Responsabilità educativa a cura di Sabrina De Clemente e Iole

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Responsabilità educativa a cura di Sabrina De Clemente e Iole
Responsabilità educativa
a cura di Sabrina De Clemente e Iole Mattei
Se si riesce ad aiutare gli alunni a sviluppare il proprio senso di controllo personale, essi
saranno portati ad assumersi autonomamente la responsabilità delle proprie azioni,
all’interno di una relazione gratificante con il docente e con i compagni. La pratica
didattica allora sarà improntata sullo scopo comune del raggiungimento di determinati
obiettivi e basata su valori quali il rispetto e la fiducia reciproca. Questa scommessa
presuppone come scenario di riferimento non solo un’etica della verità (intesa come
onestà intellettuale nella ricerca della conoscenza e nella relazione educativa), ma
anche un’etica della responsabilità. Un maestro non deve perdere di vista il valore
dell’educazione e dell’influenza, anche profonda, che il suo atteggiamento e il suo stile
di pensiero può esercitare in vari modi nella formazione e nel carattere dei giovani; da
qui derivano al tempo stesso la difficoltà e la nobiltà del compito dell’educatore.19
La didattica non si pone più – o solo – come mero discorso teorico da cui derivano le
applicazioni operative, quanto piuttosto come una scienza che si costruisce anche [...]
sulla riflessione sistemica degli eventi e dei processi d’insegnamento tout-court e finisce
col configurarsi come una scienza empirica vera e propria, impegnata nell’affinare le
sue metodologie
[...] la Didattica, all’inizio del nuovo millennio, si qualifica per le
seguenti connotazioni:
19
la significatività crescente dell’analisi delle pratiche d’insegnamento;
P. BECHERINI, Insegnare oggi. Manuale di base, La Nuova Italia, Milano, 2005, pagg. 105, 106.
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- l’imprescindibilità del legame con le discipline;
- l’indispensabilità del nesso con l’ “organizzativo”, e, quindi, della centralità delle
problematiche del management:
- l’irriconducibilità dell’intervento didattico alle sole relazioni immediate, ma il
necessario riferimento ad una serie di presenze, di operazioni, di scelte, di strumenti, di
tecniche, di informazioni, di elaborazioni, di verifiche interne a sistemi e sottosistemi
piuttosto complessi per la natura stessa delle variabili (educative, amministrative,
normative, finanziarie e tecniche). Da qui la necessità di considerare tutti i fattori
dell’insegnare: l’azione intenzionale del docente, il peso specifico della soggettività del
discente, il potenziale formativo dell’oggetto culturale, cioè del sapere da apprendere,
il contesto dove si verifica lo stesso processo di insegnamento-apprendimento ecc...
- la complessità della funzione docente: le nuove modalità con cui si presenta il suo
esercizio toccano una serie di aspetti che chiedono una completa reimpostazione dei
modi e dei tempi dei processi di insegnamento.20
La RESPONSABILITA’ EDUCATIVA nelle
Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia
e per il primo ciclo d’istruzione.
La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica, impegnandosi in questa
prospettiva, per il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare
attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità e di
svantaggio.21
Insegnare le regole del vivere e del convivere è per la scuola un compito oggi
ancora più ineludibile rispetto al passato perché sono molti i casi nei quali le
famiglie incontrano difficoltà più o meno grandi nello svolgere il ruolo educativo.22
20
C. LANEVE, La Didattica tra teoria e pratica, Editrice La Scuola, Brescia, 2003, pagg. 54,55.
Ministero della Pubblica Istruzione, Indicazioni per il curricolo per la Scuola dell’Infanzia e per il primo ciclo
d’istruzione, La scuola nel nuovo scenario.
21
22
Ibidem, Per una nuova cittadinanza.
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In quanto comunità educante, la scuola genera una diffusa convivialità relazionale,
intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi ed è anche in grado di promuovere la
condivisione, di promuovere quei valori che fanno sentire i membri della società
come parte di una comunità vera e propria.23
Obiettivi irrinunciabili dell’educazione alla cittadinanza sono la costruzione del
senso di legalità e lo sviluppo di un’etica di responsabilità che si realizzano nel
dovere di scegliere e agire in modo consapevole e che implicano l’impegno ad
elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo del
proprio contesto di vita.
La scuola dell’infanzia si propone come contesto di relazione, di cura e di
apprendimento, nel quale possono essere filtrate, analizzate ed elaborate le
sollecitazioni che i bambini sperimentano nelle loro esperienze. Promuove una
pedagogia attiva e delle relazioni che si manifesta nella capacità degli insegnanti
di dare ascolto e attenzione a ciascun bambino, nella cura dell’ambiente, dei gesti
e delle cose e nell’accompagnamento verso forme di conoscenza sempre più
elaborate e consapevoli.24
L’ambiente di apprendimento è organizzato dagli insegnanti in modo che ogni
bambino si senta riconosciuto, sostenuto e valorizzato: il bambino con competenze
forti, il bambino la cui famiglia viene da lontano, il bambino con fragilità e
difficoltà, il bambino con bisogni educativi specifici, il bambino con disabilità,
poiché tutti devono saper coniugare il senso dell’incompiutezza con la tensione
verso la propria riuscita. La vita di relazione è caratterizzata da ritualità e da
convivialità serena per incoraggiare il bambino a ritrovarsi nell’ambiente e ad
averne cura e responsabilità [...] (Al curricolo esplicito) è sotteso un curricolo
implicito costituito da costanti che definiscono l’ambiente di apprendimento e lo
rendono specifico e immediatamente riconoscibile: lo spazio [...] il tempo [...] la
documentazione [...] lo stile educativo [...] la partecipazione, come dimensione
23
24
Ibidem, La scuola del primo ciclo, La cittadinanza
Ibidem, L’ambiente di apprendimento
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che permette di stabilire e sviluppare legami di corresponsabilità, di incoraggiare
il dialogo e la cooperazione nella costruzione della conoscenza.25
I seguenti approfondimenti sull’etica della responsabilità sono nella sezione Allegati:
PROFESSIONALITA’ “RIFLESSIVA” E AGIRE EDUCATIVO: PROSPETTIVE DI SVILUPPO
di Maura Striano
DALLA SCIENTIFICITA’ DELLA PROGRAMMAZIONE ALL’ETICITA’ DEL PROGETTO
LA RESPONSABILITÁ E LA SCUOLA di Marco Rossi Doria
FARE SCUOLA BENE di Umberto Tenuta
LA GIOIA DI IMPARARE, LA GIOIA DI INSEGNARE di Umberto Tenuta
JONAS, L’ETICA DELLA RESPONSABILITA’
Quadro normativo di riferimento:
-
-
25
Legge 18 Marzo 1968, n. 444, Ordinamento della scuola materna statale., art. 14.
C. M. 25 Ottobre 1993, n. 302, Educazione alla legalità
D.P.R. del 24 Giugno 1998, n. 249, Statuto delle studentesse e degli studenti
C. M. 12 Aprile 1999, n. 99 , Scuola materna Statale. Gestione dell’organico
funzionale a.s. 1999/2000.
C. M. del 25 Agosto 1998, n. 362, Uso del telefono cellulare nelle scuole nei
confronti del personale docente.
Direttiva del Ministro della Pubblica Istruzione, prot. n. 16 del 5 febbraio 2007,
recante Linee di indirizzo generale ed azioni a livello nazionale per la
prevenzione e la lotta al bullismo
Direttiva Ministeriale n. 30 del 15/03/2007, Linee di indirizzo ed indicazioni in
materia di utilizzo di “telefoni cellulari” e di altri dispositivi elettronici durante
l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di
corresponsabilità dei genitori e docenti.
Piano nazionale per il benessere dello studente: linee di indirizzo per l’anno
scolastico 2007/08, del Ministero della Pubblica istruzione, prot. n. 1958/DGS del
18 aprile 2007.
Direttiva del Ministro della Pubblica Istruzione, n. 104 del 30 Novembre 2007,
recante Linee di indirizzo e chiarimenti interpretativi ed applicativi in ordine
alla normativa vigente posta a tutela della privacy con particolare riferimento
all’utilizzo dei telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici nelle comunità
scolastiche allo scopo di acquisire e/o divulgare immagini , filmati o registrazioni
vocali.
Ibidem
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Bibliografia
- P. Becherini (2005), Insegnare oggi. Manuale di base, La Nuova Italia, Milano.
-
R. Escobar (1997), Metamorfosi della paura, Il Mulino, Bologna.
-
H. Jonas (1990), Il principio responsabilità, Un’etica per la civiltà tecnologica,
Einaudi, Torino.
-
E. Morin (2000), La testa ben fatta, Raffaello Cortina Editore, Milano
-
E Morin (2001), I sette saperi necessari all’educazione del futuro, Raffaello
Cortina Editore, Milano.
-
F. Savater (1994), Etica come amor proprio, Laterza, Roma-Bari.
-
R. Sennett, Rispetto. La dignità umana in un mondo di diseguali
-
D. A. Shön (1993), Il professionista riflessivo, Dedalo, Bari.
-
C. Laneve (1993), La didattica tra teoria e pratica, Editrice La Scuola, Brescia
Filmografia
- Mona Lisa Smile (2003) di Mike Newell, con Julia Roberts, Kirsten Dunst...
Nell'America del 1953 le donne si preparavano per un notevole cambiamento di vita.
Katherine Watson, spirito libero, laureata in storia dell'arte a Berkeley accetta di
insegnare al Wellesley College dove per le studentesse essere istruite significava trovare
marito. Ma con lei impareranno a essere loro stesse.
- L’attimo fuggente, di Peter Weir,con Robin Willliams, Ethan Hawke, Lara Flynn Boyle.
Vermont 1959. John Keating è il neo-docente della severissima Accademia maschile
Welton. I suoi metodi di insegnamento sono creativi e anticonformisti, e grazie a lui
sette studenti avranno una visione della vita e del mondo completamente diversa.
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