N° del 25/04/2010 - Diocesi di San Miniato
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N° del 25/04/2010 - Diocesi di San Miniato
Diocesi di San Miniato da La Domenica del 25/4/2010 ________________________________ Domenica 25 aprile: Candidature all’Ordine Sacro Tommaso e Simone ammessi tra i candidati al sacerdozio Il 25 aprile, Domenica del Buon Pastore e Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, due seminaristi della nostra diocesi, Tommaso Botti e Simone Meini, riceveranno la Candidatura agli Ordini Sacri. Il rito si svolgerà a San Miniato, in Cattedrale, alle ore 18. È un primo importante passo per i due giovani che in questa occasione manifestano pubblicamente il loro proposito di ricevere il sacramento dell’Ordine e la cui vocazione, dopo un primo discernimento di due anni in Seminario, viene ufficialmente riconosciuta e accolta dalla Chiesa. In preparazione al rito della Candidatura i servizi di Pastorale Giovanile e Pastorale Vocazionale hanno organizzato un incontro di preghiera per la sera precedente, sabato 24 aprile alle 21,15 nella cappella del Seminario di San Miniato, invitando i gruppi, le associazioni, i movimenti ecclesiali e tutti i giovani a partecipare. Tutta la comunità diocesana, infatti, è chiamata a sostenere con la preghiera il dono prezioso delle vocazioni e a gioire per questo primo generoso «eccomi» che Tommaso e Simone pronunciano davanti a tutta la Chiesa. Nella foto, da sinistra a destra: Tommaso Botti e Simone Meini. Le testimonianze vocazionali dei due candidati TOMMASO BOTTI - Sono Tommaso, ho venti anni e provengo dalla parrocchia di S. Maria a Monte. Mi trovo questo 25 Aprile ad impegnarmi formalmente verso il cammino che, a Dio piacendo, mi condurrà al sacerdozio. Il cammino cristiano che mi ha portato qui oggi è cominciato nella mia famiglia e nella mia parrocchia, vicino a Don Gori, parroco fino al dicembre 2008, che soprattutto negli ultimi periodi della sua vita mi ha insegnato come la sofferenza unita alla preghiera possa essere offerta a Dio, da cui si riceve conforto. La mia scelta è maturata e si è fortificata nell’Azione cattolica diocesana e in particolare nei campi scuola a Gavinana a cui ho partecipato per diversi anni. Non voglio dimenticare l’atletica nella quale mi sono impegnato per svariati anni, quegli allenamenti a volte estenuanti mi hanno aiutato a conoscermi e in molti casi a fare silenzio dentro di me. Oggi il silenzio è disprezzato da molti di noi ma io mi sento di dire che, proprio in quei momenti sentivo e sento il Signore a me vicino. Due anni fa sono entrato in seminario e posso assicurare che l’incontro e il vivere quotidiano con altre persone con la tua stessa vocazione ti aiuta a crescere; sei portato a riflettere sul tuo rapporto con Dio, con te stesso e con gli altri. Alla fine di questo primo periodo di discernimento mi sento di dire a tutti di non stancarsi mai di chiedere al Signore quale sia il Suo progetto su di noi, di non lasciarsi prendere dallo sconforto quando non sentiamo risposta ma di cercare un po’ di «solitudine» insieme al Signore e forse proprio in quel momento in cui la nostra esistenza è nuda e debole scorgeremo l’unica cosa che può ricolmarci: l’Amore di Gesù Cristo morto per noi. Ringrazio Dio, che ha messo lungo il mio cammino tante persone, che hanno contribuito a far sì che oggi abbia potuto fare questa scelta. Non citerò nessuno perché non avrei lo spazio sufficiente per farlo e magari rischierei di dimenticare qualcuno. A tutti voi va il mio pensiero il mio affetto per quanto avete fatto per me. SIMONE MEINI - Farò la candidatura, la Chiesa accoglie ufficialmente la mia aspirazione. Mi sento indegno di così grande grazia. Quando due anni fa entrai in seminario non mi sarei mai immaginato come sarebbe stato questo cammino, forse lo immaginavo più difficile. Dopo due anni di discernimento, vedo la grandezza del sacerdote, specchio di Cristo, tramite tra il cielo e la terra. La mia vita, è fatta di alti e bassi, di pregi e difetti come per ogni essere umano, ma la cosa che più mi ha reso veramente felice è Cristo, il mio Signore. Attraverso la vita spirituale, la vita di seminario e la vita di studio ho potuto approfondire il mio rapporto con Cristo Risorto. La preghiera unita alle opere è veramente la strada dell’«amicizia» con Dio e con i fratelli nella fede. «Fin dal grembo materno» (Ger 1,5) il Signore non mi ha fatto mai mancare niente e tutt’ora mi inonda del suo amore e della sua grazia, giorno per giorno. Il cammino è ancora lungo, e gli impegni davvero tanti, ma sono veramente soddisfatto della mia scelta e di ciò che il Signore mi ha chiamato a fare. La candidatura non è un punto d’arrivo, ma per me è la certezza che la Chiesa riconosce la mia vocazione: vuol dire che il mio non è un abbaglio, non mi sono inventato di fare una cosa perché mi piace. La Chiesa mi dice che mi ha chiamato il Signore e riconosce i segni di questa chiamata. Solo nel Signore trovo vita e lontano da Lui mi sento come assente, come morto. Ringrazio il nostro vescovo Fausto, i superiori del Seminario di Firenze, Mons. Stefano, don Alessandro e don Gianni e di San Miniato, Mons. Carlo, don Bruno e don Francesco fino all’anno scorso vice-rettore, per la formazione e il tempo che dedicano al mio cammino. Ringrazio Don Romani e in particolare Don Armando che mi hanno aiutato e seguito prima del mio ingresso in seminario. Ringrazio tutti i sacerdoti, i religiosi e le religiose e i seminaristi che mi sostengono con la loro preghiera nel cammino. Infine, come non ringraziare la mia famiglia per il sostegno, le comunità parrocchiali di San Miniato, di Le Melorie e della Zona Pastorale di Perignano in particolare la parrocchia di Gello e tutti voi che pregate per me. Vi porterò con me nella preghiera. Spero di poter giungere a fare mie le parole di San Paolo: «mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno» (1Cor 9,22). Ho una bella notizia! di Simone Meini Voglio stare accanto a Te Signore, voglio ricevere da Te la mia forza, voglio ricevere da Te il mio amore, voglio ricevere da Te la mia vita. Voglio stare accanto a Te Signore, voglio amare Te per amare l’altro, voglio pregare Te per aiutare l’altro, voglio vivere Te per vivere l’altro. Voglio stare accanto a Te Signore, voglio essere innamorato di Te, voglio essere innamorato dell’altro, voglio essere innamorato della vita. Voglio stare accanto a Te Signore, per fare la tua volontà. dalla diocesi Santa Croce sull’Arno Il Vescovo in visita pastorale nella parrocchia di S. Andrea di Elisa Daini Domenica 18 aprile, prima della Messa delle 10,30, la comunità parrocchiale di S. Andrea in S. Croce sull’Arno si è ritrovata nel prato antistante la chiesa per accogliere il Vescovo, che veniva a visitarla. Bambini e ragazzi, accompagnati dai catechisti, chitarristi e cantori, molte famiglie, giovani e meno giovani hanno atteso fuori l’arrivo di sua Eccellenza. Quando il Vescovo è arrivato, bambini di prima e seconda elementare hanno voluto esprimere con il canto l’affetto che nutrono per lui e che, sentono, egli ha per loro. Due bambini hanno presentato un cestino con delle margherite, raccolte e offerte in segno di accoglienza. È seguito l’applauso di tutti i presenti e l’omaggio del Vescovo alla Croce lignea. Questi gesti hanno segnato l’inizio della visita pastorale nella nostra parrocchia: un tempo, ha ricordato il Vescovo nell’omelia, più lungo rispetto alle singole celebrazioni, nel quale si fermerà in mezzo a noi. Dopo essere entrati in chiesa, un membro del consiglio pastorale, Domenico Daini, ha rivolto un discorso di saluto a nome di tutta la comunità, illustrandone le caratteristiche, i punti di forza e le debolezze. I gruppi del catechismo hanno reso tangibile l’immagine della Chiesa come gregge del Signore e del Vescovo come nostro Pastore applicando le pecorelle di carta, che avevano colorato e su cui avevano scritto il proprio nome, su un cartellone raffigurante l’immagine del Buon Pastore. Un gesto compiuto anche a nome di tutti gli altri membri della comunità di S. Andrea. Il parroco don Romano Maltinti ha rivolto il suo saluto, collegandosi a questo gesto e sottolineando la semplicità e la gioia dell’accoglienza di noi tutti, espressa anche dal “trambusto” dei più piccoli. Don Romano ha offerto al Vescovo, come dono e ricordo, un dipinto del pittore compaesano Giuseppe Lambertucci, raffigurante la nostra chiesa e il Vescovo Fausto Tardelli, sovrastati da un angelo, inviato di Dio ed espressione dello Spirito, a sottolineare come la visita pastorale sia da noi intesa come tempo di grazia. La Celebrazione eucaristica si è svolta con i bambini seduti nello spazio del coro e intorno ai celebranti e con la partecipazione attiva di molti adulti. L’omelia del Vescovo ha messo in evidenza proprio le varie missioni all’interno della stessa «barca» su cui ci troviamo, che è la Chiesa. Il Vescovo ha evidenziato il programma spirituale della sua visita. Ricordare che Gesù Cristo ha sconfitto la morte, come mostra l’immagine al centro della nostra chiesa. Evidenziare l’insistenza con cui il Signore continua a chiederci di amarlo e seguirlo, come fa con Pietro, nonostante i rinnegamenti dell’Apostolo e i nostri. Esortarci ad avere il coraggio della testimonianza nella vita di tutti i giorni e a non obbedire alla logica del mondo, ma a quella di Dio. Il clima della celebrazione ci ha fatto sentire ancora di più come il Vescovo sia un padre venuto a trovare ed incoraggiare i suoi figli, perciò, al di là delle cerimonie esteriori, ognuno di noi si è sentito davvero parte di una famiglia ed è questa famiglia, con fatiche e gioie, problemi e cose belle che vogliamo far conoscere meglio al Vescovo nella sua visita. Il saluto di don Romano Penso che questa mattina la nostra accoglienza sia espressa bene nel gesto che questi bambini hanno compiuto anche a nome nostro. Abbiamo così voluto riconoscere che lei, come Vescovo della nostra Chiesa locale di San Miniato, è il nostro pastore e noi pecore del suo gregge, che il Signore ha affidato alle sue cure. Il brano del Vangelo, che dopo ascolteremo, ci presenterà Gesù che dà a Pietro il compito di «pascere le sue pecore» e attraverso Pietro e gli apostoli ai vescovi di tutti i tempi. Il momento ha creato un po’ di trambusto, ma è normale dove ci sono i bambini e soprattutto è segno di vita. Questo rientra nell’impostazione della nostra comunità, che vuole vivere la propria fede nella sincerità, in aderenza al tempo in cui viviamo, senza tante cerimonie e realtà esteriori. Quando è nata, alla fine del 1973, la nostra comunità si è insediata in una zona non solo lontana dalla Chiesa, ma addirittura ostile. È nata attorno al confronto con la Parola di Dio e allo spezzare il pane nel giorno del Signore, per essere luce ed incoraggiamento verso coloro che vivono nella nostra zona e sono lontani dalla Chiesa. Sono passati diversi anni, l’ostilità è scomparsa anche per il cambiamento di mentalità, ma è rimasta l’indifferenza. Abbiamo cercato di crescere sempre con questa attenzione verso il mondo che ci circonda e abbiamo visto sopraggiungere nuovi problemi con una massiccia presenza di immigrati ed ora con la perdita di molti posti di lavoro. Ma soprattutto abbiamo constatato la disgregazione delle famiglie ed il conseguente peso negativo verso i bambini. Ci siamo resi conto, poi, di aver perso il contatto con i giovani: rimaniamo un po’in attesa e gioiamo quando li vediamo ritornare sposati e con i figli. Siamo coscienti dei nostri limiti, per questo aspettiamo da lei, nostro Pastore, suggerimenti, consigli e soprattutto aspettiamo che ci confermi nella fede. Ho sempre visto la lettera alla Chiesa di Laodicea, che troviamo al capitolo terzo dell’Apocalisse, come rivolta anche a noi. E’ dura nel suo giudizio quando dice che non siamo né freddi né caldi e che pensiamo di essere ricchi e non bisognosi di nulla, ma consolante nella sua promessa: “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me”. La sua presenza questa mattina tra noi, carissimo Padre, ci conferma questa promessa di Gesù. Ella è per noi il Pastore che ci guida ma anche l’Angelo che veglia sulla nostra comunità. Per questo le lasciamo in ricordo un’opera del pittore concittadino Giuseppe Lambertucci: è la nostra Chiesa guidata dalla perizia del Pastore e protetta dalla presenza dell’Angelo. In ultimo mi sembra giusto ricordare le tante persone che nel corso di questi anni hanno dato una limpida testimonianza nella nostra comunità ed ora ci accompagnano con la preghiera dalla Casa del Padre. Romano, prete Il Vescovo in dialogo con i giovani di S. Croce Una grande varietà di argomenti sono stati proposti, venerdì 16 Aprile, dai giovani di Santa Croce sull’Arno al vescovo Fausto nell’incontro in occasione della visita pastorale: il fenomeno delle convivenze; eutanasia e procreazione assistita; le difficoltà economiche e la dilagante disoccupazione giovanile. Qualcuno ha chiesto al Vescovo consigli pratici per essere buoni cristiani nella vita di ogni giorno e anche una testimonianza personale su come è nata e come è maturata la sua vocazione sacerdotale. Prendendo la Parola, il Vescovo ha rilevato, per quanto riguarda la diffusione delle convivenze, che alla base possono esserci molteplici motivazioni. La principale è che i giovani hanno paura, hanno timore di prendersi impegni definitivi, costanti e importanti. Molte sono le incertezze che l’uomo moderno, sempre più dipendente dalla tecnologia, tende a nascondere. Fare un progetto di vita matrimoniale significa condividere esperienze, avere delle aspettative comuni, avere dei figli, creare una famiglia lasciando un segno concreto e visibile dell’amore di Dio. E l’amore è per sua definizione eterno. Riguardo all’eutanasia, il Vescovo ha richiamato all’esigenza di umanizzare il momento del morire, senza «accanimento terapeutico» ma anche senza pretendere di decidere quale sia il momento di terminare la propria vita. Sulla fecondazione assistita ha aggiunto che è un bene che la medicina riesca a combattere la malattie che si sviluppano precocemente ma non si deve arrivare a stabilire quali vite sono degne di essere vissute o meno. Si scontrano due diverse concezioni di vita: diritto o dono? Spesso si finisce per trasformare il desiderio soggettivo in diritto personale e in questo modo si ha un imbarbarimento dell’uomo. Si arriva ad una società di individui che non riescono a volersi bene. Per quanto riguarda la testimonianza quotidiana dell’essere cristiani, mons. Tardelli ha ricordato l’episodio di Davide e Golia. Non con la forza si sconfigge il nemico o si superano le difficoltà, ma con la fiducia nel Signore, con la preghiera, con il Suo aiuto possiamo essere sempre vittoriosi. Per la conversione c’è un tempo favorevole per tutti e nessuno deve mai disperare perché lo stesso San Paolo, da grande persecutore dei cristiani, divenne uno tra i più zelanti seguaci di Gesù. Di fronte alla crisi economica e lavorativa, qualunque sia la difficoltà, è necessario impegnarsi e darsi da fare perché il «piatto pronto» non c’è più. Oggi, il lavoro deve essere creato e cercato con determinazione, inventiva e grande volontà. Infine, rispondendo alla domanda sulla chiamata vocazionale personale, il Vescovo ha ricordato la sua infanzia in una famiglia lucchese di tradizione cristiana, soprattutto la mamma. Fin da piccolo ha ricevuto un’educazione cristiana ed è sempre cresciuto vicino alla Chiesa. Alla fine delle scuole medie decise di entrare in seminario, seguendo l’esempio e l’insegnamento di altri sacerdoti. Nell’adolescenza, attraverso la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio, comprese la sua vocazione sacerdotale: il Signore che fino a quel momento era presente come un Lui, era diventato un Tu. Anche la nomina a diventare vescovo, è stata un’ulteriore chiamata. “Gesù dopo aver pregato, chiamò i Dodici per nome”: ecco che cosa è avvenuto al momento in cui il Santo Padre mi scelse come successore degli apostoli e come pastore di questa diocesi. Il Signore si fa presente nelle varie circostanze con esigenze sempre più forti. A conclusione della serata il Vescovo ha consegnato a tutti i partecipanti i Vangeli e il Catechismo della Chiesa Cattolica in piccoli sussidi. Domenica 2 maggio, a Palaia Incontro sulla figura di don Divo Barsotti, sacerdote di Simone Zucchelli Dopo la mostra-evento a lui dedicata lo scorso anno, la diocesi di San Miniato si prepara a ricordare anche quest’anno la figura di don Divo Barsotti, con un incontro aperto a tutti che si terrà domenica 2 maggio presso la Chiesa di S. Andrea Apostolo a Palaia, paese natale di don Divo, dal titolo «Divo Barsotti. La S. Messa centro della sua vita e del suo messaggio spirituale». La giornata inizierà alle ore 15,30 con il saluto di S.E. Mons. Fausto Tardelli, Vescovo di San Miniato. Proseguirà con gli interventi di don Silvano Nistri, noto sacerdote dell’Arcidiocesi di Firenze, e di padre Agostino Ziino della Comunità dei Figli di Dio. Si concluderà, poi, con la recita dei Vespri e la celebrazione della S. Messa. L’incontro di quest’anno assume un rilievo tutto particolare, perché si inserisce nell’anno che la Chiesa ha dedicato alla figura sacerdotale. Don Barsotti è stato scrittore e poeta, ma, prima di tutto, un cristiano e un sacerdote che ha vissuto intensamente il mistero di Cristo e della Chiesa, centro della storia umana e cosmica, che si fa presente nella S. Messa. La S. Messa è stata quindi il fulcro e la radice non solo della vita di don Divo, ma anche del suo messaggio spirituale. Nel 1971, don Divo fu chiamato in Vaticano a predicare gli esercizi spirituali d’inizio Quaresima al Papa Paolo VI e alla curia romana. «Le prediche al Papa» – raccolte in un volume della San Paolo in questi mesi – sono una «stupenda teologia del sacerdozio»: dalla vocazione fino al sacrificio eucaristico, «supremo esercizio del ministero sacerdotale cristiano», attraverso riflessioni sulla missione, la testimonianza, l’ascolto della Parola, la carità, la preghiera personale e liturgica. Il tutto alla luce del Concilio Vaticano II. «Vivere razionalmente», disse don Barsotti, «è essere uomini. Vivere nella fede è essere cristiani. Viere nella fede è respirare in una atmosfera nuova, è vivere in un mondo nuovo, nel mondo di Dio…. E noi dobbiamo respirare in questa immensità divina…. in questa eternità di Dio». Fauglia: news dalla Fondazione ‘Madonna del soccorso’ ONLUS La fondazione ‘Madonna del soccorso’ ONLUS di Fauglia è stata costituita canonicamente l’8 dicembre 2009 dal vescovo Fausto Tardelli e civilmente l’11 dicembre dai soci fondatori, che sono la Diocesi di San Miniato e la Parrocchia di San Lorenzo in Fauglia. Dal 1 Gennaio 2010 la Fondazione ha sostituito la precedente opera parrocchiale nella gestione della Casa di riposo «Madonna del Soccorso» di Fauglia. Sin dal suo inizio la Fondazione, nonostante un avvio segnato da una situazione economica non idilliaca, ha dato prova di grande dinamismo. Nell’arco di appena tre mesi sono numerose le iniziative messe in campo e avviate. L’intento è quello di incrementare sempre di più l’aspetto familiare e di grande accoglienza di una struttura come quella della Casa di riposo favorendone l’inserimento nel contesto e nel tessuto sociale del territorio. Con l’aiuto di tutti la Fondazione «appena nata» sta facendo passi da gigante e – sotto la protezione della Madonna potrà crescere molto nel futuro. Alcune opere avviate Rampa per invalidi: dopo anni di attese e progettazione la Fondazione ha rapidamente messo in cantiere e realizzato la rampa per invalidi di accesso alla casa di riposo e alla chiesa parrocchiale. L’opera, quasi conclusa, si integra perfettamente con l’architettura di particolare pregio che segna la piazza di S. Lorenzo nel centro del paese di Fauglia. Giardino: grazie alla gentile concessione della Parrocchia è stato possibile «coronare il sogno» di offrire agli anziani un bellissimo giardino ove gli stessi possono sostare in un ambiente verde ed ornato da piante e fiori. Nel centro del giardino spicca la scritta – fatta in siepe – «Ave Maria». Lo spazio costituisce anche un momento di stimolo per gli anziani ospiti poiché, quelli tra loro che hanno maggior capacità di movimento, partecipano alla cura delle piante e dei fiori…e dei pesci. Nel giardino, infatti, è stata realizzata una vasca con pesci rossi ed una con tartarughe d’acqua. Animali da cortile: a margine del giardino sono state realizzate alcune recinzioni che ospitano animali da cortile. In particolare, vi possiamo trovare alcune galline, delle papere e due bellissime caprette prese allo zoo di Pistoia che animano il cortile e fanno la gioia degli anziani che vi si recano sovente per dare loro da mangiare. Si tratta di interventi finalizzati a stimolare le capacità degli anziani ospiti della struttura e favorirne le attività ed abilità residue. Gli animali sono curati, oltre che dagli anziani, anche dalle religiose e dagli stessi amministratori…presidente in primis. Sito internet: la Fondazione si è dotata di un proprio sito internet che è possibile visitare cliccando sul link www.madonnadelsoccorsofauglia.it È stata attivata anche una apposita pagina su face book. In questa maniera la Fondazione vuol mostrare di saper utilizzare i più moderni strumenti di comunicazione ed informazione. Gita a Roma: il 21 Aprile 2010 la Fondazione ha organizzato una gita-pellegrinaggio a Roma che prevede la partecipazione all’udienza del S. Padre Benedetto XVI. L’iniziativa è stata voluta in maniera particolare per manifestare l’assoluta fedeltà, la particolare vicinanza e l’estremo sentimento di stima ed obbedienza al S. Padre, ingiustamente criticato da più parti. La nostra Fondazione ha voluto manifestargli la massima vicinanza nella consapevolezza che chi non è con il Papa non è con la Chiesa: «Ubi Petrus ibi Ecclesia». È in corso l’organizzazione anche una gita-pellegrinaggio alla Sacra Sindone a Torino. Aiutaci ad aiutare: per tutti coloro che volessero aiutarci possono, oltre ad effettuare donazioni alla struttura (vd. indicazioni contenute nel sito internet) anche donarci il tuo cinque per mille. Il cinque per mille consente ai contribuenti di destinare una parte delle imposte dell’IRPEF a favore della Fondazione ‘Madonna del soccorso’ ONLUS di Fauglia. Per donarci il tuo 5 per mille è semplicissimo: devi apporre la tua firma nella casella «Sostegno delle organizzazioni non lucrative» e indicare unicamente il codice fiscale della Fondazione «Madonna del soccorso» ONLUS che è il seguente: 90046290509. Puoi quindi assegnarci il cinque per mille utilizzando i seguenti modelli: modello CUD, modello 730, modello UNICO persone fisiche. Se vuoi ulteriori chiarimenti puoi contattare la nostra segretaria allo 050/659220 o chiedere informazioni al tuo commercialista o al CAF di riferimento. Due anni di attività dell’Associazione «Nel sorriso di Valeria» Sabato 17 Aprile, presso l’Hotel Villa Sonnino in San Miniato, l’assembea dei soci dell’associazione «Nel sorriso di Valeria» per il bilancio consuntivo del 2009 e il preventivo del 2010. La Onlus fondata in memoria di Valeria Tramentozzi, una giovane di San Miniato Basso spentasi improvvisamente nel sonno il 19 novembre 2006, all’età di 29 anni, ha realizzato numerosi progetti di solidarietà. Lo scorso anno un progetto scolastico in Costa d’Avorio per 60 bambini di prima, seconda e terza classe della scuola primaria oltre a un’adozione a distanza. Altri aiuti sono andati al piccolo Elia, bambino affetto da una malattia rara e bisognoso di costose cure negli Usa; al «Centro sollievo», una struttura per disabili a Sonnino nel Lazio; al sostegno scolastico per un bambino figlio di genitori nullatenenti e disoccupati; all’acquisto di due panche per ragazzi disabili da collocare nella nuova chiesa di San Miniato Basso. Il progetto 2010 prevede l’assegnazione di 10 borse di studio dell’importo di 500 euro, con criteri di merito e reddito familiare, a ragazzi di San Miniato e Sonnino che si iscriveranno al primo anno delle scuole medie superiori. È possibile sostenere l’Associazione «Nel sorriso di Valeria» anche con la destinazione del 5x1000 indicando il C.F. 91013650501. Per maggiori informazioni: www.nelsorrisodivaleria.org. Marcignana Cori in festa in onore della Madonna Domenica 18 aprile nella chiesa parrocchiale di S. Pietro Apostolo a Marcignana, 8 cori hanno cantato e suonato di fronte a molti fedeli le loro lodi in onore della Madonna del Buon Consiglio, molto venerata in paese. Coro Beata Vergine Maria in Valdorme - Coro dei SS. Filippo e Giacomo a Pino - Coro dei SS. Giovanni e Lorenzo, Monterappoli - Coro della Scuola di Musica di Signa Coro della pieve di San Martino, Sesto Fiorentino - Coro S. Giovanni Evangelista , Empoli - Coro San Pietro Apostolo, Marcignana - Orpheus Ensemble, Empoli. Poesia: "Infinito" Riceviamo e pubblichiamo una poesia scritta da don Stanislas, parroco di Marcignana. Viaggio sul ciglio dell’infinito Sono la faccia dell’incognito Riflesso del mare senza costa Segno dell’immensità nascosta Lo sfioro, ne sento l’eco, l’onda Mi chiama e dice «lascia l’ombra Varca la soglia dell’effimero Al di là delle cose il vero» Lo voglio afferrar e si sfila E resto lì sperduto nel nulla Nell’insicuro buco della carne Come nella cuccia di un cane Alzo gli occhi all’orizzonte D’oro fuso po’ dietro il monte Cigni sulla tela incantata Lì inizia la Patria amata di Stanislas Ngendakumana Appuntamenti e segnalazioni ... FUCECCHIO - Domenica 25 aprile, alle 10,30 le Parrocchie dell’Unità Pastorale, il Comune, le Associazioni di volontariato di Fucecchio e il Movimento Shalom accoglieranno sul Poggio Salamartano il cardinale Fiorenzo Angelini che celebrerà nella Collegiata la S. Messa in occasione della Giornata Mondiale delle Vocazioni. SAN MINIATO BASSO - I chierichetti di tutte le parrocchie della Diocesi sono invitati a trascorrere insieme un pomeriggio di gioco e di preghiera in occasione della prima Giornata Diocesana dei Ministranti, domenica 25 aprile. Le attività si svolgeranno presso la parrocchia di San Miniato Basso a partire dalle 14,30. Dopo la merenda e la premiazione, la giornata si concluderà alla Cattedrale di San Miniato con la partecipazione alla Santa Messa con il rito della Candidatura agli Ordini Sacri. SAN MINIATO - Concerto a tre organi nella chiesa di San Domenico. La sera del 25 aprile alle 21,15 sarà inaugurato il nuovo organo a baule della parrocchia sanminiatese. Per l’occasione gli organisti Klemens Schnorr, Matteo Venturini e Antonio Galanti suoneranno l’organo antico della chiesa parrocchiale, l’organo a baule recentemente realizzato e un altro organo portativo. CASTELFRANCO DI SOTTO - Lunedì 26 aprile si svolgerà a nell’oratorio di San Severo a Castelfranco il secondo incontro del percorso per animatori e formatori parrocchiali organizzato dall’Acr diocesana. A partire dalle ore 18 inizieranno i laboratori di animazione sul tema «Educatore: cosa e come fare?». Dopo cena, alle 21,15 la dottoressa Monica Ferri, psicoterapeuta psicoanalitica, terrà una conversazione su «L’educatore nella relazione educativa con i bambini e con i ragazzi». SAN ROMANO - Giovedì 28 aprile, il Vescovo terrà nella chiesa del Convento «La Madonna» di San Romano l’incontro conclusivo del ciclo di catechesi sui Sacramenti. La catechesi - che inizierà alle ore 21,30 - avrà per tema il Sacramento del Matrimonio. Agenda del Vescovo Domenica 25 aprile - ore 16,30: Saluto alla Giornata dei Ministranti a S. Miniato Basso; ore 18: S. Messa in Cattedrale con ammissione di candidati agli ordini sacri, nella Giornata di preghiera per le vocazioni; ore 21,30: Concerto di tre organi in San Domenico a S. Miniato. Mercoledì 28 aprile - ore 9,30: Udienze; ore 21,15: a San Romano, incontro mensile di catechesi del Vescovo: il Sacramento del Matrimonio. Giovedì 29 aprile - ore 9,30: Consiglio Presbiterale: ore 21,15: a S. Croce sull’Arno, incontro catechisti, operatori pastorali e movimenti ecclesiali dell’Unità Pastorale. Sabato 1 maggio, a S. Croce sull’Arno - ore 11: S. Messa alla Casa di Riposo e pranzo con gli ospiti; ore 16: incontro con le famiglie extracomunitarie della zona; ore 19: visita al Centro notturno di via Don Puglisi. Unità Pastorale di Capanne-Marti Peregrinatio delle reliquie del Santo Curato d’Ars Il 25 Aprile le reliquie saranno in Cattedrale di Don Fabrizio Orsini Dal 23 aprile al 2 maggio prossimo nelle parrocchie della unità pastorale di Capanne-Marti, ci aspetta un evento davvero speciale: in occasione dell’anno sacerdotale indetto dal Santo Padre nel 150° anniversario della morte di Giovanni Maria Vianney, il santo Curato d’Ars, patrono di tutti i parroci, saranno presenti in entrambe le nostre parrocchie alcune reliquie del santo. Le reliquie provengono da una parrocchia di Roma che custodisce alcuni oggetti appartenenti al Curato d’Ars, tra cui un frammento di osso donato dal Papa Giovanni XXIII. Le nostre comunità parrocchiali si preparano dunque a vivere un momento bello, intenso e di preghiera. Sarà l’occasione per chiedere l’intercessione del santo per le nostre famiglie, per i nostri bambini per tutti i giovani e per tutte le persone anziane e ammalate. Le reliquie non sono «cose da idolatrare» ma segno della santità, che è dono di Dio e anche risposta di dell’uomo. E’ un momento di grazia affinché ognuno di noi sia contagiato dal desiderio di santità. Il Curato d’Ars ebbe a dire «Lasciate una parrocchia per 20 anni senza prete, e lì vi si adoreranno le bestie»; è dunque un momento importante per riflettere sulla figura del presbitero e sulla vocazione, la chiamata a seguire Gesù nella vita sacerdotale e religiosa. A questo proposito il giorno 25 aprile le reliquie saranno portate in Cattedrale a san Miniato in occasione della cerimonia per le Candidature all’Ordine sacerdotale di due seminaristi della nostra Diocesi: Simone Meini e Tommaso Botti. Chiederemo per le nostre parrocchie e per la nostra Chiesa diocesana numerose e sante vocazioni. Prepariamoci dunque a questi giorni con fervore invocando con tutta la Chiesa universale: «Vieni Spirito Santo, rinnova la faccia della terra e… tutti noi».