3 alcune n.otizie

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3 alcune n.otizie
_) 3
ALCUNE N.OTIZIE
.
• ·- •. '! .. , ,,
STORICO-ST.\TISTICIIE ~ ..~
INTORNO AL
•
FIUllE LA.IIBRO
-·.,.
\
r~ -?ì&ris Are,. luigi Tatti di Co• - hlo 195$.
..
Nel momento in cui si trnlla rii ntiirnr" un cor •
J>rcnsorio od unn società di lulli gli intcrcss l1 cd
utenti delle ncquc dcl fiume L3mbro dai la hi d
Pusiano ccl Alserio sino al confine della p ovincia
di Milano al di sollo di Mcl<•g11nno, in rei zone n
qun11to provvidamente fu stnliilito dull' I. 11. Luogo·
tenenza Lombardo col Dispaccio 24 gcnnaJ p. p • ctl
in corrispondenza oli' av\ i:.o 27 ora sèors
dcli' I. n. Delrgazionc Provinciale di ~Iilan
bra di qualche utilità di qui esporre alcune
storico-statistiche intorno o qul'SIO fiume cd oi l
nufalti cd opifirj su di esso c~islcnti, I<' I' 1 r I
tranno far conoscere di quanta importanza lii I un
sisl<'mazionc pci nolrvoli vnnluggi che poSSO!lO sc..1turirc ali' agricoltura cd ol commercio.
li La muro che ha l'origine nei mònti4drlla \ ol·
la~~ina, scorre dnl nord al nwzwdi sino 1 C noh1cn,
poco superiormente n )10111.a, quasi sc1111 e · i
alo
. fra la sua \'ali(', a ripe alle, la moggior parte di
puddinga. Nel trailo però intermedio tra il ponte
denominato della Molpensata sotto Erba cd il ponte
Nuovo vicino a Mojana vagarn in oddictro sul terreno ghinjoso comunemente denominato Piuno d'Erba,
ed in questo trullo ha il nome s1>Ccialc di Lambronc. Nt'gli ultimi tempi però anche il Lnmbrone
fu inalvcnto con robuste arginature, obblignndo cosi
tulle le acque di piena a \'Crsarsi nel lago di f>u.
siano. - Dopo Canonica prende la pianura coltivata
e con letto angustiato dati' arte in molli luoghi, attraversa I' I. R. Parco presso Monza, indi divide in
due parti quella regia città, e continuando fra lo pianura allra\Crsn a guado il canal Naviglio della ~lar­
tcsana in vicinanza di Crescenzago. Possa dippoi a
Lamhratc, SC'rvrndo quivi ad animare gli opHìcj della
n. Polvcrirrn, indi o Melegnano, ove prCSl'nlosi incussato; da qui passa al di là di Snnt' Angelo per
grllarsi ucl Po.
I principali confluenti nrl Lambro sono:
a) Il torn·ntc Boa a destra superiormente al ponte
della ~lolpc11sata.
b) Le acque dcl logo di Pusiano e del l·lgO di Alserio,
il primo :i sinistra eJ il secondo n destra, i cui
emissarj trovansi nelle vicinanze dcl ponte Nuovo
e di i\lojona.
e) Varj torrcntl'lli n sinistra lro Mojnna cd il Gerncllo poco dopo Canonica; quo li sono il torrcnle
Bcvcro , che formasi 11cllc vnllalc di Nib1011110,
Tabingo, Coli:,1110 . Capriano cii allri, il torrente
4
Bro,·adolo in territorio di Carole, le acque dcl
lorrcatc nrovodn che si scaricano nl di sollo ilei
ponte d'AlbioLe, e la volle del Gerncllo poco dopo
il ponte dclln Canonica.
1l) L'A~della scarìcoLorc della l\luzin e la VeLabuin
che parte da Milano.
e) Il Lambro Meridionale a destra \icino o Saot'Ao·
gelo, il quale ha la sua origine allo scaricatore a
destra drl Na,·iglio Gronde in vicinanza di S. Cri·
sLoforo poco lungi da Porta Ticinese di Milano.
f) Varj colatori insignificanti per la quantità delle
acque utili che iolroducouo, mo lulli più o meno
riflcssiliili per lo acque di piEma.
g) Le acque raccolte da varie sorgrnti ol nord dcl
lago Ji J>u~inno in un canale artl'fauo chiamato
Gnllaron1, i cui proprietarj le estraggono poi a sioistrn con gora dello stesso nome Gullorana aTenLc
l'incile o San Fiornno. Più le acque delle sorgenli
pure <li spl'Ltonza della Gallarono situate a Brianzola cd odjacenti clic si eslroggono colla stessa
Gallaraoa.
11) Le acque di altre sorgenti che esistono lro Iocino
cd il Ponte Nuovo, le quali gellansi con varie
bocche nell'emissario del lago d' Alserio, fra le
quali alcune hnnno il nome di GhiringhelJona, Ghi·
ringhella, Ghiringhellino, che richiamo, come vedremo, il nome ùi unn gora che si estrae poi dal
Lambro n sinic;tra vicino a Gernctto col nome di
Glifringliella.
i) Le acque delle rnrie sorgcnli a destra drl Lambro
5
raccolte con canali artefatti che montcngonsi espur·
gal.i dal!' Amministrazione dei beni della Corona
presso Monza nelle olio bocche d' immitlcnza nei
lerritorj di Merone, Lambrugo, Nibionno, Inverigo
e Villa Romanò, chiamo te di Lambrugo cd uniti. I canali che prendono le ouo bocche formano vane
tlilungate diramazioni aperte e mantenute a carico
erariale. A queste acqul! corrisponde l'estrazione
della roggia di Sovico a destra del Lambro staia
aperta e guidata nel 1780 ai reali giardini di
l'tfonza, la quale è perciò chiamata allernntivamento
roggia dell'arciduca Ferdinando, roggia fki Giar~
clini o roggia di Sovico.
Nel tratto di Lambro dal Ponte Nuovo 1l Navi•
glio della Martesana sonovi 46 chiuse o levate-, cd
altre 1 t trovnnsi dal Naviglio al ponte di Melegnano.
Le levate comprese nel primo degli accennali lronchi di fiume risullano come segue:
C.ddlo Lon$hh11
In
10
m<1ti cbllomelri
1. J.e\'ala dci mulini dello stallo del
Crolla •
.
•
•
•
• 2,50
2. Levnto per il lilolojo dopo il mulino
del Crolla
•
•
•
.
• 0,80 4 000
Cadula nnlurale dcl fiume •
• ?S,00
'
5. Levato per il mo~lio
.
•
. O,!>O
4.. tevnta pei mulini detti dcl moglio
e dcl Icone
• 1,20
Caduln naturale del fiume •
• 2,00 ~ 4 0!)0
?S. Levala pel mulioo dcl Baggero
• i,50 S '
6. Levata pel mulino della Regolca . 4,50 l 2,?SOO
7. Levala pel mulino della Cercsa • 2,00 ~ ·
(j
8. Levnta pc! mulino Nuovo
.
. 1,90 (
9. Lcvota pel mulino della Danecla • 2,40 ~
iO. Levata pri mulini di Peregallo . 2,!iO
11. Levata pel mulino Fredo •
. 2,50 ~
12. Lc\'ola pei mulini del Sasso e Vccchio
.
.
•
.
.
. 2,1.0
13. Lrvota pel mulino del principe . 2,'20
U.. Levata pei mulini dcl Filo e dello
\
Resica .
•
.
•
.
. 2 1.SO
i !.I. Levata pei mulini del Bbtorto • 5,00
16. Levata pei mulini dcl Torchio • 2,40
1,7. Levata pei mulini d' Aglia te e della
Porenzella
.
.
.
.
• 2,30
18. Levata pe1 mulini di Realdioo . 0,!10
19. Levo la pel mul1110 del Coglio
• 1,80
20. Levuta pel mulino dei Frati
. 2,50
21. Levato pel mulino dcl Ciupponc . t ,!.10
22. Levata pel mulino Borromeo
. 2,20
23. Levata pel mulino della valle del
Lupo
•
•
.
.
.
. 2,Levata pel mulino d'1\ lbiate .
. ~.;;o }
21.S. Levnlo pel mulino Sala e per la
roggia di Sovico .
•
.
. 2,00
26. Levata pel mulino dei Soletti
. f ,60
27. Levato pcl mulino della Cnnonica . 2,10
28. Levnta pcl mulino delle Monache
e due bocche
.
•
.
. I ,~O
29. Levata pcl mulino di mc.zto
. 1,80
50. Levata pcl mulino di Gerno e per
la cartiera di Pcrcgallo .
.
. f ,;;o
51. Levata pei due mulini detti pure di
mezzo e per la roggia Ghiringhella . 1,20
52. Levala della bocca Ghiringllcllu e
dei mulini della Follclla e 1\lulinctto . 1,30
55. Levata della bocca Gallarano e dei
mulini di Pietro e Pnolo
.
. 1,AO
iH. Levota dci mulini e cnrtier11 di
S. Giorgio
.
•
.
.
• 2,30
5!.I. Levata dei Bertoli per la bocca dei
Frati e mulini nsciutti .
. 2, IO
~ -
"':<> 00
!.l,000
'>00
2•-
2' OOO
5,l>OO
2'•·
5,{ 00
5,600
7
i
l
51l. Levala pcl mulino dcl Cantone . 0,70
~cr due bocche e mulini
3,00()
delle Gr:lZIC .
.
.
.
. 2,GO
38. Levala denominala di S. Gherardino 1,~0
5!>. Levata per una bocca da lavandr.·
ria c. due . mulini dclii di San Gio· ,,
O,:SOO
vann1 Rolltsto
.
.
.
. 1,->0
hO. Levata pt'i due mulini dclii dcl
Castello .
•
.
.
.
. 2,80
M. Lcvotn del Gasletto per la bocco
dello stesso nome .
.
• 2,00
4-2. Le\'ala d' Ocdtiate per la bocca
l\loloido .
.
.
•
.
. 2,50
43. Lern ta per la bocca di Sesto
. 2,00 8,21 O
lti.. Lenita per la bocca Biragn .
. 0,40
4!5. Simile per la bocca Faccione
. O,?.iO
46. Ull1mn lc\•ata o travaccatore dcl
Lambro .
. 2,!>0
:>7. Lcv,lto
Totale
!>0,80 40,000
Le bocche per I' estrazione delle acque dirette
ali' irrigazione che esistono sul fiume Lambro nel
tronco comprrso tra i laghi di rusiano e d'Alserio
ed il rHniglio della :\Iartl'Sann si di.;tinguono in /Jt1c·
che libere dette \·olgarmcnte aperle, rd in nitre \lii·
colate ad orario e chiamate comuncmrnte chiuse.
Le bocche libere hanno dititt" di cslt'O!'re dal Gume
in tutto ranno e scuza alcuna limilnzionc Lulla quclhl
quantilù d'orqua che può essere regolarmente derivala in virti1 degli appositi sostegni.
Tali sono le bocche:
i. Di So,ico che sr estrae alla destra.
2. Gl1iringhclla a
~inistra
formante un comp1·cnsorit>.
8
:J.
-'·
?>.
6.
7.
8.
Gallnrnna a sini!>lrn pure in comprensorio (1).
Dri frati a sinis&ra.
l\fnngonella
( a s:nistro formante un
Rizzorda e S. Viltorc ~
comprensorio.
Lufo souo Monza " sinbtra.
De Gn)lctto a dcslr a.
9. Dcl M11lnido.
10. Di Sesto a destro.
H. nirnga
t 2. n1•l Faccione
a sinistra.
i 3. Drll' Abbazia
1
(I) L.1 roggia Gallarana si c:;trao dol Lambro superiormente all' I. n. P<m'o presso Monza, \'icino alla Santa, comune tli Villa Stm Fiorano, t'on una hocca o parutojc mosse
continuamente onùo proportiu11arc la sua ùcriva1iono d'acquo
;illa quantità che s1 immette nd l,;imhro •tesso d~lla rot'l;ia
dcl mNlcsimo nomo collo sbocco po~to supt>riormcntc al
l'onto Nuovo cd egual mento mod1~1111to; vi :;I aggiunge
I' llltczz:1 ùl un' onci.1 dcl braccio di ~l1lano (O.m o:;) in corrispetli\'O ùcllù acque spdtanti al mc1lc~imo comprr.nsorio
della Gallarana ed irnmcsso senza misura nel Lambro nei
comuni lii Brian:r.ola eù atljaccntl, derivandola dalle rontJno
Dizzozzero di ragione dello stesso comprensorio uella G.11larona. Il movimento e rc;;olamento delle paratoje diretto
a proponionaro all' immissione la llcrivaziono delle acque,
ò affidalo al custode dcl Oumc Lomhro che è altro dcl
~ubalternl dcli' I. n. Direzione provinciale delle pubhlicho
costruz.ioui in ~ilano. L':hta della roggia do110 il passag~io
fra cinque mulini gia di ra;;ione nocalcati entra nel recinto
dcl Parco, noi quale colla larghczzo di 1."' 7:.i circa si mantiene per il giro di 1100.m circa. Ust'ila di là, dirama lo
arque sui heni del proprictarj unili ab anliq1w in eonsorz10 a cui presiedo un conservatore tolto dal loro numero.
Il consorzio 1.H Gallumna ha il carico csclu:iivo di manutenzione dcli' asto o degli t·dHlrj, non rhe dello spurgo, o
l'obhligo di ;iliment:irc in un det.ermin:ito orario della stagione estiva e tli1>cnden1emcnte do antiche convenzioni tre
JJOccholli posti lun;;o la sponda destra corso Il' acqua, col
c1uali vrngono irri;;oli alcuni ronùi erariali racchiusi ncll' I.
Il. Parco, un fondo di ragione Mcllerio e<l altro rondo di
1agiono Erba. I tre proprietarj dti .terreni co~l irrigali
!)
Queste bocche lutto che libere di ornrio ltnnno
però nllri vincoli n seconda di circoslan7.e loro particolari. Talune sono obbligale n ritornare le colature nl Lambro dopo il competente u•o dcli' acqua
per l' irrigazione, cd n questa categoria appartengono quelle alli numeri 1, ti, G, 7, 8, 9, rn r 12.
Le oltre disp('rdono le colature senza alcun \'incolo
nl fiume.
Agli utenti delle bocche 4, 2 e 5 inctiml.Je I' ol.Jbligo d' immellore nel Lambro una perenne quantità
d'acqua proporzionata al loro dirillo di ('.Slrazione,
ciò che 'iene procurato cogli spurghi generoli ed
annuali dei loro cnpo·fonti immillrnti nel fiume, i
quali sono son•eglinli durante lo loro <'S<'Cuzionc dul
custode dcl fiume stesso.
Tutte le suthlctte bocche sono modellate con semplici stipiti e soglie di pietra da laglio, le cui dimensioni non ponoo vol'iarsi do <1uclle slalc loro
originariamente assrgnatc.
sono negli olli distinti col nome di bot:cl1cllarj della Gallarana, a dlfi't?rcnza i.lei proprielarj della medesima roggia
cho sono chi:im:ili 1ue11ti. Per reciproco wmtoggio dci hocchellarj o degli utenlì si trovò conveniente di cambiare
l'orario cli il llJOùo di derivazione dello acque a faroro
degli stessi bocchcllarj; all'orario antico nel r;iro cli giorni
nove o per tutto le feste e 1i:;enti e levata o soppresse,
venno sostituito un orario nel più natur11lo giro 1h giurni 7
ol modo di ll<'rirnziono co~l detto a roggin 11con'C11lc, col
qunle uno porto delle acque i;cguiva scmrro I' ustu tlclla
Galloronn ccl una parto maggiore o minoro st>eoritlo i casi
scaricavnsi nel tre IJocchclli, ru sostituita la dcrinnlone a
roggia 71iena <'Oli' u~.:i di paratojo chiu1l<'nli tulla I~ Gnlfaraoa infcriormcnlo ad ogni bocchello. Il 0110,·o orario O·
modo di derivazione venne attivato noi 1t>:l7.
..
10
Le bocche chiuse prendono qursla denominazione
<lolla circostanza che esse non possono godere delle
acque del fiume fuori dcli' orario loro assegnato. Di
tnle natura sono tulle le altre bocche esistenti sullo
slcsso lì urne e tu Llc le boccheltc eslr11enli dalle gore
o roggie molioare dirclle ai diversi opificj.
Le liocche chiuse che si derivano dal fiume sono
sette. Le bocchelle, ossia quelle che si derivano tfolle
{!Ore dci mulini, sono 2'•, di cui 8 grandi e 16 piccole.
J,' orario asSt'gnaLO a queste bocche cade in tutte
Je vigilie delle d1Jmeniche e delle altre feste occorrenti frn l'anno, ma soltanto dalla ~Jndonna di marzo
a qurlla di srtlembrc, e la durata di questo ornrio
ò di ore -:.H. (t ).
Anc.hc qt1csle bocche sono moddlate come quelle
libere e tulle iadistintamente devono ritornare ol
Lamb1·0 le colature dopo I' uso dcli' acqua loro comf)etcntc.
Le roggie che si deriv:rno dal Lambro a vantaggio
dci diversi opilìcj sul medesimo esistenti non hanno
alcun vincolo nè d'orario, nè di modellazione, e dopo
I' uso cui sono dcslinate devono neecssariaroentc ritoru~rsi nl l.am!Jro.
(I) Da una visìla praticala al fiume Lambro nel i 84:i,
nel lroOC6 compreso tra li lago ùi Pusiano cù il naviglio
Martesana, si sarebbe rilcvoto che In supel'fìcic ùcl terreno
<:110 v ieno irrigalo colle sudùette bocche risulta ùi pertiche
milanesi 1100 circa. Noi però allbiamo argomento ùi credere che QUC:!ta misura sia mollo al ùi sotto ùcl vero, e
ctic la s1JperOcie bagnat.1 dalle acque del Lambro estratto
nel modo suindicato possn ascendere a più ùel doppio <li
quanto \'llllllC iuùicato.
ti
Le bocche che estraggono acque per lo lavonderic
od altri opwcj, la cw situnzione non è immediata..
mente prossima al fiume sono nnch' esse libere, ma
le colature devono riniettersi al Lambro stnt' altra
de,iazione.
I mulini non sono tuui roroiti degli opportuni
scaticatori o 1paz:1ere, alcuni percbè sono resi inutili
dalle circostanze stesse della loro siluoùonc, nitri
percbè abusanJo i p03Scssori od affiuuali dei diriui
loro competenti hanno già da tempo immemorabile
convertite le spazzcrc io canaloni collocandovi quindi
arbitrnriamt!nte de' rodigini oltre il numero accordato al mulino.
Gli opiflcj che incontransi sul Lambro dal ponte
Nuo'o al naviglio della t\farlcsana, tratto della lunghezza di chilometri 40, sono:
Nella pro'lncin di Como:
1\fole da grano
•
N. 34.
Mule do olio o molazze
• 4.
Per magli
11
3
Per filatoi
2
Totale •• N• .W
Nella provincia di
Mole da grano •
•
Mole dn olio o molozic
!\loie d'armi •
Filature di cotone
Sega di legnami
Cartiere •
•
~Jilano;
N. 2H?
• iO
•
i
•
t)
li
li
'
4
Tolole .• N. 233
Quindi complessivamente i rodigini esistenti su
questo trotlo di fiume ascendono a n. 0 275.
Dal naviglio a l\lclegnono le 1 I levate servono alle
seguenti estrazioni, cioè per sei roggie a sinistra e cinque a destra fra cui vi è la l~vata quinta sostenente
le acque per I' I. R. Polve1·iera di Lumbrale. Alcune
levale diramano con breve giro altri canali per piccole irrigazioni, corno già si disse, i cui coli ritornano tosto nel Lambro. - Le levale alll'aversano ge·
neralmente il letto intero del fiume per mrglio facilitare le deviazioni d' acqua.
Dal Noviglio a l\lclegnano la lunghezza è di chilometri 22,tlO. Su questo tronco di fiume s'incontrano
i seguenti opiGcj, cioè:
N. 20
Molo da grano
• 5
Mole d'olio
Cartiera •
•
I. R. Polveriera di Lambratc
,. 1
Il trallo da Melegnano al Po lungo chilometri 1..5
st'rve unicamente per colatore, non essendovi nè levate, nè opificj.
Il fiume Lamuro in generale non ha arginaturu,
scorrendo la massima parte incassoto. Sollanlo lungo
la tralta di fiume compresa tra Monza cd il Naviglio della llJartcsana vi sono due argini , il primo
lungo metri 1 tiO circa che difende la vigna Ba raggio la in territorio di S. Alessandro della prebenda
arcipreturale di Monza , che però non è di molto
l'ilicvo. Il secondo è quello in lerrito1·io <li Cologno,
che munisce la.sponda sinistra dal ponte di Balze-
f5
rolo rer metri l !)0 discendendo. Questo orgine fu
<!ostrullo o sprse del pubblico Erario in concorso dei
privati frontisti allorchè il fiumc minacciava di invadere il oavi~lio Martesana, e si mantiene tuttora
dnllo stesso Eo ario.
Il Lnmbro non servè oè alla naviisozione, nè alla
flottazione , va soggetto a piene ordinarie annuali
per lo più i11 prim:wcra cd autunno in causa di
pioggic insistenti, poca inlluenza nvcndovi le nevi,
giaccbil i monti della Vallassina, da cui ritrae la
J>iù lontana òrigine, hanno le chine elevate non più
di metri 470:S sul livello del mare, e non più di
di metri H92 sul lago di Como, elevato sul mere
metri 213.
li logo di Pusiano mandò sempre le su e acque al
Lambro con un emissario che ora diccsi I' antico
pcrchò allro emissario artefallo fJ csl!guito nel f 8 li,
ma che non 'ienne mai atLivat• lcgalniente e rcgolarmcnu., co1110 vedrt'mo. Questo lago ha un bacino
ad acque mogrc dcli' ~stcnsione di tornature ?H.I
circo (pertiche milanesi l:l:liO cirrn), di figuro approssimotivomcnte oll' Ulalt• col tli,m:ctro nln8giure da
nord-est a sud-ovesL di chilometri :>,800, cd il diametro mintrc di chilemctri 2,200 circJ, ed il p<'rimelro di chiltmctri rn,400. Racchiudo un' isolcu:.
verso ponente, di pertìcbc milanesi 29,9, In solo cho
sia censito ( hn l'estimo di scudi ~ 37 '" li-).
Il pelo magro è inferiore di metri 2,20 alla soglia
della portina laterale alla chiesa parrocchiale di Pu!'iano.
Sul pelo magro si alzano le acque ordinarie di piena
u.
onnuale, circa metri O,GO e la piena massima dcl 180 I si
elevò altri metri 1,60. La profondità maggiore del logo
sollo il pelo magro è di circa metri 27. li suo fondo
è generalmente arenoso·ghiajoso meno la parte verso
l' antico emissario che è fangoso e molle. Supposto
un abbassamento del pelo magro di metri 4- si scoprirebbe ali' ingiro una zona larga dai :iO ai 50 metri
circa, la quale vorso all' indie dcli' anLico emissario
s'allargherebbe sino a metl'i 180.
li punto culminante d1•l rondo dell'emissario aJllico
era determinato da uno soglia chiamala pietra cU
San Giovanni per le ragioni che vedremo in seguito;
ma nelle recenti ispezioni fatte praticare tal pietra
non si è finora rinvenuta per essere stata forse o coperta dul fango od estirpata.
Alio1entano il lago di Pusiano:
1.0 Le acque provenienti dalle circonvicine val·
lelte, <lenominale Valnova, Paradiso e_Fiumicello.
~. 0 Le acque provenienti doli' elevato lago del
Segrino, posto ol nord, le quali prlmaj d'entrarvi
dànno moto o due mulini da macina.
3.0 Le acque del Lambrone che per l'addietro
vi si gettava noturnlmente e disordinato, ma che in
questi ultimi tempi venne inalveato mediane.e rolm·
ste inspallature ed arginature o carico di tutti gli
intercssoti. Le sue piene, sebbene rnomentane, sono
sempre spaventose, le quali si elevano sino a metri 2
sollo il ponte della Molpensntn cbe ba una corda di
metri i 7,50, ed è preceduto e susseguito da un letto
col pendio dell' uno e pili per ccuto.
t5
0
Occulte scaturigini e S'Orgrnti proprie, la
cui perenne azione è dimostrata evidentemente dal
eontinuato deflusso di acque dall'emissario antico
anche nel tempo delle più oslioate siccità, nè mai
anenne che ccssas~cro all'atlo o si abbassassero sotto
il livello della soglia dcli' emissario largo metri !S,
sulla quale scorrevano alte le delle acque mngre circa
met. 3,1>0. È probabile che alcune scaturigini rice·
vano alimento dal vicino lago d' Alserio, le cui magre
sono elevate su quelle del lago di Pusiano circa
metri f ,?;O,
Ii lago di Pusiano ru sempre riguardato come una
proprietà prirnt.a, quantunque i suoi caratteri fisici
e l'uso I\ cui serve per comunicare con barche piÌl
bmcmentc dall'uno oll'ohro dci paesi abitati che lo
circondaoo, dimostrano cl1e non è più suscenibile di
privata proprietà. Pare però che colla privai.a proprietà dcl lugo siasi conruso il diritto esclusivo e privato della pesca nel medesimo, la quale fu sempre
cd è tuttora del notevole prodotto di oltre lire
diecimila.
Il Capitolo della Chiesa di San Giovanni di Monza
erane antic11menle il proprietario, e lo vendette colla
riserva di regioni sulle sue acque decorrenti oel
Lambro. Serviva a regolare lantico emissario Ja
soglia denominalo pietra di San Giouam1i, come ab·
l>ioino veduto. <.:1ò risulta parlicolonucrHc dull' istro·
mento !S giugno 1111:1!) negli alli <lei nolajo e caoccl·
Iierc della Curia Arl'ivcscovile di Milono, Pietro SeoUi.
Le ac<1uc risen•ntc dovevano essere dirette colla
1•.
rn
roggin molina che si estrae a sini~trn sotto lfonza
l\ll' irrignione <lei beni giù dello stesso Capitolo, denominali di Occhiate e ~folnido , i quali beni dopo
le vicende politiche di Lombardia dcl 17% possarooo
colle ragioni oi medesimi nltiocnli in private mani.
Poichè dopo l'alienazione dcl lago falla <lai Ctipitolo di Suo Giovanni di l\Joozn oel secolo decimosesto
le cose sono rimaste nel medesimo stato sino sul
finire del secolo decimottavo, trovasi inutile di indicare i diversi passaggi di proprietà. E soltanto si
farà notare che il 2 aprile 17G?:I il logo veniva acquistalo eon altri beni dal marchese lllolo, dal quale
poi si vendeva a D. Gerolamo D'Adda il 27 settembre t 80?:1. Successivamente si acquistava dall'oppanog·
gio dcl Principe Eugenio l'l f marzo 1812; poi dalla
dilla Pietro e Fratelli Mariclli il f. 0 ottobri! 1831.
Essendo il Lambro in molle stagioni scarsissimo
di acque, si è sempre pensalo di impinguarlo nclll\
l'lloggiori siccità col derivare dal lago di Pusiano una
quontitù d'acqua maggiore dcli' ordiMria defluente
dall'antico emissario, abbassandone il suo pelo col
mezzo di nitro emissario artHìciale per ri('mpirne
poi il vuoto formatovi col mezzo dcl Lambrone che
perciò ycnnc forzato a versarvi tulle le maggiori e
minori sue piene. A questa idea che veniva concepita dall'avvocato Dioui, si riferisce la sua conven ·
zione 17 aprile 1797 col marchese ì\Jolo in allora
11toprictario dcl lago o, per meglio dire, dello sua
pescagione, nella qual convenzione era implicalo un
caro·mastro Dcllino, il quale associato aJ un ragio-
i7
nicrn Alberganti aveva assunto l'obbligo dcli' esecuzione dci luvori cr<.'duti bastevoli n renlizzare dcuo
idea. Gli credi dcl marchese Molo imposrro a Don
Gerolamo D'Adda l'obbligo di rispettare detta convenzione che non ebbe mai cffcllo, e l'obbligo stesso
fu frnposto dal D'Adda oli' appannaggio reale dcl
principe Eugenio. Il sostanziale della convenzione
dd i 7'J7 era dì compensare colle maggiori acque
dcri,·abìli io Lambro col suindicato mezzo tanto le
spese pei lavori nll' uopo abbisognevoli quanto il
proprietario dcl lago pel danno presumibile nella
pesco, e di avere un largo prrmio per l'inventore del
progetto, premio che lo stesso avvocato Diolli valutava fino tir. 7050!)0 itnlione io occasione che a
nome dcl vicerè Eugenio gli fu richiesta nel i 810
b rinuncia al dirillo di simile beneficio. Pretese sl
elevate, per la cui tacitazione era ]>erò stata offerta
la rogguardcvolo somma di lire 74,000 italiane nel
i !W!l, ritardarono luni vozione del nuovo emissario
dcl lago sluto onlinato dal vice-reale Decreto
gonnojo 1809 cd a spese dcl fondo straordinario
d'ocque e strade completato nel 18H dietro prog1•llo di dettaglio dcli' ingegnere Carlo Parca nella
vista precipua di impinguare le acque dircllc al
parco cd ai giardini di ~lonza (t ).
'7
(1) L'edificio pel nuovo emissario ha la sua soglia più
llrprCSS.'.l di 2.•• 90 dul polo magro del lago, cosicchò col-
l'u11rime11lo delle catcralle si polrcl.Jbe abbassare ai questa misura lo stesso peto, da cui Si otlerrelJhcro 1 !.i milioni e 680 mille metri cubie.I di acqaa. So pertanto si
uvcsso un Cllflale e.l'estrazione della solo porwta di llO onco
i8
Le straordinarie pretese dcl Diolli in eorrispellivo
<lrl dirillo da lui e da' suoi socj acquistnlo colla
convenzione dcl I 7'J7 non poterono mai essere appianale, cd impedirono sempre l'allivnzionc dcl nuovo
emissario dcl logo, dal quale per ciò non può riguardnrsi sinora nlLcraL,1 I' anlica fisico conùitionc dcl
l:igo medesimo. lntnnlo nuo\e \iccndc polilichc dcli' Italia resero meno rnp1do l'andamento degli straordinarj affari amminislrnlivi, fra' quali fu sempre enumerato quello di cui ora si ragiona, quand' nnche
alcuni intercssoti_ncl medesimo ovrssero lcotnta la
vin dci tribunali giudizinrj.
È già stato a' vertilo che il nuovo emissario dcl
logo di Pusiano costruito dal t80'J al iSl I n spese
de' fondi straordinarj d' acque e strade dcl cessalo
Ucgno d' llalio non fu mai posto in uso. Ali' attivazione di qucll'cmissnl'io per lo scopo di produrre a
vicenda un aunicolo nelle acque scarse nd Lambro
col deprimere il pelo dcl logo gellando"i le piene del
Lambrone, dovcrnno prcc\'dere le convenzioni cogli
inferiori utenti di Lambro state tentate 'arie \'olle,
mo non mai condotte a fine per le soverchie pretese in corrispl'llivo delle ncquc attualnwntr clcflucnti
e che delluirono St'mprc clall' ontico rniissorio. Gli
slcssi Lnml>ris1i erano su di ciò trn loro cl1scortli,
moglstrali milanesi, in meno ùi ùicci giorni verrebbe smoltila lulla la sudùclUl quantità d'acqua, cd il vecchio emis·
sario rimarrcbbè In n~secco quando non vi fossero altro
immillenze superiori che sopperissero alle fallo sourozioni.
La spesa per la costruzione di questo ccJIOclo fu di circa
llr. 100,000 italiane conisponùcnli aù austr. llr. 114942.
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mentre alcuni si acquielarono nl corrispettivo di
once 8 mngistrnli in estate cd once 5 jc.-moli , altri
invece ne volevano once 50 in estate od once :SO
nell' inverno. Non si vede però dietro quote fondamento potessero sperare di avere tante acque col
nuovo emissario, mentre le sorgenti superiori cd i
loghi cbc ulimc.-ntono il Lambro non sembra che
possono somministrare uno sì ragguardevole quantità
d' acqua. E lo slcsso Diotti non culcolovo nel suo
progetto che di poter avere circa 90 oncic magistrali
milanesi d'acqua in aumento di quello cho ottunlmenle defluisce.
Do un altro canto qualunque fossero le conven·
zioni per simile oggetto , dovevano semrrc essere
approvate dall'Autorità Governativo, poichè il Lambro
si rilennc fin qui come fiume regale stato sempre
soggetto olio governativo sorveglianzo. Ciò ero appoggiato dnll' editto 20 aprile 1?:i9/~ e dolio lettera o
stampo 12 agosto 1692 dcl Magistrato delle ducali
entrate. Somministrarono lu medesima provo i più
recenti cdill1 ~6 luglio 17?>6 e 20 dicembre t 7~2 del
Regio lfogistreto Camerale dello Stato d1 Milano.
Per tulle queste cose rimasero come erano nel
i 765 i rapporti di diritto tro gh utenti del Lambro
cd i proprictnrj dcl lago di Pusiono.
Gli è r.crto però che il progetto di aumentare le
acque nel Lambro col mezzo del logo di Pusiano do
considerarsi come un scrbatojo nel tempo delle maggiori siccitù, è cosa di non lieve importanza anche
per le conseguenze che ponuo derivare, per cui do-
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vrebbc sempre concorrere la pohblica nmministrn·
zione, la 'luale forse avrebbe bastanti titoli per non
lasciare tra le mani dei privati simile operazione sia
pel eorattere dcl fiume Lambro stato sempre sottoposto olla pubblica tutela, sia perchè le acque del
lago di Pusiano non vennero forse alienate se non
per ciò che riguarda la pescagione, trattandosi che su
di esso concorrerebbero molte circostanze per poter
dichiarare lo stesso lago siccome una proprietà inalienabile.
In mancanza di clisciplinc particolari che provve·
dano al regolare andamento di questo fiume, •ennero fio qui adottate le disposizioni contenute nelle
doe Gride luna dcl 26 luglio i 7:S6, l'altra dd 20
dicembre 1782, le quali dietro ordine dell' J. R. Governo venivano ristampate nel i 852, per la più comune intelligenza dcl loro contenuto.
La Grida del 20 luglio i 71:10 prescriveva quanto
segue in vista dei molti disordini cbe si verificavano
nel fiume Lambro a pregiudizio del pubblico e privalo interesse; cioè:
i.° Che non si dovessero divertire le acque dcl
fiume, ma che si lasciassero decorrere nel suo alveo,
non essendo facoltaLivo di usarle per adacquar prati
se non dielro la dovula licenza, privilegio o con·
cessione regia, sotto la pena io caso di trasgressione
di scudi trecento.
~.o Che tulli gli otcnli delle acque dcl J.ambro
non dovessero usurpare nè eccedere nel godimento
delle slcsse acque, oltre il limite delle rispettive conct•ssioni, minacciando i trasgressori di far chiudere
loro le bocche di drrivazionc.
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:i.° Che: niun 01ugoajo nè altro proprietario dci
mulini esistenti sul Lombro si facesse lecito di fur
produrre nlcun rigurgito nelle sue acque trall<'IH'ndole in qualsiasi modo, do.,cndo gli stessi mugnoj e
proprietarj lasciar decorrere le acque nei rispellivi
scuricoloj (.~pa:zcrc), obbligando quelli che oon nvo,·ano gli scaricatoj a farli CO)lruire nel tcrminr di
0110 giorni dopo lo pubblicnzionr della Grido. aflìnchè le acque potessero defluire libera men le ncll'olveo
dcl fiume. I trasgrc~sori dO\Cvano essere puniti con
111111 mull4 di scudi cento.
4.° Che tulli quelli cbc avevano il diritt.o di
tenere una bocca, un hocchrllo, un incastro o covo
qualunque per cslrun c le acque dal fiume Lambro,
e che trovussero in quolsiasi modo In bocca rollo o
dissestala, dovessero tosto ripararla riducendola in
istoto regolorc, losciondo per tuie operazione il termine di un mese, decorso il quale si sarebbe follo
eseguire il lavoro <l' uf!icio cd a speso dcl 1 cnitente
rroprietario.
IS.° Che nel termine di quindici giorni dalla pub·
blicazionc della Grida venissero ollurale tulle le in·
connloture (scanoni) che si trovassero lungo le sponde
del fium e, riparando anche a qualunque rottura, onde
non succedesse alcuna distrnz1onc di acqua, sollo la
pena di furti otturare d' ufficio o spesa dci proprietorj renitenti, oltre olla multo di scudi cento.
6.° Che restava assolutamente vietalo a cliiunquo
di pralicore alcuna chiusa attraverso del fiume, nè
lungo le sponde dcl medesimo, n~ costruire pt'nrlli,
nè ripararli qualora ,.i esistessero, nè mettere vimi·
n::ite od alln ostacoli sollo qualunque titolo di ripa·
razione o difesa senza l'espressa licenza <ld ~Jagi·
strolo Cruntrale dello Slalo di Milano , il quale secondo In qunlilù dci cot1i si riservava di giudicare
se fosse nccrssarin uno visita, oppure se bastasse
l'assistenza dcl camp11ro rcr l'opportuna pronidt'llZ~,
e ciò sollo la pcn:i di scudi dut>cenlo onde cosi tu-
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tclare gli interessi degli utenti inferiori non meno
che il naviglio della Martesana, nel quale vanno :\
scaricore le acque del Lambro.
1.0 Che non fosse lecito di pescare in dello
fiume cr,celtuati quelli che ne possedevano i I diritto
do riconoscersi dal l\lagistrato Cnmerale; proibendosi
inoltre di dar l'esca al pesce sollo le medesime pene
indicnlc superiormente.
Oltre le suddette prescrizioni si ingiungeva inoltre
nello prccitoto Grida di ubbidire agli ordini elle sorebhrro stati dati dai campari, prescrivendo la tongrnte che doveva pogare ciascun mulino pel mantenimento drgli stessi campari.
I campari, giusta quanto veniva stabilito nello ripetuta
Grida, dovernno essere due, l'uno dci riunii dOV('Va
invigilare il tronco di fiume dai loghi di Pusiano e
di Alserio sino a tutlo il territorio di Crescenzago,
l'altro era destinalo per la sorveglianza dcl tronco
inferiore sino allo sbocco nel Po. Queste ultime determinazioni però furono lolle in seguito olle disposizioni posteriori, ·non trovandosi allualmente che un
custode nella provincia di Milano cd opportenente
alla Direzione provinciale delle pubbliche costruzioni, al quale spello fra gli altri obblighi inerenti
ol proprio impiego anche quello dt'lla vigilanza del
fiume Lambro dai laghi di Pusiano e di .\lserio discendendo sino al confine dello provincia di l'llilano.
L' nitra Grida dcl 20 dicembre t 782 conteneva
quanto segue:
li camparo applicalo alla sorvrglianza dcl fiume
Lambro doveva ogni anno prima drllo )fndonna di
2:5
marzo (2!> dello stesso mese) v1s11nre i capi-fonti
be olimenlano il detto fiume, onde rilevare se erano
stati espurgati e se realmente sommi111slravano lolla
quello quonlità d'acqua di cui potcrnno e~scre ca·
paci. A questa visita dovevano pure intervenire gli
1nlcressn1i onde concertare e stnbilire la quontit:'t
·Idio spurgo od altre riparazioni che potessero abl1isognore. Lo risultanze di questo visito dovevano
essere rassegnale alla Superiot•ità.
Non intervenendo alle dette visite gli interessali,
qualora constasse legalmente d'essere stati avvertili,
il Jfogistrato Camerale dava piena fede al comparo,
ordinando I' esecuzione di tutte le opere occorrenti,
11 cui importo doveva però essere rimborsato dagli
utenti ddle acque in proporzione dt'gli interrssati che
ciascunt) avevo, oltre un'equa ricompcn~a al comparo
strsso prr la &Ol'\'<'glionza che doveva prestarsi dal
11cd<'simo ai suddclli lavori. Si proibivo di g<'llare
nel !iume terra, rollami od altro, nè di estrarre
s.1hbio, se non che dai ghiajati, ritenuto però che
onche per quc:,l1 uoo si dovesse eccedere il piano
naturale dcl fiume, proibendosi di fare qnolunque
ienvo, fosse unche per estrarre la s.>lo ghiojo o sabbia.
Quolorn ad alcuno abbisognasse di c~lra1 re le dcl:e
111al<'rie, doYevo innanzi tulio rend<'rc in visato il
• .1mpnro (I), correndo obbligo al medesimo di sor·
(I) Allualmunle corre obbligo a coloro che vogliono
ht1·arro dello materie dal fiume Lambro di fal'o r~olare
d Jmonda
ali' f.
n. Delegazione Provinciale, la qunlo in ogni
raso prescr·ivo quelle condizioni che gindlca più oppo1·tune,
• rnncltè dagli sca,·i non ne dcriviil.o ~gtull.f'tj ~ fl pro.
[ltietarj dci fondi fronteggianti, nè '1~ uknlt <lèllo(acque.
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vegliare tulle le escavazioni che si praticavano, ri·
ferendo nllo Superiorità nel caso che du toluno si
fossero operate delle innovazioni o lavori assolutamente proibiti.
Le varie tortuosità esistenti nel fiume Lambro,
essendo causate dalle piante che cadono nel suo letto,
le quoli formando poi un respingente obbligavano''"
acque a corrodere la sponda opposto, si obbligava il
comparo di avvertire immediatamente il proprietario
delle piante cadute percliè fo.>Sero levate nel lermiou
di tre giorni, passato il quote infrulluosomeolC si
trovava outorizzato il camparo di farlu luvore egli medesimo trallenendo le piante in compenso delle spese
I ceppi e le grosse radici che venissero trasportate dolle piene del fiume si ritenevano di proprieta
del camporo, che aveva però l'obbligo di estrarle, a
meno che non fosse stato concludeutcmcntc provato
a chi esse appartenevano.
Riconoscendosi dannosa ali' interesse della Camera
e dei terzi la macerazione dcl lino nell'alveo dcl
lìumc La111Lro, non potendo per essa propagarsi il
f>C:)Ce, veni va assolutamente vietota; essendo perciò
obbligoto il camparo di rifer're qualora fosse &lato
trasgredito a tale ordine.
A. C.
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