D11 - CAPITOLATO Speciale d`Appalto

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D11 - CAPITOLATO Speciale d`Appalto
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
INDICE
PARTE PRIMA - DISPOSIZIONI NORMATIVE
Capo I – Contenuto dell’appalto
Art. 1 -
Oggetto dell’appalto
6
Art. 2 -
Ammontare dell’appalto e categoria prevalente, categorie scorporabili e subappaltabili
6
Art. 3 -
Modalità di stipulazione del contratto
7
Capo II – Disciplina contrattuale
7
Art. 4 -
Interpretazione
7
Art. 5 -
Documenti contrattuali
8
Art. 6 -
Conoscenza delle condizioni dell’appalto
8
Art. 7 -
Fallimento dell’esecutore e gravi inadempienze
9
Art. 8 -
Rappresentante dell’appaltatore e domicilio
9
Art. 9 -
Norme generali su materiali, componenti, sistemi ed esecuzione
9
Capo III – Termini di esecuzione
10
Art. 10 - Consegna e inizio dei lavori
10
Art. 11 - Termini per l'ultimazione dei lavori
10
Art. 12 - Sospensioni e proroghe
10
Art. 13 - Penali in caso di ritardo
11
Art. 14 - Programma esecutivo dei lavori e cronoprogramma
11
Art. 15 - Risoluzione del contratto per mancato rispetto dei termini
11
Capo IV – Disciplina economica
11
Art. 16 - Anticipazione
11
Art. 17 - Pagamenti in acconto
12
Art. 18 - Pagamenti a saldo
12
Art. 19 - Revisione prezzi
12
Art. 20 - Cessione del contratto
13
Art. 21 - Cessione dei crediti
13
Capo V – Criteri per la liquidazione dei lavori
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Art. 22 - Valutazione dei lavori
13
Art. 23 - Valutazione dei lavori in economia
14
Capo VI - Garanzie
14
Art. 24 - Cauzione provvisoria
14
Art. 25 - Garanzia fideiussoria o cauzione definitiva
14
Art. 26 - Riduzione delle garanzie
14
Art. 27 - Assicurazione a carico dell’impresa
15
Capo VII – Esecuzione dei lavori
15
Art. 28 - Variazione dei lavori
15
Art. 29 - Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi
16
Art. 30 - Norme di sicurezza generali
16
Art. 31 - Sicurezza sul luogo di lavoro
16
Art. 32 - Piani di sicurezza
16
Art. 33 - Piano operativo di sicurezza
16
Art. 34 - Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza
17
Capo IX - Subappalto
17
Art. 35 - Subappalto
17
Art. 36 - Responsabilità in materia di subappalto
19
Art. 37 - Pagamento dei subappaltatori
19
Capo X - Controversie
19
Art. 38 - Controversie
19
Art. 39 - Risoluzione del contratto - Esecuzione d'ufficio dei lavori
20
Capo XI – Ultimazione lavori
21
Art. 40 - Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione
21
Art. 41 - Termini per il collaudo [o per l’accertamento della regolare esecuzione]
21
Art. 42 - Presa in consegna dei lavori ultimati
22
Capo XII – Oneri ed obblighi a carico dell’appaltatore
22
Art. 43 - Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera
22
Art. 44 - Oneri ed obblighi diversi a carico dell’appaltatore
22
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 45 - Disciplina del cantiere
27
Art. 46 - Cartello di cantiere
27
Art. 47 - Materiali ed oggetti di valore
27
Art. 48 - Spese contrattuali, imposte, tasse
28
PARTE SECONDA - DISPOSIZIONI TECNICHE
- opere edili, strutturali ed affini Capo I – Disposizioni in materia di contabilizzazione e misura dei lavori
28
Art. 49 - La valutazione e misura dei lavori
28
Art. 50 - Valutazione dei lavori in economia eventualmente dedotti in contratto
29
Art. 51 - Valutazione dei lavori in corso d’opera
29
Capo I – Definizione tecnica dell'appalto-modalità di esecuzione, requisiti di accettazione dei
materiali e componenti e modalità delle prove nonché l'ordine da tenersi nello
svolgimento di specifiche lavorazioni
29
Art. 52 - Condizioni di accettazione- Materiali in genere
29
Art. 53 - Acqua, calci, cementi ed agglomerati cementizi, pozzolane, gesso, sabbia
30
Art. 54 - Materiali inerti per conglomerati cementizi e per malte
31
Art. 55 - Elementi di laterizio e calcestruzzo
31
Art. 56 - Armature per calcestruzzo
32
Art. 57 - Prodotti a base di legno
32
Art. 58 - Prodotti di pietre naturali o ricostruite
33
Art. 59 - Prodotti per pavimentazione
34
Art. 60 - Prodotti di vetro (lastre, profilati ad U e vetri pressati
38
Art. 61 - Prodotti diversi (sigillanti, adesivi, geotessili, materiali plastici)
39
Art. 62 - Infissi
40
Art. 63 - Prodotti per rivestimenti interni ed esterni
42
Art. 64 - Prodotti per isolamento termico
44
Art. 65 - Prodotti per pareti esterne e partizioni interne
45
Art. 66 - Asfalti e bitumi
46
Art. 67 - Colori e vernici
46
Art. 68 - Scavi in genere
46
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 69 - Scavi di sbancamento
47
Art. 70 - Scavi di fondazione ed in trincea
47
Art. 71 - Rilevati e rinterri
48
Art. 72 - Tracciamenti
49
Art. 73 - Demolizioni e rimozioni
49
Art. 74 - Opere e strutture di muratura
49
Art. 75 - Murature e riempimenti in pietrame a secco - vespai
53
Art. 76 - Opere e strutture di calcestruzzo
53
Art. 77 - Solai
55
Art. 78 - Strutture in legno
58
Art. 79 - Opere di impermeabilizzazione
62
Art. 80 - Sistemi per rivestimenti interni ed esterni
63
Art. 81 - Opere di serramentistica
65
Art. 82 - Esecuzione delle pareti esterne e partizioni interne
66
Art. 83 - Esecuzione delle pavimentazioni
67
Art. 84 - Norme per la misurazione e valutazione dei lavori
69
Art. 85 - Componenti dell’impianto di adduzione dell’acqua
77
Art. 86 - Impianti elettrici - Prescrizioni tecniche
79
Art. 87 - Scelta ed approvazione dei materiali
85
Art. 88 - Descrizione delle caratteristiche e modalità di installazione dei principali materiali
86
Art. 89 - Modalità di esecuzione dei lavori
101
Art. 90 - Norme per la misurazione e valutazione dei lavori
102
Art. 91 - Impianti idrotermicosanitari - Descrizione delle opere da realizzare
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Art. 92 - Specifiche tecniche dei principali materiali ed apparecchiature da impiegare
109
Art. 93 - Norme di misurazione
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
PARTE PRIMA
DISPOSIZIONI NORMATIVE
Capo I – Contenuto dell’appalto
Art. 1 - Oggetto dell’appalto
1.
L’appalto ha per oggetto i lavori, le forniture, le provviste e quant’altro necessario per eseguire i lavori di
risanamento conservativo degli stabili di via Lazzaretto Vecchio n.ri 6 e 8 a Trieste – II lotto funzionale,
completamente compiuti al piano terra ed al primo piano ed eseguiti solo parzialmente nei piani secondo,
terzo e sottotetto, secondo le condizioni stabilite dal presente Capitolato Speciale d’Appalto e dal medesimo
contratto, con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste nel progetto esecutivo ed in tutti i
suoi elaborati tecnici.
2.
Nel rapporto negoziale sono vincolanti tra le parti le disposizioni contenute nella Legge Regionale 31.5.2002, n.
14 e s.m.i., nel relativo Regolamento di attuazione della stessa Legge di cui al D.P.G.R. 0165/Pres. dd. 5.6.2003 e
s.m.i., nonché nel Capitolato Generale d’appalto di cui al D.P.G.R. 0166/Pres. dd. 5.6.2003 e s.m.i. ed in ogni
altra disposizione di legge nazionale o regionale in materia per quanto applicabile. Gli ambiti di esclusiva
competenza statale restano regolati dal Codice dei Contratti – D.Lgs. n. 163/2006 e relativo Reg. DPR n.
554/1999. L’ esecuzione dei lavori va sempre e comunque effettuata nel rispetto della vigente normativa in
materia e secondo le regole dell’arte.
Art. 2 - Ammontare dell’appalto e categoria prevalente, categorie scorporabili e subappaltabili
L’importo complessivo dei lavori posti a base di gara è pari ad € 4.249.888,67.- (diconsi euro
quattromilioniduecentoquarantanovemilaottocentoottantottovirgolasessantasette) di cui € 40.000,00.- (diconsi
euro quarantamila/00) per oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza che risultano fissi ed invariabili. Gli importi
delle relative categorie dei lavori risultano nella tabella “A” allegata, che fa parte integrante del presente
capitolato. La tabella medesima riporta i gruppi di lavorazioni omogenee di cui all’art. 38 comma 6 del
Regolamento, con indicazione dell’incidenza percentuale delle diverse categorie di lavorazioni rispetto all’importo
complessivo dei lavori.
a.
Ai sensi degli articoli 3 e 30 del regolamento per la qualificazione delle imprese di costruzione approvato
con D.P.R. 25 gennaio 2000, n. 34 e s.m.i. e in conformità all’allegato «A» al predetto regolamento, i lavori
sono classificati nella categoria prevalente di opere EDIFICI CIVILI ED INDUSTRIALI «OG1».
b.
Ai sensi del combinato disposto dell’articolo 18 della legge n. 55 del 1990, dell’articolo 30 del D.P.R. n. 34
del 2000 e degli articoli 72, 73 e 74 del regolamento generale di cui al D.P.R. 554/99, le parti di lavoro
appartenenti alle categorie diverse da quella prevalente, con i relativi importi, sono indicate nella tabella
«A», allegata al presente capitolato speciale quale parte integrante e sostanziale. Tali parti di lavoro sono
tutte scorporabili e, a scelta dell’impresa, subappaltabili, alle condizioni di legge e del presente Capitolato
Speciale, con i limiti e le prescrizioni di cui ai commi successivi.
c.
I lavori, per i quali vige l’obbligo di esecuzione da parte di installatori aventi i requisiti di cui al D.M. 37/2008
e s.m.i. e ai relativi regolamenti di attuazione approvato con D.P.R. n. 447 del 1991 e s.m.i., devono essere
realizzati dall’appaltatore solo se in possesso dei predetti requisiti; in caso contrario essi devono essere
realizzati da un’impresa mandante qualora l’appaltatore sia un’associazione temporanea di tipo verticale,
ovvero da un’impresa subappaltatrice; in ogni caso l’esecutore deve essere in possesso dei requisiti
necessari.
d.
I lavori appartenenti a categorie generali (serie «OG») e a categorie specializzate (serie «OS») dell’allegato
«A» al D.P.R. n. 34 del 2000, diverse da quella prevalente, per il quale lo stesso allegato «A» prescriva la
«qualificazione obbligatoria», di importo superiore a Euro 150.000 devono essere realizzati dall’appaltatore
solo se in possesso dei requisiti di qualificazione per la relativa categoria; in caso contrario devono essere
realizzati da un’impresa mandante qualora l’appaltatore sia un’associazione temporanea di tipo verticale,
ovvero da un’impresa subappaltatrice qualora siano stati indicati come subappaltabili in sede di offerta; in
ogni caso l’esecutore (sia esso impresa mandante, sia un subappaltatore) deve essere in possesso dei
requisiti necessari. Qualora l’appaltatore, direttamente o tramite un’impresa mandante qualora egli sia
un’associazione temporanea di tipo verticale, non possieda i requisiti per una delle predette categorie,
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deve obbligatoriamente indicare in sede di gara i relativi lavori come subappaltabili, pena la non
ammissione alla gara stessa. I predetti lavori, con i relativi importi, sono individuati con IMPIANTI
TECNOLOGICI «OG11» e OPERE ED IMPIANTI DI BONIFICHE PROTEZIONE AMBIENTALE «OG12» nella tabella
«A» allegata al presente capitolato speciale.
e.
I lavori appartenenti a categorie generali o specializzate dell’allegato «A» al D.P.R. n. 34 del 2000, diverse
da quella prevalente, di importo non superiore a Euro 150.000 possono essere realizzati dall’appaltatore
anche se questi non sia in possesso dei requisiti di qualificazione per la relativa categoria; essi possono
altresì, a scelta dello stesso appaltatore, essere scorporati per essere realizzati da un’impresa mandante
ovvero realizzati da un’impresa subappaltatrice qualora siano stati indicati come subappaltabili in sede di
offerta; in quest’ultimo caso l’impresa subappaltatrice deve essere in possesso dei requisiti di cui all’articolo
28 del D.P.R. n. 34 del 2000 e s.m.i.;
f.
Si applicano comunque le norme vigenti dell’appalto dei lavori.
Art. 3 - Modalità di stipulazione del contratto
1.
Il contratto è stipulato “a corpo e a misura” ai sensi dell’art. 16, comma 7 della L.R. 14/2002 e s.m.i.
2.
L’importo contrattuale della parte di lavoro a corpo, come determinato in seguito all’applicazione del prezzo
offerto dall’aggiudicatario rispetto all’importo della parte di lavoro a corpo posto a base di gara, resta fisso e
invariabile, senza che possa essere invocata da alcuna delle parti contraenti, per tale parte di lavoro, alcuna
successiva verificazione sulla misura o sul valore attribuito alle singole quantità.
3.
L’importo del contratto può variare, in aumento o in diminuzione, esclusivamente per la parte di lavori previsti a
misura negli atti progettuali e nella “lista” delle lavorazioni e forniture previste per l’esecuzione dell’appalto di
cui all’art. 69 del Regolamento, in base alle quantità effettivamente eseguite o definite in sede di contabilità,
fermi restando i limiti di cui all’articolo 27 della L.R. 14/2002 e s.m.i. e le condizioni previste dal presente
Capitolato Speciale.
4.
Per la parte di lavoro prevista a corpo negli atti progettuali e nella “lista”, i prezzi offerti dall’aggiudicatario in
sede di gara non hanno alcuna efficacia negoziale e l’importo complessivo dell’offerta determinato attraverso
l’applicazione dei predetti prezzi resta fisso e invariabile. Allo stesso modo non hanno alcuna efficacia
negoziale le eventuali quantità indicate dall'Amministrazione negli atti progettuali e nella “lista”, ancorché
rettificata o integrata dal concorrente, essendo obbligo esclusivo di quest’ultimo il controllo e la verifica
preventiva della completezza e della congruità delle voci e delle quantità indicate dalla stessa
Amministrazione, e la formulazione dell’offerta sulla sola base delle proprie valutazioni qualitative e
quantitative, assumendone i rischi.
5.
Per i lavori previsti a misura negli atti progettuali e nella “lista”, i prezzi unitari offerti dall’aggiudicatario in sede
di gara costituiscono i prezzi contrattuali e sono da intendersi a tutti gli effetti come “elenco dei prezzi unitari”.
6.
Gli eventuali prezzi unitari offerti dall’aggiudicatario in sede di gara, indicati in relazione al lavoro a corpo, sono
per lui vincolanti esclusivamente per la definizione, valutazione e contabilizzazione di eventuali varianti,
addizioni o detrazioni in corso d’opera, qualora ammissibili ed ordinate o autorizzate ai sensi dell’art. 27 della
L.R. 14/2002 e s.m.i., e che siano inequivocabilmente estranee ai lavori a corpo già previsti.
Capo II – Disciplina contrattuale
Art. 4 - Interpretazione
1. In linea generale, le norme dei documenti di gara emessi dalla Stazione Appaltante, e cioè il Bando di gara, il
Disciplinare di Gara, lo Schema di Contratto, nonché le eventuali norme e prescrizioni contenute o citate nel
Modello A – Dichiarazione a corredo della Domanda di Partecipazione, prevalgono rispetto alle norme del
presente C.S.A.
2. Solo In caso di discordanza tra i vari elaborati di progetto, o fra i citati elaborati e le norme del capitolato
speciale, o di norme del detto capitolato speciale tra loro non compatibili, o apparentemente non compatibili,
e, in genere, in tutti i casi nei quali sia necessaria l'interpretazione delle clausole contrattuali e delle disposizioni
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del capitolato speciale d'appalto e degli elaborati, fatta eccezione per quanto al precedente punto 1 dell’art.
4 del C.S.A., si procede applicando gli articoli in materia contenuti nel codice civile (1362 e ss.).
Art. 5 - Documenti contrattuali
1.
L'appalto viene affidato sotto l'osservanza delle norme, condizioni, patti, obblighi, oneri e modalità
dedotti e risultanti dal Capitolato Speciale d'appalto, integrante il progetto, nonché delle previsioni delle
tavole grafiche progettuali, che qui si intendono integralmente riportate, trascritte ed accettate.
2.
Fanno parte del contratto, e vengono ad esso allegati:
a) il Bando di gara;
b) il Capitolato Speciale d’Appalto con suo allegato Tabella “A” - Categorie e sottocategorie di
Lavorazioni omogenee”, l’Elenco descrittivo dei lavori e delle forniture, la Lista delle lavorazioni e delle
forniture (Scheda offerta) e gli ulteriori elaborati progettuali;
c) il Disciplinare di gara redatto dall’amministrazione appaltante;
d) la Domanda di ammissione alla gara, che già riporta tutti gli elementi di informazione richiesti in sede di
gara, e l’indicazione delle lavorazioni di cui è richiesto il subappalto;
e) l’offerta (allegato A oppure A-bis) e la Lista (allegato B)
f)
il/i Verbale/i di gara;
g) la dichiarazione di cui al “Modello Unico” ed ulteriori dichiarazioni e/o documenti nello stesso
richiamati;
3.
h)
la cauzione definitiva (art. 30 comma 2 della L.R. n. 14/2002);
i)
il “Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC)” corredato dalle eventuali proposte integrative allo
stesso, ed il “Piano operativo per la sicurezza (POS)” secondo le disposizioni ed i contenuti minimi di cui
al D.P.R. n. 222 dd. 03.07.2003 e s.m.i., come modificati e integrati nel D.Lgs. n. 81/2008 e suoi Allegati e
quanto disposto dagli artt. 30, 31,32,33 e 34 del C.S.A.
j)
gli elaborati grafici del progetto esecutivo come indicati all’art. 28 del D.P.Reg. 5/6/03 n. 0165/Pres.;
k)
Le certificazioni e le dichiarazioni presentate dall’impresa aggiudicataria;
l)
il Programma di Esecuzione dei lavori e il Cronoprogramma.
Sono contrattualmente vincolanti, oltre al Capitolato Generale d’Appalto, tutte le leggi e le norme
attualmente vigenti in materia di lavori pubblici per quanto applicabili.
Art. 6 - Conoscenza delle condizioni dell’appalto
1.
L’assunzione dell’appalto di cui al presente Capitolato implica da parte dell’Appaltatore la piena conoscenza
degli elaborati progettuali, compreso il computo metrico e lo schema di contratto, delle condizioni locali visibili
e non visibili, ispezionabili e non ispezionabili dei luoghi interessati ai lavori, del suolo e del sottosuolo (scavi,
condotte, ecc.), della viabilità d’accesso, delle cave eventualmente necessarie e delle discariche autorizzate,
della presenza di materiali speciali e/o tossico-nocivi, degli oneri relativi alla raccolta, trasporto e smaltimento
dei rifiuti e/o residui di lavorazione nonché degli obblighi e degli oneri relativi alle disposizioni in materia di
sicurezza, di assicurazione, di condizioni di lavoro e di previdenza e assistenza in vigore nel luogo dove devono
essere eseguiti i lavori nonché di tutte le circostanze generali, particolari e locali, nessuna esclusa ed
eccettuata, suscettibili di influire sulla determinazione dei prezzi, sulle condizioni contrattuali e sull’esecuzione
dei lavori e di aver giudicato i lavori stessi realizzabili, gli elaborati progettuali adeguati ed i prezzi nel loro
complesso remunerativi.
2.
L’appaltatore dà atto, senza riserva alcuna, della piena conoscenza e disponibilità degli atti progettuali e
della documentazione, della disponibilità dei siti, dello stato dei luoghi in tutte le parti visibili e non visibili,
ispezionabili e non, anche nelle zone del fabbricato e del fondo non direttamente interessate ai lavori, delle
problematiche idrogeologiche e geotecniche, dello stato in natura delle reti impiantistiche e delle
infrastrutture, delle condizioni pattuite in sede di offerta e ogni altra circostanza che interessi i lavori e che
consentono l’esecuzione dei lavori medesimi. In conseguenza il prezzo stabilito per ogni singola opera non
potrà subire variazioni in aumento anche per effetto di previsioni incomplete o erronee fatte dall’appaltatore
nella determinazione del prezzo offerto in sede di gara o per incompletezza o inesattezza degli elaborati
progettuali.
3.
In particolare l’Appaltatore nel valutare l’offerta ha tenuto conto, oltre che di tutti gli oneri di cui al successivo
art. 44 e oltre che di tutti gli obblighi derivati dal presente CSA, dall’elenco descrittivo dei lavori e delle forniture
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e dalle regole di buona esecuzione, anche dei seguenti oneri:
- formazione del cantiere, cartellonistica, illuminazione e recinzione, realizzazione delle opere provvisionali
per l’esecuzione degli attraversamenti pensili;
- fornitura in sito di tutti i materiali;
- prestazioni per la manodopera;
- noleggio di tutte le attrezzature necessarie di qualunque specie occorrenti allo svolgimento dei lavori;
- rimozione, trasporto e mantenimento in magazzini temporanei protetti e successiva ricollocazione in opera
o viceversa trasporto a discarica autorizzata di arredi, mobili, suppellettili e attrezzature e apparecchiature
varie presenti nei luoghi interessati ai lavori;
- discesa, carico, trasporto di qualunque natura ed entità e a qualsiasi distanza, compresi oneri di discarica;
- costi della sicurezza ed igiene nell’ambito di cantiere;
- costi dello smaltimento di materiali e/o rifiuti speciali o tossico-nocivi o comunque richiedenti particolare
cautela comprensivi della redazione di piani di caratterizzazione, dei sondaggi e delle prove in sito ed in
laboratorio e dell’acquisizione degli atti autorizzativi;
- i costi di eventuali lavorazioni da eseguirsi per parti, tratti o per fasi distinte rispettando i tempi di
maturazione dei getti o altre condizioni di esecuzione e le prescrizioni impartite dalla Direzione dei Lavori;
- l’impianto e lo smontaggio e sgombero del cantiere, inclusa la realizzazione della gru di cantiere,
l’accatastamento del materiale residuo, la realizzazione di opere provvisionali per l’esecuzione di
attraversamenti pensili ed i trasporti in genere;
- i costi delle lavorazioni impiantistiche che sono comprensivi anche dell’assistenza edile e dell’apertura e
chiusura delle relative tracce;
- l’utilizzazione degli spazi interni ed esterni dell’immobile per lo svolgimento di attività che non potranno
essere interrotte nel corso dell’esecuzione dei lavori, e garantendo altresì livelli contenuti e tollerabili
d’intensità sonora e di vibrazioni impattive nonché l’eliminazione di polveri e/o esalazioni di sostanze volatili
maleodoranti o irritanti ;
- il pieno e costante funzionamento di tutte le opere impiantistiche presenti durante l’esecuzione dei lavori;
- l’eventuale esecuzione di talune lavorazioni in orario serale o notturno o in giornate festive o prefestive
previa prescrizione scritta del Direttore dei Lavori.
Tutto ciò non darà luogo all’appaltatore a richiesta di particolari indennizzi o richieste di speciali compensi,
essendo i relativi oneri già compresi nei prezzi di appalto.
Le somme imputate per la realizzazione degli impianti sono comprensivi dei lavori demolitori e di riatto e
dell’assistenza edile.
Art. 7 - Fallimento dell’esecutore e gravi inadempienze
1. In caso di fallimento dell’appaltatore l'Amministrazione si avvale, salvi ogni altro diritto ed azione a tutela dei
propri interessi, della procedura prevista dagli artt. 136 e 140 del D.Lgs. 163/06 e s.m.i.
Art. 8 - Rappresentante dell’appaltatore e domicilio
1.
Per quanto previsto all'art. 2 del Capitolato Generale d’appalto, l’appaltatore deve eleggere domicilio a
Trieste, e ciò per tutta la durata e per tutti gli effetti del contratto, indicando l'esatto indirizzo sin dal momento in
cui sorge il rapporto contrattuale.
2.
A tale domicilio, oppure a mani proprie dell'appaltatore o di colui che lo rappresenta nella condotta dei lavori,
vengono effettuale tutte le intimazioni, assegnazioni di termini e ogni altra notificazione o comunicazione
dipendente dal contratto di appalto.
3.
L’appaltatore deve, altresì, comunicare, ai sensi e nei modi di cui all’art. 3 del Capitolato Generale d’appalto,
le generalità delle persone autorizzate a riscuotere e a quietanzare.
4.
Ogni variazione del domicilio deve essere tempestivamente comunicata al Responsabile del procedimento ed
al Direttore dei Lavori.
Art. 9 - Norme generali su materiali, componenti, sistemi ed esecuzione
1. Nell'esecuzione di tutte le lavorazioni, le opere, le forniture, i componenti, i sistemi e sub-sistemi di impianti
tecnologici oggetto dell'appalto, devono essere rispettate tutte le prescrizioni di legge, regolamentari e
normative in genere in materia di qualità, provenienza e accettazione dei materiali e componenti nonché, per
quanto concerne la descrizione, i requisiti di prestazione e le modalità di esecuzione di ogni categoria di lavoro,
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tutte le indicazioni contenute o richiamate contrattualmente nel Capitolato Speciale di appalto, negli elaborati
grafici del progetto esecutivo e nella descrizione delle singole voci allegata allo stesso Capitolato.
2. Per quanto riguarda l’accettazione, la qualità e l’impiego dei materiali, la loro provvista, il luogo della loro
provenienza e l’eventuale sostituzione di quest’ultimo, si applicano, rispettivamente, gli artt. 25, 26 e 27 del
Capitolato Generale d’appalto.
Capo III – Termini di esecuzione
Art. 10 - Consegna e inizio dei lavori
1.
La consegna e l’inizio dei lavori avvengono ai sensi e con le norme dell’art. 78 della vigente Legge Regionale;
2.
L'appaltatore deve trasmettere all'Amministrazione, prima dell’inizio dei lavori, la documentazione di avvenuta
denuncia di inizio lavori effettuata agli enti previdenziali, assicurativi ed antinfortunistici, inclusa la Cassa edile
ove dovuta; egli trasmette altresì, a scadenza quadrimestrale, copia dei versamenti contributivi, previdenziali,
assicurativi nonché di quelli dovuti agli organismi paritetici previsti dalla contrattazione collettiva, sia relativi al
proprio personale che a quello delle imprese, il DURC e quanto previsto dalla normativa in vigore.
Art. 11 - Termini per l'ultimazione dei lavori
1. Il tempo utile per ultimare tutti i lavori compresi nell’appalto è fissato in giorni 600 (seicento) naturali consecutivi
decorrenti dalla data del verbale di consegna dei lavori.
2.
L’appaltatore si obbliga al rispetto del cronoprogramma dei lavori che potrà fissare scadenze inderogabili per
l’approntamento delle opere necessarie all’inizio di forniture e lavori da effettuarsi da altre Imprese per conto
dell’Amministrazione ovvero necessarie all’utilizzazione, prima della fine dei lavori e previo certificato di
collaudo o certificato di regolare esecuzione, riferito alla sola parte funzionale dell’opera.
Art. 12 - Sospensioni e proroghe
1.
Qualora cause di forza maggiore, condizioni climatologiche od altre circostanze speciali che impediscano in
via temporanea che i lavori procedano utilmente a regola d’arte, la Direzione dei Lavori, d’ufficio o su
segnalazione dell’appaltatore, può ordinare la sospensione dei lavori redigendo apposito verbale. Sono
circostanze speciali le situazioni che determinano la necessità di procedere alla redazione di una variante in
corso d’opera nei casi previsti dall’art. 27 della L.R. 14/2002 e s.m.i.
2.
Sospensioni e proroghe sono regolate, nei casi previsti dalla legge, ai sensi dell’art. 82 del Regolamento e degli
artt. 22, 23, 24 del Capitolato Generale d’Appalto.
3.
Non costituiscono motivo di proroga dell’inizio dei lavori, della loro mancata regolare o continuativa
conduzione secondo il relativo programma o della loro ritardata ultimazione:
a.
il ritardo nell'installazione del cantiere e nell’allacciamento alle reti tecnologiche necessarie al suo
funzionamento, per l'approvvigionamento dell'energia elettrica e dell'acqua;
b.
l’adempimento di prescrizioni o il rimedio a inconvenienti o infrazioni riscontrate dal Direttore dei Lavori, dal
Coordinatore per l’esecuzione dei lavori o dagli Organi di vigilanza in materia sanitaria e di sicurezza;
c.
l'esecuzione di accertamenti integrativi che l'appaltatore ritenesse di dover effettuare per l’esecuzione
delle opere di fondazione, delle strutture e degli impianti, salvo che siano ordinati dalla Direzione dei Lavori
o espressamente approvati da questa;
d.
il tempo necessario per l'esecuzione di prove sui campioni, di sondaggi, analisi e altre prove assimilabili;
e.
il tempo necessario per l'espletamento degli adempimenti a carico dell'appaltatore comunque previsti dal
capitolato speciale d’appalto;
f.
la mancanza dei materiali occorrenti o la ritardata consegna degli stessi da parte delle ditte fornitrici;
g.
le eventuali controversie tra l’appaltatore, i fornitori, i sub-affidatari ed altri incaricati nonché le eventuali
vertenze a carattere aziendale tra l’appaltatore e il proprio personale dipendente.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 13 - Penali in caso di ritardo
1. Nel caso di mancato rispetto del termine stabilito per l’esecuzione dei lavori, per ogni giorno naturale
consecutivo di ritardo, viene applicata una penale pari all’uno per mille dell’importo lavori.
2.
La penale, nella stessa misura percentuale di cui al comma 1, trova applicazione anche in caso di ritardo:
a.
b.
c.
d.
e.
nell’inizio dei lavori rispetto alla data fissata dal Direttore dei Lavori per la consegna degli stessi;
nella ripresa dei lavori seguente un verbale di sospensione, rispetto alla data fissata dal Direttore dei Lavori;
nel rispetto dei termini imposti dalla Direzione dei Lavori per il ripristino di lavori non accettabili o
danneggiati;
nel rispetto delle soglie temporali fissate a tale scopo nel cronoprogramma dei lavori;
nel rispetto del termine stabilito per la presentazione della documentazione.
3.
Le penali vanno contabilizzate sullo stato finale e, se del caso e a discrezione della D.L., sull’ultimo stato
d’avanzamento come provvisoria detrazione, e sempreché questo sia stato redatto dopo l’ultimazione dei
lavori.
4.
L’importo complessivo delle penali irrogate ai sensi dei commi precedenti non può superare il 10 per cento
dell’importo contrattuale. Qualora i ritardi siano tali da comportare una penale di importo superiore alla
predetta percentuale trova applicazione l’istituto della risoluzione del contratto.
5.
L’applicazione delle penali di cui al presente articolo non pregiudica il risarcimento di eventuali danni o
ulteriori oneri sostenuti dalla Amministrazione a causa dei ritardi.
Art. 14 - Programma esecutivo dei lavori e cronoprogramma
1.
Entro la data fissata per la stipula del contratto, e comunque prima dell’eventuale consegna dei lavori in via
d’urgenza prima della predetta stipula, l'appaltatore predispone e consegna alla Direzione Lavori un proprio
programma esecutivo dei lavori, elaborato in relazione alle proprie tecnologie, scelte imprenditoriali ed
organizzazione lavorativa, riportando, per ogni lavorazione, le previsioni circa il periodo di esecuzione,
l'ammontare presunto, parziale e progressivo, dell'avanzamento dei lavori alle date contrattualmente stabilite.
2.
Detto programma deve essere coerente con i tempi contrattuali di ultimazione e deve essere approvato con
un visto dalla Direzione Lavori.
3.
Il programma esecutivo dei lavori può essere modificato o integrato dall'Amministrazione, mediante ordine di
servizio, in tutte le ipotesi (ivi comprese quelle derivanti da terzi estranei al contratto) in cui ciò risulti necessario
alla miglior esecuzione dei lavori ovvero ciò sia imposto da esigenze in materia di sicurezza.
4.
Fatte salve le corrispondenti norme del Disciplinare di Gara, I lavori sono comunque eseguiti nel rispetto del
cronoprogramma predisposto dall'Amministrazione e integrante il progetto esecutivo. Tale cronoprogramma
può essere modificato dalla medesima Amministrazione al verificarsi di particolari e motivate condizioni.
Art. 15 - Risoluzione del contratto per mancato rispetto dei termini
1. L’eventuale ritardo dell’appaltatore rispetto ai termini per l’ultimazione dei lavori o sulle scadenze
esplicitamente fissate allo scopo dal programma temporale superiore a 30 (trenta) giorni naturali consecutivi
produce la risoluzione del contratto, senza obbligo di ulteriore motivazione, ai sensi e con le procedure e
cautele dell’art. 17 del Capitolato Generale d’Appalto D.P.G.R. 0166/Pres. dd. 5.6.2003 e s.m.i. , e dell’art. 1456
c.c.
2.
La risoluzione del contratto trova applicazione dopo la formale messa in mora dell’appaltatore.
3. Sono a carico dell’appaltatore tutti i danni derivanti all'Amministrazione in relazione alla risoluzione del
contratto.
Capo IV – Disciplina economica
Art. 16 - Anticipazione
1.
All’Appaltatore non è dovuta alcuna anticipazione.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 17 - Pagamenti in acconto
1.
I pagamenti avvengono per stati di avanzamento, mediante emissione di certificato di pagamento ogni volta
che i lavori eseguiti, aumentati degli eventuali materiali utili a piè d’opera depositati in cantiere (questi ultimi
valutati per la metà del loro importo), contabilizzati in base al prezzo di offerta, comprensivi della relativa quota
degli oneri per la sicurezza, raggiungano un importo netto non inferiore a Euro 250.000,00.- (Euro
duecentocinquantamila/00) al netto della ritenuta di cui al comma 2, con le modalità previste dall’art. 12 del
Capitolato Generale d’Appalto.
2.
A garanzia dell’osservanza delle norme e delle prescrizioni dei contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti
sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza fisica dei lavoratori, sull’importo netto progressivo
dei lavori è operata una ritenuta dello 0,50% (zero virgola cinquanta percento) - di cui all’articolo 7, comma 2,
del Capitolato Generale da liquidarsi, nulla ostando, in sede di conto finale.
3.
Il certificato di pagamento deve essere emesso nei termini previsti dall’art. 14 del Capitolato
d’Appalto.
4.
Entro i successivi 90 (novanta) giorni dovrà essere altresì disposto il pagamento degli importi dovuti in
conformità al sopra citato art. 14 del Capitolato Generale d’Appalto, previa emissione di regolare fattura da
parte dell’Appaltatore.
5.
L'Amministrazione provvede al pagamento del certificato entro i successivi 30 (trenta) giorni, mediante
emissione dell’apposito mandato e l’erogazione a favore dell’Appaltatore.
6.
Qualora i lavori rimangano sospesi per un periodo superiore a 90 (novanta) giorni, per cause non dipendenti
dall’appaltatore e, comunque, non imputabili al medesimo, l’appaltatore può chiedere ed ottenere che si
provveda alla redazione dello stato di avanzamento e all’emissione del certificato di pagamento,
prescindendo dall’importo minimo ai sensi dell’art. 110, comma 3 del Regolamento.
Generale
Art. 18 - Pagamenti a saldo
1.
Il conto finale dei lavori è redatto entro 60 giorni dalla data della loro ultimazione, accertata con apposito
verbale.
2.
Il conto finale dei lavori è sottoscritto dall’appaltatore entro 30 giorni dalla sua redazione
3.
La rata di saldo, unitamente alle ritenute di cui all’art. 7, comma 2 del Capitolato Generale d’Appalto, nulla
ostando, è pagata entro 90 giorni dopo l’avvenuta emissione del certificato di collaudo provvisorio o del
certificato di regolare esecuzione.
4.
Il pagamento della rata di saldo, disposto previa garanzia fideiussoria ai sensi dell'art. 150 del Regolamento,
non costituisce presunzione di accettazione dell’opera, ai sensi dell’art. 1666, comma 2 del codice civile.
5.
La garanzia fideiussoria di cui al comma 4 deve avere validità ed efficacia non inferiore a 12 mesi dalla data
di ultimazione dei lavori e può essere prestata, a scelta dell'appaltatore, mediante adeguamento dell'importo
garantito o altra estensione avente gli stessi effetti giuridici, della garanzia fideiussoria già depositata a titolo di
cauzione definitiva al momento della sottoscrizione del contratto.
6.
Salvo quanto disposto dall’art. 1669 del codice civile, l’appaltatore risponde per la difformità ed i vizi
dell’opera, ancorché riconoscibili, purché denunciati dal soggetto appaltante prima che il certificato di
collaudo o il certificato di regolare esecuzione assuma carattere definitivo.
Art. 19 - Revisione prezzi
1. Ai sensi dell’art. 133, commi 2 e 3, del D.Lgs. 163/06 e s.m.i. è esclusa qualsiasi revisione dei prezzi e non trova
applicazione l’articolo 1664, comma 1, del codice civile.
2. Qualora, per cause non imputabili all’appaltatore, la durata dei lavori si protragga fino a superare i due anni
dal loro inizio, al contratto si applica il prezzo chiuso, consistente nel prezzo dei lavori al netto del ribasso d’asta,
aumentato di una percentuale, determinata con D.M., da applicarsi, nel caso in cui la differenza tra il tasso di
inflazione reale e il tasso di inflazione programmato nell’anno precedente sia superiore al 2 per cento,
all’importo dei lavori ancora da eseguire per ogni anno intero previsto per l’ultimazione dei lavori stessi.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 20 - Cessione del contratto
1.
E’ vietata la cessione del contratto sotto qualsiasi forma; ogni atto contrario è nullo di diritto.
Art. 21 - Cessione dei crediti
1.
La cessione dei crediti è ammessa unicamente secondo quanto disposto dalle norme di legge in materia, ai
sensi del combinato disposto della L. 21.2.1991, n. 52, dall’art. 117 del D.Lgs. 163/06 e s.m.i. e comunque, a
condizione che il cessionario sia un istituto bancario o un intermediario finanziario iscritto nell’apposito Albo
presso la Banca d’Italia e che il contratto di cessione, in originale o in copia autenticata, sia trasmesso alla
Amministrazione prima o contestualmente al certificato di pagamento sottoscritto dal Responsabile del
procedimento.
2.
Resta, in particolare, salva la facoltà dell'Amministrazione, per quanto disposto all’art. 117 del D.Lgs. 163/06 e
s.m.i., di rifiutare la cessione del credito con comunicazione da notificarsi al cedente ed al cessionario entro 45
giorni dalla ricezione della notificazione dell'atto di cessione.
Capo V – Criteri per la liquidazione dei lavori
Art. 22 - Valutazione dei lavori
1.
La contabilizzazione dei lavori a misura è effettuata in conformità alle disposizioni vigenti.
2.
La misurazione e la valutazione dei lavori a misura sono effettuate secondo le specificazioni date nelle norme
del Capitolato Speciale e nelle enunciazioni delle singole voci di elenco; in ogni altro caso sono utilizzate per la
valutazione dei lavori le dimensioni nette delle opere eseguite rilevate sul luogo del lavoro, senza che
l’appaltatore possa far valere criteri di misurazione o coefficienti che modifichino le quantità effettivamente in
opere.
3.
Non sono riconosciuti nella valutazione delle opere aumenti dimensionali o ingrossamenti non rispondenti ai
dati progettuali se non preventivamente autorizzati dal Direttore dei Lavori.
4.
Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a misura s’intende sempre compresa ogni spesa occorrente per
dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal Capitolato Speciale d’appalto e secondo i tipi indicati e
previsti negli atti progettuali.
5.
La contabilizzazione delle opere e delle forniture a misura verrà effettuata applicando alle quantità eseguite i
prezzi unitari netti desunti dalla lista delle lavorazioni e forniture (scheda offerta) di cui agli artt. 3) e 5) del
presente Capitolato Speciale presentato dall’Appaltatore in sede di offerta.
6.
Gli oneri per la sicurezza, di cui all'art. 2 per la parte eventualmente prevista a misura sono valutati in relazione
alle quantità rilevate in opera e regolarmente contabilizzate.
7.
La valutazione del lavoro a corpo è effettuata secondo le specificazioni date nell’enunciazione e nella
descrizione del lavoro a corpo, nonché secondo le risultanze degli elaborati grafici e di ogni altro allegato
progettuale; il corrispettivo per il lavoro a corpo resta fisso e invariabile senza che possa essere invocata dalle
parti contraenti alcuna verifica sulla misura o sul valore attribuito alla quantità di detti lavori.
8.
Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a corpo s’intende sempre compresa ogni spesa occorrente per
dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal capitolato speciale d’appalto e secondo i tipi indicati e
previsti negli atti progettuali. Pertanto nessun compenso può essere richiesto per lavori, forniture e prestazioni
che, ancorché non esplicitamente specificati nella descrizione dei lavori a corpo, siano rilevabili dagli elaborati
grafici o viceversa. Lo stesso dicasi per lavori, forniture e prestazioni che siano tecnicamente e intrinsecamente
indispensabili alla funzionalità, completezza e corretta realizzazione dell'opera appaltata secondo le regola
dell'arte.
9.
La contabilizzazione dei lavori a corpo è effettuata applicando all’importo di aggiudicazione di cui alla lista
delle lavorazioni e forniture (scheda offerta) di cui agli artt. 3) e 5) del presente Capitolato Speciale presentato
dall’Appaltatore in sede di offerta, le percentuali convenzionali relative alle singole categorie di lavoro di cui
all’allegata Tabella “A” ciascuna delle quali va contabilizzata la quota parte in proporzione al lavoro eseguito.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
10. L’elenco descrittivo dei lavori e delle forniture e le quantità relative ai lavori a corpo non hanno validità
negoziale ai fini del presene articolo, in quanto l'appaltatore era tenuto, in sede di partecipazione alla gara, a
verificare le voci e le quantità richieste per l’esecuzione completa dei lavori progettati, ai fini della
formulazione della propria offerta e del conseguente corrispettivo.
Art. 23 - Valutazione dei lavori in economia
1.
Per i lavori da liquidare su fattura e per le prestazioni da contabilizzare in economia si procede secondo le
relative speciali disposizioni. Si procederà all’esecuzione dei lavori in economia solo dopo l’assenso della
Direzione dei Lavori. Gli operai dovranno essere idonei al lavoro per i quali sono richiesti e dovranno essere
provvisti dei necessari attrezzi.
2. La contabilizzazione dei lavori in economia è effettuata secondo i prezzi unitari contrattuali per l'importo delle
prestazioni e delle somministrazioni fatte dall'impresa stessa.
3. Gli oneri per la sicurezza, per la parte eseguita in economia, sono contabilizzati separatamente con gli stessi
criteri.
Capo VI - Garanzie
Art. 24 - Cauzione provvisoria
1.
Ai sensi dell’art. 75, comma 1 del D.Lgs. 163/06 e s.m.i. è richiesta una cauzione provvisoria pari al 2 per cento
dell’importo preventivato dei lavori da appaltare, da prestare al momento della partecipazione alla gara. Il
sottoscrittore deve presentare la cauzione provvisoria sotto forma di polizza con firma autenticata presso uno
studio notarile ai sensi dell’art. 4 della L.R. 04.01.1995 n. 3 e s.m.i.
Art. 25 - Garanzia fideiussoria o cauzione definitiva
1.
Ai sensi dell’art. 113, comma 1 del D.Lgs. 163/06 e s.m.i. è richiesta una garanzia fideiussoria, a titolo di cauzione
definitiva, pari al 10 per cento dell’importo contrattuale; qualora l’aggiudicazione sia fatta in favore di
un'offerta inferiore all’importo a base d’asta in misura superiore al 10 per cento, la garanzia fideiussoria è
aumentata di tanti punti percentuali quanti sono quelli eccedenti la predetta misura percentuale; ove il ribasso
sia superiore al 20% l’aumento è di due punti percentuali per ogni punto di ribasso superiore al 20%. Si applica
l’art. 75, comma 7 del D.Lgs 163/06 e s.m.i.
2.
La garanzia fideiussoria è prestata mediante polizza bancaria o assicurativa, emessa da istituto autorizzato,
con durata non inferiore a dodici mesi oltre il termine previsto per l’ultimazione dei lavori; essa è presentata in
originale alla Amministrazione prima della formale sottoscrizione del contratto. Il sottoscrittore deve presentare
garanzia fideiussoria sotto forma di polizza con firma autenticata presso uno studio notarile ai sensi dell’art. 4
della L.R. 04.01.1995 n. 3 e s.m.i.
3.
Approvato il certificato di collaudo ovvero il certificato di regolare esecuzione, la garanzia fideiussoria si
intende svincolata ed estinta di diritto, automaticamente, senza necessità di ulteriori atti formali, richieste,
autorizzazioni, dichiarazioni liberatorie o restituzioni.
4.
L’Amministrazione può avvalersi della garanzia fideiussoria, parzialmente o totalmente, per le spese dei lavori
da eseguirsi d’ufficio nonché per il rimborso delle maggiori somme pagate durante l’appalto in confronto ai
risultati della liquidazione finale; l’incameramento della garanzia avviene con atto unilaterale
dell’Amministrazione senza necessità di dichiarazione giudiziale, fermo restando il diritto dell’appaltatore di
proporre azione innanzi l’autorità giudiziaria ordinaria.
5.
La garanzia fideiussoria è tempestivamente reintegrata qualora, in corso d’opera, sia stata incamerata,
parzialmente o totalmente, dall’Amministrazione; in caso di variazioni al contratto per effetto di successivi atti
di sottomissione, la medesima garanzia può essere ridotta in caso di riduzione degli importi contrattuali, mentre
non è integrata in caso di aumento degli stessi importi fino alla concorrenza di un quinto dell’importo originario.
Art. 26 - Riduzione delle garanzie
1.
L'importo della cauzione provvisoria è ridotto al 50 per cento per i concorrenti in possesso della certificazione di
qualità conforme alle norme europee della serie UNI EN ISO 9000, ovvero di dichiarazione della presenza di
elementi significativi e tra loro correlati di tale sistema, ai sensi dell’art. 40 comma 7 e dell'art. 75, comma 7, del
D. Lgs. 163/06e s.m.i., purché riferiti univocamente alla tipologia di lavori della categoria prevalente.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
2.
L'importo della garanzia fideiussoria è ridotto al 50 per cento per l'appaltatore in possesso delle medesime
certificazioni o dichiarazioni di cui al comma 1, ai sensi dell’art. 40 comma 7 del D.Lgs. 163/06 s.m.i.
3.
In caso di associazione temporanea di concorrenti le riduzioni di cui al presente articolo sono accordate
qualora il possesso delle certificazioni o delle dichiarazioni di cui al comma 1 sia comprovato da tutti i
concorrenti facenti parte dell’associazione medesima.
Art. 27 - Assicurazione a carico dell’impresa
1.
Ai sensi dell’art. 129, comma 1, del D.Lgs. 163/06 e s.m.i., l’appaltatore è obbligato, contestualmente alla
sottoscrizione del contratto, a produrre una polizza che tenga indenne l'Amministrazione da tutti i rischi di
esecuzione ed assicuri l’Amministrazione stessa contro la responsabilità civile per danni causati a terzi nel corso
dell’esecuzione dei lavori. Il massimale, nel primo caso, non deve risultare inferiore a Euro 2.000.000,00- (Euro
duemilioni/00) e, nel secondo caso, non deve risultare inferiore a Euro 1.500.000,00.- (un milione
cinquecentomila/00).
2.
La copertura delle predette garanzie assicurative decorre dalla data di consegna dei lavori e cessa alla data
di emissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione e comunque decorsi dodici
mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato. Le stesse polizze devono inoltre recare
espressamente il vincolo a favore della Amministrazione e sono efficaci senza riserve anche in caso di omesso
o ritardato pagamento delle somme dovute a titolo di premio da parte dell'esecutore.
3.
La polizza assicurativa contro tutti i rischi di esecuzione, da qualsiasi causa determinati, deve coprire tutti i
danni subiti dall'Amministrazione a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti e
opere, anche preesistenti, salvo solo quelli derivanti da errori di progettazione, insufficiente progettazione,
azioni di terzi o cause di forza maggiore.
4.
La polizza per la responsabilità civile deve prevedere:
a.
la copertura dei danni che l’appaltatore debba risarcire quale civilmente responsabile verso prestatori di
lavoro da esso dipendenti e assicurati secondo le norme vigenti e verso i dipendenti stessi non soggetti
all’obbligo di assicurazione contro gli infortuni nonché verso i dipendenti dei subappaltatori, impiantisti e
fornitori per gli infortuni da loro sofferti in conseguenza del comportamento colposo commesso
dall’impresa o da un suo dipendente del quale essa debba rispondere ai sensi dell’articolo 2049 del
codice civile, e danni a persone dell’impresa, e loro parenti o affini, o a persone dell'Amministrazione
occasionalmente o saltuariamente presenti in cantiere e a consulenti dell’appaltatore o della medesima
Amministrazione;
b.
la copertura dei danni biologici;
c.
l'indicazione che tra le “persone” si intendono compresi i rappresentanti dell'Amministrazione autorizzati
all’accesso al cantiere, della Direzione dei Lavori, dei Coordinatori per la sicurezza e loro collaboratori
autorizzati e dei Collaudatori in corso d’opera.
5. Le garanzie di cui al presente articolo coprono senza alcuna riserva anche i danni causati dalle imprese
subappaltatrici e subfornitrici.
6. Qualora l’appaltatore sia un’Associazione Temporanea di concorrenti le stesse garanzie assicurative prestate
dalla mandataria capogruppo coprono senza alcuna riserva anche i danni causati dalle imprese mandanti.
Capo VII – Esecuzione dei lavori
Art. 28 - Variazione dei lavori
1.
L'Amministrazione si riserva la facoltà di introdurre nelle opere oggetto dell’appalto quelle varianti che, a suo
insindacabile giudizio, ritenga opportune senza che l’impresa appaltatrice possa pretendere compensi
all’infuori del pagamento a conguaglio dei lavori eseguiti in più o in meno con l’osservanza delle prescrizioni ed
entro i limiti stabiliti dall’art. 27 della L.R. 14/2002 e s.m.i., dagli art. 83, 84, 85 del Regolamento e dagli articoli 29
e 30 del Capitolato Generale d’Appalto.
2.
Non sono riconosciute varianti al progetto esecutivo, prestazioni e forniture extra contrattuali di qualsiasi
genere, eseguite senza preventivo ordine scritto della Direzione Lavori.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
3.
Qualunque reclamo o riserva che l’appaltatore si credesse in diritto di opporre, deve essere presentato per
iscritto alla Direzione Lavori prima dell’esecuzione dell’opera oggetto della contestazione.
4.
Non sono prese in considerazione domande di maggiori compensi su quanto stabilito in contratto, per qualsiasi
natura o ragione, qualora non vi sia accordo preventivo scritto prima dell’inizio dell’opera oggetto di tali
richieste.
5.
Non sono considerati varianti gli interventi disposti dal Direttore dei Lavori per risolvere aspetti di dettaglio e per
far predisporre i lavori nel pieno rispetto della regola d’arte.
6.
Sono ammesse, nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, le varianti, in aumento o in diminuzione, finalizzate
al miglioramento dell’opera e alla sua funzionalità, sempre che non comportino modifiche sostanziali e siano
motivate da obbiettive esigenze derivanti da circostanze sopravvenute e imprevedibili al momento della
stipula del contratto.
Art. 29 - Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi
1.
Le eventuali variazioni delle quantità dei lavori a misura previsti dall’appalto sono computate mediante
l'applicazione dei prezzi di cui alla lista delle lavorazioni e forniture (scheda offerta) con i prezzi indicati
dall’Appaltatore in sede di gara.
2.
Qualora tra i prezzi di cui alla lista delle lavorazioni e forniture (scheda offerta) come determinati ai sensi degli
artt. 3) e 5) del presente Capitolato, non siano previsti prezzi necessari per i lavori in variante, si procede alla
formazione di nuovi prezzi, mediante redazione di apposito verbale di concordamento.
Capo VIII – Sicurezza nei cantieri
Art. 30 - Norme di sicurezza generali
1.
I lavori appaltati devono svolgersi nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti, anche di carattere locale, in
materia di prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro e, in ogni caso, in condizione di permanente sicurezza
e igiene.
2.
L’appaltatore predispone, per tempo e secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni, gli appositi piani per
la riduzione del rumore, in relazione al personale e alle attrezzature utilizzate.
3.
L’appaltatore non può iniziare o continuare i lavori qualora sia in difetto nell’applicazione di quanto stabilito nel
presente articolo.
Art. 31 - Sicurezza sul luogo di lavoro
1.
L'appaltatore è obbligato a fornire alla Amministrazione, entro 30 giorni dall'aggiudicazione, l'indicazione dei
contratti collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e una dichiarazione in merito al rispetto degli obblighi
assicurativi e previdenziali previsti dalle leggi e dai contratti in vigore, ed alla più stretta osservanza delle
disposizioni vigenti in materia di prevenzione e tutela dei lavoratori.
2.
L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui al D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., nonché le
specifiche disposizioni dello stesso decreto applicabili alle lavorazioni previste nel cantiere.
3.
Le gravi e ripetute violazioni delle norme sulla sicurezza da parte dell’appaltatore, previa formale costituzione
in mora dell’interessato, costituiscono causa di risoluzione del contratto ai sensi e per gli effetti dell’art. 31 della
L.R. 14/02 e s.m.i.
Art. 32 - Piani di sicurezza
1.
L’appaltatore è obbligato ad osservare scrupolosamente e senza riserve o eccezioni il piano di sicurezza e di
coordinamento predisposto dal coordinatore per la progettazione e messo a disposizione da parte
dell'Amministrazione, ai sensi del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.
2.
L’appaltatore può presentare direttamente al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione una o più
proposte motivate di modificazione o di integrazione al piano di sicurezza di coordinamento per adeguarne i
contenuti alle proprie tecnologie ovvero quando ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla consultazione obbligatoria e preventiva dei
rappresentanti per la sicurezza dei propri lavoratori o a rilievi da parte degli organi di vigilanza.
3.
L’appaltatore ha diritto che il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione si pronunci tempestivamente,
con atto motivato da annotare sulla documentazione di cantiere, sull’accoglimento o il rigetto delle proposte
presentate. Le decisioni del coordinatore sono vincolanti per l'appaltatore.
4.
L’eventuale accoglimento delle modificazioni e integrazioni non può in alcun modo giustificare variazioni o
adeguamenti dei prezzi pattuiti, né maggiorazioni di alcun genere del corrispettivo.
Art. 33 - Piano operativo di sicurezza
1.
L'appaltatore, entro i termini fissati dal Disciplinare di gara redatto dalla Stazione Appaltante, deve predisporre
e consegnare al Direttore dei Lavori ed al Coordinatore per la sicurezza nella fase di esecuzione, un piano
operativo di sicurezza (P.O.S.) per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità
nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori.
2.
Il piano operativo di sicurezza comprende il documento di valutazione dei rischi come previsto dal D.Lgs.
81/2008 e s.m.i. ed i relativi adempimenti e notificazioni, con riferimento allo specifico cantiere e deve essere
aggiornato ad ogni mutamento delle lavorazioni rispetto alle previsioni.
3.
Il piano operativo di sicurezza costituisce piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e di
coordinamento di cui al D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., e come tale è parte integrante del contratto d’appalto.
Art. 34 - Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza
1.
L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui al D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., con
particolare riguardo alle circostanze e agli adempimenti in esso descritti.
2.
Trovano notazione le norme contenute nell’art. 131 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i. relativamente ai piani di
sicurezza che devono essere redatti in conformità alle direttive 89/391/CEE del Consiglio del 12 giugno 1989,
92/57/CEE del Consiglio del 24 giugno 1992, alla relativa normativa nazionale di recepimento, ai regolamenti di
attuazione ai sensi dell'art. 131, comma 1 del D. Lgs. 163/06 e s.m.i. ed alla migliore disciplina tecnica in
materia.
3.
L'impresa esecutrice è obbligata a comunicare tempestivamente prima dell'inizio dei lavori e quindi
periodicamente, a richiesta del committente o del coordinatore, l'iscrizione alla camera di commercio,
industria, artigianato e agricoltura, l'indicazione dei contratti collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e la
dichiarazione circa l'assolvimento degli obblighi assicurativi e previdenziali. L’appaltatore è tenuto a curare il
coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani redatti dalle
imprese subappaltatrici compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall’appaltatore. In caso di
associazione temporanea o di consorzio di imprese detto obbligo incombe all’impresa mandataria
capogruppo. Il direttore tecnico di cantiere è responsabile del rispetto del piano da parte di tutte le imprese
impegnate nell’esecuzione dei lavori.
4.
I piani di sicurezza formano parte integrante del contratto di appalto.
5.
Le gravi o ripetute violazioni dei piani stessi da parte dell’appaltatore, comunque accertate, previa formale
costituzione in mora dell’interessato, costituiscono causa di risoluzione del contratto.
Capo IX - Subappalto
Art. 35 - Subappalto
1. Fermo restando che il contratto non può essere, comunque, ceduto, a pena di nullità, tutte le lavorazioni, a
qualsiasi categoria appartengano, sono scorporabili o subappaltabili a scelta del concorrente e come di
seguito specificato:
a.
è vietato il subappalto o il subaffidamento in cottimo dei lavori appartenenti alla categoria prevalente per
una quota superiore al 30 per cento, in termini economici, dell’importo dei lavori della stessa categoria
prevalente;
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
2.
b.
fermo restando il divieto di cui alla lettera c) i lavori delle categorie diverse da quella prevalente possono
essere subappaltati o subaffidati in cottimo per la loro totalità, alle condizioni di cui al presente articolo;
c.
il subappalto o il subaffidamento in cottimo dei lavori costituenti strutture, impianti e opere speciali qualora
una o più di tali opere superi il valore del 15% dell’importo totale dei lavori, è disciplinato con i limiti e le
condizioni di cui all’art. 37, comma 11 del D.Lgs. 163/06 e s.m.i.
d.
i lavori delle categorie diverse da quella prevalente, appartenenti alle categorie indicate come a
“qualificazione obbligatoria” nell’all. A al D.P.R. 34/2000 e s.m.i., devono essere obbligatoriamente
subappaltati, qualora l’appaltatore non abbia i requisiti per la loro esecuzione.
L’affidamento in subappalto o in cottimo è consentito, previa autorizzazione dell'Amministrazione, alle seguenti
condizioni:
a.
che l’appaltatore abbia indicato, all’atto dell’offerta, i lavori o le parti di opere che intende subappaltare o
concedere in cottimo; l’omissione delle indicazioni sta a significare che il subappaltatore non intende
avvalersi del subappalto ed il ricorso al subappalto o al cottimo è, pertanto, vietato e non può essere
autorizzato;
b.
che l’appaltatore provveda, contestualmente all'istanza, al deposito di copia autentica del contratto di
subappalto presso la Amministrazione, unitamente alla dichiarazione circa la sussistenza o meno di
eventuali forme di controllo o di collegamento, a norma dell’articolo 2359 del codice civile, con l’impresa
alla quale è affidato il subappalto o il cottimo; in caso di Associazione Temporanea, Società di imprese o
Consorzio, analoga dichiarazione deve essere resa da ciascuna delle imprese partecipanti all’Associazione,
Società o Consorzio;
c.
che l’appaltatore, unitamente al deposito del contratto di subappalto presso l'Amministrazione, ai sensi
della lettera b), trasmetta, negli stessi termini, alla stessa Amministrazione la documentazione attestante che
il subappaltatore è in possesso dei requisiti prescritti dalla normativa vigente per la partecipazione alle gare
di lavori pubblici, in relazione alla categoria e all’importo dei lavori da realizzare in subappalto o in cottimo;
d.
che non sussista, nei confronti del subappaltatore, alcuno dei divieti previsti dall’articolo 10 della L. n. 575
del 1965, e s.m.i. per quanto applicabile. Resta fermo che, ai sensi dell’art. 12, comma 4 dello stesso D.P.R.
252/1998 e s.m.i., il subappalto è vietato, a prescindere dall’importo dei relativi lavori, qualora per l’impresa
subappaltatrice sia accertata una delle situazioni indicate dall'art. 10, comma 7 del citato D.P.R. 252/1998
e s.m.i.; viene comunque applicata la normativa vigente al momento dell’istanza di subappalto.
3.
Il subappalto e l’affidamento in cottimo devono essere autorizzati preventivamente dall'Amministrazione in
seguito a richiesta scritta dell'appaltatore; l’autorizzazione è rilasciata entro 30 giorni dal ricevimento della
richiesta; tale termine può essere prorogato una sola volta per non più di 30 giorni, ove ricorrano giustificati
motivi; trascorso il medesimo termine, eventualmente prorogato, senza che l'Amministrazione abbia
provveduto, l'autorizzazione si intende concessa a tutti gli effetti qualora siano verificate tutte le condizioni di
legge per l’affidamento del subappalto.
4.
L’affidamento di lavori in subappalto o in cottimo comporta i seguenti obblighi:
a.
l’appaltatore deve praticare, per i lavori e le opere affidate in subappalto, i prezzi risultanti
dall’aggiudicazione ribassati in misura non superiore al 20 per cento;
b.
nei cartelli esposti all’esterno del cantiere devono essere indicati anche i nominativi di tutte le imprese
subappaltatrici, completi dell’indicazione della categoria dei lavori subappaltati e dell’importo dei
medesimi;
c.
le imprese subappaltatrici devono osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito
dai contratti collettivi nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si svolgono i
lavori e sono responsabili, in solido con l’appaltatore, dell’osservanza delle norme anzidette nei confronti
dei loro dipendenti per le prestazioni rese nell’ambito del subappalto;
d.
le imprese subappaltatrici, per tramite dell’appaltatore, devono trasmettere all’ Amministrazione, prima
dell’inizio dei lavori, la documentazione di avvenuta denuncia agli enti previdenziali, inclusa la Cassa edile,
assicurativi ed antinfortunistici, nonché il DURC e copia del Certificato d’Iscrizione alla Camera di
Commercio; devono altresì trasmettere prima dell’emissione del Certificato di Pagamento, e comunque a
scadenza quadrimestrale, copia dei versamenti contributivi, previdenziali, assicurativi, nonché di quelli
dovuti agli organismi paritetici previsti dalla contrattazione collettiva ed il DURC.
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5. Le presenti disposizioni si applicano anche alle Associazioni Temporanee di Imprese e alle Società consortili,
quando le imprese riunite o consorziate non intendono eseguire direttamente i lavori scorporabili, nonché nei
confronti delle società cooperative.
6. Ai fini del presente articolo è considerato subappalto, ai sensi dell'art. 118, comma 11 del D.Lgs. 163/06 e s.m.i.,
qualsiasi contratto avente ad oggetto attività ovunque espletate che richiedano l'impiego di manodopera,
quali le forniture con posa in opera e i noli a caldo, qualora singolarmente di importo superiore al 2 per cento
dell'importo dei lavori affidati e qualora l'incidenza del costo della manodopera e del personale sia superiore al
50 per cento dell'importo del contratto di subappalto.
7.
I lavori affidati in subappalto non possono essere oggetto di ulteriore subappalto e, pertanto, il subappaltatore
non può subappaltare a sua volta i lavori. Fanno eccezione al predetto divieto la fornitura con posa in opera
di impianti, strutture e di opere speciali individuate dall'art. 72, comma 4, lett. c), d) ed l) del D.P.R. n. 554/1999
e s.m.i.; in tali casi il fornitore o il subappaltatore, per la posa in opera o il montaggio, può avvalersi di imprese
di propria fiducia per le quali non sussista alcuno dei divieti di cui al comma 2, lettera d) del presente articolo.
8.
È fatto obbligo all'appaltatore di comunicare all'Amministrazione, per tutti i sub-contratti, il nome del subcontraente, l'importo del sub-contratto, l'oggetto del lavoro, servizio o fornitura affidati. In difetto e/o anche in
parziale omissione di tale comunicazione, ogni e qualsiasi evenienza che dovesse verificarsi in cantiere (a titolo
esemplificativo in relazione alla sicurezza ed alla incolumità di persone o agli adempimenti contributivi) sarà
integralmente addebitabile all'appaltatore. E’ inoltre obbligatoria l’osservanza delle vigenti norme sulla
tracciabilità dei flussi finanziari, che saranno richiamate nel Contratto d’appalto.
Art. 36 - Responsabilità in materia di subappalto
1.
L'appaltatore resta, in ogni caso, responsabile nei confronti dell'Amministrazione per l'esecuzione delle opere
oggetto di subappalto, sollevando l'Amministrazione medesima da ogni pretesa dei subappaltatori o da
richieste di risarcimento danni avanzate da terzi in conseguenza all’esecuzione di lavori subappaltati.
2.
Il Direttore dei Lavori ed il Responsabile del procedimento, nonché il Coordinatore per l’esecuzione in materia
di sicurezza, provvedono a verificare, ognuno per la propria competenza, il rispetto di tutte le previsioni di
legge.
3.
Il subappalto non autorizzato comporta le sanzioni penali previste dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., ferma restando la
possibile risoluzione del contratto da parte dell'Amministrazione.
Art. 37 - Pagamento dei subappaltatori
1.
L'Amministrazione non provvederà al pagamento diretto dei subappaltatori e dei cottimisti. A tale riguardo
l’appaltatore è obbligato a trasmettere alla medesima Amministrazione, entro 20 giorni dalla data di ciascun
pagamento effettuato a proprio favore, copia delle fatture quietanzate relative ai pagamenti da esso
corrisposti ai medesimi subappaltatori o cottimisti, con l’indicazione delle eventuali ritenute di garanzia
effettuate.
Capo X - Controversie
Art. 38 - Controversie
1.
Qualora siano iscritte riserve sui documenti contabili, in relazione alle quali l'importo economico dell'opera
possa variare in misura non inferiore al 10% dell'importo contrattuale, il Direttore dei Lavori ne dà immediata
comunicazione al Responsabile del procedimento, trasmettendo, nel più breve tempo possibile, la propria
relazione riservata. Il predetto Responsabile del procedimento procede secondo i termini indicati agli artt. 35 e
36 della L.R. 14/2002 e s.m.i.
2.
Tutte le controversie, ivi comprese quelle conseguenti al mancato raggiungimento dell'accordo bonario,
saranno deferite alla cognizione della competente Autorità Giudiziaria Ordinaria. Il Foro competente è quello
di Trieste. La Stazione Appaltante preciserà negli atti di gara se intende o meno inserire la clausola
compromissoria (art. 36 L.R. n. 14/2002 e s.m.i. e art. 241 del Codice dei Contratti).
3.
Sulle somme contestate e riconosciute in sede amministrativa o contenziosa, gli interessi legali cominciano a
decorrere 60 giorni dopo la data di sottoscrizione dell’accordo bonario, successivamente approvato dalla
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Amministrazione, ovvero dall’emissione del
controversie.
4.
provvedimento esecutivo con il quale sono state risolte le
Nelle more della risoluzione delle controversie l’appaltatore non può comunque rallentare o sospendere i
lavori, né rifiutarsi di eseguire gli ordini impartiti dalla Amministrazione.
Art. 39 - Risoluzione del contratto - Esecuzione d'ufficio dei lavori
1.
L'Amministrazione ha facoltà di risolvere il contratto mediante semplice lettera raccomandata con messa in
mora di 15 giorni, senza necessità di ulteriori adempimenti, nei casi previsti dagli artt. 135 e 136 del D.Lgs. 163/06
e s.m.i., e con le procedure e cautele dell’art. 17 del Capitolato Generale d’Appalto D.P.G.R. 0166/Pres. dd.
5.6.2003 e s.m.i. e dell’art. 1456 c.c. ; e, in particolare, nei seguenti casi:
a.
frode nell'esecuzione dei lavori;
b.
inadempimento alle disposizioni del Direttore dei Lavori riguardo ai tempi di esecuzione o quando risulti
accertato il mancato rispetto delle ingiunzioni o diffide fattegli, nei termini imposti dagli stessi
provvedimenti;
c.
manifesta incapacità o inidoneità, anche solo legale, nell’esecuzione dei lavori;
d.
inadempienza accertata alle norme di legge sulla prevenzione degli infortuni, la sicurezza sul lavoro e le
assicurazioni obbligatorie del personale;
e.
sospensione dei lavori o mancata ripresa degli stessi da parte dell’appaltatore senza giustificato motivo;
f.
rallentamento dei lavori, senza giustificato motivo, in misura tale da pregiudicare la realizzazione dei lavori
nei termini previsti dal contratto;
g.
subappalto abusivo, associazione in partecipazione, cessione anche parziale del contratto o violazione di
norme sostanziali regolanti il subappalto;
h.
non rispondenza dei beni forniti alle specifiche di contratto e allo scopo dell’opera;
i.
nel caso di mancato rispetto della normativa sulla sicurezza e la salute dei lavoratori di cui al D.Lgs.
81/2008 e s.m.i. e dei piani di sicurezza, e delle ingiunzioni fattegli al riguardo dal Direttore dei Lavori, dal
responsabile del procedimento o dal coordinatore per la sicurezza.
2.
Nei casi di risoluzione del contratto o di esecuzione di ufficio, la comunicazione della decisione assunta
dall'Amministrazione è fatta all'appaltatore nella forma dell'ordine di servizio o della raccomandata con avviso
di ricevimento, con la contestuale indicazione della data alla quale avrà luogo l'accertamento dello stato di
consistenza dei lavori.
3.
In relazione a quanto sopra, alla data comunicata dall'Amministrazione si fa luogo, in contraddittorio fra il
Direttore dei Lavori e l'appaltatore o suo rappresentante ovvero, in mancanza di questi, alla presenza di due
testimoni, alla redazione dello stato di consistenza dei lavori, all'inventario dei materiali, delle attrezzature e dei
mezzi d’opera esistenti in cantiere, nonché, nel caso di esecuzione d’ufficio, all’accertamento di quali di tali
materiali, attrezzature e mezzi d’opera debbano essere mantenuti a disposizione dell'Amministrazione per
l’eventuale riutilizzo e alla determinazione del relativo costo.
4.
Nei casi di risoluzione del contratto e di esecuzione d'ufficio, come pure in caso di fallimento dell’appaltatore, i
rapporti economici con questo o con il curatore sono definiti, con salvezza di ogni diritto e ulteriore azione
dell'Amministrazione, nel seguente modo:
a.
ponendo a base d’asta del nuovo appalto l’importo lordo dei lavori di completamento da eseguire d’ufficio in
danno, risultante dalla differenza tra l’ammontare complessivo lordo dei lavori posti a base d’asta nell’appalto
originario, eventualmente incrementato per perizie in corso d’opera oggetto di regolare atto di sottomissione o
comunque approvate o accettate dalle parti, e l’ammontare lordo dei lavori eseguiti dall’appaltatore
inadempiente medesimo;
b.
ponendo a carico dell’appaltatore inadempiente:
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
1.
l’eventuale maggiore costo derivante dalla differenza tra importo netto di aggiudicazione del nuovo
appalto per il completamento dei lavori e l’importo netto degli stessi risultante dall’aggiudicazione
effettuata in origine all’appaltatore inadempiente;
2.
l’eventuale maggiore costo derivato dalla ripetizione della gara di appalto eventualmente andata
deserta, necessariamente effettuata con importo a base d’asta opportunamente maggiorato;
3.
l’eventuale maggiore onere per l'Amministrazione per effetto della tardata ultimazione dei lavori, delle
nuove spese di gara e di pubblicità, delle maggiori spese tecniche di direzione, assistenza, contabilità e
collaudo dei lavori, dei maggiori interessi per il finanziamento dei lavori, di ogni eventuale maggiore e
diverso danno documentato, conseguente alla mancata tempestiva utilizzazione delle opere alla data
prevista dal contratto originario.
Capo XI – Ultimazione lavori
Art. 40 - Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione
1.
Al termine dei lavori e in seguito a richiesta scritta dell’impresa appaltatrice il Direttore dei Lavori redige il
certificato di ultimazione dei lavori medesimi ed entro trenta giorni dalla data del certificato di ultimazione dei
lavori lo stesso Direttore procede all’accertamento sommario della regolarità delle opere eseguite.
2.
In sede di accertamento sommario, il Direttore dei Lavori senza pregiudizio di successivi accertamenti rileva e
verbalizza eventuali vizi e difformità di costruzione che l’impresa appaltatrice è tenuta a eliminare a sue spese
nel termine fissato e con le modalità prescritte dal Direttore dei Lavori, fatto salvo il risarcimento del danno
dell’ente appaltante. Si dovrà osservare la tempistica per la piena agibilità dell’edificio di cui al successivo art.
44.1.5., punti c. e d., del presente C.S.A. In caso di ritardo nel ripristino, si applica la penale per i ritardi prevista
dall’apposito articolo del presente Capitolato Speciale, proporzionalmente all'importo della parte di lavori che
direttamente e indirettamente traggono pregiudizio dal mancato ripristino e comunque all'importo non
inferiore a quello dei lavori di ripristino.
3.
L’ente appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere con apposito verbale
immediatamente dopo l’accertamento se questo ha avuto esito positivo, ovvero nel termine assegnato dalla
Direzione Lavori ai sensi dei commi precedenti.
4.
Dalla data del verbale di ultimazione dei lavori decorre il periodo di gratuita manutenzione; tale periodo cessa
con l’approvazione finale del collaudo o del certificato di regolare esecuzione da parte dell’ente appaltante,
da effettuarsi entro i termini previsti dal successivo art. 41.
Art. 41 - Termini per il collaudo
1.
Il certificato di collaudo è emesso entro di sei mesi dall’ultimazione dei lavori ed ha carattere provvisorio; esso
assume carattere definitivo trascorsi due anni dalla data dell’emissione. Decorso tale termine, il collaudo si
intende tacitamente approvato anche se l’atto formale di approvazione non sia intervenuto entro i successivi
due mesi.
2.
L'accertamento della regolare esecuzione e l'accettazione dei lavori di cui al presente contratto avvengono
con approvazione del predetto certificato che ha carattere provvisorio.
3.
Il predetto certificato assume carattere definitivo decorsi due anni dalla sua emissione e deve essere
approvato dall’ Amministrazione; il silenzio di quest’ultima protrattosi per due mesi oltre il predetto termine di
due anni equivale ad approvazione.
4.
Salvo quanto disposto dall'articolo 1669 del codice civile, l'appaltatore risponde per la difformità ed i vizi
dell'opera, ancorché riconoscibili, purché denunciati dall’ Amministrazione prima che il certificato di collaudo
o il certificato di regolare esecuzione, trascorsi due anni dalla sua emissione, assuma carattere definitivo.
5.
L'appaltatore deve provvedere alla custodia, alla buona conservazione e alla gratuita manutenzione di tutte
le opere e impianti oggetto dell’appalto fino all'approvazione, esplicita o tacita, degli atti di collaudo; resta
nella facoltà dell’ Amministrazione richiedere la consegna anticipata di parte o di tutte le opere ultimate.
6.
Durante l’esecuzione dei lavori l'Amministrazione può comunque effettuare operazioni di verifica volte a
verificare la piena rispondenza delle caratteristiche dei lavori in corso di realizzazione a quanto richiesto negli
elaborati progettuali, nel capitolato speciale o nel contratto.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 42 - Presa in consegna dei lavori ultimati
1.
L'Amministrazione si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere appaltate anche
subito dopo l’ultimazione dei lavori, nel rispetto di quanto prescritto all’art. 44.1.5., punti c. e d., del presente
C.S.A. . In tale ipotesi, da comunicarsi all’appaltatore per iscritto, lo stesso appaltatore non può opporvisi per
alcun motivo, né può reclamare compensi di sorta. Egli può richiedere che sia redatto apposito verbale circa
lo stato delle opere, onde essere garantito dai possibili danni che potrebbero essere arrecati alle opere stesse.
2.
La presa di possesso da parte dell'Amministrazione avviene nel termine perentorio fissato dalla stessa per mezzo
del Direttore dei Lavori o per mezzo del responsabile del procedimento, in presenza dell’appaltatore o di due
testimoni in caso di sua assenza.
Capo XII – Oneri ed obblighi a carico dell’appaltatore
Art. 43 - Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera
1.
2.
L’appaltatore è tenuto all’esatta osservanza di tutte le leggi, regolamenti, contratti nazionali di lavoro e
accordi integrativi, territoriali ed aziendali, per il settore di attività e per la località dove sono eseguiti i lavori e,
in genere, norme vigenti in materia, nonché eventualmente entrate in vigore nel corso dei lavori, in
applicazione dell’art. 32 della L.R. 14/2002 e s.m.i. ed in particolare:
a.
nell’esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l’appaltatore si obbliga ad
applicare integralmente il contratto nazionale di lavoro per gli operai dipendenti dalle aziende industriali
edili e affini e gli accordi locali e aziendali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e nella località in
cui si svolgono i lavori;
b.
i suddetti obblighi vincolano l’appaltatore anche qualora non sia aderente alle associazioni stipulanti o
receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale o artigiana, dalla struttura o dalle dimensioni
dell’impresa stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica;
c.
è responsabile in rapporto all'Amministrazione dell’osservanza delle norme anzidette da parte degli
eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi dipendenti, anche nei casi in cui il contratto collettivo
non disciplini l’ipotesi del subappalto; il fatto che il subappalto non sia stato autorizzato non esime
l’appaltatore dalla responsabilità, e ciò senza pregiudizio degli altri diritti dell'Amministrazione;
d.
è obbligato al regolare assolvimento degli obblighi contributivi in materia contributiva, previdenziale,
assistenziale, assicurativa, sanitaria, di solidarietà paritetica, previste per i dipendenti dalla vigente
normativa, con particolare riguardo a quanto previsto dall'art. 118, commi 6 e 6-bis del D.Lgs. 163/06 e
s.m.i. e dall'art. 7 del capitolato generale.
In caso di inottemperanza, accertata dall'Amministrazione o ad essa segnalata da un ente preposto, la
medesima Amministrazione comunica all’appaltatore l’inadempienza accertata e procede a una detrazione
del 20 per cento sui pagamenti in acconto se i lavori sono in corso di esecuzione, ovvero alla sospensione del
pagamento del saldo se i lavori sono ultimati, destinando le somme così accantonate a garanzia
dell’adempimento degli obblighi di cui sopra. Il pagamento all’impresa appaltatrice delle somme
accantonate non è effettuato sino a quando non sia stato accertato che gli obblighi predetti sono stati
integralmente adempiuti. In caso di crediti insufficienti allo scopo, si procede all'escussione della garanzia
fideiussoria.
Art. 44 - Oneri ed obblighi diversi a carico dell’appaltatore
1. Oltre agli oneri di cui alla L.R. 14/2002 e s.m.i. e di relativi Regolamento e Capitolato Generale d’Appalto, al
D.Lgs. 81/08 e s.m.i., al D.Lgs. 163/06 e s.m.i. per quanto applicabile e al presente Capitolato speciale, nonché
a quanto previsto dagli elaborati progettuali e da tutti i piani per le misure di sicurezza ed igiene dei lavoratori,
sono a carico dell’Appaltatore gli oneri e gli obblighi che seguono senza che ciò comporti alcun onere
aggiuntivo per l’Amministrazione:
1.1. Oneri e obblighi generali
a.
la fedele esecuzione del progetto e degli ordini impartiti per quanto di competenza, dal Direttore dei
Lavori, in conformità alle pattuizioni contrattuali, in modo che le opere eseguite risultino a tutti gli effetti
collaudabili, esattamente conformi al progetto e a perfetta regola d’arte, richiedendo al medesimo
Direttore dei Lavori tempestive disposizioni scritte per i particolari che eventualmente non risultassero da
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
disegni, dal capitolato o dalla descrizione delle opere. In ogni caso l’appaltatore non deve dare corso
all’esecuzione di aggiunte o varianti di propria iniziativa;
b.
l’adozione, nel compimento di tutti i lavori, dei procedimenti e delle cautele necessarie a garantire
l’incolumità e la salute degli operai, delle persone addette ai lavori stessi e dei terzi, nonché ad evitare
danni ai beni pubblici e privati, osservando le disposizioni contenute nelle vigenti norme in materia di
prevenzione infortuni con ogni più ampia responsabilità in caso di infortuni a carico dell’appaltatore,
restandone sollevati l'Amministrazione nonché il personale preposto alla Direzione e sorveglianza dei
lavori e coordinamento della sicurezza;
c.
la responsabilità totale ed esclusiva delle opere realizzate, dei materiali e delle attrezzature depositate in
cantiere, anche se non di sua proprietà, dal momento della consegna dei lavori alla presa in consegna
da parte dell'Amministrazione;
d.
la custodia e la conservazione delle opere fino al collaudo provvisorio o all’emissione del certificato di
regolare esecuzione;
e.
il provvedere a proprie spese all’allaccio e fornitura delle linee dell’energia elettrica e delle condutture
idrauliche necessarie all’esecuzione del contratto;
f.
la piena e diretta osservanza delle norme tecniche vigenti derivanti da leggi, decreti, circolari e
regolamenti con particolare riguardo ai regolamenti edilizi, d’igiene, di polizia urbana, di fognatura e di
altra impiantistica stradale, di disposizioni ed ordini impartite dall’Azienda Servizi Sanitari, dal Comando
Provinciale dei Vigili del Fuoco, dall’ARPA, dalle aziende erogatrici dei servizi luce, acqua e gas, ecc.;
g.
la nomina, di un tecnico qualificato per la direzione del cantiere di provata esperienza professionale, il
quale dovrà prestare con continuità la propria opera nell’ambito del cantiere dall’inizio all’ultimazione
dei lavori, e presenziare a nome e per conto dell’Appaltatore a tutti i rilievi di consegna, di liquidazione,
delle prove di verifica ed alle misurazioni in corso di lavoro in concorso con il personale della Direzione
Lavori. Il nominativo dovrà essere comunicato alla Direzione dei Lavori ed essere di gradimento
dell’Amministrazione;
h.
la redazione dei calcoli e dei disegni esecutivi di dettaglio di eventuali lavorazioni edili, strutturali,
impiantistiche che siano anche parzialmente difformi da quelle previste e siano comunque assentite dalla
Direzione dei Lavori.
1.2. Oneri e obblighi organizzativi
a.
il mantenimento di una sede operativa nell'ambito del territorio comunale, munita di recapito telefonico
adeguatamente presidiato (con esclusione di segreteria telefonica o di altri sistemi automatizzati)
almeno durante le giornate lavorative e di fax e telefono cellulare;
b.
la costruzione e la manutenzione, entro il recinto del cantiere, di uno o più locali ad uso ufficio del
personale di direzione lavori, assistenza e coordinamento alla sicurezza, arredati, illuminati e provvisti di
armadio chiuso a chiave, tavolo, sedie, computer con idoneo sistema operativo;
c.
la redazione prima dell’inizio delle lavorazioni di una perizia tecnica redatta da un tecnico abilitato
all’esercizio della libera professione ed iscritto all’Albo Professionale, con allegata una documentazione
fotografica accertante lo stato dei luoghi, delle aree e dei fabbricati adiacenti, il loro stato conservativo
e la presenza di eventuali fenomeni di dissesto strutturale in atto o preesistenti, nonché l’esecuzione di
sondaggi diretti, verifiche, prove in sito e da campioni in laboratorio come eventualmente richiesto dalla
Direzione dei Lavori, nonché la redazione, presentazione, approvazione ed attuazione del relativo Piano
di Caratterizzazione del Sito come previsto dalle vigenti leggi in materia ambientale;
d.
L’esecuzione all’inizio delle lavorazioni di indagini ambientali preliminari con l’esecuzione di sondaggi
consistenti in almeno 10 carotaggi con carotiere da 101 mm e successive analisi chimiche da eseguire su
almeno 20 campioni determinando i seguenti analiti: idrocarburi pesanti C > 12, IPA, Mercurio, Piombo,
Zinco, Stagno.
e.
la predisposizione prima dell’inizio delle lavorazioni di un’adeguata protezione mediante fasciature,
coperture, ecc. di tutte le apparecchiature, le opere e le parti site nell’area di cantiere le quali non sia
agevole e/o opportuno rimuovere per difenderle da rotture, guasti, manomissioni, ecc. in modo che a
lavoro ultimato siano consegnate nelle condizioni preesistenti;
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f.
la realizzazione dei tracciamenti, rilievi, misurazioni, prove, verifiche, esplorazioni, capisaldi, controlli e simili
(che possano occorrere dal giorno in cui inizia la consegna fino al compimento del collaudo provvisorio o
all’emissione del certificato di regolare esecuzione) tenendo a disposizione del Direttore dei lavori i
disegni e le tavole per gli opportuni raffronti e controlli, con divieto di darne visione a terzi e con formale
impegno di astenersi dal riprodurre o contraffare i disegni e i modelli avuti in consegna.
1.3. Oneri e obblighi per l’attivazione, la gestione ed il mantenimento del cantiere
a. la formazione del cantiere attrezzato, ivi comprese le vie di accesso, in relazione alla entità dell’opera,
con tutti i più moderni e perfezionati impianti per assicurare una perfetta e rapida esecuzione di tutte le
opere prestabilite, ponteggi e palizzate, adeguatamente protetti, in adiacenza di proprietà pubbliche o
private, la recinzione nei termini previsti dalle vigenti disposizioni, e l’ottenimento dei permessi per l’uso
del suolo pubblico ed i relativi oneri;
b.
la pulizia e la manutenzione quotidiana ed il mantenimento, in perfetto stato di conservazione, di tutte
le opere realizzate e di tutto il complesso del cantiere sino all’emissione del certificato di collaudo o del
certificato di regolare esecuzione ed il mantenimento delle condizioni di sicurezza del traffico pedonale
e veicolare in tutte le aree, pubbliche e private, limitrofe ed antistanti il cantiere, i rifacimenti e le
riparazioni al piano stradale eventualmente danneggiato, agli accessi ed ai cantieri, inclusa
l’illuminazione delle vie d’accesso e del cantiere stesso; la continuità degli scoli delle acque e
quant’altro necessario a rendere sicuri il transito e la circolazione dei veicoli e delle persone addette ai
lavori, lo sgombero dei materiali di rifiuto, anche se abbandonati da altre ditte, sino alle discariche
autorizzate, il divieto di deposito di materiali fuori dal recinto di cantiere, anche per brevissimo tempo;
c.
la predisposizione degli attrezzi, dei ponti, delle armature, delle puntellazioni e quant’altro occorre alla
esecuzione piena e perfetta dei lavori nei termini previsti dalle vigenti norme in materia di sicurezza nei
cantieri, ivi compresa la realizzazione e mantenimento di tutte le opere provvisionali necessarie, nel
corso dei lavori, anche su disposizione del Direttore dei lavori e/o del Coordinatore per l'esecuzione dei
lavori, per l'esecuzione delle opere e per la protezione e sicurezza dei lavoratori;
d.
la custodia e la tutela del cantiere, di tutti i manufatti e dei materiali in esso esistenti, anche se di
proprietà dell'Amministrazione, anche durante periodi di sospensione dei lavori e fino alla resa in
consegna dell’opera da parte della medesima Amministrazione;
e.
l’idonea protezione dei materiali impiegati e messi in opera a prevenzione di danni di qualsiasi natura e
causa, nonché la rimozione di dette protezioni a richiesta della direzione lavori. Nel caso di sospensione
dei lavori dovrà essere adottato ogni provvedimento necessario ad evitare deterioramenti di qualsiasi
genere e per qualsiasi causa alle opere eseguite, restando a carico dell’appaltatore l’obbligo di
risarcimento degli eventuali danni conseguenti al mancato o insufficiente rispetto della presente norma;
f. la guardiania e la sorveglianza diurna e notturna nell'arco delle 24 ore giornaliere nonché l'onere di tutto
il personale all'uopo necessario; la custodia continuativa deve essere affidata a personale provvisto di
qualifica di guardia particolare giurata.
g.
Il mantenimento in servizio di tutti gli impianti esistenti per tutta la durata dei lavori e la loro interruzione
solo per motivate esigenze in giornate e orario concordato con i Responsabili dell’Utenza e dei
Lavoratori dell’Ente; particolari lavorazioni dovranno essere realizzati in giornate e orario da concordarsi,
dovrà comunque essere garantita l’accessibilità e fruibilità e l’utilizzazione dell’immobile.
1.4. Oneri e obblighi correlati alle forniture e trasporti
a.
la fornitura e il trasporto, a piè d'opera, di tutti i materiali e mezzi occorrenti per l'esecuzione dei lavori,
franchi di ogni spesa di imballo, trasporto, tributi ed altra eventualmente necessaria e l’assunzione a
proprio ed esclusivo carico dei i rischi derivanti dai trasporti; l’Appaltatore ha l’obbligo di presentare
preventivamente ad ogni singola fornitura un’idonea documentazione relativa alle apparecchiature,
attrezzature e materiali da fornire; tale documentazione dovrà essere esaustiva delle caratteristiche
estetiche, cromatiche, tipologiche, tecniche, ergonomiche, igienico-sanitarie e relative ai materiali
utilizzati comprendendo anche cataloghi, campionature, particolari esecutivi e tutto quanto necessario
per una completa valutazione dei singoli elementi e materiali proposti;
b.
i materiali, le attrezzature e le apparecchiature fornite dovranno garantire le caratteristiche di resistenza,
durabilità, funzionalità, igienicità e rispondenza alle normative in vigore con particolare riguardo alla
sicurezza d’uso ed all’assenza di sostanze tossico-nocive;
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
c.
il ricevimento, lo scarico e il trasporto nei luoghi di deposito o nei punti di impiego secondo le disposizioni
della Direzione Lavori, comunque all’interno del cantiere, dei materiali e dei manufatti esclusi dal
presente appalto e approvvigionati o eseguiti da altre ditte per conto dell’ente appaltante e per i quali
competono, a termini di contratto, all’appaltatore l’assistenza alla posa in opera. I danni che, per cause
dipendenti dall’appaltatore, fossero apportati ai materiali e manufatti suddetti dovranno essere
ripristinati a carico dello stesso appaltatore;
d.
il pieno rispetto delle norme vigenti sulla qualità e requisiti per l’accettazione dei materiali in particolare
per l’isolamento termico ed acustico, la protezione antincendio, l’esposizione di agenti chimici, fisici e
biologici, ecc.
1.5. Oneri e obblighi a conclusione dei lavori
a.
la pulizia di tutte le opere, delle aree pubbliche o private adiacenti al cantiere e, nel caso di interventi
di manutenzione o di ampliamento di edifici, anche dei locali già esistenti se insudiciati nell’esecuzione
delle opere nuove al termine dei lavori. L'Amministrazione non prenderà in consegna l'immobile in
mancanza della suddetta pulizia;
b.
il ripristino di tutti i confini e picchetti di segnalazione, nelle posizioni inizialmente consegnate dalla stessa
Direzione dei Lavori prima dell'ultimazione dei lavori e, comunque, a semplice richiesta della Direzione
dei Lavori;
c.
la consegna, entro 15 giorni dalla data dell’ultimazione lavori, di tutti i documenti, collaudi tecnici e
certificati, incluso tutto quanto elencato al punto d. che qui segue, necessari a rendere l'opera
completamente agibile, utilizzabile e consegnabile provvisoriamente in condizioni di piena conformità
normativa.
Per il rispetto di tale termine si fa riferimento alla data in cui detta documentazione, completa in ogni
sua parte, sarà fatta pervenire dal Direttore dei lavori (cui l’Impresa la consegnerà) al Responsabile del
procedimento, che dopo verifica ne rilascerà ricevuta. Ogni minuta aggiunta di dettaglio, disposta in
quanto mancante, o integrazione disposta perché necessaria dalle norme, dovrà essere consegnata
entro il termine perentorio di ulteriori 5 giorni dalla disposizione del RUP, termine dopo il quale verrà
applicata la penale di cui al precedente art. 13, e segnatamente al punto 2.e.
Entro tale data dovranno altresì essere pienamente sanati gli eventuali vizi riscontrati in sede di
verbalizzazione dell’ultimazione lavori e di cui al precedente art. 40 del presente C.S.A., qualora si tratti
di elementi che anche solo in minima parte possano inficiare l’agibilità, l’utilizzabilità, la conformità a
norma e la piena consegnabilità alla Stazione Appaltante e l’utilizzo dell’immobile ristrutturato.
d.
l’esecuzione di tutti i collaudi tecnici e delle prove d’uso richiesti e della consegna dei certificati di
fornitura e di laboratorio dei materiali utilizzati e delle schede tecniche e del manuale d’uso di
manutenzione di tutte le attrezzature ed impianti installati in opera e la consegna dello stato finale
esecutivo di tutte le opere edili, strutturali ed impiantistiche eseguite (elaborati grafici di dettaglio ed
elenco dei materiali utilizzati);
e.
la garanzia dei lavori per un periodo non inferiore ad anni due a decorrere dalla data di approvazione
del certificato di collaudo provvisorio. Gli eventuali difetti di costruzione, di materiale o di posa in opera
che si manifestino nel suddetto periodo di tempo saranno eliminati a cura e spese dell'appaltatore. Tali
obblighi sono immediatamente applicati anche a quanto prescritto dai paragrafi che seguono. Vale
inoltre quanto previsto dagli arti 1667, 1668 e 1669 del C.C.
Resta inteso, e costituisce obbligo dell'Appaltatore, che ogni specifica garanzia prestata da fabbricanti,
fornitori o esecutori degli impianti e componenti tecnologici tutti, eseguiti o forniti mediante subappalto,
o fornitura con posa in opera, o semplice fornitura, od altra modalità, non decorre dalla data di
installazione e consegna di questi all'Appaltatore, nè dalla prova tecnica eseguita ai fini
dell'accettazione da parte dell'Appaltatore, bensì dalla data di consegna effettiva ed operativa alla
Stazione Appaltante, corrispondente alla consegna a quest'ultima della struttura ultimata e funzionale in
ragione della sua gestione. Sarà onere dell'Appaltatore provvedere all'eventuale occorrente estensione
temporale di dette specifiche garanzie, e di fornirne documentazione alla Stazione appaltante all'atto di
detta consegna.
Circa gli interventi che si evidenzino necessari durante tutto il predetto periodo di garanzia,
l'Appaltatore, a cui spetta l'onere dell'intervento, si impegna a far intervenire le ditte realizzatrici delle
opere o costruttrici dei componenti impiantistici, comunque autorizzate ad effettuare interventi in
garanzia, su semplice richiesta della Stazione Appaltante all'Appaltatore espressa in qualsiasi forma
consentita (anche fax o posta elettronica), entro il periodo di tempo più breve possibile e comunque
non superiore a tre giorni lavorativi. Decorso tale termine, l'Amministrazione appaltante potrà provvedere
in proprio a far intervenire una ditta adeguata al necessario intervento in garanzia, salvo poi rivalersi
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
sull'Appaltatore per gli eventuali oneri economici affrontati, senza che questo pregiudichi in alcun modo
l'efficacia e la durata della garanzia stessa. In alcun modo si potrà far ricadere gli oneri dell'intervento
sull'Amministrazione appaltante, la quale si riserva di rifiutare interventi in garanzia da parte di ditte o
personale tecnico ritenuto inadeguato, a suo insindacabile giudizio.
1.6. Oneri e obblighi relativi a rapporti con soggetti terzi
a.
l’assunzione delle spese, dei contributi, dei diritti, dei lavori, delle forniture e delle prestazioni occorrenti
per gli allacciamenti provvisori di acqua, energia elettrica, gas e fognatura, necessari per il
funzionamento del cantiere e per l’esecuzione dei lavori, nonché delle spese per le utenze e per i
consumi dipendenti dai predetti servizi;
b.
il pagamento di tributi, canoni e somme comunque dipendenti dalla concessione di permessi comunali,
occupazioni temporanee di suolo pubblico, licenze temporanee di passi carrabili, ottenimento
dell'agibilità a fine lavori, certificazioni relative alla sicurezza, conferimento a discarica, rispondenza
igienico - sanitaria dell'opera, nonché il pagamento di ogni tributo, presente o futuro, comunque
correlato a provvedimenti comunque necessari alla formazione e mantenimento del cantiere ed
all'esecuzione delle opere ed alla messa in funzione degli impianti;
c.
la richiesta, prima della realizzazione dei lavori, presso tutti i soggetti diversi dall'Amministrazione (enti
pubblici, privati, aziende erogatrici dei servizi di fornitura acqua – luce – gas – fognature, ANAS, aziende
di servizi sanitari e/o ambientali ed altre eventuali), interessati direttamente o indirettamente ai lavori, di
tutti i permessi necessari, oltre a seguire tutte le disposizioni emanate dai suddetti per quanto di
competenza, in relazione all’esecuzione delle opere e alla conduzione del cantiere, con esclusione dei
permessi e degli altri atti di assenso aventi natura definitiva e afferenti il lavoro pubblico in quanto tale,
con il pagamento dei relativi tributi, canoni e quant'altro necessario;
d.
il passaggio, le occupazioni temporanee ed il risarcimento di danni per l’abbattimento di piante, per
depositi od estrazioni di materiali ed ogni altro onere relativo all’appalto.
1.7. Oneri ed obblighi in ordine a documentazione fotografica e campionamenti
a.
la produzione, alla Direzione lavori, di un'adeguata documentazione fotografica relativa alle lavorazioni
di particolare complessità o non più ispezionabili o verificabili dopo la loro esecuzione (scavi, f.p.o.
armatura prima dei getti in c.a., ecc.) e comunque quella necessaria prima dell’inizio delle lavorazioni e
quella al completamento dei lavori. La predetta documentazione, a colori ed in formati idonei ed
agevolmente riproducibili, deve essere resa in modo da non rendere modificabile la data ed ora delle
riprese;
b.
l’esecuzione presso gli istituti autorizzati di tutte le prove che verranno ordinate dalla Direzione dei Lavori
su materiali e manufatti da demolire, da rimuovere o da conservare al fine di individuare l’eventuale
presenza di fibre di amianto e/o materiali tossico-nocivi o comunque sostanze pericolose o materiali
inquinanti.
c.
l’esecuzione, presso gli Istituti autorizzati, di tutte le prove che verranno ordinate dalla Direzione dei
Lavori, sui materiali e manufatti impiegati o da impiegarsi nella costruzione, compresa la confezione dei
campioni, modelli, sagome e l’esecuzione di prove di carico, assaggi e sondaggi di parti già edificate e
calcoli che siano ordinati dalla stessa Direzione dei Lavori su tutte le opere in calcestruzzo semplice o
armato e qualsiasi altra struttura portante, nonché le prove di tenuta per le tubazioni e di funzionamento
delle parti impiantistiche rispondenti ai livelli prestazionali previsti; in particolare è fatto obbligo di
effettuare almeno un prelievo di calcestruzzo per ogni giorno di getto, datato e conservato. Spetta
all'insindacabile giudizio della Direzione dei Lavori la valutazione della rispondenza delle prove,
campioni, prelievi e quant'altro necessario alle dovute prescrizioni, con la facoltà di farli ripetere finché
tale rispondenza non sia raggiunta. Dei campioni potrà essere ordinata la conservazione, munendoli di
sigilli e della sottoscrizione del Direttore dei Lavori e dell'appaltatore o comunque con modalità tali da
garantirne l'autenticità;
d.
fornitura di un campione e/o l’esecuzione di un’opera campione delle singole categorie di lavoro
adeguatamente prima della messa in opera o esecuzione ogni volta che questo sia previsto
specificatamente dal Capitolato Speciale o sia richiesto dalla Direzione dei Lavori, per ottenere il
relativo nullaosta alla realizzazione delle opere simili.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Resta inteso che tutti gli oneri e gli obblighi succitati sono compresi nei prezzi unitari dei lavori risultanti
dall’offerta formulata e che i medesimi prezzi, siano essi a corpo o a misura, sono incluse indistintamente tutti
gli oneri, le forniture, le lavorazioni ed i trasporti necessaria a dare l’opera finita e realizzata a perfetta regola
d’arte in ogni suo particolare.
Art. 45 - Disciplina del cantiere
1.
L’appaltatore è responsabile della disciplina e del buon ordine del cantiere e ha obbligo di osservare e far
osservare al proprio personale le norme di legge e di regolamento e le prescrizioni ricevute. Dovrà, inoltre,
assumere solamente persone capaci ed idoneamente formate. L'Amministrazione potrà pretendere che
l'appaltatore allontani dal cantiere quei dipendenti che risultino palesemente insubordinati, incapaci e
disonesti o, comunque, non graditi all'Amministrazione per fatti attinenti alla conduzione dei lavori.
2.
L’appaltatore assicura l‘organizzazione, la gestione tecnica e la conduzione del cantiere attraverso la
direzione del cantiere la quale viene assunta da un tecnico qualificato ed iscritto all'Albo della relativa
categoria, dipendente dell’impresa o avente apposito incarico professionale o altro rapporto con l'impresa,
abilitato secondo le previsioni del capitolato speciale in rapporto alle caratteristiche delle opere da eseguire.
L’assunzione della direzione di cantiere avviene mediante delega conferita da tutte le imprese operanti nel
cantiere, con l’indicazione specifica delle attribuzioni da esercitare dal delegato anche in rapporto a quelle
degli altri soggetti operanti nel cantiere. Il Responsabile del Procedimento e/o il Direttore dei Lavori potranno
richiedere un curriculum professionale dal quale risulti adeguata esperienza e competenza professionale del
tecnico proposto e in mancanza di tali requisiti potranno richiedere un diverso nominativo.
3.
In particolare, il direttore di cantiere dovrà presenziare a tutti i rilievi di consegna, di liquidazione, alle
misurazioni in corso di lavoro, provvedere agli adempimenti in materia di sicurezza e provvedere, altresì, a
quant'altro necessario in concorso sia con il personale dell'Amministrazione che con gli eventuali
rappresentanti delle imprese subaffidatarie. Dovrà prestare, con continuità, la propria opera sui lavori stessi,
dall'inizio alla loro ultimazione.
4.
L'Amministrazione ed il Direttore dei Lavori dovranno ricevere formale comunicazione scritta del nominativo del
direttore di cantiere entro la data di consegna dei lavori. Dovranno, altresì, ricevere le eventuali tempestive
comunicazioni interessanti le eventuali variazioni della persona e/o dei suoi requisiti professionali.
5.
L'Amministrazione, attraverso il Direttore dei Lavori, ha il diritto di esigere il cambiamento del direttore di
cantiere e del personale dell’appaltatore per disciplina, incapacità o grave negligenza. L’appaltatore è in tutti
i casi responsabile dei danni discendenti dalla scelta del detto direttore, ivi compresi quelli causati
dall’imperizia o dalla negligenza, nonché della malafede o della frode nella somministrazione o nell’impiego
dei materiali.
6.
I rappresentanti dell'Amministrazione, deputati alla conduzione dei lavori, agli adempimenti in materia di
sicurezza e/o comunque dalla medesima autorizzati avranno libero accesso al cantiere in qualsiasi giorno ed
ora, ad ogni parte degli interventi oggetto dell'appalto.
Art. 46 - Cartello di cantiere
1.
L’appaltatore deve predisporre ed esporre in sito il cartello indicatore, con le dimensioni di almeno cm. 100 di
base e cm. 200 di altezza, recanti le descrizioni di cui alla Circolare del Ministero dei LL.PP. dell’1.6.1990, n.
1729/UL e s.m.i., curandone i necessari aggiornamenti periodici.
Art. 47 - Materiali ed oggetti di valore
I materiali dovranno corrispondere alle prescrizioni tecniche ed ai campioni e dovranno essere accettati dai
rappresentanti dell’Amministrazione prima che vengano posti in opera. Quelli accettati non potranno più venir
allontanati dal cantiere né essere tolti alla loro destinazione senza il consenso dei citati rappresentanti
dell’Amministrazione. Quelli non accettati dovranno essere allontanati dal cantiere e le opere e i lavori
eventualmente eseguiti dovranno essere rifatti.
In ogni caso l’accettazione dei materiali non è mai definitiva prima del collaudo e, pertanto, essi potranno venir
rifiutati anche dopo la loro accettazione e posa in opera.
I materiali provenienti da escavazioni o demolizioni i quali siano ritenuti utilizzabili dai responsabili dei lavori per
conto dell’Amministrazione resteranno di proprietà della medesima Amministrazione e l’appaltatore dovrà riporli,
regolarmente accatastati, nei luoghi richiesti, intendendosi di ciò compensato con i prezzi degli scavi e delle
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
relative demolizioni. Ove tali materiali siano ceduti all’appaltatore, il prezzo ad essi attribuito dovrà essere dedotto
dall’importo netto dei lavori.
Comunque, l’Amministrazione si riserva la proprietà degli oggetti di valore e di quelli che interessano la scienza, la
storia, l’arte e l’archeologia, compresi i relativi frammenti, che si rinvengano sui fondi occupati per l’esecuzione dei
lavori e nei rispettivi cantieri, con l’obbligo dell’appaltatore di consegnarli all’Amministrazione medesima che gli
rimborserà le spese incontrate per la loro conservazione e per speciali operazioni che fossero state ordinate per
assicurarne l’incolumità ed il più diligente recupero.
L’appaltatore è responsabile di ogni danno o perdita degli oggetti scoperti che si verificasse per opera o per
negligenza dei suoi agenti ed operai.
Art. 48 - Spese contrattuali, imposte, tasse
1.
Sono a carico dell’appaltatore - senza diritto di rivalsa - tutte le spese, imposte (eccetto l’I.V.A.), diritti di
segreteria, bolli, tasse ed altri oneri direttamente o indirettamente attinenti alla predisposizione, stipulazione e
registrazione del contratto, alla gestione tecnico-amministrativa dell’appalto, incluse le spese di bollo per il
certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione.
PARTE SECONDA
DISPOSIZIONI TECNICHE
- OPERE EDILI, STRUTTURALI ED AFFINI -
Capo I - Disposizioni in materia di contabilizzazione e misura dei lavori
Art. 49 - La valutazione e misura dei lavori
1.
La contabilizzazione dei lavori è effettuata in conformità alle disposizioni di cui all’art. 96 e
Regolamento di applicazione della L.R. 14/2002 e s.m.i.
seguenti del
2.
Le misurazioni e i rilevamenti sono fatti in contraddittorio tra le parti; tuttavia se l’appaltatore rifiuta di
presenziare alle misure o di firmare i libretti delle misure o i brogliacci, il Direttore dei Lavori procede alle misure
in presenza di due testimoni, i quali devono firmare i libretti o brogliacci suddetti.
3.
La misurazione e la valutazione dei lavori a misura sono effettuate secondo le specificazioni date nelle norme
del Capitolato Speciale e nelle enunciazioni delle singole voci di elenco; in ogni altro caso sono utilizzate per la
valutazione dei lavori le dimensioni nette delle opere eseguite rilevate sul luogo del lavoro, senza che
l’appaltatore possa far valere criteri di misurazione o coefficienti che modifichino le quantità effettivamente in
opere.
4.
Non sono riconosciuti nella valutazione delle opere aumenti dimensionali o ingrossamenti non rispondenti ai
dati progettuali se non preventivamente autorizzati dal Direttore dei Lavori.
5.
Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a misura s’intende sempre compresa ogni spesa occorrente per
dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal Capitolato Speciale d’appalto e secondo i tipi indicati e
previsti negli atti progettuali.
6.
La contabilizzazione delle opere e delle forniture verrà effettuata applicando alle quantità eseguite i prezzi
unitari netti desunti dall’elenco dei prezzi unitari di offerta.
7.
Gli oneri per la sicurezza, per la parte prevista a misura sono fissi ed invariabili e valutati sulla base dei prezzi
offerti di cui all’elenco allegato al Capitolato Speciale, con le quantità rilevabili ai sensi del presente articolo.
8.
La valutazione del lavoro a corpo è effettuata secondo le specificazioni date nell’enunciazione e nella
descrizione del lavoro a corpo, nonché secondo le risultanze degli elaborati grafici e di ogni altro allegato
progettuale; il corrispettivo per il lavoro a corpo resta fisso e invariabile senza che possa essere invocata dalle
parti contraenti alcuna verifica sulla misura o sul valore attribuito alla quantità di detti lavori.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
9.
Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a corpo s’intende sempre compresa ogni spesa occorrente per
dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal capitolato speciale d’appalto e secondo i tipi indicati e
previsti negli atti progettuali. Pertanto nessun compenso può essere richiesto per lavori, forniture e prestazioni
che, ancorché non esplicitamente specificati nella descrizione dei lavori a corpo, siano rilevabili dagli elaborati
grafici o viceversa. Lo stesso dicasi per lavori, forniture e prestazioni che siano tecnicamente e intrinsecamente
indispensabili alla funzionalità, completezza e corretta realizzazione dell'opera appaltata secondo le regole
dell'arte.
10. La contabilizzazione dei lavori a corpo è effettuata applicando all’importo netto di aggiudicazione le
percentuali convenzionali relative alle singole categorie di lavoro di ciascuna delle quali va contabilizzata la
quota parte in proporzione al lavoro eseguito.
11. La lista delle voci e delle quantità relative ai lavori a corpo non ha validità ai fini del presene articolo, in quanto
l'appaltatore era tenuto, in sede di partecipazione alla gara, a verificare le voci e le quantità richieste per
l’esecuzione completa dei lavori progettati, ai fini della formulazione della propria offerta e del conseguente
corrispettivo.
Art. 50 - Valutazione dei lavori in economia eventualmente dedotti in contratto
Ai sensi dell’art. 94 del Regolamento i lavori in economia previsti eventualmente nel contratto non danno luogo ad
una valutazione a misura, ma sono inseriti nella contabilità secondo i prezzi di elenco per l'importo delle
somministrazioni al lordo del ribasso d'asta.
Per i lavori da liquidare su fattura e per le prestazioni da contabilizzare in economia si procede sulla base dell’art.
102 e seguenti del Regolamento.
Gli oneri per la sicurezza, per la parte eseguita in economia, sono contabilizzati separatamente con gli stessi criteri.
Art. 51 - Valutazione dei lavori in corso d’opera
1.
Ferme le disposizioni in materia di contabilizzazione e di pagamento del corrispettivo, per determinati
manufatti il cui valore è superiore alla spesa per la messa in opera, il Direttore dei Lavori può stabilire anche il
prezzo a piè d'opera e prevedere il relativo accreditamento in contabilità prima della messa in opera, in misura
non superiore alla metà del prezzo stesso.
2.
In tale ipotesi, ai sensi dell’art. 28 del CGA, all'importo dei lavori eseguiti è aggiunta la metà di quello dei
materiali provvisti a piè d'opera, destinati ad essere impiegati in opere definitive facenti parte dell'appalto ed
accettati dal Direttore dei Lavori, da valutarsi a prezzo di contratto o, in difetto, ai prezzi di stima.
3.
I materiali e i manufatti portati in contabilità rimangono a rischio e pericolo dell'appaltatore, e possono
sempre essere rifiutati dal Direttore dei Lavori ai sensi dell'articolo 25, comma 1, del CGA.
Capo II – Definizione tecnica dell'appalto-modalità di esecuzione, requisiti di accettazione dei materiali
e componenti e modalità delle prove nonché l'ordine da tenersi nello svolgimento di specifiche
lavorazioni
Art. 52 - Condizioni di accettazione- Materiali in genere
I materiali e le forniture da impiegare nell’opera da eseguire dovranno essere delle migliori qualità esistenti in
commercio, possedere le caratteristiche stabilite dalle leggi e dai regolamenti vigenti in materia ed, in oltre,
corrispondere alla specifica normativa del presente capitolato.
L’Appaltatore farà sì che tutti i materiali abbiano ad avere, durante il corso dei lavori, le medesime caratteristiche
riconosciute ed accettate dalla Direzione Lavori. Qualora in corso di coltivazione di cave o di esercizio delle
fabbriche, stabilimenti, ecc., i materiali e le forniture non fossero più rispondenti ai requisiti prescritti, ovvero
venissero approvvigionamenti, nessuna eccezione potrà accampare l’Appaltatore, ne alcuna variazione di prezzi,
fermi restando gli obblighi di cui al primo capoverso.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Le provviste non accettate dalla Direzione Lavori, in quanto ad insindacabile giudizio non riconosciute idonee,
dovranno essere immediatamente allontanate dal cantiere, a cura e spese dell’Appaltatore, e sostituite con altre
rispondenti ai requisiti richiesti.
L’Appaltatore resta comunque totalmente responsabile in rapporto ai materiali forniti la cui accettazione, in ogni
caso, non pregiudica i diritti che l’Amministrazione si riserva in sede di collaudo finale.
Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati con materiali e
tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere, proverranno da quelle località che
l'Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della direzione dei lavori, rispondano alle
caratteristiche/prestazioni di seguito indicate.
Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato può risultare da un attestato di conformità
rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione.
I materiali ed i componenti in genere occorrenti dovranno interamente rispettare i requisiti tecnici e qualitativi
espressi nel presente Capitolato.
L’Amministrazione si riserva l’insindacabile facoltà di designare i laboratori presso i quali dovranno essere eseguite
le prove sui materiali.
Art. 53 - Acqua, calci, cementi ed agglomerati cementizi, pozzolane, gesso, sabbia
a) Acqua - L'acqua per l'impasto con leganti idraulici dovrà essere limpida, priva di grassi o sostanze organiche e
priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) in percentuali dannose e non essere aggressiva per il
conglomerato risultante.
Avrà un pH compreso tra 6 e 8 ed una torbidezza non superiore al 2%.
Non potranno essere impiegate:
• le acque eccessivamente dure;
• le acque di rifiuto, anche se limpide, provenienti da fabbriche chimiche od altre aziende industriali;
• le acque contenenti argille, humus, limi;
• le acque contenenti residui oleosi, e zuccherini.
b) Calci - Le calci aeree ed idrauliche, dovranno rispondere ai requisiti di accettazione di cui al regio decreto 1611-1939, n. 2231; le calci idrauliche dovranno altresì rispondere alle prescrizioni contenute nella legge
26-5-1965, n. 595 (Caratteristiche tecniche e requisiti dei leganti idraulici) nonché ai requisiti di
accettazione contenuti nel decreto ministeriale 31- 8-1972 (Norme sui requisiti di accettazione e
modalità di prova degli agglomerati cementizi e delle calci idrauliche).
La distinzione è fatta in calce grassa in zolle, calce magra in zolle e calce in polvere:
• calce grassa in zolle: dovrà provenire da calcari puri, essere recente, perfetta, non bruciata, né
vitrea né pigra ed idratarsi ed infine di qualità tale che, mescolata con la sola quantità di acqua
dolce necessaria all’estinzione, si trasformi completamente in una pasta soda a grassello
tenuissimo (rendimenti min. 2,5 mc/tonn) senza lasciare residui maggiori del 5% dovuti a parti non
ben decarburate, siliconose od altrimenti inerti. La calce viva in zolle al momento dell’estinzione
dovrà essere perfettamente anidra; sarà conservata per questo in luoghi asciutti e ben riparati
dall’umidità;
• calce magra in zolle: non sarà consentito, se non diversamente disposto, l’impiego di tale calce.
• calce idrata in polvere: dovrà essere confezionata in idonei imballaggi e conservata in locali ben
asciutti.
Gli imballaggi dovranno portare ben visibili: l’indicazione del produttore, il peso del prodotto e la
specifica se trattasi di fiore di calce o calce idrata da costruzione.
c) Cementi e agglomerati cementizi.
1) I cementi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 26-5-1965, n. 595 e nel decreto
ministeriale 3-6-1968 (Nuove norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova dei cementi) e
successive modifiche.
Gli agglomerati cementizi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 26-5-1965, n.
595 e nel decreto ministeriale 31-8-1972 e successive modifiche.
2) A norma di quanto previsto dal decreto del Ministero dell'industria del 9-3-1988, n. 126 (Regolamento del
servizio di controllo e certificazione di qualità dei cementi), i cementi di cui all'art. 1 lettera A) della legge 265-1965, n. 595 (e cioè i cementi normali e ad alta resistenza portland, pozzolanico e d'altoforno), se utilizzati
per confezionare il conglomerato cementizio normale, armato e precompresso, devono essere certificati
presso i laboratori di cui all'art. 6 della legge 26-5- 1965, n. 595 e all'art. 20 della legge 5-11-1971, n. 1086. Per i
cementi di importazione, la procedura di controllo e di certificazione potrà essere svolta nei luoghi di
produzione da analoghi laboratori esteri di analisi.
3) I cementi e gli agglomerati cementizi dovranno essere conservati in magazzini coperti, ben riparati
dall'umidità e da altri agenti capaci di degradarli prima dell'impiego.
4) I cementi dovranno essere in conformità con le norme UNI 7163 - 72; essere approvvigionati in cantiere, a
disposizione della Direzione Lavori, per il preventivo esame; i sacchi contenenti il cemento dovranno essere
collocati sopra impalchi di tavole di legno sollevati dal suolo e disposti in modo da formare cumuli ben
assestati ed isolati dalle pareti del magazzino.
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L’Impresa sarà responsabile della buona conservazione del cemento ed inoltre non potrà mai accampare
pretese e compensi per eventuali ritardi o sospensioni di lavoro che si rendessero necessari per attendere i
risultati ufficiali degli accertamenti sulla idoneità dei cementi.
d) Pozzolane - Le pozzolane saranno ricavate da strati mondi da cappellaccio ed esenti da sostanze eterogenee o
di parti inerti; qualunque sia la provenienza dovranno rispondere a tutti i requisiti prescritti dal
regio decreto 16-11-1939, n. 2230.
e) Gesso - Il gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da non
lasciare residui sullo staccio di 56 maglie a centimetro quadrato, scevro da materie eterogenee e
senza parti alterate per estinzione spontanea. Il gesso dovrà essere conservato in locali coperti, ben
riparati dall'umidità e da agenti degradanti.
Per l'accettazione valgono i criteri generali dell'art. “Condizioni di accettazione - materiali in genere”.
Art. 54 - Materiali inerti per conglomerati cementizi e per malte
1.
Gli aggregati per conglomerati cementizi, naturali e di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non
gelivi e non friabili, privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di getto, ecc., in proporzioni non nocive
all'indurimento del conglomerato o alla conservazione delle armature.
La ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geometriche della
carpenteria del getto ed all'ingombro delle armature.
La sabbia per malte dovrà essere priva di sostanze organiche, terrose o argillose, ed avere dimensione
massima dei grani di 2 mm per murature in genere, di 1 mm per gli intonaci e murature di parametro o in pietra
da taglio.
2.
Gli additivi per impasti cementizi si intendono classificati come segue:
- fluidificanti; aeranti; ritardanti; acceleranti; fluidificanti-aeranti; fluidificanti-ritardanti; fluidificanti- acceleranti;
antigelo-superfluidificanti. Per le modalità di controllo ed accettazione il Direttore dei lavori potrà far eseguire
prove od accettare l'attestazione di conformità alle norme secondo i criteri dell'art. 1.
3.
I conglomerati cementizi per strutture in cemento armato dovranno rispettare tutte le prescrizioni di cui al
decreto ministeriale 14-2-1992 e relative circolari esplicative.
Art. 55 - Elementi di laterizio e calcestruzzo
Gli elementi resistenti artificiali da impiegare nelle murature (elementi in laterizio ed in calcestruzzo) possono essere
costituiti di laterizio normale, laterizio alleggerito in pasta, calcestruzzo normale, calcestruzzo alleggerito.
Quando impiegati nella costruzione di murature portanti, essi debbono rispondere alle prescrizioni contenute nel
decreto ministeriale 20-11-1987 (Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in
muratura e per il loro consolidamento) e successive modifiche ed integrazioni.
Nel caso di murature non portanti le suddette prescrizioni possono costituire utile riferimento, insieme a quelle della
norma UNI 8942/2.
Gli elementi resistenti di laterizio e di calcestruzzo possono contenere forature rispondenti alle prescrizioni del
succitato decreto ministeriale 20-11-1987 e successive modifiche.
La resistenza meccanica degli elementi deve essere dimostrata attraverso certificazioni contenenti risultati delle
prove e condotte da laboratori ufficiali negli stabilimenti di produzione, con le modalità previste nel decreto
ministeriale di cui sopra.
E' facoltà del Direttore dei lavori richiedere un controllo di accettazione, avente lo scopo di accertare se gli
elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche dichiarate dal produttore.
Inoltre nell’esecuzione delle murature verranno impiegati mattoni forati in laterizio, formati cioè da argilla
(contenente quantità variabili di sabbia, ossido di ferro e carbonato di calcio) purgata, macerata, impastata,
pressata, e sottoposta a giusta cottura in apposite fornaci, rispondenti alle “Norme per l’accettazione dei materiali
laterizi” emanate con R.D. 16 novembre 1939, n. 2233.
Per la definizione delle categorie, requisiti e prove si farà riferimento alle norme UNI di seguito riportate:
• UNI 5628 - 65;
• UNI 5629 - 65;
• UNI 5967 - 67;
• UNI 5630 - 65;
• UNI 5632 - 65.
Per quanto riguarda il potere di imbibizione, la percentuale di acqua assorbita non dovrà superare il 18 %.
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Art. 56 - Armature per calcestruzzo
Generalità: il materiale dovrà essere esente da scorie, soffiature, bruciature, paglie o qualsiasi altro difetto
apparente o latente di fusione, laminazione, trafilatura, fucinatura e simili. Sottoposto ad analisi chimica dovrà
risultare esente da impurità e da sostanze anormali.
La sua struttura micrografica dovrà essere tale da dimostrare l’ottima riuscita del processo metallurgico di
fabbricazione e da escludere qualsiasi alterazione derivante dalla successiva lavorazione a macchina od a mano
che possa menomare la sicurezza d’impiego.
Inoltre:
1. Gli acciai per l'armatura del calcestruzzo normale devono rispondere alle prescrizioni contenute nel vigente
decreto ministeriale attuativo della legge 5-11-1971, n. 1086 (decreto ministeriale 14-2-1992) e relative circolari
esplicative.
2.
E' fatto divieto di impiegare acciai non qualificati all'origine.
3.
Tutti i rivestimenti protettivi antincendio dovranno essere eseguiti con materiali e metodi di applicazione
omologati dai competenti organi di prevenzione incendi, in funzione della classe prescritta dai Vigili del Fuoco
e la loro applicazione dovrà essere eseguita unicamente da una ditta specializzata e convenientemente
attrezzata allo scopo. Detti materiali dovranno essere applicati in tutte quelle parti degli edifici ove essi
vengano prescritti dal competente Comando dei VV.F. e per essi dovrà essere richiesta a cura e spese
dell’Impresa previa autorizzazione scritta.
Art. 57 - Prodotti a base di legno
Requisiti generali: i legnami da impiegare in opere stabili o provvisorie, di qualunque essenza essi siano, dovranno
rispondere a tutte le prescrizioni di cui al D.M. 30 ottobre 1912; saranno provvisti fra le più scelte qualità della
categoria prescritta e non presenteranno difetti incompatibili con l’uso cui sono destinati.
1.
Si intendono per prodotti a base di legno quelli derivati dalla semplice lavorazione e/o dalla trasformazione del
legno e che sono presentati solitamente sotto forma di segati, pannelli, lastre, ecc.
I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura ed indipendentemente dalla
destinazione d'uso. Il Direttore dei lavori ai fini della loro accettazione può procedere ai controlli (anche
parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di
seguito indicate.
Per le prescrizioni complementari da considerare in relazione alla destinazione d'uso (strutture, pavimentazioni,
coperture, ecc.) si rinvia agli appositi articoli del presente capitolato ed alle prescrizioni del progetto.
2.
I segati di legno a complemento di quanto specificato nel progetto o negli articoli relativi alla destinazione
d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche:
- tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ±10 mm;
- tolleranze sullo spessore: ±2 mm;
- umidità non maggiore del 15%, misurata secondo la norma UNI 9021/2.
3.
I pannelli a base di fibra di legno oltre a quanto specificato nel progetto, e/o negli articoli relativi alla
destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche :
- tolleranza sulla lunghezza e larghezza: ±3 mm;
- tolleranze sullo spessore: ±0,5 mm;
- umidità non maggiore dell'8%;
- massa volumica: per tipo tenero minore di 350 kg/mc; per tipo semiduro tra 350 e 800 kg/mc; per tipo duro
oltre 800 kg/mc ,misurate secondo la norma UNI 9343;
La superficie potrà essere:
- grezza (se mantenuta come risulta dalla pressatura);
- levigata (quando ha subito la levigatura);
- rivestita su uno o due facce mediante (placcatura, carte impregnate, smalti, altri).
4.
I pannelli a base di particelle di legno a compimento di quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi
alla destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche (1):
- tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ±5 mm;
- tolleranze sullo spessore: ±0,5 mm;
- umidità del 10% ± 3%;
Funzionalmente avranno le seguenti caratteristiche:
- rigonfiamento dopo immersione in acqua: 12% massimo (oppure 16%);
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5.
I pannelli di legno compensato e paniforti a completamento di quanto specificato nel progetto, o negli articoli
relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche :
- tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ±5 mm;
- tolleranze sullo spessore: ±1 mm;
- umidità non maggiore del 12%;
- grado di incollaggio 8 (da 1 a 10), misurato secondo UNI 6476.
Art. 58 - Prodotti di pietre naturali o ricostruite
1) La terminologia utilizzata ha il significato di seguito riportato, le denominazioni commerciali devono essere riferite
a campioni, atlanti, ecc.
Marmo (termine commerciale) (2)
-------------------(2) A questa categoria appartengono:
- i marmi propriamente detti (calcari metamorfici ricristallizzati), i calcefiri ed i cipollini;
- i calcari, le dolomie e le brecce calcaree lucidabili;
- gli alabastri calcarei;
- le serpentiniti;
- oficalciti.
-------------------Roccia cristallina, compatta, lucidabile, da decorazione e da costruzione, prevalentemente costituita da
minerali di durezza Mohs da 3 a 4 (quali calcite, dolomite, serpentino).
Granito (termine commerciale) (3)
-------------------(3) A questa categoria appartengono:
- i graniti propriamente detti (rocce magmatiche intrusive acide fanerocristalline, costituite da quarzo,
feldspati sodico
-potassici e miche);
- altre rocce magmatiche intrusive (dioriti, granodioriti, sieniti, gabbri, ecc.);
- le corrispettive rocce magmatiche effusive, a struttura porfirica;
- alcune rocce metamorfiche di analoga composizione come gneiss e serizzi.
-------------------Roccia fanero-cristallina, compatta, lucidabile, da decorazione e da costruzione, prevalentemente costituita
da minerali di durezza Mohs da 6 a 7 (quali quarzo, feldspati, felspatoidi).
Travertino
Roccia calcarea sedimentaria di deposito chimico con caratteristica strutturale vacuolare, da decorazione e
da costruzione; alcune varietà sono lucidabili.
Pietra (termine commerciale) (1)
-------------------(1) A questa categoria appartengono rocce di composizione mineralogica svariatissima, non inseribili in alcuna
classificazione. Esse sono riconducibili ad uno dei due gruppi seguenti:
- rocce tenere e/o poco compatte;
- rocce dure e/o compatte.
-------------------Roccia da costruzione e/o da decorazione, di norma non lucidabile.
Esempi di pietre del primo gruppo sono: varie rocce sedimentarie (calcareniti, arenarie a cemento calcareo,
ecc.), varie rocce piroclastiche, (peperini, tufi, ecc.); al secondo gruppo appartengono le pietre a spacco
naturale (quarziti, micascisti, gneiss lastroidi, ardesie, ecc.), e talune vulcaniti (basalti, trachiti, leucititi, ecc.).
Per gli altri termini usati per definire il prodotto in base alle forme, dimensioni, tecniche di lavorazione ed alla
conformazione geometrica, vale quanto riportato nella norma UNI 8458.
2) I prodotti di cui sopra devono rispondere a quanto segue:
a) appartenere alla denominazione commerciale e/o petrografica indicata nel progetto oppure avere origine
del bacino di estrazione o zona geografica richiesta nonchè essere conformi ad eventuali campioni di
riferimento ed essere esenti da crepe, discontinuità, ecc. che riducano la resistenza o la funzione;
b) avere lavorazione superficiale e/o finiture indicate nel progetto e/o rispondere ai campioni di riferimento;
avere le dimensioni nominali concordate e le relative tolleranze;
c) delle seguenti caratteristiche il fornitore dichiarerà i valori medi (ed i valori minimi e/o la dispersione
percentuale):
- massa volumica reale ed apparente, misurata secondo la norma UNI 9724 - parte 2ª;
- coefficiente di imbibizione della massa secca iniziale, misurato secondo la norma UNI 9724 - parte 2ª;
- resistenza a compressione, misurata secondo la norma UNI 9724 - parte 3ª;
- resistenza a flessione, misurata secondo la norma UNI 9724 - parte 5ª;
- resistenza all'abrasione, misurata secondo le disposizioni del regio decreto 16-11-1939, n. 2234;
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d) per le prescrizioni complementari da considerare in relazione alla destinazione d'uso (strutturale per murature,
pavimentazioni, coperture, ecc.) si rinvia agli appositi articoli del presente capitolato ed alle prescrizioni di
progetto.
I valori dichiarati saranno accettati dalla direzione dei lavori anche in base ai criteri generali dell'art. 1.
Art. 59 - Prodotti per pavimentazione
1.
Si definiscono prodotti per pavimentazione quelli utilizzati per realizzare lo strato di rivestimento dell'intero
sistema di pavimentazione.
Per la realizzazione del sistema di pavimentazione si rinvia all'articolo sulla esecuzione delle pavimentazioni.
I prodotti vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro
accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un
attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate.
2.
I prodotti di legno per pavimentazione: tavolette, listoni, mosaico di lamelle, blocchetti, ecc. si intendono
denominati nelle loro parti costituenti come indicato nella letteratura tecnica.
I prodotti di cui sopra devono rispondere a quanto segue:
a. essere della essenza legnosa adatta all'uso e prescritta nel progetto;
b. sono ammessi i seguenti difetti visibili sulle facce in vista:
b1. qualità I: piccoli nodi sani con diametro minore di 2 mm se del colore della specie (minore di 1 mm se di
colore diverso) purché presenti su meno del 10% degli elementi del lotto; imperfezioni di lavorazione con
profondità minore di 1 mm e purché presenti su meno del 10% degli elementi;
b2. qualità II
- piccoli nodi sani con diametro minore di 5 mm se del colore della specie (minore di 2 mm se di colore
diverso) purché presenti su meno del 20% degli elementi del lotto;
- piccole fenditure;
- imperfezioni di lavorazione come per la classe I;
- alburno senza limitazioni ma immune da qualsiasi manifesto attacco di insetti.
b3. qualità III: esenti da difetti che possano compromettere l'impiego (in caso di dubbio valgono le prove di
resistenza meccanica); alburno senza limitazioni ma immune da qualsiasi manifesto attacco di insetti;
c. avere contenuto di umidità tra il 10 e il 15%;
d. tolleranze sulle dimensioni e finitura:
d1. listoni: 1 mm sullo spessore; 2 mm sulla larghezza; 5 mm sulla lunghezza;
d2. tavolette: 0,5 mm sullo spessore; 1,5% sulla larghezza e lunghezza;
d3. mosaico, quadrotti, ecc.: 0,5 mm sullo spessore; 1,5% sulla larghezza e lunghezza;
d4. le facce a vista ed i fianchi da accertare saranno lisci;
e. la resistenza meccanica a flessione, la resistenza all'impronta ed altre caratteristiche saranno nei limiti
solitamente riscontrati sulla specie legnosa e saranno comunque dichiarati nell'attestato che
accompagna la fornitura; per i metodi di misura valgono;
f. i prodotti devono essere contenuti in appositi imballi che li proteggono da azioni meccaniche, umidità
nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa.
Nell'imballo un foglio informativo indicherà, oltre al nome del fornitore e contenuto, almeno le
caratteristiche di cui ai commi da a) ad e).
3.
Le piastrelle di ceramica per pavimentazioni dovranno essere del materiale indicato nel progetto tenendo
conto che le dizioni commerciali e/o tradizionali (cotto, cotto forte, gres, ecc.) devono essere associate alla
classificazione basata sul metodo di formatura e sull'assorbimento d'acqua secondo la norma UNI EN 87.
a. A seconda della classe di appartenenza (secondo UNI EN 87) le piastrelle di ceramica estruse o pressate di
prima scelta devono rispondere alle norme seguenti:
Formatura
Estruse (A)
Pressate a
Assorbimento d’acqua, E in %
Gruppo I
Gruppo II a
E ¾ 3%
3%<E ¾ 6%
UNI EN 121
UNI EN 186
UNI EN 176
UNI EN 177
Gruppo II b
6%<E ¾ 10%
UNI EN 187
UNI EN 178
Gruppo II
E > 10%
UNI EN 188
UNI EN 159
I prodotti di seconda scelta, cioè quelli che rispondono parzialmente alle norme predette, saranno
accettate in base alla rispondenza ai valori previsti dal progetto, ed, in mancanza, in base ad accordi tra
direzione dei lavori e fornitore.
b.
Per i prodotti definiti "pianelle comuni di argilla", "pianelle pressate ed arrotate di argilla" e "mattonelle
greificate" dal regio decreto 16-11-1939 n. 2234, devono inoltre essere rispettate le prescrizioni seguenti:
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resistenza all'urto 2 Nm (0,20 kgm) minimo; resistenza alla flessione 2,5 N/mm² (25 kg/cm)2 minimo;
coefficiente di usura al tribometro 15 mm massimo per 1 km di percorso.
4.
c.
Per le piastrelle colate (ivi comprese tutte le produzioni artigianali) le caratteristiche rilevanti da misurare ai
fini di una qualificazione del materiale sono le stesse indicate per le piastrelle pressate a secco ed estruse
(vedi norma UNI EN 87), per cui:
- per quanto attiene ai metodi di prova si rimanda alla normativa UNI EN vigente e già citata;
- per quanto attiene i limiti di accettazione, tenendo in dovuto conto il parametro relativo all'assorbimento
d'acqua, i valori di accettazione per le piastrelle ottenute mediante colatura saranno concordati fra
produttore ed acquirente, sulla base dei dati tecnici previsti dal progetto o dichiarati dai produttori ed
accettate dalla direzione dei lavori.
d.
I prodotti devono essere contenuti in appositi imballi che li proteggano da azioni meccaniche, sporcatura,
ecc. nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa ed essere accompagnati da fogli
informativi riportanti il nome del fornitore e la rispondenza alle prescrizioni predette.
I prodotti di gomma per pavimentazioni sotto forma di piastrelle e rotoli devono rispondere alle prescrizioni
date dal progetto ed in mancanza e/o a complemento devono rispondere alle prescrizioni seguenti:
a.
essere esenti da difetti visibili (bolle, graffi, macchie, aloni, ecc.) sulle superfici destinate a restare in vista;
b.
avere costanza di colore tra i prodotti della stessa fornitura; in caso di contestazione deve risultare entro il
contrasto dell'elemento n. 4 della scala dei grigi di cui alla norma UNI 5137.
Per piastrelle di forniture diverse ed in caso di contestazione vale il contrasto dell'elenco n. 3 della scala dei
grigi;
c.
sulle dimensioni nominali ed ortogonalità dei bordi sono ammesse le tolleranze seguenti:
- rotoli: lunghezza +1%, larghezza +0,3%, spessore +0,2 mm;
- piastrelle: lunghezza e larghezza +0,3%, spessore +0,2 mm;
- piastrelle: scostamento dal lato teorico (in millimetri) non maggiore del prodotto tra dimensione del lato
(in millimetri) e 0,0012;
- rotoli: scostamento dal lato teorico non maggiore di 1,5 mm; d) la durezza deve essere tra 75 e 85 punti
di durezza Shore A; e) la resistenza all'abrasione deve essere non maggiore di 300 mmc;
d.
la stabilità dimensionale a caldo deve essere non maggiore dello 0,3% per le piastrelle e dello 0,4% per i
rotoli;
e.
la classe di reazione al fuoco deve essere la prima secondo il decreto ministeriale 26-6-1984 allegato A3.1);
f.
la resistenza alla bruciatura da sigaretta, inteso come alterazioni di colore prodotte dalla combustione,
non deve originare contrasto di colore uguale o minore al n. 2 della scala dei grigi di cui alla norma UNI
5137. Non sono inoltre ammessi affioramenti o rigonfiamenti;
g.
il potere macchiante, inteso come cessione di sostanze che sporcano gli oggetti che vengono a contatto
con il rivestimento, per i prodotti colorati non deve dare origine ad un contrasto di colore maggiore di
quello dell'elemento N3 della scala dei grigi di cui alla UNI 5137. Per i prodotti neri il contrasto di colore non
deve essere maggiore dell'elemento N2;
h.
il controllo delle caratteristiche di cui ai commi da a) si intende effettuato secondo i criteri indicati nel
punto 1 del presente articolo utilizzando la norma UNI 8272;
Per le caratteristiche ed i limiti di accettazione vedere norma UNI 8273 e suo FA 174.
i.
i prodotti devono essere contenuti in appositi imballi che li proteggano da azioni meccaniche ed agenti
atmosferici nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa.
Il foglio di accompagnamento indicherà oltre al nome del fornitore almeno le indicazioni di cui ai commi da a)
ad i).
5.
I prodotti di vinile, omogenei e non ed i tipi eventualmente caricati devono rispondere alle prescrizioni di cui
alle seguenti norme:
- UNI 5573 per le piastrelle di vinile;
- UNI 7071 per le piastrelle di vinile omogeneo;
- UNI 7072 per le piastrelle di vinile non omogeneo.
I metodi di accettazione sono quelli del punto 1 del presente articolo.
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I prodotti devono essere contenuti in appositi imballi che li proteggano da azioni meccaniche ed agenti
atmosferici nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa.
Il foglio di accompagnamento indicherà le caratteristiche di cui alle norme precitate.
6.
I prodotti di resina (applicati fluidi od in pasta) per rivestimenti di pavimenti realizzati saranno del tipo realizzato:
- mediante impregnazione semplice (l1);
- a saturazione (I2);
- mediante film con spessori fino a 200 mm (F1) o con spessore superiore (F2);
- con prodotti fluidi cosiddetti autolivellanti (A);
- con prodotti spatolati (S).
Le caratteristiche segnate come significative nel prospetto seguente devono rispondere alle prescrizioni del
progetto.
I valori di accettazione sono quelli dichiarati dal fabbricante ed accettati dal Direttore dei lavori.
I metodi di accettazione sono quelli contenuti nel punto 1 del presente articolo facendo riferimento alla norma
UNI 8298 (varie parti).
Caratteristiche
Colore
Identificazione chimico - fisica
Spessore
Resistenza all’abrasione
Resistenza al punzonamento dinamico (urto)
Resistenza al punzonamento statico
Comportamento all’acqua
Resistenza alla pressione idrost. inversa
Reazione al fuoco
Resistenza alla bruciatura della sigaretta
Resistenza all’invecchiamento term. in aria
Resistenza meccanica dei ripristini
+ (significativa)
Grado di significatività rispetto ai vari tipi
I1
I2
F1
F2
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
- (non significativa)
A
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
S
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
I prodotti devono essere contenuti in appositi imballi che li proteggano da azioni meccaniche e da agenti
atmosferici nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa.
Il foglio informativo indicherà, oltre al nome del fornitore, le caratteristiche, le avvertenze per l'uso e per la
sicurezza durante l'applicazione.
7.
I prodotti di calcestruzzo per pavimentazioni a seconda del tipo di prodotto devono rispondere alle prescrizioni
del progetto ed in mancanza e/o completamento alle seguenti.
7.1. Mattonelle di cemento con o senza colorazione e superficie levigata; mattonelle di cemento con o senza
colorazione con superficie striata o con impronta; marmette e mattonelle a mosaico di cemento e di detriti di
pietra con superficie levigata. I prodotti sopracitati devono rispondere al regio decreto 2234 del 16-11-1939 per
quanto riguarda le caratteristiche di resistenza all'urto, resistenza alla flessione e coefficiente di usura al
tribometro ed alle prescrizioni del progetto. L'accettazione deve avvenire secondo il punto 1 del presente
articolo avendo il regio decreto sopracitato quale riferimento.
7.2. Masselli di calcestruzzo per pavimentazioni saranno definiti e classificati in base alla loro forma, dimensioni,
colore e resistenza caratteristica; per la terminologia delle parti componenti il massello e delle geometrie di
posa ottenibili si rinvia alla documentazione tecnica. Essi devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in
mancanza od a loro completamento devono rispondere a quanto segue:
a. essere esenti da difetti visibili e di forma quali protuberanze, bave, incavi che superino le tolleranze
dimensionali ammesse.
Sulle dimensioni nominali è ammessa la tolleranza di 3 mm per un singolo elemento e 2 mm quale media
delle misure sul campione prelevato;
b.
le facce di usura e di appoggio devono essere parallele tra loro con tolleranza ±15% per il singolo massello
e ±10% sulle medie;
c.
la massa volumica deve scostarsi da quella nominale (dichiarata dal fabbricante) non più del 15% per il
singolo massello e non più del 10% per le medie;
d.
il coefficiente di trasmissione meccanica non deve essere minore di quello dichiarato dal fabbricante;
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e.
il coefficiente di aderenza delle facce laterali deve essere il valore nominale con tolleranza ±5% per un
singolo elemento e ±3% per la media;
f.
la resistenza convenzionale alla compressione deve essere maggiore di 50 N/mm² per il singolo elemento e
maggiore di 60 N/mm² per la media;
I criteri di accettazione sono quelli riportati nel punto 1 del presente articolo. I prodotti saranno forniti su appositi
pallets opportunamente legati ed eventualmente protetti dall'azione di sostanze sporcanti. Il foglio informativo
indicherà, oltre al nome del fornitore, almeno le caratteristiche di cui sopra e le istruzioni per la
movimentazione, sicurezza e posa.
8.
I prodotti di pietre naturali o ricostruite per pavimentazioni.
Si intendono definiti come segue:
- elemento lapideo naturale: elemento costituito integralmente da materiale lapideo (senza aggiunta di
leganti);
- elemento lapideo ricostituito (conglomerato): elemento costituito da frammenti lapidei naturali legati con
cemento o con resine;
- lastra rifilata: elemento con le dimensioni fissate in funzione del luogo d'impiego, solitamente con una
dimensione maggiore di 60 cm e spessore di regola non minore di 2 cm;
- marmetta: elemento con le dimensioni fissate dal produttore ed indipendenti dal luogo di posa, solitamente
con dimensioni minori di 60 cm e con spessore di regola minore di 2 cm;
- marmetta calibrata: elemento lavorato meccanicamente per mantenere lo spessore entro le tolleranze
dichiarate;
- marmetta rettificata: elemento lavorato meccanicamente per mantenere la lunghezza e/o larghezza entro
le tolleranze dichiarate.
Per gli altri termini specifici dovuti alle lavorazioni, finiture, ecc., vedere la norma UNI 9379.
a. I prodotti di cui sopra devono rispondere alle prescrizioni del progetto (dimensioni, tolleranze, aspetto,
ecc.) ed a quanto prescritto nell'articolo prodotti di pietre naturali o ricostruite.
In mancanza di tolleranze su disegni di progetto si intende che le lastre grezze contengono la dimensione
nominale; le lastre finite, marmette, ecc. hanno tolleranza 1 mm sulla larghezza e lunghezza e 2 mm sullo
spessore (per prodotti da incollare le tolleranze predette saranno ridotte);
b.
le lastre ed i quadrelli di marmo o di altre pietre dovranno inoltre rispondere al regio decreto 2234 del 1611-1939 per quanto attiene il coefficiente di usura al tribometro in mm;
c. l'accettazione avverrà secondo il punto 1 del presente articolo. Le forniture avverranno su pallets ed i
prodotti saranno opportunamente legati ed eventualmente protetti dall'azione di sostanze sporcanti.
Il foglio informativo indicherà almeno le caratteristiche di cui sopra e le istruzioni per la movimentazione,
sicurezza e posa.
9.
I prodotti tessili per pavimenti (moquettes):
a. si intendono tutti i rivestimenti nelle loro diverse soluzioni costruttive e cioè:
- rivestimenti tessili a velluto (nei loro sottocasi velluto tagliato, velluto riccio, velluto unilivello, velluto
plurilivello, ecc.);
- rivestimenti tessili piatti (tessuto, nontessuto).
In caso di dubbio e contestazione si farà riferimento alla classificazione e terminologia della norma UNI 8013/1;
b.
i prodotti devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza o completamento a quanto
segue:
- massa areica totale e dello strato di utilizzazione;
- spessore totale e spessore della parte utile dello strato di utilizzazione;
- perdita di spessore dopo applicazione (per breve e lunga durata) di carico statico moderato;
- perdita di spessore dopo applicazione di carico dinamico.
In relazione all'ambiente di destinazione saranno richieste le seguenti caratteristiche di comportamento:
- tendenza all'accumulo di cariche elettrostatiche generate dal calpestio;
- numero di fiocchetti per unità di lunghezza e per unità di area;
- forza di strappo dei fiocchetti;
- comportamento al fuoco;
c.
i criteri di accettazione sono quelli precisati nel punto 1 del presente articolo; i valori saranno quelli
dichiarati dal fabbricante ed accettati dal Direttore dei lavori. Le modalità di prova da seguire in caso di
contestazione sono quelle indicate nella norma UNI 8014 (varie parti);
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d.
i prodotti saranno forniti protetti da appositi imballi che li proteggano da azioni meccaniche, da agenti
atmosferici ed altri agenti degradanti nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa. Il
foglio informativo indicherà il nome del produttore, le caratteristiche elencate in b) e le istruzioni per la
posa.
10. Le mattonelle di asfalto:
a. dovranno rispondere alle prescrizioni del regio decreto 16- 11-1939, n. 2234 per quanto riguarda le
caratteristiche di resistenza all'urto: 4 Nm (0,40 kgm minimo; resistenza alla flessione: 3 N/mm² (30 kg/cmq)
minimo; coefficiente di usura al tribometro: 15 mm massimo per 1 km di percorso;
b. per i criteri di accettazione si fa riferimento al punto 1 del presente articolo; in caso di contestazione si fa
riferimento alle norme CNR e UNI applicabili.
I prodotti saranno forniti su appositi pallets ed eventualmente protetti da azioni degradanti dovute ad agenti
meccanici, chimici ed altri nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione in genere prima della posa. Il foglio
informativo indicherà almeno le caratteristiche di cui sopra oltre alle istruzioni per la posa.
11. I prodotti di metallo per pavimentazioni dovranno rispondere alle prescrizioni date nella norma UNI 4630 per le
lamiere bugnate ed UNI 3151 per le lamiere stirate. Le lamiere saranno inoltre esenti da difetti visibili (quali
scagliature, bave, crepe, crateri, ecc.) e da difetti di forma (svergolamento, ondulazione, ecc.) che ne
pregiudichino l'impiego e/o la messa in opera e dovranno avere l'eventuale rivestimento superficiale prescritto
nel progetto.
Art. 60 - Prodotti di vetro (lastre, profilati ad U e vetri pressati
1.
Si definiscono prodotti di vetro quelli che sono ottenuti dalla trasformazione e lavorazione del vetro.
Essi si dividono nelle seguenti principali categorie: lastre piane, vetri pressati, prodotti di seconda lavorazione.
Per le definizioni rispetto ai metodi di fabbricazione, alle loro caratteristiche, alle seconde lavorazioni, nonchè
per le operazioni di finitura dei bordi si fa riferimento alle norme UNI. I prodotti vengono di seguito considerati al
momento della loro fornitura.
Le modalità di posa sono trattate negli articoli relativi alle vetrazioni ed ai serramenti.
Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere a controlli (anche parziali) su campioni della
fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate.
2.
I vetri piani grezzi sono quelli colati e laminati grezzi ed anche cristalli grezzi traslucidi, incolori cosiddetti
bianchi, eventualmente armati.
Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto.
Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 6123 che considera anche le modalità di controllo da adottare in
caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni
prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti.
3.
I vetri piani lucidi tirati sono quelli incolori ottenuti per tiratura meccanica della massa fusa, che presenta sulle
due facce, naturalmente lucide, ondulazioni più o meno accentuate non avendo subito lavorazioni di
superficie.
Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto.
Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 6486 che considera anche le modalità di controllo da adottare in
caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni
prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti.
4.
I vetri piani trasparenti float sono quelli chiari o colorati ottenuti per colata mediante galleggiamento su un
bagno di metallo fuso.
Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto.
Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 6487 che considera anche le modalità di controllo da adottare in
caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni
prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti.
I vetri piani temprati sono quelli trattati termicamente o chimicamente in modo da indurre negli strati
superficiali tensioni permanenti.
Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto.
Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 7142 che considera anche le modalità di controllo da adottare in
caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni
prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti.
5.
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6.
I vetri piani uniti al perimetro (o vetrocamera) sono quelli costituiti da due lastre di vetro tra loro unite lungo il
perimetro, solitamente con interposizione di un distanziatore, a mezzo di adesivi od altro in modo da formare
una o più intercapedini contenenti aria o gas disidratati.
Le loro dimensioni, numero e tipo delle lastre saranno quelle indicate nel progetto.
Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 7171 che definisce anche i metodi di controllo da adottare in caso
di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni
prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti.
7.
I vetri piani stratificati sono quelli formati da due o più lastre di vetro e uno o più strati interposti di materia
plastica che incollano tra loro le lastre di vetro per l'intera superficie.
Il loro spessore varia in base al numero ed allo spessore delle lastre costituenti.
Essi si dividono in base alla loro resistenza alle sollecitazioni meccaniche come segue:
- stratificati per sicurezza semplice;
- stratificati antivandalismo;
- stratificati anticrimine;
- stratificati antiproiettile.
Le dimensioni, numero e tipo delle lastre saranno quelle indicate nel progetto.
Per le altre caratteristiche si fa riferimento alle norme seguenti:
a. i vetri piani stratificati per sicurezza semplice devono rispondere alla norma UNI 7172;
b.
i vetri piani stratificati antivandalismo ed anticrimine devono rispondere rispettivamente alle norme UNI
7172 e norme UNI 9184;
c.
i vetri piani stratificati antiproiettile devono rispondere alla norma UNI 9187.
I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore
comunicherà i valori se richiesti.
8.
I vetri piani profilati ad U sono dei vetri grezzi colati prodotti sotto forma di barre con sezione ad U, con la
superficie liscia o lavorata, e traslucida alla visione.
Possono essere del tipo ricotto (normale) o temprato armati o non armati.
Le dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche valgono le prescrizioni della
norma UNI 7306 che indica anche i metodi di controllo in caso di contestazione.
9.
I vetri pressati per vetrocemento armato possono essere a forma cava od a forma di camera d'aria.
Le dimensioni saranno quelle indicate nel progetto.
Per le caratteristiche vale quanto indicato nella norma UNI 7440 che indica anche i metodi di controllo in caso
di contestazione.
Art. 61 - Prodotti diversi (sigillanti, adesivi, geotessili, materiali plastici)
Tutti i prodotti di seguito descritti vengono considerati al momento della fornitura. Il Direttore dei lavori, ai fini della
loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un
attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di seguito indicate.
Per il campionamento dei prodotti ed i metodi di prova si fa riferimento ai metodi UNI esistenti.
1.
Per sigillanti si intendono i prodotti utilizzati per riempire in forma continua e durevole i giunti tra elementi edilizi
(in particolare nei serramenti, nelle pareti esterne, nelle partizioni interne, ecc.) con funzione di tenuta all'aria,
all'acqua, ecc.
Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono rispondenti
alle seguenti caratteristiche:
- compatibilità chimica con il supporto al quale sono destinati;
- diagramma forza deformazione (allungamento) compatibile con le deformazioni elastiche del supporto al
quale sono destinati;
- durabilità ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego, cioè con decadimento delle
caratteristiche meccaniche ed elastiche che non pregiudichino la sua funzionalità;
- durabilità alle azioni chimico-fisiche di agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o nell'ambiente di
destinazione.
Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde al progetto
od alle norme UNI 9610 e 9611 e/o è in possesso di attestati di conformità; in loro mancanza si fa riferimento ai
valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori.
2.
Per adesivi si intendono i prodotti utilizzati per ancorare un prodotto ad uno attiguo, in forma permanente,
resistendo alle sollecitazioni meccaniche, chimiche, ecc. dovute all'ambiente ed alla destinazione d'uso.
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Sono inclusi nel presente articolo gli adesivi usati in opere di rivestimenti di pavimenti e pareti o per altri usi e per
diversi supporti (murario, terroso, legnoso, ecc.).
Sono esclusi gli adesivi usati durante la produzione di prodotti o componenti.
Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti
rispondenti alle seguenti caratteristiche:
- compatibilità chimica con il supporto al quale essi sono destinati;
- durabilità ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego (cioè con un decadimento delle
caratteristiche meccaniche che non pregiudichino la loro funzionalità);
- durabilità alle azioni chimico-fisiche dovute ad agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o nell'ambiente di
destinazione;
- caratteristiche meccaniche adeguate alle sollecitazioni previste durante l'uso.
Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde ad una norma
UNI e/o è in possesso di attestati di conformità; in loro mancanza si fa riferimento ai valori dichiarati dal
produttore ed accettati dalla direzione dei lavori.
3.
Per geotessili si intendono i prodotti utilizzati per costituire strati di separazione, contenimento, filtranti,
drenaggio in opere di terra (rilevati, scarpate, strade, giardini, ecc.) ed in coperture.
Si distinguono in:
- tessuti: stoffe realizzate intrecciando due serie di fili (realizzando ordito e trama);
- nontessuti: feltri costituiti da fibre o filamenti distribuiti in maniera casuale, legati tra loro con trattamento
meccanico (agugliatura) oppure chimico (impregnazione) oppure termico (fusione). Si hanno nontessuti
ottenuti da fiocco o da filamento continuo.
(Sono esclusi dal presente articolo i prodotti usati per realizzare componenti più complessi).
Quando non è specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti
rispondenti alle seguenti caratteristiche:
- tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ±1%;
- spessore: ±3%;
Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde ad una norma
UNI e/o è in possesso di attestato di conformità; in loro mancanza valgono i valori dichiarati dal produttore ed
accettati dalla direzione dei lavori.
Dovrà inoltre essere sempre specificata la natura del polimero costituente (poliestere, polipropilene,
poliammide, ecc.).
Per i nontessuti dovrà essere precisato:
- se sono costituiti da filamento continuo o da fiocco;
- se il trattamento legante è meccanico, chimico o termico;
- il peso unitario.
4.
Per materiali plastici si intendono i prodotti definiti e classificati secondo la normativa UNI.
a) generalità: per la definizione, la classificazione e le prescrizioni sulle materie plastiche in generale, si farà
riferimento alla normativa UNI di classifica C.D.U. 678.5/8 (Materie plastiche).
Per le prove si farà riferimento alla normativa UNI di classifica C.D.U. 678.5/8.002.62/64 (Prodotti semifiniti e
finiti di materie plastiche).
b) laminati plastici: saranno ottenuti per compressione a caldo di fogli di materiali ferrosi, a base di cellulosa,
impregnati con resine termoindurenti (fenoliche) e dovranno corrispondere per classificazione prescrizioni e
metodi di prova alle norme di unificazione UNI 7049 – 72 e 7050 – 72.
I laminati saranno dello spessore minimo di 1,2 mm.
I laminati dovranno presentare carico unitario di rottura a trazione non inferiore a 900 Kgf/cmq. per
trazione longitudinale ed a 700 Kgf/cmq. per trazione trasversale, resistenza alla usura superficiale
caratterizzata da una perdita di massa non superiore a 80 mg per 100 giri ( prova 2.2 UNI 7050 – 72);
elevata resistenza alle temperature superficiali, stabilità dimensionale con variazione globale non superiore
allo 0,5% nella direzione longitudinale, indice di solidità alla luce artificiale non inferiore a 5 della scala dei
blu.
I laminati dovranno inoltre potersi curvare su un riscaldatore cilindrico con raggio di 12 mm., alla
temperatura indicata dal fabbricante, senza presentare difetti quali: screpolature ai bordi, oppure, bolle
ed ingiallimenti della superficie in vista.
Art. 62 - Infissi
1.
Per infissi si intendono gli elementi aventi la funzione principale di regolare il passaggio di persone, animali,
oggetti, e sostanze liquide o gassose nonchè dell'energia tra spazi interni ed esterni dell'organismo edilizio o tra
ambienti diversi dello spazio interno.
Essi si dividono tra elementi fissi (cioè luci fisse non apribili) e serramenti (cioè con parti apribili); gli infissi si
dividono, inoltre, in relazione alla loro funzione, in porte, finestre e schermi.
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Per la terminologia specifica dei singoli elementi e delle loro parti funzionali in caso di dubbio si fa riferimento
alla norma UNI 8369 (varie parti).
I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura; le modalità di posa sono sviluppate
nell'articolo relativo alle vetrazioni ed ai serramenti.
Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni
della fornitura, oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate.
2.
Le luci fisse devono essere realizzate nella forma, con i materiali e nelle dimensioni indicate nel disegno di
progetto. In mancanza di prescrizioni (od in presenza di prescrizioni limitate) si intende che comunque devono
nel loro insieme (telai, lastre di vetro, eventuali accessori, ecc.) resistere alle sollecitazioni meccaniche dovute
all'azione del vento od agli urti, garantire la tenuta all'aria, all'acqua e la resistenza al vento.
Quanto richiesto dovrà garantire anche le prestazioni di isolamento termico, isolamento acustico,
comportamento al fuoco e resistenza a sollecitazioni gravose dovute ad attività sportive, atti vandalici, ecc.
Le prestazioni predette dovranno essere garantite con limitato decadimento nel tempo.
Il Direttore dei lavori potrà procedere all'accettazione delle luci fisse mediante i criteri seguenti:
a. mediante controllo dei materiali costituenti il telaio più vetro più elementi di tenuta (guarnizioni, sigillanti)
più eventuali accessori, e mediante controllo delle caratteristiche costruttive e della lavorazione del
prodotto nel suo insieme e/o dei suoi componenti; in particolare trattamenti protettivi del legno,
rivestimenti dei metalli costituenti il telaio, l'esatta esecuzione dei giunti, ecc.;
b.
mediante l'accettazione di dichiarazioni di conformità della fornitura alle classi di prestazione quali tenuta
all'acqua, all'aria, resistenza agli urti, ecc. (vedere nel presente articolo il punto 3 comma b); di tali prove
potrà anche chiedere la ripetizione in caso di dubbio o contestazione.
Le modalità di esecuzione delle prove saranno quelle definite nelle relative norme UNI per i serramenti (vedere
del presente articolo il punto 3).
3.
I serramenti interni ed esterni (finestre, porte finestre, e similari) dovranno essere realizzati seguendo le
prescrizioni indicate nei disegni costruttivi o comunque nella parte grafica del progetto. In mancanza di
prescrizioni (od in presenza di prescrizioni limitate) si intende che comunque nel loro insieme devono essere
realizzati in modo da resistere alle sollecitazioni meccaniche e degli agenti atmosferici e contribuire, per la
parte di loro spettanza, al mantenimento negli ambienti delle condizioni termiche, acustiche, luminose, di
ventilazione, ecc.; lo svolgimento delle funzioni predette deve essere mantenuto nel tempo.
a. Il Direttore dei lavori potrà procedere all'accettazione dei serramenti mediante il controllo dei materiali che
costituiscono l'anta ed il telaio ed i loro trattamenti preservanti ed i rivestimenti mediante il controllo dei
vetri, delle guarnizioni di tenuta e/o sigillanti, degli accessori. Mediante il controllo delle sue caratteristiche
costruttive, in particolare dimensioni delle sezioni resistenti, conformazione dei giunti, delle connessioni
realizzate meccanicamente (viti, bulloni, ecc.) e per aderenza (colle, adesivi, ecc.) e comunque delle
parti costruttive che direttamente influiscono sulla resistenza meccanica, tenuta all'acqua, all'aria, al
vento, e sulle altre prestazioni richieste.
b. Il Direttore dei lavori potrà altresì procedere all'accettazione della attestazione di conformità della fornitura
alle prescrizioni indicate nel progetto per le varie caratteristiche od in mancanza a quelle di seguito
riportate. Per le classi non specificate valgono i valori dichiarati dal fornitore ed accettati dalla direzione
dei lavori.
1. Finestre
isolamento acustico (secondo la norma UNI 8204);
tenuta all'acqua, all'aria e resistenza al vento (misurata secondo le norme UNI EN 86, 42 e 77);
resistenza meccanica (secondo le norme UNI 9158 ed EN 107);
2.
-
Porte interne
tolleranze dimensionali e spessore (misurate secondo le norme UNI EN 25); planarità (misurata secondo
la norma UNI EN 24);
resistenza all'urto corpo molle (misurata secondo la norma UNI 8200);
resistenza al fuoco (misurata secondo la norma UNI 9723);
resistenza al calore per irraggiamento (misurata secondo la norma UNI 8328) classe;
3.
-
Porte esterne
tolleranze dimensionali e spessore (misurate secondo la norma UNI EN 25); planarità (misurata
secondo la norma UNI EN 24);
tenuta all'acqua, aria, resistenza al vento (misurata secondo le norme UNI EN 86, 42 e 71);
resistenza all'antintrusione (secondo la norma UNI 9569);
La attestazione di conformità dovrà essere comprovata da idonea certificazione e/o documentazione.
4.
Gli schermi (tapparelle, persiane, antoni) con funzione prevalentemente oscurante dovranno essere realizzati
nella forma, con il materiale e nelle dimensioni indicate nel disegno di progetto; in mancanza di prescrizioni o
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con prescrizioni insufficienti, si intende che comunque lo schermo deve nel suo insieme resistere alle
sollecitazioni meccaniche (vento, sbattimenti, ecc.) ed agli agenti atmosferici mantenendo nel tempo il suo
funzionamento.
a. Il Direttore dei lavori dovrà procedere all'accettazione degli schermi mediante il controllo dei materiali che
costituiscono lo schermo e, dei loro rivestimenti, controllo dei materiali costituenti gli accessori e/o organi di
manovra, mediante la verifica delle caratteristiche costruttive dello schermo, principalmente dimensioni
delle sezioni resistenti, conformazioni delle connessioni realizzate meccanicamente (viti, bulloni, ecc.) o per
aderenza (colle, adesivi, ecc.) e comunque delle parti che direttamente influiscono sulla resistenza
meccanica e durabilità agli agenti atmosferici.
b.
Il Direttore dei lavori potrà altresì procedere all'accettazione mediante attestazione di conformità della
fornitura alle caratteristiche di resistenza meccanica, comportamento agli agenti atmosferici (corrosioni,
cicli con lampade solari, camere climatiche, ecc.). La attestazione dovrà essere comprovata da idonea
certificazione e/o documentazione.
Art. 63 - Prodotti per rivestimenti interni ed esterni
1.
Si definiscono prodotti per rivestimenti quelli utilizzati per realizzare i sistemi di rivestimento verticali (pareti facciate) ed orizzontali (controsoffitti) dell'edificio. I prodotti si distinguono:
a seconda del loro stato fisico:
- rigidi (rivestimenti in pietra - ceramica - vetro - alluminio - gesso - ecc.);
- flessibili (carte da parati - tessuti da parati - ecc.);
- fluidi o pastosi (intonaci - vernicianti - rivestimenti plastici - ecc.);
a seconda della loro collocazione:
- per esterno;
- per interno;
a seconda della loro collocazione nel sistema di rivestimento: - di fondo;
- intermedi;
- di finitura.
Tutti i prodotti di seguito descritti nei punti 2, 3 e 4, del presente articolo, vengono considerati al momento della
fornitura. Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su
campioni della fornitura, oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di seguito
indicate.
2. Prodotti rigidi (2).
-------------------(2) In via orientativa valgono le prescrizioni della norma UNI 8981, varie parti.
-------------------a. Per le piastrelle di ceramica vale quanto riportato nell'articolo prodotti per pavimentazione, tenendo
conto solo delle prescrizioni valide per le piastrelle da parete.
b.
Per le lastre di pietra vale quanto riportato nel progetto circa le caratteristiche più significative e le
lavorazioni da apportare. In mancanza o ad integrazione del progetto valgono i criteri di accettazione
generali indicati nell'articolo: prodotti di pietra integrati dalle prescrizioni date nell'articolo prodotti per
pavimentazioni di pietra (in particolare per le tolleranze dimensionali e le modalità di imballaggio). Sono
comunque da prevedere gli opportuni incavi, fori, ecc. per il fissaggio alla parete e gli eventuali
trattamenti di protezione.
c.
Per gli elementi di metallo o materia plastica valgono le prescrizioni del progetto. Le loro prestazioni
meccaniche (resistenza all'urto, abrasione, incisione), di reazione e resistenza al fuoco, di resistenza agli
agenti chimici (detergenti, inquinanti aggressivi, ecc.) ed alle azioni termoigrometriche saranno quelle
prescritte in norme UNI, in relazione all'ambiente (interno/esterno) nel quale saranno collocati ed alla loro
quota dal pavimento (o suolo), oppure in loro mancanza valgono quelle dichiarate dal fabbricante ed
accettate dalla direzione dei lavori. Saranno inoltre predisposti per il fissaggio in opera con opportuni fori,
incavi, ecc.
Per gli elementi verniciati, smaltati, ecc. le caratteristiche di resistenza alla usura, ai viraggi di colore, ecc.
saranno riferite ai materiali di rivestimento.
La forma e costituzione dell'elemento saranno tali da ridurre al minimo fenomeni di vibrazione, produzione
di rumore tenuto anche conto dei criteri di fissaggio.
d.
Per le lastre di cartongesso si rinvia all'articolo su prodotti per pareti esterne e partizioni interne.
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3.
e.
Per le lastre di fibrocemento si rimanda alle prescrizioni date nell'articolo prodotti per coperture
discontinue.
f.
Per le lastre di calcestruzzo valgono le prescrizioni generali date nell'articolo su prodotti di calcestruzzo con
in aggiunta le caratteristiche di resistenza agli agenti atmosferici (gelo/disgelo) ed agli elementi aggressivi
trasportati dall'acqua piovana e dall'aria.
Per gli elementi piccoli e medi fino a 1,2 m come dimensione massima si debbono realizzare opportuni
punti di fissaggio ed aggancio. Per gli elementi grandi (pannelli prefabbricati) valgono per quanto
applicabili e/o in via orientativa le prescrizioni dell'articolo sulle strutture prefabbricate di calcestruzzo.
Prodotti flessibili.
a. Le carte da parati devono rispettare le tolleranze dimensionali del 1,5% sulla larghezza e lunghezza;
garantire resistenza meccanica ed alla lacerazione (anche nelle condizioni umide di applicazione); avere
deformazioni dimensionali ad umido limitate; resistere alle variazioni di calore e, quando richiesto, avere
resistenza ai lavaggi e reazione o resistenza al fuoco adeguate.
Le confezioni devono riportare i segni di riferimento per le sovrapposizioni, allineamenti (o sfalsatura) dei
disegni, ecc.; inversione dei singoli teli, ecc.
b.
I tessili per pareti devono rispondere alle prescrizioni elencate nel comma a) con adeguato livello di
resistenza e possedere le necessarie caratteristiche di elasticità, ecc. per la posa a tensione.
Per entrambe le categorie (carta e tessili) la rispondenza alle norme UNI EN 233, 235 è considerata rispondenza alle
prescrizioni del presente articolo.
4.
Prodotti fluidi od in pasta.
a. Intonaci: gli intonaci sono rivestimenti realizzati con malta per intonaci costituita da un legante (calcecemento-gesso) da un inerte (sabbia, polvere o granuli di marmo, ecc.) ed eventualmente da pigmenti o
terre coloranti, additivi e rinforzanti. Gli intonaci devono possedere le caratteristiche indicate nel progetto
e le caratteristiche seguenti:
- capacità di riempimento delle cavità ed eguagliamento delle superfici;
- reazione al fuoco e/o resistenza all'incendio adeguata;
- impermeabilità all'acqua e/o funzione di barriera all'acqua;
- effetto estetico superficiale in relazione ai mezzi di posa usati;
- adesione al supporto e caratteristiche meccaniche.
Per i prodotti forniti premiscelati la rispondenza a norme UNI è sinomino di conformità alle prescrizioni predette;
per gli altri prodotti valgono i valori dichiarati dal fornitore ed accettati dalla direzione dei lavori.
b.
Prodotti vernicianti: i prodotti vernicianti sono prodotti applicati allo stato fluido, costituiti da un legante
(naturale o sintetico), da una carica e da un pigmento o terra colorante che, passando allo stato solido,
formano una pellicola o uno strato non pellicolare sulla superficie.
Si distinguono in:
- tinte, se non formano pellicola e si depositano sulla superficie;
- impregnanti, se non formano pellicola e penetrano nelle porosità del supporto;
- pitture, se formano pellicola ed hanno un colore proprio;
- vernici, se formano pellicola e non hanno un marcato colore proprio;
- rivestimenti plastici, se formano pellicola di spessore elevato o molto elevato (da 1 a 5 mm circa), hanno
colore proprio e disegno superficiale più o meno accentuato.
I prodotti vernicianti devono possedere valori adeguati delle seguenti caratteristiche in funzione delle
prestazioni loro richieste:
- dare colore in maniera stabile alla superficie trattata;
- essere traspiranti al vapore d'acqua;
- avere funzione impermeabilizzante;
- impedire il passaggio dei raggi U.V.;
- ridurre il passaggio della CO2;
- avere adeguata reazione e/o resistenza al fuoco (quando richiesto);
- avere funzione passivante del ferro (quando richiesto);
- resistenza alle azioni chimiche degli agenti aggressivi (climatici, inquinanti);
- resistere (quando richiesto) all'usura.
I limiti di accettazione saranno quelli prescritti nel progetto od in mancanza quelli dichiarati dal fabbricante ed
accettati dalla direzione dei lavori.
I dati si intendono presentati secondo le norme UNI 8757 e UNI 8759 ed i metodi di prova sono quelli definiti
nelle norme UNI.
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Art. 64 - Prodotti per isolamento termico
1.
Si definiscono materiali isolanti termici quelli atti a diminuire in forma sensibile il flusso termico attraverso le
superfici sulle quali sono applicati. Per la realizzazione dell'isolamento termico si rinvia agli articoli relativi alle
parti dell'edificio o impianti.
I materiali vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro
accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere un
attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione per le
caratteristiche si intende che la procedura di prelievo dei campioni, delle prove e della valutazione dei risultati
sia quella indicata nelle norme UNI ed in loro mancanza quelli della letteratura tecnica (in primo luogo le
norme internazionali ed estere).
I materiali isolanti si classificano come segue:
1.a. MATERIALI FABBRICATI IN STABILIMENTO: (blocchi, pannelli, lastre, feltri ecc.).
1) Materiali cellulari
- composizione chimica organica: plastici alveolari;
- composizione chimica inorganica: vetro cellulare, calcestruzzo alveolare autoclavato;
- composizione chimica mista: plastici cellulari con perle di vetro espanso.
2) Materiali fibrosi
- composizione chimica organica: fibre di legno;
- composizione chimica inorganica: fibre minerali.
3) Materiali compatti
- composizione chimica organica: plastici compatti;
- composizione chimica inorganica: calcestruzzo;
- composizione chimica mista: agglomerati di legno.
4) Combinazione di materiali di diversa struttura
- composizione chimica inorganica: composti "fibre minerali- perlite", amianto cemento, calcestruzzi leggeri;
- composizione chimica mista: composti perlite-fibre di cellulosa, calcestruzzi di perle di polistirene.
5) Materiali multistrato (1)
-------------------(1) I prodotti stratificati devono essere classificati nel gruppo A5. Tuttavia, se il contributo alle proprietà di
isolamento termico apportato da un rivestimento è minimo e se il rivestimento stesso è necessario per la
manipolazione del prodotto, questo è da classificare nei gruppi A1 ed A4.
-------------------- composizione chimica organica: plastici alveolari con parametri organici;
- composizione chimica inorganica: argille espanse con parametri di calcestruzzo, lastre di gesso associate a
strato di fibre minerali;
- composizione chimica mista: plastici alveolari rivestiti di calcestruzzo.
1.b MATERIALI INIETTATI, STAMPATI O APPLICATI IN SITO MEDIANTE SPRUZZATURA.
1) Materiali cellulari applicati sotto forma di liquido o di pasta
- composizione chimica organica: schiume poliuretaniche, schiume di ureaformaldeide;
- composizione chimica inorganica: calcestruzzo cellulare.
2) Materiali fibrosi applicati sotto forma di liquido o di pasta
- composizione chimica inorganica: fibre minerali proiettate in opera.
3) Materiali pieni applicati sotto forma di liquido o di pasta - composizione chimica organica: plastici compatti;
- composizione chimica inorganica: calcestruzzo;
- composizione chimica mista: asfalto.
4) Combinazione di materiali di diversa struttura
- composizione chimica inorganica: calcestruzzo di aggregati leggeri;
- composizione chimica mista: calcestruzzo con inclusione di perle di polistirene espanso.
5) Materiali alla rinfusa
- composizione chimica organica: perle di polistirene espanso; - composizione chimica inorganica: lana
minerale in fiocchi, perlite;
- composizione chimica mista: perlite bitumata.
2.
Per tutti i materiali isolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate, si devono
dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali:
a. dimensioni: lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli
altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua
documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori;
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b.
spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti
progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua
documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori;
c.
massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali; in
assenza delle prime due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed
accettate dalla direzione dei lavori;
d.
resistenza termica specifica: deve essere entro i limiti previsti da documenti progettuali (calcolo in base
alla legge 9-1- 1991 n. 10) ed espressi secondo i criteri indicati nella norma UNI 7357 (FA 1 - FA 2 - FA 3);
e.
saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto le seguenti caratteristiche:
- reazione o comportamento al fuoco;
- limiti di emissione di sostanze nocive per la salute;
- compatibilità chimico-fisica con altri materiali.
3.
Per i materiali isolanti che assumono la forma definitiva in opera devono essere dichiarate le stesse
caratteristiche riferite ad un campione significativo di quanto realizzato in opera. Il Direttore dei lavori può
inoltre attivare controlli della costanza delle caratteristiche del prodotto in opera, ricorrendo ove necessario a
carotaggi, sezionamento, ecc. significativi dello strato eseguito.
4.
Entrambe le categorie di materiali isolanti devono rispondere alle caratteristiche di idoneità all'impiego, in
relazione alla loro destinazione d'uso: pareti, parete controterra, copertura a falda, copertura piana,
controsoffittatura su porticati, pavimenti, ecc.
Art. 65 - Prodotti per pareti esterne e partizioni interne
1.
Si definiscono prodotti per pareti esterne e partizioni interne quelli utilizzati per realizzare i principali strati
funzionali di queste parti di edificio.
Per la realizzazione delle pareti esterne e partizioni interne si rinvia all'articolo che tratta queste opere.
I prodotti vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro
accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un
attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione si intende
che la procedura di prelievo dei campioni, le modalità di prova e valutazione dei risultati sono quelli indicati
nelle norme UNI ed in mancanza di questi quelli descritti nella letteratura tecnica (primariamente norme
internazionali).
2.
I prodotti a base di laterizio, calcestruzzo e similari non aventi funzione strutturale (vedere articolo murature)
ma unicamente di chiusura nelle pareti esterne e partizioni devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed
a loro completamento alle seguenti prescrizioni: gli elementi di laterizio (forati e non) prodotti mediante
pressatura o trafilatura con materiale normale od alleggerito devono rispondere alla norma UNI 8942 parte 2
(detta norma è allineata alle prescrizioni del decreto ministeriale sulle murature);
a.
gli elementi di calcestruzzo dovranno rispettare le stesse caratteristiche indicate nella norma UNI 8942 (ad
esclusione delle caratteristiche di inclusione calcarea), i limiti di accettazione saranno quelli indicati nel
progetto ed in loro mancanza quelli dichiarati dal produttore ed approvati dalla direzione dei lavori; c) gli
elementi di calcio silicato, pietra ricostruita, pietra naturale, saranno accettate in base alle loro
caratteristiche dimensionali e relative tolleranze; caratteristiche di forma e massa volumica (foratura,
smussi, ecc.); caratteristiche meccaniche a compressione, taglio e flessione; caratteristiche di
comportamento all'acqua ed al gelo (imbibizione, assorbimento d'acqua, ecc.).
I limiti di accettazione saranno quelli prescritti nel progetto ed in loro mancanza saranno quelli dichiarati dal
fornitore ed approvati dalla direzione dei lavori.
3.
I prodotti ed i componenti per facciate continue dovranno rispondere alle prescrizioni del progetto ed in loro
mancanza alle seguenti prescrizioni:
- gli elementi dell'ossatura devono avere caratteristiche meccaniche coerenti con quelle del progetto in
modo da poter trasmettere le sollecitazioni meccaniche (peso proprio delle facciate, vento, urti, ecc.) alla
struttura portante, resistere alle corrosioni ed azioni chimiche dell'ambiente esterno ed interno;
- gli elementi di tamponamento (vetri, pannelli, ecc.) devono essere compatibili chimicamente e fisicamente
con l'ossatura; resistere alle sollecitazioni meccaniche (urti, ecc.); resistere alle sollecitazioni
termoigrometriche dell'ambiente esterno e chimiche degli agenti inquinanti;
- le parti apribili ed i loro accessori devono rispondere alle prescrizioni sulle finestre o sulle porte;
- i rivestimenti superficiali (trattamenti dei metalli, pitturazioni, fogli decorativi, ecc.) devono essere coerenti
con le prescrizioni sopra indicate;
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- le soluzioni costruttive dei giunti devono completare ed integrare le prestazioni dei pannelli ed essere sigillate
con prodotti adeguati.
La rispondenza alle norme UNI per gli elementi metallici e loro trattamenti superficiali, per i vetri, i pannelli di legno,
di metallo o di plastica e per gli altri componenti, viene considerato automaticamente soddisfacimento delle
prescrizioni sopraddette.
4.
I prodotti ed i componenti per partizioni interne prefabbricate che vengono assemblate in opera (con piccoli
lavori di adattamento o meno) devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza, alle
prescrizioni indicate al punto precedente.
5.
I prodotti a base di cartongesso devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed, in mancanza, alle
prescrizioni seguenti: avere spessore con tolleranze ±0,5 mm, lunghezza e larghezza con tolleranza ±2 mm,
resistenza all'impronta, all'urto, alle sollecitazioni localizzate (punti di fissaggio) ed, a seconda della destinazione
d'uso, con basso assorbimento d'acqua, con bassa permeabilità al vapore (prodotto abbinato a barriera al
vapore), con resistenza all'incendio dichiarata, con isolamento acustico dichiarato.
I limiti di accettazione saranno quelli indicati nel progetto ed, in loro mancanza, quelli dichiarati dal produttore ed
approvati dalla direzione dei lavori.
Art. 66 - Asfalti e bitumi
L'asfalto sarà naturale e proverrà dalle miniere più reputate; sarà in pani, compatto, omogeneo, privo di catrame
proveniente dalla distillazione del carbon fossile, ed il suo peso specifico varierà fra i limiti di 1104 a 1205 Kg.
Il bitume asfaltico proverrà dalla distillazione di rocce di asfalto naturale, sarà molle, assai scorrevole, di colore nero
e scevro dell'odore proprio del catrame minerale proveniente dalla distillazione del carbon fossile e del catrame
vegetale.
Art. 67 - Colori e vernici
L'olio di lino cotto sarà ben depurato, di colore assai chiaro e perfettamente limpido, di odore forte ed amarissimo
al gusto, scevro da adulterazioni con olio minerale, olio di pesce, ecc. Non dovrà lasciare alcun deposito nè essere
rancido, e disteso sopra una lastra di vetro o di metallo dovrà essiccare completamente in 24 ore. Avrà acidità
nella misura del 7%, impurità non superiori all'1 % ed alla temperatura di 15°C presenterà una densità compresa fra
0,91 e 0,93.
L'acquaragia (essenza di trementina) dovrà essere limpida, incolore, di odore gradevole e volatilissima. La sua
densità a 15% sarà di 0,87.
La biacca o cerussa (carbonato basico di piombo) deve essere pura, senza miscele di sorta e priva di qualsiasi
traccia di solfato di bario.
Il bianco di zinco dovrà essere in polvere finissima, bianca, costituita da ossido di zinco e non dovrà contenere più
del 4% di sali di piombo allo stato di solfato, nè più dell'1% di altre impurità; l'umidità non deve superare il 3%.
Il minio, sia di piombo (sesquiossido di piombo) che di alluminio (sesquiossido di alluminio) dovrà essere costituito da
polvere finissima e non contenere colori derivati dall'anilina, nè oltre il 10% di sostanze estranee (solfato di bario,
ecc.).
Il latte di calce sarà preparato con calce grassa, perfettamente bianca, spenta per immersione. Vi si potrà
aggiungere la quantità di nerofumo strettamente necessaria per evitare la tinta giallastra.
Le terre coloranti destinate alle tinte all'acqua, a colla o ad olio saranno finemente macinate e prive di sostanze
eterogenee e dovranno venire perfettamente incorporate nell'acqua, nelle colle e negli olii, ma non per infusione.
Potranno essere richieste in qualunque tonalità esistente.
Le vernici che si impiegheranno per gli interni saranno a base di essenza di trementina e gomme pure e di qualità
scelta; disciolte nell'olio di lino dovranno presentare una superficie brillante. E' escluso l'impiego di gomme prodotte
da distillazione. Le vernici speciali eventualmente prescritte dal Direttore dei lavori dovranno essere fornite nei loro
recipienti originali chiusi.
Art. 68 - Scavi in genere
Gli scavi in genere per qualsiasi lavoro, a mano o con mezzi meccanici, dovranno essere eseguiti secondo i disegni
di progetto nonchè secondo le particolari prescrizioni che saranno date all'atto esecutivo dalla direzione dei lavori.
Nell'esecuzione degli scavi in genere l'Appaltatore dovrà procedere in modo da impedire scoscendimenti e
franamenti, restando esso, oltre che totalmente responsabile di eventuali danni alle persone ed alle opere o reperti
archeologi, altresì obbligato a provvedere a suo carico e spese alla rimozione delle materie franate.
L'Appaltatore dovrà, inoltre, provvedere a sue spese affinché le acque scorrenti alla superficie del terreno siano
deviate in modo che non abbiano a riversarsi negli scavi.
Le materie provenienti dagli scavi, ove non siano utilizzabili o non ritenute adatte (a giudizio insindacabile della
direzione dei lavori) ad altro impiego nei lavori, dovranno essere portate fuori della sede del cantiere, alle
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pubbliche discariche autorizzate ovvero su aree che l'Appaltatore dovrà provvedere a rendere disponibili a sua
cura e spese. Eventuali rifiuti speciali dovranno essere portati alle discariche speciali all’uopo predisposte. Tutti gli
oneri delle discariche sono a carico dell’Appaltatore.
Qualora le materie provenienti dagli scavi debbano essere successivamente utilizzate, esse dovranno essere
depositate in luogo idoneo indicato della direzione dei lavori, per essere poi riprese a tempo opportuno. In ogni
caso le materie depositate non dovranno essere di danno ai lavori, alle proprietà pubbliche o private ed al libero
deflusso delle acque scorrenti in superficie.
La direzione dei lavori potrà fare asportare, a spese dell'Appaltatore, le materie depositate in contravvenzione alle
precedenti disposizioni.
Qualora i materiali siano ceduti all'Appaltatore, si applica il disposto del terzo comma dell'art. 40 del Capitolato
generale d'appalto (decreto del Presidente della Repubblica 16-7-1962, n. 1063 e successive modifiche ed
integrazioni).
Art. 69 - Scavi di sbancamento
Per scavi di sbancamento o sterri andanti s'intendono quelli occorrenti per lo spianamento o sistemazione del
terreno su cui dovranno sorgere le costruzioni, per tagli di terrapieni, per la formazione di pastini, terrazzamenti,
cortili, giardini, piani di appoggio per platee di fondazione, vespai, rampe incassate o trincee, ecc., e in generale
tutti quelli eseguiti a sezione aperta su vasta superficie.
Art. 70 - Scavi di fondazione ed in trincea
Per scavi di fondazione in generale si intendono quelli incassati ed a sezione ristretta necessari per dar luogo ai muri
o pilastri di fondazione propriamente detti.
In ogni caso saranno considerati come gli scavi di fondazione quelli per dar luogo alle fogne, condutture, fossi e
cunette.
Qualunque sia la natura e la qualità del terreno, gli scavi per fondazione, dovranno essere spinti fino alla profondità
che dalla direzione dei lavori verrà ordinata all'atto della loro esecuzione. Le profondità, che si trovano indicate nei
disegni, sono perciò di stima preliminare e l’Amministrazione si riserva piena facoltà di variarle nella misura che
reputerà più conveniente, senza che ciò possa dare all'Appaltatore motivo alcuno di fare eccezioni o domande di
speciali compensi, avendo egli soltanto diritto al pagamento del lavoro eseguito, coi prezzi contrattuali stabiliti per
le varie profondità da raggiungere. E' vietato all'Appaltatore, sotto pena di demolire il già fatto, di por mano alle
murature prima che la direzione dei lavori abbia verificato ed accettato i piani delle fondazioni.
I piani di fondazione dovranno essere generalmente orizzontali, ma per quelle opere che cadono sopra falde
inclinate, dovranno, a richiesta della direzione dei lavori, essere disposti a gradini ed anche con determinate
contropendenze.
Compiuta la muratura di fondazione, lo scavo che resta vuoto, dovrà essere diligentemente riempito e costipato, a
cura e spese dell'Appaltatore, con le stesse materie scavate, sino al piano del terreno naturale primitivo.
Gli scavi per fondazione dovranno, quando occorra, essere solidamente puntellati e sbadacchiati con robuste
armature, in modo da proteggere contro ogni pericolo gli operai, ed impedire ogni smottamento di materie
durante l'esecuzione tanto degli scavi che delle murature.
L'Appaltatore è responsabile dei danni ai lavori, alle persone, alle proprietà pubbliche e private che potessero
accadere per la mancanza o insufficienza di tali puntellazioni e sbadacchiature, alle quali egli deve provvedere di
propria iniziativa, adottando anche tutte le altre precauzioni riconosciute necessarie, senza rifiutarsi per nessun
pretesto di ottemperare alle prescrizioni che al riguardo gli venissero impartite dalla direzione dei lavori.
Col procedere delle murature l'Appaltatore potrà recuperare i legnami costituenti le armature, sempre che non si
tratti di armature formanti parte integrante dell'opera, da restare quindi in posto in proprietà dell'Amministrazione; i
legnami però, che a giudizio della direzione dei lavori, non potessero essere tolti senza pericolo o danno del lavoro,
dovranno essere abbandonati negli scavi.
Gli scavi di fondazione saranno computati per un volume uguale risultante dal prodotto della base di fondazione
per la sua profondità sotto il piano degli scavi di sbancamento, ovvero del terreno naturale, quando detto scavo di
sbancamento non viene effettuato.
Al volume così calcolato si applicheranno i prezzi unitari; vale a dire che essi saranno valutati sempre come eseguiti
a pareti verticali, ritenendosi già compreso e compensato col prezzo unitario di elenco ogni maggiore scavo.
Tuttavia per gli scavi di fondazione da eseguire con impiego di casseri, paratie o simili strutture, sarà incluso nel
volume di scavo per fondazione anche lo spazio occupato dalle strutture stesse.
I prezzi unitari, relativi agli scavi di fondazione, sono applicabili unicamente e rispettivamente ai volumi di scavo
compresi fra i piani orizzontali consecutivi, stabiliti per diverse profondità, nello stesso elenco descrittivo dei lavori e
delle somministrazioni.
Pertanto la valutazione dello scavo risulterà definita, per ciascuna zona, dal volume ricadente nella zona stessa e
dall'applicazione ad esso del relativo prezzo unitario.
Le misure degli scavi in trincea per la posa della tubazione - come caso particolare degli scavi di fondazione saranno rilevati per tratti in ciascuno dei quali l'andamento del terreno abbia una certa uniformità.
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Per ogni tratto la lunghezza verrà misurata in orizzontale fra le sezioni verticali dei due estremi.
La profondità H sarà misurata, nelle due suddette sezioni, fra il punto medio del fondo dello scavo ed il punto
d'intersezione della verticale tirata da tale punto medio con la retta congiungente gli estremi del ciglio del piano di
campagna rimasto dopo lo scavo; potrà anche non essere misurata e ricavarsi dai profili longitudinali esecutivi, se
questi sono stati fedelmente rispettati nell'esecuzione degli scavi.
La larghezza dello scavo L non sarà di norma misurata e sarà contabilizzata - sempre riferita ad uno scavo a pareti
verticali, anche se è stato eseguito con pareti a scarpa - secondo misure predeterminate per ogni valore dei
diametri nominali della tubazione di qualsiasi tipo che vi è stata posata, come segue, tranne che sia stato eseguito
con pareti a scarpa per ordine del Direttore dei lavori.
Profondità di scavo H
Sino 1,50 m
Da oltre 1,50 a 3,00m
Oltre 3,00 m
Larghezze di scavo da contabilizzare a seconda del diametro nominale DN delle
tubazioni
Sino a DN 100 mm
Per DN maggiore di 100 mm
70 cm
Larghezze di scavo pari a quelle della precedente colonna
maggiorata di 10 cm per ogni 100 mm di maggiore
80 cm
diametro: 80, 90 e 110 cm per DN da oltre 100 sino a 200
100 cm
mm; ecc.
Quando gli scavi si devono eseguire con l’impiego di armature (casseri, ecc.) alle larghezze di cui sopra saranno
aggiunti 10 cm. per i tratti armati.
I volumi di scavo saranno ottenuti, per ogni tratto, moltiplicando la lunghezza del tratto per la media aritmetica
delle aree, determinate in base alla profondità ed alla larghezza misurate come sopra detto, delle sezioni esterne
del tratto.
Nei lavori misurati a corpo il prezzo offerto si intende comprensivo degli oneri degli scavi indipendentemente dai
volumi di scavo effettivamente eseguiti.
Art. 71 - Rilevati e rinterri
Per la formazione dei rilevati o per qualunque opera di rinterro, ovvero per riempire i vuoti tra le pareti degli scavi e
le murature, o da addossare alle murature, e fino alle quote prescritte dalla direzione dei lavori, si impiegheranno in
generale, e, salvo quanto segue, fino al loro totale esaurimento, tutte le materie provenienti dagli scavi di qualsiasi
genere eseguiti per quel cantiere, in quanto disponibili ed adatte, a giudizio della direzione dei lavori, per la
formazione dei rilevati.
Quando venissero a mancare in tutto o in parte i materiali di cui sopra, si preleveranno le materie occorrenti
ovunque l'Appaltatore crederà di sua convenienza, purchè i materiali siano riconosciuti idonei dalla direzione dei
lavori.
Per rilevati e rinterri da addossarsi alle murature, si dovranno sempre impiegare materie sciolte, o ghiaiose, restando
vietato in modo assoluto l'impiego di quelle argillose e, in generale, di tutte quelle che con l'assorbimento di acqua
si rammolliscono e si gonfiano generando spinte.
Nella formazione dei suddetti rilevati, rinterri e riempimenti dovrà essere usata ogni diligenza perchè la loro
esecuzione proceda per strati orizzontali di eguale altezza, disponendo contemporaneamente le materie bene
sminuzzate con la maggiore regolarità e precauzione, in modo da caricare uniformemente le murature su tutti i lati
e da evitare le sfiancature che potrebbero derivare da un carico male distribuito.
Le materie trasportate in rilevato o rinterro con vagoni, automezzi o carretti non potranno essere scaricate
direttamente contro le murature, ma dovranno depositarsi in vicinanza dell'opera per essere riprese poi al
momento della formazione dei suddetti rinterri.
Per tali movimenti di materie dovrà sempre provvedersi alla pilonatura delle materie stesse, da farsi secondo le
prescrizioni che verranno indicate dalla direzione dei lavori.
E' vietato addossare terrapieni a murature di fresca costruzione.
Tutte le riparazioni o ricostruzioni che si rendessero necessarie per la mancata od imperfetta osservanza delle
prescrizioni del presente articolo, saranno a completo carico dell'Appaltatore. E' obbligo dell'Appaltatore, escluso
qualsiasi compenso, di dare ai rilevati durante la loro costruzione, quelle maggiori dimensioni richieste
dall'assestamento delle terre, affinchè all'epoca del collaudo i rilevati eseguiti abbiano dimensioni non inferiori a
quelle ordinate.
L'Appaltatore dovrà consegnare i rilevati con scarpate regolari e spianate, con i cigli bene allineati e profilati e
compiendo a sue spese, durante l'esecuzione dei lavori e fino al collaudo, gli occorrenti ricarichi o tagli, la ripresa e
la sistemazione delle scarpate e l'espurgo dei fossi.
La superficie del terreno sulla quale dovranno elevarsi i terrapieni, sarà previamente scoticata, ove occorra, e se
inclinata sarà tagliata a gradoni con leggera pendenza verso il monte.
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Art. 72 - Tracciamenti
I tracciamenti base delle opere da realizzare saranno effettuati dall’Appaltatore ed indicati sul terreno mediante
capisaldi e picchetti posti in opera secondo le usuali norme topografiche, opportunamente numerati. A consegna
avvenuta l’Appaltatore è responsabile dell’esatta conservazione in sito dei capisaldi e dei picchetti che
individuano i tracciamenti; in caso di spostamento o asportazione per manomissione od altre cause, prima o
durante l’esecuzione del lavoro, è obbligato, a totale suo carico, a ripristinare gli elementi del tracciato nella
primitiva condizione servendosi dei dati in suo possesso. Per le quote altimetriche verranno indicati i capisaldi di
livellazione ai quali far riferimento.
A lavori consegnati l’Appaltatore dovrà provvedere sotto la propria completa responsabilità nella perfetta
corrispondenza del tracciamento trasferito sul terreno all’opera indicata in progetto o alle sue varianti che
venissero disposte in corso di esecuzione.
Qualora nelle proprie operazioni di tracciamento planimetrico ed altimetrico di precisione l’Appaltatore
riscontrasse differenze rispetto ai tracciamenti base già effettuati dovrà segnalarlo immediatamente alla Direzione
dei Lavori ed attendere disposizioni in merito.
A tracciamenti definitivi, avvenuti, verranno eseguiti dalla Direzione Lavori in contraddittorio con l’Impresa i
rilevamenti preliminari del terreno (sezioni progressive, piani quotati, manufatti esistenti, ecc.) lungo tutto il percorso.
Tali rilevamenti saranno di base alla valutazione dei lavori successivamente eseguiti. Per l’esecuzione dei detti
rilevamenti l’Appaltatore dovrà mettere a disposizione della Direzione Lavori tutto il personale ed i mezzi necessari,
nessuno escluso.
L’Amministrazione si riserva di controllare, sia preventivamente, sia durante l’esecuzione dei lavori, le operazioni di
tracciamento eseguite dall’Appaltatore; resta però espressamente stabilito che qualsiasi eventuale verifica da
parte dell’Amministrazione o dei suoi delegati non solleverà in alcun modo la responsabilità dell’Appaltatore che
sarà sempre, a tutti gli effetti, unico responsabile.
L’Appaltatore dovrà porre a disposizione della Direzione Lavori il personale ed ogni mezzo di cui questa intende
avvalersi per eseguire ogni e qualsiasi verifica che ritenga opportuna, curando che al momento di tali controlli e
verifiche venga sospeso il lavoro nei cantieri ove ciò risulti necessario.
L’Appaltatore dovrà fornire tutti gli elaborati grafici e non richiesti (planimetrie, piani quotati, profili altimetrici,
libretto delle misure topografiche, ecc.) in opportuna scala in due copie eliografiche ed in una copia su supporto
informatico, firmate da un tecnico iscritto all’albo professionale ed abilitato all’esecuzione di operazioni di rilievo
topografico.
Tutti gli oneri di cui al presente articolo saranno a totale carico dell’Appaltatore il quale non potrà per essi
pretendere alcun compenso od indennizzo speciale.
Art. 73 - Demolizioni e rimozioni
Le demolizioni di murature, calcestruzzi, ecc., sia parziali che complete, devono essere eseguite con ordine e con
le necessarie precauzioni, in modo da non danneggiare le residue murature ed eventuali reperti archeologici,
da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare incomodi o disturbo.
Rimane pertanto vietato di gettare dall'alto i materiali in genere, che invece devono essere trasportati o guidati
in basso, e di sollevare polvere, per cui tanto le murature quanto i materiali di risulta dovranno essere
opportunamente bagnati.
Nelle demolizioni e rimozioni l'Appaltatore deve inoltre provvedere alle eventuali necessarie puntellature per
sostenere le parti che devono restare e disporre in modo da non deteriorare i materiali risultanti, i quali devono
ancora potersi impiegare nei limiti concordati con la direzione dei lavori, sotto pena di rivalsa di danni a favore
della stazione appaltante.
Le demolizioni dovranno limitarsi alle parti ed alle dimensioni prescritte. Quando, anche per mancanza di
puntellamenti o di altre precauzioni, venissero demolite altre parti od oltrepassati i limiti fissati, saranno pure a
cura e spese dell'Appaltatore, senza alcun compenso, ricostruite e rimesse in ripristino le parti indebitamente
demolite.
Tutti i materiali riutilizzabili, a giudizio insindacabile della direzione dei lavori, devono essere opportunamente
puliti, custoditi, trasportati ed ordinati nei luoghi di deposito che verranno indicati dalla direzione stessa,
usando cautele per non danneggiarli sia nella pulizia, sia nel trasporto, sia nei loro assestamenti e per evitarne la
dispersione.
Detti materiali restano tutti di proprietà della stazione appaltante, la quale potrà ordinare all'Appaltatore di
impiegarli in tutto od in parte nei lavori appaltati, ai sensi del vigente Capitolato generale, con i prezzi indicati
nell'elenco prezzi.
I materiali di scarto provenienti dalle demolizioni e rimozioni devono sempre dall'Appaltatore essere trasportati
fuori del cantiere nei punti indicati od alle pubbliche discariche.
Art. 74 - Opere e strutture di muratura
1.
Malte per murature.
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L'acqua e la sabbia per la preparazione degli impasti devono possedere i requisiti e le caratteristiche
tecniche di cui agli artt. "Materiali in Genere" e "Acqua, Calci, Cementi ed Agglomerati Cementizi ".
L'impiego di malte premiscelate e premiscelate pronte è consentito, purchè ogni fornitura sia
accompagnata da una dichiarazione del fornitore attestante il gruppo della malta, il tipo e la quantità dei
leganti e degli eventuali additivi. Ove il tipo di malta non rientri tra quelli appresso indicati il fornitore dovrà
certificare con prove ufficiali anche le caratteristiche di resistenza della malta stessa.
Le modalità per la determinazione della resistenza a compressione delle malte sono riportate nel decreto
ministeriale 13-9-1993.
I tipi di malta e le loro classi sono definiti in rapporto alla composizione in volume; malte di diverse
proporzioni nella composizione confezionate anche con additivi, preventivamente sperimentate, possono
essere ritenute equivalenti a quelle indicate qualora la loro resistenza media a compressione risulti non
inferiore ai valori di cui al decreto ministeriale 20-11-1987, n. 103 e successive modifiche.
2.
Murature in genere: criteri generali per l'esecuzione.
Le opere e le strutture dovranno essere tali da garantire la verticalità delle pareti ad opera conclusa, qualsiasi
sia lo spessore necessario dell’intonaco da realizzare.
Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli, delle volte,
piattabande, archi, e verranno lasciati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori per:
- ricevere le chiavi ed i capichiavi delle volte: gli ancoraggi delle catene e delle travi a doppio T; le testate
delle travi (di legno, di ferro); le pietre da taglio e quanto altro non venga messo in opera durante la
formazione delle murature;
- il passaggio delle canalizzazioni verticali (tubi pluviali, dell'acqua potabile, canne di stufe e camini, scarico
acqua usata, immondizie, ecc.);
- per il passaggio delle condutture elettriche, di telefoni e di illuminazione;
- le imposte delle volte e degli archi;
- gli zoccoli, dispositivi di arresto di porte e finestre, zanche, soglie, ferriate, ringhiere, davanzali, ecc.
Quanto detto, in modo che non vi sia mai bisogno di scalpellare le murature già eseguite.
La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto collegamento
sia con le murature esistenti, sia fra le parti di esse.
I mattoni, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione prolungata in
appositi bagnaroli e mai per aspersione.
Essi dovranno mettersi in opera con i giunti alternati ed in corsi ben regolari e normali alla superficie
esterna; saranno posati sopra un abbondante strato di malta e premuti sopra di esso in modo che la malta
rifluisca all'ingiro e riempia tutte le connessure.
La larghezza dei giunti non dovrà essere maggiore di otto nè minore di 5 mm.
I giunti non verranno rabboccati durante la costruzione per dare maggiore presa all'intonaco od alla
stuccatura col ferro.
Le malte da impiegarsi per la esecuzione delle murature dovranno essere passate al setaccio per evitare
che i giunti fra i mattoni riescano superiori al limite di tolleranza fissato.
Le murature di rivestimento saranno fatte a corsi bene allineati e dovranno essere opportunamente
collegate con la parte interna.
Se la muratura dovesse eseguirsi con paramento a vista (cortina) si dovrà avere cura di scegliere per le
facce esterne i mattoni di migliore cottura, meglio formati e di colore più uniforme, disponendoli con
perfetta regolarità e ricorrenza nelle connessure orizzontali, alternando con precisione i giunti verticali.
In questo genere di paramento i giunti non dovranno avere larghezza maggiore di 5 mm e, previa loro
raschiatura e pulitura, dovranno essere profilate con malta idraulica o di cemento, diligentemente
compresse e lisciate con apposito ferro, senza sbavatura.
Le sordine, gli archi, le piattabande e le volte dovranno essere costruite in modo che i mattoni siano
sempre disposti in direzione normale alla curva dell'intradosso e la larghezza dei giunti non dovrà mai
eccedere i 5 mm all'intradosso e 10 mm all'estradosso.
All'innesto con muri da costruirsi in tempo successivo dovranno essere lasciate opportune ammorsature in
relazione al materiale impiegato.
I lavori di muratura, qualunque sia il sistema costruttivo adottato, debbono essere sospesi nei periodi di
gelo, durante i quali la temperatura si mantenga, per molte ore, al disotto di zero gradi centigradi.
Quando il gelo si verifichi solo per alcune ore della notte, le opere in muratura ordinaria possono essere
eseguite nelle ore meno fredde del giorno, purché al distacco del lavoro vengano adottati opportuni
provvedimenti per difendere le murature dal gelo notturno.
Le impostature per le volte, gli archi, ecc. devono essere lasciate nelle murature sia con gli addentellati
d'uso, sia col costruire l'origine delle volte e degli archi a sbalzo mediante le debite sagome, secondo quanto
verrà prescritto.
La direzione dei lavori stessa potrà ordinare che sulle aperture di vani e di porte e finestre siano
collocati degli architravi (cemento armato, acciaio) delle dimensioni che saranno fissate in relazione alla
luce dei vani, allo spessore del muro ed al sovraccarico.
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Nel punto di passaggio fra le fondazioni entro terra e la parte fuori terra sarà eseguito un opportuno strato
(impermeabile, drenante, ecc.) che impedisca la risalita per capillarità.
3.
Murature portanti: tipologie e caratteristiche tecniche. Si dovrà fare riferimento alle "Norme tecniche per la
progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura" contenute nel decreto ministeriale 20-111987, n. 103 e relativa circolare di istruzione del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei LL.PP., n.
30787 del 4-1-1989.
In particolare vanno tenute presenti le prescrizioni che seguono:
a. Muratura costituita da elementi resistenti artificiali.
La muratura è costituita da elementi resistenti aventi generalmente forma parallelepipeda, posti in opera
in strati regolari di spessore costante e legati tra di loro tramite malta.
Gli elementi resistenti possono essere di:
- laterizio normale;
- laterizio alleggerito in pasta;
- calcestruzzo normale;
- calcestruzzo alleggerito.
Gli elementi resistenti artificiali possono essere dotati di fori in direzione normale al piano di posa (elementi a
foratura verticale) oppure in direzione parallela (elementi a foratura orizzontale).
b. Muratura costituita da elementi resistenti naturali.
La muratura è costituita da elementi di pietra legati tra di loro tramite malta.
Le pietre, da ricavarsi in genere per abbattimento di rocce, devono essere non sfaldabili o friabili, e resistenti
al gelo, nel caso di murature esposte direttamente agli agenti atmosferici.
Non devono contenere in misura sensibile sostanze solubili o residui organici.
Le pietre devono presentarsi monde di cappellaccio e di parti alterate o facilmente rimovibili; devono
possedere sufficiente resistenza sia allo stato asciutto che bagnato, e buona adesività alle malte.
In particolare gli elementi devono possedere i requisiti minimi di resistenza determinabili secondo le modalità
descritte nell'allegato 1 del citato decreto ministeriale 20-11-1987, n. 103. L'impiego di elementi provenienti da
murature esistenti è subordinato al soddisfacimento dei requisiti sopra elencati ed al ripristino della freschezza
delle superfici a mezzo di pulitura e lavaggio delle superfici stesse.
Le murature formate da elementi resistenti naturali si distinguono nei seguenti tipi:
1) muratura di pietra non squadrata composta con pietrame di cava grossolanamente lavorato, posto in
opera in strati pressochè regolari;
2) muratura listata: costituita come la muratura in pietra non squadrata, ma intercalata da fasce di
conglomerato semplice o armato oppure da ricorsi orizzontali costituiti da almeno due filari in laterizio
pieno, posti ad interasse non superiore a 1,6 m ed estesi a tutta la lunghezza ed a tutto lo spessore del muro;
3) muratura di pietra squadrata: composta con pietre di geometria pressochè parallelepipeda poste in
opera con strati regolari.
4.
Muratura portante: particolari costruttivi. L'edificio a uno o più piani a muratura portante deve essere
concepito come una struttura tridimensionale costituita da singoli sistemi resistenti collegati tra di loro e con
le fondazioni e disposti in modo da resistere alle azioni verticali ed orizzontali. A tal fine si deve considerare
quanto segue:
a. Collegamenti.
I tre sistemi di elementi piani sopraddetti devono essere opportunamente collegati tra loro.
Tutti i muri saranno collegati al livello dei solai mediante cordoli e, tra di loro, mediante ammortamenti lungo
le intersezioni verticali.
Inoltre essi saranno collegati da opportuni incatenamenti al livello dei solai. Nella direzione di tessitura dei
solai la funzione di collegamento potrà essere espletata dai solai stessi purchè adeguatamente ancorati alla
muratura.
Il collegamento tra la fondazione e la struttura in elevazione sarà di norma realizzato mediante cordolo di
calcestruzzo armato disposto alla base di tutte le murature verticali resistenti, di spessore pari a quello della
muratura di fondazione e di altezza non inferiore alla metà di detto spessore.
b. Cordoli.
In corrispondenza dei solai di piano e di copertura i cordoli si realizzeranno generalmente in cemento armato,
di larghezza pari ad almeno 2/3 della muratura sottostante, e comunque non inferiore a 12 cm, e di altezza
almeno pari a quella del solaio e comunque non inferiore alla metà dello spessore del muro.
Per i primi tre orizzontamenti, a partire dall'alto, l'armatura minima dei cordoli sarà di almeno 6 cm² con
diametro non inferiore a 12 mm.
In ogni piano sottostante gli ultimi tre, detta armatura minima sarà aumentata di 2 cm² a piano.
La stessa armatura dovrà essere prevista nel cordolo di base interposto tra la fondazione e la struttura in
elevazione.
In ogni caso, le predette armature non dovranno risultare inferiori allo 0,6% dell'area del cordolo.
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Le staffe devono essere costituite da tondi di diametro non inferiore a 6 mm poste a distanza non superiore a
30 cm.
Per edifici con più di 6 piani, entro e fuori terra, l'armatura dei cordoli sarà costituita da tondi con diametro non
inferiore a 14 mm e staffe con diametro non inferiore a 8 mm.
Negli incroci a L le barre dovranno ancorarsi nel cordolo ortogonale per almeno 40 diametri; lo squadro
delle barre dovrà sempre abbracciare l'intero spessore del cordolo.
c. Incatenamenti orizzontali interni.
Gli incatenamenti orizzontali interni, aventi lo scopo di collegare i muri paralleli della scatola muraria ai
livelli dei solai, devono essere realizzati per mezzo di armature metalliche.
Tali incatenamenti dovranno avere le estremità efficacemente ancorate ai cordoli.
Nella direzione di tessitura del solaio possono essere omessi gli incatenamenti quando il collegamento è
assicurato dal solaio stesso.
In direzione ortogonale al senso di tessitura del solaio gli incatenamenti orizzontali saranno obbligatori per
solai con luce superiore ai 4,5 m e saranno costituiti da armature con una sezione totale pari a 4 cm² per ogni
campo di solaio.
d. Spessori minimi dei muri:
Lo spessore dei muri non può essere inferiore ai seguenti valori:
1) muratura in elementi resistenti artificiali pieni 12 cm;
2) muratura in elementi resistenti artificiali semipieni 20 cm; c) muratura in elementi resistenti artificiali forati 25
cm;
3) muratura di pietra squadrata 24 cm;
4) muratura listata 30 cm;
5) muratura di pietra non squadrata 50 cm.
5.
Paramenti per le murature di pietrame.
Per le facce a vista delle murature di pietrame, secondo gli ordini della direzione dei lavori, potrà essere
prescritta la esecuzione delle seguenti speciali lavorazioni:
a. con pietra rasa e teste scoperte (ad opera incerta);
b. a mosaico grezzo;
c. con pietra squadrata a corsi pressochè regolari;
d. con pietra squadrata a corsi regolari.
a. Nel paramento con "pietra rasa e teste scoperte" (ad opera incerta) il pietrame dovrà essere scelto
diligentemente fra il migliore e la sua faccia vista dovrà essere ridotta col martello
a superficie
approssimativamente piana; le pareti esterne dei muri dovranno risultare bene allineate e non presentare
rientranze o sporgenze maggiori di 25 mm.
b. Nel paramento a "mosaico grezzo" la faccia vista dei singoli pezzi dovrà essere ridotta col martello e la
grossa punta a superficie perfettamente piana ed a figura poligonale, ed i singoli pezzi dovranno
combaciare fra loro regolarmente, restando vietato l'uso delle scaglie.
In tutto il resto si seguiranno le norme indicate per il paramento a pietra rasa.
c. Nel paramento a "corsi pressochè regolari" il pietrame dovrà essere ridotto a conci piani e squadrati, sia col
martello che con la grossa punta, con le facce di posa parallele fra loro e quelle di combaciamento normali
a quelle di posa. I conci saranno posti in opera a corsi orizzontali di altezza che può variare da corso a corso,
e potrà non essere costante per l'intero filare. Nelle superfici esterne dei muri saranno tollerate rientranze o
sporgenze non maggiori di 15 mm.
d. Nel paramento a "corsi regolari" i conci dovranno essere perfettamente piani e squadrati, con la faccia
vista rettangolare, lavorati a grana ordinaria, essi dovranno avere la stessa altezza per tutta la lunghezza del
medesimo corso, e qualora i vari corsi non avessero eguale altezza, questa dovrà essere disposta in ordine
decrescente dai corsi inferiori ai corsi superiori, con differenza però fra due corsi successivi non maggiore di 5
cm. La direzione dei lavori potrà anche prescrivere l'altezza dei singoli corsi, ed ove nella stessa superficie di
paramento venissero impiegati conci di pietra da taglio, per rivestimento di alcune parti, i filari di paramento
a corsi regolari dovranno essere in perfetta corrispondenza con quelli della pietra da taglio.
Tanto nel paramento a corsi pressochè regolari, quanto in quello a corsi regolari, non sarà tollerato
l'impiego di scaglie nella faccia esterna; il combaciamento dei corsi dovrà avvenire per almeno un terzo
della loro rientranza nelle facce di posa, e non potrà essere mai minore di 10 cm nei giunti verticali.
La rientranza dei singoli pezzi non sarà mai minore della loro altezza, nè inferiore a 25 cm; l'altezza minima dei
corsi non dovrà essere mai minore di 20 cm.
In entrambi i paramenti a corsi, lo sfalsamento di due giunti verticali consecutivi non dovrà essere minore di
10 cm e le connessure avranno larghezza non maggiore di un centimetro.
Per tutti i tipi di paramento le pietre dovranno mettersi in opera alternativamente di punta in modo da
assicurare il collegamento col nucleo interno della muratura.
Per le murature con malta, quando questa avrà fatto convenientemente presa, le connessure delle facce
di paramento, dovranno essere accuratamente stuccate.
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In quanto alle connessure, saranno mantenuti i limiti di larghezza fissati negli articoli precedenti secondo
le diverse categorie di muratura.
Per le volte in pietrame si impiegheranno pietre di forma, per quanto possibile, regolari, aventi i letti di posa o
naturalmente piani o resi grossolanamente tali con la mazza o col martello.
In tutte le specie di paramenti la stuccatura dovrà essere fatta raschiando preventivamente le connessure
fino a conveniente profondità per purgarle dalla malta, dalla polvere, e da qualunque altra materia
estranea, lavandole con acqua abbondante e riempiendo quindi le connessure stesse con nuova malta
della qualità prescritta, curando che questa penetri bene dentro, comprimendola e lisciandola con apposito
ferro, in modo che il contorno dei conci sui fronti del paramento, a lavoro finito, si disegni nettamente e senza
sbavature.
Art. 75 - Murature e riempimenti in pietrame a secco - vespai
1 - Murature in pietrame a secco.
Dovranno essere eseguite con pietre lavorate in modo da avere forma il più possibile regolare, restando
assolutamente escluse quelle di forma rotonda, le pietre saranno collocate in opera in modo che si colleghino
perfettamente fra loro, scegliendo per i paramenti quelle di maggiori dimensioni, non inferiori a 20 cm di lato, e
le più adatte per il miglior combaciamento, onde supplire così colla accuratezza della costruzione, alla
mancanza di malta. Si eviterà sempre la ricorrenza delle connessure verticali.
Nell'interno della muratura si farà uso delle scaglie soltanto per appianare i corsi e riempire gli interstizi tra pietra
e pietra.
La muratura in pietrame a secco per muri di sostegno in controriva o comunque isolati sarà sempre coronata
da uno strato di muratura in malta di altezza non minore di 30 cm; a richiesta della direzione dei lavori vi si
dovranno eseguire anche regolari fori di drenaggio, regolarmente disposti, anche su più ordini, per lo scolo delle
acque.
2 - Riempimenti in pietrame a secco (per drenaggi, fognature, banchettoni di consolidamento e simili).
Dovranno essere formati con pietrame da collocarsi in opera a mano su terreno ben costipato, al fine di evitare
cedimenti per effetto dei carichi superiori.
Per drenaggi e fognature si dovranno scegliere le pietre più grosse e regolari e possibilmente a forma di lastroni
quelle da impiegare nella copertura dei sottostanti pozzetti o cunicoli; oppure infine negli strati inferiori il
pietrame di maggiore dimensione, impiegando nell'ultimo strato superiore pietrame minuto, ghiaia o anche
pietrisco per impedire alle terre sovrastanti di penetrare e scendere otturando così gli interstizi tra le pietre.
Sull'ultimo strato di pietrisco si dovranno pigiare convenientemente le terre, con le quali dovrà completarsi il
riempimento dei cavi aperti per la costruzione di fognature e drenaggi.
3 - Vespai e intercapedini.
Nei locali in genere i cui pavimenti verrebbero a trovarsi in contatto con il terreno naturale potranno essere
ordinati vespai in pietrame o intercapedini in laterizio. In ogni caso il terreno di sostegno di tali opere dovrà essere
debitamente spianato, bagnato e ben battuto per evitare qualsiasi cedimento.
Per i vespai di pietrame si dovrà formare anzitutto in ciascun ambiente una rete di cunicoli di ventilazione,
costituita da canaletti paralleli aventi interasse massimo di 1,50 m; essi dovranno correre anche lungo tutte le
pareti ed essere comunicanti tra loro. Detti canali dovranno avere sezione non minore di 15 cm x 20 cm di altezza
ed un sufficiente sbocco all'aperto, in modo da assicurare il ricambio dell'aria.
Ricoperti tali canali con adatto pietrame di forma pianeggiante, si completerà il sottofondo riempiendo le zone
rimaste fra cunicolo e cunicolo con pietrame in grossi scheggioni disposti coll'asse maggiore verticale ed in
contrasto fra loro, intasando i grossi vuoti con scaglie di pietra e spargendo in fine uno strato di ghiaietto di
conveniente grossezza sino al piano prescritto.
Le intercapedini, a sostituzione di vespai, potranno essere costituite da un piano di tavelloni murati in malta
idraulica fina e poggianti su muretti in pietrame o mattoni, ovvero da voltine di mattoni, ecc.
Art. 76 - Opere e strutture di calcestruzzo
1 - Impasti di conglomerato cementizio.
Gli impasti di conglomerato cementizio dovranno essere eseguiti in conformità di quanto previsto nell'allegato 1
del decreto ministeriale 14-2-1992 e successive modifiche ed integrazioni.
La distribuzione granulometrica degli inerti, il tipo di cemento e la consistenza dell'impasto, devono essere
adeguati alla particolare destinazione del getto ed al procedimento di posa in opera del conglomerato.
Il quantitativo d'acqua deve essere il minimo necessario a consentire una buona lavorabilità del conglomerato
tenendo conto anche dell'acqua contenuta negli inerti.
Partendo dagli elementi già fissati il rapporto acqua-cemento, e quindi il dosaggio del cemento, dovrà essere
scelto in relazione alla resistenza richiesta per il conglomerato.
L'impiego degli additivi dovrà essere subordinato all'accertamento della assenza di ogni pericolo di aggressività.
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L'impasto deve essere fatto con mezzi idonei ed il dosaggio dei componenti eseguito con modalità atte a
garantire la costanza del proporzionamento previsto in sede di progetto.
Per i calcestruzzi preconfezionati si fa riferimento alla norma UNI 7163; essa precisa le condizioni per
l'ordinazione, la confezione, il trasporto e la consegna. Fissa inoltre le caratteristiche del prodotto soggetto a
garanzia da parte del produttore e le prove atte a verificarne la conformità.
2 - Controlli sul conglomerato cementizio.
Per i controlli sul conglomerato ci si atterrà a quanto previsto dall'allegato 2 del decreto ministeriale 14-2-1992 e
successive modifiche ed integrazioni.
Il conglomerato viene individuato tramite la resistenza caratteristica a compressione secondo quanto
specificato nel suddetto allegato 2 del decreto ministeriale 14-2-1992.
La resistenza caratteristica del conglomerato dovrà essere non inferiore a quella richiesta dal progetto.
Il controllo di qualità del conglomerato si articola nelle seguenti fasi: studio preliminare di qualificazione,
controllo di accettazione, prove complementari (vedere paragrafi 4, 5 e 6 dell'allegato 2).
I prelievi dei campioni necessari per i controlli delle fasi suddette avverranno al momento della posa in opera
dei casseri, secondo le modalità previste nel paragrafo 3 del succitato allegato 2.
3 - Norme di esecuzione per il cemento armato normale.
Nella esecuzione delle opere di cemento armato normale l'Appaltatore dovrà attenersi alle norme contenute nella
legge n. 1086/1971 e nelle relative norme tecniche del decreto ministeriale 14-2-1992 e successive modifiche ed
integrazioni. In particolare:
a) gli impasti devono essere preparati e trasportati in modo da escludere pericoli di segregazione dei componenti
o di prematuro inizio della presa al momento del getto.
Il getto deve essere convenientemente compatto; la superficie dei getti deve essere mantenuta umida per
almeno tre giorni.
Non si deve mettere in opera il conglomerato a temperature minori di 0 °C, salvo il ricorso ad opportune
cautele;
b) le giunzioni delle barre in zona tesa, quando non siano evitabili, si devono realizzare possibilmente nelle
regioni di minor sollecitazione, in ogni caso devono essere opportunamente sfalsate.
Le giunzioni di cui sopra possono effettuarsi mediante:
- saldature eseguite in conformità delle norme in vigore sulle saldature;
- manicotto filettato;
- sovrapposizione calcolata in modo da assicurare l'ancoraggio di ciascuna barra. In ogni caso la lunghezza di
sovrapposizione in retto deve essere non minore di 20 volte il diametro e la prosecuzione di ciascuna barra
deve essere deviata verso la zona compressa. La distanza mutua (interferro) nella sovrapposizione non deve
superare 6 volte il diametro;
c) le barre piegate devono presentare, nelle piegature, un raccordo circolare di raggio non minore di 6 volte il
diametro. Gli ancoraggi devono rispondere a quanto prescritto al punto 5.3.3 del decreto ministeriale 14-2-1992 e
successive modifiche ed integrazioni. Per barre di acciaio incrudito a freddo le piegature non possono essere
effettuate a caldo;
d) la superficie dell'armatura resistente deve distare dalle facce esterne del conglomerato di almeno 0,8 cm
nel caso di solette, setti e pareti, e di almeno 2 cm nel caso di travi e pilastri. Tali misure devono essere
aumentate, e al massimo rispettivamente portate a 2 cm per le solette ed a 4 per le travi ed i pilastri, in
presenza di salsedine marina ed altri agenti aggressivi. Copriferri maggiori richiedono opportuni provvedimenti
intesi ad evitare il distacco (per esempio reti).
Le superfici delle barre devono essere mutuamente distanziate in ogni direzione di almeno una volta il diametro
delle barre medesime e, in ogni caso, non meno di 2 cm. Si potrà derogare a quanto sopra raggruppando le
barre a coppie ed aumentando la mutua distanza minima tra le coppie ad almeno 4 cm.
Per le barre di sezione non circolare si deve considerare il diametro del cerchio circoscritto;
e) il disarmo deve avvenire per gradi ed in modo da evitare azioni dinamiche. Esso non deve inoltre avvenire
prima che la resistenza del conglomerato abbia raggiunto il valore necessario in relazione all'impiego della
struttura all'atto del disarmo, tenendo anche conto delle altre esigenze progettuali e costruttive; la decisione è
lasciata al giudizio del Direttore dei lavori.
4 - Norme di esecuzione per il cemento armato precompresso.
Nella esecuzione delle opere di cemento armato precompresso l'Appaltatore dovrà attenersi alle prescrizioni
contenute nelle attuali norme tecniche del decreto ministeriale 14-2-1992. In particolare:
- il getto deve essere costipato per mezzo di vibratori ad ago od a lamina, ovvero con vibratori esterni, facendo
particolare attenzione a non deteriorare le guaine dei cavi;
- le superfici esterne dei cavi post-tesi devono distare dalla superficie del conglomerato non meno di 25 mm nei
casi normali, e non meno di 35 mm in caso di strutture site all'esterno o in ambiente aggressivo. Il ricoprimento
delle armature pre-tese non deve essere inferiore a 15 mm o al diametro massimo dell'inerte impiegato, e non
meno di 25 mm in caso di strutture site all'esterno o in ambiente aggressivo;
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- nel corso dell'operazione di posa si deve evitare, con particolare cura, di danneggiare l'acciaio con intagli,
pieghe, ecc.;
- si deve altresì prendere ogni precauzione per evitare che i fili subiscano danni di corrosione sia nei depositi di
approvvigionamento sia in opera, fino ultimazione della struttura. All'atto della messa in tiro si debbono misurare
contemporaneamente lo sforzo applicato e l'allungamento conseguito; i due lati debbono essere confrontati
tenendo presente la forma del diagramma sforzi allungamenti a scopo di controllo delle perdite per attrito;
- per le operazioni di tiro, ci si atterrà a quanto previsto al punto 6.2.4.1 del succitato decreto ministeriale;
- l'esecuzione delle guaine, le caratteristiche della malta, le modalità delle iniezioni devono egualmente rispettare
le suddette norme.
5 - Responsabilità per le opere in calcestruzzo armato e calcestruzzo armato precompresso.
Nella esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso l'Appaltatore dovrà attenersi
strettamente a tutte le disposizioni contenute nella legge 5-11-1971, n. 1086 e nelle relative norme tecniche
vigenti.
Nelle zone sismiche valgono le norme tecniche emanate in forza della legge 2-2-1974, n. 64.
Tutti i lavori di cemento armato facenti parte dell'opera appaltata, saranno eseguiti in base ai calcoli di
stabilità accompagnati da disegni esecutivi e da una relazione, che dovranno essere redatti e firmati da un
tecnico abilitato iscritto all'Albo, e che l'Appaltatore dovrà presentare alla direzione dei lavori entro il termine
che gli verrà prescritto, attenendosi agli schemi e disegni facenti parte del progetto ed allegati al contratto o
alle norme che gli verranno impartite, a sua richiesta, all'atto della consegna dei lavori.
L'esame e verifica da parte della direzione dei lavori dei progetti delle varie strutture in cemento armato non
esonera in alcun modo l'Appaltatore e il progettista delle strutture dalle responsabilità loro derivanti per legge
e per le precise pattuizioni del contratto.
Art. 77 - Solai
Generalità.
Le coperture degli ambienti e dei vani e le suddivisioni orizzontali tra gli stessi potranno essere eseguite a
seconda delle indicazioni di progetto, con solai di uno dei tipi descritti negli articoli successivi.
I solai di partizione orizzontale (interpiano) e quelli di copertura dovranno essere previsti per sopportare, a
seconda della destinazione prevista per i locali relativi, i carichi comprensivi degli effetti dinamici ordinari, previsti
ai punti 3.3.1 e 3.3.2 del decreto ministeriale 12-2-1982 "Aggiornamento delle norme tecniche relative ai criteri
generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi" e successive modifiche ed
integrazioni.
L'Appaltatore dovrà provvedere ad assicurare solidamente alla faccia inferiore di tutti i solai ganci di ferro
appendilumi nel numero, forma e posizione che, a sua richiesta sarà precisato dalla direzione dei lavori.
86.2 - Solai su travi e travetti di legno.
Le travi principali di legno avranno le dimensioni e le distanze che saranno indicate in relazione alla luce
ed al sovraccarico.
I travetti (secondari) saranno collocati alla distanza, fra asse e asse, corrispondente alla lunghezza delle tavelle
che devono essere collocate su di essi e sull'estradosso delle tavelle deve essere disteso uno strato di calcestruzzo
magro di calce idraulica formato con ghiaietto fino o altro materiale inerte.
Solai su travi di ferro a doppio T (putrelle) con voltine di mattoni (pieni o forati) o con elementi laterizi
interposti.
Questi solai saranno composti dalle travi, dai copriferri, dalle voltine di mattoni (pieni o forati) o dai tavelloni o
dalle volterrane ed infine dal riempimento.
Le travi saranno delle dimensioni previste nel progetto o collocate alla distanza prescritta; in ogni caso tale
distanza non sarà superiore ad 1 m. Prima del loro collocamento in opera dovranno essere protette con
trattamento anticorrosivo e forate per l'applicazione delle chiavi, dei tiranti e dei tondini di armatura delle
piattabande.
Le chiavi saranno applicate agli estremi delle travi alternativamente (e cioè una con le chiavi e la successiva
senza), ed i tiranti trasversali, per le travi lunghe più di 5 m, a distanza non maggiore di 2,50 m.
Le voltine di mattoni pieni o forati saranno eseguite ad una testa in malta comune od in foglio con malta di
cemento a rapida presa, con una freccia variabile fra cinque e dieci centimetri.
Quando la freccia è superiore ai 5 cm dovranno intercalarsi fra i mattoni delle voltine delle grappe di ferro per
meglio assicurare l'aderenza della malta di riempimento dell'intradosso.
I tavelloni e le volterrane saranno appoggiati alle travi con l'interposizione di copriferri.
Le voltine di mattoni, le volterrane ed i tavelloni, saranno poi ricoperti sino all'altezza dell'ala superiore della
trave e dell'estradosso delle voltine e volterrane, se più alto, con scoria leggera di fornace o pietra pomice o altri
inerti leggeri impastati con malta magra fino ad intasamento completo.
Quando la faccia inferiore dei tavelloni o volterrane debba essere intonacata sarà opportuno applicarvi
preventivamente uno strato di malta cementizia ad evitare eventuali distacchi dall'intonaco stesso.
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Solai di cemento armato o misti: generalità e classificazione.
Nei successivi punti sono trattati i solai realizzati esclusivamente in calcestruzzo armato o calcestruzzo armato
precompresso o misti in calcestruzzo armato precompresso e blocchi in laterizio od in altri materiali.
Vengono considerati sia i solai eseguiti in opera che quelli formati dall'associazione di elementi prefabbricati.
Per tutti i solai valgono le prescrizioni già date per le opere in calcestruzzo armato e calcestruzzo armato
precompresso, ed in particolare valgono le prescrizioni contenute nel decreto ministeriale 14-2-1992 "Norme
tecniche per l'esecuzione delle opere in calcestruzzo armato normale e precompresso ed a struttura
metallica".
I solai di calcestruzzo armato o misti sono così classificati:
1) solai con getto pieno: di calcestruzzo armato o di calcestruzzo armato precompresso;
2) solai misti di calcestruzzo armato o calcestruzzo armato precompresso e blocchi interposti di alleggerimento
collaboranti e non, di laterizio od altro materiale;
3) solai realizzati dall'associazione di elementi di calcestruzzo armato o calcestruzzo armato precompresso
prefabbricati con unioni e/o getti di completamento.
Per i solai del tipo 1) valgono integralmente le prescrizioni del precedente articolo. I solai del tipo 2) e 3) sono
soggetti anche alle norme complementari riportate nei successivi punti.
Solai misti di calcestruzzo armato o calcestruzzo armato precompresso e blocchi forati di laterizio.
a) I solai misti di cemento armato normale e precompresso e blocchi forati di laterizio si distinguono nelle
seguenti categorie:
1) solai con blocchi aventi funzione principale di alleggerimento;
2) solai con blocchi aventi funzione statica in collaborazione con il conglomerato.
I blocchi di cui al punto 2), devono essere conformati in modo che, nel solaio in opera sia assicurata con
continuità la trasmissione degli sforzi dall'uno all'altro elemento.
Nel caso si richieda al laterizio il concorso alla resistenza agli sforzi tangeziali, si devono usare elementi
monoblocco disposti in modo che nelle file adiacenti, comprendenti una nervatura di conglomerato, i giunti
risultino sfalsati tra loro. In ogni caso, ove sia prevista una soletta di conglomerato staticamente integrativa di
altra di laterizio, quest'ultima deve avere forma e finitura tali da assicurare la solidarietà ai fini della trasmissione
degli sforzi tangenziali.
Per entrambe le categorie il profilo dei blocchi delimitante la nervatura di conglomerato da gettarsi in opera non
deve presentare risvolti che ostacolino il deflusso di calcestruzzo e restringano la sezione delle nervature stesse.
La larghezza minima delle nervature di calcestruzzo per solai con nervature gettate o completate in opera non
deve essere minore di 1/8 dell'interasse e comunque non inferiore a 8 cm.
Nel caso di produzione di serie in stabilimento di pannelli di solaio completi, il limite minimo predetto potrà
scendere a 5 cm.
L'interasse delle nervature non deve in ogni caso essere maggiore di 15 volte lo spessore medio della soletta.
Il blocco interposto deve avere dimensione massima inferiore a 52 cm.
b) Caratteristiche dei blocchi.
1) Spessore delle pareti e dei setti dei blocchi.
Lo spessore delle pareti orizzontali compresse non deve essere minore di 8 mm, quello delle pareti perimetrali non
minore di 8 mm, quello dei setti non minore di 7 mm.
Tutte le intersezioni dovranno essere raccordate con raggio di curvatura, al netto delle tolleranze, maggiori di 3
mm.
Si devono adottare forme semplici, caratterizzate da setti rettilinei ed allineati, particolarmente in direzione
orizzontale, con setti con rapporto spessore/lunghezza il più possibile uniforme.
Il rapporto fra l'area complessiva dei fori e l'area lorda delimitata dal perimetro della sezione del blocco non
deve risultare superiore a 0,6/0,625 h, ove h è l'altezza del blocco in metri.
2) Caratteristiche fisico-meccaniche.
La resistenza caratteristica a compressione, riferita alla sezione netta delle pareti e delle costolature deve
risultare non minore di:
- 30 N/mm² nella direzione dei fori;
- 15 N/mm² nella direzione trasversale ai fori;
per i blocchi di cui alla categoria a2);
e di:
- 15 N/mm² nella direzione dei fori;
- 5 N/mm² nella direzione trasversale ai fori;
per i blocchi di cui alla categoria a1).
La resistenza caratteristica a trazione per flessione dovrà essere non minore di:
- 10 N/mm² per i blocchi di tipo a2);
e di:
- 7 N/mm² per i blocchi di tipo a1).
Speciale cura deve essere rivolta al controllo dell'integrità dei blocchi con particolare riferimento alla eventuale
presenza di fessurazioni.
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c) Spessore minimo dei solai.
Lo spessore dei solai a portanza unidirezionale che non siano di semplice copertura non deve essere minore di
1/25 della luce di calcolo ed in nessun caso minore di 12 cm. Per i solai costituiti da travetti precompressi e
blocchi interposti il predetto limite può scendere ad 1/30.
Le deformazioni devono risultare compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi
ed impiantistici ad esso collegati.
d) Spessore minimo della soletta.
Nei solai del tipo a1) lo spessore minimo del calcestruzzo della soletta di conglomerato non deve essere minore
di 4 cm.
Nei solai del tipo a2), può essere omessa la soletta di calcestruzzo e la zona rinforzata di laterizio, per altro
sempre rasata con calcestruzzo, può essere considerata collaborante e deve soddisfare i seguenti requisiti:
- possedere spessore non minore di 1/5 dell'altezza, per solai con altezza fino a 25 cm, non minore di 5 cm per solai
con altezza maggiore;
- avere area effettiva dei setti e delle pareti, misurata in qualunque sezione normale alla direzione dello sforzo di
compressione, non minore del 50% della superficie lorda.
e) Protezione delle armature.
Nei solai, la cui armatura è collocata entro scanalature, qualunque superficie metallica deve risultare
conformata in ogni direzione da uno spessore minimo di 5 mm di malta cementizia.
Per armatura collocata entro nervatura, le dimensioni di questa devono essere tali da consentire il rispetto dei
seguenti limiti:
- distanza netta tra armatura e blocco 8 mm;
- distanza netta tra armatura ed armatura 10 mm.
Per quanto attiene la distribuzione delle armature: trasversali, longitudinali, per taglio, si fa riferimento alle citate
norme contenute nel decreto ministeriale del 27-7-1985.
In fase di esecuzione, prima di procedere ai getti, i laterizi devono essere convenientemente bagnati.
Gli elementi con rilevanti difetti di origine o danneggiati durante la movimentazione dovranno essere eliminati.
f) Conglomerati per i getti in opera.
Si dovrà studiare la composizione del getto in modo da evitare rischi di segregazione o la formazione di nidi di
ghiaia e per ridurre l'entità delle deformazioni differite.
Il diametro massimo degli inerti impiegati non dovrà superare 1/5 dello spessore minimo delle nervature nè la
distanza netta minima tra le armature.
Il getto deve essere costipato in modo da garantire l'avvolgimento delle armature e l'aderenza sia con i blocchi
sia con eventuali altri elementi prefabbricati.
Solai prefabbricati.
Tutti gli elementi prefabbricati di calcestruzzo armato e calcestruzzo armato precompresso destinati alla
formazione di solai privi di armatura resistente al taglio o con spessori, anche locali, inferiori ai 4 cm, devono
essere prodotti in serie controllata. Tale prescrizione è obbligatoria anche per tutti gli elementi realizzati con
calcestruzzo di inerte leggero o calcestruzzo speciale.
Per gli orizzontamenti in zona sismica, gli elementi prefabbricati devono avere almeno un vincolo che sia in grado
di trasmettere le forze orizzontali a prescindere dalle resistenze di attrito. Non sono comunque ammessi vincoli a
comportamento fragile. Quando si assuma l'ipotesi di comportamento a diaframma dell'intero orizzontamento, gli
elementi dovranno essere adeguatamente collegati tra di loro e con le travi o i cordoli di testata laterali.
Solai misti di calcestruzzo armato o calcestruzzo armato precompresso e blocchi diversi dal laterizio
a) Classificazioni.
I blocchi con funzione principale di alleggerimento, possono essere realizzati anche con materiali diversi dal
laterizio (calcestruzzo leggero di argilla espansa, calcestruzzo normale sagomato, materie plastiche, elementi
organici mineralizzati, ecc.).
Il materiale dei blocchi deve essere stabile dimensionalmente. Ai fini statici si distinguono due categorie di
blocchi per solai:
a1) blocchi collaboranti;
a2) blocchi non collaboranti.
- Blocchi collaboranti.
Devono avere modulo elastico superiore a 8 kN/mm² ed inferiore a 25 kN/mm².
Devono essere totalmente compatibili con il conglomerato con cui collaborano sulla base di dati e caratteristiche
dichiarate dal produttore e verificate dalla direzione dei lavori. Devono soddisfare a tutte le caratteristiche
fissate per i blocchi di laterizio della categoria a2).
- Blocchi non collaboranti.
Devono avere modulo elastico inferiore ad 8 kN/mm² e svolgere funzioni di solo alleggerimento.
Solai con blocchi non collaboranti richiedono necessariamente una soletta di ripartizione, dello spessore minimo di
4 cm, armata opportunamente e dimensionata per la flessione trasversale. Il profilo e le dimensioni dei blocchi
devono essere tali da soddisfare le prescrizioni dimensionali imposte per i blocchi di laterizio non collaboranti.
b) Spessori minimi.
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Per tutti i solai, così come per i componenti collaboranti, lo spessore delle singole parti di calcestruzzo contenenti
armature di acciaio non potrà essere minore di 4 cm.
Solai realizzati con l'associazione di elementi di calcestruzzo armato e calcestruzzo armato precompresso
prefabbricati.
Oltre le prescrizioni indicate nei punti precedenti, in quanto applicabili, sono da tenere presenti le seguenti
prescrizioni.
a) L'altezza minima non può essere minore di 8 cm.
Nel caso di solaio vincolato in semplice appoggio monodirezionale, il rapporto tra luce di calcolo del solaio e
spessore del solaio stesso non deve essere superiore a 25.
Per solai costituiti da pannelli piani, pieni od alleggeriti, prefabbricati precompressi (tipo 3), senza soletta
integrativa, in deroga alla precedente limitazione, il rapporto sopra indicato può essere portato a 35.
Per i solai continui, in relazione al grado di incastro o di continuità realizzato, agli estremi tali rapporti possono
essere incrementati fino ad un massimo del 20%.
E' ammessa deroga alle prescrizioni di cui sopra qualora i calcoli condotti con riferimento al reale
comportamento della struttura (messa in conto dei comportamenti non lineari, fessurazione, affidabili modelli di
previsione viscosa, ecc.) anche eventualmente integrati da idonee sperimentazioni su prototipi, non superino i limiti
indicati nel decreto ministeriale 14-2-1992.
Le deformazioni devono risultare in ogni caso compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi
costruttivi ed impiantistici ad esso collegati.
b) Solai alveolari.
Per solai alveolari, per elementi privi di armatura passiva d'appoggio, il getto integrativo deve estendersi
all'interno degli alveoli interessati dalla armatura aggiuntiva per un tratto almeno pari alla lunghezza di
trasferimento della precompressione.
c) Solai con getto di completamento.
La soletta gettata in opera deve avere uno spessore non inferiore a 4 cm ed essere dotata di una armatura di
ripartizione a maglia incrociata.
Art. 78 - Strutture in legno
1 - Le strutture lignee considerate sono quelle che assolvono una funzione di sostenimento e che
coinvolgono la sicurezza delle persone, siano essere realizzate in legno massiccio (segato, squadrato o tondo)
e/o legno lamellare (incollato) e/o pannelli derivati dal legno, assemblati mediante incollaggio o elementi di
collegamento meccanici.
2 - Prodotti e componenti.
2.1 - Legno massiccio.
Il legno dovrà essere classificato secondo la resistenza meccanica e specialmente la resistenza e la rigidezza
devono avere valori affidabili. I criteri di valutazione dovranno basarsi sull'esame a vista dei difetti del legno e sulla
misura non distruttiva di una o più caratteristiche (vedere ad esempio la norma UNI 8198 FA 145).
I valori di resistenza e di rigidezza devono, ove possibile, essere determinati mediante la norma ISO 8375. Per la
prova dovrà essere prelevato un campione rappresentativo ed i provini da sottoporre a prova, ricavati dal
campione, dovranno contenere un difetto riduttore di resistenza e determinante per la classificazione. Nelle prove
per determinare la resistenza a flessione, il tratto a momento costante deve contenere un difetto riduttore di
resistenza e determinante per la classificazione, e la sezione resistente sottoposta a trazione deve essere scelta a
caso.
2.2 - Legno con giunti a dita.
Fatta eccezione per l'uso negli elementi strutturali principali, nei quali il cedimento di un singolo giunto potrebbe
portare al collasso di parti essenziali della struttura, si può usare legno di conifera con giunti a dita (massa volumica
300 - 400 - 500 kg/mq) a condizione che:
- il profilo del giunto a dita e l'impianto di assemblaggio siano idonei a raggiungere la resistenza richiesta;
- i giunti siano eseguiti secondo regole e controlli accettabili (per esempio corrispondenti alla norma
raccomandata ECE-1982 "Recommended standard for finger-jointing of coniferous sawn timber" oppure
documento del CEN/TC 124 "Finger jointed structural timber"). Se ogni giunto a dita è cimentato sino alla resistenza
a trazione caratteristica, è consentito usare il legno con giunti a dita anche nelle membrature principali.
L'idoneità dei giunti a dita di altre specie legnose (cioè non di conifere) deve essere determinata mediante prove
(per esempio secondo la BSI 5291 "Finger joints in structural softwoods", integrata quando necessario da prove
supplementari per la trazione parallela alla fibratura).
Per l'adesivo si deve ottenere assicurazione da parte del fabbricante circa l'idoneità e la durabilità dell'adesivo
stesso per le specie impiegate e le condizioni di esposizione.
2.3 - Legno lamellare incollato.
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La fabbricazione ed i materiali devono essere di qualità tale che gli incollaggi mantengano l'integrità e la
resistenza richieste per tutta la vita prevista della struttura. Per gli adesivi vale quanto detto nel punto successivo
apposito.
Per il controllo della qualità e della costanza della produzione si dovranno eseguire le seguenti prove:
- prova di delaminazione;
- prova di intaglio;
- controllo degli elementi;
- laminati verticalmente;
- controllo delle sezioni giuntate.
2.4 - Compensato.
Il compensato per usi strutturali deve essere prodotto secondo adeguate prescrizioni qualitative in uno stabilimento
soggetto ad un costante controllo di qualità e ciascun pannello dovrà di regola portare una stampigliatura
indicante la classe di qualità.
Il compensato per usi strutturali dovrà di regola essere del tipo bilanciato e deve essere incollato con un adesivo
che soddisfi le esigenze ai casi di esposizione ad alto rischio (vedere punto 2.6).
Per la determinazione delle caratteristiche fisico-meccaniche si potrà fare ricorso alla normativa UNI esistente.
2.5 - Altri pannelli derivati dal legno.
Altri pannelli derivati dal legno (per esempio pannelli di fibre e pannelli di particelle) dovranno essere prodotti
secondo adeguate prescrizioni qualitative in uno stabilimento soggetto ad un costante controllo di qualità e
ciascun pannello dovrà di regola portare una stampigliatura indicante la classe di qualità.
Per la determinazione delle caratteristiche fisico-meccaniche si dovrà fare ricorso alla normativa UNI esistente.
2.6 - Adesivi.
Gli adesivi da impiegare per realizzare elementi di legno per usi strutturali devono consentire la realizzazione di
incollaggi con caratteristiche di resistenza e durabilità tali che il collegamento si mantenga per tutta la vita della
struttura.
Esempi di adesivi idonei sono forniti nel prospetto 1, nel quale sono descritte due categorie di condizioni di
esposizione: ad alto rischio ed a basso rischio.
Prospetto 1
Tipi di adesivi idonei
Categoria d’esposizione: condizioni di esposizione tipiche
Ad alto rischio
- Esposizione alle intemperie, per esempio strutture marine e strutture all’esterno
nelle quali l’incollaggio è esposto agli elementi (per tali condizioni di
esposizione si sconsiglia l’uso di strutture incollate diverse dal legno lamellare
incollato).
- Edifici con condizioni caldo-umide, dove l’umidità del legno è superiore al 18%
e la temperatura degli incollaggi può superare i 50° C per esempio lavanderie,
piscine e sottotetti non ventilati.
- Ambienti inquinati chimicamente
- Muri esterni a parete semplice con rivestimento protettivo
A basso rischio
- Strutture esterne protette dal sole e dalla pioggia, coperture di tettoie aperte e
porticati.
- Strutture provvisorie come le casseforme.
- Edifici riscaldati ed aerati nei quali l’umidità del legno non superi il 18% e la
temperatura dell’incollaggio rimanga al di sotto dei 50° C, per esempio interni
di case, sale di riunione o di spettacolo, chiese ed altri edifici
Dove:
RF:
Resorcinolo-formaldeide
PF:
Fenolo-formaldeide
PF/RF: Fenolo-resorcinolo-formaldeide
MF/UF: Melamina-urea-formaldeide
UF:
Urea-formaldeide e UF modificato
Esempi
adesivi
di
RF
PF
RF/PF
RF
PF
RF/RF
MF/UF
UF
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2.7 - Elementi di collegamento meccanici.
Per gli elementi di collegamento usati comunemente quali: chiodi, bulloni, perni e viti, la capacità portante
caratteristica e la deformazione caratteristica dei collegamenti devono essere determinate sulla base di prove
condotte in conformità alla norma ISO 6891. Si deve tenere conto dell'influenza del ritiro per essicazione dopo la
fabbricazione e delle variazioni del contenuto di umidità in esercizio (vedere prospetto 2).
Si presuppone che altri dispositivi di collegamento eventualmente impiegati siano stati provati in maniera corretta
completa e comprovata da idonei certificati.
Prospetto 2
Protezione anticorrosione minima per le parti di acciaio, descritta secondo la norma ISO 2081
Classe di umidità
1
2
3
(1) minimo per le graffe: Fe/Zn 12c
(2) in condizioni severe: Fe/Zn 40c o rivestimento di zinco per immersione a caldo
Trattamento
Nessuno (1)
Fe/Zn 12c
Fe/Zn 25c (2)
Classe di umidità 1: questa classe di umidità è caratterizzata da un contenuto di umidità nei materiali
corrispondente ad una temperatura di 20 ± 2 °C ed ad una umidità relativa nell'aria circostante che supera il 65%
soltanto per alcune settimane all'anno.
Nella classe di umidità 1 l'umidità media di equilibrio per la maggior parte delle conifere non supera il 12%.
Classe di umidità 2: questa classe di umidità è caratterizzata da un contenuto di umidità nei materiali
corrispondente ad una temperatura di 20 ± 2 °C e ad una umidità relativa dell'aria circostante che supera l'80%
soltanto per alcune settimane all'anno.
Nella classe di umidità 2 l'umidità media di equilibrio per la maggior parte delle conifere non supera il 18%.
Classe di umidità 3: condizioni climatiche che danno luogo a contenuti di umidità più elevati.
3 - Disposizioni costruttive e controllo dell'esecuzione (1).
-------------------(1) Le indicazioni qui esposte sono condizioni necessarie per l'applicabilità delle regole di progetto contenute nelle
normative internazionali esistenti ed in particolare per l'Eurocodice 5.
-------------------Le strutture di legno devono essere costruite in modo tale da conformarsi ai principi ed alle considerazioni pratiche
che sono alla base della loro progettazione.
I prodotti per le strutture devono essere applicati, usati o installati in modo tale da svolgere in modo adeguato le
funzioni per le quali sono stati scelti e dimensionati.
La qualità della fabbricazione, preparazione e messa in opera dei prodotti deve conformarsi alle prescrizioni del
progetto e del presente capitolato.
3.1 - Per i pilastri e per le travi in cui può verificarsi instabilità laterale e per elementi di telai, lo scostamento iniziale
dalla rettilineità (eccentricità) misurato a metà luce, deve essere limitato a 1/450 della lunghezza per elementi
lamellari incollati e ad 1/300 della lunghezza per elementi di legno massiccio.
Nella maggior parte dei criteri di classificazione del legname, sulla arcuatura dei pezzi sono inadeguate ai fini della
scelta di tali materiali per fini strutturali; si dovrà pertanto far attenzione particolare alla loro rettilineità.
Non si dovranno impiegare per usi strutturali elementi rovinati, schiacciati o danneggiati in altro modo.
Il legno ed i componenti derivati dal legno, e gli elementi strutturali non dovranno essere esposti a condizioni più
severe di quelle previste per la struttura finita.
Prima della costruzione il legno dovrà essere portato ad un contenuto di umidità il più vicino possibile a quello
appropriato alle condizioni ambientali in cui si troverà nella struttura finita. Se non si considerano importanti gli
effetti di qualunque ritiro, o se si sostituiscono parti che sono state danneggiate in modo inaccettabile, è possibile
accettare maggiori contenuti di umidità durante la messa in opera, purché ci si assicuri che al legno sia consentito
di asciugare fino a raggiungere il desiderato contenuto di umidità.
3.2 - Quando si tiene conto della resistenza dell'incollaggio delle unioni per il calcolo allo stato limite ultimo, si
presuppone che la fabbricazione dei giunti sia soggetta ad un controllo di qualità che assicuri che l'affidabilità sia
equivalente a quella dei materiali giuntati.
La fabbricazione di componenti incollati per uso strutturale dovrà avvenire in condizioni ambientali controllate.
Quando si tiene conto della rigidità dei piani di incollaggio soltanto per il progetto allo stato limite di esercizio, si
presuppone l'applicazione di una ragionevole procedura di controllo di qualità che assicuri che solo una piccola
percentuale dei piani di incollaggio cederà durante la vita della struttura.
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Si dovranno seguire le istruzioni dei produttori di adesivi per quanto riguarda la miscelazione, le condizioni
ambientali per l'applicazione e la presa, il contenuto di umidità degli elementi lignei e tutti quei fattori concernenti
l'uso appropriato dell'adesivo.
Per gli adesivi che richiedono un periodo di maturazione dopo l'applicazione, prima di raggiungere la completa
resistenza, si dovrà evitare l'applicazione di carichi ai giunti per il tempo necessario.
3.3 - Nelle unioni con dispositivi meccanici si dovranno limitare smussi, fessure, nodi od altri difetti in modo tale da
non ridurre la capacità portante dei giunti.
In assenza di altre specificazioni, i chiodi dovranno essere inseriti ad angolo retto rispetto alla fibratura e fino ad una
profondità tale che le superfici delle teste dei chiodi siano a livello della superficie del legno.
La chiodatura incrociata dovrà essere effettuata con una distanza minima della testa del chiodo dal bordo
caricato che dovrà essere almeno 10 d, essendo d il diametro del chiodo.
I fori per i bulloni possono avere un diametro massimo aumentato di 1 mm rispetto a quello del bullone stesso.
Sotto la testa e il dado si dovranno usare rondelle con il lato o il diametro di almeno 3 d e spessore di almeno 0,3 d
(essendo d il diametro del bullone). Le rondelle dovranno appoggiare sul legno per tutta la loro superficie.
Bulloni e viti dovranno essere stretti in modo tale che gli elementi siano ben serrati e se necessario dovranno essere
stretti ulteriormente quando il legno abbia raggiunto il suo contenuto di umidità di equilibrio. Il diametro minimo
degli spinotti è 8 mm. Le tolleranze sul diametro dei perni sono di -0,1 mm e i fori predisposti negli elementi di legno
non dovranno avere un diametro superiore a quello dei perni.
Al centro di ciascun connettore dovranno essere disposti un bullone od una vite. I connettori dovranno essere
inseriti a forza nei relativi alloggiamenti.
Quando si usano connettori a piastra dentata, i denti dovranno essere pressati fino al completo inserimento nel
legno. L'operazione di pressatura dovrà essere normalmente effettuata con speciali presse o con speciali bulloni di
serraggio aventi rondelle sufficientemente grandi e rigide da evitare che il legno subisca danni.
Se il bullone resta quello usato per la pressatura, si dovrà controllare attentamente che esso non abbia subito danni
durante il serraggio. In questo caso la rondella dovrà avere almeno la stessa dimensione del connettore e lo
spessore dovrà essere almeno 0,1 volte il diametro o la lunghezza del lato.
I fori per le viti dovranno essere preparati come segue:
a) il foro guida per il gambo dovrà avere lo stesso diametro del gambo e profondità pari alla lunghezza del gambo
non filettato; b) il foro guida per la porzione filettata dovrà avere un diametro pari a circa il 50% del diametro del
gambo;
c) le viti dovranno essere avvitate, non spinte a martellate, nei fori predisposti.
3.4. - L'assemblaggio dovrà essere effettuato in modo tale che non si verifichino tensioni non volute. Si dovranno
sostituire gli elementi deformati, e fessurati o malamente inseriti nei giunti.
3.5 - Si dovranno evitare stati di sovrasollecitazione negli elementi durante l'immagazzinamento, il trasporto e la
messa in opera. Se la struttura è caricata o sostenuta in modo diverso da come sarà nell'opera finita, si dovrà
dimostrare che questa è accettabile anche considerando che tali carichi possono avere effetti dinamici. Nel caso
per esempio di telai ad arco, telai a portale, ecc., si dovranno accuratamente evitare distorsioni nel sollevamento
dalla posizione orizzontale a quella verticale.
4 - Controlli.
Il Direttore dei lavori dovrà accertarsi che siano state effettuate verifiche di:
- controllo sul progetto;
- controllo sulla produzione e sull'esecuzione fuori e dentro il cantiere;
- controllo sulla struttura dopo il suo completamento.
4.1 - Il controllo sul progetto dovrà comprendere una verifica dei requisiti e delle condizioni assunte per il progetto.
4.2 - Il controllo sulla produzione e sull'esecuzione dovrà comprendere documenti comprovanti:
- le prove preliminari, per esempio prove sull'adeguatezza dei materiali e dei metodi produttivi;
- controllo dei materiali e loro identificazione, per esempio:
- per il legno ed i materiali derivati dal legno: specie legnosa, classe, marchiatura, trattamenti e contenuto di
umidità;
- per le costruzioni incollate: tipo di adesivo, procedimento produttivo, qualità dell'incollaggio;
- per i connettori: tipo, protezione anticorrosione;
- trasporto, luogo di immagazzinamento e trattamento dei materiali;
- controllo sulla esattezza delle dimensioni e della geometria;
- controllo sull'assemblaggio e sulla messa in opera;
- controllo sui particolari strutturali, per esempio:
- numero dei chiodi, bulloni, ecc.;
- dimensioni dei fori, corretta preforatura;
- interassi o distanze rispetto alla testata od ai bordi, fessurazioni;
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- controllo finale sul risultato del processo produttivo, per esempio attraverso un'ispezione visuale e prove di carico.
4.3 - Controllo della struttura dopo il suo completamento.
Un programma di controlli dovrà specificare i tipi di controllo da effettuare durante l'esercizio ove non sia
adeguatamente assicurato sul lungo periodo il rispetto dei presupposti fondamentali del progetto.
5 - Tutti i documenti più significativi e le informazioni necessarie per l'utilizzo in esercizio e per la manutenzione della
struttura dovranno essere raccolte dalla direzione dei lavori in apposito fascicolo e poi messe a disposizione della
persona che assume la responsabilità della gestione dell'edificio.
Art. 79 - Opere di impermeabilizzazione
1 - Si intendono per opere di impermeabilizzazione quelle che servono a limitare (o ridurre entro valori prefissati) il
passaggio di acqua (sotto forma liquida o gassosa) attraverso una parte dell'edificio (pareti, fondazioni, pavimenti
controterra, ecc.) o comunque lo scambio igrometrico tra ambienti.
Esse si dividono in:
- impermeabilizzazioni costituite da strati continui (o discontinui) di prodotti;
- impermeabilizzazioni realizzate mediante la formazione di intercapedini ventilate.
2 - Le impermeabilizzazioni, si intendono suddivise nelle seguenti categorie:
a) impermeabilizzazioni di coperture continue o discontinue;
b) impermeabilizzazioni di pavimentazioni;
c) impermeabilizzazioni di opere interrate;
d) impermeabilizzazioni di elementi verticali (non risalita d'acqua).
3 - Per la realizzazione delle diverse categorie si utilizzeranno i materiali e le modalità indicate negli altri documenti
progettuali; ove non siano specificate in dettaglio nel progetto od a suo completamento si rispetteranno le
prescrizioni seguenti:
1) per le impermeabilizzazioni di coperture, vedere gli articoli "Esecuzione di Coperture Continue" e "Esecuzione di
Coperture Discontinue".
2) per le impermeabilizzazioni di pavimentazioni, vedere l'articolo "Esecuzione delle Pavimentazioni".
3) per la impermeabilizzazione di opere interrate valgono le prescrizioni seguenti:
a) per le soluzioni che adottino membrane in foglio o rotolo si sceglieranno i prodotti che per resistenza meccanica
a trazione, agli urti ed alla lacerazione meglio si prestano a sopportare l'azione del materiale di reinterro (che
comunque dovrà essere ricollocato con le dovute cautele) le resistenze predette potranno essere raggiunte
mediante strati complementari e/o di protezione ed essere completate da soluzioni adeguate per ridurre entro
limiti accettabili, le azioni di insetti, muffe, radici e sostanze chimiche presenti nel terreno.
Inoltre durante la realizzazione si curerà che i risvolti, punti di passaggio di tubazioni, ecc. siano accuratamente
eseguiti onde evitare sollecitazioni localizzate o provocare distacchi e punti di infiltrazione.
b) Per le soluzioni che adottano prodotti rigidi in lastre, fogli sagomati e similari (con la formazione di interspazi per
la circolazione di aria) si opererà, come indicato nel comma a) circa la resistenza meccanica. Per le soluzioni ai
bordi e nei punti di attraversamento di tubi, ecc. si eseguirà con cura la soluzione adottata in modo da non
costituire punti di infiltrazione e di debole resistenza meccanica.
c) Per le soluzioni che adottano intercapedini di aria si curerà la realizzazione della parete più esterna (a contatto
con il terreno) in modo da avere continuità ed adeguata resistenza meccanica. Al fondo dell'intercapedine si
formeranno opportuni drenaggi dell'acqua che limitino il fenomeno di risalita capillare nella parete protetta.
d) Per le soluzioni che adottano prodotti applicati fluidi od in pasta si sceglieranno prodotti che possiedano
caratteristiche di impermeabilità ed anche di resistenza meccanica (urti, abrasioni, lacerazioni). Le resistenze
predette potranno essere raggiunte mediante strati complementari e/o di protezione ed essere completate da
soluzioni adeguate per ottenere valori accettabili di resistenza ad agenti biologici quali radici, insetti, muffe, ecc.
nonchè di resistenza alle possibili sostanze chimiche presenti nel terreno.
Durante l'esecuzione si curerà la corretta esecuzione di risvolti e dei bordi, nonchè dei punti particolari quali
passaggi di tubazioni, ecc. in modo da evitare possibili zone di infiltrazione e/o distacco. La preparazione del
fondo, l'eventuale preparazione del prodotto (miscelazioni, ecc.), le modalità di applicazione, ivi comprese le
condizioni ambientali (temperatura ed umidità), e quelle di sicurezza saranno quelle indicate dal Produttore nella
sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori.
4) Per le impermeabilizzazioni di elementi verticali (con risalita d'acqua) si eseguiranno strati impermeabili (o
drenanti) che impediscano o riducano al minimo il passaggio di acqua per capillarità, ecc. Gli strati si eseguiranno
con fogli, prodotti spalmati, malte speciali, ecc., curandone la continuità e la collocazione corretta nell'elemento.
L'utilizzo di estrattori di umidità per murature, malte speciali ed altri prodotti similari, sarà ammesso solo con prodotti
di provata efficacia ed osservando scrupolosamente le indicazioni del progetto e del produttore per la loro
realizzazione.
4 - Il Direttore dei lavori per la realizzazione delle opere di impermeabilizzazione opererà come segue.
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a) Nel corso dell'esecuzione dei lavori, con riferimento ai tempi ed alle procedure, verificherà via via che i materiali
impiegati e le tecniche di posa siano effettivamente quelle prescritte ed inoltre, almeno per gli strati più significativi,
verificherà che il risultato finale sia coerente con le prescrizioni di progetto e comunque con la funzione attribuita
all'elemento o strato considerato.
In particolare verificherà i collegamenti tra gli strati, la realizzazione di giunti/sovrapposizioni dei singoli prodotti
costituenti uno strato, l'esecuzione accurata dei bordi e dei punti particolari ove sono richieste lavorazioni in sito.
Per quanto applicabili verificherà con semplici metodi da cantiere le resistenze meccaniche (punzonamenti,
resistenza a flessione, ecc.) la impermeabilità dello strato di tenuta all'acqua, le continuità (o discontinuità) degli
strati, ecc.
b) A conclusione dell'opera eseguirà prove (anche solo localizzate) per verificare le resistenze ad azioni
meccaniche localizzate, la interconnessione e compatibilità con altre parti dell'edificio e con eventuali opere di
completamento.
Avrà cura di far aggiornare e raccogliere i disegni costruttivi unitamente alle schede tecniche di prodotti ed
eventuali prescrizioni per la manutenzione.
Art. 80 - Sistemi per rivestimenti interni ed esterni
1 - Si definisce sistema di rivestimento il complesso di strati di prodotti della stessa natura o di natura diversa,
omogenei o disomogenei che realizzano la finitura dell'edificio. I sistemi di rivestimento si distinguono, a seconda
della loro funzione in:
- rivestimenti per esterno e per interno;
- rivestimenti protettivi in ambienti con specifica aggressività;
- rivestimenti protettivi di materiali lapidei, legno, ferro, metalli non ferrosi, ecc.
2 - Sistemi realizzati con prodotti rigidi.
Devono essere realizzati secondo le prescrizioni del progetto ed a completamento del progetto con le indicazioni
seguenti.
a) Per le piastrelle di ceramica (o lastre di pietra, ecc. con dimensioni e pesi similari) si procederà alla posa su letto
di malta svolgente funzioni di strato di collegamento e di compensazione e curando la sufficiente continuità dello
strato stesso, lo spessore, le condizioni ambientali di posa (temperatura ed umidità) e di maturazione. Si valuterà
inoltre la composizione della malta onde evitare successivi fenomeni di incompatibilità chimica o termica con il
rivestimento e/o con il supporto.
Durante la posa del rivestimento si curerà l'esecuzione dei giunti, il loro allineamento, la planarità della superficie
risultante ed il rispetto di eventuali motivi ornamentali. In alternativa alla posa con letto di malta si procederà
all'esecuzione di uno strato ripartitore avente adeguate caratteristiche di resistenza meccanica, planarità, ecc. in
modo da applicare successivamente uno strato di collegamento (od ancoraggio) costituito da adesivi aventi
adeguate compatibilità chimica e termica con lo strato ripartitore e con il rivestimento. Durante la posa si
procederà come sopra descritto.
b) Per le lastre di pietra, calcestruzzo, fibrocemento e prodotti similari si procederà alla posa mediante fissaggi
meccanici (elementi ad espansione, elementi a fissaggio chimico, ganci, zanche e similari) a loro volta ancorati
direttamente nella parte muraria e/o su tralicci o similari. Comunque i sistemi di fissaggio devono garantire una
adeguata resistenza meccanica per sopportare il peso proprio e del rivestimento, resistere alle corrosioni,
permettere piccole regolazioni dei singoli pezzi durante il fissaggio ed il loro movimento in opera dovuto a
variazioni termiche.
Il sistema nel suo insieme deve avere comportamento termico accettabile, nonchè evitare di essere sorgente
di rumore inaccettabile dovuto al vento, pioggia, ecc. ed assolvere le altre funzioni loro affidate quali tenuta
all'acqua, ecc. Durante la posa del rivestimento si cureranno gli effetti estetici previsti, l'allineamento o
comunque corretta esecuzione di giunti (sovrapposizioni, ecc.), la corretta forma della superficie risultante, ecc.
c) Per le lastre, pannelli, ecc. a base di metallo o materia plastica si procederà analogamente a quanto descritto
in b) per le lastre.
Si curerà in base alle funzioni attribuite dal progetto al rivestimento, la esecuzione dei fissaggi e la collocazione
rispetto agli strati sottostanti onde evitare incompatibilità termiche, chimiche od elettriche. Saranno considerate
le possibili vibrazioni o rumore indotte da vento, pioggia, ecc.
Verranno inoltre verificati i motivi estetici, l'esecuzione dei giunti, la loro eventuale sigillatura, ecc.
3 - Sistemi realizzati con prodotti flessibili.
Devono essere realizzati secondo le prescrizioni date nel progetto con prodotti costituiti da carte da parati (a base
di carta, tessili, fogli di materie plastiche o loro abbinamenti) aventi le caratteristiche riportate nell'articolo loro
applicabile ed a completamento del progetto devono rispondere alle indicazioni seguenti.
A seconda del supporto (intonaco, legno, ecc.), si procederà alla sua pulizia ed asportazione dei materiali esistenti
nonchè al riempimento di fessure, piccoli fori, alla spianatura di piccole asperità, ecc. avendo cura di eliminare, al
termine, la polvere ed i piccoli frammenti che possono successivamente collocarsi tra il foglio ed il supporto
durante la posa.
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Si stenderà uno strato di fondo (fissativo) solitamente costituito dallo stesso adesivo che si userà per l'incollaggio
(ma molto più diluito con acqua) in modo da rendere uniformemente assorbente il supporto stesso e da chiudere i
pori più grandi. Nel caso di supporti molto irregolari e nella posa di rivestimenti particolarmente sottili e lisci
(esempio tessili) si provvederà ad applicare uno strato intermedio di carta fodera o prodotto similare allo scopo di
ottenere la levigatezza e continuità volute.
Si applica infine il telo di finitura curando il suo taglio preliminare in lunghezza e curando la concordanza dei
disegni, la necessità di posare i teli con andamento alternato, ecc.
Durante l'applicazione si curerà la realizzazione dei giunti, la quantità di collante applicato, l'esecuzione dei punti
particolari quali angoli, bordi di porte, finestre, ecc., facendo le opportune riprese in modo da garantire la
continuità dei disegni e comunque la scarsa percettibilità dei giunti.
4 - Sistemi realizzati con prodotti fluidi.
Devono essere realizzati secondo le prescrizioni date nel progetto (con prodotti costituiti da pitture, vernici
impregnanti, ecc.) aventi le caratteristiche riportate nell'articolo loro applicabile ed a completamento del
progetto devono rispondere alle indicazioni seguenti:
a) su pietre naturali ed artificiali impregnazione della superficie con siliconi o olii fluorurati, non pellicolanti, resistenti
agli U.V., al dilavamento, agli agenti corrosivi presenti nell'atmosfera;
b) su intonaci esterni:
- tinteggiatura della superficie con tinte alla calce o ai silicati inorganici;
- pitturazione della superficie con pitture organiche;
c) su intonaci interni:
- tinteggiatura della superficie con tinte alla calce, o ai silicati inorganici;
- pitturazione della superficie con pitture organiche o ai silicati organici;
- rivestimento della superficie con materiale plastico a spessore;
- tinteggiatura della superficie con tinte a tempera;
d) su prodotti di legno e di acciaio.
- I sistemi si intendono realizzati secondo le prescrizioni del progetto ed in loro mancanza (od a loro integrazione) si
intendono realizzati secondo le indicazioni date dal produttore ed accettate dalla direzione dei lavori; le
informazioni saranno fornite secondo le norme UNI 8758 o UNI 8760 e riguarderanno:
- criteri e materiali di preparazione del supporto;
- criteri e materiali per realizzare l'eventuale strato di fondo, ivi comprese le condizioni ambientali (temperatura,
umidità) del momento della realizzazione e del periodo di maturazione, condizioni per la successiva operazione;
- criteri e materiali per realizzare l'eventuale strato intermedio, ivi comprese le condizioni citate all'alinea
precedente per la realizzazione e maturazione;
- criteri e materiali per lo strato di finiture, ivi comprese le condizioni citate al secondo alinea.
e) Durante l'esecuzione, per tutti i tipi predetti, si curerà per ogni operazione la completa esecuzione degli strati, la
realizzazione dei punti particolari, le condizioni ambientali (temperatura, umidità) e la corretta condizione dello
strato precedente (essicazione, maturazione, assenza di bolle, ecc.) nonchè le prescrizioni relative alle norme di
igiene e sicurezza.
5 - Il Direttore dei lavori per la realizzazione del sistema di rivestimento opererà come segue.
a) Nel corso dell'esecuzione dei lavori (con riferimento ai tempi ed alle procedure) verificherà via via che i materiali
impiegati e le tecniche di posa siano effettivamente quelle prescritte ed inoltre almeno per gli strati più significativi
verificherà che il risultato delle operazioni predette sia coerente con le prescrizioni di progetto e comunque con la
funzione che è attribuita all'elemento o strato realizzato.
In particolare verificherà:
- per i rivestimenti rigidi le modalità di fissaggio, la corretta esecuzione dei giunti e quanto riportato nel punto
loro dedicato, eseguendo verifiche intermedie di residenza meccanica, ecc.;
- per i rivestimenti con prodotti flessibili (fogli) la corretta esecuzione delle operazioni descritte nel relativo
punto;
- per i rivestimenti fluidi od in pasta il rispetto delle prescrizioni di progetto o concordate come detto nel punto a)
verificando la loro completezza, ecc. specialmente delle parti difficilmente controllabili al termine dei lavori.
c) A conclusione dei lavori eseguirà prove (anche solo localizzate) e con facili mezzi da cantiere creando
sollecitazioni compatibili con quelle previste dal progetto o comunque simulanti le sollecitazioni dovute
all'ambiente, agli utenti futuri, ecc. Per i rivestimenti rigidi verificherà in particolare il fissaggio e l'aspetto delle
superfici risultanti; per i rivestimenti in fogli, l'effetto finale e l'adesione al supporto; per quelli fluidi la
completezza, l'assenza di difetti locali, l'aderenza al supporto.
6 – Controsoffitti
a) Tipo: i controsoffitti saranno del tipo modulare costituiti da elementi in acciaio zicato dello spessore minimo di
0,6 mm. preverniciati in stabilimento mediante la polimerizzazione in forno alla temperatura di 180° C di vernici
liquide a base di poliesteri.
Gli elementi saranno provvisti sul retro di materassino fonoassorbente in lana di vetro totalmente imbustata nei
locali ubicati dalla Direzione dei Lavori.
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Il sistema di sospensione sarà costituito da un’orditura orizzontale portante in tubolare d’acciaio zincato diam.
16 e da pendini regolabili in tondino di acciaio zincato.
Ove necessario il sistema di sospensione dovrà essere tale da garantire, oltre alla normale rigidezza e solidità, la
resistenza ad eventuali sollecitazioni ascendenti.
Il fissaggio degli elementi all’orditura di sospensione sarà assicurato mediante apposite clips di fissaggio.
b) Campionatura: l’impresa dovrà a sua cura e spese sottoporre all’approvazione della Direzione dei Lavori
un’adeguata campionatura del controsoffitto che permetta di esaminare le caratteristiche di modularità, la
giunzione degli elementi, il sistema di fissaggio alle strutture, la bordatura ai perimetri, le aperture per
l’illuminazione, la finitura, la coibentazione, ecc.
I campioni approvati rimarranno depositati presso la Direzione dei Lavori quali termini di confronto e l’Impresa
dovrà assicurarsi che la fornitura degli elementi della controsoffittatura rispecchi totalmente le caratteristiche
della campionatura approvata.
Art. 81 - Opere di serramentistica
- Si intendono per opere di vetrazione quelle che comportano la collocazione in opera di lastre di vetro (o prodotti
similari sempre comunque in funzione di schermo) sia in luci fisse sia in ante fisse o mobili di finestre, portefinestre o
porte;
- Si intendono per opere di serramentistica quelle relative alla collocazione di serramenti (infissi) nei vani aperti delle
parti murarie destinate a riceverli.
1 - La realizzazione delle opere di vetrazione deve avvenire con i materiali e le modalità previsti dal progetto ed
ove questo non sia sufficientemente dettagliato valgono le prescrizioni seguenti.
a) Le lastre di vetro, in relazione al loro comportamento meccanico, devono essere scelte tenendo conto delle
loro dimensioni, delle sollecitazioni previste dovute a carico di vento e neve, alle sollecitazioni dovute ad eventuali
sbattimenti ed alle deformazioni prevedibili del serramento.
Devono inoltre essere considerate per la loro scelta le esigenze di isolamento termico, acustico, di trasmissione
luminosa, di trasparenza o traslucidità, di sicurezza sia ai fini antinfortunistici che di resistenza alle effrazioni, atti
vandalici, ecc.
Per la valutazione dell'adeguatezza delle lastre alle prescrizioni predette, in mancanza di prescrizioni nel progetto si
intendono adottati i criteri stabiliti nelle norme UNI per l'isolamento termico ed acustico, la sicurezza, ecc. (UNI 7143,
UNI 7144, UNI 7170 e UNI 7697).
Gli smussi ai bordi e negli angoli devono prevenire possibili scagliature.
b) I materiali di tenuta, se non precisati nel progetto, si intendono scelti in relazione alla conformazione e dimensioni
delle scanalature (o battente aperto con ferma vetro) per quanto riguarda lo spessore e dimensioni in genere,
capacità di adattarsi alle deformazioni elastiche dei telai fissi ed ante apribili; resistenza alle sollecitazioni dovute ai
cicli termoigrometrici tenuto conto delle condizioni microlocali che si creano all'esterno rispetto all'interno, ecc. e
tenuto conto del numero, posizione e caratteristiche dei tasselli di appoggio, periferici e spaziatori. Nel caso di
lastre posate senza serramento gli elementi di fissaggio (squadrette, tiranti, ecc.) devono avere adeguata
resistenza meccanica, essere preferibilmente di metallo non ferroso o comunque protetto dalla corrosione. Tra gli
elementi di fissaggio e la lastra deve essere interposto materiale elastico e durabile alle azioni climatiche.
c) La posa in opera deve avvenire previa eliminazione di depositi e materiali dannosi alle lastre, serramenti, ecc. e
collocando i tasselli di appoggio in modo da far trasmettere correttamente il peso della lastra al serramento; i
tasselli di fissaggio servono a mantenere la lastra nella posizione prefissata. Le lastre che possono essere urtate
devono essere rese visibili con opportuni segnali (motivi ornamentali, maniglie, ecc.).
La sigillatura dei giunti tra lastra e serramento deve essere continua in modo da eliminare ponti termici ed acustici.
Per i sigillanti e gli adesivi si devono rispettare le prescrizioni previste dal fabbricante per la preparazione, le
condizioni ambientali di posa e di manutenzione. Comunque la sigillatura deve essere conforme a quella richiesta
dal progetto od effettuata sui prodotti utilizzati per qualificare il serramento nel suo insieme. L'esecuzione effettuata
secondo la norma UNI 6534 potrà essere considerata conforme alla richiesta del presente Capitolato nei limiti di
validità della norma stessa.
2 - La realizzazione della posa dei serramenti deve essere effettuata come indicato nel progetto e quando non
precisato deve avvenire secondo le prescrizioni seguenti.
a) Le finestre collocate su propri controtelai e fissate con i mezzi previsti dal progetto e comunque in modo da
evitare sollecitazioni localizzate.
Il giunto tra controtelaio e telaio fisso, se non progettato in dettaglio onde mantenere le prestazioni richieste al
serramento, dovrà essere eseguito con le seguenti attenzioni:
- assicurare tenuta all'aria ed isolamento acustico;
- gli interspazi devono essere sigillati con materiale comprimibile e che resti elastico nel tempo; se ciò non fosse
sufficiente (giunti larghi più di 8 mm) si sigillerà anche con apposito sigillante capace di mantenere l'elasticità nel
tempo e di aderire al materiale dei serramenti;
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- il fissaggio deve resistere alle sollecitazioni che il serramento trasmette sotto l'azione del vento o di carichi dovuti
all'utenza (comprese le false manovre).
b) La posa con contatto diretto tra serramento e parte muraria deve avvenire:
- assicurando il fissaggio con l'ausilio di elementi meccanici (zanche, tasselli di espansione, ecc.);
- sigillando il perimetro esterno con malta previa eventuale interposizione di elementi separatori quali non tessuti,
fogli, ecc.;
- curando l'immediata pulizia delle parti che possono essere danneggiate (macchiate, corrose, ecc.) dal contatto
con la malta.
c) Le porte devono essere posate in opera analogamente a quanto indicato per le finestre; inoltre si dovranno
curare le altezze di posa rispetto al livello del pavimento finito.
Per le porte con alte prestazioni meccaniche (antieffrazione), acustiche, termiche o di comportamento al fuoco, si
rispetteranno inoltre le istruzioni per la posa date dal fabbricante ed accettate dalla direzione dei lavori.
3 - Il Direttore dei lavori per la realizzazione opererà come segue.
a) Nel corso dell'esecuzione dei lavori (con riferimento ai tempi ed alle procedure) verificherà via via che i materiali
impiegati e le tecniche di posa siano effettivamente quelle prescritte.
In particolare verificherà la realizzazione delle sigillature tra lastre di vetro e telai e tra i telai fissi ed i controtelai; la
esecuzione dei fissaggi per le lastre non intelaiate; il rispetto delle prescrizioni di progetto, del capitolato e del
produttore per i serramenti con altre prestazioni.
b) A conclusione dei lavori eseguirà verifiche visive della corretta messa in opera e della completezza dei giunti,
sigillature, ecc. Eseguirà controlli orientativi circa la forza di apertura e chiusura dei serramenti (stimandole con la
forza corporea necessaria), l'assenza di punti di attrito non previsti, e prove orientative di tenuta all'acqua, con
spruzzatori a pioggia, ed all'aria, con l'uso di fumogeni, ecc.
Nelle grandi opere i controlli predetti potranno avere carattere casuale e statistico.
Avrà cura di far aggiornare e raccogliere i disegni costruttivi più significativi unitamente alla descrizione e/o schede
tecniche dei prodotti impiegati (specialmente quelli non visibili ad opera ultimata) e le prescrizioni attinenti la
successiva manutenzione.
Art. 82 - Esecuzione delle pareti esterne e partizioni interne
1 - Si intende per parete esterna il sistema edilizio avente la funzione di separare e conformare gli spazi interni al
sistema rispetto all'esterno.
Si intende per partizione interna un sistema edilizio avente funzione di dividere e conformare gli spazi interni del
sistema edilizio.
Nella esecuzione delle pareti esterne si terrà conto della loro tipologia (trasparente, portante, portata, monolitica,
ad intercapedine, termoisolata, ventilata) e della loro collocazione (a cortina, a semicortina od inserita).
Nella esecuzione delle partizioni interne si terrà conto della loro classificazione in partizione semplice (solitamente
realizzata con piccoli elementi e leganti umidi) o partizione prefabbricata (solitamente realizzata con montaggio in
sito di elementi predisposti per essere assemblati a secco).
2 - Quando non è diversamente descritto negli altri documenti progettuali (o quando questi non sono
sufficientemente dettagliati) si intende che ciascuna delle categorie di parete sopracitata è composta da più
strati funzionali (costruttivamente uno strato può assolvere a più funzioni), che devono essere realizzati come segue.
a) Le pareti a cortina (facciate continue) saranno realizzate utilizzando i materiali e prodotti rispondenti al presente
capitolato (vetro, isolanti, sigillanti, pannelli, finestre, elementi portanti, ecc.).
Le parti metalliche si intendono lavorate in modo da non subire microfessure o comunque danneggiamenti ed, a
seconda del metallo, opportunamente protette dalla corrosione.
Durante il montaggio si curerà la corretta esecuzione dell'elemento di supporto ed il suo ancoraggio alla struttura
dell'edificio eseguendo (per parti) verifiche della corretta esecuzione delle giunzioni (bullonature, saldature, ecc.) e
del rispetto delle tolleranze di montaggio e dei giochi. Si effettueranno prove di carico (anche per parti) prima di
procedere al successivo montaggio degli altri elementi.
La posa dei pannelli di tamponamento, dei telai, dei serramenti, ecc., sarà effettuata rispettando le tolleranze di
posizione, utilizzando i sistemi di fissaggio previsti. I giunti saranno eseguiti secondo il progetto e comunque
posando correttamente le guarnizioni ed i sigillanti in modo da garantire le prestazioni di tenuta all'acqua, all'aria,
di isolamento termico, acustico, ecc. tenendo conto dei movimenti localizzati dalla facciata e dei suoi elementi
dovuti a variazioni termiche, pressione del vento, ecc. La posa di scossaline coprigiunti, ecc. avverrà in modo da
favorire la protezione e la durabilità dei materiali protetti ed in modo che le stesse non siano danneggiate dai
movimenti delle facciate.
Il montaggio dei vetri e dei serramenti avverrà secondo le indicazioni date nell'articolo a loro dedicato.
b) Le pareti esterne o partizioni interne realizzate a base di elementi di laterizio, calcestruzzo, calcio silicato, pietra
naturale o ricostruita e prodotti similari saranno realizzate con le modalità descritte nell'articolo opere di muratura,
tenendo conto delle modalità di esecuzione particolari (giunti, sovrapposizioni, ecc.) richieste quando la muratura
ha compiti di isolamento termico, acustico, resistenza al fuoco, ecc. Per gli altri strati presenti morfologicamente e
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con precise funzioni di isolamento termico, acustico, barriera al vapore, ecc., si rinvia alle prescrizioni date
nell'articolo relativo alle coperture.
Per gli intonaci ed i rivestimenti in genere si rinvia all'articolo sull'esecuzione di queste opere. Comunque, in
relazione alle funzioni attribuite alle pareti ed al livello di prestazione richiesto, si curerà la realizzazione dei giunti, la
connessione tra gli strati e le compatibilità meccaniche e chimiche.
Nel corso dell'esecuzione si curerà la completa realizzazione dell'opera, con attenzione alle interferenze con altri
elementi (impianti), all'esecuzione dei vani di porte e finestre, alla realizzazione delle camere d'aria o di strati interni,
curando che non subiscano schiacciamenti, discontinuità, ecc. non coerenti con la funzione dello strato.
c) Le partizioni interne costituite da elementi predisposti per essere assemblati in sito (con e senza piccole opere di
adeguamento nelle zone di connessione con le altre pareti o con il soffitto) devono essere realizzate con prodotti
rispondenti alle prescrizioni date nell'articolo prodotti per pareti esterne e partizioni interne.
Nell'esecuzione si seguiranno le modalità previste dal produttore (ivi incluso l'utilizzo di appositi attrezzi) ed
approvate dalla direzione dei lavori. Si curerà la corretta predisposizione degli elementi che svolgono anche
funzione di supporto in modo da rispettare le dimensioni, tolleranze ed i giochi previsti o comunque necessari ai fini
del successivo assemblaggio degli altri elementi. Si curerà che gli elementi di collegamento e di fissaggio vengano
posizionati ed installati in modo da garantire l'adeguata trasmissione delle sollecitazioni meccaniche. Il
posizionamento di pannelli, vetri, elementi di completamento, ecc. sarà realizzato con l'interposizione di
guarnizioni, distanziatori, ecc. che garantiscano il raggiungimento dei livelli di prestazione previsti ed essere
completate con sigillature, ecc.
Il sistema di giunzione nel suo insieme deve completare il comportamento della parete e deve essere eseguito
secondo gli schemi di montaggio previsti; analogamente si devono eseguire secondo gli schemi previsti e con
accuratezza le connessioni con le pareti murarie, con i soffitti, ecc.
Art. 83 - Esecuzione delle pavimentazioni
1 - Si intende per pavimentazione un sistema edilizio avente quale scopo quello di consentire o migliorare il transito
e la resistenza alle sollecitazioni in determinate condizioni di uso.
Esse si intendono convenzionalmente suddivise nelle seguenti categorie:
- pavimentazioni su strato portante;
- pavimentazioni su terreno (cioè dove la funzione di strato portante del sistema di pavimentazione è svolta dal
terreno).
2 - Quando non è diversamente descritto negli altri documenti progettuali (o quando questi non sono
sufficientemente dettagliati) si intende che ciascuna delle categorie sopracitate sarà composta dai seguenti
strati funzionali (1).
-------------------(1) Costruttivamente uno strato può assolvere una o più funzioni.
-------------------a) La pavimentazione su strato portante avrà quali elementi o strati fondamentali:
1) lo strato portante, con la funzione di resistenza alle sollecitazioni meccaniche dovute ai carichi permanenti o di
esercizio;
2) lo strato di scorrimento, con la funzione di compensare e rendere compatibili gli eventuali scorrimenti differenziali
tra strati contigui;
3) lo strato ripartitore, con funzione di trasmettere allo strato portante le sollecitazioni meccaniche impresse dai
carichi esterni qualora gli strati costituenti la pavimentazione abbiano comportamenti meccanici sensibilmente
differenziati;
4) lo strato di collegamento, con funzione di ancorare il rivestimento allo strato ripartitore (o portante);
5) lo strato di rivestimento con compiti estetici e di resistenza alle sollecitazioni meccaniche, chimiche, ecc.
A seconda delle condizioni di utilizzo e delle sollecitazioni previste i seguenti strati possono diventare
fondamentali;
6) strato di impermeabilizzante con funzione di dare alla pavimentazione una prefissata impermeabilità ai liquidi
dai vapori;
7) strato di isolamento termico con funzione di portare la pavimentazione ad un prefissato isolamento termico;
8) strato di isolamento acustico con la funzione di portare la pavimentazione ad un prefissato isolamento acustico;
9) strato di compensazione con funzione di compensare quote, le pendenze, gli errori di planarità ed
eventualmente incorporare impianti (questo strato frequentemente ha anche funzione di strato di collegamento).
b) La pavimentazione su terreno avrà quali elementi o strati funzionali:
1) il terreno (suolo) con funzione di resistere alle sollecitazioni meccaniche trasmesse dalla pavimentazione;
2) strato impermeabilizzante (o drenante);
3) il ripartitore;
4) strato di compensazione e/o pendenza;
5) il rivestimento.
A seconda delle condizioni di utilizzo e delle sollecitazioni previste, altri strati complementari possono essere previsti.
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3 - Per la pavimentazione su strato portante sarà effettuata la realizzazione degli strati utilizzando i materiali indicati
nel progetto; ove non sia specificato in dettaglio nel progetto od a suo complemento si rispetteranno le prescrizioni
seguenti.
1) Per lo strato portante a seconda della soluzione costruttiva adottata si farà riferimento alle prescrizioni già date
nel presente capitolato sulle strutture di calcestruzzo, strutture metalliche, sulle strutture miste acciaio e
calcestruzzo, sulle strutture di legno, ecc.
2) Per lo strato di scorrimento, a seconda della soluzione costruttiva adottata, si farà riferimento alle prescrizioni già
date per i prodotti quali la sabbia, membrane a base sintetica o bituminosa, fogli di carta o cartone, geotessili o
pannelli di fibre, di vetro o roccia.
Durante la realizzazione si curerà la continuità dello strato, la corretta sovrapposizione o realizzazione dei giunti e
l'esecuzione dei bordi, risvolti, ecc.
3) Per lo strato ripartitore, a seconda della soluzione costruttiva adottata, si farà riferimento alle prescrizioni già date
per i prodotti quali calcestruzzi armati o non, malte cementizie, lastre prefabbricate di calcestruzzo armato o non,
lastre o pannelli a base di legno.
Durante la realizzazione si curerà, oltre alla corretta esecuzione dello strato in quanto a continuità e spessore, la
realizzazione di giunti e bordi e dei punti di interferenza con elementi verticali o con passaggi di elementi
impiantistici in modo da evitare azioni meccaniche localizzate od incompatibilità chimico fisiche.
Sarà infine curato che la superficie finale abbia caratteristiche di planarità, rugosità, ecc. adeguate per lo strato
successivo.
4) Per lo strato di collegamento, a seconda della soluzione costruttiva adottata, si farà riferimento alle prescrizioni
già date per i prodotti quali malte, adesivi organici e/o con base cementizia e, nei casi particolari, alle prescrizioni
del produttore per elementi di fissaggio, meccanici od altro tipo.
Durante la realizzazione si curerà la uniforme e corretta distribuzione del prodotto con riferimento agli spessori e/o
quantità consigliate dal produttore in modo da evitare eccesso da rifiuto od insufficienza che può provocare
scarsa resistenza od adesione. Si verificherà inoltre che la posa avvenga con gli strumenti e nelle condizioni
ambientali (temperatura, umidità) e preparazione dei supporti suggeriti dal produttore.
5) Per lo strato di rivestimento a seconda della soluzione costruttiva adottata si farà riferimento alle prescrizioni già
date nell'articolo sui prodotti per pavimentazioni.
Durante la fase di posa si curerà la corretta esecuzione degli eventuali motivi ornamentali, la posa degli elementi di
completamento e/o accessori, la corretta esecuzione dei giunti, delle zone di interferenza (bordi, elementi verticali,
ecc.) nonchè le caratteristiche di planarità o comunque delle conformazioni superficiali rispetto alle prescrizioni di
progetto, nonchè le condizioni ambientali di posa ed i tempi di maturazione.
6) Per lo strato di impermeabilizzazione, a seconda che abbia funzione di tenuta all'acqua, barriera o schermo al
vapore, valgono le indicazioni fornite per questi strati all'articolo sulle coperture continue.
7) Per lo strato di isolamento termico valgono le indicazioni fornite per questo strato all'articolo sulle coperture
piane.
8) Per lo strato di isolamento acustico, a seconda della soluzione costruttiva adottata, si farà riferimento per i
prodotti alle prescrizioni già date nell'apposito articolo.
Durante la fase di posa in opera si curerà il rispetto delle indicazioni progettuali e comunque la continuità dello
strato con la corretta realizzazione dei giunti/sovrapposizioni, la realizzazione accurata dei risvolti ai bordi e nei
punti di interferenza con elementi verticali (nel caso di pavimento cosiddetto galleggiante i risvolti dovranno
contenere tutti gli strati sovrastanti). Sarà verificato, nei casi dell'utilizzo di supporti di gomma, sughero, ecc., il
corretto posizionamento di questi elementi ed i problemi di compatibilità meccanica, chimica, ecc., con lo strato
sottostante e sovrastante.
9) Per lo strato di compensazione delle quote valgono le prescrizioni date per lo strato di collegamento (per gli
strati sottili) e/o per lo strato ripartitore (per gli spessori maggiori di 20 mm).
4 - Per le pavimentazioni su terreno, la realizzazione degli strati sarà effettuata utilizzando i materiali indicati nel
progetto, ove non sia specificato in dettaglio nel progetto od a suo complemento si rispetteranno le prescrizioni
seguenti.
1) Per lo strato costituito dal terreno si provvederà alle operazioni di asportazione dei vegetali e dello strato
contenente le loro radici o comunque ricco di sostanze organiche. Sulla base delle sue caratteristiche di portanza,
limite liquido, plasticità, massa volumica, ecc. si procederà alle operazioni di costipamento con opportuni mezzi
meccanici, alla formazione di eventuale correzione e/o sostituzione (trattamento) dello strato superiore per
conferirgli adeguate caratteristiche meccaniche, di comportamento all'acqua, ecc. In caso di dubbio o
contestazione si farà riferimento alla norma UNI 8381 e/o alle norme CNR sulle costruzioni stradali.
2) Per lo strato impermeabilizzante o drenante (1) si farà riferimento alle prescrizioni già fornite per i materiali quali
sabbia, ghiaia, pietrisco, ecc. indicate nella norma UNI 8381 per le massicciate (o alle norme CNR sulle costruzioni
stradali) ed alle norme UNI e/o CNR per i tessuti nontessuti (geotessili). Per l'esecuzione dello strato si adotteranno
opportuni dosaggi granulometrici di sabbia, ghiaia e pietrisco in modo da conferire allo strato resistenza
meccanica, resistenza al gelo, limite di plasticità adeguati. Per gli strati realizzati con geotessili si curerà la
continuità dello strato, la sua consistenza e la corretta esecuzione dei bordi e dei punti di incontro con opere di
raccolta delle acque, strutture verticali, ecc.
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(1) Questo strato assolve quasi sempre anche funzione di strato di separazione e/o scorrimento.
-------------------In caso di dubbio o contestazione si farà riferimento alla UNI 8381 e/o alle norme CNR sulle costruzioni stradali.
3) Per lo strato ripartitore dei carichi si farà riferimento alle prescrizioni contenute sia per i materiali sia per la loro
realizzazione con misti cementati, solette di calcestruzzo, conglomerati bituminosi alle prescrizioni della UNI 8381
e/o alle norme CNR sulle costruzioni stradali. In generale si curerà la corretta esecuzione degli spessori, la continuità
degli strati, la realizzazione dei giunti dei bordi e dei punti particolari.
4) Per lo strato di compensazione e/o pendenza valgono le indicazioni fornite per lo strato ripartitore; è ammesso
che esso sia eseguito anche successivamente allo strato ripartitore purchè sia utilizzato materiale identico o
comunque compatibile e siano evitati fenomeni di incompatibilità fisica o chimica o comunque scarsa aderenza
dovuta ai tempi di presa, maturazione e/o alle condizioni climatiche al momento dell'esecuzione.
5) Per lo strato di rivestimento valgono le indicazioni fornite nell'articolo sui prodotti per pavimentazione
(conglomerati bituminosi, massetti calcestruzzo, pietre, ecc.). Durante l'esecuzione si curerà, a seconda della
soluzione costruttiva prescritta dal progetto, le indicazioni fornite dal progetto stesso e comunque si curerà in
particolare, la continuità e regolarità dello strato (planarità, deformazioni locali, pendenze, ecc.), l'esecuzione dei
bordi e dei punti particolari. Si curerà inoltre l'impiego di criteri e macchine secondo le istruzioni del produttore del
materiale ed il rispetto delle condizioni climatiche e di sicurezza e dei tempi di presa e maturazione.
5 - Il Direttore dei lavori per la realizzazione delle coperture piane opererà come segue.
a) Nel corso dell'esecuzione dei lavori (con riferimento ai tempi ed alle procedure) verificherà via via che i materiali
impiegati e le tecniche di posa siano effettivamente quelle prescritte ed inoltre, almeno per gli strati più significativi,
verificherà che il risultato finale sia coerente con le prescrizioni di progetto e comunque con la funzione che è
attribuita all'elemento o strato realizzato. In particolare verificherà: il collegamento tra gli strati; la realizzazione dei
giunti/sovrapposizioni per gli strati realizzati con pannelli, fogli ed in genere con prodotti preformati; la esecuzione
accurata dei bordi e dei punti particolari. Ove sono richieste lavorazioni in sito verificherà con semplici metodi da
cantiere:
1) le resistenze meccaniche (portate, punzonamenti, resistenze a flessione);
2) adesioni fra strati (o quando richiesto l'esistenza di completa separazione);
3) tenute all'acqua, all'umidità, ecc.
b) A conclusione dell'opera eseguirà prove (anche solo localizzate) di funzionamento formando battenti di acqua,
condizioni di carico, di punzonamento, ecc. che siano significativi delle ipotesi previste dal progetto o dalla realtà.
Avrà cura di far aggiornare e raccogliere i disegni costruttivi unitamente alla descrizione e/o schede tecniche dei
prodotti impiegati (specialmente quelli non visibili ad opera ultimata) e le prescrizioni attinenti la successiva
manutenzione.
Art. 84 - Norme per la misurazione e valutazione dei lavori
Per tutte le opere oggetto dell'appalto, le varie quantità saranno determinate a misura o a corpo come indicato
nel presente Capitolato Speciale d’Appalto. Nella determinazione dei prezzi unitari l’Appaltatore dichiara di aver
tenuto conto di tutti gli elementi di valutazione e di tutti gli oneri diretti ed indiretti. In particolare per i lavori, le
opere e le forniture da liquidarsi a corpo l’importo risulterà fisso ed invariabile e perciò indipendentemente dalle
quantità eventualmente indicate negli elaborati progettuali che saranno da intendersi come puramente
indicative.
L’Appaltatore dichiara altresì di aver eseguito tutte le necessarie verifiche ed analisi degli elaborati progettuali, del
Piano di Sicurezza e Coordinamento e di aver svolto un’attenta ricognizione nei luoghi oggetto d’intervento
constatando in particolare la consistenza e le caratteristiche delle opere ivi presenti anche non visibili o non
ispezionabili. L’Appaltatore dichiara inoltre di aver eseguito le necessarie misurazioni in loco. Eventuali erronee
indicazioni sulle quantità delle opere, delle forniture e delle lavorazioni da eseguirsi contenute negli elaborati
progettuali e contrattuali o erronee misurazioni e/o valutazioni da parte dell’Appaltatore non costituiranno diritto di
rivalsa o richiesta di compensi da parte di quest’ultimo.
In particolare viene prescritto quanto segue:
a) Le misure in cantiere, per le opere da liquidarsi a misura, verranno rilevate dalla Direzione dei Lavori in
contraddittorio con il rappresentante dell'Appaltatore.
b) Verranno contabilizzate a misura solamente le quantità poste in opera che saranno pertanto comprensive degli
sfridi di lavorazione.
c) Materiali o apparecchiature poste in opera in quantità superiore al necessario o non espressamente richieste
dalla Direzione dei Lavori non verranno contabilizzate. Le stesse non potranno essere comunque asportate
dall'Appaltatore qualora il loro lievo comprometta il funzionamento degli impianti o l'esecuzione a regola d'arte
delle opere previste.
d) Per tutte le opere da eseguire valgono le regole generali del presente Capitolato, del Capitolato Generale e
della normativa vigente;
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
e) Per le opere da eseguire si intendono incluse nei singoli prezzi a misura e nelle opere a corpo, tutte le opere
accessorie necessarie alla perfetta realizzazione delle stesse incluse forniture, trasporti, sollevamenti, discariche,
armature di servizio e protezione, oneri per la manodopera, ecc.;
f) La contabilizzazione dei lavori da valutarsi a corpo dovrà considerare quest’ultimi comprensivi di tutte le
lavorazioni, forniture, mezzi d’opera, ecc. Pertanto i metodi di misurazione qui di seguito indicati verranno applicati
per le contabilizzazioni a misura.
L’Appaltatore può richiedere tempestivamente la misurazione in contraddittorio di quelle opere o somministrazioni
che, nel procedere dei lavori non si potessero più accertare, nonché la verifica di tutto ciò che deve essere
misurato o pesato prima della posa in opera. Resta comunque inteso che se taluna quantità non fosse accertata
in tempo debito, l’Appaltatore dovrà accettare la valutazione data dalla Direzione Lavori.
Ogni opera deve corrispondere nelle sue dimensioni a quelle prescritte, salvo diversa indicazione della Direzione
dei Lavori; nel caso di eccesso si terrà come misura quella prescritta ed in caso di difetto, se l’opera è accettata, si
terrà come misura quella effettivamente rilevata. Per norma generale ed invariabile resta stabilito
contrattualmente che nei prezzi unitari si intendono compresi e compensati ogni opera principale e provvisionale,
ogni fornitura, ogni consumo, l’intera mano d’opera ed ogni trasporto in opera nel modo prescritto dalle migliori
regole d’arte e ciò anche quando non sia esplicitamente dichiarato nei rispettivi articoli di elenco descrittivo dei
lavori e delle somministrazioni o del presente Capitolato; sono compresi inoltre ogni spesa generale e utile
dell’Appaltatore.
I lavori a misura sono liquidati in base alle misurazioni prese in contraddittorio man mano che si procede nella
esecuzione delle opere e riportata sugli appositi libretti che debbono essere firmati dagli incaricati della Direzione
Lavori e dell’Appaltatore.
Resta sempre salva in ogni caso la possibilità di verifiche e rettifiche in occasione delle operazioni di collaudo.
Particolarmente si indicano le seguenti modalità di misurazione delle opere a misura, ove non specificato
diversamente. Resta comunque inteso che andranno liquidate a misura solo esclusivamente le opere al riguardo
individuate nel presente Capitolato e nel Elenco Descrittivo dei Lavori e delle Somministrazioni:
1)
SCAVI IN GENERE - Oltre agli oneri generali e particolari relativi agli articoli dell’elenco descrittivo dei lavori e
delle somministrazioni, l'Appaltatore, con i prezzi per gli scavi, si deve ritenere compensato per tutti gli oneri che
esso potrà incontrare, come ad esempio:
-
per il taglio di piante, estirpazione di ceppaie, radici e per il generale decespugliamento dell'area, trasporto
ed asporto alle PP.DD. (inclusi oneri discarica);
-
per il taglio e per lo scavo con qualsiasi mezzo delle materie di qualsiasi natura, consistenza e dimensioni, sia
asciutta che bagnata ed in presenza di acqua, incluso trasporto ed asporto alle PP.DD. (inclusi oneri
discarica);
-
per paleggi, innalzamento, carico, trasporto e scarico in rilevato o in reinterro o a rifiuto alle pubbliche
discariche, incluso l'onere di discarica;
-
per la regolarizzazione di scarpate e di pareti, per il perfetto spianamento del fondo, per la formazione di
gradoni, per il successivo reinterro all'ingiro delle murature, attorno e sopra le condotte d'acqua e condotte in
genere, sopra fognature e drenaggi secondo le sagome definitive di progetto;
-
per le puntellazioni, sbadacchiature ed armature di qualsiasi tipo importanza o genere secondo tutte le
prescrizioni contenute nel presente Capitolato, compresi le composizioni, scomposizioni, estrazioni ed
allontanamento , nonché sfridi, deterioramenti , perdite parziali o totale del legname o dei ferri;
-
per l'allontanamento delle acque riscontrate o di provenienza meteorica;
-
per la chiusura di eventuali cavità carsiche ritrovate durante gli scavi stessi;
-
per la demolizione o rimozione e successivo trasporto a discarica di trovanti, tubazioni, condutture, pozzetti,
vasche e opere e impianti di qualsiasi dimensione e tipologie ritenute non utilizzabili dal Direttore dei Lavori;
-
per ogni altra spesa, prestazione ed onere necessari all'esecuzione completa degli scavi;
La misurazione degli scavi avverrà nella seguente maniera:
a) gli scavi di sbancamento con il metodo delle sezioni ragguagliate rilevate in contraddittorio;
b) gli scavi di fondazione in sezione ristretta saranno computati per un volume uguale a quello risultante dal
prodotto della base di fondazione per la sua profondità sotto il piano degli scavi di sbancamento o del terreno
naturale quando detto scavo di sbancamento non viene effettuato;
Al volume così calcolato si applicheranno i vari prezzi fissati per tali scavi; vale a dire che essi saranno valutati
sempre come eseguiti a pareti verticali.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Tutti i rilevati e rinterri necessari si intendono compresi nei prezzi relativi alle opere di scavo, così pure il riempimento
di vespai con materiale roccioso derivante dallo scavo stesso.
Sono pure compresi nei prezzi di scavo tutti gli oneri derivati da ritrovamento di servizi del sottosuolo, il cui
spostamento e modifica sarà esclusivo onere dell’Appaltatore.
2) DEMOLIZIONI IN GENERE - I prezzi fissati per le demolizioni di murature di qualsiasi genere, anche in calcestruzzo
semplice o armato, nonchè la demolizione di strutture dei solai, coperture ecc. saranno misurate secondo il loro
effettivo volume geometrico, superficie, lunghezza o altre unità di misura come indicato negli altri elaborati del
progetto esecutivo. Tali prezzi comprendono sempre l'accurato accatastamento dei materiali riutilizzabili e la loro
conservazione e l'asporto a rifiuto dei materiali di risulta inclusi tutti gli oneri di caricamento, trasporto e scarico alle
pubbliche discariche ovunque siano esse allocate inclusi i relativi oneri di discarica.
3) MURATURE IN GENERE - Tutte le murature saranno misurate geometricamente a volume o a superficie o
lunghezze o altre unità di misura in base alle misure prese in contraddittorio dal vivo.
Non verranno considerate le parti incastrate di pilastri piattabande ecc.
Nei prezzi unitari delle murature si intende compreso ogni onere per la formazione di spalle, sguanci, di canne,
spigoli strombature, incassature, imposte di archi di piattabande ed architravi
Qualunque sia l'incurvatura data alla pianta ed alle sezioni trasversali dei muri , anche se da costruirsi sotto raggio,
le relative murature saranno valutate con i prezzi delle murature rette.
Le ossature di cornici, cornicioni lesene pilastri e di qualsiasi altro aggetto saranno pure misurate geometricamente
senza sovrapprezzo alcuno.
Le murature esterne eseguite con materiali isolanti saranno sempre dimensionate in base alle risultanze dei calcoli
per l'isolamento termico degli edifici previsto dalla normativa vigente; gli spessori descritti nel progetto sono da
considerarsi pertanto puramente indicativi ed all'impresa non spetterà alcun onere aggiuntivo per eventuali
maggiori spessori necessari all'ottenimento dei parametri di isolamento termico richiesti.
I tramezzi eseguiti con mattoni pieni ad una testa o con mattoni forati doppio UNI o forati da 8-10 cm al grezzo
liquidati a mq saranno misurati a vuoto per pieno; non verranno comunque misurati risvolti spallette sguinci ecc.
che saranno sempre inclusi nel prezzo a mq.
Sono sempre incluse nel prezzo sia esso a superficie sia a volume anche la formazione di architravi, piattabande
zocchetti intelaiature puntellazioni ecc.
Per tutte le murature è sempre incluso l'onere delle armature di servizio eseguite secondo le norme di sicurezza.
Sono sempre incluse nel prezzo le immorsature tra le murature nuove o preesistenti, di qualsiasi tipologia esse siano,
anche con l'ausilio di spezzoni di ferro tondino e getto di calcestruzzo incluso l'onere dello scasso delle murature
esistenti.
4) PIETRE NATURALI - La pietra da taglio, da pagarsi a volume sarà sempre valutata a metro cubo in base al
volume della muratura in pietra naturale esistente in sito sia a livello fondazionale che in elevazione. Solo per
elementi lapidei isolati si applicherà la regola del minimo parallelepipedo retto rettangolare circoscrivibile a
ciascun pezzo.
Le lastre, i lastroni e gli altri pezzi quando saranno da pagarsi a superficie saranno valutati in base al minimo
rettangolo circoscrivibile o in base alla lunghezza o altre unità di misura indicata negli elaborati del progetto
esecutivo.
Per i gradini, le soglie ed i pezzi in genere quando saranno da pagarsi a metro lineare, la misura verrà presa fra gli
estremi di ogni singolo pezzo inclusa la parte incassata nel muro.
Le pavimentazioni in pietra naturale saranno sempre computate a metro quadrato ed in tale prezzo sarà sempre
incluso l'onere della perfetta rifinitura della superficie con lavorazione a taglio di sega, levigatura, lucidatura o
bocciardatura e l'onere del perfetto raccordo con le strutture in elevazione; sono pure compresi nel prezzo gli oneri
del fissaggio ed eventuale risistemazione dei cordoli perimetrali.
I rivestimenti in pietra naturale saranno misurati sempre a metro quadrato o altre unità di misura indicata nel
progetto esecutivo e con tale liquidazione l'Appaltatore sarà compensato di ogni onere relativo alla perfetta posa
in opera qualsiasi sia il tipo di struttura di posa il tipo di finitura superficiale richiesto che sarà comunque sempre a
discrezione della D.L.
5) CONGLOMERATI CEMENTIZI SEMPLICI ED ARMATI - I conglomerati cementizi per fondazioni, murature ecc.
saranno generalmente liquidati a metro cubo e misurati in opere secondo le dimensioni prescritte derivanti dai
disegni del progetto esecutivo e dalle tavole delle carpenterie, esclusa quindi ogni eccedenza anche se
inevitabile, derivante dalla forma degli scavi e dal modo di esecuzione dei lavori.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Il conglomerato per opere in cemento armato sarà valutato per il suo volume effettivo senza detrazione del
volume del ferro che verrà pagato a parte.
Nel caso di opere a carattere ornamentale unicamente nel caso di strutture minute inferiori a 0,008 mc/ml la
misurazione verrà effettuata in ragione del minimo parallelepipedo retto a base rettangolare circoscrivibile a
ciascun pezzo.
Nei prezzi dei conglomerati cementizi sono anche compresi e compensati stampi e casseforme di ogni forma e
tipologia, puntellazioni, armature di sostegno e di servizio ogni onere per l'esecuzione dei getti a qualsiasi altezza e
distanza, l'onere della perfetta vibratura del calcestruzzo nonchè la rimozione di tutte le opere provvisionali a
lavoro e stagionatura effettuata.
E' compreso nel prezzo a volume pure la predisposizione dei calcestruzzi secondo esigenze particolari in merito alla
disposizione volumetrica degli inerti alla tipologia ed al tipo di predisposizione delle casserature.
L'esecuzione facciavista dei calcestruzzi viene liquidata a parte, a metro quadrato ed in tale prezzo vengono
inclusi tutti gli oneri per la formazione di una superficie perfetta, priva di nidi di ghiaia, di ferri affioranti, e di altri
difetti; è incluso nel prezzo anche ogni particolare disposizione delle casseforme richiesta dalla Direzione Lavori,
atta a dare una superficie con particolari effetti estetici o disegni; in caso di imperfetta esecuzione della superficie
a facciavista la Direzione dei Lavori non liquiderà il prezzo previsto a metro quadrato e potrà effettuare una
detrazione pari al 10% del prezzo a mc del calcestruzzo, ovvero potrà ordinare all'impresa l'esecuzione di
lavorazione a punta grossa o fine della superficie senza che ciò costituisca alcun onere per l'Amministrazione.
Nel prezzo a metro cubo è pure inclusa ogni operazione tecnica per l'esecuzione del progetto esecutivo e
costruttivo, prove di carico, calcoli, verifiche provini, collaudi in corso d'opera ed a lavori ultimati.
6) SOLAI - I solai massicci in cemento armato saranno valutati a metro cubo come ogni altra opera in cemento
armato.
Ogni altro tipo di solaio sarà invece valutato a metro quadrato sulla base della superficie netta interna dei vani
che ricopre di qualsiasi forma essi siano, misurati al grezzo delle murature perimetrali esterne e dei vani delimitati
da strutture portanti; viene esclusa dalla misurazione la superficie di appoggio.
Nel prezzo dei solai è incluso l'onere per lo spianamento con malta cementizia o prodotti specifici sino al piano di
posa della pavimentazione.
E' incluso inoltre ogni altro onere per materiali armature puntelli, sollevamenti, trasporti, forniture, mano d'opera,
noleggi, ecc. per dare l'opera finita a regola d'arte pronta per la posa delle pavimentazioni e per l'intonacatura
dell'intradosso.
Sono compresi inoltre tutti i ferri di armatura esclusi unicamente i ferri di ripartizione o rete elettrosaldata.
Il prezzo al metro quadrato dei solai si applicherà senza alcuna maggiorazione anche per quelle porzioni in cui, per
resistere al momento negativo il laterizio o altro materiale sia sostituito dal conglomerato cementizio.
Nel prezzo a mq è incluso anche l'onere di tutte le prestazioni tecniche necessarie per i progetti esecutivi e
costruttivi, i calcoli, le verifiche ed i collaudi necessari.
7) CONTROSOFFITTI - I controsoffitti piani saranno pagati in base alla superficie della loro proiezione orizzontale
senza
tener
conto
dei
raccordi
curvi
con
la
muratura
perimetrale.
I controsoffitti a finta volta di qualsiasi forma e monta, si misureranno per una volta e mezza la loro proiezione
orizzontale.
Nel prezzo a metro quadrato sono inclusi tutti gli oneri per la perfetta fornitura in opera a regola d'arte dei
controsoffitti, incluse le armature di servizio nonché la certificazione di resistenza al fuoco che dovrà sempre venir
prodotta.
8) VESPAI - Nel prezzo dei vespai è compreso ogni onere per forniture di materiali e la loro posa in opera.
I vespai saranno eseguiti con pietrame di varie pezzature e di prima qualità e saranno valutati a metro cubo o altra
unità di misura come indicato nell’elenco descrittivo dei lavori e delle somministrazioni.
9) PAVIMENTI E RIVESTIMENTI - I pavimenti di qualunque genere saranno valutati per la superficie in vista.
I prezzi per ciascun genere di pavimentazione comprendono la fornitura dei materiali ed ogni lavorazione
necessaria per dare i pavimenti stessi posti in opera a regola d'arte completi e rifiniti, incluso ogni onere per la
formazione del sottofondo sia esso la base di attacco per i pavimenti ceramici, in pietra naturale o artificiale che il
sottofondo di attacco e per i pavimenti in legno, incluse anche sistemazioni di eventuali dislivelli o pendenze
presenti sul sottofondo esistente.
Nei prezzi a metro quadrato per i pavimenti si intendono pure incluse tutte le opere per dare un perfetto raccordo
della pavimentazione stessa con la superficie muraria intonacata o rivestita, qualsiasi sia l'onere per eseguire detta
lavorazione anche in assenza di battiscopa, nonché la posa in opera dei giunti di dilatazione in lama di ottone o
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acciaio inox e dei giunti eseguiti a regola d'arte con opportune lame in ottone poste orizzontalmente o
verticalmente quali divisione tra pavimentazioni di diversa tipologia siano essi di nuova realizzazione o già esistenti.
I rivestimenti di qualsiasi natura e tipo verranno misurati per la superficie effettiva qualunque sia la sagoma e la
posizione delle parti da rivestire.
Nel prezzo a metro quadrato sono compresi tutti gli oneri per la fornitura e la posa in opera inclusa la
regolarizzazione della superficie di attacco con malte anche additivate, sia essa esistente o di nuova realizzazione i
materiali di attacco e le lavorazioni accessorie tutti i pezzi speciali e di raccordo per gli spigoli, le rientranze, le
guscie.
Sono pure inclusi, come pure per le pavimentazioni tutti gli oneri per opere provvisionali ed accessorie, trasporti e
sollevamenti, armature di servizio ecc. anche nel caso di sola posa in opera senza l'onere della fornitura.
Per le pavimentazioni ed i rivestimenti l'impresa dovrà produrre, se necessario per il rilascio del CPI da parte del
Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco o comunque su specifica richiesta della Direzione Lavori, gli idonei
certificati di resistenza al fuoco.
10) INTONACI - I prezzi degli intonachi saranno applicati a metro quadrato misurando l'effettiva superficie
geometrica realizzata; l'onere per la realizzazione di spigoli, risalti guscie ecc. sarà compresa nel prezzo, così pure la
posa degli paraspigoli a scomparsa per l'altezza minima di metri due; nel caso di realizzazione di guscie di
raccordo esse non saranno computate effettuando la misurazione in proiezione orizzontale come se esistessero gli
spigoli.
Gli intonachi interni o esterni saranno liquidati semplicemente a metro quadrato, senza liquidazioni accessorie
anche nel caso di supporti irregolari o fuori piombo sia su superfici di nuova realizzazione sia su murature esistenti
siano esse in calcestruzzo, pietrame, laterizio o in materiale isolante anche in pannello.
Nel prezzo degli intonachi è compreso l'onere della ripresa, dopo la chiusura di tracce e passaggi di qualsiasi
genere anche di impianti tecnologici ove non sia prevista la chiusura nel prezzo degli impianti stessi , la muratura di
eventuali ganci a soffitto o sulle pareti, le riprese contro pavimenti zoccolature e serramenti la chiusura di fori di
qualsiasi genere incluse anche rincocciature e l'intasamento dei fori dei mattoni forati.
Gli intonaci interni su muri di spessore massimo di cm. 15 al grezzo saranno computati vuoto per pieno; ciò a
compenso della riquadratura dei vani.
Eventuali aggetti o lesene saranno misurate geometricamente calcolandone lo sviluppo.
Gli intonaci eseguiti su murature esterne o su murature interne con spessore maggiore di cm 15 al grezzo saranno
computate nella loro superficie effettiva con detrazione di tutti i fori.
La superficie di intradosso delle volte , di qualsiasi forma e monta, si determinerà moltiplicando la loro superficie in
proiezione orizzontale per il coefficiente medio 1,20.
Nessun compenso speciale sarà dovuto per gli intonaci eseguiti a piccoli tratti anche in corrispondenza di spalle e
di mazzette di vani di porte e di finestre.
Per la liquidazione di prezzi di rappezzo di intonaco esistente si misurerà l'intonaco eseguito in base al minor
rettangolo circoscritto all'effettiva superficie realizzata. intendendosi pagato ogni onere per il perfetto raccordo
con la superficie esistente.
I rappezzi di intonaco sono liquidabili, se previsti dall’elenco prezzi, per una superficie massima di mq. due su
intonaco preesistente; per superfici maggiori verrà liquidata la posta relativa alla voce di intonaco.
Per l'esecuzione di intonaci interni o esterni si intendono compresi nel prezzo tutti gli oneri per le armature di servizio,
protezioni, sollevamenti forniture e rifiniture necessarie alla perfetta realizzazione a regola d'arte, escluso il
ponteggio per l’esecuzione dell’intonaco esterno che si intende compensato separatamente.
Per l'esecuzione degli intonachi colorati è prevista la realizzazione a totale carico dell'impresa esecutrice di
adeguate campionature con i vari colori come richiesto dalla Direzione Lavori e la loro successiva demolizione.
Non verrà riconosciuto alcun sovrapprezzo all’impresa per l’esecuzione di intonaci di elevato spessore dovuto al
fuori piombo della muratura esistente.
11) OPERE IN METALLO - I lavori in metallo potranno essere liquidati a peso con liquidazione del loro peso
complessivo ed effettivo del materiale a lavorazione completamente ultimata e determinata prima della posa in
opera con pesatura diretta in contraddittorio ed a spese dell'Appaltatore, o mediante altra unità di misura, se così
indicato nell’elenco Descrittivo dei Lavori e delle Somministrazioni.
Si potrà procedere alla determinazione del peso teorico dei singoli profili nel caso di strutture semplici quali singole
travi IPE o HPE o altri profili adeguatamente tabellati dalla casa costruttrice.
Nel prezzo unitario sono comunque sempre compensati:
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
l'esecuzione di tutte le opere murarie ed accessorie per la posa in opera per i fissaggi, sollevamenti, inghisaggi,
saldature e bullonature atte a dare l'opera finita a regola d'arte ed utilizzabile per le funzioni a cui essa è preposta;
la pitturazione con una doppia mano di antiruggine ad alta qualità e la totale pitturazione con vernici ad elevata
qualità se previsto nel prezzo unitario;
l'onere per l'esecuzione di tutte le opere accessorie di carpenteria minuta necessarie anche se non previste nel
prezzo unitario ovvero la zincatura a caldo della struttura;
l'onere dei calcoli statici dei disegni esecutivi e costruttivi dei collaudi e delle certificazioni necessarie all'utilizzo
dell'opera.
12) GRONDAIE PLUVIALI CONVERSE - I tubi pluviali ed i canali di gronda eseguiti in lamiera di ferro zincato,
preverniciato oppure in rame saranno misurati a metro lineare; i canali di gronda e le converse potranno essere
misurate a metro quadrato se il singolo prezzo lo prevede; in ogni caso la misurazione avverrà senza tener conto
delle parti sovrapposte.
Nei rispettivi prezzi si intende compresa la formazione e la posa in opera di ferri di sostegno le cravatte le
chiodature ed i fissaggi nonchè tutte le opere murarie ed i ripristini necessari.
Sono pure incluse le armature di servizio e di protezione necessarie per il sollevamento e la posa in opera a perfetta
regola d'arte in condizioni di piena sicurezza.
Nei prezzi è compresa pure la formazione di tutte le piegature e sagomature sia dei canali e tubi di gronda, che
seguiranno e verranno fissati sulla struttura muraria conformemente alla stessa, con la formazione di curve
sagomate per lo scavalcamento di cornicioni lesene ed aggetti , formazione di collari gocciolatoi imbocchi
collettori sifoni ed ogni altro pezzo speciale che si renda necessario secondo le disposizioni della Direzione Lavori;
per le converse esse dovranno venir opportunamente sagomate secondo la necessità dettata dalla struttura
muraria e fissata opportunamente alla stessa .
Nei prezzi è pure compreso il perfetto raccordo tra le converse e scossaline con la struttura muraria a garanzia
della totale eliminazione di qualsiasi possibilità di infiltrazione atmosferica.
I prezzi dei canali dei tubi di gronda e delle converse e scossaline in lamiera di ferro zincato comprendono la
coloritura con pitture ad alta resistenza agli agenti atmosferici e con colori a scelta della D.L.; nel caso trattasi di
ripristini nel prezzo unitario sarà inclusa anche la raschiatura e la pulizia.
Nel prezzo delle grondaie e dei pluviali e delle converse è inclusa anche la posizionatura di idonee griglie a bulbo
sugli imbocchi degli scarichi.
13) TUBAZIONI E CONDUTTURE – I tubi in ghisa, quelli in ferro e quelli in acciaio saranno valutati a peso o a metro
lineare o altra unità di misura come indicato negli elaborati del progetto esecutivo, in rapporto al tipo approvato
dalla D.L.
Il prezzo per le tubature in ghisa ed in acciaio comprenderà la fornitura del materiale inclusi tutti i pezzi speciali
anche se realizzati su misura, la posa in opera con le più idonee metodologie, nonchè tutte le opere accessorie
necessarie, quali la posa di ganci e staffe raccordi giunzioni e tutte le opere murarie necessarie tracce e passaggi .
Nella valutazione del peso e della misura si terrà conto della sola tubazione escluso il prezzo del piombo e delle
staffe per le quali nulla verrà corrisposto all'Appaltatore, intendendosi tutto compensato con il prezzo della ghisa o
dell' acciaio.
Il prezzo per le tubazioni di qualsiasi genere e materiale vale anche nel caso in cui i tubi debbano essere inclusi nei
getti in conglomerato cementizio incluso ogni mezzo di fissaggio alle casseforme.
La valutazione delle tubazioni in gres, in cemento, in PVC o polietilene sia in opera che in fornitura sarà fatta a
metro lineare misurando sull'asse della tubazione senza tener conto delle parti destinate a compenetrarsi.
I pezzi speciali saranno ragguagliati al metro lineare delle tubazioni di corrispondente diametro nel seguente
modo:
- curve, gomiti e riduzioni ml. 1,00
- giunti semplici ml. 1,25
- giunti doppi ed ispezioni con tappo compreso ml. 1,75
- sifoni ml. 2,75
Le riduzioni saranno valutate per un ml del diametro minore, i giunti semplici e doppi al diametro maggiore.
Tutti i prezzi si intendono inclusi per tubazioni complete in ogni loro parte, incluse le forniture, i trasporti, la posa in
opera le opere accessorie e murarie le armature di servizio l'esecuzione di tracce e passaggi su murature e solai di
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
qualsiasi genere inclusi i ripristini a perfetta regola d'arte, la fornitura e posa di grappe di sostegno di qualsiasi
lunghezza e genere o la smurazione la riparazione ed il ripristino di grappe e sostegni esistenti.
I tubi interrati poggeranno su un sottofondo di conglomerato cementizio da pagarsi a parte.
14) OPERE IN LEGNO - Nei prezzi riguardanti la lavorazione e la posa in opera dei legnami si intende incluso ogni
onere e compenso per posa in opera di chioderia staffe bulloni, ancoraggi chiavarde nonchè per l' esecuzione di
tutte le opere di ferramenta relative alla formazione degli appoggi e degli incastri tra i vari elementi della struttura
e la struttura muraria o metallica realizzati in acciaio zincato a caldo; sono incluse inoltre tutte le lavorazioni atte a
dare la struttura in legno delle forme e dimensioni come prescritto dal progetto; sarà anche incluso il trattamento
impermeabilizzante e protettivo con specifici ed idonei prodotti di tutte le parti in legno incastrate nelle parti
murarie, di quelle esposte agli agenti atmosferici e di tutti gli altri elementi posti in condizioni di deteriorabilità
secondo le indicazioni della D.L.
La liquidazione potrà avvenire a metro lineare, o a metro quadrato o a metro cubo secondo le indicazioni degli
elaborati del progetto esecutivo; da tale misurazione saranno comunque sempre escluse le parti relative agli
incastri nelle strutture murarie e nei solai e quelle relative agli incastri, nodi e congiunzioni tra diversi elementi in
legno, siano essi nuovi o preesistenti.
15) SERRAMENTI - I serramenti di porte, finestre, vetrate coprirulli e simili si misureranno su una sola faccia in luce
libera dei contorni finiti di pietra d'intonaco o di legno, non tenendo conto di stipiti, cornici, battute, sporgenze,
davanzali ecc. che saranno sempre e comunque inclusi nel prezzo unitario del serramento, sia esso liquidato a
metro quadrato, a pezzo o sia incluso in una voce a corpo.
I serramenti arcuati, semicircolari, circolari o con particolare andamento curvilineo saranno liquidati a pezzo, inseriti
in voci a corpo o a metro quadrato calcolando come luce il minor rettangolo circoscritto.
Le persiane avvolgibili liquidate a superficie si computeranno aumentando la luce netta dell'apertura di cm. 5 di
larghezza e di cm.20 di altezza.
Mostre, contromostre, rivestimenti saranno inclusi nella liquidazione del serramento; se liquidati con specifica voce
dell'elenco saranno computate nella loro reale superficie geometrica su un'unica faccia.
Tutti i serramenti siano essi in legno, metallici o in materie plastiche saranno forniti in opera sempre con tutti gli
accessori inclusi nel prezzo, ferramenta di sostegno e chiusura, controcasse murate, maniglieria, ancoraggi.
Sono incluse sempre nel prezzo dei serramenti le vetrature termoisolanti o vetrocamera con vetrature di sicurezza
ove richiesto dall'uso e secondo le richieste della D.L., nonché le elettrocoloriture dei serramenti in lega di
alluminio, il trattamento di zincatura a caldo e pitturazione con vernici epossidiche per i serramenti in acciaio, la
pigmentazione a scelta della D.L. per i serramenti in materie plastiche.
Nel prezzo dei serramenti si intende inclusa ogni lavorazione per la posa in opera incluse le armature di servizio e le
opere murarie, nonché la posa in opera di un serramento completo di accessori, vetrature e coloritura per ognuno
dei tipi previsti in progetto quale campionatura da sottoporre all'accettazione della Direzione Lavori; tale
campionatura non costituirà alcun onere per il Comune anche se dovrà essere più volte ripetuta sino alla
campionatura valutata favorevolmente.
Tutti i serramenti posti in opera, per venir liquidati dovranno rispondere alla normativa di sicurezza nonchè alle
vigenti norme in materia di isolamento termico ed acustico.
Il prezzo previsto, sia esso a misura, a pezzo o a corpo è comprensivo di ogni onere, incluso l'accurato
accatastamento in cantiere o in altro luogo a carico dell'Appaltatore anche per lunghi periodi.
La liquidazione a piè d'opera dei serramenti potrà essere così effettuata salvo diverse indicazioni contenute nella
descrizione del prezzo:
- infissi a piè d'opera
50%
- infissi in opera
70%
- infissi a vetratura e coloritura ultimata
90%
- infissi ad opera finita
100%
Per la demolizione o la rimozione di serramenti si intenderà quale superficie da misurare unicamente quella del foro
di porta o di finestra anche nel caso di doppio o triplo serramento, la rimozione delle casse , delle controcasse e
dei telai, la totale pulizia del foro ed i ripristini degli intonachi delle spallette.
16) OPERE DA PITTORE - Nei prezzi di tinteggiature, coloriture e verniciature in genere sia in ambienti interni che
all'esterno, sono inclusi tutti gli oneri necessari a dare l'opera finita a regola d'arte, incluse le armature e ponteggi di
servizio, tutti i trasporti, sollevamenti, forniture e manodopera necessarie.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
E' inclusa la perfetta protezione delle parti non interessate quali pavimenti rivestimenti, serramenti ecc. rimanendo
inteso che ogni eventuale danneggiamento sarà a totale carico dell'Appaltatore e che eventuali danni verranno
immediatamente conteggiati e detratti dalla contabilità; è altresì inclusa la sfilatura e reinfilatura dei serramenti, lo
smontaggio ed il rimontaggio di corpi illuminanti, mostrine degli interruttori prese ecc. dell'impianto elettrico e di
riscaldamento la protezione o la rimozione e riposa di portelle cornici architravi aggetti e risalti, decorazioni ecc.
Per i serramenti, portelle, cancelli ecc. si intende incluso anche lo smontaggio ed il rimontaggio della ferramenta di
chiusura e di sostegno e la loro coloritura fuori opera con preventivo trattamento anticorrosione, nonchè la
perfetta pulizia ed eliminazione di tutte le tracce di pittura preesistente dalla parte in legno, in ferro e sugli
accessori metallici.
Per le opere in ferro si intende incluso il preventivo adeguato trattamento antiruggine ed eventualmente la
zincatura a caldo di alcune parti secondo le prescrizioni della D.L. nonchè la perfetta pulizia di tracce di ruggine e
di pittura preesistente.
Le tinteggiature e pitturazioni interne ed esterne si applicheranno generalmente le norme valide per la misurazione
degli intonachi.
Per la coloritura e verniciatura dei serramenti esistenti da ripristinare si osserveranno le seguenti norme con il cenno
che si intende sempre eseguita la pitturazione su ambo le facce e negli spessori dei serramenti nonchè tutte le parti
accessorie:
a) porte e sportelli pieni, grate e cancelli in legno, due volte la luce netta del serramento più l' eventuale mostra e
lo sguancio.
b) porte a vetri, vetrate, bussole si computeranno una volta e mezza la superficie, comprendendo in ciò anche la
verniciatura dei telai su muri portanti e dello scatolato per i tramezzi divisori.
c) finestre senza persiane ma con doppia invetriata si computeranno tre volte la luce netta del serramento,
includendo in ciò la coloritura della tavoletta di davanzale e del telaio o cassettone.
d) finestre senza persiane ma con un'unica invetriata si computeranno una volta sola la luce netta del serramento;
con tale misurazione si riterrà pagata anche la pitturazione del telaio o cassettone e della tavoletta di davanzale.
e) persiane comuni a griglie fisse o mobili si computeranno tre volte la luce netta del serramento comprendendo
con ciò anche la coloritura del telaio o cassettone.
f) serrande avvolgibili, si computeranno due volte e mezza la luce netta del serramento comprendendo in ciò
anche la coloritura delle guide e del telaio a sporgere.
g) oscuri interni o esterni comunque lavorati si computeranno due volte la luce netta del serramento incluso in ciò
anche la coloritura del telaio.
h) opere in ferro semplici e senza ornati quali finestre grandi a vetrate, lucernari, serrande avvolgibili a maglia ecc.
saranno computate i tre quarti della loro superficie complessiva misurata in proiezione ritenendo così compensata
la coloritura dei sostegni, grappe, ed accessori che non verranno misurati; nel prezzo si intende sempre incluso il
preventivo adeguato trattamento antiruggine.
i) opere in ferro a disegno quali ringhiere, cancelli, inferriate e simili saranno computate una volta la superficie
geometrica complessiva misurata sempre in proiezione; nel prezzo sarà sempre inclusa la coloritura di sostegni
grappe, accessori, chiusure, cardini ecc., la perfetta protezione delle opere da non colorire ed il preventivo
adeguato trattamento antiruggine di tutta la struttura.
l) opere in ferro con presenza di complesse decorazioni per almeno il 30% della superficie saranno computate per
la coloritura una volta e mezza la loro superficie geometrica complessiva misurata in proiezione previa trattamento
protettivo antiruggine e perfetta pulizia delle parti decorate.
I radiatori dei termosifoni saranno liquidati a pezzo indipendentemente dalle loro dimensioni e dal numero degli
elementi.
Le carte da parati verranno misurate per la loro effettiva superficie messa in opera escluse eventuali
sovrapposizioni ed incluse le armature di servizio e la preparazione del fondo di attacco.
17) OPERE A CORPO - Il prezzo di tutte le opere indicate progettualmente come liquidazioni a corpo è da ritenersi
indipendente dalle dimensioni dell’opera e dalle quantità delle lavorazioni ed assolutamente onnicomprensivo di
tutte le forniture, trasporti, sollevamenti, armature e ponteggi di servizio e di protezione asporti e lavorazioni
necessarie per dare l'opera perfettamente finita e rifinita a regola d'arte, funzionante e collaudabile in base alle
normative vigenti al momento del collaudo stesso anche nelle parti non indicate graficamente o altrimenti
specificate negli elaborati progettuali; nel prezzo è altresì incluso ogni altro onere per il pagamento di tasse ed
oneri relativi all'opera da realizzare, la presentazione di tutte le documentazioni e certificazioni richieste sui
materiali, sulle singole componenti e sul complesso dell'opera da realizzare, la progettazione esecutiva e
costruttiva dell'opera da effettuarsi secondo le regole del presente capitolato, l'esecuzione di tutti i calcoli
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necessari, il reperimento ad opera eseguita di tutti i pareri eventualmente necessari per il collaudo dell'opera,
l'assistenza al collaudo medesimo.
E' altresì compresa la realizzazione, anche in opera, prima dell'esecuzione dei lavori di tutte le campionature
richieste dalla D.L.
La realizzazione delle opere a corpo previste potrà anche subire delle modificazioni derivanti dalla difficoltà
oggettiva di esecuzione, dall'intervento di nuove e più restrittive normative durante il corso dei lavori o
dall'opportunità di una migliore e più razionale realizzazione senza che ciò costituisca motivo per l'Appaltatore di
richiedere maggiori o speciali compensi rispetto al prezzo a corpo iniziale.
18) LIQUIDAZIONI A PIE' D'OPERA - Le liquidazioni a piè d'opera dei materiali depositati in cantiere potrà avvenire
nella misura del 50% del loro valore.
Art. 85 - Componenti dell’impianto di adduzione dell’acqua
In conformità alla legge n. 46 del 5-3-1990 come modificata ed integrata dal D.M. n. 37 dd.22.01.08 gli impianti
idrici ed i loro componenti devono rispondere alle regole di buona tecnica; le norme UNI sono considerate norme
di buona tecnica.
- Apparecchi sanitari.
- Gli apparecchi sanitari in generale, indipendentemente dalla loro forma e dal materiale costituente, devono
soddisfare i seguenti requisiti:
- durabilità meccanica;
- robustezza meccanica;
- assenza di difetti visibili ed estetici;
- resistenza all'abrasione;
- pulibilità di tutte le parti che possono venire a contatto con l'acqua sporca;
- resistenza alla corrosione (per quelli con supporto metallico);
- funzionalità idraulica.
- Per gli apparecchi di ceramica la rispondenza alle prescrizioni di cui sopra si intende comprovata se essi
rispondono alle seguenti norme: UNI 8949/1 per i vasi, UNI 4543/1 e 8949/1 per gli orinatoi, UNI 8951/1 per i lavabi,
UNI 8950/1 per bidet.
Per gli altri apparecchi deve essere comprovata la rispondenza alla norma UNI 4543/1 relativa al materiale
ceramico ed alle caratteristiche funzionali di cui in 47.1.1.
- Per gli apparecchi a base di materie plastiche la rispondenza alle prescrizioni di cui sopra si ritiene comprovata se
essi rispondono alle seguenti norme: UNI EN 263 per le lastre acriliche colate per vasche da bagno e piatti doccia,
norme UNI EN sulle dimensioni di raccordo dei diversi apparecchi sanitari ed alle seguenti norme specifiche: UNI
81941 per lavabi di resina metacrilica; UNI 8196 per vasi di resina metacrilica; UNI EN 198 per vasche di resina
metacrilica; UNI 8192 per i piatti doccia di resina metacrilica; UNI 8195 per bidet di resina metacrilica.
- Rubinetti sanitari.
a) I rubinetti sanitari considerati nel presente punto sono quelli appartenenti alle seguenti categorie:
- rubinetti singoli, cioè con una sola condotta di alimentazione;
- gruppo miscelatore, avente due condotte di alimentazione e comandi separati per regolare e miscelare la
portata d'acqua. I gruppi miscelatori possono avere diverse soluzioni costruttive riconducibili nei seguenti casi:
comandi distanziati o gemellati, corpo apparente o nascosto (sotto il piano o nella parete), predisposizione per
posa su piano orizzontale o verticale;
- miscelatore meccanico, elemento unico che sviluppa le stesse funzioni del gruppo miscelatore mescolando
prima i due flussi e regolando dopo la portata della bocca di erogazione, le due regolazioni sono effettuate di
volta in volta, per ottenere la temperatura d'acqua voluta. I miscelatori meccanici possono avere diverse soluzioni
costruttive riconducibili ai seguenti casi: monocomando o bicomando, corpo apparente o nascosto (sotto il piano
o nella parete), predisposizione per posa su piano orizzontale o verticale;
- miscelatori termostatici, elemento funzionante come il miscelatore meccanico, ma che varia automaticamente
la portata di due flussi a temperature diverse per erogare e mantenere l'acqua alla temperatura prescelta.
b) I rubinetti sanitari di cui sopra, indipendentemente dal tipo e dalla soluzione costruttiva, devono rispondere alle
seguenti caratteristiche:
- inalterabilità dei materiali costituenti e non cessione di sostanze all'acqua;
- tenuta all'acqua alle pressioni di esercizio;
- conformazione della bocca di erogazione in modo da erogare acqua con filetto a getto regolare e comunque
senza spruzzi che vadano all'esterno dell'apparecchio sul quale devono essere montati;
- proporzionalità fra apertura e portata erogata;
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- minima perdita di carico alla massima erogazione;
- silenziosità ed assenza di vibrazione in tutte le condizioni di funzionamento;
- facile smontabilità e sostituzione di pezzi possibilmente con attrezzi elementari;
- continuità nella variazione di temperatura tra posizione di freddo e quella di caldo e viceversa (per i rubinetti
miscelatori). La rispondenza alle caratteristiche sopra elencate si intende soddisfatta per i rubinetti singoli e gruppi
miscelatori quando essi rispondono alla norma UNI EN 200 e ne viene comprovata la rispondenza con certificati di
prova e/o con apposizione del marchio UNI.
Per gli altri rubinetti si applica la UNI EN 200 per quanto possibile o si fa riferimento ad altre norme tecniche
(principalmente di enti normatori esteri).
c) I rubinetti devono essere forniti protetti da imballaggi adeguati in grado di proteggerli da urti, graffi, ecc. nelle
fasi di trasporto e movimentazione in cantiere. Il foglio informativo che accompagna il prodotto deve dichiarare le
caratteristiche dello stesso e le altre informazioni utili per la posa, manutenzionale, ecc.
- Scarichi di apparecchi sanitari e sifoni (manuali, automatici).
Gli elementi costituenti gli scarichi applicati agli apparecchi sanitari si intendono denominati e classificati come
riportato nelle norme UNI sull'argomento.
Indipendentemente dal materiale e dalla forma essi devono possedere caratteristiche di inalterabilità alle azioni
chimiche ed all'azione del calore, realizzare la tenuta tra otturatore e piletta e possedere una regolabilità per il
ripristino della tenuta stessa (per scarichi a comando meccanico).
La rispondenza alle caratteristiche sopra elencate si intende soddisfatta quando essi rispondono alle norme EN 274
e EN 329; la rispondenza è comprovata da una attestazione di conformità.
- Tubi di raccordo rigidi e flessibili (per il collegamento tra i tubi di adduzione e la rubinetteria sanitaria).
Indipendentemente dal materiale costituente e dalla soluzione costruttiva, essi devono rispondere alle
caratteristiche seguenti:
- inalterabilità alle azioni chimiche ed all'azione del calore;
- non cessione di sostanze all'acqua potabile;
- indeformabilità alle sollecitazioni meccaniche provenienti dall'interno e/o dall'esterno;
- superficie interna esente da scabrosità che favoriscano depositi;
- pressione di prova uguale a quella di rubinetti collegati.
La rispondenza alle caratteristiche sopra elencate si intende soddisfatta se i tubi rispondono alla norma UNI 9035 e
la rispondenza è comprovata da una dichiarazione di conformità.
- Rubinetti a passo rapido, flussometri (per orinatoi, vasi e vuotatoi).
Indipendentemente dal materiale costituente e dalla soluzione costruttiva devono rispondere alle caratteristiche
seguenti:
- erogazione di acqua con portata, energia e quantità necessaria per assicurare la pulizia;
- dispositivi di regolazione della portata e della quantità di acqua erogata;
- costruzione tale da impedire ogni possibile contaminazione della rete di distribuzione dell'acqua a monte per
effetto di rigurgito;
- contenimento del livello di rumore prodotto durante il funzionamento.
La rispondenza alle caratteristiche predette deve essere comprovata dalla dichiarazione di conformità.
- Cassette per l'acqua (per vasi, orinatoi e vuotatoi).
Indipendentemente dal materiale costituente e dalla soluzione costruttiva, devono rispondere alle caratteristiche
seguenti:
- troppo pieno di sezione tale da impedire in ogni circostanza la fuoriuscita di acqua dalla cassetta;
- rubinetto a galleggiante che regola l'afflusso dell'acqua, realizzato in modo che, dopo l'azione di pulizia, l'acqua
fluisca ancora nell'apparecchio sino a ripristinare nel sifone del vaso il battente d'acqua che realizza la tenuta ai
gas;
- costruzione tale da impedire ogni possibile contaminazione della rete di distribuzione dell'acqua a monte per
effetto di rigurgito;
- contenimento del livello di rumore prodotto durante il funzionamento.
La rispondenza alle caratteristiche sopra elencate si intende soddisfatta per le cassette dei vasi quando, in
abbinamento con il vaso, soddisfano le prove di pulizia/evacuazione di cui alla norma UNI 8949/1.
- Tubazioni e raccordi.
Le tubazioni utilizzate per realizzare gli impianti di adduzione dell'acqua devono rispondere alle prescrizioni
seguenti:
a) nei tubi metallici di acciaio le filettature per giunti a vite devono essere del tipo normalizzato con filetto conico;
le filettature cilindriche non sono ammesse quando si deve garantire la tenuta.
I tubi di acciaio devono rispondere alle norme UNI 6363 e UNI 8863 FA 199.
I tubi di acciaio zincato di diametro minore di mezzo pollice sono ammessi solo per il collegamento di un solo
apparecchio.
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b) I tubi di rame devono rispondere alla norma UNI 6507; il minimo diametro esterno ammissibile è 10 mm.
c) I tubi di PVC e polietilene ad alta densità (PEad) devono rispondere rispettivamente alle norme UNI 7441 e UNI
7612; entrambi devono essere del tipo PN 10.
d) I tubi di piombo sono vietati nelle distribuzioni di acqua.
47.8 - Valvolame, valvole di non ritorno, pompe.
a) Le valvole a saracinesca flangiate per condotte d'acqua devono essere conformi alla norma UNI 7125.
Le valvole disconnettrici a tre vie contro il ritorno di flusso e zone di pressione ridotta devono essere conformi alla
norma UNI 9157.
Le valvole di sicurezza in genere devono rispondere alla norma UNI 335.
La rispondenza alle norme predette deve essere comprovata da dichiarazione di conformità completata con
dichiarazioni di rispondenza alle caratteristiche specifiche previste dal progetto. b) Le pompe devono rispondere
alle prescrizioni previste dal progetto e rispondere (a seconda dei tipi) alle norme UNI 6781 P, UNI ISO 2548 e UNI ISO
3555.
- Apparecchi per produzione acqua calda.
Gli scaldacqua funzionanti a gas rientrano nelle prescrizioni della legge 1083 del 6-12-1971.
Gli scaldacqua elettrici, in ottemperanza della legge 1-3-1968, n. 186, devono essere costruiti a regola d'arte; sono
considerati tali se rispondenti alle norme CEI.
La rispondenza alle norme predette deve essere comprovata da dichiarazione di conformità (e/o dalla presenza
di marchi UNI e/o IMQ).
- Accumuli dell'acqua e sistemi di elevazione della pressione d'acqua.
Per gli accumuli valgono le indicazioni riportate nell'articolo sugli impianti.
Per gli apparecchi di sopraelevazione della pressione vale quanto indicato nella norma UNI 9182, punto 8.4.
- IMPIANTI ELETTRICI -
Art. 86 - Impianti elettrici - Prescrizioni tecniche
I lavori di cui al presente Capitolato verranno condotti con l'osservanza scrupolosa di tutti gli obblighi di legge ad
essi applicabili.
Le forniture ed installazioni previste saranno eseguite a perfetta regola d'arte e risponderanno in particolare, ma
non esclusivamente, oltre che comunque alle descrizioni dell’elenco descrittivo delle voci ed alle indicazioni del
presente Capitolato, alle disposizioni e norme di seguito riportate (come integrate da successive modifiche e/o
integrazioni), cui si farà riferimento in sede di accettazione dei materiali e delle apparecchiature, nella fase di
verifiche preliminari degli impianti ed in sede di collaudo finale.
-
Norme CEI 0-3 “Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e successivi allegati”.
-
Norme CEI 0-10 “Guida alla manutenzione degli impianti elettrici”
-
Norme CEI del CT3 - Documentazione e Segni Grafici.
-
Tutti i fascicoli in vigore in quanto applicabili.
-
Norme CEI 11-4 “Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne”
-
Norme CEI 11-15 “Esecuzione di lavori sotto tensione”.
-
Norme CEI 11-16 “Attrezzi di lavoro a mano per lavori sotto tensione fino a 1000 V in corrente alternata o 1500 V
in corrente continua”.
-
Norme CEI 11-17 "Impianti di produzione trasporto e distribuzione di energia elettrica, linee in cavo".
-
Norme CEI 11-18 “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione d’energia elettrica. Dimensionamento
degli impianti in relazione alle tensioni”.
-
Norme CEI 11-20 “Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II
categoria”
-
Norme CEI 11-22 “Aste isolanti ed attrezzi adattabili per lavori sotto tensione”.
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-
Norme CEI 11-24 “Terminologia per gli attrezzi e gli equipaggiamenti usati per lavori sotto tensione.
-
Norme CEI 11-25 “Calcolo delle correnti di corto circuiti nelle reti trifasi a corrente alternata”.
-
Norme CEI 11-26 “Correnti di corto circuiti – calcolo degli effetti. Parte 1: definizioni e metodi di calcolo”.
-
Norme CEI 11-27 “Esecuzione dei lavori su impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1000 V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”.
-
Norme CEI 11-28 “Guida d’applicazione per il calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti radiali a bassa
tensione”.
-
Norme CEI 11-30 “Manicotti di materiale isolante per lavori sotto tensione”.
-
Norme CEI 11-31 “Specifica per guanti e muffole di materiale isolante per lavori sotto tensione”.
-
Norme CEI 11-34 “Lavori sotto tensione. Apparecchio di messa a terra o di messa a terra ed in cortocircuito,
utilizzando delle lance come dispositivo di messa in cortocircuito. Messa a terra con lance”.
-
Norme CEI 11-37 “Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemi di I, II e III
categoria”.
-
Norme CEI 11-39 “Lavori sotto tensione. Livello di isolamento richiesto e relative distanze in aria. Metodo di
calcolo”.
-
Norme CEI 11-40 “Lavori sotto tensione. Dispositivi portali di messa a terra o di messa a terra e in cortocircuito”.
-
Norme 11-41 “Selle, manicotti ed accessori per lavori sotto tensione”.
-
Norme CEI 11-42 “Protettori rigidi sotto tensione su installazione in corrente alternata”.
-
Norme CEI 11-44 “Guanti e muffole con protezione meccanica per scopi elettrici”.
-
Norme CEI 11-45 “Lavori sotto tensione. Rivelatori di tensione. Parte 1: Rivelatori di tipo capacitivo utilizzati per
tensioni alternate superiori a 1 kV”.
-
Norme CEI 11-46 “Strutture sotterranee polifunzionali per la coesistenza di servizi a rete diversi. Progettazione,
costruzione, gestione ed utilizzo. Criteri generali e di sicurezza”.
-
Norme CEI 11-47 “Impianti tecnologici sotterranei. Criteri generali di posa”.
-
Norme CEI 11-48 (CEI EN 50110-1) “Esercizio degli impianti elettrici”.
-
Norme CEI 11-49 (CEI EN 50110-2) “Esercizio degli impianti elettrici”(allegati nazionali).
-
Norme CEI 11-50 “Lavori sotto tensione. Rivelatori di tensione. Parte 2: Rivelatori di tipo resistivo utilizzati per
tensioni da 1 kV a 36 kV in corrente alternata”.
-
Norme CEI 11-56 “Lavori sotto tensione. Rivelatori di tensione. Parte 3: Rivelatori bipolari a bassa tensione”.
-
Norme CEI 11-57 (CEI EN 50286) “Abiti di protezione a isolamento elettrico per impianti a bassa tensione”.
-
Norme CEI 12-13 “Apparecchi elettronici e loro accessori collegati alla rete per uso domestico ed analogo uso
generale – Sicurezza”.
-
Norme CEI 12-15 “Antenna – Impianti centralizzati”e successive varianti.
-
Norme CEI 12-17 “Antenna – Misure sugli impianti centralizzati”.
-
Norme CEI 12-43 “Impianti di distribuzione via cavo per segnali televisivi e sonori e multimediali interattivi. Parte
1: Prescrizioni di sicurezza”.
-
Norme CEI del CT16 - Contrassegni dei terminali ed altre identificazioni: tutti i fascicoli in vigore, in quanto
applicabili.
-
Norme CEI 17-13/1 "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione" (quadri B.T.).
Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente
soggette a prove di tipo (ANS)”.
-
Norme CEI 17-13/2 “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri B.T.).
Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre.
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-
Norme CEI 17-13/3 "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri B.T.).
Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere
installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso. Quadri di distribuzione (ASD)”.
-
Norme CEI 17-13/4 “Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri B.T.)”.
Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere (ASC).
-
Norme da CEI 17—17/1 a 17-17/4 “Apparecchiatura industriale a tensione non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1200 V in corrente continua”.
-
Norme CEI 17-28 “Apparecchiatura industriale a bassa tensione. Marcatura dei terminali per componenti
elettronici e per contatti esterni associati”.
-
Norme CEI 17-30 “Apparecchiatura industriale a bassa tensione. Grandezze e calibri per connessioni piatte”.
-
Norme CEI 17-43 “Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per le
apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri B.T.) non di serie (ANS)”.
-
Norme CEI 17-44 “Apparecchiature a bassa tensione. Parte 1: Regole generali”.
-
Norme CEI 17-48 “Apparecchiature a bassa tensione. Parte 7: Apparecchiature ausiliarie. Sezione Uno Morsettiere per conduttori di rame”.
-
Norme CEI 17-52 “Metodo per la determinazione della tenuta al cortocircuito delle apparecchiature assiemate
non di serie (ANS)”.
-
Norme CEI 17-64 “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri B.T.).
Parte 5: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate destinate ad essere installate all’esterno in luoghi
pubblici. Cassette per distribuzione in cavo (CDC)”.
-
Norme CEI 17-70 “Guida all’applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione”.
-
Norme CEI 17-71 “Involucri vuoti per apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione”.
Prescrizioni generali.
-
Norme CEI 20-13, 20-14, 20-19, 20-20, 20-22, 20-35, 20-36, 20-37, 20-38, 20-39, 20-45, 20-48, relativamente ai vari
tipi di cavi elettrici.
-
Norme CEI 20-21 “Calcolo delle portate dei cavi elettrici. Parte 1: in regime permanente (fattore di carico
100%)”.
-
Norme CEI 20-40 “Guida per l’uso di cavi a bassa tensione”.
-
Norme CEI 20-43 “Ottimizzazione economica delle sezioni dei cavi elettrici per energia”.
-
Norme CEI 20-67 “Guida per l’uso dei cavi a 0,6/1 kV”.
-
Norme CEI 21-6/3 “Batterie di accumulatori stazionari al piombo. Parte 3: Raccomandazioni per l’installazione e
l’esercizio”.
-
Norme CEI 22-13 “Sistemi statici di continuità. Parte 1-1: Prescrizioni generali e di sicurezza per UPS utilizzati in
aree ad accesso limitato”.
-
Norme CEI 23-3 “Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari”.
-
Norme CEI 23-5 “Prese a spina per usi domestici e similari”.
-
Norme CEI 23-9 “Apparecchi di comando non automatici (interruttori) per installazione fissa per uso domestico
e similare. Parte 1: Prescrizioni generali”.
-
Norme CEI 23-12/1 e 23-12/2 “Spine e prese per uso industriale.”
-
Norme CEI 23-13 “Connettori per usi domestici e similari. Parte 1: Prescrizioni generali”.
-
Norme CEI 23-17 “Tubi protettivi pieghevoli autorinvenenti di materiale termoplastico non autoestinguente e
successive varianti”.
-
Norme CEI 23-18 “Interruttori differenziali per uso domestico e similare e interruttori differenziali con sganciatori
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
di sovracorrente incorporati per uso domestico e similare”.
-
Norme CEI 23-19 “Canali portacavi in materiale plastico e loro accessori ad uso battiscopa”.
-
Norme CEI 23-20 “Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per uso domestico e similare. Parte 1:
Prescrizioni generali”.
-
Norme CEI 23-21 “Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per uso domestico e similare. Parte 2-1:
Prescrizioni particolari per i dispositivi di connessione come parti separate con unità di serraggio di tipo a vite”.
-
Norme CEI 23-26 “Tubi per installazioni elettriche. Diametri esterni dei tubi per installazioni elettriche e filettature
per tubi e accessori”.
-
Norme CEI 23-27 “Connettori per usi domestici e similari. Parte 2-2: Connettori di interconnessione per
apparecchiature di uso domestico e similare”.
-
Norme CEI 23-30 “Dispositivi di connessione (giunzione o derivazione) per installazioni elettriche fisse domestiche
e similari. Parte 2.1: Prescrizioni particolari. Morsetti senza vite per la connessione di conduttori di rame senza
preparazione speciale”.
-
Norme CEI 23-31 "Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi".
-
Norme CEI 23-32 "Sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori ad uso portacavi e
portapparecchi per soffitto e parete".
-
Norme CEI 23-33 "Interruttori automatici per apparecchiature".
Norme CEI 23-38 "Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per usi domestici e similari. Parte 2-4:
Prescrizioni particolari per dispositivi di connessione a cappuccio”.
-
Norme CEI 23-39 "Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. Parte 1: Prescrizioni generali".
-
Norme CEI 23-40 “Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per usi domestici e similari. Parte 2.2:
Prescrizioni particolari per dispositivi di connessione come parti separate con unità di serraggio senza vite”.
-
Norme CEI 23-41 “Dispositivi di connessione. prescrizioni di sicurezza per unità di serraggio a vite e senza vite
per conduttori elettrici in rame”.
-
Norme CEI 23-42 “Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni
domestiche e similari. Parte 1: Prescrizioni generali”.
-
Norme CEI 23-43 “Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni
domestiche e similari. Parte 2-1: Applicabilità delle prescrizioni generali agli interruttori differenziali con
funzionamento indipendente dalla tensione di rete”.
-
Norme CEI 23-44 “Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni
domestiche e similari. Parte 1: Prescrizioni generali”.
-
Norme CEI 23-45 “Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni
domestiche e similari. Parte 2-1: Applicabilità delle prescrizioni generali agli interruttori differenziali con
funzionamento indipendente dalla tensione di rete”.
-
Norme CEI 23-46 “Sistemi di tubi accessori per installazioni elettriche. Parte 2-4: Prescrizioni particolari per sistemi
di tubi interrati”.
-
Norme CEI 23-47 “Interruttori per apparecchi. Parte 2-5: Prescrizioni particolari per selettori”.
-
Norme CEI 23-48 “Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari. Parte 1:
Prescrizioni generali”.
-
Norme CEI 23-49 “Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari. Parte 2:
Prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere dispositivi di protezione ed apparecchi che nell’uso
ordinario dissipano una potenza non trascurabile”.
-
Norme CEI 23-50 “Prese a spina per usi domestici e similari. Parte 1: Prescrizioni generali”.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
-
Norme CEI 23-51 “Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per
installazioni fisse per uso domestico e similare”.
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Norme CEI 23-54 “Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche. Parte 2-1: Prescrizioni particolari per
sistemi di tubi rigidi e accessori”.
-
Norme CEI 23-55 “Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche. Parte 2-2: Prescrizioni particolari per
sistemi di tubi pieghevoli ed accessori”.
-
Norme CEI 23-56 “Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche. Parte 2-3: Prescrizioni particolari per
sistemi di tubi flessibili ed accessori”.
-
Norme CEI 32-1 “Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata e a 1500 V per corrente
continua. Parte 1: Prescrizioni generali”.
-
Norme CEI 33-8 “Condensatori statici di rifasamento di tipo non autorigenerabile per impianti di energia a
corrente alternata con tensione nominale inferiore o uguale a 1000 V. Parte 1: Generalità – Prestazioni, prove e
valori nominali – prescrizioni di sicurezza. Guida per l’installazione e l’esercizio”.
-
Norme CEI 33-9 “Condensatori statici di rifasamento di tipo autorigenerabile per impianti di energia a corrente
alternata con tensione nominale inferiore o uguale a 1000 V. Parte 1: Generalità – Prestazioni, prove e valori
nominali – prescrizioni di sicurezza. Guida per l’installazione e l’esercizio”.
-
Norme CEI 34-21 “Apparecchi di illuminazione. Parte 1: Prescrizioni generali prove”.
-
Norme CEI 34-22 “Apparecchi di illuminazione. Parte 2: Requisiti particolari. Apparecchi per illuminazione
d’emergenza”.
-
Norme CEI 34-86 (CEI EN 50107-1) “Installazioni di insegne e di tubi luminosi a scarica funzionanti con tensione a
vuoto superiore a 10 kV – Parte 1: Prescrizioni generali”.
-
Norme CEI 37-3 “Scaricatori. Parte 5: Raccomandazioni per la scelta e l’applicazione”.
-
Norme del CT 46 – Cavi simmetrici e coassiali, cordoni, fili, guide d’onda, connettori per radiofrequenza:
-
tutti i fascicoli in vigore, in quanto applicabili.
Norme del CT 59/61 – Apparecchi utilizzatori elettrici per uso domestico e similare:
-
tutti i fascicoli in vigore, in quanto applicabili.
Norme del CT 62 – Apparecchiature elettriche per uso medico:
-
tutti i fascicoli in vigore, in quanto applicabili.
Norme CEI 64-8 "Nuova Norma CEI 64-8 per impianti elettrici - utilizzazioni". Comprendente i fascicoli 64-8/1, 648/2, 64-8/3, 64-8/4, 64-8/5, 64-8/6, 64-8/7 quinta edizione.
-
Norme CEI 64-12 “Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale o terziario”.
-
Norme CEI 64-14 “Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori”.
-
Norme CEI 64-15 “Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza storica e/o artistica”.
-
Norme CEI 64-17 “Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri”.
-
Norme CEI 64-50 “Edilizia residenziale. Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori,
ausiliari e telefonici”.
-
Norme CEI 64-53, 64-54 e 64-55 “Edilizia residenziale. Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici
utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati. Criteri particolari.”
-
Norme del CT 70 – involucri di protezione:
-
tutti i fascicoli in vigore, in quanto applicabili.
Norme del CT 86 – Fibre ottiche:
-
tutti i fascicoli in vigore, in quanto applicabili.
Norme CEI 96-2 “Trasformatori di isolamento e trasformatori di sicurezza – Prescrizioni”.
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-
Norme del CT 100 (ex CT 84/60, SC 12 A, SC 12 G) – “Sistemi e apparecchiature audio, video e multimediali”:
-
tutti i fascicoli in vigore, in quanto applicabili.
Norme CEI del CT103 – “Reti e apparati per servizi di telecomunicazioni”: tutti i fascicoli in vigore, in quanto
applicabili.
-
Norme CEI del CT 104 –“ Prove climatiche e meccaniche”:
-
tutti i fascicoli in vigore, in quanto applicabili.
Norme CEI 116-1 “Rivelatori di gas naturale e rivelatori di GPL per uso domestico e similare”.
-
Norme del CT 210 (ex CT 77 e 110) – “Compatibilità elettromagnetica”:
-
tutti i fascicoli in vigore, in quanto applicabili.
Norme CEI del CT 305 – “Apparati e sistemi terminali di telecomunicazioni”:
-
tutti i fascicoli in vigore, in quanto applicabili.
Norme CEI del CT 306 – “Interconnessione di apparecchiature di telecomunicazione”:
-
tutti i fascicoli in vigore, in quanto applicabili.
Norme CEI 308-2 “Gestione del fine vita delle apparecchiature elettriche ed elettroniche provenienti da attività
lavorative. Linee guida”.
-
Tabelle CEI-UNEL 00721 “Colori del rivestimento esterno dei cavi interrati”.
-
Tabelle CEI-UNEL 00722 “Colori distintivi delle anime dei cavi isolati con gomma o polivinilcloruro per energia o
per comandi e segnalazioni con tensioni nominali Uo/U non superiori a 0,6/1 kV”.
-
Tabelle CEI-UNEL classe 3 – “Trasmissione e distribuzione di energia elettrica”:
-
Tutte le tabelle in vigore, in quanto applicabili.
Decreto del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni del 23 maggio 1992, n° 314, “Regolamento recante
disposizioni di attuazione della legge 28 marzo 1991, n° 109, in materia di allacciamenti e collaudi degli impianti
telefonici interni”.
-
Norme CEI EN 50173-1 “Tecnologia dell’informazione. Sistemi di cablaggio generico. Parte 1: Requisiti generali e
uffici”.
-
ISO/IEC 11801
Information technology – Generic cabling for customer premises.
-
EIA/TIA 568-B.1
General Cabling System Guidelines.
-
EIA/TIA 568-B.2
General Cabling Component Specifications.
-
EIA/TIA 568-B.3
Optical Fiber Component Specifications.
-
EIA/TIA 569-A
Pathways and Spaces.
-
EIA/TIA 606-A
Administration (numbering and labeling).
-
Norme UNI 9795 marzo 1999 “Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione manuale d’incendio”.
-
Direttiva Macchine 98/37/CE e Norme EN 12453, EN 12445.
-
Norme UNI – EN 124 aprile 199 “Dispositivi di coronamento e di chiusura per zone di circolazione utilizzate da
pedoni e da veicoli”.
-
Norme UNI EN 1838 “Applicazione illuminotecnica. Illuminazione di emergenza”.
-
UNI – EN 12464-1 novembre 2002 “Luce e illuminazione – Illuminazione dei posti di lavoro – Parte 1: Posti di lavoro
interni”
-
Norme UNI 10439 “Requisiti illuminotecnici delle strade con traffico motorizzato”.
-
Norme UNI 10671 “Apparecchi d’illuminazione – Misura dei dati fotometrici e presentazione dei risultati.
-
Nuova Direttiva Bassa Tensione 93/68/C (marcatura CE).
-
D.M. 16/01/1996, “Norme Tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei
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carichi e sovraccarichi” e successiva Circolare Applicativa del Ministero dei lavori Pubblici dd. 04/07/1996.
-
Decreto del Presidente della Repubblica sulla prevenzione degli infortuni D.P.R. 547 del 25 aprile 1955 e varianti
successive.
-
D.P.C.M. 01.03.1991 e successive modificazioni e integrazioni riguardanti i “limiti massimi di esposizione al rumore
negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno”;
-
Decreto legislativo dd. 19.09.1994 n° 626 "Miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di
lavoro, così come modificato dal D.L. 19.03.1996 n° 242".
-
Decreto legislativo 15.08.1991 n° 277 e Legge 26 ottobre 1995 n° 447 (Legge quadro sull’inquinamento
acustico);
-
Decreto legislativo dd. 14.08.1996 n° 493 "Attuazione della direttiva 92/58/CEE prescrizioni minime per la
segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro".
-
Decreto legislativo dd. 14.08.1996 n° 494 "Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni
minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili", come modificato ed integrato dal
D.L. 19 novembre 1999, n° 528.
-
Legge n° 186 dd. 01.03.1968 riguardante la produzione di apparecchi elettrici, macchine ed installazioni
elettriche.
-
Legge n° 791 dd. 18.01.1977 sulla libera circolazione del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato ad una
tensione nominale compresa fra 50 e 1000 V in c.a.
-
Decreto Ministeriale n° 37 dd. 22/01/2008 “Regolamento recante riordino delle disposizioni in materia di attività
di installazione degli impianti all’interno degli edifici”.
-
Prescrizioni e raccomandazioni della ASS.
-
Prescrizioni e raccomandazioni dell’ENEL e ACEGASAPS.
-
Prescrizioni e raccomandazioni del locale Comando dei Vigili del Fuoco.
-
Prescrizioni e raccomandazioni della TELECOM.
-
Tabelle di unificazione UNI-UNEL.
In modo particolare la rispondenza delle forniture e delle installazioni alle norme di cui sopra viene intesa nella
maniera più restrittiva, nel senso cioè che non solo le installazioni saranno adeguate a quanto stabilito dalle norme,
ma identica osservanza sarà eseguita anche per tutti i materiali e le apparecchiature che verranno impiegati.
Di quanto sopra l’appaltatore dovrà tenere conto nella formulazione dei prezzi a corpo e/o unitari, in quanto
null’altro sarà riconosciuto all’appaltatore per l’esecuzione delle opere richieste.
Sarà obbligo dell’appaltatore segnalare tempestivamente l’introduzione di nuove normative o di modifiche ed aggiornamenti di
quelle già emanate, al fine di potervi uniformare, se necessario, i lavori da eseguirsi.
Art. 87 - Scelta ed approvazione dei materiali
1. QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI
Tutti i materiali impiegati devono rispondere alle norme UNI, CNR, CEI, di prova e di accettazione, ed alle tabelle
UNEL in vigore, nonché alle altre norme e prescrizioni richiamate nel presente Capitolato.
Resta comunque stabilito che tutti i materiali, componenti e le loro parti, opere e manufatti, devono risultare
rispondenti alle norme emanate dai vari organi, enti ed associazioni che ne abbiano titolo, in vigore al momento
dell'aggiudicazione dei lavori o che vengano emanate prima dell'ultimazione dei lavori stessi.
Ogni approvazione rilasciata dalla Direzione Lavori non costituisce implicita autorizzazione in deroga alle norme
facenti parte degli elaborati contrattuali, a meno che tale eventualità non venga espressamente citata e
motivata in atti approvativi.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
2. MARCHE E MODELLI
La scelta delle marche e dei modelli delle apparecchiature e dei componenti da impiegare nell'esecuzione degli
impianti in oggetto è eseguita dalla Direzione Lavori subito dopo la consegna dei lavori in base all'elenco proposto
dall'Appaltatore.
L'Appaltatore deve anche presentare all'approvazione della Direzione Lavori i sistemi di ancoraggio, di sospensione
ed il mensolame per il sostegno delle tubazioni, delle canalizzazioni e delle varie linee.
Resta inteso che la scelta è vincolante per l'Appaltatore che non può sollevare alcuna pretesa o richiesta di
maggior prezzo.
3. COLLAUDI IN FABBRICA
Le apparecchiature speciali, macchine e componenti funzionali vanno sottoposti a prove/collaudi in fabbrica.
L'Appaltatore deve informare la Direzione Lavori una settimana prima della data di esecuzione per permetterne
l'eventuale presenza. E' comunque tenuto a redigere il Verbale di Collaudo in Fabbrica che va a far parte della
documentazione finale.
4. MATERIALI IN CANTIERE
Dopo il loro arrivo in cantiere tutti i materiali, le apparecchiature ed i componenti da impiegare nell'esecuzione
degli impianti devono essere approvati dalla Direzione Lavori che ne verifica la rispondenza al verbale e alle
prescrizioni contrattuali.
L'approvazione da parte della Direzione Lavori nulla toglie alla responsabilità dell'Appaltatore sull'esecuzione dei
lavori, sulla rispondenza delle opere eseguite alle norme contrattuali e sul buon funzionamento degli impianti.
La Direzione Lavori ha la facoltà di rifiutare quei materiali o componenti, o apparecchiature che, anche se già
posti in opera, non abbiano ottenuto l'approvazione di cui sopra o non rispondano alle norme contrattuali.
La Direzione Lavori può pertanto a suo insindacabile giudizio ordinare la sostituzione degli impianti non conformi,
restando inteso che tutte le spese per tale sostituzione sono a carico dell'Appaltatore.
5. OPERE DA RICOPRIRE
L'Appaltatore deve dare piena opportunità alla Direzione Lavori di verificare, misurare e prevedere qualsiasi opera
prima che sia ricoperta o comunque posta fuori vista, notificandolo per iscritto almeno con 48 ore di anticipo .
La Direzione Lavori darà corso alla verifica, misura e prova, a meno che notifichi all'Appaltatore di non considerarlo
necessario.
Art. 88 - Descrizione delle caratteristiche e modalità di installazione dei principali materiali
1. VIE DI POSA
Saranno costituite da:
1.1 Canaline zincate portacavi
Le canaline portacavi saranno del tipo prefabbricato, in acciaio ribordato e zincato, asolate, complete di
coperchio nei tratti non entro controsoffitto e dovranno sopportare con adeguati sostegni il carico dovuto ai
conduttori ed alle apparecchiature installate.
Tutti i pezzi speciali (curve, incroci, derivazioni, riduzioni, setti separatori, ecc.) saranno del tipo prefabbricato con le
stesse caratteristiche delle canaline.
La giunzione tra i vari elementi sarà eseguita per mezzo di piastre atte a mantenere la continuità metallica e ciò
allo scopo di eliminare cavallotti con corda di rame per l'esecuzione dell'impianto di messa a terra.
Le mensole di fissaggio e sostegno delle canaline, poste ad intervalli non superiori a quelli indicati dal costruttore
per assicurare indeformabilità e rigidità, saranno di tipo prefabbricato costituite da profilato in lamiera zincata
spessore minimo 20 decimi. Saranno fissate mediante idonei tasselli o zanche direttamente alle murature in caso di
posa su unico livello. In caso di livelli sovrapposti, anche per consentire il passaggio, a parete, delle tubazioni che si
dipartono dalle canale per le utilizzazioni, le staffe saranno fissate, a mezzo di appositi ancoraggi, a dei robusti
profilati in acciaio zincati fissati alle pareti mediante idonei tasselli o zanche.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Per posa a soffitto potranno esser utilizzate come supporto traverse lineari asolate con sezione ad omega, in
acciaio zincato, sospese mediante aste filettate di sezione adeguata ad idonee tassellature o zanche murate o
piastre.
1.2 Canaline portacavi in acciaio verniciato
Le canaline portacavi saranno del tipo prefabbricato, chiuse, in acciaio verniciato e chiusura in PVC
autoestinguente e resistente al calore, grado di protezione IP 40, adatte a supportare i corpi illuminanti.
Tutti i prezzi speciali (curve, incroci, derivazioni, giunzioni, sospensioni, staffe di fissaggio per i corpi illuminanti, ecc.)
saranno del tipo prefabbricato con le stesse caratteristiche delle canaline. Saranno sospese ad un’altezza di circa
2,80 m dal pavimento e, per maggior stabilità, ancorate a parete.
1.3 Canaline in PVC portacavi
Le canaline portacavi saranno del tipo prefabbricato, chiuse, in PVC autoestinguente e resistente al calore, dotate
di stabilità dimensionale da -20 a +60°C. Saranno complete di accessori e di pezzi speciali.
Tutti i pezzi speciali (curve, incroci, derivazioni, riduzioni, setti separatori, ecc.) saranno del tipo prefabbricato con le
stesse caratteristiche delle canaline, cui sarà assicurato il grado di protezione IP 40.
Passerelle in filo d’acciaio
La passerella portacavi ed i suoi accessori di montaggio devono soddisfare i seguenti requisiti tecnici.
La passerella portacavi deve avere un bordo di sicurezza: il filo longitudinale superiore è saldato a T sul filo
trasversale. Il bordo di sicurezza permette di evitare ferite agli addetti al montaggio e danneggiamenti dei cavi
durante il montaggio.
La freccia della passerella portacavi deve essere al massimo 1/200 della distanza fra due mensole, cioè per
esempio una flessione massima di 1 cm per una portata di 2 m.
Il diametro del filo della passerella portacavi deve essere di 4,5 mm per ogni larghezza inferiore/uguale a 300 mm e
di 6 mm per una larghezza di 400, 500 e 600 mm.
La fabbricazione delle derivazioni si effettua tagliando la passerella portacavi su misura e piegando i fili. Per il
taglio, si raccomanda l’utilizzo di una cesoia con ganasce a lame asimmetriche per ottenere un taglio pulito e
netto, nonché consentire un corretto assemblaggio.
La giunzione di due passerelle portacavi elettrozincate (NF A91-102 N / DIN 50961) si effettua con un giunto rapido.
La passerella portacavi deve essere omologata secondo le norme DIN VDE 0639 e IEC 1537.
1.4 Tubazioni per posa in vista
Saranno del tipo in PVC autoestinguente rigido serie 3.3.2.1 o in acciaio zincato a caldo con metodo Sendzmir e
riporto di zinco sulle saldature, per posa su pareti o a soffitto, con diametro minimo di 16 mm. Le eventuali giunzioni
saranno eseguite a perfetta regola d'arte con l'impiego di accessori atti ad assicurare un grado di protezione, a
seconda dell'ambiente, IP 40 o IP 65.
Le tubazioni saranno ormeggiate in modo sicuro e a mezzo di idonei fissatubi con punti di passo tali da garantire
indeformabilità e rigidità.
Nelle dorsali di impianto in genere il complesso dei tubi convergenti o divergenti sarà sostenuto da sostegni con
regolazione per evitare catenarie o cedimenti dei tratti diritti; nell'esecuzione si avrà cura di un perfetto
livellamento.
Non dovranno venire impiegate derivazioni a T. Le derivazioni saranno eseguite solo con l’impiego di adatte
scatole o cassette di derivazione, assicurando comunque il grado di protezione richiesto.
1.5 Tubazioni per posa incassata a parete a pavimento o entro controsoffitto
Saranno del tipo in PVC autoestinguente flessibile serie 3.3.2.1 con diametro minimo di 16 mm.
Le tubazioni saranno tali da assicurare un facile infilaggio e sfilaggio dei conduttori; saranno previsti ampi raggi di
curvatura in modo che non si debbano creare attriti pericolosi per i cavi o conduttori sottoposti ad eventuali ed
inevitabili trazioni meccaniche nelle operazioni di sfilaggio e di infilaggio.
Non dovranno venire impiegate curve stampate o prefabbricate, tanto meno derivazioni a T. Le derivazioni
saranno eseguite solo con l'impiego di adatte scatole o cassette di derivazione e mediante adeguati ed
appropriati morsetti.
Il fissaggio sarà eseguito con punti di malta fine se sotto intonaco, con l’impiego di idonei fissatubi entro
controsoffitto, con punti di passo tali da garantire sufficiente indeformabilità. Per posa a pavimento saranno
prontamente ricoperte con sufficiente spessore di malta fine.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
1.6 Tubazioni flessibili di raccordo (guaine)
Saranno del tipo a spirale composta da termoplastico a base di PVC rigido autoestinguente e copertura composta
da termoplastico a base di PVC plastificato autoestinguente, classificazione 2.3.1.1, complete di bocchettoni e
raccordi atti ad assicurare il grado di protezione IP 65.
Le tubazioni saranno ormeggiate in modo sicuro a mezzo di idonei fissatubi con punti di passo tali da garantire
sufficiente robustezza e flessibilità. Le derivazioni saranno eseguite solo con l’impiego di adatte scatole o cassette
di derivazione, assicurando comunque il grado di protezione richiesto.
1.7 Cavidotti corrugati per posa interrata
Saranno del tipo in polietilene a doppia parete, corrugati esternamente e lisci internamente, forniti in rotoli e
completi di filo di ferro guida. Eventuali giunzioni saranno realizzate a mezzo di idonei manicotti di giunzione IP 40
con sistema interno di aggancio atto ad assicurare un’elevata resistenza alla trazione.
Saranno adeguatamente fissati in arrivo ed in partenza alle pareti in muratura dei pozzetti di attestamento e posati
su letto di sabbia, circondati e sormontati da sabbia fine prima del ritombamento con materiale arido di cava o di
risulta. L’interramento sarà eseguito con la generatrice superiore della tubazione ad un profondità minima di 50 cm
dal finito, comunque segnalato da un idoneo nastro che ne indichi la sottostante presenza, interrato ad una
profondità di 20 cm dal finito.
Per distinguere prontamente servizi diversi, dette tubazioni potranno essere di colori diversi.
2. CONDUTTORI
I conduttori installati entro tubazioni e canale in PVC saranno in rame, flessibili isolati in materiale termoplastico e/o
gomma, del tipo indicato nella descrizione dei lavori, nell’elenco descrittivo delle voci e negli elaborati grafici.
Entro canale zincate e/o entro tubazioni interrate saranno impiegati cavi in rame, rigidi o flessibili, isolati in materiale
termoplastico e/o in gomma, con guaina ed eventuale riempitivo, del tipo indicato nella descrizione dei lavori,
nell’elenco prezzi unitari e negli elaborati grafici.
Le caratteristiche dei cavi impiegati saranno tali da renderli comunque idonei all’ambiente di posa.
I conduttori dovranno essere tagliati nella lunghezza adatta per ogni circuito: si eseguiranno giunzioni solo per le
necessarie derivazioni o nel caso in cui si venga a superare le pezzature che possono essere allestite dalle Case
costruttrici; le suddette giunzioni saranno eseguite con appositi morsetti abbondantemente dimensionati
solamente all'interno di cassette di derivazione opportunamente predisposte o con l’impiego di morsetti a
compressione in rame stagnato, del tipo testa – testa, con l’impiego di nastro isolante autoagglomerante e doppio
strato di guaina isolante termorestringente.
Tutti i conduttori saranno adeguatamente contrassegnati, per una facile individuazione, almeno all’attestamento
nei quadri elettrici e nelle scatole di derivazione.
3. CASSETTE E SCATOLE DI DERIVAZIONE
Esse troveranno impiego ove sussista una necessità di derivazione, smistamento o transito di conduttori; nell'ultimo
caso il conduttore sarà passante senza interruzione. Potranno essere da incasso o in vista. Le cassette di
derivazione in vista, in silumin per tubazioni in acciaio zincato per assicurare pari robustezza e continuità metallica
ed in materiale termoplastico autoestinguente per tubazioni in PVC e/o cavi in guaina, saranno provviste di
imbocchi di tipo a cono oppure del tipo a pressacavo o fissatubo, gli imbocchi saranno di dimensioni idonee a
ricevere e bloccare il cavo o la tubazione mantenendo il grado di protezione meccanica richiesto. Le cassette o
scatole saranno fissate alle pareti con tasselli o chiodi sparati ma dotati di filettatura per poter agevolmente
asportare la cassetta qualora particolari motivi impongano tale necessità.
Le cassette da incasso saranno in materiale isolante autoestinguente, fissate a parete con malta fine o del tipo
tondo o a cannocchiale per l’alloggiamento in pareti prefabbricate e/o di cartongesso.
Il grado di protezione meccanica sarà idoneo alle caratteristiche dell’ambiente di installazione e del sistema di
tubazioni cui saranno annesse.
I circuiti che vi fanno capo saranno adeguatamente contrassegnati in modo inequivocabile con idonee targhette
e/o con scritte indelebili riportati sul coperchio delle stesse.
4. SOCCORRITOR 2 kVA - 1h
Gruppo soccorritore con uscita in corrente continua; tensione di alimentazione 230 V - 50Hz; tensione di uscita 110
Vcc; servizio permanente. Protezioni fusibili sulla rete, fusibile sul carico, fusibile su batteria, teleruttore per distacco
minima tensione batteria, limitazione elettronica di corrente su inverter, ricarica in 10 ore min. 80%, protezione IP21,
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accumulatori ermetici. Completo di allacciamenti elettrici ed ogni altro onere ed accessorio per dare il tutto
montato a regola d'arte e funzionante.
Autonomia 1h; capacità 38Ah.
5. QUADRI DI BASSA TENSIONE
5.1 Sbarre e connessioni
In tutti i quadri di bassa tensione in cui siano previste connessioni in sbarra, queste devono essere realizzate in piatto
di rame elettrolitico ed essere dimensionate per le correnti nominali e di corto circuito prescritte.
Le sbarre devono essere ancorate e sostenute da setti e/o supporti reggisbarre in materiale isolante tali da
assicurare le tenuta agli sforzi elettrodinamici conseguenti alle correnti di guasto dell'impianto.
Particolare cura deve essere posta nella realizzazione delle giunzioni, per ridurre la resistenza di contatto e
contenere le conseguenti sovratemperature.
La sbarre saranno così dimensionate:
•
per le principali, in base alla corrente nominale del quadro;
•
per le derivazioni agli interruttori posizionati su singoli pannelli (sbarre verticali) per la sommatoria delle
correnti nominali degli interruttori alimentati moltiplicando per un coefficiente di riduzione pari a 0,8;
•
per le derivazioni alle apparecchiature in base alla corrente massima del calibro delle stesse.
Le connessioni in cavo devono essere limitate al minimo indispensabile; in tutti i casi in cui sia possibile devono
essere utilizzate sbarre.
I cavi utilizzati all'interno dei quadri per le connessioni di potenza devono essere unipolari in rame rosso ricotto a
corda rotonda flessibile, tipo FG7 R 0,6/1 kV con isolamento in gomma non propagante l'incendio e a ridotta
emissione di fumi e gas tossici, nei quadri principali; tipo N07V-K 450/750 V con isolamento in PVC di qualità R2 con
strato interno più morbido ed esterno corneo antiabrasivo,non propagante l’incendio, nei quadri secondari.
Le sbarre e le connessioni principali e di derivazione devono sempre costituire un sistema trifase con neutro e
conduttore di protezione separati (sistema TN-S).
Nel caso sia previsto un sistema di distribuzione TN-C, lo stesso sarà ottenuto collegando rigidamente tra loro le
sbarre di neutro e di messa a terra.
5.2 Messa a terra
I quadri devono essere percorsi longitudinalmente da una sbarra di terra in rame preforata, solidamente
imbullonata alla struttura metallica, avente sezione minima non inferiore alla metà di quella di fase della linea di
alimentazione di maggior sezione.
La struttura e gli elementi di carpenteria devono essere elettricamente collegati fra loro per garantire una efficace
messa a terra.
Le estremità della sbarra di terra devono essere dotate di attacchi per il collegamento in cavo alla maglia di terra
generale.
I quadri secondari a parete possono essere dotati, in sostituzione della sbarra di terra, di adatti morsetti aventi
superficie di contatto adeguata alle correnti di guasto previste.
5.3 Apparecchiature principali
Le apparecchiature montate all'interno dei quadri devono possedere caratteristiche tecniche adeguate a quelle
delle utenze da alimentare ed ai livelli di corto circuito previsti.
a. Interruttori automatici
Gli interruttori automatici impiegati all'interno dei quadri di BT possono essere di tipo aperto, scatolato o modulare,
a seconda del tipo di utilizzazione previsto e dalla corrente nominale delle utenze da proteggere.
Gli interruttori devono essere in esecuzione bipolare, tripolare o tetrapolare in funzione del tipo di utenza, dei vincoli
normativi e del sistema di neutro utilizzato.
Gli interruttori devono sempre essere dotati di dispositivi di protezione magnetotermici su tutte le fasi. Gli interruttori
utilizzati per l'avviamento di motori devono essere dotati preferibilmente di sola protezione magnetica coordinata
con i contattori e i relé termici posti a valle.
Il conduttore di neutro deve essere interrotto e protetto in conformità alle prescrizioni delle norme CEI 64-8; è da
tenere presente che nel caso di adozione di un sistema tipo TN-C, il conduttore PEN non deve in alcun caso venire
sezionato, né protetto.
I dispositivi di protezione magnetotermica devono essere scelti in modo da proteggere le condutture e le
apparecchiature poste a valle e rendere selettivo l'intervento tra gli interruttori posti a monte e quelli posti a valle.
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Dove ciò non sia richiesto o realizzabile, può essere adottato il criterio della protezione di sostegno (back-up) in
ottemperanza a quanto previsto dalle norme CEI 64-8.
Il potere di interruzione deve essere almeno pari alla corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione,
salvo i casi in cui sia accettata la protezione di sostegno, con i limiti imposti dalle norme CEI 64.8.
Tutti gli interruttori di uguale portata e pari caratteristiche devono essere tra loro intercambiabili. Gli interruttori
devono essere in versione estraibile su carrello, rimovibile ad innesto o fissa secondo quanto indicato sugli schemi
elettrici di progetto.
Gli interruttori in versione estraibile devono poter assumere le seguenti posizioni rispetto alle relative parti fisse:
INSERITO:
circuiti principali di potenza e circuiti ausiliari collegati;
-
SEZIONATO IN PROVA:
circuiti principali sezionati e circuiti ausiliari collegati;
-
SEZIONATO:
circuiti principali e circuiti ausiliari sezionati;
-
ESTRATTO:
circuiti principali e ausiliari sezionati; interruttore fuori cella.
Gli interruttori in versione rimovibile ad innesto possono assumere le sole posizioni di INSERITO ed ESTRATTO.
In tutte le posizioni deve essere possibile la chiusura delle porte frontali.
Il sistema di innesto dei contatti di potenza, fissi e mobili, deve essere di tipo autoallineante: deve essere assicurato
il perfetto accoppiamento tra i contatti fissi e quelli mobili anche nel caso di non preciso allineamento
dell'interruttore durante la manovra di inserimento.
b. Interruttori di tipo scatolato
Il loro impiego è normalmente previsto in versione rimovibile per portate fino a 250 A ed estraibile per portate
superiori, nei quadri tipo Power Center (AS-Forme 2/3/4); in versione fissa per tutti gli altri impieghi.
La parte fissa degli interruttori rimovibili deve garantire un grado di protezione IP2X con interruttore rimosso.
Il comando deve essere di tipo manuale con leva a scatto rapido.
c. Interruttori di tipo modulare
Con questa denominazione vengono individuati gli interruttori automatici con modulo 17,5 mm rispondenti alle
norme CEI 23-3, per usi domestici e similari.
Devono essere tipicamente impiegati nei quadri secondari di distribuzione per portate uguali o inferiori ai 63A nei
circuiti sia trifase che monofase e/o all'interno dei quadri per la protezione dei circuiti ausiliari.
L'esecuzione deve essere adatta per montaggio su profilato DIN da 35 mm.
Gli interruttori di tipo modulare devono essere dotati di marchio IMQ.
d. Interruttori magnetotermici differenziali
Gli interruttori differenziali devono essere costituiti da un dispositivo ad intervento differenziale per guasto a terra,
alimentato da un trasformatore toroidale entro cui devono essere fatti passare tutti i conduttori attivi del circuito da
proteggere, accoppiato ad un interruttore automatico a cui è demandata la protezione magnetotermica
dell'utenza.
Le protezioni differenziali devono risultare protette contro gli scatti intempestivi e adatte per funzionamento con
correnti alternate, pulsanti e con componenti continue.
Deve essere garantita le selettività di intervento differenziale tra gli interruttori posti a monte e quelli posti a valle; a
tale scopo la protezione differenziale dell'interruttore a monte deve avere una corrente di intervento almeno
doppia di quella dell'interruttore a valle e tempo di ritardo superiore al tempo totale di apertura del dispositivo a
valle.
Generalmente devono essere previste protezioni differenziali a media sensibilità, con intervento di 300 mA, per gli
utilizzatori fissi e per quelli ubicati all’esterno; ad alta sensibilità con intervento uguale o inferiore a 30 mA per i
circuiti alimentanti utilizzatori mobili (prese) e dove prescritto dalle norme CEI 64-8 (p. es. locali da bagno in zona 3
o altri).
Per portate fino a 250A e salvo diverse indicazioni, il dispositivo differenziale e l'interruttore automatico devono
essere integrati in un unico apparecchio, senza necessità di alimentazione ausiliaria esterna.
Per portate superiori ai 250A il dispositivo differenziale deve agire sullo sganciatore di apertura o di minima tensione
dell'interruttore automatico a cui risulta accoppiato.
Gli interruttori differenziali con portata superiore ai 50 A devono sempre essere in versione tetrapolare,
preferibilmente in esecuzione estraibile se montati all'interno di quadri tipo Power Center (AS-Forme 2/3/4).
Le caratteristiche di protezione magnetotermica devono essere scelte come specificato per gli interruttori
automatici.
Oltre ai casi previsti dalle norme CEI applicabili e indicati sugli schemi di progetto, gli interruttori differenziali devono
anche essere previsti in tutti i circuiti in cui la protezione contro i contatti indiretti non sia realizzata con le protezioni
passive indicate dalle norme CEI 64-8 o tramite interruzione automatica del circuito con intervento delle protezioni
magnetotermiche anche per guasto a terra.
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Gli interruttori differenziali possono essere impiegati come protezione addizionale contro i contatti diretti.
Nei quadri secondari possono essere utilizzati interruttori differenziali puri, senza protezione magnetotermica, a
monte di gruppi di interruttori automatici relativi ad utenze omogenee; tali differenziali devono avere portata
nominale non inferiore a 25 A e devono risultare protetti dai dispositivi magnetotermici previsti a valle,se non già
protetti a monte.
Tutti gli interruttori differenziali devono essere dotati di pulsante per la prova del circuito di scatto.
e. Contattori
I contattori devono essere adatti per categoria di impiego AC3, se utilizzati per avviamento di motori o AC1 negli
altri casi.
I contattori devono essere tripolari, adatti per montaggio fisso all'interno di cassetti estraibili o cubicoli fissi o entro
quadri secondari e ad armadio, dotati di tutti gli accessori e contatti ausiliari necessari per la realizzazione degli
schemi elettrici richiesti. Quando impiegati per avviamento motori, le loro caratteristiche elettriche devono essere
coordinate con quelle dei motori da comandare, con quelle degli interruttori automatici o fusibili posti a monte e
con i relé termici accoppiati.
f. Relè termici
I relé termici per la protezione contro il sovraccarico, tipicamente utilizzati in esecuzione fissa tripolare in serie ai
contattori e agli interruttori automatici, con i quali devono essere coordinati, per i circuiti di avviamento motori.
I relé termici devono avere ampio campo di regolazione della corrente di intervento ed essere dotati di contatti
ausiliari di scambio.
Il riarmo dei relé deve essere di tipo manuale.
I relé di tipo bimetallico devono essere compensati contro le variazioni di temperatura ambiente.
Per la protezione da motori con tempi di avviamento particolarmente lunghi devono essere impiegati relé termici
per avviamento pesante.
g. Silenzionatori
I sezionatori possono essere sottocarico o a vuoto e devono essere in grado di resistere termicamente e
dinamicamente alle correnti di guasto previste.
h. Trasformatori di corrente e di tensione
I trasformatori di corrente e di tensione devono avere prestazioni e classi di precisione adeguate ai carichi da
alimentare.
I trasformatori di corrente e tensione, devono avere custodia in termoplastico autoestinguente (TA) o metallica
messa a terra (TV) ed essere adatti per installazione fissa all'interno dei quadri.
Tutti i trasformatori devono avere un morsetto secondario collegato a terra.
i. Apparecchiature di regolazione
Ogni quadro deve comprendere, oltre ai cubicoli di potenza, una colonna, o un cubicolo, o comunque lo spazio
sufficiente per il contenimento delle apparecchiature di regolazione, che sono escluse dalla presente sezione.
- Quadri di distribuzione - Tipo costruito in serie (ASD)
I quadri di distribuzione ASD, rispondenti alle norme CEI 17.13/1 e 17.13/3, sono utilizzati tipicamente per
distribuzione secondaria luce/FM di piano o di zona, per centri locali di comando e segnalazione e per centralini di
appartamento.
La loro esecuzione deve essere adatta per montaggio incassato o sporgente fissati a pavimento o a parete per
mezzo di adatti supporti isolati.
La struttura dei quadri secondari deve essere realizzata in lamiera di acciaio avente spessore minimo di 2 mm o in
materiale isolante poliestere con elevata resistenza meccanica, o in materiale plastico isolante, secondo quanto
specificato nella descrizione dei lavorii e/o sui disegni di progetto.
Il fronte dei quadri secondari, se non diversamente indicato, deve essere dotato di portella trasparente, in modo
che le apparecchiature interne siano visibili dall'esterno e la loro manovra sia riservata alle sole persone autorizzate.
Le apparecchiature di potenza possono essere sistemate all'interno degli armadi senza necessità di
compartimentazione tra loro; una protezione deve invece essere realizzate tra apparecchiature e sbarre, in modo
da evitare contatti con parti in tensione aprendo le porte frontali.
- Interblocchi e sistemi di sicurezza
I quadri devono essere dotati di tutti gli interblocchi necessari per prevenire errate manovre che possano
compromettere, oltre che l'efficienza e l'affidabilità delle apparecchiature, la sicurezza del personale addetto
all'esercizio dell'impianto.
- Quadri a cassette ad isolamento totale (doppio isolamento)
I quadri sono costituiti da custodie isolanti componibili, senza l'utilizzo del conduttore di protezione.
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Le custodie isolanti devono racchiudere, nelle condizioni normali di esercizio, tutte le parti attive ed inattive. Le parti
inattive non devono essere collegate al conduttore di protezione.
Il grado di protezione delle custodie deve risultare non inferiore a IP55.
Devono essere contenuti in apposita custodia, separata:
-
interruttori automatici;
-
partenze motori con contattori, fusibili, ecc.;
-
sbarre di collegamento (in rame zincato);
-
morsettiere per collegamenti ausiliari a impianti esterni.
Il passaggio cavi attraverso le custodie deve avvenire attraverso diaframmi asportabili di differenti dimensioni e
numero, con interposto pressacavo a vite tale da garantire il grado di protezione IP65.
- Modalità esecutive dei quadri
I quadri in lamiera d'acciaio, a seconda delle dimensioni, devono essere realizzati con intelaiatura di profilato in
acciaio dello spessore di 30/10 mm e pannelli in lamiera di acciaio ribordata dello spessore di 20/10 mm, o essere
costituiti da intelaiature monoblocco con basamento, testata e pannello di fondo, equipaggiati con pannellature
laterali e frontali modulari (queste ultime incernierate e sfinestrate) dello spessore minimo, a seconda delle
dimensioni, di 12 e 15/10 di mm, completi di porta esterna incernierata con serratura per l’accesso agli organi di
comando e di porta esterna incernierata e con serratura per l’accesso al vano cavi/morsettiera laterale ove
previsto. Il tutto comunque sufficientemente robusto da sostenere le apparecchiature e da resistere alle
sollecitazioni a cui sono sottoposti.
I quadri in materiale isolante sono costruiti secondo criteri di robustezza meccanica sia nell'intelaiatura che nelle
parti mobili.
Particolare cura deve essere riservata nella chiusura delle feritoie per ingresso e uscita cavi che, a lavoro ultimato,
devono essere chiuse per mantenere il grado di protezione prescritto per il quadro.
Sulle portine e sui pannelli apribili non vanno fissate apparecchiature. Fanno eccezione: strumenti di misura, selettori
di comando, borchie di segnalazione luminosa, per i quali è ammesso il montaggio su detti pannelli o portine.
Sul fronte dei quadri devono essere posizionati:
-
pulsanti, selettori, borchie di segnalazione;
-
manovre per interruttori con blocco porta o dispositivo similare.
La siglatura deve avvenire nel seguente modo:
-
su ogni apparecchiatura;
-
su ogni cavo di cablaggio;
-
sui morsetti delle linee in uscita ed ingresso dalle morsettiere;
-
sul pannello frontale in corrispondenza dei pulsanti, selettori, apparecchi di manovra, ecc.
Nel caso ci siano motori a doppia velocità, i comandi e le segnalazioni devono essere doppie e deve essere
riportato anche il comando per la scelta delle velocità.
Pulsanti e borchie di segnalazione sono di tipo modulare, quadrati o rettangolari, con identificazione del servizio
inciso sulla calotta frontale o con targhette laterali con incisioni.
La posizione di pulsanti, selettori di comando, borchie, ecc., deve essere razionalmente studiata in base alla
collocazione della relativa apparecchiatura controllata.
Le lampade di segnalazione possono essere sostituite dal retro e sono su portalampada a spina.
Si fa presente che l'azionamento delle macchine deve avvenire solo con selettori o pulsanti passo-passo; non sono
ammessi pulsanti marcia-arresto.
Per ogni motore devono risultare le seguenti segnalazioni:
-
luce rossa: macchina ferma;
-
luce verde: funzionamento;
-
giallo lampeggiante: termico scattato.
Il collegamento tra parti fisse e mobili deve essere realizzato con cavetto flessibile e particolare cura è riservata in
corrispondenza della parte ruotante per evitare strappi o rotture. Si preferiscono morsetti componibili sia sulla parte
fissa che su quella ruotante.
Tutte le apparecchiature vanno contrassegnate con targhette in plexiglas e dicitura incisa.
Quelle sulla carpenteria sono fissate con viti.
Contattori, fusibili, trasformatori ausiliari, ecc. devono essere fissati ai pannelli in lamiera con viti MA.
Tutti i conduttori di collegamento devono essere dimensionati per la portata nominale delle apparecchiature.
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Vanno scelte sbarre di rame nude o corde isolate a seconda delle portate e delle necessità costruttive.
- Modalità di posa in opera
I quadri e tutti i componenti di essi devono essere installati in modo tale da evitare reciproche influenze con altre
apparecchiature, che possono determinare declassamenti.
I conduttori devono essere adeguatamente fissati alla struttura del quadro in modo che il loro peso non gravi sulle
apparecchiature e possano sopportare le elevate sollecitazioni elettrodinamiche delle correnti di corto circuito.
I conduttori vanno collegati alle apparecchiature con appositi capicorda a pressione.
I circuiti ausiliari e di potenza, per quanto possibile, devono essere posti entro canaline in PVC, traforate e con
coperchio.
Il capo di ogni conduttore fissato a morsetti o ad apparecchiature va numerato mediante anellino segnafilo.
Tutti i circuiti, sia di potenza che ausiliari che entrano od escono dal quadro devono far capo ad apposite
morsettiere di tipo componibile, sezione adeguata, e con cartellini di numerazione.
Naturalmente questi conduttori in arrivo e partenza devono essere saldamente ancorati con collari ad appositi
profilati per evitare che il loro peso gravi sulle apparecchiature o sui morsetti terminali.
Tutti i conduttori devono essere contraddistinti alle due estremità da appositi anellini segnafilo in plastica con
idoneo portacartellino. I collegamenti principali ed ausiliari devono essere riportati su apposita morsettiera
numerata ed i morsetti devono essere di sezione adeguata ai conduttori.
Nei locali contenenti apparecchiature derivate da più di un quadro, la siglatura delle linee deve riportare, oltre al
numero della linea, la sigla del quadro relativo.
Le sigle sui quadri vanno proposte dalla ditta e concordate con la Direzione dei Lavori, comunque analoghe a
quelle eventualmente già esistenti.
Tutti i segnali in arrivo da apparecchiature fuori quadro devono far capo a relé ausiliari con zoccolo in esecuzione
estraibile e morsetti di collegamento anteriori.
Gli strumenti indicatori possono essere elettromagnetici o a bobina mobile in esecuzione 96x96, 144x144 mm o
modulari, o di tipo digitale.
Sui quadri delle UTA od in quelli che alimentano UTA, deve essere predisposta in morsettiera la possibilità di
effettuare l'arresto di tutti i ventilatori tramite un comando proveniente dalla centralina rilevamento incendio o
dalle serrande tagliafuoco relative (dette linee sono escluse).
Ogni quadro deve essere predisposto in modo che al mancare ed al successivo ritorno della tensione di rete, le
utenze prima alimentate possano riprendere in modo automatico il loro regolare funzionamento.
- Norme di riferimento
La progettazione, la costruzione e le verifiche dei quadri elettrici devono essere conformi alle prescrizioni delle
Norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) e/o IEC (International Electrotechnical Commission) in vigore all'atto
della stipula del Contratto di Appalto, tenendo conto delle eventuali varianti emesse.
In particolare devono essere rispettate le seguenti norme, per quanto applicabili:
NORME:
CEI
Quadri di bassa tensione di serie
Quadri di bassa tensione per distribuzione
Interruttori per tensione < 1000 V c.a. e < 1200 V c.c
Interruttori automatici per usi domestici e similari per tensione < 415 V
c.a
Interruttori differenziali per usi domestici e similari
Interruttori di manovra e sezionatori per tensione < 1000 V c.a. e 1200 V
c.c
Fusibili per tensione < 1000 V c.a e 1500 V c.c
Contattori per tensione < 1000 V c.a. e 1200 V c.c
Trasformatori di corrente
Trasformatori di tensione
Misura delle scariche parziali nei trasformatori di misura
Gradi di protezione degli involucri
Impianti elettrici utilizzatori
Colori degli indicatori luminosi e dei pulsanti
Canalette portacavi di materiale plastico per quadri elettrici
Cavi non propaganti l'incendio
IEC
17-13/1
17-13/3
17-5
23-3
439-1
439-3
157-1
23-18
17-11
23E
408
32-1
17-3
38-1
38-2
38-3
70-1
CT64
16-3
23-22
20-22
269-1
158-1
185
186
44-4
529
TC364
73
332-3
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Condensatori statici di rifasamento
Relé elettrici ausiliari
Strumenti di misura
Contatori
33-5
41-1
13-10
13-13
70-70A
255
414
514
In caso di discordanza tra norme CEI e IEC, prevarranno le prescrizioni di quelle nazionali.
- Trattamento delle superfici e verniciatura
Tutte le superfici metalliche dei quadri devono essere opportunamente trattate e verniciate in modo da resistere
all'usura del tempo e alle condizioni ambientali del luogo di installazione. In particolare deve essere adottato il
seguente ciclo, che costituisce il minimo richiesto:
-
sgrassatura;
-
decappaggio;
-
trattamento di fondo;
-
essiccazione;
-
verniciatura con vernice alle polveri epossidiche, polimerizzate a forno, con spessore minimo di 50 micron.
L'offerente può proporre il proprio ciclo di verniciatura, anche se diverso da quello prescritto, sottoponendolo ad
approvazione da parte della Direzione dei Lavori.
Il colore finale deve essere concordato con la Direzione dei Lavori sulla base delle tabelle di codifica RAL.
Viti, bulloni e minuterie metalliche devono essere zincati a fuoco e cadmiati.
- Circuiti ausiliari
I circuiti ausiliari di comando, segnalazione e misura all'interno dei quadri, devono essere realizzati con conduttori
flessibili in rame, isolati in PVC di qualità R2lato G9, non propagante l'incendio, tipo N07V-K con tensione nominale
450/750 V (Vo/V).
Per i diversi circuiti devono essere impiegate le seguenti sezioni minime:
-
circuiti amperometrici:
4 mm²
-
circuiti voltmetrici:
1,5 mm²
-
circuiti di comando e segnalazione:
2,5 mm²
-
circuiti di comando e segnalazione all'interno di apparecchiature:
1 mm²
I conduttori dei circuiti ausiliari devono essere riuniti a fascio o alloggiati entro canali in plastica; nel caso di
attraversamento di zone a media tensione i conduttori devono essere posati entro canali metallici
opportunamente messi a terra.
Le estremità dei conduttori devono essere provviste di identificazione in conformità agli schemi funzionali e/o di
cablaggio e di terminali isolati, adatti per essere attestati ai morsetti delle apparecchiature o a morsettiere
componibili numerate.
I morsetti componenti le morsettiere devono essere in materiale isolante non igroscopico ed essere dotati di
dispositivo di serraggio indiretto antivibrante, per assicurare un buon collegamento elettrico ed evitare
allentamenti durante l'esercizio. Non sono accettati morsetti con vite che agisca direttamente sul conduttore.
I morsetti relativi ai circuiti amperometrici e voltmetrici devono essere dotati di attacchi per collegamenti provvisori
di strumenti; devono in particolare essere di tipo cortocircuitabile quelli dei circuiti amperometrici e sezionabili quelli
dei circuiti voltmetrici.
Le morsettiere di attestamento dei cavi esterni devono essere proporzionate in modo da consentire il fissaggio di un
solo conduttore per morsetto.
I cavi esterni si devono poter collegare alle morsettiere senza accavallamenti tra loro.
Deve essere prevista una quantità minima di morsetti di riserva pari al 10% di quelli utilizzati.
Le morsettiere di uscita devono essere posizionate ad una altezza minima di 30 cm dal fondo del quadro, per
consentire un agevole allacciamento dei cavi.
Tutti i morsetti delle morsettiere e delle apparecchiature devono avere un grado di protezione pari almeno a IP2X.
- Relè di protezione e strumenti di misura
I relè di protezione e gli strumenti di misura devono essere adatti per montaggio incassato sulla portella dei quadri,
con grado di protezione minimo IP5X.
I circuiti amperometrici devono essere alimentati da trasformatori di corrente con secondario da 5 o 1 A.
- Apparecchiature ausiliarie
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I quadri devono essere equipaggiati con tutte le apparecchiature ausiliarie necessarie per renderli completi e
pronti al funzionamento, anche se non specificatamente indicate negli elaborati di appalto.
In generale devono essere previsti:
-
relè ausiliari e temporizzati;
-
interruttori automatici miniaturizzati per la protezione individuale dei diversi circuiti ausiliari previsti, con contatto
ausiliario di segnalazione;
-
indicatori luminosi;
-
commutatori e selettori di comando e di misura;
-
pulsanti;
-
resistenze anticondensa, comandate da termostati, ove necessario;
-
ventilazione forzata in settori dei quadri dove siano presenti apparecchiature elettroniche di regolazione e
controllo.
Al caso devono essere previsti a morsettiera contatti ausiliari senza tensione, per la predisposizione di un sistema
centralizzato di gestione e controllo, secondo quanto prescritto in altra parte.
I dispositivi e le apparecchiature che devono essere visualizzati e manovrati dall'esterno dei quadri, devono essere
previsti per montaggio incassato sulle portelle, con grado di protezione minimo IP5X.
- Materiali isolanti
I materiali isolanti impiegati all'interno dei quadri elettrici devono essere di tipo autoestinguente, non igroscopici ed
avere elevate caratteristiche di resistenza alle scariche superficiali e all'invecchiamento.
Gli isolatori devono in particolare presentare lunghe linee di fuga per evitare problemi di scarica elettrica.
- Targhe
Devono essere previste almeno le seguenti targhe di identificazione e indicazione:
-
targhetta di identificazione utenza, sia sul fronte che sul retro delle rispettive celle (dove applicabile);
-
targhetta di identificazione delle singole apparecchiature, sia esterne che interne, coerenti con gli schemi
elettrici;
-
targhe di pericolo;
-
targhe con sequenze di manovra.
Le targhe di identificazione e indicazione devono essere in materiale plastico con fondo nero e scritte in bianco,
fissate con viti; non sono accettati fissaggi a mezzo di collanti.
- Accessori
I quadri devono essere dotati almeno dei seguenti accessori:
-
telaio di base per il fissaggio dei quadri a pavimento, con relativi tasselli e bulloni;
-
golfari di sollevamento;
-
lamiere asportabili di chiusura inferiori e/o superiori;
-
lamiere di completamento laterali;
-
rie di leve e di attrezzi speciali;
-
e chiavi per ogni tipo previsto;
Devono comunque essere previsti tutti gli accessori necessari a rendere i quadri completi e pronti al
funzionamento, anche se non espressamente menzionati negli elaborati di appalto.
- Dimensioni ed installazione dei componenti
Le caratteristiche estetico-dimensionale dei quadri devono risultare omogenee nell'ambito di uno stesso progetto.
A tale proposito è richiesto che tali caratteristiche vengano definite di comune accordo con la Direzione dei
Lavori.
Le altezze di installazione, rispetto al pavimento, delle apparecchiature all'interno dei quadri devono rispettare, nei
limiti del possibile, le seguenti indicazioni:
-
strumenti di misura
max 2 m
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-
dispositivi di manovra
-
morsettiere
tra 0,8 e 1,6 m
min. 30 cm
Sistema di comando e segnalazione elettromeccanico.
Il comando e la segnalazione di funzionamento delle utenze alimentate dai quadri, avvengono con metodo
tradizionale, impiegando pulsanti, selettori, lampade, relé elettromeccanici, ecc., senza l'impiego di unità
programmabili o schede elettroniche per avviamento motore.
I contattori di potenza possono essere comandati direttamente, oppure tramite relé ausiliario.
I relé ausiliari interni al quadro ed impiegati per la realizzazione degli interblocchi e delle sequenze, sono del tipo
con zoccolo, estraibili e con morsetti di collegamento anteriori.
La portata nominale dei contatti dei relé ausiliari, deve essere superiore del 40% alla massima corrente assorbita dal
carico durante il funzionamento normale.
Per ogni relé ausiliario installato, si devono lasciare liberi due contatti (uno normalmente aperto ed uno
normalmente chiuso) oppure un contatto in commutazione.
I relé temporizzatori possono essere sia di tipo elettromeccanico che di tipo elettronico. Devono comunque essere
estraibili su zoccolo con morsetti a vite anteriori.
Nel caso di temporizzatori che necessitano di numerose regolazioni sui tempi di intervento, questi devono essere
del tipo da incasso ed installati sul fronte quadro, su pannello asportabile con viti.
Sempre da incasso sono i contatore o strumenti analoghi.
Ogni relé ausiliario, temporizzatore, contatore, ecc, deve essere protetto mediante fusibili.
j. Utilizzatori di luce e forza motrice di comando in genere
A seconda della tipologia dei vari ambienti potranno essere da incasso o da esterno, con grado di protezione
elettrica e meccanica comunque adeguato al servizio cui sono destinati nonché alle caratteristiche dei locali.
Ubicazione ed altezze di installazione sono rispettivamente indicate nelle distribuzioni planimetriche e nello schema
delle quote installative delle apparecchiature, salvo diverse o integrative disposizioni fornite all’atto pratico dal
Direttore dei Lavori.
Ulteriori caratteristiche sono specificate nelle descrizioni delle singole voci dell’elenco prezzi.
In ogni caso, è opportuno sottolineare anche per la corretta definizione dell’offerta, che tutte le placche per gli
ambienti non tecnici e quindi corridoi, camere, zone comuni, ecc. saranno metalliche (ottone).
k. Serie civile da incasso
Le apparecchiature della serie civile da incasso devono essere conformi alle “Prescrizioni generali” contenute nella
norma CEI EN 60669-1 “Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e
similare”, nonché alle ulteriori norme del CT23 del CEI relative ai singoli componenti.
Le apparecchiature devono poter essere installate in scatole.
Per le camere, corridoi e parti comuni (quindi con l’esclusione dei locali tecnici e di servizio in cui il pubblico non
sarà mai presente) le placche dovranno essere metalliche in ottone.
l. Interruttori serie civile
Gli interruttori della serie civile da incasso devono rispondere ai seguenti requisiti:
•
essere conformi alla relativa norma di prodotto;
•
avere correnti nominali non inferiori a 16 A;
•
garantire il comando sia di carichi con lampade a incandescenza, che carichi con lampade fluorescenti;
•
avere dimensioni modulari ed essere componibili e affiancabili con altre apparecchiature della stessa
serie;
•
essere dotati di un dispositivo a molle o a scatto per l’inserimento e il disinserimento dal supporto;
•
possedere una vita meccanica non inferiore a 40.000 manovre effettuate alla corrente e tensione
nominale dichiarate;
•
le spie luminose non dovranno avere un consumo superiore a 0,8 W ed essere adatte a funzionare a 12
Vcc.
m. Prese di corrente
Le prese possono avere portata 10 e/o 16 A (come specificato nelle tavole di progetto);
Le prese UNEL (Shuko) devono consentire l’utilizzo di spine sia UNEL che tradizionali con terra centrale;
Le prese per l’alimentazione di reti di personal computer (con UPS) è consigliabile che siano conformi alle Norme
UNEL. In questi casi si ricorrerà a prese per circuiti preferenziali di diverso colore (rosso).
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
L’inserimento delle prese deve avvenire dalla parte anteriore delle armature mediante un montaggio a scatto.
Il tipo di aggancio deve essere tale da garantire l’intercambiabilità dei componenti.
Occorre inoltre che vengano osservate le seguenti prescrizioni:
•
le operazioni di posa e le manovre ripetute alle quali le prese a spina possono essere sottoposte durante
l’esercizio, non devono alterare il fissaggio né sollecitare i cavi ed i morsetti di collegamento;
•
per le prese fisse per uso domestico e similare l’asse d’inserzione delle relative spine deve risultare
orizzontale; tale asse deve rispettare le seguenti distanze dal piano di calpestio:
•
175 mm nel caso di prese a parete (con montaggio incassato o sporgente);
•
70 mm nel caso di prese da canalizzazioni (o zoccoli);
•
40 mm nel caso di prese da torrette o calotte (a pavimento);
Quando le prese sono installate in torrette o calotte oppure in scatole di derivazione a livello del pavimento, il
fissaggio al pavimento deve assicurare il grado di protezione IP 52; fanno eccezione le applicazioni sui pavimenti
sopraelevati o riportati (a pannelli accostati) laddove per la pulitura non è previsto lo spargimento di liquido;
Nelle installazioni che comportano l’innesto delle spine con l’asse verticale (laddove questo tipo di inserzione è
ammessa) è necessario assicurare la tenuta stagna alla polvere e agli spruzzi d’acqua degli organi di presa
quando la connessione è inattiva e dall’accoppiamento completo (presa e spina) quando la connessione è
attiva;
Le prese a spina devono sempre essere provviste di un contatto di protezione da collegare al conduttore di
protezione e possono essere utilizzate come dispositivi di sezionamento; in tal caso dev’essere impedita qualsiasi
chiusura non intenzionale del circuito;
A monte delle prese a spina devono essere installati idonei dispositivi di protezione in grado di interrompere le
correnti di sovraccarico, onde evitare riscaldamenti pericolosi degli isolanti, dei collegamenti e delle prese a spina
stesse.
n. Supporti, scatole e placche
Il supporto avvolge gli apparecchi e separa completamente le parti attive e i conduttori di collegamento della
placca.
Deve altresì essere garantita l’assenza di rischi da elettrocuzione nel caso di distacco dei conduttori dai morsetti
degli apparecchi installati.
Le scatole e le placche (qualora realizzate con tecnopolimeri) devono possedere le caratteristiche di resistenza
meccanica, tecnica e di autoestinguenza previste dalle rispettive norme di prodotto; in particolare per quanto
riguarda la resistenza al fuoco valgono le prescrizioni riportate nella seguente.
Condizioni di prova per la resistenza al calore e al fuoco
Parti che tengono in posizione le parti che portano Prova del filo incandescente a 850°C
corrente o parti del circuito di terra
(norme CEI 50-11 = IEC 695.2.1)
Parti che non tengono in posizione le parti che Prova del filo incandescente a 650°C
portano corrente o che hanno sola funzione di (norme CEI 50-11 = IEC 695.2.1)
involucro
Le placche costituiscono il completamento, sulla parte anteriore, degli apparecchi montati all’interno della
scatola. Ferma restando la scelta del Committente per quanto concerne tipologia, colore ed ogni altro aspetto
estetico, è consigliato che le placche siano del tipo ad aggancio frontale a scatto, mentre lo sgancio deve essere
possibile solo mediante utensile.
L’insieme apparecchio + supporto + placca da incasso installato in posizione verticale deve garantire il seguente
grado di protezione (paragrafo 701.51 norme CEI 64-8/7-1992):
•
con apparecchi a fronte chiuso (comandi, suonerie, segnalatori, ecc.) IP41
•
con apparecchi a fronte aperto (prese, ecc.) IP21
Da ultimo si richiamano le raccomandazioni della Guida CEI 64-50 da attuare nella fase installativa relativamente
all’integrità delle cassette, delle scatole, delle placche e dei coperchi; in particolare:
•
art. 3.2.2.6: durante le varie fasi di esecuzione delle opere edili è necessario proteggere cassette e scatole
incassate per impedire la penetrazione di materiali estranei nei tubi.
•
art. 3.2.2.7: solitamente, placche, coperchi, sportelli ed i dispositivi ad essi fissati vanno montati dopo
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
l’esecuzione delle tinteggiature o la posa dei parati, onde evitare il loro danneggiamento durante i lavori
suddetti. I componenti interni alle cassette devono essere opportunamente protetti contro imbrattamenti
da vernici, colle e simili durante le operazioni di finitura delle pareti.
o. Fusibili
I fusibili impiegati nei circuiti di potenza devono essere di tipo a coltello o a cartuccia ad alto potere di interruzione,
con elevate caratteristiche di limitazione della corrente di corto circuito presunta; la caratteristica di intervento
deve essere adeguata al tipo di utenza da proteggere (motore o altro).
La corrente nominale e la caratteristica di intervento dei fusibili devono essere scelte in base alle caratteristiche del
motore o del carico da proteggere.
Se utilizzati in serie a contattori o a sezionatori, i fusibili devono essere coordinati con essi.
5.4 Spandenti a terra
a. Materiale da usare
Saranno utilizzati dispersori a picchetto con lunghezza di circa 1,5 m ed estremità appuntita per facilitare la
infissione nel terreno.
Detti picchetti potranno essere tubolari in acciaio zincato a caldo con diametro 48 mm minimo e spessore minino 5
mm; in profilato di acciaio zincato a caldo L 50x50x5 mm o T 50x50x6 mm o in tondo di acciaio ramato con
diametro 18 mm.
b. Esecuzione delle giunzioni
Le giunzioni tra le varie parti di un dispersore e tra un dispersore ed il conduttore di terra, devono essere
sufficientemente robuste per sopportare gli sforzi meccanici dovuti ad eventuali assestamenti del terreno.
Esse devono essere eseguite o con saldatura forte autogena o con appositi robusti morsetti aventi superficie di
contatto di almeno 200 mmq o per contatto tra superfici di almeno 200 mmq utili, strette a mezzo di uno o più
bulloni di diametro non inferiore a 10 mm o se si tratta di tubi, per mezzo di manicotti.
Le giunzioni dovranno essere protette contro le corrosioni. I morsetti ed i bulloni dovranno essere in acciaio zincato
a caldo o in rame indurito o in acciaio inossidabile.
E’ anche ammesso l’uso di bulloni zincati elettroliticamente purché dopo la messa in opera si proceda ad una
accurata verniciatura dei bulloni stessi.
5.5 Pozzetti per spandenti di terra
Detti pozzetti che consisteranno l’ispezionabilità dei dispersori, saranno forniti e posti in opera dall’Impresa e
saranno del tipo prefabbricato in c.a. con copertura a doppia plotta, con dimensioni indicative di 40x40 cm.
5.6 Apparecchi Illuminanti
I corpi illuminanti dovranno essere in grado di fornire i livelli di illuminamento, rendimento e confort visivo prescritti
dalle Norme UNI EN 12464-1 (illuminazione di interni), nonché dalle normative specifiche per l’illuminazione di
sicurezza.
Posizionamento, tipologie e caratteristiche tecniche dei corpi illuminanti e delle lampade sono specificati nelle
distribuzioni planimetriche e nelle descrizioni delle singole voci di elenco prezzi.
5.7 Proiettori per esterno
Proiettore per lampade ioduri metallici e sodio alta pressione da 70 a 400 W, adatto per l’illuminazione decorativa
in interni ed esterni. Corpo in pressofusione di alluminio verniciato alle polveri di colore grigio, vetro frontale
temprato di sicurezza, ottica di rivoluzione o cilindro parabolica in alluminio anodizzato simmetrica e asimmetrica.
Piastra incorporata al proiettore, accessori di fissaggio e regolazione in acciaio inox con speciale dispositivo che
consente il riposizionamento automatico dell’inclinazione dopo le operazioni di manutenzione.
Possibilità di inserire nella parte frontale molteplici accessori, fra i quali rifrattori, filtri colorati, alette orientabili, griglie
di defilamento a lamelle regolabili, griglie di protezione .
Classe II di isolamento, grado di protezione IP 65.
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5.8 Impianto di trasmissione Dati/Fonia
1. Armadi permutatori
a. Strutture
Per la gestione delle permutazioni nelle reti informatiche devono essere utilizzati contenitori rack 19” in grado di
consentire il raggruppamento delle apparecchiature necessarie all’interno di quadri da parete e armadi da
pavimento di tipo chiuso. I contenitori devono avere la struttura in acciaio verniciato con vernice epossidica di
colore grigio RAL 7035 e larghezza standard di 600 mm (per pannelli da 19”). Deve essere possibile disporre di
un’ampia gamma di contenitori
per l’inserimento di unità modulari rack standard da 6-9-12-15-24-43 con le seguenti dimensioni (lxhxp):
max 6 unità = 600 x 360 x 400 mm
max 9 unità = 600 x 490 x 400 mm
max 12 unità = 600 x 625 x 400 mm
max 15 unità = 600 x 760 x 400 mm
max 24 unità = 600 x 1180x 600 mm
max 43 unità = 600 x 2025x 600 mm
Tutti i contenitori devono avere uniformità estetica, la porta in vetro temperato fumè conforme alle norme di
sicurezza e i montanti arretrabili con griglie di aerazione sia sulla testata che sul fondo complete di vani per ingresso
e uscita cavi. Inoltre, per facilitare l’assemblaggio, i contenitori ad armadio devono avere i pannelli posteriori e
laterali completamente asportabili.
I contenitori rack devono disporre di un’ampia gamma di accessori in grado di soddisfare tutte le esigenze
installative come ad esempio:
•
ripiani di sostegno, a sbalzo, scorrevoli o rinforzati, per componenti attivi (hub, switch, modem, UPS, ecc);
•
pannelli passacavi da 1 unità rack e pannelli ciechi da 1, 2 e 3 unità rack;
•
ruote da applicare agli zoccoli degli armadi per facilitare assemblaggio e permutazione;
•
gruppi di ventole precablati per aumentare l’areazione interna;
•
barra per il fissaggio interno di componenti attivi con attaccatura DIN.
I contenitori devono essere esteticamente coordinati con i contenitori dedicati per la distribuzione dell'energia e
rispondere alle normative di riferimento: IEC 297-2, DIN 41491 (parte 1), DIN 41494 (parte 7), EN 60950, VDE 0100.
b. Connettori e pannelli di permutazione
I connettori per la permutazione per il cablaggio con cavo di rame devono essere a 8 posizioni RJ45 adatti
all’intestazione, mediante incisione dell’isolante, del cavo twistato a 4 coppie.
L’intestazione del cavo con il componente deve essere facilitata da codici colore presenti sul retro
dell’apparecchio che consentono di realizzarla secondo i diversi standard di connessione EIA e TIA.
I connettori per il cablaggio con cavo a fibra ottica (F.O.) devono avere il tipo di connessione a baionetta (ST) , ad
innesto (SC) o a vite (FC).
Tutti i connettori devono poter essere montati su pannelli di permutazione (patch panel) con le dimensioni
standard in larghezza di 19” (48 cm) e altezza di 1 o 2 unità rach (1 unità rack = 1,75” = 4,5 cm. Detti pannelli, di tipo
componibile, devono essere installabili singolarmente a parete in strutture modulari di tipo aperto o chiuso, o
insieme in appositi quadri da parete e armadi modulari in grado di contenere da un minimo di 6 fino a 43 unità
rack per elemento.
Per evitare sollecitazioni meccaniche alle fibre ottiche nei punti di permutazione, i cavi devono poter essere inserite
in appositi cassetti ottici 19” da 1 unità rack, predisposti per accogliere sul fronte accoppiatori di tipo ST o SC. Le
fibre ottiche dovranno essere fissate all’interno dei cassetti mediante appositi fermagli.
Per la permutazione del segnale informatico devono essere utilizzati cordoni di permutazione (patch cord) adatti
alle rispettive terminazioni. I cordoni con cavo in rame devono avere lunghezze standard di 1, 1,5, 3 e 5 m.; quelli
per cavi in fibra ottica devono essere lunghi 2 m e di colore arancio.
Per evitare eccessivi schiacciamenti del fascio dei patch cord nella fase di legatura devono essere utilizzate
apposite fascette con chiusura in velcro.
2. Cavi in rame
a. Collegamenti tra prese e armadi
Sarà utilizzato cavo a quattro coppie ritorte del tipo UTP cat. 6 con impedenza caratteristica di 100 Ohm
isolamento in polietilene e guaina LSOH (bassa emissione di fumi).
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Caratteristiche principali:
Impedenza caratteristica
Categoria
Attenuazione a 100 Mhz
Conduttore sezione
100 +/- 15 Ohm
5
20,3 dB/100 m
AWG 24/1
Connessioni
Per i collegamenti in rame le connessioni dovranno essere eseguite utilizzando prese RJ45 (a norma EN 60603-7 –
CEI 48-22). Nell’attestazione dei conduttori la lunghezza del cavo non twistata deve più corta possibile e
comunque mantenuta fino a 13 mm dall’elemento di connessione. Per effettuare la connessione si deve sguainare
il cavo solo per la parte strettamente necessaria.
Nel cablare la presa va tenuto conto della diversa colorazione delle coppie di cavi. A seconda delle disposizioni
della D.L. la cablatura dovrà essere eseguita o tutta con lo standard EIA/TIA 568-A o con lo standard EIA/TIA 568-B.
Ciascuna presa dovrà essere etichettata.
I connettori per le fibre ottiche dovranno essere del tipo SC o ST. La scelta dovrà essere mantenuta su tutto
l’impianto. Dovranno essere utilizzati cavi già dotati di fabbrica dei connettori o, nel caso ciò non sia possibile, le
giunzioni dovranno essere eseguite seguendo scrupolosamente le istruzioni del costruttore ed utilizzando i kit
appositi.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 89 - Modalità di esecuzione dei lavori
La rappresentazione grafica, per quanto accurata, non comprende e non può comprendere tutti i particolari dei
lavori e le innumerevoli situazioni inerenti alla posa di tubazioni, linee e canalizzazioni, quali ad esempio curvature
per sottopassare e seguire l’andamento di travi ribassati o di pilastri, ecc.
D’altra parte una descrizione, per quanto dettagliata, non può essere tanto approfondita da:
- comprendere gli innumerevoli elementi accessori compresi nelle numerose parti degli impianti;
-
descrivere le funzioni di tutte le apparecchiature;
-
precisare tutte le modalità esecutive delle varie opere.
L’Appaltatore è perciò tenuto ad eseguire tutti i lavori necessari a rendere gli impianti completi di tutti i loro
particolari finiti a regola d’arte.
Relativamente alle opere da eseguire, l’Appaltatore sarà tenuto allo sviluppo dei progetti nei particolari costruttivi
necessari alla perfetta esecuzione delle opere da eseguire in funzione delle necessità che possono presentarsi nel
corso dei lavori in cantiere.
In fase esecutiva sarà tenuto inoltre a verificare preventivamente la compatibilità delle proprie realizzazioni con le
strutture edili, con le opere eseguite dagli impiantisti tecnologici e con le opere esistenti o in corso di esecuzione da
parte di stessi, verificando quindi la congruità delle linee e delle protezioni previste in progetto.
Nessun maggior compenso sarà dovuto all’Appaltatore per eventuali adattamenti dovuti a qualsivoglia
incompatibilità.
Gli impianti devono essere realizzati, oltre che secondo le prescrizioni del presente Capitolato, anche secondo le
buone regole dell’arte, intendendosi con tale denominazione tutte le norme più o meno codificate di corretta
esecuzione dei lavori.
Ad esempio tutte le cassette di derivazione devono avere i lati verticali a piombo, essere allineate (alla stessa
distanza dal soffitto o dal pavimento) ed essere installate in posizioni facilmente accessibili; all’interno delle cassette
ed all’estremità deve essere lasciata una certa varietà dei cavi in modo tale da consentire la variazione dei
collegamenti; i percorsi delle tubazioni devono essere rettilinei e, in particolare per le tubazioni ad incasso,
l’andamento sarà verticale o sub-orizzontale, evitando tratti in diagonale; e così via.
L’esecuzione dei lavori dovrà essere tale da non interferire o impedire le attività in genere all’interno del
comprensorio in corrispondenza all’adiacente stabile civ. n. 6 i lavori dovranno pertanto svolgersi nel pieno rispetto
della continuità operativa delle istituzioni che operano in tale stabile.
In tale prospettiva l’Appaltatore dovrà concordare con la Direzione Lavori e con l’Amministrazione Appaltante il
programma di effettivo svolgimento del lavoro, subordinando in ogni caso le proprie attività alle esigenze
didattiche e lavorative in svolgimento all’interno dello stabile adiacente.
Nell’esecuzione dei lavori l’Appaltatore dovrà inoltre adottare tutte le misure cautelative e protettive per evitare
disturbi, disagi e pericoli agli utenti, creando, ove occorra, sbarramenti, percorsi sostitutivi e protezioni che separino
nettamente , se del caso, il flusso del cantiere da quello degli utenti, che attenuino il trasmettersi di rumori e che
evitino la propagazione di polvere. Questo qualora non già previsto nel Piano di Sicurezza e Coordinamento o nel
Piano Operativo di Sicurezza.
Qualsiasi opera sia indicata anche in uno solo dei documenti di Appalto (elaborati dattiloscritti e disegni) deve
essere eseguita come se fosse prescritta in tutti i documenti di Appalto, tranne diverso giudizio dell’Amministrazione
Appaltante.
Ogni annotazione riportata sui disegni ed in qualunque altro documento d’appalto sarà da considerarsi parte
integrante del capitolato stesso e quindi impegnativa per quanto riguarda l’esecuzione delle opere.
I calcoli di verifica e di dimensionamento dovranno essere rivisti dall’Appaltatore in funzione delle apparecchiature
installate.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 90 - Norme per la misurazione e valutazione dei lavori
A seconda che l’impiantistica elettrica e speciale sia affidata a corpo o a misura, il prezzo offerto o la somma dei
prezzi moltiplicati per i rispettivi quantitativi, comprenderà quanto necessario a dare l’opera completa a regola
d’arte nel pieno rispetto delle normative e delle disposizioni di legge pro tempore vigenti, così come descritta negli
elaborati progettuali e con la precisazione che le quantità lineari riportate sono da ritenersi puramente indicative.
Nel caso di variazioni richieste della Direzione Lavori si terrà conto degli elaborati grafici per le detrazioni
(affidamento a corpo), nel mentre per le opere aggiuntive e/o per quelle a misura, come pure per la stima degli
stati di avanzamento dei lavori, in caso di affidamento a corpo e non determinabile a mezzo di percentuali
prefissate, si procederà con le modalità di seguito indicate, fermo restando che all’interno dell’affidamento a
corpo non potranno mai venire riconosciuti quantitativi superiori a quelli indicati in offerta.
Si ricorda che le opere murarie accessorie alla realizzazione degli impianti (tracce, fori, ecc., con loro ripristino al
grezzo) devono essere comprese nel prezzo d’offerta.
a)
Canalizzazioni e cavi
-
I tubi di protezione, le canalette portacavi, i condotti sbarre, saranno valutati al metro lineare misurando
l’effettivo sviluppo lineare in opera, lungo l'asse longitudinale.
Sono comprese le incidenze per gli sfridi e per i pezzi speciali per gli spostamenti, raccordi, supporti, staffe,
mensole e morsetti di sostegno ed il relativo fissaggio a parete con tasselli ad espansione, quota parte di
scatole di derivazione e transito se non altrove esplicitamente compensate;
-
I cavi multipolari o unipolari con guaina saranno valutati al metro lineare misurando l’effettivo sviluppo
lineare in opera.
Nei cavi unipolari o multipolari con guaina sono comprese le incidenze per gli sfridi, i capi corda ed i marca
cavi.
-
I cavi unipolari isolati saranno valutati al metro lineare misurando l'effettivo sviluppo in opera, senza tenere
conto della maggior ricchezza dei cavi in tutte le scatole o cassette di derivazione ed in tutte le scatole da
frutto, necessarie per l’esecuzione dei lavori a regola d’arte; sono comprese le incidenze per gli sfridi, morsetti
volanti permessi fino alla sezione di 6 mmq, morsetti fissi oltre tale sezione.
b)
Apparecchiature in generale e quadri elettrici
-
Le apparecchiature in generale saranno valutate a numero secondo le rispettive caratteristiche, tipologie e
portata entro i campi prestabiliti.
Sono compresi tutti gli accessori per dare in opera l'apparecchiatura completa e funzionante.
-
I quadri elettrici saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche e tipologie.
Nei quadri la carpenteria comprenderà le cerniere, le maniglie, le serrature, i pannelli traforati per contenere
le apparecchiature, le etichette, ecc., l'incidenza dei materiali occorrenti per il cablaggio (sbarre e
portasbarre inclusi) e la connessione alle sbarre del quadro e quanto occorre per dare perfettamente
funzionanti le apparecchiature nello stesso installate.
-
I corpi illuminanti saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche, tipologie e potenzialità.
Sono comprese le lampade, i portalampade, eventuali fusibili e tutti gli accessori per dare in opera
l'apparecchiatura completa e funzionante.
c)
Punti di utilizzo
Saranno valutati a pezzo, a partire dalla derivazione dal circuito di appartenenza e/o come meglio
specificato nella descrizione della singola voce.
Se parzialmente eseguiti, saranno cosi valutati:
Posa tubazioni:
35%
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Posa conduttori: 35%
Posa frutti di comando:
30%
In assenza di frutti di comando e prese, tubazioni e conduttori saranno valutati ciascuno al 50%.
d)
Impianti speciali
Saranno valutati a pezzo, inclusa quota parte della rete di trasmissione del segnale e di alimentazione, come
meglio specificato nella descrizione della singola voce.
Se parzialmente eseguiti, saranno cosi valutati:
Posa rete di trasmissione ed alimentazione:
Posa apparecchiature:
55%
Collaudo impianto:
10%
35%
In assenza di apparecchiature, tubazioni e conduttori saranno valutati ciascuno al 50%.
e)
Opere di assistenza agli impianti
Inclusi nei prezzi esposti ove non specificati e quantificati separatamente a corpo, in percentuale o a misura,
anche se inseriti e specificati tra le opere edili, le opere e gli oneri di assistenza di tutti gli impianti
compensano e comprendono in via indicativa e non esaustiva le seguenti prestazioni:
Scarico dagli automezzi, collocazione in loco compreso il tiro in alto ai vari piani e sistemazione in magazzino
di tutti i materiali, non trasportabili a mano, pertinenti agli impianti;
-
Apertura e chiusura di tracce, predisposizione e formazione di nicchie, fori ed asole su murature e strutture di
calcestruzzo armato;
-
Muratura di scatole, cassette, sportelli, controtelai, staffe;
-
Fissaggio di apparecchiature in genere ai relativi basamenti e supporti;
-
Formazione di basamenti di calcestruzzo o muratura e, ove richiesto, l'interposizione di strato isolante,
ancoraggi di fondazione e nicchie;
-
Manovalanza e mezzi d'opera in aiuto ai montatori per la movimentazione inerente alla posa in opera di
quei materiali che per i1 loro peso e/o volume esigono tali prestazioni;
-
I materiali di consumo ed i mezzi d'opera occorrenti per le prestazioni di cui sopra;
-
Il trasporto alla discarica, oneri di discarica inclusi, dei materiali di risulta delle lavorazioni;
-
Scavi e rinterri relativi a tubazioni od apparecchiature poste interrate;
-
Ponteggi di servizio interni ed esterni;
-
Piattaforme di sollevamento, ove necessarie.
1. VERIFICHE TECNICHE
Durante lo svolgimento dei lavori la Direzione Lavori accerterà che le opere risultino eseguite secondo le buone
regole dell'arte ed in conformità a quanto previsto in progetto, eseguendo a campione con l’Appaltatore i
controlli di seguito indicati.
L'Appaltatore è comunque tenuto a verificare l'impianto in ogni sua componente, come di seguito indicato ed a
mezzo di tecnico abilitato che ne rilascerà idoneo verbale da allegare poi alla dichiarazione di conformità.
Per quanto non quantificati a sé, gli oneri relativi ai controlli, alle verifiche ed alle prove di seguito indicati, sono da
intendersi compresi e compensati nei prezzi contrattuali.
Saranno pure a carico dell’Appaltatore tutti gli oneri per la ripetizione alla presenza della Direzione dei Lavori delle
suddette prove e verifiche che in precedenza abbiano avuto esito non positivo (incluso il costo della Direzione dei
Lavori).
2. ESAMI A VISTA
Si dovranno effettuare i seguenti esami:
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
-
analisi degli schemi e dei piani d'installazione;
-
presenza di schemi, cartelli monitori ed informazioni analoghe;
-
verifica della consistenza, della funzionalità e della accessibilità degli impianti;
-
controllo dello stato degli isolanti e dei ripari nei luoghi accessibili;
-
controllo dei ripari e delle misure di allontanamento nei luoghi segregati;
-
accertamento dell’idoneità del materiale e degli apparecchi;
-
verifica dei contrassegni d'identificazione, dei marchi e delle certificazioni;
-
verifica dei gradi di protezione degli involucri;
-
controllo preliminare dei collegamenti a terra dei componenti di classe I;
-
controllo di sfilabilità dei cavi;
-
idoneità delle connessioni dei conduttori;
-
verifica dell'isolamento nominale dei cavi e della separazione tra condutture differenti;
-
controllo delle sezioni minime dei conduttori e dei colori distintivi;
-
presenza e corretta installazione dei dispositivi di sezionamento e di comando;
-
verifica degli apparecchi per il comando e l’arresto di emergenza;
-
verifica degli apparecchi di comando e delle prese di corrente, polarità incluse;
-
controllo della idoneità e della funzionalità dei quadri;
-
controllo del dimensionamento e dei provvedimenti di protezione dei quadri;
- controllo della idoneità, della funzionalità e della sicurezza degli impianti ausiliari;
-
verifica del ripristino delle compartimentazioni antincendio nei passaggi tra compartimenti diversi.
3. MISURE E PROVE STRUMENTALI
Verranno effettuate le seguenti verifiche e prove:
misura delle resistenze d'isolamento (su tutto l’impianto, o per sezioni);
-
misura dell'impedenza totale dell'anello di guasto (ove significativa);
-
misura della caduta di tensione (ove significativa);
-
prove di tensione applicata e di funzionamento;
-
prove di intervento dei dispositivi di sicurezza e di riserva (gruppo elettrogeno, soccorritori, ecc.);
-
misura dell'illuminamento nei locali;
-
prove di continuità dei conduttori di protezione (per tutte le masse dell’impianto);
-
prove di continuità dei collegamenti equipotenziali principali e secondari;
-
prova di funzionamento dei dispositivi di protezione differenziale con misura dei tempi di intervento;
-
misura della resistenza di terra;
-
misura delle tensioni di passo e di contatto ove necessario;
-
verifiche e prove richieste da normative specifiche (tutte);
-
verifica e certificazione del funzionamento dell’impianto di rivelazione incendi;
-
collaudo e certificazione dell’impianto di trasmissione dati.
4. CALCOLI DI CONTROLLO
L'Appaltatore, in relazione alle apparecchiature ed ai materiali addottati dovrà preventivamente effettuare le
seguenti elaborazioni:
- controllo dei coefficienti di riempimento, di stipamento e dei raggi di curvatura delle vie di posa;
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
-
verifica delle potenze dei macchinari e delle utilizzazioni che andrà ad installare o che saranno installate da
terzi;
-
controllo del coordinamento fra correnti d'impiego, portate dei conduttori caratteristiche d'intervento dei
dispositivi di protezione da sovraccarico;
-
controllo del coordinamento fra correnti di corto circuito, potere di interruzione degli apparecchi e correnti di
picco e di breve durata massime ammissibili;
-
controllo del coordinamento fra correnti di corto circuito, integrale di Joule e sollecitazioni termiche specifiche
ammissibili nelle linee durante il corto circuito;
-
calcolo di verifica delle cadute di tensione;
-
accertamenti dei livelli di selettività dei dispositivi di interruzione del guasto a terra;
-
controllo del coordinamento fra impedenza totale dell’anello di guasto e dispositivo di interruzione del guasto;
-
verifica della sovratemperatura nei quadri elettrici;
-
verifica delle sezioni dei conduttori di protezione in funzione delle correnti di guasto.
5. VERIFICA DEGLI IMPIANTI E DELLE OPERE
La verifica degli impianti e delle opere verrà eseguita prima della messa in funzione degli impianti e dell'utilizzazione
delle opere e dopo l’ultimazione delle singole categorie di lavoro.
Detta verifica accerterà:
- che gli impianti siano in condizione di funzionare;
-
che siano rispettate le vigenti norme di legge;
-
che i materiali impiegati siano corrispondenti alle specifiche del presente Capitolato Speciale d'Appalto e dalle
richieste avanzate dalla Direzione Lavori.
Le verifiche dovranno venire eseguite da tecnico iscritto all’Albo incaricato dalla Ditta e verificate a campione
dalla Direzione Lavori in contraddittorio con l'Appaltatore: di esse e dei risultati ottenuti si dovrà compilare di volta
in volta regolare verbale.
I1 Direttore dei Lavori, ove trovi da eccepire in ordine a quei risultati perché non conformi alle prescrizioni del
presente Capitolato Speciale d'Appalto, emetterà il verbale di ultimazione dei lavori solo dopo aver accertato,
facendone esplicita dichiarazione nel verbale stesso, che da parte dell'Impresa assuntrice sono state eseguite tutte
le modifiche, aggiunte, riparazioni e sostituzioni necessarie.
S'intende che, nonostante l’esito favorevole delle verifiche e delle prove preliminari suddette, l'Appaltatore rimarrà
responsabile delle deficienze che abbiano a riscontrarsi in seguito, anche dopo il collaudo, e fino al termine del
periodo di garanzia contrattualmente previsto.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
- IMPIANTI IDROTERMICOSANITARI Art. 91 - Impianti idrotermicosanitari - Descrizione delle opere da realizzare
1. OPERE PROVVISTE E SPESE INCLUSE NELLA FORNITURA
Il presente documento comprende tutte le opere, anche quelle non specificamente descritte, previste e
prevedibili, necessarie per la fornitura, installazione e messa in opera degli impianti, al fine di garantire la perfetta
funzionalità e l’installazione secondo le norme vigenti.
L'efficienza degli impianti dovrà essere garantita dall'Impresa installatrice anche nel caso di inesattezze nelle
previsioni e fintantoché l'intero impianto non abbia avuto il benestare della Committente e dei Tecnici incaricati.
Le prestazioni e l’efficienza degli impianti sono nel presente documento per quanto riguarda le tipologie e
modalità delle singoli componenti.
Gli interventi in oggetto riguardano:
−
impianto di condizionamento con aria primaria;
−
impianto termico a radiatori nei servizi igienici;
−
impianti di distribuzione fluidi termovettori per alimentazione UTA e radiatori;
−
impianto idrosanitario per l’alimentazione dei servizi igienici
−
impianto di scarico acque reflue a servizio dei servizi igienici,
−
impianto di ventilazione meccanica;
−
impianti elettrici e di segnale a servizio degli impianti meccanici;
−
opere accessorie.
Per una descrizione dettagliata di dette opere si rimanda alla relazione tecnica e agli altri elaborati progettuali.
2. MODALITÀ DI ESECUZIONE DEI LAVORI
Nel seguito vengono precisate modalità e specifiche di progetto relativamente alle opere oggetto dell’intervento.
L'Impresa installatrice sarà tenuta a verificare preventivamente la compatibilità delle proprie realizzazioni con le
strutture esistenti e quelle da realizzarsi, concertando l'attività con le varie ditte fornitrici, nonché con la Direzione
Lavori edile e strutturale.
L'Impresa installatrice dovrà concordare con la Committenza il programma di effettivo svolgimento del lavoro.
Nell'esecuzione dei lavori l'Impresa installatrice dovrà inoltre adottare tutte le misure cautelative e protettive per
evitare disturbi, disagi e pericoli agli utenti, creando, ove occorra, sbarramenti, percorsi sostitutivi, segnaletica
opportuna e protezioni che separino nettamente il flusso del cantiere da quello degli utenti esterni, che attenuino il
trasmettersi di rumori e che evitino la diffusione di polvere.
3. DOCUMENTAZIONE DA FORNIRE
Al termine dei lavori, l'Impresa installatrice fornirà alla Committente tutti i documenti necessari all'esercizio degli
impianti eseguiti, comprendente disegni, schemi, manuali d’uso e manutenzione.
Il certificato di ultimazione dei lavori sarà redatto solo dopo tale consegna.
E' a carico dell'Impresa installatrice la predisposizione della documentazione necessaria all'istruzione presso gli enti
di erogazione e controllo (ACEGAS, A.S.S., ISPESL, Vigili del Fuoco, Comune, ecc) delle pratiche necessarie
all'ottenimento del parere favorevole preventivo e all’ottenimento dell’autorizzazione all'esercizio degli impianti
una volta realizzati.
Tutte le eventuali modifiche o aggiunte che dovessero essere fatte agli impianti per ottenere i predetti nulla osta o
per ottemperare alle prescrizioni degli enti preposti o comunque per rendere gli impianti assolutamente conformi a
tutte le normative sopra menzionate, saranno a carico dell'Impresa installatrice anche se nel frattempo fosse già
stato emesso il certificato di ultimazione dei lavori.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
4. QUALITÀ, PROVENIENZA E NORME DI ACCETTAZIONE DEI MATERIALI E DELLE FORNITURE – CAMPIONATURE
L'Impresa installatrice dovrà fornire alla Committenza le schede tecniche dei materiali e dei componenti principali
da impiegare. La scheda dovrà contenere le caratteristiche tecniche e prestazionali delle apparecchiature e la
provenienza sia degli apparecchi (marche, modello, ecc.) che dei materiali da impiegare. Inoltre potrà esser
prevista la fornitura di un campione di dette apparecchiature.
Tutti i componenti elettrici dovranno essere, ove possibile, provvisti del marchio di qualità (I.M.Q.) o della marcature
CE.
Tutti i componenti meccanici dovranno essere certificati e provvisti della marchiatura CE o di altro ente
certificatore (marchiatura UNI per le tubazioni, ecc.).
I materiali non ritenuti idonei dalla Committenza saranno rifiutati e dovranno essere allontanati immediatamente
dal cantiere senza diritto ad alcun compenso e sostituiti con altri che soddisfino alle condizioni prescritte.
5. VERIFICA MONTAGGIO APPARECCHIATURE
Sarà eseguita una verifica intesa ad accertare che il montaggio di tutti i componenti, apparecchi, etc., sia stato
accuratamente eseguito, che la tenuta delle giunzioni degli apparecchi, prese, etc. con le condutture sia perfetta
e che il funzionamento di ciascuna parte in ogni singolo apparecchio o componente sia regolare e
corrispondente, per quanto riguarda la portata nei punti di erogazione, ai dati di progetto.
6. MODALITÀ DI COLLAUDO
Per le operazioni di collaudo ci si avvarrà delle norme UNI vigenti, ove presenti, e delle modalità di collaudo
previste dagli enti preposti, se necessarie; tutta la documentazione necessaria alla corretta esecuzione del
collaudo, incluse relazioni sulle misurazioni e sulle operazioni effettuate, dovrà essere preventivamente concordata
con la Direzione Lavori e a questa consegnata. Indipendentemente dai controlli da effettuarsi da parte degli Enti
preposti, verranno eseguite opportune verifiche di regolare funzionamento e conformità alla vigente normativa.
Le operazioni di collaudo e verifica saranno effettuate secondo le modalità previste per ogni singola componente
installata e riportate nella sezione tecnica corrispondente.
7. PROVVEDIMENTI CONTRO LA TRASMISSIONE DI VIBRAZIONI
È necessario sopprimere o drasticamente ridurre, le vibrazioni generate dalle macchine rotanti (pompe, ecc.)
presenti nell'impianto.
Le parti in movimento dovranno essere equilibrate staticamente e dinamicamente dove necessario.
Le apparecchiature dovranno essere montate su basamenti, telai o solai in c.a. isolate dal pavimento a mezzo di
dispositivi antivibranti.
La scelta degli antivibranti dovrà essere fatta in modo che la frequenza di ognuno sia inferiore a 1/3 della velocità
di rotazione più bassa (in giri ed oscillazioni al minuto) del materiale supportato.
Gli ammortizzatori a molla avranno un cuscinetto inferiore in neoprene o in gomma.
Se necessario le apparecchiature meccaniche dovranno essere fissate su un basamento in calcestruzzo pesante in
modo che la sua inerzia possa limitare la ampiezza delle vibrazioni.
Fra basamento e struttura portante dovrà essere interposto un materassino resiliente, una lamina di piombo di
spessore opportuno o dei supporti elastici.
Le apparecchiature quali pompe primarie e ventilatori dovranno essere corredate di giunti elastici al fine di evitare
la trasmissione di vibrazioni ai canali ed alle tubazioni.
I canali e le tubazioni dovranno essere sospesi alle pareti a mezzo di dispositivi tali che evitino la trasmissione alla
struttura ed alle pareti dell'edificio di vibrazioni residue provenienti dalle macchine o dovute alla circolazione dei
fluidi.
Per evitare la trasmissione di vibrazioni dovute alle tubazioni è consigliabile interromperle opportunamente con
giunti elastici in gomma o in metallo.
7.1 Livello Di Pressione Sonora
La presente specifica è destinata servire da guida per la misura e l'accettazione del livello di pressione sonora negli
ambienti occupati ed esterni all'edificio.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
7.2 Strumentazione, modalità e criteri di misura
I fonometri da impiegarsi per il rilievo del rumore devono avere caratteristiche conformi a quelle indicate per i
"fonometri di precisione" dall'International Electrotechnical Commission" (IEC), standard 651 tipo 1, oppure
dall'"American National Standards Institute" (ANSI), S1.4-1971 tipo 1.
Il fonometro deve essere dotato di batteria di filtri a bande di ottava di frequenze centrali:
31.5; 63; 125; 250; 500; 1000; 2000; 4000; 8000; Hz.
Il fonometro deve essere tarato mediante rilevazione all'inizio ed al termine di ogni serie di rilievi.
7.3 Modalità generali di misura del rumore interno
Viene qui preso in esame il rumore proveniente da sorgenti interne all'edificio, sede del locale disturbato.
Il rumore va misurato secondo le prescrizioni della norma UNI 8199 ed in particolare collocando il microfono nelle
posizioni in cui la zona viene maggiormente utilizzata, con specifico riferimento alle funzioni del locale stesso, ad
almeno 1 m dalle pareti, ad altezza di 1,20 m dal pavimento, in modo da consentire una valutazione del livello
sonoro all'interno dell'ambiente, significativo ai fini dell'individuazione del suo valore massimo.
Per ridurre od evitare i disturbi alle onde stazionarie è opportuno eseguire almeno 3 rilievi ruotando il microfono su
archi di circonferenza di sviluppo di ± 0,5 m nei due sensi.
Rumore di fondo
Si definisce rumore di fondo il livello sonoro (prodotto anche dai rumori esterni) che, misurato nei tempi di normale
utilizzo del locale, con l'impianto non in funzione, è superato per il 90% del tempo di osservazione, nelle posizioni di
misura.
7.4 Limiti di accettabilità del livello sonoro
In ottemperanza a quanto previsto dalla legge n. 447/95 e dai dispositivi attuativi di cui al DPCM 14.11.97 e 5.12.97,
il livello sonoro nei locali occupati dalle persone, misurato con gli impianti in funzione, non dovrà superare i limiti,
misurati entrambi sulla scala "A" (con locale mediamente arredato ed in condizioni di uso normale).
Nel caso in cui tali valori vengano superati, l'Appaltatore dovrà provvedere ad eseguire, senza alcun per la
Committente, tutte quelle opere di riduzione del rumore generato dagli impianti (antivibranti, silenziatori ecc..)
necessari a ridurre il livello sonoro entro i limiti prefissati.
7.5 Misure antiacustiche
Gli impianti dovranno essere realizzati in modo da non generare negli ambienti occupati e nell'ambiente esterno
livelli sonori inaccettabili e, comunque superiori a quelli prescritti.
In linea generale, pertanto, si potrà operare come segue:
a) Le apparecchiature dovranno essere di ottima qualità, con adeguato isolamento acustico per bassa frequenza
e le case fornitrici dovranno fornire dettagliate caratteristiche acustiche, da cui sia possibile eseguire un accurato
studio.
b) Le pompe di circolazione dovranno essere scelte correttamente e lavorare nelle condizioni ottimali.
c) Quando necessario dovranno essere previsti adeguati silenziatori o altri dispositivi sui canali.
d) Per evitare i rumori derivanti dalle dilatazioni delle tubazioni dovranno prevedersi dispositivi di dilatazione con
supporti che consentano tutti i possibili spostamenti.
e) Gli attraversamenti di solette e pareti saranno realizzati in modo tale da impedire la trasmissione di rumori e
vibrazioni alla struttura, prevedendo ad esempio guaine adeguate.
f) Le tubazioni dovranno essere fissate in modo da evitare la trasmissione di vibrazioni alla struttura.
Potranno essere interposti degli anelli in gomma; per evitare di comprimere eccessivamente la gomma i collari
saranno previsti di due grandezze superiori al diametro delle tubazioni.
Nel serraggio del collare si dovrà tener conto anche delle dilatazioni. Si dovranno predisporre anche i dispositivi
ammortizzatori di colpo d’ariete, qualora la Direzione Lavori ne ravvisi la necessità.
Nel caso in cui il rumore trasmesso dagli impianti ai locali occupati od all'esterno superi i valori prescritti, dovranno
essere presi adeguati provvedimenti per rientrare nei limiti.
I provvedimenti potranno interessare:
1. Le fonti di rumore: ad esempio scegliendo apparecchiature più silenziose.
2. L'isolazione delle fonti di rumore con cuffie afoniche e protezioni in genere.
3. Il trattamento dell'ambiente indicando per pareti, soffitti, pavimenti, i sistemi ed i mezzi idonei per ottenere il
risultato voluto.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 92 - Specifiche tecniche dei principali materiali ed apparecchiature da impiegare
1. TUBAZIONI IN ACCIAIO NERO
La distribuzione dell’acqua ad uso riscaldamento e/o refrigerazione avverrà con tubazioni in acciaio nero.
Nell’utilizzazione per la distribuzione dell'acqua calda e refrigerata le tubazioni sono senza saldatura longitudinale
(Mannesmann), in acciaio non legato serie normale UNI 8863 (ex UNI 3824) per diametri fino a DN 100 e UNI EN
10216-1 per diametri superiori o UNI EN 10217-1 per tubi saldati; tutte le tubazioni devono esser sottoposte a prova
idraulica di tenuta alla pressione di 50 bar.
Le tubazioni sono complete di giunti di dilatazione opportunamente posizionati e dimensionati e materiali vari di
consumo, staffe e collari di sostegno, verniciatura con due mani di vernice antiruggine e ogni accessorio.
Le giunzioni sono saldate o flangiate; per diametri minori di 1"1/4 sono ammesse giunzioni filettate. Le saldature
devono essere effettuate con saldatura autogena con fiamma ossiacetilenica o ad arco da personale
specializzato; non sono ammesse saldature a bicchiere o interne e si deve prestare particolare cura a non ostruire
la sezione di passaggio interna per i diametri più piccoli.
Le flange sono del tipo a saldare di testa UNI EN 1092-1 secondo la pressione nominale di esercizio; devono inoltre
avere il gradino di tenuta secondo UNI EN 1092-1.
Le guarnizioni da usare sono del tipo Klingerit di spessore pari a 2 mm.
Le curve sono in acciaio stampato a raggio stretto UNI 7929 senza saldatura.
Sono vietate curve a spicchi o con raggio di curvatura tale da creare corrugamenti sia interni che esterni.
La tubazione sarà completa di dispositivi di scarico invernale nei punti bassi e sfiati nei punti alti, di tipo "Jolly" o del
tipo a bottiglia, di diametro adeguato, con convogliamento allo scarico più vicino. Sarà posta in opera, previa
pitturazione di antiruggine e due mani di vernice inodore e resistente alle alte temperature, compresa l'esecuzione
dei ferri fermatubo a collare in due pezzi, le mensole, i passaggi delle murature e solai, i ripristini in malta fine, la
pulizia e l'asporto di tutti i materiali di risulta alle pubbliche discariche con relativi oneri di discarica.
Incluso isolamento termico di spessore e diametro adeguato a par leggi vigenti (L10/91) e dotato di adeguato
spessore e barriera al vapore nel caso di trasporto di acqua refrigerata.
2. TUBAZIONI IN ACCIAIO DEL TIPO “PRESSFITTING”
La tubazione sarà del tipo in acciaio a basso contenuto di carbonio tipo PRESSFITTING Mannessmann - secondo
norme DIN 2394 e protetta esternamente da uno strato di fondo, ricoperta esternamente con uno strato di
polipropilene estruso, per condutture dell'impianto di riscaldamento, crippata in opera, compresa la fornitura di
curve, diramazioni, giunti di dilatazione, pezzi speciali ecc.
La tubazione dovrà risultare completa di dispositivi di scarico invernale nei punti bassi, con convogliamento allo
scarico più vicino e sfiati nei punti alti, di tipo "Jolly", di diametro adeguato.
Sarà posta in opera, previa pitturazione di antiruggine e due mani di vernice inodore e resistente alle alte
temperature, compresa l'esecuzione dei ferri fermatubo a collare in due pezzi, le mensole, i passaggi delle
murature e solai, i ripristini in malta fine, la pulizia e l'asporto di tutti i materiali di risulta alle pubbliche discariche con
relativi oneri di discarica.
Incluso isolamento termico di spessore e diametro adeguato a par leggi vigenti (L10/91) e dotato di adeguato
spessore e barriera al vapore nel caso di trasporto di acqua refrigerata.
3. TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO
La tubazione sarà del tipo in ferro zincato, senza saldatura a vite e manicotto - Serie Media - U.N.I. 8863 -. Posta in
scavo o traccia pagati a parte, completa di raccorderie in ghisa malleabile zincata, flange con bulloni e dadi,
bocchettoni e tappi. Isolata con resine poliolefiniche secondo UNI 5745 se interrata per gas o con guaina tubolare
in poliuretano espanso a celle chiuse con spessori secondo (L 10/91) se per acqua fredda.
4. TUBAZIONE IN ACCIAIO PER TELERISCALDAMENTO
La tubazione in acciaio nero per teleriscaldamento, conforme alle norme UNI EN 10224 per posa interrata e UNI
9099, è protetta contro ogni tipo di corrosione con rivestimento esterno in schiuma poliuretanica rigida, con minimo
di 88% di cellule chiuse, densità minima 60 kg/mc, resistenza a compressione minimo 3 kg/cm2 e coefficiente di
conducibilità termica max 0,027 W/mK a 50 °C e guaina di protezione esterna in polietilene con densità minima
0,942 kg/dm3.
Se utilizzata per trasporto di acqua potabile deve essere conforme alle prescrizioni Ministero della Sanità.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
5. TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO TIPO S.S. PREISOLATE FINITE IN PEAD
Le tubazioni saranno del tipo in acciaio zincato, conforme alle norme UNI 8863 senza saldatura preisolate in
poliuretano (PUR) conforme alla norma CEN e finite con guaina in polietilene ad alta densità (PEad) conforme alle
norme CEN (norma di rif. CEN pr EN 253).
Materiali impiegati:
-
tubazioni in acciaio tipo ST 35 di dimensioni e pesi a norma UNI 8863, zincato a caldo secondo UNI 5745,
collaudate a 50 bar e 100% ultrasuoni;
-
isolamento di poliuretano (poliolo + isocianato) in schiuma omogenea (cellule 0.26÷0.4 mm), densità globale
_80 Kg/mc, cellule chiuse _88%, assorbimento acqua massima 5% in volume per 28 giorni, indice di isocianato
MDI >110, resistenza a compressione _0.3 N/mm°, conducibilità termica a 50°C <0.027 W/mK, temperatura
massima di esercizio 130°C, adesione con il tubo di acciaio _0.2 N/mm°;
-
finitura in polietilene ad alta densità a norme DIN 8074/75, di dimensioni a norma ISO 4065, densità 0.96 Kg/mc,
resistenza a trazione 24 N/mm°, resistenza a compressione 37 N/mm°, compressione massima di punta 3
N/mm°, di esercizio 0.5 N/mm°, coefficiente di dilatazione termica 2x10-4 K-5, conducibilità termica 0.43 W/m K,
indice di fusione 0.3 g/10 min.
Complete di curve, tee, raccordi, ancoraggi, compensatori di dilatazione, materassini elastici reggispinta,
giunti dielettrici, valvole di sfiato aria, valvole di spurgo, valvole di intercettazione con asta di comando
soprasuolo, giunzioni filettate e quant'altro necessario, anche se non espressamente previsto, per la corretta
posa in opera secondo la normativa vigente.
6. TUBAZIONI IN RAME PREISOLATO
La tubazione in rame preisolato deve esser del tipo CuDHP 99.9 conforme alla UNI EN 1057, preisolata secondo UNI
10376 per impianti ad acqua calda e refrigerata, dotata di guaina in polietilene espanso a cellule chiuse a bassa
conducibilità, atossico, esente da CFC, con spessori secondo DPR 412/93, finito con pellicola in polietilene
compatto anticondensa ed antistrappo, colore verde, resistente alle temperature comprese tra -45 e +105°C,
autoestinguente omologato secondo circolari Ministero dell'Interno; la giunzione dovrà esser effettuata con
saldobrasatura o con raccordi a saldatura capillare rispondenti alle norme UNI EN 1254, con saldanti e deossidanti
in base alle caratteristiche chimico-fisiche e destinazione d’uso del fluido convogliato.
Nei collegamenti sotto traccia i collegamenti devono essere realizzati in unico pezzo. Il raccordo al collettore deve
esser realizzato con giunzioni meccaniche a stringere.
7. INSTALLAZIONE DELLE TUBAZIONI IN ACCIAIO
I diametri, i raccordi, le pendenze delle tubazioni in genere devono essere tali da garantire il libero deflusso dei
fluidi in esse contenuti senza dare luogo ad ostruzioni o comunque a depositi che possano, col tempo,
comprometterne la funzione.
Sono previste pendenze minime dello 0,5% per ogni tubazione, in modo tale che in caso di svuotamento
dell'impianto non si verifichino inconvenienti dovuti al gelo.
Le tubazioni dovranno essere dimensionate in maniera che la perdita di carico, distribuita lungo il circuito relativo al
corpo scaldato più lontano dalla centrale risulti mediamente inferiore a15 mm/m.
In opportuni punti alti delle distribuzioni devono essere installati sistemi di sfogo aria, costituiti da barilotti e da
valvoline di sfiato automatico o manuale; nei punti bassi si deve prevedere un sistema di scarico dell'acqua
convogliabile: ciò anche se non menzionato nei documenti contrattuali.
Tutte le tubazioni devono essere posate con supporti e staffe che ne permettano la dilatazione ed in modo che
siano garantite le regolari pendenze e con spaziature sufficienti a consentire lo smontaggio e l'esecuzione del
rivestimento isolante e devono essere opportunamente sostenute, con particolare riguardo ai punti di giunzione
con valvole, pompe, batterie ecc., in modo che in nessun caso il peso delle stesse gravi sulle flange di
collegamento.
Tutti i circuiti devono essere inoltre equilibrati idraulicamente, inserendo se necessario, anche se non previsto dagli
altri elaborati progettuali, valvole o diaframmi di taratura. Le tubazioni che passano attraverso i muri o pavimenti,
devono essere protette da manicotti in ferro nero dello spessore di 2 mm. fino alle superfici esterne, per permettere
la dilatazione e l'assestamento; le tubazioni che attraversino strutture con determinate caratteristiche REI di
resistenza al fuoco dovranno essere trattate in modo da mantenere detta caratteristica REI.
Particolare attenzione deve posta nel mettere in opera le tubazioni senza svergolamenti, sformature e ponendole
ad opportuna distanza da porte e da altre aperture.
Non si possono realizzare tagli tali da causare indebolimenti delle strutture onde facilitare la posa in opera dei tubi.
Tutte le sbavature devono essere eliminate dai tubi prima della posa in opera.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
La piegatura dei tubi a freddo fino a 40 mm. di diametro deve essere realizzata utilizzando un piegatubi idraulico o
meccanico.
I tubi piegati che presentano pieghe, rughe ed altre deformazioni non saranno accettati.
Le estremità delle tubazioni devono essere ben chiuse o tappate subito dopo la messa in opera onde evitare che
la sporcizia od altre sostanze estranee penetrino nell'impianto.
Lo stesso dicasi per le aperture delle apparecchiature.
7.1 Supporti ed ancoraggi
I supporti saranno realizzati, oltre che per sopportarne il peso previsto, in modo da consentire l'esatto
posizionamento dei tubi in quota, le dilatazioni ed il bloccaggio in corrispondenza dei punti fissi, onde evitare
condense e/o gocciolamenti.
Essi devono essere installati con una spaziatura non superiore a 3 m.; si deve inoltre prevedere un supporto a non
più di 50 cm. da ogni cambio di direzione anche se non espressamente indicato nei disegni.
Per il fissaggio di più tubazioni parallele sono accettati profilati in ferro a U o a C di adeguata sezione,
eventualmente provvisti di supporti laterali, qualora le tubazioni siano poste su un piano verticale.
Per le tubazioni singole si utilizzeranno collari regolabili del tipo a cerniera con vite di tensione o altri tipi di supporti.
In nessun caso saranno accettati sostegni di ferro piatto saldato al tubo o catene.
Gli ancoraggi dei tubi ai supporti e dei supporti alle strutture devono essere eseguiti nella maniera più adatta a far
fronte a tutte le spinte ed i carichi cui sono soggetti.
Gli ancoraggi devono esser tali da evitare danni al corpo di fabbrica o all'impermeabilizzazione della struttura.
7.2 Giunti di dilatazione
Negli impianti con reti di distribuzione a sviluppo limitato, le dilatazioni termiche delle tubazioni sono in genere
assorbite dall’elasticità “naturale” delle reti stesse.
Tale elasticità dipende prevalentemente dal numero e dal tipo di curve presenti nella rete che si deformano
facilmente assorbendo in modo “naturale” l’allungamento e l’accorciamento delle tubazioni. Le curve che meglio
assorbono le dilatazioni sono quelle con diametro ridotto ed elevato raggio di curvatura.
Al contrario, negli impianti a grande sviluppo, si deve provvedere alla messa in opera di appositi compensatori di
dilatazione che possono essere di tipo naturale o artificiale.
I compensatori naturali, sono ottenuti con tratti rettilinei e con curve delle stesse tubazioni che costituiscono le reti
di distribuzione.
I più comunemente usati sono quelli con forma geometrica a U, L e Z.
I compensatori artificiali sono invece dispositivi meccanici, deformabili con facilità, appositamente costruiti per
assorbire le dilatazioni termiche delle tubazioni.
Commercialmente sono disponibili nei seguenti tipi:
1)
in gomma;
2)
a soffietto metallico;
3)
a telescopio;
4)
a tubo flessibile.
Nelle distribuzioni, nel collegamento dei tubi ai supporti e negli ancoraggi si deve tenere conto delle dilatazioni dei
tubi. Prima dell’inizio dei relativi lavori si deve eseguire il calcolo dei giunti di dilatazione e dei relativi punti fissi.
La pressione nominale dei compensatori non deve mai essere inferiore a PN 10 e comunque adeguata alle
condizioni di temperatura e pressione del fluido.
7.3 Verniciatura
Tutte le tubazioni, i supporti ed i manufatti in ferro o lamiera di acciaio, saranno protetti da due mani di vernice
antiruggine a base di olio fenolico, di colore nettamente diverso.
La prima mano sarà vernice di colore grigio, la seconda mano sarà vernice nei colori previsti dalla normativa
vigente per il fluido trasportato, tali vernici saranno diluite con diluente in percentuale del 4% in estate e del 7% in
inverno.
L’impiego sarà di 1 Kg. di prodotto ogni 4 mq circa di superficie.
Tutte le apparecchiature verniciate, i manufatti, la cui verniciatura sia stata intaccata prima della consegna
dell’impianto dovranno essere ritoccate o rifatte, con vernici adeguate alle condizioni di esercizio.
7.4 Prova delle condutture
Prima di iniziare l'applicazione dei materiali isolanti e prima della chiusura delle tracce, le condutture convoglianti
fluidi in pressione saranno collaudate idraulicamente e provate a tenuta, alla pressione di 2,5 atmosfere superiore a
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
quella di esercizio, per un periodo non inferiore alle 12 (dodici) ore. Dopo tale prova le tubazioni saranno soffiate e
lavate: ciò allo scopo di eliminare grasso, corpi estranei ecc., per un periodo sufficiente per garantire che tutto il
sistema sia pulito e privo d'acqua, onde evitare l'eventuale pericolo di gelo.
8. TUBAZIONI PER SCARICHI
8.1 Premessa
Tutta la rete sarà dimensionata secondo la normativa UNI 12056, integrata, dove questa risulta carente, dalle
norme DIN 1986 e ASN 565.010.
Le colonne di scarico devono ricorrere verticali, raccordate con pezzi speciali in corrispondenza delle riseghe dei
muri e provviste di tronchi di ispezione almeno nei tratti verticali in prossimità del piede di ogni colonna.
I tratti sub orizzontali devono essere posati con pendenza minima dell’1%.
L’impianto sarà dotato di ventilazione primaria, realizzata prolungando, dopo il collegamento con l'apparecchio
posto più in alto, la colonna con lo stesso diametro, sino alla copertura dell'edificio e terminata con torrino
esalatore (o mitra) per la perfetta ventilazione della colonna stessa.
In corrispondenza degli attraversamenti di compartimenti verranno installati collari antincendio REI 120 omologati
dal Ministero dell’Interno.
Inoltre vanno previsti i giunti di dilatazione nell’attraversamento dei solai.
8.2 Tubazioni in PEad per scarichi
Saranno del tipo in polietilene ad alta densità indicativamente classificato, secondo UNI EN ISO 1872, per
l’esecuzione di sistemi di scarico delle acque usate e meteoriche, additivato con il 2% in peso di nerofumo, per la
protezione contro i raggi ultravioletti.
Queste tubazioni devono essere rispondenti alle norme UNI 7613 tipo 303N per tubazioni interrate o UNI EN 1519 per
le tubazioni poste all’interno degli edifici.
L’installazione di tali tubazioni sarà fatta con giunzioni saldate testa a testa o tramite manicotti elettrici.
Saranno dotate di tappi di ispezione a tenuta, del tipo a vite, e, se specificato nei documenti progettuali, saranno
del tipo insonorizzato (tipo “SILENT”).
8.3 Tubazioni per drenaggio
Saranno costituiti da tubi speciali drenanti in P.V.C. o P.E.A.D. (progetti UNIPLAST 378) corrugati e microfessurati, da
porre sul fondo dei canali di cattura delle acque di sottosuolo, e sarà compresa la fornitura e l'inguainamento dei
tubi medesimi con calza della tubazione costituita da tessuto non tessuto di opportuna tessitura onde permettere il
passaggio dell'acqua con trattenuta all'esterno delle particelle che potrebbero provocare l'intasamento del
drenaggio.
8.4 Tubazione in PVC per scarichi
La tubazione in PVC per scarichi dovrà essere conforme alla norma UNI EN 1401 - DIN 19543, da installarsi con
giunzioni a tenuta a bicchiere, e saranno inclusi gli oneri di posa e collegamento di ogni tipo, pezzi speciali, giunti
elastici e di dilatazione, ispezioni, raccordi ed accessori di montaggio.
9. TUBAZIONE IN MATERIALE PLASTICO PER RETI IN PRESSIONE
9.1 Premessa
Nel caso di trasporto in pressione di fluidi i diametri, i raccordi, le pendenze delle tubazioni in genere devono essere
tali da garantire il libero deflusso dei fluidi in esse contenuti senza dare luogo ad ostruzioni o comunque a depositi
che possano, col tempo, comprometterne la funzione.
Sono previste pendenze minime dello 0,5% per ogni tubazione, in modo tale che in caso di svuotamento
dell'impianto non si verifichino inconvenienti dovuti al gelo.
Le tubazioni dovranno essere dimensionate in maniera che la perdita di carico, distribuita lungo il circuito relativo al
corpo scaldato più lontano dalla centrale risulti mediamente inferiore a 15 mm/m.
In opportuni punti alti delle distribuzioni devono essere installati sistemi di sfogo aria, costituiti da barilotti e da
valvoline di sfiato automatico o manuale; nei punti bassi si deve prevedere un sistema di scarico dell'acqua
convogliabile: ciò anche se non menzionato nei documenti contrattuali.
Le tubazioni dovranno essere sempre idoneamente isolate in modo che le perdite di temperatura non siano
superiori a 0,1 gradi centigradi per ogni metro lineare.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Devono comunque seguire il minimo percorso per un miglior funzionamento dell'impianto.
9.2 Tubazione in polietilene reticolato flessibile
Saranno del tipo in polietilene reticolato fisicamente VPE-c, sistema tipo TWS conforme UNI EN 579, complete di
guaina corrugata in PE, certificato per usi sanitari, protette contro i raggi ultravioletti e contro la formazione di
alghe, PN 10, temperatura nominale fluido 95°C, conducibilità termica 0,35 W/mK, grado di reticolazione 65/70%
conforme DIN 16892, scheda tecnica W531, omologazione DVGW, complete di terminale da incasso per
collegamento ad apparecchio sanitario in grado di assicurarne la sfilabilità, accessori di montaggio, tenuta,
raccordi, pezzi speciali di ogni tipo e elementi di fissaggio ed accessori di posa.
Le giunzioni a compressione meccanica sono fornite dal produttore della stessa tubazione.
I circuiti devono essere realizzati con lunghezze tali da non avere giunzioni sotto pavimento e sono tenuti in
pressione (min. 6 bar) durante la gettata del massetto fino alla completa essiccazione di quest’ultimo (minimo 20
giorni).
9.3 Tubazioni in polipropilene
I tubi in polipropilene (pp) sono realizzati con materiali termoplastici a base di monopolimeri e/o copolimeri del
propilene indicati nella UNI EN ISO 1873. Le caratteristiche dimensionali e le caratteristiche fisico meccaniche
fondamentali delle tubazioni devono essere conformi alla norma UNI 8318, mentre i raccordi devono essere
conformi alla norma UNI ISO/TR e UNI 8321. Per le tubazioni che convogliano acqua potabile, si deve, inoltre, poter
disporre di una documentazione idonea a provare che essi non cedano sostanze tossiche all’acqua.
9.4 Tubazioni in PEad per acqua potabile
Le tubazioni per acqua potabile in polietilene ad alta densità PE 100, indicativamente classificato secondo UNI EN
ISO 1872, dovranno essere conformi alla norma UNI 10910, di colore nero con righe azzurre coestruse longitudinali,
segnato ogni metro con sigla produttore, data di produzione, marchio e numero distintivo IIP, diametro del tubo,
pressione nominale, norma di riferimento; inoltre dovrà essere conforme alla Circolare del Ministero della Sanità n.
102 del 02/12/78, prodotto da azienda certificata ISO 9000.
Disponibili in barre o rotoli fino al diametro DN 90
Le giunzioni tra tubo e tubo si potranno effettuare con raccordi in ottone o in materiale plastico, con flange
mediante saldatura di testa o con manicotti elettrici. Sono usate prevalentemente per la distribuzione dell’acqua
fredda potabile, per impianti antincendio e di irrigazione.
Sono disponibili secondo il valore della loro pressione massima di esercizio a 20 °C:
PN 10, pressione max di esercizio 10 atm;
PN 16, pressione max di esercizio 16 atm;
PN 25, pressione max di esercizio 25 atm.
Tali tubazioni saranno installate con giunzioni:
saldate testa a testa o con manicotti elettrici;
saldate a raccordi filettati a maschio o femmina in ottone per diametri compresi tra ¾” e 2” (solo per PN 10);
saldate a colletti per flange in acciaio UNI EN 1092-1 da DN 25 a DN 200.
Possono esser impiegate giunzioni e raccorderia apposita eseguita secondo le normativa vigente.
9.5 Tubazioni in PEad per gas combustibile
Saranno del tipo in polietilene ad alta densità PE 80 con spessore minimo 3 mm indicativamente classificato
secondo UNI EN ISO 1872, additivato con il 2% in peso di nerofumo, per la protezione contro i raggi ultravioletti.
Disponibili in barre o rotoli fino al diametro DN 75.
Queste tubazioni di colore nero con riga gialla coestrusa, devono essere rispondenti alle norme UNI ISO 4437 tipo
316; serie S5 SDR 11, segnato ogni metro con diametro, marchio IIP, marchio del produttore e data di produzione e
al D.M. 24.11.84 per tubazioni interrate e conformi norme UNI CIG per il trasporto di gas.
L’installazione di tali tubazioni sarà fatta con giunzioni saldate testa a testa o tramite manicotti elettrici.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
10. INSTALLAZIONE DELLE TUBAZIONI IN MATERIALE PLASTICO
10.1 Tubazioni sospese
Il polietilene è caratterizzato da un modulo di elasticità molto basso; tale proprietà induce una flessibilità molto
vantaggiosa nella maggior parte delle installazioni.
Tuttavia nel caso delle tubazioni sospese è necessario evitare una freccia eccessiva, per cui si rende necessario
installare una passerella od un profilato continuo di supporto oppure (specie per diametri maggiori) staffe o
mensole ravvicinate.
Una modesta distanza tra i supporti è opportuna anche per evitare sollecitazioni di taglio sul tubo, stante il notevole
scorrimento a freddo.
Inoltre è necessario prevedere punti fissi od adeguati giunti di compensazione del tipo a soffietto o a cannocchiale
per compensare l’elevato coefficiente di dilatazione lineare.
10.2 Tubazioni in depressione
In certi casi (pompe in aspirazione, determinate fognature, ecc.) alcune tubazioni possono trovarsi in depressione
in certe condizioni di esercizio.
Per evitare schiacciamenti e deformazioni si consiglia la consultazione della documentazione del costruttore in cui
è indicata la depressione ammissibile in funzione del tempo.
11. ISOLAMENTO TUBAZIONI
L'isolamento delle tubazioni dovrà essere conforme alle prescrizioni contenute nel DPR 412/93 e successive
modificazioni ed integrazioni, relativo al contenimento dei consumi energetici.
Il rivestimento deve essere continuo, essere eseguito per ogni singolo tubo solo dopo aver completato le prove di
tenuta e dopo l'approvazione delle stesse da parte della Direzione Lavori.
Per le tubazioni adducenti acqua refrigerata o fredda deve essere garantita la continuità della barriera al vapore
e pertanto l'isolamento non deve essere interrotto nei punti in cui la tubazione appoggia sui sostegni.
conduttività termica
W/m °C
<20
0,030
13
0,032
14
0,034
15
0,036
17
0,038
18
0,040
20
0,042
22
0,044
24
0,046
26
0,048
28
0,050
30
diametro esterno tubazione (mm)
20-39 40-59 60-79 80-99 >100
19
26
33
37
40
21
29
36
40
44
23
31
39
44
48
25
34
43
47
52
28
37
46
51
56
30
40
50
55
60
32
43
54
59
64
35
46
58
63
69
38
50
62
68
74
41
54
66
72
79
44
58
71
77
84
11.1 Isolamento in elastomero espanso
L’isolamento termico per tubazioni di acqua calda e refrigerata sarà realizzato in guaina in elastomero espanso a
cellule chiuse, completo di barriera al vapore, autoestinguente classe 1 di reazione al fuoco, di spessore conforme
alle prescrizioni del DPR 412/93; la conduttività termica deve essere non superiore a 0,034 W/mK. L’isolamento
comprende curve, valvole, giunti, pezzi speciali, pompe. Il rivestimento di questi elementi sarà continuo ed eseguito
per ogni singolo elemento solo dopo aver completato l’isolamento delle tubazioni contigue. L’isolamento forma un
continuo con l’isolamento delle tubazioni contigue. Per le tubazioni adducenti acqua refrigerata o fredda deve
essere garantita la continuità della barriera al vapore (m > 7.000) e pertanto l'isolamento non sarà interrotto nei
punti in cui la tubazione si collega agli elementi del circuito.
Tale isolamento deve essere rivestito con lamierino di alluminio ribordato e sigillato nei tratti ubicati all'esterno,
mentre nei tratti a vista interni e nelle centrali si potrà adottare un rivestimento in laminato plastico tipo
Isogenopack.
11.2 Isolamento in lana di roccia
Gli isolamenti in lana di roccia saranno eseguiti con le seguenti modalità:
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
-
coppelle in lana di roccia autoestinguente classe 1 di reazione al fuoco, applicate a giunti sfalsati e
strettamente accostati;
-
legatura con filo di ferro zincato ogni 300 mm;
-
rivestimento con cartone ondulato;
-
rivestimento esterno con laminato plastico tipo Isogenopack o alluminio nei tratti esterni o di centrale termica;
-
finitura delle testate con fascette di alluminio.
11.3 Isolamento con polistirolo
Gli isolamenti in coppelle in polistirolo espanso saranno eseguiti con le seguenti modalità:
-
coppelle in polistirolo espanso di spessore non inferiore a 30 mm., di densità non inferiore a 25 kg/m³, applicate
a giunti sfalsati e strettamente accostati con sigillatura delle giunzioni con catrame a freddo;
-
rivestimento con carta bitumata e bende viniliche con giunti longitudinali e trasversali sfalsati, sovrapposti di
almeno 4 cm ed incollati in via permanente per realizzare la barriera al vapore; rivestimento con alluminio nei
tratti esterni o di centrale termica.
12. VALVOLAME
Le valvole generalmente sono filettate sino al diametro di 2”, flangiate per diametri superiori.
Tutto il valvolame flangiato sarà completo di controflange, guarnizioni e bulloni.
I collegamenti tra valvole di intercettazione e apparecchiature, se del tipo filettato, sono eseguiti mediante giunti a
tre pezzi, onde consentire il facile smontaggio delle apparecchiature stesse; qualora i diametri delle estremità del
valvolame e quelli delle tubazioni in cui esse vanno inserite o quelli delle apparecchiature da intercettare siano
diversi, verranno usati dei tronchetti conici di raccordo in tubo di acciaio o di materiale adeguato, con conicità
non superiore a 15°.
12.1 Valvolame di intercettazione
Sono organi atti ad interrompere, oppure ad acconsentire, il flusso di un fluido all’interno di un condotto. Secondo il
tipo di intercettazione, si distinguono in:
1)
valvola a sfera;
2)
valvola a saracinesca;
3)
valvola a farfalla.
Le principali tipologie di valvole di intercettazione per acqua calda e refrigerata sono di seguito riportate. In casi
particolari sarà possibile l’impiego di valvolame diverso di caratteristiche tecniche superiori. Le caratteristiche di
resistenza sono idonee all’esercizio dell’impianto (PN 10 o 16 secondo necessità).
1)
Valvolame a sfera in ottone sbiancato o ghisa grigia GG 45 con tenuta in PTFE e sfera in acciaio,
complete di leva di manovra, attacchi filettati gas UNI/DIN o flangiati (secondo necessità).
2)
Saracinesche in ghisa, a corpo piatto, con vite interna, coperchio flangiato, asta in acciaio inox, cuneo
di chiusura con anello di tenuta in gomma, con premistoppa con guarnizione ad anello o simile filettata o
plagiata PN 16, conforme UNI 7125 e Circolare Ministero della Sanità n. 102, completa di guarnizioni
organo di manovra ed accessori di montaggio.
3)
Valvole a farfalla PN 16 conformi UNI 6884, con comando a leva e blocco su più posizioni, realizzata con
corpo in ghisa sferoidale GGG-40, lente di ghisa sferoidale GGG-40, nichelata con anello di tenuta in
EPDM ed albero in acciaio inox, competa di guarnizioni di tenuta, sistema di bloccaggio in posizione di
apertura, con sistema di demoltiplicazione dello sforzo per diametri maggiori di DN 250. Sono usate
anche accoppiate a servomotore per la regolazione degli impianti.
12.2 Valvole di ritegno
Le valvole di ritegno saranno in grado di assicurare il passaggio del fluido in un solo senso, opponendosi
automaticamente a qualsiasi ritorno in controflusso.
Le principali tipologie di valvole per acqua calda e refrigerata sono di seguito riportate. In casi particolari sarà
possibile l’impiego di valvolame diverso di caratteristiche tecniche superiori. Le caratteristiche di resistenza sono
idonee all’esercizio dell’impianto.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
−
Valvole di ritegno in bronzo, tipo a clapet (eventualmente con molla se necessario in funzione della
posizione di montaggio), con tenuta mediante guarnizione in gomma. Attacchi filettati, PN 10.
−
Valvole di ritegno a disco con molla di tipo extra piatto, a bassa perdita di carico: corpo in ottone, disco in
materiale plastico ad alta resistenza. Attacchi filettati diametro max 1"1/4, PN 6.
−
Valvole di ritegno diritte a flusso avviato con corpo e coperchio in ghisa meehanite, flange secondo
norme UNI/DIN, con otturatore in acciaio forgiato, anelli di tenuta in acciaio inox, coperchio bullonato, del
tipo a tappo con molla esecuzione diritta, PN 16, avente le seguenti caratteristiche costruttive:
−
Valvole di ritegno membrana con attacchi flangiati, corpo in ghisa grigia.
12.3 Valvola di taratura
Le valvole di taratura saranno del tipo in bronzo o in ghisa e coibentabili con isolamento preformato;
comprendono corpo, coperchio e sede in bronzo, otturatore in materiale sintetico ad alta resistenza, volantino di
manovra, indicatore micrometrico con dispositivo di preregolazione, prese di pressione/portata con rubinetti
installati a monte e a valle della sede, e sono adatte per il funzionamento fino a 120 °C.
Sono usate prevalentemente per il bilanciamento dei circuiti idraulici.
12.4 Filtro a cestello
Il filtro a cestello metallico dovrà avere caratteristiche PN 16 e deve esser realizzato da un corpo in ottone, tenute
in EPDM, dotato di reticolo interno in acciaio inox sfilabile per operazioni di pulizia,, filettato o flangiato per diametri
superiori a 2”; nel caso in cui sia flangiato sarà completo di flange, controflange, bulloni e guarnizioni.
12.5 Rubinetto di scarico
Fornitura e posa in opera di valvola di scarico per serbatoi o altre sezioni di impianto, completa di valvola a sfera di
diametro, tubazione di collegamento, attacco portagomma, dispositivo di raccolta acque, completo di oneri ed
accessori per la corretta posa in opera.
12.6 Giunto antivibrante in gomma
Sono costituiti essenzialmente da un tratto di tubazione in gomma con superficie a “onda” semplice o multipla.
Sono realizzati con flange di accoppiamento tipo UNI/DIN, e antivibrante in caucciù o gomma EPDM. Sono utilizzati
in corrispondenza di ogni pompa e ogni qualvolta sia necessario assorbire le vibrazioni e interrompere la continuità
metallica.
Questi compensatori non possono essere utilizzati né con alte temperature (temp. Max 100/105 °C), né con elevate
pressioni (massimo PN 16).
Sono idonei all’utilizzo per acqua o per gas (in questo caso dotati di apposita certificazione UNI CIG). Non possono
essere utilizzati con fluidi che, per loro caratteristiche fisico-chimiche, non possono essere convogliati in condotti di
gomma.
12.7 Manometro
Il manometro per acqua del tipo Bourdon dovrà esser del tipo con molla tubolare di materiale idoneo alle pressioni
di esercizio della rete, realizzato con cassa verniciata per installazione all'esterno, costruzione stagna, quadrante di
dimensione tale da rendere agevole la lettura, con indice in acciaio con dispositivo micrometrico di azzeramento,
lancetta rossa regolabile scala graduata in kg/cm², con precisione pari all'1% riferita al fondo scala, completo, ove
indicato, di rubinetto di prova a tre vie con flangia di controllo.
12.8 Termometro
Il termometro a dilatazione di mercurio sarà con quadrante diametro 100 mm, con indice in acciaio e dispositivo
micrometrico di azzeramento con scala di temperatura da - 10°C a + 120°C, completo di pozzetto ad immersione
per la misura della temperatura di acqua calda e refrigerata, ad attacco radiale o posteriore.
12.9 Dispositivi di sfogo aria
I dispositivi di sfogo aria da impiegare possono essere del tipo disaeratori o valvole automatiche di sfogo aria. Il
disaeratore sarà installato in linea e sarà in versione filetatta fino a 1"1/2 e flangiata per diametri superiori, con
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
rubinetto di scarico, composto da corpo in ottone, tenute in EPDM, reticolo interno in acciaio inox sfilabile per
operazioni di pulizia, pressione massima di esercizio 10 bar, campo di temperatura 0-120 °.
La valvola automatica di sfogo aria sarà del tipo a scarico orizzontale o verticale, realizzata in ottone, otturatore in
gomma la silicone, anello tenuta in PTFE, sistema di tenuta antivibrazioni e sistema antirotazione del galleggiante,
molla in acciaio inox, pressione massima 10 bar e temperatura massima 115 °C.
13. VALVOLE ED ACCESSORI PER LINEA GAS
13.1 Giunto dielettrico per tubazione gas
Fornitura e posa in opera di giunto dielettrico per tubazione gas, omologato UNI-CIG, completo di flange,
controflange, bulloni e guarnizioni
13.2 Giunto antivibrante per gas
Il giunto antivibrante per gas sarà del tipo a soffietto mono o plurilamellari, realizzato in acciaio inox AISI 316L (per
attacchi filettati) o AISI 321 (per attacchi flangiati), conforme norma UNI EN 676, PN 10/16. il montaggio è
comprensivo di oneri di installazione e dovrà essere eseguito secondo le norme vigenti e dotato di marchiatura
UNI.
13.3 Valvola a sfera per gas
Le valvole a sfera per gas PN 16 dovranno essere omologate UNI EN 331 per gas metano e saranno realizzate con
corpo in corpo in ottone o ghisa grigia GG 45 con tenuta in PTFE e sfera in acciaio, complete di leva di manovra,
attacchi filettati gas o flangiati UNI/DIN (secondo necessità).
13.4 Valvole di arresto motorizzate per gas
Le valvola di sicurezza automatica di arresto per gas dovranno essere conformi alla norma UNI EN 161 per rampa
gas UNI EN 676, con corpo in ottone o in bronzo (eventualmente in alluminio per diametri superiori a DN 80) ed
otturatore e molla in acciaio inox con tenute in NBR, conforme alle norme UNI, contenuta di classe A, flangiate,
con elemento elettrico di comando secondo IEC 730, pressione massima di esercizio 50 kPa, attacchi filettati o
flangiati UNI/DIN, completa di ogni accessorio ed onere per la corretta posa ed installazione secondo le norme
vigenti.
13.5 Valvola automatica di intercettazione combustibile
La valvola automatica di intercettazione combustibile sarà del tipo ad azione positiva qualificata e tarata
I.S.P.E.S.L., completa di certificazione, montata sulla tubazione di alimentazione del combustibile; dovrà esser
completa di elemento sensibile alla temperatura montato sulla tubazione di mandata del generatore entro 1,0 m
dall’uscita dell’ultimo generatore e collegamento alla valvola.
La valvola sarà conforme alle norme UNI EN 161, con corpo in ottone o in bronzo (eventualmente in alluminio per
diametri superiori a DN 80) ed otturatore e molla in acciaio inox con tenute in NBR, con dispositivo di riarmo
manuale, lunghezza capillare fino a 10 metri con dilatatore di mercurio o similare, pressione massima di esercizio 50
kPa, temperatura massima sensore +20% della temperatura di taratura, attacchi filettati o flangiati UNI/DIN,
completa di accessori di montaggio e compresa la messa a punto con tecnico I.S.P.E.S.L..
14. CAMPO CONTATORE E RIDUZIONE GAS
Esecuzione di campo contatore e annessa cabina di riduzione della pressione del gas secondo le prescrizioni
dell'A.C.E.G.A.S., posto in apposito vano di contenimento realizzato in muratura laterale, con portelle di chiusura in
acciaio o alluminio verniciato, dotate di griglie di aerazione, compreso lo scavo e il tubo per la connessione alla
flangia stradale e realizzato secondo le normative vigenti di prevenzione incendi. Completo di rubinetto di arresto
con comando a farfalla o chiave quadra, flange di attacco o bocchettoni con guarnizione di tenuta, campo di
prova, collaudi ed assistenza A.C.E.G.A.S. per l'installazione.
15 LA DISTRIBUZIONE DELL’ARIA
I canali sono dimensionati secondo il metodo delle perdite di carico costanti, con valore non superiore a 1 Pa per
metro lineare o con velocità dell’aria preferibilmente inferiore a 7 m/s; velocità superiori dovranno essere verificate
dalla ditta esecutrice e concordate con la D.L..
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
I canali sono in lamiera zincata; lo sbocco in atmosfera sarà protetto da griglie antipioggia e antivolatile, poste al
di sopra delle finestrature e del piano di calpestio.
I canali di mandata saranno isolati esternamente con materassino coibente, di spessore e caratteristiche tali da
evitare la possibile formazione di condensa.
La velocità nei canali sarà preferibilmente:
-
canali principali
canali secondari
3.5-6 m/s
2-3 m/s
Velocità superiori saranno tenute solamente nelle montanti esterne o in casi eccezionali.
Ove indicata la griglia di transito nella porta la velocità di attraversamento dell’aria sarà inferiore a 1 m/s.
Tutti gli apparecchi per la diffusione dell’aria dovranno essere conformi alle disposizioni della norma UNI 8728.
Saranno inoltre dimensionati in modo da evitare che la rumorosità in ambiente, incluso l’apporto dei diffusori e dei
ventilatori, non superi i valori massimi previsti dalla norma UNI 8199.
15.1 Canali in lamiera zincata
Saranno realizzati in lamiera in acciaio zincato a caldo (Sendzimir lock-froming quality) di prima scelta con spessore
minimo di zinco corrispondente al tipo Z 200 secondo norme UNI EN 10142; UNI EN 10143; UNI EN 10147.
Gli spessori minimi della lamiera dovranno essere i seguenti:
dimensione lato maggiore o diametro spessore lamiera
peso unitario
kg/mq
fino a 400 mm
6/10 mm
5.4
da 405 a 700 mm
8/10 mm
7
da 705 a 1100 mm
10/10 mm
8.5
oltre 1100 mm
12-15/10 mm
10-13
Salvo casi particolari il rapporto tra il lato maggiore e quello minore non è previsto essere superiore a 4:1.
I valori di peso ricavati moltiplicando i valori della precedente tabella per lo sviluppo dei canali (perimetro interno
moltiplicato per lo sviluppo in lunghezza dell’asse del canale), saranno aumentati del 30% per tenere conto di
ribordature, giunti, flange, sfridi ecc.
I vari tratti di canale sono collegati tra loro tramite flange e queste ultime sono sempre realizzate con profilati
zincati.
E’ previsto in ogni tronco principale e secondario un foro, opportunamente realizzato, per l'inserimento di strumenti
atti alla misura di portata, temperatura, umidità relativa, pressione e velocità dell'aria.
Le condotte dovranno essere realizzate in conformità alla norma UNI 10381.
Nell’attraversamento di strutture di compartimentazione al fuoco sono previste serrande tagliafuoco del tipo
omologato come richiesto dalle norme e prescrizioni di Enti (ad es.: Vigili del Fuoco).
Per i canali con velocità maggiori di 10 m/s non devono essere perdite d'aria che globalmente superino l'1% della
portata totale della centrale di trattamento aria, con una pressione di prova pari a quella massima disponibile al
ventilatore e comunque non inferiore a 1.000 Pa.
Nel caso in cui non si installino curve standard, saranno previste almeno due alette a profilo alare all'interno di ogni
curva o diramazione; nella stesura del progetto costruttivo dei canali si dovranno evidenziare tutti i pezzi speciali
(curve, diramazioni, prese dinamiche, ecc...) necessari all’ottenimento delle caratteristiche prestazionali più sopra
esposte.
Tra supporto e canale, qualora le temperature di esercizio lo richiedano e nel caso in cui questo sia isolato
esternamente, sarà interposto uno strato di feltro o neoprene dello spessore dell'isolante al posto dell'isolante stesso.
Anche nel caso di attraversamento di murature pareti o divisori sarà interposto uno strato di feltro o neoprene.
Prima della consegna dell'impianto i canali saranno accuratamente soffiati e lavati e saranno accuratamente
puliti; nonché sostituiti tutti i filtri delle centrali di trattamento aria.
La rumorosità che il sistema di distribuzione dell'aria produrrà in ambiente o all'esterno non supererà i 3 dB(A) di
rumore di fondo rilevabile a impianti spenti; ove tale valore dovesse esser superato si provvederà all'inserimento di
setti silenzianti.
L'isolamento dei canali in lamiera sarà posto esclusivamente all'esterno degli stessi e di regola sarà così realizzato:
-
canali all’esterno con materassino in lana di roccia spessore 50 mm con rivestimento in alluminio;
canali all’interno con materassino in lana di roccia spessore 30 mm o materassino in polietilene spessore 10
mm.
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15.2 Isolamento dei canali con materassino in lana di roccia
Il materassino in lana di roccia dovrà avere spessore 30 mm. per interno e 50 mm per esterno, con barriera al
vapore anticondensa, autoestinguente Classe 1, conduttività massima 0,04 W/m°C con rivestimento in foglio di
carta Kraft e rete metallica, con caratteristiche afonizzanti, finitura esterna in lamierino di alluminio di spessore 8/10
mm., fissata su distanziatori precedentemente applicati al canale, ribordato e sigillato; impermeabilizzazione delle
giunzioni tramite silicone o impasti bituminosi.
15.3 Isolamento per canali con materassino in polietilene
L’isolamento per canali in polietilene dovrà esser realizzato con materassino isolante in lastre flessibile estruso a celle
chiuse a base di polietilene espanso, spessore 10 mm, campo di impiego –40 +105 °C, conducibilità termica
massima 0,036 W/mK a 0°C, prova secondo DIN 526112-52613, autoestinguente con caratteristiche al fuoco di
classe 1 denominato ISOTERM PEXL Z CL 1, resistenza al vapore m>=7000 (DIN 52615), applicate alla superficie
esterna del canale mediante incollatura e sigillate lungo le giunzioni con nastro di alluminio fornito dalla casa al
fine di ottenere la completa continuità termica e alla barriera vapore e complete di ogni accessorio ed onere per
la corretta posa.
15.4 Canali flessibili in PVC
I canali flessibili saranno utilizzati esclusivamente per il collegamento del terminale al canale principale rigido.
L’impiego prevalente è nella ripresa dell’aria.
Il canale flessibile sarà realizzato con spirale in acciaio armonico inglobata in doppio strato di tessuto impregnati di
PVC.
Sarà rivestito con materassino in lana di vetro spessore 25 mm a sua volta rivestito con foglio in PVC con funzione di
barriera al vapore.
Il canale ha spiccata proprietà di assorbimento della vibrazioni ed è resistente agli agenti atmosferici ed
all’invecchiamento; inoltre ha buona resistenza meccanica e permette raggi di curvatura pari al 60% del diametro
di impiego.
Adatti per le temperature comprese tra -5°C ÷ +70°C, ininfiammabili (classe M1), con pressione massima di esercizio
di 1000 Pa e velocità massima 15 m/s.
I raccordi sia con altri condotti flessibili che con canalizzazioni rigide o terminali sono realizzati con fascetta
stringitubo ed interposto materiale di tenuta. Qualora il diametro del tubo sia diverso dal diametro del terminale si
usano raccordi troncoconici in lamiera.
15.5 Silenziatore rettangolare da canale
Il silenziatore rettangolare da canale, del tipo a settori con setti da 100 o 200 mm, è realizzato con involucro in
lamiera galvanizzata opportunamente nervato, rivestimento fonoisolante a densità differenziata in fibra minerale
classificato autoestinguente classe 1, temperatura massima d'esercizio 100 °C, telaio, flange, guarnizioni e bulloni
per raccordo ai canali, elementi di collegamento e fissaggio di ogni tipo.
Il silenziatore dovrà essere tale da garantire, in ognuno degli ambienti serviti dal circuito aeraulico in cui è inserito, il
rispetto dei valori massimi previsti dalla norma UNI 8199; di tale verifica si deve far carico l’Appaltatore prima
dell’acquisto dei ventilatori, dei silenziatori e dei componenti aeraulici.
15.6 Bocchette di mandata
Le bocchette saranno realizzate in alluminio o acciaio e verniciate nei colori a scelta della Direzione Lavori;
avranno generalmente un lancio di lunghezza pari alla profondità del locale da trattare e sono dimensionate in
modo tale da garantire una velocità residua, nella zona occupata dalle persone, non superiore a 0,20 m/s e una
differenza di temperatura al limite di lancio di 1 °C tra aria immessa e aria ambiente; sono tutte dotate inoltre di
serrandina di regolazione, da tarare in fase di installazione, in grado di equilibrare ogni singolo ramo del circuito
aeraulico; sono altresì dotate di deflettore o captatore ove il canale non costituisca presa dinamica con la sua
geometria costruttiva.
15.7 Griglie di ripresa
Le griglie di ripresa saranno realizzate in alluminio o acciaio e verniciate nei colori a scelta della Direzione Lavori;
sono sia di tipo a profilo lineare che a maglia quadrata, a seconda della tipologia di installazione e sono dotate di
serrandina di regolazione al fine di equilibrare ogni ramo del circuito.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
15.8 Griglie di presa aria esterna
Le griglia di presa aria esterna e di espulsione saranno realizzate in alluminio o acciaio e verniciate nei colori a
scelta della Direzione Lavori. Le griglie devono essere ubicate in zone distanti da sorgenti di inquinamento.
La velocità alla presa d’aria è generalmente inferiore a 2,5 m/s e al massimo può raggiungere i 4 m/s.
L’altezza di installazione di tutte le griglie è superiore a 2,5 metri dal piano di calpestio sottostante.
La griglia sarà comunque dotata di sistemi antipioggia ed di sistemi atti ad impedire l’intrusione di agenti esterni
(animali o corpi estranei).
Ove necessario, data la vicinanza a luoghi di occupazione o per abbattere il rumore di fondo del ventilatore o per
mantenere velocità più elevate, si utilizzano prese afoniche per l’abbattimento del rumore.
15.9 Valvole di aspirazione
Le valvole di aspirazione si usano generalmente nei servizi igienici e saranno realizzate in acciaio o in materiale
plastico e sono dotate di cono regolabile a vite, in modo tale da poter variare la portata in fase di installazione al
fine di ottenere la portata ottimale.
Sono installate a controsoffitto o a parete e collegate al canale con condotto flessibile.
15.10 Moduli di regolazione portata aria
Il regolatore di portata aria sarà del tipo da installare su canale di immissione o estrazione aria all'interno del canale
prima dello stacco che alimenta la bocchetta o il diffusore. Costituito da:
ambiente per il passaggio calibrato del flusso d'aria realizzato in materiale classificato M1 nella prova di
resistenza al fuoco
membrana in silicone stabilizzata sotto l'azione di una molla di precompressione
manichetta metallica in lamiera d'acciaio galvanizzato per la messa in opera e la tenuta periferica
Tipo Aldes MR o equivalente approvato
-
15.11 Ugello per lunga gittata
L’ugello sarà realizzato in alluminio anodizzato e sarà del tipo idoneo all’instalalzione ad elevate altezze e i grado di
ottenere lanci a lunga distanza con caratteristiche acustiche ottimali.
Ogni ugello potrà essere del tipo fisso o orientabile a 360°.
L’ugello sarà completo di corpo cilindrico di inserimento, anello di supporto e raccordo per montaggio su canale
circolare.
Colore a scelta della Committente o della D.L.
Il prezzo è da intendersi in opera e comprende oltre al materiale tutti gli accessori di completamento come
indicato nelle specifiche di accettazione e qualità dei materiali, e tutti gli oneri di staffaggi, ponteggi e
attrezzature necessarie alla messa in opera del materiale in oggetto.
Tipo TROX DUK o equivalente approvato.
16. UNITÀ VENTILANTI CASSONATE
Le unità ventilanti cassonate saranno del tipo insonorizzato, dotate di ventilatore centrifugo a pale avanti o
rovesce a doppia aspirazione, realizzato in profili di alluminio estruso, pale a profilo alare equilibrate
dinamicamente e staticamente. Nell’opera sono compresi gli oneri di collegamento ai circuiti aeraulici ed elettrici.
Il motore sarà collegato al ventilatore con cinghie e pulegge, con grado si protezione IP55, motore a più velocità.
La costruzione deve tale da garantire la massima resistenza alla corrosione nel tempo, nonché una facile
manovrabilità e accessibilità agli organi interni; l'installazione deve fatta in modo tale da assicurare in ogni
condizione le operazioni di manutenzione sulla macchina stessa (es. di apertura/chiusura degli sportelli
d’ispezione).
Tutte le parti sottoposte a movimento meccanico sono montate su opportuni supporti antivibranti in modo da non
trasmettere nè vibrazioni nè rumorosità strutturale al resto dell'edificio. L’appoggio dell’involucro deve avvenire su
supporto in gomma rigida, di opportune caratteristiche di assorbimento acustico e vibrazionale, in grado, in tutte le
condizioni di funzionamento; di rispettare i criteri di qualità acustica ed ambientale richiesti dalle vigenti leggi e
norme.
Per il collegamento alle canalizzazioni dovranno essere utilizzati dei giunti in tela gommata, che, a montaggio
ultimato non dovranno risultare tesi al fine di evitare danneggiamenti o trasmissione delle vibrazioni. Per garantire
l’integrità inoltre bisognerà evitare, mediante opportuni staffaggi, che su di essa gravi il peso delle canalizzazioni.
L’alimentazione elettrica deve esser prelevata da opportuno quadro e deve esser previsto un comando di
avviamento/arresto manuale in prossimità del ventilatore.
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17. CENTRALI DI TRATTAMENTO ARIA
La centrale di trattamento aria sarà conforme alla norma UNI EN 1886 e sarà composta da involucro in profilati di
alluminio, doppia pannellatura in acciaio zincato con rivestimento plastico esterno.
Le batterie di scambio estraibili su guide sono costituite da tubi in rame e alette in alluminio, mentre i motori elettrici
dovranno essere di caratteristiche almeno IP55.
Le velocità frontali massime di attraversamento aria sulle batterie saranno di:
batterie di raffreddamento: 2,5 m/s
batterie di riscaldamento: 2,5 m/s
In corrispondenza di ogni porta sarà possibile effettuare agevolmente misure di temperatura, pressione, umidità
relativa e velocità dell'aria; dove non si potrà accedere si prevederanno inoltre manicotti a tappo per
l'introduzione degli apparecchi di misura.
E’ compresa nella fornitura la tubazione di scarico condensa con relativi pezzi speciali, sifoni e collegamenti
idraulici all'unità e alla tubazione di scarico.
La centrale di trattamento aria sarà funzionante nel periodo invernale con acqua calda, nel periodo estivo con
acqua refrigerata; sarà dotata di prefiltro a celle di classe G3 (CEN EN 779), batteria di mista (preriscaldamentoraffreddamento), umidificatore ad acqua, separatore di gocce, batteria di post riscaldamento, ventilatore
centrifugo a pale rovesce, filtro a tasche F9.
Caratteristiche centrale:
Installazione tipo orizzontale per interno
Sezione di miscela tra ricircolo con serrande motorizzabili
Filtro G3
Batteria fredda 35 kW con acqua 7-12°C
Batteria calda 30 kW con acqua 45-40°C
Umidificatore 30 l/h con acqua a perdere
Separatore di gocce
Ventilatore di mandata: Portata 8.000 mc/h, prevalenza 150 Pa
Filtro F7
18. IMPIANTO RADIANTE A PAVIMENTO
L’impianto radiante a pavimento sarà idoneo alla funzione sia di impianto di riscaldamento che di raffrescamento,
realizzato con tubazioni in PEX diametro 17x1, pannello di fondo isolante, fascia perimetrale adesiva, collettori
comprensivi di regolazione ed elettropompa, cassetta di contenimento metallica ad incasso, rete elettrosaldata
diametro 2 mm, additivo fluidificante e fogli in polietilene, inclusi oneri di collegamento, collaudo e primo
avviamento e taratura.
Costituito essenzialmente da:
-
-
-
-
Tubo PEX d. 17 x sp. 2 mm , in polietilene ad alta densità reticolato con metodo a Silani a due stadi
(estrusione ed immersione), il tutto a garantire il valore minimo consentito del grado di reticolazione, pari al
65 % secondo norma UNI 9338.
pannello di fondo isolante in polistirene liscio, spessore 20 mm., rivestito con foglio riflettente, con modulo di
7,5 cm, realizzato secondo le norme UNI 6349 – UNI 6350 – UNI 8457, con densità non inferiore a 35 kg/m³
(EPS 200);
fascia isolante perimetrale autoadesiva con bandella in nylon dello spessore non inferiore a 5 cm.
Collettore UNI-COL, modulare composto da due testate in ottone, da moduli intermedi, staffe di fissaggio,
elettropompa a portata variabile
visualizzatori di portata, termometro, sfiati e predisposizione per comandi elettrotermici;
additivo fluidificante per massetto;
cassetta metallica di contenimento collettore, verniciata nei colori a scelta della Direzione Lavori, dotata
di chiave quadra;
rete zincata elettrosaldata, sp. 2 mm., maglia 5 x 5 cm
Sistema di regolazione per funzionamento estivo ed invernale, completo di sonda di temperatura
ambiente, sonda di umidità relativa da installarsi nel massetto, regolatore digitale, sonda esterna,
collegamento alla sottostazione digitale di riferimento
Cavi e vie di cavo per linee di alimentazione elettrica e di segnale.
Rese minime alle seguenti condizioni, con pacchetto pavimentazione come da disegno:
Inverno: temperatura superficiale: 27°C
Temperatura mandata acqua: 45°C
Resa: min. 85 W/mq
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Estate:
temperatura superficiale: 17°C
Temperatura mandata acqua: 14°C
Resa: min. 50 W/mq
19. RADIATORI IN ALLUMINIO
Sono costituiti da elementi in lega di alluminio pressofuso per l'utilizzo in impianti di riscaldamento ad acqua calda,
assemblati per mezzo di nippli in acciaio, di colore bianco puro RAL, con trattamento anticorrosione di fosfocromatazione e sgrassaggio, disossidazione e lavaggio ad ultrasuoni per l'eliminazione dei residui delle varie
lavorazioni, in modo che l'aderenza della vernice sia ottimale, garantendo l'inalterabilità delle superfici interne ed
esterne del radiatore.
Ogni radiatore dev'essere installato ad un'altezza da terra di circa 10÷12 cm e sostenuto per mezzo di una coppia
di mensole fissate a parete.
Dev'essere completo di una valvola con testa termostatica nei locali provvisti di finestre o di una valvola a doppio
regolaggio nei locali ciechi (privi di apporti solari), di un detentore, di una valvola di sfiato manuale, di rosette
coprifuga, di due staffe di sostegno e di un tappo.
Il raccordo di collegamento fra le valvole e i detentori con il tubo di rame dev'essere realizzato mediante anima,
ogiva e dado stringitubo. Deve essere idoneo all’impiego con acqua calda fino a 110°C e dimensionato per
funzionare con un DT = 50°C.
Le rese degli elementi devono essere conformi alla norma UNI EN 442 e dimensionati in base al fabbisogno effettivo
e non a quello installato.
20. SCALDASALVIETTE
Gli scaldasalviette saranno realizzati in acciaio o in alluminio per funzionamento con acqua calda fino a 110°C, nei
colori a scelta della Direzione Lavori; saranno costituiti da elementi assemblati, con trattamento anticorrosione di
fosfo-cromatazione e sgrassaggio, disossidazione e lavaggio ad ultrasuoni per l'eliminazione dei residui delle varie
lavorazioni, in modo che l'aderenza della vernice sia ottimale, garantendo l'inalterabilità delle superfici interne ed
esterne del radiatore.
Ogni scaldasalviette deve essere installato ad un'altezza da terra di circa 20 cm e sostenuto per mezzo di una
coppia di mensole fissate a parete.
Dev'essere completo di una valvola con testa termostatica nei locali provvisti di finestre o di una valvola a doppio
regolaggio nei locali ciechi (privi di apporti solari), di un detentore, di una valvola di sfiato manuale, di rosette
coprifuga, di due staffe di sostegno e di un tappo
Il raccordo di collegamento fra le valvole e i detentori con il tubo di rame dev'essere realizzato mediante anima,
ogiva e dado stringitubo. Deve essere idoneo all’impiego con acqua calda fino a 110°C e dimensionato per
funzionare con un DT = 50°C.
Le rese degli elementi devono essere conformi alla norma UNI EN 442 e dimensionati in base al fabbisogno effettivo
e non a quello installato.
Tipo IRSAP modello GEO o equivalente approvato.
21. DETENTORE
Il detentore per impianto di riscaldamento, con corpo base in bronzo e vite di regolaggio protetta da cappuccio
in plastica antiurto per il comando manuale, tipo filettato femmina a squadra o dritto, serie PN 6, per il
collegamento di tubazioni di rame o ferro nero, compresi tutti i mezzi d'opera, guarnizioni di tenuta ed accessori.
Modello e tipo a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
22. VALVOLA TERMOSTATICA
La valvola termostatica per radiatori e scaldasalviette sarà conforme alla norma UNI EN 215 e sarà del tipo
antimanomissione dotata di elemento sensibile a liquido, protezione per urti accidentali, guarnizione di tenuta e
campo di temperatura 0 - 28 °C. Può essere del tipo con sonda a bordo valvola o con sonda a distanza.
23. COLLETTORE PER TUBAZIONI IN RAME CON CASSETTA
Il collettore premontato in rame per il collegamento a tubazioni in rame è realizzato in rame del tipo CuDHP 99.9
conforme alla UNI EN 1057, con attacchi di testa 1”1/4 e secondari da ½”, completo di tenuta, di raccordi di
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collegamento per tubi in rame preisolati e raccordi per collegamento alle tubazioni di alimentazione, valvole di
regolazione montate sul collettore di mandata, valvole di intercettazione con organo di manovra a vite montate
sul ritorno, sfoghi aria a galleggiante, valvole di intercettazione con leva a farfalla, dispositivi di sfogo aria.
Il collettore è completato di cassetta metallica da incasso o per esterno, completa di elementi di fissaggio e
montaggio, fori e predisposizioni per il passaggio delle tubazioni, sportello metallico con chiave, verniciata nei
colori a scelta della Direzione Lavori, di profondità 80 mm.
24. COLLETTORE IMPIANTO “MODUL”
Il collettore per impianto termico sarà del tipo "Modul" con attacchi di testa, posto incassato nella parete,
completo di scatola di contenimento, portella in ferro verniciata e chiave quadra, compreso l'onere della
formazione della nicchia e ripristino delle malte demolite, nonchè degli sfiati a bottiglia del tipo automatico e bypass differenziale con taratura fissa a 2000 mm c.a.
Per stacchi di vario diametro, completo di raccordi giunzioni a stringere ed accessori.
Modello e tipo a scelta della D.L. nell' ambito degli standards commerciali in uso.
25. VALVOLA DI BY PASS DIFFERENZIALE
La valvola di by pass differenziale per collettore complanare sarà realizzata con corpo in ottone e molla di taratura
ed organi di regolazione in acciaio, dotata di scala graduata 1-6 mm.c.a.
26. CASSETTA D’ISPEZIONE
La cassetta di ispezione sarà del tipo in lamiera zincata, completa di coperchio in lamiera verniciata con chiusura
a chiave, compresi i materiali minuti ed accessori, i mezzi d'opera e le opere murarie di rottura, i ripristini in malta
fine, la pulizia e l'asporto di tutto il materiale di risulta alla pubblica discarica con oneri di discarica.
Modello e tipo a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
27. VASO DI ESPANSIONE
Il vaso di espansione chiuso pressurizzato è abbinato ad una valvola di sicurezza.
Il vaso è del tipo a membrana elastica graffata, collaudato a norme DM 1/12/75, idoneo per una pressione
massima di esercizio di 5 Kg/m², completo di certificazione ed omologazione ISPESL ove necessario, targa di
costruzione, valvola di sicurezza, staffe, supporti ed accessori
28. VALVOLA DI SICUREZZA
La valvola di sicurezza deve essere del tipo qualificata e tarata ISPESL, a sicurezza positiva, con sovrappressione di
scarico del 10%, scarto di chiusura 20%, con diametro di uscita maggiorato, realizzata con corpo in ottone,
membrane e guarnizione in etilene-prolipropilene, pressione di taratura fino a 8 bar, temperatura di esercizio
massima 110°C.
Essa va montata sulla tubazione di adduzione dell’acqua al vaso di espansione e va corredata di scarico
convogliato collegato alla rete fognaria.
29. VALVOLA DI BILANCIAMENTO – TARATURA
La valvola di bilanciamento per circuiti idraulici sarà del tipo con corpo e sede in bronzo e otturatore in Armatron,
completa di prese di pressione ad innesto. Pressione max. di esercizio pari a 16 bar e temperatura max. di esercizio
pari a 120 °C, completa e collaudata in opera posta su tubazioni di rame, acciaio nero-zincato e/o polietilene,
compresi raccordi e pezzi speciali, per diametri maggiori di 2” (DN 50) completa di controflange a saldare di testa
secondo UNI 2278 PN 16 con guarnizioni e convertibilità degli attacchi.
Modello e tipo a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
30. FLUSSOSTATO
Il flussostato sarà del tipo con soffietto metallico in acciaio inox AISI 316, con saldature a microplasma, coperchio di
protezione sul microinterruttore in policarbonato, asta di comando in acciaio inox con attuatore elettrico, vite di
taratura per regolazione della sensibilità, corpo in ottone, pressione massima di esercizio 10 bar, temperatura
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massima 120 °C, attacco alla tubazione da ½” o 1” e conforme al diametro della tubazione da servire, tenute in
EPDM, compresi accessori ed oneri per la corretta posa.
31. TRONCHETTO MISURATORE DI PORTATA
Il tronchetto misuratore di portata sarà del tipo a profilo autopulente, con prese ad innesto rapido per la misura
della pressione, realizzato in acciaio nero verniciato antiruggine, prese in ottone con tenuta, attacchi flangiati
(filettati solo per diametri fino a 1"), isolamento termico.
32. VALCOLA AUTOMATICA DI RIEMPIMENTO
La valvola automatica di riempimento sarà del tipo con filtro visibile ed ispezionabile, completa di valvola di
ritegno, rubinetto di intercettazione a sfera incorporato nella valvola stessa, manometro, materiali di tenuta ed
accessori e pezzi speciali, rispondente alle norme I.S.P.E.S.L..
Modello e tipo a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
33. ELETTROPOMPA
L’elettropompa centrifuga per la circolazione della acqua potrà essere del tipo singola o gemellare, in-line o a
basamento a seconda delle risultanze progettuali e dalle necessità di installazione. Dovrà essere in ogni caso
verificata la portata e prevalenza di progetto con le caratteristiche rilevate dei circuiti realizzati.
La pompa sarà costituta essenzialmente da: corpo pompa in ghisa a chiocciola o a spirale con bocca aspirante e
premente flangiate e girante in acciaio inox radiale montata a sbalzo sull'albero motore; albero in acciaio rivestito
in AISI 316 con dispositivo meccanico di tenuta, anelli di tenuta in EPDM. Nel caso di pompe gemellari tra le due
camere e le flange di mandata saranno montate delle valvole a clapet di non ritorno.
Il motore elettrico sarà di tipo asincrono trifase di tipo chiuso autoventilato esternamente, completo di isolamento
anticondensa del corpo. La classe di protezione sarà del tipo IP 55, con classe di isolamento F secondo norma IEC
85.
Prodotto di azienda con certificazione di qualità aziendale secondo UNI EN ISO 9001.
34. ESTINTORI
I mezzi antincendio mobili sono costituiti da estintori portatili di capacità di carica e di tipologia di estinguente
secondo le risultanze progettuali e la loro ubicazione deve esser tale da consentire di coprire per ogni estintore
un'area conforme a quanto definito dal D.M.I. 10.03.98.
Devono esser conformi alla norma UNI 9994, dotati di omologazione ministeriale, dichiarazione di conformità e di
libretto di uso e manutenzione secondo quanto previsto dal D.M.I. 07.01.2005, e di apposita targhetta indicante
l’ultima verifica della carica.
È compresa la fornitura e posa del sistema di staffaggio e supporto e di segnaletica omologata conforme al D. Lgs.
493/96.
34.1 Estintore a polvere
L’estintore portatile a polvere con gittata non inferiore a ml 5.00 sarà completo di manometro per il controllo della
pressione, viti e staffa per il fissaggio a parete ed il trasporto dello stesso dal magazzino al cantiere e successivo suo
collocamento in opera.
Modello a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso e secondo le indicazioni dei VV.F.
Comprese, opere di fissaggio a parete e quanto altro necessario, anche se non specificatamente indicato, per
dare l'opera completa, funzionante e a norma.
Del tipo:
-
6 Kg classe A-B-C;
10 Kg classe A-B-C;
12 Kg classe A-B-C;
6 Kg classe D-E;
10 Kg classe D-E;
12 Kg classe D-E;
carrellato da 50 kg capacità estinguente 34 A 144 BC.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
34.2 Estintore a CO2 portatile
L’estintore a biossido di carbonio (CO2) portatile sarà omologato a norme D.M. 20.12.82, autopressurizzato,
costituito da serbatoio in lamiera di acciaio con ghiera superiore per valvola di erogazione e piede di appoggio –
valvola di erogazione del tipo con comando a pulsante – manometro con campo colorato per evidenziazione
zona di carica apparecchio – manichetta flessibile in gomma con capacità estinguente come indicato negli
elaborati di progetto capacità 2 kg. Gas estinguente CO2, tipo polivalente BC. Completo di supporto a muro e
cartello indicatore numerato 250x310 in alluminio compensato a parte, conforme al D.M. 12/10/1982 e alle norme
EN 3/1 EN 3/2 EN 3/4 EN 3/5.
Modello a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso e secondo le indicazioni dei VV.F.
Nel caso di mancata installazione il materiale sarà valutato a piè d'opera nella misura del 80% del prezzo in opera.
Del tipo da kg 2 - capacità estinguente: 55 BC.
35. CARTELLO PER SEGNALETICA DI SICUREZZA
Il cartello per segnaletica di sicurezza deve esser conforme alla normativa vigente (D.Lgs. 493/96, norme UNI di
settore), di dimensioni fino a 40x40 cm. e realizzato tramite pannelli in materiale metallico con pittogrammi colorati
e fissati in maniera permanente, sia per montaggio a muro che a bandiera (con eventuale indicazione da
entrambi i lati).
-
dimensione fino a 150x150 mm per montaggio a muro;
dimensione fino a 150x150 mm per montaggio a bandiera;
dimensione fino a 350x350 mm per montaggio a muro;
dimensione fino a 350x350 mm per montaggio a bandiera.
36. SEZIONATORI REI 120 PER COLONNE DI SCARICO
I sezionatori con collare REI 120 saranno del tipo per colonne di scarico acque civili ed industriali da applicarsi a
tubazioni in Polietilene ad alta densità, completi di accessori di montaggio e collegamento, certificazioni,
omologazioni ed opere accessorie quali sigillature dei fori con materiale omologato di resistenza al fuoco
certificata realizzati a regola d'arte.
37. FILTRO PER ACQUA POTABILE
Il filtro per trattenimento impurità, da installarsi nel campo contatore, sarà costituito da filtro asportabile per la
pulizia in rete metallica di acciaio inox, compresi allacciamenti, opere murarie di fissaggio, sigillature e quanto altro
necessario, anche se non specificatamente indicato, per dare l'opera completa e funzionante a Norma.
Modello, tipo e colore a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
38. RIDUTTORE DI PRESSIONE
Il riduttore di pressione sarà del tipo con corpo in bronzo, di produzione del tipo serie pesante e di marca
accreditata (BRAUKMANN), completo di filtro per le impurità, manometro di indicazione pressione ridotta,
bocchettoni o flange di attacco, by-pass per esclusione e manutenzione dello stesso senza interruzione della
fornitura dell'acqua potabile completo di valvole a sfera di diametro adeguato, compresi allacciamenti, opere
murarie di fissaggio, sigillature e quanto altro necessario, anche se non specificatamente indicato, per dare l'opera
completa e funzionante a Norma.
Modello, tipo e colore a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
39. SERBATORIO DI ACCUMULO
Il serbatoio per accumulo delle acque meteoriche sarà di tipo orizzontale da interro a corpo cilindrico e fondi
bombati, di spessore adeguato alla capacità e tipo, secondo gli standard commerciali.
Sarà completo di attacchi per le condotte di immissione e di uscita, di attacchi per i misuratori di livello, di troppo
pieno e per l'applicazione di un rubinetto per scarico totale o aspirazione e di boccaporto diametro minimo 500
mm con chiusura a flangia per ispezione e pulizia periodica.
Sarà di spessore minimo di 6/10 di mm, finitura interna in epossicatrame sp. 1,5 mm, finitura esterna vetroresinata sp.
2 mm.
Nel prezzo si intende compreso il trasporto anche eccezionale.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Compreso di oneri di scavo, posa e reinterro, gli allacciamenti, le opere di fissaggio, la prova di tenuta idraulica e
quanto altro necessario, anche se non specificatamente indicato, per dare l'opera completa e funzionante a
norma.
Modello e tipo a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
Nel caso di mancata installazione il materiale sarà valutato a piè d'opera nella misura del 85% del prezzo in opera.
Capacità utile: da 60 a 75 m3.
40.
ESECUZIONE DI CAMPO CONTATORI PER UTENZE ACQUA
Esecuzione di campo contatori per singola utenza ad uso idrico, completo di tubo in acciaio zincato,
allacciamento alla rete esistente, valvola di intercettazione, oneri murari e realizzazioni su indicazione dell'Ente
erogatore, contatore fornito da Ente erogatore ed oneri per la corretta posa secondo indicazioni dell'Ente
erogatore.
41. REGOLAZIONE
La regolazione sarà del tipo digitale per il controllo ed il comando delle apparecchiature di condizionamento,
costituita da regolatore espandibile di tipo digitale, linee di alimentazione e vie di posa fino al materiale in campo,
eventuali interruttori, relè, spie, linee di segnale e vie di posa fino ai dispositivi controllati, engineering,
programmazione, messa in servizio, avviamento, collaudo, istruzione del personale, predisposizione per un sistema
di supervisione.
Il sistema abbinato alla centrale di trattamento aria dovrà essenzialmente prevedere:
controllo delle valvole a tre vie motorizzate ad azione modulante,
•
•
controllo della temperatura e umidità ambiente;
•
controllo della temperatura limite di mandata e della temperatura di aspirazione;
•
controllo della sonda antigelo a bordo delle batterie;
•
controllo delle serrande motorizzate;
•
controllo del grado di intasamento dei filtri.
Il materiale in campo sarà indicativamente, ma non esaustivamente, il seguente e sarà completo di oneri ed
accessori vari di montaggio
•
servocomando per serranda con ritorno a molla
•
pressostato differenziale per intasamento filtri
•
sonda di temperatura da canale
•
sonda combinata temperatura/umidità da canale
•
termostato antigelo
•
sonda di temperatura ad immersione
•
sonda di temperatura ambiente
•
sonda climatica esterna
•
sonda di temperatura ripresa
•
sonda di umidità da canale
•
valvola a tre vie modulante con servocomando
•
valvola a due vie per acqua.
Il multiregolatore digitale espandibile sarà contenuto in una custodia robusta adatta ad essere installata all’interno
di un quadro elettrico usando una guida DIN.
Per aumentare la capacità di input/output del sistema si prevede l’utilizzo di moduli di espansione collegati in
modo seriale.
I moduli di espansione saranno collegati ai bus attraverso un modulo di trasmissione e saranno installabili
direttamente nei quadri elettrici su barra DIN.
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I multiregolatori dovranno essere installati in apposita carpenteria; in ogni caso non dovranno essere installati negli
scomparti di potenza dei quadri elettrici, dove ci siano convertitori di frequenza o apparecchiatura funzionanti a
taglio di fase.
Per evitare che i cavi provenienti dal campo, subiscano interferenze elettriche, si dovranno rispettare le seguenti
indicazioni:
•
ridurre al minimo possibile la lunghezza dei cavi;
•
usare cavi “ twisted “ ove necessario o usare vie di posa dedicate;
•
mantenere i percorsi dei cavi a basso voltaggio ad una distanza adeguata dai cavi di alimentazione o di
potenza;
•
mantenere i percorsi dei cavi a basso voltaggio a debita distanza da trasformatori o generatori di frequenza;
•
usare cavi schermati in ambienti in cui vi sono elevati campi magnetici (la schermatura deve essere messa a
terra solo nel quadro dove sarà installato il regolatore);
•
non collegare carichi induttivi al trasformatore che alimenta i regolatori.
Andranno impiegate le seguenti tipologie di cavi:
•
Linea di trasmissione dati N2 bus: 3 x 0,5 mm twistato con schermatura, impedenza nominale 120 Ohm e guaina
esterna in PVC.
•
Ingressi analogici da sonde: 3 x 0,8 mm twistato con schermatura (max 50 m).
•
Ingressi analogici da sonde ambiente con ritaratura: 4 x 0,8 mm twistato con schermatura (max 50 m).
•
Uscite di comando e ingressi digitali: cavo con isolamento adeguato (tipo FGO7R o similari e vie di posa con
tubi in PVC tipo RBK) agli ambienti interessati e di sezione idonea agli apparati controllati.
I moduli di comando devono essere in grado di pilotare direttamente utenze con una tensione di 220 V senza
l’inserzione di relais esterni di accoppiamento.
I contatti devono avere le seguenti caratteristiche:
•
tensione di comando 24-250 V AC 12-50 V DC
•
corrente di comando max 4 A
•
potenza di comando 500 VA 60 W
I moduli di ingresso digitali devono avere la possibilità di evidenziare tramite apposite spie, eventuali allarmi di
basso o alto livello (ad es. ridotta efficienza o blocco di qualche componente), al fine di consentire la eventuale
richiesta di intervento della manutenzione nel più breve tempo possibile.
I moduli di uscita analogica devono esser disponibili nelle seguenti varianti:
1. 0-10 V DC
2.
4-20 mA
3.
comando di regolazione a tre punti per attuatori con misura di protezione tramite potenziometro remoto
4.
comando di regolazione a tre punti per attuatori con sprovvisti di segnale di posizionamento
Di seguito si riporta le descrizione del materiale in campo; si precisa che nell’onere della fornitura e posa in opera
sarà compreso il collegamento ai cavi (sia di segnale che di alimentazione); i cavi per il collegamento di segnale e
di alimentazione sono definiti nella sezione degli impianti elettrici a servizio dei meccanici.
41.1 Sottostazione digitale espandibile
Unita' Periferiche di controllo a microprocessore stand-alone con capacità di memoria di 256 Kbyte di memoria
EPROM e fino a 32 KByte di EEPROM, orologio digitale con programmazione giornaliera e settimanale, capacità di
conservare i programmi residenti anche per un periodo di mancanza tensione indefinito, frontalino con display per
visualizzazione di tutti i parametri controllati, con almeno 12 dati in contemporanea, l'interfaccia uomo-macchina a
livello periferica avverrà senza ausilio di terminali portatili e non dovrà richiedere alcuna conoscenza specifica, da
parte dell'utente, di carattere informatico. Velocità di trasmissione dei dati con i moduli di interfaccia verso il
campo di 62,500 KBaud, possibilità di controllare fino a 64 punti per modulo di controllo con possibilità di libera
configurazione con qualsiasi tipo di Punti (BI,BO,AI,AO).
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Moduli di interfacciamento delle Unita' Periferiche con gli elementi su campo, alloggiati in appositi portamoduli del
tipo a guida DIN, con led di segnalazione ed etichetta di riconoscimento del punto corrispondente a bordo,
morsettiera incorporata, possibilità di essere posti ad una distanza max. 50 m dal microprocessore, ogni modulo
sarà in grado di controllare un solo tipo di punto (BI,BO,AI,AO).
La fornitura deve comprendere:
-
Cavi e vie di cavo tra la sottostazione e tutto il materiale controllato inclusi i relè presenti nei quadri elettrici di
zona sulle linee di alimentazione utenze ventilconvettori
Engineering del sistema con la codificazione delle varie sezioni dell'impianto e la elaborazione delle istruzioni di
montaggio e di manutenzione
Programmazione della sottostazione con l’impostazione dei programmi e dei testi
Messa in servizio con corso di istruzione per il personale di manutenzione
Spese di trasferta e soggiorno
41.2 Valvola miscelatrice per riscaldamento
La valvola modulante sarà del tipo a stelo ed otturatore, con corpo in ghisa, completa di servomotore e supporto
per detto, per miscelazione di fluidi scaldanti o refrigeranti, completa di allacciamento elettrico ed ogni altro onere
per darla in opera funzionante a Norma, attacchi flangiati.
Modello e tipo a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
41.3 Sonda climatica per esterno
Sonda climatica di temperatura esterna, campo di misura -30...+50°C, con elemento sensibile LS-Ni 1000 ohm a 0°,
costante di tempo minore di 10 minuti, grado di protezione IP 43, collegamento a due fili, completa di accessori di
montaggio.
41.4 Termosonda con guaina ad immersione
Sonda con guaina e distanziatore, campo di misura -30...+130°C con elemento sensibile LS Ni 1000 ohm a 0°
collegamento a due fili, completa di guaina, costante di tempo 20 secondi, attacco filettato 1/2", compresi
accessori di montaggio.
41.5 Pressostato differenziale per aria
Pressostato differenziale per aria, senza energia ausiliaria, portata contatti 250 V AC, campo di misura 50-500 Pa,
completo di manopola della scala graduata del valore prescritto sottocoperchio, coperchio trasparente in
materiale sintetico, morsettiera sottocoperchio, ingresso laterale adatto per pressacavi PG11, comprensivo di staffa
di montaggio, raccordi in materiale sintetico, tubi in plastica per attraversare l'isolamento del canale d'aria, viti
autofilettanti, dima di foratura completo di accessori di montaggio.
41.6 Sonda ambiente di umidità relativa
La sonda di precisione di umidità ambiente sarà realizzata con custodia in materiale sintetico, dotata di coperchio
con chiusura a scatto. La caratteristiche fisiche consentiranno l'erogazione di segnale in uscita 0-10V.
L'alimentazione sarà a 24 V, la costante di tempo 20 s. ed il grado di protezione pari a IP 54.
41.7 Sonda ambiente con potenziometro di impostazione della temperatura
Sonda di temperatura ambiente con potenziometro di impostazione della temperatura ambiente, compreso di
custodia di montaggio per a parete, campo di regolazione 5-30 °C, elemento sensibile LS-Ni 1000 a 0°C, grado di
protezione IP 30, adatto per il collegamento alla sottostazione di regolazione, completa di accessori di montaggio.
41.8 Servocomando elettrico per serranda
Servocomando elettrico per serranda rotativo 16 Nm con ritorno a molla, con grado di protezione IP 54, indicatore
di posizione, stop meccanico, campo di lavoro regolabile tra 0 e 90°, tasto di sgancio manuale, custodia di
alluminio pressofuso, cavo di collegamento, segnale di comando 0-10 V, coppia nominale 16 Nm, alimentazione
24 V, completo di accessori di montaggio.
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41.9 Valvola a due vie PN 16
Valvola a due vie PN 16, corpo in bronzo, attacchi filettati, otturatore e stelo in acciaio inox, corsa 20mm, adatta
per acqua fino a 120°C, caratteristica passaggio equipercentuale, guarnizioni EPDM, compresi collegamenti
idraulici di qualunque tipo, completa di servocomando elettroidraulico con comando di chiusura in mancanza di
tensione, corsa 20 mm, tempo di apertura in apertura 30 s, alimentazione 230V AC, segnale di comando in uscita
0..10V-, grado di protezione IP54, completa di accessori di montaggio.
42. OPERE FOGNARIE
42.1 Pozzetto in cemento
Il pozzetto in cemento sarà dotato di chiusino carrabile classe C250, completo di collegamenti alle tubazioni,
compreso oneri di scavo, reinterro, posa ed installazione, nelle seguenti dimensioni:
-
dim 40x40 cm profondità fino a 150 cm
dim 60x60 cm profondità fino a 150 cm
dim 80x80 cm profondità fino a 150 cm
42.2 Griglia carrabile
La griglia carrabile per copertura di canaletti di scolo sarà del tipo in acciaio, con piatti portanti, telaio in profilato
angolare con zanche d'ancoraggio; protezione anticorrosione mediante zincatura a caldo; fornita e posta in
opera. Esecuzione conforme al disegno. Sono escluse le assistenze murarie, contabilizzate a parte.
Con peso minimo di 50 kg/mq.
42.3 Piletta sifonata
La piletta sifonata sarà del tipo per posa a pavimento, completa di coperchio grigliato apribile in acciaio inox,
sifone, collegamento alla tubazione di scarico, inclusi oneri di posa e montaggio.
42.4 Chiusini in inox
I chiusini saranno composti da telaio e controtelaio completo di fondo atto a contenerle pietre per la
pavimentazione aventi dimensioni adeguate alla copertura del manufatto di fognatura o altra rete tecnologica e
altezza non inferiore a cm. 10.
Il telaio e il controtelaio, saranno costruiti in acciaio inox AISI 316 spess. 5 mm e verranno posti in opera su letto di
sabbia e cemento in rapporto 1/3, adeguandosi perfettamente alla quota e alla livelletta della pavimentazione
stradale e inoltre mantenendo nelle pietre di rivestimento al suo interno, attaccate allo stesso con un mastice
adeguato pure compreso nel prezzo, la continuità delle fughe.Il chiusino inoltre deve essere munito di apposito
apparato necessario per il suo sollevamento che potrà essere eseguito con l'infilaggio in un foro da predisporre in
asse dello stesso chiusino di una vita diam. 10 a testa piatta a sez. circolare in acciaio inox e di lunghezza pari
all'altezza del chiusino più cm. 2 o di altra soluzione analoga che permetta la sua facile rimozione e riposa in opera
ed ogni altro onere ad eseguire il lavoro a regola d'arte.
42.5 Chiusino in ghisa sferoidale
Il chiusino a riempimento di selciato sarà realizzato in ghisa sferoidale GS-500-7 a norma ISO 1083 (1987) conforme
alla classe C250 della norma UNI - EN 124 (1995) carico di rottura maggiore a 250 KN costituito da coperchio
quadrato di varie dimensioni, dotato di vasca atta a raccogliere materiali inerti di riempimento di diverso spessore,
e con due fori ciechi sui due lati per la manovra, compreso il telaio quadrato munito di giunto elastomerico di
misura adeguata, antirumore ed anti basculante, rivestito con vernice protettiva di colore nero, idrosolubile, non
tossica e non inquinante.
Fognoli, acquai, doccioni e chiusini servizi.
42.6 Chiusino in cemento
I chiusini in cemento fuso o ad alta resistenza utilizzati per caditoie, fognoli, acquai ecc. saranno completi di telaio.
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42.7 Anelli in C.L.S.
Gli anelli in calcestruzzo saranno del diametro 90 cm e altezza 0,50 cm su pozzetti di fognatura, spess. cm 10 posti in
opera in malta di sabbia e cemento 1:1 con fughe intonacate.
Tenendo presente che per altezze inferiori a ml 0.50 verrà pagato il prezzo intero.
42.8 Strombi di cemento
Gli strombi di cemento armato saranno utilizzati per pozzetti d'ispezione, compresa la sigillatura dei giunti di
raccordo e la intonacatura degli stessi con malta formata con q.li 9.5 di cemento per mc di sabbia e l'eventuale
maggior onere dovuto alla pendenza della strada.
42.9 Chiusini circolari
I chiusini circolari saranno in ghisa diametro 550 mm completi di telaio del peso di kg 150 con le basi di contatto fra
telaio e chiusino passate al tornio.
42.10 Costruzione di pozzetti d’ispezione
Opera di costruzione di pozzetti d'ispezione in mattoni pieni, internamente intonacati o in calcestruzzo, anche in
elementi prefabbricati,compreso il fondo in Cls, per l'impianto di drenaggio e per canalizzazioni interrate in genere;
incluso lo scavo, il rinterro al perimetro, il raccordo con le tubazioni d'entrata ed uscita ed ogni altro onere, incluso il
chiusino.
43. ALLACCIAMENTO STRADALE
Opera di allacciamento degli edifici o delle caditoie stradali alla rete di fognatura esistente o in fase di costruzione.
Nel prezzo è compreso lo scavo, il pozzetto di captazione delle dimensioni interne di cm 40*40 prefabbricati fino ad
un'altezza massima di cm 100 in elementi prefabbricati o in mattoni pieni interamente intonacati completo del
fondo e del chiusino carrabile, la tubazione in PVC DN 160 mm, il rinterro in conformità alle norme vigenti e quanto
altro occorre per dare l'opera finita a regola d'arte.
Il tutto per una lunghezza massima di ml 5.00 misurati dall'asse del pozzetto all'asse del collettore stradale.
44. COLLEGAMENTO AL COLLETTORE FOGNARIO
Realizzazione del collegamento al collettore fognario stradale realizzato con tubo in PEad diametro 315 mm,
pozzetto di raccordo alla fognatura di dimensioni 100 x 100 cm, di profondità adeguata per il raccordo, compresi
curve, pezzi speciali, scavi, reinterri, opere murarie e ogni quant'altro per dare l'opera finita e realizzata a regola
d'arte.
45. SEPARATORE OLII COALESCENTI
La vasca di disoleazione gravimetrica sarà dimensionata secondo le norme tecniche tedesche DIN 1999 e la
Norma Europea EN 858, in grado di contenere la presenza residua di olii inferiore a 5 mg/l, completa di vano di
defangazione con deflettore di flusso su tutta la larghezza della vasca, filtro a coalescenza, dispositivo per
l'estrazione dell'olio accumulato con saracinesca di regolazione, sifonatura con chiusura di sicurezza a
galleggiante tarata a 0.85 g/cmc, pozzetto dim. 50x50 per contenimento contenitore di raccolta olio. La vasca è
monolitica in calcestruzzo armato a perfetta tenuta idraulica completa di soletta carrabile ad automezzi con due
chiusini di ispezione in ghisa sferoidale classe 250. Le pareti interne ed il fondo sono rivestiti con doppio strato di
resina epossidica inattaccabile dagli olii minerali. Comprensivo di collegamenti idraulici ed oneri di scavo, posa e
reinterro.
46. SEPARATORE FANGHi
Il separatore fanghi sarà in cemento armato prefabbricato secondo DIN 4040, rivestito internamente di vernice
resistente agli acidi grassi, completo di prolunghe, chiusini carrabili per traffico pesante e collegamenti alle
tubazioni
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47. SERVIZI IGIENICI
47.1 Vaso a sedile in vetro-china
Il vaso a sedile di porcellana dura vetrificata sarà del tipo sospeso, a sifone con scarico a parete, collegamento
con cassetta di cacciata, completo di sedile con coperchio, in poliestere, del tipo pesante, viti di fissaggio con
dado cieco e tubo di piombo allo scarico della lunghezza max. di cm. 50, compresi allacciamenti, opere murarie
di fissaggio, sigillature e quanto altro necessario, anche se non specificatamente indicato, per dare l'opera
completa e funzionante a Norma.
Tipo IDEAL STANDARD modello CANTICA o equivalente approvato.
47.2 Lavabo in vetro-china con colonna
Il lavabo sarà del tipo a forma rettangolare o arrotondata tipo normale o monoforo con predisposizione per
l'installazione di gruppo miscelatore e troppo pieno incorporato. In porcellana dura vetrificata con o senza
spalletta e portasapone, completo di mensole o zanche invisibili di supporto, piletta di scarico da 1", sifone a
bottiglia o ad "S", colonna, tubo in ottone cromato e rosone a muro, compresi allacciamenti, opere murarie di
fissaggio, sigillature e quanto altro necessario, anche se non specificatamente indicato, per dare l'opera completa
e funzionante a Norma.
Tipo CERAMICA CATALANO modello ZERO KONO 45 o equivalente approvato - Il modello indicato si riferisce a un
lavabo circolare (diametro 45 cm) ad appoggio, per rubinetteria a parete o su ripiano (Tavola 7EiAS).
47.3 Vaso a sedile per handicappati
Il vaso a sedile sarà del tipo in porcellana dura vetrificata per disabili motori, delle dimensioni di circa cm 77 x 41 x
51, costituito da appoggi fissi in plastica e catino particolarmente lungo e sagomato con apertura anteriore per
l'accesso e l'uso di doccetta esterna con funzione di bidet, cassetta di scarico con comando agevolato e sifone
incorporato, compresi allacciamenti, opere murarie di fissaggio, sigillature e quanto altro necessario, anche se non
specificatamente indicato, per dare l'opera completa funzionante a Norma.
Tipo BOCCHI modello WABI 503 o equivalente approvato.
47.4 Lavabo per handicappati
Il lavabo sarà del tipo in porcellana dura vetrificata per disabili motori. Costituito da lavabo delle dimensioni di
circa 67 x 43 cm, appoggio per gomiti, risalto spartiacque antispruzzo, porta sapone, fronte concavo per maggiore
conforto e bordo di facile presa, piletta con sifone e tubo di raccordo flessibile in ottone fortemente cromato,
compresi allacciamenti, opere murarie di fissaggio, sigillature e quanto altro necessario, anche se non
specificatamente indicato, per dare l'opera completa funzionante a Norma.
Tipo BOCCHI modello VERA 503 o equivalente approvato.
Del tipo:
-
normale;
con mensola pneumatica.
47.5 Manigliera di sostegno per handicappati
La maniglieria di sostegno per doccia sarà del tipo fissata nel muro mediante viti e tasselli a pressione per un
robusto fissaggio, compresi accessori, opere murarie di fissaggio, sigillature e quanto altro necessario, anche se non
specificatamente indicato, per dare l'opera completa e funzionante a Norma.
Modello,tipo e colore a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
47.6 Maniglione d’appoggio ribaltabile per handicappati
Il maniglione d'appoggio di tipo ribaltabile per WC nella versione a pavimento o a parete sarà realizzato in acciaio
smaltato bianco per installazione sia destra che sinistra, completa di fissaggio con viti e tasselli a pressione per un
robusto appoggio, compresi allacciamenti, opere murarie di fissaggio, sigillature e quanto altro necessario, anche
se non specificatamente indicato, per dare l'opera completa funzionante a Norma.
Modello, tipo e colore a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
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47.7 Corrimano per handicappati
Il corrimano orizzontale perimetrale e/o verticale del diametro esterno di 30-33 mm, con fissaggio mediante tasselli
e rosette di copertura, compresi opere murarie di fissaggio, sigillature e quanto altro necessario, anche se non
specificatamente indicato, per dare l'opera completa funzionante a Norma.
Modello, tipo e colore a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
47.8 Specchio reclinabile per handicappati
Lo specchio reclinabile della dimensione di 570 x 410 mm sarà del tipo molato a filo lucido, retro patinato rame e
protetto da doppio strato sigillante, spessore 6 mm, bordi ed elementi di supporto in nylon esterno senza saldature,
con inclinazione facilmente regolabile, compresi opere murarie di fissaggio con tasselli, sigillature e quanto altro
necessario, anche se non specificatamente indicato, per dare l'opera completa funzionante a Norma.
Modello, tipo e colore a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
47.9 Cassetta di risciacquo da incasso
La cassetta di scarico in polietilene rigido pesante sarà del tipo da montare incassata nella muratura, comprese le
opere edili, completa di rubinetto a galleggiante con raccordo di alimentazione da 1/2", rubinetto di
intercettazione esterno a sfera in ottone del tipo da incasso con chiave asportabile e cappuccio cromato,
campana di scarico con comando esterno su placca di copertura a doppio pulsante in polietilene rigido pesante
di colore bianco, rete metallica per intonacatura frontale e tubo curvo di scarico per l'incasso nella muratura e
canotto di raccordo al vaso in ottone cromato con rosone a muro, compresi allacciamenti, opere murarie di
fissaggio, sigillature e quanto altro necessario, anche se non specificatamente indicato, per dare l'opera completa
funzionante a Norma.
Modello, tipo e colore a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
47.10 Miscelatore per lavabo
Il miscelatore monocomando per lavabo sarà del tipo a dischi ceramici, fortemente cromato, costituito da un
gruppo di erogazione a bocca centrale con rompigetto e piletta di scarico a griglia con comando automatico di
chiusura, due rubinetti da 1/2" con filtro di intercettazione sotto lavabo, con rosoni a muro e tubi di rame diametro
10 mm di collegamento al gruppo di erogazione, compresi allacciamenti, opere murarie di fissaggio, sigillature e
quanto altro necessario, anche se non specificatamente indicato, per dare l'opera completa e funzionante a
Norma.
Tipo IDEAL STANDARD modello ALFIERE o equivalente approvato.
47.11 Valvola di arresto da incasso a sfera
Il rubinetto di intercettazione a sfera da incasso per impianti idrico-sanitari sarà del tipo con organo di
movimentazione a chiave quadra, realizzata in ottone cromato adatto per acqua potabile, completa di
cappuccio con foro per movimentazione rubinetto quadro realizzato in ottone cromato, compreso ogni
accessorio ed onere per il corretto collegamento e posa in opera.
47.12 Rubinetto di erogazione
Il rubinetto di erogazione ad angolo con rosone cromato sarà del tipo a muro e comando a manopola o leva, di
produzione serie pesante, completo di portagomma ed atto a sopportare la pressione nominale di esercizio di 10
bar.
A sfera con guarnizione di tenuta in teflon e comando a leva.
Modello e tipo a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
47.13 Rubinetto di scarico
Il rubinetto di scarico sarà del tipo con comando a chiave quadra, corpo in bronzo e attacco filettato gas
maschio, completo di portagomma dritto e tappo di chiusura con catenella, senza premistoppa e sede di tenuta
conica, atto a sopportare la pressione nominale di esercizio di 10 bar.
Modello e tipo a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
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47.14 Rubinetto idrante per giardino
Il rubinetto idrante per giardino sarà del tipo ad angolo, in bronzo, atto a sopportare la pressione nominale di
esercizio di 10 bar, incluso portagomma e comando a volantino o leva; posto in pozzetto completo di scarico
invernale mediante valvola minisfera da 1/2", compreso la formazione del pozzetto in mattoni delle dimensioni
interne di circa cm. 30 x 30 x 50 intonacato a fino, telaio con chiusino in ghisa, scavi e reinterri.
A sfera con guarnizione di tenuta in teflon e comando a leva.
Modello e tipo a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
47.15 Gruppo miscelatore per lavabo handicappati
Il miscelatore acqua calda/fredda sarà del tipo monoforo, per lavabo per disabili motori a norma dell'art. 28 del
Regolamento di Esecuzione della Legge dd. 30/04/1962, n° 283 del D.P.R. 26.03.1980, n° 327.
Costituito da bocca di erogazione centrale con rompigetto, leva di comando con pomolo in plastica antiurto,
valvole di ritegno incorporate, valvole di esclusione sottolavello con rosoni cromati a muro e flessibili di
collegamento, compresi allacciamenti, opere murarie di fissaggio, sigillature e quanto altro necessario, anche se
non specificatamente indicato, per dare l'opera completa e funzionante a Norma.
Modello, tipo e colore a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
47.16 Accessori per servizi igienici
Accessorio per servizi igienici completo di opere murarie necessarie alla sua installazione, realizzato in vetro-china
bianca da incassare nella parete, compreso fissaggio a parete con tasselli e quanto altro necessario, anche se
non specificatamente indicato, per dare l'opera completa e funzionante a Norma.
Modelli, tipi e colori a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
Del tipo:
-
Portasapone;
portabicchiere;
portacarta con asse portarotolo;
appendiabiti con piastre da incasso.
47.17 Specchio
specchio semplice con bordatura perimetrale, senza cornice, da fissare entro nicchia già predisposta o a parete
su rivestimento di qualsiasi specie e tipo.
Compreso pannello in truciolare ed incluso oneri di siliconatura, perni passanti, viti e tasselli ed ogni altro onere.
Compreso fissaggio a parete con viti e taselli.
Modello, tipo e colore a scelta della D.L. nell' ambito degli standards commerciali in uso.
47.18 Appendiabiti per porta W.C.
L’appendiabiti sarà in acciaio inox 18/10 del tipo scelto dalla Direzione dei Lavori, da fissare su porte WC, incluso
ogni onere per consegnare l'opera completata in ogni sua parte.
47.19 Contenitore rifiuti per W.C. donne
Il contenitore per assorbenti da toilette femminile sarà in acciaio inox 18/10, spessore minimo mm 0.8, con le
superfici satinate, completo di coperchio e cassa saldata, cerniera a banda, staffa di sostegno per sacchetti di
carta o plastica e chiusura stagna, incluso l'onere di fissaggio a parete con apposite viti e tasselli.
Modello, tipo e colore a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
47.20 Distributore carta igienica
Il distributore di carta igienica per due rotoli sarà in acciaio inox 18/10 satinato, con coperchio a chiave, compreso
oneri di fissaggio a parete con viti e tasselli.
Modello, tipo e colore a scelta della D.L. nell'ambito degli standards commerciali in uso.
47.21 Porta scopino
Il porta scopino sarò completo di scopino, per la pulizia della tazza WC, in materiale plastico della serie pesante ed
in colore a scelta della Direzione dei Lavori.
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47.22 Distributore di salviette
Il distributore porta salviette di carta sarà del tipo in acciaio inox 18/10, dello spessore minimo di 0.8 mm, con le
parti in vista satinate, della capacità di circa 800 salviette, compreso di serratura ed incluso oneri di fissaggio.
Modello e tipo a scelta della D.L. nell' ambito degli standards commerciali in uso.
47.23 Sedile per vaso
Il sedile con coperchio per vaso a sedere sarà completo di cerniere e viti di fissaggio.
Modello a scelta della D.L. nell' ambito degli standards commerciali in uso.
Del tipo:
-
in materiale plastico duro pesante con viti in ottone;
in legno rivestito in plastica trasparente.
48. TARATURA, EQUILIBRATURA E BILANCIAMENTO IMPIANTI
La taratura e bilanciamento degli impianti deve essere eseguita prima della consegna degli stessi al Committente
e con l'impianto eseguito e funzionante. La taratura e bilanciamento deve essere preceduta dall'esecuzione di
tutte le opere propedeutiche alla consegna degli impianti quali soffiatura, lavatura, pressatura, codificazione dei
tratti e dei terminali. La taratura e bilanciamento sarà eseguita con verifica delle portate dei singoli rami, taratura,
equilibratura, bilanciamento di ogni circuito ed ogni ramo di circuito, con redazione di documentazione di prova a
firma di tecnico abilitato come da norme UNI e da specifica della Direzione Lavori, certificazioni delle prove
eseguite e verifica del corretto funzionamento di tutte le apparecchiature alle prestazioni stabilite dagli elaborati
progettuali e dal costruttore degli stessi il tutto per ogni impianto idraulico ed aeraulico. La documentazione
completa delle prove effettuate e dei risultati misurati dovrà essere consegnata in tre originali firmati dal tecnico
abilitato più una copia su supporto informatico rese secondo i formati indicati dalla direzione lavori.
49. IMPIANTI ELETTRICI A SERVIZIO DEGLI IMPIANTI MECCANICI
Esecuzione degli impianti elettrici a servizio dell'impianto di raffreddamento, costituito essenzialmente da:
-
interruttore magnetotermico quadripolare da posizionarsi nel quadro di centrale termica esistente;
cavo quadripolare fino all'unità esterna;
vie di cavo nei locali interni;
canala zincata con coperchio per posa all'esterno di dimensioni tali da alloggiare i cavi e le tubazioni
preisolate di gas refrigerante;
supporti e staffaggi;
linea di alimentazione per unità interna derivata da quadro di piano, completa di cavo e vie di cavo e
interruttore bipolare magnetotermico;
collegamenti di segnale tra le unità e il regolatore.
50. DEMOLIZIONI
Si dovranno eseguire le demolizioni di tutte le opere impiantistiche esistenti, a qualsiasi altezza, comprensive di
isolamenti, rivestimenti, pezzi speciali, parti sotto traccia, staffagli, ancoraggi, supporti, ecc…, compreso
abbassamento ed accatastamento di eventuali recuperi, ove richiesto, o trasporto a discarica autorizzata, oneri di
smaltimento compresi.
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 93 - Norme di misurazione
Per la valutazione e la contabilizzazione dei lavori, valgono i criteri di seguito esposti.
Le apparecchiature (elettropompe, ventilatori, centrali di trattamento aria, ecc.) , gli organi di intercettazione, di
regolazione e controllo, di diffusione dell’aria ed in genere tutti i componenti, salvo ove diversamente specificato,
verranno computati a numero secondo le diverse tipologie e dimensioni indicate nell'elenco prezzi; gli accessori di
montaggio (comprese staffe e sostegni di supporto, flange, controflange, bulloni e guarnizioni, ecc.) salvo ove
diversamente specificato, si intendono compresi nel prezzo del singolo componente, così come indicato
nell’elenco prezzi. Il prezzo contrattuale di ogni elemento è comprensivo degli allacciamenti alle eventuali reti
esistenti di alimentazione elettrica, idrica o di scarico e dei necessari materiali di consumo per tale allacciamento
nonché dei materiali di supporto ed eventuali tubazioni necessarie.
Le quantità delle tubazioni metalliche verranno computate a metro o a peso, secondo quanto indicato
nell’elenco prezzi unitari, in base alla tipologia di materiale.
Il peso verrà ottenuto moltiplicando lo sviluppo in lunghezza degli assi delle tubazioni per il peso al metro desunto
dalle rispettive tabelle di unificazione o da pesature a campione effettuate prima dell’inizio dei lavori. Nel caso di
computo a metro (esempio per tubazioni in materiale plastico, ecc.) verranno suddivise per diametri.
In ogni caso il prezzo unitario espresso nell’elenco prezzi per chilo o per metro lineare è comprensivo dei seguenti
oneri:
scarti e sfridi;
giunzioni saldate, flangiate o di qualunque natura e comprensiva di bulloni, guarnizioni, ecc.;
raccordi, diramazioni, curve, pezzi speciali;
giunti di dilatazione, elastici, antivibranti e di protezione antisismica;
supporti, staffaggi e sostegni;
vernice antiruggine per le tubazioni nere e per staffaggi e supporti;
verniciatura nei colori richiesti per l’identificazione delle tubazioni;
eventuale controtubo di attraversamento pareti;
dispositivi di sfogo aria e scarico;
oneri per scarti e sfridi anche dei materiali di montaggio e consumo;
costo di materiali di consumo di qualunque tipo;
accessori vari di montaggio di qualunque genere;
oneri per la taratura ed il bilanciamento dei circuiti;
ripristino degli eventuali attraversamenti di pareti REI con materiale resistente al fuoco di classe pari a quella
della struttura attraversata e certificato e con certificazione della posa in opera.
Le quantità delle canalizzazioni metalliche verranno espresse in chilogrammi.
I valori di peso saranno ricavati moltiplicando i valori della tabella riportata nel capitolo per lo sviluppo dei canali
(perimetro interno moltiplicato per lo sviluppo in lunghezza dell’asse del canale) e saranno aumentati del 30% per
tenere conto di ribordature, giunti, flange, pezzi speciali, ecc..
Per i canali circolari i valori di peso verranno ricavati moltiplicando la circonferenza ottenuta dal diametro
nominale del canale moltiplicato per il valore della tabella seguente, aumentato del 30% per tener conto delle
ribordature, ecc..
In ogni caso il prezzo unitario espresso nell’elenco prezzi è comprensivo dei seguenti oneri:
-
scarti e sfridi;
flange, controflange e guarnizioni o giunzioni di qualunque natura;
raccordi, diramazioni, curve, pezzi speciali;
giunti antivibranti, elastici e di protezione antisismica;
supporti, staffaggi e sostegni;
vernice antiruggine per staffaggi e supporti;
eventuale distanziali per attraversamento pareti;
accessori vari di montaggio di qualunque genere;
portine di ispezione per manutenzione e pulizia ogni 15 metri di canalizzazione;
oneri per scarti e sfridi anche dei materiali di montaggio e consumo;
costo di materiali di consumo di qualunque tipo;
fori con relativo tappo per strumenti di misura;
ripristino degli eventuali attraversamenti di pareti REI con materiale resistente al fuoco di classe pari a quella
della struttura attraversata e certificato e con certificazione della posa in opera.
I canali flessibili saranno valutati al metro lineare in base al diametro e per tipo di materiale. La lunghezza verrà
valutata lungo l’asse del canale.
Gli isolamenti saranno misurati a superficie (o a metro lineare, secondo il tipo ed a quanto riportato nell’elenco
prezzi unitari). La superficie si intende quella esterna risultante dallo sviluppo dell’elemento non isolato (nel caso di
elementi rettangolari si otterrà misurando il perimetro esterno dell’elemento non isolato, nel caso di elementi
circolari si otterrà misurando la circonferenza esterna dell’elemento non isolato o eventualmente misurandone il
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
diametro esterno e ricavandone successivamente la circonferenza); la superficie unitaria verrà sviluppata nella
misura delle lunghezze degli elementi isolati.
La valutazione viene computata in base alle quantità reali di materiali in opera senza tener contro di sfridi o altro;
non sono quindi ammesse maggiorazioni per sfridi, scarti, materiali di consumo, pezzi speciali, ecc. e tali oneri si
intendono inclusi nel prezzo unitario in opera. Sono inoltre inclusi nel prezzo gli oneri ed i materiali necessari alla
sigillatura, all’incollaggio ecc..
Le quantità relative ai radiatori verranno computate in Watt erogati alle condizioni di progetto; non sarà pertanto
in nessun caso ammessa la valutazione basata sulla potenzialità effettivamente installata, ma solo su quella
richiesta alle condizioni di progetto; la resa dovrà risultare da certificazione rilasciata da laboratorio autorizzato.
Il prezzo riportato nell’elenco prezzi unitari comprende inoltre:
raccordi e pezzi speciali per l’allacciamento del radiatore alla rete;
costo di materiali di consumo di qualunque tipo;
verniciatura antiruggine e verniciatura a due mani nei colori richiesti;
costi di supporti e sostegni per la posa del radiatore, completi di verniciatura antiruggine e di finitura);
detentore, valvola di intercettazione (devono esser in grado di isolare il radiatore dalla rete e garantirne lo
smontaggio) e valvolina di sfiato per ciascun radiatore;
oneri per scarti e sfridi anche dei materiali di montaggio e consumo.
Per le apparecchiature di processo e di regolazione la misurazione avverrà in base a quanto riportato nell’elenco
prezzi unitari, tenendo conto che nel prezzo unitario di ogni singolo elemento si intendono compresi gli oneri di
allacciamento e relative linee elettriche, quadri elettrici di potenza, quadri elettrici ausiliari e quadri di
contenimento della regolazione.
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Nel caso in cui il materiale sia a piè d’opera in cantiere, questo potrà essere contabilizzato al 50% del valore,
m0entre se il materiale giace al di fuori del cantiere non potrà in nessun caso essere contabilizzato.
Sulle apparecchiature e sulle opere che, ancorché effettivamente ultimate, non siano state ancora effettuati i
primi avviamenti (con rilascio contestuale della garanzia) o le prove di tenuta a caldo e a freddo con esito
positivo, si potrà contabilizzare al massimo il 90% dell’importo contrattuale della singola lavorazione.
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