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Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 CNS/CBPA-NA/129/08, valida dal 07/04/2008 - Mensile - Euro 0,10 Numero 6 Novembre - Dicembre 2013 ISSN 2039-8964 IL Consulente DEL LAVORO Pubblicazione mensile dell’Ordine e dell’Ente di Previdenza dei Consulenti del Lavoro 2014 Alba di una nuova Italia? NUMERO 6 ANNO XIV NOVEMBRE / DICEMBRE 2013 mario som Chiuso in redazione il 26 novembre 2013 editoriale 2 2014, far ripartire la produttività di Marina Calderone politica 4 UN MINISTRO “SEMPLICE” Intervista a Gianpiero D’Alia A cura di Tommaso Siracusano 6 L’OSSERVATORIO DI CATEGORIA A SUPPORTO DEL paese 8 ZONE FRANCHE URBANE OUT PER I PROFESSIONISTI A cura di Sergio Giorgini caro onorevole 10 CARO ONOREVOLE A cura di Rosario De Luca lavoro 11 LAVORATORI IN TRASFERTA O TRASFERTISTI? A cura di Luca De Compadri enpacl 12 I VANTAGGI DELLA CONTRIBUZIONE MODULARE Come costruire la propria pensione in modo flessibile e volontario professione 14 LA CONSULTA APPROVA LE LINEE PER IL 2014 A cura di Giuseppe Buscema e Vincenzo Germinara dossier 15 Direttore Responsabile Marina Calderone Tirocini formativi, regione per regione A cura di Anna Maria Ermacora e Silvia Donà Coordinatore Redazionale Rosario De Luca Coordinatore Editoriale Romano Benini professione 24 Segretaria di redazione IL CONDOMINIO OCCUPATO A cura di Sergio Stelitano Sara Bardeggia LA CERTIFICAZIONE DEI CONTRATTI BLOCCA LE SANZIONI A cura di Francesco Duraccio Paola Cogotti, Anna Maria Ermacora, LA MEDIAZIONE TORNA OBBLIGATORIA A cura di Alfio Catalano Teleconsul Editore Spa 29 FORMAZIONE, IL RIEPILOGO DI FINE ANNO A cura di Silvia Bradaschia Tel/fax 081/3176326 30 UNIVERSITA’ A DOMICILIO La nuova convenzione tra la Fondazione Studi e la Link Campus University 25 27 31 33 34 36 IL PATTO DI STABILITA’ FRENA L’ECONOMIA Anche i Comuni virtuosi con i rubinetti chiusi: il caso di Bastia Umbra Ufficio Stampa Silvia Bradaschia, Giuseppe Buscema, Tommaso Siracusano, Vincenzo Summa Coeditore Via Nazionale delle Puglie, 25/bis 80013 Casalnuovo di Napoli (NA) E-mail: [email protected] Concessionario della pubblicità Fondazione Studi Via Cristoforo Colombo, 456 - 00145 Roma Tel: 06/5964901 Fax: 06/5405012 [email protected] Impaginazione grafica KStone srl Via Copenaghen, 40 - 00144 Roma CASI E QUESITI, PAROLA AGLI ESPERTI A cura di Enzo Summa [email protected] - www.kstone.it OGGI TWITTIAMO DI LAVORO A cura di Paola Cogotti Sede Legale: Via Toledo, 106 - 80134 Napoli Tctutor, L’APPRENDISTATO A PORTATA DI CLICK Stampa ArtiGrafiche Italo Cernia srl Stabilimento: Via Capri, 67 - 80026 Casoria (Napoli) Registrazione del Tribunale di Roma n.00448/99 del 4/10/1999 Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 CNS/CBPA-NA/129/08, valida dal 07/04/2008 2 EDITORIALE MARINA CALDERONE, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e Presidente del Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi Professionali giovani colleghi. Per questo, infatti, abbiamo rivisto con occhio critico il percorso seguito dalla categoria finora, sia per apprezzare i traguardi raggiunti, sia per spingerci ad osare di più e a guardare oltre senza aver paura di cambiare. Quest’anno ci ha insegnato che come professionisti dobbiamo metterci in gioco ancora una volta, porci al servizio dei cittadini e del Paese per far comprendere ai nostri interlocutori che in questo momento di grandi sacrifici è importante non sprecare tempo e risorse, ma avvalersi dell’importante ruolo di terzietà svolto dalle professioni a favore del rispetto delle regole. Noi siamo una garanzia per lo Stato e un’assicurazione per la collettività, sappiamo porci di fronte ai cambiamenti in maniera F ine anno è sempre un momento di riflessione e di pianificazione delle attività future. Riflessione su quanto accaduto, o non accaduto, nel corso dei mesi precedenti. Lo sguardo di tutti noi è rivolto al futuro, a questo 2014 che si affaccia impaurito e timido, carico di promesse e di attese che difficilmente però potrà soddisfare. Il 2013 è stato un anno particolarmente complesso ed impegnativo , che ci ha portato a conoscere e a gestire profondamente la crisi già nei nostri studi e che ha cambiato radicalmente il nostro modo di operare e di rapportarci alle questioni legate al mondo del lavoro. Come professionisti siamo intervenuti più volte, partendo dal Professional Day di inizio anno fino alla Summer School di agosto, passando per il Festival del Lavoro di Fiuggi, per ribadire l’importanza del nostro ruolo sociale e per sottolineare l’impegno che mettiamo ogni giorno nel nostro lavoro così come l’attenzione per le problematiche e le perplessità riscontrate dai nostri camaleontica, tenendoci sempre pronti ad usare il nostro spirito di adattamento e di miglioramento anche quando ci prospettano soluzioni poco congeniali al nostro modo di lavorare. Si parla spesso di varare una nuova politica dello Stato fatta di tagli agli sprechi, di maggiore rigore e responsabilità, ma una vera spending review non può esserci se non viene pensata in un’ottica di rinascita e sviluppo del Paese. Gli strumenti utilizzati finora per cercare di combattere l’evasione fiscale non risol- IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 3 vono quello che è il vero ostacolo alla crescita della nostra economia; bensì creano ulteriori difficoltà e maggiori costi a professionisti, imprese e cittadini, alimentando la spirale recessiva. Le risorse trovate finora sono insufficienti per ridurre in maniera incisiva il costo del lavoro. Gli incentivi a termine, infatti, non bastano; bisogna tornare a produrre. Senza una vera semplificazione e una riduzione di oneri ed adempimenti a carico delle aziende e dei lavoratori non si agevola alcun tipo di ripartenza e, quindi, nessuna nuova opportunità per il mercato del lavoro. C’è bisogno di interventi strutturali e di una riorganizzazione del mondo della formazione e delle Università, che devono sempre più entrare in sinergia con il mondo professiona le per costruire un percorso comune che incoraggi i giovani a prepararsi al meglio per entrare nel mondo del lavoro. Siamo consapevoli che il 2014 sarà un anno complesso, in cui dovremo fare ancora i conti con la crisi, ma nonostante questo continueremo a seguire il nostro percorso di crescita della categoria, a rafforzare il nostro impegno e i valori in cui crediamo e che rappresentiamo. Per questo come Consulenti del Lavoro dobbiamo fare ancora una volta un’opera di sensibilizzazione sociale attraverso la nostra attività di sostegno alle aziende e ai lavoratori, che si sostanzia nella tutela dei diritti delle persone, nell’impegno civile, nella sensibilità e nella responsabilità. Noi siamo pronti ad assumere ulteriori funzioni importanti e delicate, anche nel campo dell'asseverazione e della certificazione. Ma non siamo più disponibili a fornire gratuitamente il nostro apporto, avendo in cambio solo la deprecabile etichetta di "evasori a prescindere". Il mio augurio è proprio quello di continuare a rappresentare nel nostro lavoro le questioni in cui crediamo e che ci stanno a cuore. Siamo forti nei numeri, nell’identità culturale, ma soprattutto nel comune sentire perché siamo una categoria unita e virtuosa, che continuerà il suo cammino aspettando l’alba di un nuovo anno. La Presidente Calderone ha espresso la vicinanza e la solidarietà del Consiglio Nazionale dell’Ordine e di tutta la categoria ai colleghi e cittadini della Sardegna colpiti dalla violenta alluvione del 18 novembre scorso. La Presidente ha ribadito la necessità di mettere in moto scelte coraggiose per affrontare uno scenario critico come quello attuale, che permetta di superare la crisi e di continuare a fare impresa nonostante un costo del lavoro elevato, una burocrazia farraginosa e i crediti che arrivano con il contagocce. “Per la Sardegna, così come per le altre regioni d'Italia in grossa difficoltà, una svolta possibile viene dall’introduzione della Zona Franca” ha sostenuto la Presidente durante un convegno organizzato a Cagliari dall’associazione AIDDA - Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda - “nella quale sperimentare nuove forme di rapporti di lavoro. Ma se non si taglia la spesa pubblica, unico settore finora rimasto fuori da tagli, non si libereranno risorse per ripartire. La soluzione sta nel prendere decisioni strategiche su riforme strutturali, che possano dare sostegno alle realtà produttive locali e rilanciare di conseguenza l’economia del Paese". IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 INTERVISTA 4 L’INTERVISTA CHI È GIANPIERO D'ALIA Avvocato cassazionista, dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006 è stato Sottosegretario all’Interno nel Governo Berlusconi III. Eletto Senatore nel 2008, nel 2013 torna alla Camera dei Deputati diventando vicecapogruppo vicario del gruppo di Scelta Civica per l’Italia. E’ l’attuale Ministro per la Pubblica Amministrazione nel Governo Letta. Incontro con il Ministro per la P.A. Gianpiero D’Alia a cura di Tommaso Siracusano L ’attenzione del Ministro nei confronti degli Ordini professionali, “cerniera” nel rapporto tra cittadino, imprese e Pa, come li ha definiti, trova conferma nell’istituzione di un tavolo tecnico permanente. Dopo la prima riunione con i rappresentanti del Comitato Unitario degli Ordini Professionali (CUP) abbiamo raccolto il pensiero del Ministro che si occupa di Pubblica Amministrazione e del tema fondamentale delle Semplificazioni, di cui si è fatto paladino e per la cui realizzazione gli Ordini professionali possono giocare un importante ruolo. Ministro D’Alia, la sua azione di governo è stata da subito improntata ad una grande attenzione alla semplificazione della pubblica amministrazione. Quale è il filo conduttore del suo programma di lavoro? E’ necessario partire da un punto fermo: lo straordinario patrimonio di risorse umane e professionali presente nella Pa, mai come oggi da difendere e valorizzare per avere strutture pubbliche più efficienti, moderne e in grado di fornire ai cittadini servizi di qualità. Altro punto di partenza è quello dell’ascolto di chi vive le differenti realtà del Paese ed è destinatario dei nostri interventi: solo il quotidiano confronto con gli imprenditori, le categorie, i rappresentanti delle professioni può mettere nelle condizioni di proporre al Parlamento provvedimenti efficaci e in grado di avere un impatto positivo sul sistema Paese. Considerazioni importanti che mettono al centro dell’attenzione le persone sia nella fase propositiva che di realizzazione dell’attività della pubblica amministrazione. Come consi- dera il rapporto con le imprese? Le imprese sono la grande ricchezza italiana, oggi messa a dura prova da una crisi economica che sta sfibrando il tessuto produttivo. Per dispiegare tutto il proprio potenziale, l’impresa ha bisogno innanzitutto di semplicità nell’approccio con la pubblica amministrazione. Un discorso che vale anche, ad esempio, per le realtà estere che vengono a investire in Italia e spesso rinunciano a farlo, per via della mole spropositata di adempimenti e di rischi alle quali vanno incontro. La burocrazia deve guidare l’impresa al completamento di un percorso nel pieno rispetto delle regole, non opprimere la voglia creativa degli italiani: è su questa direttrice che si orienta tutto impegno di semplificazione, a partire dalle norme contenute nel Dl del Fare e dal ddl all’attenzione del Parlamento. IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 INTERVISTA 5 Una proposta della Categoria Rimangono in vigore le leggi dello Stato nelle materie in cui la competenza è passata alle regioni, fino a che queste ultime non produrranno normativa sulle materie stesse. Art. 117 Costituzione: Tornare alla vecchia stesura Riforma costituzionale del 2001: potestà legislativa generale allo Stato e alle Regioni, posti sullo stesso piano, con attribuzione della competenza per materie specifiche. esclusiva dello Stato; residuale (esclusiva) delle Regioni; concorrente. La potestà assegnata alle Regioni ha creato solo confusione normativa e disomogeneità applicativa particolarmente in materia di lavoro. Notevole difficoltà di individuazione della normativa competente a tutto svantaggio del certezza del diritto. La regionalizzazione ha portato ad una segmentazione territoriale dei rapporti di lavoro, creando spesso delle incomprensibili conflittualità con le norme nazionali. Per dare certezza al diritto ed uniformare i trattamenti normativi tra i lavoratori sul territorio sarebbe necessaria un’unica normativa nazionale assorbente. Competenza ad emanare leggi: La riforma dell’art. 117 del 2001 sta manifestando tutti i limiti di una modalità legislativa affrettata e parziale, in un contesto normativo articolato e già compiuto in sè. La soluzione è il ritorno alla versione dell’art. 117 ante riforma del 2001. Gli Ordini professionali ed i Consulenti del Lavoro in particolare sentono appieno la responsabilità di essere di supporto alla Pubblica Amministrazione e lo fanno peraltro senza incidere sulla spesa pubblica. Riteniamo quindi di non essere destinatari di interventi di Spending Review. Lei cosa ne pensa? Nel decreto sulla Pa divenuto recentemente legge siamo intervenuti per chiarire che gli Ordini professionali in equilibrio di bilancio non sono interessati dalle riduzioni delle dotazioni organiche. Come pensa che Gli Ordini professionali in generale ed i Consulenti del Lavoro in particolare possano essere utili all’azione di governo? Con gli Ordini e con la presidente Marina Calderone è nata una collaborazione che si è concretizzata attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico permanente sulla semplificazione in cui potremo raccogliere e valorizzare l’apporto dei professionisti. Sono sicuro che il contributo del Cup sia in termini di proposte che di costante monitoraggio sull’effettiva applicazione delle norme si rivelerà di grande importanza. IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 OSSERVATORIO MERCATO DEL LAVORO 6 a supporto del Paese Dati, analisi e flussi direttamente dagli studi professionali Ritieni che l’incentivo possa contribuire a risolvere il problema dell’occupazione? No 91% Si 9% Hai inviato all’Inps il modulo informativo “76-2013” per giovani under 30? No 75% Si da 1 a 5 lavoratori 5% Si da 6 a 10 1% I l valore della critica come strumento di sviluppo. L’Osservatorio del Mercato del Lavoro dei Consulenti del Lavoro coinvolge una platea di circa 1 milione di aziende e di 7 milioni di rapporti di lavoro subordinato (dati INPS - Gestione Deleghe), ovvero i soggetti assistiti dai 28.000 Consulenti del Lavoro iscritti all’Ordine e conseguentemente profilati dall’Inps per le obbligatorie attività di intermediazione telematica. L’obiettivo? Elaborare dati per dare un quadro completo delle varie aree di interesse del mercato del lavoro, suddivise per settore e territorio (studio della microarea) per fornire, in ultimo, un’analisi generale della situazione nazionale (ricostruzione della macro-area). L’Osservatorio, inoltre, svolge una funzione di supporto alla politica di programmazione delle aziende. Il fine principale è quello di supportare i Consulenti del Lavoro nella predisposizione di efficaci politiche aziendali per le imprese assistite. Il Panel Nelle attività dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro sono coinvolti strutturalmente 2.000 Consulenti del Lavoro, distribuiti uniformemente sul territorio nazionale, in piccole e grandi realtà, che BONUS Si da 10 a 50 1% Si oltre 50 0% ASSUNZIONI? UN FALLIMENTO Un’ analisi critica e tempestiva al servizio del Paese. Questo il fine dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro, come nel caso della denuncia del flop del bonus assunzioni. Solo un’azienda su quattro ha richiesto l’utilizzo del bonus assunzioni per assumere una unità lavorativa: è questo, in sintesi, il dato che emerge dal sondaggio dello scorso 21 ottobre della Fondazione Studi sulla platea dei Consulenti del Lavoro che, da Nord a Sud, si sono cimentati con l’applicazione del bonus assunzioni voluto dal nuovo Decreto lavoro di agosto. Un’indagine che ha cercato di comprendere quale fosse stato l’appeal del bonus nei confronti delle imprese e quali i risultati dell’attuale situazione lavoro nella marea delle piccole imprese che costituiscono, ad oggi, il 90 per cento del tessuto produttivo italiano. Se il 73% degli intervistati ha riferito che le imprese che assistono non hanno sfruttato il bonus occupazione, gli stessi garantiscono che un aumento del limite di età, dai 29 previsti ai 35 ipotizzati, sarebbe stato più incisivo. IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 OSSERVATORIO MERCATO DEL LAVORO 7 gestiscono nei loro studi rapporti di lavoro di piccole, medie e grandi aziende italiane appartenenti a tutti i comparti lavorativi e che applicano tutti i contratti collettivi vigenti. Finalità dell’Osservatorio • Analisi e monitoraggio del mercato del lavoro a livello regionale e nazionale. • Elaborazioni su banche dati locali e nazionali (ISTAT, INPS, INAIL). • Elaborazioni e analisi dei dati rinvenuti dai monitoraggi, per fornire supporto ai Consulenti del Lavoro e alle imprese assistite. • Attività di monitoraggio per individuare i profili professionali presenti nel territorio. • Attività di monitoraggio per individuare i profili professionali presenti nel territorio di cui le imprese necessitano. • Attività di supporto a livello istituzionale. Giovani, fallisce il bonus assunzioni Incentivi? E' in crisi anche il sommerso (3 novembre 2013) Alcuni ambiti di interesse dell’Osservatorio Con il supporto dei dati forniti dai Consulenti del Lavoro sul territorio è possibile osservare gli effetti occupazionali per i diversi settori (aree di attività) e nelle diverse Regioni. Più in particolare si possono monitorare: • la percentuale di aziende in cassa integrazione e con contratti di solidarietà difensivi ed espansivi oltre che il numero medio dei dipendenti che beneficiano dei corsi o delle politiche di riqualificazione al lavoro; • il numero medio di imprese che conoscono i fondi sia regionali che comunitari; • l’utilizzo effettivo delle varie tipologie di apprendistato attivate verificando i diversi settori in cui è maggiormente concentrato; • l’effettiva conoscenza e utilizzazione da parte delle imprese e dei professionisti delle politiche di semplificazione promosse dal Ministero e da UnionCamere; • i contratti che vengono certificati dalle Commissioni di certificazione divisi per tipologia e settore; • le principali criticità applicative delle norme in materia di lavoro e gli effetti occupazionali delle stesse. IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 ZFU 8 a cura di Sergio Giorgini, Segretario Nazionale CNO L a norma confonde il lavoro autonomo con quello d’impresa. Il Ministero dello Sviluppo Economico con la circolare del 30 settembre 2013, n. 32024 – G.U. n.237 del 9 ottobre 2013, fornisce chiarimenti in merito alla tipologia, alle condizioni e limiti delle agevolazioni fiscali e contributive previste dal regolamento ( CE) regime (“de minimis”), a favore delle piccole e medie imprese e degli studi professionali nelle zone franche urbane e nei territori dei comuni della provincia di Carbonia-Iglesias. L’art. 2 comma 3, della citata circolare, specifica che possono accedere alle suddette agevolazioni gli studi professionali, e più in generale, i professionisti, purché svolgano la loro attività in forma d’ impresa e siano iscritti, alla data di presentazione dell'istanza di agevolazione al registro delle imprese, nel merito, si osserva che la disposizione in esame presenta delle significative incongruenze con le norme generali sulle professioni, che di fatto rendono inapplicabili ai professionisti in questione le agevolazioni di cui sopra. Com’è noto l'esercizio delle professioni intellettuali svolte ai sensi dell’art 2229 e seguente del c.c., costituiscono attività di lavoro autonomo con obbligo dei professionisti d’iscrizione agli albi dei rispettivi Ordini Professionali e non nel registro imprese presso la Camera di Commercio. Le novellate società tra professionisti (STP) di cui al Decreto Ministero della Giustizia 8 febbraio 2013 n. 34 contenente il regolamento in materia di società per l'esercizio di attività professionali regolamentate nel sistema ordinistico, ai sensi dell’art. 10, comma dieci, della legge 12 novembre 2011, n.183 avente ad oggetto l'esercizio di una o più attività Le ZFU sono identificate come aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 ZFU 9 Le agevolazioni, della durata di 5 anni con previsione di graduale phasing out negli anni successivi professionali per le quali sia prevista l’iscrizione in albi, indipendentemente dal fatto che abbiano o no personalità giuridica, non hanno come scopo l’espletamento di compiti propri del professionista, ma soltanto quello di porre a disposizione dei medesimi un apparato di strutture e di mezzi. A tal fine le stesse sono iscritte all’Ordine individuato in base all'attività prevalente e nella sezione speciale del registro delle imprese con solo fini di certificazione anagrafica e di pubblicità. Coerentemente con tale assunto, il legislatore ha imposto che le STP rientrino a pieno titolo sotto il controllo e la disciplina degli Ordini, prevedendo una serie di oneri formali reciproci, mutuati dai rapporti che intercorrono normalmente tra professionista individuale e proprio Ordine di appartenenza. Inoltre, si rileva, che i redditi delle attività professionali svolte individualmente, in forma associata e verosimilmente nelle società tra professionisti (STP) sono qualificati, ai fini fiscali , come reddito di lavoro autonomo ai sensi dell’art. 53 D.P.R. 917/ 86 T.U.I.R. il quale dispone che [“ sono redditi di lavoro autonomo quelli che derivano dall’esercizio di arti e professioni. Per esercizio di arti professioni si intende l'esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, di attività di lavoro autonomo diverse da quelle considerate dal capo VI ( Redditi di Impresa) compreso l’esercizio in forma associata ……”] Ciò posto, è di tutta evidenza che le disposizioni della predetta circolare creano delle discriminazioni a carico dei citati professionisti, in quanto, non si riesce a comprendere come i medesimi possano accedere alle agevolazioni de quo, svolgendo gli stessi attività di lavoro autonomo e non d’impresa, con la conseguenza, di essere iscritti nei rispettivi albi professionali e non nel registro delle imprese. IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 10 Caro Onorevole, di Rosario De Luca Si, sono di nuovo io Non mi dimentico mai di Lei? No, ci può giurare. Anche perché ogni volta che apro i giornali c’è sempre qualcosa che mi fa venire in mente il Parlamento. No, tranquillo. Non mi riferivo a quella sciocca polemicuccia sollevata dal Corriere sui costi di gestione delle Camere. Figurati! A chi vuoi che interessi che un commesso prenda 400mila euri netti e un inserviente 100. Poorelli! E come fanno ad arrivare alla fine del mese. Sono inchieste giornalistiche veramente squallide e incomprensibili. Ah, come se i costi inutili del Paese fossero questi. Sono ben altri ....e anche questi! No, comunque, non la pensavo per queste bazzecole; per questi miliardi e miliardi di euro sperperati e distolti dal mondo dell’impresa e del lavoro. La pensavo invece per tante e tante altre situazioni che stanno emergendo più o meno velatamente. Ma Lei tra Trisu, Tirse, Tarsu, Tuc e Iuc si sta raccapezzando? Ah, attende che la giostra si fermi in modo da capire qual è l’acronimo finale, che resisterà più di qualche mese. Difficile darle torto, anche se a dire il vero Lei dovrebbe spiegarci qualcosa di più su questi argomenti. È o non è il rappresentante del popolo. E se il popolo chiede informazioni, Lei che fa non gliele da? Anche perché ad ogni sigla corrisponde un prelievo per i cittadini e molto salato, peraltro. Vabbè, cambiamo argomento. Mi ric orda u n a cosa, per cortesia. Lei è stato eletto in quest’ultima legislatura? Ah, quindi non ha vissuto in diretta l’epopea del Governo tecnico. Allora, Le racconto qualcosina. Nel 2012 abbiamo avuto una spettacolare legge sul lavoro (chiamarla riforma sarebbe un offesa per i riformisti) ripudiata dagli stessi estensori, che hanno abiurato modificandola all’indomani dell’entrata in vigore. E tutti noi pensavamo che quella fosse la più colossale bufala presa dai tecnici. Beh, ci sbagliavamo e di grosso. Tra le tante amenità dei Salva-Cresci-Paga-Crepa Italia è stato imposto con il solito voto di fiducia l’obbligo del Pos negli studi professionali. Ora, caro Onorevole mio, cosa Le dovrei dire. Che si tratta di un provvedimento ideologico? Ripetiamo da tempo che sui professionisti ordinistici si ragiona solo per ideologia e non per dati di fatti. Che si tratta di un provvedimento inutile? Lo comprende chiunque, anche perché la maggioranza lavora con imprese che non saldano giorno per giorno piccoli importi , ma che pagano con emissione di fattura e bonifico bancario o con assegno. Mica siamo dettaglianti! Che si tratta di un provvedimento populista? Ovviamente, anche perché i limiti di pagamento del bancomat sono risibili e la soglia dei pagamenti in contanti è inferiore a mille euro. Che è di buon auspicio? Eh, si perché magari venissero a pagare col pos, in contanti, con gli spiccioli, con cambiali; con qualunque mezzo utile a saldare gli onorari che invece attualmente sono qualificati come crediti v/ clienti. Da questo mio blaterare ha capito alla fine il perché di questo provvedimento. No?!? Non lo ha capito?!? Ma dai, anche i bimbi lo sanno. Si ricorda l’obbligo introdotto dal governo Monti per i pensionati di aprire obbligatoriamente il conto corrente per poter incassare la pensione? E quello esistente di tracciare tutto con operazioni bancarie? Se li ricorda, anche vagamente? Beh, provi a moltiplicare i 2.300.000 professionisti per il costo di installazione del Pos. Sono miliardi e miliardi. Provi ad aggiungerci il costo delle commissioni bancarie per ogni operazione. Altri miliardi. Non Le sembra un bel regalino (l’ennesimo) fatto alle banche? IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 DICEMBRE-DICEMBRE 2013 INTERVISTA 11 a cura di Luca De Compadri, Coordinatore Redazionale Leggi di Lavoro L a Cassazione con sentenza n. 22796 del 7 ottobre 2013 sancisce definitivamente il principio secondo cui l’astrattezza delle norme giuridiche prevale sul buon senso e sulle effettive esigenze dei lavoratori e delle imprese. In un momento storico in cui il settore impiantistico e dell’edilizia stanno vivendo una depressione senza precedenti, al pari di tutta l’economia, la sentenza menzionata interviene come un meteorite inatteso, inaspettato e soprattutto evitabile. La vexata quaestio si enuclea nella distinzione tra il lavoratore (c.d. in trasferta), che presti la sua prestazione fuori dalla sede di lavoro (art, 51, comma 5 T.U.917/86), ed il lavoratore che sia tenuto per contratto a prestare la propria attività lavorativa in luoghi sempre diversi (c.d. trasfertista , art. 51, comma 6 T.U.917/86). In particolare la normativa (cfr. art. 51, comma 5 cit.) prevede che per quanto concerne le trasferte effettuate fuori dal Comune, nel quale si trova la sede di lavoro, la soglia della imponibilità va individuata nella parte eccedente i 46,48 euro al giorno elevate a 77,47 euro se la trasferta si svolge all’estero. In riferimento ai c.d. trasfertisti (cfr. art. 51, comma 6 cit.) è previsto, invece, che le somme erogate in relazione alle modalità di svolgimento della prestazione siano imponibili nella misura del 50%. La scrittura della norma (art. 51 cit.) così sintetica ed inadeguata a ricomprendere le varie sfaccettature delle realtà empirica dell'istituto, portava lo stesso Ministero del lavoro a dare una interpretazione più razionale e di buon senso dell’istituto medesimo. Sul punto si ricorda la nota n. 25/I/0008287 del 20 giugno 2008 del Ministero del lavoro menzionato, la quale, analizzando i CCNL dell’edilizia e del settore metalmeccanico delle PMI, indicava che ove la trasferta fosse occasionale o temporanea ed il compenso relativo venisse erogato in funzione di ogni singola trasferta e sussistesse (nel contratto individuale e nella dichiarazione di assunzione consegnata al lavoratore) l’assegnazione ad una predeterminata sede di lavoro, il lavoratore avrebbe goduto del trattamento in deroga previsto all’art. 51, comma 5 TU 917/86 vigente, in quanto forfetariamente destinato a coprire in parte le maggiori spese affrontate dal lavoratore medesimo ( Cass. 4346/07). Ulteriormente, il Ministero affermava che l’uni- co criterio per comprendere l’occasionalità e la natura della indennità in questione fosse da individuarsi nell’analisi del contratto individuale e della dichiarazione di assunzione dei lavoratori, nel senso che ove tali atti avessero contenuto il riferimento ad una precisa sede di lavoro, avrebbero reso incompatibile la configurabilità di una fattispecie rientrante nella figura del trasfertista “strutturale”. La sentenza n. 22796 del 7 ottobre 2013 della Suprema Corte ora interpreta l’art. 51 comma 6 TU 917/86 nel senso che, ai fini della qualificazione del lavoratore come “trasfertista”, sia sufficiente che il lavoro del dipendente venga normalmente svolto in luoghi variabili e diversi, rimanendo la sede aziendale utilizzata per la mera predisposizione di quanto occorrente, ogni giorno, prima di partire per i vari cantieri di lavoro. Ne deriva che in virtù di tale interpretazione tutto il settore della cantieristica e della impiantistica, globalmente considerati non potranno più accedere al regime agevolato di cui al comma 5 dell'art. 51 T.U. 917/86, con conseguenze drammatiche, soprattutto in ragione delle inevitabili azioni di recupero contributivo nel termine prescrizionale di cinque anni. Credo sia giunto il momento che con urgenza la politica ponga rimedio ad una quasi inevitabile implosione del menzionato comparto economico dell'edilizia e della cantieristica, non potendo l'economia reale sopportare l'ulteriore peso economico della incapacità di un legislatore che rimane ancorato ad una idea astratta e sospesa del diritto. IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 ENPACL 12 Il Consulente del Lavoro può costruirsi la propria pensione in modo flessibile e volontario L e riforme che si sono succedute negli ultimi anni hanno portato l’ente, nell’ambito del progressivo processo di armonizzazione dei regimi pensionistici obbligatori, ad adottare il metodo contributivo per il calcolo delle proprie pensioni. Ciò significa che tutte le contribuzioni versate all’Ente, sia obbligatorie (contributo soggettivo e integrativo) che volontarie (c.d. “modularità”) costituiranno il montante che si rivaluterà annualmente con una sorta di interesse composto. Il montante accumulato sarà poi trasformato in pensione applicando gli stessi coefficienti utilizzati per la previdenza obbligatoria Inps. I contributi soggettivi e integrativi versati fino all’entrata in vigore della riforma, nel rispetto del principio del pro-rata, avranno applicato ai fini pensionistici il sistema di calcolo precedente. La riforma che ha portato l’ente a correlare le prestazioni ai contributi versati negli anni offre anche una importante novità, quella relativa alla possibilità da parte del consulente del lavoro di versare, quando vuole, ulteriori contributi nella sua posizione. La modularità contributiva volontaria si pone l’o- biettivo di offrire una ulteriore copertura pensionistica al consulente del lavoro. Per l’iscritto si tratta semplicemente di effettuare, su base volontaria e annuale, versamenti ulteriori al contributo soggettivo obbligatorio nella misura pari a € 500 o multipli, determinando una maggior quota di pensione. La contribuzione modulare presenta due vantaggi agli iscritti alla cassa. Dapprima, permette di scegliere ogni anno quando e quanto versare in modo flessibile e volontario dando la possibilità all’iscritto di costruirsi una pensione aggiuntiva a quella di base. Maggiori saranno i contributi versati più alta sarà la pensione che si percepirà al momento della quiescenza. Non è prevista alcuna forma di recupero da parte dell’Ente della contribuzione non versata. Inoltre, i contributi sono interamente deducibili, consentendo quindi un risparmio fiscale immediato, crescente al crescere del reddito. In merito alla gestione dei versamenti, questi ultimi confluiranno in un conto corrente virtuale e si rivaluteranno in base a un tasso di rendimento pari al 90% della media quinquennale dei tassi di rendimento netto del patrimonio investito dell’ente. Tale rivalutazione non potrà mai essere inferiore all’1,5%. La contribuzione modulare si candida ad essere per il consulente del lavoro la migliore soluzione sul mercato per costruirsi la propria previdenza complementare. IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 ENPACL 13 Tale candidatura è rafforzata dai vantaggi legati alla deducibilità fiscale dei versamenti (illimitata in termini assoluti, per cui è possibile versare e dedurre dal proprio reddito qualsiasi cifra) e la completa assenza dei costi di gestione. Infine, se a questi vantaggi viene associata la competenza e la professionalità che Enpacl ha dimostrato negli anni, viene difficile immaginare una soluzione migliore di quella proposta dalla Cassa. Per accrescere la consapevolezza da parte degli iscritti di quale sarà il proprio futuro pensionistico e porli così nelle condizioni di adottare scelte di risparmio pensionistico coerenti con un obiettivo di pensione realmente adeguata, l’Enpacl ha sviluppato un apposito portale – http://modulare. enpacl.it. Al suo interno sono presenti video tutorial, og- getti didattici, testi e una sezione di domande e risposte che conducono il Consulente del Lavoro verso la conoscenza delle opportunità offerte dalla modularità contributiva. Sempre nel portale viene offerto un evoluto software di simulazione, che aiuta il consulente a pianificare la propria pensione e operare per tempo le scelte più oculate, simulando quella che sarà la sua pensione in funzione delle scelte fatte. Il programma assume come input l’effettiva situazione contributiva obbligatoria dell’interessato, registrata nel data base dell’Enpacl, ne sviluppa la proiezione, calcola la pensione base e produce simulazioni mirate in funzione delle ipotesi di contribuzione volontaria inserite dall’utente. Il consulente potrà così prendere una decisione avendo a disposizione tutti gli strumenti possibili (audio, video, motori di calcolo) e potendo sempre contare sulla professionalità e il servizio di assistenza dell’Enpacl; è possibile comunicare online con la struttura dell’Ente tramite un apposito servizio di help-desk. Infine, si può presentare la domanda di ammissione alla modularità e versare quanto stabilito direttamente dal portale. IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 14 a cura di Giuseppe Buscema T irocinio obbligatorio, Consigli di disciplina e Formazione continua, questi i punti affrontati dalla Conferenza dei Rappresentanti regionali degli Ordini dei Consulenti del Lavoro che si è svolta il 13 novembre scorso a Roma presso la sede del Consiglio Nazionale. Un’assise importante che fa parte dell’ormai abituale approccio del CNO di coinvolgimento della base, a partire dai dirigenti locali e che vede infatti nell’Assemblea dei Consigli provinciali del 29 Presentati ai dirigenti regionali i nuovi regolamenti e 30 novembre il successivo passaggio di concertazione. Con la stesura di tali regolamenti si vanno così a comporre le tessere del puzzle della riforma degli ordini professionali che ha preso le mosse dal D.L.138/2011, convertito dalla legge 148/2011, e dal relativo D.P.R. 137/2012. Si è così reso necessario procedere ad aggiustamenti ed adeguamenti anche alla luce del mutato contesto legislativo anche del tempo trascorso dalle precedenti regole. I temi discussi dai rappresentanti regionali, durante la seduta presieduta da Marina Calderone, hanno riguardato innanzitutto il tirocinio obbligatorio in sinergia con l’Università. Peraltro, in materia di tirocinio, è in fase di approvazione dai ministeri competenti il nuovo regolamento. Vincenzo Germinara Coordinatore Commissione Regolamenti Il DPR n. 137 del 7 agosto 2012, in attuazione del Decreto Legge 138/2011 all’art.8 prevede l’istituzione dei Consigli di disciplina territoriali e del Consiglio di disciplina nazionale con competenza alla istruzione e decisione delle questioni disciplinari. Nello stesso articolo viene previso che il Consiglio di disciplina territoriale deve essere composto da un numero di membri pari a quello dei consiglieri dell’Ordine provinciale, nominati dal Presidente del Tribunale nel cui circondario ha sede l’Ordine. Lo stesso DPR 137/2012 prevede che il Consiglio Nazionale dell’Ordine debba individuare con regolamento, previo parere vincolante del Ministero vigilante, i criteri in base ai quali viene effettuata la proposta dei Consigli provinciali e la designazione del Presidente del Tribunale. Il regolamento sui Consigli di disciplina, predisposto dal Consiglio Nazionale, ha già ottenuto il parere favorevole da parte del Ministero vigilante, è in procinto di essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il regolamento entra in vigore 15 giorni dopo la sua pubblicazione. Operativamente i Consigli provinciali hanno l’obbligo, entro il termine di 60 giorni dalla pubblicazione, di comunicare al Presidente del Tribunale l’elenco dei nominativi per eleggere i Consigli di disciplina territoriali, ed insediare gli stessi entro 30 giorni dalla loro costituzione. Per quanto invece riguarda il Consiglio di disciplina nazionale, il Consiglio Nazionale dell’Ordine deve provvedere alla nomina e all’insediamento entro 90 giorni dalla pubblicazione del regolamento. Infine, in questa prima fase di applicazione del regolamento, occorre operare alla luce di alcuni indirizzi e chiarimenti dati dal Ministero della Giustizia, il quale ritiene che tutti i Consigli provinciali, a prescindere della loro durata, devono con sollecitudine costituire i nuovi organi disciplinari - ovviamente solo dopo l'entrata in vigore del Regolamento - provvedendo senza indugio all’ adempimento della comunicazione dell’elenco dei nominativi al Presidente del Tribunale ,evidenziando che “ la durata dei Consigli di disciplina non è parallela a quella dei Consigli amministrativi dell’Ordine, ma semplicemente uguale quanto alla misura del tempo”. IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 DICEMBRE-DICEMBRE 2013 Dossier Tirocini formativi, regione per regione Dossier a cura di Anna Maria Ermacora e Silvia Donà I TIROCINI FORMATIVI DOPO LE LINEE GUIDA REGIONE PER REGIONE Il legislatore è intervenuto più volte in materia di tirocini per contrastare l’utilizzo distorto dell’istituto e valorizzarne le notevoli potenzialità ai fini dell’occupazione giovanile. Il tirocinio infatti rappresenta per i giovani un’importante opportunità di inserimento nel mondo del lavoro e per le Aziende la possibilità di testare capacità lavorative ad un costo molto basso. Punti cardine dei tirocini sono l’art. 18 della legge 196/97 e il decreto ministeriale 25 marzo 1998 n. 142 che hanno individuato i soggetti promotori, i potenziali utenti del tirocinio, i soggetti ospitanti e la durata. La sentenza della Corte Costituzionale n. 287 del 19 dicembre 2012 ha bocciato l’art. 11 della legge 148/2011 facendo venir meno, con effetto immediato, i limiti posti dal citato articolo per i tirocini non curriculari. Questo non ha creato comunque vuoto normativo rimanendo i tirocini regolati dalle normative regionali e in via residuale sempre dall’art. 18 L. 196/97. Con la legge 28 giugno 2012 n. 92, art. 1 c. 34-36 Governo, Regioni e Province autonome hanno dovuto stipulare un accordo per la definizione di linee guida condivise. L’accordo, in sede di Conferenza permanente, è stato stipulato il 24 gennaio 2013 e ha fornito un quadro di riferimento comune. Le linee guida hanno indicato alcuni standard minimi, uniformi a livello nazionale, lasciando inalterata la facoltà per Regioni e Province autonome di fissare/porre disposizioni di maggior tutela. I sei mesi concessi dal legislatore alle Regioni e Province Autonome per recepire le nuove linee guida portano questo scenario: Fondazione Consulenti per il Lavoro La Fondazione Consulenti per il Lavoro, Agenzia del Lavoro del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Aut. Min. 19009 del 23/07/2007, promuove tirocini formativi e di orientamento attraverso una capillare rete di propri Consulenti Delegati (circa 2.000 presenti in tutte le province italiane) attraverso un portale dedicato che permette in pochi clic l’elaborazione della pratica di tirocinio (convenzione e progetto formativo) garantendo qualità e trasparenza delle procedure sempre nel rispetto delle normative in vigore. IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 Regione durata ABRUZZO min 2 mesi (fatta eccezione per i tirocini estivi) D.G.R. N. 154 DEL 12/03/2012 http://www.regione.abruzzo.it/fil/index.asp? modello=notiziaSing&servizio=LEE&stileDiv=s equence&msv=notizia410&tom=410 indennità inserimento/reinserimento al lavoro inoccupati, disoccupati o in mobilità 6 mesi inserimento/reinserimento soggetti svantaggiati 12 mesi min 600 €. mensili BASILICATA DELIBERAZIONE N. 747 DEL 27/06/2013 http://www.regione.basilicata.it /giunta/site/giunta/detail.jsp?ot ype=1054&id=100808&dep=100 05 Linee Guida in corso di pubblicazione sul Bur Regione Basilicata PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO-ALTO ADIGE orientamento e formazione 500 ore DELIBERAZIONE GIUNTA PROVINCIALE N. 949 DEL 24/06/2013 inserimento o reinserimento svantaggiati ai sensi del Reg. CE n.2204/2002 12 mesi invalidità sul lavoro, civile, ex degenti di ospedali psichiatrici, giudiziari, persone in http://www.provincia.bz.it/it/se trattamento psichiatrico rvizi/servizi- categorie.asp?bnsvf_svid=10043 tutte le altre persone in stato di 80 disoccupazione oppure iscritte nella lista di 24 mesi ai tirocinanti e alle tirocinanti che hanno maturato almeno 40 ore di effettiva presenza nella struttura ospitante sono corrisposti per ogni ora di effettiva presenza €. 3,00 ai minori di anni 18, €. 4,00 ai maggiorenni 6 mesi mobilità CALABRIA formativi e di orientamento 6 mesi D.G.R. N. 268 DEL 29/07/2013 inserimento/reinserimento al lavoro: disoccupati, inoccupati, in CIG 12 mesi formazione e orientamento o inserimento/reinserimento: disabili, soggetti svantaggiati, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale 12 mesi disabili 24 mesi estivi: studenti 3 mesi formativi e di orientamento 6 mesi inserimento/reinserimento al lavoro 12 mesi in favore di persone svantaggiate 12 mesi in favore di soggetti disabili 24 mesi http://www.regione.calabria.it/f ormazionelavoro/index.php?opti on=com_content&task=view&id =66&Itemid=1 CAMPANIA D.G.R. N. 243 DEL 22/07/2013 http://www.sito.regione.campa nia.it/tirociniformativi/home.as p almeno 400 euro lordi mensili non inferiore a 400 €. EMILIA ROMAGNA LEGGE REGIONALE N. 7 DEL 19/07/2013 http://formazionelavoro.regione.emiliaromagna.it/tirocini FRIULI VENEZIA GIULIA formativi e di orientamento 6 mesi inserimento/reinserimento al lavoro 12 mesi in favore di soggetti svantaggiati, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale o umanitaria, persone in percorsi di protezione sociale ex art. 18 D.Lgs. 286/1998 12 mesi in favore di soggetti disabili 24 mesi tirocini formativi e di orientamento, tirocini di inserimento o reinserimento al lavoro 6 mesi almeno 450 €. mensili D.P.REG. 166/2013 http://www.regione.fvg.it/rafvg tirocini formativi e di orientamento, /cms/RAFVG/formazionetirocini di inserimento o reinserimento al lavoro/isola_lavoro/cosa_sapere lavoro in favore di soggetti svantaggiati /regole/scheda01/dettaglio04/in dex.html LAZIO minimo 300€ lordi mensili 18 mesi formativi e di orientamento 6 mesi comprese proroghe inserimento e reinserimento 12 mesi comprese proroghe in favore di soggetti disabili 24 mesi prorogabili di altri 12 DGR N. 199 DEL 18/07/2013 http://www.portalavoro.regione .lazio.it/portalavoro/sezione/?id a=1&id=Tirocini-la-regolazioneregionale_61 LIGURIA D.G.R. N.1052/2013 http://www.regione.liguria.it/ar gomenti/scuola-formazione-elavoro/lavoro/tirocini-nuovadisciplina-regionale.html LOMBARDIA formativi e di orientamento inserimento o reinserimento al lavoro 6 mesi 12 se disabili 12 mesi 24 se disabili estivi di orientamento sospensioni lezioni formativi e di orientamento 6 mesi DELIBERAZIONE N. X/825 DEL 25/10/2013 http://www.lavoro.regione.lom bardia.it/cs/Satellite?c=Page&ch ildpagename=DG_IFL%2FDGLay out&cid=1213356339373&p=12 13356339373&pagename=DG_I FLWrapper inserimento e reinserimento mensile di 400 € lordi a fronte di una partecipazione minima al tirocinio del 70% su base mensile 12 mesi possibilità di svolgimento del tirocinio in orario notturno tra le ore 23 e le ore 7 non inferiore a 400 € mensili lordi non inferiori a €. 400 mensili, riducibile a 300 € qualora si preveda la corresponsione di buoni pasto o l'erogazione del servizio mensa ovvero qualora il tirocinio non superi le 4 ore giornaliere. Qualora il soggetto ospitante sia una Pubblica Amministrazione indennità forfettaria minima di € 300 mensili MARCHE D.G.R. N. 1134 DEL 29/07/2013 tirocini formativi e di orientamento 6 mesi inserimento/reinserimento al lavoro 6 mesi min 350 €. mensili al superamento della soglia del 75% delle presenze mensili tirocini formativi e di orientamento o di http://giovani.regione.marche.it inserimento/reinserimento al lavoro /Default.aspx?tabid=159 destinati a soggetti svantaggiati (L. 381/91) 12 mesi o richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale MOLISE tirocini formativi e di orientamento, inserimento/reinserimento al lavoro e L.R. N. 13 DEL 29/07/2013 tirocini di orientamento e formazione o di inserimento/reinserimento in favore di disabili di cui all’articolo 1, comma 1, della http://quiregionemolise.it/Aree- legge n. 68/1999, persone svantaggiate di cui alla legge n. 381/1991, nonché tematiche/disposizioni-regionalirichiedenti asilo e titolari di protezione in-materia-di-tirocini.html internazionale PIEMONTE DELIBERAZIONE N. 74-59113 DEL 03/06/2013 direttiva attuativa art. 7, lettera h direttiva attuativa art. 7, lettera f i tirocinanti devono necessariamente aver compiuto 16 anni orientamento e formazione 6 mesi inserimento o reinserimento 6 mesi http://www.regione.piemonte.it/lavoro/politiche/tirocini.htm tirocini formativi e di orientamento o di inserimento/reinserimento rivolti a: disabili di cui all’articolo 1, comma 1, della legge n. 68/99; tirocini formativi e di orientamento o di inserimento/reinserimento rivolti a: persone svantaggiate ai sensi della legge n. 381/91 art.4 co.1 (Disciplina delle cooperative sociali), compresi i condannati in condizione di detenzione o ammessi a misure alternative di detenzione, nei limiti stabiliti della vigente legislazione penitenziaria; persone particolarmente svantaggiate ai sensi della DGR del Piemonte n. 54-8999 del 16 giugno 2008 e della DGR del Piemonte n. 91- 10410 del 22 dicembre 2008 ( donne soggette a tratta, rom, senza fissa dimora); richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. tirocini estivi rivolti a studenti 24 mesi 12 mesi 3 mesi minimo 300 € lordi mensili corrispondenti a impegno massimo di 20 ore settimanali; importo che aumenta in proporzione all'impegno del tirocinante fino ad un massimo di 40 ore settimanali e pari a un minimo di 600 euro lordi mensili PUGLIA L.R. N. 23 DEL 05/08/2013 orientamento e formazione 6 mesi + 30 gg http://www.regione.puglia.it/?p age=curp&opz=display&id=7965 inserimento o reinserimento 6 mesi + 30 gg tirocini formativi e di orientamento o di inserimento/reinserimento rivolti a: disabili di cui all’articolo 1, comma 1, della legge n. 68/99; persone svantaggiate ai sensi della legge n. 381/91 art.4 co.1 (Disciplina delle cooperative sociali), compresi i condannati in condizione di detenzione o ammessi a misure alternative di detenzione, nei limiti stabiliti della vigente legislazione penitenziaria; persone particolarmente svantaggiate ai sensi della DGR del Piemonte n. 54-8999 del 16 giugno 2008 e della DGR del Piemonte n. 91- 10410 del 22 dicembre 2008 ( donne soggette a tratta, rom, senza fissa dimora); richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. 12 mesi + 12 mesi tirocini estivi 3 mesi orientamento e formazione 6 mesi minimo 450 € lordi mensili SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/11 DEL 23/10/2013 http://www.sardegnatirocini.it/ inserimento o reinserimento per min. 6 mesi max disoccupati/inoccupati 12 mesi tirocini formativi e di orientamento o di inserimento/reinserimento rivolti a: disabili 24 mesi di cui all’articolo 1, comma 1, della legge n. 68/99; tirocini formativi e di orientamento o di inserimento/reinserimento rivolti a: persone svantaggiate ai sensi della legge n. 381/91 art.4 co.1 (Disciplina delle cooperative sociali), compresi i condannati in condizione di detenzione o ammessi a misure alternative di detenzione, nei limiti stabiliti della vigente legislazione 12 mesi penitenziaria; persone particolarmente svantaggiate ai sensi della DGR del Piemonte n. 54-8999 del 16 giugno 2008 e della DGR del Piemonte n. 91- 10410 del 22 dicembre 2008 ( donne soggette a tratta, rom, senza fissa dimora); richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. tirocini estivi 3 mesi minimo 400 € lordi mensili SICILIA DELIBERAZIONE N. 269 DEL 23/07/2013 http://www.regione.sicilia.it/lav oro/ orientamento e/o inserimento o reinserimento 12 mesi (24 mesi per disabili) inserimento o reinserimento 12 mesi tirocini estivi 3 mesi durata minima 2 mesi formazione e orientamento 6 mesi inserimento 12 mesi http://www.giovanisi.it/leopportunita-per-tirocini/ reinserimento lavorativo 12 mesi disabili 24 mesi PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO neodiplomati e neolaureati 6 mesi inoccupati,disoccupati, soggetti in CIG 6 mesi + 6 soggetti svantaggiati coinvolti in processi di esclusione sociale e con ridotta occupabilità o richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale 12 mesi disabili 24 mesi TOSCANA REGOLAMENTO EMANATO CON d.PGR 11/R DEL 22/3/2012, LEGGE REGIONALE 3/2012 LEGGE PROVINCIALE 16/2013 AL C.1 DELL'ART. 14 HA MODIFICATO L'ART.4-BIS DELLA LEGGE PROVINCIALE 19/1983 http://www.politichegiovanili.pr ovincia.tn.it minimo 300 € lordi mensili a fronte partecipazione pari ad almeno il 70% non inferiore a 500 € lordi mensili da stabilirsi con successiva deliberazione della Giunta provinciale UMBRIA DELIBERAZIONE N. 269 DEL 10 SETTEMBRE 2013 ART. 1 HA AD OGGETTO I TIROCINI. TUTTI GLI ASPETTI SONO PERO' DA DEFINIRE CON UNA SUCCESSIVA DELIBERA ATTUATIVA. VALLE D'AOSTA http://www.regione.vda.it/lavor o/orientamento/area_lavoratori /tirocini/default_i.asp VENETO http://www.regione.veneto.it/w eb/lavoro/tirocini LA NORMATIVA NON E'ANCORA STATA PUBBLICATA Tirocinio formativo e di orientamento: da 2 a 6 mesi Inserimento reinserimento max 6 mesi disabili non inferiore a 400, 00 max 18 mesi euro lordi mensili riducibili a 300, 00 quando sono elevabili a 24 previsti buoni pasto mesi per soggetti art.11 L.68/99) soggetti in condizioni di svantaggio max 12 mesi cat. particolari persone svantaggiate max 9 mesi tirocini estivi max 3 mesi Dossier Aspetti critici nell’attivazione dei tirocini Domande più frequenti Sulla base della legge regionale Toscana si può attivare un tirocinio della Un’impresa nella Regione Lazio deve attivare un durata di 12 mesi per i soggetti laureati tirocinio, ma ha effettuato un licenziamento nei 12 mesi precedenti l’attivazione del tirocinio? Può procedere lo disoccupati? La Legge della Regione Toscana del 27 stesso all’attivazione del tirocinio? gennaio 2012 n.3 all’art.7 stabilisce che La DGR Lazio n.199/2013 all’art.4, comma 6 stabilisce sul “ La durata del tirocinio non può essere punto che: “Il soggetto ospitante non deve avere effettuato inferiore a due mesi e superiore a sei licenziamenti, fatti salvi quelli per giusta causa e per mesi, proroghe compre se, fatta salva la giustificato motivo soggettivo, e fatti salvi specifici accordi possibilità di una durata fino a dodici mesi sindacali con le organizzazioni territoriali più rappresentative, per i soggetti laureati, esclusivamente per nei dodici mesi precedenti l’attivazione del tirocinio nella le tipologie di tirocinio indicate all’articolo medesima sede operativa. 17 bis, co m ma 2, lettere b) e c), e fatto salvo quanto previsto al comma 8.Nello specifico l’art.17 bis Un’impresa ha attivato un tirocinio comma 2, lettera c), sopra richiamato, si riferisce ai “tirocini in Piemonte, il tirocinio può essere di reinserimento al lavoro, destinati ai soggetti disoccupati sospeso per malattia lunga? E cosa si e ai lavoratori in mobilità, e tirocini di formazione e destinati intende con questa definizione? ai soggetti in cassa integrazione guadagni straordinaria e in Il tirocinante ha diritto ad una sospensione deroga. Pertanto è possibile secondo le previsioni della legge del tirocinio per maternità, infortunio, della Regione Toscana una durata di 12 mesi per i soggetti chiusura collettiva o malattia lunga, laureati disoccupati. intendendosi per tale quella che si protrae per una durata pari o superiore Un’azienda da me assistita deve attivare un tirocinio in Veneto. Mi ad un terzo del tirocinio. potreste chiarire che si intende per impegno orario del tirocinante? Il periodo di sospensione Il tirocinio non costituisce un rapporto di lavoro. L’art. 9 della DGR Veneto non concorre al computo n.1324/13 disciplina all’art 9 che “L’impegno orario previsto dal tirocinio della durata complessiva non dovrà superare l’orario settimanale previsto dal contratto o accordo del tirocinio secondo i limiti collettivo applicato dal soggetto ospitante. Ferme restando le disposizioni massimi indicati. sulla tutela dei minori e delle lavoratrici madri in materia di orario di lavoro, il tirocinio dovrà svolgersi di norma in fascia diurna, fatti salvi i casi in cui la specifica organizzazione del lavoro del soggetto ospitante non ne giustifichi lo svolgimento anche in fascia serale e E’ possibile attivare un tirocinio in un’impresa dove ci sono contratti di notturna”. solidarietà difensivi? È possibile attivare un tirocinio di tipo extracurriculare Nel caso di contratto di solidarietà difensivo in un’azienda che si trova nella Regione Lazio dove possiamo dire che per l’attivazione di un il tirocinante ha svolto precedentemente un tirocinio tirocinio si applica la regola generale, ossia se riguarda una professionalità oggetto di curriculare? Sì, ma dipende dalle diverse finalità del tirocinio. Se il riduzione allora NON è possibile attivare il soggetto ha conseguito un diploma di laurea, o altro titolo di tirocinio, diversamente SI. studio, entro i 12 mesi precedenti, può svolgere un tirocinio presso lo stesso soggetto ospitante nel medesimo ambito formativo del tirocinio curriculare. E’ un tirocinio che ha la finalità di formazione e orientamento nel mercato del lavoro, con una durata massima di 6 mesi e la corresponsione obbligatoria della indennità. Se invece il soggetto ha conseguito la laurea, o altro titolo di studio oltre i 12 mesi, può svolgere un altro tirocinio presso lo stesso soggetto ospitante nel medesimo ambito formativo del tirocinio curriculare. Si tratterà, tuttavia, di un tirocinio che avrà come finalità quella di inserimento o di reinserimento nel mercato del lavoro, con una durata massima di 12 mesi e la corresponsione obbligatoria dell’indennità. IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 ato RCom hanno sigl nA Fo e ro vo La ne zare udi, la Fondazio Lavoro di realiz l de ti La Fondazione St en ul ns Clienti, consente ai Co udi e dei propri St un accordo che ri op pr i de a vantaggio gratuitamente, mative. Conto F attività info-for ormazio ne one Lav oro Strumen t Fondazi Per gestire lo 0,30% del contributo obbligatorio Inps del portafoglio iscritti, versato a FonARCom dal proprio Studio e/o dai propri Clienti, i Consulenti del Lavoro potranno raccordarsi con la Fondazione Lavoro, oppure operare autonomamente con il Fondo FonARCom. Attività info-formativa finanziata e gestita con la Fondazione Lavoro. FonARCom ha aperto un Fondazione Lavoro, Conto Formazione intestato alla in cui far convergere le rimesse relative alle aziende associate, da utilizzare per finanziare le attività info-formative. Attività info-formativa finanziata e gestita direttamente dal/dai Consulenti del Lavoro. I Consulenti del Lavoro possono gestire direttamente le risorse finanziarie per supportare la formazione continua del proprio Studio e/o dei propri Clienti, interagendo con il Fondo e/o avvalendosi della collaborazione di strutture di propria fiducia (enti di formazione, società di consulenza, ecc…) e/o ricorrendo al puntuale servizio di supporto di un referente territoriale. o che p ermette Consule ai nti del Lavoro e alle loro Az iende C di acce lienti dere al la formazi one fina nziata avvalen a sport dosi de ello, l totale sostegn o della Fondazi one Lav oro, ne di tutt lla ges e le fo tione rmalità ed orga burocra nizzati tiche ve, rel finanzia ative a mento e l al cont del Fon ributo do FonA RCom. Aderire al Cont o Forma semplic zione è e e gra tuito: visita il www.fon sito de lla Fon dazion dazione lavoro. e Lavor o it Trovera i una g u i da che passo d ti spie opo pas gherà so le p seguire rocedur . e da [email protected] www.fonarcom.it 800 032 636 24 L ’art. 1 della legge 12 dell’11 gennaio 1979, individua in modo chiaro e preciso l’oggetto della professione di Consulente del lavoro. Tuttavia, oltre a specificare le modalità di esercizio della professione, elenca una serie di soggetti che, in ambiti chiaramente definiti possono in determinate condizioni, come i Consulenti del lavoro, effettuare gli adempimenti di lavoro per le aziende. In modo chiaro e preciso concede, alle imprese artigiane ed alle altre piccole imprese, costituite anche in forma cooperativa, di affidare l’esecuzione di tali adempimenti, sempre se non curati dal datore di lavoro, a servizi o a Caf istituiti dalle rispettive Associazioni di categoria, purché organizzati comunque a mezzo di Consulenti del lavoro. Con l’istituzione del Libro Unico del lavoro, è stata poi rimarcata la differenza tra la gestione degli adempimenti di lavoro, tra cui rientra la tenuta del libro in oggetto, e l’attività di calcolo e stampa, la cui tenuta della documentazione di lavoro non può essere considerata un adempimento accessorio. La presenza del professionista all’interno del Ced, compresi quelli istituiti dalle rispettive associazioni di categoria per la gestione del personale dei propri associati, è obbligatoria per fornire la competente assistenza nell’impostazione del prospetto paga, nei suoi aspetti lavoristici, previdenziali e fiscali, ma nulla di più. Per quanto attiene poi la tenuta dei documenti di lavoro, già la legge 12 prevedeva la possibi- lente del lavoro od altro professionista di cui all’art. 1 della legge 12/79; qualsiasi altri tipo di attività che esuli da quella di fornire l’ attività strumentale di calcolo, è considerata esercizio abusivo della professione anche se tutti i componenti della compagine sociale fossero professionisti abilitati allo svolgimento degli adempimenti di lavoro. I CED, se veramente tali, non dovrebbero creare sacche di abusivismo che, invece, attecchiscono facilmente laddove la norma viene interpretata in modo poco chiaro. Ritengo che con l’istituzione delle Società tra professionisti (S.T.P.) e con l’informatizzazione in espansione, i Ced di diretta emanazione dei professionisti non abbiano più ragione di esistere. Se vogliamo che vi sia chiarezza sulla nostra professione, probabilmente i primi ad evitare commistioni e confusioni dovremmo essere proprio noi, per evitare che altri soggetti, possano proliferare abusando della fede altrui. L’attività di calcolo e stampa è ovviamente un “di cui” della professione e quindi, qualora non ci si rivolga ad un Ced esterno per l’elaborazione dei propri prospetti paga, oggi non ha più senso continuare a mantenere in vita a cura di Sergio Stelitano, questa dicotomia. Consigliere Nazionale Oggi le S.T.P. sono una realtà nel nostro ordinamento ma anche soprattutto una grande la tenuta di documenti. E’ opportuno evidenziare che opportunità da cogliere per l’attività di calcolo e stampa modernizzare e rendere visibidel Ced, se svolta con le mo- le l’unicità della professione….. dalità previste dalla legge, non in modo chiaro e preciso! subisce alcuna limitazione, se non quella di avere comunque al proprio interno un Consu- Il condominio occupato (ovvero quando l’abusivo c’è, ma non si vede) lità di poterla affidare a tutti i professionisti di cui all’art. 1; la nuova istituzione del Libro unico del lavoro ha confermato la medesima possibilità, ma non includendo i Ced in quanto l’attività di calcolo e stampa non contempla anche IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 DICEMBRE-DICEMBRE 2013 25 L ’Istituto della Certificazione dei contratti nasce con il D.lgs. 276/2003, per volontà del compianto prof. Marco Biagi, con l’intento di rispondere alla esigenza universalmente reclamata di affermare il principio della “certezza del diritto”, ponendosi come finalità principale quella di deflazionare il contenzioso, sia in materia di lavoro che previdenziale. L’istituto ha subito nel tempo alcune importanti modifiche tra cui quella introdotta dal collegato lavoro(legge 183/2010) che ha ampliato le funzioni delle Commissioni di Certificazione rendendole competenti per l’esperimento del tentativo di conciliazione di cui all’art. 410 del c.p.c. . I Consigli Provinciali dei Consulenti del Lavoro sono stati inseriti tra gli Organi abilitati alla certificazione a norma dell’art. 76 del D.lgs. 276/2003, con le modifiche introdotte dalla finanziaria 2006, ed operano nell’ambito di intese definite tra il Ministero del Lavoro ed il Consiglio Nazionale. L’attribuzione di questa importante funzione è un esplicito riconoscimento della nostra imparzialità e professionalità nell’assistere la volontà delle parti del contratto. Ciò, da un lato è lusinghiero per una Categoria da sempre fortemente impegnata nel sociale ed in continua crescita, dall›altro comporta un notevole carico di responsabilità nel dover dimostrare il proficuo assolvimento della delicata funzione assegnataci in via sussidiaria dalle Istituzioni Statali. E' dunque opportuno il co- ne e soprattutto delle opportunità che lo stesso offre in un ottica di certezza del diritto e di deflazione del contenzioso. Nonostante le nobili finalità perseguite, l’istituto, però, stenta a diffondersi uniformemente sul territorio nazionale, tale tendenza è confermata anche dall’andamento delle Commissioni di certificazione istituite presso altri Enti od organismi, come più volte rappresentato dal Ministero del Lavoro nell’ambito delle numerose occasioni di confronto. La ricorrenza del decimo anniversario del varo del D.lgs. 276/2003 ha offerto lo spunto al Consiglio nazionale di condurre un’analisi complessiva dell’istituto, con l’avvio uno specifico monitoraggio che vedrà interessati sia i Consigli provinciali che i singoli Consulenti del Lavoro, mediante la realizzazione di due diversi questionari. L’intento è quello di intercettare le ragioni per cui l’istituto non viene utilizzato secondo le aspettative. a cura di Francesco Duraccio, Per le ragioni su esposte e Coordinatore Commissione stante l’attenzione e le aspetCertificazione Contratti tative che il Consiglio nazionale depone sull’Istituto della certificazione, stiamo lavomenti attivati si è concluso rando alla realizzazione di positivamente. Nell’anno in un grande evento nazionale corso si registra ancora una che dia impulso e vivacità tendenza in aumento. a tutte le funzioni attribuite I dati sono complessiva- alle Commissioni di certifimente soddisfacenti se si cazione e che, al contempo, considera l’esponenziale au- aumenti la conoscenza delmento delle attività rispetto le potenzialità che le stesse agli anni precedenti. offrono ai Consulenti del A tale risultato hanno sicura- Lavoro, anche in un’ottica di mente contribuito le nume- opportunità professionale. rose iniziative intraprese dal Come sempre si conta sulla Consiglio Nazionale, finaliz- fattiva collaborazione di tutte zate ad aumentare nella cate- le componenti della categoria goria il livello di conoscenza che, sono certo, non manchedell’istituto della certificazio- rà. La certificazione dei contratti blocca le sanzioni stante monitoraggio che conduce il Consiglio nazionale sulle attività delle Commissioni provinciali, al di là dell’obbligo in tal senso previsto dalle intese con il Ministero del Lavoro, che ci dà la possibilità di tenere sotto controllo l’utilizzo dello strumento della certificazione e di poter fare alcune riflessioni. I provvedimenti di certificazione emessi nell’anno 2012 sono stati 1.202 a fronte di ben 1.301 istanze pervenute. Il 92%, quindi, dei procedi- IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 DICEMBRE-DICEMBRE 2013 8° SIMPOSIO NAZIONALE CONSULENTI DEL LAVORO 24/31 AGOSTO 2014 Carissimi, Dopo un'anno di pausa, vogliamo riproporre per l'estate 2014 l'8 Simposio Nazionale Consulenti del Lavoro, e per voi ,che avete sempre aderito con entusiasmo, proponiamo una crociera fluviale lungo il romantico Reno dal 24 al 31 agosto 2014. La Crociera, da Basilea ad Amsterdam, attraverserà la Svizzera, la Francia, la Germania e l'Olanda percorrendo i canali e le magnifiche vallate con i castelli medievali. La nave (Serenade I) sarà interamente dedicata ai Consulenti del Lavoro e questa esclusività ci permetterà di vivere al meglio i consueti momenti di aggregazione e formativi. Per poter realizzare questo progetto, vi viene richiesta una conferma del vostro reale interesse. Tale impegno, che prevederà il versamento di una caparra cofirmataria di 200 euro a persona, vi permetterà anche di poter diluire nel tempo il pagamento della crociera da ora a luglio 2014. Sperando di aver bene interpretato i vostri gusti e le vostre preferenze sulla base degli eventi passati attendiamo le vostre conferme di interesse. Tutta la nave può ospitare un massimo di 130 persone. IL COMITATO ORGANIZZATORE 24/31 AGOSTO 2014 4 paesi in una sola crociera Navigare lungo la valle con il maggior numero di castelli al mondo Conoscere la storia di Colonia, Rudesheim e Heidelberg Vivere l’atmosfera francese nella bellissima Strasburgo Scoprire il patrimonio culturale svizzero a Basilea ITINERARIO 24 agosto Volo Milano/Roma Basilea (o Zurigo) trasferimento alla nave ed imbarco. Terza città della Svizzera Basilea è situata sulle rive del Reno, dove Germania, Francia e Svizzera si incontrano; importante centro culturale vanta numerosi teatri ed importanti musei e collezioni d’arte. Partenza alle ore 20.00. 25 agosto Strasburgo dalle 10.00 alle 19.00 – Capitale dell’Alsazia la città ha un incantevole quartiere medioevale e molti edifici storici gotici e barocchi. La mn Serenade I è un perfetto esempio di moderna nave fluviale a bordo della quale si abbinano il lusso delle navi marittime con il tipico ed intimo ambiente delle navi fluviali. Costruita nel 2005 pur essendo di dimensioni ampie (110m di lunghezza – 11.4 di larghezza) ospita un numero limitato di passeggeri per poter offrire cabine ed ambienti comuni di ampie dimensioni. Dispone di un lounge bar, un’ampia sala ristorante, un piccolo negozio, sauna, aria fitness, ponte sole, 2 ascensori e un montascale per il ponte sole.La mn Serenade I dispone di 68 cabine (di circa 16 mq) disposte su 3 ponti con una capacità massima di 130 passeggeri. Le cabine sono fornite di TV, minibar, aria condizionata regolabile, cassaforte, asciugacapelli. Le cabine sul ponte Beethoven dispongono di ampie finestre mentre quelle sul ponte Chopin e Mozart sono dotate di bovindo. Riepilogo quote a persona con sistemazione in cabina doppia: Cabina doppia ponte Beethoven € 1.390,00 Cabina doppia ponte Mozart € 1.640,00 Cabina doppia ponte Chopin € 1.830,00 (superior) Assicurazione € 41/55 in relazione alla quota di partecipazione – Tasse apt da riconfermarsi in relazione alla città di partenza ed alla compagnia aerea (€ 150/240 circa) Cabina doppia ad uso esclusivo: supplemento 50% sulla quota di partecipazione. 1 acconto 30 gennaio € 600,00 a persona 26 agosto Mannheim dalle 08.30 alle 14.30 – Arrivo a Rudesheim alle ore 20.30 - Mannheim è una vivace città e principale porto interno tedesco. Da qui parte l’escursione per Mannheim, la più antica città universitaria tedesca, famosa per il bellissimo centro storico ed il castello. 27 agosto Partenza da Rudesheim alle ore 13.00 – Passaggio Loreley – Arrivo a Coblenza alle ore 17.00 - Rudesheim rinomata città del vino dalle caratteristiche stradine animate dalle enoteche . La navigazione prosegue tra le impressionanti gole del Reno, dove pittoreschi castelli si affacciano sulla valle. Si attraversa la Rocca della Loreley a 120 metri di altezza. 28 agosto Partenza da Coblenza alle ore 13.00 – Arrivo a Colonia alle ore 18.00 - Coblenza è una città di 2000 anni di storia meravigliosamente situata alla confluenza tra il Reno e la Mosella e ricca di monumenti ed edifici storici. Da Coblenza è possibile effettuare l’escursione a Bad Ems 29 agosto Partenza da Colonia alle ore 13.00 – Città più popolosa del Reno e dalla famosissima cattedrale è una città d’arte d’altissimo livello 30 agosto Arrivo ad Amsterdam alle ore 07.00 – Bellissima città rinomata per i suoi superbi musei famosa per i suoi canali e per il centro storico rinascimentale. Sarà possibile effettuare l’escursione a Voledam e Marken, tipici e pittoreschi villaggi. 31 agosto Sbarco, trasferimento in apt e volo di ritorno su Milano/Roma Per maggiori info [email protected] - [email protected] saldo 15 giugno Tel: 0402907071 Mobile: 3458006006 27 D al 21 settembre la mediazione civile volta pagina e, per un periodo sperimentale di quattro anni, torna obbligatoria. L’obbligo, per determinate controversie, di tentare di trovare un accordo prima di rivolgersi al giudice è stato, infatti, reintrodotto dal Decreto “del fare” (69/2013) dopo la bocciatura della Consulta dello scorso mese di marzo. In verità il motivo della sentenza riguardava solamente l’eccesso di delega e quindi non era stato inficiato l’istituto della mediazione nel suo complesso, rimanendo in piedi la mediazione facoltativa e quella cosiddetta delegata. Le materie per cui il tentativo di mediazione diventa nuovamente obbligatorio sono: condominio, diritti reali, divisione, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro strumento di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari. L’intervento legislativo, inoltre, ha attribuito al giudice il potere di prescrivere la mediazione, che, anche in questo caso, diventa condizione di procedibilità della domanda giudiziale, mentre in precedenza il giudice poteva solo invitare le parti a svolgere un tentativo extragiudiziale di mediazione. Resta poi, la possibilità delle parti di vincolarsi alla mediazione mediante forme pattizie, inserendo clausole di mediazione nei contratti, nelle materie non previste dalla legge come obbligatorie. Ciò La mediazione torna obbligatoria Nuovo impulso per l’Organismo di Categoria a cura di Alfio Catalano, Responsabile O.M.C.C. Consulenti del Lavoro nella consapevolezza degli innegabili vantaggi che la mediazione offre: prosecuzione dei rapporti e delle relazioni, gestione diretta del proprio contenzioso, possibilità di concludere accordi che possono andare anche oltre l’oggetto indicato nella domanda iniziale, fruibilità di benefici fiscali, riservatezza della trattativa e altro ancora. La legge di riforma prevede, ancora, che la competenza dell’Organismo di mediazione sia quella del luogo del giudice territorialmente compe- tente per la controversia. Pertanto, acquisisce ancora più rilevanza la maggiore adesione possibile dei Consigli provinciali all’Organismo di mediazione di Categoria, divenendo unità periferiche dello stesso, per dare la possibilità ai Consulenti del Lavoro interessati di poter svolgere la funzione di IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 DICEMBRE-DICEMBRE 2013 mediatore nella propria provincia di appartenenza. Una siffatta rete, peraltro, permette di realizzare un sistema uniforme di mediazione che rappresenta, per le imprese e i cittadini, un elemento di certezza e affidabilità. Infatti, tutte le unità periferiche e i mediatori devono rispettare lo stesso regolamento e mettere in campo prassi condivise, oltre che utilizzare lo stesso processo informatizzato che la Fondazione mette loro a disposizione. La Fondazione Studi, in seno alla quale è istituito l’Organismo di mediazione, presta molta attenzione nel migliorare sempre più tale sistema e stabilire, in qualità di ente accreditato, uno standard di formazione per i mediatori, atto a garantire livelli elevati di competenza. Il successo dell’iniziativa dipenderà, infatti, anche dalla qualità dei servizi di mediazione offerti e dall’alto livello professionale che l’Organismo richiederà ai suoi mediatori. La Categoria, nel suo complesso, è impegnata nella promozione della cultura della prevenzione della lite, conscia della grave difficoltà del sistema giustizia in Italia, che comporta tempi lunghissimi e costi elevati, una scelta che dimostra l’attenzione nei confronti della collettività, svolgendo un ruolo altamente sociale, nel caso in specie, quello di cercare di contribuire a migliorare l’efficienza della giustizia nel nostro Paese. Pubblicazioni di taglio pratico sugli argomenti più attuali e di maggiore interesse per gli operatori del mondo del la- voro, pensate per essere d’ausilio in modo completo ed esaustivo attraverso schemi, esempi e applicazione puntuale ai casi completi: dal regime di solidarietà appalti ai tirocini formativi, dalle tabelle di sintesi con gli sgravi assunzioni alla detassazione 2013, dall’Aspi, mini Aspi e costo del lavoro 2013 al diritto di diventare genitori. CODICE DELLE RIFORME AGGIORNATO CON DECRETO LAVORO E DEL FARE DUBBI E QUESITI 2013 Edizione aggiornata al 7 ottobre 2013 Fondazione Studi risponde 29 Formazione, il riepilogo di fine anno a cura di Silvia Bradaschia Sono soggetti all’obbligo della formazione continua tutti i Consulenti del Lavoro iscritti all’Albo, salvo quelli esonerati ai sensi dell’art. 10 del Regolamento; l’esonero deve essere espressamente richiesto al Consiglio Provinciale contestualmente alla presentazione dell’autocertificazione biennale. E’ obbligatorio conseguire nel biennio almeno 50 crediti formativi, di cui 6 nelle materie di ordinamento professionale e codice deontologico; in ciascun anno formativo è obbligatorio conseguire almeno 16 crediti. Per i Consulenti neo iscritti l’obbligo decorre dal mese successivo all’iscrizione ed il numero di crediti verrà conseguentemente riproporzionato. Le regole alla base della Formazione Continua Obbligatoria Sono soggetti all’obbligo della formazione continua tutti i Consulenti del Lavoro iscritti all’Albo, salvo quelli esonerati ai sensi dell’art. 10 del Regolamento; l’esonero deve essere espressamente richiesto al Consiglio Provinciale contestualmente alla presentazione dell’autocertificazione biennale. E’ obbligatorio conseguire nel biennio almeno 50 crediti formativi, di cui 6 nelle materie di ordinamento professionale e codice deontologico; in ciascun anno formativo è obbligatorio conseguire almeno 16 crediti. Per i consulenti neo iscritti l’obbligo decorre dal mese successivo all’iscrizione ed il numero di crediti verrà conseguentemente riproporzionato. I crediti relativi ad eventi (anche fuori Provincia) in cui la registrazione delle presenze è avvenuta tramite DUI possono essere verificati in qualunque momento nella specifica area del sito Teleconsul –DUI; la username richiesta corrisponde alla parte antecedente la @ dell’indirizzo pec associato al DUI, mentre la password corrisponde alle ultime cinque cifre del numero di tessera. I DUI rinnovati mantengono la password precedente, per quelli nuovi la password è indicata sul foglio di registrazione allegato al nuovo tesserino. Ricordiamo anche che, ai fini del conseguimento dei crediti, oltre a seguire gli eventi organizzati “in aula” dai singoli Consigli Provinciali, un’ulteriore opportunità è rappresentata dalla Scuola di Alta Formazione della Fondazione Studi, che prevede anche la modalità di formazione elearning. Si precisa comunque che i crediti maturati attraverso la formazione on-line non potranno superare la misura del 30% sul totale richiesto. Entro il 28 febbraio 2015, a conclusione del biennio 2013-2014, ogni Consulente del lavoro dovrà presentare al Consiglio Provinciale una dichiarazione che attesti la formazione professionale svolta, dichiarazione corredata dell’elenco sia delle attività formative da lui tenute (docenze, pubblicazioni, etc., per un massimo di 30 crediti), Proseguono i corsi della SAF Relazioni dei docenti, testimonianze ma soprattutto contaminazione di esperienze. 17 dicembre 2013 - Contratti di lavoro e flessibilità. Le novità del decreto lavoro. Luca De Compadri – Avvocato giuslavorista e consulente del lavoro Angelo Pandolfo – Professore ordinario di diritto del lavoro sia degli eventi formativi seguiti, fatta eccezione per quelli già registrati sul sito di Teleconsul. La mancata presentazione costituisce illecito disciplinare. Tutta la documentazione relativa alla formazione dichiarata dovrà essere conservata dal Consulente per i sei mesi successivi alla presentazione dell’autocertificazione, ai fini di possibili controlli da parte del Consiglio Provinciale. Maggiori informazioni si avranno consultando il Regolamento recante le disposizioni sulla Formazione continua nonché le Norme attuative della Formazione presenti sul sito nazionale: si comunica che, a breve, entrerà in vigore il Nuovo Regolamento sulla Formazione. Danilo Papa Vice Direttore Generale Attività Ispettiva Ministero del Lavoro Enzo De Fusco, Coordinatore Scientifico Fondazione Studi 18 dicembre 2013 - Accordo di prossimità e criteri applicativi. Il punto sulla rappresentanza sindacale in azienda alla luce del caso Fiat. Enzo De Fusco - Coordinatore Scientifico Fondazione Studi Raffaele De Luca Tamajo – Avvocato e Professore ordinario di diritto del lavoro 30 Con la nuova convenzione tra Fondazione Studi e Link Campus University la laurea è molto è più vicina L a Fondazione Studi Consulenti del Lavoro punta sulla crescita culturale ed intellettuale della categoria, offrendo un’ulteriore opportunità formativa per sviluppare e valorizzare le proprie competenze professionali. Con questo intento nasce, infatti, la convenzione con la Link Campus University per favorire, per i Consulenti del Lavoro, l’accesso al corso di laurea in Economia Aziendale Internazionale e ai corsi di laurea magistrale in Gestione Aziendale e in Giurisprudenza. L’obiettivo è di garantire una preparazione universitaria di alto livello ai fruitori della convenzione, sfruttando l’esperienza consolidata dell’Università nelle tematiche del diritto del mercato e del lavoro, assieme ad un “programma dedicato” da attivare su base provinciale, a seconda del Consiglio Provinciale appartenente, che assicuri allo studente-professionista iscritto un percorso adeguato agli interessi e alle esigenze della categoria. Le attività didattiche si svolgeranno in aula e in modalità e-learning per andare incontro alle esigenze degli iscritti e permettere un’interazione continua con l’ambiente universitario attraverso la formazione a distanza. Questo vuol dire anche che i Consigli Provinciali dell’Ordine che aderiranno alla convenzione, potranno ospitare i docenti e diventare sede dell’Università per fornire attività didattica in loco. In questo modo i Consulenti del Lavoro iscritti alla convenzione, che vorranno seguire le lezioni o sostenere gli esami “da casa”, potranno farlo presso la sede del loro Consiglio Provinciale. Il CPO, inoltre, avrà la possibilità di organizzare convegni specialistici con docenti universitari formati e qualificati che saranno a disposizione su qualsiasi argomento si vorrà approfondire. I corsi convenzionati con la Link Campus University sono aperti a Consulenti del lavoro, professionisti, praticanti e studenti. I CORSI DI LAUREA TRIENNALI… Economia Aziendale Internazionale L-18 ..E QUELLI MAGISTRALI Gestione Aziendale LM-77 Giurisprudenza LMG-01 PERCHE’ ADERIRE? Per erogare una formazione adatta alle esigenze dei Consulenti del Lavoro DA QUANDO? A decorrere dall’anno accademico 2013/2014 CHI? Tutti i Consulenti del Lavoro, indicati dalla Fondazione Studi, in possesso di diploma di scuola secondaria superiore, parenti ed affini entro il secondo grado IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 TASSE & DINTORNI 31 L’INTERVISTA CHI È STEFANO ANSIDERI Stefano Ansideri, Presidente del Consiglio Provinciale dell’ordine dei Consulenti del Lavoro di Perugia e Sindaco di Bastia Umbra (PG), un altro Comune italiano virtuoso che risente dell'applicazione del Patto di Stabilità. Anche i Comuni virtuosi con i rubinetti chiusi: il caso di Bastia Umbra D opo aver pubblicato la lettera di Luigi Santalucia, consulente del lavoro e Sindaco di Treia (Mc), ai suoi concittadini, un’altra testimonianza sofferta arriva da Stefano Ansideri, primo cittadino del virtuoso Comune di Bastia Umbria (PG), che non ha potuto sfruttare le risorse a disposizione per gli investimenti che in città aspettano da tempo. Le norme in vigore riservano, infatti, lo stesso trattamento sia ai territori ben amministrati sia a quelli in dissesto finanziario. Il “patto di stabilità” angustia e tormenta tutti i Sindaci d’Italia. Intanto va detto che questa regola, introdotta per limitare l’indebitamento Pubblico, è riservata allo Stato Italiano ed ad altri pochi Stati, come il nostro in un particolare stato di difficoltà finanziaria, mettendo a nudo un modo di amministrare i soldi pubblici, soprattutto nel passato, che poco ha a che vedere con una corretta gestione improntata al soddisfacimento degli interessi collettivi. Per quanto mi riguarda, forse a causa della ormai consolidata abitudine, di professionale provenienza, al rispetto delle normative vigenti, ho sempre preteso di approvare i bilanci di previsione entro l’anno precedente quello di riferimento (nonostante la possibilità di farlo in tempi molto più lunghi), dando così anche un segnale di serietà per quanto concerne le scelte alla base del documento programmatico. Bastia Umbra, nel 2012, è risultato essere fra i 143 Comuni virtuosi italiani (unico in Umbria) ed ha ottenuto, per questo, un “allentamento” dal Patto di stabilità, che ha consentito di effettuare solo in parte quegli investimenti per interventi infrastrutturali, che la popolazione aspetta da tempo. Da quest’anno, le normative succedutesi hanno riportato tutti i comuni sullo stesso piano e quindi il trattamento in tema di tagli ai trasferimenti e possibilità di investimenti ha seguito la logica della orizzontalità. E qui sta il problema in quanto, nonostante le potenzialità finanziarie del mio Comune, come di altri con lo stesso grado di virtuosità, non è possibile spendere denari per investimenti, se non per una esigua quota, risultato di una cervellotica formula, molto al di sotto delle potenzialità di finanziamento. Sin qui, vista la volontà di procedere ad una costante quanto significativa riduzione della spesa pubblica, nulla questio, ma rimane sconcertante il fatto che Comuni ben amministrati debbano riservare ai propri cittadini trattamenti identici, in termini di infrastrutture e servizi, a quelli di Comuni in pre o acclamato stato di dissesto finanziario. Avendo poi a mente teorie economiche di keynesiana ispirazione, le quali indicano negli investimenti pubblici la strada più breve per muovere e far ripartire l’economia in assenza quasi completa di investimenti privati, rimane di non facile comprensione una politica che da una parte finanzia con notevoli cifre gli ammortizzatori sociali (in parte indispensabili, ma improduttivi) e dall’altra non consente agli Enti Pubblici virtuosi di immettere capitali nel circuito economico attraverso investimenti in opere, che andrebbero a creare occasioni di lavoro per le Aziende e, conseguentemente, per i loro lavoratori, ricreando condizioni di espansione economica. Rimane la speranza che il ripetuto invito ad allentare le condizioni, rivolto al Governo attraverso appelli da parte dall’ANCI e di molti Amministratori Pubblici, venga accolto; darebbe la possibilità ai Comuni virtuosi di promuovere benessere per l’intera collettività. IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 DICEMBRE-DICEMBRE 2013 OPENJOBMETIS SpA Openjobmetis è una società attiva da oltre 10 anni nel panorama italiano della somministrazione di lavoro, operativa su tutto il territorio nazionale attraverso una rete di 125 filiali e 6 Divisioni Specializzate, la cui expertise si focalizza su specifici settori: dall’industria alla sanità, passando per la grande distribuzione organizzata, la finanza, l’universo IT. Openjobmetis mette a disposizione di aziende e candidati un know-how consolidato, una profonda conoscenza del territorio e professionisti costantemente aggiornati sulle evoluzioni del mercato del lavoro italiano. Nel 2012 è stata raggiunta una media di 14.000 somministrati/mese e il fatturato complessivo ha superato i 340 milioni di euro. Professionalmente. Personalmente. L’ACCORDO L’accordo biennale di collaborazione tra Openjobmetis, Fondazione Studi del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e Fondazione Consulenti per il Lavoro nasce per approfondire le prospettive e le nuove opportunità del mercato, nell’ottica di fornire ai Consulenti del lavoro la possibilità di proporre la somministrazione di lavoro temporaneo come alternativa ad altre forme di assunzione, nel rispetto dell’attuale normativa e delle direttive europee e alla luce delle novità introdotte dalla Riforma Fornero. Attraverso una conoscenza più dettagliata dell’attuale quadro legislativo, infatti, i Consulenti potranno dotarsi di tutti gli strumenti utili a cogliere nuove opportunità ed offrire un servizio ancora più efficiente e completo. Per i prossimi due anni verranno organizzate una serie di iniziative congiunte come convegni e workshop, volti ad un continuo aggiornamento e confronto sui diversi temi legati al mondo del lavoro e alla gestione delle risorse umane. Per info: [email protected] Casi e quesiti, parola agli esperti 33 a cura di Enzo Summa anno solare FATTO Cosa si intende per anno solare ai fini del limite economico del lavoro accessorio? La Fondazione Studi, con il parere n.5 del 13 novembre 2013, detta le regole per il rispetto della normativa. CRITICITA' Nel rispetto del limite economico di 2.000,00 € di compensi erogabili ai singoli soggetti con voucher di lavoro accessorio, bisogna capire se l’anno solare si calcola dal 1 gennaio al 31 dicembre, ovvero dalla data di attivazione del lavoro accessorio e per i 12 mesi successivi REAZIONI Analizzando quanto previsto dalla normativa, e dai vari documenti di prassi e giurisprudenza, per anno solare si intende il periodo di 365 giorni che può decorrere da qualsiasi giorno del calendario, e quindi per verificare il superamento del limite economico bisogna verificare i compensi percepiti dal lavoratore nei 364 giorni precedenti all’attivazione di un nuovo periodo di lavoro accessorio. Il bonus assunzioni FATTO Il bonus assunzioni è un contributo per l’occupazione e non un’agevolazione contributiva, che rischierebbe di limitarne la portata normativa. La Fondazione Studi, con circolare n. 14 del 30 ottobre 2013, chiarisce la struttura giuridica dell’incentivo. CRITICITA’ Il dubbio era sorto a seguito della circolare Inps, nr. 131/2013, che statuiva il limite di godimento dell’incentivo in misura non superiore alla contribuzione agevolata dovuta dal lavoratore per il medesimo lavoratore. Per l’Istituto siamo in presenza di un’agevolazione e non di un contributo. REAZIONI La norma parla di incentivo all’occupazione, pari ad un terzo della retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali (e fino ad un massimo di € 650,00 mensili) mentre l’Inps la colloca tra le agevolazioni che non può superare la contribuzione dovuta riferita al lavoratore incentivato. Sicuramente quella dell’Istituto è una interpretazione errata e forzata, visto che sminuisce il dettato normativo che non prevede limiti se non nell’importo massimo. IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 Il regime di solidarietà negli appalti FATTO Il regime di solidarietà negli appalti è stata in questi anni una materia controversa, per il susseguirsi di norme ed interventi legislativi, tanto che la Fondazione Studi con la Circolare nr. 13 del 16 ottobre 2013 ha riordinato la procedura sia per ciò che concerne quella retributiva e contributiva, ma anche per la responsabilità solidale in materia tributaria. CRITICITA’ L’evolversi della normativa ha creato in questi anni una diversità di vedute nei committenti che ritardavano i pagamenti ai propri fornitori, in caso di appalti, chiedendo una serie di documentazioni a volte inutili, e dispendiose, che non si addicevano alla portata normativa che aveva l’obiettivo di garantire il rispetto delle obbligazioni retributive e contributive. REAZIONI Positiva la previsione che limita la responsabilità del committente, ai soli trattamenti retributivi, qualora lo stesso applichi metodi e procedure di controllo della regolarità degli appalti previsti dai CCNL di riferimento. Positiva anche l’eliminazione dell’Va dal regime di responsabilità solidale sul fronte tributario. COMUNICAZIONE 34 Oggi “twittiamo” di lavoro Ebbene sì! Anche una Categoria professionale può utilizzare le nuove frontiere della comunicazione quali facebook e twitter. Sempre al passo con i tempi il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro ha attivato nel 2012 le sue pagine istituzionali sulle più conosciute piattaforme di community, al fine di informare i propri iscritti su tutte le novità riguardanti la Categoria e il mondo del lavoro più in generale. Facebook e Twitter sono diventate così dei nuovi strumenti interattivi che sono parte del flusso di comunicazione verso gli iscritti. Per seguire gli aggiornamenti del Consiglio Nazionale, è possibile contattare il profilo "Consiglio Nazionale Consulenti Lavoro" o leggere i tweets di "ConsulentiLavoro". Oggi però parliamo di cosa è e di come funziona dario di vico@dariodivico 21 Ott Twitter, perché in Italia Secondo i Consulenti del lavoro il bonus assunzioni ancora pochi lo usano so- deciso dal governo Letta e' stato "un flop" prattutto . Occorre come primo passo cercare il sito twitter.com e creare un account: si può scegliere un nome breve o in alternativa utilizzare il proprio nome come nickname. E’ preferibile caricare una foto nel proprio account, inserire una breve biografia, indicare quello che è il proprio lavoro e gli argodario di vico@dariodivico 21 Ott menti che interessano. La particolarità di twitter è che si hanClick day/ Ecco le motivazioni dei Consulenti del no a disposizione solo 140 caratteri per ogni tweet, occorre lavoro - Roma, 21 ottobre 2013 quindi avere una notevole dote di sintesi e così se qualcuno vuole può rispondere citando, ossia mettendo fra virgolette il nick e il tweet. Creare uno sfondo ad hoc è sempre la cosa migliore, come si può vedere nell’account creato dal CNO. Prima di cominciare a twittare, iniziate a seguire delle persone bollettinoADAPT@bollettinoADAPT 21 Ott “follow”, meglio cercare tra amici e colleghi ed è meglio ricordaApplicazione del bonus #assunzioni: secondo il re che le persone che si seguono non sono obbligate a seguirci. sondaggio della Fondazione Studi Se si vogliono avere dei “followers” (seguaci), cominciamo a ri@ConsulentiLavor è un flop spondere ai loro tweets. Altra importante regola su twitter è sapere cosa si intende per Hashtag: sono quelle parole con il simbolo del cancelletto # davanti. In sostanza identificano l'argomento di cui si parla, ma anche i trend di cui si discute o che si vogliono creare. Esempio dei più ricorrenti è: #sapevatelo. il Trend: su Twitter indica gli argomen- Paolo Varesi@VaresiPaolo15 Ott ti più twittati proprio sulla base degli L'art.117: una #riforma da controriformare. #DaLeggere la posizione del Consiglio Nazionale hashtag. Come si vede dalla foto del tweet noi @ConsulentiLavor possiamo replicare quindi rispondere, o ritwittare quindi riportare il tweet ai nostri followers o stellinare cioè aggiungere ai preferiti perché meritevole di menzione. Ora con queste poche regole basiche su come utilizzare twitter non vi resta che scaricare l'app ufficiale per iPhone, iPad, Android, Blackberry o Windows Phone per twittare di lavoro e leggere gli update riguardanti il Consiglio Nazionale, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro comodamente e ovunque voi siate. IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 DICEMBRE-DICEMBRE 2013 36 l’apprendistato a portata di TeleConsul presenta il suo nuovo servizio esclusivo per la gestione dei rapporti di lavoro di apprendistato professionalizzante: TcTutor. Progettato con la collaborazione scientifica della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro nel rispetto della normativa nazionale e regionale, della contrattazione collettiva e della prassi amministrativa per una corretta erogazione ed un diretto controllo della formazione. Il servizio comprende: una banca dati on line con: • • • Profili Formativi Individuali - PFI - elaborati con piani dettagliati per mansione e contratto; sintesi della disciplina contrattuale in materia di apprendistato professionalizzante (durata, retribuzione, formazione professionalizzante, regolamentazione del tutor); guida alla normativa regionale della disciplina della formazione di base e trasversale per gli apprendisti professionalizzanti. un gestionale online per il controllo, la gestione e l’erogazione della formazione professionalizzante, di base e trasversale, che comprende: • • • • • Per informazioni www.teleconsul.it • • • • gestione anagrafiche (azienda, tutor/referente aziendale, apprendista) e delle credenziali di accesso al sistema; estrazione dalla banca dati, messa in opera e stampa del Piano Formativo Individuale; riparametrizzazione del PFI in base al titolo di studio o a precedenti rapporti di apprendistato svolti; disponibilità del PFI online con accessi configurati e guidati per il tutor e l’apprendista; accesso guidato al PFI online per il tutor alla registrazione della formazione svolta on the job (teorica e pratica); accesso guidato al PFI online per l’apprendista alla fruizione di lezioni in modalità e-learning per la formazione di base e trasversale nei casi di formazione programmata in azienda; aggiornamento automatico del libretto formativo; monitoraggio delle attività formative svolte con relativo report mensile; notifiche per la mancata erogazione della formazione come disciplinato dalla circolare del Ministero del Lavoro del 21 gennaio 2013, n.5. IL CONSULENTE DEL LAVORO N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 Consiglio Nazionale 2011-2014 Presidente Marina Elvira Calderone (Cagliari) Vice Presidente Vincenzo Silvestri (Palermo) Segretario Sergio Giorgini (Pesaro) Tesoriere Annamaria Giacomin (Treviso) Consiglieri Mauro Capitanio (Brescia) Alfio Catalano (Bergamo) Rosario De Luca (Reggio Calabria) Francesco Duraccio (Napoli) Vincenzo Germinara (Pistoia) Massimo Iesu (Trieste) Teodoro Lateana (Potenza) Monica Muscedere (Latina) Pietro Panzetta (Taranto) Davide Siravo (Campobasso) Sergio Stelitano (Bologna) Collegio dei Revisori Presidente Marcello De Carolis (L’Aquila) Componenti Roberto Bracco (Imperia) Patrizia Gagliardi (Reggio Calabria) Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro I 106 Consigli Provinciali Agrigento Pres. Enrico Vetrano Via Lombardia Villaggio Mose’ 24/A 92100 Agrigento (AG) Tel. 0922 651667 - Fax 0922 652332 Caserta Pres. stefano Scialdone Via m. forgione 12 81100 Caserta (CE) Tel. 0823 329211 - Fax 0823 456791 La spezia Pres. armando Benvenuti Piazzale kennedy27 19124 La spezia (SP) Tel. 0187 500598 - Fax 0187 284443 Parma Pres. stefano Ronchini Viale dei mille 140 43125 Parma (PR) Tel. 0521 941428 - Fax 0521 952721 Savona Pres. giovanni Gherzi Via paleocapa 18/28 17100 Savona (SV) Tel. 019 8401197 - Fax 019 814927 Alessandria Pres. Lorenzo Lombardi Via legnano 23 15100 Alessandria (AL) Tel. 0131 265298 - Fax 0131 232087 Catania Pres. salvatore Musumeci Piazza galatea 27 95129 Catania (CT) Tel. 095 536977 - Fax 095 530363 Latina Pres. lanfranco Principi Via eroi del lavoro 12 04100 Latina (LT) Tel. 0773 484354 - Fax 0773 414254 Pavia Pres. Pellegrino Ribecca Via bernardino da feltre 4 27100 Pavia (PV) Tel. 0382 28286 - Fax 0382 28286 Siena Pres. paolo Stufetti Viale curtatone 12 53100 Siena (SI) Tel. 0577 49439 - Fax 0577 564611 Lecce Pres. antonio Lezzi Via cicolella cond. palaz. di vetro 73100 Lecce (LE) Tel. 0832 343765 - Fax 0832 343765 Perugia Pres. stefano Ansideri Via sicilia sc. f 27 06128 Perugia (PG) Tel. 075 5004566 - Fax 075 5055338 Siracusa Pres. emanuele Monterosso Viale s. panagia 218 96100 Siracusa (SR) Tel. 0931 494100 - Fax 0931 490365 Lecco Pres. giulio Corno Via parini 29 23900 Lecco (LC) Tel. 0341 282904 - Fax 0341 283442 Pesaro Pres. alba Pazzaglini c.p. 108 Via picciola 6 61121 Pesaro (PU) Tel. 0721 33638 - Fax 0721 377112 Sondrio Pres. giovanni Besio Via mazzini 9 23100 Sondrio (SO) Tel. 0342 214354 - Fax 0342 519687 Livorno Pres. gloria Cappagli Piazza attias 37 57121 Livorno (LI) Tel. 0586 892358 - Fax 0586 894482 Pescara Pres. laura D’angelo Via chieti 5 65121 Pescara (PE) Tel. 085 4216911 - Fax 085 4213347 Taranto Pres. giovanni a. Prudenzano Viale magna grecia 100 74100 Taranto (TA) Tel. 099 7304897 - Fax 099 7360162 Lodi Pres. luigi Tortora C/o appl via massimo d’azeglio 20 26900 Lodi (LO) Tel. 0371 432350 - Fax 0371 432296 Piacenza Pres. alessandro Lupi Corso vittorio emanuele 243 29100 Piacenza (PC) Tel. 0523 334160 - Fax 0523 334160 Teramo Pres. bruno Santori Via trento e trieste 24 64100 Teramo (TE) Tel. 0861 247393 - Fax 0861 247393 Lucca Pres. luciana Conti Via s. croce 64 55100 Lucca (LU) Tel. 0583 582220 - Fax 0583 319081 Pisa Pres. fulvio Morelli Piazza vittorio emanuele ii 2 56125 Pisa (PI) Tel. 050 500420 - Fax 050 500420 Terni Pres. franco Lagomarsini Corso del popolo 63 05100 Terni (TR) Tel. 0744 423827 - Fax 0744 423827 Macerata Pres. riccardo Russo Via ignazio silone 37 62100 Macerata (MC) Tel. 0733 35040 - Fax 0733 35040 Pistoia Pres. antonio Orsi Via panciatichi 11 51100 Pistoia (PT) Tel. 0573 367010 - Fax 0573 367010 Torino Pres. cristoforo Re Via della consolata 1/bis 10122 Torino (TO) Tel. 011 5216426 - Fax 0115216363 Mantova Pres. luca De compadri Via bartolomeo grazioli 4 46100 Mantova (MN) Tel. 0376 362625 - Fax 0376 379695 Pordenone Pres. pier luigi Giol Largo s. giorgio cond. elena 7 33170 Pordenone (PN) Tel. 0434 524266 - Fax 0434 524266 Trapani Pres. leonardo Giacalone Via libica 2 91100 Trapani (TP) Tel. 0923 21120 - Fax 0923 21120 Massa carrara Pres. Annalisa Luchini Via 7 luglio 16/bis 54033 Carrara (MS) Tel. 0585 777082 - Fax 0585 777082 Potenza Pres. giovanna Manca Via del gallitello 56 85100 Potenza (PZ) Tel. 0971 52013 - Fax 0971 52013 Trento Pres. gabriella Santolini Via maccani 211 38100 Trento (TN) Tel. 0461 825890 - Fax 0461 429147 Matera Pres. serafino Di sanza Via lucana 167 75100 Matera (MT) Tel. 0835 331061 - Fax 0835 331061 Prato Pres. alessandro Bensi Via pugliesi 26 59100 Prato (PO) Tel. 0574 30489 - Fax 0574 401928 Treviso Pres. stefano De vallier Viale orleans 22 31100 Treviso (TV) Tel. 0422 582345 - Fax 0422 410521 Messina Pres. carlo Maletta Via sicilia 14 98100 Messina (ME) Tel. 090 2982339 - Fax 090 2931244 Ragusa Pres. rosario Cassarino Via ponchielli 7 97100 Ragusa (RG) Tel. 0932 624324 - Fax 0932 683912 Trieste Pres. erika Damiani Via roma 17 34132 Trieste (TS) Tel. 334 5365138 - Fax 040 369049 Milano Pres. giovanni Zingales Via aurispa 7 20122 Milano (MI) Tel. 02 58308188 - Fax 02 58310605 Ravenna Pres. tiziana Nanni Via antica zecca 6 48100 Ravenna (RA) Tel. 0544 31330 - Fax 0544 31330 Udine Pres. stefano Sassara Via calzolai 4 33100 Udine (UD) Tel. 0432 295892 - Fax 0432 295892 Modena Pres. roberta Sighinolfi Via campanella 23 41100 Modena (MO) Tel. 059 222844 - Fax 059 223666 Reggio calabria Pres. paolo Chirico Viale calabria 68/i 89133 Reggio calabria (RC) Tel. 0965 894866 - Fax 0965 884296 V. c. o. Pres. luca Rognoni Via Cadorna 26 28845 Domodossola (VB) Tel. 0324 87433 - Fax 0324 87433 Ancona Pres. roberto Di iulio Via degli orefici 2 60121 Ancona (AN) Tel. 071 2075014 - Fax 071 2081867 Aosta Pres. renato virginio Marchiando Via torino 25 11100 Aosta (AO) Tel. 0125 807143 - Fax 0125 804322 Arezzo Pres. marco Polci Via madonna del prato 77 52100 Arezzo (AR) Tel. 0575 354740 - Fax 0575 298633 Ascoli piceno Pres. marco Assenti Corso trento e trieste 115 63100 Ascoli piceno (AP) Tel. 0736 397932 - Fax 0736 252246 Asti Pres. fausto Cantore Via bigatti 14 14100 Asti (AT) Tel. 0141 530232 - Fax 0141 530232 Avellino Pres. carlo Cardinale Via annarumma 69 83100 Avellino (AV) Tel. 0825 37953 - Fax 0825 37953 Bari Pres. francesco Sette Via de bellis vitantonio 37 70126 Bari (BA) Tel. 080 5562044 - Fax 080 5475604 Bat Pres. Angela Eugenia Losito Via liberta’ 9 76121 Barletta (BT) Tel. 0883 955526 - Fax 0883 955525 Belluno Pres. Innocenzo Megali c.p. 3 Via mezzaterra 18 32100 Belluno (BL) Tel. 0437 942966 - Fax 0437 942966 Benevento Pres. Giovanni Montefusco Piazza Orsini 14 82100 Benevento (BN) Tel. 0824 21485 - Fax 0824 21485 Bergamo Pres. adriana Regonesi Viale vittorio emanuele ii 44 24121 Bergamo (BG) Tel. 035 217400 - Fax 035 217016 Biella Pres. manuela Maffiotti Via vialardi di verrone 14 13900 Biella (BI) Tel. 015 8486350 - Fax 015 8486360 Catanzaro Pres. giuseppe Buscema Via murano 9 88063 Catanzaro lido (CZ) Tel. 0961 360372 - Fax 0961 360372 Chieti Pres. paola Mammarella Via d.spezioli 16 66100 Chieti (CH) Tel. 0871 411569 - Fax 0871 404561 Como Pres. paolo Frigerio Via giulini 10 22100 Como (CO) Tel. 031 270384 - Fax 031 261013 Cosenza Pres. Fabiola Via Via A. Lupinacci 2 87100 Cosenza (CS) Tel. 0984 72554 - Fax 0984 794777 Cremona Pres. giovanni battista Centenari Via palestro 66 26100 Cremona (CR) Tel. 0372 535411 - Fax 0372 457934 Crotone Pres. giuseppe Tropiano Via Napoli C.P. 98 15 88900 Crotone (KR) Tel. 0962 24814 - Fax 0962 24814 Cuneo Pres. giovanni Trombetta Via roma 14 12100 Cuneo (CN) Tel. 0171 65570 - Fax 0171 488500 Enna Pres. vincenzo Messina Piazza ing. panvini 14 94100 Enna (EN) Tel. 0935-41391 - Fax 1782245986 Fermo Pres. bruno Del gatto Via xxv aprile 26 63023 Fermo (FM) Tel. 0734 622173 - Fax 0734 622173 Ferrara Pres. stefano Tonegutti Via del turco 29 44100 Ferrara (FE) Tel. 0532 247066 - Fax 0532 247066 Firenze Pres. moreno Panchetti Via ricasoli 32 50121 Firenze (FI) Tel. 055 281786 - Fax 055 281787 Foggia Pres. massimiliano Fabozzi Via vincenzo della rocca 38 71100 Foggia (FG) Tel. 0881 709662 - Fax 0881 709662 Forli’ Pres. claudio Rigoni Via torelli 2 47100 Forli’ (FO) Tel. 0543 31201 - Fax 0543 31201 Bologna Pres. antonella Ricci Via fratelli cairoli 7 40121 Bologna (BO) Tel. 051 255768 - Fax 051 244711 Frosinone Pres. carlo Martufi Via marcello mastroianni 301 03100 Frosinone (FR) Tel. 0775 871855 - Fax 0775 822081 Monza brianza Pres. Elena Patella Via carlo prina 22 20900 Monza (MB) Tel. 039 3902994 - Fax 039 2147586 Reggio emilia Pres. domenico Renna Via ernesto che guevara 4 42100 Reggio emilia (RE) Tel. 0522 294703 - Fax 0522 794439 Varese Pres. vera lucia Stigliano Via bernascone 14 21100 Varese (VA) Tel. 0332 239360 - Fax 0332 238479 Bolzano Pres. loris De bernardo Via lancia 8/a 39100 Bolzano (BZ) Tel. 0471 265975 - Fax 0471 265998 Genova Pres. luigia Dellepiane Via ilva 4/3 16128 Genova (GE) Tel. 010 562389 - Fax 010 562389 Napoli Pres. edmondo Duraccio Via alcide de gasperi 55 80133 Napoli (NA) Tel. 081 5518566 - Fax 081 5524076 Rieti Pres. Gigliardo Farina Via giuseppe pennesi 11 02100 Rieti (RI) Tel. 0746 274796 - Fax 0746 274796 Venezia Pres. antonio Vegna Galleria matteotti 6/2 30174 Mestre (VE) Tel. 041 5041677 - Fax 041 2394467 Brescia Pres. alberto Pelizzari Via salgari 43/b 25125 Brescia (BS) Tel. 030 2427788 - Fax 030 2428157 Gorizia Pres. sandro Benigni Via carlo morelli19/a 34170 Gorizia (GO) Tel. 0481 30325 - Fax 0481 30325 Novara Pres. Roberto Morella Longhi Viale roma 12 28100 Novara (NO) Tel. 0321 611805 - Fax 0321 394584 Rimini Pres. carlo Dall’ara Via anghera’ 29 47900 Rimini (RN) Tel. 0541 448267 - Fax 0541 28451 Vercelli Pres. luca Caratti Corso magenta 1 13100 Vercelli (VC) Tel. 0161 256256 - Fax 0161 256156 Brindisi Pres. dario Montanaro Via dalmazia 21/a 72100 Brindisi (BR) Tel. 0831 726420 - Fax 0831 728074 Grosseto Pres. angiolo Mainardi Corso carducci 90 58100 Grosseto (GR) Tel. 0564 25786 - Fax 0564 25786 Nuoro Pres. cecilia Mannia Via dessanay 121 08100 Nuoro (NU) Tel. 0784 203393 - Fax 0784 203393 Roma Pres. Adalberto Bertucci Via Cristoforo colombo 456 00145 Roma (RM) Tel. 06 89670177 - Fax 06 86763924 Verona Pres. alfonsino Albarello Corso porta nuova 107 37122 Verona (VR) Tel. 045 8005065 - Fax 045 8068960 Cagliari Pres. marco Fenza Via sonnino 37 09125 Cagliari (CA) Tel. 070 665773 - Fax 070 665804 Imperia Pres. francesco Cerqueti Via xxv aprile 67 18100 Imperia (IM) Tel. 0183 710269 - Fax 0183 710269 Oristano Pres. giorgio g. battista Sanna Viale diaz 87 09170 Oristano (OR) Tel. 0783 73285 - Fax 0783 73285 Rovigo Pres. Massimo Braghin Via Mure S. Giuseppe 27 45100 Rovigo (RO) Tel. 0425 21506 - Fax 0425 464454 Vibo valentia Pres. rosario Rubino Via giovanni xxiii74 89900 Vibo valentia (VV) Tel. 0963 93524 - Fax 0963 93524 Caltanissetta Pres. rosalia Lo brutto Via cimabue S.n.c. 93100 Caltanissetta (CL) Tel. 0934 552055 - Fax 0934 542319 Isernia Pres. carmine Di vincenzo c.p. 153 Via xxiv maggio 95 86170 Isernia (IS) Tel. 0865 411538 - Fax 0865 411538 Padova Pres. stefano Dalla mutta Via degli zabarella 95 35121 Padova (PD) Tel. 049 663660 - Fax 049 660524 Salerno Pres. alberico Capaldo Via s. alfonso m. de’ liguori 2 84135 Salerno (SA) Tel. 089 481003 - Fax 089 481068 Vicenza Pres. elvira D’alessandro Corso ss. felice e fortunato 62 36100 Vicenza (VI) Tel. 0444 322028 - Fax 0444 323682 Campobasso Pres. galileo Casimiro Via tiberio 92/a 86100 Campobasso (CB) Tel. 0874 481495 - Fax 0874 62238 L’aquila Pres. Francesco Blasini Viale a. de gasperi 60 67100 L’aquila (AQ) Tel. 0862 412307 - Fax 0862 421849 Palermo Pres. vincenzo Barbaro Via redipuglia 6 90144 Palermo (PA) Tel. 091 346433 - Fax 091 347031 Sassari Pres. giuseppe Oggiano Via milano 7 07100 Sassari (SS) Tel. 079 276790 - Fax 079 278745 Viterbo Pres. Giuseppe D’Angelo Via genova 17 01100 Viterbo (VT) Tel. 0761 226960 - Fax 0761 322168 Via Cristoforo Colombo, 456 - 00145 Roma Tel. 06/549361 - Fax 06/5408282 e-mail [email protected] www.teleconsul.it [email protected] tc WEB sviluppo siti web professionali e dinamici teleconsul editore s.p.a. via vinicio cortese 147/f 00128 roma – tutti i diritti riservati. il tuo sito web complEto, convEniEntE e sempre aggiornato scegli il format che preferisci su WWW.tElEconsul.it/tcWEB