numero 23 Maggio 2013 - Patriarcato latino di Gerusalemme

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numero 23 Maggio 2013 - Patriarcato latino di Gerusalemme
GERUSALEMME
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
N u m e ro 2 3
Maggio 2013
Patriarcato Latino
di Gerusalemme
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Patriarcato Latino
di Gerusalemme è su:
STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO
BEIT JALA — 2013
Editoriale
Le lacrime di Cremisan
Olive, uva e sole. Piccolo paradiso della Palestina, la Valle di Cremisan - sito agricolo di 170 ettari – si estende a nord-ovest
di Betlemme, in Cisgiordania. Ma questo
bel paesaggio bucolico sta cambiando,
avvolto dal buio.
Il verdetto è stato emesso. Lo Stato
di Israele continua la costruzione della
sua “barriera di sicurezza”. Essa taglia in
due la valle di Cremisan. Vale a dire priva
la parrocchia di Beit Jala dei suoi terreni,
separando il convento delle salesiane da
quello dei salesiani, lasciando ognuno da
una parte del muro. Le terre che il muro
va a confiscare facendole passare in territorio israeliano sono coltivate da vigneti.
La comunità salesiana coltiva le sue
colline dal 1891 e dall’uva raccolta viene
prodotto un vino famoso. La denuncia degli agricoltori di Cremisan risale al 2006.
Invano. Dopo 7 anni di procedure, la commissione speciale d’appello israeliana,
pronunciandosi sulle confische di terre,
ha respinto i ricorsi presentati dai proprietari dei terreni di Cremisan, nonché
dalla Società di San Yves, che opera per
difendere i diritti umani a Gerusalemme,
dipendendo dal Patriarcato Latino, e che
rappresenta le suore salesiane.
“Ci sentiamo minacciati vedendo molta nostra terra confiscata dall’occupazione
militare israeliana che ha già iniziato a costruire il ‘famoso muro’ annettendo la terra
palestinese”.
Quale è il motivo di fondo di questa
lettera, se non una richiesta di aiuto degli
abitanti del paese? L’amarezza per la divisione fisica di una comunità religiosa, per
il progressivo isolamento degli abitanti di
Betlemme e per la confisca delle loro terre attraverso il muro di sicurezza israeliano
cresce fino alle lacrime. Come vivranno le
generazioni future?
Che sviluppo economico, che spazio di
libertà? Oggi, i cristiani palestinesi ripongono la loro speranza nel Papa, che martedì
30 aprile ha ricevuto in Vaticano il Presidente israeliano Shimon Peres, che i redattori
della lettera considerano come “uno dei
principali autori della politica israeliana di
colonizzazione della Palestina occupata”.
Fatto compiuto
L’ultimo ricorso possibile sarà quello di
rivolgersi alla Corte Suprema israeliana.
È quanto chiede apertamente il Patriarca
Latino Fouad Twal, a nome dell’Assemblea
degli Ordinari Cattolici di Terra Santa, in
un comunicato del 29 aprile, evidenziando, nei confronti della decisione israeliana, come di fatto “l’espropriazione dei
terreni non aiuti la causa della pace e non
rafforzi la posizione dei moderati”.
Nel comunicato si chiede il rispetto
reciproco e la legittimità internazionale. Si
chiede altresì alle autorità israeliane di modificare il percorso del muro: “Siamo amareggiati da questa ingiusta decisione che
invoca il bisogno di sicurezza d’Israele, ma
anche la difficoltà di cambiare il percorso
della parte già costruita del muro, che ci
pone davanti al fatto compiuto”. E conclude: “Facciamo notare che il fatto compiuto
non può divenire fonte di un nuovo diritto”.
Senza dubbio il presidente dell’Autorità
Palestinese Mahmoud Abbas non mancherà di sollevare la questione quando
anch’egli sarà ricevuto in Vaticano.
Christophe Lafontaine
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Il Cardinale di Boston
in pellegrinaggio in Terra Santa
Il Cardinale Seán O’Malley, Arcivescovo di Boston (USA), è giunto in pellegrinaggio in Terra Santa dall’8 al 15
aprile con un gruppo di sacerdoti tra
cui numerosi Cavalieri dell’Ordine
Equestre del Santo Sepolcro. Durante
il suo soggiorno in Terra Santa il Cardinale è stato nominato da Papa Francesco tra i 9 saggi che lo consiglieranno
sul governo della Chiesa.
Il Patriarca apprezza i risultati
di Salam Fayyad
Mercoledì 24 aprile 2013 Sua Beatitudine il Patriarca Latino di Gerusalemme ha reso omaggio a Salam Fayyad,
Primo Ministro palestinese dimissionario, per i risultati ottenuti e per il
bene compiuto a favore delle Chiese
cristiane. Il Patriarca si è recato dal
Primo Ministro a Ramallah, accompagnato da una delegazione composta
da S.E. Mons. William Shomali, Vescovo ausiliare per la Palestina e da
Don George Ayoub, Cancelliere del
Patriarcato latino.
Le “sentinelle” per la famiglia
riunite a Gerusalemme
Come a Parigi, dovunque in Francia
e sempre di più all’estero, anche
a Gerusalemme sono state organizzate delle riunioni spontanee
per opporsi alla legge Taubira che
autorizza il matrimonio alle coppie omosessuali in Francia. Mons.
William Shomali, Vescovo ausiliare
per Gerusalemme, esprime “la sua
ammirazione per i giovani e per i
meno giovani che manifestano in
silenzio, pacificamente e con dignità per difendere una causa nobile:
quella della protezione della famiglia e dei diritti del bambino”.
Una nuova Priora per
le Benedettine di Abu Gosh
La comunità benedettina dei monaci e delle monache oblate di Abu
Gosh ha la gioia di annunciare l’elezione della nuova Priora – M. Marie
Baptiste Rémy – avvenuta domenica 21 aprile 2013. Sua Beatitudine
il Patriarca Latino di Gerusalemme
ha indirizzato “le sue felicitazioni e
l’assicurazione della sua preghiera
nell’attesa di poter accogliere con
gioia la comunità di Abu Gosh in
Patriarcato”.
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Diocesi: Attualità inTerra Santa
La Terra Santa nel cuore del Papa
Il 15 aprile 2013 il Santo Padre ha ricevuto S.B. Fouad Twal, Patriarca Latino
di Gerusalemme, assieme ad una delegazione composta dai suoi vicari per Israele,
Palestina, Giordania e per la comunità di
lingua ebraica di Terra Santa. Sono stati
ricevuti da Papa Francesco anche il nuovo arcivescovo di Tunisi ed alcuni sacerdoti del Patriarcato Latino.
Questo incontro è stato innanzitutto un’occasione per il Patriarca e per la delegazione da lui guidata di riaffermare la comunione con il nuovo successore di San
Pietro e con la Chiesa universale, portando le preghiere dei fedeli di Terra Santa
al nuovo Papa. Naturalmente la delegazione patriarcale ha anche chiesto a Papa
Francesco di pregare per la Terra Santa affinché i cristiani che vi vivono possano
continuare ad abitare nei luoghi dove visse Gesù.
I fedeli di Terra Santa hanno appena appreso da un recente studio che la percentuale dei cristiani in Palestina si è ridotta della metà in 13 anni, passando dal 2 al
1% tra il 2000 e il 2013. Inoltre Gerusalemme, che nel 1948 contava 27 000 cristiani, ha visto diminuire il loro numero a circa 5000. È quanto rivela lo studio del professor Hanna Issa pervenuto all’Agenzia Fides. L’autore è un cristiano palestinese,
docente di diritto internazionale e segretario generale del Comitato islamo-cristiano
per la tutela di Gerusalemme e dei luoghi santi. La diminuzione sarebbe dovuta in
gran parte ai fenomeni dell’emigrazione e a dei tassi di crescita demografica molto
meno elevati di quelli riscontrati nella popolazione musulmana.
Lo studio del professor Issa indica – secondo l’Agenzia Fides – che attualmente
i cristiani presenti nei Territori palestinesi sono 47.000 mentre 110.000 vivono nelle
regioni dove nel 1948 si costituì lo Stato d’Israele.
Christophe Lafontaine
Shimon Peres invita il Papa in Israele
Martedì 30 aprile il Presidente israeliano Shimon Peres ha invitato Papa Francesco in Israele. “Mi auguro di vederLa a Gerusalemme, non solo io, ma tutto Israele”,
ha dichiarato al Sommo Pontefice con il quale ha avuto un’udienza privata in Vaticano.
Facciamo notare che il Patriarca Fouad Twal aveva già rivolto al Papa tale invito
subito dopo la sua elezione. Senza essere confermata, una visita congiunta del
Papa e del Patriarca ortodosso Bartolomeo ai Luoghi Santi cristiani nel 2014 è
stata menzionata più volte dopo l’elezione, come occasione per celebrare il cinquantesimo anniversario della storica visita di Paolo VI e del Patriarca Atenagora a
Gerusalemme nel 1974.
Secondo un comunicato del servizio di informazione del Vaticano, l’incontro ha
permesso di affrontare i conflitti del Medio Oriente. Secondo il comunicato “Si è
auspicata una pronta ripresa dei negoziati tra Israeliani e Palestinesi affinché, con
decisioni coraggiose e disponibilità da ambedue le Parti, nonché con il sostegno
della comunità internazionale, si possa raggiungere un accordo rispettoso delle
legittime aspirazioni dei due Popoli e così contribuire risolutamente alla pace e alla
stabilità della Regione”. Durante l’incontro “Non è mancato un riferimento all’importante questione della Città di Gerusalemme. Si è manifestata particolare preoccupazione per il conflitto che affligge la Siria”.
Il Presidente dello Stato d’Israele e Papa Francesco hanno anche ricordato “i
notevoli progressi fatti dalla Commissione bilaterale di lavoro, impegnata nell’elaborazione di un Accordo su questioni di interesse comune tra lo Stato d’Israele e la
Santa Sede”. Temi ricorrenti dei negoziati quelli relativi alle questioni economiche
e fiscali della Chiesa Cattolica in Terra Santa.
Alla fine dell’udienza privata di una trentina di minuti il Capo di Stato israeliano
ha offerto a Papa Francesco una bibbia in ebraico e inglese.
Christophe Lafontaine
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Diocesi: Attualità inTerra Santa
Coloni ebrei occupano illegalmente
un eremitaggio cristiano a Taybeh
Venerdì 19 aprile 2013 dei coloni hanno occupato
un piccolo eremitaggio, con annessa una cappella,
costruito sul terreno appartenente al Patriarcato latino di Gerusalemme nei pressi della città di Taybeh.
Sabato 20 aprile S.E. Mons. William Shomali, Vescovo ausiliare per la Palestina, si è recato sul posto in
compagnia dei sindaci di Taybeh e di Deir Jarir per
denunciare tale provocazione e raccogliere le prime
testimonianze.
L’occupazione dei coloni – probabilmente originari
della vicina colonia di Ofra – non è stata che provvisoria, ma sufficientemente lunga da costituire una provocazione innalzando sul sito la bandiera israeliana.
E’ grazie ad un gruppo di giovani, cristiani e musulmani, riuniti insieme, che l’occupazione illegale dell’eremitaggio (disabitato da 1 anno) non si è prolungata.
Mons. Shomali, che si è recato sul posto l’indomani dell’episodio per condannare l’atteggiamento dei
coloni, dice di “aver ammirato il coraggio e l’unità
dei giovani che sono intervenuti per far fronte agli
aggressori e per impedire l’espropriazione”. Il Ve-
scovo aggiunge di aver anche “apprezzato i buoni
rapporti esistenti tra i due sindaci di Taybeh e del
villaggio vicino di Deir Jarir che hanno permesso
di difendere i diritti storici degli abitanti di Taybeh”.
Taybeh è una piccola città della Cisgiordania sotto
l’amministrazione dell’Autorità palestinese, situata a
circa 30 km a nord di Gerusalemme e a 12 km a nordest di Ramallah. Essa ha la particolarità di essere, fin
dai primi tempi della Chiesa, una località interamente
cristiana. In seguito all’episodio, Mons. Shomali ha
ricordato all’Agenzia Fides che “la legge dello Stato
d’Israele considera come illegali le occupazioni di
terreni e di proprietà altrui”.
Taybeh è altrimenti molto conosciuta per la commercializzazione di lampade a olio vendute nel mondo intero e per la produzione e la vendita della famosa
birra di Taybeh. Tra poco verrà inaugurata una radio
cristiana – la cui apparecchiatura è stata offerta dalla
Conferenza Episcopale Italiana. L’antenna è già stata
fissata sul campanile della chiesa.
Christophe Lafontaine
Primo patto di amicizia tra cristiani
e musulmani a Betfage
Lunedì 22 aprile, Mons. Shomali, il Vescovo ausiliare per Gerusalemme, si è recato a Betfage sul
Monte degli Ulivi per sottoscrivere, con il Gran Mufti
di Gerusalemme, un patto di amicizia tra gli abitanti
di un complesso residenziale cristiano costruito dalla
Custodia di Terra Santa e i loro vicini musulmani. Si
tratta del primo esempio del genere. Un centinaio di
partecipanti si sono riuniti al “Club of Mount of Olives”
nel quartiere di Betfage per assistere ad un evento
inusuale. Un patto di amicizia firmato da S.E. Mons.
Shomali, Vescovo di Gerusalemme, da Muhammed
Hussein, il Gran Mufti di Gerusalemme, Adnan Husseini, il Governatore di Gerusalemme e P. Ibrahim
Faltas, Economo della Custodia di Terra Santa. I firmatari rappresentavano, da una parte, le 63 famiglie
residenti nel complesso residenziale di Betfage e,
dall’altra, i vicini musulmani. La finalità di un tale patto
è doppia: prevenire ogni episodio di violenza tra vici-
ni, come ce ne sono stati, a due riprese, negli ultimi
otto mesi, e rendere concreta una volontà di buon
vicinato. Non si tratta poi solamente di un gesto altamente simbolico, visto che in seguito a questa sottoscrizione è nato un Comitato di coordinamento. I suoi
membri avranno la missione di sorvegliare la concreta
realizzazione del patto e di intervenire in caso di litigio
per trovare la migliore soluzione per tutti.
Questa bella iniziativa è nata da qualche leader
musulmano del quartiere che era intervenuto durante
le precedenti contrapposizioni. Ciascuno dei firmatari
di ieri ha pronunciato un discorso sostenendo l’importanza del buon vicinato, dell’accettazione dell’altro
e insistendo sui valori dell’amicizia. Il Gran Mufti ha
anche affermato, in una dichiarazione di grande apertura sulle relazioni con i cristiani, di poter vendere, in
quanto musulmano, dei terreni ai cristiani.
Amélie de La Hougue
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Diocesi: Attività pastorali e vita liturgica
Esumazione della Beata Marie-Alphonsine
Venerdì 5 aprile 2013 nella chiesa di Nostra Signora del
Rosario di Gerusalemme ha avuto luogo il trasferimento delle
spoglie della Beata Marie-Alphonsine in presenza del Patriarca
latino, S.B. Mons. Fouad Twal, e di tutti gli esperti che partecipano da vicino alla causa di canonizzazione della fondatrice
delle Suore del Rosario. Solennemente e con molta emozione
si è svolta, nella chiesa di Nostra Signora del Rosario, l’esumazione del corpo di Marie-Alphonsine, beatificata tre anni fa, il 22
novembre 2009. Il riconoscimento del corpo fa parte delle tappe necessarie nel corso della beatificazione o della canonizzazione di una persona, al fine di evitare false devozioni, il traffico
delle reliquie e per essere sicuri che le spoglie appartengano
veramente al santo. L’esumazione permette in secondo luogo
ai fedeli di pregare davanti alle spoglie della persona. L’evento
ha avuto luogo in mattinata, in presenza del Patriarca, Sua Beatitudine Fouad Twal, di S.E. Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo,
Vicario patriarcale per Israele e Giudice delegato nella causa
di canonizzazione della Beata, di S.E. Mons. Shomali, di S.E.
Mons. Bathish e di Madre Iness Al-Yacoub, Superiora Generale delle Suore del Rosario. Erano altresì presenti Don Emile Salayta, promotore di giustizia, il Sig. Khader Habash, notaio, P.
Francesco Ricci, domenicano e postulatore della causa per la
Congregazione delle
Cause dei Santi, S.E.
Mons. Giuseppe Lazzarotto, Nunzio apostolico per Israele ed
una commissione di
medici ed esperti. Le reliquie, trasferite in un’urna sotto lo sguardo e l’approvazione degli esperti, resteranno nella chiesa di Nostra Signora del Rosario. Nel pomeriggio, la stessa delegazione
si è recata presso il salone del Patriarcato Latino di Gerusalemme per assistere alla chiusura ufficiale del dossier d’inchiesta
sulla beata. Chiuso e sigillato esso verrà portato in Vaticano, alla
Congregazione delle Cause dei Santi, tramite P. Francesco Ricci, postulatore della causa della Beata. Secondo le parole del
Patriarca Fouad Twal “Madre Marie-Alphonsine è un’illustrazione profonda, araba e gerosolimitana, un’illustrazione splendida
del Vangelo di Cristo”. Per questo molti sperano che un giorno
sarà proclamata santa.
Amélie de La Hougue
Centro Internazionale della Famiglia a Nazareth:
la conclusione dei lavori è prevista nel 2016
Presentato a Roma il 16 aprile 2013, il progetto del Centro Internazionale per la Famiglia, che verrà realizzato nel 2016 a Nazaret
(Israele), è sostenuto da una Fondazione Vaticana e dal Rinnovamento carismatico italiano. Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo è stato
invitato a partecipare alla conferenza stampa e a parlare a nome del Patriarca latino di Gerusalemme e in quanto Vescovo e Vicario
patriarcale a Nazaret. Il Centro dovrebbe entrare in funzione prima della fine dei lavori che avranno inizio entro breve tempo, come
annunciato da Mons. Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia e da Salvatore Martinez, Presidente nazionale italiano del movimento Rinnovamento nello Spirito Santo, entrambi responsabili del progetto. “Dopo lunghi e non facili accordi
con le autorità ecclesiastiche, civili e politiche in Israele, siamo infine pervenuti all’approvazione del progetto esecutivo”, ha
spiegato Mons. Vincenzo Paglia.
Invitato a partecipare alla conferenza stampa, Mons. Marcuzzo, Vicario patriarcale a Nazaret, è riandato, come testimone, all’itinerario storico del progetto. In effetti, la Fondazione Vaticana “Centro Internazionale Famiglia di Nazareth”, dotata di personalità
canonica e civile vaticana dal 15 ottobre 2012, è nata ufficialmente lo scorso 18 gennaio.
La vocazione della Fondazione “Centro Internazionale Famiglia di Nazareth” è di divenire un luogo di formazione alla spiritualità
familiare cattolica, alla pastorale familiare, ed allo stesso tempo un osservatorio di studio della pastorale familiare in Medio Oriente
senza dimenticare il sostegno alle famiglie in difficoltà della regione e in primo luogo di Terra Santa (l’assistenza materiale verrà fatta
per mezzo di fondi raccolti internazionalmente). Mons. Marcuzzo ha insistito sull’importanza di questo Centro come un’occasione in
più per Nazaret “di comunicare a tutte le famiglie e soprattutto alle famiglie di pellegrini il messaggio attuale della Sacra Famiglia di Nazareth: la santità, la bellezza e l’importanza della famiglia”.
Christophe Lafontaine
Solenne congedo da Claudette Habesh
Mercoledì 24 aprile, al Notre-Dame Center di Gerusalemme, i
Vescovi Latini di Gerusalemme hanno desiderato dire “arrivederci” a Claudette Habesh, Segretaria Generale dimissionaria della
Caritas Gerusalemme dopo quasi 26 anni di fedele servizio. Al
suo posto è stato nominato Don Raed Abusahlieh.
Il seminario di Beit Jala ha celebrato
la Cinquantesima Giornata delle vocazioni
Domenica 21 aprile, quarta domenica di Pasqua, la Chiesa ha celebrato
la Cinquantesima Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni. Due
giorni prima il Seminario di Beit Jala aveva organizzato per i giovani una
serata di preghiere e di canti per le vocazioni religiose e sacerdotali.
Consegna dei diplomi alla scuola
della Santa Famiglia a Gaza
Lunedì 22 aprile 2013 S.E. Mons. Marcuzzo, accompagnato da
Don Hijazin, Direttore Generale delle scuole del Patriarcato latino
in Palestina e Israele, ha partecipato alla consegna dei diplomi agli
allievi della scuola della Santa Famiglia, la migliore scuola di Gaza.
Le novizie delle Suore del Rosario al Patriarcato Latino
Alcune novizie e postulanti della Congregazione delle Suore del
Rosario, accompagnate dalla loro responsabile, Sr. Gretta Oazi,
si sono recate il 9 aprile al Patriarcato Latino per incontrare S.E.
Mons. Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme. E’ stata un’ occasione per parlare di Don Tannus, cofondatore della congregazione, a quel tempo Cancelliere del Patriarcato latino.
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La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo
Quali speranze dopo la visita di John Kerry?
S.E. Mons. Shomali analizza la visita del capo della diplomazia americana
in Israele e nei Territori palestinesi. Il Segretario di Stato americano ha infatti
appena terminato un viaggio di tre giorni (dal 7 al 9 aprile 2013) al fine di esaminare i mezzi per rilanciare i negoziati di pace sospesi dal settembre 2010.
Quali le novità?“Il Segretario di Stato John Kerry è motivato e serio. Non è
giunto qui per un viaggio. Sembra aver coscienza della necessità della pace
in Terra Santa per l’equilibrio globale della regione”, commenta S.E. Mons.
Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme. La visita del capo della diplomazia americana è arrivata dopo il rinnovarsi delle tensioni e dei malcontenti
nei Territori palestinesi in seguito al decesso in carcere di un palestinese ammalato. Il Vescovo di Gerusalemme sa però che “l’Autorità palestinese non
vuole in nessun modo dei sollevamenti popolari violenti. Una terza intifada
distruggerebbe ogni possibilità di pace”. Mons. Shomali esprime una doppia
tensione interna nel paese: “Da una parte”, dice, “prevedo che gli sforzi di
John Kerry si concluderanno con un sentimento di frustrazione come è già
accaduto in diverse altre visite di politici prima di lui. D’altra parte, aggiunge il Vescovo, siamo mossi da una speranza interiore
positiva. Non sappiamo quando la pace verrà, ma sappiamo che un giorno verrà. La nostra preghiera (quella dei cristiani come
quella dei non cristiani) è tesa a questo obiettivo e riconosciamo il ruolo dei politici come mediatori”.
Sforzi e sacrifici
Lunedì 8 aprile, John Kerry ha valutato che la pace è possibile rispettando “il bisogno di sicurezza di Israele” e “le aspirazioni
ad uno Stato” dei Palestinesi. Per questo John Kerry e Bernjamin Netanyahu hanno concordato di “fare il loro dovere nelle prossime settimane”, come dichiarato dal Segretario di Stato americano. Il Primo Ministro israeliano si è detto da parte sua “determinato
non solo a riprendere il processo di pace con i Palestinesi, ma anche a fare uno sforzo serio per mettere fine a questo conflitto
una volta per tutte”. Ma se gli Israeliani e i Palestinesi rimangono fermi sulle loro posizioni, il minimo progresso rimane impossibile
e le opzioni della diplomazia americana rimangono limitate. La pace non si realizzerà che a prezzo di sforzi e di sacrifici.
E’ in questo senso che un centinaio di leaders ebrei americani hanno fatto appello a Benyamin Netanyahu perché si impegni
per la pace. Essi hanno indirizzato al Primo Ministro israeliano una lettera datata 3 aprile 2013 (sotto il patrocinio dell’organizzazione Israel Policy Forum) esortandolo a prendere delle “misure di fiducia concrete destinate a mostrare l’impegno di Israele a favore
della soluzione di due Stati per due popoli al fine di risolvere il conflitto israelo-palestinese”. I firmatari della lettera domandano al
Primo Ministro d’Israele di “lavorare in stretta collaborazione con il Segretario di Stato per elaborare delle iniziative pragmatiche,
compatibili con il bisogno di sicurezza di Israele, e che manifestino la disponibilità di Israele a fare dolorosi sacrifici territoriali per
il bene della pace”. Essi sperano che questa iniziativa solleciti “i leader palestinesi a compiere passi altrettanto costruttivi, tra cui,
soprattutto, un rapido ritorno al tavolo dei negoziati”. Mons. Shomali annuncia che “questa lettera avrà il suo peso e potrà aiutare
John Kerry nella sua missione”. Il Vescovo di Gerusalemme spera che “Se John Kerry otterrà il congelamento delle colonie, allora
sì, ciò sarà incoraggiante per ravvivare i negoziati di pace”.
Christophe Lafontaine
Sessanta persone alla “grande marcia di Emmaus”
Lunedì 1 aprile 2013, di buon mattino, una sessantina di pellegrini sono partiti alla volta di Emmaus-Nicopolis per 8 ore di
marcia. All’arrivo, una messa solenne ed un’accoglienza calorosa e rinfrescante sono state preparate dalla Comunità delle
Beatitudini. La Chiesa ha affidato nel 1993 a questa comunità
l’animazione e la custodia del luogo santo.
Quarto ritiro delle famiglie a Cipro
Sabato 30 marzo si è svolto a Paphos, presso la parrocchia
cattolica latina di San Paolo, il quarto ritiro delle famiglie. Circa
160 persone hanno partecipato a questo ritiro.
Portare in carcere la gioia della Pasqua
Giovedi Santo Papa Francesco ha celebrato la liturgia in un carcere lavando i piedi dei detenuti. Durante la settimana di Pasqua
il team della pastorale carceraria ha avuto il privilegio di celebrare la Buona Novella con i detenuti cattolici nel carcere di Ayalon
(Ramleh).
Festa della Divina Misericordia a Tel Aviv
Sabato 6 aprile 2013 la Cappella della Divina Misericordia a sud di Tel
Aviv ha celebrato la sua festa patronale. La messa è stata celebrata da
S.E. Mons. William Shomali, Vicario Generale del Patriarcato Latino di
Gerusalemme.
Gerusalemme ha celebrato la Domenica
della Divina Misericordia
Domenica 7 aprile 2013, seconda domenica di Pasqua, sacerdoti, religiosi e laici si sono riuniti presso la Concattedrale del Patriarcato latino
a Gerusalemme, per celebrare la Domenica della Divina Misericordia.
Conclusione del corso di preparazione
al matrimonio a Ramallah
Sedici coppie di fidanzati della regione di Ramallah si sono preparati al
matrimonio durante 8 incontri. S.E. Mons. Shomali, Vescovo ausiliare
per la Palestina, ha presieduto l’ultimo incontro, tenutosi l’11 aprile e
dedicato all’aspetto liturgico della celebrazione stessa dei futuri matrimoni.
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Progetti del Patriarcato Latino
Rinnovata la canonica della chiesa
“Madre di tutte le parrocchie di Amman”
Il Patriarcato Latino di Gerusalemme ha appena completato,
un paio di mesi fa, il rinnovo della canonica della parrocchia più
antica e più grande di Amman, a Misdar, grazie alle donazioni del
Gran Magistero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro. Diamo
uno sguardo ravvicinato alla parrocchia di Cristo Re, “la madre di
tutte le parrocchie di Amman”.
La Parrocchia di Al Misdar è la prima e una delle più grandi parrocchie di Amman. È stata fondata nel 1924. La sua chiesa, dedicata a Cristo Re, è stata costruita nel 1928 e la canonica attuale,
situata nella parte posteriore, risale al 1952. Secondo il parroco attuale, Don Riad Hejazin, la casa non era mai stata seriamente rinnovata fin dalla sua costruzione ed era urgente provvedervi. Il cantiere,
prolungatosi per un periodo di sei mesi, è stato portato a termine
alla fine del 2012. Grazie all’aiuto del Gran Magistero dell’Ordine
Equestre del Santo Sepolcro, l’equipe del Patriarcato Latino ha potuto completamente rinnovare l’intera canonica, dentro e fuori, con
verifica e miglioramento del sistema elettrico e di riscaldamento,
con la messa a nuovo del sistema di approvigionamento idrico, con
la costruzione al secondo piano di una nuova camera e bagno, con
il lavoro di manutenzione e la messa in posa dei nuovi pavimenti. La
canonica è pronta ad accogliere il suo parroco e anche gli ospiti di
passaggio che vengono a visitare questa parrocchia che conta più
di 800 famiglie.
Quasi 90 anni di esistenza
Amman, conosciuta nella Bibbia con il nome di Ammon, era famosa nell’Antico Testamento per le sue fonti. È proprio per la presenza di queste sorgenti di acqua dolce che i cristiani giunsero
Il Papa ha pregato per la pace in Medio Oriente
“in particolare tra Israeliani e Palestinesi”
Domenica di Pasqua, il Santo Padre Francesco ha celebrato in
Piazza San Pietro la solenne Messa della Risurrezione del Signore,
prima messa pasquale del nuovo Vescovo di Roma, pregando per
la “Pace per il Medio Oriente, in particolare tra Israeliani e Palestinesi, che faticano a trovare la strada della concordia, affinché
riprendano con coraggio e disponibilità i negoziati per porre fine
a un conflitto che dura ormai da troppo tempo”.
Insediamento del nuovo Arcivescovo a Tunisi
Domenica 14 aprile 2013, il nuovo Arcivescovo di Tunisi, Mons. Ilario
Antoniazzi, si è insediato nella Cattedrale di San Vincenzo de Paoli a
Tunisi. Sacerdote del Patriarcato latino di Gerusalemme, il nuovo Arcivescovo di Tunisi era accompagnato da Mons. Marcuzzo, Vicario patriarcale in Israele e rappresentante del Patriarca Mons. Fouad Twal.
Il Tesoro del Santo Sepolcro
Il 16 aprile 2013 ha preso avvio la mostra “Il Tesoro del Santo Sepolcro. Doni delle corti reali europee a Gerusalemme”. Fino al 14 luglio
2013 la Reggia di Versailles presenterà 250 opere d’arte sconosciute
di uno degli ultimi tesori dell’Occidente, quello del Santo Sepolcro.
Vescovi rapiti in Siria: appello alla solidarietà ed alla preghiera
Il Consiglio dei Patriarchi Cattolici d’Oriente (CPCO) ha pubblicato, domenica 28 aprile 2013, un comunicato letto nelle parrocchie
in occasione della Domenica delle Palme (ricordiamo che qui in
Terra Santa la maggior parte della Diocesi celebrerà la Pasqua il 5
maggio prossimo secondo il calendario giuliano degli ortodossi).
Il CPCO è un’istituzione della Chiesa cattolica che riunisce i patriarchi delle diverse Chiese cattoliche del Medio Oriente e di cui
fa parte anche Sua Beatitudine il Patriarca latino di Gerusalemme,
Mons. Fouad Twal.
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nella regione. Nel 1890, Padre Youssef, sacerdote maronita, giunse da Salt (ad ovest di Amman) per insegnare ai
bambini, nel corso della loro educazione religiosa, le basi della lettura e della scrittura. All’epoca non c’era dunque
alcun edificio.
La prima parrocchia ufficiale è stata creata nel 1924, la chiesa e la scuola sono state completate quattro anni più tardi,
nel 1928. Con la creazione della parrocchia e la costruzione della chiesa, i cristiani locali sono stati raggiunti da altri
provenienti da regioni limitrofe. Dopo il 1948 e il 1967, la parrocchia ha continuato ad espandersi per accogliere i molti
rifugiati - cristiani, ma anche musulmani - che arrivavano
nella regione. Ciò ha portato ad una grande parrocchia,
che è cresciuta nel corso degli anni ed è divenuta una
zona meta dell’ immigrazione, o di “passaggio” per
emigrare in altri Paesi, in attesa dell’ottenimento dei
documenti.
La casa parrocchiale della chiesa di Cristo Re è
stata la residenza del Vicariato fino alla fine del 1960,
quando il Vicariato si trasferì a Webdeh. Più tardi, con
la costruzione della nuova residenza vescovile, della
cattedrale e degli uffici nel 1998, il Vicariato si è spostato
a Sweifyeh. Misdar continua ad essere anche oggi la
Chiesa Madre di Amman, avendo contribuito alla nascita
di dodici nuove parrocchie.
Una comunità multiculturale
in un quartiere povero
Oggi, la comunità di Misdar è composta da una
popolazione di cristiani cattolici e ortodossi (di rito latino,
melchita, maronita, siriaco, armeno, copto, greco,
caldeo) e da un numero crescente di musulmani, che
stanno diventando la maggioranza.
Secondo padre Riad Hejazin “attualmente ci sono
circa 2500 parrocchiani”. “Ma”, aggiunge, “questo
numero è in diminuzione a causa dell’immigrazione
interna. "Situata nel quartiere più povero del centro
di Amman, dove si concentrano case vecchie e salari
bassi, la maggior parte della popolazione di Misdar
vive al di sotto della soglia di povertà. La maggioranza
delle persone della classe media lascia il quartiere non
appena ha risparmiato abbastanza per trasferirsi in altri
luoghi più piacevoli nella zona occidentale di Amman
oppure a Fuheis. La povertà resta “uno dei più grandi
problemi della nostra parrocchia” deplora il parroco.
“Può crescere fino a fare perdere la morale cristiana
e a volte fino a far cambiare religione”, afferma con
preoccupazione.
Dal 1991 anche molti immigrati provenienti dall’Iraq
hanno iniziato a stabilirsi a Misdar. “Vi è ora un notevole
numero di persone giunte dall’Iraq e così pure dalla
Siria”. Un sacerdote caldeo iracheno è presente in
parrocchia e celebra ogni domenica la Messa nella
chiesa parrocchiale.
Amélie de La Hougue
Ordine Equestre del Santo Sepolcro
Alcuni cavalieri del Santo Sepolcro andranno in bicicletta in Terra Santa
BELGIO - Domenica 4 agosto 2013, dopo la messa di
mezzogiorno nella chiesa di Notre-Dame au Sablon, chiesa capitolare della Luogotenenza belga dell’Ordine del
Santo Sepolcro di Gerusalemme, alcuni membri dell’Ordine partiranno per un pellegrinaggio verso la Terra Santa
in bicicletta. Come succede per i pellegrinaggi annuali, a
loro si aggiungeranno anche dei non-membri dell’Ordine.
Una simile forma di pellegrinaggio favorisce un percorso
progressivo in questa salita verso Gerusalemme.
Essi sperano anche di suscitare preghiere, solidarietà e donazioni, nel corso di un tragitto che conta più di
5600 km. Quest’ultime saranno destinate agli orfani di
Betlemme, città simbolo dell’accoglienza di tutti i bambini
(*) . Il denaro raccolto sarà interamente destinato all’orfanotrofio delle Suore di San Vincenzo de Paoli a Betlemme. I pellegrini si assumono tutti i costi del loro percorso e del loro ritorno in aereo.
Per il momento ci sono già 5 partecipanti confermati: Michel Duponcheele, Ghislain della Faille,
Jean-Claude de Gourcy, Charles Ullens, Xavier de Witte. Si spera che a partire saranno una decina. Il
tragitto è pianificato e passerà per Roma, Grecia, Turchia, Israele per raggiungere Gerusalemme. Qui,
all’inizio di novembre, desidererebbero incontrare Sua Beatitudine il Patriarca Latino, Mons. Fouad Twal
ed anche i responsabili dell’orfanotrofio.
Per tutte le altre informazioni potete rivolgervi al seguente indirizzo e-mail:
[email protected]
(*) Ogni donazione a favore della “Fondazione belga per la Terra Santa” 630-0122895-55 sarà
accolta con gratitudine. A partire da 40 € sarà dato il diritto di detrazione fiscale. Scrivere “Orfanotrofio
Betlemme”
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•Omelia del Patriarca nella Domenica di Pasqua al Santo Sepolcro (31 marzo 2013)
•Omelia del Patriarca nel Giovedi Santo (28 marzo 2013)
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