i fondamentali del pattinaggio in linea

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i fondamentali del pattinaggio in linea
FEDERAZIONE ITALIANA HOCKEY
E PATTINAGGIO
Commissione di Settore Corsa
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I FONDAMENTALI DEL
PATTINAGGIO IN LINEA
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I FONDAMENTALI DEL PATTINAGGIO IN LINEA
INTRODUZIONE
In tutte le discipline nelle quali viene utilizzato un attrezzo, la struttura meccanica dello
stesso stabilisce e condiziona le varie tecniche esecutive.
Nel nostro caso, comparando i pattini tradizionali con quelli in linea, si notano delle
sostanziali differenze, pertanto anche le tecniche esecutive sono notevolmente diverse.
In questa dispensa si tratterà sommariamente della componentistica e della meccanica
dell’attrezzo,
viceversa
si
approfondiranno
gli
aspetti
tecnici
individuandone
i
fondamentali.
Le figure che seguono schematizzano la superficie di contatto di un pattino tradizionale e
di un pattino in linea, ipotizzando di vederli posti sopra una superficie trasparente.
Fig. 1 PATTINO TRADIZIONALE
Fig. 2 PATTINO IN LINEA
Confrontando le due figure si individua in modo piuttosto evidente che la superficie di
contatto occupata dalle ruote è sostanzialmente diversa.
Tutte e due formano un rettangolo, ma la seconda figura si potrebbe definire più una
linea, considerando che il lato più corto misurerà all’incirca due o tre millimetri a seconda
del tipo di ruote.
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Riguardo la scarpa, nella fig. 1 le parti estreme della sressa (punta e tacco) sono esterne
alla superficie di appoggio, mentre nella fig. 2 rimangono interne.
• Prima osservazione: mantenere l’equilibrio sopra una superficie più larga è più facile,
quindi il pattino tradizionale dovrebbe agevolarne il mantenimento.
• Seconda osservazione: nel pattino in linea si ha una base di appoggio più lunga e più
stretta, e siccome è attraverso la scarpa che si andrà a distribuire il peso sull’attrezzo,
le difficoltà a mantenersi in equilibrio sul piano sagittale, saranno ridotte rispetto al
tradizionale, mentre aumenteranno sul piano frontale.
Il pattino in linea con la sua struttura, limita considerevolmente la possibilità di scivolare
sul piano sagittale.
Si può paragonare la lama del pattino in linea ad uno sci.
Infatti, anche in questo caso la superficie di appoggio è ampiamente esterna rispetto alla
punta ed al tacco dello scarpone, quindi la perdita di equilibrio e le relative cadute avanti
o indietro, difficilmente si verificano, tuttavia rimangono frequenti le cadute laterali.
Sui pattini in linea, l’equilibrio verrà influenzato anche dalle capacità propriocettive più o
meno sviluppate a livello delle caviglie, nonché dalla struttura della scarpa.
Con la scarpa in plastica (molto simile agli scarponi da sci ma con maggiore aereazione
del piede), si eliminano quasi tutti i problemi di stabilità e di equilibrio.
Nell’apprendimento, inizialmente, si avrà qualche problema in più utilizzando scarpe
professionali (fondo in carbonio e tomaia in pelle), in quanto la parte rigida in carbonio
non copre completamente la zona dei malleoli, lasciando quindi più libera la caviglia; tale
elemento, necessario per l’attività agonistica, risulta essere svantaggioso per un primo
approccio con bambini ed adulti.
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I FONDAMENTALI DEL PATTINAGGIO IN LINEA
IMPOSTAZIONE DEL FONDAMENTALE E PROPOSTA DI ESERCIZI
PROPEDEUTICI PER LA SUA ACQUISIZIONE
DEFINIZIONE DI FILO
Si definisce filo la porzione di ruota a contatto con il terreno, determinata dall’inclinazione
del pattino.
POSIZIONE DELLE RUOTE SUL TERRENO
• Filo esterno
• Lama verticale
• Filo interno
FILO ESTERNO
LAMA VERTICALE
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FILO INTERNO
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ANGOLO UTILE DI SPINTA
E’ la maggior ampiezza ottenibile dall’inclinazione del pattino con passaggio da filo
esterno a filo interno (utilizzo globale delle ruote).
PUNTI DI RIFERIMENTO
Sono i punti del corpo che dovranno allinearsi per ottenere una corretta impostazione ed
esecuzione dei fondamentali.
In tutti gli esercizi propedeutici per il raggiungimento della tecnica, si farà riferimento ai
seguenti punti:
1. punta del pattino
2. ginocchio
3. spina iliaca
4. testa dell’omero
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PUNTI DI RIFERIMENTO
1
2
3
4
punta del pattino
ginocchio
spina iliaca
testa dell’omero
1 POSIZIONE BASE
OBIETTIVO DELL’ESERCIZIO: riuscire a mantenere le lame verticali.
ELEMENTI FONDAMENTALI:
Stazione eretta in atteggiamento non rigido, peso del corpo distribuito equamente sugli
arti inferiori, la distanza fra i due pattini non deve superare la larghezza del bacino.
Ricercare la perpendicolarità delle lame sul terreno, posizionando alla stessa distanza i
pattini e le ginocchia (fig. 3).
Non interrompere la linearità tra la lama e la gamba, evitare la posizione di gambe
divaricate in quanto porrebbe le ruote sul filo interno.
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I punti di riferimento che si dovranno allineare, con vista frontale, sono: 1 - 2 - 3 - il punto
4 (testa dell’omero), risulta allineato se il busto non subisce flessioni sul piano frontale
e/o torsioni attorno all’asse corporeo (fig.4, fig. 4/a).
Fig. 3
Fig. 4
fig.4/a POSIZIONE BASE
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ESERCITAZIONI:
• Esercizi in appoggio su balaustre od altri elementi fissi presenti nel luogo di lezione.
• Esecuzioni sopra superfici poco scorrevoli.
• Utilizzo di un solo pattino (consultare dispensa “ Apprendimento dell’equilibrio con l’uso
alternato dei pattini” ).
• Modificazione della distanza tra i pattini e conseguente ricerca della verticalità delle
lame.
• Utilizzo di una palla di gomma piuma o di una pallina da tennis, da tenere tra le
ginocchia durante il piegamento.
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2 DISTIBUZIONE DEL PESO
OBIETTIVO DELL’ESERCIZIO: riuscire a distribuire il peso del corpo su tutta la
lunghezza del pattino.
ELEMENTI FONDAMENTALI:
Una volta raggiunta la posizione base, per riuscire a distribuire il peso del corpo su tutta
la lunghezza del pattino, si dovrà giostrare sui movimenti sinergici di piegamento degli arti
inferiori e di flessione del busto.
E’ fondamentale migliorare la mobilità articolare dell’articolazione tibio-tarsica con
esercitazioni a secco.
Nelle esercitazioni sul pattino, la scarpa dovrà permettere un adeguato movimento di tale
articolazione.
Raggiungere l’obiettivo è determinante, in quanto soltanto con tutta la lama
completamente carica si potrà avere il giusto controllo del mezzo.
I punti di riferimento che si dovranno allineare, con vista laterale, saranno: 1 - 2 - 4,
mentre la proiezione verticale sul terreno del punto 3 dovrà cadere entro l’ultima ruota
(fig. 5).
Fig. 5
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Per una buona esecuzione, iniziare con il piegamento degli arti inferiori ed il simultaneo
avanzamento delle ginocchia, fino a che la loro proiezione verticale sul terreno cada oltre
la punta delle scarpe.
L’indicazione da fornire all’allievo sarà quella di coprire con le ginocchia la punta delle
scarpe.
Nel piegamento degli arti inferiori, mantenere la verticalità delle lame ed il loro
parallelismo.
ESERCITAZIONI:
• Dalla posizione base, con ruote posteriori a contatto con il muro (un compagno può
aiutare a mantenere questa posizione), piegare le gambe coprendo con le ginocchia la
punta delle scarpe, quindi successivo piegamento ed estensione (alto-basso)
mantenendo la stessa distanza dei glutei dal muro.
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• Raggiungimento della max accosciata da soli, in coppia, con l’aiuto di elementi fissi e
distribuendo correttamente il peso sui due pattini.
• Dalla posizione base, avvicinare i pattini più delle ginocchia, quindi piegare le gambe
ed appoggiarvi le mani a braccia tese. Questo accorgimento fa assumere la giusta
posizione del busto.
• Aprire le ginocchia durante il piegamento ed inserirvi i gomiti.
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• Dalla posizione base, con una pallina da tennis tenuta tra le ginocchia, avanzare la
stessa fino alla copertura della prima ruota, quindi estendere gli arti inferiori.
• Mantenendo la stessa pallina tra i pattini (scarpe), seguire le indicazioni dell’esercizio
precedente.
Questi accorgimenti consentono il mantenimento delle lame verticali, posizione che
vedremo in seguito, essere necessaria per pattinare in rettilineo.
Il piegamento degli arti inferiori e la flessione del busto, saranno direttamente
proporzionali alla velocità che si vorrà raggiungere o mantenere.
L’abbinamento della posizione base e della distribuzione del peso va costantemente
ricercato e mantenuto in tutti gli appoggi alternati di spinta in rettilineo, in curva nel passo
incrociato, nelle fasi di curva in appoggio con i due pattini a terra, mantenendo la stessa
inclinazione delle lame (carrellamento).
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ERRORI:
• Avanzare il punto 4 (testa dell’omero) oltre le ginocchia.
• Stringere le ginocchia.
• Partire prima con la flessione del busto e poi con il piegamento delle gambe.
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3 TRASLOCAZIONE DEL BARICENTRO
E
TRASFERIMENTO DEL PESO ( BALANCE )
OBIETTIVO DELL’ESERCIZIO: traslocazione del baricentro sul piano frontale,
trasferimento di tutto il peso del corpo su di un arto e mantenimento dell’equilibrio sullo
stesso (eseguire l’esercizio da un leggero piegamento degli arti inferiori, fino a ½ squatt).
ELEMENTI FONDAMENTALI:
Questo elemento, non determinante con il pattino tradizionale, sul quale avvenivano sì
trasferimenti di peso, ma con irrilevanti spostamenti del baricentro sul piano frontale, con
il pattino in linea assume un ruolo di fondamentale importanza.
Molto semplicemente il saper spostare alternativamente tutto il peso del corpo a destra ed
a sinistra (balance), consente di sfruttare forze utili e “ gratuite” per l’avanzamento, in
sinergia con la spinta degli arti inferiori.
Tale spostamento deve avvenire senza modificare l’altezza del baricentro rispetto al
terreno ed inoltre dovrà anticipare il trasferimento di peso.
Durante l’esecuzione delle esercitazioni, i punti che si dovranno allineare sul piano
frontale, saranno: 1 - 2 -3 - 4, alternativamente sulla parte destra e sulla parte sinistra.
ESERCITAZIONI:
Gli esercizi si potranno proporre sia a secco, sia con i pattini, individualmente o in coppia
e con l’aiuto di elementi fissi disponibili sul posto di lezione.
Verranno proposti in forma statica e dinamica.
La posizione iniziale da assumere negli esercizi che proporremo, è a gambe divaricate,
piegate e con peso equamente distribuito sui due arti.
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• Dopo aver preso velocità, dalla posizione iniziale sopra indicata, eseguire la
traslocazione del baricentro sul piano frontale verso destra/sinistra, mantenendo
allineati i punti 1 - 2 - 3 - 4 e trasferendo il peso del corpo sull’arto inferiore
destro/sinistro. Tra una traslocazione e l’altra stazionare per alcuni istanti a gambe
divaricate distribuendo equamente il peso nei due arti.
• Dopo aver preso velocità, effettuare cambi di appoggio alternati, scaricando
totalmente il peso su di un solo arto. Proporre l’esercitazione all’interno di una corsia
che si ridurrà progressivamente.
• Come sopra, con salto ad ogni cambio di appoggio, fino ad effettuare gli appoggi su di
una sola linea.
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ERRORI:
• Allineamento non completo dei 4 punti di riferimento.
CORRETTIVI:
• Verifica della corretta esecuzione degli esercizi.
Divaricare gli arti inferiori, traslocare il baricentro sul piano frontale, allineare i punti di
riferimento 1 - 2 - 3 - 4 su un solo arto, quindi sollevare in qualsiasi momento l’arto
esteso, il quale essendo completamente scarico, non deve provocare la perdita
dell’allineamento dell’altro arto sul quale grava il peso del corpo.
• Far “ uscire” il punto 3 (spina iliaca), più esternamente rispetto ai punti 1 e 2.
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4 MOVIMENTO MECCANICO
( SENSIBILIZZAZIONE DELLA CAVIGLIA )
OBIETTIVO DELL’ESERCIZIO: con l’aiuto dei movimenti delle caviglie e delle
ginocchia, riuscire ad utilizzare tutto il profilo delle ruote.
Il primo fondamentale da proporre è la “ posizione base” (l’allievo dovrà assumerla per
effettuare qualsiasi esercizio di rettilineo o di curva), l’obiettivo è quello di mantenere le
lame verticali.
Riuscire a mantenere questa posizione garantirà uno scorrimento (coasting) molto
elevato, ma soprattutto nelle fasi di spinta in rettilineo, si potrà utilizzare quasi tutto
l’angolo utile di spinta.
E’ sistematico e ricorrente vedere pattinare rimanendo sempre in appoggio su filo interno.
Fatta questa premessa, passiamo alla rassegna di alcuni esercizi propedeutici per
utilizzare totalmente il profilo delle ruote.
ESERCITAZIONI:
Gli esercizi relativi al “ movimento meccanico” vanno proposti con i pattini, da soli o in
coppia e con l’aiuto di elementi fissi presenti nel luogo di lezione, in forma statica e
dinamica, con due pattini a terra e peso equamente distribuito, in appoggio su di un solo
arto.
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• FILO INTERNO: questo esercizio è chiamato “ la papera” . A gambe divaricate
incrementare l’angolo della lama aiutandosi con la chiusura delle ginocchia e con lo
spezzamento della linearità della caviglia.
N.B. non proporre questo esercizio se non è ancora corretta la posizione base.
• LAME VERTICALI: questo esercizio è chiamato “ il ponte” . Posizione base, pattini alla
stessa larghezza del bacino e ricerca della verticalità delle lame. Posizione base con
pattini in appoggio esterno al bacino, ricercare la verticalità aprendo le ginocchia.
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• FILO ESTERNO: questo esercizio è chiamato “ l’uovo” . Posizione base, pattini più
stretti rispetto alla larghezza del bacino, diminuire progressivamente la larghezza dei
pattini fino al contatto delle ruote dei due pattini per incrementare l’appoggio su filo
esterno. Prima utilizzare lo spezzamento della caviglia, poi l’apertura delle ginocchia.
ERRORI:
• Nell’esercizio “ il ponte” , quando la larghezza dei pattini è maggiore al bacino, non
riuscire ad allineare i punti 1 - 2 e non mantenere la verticalità delle lame.
• Nell’esercizio “ l’uovo” , quando si aprono le ginocchia si allontanano anche le lame dei
pattini, che invece dovrebbero mantenere sempre la stessa distanza.
CORRETTIVI:
• Migliorare la distribuzione del peso sui due pattini.
• Per aumentare la sensibilità e la propriocettività delle caviglie, si possono proporre le
esercitazioni senza allacciare le scarpe dei pattini, questo espediente favorisce la
sensazione di controllo dell’allievo ed incrementa la capacità di pressione del piede
sulla lama e non sulla scarpa.
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5 LA SPINTA
OBIETTIVO DELL’ESERCIZIO: combinazioni cicliche di spinta e scorrimento,
ricercando fluidità nei movimenti, evitando interruzioni.
In precedenza abbiamo già accennato al “balance”, movimento che permette di
applicare forze utili all’avanzamento prima della spinta vera e propria, ebbene tale
fondamentale precede quanto ora andremo a descrivere.
Un movimento completo di SPINTA di un arto, prevede 5 fasi:
A. ATTERRAGGIO
B. SCORRIMENTO
C. SPINTA
D. STACCO
E. RECUPERO
Trattandosi di una azione ciclica, il susseguirsi di fasi diverse richiede ad ogni singola
fase un esecuzione corretta, per non penalizzare la fase successiva.
L’acquisizione e la meccanizzazione delle capacità esecutive, dei primi 4 fondamentali
(posizione base - distribuzione del peso - traslocazione del baricentro e trasferimento del
peso - movimento meccanico) giocano un ruolo determinante per il raggiungimento
dell’obiettivo.
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A. ATTERRAGGIO
E’ individuato nel momento in cui un pattino tocca il terreno.
ELEMENTI FONDAMENTALI:
• Il peso è totalmente sul pattino che atterra e lo stesso si dovrà trovare sotto il
bacino, o meglio, sulla proiezione verticale a terra del punto 3 (spina iliaca).
• La lama sarà orientata nella direzione di avanzamento ed atterrerà al massimo di
mezza lunghezza più avanti rispetto all’altra. Nel momento di atterraggio di un arto,
l’altro sta completando la spinta.
• Tutte le ruote dovranno prendere contatto con il terreno simultaneamente.
• Per una esecuzione ottimale, la lama nella presa di contatto al suolo, si dovrà
posizionare su filo esterno.
• Per una buona esecuzione dovrà atterrare verticale.
• Non dovrà mai atterrare su filo interno.
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FASI PRECEDENTI
ATTERRAGGIO ARTO DESTRO
ESERCITAZIONI:
• Prendere velocità ed assumere la posizione base. Avvicinare le due lame e
mantenerle verticali, distribuire il peso sui due pattini. A questo punto, trasferire
tutto il peso su di un solo arto, lasciando l’altro a terra ma scarico, ricercare
l’allineamento dei 4 punti sull’arto carico. Solo dopo questo trasferimento di peso
ed il conseguente mantenimento dell’equilibrio, si potrà iniziare la spinta, senza
modificare assolutamente la posizione dei 4 punti di riferimento sull’arto carico.
Solo se il peso sarà tutto sull’atro in appoggio si riuscirà a spingere
lateralmente a lama piatta ed eseguire lo stacco senza pregiudicare
l’equilibrio sulla gamba in scorrimento.
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ESEMPIO DI ESERCITAZIONE PER L’ATTERRAGGIO
ERRORI:
L’eccessivo avanzamento dell’arto nel momento dell’atterraggio rispetto all’altro porta:
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• A non avere il pattino sotto al bacino.
• A non caricarlo totalmente.
• Ad aprire la punta del pattino rispetto alla direzione di avanzamento.
• Ad appoggiare sul filo interno con la conseguente perdita di equilibrio necessaria
per la fase di scorrimento.
• Ad appoggiare a terra prima la ruota posteriore e poi tutte le altre.
CORRETTIVI:
• Effettuare degli atterraggi affiancando il più possibile i due pattini.
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B. SCORRIMENTO
E’ la capacità di rimanere in equilibrio sul solo pattino che effettua la fase.
ELEMENTI FONDAMENTALI:
• Ricercare una perfetta distribuzione del peso.
• Mantenere la verticalità della lama fino al completo recupero dell’altro arto.
• Il recupero termina quando si affiancano i due pattini.
ESERCITAZIONI:
• Tutte le esercitazioni sul posto ed in movimento.
• Esercizi di equilibrio su un solo arto.
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ERRORI:
• Scorrere con la lama sul filo interno (in questa posizione, a causa dell’eccessivo
attrito, il pattino frena).
• Non mantenere la linearità tra la lama e la caviglia.
• Non mantenere l’allineamento dei 4 punti di riferimento.
CORRETTIVI:
• Stringere maggiormente le scarpe all’altezza delle caviglie.
• Spostare la lama del pattino più internamente rispetto alla scarpa (dove possibile).
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C. SPINTA
E’ la fase propulsiva di tutta l’azione.
ELEMENTI FONDAMENTALI:
• Estendere completamente l’arto in spinta, mantenendo il contatto di tutte le ruote
sul terreno.
• Continuare la spinta con la ruota anteriore con una leggera flessione plantare del
piede.
• Quanto sopra descritto avverrà a traslocazione del baricentro già iniziata.
SEQUENZA DI SPINTA ARTO SINISTRO
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SEQUENZA DI SPINTA ARTO DESTRO
ESERCITAZIONI:
• Sul posto: sbilanciamento, spinta, atterraggio, sia dell’arto destro che di quello
sinistro, senza modificare l’allineamento dei punti.
• Sul posto: sbilanciamento, spinta ed atterraggio con lama aperta in esterno, sia con
l’arto destro che con quello sinistro, in questo modo si inizierà ad avere il
rotolamento delle ruote ed il conseguente avanzamento.
• Pattinare con le ruote a contatto con il terreno, per ricercare l’angolo di spinta
orizzontale ottimale.
SPINTA ARTO DESTRO
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SPINTA ARTO SINISTRO
PARALLELISMO PATTINI: IN SPINTA (SIN.) E IN SCORRIMENTO (DES.)
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• E’ facilmente individuabile un corretto movimento se al termine dell’estensione
dell’arto in spinta, si ottiene il parallelismo della lama rispetto a quella in
scorrimento. Inoltre pattinando senza staccare i pattini da terra, si può verificare
se la spinta risulta troppo posteriore, errore che causa la rotazione della lama,
ponendola quasi ortogonale alla direzione di avanzamento (l’allievo frena).
Spinta posteriore, il pattino ruota e perde il parallelismo con l’altro, ponendosi quasi
ortogonale rispetto alla direzione di avanzamento.
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• Utilizzare la prima mezza spinta per sbilanciare il corpo, atterrare sotto il punto 3,
continuare con la seconda mezza spinta con l’arto in completa estensione per la
propulsione.
• Per favorire e sensibilizzare il balance. Atterrare con la lama verticale, scaricando
completamente il peso del corpo sul pattino, mentre l’altra gamba è in fase di spinta
non ancora completamente estesa; in questa posizione con i due pattini paralleli,
scorrere con moto rettilineo.
• Imparare a sbilanciarsi e poi spingere. Posizionare il pattino in scorrimento
esternamente al birillo mantenendo la lama verticale, quindi collocare l’altro pattino
in recupero sollevato ed affiancato al pattino in scorrimento. In corrispondenza del
birillo inizia lo sbilanciamento del corpo e poi la spinta. L’atterraggio dovrà avvenire
tra i due birilli (fig. 6).
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• Imparare a scorrere sul filo esterno. Effettuare l’atterraggio al centro fra un birillo e
l’altro ed in corrispondenza del birillo successivo curvare sul filo esterno con il
pattino che gli passa vicino (fig. 7).
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PATTINO A TERRA
BIRILLO
PATTINO SOLLEVATO
ERRORI:
• Una eccessiva spinta posteriore, porta ad avere troppo presto il contatto al suolo
della sola ruota anteriore. Questa situazione riduce notevolmente la spinta
determinando una rotazione del tallone verso il piano sagittale, provocando cadute.
CORRETTIVI:
• Eseguire spinte sul pianto frontale, quasi completamente laterali.
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D. STACCO
E’ l’istante in cui la ruota anteriore del pattino in spinta perde in contatto con il terreno.
ELEMENTI FONDAMENTALI:
• Non sollevare eccessivamente il pattino dal terreno.
E. RECUPERO
Coincide con il tempo che passa dallo stacco all’affiancamento dell’altro pattino.
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ELEMENTI FONDAMENTALI
• Non sollevare esageratamente il pattino dopo lo stacco.
• Avvicinare la gamba prima sul piano frontale, facendole percorrere una traiettoria
curva, poi avanzarla verso il piano sagittale.
• Terminare l’avanzamento nel momento di affiancamento all’altro pattino, facendo
sfiorare il più possibile i due pattini.
ESERCITAZIONI:
• Fare il recupero e raggiungere il contatto dei due pattini (uno sarà in scorrimento,
l’altro leggermente sollevato), mantenere la posizione per qualche istante poi
iniziare lo sbilanciamento e solo successivamente la spinta.
• “ Sbattere” insieme le due scarpe ad ogni spinta (indicato per i più piccoli).
ERRORI:
• Il cattivo controllo della verticalità della lama del pattino in appoggio, provoca una
caduta verso l’interno, quanto la gamba in recupero è ancora arretrata. Questa
situazione promette la possibilità di avvicinare i due pattini.
CORRETTIVI:
• Toccare ad ogni cambio di spinta le due scarpe.
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CURVE
6 IL CARRELLAMENTO
OBIETTIVO DELL’ESERCIZIO: Dalla posizione base (in movimento), cambiare
direzione di marcia mantenendo i pattini a contatto con il terreno e con peso equamente
distribuito, ricercare la stessa inclinazione delle due lame (lama interna su filo esterno,
lama esterna su filo interno).
ELEMENTI FONDAMENTALI:
• Assumere la posizione base.
• Distribuire il peso del corpo equamente sui due pattini durante tutta l’azione, inclinare
l’asse corporeo verso l‘interno della curva senza interrompere la linearità dei punti 12-3 sia dell’arto destro che del sinistro.
• Avanzare al massimo di mezza lama il pattino interno alla curva (fondamentale questo
movimento per mantenere i pattini sotto al bacino).
• Ricercare il parallelismo delle cosce (fondamentale questo movimento per mantenere i
pattini sotto al bacino).
• Le spalle dovranno muoversi parallelamente al raggio di curva.
• Le braccia dovranno essere leggermente larghe rispetto al bacino.
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SEQUENZA DELLA FASE DI CARRELLAMENTO
ESERCITAZIONI:
• Modificare la distanza tra i due pattini in riferimento al solo piano frontale, da pattini
molto distanti, fino al contatto.
• Tutti i tipi di slalom liberi o con segnali a distanze variabili.
• Curve a destra ed a sinistra, con due pattini e con un solo pattino alternativamente in
appoggio su quello esterno e su quello interno.
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ERRORI:
• Eccessivo avanzamento di uno dei due pattini, in questa situazione entrambi i pattini
non sono sotto al bacino quindi non caricati equamente. Questo errore esecutivo
compromette la manovrabilità dell’attrezzo.
• L’avanzamento di oltre mezzo pattino della gamba interna, porta a curvare con il peso
sulla sola gamba esterna. In questa situazione si riduce la velocità, si rende difficoltosa
l’effettuazione del passo incrociato oltre ad un ritardo esecutivo.
• L’avanzamento della gamba esterna, porta a scaricare il peso sulla stessa gamba e
provoca una torsione del busto con avanzamento della spalla esterna.
CORRETTIVI:
• Evitare di far muovere “ a compasso” i pattini sul piano sagittale.
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7 CURVA CON SPINTA DELLA GAMBA ESTERNA
OBIETTIVO DELL’ESERCIZIO: Produrre propulsione in curva con l’estensione spinta della gamba esterna, mantenendo l’allineamento dei 4 punti di riferimento sulla
gamba interna ed il totale carico su di essa. L’intera esecuzione senza staccare i pattini
da terra.
SEQUENZA CON VISTA LATERALE E DA DIETRO
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CURVA CON SPINTA DELLA GAMBA ESTERNA CON VISTA FRONTALE E LATERALE
ELEMENTI FONDAMENTALI:
• Prendere velocità, assumere la posizione base, successivamente quella di
carrellamento. Iniziare a descrivere un cerchio caricando maggiormente l’arto interno.
• Prima di iniziare l’esercizio, verificare la corretta impostazione del carrellamento, quindi
trasferire completamente il peso sulla gamba interna, l’asse corporeo è orientato verso
l’interno della curva ed i 4 punti di riferimento rimangono allineati.
• La sensazione (da far ricercare all’allievo) è quella di “ isolare” completamente la
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gamba interna, sulla quale scaricare tutto il peso del corpo. La lama è sul filo esterno.
• Le spalle sono parallele al raggio della curva.
• Solo dopo aver raggiunto la posizione descritta, la gamba esterna inizia ad estendersi
spingendo verso l’esterno e procurando propulsione.
• Non modificare l’assetto assunto dalla gamba interna. Una indicazione immediata
durante l’esecuzione è quella di controllare che il ginocchio “ nasconda” sempre la
prima ruota del pattino.
• Il pattino in spinta (gamba esterna), non dovrà staccarsi dal terreno e ad estensione spinta della gamba ultimata, dovrà trovarsi parallelo al pattino in scorrimento. In tale
posizione (gamba interna carica e piegata, gamba esterna scarica ed estesa),
percorrere una traiettoria curvilinea mantenendola per qualche istante.
• Ora la gamba in spinta, in estensione laterale, viene riportata vicino a quella in
scorrimento senza staccarla dal terreno.
• Nel momento dell’affiancamento della gamba esterna su quella interna, il pattino deve
essere avanzato di una ruota.
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ESERCITAZIONI:
• Curve con il solo pattino interno in appoggio.
• Slalom con un solo pattino.
• “ Timone” : prendere velocità ed assumere la posizione base, caricare la gamba
interna rispetto alla curva che si dovrà percorrere, aprire a compasso la gamba scarica
mantenendola semiflessa in appoggio sulla ruota anteriore (per aumentare l’equilibrio),
ora inclinare l’asse corporeo verso l’interno della curva.
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ERRORI:
• Non trasferire completamente il peso sulla gamba interna.
• Durante la spinta della gamba esterna, portare il peso sulla stessa e scaricare quella
interna.
• Avanzare la gamba interna durante la spinta di quella esterna. Si perde la posizione
base e la corretta distribuzione del peso dell’interna. Questo errore non consente di
terminare la spinta laterale con la gamba esterna ed a lama piatta.
CORRETTIVI:
• Verificare la capacità di trasferimento del peso in rettilineo.
• Proporre l’esercitazione riducendo l’ampiezza della spinta, focalizzando l’attenzione
sul trasferimento di peso sulla gamba interna (in scorrimento curvilineo).
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8 CURVA CON SPINTA DELLA GAMBA INTERNA
OBIETTIVO DELL’ESERCIZIO: Produrre propulsione in curva con l’estensione spinta della gamba interna verso quella esterna, l’esterna rimane caricata mantenendo
l’allineamento dei 4 punti di riferimento. La gamba interna di spinta deve essere staccata
ad ogni esecuzione.
ELEMENTI FONDAMENTALI:
• La gamba interna deve atterrare sempre sulla traccia di un cerchio (sul quale viene
proposto l’esercizio) e sul filo esterno.
• Successivamente la gamba interna spinge in esterno fino al contatto con il pattino
esterno.
• La gamba esterna mantiene la posizione base ed è completamente carica. Percorre la
traiettoria del cerchio più larga di 20/40 centimetri, senza mai staccarsi dal terreno.
• A contatto avvenuto, il pattino interno si posiziona di una ruota dietro rispetto a quello
esterno.
• Scorrere in questa posizione per qualche istante, poi sollevare il pattino interno ed
atterrare sulla traccia del cerchio.
• Maggiore sarà la velocità, maggiore sarà l’inclinazione dell’asse corporeo, maggiore
potrà essere la distanza dal cerchio della gamba esterna (incremento dell’ampiezza di
spinta).
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• Lo stadio successivo è quello di non fermare il pattino interno di fianco a quello
esterno, ma continuare il movimento oltrepassandolo da dietro, fino alla completa
estensione della gamba, con spinta a lama piatta e successivo stacco. Questo
movimento precede tutte le esercitazioni per il passo incrociato.
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ESERCITAZIONI:
• Esercizio di “ passo catena” percorrendo cerchi di varie dimensioni.
• “ Trottola” : utilizzo di un apposito attrezzo che permette di appoggiare la mano interna
alla curva, su di un pomello regolabile in altezza che ruota su di una base di appoggio
cilindrica (fig. 8). La possibilità di appoggiarsi su di un punto fisso, sensibilizza l’allievo
a ricercare maggiori inclinazioni dell’asse corporeo senza interrompere l’allineamento
dei 4 punti di riferimento.
ALLINEAMENTO DEI 4 PUNTI DI RIFERIMENTO ARTO SINISTRO E ARTO
DESTRO
Fig. 8
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LA TROTTOLA
ERRORI:
• Appoggio della gamba interna sul filo interno o verticale. Questo errore può essere
provocato o da una scarsa inclinazione dell’asse corporeo o da una eccessiva distanza
della gamba esterna dalla traccia del cerchio.
CORRETTIVI:
• Rimanere meno piegati sugli arti inferiori ed aumentare l’inclinazione dell’asse
corporeo.
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9 PASSO INCROCIATO
OBIETTIVO DELL’ESERCIZIO: Combinazioni
cicliche
di
spinte,
evitando
interruzio-ni e ricercando fluidità nei movimenti.
ELEMENTI FONDAMENTALI:
• L’abbinamento sinergico dei fondamentali sopra descritti: carrellamento, curva con
spinta della gamba esterna, curva con spinta della gamba interna ed il relativo stacco
dal terreno degli arti inferiori, ricompongono nella sua interezza il passo incrociato.
• Se il passo incrociato viene eseguito correttamente, mantenendo la posizione base, la
distribuzione del peso ed una buona inclinazione dell’asse corporeo senza interruzione
dei 4 punti di riferimento, non ci saranno momenti di scorrimento come nel rettilineo ma
le spinte possono susseguirsi costantemente eliminando completamente momenti di
decelerazione.
PASSO INCROCIATO
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SEQUENZA PASSO INCROCIATO, PRIMO PIANO PATTINI
• Con senso di marcia antiorario: la gamba destra compie la stessa azione descritta nella
spinta in rettilineo, una estensione - spinta laterale sul filo interno. Nell’istante dello
stacco del pattino destro, avviene l’atterraggio sul filo esterno del pattino sinistro. La
gamba sinistra, spingendo nella stessa direzione della destra, incrocia passando dietro
alla gamba destra che effettua il recupero. Quando l’incrocio del sinistro termina, la
lama è a contatto sul terreno con tutte le ruote e ricerca il parallelismo con quella
destra che ha già atterrato.
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ESERCITAZIONI:
• Per migliorare la spinta del sinistro, durante l’esecuzione del passo incrociato,
avanzare lo stesso di metà pattino rispetto al destro e ricercare anche in questa
situazione il parallelismo tra le due lame. Il peso del corpo deve rimanere sul sinistro
fino al momento del suo stacco, soltanto nella parte terminale della spinta del sinistro
avviene
l’avanzamento
che
ricerchiamo.
Se
la
gamba
sinistra
non
risulta
completamente carica, il pattino non scorre in avanti ed il tallone tende a chiudersi
verso il piano sagittale causando l’apertura della punta con l’allontanamento dall’altro
pattino e la inevitabile spinta posteriore con una sola ruota.
• Dopo aver preso velocità, assumere la posizione base, in rettilineo eseguire passi
incrociati ricercando la spinta dell’arto inferiore interno ed il suo successivo
avanzamento, fino a posizionarsi a metà lama rispetto all’altro pattino.
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• Giri nei due sensi di marcia, sopra ad un cerchio, variando i ritmi e le combinazioni di
spinta dell’arto destro e dell’arto sinistro. Esempio: due spinte di destro ed una di
incrocio di sinistro e così via.
ERRORI:
• Spinta del pattino interno troppo posteriore, con la conseguente perdita precoce del
contatto dal terreno di tutte le ruote.
CORRETTIVI:
• Riproporre le esercitazioni con i due pattini a terra, curve con spinte della gamba
esterna ed interna.
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IL PROTAGONISTA
IPPOLITO SANFRATELLO
Pluricampione del Mondo
a cura di:
Paolo Marcelloni
Direttore Scuola Italiana Pattinaggio a Rotelle
Claudio Dall’Agnola
Tecnico Nazionale FIHP
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