soave – nikolajewka

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SOAVE – NIKOLAJEWKA
DOMENICA 24 MAGGIO
Ore 9.30
Via Foscolo
(Soave – Vr)
Inaugurazione del monumento nazionale dedicato ai caduti di tutte le patrie nella
campagna di Russia (1941-1943)
Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ufficio stampa Soave-Nikolajewka
Responsabile:
Maria Vittoria Adami
347.4580789
Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri
SOAVE – NIKOLAJEWKA
Terra di Russia e acqua del Don
a imperitura memoria di una tragedia corale
Inaugurazione del monumento nazionale Nikolajewka, dedicato ai caduti di tutte
le patrie nella campagna di Russia (1941-1943)
A Soave, il 24 maggio 2009
Un monumento unico in Italia inaugurato dai rappresentanti di cinque nazioni:
Italia, Germania, Romania, Russia, Ungheria
28 aprile 2009, Soave. Sventoleranno le bandiere di cinque nazioni sul ricordo di
Nikolajewka. A Soave, il 24 maggio prossimo, i rappresentanti delle cinque nazioni
coinvolte sul fronte russo nella seconda guerra mondiale – Italia, Romania, Russia,
Germania e Ungheria – parteciperanno alla cerimonia di inaugurazione del monumento
nazionale dedicato ai caduti di tutte le patrie nella campagna di Russia (1941-1943).
L’appuntamento è per le 9.30 in via Foscolo, a Soave. Dopo l’alzabandiera, la mattinata
proseguirà con la benedizione del monumento, i saluti delle autorità e delle delegazioni
estere, e la commemorazione a cura del Generale C.A. Luigi Federici.
Porterà la sua testimonianza Giobatta Danda, medaglia d’argento a Nikolajewka,
mentre madrina della giornata sarà Imelda Reginato, moglie del medico Enrico
Reginato, che fu fatto prigioniero durante la ritirata e tornò a casa dieci anni dopo la
fine della guerra, nel 1955.
I presidenti di Unirr e Ana accederanno la Fiamma della riconoscenza delle associazioni e
delle organizzazioni combattentistiche e d’arma.
«Il monumento – spiega Gastone Savio, past-president del Rotary club Verona-Soave – è
un riconoscimento non solo ai caduti italiani, che si sono sacrificati per la patria, ma
anche ai caduti russi, tedeschi, ungheresi e romeni. Tutti stretti nella tragedia corale
della Campagna di Russia (1941-1943). Vuole essere anche un messaggio di pacificazione
della nazioni, che – memori delle crudeli vicende connesse agli eventi bellici dell’epoca
– intendono vivere in uno spirito di fratellanza e di umana solidarietà. È un ricordo,
infine, di un drammatico capitolo di storia, che costò la vita di oltre migliaia di soldati e
che è ricordato relativamente».
«La scelta di Soave come luogo per erigere il monumento non è stata casuale – spiega il
sindaco della cittadina Lino Gambaretto –: nel 1942, da qui partì per la Russia un
contingente di alpini che, rapportato a quelli provenienti da altre località a
reclutamento alpino, risultò in percentuale il più elevato. Pochissimi di loro fecero
ritorno a “baita”. L’idea, perciò, è stata accolta con entusiasmo e il Comune ha messo a
disposizione il terreno sul quale edificare il complesso monumentale e un congruo
contributo».
L’iniziativa è stata accolta favorevolmente anche dalle associazioni combattentistiche
(Unirr, Ana, Unuci, Assoarma, Anupsa, Combattenti e reduci) e dalle province di
Verona e Mantova. La Regione Veneto, inoltre, ha contribuito con un finanziamento di
33mila euro per l’esecuzione dell’opera (che ha richiesto 70mila euro). I club del
distretto Rotary 2060 sono intervenuti sostenendo l’onere di gran parte delle opere
murarie e del gruppo statuario. Il progetto esecutivo, infine, sia delle opere sia del
gruppo bronzeo sono opera del colonnello e ingegnere Gaetano De Nicolò, che ha
prestato la sua opera gratuitamente.
L’idea di erigere il monumento è nata tre anni fa, in occasione di un’affollata
commemorazione della battaglia di Nikolajewka a corte Sveva, a Soave. Il Rotary club
Verona-Soave avanzò allora la proposta di erigere il monumento a tutti i caduti della
campagna di Russia.
La posa della prima pietra è avvenuta nel giugno scorso: una manciata di terra di
Nikolajewka è stata mescolata a quella italiana, con acqua del Don. Il tutto è stato
coperto ora dal monumentale complesso, la cui parte centrale misura sei metri di
lunghezza e quasi cinque di altezza. Su una base ottagonale è stato collocato un gruppo
bronzeo, composto da un uomo che ne sostiene un altro. Alle loro spalle un arco, a
ricordare il sottopasso ferroviario di Nikolajewka, ricostruito con forme a materiali
analoghi a quello originario. Era il passaggio obbligato lungo la strada che riportava in
Patria. Costituì il fulcro della battaglia. All’uscita moltissimi soldati trovarono la morte
colpiti dall’intenso fuoco nemico, che li attendeva “al varco”. Il prezzo pagato fu
enorme.
Ufficio stampa Soave-Nikolajewka
Responsabile:
Maria Vittoria Adami
347.4580789
Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri
SOAVE – NIKOLAJEWKA
Fiori e bambini alla cerimonia di inaugurazione
Monumento nazionale Nikolajewka, dedicato ai caduti di tutte le patrie nella
campagna di Russia (1941-1943)
A Soave, il 24 maggio 2009
Il Comune ricorderà i trenta soldati soavesi che non fecero più ritorno
8 maggio 2009, Soave. Garofani rossi e girasoli campeggeranno sull’Ara, il giorno
dell’inaugurazione del monumento nazionale dedicato ai caduti di tutte le patrie nella
campagna di Russia (1941-1943). L’evento coinvolgerà famiglie e bambini soavesi, il 24
maggio, alla presenza dei rappresentanti istituzionali delle cinque nazioni coinvolte sul
fronte russo del secondo conflitto mondiale: Italia, Romania, Russia, Germania e
Ungheria.
L’appuntamento è per le 9.30 in via Foscolo, a Soave.
Sei paracadutisti si caleranno nei pressi del monumento portando le bandiere che
saranno issate per la cerimonia: quelle delle cinque nazioni e quella europea.
Dopo l’alzabandiera, la mattinata proseguirà con la benedizione del monumento, i saluti
delle autorità e delle delegazioni estere, e la commemorazione a cura del Generale C.A.
Luigi Federici.
In seguito i parenti dei 30 alpini soavesi che caddero in terra russa depositeranno
sull’Ara retrostante il monumento 30 garofani rossi.
Nell’area circostante, invece, altrettanti bambini porteranno dei girasoli, a ricordo della
Russia e delle migliaia di caduti.
Davanti al monumento, invece, sarà accesa la Fiamma della Riconoscenza, una lampada
ad olio che continuerà ad ardere.
Porterà la sua testimonianza Giobatta Danda, medaglia d’argento a Nikolajewka,
mentre madrina della giornata sarà Imelda Reginato, moglie del medico Enrico
Reginato, fatto prigioniero durante la ritirata e tornato a casa soltanto nel 1955.
«L’idea di realizzare un monumento – spiega Gastone Savio, ideatore dell’iniziativa e
past-president del Rotary club Verona-Soave – deriva dal fatto che l’Italia è un paese
fatto per dimenticare. Quest’opera ricorderà alle generazioni future un capitolo luttuoso
della nostra storia, forse tra i più pesanti. È un riconoscimento non solo ai caduti
italiani, che si sono sacrificati per la patria, ma anche ai caduti russi, tedeschi,
ungheresi e romeni. Tutti stretti nella tragedia corale della Campagna di Russia (19411943). Vuole essere anche un messaggio di pacificazione delle nazioni, che intendono
vivere in uno spirito di fratellanza e di umana solidarietà».
L’iniziativa affonda, in realtà, le radici negli anni Ottanta. L’onorevole Gastone Savio,
allora vicepresidente della Commissione Difesa alla Camera dei deputati, si mobilitò per
riportare in patria, dalla Russia, un milite ignoto italiano. Il corpo del soldato fece
rientro in patria e fu tumulato nell’area antistante Redipuglia. Si pensò allora di
realizzare un monumento a imperitura memoria della battaglia di Nikolajewka.
La scelta di Soave come luogo per erigere il monumento non è stata casuale: nel 1942,
da qui partì per la Russia un contingente di alpini che, rapportato a quelli provenienti da
altre località a reclutamento alpino, risultò in percentuale il più elevato. Pochissimi di
loro fecero ritorno a “baita”, trenta morirono in terra russa.
«Abbiamo sposato la causa in pieno – commenta Vittorio Iannotta, assessore di Soave e
instancabile collaboratore del gruppo di lavoro –. È con orgoglio che ci apprestiamo ad
inaugurare quest’opera, in cui crediamo molto. Soave, oltre ad essere capitale del vino,
è un centro turistico che si propone per le sue produzioni vitivinicole, per le bellezze
naturali e ora anche per la celebrazione della memoria storica, offrendo opportunità di
visita a tutto tondo. È doveroso il ringraziamento all’assessore regionale Massimo
Giorgetti, che ha contribuito non poco alla riuscita di questo monumento».
L’iniziativa è supportata dalle associazioni combattentistiche (Unirr, Ana, Unuci,
Assoarma, Anupsa, Combattenti e reduci) e dalle province di Verona e Mantova. La
Regione Veneto ha contribuito con un finanziamento di 33mila euro per l’esecuzione
dell’opera (che ha richiesto in totale 70mila euro). I club del distretto Rotary 2060
Triveneto sono intervenuti sostenendo l’onere di gran parte delle opere murarie e del
gruppo statuario. Il progetto esecutivo è opera del colonnello e ingegnere Gaetano De
Nicolò. La statua in bronzo è stata realizzata da Fabio Pozzi e fusa nel laboratorio Arte
Bronzo di Villafranca di Verona.
Il via alla realizzazione del monumento è stato dato tre anni fa. La posa della prima
pietra è avvenuta nel giugno scorso: una manciata di terra di Nikolajewka è stata
mescolata a quella italiana, con acqua del Don e alcuni pezzi del sottopasso
ferroviario. Il tutto è stato coperto ora dal monumentale complesso.
Su una base ottagonale è stato collocato un gruppo bronzeo, composto da un uomo che
ne sostiene un altro, facendogli forza. Alle loro spalle un arco, a ricordare il sottopasso
ferroviario di Nikolajewka, ricostruito con forme a materiali analoghi a quello
originario. Era il passaggio obbligato lungo la strada che riportava in Patria. Costituì il
fulcro della battaglia. All’uscita moltissimi soldati trovarono la morte colpiti dall’intenso
fuoco nemico, che li attendeva “al varco”. Il prezzo pagato fu enorme.
Ufficio stampa Soave-Nikolajewka
Responsabile:
Maria Vittoria Adami
347.4580789