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Cer Magazine Italia n. 39 (Aprile 2014) • ISSN 1828-1087 • ANNO XVII
magazine
ARCHITETTURA
GUEST Park Associati
CERSAIE 2014 accende i motori
INTERIORS Mediterraneo in bianco e blu
TREND Chic Design
DESIGN E TRADIZIONE ALL’OMBRA DEGLI ULIVI
39
ITALIA
cer.start
Andrea Serri
direttore editoriale
di Cer Magazine Italia
e International
1
‘MADE IN’, UN OBBLIGO
NECESSARIO
Mettere il consumatore nelle condizione di conoscere cosa sta
acquistando, dando nel contempo valore ai prodotti, ai loro produttori
ed ai territori dove questi vengono realizzati. Una affermazione
che appare scontata, condivisibile da tutti, ma che nell’attuale
ordinamento commerciale europeo non lo è ancora, a causa
della mancanza di una specifica normativa finalizzata a rendere
obbligatoria l’indicazione dell’origine delle merci. Questo vale per
tutte le merci prodotte in Europa ed oggi messe in commercio
all’interno del mercato comune, tra cui le piastrelle di ceramica e
la ceramica sanitaria.
Una situazione parodossale che genera non pochi
problemi: dalla non trasparenza nelle transazioni
commerciali - proprio per la mancanza di una
fondamentale informazione di base - alla perdita di
volumi di vendita perchè il consumatore, abbagliato
da materiali dall’Italian sound, pensano di comprare
materiali prodotti in Italia, ma che nella realtà non
lo sono. Non meno importanti sono, sul versante del
lavoro e dell’occupazione, i risvolti di questa anomalia tutta europea.
La risposta che l’industria ceramica sta dando, in attesa che questa
pesante e grave distorsione venga rimossa, è il marchio ‘Ceramics of
Italy’, il marchio di origine volontario che identifica le sole produzioni
ceramiche cotte in fabbriche poste sul territorio nazionale. Una
interpretazione della norma particolarmente restrittiva, che si pone
ai massimi livelli tra i diversi settori manifatturieri italiani, ma che è
stata fortemente voluta per massimizzare la trasparenza nei confronti
dei consumatori, tutelare al massimo la qualità del Made in Italy,
salvaguardare e sostenere l’occupazione nelle aziende nazionali.
dell’origine
«dellaL’indicazione
merce è un valore per
il consumatore. “Ceramics of
Italy” è il marchio di garanzia
della vera ceramica italiana
»
cer
cer.contenuti
magazine
è scaricabile
gratuitamente
da App Store
per iPad
Erieta Attali ©
EDITORIALI
01 Start “Made in”, un obbligo necessario
di Andrea Serri
72 Exit Aree dismesse, opportunità d’innovazione
di Marina Dragotto
14
22
18
22
NEWS
04
07
08
10
in copertina
Agriturismo
Maso Bòtes
Varignano di Arco (TN)
Superfici:
Panaria Ceramica
Foto: Luciano Busani
a cura di Simona Malagoli
Corporate
Produzione
Award
Web
EVENTI
12 Ceramics of Italy & Cersaie - Web & Social di E. Romani
14 Cersaie 2014 accende i motori di M. Teresa Rubbiani
16 Ceramics of Italy a Mantova, Roma, Bolzano di C. Faedi e E. Romani
INTERIORS
18 Mediterraneo in bianco e blu di Benedetto Marzullo
22 Il terrazzo dei desideri di Laura Maggi
32 Revisionismo storico di Benedetto Marzullo
TRENDS
32
24
26
30
60
Save the future di Elena Pasoli
Chic design di Elena Pasoli
Virtual Style a cura di Imagem:
il living
la hall d’albergo
La ceramica italiana
è in esposizione a
12
da 22 al 26 settembre 2014
www.cersaie.it
23
26
50
cer
MERCATO
36 Il cittadino italiano ricerca
materiali innovativi di Barbara Benini
38 Fissore Ceramiche, serietà e
trasparenza di Alessandra Ferretti
42 Come e perché gli italiani
acquistano casa di Giorgio Lasorte
46 Il significato dei segni di Alfredo Zappa
magazine
ITALIA
Numero 39
Rivista semestrale, aprile 2014
Promossa da
Direttore Responsabile
Vittorio Borelli
38
INTERVISTA
50 Guest Park Associati
Tradizione contemporanea
di Alessandra Coppa
Direttore Editoriale
Andrea Serri ([email protected])
Redazione
Valentina Candini ([email protected])
Simona Malagoli ([email protected])
Valentina Pellati ([email protected])
Segreteria di redazione
Barbara Maffei ([email protected])
Patrizia Gilioli ([email protected])
Collaboratori
Alessandra Coppa, Marina Dragotto, Cristina Faedi,
Alessandra Ferretti, Giorgio Lasorte, Santino Limonta,
Laura Maggi (Elle Decor Italia), Benedetto Marzullo
(Living), Laura Milan (Il Giornale dell’Architettura),
Elena Pasoli, Elena Romani, Maria Teresa Rubbiani,
Alfredo Zappa.
ARCHITETTURA
54 Design e tradizione all’ombra degli ulivi
di Elena Pasoli
58 Luogo di ristoro, non solo ristorante
di Elena Pasoli
62 A Medolla nuova chiesa post-sisma
di Santino Limonta
66 Splendore egizio nel museo
di Laura Milan
58
70 Cataloghi dalle aziende
Pubblicità
Pool Magazine di Mariarosa Morselli
Via Cattaneo 34 - 41126 Modena
tel. 059 344 455 - fax 059 344 544
[email protected]
Stampa
Arbe Industrie Grafiche - Modena
Edizioni
Edi.Cer. SpA
Cer Magazine Italia:
pubblicazione registrata presso il Tribunale di Modena
al n. 1454 in data 17-12-1998 - ISSN 1828-1060
62
DOC
Progetto grafico
Fabio Berrettini, Cristina Menotti
Direzione, redazione e amministrazione
Edi.Cer. SpA Società Unipersonale
Viale Monte Santo, 40 - 41049 Sassuolo (Mo)
tel. 0536 804585 - fax 0536 806510
[email protected]
cod. fisc. 00853700367
Chiuso in tipografia il 25 marzo 2014.
L’indirizzo in nostro possesso verrà utilizzato, oltre che per
l’invio della rivista, anche per la spedizione di altre riviste e/o
per l’inoltro di proposte di abbonamento. Ai sensi dell’articolo 7
del D.Lgs. 196/2003 è nel suo diritto richiedere la cessazione
dell’invio e/o l’aggiornamento o la cancellazione dei dati in
nostro possesso, che sono comunque trattati in conformità al
“testo unico sulla privacy”.
46
66
www.laceramicaitaliana.it
cer.news
MAGAZINE
CORPORATE
PRODUZIONE
AWARD
WEB
COTTO D’ESTE
HATRIA
NUOVO SHOWROOM
NEL CUORE DI MILANO
Ingresso
in CoBe Capital
A pochi passi dal Duomo, nella zona più esclusiva del centro storico milanese,
meta di un pubblico cosmopolita, di designer, progettisti e protagonisti del mondo
dell’architettura, Cotto d‘Este ha aperto un nuovo showroom. Al suo interno,
attraverso un “percorso di conoscenza”, vengono presentate le ultime tendenze
del design contemporaneo e le innumerevoli soluzioni create dall’azienda.
Lo showroom ospita l’intera gamma di pavimenti e rivestimenti Cotto d’Este,
sempre in perfetta linea con le esigenze dell‘architettura e dell’abitare, in
particolare la bellezza e l’eccellenza tecnica del grès porcellanato spessorato
in 14 e 20 mm e l’unicità di
Kerlite, il porcellanato ceramico
ultrasottile di soli 3 mm e
formati fino a 3 metri x1,
oggi disponibile anche nello
spessore di 5 mm per nuove
affascinanti strutture e superfici.
Si è recentemente conclusa
un’importante operazione che
segna l’acquisizione di Hatria da parte di CoBe Capital,
società d’investimento privata globale, con una base di capitale
permanente, specializzata nell’acquisizione e nella gestione di un
portafoglio diversificato di aziende che operano nel design, produzione e commercializzazione di prodotti e servizi innovativi. Fondata da Neal Cohen nel 1994, CoBe Capital ha sede centrale a New
York e filiali in Francia, Spagna e Germania.
Hatria, grazie alle tecnologie avanzatissime di cui dispone nel nuovo stabilimento di Teramo, continuerà a puntare su una costante
innovazione tecnologica ed estetica per fornire prodotti di altissima qualità, innovativi sia dal punto di vista del design che della
funzionalità.
à www.cottodeste.it
à www.hatria.com
LITOKOL
MAPEI
Tra i fornitori di prodotti
per l’edilizia a Sochi 2014
ACQUISTATO LO STADIO
DI REGGIO EMILIA
Con una forte presenza nel mercato dell’edilizia russo, Litokol ha fornito
adesivi e sigillanti che hanno contribuito alla costruzione delle strutture dei XXII Giochi Invernali di Sochi. Attraverso la sua consociata Litokol
Russia - presente da oltre 10 anni a Noginsk nei pressi di Mosca, su di
un’area complessiva di 22.000 mq - l’azienda reggiana ha fornito prodotti
speciali, quali lo stucco epossidico Starlike, per la realizzazione del villaggio Olimpico di Adler. Anche a Krasnaja Poljana, dove si sono disputate le
gare sciistiche, in strutture ricettive all’avanguardia come il villaggio Rosa
Hutor, Litokol è stata fornitrice di un pacchetto completo comprensivo di
adesivi e stucchi cementizi, prodotti epossidici, una gamma completa per
l’allestimento piscine e il sistema cappotto Litotherm, per l’isolamento
termoacustico degli edifici. Sono stati inoltre utilizzati adesivi e stucchi
Litokol per le pavimentazioni degli edifici adibiti a uffici, lobby, hospitality
e media center presso il grande complesso
per il biathlon e lo sci di fondo “Laura” che
ospita 7500 spettatori, situato sulla cima
del Psekhako Ridge, a Nord-Est di Krasnaya Polyana.
A conferma del proprio impegno
sul territorio reggiano, Mapei si
è aggiudicata l’asta giudiziaria
per l’acquisto del Mapei
Stadium Città del Tricolore.
L’investimento va a completare
il progetto iniziato questa estate
con la scelta di Reggio Emilia
e del suo stadio per le partite casalinghe e, successivamente, con la
titolazione della struttura e con i lavori di sistemazione dell’impianto
e di adeguamento agli standard imposti dalla Lega Calcio Serie A.
L’acquisto del Mapei Stadium rappresenta un risultato importante non
solo per l’U.S. Sassuolo ma anche per l’A.C. Reggiana 1919 S.p.A. e la
città di Reggio Emilia, in quanto garantirà una struttura all’avanguardia
di cui continueranno a beneficiare le realtà sportive presenti e
l’economia locale. L’obiettivo sarà quello di rendere lo stadio un luogo di
aggregazione per la città sempre più accogliente, sicuro e aperto a tutti
gli appassionati di calcio e dello sport in generale.
à www.litokol.it
à www. mapei.it
icon
collection
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MAGAZINE
CORPORATE
PRODUZIONE
AWARD
WEB
ABK GROUP INDUSTRIE CERAMICHE
NUOVO SHOWROOM NELLA SEDE
DI FINALE EMILIA
CERAMICHE REFIN
Create your tile, il concorso
per nuove idee di design
Con l’intento di promuovere innovative proposte grafiche per una nuova
collezione ceramica, Refin ha lanciato sulla scena internazionale Create your
tile, un contest aperto ai professionisti – designer e architetti – di tutto il
mondo. Originalità, potenziale commerciale, riproducibilità industriale sono
gli elementi chiave del brief richiesti dalla nuova collezione di piastrelle in
grès porcellanato, che deve essere sviluppata con una o più varianti grafiche
(fino a un massimo di 20), formato quadrato (60x60 cm o 75x75 cm) e
destinata primariamente alla pavimentazione residenziale e/o commerciale.
Sarà premiato il progetto maggiormente in grado di valorizzare le più
recenti tecnologie produttive e declinare al meglio i trend dell’interior
contemporaneo, interpretando così i valori di ricerca promossi da
DesignTaleStudio, marchio di Ceramiche Refin fondato nel 1995 come
laboratorio creativo allo scopo di esplorare nuove soluzioni tecniche ed
estetiche per il grès porcellanato. Un’autorevole giuria, composta da
riconosciuti esponenti del mondo del design e presieduta dagli architetti
Alessandro e Francesco Mendini, decreterà i vincitori all’interno di una
rosa di 25 finalisti. Il vincitore avrà l’opportunità di vedere prototipata e
successivamente realizzata la propria collezione e, a Cersaie 2014, potrà
raccontare il prodotto e far conoscere il proprio profilo professionale
a pubblico, clienti e giornalisti. Il concorso sarà aperto per l’invio delle
candidature fino al prossimo 30 aprile.
à www. refin.it
FLAVIKER
NASCE LA NUOVA BRAND IDENTITY
La storica azienda di Solignano, dal 2007 nell’orbita ABK Group, cambia nome
e punta con decisione verso un futuro ecosostenibile. La nuova brand identity
di Flaviker, abbandonato definitivamente il marchio Pi.sa, ha dato vita il 16
gennaio scorso, in occasione del primo meeting 2014 con la forza vendita,
a Flaviker Contemporary Eco Ceramics. Oltre alla riaffermazione del proprio
target di prodotto, quale specialista del grès, un modo di fare ceramica più vicino alle esigenze di ecosostenibilità dei nostri giorni rappresenta il principale
segno del cambiamento intrapreso dall’azienda.
La progressiva riconversione degli stabilimenti produttivi di Solignano e Finale
Emilia, iniziata nel 2008, e il conseguente utilizzo del logo I Love Green su tutti
gli strumenti di comunicazione testimoniano lo sforzo per ricondurre al di sotto
delle medie di settore l’impatto ambientale generato dai cicli produttivi. Dal
2013, le principali collezioni ceramiche Flaviker permettono l’accesso a crediti
LEED, poiché contengono nell’impasto una percentuale di materiale riciclato
pari al 40%, concorrendo attivamente a definire un’edilizia sostenibile.
à www.flavikerpisa.it
Ceramiche Abk ha recentemente
inaugurato nella sede di Finale Emilia un nuovo showroom, il cui taglio
del nastro è avvenuto, alla presenza dei dipendenti dell’azienda, per
mano del sindaco Ferdinando Ferioli
e del presidente di Abk Roberto Fabbri.
“Siamo soddisfatti del nuovo showroom e degli obiettivi raggiunti - ha commentato Fabbri -. A livello
commerciale, la crescita di Abk in doppia cifra è un segnale positivo e incoraggiante: significa che stanno arrivando i risultati delle
azioni messe in atto dal nostro Gruppo sul piano di una riqualificazione di prodotto e industriale“.
La nuova apertura rappresenta un segnale di ripresa e vitalità anche per l’intera comunità finalese, colpita lo scorso anno dal terremoto. A sottolineare lo slancio col quale l’azienda ha reagito sono
stati gli ultimi interventi strutturali realizzati, che comprendono la
nuova area di accoglienza, la riqualificazione della superficie espositiva, nuovi uffici e spazi di lavoro pensati per dialogare con i progettisti prendendo spunto dalle più recenti produzioni ceramiche.
à www. abk.it
KALE ITALA
Regia italiana per l’export
Continua a consolidarsi il rapporto tra
Kale Italia ed il gruppo turco Kale, tra i più
grandi produttori al mondo di ceramica,
sanitari e componenti chimici per l’edilizia
che attualmente conta oltre cinquemila
dipendenti e un fatturato nell’ordine di
un miliardo di euro. A partire dal 2014
l’export del Gruppo turco è stato affidato
alla direzione commerciale italiana ad
Paolo Cavallacci
Leonardo De Muro
eccezione del Medioriente, dell’Africa
e della Turchia, regioni che rimangono
sotto la gestione della sede centrale per motivi di vicinanza geografica.
“Si tratta di una grande opportunità - dichiara Paolo Cavallacci, direttore
generale Kale Italia - in quanto possiamo gestire mercati importanti
come, ad esempio, quello francese, tedesco, inglese e canadese”. Questa
novità s’inserisce in un più ampio progetto di crescita e valorizzazione
della sede italiana da parte di Kale Group. Nel 2014 infatti è previsto un
ulteriore investimento di un milione di euro sullo stabilimento di Borgotaro,
che vedrà potenziata la sua già ampia capacità produttiva. “Gli spessori
sottili e medio sottili sono tra le argomentazioni principali di questo
periodo per rispondere al meglio alle richieste provenienti dal mondo
delle ristrutturazioni - afferma Leonardo De Muro, direttore commerciale
Kale Italia. Stiamo inoltre puntando molto sulle grandi dimensioni con
l’introduzione dei formati 80x80 e del 60x120”.
à www.kaleitalia.it
MAGAZINE
CORPORATE
PRODUZIONE
AWARD
WEB
LEA CERAMICHE
CERAMICA DEL CONCA
Con Lago per il primo
nuovo catalogo bagno
AVVIATA LA PRODUZIONE
MADE IN USA
La partnership tra Lea Ceramiche e Lago prosegue nel trovare nuove forme
di espressione condivise: nasce Lago Bathroom, il sistema che comprende
un insieme di prodotti interamente dedicati all’ambiente bagno. Accomunati
dalla stessa visione del design, Lea Ceramiche è stata coinvolta per la realizzazione di pavimenti e rivestimenti che si sposano perfettamente con i complementi di arredo Lago. Partendo da Slimtech, Lago offre una sua personale
interpretazione della lastra ultrasottile in grès laminato, combinandola coi
diversi sistemi di arredo e proponendo insolite e sorprendenti composizioni.
Il modulo 36e8, nato inizialmente nel living, viene ora trasposto nell’ambiente
bagno, dove le lunghe lastre seguono allineate anche sulla parete e lo stesso
disegno si ripete sui contenitori; nel sistema Steel Basin, Slimtech è poi declinata in tre diversi moduli e in tre versioni cromatiche: milk shade, sfumata
e colorata. Nella collezione Depth Basin, dalla linea più rigorosa e pulita,
Slimtech disegna lo spazio, il pavimento segue perfettamente i moduli della
parete conferendo un segno grafico mediante la presenza colorata delle fughe. Divertente
ed ironica è 36e8 Drunk, dove il progetto si
compone di moduli nel formato 18,4x18,4 e
di un decoro composto da 25 pezzi che crea
un effetto ottico straniante.
à www.ceramichelea.it
Il modulo 36e8 con Slimtech di Lea
CERAMICA CIELO
PROTAGONISTA
DEL MADE IN ITALY A SOCHI
Il prestigioso Rus Resort a Sochi, punto di riferimento
dell’hospitality high end a livello mondiale, nonché sede
dell’amministrazione del presidente della Federazione Russa,
ha scelto per gli arredi dei suoi ambienti bagno le collezioni
Smile ed Easy di Cielo. Realtà produttiva d’eccellenza in cui il
recupero della tradizione manifatturiera italiana dà vita, insieme
alla più avanzata ricerca tecnologica, a collezioni di design per
il bagno contemporaneo che racchiudono in sé l’unicità del
fatto a mano, Cielo si fa, con questo progetto, ambasciatore del
Made in Italy durante le prossime Olimpiadi Invernali. Il punto
di forza della collezione Smile risiede nell’essere un sistema
componibile, modulare e versatile, perfettamente adattabile
alle diverse esigenze e gusti attraverso un’ampissima gamma di
soluzioni personalizzate che nascono dall’incontro di elementi
dalle forme essenziali e da linee
pure e geometriche. Un design senza
compromessi è invece la caratteristica
di Easy che ha la dichiarata ambizione
di essere continuamente arricchito di
nuovi elementi. La linea è moderna,
esteticamente raffinata nella sua
semplicità, compatta e ideale anche
per ambienti di piccole dimensioni.
à www.ceramicacielo.it
67
Presso il nuovo stabilimento di 30mila metri quadrati realizzato
da Ceramica Del Conca in Tennessee, su un terreno di 110.000 mq
acquistati nel dicembre 2012 - frutto di un investimento di oltre 50
milioni di dollari di cui 30 in tecnologia italiana - ha preso avvio lo
scorso febbraio la produzione delle prime piastrelle Del Conca USA.
“La struttura esterna dell’edificio e il montaggio degli impianti
produttivi si sono conclusi ad inizio gennaio, a soli dieci mesi
dall’inizio del lavoro - spiega con orgoglio Enzo Donald Mularoni,
Ceo del Gruppo Del Conca. Lavoreremo inizialmente su un turno ma,
appena possibile, su due, con una previsione al momento di 3 milioni
di mq di piastrelle l’anno. La produzione in loco ci permette di essere
più competitivi sul mercato e rispondere in maniera veloce e flessibile
agli ordini dei clienti americani, già molto numerosi”.
In attesa del lancio in grande stile - con uno spazio raddoppiato
rispetto allo scorso anno - a Coverings, che si terrà a fine aprile a Las
Vegas, Del Conca USA ha presentato intanto la propria produzione a
Surfaces 2014, sempre a Las Vegas.
à www.delconcausa.com
MARAZZI
Sceglie l’innovazione
della tecnologia Evolve
Nell’ambito del proprio programma di investimenti in innovazione di prodotto e nuove tecnologie, Marazzi ha concluso
in pochi mesi diversi contratti con la società del Gruppo Siti B&T, Projecta
Engineering, per l’acquisizione di macchine digitali di ultima generazione
Evolve.
L’obiettivo di creare prodotti innovativi con caratteristiche di elevata qualità e design ha spinto gli stabilimenti di Sassuolo in Italia, Oriol e Malino
in Russia, Monarch in Alabama e Dallas in Texas, nel nuovo progetto di
ampliamento di Sunnyvale, a scegliere per la decorazione delle piastrelle
EVOSeven plus a quattro, cinque o sei colori. Dotate alcune di due cassetti
colore per effetti materici, altre configurate con la possibilità di lavorare
in doppia fila, quindi con due formati e due grafiche diverse sulla stessa
macchina, le decoratrici digitali EVOSeven plus gestiscono fino a sette barre
colore, hanno una velocità di stampa oltre 50 m/min e una risoluzione ad
altissima definizione.
à www.marazzi.it
.
MAGAZINE
CORPORATE
PRODUZIONE
CENTURY
AWARD
WEB
CASALGRANDE PADANA
INSTALLATA UNA NUOVA LINEA
PER GRANDI FORMATI
Le ceramiche bioattive premiate
con l’Iconic Award 2013
Il Gruppo Fincibec prosegue il piano di investimenti sull’impianto produttivo del marchio Century, dove è da poco entrata in funzione una
nuova linea di pressatura, essicazione e smaltatura per grandi formati.
L’intervento attuato nello stabilimento di Roteglia di Reggio Emilia fa
seguito al rinnovamento e potenziamento dei reparti di lavorazione fine
linea, di scelta e del sistema di stoccaggio e movimentazione realizzati
nel 2012. La nuova linea impiantata è alimentata da una pressa ad alto
tonnellaggio e da un essicatoio Eva 412, entrambi di Sacmi, e permette
la produzione di lastre ceramiche fino a 1200x1200 e 800x1600 mm.
Al pari delle altre linee produttive dello stabilimento di Roteglia e degli
altri stabilimenti Fincibec Group, anche questa è dotata di tecnologia
digitale e di accorgimenti tali da minimizzare le problematiche relative
al consumo energetico e all’inquinamento ambientale. L’investimento
impiantistico operato dal gruppo sassolese, attivo sul mercato anche
con i marchi Monocibec e Naxos, rappresenta una testimonianza di
fiducia sul futuro del distretto ceramico, una realtà industriale attiva e in
grado di affrontare le sfide del mercato globale.
L’ottobre scorso, a Monaco di Baviera,
nell’avveniristica cornice del BMW Welt,
le lastre ceramiche Bios Self-Cleaning® e
Bios Antibacterial® di Casalgrande Padana
si sono aggiudicate l’Iconic Award 2013.
L’ambito premio, promosso dal prestigioso German Design Council con
l’obiettivo di sostenere e promuovere la cultura del progetto e del design
come strumenti chiave della competitività, dell’innovazione e della
ricerca, è un’ulteriore conferma degli indiscussi contenuti di innovazione
delle ceramiche bioattive dell’azienda di Casalgrande. I processi di ricerca
integrata, collaborazione e interscambio internazionale, interazione con
istituti universitari ed enti specializzati, produzione industrializzata e
certificazione delle prestazioni, intrapresi e sostenuti da Casalgrande
Padana per Bios Self-Cleaning® e Bios Antibacterial® , rappresentano
senza dubbio un caso esemplare di best practice olistica, che il German
Design Council ha colto, riconosciuto e voluto premiare, segnalandolo
all’attenzione di progettisti e imprenditori di tutto il mondo.
à www.century-ceramica.it
à www.casalgrandepadana.it
CARLO NOBILI RUBINETTERIE
TREEMME RUBINETTERIE
UN PROGRAMMA PER GARANTIRE
EFFICIENZA E SICUREZZA
5MM premiato
con il German Design Award
L’esperienza tecnica di 60 anni d’attività - avviata nel 1954 per
volontà di Carlo Nobili -, ha permesso a Nobili Rubinetterie di
sviluppare e proporre un articolato programma prova e sviluppo, al fine di garantire l’efficienza e la sicurezza di ogni prodotto finale. Tutti i componenti sono realizzati con cura all’interno
dei reparti dello stabilimento principale di Suno (Novara), una
fabbrica altamente avanzata che ha di recente raggiunto lo standard di Zero Emission Company. Già in fase di progetto, ogni
prodotto è preparato per rispondere alle più severe normative
internazionali e per assicurare la migliore affidabilità, sicurezza e
difesa ambientale, come dimostra ad esempio l’utilizzo di ottone
depiombato. L’impegno di Nobili Rubinetterie ha inoltre portato
alla maturazione di un ulteriore programma di prova e sviluppo,
unico nel sue genere: sei mesi di test all’interno dell’avanzato
Centro Prove aziendale, dove ogni pezzo viene “maltrattato” con
l’obiettivo di affinare quotidianamente
tecnica, funzionalità ed ergonomia.
Il modello 5MM di Treemme Rubinetterie, realizzato
completamente in acciaio inox satinato e disponibile sia
nella versione da piano che in quella a parete, è stato
insignito del German Design Award, un riconoscimento
internazionale che mira a valorizzare prodotti di altissima
qualità con l’obiettivo di identificare, presentare e premiare
le migliori tendenze in termini di design.
Caratterizzato da un unico spessore per tutti i componenti
del rubinetto, per le leve di comando e anche per tutte le
applicazioni della serie, il design di 5MM è leggero, impalpabile, quasi etereo,
in grado di esprimere le caratteristiche essenziali della tecnologia che lo ha
generato: cinque millimetri è infatti lo spessore costante in cui avviene, oltre
alla fuoriuscita dell’acqua dalla bocca, anche il passaggio interno con tutte le
sue dinamiche di miscelazione.
Si tratta di una tecnologia studiata nei minimi particolari per garantire
un’estetica innovativa, una linea all’avanguardia e al contempo una grande
attenzione all’eco-sostenibilità e al risparmio idrico.
à www.grupponobili.it
à www.rubinetterie3m.it
MAGAZINE
CORPORATE
PRODUZIONE
AWARD
WEB
@
FLORIM CERAMICHE
COEM
Partner del Good
Energy Award
This is us, il video che
presenta l’azienda al mondo
CERAMICA VALLELUNGA
Presso il Florim Flasgship
Store di Milano è stata
lanciata il 4 febbraio scorso
la quinta edizione del Good
Energy Award, il primo
premio nazionale dedicato a
tutte le imprese italiane che
operano nel settore della
sostenibilità energetica, ideato
da Bernoni Grant Thornton.
Florim Ceramiche, più volte
finalista del concorso, da
tempo intraprende una
politica aziendale rivolta
alla sostenibilità ambientale
e quest’anno desidera
confermare il proprio impegno
verso l’innovazione energetica
diventando partner di questa
importante iniziativa nazionale.
Il Good Energy Award nasce
dalla volontà di conferire un
riconoscimento alle imprese
che hanno avuto il coraggio
di investire in un mercato
nuovo, non tradizionale, in
modo responsabile verso
l’ambiente, l’economia e il
territorio. Le candidature,
aperte quest‘anno per la
prima volta oltre che a società
e organizzazioni operanti nel
settore energetico anche
al mondo del real estate
(architetti, imprese ed addetti
ai lavori), potranno essere
inviate fino al 14 aprile
attraverso il sito del premio
o digitando l’indirizzo web
di Florim. Le categorie del
Good Energy Award previste
nell’edizione 2014 sono sei:
Industria, Terziario, Real Estate,
Pubblica Amministrazione e no
profit, Agroalimentare, “Giovani
speranze” e Start-up.
à www.florim.it
MEMENTO PREMIATO
CON IL BEST OF THE YEAR 2013
La serie Memento di Ceramica Vallelunga, frutto della collaborazione con Giovanni Barbieri, celebre Artisan and Stone
Designer, si è aggiudicata il premio Best of the year 2013 della rivista Interior Design, nella categoria dei “flooring hard”.
Il prestigioso magazine di rilievo internazionale ha definito
la collezione Memento: “primo mosaico e piastrella di grès
porcellanato che costituiscono una genuina e realistica riproduzione dell’originale, antico, ondulato pavimento in pietra
naturale, ogni piastrella esibisce una superficie arrotondata
ed usurata in modo irregolare dal calpestio di centinaia di
anni”. La premiazione, tenutasi il dicembre scorso nella cornice dell’auditorium dell’Art Frank Gehry Design di New York, è
avvenuta per mano del direttore della rivista Cindy Allen e del
presidente Mark Strauss, alla presenza di più di 900 specialisti
del settore quali architetti, arredatori e distributori.
È disponibile sul canale Youtube This is us, una produzione video
di Coem pensata e progettata per una visione sul web e sui social
network. Dal nuovissimo video, che presenta Coem al mondo,
emerge l’anima naturale di un’azienda per la quale la natura e
il design rappresentano l’essenza. In un viaggio virtuale di due
minuti compaiono la storia, l’evoluzione, la mission e le realizzazioni di Coem, dove Design with Nature non è un semplice mood,
ma diventa vera e propria filosofia aziendale. Su Youtube erano già
stati caricati numerosi video per presentare prodotti o anteprime;
ma mentre fino ad ora i video erano esclusivamente emozionali,
con sottofondo musicale e senza audio, anche per poter essere
fruibili al pubblico internazionale, in questo video dove vuol essere
ben presente la vision di Coem, il contenuto non poteva fare a
meno di una voce narrante.
Attenta al mondo dei social network, Coem è presente su Facebook con un profilo molto vivace e attivo, dedicato anche ai clienti
finali, su Twitter con un profilo
ricco di notizie e costantemente alimentato, un account Pinterest e un account Instagram
con le foto più belle.
à www.coem.it
à www.vallelungacer.it
CERAMICHE BRENNERO
CERAMICA SANT’AGOSTINO
PROGETTI INNOVATIVI
E COMUNICAZIONE WEB
Flexible Architecture nell’ ADI
Design Index 2013
Flexible Architecture by Starck, l’innovativo sistema ceramico
nato dall’incontro tra la cinquantennale esperienza di Ceramica
Sant’Agostino e il genio creativo di Philippe Starck, è stata inserita
nell’ADI Design Index 2013. La pubblicazione annuale di ADI Associazione per il Disegno Industriale - raccoglie una selezione
del miglior design italiano messo in produzione, che concorre a due
prestigiosi premi quali il Compasso d‘Oro ADI e il Premio Nazionale
per l’Innovazione, patrocinato dalla Presidenza della Repubblica. Le
motivazioni della scelta di Flexible Architecture by Starck avallano la
genialità intrinseca della collezione: “Una vera e propria rivoluzione
nel mondo della ceramica grazie alla valorizzazione della fuga
che assume una connotazione materica, divenendo elemento
decorativo modulare”. Con Flexible
Architecture by Starck la piastrella
si afferma come parte integrante
dell‘architettura; la fuga che, fino ad
oggi, rappresentava un componente da
nascondere ed eliminare, assume così
una connotazione nuova, diversa, fisica.
Con un’esclusiva ed originale proposta, Ceramiche Brennero ha lanciato nel suo
nuovo catalogo The Book 41
- News 2014 il primo progetto completamente coordinato - di cui è stato depositato il brevetto - riguardante
piastrelle, decorazione, illuminazione e riscaldamento
per un nuovo concetto di bagno.
Grazie ad un sistematico uso del web da parte dell’azienda che, forte nella comunicazione, sviluppa un completissimo merchandising per i punti vendita, i cataloghi di
Ceramiche Brennero sono periodicamente aggiornati.
Oltre a poter accedere a tutte le informazioni utili ed alle
immagini delle collezioni, sul sito aziendale è a disposizione il Configuratore, uno strumento utile ed al contempo divertente per modificare a proprio piacimento colori
e decori, anche scaricabile come App per dispositivi Android ed Apple. Ceramiche Brennero inoltre è in contatto
costante con la community web grazie ai principali social
network come Twitter, Facebook, Google+.
à www.ceramicasantagostino.it
à www.ceramichebrennero.it
MAGAZINE
CORPORATE
PRODUZIONE
AWARD
WEB
GALASSIA
CERAMICHE CAESAR
Selezionata tra
le eccellenze in digitale
LO SHOWROOM
A PORTATA DI MOUSE
@
Grazie alla strategia di social media marketing
che ha fatto registrare in pochi mesi a Galassia
circa 13.000 nuovi visitatori sul proprio sito,
l’azienda è stata selezionata da Google tra le
102 eccellenze italiane per il progetto promosso
da Mountain View insieme al Ministero delle
Politiche Agricole e Unioncamere.
Questo progetto, online all’indirizzo www.google.it/madeinitaly, consiste in una
vera e propria vetrina che include le eccellenze artigianali e agroalimentari
del nostro Paese. Attraverso un centinaio di schede le realtà italiane scelte
da Google vengono raccontate tramite lo stretto legame con il territorio di
appartenenza. Parallelamente a queste vetrine digitali, Google ha creato il portale
www.eccellenzeindigitale.it, dove è presente Galassia, il cui scopo è quello
di sensibilizzare e aiutare le imprese ad utilizzare al meglio le potenzialità del
web prendendo esempio da quelle che ci sono riuscite con successo. Si tratta,
dunque, di un importante riconoscimento che premia il costante impegno di
Galassia a investire nel futuro e nell’innovazione.
Attraverso il nuovo
Virtual Tour è possibile
visitare lo showroom
di Ceramiche Caesar
con un semplice click,
navigare all’interno
della sala mostra di
Fiorano Modenese e vedere gli ambienti realizzati con le collezioni più
innovative dell’azienda come fossero live.
Virtual Tour è il tour virtuale di Google con l’esclusiva interfaccia
Street View, integrato con Google Maps, che permette di camminare
virtualmente all’interno della sala mostra a 360° gradi da tutti i
computer fissi e dispositivi mobili. Mediante gli hotspot, ovvero la
segnaletica visibile sul percorso, è possibile muoversi con facilità
all’interno dello showroom ed avvicinarsi alle serie esposte tramite
lo zoom, portando l’utente a calarsi in una dimensione quasi reale,
offrendo immagini di alto valore qualitativo e di grande intensità.
à www.ceramicagalassia.it
à www.caesar.it
FILA INDUSTRIA CHIMICA
EDIMAX
LANCIATA LA NUOVA APP FILASOLUTIONS
Innovazione e tecnologia anche on line
Fila ha creato un’applicazione per smartphone e tablet, pensata per i professionisti
del cantiere, per i rivenditori e per tutti coloro che hanno cura della propria casa.
Con Filasolutions è possibile avere sempre a portata di mano la soluzione migliore
per risolvere ogni esigenza: dalla manutenzione, al lavaggio fine cantiere, al
trattamento di protezione, alla rimozione delle macchie domestiche.
Inizialmente disponibile in italiano ed inglese, sia per la piattaforma Apple che per
Android, e completamente gratuita, la nuova app presenta diverse funzionalità:
“Sistemi di trattamento”, in cui è possibile individuare il trattamento ideale per
ogni superficie; “Fasi di trattamento”, che indica le soluzioni adeguate in ogni fase;
“Cosa fare se”, dove sono a disposizione le domande più frequenti sui problemi
comuni; “Catalogo dei prodotti” Fila, con informazioni dettagliate sui prodotti, le
certificazioni, i video di trattamento e le schede tecniche. Inoltre sono presenti:
“Ricerca del punto vendita” più vicino, con la possibilità di impostare la navigazione
verso il negozio selezionato; “Assistenza tecnica”,
che mette in diretto contatto l‘utente con i tecnici
di Fila; “Dosatore”, grazie al quale è possibile
individuare facilmente la quantità di prodotto
necessaria per ciascun trattamento.
Completamente rinnovato nella grafica
e nella tecnologia, il sito di Edimax
presenta un’impostazione estetica
forte e diretta, evidenziata dalla scelta
di colori definiti e di un font essenziale.
Facile e intuitivo nell’utilizzo, esprime
il fascino e il rigore che caratterizzano
l’azienda: dall’home page alla
visualizzazione delle collezioni, il
gusto raffinato e contemporaneo di
Edimax accompagna il visitatore in
una piacevole navigazione, rendendolo
complice della sua stessa ricerca
creativa e d’innovazione.
Il nuovo sito è stato realizzato con tecnologia RWD-Responsive
Web Design che consente l’adattamento dimensionale e la
conseguente visualizzazione ottimale a seconda dello schermo
utilizzato (desktop, tablet, smartphone).
à www.filasolutions.com
à www.edimax.it
CERAMICS OF ITALY & CERSAIE
WEB & SOCIAL
CREARE E FARE PARTE DI COMMUNITY DIGITALI
AGGREGATE INTORNO A TEMI SPECIFICI È L’ULTIMA
FRONTIERA IN TERMINI DI COMUNICAZIONE: IN RETE,
IN MANIERA TRASVERSALE, ATTRAVERSO I SOCIAL-MEDIA.
di Elena Romani
Il network di Cersaie e della Ceramica
Italiana ha rafforzato la presenza sul
web attraverso l’attivazione di molteplici
profili sui nuovi media, ognuno dei quali
targetizzato a seconda degli interlocutori
e dei contenuti da diffondere.
Su Twitter sono presenti e seguiti
già da tempo i profili Cersaie
e Ceramics of Italy. Ma non solo:
su Facebook, ad oggi il social media
più popolare e trasversale, Cersaie
diffonde già da diversi anni contenuti
relativi al salone e alle iniziative ad
esso collegate; il marchio collettivo
di settore Ceramics of Italy dispone di
ben due profili, uno internazionale e
uno rivolto prevalentemente all’utenza
nordamericana che diffonde immagini
e notizie promozionali delle aziende
associate. Ma poiché l’avvento dei
social network, o nuovi media che dir
si voglia, ha cambiato radicalmente
il nostro immaginario visivo, i canali
che permettono maggiormente la
comunicazione attraverso l’uso di
immagini sono estremamente importanti
per la Ceramica Italiana e il salone
Cersaie. Per questa ragione,
sono stati attivati diversi canali video
e iconografici, da Youtube a Pinterest,
da Vimeo a Instagram, in grado di
dialogare all’interno di community che
hanno fatto della rivoluzione iconica il
loro principale mezzo di comunicazione.
Possiamo quindi “pinnare” le immagini
dal wall di Pinterest, esprimere
apprezzamento attraverso i like o
commentare le fotografie di Instagram,
rivedere le conferenze del programma
culturale del salone bolognese
“costruire abitare pensare” e i video
girati all’interno della fiera. Il tutto viene
diffuso in un’ottica di condivisione, la
quale si auspica più vasta possibile, sia
nella diffusione che nella co-creazione
di contenuti e significati che stimolino
l’engagement e la brand awarness delle
community stesse.
“Cercare di capire quello che sta succedendo attorno a noi, le mutazioni, le direzioni: carte e pedine che vengono
rimescolate a inventare giochi mai visti prima. Relazioni nuove e inaspettate che trasformano il significato
e i valori codificati e stratificati da tempi immemorabili. Il mondo sta cambiando a una velocità impensabile, con processi
di accelerazione progressiva sempre più evidenti. In questi processi di trasformazione un ruolo centrale è giocato dai
nuovi media (siano essi sociali e/o digitali). La non accettazione di queste nuove sfide è una scelta possibile
ma ci condanna a una posizione di marginalità che è a un tempo culturale, sociale, e - ovviamente - economica”.
Stefano Mirti, dall’introduzione a Il mondo nuovo, Postmedia books, 2013
Potete seguire Cersaie su:
Cersaie_Costruire Abitare Pensare
Potete seguire Ceramics of Italy su:
Ceramics of Italy
@CersaieOfficial
@CeramicsOfItaly
Cersaie Bologna
Cersaie
laceramicaitaliana
ceramicsofitaly
ceramicsofitaly
join on
45° 27’ 6.325” N - 9° 9’ 46.07” E Via tortona 31, 20144 Milano MI Italy
@Fuorisalone Milano Design Week 8/13 April 2014
#decoroSI è il nome dell’evento con cui ORNAMENTA vuole provocatoriamente sensibilizzare
all’uso della decorazione ceramica, e per farlo, propone, presso lo spazio Opificio 31, in via
Tortona, una esperienza diretta con il prodotto che riveste in “total look” l’intera superficie.
3 nuovi design: Tangle, Artwork e Jungle si aggiungono ai precedenti visionabili sul
nostro sito ufficiale http://www.ornamenta.com
#decorareconlaceramica
… “ perché la decorazione è una necessità umana da sempre irrinunciabile”.
#decoroSI is the name of the event in which ORNAMENTA defiantly want to raise awareness
of the use of ceramic decoration, and to do so, suggests, at the space Opificio 31, in Via
Tortona, a direct experience with the product plays in “total look” the entire surface.
3 new designs: Tangle, Artwork and Jungle in addition to the previous viewed at our
official website http://www.ornamenta.com
#decorareconlaceramica
… “because decoration is an essential human need always”.
I
Ceramica
Made in Gamma Due Srl via Mosca 1, 41049 Sassuolo (MO) Italy P.iva 00831670369
Tel. +39 0536 867411
Fax +39 0536 803937
[email protected]
www.ornamenta.com - www.facebook.com/ornamentatiles
EVENTI
CERSAIE 2014
accende i motori
di Maria Teresa Rubbiani
Chi lavora nel settore delle piastrelle
lo sa bene che i preparativi per
partecipare a Cersaie sono già in
corso. Le aziende espositrici sono
al lavoro per presentarsi al Salone
di Bologna, il più importante
del settore a livello mondiale, nel
migliore dei modi. La scelta dei
prodotti da esporre, la qualità e
il progetto dello stand, lo studio
dei cataloghi e la pianificazione
della comunicazione per Cersaie
influiscono in modo determinante
sul successo della aziende produttrici
per l’anno a venire.
La macchina organizzativa di Cersaie
poi ha iniziato da tempo a lavorare
al fine di poter dare ad espositori
e visitatori i servizi necessari al
buon funzionamento della fiera,
così come già avviene da decenni, e
possibilmente anche a migliorarli.
Una delle novità cui si troveranno
davanti i visitatori di Cersaie 2014
TRA LE NOVITÀ,
L’APERTURA
AD ALTRI SETTORI
ESPOSITIVI QUALI
PIETRE, MARMI E LEGNI
sarà la presenza di nuove tipologie
di prodotto. La già abbondante
offerta di prodotti ceramici (482
aziende nell’edizione 2013) e di
prodotti dell’arredobagno (269
aziende) quest’anno sarà ampliata
ai settori merceologici di altri
materiali destinati al rivestimento
di pavimenti e pareti, per interni ed
esterni, quali ad esempio le diverse
tipologie e declinazioni di marmo,
pietre naturali e legno. Arricchiscono
l’offerta di Cersaie anche numerose
iniziative, in via di definizione, rivolte
alle diverse categorie di visitatori.
Ai progettisti, architetti, ingegneri
e interior designer il programma
culturale di Cersaie, costruire,
abitare, pensare, offrirà una serie
di convegni e seminari sui temi
dell’architettura, del design e della
formazione tecnica, che spazieranno
sui temi di attualità del costruire e
dell’abitare.
.
Non solo ceramica, dunque, ma
approfondimenti offerti con interventi
di architetti e personalità del mondo
della progettazione noti a livello
internazionale.
Anche quest’anno Cersaie si attrezza
per ospitare, come già da diversi
anni, la lectio magistralis tenuta da
un premio Pritzker, il cui nome verrà
svelato nei prossimi mesi.
Agli studenti delle scuole superiori
sarà dedicata la ormai tradizionale
Lezione alla rovescia, che quest’anno
vede la presenza dell’architetto
e designer Riccardo Blumer,
a disposizione dei giovani per
rispondere alle loro domande in una
lezione interattiva.
Ai posatori e anche ai progettisti
la Città della Posa offrirà per tutta
14 15
la settimana dimostrazioni pratiche
delle più moderne tecniche di posa
con particolare attenzione ai nuovi
materiali.
Anche i consumatori finali, coloro
che intendono essere aggiornati
sui prodotti perché stanno per
ristrutturare un ambiente, troveranno
una risposta alle proprie esigenze
nell’ambito della iniziativa
Cersaie Disegna la Tua Casa.
Il 25 e il 26 settembre, giornate
di apertura di Cersaie al pubblico,
i visitatori interessati potranno
accedere gratuitamente a consulenze
di architetti messi a disposizione
da parte delle più importanti testate
giornalistiche di Interior Design
e da parte di alcune aziende
del settore ceramico.
à www.cersaie.com
EVENTI
La sede della Cantina Tramin a Termeno (BZ)
Ceramics of Italy
a Mantova, Roma, Bolzano
di Cristina Faedi e Elena Romani
PROSEGUE ANCHE
PER IL 2014 L’INTENSA
ATTIVITÀ DI PROMOZIONE
DELL’INDUSTRIA
CERAMICA ITALIANA
PRESSO IL MONDO DELLA
PROGETTAZIONE.
COSTRUIRE ABITARE PENSARE
Il programma culturale di Cersaie
esce dai confini del quartiere fieristico
di Bologna per andare a presentare
le iniziative della prossima edizione a
Mantova, Roma e Bolzano.
Giovedì 5 giugno a Mantova, nella
suggestiva cornice del tempio di
San Sebastiano di Leon Battista
Alberti, si terrà infatti la conferenza
dell’architetto spagnolo Francisco
Mangado.
L’evento, organizzato in
collaborazione con l’Associazione
“L.A.C. Laboratorio di Architettura
Contemporanea” e col patrocinio
L’Acquario Romano, sede della Casa dell’Architettura
dell’Ordine degli architetti della
provincia di Mantova, intende
rafforzare la relazione tra il mondo
della progettazione e il salone
bolognese, divenuto ormai un
appuntamento imprescindibile per
chi si occupa di architettura, grazie
alla capacità di offrire conferenze di
celebri architetti internazionali e di
altissimo livello.
Stesse finalità per l’evento in Alto
Adige, in calendario per lunedì 1°
settembre alla Cantina Tramin di
Termeno, in provincia di Bolzano.
Nella sala conferenze della cantina
progettata dall’architetto altoatesino
Werner Tscholl, la rinomata artista,
designer e critica di architettura
Linde Burkhardt terrà una
conferenza sul proprio lavoro e
sui campi di ricerca che la vedono
coinvolta, tutti strettamente collegati
e che si influenzano tra loro. Le opere
in ceramica di Linde Burkhardt, per le
quali ha vinto il Wallpaper Award per
la Ceramica nel 2008, sono esposte
in diversi musei, tra cui il Museo
internazionale delle ceramiche in
Faenza e la Pinacotek der Moderne di
Monaco di Baviera.
LA CERAMICA E IL PROGETTO
Il 23 giugno 2014, presso la Casa
dell’Architettura di Roma, si svolge
un altro importante evento Ceramics
of Italy, “La Ceramica e il Progetto”,
dedicato al mondo dell’architettura.
Molteplici le finalità dell’iniziativa.
Innanzitutto fornire, attraverso una
conferenza, una panoramica sul
settore ceramico e sulle ultime
innovazioni in termini di prodotto,
di processo e di applicazione del
materiale tali da costituire un utile ed
imprescindibile aggiornamento per
tutti i protagonisti della progettazione.
La seconda parte dell’evento
vede anche la premiazione delle
più importanti realizzazioni
architettoniche realizzate in Italia
ed all’estero con piastrelle di
ceramica italiane. Questo incontro
romano, infatti, - che prende il
titolo dall’omonimo concorso giunto
quest’anno alla sua terza edizione costituisce un momento di dibattito
sul materiale ceramico e la sua
applicazione nelle realizzazioni
residenziali, istituzionali e
commerciali, senza dimenticare le
importanti relazioni fra architetto
e committente, anche in rapporto
alla provenienza geografica di
quest’ultimo.
Non da ultimo, l’intento dell’iniziativa
è portare un pezzo di Cersaie a Roma
con le anticipazioni sull’edizione
2014 della manifestazione e del suo
programma di architettura e design
“Costruire Abitare Pensare”.
Grazie alla collaborazione con la
Casa dell’Architettura di Roma e la
sponsorizzazione del festival “La
Ceramica in Architettura” che qui
avrà luogo dal 23 maggio al 27 luglio
prossimi con mostre e workshop
sulla ceramica, Cersaie e Ceramics of
Italy si costituiscono main sponsor e
parti attive per contenuti ed eventi del
programma.
cer.progetto
ISCHIA BLU RESORT
progettista
Civetti & Barile
architetti associati
superfici ceramiche
Antiche Fornaci D’Agostino
www.fornacidagostino.it
anno di realizzazione
2012
.
18 19
Interiors Ischia (Napoli)
MEDITERRANEO IN
BIANCO E BLU
A PICCO SUL MARE, INCASTONATO
IN UNA BAIA PRIVATA DALL’ACQUA
CRISTALLINA, ISCHIA BLU RESORT
SORGE AD ISCHIA PORTO, IN UNA
ZONA TRANQUILLA MA AL TEMPO
STESSO AL CENTRO DELLA MOVIDA
ISCHITANA. UN’ARCHITETTURA FATTA
PER ACCOGLIERE. CON SPIAGGIA
PRIVATA PER GLI OSPITI
di Benedetto Marzullo, Living
“La tua vacanza a Ischia, in un residence da sogno”. Si autoreclamizza così il residence Ischia Blu Resort, moderna struttura
per vacanze a picco sul mare di Ischia. E se non bastasse come
credenziale questa dichiarazione riportata sul sito dell’albergo,
basta dare un’occhiata a Trip Advisor, il più importante portale
di recensioni per hotel e ristoranti, per farsi un’idea del luogo.
“Oasi Ischitana”; “Vacanza speciale”, “Semplicemente straordinario”; “Un posto magico a Ischia”: sono solo alcuni dei commenti rilasciati spontaneamente da quanti hanno soggiornato
nel resort sull’isola campana e hanno voluto condividere la loro
esperienza sulla rete.
Caratterizzato da un’architettura che definiremmo “classicamente moderna”, tipica delle ville patrizie del luogo, il residence Ischia Blu Resort vanta un’eccezionale posizione per chi vuole vivere una vacanza all’insegna del divertimento o del relax.
Situato in una zona tranquilla a due passi dal centro, si trova allo
stesso tempo vicino a una delle aree più movimentate dell’isola
e in una posizione defilata, con tanto di baia privata. Il porto di
Ischia, con la sua caratteristica “rive droite” fatta di bar, ristoranti, discoteche e molte altre attrazioni serali si trova infatti a
pochi passi dal resort e l’elegante via dello shopping di Ischia
.
Porto è a circa 10 minuti a piedi. Ma la posizione e la vista sono
le caratteristiche che, da sole, rendono unica questa struttura.
A picco sul mare, incastonato in una caletta dall’acqua cristallina, sorge a Ischia Porto, il luogo più centrale dell’isola, con una
comoda spiaggia riservata agli ospiti. Per arrivare, non manca
la comodità. Si trova proprio a ridosso dello scalo di aliscafi e
traghetti. A pochi passi anche il capolinea degli autobus locali
con cui è possibile raggiungere tutte le località e i comuni dell’isola e, per chi raggiunge Ischia con la propria autovettura, il
parcheggio custodito dista circa 300 metri.
Oggetto di un recente intervento di ristrutturazione, il residence
Ischia Blu Resort offre diverse tipologie di appartamenti. Otto
i tagli a disposizione, con caratteristiche e superfici differenti.
Gli alloggi sono tutti indipendenti e arredati, con angolo cottura, balconi e grandi terrazze; alcuni hanno accesso diretto alla
spiaggia. La superficie è compresa tra i 40 e gli 80/100 metri
quadrati e possono ospitare da 2 a 6/7 persone. “Gli appartamenti sono spaziosi, arredati con molto gusto con spazi all’aperto da cui ammirare i meravigliosi tramonti. Camere pulitissime e curate nel minimo dettaglio con vista mozzafiato e servizio
di pulizia professionale e preciso”, ci conferma Trip Advisor.
20 21
ambienti
ambienti pubblici
dell’ospitalità
applicazioni
pavimentazioni interne
superfici ceramiche
Antiche Fornaci D’Agostino
monocottura Perle D’Italia
Portocervo, Vieste
cm 40x40
Curato dallo studio Civetti & Barile architetti associati di Ischia,
l’intervento di maquillage si è concentrato sui tre appartamenti
“superior” e sull’immagine di alcune delle aree comuni. La ristrutturazione è stata tesa a rievocare ed enfatizzare “gli accenti
dell’architettura mediterranea tipica dell’isola”, come sottolineano i progettisti, che ci spiegano a grandi linee gli obiettivi.
Il progetto di recupero va dalla redistribuzione degli spazi alla
caratterizzazione degli stessi mediante l’utilizzo di elementi architettonici come archi moreschi, colonne, mosaici e l’utilizzo di
materiali tipici della tradizione mediterranea locale. Il progetto
ha voluto ricreare un’immagine coordinata riscontrabile in tutta la struttura senza soluzione di continuità, in particolar modo
per quanto riguarda l’aspetto più propriamente decorativo nei
rivestimenti, nei pavimenti e negli arredi. La pavimentazione
interna è stata realizzata con piastrelle di ceramica della linea
Perle d’Italia, colore blu, prodotte da Antiche Fornaci D’Agostino,
più interventi di colore bianco realizzati nella caratteristica tipologia detta palladiana. Elementi decorati tipicamente marini
sono ricorrenti sia in pavimenti e rivestimenti dei bagni sia negli
arredi, per sottolineare - insieme allo smalto blu - la splendida
location incastonata tra mare e costa.
caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): ≤ 3%
Resistenza alla flessione
(ISO 10545-4): ≥ 30/N mm2
Resistenza all’abrasione
superficiale
(ISO 10545-7): PEI 3
Resistenza agli sbalzi
termici (ISO 10545-9):
conforme
Resistenza al cavillo
(ISO 10545-11): conforme
Resistenza al gelo
(ISO 10545-12): conforme
Resistenza all’attacco
chimico
(ISO 10545-13): conforme
Resistenza alle macchie
(ISO 10545-14): classe 5
Perle D’Italia
Portocervo
Perle D’Italia
Vieste
La ceramica smaltata
è declinata in due colori:
bianco e blu. A fare la
differenza, il campionario
di tecniche, soluzioni
e decori utilizzati per
enfatizzare lo stile
marino, dal mosaico alla
palladiana, all’intarsio.
Interiors Tezze sul Brenta (Vi)
IL TERRAZZO
DEI DESIDERI
22 23
NEL NORD-EST ITALIANO, TRA VICENZA
E PADOVA, UN ESEMPIO DI COME UN
TERRAZZO COPERTO SI TRASFORMI
IN UNA ZONA LIVING PERFETTA PER LA
BELLA STAGIONE
RESIDENZA PRIVATA
di Laura Maggi, Elle Decor Italia
progetto
Dissegna - www.dissegna.it
A prima vista si tratta semplicemente di un progetto che interessa la
realizzazione di un grande terrazzo coperto, con accesso dalla scala
principale esterna, per una unità abitativa familiare. In realtà l’intervento,
voluto dalla committenza per creare una zona open air multifunzionale
che si armonizzasse con le preesistenze, si è trasformato nel sapiente
lifting di una residenza veneta degli anni Settanta per dotarla di un’area
che corrispondesse ai nuovi dettami del vivere in & out. La villa è stata
infatti costruita in quegli anni in un contesto residenziale immerso nel
verde di Tezze sul Brenta, un comune di poco più di 12.000 abitanti
del laborioso Nord-Est italiano, al confine tra le province di Vicenza,
da cui dipende, e Padova, in un territorio ampiamente pianeggiante e
soleggiato, lambito a occidente dal fiume Brenta, un tempo adibito ad
attività rurali.
A distanza di circa trent’anni da quando vennero gettate le fondamenta
della casa, il nuovo intervento di riqualificazione ha dovuto tener conto di diversi vincoli legati sia alla funzione del terrazzo come ingresso
principale alla dimora, sia alla destinazione d’uso dell’area interessata.
Scopo principale della ristrutturazione era quello di ricavare una zona
relax, ombreggiata dalla falda del tetto, rivestita da una pavimentazione
in carattere con l’estetica della casa, da sfruttare con continuità nel lungo periodo della primavera e dell’estate per piacevoli momenti all’aperto. Perché, le nuove regole dell’abitare contemporaneo stanno sempre
più abbattendo i confini tra interno ed esterno, arrivando a definire spazi
all’aperto come veri e propri living.
La progettazione, affidata a Dissegna srl, azienda con sede a Romano
d’Ezzelino, in provincia di Vicenza, e specializzata nel campo dell’edilizia con una particolare attenzione all’uso dei rivestimenti in ceramica,
ha dovuto inoltre considerare sia il periodo di costruzione della casa,
risalente agli anni Settanta, sia le caratteristiche peculiari dell’architettura e della superficie a giardino che la circonda. La scelta progettuale è
caduta su un grès porcellanato da esterni (Geostone di Monocibec), che
oltre alle specifiche qualità di resistenza agli agenti atmosferici, avesse
una tonalità ben in armonia con l’ambiente circostante, con un aspetto,
una texture non uniforme che richiama quello della pietra naturale con
fiammate irregolari dalle nuance terracotta. Nella posa in opera delle
piastrelle, selezionate nei formati quadrato di 25x25 cm e rettangolari di
25x50 cm, si è optato per uno schema compositivo che crea un pattern
centrale chiuso da una cornice perimetrale.
L’ampio terrazzo, su cui affaccia la zona living della casa, fiancheggiato
da un basso muretto su cui poggiano gli snelli pilastri che sorreggono
la copertura del tetto, accoglie anche un angolo con un grande camino
in muratura. Una struttura built-in che ospita anche forno e vano portalegna, punto focale delle attività di convivialità open air. Non lontano, la
zona pranzo, arredata con un tavolo in scuro legno massello e comode
sedute, invita a simpatici ritrovi, inviti familiari e di amici.
Perfetta quindi l’adozione di un materiale ceramico che ha, tra le sue
caratteristiche principali, oltre a quella di una estetica molto simile alla
pietra, quelle di resistenza all’usura, all’abrasione, alle macchie e alla
scivolosità.
foto Luciano Busani
superfici ceramiche
Monocibec
www.monocibec.it
anno di realizzazione 2013
Geostone
Pamir
ambienti
residenziale urbano
applicazioni
pavimentazione esterna
superfici ceramiche
Monocibec
grès porcellanato
Geostone
Pamir
cm 25x50, 25x25
certificazioni
LEED 40%, C2, Anab, GBC
caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): ≤ 0,5%
Resistenza alla flessione
(ISO 10545-4): ≥ 35/N mm2
Resistenza all’abrasione:
conforme
Resistenza agli sbalzi
termici (ISO 10545-9):
conforme
Resistenza al cavillo
(ISO 10545-11): conforme
Resistenza al gelo
(ISO 10545-12): conforme
Resistenza all’attacco
chimico
(ISO 10545-13): conforme
Resistenza alle macchie
(ISO 10545-14): conforme
Resistenza alla scivolosità
(DIN 51130): R11
(DIN 51097): A+B
cer.trend
SAVE THE FUTURE
NEL RISPARMIO DELL’ACQUA SI GIOCA UNA DELLE
PIÙ IMPORTANTI SFIDE PER IL FUTURO DEL MONDO.
DALLE AZIENDE DI SANITARI IN CERAMICA E DELL’ARREDOBAGNO
UN IMPORTANTE CONTRIBUTO ALLA SOSTENIBILITÀ IDRICA
di Elena Pasoli
Sul palcoscenico mondiale del recente World Economic Forum
di Davos è apparsa a sorpresa la star cinematografica Matt
Damon a portare il vessillo di Water.org. Obiettivo: raccogliere
100 milioni di dollari per favorire l’accesso all’acqua nei Paesi
più poveri e più assetati. 1,4 miliardi di persone del pianeta non
hanno accesso all’acqua potabile; ogni 21 secondi un bambino
muore per malattie causate dalla mancanza d’acqua, ogni
anno per lo stesso motivo muoiono 3,4 milioni di persone,
una cifra che equivale quasi alla città di Los Angeles. Un tema,
il risparmio idrico, ormai assolutamente ineludibile, che
impone non solo leggi ad ogni livello, ma anche azioni mirate
all’educazione alla responsabilità delle persone in termini di
drastica riduzione degli sprechi. Prendendo come esempio
l’Italia, un cittadino consuma in media nella sua abitazione 250
litri di acqua al giorno, il 30% dei quali per lo scarico dei WC, il
AZZURRA
che significa 1,4 miliardi di metri cubi di acqua per un costo di
2,4 miliardi di euro.
La tecnologia ha fatto negli ultimi decenni passi da gigante,
portando l’utilizzo dell’acqua per ogni scarico dal valore di
12-15 litri dei sanitari prima del 1990 a quello attuale pari o
inferiore ai 6 litri.
Dati alla mano, si capisce al volo quale peso avrebbe una
legge che incentivasse l’ammodernamento degli impianti,
e l’esperienza già attuata dalla città di New York racconta
come questo sia davvero realizzabile: sempre prendendo ad
esempio l’Italia, dalla sostituzione dei vecchi vasi si avrebbe
un risparmio di 414 milioni di metri cubi di acqua all’anno!
Per non dire dei 2,9 milioni di tonnellate di CO2 evitata ogni
anno per la produzione dell’energia elettrica utilizzata per
l’approvvigionamento e la distribuzione della risorsa idrica.
CRISTINA RUBINETTERIE
RUBINETTERIE TREEMME
24 25
BOSSINI
Mentre in sede politica si discute il tema di ricomprendere
anche quest’ambito all’interno delle misure incentivabili
per il risparmio energetico - un dibattito nel quale
Confindustria Ceramica è quotidianamente impegnata in
prima linea - le aziende profondono un impegno costante
nella ricerca e nello studio di nuove soluzioni, investendo
in tecnologia e proponendo al mercato prodotti sempre più
ecologicamente consapevoli. Vediamo qualche esempio.
Azzurra ha inserito il tema dell’emergenza idrica nelle sue
priorità assolute a partire dal 2010, quando ha sviluppato il
progetto water saving che ha portato alla creazione di sanitari
capaci di scaricare con soli 3 litri d’acqua, arrivando in alcune
collezioni (Thin e Jubilaeum ) a utilizzare fino a 2,7 litri
d’acqua e assicurando così - per un’ipotesi di utilizzo pari a 20
scarichi per un nucleo familiare di 4 persone al giorno - un
risparmio idrico di 31.000 litri in un anno.
Considerando che ci sono 29 paesi nel mondo dove il
fabbisogno minimo di una persona è di 20 lt d’acqua al
giorno per garantire l’igiene minima e per bere, il risparmio
di una famiglia garantirebbe ad un abitante delle suddette
zone circa 4 anni e mezzo di acqua!
New Day è invece la nuova serie realizzata da Cristina
Rubinetterie che monta sui lavabo e sui bidet lo speciale
aeratore con riduttore di portata 8 litri/minuto.
Una soluzione che riduce notevolmente lo spreco dell’acqua
pur mantenendo un getto pieno e intenso e un flusso
eccellente, indipendentemente dalla pressione degli impianti.
New Day è dotata della nuovissima cartuccia Energy Saving
LLC (Long Life Cristina) a movimento simmetrico e di un
nuovo sistema di apertura del miscelatore con due differenti
posizioni; con grande facilità di utilizzo favorisce il risparmio
idrico ed energetico.
Da Rubinetterie Treemme è appena arrivato sul mercato
5MM - premio Design Plus alla fiera ISH di Francoforte - un
rubinetto assolutamente innovativo che permette il passaggio
dell’acqua in cinque millimetri di spessore: il risultato è una
linea all’avanguardia che esprime al contempo una grande
attenzione all’eco-sostenibilità e al risparmio idrico.
Molto interessante anche la proposta di Bossini, che prevede
diversi set doccia nei quali le caratteristiche di design e
confort si sposano alla tecnologia innovativa Venturi, che
assicura una riduzione del consumo dell’acqua di oltre il 50%.
RITMONIO
PRESTO
Merita sottolineare, in particolare, il set doccia MIXA/3 Fitair,
in cui l’aria, che viene aspirata dalla piastrina “Fit-Air”, viene
miscelata al flusso d’acqua in uscita per sfruttarne la portata
con maggior efficacia; il risultato è che le gocce diventano
più voluminose, leggere e morbide, mentre il consumo idrico
viene drasticamente ridotto. Interessante anche la doccia
Agua Project, progettata per il settore alberghiero o per
ambienti pubblici e dotata di un sistema di regolazione del
flusso d’acqua, selezionabile con una speciale chiavetta gestita
dal responsabile alla manutenzione dell’hotel.
Per Ritmonio il rispetto per l’ambiente è una naturale
inclinazione, tant’è che l’azienda ha messo a punto il
programma RitmonioECO, che raggruppa i diversi rubinetti
progettati secondo i criteri di risparmio idrico. In particolare,
i miscelatori Glitter e Pois, che fanno parte del catalogo
dedicato al settore contract ma che sono adatti ad ogni spazio
abitativo, oltre a garantire una portata “ecosostenibile” di 6
litri al minuto, presentano una silhouette oggettivamente
proporzionata, in grado di rapportarsi con complicità al look
dell’ambiente in cui si inseriscono.
Nel caso di Presto il risparmio idrico fa parte del dna
aziendale: il primo pensiero in tal senso risale, infatti, al 1927,
quando l’azienda realizzò il primo rubinetto per collettività
che permetteva di limitare il consumo di acqua e di energia.
Oggi le linee di Presto, e in particolare il rubinetto So’o,
abbinano felicemente a performance eccezionali in termini
d’igiene e di risparmio un design particolarmente elegante,
dalle forme semplici e armoniose. La particolarità di questo
rubinetto elettronico è la fotocellula autoadattante: alla prima
installazione si tara automaticamente sulla massima distanza
possibile “leggendo” l’ambiente circostante.
Come abbiamo visto in questa rapida carrellata, quel made
in Italy famoso soprattutto per gli alti contenuti di design
e creatività sa incontrare la nuova sfida e si disegna una
nuova unicità, fatta di un equilibrato connubio tra bellezza
e intelligenza: mens sana in corpore sano, dicevano gli antichi.
Ecco così che l’istanza della sostenibilità si fa “mente”
dell’estetica e porta a prodotti che sono ecologici non
solo nella performance ma anche nei materiali e nelle fasi
produttive dalle quali nascono. Aziende che investono con
convinzione, testimoni di un bel modo di fare impresa e
crescita intelligente.
cer.trend
NELLE ULTIME TENDENZE DELL’ARREDOBAGNO PUREZZA
DI DESIGN, PREGIO DEI MATERIALI, TECNOLOGIE
ALL’AVANGUARDIA DISEGNANO UNO STILE SILENZIOSO
ED EFFICACE, ELEGANTE E RAFFINATO,
DESTINATO A DIVENIRE IL CLASSICO DI DOMANI
CHIC DESIGN
Nel felice restyling della
linea Plus di Galassia
l’utilizzo di linee squadrate,
essenziali e pulite, abbinate
al candore della ceramica
bianca, crea una collezione
minimale, ricchissima di
soluzioni dalle più disparate
misure e quindi adattabile
con successo a qualsiasi
ambiente.
à www.ceramicagalassia.it
Ray e Ray Mirror
di EX.T hanno
ricevuto la
nomination
per il German
Design Award 2014:
lo specchio
nasconde
due piccoli
scomparti
e con il suo aspetto
sottile è adattissimo
anche per i bagni
di piccole
dimensioni.
Il lavabo, con i
fili d’acciaio che
sostengono le
gambe, crea un
mood decisamente
accogliente.
à www.ex-t.com
La collezione
Synergy di FIR
Italia, firmata da
Francesco Lucchese,
propone un design
organico, che trae ispirazione
dalla natura e dai suoi elementi.
Declinata in infinite soluzioni, che
si rivolgono anche al contract,
propone tra le altre soffioni
doccia con ovale irregolare,
completamente asimmetrico, con
parte interna in Dupont Corian e
cornice cromata
à www.fir-italia.it
26 27
La Parete radiante di
Vismaravetro è una parete
fissa in grado di emettere
calore. Accoppiata a diversi
tipi di porte può formare una
cabina doccia “riscaldante”.
La parete, composta da due
lastre di vetro temperato
e stratificato entro i quali
viene immesso un flusso
elettrico che genera calore,
rispetta naturalmente tutti
i requisiti di sicurezza ed
è stata brevettata in sede
europea.
à www.vismaravetro.it
di Elena Pasoli
Come un twin set di cachemire o un filo di perle, una petite robe
noire o una kelly color tortora: ciò che caratterizza decisamente le
nuove collezioni dell’arredobagno italiano è una sintesi felice di
semplicità ed eleganza, materiali pregiati e linee pulite, risultati
eccellenti di una lunga storia di design, di ricerca costante, di
sviluppi tecnologici che non tradiscono quell’origine artigianale
che è il bello e il vero del made in Italy.
Così, mentre si fa sempre più netta la tendenza verso prodotti
flessibili al tema del tailor made - una necessità ineludibile di
fronte a case che si fanno sempre più piccole e desideri, o
meglio, abitudini, che ripongono sul bagno di casa aspettative
sempre più alte, ricercando un confort da SPA e un design di
alto livello - le aziende rispondono con gamme di prodotto
sempre più articolate, capaci di adeguarsi alle diverse esigenze
di spazio e di portafoglio, salvaguardando l’estetica e la qualità
ed inventando nuove funzioni. Si affermano, così, pareti radianti
per cabine doccia che permettono di riscaldare la stanza da
bagno collaborando e talvolta sostituendo i tradizionali sistemi
di riscaldamento; o, addirittura, si ridisegna il concetto di
contenimento nell’ambiente bagno, che si estende alla cabina
armadio, creando integrazioni con gli spazi living e la stanza da
letto in risposta alle nuove esigenze di spazio.
Balze di ceramica si sovrappongono
a formare il lavabo della collezione
Impronta di Catalano, disegnata da
Doriana e Massimiliano Fuksas, un
catino quasi scavato nella materia,
mentre lo specchio trasforma il
concept originario in un sapiente
gioco di trasparenze e luce. Un segno
morbido con cui lo stile Fuksas
interpreta l’anima innovativa e
tecnologica di Catalano.
à www.catalano.it
Lante Collection di
Simas si ispira alla
tradizione classica italiana,
tingendosi anche di una
memoria più recente,
una sorta di Art déco
reinterpretata.
Forme morbide, pure,
curve dal profilo femminile
e pulizia lussuosa che
richiamano fasti passati
convergono in questa
linea in grado di creare
ambienti di straordinaria
suggestione.
à www.simas.it
So Flex di Brem va molto al
di là del tradizionale concetto
di scaldasalviette, affermando
con allegria un concetto nuovo
di “disordine pratico”, la
disinvoltura del gesto di buttare
un asciugamano appena usato nel
guscio caldo di un angolo ripiegato.
Il risultato è sorprendente e di
grande impatto scenografico.
à www.brem.it
Craft è l’ultimo traguardo della
ricerca estetica e funzionale di
Novello; una collezione d’arredo
bagno che recupera sapientemente
i valori della memoria restituendoli
in forma attuale. Presenta linee
essenziali, pulite e rigorose, definite
da materiali naturali e avvolgenti
come il legno e la pietra, abbinati
ai più moderni cemento, Laminam,
vetro e laccato.
à www.novello.it
CHIC DESIGN
La Collezione Nyù di
Aqua (Ideagroup) propone
soluzioni di design
componibili, discrete
ed eleganti, per cabine
armadio che integrano
perfettamente la stanza
da bagno con il living; gli
elementi, caratterizzati
da lavorazioni e finiture
artigianali di pregio,
offrono un mix di confort,
proporzioni ed essenzialità
à www.ideagroup.it
Le linee che predominano nel panorama dei nuovi prodotti
sono morbide e arrotondate, le forme dolci e rassicuranti,
contraddistinte da un tratto molto puro e preciso, con dettagli
molto curati, ai quali sono spesso affidati quei guizzi creativi
che distinguono la collezione. La sobrietà generale, il raffinato
minimalismo che caratterizza le ultime “uscite” del settore trova
importanti ricchezze nelle scelte dei materiali e in particolare dei
loro accostamenti. I materiali più tradizionali sono affiancati da
inedite new entry, come il cemento e nuove pietre variamente
trattate. Sempre molto amato l’accostamento con il legno, che
in una varietà straordinaria di essenze impiegate assicura calore
all’ambiente, connotandolo di accenti “familiari”, che talvolta
richiamano la tradizione italiana, talvolta ammiccano invece a
memorie diverse, spesso nordiche ma anche, ad esempio, mutuate
dalle esperienze della comunità quacchera degli shakers.
La collezione Seed di Valdama, disegnata da
Prospero Rasulo e disponibile in quattro dimensioni
con finitura opaca e lucida nelle colorazioni bianco e
nero, nasce dallʼidea di un seme che nutrito genera
una forma. Purissima nella linea, la collezione
trasmette all’ambiente e ai suoi fruitori un naturale
senso di armonia.
à www.valdama.com
La Serie 3000 di Box Docce 2B, con il suo puro design
“su misura”, trasforma il concetto stesso di box doccia,
portandolo dal ruolo di semplice prodotto di arredo a quello
di elemento di architettura di interni.
Il vaso Forty3 di Globo è in assoluto il vaso più piccolo,
in quanto a profondità, esistente sul mercato: nonostante
i soli 43 cm. di profondità, il comfort è eccellente, grazie
all’ottimizzazione dello spazio di seduta. Si tratta dell’anteprima
di una collezione completa dal medesimo nome, che verrà
presentata a breve.
à www.boxdocce2b.com
à www.ceramicaglobo.com
28 29
Fluid di Cielo, disegnata
da Marco Piva, è una
ampia collezione
caratterizzata da una
semplicità formale che
raccoglie in sé i valori
del comfort e dell’igiene,
con un approccio
evoluto all’ergonomia.
Numerosissime le finiture,
che spaziano dal bianco e
nero lucidi alle numerose
e inedite colorazioni della
gamma cromatica “Terre
di Cielo”.
à www.ceramicacielo.it
I colori prediligono nettamente i toni più neutri, molto bianco
affiancato da gamme di colori raffinati che vanno dal corda al
tortora, dal grigio chiarissimo all’antracite; piacevole anche il gioco
dell’alternanza lucido/opaco che connota diverse collezioni e
che in qualche caso si spinge anche al nero. Quanto alle forme,
gioca ancora un ruolo importante il richiamo alla natura, dalla
quale alcuni designer mutuano con coraggio decise asimmetrie,
solchi scavati nella materia che evocano superfici di sabbia
modellate dalle onde del mare. Suggestioni appena accennate,
ma design pregiato e preciso, che mette a segno in poche mosse
atmosfere intense di grande impatto. Come accade nel caso
di alcune interessantissime scomposizioni di piani che creano
forme scultoree molto contemporanee: le troviamo, ad esempio,
in certe reinterpretazioni del classico termoarredo, che assegna
all’elemento tradizionale quasi un ruolo da opera d’arte.
È di Flaminia la collezione Bonola, disegnata da Jasper
Morrison e formata da una serie di lavabi da terra e da
appoggio che raccontano, attraverso linee semplici ma
dal forte contenuto di design, la purezza e la precisione
stilistica del segno del progettista inglese.
à www.ceramicaflaminia.it
GALLERIA PRODOTTI
L’intera collezione
primavera/estate 2014
della ceramica italiana è visibile su
www.laceramicaitaliana.it/prodotti
La nuova collezione Soft di Inda, disegnata da Paolo Salvadé,
propone mobili per il bagno in cui le curve sono l’elemento
principale, modellate con forme dolci ed equilibrate per dar vita
a complementi dal gusto innovativo ed estremamente attuale.
La qualità dei materiali e la cura dei dettagli ne fanno un
prodotto non solo bello ma assolutamente affidabile.
Le cabine doccia X-Line di Provex vengono realizzate su misura
espressamente corrispondenti ai requisiti richiesti. L’assenza di telaio
rende particolarmente armonioso l’inserimento di queste cabine negli
ambienti costruiti in maniera più innovativa, mentre la leggerezza
che contraddistingue tutti gli elementi, dalle cerniere alle maniglie,
assicura risultati estetici di grande classe.
à www.inda.net
à www.provex.eu
cer. trend
VIRTUALSTYLE: IL LIVING
a ccura di IMAGEM www.imagem.it
Simas
Lante Collection
consolle 120 (LA12).
Installazione su struttura
in legno LAM 120
design: Terri Pecora
Casalgrande Padana
grès porcellanato
Cemento
Linea Granitoker
Cassero
Century
grès porcellanato
Pantheon
Ares
Unicom Starker
grès porcellanato
Kauri Mulled
30 31
Lante
Consolle 120
Cemento
Cassero
Pantheon
Ares
Kauri
Mulled
Impronta
grès porcellanato smaltato
Marmi Imperiali
Elegance Striato
Del Conca
grès porcellanato smaltato
Foreste d’Italia
Beige
Marmi Imperiali
Elegance
Foreste d’Italia
Beige
.
Interiors Roma
REVISIONISMO
STORICO
UN OPEN SPACE LUMINOSO E MODERNO AL QUARTIERE MONTE SACRO DI ROMA
.
32 33
di Benedetto Marzullo, Living
Monte Sacro a Roma è famoso per essere la “Città Giardino” della Capitale. Una quartiere verde,
nato nei primi Anni 20 sulla falsariga delle Garden Town inglesi, pianificato dell’architetto Gustavo
Giovannoni (con Quadrio Pirani e Edmondo del Bufalo), che venne chiamato infatti Città Giardino
Aniene fino agli anni Cinquanta, per poi assumere la veste ufficiale di quartiere con il nuovo nome
Monte Sacro. Celebre per i suoi villini, ha dato l’ambientazione a uno dei libri storici di Beppe Fenoglio:
“Mentre dalle villette si sentivano le radio a tutto volume sintonizzate sui bollettini che annunciavano
la caduta di Mussolini, ovunque era un brulicare di persone e un festeggiare…” (“Primavera di
bellezza”). L’attività costruttiva fu affidata al “Consorzio Città-Giardino Aniene” costituito dall’Istituto
Case Popolari e dall’Unione Edilizia Nazionale.
Particolarmente interessante la piazza Sempione, che fa da entrata scenografica al quartiere, e che
presenta degli edifici realizzati da Giovannoni stesso e da Innocenzo Sabbatini, l’ architetto che negli
anni Venti ha dato il contributo più decisivo anche alla “invenzione” della Garbatella. Nelle intenzioni,
non del tutto rispettate, Monte Sacro voleva essere la più grande città giardino d’Europa. Il piano si
estendeva su una superficie di 150 ettari, doveva comprendere 500 villini per 3.000 alloggi. Su uno di
questi si concentra la nostra attenzione.
Come molte delle costruzioni realizzate in quel periodo, l’appartamento oggetto della ristrutturazione
presa in esame - un attico con due grandi terrazze - necessitava di un radicale intervento di recupero,
sia dal punto di vista edilizio sia tipologico. Sotto l’aspetto distributivo, per dare una organizzazione
contemporanea degli spazi, il taglio originario è stato completamente ribaltato, pur nel rispetto delle
caratteristiche storiche dell’immobile.
RESIDENZA PRIVATA
CITTÀ GIARDINO
progetto
Marco Caldaroni
Studio FFD
www.ffdstudio.it
foto
Luciano Busani
superfici ceramiche
Fioranese
www.fioranese.it
distributore
Amati Roberto
www.amatirobertosnc.it
anno di realizzazione
2012
.
La zona giorno è stata
concentrata in un living
aperto, con il soggiorno
e l’area cucina
volutamente lasciata
a vista.
“Demolendo e ricostruendo il meno possibile”, spiega l’architetto Marco Caldaroni dello studio
FFD di Roma, “volevo però ottenere uno spazio luminoso e senza vincoli. Quasi un open space.
Compatibilmente con la tipologia dell’appartamento a disposizione, che sarebbe diventato la mia
abitazione personale”. Ecco, allora, la zona giorno è stata concentrata in un living aperto, con il
soggiorno e l’area cucina volutamente lasciata a vista. Una notazione personale: il bancone della
cucina stessa è stato recuperato da un vecchio negozio di alimentari di famiglia. Un oggetto della
memoria che diventa il fulcro della vita domestica. Dalla grande vetrata arriva la luce naturale e allo
stesso tempo si accede alla terrazza, la maggiore delle due presenti al piano attico. Là dove c’era la
camera da letto, è stato creato uno studio. La nuova zona notte, invece, è sta concentrata nella parte
terminale dell’appartamento, con il bagno attiguo alla camera padronale, che dispone di una cabina
armadio realizzata ex-novo. L’intervento di ristrutturazione di questo appartamento si è concentrata,
.
34 35
ambienti
abitazione privata
applicazioni
pavimentazioni interne
Urban Touch
Cemento
Urban Touch
Cemento Arrow
superfici ceramiche
Fioranese
Urban Touch
Cemento
cm 30x60, 60x60
Ceramiche Coem
Pietra di Lavagna
Nera Liscia
cm 60x60
Pietra
di Lavagna
Nero
Con l’obiettivo di dare uniformità
e continuità al progetto, è stato
scelto un unico tipo di piastrella
ceramica monocromatica
di grande formato
per i pavimenti di tutta la casa.
da parte del progettista, sulla “ricerca di materiali semplici e neutri che coesistessero con la parte
appunto storica dell’immobile”. L’obiettivo era quello di dare continuità e - soprattutto - uniformità.
“La scelta è ricaduta da subito su un unico tipo di piastrelle di ceramica monocromatica di grande
formato (Urban Touch di Ceramica Fioranese), che ha dato agli spazi un senso di continuità; il tono
neutro delle pareti ha reso armoniosi gli spazi interni in maniera ancora più decisa”. La decisione
di utilizzare “un solo tipo di ceramica e in maniera omogenea”, prosegue l’architetto, “è una precisa
linea guida progettuale: pavimenti e rivestimenti di tutta casa sono gli stessi, con colori uguali ma
finiture diverse”. Unica concessione per così dire “ludica”, nella zona living-cucina: un’intera parete
è stata trattata con un materiale a “effetto lavagna” (Pietra di Lavagna di Ceramiche Coem), con una
particolare finitura naturale che dona un effetto di movimento e allo stesso tempo diventa forma di
svago per gli abitanti: un muro dove lasciare pensieri scritti e disegni. E, durante una cena, basta dare
un gessetto in mano agli ospiti per scatenare il bambino che è in ognuno di noi.
caratteristiche
tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): ≤ 0,05%
Resistenza a
-flessione (ISO 10545-4):
≥ 47/N mm2
-abrasione profonda
(ISO 10545-6): 128 mm3
-sbalzi termici
(ISO 10545-9): conforme
-gelo (ISO 10545-12):
conforme
-attacco chimico
(ISO 10545-13): ULA
-macchie
(ISO 10545-14):
conforme
-scivolosità
(DIN 51130): R10
certificazioni
LEED, Emas, ISO
14001, NF-UPEC
sanitari
Catalano Velis
cer.mercato
Il cittadino italiano ricerca
materiali innovativi
di Barbara Benini
UNA RICERCA MAKNO SUGLI STILI ABITATIVI RILEVA
IL PROGRESSIVO SPOSTAMENTO DAI MATERIALI TRADIZIONALI.
IL COMPORTAMENTO UNICO DELLA RUSSIA
Innovazione, innovazione, innovazione. È l’imperativo
categorico che emerge da Housing Evolution Arredo e
Design, l’ultima ricerca internazionale sulla casa e
gli stili dell’abitare realizzata dalla società di ricerca
Makno. La ricerca descrive le case per tipologia abitativa e di arredamento, dimensioni, materiali, colori
e come sono vissute in relazione agli atteggiamenti
e ai vissuti psicologici, individuando il grado di soddisfazione, i desideri e le intenzioni di cambiamento.
«La ricerca ha carattere europeo e abbiamo modificato, approfondendola, la parte relativa ai materiali
per la casa, analizzando quali sono utilizzati in relazione ai diversi ambienti di vita. In questo modo i
materiali vengono messi in connessione diretta con
gli stili abitativi, ossia con il modo in cui si vive la
casa», spiega Lorenzo Bernorio, amministratore delegato di Makno.
La ricerca ha evidenziato come esistano due grandi assi lungo i quali si posizionano gli stili abitativi:
quello che vede la casa come espressione di sé, un
po’ come un vestito attraverso il quale chi la abita
parla di se stesso e dà voce al proprio gusto; quello
che invece la intende come luogo dell’intimità e della
protezione.
In Italia prevale il primo modello, con una forte
propensione all’apertura verso l’esterno, così che
l’abitazione diventa un elemento molto forte di rappresentanza, uno status symbol. «In questo è netta
la differenza tra il nostro modo di concepire gli ambienti domestici e quello del Nord Europa. In Inghilterra, per esempio, prevale una concezione intima
della casa, che rispecchia una netta separazione tra
sfera pubblica e privata della vita dell’individuo. Da
questo punto di vista noi siamo più simili a Francia,
Germania e Spagna, che si collocano in una posi-
zione intermedia tra queste due polarità. Un fatto
interessante e che può sembrare strano è la nostra
affinità con la Russia, dove la casa è fortemente
sentita come espressione di sé e come momento di
manifestazione estetica della famiglia», dice ancora
Lorenzo Bernorio.
Questo Paese rappresenta quindi una frontiera alla
quale prestare molta attenzione perché, dal punto di
vista del mercato abitativo, è in piena espansione e
ha enormi potenzialità.
Basti pensare al livello di soddisfazione rispetto alla
casa. Su una scala da uno a dieci, se in Paesi come
l’Italia, la Francia e il Regno Unito in media si attesta
su 7,8 punti e in Spagna e in Germania supera gli
8 punti, in Russia il grado di soddisfazione scende
a soli 6,6 punti. Ciò significa che qui c’è un ampio
margine di aspettativa di miglioramento, che si può
spiegare con il fatto che la Russia viene da un passato di grande insoddisfazione per la casa e che le
classi emergenti identificano nell’abitazione un status symbol.
Questi diversi modi di concepire gli spazi di vita ha un
riflesso diretto sulla scelta dei materiali, che in qualche modo si polarizza a sua volta. A seconda dei Paesi e della specifica funzione della casa, assistiamo
ad una divaricazione nell’utilizzo dei materiali: da
una parte ceramica e legno, dall’altra materiali che
sono i più disparati, con una forte ascesa di materiali
ibridi, come le resine. E così, per esempio per la cucina, in Italia e nei Paesi affini per stili abitativi (soprattutto Francia e Spagna), si scelgono le piastrelle
in oltre il 70% dei casi, mentre in Gran Bretagna questa percentuale scende al 50%, con legno e materiali
alternativi e innovativi che si spartiscono equamente
la quota rimanente. Ciò che si rileva è un progressivo
.
36 37
IN ITALIA PREVALE IL PRIMO MODELLO, CON UNA FORTE PROPENSIONE
ALL’APERTURA VERSO L’ESTERNO, COSÌ CHE L’ABITAZIONE DIVENTA
UN ELEMENTO MOLTO FORTE DI RAPPRESENTANZA, UNO STATUS SYMBOL.
«IN QUESTO È NETTA LA DIFFERENZA TRA IL NOSTRO MODO DI CONCEPIRE
GLI AMBIENTI DOMESTICI E QUELLO DEL NORD EUROPA».
spostamento d’interesse dai materiali tradizionali a
quelli innovativi. Anche in Italia dove, comunque, la
ceramica la fa ancora da padrona in tutti gli ambienti
(50% nel living, 86% nel bagno, 38% in camera da
letto), l’utilizzo di materiali innovativi sta crescendo
in modo proporzionale, sempre più utilizzati quando
si tratta di rinnovare la casa.
La scelta di questi materiali diventa così, anch’essa, indice di stile personale e di un’abitazione intesa
come “biglietto da visita”: ecco perché anche mercati come quello russo e orientale optano per questo
genere di soluzioni. Lo stesso discorso coinvolge anche i colori, che sempre più sono un unicum inscindibile con i materiali.
«L’Italia ha un atteggiamento conservativo quando
si tratta di scegliere i colori degli ambienti abitativi, preferendo sempre quelli tradizionali, mentre
nei Paesi emergenti c’è una maggiore eterogeneità
e, anche qui, una forte ricerca di personalizzazione
e innovazione. In questa prospettiva la dimensione
materiale-colore diventa un tutt’uno. Il risultato è
che non si cerca il colore di tendenza, ma l’abbinata
giusta colore-materiale per fare della propria casa
una casa unica, con personalità, capace di caratterizzare il proprietario», dice l’amministratore delegato di Makno.
«Bisogna andare verso l’innovazione di prodotto, altrimenti la ceramica rischia di essere relegata agli
ambienti funzionali, come cucina e bagno. Sempre
di più design significa arredamento, complementi
d’arredo ma anche materiali.
Pertanto le aziende devono andare oltre il brand
made in Italy, sinonimo di bellezza ed eleganza, e
puntare alla qualità e alla funzionalità in chiave innovativa. Non si tratta di un ricerca del materiale
fine a se stesso, ma finalizzata a portare un elemento di innovazione, perché dentro al materiale ci sono
portati valoriali. Chi vuole fare della propria casa un
elemento distintivo, come avviene soprattutto nei
Paesi emergenti, realizza questo intento attraverso
la scelta dei materiali innovativi. È l’innovazione che
intercetta i nuovi stili abitativi», conclude Bernorio.
LA MAPPA DEGLI STILI ABITATIVI
IN EUROPA
ALTA
intimità, protezione
REGNO UNITO
GERMANIA
RUSSIA
BASSA
socialità, espressione di sé
ALTA
socialità, espressione di sé
FRANCIA
ITALIA
SPAGNA
BASSA
intimità, protezione
Fonte: Makno
cer.mercato
IN OCCASIONE DI CERSAIE 2013 FISSORE CERAMICHE
HA RICEVUTO IL PREMIO DI CONFINDUSTRIA CERAMICA
COME MIGLIOR DISTRIBUTORE 2013 ITALIA
Fissore Ceramiche,
serietà e trasparenza
di Alessandra Ferretti
Chiediamo a Francesco Fissore, titolare dell’azienda insieme alla moglie, come è nata e come si è sviluppata l’impresa fino ad oggi.
«L’azienda è nata all’inizio degli anni ‘70 grazie alla
volontà e alla tenacia dei miei genitori. Prima di allora commercializzavano arredamenti per esterni,
ma a metà del decennio ebbero l’intuizione giusta
di investire tutto nelle piastrelle di ceramica. Mia
sorella Elena, oggi senatrice della Repubblica,
ebbe l’idea di allestire la nostra prima sala mostra.
E anche questa fu un’intuizione felice. Io entrai in
azienda nei primi anni ’80. Nel 1989 conobbi mia
moglie e insieme decidemmo di iniziare, parallelamente ad un percorso privato di famiglia, anche
un percorso lavorativo. Abbiamo costituito fin da
subito un ottimo team, affiatato e appassionato al
mestiere. Da allora la sala mostra ha vissuto un incremento e l’azienda è cresciuta fino a diventare
quella che è oggi».
Carla Monasterolo e Francesco Fissore, titolari di Fissore Ceramiche.
Dunque come si configura oggi Fissore Ceramiche?
«Il nostro giro d’affari si attesta sui 10 milioni di
euro, il 99% del quale è realizzato in Italia. Il fatturato proviene per il 50% dalla vendita di piastrelle
e per l’altro 50% dall’arredo bagno. Su un totale
di 30 addetti, circa 20 sono dedicati alle vendite.
La clientela è rappresentata per lo più dai privati
(70%) e in misura minore dalle imprese (30%). La
scelta di mantenere unito il “quartier generale” con
i magazzini e con l’unica sala mostra esistente nella
nostra sede di Moncalieri (To) è stata fortemente
voluta. Questo ci permette infatti di avere sempre
38 39
il materiale a disposizione del cliente, di reperirlo
e consegnarlo nei tempi immediatamente consecutivi agli ordini. Tra area logistica e superficie scoperta abbiamo a disposizione 10.000 mq, sui quali
si estende, in diversi capannoni, il magazzino. Lo
showroom, strutturato in un unico open space, è
ampio 2.500 mq, ma presto lo spazio sarà raddoppiato. Infatti stiamo ultimando un piano superiore,
della medesima estensione di 2.500 mq, interamente dedicato al wellness e all’idromassaggio».
Parliamo ora di filosofia aziendale.
Qual è quella a cui s’ispira l’azienda?
«Abbiamo tre principi guida, che fino ad oggi ci
hanno sempre premiato. E che sono: trasparenza
dei prezzi, centro logistico collocato a fianco dello
showroom, titolari sempre a disposizione del cliente. Ma iniziamo dal primo. Ormai la nostra clientela
è consapevole che il cosiddetto “ultimo prezzo” è
esattamente quello indicato dal nostro listino, calibrato da tutti i punti di vista. In altre parole, non
sono previsti sconti. E questo in nome della serietà
e della trasparenza della vendita, le quali fanno sì
che il cliente si senta in un ambiente serio e tocchi
con mano questa serietà.
Quanto alla disposizione del centro logistico a fianco dello showroom, lo abbiamo già accennato. Proprio questa è la caratteristica che ci rende forti nella
vendita. Pensiamo infatti che il cliente debba essere
servito subito, una volta scelto il prodotto. E’ facile
soddisfare il cliente con uno showroom su misura e
con prodotti di qualità. Ma pensiamo che la soddisfazione debba continuare, anche nel servizio. Siamo in
grado di consegnare in poco tempo una casa completa, partendo dalle piastrelle e dai parquet per passare ai sanitari e ai rubinetti, fino all’arredobagno».
Cosa significa esattamente “i titolari sono sempre
presenti per il cliente”?
«Pensiamo che la proprietà in azienda debba saper
risolvere tutti i problemi che si presentano, nel rapporto con la clientela soprattutto. Quindi, mia moglie ed io, che siamo i proprietari, abbiamo scelto di
essere sempre presenti nella zona centrale dell’edificio, nel crocevia tra la reception, la sala mostra e i
magazzini, e di essere sempre reperibili.
Francesco Fissore,
geometra, sposato,
tre figli, è titolare
insieme alla moglie,
Carla Monasterolo,
di Fissore Ceramiche.
È pilota civile per
passione, ex-volontario
della Croce Rossa e
impegnato nel sociale
nella fondazione Scienza
& Vita. In azienda è
appena entrata la figlia
maggiore, Martina,
laureata in Economia
e commercio. Gli altri
due figli sono entrambi
studenti di Economia.
Tra area logistica e superficie scoperta abbiamo a disposizione
«10.000
mq, sui quali si estende, in diversi capannoni, il magazzino.»
.
I PRINCIPALI
MARCHI TRATTATI DA
FISSORE CERAMICHE
Settore ceramico:
- Bardelli
- Ceramica Sant’Agostino
- Cir
- Cotto d’Este
- Emilceramica
- Fap
- Gardenia Versace
- ImolaCeramica
- Impronta Italgraniti
- Keope
- Marazzi
- Monocibec
- Mutina
- Naxos
- Panaria
- Refin
- Serenissima
- Sicis
- Tagina
- Vogue
Settore arredobagno:
- Arbi
- Archeda
- Arlex
- Azzurra
- Catalano
- Compab
- Flaminia
- Galassia
- Globo
- Grandform
- Hidra
- Ideal Standard
- Karol
- Novellini
- Rifra
- Sbordoni
- Teuco
Quando si presenta un problema che il personale
addetto non riesce o non può risolvere, allora interveniamo noi. L’obiettivo è uno solo: fare in modo
che un problema non diventi un problema, vale a
dire risolverlo sul nascere. Nel giro di poche ore risolviamo nella pratica e con un servizio adeguato
la lamentela, la necessità, la questione. Questo è
importante soprattutto nel rapporto con il cliente.
A volte il cliente ha ragione, a volte no.
Ma noi trattiamo il problema come se il cliente avesse sempre ragione. Perché la sua soddisfazione è la
nostra. Non credo sia un caso che, in tanti anni di
attività, non ci sia mai capitato un ritardo di pagamento e tanto meno una controversia civile».
Quali sono le prospettive per il futuro di Fissore
Ceramiche?
«La nostra parola d’ordine, oggi come per il futuro, è “andare controcorrente”. Lo stiamo facendo
tenendo a disposizione in magazzino la maggioranza dei prodotti esposti per consegne immediate. E
lo faremo cercando di vendere proprio nei settori
che sono in crisi. Ai nostri fornitori abbiamo chie-
40 41
nostra parola d’ordine, oggi come per il futuro, è “andare controcorrente”.
«LoLastiamo
facendo tenendo a disposizione in magazzino la maggioranza
dei prodotti esposti per consegne immediate. »
sto prodotti significativi che commercializzeremo
ad un prezzo concorrenziale. Come? Tagliando
sulla marginalità. Vale a dire che offriremo la qualità, ma ad un prezzo interessante. Questa politica si
inserisce nella gestione che caratterizza da sempre
l’azienda: crescita lenta, ma costante.
Ovviamente abbiamo cercato di ridurre i costi altrove. A cominciare da quelli energetici, installando il fotovoltaico e un impianto di raffrescamento
dell’aria con un impatto bassissimo sui costi, inoltre
alimentando i muletti a gas metano e l’illuminazione a led in sala mostra. Il risultato di tutto questo,
qualità, riduzione dei costi e minore marginalizzazione, è un prezzo accettabile per il cliente».
Come giudica il mercato immobiliare in questo momento storico?
«Penso che il decreto sulla detrazione fiscale del
50% abbia contribuito enormemente. E se pensiamo che per il 2014 è prevista una proroga delle
detrazioni, oltre che un’estensione della detrazione fiscale anche ai mobili da bagno, possiamo ben
sperare per il futuro».
.
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COME
E PERCHÈ
GLI ITALIANI
ACQUISTANO
CASA
.
42 43
IL LAVORO DI TESI - CHE HA RICEVUTO IL PREMIO DI STUDIO GUIDO MONZANI 2013
DELLA BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA - HA AVUTO COME OBIETTIVO
LO STUDIO DELLE SCELTE DI PORTAFOGLIO DELLE FAMIGLIE ITALIANE NELL’ULTIMO
DECENNIO, CON UN FOCUS SPECIFICO RIVOLTO ALL’INVESTIMENTO NELLE ATTIVITÀ
REALI. IN PARTICOLAR MODO SI È RIVOLTA L’ATTENZIONE ALLE SECONDE ABITAZIONI,
MAGGIORMENTE IDENTIFICABILI COME BENI DI INVESTIMENTO RISPETTO ALLE CASE DI
RESIDENZA, TIPICAMENTE UTILIZZATE PER SODDISFARE ESIGENZE ABITATIVE
Il lavoro ha utilizzato i dati dell’indagine sulla
ricchezza delle famiglie italiane condotta a cadenza
biennale da Banca d’Italia (Survey on Household
Income and Wealth, ndr). Particolare attenzione
è stata dedicata all’ultima rilevazione disponibile,
quella del 2010, per valutare gli effetti della crisi del
mercato immobiliare.
Nella prima parte del lavoro sono state
doverosamente ripercorse le orme dei precedenti
studi presenti in letteratura riguardo le scelte
di portafoglio delle famiglie, con particolare
riferimento alle attività finanziarie. Sì è
evidenziato un elevato numero di soggetti che,
indipendentemente dalla ricchezza disponibile,
non investono sui mercati finanziari, nemmeno in
titoli con meno rischio. Per altri soggetti è stata
invece riscontrata una scarsa diversificazione degli
strumenti finanziari in portafoglio ed una maggiore
propensione al rischio all’aumentare del livello di
ricchezza.
E’ stato poi trattato un filone più recente di studi con
il proposito di spiegare meglio il comportamento
delle famiglie, alla luce del disallineamento
tra quanto predetto dai modelli econometrici e
quanto osservato nella realtà, grazie alle indagini
statistiche (surveys). Un limite delle prime teorie
sulle scelte di portafoglio riguardava l’assunzione
che la ricchezza fosse detenuta solo in forma
liquida. Nella realtà risultava invece evidente come
gran parte della ricchezza delle famiglie italiane
fosse costituita da asset illiquidi, tra i quali la casa
di proprietà, che determinavano una componente
di rischio non diversificabile. Fattori di questo tipo
(background risks) devono essere quindi considerati
nel cercare di spiegare, tramite l’uso di modelli
econometrici, le principali evidenze empiriche
desunte dalle indagini statistiche.
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di Giorgio Lasorte
NELLA PRIMA PARTE DEL LAVORO SONO STATE
DOVEROSAMENTE RIPERCORSE LE ORME
DEI PRECEDENTI STUDI PRESENTI IN LETTERATURA
RIGUARDO LE SCELTE DI PORTAFOGLIO
DELLE FAMIGLIE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO
ALLE ATTIVITÀ FINANZIARIE
.
COME E PERCHÉ GLI ITALIANI ACQUISTANO CASA
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I PRINCIPALI RISULTATI
DELLE STATISTICHE
DESCRITTIVE MOSTRANO
COME COLORO I QUALI
NON POSSIEDANO UNA
SECONDA CASA MOSTRINO
UN ATTEGGIAMENTO
ESTREMAMENTE
PRUDENTE, INVESTENDO
SOPRATTUTTO IN
STRUMENTI FINANZIARI
POCO RISCHIOSI,
PRINCIPALMENTE
IN DEPOSITI BANCARI
E POSTALI
Nella seconda parte del lavoro sono state
effettuate analisi descrittive propedeutiche
allo studio, tramite un modello econometrico,
delle determinanti dell’investimento in seconde
abitazioni. E’ stato quindi considerato l’investimento
in seconde abitazioni come un’alternativa a quello
in attività finanziarie.
I principali risultati delle statistiche descrittive
mostrano come coloro i quali non possiedano
una seconda casa mostrino un atteggiamento
estremamente prudente, investendo soprattutto in
strumenti finanziari poco rischiosi, principalmente
in depositi bancari e postali.
Chi invece possiede una seconda abitazione
mostra un’allocazione di portafoglio maggiormente
diversificata, anche se la quota principale è allocata
anche in questo caso in strumenti di deposito.
Concentrando l’analisi sulle famiglie che
possiedono la seconda casa, si è proceduto
andando a studiare le principali destinazioni di
utilizzo di questi immobili. Il principale intento
era di identificare, in base ai dati disponibili, una
connotazione di beni di investimento.
E’ opportuno ricordare che le analisi
descrittive svolte hanno mostrato una
quota significativa di utilizzo delle
case per fini di altra natura, come
la villeggiatura o la concessione in
uso gratuito. I dati relativi alle diverse
annate però mostravano un trend
calante di questi utilizzi a discapito di un
© beermedia - Fotolia.com
aumento dell’utilizzo del bene con una volontà di
investimento (tipicamente attraverso la concessione
in affitto). Con riferimento all’obiettivo principale
del presente lavoro, sono state analizzate le
famiglie che possiedono una seconda abitazione,
andando a valutarne l’utilizzo che ne è stato fatto.
A tal fine si è proceduto ad una verifica
econometrica sulle determinanti delle decisioni
di investimento in seconde abitazioni nel periodo
2002-2010 così da includere la dinamica del mercato
immobiliare e la crisi finanziaria 2007-2008.
A tal riguardo è stata attuata una distinzione
tra scelte finalizzate ad un obiettivo di reddito
monetario (affitto) e scelte finalizzate ad altri
obiettivi (villeggiatura e altro uso), interpretando
la categoria residuale (non affitto) come scelta di
investimento sbagliata o “infelice”.
I risultati più interessanti riguardano le
determinanti del non affitto. In particolare, i
fattori che incidono principalmente sulla mancata
profittabilità della scelta di investimento in una
seconda abitazione sono il genere (donna) e lo stato
civile (single) del capofamiglia, così come un minor
valore per metro quadrato dell’abitazione e l’aver
ricevuto il bene in dono o in eredità.
Contrariamente alle attese a priori, le variabili
temporali non risultano statisticamente rilevanti,
così che la crisi del comparto immobiliare sembra
non aver ancora sortito effetti sull’utilizzo della
seconda abitazione all’interno dello schema di
riferimento del modello adottato.
QUESTIONI DI POSA IL DISEGNO DELLE PAVIMENTAZIONI
IN CERAMICA, LE POTENZIALITÀ DI UN LINGUAGGIO SOSPESO
TRA CREATIVITÀ, IMMAGINE, FUNZIONI E OFFERTA PRODUTTIVA
IL SIGNIFICATO
DEI SEGNI
Schema di posa: decoro centrale
.
46 47
Opus romani
di Alfredo Zappa
A fissare le prime regole note furono gli opus romani, con
le celeberrime texture (incertum, quadratum, reticulatum,
vittatum, testaceum). Molto più che semplici disegni di posa,
mediavano sapientemente tra creatività e rigore, nel rispetto
delle conoscenze tecniche a garanzia non solo del risultato
estetico, ma anche della costanza qualitativa e durabilità del
rivestimento pavimentale. Prima di loro furono i mosaici, il
cui disegno ornamentale a soggetto figurativo o a schema
geometrico privilegiava l’aspetto artistico espressivo di
disporre pazientemente piccole tessere policrome (in vetro,
pietra o cotto) sul piano di calpestio.
Il suo etimo è di origine greca e può essere tradotto come
“opera paziente delle muse”. Per ritrovare invece superfici
caratterizzate da disegni a reticoli geometrici bisogna
risalire nel tempo di circa 6000 anni, quando nell’antica
Olinto, città greca della Calcidica, furono eseguite splendide
pavimentazioni che alternavano ciottoli bianchi e neri.
Schemi di posa
La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel
sottrarsi a questa condizione predeterminata, affermava
il filosofo Theodor Adorno. E l’evoluzione nel corso del
tempo dei disegni di posa delle pavimentazioni, dall’età
classica sino all’epoca della riproducibilità tecnica, è in fondo
riconducibile a questa logica.
Da sempre, architetti e posatori hanno misurato i loro gradi di
libertà attraverso le possibilità che sono riusciti a conquistare
grazie alla loro abilità e intelligenza.
Nelle arti e nell’architettura, il gesto e i significati sono spesso
legati alla capacità di approfittare appieno delle opportunità
offerte dalla tecnica e dai materiali, ma spesso è innegabile
come grandi passi avanti siano stati fatti spingendo questo
rapporto sino ai limiti della trasgressione, facendo in sintesi
esperienza dagli errori.
E come sostiene Giancarlo Livraghi: “Non sempre gli errori
sono stupidi. Quando la lezione che si impara vale di più
del danno provocato da un errore, il risultato si colloca nel
quadrante dell’intelligenza”.
.
IL SIGNIFICATO DEI SEGNI
Disegno a intarsio
E di intelligenti trasgressioni ci parlano
le pavimentazioni delle basiliche tardo
medioevali create dai Magister Cosmatus,
attraverso invenzioni geometriche
scaturite da intuizioni dettate dalla pratica
costruttiva, capaci di generare complesse
configurazioni geometriche mediante la
combinazione di figure elementari attinte
da un limitato vocabolario. Intelligenti al
punto da stimolare i matematici contemporanei a
decriptarne algebricamente i pattern. Sorte analoga per
alcune opere pavimentali di Carlo Scarpa, in primis l’apparato
giustapposto di forme, materiali e colori congegnato per la
Fondazione Querini Stampalia a Venezia. Da questi e molti
altri maestri il disegno di una pavimentazione ha attinto
Schemi di posa
Schema di posa: decori sui bordi
per dar luogo a superfici capaci di comunicare significati
non solo espressivi, impiegando la geometria come forma di
descrizione e narrazione dello spazio, fino a sperimentare la
possibilità di evadere dalla percezione del piano, alludendo
a forme tridimensionali attraverso veri e propri trompe-l’œil
o camuflage. Così la ricerca espressiva, accompagnata dalla
sempre più articolata offerta produttiva sviluppata dalle
aziende del settore, ha conosciuto uno sviluppo esponenziale
attraverso le opportunità offerte dalla combinazione di
più formati (di serie o sagomati ad hoc), dalle tavolozze
cromatiche degli elementi ceramici, dalle finiture superficiali
(naturali, lucidate, smaltate, strutturate), dalla dimensione
e dal colore delle fughe. Un universo all’interno del quale
l’architetto può attingere per sottolineare la forma, il ritmo,
la composizione, gli accenti funzionali, i valori e i plusvalori
della sua composizione. In funzione degli obiettivi, facendo
.
ASSOPOSA: NASCE IL POSATORE
ITALIANO CERTIFICATO
Si è ufficialmente costituita, in occasione
dell’edizione 2013 di Cersaie, Assoposa,
l’Associazione nazionale imprese di posa
e installatori di piastrellature ceramiche
(posatori). All’evento hanno partecipato
i soci fondatori e il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. È
stato nominato presidente di Assoposa Paolo Colombo, responsabile
commerciale e supervisor della Colombo Pavimenti e Rivestimenti di
Sirtori (LC). L’Associazione, senza scopo di lucro, si pone l’obiettivo
di favorire il riconoscimento, l’identificazione e la qualificazione nello
svolgimento della professione di posatore piastrellista.
La visibilità di tali abilità e professionalità è consultabile dal
Registro dei posatori qualificati, associati ad Assoposa, sul sito
dell’Associazione (www.assoposa.it). I soci di Assoposa possono
essere persone fisiche e imprese che operano nella fornitura della
posa in opera e/o nella vendita dei diversi materiali e attrezzature
destinati alla posa in opera (rivenditori). Possono aderire ad Assoposa,
in qualità di soci aggregati, anche le imprese e le associazioni di
imprese che operano a vario titolo e a vari livelli nell’attività della posa
in opera dei materiali. Oltre alle attività specifiche di rappresentanza,
tutela degli interessi e di solidarietà fra i soci, l’Associazione si propone
di promuovere lo sviluppo e la crescita dei prodotti e delle tecnologie
collegati alla posa e alla professione del posatore piastrellista; di
provvedere all’informazione, all’assistenza, alla consulenza dei soci sui
problemi generali o specifici di loro interesse e organizzare ricerche
e studi, dibattiti e convegni su temi di interesse del posatore e della
filiera produttiva.
Secondo il presidente dell’Associazione, Paolo Colombo: “Assoposa
risponde ad una specifica necessità di qualificazione di una
professione che deve sapersi adeguare ad una domanda sempre più
esigente. Per i posatori, le imprese di posa e i rivenditori di pavimenti
e rivestimenti, Assoposa è la casa comune nella quale riconoscersi
e dalla quale bisogna ripartire per creare una nuova immagine della
professione.” Confindustria Ceramica ha assicurato un supporto
tecnico-organizzativo, mentre quattro produttori di materiali e
attrezzature per la posa in opera saranno partner tecnici (FILA,
Mapei, Raimondi, Schlüter Systems).
Foto Vincenzo Conelli
leva su materia, forma, colore, geometria, modularità,
simmetria, ripetitività, pattern, la pavimentazione in ceramica
può assumere la fisionomia di un elegante e indifferenziato
continuum spazio-temporale così come trasformarsi in
una mappa strumentale a suscitare emozioni o suggerire
opportunità di fruizione degli ambienti: indicare percorsi
(non solo con i colori, ma anche attraverso l’impiego di
elementi a rilievo a supporto degli ipovedenti), scandire gli
spazi, i dislivelli e i salti di quota, sottolineare gerarchie e
funzioni, identificare aree qualificate, scorci prospettici e
molto altro ancora. Una sorta di linguaggio dei segni, dove la
pavimentazione ceramica si trasforma in qualcosa che rinvia
a qualcos’altro. Una dimensione dove la piastrella è parola,
le regole della costruzione sono la grammatica e l’architetto
colui che assume il compito di trasformarle in letteratura.
48 49
Schemi di posa
Giorgio Squinzi alla presentazione del 1° Corso per “Maestri Piastrellisti”
organizzato presso la Scuola Edile di Reggio Emilia.
cer.intervista
Filippo Pagliani e Michele Rossi
TRADIZIONE
CONTEMPORANEA
Guest Park Associati
GLI ARCHITETTI DI PARK ASSOCIATI
AFFRONTANO IL PROGETTO CON
UN APPROCCIO TRASVERSALE,
PUNTANDO SULLA SPERIMENTAZIONE
TECNOLOGICA MA CON UN OCCHIO
AI MAESTRI MILANESI DEGLI ANNI
CINQUANTA, PER REINTERPRETARE
IL PASSATO CERCANDO
NUOVE VIE DI ESPRESSIONE
di Alessandra Coppa
Nel nuovo studio di via Garofalo a Milano, con una
ventina di collaboratori in un ampio open space, si
respira l’atmosfera distesa di un laboratorio d’idee
“aperto a mille suggestioni e stimoli”.
Park Associati, fondato da Filippo Pagliani e Michele Rossi, nasce come fusione della vecchia e della
nuova scuola e affronta le varie scale del progetto,
dalla lampada a un complesso per uffici, dalla torre multifunzionale al residenziale con un approccio trasversale. Lo studio lavora alimentandosi con
suggestioni che derivano dal contesto, ricercando
nuove sperimentazioni tecnologiche, funzionali e
formali che siano in equilibrio e dialogo con l’ambiente. Questa gestione della complessità progettuale in ogni sua fase apre possibilità compositive
inedite dove architettura, tecnologia e materiali
disegnano soluzioni spaziali sempre nuove, in costante relazione con il luogo.
.
50 51
Park significa spazio libero, privo di confini
«disciplinari:
progetto è per noi un mondo
da raccontare e investigare in molteplici direzioni
I progetti nascono come sintesi di due visioni,
quella di Filippo e di Michele, come somma di
processi partecipati.
«Il progetto è per noi un mondo da raccontare e
investigare in molteplici direzioni. Per questo è
fondamentale l’aggiornamento continuo delle conoscenze e della pratica costruttiva, il dialogo e il
confronto».
È questa la vostra filosofia, che vi permette di
affrontare sia la scala urbana sia quella architettonica, dai progetti sul terziario agli edifici
per la produzione, dal residenziale al design?
«Con Michele Rossi abbiamo sempre cercato di evitare il concetto di specializzazione, di seguire delle
direzioni ben definite tipiche di quella che agli inizi del 2000 sembrava fosse la tendenza dominante.
Ci interessava di più avere una visione più aperta
e trasversale sull’attività della progettazione per
concentrarci su varie scale d’intervento che vanno
dall’urbanistica, all’architettura fino al design.
Per questo abbiamo approfondito quella che era
la tradizione dei nostri maestri del movimento moderno “dal cucchiaio alla città” e l’abbiamo messa
in pratica. Questa scelta ci ha permesso oggi di essere molto dinamici, di toccare varie scale d’inter-
»
vento e di tipologie di progetto che vanno da architetture ex novo, alle residenze, agli headquarters di
diverse società, uno dei campi più dinamici e che
hanno subito più trasformazioni negli ultimi anni.
L’altro settore sul quale siamo impegnati è quello
della ristrutturazione di edifici “moderni” milanesi
del dopoguerra. Il tema del riuso degli edifici dagli
anni Cinquanta agli anni Ottanta sta diventando
un campo di ricerca molto interessante e attuale.
Si tratta di architetture legate al mondo del lavoro
che necessitano oggi di una revisione totale, poiché
quel mondo è completamente mutato e le richieste
dei grandi gruppi sono cambiate nei termini della
qualità della costruzione. Erano degli edifici “energivori” per eccellenza, oggi la tendenza è costruire
edifici che consumino il meno possibile, un tema
che oggi sta diventando molto forte».
Infatti vi siete occupati del Palazzo Campari,
progettato nel 1962 da Ermenegildo e Eugenio
Soncini nel cuore di Milano, affrontando problemi e soluzioni per l’inserimento in un tessuto storico complesso. Come è avvenuto il
restyling?
«Il palazzo della Serenissima, ex Palazzo Campari,
si trova in un punto nevralgico della Milano stori-
Fondato nel 2000 da
Filippo Pagliani e Michele Rossi,
Park Associati è uno studio
di progettazione architettonica che
opera su una vasta scala
di intervento. Nell’ambito
complesso e fluido del luogo
urbano, lo Studio realizza progetti
di ampio respiro nei campi del
terziario, della produzione e della
residenza. Altrettanto rilevante
nel lavoro dello studio è la
progettazione per il mondo del
design così come la progettazione
d’interni, che viene seguita con
cura artigianale dei dettagli. Tra
le realizzazioni più recenti: il
nuovo headquarters Nestlè ad
Assago (Milano), la ristrutturazione
dell’edificio ‘La Serenissima’ a
Milano, il ristorante itinerante
‘The Cube by Electrolux’, il nuovo
headquarters Salewa a Bolzano, il
complesso residenziale ad Azzate
(Varese) e il restyling dell’edificio
Gioiaotto, in fase di realizzazione.
Lo studio sta realizzando il nuovo
concept per gli store internazionali
della casa di alta moda italiana
Brioni. Per il design, la recente
lampada a sospensione Ibla
prodotta da Zumtobel, così come
una serie di nuovi prodotti (tavoli e
sedia) per Driade.
Ph. Andrea Martiradonna
The Cube by Electrolux, progetto itinerante, 2011-2012: Bruxelles, Milano, Londra, Stoccolma.
.
neghiamo
«néNon
il vecchio né il nuovo.
Ph. Francesco Bolis
Driade,
tavolo Gazelle, 2013,
e sedia Mollina, 2013.
Foto courtesy: Driade.
ca, estremamente denso di permanenze importanti: Via Turati, di fianco alla Ca’ Brutta di Muzio, di
fronte alla Permanente, innestato fra gli edifici di
Ponti. Questo edificio aveva in se’ delle caratteristiche molto interessanti. È un edificio storico dei fratelli Soncini dei primi anni Sessanta che si è rivelato
nel momento in cui l’abbiamo ripulito e messo a
nudo, lasciando uno scheletro molto interessante.
La struttura è a ponte e si appoggia al perimetro
esterno dell’edificio, non ci sono colonne nel mezzo. Tuttavia questa struttura ha creato negli anni un
problema serissimo di ponte termico. Questa condizione energetica era diventata inaccettabile».
Come avete risolto questo problema rispettandone l’identità ma introducendo dei cambiamenti significativi della sua immagine?
«Abbiamo cominciato ad analizzare la facciata
quale elemento vitale per dare nuova linfa e rigenerare l’edificio e abbiamo progettato un sistema
di arretramento rispetto alla facciata originaria
staccando completamente la nuova facciata di 35
centimetri rispetto al filo d’origine per creare un
gioco di “partitura musicale” in grado di dare un
nuovo ritmo alla facciata. Questa scelta progettuale
ci ha permesso il recupero di 360 metri quadrati di
superficie utile traslata al piano terra».
Nel vecchio leggiamo
sempre una traccia
indelebile della costruzione,
ma siamo curiosi e
crediamo nella ricerca
dei materiali
»
L’edificio U27 Nestlé Building, che si inaugurerà
a metà aprile, presenta un approccio analitico
all’articolato sistema degli accessi all’area di
Milanofiori Nord, un’attenzione particolare al
contesto per i percorsi pedonali e viabilistici,
per i fattori climatici e per la ricerca di una
corretta integrazione dell’edificio con il
Masterplan generale. Questo progetto nasce
dal luogo?
«Ci siamo trovati in presenza di una sorta di micro
città. Milanofiori Nord è un luogo di grande complessità poiché sono presenti il residenziale, edifici
per il commercio, una piazza. Quando si interagisce con un tessuto così articolato i sistemi di accesso
all’edificio diventano fondamentali.
L’edificio Nestlé è molto particolare. I committenti
volevano un edificio a corte chiusa, con l’idea di
campus, di luogo protetto, per 1600 persone e
chiedevano un edificio completamente trasparente
di vetro. Questo ci ha spiazzato, ma è stato uno
stimolo per poter spingere al limite la tecnologia del
vetro. Analizzando le potenzialità di stratigrafia che
oggi il vetro permette, abbiamo scoperto che era
possibile costruire un edificio esposto ai quattro lati
utilizzando dei vetri con dei comportamenti diversi
rispetto all’orientamento della facciata. È nato un
edificio in triplo vetro con stratigrafie altamente
Salewa Headquarters, Bolzano, 2011. Foto courtesy: Stahlbau Pichler
Ph. Oskar Dariz
52 53
Ph. Andrea Martiradonna
La Serenissima Office Building, Milano, 2012
performanti dove siamo in grado di garantire un
coefficiente energetico assolutamente comparabile
a un muro pieno.
Nelle corti interne, ponti sospesi vetrati mettono in
collegamento le varie parti del complesso. Poi, riguardo l’idea di campus, ci siamo domandati come
rompere una forma di un edificio a corte, abbiamo
quindi cominciato a scardinarlo, a scomporlo come
volumi, con sbalzi di 11 metri e ad alzarlo come se
fosse sospeso, con una base di terracotta che rompe
la struttura del basamento».
High tech in equilibrio con l’ambiente, contesto e funzione: come si esprime nei vostri progetti? Come si integrano tradizione, materiali
innovativi e tecnologia?
«Come tipo di approccio non neghiamo né il vecchio né il nuovo.
Nel vecchio leggiamo sempre una traccia indelebile della costruzione, ma è ovvio che facciamo parte
della contemporaneità, crediamo che la ricerca nei
materiali e nelle nuove tecnologie porti ad avere
una visione innovativa. Quando operiamo in ambito milanese è forte il richiamo alle architetture
nobili dei grandi maestri degli anni Cinquanta,
questo forse per un nostro imprinting personale,
però siamo molto curiosi e continuiamo a esserlo
per quanto riguarda le nuove tecnologie costruttive
e i nuovi materiali».
Avete mai utilizzato la ceramica?
«La ceramica è sempre stato un materiale legato a
un concetto di interni.
Oggi in questo campo vediamo un’evoluzione
impressionante, ci sono delle trasformazioni
significative dal punto di vista tecnologico e
industriale. Non ci siamo mai cimentati in questo
campo materico in modo sperimentale. Negli
ultimi anni abbiamo lavorato molto su tre filoni:
la lavorazione dell’alluminio (dalla Salewa alla
Serenissima, fino al Cube), un materiale che ci ha
permesso di esprimerci al meglio; l’altro è il vetro,
un materiale sul quale abbiamo fatto molta ricerca,
è trasparente ma può proteggere in modo corretto
l’edificio.
Ultimamente abbiamo utilizzato rivestimenti di
materiali della tradizione classica utilizzandoli in
modo innovativo come il cotto.
L’edificio della Nestlé racconta il passaggio tra il
cotto e il vetro come due materiali che dialogano in
modo diretto, uno legato al terreno e l’altro che si
libera nello spazio».
Ph. Andrea Martiradonna
U27 Edificio per uffici, Assago, Milanofiori Nord, 2013.
cer.progetto
Architettura Varignano di Arco (Tn)
DESIGN E TRADIZIONE
ALL’OMBRA DEGLI ULIVI
.
54 55
NELL’ALTO GARDA, A VARIGNANO DI ARCO,
SCOPRIAMO UN LUOGO MAGICO
A CUI FA DA GUARDIANO UN ULIVO DI MILLE ANNI
di Elena Pasoli
Albrecht Dürer e Rainer Maria Rilke ebbero ben ragione ad essere affascinati dai percorsi
dell’Alto Garda, dove la posizione protetta dalle montagne e la vicinanza del lago assicurano
le forti emozioni e il clima mite che lo ha reso noto nei secoli. Se a questo si aggiunge il fatto
che tutta l’area è incastonata nella più antica olivaia del Garda, la scenografia non necessita
di ulteriori descrizioni. Qui, nella località di Varignano di Arco, in provincia di Trento, troviamo
una vera eccellenza del mondo degli agriturismi: il Maso Bòtes, un ambiente esclusivo e raffinato,
“omaggiato” dalla natura che gli concede all’ingresso, come un presidio di antica memoria,
il maestoso ”olif de Bòtes”, un olivo dell’età stimata di 800 -1.000 anni, patriarca di un olivicoltura
antica esercitata da secoli sul territorio gardesano.
Omaggio meritato, visto il rispetto e la riservatezza con cui il relais si inserisce nel contesto
ambientale. Il progetto vede, infatti, protagonisti elementi naturali, impiegati con soluzioni
tecnologiche avanzate e design accurato: la pietra che avvolge il maso si integra con i muri a secco
e gli olivi secolari circostanti; l’acciaio è stato sagomato e modellato attorno a tutto il maso seguendo
AGRITURISMO
MASO BÒTES
foto
Luciano Busani
superfici
Panaria Ceramica
www.panaria.it
anno di realizzazione
2013
.
ambienti
ambienti pubblici
dell’ospitalità
applicazioni
pavimentazioni interne
Aisthesis 0.3
Lavica
Experience 0.3
Grigio Vivo
superfici ceramiche
Panaria Ceramica
Aisthesis 0.3
Lavica,
cm 50x50 Plus e 50x100
Experience 0.3
Grigio Vivo,
cm 100x100 Plus
caratteristiche
tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): ≤ 0,1%
Resistenza alla
flessione (ISO 10545-4):
≥ 35/N mm2 Plus ≥ 120/N mm2
Resistenza
-all’abrasione profonda
(ISO 10545-6): conforme
-alla dilatazione
termica lineare
(ISO 10545-8):
conforme
-agli sbalzi termici
(ISO 10545-9):
conforme
-al gelo (ISO 10545-12):
conforme
-all’attacco chimico
(ISO 10545-13):
ULA-UHA conforme
-alle macchie
(ISO 10545-14):
conforme
-alla scivolosità
(DIN 51130): R9
56 57
La sapienza del progetto
si rivela nell’armonia
delle linee e nella scelta
dei materiali che
esaltano la naturalezza
del costruito
tra gli ulivi in vista lago.
linee armoniche estremamente naturali; il vetro, perfettamente integrato con la pietra e l’acciaio,
permette di ammirare l’anfiteatro naturale del “Sommolago”; la ceramica sottolinea con eleganza
la scansione degli spazi interni. Questi materiali concorrono alla creazione di forme arrotondate,
spazi ampi e luminosi che integrano gli ambienti interni ed esterni permettendone un uso dinamico e
confortevole. Ogni singolo dettaglio è frutto di un attento esame degli equilibri, mentre la predilezione
per uno stile fortemente contemporaneo negli arredi connota l’intero progetto con un segno dinamico
e vigoroso. Un segno che viene fortemente accentuato dalle grandi campiture delle ceramiche in grès
laminato che il progettista ha scelto per le pavimentazioni: le collezioni Experience 0.3 e Aisthesis 0.3
di Panaria Ceramica – entrambe nate dal progetto Zero.3, una innovativa tecnologia che consente di
ottenere grandi lastre (fino a 100x300 cm) nello spessore sottile (3 mm) – offrono effetti decisamente
particolari, come le resine nel grès laminato scelto nella chiara tonalità Grigio Vivo, che conferiscono
alle zone comuni (hall, sala colazione e scale) una forte luminosità.
Allo stesso tempo, l’eleganza sofisticata e sobria che traspare dalle lastre in colore Lavica scelte per i
pavimenti e i rivestimenti dei bagni fa da perfetto contraltare alla modernità e al rigore dei sanitari.
Quattro camere e tre suite compongono l’offerta del relais, che si rivolge a veri appassionati della
natura: qui, infatti, gli ospiti non trovano soltanto quiete e relax, ma anche un’efficientissima azienda
agricola a conduzione familiare, nella quale un ruolo di primo piano è rivestito da ben 200 alveari che
producono miele di montagna dal gusto ed aroma tipico delle valli trentine.
La scenografia
dello spazio,
decisamente teatrale,
deve moltissimo
alle grandi lastre
di gres porcellanato,
che richiamano
molto suggestivamente
il metallo ossidato.
Architettura Venezia
LUOGO DI RISTORO,
non solo ristorante
58 59
NON LONTANO DAL CENTRO DI VENEZIA, UN EDIFICIO
DEL SEICENTO OSPITA UN ANGOLO DI QUIETE,
DESIGN E CUCINA RAFFINATA
RISTORANTE ALGIUBAGIO
progetto
Davide Barbini
foto Andrea Martiradonna
www.martiradonna.it
superfici ceramiche
Laminam - www.laminam.it
anno di realizzazione 2013
ambienti
ricreatività e socialità
applicazioni
rivestimento pareti interne
superfici ceramiche
Laminam, grès porcellanato
Oxide Moro - 1000x3000 mm
Oxide Moro
di Elena Pasoli
Non è difficile, a Venezia, trovarsi affascinati da un panorama o da un luogo, scoprire angoli
inimmaginati o vivere atmosfere fuori dal tempo. Non è difficile, ma ogni volta è una scoperta.
Il ristorante Algiubagio, nel suggestivo Sestiere Cannaregio, avvolge il visitatore con il fascino
della sua vita, che si svolge da oltre sessant’anni, con la stessa proprietà, in un edificio del 1600.
Inizialmente, negli anni Cinquanta, questo locale era solo una piccola osteria dove i Veneziani si
ritrovavano per bere ”un’ombra de vin” con gli amici. A quel tempo, qui si potevano comperare
anche il sale e le sigarette a numero, la clientela era per lo più del posto, come peraltro anche
oggi. Nel 1970 l’ambiente perse l’aspetto rustico da osteria, assumendo le caratteristiche di un
semplice bar: lo chiamavano, allora, il “bar dei buranelli” perché gli abitanti di Burano, quando
smontavano dal battello alle Fondamenta Nuove, prima di avventurarsi per Venezia, si fermavano
tutti in questo locale a fare “do ciacoe”(due chiacchiere).
Nel 1992 il locale subì una serie di lavori di ristrutturazione che lasciarono però intatta la
struttura del 1600 quindi, cinque anni dopo, aprì una sala ristorante e venne creata una
suggestiva terrazza affacciata sulla Laguna nord, sulla via acquatica che porta a Murano, Burano
e Torcello. Oggi un importante progetto di interior design, a firma dell’architetto di Murano
Davide Barbini, ne ha ridefinito ulteriormente gli spazi, donando allo storico Algiubagio un
aspetto estremamente moderno, che dialoga con il passato, sottolineando l’autenticità di un
ambiente pieno di storia, ed esaltandone l’atmosfera con rimandi vivaci e sofisticati. Lo scenario
è decisamente dominato dal rivestimento alle pareti, realizzato con grandi e sottili lastre in
gres porcellanato di Laminam, declinate nella collezione Oxide - versione Moro, che ricreano la
suggestione del metallo che reagisce agli agenti atmosferici, al sole e al tempo che scorre.
È questo il risultato di un’esclusiva tecnologia di stratificazione che riproduce l’effetto del metallo
ossidato e, grazie alla profondità materica e cromatica, crea aspetti tridimensionali inediti, molto
raffinati. A fungere da contraltare a questo sorprendente total look, grandi lampadari rossi e
bianchi in vetro soffiato riscaldano l’ambiente, connotandolo di design e tradizione; le grandi travi
di legno a vista, i tavoli allestiti con garbo, le finestre che affacciano sul mare, le casse di legno
piene di vini, sapientemente accatastate per separare l’ingresso dalla sala da pranzo, completano
questo allestimento degli spazi altamente iconografico, quasi teatrale, dove arte, colori decisi
e grandi quadri si fondono con armonia ed eleganza. Completano gli spazi le stanze dei servizi:
anche qui dominano le lastre Oxide, alle quali sono accostati sanitari e rubinetterie dal design
pulito e rigoroso. “A place to rest, a place of escape…”, come recita la recensione di un sofisticato
turista sulle pagine del sito di viaggi The Wandering Gentleman.
caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): ≤ 0,3%
Resistenza alla flessione
(ISO 10545-4): ≥ 50/N mm2
Resistenza all’abrasione
profonda
(ISO 10545-6): ≤ 175 mm3
Resistenza alla
dilatazione termica lineare
(ISO 10545-8): conforme
Resistenza agli
sbalzi termici
(ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo
(ISO 10545-11): conforme
Resistenza
all’attacco chimico
(ISO 10545-13): conforme
Resistenza alle macchie
(ISO 10545-14): conforme
certificazioni Saso
cer. trend
VIRTUALSTYLE: LA HALL D’ALBERGO
a cura di IMAGEM www.imagem.it
Ornamenta
grès porcellanato smaltato
Miseria e Nobiltà
Ottavio
Verde 1999
grès porcellanato
Evoque
Grey
60 61
Miseria e Nobiltà
Ottavio
Evoque
Grey
Pietra del Mondo
Pietradorata
Class
Grey
Ultralite S2 Quick
Adesivo
Tagina
grès porcellanato
Pietra del Mondo
Pietradorata del
Grand Canyon
Rondine
grès porcellanato
a impasto colorato
Class
Grey
Mapei
sistema eco-sostenibile
per posa di grès porcellanato
su vecchie pavimentazioni.
Adesivo: Ultralite S2 Quick
.
Architettura Medolla (Mo)
CHIESA DI MEDOLLA
progetto
Davide Marazzi
marazziarchitetti.com
foto Paola De Pietri
superfici ceramiche
Mirage
www.mirage.it
anno di realizzazione
2013
A MEDOLLA NUOVA
CHIESA POST-SISMA
UNA INTERPRETAZIONE DELL’EDIFICIO SACRO CONTEMPORANEA
MA IN CONTINUITÀ CON LA TRADIZIONE DI CULTO CRISTIANO
di Santino Limonta
Inaspettato e violento, nel maggio 2012 il terremoto colpì l’Emilia accanendosi su edifici
e luoghi di culto. Medolla, uno dei paesi più devastati, già dopo la prima grande scossa
aveva dichiarato l’inagibilità della chiesa parrocchiale. La seconda grande scossa del
29 maggio spense le poche speranze di recupero su cui si era cominciato a ragionare.
Troppe le incognite tecniche, economiche, di sicurezza antisismica, di osservanza dei
vincoli della Sovrintendenza, di tempi e di procedure. Che fare? Valutate le opzioni, il
parroco don Davide Sighinolfi optò per la costruzione di una nuova chiesa affidandone
la progettazione all’architetto Davide Marazzi. Ma quale strada seguire perché fosse
ben accettata da una comunità che alla vecchia chiesa era legata da ricordi, sentimenti,
storie? “Lei sa che di fronte a questi progetti particolari”, commenta Marazzi, “noi
architetti facciamo spesso voli pindarici, cerchiamo forme ardite. In questo caso abbiamo
scelto la linea della sobrietà. Ci siamo indirizzati verso una struttura contemporanea
PLANIMETRIA
.
62 63
SEZIONE LONGITUDINALE
molto semplice, con una geometria elementare, ma piacevole e accogliente. La nuova
chiesa sembra una capanna, qualcuno la chiama anche casa e questo ci conforta, nel
senso che è molto calzante con la nostra interpretazione. Quindi il classico impianto a
navata unica e tetto a falde che determinano una figura molto riconoscibile, in linea con
la tradizione degli impianti basilicali. Questo sotto il profilo della volumetria generale.
Dal punto di vista del disegno, una grande vetrata caratterizza la facciata rivolta a Nord
e mette l’interno della chiesa in relazione con l’esterno. Sui lati Est e Ovest grandi tagli
verticali portano la luce fino al centro della chiesa, garantendo un’illuminazione naturale
omogenea in tutta la navata. La luce naturale è il tema centrale del progetto. Con due
declinazioni: una simbolica e l’altra legata al comfort di questo ambiente, luminoso ma
Sopra, visibili la grande
vetrata in facciata
e i tagli verticali
laterali previsti per
l’illuminazione naturale
diurna.
.
ambienti
ricreatività e socialità
applicazioni
pavimentazioni interne
e esterne, facciate ventilate
superfici ceramiche
Mirage
Pavimentazioni interne:
Lab 21 cm 60x120, 60x60
Facciate ventilate:
Tribeca cm 60x120
Pavimentazioni esterne:
Evo_2/e cm 60x120, 60x60
caratteristiche tecniche (valore medio)
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): ≤ 0,05%
Resistenza alla flessione
(ISO 10545-4): ≥ 35/N mm2
Resistenza all’abrasione
profonda (ISO 10545-6): ≤ 175 mm3
Resistenza agli sbalzi
termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al gelo
(ISO 10545-12): conforme
Resistenza all’attacco chimico
(ISO 10545-13): UA ULA UHA
Resistenza alle macchie
(ISO 10545-14): classe 5
Resistenza alla scivolosità
(DIN 51130): R11
Lab 21
TriBeCa
Evo_2/e
con luce sempre mediata dalle tende e dal verde intorno, quindi mai aggressiva, mai
fastidiosa”. La tecnologia di costruzione è la prefabbricazione in legno. Pilastri, travi e
solai sono stati tagliati in misura e in parte pre-assemblati in stabilimento, lasciando
al cantiere la sola fase di montaggio. Ne è derivato un edificio gradevole il cui interno
è scandito dai portali a vista in legno lamellare.“E’ interessante notare come la scelta
tecnologica sia maturata con il parroco. Insieme abbiamo messo a fuoco che quella
del legno poteva in quel momento e in quel contesto essere la risposta migliore per la
sicurezza antisismica, per il risparmio energetico e per la rapidità esecutiva”. L’energia
necessaria alla struttura è assicurata da due pompe di calore ad aria, a costo zero perché
bilanciata dal fotovoltaico. “La corretta climatizzazione (riscaldamento, raffrescamento e
umidità relativa)”, spiega Marazzi, “deriva da un impianto a pannelli radianti a pavimento
che tiene conto, mediante sensori, delle varie condizioni di affollamento. Per migliorarne
i tempi di reattività, il tubo radiante non è stato annegato in profondità nel classico
massetto cementizio ma posato a secco, su lastre di fibrogesso fresate, appena pochi
millimetri sotto la lastra ceramica. In questo modo il calore arriva subito in ambiente”.
Un grosso studio è stato fatto per la definizione della luce artificiale, la cui intensità è
regolabile sia all’interno, sia all’esterno. Nella visione notturna la luce fuoriesce dalle
vetrate e invade gli spazi circostanti creando un effetto davvero suggestivo. Alla calda
atmosfera complessiva concorrono le lastre ceramiche di Mirage, serie Lab 21, per le
pavimentazioni interne, serie TriBeCa per le facciate ventilate e serie Evo_2/e per le
pavimentazioni esterne. La chiesa (200 posti a sedere e 100 in piedi) è stata inaugurata,
dopo soli otto mesi di cantiere, il 29 maggio 2013.
Foto: Vincenzo Conelli
cer
magazine
.
Architettura Torino
SPLENDORE
EGIZIO
NEL MUSEO
.
66 67
IL MUSEO EGIZIO, FONDATO NEL 1824, È OGGI
IL SECONDO MUSEO AL MONDO PER IMPORTANZA
DOPO QUELLO DEL CAIRO, DEDICATO ESCLUSIVAMENTE
ALL’ARTE E ALLA CULTURA DELL’EGITTO ANTICO
di Laura Milan, il Giornale dell’Architettura
Il Museo delle antichità egizie di Torino è, con i 6.500 oggetti esposti e i più di 26.000 reperti custoditi nei
magazzini, uno dei più importanti musei al mondo interamente dedicati all’Egitto e uno dei più visitati
d’Italia (le rilevazioni 2012 dell’Ufficio statistica del Ministero dei beni e delle attività culturali e del
turismo lo posizionano all’ottavo posto fra gli istituti a pagamento, con quasi 500.000 ingressi).
Fondato nel 1824, è da sempre ospitato nei prestigiosi locali del Collegio dei Nobili che, realizzati nella
seconda metà del XVII secolo, non hanno mai subito significative trasformazioni rendendo l’edificio tre piani fuori terra che occupano un intero isolato in uno dei più suggestivi angoli del centro storico di
Torino - obsoleto e inadatto a ospitare una collezione in larga parte anche nascosta per la mancanza di
sufficienti aree espositive.
Supportata da una strategia di rilancio cittadino che si sta concretizzando attraverso il rafforzamento
dell’offerta culturale e museale, la necessità di rendere più moderno l’Egizio ha portato la Fondazione
che dal 2004 lo gestisce a lanciare un concorso che nel 2008 ha visto imporsi il raggruppamento
guidato dai torinesi Isolarchitetti, che ha compreso anche gli architetti Carlo Aymonino e Paolo Marconi
(scomparso nel 2013), lo scenografo Dante Ferretti e la società di ingegneria ICIS.
L’idea su cui si è sviluppato un intervento complesso e multidisciplinare il cui cantiere, partito a
novembre 2012, è previsto in conclusione per la prima parte del 2015, ha seguito un criterio rispettoso
dell’edificio e della sua storia. Il progetto utilizza infatti le strutture originarie per la funzione espositiva,
mentre sposta tutte quelle di supporto (biglietteria, spazi di servizio, uffici, caffetteria, bookshop,
MUSEO EGIZIO
progetto
Studio Isolarchitetti
www.isolarchitetti.it
foto Luciano Busani
superfici
Ceramiche Keope
www.keope.com
anno di realizzazione
2013
.
ambienti
spazi della cultura
applicazioni
pavimentazioni e
rivestimenti
Percorsi Extra
Pietra di Faedis
superfici ceramiche
Ceramiche Keope
Percorsi Extra
In&Out, Pietra di Faedis
cm 30x60, 60x60
caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): ≤ 0,1%
Resistenza alla flessione
(ISO 10545-4): ≥ 45/N mm2
Resistenza all’abra-sione
profonda
(ISO 10545-6):
≤ 145 mm3
Resistenza alla
dilatazione termica lineare
(ISO 10545-8): conforme
Resistenza all’attacco
chimico (ISO 10545-13):
conforme
Resistenza alle macchie
(ISO 10545-14): conforme
Resistenza alla scivolosità
(DIN 51130): R11 A+B+C
biblioteca e guardaroba) nelle parti aggiunte in epoche successive e nei nuovi spazi in realizzazione.
A regime, le due maniche storiche affacciate a est e a nord, in cui lo spostamento della Galleria Sabauda
a primavera 2013 ha liberato spazi che hanno raddoppiato la disponibilità di aree espositive, saranno
totalmente dedicate alla collezione, mentre la manica Schiaparelli, che, oltre la corte interna, fa da
sfondo all’ingresso principale chiudendo l’edificio verso ovest, diventerà elemento di distribuzione dei
visitatori, che da qui potranno scendere alla biglietteria attraverso scale mobili o salire verso biblioteca e
caffetteria.
Fulcro del progetto è la realizzazione ex novo, completata e inaugurata ad agosto 2013, di un moderno
piano ipogeo da più di 1.000 mq che, a regime, ospiterà biglietteria, guardaroba, bookshop e aree al
servizio dei visitatori e sarà punto di partenza per un rinnovato percorso espositivo che si svilupperà,
a scendere, lungo tre piani e un soppalco. E darà, appena entrati, il primo momento di suggestione
attraverso la luce spiovente dei due grandi lucernari quadrati, l’effetto dilatante del soffitto a specchio e
le sedici colonne luminose che si disegnano sullo sfondo scuro di pareti e pavimentazioni effetto pietra,
rivestite di elegante grès porcellanato di grande formato (30x60 e 60x60, serie Percorsi Extra della
linea In&Out di Ceramiche Keope). Attenzione al dettaglio e continuità nei materiali connotano tutto il
progetto finora realizzato, nelle aree più vistate e nei luoghi meno in vista come i servizi igienici.
Con la volontà di non chiudere al pubblico, il cantiere è stato, e sarà fino alla fine, un work in progress
in un museo che si sta «plasmando» sul suo avanzamento. Per adattarsi ai lavori, nel piano ipogeo è
stato temporaneamente collocato un nuovo allestimento, mentre sono stati chiusi i piani superiori, il
cui ammodernamento fra un anno darà vita al nuovo Egizio. E restituirà alla città un museo moderno
totalmente (e finalmente) rinnovato.
ARMANDO TESTA
Valentina Algeri per Cersaie 2014
Civica Scuola Arte & Messaggio Milano - Corso di Visual Design
22-26 Settembre 2014
www.cersaie.it
Organizzato da EDI.CER. spa
Promosso da ConfInDustRIa CERamICa
In collaborazione con
segreteria operativa: PROMOS srl - P.O. Box 37 - 40050 CENTERGROSS BOLOGNA - Tel. 051.6646000 - Fax 051.862514
ufficio stampa: EDI.CER. spa - Viale Monte Santo 40 - 41049 SASSUOLO (Modena) - Tel. 0536.804585 - Fax 0536.806510
cer.doc
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cm 21 x 29,7
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02. MARMI IMPERIALI
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07
cer.exit
AREE DISMESSE,
OPPORTUNITÀ
D’INNOVAZIONE
Marina Dragotto
Direttrice
Associazione AUDIS Aree Urbane Dismesse
Il concetto di “area dismessa” è riferibile a una vasta gamma di tipologie che
includono le aree industriali, militari, portuali storiche, dei servizi (macelli,
ospedali, aree ferroviarie) fino a comprendere, più recentemente, alcune
aree residenziali.
Pur considerando tutte le differenze che possono essere rilevate all’interno
di questo grande gruppo, c’è un elemento che le accomuna: la centralità
della loro collocazione all’interno del sistema urbano.
Le nostre città, infatti, si sono molto espanse negli ultimi quarant’anni e
quelle che erano nate come aree periferiche rispetto al centro storico sono
oggi centrali rispetto a un’area urbanizzata
che include i comuni di cintura.
In questo contesto si è inserita, negli
ultimi anni, una diffusa attenzione ai temi
ambientali e un forte allarme sul consumo
di suolo.
Nel loro insieme le aree dismesse offrono,
dunque, una grande opportunità alle nostre
città perché la loro rigenerazione consente
di rispondere alla domanda di servizi (aree
verdi attrezzate, assistenza, tempo libero,
commercio ecc), di abitazioni di qualità, di miglioramento delle condizioni
ambientali e di freno al consumo di suolo.
È del tutto evidente, infatti, che la scelta delle funzioni e le modalità
costruttive di tutti gli interventi di trasformazione urbana devono oggi
rispondere a criteri di qualità sociale, economica, ambientale e culturale.
Un tema che impegna le pubbliche amministrazioni a fissare gli obiettivi di
interesse generale e a definire iter procedurali snelli e tutta la filiera delle
costruzioni a offrire soluzioni progettuali e tecniche adeguate agli obiettivi,
premiando la capacità delle imprese che in questi anni hanno raccolto la
sfida dell’innovazione.
aree dismesse rappresentano
«un Lepotenziale
di innovazione sotto
il profilo sociale, economico e
ambientale, oltre che, naturalmente,
urbanistico e architettonico
»
GRES
FINE
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