Esplorare e scoprire

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Esplorare e scoprire
Riordinare
Una filosofia
Esplorare e scoprire:
materiali per giocare nel secondo anno di vita
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Alla fine dell’attività, la stanza ritorna vuota
come era all’inizio. Non rimane nessuna
traccia tangibile di una proposta che dura
circa un’ora. Ma le tracce esistono, stanno
nella mente dei bambini e dell’educatrice.
Nel filmato vediamo bambini operosi,
concentrati, autonomi. Vediamo che non è
vero, come in genere si pensa, che bambini
così piccoli non stanno mai fermi o non
sanno concentrarsi. Il gioco dipende da noi,
dal contesto che riusciamo ad organizzare
per loro.
Il gioco euristico esprime una filosofia
educativa, fa parte di un progetto complessivo che deve essere discusso e condiviso
da tutto il gruppo di lavoro. Comporta delle
implicazioni per quello che riguarda la
professionalità educativa nel suo insieme:
molto lavoro a monte nel predisporre i
contesti, molta osservazione partecipata,
una
presenza
forte
ma
discreta
nell’accompagnare i bambini nelle loro
esperienze.
Intorno ai giocattoli per la prima infanzia
esiste un’industria florida. L’offerta del
mercato può disorientare le famiglie, che si
sentono obbligate a comprare e comprare,
come se fosse inevitabile. Perdono di vista il
fatto che semplice è bello. Il progetto educativo del Nido può essere un buon antidoto al
consumismo che ruota intorno all’infanzia.
Può aiutare i genitori a vedere quanto è
interessante quello che fa il figlio giocando
con poco. Anche a casa, ai bambini si
possono proporre dei materiali semplici. A
casa, come al Nido, ci si può meravigliare
della passione dei bambini per
Progetto a cura di
Giovanna Malavolti
Coordinamento Pedagogico Servizi Prima Infanzia
Penny Ritscher
Consulenza e testi
Sveva Fedeli
Coordinamento e regia video
esplorare e scoprire.
(testo a cura di Penny Ritscher)
Riferimenti bibliografici:
Elinor Goldschmied e Sonia Jackson, Persone da
zero a tre anni, Edizioni Junior, Bergamo, 2004
(1996).
Tere Majem e Pepa Odena, Descubrir jugando,
Ediciones Octaedro, Barcellona, 2001
Contenuto del volume
Introduzione
La proposta
Predisporre
Giocare
Riordinare
Una filosofia
DVD © Italia 2008 Durata 20’ Mediateca Regionale Toscana Film Commission
Via San Gallo 25 50129 Firenze http://www.mediatecatoscana.it
Grafica: Andrea Magagnatoi
C
Il riordino fa parte integrante dell’attività,
occupa circa un terzo del tempo a disposizione. L’ educatrice intuisce quando arriva il
momento giusto per iniziare a riordinare:
dopo un tempo per giocare a lungo, ma
prima che i bambini perdano l’interesse per i
materiali. L’ educatrice apre e porge ai
bambini il sacco di ciascun materiale, uno
dopo l’altro. Chiede loro di aiutare a metterci
dentro tutti gli oggetti di quel tipo. Usa un
linguaggio essenziale e preciso, nomina gli
oggetti da raccogliere, ringrazia quando i
bambini portano le cose al sacco, indica
dove si trovano ancora altri oggetti di quel
tipo rimasti sparsi in terra. Quando tutti gli
esemplari del materiale sono stati raccolti,
l’educatrice chiude il sacco e lo risistema sul gancio.
I bambini capiscono solo gradualmente il
concetto del riordino. Inizialmente c’è chi
porta qualsiasi oggetto al sacco. Successivamente capiscono il criterio della cernita: solo
i tubi, solo le catenelle… C’ è chi vorrebbe
ripescare gli oggetti dal fondo del sacco.
Successivamente capiscono che gli oggetti
vi devono rimanere dentro: perché, per oggi,
il gioco si è concluso.
Comune di Firenze
Assessorato alla
Pubblica Istruzione
Servizio Asili nido e
Servizi complementari
alla prima infanzia
Che cosa possiamo proporre a bambini che ancora non parlano, o quasi, e che ancora
fermi e che non riescono a concentrarsi per più di pochi minuti alla volta. E’ vero? Dipende se riusciamo a creare un contesto veramente a loro misura.
Introduzione
C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
L’ idea di realizzare un filmato che documenti
l’ esperienza del gioco euristico, improntata
alle indicazioni della pedagogista Elinor
Goldschmied, nasce dal desiderio di avere
uno strumento di formazione che renda
visibile come, nella realtà quotidiana di un
servizio, sia possibile attuare una proposta
che in campo educativo è molto conosciuta,
ma poco praticata.
La Mediateca Regionale Toscana collabora
da anni con l’ Assessorato alla Pubblica
Istruzione del Comune di Firenze a progetti
di formazione attraverso l’uso di audiovisivi.
Dalla collaborazione fra il Coordinamento
Pedagogico dei Servizi alla prima infanzia e
l’Area Sociale della Fondazione nasce la
documentazione di questa esperienza, che
ci permette di offrire un supporto visivo a
tutti coloro che, a vario titolo, si occupano di
servizi educativi alla prima infanzia e
intendono attuare la proposta di Elinor
Goldschmied.
L’audiovisivo ci rimanda immagini su cui
riflettere: in questo nostro DVD vengono
messi in evidenza momenti speciali, particolari
Predisporre
La proposta
piccoli e significativi, che nell’ osservazione
anche metodica molto spesso ci sfuggono.
Questo filmato permette di dare visibilità ad
un‘ esperienza educativa significativa, che si
realizza grazie all’impegno e alla condivisione dei singoli gruppi di lavoro.
La proposta, per i principi pedagogici su cui
si fonda, risponde a quanto espresso dalle
Linee guida per i servizi educativi alla prima
infanzia del Comune di Firenze, che
definiscono il bambino: una persona ricca di
curiosità, desiderosa di apprendere con tutti
i suoi sensi, che ha bisogno di sperimentare e
mettersi alla prova.
Con Esplorare e scoprire - materiali per giocare
nel secondo anno di vita, ci auguriamo di
raggiungere diffusamente sia il territorio
fiorentino che quello toscano nel suo
complesso.
Prima dei 2 anni i bambini parlano ancora
poco, e ancora non svolgono giochi di finzione.
Si dice che non stanno mai fermi e che non
riescono a concentrarsi per più di pochi minuti
alla volta. Ma non è sempre così, dipende dalla
nostra capacità di creare un contesto veramente a loro misura. Al Nido, che cosa possiamo
proporre a bambini di questa età?
Mariangela Molinari
- Il numero di bambini. Si lavora con un
piccolo gruppo, massimo 8 bambini,
secondo lo spazio disponibile. La stanza che
vediamo nel filmato è piccola, non può
accogliere più di 4 o 5 bambini. Si sfrutta l’ora
della maggiore compresenza perché ci sia
Dirigente Servizio Asili nido e
Servizi complementari alla prima infanzia
Elinor Goldschmied ci dà delle indicazioni. Ha
chiamato la sua proposta Il gioco euristico con gli
oggetti. Il gioco richiede certe condizioni:
- Lo spazio. Una stanza sgombra. Si gioca in
terra, su un pavimento accogliente, possibilmente su una moquette, che attutisce il
rumore. C’è una sedia comoda dove l’adulto
si colloca per seguire il gioco. Lo spazio deve
essere tranquillo, non di passaggio.
un’ educatrice disponibile per questo gruppo.
- L’ età. Orientativamente, la proposta è
adatta ai bambini da 13 a 20 mesi d’età.
- La durata. Il tempo previsto per l’attività è
di circa un’ora, compreso il tempo di
preparazione e quello del riordino.
- L’adulto. Predispone i materiali. Durante
l’attività è molto presente, ma non interviene
in modo propositivo. Osserva, partecipa con
lo sguardo, offre una presenza rassicurante. Alla
fine del gioco l’educatrice conduce il riordino.
- I materiali. Ai bambini offriamo un assortimento di oggetti comuni da esplorare e
combinare. Sono dei materiali semplici, non
strutturati. Per esempio: ciottoli, catenelle,
bigodini, conchiglie, coperchi di barattoli,
tubi di gomma, bicchierini dello yogurt,
anelli da tenda, rocchetti, grandi bottoni…
Sono oggetti da esplorare liberamente. Non
c’è un modo corretto o sbagliato per usarli.
I materiali sono sicuri, atossici, di una dimensione tale che non possano essere ingoiati.
Quando non vengono utilizzati, gli oggetti
sono riposti dentro un sacco. Ogni tipo di
oggetto ha un suo apposito sacco. I sacchi
sono appesi ad una serie di ganci, in alto.
A differenza dei materiali offerti nella stanza
di riferimento, i materiali del gioco euristico
non sono sempre a disposizione dei bambini.
Ci sono circa 50 esemplari di ogni tipo di
oggetto. E’ una quantità tale da consentire ai
bambini di giocare senza contendersi le
cose, ma non sono così tanti oggetti da
creare un effetto di disordine.
I materiali vanno tenuti in buono stato.
Vanno puliti, i pezzi sciupati vanno scartati e
sostituiti. Periodicamente l’insieme degli
oggetti va rinnovato e arricchito.
- Le scarpe. E’ buona pratica togliere le
scarpe ai bambini prima che entrino nella
stanza. Costituisce un piccolo rito iniziale,
facilita la pulizia della moquette, permette ai
bambini di stare più comodi e rende i piedi
più partecipi all’attività. Se la temperatura lo
permette, togliamo anche i calzini. Alla fine
del riordino, il rito si svolge all’ inverso,
segnando la conclusione dell’attività.
Predisporre i materiali è un’ arte. Prima che
arrivino i bambini nella stanza, l’educatrice
sceglie 4 o 5 diversi tipi di oggetti che si
prestano ad essere combinati in modi
interessanti. I tipi di oggetti variano di volta
in volta, così da rinnovare sempre la curiosità. L’educatrice compone degli assortimenti
di materiali, dislocati sul pavimento. Per ogni
bambino c’è almeno un gruppo di materiali
disponibile. Accanto agli oggetti ci sono dei
barattoli di latta (non taglienti) o altri piccoli
contenitori. I materiali sono disposti in modo
attraente, è una sorta di installation. Quando
i bambini entrano nella stanza, gli oggetti
sembrano dire: - Venite, prendeteci in mano.
Giocare
Nel filmato vediamo un esempio di come si
svolge il gioco. Riportiamo il commento fuori
campo.
Ogni bambino ha un grande barattolo dove mettere
gli oggetti…
E poi riprenderli.
Tutti hanno un assortimento di oggetti da esplorare.
I bicchierini si possono impilare uno dentro l’altro… e
separarli…Impilarli di nuovo… Fare e disfare…
Claudia ha incastrato un coperchio nel bicchierino e
non riesce a toglierlo.
L’educatrice osserva, senza intervenire.
Lorenzo toglie le catenelle una ad una dal
barattolo… Le rimette dentro… Le toglie…
Ogni tanto durante il gioco bisogna risistemare gli
oggetti, perché siano sempre invitanti.
Dentro il barattolo le catenelle suonano.
Teresa si riposa. Una carezza fa bene.
Si esplora con la punta delle dita.
Le catenelle… stanno bene al collo.
Lorenzo alza la catenella, che pende in tutta la sua
lunghezza.
La lascia cadere: fa… “clink”… Che soddisfazione!
Claudia guarda l’educatrice, poi ritorna alle catenelle.
Samuele incastra i coperchi uno dentro l’altro…
Ma non funziona se sono della stessa dimensione.
Matilde ha appoggiato l’anello in equilibrio su un
rocchetto…
Lorenzo esplora una conchiglia… con la bocca… con
le dita…
C’è un buco… Sembra fatto apposta per passarci un
dito.
Si possono impilare tanti bicchierini insieme.
Lorenzo mette delle catenelle dentro un bicchierino…
Altre ancora…
Perché non ci stanno?
Anche i rocchetti si possono impilare… Ma solo per il
verso giusto.
Le catenelle stanno al collo, ma l’anello… no.
Un rocchetto entra nel bicchierino.
Matilde cerca lo sguardo dell’educatrice… poi si gira di
nuovo verso gli oggetti.
La pila dei bicchierini regge solo in verticale!
Claudia si stropiccia gli occhi, ha sonno.
C’è un modo veloce per togliere gli anelli dal barattolo!
La catenella di Lorenzo è rimasta incastrata sotto la
gamba… Ecco, l’ha liberata…
Ma non si bevono le catenelle!...
Suonano.
Anche le conchiglie suonano.
Una cascata di conchiglie sul viso… Tante, tante volte.
Le mie conchiglie… ed il mio anello.
Che soddisfazione!
Claudia gioca ancora con i bicchierini, ma è proprio
stanca…
Ha bisogna di una coccola…. Ora va meglio.