Tel. - Italia News Brasile

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Anno 2014 n° 3
Copia gratuita
D E D I C AT O
ALLA
POLITICA
I
l disarcionamento di Enrico Letta, alla
fine, è andato in porto. L’azione, un tempo,
si sarebbe chiamata “manovra di Palazzo”,
un change in corso d’opera, addirittura
orchestrato e a beneficio del segretario del
proprio partito. Un virtuosismo difficile da
spiegare e da far capire a chi vive fuori
dall’Italia.
Favorevoli e contrari all’operazione si trovano in tutti i partiti e le aree politiche. Ma
a chi si lamenta di un cambio di governo –
il terzo, per la precisione, dopo Monti e
Letta – non scelto direttamente dai cittadini,
andrebbe però ricordata una lezione (una
delle prime, anche in un corso di scuola
media) di diritto costituzionale: l’Italia non
è un repubblica presidenziale, ma una
repubblica parlamentare, con volontà popolare demandata al parlamento, tramite elezioni politiche. Ed è lì, in Parlamento, che si
formano e si disfano le maggioranze e si
vota la fiducia ad un governo.
Ora però il governo Letta è il passato e a
Palazzo Chigi è arrivato il sindaco di
Firenze, ambizioso e motivato, con idee
nuove e forse realizzabili. La scelta dei
ministri e dei sottosegretari ha lasciato delusi: fotocopie sbiadite del governo precedente, addirittura personaggi impresentabili per
più di un motivo. Eppure, sembra che l’opinione pubblica sia orientata a non farglielo
pesare troppo.
La sensazione è che Renzi goda di un’apertura di credito, generazionale e trasversale,
che va molto al di là delle singole scelte,
sulle cose e sulle persone. Da più parti si è
fatto notare, e i sondaggi lo confermano, che
il grado di “aspettativa” del nuovo presidente del Consiglio dipende soprattutto da due
fattori: il primo è il suo essere stato, fino a
ieri, in “provincia”, vale a dire del tutto
fuori dalla politica romana, quindi ritenuto
in qualche maniera non responsabile dello
sfascio pubblico. Il secondo è che sulla sua
figura, al di là delle idee politiche, in molti
vedono proprio un’opportunità di salvezza,
di scommessa sul futuro (la frase più ricorrente è: se fallisce Renzi, non ci sono più
chance).
Ovvio che il discorso è molto più complesso. L’eloquio e la simpatia di un personaggio, le sue legittime speranze di cambiare e
rinnovare il paese, legando ed usando come
benzina, la creatività e i talenti degli italiani, si scontrano con una realtà fatta di burocrazia opprimente, di fisco ingiusto, di partitocrazia e corruzione dilaganti.
Per realizzare, non tutto questo libro dei
sogni, ma almeno qualche pagina, occorrono gente preparata, che navighi in un’unica
direzione, risorse e soprattutto tempo.
La fiducia e le speranze contano moltissimo, la presa di coscienza e l’umiltà contano
altrettanto.
Finora Renzi ha elencato una serie di titoli,
alcuni accattivanti, altri meno. I critici più
disincantati o semplicemente meno incantati, gli hanno mostrato, carta e penna alla
mano, che solo per avviare queste riforme
(taglio del cuneo fiscale, pagamento dei
debiti dello Stato alle aziende) servirebbero
dei soldi che non ci sono.
I prossimi mesi, se non le prossime settimane, faranno capire di più. Renzi ha promesso una riforma al mese, a cominciare da
quella elettorale. La ragione ci dice che non
sarà facile, ad esempio, far votare i senatori
per l’abolizione della loro poltrona. Ma gli
va data fiducia. Se lui si sta giocando tutto,
noi parecchio.
Mensile
di informazione
MARZO
2014
ECONOMIA
Il neo Presidente del
Consiglio Renzi
ha creato molte
aspettative,
ha promesso una
riforma al mese
C O M U N I TA ’ I TA L I A N A
L’orso russo e il panda cinese
cedono spazio all’aquila americana.
I
l 2014 é l’anno delle olimpiadi
invernali, dei campionati mondiali di calcio, di quelli di pallacanestro e di quelli di pallavolo.
Parliamo degli sport praticati da
piú di una meta’ dei cittadini del
mondo. Il 2014 é anche l’anno del
cambio di marcia nelle economie
mondiali.
Le ultime notizie sui risultati
delle maggiori economie del
mondo hanno riservato alcune
sorprese. Quelle economie che
dovevano essere le tigri del pianeta, per i prossimi 10 anni, si sono
trasformate in piú modesti gattini.
I BRICS vanno indietro; mentre
Stati Uniti, Giappone e la vecchia
Europa ritornano lentamente in
pole-position.
Iniziando un viaggio economico
attraverso il mondo, cominciamo
dai vicini di casa della vecchia
Europa, cioé la Russia. Le stime
governative sono state disattese e
le ultime stime pubblicate dal
RER (Russian Economic Report)
confermano la flessione della crescita di questo grande paese.
Dal 4% pronosticato si é appena
toccato un 3,3% nel 2013, con la
speranza di ottenere un risicato
3,6 per il 2014. La macchina
industriale russa si é inceppata
per la prima volta dal 2009. Gli
investimenti sono ancora ancorati
a fondi pubblici e gli investimenti stranieri diretti si sono rarefatti.
Se a ció si aggiunge un’inflazione
troppo elevata, prezzi del petrolio
stagnanti e una domanda interna
lenta e limitata, le previsioni per il
2014 non sono incoraggianti.
Se Mosca piange, Pechino non
ride. Anche la Cina ha messo il
freno. I cinesi aumentano di
numero e i loro bisogni sono sempre maggiori; nonostante il 7%
registrato nel 2013, Pechino
aspettava un numero a doppia
cifra. Il desiderio della Cina di
sorpassare gli Stati Uniti
d'America, per il momento resta
un sogno lontano.
Il Brasile e l'India continuano il
loro declino, soprattutto per la
gestione arcaica delle proprie
economie,
conservando
il PIL a valori
molto
bassi.
Ci sono altri
paesi
che
stanno accelerando
il
passo.
In
Europa cresce
l'economia
turca grazie a
una forte svalutazione della
propria moneta;
un tempo, per 1
euro ci voleva 1
lira turca, oggi
ce ne vogliono
3. Questa svalutazione sta
permettendo
alle aziende turche di fare la
parte del leone.
Tuttavia
la
Turchia resta
un paese ad alto
rischio. Un nuovo slancio religioso, a sfondo islamico, sta riportando il paese indietro di due
secoli, questo rallenta e scoraggia
l'arrivo di capitali stranieri.
La Corea del Sud continua la sua
crescita e resta un paese stabile
con una buona economia. La sorpresa piú gradita per gli occidentali é rappresentata dalle buone
notizie in casa Europa, negli Stati
Uniti e in Giappone.
Dopo anni di crisi continua e stagnante, si intravedono i segni +.
Per la prima volta gli Stati Uniti,
dopo anni, hanno ricevuto piú
ordini di produzione, rispetto ai
cinesi. Migliori condizioni di
lavoro, maggiori facilitazioni alle
importazione ed esportazione di
capitali, una burocrazia meno
asfissiante e prezzi piú competitivi, stanno facendo trasferire, nel
,paese a stelle e strisce, molte
industrie di
trasformazione.
A n c h e
Londra ha
ripreso il
suo posto
nel gotha
delle econ o m i e
mondiali; il
risultato
dovuto
anche alla
scelta piú
saggia di
non entrare
nell'euro.
Anche la
nostra piccola Italia,
strozzata
non tanto
dal fisco,
quanto da
una miriade di obbligazioni
giuridiche,
fa la sua parte e riporta la disoccupazione sotto controllo e si
respira qualche cosina in piú di
PIL. Molto c'é ancora da fare, ma
il cammino intrapreso é quello
giusto. Secondo l'economi-sta
Bartolomeo D'Addario le crisi
economiche non fanno sempre
male; spesso aiutano a rivedere le
spese superflue e i costi dell'amministrazione in maniera più giudiziosa. Anche in Italia si parla di
dimagrire l'apparato dello Stato,
che é troppo costoso. Gli amministratori pubblici italiani guadagnano piú di quelli tedeschi, americani e giapponesi, tanto per parlare dei paesi piú ricchi.
Le sorprese arrivano anche dal
continente americano del Sud,
soprattutto la parte del Pacifico.
La sponda dell’Atlantico va male.
Il Venezuela e’sull’orlo di una
guerra civile; manca di tutto,
come generi alimentari, medicine; insomma il castrismo sta
facendo danni anche in questo
paese, che era un paese ricco.
L’Argentina e la Bolivia si sono
anch’esse impantanate nelle dottrine ‘bolivariane' con risultati
catastrofici nella vita dei propri
cittadini.
Il grande Brasile é un gigante
malato, avrebbe bisogno di grandi
riforme, e ha anche i soldi per
farlo, ma per il momento gli interessi politici valgono più di quelli
sociali e economici. Le proteste
popolari non sono terminate, sono
per il momento sospese; chissá
che queste proteste, durante i
mondiali, non riemergano dalle
ceneri.
L'Uruguay é un paese piccolo
schiacciato da due giganti e ha
una florida economia, tut-ta sua.
Ricordiamo, che é anche il paese
con un Presidente, il quale va in
giro con un vecchio Maggiolino e
guadagna 3000 euro al mese: un
vero eroe dei nostri tempi.
Il Paraguay non fa testo, incastrato nel mezzo del nulla, ha poco da
dire. Escluso l’Ecuador con la sua
economia socialista, chi sta
facendo bene sono Cile, Perú e
Colombia. Questi ultimi due
paesi hanno segnato dei +5 di PIL
negli ultimi anni e la corsa non si
ferma. La Colombia se riesce nel
suo processo di pacificazione
interna, sará la vera protagonista
dell'America del Sud. La sua
posizione a cavallo tra Atlantico e
Pacifico, la vicinanza al Messico
e gli Stati Uniti, promette buone
notizie per il futuro. Economia a
parte, per il momento godiamoci
gli avvenimenti sportivi. Che vincano i migliori.
LA FOTO DEL MESE
Foto di Antonello Veneri
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La ricerca
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Marzo
2014
2
SPORT
La Coppa del Mondo di calcio del Brasile:
il Mondiale dei ritardi
I
l 12 giugno si avrá il calcio di
inizio del Mondiale in Brasile.
Inizierá in San Paolo, e saranno
coinvolti 12 cittá brasiliane.
Intanto alle preoccupazioni dei
vertici della Fifa, sullo stato dei
lavori, risponde la presidente
Dilma Rousseff, che dichiara di
presentare il migliore mondiale di
sempre.
Per quel che riguarda gli impianti
delle 12 cittá, 6 hanno giá ospitato la Confederation Cup (Brasilia,
Rio de Janeiro, Salvador, Belo
Horizonte, Fortaleza e Recife).
Adesso si ha lo stadio di Natal giá
pronto; mentre lo stadio di
Manaus, dove il prossimo 14 di
giugno l’Italia fará il proprio esordio contro l’Inghilterra, la Fifa lo
ha dichiarato “fantastico” ed “
uno dei migliori progetti del
Mondiale brasiliano”.
Una notizia negativa: Cuiabá,
capitale del Mato Grosso e che é
la piú piccola delle 12 cittá che
riceveranno i giochi della Coppa
del Mondo, non ha completato
quasi nessuna delle principali
opere di mobilitá urbana, prevista
prima dell’inizio giochi della
Coppa. L’Arena Pantanal sta in
netto ritardo e richiede un ulteriore contributo di 570 milioni di
reais.
Per quanto riguarda Curitiba, altra
sede che ospiterá il Mondiale di
Calcio, a causa dei gravi ritardi
nei lavori, potrebbe essere esclusa
dalla lista degli impianti. Lo stadio dovrebbe ospitare AustraliaSpagna(gruppo B), HondurasEcuador(gruppo
E),
IranNigeria(gruppo F) e AlgeriaRussia(gruppo H).
Per il nuovo stadio di San Paolo,
circa un mese fa, si é verificato un
serio incidente; pertanto , per il
controllo del finanziamento di
tutte le strutture necessarie,
richieste dalla Fifa, occorerá
aspettare il mese di aprile.
Per gli aeroporti, il Brasile aveva
promesso di adeguare il proprio
sistema di trasporto aereo, entro
l’inizio di giugno. Infatti, in quel
periodo di inizio del Mondiale
sono previsti circa 500 mila turisti, che affolleranno gli aeroporti
brasiliani; ma anche, in questo
caso, sette aeroporti su dodici,
non hanno completato la metá dei
lavori programmati e per alcuni di
questi sette aeroporti, non si é
nemmeno completata la metá dei
lavori previsti (vedi Cuiabá).
Per ció che riguarda i costi, molti
stranieri sanno che il Brasile é un
Paese caro alle loro tasche; ma il
governo brasiliano ha promesso
una task force per evitare abusi.
Certamente chi pensa di visitare il
Brasile durante il Mondiale, si
prepari ad ulteriori aumenti. Il
notevole aumento dei prezzi, per
alcune tratte, nei giorni della
Coppa del Mondo, ha costretto il
Governo a prospettare un’ apertura, per il mercato domestico
aereo, alle compagnie straniere,
oggi proibito per legge.
Le Compagnie aeree nazionali
hanno sostenuto di potercela fare
da sole e sono state chieste
all’Authority dell’aviazione civile
oltre 1500 voli extra.
Ricordandoci la precarietá delle
strutture e l’affollamento dei cieli,
molti di questi voli, probabilmente, si effettueranno in piena notte.
Per i biglietti, poiché non si hanno
notizie sulle disponibilitá dei posti
negli stadi da ultimare, la Fifa sta
distribuendo i biglietti con molta
oculatezza e l’offerta é avvenuta
in piú trance.
Per quel che riguarda la finale ,
sono giunte, complessivamente,
oltre 500mila richieste. Questa
finale, che , come si sa, si disputerá il 13 luglio nello stadio
Maracaná, avrá la presenza di
solamente 79.185 spettatori “fortunati”.
Nelle foto,
i loghi disegnati
per la coppa,
al centro il disegno
dei 5 cerchi,
per olimpiadi 2016
Giugno 2014 la selezione
brasiliana con la maglia
della coppa del 1970
L
a maglia gialla con bordi verdi e pantaloni
azzurri diventerá la divisa piú celebre del mondo,
e sará indossata al Mondiale 2014. Una maglia
semplice, senza fronzoli e che , in una occhiata,
ricorda i campioni che , dal 1954 in poi, l’hanno
indossata, come Pelé, Vavá, Garrincha, Zico,
Romario , per terminare con Ronaldo e
Ronaldinho.
Tutti gli stilisti vorrebbero disegnare la nuova
maglia del Brasile; ma sará bello rivedere la
selezione brasiliana, in questo Mondiale, con una
divisa vecchio stile, prodotta dalla Nike.
Mancherebbe la sesta stella, ma ció é una mancanza a cui dovranno pensarci Neymar e compagni.
Attenzione: a dare il calcio di inizio a questi
Mondiali brasiliani, sará un ragazzo paralizzato
dalla vita in giú.
Il Centro Studi della Carolina del Nord, Duke
University, ha deciso di presentare, a livello mon-
diale, il progetto “Walking Again” guidato da
Miguel Nicolelis, neurobiologo brasiliano.
Il ragazzo scenderá insieme ad altri ragazzi
paraplegici, sul campo di San Paolo, con una tuta
speciale, somigliante ad uno scheletro elettronico, che comanderá attraverso il suo cervello.
Se tutto andrá secondo le previsioni, il ragazzo
potrá arrivare fino al centro del campo di calcio
ed a dare il primo calcio al pallone, e cosí dará il
via alla Coppa del Mondo.
CURIOSITA’
Il piacere della musica
U
n gruppo di ricercatori di uma Universitá di
Montreal ha pubblicato
sulla Rivista Nature
Neuroscience uno studio
sulla musica, che come il
cibo, le droghe e il sesso,
provoca una scarica di
“dopamina”, che essendo
un “neurotrasmettitore”,
stimola i recettori adrenergici del sistema nervoso
simpatico, creando sensazioni di piacere.
Sempre lo stesso Gruppo
di ricercatori ha anche
verificato che se la musica
é di nostro gradimento, ci
dá delle sensazioni fisiche,
che alterano i nostri ritmi
cardiaci e respiratori e
possono provocare addirittura brividi.
Inoltre é stato comprovato
che, giá sapere che la
musica che si ascolterá, é
la nostra musica preferita;
ecco che giá arriva la scarica di “dopamina”,prima
di ascoltarla; soprattutto se
si ascolta dal vivo.
Ultima scoperta , sempre
da parte di questi ricercatori universitari, é che la
musica puó avere “effetti
dopanti”, migliorando,
come risulta dalla ricerca
scientifica, la resa degli
allenamenti.
“Brazuca” é il
nome del pallone
dei mondiali 2014
I
n settembre 2012, a Rio de Janeiro,
presso il Parque Lade, con una spettacolare proiezione di luci e di immagini in 3 dimensioni, é stato svelato il
pallone “Brazuca”, che sará il pallone
ufficiale del Mondiali 2014.
In Brasile, circa un milione di appassionati del calcio brasiliano, in votazione pubblica, hanno scelto il nome
da dare al pallone. Il cav. Stefano
Ricci ha comunicato al nostro giornale, che la parola “Brazuca” é un termine che significa “Brasiliano” e si usa
per descrivere lo stile di vita del brasiliani.
I pannelli del pallone hanno i colori
che simboleggiano i coloratissimi e
molto diffusi braccialetti della
“Senhora do Bonfim” di Bahia, che
riflettono l’allegria e il divertimento,
che sono anche la caratteristica del
calcio brasiliano.
Questo pallone, ormai battezzato
“Brazuca”, è stato testato per due anni
e mezzo. Sono stati coinvolti, per questo meticoloso test, circa 500 calciatori di caratura mondiale e 30 squadre di
10 nazioni e 3 continenti.
Alcune squadre di club, che hanno
partecipato nelle varie fasi di test,
sono AC.Milan, il Fluminense, il
Bayern di Monaco e il Palmeira. Sono
stati coinvolti, nei test di questo pallone, i giocatori di calcio del calibro di
Leo Messi, Iker Casillas e Zinedine
Zidane.
Vi ricordate, con certezza, il famoso
pallone, battezzato “Tango 12”, usato
nel torneo Uefa Europa 12, ed anche il
pallone Cafusa, che é stato il pallone
della Fifa Confederation Cup 2013.
Ebbene la tecnologia della camera
d’aria e la carcassa, che troviamo nel
pallone “Tango 12” e nel pallone
Cafusa, sono identiche a quelle presenti nel pallone “Brazuca”; invece la
diversa struttura della superficie e la
diversa simmetria dei sei identici pannelli migliorano il controllo, la stabilitá e anche l’aerodinamica in campo.
Adesso é arrivata la conferma che i
parametri Fifa, che servono per un pallone ufficiale, sono stati soddisfatti e
superati.
Adidas si sta preparando a lanciare
“@brazuca” su Twitter, e cosí dare la
possibilitá ai “fans” di seguire, attraverso gli occhi del pallone, che sta
viaggiando in tutto il mondo, l’avvicinamento alla Fifa Word Cup in
Brasile.
Durante questo viaggio, “Brazuca”
visiterá i Paesi dove il calcio é una
vera tradizione; avverranno incontri
con calciatori, ma anche con celebritá;
nello stesso tempo sará presente in
alcuni importanti eventi culturali, fino
ad arrivare in Brasile, dove inizierá, in
giugno, la partita inaugurale.
Il capitano della nazionale spagnola,
Iker Casillas, ha dichiarato “ dopo
l’incontro con Brazuca, il torneo sembra piú vicino ed é aumentata la voglia
di scendere in campo con questo fantastico pallone”.
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Febbraio
2014
3
SPETTACOLI
Salvador-Bahia! Nao somente carnaval!
“Salvador! o Pais do carnaval! (Jorge
Amado)“
“Brasil! pode ser o Pais
do carnaval! mas nào
è com certeza o meu Pais!
(Zè Ramalho)“
Dopo una lunga conversazione con il Direttore
del Teatro “Vila Velha”, Marcio Meirelles, con
il responsabile della comunicazione, Carlos
Rocha e con la giovane attrice, Patt De
Carvalho, è emerso che nella città di Salvador
Bahia, oltre al carnevale, vi è anche un grande
fermento culturale.
Molte le iniziative collegate alle attività teatrali, ai musei, alla letteratura alla poesia, alla pittura ed alla musica classica, alla fotografia ed
arte visive, che stanno conquistando sempre
più spazio, fra i giovani.
A Salvador Bahia operano oltre trenta teatri,
sia nel centro storico che nelle periferie, e fra
questi, il teatro “Vila Velha” nel centro storico,
adiacente alla piazza Campo Grande, di fronte al grande e moderno teatro, Castro Alves e
vicino ai palazzi famosi del cosiddetto
“Corredor da Vitoria”.
Il teatro “Vila Velha”, nasce negli anni cinquanta, ma l’attuale struttura fù inaugurata nel
1964 e quest’anno festeggia i cinquanta anni.
Negli anni 1994/95, viene effettuata una grande ristrutturazione, senza stravolgere il progetto iniziale e quindi conservando costumi, storia, ricerca e sperimentazione di nuovi linguaggi.
IL Teatro, “Vila Velha”, è composto di una
grande sala ambivalente e due sale adibite alle
prove, sia teatrali che musicali, inoltre è dotato di una sala espositiva, per le arte visuali, di
un caffè-teatro e di un grande giardino con
delle secolari piante tropicali, tipiche del
Brasile, dove c’è, uno spazio culturale per ogni
rappresentanza simbolica della Comunità
Indigena “ Tupynambà”.
Sin dalla nascita, l’attività teatrale si è sempre
distinta per ricercare ed inventare nuovi linguaggi creativi ed autonomi, condividendo
anche il progetto, degli anni 60/70, “Proibido
"Giovane attrice del teatro Vila Velha - Patt de Carvalho e il direttore Marçio Meirelles"
Proibir”, sostenuto dal gruppo dei
“Tropicalista” al quale facevano parte molti
artisti, intellettuali brasiliani e cantanti come:
Caetano Veloso, Gilberto Gil ecc., i quali sono
passati per il teatro “Vila Velha”.
Ricordiamo che, anche, gli artisti come: Gal
Costa, Maria Bethania, Tom Zè, Margarete
Menezes, Daniela Mercuri, Petrovich, Cristina
Castro, Jorge Washington, ecc.,hanno contribuito alla crescita culturale ed affermazione
del teatro “Vila Velha”.
Il maggiore contributo artistico viene dato
dalle compagnie stabili che, continuano a
sostenere, con grande passione, il progetto teatrale; fra queste: Novos Novos, Olodum,
Viladança, le quali sono in costante dialogo
con la società e rappresentano una grande
risorsa artistica, sostenendo la cultura AfroBrasileira e le diversità del popolo negro con
le sue tradizioni popolari, come la capoeira.
La programmazione teatrale di Salvador Bahia
è grande e c’è l’imbarazzo della scelta per
assistere agli spettacoli, infatti, nel teatro
“Vila Velha”, durante la stagione estiva, vi è
una ottima programmazione, che si inserisce,
nel bel mezzo delle feste o ”insai estivi”,
Festival de Verao ed altre iniziative musicali,
con la presenza di molti cantanti e gruppi
musicali, attirando una moltitudine di giovani.
Anche il carnevale, come ogni anno, registra
la presenza di milioni di giovani e diecine di
gruppi musicali e cantanti che, si esibiscono
nei tre circuiti:Batatinha, circuito del centro
storico del Pelourinho; Osmar, circuito del
Campo Grande e Dodò, circuito di BarraOndina, dove sfileranno i più noti gruppi e
cantanti baiani e brasiliani al ritmo di Axè,
Pagode, Samba, Forrò, MPB ed altri ritmi tipi-
ci di Salvador Bahia che rievocano culture e
tradizioni Afro Brasiliani. L’auspicio è che
tutto si svolga senza violenze ed infrazione nel
rispetto della città, dell’ambiente e di tutta la
società baiana, e che la banalità e l’effimero
globalizzato non abbia il sopravvento.
Insomma un“ verào” di grande kermesse, ed il
progetto teatrale di “Vila Velha”, è molto interessante e, con i suoi spettacoli di: “ Cabarè da
RRRRRAZA” , “Frankestein”,“Hècuba”, tratta dalla tragedia greca di Euripides, e“Troius”,
frutto di un corso, multidisciplinare
teatrale,realizzato in collaborazione con la università libera e scuola di teatro dell’UFBA, stà
mantenendo ed aumentando il pubblico teatrale.
Un ambizioso progetto che, fra gli obiettivi, si
pone il superamento dello steriotipo di professore ed alunno, affermando quello dello scambio di conoscenze di drammaturgia, scenografia, illuminazione, voci, corpo, tecnologia,
percussioni, e non mancano le tournèe, le collaborazioni con le Università sia a livello
nazionale ech internazionale, come in
Portogallo, Francia, Angola, ecc.,
Dalla conversazione emerge, altresì, che nel
teatro, oltre che nel cinema, nella musica classica, nella pittura, nella fotografia ed arte figurative, ecc., vi è la presenza italiana, infatti, nel
teatro Modulo di Pituba è andato in scena il
Mistero Buffo, dell’italiano, premio Nobel,
Dario Fò, riscuotendo un grande successo.
E’ opportuno sottolineare, infine, che le attività teatrali, non solo Brasiliani ma di tutto il
mondo, attraversano una profonda crisi economica, ma non di creatività e di nuovi linguaggi che, le istituzioni o gli Enti preposti ed
i mas media, spesso dimenticano di sostenere,
infatti, per le attività culturali e teatrali brasiliane vengono destinate poche risorseche si
aggirano allo zero virgola, del PIB.
L’auspicio del direttore Marçio Meirelles è
quello di una maggiore attenzione e sostegno,
dei Media e degli Enti preposti, sia i Statali che
territoriali, ed una’ azione sinergica in grado di
conservare ed aumentare il pubblico del che
ama il teatro.
CULTURA
COSMESI
La festa de “Iemanja”,
un esempio di integrazione italiana
nella popolazione bahiana
Industria
della bellezza
I
l 2 febbraio si e’ svolta regolarmente nel quartiere di Rio Vermelho la
popolarissima festa bahiana di “Iemanja”.
Le strade non esistevano piu’, la gente le aveva completamente invase.
Le bahiane erano tutte vestite di bianco, ma anche gli uomini avevano
magliette generalmente bianche.
Fiori bianchi venivano amorevolmente depositati sulle onde atlantiche da
bambini, genitori, nonni, tutti insieme: chi su una barca chi entrato in mare
vicino alla battiggia.
Vicino alla chiesa madre della Santa, in salita, a meta’ costa, la casa aperta
del professor Mauro Porro, gia’ rettore dell’Universita’ Federale, dava il
benvenuto a centinaia di persone, molti ex alunni del professore, gente del
quartiere, italiani residenti.
In ogni angolo della casa accogliente e semplice si formavano spontaneamente gruppi misti, che scambiando idee facevano o rinnovavano amicizie.
Il Cururu e l’ acarajè, simbolo dell’ospitalita’ bahiana, venivano apprezzati e costituivano il pranzo di un intera famiglia formata da oltre trecento
persone, tra italiani e brasiliani che festeggiavano insieme la festa della
Santa.
Nel vocio, nei saluti, nei sorrisi, nell’affollarsi presso la cucina si verificava d’incanto una integrazione totale, meravigliosa.
Grazie Mauro, Magnifico Rettore italiano e brasiliano per sempre!
D
opo aver fatto
uma ricerca attenta, si
puó affermare che l’industria della bellezza,
nel mondo, non conosce crisi; infatti questa
industria riesce a fatturare, anche nel 2013,
circa 350 miliardi di
dollari.
Tutti noi sappiamo, che
una crema di bellezza
non puó fare miracoli;
ma uno stile di bellezza
esiste fin dal tempo dei
greci. Le donne greche
del tempo della MagnaGrecia giá usavano primitivi materiali cosmetici; nel Medioevo giá
trattavano le sopracciglia, mentre le donne
del Rinascimento tingevano i capelli con un
color
biondo-rosso
tiziano.
Intanto é un dovere
puntualizzare che le
creme cosmetiche contro l’invecchiamento
della pelle non esistono; pertanto , una
crema anche carissima,
non é in grado di
rimuovere le rughe,
anche se l’uso di creme
idratanti puó ritardare
questo invecchiamento.
Una funzione positiva
del prodotto cosmetico
femminile, in funzione
sensuale, si puó confermare; infatti si possono
ottenere delle guance
ben colorate e delle
labbra attraenti.
Certamente, dobbiamo
riconoscere che la
ricerca della bellezza é
una delle poche cose
che troviamo in tutti i
popoli della Terra, indipendentemente dalla
collocazione geografica e dall’epoca storica.
Una cosa che possiamo, con tranquillitá ,
puntualizzare, é che
esistono diversi modi
per definire il bello e
cercare di arrivare alla
perfezione: tutto ció é
una attitudine instintiva.
Le industrie di prodotti
cosmetici si avvalgono
di questa legge naturale
dell’attrazione e cosí
poter vendere molti
articoli di bellezza. Il
“trucco” é un arte, ma
una cosa bisogna evidenziare, che non é
solamente delle donne
giovani, ma anche dele
donne “nonne”, certamente con prodotti adeguati.
Sarebbe molto interessante sapere come la
“umana societá” ha
seguito, in questi secoli, i vari stili di bellezza: nel tempo che va
da Cleopatra a Caterina
de’ Medici e conoscere
la nascita di marche
come Estée Lauder,
Helena Rubistein, fino
alla brasiliana Natura.
La foto, proviene dal sito ufficiale,
Estée Lauder
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2014
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