Diapositiva 1 - AIAPP Puglia

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Diapositiva 1 - AIAPP Puglia
AIAPP-Sezione Puglia- Provincia di Lecce Paesaggi giardini archeologie Convitto Palmieri, Lecce, 29 novembre 2013
Rovine in giardino
dall’Hypnerotomachia Poliphili al progetto contemporaneo
Tessa Matteini, [email protected]
AIAPP Sezione Toscana Umbria Marche, Master in Paesaggistica Università di Firenze
Il paesaggista e le rovine
3. Il paesaggista
Figure professionali e campi di applicazione in Italia e all'estero con
richiami 'strategici' a figure ben conosciute dal grande pubblico o
particolarmente rappresentative ed esemplificazioni con la citazione di
realizzazioni o processi territoriali importanti
(già avvenuti o in corso) nei quali il ruolo del/dei paesaggista /i possa
emergere con chiarezza in un contesto interdisciplinare.
Humprey Repton trade card, 1788.
Peter Walker, presentazione Memorial 9/11, agosto 2011
0. premessa
Paysage sacré, da un affresco della villa di
Boscoreale (I sec.d.C.), Napoli, Museo
Archeologico nazionale.
Maso di Banco, Il miracolo di San Silvestro, 1381, Firenze,
Santa Croce, Cappella Bardi
1. La scoperta del paesaggio archeologico
la scoperta del paesaggio archeologico
Hermann Posthumus, Veduta del Palatino e del Septizonio, dall‟album detto di Marten van Heemskerck, Berlino.
il ruolo delle arti figurative
Hermann Posthumus, Paesaggio fantastico con rovine, dall‟album detto di Marten van Heemskerck, Berlino.
Hermann Posthumus, Paysage avec ruines antiques, 1536, Vaduz, collezione privata.
Il passato come modello
Cerchia di Raffaello, Le terme di Caracalla, 1525 circa.
la lettura scientifica
Antiquarie prospettiche romane, seconda metà del XVI secolo.
progettisti e rovine
Il III libro del De Architectura
di Sebastiano Serlio, Venezia, 1544.
paesaggi con rovine
Andrea Mantegna, San Sebastiano, 1480, Paris, Musée du Louvre.
2. giardini archeologici
la collezione di “anticaglie”
Il giardino murato di città.
Alessio Baldovinetti, Annunciazione, particolare.
Firenze, Galleria degli Uffizi.
il giardino come antiquarium
Il Cortile del Belvedere realizzato dal
Bramante (1502), in un dipinto di Hendrik
van Cleve
il potenziale semantico della rovina
Giorgione, La Tempesta, particolare, 1507.
la rovina come oggetto significante
Giorgione, La Tempesta, particolare, 1507.
il giardino e la poesia delle rovine
.
Hypnerotomachia Polyphyli, attribuito a Francesco
Colonna, edito a Venezia nel 1499 da Aldo Manuzio.
il giardino e la poesia delle rovine
Francesco Colonna, Hypnerotomachia Polyphili, Venezia 1499 e il ninfeo all’antica nel barco di Genazzano di Pompeo Colonna,
attribuito al Bramante e datato agli inizi del Cinquecento.
Grotta grande a Boboli, Bernardo Buontalenti, 1583-1593
Grotta grande a Boboli, Bernardo Buontalenti, 1583-1593, con affreschi di Bernardino Poccetti
3. rovine e giardini narrativi
Il sentiero di un giardino può diventare il filo di una trama, che connette momenti ed eventi di una narrazione.
La struttura narrativa può essere una semplice catena di eventi, con un inizio, una parte centrale e una fine;
può però essere abbellita con diversioni, digressioni(...) accompagnata da tracciati paralleli (intrecci
secondari) o biforcarsi ingannevolmente in vicoli ciechi, come le apparenti alternative di un romanzo giallo.
Moore, Mitchell and Turnbull, Poetica dei giardini, 1991
progetti narrativi
Villa Adriana, Tivoli, Il teatro marittimo.
le tracce del passato come trama di un racconto
Francesco Colonna, Hypnerotomachia Polyphili, Venezia 1499.
Bomarzo, Il Sacro Bosco di Vicino Orsini, 1552.
“sol per sfogare il core”
Bomarzo, Il Sacro Bosco di Vicino Orsini, 1552.
Bomarzo, Parco Orsini 1552.
“O voi che pel mondo gite errando
vaghi di veder maraviglie alte e
stupende, venite qua dove sono
faccie horrende, elefanti, leoni, orsi,
orche et draghi”
Bomarzo, Il Sacro Bosco di Vicino Orsini, 1552
Bomarzo, Il Sacro Bosco di Vicino Orsini, il ninfeo, 1552
Bomarzo, Il Sacro Bosco di Vicino Orsini, 1552
Justus Utens, Pratolino, (1559-1602), Museo di Firenze com‟era, Firenze.
Giuseppe Zocchi, La Reale Villa di Pratolino dalla vasca dell’Appennino con il prato degli Antichi, da Vedute delle Ville e d’altri luoghi della Toscana,
1744.
Stefano Della Bella, Veduta della villa da mezzogiorno con le scalinate e la grotta del Mugnone, 1653, riedita da Sgrilli nel 1742
rovine “sismiche”
Giovanni Guerra,
Prospettiva della grotta di Galatea (1598),
Vienna, Collezione Albertina
Parco di Bibbiani, l‟arco del‟Uomo, 1782
4. paesaggi con rovine
paesaggi con rovine
Claude Gellée detto Lorrain, Paysage de cote avec Apollon et la Sybille de Cumes, 1646.
paesaggi con rovine
Nicholas Poussin, Paesaggio con San Matteo e l’angelo, Paris, Musée du Louvre.
Ian Hamilton Finlay, Iscrizione elegiaca a Upper Pool, 1975 Little Sparta.
La quotidianità del paesaggio archeologico
Cornelis van Poelenburgh, Vue fantaisiste du Campo Vaccino à Rome, Paris, Musée du Louvre.
5. paesaggisti e rovine
Il progetto dei ruderi di Woodstock manor
Il castello di Woodstock Manor nell‟Oxfordshire, 1714.
“ I ruderi del castello, disposti accortamente, suppliranno a tutte le deficienze della natura. E
la disposizione migliore consiste nel mescolarli: per la qual cosa questo vecchio maniero
offre un‟occasione particolarmente felice; si avrà così il terreno pieno di alberi (soprattutto
bei tassi ed agrifogli) piantati fittamente a formare un boschetto selvatico. (…) E si otterrà un
incantevole soggetto, degno dell‟invenzione dei migliori paesaggisti”.
John Vanbrugh, Memorandum, 1709.
“Ut pictura hortus”
Alexander Pope, Planimetria del giardino di Twichkenham, sul Tamigi, 1718 .
I paesaggi del Grand Tour
Johann Heinrich Wilhelm Tischbein, Goethe nella campagna romana, 1787.
i paesaggi del Grand Tour
William Kent, disegno prospettico per la collina di
Chatsworth, nel Derbyshire
Rousham (William Kent, 1740), La valle di Venere.
le memorie classiche del Grand tour
Il teatro all‟italiana di Chiswick creato da William Kent per Lord Burlington
i giardini „ruinisti‟ degli eruditi
R. Graves, Recollections of some particulars in the Life of the late William Shenstone, London 1788
Le tracce del passato per la costruzione di una nuova identità urbana
Planimetria settecentesca del sistema cittadino di Nîmes con il Jardin de la Fontaine
Jardin de la Fontaine, Nimes, 1744-1760
Jardin de la Fontaine, Nimes, 1744-1760
Il paesaggio dei giardini in rovina
Jean Honoré de Fragonard, Escalier à villa d’Este 1760
il paesaggio dei giardini in rovina
Hubert Robert, Jardin de ville en Italie. (1764 )
“il paesaggista che attraversò lo specchio”
Hubert Robert, Le dessinateur du vase Borghese,
seconda metà del XVIII secolo, Musée de Valence.
paesaggi sintetici
Il paesaggista
che attraversò lo specchio
Hubert Robert, Paysage avec ruines, 1785 circa
La rovina come macchina del tempo: dalla dimensione spaziale alla dimensione temporale del paesaggio
“Le idee che le rovine risvegliano in me sono grandiose. Tutto si annienta,
tutto perisce, tutto passa. Non c‟è che il mondo che resta. non c‟è che il
tempo che dura. Come è vecchio questo mondo! Io cammino tra due
eternità. Da qualunque parte io volga gli occhi: gli oggetti che mi
circondano mi annunciano una fine e mi rassegnano a quella che mi
attende”.
Denis Diderot, Salons, 1767.
Il parco di Méreville in una pianta settecentesca
con il progetto di Hubert Robert, 1785 circa
Un immagine del parco di Méreville in una tela di Hubert Robert
paysages avec ruines
Il ponte in rovina nel parco di Mereville disegnato da Hubert Robert, 1787, foto Tessa Matteini
naturalità „artificiale‟
Domaine de Méréville.
Domaine de Méréville.
paesaggi emblematici (“tous les lieux, tous les temps”)
Louis Carrogis Carmontelle, Vues des jardins de Monceau: Carmontelle remets le clef au duc de Chartres.
Il funzionamento dei parcs à fabriques
Veduta di un superbe jardin anglais, disegnato da Francesco Bettini per un giardino nei pressi di Parigi ed inserito da Georges Louis Le Rouge nel suo Détails
des nouveaux jardins à la mode, 1776-1787
rovine abitabili
a colonna del Désert de Retz in un disegno di Francesco Bettini, seconda metà del XVIII secolo
La rovina come elemento compositivo
Thomas Whately,Observation on modern gardening (1770).
dal paesaggio emblematico al paesaggio espressivo
Parco di Stourhead, Henry Hoare (seconda metà del XVIII sec.). Il ponte e il Pantheon.
Parco di Stourhead, Henry Hoare (seconda metà del XVIII sec.). Il tempio del sole.
il giardino paesaggistico in Italia
J. P.Hackert, Il giardino inglese di Caserta, 1792.
Particolare.
il giardino paesaggistico in Italia
Niccolò Terracciano, Pianta del Giardino Inglese di Caserta, 1876.
collezioni botaniche
J. P.Hackert, Il giardino inglese di Caserta,
1792. Particolare.
collezioni archeologiche
Giardino inglese di Caserta, Criptoportico di Carlo Vanvitelli, 1785.
fabriques e false rovine
Constante Bourgeois, Déscription des nouveaux jardins de la France et de ses
anciens châteaux di Alexandre De Laborde, Parigi 1808
L‟applicazione di un modello
Louis Berthault, Progetto per il Jardin du Capitole 1813
Fabriques pour l’ornement des jardins da Gabriel Thouin,
Plans raisonnès de toutes les espèces de jardins, Paris 1820.
6. Il Novecento e le sue rovine
ampliamento semantico del termine „rovina‟
Roberto Rossellini, Germania anno zero, 1947.
Giorgio de Chirico, Gli archeologi, 1927.
La rimozione del paesaggio storico
Charles Edouard Jeanneret (Le Corbusier), Atene: veduta dell’acropoli, settembre 1911
Ninfa, giardini e rovine
Le rovine di Ninfa in una immagine dei primi del Novecento.
un paesaggio anglo-mediterraneo
Ninfa, le rovine del ponte.
Ninfa, il corso d‟acqua che ha ispirato a Bassani il canale Panfilio che scorre nel “Giardino dei Finzi Contini”.
coesistenza controllata tra ruderi e vegetazione
Ninfa, coesistenza controllata tra ruderi e vegetazione.
frammenti iconografici e rovine
Ninfa,
Tomaso
le Buzzi,
rovine La
delScarzuola,
ponte.
Acropoli
L‟uso pubblico della storia
Enrico Del Debbio, Arnaldo Foschini, Vittorio Morpurgo, Progetto per il concorso del Palazzo Littorio (1934) sulla nuova via dell‟Impero.
Il potere semantico delle tracce storiche
“Anche se gli archeologi o i politici che vogliono fare un uso pubblico della storia ne sono inconsapevoli, il
risultato è sempre un paesaggio, cioè la riunione di temporalità diverse. Quando vi si mescola, come oggi a
Roma, una presenza insistente della natura, si ha l‟impressione di una sorta di immensa rovina senza età,
nella quale chi passeggia innocente può provare il puro godimento di un tempo che nessun monumento e
nessun sito riescono ad imprigionare”
Marc Augé, 2003.
La rimozione e il sogno
Federico Fellini, Roma, 1972
Un solo rudere, sogno di un arco,
di una volta romana o romanica,
in un prato dove schiumeggia un sole
il cui calore è calmo come un mare:
lì ridotto, il rudere è senza amore.
Uso e liturgia, ora profondamente estinti,
vivono nel suo stile - e nel sole per chi ne comprenda presenza e poesia.
Pier Paolo Pasolini, Poesie mondane, 10 giugno 1962
Pier Paolo Pasolini, Mamma Roma, 1962
La standardizzazione del paesaggio storico
Roy Lichtestein, Il tempio di Apollo, 1964
L‟invenzione delle tracce del passato
Bernard Lassus, sistemazione paesaggistica dell‟area di Nîmes Caissargues, 1989-1992, la „falsa rovina‟.
Bernard Lassus, sistemazione paesaggistica dell‟area di Nîmes -Caissargues, 1989-1992
“archeologia poetica”
History. A poetic archeology of the Art of Gardens, Bernard Lassus, (1990).
rovine come dispositivi per l‟evocazione
Ian Hamilton Finlay, Iscrizione a Upper Pool, 1975 Little Sparta.
Ian Hamilton Finlay, Little Sparta.
Ian Hamilton Finlay, Apollo, Little Sparta.
7. “New eyes for old”
“esploratori” della dimensione archeologica
archeologie del contemporaneo
Robert Smithson, Roma 1961
rovine al contrario
Robert Smithson,
A tour of the monuments of Passaic,
New Jersey, 1967
“That zero panorama seemed to contain ruins in reverse, that is all the new construction
that would eventually be built. This is the opposite of the „romantic ruin‟, because the
buildings don‟t fall into ruin after they are built, but rather rise into ruin before they are built.
This anti-romantic mise-en-scene suggests the discredited idea of time and many other “out
of date” things.”
Robert Smithson, A tour of the monuments of Passaic, New Jersey, 1967
La Seattle Gas Light Company agli inzi degli anni 70
“I began with the site. I haunted the buildings and let the
spirit of the place enjoin mine. I began seeing what I
liked and then I liked what I saw- new eyes for old-.
[…]. I accepted these gifts and decided to absolve the
community's vindictive feeling towards the gas plant.”.
Richard Haag, "It was gas", 1982 .
“New eyes for old”
Richard Haag, “It was gas”, 1982
Richard Haag, Gas Works Park, Seattle 1970
Le azioni progettuali
1.definizione di una nuova struttura di flussi e funzioni
2.bonifica di suoli, acqua e ambiente inquinato
3.innesco di una riqualificazione ecologica (sequenze di associazioni fitosociologiche)
4.messa in sicurezza delle architetture produttive e degli impianti tecnologici
5.costruzione di nuovi contenuti culturali
6.comunicazione della dimensione storica (layer informativi) e progetto narrativo
contaminazioni
I “parc à fabriques”
Louis Carrogis Carmontelle, Vues des jardins de Monceau: Carmontelle remets le clef au duc de Chartres. Paris, Musée Carnavalet.
I nuovi paesaggi emblematici
Peter Latz, Landschaft Park, Duisburg nord 1991-2002.
paysages avec ruines
Peter Latz, Landschafts Park, Duisburg nord 1991-2002.
resilienza/plasticità/vocazione alla trasformazione/contenuti narrativi
8. l’evoluzione dei paesaggi entropici
“This vanishing
species of the industrial revolution was saved from extinction through adaptative use”
Richard Haag, “It was gas”, 1982
la quarta Natura e le potenzialità ecologiche
Peter Latz, Landschaft park, Duisburg nord 1991-2002.
la terza Natura o “del giardino”
Pierre Le Lorrain de Vallemont,
Curiosité de la Nature et de l’Art, 1703
i modelli dell‟arte dei giardini
Peter Latz, Landschaft park, Duisburg nord 1991-2002.
la cultura del progetto paesaggistico
Lettura delle matrici presenti nel Parc del Clot, Clemens Steenbergen.
luoghi per coltivare una nuova estetica
Il Parc des Îles, il nuovo paysage de terril creato sul sito delle cookeries di Drocourt dallo studio lionese Ilex [PaysageUrbanisme], 2005-2010
luoghi per coltivare le sfide del contemporaneo
Atelier de Paysages Bruel-Delmar, redesign of open spaces for Rives de la Haute Deûle, Lille, 2008-2015
“Garden is not an object but a process” Ian Hamilton Finlay