UNA COLLEZIONE ILLUSTRE di Anna Calamelli

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UNA COLLEZIONE ILLUSTRE di Anna Calamelli
UNA COLLEZIONE ILLUSTRE
di Anna Calamelli
Il povero Gaspare Marsili, alias Federico Barbarossa Imperatore 2010, non si trova da nessuna
parte. Solo a notte inoltrata scatta la denuncia alle autorità. Medicina pullula di gente per l’annuale
rievocazione storica, magari s’è intanato da qualche parte, meglio attendere la chiusura della
manifestazione per evitare intoppi organizzativi.
La Pro-loco cittadina fornisce l’elenco di tutti i partecipanti a cui è stato fornito un costume d’epoca
e cominciano gli interrogatori.
Si parte da Armigeri e Arcieri che durante la manifestazione hanno giurato eterna fedeltà al re
svevo. Poi è la volta dei saltimbanchi Karacongioli e del Satiro Calisto, ai quali è passata la voglia
di giocare. I Tamburini del Borgo e gli sbandieratori senza i loro arnesi tra le mani paiono smarriti e
si guardano intorno con aria afflitta. Parapiglia tra i Difensori della Rocca che, senza armi, duellano
di lingua con battute anche poco raffinate. Il Foresi, giullar cortese, se la ride, facendoci proprio una
magra figura, date le circostanze.
Coi danzatori c’è poco da fare: sia i Lonca che gli Skofja Loka girano attorno alle domande e se non
fosse per il gruppo “Ballo e Allegria” anche le Stelle d’Oriente troverebbero la situazione
deprimente. Nemmeno i musici hanno molto da dire, non conoscono Gaspare, l’hanno visto solo
alle prove, asseriscono i Ballata Bellica e gli Histriones Carbji, mentre i Diabula Rasa mimano le
bombarde e i tamburi che hanno infuocato la serata d’onore, facendo schiattare d’invidia i Musici
Errantes. Focolieri sbuffano e Falconieri, presenti alla manifestazione per la prima volta, cadono
dalle nuvole. Metenio Atrippa è imbestialito perché non ha tempo da perdere, lui, ma bocche da
sfamare! Le bellissime Streghe di Medicina sono tartassate ben benino, ma assicurano di non averlo
visto nel loro bosco e sputano sul pavimento a suggello di giuramento. Si spera nella magia della
Corte dei Miracoli con Messer Paolo Mago, ma nessun incantesimo riporta il povero Marsili. Si
spreme il Gruppo Icaro che ha fornito luculliane libagioni a viandanti provenienti da ogni dove,
nella profetica “Locanda alla fine dei mondi”, ma non si ottengono risultati. Finché l’insigne
maestro Buriani, dà scacco matto agli investigatori. Lui che riesce a giocare anche dieci partite
contemporaneamente, ha preso questa misteriosa sparizione come una sfida. I pezzi non
scompaiono così, dalla scacchiera al nulla. O sono schierati o sono mangiati.
“Visto che Gaspare non si è schierato, pur essendo il re, significa che è stato fatto fuori” sentenzia il
geniaccio. Teoria interessante, anche perché tutti concordano nell’affermare che mai e poi mai
avrebbe rinunciato ad apparire nel corteo, era il coronamento di un antico sogno. La moglie Cesira
conferma, tra le lacrime.
Poi, colpo di scena.
Il Signor Dalmonte Terenzio, alias Messer Arcibaldo cioè colui che presenta il Palio della Serpe e la
Cerimonia dell’investitura viene ritrovato morto nella campagna di Spazzate Passatelli. Al cadavere
sono stati asportati occhi e lingua nonché mozzate orecchie e dita delle mani. La questione si fa
seria, interviene la Procura di Bologna. Si riascoltano la moglie e i teste, la paura serpeggia a
Medicina, si parla di sospendere quanto meno la successiva edizione delle Feste medicinesi in onore
del Barbarossa. L’ispettore Gemino Valenti assume il comando delle operazioni e chiede il silenzio
stampa ma trapela la notizia di un cd compromettente.
Valenti è alla sua scrivania. Alla parete di fronte una cartina d’Italia con puntini rossi e date. Sono
tutti casi di persone scomparse nell’ultimo decennio. Trafiletti scorrono sul video del computer,
secondo una precisa cronologia.
San Germano Chisone (TO), 16 febbraio 2000, Gentile Zecchinato, alias re Carlo Alberto. Stato di
ebbrezza notato da diversi testimoni. 25 febbraio dello stesso anno, Osimo. Falconi Alessio, alias
Boccolino da Guzzone, il condottiero della Battaja du Porcu. Residui di sue vesti rinvenuti in un
porcile della campagna nelle vicinanze. 23 marzo 2005, a Novara per la rievocazione storica della
Battaglia della Bicocca del 1849, scompare Luciano Brambilla, alias Vittorio Emanuele II. Il suo
orologio viene ripescato dopo mesi nel fondo del laghetto del parco pubblico cittadino, in seguito a
lavori di manutenzione. Nel giugno dello stesso anno nei pressi di Avigliana (Torino) viene
identificata grazie a un braccialetto Brunetta Batti, alias Valentina Visconti. Di lei resta solo un
braccio; si presume che per suicidarsi si fosse stesa sui binari di notte. Il 30 luglio 2006 a
Monbarroccio (Perugia). Il Conte Guidubaldo del Monte, tale Ferruccio Campanacci. Il 16 agosto
2008 a Forenza (Potenza).Antonino Licata, alias Bernardo di Chiaravalle. L’uomo era oberato di
debiti. Il 3 settembre 2009 a Rivoli (Torino). Sisto Menegatti e Algenore Finetti, rispettivamente
Vittorio Amedeo II di Savoia e Carlo Emanuele III. Si scopre che i due sono amanti da tempo.
Valenti torna alla mappa e si massaggia le tempie. La prossima vittima potrebbe arrivare entro
l’anno. A dicembre, il 24. Un bambino. Misura la stanza a grandi passi. Per evitarlo bisognerebbe
vietare tutti i presepi viventi. Ha un brivido, Valenti, mentre si guarda allo specchio. Uno strano
sorrisetto gli increspa il labbro superiore. Gli serve una pausa.
Esce di casa, si dirige al fienile. Solleva una botola e scende la scala a pioli. Dalle pareti sorridono
le teste imbalsamate di tutti quei personaggi illustri del passato. Davvero una collezione speciale!