizio dell'impianto. Nei sistemi radianti, dove le temperature di ritorno sono costantemente inferiori a 40°C, si conseguono i migliori valori di rendimento stagionale in quanto a questi livelli termici, l'impianto termico fruisce dei vantaggi della condensazione per l'intero periodo di utilizzo del servizio di riscaldamento ambientale. Anche negli impianti esistenti, progettati per temperature del fluido vettore ben più elevate (80 - 60°C), si può lavorare per un buon periodo (30 -50% della stagione) in regime di condensazione. La sostituzione di un vecchio generatore di calore con una caldaia a condensazione comporta sempre vantaggi energetici. Inoltre è indispensabile adottare sistemi di regolazione basati su termoregolatori a temperatura scorrevole. Affinché una caldaia a condensazione operi correttamente nelle suddette circostanze di estrema variabilità del carico termico, devono sussistere quindi alcune specifiche condizioni: -il gruppo termico deve poter funzionare maggiormente a carichi ridotti, ovvero deve essere in grado di seguire il carico termico; - il bruciatore deve poter modulare la potenza variando sia la portata di gas che quella dell'aria, al fine di mantenere costante il rapporto aria/combustibile; -la temperatura di ritorno dell'acqua deve essere la più bassa possibile in tutte le condizioni di carico; - la superficie di scambio della caldaia deve essere tale da garantire la più bassa differenza di temperatura possibile tra i fumi in uscita all'apparecchio e l'acqua di ritorno dell'impianto. Caldaia a condensazione La caldaia dovrà essere fornita e assemblata completa di ogni accessorio, quadro di comando e termoregolazione, di idoneo bruciatore, rampa gas, scarico condensa integrato oltre le attività di collegamento previa rimozione e trasporto, tiro in alto e conferimento a discarica di quella rimossa. Il gruppo Caldaia in acciaio a tre giri di fumo dovrà avere rendimenti superiori al 105%, e dovrà essere fornita completa di bruciatori di gas. Le superfici a contatto con i prodotti della combustione dovranno essere realizzati in acciaio inox e dovrà consentire il funzionamento a bassa temperatura Pagina 9 di 14 scorrevole con combustibile gas. La caldaia dovrà consentire la stratificazione del calore. Nella parte superiore del corpo si trova l'acqua a temperatura elevata, mentre nella parte inferiore, dove avviene la condensazione, rimane un quantitativo di acqua fredda elevato per garantire la condensazione. La struttura del generatore dovrà essere progettata per contenere le dilatazione termiche. Particolare cura dovrà essere posta nell'isolamento termico del corpo caldaia, delle pannellature e del portellone con l'impiego di lana minerale ad elevata densità e di fibra ceramica. Potenze non inferiore a 900 kW al focolare. Gruppo frigo condensato ad acqua Il gruppo frigorifero modulante condensato ad acqua ad alto rendimento da circa 1049 kW, dovrà essere equipaggiato con compressori monovite modulanti atti a soddisfare le esigenze degli utenti alla ricerca di macchine di grande capacitá frigorifera e, al tempo stesso, particolarmente efficienti. L’unitá dovrà raffreddare acqua o soluzioni di acqua glicolata fino ad una temperatura di -8°C. dovranno avere grande versatilitá, bassissimi livelli di rumorosità ed una vasta gamma di accessori disponibili. Il compressore deve essere estremamente silenzioso per l'applicazione in luoghi estremamente sensibili al rumore, come ospedali, scuole. Le ridottissime vibrazioni generate dai gruppi frigoriferi devono offrire un funzionamento molto silenzioso ed eliminare le trasmissioni di rumore attraverso le strutture o le stesse tubazioni dell'acqua refrigerata.La regolazione della potenza frigorifera deve essere attuata in maniera continua mediante un cassetto di parzializzazione controllato dal microprocessore. Ciascuna unità deve essere parzializzata dal 100% fino al 12,5% nel caso di unità a due compressori, e fino al 25% nel caso di unità ad un solo compressore. Tale regolazione continua permette al chiller di soddisfare esattamente il carico richiesto dal sistema. Il risultato è un decremento del consumo energetico del gruppo frigorifero, particolarmente ai carichi parziali ai quali esso lavora per la maggior parte del tempo di funzionamento. Il compressore a vite deve avere la possibilità di rendere facile la manutenzione meccanica sul luogo di installazione. Il compressore deve essere munito di numerose flange di ispezione che lo rendono completamente accessibile in tutte le sue parti meccaniche. Tutti gli altri componenti devono essere posizionati in maniera da facilitare ogni possibile intervento. L'utilizzo di rubinetti sulla tubazione di aspirazione permette di isolare il compressore dal resto del circuito frigorifero rendendo ancora più facile ogni operazione manutentiva. Il gruppo frigo deve essere fornito completo di collaudo tale da scongiurare ogni possibile inconveniente in fase di primo avviamento. Refrigerante ecologico R-134a Il compressore deve essere ottimizzato per il funzionamento con R-134a, fluido refrigerante altamente ecologico con zero ODP (Potenziale di Danneggiamento dell'Ozono) e bassissimi valori del GWP (Potenziale di Riscaldamento del Globo) e quindi della quota del TEWI (Impatto Totale Equivalente di Riscaldamento) che dipende dal refrigerante ("apporto diretto"). Circuito refrigerante Unità con singolo o doppio compressore sullo stesso circuito refrigerante (modulazione dal 12,5 al 100% della potenza in continuo per doppio compressore o dal 25 al 100% per unità a singolo compressore)- Il circuito frigorifero comprenderà: linea di aspirazione termicamente isolata, valvola manuale di intercettazione sulla linea del liquido, filtro deidratore a cartuccia sostituibile, spia del liquido/indicatore di umidità, regolatore del livello di liquido e valvola di sicurezza. L’efficienza nominale (EER di 5,8) Compressori monovite I compressori monovite modulanti eliminano completamente i carichi di tipo assiale e radiale sul rotore stesso: questa soluzione costruttiva ha dimostrato di consentire una vita tecnica dei cuscinetti di supporto del rotore tre volte piú lunga rispetto a quella dei compressori a doppia vite. I due satelliti laterali, ruotanti in senso contrario, generano due cicli di compressione uguali e opposti. La Pagina 10 di 14 compressione del fluido viene effettuata contemporaneamente sia nella parte inferiore, sia in quella superiore del rotore a vite, eliminando completamente i carichi radiali. Le estremitá anteriori e posteriori del rotore a vite sono inoltre sottoposti alla stessa pressione di aspirazione, pertanto esenti da spinte assiali. Per i compressori è prevista l'iniezione ad olio usata per incrementare il COP alle alte pressioni di condensazione; il separatore d'olio è esterno al compressore e ad alta efficienza per massimizzare la capacità di estrazione dell'olio. Il motore del compressore viene raffreddato dal gas aspirato. Ogni compressore può essere parzializzato in maniera continua fino al 25% della propria capacità frigorifera. La regolazione continua è ottenuta grazie all'utilizzo di un cassetto di parzializzazione. L'avviamento standard è di tipo stella - triangolo; Evaporatore Di tipo allagato a fascio tubiero, con il passaggio dell'acqua all'interno dei tubi ed il refrigerante lato mantello. I tubi ad alta efficienza di scambio termico con alettatura interna ed esterna, sono fissati sulle piastre tubiere di acciaio mediante mandrinatura meccanica. Lo scambiatore dovrà essere coibentato mediante materiale isolante a cellule chiuse di 19 mm di spessore. Dovrà essere fornito completo di valvole di sicurezza, costruito e collaudato secondo la normativa PED per i recipienti a pressione. Condensatore A fascio tubiero, con il passaggio dell'acqua all'interno dei tubi ed il flusso del refrigerante lato mantello. I tubi ad alta efficienza di scambio termico con alettatura interna ed esterna, dovranno essere fissati sulle piastre tubiere di acciaio mediante mandrinatura meccanica. Dovrà essere fornito completo di valvole di sicurezza, costruito e collaudato secondo la normativa PED per i recipienti a pressione. Regolatore modulante del livello di liquido servocomandato per l'iniezione di liquido in funzione del livello nel condensatore, costituito di una valvola principale e di un controllo pilota a galleggiante. Regolazione modulante del livello di liquido, significa iniezione di liquido proporzionale al carico. Questo permette un regolare afflusso di liquido assicurando una regolazione stabile ed economica in quanto le variazioni di temperatura e di pressione sono mantenute a valori minimi. Efficienza operativa Per la maggior parte della loro vita operativa, i sistemi di condizionamento dell'aria operano in un range tra il 50 ed il 60% della capacità frigorifera disponibile. Per questa ragione, i gruppi frigoriferi dovranno essere forniti per ottenere prestazioni eccezionali a tutti gli stadi di capacità con COP che possono raggiungere valori elevatissimi in determinate condizioni di parzializzazione. Condensazione La condensazione può essere misurata in temperatura o pressione. I ventilatori della torre di raffreddamento dovranno essere gestiti in modalità "a gradini". Un'uscita analogica 0-10 VdC può controllare una valvola di by-pass o un inverter in funzione della pressione di condensazione. Quadro elettrico e di controllo Tutti i componenti di potenza e di controllo sono localizzati in due sezioni separate di un unico quadro e sono al riparo dagli agenti atmosferici. Il grado di protezione è IP43. Sezione di potenza - Contiene sezionatore generale a blocco porta, contattori e fusibili per compressori. Nel quadro sono contenuti i relè termici di protezione dei motori elettrici dei compressori (standard). Il display dovrà consentire la lettura dei valori di funzionamento: temperature e pressioni dei fluidi (acqua, refrigerante). Il sistema dovrà svolgere inoltre funzioni di controllo con interventi automatici di sicurezza e protezione dei componenti principali della macchina: protezione termica degli avvolgimenti dei motori elettrici, controllo delle pressioni del gas refrigerante, monitoraggio della corretta sequenza delle fasi e protezione contro la mancanza di fase, predisposizione al Pagina 11 di 14 controllo del passaggio acqua (richiedere il flussostato), inversione della sequenza di avviamento e di parzializzazione dei compressori. La macchina dovrà essere fornita di antivibranti di gomma - costituiti da lastre di gomma ad alte prestazioni, posizionati sotto il basamento del gruppo frigorifero durante la fase di installazione. Sono idonei a smorzare le vibrazioni in installazioni a terra o su basamenti inerziali di cemento. Gruppo termofrigorifero polivalente Gruppo termofrigorifero polivalente a commutazione automatica del regime di funzionamento, adatti all'installazione all'esterno per impianti a quattro tubi. L’unità dovrà essere fornita completa di carica olio incongelabile, carica refrigerante, collaudo e prove di funzionamento in fabbrica e necessita quindi, sul luogo dell'installazione, delle sole connessioni idriche ed elettriche (incluse nel prezzo). Unità caricata con refrigerante ecologico R410A. Struttura realizzata con basamento in lamiera di acciaio zincato a caldo di adeguato spessore, verniciato con polveri poliesteri e struttura perimetrale composta da profilati di alluminio. Pannellatura esterna di contenimento e finitura in lega di alluminio che assicura una totale resistenza agli agenti atmosferici, realizzata in modo da permettere la totale accessibilità ai componenti interni. Compressori di tipo ermetico rotativo scroll, completi del riscaldatore del carter, protezione termica elettronica con riarmo manuale centralizzato, motore elettrico a due poli. Scambiatore freddo (lato) utenza Scambiatore a piastre saldobrasate in acciaio AISI 316. Gli scambiatori sono esternamente rivestiti con materassino anticondensa in neoprene a celle chiuse. Quando l'unità non è in funzione sono protetti contro la formazione di ghiaccio all'interno da una resistenza elettrica termostatata, mentre, con unità funzionante, la protezione è assicurata da un presso stato differenziale lato acqua. Scambiatore sorgente Scambiatore a pacco alettato realizzato con tubi in rame e alette in alluminio adeguatamente spaziate in modo da garantire il miglior rendimento nello scambio termico. Ventilatori Elettroventilatori assiali con grado di protezione IP 54, a rotore esterno, con pale in lamiera stampata, alloggiati in boccagli a profilo aerodinamico, completi di rete di protezione antinfortunistica. Motore elettrico a 6 poli provvisto di protezione termica incorporata. Il vano di ventilazione diviso in due zone. Questa soluzione consente di migliorare l'efficienza ai carichi parziali, potendo fermare i ventilatori del circuito non funzionante. Quadro elettrico di potenza e controllo Quadro elettrico di potenza e controllo, costruito in conformità alle norme EN 602041/IEC 204-1, completo di : - trasformatore per il circuito di comando, - sezionatore generale bloccoporta, - fusibili e contattori per compressori e ventilatori, - morsetti per blocco cumulativo allarmi (BCA), - morsetti per ON/OFF remoto, - morsettiere dei circuiti di comando del tipo a molla, - quadro elettrico per esterno, con doppia porta e guarnizioni, - controllore elettronico, - relè consenso comando pompa lato caldo e pompa lato freddo Controllore elettronico della macchina L’unità dovrà essere gestita da un sistema con interfaccia utente LCD "user friendly". L’interfaccia dovrà consentire e combinare la visualizzazione dello stato delle principali utenze del gruppo per mezzo di un sinottico di facile lettura e di un'interfaccia grafica evoluta che permette per mezzo di Pagina 12 di 14 display grafico LCD la visualizzazione di tutte le principali variabili di sistema, oltre che di una messaggistica multilingua. OROLOGIO INTERNO consente di gestire uno scheduler settimanale organizzato a fasce orarie che permette di ottimizzare l'operatività dell'unità riducendo al minimo il consumo energetico del sistema. E' possibile infatti attivare fino ad un massimo di 10 fasce orarie giornaliere associando ad ognuna di esse differenti setpoint di lavoro. In questo modo la produzione energetica viene ottimizzata in corrispondenza dei picchi di richiesta giornaliera, riducendo al minimo il consumo elettrico durante i periodi di inattività come, ad esempio, durante le ore notturne. Qualora non vi fosse richiesta di produzione di acqua riscaldata o refrigerata è altresì possibile gestire lo spegnimento dell'unità ed organizzare la successiva riaccensione. La TERMOREGOLAZIONE dovrà essere gestita da un algoritmo proporzionale a gradini in base alla temperatura letta dalla sonda posta in ingresso agli scambiatori di calore. La richiesta di attivazione dei compressori è subordinata alla richiesta di soddisfacimento di caldo e freddo; l'unità consente eventualmente di smaltire il calore in eccesso sulla batteria aria al fine di assicurare il giusto apporto energetico ad entrambi i circuiti. Circuito frigorifero Principali componenti del circuito frigorifero: - elettrovalvola linea liquido,- valvola solenoide linea liquido - filtro deidratore, - indicatore passaggio liquido con segnalazione presenza umidità, - valvola termostatica con equalizzatore esterno, - valvola di sicurezza alta pressione, - valvola sicurezza bassa pressione (ove richiesto da normativa). - dispositivi per il controllo delle pressioni alta, bassa - ricevitore e separatore di liquido - elettrovalvole per configurazione circuito. Unità con Dispositivo Basse Temperature Pressostatico per il controllo della condensazione. L’UNITA' DOVRA ESSERE FORNITA COMPLETA DI: - Rivestimento insonorizzante maggiorato. - Antivibranti in gomma - DVV - Basse temperature Velocità Variabile - Kit per basse temperature di aria esterna; Dispositivo Basse Temperature Pressostatico, per il controllo della condensazione. - Soft start. Avviatore statico elettronico per la gestione dello spunto. L'effetto è un abbattimento del picco di corrente all'inserzione del motore elettrico. L'avviamento avviene perciò senza strappi, con conseguente minor usura meccanica del motore e un dimensionamento più favorevole dell'impianto elettrico stesso. - Rubinetti aspirazione e mandata compressori - Batterie in rame/ rame. - Batterie con alette preverniciate. - Batterie con trattamento "Fin Guard Silver", Trattamento per applicazioni in atmosfere marine, altamente inquinate o diversamente aggressive. Griglie protezione batterie, attacchi Victaulic scambiatore freddo (lato) utenza, attacchi flangiati scambiatore freddo (lato) utenza, attacchi Victaulic scambiatore caldo (lato) utenza, attacchi flangiati scambiatore caldo (lato) utenza, attacchi acqua scambiatori esterni, flussostato acqua evaporatore, magnetotermici sui carichi, contatti puliti per segnalazione funz. Compressori, cavi elettrici numerati, controllo sequenza fasi da esterno. Pagina 13 di 14 Inoltre è previsto un intervento di messa a punto del sistema di regolazione presente nelle centrali che consenta di gestire le diverse linee di distribuzione dei fluidi termici in maniera ottimale e secondo il fabbisogno delle aree servite. 9. CONCLUSIONI La realizzazione dell’impianto in progetto determinerà un completo rinnovo dell’impianto di illuminazione e certamente una maggiore livello del servizio offerto a tutti gli utenti del complesso monumentale, tenuto conto della maggiore qualità delle lampade, del grado di illuminamento e della maggiore stabilità delle stesse nel tempo, rispetto a quelle tradizionali. Inoltre le nuove macchine di condizionamento finalizzate al risparmio energetico consentiranno di realizzare maggiore confort climatico agli utenti garantendo nel contempo maggiore flessibilità di funzionamento degli stessi a seguito anche di una riqualificazione del sistema di regolazione a servizio delle centrali tecnologiche. L’intervento si prefigge di raggiungere i seguenti obiettivi: Tecnologico: 1) l’intervento prevede la sostituzione contemporanea dei corpi illuminanti soprattutto delle zone comuni con uso continuativo del sistema di illuminazione, ormai vetusti ed a fine ciclo vita, con altri di tecnologia di ultima generazione, inoltre si introduce un uso intelligente del sistema di illuminazione mediante la gestione con rilevazione di presenza degli ambienti e con l’uso dei crepuscolari; 2) ammodernamento delle apparecchiature per le centrali tecnologiche finalizzate al risparmio energetico; economico: utilizzando corpi illuminati che a parità di prestazioni consumano di meno abbinato con l’utilizzo di sistemi di controllo per l’accensione, ed utilizzando apparecchitura per il condizionamento di nuova concezione finalizzate al risparmio energetico comportano una riduzione del consumo di energia elettrica e di gas naturale; ambientale: un minore consumo di energia elettrica e di gas naturale comporta benefici anche di tipo ambientale in quanto si ottengono minori emissioni di CO2 e minore consumo di petrolio (TEP/anno). Caserta, 26 giugno 2015 Progettista: arch. Lucio Esposito p.i. Alfredo Sansone Pagina 14 di 14