2. Il test del pensiero divergente
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2. Il test del pensiero divergente
1 Filosofia per bambini, pensiero critico e pensiero divergente. L’esperienza in una scuola primaria di Roma. Susanna Massa, PhD student, Università degli Studi di Roma Tre, Italia Insegnante scuola primaria, Istituto Comprensivo Viale Adriatico 140, Roma, Italia [email protected] Introduzione • Negli ultimi vent’anni la ricerca ha considerato il cognitivismo come studio dei processi mentali soprattutto di quelli riguardanti l’elaborazione dell’informazione (Boscolo, 1999). • L’approccio costruttivista in educazione ha determinato una partecipazione attiva degli studenti nella costruzione della conoscenza (Gil-Pérex et al., 2002). • Quando parliamo di Filosofia per bambini ci riferiamo ad un programma di insegnamento che stimola le abilità di pensiero e migliora il pensiero critico e creativo degli alunni. Philosophy for Children (P4C) E’ un movimento educativo introdotto e sviluppato negli Stati Uniti da Lipman alla fine degli anni ’60. La Philosophy for Children è praticata in più di trenta paesi nel mondo. In Italia è un approccio recente e non diffuso in molte scuole. Racconti filosofici Lipman ha scritto dei racconti filosofici per i bambini e gli adolescenti accompagnati da manuali e risorse per i docenti. La Comunità di ricerca Classe come laboratorio culturale dove si ragiona insieme utilizzando il dialogo e attraverso la dialettica tra opposizione-condivisione si negoziano soluzioni accettabili. Implicazioni: In linea con l’approccio costruttivista la P4C contribuisce a: Sviluppare le abilità di pensiero di alto livello Promuovere l’apprendimen to cooperativo Migliorare le abilità comunicative Educazione nella comunità di ricerca Struttura sociale Struttura della personalità Democrazia Ragionevolezza Aspetti principali della P4C Pensier o critico Pensier o creativ o Pensier o affettiv o Lo studio in una classe di scuola primaria Osservazioni Modello dell’analisi dell’interazione e della routine (AIR) (Selleri, 2003) Corsaro Method (Corsaro, 1985) L’obiettivo era analizzare la connessione tra le attività di filosofia per bambini e il pensiero critico e divergente. Prima e dopo il progetto: The creative assessment pack (TCD) (Williams, 1993; Mazzeo 1994) Il progetto di filosofia in classe • Ho usato le informazioni delle osservazioni per pianificare delle attività adatte al gruppo classe e per decidere quali abilità promuovere negli alunni. • Ho diviso il progetto in 4 parti ognuna delle quali comprendeva un gruppo di 4 o 5 lezioni. • Ho iniziato ogni lezione leggendo una parte di uno dei racconti di Lipman intitolato Pixie. Dopo la lettura ho chiesto ai bambini cosa avessero trovato interessante in modo da stimolare la discussione in classe. • Nella seconda parte di ciascuna lezione ho proposto alcune attività scritte e orali collegate con le idee contenute nel racconto e con i dialoghi filosofici. Gli obiettivi di apprendimento degli alunni (1) Prima parte: • riconoscere e distinguere similitudini e paragoni. • Raccontare per iscritto la storia di un oggetto. • Riconoscere e fare esempi di ambiguità. Seconda parte: • riconoscere e distinguere somiglianze e differenze. • Riconoscere quando si tratta una persona con rispetto. • Individuare un comportamento riflessivo. Gli obiettivi di apprendimento degli alunni (2) Terza parte: • definire qualcosa di reale da ciò che non lo è. • Individuare un’analogia. • Riconoscere relazioni familiari. • Riconoscere e saper compiere comparazioni. Quarta parte: . • Utilizzare e individuare relazioni spaziali e temporali • Saper distinguere tra classi e categorie. Esempi di attività in classe con i bambini (1) Piano di discussione: pensiero e relazioni Quando pensi, puoi pensare ad un oggetto senza relazioni? Per esempio, puoi pensare al tuo letto senza connetterlo con la tua camera o con te stesso? Quando pensi, puoi pensare ad una relazione sensa oggetti? Per esempio, puoi pensare ad un’uguaglianza senza pensare a qualcosa che è uguale a qualcos’altro? Puoi pensare all’ingiustizia senza pensare a delle persone ingiuste? Esempi di attività in classe con i bambini (2) Scopriamo le relazioni Prendete un foglio bianco e disegnate al centro una figura colorata (ad es. un cerchio, un quadrato o altro). Ora dite: qual è la relazione tra il centro e i bordi del foglio? Qual è la relazione tra la forma della figura e la forma del foglio? Potete pensare a una figura senza nessuna relazione con qualcos’altro? Esempi di attività con i bambini (3) Relazioni spaziali L’insegnante propone ad ogni bambino di scegliere due oggetti presenti nella classe che sembrano avere una qualche relazione (ad es. il pavimento è sotto il tavolo dell’insegnante, la lavagna è alla destra dell’armadio, etc.). Dopodiché invita il bambino a collegare con uno spago i due oggetti scelti, fissando le estremità con l’adesivo, e a dire alla classe la relazione che li lega. Risultati degli alunni Prima e dopo il progetto, ho valutato i risultati degli alunni riguardanti il raggiungimento degli obiettivi programmati. Metodo • Prima e dopo le attività di filosofia ho somministrato il creative assessment pack (Williams, 1993) che comprende due strumenti: 1. Il test della personalità creativa basato su 50 affermazioni alle quali ciascun bambino può rispondere scegliendo tra: si-forse-no-non so. 2. Il test del pensiero divergente (Protocollo A e B) basato sui disegni dei bambini. Il test sul pensiero creativo E’ un test che misura quattro elementi: la curiosità, l’immaginazione, la disponibilità ad assumersi rischi, la complessità. Elementi che diverse ricerce assumono come peculiari delle pensiero creativo (Barron, 1963; MacKinnon, 1966; Roe, 1968; Williams, 1969). 3.Generamente faccio domande quando non so qualche cosa 9. Non mi piace mai programmare le cose da fare 10. Mi chiedo spesso quello che pensano gli altri. 11.Quando sarò grande vorrei fare o creare qualcosa a cui nessuno ha mai pensato. s no forse non i so Il test sul pensiero divergente Il test sul pensiero divergente è basato sul modello di Williams e misura una combinazione di capacità verbali e capacità visuali-percettive non verbali. Il test attribuisce punteggi ai quattro elementi del pensiero divergente: fluidità, flessibilità, originalità e elaborazione, derivati dalla ricerca di Guilford (1954) sugli elementi dell’intelligenza. Ricerca confermata da Torrance (1954), Williams (1966) and Meeker (1977). Un esempio del test sul pensiero divergente (1) Un esempio del test sul pensiero divergente (2) Profilo del pensiero divergente della classe Ho somministrato il test del pensiero divergente ai bambini prima e dopo le attività di filosofia. Comparando il pre-test e il post-test, ho osservato alcuni cambiamenti positivi come mostra il grafico. Profilo creativo della classe Analizzando i dati del pre-test e del post-test possiamo notare un cambiamento nelle fascie estreme dei risultati. Bibliografia (1) Dewey, J. (1938) Logic: the theory of inquiry, Einaudi, Torino [trad. it. Logica, teoria dell’indagine, 1965]. Gardner, H. (2005). Educazione e sviluppo della mente, Erickson, Trento. Greeno, J. (1989). A Perspective on Thinking. American Psychologist, 44. Grice, H.P. (1989). Logic and conversation, Il Mulino, Bologna [trad. it. Logica e conversazione. Saggi su intenzione, significato e comunicazione, 1993]. Heesen, B., (1998). La valutazione in “PC4”. Annotazioni sulla esperienza olandese. CRIF-Bollettino, 10-12. Lipman, M. (2003). Thinking in education, Cambridge University Press, Cambridge (MA). Bibliografia (2) Peirce, C.S. (1981). Scritti di logica, La nuova Italia, Firenze. Polya, G. (1973). Induction and analogy in mathematics, Princeton University Press, NJ. Pontecorvo, C., Ajello, A.M., Zucchermaglio, C. (1991). Discutendo si impara. Interazione sociale e conoscenza a scuola, La Nuova Italia Scientifica; (2004) Nuova edizione, Carocci, Roma. Resnick, L.B. (1987). Education and learning to think, National Academy Press, Washington, DC. Rogoff, B. (1984). Thinking and learning in social context. In B. Rogoff, J. Lave Everyday cognition: its development in social context, Harvard University Press, Cambridge. Williams, F. (1994), Test TCD, Erickson, Trento. Grazie per l’attenzione!