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1 2345345647841746943A43B43645245C4874AC42B4D14E14EC46F4C LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 1 ANNO 150 N. 175 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it B 9 771122 176003 60625 rexit Il giorno che ha diviso l’Europa IL RITORNO TRADITI DEGLI EGOISMI NAZIONALI DAI COETANEI DEI BEATLES MAURIZIO MOLINARI MASSIMO GRAMELLINI L’ P uscita della Gran Bretagna dall’Ue minaccia di far rinascere l’Europa degli egoismi nazionali che i padri fondatori si lasciarono alle spalle nel 1957 firmando i Trattati di Roma per dare vita a quella che è stata la «casa comune» delle ultime quattro generazioni di cittadini. Il leader indipendentista britannico Nigel Farage vede nella vittoria referendaria il primo passo verso l’«addio a inno, bandiera e istituzioni europee» grazie al «ritorno degli Stati nazionali» perché si tratta di una prospettiva che appare improvvisamente realistica grazie al domino innescato da Brexit: la Scozia e l’Irlanda del Nord parlano di un proprio referendum per staccarsi dalla Gran Bretagna, i partiti di Geert Wilders e Marine Le Pen si propongono di spingere Olanda e Francia fuori dall’Unione, in Polonia e Ungheria i leader nazionali prendono marcate distanze da Bruxelles, in Grecia tengono banco sentimenti anti-tedeschi come in Germania anti-ellenici, in Italia i leghisti vogliono raccogliere le firme contro l’Europa e i 5 Stelle sull’euro, e nei Balcani il ritorno delle frontiere per ostacolare i migranti ha trasformato in carta straccia gli accordi di Schengen sulla libera circolazione degli individui, al punto da far tornare separazioni e posti di controllo fino al valico del Brennero ovvero uno dei confini ereditati dalla Prima Guerra Mondiale. CONTINUA IN PENULTIMA PAGINA Merkel con tipica sincerità: «Non ci stiamo a raccontare storie: il voto inglese è uno spartiacque per l’Europa». E non solo per l’Europa. Le scosse del terremoto innescato dal fuggi fuggi di milioni di britannici dall’Unione Europea si risentiranno a Washington e New York a Pechino e in Australia. Ma incominciamo da Bruxelles e le grandi capitali europee, che nelle prossime ore dovranno decidere come reagire a questo schiaffo pesante da parte della Gran Bretagna. er un ragazzo di Londra, l’Europa è la fidanzata spagnola con cui ha amoreggiato durante l’estate del corso Erasmus a Barcellona. Per la vecchietta di Bristol citata dal capo degli ultrà nazionalisti Farage, l’Europa è il migrante nigeriano che attraversa la Manica per togliere il lavoro al figlio inglese della sua vicina. Ha vinto la vecchietta di Bristol, perché ci sono più vecchiette che ragazzi, in questa Europa che non fa più bambini. Non è sconvolgente che a decretare la Brexit sia stata proprio la generazione dei Beatles e dei Rolling Stones, quella che voleva cambiare il mondo e oggi in effetti lo ha cambiato, ma nel senso che se lo è chiuso dietro le spalle a doppia mandata? I giovani, i laureati e i londinesi hanno votato in larga maggioranza per restare. Gli anziani, i meno istruiti e gli inglesi di provincia per andarsene. La prova evidente che si è trattato di una scelta di paura, determinata da persone che, non avendo strumenti conoscitivi adeguati, hanno fatto prevalere la pancia sulla testa e la bile sul cuore. Di fronte all’incertezza del futuro, non hanno reagito con la curiosità ma con la chiusura. La retorica della gente comune ha francamente scocciato. Una democrazia ha bisogno di cittadini evoluti, che conoscano le materie su cui sono chiamati a deliberare. CONTINUA A PAGINA 2 CONTINUA IN PENULTIMA PAGINA TOBY MELVILLE/REUTERS IL MONDO IN BILICO FRANCESCO GUERRERA S i dice che nei giorni prima dello storico referendum britannico, la regina Elisabetta chiedesse a tutti gli invitati a Buckingham Palace: «Mi dia tre ragioni perché la Gran Bretagna deve rimanere in Europa». Ma nel segreto dell’urna, di ragioni i sudditi della regina non ne hanno volute sentire. Hanno votato con la pancia e non con la testa, scioccando il mondo, sconvolgendo i mercati e rivoluzionando il sistema politico britannico. «Non posso credere che l’abbiano fatto. Non posso credere che l’abbiano fatto», continuava a ripetere un amico banchiere alle quattro e mezzo di mattina di ieri, quando è diventato chiaro che la Brexit aveva vinto non solo su chi voleva rimanere in Europa ma anche sui sondaggi, gli scommettitori e gli strapagati trader della City. «All change», come si dice sui treni inglesi arrivati al capolinea. Scendete tutti, qui si cambia. Il mondo non sarà più lo stesso. Lo ha detto Angela 1 DANIEL LEAL-OLIVAS/PA/LAPRESSE Il premier britannico David Cameron e la moglie Samantha FRANCESCO GUERRERA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA P orgere l’altra guancia, in questo caso, non sembra un’opzione. Nei corridoi del potere europeo la più grande preoccupazione in questo momento è evitare il contagio di Brexit. E il modo migliore per farlo è far vedere che chi esce dall’Ue soffre. Che la Gran Bretagna non si merita nessuna concessione speciale. Già Marine Le Pen ha chiesto un referendum su «Frexit». In paesi come l’Italia, la Spagna che va alle urne domenica, e la stessa Germania, si respira un tossico mix di rabbia delle classi medie che si sentono «derubate» dalla crisi economica, paura dell’immigrazione, e profondo malcontento nei confronti di un’élite politica considerata incapace, insensibile o corrotta (o tutte e tre). Il problema per Bruxelles e la Merkel, per Renzi e Rajoy è che le strutture istituzionali europee sono così distanti dai cittadini che sarà difficilissimo cambiare le opinioni della gente. Quando i richiami alla democrazia e al «sogno» di una federazione europea vengono dai palazzoni del quartiere europeo di Bruxelles, dai ministeri di Roma o dalle cancellerie federali tedesche, non è sorprendente che la gente guardi altrove. L’Europa perde Londra, il Arginare il contagio diventa la priorità di Bruxelles. Intanto il Regno Unito cerca «I burocrati e i leader politici sanno quello che devono fare ma non riescono a farlo. Non sono in contatto con la popolazione», mi ha detto un diplomatico britannico ieri. Almeno da oggi i politici europei ormai sanno la fine che faranno se continuano a ignorare le proteste che vengono dalle strade delle città più povere, dalle periferie referendum e perso. Per non aver capito da che parte tirava il vento politico del suo paese. Un Paese alla deriva Cameron se n’è andato lasciando il galeone britannico senza timoniere. Per i prossimi tre mesi, assisteremo a uno scontro feroce tra varie fazioni del partito conservatore per prendere il comando Per secoli il Paese è stato ancorato a qualcosa di concreto: l’Impero, il Commonwealth, l’Ue Adesso è in balia di se stesso delle metropoli e dalle fabbriche in crisi. Faranno la fine di David Cameron, il primo ministro britannico, anzi, ex primo ministro britannico, il cui mandato è finito di fronte al Numero 10 di Downing Street in un bagno d’ignominia. Alla fine la colpa è sua, per aver scommesso sul del partito e del Paese. E mentre le «grandi belve» del partito conservatore, come i vari Boris Johnson, Theresa May e Michael Gove amano chiamarsi, si scannano, il paese andrà alla deriva. «L’evento più disastroso nella storia della Gran Bretagna dalla fine della seconda guerra mondiale», lo ha chiamato il mio vecchio collega Martin Wolf, di solito un pacato commentatore economico per il Financial Times. Un nuovo ruolo La posizione della Gran Bretagna nel mondo cambierà. Per secoli, il paese è stato ancorato a qualcosa di molto concreto: prima l’Impero, poi il Commonwealth delle colonie e, più di recente, l’Ue. Ora è in balia di se stesso. Ammiccherà agli Stati Uniti ma Obama ha già detto che la famosa «relazione speciale» non si estende a preferenze tariffarie o di commercio. E non credo che una presidente Clinton, e nemmeno un presidente Trump, possa cambiare idea, soprattutto se gli europei mettono pressione. Per non scivolare in un circolo vizioso di protezionismo la Gran Bretagna potrebbe appoggiarsi alle vecchie colonie del Commonwealth ma l’India, l’Australia e compagnia vogliono esportare prodotti e persone nel Regno Unito, non certo rimpiazzare il mercato unico europeo, quel mare di 500 mi- lioni di persone e 19 triliardi di dollari di Pil pronto a comprare beni e, soprattutto, servizi dai britannici. Già, la grande economia britannica fondata sui servizi, un epitome del capitalismo moderno, digitale e non «appesantito» da industrie vecchiostampo. Che succederà a questi venditori di servizi una volta che l’Europa erige barriere economiche e tariffarie? Bastava farsi un giro nella City, il fornitore principale dei servizi made in Britain, ieri per toccare con mano la paura. Gli alti funzionari delle banche già sussurrano che dovranno spostare migliaia di posti di lavoro da Londra a Dublino, Francoforte o Parigi perché l’Ue non gli permetterà di operare in Europa se non sono nell’Ue. Il ragionamento non fa una grinza ma farà malissimo a un’economia inglese che deriva quasi il 10% del Pil dai signori e dalle signore del denaro. Un amico banchiere a New York già pronosticava ieri, a meno di 12 ore dai risultati del voto, che la Grande Mela avrebbe fregato a Londra «la 71 1234534634137839A39B38C3DE3FE3FB313B9 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 . 71 Un cartello con la scritta «Vota Remain» abbandonato a Parliament Square, Londra MATT DUNHAM/AP Il leader dello Ukip, Nigel Farage, dopo la vittoria della Brexit IL RITORNO DEGLI EGOISMI NAZIONALI MAURIZIO MOLINARI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA e l’Europa del XXI secolo diventa il palcoscenico del ritorno dei nazionalismi eredi delle devastazioni causate nell’Ottocento e nel Novecento è perché i leader che si trovano a guidarla non riescono a dare risposte concrete alle tre maggiori cause di scontento che albergano in settori sempre più ampi della popolazione. Anzitutto l’impoverimento del ceto medio che ha visto negli ultimi quindici anni il proprio potere di acquisto drasticamente abbattuto anche lì dove il pil cresceva, arricchendo fasce sociali sempre più ristrette. L’assenza di una ricetta economica capace di estendere ai ceti medi i benefici della globalizzazione è lampante così come la mancanza di una discussione strategica europea su come generarla. Altrettanto visibili sono le carenze di politiche comuni per gestire il flusso di migranti in arrivo da Asia ed Africa come per difendere la sicurezza collettiva dal pericolo del terrorismo jihadista proveniente da Medio Oriente e Maghreb. Assediati dal timore di diventare sempre più poveri ed insicuri un crescente numero di cittadini europei vota appena può per qualsiasi bandiera che rappresenti messaggi negativi, S STEFAN ROUSSEAU/PA/AP mondo ora è in bilico una nuova identità, tra la relazione con gli Usa e i rischi finanziari corona di capitale mondiale della finanza». Parlando di mele, però, attenzione perché l’America non è senza peccato. Il successore di Obama dovrà prendere una decisione che nessun Presidente americano ha dovuto prendere nell’era moderna: scegliere tra l’Europa e la Gran Bretagna come «alleato favorito». Da una re a Tony Blair sull’Iraq). Nell’altro angolo, c’è il partner commerciale più importante per gli Usa, un’Unione Europea che ha il potere economico per trainare l’economia mondiale e un mercato per assorbire prodotti e servizi fatti negli Stati Uniti: dalla tecnologia di Google alle turbine nucleari della General Electric. La “Grande Mela” potrà rubare a Londra la corona di capitale mondiale della finanza parte c’è la relazione militare con uno dei pochi paesi che ha un esercito forte e la voglia di usarlo. Che è stato a fianco degli americani in tutte le guerre e gli interventi esteri del passato recente, anche quando ne ha pagato molto in termini di vite umane e carriere politiche (basta chiede- Alla fine, e lì che si giocherà la partita: sulla relazione di amore e odio tra l’Ue che è stata snobbata e la «nuova» Gran Bretagna in cerca d’identità e amici nel mondo. Gli Azzeccagarbugli della burocrazia di Bruxelles dicono che ci vorranno almeno due anni per negoziare i dettagli della Brexit. Per scrivere da capo una nuova storia economica, geopolitica e sociale tra 27 paesi che tenteranno di stare insieme e un’isola che ha deciso di andarsene per conto suo senza pensare tanto alle conseguenze. Francesco Guerrera è il condirettore e caporedattore finanziario di Politico Europe 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI TRADITI DAI COETANEI DEI BEATLES MASSIMO GRAMELLINI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA In cerca del lieto fine Saranno mesi e anni di passione. La storia potrebbe avere un lieto fine: un mondo «multipolare» in cui l’«Anglosfera» Gran Bretagna-Usa convive in maniera proficua con una rinvigorita Ue e le forze emergenti dell’Est e del Sud del mondo. Ma potrebbe anche finire male. «Io e te vedremo la guerra durante le nostre vite», mi ha detto il mio amico banchiere ieri mattina dopo essere atterrato alla fine di un lungo volo. Al momento, ho attribuito il commento al fuso orario, alla confusione del dopo-voto, alle emozioni di una notte referendaria incredibile. Ma dopo Brexit, il mondo è in bilico. tesi ad abbattere ciò che esiste senza troppo curarsi per ciò che avverrà dopo. È l’incapacità dell’Europa di rispondere a questa sfida, di rilanciare in avanti l’integrazione superando le proprie divisioni e di indicare come meta una nuova tappa nel percorso federalista che ha innescato la marcia indietro collettiva con un vortice di errori, litigi ed egoismi che ha portato la maggioranza dei cittadini della Gran Bretagna la quinta potenza economica del Pianeta - a voltare le spalle alla Manica. Con il risultato di rendere l’Atlantico più largo, allontanando l’Europa dagli Stati Uniti, e sbilanciare l’asse del Continente verso quella regione centro-orientale dove la rivalità con la Russia è più accesa. Senza Londra l’Europa è diventata più distante dalle luci di New York e più sensibile alle mosse di Mosca. È un cambiamento strategico destinato ad avere conseguenze. L’Europa degli egoismi nazionali che Farage esalta, molti altri perseguono ed in pochi sembrano disposti a ostacolare, minaccia per l’Unione Europa un processo di decomposizione destinato a moltiplicare le incognite più buie. Fino a quando uno o più leader europei troveranno il coraggio di non avere paura delle prossime elezioni in calendario, affrontando assieme, con determinazione, i problemi concreti da risolvere. a vecchietta di Bristol sapeva che il suo voto, affossando la sterlina, le avrebbe alleggerito di colpo il portafogli, dal momento che i suonatori di piffero alla Farage si erano ben guardati dal dirglielo? Una parte di ragione però la vecchietta di Bristol ce l’ha. Molti di coloro che hanno votato «Leave» pensavano di non avere più niente da perdere. Nessuno fa volentieri la rivoluzione, finché avverte il rischio di rimetterci i risparmi o la sanità e la scuola gratuita per i figli. Il patto sociale su cui la Gran Bretagna e l’Europa si sono rette per sessant’anni garantiva a tutti una speranza crescente di benessere. Ma questa Europa con troppa finanza e po- L ca politica non ha fatto nulla per frenare la caduta libera del lavoro, la smagliatura delle reti di protezione e l’impoverimento della piccola borghesia, che oggi la ripaga con la stessa moneta: disprezzandola. Un maestro di tennis ti insegna che sul campo ci sono soltanto due posti dove stare: dietro la linea di fondo o sotto rete. Se traccheggi a metà, vieni infilzato. L’Europa è da troppo tempo a metà campo. O ritorna dietro la linea di fondo, come ha appena fatto la vecchietta di Bristol. Oppure decide di scendere sotto rete. Rimettendo al centro del progetto i cittadini, e non i mercati, e unificando il sistema fiscale, l’esercito e la politica estera. Il primo passo verso quegli Stati Uniti d’Europa in cui anche il ragazzo di Londra non vede l’ora di entrare. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI AL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. AL SABATO, NELLE PROVINCE DI BIELLA E VERCELLI, LA STAMPA E «OGGI» €2,00 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE: € 1,20 CON «PRIMO PIANO MOLISE»; € 1,30 CON «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA»; € 1,40 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA»; C 1,50 CON «PRIMA PAGINA REGGIO». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00. 1234534634137839A39B38C3DE3FE3FB313B9 F47416338A632 LA STAMPA 123453463413783793AB3863CD3ED3E931F39 IL LIBRO DI FINNEGAN LE STORIE Sul surf La parrocchia contesa tra le onde restituita al Piemonte della vita In Langa il teatro costruito con un clic su Internet Manuela Arami A PAGINA 23 Simona Marchetti A PAGINA 23 IN TUTTOLIBRI LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 SABATO 25 GIUGNO 2016 1 ANNO 150 N. 175 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it La Gran Bretagna è il primo partner a lasciare l’Ue ma la Scozia vuole restare. Il separatismo tenta altri Paesi. Trump, Putin e Le Pen plaudono al voto Brexit, tempesta nel cuore dell’Unione Il 52% degli inglesi per l’uscita dall’Ue. David Cameron si dimette: Boris Johnson verso la successione Borse in caduta libera. Milano la peggiore: -12%. Lunedì vertice d’emergenza Merkel-Renzi-Hollande ALBERTO SIMONI Le idee INVIATO A LONDRA NON BASTA PIÙ D avid Cameron trattiene a stento la commozione, la moglie Samantha lo prende per mano. Salutano, poi voltano le spalle ai giornalisti assiepati dinanzi al 10 di Downing Street. Cala così alle 8.30, con le dimissioni del premier conservatore, il sipario sulla notte più drammatica degli ultimi decenni in Gran Bretagna. L’ASSE FRANCO-TEDESCO STEFANO STEFANINI G iovedì meno di un milione di voti britannici, ha decretato la fine del tentativo di Unità europea perseguito da quattro generazioni di europei. L’esperimento è fallito. Ci sarà tempo per ricercarne i motivi e analizzare le cause di questa monumentale crisi autoinflitta. Oggi bisogna pensare a cosa ci aspetta. Soprattutto in Europa. Con realismo, lucidità e senza inutili recriminazioni. In politica e in amore chi si lamenta ha sempre torto. CONTINUA A PAGINA 4 Le interviste Schulz A PAGINA 9 Prodi Cosa rischia Matteo a ottobre “Un summit per rinascere” Fabio Martini A PAGINA 17 MARCELLO SORGI Letta I l primo ministro di una grande nazione capitalista, democratica, europea, indice un referendum sulla permanenza del suo Paese nell’Unione europea. Lo fa insidiato da un partito di opposizione antieuropeo, che lo tormenta quotidianamente e cresce nei consensi, anche se non è riuscito a batterlo alle elezioni. A sorpresa, una parte del partito del primo ministro, guidata da un suo avversario interno, si schiera con gli antieuropei. CONTINUA A PAGINA 27 GIORGIO NAPOLITANO C aro Direttore, al pari non solo di tutti gli europeisti ma di quanti come me si sono sentiti sempre profondamente legati alla grande storia, alla cultura e all’esperienza democratica CONTINUA A PAGINA 26 “Ora un’Europa a più velocità” CONTINUA A PAGINA 27 Adesso ci serve il coraggio dei fondatori “Roma e Madrid sono nel mirino” Il domino sulle elezioni spagnole JAVIER MORENO A PAGINA 26 Il risentimento nei confronti del presente GIANNI RIOTTA A PAGINA 27 Francesca Schianchi A PAGINA 16 NEIL HALL/REUTERS Supporter del «Leave» con la bandiera britannica davanti a Downing Street Bruxelles vuole subito il Regno Unito fuori MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES IL DISCORSO ALLE AUTORITÀ DI YEREVAN Il Papa: fu in Armenia il primo genocidio ANDREA TORNIELLI «T utti coloro che dichiarano la loro fede in Dio uniscano le loro forze per isolare chiunque si serva della religione per portare avanti progetti di guerra, di sopraffazione e di persecuzione violenta, strumentalizzando e manipolando il santo nome di Dio». CONTINUA A PAGINA 19 Servizi DA PAG. 4 A PAG.17 I l primo alto funzionario tedesco incrociato nell’atrio della Commissione Ue ha lo sguardo torvo e dice una sola parola. «Scheisse!». Non è un tono alto, ma rappresenta l’umore di un’Europa infuriata per la scelta britannica. Mandelson “Il Labour impari dal vostro leader” CONTINUA A PAGINA 8 INCONTRO CON BARICCO Dai libri al teatro “Alla fine vince chi racconta meglio” Lo spettacolo che sto portando in scena «Palamede, la storia», ispirato alla Grecia antica, è la metafora dei tempi che viviamo Piero Negri A PAGINA 33 A PAGINA 4 È la rivolta dei poveri contro Londra MARIO DEAGLIO A PAGINA 11 4 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 KEVIN COOMBS/REUTERS La delusione dei sostenitori del Remain accanto alla soddisfazione degli avversari del Leave Il grande sconfitto, il premier britannico conservatore David Cameron RISVEGLIO CHOC Decisivi pensionati e classi povere Londra lascia l’Ue, Cameron si dimette Mercati in picchiata. Il premier sconfitto: “Serve un altro condottiero” 72,2 ALBERTO SIMONI INVIATO A LONDRA SEGUE DA PAGINA 3 per cento l premier che ha azzardato il referendum sull’Ue, lo ha perso per oltre 1 milione di voti, 17 milioni di consensi al Leave, pari al 52%. Affluenza: 72,2%. Ora, ammette, «serve energia fresca e un altro condottiero per portare il Regno Unito fuori dalla Ue». Non sarà Cameron a ricorrere all’articolo 50 del Trattato di Lisbona, quello con il quale si avvia formalmente il processo di divorzio di un Paese dall’Ue, che sarà applicato per la prima volta nella storia. Si congratula con il fronte Leave, elogia il grande esercizio democratico che questo referendum è stato, rassicura che per i cittadini europei non ci sarà alcun cambiamento, si dice «orgoglioso di aver servito il Paese» e rivendica i successi, l’economia che va bene, la legge sulle nozze gay del 2014. David Cameron resterà I Intervista DALL’INVIATO A LONDRA ord Peter Mandelson, già commissario Ue per il Commercio e ministro del Business con Gordon Brown, una rivoluzione l’ha già fatta nella sua carriera politica. È stato l’architetto del New Labour, con lui come consigliere e spin doctor Tony Blair è riuscito nel 1997 a conquistare Downing Street e a inaugurare 13 anni di egemonia laburista. Sono bastati 6 anni, una crisi economica, la scelta di due leader poco affini al New Labour (prima Ed Miliband, più vicino ai sindacati che al centrismo blairiano, poi Corbyn, socialista vecchia scuo- L Tre britannici su quattro sono andati a votare. L’astensionismo è stato più alto tra i giovani premier ancora per 3 mesi, però. Il successore si saprà poco prima del congresso dei conservatori di ottobre. Fino ad allora l’uomo che ha riportato i Tory al potere nel 2010 dopo 13 anni di blairismo, resterà in sella per garantire che lo choc del voto sia meno devastante di quanto è apparso ieri fra sterlina ai minimi dal 1985 e miliardi di dollari in fumo sui mercati. «Dave è un politico straordinario» concede qualche ora dopo il rivale Boris Johnson, candidato numero uno a succedergli. Poi spiega che non c’è fretta di uscire dalla Ue scontrandosi con il monito che arriva da Bruxelles: fate presto ad andarvene, chiosano i big dell’Unione. Londra è sotto choc. Dopo 40 anni di matrimonio tumultuoso con l’Ue, è tempo di addio. Gongola Farage che indica il 23 giugno 2016 come Giorno dell’Indipendenza. Vacilla tutto il Regno Unito, la scozzese Sturgeon è pronta a invocare un secondo referendum per l’indipendenza dopo quello del 2014, si rincorrono voci che gli La mappa del voto SCOZIA Remain 50% 74,4% Edimburgo 80% Leave 40% 25,6% 61,3% 38,7% 60% Sunderland Belfast 50,4% Birmingham NORD IRLANDA 4,1% 49,6% 95,9% Gibilterra 24,7% GALLES 75,3% Londra (City) 40% Londra 60% Cardiff INGHILTERRA - LA STAMPA Lord Mandelson: “Ci vorrebbe un Renzi Il Labour ha perso contatto con il Paese” L’ex commissario Ue: “Questa uscita avrà un impatto enorme” la) a riportare indietro le lancette. «Se continua così altro che al governo, i nostri votano Ukip», dice lord Mandelson al telefono dal suo ufficio a Marylbone. Il Leave è andato fortissimo in molte roccaforti laburiste. «Abbiamo perso contatto con il Paese reale, questo Partito laburista non è in grado di connettersi al sentimento della gente, non sa comunicare e fino a quando non offrirà un modello di social-democrazia credibile resterà ai margini». Qual è stato l’errore principale? «Non essere riusciti a contrastare la ridicola e fantasiosa campagna gettata in pasto alla gente dal fronte del Leave». A cosa si riferisce in particolare? «Al tema dei migranti. I laburisti hanno lasciato che idee assurde e fantasiose si imponessero. Quello è l’argomento che ha fatto pendere per il Leave». Il segretario Corbyn deve restare al suo posto? «Sono molto deluso da come ha condotto la campagna elettorale. Non è stato per nulla aggressivo, troppi elettori non hanno sentito nulla da Corbyn o addirittura non hanno capito quello che intendeva dire». Non mi ha risposto. «Servirebbe una ventata di freschezza». Faccia dei nomi. «No, se anche ne avessi uno non lo farei». Sadiq Khan, sindaco di Londra? «È appena stato eletto a un posto nuovo rinunciando al seggio di Tooting, (sud di Londra)». Allora tracci un identikit di chi vorrebbe alla guida del Labour. «Uno come Matteo Renzi». Peter Mandelson Ex commissario Ue per il commercio e ministro del Business con Gordon Brown è stato l’artefice della vittoria di Tony Blair irlandesi del Nord vogliano riunirsi con i cugini del Sud. Poi la marcia indietro del “First minister”: «Fermi tutti, nessun referendum». La notte elettorale ha consegnato ai britannici un Paese diviso. Che i sondaggisti non sono riusciti a cogliere. E nemmeno i politici. I big erano schierati tutti con il Remain (eccezione fatta per Johnson, Farage e Gove), così come almeno quattro quinti dei deputati. Hanno perso tutti. Ed Miliband, ex leader laburista, legge nella disfatta un voto anti-establishment. Lord Mandelson parla di quanto ha giocato la paura dei migranti. I flussi elettorali sono impietosi. Gli europeisti (matrice Labour) sono mosche bianche nel profondo Sud, nel Nord Est e nei sobborghi delle grandi città. Tengono a Liverpool, a Manchester, trionfano a Londra, 70% in alcune circoscrizioni. Non è bastato per contenere la rabbia dell’Inghilterra rurale e del Galles. Quello che era il partito dei lavoratori, delle minoranze, del è più debole? «Non c’è dubbio. E anzi da domani sarà anche più povero». Potrà riprendersi? E quando? «Stando fuori dal mercato unico europeo sarà sempre più difficile, quello che è successo nel referendum avrà un impatto enorme. La gente si è svegliata e ha capito che il “Project Fear” è una realtà, altro che invenzione da campagna elettorale. C’è da avere paura. Ma non come la intendeva Farage». Quanto è più debole l’Ue senza Londra? «Avrà un contraccolpo, il Regno Unito è fondamentale su alcuni temi, dalla sicurezza al commercio per citarne alcuni». Guardiamo in casa altrui. È in discesa la corsa di Boris Johnson per la leadership? Il nostro premier era stato etichettato come il Blair italiano. «È giovane, dinamico, sa fare le riforme necessarie. Andrebbe bene uno come Renzi». «Johnson è carismatico, forte, è amato dalla gente, ma attenzione: avrà dinanzi a sè delle sfide e dei rivali che aspirano al posto di Cameron quanto lui». [A.SIM.] Da ieri mattina il Regno Unito 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 Primo Piano .5 . La Gran Bretagna oggi ha una nuova voce nel mondo, potente e liberale. Mi dispiace per Cameron, per me è uno straordinario politico Boris Johnson Ex sindaco di Londra e leader conservatore pro Brexit È la vittoria della gente comune contro le grandi banche, il grande business e i grandi politici Ora è necessario un governo Brexit Nigel Farage Leader del partito conservatore Ukip PHIL NOBLE/REUTERS LA BREXIT patto sociale fra generazioni, è svanito. Lo si capisce quando arrivano i primi risultati che spaccheranno poi la notte. Sunderland va al Leave (oltre 61%), Newcastle, dato per sicuro, va al Remain, ma con il 50,1%. È il segnale che i britannici hanno deciso dove andare. L’Inghilterra è una grande chiazza Giallo Leave, qualche macchia in concomitanza con le zone borghesi per il Blu Remain. Più difficile cogliere le sfumature dei conservatori, due su tre hanno votato Out ovunque. Il Sud è feudo dello Ukip, il risultato era scontato. Anziani, pensionati, classi meno istruite hanno optato per la linea anti-Ue; giovani studenti e laureati (perlopiù concentrati nelle città universitarie e metropoli) per il Remain. C’è una divisione spiega una deputata laburista frutto di diseguaglianze crescenti e figlia di sei anni di austerità portata avanti dal governo. Eppure anche in alcuni centri non disagiati come Birmingham, Swansea, Southampton il Leave ha vinto. Corbyn, il leader laburista che viene dagli anni ’70 ma ha conquistato il potere con un messaggio anti-establishment che ha colpito i giovani, si è limitato a ricordare che da oggi il Partito deve lottare per i diritti dei lavoratori e che si opporrà a qualsiasi «finanziaria di emergenza». Arriva per lui una mozione di sfiducia firmata da due deputati. Ambienti vicini alla direzione del Partito dicono che finirà in una bolla e Corbyn passerà indenne il 2016. Molti laburisti, a mezza bocca, confessano però: imiti Cameron. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI PETER NICHOLLS/REUTERS Boris Johnson, conservatore Tory, si è schierato contro Cameron TOBY MELVILLE/REUTERS Nigel Farage, leader del partito di destra inglese Ukip I VINCENTI Boris la mente, Nigel le scarpe Ecco l’inaspettata coppia che ha spaccato i britannici Johnson punta a Downing Street, Farage a fare l’ideologo ALESSANDRA RIZZO LONDRA lle quattro del mattino, a scrutinio ancora aperto, Nigel Farage si è presentato davanti a sostenitori entusiasti e ha gridato vittoria: «È l’alba del nostro Independence Day!». Boris Johnson ha aspettato la tarda mattinata, e i risultati finali, per fare una dichiarazione dal palco della campagna ufficiale. «È un’opportunità splendida - ha detto ma non dobbiamo avere fretta», parole caute da primo ministro in pectore. Sta anche qui, nel momento della vittoria, la differenza tra i due leader euroscettici, la strana coppia che ha provocato il terremoto più grande nella politica britannica ed europea dal Dopoguerra a oggi. Prima nessu- A Retroscena MARIA CORBI INVIATA A EDIMBURGO no li prendeva sul serio, nel giorno più importante sono loro a trionfare. Farage, il leader del partito nazionalista e populista Ukip, ha coronato il sogno di una vita, da quando nel 1992 abbandonò i conservatori per protesta contro il Trattato di Maastricht. Non ha mai messo piede a Westminster, ma senza di lui probabilmente questo referendum non ci sarebbe stato. Johnson, l’ex sindaco di Londra, ci ha messo giorni a decidere se schierarsi pro o contro la Brexit. Una decisione che una fonte a lui vicina ha definito molto combattuta ma che per i nemici è stata semplicemente dettata dall’opportunità politica. Durante la campagna elettorale, Farage ha parlato alla pancia, Johnson ha cercato di non alienarsi il voto moderato. Non sono mai apparsi insieme: il leader Ukip non faceva parte della campagna ufficiale ed è stato trattato come un parente povero di cui ci si vergogna un po’. Ma ha fatto su e giù per il Paese, andando a raccattare voti nelle aree industriali del nord Inghilterra disertate dalla leadership laburista. «In un certo senso si sono divisi il lavoro», spiega il professor Kevin Featherstone, capo dello European Institute alla London School of Economics. «Nigel Farage ha fatto appello più direttamente alla working class bianca di elettori laburisti preoccupati dell’immigrazione. Boris Johnson si è rivolto alla base dei Tory, quei conservatori tipici che da un lato non si sentono a loro agio con Farage Rimpianti Una petizione di cittadini per organizzare un secondo referendum per far restare il Regno Unito in Ue ha mandato in tilt la pagina web della Camera dei Comuni raccogliendo in poche ore oltre 145.000 firme e dall’altro non vedono David Cameron come uno di loro». La strategia ha pagato, ma ha avuto i suoi momenti di tensione, in particolare quando Farage ha presentato un poster anti-immigrazione che è stato immediatamente bollato come xenofobo e paragonato alla propaganda nazista. L’immagine mostra una fila di profughi e la scritta «Breaking Point», punto di rottura. «Non è la mia politica e non è la mia campagna», ha detto Boris, che ha proposto un’amnistia per i migranti illegali e da sindaco di Londra ha promosso una città aperta a tutti. Farage ha tirato dritto: «La verità non può far paura». Ma hanno anche molto in comune. Entrambi si distinguono in mezzo ad una folla di politici grigi e intercambiabili. Col suo ciuffo biondo Johnson è per tutti semplicemente Boris, uno degli uomini più riconoscibili del Paese. Immune all’imbarazzo, ha nascosto l’ambizione personale dietro le battute sagaci e l’aspetto buffonesco. Farage è politico instancabile, sempre pronto alla polemica, capace di captare gli umori dell’elettorato. In maniera del tutto improbabile, entrambi si presentano come voce antiestablishment, in difesa dell’uomo della strada. Boris è diretto a Downing Street; dopo aver vinto la battaglia più importante, cosa farà Nigel? 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il risvolto indipendentista della Scozia “Siamo europei, usciamo dal Regno Unito” I secessionisti pronti a ripetere il referendum perso nel 2014 dimburgo e Londra, mai le due città rivali si sono sentite tanto vicine, strappate all’Europa nonostante abbiano urlato la loro volontà di rimanere (62 per cento). Mai Albione è sembrata tanto perfida. Mai le coincidenze sono state fastidiose come l’arrivo di Donald Trump in Scozia, così simile a Boris Johnson, nei connotati e nella gioia per il leave made in Uk. E oggi a Edimburgo, dove al remain è andata una percentuale del 74 per cento, le persone si sono sentite come pugili in dif- E ficoltà ma non ancora al tappeto, con l’intenzione, prima di arrivarci, di sferrare il gancio fatale: un nuovo referendum per l’indipendenza. La Maria Stuarda anti Brexit, l’attuale primo ministro scozzese Nicola Sturgeon, che guida anche lo Scottish National Party, ha ribadito: «Noi siamo europei». «La Scozia ha consegnato un voto chiaro, senza equivoci, per la permanenza nell’Ue. La Scozia ha parlato. E ha parlato chiaro». Come avevano parlato chiaro i nazionalisti nei giorni di vigilia. Alex Salmond, parla- mentare a Westminster, ex leader dello Scottish National Party, aveva avvertito del rischio secessione in caso di Brexit. All’orizzonte un nuovo referendum, dunque. E la battaglia inizierà dai giuristi inglesi che si confronteranno: chi sostiene che è possibile il bis e chi invece lo ritiene impossibile. Intanto la Sturgeon inizia ad affilare le armi: «Ci sono molte persone che hanno votato contro l’indipendenza che stanno rivalutando la loro decisione alla luce del risultato del referendum di lasciare l’Ue. La mia priorità sarà quel- la di agire nel migliore interesse della Scozia». E queste sono ore di paura in Scozia. Perché secondo gli studi fatti prima del voto gran parte del reddito degli imprenditori agricoli arriva dall’Unione europea (dati 2015). Senza contare che il 40% della carne di pecora e del manzo scozzese viene esportato in Europa praticamente senza dazi. E l’industria del petrolio, al Nord, intorno ad Aberdeen, che ha beneficiato di norme europee. E poi ci sono i giovani, tanti, che hanno votato uniti. Edimburgo è una città giovane, internazionale, con una grande e prestigiosa università che apre le sue porte al mondo e all’Europa. Joanna Cherry, parlamentare dello Snp, ha spiegato che Edimburgo è «una città cosmopolita e dal momento che abbiamo avuto un parlamento per quasi 20 anni, è diventata ancora più cosmopolita, internazionale e aperta all’esterno. La gente di Edimburgo ha avuto molti benefici da parte dell’Unione europea. Un sacco di posti di lavoro nel settore finanziario si affidano a connessioni con l’Ue; ci sono un sacco di piccole imprese a Edimburgo che prosperano grazie al mercato unico». Ma oggi l’aggettivo «unito» per gli inglesi si avvia ad avere confini molto ridotti, circondati dal mare. La Scozia non ci sta e inizia a costruire il suo ponte verso l’Europa. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Jena Referendum A volte i premier fanno cazzate madornali, vero Matteo? 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI [email protected] 12345367318 9ABA1C38D3EFEC382 LA STAMPA 1 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 Primo Piano .7 . Lo scontro fra generazioni 18-24 anni ll 75% degli elettori tra i 18 e i 24 anni ha votato per la permanenza del Regno Unito nell’Ue 50-64 anni ROB STOTHARD/PA/LAPRESSE La maggior parte dei giovani ha votato per restare nell’Unione Europea Il 56% ha votato a favore dell’uscita dall’Ue, percentuale che sale al 64% tra gli ultrasessantacinquenni REUTERS Il principe Filippo, marito della regina LA BREXIT LA REGINA La tentazione La regina Elisabetta, 90 anni compiuti da poco, potrebbe essere tentata a cedere la reggenza al figlio Carlo, 67 anni, che si prepara a regnare da circa mezzo secolo Nel “Regno disunito” Elisabetta pensa alla reggenza di Carlo VITTORIO SABADIN a regina Elisabetta era di pessimo umore ieri mattina presto, quando ha ricevuto la telefonata del premier David Cameron. Aveva sentito il notiziario della Bbc dalla vecchia radio Roberts che tiene sul comodino, e il colloquio con il primo ministro è stato più gelido del solito. Dimettendosi, avrà pensato, quell’uomo non fa che raccogliere quello che ha seminato. Che bisogno c’era di far votare gli scozzesi sull’indipendenza? Per poco non l’hanno approvata. E che cosa gli è venuto in mente di indire un referendum anche sull’adesione all’Unione europea? Non era obbligato a farlo: ha giocato con il fuoco come un bambino, e ha incendiato il mondo. Biso- L gna sempre rispettare quello che i cittadini decidono, ed è per questo che un leader saggio non dovrebbe farli votare troppo spesso. A 90 anni appena compiuti, Elisabetta pensava di potersi finalmente godere un po’ di riposo e invece si trova a dover affrontare uno dei passaggi più difficili del suo regno. La Scozia, che ha votato per l’Europa, potrebbe indire un nuovo referendum per uscire dal Regno Unito; lo stesso vuole fare l’Irlanda del Nord, e dopo di loro se ne andrà di sicuro anche il Galles. Lei avrebbe voluto essere ricordata come una grande regina e ce l’aveva fatta, ma il rischio di passare alla storia anche come il sovrano che ha perso dopo due secoli il Regno Unito è ora molto forte. Nel week end ne parlerà con Filippo, e si diranno che dopo tanta fatica questo destino proprio non se lo meritavano. L’uscita dall’Europa non toglie nessun potere a Elisabetta e alla sua famiglia. Lei resta il leader dello United Kingdom, del Commonwealth, di Canada, Australia, Nuova Zelanda di altre 12 nazioni. Ma quanto durerà? La Gran Bretagna ha di nuovo scelto il proprio “splendido isolamento” e adesso dovrà guardare più al resto del mondo che all’Europa, come durante il regno di Vittoria. Bisognerebbe rinsaldare i legami con i paesi d’oltremare, andare negli Stati Uniti a rassicurare il nuovo presidente, impegnarsi negli estenuanti viaggi di settimane che Elisabetta ha instancabilmente compiuto per tutta la vita. Sarebbe necessario recarsi anche nel Galles, visitare di nuovo la PETER BYRNE/PA /LAPRESSE 90 anni Li ha compiuti il 21 aprile la regina Elisabetta Ora non affronterebbe volentieri un tour faticoso negli Stati Uniti, in Scozia e Irlanda del Nord per rafforzare amicizie e legami Scozia e l’Irlanda del Nord, stringere mani, raccogliere l’affetto della gente. Ma come si fa a 90 anni, con un marito che ne ha 95 e che, pur continuando a compiere il proprio dovere, non nasconde di non poterne più? Mandarci Carlo e Camilla non sarebbe la stessa cosa, e William e Kate sono molto carini con George e Charlotte in braccio, ma questo non basta per orientare le scelte di un Paese. Di abdicare non se ne parla, ma Elisabetta, pensando che una situazione così grave richieda energie più fresche, potrebbe cedere la reggenza a Carlo, 67 anni, e si prepara a regnare da più di mezzo secolo. Ma la Regina sa che quando questo avverrà molti paesi del Commonwealth dichiareranno l’indipendenza, perché se accettano ancora lei come capo di stato, non è detto che riconoscano tale diritto a qualcun altro. Forse oggi rimpiange di non avere fatto qualcosa, come prima del referendum scozzese, quando invitò i sudditi a pensarci bene. Nel giorno del suo compleanno aveva detto di sperare che «tutti fossero consapevoli degli enormi benefici che si realizzano quando la gente si unisce per un obiettivo comune», ma non è bastato. Ora c’è tanto lavoro da fare, non c’è più tempo e mancano le forze per farlo. In autunno bisognerà nominare un nuovo premier, forse proprio Boris Johnson, il primo che verrà a Buckingham Palace in bicicletta. E, subito dopo, anche per l’ultima grande regina arriverà forse il tempo di prendere una decisione importante. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Su Twitter Italiani di Londra, l’amara sorpresa “Primo giorno da extracomunitari” Prima che il risultato fosse annunciato, su Twitter migliaia di persone già si domandavano “#WhatHaveWeDone” (CheCosaAbbiamoFatto) Ma anche tra gli inglesi prevale lo stupore: “Cosa abbiamo combinato?” il caso ANGELICA D’ERRICO ALESSANDRA RIZZO LONDRA can not believe it», «non ci posso credere», scrive Giulia, disegnatrice grafica che vive a Londra da anni. Come lei si è svegliato, andato a dormire tranquillo dopo i primi numeri positivi, il mezzo milione di italiani che vive e lavora nella grande capitale del Regno Unito. Con la sveglia sul telefono sono apparse le notizie, inde- «I lebili, della vittoria dei Leave. Non è soltanto un brutto sogno. I social media sono un flusso di coscienza, sismografo delle sensazioni di una generazione che a Londra, anche con fatica, ha costruito una nuova strada. «Il mio primo giorno da extracomunitaria. Un grande passo indietro, una delusione cocente, la brutta sensazione che questa non sia più anche casa tua. Non sia il paese dove avevi deciso di vivere», scrive Eugenia. Milioni di italiani si interrogano, si fa fatica a trovare famiglie senza un fratello, un parente, un amico nel Regno Unito. Che accadrà ora agli italiani di Londra? Chi paga le tasse in Gran Bretagna da cinque anni può richiedere un permesso di residenza e la cittadinanza. C’è chi l’ha già fatto, prendendo la doppia cittadinanza. Chi ha intenzione di farlo adesso dovrà scontrarsi con una macchina burocratica che richiede tempo e denaro: un anno e almeno mille sterline. Chi non intende restare per sempre potrà probabilmente ottenere un visto di lavoro, da rinnovare ogni due-tre o anche cinque anni, presentando una richiesta da parte del proprio datore di lavoro. Chi, invece, vuole trasferirsi a Londra, dall’uscita del Regno Unito dall’Unione, non potrà più farlo senza avere già trovato un’occupazione prima della partenza. È la fine di una libertà, la semplicità di movimento, divenuta così normale da essere difficile da comprendere, ora. Nelle grandi aziende i responsabili del personale hanno già inviato email interne promettendo assistenza e un supporto, anche affettivo, ai lavoratori che si trovassero in difficoltà da un momento all’altro. Ma la realtà è nelle parole di Diego Pinna, originario di Sassari, che vive nella capitale da quattro anni. «Siamo in molti a pensare che, se sarà necessario, ce ne andremo. Soprattutto chi ha ANTHONY DEVLIN/PA/LAPRESSE famiglia: se la nostra vita deve essere una trafila di controlli vale la pena pensare di farlo altrove, negli Stati Uniti o in Australia», racconta Pinna. Con gli italiani sono in ansia i cittadini europei che vivono nella capitale, oltre un milione. A loro si è rivolto espressamente il sindaco Sadiq Khan, cercando di portare una voce rassicurante: «Siete i benvenuti. Siamo grati per l’enorme contributo che portate, e questo non cambierà a causa del referendum». La sorpresa è dolorosa anche tra gli inglesi: «Che cosa abbiamo combinato?», si chiedono migliaia di persone su Twitter. «Non riesco a crederci, un’assurdità», dice una donna al marito sfogliando le prime pagine delle edizioni straordinarie dei giornali. Anche andare a studiare nel Regno Unito potrebbe diventare più complicato. Il significato della cittadinanza europea, dato per scontato fino a poche ore fa, è ora più che mai evidente. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 8 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 50 l’articolo Il trattato di Lisbona contiene una clausola di recesso per gli Stati membri che intendono uscire dall’Ue. A dettare tempi e modi è l’articolo 50. Prevede che lo Stato notifichi la scelta al Consiglio europeo per poi negoziare con Bruxelles le modalità dell’uscita in un periodo di due anni VIRGINIA MAYO/AP JON NAZCA/REUTERS Le bandiere dell’Unione europea di fronte alla sede dell’Ue a Bruxelles Gibilterra, donne fuori dall’ufficio dei sostenitori del «Remain» ORA CHE SUCCEDE? Bruxelles mette fretta a Londra “Subito il negoziato per l’uscita” I leader provano a scongiurare la paralisi. Mercoledì inedito vertice a 27 MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE A BRUXELLES tastrofiste, dallo tsunami al terremoto. Quando è giunta la notizia della sconfitta referendaria che giovedì i più ritenevano difficile, è scattata la girandola delle riunioni e la macchina delle dichiarazioni coordinate su un solo slogan: «Volete andare via, fatelo in fretta». Nella capitale dell’Unione si teme la paralisi. I tecnici concedono che la caduta dei mercati, ieri davvero pesante, potrebbe essere anche riassorbita. Tuttavia, avvertono che un negoziato troppo lungo con Londra spingerebbe il continente in una paralisi davvero pericolosa quando l’economia cresce poco. Oltretutto, questa è una separazione che richiederà anni. «Ci aspettiamo che il governo del Regno Unito dia effetto alla decisione del popolo britannico al più presto possibile, per quanto doloroso potrà essere il processo», afferma la dichiarazione congiunta firmata dai vertici delle istituzioni, Juncker (Commissione), Schulz (Parlamento), Tusk (Consiglio), Rutte (presidente di turno), dopo una riunione d’emergenza. Sono stati il lussemburghese e il polacco a metterci la faccia, il primo per negare che «sia la fine dell’Europa», il secondo per lanciare il pressing su Downing Street e giurare che, «come diceva mio padre, quello che non uccide, rafforza». Da Londra si capisce che i vincitori della Brexit non hanno fretta. Guardano a ottobre, a dopo l’addio di Cameron. Che risulta - aveva promesso a Juncker di procedere entro giugno. Invece trapela la voglia di preparare il negoziato prima di avviarlo davvero, ma girano anche voci di un piano ardito, che consisterebbe nella richiesta di nuove concessioni in vista di un secondo referendum. «Non se ne parla», dicono i capigruppo dell’Europarlamento. «Ogni ritardo prolungherebbe l’incertezza senza necessità», ha aggiunto uno Juncker visibilmente provato. L’Unione dovrà essere diversa, ora. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, già immagina un’associazione doganale coi britannici. Come quella firmata nel 1963 coi turchi. “Doppia sovranità per Gibilterra” Brexit irrompe nel voto spagnolo Chi potrebbe uscire beneficiato dal voto britannico è il premier Mariano Rajoy, il premier uscente è comparso in tv per rassicurare gli spagnoli, invitandoli a seguire la strada intrapresa: niente avventure. Iglesias capisce il pericolo e risponde: «Non mischiamo cose che non c’entrano». Anche i socialisti sperano di recuperare voti di elettori spaventati da un salto nel buio. Ma la Spagna ieri era impegnata in un altro fronte, quello di Gibilterra. Senza Unione Europea l’economia del possedimento britannico («l’ultima eredità del colonialismo», secondo Madrid) rischia di uscire fortemente danneggiata. La paura è la chiusura della frontiera, che vorrebbe dire un disastro economico di larghe proporzioni, tanto che il 91% della popolazione ha votato «Remain». Basta fare due passi per la Main street, all’ombra della Rocca, per percepire la paura dell’isolamento. I primi a pagare sono stati i tanti frontalieri (11 mila quelli regolari) che ogni giorno arrivano qui dalle zone oltre confine: «Il venerdì prendiamo lo stipendio settimanale - dice Manuel, cameriere in un pub - ci pagano in sterline, ho perso l’8 per cento». Il governo spagnolo prova ad approfittare del caos, rispolverando l’eterna disputa territoriale. «La bandiera spagnola è sempre più vicina alla Rocca - dice il ministro degli Esteri, Manuel Garcia Margallo - per aggirare il problema della Brexit, pensiamo a una doppia sovranità». Il primo ministro di Gibilterra, Fabian Picardo, compare nel primo pomeriggio nel piccolo parlamento locale e risponde: «Non saremo mai spagnoli, neanche un po’». Non è giornata di complimenti per il governo spagnolo, persino un moderato come l’ex sindaco Solomon Levy si lascia andare, «questi sono peggio di Franco». SEGUE DA PAGINA 3 Sgomenta per le difficoltà che seguiranno, preoccupata di tenere in piedi l’Unione nella sua ora più buia, infastidita dall’essersi comunque fatta cogliere di sorpresa. Colpita al cuore, l’Ue deve avviare una necessaria autoriforma che può cominciare già mercoledì con un inedito vertice a Ventisette, storico perché non era mai successo che si chiedesse a un premier di accomodarsi in un’altra stanza. Sul tavolo ci sarà un documento che Parigi e Berlino stanno scrivendo. Oltre a riportare al centro del palcoscenico l’asse francotedesco, spiega una fonte, il testo ha un compito preciso: «Impostare le regole del gioco per l’Europa del dopo Brexit». Dalle prime ore del venerdì nero, a Bruxelles si è respirata un’aria di spaesamento, certificata da metafore meteo-ca- OLIVIER HOSLET/EPA Jean-Claude Juncker I frontalieri andalusi: con il crollo della sterlina perso l’8% Reportage FRANCESCO OLIVO GIBILTERRA C i ha pensato la Gran Bretagna a cambiare l’agenda alla campagna elettorale spagnola. Se di Europa finora si era parlato poco e niente, nell’ultimo giorno utile per racimolare voti ha fatto irruzione la Brexit. In Spagna domani si vota, i sondaggi (quelli che girano infor- malmente) dicono che alla chiusura delle urne, e chissà per quante settimane, si riproporrà lo stallo che ha costretto il Paese a tornare al voto. Ma se l’economia in questi mesi senza governo tutto sommato ha retto, i risultati che arrivano da Londra lasciano indicare che la pazienza dei mercati (e degli spagnoli) potrebbe durare poco. Ieri la Borsa di Madrid è crollata, lo spread è salito a livelli d’allarme, la settimana prossima, senza un barlume di stabilità, potrebbe esserci il colpo di grazia. Gli analisti si interrogano: chi pagherà questo clima in termini di voti? In molti guar- dano a Podemos, il movimento nato dalle proteste degli Indignados e ora alleato con la sinistra post comunista. Il partito di Pablo Iglesias nei sondaggi è in forte crescita, secondo solo ai popolari e con qualche chance persino di guidare il governo. Le posizioni di Podemos si sono molto attenuate anche nei temi europei, se un tempo non escludeva un abbandono dell’euro, ora spera di far fronte comune con l’Italia e il Portogallo per sfidare l’austerità, senza mettere in discussione la presenza spagnola nella moneta unica e mettendo in secondo piano la stretta affinità con Syriza. 6 mesi La Spagna è senza governo da inizio anno 28-30 per cento I sondaggi assegnano ai popolari il 28-30% davanti a Podemos Il summit di Berlino e i cerchi concentrici Il cantiere è aperto. Oggi a Berlino si vedono i ministri degli Esteri dei Paesi fondatori (Gentiloni per l’Italia). La bozza di dichiarazione chiede a Londra di fare chiarezza e suggerisce di riconoscere i diversi livelli di ambizione degli Stati, frase che apre alla formula dei cerchi concentrici. Stasera i leader socialisti sono all’Eliseo. Lunedì a Berlino s’incontrano Merkel, Hollande e Renzi. Poi riunione di Commissione ed Europarlamento. Martedì vertice a Ventotto. Mercoledì, formula a ventisette. «Avrei voluto un esito diverso», ha detto Tusk. Ciò non toglie che l’Ue, per salvarsi, ha deciso di buttarsi subito nel nuovo mondo del «meno uno». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 Primo Piano .9 . Torna l’asse Berlino-Parigi Angela Merkel (in foto) e Francois Hollande stanno preparando un documento in vista del vertice a Ventisette di mercoledì per impostare le regole del dopo Brexit. KAY NIETFELD/EPA LA BREXIT PHILIPPE HUGUEN/AFP Un migrante nel campo di Calais, in Francia. Il tema profughi ha pesato sul voto britannico MARTIN SCHULZ Intervista DAL CORRISPONDENTE DA BRUXELLES ggi parliamo francese», attacca Martin Schulz. Lamenta, il presidente del Parlamento europeo, che il momento è «triste» e il voto britannico - «che non è stato razionale» - apre «una stagione difficile per il Regno Unito e l’Europa, perché saranno più deboli loro senza di noi e come noi lo saremo senza di loro». Questo non sarà comunque una ragione per fare sconti a Boris & Co. «Un punto chiaro è stato definito senza che nessuno dissentisse - dice il leader socialdemocratico -. Non vi sarà alcun negoziato con Londra sinché la procedura prevista dall’articolo 50 dei Trattati non sarà stata avviata: l’assemblea non darà il mandato per negoziare se questo principio non sarà rispettato». Si può fare? A un ristretto gruppo di giornalisti fra cui «La Stampa», Schulz assicura che «stiamo studiando la base legale del dispositivo» e si confessa «dubbioso che la palla sia solo nel loro campo», dunque «troveremo una via per massimizzare la pressione». Ha fretta e non è il solo: «Non possiamo rimanere ostaggi delle dispute interne ai conservatori. Ogni ritardo gonfia l’incertezza e il suo costo». «O È un test importante. L’anno prossimo votano olandesi, tedeschi e francesi. Quanto peserà l’effetto Brexit? «Londra ha scelto l’instabilità, gli altri dovranno fare altrimenti. La reazione che giunge dalle istituzioni, come dalle capitali, è la volontà di cooperare e non fermare l’Europa. Hanno capito l’emergenza». È però un argomento che, a furia di nazionalizzare le vittorie ed europeizzare le sconfitte, i governi hanno indebolito l’Europa. In qualche modo se la meritano, la sconfitta. «Sono d’accordo. I leader dovrebbero smetterla col giochino di dare sistematicamente la colpa di ogni male all’Europa. L’Ue è stata fondata dagli Stati e non il contrario. È forte quanto i suoi membri, la responsabilità di quanto accade è dei governi. Le capitali dovrebbero far capire che successi e insuccessi sono due facce della stessa moneta. Le istituzioni dovrebbero essere più coraggiose. Presentare l’Europa come l’utensile che ripara ogni cosa e non come un capro espiatorio per tutto». Non lo fanno quasi mai... «Ho parlato con Merkel, Hollande, Tusk. È stato convocato un summit a Ventisette. È un messaggio chiaro. Mostra che già da martedì il Regno Unito è fuori. Siamo in una nuova fase dell’integrazione». Alcune capitali sono tentate dal cambiare la formula Ue. Riparti- “Sì a un’Europa a più velocità Ma i leader adesso smettano di darle la colpa di tutti i mali” Chi nè re dai fondatori, creare diverse geometrie. Possibile? «Abbiamo da anni un’Europa a più velocità - euro, Schengen, il sociale - e mi sono sempre chiesto se fosse parte del problema o della soluzione. Però, sì che si deve discutere come rendere l’Europa più efficace. E sì che bisogna ragionare su come permettere di avanzare a quelli loro vogliono. A patto che sia un progetto aperto e che gli altri possano raggiungerli». Aiuterebbe pure spiegarsi e agire, non crede? «La politica europea impone risposte precise. Dobbiamo affrontare la crisi migratoria, lo squilibrio sociale, le frodi fiscali. Dobbiamo evitare che la gente pensi che sono sempre gli REUTERS Il voto britannico è irrazionale. Se c’è un Paese che ha bloccato le decisioni, è stato il Regno Unito Martin Schulz Presidente del Parlamento europeo Adesso si teme il peggio e si prova a evitarlo. Sull’onda dell’esito del referendum britannico cominciano a essere in tanti, in Europa, ad auspicare un proprio voto popolare sull’Unione. Si ritiene che dopo l’uscita del Regno Unito si rischi l’effetto domino. Le istituzioni comunitarie sono decise a difendere il progetto a dodici stelle. «L’Unione europea dei Ventisette Stati membri continuerà», hanno assicurato i presidenti di Commissione, Consiglio e Parlamento. JeanClaude Juncker, Donald Tusk e Martin Schulz hanno preteso l’immediato avvio delle procedure di divorzio con Londra, per non dare agli eu- roscettici il tempo di organizzarsi, in nome della tenuta europea, non scontata. La carica dei populisti A guidare le file degli anti-Ue è Geert Wilders, leader del partito olandese di estrema destra Pvv. È stato lui il primo a chiedere di andare alle urne. «Il popolo olandese merita un referendum» da cui far scaturire «un plebiscito su una Nexit», una Brexit in salsa orange. «Sarebbe completamente irresponsabile», avverte il primo ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte: «Non si può giocare con le persone, i servizi e i posti di lavoro». Le pulsioni anti-europeiste sono però forti anche in Francia (si voterà anche qui, nella primavera 2017), Svezia, Au- stessi a pagare. Per questo la campagna Brexit è stata irrazionale e, in parte, irresponsabile. Perché se c’è un paese che ha bloccato tutte queste decisioni, è stato il Regno Unito». Un esempio? «Lo slogan “rivogliamo la nostra sovranità” legato alle migrazione era pura propaganda. Non fanno parte di Schengen, la crisi dei rifugiati è stata ben peggiore altrove. È necessario evitare dibattiti astratti e dare ricette concrete. A partire dalla lotta alla disoccupazione giovanile, gli investimenti sull’innovazione e l’offensiva contro chi non paga le tasse. Sono obiettivi possibili, se si lavora bene e insieme». [MAR.ZAT.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI E l’effetto-domino spaventa l’Ue I nazionalisti: si voti anche da noi EMANUELE BONINI BRUXELLES Martin Schulz, politico tedesco, è stato il leader dei socialisti europei. Nel 2014 è stato riconfermato presidente del Parlamento europeo. stria, Germania e nella la stessa Italia. Da questi Paesi si sollevano contro la comunità a dodici stelle Front National, Democratici svedesi, Fpo, Afd e Lega. Variano formule e slogan, ma non i contenuti: tutti al voto e via dall’Ue, seguendo la scia britannica. «Il rischio c’è ed è uno dei motivi per cui dobbiamo dare certezza ai cittadini oltre che ai mercati», ammette il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. «L’idea che si possa tenere un referendum senza che poi si capisca bene quale rapporto con l’Ue ne derivi ha detto a Lussemburgo, a margine di una riunione del Consiglio - sarebbe irrispettosa dei cittadini britannici, capace di alimentare proprio l’effetto domino». Niente sconti Francia Austria Marine Le Pen ha promesso il referendum se sarà eletta L’estrema destra chiede che i cittadini si esprimano Ungheria Olanda Il premier vuole un voto per limitare i poteri dell’Ue L’ultradestra di Wilders ha invocato una consultazione Danimarca Svezia A dicembre votò contro più poteri a Bruxelles Gli euroscettici chiedono di far scegliere gli elettori «Siamo determinati a garantire l’unione come ventisette», assicurano Juncker, Tusk e Schulz in dichiarazioni volutamente congiunte e concordate per meglio trasmettere il senso di coesione e determinazione. I loro partiti europei erano stati chiari: in caso di Brexit niente sconti per Londra, e così sarà. I tre hanno chiarito che «una volta fuori si è fuori», intimando alla Gran Bretagna di avviare «il prima possibile» le procedure di uscita così da «non prolungare l’incertezza» che regna attorno all’Ue. Il semestre slovacco I vertici dell’Europa vogliono evitare che si pensi che un divorzio sia un gioco. Serve per arrivare al vertice chiarificatore di martedì. Al termine del quale, col primo di luglio, si aprirà il semestre di presidenza Ue della Slovacchia, Stato non tra i più convinti del progetto comunitario. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 10 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 Nel panico Gli ultimi dieci anni di Piazza Affari L’andamento dell’indice Ftse Mib Le peggiori giornate 44.364 -7,57% -8,24% -12,48% 11 settembre 2001 6 ottobre 2008 IERI 15.723 attacco Torri Gemelle crac Lehman voto pro Brexit 18 maggio 2007 44.364 * 37.497 9 marzo 2009 12.621 Da Londra a New York gli operatori delle piazze finanziarie globali e gli analisti hanno vissuto una della giornate più drammatiche di sempre 30.630 24 luglio 2012 20 luglio 2015 12.363 24.031 Peggio di Lehman 23.763 16.896 10.029 2007 Fonte: Borsa Italiana 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 *massimo storico dal debutto Mibtel nel 1994 (valori Mibtel equiparati con Ftse Mib) 2015 2016 - LA STAMPA Il crollo delle Borse è stato più violento di quelli vissuti nel 2001 dopo l’attacco alle Torri Gemelle e del 2008 dopo Lehman Brothers M IL VENERDÌ NERO Schianto in Borsa, Milano a picco: -12,4% La sterlina crolla ai minimi da trent’anni Le piazze europee bruciano oltre 600 miliardi, a Piazza Affari peggior calo di sempre GIANLUCA PAOLUCCI «Peggio di Lehman». Sono passate da poco le 8 del mattino e da Londra un gestore commenta quello che si aspetta da una giornata che è già drammatica prima dell’apertura dei mercati. Le Borse asiatiche hanno chiuso in forte calo, il grafico dei cambi della sterlina somiglia allo strapiombo dei cartoni animati di Wile E. Coyote e il mercato dei contratti futures sugli indici di Borsa annuncia la tempesta in arrivo. Nelle prime ore del mattino gli economisti delle grandi banche hanno aggiornato gli operatori su quello che potrebbe accadere nelle prossime ore, giorni e mesi. «Sì, possibile che sia peggio di Lehman», dice un trader di una primaria banca d’affari. «Secondo i nostri strategist, c’è una variabile politica per la Brexit che nel crollo di Lehman non c’era. Si apre una fase di in- 61 miliardi La capitalizzazione persa da Piazza Affari in una sola seduta -3,38 per cento Il calo di Wall Street è stato il peggiore dal 2011 certezza e l’incertezza non fai mai bene ai mercati». La rete di sicurezza arriva dal coordinamento delle banche centrali, con Bce e Banca d’Inghilterra che hanno riversato liquidità sui mercati e la Fed che si è detta «pronta» a fare altrettanto per fronteggiare «possibili effetti avversi» del voto britannico. La previsione si rivelerà azzeccata di lì a poco: Borse a picco, petrolio in forte calo, mercato delle valute in altalena, corsa verso i beni rifugio come l’oro. A Piazza Affari raffica di sospensioni al ribasso, nelle prime battute solo due titoli su 40 dell’indice principale riescono a fare prezzo. Alla fine della seduta l’indice Ftse Mib segna un calo del 12,4%, peggior ribasso dal 1998, peggio di Lehman e peggio dell’11 settembre. Sono 61 miliardi di capitalizzazione persi in una sola seduta. A picco anche Madrid e Atene, Parigi cede oltre l’8%, Francoforte il 6,33%. Zurigo, piazza difensiva, limita il calo al 3,44%. Giù anche Wall Street: il Dow Jones perde il 3,38%, peggior calo dal 2011. La sorpresa arriva da Londra, che cede «appena» il 3,14%. Merito della paura di effetto domino in Europa che penalizza maggiormente i mercati periferici, spiegano dalle sale operative. E dei forti acquisti sui titoli legati all’oro quotati a Londra, come Randgold che sale di oltre il 14%. L’indice Stoxx 600 che raccoglie le maggiori aziende europee perde 637 miliardi di capitalizzazione. A Milano i titoli peggiori sono quelli delle banche, con ribassi superiori al 20%. Settore bancario che a fine giornata è quello più penalizzato anche nelle altre piazze continentali: Lloyds Bank perde il 21%, SocGen oltre il 20%, Deutsche Bank quasi il 15%. Sul mercato dei cambi la sterlina tocca il livello più basso dal 1985 rispetto al dollaro, prima di recuperare terreno e chiudere ai minimi dal 2009. Royal Bank of Scotland «chiude» temporaneamente I gestori: “Non è il momento di vendere le azioni Investimenti più sicuri con oro e franchi svizzeri” BlackRock: penalizzati i Btp, anche se il paracadute della Bce funziona SANDRA RICCIO MILANO Gli operatori con più esperienza sulle spalle raccontano che ieri è stata una di quelle giornate di Borsa in cui ci sono stati passaggi di ricchezza e distruzioni di capitali. Il venerdì nero post-Brexit, una delle peggiori sedute di tutti i tempi, ha visto Milano inabissarsi di un disastroso -12,4%. Le prospettive sono incerte. Che cosa succederà adesso ai soldi delle famiglie? Con la Brexit sono in pericolo? Molti piccoli risparmiatori italiani hanno in portafoglio titoli di Stato, come i Btp, e temono una nuova crisi dello spread. «Il forte choc di ieri ha 160 punti Lo spread tra i titoli italiani e quelli tedeschi è volato fino a quota 190 per poi rientrare penalizzato le obbligazioni dei Paesi della periferia dell’Europa che è percepita come più fragile – racconta Bruno Rovelli, capo investimenti di BlackRock Italia -. Non vediamo però grandi rischi, tant’è che il movimento di ieri è stato marginale. Segno che il paracadute della Bce è in azione, ha funzionato e continuerà a restare aperto». In ogni caso, va ricordato che l’evento di ieri innesca un processo molto lungo che richiederà due anni per un’effettiva exit. «È un tempo eccezionalmente lungo sul quale non è il caso di andare a prendere decisioni di investimento affrettate» dice Rovelli. La storia insegna che i crac sui mercati si ripetono. Poi però ritorna la compostezza. «E’ probabile che il momento di choc duri ancora del tempo ma prevarrà la stabilizzazione» dice Rovelli. Chi ha fondi di investimento o azioni in forte rosso cosa deve fare? Gli esperti ripetono che questo è il momento peggiore per vendere. Meglio evitare reazioni emotive che fanno grandi danni. I conti deposito e quelli in banca sono al sicuro? I rischi a loro associati non sono cambiati in poche ore. L’addio di Londra non ha effetti così immediati e profondi su questi strumenti. A rischio sono soprattutto gli asset percepiti come più pericolosi, azioni in testa. E, infatti, ieri hanno pagato il -10 per cento La sterlina ha vissuto il giorno più nero dal 1992 -8 per cento La picchiata della Borsa di Tokyo peggiore tra le asiatiche per i propri clienti la possibilità di cambiare sterline in euro. In calo anche il petrolio, con il Wti che cede oltre il 4%. Sul mercato dei titoli di Stato lo spread del debito italiano rispetto al Bund tedesco risale a 163 punti base, con il rendimento del Btp decennale che arriva all’1,57% A peggiorare il quadro anche fattori tecnici. I grandi broker hanno annunciato ai propri clienti l’aumento delle «marginazioni». I fondi d’investimento, gli hedge funds e gli altri operatori sui mercati dovranno avere più capitale da depositare per operare oppure chiudere le posizioni. Per i titoli denominati in sterline l’aumento è di tre volte: significa che se prima con 1 sterlina di capitale potevi operare fino a 10 sterline, da ieri o servono altre due sterline di capitale oppure la vendita di asset per 6 sterline. Una richiesta che ha aumentato la volatilità, spiegano dalle sale operative, contribuendo ai crolli visti sulle Borse. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI conto più salato. Cosa rischia l’economia reale? Ci sarà una recessione e verranno cancellati posti di lavoro? «Una recessione in Gran Bretagna è possibile – afferma Rovelli -. Nell’eurozona la ritengo molto improbabile e quindi un freno globale è molto difficile. Avremo un’economia che rallenta ma non così tanto». Se nel fine settimana ci sarà una larga vittoria delle forze anti Europa le Borse crolleranno di nuovo. Come è fatto oggi un portafoglio inattaccabile? «Ha una forte prevalenza di cash con conti deposito e liquidità ma non esclusivamente in euro – dice Fabrizio Quirighetti, capo investimenti di Banca Syz -. Occorre però dare un piccolo spazio anche a oro e franchi svizzeri. Proteggeranno da altre tensioni sull’Europa». Da evitare secondo l’esperto, le azioni delle banche che patiranno eventuali altri tagli dei tassi. «La Bce potrebbe decidere politiche monetarie ancora più accomodanti» dice Quirighetti. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il punto ADDIO ALLA CITY GRANDI BANCHE VERSO LA FUGA a parola che da ieri è il nuovo incubo dei lavoratori della City è «relocation». Trasferimento massiccio di personale delle grandi banche da Londra ad altre città europee come Francoforte. «I veri Brexiters», li chiama Fortune. Jamie Dimon, il numero uno di Jp Morgan, lo ha ribadito ieri mattina: almeno mille dei 16 mila dipendenti della banca Usa attualmente basati a Londra saranno spostati in altri Paesi dell’Europa continentale. Deutsche Bank, che nella capitale britannica ha la sua base per i mercati globali e occupa 12 mila persone, pianifica di spostarne una parte «considerevole», probabilmente verso Francoforte. Credit Suisse si è già portata avanti: trasferito nei mesi scorsi il back office, smantellata la divisione Emea che da Londra gestiva tutta Europa, nella capitale britannica sono rimaste di fatto solo le attività «domestiche» Uk. Le sole prime cinque banche americane potrebbero in qualche mese riallocare altrove almeno 7200 posti di lavoro. Anche Hsbc, la più globale delle banche britanniche, potrebbe spostare dalla Gran Bretagna almeno mille persone. Le stime più drammatiche sono quelle di PriceWaterhouseCooper, che prevede entro il 2020 da 70 mila a 100 mila posti in meno nella City di Londra, che attualmente occupa 360 mila persone. Di queste, circa 40 mila arrivano dagli altri Paesi europei. E adesso potrebbero tornarci. [G. PAO.] L LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 Primo Piano .11 . L’accordo Le Borse di Londra e Francoforte hanno detto che la loro fusione andrà avanti nonostante la vittoria dei «Leave» al voto sulla Brexit Vendite Piazza Affari ha chiuso la seduta con un crollo del 12,48% A soffrire sono stati soprattutto i titoli delle banche Peggio di Milano solo Atene MATT DUNHAM/AP LUCA BRUNO/AP LUCAS JACKSON/REUTERS I MERCATI LE BANCHE CENTRALI Bce congela il piano d’emergenza “Intervenire? Non c’è stato bisogno Vedremo cosa succederà lunedì” L’asse con la Banca d’Inghilterra: pronte nuove iniezioni di liquidità MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES I guardiani della moneta sono rimasti ai monitor per ore e, alla fine, non sono intervenuti. «Eravamo pronti, ma non ce n’è stato bisogno», assicurano fonti della Banca centrale europea. La sbandata subita dai mercati non ha richiesto interventi di liquidità e anche le banche - sotto attacco pesante per tutta la giornata uno dell’«Era Brexit» - non si sono mai trovate in seria difficoltà. E’ filata via liscia anche la prima asta dei nuovi Tltro, i prestiti mirati a lungo termine, che l’Eurotower ha collocato per 399 miliardi, venti in più rispetto a quelli concessi sinora. «I segnali dicono che il sistema è stato capace di autogestirsi e immunizzarsi nel giorno del panico - insiste la voce di casa Bce -. Ora vedremo come andrà lunedì». Tutto era pronto da giorni. «Sapevano che eravamo lì, questo deve averli tranquillizzati», assicura una fonte al corrente del dossier. I tecnici di Francoforte avevano chiesto alle banche potenzialmente più esposte allo sconquasso, in sostanza quelle con maggiori legami col Regno Unito, di alzare gli argini per restare in piedi in caso di voto referendario negativo per l’Europa. La Bce e la Bank of England si erano attrezzate per «massicce iniezioni di liquidità» con «diverse centinaia di miliardi» disponibili per arginare le inevitabili turbolenze, ha assicurato Ewald Nowotny, membro del board dell’istituto di emissione Ue. Passata la giornataccia, l’austriaco si è detto convinto che già dopodomani la reazione delle Borse potrebbe farsi «più razionale». «La Bce è pronta a far fronte a tutte le urgenze», aveva assicurato martedì il presidente della Bce, Mario Draghi, con una nuova formulazione del «Whatever it takes» usato per proteggere l’euro durante la crisi dei debiti sovrani. L’ex banchiere centrale sta condu- cendo una decisa battaglia di tassi bassi e iniezioni di liquidità per sostenere un’economia che gli pare ancora in pericolo e creare le condizioni perché, insieme con una ripresa più solida, si riesca ad avere un’inflazione vicina all’obiettivo statutario del 2%. Gli scombussolamenti della Brexit minacciano la strategia. Per questo la preparazione dell’azione è stata concertata. «Come rete di protezione e per sostenere il funzionamento dei mercati la Banca d’Inghilterra si dichiara pronta a fornire più di 250 miliardi di sterline di fondi addizionali attraverso le sue linee normali», ha affermato ieri mattina il governatore Mark Carney. «La Bce è pronta a erogare liquidità aggiuntiva, se necessario, in euro e in altre valute», gli faceva eco un comunicato dell’Eurotower. Monitoraggi costanti anche da Federal Reserve e Bank of Japan. A mer- Banchieri A Basilea nel fine settimana si riuniscono i governatori È qui che si attende di sentire la voce di Mario Draghi JOHN THYS/AFP La Banca centrale europea è pronta a far fronte a tutte le urgenze Mario Draghi Dichiarazione di martedì 21 del presidente della Bce 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA SFIDA DI LONDRA PER RESTARE LEADER MARIO DEAGLIO A lla vittoria dei Brexit nel referendum britannico ha dato una mano anche Giove Pluvio: una brusca ondata di maltempo ha reso difficili gli spostamenti nell’area di Londra e tenuto lontano dalle urne un buon numero di elettori. Essendo i londinesi nettamente schierati contro l’uscita dall’Unione Europea (così si sono espressi oltre il 60 per cento degli elettori e 25 municipi su 33) gli assenti forzati avrebbero potuto dare la differenza: qualche punto percentuale in più di votanti nella metropoli britannica avrebbe probabilmente por- cati chiusi, in serata, sul taccuino erano annotati solo gli interventi svizzeri e nordcoreani. «E’ stato un referendum di qualità, quesito chiaro, affluenza alta - ha ammesso a Roma Ignazio Angeloni, membro del Consiglio di Vigilanza Bce -. Noi siamo impegnati a gestire l’impatto contingente dal punto di vista bancario e monetario». Certo, ha argomentato, venendo a mancare un Paese frenatore come il Regno Unito «alla lunga aumenterà l’attenzione sui progetti che appartengono all’Eurozona: l’euro stesso e l’unione bancaria che ora è una torta cotta a metà che crea rischi». Così l’auspicio è che «la crisi di Brexit porti a un assetto più stabile dell’Europa per il lavoro che dobbiamo fare insieme». Il fine settimana sarà pieno. A Basilea arrivano i governatori in occasione dell’assemblea annuale della Bri, la banca dei regolamenti internazionali, la «banca centrale delle banche centrali». E’ qui che si attende di sentire la voce di Mario Draghi. «Chiediamo alle autorità del Regno Unito e dell’Europa di collaborare per assicurare una morbida transizione verso una nuova relazione fra britannici e europei», ha affermato la direttrice del Fondo monetario, Christine Lagarde. E’ un discorso che ha molti cappelli. Uno dei quali riguarda direttamente la Banca d’Inghilterra che, presto o tardi, sarà costretta a cedere il suo 13,67% della Bce. La Brexit impone anche questo. tato al risultato opposto e indotto le Borse a festeggiare anziché a crollare. Il «risentimento» contro il cosmopolitismo della ricca capitale, con la sua popolazione multirazziale - che poche settimane fa ha eletto un sindaco musulmano - da parte di province che si sentono escluse dall’aumento del reddito e del benessere è stato uno dei elementi determinanti di questo risultato epocale. Lo sostiene, tra gli altri, sul «Guardian», Polly Toynbee, una delle voci più autorevoli del giornalismo e dell’analisi politica britannica e quest’opinione è confermata dalle statistiche regionali europee: le Midlands, un tempo cuore dell’industria britan- nica, oggi epicentro del terremoto referendario, mostrano redditi per abitante inferiori fino al 25-35 per cento a quelli dell’area di Londra. Forse in nessun altro Paese europeo si avverte come nel Regno Unito un passaggio così territorialmente brusco dalla ricchezza «globale» della capitale a una, sia pur relativa, povertà regionale. Proprio questo divario induce a interpretare Brexit assai più come un voto dei relativamente poveri contro la globalizzazione che come un voto contro l’Europa. A questo punto - se si considerano Scozia e Irlanda del Nord pronte a nuovi referendum per rimanere in Europa - il Regno Unito si presenta estremamente diviso e il futuro di Londra è legato alla sua capacità di mantenere, nella nuova e più difficile situazione determinatasi con Brexit, il ruolo di piazza finanziaria leader, porta di ingresso preferita dei nuovi capitali dei Paesi emergenti nel grande gioco dell’economia globale. Tale capacità non va valutata sulla base degli scossoni borsistici della prima giornata di Brexit durante la quale, peraltro, gli indici della Borsa di Londra sono scesi assai meno di quelli del resto d’Europa: il vero pericolo potrebbe emergere di qui a qualche settimana o a qualche mese se uno o più operatori di prima grandezza «scottati» dal troppo ottimismo sul risultato del referendum risultassero troppo esposti a investimenti imprudenti, come successe per l’americana Lehman Brothers con i crolli azionari del 2008. Si potrebbe persino sostenere che Brexit faciliti la posizione finanziaria della piazza di Londra, non più obbligata a sottostare a regolamenti europei che ha sopportato malvolentieri in questi anni; del resto, l’instabilità generata da Brexit quasi certamente indurrà la Federal Reserve americana a rinviare ancora l’aumento del costo del denaro che i mercati globali temono fortemente. Paradossalmente, Brexit potrebbe avere effetti più profondi e rapidi per l’Unione Europea. Domenica, infatti, si terranno le elezioni politiche spagnole, dove il movimento Podemos, non troppo lontano dal «risentimento» espresso dai britannici, è accreditato del secondo posto nei sondaggi. Le patate bollenti sono ora sul tavolo del Consiglio Europeo del 28-29 giugno: riusciranno i leader europei - che non hanno recentemente mostrato molte qualità di leadership - a uscire dalla burocratica ripetizione di un, sia pur rispettabile, passato, a innestare una nuova marcia? O avranno ancora bisogno di qualche altro terremoto elettorale per convincersi che la società e l’economia europea hanno bisogno di cambiamenti, talora radicali che rispondano alle domande derivanti dal «risentimento»? [email protected] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 È fantastico che il popolo britannico si sia ripreso la propria indipendenza I cittadini hanno votato per riavere il controllo della loro politica, dei confini e dell’economia L’amministrazione Trump si impegnerà a rafforzare i legami con una Gran Bretagna libera e indipendente, rendendo più profondi i rapporti commerciali e sulla difesa Donald Trump Candidato repubblicano alla Casa Bianca per le presidenziali Usa del 2016 Il magnate Usa Donald Trump in Scozia per inaugurare il suo Trump Turnberry, esclusivo resort e golf club nella località di Ayrshire Più a destra il presidente russo Vladimir Putin ANDREW MILLIGAN/PA/LAPRESSE le collinette verdi con la moglie e il figlio, allarga la prospettiva: «Eric ha ragione. L’Italia è piena di opportunità, per chi fa il nostro mestiere. A chi non piacerebbe aprire un grande albergo a Roma? Ma anche a Napoli, o sulla costa. Il golf magari è meno popolare da voi, ma si potrebbe provare a introdurlo». In Sardegna, per esempio: «Ci siamo cresciuti, da bambini ci andavamo molto spesso. Sarebbe perfetta per un resort di lusso come questo a Turnberry». Il padre ha appena detto che l’Unione europea si sta sfaldando, ma per i figli questa non è una buona ragione per non puntare sull’Italia: «Per chi lavora nel nostro settore, alberghi, turismo, il vostro Paese sarà sempre una destinazione privilegiata. Qualunque cosa accada, nulla toglierà mai all’Italia il suo fascino, e alla gente la voglia di andarci». [P.MAS.] gliano sempre a interpretare il mondo. Probabilmente se non avessero ingerito nei fatti di questo Paese, l’esito sarebbe stato diverso». Lui attribuisce il fenomeno a diversi fattori: «Un elemento determinante sono i confini, l’immigrazione, l’arrivo di persone che nessuno conosce. Ma anche la stanchezza per decisioni stupide, come quelle sull’accordo nucleare con l’Iran o sui trattati commerciali». L’Europa, in particolare, «ha commesso molti errori terribili». Tra i Paesi pronti a seguire l’esempio della Gran Bretagna, Trump elenca prima di tutto la Germania: «Conosco molti amici tedeschi, da sempre orgogliosi della loro origine, che ora vogliono abbandonare il proprio Paese». La ragione principale è la politica scelta nei confronti dei rifugiati: «Un conto è creare zone protette per l’accoglienza in Siria, bellissime e sicure. Ma quando cominciamo a far venire migliaia di persone in Germania o negli Stati Uniti, senza sapere neppure chi sono, è un grave errore». Per questo, l’incertezza economica, la volontà di determinare la politica monetaria, e l’insoddisfazione provocata dai trattati commerciali favorevoli a rivali come la Cina, Donald è convito che «la dissoluzione dell’Ue è in corso». Evita di dichiarare che la favorisce, ma aggiunge: «La stiamo vedendo, è un fatto». Sugli effetti della Brexit è meno netto: «Nessuno sa bene cosa accadrà. La svalutazione della sterlina potrebbe anche favorire l’economia britannica: certamente farà venire più clienti qui a Turnberry. Nel breve periodo magari ci saranno difficoltà, ma nel lungo credo che la Gran Bretagna ne uscirà più forte». Il passo successivo è valutare l’impatto di questo choc sugli Stati Uniti. Jake Sullivan, braccio destro di Hillary Clinton per la politica estera, accusa Trump di essere «non adatto a fare il presidente. Lo dimostra parlando di quanto la Brexit aiuterà gli affari dei suoi campi da golf, invece del costo che avrà per le famiglie Usa». Donald però la pensa all’opposto. Vede un’ondata di risentimento popolare, in tutto l’Occidente, che la sua campagna sta cavalcando. E da ciò ricava la certezza che anche lui, come hanno fatto i promotori della Brexit, a novembre sorprenderà il mondo: «I popoli vogliono riprendere il controllo dei loro Paesi. A novembre anche l’America ridichiarerà la sua indipendenza». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI IL CANDIDATO REPUBBLICANO Trump in Scozia esulta “Questo voto è solo l’inizio I popoli sono arrabbiati” Il tycoon Usa: “La Casa Bianca non doveva intromettersi” PAOLO MASTROLILLI INVIATO A TURNBERRY (SCOZIA) uesto è solo l’inizio. La dissoluzione dell’Unione europea è in corso». Oltre a congratularsi con se stesso per averla prevista, Donald Trump fa un’analisi della Brexit che gli apre direttamente la porta della Casa Bianca: «Vedo molti parallelismi tra quanto è successo in Gran Bretagna, e quanto sta accadendo negli Stati Uniti. Le persone vogliono riprendersi i loro Paesi, riaffermare la propria indipendenza, e questa è una cosa buona». Secondo Donald, «il referendum è stato solo il primo passo. I popoli del mondo sono arrabbiati. Arrabbiati per i confini, per la gente che viene nei loro Stati e ne prende il controllo, senza neppure sapere chi sono. Molti «Q Questo momento di incertezza sottolinea la necessità di una leadership esperta alla Casa Bianca Hillary Clinton Candidata democratica alla Casa Bianca altri Paesi europei sono pronti a seguire questa strada, la Gran Bretagna non sarà l’ultimo. Mi aspetto che anche gli americani lo capiranno». Trump arriva in elicottero, atterrando nel golf resort di Turnberry che ha appena ristrutturato. I critici dicono che la visita in Scozia dimostra come usa la campagna elettorale per fare pubblicità al suo marchio, ma il referendum sulla «Brexit» lo aiuta a trasformare questo affare di famiglia in un evento politico, segnato da una tendenza globale che dovrebbe favorirlo a novembre. Donald si vanta di aver previsto il risultato - anche se qui la Scozia ha votato per rimanere nella Ue - senza aver commesso l’errore di provare a influenzarlo come ha fatto il presidente Obama: «Lui e Hillary Clinton sba- La telefonata OBAMA MEDIATORE CON CAMERON E MERKEL er Barack Obama il voto di Londra rappresenta una sconfitta anche sul piano personale, visto che si era esposto in prima persona. Ieri ha telefonato a David Cameron e ad Angela Merkel e ha provato a vestire i panni del mediatore. «Sono convinto che la transizione avverrà nella maniera più consona» ha detto il presidente degli Stati Uniti. Che, oltre ad aver assicurato al premier britannico che le relazioni tra i due Paesi non cambieranno, ha sottolineato alla cancelliera tedesca la necessità di arrivare a una via d’uscita «soft» per evitare scenari traumatici. P E i figli si dicono pronti a investire in Italia “Paese ricco di fascino e opportunità” Eric e Don: “La Sardegna è perfetta per uno dei nostri resort” DALL’INVIATO A TURNBERRY «Ci manca l’Italia, nelle nostre attività. Vorremmo tanto avviare qualche progetto da voi». L’Europa starà pure crollando, come prevede Donald Trump, ma i suoi figli sono pronti a continuare gli investimenti nel Vecchio continente, magari a partire proprio dal nostro Paese. Lo dice Eric, il più piccolo, parlando sul campo da golf del resort di Turnberry che ha appena ristrutturato, e lo conferma Don, il più grande, che aggiunge: «Mi piacerebbe aprire un albergo a Roma, Napoli, ma- 5 eredi I figli di Donald Trump sono Ivanka, Tiffany, Barron, Eric e Donald Trump Jr. gari la costiera e la Sardegna, dove noi siamo cresciuti». Gli avversari di Donald, ma anche alcuni dei suoi consiglieri, hanno discusso la scelta di andare in Scozia a visitare i resort, perché così ha messo gli interessi personali davanti alla campagna elettorale. Anche in questo caso, in realtà, la fortuna lo ha aiutato, perché l’esito del referendum sulla «Brexit» ha caricato la visita di un significato politico che lui ha cercato di girare a suo favore. Donald, però, ha giustificato il viaggio con la volontà di «sostenere le attività dei miei figli, che hanno gestito bene la ristrutturazione di Turnberry». Quindi è logico avvicinare i ragazzi, per sapere come la vedono. Eric, molto impegnato nella campagna elettorale, è stato anche il responsabile dei lavori qui in Scozia. Il padre ha già detto che se diventerà presidente trasferirà la guida della sua compagnia a lui, Don, e Ivanka. Appena sente parlare dell’Italia, Eric si allarga in un sorriso: «Non abbiamo ancora progetti in corso da voi, ma ci piacerebbe moltissimo avviarli. È un Paese importante che manca nelle nostre attività». Don, mentre aspetta una golf cart per andare in giro sul- 7 Paesi Trump possiede resort in Usa, Canada, Panama, Scozia, Irlanda, Brasile e Indonesia LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 Primo Piano .13 . È la volontà espressa dai britannici Ora serve responsabilità per garantire il bene del popolo del Regno Unito e la convivenza di tutto il continente europeo Jorge Mario Bergoglio Papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma MICHAEL KAPPELER/EPA LA BREXIT MICHAEL KLIMENTYEV / SPUTNIK / KREMLIN /EPA IL PRESIDENTE RUSSO Per Putin è una vittoria Ora spera che si sgretoli il fronte delle sanzioni I media del Cremlino: l’Unione europea ha fallito LUCIA SGUEGLIA MOSCA finalmente Putin si pronuncia su Brexit. Negando di provare «gioia» per l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, come sostengono molti a Occidente: la Russia «non ha mai interferito, né influenzato» il voto, e a David Cameron che ha agitato lo spauracchio dello zar per sventare il Leave, ribatte: «Una manifestazione di basso livello di cultura politica». Ma se dare alla Russia la colpa dell’esito del referendum è fuori luogo, non v’è dubbio che Brexit sia una «felice sorpresa», un successo strategico di Putin: perché insinua un cuneo tra Europa e Stati Uniti, indebolendo la coesione atlantica. Lo dimostra la pacata euforia dei media di Stato E russi ieri mattina: la Ue ha «fallito la propria missione», scrive la Tass; «La Gran Bretagna ha scelto l’indipendenza, una lezione per la sete di potere di Cameron», apre Radio Vesti24. Un «regalo» per la propaganda del Cremlino e i suoi capisaldi: un’Europa più debole e meno compatta sulle sanzioni (di cui Londra era tra i più strenui sostenitori), lo sprint dei movimenti euroscettici appoggiati anche finanziariamente dai russi. Ma soprattutto un’Europa più lontana dall’influenza Usa. «Non è l’indipendenza della Gran Bretagna dall’Europa, ma dell’Europa dagli Stati Uniti», esulta Boris Titov, imprenditore consigliere di Putin. Persino l’ex ambasciatore Usa a Mosca Michael McFaul, ammette: «È una vitto- ria per la politica estera di Putin». Spera il sindaco di Mosca Sergey Sobyanin: «Senza il Regno Unito nella Ue non ci sarà nessuno a difendere con tanto zelo le sanzioni contro di noi». Per Dmitri Trenin, direttore del Centro Carnegie a Mosca, «Brexit significa l’indebolimento del fronte russo-scettico nella Ue: Baltici, Polonia e Svezia». «Dopo la Gran Bretagna, la Nato, Schengen, e l’euro crollerà», s’infuoca il nazionalista Zhirinovsky. A fine maggio, l’ambasciata russa a Londra aveva lanciato una campagna su Twitter, #WhatBritainLost, per ricordare agli inglesi i costi della «guerra delle sanzioni europee» contro la Russia sull’economia british. Mentre la tv filoCremlino in lingua inglese Rus- sia Today, che trasmette anche da Londra, parteggiava chiaramente per Leave. Forse a questo si riferiva Cameron. Ma il «soft power» conta pure su «Londongrad». Quei 150 mila russi residenti a Londra, molti ricchi oligarchi, ma anche dissidenti, per i quali Brexit potrebbe aprire «ottime opportunità», spiega Ben Judah sul «Moscow Times»: nell’immobiliare, approfittando del crollo della sterlina per far razzia di proprietà nel Regno Unito; o sfruttando la «opacità legale» che può seguire allo sganciamento dalle regole Ue per quanto riguarda riciclaggio e altri loschi affari. Tuttavia, le società russe quotate a Londra tremano. E alcuni temono che Brexit alla lunga possa ritorcersi contro la Russia. Rafforzando Angela Merkel e l’asse Germania-Polonia in Europa. Poi la Ue, nonostante le sanzioni, «è ancora il nostro principale partner commerciale - ricorda il senatore K. Kosachev –. Se cade a pezzi, peserà su di noi». Ieri il rublo è calato pesantemente sul dollaro, come le azioni di Gazprom, Rosneft e Lukoil; ma il ministero delle Finanze per ora esclude «rischi seri». Intanto la fuga dalla sterlina all’oro, che Mosca ha accumulato in enormi riserve a partire dal 2006, avrebbe fatto guadagnare 2,4 miliardi di dollari alla Russia in 24 ore. Leader del Front National Le Pen: “Trionfo della libertà, uscire dall’Ue è possibile” «È una giornata storica, perché una realtà si è imposta: uscire dall’Unione europea è possibile». Sorridente, trionfante, rassicurante, ieri Marine Le Pen, alla guida del Front National, ha assicurato che, se vincerà alle presidenziali del 2017, innescherà «un negoziato di sei mesi con Bruxelles per vedere come la Francia potrà recuperare la sua sovranità. E alla fine organizzerò un referendum: saranno i francesi a scegliere se restare dentro o fuori». La leader dell’estrema destra aveva subito salutato il Brexit con impeto su Twitter nella mattina, con un: «Vittoria della libertà!». Più tardi ha ribadito che «con il Brexit non è morta l’Europa, ma solo l’Ue». Se un Frexit si tenesse oggi, comunque, secondo un sondaggio realizzato di recente da OpinionWay, solo il 26% dei francesi sarebbe favorevole a lasciare la Ue, contro il 51% che vorrebbe rimanerci (forte tasso di indecisi, il 23%). [LEO. MAR.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI PA U L M A R I N E R I I I 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI GENTLEMAN CLASSIC C A P O L AV O R I N E L T E M P O MILANO - Via Gesù, 7 - 02 76002121 - [email protected] 14 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 Renzi Per il premier le priorità dopo il voto sulla Brexit sono due: mettere in sicurezza le banche, spingere per ottenere più margine sul deficit Protesta Sostenitori del Remain protestano contro Boris Johnson e Nigel Farage, dopo le dimissioni di Cameron a Londra FACUNDO ARRIZABALAGA /EPA FABIO CIMAGLIA/LAPRESSE LA GIORNATA DEL PREMIER Renzi, un salvagente per le banche e l’alleanza contro l’austerità Oggi vede Hollande, lunedì Merkel. Fra le ipotesi lo stop alle regole Ue sui salvataggi ALESSANDRO BARBERA ROMA Due priorità: mettere in sicurezza le banche, spingere per ottenere più margine sul deficit. La giornata più lunga del- Il premier Ha sentito Merkel, Cameron, Juncker. Cenerà con Hollande la storia europea lo è stata anche e soprattutto per Matteo Renzi. Il crollo della Borsa di Milano - il peggiore di sempre e la cronaca delle ultime ore a Palazzo Chigi testimoniano che la Brexit non può essere liquidata come un problema di chi vive al di là della Manica. Molti ieri si sono chiesti cosa sarebbe accaduto allo spread e sui mercati se non ci fosse stato l’om- brello protettivo della Bce: le prime cinque banche italiane hanno chiesto liquidità 86 miliardi di euro: trentasei sono andati a Intesa Sanpaolo, diciotto a Unicredit, dieci al Monte dei Paschi di Siena. Per il premier, già messo in difficoltà dalle amministrative, è il momento di stringere i denti. Di prima mattina ha convocato i ministri Padoan, Calenda, Gentiloni e il governatore di Bankitalia Visco. Ha sentito al telefono la Merkel, Cameron, il capo della Commissione europea Juncker. Stasera cenerà all’Eliseo con Hollande, lunedì sarà a Berlino per un incontro a tre al quale si aggiungerà il presidente del Consiglio europeo Tusk. «L’Europa è casa nostra ma va ristrutturata», dice Renzi in un breve messaggio di fronte alle telecamere. «Occorre evitare l’effetto domino», spiega Padoan alla Cnn. Dietro le parole ci sono preoccupazioni molto contingenti. Il problema non sono gli effetti diretti della Brexit, ma il timore che quel referendum faccia traballare tutta la casa europea come mai accaduto. Non c’è bisogno di guardare troppo lontano, potrebbe bastare una giornata drammatica sui mercati come quella di ieri. È’ lo spettro del 2011. «Abbiamo già toccato il fondo», rassicura una fonte del Tesoro che chiede di non essere citata. «I crolli sono stati alimentati dai rialzi dei giorni scorsi, quando i mercati si sono convinti che avrebbe prevalso il Remain». Ma cosa farebbe il governo se una grossa banca finisse ripetutamente nel mirino delle vendite? Come gestire un’eventuale emergenza se sono vietati i salvataggi a carico degli Stati nazionali? Visco ad esempio suggerisce di chiedere il congelamento delle nuove regole europee sulle risoluzioni bancarie per almeno tre anni. Ma come reagirebbe Berlino? E come affrontare l’ondata populista senza quello che per Renzi è l’unico vero antidoto, ovvero lo spazio di deficit necessario a tagliare le tasse? Il Fiscal compact è virtualmente superato, ma se in autunno la Commissione dovesse confermare la linea tenuta sin qui, Renzi non avrà molto margini. Ecco perché dicono Renzi e Padoan - la casa europea «va ristrutturata», addirittura «rifondata» per dirla con le parole di un fedelissimo del premier, Andrea Marcucci. L’uscita di scena di Londra dall’Unione potrebbe essere persino un’opportunità, non solo per tentare di attirare i capitali in fuga, ma anche per rafforzare il ruolo diplomatico dell’Italia. Renzi ha in testa un’offensiva «senza precedenti» per ottenere ciò che finora non ha ottenuto, fino al punto di cercare una santa alleanza anti-austerità fra Socialisti e Popolari. L’incontro di oggi con Hollande serve a questo: cercare una sponda nel collega francese per spingere la Cancelliera su posizioni più dialoganti. Dipendesse da lui, Maastricht e il suo Patto sarebbero superati da un pezzo. Twitter @alexbarbera 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il commento di Mattarella «Rispettiamo l’esito con rammarico Riaffermare la validità dell’Ue» 1 Rispetto e rammarico. Ma soprattutto, sguardo proiettato in avanti, verso il rilancio indispensabile dell’Unione. A Lubiana con i presidenti di Austria e Germania per celebrare i 25 anni della Slovenia, Sergio Mattarella ribadisce «il comune destino europeo», tanto più «dopo l’esito del referendum britannico». È un esito, afferma il Capo dello Stato, «che rispettiamo anche se è motivo di rammarico. Intendiamo riaffermare la validità storica e l’importanza per il futuro dei nostri giovani dell’Ue e delle sue prospettive, che vanno rilanciate con convinzione». 1 Primo Piano .15 LA STAMPA . SABATO 25 GIUGNO 2016 Beppe Grillo Luigi Di Maio È il fondatore del Movimento 5 stelle È l’aspirante candidato premier del Movimento 5 stelle Il problema vero non è uscire dall’euro: è uscire il più velocemente possibile Uscire dalla moneta unica significa più investimenti, e significa meno troika, e quindi meno tasse Beppe Grillo Luigi Di Maio fondatore M5S il 18 dicembre 2014 direttorio M5S dicembre 2014 Io non ho mai detto usciamo dall’euro! Io non voglio uscire dall’euro! È solo un’opinione personale Abbandonare l’euro sarebbe l’extrema ratio. Ma non credo che ci arriveremo Beppe Grillo Luigi Di Maio nel luglio 2015 luglio 2015 LA BREXIT ANGELO CARCONI/ANSA ANGELO CARCONI/ANSA IL MOVIMENTO “Siamo in Europa”. No, “l’Ue cambia o muore” Le giravolte di Grillo e dell’europeista Di Maio Due versioni dello stesso testo e un giallo svelano che i Cinque stelle sono divisi sull’Unione JACOPO I ACOBONI I l 18 dicembre 2014, frase storica, Beppe Grillo proclamava, alla sede della stampa estera in via della Mercede: «Il problema vero non è uscire dall’euro: è uscire il più velocemente possibile. Sperimentare un altro modello di sviluppo». Quel sanguigno uomo - di cui tutto si potrà dire meno che sia un calcolatore, come invece la gran parte delle creature politiche che hanno generato - aveva percorso in lungo e largo l’Italia in quegli anni, e in particolare nel 2012-2013, davanti a pochi giornalisti, gridando che l’euro è «un cappio al collo che si restringe di giorno in giorno», che uscirne «è scontato, bisogna solo fare in modo che sia in fretta», e suggerendo «una svalutazione del 40-50 per cento con la lira». Ma poi lo stesso Grillo s’aggrappava anche a un suo personale piano B dialettico se trovava qualche interlocutore che gli rivolgesse delle obiezioni. «Io non ho mai detto usciamo dall’euro! Io non voglio usci- re dall’euro!», urlò su un palco nel luglio 2015. E, a un cronista di La7: «Un referendum? Uscire dall’euro è la mia impressione, ma solo un’opinione personale». L’aveva derubricata a «opinione personale». Ieri sul blog è apparso invece un post dal titolo democristiano, «La Ue o cambia o muore»: «L’Ue deve cambiare, altrimenti muore. Le istituzioni comunitarie, e in particolare la troika (Fmi, Bce e Commissione europea) devono iniziare a domandarsi dove hanno sbagliato e come possono risolvere l’enorme problema che hanno generato. Ci sono milioni e milioni di cittadini europei sempre più critici, che non si riconoscono in questa Unione fatta di banche e ricatti economici. Pensiamo al caso greco, un Paese ormai al collasso». Va bene, direte, questo è Grillo. Se però prendiamo Luigi Di Maio, l’aspirante premier, la coerenza non aumenta. Il 13 dicembre 2014 a Bovisio - al «Firma day» - Di Maio firmava per fare un referendum, sì, ma spie- gava anche che a quel referendum (ammesso che sia mai possibile giuridicamente tenerlo) lui voterebbe per uscire dall’euro, «uscire dalla moneta unica significa più energia nostra, più investimenti per le imprese, e significa meno troika, e quindi meno tasse e meno stritolamento dei nostri connazionali» (video naturalmente ben rilanciato sui siti della Casaleggio, con record pubblicitari e di visioni http://www.tzetze.it/redazione/2014/12/di_maio_firma_per_uscire_dalleuro/). Sette mesi dopo, invece, diceva: abbandonare l’euro «sarebbe l’extrema ratio. Ma non credo che ci arriveremo». Due mesi fa, in missione a Londra, altro coniglio dal cilindro: «Noi siamo contro la Brexit perché siamo convinti che l’Ue possa essere una risorsa. Poi tutt’altro discorso si fa sull’euro...». In un documento della comunicazione M5S, inviato da Silvia Virgulti a tutti i parlamentari e svelato dalla Stampa nel luglio 2015, all’epoca del dramma dei migranti a Ventimiglia, si invi- tava a usare la tragedia in chia- Una manina ve no euro: «Questa storia di Giovedì sera, Ventimiglia può farci gioco per quando pareva stesse ritirare fuori il tema no euro e vincendo il no Europa dei burocrati». Remain, nel Se ricordiamo queste affertesto sulla mazioni, giravolte, cambi di idea, cinismi, è perché, tra la se- Brexit sul blog di Grillo è ra di giovedì e la giornata di ieri, apparso un ne sono successe un altro paio notevoli, nel Movimento, su Eu- punto 10 che diceva: «Il ropa ed euro. Nella tarda serata M5S è in di giovedì, quando sembrava secondo i sondaggi - che stesse Europa e non ha nessuna vincendo il Remain, è uscito sul blog un testo in dieci punti per intenzione di spiegare tutti i temi della abbandonarBrexit, ma al punto 10 c’era la». Ma circola un’altra scritto chiaramente: «Il M5S è versione in Europa e non ha nessuna insenza quel tenzione di abbandonarla. Se non fossimo interessati al- punto 10. E il 20 maggio, l’Unione europea non ci saremsul blog, il mo mai candidati (...). Ma ci sono molte cose di questa Europa punto 10 era totalmente che non funzionano. L’unico diverso modo per cambiare questa “Unione” è il costante impegno istituzionale, per questo il M5S si sta battendo per trasformare l’Ue dall’interno». Tuttavia esiste un’altra versione, ancora Salvini: sull’Europa un referendum, ma intanto è un voto per la “Renxit” Ma il leader leghista mette la cravatta e dice tanti “se” il caso ALBERTO MATTIOLI MILANO L’ atteso bollettino della vittoria c’è tutto. Da «Un grazie grande come il mondo agli inglesi, ora tocca a noi» a «Gli italiani non siano gli ultimi ad abbandonare la casa che brucia». Matteo Salvini scandisce: «Arriva da Londra uno schiaffo per Renzi, Napolitano, Prodi, Monti, quelli che pensano che l’Europa è cosa loro». E naturalmente l’alternativa è: «O stai con la Merkel, i massoni e i banchieri o stai con il popolo». Però, andando oltre gli slogan, la conferenza stampa del leader leghista dopo la Brexit è tutt’altro che estremista. Per essere lui, Salvini appare quasi moderato, perfino nel look: «Ho messo la cravatta!». La notizia vera è che non chiede l’uscita immediata dall’Unione, ma di riformarla: «La Ue ha l’ultima chance di cambiare. L’Italia dovrebbe proporre a Bruxelles, per l’ultima volta, di riscrivere i trattati. Se ci rispon- dono di no, allora ce ne andiamo. O almeno è questo che dovrebbe fare Renzi, invece di dormire o di rimandare delle direzioni di partito. Poco male: presto sarà l’ora del Rexit e quando saremo al governo provvederemo noi. Quanto al Parlamento europeo convocato per martedì, credo che ci ammaniranno la solita supercazzola». Però dal consueto «fuori subito» all’attuale «fuori se» la differenza c’è, e non piccola. E deriva da una riflessione non post Brexit ma post amministrative, quando in ben visibile nelle cache di Internet, senza il punto 10. Chi l’ha fatta introdurre quella frase, Di Maio? Sono stati gli stessi lettori del blog a rivoltarsi: «Vi hanno puntato una pistola alla tempia per scrivere il punto 10?». Per di più il 20 maggio apparve sul blog un altro testo, che invitava a liberarsi dal «cappio della moneta unica», e aveva un punto dieci totalmente diverso, che recitava così: «In Italia non si tiene un referendum sull’Europa dal 1989, ed i cittadini dovrebbero poter esprimere la loro opinione, senza dover sempre subire decisioni calate dall’alto. In ogni caso il governo italiano dovrebbe negoziare con Bruxelles condizioni favorevoli alla sua permanenza in Ue su una molteplicità di fattori che attualmente premiano solo ed esclusivamente i Paesi del Nord Europa». Qual è la verità? Ripeti una bugia cento, mille, un milione di volte, e diventerà verità, diceva qualcuno. Anche se quella bugia la cambi spesso. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI via Bellerio si è capito che con l’estremismo magari si avanza, ma di certo non si sfonda. Resta la richiesta di un referendum come quello britannico. Peccato che la Costituzione lo vieti, in materia di trattati internazionali. «Per questo abbiamo proposto un emendamento all’ultima riforma costituzionale, che naturalmente il Pd ha bocciato. Raccoglieremo le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare». Ma gli alleati non ci sono. In materia, il centrodestra non segue la Lega. «Al centrodestra dico di non avere paura del referendum, è sempre una vittoria della democrazia. Quanto a Grillo, ha fatto una capriola. I Cinque Stelle si mettano d’accordo con loro stessi. Io ho sempre detto che avrei votato per il “leave” anche quando i sondaggi lo davano perdente». Però Salvini dice anche che vorrebbe che i suoi figli «crescessero in Europa», anche se «non nella Ue». Guardi però che gli under 24 britannici hanno votato in massa per restarci... Momento di incertezza, «approfondiremo», poi interviene l’economista leghista Claudio Borghi Aquilini per dire che anche gli exit poll, come i sondaggi, sono taroccati dai soliti poteri forti plutomassonici, amen. Di certo, per Salvini «per il “remain” hanno votato i ricchi» (gli under 24, tutti milionari?), mentre il popolo ha scelto l’isolamento, sperando che sia anche splendido. Intanto, la Lega prosegue per la sua strada. La via italiana alla Brexit, promette Salvini, «inizia domani (oggi per chi legge, ndr) da Parma», alla convention «di ascolto» del Paese reale: «Noi ricostruiamo». Ma è un altro verbo non proprio da demolitore. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 16 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 Rilancio Per Letta la strada presa porta verso un burrone: l’unica possibilità è un rilancio che metta al centro i cittadini non banche e istituzioni Bisogna partire da progetti concreti su disoccupazione giovanile, la questione migratoria, e la sicurezza, con una Fbi europea La Grecia Per salvarla sono stati spesi 283 miliardi di euro ma i greci li hanno percepiti come insufficienti, perché sono stati dati quando la casa era già bruciata Gli strumenti ci sono tutti, serve la volontà dei Paesi membri di usarli non solo quando la casa è già bruciata, ma quando c’è il primo segnale di fumo Enrico Letta Ex ministro e premier ora direttore di Scienze politiche a Parigi FEDERICO BERNINI/LAPRESSE Intervista/1 FRANCESCA SCHIANCHI ROMA x premier italiano, oggi direttore di Sciences Po a Parigi dove tiene lezioni in inglese a ragazzi da tutto il mondo, Enrico Letta è un concentrato di europeismo. E Per Juncker non è l’inizio della fine della Ue. E’ d’accordo? Lei nei giorni scorsi ha ammonito che senza Regno Unito la Ue non sopravviverà… «Se l’obiettivo dell’Europa sarà solo sopravvivere, si decomporrà pezzo a pezzo. La strada presa negli ultimi dieci anni ci sta portando verso un burrone: l’unica possibilità è un rilancio che rimetta al centro i cittadini anziché le banche e le istituzioni». Come si fa? «Bisogna partire da progetti concreti su tre grandi problemi di oggi. La disoccupazione giovanile, coinvolgendo un milione di giovani europei in un Erasmus pro, un anno di apprendistato finanziato dall’Europa. La questione migratoria, con una polizia di frontiera comune. E la sicurezza, con una Fbi europea». Se cose così non vengono fatte si va verso la fine dell’Europa? «Sicuramente verso un ulteriore indebolimento. Bisogna agire subito: non possiamo aspettare le elezioni francesi e fra sedici mesi quelle tedesche, altrimenti non ritroviamo più nulla, bisogna agire subito dimostrando di aver capito la lezione». Per cambiare l’Europa serve cambiare i trattati? «No, gli strumenti ci sono tutti, serve la volontà dei Paesi membri di usarli non solo quando la casa è già bruciata, ma quando c’è il primo segnale di fumo. Per salvare la Grecia sono stati spesi 283 miliardi di euro, una cifra enorme: ma i greci l’hanno percepita come insufficiente, perché sono stati dati quando la casa era già bruciata, invece di intervenire quando si poteva ancora salvare la situazione». C’è un problema di leadership europea? «Ci deve essere una leadership collettiva coesa, ENRICO LETTA “Italia e Spagna pagheranno il conto dell’instabilità” L’ex premier: Roma a rischio per il suo enorme debito pubblico Lotta Parole d’ordine come “torniamo grandi”, “riprendiamo il controllo” rappresentano idee nazionaliste che vanno combattute che parli con una voce sola». Come si gestisce il divorzio? «Sarà un’operazione difficile, ma un’uscita ordinata è bene che avvenga il prima possibile. I due anni di cui parla l’articolo 50 del Trattato di Lisbona sono eccessivi: bisogna che in sei mesi tutti i dossier siano chiusi». Altrimenti? «Il rischio è una sequela di contenziosi giuridici che frenerà gli investimenti in Gran Bretagna e in Europa». L’Italia corre pericoli economici? «Sì. In caso di instabilità, i due Paesi nel mirino sono la Spagna, che da sei mesi non ha un governo, e l’Italia, perché ha un debito pubblico enorme». Renzi però rassicura che l’Italia ha ritrovato stabilità. Possiamo stare tranquilli? «Il problema principale è evitare di essere messi sotto esame. E l’unico modo per farlo è partecipare a un’iniziativa europea di rilancio della zona euro». E’ l’unica cosa che il governo può fare per mettere al riparo il Paese? «Bisogna soprattutto non perdere tempo. Vedo che sono già in programma alcuni vertici europei, mi sembrano buone iniziative». C’è il rischio che altri Paesi lascino la Ue? «Fino a un certo punto. Potrebbero farsi tentare la Danimarca o la Svezia, ma penso che il caos di queste ore spaventerà molti». Cambierà qualcosa nella nostra vita quotidiana? «Non domani mattina, ma nell’arco di due o tre anni sì. Chiunque abbia a che fare col Regno Unito si accorgerà quanto sia diverso fare parte di un mercato unico o essere trattati come Paese terzo: i miei studenti inglesi, per esempio, smetteranno di avere agevolazioni in base al reddito come hanno tutti gli europei». Cosa cambierà per gli inglesi? «Ci sarà una forte spinta centrifuga su Scozia e Irlanda del Nord. E Londra smetterà di essere la porta del mercato unico più ricco al mondo. L’Autorità bancaria europea lascerà Lon- dra: sarebbe il caso che Milano si candidasse a sostituirla». Cosa c’è alla radice di questa scelta inglese? «Parole d’ordine come “torniamo grandi”, “riprendiamo il controllo” rappresentano idee nazionaliste che, anche se hanno vinto, vanno combattute. Sono la medicina pietosa per malattie vere come le disuguaglianze. Dinamiche che si possono modificare solo coi fatti, e stando attenti a un uso accorto delle parole: troppi annunci rischiano di avere un effetto boomerang». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 Primo Piano .17 . E’ vero che la Commissione fa spesso cose del tutto inutili, non potendosi occupare del futuro dell’Europa finisce per occuparsi anche del rosmarino Gli italiani, e non solo loro, sono angosciati, ma rischiano di mettersi paura più per il tambureggiare dell’allarmismo che per motivazioni reali Romano Prodi Ex premier ed ex presidente della Commissione europea KAY NIETFELD /EPA Giovani tedeschi contrari alla Brexit in girotondo a Berlino HANNAH MCKAY/EPA POST BREXIT ROMANO PRODI FABIO CIMAGLIA/LAPRESSE Intervista/2 FABIO MARTINI BOLOGNA l primo piano di via Gerusalemme 7, nella casa bolognese di Romano Prodi, telefoni e telefonini squillano senza sosta, politici, accademici e media di mezzo mondo cercano il Professore, l’ultimo presidente di Commissione di un’Europa «felice», o quantomeno proiettata sul futuro. Prodi lasciò Bruxelles alla fine del 2005, in una stagione nella quale l’Europa era in crisi di crescita, mentre oggi c’è una crisi di identità: cosa è accaduto in questi 10 anni? «Da allora ad oggi all’Europa della speranza è succeduta l’Europa della paura. Ed è intervenuto un processo di ri-nazionalizzazione. Con l’uscita di Kohl, si sono l’avvicendati leader per i quali il prevalere degli interessi nazionali non si è accompagnato con una forte visione europeista». A Ma oramai le alchimie dei leader non lasciano più il segno: come spiega queste folate di opinione pubblica sempre più incontrollabili? «I cittadini non odiano l’Europa, odiano questa Europa, la gestione di questi anni: una politi- “Decisivo il vertice di Berlino l’Ue può rinascere o fallire” L’ex presidente della Commissione: i cittadini odiano l’Europa “burocratizzata” ca che non capiscono, che li danneggia. Una politica che ha distrutto il ceto medio». Ma ora la palla torna ai leader: il futuro dell’Europa si decide più nel vertice a quattro di Berlino o nei giorni successivi al Consiglio europeo di tutti i capi di governo? «Non ci sono dubbi: nell’incontro di Berlino». Lei ci crede? «Lo spero. Confido che la nuova Europa possa nascere lunedì a Berlino. Sennò l’Europa finisce». Gli altri Paesi seguiranno? «Di solito, nei grandi passaggi politici, funziona così: l’accordo lo fanno i Paesi “guida”. L’ultima volta accadde con l’euro. Furono decisivi, anche nella fase finale, i contatti diretti tra Germania e Francia, tra Germania e Italia. Se c’è una forte regia, il Consiglio segue. Al massimo può bloccare, ma le decisioni le prendono i Paesi più forti». In queste ore i mercati ballano e lo spread sale: sarà escalation? «No. Tutto questo mi preoccupa fino a un certo punto, credo che le turbolenze finanziarie dureranno poco, perché non c’è una forte sostanza che possa alimentarle. Anche se lo spread in queste ore è salito non poco». Ma l’anello debole delle banche? Gli italiani potrebbero mettersi molta paura, non pensa? «Gli italiani - e non solo loro - è naturale che siano angosciati, ma rischiano di mettersi paura più per il tambureggiare dell’allarmismo che per motivazioni reali. Ma occorre dire a tutti quel che è vero: che esiste un piano “B”, governo e Banca d’Italia faranno bene a ripeterlo. Naturalmente occorre vigilare onde evitare che il sistema bancario entri in crisi, a quel punto rischiando di andare in pezzi». Ma se la crisi finanziaria sui mercati dovesse perdurare, non pensa che la spinta a rompere il patto di Stabilità diventerebbe una tentazione per Paesi come l’Italia? E a quel punto non si rischierebbe la rottura con la Germania? «In questi giorni nessuno può rischiare di rompere il patto di Stabilità. Bisogna cambiare politica, ma attenzione, io non toccherei i Trattati. Non è quella la strada. Perché occorre evitare di tornare a politiche di bilancio senza controllo. Al tempo stesso però urge una svolta. Avviando una politica economica di espansione, che cambi la direzione e la quantità della spesa». Serve una svolta anche nella governance dell’Europa? «E’ vero che la Commissione fa spesso cose del tutto inutili, ma sono le sole cose che le lasciano fare. È ovvio che non potendosi occupare del futuro dell’Europa, perché è passato in mano agli Stati, finisca per occuparsi anche del rosmarino». Finora la Germania ha resistito alle richieste di cambiare dottrina economica e oltretutto la Merkel ha l’appuntamento elettorale del 2017: un circolo vizioso? «Fino a due sere fa pensavo che Bilanci «Bisogna cambiare politica, ma non toccherei i Trattati per evitare di tornare a politiche di bilancio senza controllo» quella scadenza potesse essere condizionante e dunque che nessuna decisione potesse essere presa prima di quella data. Ma a questo punto è diventato troppo rischioso aspettare. Anche per la Germania». Cameron? «Alla base di tutto c’è stata una sua scelta sbagliata. Il referendum ha indebolito la posizione della Gran Bretagna a Bruxelles, ha confuso gli elettori, è stato impostato da Cameron solo per interessi personali. E in questo senso, si potrebbe dire: ben gli sta». Nel 2005 Tony Blair mise il veto alla sua conferma a Bruxelles: c’erano già preannunci di un marcato euroscetticismo inglese? «Tra me e Blair c’erano state divergenze sulla guerra in Iraq, ma nel suo atteggiamento c’erano anche tracce euroscettiche nel senso che una Commissione forte e indipendente non piaceva a nessuno!». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12324567869AB9C567DEF LA STAMPA E www.mgkvis.it LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 . Estero .19 IL PONTEFICE A YEREVAN DI FRONTE AL PRESIDENTE SERZH SARGSYAN E ALLE AUTORITÀ POLITICHE E DIPLOMATICHE Il Papa in Armenia: “Fu il primo genocidio” Francesco parla a braccio e ricorda le “tragedie rese possibili da aberranti motivazioni razziali” ANDREA TORNIELLI INVIATO A YEREVAN SEGUE DA PAGINA 3 Lo ha chiesto papa Francesco prendendo la parola di fronte al presidente Serzh Sargsyan e alle autorità politiche e diplomatiche, nel palazzo presidenziale di Yerevan, in una grande sala con il tetto a botte decorato con stucchi, al termine del primo giorno della visita in Armenia. Il Pontefice ha citato i massacri perpetrati dai turchi cento anni fa e ha voluto aggiungere a braccio la parola «genocidio», non presente nel testo. «Noi non stiamo cercando colpevoli aveva detto il presidente riferendosi al genocidio - vogliamo solo che le cose siano chiamate con il loro nome, perché questo permetta a due popoli vicini di fare passi avanti verso una genuina riconciliazione». Francesco ha voluto ricordare il coraggio con cui l’Armenia ha testimoniato la sua fede, soffrendo molto ma tornando sempre a rinascere. Ha quindi parlato del «Metz Yeghérn, il “Grande Male”», lo sterminio di un milione e mezzo di armeni, iniziato nel 1915. Quella «tragedia, quel genocidio», ha aggiunto scandendo bene la parola dopo aver alzato lo sguardo dai fogli, «inaugurò purtroppo il triste elenco delle immani catastrofi del secolo Accoglienza Il Papa con il Catholicos Karekin II visita la cattedrale di Etchmiadzin, il «Vaticano armeno», dove sarà ospitato per due notti Un «segno di amore», lo ha definito Bergoglio, che «dice in maniera eloquente che cosa significhino l’amicizia e la carità fraterna» FEDERICO BERNINI/LAPRESSE scorso, rese possibili da aberranti motivazioni razziali, ideologiche o religiose, che ottenebrarono la mente dei carnefici fino al punto di prefiggersi l’intento di annientare interi popoli». «È tanto triste sia in questo armeno come negli altri due - ha aggiunto a braccio, riferendosi implicitamente alla Shoah e alle vittime dello stalinismo - le grandi potenze internazionali guardavano da un’altra parte». Nell’aprile dell’anno scorso, l’aver usato la parola «genocidio» da parte del Papa provocò una durissima reazione della Turchia, che richiamò l’ambasciatore LAPRESSE Il Papa bacia il Vangelo all’interno della cattedrale accreditato in Vaticano. Strappo poi ricucito. Bisognerà attendere le prossime ore per vedere quale sarà la reazione di Ankara. Francesco ha chiesto che la memoria dei fatti del passato eviti nuovi orrori. Quanti si dichiarano credenti devono unirsi per isolare chi strumentalizza il nome di Dio. Ha quindi osservato che oggi, «in particolare i cristiani, come e forse più che al tempo dei primi martiri» sono «in alcuni luoghi discriminati e perseguitati», mentre troppi conflitti» in varie aree del mondo causano «lutti, di- struzioni e migrazioni forzate di intere popolazioni». Il Papa ha fatto un appello perché i responsabili delle nazioni «intraprendano con coraggio e senza indugi» iniziative per porre fine a queste sofferenze, avendo come obiettivi primari la pace, la difesa e l’accoglienza «di coloro che sono bersaglio di aggressioni e persecuzioni». Appena atterrato in Armenia il Papa si è recato nella cattedrale di Etchmiadzin, il «Vaticano armeno», sede del Catholicos Karekin II, dove sarà ospitato per due notti. Un «segno di amore», lo ha definito Bergoglio, che «dice in maniera eloquente, molto più delle parole, che cosa significhino l’amicizia e la carità fraterna». Dopo l’ingresso in processione accompagnato dai canti liturgici, sfilando tra preti e vescovi apostolici vestiti di nero con il classico cappuccio a punta, il Papa e il Catholicos hanno baciato il Vangelo e una croce d’argento, e si sono abbracciati. Nel suo saluto, Francesco ha detto che l’unità e la collaborazione tra i cristiani mostra «all’intera società una concreta via percorribile per armonizzare i conflitti che lacerano la vita civile e scavano divisioni difficili da sanare». L’ecumenismo non interessa solo le varie confessioni cristiane. È anche un segno di pace per il mondo. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 20 .Cronache STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 NELLA TRAGEDIA DEL 12 GIUGNO HA PERSO LA VITA ANCHE UNA COPPIA stibile nell’appartamento della famiglia Pellicanò-Masella all’interno del quale è avvenuta l’esplosione con particolare riferimento alla manomissione volontaria dell’impianto gas o di parti dell’impianto». Ma i magistrati vogliono sapere di più. Vogliono essere sicuri che non si sia trattato solo di un banale incidente. E al consulente tecnico chiedono di accertare dettagli minuziosi, andando ad esaminare quel che resta dei tubi del gas, dello snodo con rubinetto, del flessibile di acciaio collegato alla cucina a gas. Nel loro conferimento dell’incarico i due magistrati scrivono: «Si accerti l’esistenza di segni o graffiature compatibili con utensili idonei allo smontaggio del dado-ghiera di serraggio del tubo flessibile in acciaio allacciato al piano di cottura». E ancora, per accertare che sia stato proprio il capofamiglia a decidere di fare una strage: «Si cerchino tracce biologiche e impronte latenti su SALVATORE GARZILLO/ANSA superfici ritenute utili e in particoFerito lare alle parti dell’impianto gas Giuseppe che sono risultate manomesse e Pellicanò, sugli strumenti rinvenuti utilizaccusato zabili per la manomissione». di strage Con la nomina di un perito anè ancora in che Giuseppe Pellicanò può dagravissime re incarico a un suo consulencondizioni, te. In attesa di ascoltare la sua come le due verità, dal letto di ospedale dofiglie di 7 ve si trova ancora in gravissie 11 anni me condizioni, come le sue due bambine di 7 e 11 anni. Milano, non fu una fuga di gas Un uomo indagato per strage È il marito della donna morta nell’esplosione dell’appartamento I tecnici: c’è la prova che l’impianto di erogazione è stato manomesso FABIO POLETTI MILANO Qualche sospetto era già venuto ai tecnici di A2A, la società municipalizzata per l’erogazione del gas a Milano. Lo scoppio che lo scorso 12 giugno aveva sventrato una palazzina in via Brioschi e che aveva provocato tre vittime una donna che viveva nell’appartamento e una giovane coppia che abitava a fianco - era stato provocato da 47 metri cubi di gas. Da un esame del contatore i tecnici avevano accertato che il gas aveva iniziato a fuoriuscire all’una di notte, 8 ore prima dello scoppio, ad una velocità di quasi 6 metri cubi all’ora. Un’enormità: per provocare un’esplosione basta 1 metro cubo e mezzo. Adesso c’è la prova che l’impianto di erogazione del gas è stato manomesso. E per questo nel registro degli indagati con l’accusa di strage finisce Giuseppe Pellicanò, un pubblicitario, il capofamiglia, il marito di Micaela Masella rimasta uccisa e dalla quale si stava separando, il padre di due bambine ancora ricovera- L’esame I tecnici hanno accertato che l’esplosione della palazzina di via Brioschi è stata provocata da 47 metri cubi di gas ANSA Il sorriso Giuseppe Pellicanò, 51 anni, e la moglie Micaela Masella, 43 anni, morta nell’ esplosione te in gravissime condizioni in ospedale, un uomo depresso che forse in quel modo aveva cercato di uccidersi e di sterminare la famiglia. Un’ipotesi più che verosimile visto che l’uomo era in cura per depressione. Mentre la moglie si era affidata a un mediatore famigliare per le pratiche di separazione e per renderla meno traumatica soprattutto alle due figlie. La decisione di iscrivere nel registro degli indagati per strage Giuseppe Pellicanò è arrivata dopo che i tecnici del gas e i vigili del fuoco hanno accertato che l’impianto era stato manomesso. I magistrati Elio Ramondini e Nunzia Gatto hanno deciso inoltre di avviare altri approfondimenti tecnici. In particolare lunedì verrà dato un incarico a un perito di accertare «la causa della fuoriuscita del gas combu- 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI OMICIDIO MEREDITH Primo permesso di 36 ore per Guede PERUGIA Trentasei ore di permesso premio per Rudy Guede, oggi e domani. Il 29enne ivoriano è nel carcere di Viterbo, condannato in via definitiva a 16 anni per concorso nell’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia il 1° novembre 2007. Rudy Guede trascorrerà le ore di permesso premio a Viterbo, in una struttura del Gavac, associazione di assistenti, volontari e animatori carcerari, seguito dal gruppo di lavoro creato dal Centro per gli Studi Criminologici a sostegno dell’innocenza di Guede. Finora Guede non ha mai usufruito di alcun permesso, ottenuto in tal caso alla prima richiesta e dopo aver scontato la metà della pena. Il giovane, che si dichiara innocente rispetto ai reati per cui è stato condannato in via definitiva, dovrebbe laurearsi a luglio con una tesi sui mass media alla facoltà di Storia di Roma Tre. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI E’ mancato Pier Carlo Jorio Lo annuncia la famiglia. Orari telefonare 14 - 18. - Torino, 23 giugno 2016 Giubileo 011.8181 Marco Boglione con Stella, Maria e Rocco sono vicini con l’affetto, l’amicizia e la stima di sempre ad Alex per la perdita del papà Architetto Intervista ANTONELLA MARIOTTI Q uattro anni. Quattro anni di pianti, giochi, pranzi e cene, colazioni mezzi addormentati, lotte finte sul lettone e corse e rincorse nei giardini con i cani, a fare nascondino e mangiare il gelato. Tutto questo è finito un mattino in un ufficio con una comunicazione: «Le bambine saranno date in adozione». Mauro Ferri, 49 anni, veterinario e sua moglie Tiziana Cardile, architetto, hanno dovuto rinunciare a Bianca 7 anni e Sabrina 10, sono stati genitori affidatari per quattro anni e a loro non è stato concesso di adottare le bambine. Adesso Bianca e Sabrina avranno due famiglie diverse, cognomi diversi. Mauro e Tiziana hanno affidato un messaggio a Facebook «come un messaggio in bottiglia» perché le piccole possano, un giorno, ritrovare quei «genitori in affitto». Mauro Ferri, perché avete usato i social per il vostro appello anziché contattare gli assistenti sociali? «Circa un anno fa le nostre figlie, perché così le pensiamo noi, sono state allontanate e trasferite in una casa famiglia. Ci avevano detto allora che questo avrebbe favorito il riallacciare i rapporti con la madre biologica, perché secondo gli psicologi era di nuovo possibile per lei prendersi cura delle bambine, il Separati Così su la Stampa Circa un anno fa Mauro Ferri e la moglie Tiziana Cardile sono stati separati dalle bambine che avevano avuto in affidamento per 4 anni Pier Carlo Jorio - Torino, 24 giugno 2016 Il Consiglio di Amministrazione con il Collegio Sindacale e tutte le Risorse Umane del Gruppo BasicNet si stringono con infinita stima e amicizia al collega e amico Alex per la scomparsa del papà Architetto Pier Carlo Jorio - Torino, 24 giugno 2016 Il «Buongiorno» di Massimo Gramellini dedicato alla storia di Sabrina e Bianca. 1 Lorenzo ed Alessandro Boglione sono vicini all’amicoe collega Alex Jorio con grande affetto. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI “Non ci strapperanno Sabrina e Bianca Siamo pronti alla battaglia legale” Parla la coppia che ha avuto le sorelle in affidamento per quattro anni Sul social progetto con la madre biologiMauro Ferri e la moglie Tiziana Cardile hanno affidato a Facebook un messaggio diretto alle due bambine: «Devono sapere che noi non le abbiamo abbandonate» ca è poi fallito e le bambine dichiarate in stato di abbandono. Era stata la madre stessa a chiedere l’allontanamento da noi perché sarebbe stato più facile per lei ricostruire un rapporto, diceva. Mia moglie ha scritto quel post perché ci siano sentiti abbandonati, volevamo mandare un messaggio alle nostre figlie, noi non le abbiamo abbandonate». Vi sono stati preclusi i rapporti con Bianca e Sabrina? «No, ma la comunità è molto distante da Torino e le bambine sono rimaste lì per un anno. Abbiamo fatto il possibile per restare in contatto con loro: ci è stato concessa una telefonata la settimana e tutti weekend. Erano le nostre 48 ore di libera uscita. Dopo qualche mese i fine settimana si sono ridotti a uno. Dicevano che per le bimbe era troppo pensante andare e tornare dalla comunità. Tutto è precipitato a metà mese». Che cosa è successo? «Il 15 giugno siamo stati convocati: ci hanno detto che le bambine sarebbero andate in famiglie diverse e rese adottabili. Le due famiglie di Bianca e Sabrina sarebbero state scelte tra quelle disponibili a creare una relazione fra di loro perché le bambine possano continuare a vedersi. Noi sappiamo quanto sarà difficile per Sabrina separarsi da Bianca». Ora pensate di agire anche legalmente? «Una delle paure di mia figlia più piccola era il timore di es- Il futuro Bianca e Sabrina saranno divise: andranno in famiglie diverse e rese adottabili sere separata dalla sorella. Speriamo ci sia un passo indietro. Sulle vie legali non sappiamo ancora cosa fare, anche se credo ci affideremo a un esperto. Diversi avvocati si sono proposti, abbiamo sempre creduto nelle istituzioni ma ora pensiamo di fare diversamente». Sapevate dall’inizio che essere genitori affidatari era un ruolo a tempo? «Sì, ci è sempre stato detto che noi eravamo “una risorsa”, che il nostro amore era a senso unico, che devi dare e basta, però è dura quando ti dicono di non dare più. In ogni caso adesso una legge c’è, mia figlia più grande potrebbe anche scegliere, si potrebbe chiedere a lei...». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il Presidente e tutte le Risorse Umane della BasicItalia S.p.A. partecipano al lutto del collega Alessandro Jorio e della sua famiglia per la perdita del caro papà Architetto Pier Carlo Jorio - Torino, 24 giugno 2016 E’ tornato alla Casa del Padre Vinicio Cassano Ne danno il triste annuncio Amalia, i figli e i parenti tutti. Funerale lunedì 27 ore 10,30 parrocchia di Sant’Andrea in Castelnuovo Don Bosco. - Castelnuovo, 24 giugno 2016 ANNIVERSARI 2006 25 giugno 2016 Amalia Arnaud nata Bozzoli Nel X anniversario della sua scomparsa i figli Fabrizio e Cristiana con Antonia e Antonio e i nipotini Ferdinando e Aimone ricordano la sua presenza con affetto e gratitudine. 1981 2016 Roberto Maggio Ricordandoti. 2011 2016 Carla Scapino Masala Sempre nel nostro cuore. LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 Cronache .21 . HUMAN TECHNOPOLE, BOTTA E RISPOSTA TRA SCIENZIATI ALLA STATALE DI MILANO Lite sulla ricerca italiana Cattaneo attacca Cingolani La senatrice: “Regole non rispettate”. Il direttore dell’Iit: “Accuse false” NICLA PANCIERA MILANO L’occasione era il convegno «Il finanziamento della ricerca in Italia» organizzato dalla Statale di Milano e dal Gruppo 2003 (sulla carta il centro del dibattito era la debolezza strutturale del nostro paese che con gran trascuratezza si permette di perdere i suoi cervelli); come ci si aspettava l’atmosfera si è riscaldata quando si è tornati a parlare del progetto Human Technopole (HT), il Polo della ricerca destinato ad occupare gli spazi dell’Expo 2015 e la cui gestione è stata affidata all’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova. «La competitività e la trasparenza nella selezione e distribuzione dei fondi sono criteri che vanno rispettati sempre, sia che le linee di ricerca siano dettate dai ricercatori (bottom-up) sia che esse siano stabilite dall’alto (topdown)» ha affermato Elena Cattaneo, che illustrando l’ultima delle sue slide ha citato il progetto HT, definendolo «all’antitesi rispetto alle regole vigenti nel mondo scientifico internazionale». Tanto che la senatrice ha parlato di «improvvisazione, opacità delle decisioni del governo, disuguaglianza dell’accesso libero alla competizione delle risorse pubbliche, discrezionalità, assenza di meritocrazia». Che fare ora? «Ripristinare i binari della corretta erogazione dei fondi pubblici per mirare alla massimizzazione dell’investimento». Ovvero, «libera competizione, trasparenza e moralità». A stretto giro di posta è arrivata la replica del direttore scientifico dell’Iit, Roberto Cingolani, che non accetta lezioni di moralità. Pur non invitato ad intervenire, era presente in sala insieme ad una trentina di suoi ricercatori e Agenzia Europea Via libera a farmaci anti leucemie 1 Il Committee for Medicinal Products for Human Use (Chmp) dell’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema), in accordo con il Committee for Advanced Therapies (Cat), ha espresso parere favorevole all’immissione condizionata in commercio per Zalmoxis (Tk), una terapia cellulare contro la leucemia che consente il trapianto di cellule staminali ematopoietiche da donatori parzialmente compatibili. La terapia è stata messa a punto da MolMed, un’azienda biotecnologica focalizzata su ricerca, sviluppo, validazione clinica e produzione di innovative terapie geniche e cellulari: una volta infuse nei pazienti, queste cellule facilitano l’effetto antileucemico. LUCA MATARAZZO/FOTOGRAMMA ha risposto indirettamente alla Cattaneo. «Concordo sulla competizione e la necessità di bandi internazionali. Ricordo che lo studio è stato redatto assieme ai delegati dei rettori in 114 incontri. Iit e il Technopole non sono la stessa cosa. Se poi qui si tenta di dimostrare che chi sta facendo lo studio di fattibilità è un bandito, non è trasparente ed è anche un ignorante, allora ciò è falso e immorale». La replica «puntuale e durissima con i numeri» è da oggi online sul sito dell’Istituto. Nel botta e risposta, anche gli 80 milioni che il decreto-legge numero 185 «attribuisce all’Iit per la realizzazione di un progetto scientifico e di ricerca». Questi soldi, precisa Cingolani, «non sono iscritti al bilancio Iit, non sono fruibili finché una legge non stabilirà che HT si farà e sono stanziati per lo start up di chi ne avrà la gestione», chiunque sarà. E sono in molti a chiedere che a ricevere i fondi e avviare le procedure di reclutamento sia un ente terzo giuridicamente autonomo. Lo auspica anche Luca Vago, rettore della Statale di Milano, la cui posizione è condivisa dalla Conferenza dei Rettori: «Ora ci vuole un segnale discontinuità. Va prevista un’architettura gestionale differente da quella dell’attribuzione a un unico organismo. E ci vuole chiarezza sul mandato, altrimenti si generano troppi equivoci». Il messaggio è chiaro: «Se si insiste sull’attribuzione a Iit della responsabilità del progetto, è meglio che sia solo Iit a farlo». per migliorarne la piattaforma. Gli scienziati - da Usa, Regno Unito, Giappone e Germania hanno risposto. Secondo le prime indiscrezioni trapelate dal ministero, nel complesso hanno valutato positivamente il progetto, spiegando che potrebbe cambiare le sorti della scienza italiana, se ben gestito, e che rappresenta un innovativo tentativo di combinare dati scientifici, sequenziamento genetico e nutrizione per raggiungere un’essenziale comprensione dei tumori e delle malattie neurogenetiche. Hanno anche avanzato dubbi, proposto modifiche: dalla leadership al reclutamento, alla necessità di rivedere alcune parti del progetto, ad esempio integrarlo con un laboratorio di epigenomica. Il progetto finale, dopo aver recepito tutte le rac- comandazioni contenute nelle valutazioni internazionali, verrà consegnato al governo cui spetta decidere come procedere: se finanziarlo, come finanziarlo, a chi affidarlo, se creare un nuovo soggetto per svilupparlo, se mettere a bando, in tutto o in parte, i vari programmi, una parte dei quali potrebbero partire quasi subito. Human Technopole sorgerà sulle ceneri di Expo e dovrà, per alcune strutture attendere almeno un paio d’anni lo smantellamento dei padiglioni e delle infrastrutture. Potrà contare su un finanziamento, erogato dal ministero del Tesoro, non da quello della Ricerca, consistente: 80 milioni il primo anno e, a seguire, una cifra variabile ma non superiore a 150 milioni l’anno. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Dal Tesoro altri 150 ogni anno Analisi ANDREA ROSSI TORINO N SEZIONE FALLIMENTARE CONCORDATO PREVENTIVO EUROSOL PALIMODENA SRL - R.G. N.2/2016 CONC. COMMISSARIO GIUDIZIALE: avv. Giancarlo Guarini GIUDICE DELEGATO: dott.ssa Rossella Mastropietro AVVISO DI VENDITA DI BENI MOBILI Si rende noto che il Tribunale ai sensi e per gli effetti degli artt.163 bis, 105,107 e 108 R.D. 16.03.1942 n.267 ha disposto procedersi alla vendita competitiva di seguenti beni mobili di proprietà della società Eurosol Palimodena srl in pendenza del termine concesso ex art.161 sesto comma R.D. 16.03.1942 n.267 per il deposito della proposta di concordato preventivo, del piano e della documentazione prescritta dal secondo e terzo comma dello stesso art.161 R.D. 16.03.1942 n.267: LOTTO 1 • n.1 Sonda Comacchio MC 1.500 matricola 1487 anno 2010 completa di kit jet grouting PREZZO BASE EURO 175.000,00 oltre Iva LOTTO 2 • n.3 vasconi IPC • n.1 dissabbiatore SAICI matricola 411201 anno fabbricazione 2004; • n.1 miscelatore per bentonite • n.3 pompe IPC a scoccio/elettriche • n.3 container • n.1 baracca spogliatoio 2,50 x 6,00 PREZZO BASE EURO 14.000,00 oltre Iva LOTTO 3 • Gru Cingolata Link Belt LS108C sn 9LKJK1556 completa di contrappeso AB, braccio, bozzello, documenti ISPELS – anno di fabbricazione 1978; • Centrale Idraulica K101 Casagrande – matricola K100ZC0146 – anno di fabbricazione 2005 – e di attrezzatura per scavo diaframmi Kelly tipo Casagrande KRC 2.28 matricola M6E3 – complete di benne K2500 e K3000 e valve di scorta ( 2500x500 – 2500x1000 – 3000x800 – 3000x1000 ) PREZZO BASE EURO 83.700,00 oltre Iva LOTTO 4 • Benna Casagrande DL4 completa di valve 400-500-600. PREZZO BASE EURO 7.000,00 oltre Iva LOTTO 5 • Sonda tipo Casagrande C – matricola C4ZC0115 – anno di fabbricazione 2005. PREZZO BASE EURO 37.000,00 oltre Iva La procedura competitiva di vendita di tali beni si terrà il giorno 27.07.2016 alle ore 11.00 mediante il sistema della raccolta di offerte segrete in busta chiusa e successiva gara in forma orale da esperirsi innanzi al Commissario Giudiziale presso la sede dell’Ordine degli Avvocati di Ivrea – Uffici Giudiziari - in Ivrea, via Cesare Pavese n.4. Gli interessati dovranno consegnare le offerte segrete di acquisto entro le ore 12.00 del giorno 26.07.2016 precedente la data fissata per l’asta presso la Segreteria dell’Ordine degli Avvocati di Ivrea e devono essere redatte – a pena di esclusione – secondo le modalità descritte nel disciplinare di vendita pubblicato in “data room” del CONCORDATO PREVENTIVO EUROSOL PALIMODENA R.G. N.2/2016 sul sito www.fallimentiivrea.com e che ciascun interessato potrà richiedere anche direttamente al Curatore. I beni descritti e ricompresi in ciascuno dei lotti indicati sono attualmente utilizzati in regime di locazione da soggetti terzi e, ove aggiudicati a soggetto diverso dai locatari, saranno restituiti da questi ultimi al soggetto risultato cessionario, sotto il controllo del Commissario Giudiziale, entro il termine di 15 giorni dalla aggiudicazione definitiva ed il recupero di detti beni avverrà a cura e spese dei terzi aggiudicatari. In presenza di una sola offerta segreta valida si procederà all’aggiudicazione in favore dell’unico offerente e nel caso di più offerte valide si procederà alla gara tra i più offerenti utilizzando come prezzo base il valore più alto delle offerte pervenute per tale lotto. La gara si svolgerà immediatamente dopo la lettura delle offerte e ad essa potranno partecipare senza condizione tutti gli offerenti per tale lotto con aumenti nella misura di € 500,00 da dichiarare entro lo scadere di un minuto dalla dichiarazione dell’offerente precedente; sarà ritenuto aggiudicatario del lotto il miglior offerente allo scadere del tempo concesso per l’ultimo rialzo del prezzo offerto. Le offerte segrete di acquisto devono essere accompagnate dalla cauzione, costituita mediante assegno circolare dell’importo corrispondente al 20% del prezzo offerto intestato a “CONCORDATO PREVENTIVO EUROSOL PALIMODENA SRL – TRIBUNALE DI IVREA R.G. N.2/2016”. In caso di assenza di offerte verranno comunque ritenute valide le offerte pervenute per ciascun lotto dalle società ora locatarie dei beni. Il Commissario Giudiziale riferirà immediatamente al Tribunale l’esito della gara allegando il relativo verbale per consentire allo stesso Tribunale l’esame e valutazione della stessa e procedere alla aggiudicazione dei lotti. Resta salva la possibilità per il Tribunale di sospendere la gara o di non autorizzare la stipulazione dei contratti di compravendita per i motivi di cui all’art.108 R.D. 16.03.1942 n.267 ovvero in mancanza di presentazione da parte della società Eurosol Palimodena srl della proposta, del piano concordatario e della domanda documentazione di cui al secondo e terzo comma dell’art.161 R.D. 16.03.1942 n.267 entro il termine già assegnato dal Tribunale od eventualmente dallo stesso prorogato per l’accertamento dei giustificati motivi. L’offerente aggiudicatario dovrà provvedere al versamento del saldo prezzo, oltre alle spese a carico dell’aggiudicatario, al netto della cauzione che sarà imputata, in caso di pagamento, al pagamento del saldo prezzo, al più tardi al momento della stipula dell’atto di vendita a mezzo di scrittura privata autenticata dal notaio indicato dal Commissario Giudiziale da effettuarsi entro e non oltre 10 giorni dall’aggiudicazione. La stipulazione dell’atto di vendita sottoscritto quale parte venditrice dalla società Eurosol Palimodena srl alla presenza del Commissario Giudiziale. Nel caso di mancata sottoscrizione dell’atto di vendita per fatto o colpa dell’aggiudicatario, quest’ultimo si intenderà decaduto dall’aggiudicazione e la procedura avrà diritto di incamerare la cauzione, salvo il diritto al maggior danno. In tal caso la procedura potrà aggiudicare il lotto al soggetto che abbia presentato la seconda offerta di importo più elevato rispetto a quella risultata aggiudicataria. Gli effetti contrattuali – inclusi quelli traslativi – si produrranno solo al momento della stipulazione della scrittura privata autenticata che avverrà entro i 20 giorni successivi alla data di aggiudicazione. Le offerte di acquisto saranno ritenute, in ogni caso, irrevocabili e vincolanti per un periodo di tempo di 60 giorni successivi alla data della gara. Le spese, anche relative alle imposte di legge, relative agli atti che si renderanno necessari al trasferimento della proprietà dei beni ( anche per eventuale trascrizione / volturazione ) saranno a carico dell’acquirente e dovranno essere versate da quest’ultimo all’atto della sottoscrizione delle scritture private autenticate di compravendita. Si rende noto, per quanto occorra, che i trasferimenti dei beni oggetto della gara saranno soggetti ad imposta di registro, se dovuta per legge. Per ulteriori informazioni e dettagli potrà essere contattato direttamente il Commissario Giudiziale Avv. Giancarlo Guarini ( tel. 0125.641498 – email [email protected] ). Ivrea, 20.06.2016 Il Commissario Giudiziale Avv. Giancarlo Guarini Elena Cattaneo durante il suo intervento ieri mattina Il progetto va avanti Governo pronto a erogare i primi 80 milioni di euro on potendo competere con grandi realtà mondiali - sia per risorse a disposizione, sia perché la ricerca in alcuni campi è già in fase avanzata - la sfida di Human Technopole è qualcosa di diverso: mettere insieme una serie di campi della ricerca che hanno come collante l’analisi dei dati. Non sarà dunque solo un grande laboratorio per la super-genomica né per la genomica alimentare. Sarà un TRIBUNALE ORDINARIO DI IVREA istituto per la ricerca ad alto livello in cui - attraverso la scienza dei dati - si cercherà di costruire algoritmi specifici (alcuni già creati) con cui estrarre più informazioni di quelle attualmente disponibili. Il progetto è stato inviato a sette grandi esperti internazionali, membri di istituti riconosciuti a livello mondiale, dal Mit al Max Planck Institute. Una scelta compiuta per dare credibilità a Human Technopole e 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Unione Bassa Sesia Comune di Carpignano Sesia Avviso per la manifestazione di interesse per l’affidamento della concessione del servizio di ristorazione scolastica per il periodo dal 01.09.2016 al 31.08.2020, ai sensi dell’art. 36 comma 2 lettera b) del D.Lgs. n. 50/2016. La manifestazione di interesse coincide con la presentazione della propria offerta. Importo a base d’asta euro 499.548,00, al netto di oneri per la sicurezza e di iva. Scadenza ore 12.30 del giorno 25/07/2016. Documentazione reperibile sul sito internet http://www.unionebassasesia.it oppure http://www.comune.carpignanosesia.no.it 12324567869AB9C567DEF LA STAMPA 77 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 Cronache .23 . LE STORIE «La Collina del vento» L’esterno del teatro di Bergolo in Alta Langa Il finanziamento governativo di 1 milione di euro premiava i progetti inviati più in fretta con un «click» su Internet BRUNO MURIALDO Il Teatro della Pietra nasce in Langa lungo la via dei mercanti del sale Inaugurata a Bergolo l’avveniristica struttura che ripropone il modello greco-romano MANUELA ARAMI BERGOLO (CUNEO) S ono state calpestate per secoli dai mercanti del sale sulla via che collega il Piemonte meridionale alla Liguria. Dai pellegrini che viaggiavano carichi di fatiche, avventure e sogni. Dai soldati che, con il loro seguito di violenze, turbavano i ritmi di una vita contadina scandita da stagioni e feste. Le pietre sono l’elemento dominante di Bergolo, 80 anime nell’Alta Langa cuneese. Con l’arenaria o «pietra di Langa» sono stati costruiti edifici storici, case, archi e l’acciottolato dell’unica via. Di arenaria sono fatte le sculture, i mosaici e altre opere d’arte che costellano il centro e la collina circostante. Con questa pietra, friabile e modellabile, dalle venature brune e giallastre, è stato realizzato anche un teatro. La maxi arena, in stile greco-romano, con 250 posti al co- 250 posti al coperto per la maxi arena in stile greco romano, non a caso si chiama «Cavea» BRUNO MURIALDO perto, è stata progettata e costruita grazie al finanziamento governativo di 1 milione di euro (l’iniziativa «6000 Campanili», che ha premiato i progetti inviati più rapidamente, con un «click» su Internet, alla sca- denza. Una «manna» per un paesino, dove i servizi principali scarseggiano. La struttura, che ospiterà musica, teatro e presentazioni di libri, è stata inaugurata ieri, con il concerto dei «Penta- brass» del Regio di Torino. Il nome («Cavea») e la location («La Collina del vento») catturano l’attenzione ed evocano poesia. Con la scenografia naturale, che dal palco si specchia sulle colline dell’Alta Langa, dove si possono riscoprire i vantaggi di spostarsi lentamente, incontrare, assaporare, riempirsi gli occhi di cielo e nuvole. Di sentire il vento che risuona tra chiesette, torri e castelli. Dall’arena lo sguardo spazia a 360 gradi: le onde morbide del mare di Langa si allargano fino all’orizzonte. Sino, poeticamente, a suggerire un leopardiano «Infinito». Vicino al teatro di Bergolo, nell’antichità fu eretto un tempio pagano dedicato a Diana, dea della caccia e della luna. La «Cavea», inoltre, è vicino alla cappella medievale di San Sebastiano, su una cava di arenaria. Il sindaco Mario Marone: «Il “teatro della pietra” è stato realizzato non solo per convegni, spettacoli e quindi fare “cultura”, ma anche come monumento all’uomo di Langa, che con fatica nei secoli addietro ha forgiato un territorio della “Malora”, rendendolo abitabi- Dopo due secoli la parrocchia contesa torna nella sua diocesi Sozzago, nel Novarese, dipendeva da Vigevano SIMONA MARCHETTI SOZZAGO (NOVARA) D omani l’orologio a Sozzago tornerà indietro di quasi 190 anni, rimettendo ordine in una strana vicenda che risale al 1829. La parrocchia del borgo sarà restituita alla diocesi di Novara, da cui dista una decina di chilometri, insieme a quella di Vignarello, frazione di Tornaco. Finora appartenevano a Vigevano che in compenso si riprenderà Gravellona Lomellina. «Per noi sarà un ritorno a casa» conferma il sindaco di Sozzago, Carla Zucco. Una variazione più formale che sostanziale anche a Gravellona Lomellina: «Abbiamo sempre avuto ottimi rapporti con No- Domani la festa La parrocchia sarà restituita alla diocesi di Novara, da cui dista una decina di chilometri. Fino a oggi appartenevano a Vigevano che in compenso si riprenderà Gravellona Lomellina vara, ritengo che resteranno tali anche con Vigevano», ribadisce il sindaco Franco Ratti. Di novità ce ne dovrebbero essere poche, conferma Ambrogio Rosina, responsabile del consiglio pastorale: «Un po’ ci dispiace, perché finalmente avevamo trovato un equilibrio grazie a don Luciano Dall’O, l’attuale amministratore parrocchiale. L’oratorio è tornato a funzionare, dall’anno scorso è ripartito anche il Grest, il centro estivo. Speriamo che tutto prosegua così». Il sacerdote vigevanese minimizza: «Li ho salutati domenica scorsa: ora sono spiacenti, tra poco tutto tornerà come prima». La parrocchia lomellina invece manterrà il parroco attuale, PAOLO MIGLIAVACCA don Sergio Bagliani: qui l’anno scorso si era tenuto anche un referendum, e la comunità per timore di perdere il sacerdote aveva scelto di non cambiare. Così sarà, mentre Sozzago entrerà a far parte dell’unità pastorale di Trecate. «Abbiamo già fatto un incontro con il par- roco, don Ettore Maddalena aggiunge Rosina - siamo certi che la vicinanza dei sacerdoti aiuterà la nostra piccola comunità». Entrambe le parrocchie fino a domani sono delle «enclave», completamente circondate dal territorio dell’altra diocesi: un pezzo di Piemonte La storia Nel 1829 il cardinale novarese Morozzo della Rocca prese Gravellona Lomellina per il ricco lascito le e oggi visitato e vissuto anche da tanti turisti. Ne scaturiscono emozioni e suggestioni date dalle tenui sfumature dell’arenaria in un luogo della brughiera, dove il vento Marino, la Tramontana e il caldo Scirocco si abbracciano». Tutto in paese è collegato alla pietra. L’idea di togliere intonaci e stucchi dai fabbricati per lasciare l’arenaria «a vista» è stata pionieristica: era la metà degli Anni ’70 e, dopo Bergolo, tutti i Comuni delle Langhe hanno preso ad esempio quella modalità di restauro, riscoprendo centri storici e ripavimentando le strade come usava un tempo. Insieme con le prime manifestazioni culturali, come il «Cantè Magg», è stata una rivoluzione per contrastare lo spopolamento. La scommessa, appassionata e convinta, è stato il turismo, allora sconosciuto. Oggi si potrebbe chiamare slow. Ma per l’epoca fu un’illuminazione. In principio ci furono entusiasmo e buone idee, poi arrivarono gli eventi che ancora oggi attirano visitatori da tutto il mondo, come i concerti e le iniziative d’arte. Dal 2 al 9 luglio torna il corso estivo per ragazzi «Musica, naturalmente!», arrivato al suo decimo anno, con iscritti da Torino e Milano. E Il concerto finale si terrà il 9 luglio proprio all’arena. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI in Lombardia e viceversa. Sono stati i due vescovi, monsignor Giulio Franco Brambilla a Novara e monsignor Maurizio Gervasoni a Vigevano, ad aver trovato finalmente un accordo per rimettere a posto questa anomalia che risale al 1829. Il cardinale Giuseppe Morozzo della Rocca, potente vescovo della città piemontese, con un colpo di mano si riprese Gravellona Lomellina per non perdere un ricco lascito. A compensazione, aveva offerto Sozzago. L’incongruenza era evidente, ma fino ad ora non si era mai riusciti a trovare un’intesa. Domani le due tessere di questo puzzle secolare torneranno al loro posto. Le due chiese ospiteranno una celebrazione speciale: a Sozzago, arriverà monsignor Brambilla. «Era ora - spiega il sindaco - Sozzago è Novara: da sempre festeggiamo san Gaudenzio, a gennaio è tradizione andare a far visita allo scurolo, in Duomo e comprare i marroni. Non abbiamo mai avuto problemi, finché i parroci erano residenti. Purtroppo la carenza di vocazioni ha creato difficoltà anche a noi». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 24 STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 ECONOMIA FINANZA Il punto della giornata economica Italia & FTSE/MIB -12,35% 15.723 punti FTSE Italia All Share -11,75% EuroDollaro Cambio 1,1124 Petrolio dollaro/barile 47,64 All’estero Dow Jones (NewYork) -3,38% Nasdaq (New York) -4,12% Dax (Francoforte) -6,82% Ftse(Londra) -3,15% Oro Euro/grammo 38,5470 IL BOARD DELLA RCS: L’OFFERTA DELL’EDITORE DI LA7 NON È SUFFICIENTE Cda Rizzoli: nuovo no a Cairo E Bonomi rilancia a quota 0,80 Isoci:conl’Opa10centinpiùadazione.IltitoloresistealcrollodelleBorse FRANCESCO SPINI MILANO Andrea Bonomi rilancia la sua offerta su Rcs, mentre il cda del gruppo che pubblica il Corriere della Sera boccia la proposta di scambio di Urbano Cairo anche dopo la revisione al rialzo. Al termine di una giornata di riunioni la International Media Holding - a cui oltre a Bonomi partecipano Diego Della Valle, Mediobanca, Unipol e Pirelli - ha deciso di alzare la posta dell’offerta di acquisto (Opa) da 0,70 a 0,80 euro. In questo modo il corrispettivo proposto in cambio di ciascuna azione Rcs non solo va oltre il valore di Borsa, ma rientra nell’intervallo di congruità di 0,80-1,13 euro che l’advisor indipendente della Rizzoli, il professor Roberto Tasca, aveva individuato per il titolo in base ai flussi di cassa attesi dal gruppo. Non era una decisione scontata, soprattutto dopo la tempesta perfetta che si è scatenata sul mercato in seguito al risultato del referendum che sancisce l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e che rende assai incerto l’andamento Meridiana No dei sindacati al piano del Qatar 1 La proposta di ANSA Il quartier generale di Rcs in via Rizzoli a Milano dei listini nei prossimi giorni e nelle settimane a venire. A un certo punto si era diffusa la voce di un mancato rilancio. L’idea era che anche a 0,70 euro l’Opa in contanti, nella tempesta delle Borse, avrebbe potuto prevalere sull’Ops di Urbano Cairo, nonostante il rilancio di venerdì scorso. Alla fine ha prevalso il gioco d’attacco: Bonomi&C hanno deciso di alzare di 10 centesimi l’offerta in una gara di rilanci che, venerdì dopo venerdì, accompagnerà le due offerte fino al termine, fissato per il 15 luglio. Finora l’Opa di International Media Holding ha raccolto adesioni per lo 0,006% del capitale, quella di Cairo, partita una settimana prima, è allo 0,013%. In Borsa, anche in una seduta complicata come quella di ieri, Rcs ha sostanzialmente tenuto, proprio nella prospettiva del rilancio. Ha perso «solo» il 2,87%, ma è rimasto ben Qatar Airways per Meridiana non piace ai sindacati, ma c’è ancora un po’ di tempo, fino a domenica, prima di gettare la spugna. Dopo la ripresa del dialogo tra le parti e la decisione di posticipare di 72 ore la chiusura della procedura di mobilità, i sindacati definiscono «irricevibili» le proposte della compagnia araba su esuberi e contratto e chiedono che vengano introdotte modifiche. E mentre il governo è in campo con una serrata mediazione, i vertici dell’azienda sarda preparano una missione a Doha per evitare un nuovo strappo. al di sopra dei livelli dell’Opa pre-rilancio, a 0,76 euro. Più marcato è stato invece il calo della Cairo Communication, che ha lasciato sul terreno il 3,58%, a 4,25 euro. Visto che il patron de La7 propone uno scambio di 0,16 titoli del suo gruppo per ciascuna Rcs, il valore attribuito all’azione del gruppo che pubblica il Corriere della Sera è pari a 0,68 euro. Sempre troppo poco, secondo il cda di Rcs. Che ieri, a Milano, ha esaminato l’offerta post rilancio. E pur «rilevato che il corrispettivo dell’Ops incrementato risulta migliorativo del 33,3%» rispetto a prima, non cambia idea: anche così modificato quanto offerto «non è congruo». Secondo l’advisor indipendente (il professor Tasca) il titolo Rcs vale l’equivalente di 0,19-0,23 titoli Cairo. E segnala che pure il concambio «implicito» a 0,20 che corrisponde al numero massimo delle azioni dell’aumento di capitale prospettato da Cairo non centra i valori medi «individuati sulla base del solo piano industriale di Rcs». Non convince nemmeno la preannunciata fusione tra la società di Cairo e la Rizzoli, nel giro di 12-24 mesi. Secondo il cda Rcs l’orizzonte temporale è «molto ampio». Viene evidenziata «la mancata prospettazione di un range di concambio indicativo» che si aggiunge all’«incertezza» su termini e condizioni. Anche il voto maggiorato che Cairo vuole introdurre «può rappresentare scrive il cda - uno strumento di rafforzamento della posizione di controllo, peraltro in assenza di un corrispondente investimento economico da parte dei soci di controllo». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI CARLO DE BENEDETTI: “NESSUNA INFORMAZIONE PRIVILEGIATA” Decreto sulle banche Popolari I pm di Roma: l’inchiesta va avanti La Procura chiede l’archiviazione per l’ostacolo alla vigilanza GIANLUCA PAOLUCCI «Gli altri profili che costituirono oggetto delle dichiarazioni del presidente Vegas vanno avanti», dice una nota della Procura di Roma. Mentre la stessa Consob sta valutando l’applicazione di sanzioni per l’ipotesi di insider trading. Il riferimento è all’indagine partita dopo gli accertamenti della Consob sulle anomalie registrate in Borsa nei giorni precedenti l’approvazione del decreto del governo di riforma delle banche popolari. La Procura della capitale conferma di aver sentito nelle settimane scorse il premier Matteo Renzi e Carlo De Benedetti, aggiungendo che per uno dei fi- loni scaturiti dalle dichiarazioni del presidente della Consob Giuseppe Vegas è stata chiesta l’archiviazione dal pubblico ministero. Si tratta dell’ipotesi di reato di ostacolo alla vigilanza, per la quale era stato indagato un broker di Intermonte sim. Il broker è quello che avrebbe trattato gli ordini dell’imprenditore Carlo De Benedetti, che secondo gli accertamenti della Consob - avrebbe realizzato una plusvalenza di 600 mila euro comprando titoli di banche popolari prima del decreto e rivendendolo nei giorni successivi. Ieri un portavoce di De Benedetti ha precisato che l’imprenditore «è stato effettivamente ascoltato qualche tempo fa come persona informata sui fatti dalla Procura di Roma per sommarie informazioni», precisando che De Benedetti «ha confermato quanto già dichiarato alle agenzie di stampa il 14 dicembre 2015: nessun abuso di informazione privilegiata c’è stato da parte della società Romed né tantomeno da parte sua». È op- portuno ribadire, spiega ancora il portavoce, che le discussioni e le indiscrezioni relative a una possibile riforma delle popolari «erano di pubblico dominio già diverso tempo prima dell’approvazione del decreto da parte del governo. Lo stesso Vegas, parlando alla Camera nel febbraio del 2015, aveva detto che le prime indiscrezioni sul decreto erano circolate sulla stampa il 3 gennaio, quasi due settimane prima del consiglio dei ministri che ha approvato la riforma il 16 gennaio. Al momento gli «altri profili» ai quali fa riferimento la procura di Roma sarebbero a «modello 45», ovvero un fascicolo senza reati né indagati. De Benedetti è stato sentito dalla procura alla fine di dicembre del 2015, dopo che un articolo de Il Giornale aveva ricostruito l’operatività in Borsa dell’imprenditore e finanziere. Renzi è stato invece sentito dal procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, lo scorso 20 maggio. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI D A L 17 0 7 VALUTAZIONE E CONSEGNE PER LE NOSTRE ASTE INTERNAZIONALI Gioielli e Orologi Roma 4, 5, 6 luglio – Milano 6 e 7 luglio Dipinti dell' Ottocento Milano 4 luglio – Torino 5 luglio – Verona 6 luglio Roma 7 luglio – Napoli 8 luglio Per appuntamenti contattare: Roma, Piazza SS. Apostoli, 66 tel. +39 06 699 23 671 [email protected] Milano, Via Boito, 8 tel. +39 02 303 52 41 [email protected] www.dorotheum.com Spilla diamanti Belperron di 15 ct del 1930 ca., prezzo raggiunto € 100.000 Borsa .25 LA STAMPA . SABATO 25 GIUGNO 2016 LEGENDA AZIONI: Il prezzo di chiusura rappresenta l’ultima quotazione dei titoli al termine della giornata di scambi. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro. il punto Panorama GIUSEPPE BOTTERO IL MIGLIORE Ambromobiliare +4,15% IL PEGGIORE Banca Pop. Emilia Romagna -24,61% 3,492 3,26 Lun Mar Mer Gio Ven Lun Mar Mer Gio Ven CROLLO STORICO IN PIAZZA AFFARI A PICCO INTESA, UNICREDIT E BPER N ella giornata della Brexit, Piazza Affari affonda. Per la Borsa di Milano, dove il Ftse Mib perde il 12,48% e l’All Share il l’11,75%, è un tonfo storico, il più drammatico mai registrato. Il collasso non risparmia quasi nessuno, ma a precipitare sono soprattutto i titoli delle banche. Unicredit e Intesa Sanpaolo lasciano sul terreno oltre il 20%, fanno lo stesso Bper (-23,31%), Bpm (-22,78%), Banco Popolare (-23,30%), Mediobanca (-21,22%) e Ubi (-20,69%). Profondo rosso pure per Unipol (-18,58%), Mediaset (-17,17%), Generali (-16,77%), Telecom Italia (-16,62%) e Montepaschi (-16,43%). Limitano i danni Luxottica (-3,33%), Campari (-4,28%), Ferrari (-4,85%) e Tenaris (-5,04%). Dopo una fiammata iniziale, tiene lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi che chiude a 154 punti per un rendimento dell’1,48 per cento. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Veneto Banca, ad Atlante il 96% del capitale Si chiude l’aumento da un miliardo di Veneto Banca che con l’11% di Cet1, torna sopra il mino del 10,25 richiesto dalla Bce . A salvare la situazione è però il Fondo Atlante: gli attuali soci, confinati all’1,23% del capitale hanno sottoscritto il 2,23%. Un solo fondo ha puntato un milione, per lo 0,01%. Numeri piccoli per Piazza Affari e Borsa Italiana non ha potuto far altro che dichiarare la non ammissibilità alla quotazione. Il Fondo Atlante, dopo essersi accollato il 99,33% del capitale della Popolare di Vicenza, si appresta così a detenere quasi tutto il capitale di Veneto Banca. Ieri mattina ha confermato i propri impegni nonostante l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Come minimo il fondo gestito dalla Quaestio Sgr guidata da Alessandro Penati avrà il 96,56%. Senza la quotazione, però, i soci che hanno sottoscritto l’aumento ha facoltà di recedere. Dunque il Fondo Atlante potrebbe sottoscrivere per intero l’aumento e avere alla fine il 98,76% della banca. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Unicredit, settimana decisiva Si stringe sul nuovo Ad Le banche in fila alla Bce Presi 400 miliardi di prestiti Sulla scelta del nuovo ad di Unicredit non c’è ancora la parola fine. La prossima settimana rappresenta un crocevia importante per dipanare la matassa e sciogliere, forse, i nodi di un impasse che si trascina da più di un mese. L’attenzione è ai comitati interni di giovedì con il cda sempre allertato e convocato per l’11 luglio. L’obiettivo resta la definizione di una short list (2-3 nomi), i contatti proseguono, così come i sondaggi tra i possibili candidati. La parola d’ordine è accelerare. Chi succederà a Federico Ghizzoni sarà chiamato a presentare il nuovo piano industriale. Gli analisti puntano a una ricapitalizzazione da 5 a 9 miliardi. E a proposito di nomi, circolano Alberto Nagel, Andrea Orcel, Carlo Vivaldi, Victor Massiah, Flavio Valeri e Giampiero Maioli. Banche in fila allo sportello Bce per beneficiare dei maxi-prestiti a tassi «sotto-zero» varati dall’Eurotower per incentivare i prestiti alle imprese. Alla prima asta dei nuovi Tltro (prestiti mirati a lungo termine) gli istituti dell’Eurozona si sono presentati numerosi e l’Italia ha fatto da capofila, incrementando il controvalore complessivo di oltre 20 miliardi, sopra la soglia dei 110 miliardi. Tirando le somme, quindi, al termine dell’asta dei Tltro II la Bce ha prestato ben 399 miliardi e ottenuto rimborsi per quasi 370 miliardi. Alla luce della nuova emissione l’ammontare complessivo dei finanziamenti dell’Eurotower è cresciuto di 31,3 miliardi. La fetta italiana è stata la più consistente con 21,9 miliardi in più rispetto a prima. Il Mercato Azionario del 24-06-2016 AZIONI A A.S. Roma A2A Acea Acsm-Agam Aedes Aegon Ageas Agronomia Ahold Kon Alba Alcatel Lucent Alerion Allianz SE Ambienthesis Ambromobiliare Anima Holding ASTM Atlantia Autogrill Spa Autostrade Meridionali Axa SA Azimut Prezzo chiusura Var. % ultima. 0,3855 1,0860 10,3100 1,4650 0,3607 3,9100 34,9500 0,0344 19,7100 2,9000 3,4680 1,6480 127,2000 0,3850 3,2600 4,4000 10,0000 21,4900 7,2500 15,9800 18,4000 16,8100 -6,7900 -9,6500 -5,3300 -5,0600 -9,9800 -10,2800 +1,1300 -16,1000 +1,2300 +0,0000 +0,0000 +1,1000 -9,7900 -3,7500 +4,1500 -14,5600 -7,4900 -9,0900 -4,4200 -1,5400 -13,4100 -13,7500 Minimi anno Massimi anno Cap. mln AZIONI Prezzo chiusura 0,3700 0,4939 -21,1300 0,9560 1,2870 -13,4000 10,3100 14,2500 -27,3900 1,2640 1,7170 -8,4400 0,3156 0,5195 -30,5700 3,7700 5,4650 -25,6700 32,1500 43,2700 -19,2300 0,0344 0,1412 -75,6400 18,7300 20,4900 +2,9200 2,2120 3,0980 -4,4800 2,8980 3,7760 -4,2000 1,6100 2,4480 -31,3300 126,9000 163,9000 -22,3900 0,3647 0,4620 -14,4400 3,0000 5,2705 -38,1500 4,4000 8,0200 -45,1400 8,9350 11,9200 -13,4200 21,4900 24,6500 -12,2900 6,2150 8,8200 -17,8000 15,9800 17,8900 -10,1700 18,4000 25,3900 -27,5300 15,5100 23,0600 -27,1000 153 3402 2196 112 115 0 1 29 72 57628 4 8 1319 880 17746 1844 70 2408 Edison rnc EEMS Enel Enertronica Enervit ENGIE ENI ERG Ergycapital Eukedos EXOR 0,6045 0,0925 3,6000 4,9500 1,9720 13,7000 13,2400 9,7300 0,0457 0,9400 31,8100 C D E 0,3700 1,2620 -68,9400 49,9000 99,9000 -24,7300 19,7700 29,1800 -32,2500 1,2710 2,2500 -34,4300 5,3150 7,7300 -17,3700 0,4361 1,2320 -63,1300 3,4920 7,0400 -50,4000 0,3801 0,9210 -58,7300 2,3000 4,1520 -44,6100 0,1680 0,2699 -37,7500 1,6010 2,7880 -38,5800 1,8590 2,5400 -24,9000 5,9000 8,2650 -28,6100 2,3240 9,5042 -75,5500 3,3580 4,6600 -26,3100 56,8000 73,0000 -5,6400 2,9500 4,8500 -38,9700 1,0230 1,6500 -35,2500 84,6500 117,0000 -24,5300 0,3600 0,4779 -24,6700 0,5425 0,7215 -18,4000 2,3100 2,8600 -1,8300 0,2305 0,3793 -20,6600 0,1270 0,2810 -54,8000 0,2075 0,3740 -43,3800 2,6500 3,1000 +0,0000 67,1000 97,9500 -30,0700 37,5000 52,5000 -24,4800 17,5000 22,3000 -19,2800 3,4700 4,3060 +9,0400 16,5900 19,1000 -6,0200 0,2500 0,2900 -6,3100 0,3420 0,3900 -12,3100 0,0457 0,0879 -45,3900 13,2800 17,8800 +1,1000 12,1000 18,2200 -6,1400 7,3500 10,5000 -9,7200 325 2 2296 228 4460 1332 1681 1669 1043 114 199 25 39 842 49250 181 126 72 1294 22 32 4 7 4 78 111 140 10 0 38 1122 2576 375 Banca Carige Banca Carige ris Banca Generali Banca Intermobiliare Banca Mediolanum Banca Monte Paschi Siena Banca Pop. Emilia Romagna Banca Popolare di Milano Banca Popolare di Sondrio Banca Profilo Banco di Desio e Brianza Banco di Desio e Brianza rnc Banco di Sardegna risp Banco Popolare Banco Santander Basf Basicnet Bastogi Bayer Beghelli Beni Stabili Best Union Company Bialetti Industrie Biancamano Bioera Blue Note BMW BNP Paribas Boero Bolzoni Bonifiche Ferraresi Borgosesia Borgosesia r Brioschi Brunello Cucinelli Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc 0,3920 63,0000 19,7700 1,4610 6,0400 0,4542 3,4920 0,3801 2,3000 0,1680 1,7000 1,9000 5,9000 2,3240 3,4120 66,9000 2,9600 1,0230 88,3000 0,3600 0,5700 2,3560 0,2999 0,1270 0,2075 2,9680 68,5000 39,6500 18,0000 4,2720 17,8000 0,2717 0,3420 0,0480 16,5000 15,5800 9,2000 -8,2000 +0,0000 -11,6600 -7,8800 -15,0500 -16,4300 -24,6100 -24,2800 -13,6600 -7,5900 -6,0800 -4,1400 -4,2200 -23,3000 -18,5700 -6,6300 -4,0800 -14,4600 -4,9000 -9,0000 -8,5800 +0,0000 -3,6900 -8,3000 -7,3200 +3,7800 -7,6200 -17,0500 +0,0000 -0,0500 -3,7800 +0,0000 +0,0000 -2,0400 -6,2500 -8,1400 -7,4000 Caleffi Caltagirone Caltagirone Editore Campari Carraro Carrefour Cattolica Assicurazioni CdR Advance Capital Cerved Information Solutions CHL CIA Cir Class Editori CNH Industrial Cofide Conafi Prestito' Credem Credit Agricole Credito Valtellinese CSP CTI Biopharma 1,1500 1,9500 0,8200 8,2850 1,2150 22,1000 5,5450 0,7005 7,1900 0,0172 0,1749 0,9900 0,3590 6,3850 0,3690 0,2200 6,1000 7,6800 0,4495 0,9990 0,3310 -0,8600 0,8735 -2,9900 1,7850 -5,7500 0,8065 -4,2700 6,9400 -0,3300 1,1800 -5,6400 21,8000 -10,3500 5,3800 +0,0700 0,6510 -7,2900 6,1450 -7,0300 0,0172 -4,1600 0,1749 -5,4400 0,7640 -9,5700 0,3450 -6,9900 5,1700 -5,3400 0,3164 -12,8700 0,2005 -7,2900 5,1050 -12,7800 7,6400 -15,6700 0,4495 -3,7600 0,7755 -8,3600 0,2741 1,1700 2,3600 1,0000 8,8200 1,9260 27,1500 7,3400 0,7295 7,9050 0,0338 0,2305 1,1100 0,6950 6,9200 0,4306 0,3190 6,8550 10,9100 1,0910 1,2340 1,1600 +15,0000 -17,3700 -18,0000 +3,5600 -36,9200 -18,6000 -24,4600 +0,0700 -6,6200 -49,1100 -24,1200 +2,0600 -48,3500 +0,7100 -11,3000 -28,9200 -11,0100 -29,6100 -58,8000 -5,9300 -71,3700 18 234 103 4812 56 966 8 1402 5 16 786 34 8702 265 10 2028 498 33 94 Daimler Damiani Danieli Danieli rnc Danone De' Longhi Deutsche Bank Deutsche Telekom Diasorin Digital Magics DigiTouch DMail Group 55,2000 0,9595 16,3400 12,6000 61,0000 21,4000 13,4700 14,1500 51,7000 4,0900 1,8330 1,1200 -7,3000 -1,6400 -6,0900 -3,7400 -3,7900 -7,0000 -12,9800 -4,0700 -6,4300 -4,4400 -7,1400 -4,6800 54,9000 0,8990 13,4000 10,8000 57,7000 18,9300 12,9800 14,1500 42,6800 4,0900 1,7980 1,1000 77,9500 1,2150 20,1000 14,6900 64,3500 27,6700 22,6300 16,6100 56,2500 5,8000 2,3480 1,9900 -29,1900 -19,7100 -7,1600 -4,1800 -3,0200 -22,6600 -40,4800 -14,8100 +6,7100 -28,8700 -21,9300 -43,7200 79 668 509 3199 2893 20 25 2 E.ON Ed. L'Espresso 8,4800 -8,7200 0,7350 -10,0400 7,9500 0,7050 9,6200 -5,4600 1,0300 -27,3700 0 303 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Dati forniti da FIDA-Finanza Dati Analisi Var. % annua. F Ferrari Minimi anno Massimi anno Var. % annua. Cap. mln AZIONI Prezzo chiusura -7,5000 0,6045 -11,9000 0,0603 -10,0400 3,3980 +8,0800 3,8380 -17,8300 1,9720 -6,8000 13,0600 -9,1900 10,9300 -5,9000 9,7250 -10,5700 0,0450 -0,1100 0,9300 -10,0700 23,6100 0,7230 0,1190 4,1260 6,0800 3,1620 16,5300 14,5800 11,9016 0,0787 1,0680 42,0900 -16,3900 -7,1300 -7,5000 +28,9700 -30,3700 -17,1200 -4,0600 -18,2500 -41,7800 -11,5700 -24,4200 67 4 36600 17 35 48117 1463 8 21 7666 Pininfarina Piquadro Poligrafici Editoriale Poligrafici Printing Poste Italiane Prelios Premuda ord Primi Sui Motori Prysmian 1,9000 1,0900 0,1595 0,2460 6,1700 0,0730 0,0520 1,2780 18,9500 -4,8500 28,0000 -9,3700 5,2015 -7,5000 0,2700 -9,7400 5,9150 +0,0000 3,5020 -4,3100 0,7560 -5,2300 0,3408 -3,7600 0,3680 -7,3900 0,9900 44,6000 8,5196 0,4100 7,6250 4,3880 0,8900 0,5045 0,5740 1,7790 -32,9800 -16,8100 -21,5700 -19,1000 -4,3700 -12,2800 -29,9100 -35,5000 7121 678 563 3629 91 20 184 20 13 0,4799 2,5300 Gas Plus 10,9200 Generali 2,7900 Geox 9,7000 Glenalta Food Gruppo Ceramiche Ricchetti 0,1613 0,1950 Gruppo Waste Italia -11,9400 0,4649 -6,2300 2,5200 -16,7700 10,9200 -8,4000 2,5800 +0,4100 9,5000 -3,4100 0,1613 -9,9300 0,1653 0,8295 3,6900 16,9200 4,0820 10,3000 0,2465 0,7350 -42,1500 -29,9200 -35,4600 -31,6500 -3,0000 -32,3400 -73,1000 28 114 17034 723 78 13 11 Fiat Chrysler Automobiles Fincantieri Finecobank Fintel Energia Group First Capital FNM Frendy Energy Fullsix HHera I Var. % ultima. 36,7200 5,7100 0,3330 5,9800 3,5500 0,8320 0,4237 0,4023 1,1410 G Gabetti Property Solutions B Mercati Fondi su LaStampa.it I fondi di investimento sono on line su LaStampa.it Per consultarli l’indirizzo è www.lastampa.it/fondi I Grandi Viaggi IKF Il Sole 24 Ore IMMSI Industria e Innovazione Ing Groep NV Intek Group Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Investimenti e Sviluppo Iren Italcementi Italia Independent Italiaonline Italiaonline R Italmobiliare Italmobiliare rnc J Juventus FC K K.R.Energy Kering Ki Group L L'Oreal Leonardo-Finmeccanica Leone Film Group Lucisano Media Group Luxottica LVenture Group Lvmh M M&C Mailup Maire Tecnimont MC-link Mediacontech Mediaset Mediobanca Meridie Methorios Capital Mid Industry Capital Mittel Molmed Moncler Mondadori Mondo TV France Monrif MP7 Italia Munich Re Ag N Net Insurance Neurosoft Noemalife Nokia Corporation Notorious Pictures Nova Re O Olidata Orange OVS P Parmalat Philips NV Piaggio Pierrel 2,3520 -3,1300 0,9245 0,0239 0,4966 0,4035 0,1600 9,2700 0,2037 1,7400 1,6750 0,1300 1,3580 10,4800 10,7900 2,1520 300,0000 31,5300 25,2900 -1,8100 +0,0000 -3,8500 -3,4700 -13,7000 -15,0300 -1,7400 -22,9400 -20,9900 -7,8000 -5,5000 -0,6600 -10,8300 -10,3300 +0,0000 -7,4600 -4,2400 0,2530 -2,2400 2,3520 2,6580 -4,0000 0,9465 +2,7200 0,6975 0,0527 -53,9500 0,0202 0,6450 -23,0100 0,4528 0,4680 -13,7800 0,3292 0,1600 0,3006 -46,3100 9,2700 12,5800 -26,3100 0,2037 0,3164 -35,6200 1,7400 3,0880 -43,6500 1,6750 2,8340 -40,9000 0,1300 0,2732 -52,0300 1,2700 1,6690 -8,8600 9,7600 10,5500 +2,2400 10,7900 26,2000 -58,8200 2,1000 3,5000 -30,5800 292,7000 320,0000 +2,4900 31,1000 42,1000 -25,1100 22,2300 29,9000 -15,4200 0,2310 0,2850 -2,6900 3503 44 2 22 137 4 35799 70 27596 1562 1 1605 3660 24 247 2 699 413 255 0,6710 -36,3600 0,4270 -9,6900 0,3707 142,5000 -6,0600 140,3000 167,3000 -11,4900 3,1000 -7,4800 2,5000 -1,6500 2,4000 14 0 14 +4,4400 -30,5000 +1,1200 -19,5800 -25,0000 -19,9700 -8,2500 5183 38 23 21917 9 - 164,5000 8,9650 2,7000 1,5200 45,3000 0,5280 135,6000 -3,2400 144,9000 170,0000 -11,9400 8,6300 12,9000 -2,1700 2,4400 3,0100 -4,4000 1,5110 2,0840 -3,3300 43,9500 60,4000 -5,0400 0,3961 0,7142 -6,2200 134,0000 160,5000 -3,1600 0,1142 0,1640 +4,7300 2,1900 2,5000 2,7200 -9,0500 1,8550 6,0300 +1,3800 5,0000 1,6500 -4,8400 0,6700 4,0700 -17,1700 2,8660 8,8850 -21,2200 5,3100 0,1151 +0,0000 0,0960 0,2510 -9,8400 0,0481 4,6000 +0,0000 3,9100 1,5740 +2,3200 1,2900 0,3874 -4,2400 0,2398 -9,0900 12,1900 15,8400 1,0680 -7,1200 0,7140 0,1807 -6,4700 0,1220 0,2657 -11,1100 0,1640 2,1700 -3,7700 1,2480 -6,1300 149,2000 185,5000 +16,2700 -0,4900 -14,3400 -12,8800 +49,6100 -15,1400 -40,2400 -16,5900 -78,0900 +7,7500 -9,6600 -6,0400 +11,4600 -7,1200 -31,9900 -37,9000 -42,4000 -17,8100 74 26 657 17 2 3841 4625 5 7 18 124 145 3602 252 13 25 7 - 17,9800 1,7000 7,8100 6,7792 2,0720 0,5540 -32,9600 +0,2000 +5,5800 -28,1100 -49,6600 -51,6200 82 38 59 23 4 0,1540 +0,0000 0,1193 13,7500 -6,0800 13,7500 5,3150 -4,0600 5,0650 0,1991 -18,0900 16,5400 -11,8600 6,4200 -17,2100 5 1207 +0,5200 2,3040 -4,0700 20,9000 -6,7400 1,6070 -14,6000 0,2434 2,4560 -2,2600 25,5700 -6,7900 2,3260 -30,4000 0,5490 -55,6600 4333 585 13 0,1565 2,3040 2,1500 5,1400 1,2380 3,2520 5,3100 0,0960 0,0550 4,3100 1,4120 0,3435 14,4000 0,9650 0,1229 0,1640 1,2500 150,0000 12,0000 1,4730 7,1000 4,6480 1,0400 0,2680 2,3360 22,3700 1,6190 0,2434 +0,0000 12,0000 +0,0000 1,3480 -3,5300 6,4800 -7,8700 4,4457 -1,9800 1,0400 +0,0000 0,2660 R Rai Way Ratti RCS Mediagroup ord Recordati Renault Retelit Risanamento Rosss RWE S S.S. Lazio Safe Bag Safilo Group Saipem Saipem rnc Salini Impregilo Salini Impregilo rnc Salvatore Ferragamo Sanofi SAP Saras Save SIAS Siemens Sintesi Snai Snam Societe Generale Softec Sol Stefanel Stefanel rcv STMicroelectronics T TAS TBS Group TE Wind Telecom Italia Telecom Italia R Telefonica Tenaris Terna Tiscali Tod's Toscana Aeroporti Total Trevi U UBI Banca UniCredit UniCredit rnc Unilever Unipol UnipolSai V Valsoia Vianini Industria Visibilia Editore Vita Societa' Editoriale Vivendi 3,6760 2,2400 0,7620 25,4500 70,2500 0,6040 0,0820 0,5810 12,5400 0,4700 0,7840 6,6600 0,3621 5,7000 2,5680 6,8100 18,6100 69,3000 68,2500 1,5430 12,9000 7,8100 90,3500 0,0200 0,6465 4,8040 28,8200 3,0500 8,6900 0,1660 145,0000 5,0900 Var. % ultima. Minimi anno Massimi anno Var. % annua. Cap. mln -9,7000 1,9000 -4,2200 0,9825 -10,6900 0,1595 +0,0000 0,2210 -7,9100 5,1700 -10,9800 0,0730 -9,5700 0,0520 +5,4500 1,1906 -12,5100 16,4500 3,7000 1,3880 0,2588 0,2810 7,2000 0,2694 0,1886 3,2858 22,3400 -48,6500 -18,4700 -37,1800 -12,1400 -13,1000 -72,9000 -72,2800 -61,1100 -6,4700 57 55 21 8 8059 84 10 5 4107 -3,2600 3,6760 -4,0300 2,2400 -2,8700 0,4080 -5,1800 19,4300 -13,5400 67,1500 -4,9600 0,4267 -5,9600 0,0720 +0,0000 0,5355 -8,0000 10,1500 -1,0500 -5,9400 -5,4600 -10,5300 -1,7200 -12,1100 -4,8900 -7,3200 -3,2100 -3,7400 -7,7700 -3,5900 -5,8500 -6,7600 -6,1000 -7,8400 -6,9000 -20,6100 +0,0000 +0,0000 -7,9800 +0,0000 -6,2600 4,7860 2,5780 0,7850 27,2900 94,1000 0,6890 0,1256 0,9500 13,6300 1000 61 398 5322 99 148 7 - -22,0900 -5,4900 +22,8000 +5,6500 -25,3500 -0,3300 -34,7100 -38,8400 +7,0900 0,5235 -8,7400 0,3919 1,1890 -2,0600 0,6000 6,4050 10,7100 -37,8200 0,9429 -61,6000 0,3014 9,5000 -2,1800 3,9000 4,0100 -35,9600 2,5680 9,5100 -28,3900 6,8100 18,2700 22,8100 -14,4400 67,3500 79,9500 -13,3200 65,5000 74,4000 -6,1900 1,9520 -13,5100 1,2900 11,2700 13,5000 -0,7700 9,8000 -20,3100 7,8100 79,0000 98,4500 +0,9500 0,0355 -42,8600 0,0165 0,8925 -27,5600 0,5290 5,5300 -0,5400 4,7220 27,4000 43,3200 -33,4700 6,3200 -51,7400 3,0500 8,6900 +5,2100 7,0800 0,2500 -30,4300 0,1420 145,0000 145,0000 +0,0000 6,2700 -18,7500 4,5900 32 10 417 3661 1 1264 11 3141 1467 714 1777 1 76 16817 6 788 14 0 4637 0,4999 1,4900 0,2500 0,6900 0,5535 7,7650 12,4400 4,5240 0,0422 50,1000 13,6000 41,0500 1,2390 -4,7800 0,3850 -7,1100 1,3000 -10,7100 0,2500 -16,6200 0,6900 -15,1100 0,5535 -14,1000 7,7650 -5,0400 8,6400 -6,9900 4,5000 -8,4600 0,0378 -7,8200 50,1000 -5,3600 12,9700 -5,6800 36,0500 -6,4200 1,1730 0,5800 1,6260 0,5390 1,1750 0,9510 10,4900 13,1000 5,0800 0,0577 73,7500 15,5000 45,0000 1,8300 +17,9000 -1,0000 -53,5700 -41,2800 -41,8000 -25,9800 +13,7100 -4,8800 -26,8600 -31,4200 -8,2900 -1,2700 -32,3000 21 63 3 9315 3336 0 14686 9093 133 1658 253 204 2,5840 2,0760 6,6800 39,4200 2,4460 1,4680 -20,6900 2,5700 -23,7900 2,0760 +2,0600 6,3950 -3,1000 36,7600 -18,5800 2,4460 -10,4900 1,4380 6,2000 5,1350 8,2900 41,4400 4,7640 2,3600 -58,3200 -59,5700 -18,1400 -3,1400 -48,6600 -37,8000 2330 12825 17 1755 4154 18,0000 1,1900 0,1142 0,0622 15,6000 -2,1700 16,8400 -0,3400 1,1500 +0,0000 0,1086 -2,0500 0,0614 -6,2500 15,2600 21,9161 1,2980 0,3668 0,0898 20,0200 -13,5400 -1,5700 -68,8700 -29,4000 -20,8500 188 36 2 1 - 0,0001 0,0050 0,0500 0,0067 -84,8500 0,0204 -66,1800 0,0574 +14,8000 0 0 0 21,6800 -9,7000 21,3500 34,5500 -37,2500 1925 STAR Acotel Group 6,0000 -5,2900 5,7500 9,0100 -29,9500 25 Aeffe 1,0000 -9,2600 0,9450 1,4890 -32,8400 107 Aeroporto Marconi di Bologna 7,9450 -3,8700 6,1000 10,4500 +30,2500 Amplifon 8,2000 -5,2000 6,7550 8,8000 +2,5600 1852 Ansaldo Sts 9,9350 -1,4400 9,7350 10,7000 +0,6600 1987 Ascopiave 2,5100 -4,2000 2,0100 2,6200 +14,9300 588 Astaldi 3,6800 -8,9600 3,5500 5,6150 -34,4600 362 B&C Speakers 6,6700 -4,1000 6,2400 7,8100 -13,6000 73 Banca Finnat 0,3300 -4,3500 0,3276 0,4322 -23,6500 120 War First Capital 2010-2016 War IKF 2010-2018 Y Yoox Net-A-Porter Group Z Zucchi Zucchi rnc 0,0010 +0,0000 0,0069 +0,0000 0,0574 +0,0000 0,0188 -6,9300 0,1410 +8,4600 0,0080 0,1150 MONETE AUREE 0,0402 -53,2300 0,2095 +22,6100 7 0 Quotazioni del 24-06-2016 Dati elaborati da Bolaffi Metalli Preziosi S.p.a. 21,1000 -6,6800 20,2100 29,1100 ACQUISTO Marengo 217,51 - 239,70 Sterlina 274,20 - 302,18 4 Ducati 515,77 - 568,39 20 $ Liberty 1.127,34 - 1.242,37 Krugerrand 1.165,82 - 1.284,78 50 Pesos 1.404,87 - 1.548,23 VENDITA Massimi anno Var. % annua. 287 -26,8100 1135 2,2420 -12,2800 2,2300 4,0000 -42,3100 180 Banzai 3,5500 -4,0500 3,2760 4,5700 -20,2200 146 41,1000 -0,7700 36,9400 54,1800 -24,1400 2435 BB Biotech 0,5540 -11,1300 62 Biesse 11,2200 -6,6600 10,5000 15,9200 -29,5200 307 Brembo 49,7300 -5,2800 32,7800 53,9500 +11,3000 3321 BE 0,4590 -6,3300 0,3584 CAD IT 3,6500 -2,4100 3,4000 4,3320 -11,4100 33 Cairo Communication 4,2520 -3,5800 3,3700 4,9900 -6,9600 333 13,4000 -1,4000 12,3500 14,2500 -3,6000 228 Cementir 3,8000 -7,3200 3,6780 5,9050 -35,6500 605 Centrale del Latte di Torino 2,6300 -3,3800 2,5800 3,3400 -20,9700 26 Cembre D'Amico 0,3761 -4,3000 0,3750 0,6935 -45,7700 161 Dada 2,1500 -6,3600 1,9900 2,7320 -0,0900 36 13,3700 -6,3700 13,3700 17,1800 -18,4800 781 Dea Capital 1,0560 -6,5500 1,0560 1,2863 -17,9100 324 Digital Bros 6,3450 -7,3700 3,8860 8,1000 -14,6000 90 Ei Towers 45,0000 -9,1800 45,0000 59,5500 -24,4300 1272 EL.EN. 13,0800 -5,1500 8,9375 13,7900 +30,1500 252 Elica 1,8000 -2,7000 1,4020 1,9850 -9,3200 114 0,6830 -5,2000 0,6045 Datalogic Emak Engineering 0,8185 -11,2400 112 65,6000 -0,1500 55,1500 66,4500 +9,3300 820 Esprinet 5,5600 -5,7600 5,5600 8,6850 -34,6700 291 Eurotech 1,3100 -5,6200 1,1000 1,6180 -18,6300 47 Exprivia 0,6300 -8,3000 0,6075 0,8150 -17,0500 33 Falck Renewables 0,7300 -9,6000 0,7300 1,1060 -34,0000 213 Fidia 5,3850 -5,4400 4,1420 6,9250 -15,6000 28 Fiera Milano 1,5260 -10,8100 1,3570 2,3180 -34,1700 110 9,8500 13,0200 +10,7800 417 Fila 12,0200 -4,4500 Gefran 1,5500 -5,2600 1,4300 1,8500 -10,1400 22 IGD 0,7010 -5,6500 0,6320 0,8865 -20,9200 570 Ima 51,5500 -2,4600 41,2900 58,6000 +7,4200 2024 Interpump 14,1100 -4,3400 10,4500 14,8400 -1,4700 1536 Irce 1,6770 +0,0000 1,6700 2,1340 -21,4200 47 Isagro 1,1790 -6,8700 0,9040 1,5000 -21,4000 29 Isagro Azioni Sviluppo 0,9665 -4,2100 0,7255 1,1260 -6,9800 14 It Way 1,3960 -5,1000 1,1340 1,8200 -13,2900 11 9,8400 13,2900 -15,2500 343 La Doria Landi Renzo Marr 11,0600 -6,9800 0,7575 -42,2400 48 16,6200 -4,8700 15,8300 19,0800 -12,8900 1106 0,4300 -6,0100 0,3900 Massimo Zanetti Beverage 7,3500 -0,6100 6,4200 9,5050 -22,6700 252 Moleskine 2,1660 -5,8300 1,3440 2,3200 +27,2600 460 Mondo TV 3,3860 -11,3600 3,3860 6,0600 -43,3300 94 Mutuionline 7,7450 -4,4400 6,6600 8,2500 -3,1300 306 Nice 2,2000 -0,0900 1,9030 2,5300 -10,3500 255 Openjobmetis 6,8750 -1,7900 6,5250 7,5000 -5,8200 94 Panariagroup 2,4300 -10,0000 2,4300 3,9400 -30,9700 110 4,6000 -5,7000 4,4600 Poligrafica S.Faustino Prima Industrie Reno De Medici Reply Sabaf Saes Getters Saes Getters rnc Sesa 12,3900 -5,4200 5,9400 -22,4300 5 8,7500 14,8200 -16,4000 130 0,3679 -17,9700 114 118,3000 -5,3600 105,0000 135,9000 -6,0400 1106 0,3018 -4,5800 0,2993 9,2000 -3,1600 8,7750 11,4800 -18,9400 106 11,0000 -6,6200 8,9850 14,0000 -14,7900 161 8,2200 -6,4800 6,7500 10,5500 -17,4300 61 3,5380 -2,7000 3,1480 3,8700 -6,8900 113 14,1700 -0,9800 12,5000 15,6800 -9,2800 222 Sogefi 1,3250 -7,6700 1,2920 2,1660 -38,8300 157 Tamburi 3,4280 -3,6000 2,5900 3,5560 +1,1800 507 TerniEnergia 0,7600 -7,0300 0,7600 1,5820 -51,9600 31 Tesmec 0,4940 -4,0800 0,4930 0,6500 -24,0000 53 TXT e-solutions 7,0700 -4,4600 7,0200 8,1300 -13,0400 92 Vittoria Assicurazioni 8,6750 -7,5200 7,7650 10,0400 -13,6000 585 Zignago Vetro 5,5100 -3,5000 5,0000 6,0650 -9,1500 485 QUOTAZIONI BOT SCADENZA 30-06-2016 14-07-2016 29-07-2016 12-08-2016 31-08-2016 14-09-2016 30-09-2016 14-10-2016 31-10-2016 14-11-2016 30-11-2016 14-12-2016 13-01-2017 14-02-2017 14-03-2017 13-04-2017 05-12-2017 GIORNI PREZZO TASSO % 6 20 35 49 68 82 98 112 129 143 159 173 203 235 263 293 322 100,0010 100,0000 100,0180 100,0100 99,9990 100,0120 100,0150 100,0500 100,0250 100,0540 100,0460 100,0600 100,0760 100,0000 100,0920 100,0970 100,0760 -0,0521 -0,0747 -0,0770 -0,0687 -0,1047 -0,1577 -0,1253 -0,1436 -0,2988 -0,1379 -0,1049 -0,1682 -0,1299 -0,1412 -0,1383 -0,1199 -0,1217 EURIBOR PER. TA. 360 1 mese 2 mesi 3 mesi -0,3580 -0,3630 6 mesi -0,3090 -0,3130 9 mesi -0,2690 -0,2730 12 mesi TA. 365 TA. 360 PER. TA. 365 -0,1610 -0,1630 -0,0950 -0,0960 -0,0290 -0,0290 CAMBI VALUTE QUOT. MERCATI Corona Ceca Corona Danese Corona Islandese Corona Norvegese Corona Svedese Dollaro Dollaro Australiano Dollaro Canadese Dollaro di Hong Kong Dollaro N. Zelanda Dollaro Singapore Fiorino Ungherese Franco Svizzero Leu Rumeno Lev Bulgaro Lira Turca Rand Sud Africano Sterlina Won Sud Coreano Yen 27,1030 7,4371 138,3893 9,4200 9,4610 1,1066 1,4910 1,4392 8,5887 1,5613 1,4973 317,9000 1,0808 4,5345 1,9558 3,2457 16,7318 0,8075 1.296,8900 113,2300 X EURO % 3,6896 +0,1500 100 1,3446 -0,0300 10 0,7226 +0,2600 100 1,0616 +1,3000 10 1,0570 +1,7000 10 0,9037 -2,8400 1 0,6707 -1,0000 1 0,6948 -0,8600 1 0,1164 -2,7900 1 0,6405 -0,9500 1 0,6679 -1,8300 1 0,3146 +1,1500 100 0,9252 -0,6300 1 10000 2.205,3148 +0,5100 0,5113 +0,0000 1 0,3081 -0,7200 1 0,0598 +1,6200 1 1,2384 +5,4200 1 0,7711 -0,5800 1000 0,8832 -5,9400 100 METALLI PREZIOSI (Prezzi vendita in $ per oncia). Un'oncia Troy=gr.31,1035 24-06-2016 PRECEDENTE VAR.% DESCRIZIONE Argento Milano (Euro/kg) 530,7090 514,2070 +3,2100 Oro Londra P.M. (Usd/oz) 1.315,5000 1.262,1500 +4,2300 38,5470 36,0150 +7,0300 Oro Milano P.M. (Euro/gr) BORSE ESTERE MERCATI QUOTAZ. Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) EuroParigi (Cac 40) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (FTSE 100) Madrid (Ibex 35) Sidney (AllOrd) Tokyo (Nikkei 225) Zurigo (SMI) VAR.% 424,2000 -5,7000 3.274,1900 -6,4000 4.106,7300 -8,0400 9.557,1600 -6,8200 20.259,1300 -2,9200 6.138,6900 -3,1500 7.787,7000 -12,3500 5.192,8000 -3,0900 14.952,0200 -7,9200 7.747,1800 -3,4400 OBBLIGAZIONI 24-06-2016 TITOLI MONETE Minimi anno Banca Sistema Banca Ifis Servizi Italia W War Ergycapital 2016 Var. % ultima. Cap. mln Prezzo chiusura AZIONI Autostrade 1.625% 12.06.2023 B.IMI USD Fix Rate 26.06.2022 B.Popolare Sub Tier 2 TV 2022 B.Popolare TF Amm.Per. 11/2020 BNP Arb.TF 10% BRL 02.12.2017 Btp 3.25% 01.09.2046 Btp 4% 01.02.2037 Btp Italia 20.04.2023 Bund 1% 15.08.2025 Cassa D.Prestiti TM 2015-2022 Cct 01.03.2017 Ind Cct EU Euribor+0.7% 15.12.2022 Cct EU Euribor+1.2% 15.11.2019 PREZZO 104,0900 101,6000 100,9500 101,6500 98,9400 115,3100 128,5200 100,8700 108,9200 99,5500 100,1200 100,4100 102,8800 TITOLI Comit 1998/2028 ZC Ctz ZC 27.02.2017 EBRD ZAR ZC Notes 30.12.2027 EIB BRL 10% Bonds 17.12.2018 EIB MXN 4% Bonds 25.02.2020 EIB SEK 2.75% Bonds 13.11.2023 EIB ZAR 6.00% Bonds 21.10.2019 EIB ZAR 7.50% Bonds 21.12.2018 EIB ZAR 8.50% Bonds 17.09.2024 G.Sachs Fixed Float 26.11.2027 GS Ten-Year USD 3.5% Call.2025 IVS Group 4.5% 15.11.2022 Med.Lombardo 99/2019 3^Rev.Fl. PREZZO 73,8000 100,0700 38,3300 103,0000 97,0000 112,5100 93,4800 101,1600 97,3600 98,0000 100,2500 101,6900 110,0000 TITOLI Mediob.Carattere 2023 LowTier2 Mediob.II Atto 5% 2020LowTier2 Mediob.IV Atto TV 2021 L.Tier2 Mediobanca TV Floor 2015-2025 MPS 2017 TM Cap&Floor BPosta 3 Oat 0.5% 25.05.2025 Obligaciones 1.60% 30.04.2025 RBS Ottobre 19 Royal Fisso-Var Rep.of Italy 5.375% 15.06.2033 Rep.Polonia 3% Notes 17.3.2023 SG $100 Mln Notes 23.06.2025 Sg 7.25% Idr 375 Mld 29.1.2019 SG Issuer RUB 10.5% 27.04.2018 PREZZO 113,0000 110,3000 105,8000 101,2600 100,9000 102,0200 101,3600 98,5000 119,5000 100,0000 98,5600 97,6000 103,0000 1 26 .Lettere e Commenti STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 LA STAMPA MAURIZIO MOLINARI LETTERE AL DIRETTORE La crescita contro il rigore: duello nel cuore dell’Occidente c. contatti Le lettere vanno inviate a LA STAMPA Via Lugaro 15, 10126 Torino E-MAIL: [email protected] Anna Masera Garante del lettore: [email protected] aro Direttore, Le motivazioni, da parte dei cittadini della Gran Bretagna, per uscire dall’Unione europea erano sicuramente molto forti visti i risultati del referendum su Brexit e nonostante tutte le pressioni interne ed internazionali di politici, finanza, industria. Si è esposto perfino Barack Obama. Il problema non è della Gran Bretagna ma della Ue ed è molto grave. Se la Gran Bretagna dimostrerà di saper mantenere o migliorare le proprie condizioni (economia, immigrazione, occupazione) lo sfaldamento graduale della Ue sarà ineluttabile. Non sono un esperto di finanza ma Londra potrebbe diventare una Singapore o Panama europea? Tutti dicono che la Ue così com’è non va bene ma nessuno fa proposte concrete. Mi pare comunque che l’origine di tutta questa disaffezione verso la Ue sia la guida tedesca dell’Europa guidata da Angela Merkel. Caro Zanatta, non c’è dubbio che le politiche di rigore economico della cancelliera Angela Merkel hanno reso difficili scelte energiche sul fronte della crescita invocate negli ultimi cinque anni da più Paesi, inclusi Stati Uniti, Gran Bretagna e Italia. Sarebbe tuttavia ingiusto attribuire solo a Berlino la responsabilità di un’impasse sull’economia frutto anche di disaccordi strategici fra i partner del G7 come dell’Unione europea. Ricordo in particolare una discussione al Peterson Institute di Washington, nel 2011, sulla differenza di impostazione fra il modello economico americano e tedesco perché il primo è basato sulla crescita, gli investimenti e la convinzione di poter costruire un futuro migliore mentre il secondo persegue un rigore fiscale che tende a costringere i consumi. È una scelta etica, prima ancora che economica, ed è la prima nella quale mi riconosco di più. ENZO ZANATTA www.lastampa.it/lettere C FAX: 011 6568924 Quotidiano fondato nel 1867 1 DIRETTORE RESPONSABILE MAURIZIO MOLINARI CONDIRETTORE MASSIMO RUSSO VICEDIRETTORE LUCA UBALDESCHI REDATTORE CAPO CENTRALE FLAVIO CORAZZA CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA FRANCESCO BEI ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO COORDINATORI MACRODESK GIANNI ARMAND-PILON ATTUALITÀ, ALBERTO INFELISE STILI DI VITA, GUIDO TIBERGA CRONACHE, MARCO SODANO DIGITALE REDAZIONI GIUSEPPE SALVAGGIULO ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, TEODORO CHIARELLI ECONOMIA E FINANZA, ANDREA MALAGUTI INCHIESTE, MAURIZIO ASSALTO CULTURA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SPETTACOLI, RAFFAELLA SILIPO SOCIETÀ, PAOLO BRUSORIO SPORT, LAURA CARASSAI EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA, GUIDO BOFFO CRONACA DI TORINO 1 ITALIANA EDITRICE SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN VICEPRESIDENTE CARLO PERRONE AMMINISTRATORI LUCA ASCANI, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE AMMINISTRATORE DELEGATO LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE MAURIZIO SCANAVINO DIRETTORE EDITORIALE MAURIZIO MOLINARI DIRETTORE CREATIVO MASSIMO GRAMELLINI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI DI USO REDAZIONALE (D. 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Perché il successivo ingresso di Londra nella Comunità ridisegnata dai Trattati del 1957 allargò senza dubbio il respiro e la visione di un’Europa unita. E per quanto nel rapporto con i governi inglesi all’interno della Comunità e poi dell’Unione si sia faticato molto - innanzitutto da parte dei tre maggiori paesi fondatori - a superare via via contrasti e riserve sulla via del processo di integrazione, non si è tuttavia mai sottovalutato il significato della presenza tra noi di questo grande paese che ha tanto dato all’Europa e, nel Novecento, alla sua salvezza dall’oppressione e dalla minaccia nazista. Inesplicabile è stata la decisione del premier Cameron di in- dire il referendum, dato che il Regno Unito non è mai stato obbligato in questi anni a subire sviluppi dell’integrazione o decisioni comuni da cui dissentisse, ma ha potuto sempre permettersi di restarne fuori ricorrendo largamente alla prassi dell’opting out. Ormai tutti coloro che hanno contribuito alla vittoria del Brexit dovranno fare i conti con le dure conseguenze che l’Inghilterra soffrirà sulla propria pelle, mentre si dissolverà l’illusione, o l’inganno, dei vantaggi promessi o attesi dalla rottura con l’Unione europea. IL DOMINO SULLE ELEZIONI SPAGNOLE JAVIER MORENO* e non ti piace com’è apparecchiato il tavolo», consiglia Frank Underwood in House of Cards, «allora rovescialo». Ed è proprio questo quello che hanno fatto ieri i britannici. E vero che il referendum nel Regno Unito ha delle condizioni molto specifiche. Ma non si può neanche negare che arriva in un momento nel quale le rivolte populiste si diffondono nell’Occidente. Nessuno può dire se Donald Trump arriverà o no alla Casa Bianca a novembre. Marine Le Pen potrebbe avere il suo momento di gloria l’anno prossimo. In Spagna ci saranno le elezioni domani. Sono delle situazioni diverse, certo: in Spagna non c’è il fattore di xenofobia e anti-migrazione che c’era nella campagna per la Brexit o in quella di Trump, «S né l’ascesa dell’estrema destra francese, tedesca, dei paesi scandinavi o dell’Austria. Ma tutte hanno qualcosa in comune. Qualcosa di pericoloso: a una porzione crescente dei cittadini non piace più com’è apparecchiato il tavolo. È anche grave la frattura del sistema politico spagnolo. Nello scorso dicembre, l’esito delle votazioni è stato un Parlamento incapace di eleggere un governo. Quelle di domani produrranno, secondo tutti i sondaggi, qualcosa di simile, e manca sapere ancora quale potrebbe essere la portata dell’esito del Regno Unito e la strepitosa caduta della sterlina e delle Borse in tutto il pianeta (Madrid ha sofferto una caduta del 12,35%, la peggiore nella sua storia). Gli esperti in demoscopia che monitorano l’evolversi dell’opinione pubblica (la legge ha imposto il divieto di pubblicare i sondaggi durante l’ultima settimana) credevano ieri DA MARTEDÌ 28 GIUGNO AL 26 LUGLIO CON LA STAMPA A 9,90 EURO IN PIÙ che l’impatto sarebbe stato minimo in Spagna. Più del 90% indicava che quello che sarebbe successo nel Regno Unito non avrebbe influenzato il senso del proprio voto. Forse il Partito Popolare (Pp) vincerà o perderà qualche seggio riguardo a dicembre. E lo stesso i liberali di Ciudadanos: qualche deputato in più o in meno. La vittima più evidente potrebbe essere il Partito Socialista, se la nuova coalizione di sinistra Unidos Podemos li supera sia in consensi sia in seggi. Il Psoe, conseguentemente, dovrà affrontare il terribile dilemma di facilitare un governo di centro-destra (con o senza l’attuale presidente, Mariano Rajoy), o fare un’alleanza con i loro rivali della sinistra. E non ne uscirà certo illeso da nessuna di queste possibilità. Semplicemente non c’è una terza via, perché in questi momenti è impensabile che la Spagna debba ricorrere ad una ter- E ai 27 governi e paesi da cui Londra ha voluto staccarsi, toccherà serrare le file, ritrovare il massimo di fiducia reciproca, definire con coraggio scelte di ulteriore integrazione dell’Europa divenute più di prima ineludibili per superare le contraddizioni e le criticità in cui l’Unione si dibatte. Un ruolo decisivo spetta più che mai ai tre maggiori paesi fondatori, in uno sforzo di più decisa ed equilibrata sintesi e iniziativa tra le posizioni di Germania, Francia e Italia. E in Italia, riflettano bene tutte le forze sociali e politiche e tutte le persone che abbiano senso di responsabilità, per arginare e superare rischi di destabilizzazione del nostro paese e della nostra democrazia. *Senatore a vita e Presidente emerito della Repubblica 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI za votazione in meno di un anno. Ed è anche inconcepibile che il partito socialista, che ha governato la Spagna durante tanti anni, smetta di avere un ruolo protagonista. Ma tante cose che pochi mesi fa sembravano impensabili si stanno avverando… Cosa sta succedendo in Spagna? Cosa c’entra con quello che succede in altri paesi dell’Europa e negli Stati Uniti? Se chiediamo agli spagnoli, dallo zero (estrema sinistra) al dieci (estrema destra), dove si trovano, la media è del 4,7. E questa cifra è appena cambiata nell’ultimo decennio. Se chiediamo invece dove si trova Unidos Podemos, la coalizione che minaccia i socialisti con il sorpasso, la risposta è del 3,3 (qualche mese fa era sotto il 3). Perché scivola fino alla seconda posizione un partito che si trova così lontano dal centro politico nel quale si ritrova la maggior parte degli spagnoli? Prendendo in considerazione altri dati elettorali e demografici, gli esperti concludono che un 40% degli elettori, senza cambiare le loro idee politiche, rifiuta che le cose continuino come stanno: non gli pia- Le domande sui nuovi palinsesti Rai Domani, come ogni domenica, a rispondere alle lettere dei lettori sarà il direttore de «La Stampa» Maurizio Molinari. La prossima settimana (da martedì a venerdì) Paolo Festuccia, vice capo della redazione romana, risponderà ai lettori sui nuovi palinsesti Rai e sulla funzione della tv pubblica. PREMIO IGOR MAN Flavio Corazza Il premio Igor Man, il riconoscimento intitolato alla memoria del «Vecchio Cronista» che la direzione de «La Stampa» assegna ogni settimana al giornalista che più si è messo in evidenza questa volta va a Flavio Corazza, caporedattore centrale, per il reportage dalla passerella sul lago di Iseo installata dall’artista franco-bulgaro Christo. AI LETTORI La rubrica «Di profilo» di Chiara Beria di Argentine è rinviata per mancanza di spazio. ce com’è apparecchiato il tavolo. E, arrabbiati e risentiti, sono disposti a rovesciarlo. Da dove nasce questo risentimento? Sin dal ristabilimento della democrazia, un patto implicito (quello stesso che l’Europa assunse dopo la Seconda Guerra mondiale) manteneva la coesione sociale in Spagna: occupazione, benessere in crescita e la promessa di un futuro migliore per le prossime generazioni. La crisi finanziaria scatenata nel 2008 ha raso al suolo tutto ciò. Molti cittadini non hanno solo perso il loro lavoro (oggi il livello della disoccupazione si aggira intorno al 23%), o hanno visto tagliati i loro stipendi, i servizi sociali, la sanità, l’istruzione…, ma - ed è quello psicologicamente più devastante - hanno visto andare in fumo la promessa di un futuro migliore per i loro figli e nipoti. La disoccupazione tra i giovani è quasi al 46% e la percezione generalizzata è che le nuove generazioni vivranno peggio dei loro genitori. E bisogna aggiungere l’aumento della disuguaglianza (i ricchi sono sempre più ricchi) e la corruzione, schiacciante in Spagna. 25 luoghi IMPERDIBILI per le VACANZE al MARE Liguria e Costa Azzurra Sono queste grosse fasce della società che in tutto l’Occidente si sentono abbandonate al loro destino dal sistema, sia economicamente sia socialmente o culturalmente, quelle che hanno deciso di rovesciare il tavolo. Non credono che questo o quell’altro partito abbiano fallito. Credono che il sistema sia rotto in sé e che non si preoccupi di loro. Ci sono indizi allarmanti. Un dato del Sondaggio mondiale di valori ha dimostrato nel 2011 che il 34% degli statunitensi sarebbe d’accordo con un «leader forte che non debba più preoccuparsi del Congresso o delle elezioni». Vi sembra famigliare? È il momento di agire con decisione, sia in Europa sia a livello nazionale. Le parole non saranno sufficienti. In caso contrario, corriamo il rischio che l’attuale voto di scontento e protesta in tutta l’Europa (Italia compresa) finisca molto peggio: l’abbandono, da parte di settori consistenti della popolazione, della propria idea di democrazia rappresentativa. Traduzione di Pablo Lombo *Ex direttore del País 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 NON BASTA PIÙ L’ASSE FRANCO-TEDESCO Lettere e Commenti .27 . COSA RISCHIA MATTEO A OTTOBRE MARCELLO SORGI SEGUE DA PAGINA 3 STEFANO STEFANINI SEGUE DA PAGINA 3 ondra dovrà vedersela con le conseguenze economico-finanziarie, con le ricadute politiche interne e con le incertezze di collocazione internazionale. Le avvisaglie di ieri sono pesanti ma anche emotive; non fanno ancora testo. I mercati avevano scommesso su Remain e hanno perso. Vedremo se e come si assesteranno la settimana prossima. Ma sono problemi britannici. Al resto dell’Europa tocca ora innanzitutto pensare a se stessa. E’ un’Europa più piccola, con orizzonti più ristretti e strategicamente più debole. Perde un pezzo non trascurabile delle già limitate capacità militari e uno dei due seggi nazionali nel Consiglio di Sicurezza. Ma rimane una più che ragguardevole realtà politica e economica, in grado di assicurare il benessere e la sicurezza dei cittadini, di competere nel mondo globale e di difendere interessi e far valere la propria voce nell’arena internazionale. Se vorrà. Quale Europa può farlo? L’uscita di Uk non lascia un’Europa molto più omogenea. All’interno degli Stati membri con forti segmenti L del pubblico che simpatizzano apertamente per Brexit - e lo vogliono imitare. Le Pen, Wilders, Alternativa per la Germania non hanno perso tempo a festeggiare (con Donald Trump a rimorchio dai campi di golf della Scozia). In Italia, già prima del voto M5S aveva sollecitato un referendum sull’appartenenza all’Unione. Tutti Paesi fondatori. Togliamoci dalla testa di poter tornare a un nucleo duro, coeso, se prima i leader nazionali non saranno riusciti, a casa loro, a rigettare il canto delle sirene del populismo nazionalista. Quello che l’esitante campagna proUe britannica non è riuscita a fare. Per riuscirci avranno bisogno di coraggio politico (alla soglia delle elezioni del 2017 in Francia e Germania), ma anche di un’Ue diversa: un’Ue meno invadente, meno burocratica, più rispettosa delle sensibilità e diversità culturali del mosaico di nazioni che la compone. Dell’Ue della sussidiarietà. Al tempo stesso, di un’Ue più risoluta e decisiva nelle crisi che contano, dall’immigrazione al terrorismo, dal Mediterraneo alla Russia, dall’euro al debito greco. Un’Ue presente là dove gli europei si sentono insicuri e minacciati. Altrimenti il rischio di un effetto domino di Brexit è più che reale. Il riavvio del «motore» fran- co-tedesco sarebbe una risposta molto parziale. Il rapporto è troppo sbilanciato a favore di Berlino. L’Italia è abbastanza importante da non voler semplicemente accodarsi o appiattirsi, come talvolta fatto in passato; altri Paesi di rilievo, come Spagna, Polonia, Olanda, Svezia, devono essere coinvolti nel processo di rilancio. Il processo dev’essere genuinamente collettivo. Brexit pone l’Italia di fronte alla necessità di fare politica estera senza potersi più adagiare nelle sicurezze assodate dell’integrazione europea e della solidarietà atlantica. La prima diventa una conquista da difendere da ulteriori erosioni o perdite. Non è più un dato. L’Italia ha bisogno di una politica europea concreta e propositiva, che costruisca alleanze intorno ai propri obiettivi quali la crescita e la condivisione degli oneri dell’immigrazione via Lampedusa e Canale di Sicilia. In campo atlantico, venuto meno l’anello britannico fra Usa e Ue, l’Italia può diventare un perno di collegamento fra Europa e Nord America, se manterrà e svilupperà la relazione privilegiata con Washington. Il primo appuntamento non è lontano: il vertice Nato del 7-8 luglio a Varsavia. Dopo Brexit sarà la prova del fuoco della tenuta dell’Occidente. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI IL RISENTIMENTO NEI CONFRONTI DEL PRESENTE GIANNI RIOTTA Europa è finita all’alba della festa di San Giovanni, la notte più importante per il continente dalla fine della 2a Guerra mondiale. Tanti vi diranno ora che la colpa dell’addio britannico all’Ue è del vacuo premier Cameron, degli inani burocrati di Bruxelles alla Juncker, dei populisti, l’ex sindaco di Londra Johnson o il conservatore Gove, di Berlino drogata dall’austerità, del laburista Corbyn che sogna i vecchi picchetti dei minatori. Non ascoltate. Ciascuno di questi leader mediocri ha le sue colpe e la Storia li castigherà, ma a persuadere una maggioranza di inglesi, vecchi contro giovani, licenza media contro laureati, campagna contro città, a votare Sì al Brexit è stato il risentimento contro il presente. Una miscela acre di angosce per il lavoro che scompare e l’emigrazione che cresce, glassata dalla nostalgia per il miraggio di un passato romantico, pub, posto fisso, Regina, orgoglio Brit. Donald Trump chiama «globalismo» questa ondata populista nessuno si offenda, «populismo» è definizione scientifica per chi mobilita paura e non ragione dei cittadini - e vuol fare della corsa alla Casa Bianca il suo referendum antiglobalista, con la Clinton campionessa dello status quo, come Merkel e Hollande in Europa. «Battere il globalismo» illude i cittadini infuriati di castigare banchieri e rifugiati, invece impone dazi e tariffe contro il libero commercio, muri e reticolati con- L’ tro l’emigrazione, disprezzando cultura e scienza - il deputato Gove ha irriso gli «esperti», dando alla piazza un totem di ignoranza da adorare -, diffidenza per la tecnologia, rifiuto preconcetto di dialogo e tolleranza. La formula aspra «Noi contro Loro» ha vinto in Gran Bretagna con #Brexit, ha vinto nel partito repubblicano Usa con Trump, è in testa alle presidenziali francesi 2017 con Le Pen, ha mobilitato gli elettori dietro i neo sindaci Raggi, Appendino e De Magistris, i cui post sul web grondano «antiglobalismo». I leader, gli intellettuali, gli economisti, tecnocrati e imprenditori che hanno sostenuto in questi anni il mondo globale hanno (abbiamo, sia detto con profonda umiltà) molte colpe di elitismo e arroganza, per non aver saputo prevedere come crisi finanziaria 2008 e automazione avrebbero consunto standard di vita per ceto medio e operai, amareggiati dalla crescente disuguaglianza. Soddisfatti per le centinaia di milioni di poveri che il mercato globale ha sottratto alla fame in Asia e America Latina (il progresso maggiore nella storia dell’umanità, in soli 30 anni, ora esteso all’Africa) non hanno (non abbiamo) visto il risentimento delle nostre periferie. Ma #Brexit, Trump, Le Pen e i loro compagni di strada non sono la risposta giusta per correggere gli errori del libero scambio di idee, persone, lavoro, ricchezza. Campagne e sobborghi, anziani e chi non ha finito la scuola secondaria hanno votato in massa #Brexit, le metropoli vibranti di energia, i giovani, i laureati hanno votato Europa. I social media, calderone dove Globalismo è strega da bruciare ad ogni clic, obiettano a questi dati, crudi nella loro verità, che in democrazia un voto vale un altro, centro o periferia (vedi identica distribuzione voto italiano GrilloPd) nessuna differenza. Vero in teoria, in pratica la Gran Bretagna che produce ricchezza e lavoro ha perso e ha vinto quella che declinerà nel XXI secolo. Google trend registra boom ricerche «E ora succede?» dei tanti che hanno votato di pancia e non di testa. Le Borse ballano, la sterlina soffre, si corre all’oro. I leader #Brexit diventano di colpo campioni di diplomazia, tubano di modello Norvegia, intese con Merkel e Obama. Mediazioni e accordi si faranno, ma la cecità di Bruxelles, austera fino alla morte per difendere le industrie tedesche, pavida fino al midollo su innovazione e digitale, persuasa che si debba investire in sussidi al Camembert mentre si fa guerra a Google e Facebook e non ci si prepara ai conflitti militari prossimi, ha chiuso il caso. Populisti britannici e burocrati europei sono i complici del delitto #Brexit. «L’ora più triste» scrive Martin Wolf, decano del Financial Times, britannico figlio di profughi ebrei sfuggiti a Hitler. Profezia amara che potrebbe rivelarsi perfino ottimista, perché se cediamo alla cupa crociata antiglobalista, nazionalismo, xenofobia, autoritarismo e impoverimento dilagheranno in Europa: ieri con #Brexit hanno festeggiato Putin, l’Iran, Le Pen e Trump. Il risentimento contro l’establishment ha profonde radici, ma i lettori diffidino da chi, in nome di un bugiardo ritorno alle glorie passate, li guida verso l’odio, l’isolamento, l’ignoranza e il declino, economico e morale. Facebook riotta.it 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI i vota, e l’alleanza tra nemici interni e esterni del primo ministro vince, costringendolo alle dimissioni. È accaduto in Gran Bretagna nella notte tra giovedì 23 e ieri. Potrebbe accadere anche in Italia, al referendum costituzionale dei primi di ottobre? Escluderlo è difficile, anche se Matteo Renzi sostiene che la consultazione sulla Grande Riforma sarà l’occasione della rivincita, dopo il deludente risultato del 19 giugno. In Italia come in Inghilterra, a soli quattro giorni di distanza, l’alleanza di tutti contro l’uomo da battere si è riformata con un’inquietante sequenza di dettagli che potrebbero ripetersi ancora. Come Renzi, anche Cameron aveva messo sul piatto della scommessa l’intera posta della sua vita politica, annunciando che avrebbe lasciato, come ha fatto, un minuto dopo l’eventuale sconfitta. Renzi, già ad aprile, nel referendum sulle trivelle, si era trovato a fronteggiare l’alleanza dei governatori regionali, quasi tutti del suo partito, che in barba al suo invito a disertare le urne, avevano portato a votare quindici milioni e mezzo di cittadini. E anche Cameron ha dovuto difendersi dall’inedita alleanza di Nigel Farage, il leader del «Leave», cioè dell’uscita dall’Europa, con Boris Johnson, l’ex-sindaco conservatore di Londra, entrato nella partita con il chiaro obiettivo di prendere il posto del primo ministro sconfitto, e adesso, dopo le dimissioni di Cameron, a un passo dal realizzare il suo obiettivo. Inoltre, come Renzi, Cameron ha scelto la strada della personalizzazione del voto, non calcolando che così avrebbe spostato l’oggetto della consultazione, da quello formalmente indicato sulle schede - restare nell’Unione Europea o uscirne -, al presente e al futuro suo e del governo. In altre parole, Cameron s’è impiccato da solo a una sfida che nessuno gli aveva suggerito, e in tanti al contrario gli avevano sconsigliato. Qui finiscono le analogie tra Londra e Roma, e comincia la specificità del caso italiano. Renzi, si sa, è convinto che ci sia differenza tra le elezioni amministrative che hanno segnato la sua prima, cocente delusione elettorale, la vittoria del Movimento 5 stelle grazie anche all’appoggio della destra, e il «suo» referendum costituzionale. Un conto era il voto nelle città, a cui il Pd arrivava logorato da un’ondata di corruzione, e a parte Milano, con candidature non proprio competitive. E un altro conto sarà quando gli elettori dovranno decidere se cambiare, o lasciare intatto, un sistema politico che non funziona, tagliando i membri della casta, imponendo il doppio lavoro ai sopravvissuti e mettendo il governo, finalmente scelto per davvero dagli elettori, in condizioni di realizzare il proprio programma senza lungaggini e compromessi umilianti. Diventare l’uomosimbolo di questa battaglia, ritiene Renzi, gli consentirebbe di rivestire i panni del rottamatore che così popolare lo avevano reso agli occhi dell’elettorato che due anni fa lo votò al 40,8 per cento, e domenica lo ha in parte tradito preferendogli i 5 stelle. S Il ragionamento sarebbe ineccepibile se a ottobre si votasse solo e soltanto sulla Grande Riforma e non sul complesso quadro politico italiano, in rapida evoluzione. Con le sue doti di comunicatore, non c’è dubbio che Renzi sarebbe capace di presentare la scelta agli elettori in termini assai convincenti. Ma cosa succederebbe se invece, contro di lui, scendesse in campo uno schieramento largo e variato, dai professori del No capaci di fare a pezzi scientificamente la riforma, alla minoranza del Pd che con D’Alema è schierata con il No, ai 5 stelle, al centrodestra in tutte le sue articolazioni, comprese, sebbene non del tutto, quelle che sostengono la sua maggioranza? È esattamente questo, infatti, che si prepara, e Renzi non può fingere di non capirlo. Né può ignorare che le contropartite che gli vengono chieste - la modifica della legge elettorale spostando il premio dalla lista alla coalizione vincente, la rinuncia al doppio incarico di segretario del Pd e presidente del Consiglio seppure accettate (ma al momento sembra di no), non gli garantirebbero certo il risultato di urne in cui gli elettori, come a Torino, si divertono a sparare sul conducente. I sistemi presidenziali, i governi scelti dagli elettori trasformando con meccanismi maggioritari o premi elettorali le minoranze in maggioranze, i Parlamenti riservati a due, tre, massimo quattro partiti, e insomma quel che la riforma di Renzi vorrebbe introdurre in Italia, per tanto tempo, va riconosciuto, hanno consentito di governare il disordine delle società mutanti, il tramonto del capitalismo industriale, gli esiti, assai diversi dalle previsioni, di trent’anni circa di globalizzazione. Ma adesso, tutt’insieme, stanno mostrando debolezze, dopo un decennio di crisi economica, deflazione, stagnazione, rallentamento dei consumi, e impoverimento delle classi medie. Si vede in Francia, dove due presidenze opposte, Sarkozy e Hollande, finiscono consumandosi allo stesso modo. S’è visto in Austria, per citare il precedente più recente. È successo, incredibilmente, pure nella vecchia e tradizionale Inghilterra. E a novembre, Dio non voglia, potrebbe accadere nell’America di Trump. Quanto a noi, appena usciti da un passaggio elettorale carico di presagi e malgrado ciò interpretato come l’inizio di una rivoluzione, siamo a un bivio complicato. Per Renzi, sulla strada del cambiamento, c’è il rischio di finire battuto dalla grande alleanza antirenzi. Cementata, ironia della sorte, dal referendum che dovrebbe introdurre il nuovo ordinamento previsto dalla riforma. D’altra parte, al punto in cui è arrivato, gli è difficile far marcia indietro. E verso dove, poi? In Italia esisteva un partito governativo per vocazione, né di destra né di sinistra, interclassista, che cercava le sue alleanze in Parlamento e gestiva i governi possibili, in nome di una stabilità spesso degenerata in immobilismo: era la Dc. Rimpiangerla è difficile, riproporla, e perfino somigliarle, impossibile. Ma la prudenza delle sindache stellate e la distanza di Grillo da Farage, in questi giorni, fanno riflettere. Tra queste, e l’impazienza di Renzi per il referendum, non c’è dubbio su chi ricordi di più l’intuito, la saggezza e la furbizia dei vecchi democristiani. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 28 .Società STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 E Pantone lo elegge «Color of the year» CONFETTO, NUOVO BIONDO UN VEZZO DA INDOSSARE LORENZA CASTAGNERI L’ ultima a cedere è stata la modella Bella Hadid, che su Instagram ha subito immortalato la sua nuova chioma fresca di hair stylist: capelli color platino e lunghezze rosa pastello. Ma c’è anche chi osa molto di più, come Elodie Di Patrizi, la cantante seconda classificata ad Amici: se anche chi non ha guardato il talent ha ben presente di chi stiamo parlando non è soltanto per la sua voce magnifica ma anche per via di quel taglio alla maschietta rosa shocking. «Pink hair don’t care», si dice. Il motto può essere opportunamente modifi- Avanguardia La modella e attrice Cara Delevingne, icona delle ragazzine, già l’anno scorso aveva sfoggiato una morbida criniera confetto cato a seconda di ogni tipo di acconciatura e di tinta, ma nell’estate 2016 questa sembra essere la sua versione più attuale. Pantone Che fosse l’anno del rosa lo aveva già previsto a fine dicembre Pantone eleggendo il quarzo «Color of the year». Tra tutte le nuance arcobaleno il rosa è di sicuro quello che sta meglio a tutte: con una declinazione più sfumata, magari abbinato a un lucidalabbra pendant o a una bocca rosso corallo e occhi nature per le bionde, oppure più acceso e intenso, accompagnato da un trucco meno vistoso per chi parte da una base scura. E poi que- Shocking Elodie Di Patrizi, la cantante seconda classificata ad Amici con il taglio alla maschietta rosa shocking sto è il colore femminile per eccellenza e come tale può essere tollerato anche in ufficio dove pure il bon ton richiederebbe scelte meno ardite dal parrucchiere. «Ma certo, quando si deve andare al lavoro è vietato esagerare», consiglia Lucia Barra, hair stylist di Jean Louis David. Senza età E allora si può prendere spunto, per esempio, da Diane Kruger che ha scelto di colorare soltanto le punte o ispirarsi alle meches quasi impercettibili della modella January Jones o Il Samsung Galaxy S7 Edge d è uno dei più interessanti smartphone Android sul mercato. Lo schermo da 5.5 pollici è curvo sui due lati, per arrivare subito a notifiche contatti e app Professionale Huawei Mate S ha un display da 5.5 pollici ed è tutto in alluminio. Ha un look professionale, con un tocco di femminilità Ue Roll 2 è uno speaker bluetooth impermeabile e robusto, disponibile in diversi colori tra cui anche un rosa-viola. È possibile usarne uno solo o due, per migliorare l’effetto stereo BRUNO RUFFILLI B Modulare Lo smartphone G5 è il top di gamma di LG. La parte inferiore si stacca per accogliere moduli di espansione (come fotocamera e convertitore digitale) La mela rosa Apple ha un ricco catalogo di prodotti in quello che chiama rose gold: dagli iPhone (anche l’ultimo modello SE), al sottilissimo computer MacBook, fino all’Apple Watch e all’iPad Pro Tutta salute Fitbit Charge HR è un braccialetto fitness che tiene sotto controllo il cuore e l’esercizio fisico. Monitora anche il sonno e permette di impostare una sveglia silenziosa con vibrazione L’ultima moda dell’Hi Tech VIE LA Quante sfumature Mattel ha appena lanciato una versione nerd della sua bambola più famosa, che ha capelli rossi, indossa occhiali e sviluppa videogiochi. Apple, che nel 1998 vendeva già un iMac color fragola, e che a lungo ha prodotto iPod rosa, oggi propone iPhone, iPad, Watch, computer e accessori in rose gold, dalle calde sfumature dorate. Lg ha in catalogo un microonde color cremisi e un condizionatore con led rosa, ma pure il top di gamma tra i suoi smartphone, il G5, è disponibile in un raffinato pink. Per cuffie, altoparlanti e lettori audio della linea h.ear Sony sceglie una tonalità scurissima, che vira al bordeaux, mentre adotta sfumature pastello per gli apparecchi meno costosi. Anche Samsung gio- 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Curvo Pillole sonore ianco, nero, alluminio non bastano più. Anche l’oro ha fatto il suo tempo. L’ultima moda dell’hi-tech è il rosa, declinato in tante sfumature: chiarissimo, metallico, riscaldato dai riflessi del rame, aggressivo come il rossetto di una drag queen o bonton da anni cinquanta. Un colore oggi associato alle donne, ma che fino alla metà dell’Ottocento poteva identificare invece bambini e bambine indifferentemente. E anche adulti, visto che ne Il Grande Gatsby il protagonista veste un completo dal taglio perfetto in rosa pallido. Siamo nel 1922, e Gatsby viene deriso, ma non perché la sua scelta indichi scarsa virilità (anzi a New York il rosa era il colore di chi lavorava all’aperto d’estate sotto il sole). Tradizionalmente il rosa è stato considerato una specie di rosso, e come tale adatto agli uomini; bisognerà aspettare Piccole donne (1880) per vederlo associato alle ragazze, come una moda bizzarra; solo dopo la seconda Guerra Mondiale entra a far parte dei luoghi comuni dell’identità di genere. Questioni di marketing, soprattutto: nemmeno Barbie all’inizio indossava abiti rosa, comincerà negli Anni 60. ancora, se il capo è tollerante, al caschetto corto total pink ma delicato dell’attrice inglese Helen Mirren, la dimostrazione più emblematica che il rosa non ha età, nemmeno nei capelli. Scelte più radicali come quella avanguardista di Cara Delevingne, che già l’anno scorso aveva sfoggiato una morbida criniera confetto, meglio riservarla alle vacanze o a un evento speciale. «I capelli colorati sono un vezzo, quasi un accessorio. Da indossare come un paio di orecchini per una serata e da togliere prima di andare a dormire», suggerisce l’esperta. Nei negozi si trovano spray colorati che vanno via al primo lavaggio e tinture ad acqua. Qualche shampoo e i capelli tornano normali. «Io però sconsiglio una tintura completa. Si rischia l’effetto Big Babol», dice Lucia Barra. La soluzione definitiva? E’ la parrucca, che di recente è pure tornata parecchio in voga. EN ROSE La ricerca della sfumatura giusta è un’ossessione Metallico o scaldato dal rame, infantile o professionale aggressivo o bonton: ogni mercato ha il suo colore A tavoletta Il Kindle Fire di Amazon è un tablet robusto e facile da usare, a un ottimo prezzo. Il display è da 7 pollici, la memoria da 8 GB. C’è anche in magenta In punta di dita Microsoft produce eccellenti accessori hardware, come questo Wireless Mobile Mouse 1850, bluetooth preciso ed economico Solo per i tuoi occhi La tv 24E4453 di TCL ha uno schermo da 24 pollici con buoni colori e ottima fluidità. Riproduce anche file audio e video da chiavette e hard disk Usb Il colore della musica È disponibile anche in rosa bordeaux tutta la linea audio ad alta risoluzione h.ear di Sony (cuffie con filo, auricolari bluetooth, speaker wireless e Walkman) LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 Total pink ma delicato per l’attrice inglese Helen Mirren esercizi di 12345634789A56B41C256D4EFB568B456CE7782A8 FA68E99826A446A28BE634E674BB81EAE STILE Sulle punte Bella Hadid su Instagram ha subito immortalato i suoi capelli color platino con lunghezze rosa pastello Le origini A settembre è atteso il nuovo iPhone, e se design e caratteristiche tecniche difficilmente stupiranno, pare che almeno ci sarà da entusiasmarsi per un nuovo colore: le indiscrezioni puntano sul blu. Bianco, nero, alluminio non bastano più. E anche l’oro ha fatto il suo tempo. L’ultima moda dell’hi tech è il rosa, declinato in tante sfumature: chiarissimo, metallico, riscaldato dai riflessi del rame, aggressivo come il rossetto di una drag queen o discreto e bonton. Un colore oggi associato alle donne, ma che fino alla metà dell’Ottocento poteva identificare invece bambini e bambine indifferentemente. E anche adulti, visto che ne Il Grande Gatsby il protagonista veste un completo dal taglio perfetto in rosa pallido. Siamo nel 1922, e Gatsby viene deriso, ma non perché la sua scelta indichi scarsa virilità (anzi a New York il rosa era il colore di chi lavorava all’aperto d’estate sotto il sole). 12BY NC LCUNI DIRITTI RISERVATI PAROLA D’ORDINE “PINK POSITIVE” È IL CAPODANNO DELL’ESTATE Il 1° luglio la riviera adriatica non va a dormire per il carnevale rosa DESIGN ca su più fronti: rosa metallico con finitura a specchio per i top di gamma S7 ed S7 edge, shocking per il braccialetto fitness Gear Fit 2, confetto per cuffie e accessori economici. La ricerca della sfumatura è un’ossessione: «Il rosa è un colore difficile da realizzare - spiegano da Huawei - non deve essere troppo chiaro, altrimenti sembra infantile, ci vuole un po’ di arancione, per dare calore. E non tutti i colori vanno bene per ogni mercato». Così il Mate S, pensato per una clientela professionale, in Italia è disponibile in rosa, al contrario dell’ultimo P9 (che nella serissima versione Titanium ha però qualche sfumatura pink). Huawei ha sperimentato anche col marrone scuro, con la ceramica bianca, con rifiniture originali e costose. Non sempre i risultati sono di grande gusto, ma lo sforzo dei cinesi è un ulteriore conferma che i gadget hi tech oggi sono considerati accessori di moda: se la tecnologia è grosso modo equivalente tra modelli e piattaforme, non rimane che l’estetica a fare la differenza. Società .29 1 A Parigi il nuovo filone design è tutto al femminile Martinelli PAGINA 29 le. A seguire si ballerà fino a notte fonda col dj set di Raffaele Costantino. Sempre a Riccione, prenderà il via CinéMax, rassegna di cinema fatta di proiezioni, installazioni, mostre e il primo festival di movie street art, impreziosita dall’esposizione della Ecto-1, l’auto speciale dei Ghostbusters. FRANCO GIUBILEI RIMINI I l 1° luglio la riviera adriatica tornerà a tingersi di rosa per la notte più lunga, che da queste parti hanno ribattezzato il Capodanno dell’estate e che dà il via ufficiale alla bella stagione. Varata per la prima volta undici anni fa con lo scopo dichiarato di bandire il turismo da sballo per riportare le famiglie in riviera, la Notte rosa si è via via trasformata in una piacevole consuetudine che attira centinaia di migliaia di persone lungo i 160 chilometri di costa che si estende da Comacchio a Senigallia. Il cuore della festa batterà come sempre a Rimini, epicentro di concerti e spettacoli che avranno un degno antipasto questo sabato con la Molo Street Parade, coi dj in console sui pescherecci a far ballare i ragazzi sulla banchina della città romagnola. Risate e concerti Venerdì primo luglio, al calar della sera, la Notte rosa avrà inizio alla parola d’ordine «Pink positive»: Carmen Consoli canterà in piazzale Ritmi latini Fellini a Rimini, mentre i Nomadi saliranno sul palco allestito a Misano. A Riccione, in piazzale Roma, Luca Barbarossa e Andrea Perroni terranno banco con il live della social band di Rai Radio 2. Fra i protagonisti, Greg & The Frigidaires, la band di Claudio «Greg» Gregori, storico compare di Lillo ai microfoni di SeiUnoZero, con un repertorio tutto Anni 50, e Annalisa, reduce da Sanremo con Diluvio universa- Grandi nomi Carmen Consoli canterà in piazzale Fellini a Rimini, mentre i Nomadi sul palco allestito a Misano. A Riccione, in piazzale Roma, Luca Barbarossa Tornando alla musica, Cattolica batterà al ritmo della disco music con i Moka Club e Ivana Spagna. Risalendo la costa, Cesenatico ospiterà sul palco di Radio Bruno Estate i live di Dolcenera, Dear Jack e Alessio Bernabei, mentre al Lido degli Estensi, nel ferrarese, si rivedrà in concerto una vecchia conoscenza della musica italiana come Ron. A Lido delle Nazioni ballo latino sugli scudi per tutto il week end grazie a Nazioni Latin Street Festival, con quattro piste da ballo sul lungomare. E siccome la notte rosa è fatta apposta per tirar tardissimo, alle cinque del mattino del 2 luglio sulla spiaggia di Rimini Terme suonerà Alberto Fortis in un concerto per pianoforte e voce. Concerti e spettacoli proseguiranno anche nella notte di sabato, fra il «Mare di sound» con 15 band e 30 dj all’opera sulla battigia dal bagno 1 al 50 di Rimini, e i consigli di stile di Carla Gozzi ed Enzo Miccio in piazza Ceccarini a Riccione. TEMPO Carri allegorici Poteva mancare il carnevale rosa? Ovviamente no, e così ecco la sfilata di carri allegorici e corteo mascherato sul lungomare di Misano. Spazio anche alla musica classica, al teatro Alighieri di Ravenna, e al jazz, domenica 3 luglio a Cesenatico alle 6 col quartetto di Eloisa Atti. Fra omaggi a Billie Holiday e serate revival in stile disco Anni 70, il weekend in rosa avrà attenzioni anche per i più piccoli, special guest Masha e Orso e le Winx, con 25 spettacoli per le famiglie fra Castelsismondo a Rimini, il centro di Bellaria e Milano Marittima. Anche quest’anno l’iniziativa coinvolgerà le vicine Marche, con concerti e show a Gabicce Mare, Tavullia, Pesaro e Senigallia. Momento clou della manifestazione, il tradizionale spettacolo di fuochi d’artificio su tutta la costa a mezzanotte del primo luglio. Il programma completo è sul sito www.lanotterosa.it. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1A Biella «El Primero» di Zenith per Lancia Stratos con il cronografo che corre nei Rally De Vecchi PAGINA 29 MODE Senza età . 1 In questa pagina, il rosa invade ogni spazio, dai capelli alla tecnologia fino alla notte riminese 12345367318 9ABA1C38D3EFEC382 LA STAMPA LA STAMPA DESIGN SABATO 25 GIUGNO 2016 . Società .31 PARIGI, L’ARCHITETTURA È DONNA Una “banda” di ragazze sta cambiando il volto dell’interior design francese Basta con il décor concettuale e futuristico, spazio ad atmosfere più calde e vintage LEONARDO MARTINELLI PARIGI ccole, sono arrivate: una «banda» di donne sta cambiando il volto dell’interior design parigino, fino a pochi anni fa preda di designer maschili. Sono Laura Gonzalez E e Astrid Dieterlen, intervistate in questa pagina. Ma tante altre ancora, vedi Dorothée Meilichzon e Sandra Benhamou. Con loro è tutto uno stile che cambia: basta con il décor concettuale, asettico e futuristico degli Anni Duemila. Spazio, in- vece, ad atmosfere più calde, dove il vintage si mescola con i materiali industriali. Tramontati (meno male) i ristoranti del genere navicelle spaziali immacolate. Meno plastica, anche. E più marmo, legno, ottone. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Laura Gonzalez “IL FRENCH TOUCH AVANGUARDIA DOLCE” Quante tasche Per la prossima estate il marchio Letasca Officina sviluppa il concetto delle tasche multi funzionali con un’intera collezione streetwear Punto di partenza le tute dei piloti di Formula Uno che danno vita a capi fitti di tasche e taschine in nylon ultra leggero e cotone Astrid Dieterlen “I BORGHESI-BOHÈME AMANO LA SOBRIETÀ” sulla bocca di tutti a Parigi: il Manko, ristorante di fusion peruviana, in avenue Montaigne. E non solo per la cucina, ma anche per il décor, caldo e intrigante, firmato da Laura Gonzalez. Appena 32 anni, questa donna bruna, di origini spagnole, è già un «nome» nell’interior design della Parigi by night, da quando giovanissima e sconosciuta, nel 2010, ripensò la discoteca Bus Palladium. È Quale la caratteristica principale del suo stile? «Mi piace mescolare materiali nobili, come il marmo e l’ottone, con altri più “caldi” e puri, tipo il legno e il vimini». È anche la ricetta utilizzata per il Manko? «Sì, ma ogni volta mi faccio ispirare anche dalla tematica del luogo. La cucina peruviana e il suo lato esotico mi hanno portato a introdurre tante piante, quel verde malachite che domina gli spazi, i tessuti kilim». Cosa c’è di francese nel suo décor? «Quello che si definisce “french touch”, una certa raffina- TEMPO tezza: significa che un’eredità antica si perpetua, restando sempre attuale e moderna. E poi utilizzo tanti artigiani francesi per le pitture, le ceramiche: per tutto quello che posso ricorro alle maison nazionali». «Pierre Frey, Dedar. E ovviamente Hermès». Laura Gonzalez Appena 32 anni, questa donna bruna, di origini spagnole, è già un «nome» nell’interior design della Parigi by night «Capita spesso che le donne facciano più avanguardia. E in modo naturale, con dolcezza. È successo in tutte le epoche e in tanti settori. Penso a personaggi come Elisabeth Vigée le Brun, Frida Kahlo, Sonia Delaunay. Pure Madelaine Castaing». Un uomo che la ispira in modo particolare? pre qualcosa di efficace e di ben fatto». L Qualche nome? L’interior design made in Paris è sempre più femminile. Cosa sta succedendo? a nuova frontiera di Parigi, per tutto (anche il design), è l’Ovest: un tempo popolare, oggi molto «bobo» (bourgeois-bohème). Pure il lusso si reinventa da queste parti: ha da poco aperto i battenti il primo hotel cinque stelle di tutta questa fetta della città, il Boutet Hôtel-Bastille, al 22 di rue Faidherbe. Che è stato il trampolino di lancio di una nuova rivelazione dell’«interior design» locale, Astrid Dieterlen, 29 anni, capelli rossi e sorriso schietto. In arrivo dalla provincia profonda (l’Auvergne), si è diplomata all’École Boulle, un riferimento per le arti applicate, e poi laureata all’Ens, la Normale, nello stesso campo. 2010 l’anno chiave in cui la giovanissima e sconosciuta Gonzalez ripensò la discoteca Bus Palladium «Non ho dubbi, Gio Ponti. I suoi mobili, in particolare, e la capacità di concepire di tutto, perfino le ceramiche, sempre con quel tocco unico e rivoluzionario. Ecco, come la modernità entra nella tradizione». [L. MAR.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Voi giovani designer francesi siete tutti un po’ «nipotini» di Philippe Starck, almeno indirettamente, mediante l’ispirazione. Anche lei? «Ho lavorato a lungo nel suo studio: è la persona più esigente che abbia mai conosciuto. Lui e Bruno Borrione, il suo braccio destro, che è stato fondamentale nella mia crescita professionale, volevano sem- Di cosa si è occupata da Starck? «Dell’hotel Mama Shelter a Bordeaux. In seguito l’architetto Vincent Bastie mi ha chiamata per il Boutet». Come ha affrontato questo progetto? Astrid Dieterlen 29 anni, capelli rossi e sorriso schietto. In arrivo dalla provincia (l’Auvergne), si è diplomata all’École Boulle, un riferimento per le arti applicate, e poi laureata all’Ens, la Normale, nello stesso campo A Biella «El Primero» di Zenith per Lancia Stratos IL CRONOGRAFO CHE CORRE NEI RALLY PAOLO DE V ECCHI a passione che tanto spesso accomuna lancette e pistoni s’incrocia, durante il fine settimana, lungo le strade del Rally di Biella, giunto alla sua sesta edizione e che si svolge fino al 26 giugno. Al di là dell’interesse che sempre suscitano competizioni di questo genere, l’occasione è davvero speciale anche per altre circostanze. Evento dentro l’evento è, ad esempio, il raduno di quaranta Lancia Stratos in occasione del 40° anniversario della vittoria al Campionato Mondiale Rally di questa vettura, avvenuta appunto nel 1976 e per il L terzo anno di seguito. Nata come evoluzione della Lancia Fulvia del 1973 e disegnata da Bertone appositamente per questo genere di gare, divenne l’auto da rally per eccellenza di quell’epoca. Ed è stata proprio Biella la città dove fu sviluppata e perfezionata la Lancia Stratos, ad opera di Claudio Maglioli, pilota e collaudatore del Reparto Corse Lancia. Orologi e motori, si diceva, hanno molti punti in comune, come la specificità del design, l’accuratezza della meccanica, lo stile di marca e la costante ricerca delle migliori prestazioni, cosa che li fa spesso partecipare agli stessi eventi. In questo caso, Serie limitata Il cronografo El Primero Chronomatser World Stratos Meeting Edition di Zenith, con cassa in acciaio e movimento automatico, presentato in occasione del Rally di Biella e del raduno Lancia Stratos . La serie è limitata a 40 esemplari e costa 9.300 euro. «Siamo nel faubourg SaintAntoine, tanti anni fa un quartiere di artigiani. Nell’edificio dell’albergo, degli Anni Venti, aveva sede una società di import e trasformazione del legname, poi sostituita da una cioccolateria. Non volevo tradire l’anima industriale del luogo. In modo che il décor restasse giusto e sobrio». Come ha proceduto? «Ho restaurato la splendida facciata art déco d’origine. Dentro, invece, c’era tutto da inventare. Lì ho utilizzato materiali come l’acciaio, il legno (noce, in particolare). Anche il cuoio naturale, che è così atemporale. E poi il cemento armato, spesso grezzo, come nella scalinata centrale: lo spazio interno cui sono più affezionata». [L. MAR] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI il segnatempo protagonista è uno Zenith, con la serie speciale e limitata a 40 esemplari del cronografo Chronomaster El Primero, espressamente dedicata a questo raduno Lancia Stratos e presentata in anteprima proprio durante la manifestazione. Il rally prevede anche la partecipazione di piloti come Erik Comas, Yannick Roche e JeanNoël Vesperini, testimonial che corrono a Biella con i colori di Zenith. L’orologio discende da una fortunata e oggi molto diversificata gamma, lanciata nel 1969 e da allora sempre aggiornata, il cui successo si basa essenzialmente sull’altissima frequenza delle oscillazioni del bilanciere (36.000 alternanze orarie), un dato tecnico molto rilevante, che assicura un’altrettanto elevata precisione. Altre peculiarità di questo cronografo sono la scala tachimetrica per la misurazione della velocità e il quadrante aperto su parte del meccanismo. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 9ABA1C38D3EFEC382 LA STAMPA 8 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 PIERO NEGRI TORINO al 4 al 9 luglio, nello Stadio di Domiziano al Palatino eccezionalmente aperto al pubblico dalla Soprintendenza per l’area archeologica centrale di Roma, Alessandro Baricco presenta una nuova versione del suo Palamede, la storia con Valeria Solarino. È l’anteprima estiva del Romaeuropa Festival che fino al 3 dicembre animerà le scene della capitale. D . Spettacoli .33 L’INTERVISTA DEL SABATO ALESSANDRO BARICCO Cosa è questo spettacolo? «Un testo nato per un teatro particolare, piccolo, l’Olimpico di Vicenza, che ora va nel suo esatto contrario, uno stadio lungo 180 metri e largo 70. E cambia. Oggi i testi devono poter vivere su piattaforme diverse, essere elastici, trasformarsi. Ciò che sta fermo muore. Quel che facciamo deve continuare a rotolare». GIACOMO MAESTRI Valeria Solarino in «Palamede, la storia» Ma chi è Palamede? «Era un eroe greco, come Agamennone, Menelao, Odisseo. Ma nell’Iliade non c’è un solo verso che lo cita. Perché? Molti testi parlano di lui, Omero lo cancella». LUIGI SPINA Stadio di Domiziano al Palatino (Roma) Già, perché? «Palamede era intelligentissimo: gli si attribuisce l’invenzione di molte macchine belliche, degli scacchi, addirittura della scrittura. Fu probabilmente vittima di un complotto ordito da Odisseo. E Omero è il poeta di Odisseo». Si può dire che l’intelligenza viene sconfitta dall’astuzia? «Ai nostri occhi Palamede ha un’intelligenza più pulita, più luminosa. E anche agli occhi dei greci, che non amavano il torvo, triste, astuto Odisseo. Per cui sì, si potrebbe dire. Ma c’è di più. Se Palamede è figlio di un’intelligenza laica, Odisseo appartiene a un élite legata alla religione, alla tradizione, al sapere antico. La lotta tra di loro è il paradigma di tanti scontri culturali di oggi, è una guerra fusa in una guerra di potere, dietro di loro ci sono Agamennone, Achille…». Intellettuali e potere: tema sempre attuale... «Chi vive di prodotti culturali, e ha la fortuna di trovarsi in un punto visibile, sa bene che la rivalità fra intelligenze può essere sanguinaria, molto violenta. Ai miei allievi alla Scuola Holden spiego che questo mestiere si fa in cima alla torre, dove tira il vento. Puoi farti coinvolgere di più o di meno, ma alle volte anche senza volerlo sei in mezzo alla battaglia. A me piace: so bene che bisogna battere il rigore davanti a 80 mila persone nello stadio e 30 milioni alla televisione, con il collega che spera che tu lo sbagli e un portiere GIACOMO MAESTRI Alessandro Baricco, 58 anni, è autore e interprete dello spettacolo teatrale «Palamede, la storia» Il «Palamede» di Antonio Canova “Del mondo non si sa nulla Vince chi racconta meglio” Lo scrittore presenta lo spettacolo “Palamede, la storia”, ispirato alla Grecia Antica di fronte che magari ti sta simpatico e che devi fregare. Se il rigore lo tiri nel cortiletto di casa forse sei più felice, ma non stai facendo il tuo mestiere». A proposito di Holden, quest’anno a scuola avete ragionato sull’Europa: con quali conclusioni? «Ogni anno scegliamo un tema sul quale - come narratori - vogliamo sapere di più. Prima ancora della Brexit, era chiaro che l'Europa avesse un problema di storytelling. Con tutti gli esperti che abbiamo, nessuno sapeva cosa sarebbe successo se la Grecia fosse uscita dall’euro. Neppure Draghi. Non sappia- mo niente. E allora decidono le storie, vincono quelle con raccontatori migliori». Non è confortante... «In questo momento non c’è una narrazione dominante. Il campo è aperto, Palamede e Odisseo si scontrano e basta pochissimo, un 2%, per far vincere l’uno o l’altro. C’è molta irrazionalità, ci sono pochi dati e scarse conoscenze, e diventa molto importante il lato narrativo della faccenda». Sembra che la narrazione disgregante sia vincente. «Molti oggi hanno un problema di identità. Quasi tutti, anch’io. Chiesa, patria, nazione, famiglia: queste istituzioni le abbiamo - giustamente - indebolite, oggi l’identità più forte viene dai prodotti di consumo. E non basta. In mancanza di sicurezza - non sicurezza dai ladri, parlo di identità - prevale il panico e quindi l’egoismo e quindi la mossa a chiudere. Perfino gli Stati Uniti stanno dando una chance vera a Donald Trump». È interessante l’uso che si fa oggi del termine «sicurezza». «Si parla di sicurezza pensando ai campi rom o alla polizia, ma la vera sicurezza è identità, è essere padre, sapere chi sei davvero. Mio nonno è andato in guerra per difendere la nazione, cioè i suoi figli, chi lo farebbe oggi?». I nostri avi erano come Odisseo, noi come Palamede? «Arrivano i lupi nell’accampamento, attaccano gli uomini e divorano le bestie. Per Odisseo è un flagello, prende alcuni uomini e va a combattere i lupi. Palamede dice: no, i lupi sono un avvertimento di dio, annunciano la peste, lasciate che mangino i più deboli. E impone all’esercito di non nutrirsi di carne e di stare in mare il più possibile. Risultato: la peste si prende tutta la legione, loro scampano. Se vogliamo fare paragoni: scendono i lupi, c’è chi ha una reazione istintiva e automatica e chi cerca di capire i segni del tempo, e interpretarli». A cosa sta lavorando ora? «Ho preparato tre nuove “Lectures”, che farò a Mantova a settembre e poi registrerò a Roma. Sulla felicità, sulla verità, sulla narrazione. Spiego perché mi attraggono fatti e persone diverse: in una tengo insieme Kant, Leopardi e Beethoven partendo dalla mappa della metropolitana di Londra». E i romanzi? «Ho scritto molto, ultimamente, fino alla Sposa giovane. Ora aspetto che la polvere scenda, per rivederci chiaro». La televisione? «Farò qualcosa ma sarà un evento unico, tra il 2016 e il 2017. Fare tv in maniera costante, ogni giorno, ogni settimana, ora non mi va. Faccio tante cose che mi piacciono, la tv ti assorbe completamente e dà un tipo di popolarità che non mi aiuta». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 34 STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 Sette giorni MARCO VALLORA NAPOLI on emozione, le pareti altrimenti fredde, lineari, del Madre, si aprono, malleabili ad accogliere, come in un utero ospitale l’intera, palpitante opera d’un grande della fotografia quale Mimmo Jodice. Più che non immagini ferme, icone indiscusse della luce e del buio, risultati estetici intoccabili ed infiorati di cornici, ritrovi processi visivi, che si fanno lampi fulminei di visioni ctonie, sondaggi archeologici della realtà, interrogativi brucianti. Che si materializzano in un attimo di urticata folgorazione. La chiave d’espressione più ricorrente, in questo ulissiaco viaggio moderno, in un tempo che non ha più scansioni, ma scatti sincopati e singhiozzi visivi, intervalli lirici ma non estetizzanti, è quello della «vacanza», dell’assenza vistosa, del buco cavernoso, denti guasti della civiltà e fascinazione del buio. Come mostrano tanti scatti celeberrimi: La Tomba del Soldato Romano a Petra oppure le ritmate finestre cave di nero petrolio magnetico, del Suor Orsola di Napoli - oasi di riflessione filosofico-greco. Ma non si tratta mai d’una rovina compiaciuta, in senso romantico, decadente. È sempre qualcosa di C CHAGALL BY SIAE 2016 Forte di Bard Marc Chagall. La vie è il titolo della mostra che si apre oggi al Forte di Bard. Per la prima volta si vede in Italia il capolavoro La vie del maestro russo Viareggio Il tempo di Signorini e De Nittis è la mostra che si inaugura a Viareggio il primo luglio COURTESY DELL’ARTISTA Ad Ercolano Atleti della Villa dei Papiri (Polittico) 1986 MIMMO JODICE La luce e il buio del Mediterraneo in sessant’anni di immagini Dalle sperimentazioni degli esordi ai capolavori “classici” di oggi: al Madre di Napoli la retrospettiva di un maestro della fotografia italiana In Calabria Frattura 1970 stampa ai sali d’argento su carta baritata Sul mare Attesa, opera n. 1, 2000 è la foto che dà il nome alla mostra COURTESY DELL’ARTISTA Siena Dal 29 giugno fino al 31 luglio in occasione dell’Anno Santo ci sarà una scopertura straordinaria del pavimento del Duomo forte, di terremotante, come quando il grigio topo della Storia intacca i nasi delle sculture e le sfigura, rendendole ancora più vive, parlanti. Drammaticamente in dialogo con la nostra pietas allarmata. Perché il vuoto di Jodice, che si riempie, per contrappasso, d’una terribile forza magnetica, tellurica, aspirante, un’energia vulcanica e primitiva, che tarla la pietra e sfigura le sagome è un vuoto che ci parla e richiama, anzi esige, l’orma dell’umano, la traccia agonizzante del respiro vivente. La pompa di benzina «neorealista», ch’egli isola, sola, come una scultura decrepita (che attende però la mano ruvida del viandante meccanico) è lontana dalle algide gasolines di Ed Rucha, come una pièce del silenzio di Cage lo può essere da una farsa di Scarpetta. Ma Jodice, legato al mondo d’avanguardia di Amelio, Lia Rumma, dello Studio Trisorio, miscela quelle due anime, miracolosamen- COURTESY DELL’ARTISTA A Petra Tomba del soldato romano, Petra 1993 COURTESY DELL’ARTISTA te: come il limone caprese di Beuys, con l’energetica lampadina, ficcata nel giallo costato. Si guardi per esempio quell’immagine programmatica, che dà il titolo all’ultima parte della sezione retrospettiva, al terzo piano, ma anche all’intera mostra: l’Attesa. La si confronti con una non meno celebre e programmatica di Ghirri, con lo scheletro nudo d’una porta calcistica, che inquadra desolantemente il mare. Lì l’uomo non c’è, c’è il brullo sguardo metafisico del mondo. Jodice ci propone invece come la vile poltrona diser- tata, in modesto moplen turistico, d’uno spettacolo quotidiano, che deve sempre ancora iniziare e sta, scranno in umanissima plastica ansiosa, come un animale in agguato, di fronte ad uno schermo vuoto, ma promettente, vitale, che pare un cielo d’aurora, compresso in una stanza. «Non c’è il cammino, ma il camminare», ricordava una misticheggiante, tarda composizione di Nono, ispirato ad una scritta sorpresa in un convento spagnolo. Il «posto» vuoto indagato da Foucault, nelle Meninas di Velazquez, non è più quello del Re, ma del semplice scugnizzo, del matto. Di noi tutti, migranti dell’immagine. Si pensi a quella straziante immagine del folle, che si offre allo sguardo del fotografo, lasciando però scendere la timida cortina del fazzolettoschermo. Che ricorda il celebre disegno d’esordio di Paolini, che non fa che squadrare il foglio, annunciando mille «possibili» a venire, e però l’immagine non c’è. Oppure il «ritratto» del socio in disarmo da manicomio, che della gabbia di prigione, col gomito, fa spigolo d’accoglienza, teatro perenne. «Siamo sempre in attesa, in verità, di qualcosa di buono o di cattivo, non so, ma certo vivere non è altro che attesa», ti accompagna con la voce Jodice, come scivolandoti sotto un tappeto di suasione. «E poi è vero, io non ho mai cercato l’immagine bella, il risultato da appendere. Per me è importante cercare, è molto più significativo il percorso». Un «processo» che qui si di- pana attraverso varie-stanze, segnate da titoli illuminanti, e spesso antifrastici: Eden, Città visibili, Transiti. Questo bel titolo, alla Francesco Arcangeli, in cui lui studia il trasmigrare di certi elementi fisionomico-antropologico, dai ceffi dipinti di Caravaggio e Ribera, ai nostri similarissimi contemporanei. Proprio come Warburg studiava il persistere di certe forme del pathos, dall’antichità dionisiaca alla sua contemporaneità futurista attraverso i suoi Chimigrammi sperimentali, i suoi Nudi deformati, figli delle performance, le sue ri-fotografie, di fotografi sintomatici e a lui cari, come Evans, Bill Brandt, Kertész. Le «verifiche» di Jodice, per dirla con una terminologia alla Mulas, sono tutte umane, come la mano, non tecnologica, che scrive «vera fotografia» su un foglio fotografico, che poi un trancetto inciderà. Come succede nella sala al pianterreno del Madre, le chiassose, scarfogliane voci del ventre di Napoli, arrivano sin entro il permeabile film di montaggio che il figlio Francesco ha tratto dalle paterne immagini di Teatro quotidiano: vero passaggio di testimone. «Epistemologia lirica», suggerisce il curatore Vigliani, parlando di «eterno ritorno» del ricorrente. Certo, come nel paradosso di Achille e la Tartaruga, l’Atleta trafelato di Jodice, che non smette di rincorrerci, tra ombre sulfuree ed essudazioni museali, è molto più vivo e contemporaneo del nostro vicino di casa. Che si accinge, ridicolo, alla strenua maratona, con una patetica panoplia di velleità del Moderno. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI MIMMO JODICE. ATTESA. 1960-2016. NAPOLI MUSEO MADRE FINO AL 24 OTTOBRE 1 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 . 35 ARTE La poesia Mantra e madonne Poesia Jacqueline, 1965 Collezione privata Mantra siciliano per madonne toscane, 2006 - 2008 Mostra Modello Italia, Roma FIORELLA M INERVINO MILANO M ilano rende omaggio a Emilio Isgrò con tre mostre ufficiali (dal 28 giugno al 25 settembre), a Palazzo Reale con oltre 100 opere storiche, libri cancellati, poesie visive, particolari ingranditi, installazioni, quadri; poi alle Gallerie d’Italia, infine a Casa Manzoni. Un riconoscimento raro per una città riservata, non incline alle lodi. L’artista siciliano (Barcellona Pozzo di Gotto, 1937) è attivo sulle scena milanese dagli Anni 60, la cancellatura di parole oltre che di immagini è la sua cifra stilistica, un segno che lo ha reso noto per l’originalità; concettuale e poeta visivo, sono talune etichette usate per catalogarlo. In realtà Isgrò sfugge alle formule: giornalista, scrittore, poeta, drammaturgo, artista d’avanguardia, ha offerto una prova preziosa a Gibellina con la trilogia dell’Orestea ispirata a Eschilo, riscritta in un dialetto inventato. Quanto alla cancellatura, tra quelle che più hanno fatto rumore non manca La Costituzione Italiana nel 2010, l’Enciclopedia Treccani nel 1970, poi la Britannica, il Debito pubblico e lo Spread al tempo di Monti. Cancellare è una negazione e creazione di altro, un gesto costruttivo e ricostruttivo che oggi incontra il gusto di molti, soprattutto giovani. Perché cancella e quando ha cominciato? «Ho iniziato nel 1964 con libri e articoli di giornali, del resto facendo il giornalista il gesto era riservato a quello che mi capitava a portata di mano. Non lo faccio certo per distruggere o per nichilismo, come si è creduto a volte, ma solo per evitare che la parola umana risulti logorata dall’uso e dall’abuso che ne fa Come cambia l’ora L’Ora italiana, 1985 installazione per 20 elementi tecnica mista con orologi montati su legno EMILIO ISGRÒ “Cancello la realtà perché si torni ad apprezzarla” Da martedì una mostra in tre sedi a Milano celebra l’artista siciliano L’artista spesso la società mediatica. Lo stesso vale per le immagini (e per il suono), ne siamo così subissati che ormai ci rendono ciechi. La cancellatura serve a creare quell’incidente ottico che ci consente finalmente di “vedere” cioè’ torniamo ad apprezzarle perché ne sentiamo la mancanza». con il primo libro a stampa bruciato dal Santo Uffizio, poi Malaparte scomodo un po ’ a tutti, fino a Giovanni Testori poco amato dal mondo cattolico e borghese da cui proveniva; alle Gallerie d’Italia hanno aperto il caveau per ospitare il ritratto del Manzoni dipinto da Hayez, l’ho cancellato e coperto di bianco, l’occhio che emerge scruta il nostro Paese. A Casa Manzoni un’installazione di libri dove sono annullate anche le immagini dell’illustratore dell’800 Francesco Gonin: i Promessi Sposi cancellati per 25 lettori e 10 appestati, i primi sono quelli dello scrittore, gli altri li ho aggiunti». Emilio Isgrò ha 79 anni L’attualità è indispensabile al suo lavoro? Lei se ne serve fin dagli Anni 60, dal particolare ingrandito di Jackie Kennedy che si piega sul marito, fino all’L’Ora Italiana, dopo la bomba alla stazione di Bologna. «Ho letto e studiato molta filosofia, ma per me è più utile leggere i giornali piuttosto che Kant, Hegel o Marx, non vengo stimolato dalla Ragion © PAOLA ARPIONE pura piuttosto dalla madre disperata che si toglie la vita perché non sa come sfamare i figli». Usa Internet? Artista concettuale, poeta visivo, come si definisce? «Ho aperto le strade al mondo concettuale come ho fatto con la Poesia Visiva, ora mi presentano come un’anomalia nel quadro dell’arte, io rispondo che è una regola: gli artisti sono tutti anomali altrimenti fanno i designer e stilisti, c’è tanto spazio». Le sue creazioni più audaci? «Tutte: non perché affrontano chissà quali vette, ma perché devo ogni volta vincere una certa paura nel crearle, forse sono insicuro; cito la Costituzione, l’Enciclopedia Britannica e la Treccani e il Debito pubblico». Quali lavori hanno sollevato scandalo? «La Volkswagen nel 1964 dove paragonavo l’auto a Dio e non viceversa, fu oggetto di un anatema nella Cattedrale di Palermo da parte del Cardinale, ma ricevetti pure una diffida da parte della casa madre, a cui risposi come Pier Capponi: “Ritirerò la mia opera quando voi ritirerete «La prima, curata da Marco Bazzini, è a Palazzo Reale, con oltre 100 opere storiche, dalle prime cancellature alle poesie visive, le Storie rosse, Chopin, le formiche e gli altri insetti Anni 80 fino alla recente trilogia di censurati: Pico della Mirandola, Torino provincia VILLA 240 mq, panoramicissima, giardino 1.000 mq con piscina. € 330.000 dilazionabili. Tel. 347.4188331. Locali, ufici, capannoni PRIVATO trasferendosi svende autorimessa 3.200 mq con alloggio, autolavaggio, oficine, posti camper. € 580.000. Tel. 347.4188331. 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Nutro interesse per le nuove tecnologie, vedo cose che fanno i miei giovani colleghi, a volte bellissime, a volte modeste perché per un artista innamorarsi degli strumenti può limitare la libertà, tant’è vero che i video artisti, a parte i migliori come Bill Viola, sono tutti uguali». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI EMILIO ISGRÒ MILANO. PALAZZO REALE, GALLERIE D’ITALIA, CASA DEL MANZONI FINO AL 25 SETTEMBRE 36 .Spettacoli STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 Qui a fianco, Luca Zingaretti, 54 anni, celebre per la parte di Montalbano nella serie tv tratta dai romanzi e racconti polizieschi di Andrea Camilleri GIORGIO PESTELLI Problemi e fatti vanno visti partendo da un dato di realtà, non ascoltando passivi spiegazioni senza alcun fondamento Ho già girato due corti e mi piacerebbe ripetere l’esperienza Magari affrontando proprio l’argomento dei migranti Colonna sonora Da Gounod a Leoncavallo Flórez incanta fuori dai cliché Luca Zingaretti ANSA Intervista FULVIA CAPRARA PESARO accontare la realtà, smantellare i luoghi comuni, portare alla luce la verità dei fatti. Non è vero che le persone hanno solo voglia di evadere, sentirsi raccontare favole e non pensare ai guai. Da dieci anni «Hai visto mai?», il festival di scena a Pesaro fino a domani, dimostra che «nonostante l’abbrutimento dovuto alla scarsa qualità di quello che gli viene proposto, la gente ha voglia di contenuti». Luca Zingaretti, che dirige l’appuntamento mettendoci dentro tutta la sua passione e la sua solida tenacia, racconta soddisfatto di spazi stracolmi, di dibattiti che dovevano durare un’ora e sono andati avanti per tre: «Il mio mestiere mi tiene occupato tutto l’anno, l’impegno del Festival, che tra l’altro non è remunerato, mi prende molto e ogni volta dico: “Questa è l’ultima edizione”. Poi, però, mi sembra giusto prolungare l’esperienza. Sono un privilegiato e spendermi in questa rassegna, oltre a darmi la sensazione, forse aleatoria, di incidere sul dibattito del Paese, è una maniera per restituire quello che ho ricevuto». Dedicato ai documentari italiani e internazionali centrati su temi sociali e di costume, «Hai visto mai?» ha avuto R Luca Zingaretti: “Finalmente E la rivincita del documentario” Il tenore Juan Diego Flórez L’attore dirige il festival “Hai visto mai?” dedicato a film su temi sociali “Non è vero che c’è solo voglia di evadere, in tanti cercano contenuti” una pre-apertura con il monologo Stronzate scritto da Giuseppe Cesaro e interpretato dall’attore: «L’argomento di quest’anno è migrazione e terrorismo, il testo è una sorta di premessa, l’invito a guardare avvenimenti e problemi partendo da un dato di realtà, smettendo di ascoltare passivi spiegazioni senza fondamento. Ci fanno vedere immagini di persone che fuggono dai loro Paesi, dicono che bisogna accoglierli, ma non ci spiegano bene il perché». Migrazione e terrorismo Stronzate è una raccolta di frasi fatte che tutti abbiamo nelle orecchie, non semplici bugie, ma ragionamenti insulsi e tendenziosi: «“I terroristi arrivano dal mare nascosti tra i profughi”; loro viaggiano in aereo in prima classe, l’obiettivo non è morire in mare, ma diffondere la paura seminando morte e distruzione». Per il campione di audience di una delle serie più amate della tv italiana, un Festival come «Hai visto mai?» potrebbe apparire una fatica superflua, ma la spinta a tenere viva la coscienza politica fa parte del Dna della famiglia Zingaretti, dell’attore Luca e di suo fratello Nicola, presidente della regione Lazio: «Certo, una rondine non Mostra di Venezia 2016: ecco il manifesto È l’immagine di una curiosa situazione di attesa, e un invito alla visione imminente dei film il manifesto della prossima 73a Mostra del cinema di Venezia (dal 31 agosto al 10 settembre), realizzato per il quinto anno da Simone Massi. Una immagine che ha ricevuto molte critiche sui social ANSA fa primavera, ma io sono convinto che far vedere bei documentari sia importante. Finora è stato un genere trascurato, adesso, per fortuna, si sta muovendo qualcosa, la gente inizia a interessarsi. È un po’ come con mia figlia, quando diceva “io il cocomero non lo mangio” e io le rispondevo “ma se non lo hai mai assaggiato?”...». La Rai, secondo Zingaretti, avrebbe dovuto «investire nel settore, e invece non l’ha mai fatto». Potrebbe anche succedere che, proprio per realizzare un’opera di questo tipo, Zingaretti decida di tornare dietro la macchina da presa: «Ho già girato due documentari, il più importante è stato quello dedicato a Suso Cecchi D’Amico che si raccontava in un’intervista fatta dalla nipote Margherita, la mia prima moglie. Mi piacerebbe ripetere l’esperienza, magari affrontando l’argomento dei migranti». Prima però, assieme agli impegni familiari da dividere con la moglie Luisa Ranieri, c’è tanto altro da fare: «A settembre recito in un film francese sulla storia di una squadra di calcio femminile, poi, fino a febbraio, riprendo in teatro The Pride di Alexi Kaje Campbell, dopo girerò un’opera prima italiana». Il commissario Montalbano può attendere: «L’abbiamo appena finito, vediamo se l’anno prossimo si farà». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI ntusiasmo alle stelle per Juan Diego Flórez, ospite d’eccezione dell’Orchestra Sinfonia della Rai per il concerto fuori abbonamento diretto da Christopher Franklin che ha concluso il Festival di Primavera «La voce e l’orchestra». Dopo l’esordio a Pesaro poco più che ventenne nell’estate 1996 (e pochi mesi dopo alla Scala), il tenore peruviano si è affermato in tutti i teatri del mondo come tenore di grazia rossiniano d’irraggiungibile bravura; ma qui a Torino, dove non tornava dal 2007 dopo un Elisir d’amore al Regio, ha voluto uscire da ogni cliché e regalarci un viaggio musicale per i paesi e gli stili più diversi, da Mozart a Gounod e Massenet, dalla Spagna della zarzuela con Soutullo e Serrano all’Italia di Tosti, Leoncavallo e pagine rare di Verdi: fra cui un’aria bella dal dimenticato Un giorno di regno. Sempre e ovunque stile altissimo nel fraseggio, facilità incredibile di raggiungere gli acuti, scioltezza nelle colorature, come quelle nella Betulia liberata di Mozart, senza mai modificare timbro ed emissione, come se tutto fosse facile; commovente poi il dolce «legato» nell’Aura amorosa di Mozart, nella Demeure chaste e pure di Gounod, gemma del più puro lirismo francese; con la lingua spagnola vien fuori poi una nativa disinvoltura, che unisce l’incanto melodico (Bella enamorada da Juan Vert di Reveriano Soutullo) all’umorismo; a questo tuffo nella zarzuela, così poco conosciuta da noi, ha collaborato anche il direttore Franklin che ha diretto con brillante vivacità lo spassoso intermezzo da La boda de Luis Alonso di Geronimo Gimenez, assieme ad altre pagine sinfoniche di Mozart, Gounod e Verdi, incuneate fra i pezzi vocali. Florez ha ancora cantato l’aria più appassionata del Werther di Massenet (Pourquoi me réveiller), ma di una passione sempre regolata dallo stile; Rossini l’ha tenuto in serbo per un bis travolgente, assieme ad altre meraviglie. Insomma, rapida apparizione di un grande artista che è pure simpatico a prima vista; chi può e vuole, potrà inseguirlo a Pesaro, dove ad agosto canta nella Donna del lago di Rossini, o a Bologna per un Werther in dicembre. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA VOCE E L’ORCHESTRA Juan Diego Flórez ospite dell’Orchestra Sinfonia della Rai Auditorium Toscanini **** LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 . Spettacoli .37 Dory, pesciolina senza memoria è l’eroina del cartone dei record Incassi da primato per il film animato che celebra i diversi e la diversità LAPRESSE Una scena con Hank, polipo cui manca un tentacolo il caso LORENZO SORIA LOS ANGELES ono passati tredici anni da quando Alla ricerca di Nemo si era concluso con successo, con il ritrovamento appunto di Nemo perso tra le meraviglie e anche i misteri e a volte il terrore dei mari. Missione compiuta, ma Andrew Stanton, il regista formatosi alla scuola della Pixar che aveva diretto il film e che poi ci ha dato anche Wall-E, ogni volta che tornava su quel suo film ci vedeva un ché di irrisolto. La stessa domanda che si faceva lui gli arrivava anche dai fan del film, o dagli amici dei suoi figli: e Dory? Già, che ne era di Dory, la deliziosa amica di Nemo e soprattutto del suo papà, una pesciolina azzurra smemorata, che ricordava fatti, luoghi e pesci del passato ma non quanto appena accaduto? «Ho capito che ero un po’ preoccupato per Dory - racconta Stanton -. La premessa della sua perdita della memoria a breve termine non era stata risolta. E se si fosse persa di nuovo? Ce l’avrebbe fatta? Sapevo che c’era una storia da raccontare, e ora l’ho fatto. Questa è più che altro la storia di Dory che ritrova se stessa. È fragile e vulnerabile, ma riesce a riconoscere la propria forza». Dory e Nemo sono dunque di nuovo assieme, circondati da un colorito assortimento di altre creature marine che hanno tutte un po’ di problemi. C’è Hank, un polipo un po’ scontroso cui manca un tentacolo. C’è Destiny, uno squalo con seri problemi di vista. C’è Bailey, una balena un po’ melodrammatica. C’è Squirt, la tartaruga saggia. E ora la curiosità che ha mosso Stanton e la Pixar (nel frattempo diventata parte dell’impero Disney) a tornare a rivisitare questo mondo, deve essere stata condivisa da molti altri: la settimana scorsa, al debutto nelle sale, Finding Dory ha racimolato solo negli Stati Uniti 130 milioni di dollari, record per un film di animazione e anche per un film uscito nel mese di giugno. Alla ricerca di Dory, che arriverà nelle sale italiane a settembre, è uscito nel frattempo in altri 29 Paesi, raccogliendo altri 50 milioni, 20 dei quali generati in Cina. Anche se hanno cercato di mantenere lo stile del primo film, gli animatori della Pixar hanno creato un mare, una barriera corallina e creature marine sempre più realistici e credibili. Hanno dato al film azione, emozioni, humour, sentimento. E senza mai cadere nella predica e nella correttezza politica, ma anzi con giusta leggerezza hanno saputo affrontare temi importanti come gli handicap mentali e la diversità. «Too crazy», dice Hank il polipo a Dory della sua ricerca dei genitori nell’immensità degli oceani. Troppo folle, S A settembre in Italia Qui a fianco, Dory, la pesciolina già apparsa in «Alla ricerca di Nemo» che ora ha un film tutto per sé: «Alla ricerca di Dory», anch’esso prodotto dalla Pixar AP Qui sopra, Ellen DeGeneres, che dà voce a Dory nella versione Usa: «Non è un personaggio tragico - dice ma una creatura diversa con diverse opportunità» AP ma lei gli risponde: «I’m okay with crazy». La storia di Nemo, nato con una pinna deformata, era stata una lode alla tenacia. Dory è un film centrato di più sull’accettazione del caos: in particolare la questione della perdita della memoria della pesciolina e della sua incapacità di fare dei piani diventa sia 180 milioni È l'incasso (in dollari) del film nella prima settimana di uscita occasione per riderci sopra sia per riflettere su come un handicap può diventare in realtà anche un vantaggio. È una celebrazione dei diversi e della diversità e Ellen DeGeneres, che dopo così tanti anni torna a dare la voce a Dory, adora questo personaggio. «Mi piace il messaggio che 30 Paesi Sono quelli in cui è già uscito: in Italia il film arriva a settembre una invalidità possa in realtà diventare una grande forza sostiene la celebre attrice e presentatrice televisiva -. Dory non è rappresentata come una figura tragica, ma come una creatura diversa con diverse opportunità. E questo è un significato molto potente, specie per i bambini che sono in un’eta in cui non hanno sviluppato pregiudizi nei confronti delle disabilità». Ellen DeGeneres è stata una delle prime voci hollywoodiane a dichiarare apertamente la propria omosessualità, e da otto anni è sposata con l’attrice Portia De Rossi. Nel film qualcuno ci ha visto anche un messaggio a favore dell’amore lesbico. E ora, nel ricordarglielo, ci ride sopra. «Sì, ho sentito questa voce nata su Internet e quando ho rivisto il film alla “prima” ho studiato con attenzione la scena che ha generato questa riflessioni. Sono abbastanza brava nell’avvistare e nell’individuare donne omosessuali. Ma qui tutto ciò che ho visto è solamente che ci sono due donne e che una delle due ha davvero un brutto taglio di capelli. Nulla di più». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il film uscirà a ottobre Bernabei e Timberlake “Diamo voce ai Trolls” Da sinistra, Alessio Bernabei e Justin Timberlake alla presentazione a Los Angeles del cartone «Trolls» della Dream Work LOS ANGELES Alessio Bernabei sarà la voce italiana del troll Branch nel nuovo lungometraggio d’animazione Trolls in uscita a ottobre realizzato dai creatori di Shrek, Madagascar e Kung Fu Panda e diretto da Mike Mitchell e Walt Dohrn per la Dream Work Animation. Il film, che sarà distribuito in Italia da 20th Century Fox, vede nella sua versione originale la voce di Branch affidata a Justin Timberlake. Il ventiquattrenne di Tarquinia, frontman dei Dear Jack fino all’anno scorso, ha incontrato l’attore e cantante americano a Los Angeles proprio alla presentazione del film. «Ho fatto ridere Justin Timberlake - racconta con orgoglio Alessio - gli ho detto che ho il ciuffo dei Trolls, mi ha detto che dovrei farlo cre- scere di più». Continua Bernabei: «Se penso a una figura di riferimento per la mia carriera penso proprio a Justin Timberlake. Questa è la mia prima volta negli States: ho così esaudito uno dei miei più grandi sogni, venire negli Stati Uniti e venire proprio a Los Angeles. Sono cresciuto con Shrek, con Madagascar e con gli altri film di animazione degli anni Novanta». I protagonisti della storia raccontata in Trolls sono la Principessa Poppy e il troll Branch, i quali decidono di allontanarsi dal loro mondo, alla volta di un altro del tutto sconosciuto, per andare a cercare il re della foresta dei troll che è stato rapito. Sarà un viaggio avventuroso che metterà alla prova Poppy e Branch i quali verranno a conoscenza della misteriosa origine dei capelli colorati [S. N.] dei Trolls. 1234534634137839A39B3A63CD31E3B73B9 F474163E38A63E2 LA STAMPA LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 . Spettacoli .39 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 25 giugno 2016 Rai 1 Rai 2 Rai 3 6.55 Rai Player Attualità 7.00 Tg 1 7.05 Rai Parlamento Settegiorni Attualità 8.00 Tg 1 8.25 A Sua immagine 8.55 Santa Messa presieduta da Papa Francesco 10.30 Tg1 L.I.S. 10.35 Buongiorno benessere 11.05 Il Giubileo di Francesco 11.35 Linea Verde Orizzonti estate Magazine 12.25 In viaggio con la zia 13.30 Telegiornale 14.00 Lineablu Magazine 15.20 Legàmi Telenovela 17.00 Tg1 17.15 A Sua immagine 17.45 Passaggio a Nord Ovest 18.45 Reazione a catena Gioco 20.00 Telegiornale 6.30 Memex - La scienza raccontata dai protagonsti 7.00 Sulla via di Damasco 7.30 Sea Patrol Telefilm 9.00 Rai Parlamento Punto Europa Attualità 9.30 Amore tra i fiordi Film-tv 10.55 Meteo 2 11.00 Senti chi abbaia 11.25 Il nostro amico Charly TF 12.10 Il nostro amico Kalle TF 13.00 Tg 2 Giorno 13.25 Il Caffè degli Europei 14.00 Last Cop - L’ultimo sbirro Telefilm 15.40 Squadra speciale Lipsia TF 17.10 Sereno variabile estate 17.55 Rai Player Attualità 18.00 Tg 2 Flash L.I.S. 18.05 Il commissario Voss TF 19.00 NCIS New Orleans TF 20.30 Tg2 20.30 8.15 Italia: Viaggio nella bellezza Documentari 9.05 Scandali al mare Film ★★ 10.45 Pocahontas Film ★★ 12.00 Tg 3 12.25 Tgr l’italia del Settimanale Magazine 13.25 Tgr Regioni e Ragioni del Giubileo Attualità 14.00 Tg Regione. Meteo 14.20 Tg 3 14.45 Tg3 Pixel Attualità 14.50 Tg 3 Lis 14.55 Rai Player Attualità 15.00 I cento passi Film (dramm., 2000) ★★★★ 16.45 Report Attualità 18.20 Rivediamoli - Gabriella Ferri Varietà 19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.10 I giorni di Parigi Sport Tg 5 Prima pagina Traffico Tg 5 Mattina Le ali di Katja Film (avv., 1999) ★★ 11.00 Mamme al via Reality show 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Miss Fbi: infiltrata speciale Film (comm., 2005) ★★ 16.10 Funny Money - Come far soldi senza lavorare Film (comm., 1997) con Whoopi Goldberg, Dianne Wiest. Regia di Donald Petrie ★★ 18.45 Caduta libera smile Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Paperissima sprint estate Varietà 20.35 Agente 007, dalla ★★★★ Russia... 21.10 Le quattro piume ★★ 21.10 Jumanji FILM. (avv., 2002) con Heath Led- FILM. (fant., 1995) con #Robin Wil- FILM. (spion., 1963) con Sean ger, Wes Bentley. Regia di S. Kapur. Harry Feversham, uno dei migliori soldati del suo reggimento, deve partire per il Sudan ma, assalito dai dubbi, si dimette liams, Bonnie Hunt. Regia di Joe Johnston. Il dodicenne Alan e la sorella Sarah trovano un misterioso gioco in scatola. Basta lanciare i dadi e ci si finisce dentro 0.00 Speciale Tg5- La Vie en rose Attualità 1.30 Tg 5 Notte. Meteo.it 2.15 Paperissima sprint estate Varietà (Replica) 3.15 L’ultima porta Film (dramm., 2004) ★★ 23.20 Open Water Film (thriller, 2003) con Blanchard Ryan, Daniel Travis, Saul Stein ★★ 1.05 X-Style motori Attualità 1.55 Studio aperto - La giornata 20.35 Croazia-Portogallo 21.05 NCIS SPORT. Campionato europeo TELEFILM. Gibbs (Mark Harmon) 2016. In diretta dallo Stade Bollaert-Delelis, Lens, i croati allenati da Ante Cacic affrontano la nazionale di calcio portoghese di Fernando Santos e l’intera squadra devono fare luce sulla morte di un ufficiale di marina. L’autopsia rivela che il giovane è deceduto per un forte trauma cranico 23.10 Il grande match Varietà 0.40 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 0.55 Calcio: Croazia-Portogallo 2.35 Milleeunlibro - Scrittori in Tv Attualità 3.05 Le vie del cuore Film 4.35 Da Da Da 22.35 The good wife Telefilm 23.25 Tg 2 23.40 Tg2 Dossier Attualità 0.35 Tg2 Storie. I racconti della settimana 1.15 Tg2 Mizar Attualità 1.35 Tg2 Cinematineè Canale 5 6.00 7.55 8.00 8.45 Connery. Regia di T. Young. James Bond deve assicurare alla Gran Bretagna un decodificatore che si trova a Istanbul 22.45 Tg 3. Tg Regione 23.05 Un giorno in pretura 0.20 Tg 3 0.30 Tg3 Agenda del mondo 0.45 Tg3 Chi è di scena 1.00 Appuntamento al cinema 1.05 Fuori orario Italia 1 6.40 7.00 7.15 7.30 8.20 9.15 Shit! My dad says Sitcom Mototopo Autogatto Pixie and Dixie Cartoni Scooby Doo Cartoni I Flintstones Cartoni Che campioni Holly e Benji! Cartoni animati 10.10 Una mamma per amica Telefilm 12.05 Smart touch Varietà 12.25 Studio Aperto. Meteo 13.05 Sport Mediaset Sport 13.45 I Simpson Cartoni 14.10 Top Dj Musicale 15.45 Honey 2 Film (mus., 2011) ★ 18.10 Tom & Jerry Cartoni 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.00 Tom & Jerry Cartoni 19.25 Ant Bully - Una vita da formica Film (animaz., 2006) ★★ ★★ Rete 4 La 7 7.55 Chase Telefilm 9.40 Stalker Attualità 9.45 Carabinieri Telefilm 10.45 Ricette all’italiana Attualità 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 13.00 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum Attualità 15.30 I viaggi di Donnavventura Attualità 15.40 Stalker Attualità 15.45 Monk Telefilm 16.50 Poirot Telefilm David Suchet interpreta Hercule Poirot 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Dentro la notizia Attualità 19.55 Tempesta d’amore Soap opera 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico Attualità 7.55 Omnibus Attualità 9.45 Coffee break Attualità 11.00 L’aria che tira - Sabato 11.55 Il pollice verde sono io 12.50 Bellezze in bicicletta Magazine 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.20 La libreria del mistero – Foto di compleanno Film-tv 16.00 La libreria del mistero – Il weekend del mistero Film-tv 17.45 Smith, un cowboy per gli indiani Film (western, 1969) con Glenn Ford, Nancy Olson★★ 20.00 Tg La7 20.35 Otto e mezzo - Sabato 21.15 Verdetto finale ★★ 21.10 L’ispettore Barnaby FILM. (thriller, 2009) con E. Durance. Regia di R. Roy. Megan, procuratore alle prime armi, vince il suo primo caso importante facendo condannare un uomo per l’omicidio della moglie TELEFILM. Nell’episodio “Matrimonio con la morte”, una donna in abito nuziale viene ritrovata senza vita in un cottage. Barnaby inizia a indagare per vederci chiaro 23.05 Virus Film (fant., 1999) con Jamie Lee Curtis, William Baldwin, Donald Sutherland, Joanna Pacula ★★ 1.10 Tg4 Night News 1.15 Ieri e oggi in tv speciale 0.45 Tg La7 0.55 Otto e mezzo - Sabato Attualità (R) 1.30 ... E giustizia per tutti Film 3.30 Coffee break Attualità (R) 4.35 Omnibus Attualità digitale terrestre RAI 4 21 16.35 Rush Telefilm 17.20 Rai News - Giorno Notiziario 17.25 Rai Player Magazine 17.35 Perception Serie 19.05 Medium Serie 20.45 Rai Dire Europei Ottavi 3 Sport 23.10 13 Film 0.40 Rai News - Notte 0.45 Anica Appuntamento Al Cinema Rubrica 0.50 Ray Donovan Serie RAI 5 23 18.35 Rai News - Giorno 18.40 Sinatra All Or Nothing At All Documentari 20.40 Rai Player Magazine 20.50 Come Si Guarda Un’opera D’arte Documentari 21.15 Osn - Franklin Florez Musicale 23.15 Album La Comune di Gemona Teatro 0.00 Wynton Marsalis Septet Documentari RAI STORIA 54 19.45 a.C.d.C. Thomas Muntzer e la guerra dei contadini 20.35 Il giorno e la storia Documentari 20.45 Il tempo e la storia. Battaglia di Teutoburgo-La sconfitta di Roma 21.40 Documentari d’autore-Sacro G.R.A. Documentari 23.15 Eco della Storia. Pier Paolo Pasolini RAI MOVIE 13.55 Transsiberian Film 15.45 Tuck Everlasting: Vivere per sempre Film 17.20 Rai News - Giorno Notiziario 17.25 Rai Player Magazine 17.35 Simon Konianski Film 19.15 Qui dove batte il cuore Film 21.15 Happy Family Film 22.55 As Good as Dead Film film 19.10 La guerra di Troia Dopo la morte di Ettore, Enea prende il comando. Ma i greci entrano in città SKY CLASSICS 19.15 Il cielo in una stanza Paolo ha un figlio, Marco, con il quale ha frequenti diverbi SKY COMEDY Nightwatch Studente, guardiano all’obitorio, s’imbatte in un serial killer. Con Nick Nolte SKY MAX 19.30 Daddy Sitter John Travolta e Robin Williams sono colleghi in affari da una trentina d’anni SKY CINEMA FAMILY 21.00 Mimzy - Il segreto dell’universo Due fratellini trovano casualmente tra le onde degli oggetti misteriosi SKY CINEMA FAMILY Totò Story Antologia composta da otto episodi tratti dai più celebri film di Totò SKY CLASSICS Natale a New York Due storie intersecate che vedono i protagonisti nella magica New York SKY COMEDY Il mio angolo di paradiso In amore, Marley preferisce avere delle avventure senza impegni SKY PASSION Automata 2044, la superficie della Terra si sta desertificando ia causa dell’uomo SKY MAX 21.10 Quantum of Solace Daniel Craig veste per la seconda volta lo smoking di James Bond SKY HITS Survivor Un’americana del Dipartimento di Stato si trova al centro di una cospirazione SKY CINEMA 1 22.40 Un principe tutto mio Paige Morgan è impegnata al massimo per coronare il sogno di diventare medico SKY CINEMA FAMILY 22.50 Ant-Man Paul Rudd dentro una cassaforte troverà una strana tuta SKY CINEMA 1 22.55 Quinto potere Peter Finch dichiara davanti le telecamere di volersi suicidare. Di Sidney Lumet SKY CLASSICS Una hostess tra le nuvole Gwyneth Paltrow decide di lasciare il Nevada e diventa assistente di volo SKY PASSION Terminator Genisys 2029, John Connor è al comando della lotta contro le macchine SKY MAX IRIS 24 serie tv 15.50 I Simpson FOX 16.20 The Catch FOX LIFE 16.35 NCIS FOX CRIME 16.40 American Dad FOX 17.05 American Dad FOX 17.10 Castle FOX LIFE 17.30 NCIS FOX CRIME How I Met Your Mother FOX 17.55 How I Met Your Mother FOX 18.10 Castle FOX LIFE 18.20 NCIS FOX CRIME Quantico FOX 19.10 Bones FOX CRIME Castle FOX LIFE 19.15 I Simpson FOX 20.00 Grey’s Anatomy FOX FOX CRIME FOX LIFE 2 Broke Girls FOX 21.25 2 Broke Girls FOX 21.50 Mom FOX 21.55 Cucine da incubo FOX 22.05 Il caso O.J. Simpson American Crime Story FOX CRIME FOX LIFE 22.55 Il caso O.J. Simpson American Crime Story FOX CRIME CIELO TV8 26 12.15 Fratelli in affari Varietà 14.15 Master Pasticciere di Francia Varietà 16.15 Alessandro Borghese - 4 ristoranti Varietà 17.15 Joe Bastianich Restaurant Startup Varietà 18.15 Cucine da incubo 20.15 Top Gear UK Varietà 21.15 Play Motel Film 23.15 Naked Film 8 15.15 Studio MotoGP 15.35 Motomondiale Qualifiche Sport 16.45 Studio MotoGP 17.15 Una scatenata dozzina Film 19.15 Scandali ad Hollywood Documentari 20.15 House of Gag 21.15 Fuga senza fine 23.00 In Good Company Film 1.15 Body Shock Documentari REAL TIME GEOGRAPHIC 19.10 Come è fatto DISCOVERY CHANNEL 19.20 Italie invisibili: Il Deserto di Accona e le Crete Senesi ARTE 19.30 Hell’s Kitchen USA SKY UNO 19.35 Come è fatto DISCOVERY CHANNEL 19.55 Italie invisibili: La Riviera del Brenta e le Ville Venete ARTE Marocco: la grande sfida NATIONAL GEOGRAPHIC DISCOVERY CHANNEL 20.20 Hell’s Kitchen USA SKY UNO 20.30 Italie invisibili: Lo Stato dei Presidi e la Maremma ARTE 20.55 Tabù - Fisicamente modificati NATIONAL 21.00 Music & Cocktail John Lennon e Yoko Ono ARTE Costruzioni senza limiti DISCOVERY CHANNEL 21.10 Bullseye SKY UNO 21.15 San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D ARTE 21.55 L’invasione dei coccodrilli DISCOVERY CHANNEL Tabù USA GEOGRAPHIC NATIONAL 31 6.00 Alta infedeltà 12.20 Quel mostro di mamma 14.20 Bake Off UK 16.10 Il boss delle torte 18.10 Il boss delle torte: vacanze in famiglia 19.10 Il mio grosso grasso matrimonio gipsy US 21.10 Body Bizarre 23.05 Sopravvissuta all’inferno 1.05 Jodie Marsh: corpi scolpiti DMAX 18.30 J. Edgar Leonardo DiCaprio diretto da uno dei maestri del cinema, Clint Eastwood PREMIUM CINEMA 19.25 Niente da dichiarare? Quando in Europa cadono le frontiere, due doganieri perdono il lavoro PREMIUM COMEDY 19.35 Step Up 4 Revolution Sean, ballerino di talento, si guadagna da vivere facendo il cameriere a Miami PREMIUM CINEMA EMOTION 19.45 Animal - Il Segreto della Foresta PREMIUM CINEMA ENERGY 20.40 Hollywood Singing And Dancing: A Musical History PREMIUM UNIVERSAL 20.55 L’amore è Cieco PREMIUM CINEMA 21.15 Come ti spaccio la famiglia Dopo essere stato rapinato, uno spacciatore accetta un incarico pericolosissimo PREMIUM CINEMA Matrimonio a Parigi I figli di un imprenditore e un finanziere condividono un appartamento a Parigi PREMIUM COMEDY 42 Storia di Jackie Robinson, primo giocatore di baseball professionista di colore PREMIUM CINEMA EMOTION 22.55 Una Donna Per La Vita PREMIUM COMEDY 23.05 Amityville Horror Una famiglia si trasferisce in una casa dov’è stato commesso un orrendo delitto PREMIUM UNIVERSAL 23.15 Amore a mille...miglia Garrett ed Erin, costretti a separarsi, continuano ad amarsi a distanza PREMIUM CINEMA 23.20 Il dilemma Ronny e Nick, amici da sempre, si accorgono di avere dei segreti PREMIUM CINEMA EMOTION 23.30 Wolverine: L’immortale PREMIUM CINEMA ENERGY PREMIUM UNIVERSAL 0.40 D.A.R.Y.L. Un bambino abbandonato viene adottato da una coppia. Ma nasconde un segreto PREMIUM X-Men - Giorni di un futuro passato Gli XMen del presente e del passato uniti per cambiare il futuro PREMIUM 0.45 Ghost Movie Malcolm e Kisha, nella loro casa dei loro sogni, coprono di non essere soli Adventureland Appena diplomato, James accetta un lavoro in un parco dei divertimenti CINEMA ENERGY UNIVERSAL PREMIUM COMEDY 52 14.10 Gli indistruttibili 15.05 100 cose da non fare a casa 15.55 Formula (sotto) zero - 1^TV Varietà 16.50 Dollari al volante 17.45 I maghi delle auto 18.35 Street Custom Las Vegas 19.30 Affari a quattro ruote 21.10 Affari a quattro ruote World Tour 22.00 Top Gear 22.55 Killer Karaoke film intrattenimento 18.55 Megastrutture: Il Burj Khalifa NATIONAL GEOGRAPHIC LIFE 22.15 Mom FOX 22.45 The Grinder FOX 22.50 Chirurgia estrema 12.05 Nato il 4 luglio Film 14.45 Adesso Cinema! 15.10 Ali’ Film 18.15 Quel pomeriggio di un giorno da cani Film 21.00 Quelle strane occasioni Film 23.20 Il Conte Max Film 1.20 Visti da Vicino 1.50 Canterbury N. 2 Nuove storie d’amore del ‘300 Film 20.05 Ingegneria degli errori LIFE 20.05 Bones FOX CRIME I Griffin FOX 20.30 I Griffin FOX 21.00 Il caso O.J. Simpson American Crime Story Cucine da incubo 22 serie tv 16.25 Gotham ACTION 16.45 Big Bang Theory JOI 16.55 Chicago Med STORIES 17.05 Big Bang Theory JOI 17.15 The Vampire diaries ACTION 17.30 2 Broke Girls JOI 17.35 The Mysteries Of Laura TOP CRIME 17.45 Chicago Med STORIES 17.55 The middle JOI 18.05 The Originals ACTION 18.20 The middle JOI 18.30 The Mysteries Of Laura TOP CRIME 18.35 Chicago Med STORIES 18.45 The middle JOI 19.05 Undercover ACTION 19.10 Mom JOI 19.25 Rizzoli & Isles TOP CRIME 19.30 Chicago Med STORIES 19.35 Hart Of Dixie JOI 20.10 Undercover ACTION 20.20 Gossip Girl STORIES Hart Of Dixie JOI Rizzoli & Isles TOP CRIME 21.10 The Closer TOP CRIME 21.15 The Mysteries Of Laura STORIES New Girl JOI Supergirl ACTION 21.40 New Girl JOI 22.00 The Closer TOP CRIME 22.05 The Mysteries Of Laura STORIES Significant Mother JOI Supergirl ACTION 22.35 Significant Mother JOI 22.50 Major Crimes TOP CRIME STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 5678 1234 OGGI OTTAVI DI FINALE SVIZZERA POLONIA Ore 15 - St. Etienne Sky Sport 1 GALLES NORD IRLANDA Ore 18 - Parigi Sky Sport 1 CROAZIA PORTOGALLO Ore 21 - Lens Raiuno, Sky Sport 1 IN TV ore 12 Zona 12 Pm Europei (Rai Sport 1) ore 13,30 Il Caffè degli Europei (Raidue) ore 13,30 Estate Europei (Sky Sport 1) ore 17 Paris Jour Live (Sky Sport 1) ore 19 Zona 19 Pm Europei (Rai Sport 1) ore 20 Paris Nuit Live (Sky Sport 1) ore 20,10 I giorni di Parigi (Raitre) ore 20,30 Campionato Europeo (Raiuno) ore 23 Paris Nuit Live (Sky Sport 1) ore 23,10 Il Grande Match (Raiuno) MASSIMILIANO NEROZZI INVIATO A MONTPELLIER Di fronte allo specchio delle sue brame, l’Europa, Antonio Conte tenta l’impresa che finora gli è mancata: vincere una grande partita in Eurovisione. Che alla fame aggiunge la fama, come hanno dimostrato i titoloni dei tabloid dopo l’impronosticabile 2-0 al Belgio. Da allenatore della Juve fece tripletta di scudetti, dopo doppietta di settimi posti, e stracciò record, ma andare oltre confine fu spesso un po’ morire: dal nemico più forte di tutti (il Bayern Monaco di Heynckes) alla neve di Istanbul, fino al mancato turnover in vista del Benfica, sull’uscio della finale di Europa League, in casa. Ormai al timone del Chelsea, che anticipando la Brexit non farà Coppe, ora Conte avrà Italia-Spagna, lunedì a SaintDenis, ottavi di finale dell’Europeo: a questi livelli, sarà la sua prossima chance, ci si augura non l’ultima. Aria da Champions Come fu ai tempi della Juve, Conte parte sfavorito, se carta canta: la Spagna arruola 20 giocatori reduci dalla scorsa Champions, l’Italia la metà. Uscendo da un flop continentale di tragiche proporzioni: zero squadre su sei ai quarti delle Coppe, come non capitava da quindici anni. Gli allenatori italiani restano di gran successo, come dimostra l’import in Premier, non il nostro modo di giocare: non più italianista e non ancora europeista. A partire dal ritmo, tutt’altro che frenetico, della serie A: Turchia a parte, il campionato più vecchio d’Europa. Esperienza e talento ci hanno lasciato una grande difesa, non una grande squadra. Tocca al manico, dunque. Che, al solito, lavora e fa lavorare: «Vi assicuro che dopo quel quarto d’ora davanti alle telecamere, comincia il vero allenamento», sorrideva ieri Giorgio Chiellini. Come sempre, Conte allena il fisico: «Per il nostro gioco è importante tenere alti intensità e pressing», ancora il di- LUNEDÌ A SAINT-DENIS L’OTTAVO CONTRO I CAMPIONI IN CARICA Orgoglio Antonio Conte, 46 anni, osserva l’allenamento dei suoi ragazzi L’Italia ha chiuso il gruppo E al primo posto con due vittorie (2-0 Belgio, 1-0 Svezia) e una sconfitta (0-1 Irlanda) ANSA Eurovisione Battere la Spagna per prendersi la vetrina e qualche rivincita Con l’Italia Conte cerca la sua prima impresa internazionale fensore. E la mente, se in questi giorni il ct ha sventolato sotto il naso degli azzurri qualche titolo di giornale, tanto per tenere vivo l’orgoglio e accendere il fuoco della rivincita. Del resto a Vinovo, campo base Juve, qualche volta gli articoli finivano appesi in bacheca. Pensiero tradotto nell’ormai famoso primo discorso juventino: «È ora di smetterla di fare schifo». Dubbio Candreva Con Conte al governo, la squa- DALL’INVIATO A MONTPELLIER LO JUVENTINO A MALTA: «GRANDI ACQUISTI» Dybala: «Pjanic e Alves per una super Juve» 1 Visita agli orfanotrofi di Malta per Paulo Dybala (al centro nella foto), attaccante della Juve: «Pjanic e Dani Alves sono grandi acquisti e già fanno capire le ambizioni della Juve». Peccato per Morata, salutato via social e stuzzicato dall’amico argentino: «Spero cambi idea. Italia-Spagna? Mi auguro di vedere molti gol, anche se Alvaro in allenamento ha sempre temuto Chiellini». SPORT Una scelta definitiva, una mossa che ha l’effetto di spiazzare gli attori in campo. Marcello Lippi non sarà il prossimo direttore tecnico della Federcalcio perché l’ex ct campione del mondo ha capito che c’è una questione di opportunità che avrà sempre, e comunque, un suo peso specifico sullo sfondo della vicenda. «Non torno indietro, non voglio essere strumentalizzato», dice Lippi. Strumentalizzato da chi? E perché? Il punto di partenza è lontano e non privo di qualche leggerezza. C’è una federazione che annuncia di cercare una figura di prestigio ed esperienza che possa ricoprire il ruolo di direttore tecnico dentro un progetto più ambizioso: l’obiettivo è ricreare quella «cantera» di allenatori federali in grado di prendere in mano la Nazionale quando 13 successi Nel percorso azzurro di Conte ci sono 13 vittorie sulle 23 partite da ct dell’Italia, oltre a sei pareggi e 4 ko il caso 40 dra diventa gruppo e l’io il noi. Così, quel che diceva ieri Chiellini avrebbe potuto essere parole del ct: «Non eravamo scarsi e non siamo fenomeni». C’è aria da combattimento, sempre e comunque: «Eravamo morti prima del via dell’Europeo, siamo stati esaltati e poi riaffossati». Capita che il ct se la prenda («Sono uno sceso dalla luna?»), ma poi gli importa solo del campo. Ricordava Chiellini: «Prepariamo ogni dettaglio per qualunque parti- 11 vittorie Per Conte nelle coppe europee da tecnico della Juve in due stagioni. Le sconfitte sono cinque e i pareggi otto ta, figuriamoci contro la Spagna». Sedute video e undici contro zero, per quasi un’ora a 3-5-2 di serie, con un unico grande dubbio: gli adduttori di Antonio Candreva, che s’è allenato con il gruppo, ma che sarà sub judice medico fino a domani. In bilico, come il calcio italiano, che lunedì torna davanti allo specchio: per veder riflessa alla grande la propria immagine, e non respinta, un’altra volta. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Lippi sbatte la porta Una sconfitta per tutti L’ex ct col figlio procuratore non sarà il dt azzurro Tavecchio: “Ci sono delle regole”. Che erano note serve. Lippi è l’uomo giusto, ma Lippi ha un figlio, Davide, procuratore sportivo e le norme parlano di un’incompatibilità generica che vieta un legame fra i due ruoli. Leggerezza evitabile Il punto di partenza racconta di una leggerezza, da parte della Figc, nel non fare una riflessione normativa sul tema nel momento in cui era stata individuata nell’ex ct la svolta. Ma il punto di arrivo dice anche che, forse, non c’era bisogno di aspettare la Campione del mondo Marcello Lippi, 68 anni, ct campione del mondo nel 2006 vigilia del parere della Corte Federale (martedì il verdetto) per uscire di scena facendo un passo indietro. I giudici, fra poche ore, diranno se il rapporto fra un procuratore e una generica figura all’interno della federazione sia compatibile, ma intanto Lippi ha fatto valere la questione di opportunità. «Non abbiamo preso in giro nessuno. Ci sono delle regole, non potevamo non chiedere un parere alla Corte Federale», così il numero uno della Figc Carlo Tavecchio. LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 . 41 Basket, Belinelli a Charlotte da Jordan Milan, dai cinesi 150 milioni per il mercato: il sì forse il 7 luglio. Obiettivo Pavoletti Marco Belinelli saluta Sacramento e va a Charlotte, accolto dalla telefonata del proprietario Michael Jordan. «Cercavo proprio una squadra che mi potesse far crescere», ha detto l’azzurro, impegnato nel torneo di Bologna. Oggi si giocano Cina-Canada (ore 18) e ItaliaFilippine (20,30), domani le finali (tutto su Sky Sport 2), poi il ct Messina sceglierà i 12 per il Preolimpico di Torino. C’è una data: il 7 luglio. È il giorno del raduno del Milan, ma soprattutto quello in cui potrebbe arrivare il sì alla cessione del 70% del club alla cordata asiatica. Un annuncio che avrebbe grande impatto mediatico e soprattutto «made in Italy», come vuole Berlusconi e senza volare in Cina come l’Inter. Le parti sono ottimiste, ma non c’è ancora certezza per due motivi: restano da definire Beffe, polemiche e ko I suoi euro-precedenti punti dell’accordo e la decisione finale è solo dell’ex premier. Oltre alla vendita c’è un altro tema fondamentale: il mercato, per cui ci saranno 150 milioni e scelte condivise. Se il sì arrivasse il 7 luglio l’affare si chiuderebbe a fine agosto: le parti stanno studiando un meccanismo per tutelarsi in caso l’operazione saltasse. Intanto, dopo Lapadula, Galliani lavora per arrivare a Pavoletti. Morata, attenti al fuoco amico “Non gli faremo sconti” GUGLIELMO BUCCHERI INVIATO A MONTPELLIER Doppio 2-0 contro il Bayern Nella sua prima Champions, Conte con la Juve si ferma ai quarti: nell’aprile 2013 il Bayern Monaco vince 2-0 in Germania e allo Stadium (nella foto il gol di Mandzukic) Qualche piccolo, o più doloroso, calcione se l’è già preso. «Alvaro lo sa che può capitare: si è allenato tante volte contro di noi negli ultimi due anni e non gli abbiamo mai risparmiato niente...», sorride Giorgio Chiellini. Lunedì a Parigi, la storia dell’attaccante tornato a Madrid, laddove è cresciuto, conoscerà una pagina da libro cuore: Morata all’attacco dell’Italia, Morata contro il muro di amici bianconeri per cercare, e trovare, un posto nei quarti di finale degli Europei. Personaggio Sfida subito gli ex compagni della Juve: “Sarò sempre bianconero” La seconda avventura in Champions termina ai gironi (dicembre 2013), sul campo impraticabile di Istanbul contro il Galatasaray (ko 1-0). «This is not football», disse Conte gol Segnati da Alvaro Morata nelle 93 partite giocata con la Juve nelle ultime due stagioni: 15 in campionato, 7 nelle coppe europee e 5 nelle coppe nazionali Gli auguri di Zaza Attaccante di movimento, piede destro o sinistro non fa differenza, con la porta ha confidenza: Morata è di nuovo del Real Madrid. «Speriamo per lui non come merce di scambio. È una «I calcioni? Può capitare» La neve di Istanbul 27 mi troverò - scrive - mi sentirò sempre uno juventino e potrò dire orgoglioso e ad alta voce che ho indossato la maglia della Juve e di essere stato campione con questa squadra. Sono stato felice a Torino e nel club, grazie a tutti...». Morata è così: spagnolo dentro, meglio madridista, ma juventino per amore ed affetto. Poi, c’è il campo, la sfida, la voglia di stupire contro l’Italia e una delle difese più impenetrabili. La Spagna che cambia ha scelto di riprovare con un centravanti di ruolo e mestiere, così come è stato quando c’era Fernando Torres e come non è capitato più dai tempi di Fabregas attaccante prestato per l’occorrenza. Nasce in questo quadro la grande occasione di un ragazzo, Morata, già per tre volte a segno fino ad ora in Francia e che, prima di guardare in faccia il suo recentissimo passato, ha scelto la via più diretta per raccontare al mondo la sua ferita. «Ovunque La lettera d’addio Ovunque mi troverò mi sentirò sempre uno juventino orgoglioso Sono stato felice a Torino e nel club, grazie a tutti persona straordinaria - dice Chiellini -, merita di essere il punto di riferimento della Spagna e del club per almeno dieci anni. Noi siamo orgogliosi di averlo aiutato a crescere: è arrivato alla Juve che era un ragazzino, ora è un’altra storia...». Il passato è dolce, il futuro non si sa: Alvaro, la giovane stella spagnola, sa come farsi volere bene. A Torino è stato così, sotto i riflettori e lontano dal palcoscenico. Chiellini, Bonucci e Barzagli lo aspettano per fermarne la corsa e disinnescarne lo scatto fulmineo («I cartellini gialli non possono condizionarci...», così Chiellini); Zaza, duellante per una maglia alla Juve, lo saluta. «La competizione per un posto da titolare ci ha reso fratelli: nella mia vita sono poche le persone che ho voluto rimanessero per sempre a far parte di me e tu sei una di queste. Buona vita, Alvaro», le parole dell’attaccante della Juve e della Nazionale. Appena tornato al Real C’è la Spagna, arriva Morata. L’allenatore delle Furie Rosse, Vicente Del Bosque, ha deciso di scommettere su di lui, di concedergli la chance più importante della sua giovane carriera. Al Real Madrid hanno scelto di farlo ritornare a casa dopo due anni a Torino: non si sa ancora se rimarrà là. Alvaro Morata 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI FASE FINALE OGGI St. Etienne, ore 15 Sky Sport 1 SVIZZERA POLONIA Niente finale allo Stadium CROAZIA 39 PORTOGALLO TERZA VINCENTE 37 45 VINCENTE 39 B/E/F OGGI Parigi, ore 18 Sky Sport 1 GALLES 38 NORD IRLANDA Zaccheroni in corsa 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 30 giugno Marsiglia, ore 21 OGGI Lens, ore 21 Raiuno, Sky Sport 1 La Juve «retrocede» in Europa League, ma ha la chance di giocare la finale allo Stadium. Stop in semifinale contro il Benfica (2-1, 0-0) tra le polemiche arbitrali Lippi ha annunciato la sua scelta, Tavecchio ne ha preso atto. Cosa accadrà adesso? La storia senza lieto fine riporta le lancette dell’orologio indietro di tre mesi: il ruolo di direttore tecnico verrà assegnato, ma non sarà una scelta facile. Dietro a Lippi correvano Guidolin e Arrigo Sacchi, il primo ha rinnovato con lo Swansea (fra l’altro, il figlio è anche lui procuratore sportivo), il secondo potrebbe tornare a ricoprire un incarico, in parte, già svolto. Potrebbe concretizzarsi una candidatura Zaccheroni o una promozione per Viscidi, già nello staff federale. Quello che rimane della vicenda è un film che avrebbe potuto avere un altro copione. Lippi era a un passo dal suo terzo mandato a casa azzurri, dopo le due esperienze in panchina da ct: il suo futuro sarà [G. BUC.] lontano dall’Italia. 37 Visto da chi lo conosce bene Chiellini: “Il meglio di Alvaro” VINCENTE 38 46 VINCENTE 42 42 OTTAVI GERMANIA SLOVACCHIA QUARTI 41 ITALIA SPAGNA Attaccante moderno FRANCIA IRLANDA Ç Eclettico e tempista Il lato umano «Calcia con entrambi i piedi. Destro o sinistro per lui non fa differenza e, così, riesce sempre a mettere in difficoltà i portieri» «È un ragazzo straordinario, sa stare nel gruppo senza creare alcun problema. E ha una gran voglia di imparare e di crescere» FINALE 43 40 DOMANI Lione, ore 15 Sky Sport 1 Ç SEMIFINALI VINCENTE 41 47 VINCENTE 43 7 luglio VINCENTE 47 50 Marsiglia ore 21 VINCENTE 48 27 giugno St. Denis, ore 18 Raiuno, Sky Sport 1 «Sa muoversi anche lontano dall’area di rigore: in questo modo riesce a non dare punti di riferimento alle difese avversarie» 1°-2° POSTO 10 luglio VINCENTE 49 St. Denis ore 21 VINCENTE 50 2 luglio Bordeaux, ore 21 DOMANI Lille, ore 18 Sky Sport 1 Ç 6 luglio VINCENTE 45 49 Lione ore 21 VINCENTE 46 1 luglio Lille, ore 21 DOMANI Tolosa, ore 21 Raiuno, Sky Sport 1 UNGHERIA BELGIO - LA STAMPA 3 luglio St. Denis, ore 21 VINCENTE 40 48 VINCENTE 44 INGHILTERRA 44 Marcelo (Brasile) autorete ISLANDA Autoreti 27 giugno Nizza, ore 21 Raiuno, Sky Sport 1 Clark (IRL); Sævarsson (ISL) MARCATORI 3 Bale (GAL); Morata (SPA) FRA); 2 Stancu (ROM); Payet (FRA); Lukaku (BEL); Perisic (CRO); Nani, Ronaldo (POR); Dzsudzsák (UNG) 1 Giroud, Griezmann (FRA); Schär, Mehmedi (SVI); Robson-Kanu, Ramsey, Taylor (GAL); gol Duda, Weiss, Hamsik (SVK); Dier, Vardy, Sturridge (ING); Berezutski, Glusakov (RUS); Modric, Rakitic, Kalinic (CRO); Milik, Blaszczykowski (POL); Mustai, Schweinsteiger, Gomez (GER); Piqué, Nolito (SPA); Hoolahan, Brady (IRL); Giaccherini, Pellè, Eder (ITA); Szalai, Stieber, Gera (UNG); Bjarnason, Sigurdsson, Bödvarsson, Traustason (ISL); McAuley, McGinn (NIR); Skoda, Necid (CZE); Witsel, Nainggolan (BEL); Sadiku (ALB); Burak Yilmaz, Ozan Tufan (TUR); Schöpf (AUT) FUORICAMPO Tabellone pazzo Era meglio un sorteggio GIGI GARANZINI l momento, di Gran Bretagna in Europa ce n’è persino troppa. Tre su sedici, e passi per l’Inghilterra e il sorprendente Galles che ha perso il confronto diretto e poi l’ha scavalcata nel girone: ma due Irlanda su due (c’è anche l’Eire, uscendo dai confini del Regno Unito), entrambe ripescate come migliori terze, sembrano davvero tante. Benvenuti all’Europeo più pazzo della storia, che riparte nel pomeriggio da Saint Etienne con un tabellone che pare disegnato da Farage ed è invece frutto, in gran parte, di una formula voluta dall’Uefa per elevare da una parte il consenso (più federazioni partecipano alla fase finale, più le poltrone di Nyon si consolidano, o almeno così pensava Platini) e dall’altra il fatturato (più partite si giocano e più diritti televisivi si incassano). Morale. C’è una parte alta di tabellone in cui Croazia - o Portogallo - e Belgio si ritrovano la strada spianata verso la semifinale. E c’è quella bassa che costringe Germania, Italia o Spagna, Francia e Inghilterra a scannarsi per l’identico obiettivo. Come se da lunedì a Wimbledon, a proposito di epicentro londinese, trovassimo da una parte Nishikori, Raonic e Thiem, e dall’altra Djokovic, Federer, Murray e Wawrinka, in assenza di Nadal. Anche il caso ci ha messo lo zampino, questo è vero, perché i secondi posti di Spagna e Inghilterra nei rispettivi gironi hanno ancor più zavorrato quella parte di tabellone che sarebbe stato comunque sbilanciato. Ma se la formula rimarrà questa, oggettivamente pessima, bisognerà in futuro per complicato che sia provare a metterci mano. Per esempio, e pazienza per la logistica preventiva delle partecipanti, le combinazioni della seconda fase a eliminazione diretta potrebbero essere sorteggiate al termine dei gironi. Premiando le prime classificate con una collocazione in tabellone che le tenga distanziate tra di loro: decisa dunque dal merito in corso d’opera, non dalle palline magari più o meno calde o più o meno fredde del sorteggio di tanti mesi prima. Se ne parlerà, oppure no. Per ora prepariamoci alla passeggiata di salute di chi arriverà in finale da una parte, e alle forche caudine attraverso cui dovrà passare chi proviene dall’altra. Con questa differenza. Che per Germania, Francia e Inghilterra la battaglia comincerà dai quarti. Per Italia e Spagna da subito. A 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 42 .Sport . 56781234 Gli «italiani» Gol decisivi OTTAVI DI FINALE Da sinistra, Luka Modric, 30 anni, due presenze, ha segnato il gol decisivo alla Turchia: è al Real dal 2012 Accanto a lui Ivan Rakitic, 28 anni, tre presenze e un gol alla Repubblica Ceca, al Barça da due stagioni LENS Croazia Portogallo (4-2-3-1) (4-4-2) RAIUNO - SKY SPORT 1 ORE 21 23 Subasic Rui Patricio 1 11 Srna Vieirinha 11 5 Corluka Pepe 21 Vida Bruno Alves 3 Strinic Guerreiro 10 Modric W. Carvalho 19 14 Badelj Sanches 3 2 5 14 16 Brozovic Andrè Gomes 15 7 Rakitic Joao Mario 10 4 Perisic Nani 17 17 Mandzukic C. Ronaldo LAPRESSE 7 Sopra a sinistra, Ivan Perisic, 27 anni, tre presenze, 2 gol e 1 assist in questo Europeo: gioca nell’Inter Sotto, Mario Mandzukic, 30 anni, attaccante della Juve, a Euro 2016 due presenze senza gol Era in panchina contro la Spagna AFP ARBITRO: V. CARBALLO (SPAGNA) All.: CACIC All.: SANTOS Il primo ottavo Svizzera-Polonia per un posto tra i grandi DAMIANO BASSO INVIATO A LILLA Occhio alla Croazia. La rocambolesca vittoria sulla Spagna ha acceso i riflettori sui ragazzi di Cacic, favoriti oggi contro il Portogallo nonostante un certo Cristiano Ronaldo. Negli ultimi giorni si è parlato molto di questa nuova «generazione dorata», i cui testimonial si chiamano Modric, Perisic, Rakitic e Mandzukic. Inevitabile il paragone con la precedente, terza al Mondiale 1998. Per molti la differenza sta alla base: Boban, Suker e compagni appartenevano ancora alla scuola jugoslava. Oggi invece si parla di Croazia. OTTAVI DI FINALE SAINT-ETIENNE Svizzera AP Generazione d’oro La Croazia ci riprova “Vale la finale” I ricordi di Blazevic Stasera negli ottavi sfida il Portogallo di Ronaldo Il ct del 3º posto Mondiale: “Ma noi eravamo più forti” Personaggi Il ct di allora, Ciro Blazevic, respinge questa teoria: «No, anche i miei giocatori erano croati, non saremmo mai riusciti ad arrivare terzi senza lo spirito di appartenenza. Il paragone? È come chiedere a un padre se suo figlio è meglio di chiunque altro. Per me siamo più forti noi del ‘98, ma riconosco il valore della nuova generazione. Ha battuto i campioni d’Europa pur senza Vida, Modric e Mandzukic. Ha il talento per andare in finale». Blazevic, 79 anni, sottolinea anche un altro aspetto: «La nostra è un’area geografica che produce tanti talenti. Perché la nostra storia è fatta soprattutto di occupazioni e questo ha aiutato il popolo a sviluppare senso di sacrificio, capacità e inventiva, che ora fanno parte del nostro codice genetico e si manifestano benissimo nel calcio». Non solo giocato, visto che i «figli» di Blazevic sono arrivati anche nella stanza dei MAGNESIO POTASSIO bottoni: Boban è vicesegretario generale Fifa e Suker membro del Comitato esecutivo Uefa. Real, Barça e tanta serie A Il punto di svolta invece della storia di questa Croazia è datato settembre 2015. A due turni dalla fine del girone di qualificazione i biancorossi si fanno soffiare il secondo posto dalla Norvegia. La federazione esonera Kovac e chiama Cacic, un santone, trent’anni di panchine, incluso un passaggio con l’Under 21. Mossa azzeccata. Fa sei punti e porta la nazionale all’Europeo. Poi stu- dia il mix migliore per comporre la rosa dei 23. Il meglio della Liga (Modric, Rakitic e Kovacic), il gruppo serie A (Badelj, Brozovic, Kalinic, Mandzukic, Perisic, Strinic e Vrsaljko ), il blocco Dinamo Zagabria, la squadra che ha vinto gli ultimi undici campionati. Una rosa dal valore di 288 milioni di euro, per il sito specializzato Transfermarkt. Il prodotto è piacevole (ieri l’ha detto pure Rooney) e di qualità, con un centrocampo tra i migliori dell’Euro, un Perisic devastante sulla fascia, Mandzukic e Kalinic che vedono la porta e la note- 1998 sul podio La Croazia stupì tutti ai Mondiali di Francia ’98: ko 2-1 in semifinale con i francesi, vinse 2-1 la finalina con l’Olanda Sopra, Suker (a sinistra) e Boban vole capacità di lettura dell’avversario: aspettarlo per succhiarne le energie e poi colpirlo (Turchia e in parte con la Spagna) o aggredirlo (Repubblica Ceca e Spagna dopo lo 0-1). Il ricatto degli hooligan Punti deboli, la continuità caratteriale e una linea difensiva non sempre compatta. Ronaldo potrebbe approfittarne. Ma pare che Modric, che nel 2009 quando giocava nel Tottenham lo criticò («Non sopporto la teatralità di Cristiano») salvo poi cambiare opinione quando lo ha trovato nel Real Madrid («È un fenomeno»), abbia già consegnato nello spogliatoio la lista delle opportune contromisure. Per finire, gli hooligan. C’è allerta a Lens. Anche se le intriganti prospettive della nazionale potrebbero invitare le frange più calde a non creare problemi. L’Uefa non tollererebbe altri disordini. Quanto alle due generazioni dorate, ecco il segno del destino: la Croazia torna allo stadio Bollaert diciotto anni dopo quel 3-1 alla Giamaica (gol di Stanic, Prosinecki e Suker) primo passo verso lo storico terzo posto Mondiale. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Polonia (4-2-3-1) (4-4-2) SKY SPORT 1 ORE 15 1 2 Sommer Fabianski Lichtsteiner Piszczek 22 20 22 Schär Glik 15 20 Djourou Pazdan 2 13 11 10 15 23 18 7 Rodríguez Jedrzejczyk 3 Behrami Blaszczykowski 16 Xhaka Jodlowiec Dzemaili Grosicki Shaqiri Maczynski Mehmedi Milik Embolo Lewandowski 6 11 5 7 9 ARBITRO: CLATTENBURG (ING) All.: PETKOVIC All.: NAWALKA «Mi aspetto una partita molto dura, non c’è una favorita. Siamo due squadre più o meno allo stesso livello». Alla vigilia di Svizzera-Polonia, il difensore polacco Glik, in partenza dal Toro, fiuta la grande occasione di arrivare tra le prime otto d’Europa. Sull’altro fronte, grande cautela dal ct elvetico Petkovic: «La Polonia è un avversario compatto, nel suo girone non ha subito neanche un gol. Stiamo prendendo gusto a stare tra i grandi». Il premio per chi vince? Croazia o Portogallo nella sfida con in palio la semifinale. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 56781234 Sport .43 . Galles-Nord Irlanda, fratelli contro Il derby della Brexit cambia confini Divise dal referendum, si contendono un posto nei quarti ma nulla è più come prima. Il ct dei verdi: “Avrei dovuto votare per posta” Il tweet rimosso GIULIA ZONCA INVIATA A PARIGI Tra calcio e politica Appello all’unificazione «Riaccensione delle fiamme di riunificazione», twitta McClean (Eire). Con lui in foto McGuinness, vicepremier Irlanda del Nord ed ex Ira Onda verde I tifosi dell’Irlanda del Nord, nazionale all’esordio nella fase finale di un Europeo La prima storica vittoria è arrivata nel secondo match contro l’Ucraina (2-0) A poche ore dal conteggio delle schede un altro irlandese, stavolta dell’Eire, ha postato e poi cancellato un tweet destinato ad alimentare polemiche. James McClean, la punta che ha brillato nell’ultima gara con l’Italia, ha spedito una sua foto con Martin McGuinness, figura di spicco del Sinn Féin. Oggi è vicepremier, un tempo era un uomo dell’Ira. Sotto lo scatto l’appello all’Irlanda unita. McClean è nato a Derry, Irlanda del Nord, e ha scelto di giocare per l’Eire. Dall’altra parte Niall McGinn, riserva di lusso che ha segnato contro l’Ucraina, anche lui nato a Derry, ha idee ben diverse e infatti ha scelto la Nazionale di origine. I due ragazzi vengono dalla stessa città ma non parlano della stessa Irlanda. Agitano bandiere e fantasmi, ombre di anni che si portano dietro storie di sangue. Per ora echi, ma già così ingombranti e dopo un solo giorno. Acqua sul fuoco Per riportare Galles-Irlanda del Nord dentro il Parco dei Principi, sopra un campo, il ct del Galles Chris Coleman prova a ricordare tutte le similitudini dello stile britannico, le emozioni da tenere sotto controllo «in una sfida tra fratelli di pallone». Si conoscono bene, praticano lo stesso calcio, il Galles ha Bale, il calciatore più pagato al mondo, l’Irlanda del Nord no. Ma entrambe, in Francia, hanno vinto per la prima volta in un Europeo: sono in orbita, hanno un tifo appassionato ed erano gemellate da inni e bandiere. Fino all’altro giorno. Ora nulla è concretamente cambiato però tutto è diverso e anche Coleman si ritrova a riflettere sulla sua Francese ? Dimitri Payet, 29 anni, con la maglia del West Ham Il trascinatore della Francia agli Europei è tra i 105 stranieri che non sarebbero andati in Premier con il Paese fuori dall’Ue Le domande DALL’INVIATA A PARIGI Il campionato più ricco e più visto del mondo sbanda dietro al voto che ha stravolto l’Europa. Hanno appena rinegoziato i diritti tv con cifre astronomiche, 7 miliardi per i canali britannici, quasi 4 per le reti estere, record e ricaschi che aumentano il potere della Premier e che potrebbero essere gli ultimi grandi incassi del campionato inglese. Perché Brexit dovrebbe cambiare il valore del calcio? Perché attualmente ci sono più di 100 stranieri che si ritroverebbero senza permesso di lavoro e con le regole che ora hanno in Gran Bretagna non avrebbero mai potuto ottenerlo. Come fa un calciatore ad avere il permesso di lavoro? Regolamento complesso. La Lega inglese ha varato un sistema in base al ranking Fifa: LAPRESSE Gareth Bale, 26 anni, gallese, capocannoniere a quota 3 gol LAPRESSE La storia Il derby britannico non somiglia alla riunione di famiglia che doveva essere. Gli Europei di Francia mettono di fronte il Galles e l’Irlanda del Nord negli ottavi, aggiungono alle bizze del tabellone pure un arbitro inglese, il tutto nel primo giorno in cui la Gran Bretagna ha cambiato rotta. Brexit sposta i confini del calcio e agita il futuro di chi ha scelto una maglia per definire la propria identità. Non si tratta solo di Europa Unita, ma di Regno disunito e basta una partita per chiarire che gli equilibri sono fragilissimi. Il tecnico dell’Irlanda del Nord, Michael O’Neill, si rimprovera di aver «mancato» il voto per posta: «Avrei potuto, ma certo siamo qui concentrati su un obiettivo importante». Dalle sue parti la maggioranza spingeva per restare nell’Ue e ora si parla di scissione, come in Scozia, solo che in Irlanda, qualsiasi Irlanda, l’appartenenza è una questione delicata. LASTAMPA Meno star e meno soldi Premier, futuro a rischio Stranieri e diritti tv, ecco i tagli della Brexit 105 Giocatori Gli stranieri che oggi sono in Premier e non avrebbero potuto andarci con l’Inghilterra fuori dall’Ue se un giocatore arriva da uno dei Paesi che stanno nei primi 10 posti in classifica deve aver giocato almeno il 30 per cento delle partite nelle due stagioni precedenti, dall’undicesimo al ventesimo posto il 45 per cento delle presenze e a salire fino a oltre il 70. Significherebbe dare un posto solo ai giocatori di prima fascia, quelli che oggi sono attratti da ingaggi desti- 7 nati a scendere se gli arrivi si ridimensionano. Miliardi In concreto, con questo sistema chi non avremmo visto in Premier? Payet, l’uomo che ha salvato la Francia all’esordio e che è diventato l’idolo di casa, non sarebbe andato al West Ham. I Bleus hanno ben 11 giocatori della rosa in questa situazione. Il costo dei diritti tv nazionali della Premier (2016-2019) Quelli esteri venduti per 3,8 miliardi OTTAVI DI FINALE PARIGI Galles Nord Irlanda (3-5-2) (4-4-2) SKY SPORT 1 ORE 18 1 Hennessey McGovern 1 5 Chester Hughes 18 6 As. Williams McAuley 4 4 Davies Cathcart 20 2 Gunter J.Evans 5 16 Ledley Ward 19 10 Ramsey C.Evans 13 7 Allen Davis 3 Taylor Norwood 8 16 11 Bale Dallas 14 18 Vokes Lafferty 10 ARBITRO: ATKINSON (ING) All.: COLEMAN All.: O’NEILL Pure gli italiani sarebbero bloccati: Fabio Borini non avrebbe potuto giocare per il Sunderland, ad Angelo Ogbonna sarebbero mancati i requisiti per firmare il contratto con il West Ham. Queste regole potranno cambiare? Dipende dalla Federazione inglese ma è difficile stravolgerle. E comunque per il regolamento Uefa resterebbe impossibile ingaggiare i più giovani tra i 16 e i 18 anni. Pogba non sarebbe potuto passare dalla Francia al Manchester United. Cambierà qualcosa in Champions o nei prossimi Europei? No, le regole di ammissione le decide l’Uefa e non seguono le leggi comunitarie. storia. Lui ha iniziato sulle panchine straniere, in Spagna, poi in Grecia e sa che adesso un giovane allenatore, da extracomunitario, faticherebbe a fare la stessa strada: «È triste pensarlo, spero trovino il modo di lasciare ai giovani questo tipo di opportunità. Ma smettiamola con questi discorsi. Noi siamo ancora in Europa e vogliamo restarci». Parla di una partita, di pensieri che tradiscono idee anti Brexit e di un futuro che mette troppa ansia a chi lo guarda da lontano, da una Francia caotica ma ancora europea. Il derby del Regno Unito ha cambiato confini in una notte e ora racconta un’altra storia. E nuove paure. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI In breve MotoGp: oggi qualifiche Assen, Iannone davanti 1 Nelle libere ad Assen, Gp d’Olanda, Iannone e Rossi davanti a Marquez. «Ma la pioggia potrebbe cambiare tutto» ha detto Valentino. Oggi le qualifiche (14,10 SkyMotoGp, sintesi TV8 alle 15,35). Basket: finale di Legadue Brescia promossa in A 1 Nella 5ª e ultima finale playoff di Legadue, a Montichiari (Bs) Brescia ha battuto la Fortitudo Bologna 83-59 ed è promossa in serie A. Volley: World League Azzurri, 3-0 a Roma Cosa succede ai giocatori britannici che vanno all’estero? Diventano extracomunitari. Se il Real Madrid tra due anni volesse tenersi Bale dovrebbe fargli spazio. 1 World Quando la Premier ridiscuterà i diritti tv, scenderanno le offerte? Se sarà costretta a perdere tutti i giocatori che in futuro non potranno firmare i contratti sì. Il valore globale del campionato risponde a diverse voci tra cui l’affluenza di pubblico e le stelle presenti nelle varie squadre. [G. ZON.] boratorio antidoping di Rio. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI League a Roma: Italia-Australia 3-0. Oggi (20, Rai Sport 1): Italia-Belgio. Doping: intervento Wada Stop a laboratorio di Rio 1 La Wada ha sospeso il la- Scherma: Europei a Torun Due argenti per l’Italia 1 Europei di Torun (Pol), fi- nali a squadre: fioretto donne, Russia-Italia (Errigo, Di Francisca, Volpi, Batini) 45-38; spada uomini, Francia-Italia (Cuomo, Garozzo, Pizzo, Santarelli, Buzzi) 45-40. 12345367318 9ABA1C38D3EFEC382 LA STAMPA 9A Le storie Che tempo fa L’intercity fantasma parte in orario Il campo di terra dove sognano i rifugiati Il Genova-Torino cancellato dai tabulati viaggia regolarmente Gol da tutto il mondo nelle reti bucate di Barriera di Milano Marco Menduni Paolo Coccorese A PAGINA 52 A PAGINA 61 R A L ® VENDITA RICAMBI AUTO TORINO - Str. SAN MAURO, 18 TEL. 011.274.15.25 - 011.198.62.241 FAX 0112241887 Orario continuato 8.00-19.00 www.autoricambiral.it TORINO - C.so REGINA MARGHERITA, 256 TEL. 011.437.50.64/88 - FAX 011.473.47.00 Aperto il Sabato TORINO LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003, e-mail: [email protected] B [email protected] Facebook: La Stampa Torino B Twitter: @StampaTorino & PROVINCIA Situazione Aria umida atlantica collegata a una depressione sulla Francia attiva in giornata un peggioramento temporalesco. 12345367318 Migliaia di persone per lo spettacolo di San Giovanni Torino ha detto addio ai botti ma non tutti sono d’accordo Nel 2017 cambia tutto. In piazza cittadini divisi sul divieto animalista L’ultimo San Giovanni dei fuochi col botto. Dal 2017 si cambia. La prima della neo sindaca Appendino, che ieri non ha potuto presenziare in piazza Vittorio, perché ammalata. All’alba è finita al pronto soccorso, con febbre alta e tosse. Come di tradizione, questo sì, lo show ha riunito decine di migliaia di torinesi. Che sul futuro dei fuochi si dividono. La maggior parte si dice pronta per una svolta animalista dello show. 22° 34° Oggi Soleggiato con addensamenti in estensione dalle zone montane, e tendenza a rovesci e temporali, localmente intensi. Irene Famà ALLE PAGINE 46 E 47 RETROSCENA Una poltrona per tre Gianduja LETIZIA TORTELLO C i sono due città, due squadre di calcio, otto circoscrizioni ma non ci può essere più di un Gianduja. Altrimenti regna il caos. Invece in questo momento sono in tre inseguire il ruolo di volto simbolo del Carnevale e soprattutto delle feste più care ai torinesi a cominciare da San Giovanni. Ognuno ha le sue valide ragioni: sia lo storico Andrea Flamini, sia il burattinaio Marco Grilli e anche Aldo Rocchietti March il Gianduja della Famija Turineisa. Forse bisognerebbe metterli ai voti, far scegliere ai torinesi. A PAGINA 49 L’attacco di Esposito alla sindaca “Se cambiano i progetti a rischio i finanziamenti” 18° 32° Domani Ampie schiarite, ma in giornata tendenza ad addensamenti e locali temporali. 17° 28° Lunedì Abbastanza soleggiato con nubi in aumento nel pomeriggio e tendenza a temporali sparsi. REPORTERS I fuochi visti dal grattacielo il colpo d’occhio dalla torre di Intesa Sanpaolo è stato la novità del 2016 Da candidato a Palazzo Civico al sogno mondiale LUCA FERRUA A ndrea Scarpa è uno che non smette mai di sognare. E i sogni li fa senza paura. Solo qualche settimana ha messo la faccia davanti agli elettori per la «Lista Civica per Fassino» portando cinquanta voti di preferenza alla causa del primo cittadino uscente. Stasera quella stessa faccia il ventinovenne la metterà davanti ai guantoni di John Wayne Hibbert per il titolo mondiale della Wbc Silver Superleggeri. Il match è in programma a Londra (diretta su «Sky sport» nella stessa notte che assegnerà il titolo mondiale dei massimi Ibf tra il discusso inglese Anthony Joshua e l’americano Dominici Breazeale. Il sogno della politica forse è tramontato anche se Andrea Scarpa aveva solo pensato di mettere a disposizione di un progetto la sua esperienza di atleta e il suo lavoro con i giovani. Stasera sarà diverso. Non ci sarà un’urna ma un ring, un ambiente che Andrea conosce meglio anche perché combatte da sempre. Nato a Foggia 29 anni fa è ormai stato adottato da Torino dove in tanti lo conoscono per il lavoro da barista Il campione Andrea Scarpa ha 29 anni all’Esperia. Un lavoro che nelle ultime settimane ha un po’ trascurato perché c’era un mondiale da vincere. Stasera il Circolo e tantissimi torinesi tiferanno per lui come è già accaduto quando ha portato a casa 18 successi consecutivi nei suoi ultimi incontri. Ieri sera da Londra prima di addormentarsi tranquillizzava via sms i tifosi: «Sto bene, molto bene. Il mio avversario è tosto ma ce la giochiamo. Darò tutto quello che ho». E sul ring non è questione di voti e di schieramenti, ma soltanto di restare in piedi. Per ultimo. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI A Stefano Esposito il Movimento Cinquestelle non è mai andato giù, basta leggere come li sfida continuamente su Facebook. Anche la sua battaglia per Torino è una costante della sua vita politica così da vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato mette in guardia la sindaca sull’idea di modificare i progetti: «Se cambia il tracciato i fondi verranno utilizzati altrove, poi si vedrà». Tropeano A PAGINA 53 LA GIUNTA Altri 200 curriculum per fare l’assessore Cultura, Trasporti e Sicurezza i nodi ancora da sciogliere Beppe Minello A PAGINA 53 12345367318 7 46 .Cronaca di Torino LA STAMPA .SABATO 25 GIUGNO 2016 La festa di San Giovanni LETIZIA TORTELLO IRENE FAMA’ uattro quintali di esplosivo e 45 minuti di meraviglia. Il cielo su Torino illuminato dai fuochi, quest’anno come non mai, è la cartolina di una città che ha deciso di cambiare. Dall’anno prossimo, anche San Giovanni non lo riconosceremo più senza botti. Li abbiamo visti ieri sera con il naso all’insù. Nei giorni in cui tutto attorno a noi sembra una rivoluzione, da Palazzo Civico all’Europa. Loro erano sempre gli stessi. Dal 2017 chissà. E se il Giulia Farò è caduto dalla parte giusta, Robba l’anno che finisce e inizia di «Viva i fuochi, nuovo con San Giovanni e il suo ma senza rito ancestrale, è senz’altro il botti. Il gatto marcatore di un nuovo corso si spaventa e per Torino. non capisce» Ieri sera, comunque sia per il futuro, Piazza Vittorio non ha tradito la tradizione. Traboccante di gente. È un’esondazione di uomini, donne, bambini, musica e saltimbanchi, artificieri ai giardini Ginzburg e sul ponte della Gran Madre, sotto la gru che aveva montato sopra un «sole pirotecnico», marchingegno che spara botti a raffica. Marco Uno spettacolo che toglie il fiato Berry e illumina gli occhi. Impossibile «Il mio cane immortalarlo nei selfie, l’emoha paura dei zione di tornare un po’ bambini tuoni, ma io al mare, per la festa di paese, non chiedo non s’imbriglia con lo smardi silenziarli» tphone. La piazza senza monumenti più grande d’Europa è un fiume di facce di tutti i tipi, età diverse, tacchi vertiginosi e scarpe comode, le prime abbronzature, le combriccole di amici che si ritrovano per l’aperitivo con piattini pieni di pasta in mano, San Giovanni è già un po’ vacanza, le coppiette con il gelato, baci e abbracci stretti, coperte per accucciarsi a terra e star più comodi. San Giovanni, quella festa popolare che trascina nel centro chic, nel centro della città turistica dei musei e delle strade in ordine, i torinesi tutti. Da tutti i quartieri, comprese le periferie che dall’esito del voto lamentano abbandono e trascuratezza, che si sentono distanti e mal collegati al cuore di Torino. Che hanno fatto chilometri a piedi pur di parcheggiare e trovare un angolo di marciapiede, per guardare il cielo illuminato degli ultimi fuochi accesi prima della rivoluBruno zione. Q 1325 le origini Secondo la Famija Turinèisa le origini della festa di San Giovanni sono antiche 2017 la svolta Dal prossimi anno cambia il programma, addio ai botti, lo show sarà silenzioso 35.000 euro Il costo dei fuochi quest’anno si aggira intorno ai 35 mila euro REPORTERS REPORTERS I preparativi Ieri mattina, transennato il ponte della Gran Madre, i tecnici si sono messi al lavoro per posizionare i quattro quintali di esplosivo per i fuochi artificiali Gli ult G li ultimi fuochi di San Giovanni, così come Torino li ha conosciuti, li abbiamo visti ieri notte. Il cielo della città si è illuminato di luci e musica, per lo spettacolo pirotecnico che quest’anno ha rinunciato alla danza a pelo d’acqua, ma segue ancora la tradizione. Dall’anno prossimo si cambia: una mozione del Consiglio comunale votata a inizio febbraio e proposta dal consigliere di Sel Trombotto impegna la Città a realizzare fuochi silenziosi. L’assessorato allo Sport, ancora sotto la giunta Fassino, aveva studiato un progetto di massima, che prevederebbe uno show pirotecnico, ma con la sordina. A cambiare sarebbe anche la location. Non più il Lungopo e piazza Vittorio, ma uno spettacolo musicale in piazza Castello, fronte Palazzo Reale, magari con musiche barocche e proiezioni sulla facciata aulica. La ragione dei fuochi al silenziatore? Il benessere degli animali e dei bimbi piccoli. Un’inversione di rotta che mette la parola fine a un’usanza ormai consolidata, ma che risponde, per i sostenitori del «no ai botti», a una nuova sensibilità ecologista. La neo sindaca Chiara Appendino, che ieri sera non ha potuto essere presente alla cerimonia perché a casa con la febbre alta, appoggia in pieno la direzione del cambiamento. Nel suo Consiglio a 5 Stelle, peraltro, è stata eletta Chiara Giacosa, animalista convinta. Tutto lascia intendere, dunque, che San Giovanni non sarà mai più come prima. Certo, l’incognita sono i costi: i fuochi della tradizione, almeno di quelli di ieri sera, sono costati circa 35 mila euro e sono stati ammirati da quasi 100 mila persone. Lo show alternativo e senza il botto potrebbe essere goduto da meno della metà dei torinesi. Uno spettacolo d’élite? Non è questa la direzione auspicata da Appendino. I torinesi non glielo perdonerebbero. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Gambarotta La voglia di cambiare «I fuochi senza botti Gli ultimi. Si chiude un ciclo. sono come il Verso dove si andrà? Dove li pesto senza ammireremo nel 2017? Gianaglio. Follia» duja, la maschera della tradizione per come la reinterpreta la Famija Turineisa dal 1926, cammina per la piazza vestito di panno sotto il solleone e gradi centigradi 33, cerone in viso e cappello, roba da non invidiarlo per niente, e neanche la sorridente Giacometta. La gente lo inonda di foto, vuole portarsi a casa questo simulaBeatrice cro di piemontesità. È pomeZuliani riggio, gli artificieri fanno gli «Contraria ultimi controlli. Il palco d’onore alla rivoluzioè pronto, ma la sindaca, la più ne, per me attesa, non ci sarà. A rapprei fuochi sono sentare la città è il vicedirettoalti in cielo» re generale del Comune, Giuseppe Ferrari. C’è invece chi è arrivato presto, per accaparrarsi il posto in prima fila. E c’è chi va a rifugiarsi a casa di un amico, ai piani alti dove lo spettacolo è ancora più bello, come in un gigantesco cinema che proietta lo stupore sopra lo skyline, al fresco del balcone di una sera di mezza estate. La signora Maura Leonardi la festa del santo patrono ha deciso di trascorrerla così. Tira giù la serranda del negozio l’Angolo del Bijoux e va a godersi i botti dal settimo piano, dall’appartamento di una parente. Il cambiamento verso fuochi silenziosi lo aspettava da tempo: «Finalmente ci siamo arrivati - dice -. Non sa che paura tremenda hanno i cani. Ci aggiorniamo su tutto, non vedo perché non dobbiamo toccare i fuochi». Migliaia di torinesi in piazza I fuochi d’artificio colorano la notte Ma dal 2017 si cambia Stop ai botti rumorosi, ma non tutti sono d’accordo spari una volta all’anno». Lo scoppiettante Gambarotta Un tabù, quello dei botti, che per altri «non può essere infranto». Salvo non chiamare i fuochi di San Giovanni «sputacchini». «I fuochi senza botti sono come il pesto senza aglio, la bagna caoda rivisitata». Parola di Bruno Gambarotta. Lo scrittore torinese ammette di non essere proprio un amante del genere spettacolo pirotecnico, tantomeno della bolgia sudata, ma visto che ci siamo, visto che San Giovanni è quella festa in cui ci si riprende la città, allora difende a spada tratta «il fuoco come dio comanda». Con il botto e il controbotto. Senza idee strane e mezze intenzioni di show. E gli animali domestici? Non ci pensa troppo su per dire che «non è un problema se sopportano due Il tabù di Berry Diego Giachetto «C’è una sensibilità nuova verso gli animali, va assecondata» Ma chiedete anche un parere a uno che di magia se ne intende e troverete un Marco Berry agguerrito e conservatore. «Non mi facciano credere che per 40 minuti cane e gatto non reggono il colpo - spiega -. Da quando esistono, i fuochi fanno “boom”, è anche il loro bello». L’ex Iena sfida gli innovatori e gli animalisti di San Giovanni: «Avevo un cane che pativa i tuoni. E allora? Chi me li silenzia? E le campane della chiesa la mattina quando dormo?». La soluzione, a suo dire, è semplice. «Chi ha cane o gatto stia a casa a coccolarli o vada con loro a cena fuori porta, così siamo tutti felici». 1 23456471428 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 . Cronaca di Torino .47 REPORTERS Dal grattacielo La Gran Madre illuminata Una nuova angolazione per i fuochi di San Giovanni: per la prima quest’anno è stato possibile vedere il tradizionale spettacolo pirotecnico dalla terrazza del grattacielo Intesa Sanpaolo I lampi di colore come ogni anno hanno riempito di suggestioni l’affascinante cupola della Gran Madre imi botti Tre giorni di riposo assoluto Al pronto soccorso poi a letto: la bronchite ferma Chiara Appendino NOEMI PENNA È dall’indomani del ballottaggio che Chiara Appendino ha l’influenza. Lo stesso malessere le aveva impedito di partecipare alla processione della Consolata di lunedì scorso. «Me l’ha passata mia figlia - ha detto la neo sindaca giovedì, subito dopo aver indossato la fascia tricolore in Municipio -: neanche lei si è ancora ripresa. Oramai sono tre giorni che prendo medicine: tachipirina, antibiotico, cortisone, ma non scende». E il peggioramento dell’altra notte le ha fatto saltare tutti gli appuntamenti di San Giovanni, a partire dalla cerimonia in Cattedrale. Alla messa di Nosiglia non c’era nessuna fascia tricolore seduta in prima fila, a rappresentare la Città. Ed saltato anche il tradizionale «incontro» con l’arcivescovo sul sagrato: non accadeva dai tempi del «pentapartito» dei primi Anni 90. Appendino è stata dimessa dal Mauriziano solo nella tarda mattina e non c’è stato il tempo materiale per delegare un altro rappresentante. Era presente In ospedale comunque, insieL’Appendino si è me con l’assessopresentata alre regionale Giol’accettazione La fascia tricolore vanni Maria Ferdel pronto socraris e il senatore corso alle prime Mauro Marino, il luci dell’alba di ieri. Le è stato capo di gabinetto del nuovo assegnato un codice verde ed sindaco, Paolo Giordana. è stata sottoposto agli esami di rito: prelievo del sangue e Sul web radiografia toracica, che ha Per la sindaca si è mobilitato escluso infezioni ai polmoni. ancora una volta il web, utilizSi tratterebbe dunque di zato da attivisti, colleghi e avuna tracheo-bronchite, cu- versari politici per centinaia di rabile non solo con le medi- messaggi di auguri di pronta cine ma anche con un po’ di guarigione. E con un cinguettio su Twitriposo: oltre agli antibiotici, i sanitari le hanno infatti ter la Appendino ha voluto rasprescritto tre giorni di ripo- sicurare anche tutti i torinesi: so assoluto. «Ringrazio i me- «Torno tra voi presto». Codici e il personale ospedalie- munque per ora sono stati anro, ora sono a casa» ha scrit- nullati tutti gli appuntamenti to Chiara Appendino in una in agenda di oggi e domani. nota poco prima di pranzo, L’attendono altri due giorni di anticipando che non avreb- riposo che trascorrerà nella be potuto presenziare nean- sua casa, a San Donato. che ai fuochi sul Po. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Una mattina in ospedale, al pronto soccorso del Mauriziano, poi dritta a letto. I medici hanno raccomandato tre giorni di riposo assoluto a Chiara Appendino. La neo sindaca ha da giorni febbre alta e tosse, che neanche antibiotici e cortisone sono riusciti a mandar via. Una situazione aggravata non solo dalla stanchezza della lunga campagna elettorale, ma anche dal caldo e dalla scarpinata della prima uscita pubblica di giovedì sera con la fascia tricolore. La 32enne, infatti, nonostante la febbre a 39 e mezzo non ha rinunciato a partecipare al cerimoniale del corteo storico e al farò di San Giovanni. Ma nella notte la febbre è salita ancora e, preoccupata, ha preferito rivolgersi al pronto soccorso del Mauriziano, lo stesso ospedale che l’ha seguita durante la gravidanza e dov’è nata la piccola Sara, lo scorso 19 gennaio. REPORTERS Tutti i colori della festa Sono stati soprattutto i fuochi d’artificio colorati a entusiasmare il pubblico che ha riempito la città per uno spettacolo tradizionale a cui Torino ha deciso di dire addio dal 2017 Non è una festa per giovani Maura Leonardi «Era ora di cambiare, il nostro cane ha una paura tremenda» Nel giorno del patrono, che già nel Medioevo riusciva a fermare la città (all’epoca per ben due giorni) i giovani in piazza Vittorio sono tantissimi. Si arrampicano sulle colonne del porticato per lo spettacolo. Elena Ferraris, al primo anno di Filosofia, sa che la tradizione cambierà, ma non se ne dispiace: «Non è una festa per giovani. Forse ci rimarrà male mia madre se non ci saranno più i botti. Per me, se abolissero proprio la serata e dirottassero i fondi sui trasporti Torino ne guadagnerebbe. Quelli non funzionano tutti i giorni, San Giovanni in un’ora finisce». Neppure Diego Giachetto, insegnante all’Avogadro, ci tiene a conservare: «Cambiamo, poi diventerà di nuovo tradizione. Elena Ferraris «Non è una festa per giovani, usino i soldi per riparare bus» C’è una sensibilità inedita verso gli animali che va assecondata». La voglia di novità è diffusa. Ma tra i torinesi c’è anche chi storce il naso. Come Beatrice Zuliani, 21 anni: «È la prima volta che vengo a vederli. È giusto pensare agli animali, ma un botto è simile a un temporale. I fuochi d’artificio sono quelli che vanno alti in cielo. Se saranno solo un gioco di luci su una facciata, per me non hanno senso». Alle 23,10 la festa finisce, la folla scema a fatica. Corso Moncalieri, su per la strada dei Cappuccini, diventano una bolgia di auto, il traffico va in tilt. Nelle vie sopra la Gran Madre, alcuni condomini si ritrovano senza luce e lamentano un black out. San Giovanni volta pagina. Arrivederci al prossimo anno, quello delle sorprese. Agenda cancellata 12345367318 9ABA1C38D3EFEC382 LA STAMPA 12345367318 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 . Cronaca di Torino .49 Alla sfilata Il più giovane Rocchietti March con la sua Giacometta Proprietario dell’Alfa Teatro, di mestiere fa il burattinaio Gianduja siamo noi, perché siamo gli unici che il Comune autorizza con un atto notarile tutti gli anni La festa va rinnovata per avvicinarla anche ai giovani sennò tra poco le daranno l’estrema unzione Aldo Rocchietti March Marco Grilli Gianduja e proprietario Alfa Teatro Gianduja Famija Turineisa REPORTERS Una tradizione che risale alla fine del ’700 E per la festa esplode la guerra dei Gianduja Accuse e frecciate: pronti a tutto per impersonare nei cortei la “maschera” simbolo della Città Il più anziano LETIZIA TORTELLO «Gianduja sun mi». Gianduja sono io. Già, ma chi? In questi giorni di festa, chiunque si sia trovato a seguire i cortei della maschera di Torino ha strabuzzato gli occhi perché non si ritrovava più. A vestire i panni del simbolo della città, giacca marrone, pantaloni verdi e cappello a forma di gianduiotto, erano almeno in tre: il «giovane» Marco Grilli, l’autorità Andrea Flamini, che si è fatto dimettere apposta dall’ospedale dove era stato ricoverato per una bronchite per presenziare alla sfilata, e Aldo Rocchietti March. Andrea Flamini si è fatto dimettere apposta dall’ospedale dove era stato ricoverato per una bronchite per poter presenziare alla sfilata Maschere concorrenti San Giovanni è la guerra dei Gianduja. I tre depositari della tradizione che affonda le radici a fine ’700, non hanno intenzione di mollare il marchio agli avversari, sfilano marcando il territorio, sfoggiano facce tonde e rubiconde e sorridono con orgoglio di fianco alle loro Giacomette. Fanno di tutto per non incontrarsi perché si detestano, e soprattutto rivendicano tutti il bollino di «Gianduja doc». Il più agguerrito è Marco Grilli, che giovedì pomeriggio, apriva il corteo del Farò e benediceva i torinesi sfoggiando la patente di burattinaio proprio come gli inventori di Gianduja, nato a fine ’700 dalla fantasia Giacchino Bellone e di Giovanni Battista Sales. REPORTERS Ma avete visto il mio curriculum? È tutta la vita che porto avanti questa tradizione Andrea Flamini Gianduja Associassion Piemonteisa Famija Turineisa e Associassion Piemonteisa, fondata da Andrea Flamini, il Gianduja numero tre, anzi il numero uno, visto che è il più anziano (ha 88 anni) e da 60 anni fa quello, c’è pace armata. March dal palco ringrazia Flamini, sopraggiunto al Farò in auto perché ammalato, ma sempre combattente: «Altro che l’ultimo San Giovanni - diceva ieri, tornato convale- Corsa alle sfilate Ma se guerra fredda dev’essere, a tallonarlo c’era un altro burattino patriota dal vestito color cioccolato: Rocchietti March, della Famija Turineisa, che invece ieri ha figurato come il Gianduja ufficiale alla messa del Duomo con l’arcivescovo Nosiglia e per tutto il giorno, fino alla sera, dove è salito sul palco e ha dato via ai fuochi. Tra scente nella casa di cura di via San Marino -, se Dio vuole mi trovate ancora qua, non ho nessuna intenzione di andarmene, anche se qualcuno vorrebbe così». E fa le corna di soppiatto. Botta e risposta La frecciata del vecchio leone va dritta nella schiena di Grilli, che dell’Associassion Piemonteisa vorrebbe diventare l’ere- de e proverà a farsi eleggere presidente alla prossima assemblea. Con Flamini non corre buon sangue: «Quello lì si è alzato un mattino e ha preteso di essere Gianduja, ma avete visto il mio curriculum? È tutta la vita che porto avanti la tradizione gloriosa di questa maschera meravigliosa». Grilli, dalla sua, ribatte secco: «Dubito che a 88 anni Flamini possa ancora fare molte edizioni di San Giovanni, gli anziani facciano i padri nobili e si mettano da parte di loro spontanea volontà. La festa va rinnovata per avvicinarla ai giovani sennò tra poco le daranno l’estrema unzione». Grilli di mestiere fa il burattinaio ed è a capo dell’Alfa Teatro in corso Casale. Ma non è solo una guerra di tradizione. Il «giovin Gianduja» si è anche candidato alle ultime elezioni con i Moderati per Fassino, e per questo lamenta che la neo sindaca Appendino e il suo gabinetto, al Farò gli hanno fatto un dispetto e non gli hanno permesso di salire sul palco. «Gianduja sun mi», ripete Grilli, «perché Sales possedeva un teatro-tenda in corso Cairoli, e perché possiedo le carte del primo discorso della maschera, i regi decreti di inizio ’800». Non l’avesse mai detto: Rocchietti March non gliela fa passare liscia: «Gianduja siamo noi, perché siamo gli unici che il sindaco autorizza con un atto notarile tutti gli anni». Gianduja uno nessuno e centomila. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1 Un lettore scrive: lì, ricoverato una notte al Pronto Soccorso del Gradenigo, al braccio una siringa, su torace e caviglie gli elettrodi dell’elettrocardiogramma da cui partono fili che si ricongiungono in una macchinetta che registra il battito come nei film americani. I piedi ti spuntano dalla barella, la testa ti scoppia. Dormire non si può: il freddo e il rumore dell’aria condizionata proprio sulla testa, l’emicrania, l’assenza di cuscino, la macchina accanto che ti monitora il cuore e appena ti appisoli lancia un allarme sonoro: suono, un infermiere accorre e mi risponde premuroso che, ovvio, quando si dorme la frequenza cardiaca scende, lanciando l’allarme. Tanto vale esplorare la penombra attorno. In camera ho tre anziane, di 77, 79 e 84 anni. Quella di 77 è sudamericana. Il personale sanitario le parla spagnolo: “Falta el aire?” Quel- 2 «Sei 1234456789368A3B26 1 123456789A56B78A5C4DEF78483EF39A8ABB44873D4B4881BAB7A8C7E E8EBF79E8E878856E6A881978 34!8CB7E87978AFF46648CA78FE856E9"E6E 1 la di 84 dice “Eh, sono del 32, ho fatto la guerra”. “Ma anch’io” risponde l’altra del ’37 “sono vecchia”. “E no, io molto di più, alla nostra età 5 anni fanno la differenza. Ma marca pioggia. Ah, l’estate è finita prima di cominciare. Buonanotte.” Brontolo anch’io un buonanotte, e penso che tutto il personale, qui, è gentile e molto professionale. Per farmi sentire a mio agio la giovane dottoressa che mi aveva visitato per prima mi aveva detto: “Nato ad Alba? Io a Montà”. Ti senti curato, in questi ospedali che qualcuno voleva chiudere». TERESIO ASOLA Un lettore scrive: 2 «Desidero sapere chi ha da- to il permesso di costruire un obbrobrio di cemento, tipo garitta o pollaio per galline ipertrofiche, nella bellissima piazza Carlina. Immagino che la torretta in questione possa fungere da punto di ingresso al garage sotterraneo in via di ultimazione. Non è ancora terminata, tuttavia forma e materiali non lasciano presagire nulla di bello! «E’ proprio necessario un parallelepipedo di cemento, così indecente? In altri luoghi e con lo stesso utilizzo, ad esempio ingressi alla metropolitana o al parcheggio sotterraneo di piazza Bodoni, sono state costruite strutture non offensive». GUIDO MARIA GUIDA Un lettore scrive: febbraio 2010, in seguito ad un trasloco, decido di cambiare fornitore di luce e gas e passo ad Eni. Con le bollette del gas nessun problema, con la luce inizia un calvario che si è concluso pochi giorni fa, molto negativamente. Già dalle prime bollette ho notato che il fornitore non conteggiava l’effettivo consumo e io mi ritrovavo così a pagare una cifra minore, rispet- 2 «Dal to a quella dovuta. Inizio quindi a reclamare l’accaduto recandomi presso i punti Eni della mia città e chiamando il numero verde per segnalare i consumi effettivi, mai presi in considerazione. Tutto questo va avanti per sei lunghi anni in cui Eni mi rassicura del fatto che ci sarà una rateizzazione del consumo non pagato. E difatti qualche giorno fa ho ricevuto una bolletta con relativo conguaglio di 1600 euro che, da loro sistema, dovrò pagare in 8 rate da 200 euro l’una. Ora, essendo io pensionato, monoreddito e dovendo far fronte ad affitto e altre spese mensili, chiedo, tramite fax, una maggiore rateizzazione, ma la risposta telefonica è che il loro “sistema” funziona così e non posso appellarmi a niente. Ma che sistema adotta un fornitore che per anni non fa pagare il consumo effettivo ad un cliente che richiede più e più volte la giustezza del pagamento? Proprio oggi scopro su Internet un articolo in cui Eni è stata multata dall’Antitrust per pratiche aggressive nelle bollette, questo mi rincuora perché comprendo di non essere l’unico a cui è stato riservato questo “trattamento privilegiato”. Ora attendo di capire come muovermi per risolvere al meglio questa situazione e sicuramente passare ad un altro fornitore». DOMENICO GENTILE [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 12345367318 9ABA1C38D3EFEC382 LA STAMPA D 12345367318 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 . Cronaca di Torino .51 L’OMELIA DELL’ARCIVESCOVO L’arcivescovo a San Giovanni “Andrò d’accordo con una Giunta che mette al centro poveri e periferie” I punti chiave dell’omelia Nosiglia: “Alla sindaca dirò che collaboreremo per far crescere la fratellanza” MARIA TERESA MARTINENGO Un San Giovanni insolito, ieri, in Cattedrale. La sindaca Chiara Appendino, malata, non ha potuto essere presente e neppure ha avuto modo di delegare un neo-consigliere o un assessore. Così la festa del patrono ha preso il via sul sagrato con l’arcivescovo accolto dall’assessore regionale Giovanni Maria Ferraris, dal senatore Mauro Marino e dal capo di gabinetto di Appendino, Paolo Giordana. Nessuno con la fascia tricolore, ma non importa. I contenuti dell’omelia, quella in cui l’arcivescovo tradizionalmente riflette sui problemi della città, monsignor Cesare Nosiglia li riferirà presto a Chiara Appendino. Ne ha accennato al termine della Messa con i giornalisti, riassumendo il senso sia dell’omelia sia della Lettera alla Città appena presentata, significativamente intitolata «Mio fratello abita qui». L’Agorà 1 «Abbiamo moltiplicato le “agorà” sul territorio, coinvolgendo giovani, professionisti, responsabili istituzionali: è emersa la voglia di fare comunità, affrontare insieme i problemi». Il lavoro 1 «I giovani pensano alla famiglia, alla casa: ma l’accesso è sempre più difficile perché il mercato da un lato pretende garanzie economiche e di stabilità che rifiuta di offrire dall’altro». Città nuova REPORTERS In Cattedrale L’arcivescovo, monsignor Cesare Nosiglia durante l’omelia e sul sagrato mentre saluta le autorità presenti Nell’omelia, sottolineando fortemente la necessità di agire in prima persona per il bene comune, Nosiglia ha detto che «una città “nuova”, ha bisogno di tutelare e promuovere il contributo di ogni cittadino ma anche di concepire una distribuzione delle risorse economiche e culturali più equa e più diffusa capillarmente». Per l’arcivescovo «le vere “pari opportunità” vengono da un contesto realmente attento a ogni persona, ai suoi bisogni come alle sue potenzialità. Questo significa abbandonare una visione del sociale puramente “assistenziale”, di aiuti a pioggia, di interventi di emergenza come voucher o borse lavoro, necessari in certe situazioni ma alla lunga inefficaci. E di risorse che nella maggior parte servono a coprire le spese pure legittime del personale e delle strutture che le ospitano». L’augurio è di «un nuovo welfare che tenda all’inclusione sociale delle perso- Collaborazione «Dirò al sindaco che bisogna far crescere la fratellanza - ha spiegato Nosiglia - e che siamo pronti a collaborare sui fronti dell’educazione, dei giovani, dei rom e per tanti altri aspetti. Soprattutto, perché c’è da ricostruire un tessuto di fraternità, di condivisione. Non riusciremo mai ad arrivare al traguardo di una città che non sia solo contenitore di tante realtà ma sia davvero comunità, se ciascun cittadino non prende coscienza che deve fare la sua parte senza aspettare sempre le istituzioni, gli altri». Poi ha aggiunto: «Sono fiducioso: come Chiesa non dobbiamo privilegiare questo o quel programma, l’importante è che si mettano al centro gli ultimi, i poveri, le periferie, chi è in difficoltà. Su questo credo che andremo molto d’accordo». La solidarietà 1 «Dico alla mia Chiesa e ai tanti che contano su un reddito più che sufficiente di compiere quel gesto concreto e continuativo di solidarietà che singoli e famiglie stanno già attuando». REPORTERS PAOLO COCCORESE MASSIMILIANO PEGGIO n uomo si è buttato nelle acque per salvarla ed è riuscito a trascinarla sulla riva dell’isolotto. Poi sono intervenuti gli elicotteri che l’hanno portata in ospedale. Spero che si salvi» dice Michele, 13 anni. Lui ha visto tutto, ieri sera, affacciandosi al parapetto del ponte di corso Vercelli, sopra le acque torbide del fiume Stura. Ha visto i soccorritori scendere dagli elicotteri, raccogliere quella bimba Rom di 11 anni e rianimarla per più di mezz’ora con movimento concitati, finché il suo cuore ha ripreso a battere, seppur flebilmente. Adesso la piccola è ricoverata in terapia intensiva al Regina Margherita, Emergenza al campo rom A 11 anni rischia di morire «U REPORTERS In elicottero I vigili del fuoco hanno trasportato la bimba in ospedale in prognosi riservata. «Le sua condizioni sono davvero critiche» dicono i medici. Sulle isolette L’allarme è scattato poco dopo le 19. La bimba stava gio- cando con altri amici lungo il corso d’acqua. La temperatura estiva di ieri ha spinto fin dal primo pomeriggio un gruppo nutrito di nomadi, per lo più rom romeni dei campi non autorizzati di via Germagnano, a fare il bagno del fiume Stura, spingendosi anche sulle isolette che si trovano in quel tratto. In tutto una trentina di persone. Su una di queste isolette si è avventurata la bambina, in compagnia di altri ragazzi del campo nomadi. Stava giocando con loro nell’acqua, quando improvvisamente è stata trascinata via dalla corrente. In quel tratto di fiume, compreso tra il ponte ferroviario e quello di corso Vercelli, «l’acqua diventa di colpo profonda. Anch’io mi sono spaventato facendo il ba- gno lì. Dopo pochi passi, si sprofonda di colpo in una risacca dove la corrente è fortissima» dice Michele, che abita in via Germagnano. Uno degli altri ragazzi raggiunge l’accampamento e dà l’allarme. Uno degli adulti raggiunte il fiume e si getta nell’acqua. Trova la piccola dopo poche bracciata e la porta a riva, sull’isoletta. Ma la bimba è già priva di sensi. I soccorsi In pochi minuti arrivano le ambulanze del 118 con l’equipe medica, l’elicottero dei vigili del fuoco con i sommozzatori e le volanti della polizia. Attorno ai soccorritori, ammassati, più di un centinaio di nomadi del campo. La bambina è stata rianimata per oltre Il look In un altro passaggio monsignor Nosiglia ha richiamato a una sobrietà che è anche verità: «Giovanni non si preoccupa del “look”, sa di non aver bisogno di piacere a chi lo ascolta. Soprattutto, è consapevole che il “look” rischia di essere l’armatura di chi si sente debole e deve difendersi con la corazza di uno stile: un modo di vestire, un certo telefonino, l’appartenenza a quel “giro”. La verità che è in noi non dipende da oggetti e ricchezza, da posizioni e poteri: come cristiani e cittadini dobbiamo recuperare l’essenziale del “bene comune”, nella vita pubblica e in quella privata». Ringraziamenti e auguri Al termine della celebrazione Nosiglia ha ringraziato il sindaco uscente Fassino e il vice sindaco Elide Tisi per la collaborazione in questi anni, in particolare ricordando l’Ostensione e la visita di Papa Francesco. Poi si è rivolto alla «nuova sindaca della Città con un cordiale saluto - ed anche un augurio e una preghiera per una pronta guarigione - e ai suoi collaboratori. Mi auguro che promuovano quel coinvolgimento responsabile di ogni cittadino e delle realtà sociali, culturali e religiose di cui è ricca la nostra Città, in modo da affrontare uniti le conseguenze della crisi tuttora presente». Ai giornalisti ha aggiunto: «Torino ha una grandissima capacità di reagire alle situazioni più difficili: bisogna suscitarne l’anima, che è aperta alla solidarietà e alla giustizia, ai valori fondamentali. Questo è determinante per il programma politico che si vuole attuare». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI mezz’ora. Poi con l’elicottero dei vigili del fuoco, con a bordo il medico del 118, viene trasportata al Regina Margherita. È arrivata in pronto soccorso in condizioni disperate e subito trasferita nel reparto di terapia intensiva. Bimba Rom grave al Regina Margherita il caso ne offrendo opportunità di riscatto, ma anche sostenendo la progettazione di lavori nuovi. L’innovazione è la frontiera del nostro domani». Un luogo pericoloso 40 minuti È il tempo impiegato a rianimare la bimba per recuperare il suo battito 30 persone Sono i nomadi che ieri hanno cercato refrigerio tra le acque Nel tratto di fiume che costeggia via Germagnano, alle spalle del canile della Lega del Cane, ci sono diverse isolette di pietre che si allungano tra i piloni del ponte dei binari della tratta per Milano e il ponte del curvone di corso Vercelli. Nell’isoletta più grande, dall’alto si intravedono le buche fatte dai bambini. E lì stavano giocando, ieri sera, con le pietre, a pochi passi dal corso dell’acqua. Molte persone che abitano in questo angolo di città amano fare il bagno nella Stura. Da sempre. Spesso le persone si sdraiano su quella riva pietrosa a prendere il sole, come si faceva negli anni Cinquanta quando le sponde del fiume Stura erano conosciute come «le spiagge di Barriera di Milano». Incuranti dei pericoli. 12345367318 52 .Cronaca di Torino STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 Quando la tecnologia va in tilt: disguido causato da un cambio di numerazione del convoglio È un treno fantasma ma parte in orario Un baco nel sistema informatico di Trenitalia cancella dai tabulati l’Intercity 500 da Genova a Torino lì, in tutta la sua massiccia consistenza. Ma non ce n’è alcuna altra traccia. Non c’è sull’orario, è impossibile prenotarlo, persino fare il biglietto. Il treno fantasma, complice il passaparola, continua a trasportare un pugno di pendolari che hanno mangiato la foglia. Per chi non conosce questo metafisico segreto, non c’è verso: non saprà mai che esiste. MARCO MENDUNI GENOVA In Scozia, vicino a Glasgow, lungo la Highland Railway, è stato avvistato in passato più volte un grande treno grigio che sembrava fluttuare nell’aria. Questa è un’altra storia, ma una presenza le accomuna: quella di un treno fantasma. Un treno che non c’è, ma che qualcuno vede e sul quale, persino, riesce a salire a bordo. È la leggenda (anzi, la storia) dell’Intercity 500 che alle 6.57 parte da Genova e dirige su Torino, con il suo carico di pendolari abituati a un viaggio non breve per raggiungere tutti i giorni il posto di lavoro. Con l’orario estivo, a partire dal 12 giugno scorso, l’Intercity 500 scompare dagli orari. Non ce n’è più traccia. In autunno Il treno riprenderà la sua tradizionale numerazione a settembre. E, dettaglio ancora più curioso, chi in queIl problema sto periodo avesse voluto acIl mistero si dipana quistare con largo solo ieri mattina, anticipo il biglietquando dopo le to, l’avrebbe segnalazioni tranquillastupite il tremente trovano finalmento al suo pote ricompasto, nell’orare sui taburio non più Sono i convogli lati: l’ectoestivo. gestiti ogni giorno plasma torna Nel fratdal sistema informatico a manifestarsi tempo, i pendi Trenitalia nella realtà. dolari hanno Tutto torna alla continuato a viagregolarità. Le prenotagiare, informati più o zioni, l’acquisto dei biglietti. meno a voce: «L’ordine ai Semplicemente, le Ferrovie capitreno - spiega ancora si erano «perse» un treno. Trenitalia - è stato quello di Può capitare? Capita. «Il fare il biglietto a bordo sencambio di numerazione - za alcun supplemento, perspiega Trenitalia - necessa- ché è evidente che era imrio per esigenze tecniche re- possibile procurarselo in lative ad alcuni lavori che si anticipo e di questo disguistanno svolgendo sulla trat- do eravamo consapevoli. ta ha cancellato quel convo- Così abbiamo avvisato tutto glio dal sistema informatico, il personale». E per chi che deve gestire più di 9 mila nemmeno sospettava che il treni al giorno». Non solo: treno esistesse? Più che un anche gli acquisti, la regi- orario, ci sarebbe voluta la strazione, le fatturazioni. palla di cristallo. Ancora: «Ci siamo accorti 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 9.000 treni Le proteste Sulle prime chi è solito utilizzarlo impreca, poi si rassegna: maledetti tagli. Si attrezza per svegliarsi anche prima, per prendere un convoglio precedente, quello delle 6.44, che arriva dal Sud e ha la stessa destinazione: Torino. Ma quando arriva sul binario, la sorpresa. Il treno delle 6.57 è pronto a partire. Esiste e c’è chi è disposto a giurarlo. Ha cambiato numero (è diventato 35500) e fisicamente è del problema, ma purtroppo c’è voluto molto tempo per riuscire a risistemare le cose e lavoreremo in futuro per abbreviare i tempi in casi del genere, perché effettivamente l’operazione ha comportato una reazione troppo lunga ». Tutti in carrozza grazie al passaparola Con la cancellazione del treno dagli elenchi di Trenitalia si sono bloccate anche le procedure di prenotazioni e di acquisto online dei biglietti: solo il passaparola tra i «detentori del segreto» ha permesso ad un pugno di pendolari di continuare a usufruire del servizio, il collegamento quotidiano tra Genova a Torino delle 6,57 Diario Infortunio in via Botticelli Due operai ustionati al volto nell’incendio al quadro elettrico «Un boato tremendo». Così hanno descritto i residenti di Barriera di Milano lo scoppio della centralina elettrica alle spalle del supermercato Mercatò di via Botticelli. Nello scoppio, causato da un quadro elettrico, sono rimasti feriti gravemente due operai cuneesi: Alessio Giraudo, 29 anni, di Centallo, ricoverato in coma al Cto con Il box andato a fuoco ustioni di terzo grado sul cinquanta per cento del corpo. Il collega, Enrico Montalto, 33 anni, di Alba, ha riportato ustioni di secondo grado sul trenta per cento del corpo e lesioni di terzo grado sulle punte della dita. I due operai, dipendenti della ditta Edil impianti, stavano facendo una verifica della tensione nella centralina di derivazione da 20 mila a 380 volt, quando è scoppiato l’incendio. 1 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI L’aggressore denunciato dalla polizia Due donne molestate e rapinate di fronte al Regina Margherita Ha rapinato due donne nei pressi del Regina Margherita: in un caso la vittima è stata anche molestata e palpeggiata. Un uomo di 27 anni, italiano, è stato denunciato dagli agenti del commissariato Barriera Nizza per i due episodi, avvenuti a marzo e ad aprile. La prima rapina si è verificata nei pressi delle scale che conducono all’ospedale. La donna è rimasta leggermente ferita a causa dell’aggressione. Più grave il secondo episodio di marzo. In questo caso la donna è stata rapinata mentre si dirigeva verso il parcheggio di corso Unità d’Italia. La vittima è stata bloccata alle spalle: l’uomo, dopo averle messo una mano sulla bocca per impedirle di gridare, con l’altra le ha toccata nelle parti intime. La donna è riuscita a fuggire, ma l’uomo le ha strappato la borsa. Il rapinatore è fuggito con un’auto: la donna è riuscita a prendere il numero di targa. Da qui le indagini. Il bandito è stato denunciato per le due aggressioni. Non si esclude che l’uomo possa essere l’autore di altre azioni simili. 1 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 . Cronaca di Torino .53 Appendino Intervista I curriculum arrivati al Movimento 5 Stelle per fare l’assessore, sono esaminati da un gruppo ristretto di persone guidato dalla sindaca MAURIZIO TROPEANO l futuro della linea 2 della metropolitana accende il primo scontro tra Pd e Movimento 5 Stelle dopo la vittoria di Chiara Appendino. «Chi vince le elezioni ha tutto il diritto di smontare quello che hanno fatto in precedenza gli altri amministratori della città ma deve sapere che ad ogni azione corrisponde una conseguenza e, in questo caso, cambiare il tracciato significa perdere i fondi per la progettazione». Stefano Esposito, vicepresidente della commissione Trasporti del Senato, aggiunge: «Non si tratta di un ricatto ma di regole amministrative». In effetti la gara internazionale per individuare i progettisti si è chiusa ma non stata ancora individuata la commissione che dovrà esaminare le domande che sono arrivate nelle scorse settimane. Il progetto individuato dalla giunta Fassino non è mai piaciuto al M5S e Montanari in un colloquio con La Stampa, aveva definito l’opera «il grande bluff: hanno calato dall’alto il progetto, come hanno sempre fatto limitando il controllo pubblico e facendosi guidare dai promotori dei progetti stessi. L’idea è quella di sfruttare il trincerone della ferrovia già esistente e sfruttare le aree attorno per costruire ancora. Personalmente sono convinto che la soluzione migliore sarebbe quella di puntare direttamente su San Mauro e utilizzare la Torino-Ceres per il collegamento da Caselle e arrivare in centro». I Senatore Esposito le sue affermazioni suonano come un ricatto. Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino ha inviato il nuovo sindaco a ragionare insieme sul futuro. Perchè fare le barricate? «La campagna elettorale è finita e non si può governare a forza di slogan. Il mio richiamo vuole essere un invito a collaborare insieme, a fare squadra così come è stato fatto quando presidente del Piemonte era il leghista Cota». Collaborare minacciando? REPORTERS Per Cultura, Trasporti e Sicurezza Altri 200 curriculum per candidarsi a fare l’assessore di Appendino La talpa Il senatore Stefano Esposito. A fianco il cantiere della linea 1 del metrò da piazza Bengasi a Lingotto BEPPE MINELLO REPORTERS Il vicepresidente della Commissione Trasporti “Se cambia il tracciato addio ai fondi per la linea 2 del metró” Esposito (Pd) al M5S: stop slogan, diano risposte rapide fico modificarlo significa rifare daccapo le procedure, dunque rifare il preliminare, consultare i cittadini. Se tutto va bene per completare tutti questi passaggi servono almeno 12 mesi e in un periodo di carenza di liquidità quei fondi non possono restare fermi per così tanto tempo e potrebbero essere dirottate su altre opere». Il bando è legato al percorso, per rifarlo ci vorrebbero almeno 12 mesi, i fondi non si possono congelare Dove potrebbero finire i fondi? «In un periodo di risorse scarse è evidente che quei fondi non possono essere congelati per un lungo periodo ma devono essere utilizzati in progetti che sono in fase più avanzata di realizzazione». Ad esempio? «Ad esempio, ritornare da dove erano stati stornati, cioè dal prolungamento della linea 1 da Nel piano del governo c’è la linea 2 del metrò, se si cambia progetto si dovrà aspettare una nuova pianificazione «Un conto è la politica, un conto è l’amministrazione. Il bando per la progettazione è collegato ad un trattato speci- Collegno a Cascine Vica. Senza dimenticare che c’è il rischio di perdere altre risorse». Una nuova minaccia? «No. Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio presenterà alla fine della prossima settimana il piano di finanziamento delle metropolitane. In quell’elenco è stata inserita la linea 2 perché c’era il bando della progettazione e di un percorso avviato. Se Appendino vuole legittimamente rifare tutto l’opera uscirà tra quelle finanziabili con questo piano». Il M5S ha sempre contestato le operazioni immobiliari che permetterebbero di finanziare la metropolitana.... «Non credo sia possibile trovare 1,5 miliardi di fondi pubblici per la sua costruzione». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Se per individuare i primi 9 assessori della prima giunta grillina di Torino Chiara Appendino ha potuto e dovuto spulciare 400 dossier incontrando i candidati più promettenti, ora ne ha a disposizione altri 200. Sono arrivati tutti tra lunedì e ieri e non solo all’indirizzo mail indicato sul sito del Movimento. Altri ne arriveranno prima del 30 giugno quando avverrà la proclamazione degli eletti e quando, probabilmente, Appendino ne approfitterà per completare e ufficializzare la sua squadra. Una corsa che vede impegnato chi è sempre pronto a salire sul carro del vincitore ma anche chi, nell’incertezza dell’esito elettorale, aveva preferito non esporsi. Nel quartier generale di Chiara Appendino che è, causa maPortavoce lattia della Paolo sindaca e, da Giordana ieri, anche del suo capo ufficio stampa, Luca Pasquaretta, la casa di via Baumont, si guardano con fastidio auto candidature che circolano sui social e tra i simpatizzanti grillini. Auto promozioni che corrispondono solo alla smania di protagonismo di chi le diffonde, ma non alla realtà. Com’è noto, sul piatto ci sono le tre, pesanti, deleghe rimaste scoperte: Cultura, Sicurezza e Trasporti. Tre poltrone, molto probabilmente, lasciate volutamente vuote per non offrire, durante la campagna eletto- Davide Balena nuovo commissario cittadino Forza Italia riparte dai quarantenni “Andremo a cercarci i voti nei quartieri” Retroscena ALESSANDRO MONDO a buca sempiterna, l'erba non tagliata, i marciapiedi dissestati, lo spacciatore sotto casa: a Torino Forza Italia prova a ripartire dal territorio, cioè dai quartieri che hanno punito il Pd, premiato i Cinquestelle, sostanzialmente ignorato un centrodestra diviso e incoerente, incredibile a sè stesso prima che agli L occhi degli elettori. Un programma «minimal» che però ha dimostrato di portare voti a chi sa andarseli a cercare, specialmente nelle periferie: lontane dal centrosinistra, lontane anni-luce dal partito di Berlusconi . Prova a ripartire da esponenti più giovani, anche, pronti a mettersi alla prova, tenendo in seconda linea volti fin troppo noti: scelta obbligata per una forza politica che a Torino non ha mai toccato palla ed prossima al punto di non ritorno. La scelta di Davide Balena come nuovo commissario cittadino è un segnale, per ora timido, in questa direzione: succede a Roberto Rosso, omonimo del candidato-sindaco di area centrista, a fine mandato. Nomina fiduciaria del coordinatore regionale, quella di Balena, cioè di Gilberto Pichetto («il rilancio è la parola d’ordine di una nuova classe dirigente»), in attesa del congresso. «Ricominciamo dagli eletti e dai candidati che in campagna elettorale si sono dati da fare spiega il nuovo commissario, 44 anni, cresciuto nel movimento giovanile, da due anni portavoce regionale, eletto nella prima circoscrizione -: nei quartieri abbiamo una bella squadra di 3040 persone motivate». E quelli che alle elezioni non si sono spesi o hanno strizzato l’occhio ad altri? «Possono continuare sulla loro strada o lavorare con noi, andremo avanti comunque fa- I militanti del centrodestra chiedono l’unità Basta dibattere sui massimi sistemi, possiamo fare un’opposizione vera sia al centrosinistra che ai Cinquestelle Davide Balena commissario cittadino di Forza Italia cendo un’opposizione vera ai Cinquestelle e al Pd». Pausa: «Non un’opposizione sui massimi sistemi ma sulle cose spicciole, occupandoci dei problemi dei cittadini». Di rigore l’auspicio all’unità del centrodestra, per ora improbabile, mentre l’invito a superare le correnti interne è un atto di fede. Lo aspetta un compito molto difficile: tirare le fila di un partito allo sbando, motivare chi ha rale, armi in più all’offensiva fassiniana. Che, ricorderete, aveva sparato subito ad alzo zero contro Guido Montanari, il responsabile dell’Urbanistica, distintosi in passato per le sue posizioni fortemente critiche verso le scelte dell’amministrazione Fassino. In ogni caso, nessuno dei nomi circolati fino ad oggi corrisponderebbe al profilo cercato da Appendino . Ne sa qualcosa Biagio Burdizzo, storico dirigente comunale della Viabilità, bollato sui social come «voltagabbana» perchè indicato come possibile responsabile dei Trasporti. Il 30 giugno è anche una data importante perchè scadono i contratti Dirigente dei cosiddetti Gianmarco «Bassanini» Montanari figure dirigenziali scelte direttamente dall’amministrazione. Tra loro ci sono il comandante dei vigili, Alberto Gregnanini, prossimo alla pensione e che sarà confermato il tempo necessario per procedere a un bando pubblico con il quale sarà scelto il successore. Sparirà la figura del city manager oggi affidata a Gianmarco Montanari. Paolo Giordana, futuro capo di gabinetto, assumerà alcune delle sue competenze insieme a quella di portavoce della sindaca. Un bel risparmio al quale si aggiungerà quello degli staffisti per gli assessori che potranno assumerne soltanto uno dall’esterno, mentre un secondo lo potranno individuare tra i dipendenti comunali. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI sottomano e fare campagna acquisti all’esterno, destreggiarsi tra gli scontri interni - dal recente affondo di Napoli contro Vignale e Porchietto al risentimento di Tronzano -, guardarsi dagli ex-alleati in ordine sparso. «Alle ultime elezioni Forza Italia ha lavorato per indebolire Salvini frena Riccardo Molinari, segretario della Lega piemontese -: oggi non vedo margini per un riavvicinamento». Tra gli «azzurri», almeno a parole, il clima è positivo. Via libera da Alberto Cirio, che da tempo si è candidato ad un ruolo di primo piano nella «nuova» Forza Italia: «La scelta di Balena premia un giovane che ha portato nella sua circoscrizione il dato più alto del partito». «Nonostante l’età ci sa fare, lavoreremo in team», premette Napoli. Apertura anche da Vignale: «Davide è giovane e motivato, questo è positivo. Organizzare un partito non è facile ma gli darò volentieri una mano». Staremo a vedere. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 54 .Cronaca di Torino STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 Il 13 novembre Guerra al terrorismo Abdessamad Chouaa, 34 anni, nato in Marocco ma cittadino belga da diversi anni sarebbe fuggito da Molenbeek subito dopo gli attacchi nella capitale francese Sarebbe inoltre legato al clan a cui fa riferimento l’imam integralista di Molenbeek che porta il suo stesso cognome Consegnato a Bruxelles il sospetto jihadista degli attacchi di Parigi Belga di origini marocchine: era su un treno a Torino Identificato negli uffici dell’Immigrazione della questura, Chouaa è stato scortato su un volo per Bruxelles e consegnato alle autorità del Belgio, per essere interrogato. il caso MASSIMILIANO PEGGIO Il provvedimento Il sudoku Medio Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9 6 Junior 2 4 5 3 1 2 1 4 2 2 6 4 5 3 5 1 4 3 5 3 6 2 Junior 1 4 5 3 2 6 1 1 2 4 6 3 5 3 1 6 5 4 2 1 3 5 4 2 6 2 5 6 1 4 3 6 4 3 2 5 1 Junior 2 1 3 4 5 2 6 6 4 1 2 5 3 3 1 5 4 6 2 6 3 5 4 2 1 2 1 3 6 4 5 5 4 2 1 6 3 7 9 9 Junior 1 spetta attività connessa ai gruppi terroristici anche direttamente riconducibili agli attentati perpetrati nella capitale francese». I sospetti La sua presenza in Piemonte ha attirato l’attenzione di molti apparati intelligence, non solo italiani. Perché il cognome Chouaa è abbastanza noto negli ambienti del radicalismo islamico, a partire dalla lotta in Algeria. A Molenbeek, l’imam 1 7 8 1 8 6 9 3 1 6 2 8 4 9 8 6 6 2 3 6 7 8 2 7 9 5 1 4 6 8 7 1 6 5 3 1 7 5 2 7 6 3 4 6 1 Il tempo: sole e caldo estivo, ma dal pomeriggio temporali e più fresco. Soleggiato al mattino; nel pomeriggio sviluppo di cumuli sulle zone montane e collinari, con tendenza a qualche temporale sulle vallate alpine e tra pomeriggio e sera tra Langhe, Monferrato, Appennino, zone orientali, più rari altrove. Nel complesso prevale ancora il sole, con massime diurne oltre i 30 gradi, ma tendenza a una maggiore variabilità in giornata, con rovesci e temporali sulle zone montane, Valle d’Aosta e tra pomeriggio e sera anche su pianure e colline, specie a Nord del Po. Addensamenti sulla costa ligure. AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 18 23 21 22 21 22 19 20 18 22 21 22 20 31 31 31 35 34 34 36 36 30 34 27 27 28 La prima ondata di caldo estivo, determinata dall’espansione di un promontorio dell’alta pressione africana verso le regioni alpine, ha raggiunto il suo culmine. Dal pomeriggio una depressione sulla Francia convoglierà aria più fresca e umida verso l’arco alpino e da qui si attiveranno focolai temporaleschi che si propagheranno entro sera alle zone di pianura. Dopo il passaggio di questo fronte temporalesco tornerà a espandersi l’alta pressione con una maggiore componente atlantica. 15 18 16 17 16 18 16 17 15 18 20 20 20 AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 29 30 29 33 32 32 32 33 29 33 26 26 27 --.-10.58 05.40 Abdelkader Chouaa, che compare più volte citato in dossier dell’antiterrorismo, è stato accusato di fare proseliti a favore della lotta jihadista, spingendo i giovani europei ad andare in Siria. La serata degli attacchi di Parigi, Salah Abdeslam avrebbe cercato di contattare Abdeilah Chouaa, figlio dell’Imam, che lavora presso l’aeroporto di Zaventem. Lo stesso aeroporto colpito dagli attentati dello scorso 22 marzo. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Difficile 3 Junior Sudoku 2 1 3 sta rimasto in vita dopo le stragi del 13 novembre, lui si sarebbe allontanato in fretta e furia dal Belgio, raggiungendo l’Italia. Da qui il provvedimento di allontanamento, gestito in grande segretezza dalla questura. Motivato dal fatto che «a carico del predetto - si legge nel decreto prefettizio, confermato dal tribunale di Torino risultano precedenti penali di polizia internazionale relativi agli anni 2013, 2014, 2015 per incendio volontario e per so- 13.32 21.24 27 GIU 4 LUG 12 LUG 20 LUG La soluzione dei giochi di ieri Medio Sudoku za» nel suo genere, perché non era mai capitato di detenere in un Cie un cittadino comunitario, con regolare passaporto, ancorché scaduto, e doverlo allontanare d’urgenza con una motivazione così grave. Il provvedimento è del 15 gennaio, a carico di Abdessamad Chouaa, 34 anni, nato in Marocco ma cittadino belga da diversi anni. Secondo le autorità francesi, l’uomo avrebbe avuto un coinvolgimento negli attentati di Parigi del 23 novembre. LAPRESSE 3 9 2 8 4 1 6 7 5 5 7 8 2 6 3 4 1 9 1 4 6 5 9 7 2 3 8 2 5 9 6 3 8 1 4 7 6 3 4 1 7 9 8 5 2 8 1 7 4 5 2 9 6 3 9 2 5 3 1 6 7 8 4 4 8 1 7 2 5 3 9 6 7 6 3 9 8 4 5 2 1 Difficile C’ è un fascicolo, tra i più riservati in questura, ancora in fase di indagine, che racconta la storia di un giovane marocchino, naturalizzato belga, fermato nei primi giorni di gennaio su un treno della Riviera ed allontanato dall’Italia con un decreto della prefettura di Torino per «sospetta attività terroristica». Un provvedimento a firma dell’ex prefetto Paola Basilone, che ha «fatto giurispruden- Sono stati alcuni poliziotti della Ferroviaria a incrociarlo su un treno, proveniente dalla Francia, con pochi spiccioli in tasca. Insospettiti dal suo silenzio misurato, lo hanno portato a Torino per essere identificato. Sul suo passaporto, scaduto nel 2015, c’erano timbri di ingresso e uscita dalla Siria, di poco precedenti alla guerra civile. Il suo nome compariva tra quelli ricercati a livello internazionale. Negli ultimi giorni dell’anno scorso, mentre era ancora in corso la caccia a Salah Abdeslam, l’unico terrori- 3 5 7 4 9 8 2 1 6 9 6 1 5 7 2 8 4 3 8 2 4 3 6 1 7 9 5 5 4 8 2 1 7 3 6 9 2 1 9 6 3 5 4 7 8 6 7 3 8 4 9 1 5 2 4 3 5 1 8 6 9 2 7 1 9 2 7 5 3 6 8 4 7 8 6 9 2 4 5 3 1 12345367318 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 . Cronaca di Torino .55 Le aziende che lavorano in Gran Bretagna La Brexit spaventa gli imprenditori “Export più caro” L’allarme dell’Api: costi aumentati già del 10% CRISTINA INSALACO «Il nostro futuro ora è un enorme punto interrogativo, che lascia immaginare solo cambiamenti peggiorativi». L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea spaventa Corrado Alberto, presidente Api, l’associazione delle piccole imprese. «È stato uno choc: adesso il commercio con l’Inghilterra sarà molto più complicato. Sarà come esportare in Svizzera». Gli imprenditori torinesi sono spaventati. Probabilmente dovranno pagare un dazio doganale, uno spedizioniere, e l’Inghilterra non sarà più una sorta di El Dorado in cui aprire un’attività sfruttando tasse più basse, poca burocrazia e tempi rapidi. «Con la svalutazione della sterlina, i costi dell’esportazione sono già aumentati del 10% prosegue Alberto, imprenditore del Caffè che porta il suo nome -. A poche ore dal risultato del referendum i listini erano già più cari, e lo scenario non può che complicarsi». Il controesodo della start up L’azienda dei corsi di inglese on line torna a casa: aperta una sede a Torino AFP Cambio svantaggioso 1 Fluentify, la start up che aiuta a migliorare l’inglese con le conversazioni online, ha aperto una sede a Londra, si è ingrandita e poi è tornata in Italia, inaugurando un ufficio a Torino. La start up nata dall’idea di quattro ragazzi continua ad avere sempre più successo: oggi conta più di 30 mila iscritti, 130 tutor di inglese, e un fatturato di circa 200 mila euro. È una realtà che costituisce una sorta di “ponte” con l’Inghilterra e l’Europa per molti italiani, che ha scelto di mantenere la sede a Londra, da un lato, ma espandersi a Torino, per via della professionalità dei programmatori formati al Politecnico. Per chi esporta in Gran Bretagna la caduta della sterlina è un grave danno perché l’euro forte penalizza i nostri prodotti, ora più cari e dunque meno appetibili prosegue il presidente Api -. Di fronte a noi abbiamo una grande incertezza, e come tutte le incertezze porterà ad un rallentamento». E siccome a breve dovrebbe essere firmato un trattato di libero scambio con il Nord America, «paradossalmente potrebbe essere più semplice esportare in America che nella vicina Inghilterra». -60% il lavoro Il costo del lavoro in Gran Bretagna è inferiore del 60% rispetto all’Italia Il crollo della sterlina Era un’isola felice L’Inghilterra viene scelta da molti imprenditori italiani come meta ideale per aprire un’attività e del costo del lavoro, più basso di circa il 60% rispetto a quello italiano, cosa che porta i titolari delle aziende ad assumere personale molto più agevolmente. «Adesso cambieranno le norme sugli investimenti, sul commercio, sull’assunzione del personale, e aumenteranno i costi legati alla burocrazia - Anche Riccardo Andreoni è un po’ preoccupato, ma non drammatizza. È l’amministratore delegato di Ergon & Cradle, che possiede il marchio Savurè, il pastificio di via Garibaldi. Tra qualche settimana, con un investimento di circa 750mila euro, aprirà un secondo pasti- ficio a Londra, che sarà anche ristorante. Ma sta già pensando di inaugurarne almeno altri due, sempre a Londra, che è un terreno fertile per l’enogastronomia italiana. «Noi acquisteremo le materie prime in Italia, soprattutto dal Piemonte - dice Riccardo Andreoni - e il crollo della sterlina per noi sarà sicuramente un danno». L’importazione è la prima cosa che lo preoccupa, insieme alle probabili complicazioni per un ragazzo torinese di volare a Londra in cerca di un lavoro, come oggi accade sempre più di frequente. «Per il resto, non credo ci saranno grandi cambiamenti per chi vuole fare impresa prosegue -. Fuori o dentro l’Unione Europea, continuerà ad essere interesse dell’Inghilterra avere imprenditori che portino capitale, che investano nel mercato inglese e creino occupazione». Ci sarà da capire se ai nostri imprenditori converrà continuare a farlo. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Torinesi d’Inghilterra Gli emigrati a Londra tra rabbia e sconforto “Ora ci sentiamo rifiutati” Non potevo votare ma mi sono battuta per il «Remain» Stare soli è peggio che stare assieme LUCIA CARETTI Ci sono i numeri, la politica, le analisi: aiutano. Però per capire la Brexit bisogna alzare il telefono: ogni torinese ha almeno un amico partito, tornato o con le valigie pronte, a cui il referendum sta cambiando la vita. Dalla Mole al Big Ben c’è un’ora di aereo ma la preoccupazione degli italiani oltremanica, grazie ai social media, viaggia molto più veloce. E si sente anche sotto la Mole. Pietro Piglione è messo come Antonio Conte: alla fine degli Europei comincerà a lavorare a Londra. Ha studiato alla Bocconi e all’Hec Paris; finalmente a 25 anni si è meritato un posto in una grande banca. Nel momento sbagliato. «Partirò lo stesso, ma un po’ più triste – racconta – ci siamo abituati ad appartenere a qualcosa di più ampio di uno stato e ora ci sentiamo rifiutati. L’Europa non è solo un lavoro, l’euro o l’inflazione, ma una cultura condivisa: fa male sapere che qualcuno è deliberatamente contrario a questa integrazione». Non è solo questione di ideali. «Conseguenze immediate? Per il crollo della sterlina, probabilmente guadagnerò un po’ meno. Per il resto bisognerà aspettare i prossimi due an- Jennifer Taylor insegnante a Oxford È triste sapere che qualcuno è deliberatamente contrario a questa integrazione Pietro Piglione funzionario di banca ni». E poi? «Il mio settore sarà molto penalizzato, sono già stati annunciati futuri ricollocamenti. Non credo che tornerò in Italia: è probabile che tanti come me finiranno a Francoforte o Parigi». Da Parigi, in vacanza, risponde Jennifer Taylor. Mamma italiana, papà canadese, nonni danesi. Nel 2005, a 28 anni, ha lasciato la sua Torino, per amore. Nella campagna vicino a Oxford, dove il marito ha un’azienda di artigianato, sono nati quattro bambini. «Non ho mai fatto politica in Italia, ma qui, anche se non potevo votare, ho dato una mano». Volantini, banchetti, dibattiti per il «Remain». «Credo davvero nella causa». Non c’è bisogno di dire perché, con una famiglia così. «Insegno in una scuola internazionale ad Oxford, una delle città con il più alto tasso di voti a favore dell’Europa». Merito della forte presenza universitaria. «Studenti e prof non avevano dubbi, molti colleghi stranieri dovranno rimpatriare tra due anni, perché non guadagnano abbastanza e non sono sposati con dei britannici». Nell’istituto però i bidelli erano tutti per il «Leave». «Certi media hanno fatto il lavaggio del cervello alle classi sociali più umili». Lei ha fatto la mamma: «Ho spiegato ai miei figli che essere da soli è peggio che stare insieme. E che non è giusto non voler dare niente a nessuno». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12314 56 STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24); atrio Stazione Porta Nuova, dalle 7,00 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: corso Vitt. Emanuele II 66; via Crescentino 34; corso Vercelli 236; corso Vitt. Eman. 182 bis C; corso Cosenza 39; via Barletta 84/F; via V. Carrera 88; via Genova 64; via S. Franc. da Paola 10. Circoscrizione Orario minimo 9-15: via O. Vigliani 55/G; corso R. Margherita 72; via Breglio 16; corso Unione Sovietica 85; via Monginevro 245. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; corso Vitt. Emanuele II 66; via Borgaro 58. Aperte anche di notte: via XX Settembre 5; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org Sono rimasti spenti per tutta la mattina di ieri i semafori di corso Moncalieri al fondo del ponte Isabella e all’angolo con corso Sicilia. Un guasto alla centralina elettrica ha mandato in tilt gli impianti, creando il caos tra gli automobilisti. Per riparare il danno, i tecnici di Iren son dovuti intervenire due volte: alle 14 gli apparecchi sono stati riattivati. [P. F. CAR.] In tutta la città Mazurke, grigliate e teatro ecco l’estate di periferia Dal maxi ritrovo di piazza d’Armi al festival musicale alla Tesoriera REPORTERS Circoscrizione 1/ Centro Cappella dei Mercanti terminato il restauro del maxi affresco DIEGO MOLINO Gli ultimi lavori Ora resta da completare il sistema di illuminazione e da pulire i quadri e le statue lignee Appena varcata la soglia di questo piccolo gioiello incastonato fra i palazzi di via Garibaldi, è impossibile non spalancare gli occhi davanti all’esplosione di colori della volta affrescata dal «Legnanino». Merito del restauro, ormai alle ultime fasi, della «Cappella dei Mercanti» realizzata a cavallo fra Seicento e Settecento e di proprietà della «Pia Congregazione dei Banchieri, Negozianti e Mercanti». Un lavoro iniziato alla fine dello scorso anno e che culminerà il prossimo 16 ottobre, quando sarà celebrata la tradizionale messa della domenica. Gli interventi più importanti hanno interessato la volta, sui cui 250 metri quadri è tornato allo splendore originario l’affresco di Stefano Maria Legnani, detto il Legnanino. A spiegarlo è l’architetto Paolo Giannetto, direttore dei lavori. «La difficoltà è stata quella di cancellare gli effetti dei due restauri dei secoli precedenti, che avevano reso opache le decorazioni e ripristinare la vivacità dei colori originari». L’ultima fase di cantiere servirà a installare i nuovi faretti a led. Quaranta punti luce a illuminazione incrociata, da destra a sinistra e viceversa, che renderanno più uniforme il colpo d’occhio per chi osserva l’affresco dal basso. Altri interventi di pulitura saranno eseguiti sugli undici quadri delle pareti e che rappresentano il tema della Natività e sulle sei statue di legno raffiguranti i Padri della Chiesa. Già dalla prossima settimana - ogni martedì e giovedì - verranno organizzate visite guidate per illustrare i lavori fatti all’interno del cantiere. La spesa complessiva del restauro, pari a 350 mila euro, è stata finanziata interamente dalla Compagnia di San Paolo. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Circoscrizione 2/ Santa Rita il caso FEDERICO CALLEGARO MIRIAM CORGIAT MECIO estate è arrivata, portando i termometri oltre i 35 gradi centigradi. Per chi passerà pomeriggi e serate in città, non c’è solo l’opzione di andare in centro nei consueti locali della movida. Non mancano infatti spazi per l’intrattenimento anche nelle periferie: in particolare i Punti Verdi, aree dedicate alla musica e al cibo che richiamano fino a mille persone ogni giorno. Si va da piazza d’Armi - uno dei più frequentati dai pensionati - all’Evergreen Fest, nel parco della Tesoriera, che attira inÈ la media delle vece un presenze quotidiane pubblico di al punto di piazza tutte le età d’Armi con spettacoli artistici di ogni genere, al Punto verde di Cascina Marchesa, in Barriera di Milano, che porta il teatro in periferia grazie alla compagnia Araba Fenice. L’ 1400 persone Piazza d’Armi Quello di piazza d’Armi è un punto verde storico: nato dieci anni fa, ruota intorno alla pista da ballo, che si popola già dal primo pomeriggio. «Io arrivo appena apre e rimango fino a chiusura - racconta Leone Mafrica, un residente L’anno scorso avevano inizia- to tardi, a metà luglio, e la gente non sapeva dove andare. Anche perché ad agosto chiudono tutte le sale da ballo e venire qui è d’obbligo». Ma quest’anno gli organizzatori sono riusciti ad aprire ai primi di giugno: «Ogni giorno arrivano qui più di mille persone spiega Renato Selvi, anima e gestore del ballo e del ristorante - Organizziamo balli, concerti e facciamo molta attenzione a non disturbare con la musica i palazzi vicini». Quello del disturbo della quiete pubblica è un tema delicato per questo settore, perché rischia di decretarne la fine. Lo sanno bene gli organizzatori dell’Evergreen Fest della Tesoriera: «Abbiamo dato il nostro numero di cellulare ai residenti. Se hanno lamentele possono chiamare direttamente noi - racconta Simone Schinocca, direttore artistico di Tedacà, associazione che organizza l’evento - Inoltre chi abita nei paraggi ha il 10% di sconto». Largo ai giovani Simone Scianocca organizzatore Evergreen Fest al parco della Tesoriera A Mirafiori Nord, dove i residenti sono al momento orfani della stagione di eventi alla Cascina Giajone, si è fatto spazio ai giovani. È infatti interamente dedicata ai ragazzi dagli 11 ai 29 anni la rassegna «Estate giovani alla 2» che parte il 27 giugno in piazza Livio Bianco. Fino al 22 luglio, dal lunedì al venerdì, tutti i pomeriggi sarà presente uno staff di animatori che organizzerà tornei ed eventi. Anche al parco del Valentino l’unica iniziativa strutturata e sostenuta dalla Circoscrizione è per i più giovani. L’Asai organizza laboratori e tornei sportivi per i ragazzi dai 15 anni in su. A Mirafiori Sud Nella periferia Sud parte il 1° luglio allo spazio Mrf di corso Settembrini la prima edizione del «Now Summer Festival»: un mese di eventi che per la prima volta animeranno lo spazio ex industriale gestito da Torino Nuova Economia. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il Summervillage non c’è più Niente ritmi sudamericani alle spalle dell’Oval 1 Per i residenti di Nizza Millefonti il «Sum- mer Village« era sinonimo di rumori e disordine. Ma quest’anno la festa Latino americana non ci sarà. I primi a ritirarsi erano stati gli organizzatori che di combattere con gli orari di chiusura e i decibel troppo alti non avevano più voglia. Qualche giorno dopo la notizia del loro ritiro si era fatto avanti un altro gruppo. Anche in questo caso erano stati i regolamenti a farli desistere. «I costi, per chi decidere di mettere in piedi un punto verde, sono troppo alti - spiega Massimiliano Miano, della Circoscrizione 9 -. E’ questa la principale causa della moria di eventi del genere in tutta la città». [F. CAL.] Circoscrizione 3/ San Paolo Circoscrizione 6/ Barriera di Milano Festa dei commercianti Si demolisce l’America “Disegnate le strisce oggi in via Barletta Pedoni in difficoltà in corso Giulio Cesare” PAOLO COCCORESE Domani, dalle 9 alle 20, via Barletta ospita la festa di via, organizzata dall’associazione commercianti e residenti. Chiusa al traffico, ospiterà bancarelle di produttori e artigiani, giostre per i più piccoli ed esibizioni di sbandieratori e majorettes. Partecipano anche i negozi della via, aperti per tutta la giornata. [M. C. M.] I lavori per la demolizione della storica discoteca «America» di via Frejus proseguono ma i residenti lamentano il restringimento del marciapiede a causa delle paratie del cantiere. «Per camminare su quel lato di strada di via Revello spiegano i cittadini - è si deve fare lo slalom tra le macchine parcheggiate». [F. CAL.] Più strisce pedonali in corso Giulio Cesare che, l’anno scorso, ha conquistato un record poco invidiabile: è la strada dove sono state investite più persone in città. Record dovuto, si sospetta, alla presenza dei binari del tram Quattro, una delle linee più usate dai torinesi, nel bel mezzo della carreggiata. Un record che si vorrebbe dimenticare ridisegnando le strisce pedonali che mancano. Come all’angolo con via Lauro Rossi. «In corso Giulio alla fermata del 4 non vi è nemmeno traccia delle zebre» dice Carlo Varetto. L’obiettivo è aumentare la sicurezza. «Anche perché nelle altre fermate, bisognerebbe tracciarle» dice il residente di Barriera di Milano. Secondo i dati raccolti nel 2015 dal Centro di Monitoraggio Regionale sulla Sicurezza stradale (Cmrss),su questa strada ci sono stati ben diciotto i pedoni investiti. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12314 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 Mandate le vostre segnalazioni, foto e video a [email protected] . 57 QUARTIERI Per le vostre segnalazioni [email protected] Circoscrizione 8/ Cavoretto Parco Europa sotto l’attacco dei teppisti PIER FRANCESCO CARACCIOLO C’è più amarezza del solito, nelle parole di Carlo Bassi, nel commentare l’ultimo atto vandalico al Parco Europa. Nelle scorse ore i teppisti hanno imbrattato con vernice azzurra panchine, fontane, porfido e persino i tronchi degli alberi del polmone verde collinare, in particolare nello spiazzo centrale e lungo la scalinata principale. Un gesto che chi, da due anni e mezzo, si prende cura del parco non ha mandato giù. «Perché stavolta è diverso» commenta Bassi, a capo del gruppo di volontari del Centro d’incontro che si occupa di tagliare l’erba, ripulire i sentieri, potare le piante infestanti. E spiega: «Non soltanto hanno REPORTERS Ballo a palchetto, ma non soltanto In piazza d’Armi c’è il più grande ballo a palchetto della città che richiama ogni giorno oltre mille persone in contemporanea anche eventi collaterali come esibizioni concerti e una taverna all’aperto Spray blu REPORTERS vanificato il nostro lavoro. Hanno provocato danni cui sarà difficile porre rimedio». Più di una volta i volontari hanno dovuto fare i conti con raid teppistici nel parco che mantengono ordinato e pulito dal 2014. Lo scorso anno, nel corso del loro settimanale intervento di manutenzione, si trovarono di fronte a panchine distrutte e cestini divelti. Danni che riuscirono a riparare in pochi giorni. «Ora, rimettere in sesto assi di legno è stato relativamente semplice - continua Bassi -. Diverso il discorso per le panchine in pietra, che sono porose e piene di asperità: per smacchiarle ci vogliono solventi particolari, che noi non abbiamo». Per una volta, insomma, servirà il sostegno dell’amministrazione. «Appena le giunte di Comune e Circoscrizione si saranno assestate, chiederemo loro di aiutarci a reperire i prodotti giusti. Dobbiamo intervenire subito, se non vogliamo che panchine e porfido restino macchiati per sempre». Anche quest’anno in piazza d’Armi c’è il bistrot delle maxi grigliate 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Pellerina Un’altra stagione senza attività È stato adoperato per scrivere sui gradini sulle fontane e sugli arredi del parco 1 L’area verde «L’Isola che non c’è», fino a due anni fa, era uno dei punti più gettonati tra i giovani che volevano passare una serata all’aperto senza andare in centro. Nata dentro il parco della Pellerina, nella Circoscrizione 4, offriva piste da ballo con musica latino americana e una lunga serie di chioschi che preparavano cocktail o piatti caldi. Per una lunga serie di problemi tra gli organizzatori e l’amministrazione, l’evento è stato cancellato e nemmeno quest’anno riaprirà i battenti. «Ci sono stati problemi legati anche al disturbo della quiete pubblica - racconta il presidente della Circoscrizione Claudio Cerrato - Quest’anno avevamo dei dubbi sul fatto di riproporre la serata ma ormai nemmeno gli organizzatori erano più interessati». [M. C. M.] Circoscrizione 5/ Borgo Vittoria Circoscrizione 4/ Parella Circoscrizione 7/ Vanchiglia Imbragatura anti-crolli Vandali all’opera alla cascina Fossata nell’area cani Finalmente gli stalli contro sosta selvaggia In attesa che i lavori entrino nel vivo, la Cascina Fossata è stata imbragata. Legata per aumentare la stabilità di un edificio che da anni vive nell’abbandono più totale. Il sogno del quartiere è vederla riqualificata con la costruzione di un social housing, una piazza per il quartiere con un piccolo spazio commerciale. [P. COC.] Allarme vandali all’area cani della Tesoriera: a segnalarlo sono alcuni frequentatori della zona, che lamentano danni ad alcune strutture del giardino. In particolare ad essere danneggiate sarebbero la chiusura di una parte dell’area. «Si tratta dell’ennesimo episodio - dicono - per questo segnalere[F. CAL.] mo la cosa alle forze dell’ordine». Dopo le molte richieste di chi vive nelle vie interne a lungo Dora Voghera, tra corso Cadore e corso Brianza, nei giorni scorsi sono stati disegnati i parcheggi. «Qui le auto venivano lasciate in seconda e terza fila. E spesso bisognava suonare il clacson a lungo per poter uscire con la propria macchina», spiegano i re[P. F. CAR.] sidenti. «Ora è tutto più ordinato». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 58 STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 Poirino, mezzi militari al raduno Orbassano, spaccata in profumeria Chieri, mercatino dell’antiquariato Oggi e domani nella tenuta di Ternavasso, a Poirino, appuntamento con «Militali», raduno di veicoli storici, uniformi, accampamenti, crocerossine, soldati, blindati, cingolati e anfibi in «azione». Dalle 9 alle 18, ingresso 5 euro. [A. TOR.] Ennesima spaccata a due passi dal Municipio, la scorsa notte. Verso le 3 due uomini incappucciati hanno sfondato a colpi di mazza la vetrina della profumeria Amoretti e hanno fatto incetta di profumi e cosmetici di marca. [M. MAS.] Domani in piazza Cavour e via Vittorio Emanuele, mercatino dell’antiquariato minore, modernariato, abiti ed accessori vintage. Si potranno trovare oggetti da collezione, libri, dischi, fumetti, abiti, francobolli, monete e medaglie. [A. TOR.] Nella residenza per anziani Al Castello di Alpignano Infermieri nello scantinato per la reperibilità notturna La denuncia arriva all’Ispettorato del lavoro il caso NOEMI PENNA ALPIGNANO garantire almeno una volta la settimana la «notte passiva». Otto ore da trascorrere in struttura anche se non si lavora, retribuita sul cedolino come «indennità mancata mensa»: un modo per raggirare tasse e controlli? Senza bollatura O bbligati a trascorrere a turno le notti in una stanzetta angusta, vicino alle camere mortuarie, nel turno di reperibilità per cinque euro all’ora. Sono le condizioni a cui devono sottostare per non perdere il lavoro dodici infermieri della residenza per anziani Al Castello di Alpignano. Una situazione che ha portato i lavoratori a presentare una denuncia all’Ispettorato del lavoro. A parlare sono le minacce - «O così o te ne vai!» pare sia il leitmotiv ricorrente - e i numeri: 180 pazienti seguiti ogni notte da un solo infermiere in turno, che in caso di emergenza può rivolgersi al collega reperibile che non si trova a casa sua, ma nella stanzetta ricavata nel seminterrato della residenza di via Collegno, pronto ad entrare in servizio. Busta paga furbetta La residenza Al Castello è dei Missionari della Consolata: ospita anziani laici e delle Missioni nella nuova struttura del Sassetto, dopo il trasferimento dal parco del Castello dei Provana. Il servizio infermieristico è appaltato esternamente alla cooperativa sociale Quadrifoglio Due di Pinerolo, di cui tutti i dipendenti sono soci e devono Ora toccherà all’Ispettorato del lavoro verificare la situazione. La denuncia presentata all’ente parla di «una preoccupante situazione da verificare con urgenza, visto che l’appalto cesserà il prossimo 30 giugno». Il documento descrive nel dettaglio la gestione dei turni di lavoro e della così detta «notte passiva», che obbliga gli infermieri a rimanere in struttura ma senza una presenza ufficiale. Si legge, infatti, che «la cooperativa costringe chi copre la notte di reperibilità dopo il turno pomeridiano a firmare l’uscita delle 22 e di non registrare l’entrata nel nuovo turno, che prosegue sino alle 6 del mattino». Ad ag- Al castello La residenza dà ospitalità a persone anziane, laici e missionari della Consolata Si trova ad Alpignano: prima era nel parco Provana, ora è in via Collegno REPORTERS gravare il tutto è poi la paga oraria di 5 euro, neanche segnalata in busta come ore di servizio. «Una situazione che rappresenta una grave violazione delle norme e tutele dettate in tema di pronta disponibilità ed espone gli infermieri a seri rischi, oltre che a subire un trattamento economico palesemente degradante». Situazione inammissibile «Non è ammissibile che gli infermieri continuino ad esercitare in condizioni che configurano lo sfruttamento lavorativo», commenta Barbara Chiapusso, vice presidente del Collegio Ipasvi Torino. «Ormai si è giunti a situazioni, come questa, in cui addirittura la vita privata viene messa duramente a repentaglio con un ri- conoscimento economico irrisorio e degradante, peraltro camuffato con una voce nel cedolino di difficile comprensione. E’ necessario che con l’assessorato preposto si individuino modalità di controllo a difesa dei professionisti e soprattutto dei cittadini che meritano un’assistenza infermieristica di qualità nelle 24 ore». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 . 59 ETROPOLI M A San Mauro, solo tre gli assessori Sono solo tre gli assessori al fianco del sindaco Marco Bongiovanni (M5s): Davide Ansaldo, 26 anni (Commercio, assistenza, sport, politiche giovanili), Licia Nigrogno, 40 anni (Urbanistica, lavori e verde) e Paola Caravelli, 25 anni (Bilancio, patrimonio e partecipate). [N. BER.] Per le vostre segnalazioni [email protected] Nichelino Pino Pronta la nuova giunta Il super-assessore è Sarno Parlamentino al debutto: quasi tutti volti nuovi Al reduce di Riggio vanno cultura, urbanistica ed edilizia privata GIUSEPPE LEGATO E’ pronta la nuova giunta di Nichelino. Il neo sindaco Giampiero Tolardo ha impiegato cinque giorni per mettere a punto la squadra di governo. Filippo D’Aveni, il più anziano, sarà il vicesindaco con deleghe ai lavori pubblici, manutenzione e istruzione. Il super assessore è certamente Diego Sarno, 35 anni, uomo cresciuto nel gruppo Abele e nelle sue diramazioni anche più recenti: da Libera alla Fondazione Benvenuti in Italia. Nella giunta Riggio aveva gestito la delega alla cultura, ma da domani dovrà lavorare anche su urbanistica ed edilizia privata. Sarno è netto: «Dopo decenni di costruzioni selvagge a Nichelino verrà applicato il principio della campagna elettorale: zero consumo di nuovo suolo». Sarà mica un avvertimento ai costruttori che in città hanno lavorato in lungo e in largo? «Non proprio. Saranno anche loro i nostri interlocutori e il lavoro porta occupazione, ma si archivia un’era. Va recuperato e riqualificato l’esistente. Il messaggio va compreso da subito. Varianti al piano regolatore non ce ne saranno più». Insieme a Sarno ci sono tanti volti espulsi dal Partito democratico non più tardi di due mesi fa. Giorgia Ruggero avrà le deleghe al commercio, grandi eventi, terza età, quartieri e polizia amministrativa, Antimo De Ruosi si occuperà di trasporti, viabilità e ambiente. Sara Sibona gestirà igiene urbana turismo, settori demografici, cimiteri «Basta varianti» Alpignano È la promessa della nuova squadra di governo. Al centro della foto il sindaco Giampiero Tolardo, alla sua destra Filippo D’Aveni, vicesindaco, e alla sinistra il super-assessore Diego Sarno protezione civile. Toccherà invece a Gabriella Ramello, presidente del consorzio socio assistenziale Cisa, lavorare sulle deleghe al welfare, alla casa e alle pari opportunità. Entra per la prima volta in giunta «con emozione ma anche con grande motivazione» Fiodor Verzola, primo eletto del Partito comunista d’Italia. A lui, Tolardo, ha affidato le deleghe al lavoro, alle politiche sugli animali (è padrone di un boxer, «Tito», da cui è inseparabile) e politiche giovanili. Il lavoro è il chiodo fisso del neo assessore: «Una delle prime delibere sarà quella di inserire in tutti gli appalti di Nichelino – rifiuti, mensa etc – le cosiddette clausole sociali, per garantire l’occupazione nei turnover degli appalti». Tolardo tiene per sé le deleghe al bilancio, al personale, patrimonio, affari generali, arredo urbano, polizia locale e sanità. FOTO ROMANO Oliva con gli assessori Il sindaco tiene le deleghe al personale e alla tecnologia PATRIZIO ROMANO Carmagnola Rispettati i patti, l’ex colonnello sarà il nuovo vice con numerose deleghe 1 Poche sorprese nella giunta del nuovo sindaco Iva- na Gaveglio. Il vicesindaco sarà l’ex colonnello Vincenzo Inglese che ottiene le deleghe a polizia municipale, manifestazioni, associazioni e gestione del personale. Nella squadra torna dopo 5 anni l’ex primo cittadino Gian Luigi Surra, Fi (attività produttive e sviluppo del territorio). Ad Alessandro Cammarata (Fi) i lavori pubblici, ambiente, cultura e trasporti, mentre a Graziana Grasso (unico nome fuori pronostico) toccano politiche giovanili e politiche per la persona. A Massimiliano Pampaloni (Lega Nord) la protezione civile, sport, servizi demografici, igiene urbana e trasparenza, mentre il sindaco Gaveglio tiene l’urbanistica e il bilancio. Al posto dei neo-assessori Surra e Cammarata sui banchi della maggioranza in Consiglio comunale siederanno Domenico Tuninenti e Diego Quaterni (Fi) che vanno ad affiancare Pasquale Sicilia, Roberto Gerbino, Domenico La Mura e Alberto Albani. Lorenzo Piana sostituirà Pampalon e completerà il gruppo della Lega con Paolo Sobrero, Luca Alberto Filiberto e Giuseppe Quattrocchio. [M. MAS.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Si è insediata ufficialmente la nuova giunta anche ad Alpignano. Come già annunciato nei giorni scorsi, siederanno al fianco del sindaco Andrea Oliva (deleghe al personale e all’innovazione tecnologica): Giovanni Brignolo vicesindaco (servizi alla persona, istruzione, cultura, sport e associazioni), Maria Luigia d’Abbene (servizi finanziari e patrimonio), Tamara Del Bel Belluz (urbanistica), Massimiliano Pirrazzo (polizia locale, protezione civile, commercio e attività produttive) e Maurizio Di Cella (ai lavori pubblici). Il Consiglio comunale, invece, dovrebbe insediarsi esclusi cambi dell’ultimo minuto - nella seduta prevista per l’8 luglio. E sarà composto così: in maggioranza, per «Alpignano SiCura» Giulia Bruno, Luigi Cipriano, Marina Mallen, Fabrizio Dosio, Cristina Bertello e Pierpaolo Barbiani; per «SiAmo Alpignano» Giacomo Bosio, Toni Pennisi, Francesco Talarico e Tiziana Garreffa. All’opposizione, per M5S, Cosimo Di Maggio ed Antonia Bagnato; per il Pd Roberto Voerzio e Renato Mazza e poi il sindaco uscente Gianni Da Ronco e Leonardo Tucci per «Alpignano democratica». Carignano, al campo volo Carignano, non sono in pericolo di vita Ultraleggero si incendia sulla pista all’atterraggio Marito e moglie ustionati al volto dal generatore MASSIMO MASSENZIO «L’autogiro ha toccato terra con una ruota e si è ribaltato. Poi abbiamo visto Simone correre e l’incendio alle sue spalle». Dopo alcuni istanti di terrore i volontari della Sat (Sorveglianza aerea territoriale), l’organizzazione che fornisce velivoli e droni alla protezione civile, possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Simone Magrin, 34 anni, giornalista televisivo di Varese, è uscito praticamente illeso dallo spettacolare incidente avvenuto ieri mattina sui 450 metri pista del campo volo Ca’ Matilde di Carignano. L’ultraleggero si è schiantato in un campo di grano in fase di atterraggio ed è stato distrutto dalle fiamme. L’incendio è stato subito spento dalle squadre di protezione civile e il pilota è stato ricoverato al Cto, ma le sue condizioni non sono preoccupanti. È stato proprio Magris a tranquillizzare tutti: «Sono riuscito a sganciarmi subito. È andata bene». Simone, pilota esperto, era partito da Varese di buon’ora per non mancare alla giornata di presentazione della nuova base di protezione civile. Oggi la pista, che non è aperta a velivoli da turismo, verrà inaugurata ufficialmente e per quello Magris era decollato una seconda volta per REPORTERS I resti del velivolo bruciato scattare alcune fotografie. Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Carignano potrebbe esser stato disturbato da una corrente discendente: «Sono inconvenienti che possono capitare – spiega Francesco Garganese, presidente della Sat – Ma l’autogiro è un velivolo destramente sicuro, che non è soggetto a stallo e non entra in vite. Noi lo usiamo per ricognizioni e fornire supporto logistico». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Stavano azionando un generatore di corrente, collegato al pozzo per l’irrigazione, ma sono stati investiti da una fiammata provocata dalla saturazione dei vapori di benzina. Una coppia di pensionati carignanesi è stata ricoverata giovedì sera al Cto dopo un incidente avvenuto nel loro orto, in via Villastellone, poco distante dal centro sportivo La Serenissima. I due coniugi, 79 anni lui e 74 lei, hanno riportato gravi ustioni al volto e sono stati inizialmente ricoverati in prognosi riservata. Fortunatamente, dopo alcune ore di osservazione, i medici hanno escluso il pericolo di vita, ma il quadro clinico resta delicato per entrambi. Le indagini sono state affidate ai carabinieri, arrivati in riva al Po assieme alle ambulanze e all’elicottero del 118. In base ai primi accertamenti, marito e moglie sarebbero andati nell’appezzamento che coltivano da anni in via Villastellone per bagnare piante e verdure. Operazioni di assoluta routine. Ma dopo aver azionato una prima volta il vecchio motore Honda da barca, interrato in un cilindro di cemento completamente sigillato, hanno dovuto fare un nuovo rifornimento, utilizzando una tanica di carburante. Un’operazione, questa, apparentemente di FOTO A. TORRA Il sindaco Alessandra Tosi ANTONELLA TORRA Tanti volti nuovi, una sola riconferma: si è presentata ieri sera in Consiglio Comunale la nuova giunta del sindaco di Pino Torinese, l’architetto Alessandra Tosi (eletta nella lista Pd e Indipendenti). Lei si occuperà, tra gli altri impegni da sindaco, di urbanistica, mobilità sostenibile e politiche ambientali. La affiancherà l’ex consigliere, ora vice sindaco, Paolo Pellegrini che dovrà avere a che fare con bilancio, associazioni e digitalizzazione dei servizi comunali. Caterina Piana, che ha avuto più preferenze personali dopo Pellegrini, ha avuto l’incarico di occuparsi di politiche sociali, famigliari e pari opportunità. A Marcello Concas sono stati affidati i lavori pubblici, l’edilizia pubblica e privata, la viabilità. Infine l’unica riconferma: Fabrizio Radicati sarà ancora assessore allo sport, agricoltura e politiche educative. Incarichi anche per i consiglieri: Gianni Rubatto si occuperà di centri anziani, manutenzione del patrimonio comunale e valorizzazione prodotti del territorio; Beatrice Verri di cultura ed eventi, Stefano Ceppi di politiche giovanili e Marialinda Brizzolara di comunicazione istituzionale. Il cilindro dove erano affacciati routine, compiuta chissà quante volte, ma l’altra sera qualcosa è andato storto. Con ogni probabilità i due anziani si sono affacciati contemporaneamente sulla bocca del pozzo per azionare il generatore, ma sono stati colpiti in pieno volto dalla fiammata che si è sprigionata. La donna ha riportato le ustioni più profonde ed è stata giudicata guaribile in 40 giorni, mentre il marito avrà bisogno di 20 giorni di cure e assoluto riposo. [M. MAS.] 12345367318 9ABA1C38D3EFEC382 LA STAMPA 12345367318 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 . 61 & CULTURA SPETTACOLI Sotto i palazzi PAOLO COCCORESE e reti rotte, il terreno che col vento si trasforma in una nuvola di sabbia, le porte arrugginite. Per raccontare l’impianto di via Oxilia la tentazione è soffermarsi su quello che non c’è: manca una tribuna per il pubblico, manca il bar per bere un caffè, manca l’erba sintetica. Fino a due anni fa, mancavano anche le squadre. Addio. Dimenticato il vecchio – e ultimo - campo base del Comune in città. «Era alla deriva. Poi, tramite il Balon Mundial, si sono aggregate diverse squadre di ragazzi extracomunitari. La cosa bella?», osserva Francesco Pellicani, pensionato, 70 anni, il volontario che tiene in ordine l’Oxilia. «I passanti che si fermano per guardarli. Era da tanto che i tifosi erano spariti». Le case Fiat di Rebaudengo guardano dall’alto quello che Tommaso Pozzato, il presidente dell’Asd Balon Mundial, la Coppa Mondiale delle comunità migranti, bolla come «il più brutto campo della città». Difficile dargli torto. L’Oxilia è un rettangolo di terra con cinque spartani spogliatoi: docce, luci al neon e panchine di ferro. «In accordo con la Circoscrizione, siamo entrati nel comitato di gestione. Loro pagano acqua ed elettricità. Noi ci occupiamo della piccola manutenzione. Qui giocano le nostre squadre che altrimenti non saprebbero dove andare». In via Oxilia, il calcio scarta le differenze. Anche se il tocco di palla è ruvido come quello degli ultimi arrivati: i ragazzi pachistani. «Con noi giocano gli studenti del Poli e richiedenti asilo dei centri d’accoglienza. Quando siamo partiti eravamo in tre: il primo allenamento in 25», dice Federico Floris, 35 anni, uno dei «manager», che lavora per l’Onlus European Research Institute. Al suo fianco c’è Alì, 22 anni, difensore, il suo primo sport è il cricket. «Col calcio ho trovato altri ragazzi del mio paese», racconta. Poi, però, ammette: «Non avevo mai visto un campo a 11. È il nostro Camp Nou». Qui lo sport abbandona la forma per la sostanza. Su Il campetto di via Oxilia era abbandonato Tramite Balon Mondial si sono aggregate squadre di ragazzi extracomunitari e il rettangolo di gioco si è rianimato: «La cosa bella è che anche i passanti si fermano non succedeva più da tanto», dice il settantenne volontario che si occupa dell’Oxilia L Canzoni dal mare Si intitola «Mediterraneo canzoni dal mare» ed è il concerto di fine anno del corso di canto «La voce e la chitarra». Ma è qualcosa di più di un saggio: il ricavato, a offerta libera, sarà devoluto all’associazione «Refugees Welcome Italia» che si occupa di cercare ospitalità in famiglie che si rendono disponi- bili per i richiedenti asilo. Appuntamento domani dalle 19,30 alla Casa del Quartiere di via Morgari 14 Vedrà 15 cantanti esibirsi accompagnati da Stefano Carrara (tastiera), Marcello Coco (chitarre) e Mel Contino (batteria) Al Campo Oxilia in Barriera di Milano gli allenamenti dei rifugiati Terra, polvere e reti bucate “Ma per noi è il Camp Nou” L’impianto tra le case operaie torna a vivere grazie agli immigrati Senza tacchetti L’idolo «Qualcuno non ha le scarpe con i tacchetti, ma non importa: il calcio è divertimento» «Il mio idolo è Kakà», dice Malang, senegalese capitano della squadra «Cuori d’Aquila» Personaggio “Con ago e filo sono fuggito dalla povertà” Bama, sarto a Vanchiglia da 25 anni Immigrato nel 1983 dal Burkina Faso “Ora ho clienti anche in collina” IRENE FAMÀ ella sartoria di Bama Moubie Diendonne il tempo sembra essersi fermato ai primi anni Novanta. E le macchine da cucire sono le vecchie Singer e Necchi. «Quelle di ultima generazione non mi convincono, si rompono troppo spesso», spiega nella sua N bottega in via Giulia di Barolo, mentre ripara un paio di pantaloni beige. I colori delle giacche, dei cappotti, degli scamiciati sono quelli di un’era passata. Grigio cenere, azzurro cobalto, rosa antico. In vetrina c’è una gonna appesa con due puntine da disegno e un vestito da uomo. Di quelli dal taglio un po’ demodé, che i nonni si ostinano a indossare ancora oggi. Bama è uno dei pochi sarti africani che vivono e lavorano a Torino. È arrivato dal Burkina Faso nel 1983 con un obiettivo: studiare alla Ligas, storica scuola di taglio. I dettagli sono custoditi nel diploma appeso al muro, preso un anno dopo, nel giugno 1984. Un diploma che racconta non solo la storia di Bama e dell’immigrazione del secolo scorso, prima dei barconi, prima dei grandi flussi, prima delle emergenze. Ma anche quella di Torino e della sua tradizione sartoriale. «Abel, un mio caro amico, aveva imparato il mestiere proprio a Torino. E una volta tornato in Africa era diventato una star. Allora sono partito anche io. Volevo scappare dalla povertà». In Bukina Faso, Bama era riuscito a racimolare qualche soldo coltivando pomodori, cipolle e vendendoli al mercato. «Ho guadagnato quanto basta per trasferirmi Scuola di taglio Bama Moubie Diendonne ha 65 anni Ha studiato alla Ligas storica scuola di taglio di Torino REPORTERS prima in Costa D’Avorio e poi in Italia. Da noi, tutti parlano della moda piemontese». A Torino, viveva alle Vallette, nella Casa Albergo per Giovani Lavoratori di Federico Ozanam. «Ero uno dei pochi africani in giro. Soprattutto sul pullman, erano tutti bianchi – ricorda - Le persone mi chiedevano se ero americano. L’idea che qualcuno arrivasse sino in Italia dal Continente Nero sembrava strana. Un’in- questo terreno hanno giocato in tanti: quelli del Gambia, i rifugiati che occupano l’ex Moi, i ragazzi della Palestina, Egitto e anche le ragazze di «Nessuno Fuori Gioco» che coinvolge anche le giovani rom. Nel comitato di gestione, della vecchia guardia dell’Oxilia è rimasto lo Sport Sud: nome omen per la squadra di un quartiere di case operaie dove Maradona batteva Platini in gradimento. «Il mio idolo è Kaka», dice Malang Saddio, 21, senegalese, capitano dei «Cuori d’Aquila», la rappresentativa dei rifugiati. «Qualcuno di noi non ha le scarpe con i tacchetti, ma giochiamo lo stesso: il calcio è sfida, divertimento e una cosa bella che serve a dimenticare i brutti momenti vissuti per arrivare fin qua». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI venzione, una follia. Pensi che una volta, in una paesino vicino a Torino, una signora anziana mi ha guardato e si è spaventata. Non aveva mai visto da vicino una persona di colore», scherza. Quando, 25 anni fa, ha aperto il suo negozio nel cuore di Vanchiglia, i clienti erano praticamente tutti somali. «Gli italiani non si fidavano. Ma io so fare diversi modelli: non solo quelli tipici della mia terra», ride. Ora per farsi aggiustare gli abiti da lui arrivano anche dalla collina. Come Giampiero Giuliano che i suoi vestiti non li fa toccare da nessun altro. «Ultimamente lavoro soprattutto con le riparazioni – dice Bama –. Confezionare abiti costa troppo. E io ho prezzi bassi. Non voglio alzarli». A Torino, Bama, oggi 65enne, ha moglie e quattro figli. E un rammarico: «Nessuno di loro, però, vuole seguire le mie orme». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 62 .Cultura & Spettacoli STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 Kappa Drone Festival al Parco Dora Festival diffuso di arte performativa Borgo Medievale, fiabe sotto le torri Al Parco Dora tra corso Svizzera e via Borgaro, oggi e domani dalle 9,30 alle 19, si svolge il «Kappa drone festival». Presenti stand di produttori, rivenditori, scuole di volo. Per «Living Circus - Festival diffuso di arte performativa», al Borgo Medievale di viale Virgilio 107, alle 15 sono in scena gli artisti della Compagnia diretta da Milo Scotton. Gratuito. Al Borgo Medievale di viale Virgilio 107, appuntamento per famiglie alle 15,30 dal titolo «Fiabe sotto le torri. Animali fantastici, dame e cavalieri». Il racconto prosegue con un laboratorio REPORTERS REPORTERS REPORTERS L’uomo di Stato Il poeta Il medico All’inizio serviva per brevi comunicazioni, come fa Massimo d’Azeglio: «Il ministro sarà in casa lunedì verso le 9». Il poeta Ippolito Pindemonte fa disegnare sul suo bigliettino una veduta di Verona, città in cui è vissuto ed è morto Si afferma l’uso del biglietto per promuoversi: il medico Tarsizio Riviera fa ritrarre sul suo un’allegoria della medicina CRISTINA INSALACO Anche un nome e un cognome sul biglietto da visita possono raccontare la società che cambia, la storia italiana. A Palazzo Madama è stata inaugurata ieri la mostra «L’originalità nel distinguersi. L’arte del biglietto da visita tra Sette e Ottocento», che si chiuderà il 12 settembre. Sono in esposizione quaranta biglietti da visita, che mostrano non solo l’evoluzione del cartoncino, nato in Francia sotto il regno di Luigi XIV, il Re Sole, ma anche i ruoli sociali e le relazioni che attraverso il cartoncino personalizzato si sono evoluti. «Nel 1700 era una sorta di comunicazione tra privati, e veniva utilizzato soltanto dai nobili e dall’alta borghesia - dice la curatrice Anna La Ferla -. Avevano appena un nome e un cognome, senza indirizzo, e venivano lasciati dalla servitù a casa della persona con cui un conte, ad esempio, voleva prendere un appuntamento la settimana successiva». È il caso di un biglietto di Massimo D’Azeglio, su cui c’è scritto «Il Ministro di Stato Massimo D’Azeglio sarà in casa lunedì verso le 9». O del conte di Wilzeck, che prega il generale Manfredini e la consorte di pranzare con lui il 22 giugno 1785. Sempre nel Settecento, i nobili sceglievano le carte da gioco per i biglietti da visita. Ci scrivevano sopra il nome, oppure l’appuntamento, e le lasciavano come segno del proprio passaggio. Un’immagine che ricorda un po’ quella di Jocker. La mostra a Palazzo Madama Anche nei biglietti da visita si può leggere la storia Dal ’700 a oggi, l’arte di presentarsi e di promuovere se stessi REPORTERS Nati in Francia sotto il Re Sole Sono esposti 40 biglietti da visita che mostrano l’evoluzione del cartoncino, nato in Francia sotto il regno di Luigi XIV, il Re Sole, così come i ruoli sociali e le relazioni che attraverso il biglietto personalizzato si sono evoluti «Verso la fine del 1700 le carte sono di dimensioni più grandi, e vengono decorate con fiori e ornamenti - prosegue La Ferla - diventando sempre più personalizzate». C’è quello del poeta Ippolito Pindemonte, nel quale si vede il disegno di Verona, città nella quale ha vissuto ed è morto. Quello dei coniugi Mariotti e quello del conte Enrico Bardi Serzelli e la contessa Teresa Martellini, che scelgono di non avere un unico cartoncino, ma due identici e con la stessa calligrafia. L’ultima sezione della mostra è dedicata alle professioni. Nell’ottocento il biglietto da visita ha le stesse funzioni di quello di oggi: promuovere se stessi e la propria attività, e rimanere in contatto con qualcuno, soprattutto per lavoro. Ed ecco che un medico chirurgo, Tarsizio Rivieri, ci fa disegnare sopra una donna con un coltello nella mano destra che solleva un lenzuolo e copre un cadavere, e rappresenta un’antica allegoria della medicina. I biglietti in mostra appartengono alla collezione di 2.500 pezzi di Palazzo Madama, che dal 1937 a oggi è rimasta nei depositi del museo. Sono stati selezionati da 15 studenti vincitori della partecipazione alla prima Summer School di Palazzo Madama, un tirocinio nel museo, attraverso il «concorso Porta, Castello, Residenza e Museo. Raccontami Palazzo Madama» promosso dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni artistici e Storici di Torino, improvvisandosi e studiando da curatori. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Via Salbertrand 68 – 10146 Torino – Tel. 011 7714656 www.wolmergriffe.com – [email protected] GRANDE VENDITA PROMOZIONALE SCONTI FINO AL 50% su tutta la biancheria per la casa, tende e tendine per interni, copridivani e coperte 12345367318 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 . Cultura & Spettacoli .63 El Mico, un peluche alto sei metri Aperitivo con dj Max Paris e George Teatro di strada a Ciriè con Lunathica Per la rassegna «The Children’s World», alle 16 in piazzetta Reale, «Museum flash» con la Fondazione Trg e, a seguire, «El Mico» con il peluche alto 6 metri dei catalani Efimer. Per «Un normale sabato sera», al The Beach (murazzi del Po, lato sinistro), a partire dalle 20,30, aperitivo con prodotti a chilomentro zero e ballo con dj Max Paris e George. Per il festival internazionale di teatro di strada «Lunathica», dalle 20,45 è in cartellone una serata di spettacoli, performance e animazione nel centro storico di Ciriè. Ingresso libero. Prima sera con I Nemici, Stefano Giaccone e La Scapigliatura Vedessi com’è bello il cielo a via Di Nanni questa sera Due giorni di concerti nell’isola pedonale ricordando il partigiano PAOLO FERRARI Due giorni di concerti gratuiti nell’isola pedonale di via Dante Di Nanni ricordano il partigiano a cui la stessa strada è intitolata. Oggi dalle 20 si avvicendano sul palco I Nemici, Stefano Giaccone e La Scapigliatura, con ospiti di riguardo: sono Lele Battista e Violante Placido, che quando lascia il set per passare alla chitarra diventa semplicemente Viola. Chiude alle 23 la Ukulele Turin Orchestra. Domani, sempre tra le 20 e mezzanotte, sarà il turno di Ricky Avataneo, di Luca Barbarossa in formato duo acustico sulla scia dei live al suo popolare «Radio 2 Social Club», di Lalli con Stefano Risso, uniti nel progetto discografico «Un tempo», e di Riccardo Sinigallia accompagnato dalla sua band. Gli inviti sono stati diramati dal musicista torinese Gigi Giancursi. La kermesse si intitola «Il cielo a via Di Nanni», sulla scia della canzone «Via Margutta» di Luca Barbarossa, che rievocava i bombardamenti su Roma nella seconda Guerra Mondiale («Amore vedessi com’è bello il cielo a via Margutta questa sera») In tour con il suo gruppo, il quarantaseienne Riccardo Sinigallia devia su Borgo San Paolo per chiudere, domani sera, l’happening: «Quando Giancursi mi ha chiamato parlandomi di Dante Di Nanni – racconta il cantautore e produttore romano – ho subito pensato alla canzone che gli dedicarono gli Stormy Six. Mi sono documentato, è una storia tanto tragica quanto affascinante. Sono onorato di partecipare al concerto dedicato a lui ed emozionato all’idea di vedere Oggi l’inaugurazione Emigrazioni e confini, filo rosso del Festival della Montagna La ventunesima edizione del festival «Lo Spettacolo della Montagna» riprende il suo percorso, seguendo il filo tematico che gli è, storicamente, congeniale. Innanzitutto la montagna, con la sua capacità di trasformarsi e di essere fedele a se stessa. «La montagna come confine naturale ci fa pensare al tema del viaggio e, soprattutto, al tema dell’emigrazione e a tutti i confini che limitano il nostro viaggio», spiegano gli organizzatori di Onda Teatro, la formazione che nel 2016 compie vent’anni di attività. La rassegna, che si svolge sino al 12 agosto fra Caprie, Chianocco, San Didero, Bussoleno, San Giorio, Chiomonte e Oulx, si inaugura però con un appuntamento torinese, in programma per domani. Alle 18, al Pav– Parco Arte Vivente , Onda Teatro/T.ùrbano presenta «Integrazioni», performance che parla di interazioni, inclusioni, esclusioni, relazioni fra le persone. (Nella foto: Claudio Zanotto Contino con l’asina Geraldina, a San Giorio il 15 luglio). [S. FRA.] 1 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Al Ratatouille Viola e Lele Battista ospiti speciali Viola (Violante Placido) e Lele Battisti sono gli ospiti di stasera Domani sul palco Luca Barbarossa, Ricky Avataneo, Lalli e Stefano Risso, Riccardo Sinigallia Riccardo Sinigallia «Sono molto emozionato all’idea di vedere la casa dove combatté Di Nanni» la casa dove combatté». Di fronte alla storia e alle pagine della Resistenza si finisce per riflettere di valori assoluti: «Difficile non pensare che quel ragazzo cadde a 19 anni per la libertà senza mai cedere di fronte ai suoi aguzzini, mentre oggi accendiamo il televisore e vediamo dei ventenni in lacrime per una partita di calcio». L’happening in via Di Nanni è anche l’occasione per ritrova- re la Torino musicale: «Con Gigi ci si conobbe a Sanremo 2014, lui era ancora nei Perturbazione e si fece una discussione appassionata di fronte all’Ariston ripromettendoci di collaborare. Non conosco, invece, ma stimo da sempre, Lalli e Stefano Giaccone». Altro link caldo con la città, il progetto Deproducers è pronto per un secondo atto: «Con Max Casacci, Vittorio Cosma e Gianni Maroccolo abbiamo cambiato tema, dopo il cosmo dello spettacolo “Planetario” siamo passati alla botanica. Il nostro secondo disco sarà all’insegna del verde e delle piante, lo porteremo in tournée in autunno e già stanno arrivando molte richieste, ci saranno anche diverse date all’estero». Ora, pe- rò, c’è da concludere il tour con il gruppo, passaggio torinese compreso: «Ci siamo tutti, il fatto che fossimo già al Nord per suonare in questi giorni ci permette di suonare al completo senza gravare di costi l’organizzazione, che non ha scopo di lucro né sponsor. In quintetto elettrico proporremo una sintesi dello show con cui siamo in giro da due anni, con una massiccia presenza di brani di “Per tutti”, l’ultimo disco che ho pubblicato, e una scelta di canzoni dei lavori precedenti”. L’evento «Il cielo a via Di Nanni» è promosso dall’Anpi, dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale e dal progetto Arci «Resistenza elettrica». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Una torta vegana da 87 kg in corsa per il Guinness Pesa 87 kg, misura 3 metri per 1 metro e mezzo ed è vegana e gluten free: è la torta realizzata in 4 giorni dal ristorante Ratouille per uno studio immobiliare. «Abbiamo richiesto il Guinness dei primati, staremo a vedere», scrive lo staff. 1 12345367318 9ABA1C38D3EFEC382 LA STAMPA 12345367318 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 Il premio è una colazione . Sport Cronaca .65 L’iniziativa Da martedì a lezione di corsa Non ci sono classifiche né limiti di tempo. Al traguardo latte, yogurt e croissant per tutti i partecipanti LUCIA CARETTI Ci sono emozioni che non bastano mai e correre all’alba è una di queste. Dopo il successo della Run 5,30, venerdì 1° luglio ritorna una gara da mattinieri: una 5 chilometri non competitiva con lo stesso profumo di caffè e una nuova formula. Si chiama Rds Breakfast Run, è firmata Rcs e nelle scorse settimane ha esordito a Reggio Emilia e Milano. Ieri, le prove generali a Trento: quella di venerdì potrebbe essere la tappa più partecipata della tournée, che proseguirà a Verona e Padova. La comunità dei podisti torinesi è una delle più affiatate in Italia. E ama svegliarsi presto. Sarà il paesaggio: il centro colorato dall’aurora non si scorda più. Sarà che a quell’ora è impossibile avere impegni. Sarà la sfida con se stessi: alzarsi alle 4 per fare sport è già una vittoria. Le buone ragioni per la levataccia non mancano e il testimonial del progetto, il maratoneta Stefano Baldini, ne ha una definitiva: «Correre scatena le endorfine e iniziare la giornata con l’adrenalina in corpo è una sensazione impagabile». Parola di campione olimpico. L’appuntamento è alle 5,45 in piazza Bodoni, dove il circuito comincia e finisce: non sarà transennato e non sono previsti disagi al traffico, le strade saranno chiuse sol- 1 Cominciano mar- Dopo il successo della «5.30» Correre all’alba è di moda Arriva la Breakfast Run tedì 28 giugno le lezioni con i Running Motivator Carlotta Montanera e Giuseppe Tamburino (nella foto): il progetto, in collaborazione con la Breakfast Run, vuole aiutare i principianti a prepararsi alla gara del 1° luglio e avviarli ad una pratica equilibrata e costante del podismo. Appuntamento tutti i martedì e giovedì (fino ad agosto) alle 7 in corso Moncalieri 2 per un allenamento di un’ora. Costo: 50 euro, 5 lezioni; 75 euro 8 lezioni. Venerdì alle 5.45: cinque chilometri non competitivi da piazza Bodoni tanto per pochi minuti. Il tracciato porta sui luoghi più belli della città: piazza Carignano, piazza Carlo Felice, piazza San Carlo, piazza Castello, via Po e piazza Vittorio, da cui si risale fino al traguardo, al cospetto del Conservatorio. La musica è protagonista, anche se sottovoce: niente altoparlanti per non disturbare i residenti, ma divertimento assicurato con la diretta di Rds, sponsor princi- pale della kermesse. La radio racconterà la mattinata nella trasmissione «Tutti pazzi per Rds Breakfast Run», con i collegamenti da Torino di Barty Colucci, che intervisterà i runners lungo il percorso. Principianti, agonisti, famiglie: sono attesi gli habitué come gli amatori, gli studenti e i pensionati, ma pure bambini e ragazzi, che alla Run 5,30 erano numerosissimi ed entusia- sti. Non ci sono limiti di tempo, si può pure camminare, non conta la velocità. Il premio è lo stesso per tutti: un buffet con il latte e lo yogurt di Zymil, i croissant ai 5 cereali di Bauli, barrette ai mirtilli, cracker dolci, succhi e frutta secca offerti da Eurospin. E ancora i prodotti Meritene, l’acqua Levissima e ovviamente il caffè. Il menu è approvato dagli esperti della Scuola di Nutri- zione e Integrazione nello Sport, che collaborano per ribadire l’importanza della colazione. Sana alimentazione e movimento: diffondere buone abitudini è il vero obiettivo della manifestazione. Le iscrizioni sono aperte e costano 13 euro: la quota comprende la t-shirt ufficiale e la colazione. Tutti i concorrenti riceveranno in omaggio una copia di «Origami», il nuovo settimanale della «Stampa». Ci si può registrare su www.breakfastrun.it oppure nei negozi sportivi convenzionati: l’elenco completo è online. Giovedì 30 giugno sarà allestito il villaggio degli sponsor, in piazza Bodoni: dalle 12 alle 20, poi venerdì dalle 5 in poi. Negli stessi orari ci si può iscrivere e ritirare il pacco gara. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 66 .Dove andiamo STAMPA .LA SABATO 25 GIUGNO 2016 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel 011/0897370). Orario: lun, mar, giov, ven, sab, dom e festivi: 10-18. Ultimo ingresso alle ore 17.30. Mercoledì chiuso. Mostra «Andrea Gastaldi» (fino al 04/09). A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-19, ultimo ingresso alle 18. ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. Mostra: «Storie di archivi, storia di uomini. L’Archivio di Stato di Torino tra guerra e Resistenza», fino al 30 novembre. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, 011 4431811). Or.: lun-ven 8,30-18,30, dom 10,30-18,30. ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, tel. 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,1513,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011/4431701). Orario Borgo: tutti i giorni 919. Rocca: mar-dom 11-20 . www.borgomedievaletorino.it FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). Mostre: «I maestri dell’Accademia Albertina. Andrea Gastaldi, le opere e i giorni», sino al 4 settembre. FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 11-19, lun chiuso. Mostre: «Organismi. Dall’Art Nouveau di Émile Gallé alla Bioarchitettura» fino al 6 novembre, «Braco Dimitrijevic», «VideotecaGAM - Piero Gilardi. May days in Turin». «Vuoi parlare alla GAM?» Dal martedì alla domenica alle 12 in punto in Arena Paolini. La biglietteria chiude un’ora prima. www.gamtorino.it JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-merc-gio-ven 10,30-18, sab-dom e festivi 10,30-19,30, mar chiuso. Aperto anche il giorno gara. Per info www.juventus.com MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (Via San Domenico 11, tel 011/4436927) Or. mar-dom 11-19, lun chiuso. Mostre: «Bushi – Ninja e Samurai», «Nothing is real». Quando i Beatles incontrarono l’Oriente». La biglietteria chiude un’ora prima. www.maotorino.it MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata: lun-sab ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLA SINDONE (via San Domenico 28, tel. 0114365832). Or. tutti i giorni 9/12 e 15/19. Ultimo ingr. un’ora prima della chiusura. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE CESARE LOMBROSO (via P. Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DI STORIA NATURALE DON BOSCO DELL’ISTITUTO VALSALICE (viale Thovez 37, 011 6601066). Sab e dom 14,30-18,30. Previa prenotazione lun-ven 9-12,30 e 14,30-18,30. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30; lun 9-14. Ultimo ingresso un’ora prima. MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, 011 853065). Orario: da merc a ven ore 14 -19, sab e dom 11-19 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, martedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (p.le Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Da mar. a dom. 1018. Chiuso il lunedì. Mostre: «Un principe in copertina. Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi» sino all’11 settembre. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, 011 5621147). Or. da mar a dom dalle 10 alle 18 (ult. ingresso ore 17). Visite guidate sab e dom alle 15.30. Mostra «Torino e la Grande guerra 1915-1918» (fino al 22 gennaio ). MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite guidate 10,30, 14,30, 16,30. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab 14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13. MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel. 011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; dom. 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro. www.fondazionetancredidibarolo.com PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501). Collezioni permanenti: lun 11-19; mer-dom 11-19. Mar chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. Mostre: «Da Poussin agli Impressionisti. Tre secoli di pittura francese dall’Ermitage»; «Gioielli Vertiginosi. Ada Minola e le avanguardie artistiche a Torino nel secondo dopoguerra». www.palazzomadamatorino.it PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun chiuso, sab visite 9,30 - 18,10. PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or. ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario: mar-dom 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Lun-ven 9-19, sab 15-19, dom e fest 15-19. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione - Visite serali: museo+redazione+stabilimento. TEMPORARY MUSEUM (c.so Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19. CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.: mar- ven 10-17, sab-dom 10-19, lun chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Mostre: «Fatto in Italia. Dal Medioevo al Made in Italy»; «La Regia Scuderia. Il Bucintoro e le Carrozze Regali»; «Il mondo di Steve Mc Curry». Da mar. a ven. 9-17; sab.-dom. e festivi 9-18.30; lunedì chiuso. Giardini: da mar. a dom. e festivi 9-18.30. PALAZZINA DI CACCIA (p.zza P. Amedeo 7, Stupinigi). Da mar a ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sab, dom e festivi 10-18.30 (ultimo ingresso 18) . Tel. 011/6200634 , www.ordinemauriziano.it [email protected] 12345367318 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 I Cinema Le trame del 25 giugno 2016 AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 rid., militari, under 18, universitari, Io studio; € 5,00 over 60. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto, militari, under 18, Io studio, universitari; € 7,00 over 60 Mother’s Day Sala 1 P 16.00-18.15-21.00 La pazza gioia Sala 2 P 16.00-18.15-21.00 L’uomo che vide l’infinito Sala 3 16.00-21.00 Julieta Sala 3 18.15 CENTRALE ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18 La sposa bambina 16.00-17.50 Borsalino City 19.45 L’uomo che vide l’infinito VO 21.30 (sott.it.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 militare, under 18, universitario; € 5,00 over 6. Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: € 8,00 Int.; € 6,00 Rid. supplemento occhialini € 0,50 Mother’s Day P 15.20-17.40-20.20-22.35 Now you see me 2 - I maghi del crimine P 16.25-20.10-22.30 Conspiracy - La cospirazione P 22.35 La canzone del mare P 14.50-18.40 Jem e le Holograms P 15.20-17.40-20.20-22.35 The Conjuring - Il caso Enfield P 15.00-17.30-20.00-22.35 Angry birds - Il film P 15.00-16.50-18.40-20.30 CLASSICO piazza Vittorio Veneto 5, tel. 01153.63.323. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 rid., Aiace, over, studenti fino a 26 anni, under 14 Laurence Anyways P 17.00-20.15 DUE GIARDINI ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18 Cinque tequila Nirvana P 16.20-18.10-21.45 Julieta Nirvana P 19.55 La pazza gioia Ombrerosse P 16.30-18.45-21.15 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. 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Luce mia Massimo 3 P 22.30 NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militar, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,60 In nome di mia figlia Nazionale 1 16.00-18.00-20.00-22.00 La casa delle estati lontane Nazionale 2 16.00-18.00-20.00 Porno & libertà VM14 Nazionale 2 22.00 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 8,00 int. serale; € 6,00 int. pomeridiano, Militari, Under 18, Universitari, Io studio; € 4,50 over 60; € 27,00 abb. 6 ingr.; € 51,00 abb. 12 ingr.; Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Mother’s Day P 15.15-17.40-20.05-22.30 Angry birds - Il film P 15.30-17.50-20.10 La pazza gioia P 22.30 The Conjuring - Il caso Enfield P 15.00-17.30-20.00-22.30 La pazza gioia 15.30 L’uomo che vide l’infinito 17.50-20.10-22.30 Now you see me 2 - I maghi del crimine 15.00-17.30-20.00-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, Over 60; Abb. 14 € 4,60 Julieta Sala 1 P 16.00-22.00 Tra la terra e il cielo Sala 1 P 18.00-20.00 Segreti di famiglia Sala 2 P 16.00-18.00-20.00-22.00 Un mercoledì di maggioSala 3 P 16.00-18.00-20.00-22.00 THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. The Conjuring - Il caso Enfield Sala 1 P 16.10-19.15-22.20 Now you see me 2 - I maghi del crimine Sala 2 P 16.05-19.00-22.00 Angry birds - Il film Sala 3 P 16.55-19.25-22.05 Kiki & i segreti del sesso Sala 4 P 15.15-17.40-20.10-22.40 Warcraft - L’inizio Sala 5 P 16.30-19.30-22.30 Alice attraverso lo specchio Sala 6 P 16.50 L’uomo che vide l’infinito Sala 6 P 19.35 Conspiracy - La cospirazione Sala 6 P 22.15 Mother’s Day Sala 7 P 16.45-19.40-22.25 Angry birds - Il film Sala 8 P 15.10 Friend Request - La morte ha il tuo profilo Sala 8 P 17.35-20.05-22.35 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,20 int.; € 6,50 rid., ragazzi fino a 14 anni, over 65; € 6,50 Lunedì e Mercoledì; € 5,00 Matinee. Proiezioni 3D: int. € 10,50, rid. € 9,00 Warcraft - L’inizio P 16.35-22.00 L’uomo che vide l’infinito P 19.30 Alice attraverso lo specchio P 16.40-19.25 Friend Request P 22.15 Mother’s Day P 16.30-19.15-22.00 Passo falso P 17.10-19.40-21.50 Pelé P 16.30 Tutti vogliono qualcosa P 19.05 The Conjuring - Il caso Enfield P 21.40 Angry birds - Il film P 16.40 The Conjuring - Il caso Enfield P 16.30-19.05-22.10 Angry birds - Il film P 19.30-21.50 Kiki & i segreti del sesso P 16.45-19.25-22.00 Conspiracy - La cospirazione P 16.50-22.15 The Nice Guys P 19.20 Now you see me 2 - I maghi del crimine P 16.30-19.15-22.10 Jem e le Holograms P 16.45-19.15-21.50 Cinema:Torino e altre visioni AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Riposo CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Chiusura estiva CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881. Riposo ESEDRA via Bagetti 30, tel. 32488.68.183. Perfetti sconosciuti 21.15 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Riposo BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· A CURA DI Daniele Cavalla ANGRY BIRDS - IL FILM Animazione. Regia di Clay Kaytis e Fergal Reilly. Durata: 97 minuti. Le avventure di Chuck, Red e Bomb, uccelli buffi e variopinti che popolano un’isola da sogno. (Massaua, Reposi, Uci, The Space, Ideal) ··· LA CASA DELLE ESTATE LONTANE ··· Commedia drammatica. Regia di Shirel Amitay, con Géraldine Nakache, Yaël Abecassis. Durata: 91 minuti. Nell’Israele del 1995 nella piccola città di Atlit, Cali ritrova le sue due sorelle, Darel e Asia, per vendere la casa ereditatadai genitori. (Nazionale) CINQUE TEQUILA ··· Commedia. Regia di Jack Zagha Kababie, con Luis Bayardo e Eduardo Manzano. Durata: 93’. Arriva dal Messico la storia di tre arzilli ottantenni che intraprendono un movimentato viaggio per esaudire l’ultimo desiderio di un loro compagno di gioco. (Due Giardini, Marx) CONSPIRACY ··· Thriller. Regia di Shintaro Shimosawa, con Al Paci- no e Anthony Hopkins. Durata: 106 minuti. Il rampante avvocato Ben Cahill si ritrova coinvolto in un intricato caso tra un corrotto manager farmaceutico e uno dei soci del suo studio legale. (Ideal, Lux, Massaua, Uci) JULIETA ···· Drammatico. Regia di Pedro Almodóvar, con Emma Suarèz e Adriana Ugarte, Durata: 98 minuti. Nella lunga lettera che scrive alla figlia, la madrilena Julieta ricorda i momenti principali della sua vita. Dal romanzo di Alice Munro. (Ambrosio, Due Giardini, Romano, Fratelli Marx, Uci, The Space) IN NOME DI MIA FIGLIA ···· Drammatico. Regia di Vincent Garenq, con Daniel Auteuil e Sebastian Koch. Durata: 87 minuti. Nel 1982 la giovane figlia del francese André Bamberski muore mentre è in vacanza in Germania con madre e patrigno: convinto che non si sia trattato di un incidente, comincia un’indagine che si protrarrà per anni. Da una storia vera. (Nazionale) GLI INVISIBILI ···· Drammatico. Regia di Oren Moverman, con Ri- chard Gere e Jena Malone. Durata: 117 minuti. George è un senzatetto che vaga per le strade di una New York indifferente e cerca rifugio al Bellevue Hospital, il maggior centro di accoglienza per barboni di Manhattan. Dall’autore di «Oltre le regole». (Massimo) KIKI E I SEGRETI DEL SESSO ··· Commedia. Regia di Paco León, con Natalia de Mo- lina. Durata: 102 minuti. Cinque storie d’amore e di bizzarre fantasie sessuali. (Eliseo, Lux, The Space, Uci) LAURENCE ANYWAYS ···· Commedia drammatica. Regia di Xavier Dolan, con Melvil Poupaud e Suzanne Clément. Durata: 159 minuti. Montréal, Canada, 1989. Lo stimato professore Laurence confessa alla fidanzata di essere nato nel corpo sbagliato. Dall’autore del pluripremiato «Mommy». (Classico) MA MA TUTTO ANDRA’ BENE ··· Drammatico. Regia di Julio Medem, con Penelope Cruz e Luis Tosar. Durata: 111 minuti. Dalla Spagna, la storia pluripremiata in patria che descrive le vicissitudini di una donna alle prese con una grave malattia. (Eliseo, Greenwich) MOTHER’S DAY Commedia. Regia di Garry Marshall, con Jennifer Aniston e Julia Roberts. Durata: 118’. Dal regista del campione d’incassi «Pretty woman», la storia di alcune donne che si incrociano nella settimana prima della festa della mamma. (Ambrosio, Ideal, Reposi, Uci, Space) ··· Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia BARDONECCHIA CUORGNÈ SABRINA 012299.633. Angry birds - Il film Conspiracy - La cospirazione Now you see me 2 - I maghi del crimine MARGHERITA 0124657.523. La pazza gioia 17.30 20.30 22.30 BEINASCO THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACIvia G. Falcone, tel. 892111. Angry birds - Il film Sala 1 16.10-18.40-21.10 The Conjuring - Il caso Enfield Sala 2 16.00-19.05-22.00 Warcraft - L’inizio Sala 3 16.40-19.35-22.20 Mother’s Day Sala 4 16.30-19.10-21.50 Jem e le Holograms Sala 5 17.00-19.40-22.20 Now you see me 2 Sala 6 16.25-19.20-22.15 Friend Request Sala 7 15.35-17.45-19.55 The Nice Guys Sala 7 22.10 Alice attraverso lo specchio Sala 8 15.45-18.25 The Conjuring - Il caso Enfield Sala 8 21.00 Angry birds - Il film Sala 9 17.15 Conspiracy - La cospirazione Sala 9 20.10 CARMAGNOLA ELIOS. Julieta 21.00 CHIERI SPLENDOR via XX Settembre 6, tel. 01194.21.601. L’uomo che vide l’infinito 21.15 COLLEGNO CINEMA PARADISO piazza Bruno Trentin 1. Angry birds - Il film 10.30-12.25-14.25-16.2518.25-20.25 CHIVASSO POLITEAMA 01191.01.433. In nome di mia figlia 20.10-22.05 IVREA PINEROLO BOARO 0125641.480. Now you see me 2 - I maghi del crimine POLITEAMA 0125641.571. Angry birds - Il film HOLLYWOOD 0121201.142. In nome di mia figlia The Neon Demon MULTISALA 0121393.905. The Conjuring Italia 200 Angry birds - Il film Italia 500 RITZ 0121374.957. Ma ma - Tutto andrà bene Conspiracy - La cospirazione 20.00-22.15 18.30-21.00 MONCALIERI UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Mother’s Day P 17.00-19.45-22.30 Passo falso P 17.00-19.30-22.00 Kiki & i segreti del sesso P 17.15-19.50-22.20 La canzone del mare P 17.00 The Conjuring - Il caso Enfield P 18.45-22.00 The Conjuring - Il caso Enfield P 17.30-21.00 Ma ma - Tutto andrà bene P 19.30 Friend Request P 17.10-22.20 Pelé P 17.00-19.40 Miami Beach P 22.20 The Nice Guys P 19.40-22.15 Now you see me 2 - I maghi del crimine P 18.30-21.30 Angry birds - Il film P 17.00-19.30-22.00 Angry birds - Il film 3D P 17.30 Angry birds - Il film P 20.00 Tutti vogliono qualcosa P 22.25 Warcraft - L’inizio P 17.00-22.25 La pazza gioia P 19.50 Angry birds - Il film P 17.10 Conspiracy - La cospirazione P 19.40-22.15 X-Men: Apocalisse P 19.10-22.10 CONDOVE PIANEZZA CONDOVE piazza Martiri della Libertà 13, tel. 01196.44.128. Angry birds - Il film 16.30-18.30-21.00 LUMIERE 01196.82.088. Conspiracy - La cospirazione Teatri 21.30 Now you see me 2 - I maghi del crimine The Conjuring - Il caso Enfield Angry birds - Il film 16.00-18.05-20.20-22.25 16.00-18.30-21.00 16.00-18.10-20.15-22.25 15.30-17.25-19.20-21.15 20.30 22.30 P 20.00-22.30 P 20.30-22.30 20.15 22.30 PIOSSASCO IL MULINO - UNIVERSITY FRIENDLY 01190.41.984. Angry birds - Il film 18.30-20.30 SAUZE D’OULX SAYONARA 0122859.652. Angry birds - Il film The Conjuring - Il caso Enfield 17.30 21.15 SETTIMO TORINESE PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. The Conjuring - Il caso Enfield Sala 1 16.30-19.50-22.30 Now you see me 2 Sala 2 16.00 L’uomo che vide l’infinito Sala 2 18.15-20.30-22.40 Angry birds - Il film Sala 3 15.20-17.30-20.00 Julieta Sala 3 22.15 VENARIA SUPERCINEMA 01145.94.406. Alice attraverso lo specchio Julieta Now you see me 2 - I maghi del crimine The Conjuring - Il caso Enfield Angry birds - Il film Conspiracy - La cospirazione P P P P P P 15.30 17.45 20.10-22.30 15.30-17.30-20.00-22.30 15.30-18.00-20.30 22.30 salborgone16/I,tel.0118399929. Sono aperte le iscrizioni allo stagediAttitudinimotivazionalitenuto da Augusto Grilli per il mese di luglio. Nel mese di giugno saggidivariescuoledidanza,musica e teatro. Alfateatro dispone ancora di giornate per eventuali affitti . E’ in preparazione il cartellone della prossima 27°stagione teatrale23016/2017 ALFIERI piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800. È iniziata la campagna abbonamenti per tutti i cartelloni 2016-17 nei Teatri Erba, Alfieri e Gioiello, con prezzi promozionaliperchiacquistaentroil10luglio. Invenditabiglietti singoli per la rassegna Piemonte in scena, Festival Cultura ClassicaeFestivalOperetta.Scoprialle biglietterie Torino Spettacoli il programma della 11° edizione del Festival “Ferie di Augusto” a Benevagienna CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Martedì 28 inizio vendita nuovi abbonamenti Posto fisso Teatro Carignano. Proseguono le conferme abbonamento Posto fisso Teatro Cari- Woody Harrelson. Durata: 129 minuti. I Quattro Cavalieri mettono in scena un numero sensazionale organizzato insieme a un Fbi: obiettivo degli illusionisti, un corrotto magnate della tecnologia. Seguito del successo internazionale di tre anni orsono. (Ideal, Reposi, Massaua, Lux, Uci Cinemas, Eliseo, The Space) PASSO FALSO ···· Drammatico. Regia di Yannick Saillet, con Pascal El- bé e Laurent Lucas. Durata: 78 minuti. Dopo essere sopravvissuto ad una missione in Afghanistan, un sergente francese, unico sopravvissuto della sua pattuglia, resta bloccato in un deserto con un piede incastrato su una mina mentre il nemico si avvicina. (Fratelli Marx) LA PAZZA GIOIA ···· Commedia drammatica. Regia di Paolo Virzì, con Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi. Durata: 118 minuti. Dall’autore de «La prima cosa bella» e «Il capitale umano», la storia dell’amicizia che nasce tra Donatella e Beatrice, in fuga dalla comunità per donne con disturbi mentale. (Ambrosio, Due Giardini, Fratelli Marx, Reposi, Massimo, Uci, The Space) SEGRETI DI FAMIGLIA ··· Drammatico. Regia di Joachim Trier, con Isabelle Huppert e Gabriel Byrne. Durata: 107 minuti. Un’importante mostra a New York celebra la fotografa di guerra Isabelle Reed: per organizzare l’archivio materno, il figlio maggiore Jonah torna nella casa di famiglia con il fratello adolescente, Conrad, e il padre, Gene, un professore di liceo. Scopriranno i segreti di Isabelle. (Romano) LA SPOSA BAMBINA ···· Drammatico. Regia di Khadija Al-Salami. Durata: 99 minuti. Nello Yemen, una bambina di dieci anni entra in un’aula di Tribunale e dice al giudice «Voglio il divorzio». Il marito ha 30 anni. Da una storia vera. (Centrale) THE CONJURING ··· Horror. Regia di James Wan, con Patrick Wilson e Vera Farmiga. Durata: 133’. Seconda avventura cinematografica per gli investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren; alle prese con una madre single che vive in una casa infestata da spiriti maligni. Dall’autore di «SawL’enigmista». (Ideal, Reposi, Massaua, Uci, Space) del 25 giugno 2016 AGIESSE - ALFA TEATRO via Ca- NOW YOU SEE ME 2 ··· Azione. Regia di Jon Chu, con Jesse Eisenberg e THE NICE GUYS gnano e la vendita abbonamento Premium, abbonamenti - senza l’assegnazione dei posti - 7 Spettacoli a scelta, 10 Spettacoli a scelta, 12 Spettacoli a scelta, nuovo abbonamento [TO]BIKE, abbonamento Teatro e Danza, abbonamenti e biglietti Torinodanza CASA TEATRO RAGAZZI E GIOVANI corso G. Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. The Children’s World spettacoli dal mondo per tutti. Arena: Oggi ore 18 Milo e Olivia presentano Les Jolies fantastiques. COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 01166.98.034.Oggialleore20.45 SaggiodellaScuolaMellyDance. Sono in vendita i biglietti per Mercoledì 5 ottobre Red Bull Flyng Bach. Lunedì 14 e Martedì 15 novembre An evening with king crimson ERBA corso Moncalieri 241, tel. 011 66.15.447. È iniziata la campagna abbonamenti per tutti i cartelloni 2016-17 nei Teatri Erba, Alfieri e Gioiello, con prezzi promozionaliperchiacquistaentro il 10 luglio. In vendita bigliet- ti singoli per la rassegna Piemonte in scena, Festival Cultura Classica e Festival Operetta GIOIELLOTEATROviaCristoforoColombo31bis,tel.0115805768.Èiniziata la campagna abbonamenti per tutti i cartelloni 2016-17 nei Teatri Erba, Alfieri e Gioiello, con prezzi promozionali per chi acquista entro il 10 luglio. In vendita biglietti singoli per la rassegna Piemonte in scena, Festival Cultura Classica e Festival Operetta GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via Rossini 8, tel. 800.235.333. Martedì 28 inizio vendita nuovi abbonamenti Posto fisso Teatro Carignano. Proseguono le conferme abbonamento Posto fisso Teatro Carignano I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferino 4. Prelazione e rinnovo abbonamenti posti numerati per stagione autunnale 2016 presso Teatro Alfieri, tel. 0115623800.Inaugurazionestagione: Luna tu... Selezione di arie dalle operette più amate con Susy Picchio soprano, Fulvio Massa baritono, Massimiliano Brizio pianoforte LAVANDERIA A VAPORE c. Pa- MONTEROSAviaBrandizzo65,tel. TANGRAM TEATRO via Don Orio- strengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. Stage internazionale di danza. Acqui Terme 3 luglio - 3 agosto. Docentiospiti:JamesUrbain,Veli-Pekka Peltokallio, Josè Reches LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16, tel. 0161 840.796. Domani 26 giugno ore 17 al TeatroSocialediBalmuccia(VC)spettacoloinauguraledellaNonaEdizione del Festival Itinerante Europeo di Teatro di Figura EuroPuppetFestiValsesia. La compagnia Teatrino dei fondi presenta lo spettacolo Pinocchio e poi. Per un pubblico dai 3 anni in poi 01123.04.153.Inquestomesesaggi delle scuole di Teatro e saggi di Danza di fine anno. E’ in allestimento la stagione teatrale e cinematografica 2016/2017. OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel. 011 73.99.833. Per il progetto Metropolitan ArtArte Contemporanea per una Metropoli, sei percorsi turisticoculturali da Porta Susa al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, alle Officine Caos de Le Vallette a Torino e ritorno. Tre week end in giugno: sabato 25 e domenica 26, ore 18, ore 23 MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATROSTABILETORINO PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Stagione d’Opera 2016-2017: via Pastrengo 88, tel. 800235333. Martedì 28 giugno inizio venditanuoviabbonamentiPostofisso TeatroCarignano.Proseguonole conferme abbonamento Posto fisso Teatro Carignano e la venditaabbonamentoPremium,abbonamenti-senzal’assegnazione dei posti - 7 Spettacoli a scelta, 10 Spettacoli a scelta, 12 Spettacoli a scelta, nuovo abbonamento [TO]BIKE, abbonamento Teatro e Danza, abbonamenti e biglietti Torinodanza Labohème,SansoneeDalila,West Side Story, La bella addormentata, Pagliacci, Katia Kabanova, ManonLescaut,L’incoronazione di Dario, Il flauto magico, Macbeth. Prenotazione nuovi abbonamenti fino al 29/7 TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161.Èinallestimentolastagioneteatrale2016/2017.Inquesto periodo saggi scolastici, di danza e recitazione ne 5, tel. 011 338.698. Martedì 5 Luglio ore 12:30 presso il Circolo dei lettori di Torino – Conferenza stampa di presentazione del Festival Teatro & Letteratura 2016 TEATROAGNELLIviaSarpi111,tel. 011 30.42.808. Informazioni sull’attività di Assemblea Teatro www.assembleateatro.com TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello32,tel.011257.881.Giugno 2016 saggi di fine corsi Info e prenotazioni: [email protected],tel. 011257881 e presso la cassa del teatroinviaSospello32/c(damar a sab ore 16-19) TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141. Stasera ore 21, al Teatro Agnelli in Via Paolo Sarpi 111, Saggio di fine anno degli allievi delCentrodanzaL’ArabaFenice, in “Ciak si gira” TEATRO REGIO. Ore 11 - 11.45 15 - 15.45 Al Regio dietro le quinte, visite guidate. Ore 20 Carmen di G. Bizet. A. Fisch direttore. RegiadiM.Hartmann.Orchestra eCorodelTeatroRegio.ConV.Simeoni, R. Aronica, M. Sicilia, L. Grassi. Repliche fino al 3/7 ··· Azione. Regia di Shane Black, con Russell Crowe e Ryan Gosling. Durata: 99’. Nella Los Angeles degli anni Settanta un investigatore privato e un detective senza scrupoli si alleano per risolvere una complicata inchiesta. Dirige lo sceneggiatore di «Arma letale». (Uci, Greenwich) THE NEON DEMON ··· Drammatico. Regia di Nicolas Winding Refn, con Elle Fanning e Jena Malone. Durata: 110 minuti. Jesse si trasferisce a Los Angeles in cerca di fortuna come modella: si troverà coinvolta in un gioco ambiguo e molto pericoloso. Dall’autore di «Drive». (Uci, Space, Greenwich) TRA LA TERRA E IL CIELO ···· Commedia drammatica. Regia di Neeraj Ghaywan, con Richa Chadda. Durata: 103 minuti. A Benares in India, città sacra sulle rive del fiume, Deepak si innamora di una ragazza che appartiene a una casta diversa dalla sua mentre Devi, una giovane studentessa, è tormentata dal senso di colpa per la scomparsa del suo primo amante. (Romano) TUTTI VOGLIONO QUALCOSA ··· Commedia. Regia di Richard Linklater, con Austin Amelio e Temple Baker. Durata: 116 minuti. Dall’autore del caso «Boyhood», le avventure universitarie del texano Jake negli anni Ottanta. (Ideal, Greenwich) UN MERCOLEDI’ DI MAGGIO ···· Commedia drammatica. Regia di Vahid Jalilvan. Durata: 103 minuti. Un mucchio di gente viene radunata in una piazza di Teheran da un singolare annuncio sul giornale: la polizia interviene per dispedere la folla. (Romano) L’UOMO CHE VIDE L’INFINITO ··· Commedia drammatica. Regia di Matt Brown, con Dev Patel e Jeremy Irons. Durata: 108 minuti. Da una storia vera, il rapporto di amicizia che nasce a Cambridge agli inizi del ’900 tra un genio della matematica originario dell’India e un eccentrico professore. (Uci, Reposi, Eliseo, Marx, Centrale, Ambrosio) 12345316 78981A36B3CDECFA362 LA STAMPA 1234534634137839A39B38C3DE3FE3FB313B9 LA STAMPA SABATO 25 GIUGNO 2016 Il tempo Ancora caldo, ma tornano i temporali al Nord; più fresco da domani LE PREVISIONI DI OGGI SITUAZIONE Il promontorio dell’alta pressione africana che ha portato caldo estivo al CentroNord tende a ritirarsi favorendo l’ingresso di aria più umida che attiverà temporali al Nord; nel contempo al Sud l’instabilità temporalesca andrà ad attenuarsi. NORD Al mattino soleggiato a parte qualche addensamento sulla costa ligure e sul Nord Piemonte; nubi in aumento dai rilievi piemontesi e valdostani con temporali sparsi, in accentuazione nel pomeriggio, in estensione a zone piemontesi a Nord del Po, alta Lombardia e Triveneto. IN EUROPA Il Sole CENTRO Condizioni soleggiate al mattino con nubi sparse sui rilievi; nel pomeriggio addensamenti in accentuazione sui rilievi abruzzesi con qualche temporale a carattere sparso. Venti deboli o moderati da Nord-Ovest, con rinforzi sulla Sardegna e sul Tirreno. Mari poco mossi o mossi. SUD In prevalenza soleggiato al mattino, ma con addensamenti sulla Sicilia orientale; in giornata soleggiato con più nubi sulle zone interne della Campania, Calabria e Sicilia, associate a locali temporali, in particolare su Maiella, Irpinia e zona etnea in Sicilia. Sorge alle ore 05.34 Culmina alle ore 13.13 Tramonta alle ore 20.52 Orari medi Italia La Luna ULTIMO QUARTO Si leva Cala alle ore alle ore 10.42 --.-27 GIU SOLE NUVOLOSO POCO NUVOLOSO COPERTO DOMANI VARIABILE Tempo .69 . PIOGGIA DEBOLE-MODERATA PIOGGIA INTENSA TEMPORALE NEBBIA NEVE VENTO MARE CALMO POCO MOSSO MARE MOSSO Peggiora il tempo sull’Europa Centrale, con piogge e rovesci più estesi e intensi sulla Germania, ma sparsi anche tra la Francia, i Paesi Bassi e l’Olanda. Qualche passaggio nuvoloso in contesto soleggiato sulla Penisola iberica e più nuvoloso sul Nord Europa. Soleggiato su Est Europa, Balcani e Russia. MARE AGITATO Le precipitazioni attese oggi LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE Stazionarie, ma in calo all’arrivo dei temporali al Nord. Trento Trieste 21 30 Aosta Milano 22 34 18 31 25 31 24 29 Bologna 22 32 Torino 22 34 Venezia Genova 21 27 Firenze Ancona 21 33 Perugia 20 33 17 31 Al Nord tendenza a temporali pomeridiani tra spazi soleggiati; al Centro-Sud soleggiato con qualche temporale su interno Abruzzo. DEBOLI L‘Aquila Roma Campobasso 22 35 DOPODOMANI 18 32 Foggia FORTI MOLTOFORTI Vigilanza meteo di oggi e domani 24 35 Bari Napoli 23 27 21 32 Alghero MODERATE Temporali dal pomeriggio dal Nord-Ovest a Lombardia e Nord-Est. 18 30 Potenza 18 28 19 28 Cagliari Catanzaro 21 36 20 31 Palermo Reggio Calabria 22 32 22 28 Catania 20 30 Instabilità temporalesca tra Lombardia e Nord-Est, più soleggiato al Nord-Ovest e al Centro-Sud. NESSUNA MODERATA ELEVATA ESTREMA Possibili nubifragi tra Piemonte, Valle d’Aosta e Triveneto. Acura di www.nimbus.it Sabato Al mercato Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa CITTÀ ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON MIN °C MAX °C OGGI 16 19 30 27 24 26 16 7 12 26 21 18 10 14 24 33 17 24 30 26 5 19 32 24 18 27 3 28 16 13 18 30 24 20 27 22 20 35 32 48 33 34 30 26 15 24 31 25 33 18 25 29 44 30 34 35 38 19 29 46 33 26 34 13 32 31 20 30 40 38 29 31 29 29 CITTÀ AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLIN BERNA BRATISLAVA BRUSSELS BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTAMBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA MIN °C MAX °C OGGI 14 23 21 21 19 16 22 15 22 22 18 11 12 15 21 14 11 21 17 19 15 15 23 21 10 22 17 18 20 19 16 22 22 22 17 21 19 36 28 32 29 22 34 17 34 34 21 16 16 24 31 24 18 32 32 30 18 16 36 30 13 35 31 24 30 26 24 36 36 34 31 32 Con le pesche arriva l’estate tabacchiere, nettarine o “patanù” CARLO BOGLIOTTI D etto nelle settimane scorse dei problemi che avrebbe avuto soprattutto la frutta in quest’annata che è iniziata in maniera difficile – vedi i buchi di mercato ciclici sulle albicocche o la scarsa qualità delle ciliegie – quest’oggi possiamo sciogliere le riserve sulle pesche. Il caldo che già da un po’ impazza al Sud e più recentemente ha avvolto anche le regioni settentrionali ha concesso alle pesche buoni livelli di maturazione. Se anche non parliamo di quantità eccezionali, ma comunque nella norma, siamo in piena stagione per le pesche provenienti dal Centrosud, che arrivano finalmente buone, comunque accettabili per gli standard stagionali, al contrario di quanto non sia avvenuto fino agli ultimi giorni. Completano il quadro le varietà precoci che si iniziano a raccogliere anche al Nord (Emilia Romagna, Veneto, Piemonte); un settentrione che con il passare del tempo avrà anche a disposizione maggiori quantità di prodotto locale. Ci vorranno, infatti, un paio di settimane per le varietà più classiche, fino a un mese per le saluzzesi, tradizionalmente quelle che chiudono la campagna e si protraggono ad agosto inoltrato. In ogni caso possiamo iniziare a comprare pesche, anche le nettarine e le tabacchiere più schiacciate e decisamente delicate. Buona la qualità delle nettarine, quelle senza peluria («nude», si dice in piemontese: «patanù») che scontano sempre il fatto curioso per cui il mercato europeo riconosce in esse un prodotto di seconda categoria quando in realtà sarebbero migliori. Se infatti sono «sporcate» sulla buccia da cospicui puntini bianchi il mercato ufficiale le tratta come una seconda scelta mentre questi puntini indicano alti gradi di concentrazione zuccherina che le rendono più dolci. Costeranno meno, come costano un po’ meno le più piccole: da un euro e 50 fino a due. Per le pesche più grosse e più «pulite» si arriva fino a due euro e 50 e anche tre euro al chilo, indifferentemente dalla varietà, siano esse le comuni, le nettarine (vanto emiliano romagnolo) o tabacchiere (dette anche saturnine). Ci sono anche le percoche, con la buccia verde-gialla, più interessanti per l’industria alimentare. Fresche, sciroppate, in macedonia, col gelato e in una torta: scegliete il modo migliore per trovare sollievo dalla calura che inizia a farsi sentire. Già, perché ora si può dire sia davvero arrivata l’estate. www.slowfood.it 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI AL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. AL SABATO, NELLE PROVINCE DI BIELLA E VERCELLI, LA STAMPA E «OGGI» €2,00 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE: € 1,20 CON «PRIMO PIANO MOLISE»; € 1,30 CON «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA»; € 1,40 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA»; C 1,50 CON «PRIMA PAGINA REGGIO». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00. 1234534634137839A39B38C3DE3FE3FB313B9 F47416338A632 LA STAMPA